RASSEGNA STAMPA DEL 15 DICEMBRE 2019

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REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Domenica 15 Dicembre 2019

5 VE

Il viaggio di Alessandro Macciò

Stipate in piazza San Giovanni tra migliaia di Sardine da tutta Italia, col cartello «Il Veneto c’è» in bella vista a pochi passi dal palco. La grande manifestazione del movimento anti-Salvini ha richiamato a Roma anche un centinaio di Sardine venete, che sono partite all’alba e hanno raggiunto la Capitale a bordo di due pullman: uno è partito da Vicenza e ha fatto tappa a Verona, l’altro ha «pescato» i passeggeri a Treviso, Padova e Rovigo. La maggior parte dei ragazzi che hanno organizzato il viaggio condividono l’appartenenza all’Udu, sindacato studentesco affiliato alla Cgil; per il resto, la comitiva è formata da gruppi di amici e viaggiatori solitari, tra cui molti under 30 che si dichiarano estranei a ogni forma di attivismo politico e anche diversi over 50 che dicono di tornare in piazza per la prima volta dopo molti anni. Nicola, 26 anni di Vittorio Veneto, lavora nel settore della ristorazione e ha appena chiuso un’attività in Germania: «Me n’ero andato nel 2014, ora sono rientrato per vedere se ci sono le condizioni per vivere in modo dignitoso. Alle superiori facevo parte di un sindacato studentesco, poi ho sempre lavorato e non ROMA

In piazza San Giovanni La delegazione veneta delle Sardine, un centinaia di persone, ieri pomeriggio alla manifestazione che si è svolta a Roma

ConleSardineveneteaRoma «Stopallapoliticadegliinsulti» Non solo giovani a manifestare in piazza: «Ma da loro è partito l’impulso»

Nicola Bello vedere tanta gente nella città dello Sceriffo Gentilini

ho avuto tempo di dedicarmi ad altro. Nelle scorse settimane ho manifestato a Treviso e a Belluno, vedere così tanta gente nella città dello “sceriffo” Gentilini mi ha colpito molto». Per Nicola, che viaggia in solitaria, il populismo va contrastato con più forza: «Il Pd non vuole rinnovarsi, ma resta il mio punto di riferimento perché mi sembra l’unico partito in grado di esprimere una classe dirigente credibile. Il punto è che bisogna ripartire dall’ascolto

della gente, e in questo senso la scossa può arrivare proprio dalle Sardine». Anche Emanuela Zangrando, 66 anni di Vittorio Veneto, infermiera in pensione, ha manifestato sia a Treviso che a Belluno e viaggia da sola: «Da giovane - racconta - facevo parte del Psi e anche di un collettivo femminista; all’epoca tutte le manifestazioni erano politiche e sindacali, questa invece è una cosa completamente spontanea. Anche il M5S era nato da una base si-

mile, le Sardine devono restare fuori dalla politica proprio per non fare la stessa fine». Emanuela vuole mettere da parte la disillusione: «Negli ultimi anni il clima era così pesante che avevo pensato di lasciare l’Italia, ma poi le Sardine hanno rilanciato cose che non credevo più possibili come sorridere, abbracciarsi e scambiarsi libri. Questa aggregazione mi fa pensare che il clima sta per cambiare». Ornella Caramori, 65 anni di Castelmassa (Rovigo), lavo-

Enrico Il movimento ha generato un grande capitale umano

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La Lega

L’INTERVISTA SERGIO BERLATO

VICENZA Effetto Brexit per il so-

vranista Sergio Berlato: quando l’Inghilterra uscirà dall’Unione Europea lui tornerà (per la quarta volta) al Parlamento europeo. Al suo posto, in consiglio regionale, dovrebbe entrare Joe Formaggio, il sindaco di Albettone, nel Vicentino. Quando accadrà tutto questo? «Se Boris Johnson terminerà il percorso di uscita entro il 31 gennaio 2020 la prima data utile - spiega Berlato dovrebbe essere il 10 febbraio». E cosa accadrà in consiglio regionale? «Io mi prendo tempo per decidere - dice Formaggio, mi pare di avere 60 giorni. Poi, credo che il consiglio decadrà per andare al voto in Regione. Di sicuro resterò a fare il sindaco di Albettone». Detto di date e posizioni dell’eventuale subentrante, va capito lo spirito con cui Berlato tornerà al Parlamento europeo. «Ci sono stato - riprende - dal 1999 al 2014. Tre legislature e, da uscente, nel 2014, sono stato tolto dalle liste del Pdl la notte prima perchè avevo denunciato i tangentari del Mose. La mia rivincita l’ho consumata nel 2015, alle Regionali, quando sono stato il più votato nonostante fossi nelle liste di Fratelli d’Italia che allora non valeva più del 10% come adesso». Ma perché la sua elezione in Europa è stata «congelata»? «Per una singolare interpretazione dell’ufficio elettorale della Corte di Cassazione

Nelle piazze del Veneto in scena il «No tax day»

«Io, sovranista-cacciatore torno in Europa per difendere i miei ideali da ambientalista»

Il leader di FdI: «La fauna selvatica? Va potata, come gli alberi»

Sui lupi I finti ambientalista pensano che i lupi siano come Ezechiele dei tre porcellini Sui leghisti A seconda degli interlocutori, sposano una tesi e la sua antitesi Pensano solo ai voti

che ha deciso di assegnare i seggi in Italia non partendo dal dato certo dei 73, ma sui 76 che ci sarebbero stati una volta che la Gran Bretagna sarebbe uscita dall’Unione Europea. E si badi bene che io sono già stato proclamato eletto». Berlato, da sovranista come si porrà in Europa? «Abbiamo aderito ai conservatori riformisti. Non mettiamo in discussione l’Europa, ma vogliamo cambiarla, riportandola al servizio dei cittadini. Io sono per l’Europa dei popoli, non per l’Europa dei potentati bancari». Sì, ma il sovranismo... «L’Italia deve decidere se applicare le norme comunitarie anche quando vanno contro gli interessi nazionali. La Germania non fa così e per me la sovranità deve essere nazionale. Io sono un eurocritico, non un euroscettico». Cosa farà? «Ho sempre fatto parte della Commissione Agricoltura e credo che lì tornerò. Perché voglio difendere i miei ideali da ambientalista». Da cacciatore qual è? «La caccia è uno degli aspetti più sani della tutela

dell’ambiente». Ne è sicuro? «Smettiamola con questa diceria che chi va a caccia lo fa solo per uccidere gli uccellini per divertimento. La caccia è invece uno strumento utile, direi indispensabile, per garantire la corretta gestione della fauna selvatica e la tutela degli habitat naturali. Si chiama cultura rurale». Gli ambientalisti non la pensano così... «Chi non la pensa così è un ambientalista per moda. O disneyano. Quello che crede che il lupo sia come Ezechiele dei tre procellini e l’orso come Yo-

ra per la Cgil Spi e condivide lo stesso stato d’animo di Emanuela: «Era ora che i giovani si muovessero, avevo quasi perso le speranze. Molti dei miei amici sono diventati intolleranti e dicono cose che prima non pensavano, io non riuscivo più nemmeno a parlare di politica». «Attorno a noi c’è così tanta ostilità che metterci la faccia era diventato davvero difficile - aggiunge Catiuscia Zambella, compagna di viaggio di Ornella -. Io sono riuscita a farlo solo quando è iniziata la mobilitazione e ho scoperto tante altre persone che la pensano come me. Le Sardine ci hanno dato il coraggio di tornare a esporci». Enrico Caccin, 24 anni di Villanova di Camposampiero (Padova), studia beni culturali e lavora in una società di comunicazione. «Il mio primo sciopero l’ho fatto in prima liceo contro la riforma Gelmini, poi ho partecipato ai Friday’s for Future e ieri (venerdì, ndr) ho contribuito a organizzare la manifestazione delle Sardine di Venezia. Noi veneti rappresentiamo una regione storicamente schierata a destra, che però ha espresso tante esperienze civiche virtuose. Questo movimento ha già generato un capitale umano che sicuramente non andrà disperso». A tal proposito, il futuro delle Sardine resta avvolto nell’incertezza: «In questa fase l’adesione di varie anime è positiva, poi però bisognerà prendere una direzione e trovare un’identificazione», chiosa Ornella.

Cacciatore Sergio Berlato, leader regionale di Fratelli d’Italia, grazie alla Brexit tornerà per la quarta volta al Parlam,ento europeo

ghi». E come dovrebbe essere allora l’ambientalista sano? «Le faccio l’esempio dell’albero da frutto. Per garantire che continui a produrre in maniera rigogliosa deve essere curato, liberato dall’erba e, soprattutto potato». Quindi la caccia serve per potare la fauna selvatica? «Esatto, se praticata da mani esperte serve proprio a questo». Sui lupi, però, la Lega non la pensa come lei... «Ma guardi, gli amici della Lega sono unici: a seconda delle persone con cui parlano sposano una tesi e anche la sua antitesi. Credono di prendere i voti di tutti, perché loro solo a questo pensano. Sui lupi, invece, bisognerebbe fare un discorso serio, visto che la Francia, che ha 530 esemplari, ha deciso di farne abbattere il 20%. In Italia noi abbiamo più di tremila lupi e non capiamo che gli allevatori tra poso se ne andranno, nei boschi non andrà più nessuno e l’habitat naturale subirà un contraccolpo degradante. Per questo serve la caccia». Antonio Spadaccino © RIPRODUZIONE RISERVATA

TREVISO Tre eventi a Verona, Mestre e Treviso: erano tutti convocati ieri i leghisti veneti per il «No tax day», l’evento nazionale con cui il Carroccio apre un altro fronte di ostilità contro il governo M5s-Pd e la manovra finanziaria. Prime file occupate dai big nelle sale degli incontri, e dietro il popolo salvinianleghista, pronto alla sfida che si appresta a passare dai volantini e dalle piazze all’urna. Gli interventi a microfono sono stati affidati al commissario veneto Lorenzo Fontana, a Erika Stefani, Massimo Bitonci e al governatore Luca Zaia. «I nostri lavoratori e imprenditori sono veri e propri eroi – ha detto Zaia -. Ci sono molti Paesi in cui la flat tax è realtà, qui la tassazione media è del 68%. La pressione fiscale va abbassata, trovando un equilibrio. Questo sarebbe buonsenso». Gli artigiani «festeggiano» il free tax day a fine luglio: fino a quel giorno versano tasse. «È un funerale, non una festa – continua Zaia -. Il Veneto è l’unica Regione che non applica tasse proprie. La nostra forza sono le partite Iva ma i ragazzi non fanno più gli imprenditori, questo sistema rischia di implodere». (s.ma.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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REGIONE

DOMENICA 15 DICEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

voratori dipendenti, come previsto per legge, non beneficeranno del cosiddetto “bonus Renzi”. «Negli ultimi anni un carico tributario eccessivo e una platea di servizi erogati dall’amministrazione pubblica in flessione in termini di qualità e di quantità» afferma il segretario di Cgia Renato Mason «hanno contribuito sensibilmente alla contrazione della domanda in-

l’analisi della cgia di mestre

Lo Stato incasserà tributi per 43 miliardi entro fine dell’anno Dicembre comporta la scadenza di Imu-Tasi, Iva, Irpef E un quarto delle tredicesime se lo mangiano le tasse

Timori di un’ulteriore contrazione delle vendite nel periodo delle feste Shopping natalizio, il regalo più grosso se lo prende lo Stato

VENEZIA. Si preannuncia un Natale ricco di soddisfazioni… per l’Erario. Sotto l’albero troverà infatti un “regalo” da 42,9 miliardi di euro. A consegnarlo, spiega la Cgia di Mestre, saranno i contribuenti italiani, che in questi giorni sono chiamati a onorare un elevato numero di scadenze fiscali. E questa uscita andrà a comprimere gli altri regali di Natale.

«Se la spesa natalizia registrata l’anno scorso ha sfiorato i 10 miliardi di euro» spiega il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo «va ricordato che negli ultimi 10 anni è crollata del 30%. Questa contrazione ha penalizzato soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione sono riusciti, almeno in parte, ad ammortizzare il

colpo inferto dall’e-commerce che, negli ultimi 4-5 anni, ha assunto dimensioni sempre più importanti. Con meno tasse e con una tredicesima più pesante, daremmo sicuramente più slancio alla domanda interna, ancora troppo debole». Le scadenze fiscali sono vicinissime. Entro domani dal saldo dell’Imu-Tasi il fisco riceverà 9,6 miliardi, dal pagamento

delle ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori altri 13,6 miliardi e dal versamento dell’Iva ben 19,7 miliardi. Il conteggio peraltro non tiene conto dell’eventuale pagamento dell’ultima rata della Tari che, in molti Comuni, avviene proprio a dicembre. A questo gettito vanno poi aggiunti altri 11 miliardi di eu-

ro “prelevati” dalle tredicesime che sono state o stanno per essere liquidate in queste settimane. A livello territoriale la regione che presenta il più alto numero di percettori della tredicesima mensilità è la Lombardia: le persone interessate sono 6,1 milioni. Seguono i 3.273.000 residenti nel Lazio e i 2.937.000 domiciliati nel Veneto. Le tredicesime dei la-

no tax day veneto

«Non applichiamo addizionali e i conti quadrano Imparate da noi» TREVISO. Una serata dedica-

ta a fare il punto della situazione per il movimento e il suo programma: è il “No Tax Day”, l’appuntamento organizzato ieri dalla Lega in numerose città italiane per raccontare ai presenti la visione del partito per l’immediato futuro, specialmente in ottica fiscale e di flat tax. Un evento che in Veneto ha toccato Verona, Mestre e la Marca, tappa conclusiva della lunga giornata che ha visto alcuni dei maggiori esponenti politici del Carroccio alternarsi al microfono per raccontare e raccontarsi al pubblico presente. A Quinto c’erano il presidente della Regione Luca Zaia, l’ex ministro per l’Autonomia Erika Stefani, il deputato Massimo Bitonci, l’ex titolare al dicastero per gli Affari Europei e attuale vicesegretario federale Lorenzo Fontana. Con loro il sindaco di Treviso Mario Conte, i colleghi di carica e di partito di Quinto, Oderzo, Fontanelle e Castelfranco, rappresentata dall’attuale presidente della Provincia Stefano Marcon. Nel suo intervento di apertura, Zaia –annunciato sul palco con l’appellativo di “doge del Veneto” e accolto da applausi scroscianti da parte della platea– ha toccato numerosi temi caldi, a cominciare dallo stato delle casse regionali: «Siamo l’unica Regione che non applica addizionali o altre forme di tassazione, e siamo tra i pochi ad essere riusciti a gestire al meglio il nostro bilancio». Non sono mancati i richiami all’attua-

lità: «Guardo all’attuale situazione della Banca Popolare di Bari e alle discussioni che la circondano, e mi chiedo come mai in quel caso ci sia stia muovendo in direzione diametralmente opposta a quanto accaduto nel caso delle banche venete, protagoniste di un fallimento i cui danni economici superano, si stima, quelli fatti in queste zone dalla Grande Guerra». Sferzante l’accenno al movimento delle Sardine: «La piazza che conta è la cabina elettorale, ed è lì che si vede realmente chi ha i numeri per spuntarla». In merito all’autonomia, secon-

Lo stato maggiore della Lega rilancia l’autonomia e svaluta le Sardine do il governatore «tra cent’anni qualcuno si ricorderà di quei “beceri leghisti” che un giorno scelsero di abbandonare un becero centralismo in favore di un Rinascimento federalista, che presto avrà inizio: se non con questo governo, con il prossimo. La strada per l’autonomia è già tracciata». Gli fa eco Erika Stefani: «È strano come l’attuale legge di bilancio conceda ben poco spazio a questo tema, che al contrario è fondamentale. Dare a un presidente di Regione i poteri per governare in modo migliore non può e non sarà mai sbagliato». — Marco Meneghetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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terna e degli investimenti. Alle piccole e piccolissime imprese, l’effetto combinato delle troppe tasse, del calo dei consumi delle famiglie e della contrazione dei prestiti bancari ha procurato squilibri finanziari tali da costringere tantissimi artigiani e piccoli commercianti a chiudere l’attività». — Nicola Brillo © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ATTUALITÀ

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Politica e piazze

A Roma le sardine senza un partito riconquistano la piazza “rubata” Assalto pacifico a San Giovanni. «Siamo più di centomila» «Il sonno della ragione vota Lega. Basta volgarità e insulti» Flavia Amabile ROMA. Sono Nibran. La giova-

ne ha i capelli nascosti sotto un foulard. La sua voce è decisa, ma si sente a stento: sono lontani i decibel del 19 ottobre quando tutta la potenza sonora e economica del sovranismo permise a Giorgia Meloni di raggiungere anche gli angoli più remoti di piazza San Giovanni con le parole che sarebbero diventate il tormentone di tutto l’autunno. «Sono Nibran – afferma invece oggi la giovane con il velo – sono una donna, sono musulmana e sono figlia di palestinesi. A chi vuole riaprire pagine buie della storia dico “non ci avrete mai, non ve lo permetteremo”». È il riferimento più diretto alla piazza di due mesi fa. L’altro è il colpo d’occhio, la folla. Le sardine avevano lanciato la loro sfida, arrivare a centomila, in modo da restituire una piazza non troppo diversa da quella riempita da Salvini. Secondo i più scettici un obiettivo impossibile. San Giovanni è la piazza più difficile di Roma, il mostro sacro con cui si confrontano solo gli eventi da grandi numeri. Alle 15 sono già decine di migliaia di persone. Alle quattro e mezza sono abbondantemente oltre i centomila. Lo sostengono loro e non si deve essere troppo lontani dalla verità se a quell’ora si sta davvero pressati come sardine in tutta l’area intorno alla Basilica, e anche più in là. Siete 35mila, ri-

sponde come sempre al ribasso la Questura. Difficile dire quanti siano effettivamente, ma di sicuro poco meno di quanti ne aveva portati Salvini in piazza con l’aiuto dei pullman messi a disposizione da Luca Zaia. Quel sabato a San Giovanni, infatti, tre quarti della piazza parlava veneto e le bandiere della Serenissima erano ovunque. Stavolta ci sono soprattutto i romani. Sono pensionati, studenti, insegnanti, impiegati: le principali categorie che negli ultimi anni hanno abbandonato il Pd, a volte facendosi sedurre dai Cinque Stelle, altre andando a cercare chi è più a sinistra oppure non andando proprio a votare. È una piazza fieramente schierata, ma tristemente priva di un partito. Fabio Tittarelli regge insieme a un gruppo di amici uno striscione blu. È stato ferroviere, insegnante, sindacalista, scrive romanzi e non ha rinunciato alla voglia di politica. «Siamo venuti tutti insieme in piazza: ci venivamo anche da giovani e continuiamo a venirci da vecchi. Non ci aspettiamo un nuovo partito: un movimento che si rispetti deve rimanere tale. Certo, si inserisce in un vuoto politico evidentissimo. E ora questo movimento attende che la sinistra batta un colpo. Vedremo ora come questa sinistra riuscirà a interpretare questa frustrazione, questa piazza di orfani di una sinistra che non c’è più». Anche Gemma Cusatelli ricorda una sinistra diversa e vie-

ne dal mondo della scuola. Ora cammina con una certa fatica ma continua a incontrare nella folla suoi ex alunni che abbraccia, felice. «Sono qui per accompagnare mia nipote e tanti altri loro amici giovani. Sono con loro per far vedere all’Italia che esiste gente che vuole tranquillità, pace, serenità, rispetto degli altri e basta con queste chiacchiere inutili che si fanno. Basta». Basta è una parola che ripetono in tanti, un’idea che unisce generazioni diverse. Viene pronunciata sul Tir-palco più da Mattia Santori. Ne parlano Martina Pitone e Alessandro Allegrezza, studenti universitari. Reggono uno striscione con riferimenti artistici: «Il sonno della ragione vota Lega». «Bisogna essere qui per dire basta non tanto alla Lega e alle sue idee – spiegano – ma del modo di esporle. Basta con la volgarità e l’insulto. Basta con questa declassificazione del ritorno del fascismo. Esiste, è reale, va combattuto». È una studentessa universitaria anche Isabella Geduli, e un basta il motivo del suo essere tra le sardine di piazza San Giovanni. «Sono qui per dare corpo a un pensiero per affermare l’antifascismo, l’uguaglianza, la libertà, e per dire basta alla politica di chiusura voluta da Salvini». Oggi i coordinatori delle Sardine di tutta Italia si riuniranno a Roma «per programmare la nuova ondata di gennaio». Sinistra, se ci sei, batti un colpo. —

