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Sicurezza stradale, Gianassi:

di Carolina Natoli

Una lunga carriera politica alle spalle, fatta tutta sul territorio a stretto contatto con le persone e con le dinamiche di una città in continua evoluzione come Firenze. Avvocato, classe 1980, Federico Gianassi ha ricoperto il ruolo di presidente del Quartiere 5 prima di essere nominato nel 2014 assessore alla Sicurezza e al Lavoro nella giunta del primo mandato da sindaco di Dario Nardella. Eletto consigliere comunale con 1615 preferenze alle elezioni amministrative del 2019, è stato nominato nuovamente assessore nella seconda giunta Nardella con deleghe a bilancio, partecipate, commercio, attività produttive, fiere e congressi, rapporti con il Consiglio comunale e con la Regione Toscana. Candidatosi alla Camera dei deputati alle elezioni politiche nel 2022, è stato eletto con 80.938 voti, pari al 42,6% delle preferenze espresse, risultando eletto in quanto candidato più votato nel collegio uninominale Toscana – U07.

Onorevole Gianassi, è alla sua prima esperienza in Parlamento: cosa porta a Roma del suo passato da amministratore locale?

Per tanto tempo sono stato un amministratore locale. E di quella dimensione porto con me il valore del rapporto continuo con le persone e l’esigenza di concretezza della politica, che deve essere la cifra distintiva anche dell’impegno nazionale a Roma.

Cosa deve fare la politica a livello nazionale, e di conseguenza locale, in termini di politiche di sostenibilità per andare incontro al concetto di smart cities e sviluppare contestualmente una mobilità green?

È una grande sfida non rinunciabile o negoziabile. Il futuro passa dalla transizione ecologica per il cui successo le politiche della mobilità sono un tassello decisivo. Innanzitutto, da Roma il governo deve investire in termini di risorse, utilizzando l’opportunità irripetibile del PNRR e sostenere investimenti in termini per realizzare tramvie, potenziare ferrovie, rafforzare il trasporto pubblico veloce ed ecologico. Poi servono investimenti sulle infrastrutture e in tecnologia e digitalizzazione perché l’uso dei veicoli sia spinto verso modelli innovativi e ambientalmente sostenibili.

Rispetto delle regole e prevenzione: spesso non bastano per essere sicuri sulle nostre strade. Come può la politica intervenire per aumentare, incentivare e stimolare alla sicurezza stradale?

Certamente il controllo sul rispetto delle regole è fondamentale per prevenire e contrastare comportamenti scorretti. Ma occorre fare di più. Occorre intervenire investendo in educazione stradale nelle scuole e non solo. Penso all’esperienza locale di cui ho fatto parte nel Comune di Firenze che promuove elaborazione e rafforzamento di progetti di sicurezza stradale infrastrutturale, l’analisi e l’elaborazione dei dati relativi all’incidentalità e alle cause dinamiche e strutturali degli incidenti stradali, progetti di prevenzione, sostegno e sensibilizzazione, percorsi formativi ed informativi fruibili da tutta la cittadinanza, nonché coordinamento degli interventi infrastrutturali con l’obiettivo di migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, come il rafforzamento della rete ciclabile, l’aumento della visibilità degli incroci, l’ampliamento dei marciapiedi.

Che ruolo gioca un ente come l’Automobile Club Firenze nel lavorare al fianco delle istituzioni in termini di sicurezza stradale?

ACI Firenze è un ente che può dare un supporto di grande valore alle Istituzioni locali nel complesso compito di educare i cittadini al rispetto delle regole e del Codice della strada. La sicurezza stradale è un tema sensibile e prioritario sul quale bisogna mantenere costantemente alta l’attenzione, cosa che ACI Firenze fa con le proprie iniziative e quelle realizzate con Istituzioni e realtà del territorio impegnate nella divulgazione delle buone pratiche di educazione stradale.

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