STELE

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STELE Progetto di Urban Design sull’identità di Foggia


Le stele daunie sono un tipo di monumento funerario in pietra, diffuso presso la Civiltà Daunia (una delle tre tribù illiriche degli Iapigi), nell’attuale Capitanata (la Provincia di Foggia, in Puglia), tra la fine dell’VIII e gli inizi del V secolo a.C. Sono a forma di lastra parallelepipeda, da cui sporge superiormente la testa, e sono decorate sui quattro lati. Le dimensioni variano tra i 40 e i 130 cm di altezza, e, conseguentemente, tra i 20 e gli 80 cm di larghezza; gli spessori sono compresi tra 3 e 12 cm. Le stele sono state ritrovate in numero consistente soprattutto nei siti dei centri antichi di Siponto (area a sud di Manfredonia, compresa grosso modo tra i tratti finali dei fiumi Candelaro e Cervaro), Salapia (localizzata in Contrada Giardino-Lupara), Teanum Apulum (San Paolo di Civitate), Arpi (Foggia), Ausculum (Ascoli Satriano), Herdonia (Ordona), cioè nei più importanti insediamenti dauni del Tavoliere pugliese.






Le steli sono divise in due categorie a seconda della presenza nella raffigurazione del defunto di armi, oppure di ornamenti. Alla prima categoria, riferibile a guerrieri, appartiene circa il 14% delle stele rinvenute, mentre al secondo gruppo, che comprende tutte le altre, appartengono anche le poche stele riferite a personaggi femminili, circa il 6% del totale delle steli rinvenute, che presentano una caratteristica acconciatura con lunga treccia sul dorso, presente anche nelle raffigurazioni sulla ceramica. Nelle rappresentazioni con ornamenti, che si riferiscono sia ai notabili che alle donne, la veste ricopre tutto il corpo, tranne le braccia, ripiegate sul petto e coperte da lunghi guanti ricamati che giungono sino al gomito, e la testa, coperta da un alto copricapo conico che si allunga a coprire la nuca. Tra gli ornamenti del defunto sono presenti collane a piĂš giri, grandi fibule a lunga staffa e con pendagli compositi sul petto, cintura con nastri triangolari affiancati da pendenti circolari o a forma di melograno. I fermatrecce con tre pendenti circolari completano posteriormente al centro delle spalle le figure femminili.



Le braccia sono un eleento che si ripete spesso nelle stele, rappresentano per scala e posizione parte del corpo principale assieme alla testa. Per questo motivo ho deciso di adottarle come tramite grafico per ilmio lavoro finale sula raccolta del pomodoro, fondendolo col concetto di mappa e di labirinto.







La scelta grafica è ispirata all’autore americano Saul Bass, il suo stile semplice e squadrato mi ha riportato alla mente le immagini scolpite sulla pietra grezza che componeva le stele daunie.



Col mio intervento ho voluto riportare la stele daunia al centro della cultura foggiana. La stele continua ad essere medium di un messaggio, una sorta di pagina di un libro della storia della cultura locale. Il messaggio che ho scelto è la rappresentazione di un momento della vita agricola, la raccolta dei pomodori, al centro di problematiche e fondamentale fattore economico della provincia di Foggia. Questa scultura-messaggio mira a ricostruire un legame con la storia e la cultura daunia, riportandolo in dimensioni monumentali e con uno stile grafico piÚ vicino ai nostri tempi.


Stele diventa un punto di interesse per la cittĂ , la sua istallazione è prevista per parchi verdi o piazze centrali con un’area vasta.



Accademia di Belle Arti di Foggia A.A: 16/17 Corso: Urban Design Docente: Claudio Grenzi Studente: Jacopo Coen




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