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FABIO BORDIGNON

IL COMMENTO

I giallo-rossi senza progetti cercano di fuggire da Salvini

È

da questa estate che Pd e M5s scappano: dal confronto elettorale, e da Salvini. Ogni mossa, a partire da quella di andare al governo, è stata più e meno esplicitamente giustificata dallo spettro dei «pieni poteri» per l’ex-vice premier. Anche l’annunciata riforma della legge elettorale sembra ispirarsi allo stesso principio. Eppure, l’affannosa fuga non sembra far altro che spingere i due partner di governo verso l’esito che vor-

rebbero evitare. Amplificandone anzi le proporzioni. Il successo di Boris Johnson, nel Regno Unito, ha confermato da che parte tiri il vento, in Europa. E fuori dall’Europa. Un vento favorevole ai sovranisti. Brutti, cattivi, pericolosi, nella lettura degli attori politici (un tempo) mainstream, soprattutto di sinistra, e dei media (un tempo) mainstream. Capaci, ciò nondimeno, di entrare in sintonia con l’opinione pubblica, di parlare ai settori del-

la popolazione più arrabbiati e sofferenti. Così i Conservatori britannici sono riusciti a sfondare il “muro rosso” di diversi collegi a tradizione laburista, presso i quali le datate ricette socialiste di Jeremy Corbyn non hanno ormai più presa. In Italia, Salvini è (leggermente) calato nei sondaggi. Ma continua a guidare un partito dal 30% e un’area politica che, nel complesso, supera il 47%. Anche perché i Fratelli d’Italia di Giorgia Me-

loni hanno superato il 10%. Di fronte a questo quadro, i giallo-rossi avevano – e hanno – due possibili strade di fronte. 1) Affrontare Salvini in campo aperto, anche a costo di aprirgli le porte di Palazzo Chigi (e del Quirinale) – obbligandolo però, in questo modo, a misurarsi con la sfida del governo. 2) Oppure, sbarrargli la strada, con ogni mezzo. Ritardare il più possibile il voto. Disseminare il percorso di ostacoli. Sperando che, nel frattempo,

qualche passo falso, o qualche inchiesta giudiziaria, ne limitino l’avanzata. Come noto, è stata scelta questa seconda opzione. Senza peraltro che, per ora, l’anti-salvinismo sia affiancato, e giustificato, da un progetto, una visione, una idea di paese alternativa e (con) vincente. Intendiamoci, in un panorama politico sempre più fluido e cangiante, nessun esito è in partenza scontato. Così come non è possibile escludere che, nei prossimi tre anni,

nuove proposte politiche si facciano largo. Ma M5s e Pd, da qualche mese a questa parte, si presentano come i migliori alleati di Salvini. Come il servo di un antico racconto mesopotamico, ripreso da John O’Hara in Appuntamento a Samarra, i giallo-rossi sembrano così andare incontro al proprio destino, mentre tentano disperatamente di sfuggirvi. Il servo, in sella al suo cavallo (oh oh, nella versione di Vecchioni), scappava dalla morte, «in mezzo ai grilli e alle cicale». A Samarra, i giallorossi sono attesi dalla destra e da Salvini. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


II

Rovigo

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

Alberi caduti: chiude il parco dell’ex ospedale psichiatrico a Granzette Polemica tra i gestori, che avevano offerto la legna gratis ai bisognosi, e il Comune che si appella al regolamento `

EX MANICOMIO ROVIGO Il parco dell’ex ospedale

psichiatrico di Granzette resta chiuso al pubblico dopo che la nevicata e il forte vento di giovedì hanno fatto crollare cinque piante di grosse dimensioni. La chiusura è stata comunicata dall’associazione “I luoghi dell’abbandono”, che ha in comodato d’uso oltre 16 ettari dell’area dell’ex manicomio di proprietà dell’Ulss 5, perché alle ragioni di sicurezza si sommano i contenuti della lettera che l’assessore comunale competente in materia, Dina Merlo, ha inviato all’Ulss 5 per chiedere il rispetto del Regolamento comunale sul verde urbano.

nua Vezzaro - non s’è premurata di capire, contattandoci, che tipo di legna sarebbe stata regalata alle persone bisognose. Non s’è mai trattato di fare interventi su alberi secolari o di prima grandezza. E lo stesso invito era stata fatto nel dicembre 2018. Un anno fa un sopralluo-

MOSTRE APERTE

REGOLAMENTO DEL VERDE La lettera è stata, di fatto, una risposta all’invito che il presidente de “I luoghi dell’abbandono” Devis Vezzaro aveva fatto una settimana fa rivolgendosi ai rodigini bisognosi: l’invito, già fatto da Vezzaro nel 2018, era di “tagliare legna a titolo gratuito al parco del manicomio” per potersi riscaldare a casa. «Abbiamo dovuto delimitare circa il 90% del parco con nastro segnaletico e transenne spiegava ieri il presidente Vezzaro -, per la situazione che abbiamo trovato venerdì mattina e perché l’assessore Merlo, con il suo intervento, ha definito illegittimo e inopportuno un invito che riguarda solo interventi autunnali di pulizia, fatti su ramaglie, piante infestanti e già morte». L’invito di “tagliare legna a titolo gratuito al parco del manicomio” fatto dal rappresentante dell’associazione comodataria, era stato segnalato dall’assessore comunale all’azienda sanitaria locale, proprietaria e comodante, come “assolutamente illegittimo, oltre che inopportuno, perché si tratta di un’area di verde urbano, seppure di proprietà privata, che si trova nel territorio comunale di Rovigo, sottoposta al Regolamento del Verde urbano, approvato il 20/06/2017”.

go di tecnici comunali e vigili urbani - continua Vezzaro - aveva constatato, con una relazione, che tutto era stato fatto rispettando le normative. Forti di questa esperienza, anche quest’anno abbiamo ripetuto l’invito. Ma dopo l’intervento dell’assessore Merlo ho già dovuto dire “no” ad almeno 25 persone e qualcuna l’ho sentita davvero col groppo in gola: avevano telefonato per venire a prendersi la legna perché non hanno i soldi per pagare il riscaldamento a casa».

POLEMICA Devis Vezzaro

VEZZARO: «SI TRATTAVA DI MATERIALE ABBANDONATO DOPO I TAGLI ESEGUITI IN AUTUNNO, NON C’ERA NIENTE DA ABBATTERE»

All’ex ospedale psichiatrico, intanto, restano aperte le mostre allestite dall’associazione vicentina “Il silenzio assordante di Chernobyl”, nel padiglione 3, e “Vajont, l’onda della morte” nel padiglione 7, ogni sabato (orario 14-18) e domenica (10-18). Il parco invece resta chiuso «finché la proprietà non comunicherà al Comune che è necessario intervenire con opere di manutenzione per le piante in seguito al maltempo», con l’obiettivo comunque di rispettare i termini della concessione in comodato, che prevede l’apertura al pubblico almeno due volte al mese, fino al prossimo giugno. Nicola Astolfi

LEGNA PER I BISOGNOSI «L’assessore Merlo - conti-

MALTEMPO Cinque gli alberi caduti a terra a causa di vento e neve

SENTIERI CHIUSI Le transenne che delimitano l’area a rischio dopo la caduta degli alberi

Consvipo, il centrodestra cerca un posto per Bimbatti MUNICIPALIZZATE ROVIGO Un sabato di frenetiche

riunioni per la politica polesana. Sul tavolo rimane da risolvere la questione Consvipo, con lo schieramento di centrodestra incerto se chiudere o provare a fare leva con i propri numeri all’interno dell’assemblea dei sindaci-soci per assumerne la guida ed il centrosinistra che prova a compattarsi dietro il sindaco Gaffeo che da settimane ha avanzato la proposta di rilevare alcune quote della Provincia, incapace ormai di gestire le spese sociali della sua quota nel Consorzio. Ieri mattina nella sede provinciale del Pd in galleria Ballotta, nell’ufficio accanto, quello del segretario provinciale Giuseppe Traniello Gradassi, si sono riuniti a porte chiuse alcuni sindaci di centrosinistra, incluso Gaffeo e il presidente dell’assemblea Francesco Siviero (Taglio di Po). Tra questi anche l’ex dem Leonardo Raito, primo cittadino di Polesella, che da quan-

to è entrato ufficialmente in Italia Viva non ha mai lesinato parole al vetriolo sul Consorzio, sostenendo una posizione diametralmente opposta a quella del collega di Rovigo e più vicina a quella dei sindaci del centrodestra. Al termine dell’incontro Traniello ha poi voluto fugare qualsiasi dubbio, dichiarando «siamo tutti compatti sulla posizione di Gaffeo», escludendo divisioni interne e qualsiasi correlazione con la distribuzione di poltrone ed incarichi.

IL CENTRODESTRA Nel centrodestra, a quanto pare, non se la passano molto meglio. A preoccupare è la posizione di Palazzo Celio, dove Ivan Dall’Ara non sa più che pe-

L’EX VICESINDACO POTREBBE ENTRARE NEL CDA DEL CONSORZIO DI SVILUPPO

sci pigliare per fare capire ai colleghi che la Provincia non ha più un soldo e che le soluzioni sono fondamentalmente due: o i soci (i 50 Comuni polesani e la Camera di Commercio) assorbono il 35% delle quote a cui vuole rinunciare, oppure si va verso la liquidazione. Sono in attesa di capire quali saranno le mosse del centrosinistra, ma l’opzione liquidazione è quella su cui sembrano concentrarsi di più. Questo per quanto riguarda la vicenda finanziaria del Consvipo: resta poi da capire come si vorrà comporre il nuovo consiglio di amministrazione e quindi come riempire quei posti lasciati vuoti da Guido Pizzamano, Francesco Musco e Anna Osti. Nel centrodestra si muove l’idea di “rovesciare” il presidente dell’assemblea Francesco Siviero e mettere al suo posto il collega di Stienta Enrico Ferrarese, che poi potrebbe scegliere i nomi che più aggradano al suo schieramento politico, tra i quali c’è l’ex vicesindaco di Rovigo Andrea Bimbatti. A.Luc.

D’Arienza: «In arrivo Allarme droga in città, Aretusini: «Serve più prevenzione nelle scuole» fondi per i trasporti GUERRA AGLI STUPEFACENTI ROVIGO Michele Aretusini, capo-

gruppo della Lega in consiglio comunale, si dice preoccupato per le recenti operazioni antidroga a Rovigo da parte della Polizia. «Leggo che in pieno centro si spaccia eroina anche a minorenni. Solo a dirlo, fa paura. Leggo che i presidi delle scuole hanno chiesto aiuto alla Polizia, temendo che nelle loro scuole si spacciassero e consumassero stupefacenti e che, quando sono andati con i cani, purtroppo hanno confermato questi timori. Leggo e mi domando: non dovremmo anche noi fare qualcosa, sul fronte della prevenzione, adoperarci per aiutare le forze dell’ordine?». I riferimenti sono alle in-

dagini della Questura che ha arrestato due stranieri, indagandone altri otto, identificando centinaia di clienti. Tutti, secondo le contestazioni, spacciavano eroina, cocaina, hashish e marijuana, ma soprattutto eroina, in pieno centro, anche a ragazzini. Qualche giorno dopo, poi, la notizia dell’operazione scattata a Rovigo, in vari istituti superiori, con i cani antidroga che hanno trovato marijuana

IL CONSIGLIERE DELLA LEGA CHIEDE LA PRESENZA DI OPERATORI DEL SERD NELLE CLASSI

nascosta nei bagni. Da qui la proposta di Aretusini: «Si potrebbero rafforzare i percorsi di formazione nelle scuole, verificare la disponibilità del Serd dell’Ulss 5 sulla possibilità che operatori esperti vengano con maggiore frequenza nelle classi a spiegare i danni e i rischi che l’assunzione di stupefacenti presenta. Anche l’Amministrazione Gaffeo - continua potrebbe dare il proprio contributo: molto spesso ci si avvicina agli stupefacenti per sentirsi ribelli, audaci, alternativi. Ogni giorno il personale del Serd ha sotto gli occhi adulti e ragazzi devastati dall’assunzione di queste sostanze: si potrebbe mostrare ai giovani quella che è la devastante realtà che si cela dietro alla droga». A.Luc.

CONTRIBUTI ROVIGO Il senatore dem Vincen-

zo D’Arienzo annuncia una pioggia di denaro sul Veneto e novità sul trasporto su rotaia. Ospite ieri mattina a Rovigo dell’ex deputato del Pd Diego Crivellari, il parlamentare veronese ha illustrato quali saranno i benefici della legge finanziaria in approvazione in Parlamento per la Regione guidata da Luca Zaia: «Siamo partiti con l’obiettivo di sterilizzare l’Iva e le accise ed è stato pienamente raggiunto, dando ai cittadini un risparmio di almeno 800 euro all’anno che gioverà, nelle nostre speranze, sui consumi. Nei prossimi 15 anni, grazie a quanto ottenuto con l’Unione Europea,

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porteremo avanti una serie di investimenti per alcuni miliardi. Per il Veneto stiamo investendo in favore delle infrastrutture con 500 miliardi destinati a ponti, viadotti e gallerie, mettendo anche un miliardo di euro da qui al 2026 per le Olimpiadi. D’Arienzo, poi, si è soffermato sui trasporti locali via treno, vista la sua appartenenza alla Commissione trasporti di Palazzo Madama:

SEDE PD Crivellari e D’Arienza

IL SENATORE DEM PROMETTE INTERVENTI SULLA MOBILITÀ E RISORSE PER LO SVILUPPO

«Sono due i nodi principali: la linea Verona-Rovigo, che andrà a bando e si vedrà se rimarrà a Sistemi Territoriali visti i suoi disastri, e l’alta velocità sulla Bologna-Padova, visto che si è investito solo sulla Milano-Salerno e la Torino-Venezia». A.Luc.


IX

Valbelluna

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

Cassa Edile: premio a 30 lavoratori pronti per la pensione `Ieri la cerimonia

Intanto il settore segna una ripresa SEDICO La Cassa Edile di Belluno ha premiato ieri mattina nell’aula magna della scuola edile di Sedico oltre trenta lavoratori pronti alla pensione. Una giornata sempre molto importante per l’ente, che vuole manifestare la propria vicinanza per chi tanto ha dato per il proprio ter-

ritorio. Un evento diventato tradizione nel corso degli anni, al quale non sono mancate le autorità. Dopo l’intervento del sindaco di Sedico, Stefano Deon, è toccato agli onorevoli Franco Gidoni e Roger De Menech parlare sul tema dell’edilizia. «E’ un settore che dopo un decennio nero lentamente si sta riprendendo - ha commentato Gidoni - e la speranza è che grazie ai Mondiali e alle Olimpiadi che si svolgeranno a Cortina nei prossimi anni questo trend continui». «Non vogliamo diventare il parco giochi disabitato della

pianura - ha affermato De Menech - ma solo stare al passo coi tempi investendo in infrastrutture di qualità che la gente che abita e vive la montagna merita di avere». La parola è poi passata al vero padrone di casa, il presidente della Cassa Edile e della Scuola Edile, Dario Pietro Tonin, che ha tracciato un bilancio a 360° del settore. «E’ un peccato vedere tanta esperienza uscire dal mondo del lavoro - ha dichiarato Tonin - ma stiamo lavorando bene dal punto di vista scolastico e con l’introduzione del sistema duale i nostri ragazzi sapranno trovare la loro professione. La

scuola edile è un fiore all’occhiello a livello nazionale grazie all’introduzione del sistema casa e anche la Cassa Edile ha visto crescere il monte salari da 27 a 31 milioni di euro nell’ultimo anno, un’inversione di tendenza che grazie alle prospettive dell’aumento di lavoro dovrebbe toccare i 38 milioni nel prossimo biennio. Un aspetto da migliorare però è l’efficacia comunicativa, perchè delle quasi 400 aziende edili iscritte, solo un centinaio usufruisce dei servizi che offriamo». Prima del pranzo conviviale, spazio alla consegna dei riconoscimenti. Oltre ai 35 neo pensiona-

IL PRESIDENTE Dario Pietro Tonin

ti è stata donata una targa per l’attività svolta a seguito del tragico evento atmosferico di ottobre 2018 Vaia, all’Appia Cna, Confindustria Belluno Dolomiti - Ance Belluno e Confartigianato Imprese Belluno. Per l’attività prestata a Massimo Carniello, quale direttore della Cassa Edile di Belluno e a Gaetano Sperotto, già componente del collegio sindacale. Corrado Fregona è stato invece premiato come lavoratore con maggiore anzianità, iscritto dal 1981 e tutt’ora presente con il maggior numero di ore lavorate. Daniele Collavino

«Strade piene di neve: risultato della fusione» `Rabbia tra i cittadini luna... critica come nel resto

che credevano nelle risorse «aggiuntive» BORGO VALBELLUNA

VILLA PATT La riunione tra i due sodalizi finalizzata a portare nuove iniziative negli spazi della villa oggi in gestione alla Pro Loco

Villa Patt: l’unione fa la forza Pro loco e Riserva di caccia avviano `La vicesindaco Sacchet: «Soddisfatti una collaborazione per creare eventi dell’intesa che arricchirà l’offerta» `

SEDICO Pro loco di Sedico e Riserva Alpina di Caccia insieme per valorizzare ulteriormente Villa Patt. Nel corso di «una bellissima serata» (come l’hanno definita alcuni degli intervenuti), i due gruppi hanno messo a punto alcune operazioni per avviare un calendario comune di attività. Il tutto alla presenza di Ivan Minella, in rappresentanza della Provincia di Belluno proprietaria della storica villa, e del vicesindaco di Sedico, Gioia Sacchet. «Tra i due gruppi – commenta soddisfatta proprio Sacchet – stanno nascendo numerose collaborazioni che arricchiranno ancora di più gli eventi e le manifestazioni in Villa. Della Riserva di caccia c’erano numerosi soci con il presidente Demis Vedana che ha ringraziato i soggetti coinvolti per aver permesso di dedicare uno spazio di Villa Patt proprio alla

Riserva Alpina. Parole di apprezzamento per questo coinvolgimento anche da parte del presidente della Pro loco sedicense, Claudio Mezzavilla, che ha sempre auspicato nuove collaborazioni. «La Villa sta ospitando ormai, da quando abbiamo sottoscritto la convenzione con la Provincia – ha ricordato – tante nuove iniziative. Come Pro loco ci siamo preoccupati sempre di tenere pulita la struttura e le adiacenze anche con il coinvolgimento, in estate, dei giovani. Non è mai facile coinvolgere forze nuove, quindi ben venga questa collaborazione. La Villa, ricordo, ospita anche il museo del Settimo reggimento alpini ed in questi giorni avrebbe dovuto ospitare anche i mercatini di Natale che abbiamo però sospeso per un anno in attesa di trovare contenuti nuovi per vivacizzarli e rilanciarli. In ogni caso, la villa (che ospita anche la sede di Veneto Strade, ndr) adesso è tornata a vivere».

