Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, riferito alla “disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”, a norma dell’art. 11 della Legge 29 settembre 2000, n. 300, ha introdotto, per la prima volta nel nostro ordinamento, la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito
Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
Ambito Soggettivo
I soggetti interessati dalla normativa del D. Lgs. n. 231/2001 sono: Enti a soggettività privata: enti dotati di personalità giuridica ed associazioni, “anche prive” di personalità giuridica Enti a soggettività pubblica: enti dotati di soggettività pubblica, ma privi di poteri pubblici, ovvero i c.d. “enti pubblici economici”
Ambito Soggettivo Enti a soggettività privata 1.
2. 3.
persone giuridiche private, ex articolo 12 c.c.,: a) associazioni cui lo Stato ha concesso il riconoscimento della personalità giuridica; b) fondazioni (sia bancarie sia con scopi di solidarietà); c) istituzioni di carattere privato che hanno per scopo lo svolgimento di alcune attività di carattere economico, quali, per esempio, i comitati e le associazioni prive di personalità giuridica società di capitali, a prescindere dalla tipologia di attività svolta (società per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata) società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice)
cooperative, mutue assicuratrici, società consortili, consorzi con attività esterna 5. joint venture “societarie”, regolate dalle norme tipiche del modello 4.
societario prescelto
Ambito Soggettivo Enti a soggettivitĂ pubblica
1.
enti pubblici economici (ovvero persone giuridiche pubbliche create per la gestione di un’impresa industriale o commerciale che opera in regime di diritto privato)
2.
agenzie pubbliche (le Aziende sanitarie locali, gli enti strumentali delle Regioni ed altri enti locali territoriali)
3.
aziende pubbliche per la gestione di servizi pubblici (speciali, di Stato, locali, regionali, provinciali, consorziali, municipalizzate)
4.
enti pubblici autarchici istituzionali che perseguono fini ed interessi propri dello Stato (i.e.: INPS, INAIL, ISTAT, etc.)
Presupposti Quando gli enti sono responsabili?
Ai sensi dell’articolo 5 del D. Lgs. n. 231/2001, “l’ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio: a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso (c.d. “apicali”) b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a)” (c.d. “sottoposti”)
I Reati Presupposto
I reati presupposto rilevanti ai fini della responsabilità amministrativa di impresa sono: n Art. 24: malversazione, indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico nArt.24-bis: delitti informatici e trattamento illecito dei dati nArt. 24-ter: delitti di criminalità organizzata n Art. 25: concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione n Art. 25-bis: falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento nArt.25-bis.1: delitti contro l’industria e il commercio nArt. 25-ter: reati societari, corruzione tra privati nArt. 25-quater: delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico
I Reati Presupposto (segue)
n Art. 25-quater.1: pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili n Art. 25-quinques: delitti contro la personalità individuale n Art. 25-sexies: abusi di mercato n Art. 25-septies: reati di omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro n Art. 25-octies: ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita n Art. 25-novies: delitti in materia di violazione del diritto d’autore n Art. 25-decies: induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria n Art. 25-undecies: reati ambientali n Art. 25-duodecies: impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare n Reati transnazionali, ai sensi della Legge n. 146/2006
Le Sanzioni
a) sanzioni amministrative pecuniarie b) sanzioni interdittive (durata non inferiore a 3 mesi e non superiore a 2 anni): § interdizione dall’esercizio dell’attività; § sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito; § divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per ottenere la prestazione di un pubblico servizio; § esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli già concessi; § divieto di pubblicizzare beni o servizi c) confisca d) pubblicazione della sentenza
• Sanzione pecuniaria e confisca devono sempre essere irrogate tutte le volte che sia stata accertata la sussistenza della responsabilità dell’ente • Sanzioni interdittive e pubblicazione della sentenza sono previste solo per alcune fattispecie di reato, nei casi ritenuti più gravi
Forme di Tutela: le Condotte Esimenti
A L E T U T I D E M R o l O l e F d o Il M o v i t a z z i n a Org
Le Condotte Esimenti: Soggetti Apicali
Per i reati commessi da soggetti posti in posizione “apicale” L’ente non risponde se prova che (onere della prova a carico dell’ente: presunzione di colpevolezza): a) l’organo dirigente abbia adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione idonei a prevenire i reati della specie di quello verificatosi; b) il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli, di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo; c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione; d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo di vigilanza (articolo 6, comma I, D. Lgs. n. 231/2001)
Le Condotte Esimenti: Soggetti Sottoposti
Per i reati commessi da soggetti “sottoposti” L’ente è responsabile se la commissione del reato è stata resa possibile dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza (onere della prova in capo al Pubblico Ministero: presunzione di innocenza). In ogni caso, è esclusa l’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza se l’ente, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi (articolo 7, commi I e II, D. Lgs. n. 231/2001) La responsabilità dell’ente è comunque esclusa “nei casi in cui l’autore abbia commesso il reato nell’interesse proprio o di terzi” (articolo 5, comma II, D. Lgs. n. 231/2001)
REATI COMMESSI ALL’ESTERO
Art. 4 “…Gli enti aventi nel territorio dello Stato la sede principale rispondono anche in relazione ai reati commessi all’estero, purché nei loro confronti non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto. …”.