TRA PASSATO E FUTURO Villa De Manzoni, ai Patt di Sedico, allora poco utilizzata sede di rappresentanza dell’amministrazione provinciale, nel 2016 era stata affidata mediante il rinnovo di una convenzione fino allora provvisoria, alla gestione della Pro loco di Sedico. Risale alla prima metà dell’Ottocento e fu progettata dallo stesso architetto del Caffè Pedrocchi di Padova, Giuseppe Jappelli e al suo interno vi si trovano anche importanti affreschi. A firmare la convenzione che ha una durata quinquennale e che dunque affida la villa alla Pro loco per

«NON È MAI FACILE COINVOLGERE FORZE NUOVE NECESSARIE ANCHE PER TENERE PULITA L’AREA ESTERNA»

altri due anni, erano stati il presidente dell’asssociazione sedicense, Claudio Mezzavilla, e il funzionario della Provincia, Luigino Tonus che avevano sottolineato come «la struttura abbia sempre rappresentato un’opportunità, spesso inespressa, importante per Sedico ma non solo e come la Provincia contasse molto sulla Pro loco per continuare a darne fruibilità». In questi anni, peraltro, la Provincia ha ricevuto anche un riconoscimento dall’Istituto delle Ville Venete per come viene gestita questa struttura. La Pro loco è chiamata a gestire diversi spazi all’interno della villa, con le adiacenze, rispettando il tabellario dei costi fissati alla Provincia e, tra l’altro, ha dotato la struttura di quanto serve per ospitare pranzi e cenoni e, dunque, matrimoni. Il Comune, da parte sua, vi ha attivato un ufficio decentrato per i matrimoni che venissero richiesti in tale sede. Egidio Pasuch

«La neve è bella i primi quattro minuti. Dalla finestra. Se non lavori. Se sei un elfo.» Era questa la battuta che circolava fra Trichiana, Mel e Lentiai. E in molti hanno criticato la fusione: «La cosa che dà più fastidio a me è che quando avevano fatto le riunioni per convincerci tutti ad accettare l’unione dei comuni - dice qualcuno – si continuava a ripetere che ci sarebbero stati più soldi e i problemi della viabilità con la neve, nelle zone montane, sarebbero migliorati. Sto ancora aspettando che passino a liberare le strade e sono le 8 di sera». Comune che vai, lamentele che trovi. E con la neve, il detto è un grande classico. La viabilità, quando nevica, è sempre una dura prova per ogni amministrazione. Il Comune passa mesi ad organizzare un piano neve, ma quando arrivano i primi fiocchi, c’è sempre qualcosa che non funziona. Bastava circolare per le vie di Borgo Valbelluna, venerdì, per rendesi conto che sarebbe stato meglio rimanersene a casa. La neve e le basse temperature hanno poi creato lastre di ghiaccio molto pericolose.

L’AMMINISTRAZIONE Dal canto suo, l’amministrazione, nel primo pomeriggio di venerdì, scriveva sulla sua pagina Facebook: «Situazione strade comunali Borgo Valbel-

SOSPIROLO

MUNICIPIO Evento del 12 novembre

E’ in corso nel Sospirolese la ricognizione degli eventuali danni al patrimonio privato e produttivo conseguenti al maltempo che a partire dal 12 novembre ha interessato il comune con eventi meteorologici di elevata intensità, caratterizzati da forti raffiche di vento e notevoli quantitativi di pioggia che hanno determinato criticità geologiche e idrogeologiche nel territorio (inseguito ai quali la Regione Veneto aveva dichiarato lo stato di crisi).

Ne dà notizia il comune di Sospirolo sulla cui pagina istituzionale in Internet è disponibile il modello del censimento speditivo per il patrimonio privato e produttivo che, se interessati da danni collegati al maltempo, dovrà essere compilato, sottoscritto e tempestivamente consegnato all’ufficio protocollo del Comune o trasmesso tramite e mail a protocollo@comune.sospirolo.bl.it oppure sospirolo.bl@cert.ip-veneto.net. «Le schede – precisa il sindaco di Sospirolo, Mario De Bon vengono prodotte esclusivamente a scopo ricognitivo e la

presentazione delle stesse non costituisce titolo per il riconoscimento di eventuali contributi». Il sindaco di Sospirolo il 14 novembre aveva attivato il centro operativo comunale (Coc), chiudendo le scuole e le strutture sportive comunali per la giornata del 15 novembre. Successivamente il dipartimento della Protezione civile nazionale ha chiesto alle Regioni di procedere alla ricognizione speditiva della stima delle spese di prima emergenza e degli eventuali danni al patrimonio pubblico e privato. E.P.

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LE PROTESTE SOCIAL E, in effetti, sulla rete sono impazziti i commenti sulla nevicata, in relazione alla viabilità: «Fino a mezzogiorno strade che facevano a dir poco schifo – scriveva un reasidente ieri pomeriggio. Il lavoro lo farà il sole. Vergogna. E poi noi dobbiamo tassativamente pagare le tasse? Ma per cosa? Ci dicessero dove vanno a finire i nostri soldi». E ancora, c’è chi ce l’aveva con Veneto Strade: «Non si tratta di saper guidare bene sulla neve, ma siccome ieri sera (giovedì, ndr) alle 23 ero in destra Piave ed erano perfettamente pulite, rientrando a casa da Lentiai verso Mel erano tutte ghiacciate. Veneto Strade dovrebbe sapere che anche la sinistra Piave paga le tasse». Federica Fant

Sentinella delle Dolomiti: fondi per Assi e “Giorgia” SOSPIROLO

Danni da maltempo: partita la ricognizione

della Valbelluna, per la presenza di lastre di ghiaccio diffuse. I mezzi spargisale e ghiaia sono in azione da diversi giorni ma la temperatura al suolo nel momento dell’inizio della nevicata ha fatto sì che l’effetto del sale sia stato molto limitato. Alle ore 13 sono usciti i mezzi spazzaneve e si sta ultimando ora lo sgombero. Terminato lo sgombero si riprendono le operazioni di salatura e inghiaitura che continueranno per tutta la notte e nella mattinata di domani. Le condizioni delle strade impongono di limitare al massimo gli spostamenti e una prudenza alla guida. L’Amministrazione Comunale ringrazia gli operai del comune e tutti gli operatori occupati nelle operazione di pulitura delle strade e ripristini della transitabilità».

Il centro studi Montagna sospirolese è una fucina di iniziative. Ed in questi giorni ha operato un bilancio delle attività. In queste settimane il paese ha ospitato nel corso di un’affollata serata la “Sentinella delle Dolomiti” Carlo Budel che è scesa in quel di Sospirolo per raccontare le avventure di una estate sul tetto delle Dolomiti. Il tutto è stato accompagnato da immagini da sogno. I numerosi appassionati presenti hanno potuto sentire dalla voce del simpatico Budel come si vive in alta quota, tra turisti, escursionisti, grandi alpinisti, temporali, bufere di neve e tramonti mozzafiato. E sempre in queste settimane sono stati ospiti i fotografi di montagna Ariondo Schioc-

chet e Roberto Soramaè che, intervistati da Piero Bassanello hanno fatto un excursus della fotografia di montagna dalla pellicola in bianco e nero al digitale. Il pubblico presente ha potuto ammirare degli audiovisivi di grande qualità realizzati dai relatori presenti. Entrambe le serate erano ad ingresso libero. Sono state però raccolte offerte per le associazioni Assi (Associazione sociale sportiva invalidi) e La Mongolfiera di Giorgia. Ad esse è stato devoluto l’incasso complessivo di 500 euro, con l’aggiunta di un contributo arrivato direttamente dal Centro studi Montagna Sospirolese. «Il prossimo appuntamento delle serate montagna – anticipano gli organizzatori è previsto per sabato 4 gennaio e si terrà al centro civico di Sospirolo». (ep)


XII

Cortina

L’ASSESSORE COLETTI «A cortina sono tutti molto attenti sui questa tematica e anche il turista se non dimostra attenzione va educato nel rispetto dell’ambiente»

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Meno plastica: da gennaio si parte A breve la giunta comunale voterà l’ordinanza in vigore `Amministrazione e albergatori da tempo hanno iniziato dall’inizio del prossimo anno per regolamentare l’utilizzo un percorso comune a partire dalla recente “Green key” `

CORTINA

LA PROPOSTA REGOLE E ARTISTCO AIUTANO I FRATI

A breve sarà portata all’esame e al voto della giunta comunale di Cortina d’Ampezzo la ordinanza “plastic free”, che andrà in vigore dal 1 gennaio 2020, per regolamentare l’utilizzo di oggetti in plastica monouso. L’assessore Paola Coletti annuncia questo provvedimento, che fa seguito a un atto di indirizzo portato in consiglio comunale; lo fa all’indomani della firma del protocollo di intesa per la certificazione internazionale Green key, sottoscritto dall’associazione albergatori di Cortina, dalla fondazione Fee Italia, dal comune e da Fondazione Cortina 2021, che organizza i Mondiali di sci alpino.

(mdb) Alle Regole d’Ampezzo, tramite l’agenzia regionale veneta Avepa, è giunta la proposta di collaborare con i frati francescani di Assisi, realizzando piccoli doni in legno; immediato il pensiero è andato ai ragazzi del liceo artistico. Il presidente Flavio Lancedelli ha contattato l’insegnante di laboratorio Mauro Menardi, che ha messo all’opera i ragazzi di terza liceo, al tornio: ne sono nate quindici ciotole, in profumato legno di cirmolo messo a disposizione dalle Regole. Saranno esposte ad Assisi per le festività natalizie, presso la Basilica di San Francesco, assieme a lavori di piccolo artigianato provenienti dai boschi di varie parti d’Italia, oggetti in vendita al pubblico attraverso una raccolta di beneficenza.

L’AMMINISTRAZIONE «A Cortina sono tutti molto attenti a questo problema – assicura l’assessore Coletti – in una comunità che si impegna da decenni. Questo è stato uno dei primi comuni che ha adottato la raccolta differenziata dei rifiuti, che fu un importante passo, per iniziare. Di recente abbiamo iniziato, assieme all’associazione albergatori, questo percorso per la attribuzione del marchio Green key alle strutture ricettive che decidono di intraprendere questa selezione. Serviranno anche interventi strutturali, all’interno delle loro aziende». L’amministrazione guarda però più avanti: «Il passo successivo sarà quello di allargare questa tipologia di intervento anche a ristoratori, rifugi, a tutte le attività economiche, commerciali, ricettive che operano nel nostro territorio». In quanto al provvedimento che farà di Cortina una realtà “plastic free”, Coletti precisa: «Nei prossimi giorni porteremo in Giunta l’ordinanza, in modo che possa entrare in vigore con l’inizio del nuovo anno». Roberta Alverà, presidente dell’associazione albergatori, dice che il turista è attento a queste iniziative, le cerca e le applica. Se non è attento, va educato. «E’ vero – conferma l’assessore

LA CONVOCAZIONE LARETO, AMBRIZOLA: DOPPIA ASSEMBLEA LA DECISIONE Anche sui banchi del consiglio comunale già da tempo non si ricorre più alla minerale nelle bottiglie di plastica

Coletti – io sono convinta che possiamo aiutare l’ospite, magari un po’ distratto, perché nella sua città certe tematiche non sono così sentite. Penso a Roma, dove la raccolta differenziata è prevista, ma pochi la fanno. La popolazione è disamorata, in relazione a questo obiettivo, quando magari vede che poi tutto il rifiuto viene conferito nello stesso posto. Noi invece vogliamo far vedere che differenziare bene è possibile. Sappiamo che è

UN RUOLO DA APRIPISTA LO HA AVUTO FONDAZIONE CORTINA 2021 CON LE PROSSIME GARE DI COPPA DEL MONDO E GLI ASSOLUTI DI MARZO

Nuovo alloggio

Poliziotti sulle piste: ospiti al Cademai Gli agenti della Polizia di Stato impegnati nel servizio di controllo e soccorso, sulle piste da sci di Cortina, alloggiano al Cademai, il grande stabile di proprietà comunale, ristrutturato una quindicina di anni fa, nei pressi dell’ospedale Codivilla. Lo stabilisce una recente delibera di giunta, che recepisce le richieste formulate dalle società di impianti a fune Ista, Lagazuoi, e Tofana, che si avvalgono del personale della polizia per il servizio di ordine e sicurezza pubblica sulle piste da sci. Già nel settembre 2017 la giunta

comunale aveva espresso un indirizzo, per l’assegnazione di questi alloggi al commissariato di Cortina, ma la relativa convenzione non è poi stata stipulata, per la necessità di eseguire un intervento di ristrutturazione in uno degli alloggi individuati. Ora l’esecutivo ha nuovamente esaminato la questione ed ha stabilito di concedere quegli spazi, per i mesi che vanno da questo mese ad aprile 2020, applicando gli stessi canoni che erano stati previsti due anni fa. M. Dib.

possibile inviare ogni singola tipologia di rifiuto negli impianti di lavorazione, in modo corretto».

LE INIZIATIVE Nel corso del 2019 l’amministrazione ha già iniziato a proporre gesti significativi e simbolici, a cominciare dall’eliminazione delle bottigliette di plastica dell’acqua in aula consiliare, sostituite con contenitori di vetro. Sono stati coinvolti i Sestieri, per le sei feste campestri estive e per le altre attività, durante l’anno. Un ruolo di apripista lo ha avuto Fondazione Cortina 2021, con le gare di Coppa del mondo di gennaio e i campionati italiani Assoluti a marzo. Tutti gli altri atti da compiere, o da evitare, saranno indicati nella ordinanza attesa a giorni. Marco Dibona

(mdb) Sono state convocate per domani sera le assemblee generali straordinarie delle due Regole alte d’Ampezzo; alle 19.30 inizia Lareto, all’Alexanderi Girardi Hall, segue Ambrizola alle 20.15. Si tratta di modificare il laudo, lo statuto delle antiche istituzioni, per aprire ai giovani ai figli e ai nipoti dei consorti regolieri, al compimento di 25 anni di età. E’ un procedimento già affrontato dalle nove Regole basse, prima con incontri informativi, poi in assemblea con il notaio. Si modificano soltanto due articoli, così che il titolo di regoliere si acquisisce per discendenza e non più per eredità, il giovane non dovrà più attendere la morte del genitore, o del nonno, per subentrare in tutti i diritti, compreso il voto, attivo e passivo.

Domani Ghedina sarà insignito del Collare d’Oro Coni CORTINA Gianpietro Ghedina sarà insignito domani del Collare d’Oro, la massima fra le onorificenze del Comitato olimpico nazionale italiano. La cerimonia è fissata alle 11 a Roma, alla presenza del premier Giuseppe Conte e sarà trasmessa in diretta televisiva dalla Rai. Il sindaco di Cortina riceverà l’insegna assieme agli altri protagonisti della corsa vincente ai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026: il sindaco meneghino Giuseppe Sala e i due governatori di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana. «E’ un riconoscimento al loro impegno nella candidatura olimpica, ci hanno creduto e ci hanno messo la faccia»,

specificò Giovanni Malagò, presidente del Coni, al termine della giunta dello scorso 16 luglio, che stabilì l’assegnazione. In quell’occasione Ghedina ebbe modo di esprimere tutto il suo compiacimento, ma volle condividere il riconoscimento con la sua amministrazione e con tutta la comunità ampezzana: «Certamente fa molto piacere che sia riconosciuto il nostro impegno.

LA CERIMONIA A ROMA ALLA PRESENZA DEL PREMIER CONTE CON DIRETTA RAI: «UN RICONOSCIMENTO PER TUTTO L’AMPEZZO»

PARTNER Il presidente del Coni Giovanni Malagò e Gianpietro Ghedina: due degli artefici della candidatura ai Giochi 2026

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Sapevo che c’era la volontà del presidente Malagò di insignire noi quattro amministratori, che ci siamo impegnati a fondo per ottenere i Giochi invernali 2026, con il massimo riconoscimento che il Coni assegna agli sportivi di grande valore e ai dirigenti. L’attribuzione del Collare d’Oro riconosce il grande lavoro fatto dalla mia amministrazione, che ha creduto sin dall’inizio a questo progetto. E’ inoltre una tangibile dimostrazione della stima che c’è nei confronti del comune di Cortina d’Ampezzo. E questo simbolo riconosce il percorso fatto da tutta la comunità di Cortina, con un lavoro condiviso». Il Collare d’Oro sarà consegnato all’accademia d’armi Musumeci Greco, al tiro a volo Montecatini, alla Spal, allo sci club Cour-

mayeur e al circolo canottieri Roma, in quanto sono società sportive ultracentenarie. Gli sportivi meritevoli della massima onorificenza sono: Ludovico Fossali, Vittoria Bussi, Lorenzo Dalla Porta, Simona Quadarella, Gregorio Paltrinieri, Federica Pellegrini, Dominik Paris, Dorothea Wierer, Dominik Windisch, Simone Alessio, Diana Bacosi. Gli atleti paralimpici sono: Assunta Legnante, Luca Mazzone, Alessandro Zanardi, Paolo Cecchetto, Simone Barlaam, Francesco Bocciardo, Antonio Fantin, Carlotta Gilli, Efrem Morelli, Federico Morlacchi, Stefano Raimondi, Arianna Talamona, Arjola Trimi, Beatrice Maria Vio, Giacomo Bertagnolli, Fabrizio Casal, Daniele Cassioli. Marco Dibona


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Nordest

VENDEMMIA SOLIDALE PER I MALATI DI SLA Dalla vendita di 9.000 bottiglie di Prosecco dell’azienda trevigiana “Le Manzane” i fondi per aiutare a finanziare la ricerca sulle cellule staminali cerebrali.

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

I volontari a Padova per ricucire l’Italia Dal 7 febbraio la città del Santo assume il ruolo di “Capitale `La presentazione ufficiale degli appuntamenti con le 6.400 europea del volontariato” per due anni, poi toccherà a Berlino organizzazioni di solidarietà: oltre 200 le manifestazioni `

L’EVENTO PADOVA «Io non so se l’Italia ha veramente bisogno dell’uomo forte. Ma so che di sicuro ha bisogno di relazioni fra le persone. Ed è questa la nostra missione per quest’anno: ricucire insieme il Paese. Partendo dal lavoro dei volontari che è lo stesso dappertutto, in Veneto come in Sicilia. Ho scritto anche al papa chiedendogli di venire a visitarci». Così Emanuele Alecci, presidente del Centro servizi volontariato ha introdotto la presentazione ufficiale di “Padova capitale europea del volontariato” scettro ereditato da Kosice in Slovacchia dopo essere stato fra gli altri di Londra e che l’anno prossimo sarà consegnato a Berlino. La città vanta un palmarès illustre fin dai tempi di Civitas, che è rinato quest’anno con Solidaria. Ma la sua forza sono le 6.400 organizzazioni di volontari, sentinelle di un vero esercito del bene. Persone che di solito lavorano in silenzio ma che questa volta vogliono farsi sentire.

ha bisogno di una nuova religione civile, e questa la può fondare solo il volontariato».

500mila euro agli eventi è stato votato oltre le appartenenze. De Poli sarà uno dei 50 ambasciatori di Padova capitale europea. Personaggi, ma anche volontari e associazioni.

I TEMI Non solo parole. Da mesi circa quattrocento persone stanno lavorando a sbozzare i temi che saranno declinati nelle manifestazioni dal 2020 fino al 2022 per costruire un modello operativo da esportare alle città. «Vogliamo partire con un grande progetto di coinvolgimento di Padova ad ogni livello, dai cittadini ai giovani. È uno schema che può fare da collante ad un nuovo modo di vivere la comunità». Impossibile? Invece no. In sala oltre al sindaco Sergio Giordani e al vice Arturo Lorenzoni era presente il senatore Antonio De Poli. Un suo emendamento al Senato per destinare

GLI INCONTRI Saranno centinaia gli appuntamenti. Padova è già reduce dal Festival della cultura paralimpica e dalla Giornata della generatività sociale. Fra le maggiori del 2020 il secondo grande appuntamento sarà “20.020 ore di solidarietà. In tre fine settimana di marzo i giovani saranno chiamati ad impegnarsi per progetti socialmente utili in tutta la provincia. Dalla primavera all’autunno “7 eventi per 7 tavoli” presenterà il lavoro di 400 cittadini referenti di imprese, associazioni di categoria, sindacati, università, scuole, enti pubblici e media con proposte al Paese sui legami fra volontariato e tessuto economico. Ad esempio il Dipartimento di diritto privato dell’Università e la Fondazione Cariparo che sostiene Padova capitale dal 31 gennaio presenteranno i venerdì del terzo settore, un percorso di alta formazione giuridico-economica sugli aspetti della Riforma.

L’OBIETTIVO «Vogliamo essere il luogo che fa partire il lavoro per la comunità che verrà». Un manifesto politico nel senso più alto del termine. Che sarà declinato in centinaia di manifestazioni, già duecento quelle in programma. La prima fra il 7 e il 9 febbraio sarà una tre giorni che accoglierà anche il presidente della Repubblica Mattarella chiamato a testimone «dei sogni e dei progetti del volontariato italiano e di chi ha voglia di interessarsi della cosa pubblica, del bene comune. Un modo di ricostruire il Paese che

«IL PAESE HA BISOGNO DI UNA NUOVA “RELIGIONE CIVILE”». A MARZO I GIOVANI REALIZZERANNO PROGETTI SOCIALMENTE UTILI

SOLIDARIA CAPITALE Il sindaco di Padova Sergio Giordani e una fase della presentazione del programma

Manifesti contro i partigiani sloveni fucilati nel 1941 a Trieste

«Terroristi, non martiri»: bufera su CasaPound TRIESTE «Terroristi. Nè vittime, né martiri». Così, con una scritta rossa sull’immagine della bandiera jugoslava, Casapound ha definito i cinque antifascisti fucilati nel 1941 che oggi saranno commemorati ad Opicina, sul Carso Triestino. I manifesti a firma del movimento di estrema destra sono comparsi ieri mattina nel quartiere di Trieste dove sorge il Parco della Pace, l’ex poligono di tiro gestito

dall’Anpi locale all’interno del quale sorge la lapide in ricordo di Pinko Tomazic, Viktor Bobko, Ivan Ivancic, Simon Kos e Ivan Vadnal, fucilati il 15 dicembre 1941 dopo la condanna del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato. Immediata la replica dell’Associazione dei partigiani che ha definito «gravissima» l’azione degli attivisti della tartaruga frecciata, accusati di «apologia di fascismo».

«Pertanto - spiega il presidente locale dell’Anpi, Fabio Vallon si chiede lo scioglimento di Casapound Italia in quanto organizzazione fascista e la contestuale ed immediata rimozione degli oltraggiosi manifesti». La scoperta dei manifesti è stata fatta questa mattina dalla Digos, che ora sta conducendo le indagini. «Chi ogni anno viene commemorato a Opicina non è né una vittima né un martire ma solo un

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terrorista - insiste Francesco Clun, responsabile provinciale di Casapound -. Per questo abbiamo deciso di ricordare a tutti a chi è dedicato quel monumento e chi, ogni anno, l’Anpi, assieme ad esponenti politici locali, commemora. L’unica cosa di cui non aveva bisogno questa città è un’altra meta di pellegrinaggio per i nostalgici titini». «I neofascisti di CasaPound vogliono riportarci indietro agli anni bui dell’odio», ribatte il Pd, per voce della senatrice Tatjana Rojc.

Dal 21 al 27 settembre aprirà Solidaria, interazione fra realtà profit e non profit, 50mila presenze quest’anno. E in chiusura la festa regionale del volontariato veneto saturerà di stand e di pubblico Prato della Valle e le piazze. In autunno appuntamento su come “Rigenerare la solidarietà nei territori” in preparazione con 30 personalità del mondo scientifico. Sempre in autunno il “Festival che unisce i festival”, ovvero gli 8 festival che si occupano a livello nazionale di economia sostenibile riuniti a Padova. Chiusura il 5 dicembre, si spera nel nuovo centro congressi con la Giornata internazionale del volontariato e visita-studio delle realtà padovane rivolta a 50 volontari e operatori europei. Mauro Giacon © RIPRODUZIONE RISERVATA


XI

Mestre

IL MONITO «Questa volta bisogna mettere insieme un gruppo dirigente credibile. Le Primarie? Sì, basta non si ripeta lo sciagurato schema Casson-Pellicani»

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Candidato sindaco, i paletti di Cacciari L’ex sindaco e Pellicani al confronto con i militanti del Pd `Il filosofo: «Deve essere un profilo nuovo e che non sappia per scegliere l’anti-Brugnaro e le strategie per la battaglia di passato, meglio se donna». Il deputato: «No agli accademici» `

VERSO LE COMUNALI MESTRE «Questa volta bisogna gio-

care bene e mettere insieme un gruppo dirigente credibile al servizio di un candidato responsabile che, se sconfitto oggi, possa vincere la prossima volta. Per sceglierlo le Primarie possono anche funzionare, purché non si ripeta lo sciagurato schema Casson-Pellicani». L’anatema di Massimo Cacciari scuote il confronto tra i militanti del Pd sulle prossime elezioni comunali, ieri mattina negli spazi del Gruppo di lavoro di via Piave. Uno schietto - e a volte anche spietato - confronto di idee in vista delle elezioni comunali della prossima primavera, per iniziare a mettere a punto tattiche e strategie politiche utili a contrastate il sindaco uscente e ribaltare un risultato che molti militanti del Pd considerano, se non già certo, almeno molto probabile.

L’INNOMINATO «Lui ha messo le luminarie a Mestre, ci sta investendo un mucchio di soldi, telefona ogni giorno a Vela per farne mettere ancora di nuove». “Lui”, l’innominato, è il sindaco Brugnaro e per i militanti e gli eletti del Pd veneziano quello delle luminarie natalizie è solo uno tra i tanti esempi a lungo analizzati in quanto “efficace strumento di comunicazione e di propaganda elettorale”. Già perché sia i semplici militanti che gli eletti sanno bene (in sala ci sono segretari di circoli come Gianandrea Mencini, Leandro De Rossi, Nicola Favaro, esponenti della Cgil come Daniele Giordano, e Renzo Guolo) che se c’è un aspetto sul quale Brugnaro gioca in casa questo è proprio quello della comunicazione. «Fa l’opposto di quello che ha fatto 5 anni fa Felice Casson – ha ricordato il consigliere di Municipalità di Favaro Alessandro Baglioni – lui va alla sagra della Sbrisa a Tessera a contatto con la gente comune». «Abbiamo governato questa città quasi ininterrottamente dal 1975 al 2015 e tutte le trasformazioni che vediamo soprattutto a Mestre sono il frutto del lavoro svolto dalle amministrazioni di centrosinistra - incalza Nicola Pellicani –. È inaccettabile che prevalga uno spirito rinunciatario. Per questo dovremo costruire un

campo più largo possibile e cercare una candidatura unitaria fin dal primo turno con tutto il centrosinistra, un profilo non accademico ma capace di confrontarsi con Brugnaro». Sull’opportunità o meno di scegliere il candidato attraverso le Primarie dentro il Pd veneziano rimangono idee opposte. «Non dobbiamo demonizzare le Primarie – ha sottolineato Pellicani - e lo dico avendo vissuto direttamente le storture di 5 anni fa». Tirato in ballo, ironicamente ma neanche troppo, quale “unico nome in grado di sconfiggere Brugnaro”, Massimo Cacciari ha provato a tracciare l’identikit del candidato ideale. «Deve essere un profilo nuovo, un candidato che non sappia di passato, meglio se donna, che abbia autorevolezza in temi quali l’ecologia, l’ambiente. E tutti gli altri del Pd devono andargli dietro, marciare e portare acqua senza ambizioni personali». Messe assieme le indicazioni di Pellicani e Cacciari, fatti i conti verrebbero già tagliati fuori due dei candidati “papabili”: Gianfranco Bettin e il rettore Michele Bugliesi che, però, gode del sostegno di altre anime del centrosinistra. E nel Pd non si può mai dire... Paolo Guidone © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sfottò dell’assessore ma le Sardine brindano IL CASO

INCONTRO IN VIA PIAVE Massimo Cacciari e Nicola Pellicani al confronto di ieri con i militanti del Pd

La Lega spiega la manovra ai militanti `Ieri il “No tax day”

con Massimo Bitonci e il governatore Zaia LA POLITICA MESTRE «Plastic tax, sugar tax,

carbon tax, cannabis tax, sono scelte demagogiche e controproducenti, quasi ci fosse un odio nei confronti del sistema produttivo e delle partite Iva». Fa sosta all’Hotel Russott di Mestre attaccando duramente le politiche fiscali del Governo Conte bis la tappa veneziana del “No Tax Day” della Lega, organizzata ieri per spiegare ai militanti e alla classe dirigente locale i contenuti della prossima manovra di Governo in materia fiscale e le pro-

poste alternative del Carroccio. Il punto di partenza della discussione è stato il raffronto tra il decreto fiscale presentato quando la Lega era al Governo e quello in via di approvazione alla Camera e al Senato . «L’anno scorso abbiamo presentato innovazioni importanti quali la pace fiscale e la rottamazione di 2 milioni di

cartelle elettorali, misure che hanno dimezzato il contenzioso fiscale - spiega Massimo Bitonci, ex sottosegretario all’Economia della Lega - poi abbiamo approvato la flat-tax sulle piccole imprese che ha fatto incassare allo Stato un miliardo e mezzo di euro e prodotto l’apertura di 600mila nuove Partite Iva. Invece questo Governo impone tante piccole nuove tasse quando avrebbe potuto limitarsi a sterilizzare le clausole di salvaguardia dell’Iva e mettere risorse sul cuneo fiscale». «Siamo l’unica Regione d’Italia che ha fatto la scelta di non applicare tasse per oltre un miliardo di euro e ci siamo riuniti per ricordare che il tema della flat tax è condiviso da molti Paesi in giro per il mondo - ha sottolineato Luca Zaia di passaggio a Mestre prima di proseguire il

Terminato il corso al Rione Pertini

Autodifesa femminile, diplomi alle partecipanti MESTRE Consegna dei diplomi e brindisi finale a “Rosa con le spine”, il corso di difesa femminile svolto al Rione Pertini. Ieri mattina, nella sala riunioni del quartiere, il consigliere alla Sicurezza partecipata Enrico Gavagnin e il coordinatore del comitato del rione Giorgio Rocelli hanno consegnato i diplomi alle partecipanti al corso promosso da Comune, Auser e Associazione Nazionale Polizia, con la collaborazione di Massimo Querci, ex commissario in pensione ed istruttore di arti marziali.

DIFESA DALLE AGGRESSIONI Le partecipanti al corso con gli organizzatori

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suo tour veneto nella Marca trevigiana – e ricordo anche che in Italia la tassazione complessiva raggiunge il 68% contro il 46% del resto d’Europa. Abbassare la pressione fiscale e renderla più equa significa lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini e delle imprese e aumentare i consumi». Il “No TAx Day” è stata l’occasione per tornare a parlare della futura Zona Economica Speciale di Venezia e Rovigo. E’ vero che sulla Zes con il precedente Governo non riuscivamo a raggiungere un accordo - ha osservato la deputata veneziana Giorgia Andreuzza – ma dopo l’evento eccezionale che è capitato a Venezia, abbiamo detto a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che eravamo disposti a votare un documento che prevedesse l’istituzione della Zes». P.Gui.

VENEZIA Lo sfottò da una parte, la soddisfazione dall’altra. Dopo la manifestazione delle “Sardine” che venerdì sera ha riempito il piazzale della stazione di Venezia, non si è spenta la gioia degli organizzatori per la presenza di quattromila partecipanti (duemila per la Questura). Sul tema è intervenuto anche l’assessore alla Sicurezza Giorgio D’Este, che su Facebook ieri pomeriggio si è fatto ritrarre finché mangiava una sardina, accompagnato dalla frase: «Sardine? Una di meno». Lorenzo Varponi, uno degli organizzatori della manifestazione, non si scompone: «È andata molto bene, viste anche le condizioni atmosferiche che non hanno aiutato». E se su Facebook l’obiettivo era di raggiungere 6mila adesioni, ai promotori va bene così, anche perché la risposta della città è stata chiara: «È stata una piazza composta da persone di tutte le età, siamo contenti della risposta alla nostra sollecitazione, sia da chi era al centro della piazza, che dalle altre parti abbiamo ricevuto risposte positive», continua il giovane. Durante l’evento sono stati riproposti i valori del movimento: «Abbiamo lanciato messaggi abbastanza chiari, cioè le questioni fondanti del movimento e le persone le hanno condivise. I partecipanti erano contenti di scendere in piazza ancora insieme, di guardarsi negli occhi e non sentirsi soli». Una delle maggiori soddisfazioni riguarda proprio il fatto che in tanti abbiano condiviso l’idea che il linguaggio politico possa esser diverso: «Il linguaggio aggressivo continua l’organizzatore non è l’unico modo di fare politica». (t.bor.)


XIII

Mestre

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

Ottantenne gettato a terra e rapinato Il pensionato era steso sul marciapiedi sotto choc `La brutale aggressione è avvenuta di pomeriggio accanto il bastone che utilizza per poter camminare in via Manin. La vittima sorpresa a due passi da casa `

CITTÀ VIOLENTA MESTRE Spaccio e furti in casa.

Non solo. Anche rapine per strada. È l’altra faccia della città, che incute paura e angoscia, e che fa risuonare l’allarme sicurezza in centro. Tra gli episodi registrati di recente, e che contribuiscono a innalzare il livello di guardia, la violenta aggressione ai danni di un anziano sorpreso davanti alla porta di casa in via Manin e rapinato del borsello che aveva a tracolla. A chiamare trafelata il 113, verso le 16.30 di mercoledì pomeriggio, è una passante. È stata lei la prima a soccorrere il pensionato steso a terra e che mostrava serie difficoltà a rialzarsi in maniera autonoma. L’uomo, classe 1939, residente a pochi passi, era piuttosto agitato e ancora sotto choc.

IL RACCONTO È lui a raccontare agli agenti delle Volanti, che lo raggiungono non appena raccolta la nota di intervento diffusa dalla centrale operativa della questura, le fasi del brutale agguato. Erano in due, lo hanno sorpreso al-

LA POLIZIA ALLERTATA DA UNA PASSANTE. L’ANZIANO DERUBATO DEL BORSELLO DA DUE ITALIANI INCAPPUCCIATI

le spalle e incuranti del fatto che si appoggiasse a un bastone per riuscire a camminare lo hanno scaraventato sul marciapiedi strappandogli il borsello. Un obiettivo che potevano perseguire anche senza accanirsi a quel modo, data la superiorità non solo numerica ma anche fisica, di fronte a una vittima tanto in là con l’età e con evidenti deficit di deambulazione. L’ottantenne stava rincasando e i delinquenti insieme ai soldi, circa cinquanta euro, documenti personali e cellulare, gli hanno rubato anche le chiavi dell’ingresso. Alti più o meno un metro e ottanta, italiani, vestiti di scuro e con un cappuccio in testa, li ha visti scappare verso piazza Ferretto.

TESSERA

SCORCIO Uno scorcio di via Manin, la strada in cui abita l’ottantenne aggredito e rapinato

LE INDAGINI Le ricerche attivate nell’immediatezza della denuncia non hanno portato all’individuazione dei responsabili, ma hanno comunque permesso di ritrovare il borsello abbandonato in piazzetta Matter e di recuperare almeno le chiavi e i documenti personali. L’area in cui si è consumata la rapina e anche le vie attigue sono coperte da impianti di videosorveglianza sia pubblici che privati. E non a caso i poliziotti hanno già richiesto le immagini delle telecamere installate nei luoghi giudicati, una volta terminato il sopralluogo, di interesse investigativo. Monica Andolfatto © RIPRODUZIONE RISERVATA

Emergenza ieri sera

Fortissimo odore di gas, vigili del fuoco ai Pili L’EMERGENZA Se n’è accorto un uomo che stava percorrendo la pista ciclopedonale del Ponte della Libertà. Un fortissimo odore di gas aveva invaso la zona, e aumentava man mano che si avvicinava alla zona dei Pili. Giunto all’altezza della casetta di legno che un tempo ospitava l’ufficio informazioni per i turisti, dove l’odore era più forte, ha deciso di chiamare il pronto intervento. I Vigili del Fuoco sono

intervenuti subito, verso le 20:30 di ieri sera, per capire cosa stesse accadendo e per mettere in sicurezza l’area. Proprio in quel punto passa la condotta principale che rifornisce di gas tutta Venezia. Assieme ai pompieri sono arrivati anche i tecnici di Italgas ma quel tratto è di competenza di Snam per cui sono stati chiamati anche gli addetti della società attiva nel trasporto, nello stoccaggio e nella rigassificazione del

Lavori utili, si riparte. Finanziamento da 300mila euro per 25 disoccupati SOCIALE MESTRE Chiuso un progetto, si

parte subito con il secondo dando nuovamente l’opportunità di trovare un’occupazione a disoccupati e persone senza ammortizzatori sociali. «Ma - aggiunge l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini - a beneficiare di questi progetti è anche tutta la comunità, grazie al miglioramento della qualità e della fruizione di servizi e spazi pubblici, come biblioteche, parchi, uffici ed altro ancora». Ora si chiamano “Lis”, cioé Lavori di impatto sociale, ma di fatto sono quelli che una volta si chiamavano lavori di pubblica utilità. Conclusa l’esperienza del Progetto “Venezia-LIS 2018” che ha visto l’inserimento di 28 disoccupati negli Uffici giudiziari, l’assessorato alla Coesione sociale ha già rilanciato l’esperienza con un nuovo progetto che si realizzerà nel periodo 2019-’20. «La Regione Veneto aveva previsto il prefinanziamento di un nuovo programma Lis a cui il Comune di Venezia ha aderito fin sa subito - spiega Venturini e per il Comune di Venezia, in considerazione del numero di Uffici giudiziari della circoscrizione territoriale, è arrivato un finanziamento pari a 300mila euro che consentirà di coinvolgere almeno altre 25 persone». Anche in questo caso i destinatari dell’intervento saranno disoccupati di lunga durata, non percettori di ammortizzatori sociali e sprovvisti di trattamento pensionistico, e i disoccupati svantaggiati a rischio di povertà, con più di 30 anni di età residenti o domiciliati temporanea-

mente nel territorio comunale (saranno comunque ammessi anche i destinatari che hanno già partecipato all’edizione precedente). Gli Uffici giudiziari coinvolti inseriranno nella propria struttura i lavoratori nei servizi di informazione rivolti ai cittadini riguardanti gli Uffici giudiziari, presidio agli ingressi di sedi ed uffici, consegna e ritiro di atti e colli e della documentazione amministrativa, sorveglianza e commissioni varie, il

SARANNO IMPIEGATI NEGLI UFFICI GIUDIZIARI SIMONE VENTURINI: «NUOVA OPPORTUNITÁ PER CHI È IN DIFFICOLTÁ E PER LA COMUNITÁ»

ASSESSORE Simone Venturini

Carte false all’imbarco Sette arresti in aeroporto

tutto per una durata di sei mesi che verrà affiancata da un lavoro di accompagnamento e di ricerca attiva di lavoro per il periodo successivo in collaborazione con le cooperative Co.Ge.S. don Milani e Solidalia. «Il progetto si pone un triplice obiettivo - spiega l’assessore Venturini -, e cioé assicurare un sostegno a persone particolarmente bisognose attraverso il lavoro; generare un intervento produttivo capace di mantenere attivi nel mercato del lavoro individui che attualmente ne sono esclusi, favorendone la rioccupazione; infine, rinforzare i servizi pubblici degli Uffici giudiziari migliorandone così l’efficienza». La promozione dell’occupabilità sociale, intesa come la capacità delle persone di essere occupate o di saper cercare attivamente, trovare e mantenere un lavoro, è uno dei nuovi fronti su cui in questi anni si è impegnato l’assessorato alla Coesione sociale. «Dobbiamo sostenere le persone più fragili in un mercato del lavoro che, come tutti sanno, in questi anni è particolarmente difficile - sottolinea Venturini -. Tra le diverse misure di politica attiva promosse dalla Direzione Coesione sociale, i progetti “di pubblica utilità” hanno sempre garantito una pluralità di vantaggi: i beneficiari finali, utenti dei servizi sociali, hanno avuto la possibilità di prestare servizio a favore della collettività diventandone parte attiva e ricevendo un compenso economico e un percorso formativo, mentre le Amministrazioni pubbliche e l’intera cittadinanza hanno beneficiato di interventi finalizzati al miglioramento dei propri servizi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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metano. I vigili del fuoco sono entrati nella cabina di smistamento del gas per cercare di capire la fonte del forte odore. In tarda serata erano ancora sul posto, e stavano decidendo assieme agli uomini di Snam, nel frattempo sopraggiunti, dove e come intervenire e, se del caso, interrompere il trafico automobilistico e ferroviario lungo il Ponte della Libertà. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un arresto al giorno per la Polizia di frontiera nell’ultima settimana all’aeroporto Marco Polo. E tre persone denunciate. È il bilancio dei controlli ancora più serrati messi in campo per l’approssimarsi delle festività. Per sei stranieri le manette sono scattate in quanto hanno esibito all’imbarco documenti validi per l’espatrio risultati falsi: si tratta di quattro georgiani, un iraniano e una cinese. Tutti volevano prendere dei voli diretti Oltremanica, chi in Regno Unito, chi in Irlanda, cercando di trarre in inganno il personale addetto con due carte d’identità della Repubblica Ceca, un passaporto spagnolo, un passaporto di Taiwan, una carta d’identità lituana, una carta d’identità lettone. Il settimo a finire in cella è stato un indiano ricercato dal Tribunale di Messina per scontare quasi quattro anni di carcere dopo essere stato condannato per rapina ed estorsione in concorso. Indagate a piede libero, una nigeriana che si era sostituita alla reale intestataria di una carta d’identità francese rubata (le accuse per lei sono di falsa attestazione a pubblico ufficiale e di ricettazione) e una greca per resistenza in quanto avrebbe reagito in maniera spropositata all’atto del controllo personale. Infine denuncia in stato di libertà per un italiano senza fissa dimora che ha violato l’obbligo di divieto di ritorno nel comune di Venezia.


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Treviso

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

Lega, la Marca dice “no” al governo ` Bof: «Siamo gli unici ad avere progetti e la forza dei sindaci» I big del Carroccio chiamano a raccolta i militanti al Bhr Zaia: «Da noi il 20% di tasse in più rispetto al resto d’Europa» Stefani: «L’autonomia aiuterà a programmare meglio le cose» `

L’APPUNTAMENTO TREVISO Non ci sono fine settima-

na natalizi che tengano: se i capi chiamano, i leghisti trevigiani rispondono. E così, ieri pomeriggio, mentre fuori impazzava lo shopping natalizio del sabato di metà dicembre, al Bhr Hotel il Carroccio ha riempito la sala conferenze per celebrare il “No tax day”. Dalla Marca ha preso forza il “no” alla manovra finanziaria di questo governo e alle nuove imposte annunciate. Le parole d’ordine sono state chiare: aumentare gli investimenti dando più risorse agli enti locali, meno burocrazia, meno tasse inutili, favorire le assunzioni rendendo vantaggioso assumere a tempo indeterminato. Fare, insomma, massa critica per rilanciare il paese una volta tornati al governo. E Gianangelo Bof, commissario provinciale e coordinatore della serata, ha ricordato la forza della Lega nella Marca: «Siamo l’unica espressione politica con un progetto, una visione. E i nostri sindaci dimostrano che la gente ci segue. Il programma politico degli altri è solo mettersi contro di noi».

Sindaci, consiglieri comunali, provinciali, regionali e deputati e l’eurodeputato Gianantonio Da Re hanno risposto “presente” per ascoltare le parole d’ordine lanciate dal palco dal governatore Luca Zaia, dall’ex ministro Erika Stefani, dall’ex sottosegretario all’economia Massimo Bitonci e da Lorenzo Fontana, guida della Lega in Veneto.

IL MONITO Zaia è stato il più applaudito. Ha toccato tutti i tasti più delicati. Sulle tasse: «Il Veneto, dal 2010, non fa pagare tasse regionali ai cittadini. Non applichiamo l’addizionale Irpef, non applichiamo i ticket sanitari: premesso che metà dei veneti è esentato per reddito o per patologie, quello che viene pagato è il ticket previsto al livello nazionale. Dal 2010 non preleviamo dalle tasche dei veneti un miliardo e 179 milioni di euro all’anno». Le risorse si trovano scavando da altre parti: «Abbiamo ridotto le spese della giunta regionale da 500 a 50 milioni all’anno; e poi ogni anno entrano 20-25 milioni di euro dalle alienazioni. Il compito di una Regione è pensare a salute, sani-

tà, sociale, tutela ambientale. E non gestire proprietà come alberghi, tenute agricole o campi da golf». Poi la stilettata al Movimento 5 Stelle: «Hanno inaugurato la stagione dell’odio sociale. La decrescita felice? Almeno sarebbe un’idea, ma non hanno nemmeno quella. Invece passano il tempo a vedere se il loro vicino si arricchisce. Con questi presupposti non andremo da nessuno parte». Infine la bocciatura della manovra finanziaria in arrivo: «In Italia paghiamo il 22% di tasse in più del resto d’Europa. A luglio i nostri artigiani finiscono di guadagnare solo per pagare il fisco. Qualcuno festeggia, ma in realtà si festeggia un funerale».

AUTONOMIA La sala ha seguito con passio-

SALA CONFERENZE PIENA NONOSTANTE IL FINE SETTIMANA DI FESTA, PRESENTI CONSIGLIERI REGIONALI E PARLAMENTARI

Il governatore

«Pensiamo a governare e non alle elezioni» «Le elezioni? Per quanto mi riguarda inizierò a parlare di candidature e di tutto il resto 45 giorni prima del voto, come previsto per legge. Prima, sinceramente, ho molto altro da fare». Il governatore Luca Zaia taglia corto. Adesso, di regionali, non vuole sentirne parlare: «Vero – conferma affrontare l’argomento adesso significa che per i prossimi mesi non si parlerà d’altro. Noi invece dobbiamo amministrare. Le Sardine? Rispetto le regole e le libertà altrui. Ma l’unica piazza che conta è quella della cabina elettorale».

ne l’intervento dell’ex ministro Stefani, che ha parlato di Autonomia, preceduta però da Zaia: «Se non con questo Governo sarà col prossimo, ma l’autonomia arriverà. L’importante è essere pronti. E noi lo siamo», ha spiegato il governatore. L’ex ministro ha invece raccontato della sua lotta dentro un governo in cui l’altro socio - i 5 Stelle non voleva saperne: «L’Autonomia è semplicemente dare la possibilità alle regioni di fare le cose. Ma qualcuno non ha voluto capirlo». A Bitonci è toccato il compito di spiegare perché il sistema fiscale italiano è il più complesso in assoluto: «Le tasse vanno pagate perché servono a finanziare i servizi. Ma la tassazione applicata in Italia non è equa». La chiusura a Fontana: ««Molto probabilmente, anzi, sicuramente questa manovra disegnata dal governo, con tasse al momento solo rinviate ma che a breve saranno introdotte, come la Plastic Tax e la Sugar Tax, andrà a pesare particolarmente sulle imprese e di conseguenza anche sui consumi delle famiglie. La manovra finanziaria non farà rialzare il Paese e porterà alla recessione». Paolo Calia

APPLAUDITO Il governatore Luca Zaia assieme all’ex ministro Erika Stefani e all’ex sottosegretario Massimo Bitonci: al BhR hanno parlato di tasse

(Nuove Tecniche/COSSU)

Pestaggio, mercoledì l’interrogatorio dell’influencer IL CASO TREVISO Comparirà mercoledì

mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, per essere sentita nell’interrogatorio di garanzia, Christina Bertevello, la 23enne influencer trevigiana (per cui è scattato l’obbligo di firma) coinvolta nell’inchiesta sul pestaggio e l’estorsione ai danni di un 20enne del varesotto, picchiato e costretto a consegnare una busta con 800 euro al fidanzato della ragazza, il 22enne Omar Ampolo di Cardano al Campo (ai domiciliari), che invece sarà interrogato già domani mattina. Stando alle accuse della Procura, che ha indagato in concorso anche il 22enne di origini magrebine Mohamed Amine El Kassouar (obbligo di firma) e, per rapina, il 24enne di Brenta Daniele Del Monte (ai domiciliari), Bertevello, apprezzata youtuber ed astro nascente della musica trap, era presente nel boschetto dove, lo scorso 16 novembre, Ampolo, per vendicarsi di una rapina subita da Del Monte due sere prima, aveva legato a un albero la vittima (un amico che lo aveva a suo dire tradito dandogli appuntamento con Del Monte per risolvere una questione legata alla sparizione di un portafogli con 2mila euro), per poi costringerla a farsi consegnare la busta di denaro. «Ero preoccupata per Omar e sono arrivata in macchina in quel boschetto - si difende l’influencer trevigiana -. Ma non ho visto nulla, perchè lui non ha voluto che stessi lì. Non sapevo dell’aggressione nè di null’altro. Sapevo invece che si erano accordati con la famiglia del ventenne per la restituzione della cifra che era stata rapinata al mio fidanzato puntandogli una pistola alla tempia il 14 novembre scorso. Ero in macchina, ripeto. Fuori dal boschetto. E su quella macchina è salito un amico di Omar, deputato alla restituzione dei soldi. Io non ho mai visto la madre del ragazzo, non sono mai scesa dall’auto. E con questi giri non c’entro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aeroporto, Manera ai 5 Stelle: «Danneggiate l’ambiente» IL CONFRONTO TREVISO «Aver bloccato il ma-

sterplan dell’aeroporto Canova, vuol dire solo aver bloccato i piani di mitigazione ambientale. Nient’altro». Alessandro Manera, assessore comunale all’Ambiente, ha ribattuto così al consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Scarabel. Il duello è andato in onda durante la trasmissione 20,10 di Antenna Tre Nordest. Di fronte uno dei principali accusatori del piano di sviluppo dell’aeroporto - e che a metà settimana ha sparato una bordata del tipo «Attorno all’aeroporto tanta gente si ammala di tumore, non di raffreddore», mandando su tutte le furie il

sindaco Mario Conte - e l’assessore che da un anno e mezzo si occupa della pratica Canova. Un confronto duro, dove Manera ha puntato sui documento e sulla condanna dell’ingerenza della politica nelle decisioni prese dagli organi tecnici (il ministro che mette in discussione le decisioni della commissione Via ndr), mentre Scarabel ha ribattuto puntando sull’assoluta necessità di accompagnare la valutazione d’impatto Ambientale a una di impatto sanitario. Manera è stato però un osso durissimo.

L’AFFONDO «Se continuate a ripetere che il Comune non è un organo competente sul masterplan perché realizzato da Save, co-

me mai il sindaco ha subito detto di voler parlare col ministro quando sono stati richiesti ulteriori approfondimenti? L’amministrazione deve pensare ai cittadini, non a una società privata»: questo l’attacco del consigliere pentastellato. Manera è quasi saltato sulla sedia: «Il sindaco - ha ribattuto - ha fatto benissimo. Quel piano bloccato parla solo di progetti di mitiga-

SU ANTENNA TRE LO SCONTRO CON SCARABEL: «CON LE VOSTRE SCELTE AVETE BLOCCATO I PIANI DI MITIGAZIONE»

IL BRACCIO DI FERRO Duro scontro tra l’assessore Manera e il consigliere 5 Stelle Scarabel sul futuro dell’aeroporto

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zione ambientale fondamentali per i cittadini. Non contiene altro». Scarabel non si è arreso: «Quando si parla di salute, la prudenza non è mai troppa. La tutela dei cittadini va anche oltre i parametri definiti per legge. Noi non abbiamo bloccato niente: si parla di masterplan dell’aeroporto dal 2002 quando ancora il Movimento 5 Stelle non c’era». Manera ha insistito sottolineando che ogni giorno che passa senza il masterplan si sblocchi «il danno ambientale aumenta perché non si fanno le mitigazioni previste e richieste dal comune», accusando di questo ritardo sia il movimento che il ministro. «Senza contare - ha incalzato - le conseguenze dal punto di vista economico». P. Cal.


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Primo Piano

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

Cambiamenti climatici IL MEETING SUL CLIMA VENEZIA Mille esperti da tutto il mondo si troveranno a Venezia nel giugno del prossimo anno per discutere metodi, modelli e soluzioni per la prevenzione del rischio naturale e tecnologico. Qualcuno chiama questo appuntamento il G20 dell’ambiente, poiché ci saranno capi politici, organizzazioni governative, università e aziende, ma gli Stati aderenti sono molti di più. L’appuntamento, con cadenza di 8 anni, unisce le conferenze di Esrel e Psam, le due più importanti organizzazioni a livello globale su questi temi. Ovviamente, è la prima volta che un evento simile arriva in Italia e Venezia è la sede prescelta anche perché è il simbolo della fragilità delle città rispetto agli eventi naturali, ma anche delle loro capacità di adattamento, visto che resiste e prospera da più di mille anni. La domanda fondamentale è questa: le infrastrutture su cui si reggono l’economia mondiale e il benessere di miliardi di persone sono in grado di reggere al cambiamento del clima cui tutti stiamo assistendo? L’unica affermazione certa è che reti ferroviarie, autostradali, elettriche, gas, acqua, reti di telecomunicazione e di conseguenza le nostre comunità sono molto vulnerabili ed esposti a potenziali grandi disastri naturali, la cui frequenza è visibilmente aumentata in questi ultimi vent’anni. Più di quanto si credeva.

Mille esperti in Laguna per il G20 dell’Ambiente Per la prima volta in Italia il summit `Presenti enti spaziali, aziende, università sui progetti di economia sostenibile e decolla il centro internazionale di ricerca `

ti, professori, ricercatori, esperti ed ingegneri provenienti dalle più importanti agenzie governative, centri di ricerca ed università, aziende. Qualche nome? Nasa, Food and Drug Administration, Japan Nuclear Safety Center, German Aerospace Center, Air Force Institute of Technology, Kaeri, Kaist, Grs, Ineris e molti altri che lavorano per l’affidabilità dei sistemi e la sicurezza delle infrastrutture in campo industriale, civile e della pubblica amministrazione. Il Comune non si è lasciato sfuggire l’occasione e anzi l’ha favorita, visto che da tempo il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro invoca l’insediamento nella città di un grande organismo sovranazionale per lo studio dei cambiamenti climatici.

VENEZIA Una delle straordinarie maree che hanno sommerso Piazza San Marco e gran parte della città nello scorso mese di novembre

LE REAZIONI Dopo la diffusione della notizia sono iniziate le polemiche. «La situazione mi pare assai più grave. Il presidente della Rai, una volta ricevuta la mail, si è spinto molto avanti, proponendo all’ad di siglare il contratto proposto dal finto

Sarà questo il punto da cui Venezia, città sommersa per una notte. Proverà a rilanciare sulla sua disavventura per tornare protagonista sullo scacchiere globale. Michele Fullin

CENTRO STUDI SUL CLIMA

Rai, un falso ministro Tria tenta di truffare Foa via mail ROMA Una mail apparentemente firmata dall’allora ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in cui venivano richiesti fondi per sviluppare un progetto all’estero. È arrivata nella casella di posta elettronica del presidente del Cda Rai, Marcello Foa: un tentativo di truffa alla tv di Stato su cui ora indaga la procura di Roma, ma che ha scatenato polemiche. La vicenda è iniziata prima dell’estate. Nella mail arrivata a Foa era presente anche un numero di conto corrente su cui accreditare la somma. Il presidente ha parlato della questione con l’amministratore delegato Fabrizio Salini e, dopo i controlli, è stato deciso di non procedere al versamento e di sporgere denuncia. Nelle scorse settimane, Foa sarebbe stato anche sentito dagli inquirenti.

IL RILANCIO

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Proprio due giorni fa, il Governo ha accolto la richiesta del deputato dem Nicola Pellicani e ha stanziato in bilancio mezzo milione a partire dal 2020 per l’istituzione di questo Centro internazionale, che opererà in collaborazione con le Università Ca’ Foscari, Iuav INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI e Viu (Venice International L’appuntamento veneziano University), istituti di ricerca (con sede tra il palazzo del Ci- quali Cnr e Centro previsioni nema e l’attiguo ex Casinò al maree, nonché Consorzio VeLido) si svolgerà dal 21 al 26 nezia Nuova, Corila e Thetis. giugno 2020 per condividere Il Centro avrà il compito di le sfide che si devono affronta- contribuire alla definizione di re per progettare e assicurare strategie nazionali (mediante le soluzioni di sostenibilità`de - studi e ricerche sulla mitigalle produzioni industriali e dei zione, sulla resilienza e servizi, la sicurezza delle infra- sull’adattamento ai cambiastrutture, delle persone e degli menti climatici) nell’ambito ecosistemi in cui viviamo. Più della gestione sostenibile dei di 1.300 lavori sono stati propo- sistemi sociali e ambientali, sti, per una partecipazione pre- con particolare riferimento alvista di circa mille tra scienzia- la salvaguardia di Venezia.

L’INCHIESTA

Dopo la disastrosa acqua alta del 12 novembre il mondo ha puntato un faro su Venezia e la città sta cercando di cogliere l’occasione per portare proprio in laguna lo studio dei rischi di allagamento dovuto all’innalzamento del livello dei mari. Venezia e l’Italia, al momento rispondono, in attesa di quello che poi sarà deciso a livello globale. Molto dipenderà anche da questa mega-conferenza, alla quale sta lavorando da anni Enrico Zio, professore del dipartimento di energia del Politecnico di Milano e del centro sui rischi e le crisi dell’École de Mines Paristech, co-fondatore di due centri in Cina sull’affidabilità e la resilienza delle infrastrutture critiche.

Tria e sborsare denaro - dice il deputato del Pd, Michele Anzaldi, membro della Vigilanza Rai - non è chiaro per quale ragione un presidente del cda abbia intrattenuto rapporti di questo tipo con il governo, per quale ragione un contratto del genere venga preso in esame da un presidente Rai senza fare un bando. Che una cosa del genere sia stata proposta poi all’ad senza prima fare una telefonata al ministero, o un’istruttoria». È duro anche il commento della consigliera Rai in quota dem Rita Borioni: «Se i fatti descritti corrispondessero al vero si tratterebbe di una cosa gravissima. Il racconto che era stato fatto a noi consiglieri era molto più asciutto». Vuole chiarimenti il consigliere eletto dai dipendenti Riccardo Laganà. «È incredibile leggere di un tentativo di truffa ai danni dell’azienda a questo livello - dice - sarebbe interessante leggere la mail per capirne la portata». Anche il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, chiede alla tv pubblica di fare chiarezza e di sapere se è vero che Foa avrebbe «abboccato» al tentativo di truffa e sarebbe stato l’ad Fabrizio Salini ad accorgersene. Mic. All.

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San Donà

IL SINDACO CERESER «Crediamo nelle soluzioni che vedono pubblici e privati impegnarsi per la stessa finalità: il valore dell’ambiente e del risparmio energetico»

di Piave

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Scuole più ecosostenibili un bando le renderà “green” Il Comune sta valutando la proposta `Rivestimenti da cambiare. Si potrebbe di Bosch: lavori per sei milioni di euro partire già con le medie e le elementari

Le aziende cercano personale Parte un corso sulla logistica ` La formazione

è rivolta a giovani fino ai 29 anni

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SAN DONÀ «Un nuovo bando per la riqualificazione energetica di tutte le scuole elementari e medie di San Donà grazie ad un accordo pubblico-privato». Ad annunciarlo sono il sindaco Andrea Cereser e l’assessore all’Ambiente Lorena Marin, per un progetto che, oltre alle scuole, potrà comprendere la riqualificazione di altri edifici pubblici che saranno individuati in un momento successivo. «Il bando compete alla Città metropolitana – precisa Marin - e potrebbe essere pronto nei primi mesi del prossimo anno, in modo da avviare i lavori all’inizio dell’estate e disporre degli edifici riqualificati dal punto di vista energetico già nei mesi di ottobre e novembre». Di recente a presentare un progetto di fattibilità in questo senso è stata l’azienda “Bosch energy and building solutions Italy” di Milano, con cui esiste già una convenzione di sette anni (che scade nel 2020) per il riscaldamento di edifici comunali come scuole, municipio, strutture sportive. Bosch, quindi, ha presentato un progetto finanziario per migliorare l’efficienza energetica di alcuni immobili a partire dai tre istituti comprensivi Onor, Schiavinato e Nievo, secondo criteri legati alla spesa energetica e altre priorità individuate dal Comune.

PUBBLICO INTERESSE La Giunta Cereser, infatti, ha dichiarato la fattibilità e il pubblico interesse della proposta avanzata dall’azienda milanese, aspetto che ha dato impulso alla fase successiva ossia il futuro bando pubblico. Nel dettaglio Bosch stima di investire 1 milione e 800 mila euro per la riqualificazione energetica degli impianti termici di una ventina di edifici comunali, vale a dire per nuove caldaie, impianti, serramenti e cappotto termico. A fronte di questo investimento privato il ca-

A SCUOLA Il bando tenderà all’efficientamento energetico delle scuole

Commercio in lutto

Addio a “Toni”, aprì il Girardi SAN DONÀ È morto Toni Battistin. Una malattia si è portata via uno degli esercenti storici del centro cittadino: Roberto Girardi, conosciuto per l’appunto, come Toni Battistin, aveva 75 anni e, con il fratello Gianni, aveva avviato il “bar Girardi”, in via Vittorio Cian, in pieno centro, a due passi dell’oratorio don Bosco. Era il 31 dicembre del 1965 ed i fratelli Girardi lo aprirono dopo anni di lavoro con i genitori per le strade di San Donà a vendere dolciumi. Punto d’incontro per molti

sandonatesi, è stato anche insignito del riconoscimento di “Locale Storico Veneto”. Circa un anno fa la decisione di cedere l’attività: Roberto continuò a rimanere per tutti “Toni Battistin”, come indicato anche nelle stesse epigrafi. Saputa la notizia, anche il presidente di Confcommercio, Angelo Faloppa, ha voluto esprimere le condoglianze di tutta l’associazione. «Se ne va un pezzo di storia del commercio sandonatese», ha aggiunto. I funerali saranno celebrati domani, alle 14, in Duomo.

none annuo a carico del Comune sarebbe di 444 mila euro, con una concessione di 15 anni, per un totale di 6 milioni e 660 mila euro. «Una proposta interessante poiché il Comune non dispone delle risorse per riqualificare questi edifici – conferma Marin –. In questo caso si dovrà tenere conto anche della gestione e manutenzione degli impianti. Con il bando sarà inoltre possibile individuare altri edifici e migliorare la spesa sostenuta dal Comune». Il sindaco Cereser conclude ribadendo che «il valore dell’ambiente e del risparmio energetico è un presupposto fondamentale della sostenibilità territoriale per garantire il futuro dei giovani. Crediamo nelle soluzioni che vedono gli attori, pubblici e privati, impegnarsi per la stessa finalità, che rimane il bene comune». Davide De Bortoli © RIPRODUZIONE RISERVATA

JESOLO Ancora assenza di manodopera qualificata. Altro che allungamento stagionale, le imprese del territorio continuano a fare i conti con la mancanza di lavoratori. Si tratta di un fenomeno già emerso negli ultimi anni, soprattutto per le attività ricettive e quelle legate alla ristorazione ma che oggi ha toccato anche altri settori. Su tutti quelli dei trasporti e della logistica, in questo anche per quanto riguarda le aziende che riforniscono con i loro articoli le stesse attività ricettive. È quanto emerso da un’indagine interna di Apindustria Venezia, l’associazione delle piccole e medie imprese che ha permesso di evidenziare la carenza di professionisti su più settori. Da ciò la preoccupazione che questa carenza possa tradursi in una mancanza di sviluppo aziendale. Il tutto nonostante le 24.130 assunzioni registrate nell’anno in corso nel Sandonatese (945 a tempo indeterminato), che in molti casi hanno però risentito della presenza del turismo e della cittadella commerciale, con tutto il loro indotto. Per questo Apindustria, seguendo le richieste delle proprie aziende, ha deciso di promuovere uno specifico percorso formativo, in questo ca-

so legato al tema della logistica, suddiviso tra formazione in aula e tirocinio in azienda. Doppio l’obiettivo: da una parte favorire l’inserimento del mondo del lavoro di ragazzi attualmente privi di occupazione e dall’altra permettere agli stessi iscritti di implementare e migliorare le proprie conoscenze, offrendo loro una concreta opportunità occupazionale. Senza dimenticare la possibilità offerte alle imprese di avere a disposizione un canale diretto per la formazione e l’assunzione del proprio personale. «Le aziende associate sono sempre più orientate ad espandersi e ad ampliare la gamma dei propri servizi, anche oltre i confini nazionali - dice Nicola Zanon, amministratore unico di Apindustria Servizi, la società che si occupa dei corsi di formazione -. In questo percorso le stesse imprese hanno bisogno però di essere supportate da una organizzazione e gestione logistica moderna, efficiente ed adeguata al mondo in costante e rapida evoluzione, per poter far fronte al meglio alla globalizzazione e alle nuove sfide». E in questo contesto si inserisce il corso voluto dall’associazione delle piccole e medie imprese, rivolto a disoccupati e inoccupati under 29 residenti o domiciliati in Veneto. Le selezioni, si svolgeranno il prossimo 23 dicembre, nella sede di Apindustria Servizi di Mestre, sede che è stata volutamente scelta per cercare di coinvolgere quanti più candidati possibile. G.Bab.

MANODOPERA Le aziende jesolane cercano lavoratori qualificati

Serata benefica per l’acqua alta, raccolti 8mila euro Oggi lungo via XIII Martiri CEGGIA Anche il Veneto Orientale ha voluto solidarizzare con Venezia colpita dalla disastrosa “Acqua granda” della notte del 12 novembre. E in tanti hanno risposto all’appello, prendendo d’assalto il salone della capriate di Villa Marcello Loredan Franchin. «L’evento è nato – ha spiegato Ketty Amadio portavoce del gruppo organizzatore – su iniziativa del coro gospel Soul Singers Gospel Choir, ci siamo uniti e abbiamo fatto squadra coinvolgendo persone e realtà del territorio pensando tutto in tema veneziano. Ogni giorno si sono aggiunte in modo spontaneo persone e realtà a dimostrazione di quanto i Veneti

SOLIDARIETÀ La serata di beneficenza per Venezia

amino Venezia. Tutti hanno colto lo spirito affinchè il ricavato venisse consegnato la stessa sera a tre piccole realtà veneziane danneggiate dall’eccezionale acqua granda».

Tra le autorità presenti che sono intervenute c’erano il vicegovernatore del Veneto Gianluca Forcolin e il sindaco di Ceggia, Mirko Marin, che ha letto i messaggi del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e

del governatore Luca Zaia che ha scritto personalmente alla signora. In particolare nel suo messaggio Zaia ha sottolineato: «Non Le nego tutto il mio coinvolgimento nel constatare l’enorme eco raggiunto dalla solidarietà, che i nostri territori hanno destinato - e continueranno a farlo – nei confronti di una città, simbolo della nostra storia e identità venete». Durante la serata sono stati raccolti quasi 8mila euro consegnati al panificio Semenzato Mauro & C. snc; alla libreria Goldoni , indicata dalla Libreria Bertoni, come una di quelle più in difficoltà ; agli Angeli dell’acqua alta” ovvero i ragazzi della Venice Calls. Maurizio Marcon © RIPRODUZIONE RISERVATA

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torna il Presepe vivente SAN DONÀ Ritorna la tradizione del Presepe Vivente in centro città. L’appuntamento è per oggi, alle 16, lungo via XIII Martiri, organizzato dall’associazione Ziogando inte a strada, con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Banda Don Bosco. Oltre un centinaio le comparse, grazie alla presenza degli scout dei gruppi San Donà 1, 3 e 4, quindi gruppo di Cittanova, il Coro Mussetta di Sotto, Avis, gli alunni della scuola Forte del 48, Amici Banda Don Bosco ed il gruppo Ethnoclassic. Non mancherà la Sacra Famiglia: la natività sarà rappresentata anche con un

bimbo vero. A proposito di Presepi, da ricordare che scade oggi la presentazione delle iscrizioni ai due concorsi. Quello che dura da più anni è quello organizzato dall’Oratorio Don Bosco. Per iscriversi va inviata una email, con allegate cinque foto del presepe, a presepi.inoratorio@gmail.com. Si possono portare le iscrizioni anche in oratorio a don Lorenzo o don Massimo. La premiazione il 6 gennaio, alle 11.45, nella sala giochi dell’oratorio. L’altro concorso è della parrocchia Santa Maria Assunta di Mussetta. Il modulo va inviato all’indirizzo email concorsopresepi2019@mussetta.it, oppure consegnato al bar dell’oratorio. La premiazione sarà il 6 gennaio dopo la messa delle 11.15. (f.cib.)


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Montebelluna

IL SINDACO Marzio Favero: «A fine febbraio finiranno le opere di demolizione Dopo tanti anni riusciamo a farlo grazie all’interessamento di Zaia»

Domenica 15 Dicembre 2019 www.gazzettino.it

treviso@gazzettino.it

Sottopasso di via Piave il cantiere parte a marzo Conclusi gli espropri, l’intervento è legato anche alla Pedemontana `

Nessuna deviazione, si lavorerà a fianco dell’attuale passaggio a livello

I TEMPI Tutto è pronto, quindi, per andare avanti con il progetto. L’intervento, della durata di un anno, non comporterà disagi e deviazioni al traffico dato che si lavorerà a lato della strada principale. «Per fine febbraio inizio marzo - dice Favero - è prevista la conclusione delle opere di demolizione. Poi, attorno a fine marzo, potranno partire i lavori». Per quanto riguarda il progetto, la Marosticana (via Piave), in arrivo da est, piegherà verso sud, nel punto in cui attualmente c’è il distributore, per poi scendere con il sottopasso e risalire lungo il viale della stazione.

` Già in moto

la macchina per il Capodanno

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MONTEBELLUNA Sottopasso di via Piave, cantiere a fine marzo. Proprio al termine di una due giorni in cui si sono manifestati problemi ai passaggi a livello cittadini, e in particolare a quello di via Piave (dopo il blocco di venerdì alle 16, ieri la storia si è ripetuta intorno alle 13,30), arriva l’annuncio del sindaco. Sono stati chiusi gli espropri che rappresentano la necessaria premessa all’avvio dei lavori. «La ditta Q8 - spiega Marzio Favero - ha firmato a fine novembre. Prima lo avevano fatto il titolare dell’autolavaggio e il condominio di via Piave». Tali espropri seguono il primo, quello della scorsa primavera, che aveva coinvolto la proprietà di un’abitazione che rientra nell’area oggetto di intervento. L’edificio è già stato abbattuto». Ora, per quanto riguarda la ditta Q8, avrà tre mesi di tempo per smantellare il distributore e bonificare l’area. Per quanto riguarda l’autolavaggio, invece, sospenderà l’attività a fine anno. Poi è già stata individuata una nuova collocazione a Guarda. Il condominio, infine, perde i garage, ma li recupera nel terreno residuale dall’abbattimento dell’abitazione».

Ultimo mercatino di Natale canti della natività e karaoke

MONTEBELLUNA Mercato e mercatino oggi in centro. Sarà piazza Oberkochen a chiudere la serie dei mercatini di Natale organizzata dall’amministrazione Favero in collaborazione con “Il Mosaico”. Dopo che il primo mercatino è stato annullato a causa del maltempo e il secondo è stato compromesso per la stessa ragione, ora è la volta del quarto che punta a replicare il successo di quello dell’8 dicembre. La collocazione è prevista più ad ovest rispetto all’appuntamento della scorsa settimana.

LE ASPETTATIVE

SBARRE ALZATE Il passaggio a livello di via Verdi, in alto il sindaco Marzio Favero

(Nuove Tecniche / DE SENA)

L’EPILOGO

La riapertura

Si torna a circolare in via Bertolini ma non si fermano le polemiche (L.Bon) Erano le 12,30 di ieri quando via Bertolini è stata riaperta al traffico. Un momento desiderato dai cittadini e dai commercianti e rinviato di ventiquattr’ore rispetto alle aspettative degli ultimi giorni per il maltempo che si è scatenato fra giovedì e venerdì. Per riuscire nell’impresa c’è voluto l’impegno di tutti, dalla ditta Bergamin all’ufficio tecnico. «Fino alle 21,30 di venerdì spiega l’ufficio tecnico abbiamo spazzato per eliminare le buche d’acqua che si erano formate». Breve

sosta durante la notte poi «dalle cinque del mattino si è ripreso a lavorare, prima togliendo la patina di ghiaccio che si era formata e poi asfaltando». Nella tarda mattinata la fumata bianca. Che non spegne però le polemiche politiche. «Perché la burocrazia impone solo al Comune di Montebelluna di realizzare le asfaltature a ridosso del Natale?», si chiede il Pd. E L’Alternativa giusta: «Programmate diversamente, si poteva farle in altri periodi meno a rischio per la tenuta della viabilità».

Conclude Favero: «Se dopo tanti anni il sottopasso vedrà finalmente la luce, lo dobbiamo al presidente della Regione Luca Zaia. È lui che ha permesso lo sblocco della Pedemontana, della quale il sottopasso è un’opera compensativa. E ricordo che, solo avendola fatta classificare come tale, siamo riusciti ad ottenere che non venisse stralciata». La realizzazione del sottopasso rappresenta solamente uno degli interventi che si svolgeranno nella zona della stazione. Dove è anche prevista una generale riqualificazione urbanistica fra il parcheggio della Mom, lo stabile delle ferrovie e le vecchie officine che fanno da confine al parcheggio che dà su via Risorgimento. Tale stabile dovrebbe essere abbattuto consentendo una riqualificazione del parcheggio stesso. Laura Bon

«Anche se contenuto per ovvie ragioni di spazio date le dimensioni del sito che ci ospita -sottolineano Enrico Santinon, presidente de “Il Mosaico” e Moreno Sartorello organizzatore dell’evento - confidiamo che dopo le positive esperienze degli anni scorsi non vengano tradite le aspettative. Anche quest’anno, ancor più che in precedenza, abbiamo riscontrato un crescente interesse in termini di espositori e quindi confidiamo che anche questa terza edizione per piazza Oberkochen abbia il risultato che tutti si attendono, sia degli or-

ganizzatori sia dei partecipanti e, ovviamente, di tutti i soci Mosaico della zona». Ad accompagnare l’evento, nel pomeriggio dalle 15,30, saranno i canti natalizi di IVB Vocal School di Montebelluna. Ma ci sarà anche “Il Natale dei Piccoli” con la partecipazione dell’Associazione Fate in Festa con Babbo Natale e la sua nutrita schiera di Elfi che attenderanno il pubblico più giovane nell’area centrale pedonalizzata di Corso Mazzini dove il divertimento sarà assicurato anche dalla presenza di Teo Il Clown.

LE ATTRAZIONI In piazza D’Annunzio da non perdere il karaoke con la scuola di canto Jaja Music e in piazza Negrelli l’associazione Desperados Country Firends in versione natalizia. Nella mattinata invece, dalle 8 alle 13 nelle piazze retrostanti la Loggia dei Grani, è previsto il primo dei due mercati straordinari (fiera-mercato) in programma ormai da oltre trent’anni nelle due domeniche precedenti il Natale. Intanto, si è messa in moto la macchina organizzativa del Capodanno di festa in piazza: un evento all’insegna dell’intrattenimento per grandi e piccini. L’evento, organizzato grazie alla partnership pubblico privata fra Comune, Glam Club eventi e PinUp Pub, prenderà il via alle 20 con l’animazione del Pin Up pub con il live show di Nu Funk. La serata sarà presentata da Ale X direttamente da Papa Gayo. (l. bon)

IN PIAZZA OBERKOCHEN Oggi il quarto mercatino natalizio in città in collaborazione fra amministrazione e “Il Mosaico”

Pulmino spericolato, la società: «Indagine interna» Truffato, non va in tribunale MONTEBELLUNA La denuncia è partita su Facebook: un montebellunese ha pubblicato due foto in cui si vede un pulmino bianco del Montebelluna calcio che effettua una manovra azzardata. E il commento è esplicito: “Con dei minori a bordo dovrebbero cercare perlomeno di stare molto accorti e di non guidare come in Formula 1”. E sotto altri commenti di persone che sostengono di aver notato altri comportamenti simili da parte del consucente di quel pulmino.

LA REAZIONE La società di calcio non ne sapeva nulla, ma ieri ha subito deciso di voler fare chiarez-

za: «Apriremo un’indagine interna per riuscire a sapere che cos’è avvenuto, quando è avvenuto, se c’erano ragazzi a bordo. Il comportamento, stando alle foto, è grave, ma vogliamo chiarire ogni dettaglio, poi decideremo quale provvedimento eventualmente prendere». Insomma, il Calcio Montebelluna non ha preso sottogamba la segnalazione e vuole andare fino in fondo: se è stata messa in pericolo l’incolumità dei ragazzini delle squadre giovanili, i provvedimenti non potranno essere che severi.

I COMMENTI Sotto il post originario sono subito arrivati altri commenti. Afferma una donna: «Devo darti piena ragione in questa

PERICOLOSO Il pulmino in sorpasso

segnalazione perché me lo ritrovo sempre davanti andando in stazione alla sera e vedere come guida quando arriviamo in parcheggio con ragazzi a bordo». Si tratterebbe pertanto di un comportamento abituale del conducente, che nelle foto pubblicate da Massimo Annarumma sorpassa con linea continua sotto la pioggia su una trada pericolosa. Le reazioni sono state quasi tutte negative e stigmatizzano il comportamento del conducente, ma dalle foto non si riesce a capire se il pulmino sia vuoto o se ci siano ragazzi. Per questo, prima di punire eventualmente il conducente, la società ha deciso di approfondire il caso e di chiedere spiegazioni al responsabile. R. T.

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a testimoniare: giostrai assolti CAERANO Rimane vittima di un raggiro per la vendita di un’auto ma non si presenta in aula e fa assolvere i due truffatori. Protagonista della vicenda una coppia di giostrai, 27 anni lui e 28 lei, entrambi residenti a Mestre, che nel settembre 2017 aveva contattato un 55enne di Caerano dicendosi interessata ad acquistare l’Audi A6 che l’uomo aveva messo in vendita online. Fornendo un falso nome, i due giostrai avevano raggiunto un accordo con il venditore e versato 1.300 euro in contanti al momento del passaggio di proprietà. La promessa era che i restanti 6.900

sarebbero stati saldati in un momento successivo. L’uomo però quel denaro non l’ha più visto e ha deciso di sporgere denuncia. Una volta identificati, i due giostrai sono stati spediti a processo per rispondere dell’accusa di truffa in concorso. Il testimone chiave sarebbe dovuta essere proprio la vittima, che il giorno dell’audizione non si è presentata. Il giudice ne aveva anche disposto l’accompagnamento coatto per capire se i due fossero o meno colpevoli. Ma nemmeno la seconda volta l’uomo si è recato in tribunale, costringendo il giudice a pronunciare una sentenza di piena assoluzione per i due imputati. G.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Provincia 39

IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 15 Dicembre 2019

Via Rizzetti, 1 - Arzignano | Telefono 0444.396.302 Fax 0444.453.701 red.arzignano@ilgiornaledivicenza.it

CRESPADORO. Ilboomdei primi giornidi apertura degliallestimentirealizzati aCampodalbero

MONTORSO

Onore ai canti di De Marzi In3milavisitanoipresepi Nei dieci chilometri del percorso è celebrata la montagna con50tavolededicateallemusichedelmaestrotracui ilSignoredellecimecompostoinmemoriadiBertagnoli Matteo Pieropan

I presepi di Campodalbero conquistano il Veneto. Tremila persone in due fine settimana hanno visitato “I sentieri degli angeli”, percorso con decine di natività in un percorso di dieci chilometri. Sono appena 35 i residenti della piccola frazione che sta diventando impensata attrazione. Quei pochi abitanti della montagna si sono rimboccati le maniche per valorizzare le loro contrade e i loro boschi. Campodalbero guarda al futuro è l’associazione presieduta da Graziano Aldegheri, che con tanti volontari crede tenacemente nel rilancio di lassù disseminando la magia dei presepi sulle fontane, nelle tinozze, nelle stalle. La gente ha premiato tanto lavoro e tanto impegno. «Tremila persone nei primi dieci giorni spiega Aldegheri - Oltre ogni aspettativa. Con i “Sentieri degli angeli” si è voluto omaggiare la montagna attraverso

le parole di chi l’ha saputa cantare con profondo amore. Le cinquanta tavole in legno lungo il percorso sono un tributo a “Signore delle cime” e ai canti di Bepi De Marzi». Signore delle cime venne composto nel 1958 in memoria di Bepi Bertagnoli, lo studente universitario sepolto da una valanga sette anni prima sui valloni della Scagina. Le tavole sono state realizzate con il sostegno Acque del Chiampo e grazie al lavoro degli allievi della Scuola di formazione professionale “Fontana” di Chiampo, con i disegni del liceo “Boccioni” di Valdagno. Raffigurano angeli e recano didascalie suggerite

DatuttoilVeneto arrivano perammirare lenatività inborghi,magli muliniefontane

da Bepi De Marzi o riportano un verso dei suoi canti. Toccante al laghetto di contrada Molino, l’ambientazione legata a “I bambini del mare”, recente canto sulle tragedie dei migranti di oggi. Ma lungo i dieci chilometri si riscopre la vita della montagna dove il tempo custodisce le memorie, i magli e i mulini ai Langari e Graizzari, il laghetto e la contrada Molino con il vicino “ponte del diavolo”. I Lovezzi con le case che guardano Durlo. I Lovati, la contrada più alta, dove viveva l’Angelo Pagani botanico noto come “el mago de le erbe” in tutta la Lessinia. I presepi sono anche ai Bauci e ai Rope contrade antiche. Altri si trovano a Riva e a Zanconati. Tutto porta al centro della frazione, vicino la chiesetta che un tempo era parrocchia. Il sentiero completo richiede circa 4 ore ma con la gratificazione di scorci paesaggistici, vegetazione primitiva, profumi di muschio, acque cristalline. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Unitàpastorale eduecomunità piangono donGiuseppe

Ilpresidente LASODDISFAZIONE DIALDEGHERI «Indiecigiorni anche grazieal tamtam e all’apprezzamento,anche delgovernatore del VenetoLuca Zaia, abbiamoricevuto visiteda tuttalaregionee anche da altreprovincedelnord Italia-spiega con soddisfazioneGraziano Aldegheripresidente dell’associazione Campodalberoguarda al futuro-. Domenicascorsa nonsiamoriusciti a conteneretutteleauto e moltisonodovutitornare indietro».Un’affluenza incredibileperscoprire il “Sentierodegliangeli” ele circa50tavole inlegno lungoilpercorsocome tributoal maestroBepiDe Marzi.Tra fontane, scorci dipaesaggie magia della natura.ÈilNatale della montagnacheaccoglie parlandoalcuore. Aspettando,comedirebbe DeMarzi, laneve da tramontana. M.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

Unodeipresepivisitabili nel percorso“I Sentieridegli angeli”. M.P.

L’iniziativadeipresepi è di“Campodalbero guardaal futuro”. M.P.

DonGiuseppeSette. M.G.

È mancato don Giuseppe Sette, già collaboratore all’unità pastorale di Montorso e di Zermeghedo e cappellano alla casa di riposo di Montorso. Aveva 90 anni. Il funerale si terrà martedì 17 dicembre alle 15.30 nella chiesa di Quinto. Prima della cerimonia funebre ci saranno momenti di preghiera oggi, alle 20, a Molino di Altissimo, e domani, alle 19.30, a Quinto e a San Michele di Angarano. Don Giuseppe, ordinato sacerdote nel 1953, aveva prestato servizio nelle parrocchie di San Biagio e di San Michele Arcangelo fino a un paio di anni fa quando aveva lasciato l’incarico spirituale per motivi di salute. Grande il suo impegno come per gli anziani in casa di riposo. • M.G. © RIPRODUZIONERISERVATA

espresso italiano dal 1919


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Corriere del Veneto Domenica 15 Dicembre 2019

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Vicenza

NUMERI UTILI Comune Polstrada VigiliUrbani

vicenza@corriereveneto.it

0424519111 0424216611 0424519420

Commissariato Emergenzainfanzia Guardiamedica Ospedalecivile

0424507911 114 0424888814 0424888111

AmbulanzaC.R.I. 0424529302 SOCCORSO ALPINO 0424463359 AltopianoAsiago RecoaroValdagno 330538683

Arsiero Schio

330538680 330538681

Imu,ilComuneaConfartigianato «Ritoccoperagevolarechiapre» «Rivendico la correttezza della misura decisa sull’Imu (Imposta municipale unica) e non è vero che stiamo lavorando solo sull’ordinaria amministrazione». Il Comune si affida alle parole dell’assessore al Bilancio Simona Siotto per prendere posizione in merito alle critiche piovute ieri (su queste pagine) da parte di Confartigianato. Critiche puntuali anzitutto sulla manovra di previsione per il 2020 licenziata nei giorni scorsi dall’amministrazione, che tra le altre cose prevede un aumento dell’Imu dello 0,1% per capannoni, grandi supermercati e banche utile a finanziare uno sconto di egual misura sui negozi e laboratori sfitti che vengono riaffittati («Non eravamo stati informati in questi termini e non siamo d’accordo» è la tesi di Confartigianato). Ma critiche anche più generali alla situazione politica a Palazzo Trissino che ha visto la Giunta cambiare un terzo degli assessori negli ultimi sei mesi. Per il presidente del mandamento della città di Vicenza degli Artigiani Maurizio Facco le vicissitudini politiche sono lette come «una mancanza di serenità che incide in primo luogo

sull’economia della città, con decisioni importanti che non vengono prese e che rischiano di rallentare lo sviluppo del territorio». Secondo l’associazione di categoria una delle priorità da prendere in mano è la viabilità cittadina («È un problema» afferma Facco) e nello specifico due opere pubbliche come l’eliminazione del passaggio a livello di Anconetta e il prolungamento di via Al-

Da domani

Pm10 e mezzi inquinanti blocco sospeso 23 giorni VICENZA Tre settimane di stop. Da domani i limiti alla circolazione per i veicoli inquinanti saranno sospesi. La decisione rientra nel programma del Comune, che ha fatto scattare i blocchi ai mezzi euro 0 e 1 a benzina ed euro 0, 1, 2 e 3 a gasolio da ottobre. Ma per le feste - da domani al 7 gennaio compreso - ci sarà una pausa. Finora lo stop ai veicoli più inquinanti ha portato a 27 sanzioni. Secondo i dati Arpav nel 2019 Vicenza ha registrato 56 giorni con aria sporca oltre i limiti di legge (50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria).

do Moro («Da troppo tempo se ne parla senza risultati», spiega Facco). Ma l’amministrazione replica punto su punto, partendo proprio dalla questione dell’aumento della pressione fiscale sui locali produttivi. «Avevamo informato e concordato la misura con le categorie», precisa Siotto, che poi entra nel merito della decisione: «Forse si sta perdendo di vista il vero obiettivo di quella misura ovvero lo sconto in favore di chi apre nuove attività commerciali, che potranno essere anche artigianali. Inoltre è una misura che considero corretta perché tutela la città, visto che finora capannoni, banche e grandi supermercati pagavano l’Imu solo allo Stato e non al Comune in virtù proprio delle aliquote fissate (tutto il gettito allo Stato, ndr)». Poi c’è l’aspetto che riguarda la politica e le critiche che anche durante l’approvazione del bilancio in consiglio comunale sono arrivate persino dai banchi della maggioranza in particolare da Lega e Fratelli d’Italia: «A mio avviso non stiamo lavorando solo sull’ordinaria amministrazione – è la tesi dell’assessore – e lo dimo-

strano i cinquanta cantieri che abbiamo aperto quest’anno, che forse sono pure troppi e in qualche caso hanno rischiato di bloccare la città. Anche il prossimo anno avremo molti lavori pubblici in programma, in particolare sulle scuole, e sono in arrivo anche finanziamenti dell’Unione europea». Pure sulle grandi opere il parere di Palazzo Trissino è opposto a quello degli Artigiani («Io di scelte importanti ne vedo in città – precisa Siotto – basta pensare al progetto per i ponti di Debba e ai lavori che avanzano sul progetto dell’alta velocità ferroviaria») e lo stesso si registra sul fronte più strettamente politico: «Non vedo immobilità, anzi – dichiara l’assessore – la Giunta sta lavorando bene e tutti gli assessori si danno da fare. I consiglieri comunali sono attenti, com’è giusto che sia, e se hanno qualcosa da dire fanno bene a dirlo. A me le discussioni piacciono, perché stimolano il ragionamento, non ci vedo nulla di male e sarebbe peggio se non ci fossero, perché sarebbero il segnale di un’amministrazione piatta». Gian Maria Collicelli

scritte dai bimbi

«Non sarai mai solo», il libro per i bambini

❞ Siotto Immobili? Abbiamo aperto 50 cantieri e altri ne apriremo. E non dimentichia mo i ponti di Debba e il progetto Tav che avanza

VICENZA Un libro realizzato dai bambini e destinato ai bambini, che attraverso favole e personaggi mira a ricordare i più piccoli che non ci sono più. L’iniziativa dell’associazione «Vicenza for children» s’intitola «Non sarai mai solo» e si concretizza in un volumetto di favole e racconti realizzati in quattro anni dai bambini di quinta elementare di diverse scuole cittadine. La base di partenza, per tutti, sono stati passioni e inclinazioni di bambini malati sostenuti dall’associazione e che però non sono riusciti a vincere la malattia. «Da qui la nostra volontà di non mettere mai la parola fine ai personaggi che quei bambini amavano» spiega la presidente di Vicenza for children, Rosalba Scarrico. Il libro è stato donato al sindaco, Francesco Rucco, ma si può acquistare sul sito internet dell’associazione (www.vicenzaforchildren.it) e al mercatino di Natale in corso Fogazzaro, con una donazione di 15 euro. G.M.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Brendola

Da sistemare Amministratori comunali e progettisti insieme davanti all’Incompiuta di Brendola: la costruzione è ferma da oltre settant’anni

di Andrea Alba

BRENDOLA «Quest’estate un giorno sono uscito dal Comune e mi sono trovato davanti 12 modelle e un fotografo: volevano trasformare l’Incompiuta in un set». L’Incompiuta che il sindaco di Brendola Bruno Beltrame cita è l’imponente duomo mai ultimato nella collinetta a fianco del municipio: domina la cittadina e tutta la campagna circostante. «È pericolante e dobbiamo dire di no ad ogni richiesta di accedervi, ma il suo fascino è unico – osserva Beltrame -. Diventerà sede di mostre ed eventi, con un restauro conservativo». Se ne è parlato ieri a margine di un incontro con l’università Iuav di Venezia e la Soprintendenza di Verona: con l’ateneo è stata firmata una convenzione per la realizzazione, entro un paio d’anni, di un progetto di valorizzazione e restauro. Le pareti esterne dell’Incompiuta, degradate da sterpaglie e annerite da decenni d’incuria, tramite ampi spazi aperti presentano allo spettatore colonne in tre navate, con l’orizzonte che si intravede sui lati opposti. Dal tetto una statua di san Michele Arcangelo alta quattro metri posa il suo sguardo sulle varie frazioni di Brendola, i quartieri che il maestoso duomo in costruzione voleva unificare dal punto di vista religioso. La struttura progettata dall’architetto Fausto Franco,

0444325918 0444511692

Solidarietà e favole

L’assessore Siotto: ma avevamo informato la categoria e condiviso la decisione VICENZA

FARMACIE FloreanAngela S.Andrea

Alle elementari di Nogarole

Natale, la recita regala doni e amicizia NOGAROLE La recita di Natale

Patto Comune-Iuav per trasformare l’Incompiuta (com’è) in set o spazio d’arte Studio per il duomo mai finito e progetto di restauro da un milione 1124 metri quadrati per 30 metri di altezza, era davvero vicina al completamento quando, circa 70 anni fa, i lavori si fermarono per non riprendere più. Ieri mattina, alla firma della convenzione, oltre a docenti dello Iuav erano presenti tra

gli altri l’assessore veneto al Lavoro Elena Donazzan, l’assessore comunale al Bilancio Giuseppe Rodighiero e il vicesindaco Silvia De Peron. Quest’ultima ha ripercorso la storia del Duomo: «I lavori iniziarono nel 1931 per decreto vescovile, finanziati con cinquecentomila lire, per poi essere sospesi a causa della mancanza di fondi. Ripresero e l’arciprete Francesco Cecchin riuscì ad ultimare il tetto nel 1941». Ma il sacerdote morì nel 1949 e il cantiere cessò con lui. Negli anni successivi

la diocesi avrebbe ceduto tutto al municipio. Divenuta col tempo un luogo simbolico, per la struttura transennata negli anni non sono mancate ipotesi di completamento. «Fra gli altri un progetto di Paolo Portoghesi, che però sarebbe costato 14 milioni di euro, e un piano con strutture in plexiglass tutto attorno. Mai realizzati – riprende Beltrame – no, l’Incompiuta è nata così e deve rimanere così. “Compierla” sarebbe andare contro la sua storia». Con questa idea, l’amministrazione comunale di Brendola ha avviato una collaborazione con lo Iuav già sfociata in alcune tesi di laurea. Il Comune ora andrà oltre: con l’intesa di ieri sono stati stanziati 24mila euro per realizzare in poco tempo un progetto di valorizzazione completo. «Poi seguirà il restauro, per il quale prevediamo un’ipotesi di spesa di un milione di euro. L’auspicio – conclude il primo cittadino - è di trovare collaborazioni pubblico-private». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda

● Progettata dall’architetto Fausto Franco, i lavori iniziarono nel 1931 per decreto vescovile, finanziati con 500mila lire, per poi essere sospesi. L’arciprete Francesco Cecchin riuscì ad ultimare il tetto nel 1941, ma il cantiere si fermò di nuovo alla morte del sacerdote, nel 1949

diventa l’occasione per portare doni, solidarietà e amicizia ai bimbi oncologici di Vicenza for Children, donando vestiti al Centro Aiuto alla vita. La festa è andata in scena alla elementare di Nogarole (istituto comprensivo 1 di Arzignano). «L’intento è stato quello di arricchire di significato il Natale, trasmettendo competenze di cittadinanza e solidarietà» spiegano gli insegnanti. Così, mercoledì, genitori e bimbi hanno messo in scena «A Christmas Carol», sulla base del film Disney. E sia gli insegnanti che le mamme e i papà hanno partecipato alla raccolta di fondi per le due associazioni, realizzando piccoli oggetti e donando il ricavato della vendita. Ad arricchire la raccolta, anche la scelta da parte di molti genitori di panettoni «speciali»: quelli realizzati da Vicenza for Children, a favore dell’oncoematologia pediatrica di Vicenza. A.Al.

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REGIONE

DOMENICA 15 DICEMBRE 2019 IL MATTINO

Il poker: sport, politica, economia e sostenibilità l’analisi e la posta in gioco per il veneto e per il sistema italia

Qui sopra, il momento storico dell’annuncio di Losanna, lo scorso 24 giugno: l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 alla cordata Milano-Cortina: la gioia in paese e la delegazione italiana al CIO

Olimpiadi invernali 2026 alla sfida del basso impatto Il vero tema è costruire un evento low cost che porti benefici e occupazione, ma soprattutto sia “pretesto” per garantire un rilancio dei territori coinvolti

Emanuele Poli * CORTINA. Quale modo migliore per festeggiare il decennale del riconoscimento delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO (2009 – 2019), se non la notizia che sarà proprio Cortina d’Ampezzo, in concertazione con la città di Milano, a ospitare i Giochi olimpici invernali del 2026? Da ciò si evince che la “Perla delle Dolomiti” negli anni a venire sarà uno dei principali palcoscenici su cui si svolgeranno eventi sportivi di rilevanza internazionale. Dalle finali di Coppa del Mondo di sci alpino (18-22 marzo 2020), che dopo trent’anni di assenza salutano il felice ritorno della componente maschile, ai Campionati mondiali di sci alpino (08-21 febbraio 2021), fino ad arrivare ai tanto desiderati Giochi olimpici invernali (06-22 febbraio 2026), con annesse Paralimpiadi (6-15 marzo 2026). Questa è la quarta volta che il nostro Paese si appresta a ospitare la competizione a cinque cerchi, terza se si esclude l’edizione dei Giochi estivi di Roma nel 1960. Andando a ritroso nel tempo, la manifestazione più recente risale a Torino 2006, mentre Cortina aveva ospi-

tato lo stesso evento nel 1956. È sufficiente questo breve excursus temporale per capire quanto tempo sia trascorso in Italia, e nella città ampezzana in particolar modo, dall’ultimo grande evento di portata internazionale e di quanto si sentisse la necessità di operare un profondo rinnovamento, ampliamento e rilancio di impianti sciistici, infrastrutture, viabilità e strutture ricettive già presenti sul territorio da oltre mezzo secolo. Bilancio preventivo e impatto ambientale. Nel dossier di candidatura Milano-Cortina 2026, i costi totali sono stati stimati attorno a un miliardo e 362 milioni di euro: il CIO ne coprirà il 75%, pari a circa un miliardo, la parte restante sarà rispettivamente suddivisa tra la Regione Lombardia (≃ 211 mln €) e la Regione Veneto (≃ 130 mln €), incluse le due Province autonome di Trento e Bolzano che ospiteranno alcune discipline. A carico dello Stato, invece, sarà la spesa inerente al comparto sicurezza (≃ 415 mln €). Il Governo e gli organizzatori hanno commissionato a tre istituti universitari l’analisi delle ricadute economiche dei Giochi: la Sapienza ha dato una previsione

La spettacolare Olympia delle Tofane assicura brividi e spettacolo

complessiva, la Bocconi si è focalizzata sul cluster lombardo, mentre Ca’ Foscari si è occupata di Cortina e Trentino Alto Adige. Secondo la valutazione realizzata dall’ateneo romano, la crescita media annua del PIL si attesterebbe tra gli 81 e i 93 milioni di euro annui; l’indotto generato dovrebbe ammontare complessivamente a circa 2,3 miliardi di euro nell’arco

temporale 2020-2028, con la misurazione del picco assoluto nel triennio 2024-2026. Il preventivo stimato dall’Università Bocconi è ancor più ottimistico e conta di raggiungere una ricchezza globale di oltre 3 miliardi di euro. Secondo lo studio affidato all’Università Ca’ Foscari, i numeri stimati dell’impatto olimpico per la Regione Veneto e le province autonome di Tren-

to e Bolzano, sono di oltre un miliardo di euro tra spese e investimenti (1.124 mln €) . I posti di lavoro generati nelle varie fasi, dalla preparazione fino alla conclusione e anche oltre, sono più di 22.300: 13.800 in Veneto, a Trento e a Bolzano e 8.500 in Lombardia . Sul piano dei ricavi, il CIO potrà godere dei diritti televisivi e delle sponsorizzazioni globali, mentre al Comitato Organizzatore spetteranno i margini derivanti da biglietteria (234 mln €), sponsor locali (415 mln €), merchandising sul territorio nazionale e cessione della licenza per le scommesse. Altro tema caldo sarà l’effettiva realizzazione di un’Olimpiade low-cost e a basso impatto ambientale. Uno degli elementi che in sede di valutazione ha fatto prevalere la candidatura italiana è stato il fatto che il 93% delle 14 sedi di gara fosse già esistente (10, di cui 4 dovranno essere ristrutturate, alcune anche massicciamente) o temporanea (3, tra cui il Villaggio olimpico e la Medal Plaza), mentre solamente un impianto dovrà essere costruito ex novo (PalaItalia Santa Giulia per l'hockey, nei pressi di Milano Rogoredo), e a Giochi conclusi diventerà uno spazio polifunzionale con capienza di 15 mila posti. Il totale degli investimenti previsti ammonta a circa 346 milioni di euro che includono, oltre a quanto appena elencato, anche la realizzazione dei villaggi olimpici e dei media center. Verso dove? Questo tipo di eventi mobilitano sempre più appassionati e addetti ai lavori, aumentano di dimensioni edizione dopo edizione e hanno un notevole impatto sia sul territorio sia sull’equilibrio della località che li

ospita. È finita l’epoca delle cattedrali nel deserto, degli impianti mastodontici di conclamata inutilità che verranno impiegati solamente per una manciata di giorni e poi smantellati o trasformati in cimiteri di elefanti (e poco importa se ciò è avvenuto attraverso procedure viziate da favoritismi, appalti truccati e ha causato voragini nelle casse statali). È giunto il momento di cambiare vision: i Giochi non dovranno più essere considerati l’obiettivo finale a cui tendere, modellando a loro immagine il territorio circostante, gli impianti, le sedi di gara e tutto ciò che ruota attorno all’evento come fosse un abito sartoriale su misura. Si tratterebbe, e si è trattato finora, di profondi atti di egoismo poiché la località stessa si estinguerebbe con la manifestazione che ha rappresentato, avendo lasciato dietro di sé un territorio peggiore, impoverito e meno attrattivo di quello che li ha inizialmente accolti. Al contrario, questi grandi eventi devono diventare l’occasione, la spinta propulsiva e il “pretesto” per avviare piani di ammodernamento e rilancio di territori che attraversano periodi di difficoltà. Riconversione a lungo termine e utilizzo post-olimpico delle strutture realizzate ex novo, riqualificazione degli impianti preesistenti, potenziamento dei trasporti e creazione di collegamenti più efficienti sono solo alcuni esempi di ciò che un evento di tale portata d’ora in poi dovrà lasciare in eredità ai territori che monopolizza per un mese ogni quattro anni. L’occasione che avrà la cordata Milano-Cortina 2026 è preziosa: non deve essere sprecata. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


PRIMO PIANO

DOMENICA 15 DICEMBRE 2019 LA NUOVA

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Verso le Comunali dopo la manifestazione di VenerdÌ

Sardine bagnate e agguerrite «Non staremo a guardare» Il portavoce Riccardo Amedeo: «Il nostro impegno senza odio né violenza» Sono stati raccolti oltre mille euro che saranno donati al Comune di Venezia

Eugenio Pendolini

Massimo Cacciari durante il suo intervento ieri mattina nella sala di via Piave 67. Accanto a lui il deputato dem Nicola Pellicani che ha promosso l’incontro con alcuni esponenti del centrosinistra

le elezioni comunali

La sfida Brugnaro-Casson nel 2015 finì 53 a 47 VENEZIA. Si voterà nella prossima primavera, in contemporanea con le elezioni regionali, in una data compresa tra la fine di aprile e i primi di giugno. Per il Comune di Venezia si candiderà certamente il sindaco uscente Luigi Brugnaro, che nel 2015 battè al ballottaggio il candidato del centrosinistra Felice Casson 53

a 47 per cento (in termini assoluti 54.405 voti contro 47.834). Casson a sua volta aveva superato, pochi mesi prima, le primarie battendo Nicola Pellicani e Jacopo Molina. Alle primarie l’ex magistrato prese 7.168 preferenze (il 55,6%), Pellicani il 24,4% (3.147 voti) e Molina il 19,9% (2.573 voti). —

VENEZIA. «Bilancio positivo nonostante un tempo inclemente». C’è soddisfazione tra le sardine di Venezia, il giorno dopo l’esordio in laguna del movimento che nelle ultime settimane ha riempito (e colorato) le piazze italiane e che ieri ha concluso il tour di manifestazioni riempiendo San Giovanni, a Roma. «Venezia non si Lega», questo uno dei tanti cartelli colorati esposti venerdì sera davanti alla stazione Santa Lucia, sotto una pioggia incessante. Oltre ai mille euro raccolti (saranno donati al Comune per il fondo da destinare ai risarcimenti per l’acqua alta), ora anche per gli organizzatori veneziani arriverà il momento di pensare a una strategia. Perché dopo averi riempito le piazze, l’aspettativa per i prossimi passi delle sardine è alta. Ne è ben consapevole anche il portavoce veneziano, Riccardo Amedeo: «Di sicuro - dice - non vogliamo rimanere fini a noi stessi». C’è da aspettarsi una discesa in campo nella politica cittadina? Presto per dirlo. Di sicuro, a Santa Lucia qualche volto noto si è visto: ad esempio, Monica Sambo, consigliera comunale Pd; ma anche Giovanni Martini, presidente della Municpalità di Venezia. «Ci fa piacere la loro presenza - sottolinea Amedeo - ma sono venuti come privati cittadini». Il contatto con quel mondo politico, dunque, deve ancora avvenire. E non è escluso che, prima o poi, avverrà. Per

La manifestazione delle sardine, venerdì sera davanti alla Stazione di Santa Lucia

adesso le idee sono altre. Si parla di incontri, tavole rotonde per fare un elenco dei problemi cittadini. Un progetto al momento, nulla di concreto. Perché un primo risultato, ne sono convinti anche gli organizzatori, è stato raggiunto: dimostrare che la piazza è anche di chi usa toni civili ed è contro le parole d’odio. «Il nostro obiettivo - spiega ancora il portavoce delle sardine veneziane - è di essere morbidi con le persone e duri con i problemi. Con l’aggressione si va sul personale, un piano che per risolvere i problemi del-

la collettività non porta a nulla». Una risposta implicita anche a qualche rappresentante della politica cittadina. Giampaolo D’Este, assessore della giunta Brugnaro, in primis. Ieri D’Este (Fratelli d’Italia) ha commentato la manifestazione delle sardine a Venezia con un eloquente post su facebook: un piatto con una sardine inforchettata e la scritta “una di meno”. «Non ci interessa abbassarci a queste provocazioni replica Amedeo - continuiamo ad andare per la nostra strada. Che non è quella di fare politica schernendo l’avversario». E an-

che Venezia, come nel resto d’Italia, secondo il portavoce delle sardine veneziane non sarebbe esente «dal malcostume di fare politica urlando». Amedeo cita un episodio in particolare: «Mi ricordo bene quando il sindaco Brugnaro nel 2016 disse allo studente che lo contestava “te speto fora”. Ecco, noi riteniamo che la politica vada fatta sui temi e non con toni aggressivi. E il nostro compito è di dare una spinta alla politica affinché si inizi a trattare dei temi della solidarietà, dell’uguaglianza, del lavoro precario». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

raffaele speranzon (fratelli d’italia)

«Brugnaro candidato? Ne parleremo ma il sindaco non è in discussione» VENEZIA. Alla domanda sulla

dere la parola nel corso del convegno sono stati l’ambientalista Michele Boato, Tiziana Forte degli Amici del parco San Giuliano, Franz Peverieri di Marghera libera e pensante,

Chiara Buratti di Assemblea sociale casa e Stefano Micheletti del No grandi navi, oltre a Giuseppe Saccà, della segreteria del Pd veneziano. — L.B.

ricandidatura a sindaco di Venezia per Luigi Brugnaro, Giorgia Meloni aveva glissato. «È un candidato di Forza Italia, vedremo», così aveva risposto nei giorni scorsi dopo la sua visita in laguna. Ora a fare chiarezza su quel dico non dico è Raffaele Speranzon, presidente di Ater Venezia e componente della direzione nazionale di Fratelli d’Italia: «Di elezioni amministrative

dobbiamo ancora iniziare a parlare». È stato proprio Speranzon ad accompagnare Meloni nel tour dei commercianti di via Garibaldi. Tra una stretta di mano e un selfie, dietro di lui la pattuglia di Fratelli d’Italia in laguna: Giampaolo D’Este, assessore alla sicurezza del comune di Venezia; Fabio Raschillà, coordinatore comunale del partito; Luca De Carlo, parlamentare di origini bellu-

nesi ma eletto nella circoscrizione Veneto Orientale. Nei giorni scorsi, spiega Speranzon, gli incontri della leader di Fratelli d’Italia erano incentrati solo e soltanto sulle prossime elezioni regionali. In Veneto, l’appoggio di FdI a Zaia è ormai assodato. I tavoli per scegliere i sindaci, invece, devono ancora aprirsi. «Non c’è alcuna volontà di mettere in discussione Brugnaro - le parole di Speranzon - dobbiamo

semplicemente ancora trattare l’argomento. Al momento, comunque, non ci sono ancora candidature alternative. Nelle prossime settimane, incontreremo tutti i partiti della coalizione e stileremo un programma». Infine, una timida apertura su una possibile candidatura: «Di certo non a sindaco, ho già dato nel 2005. Per il resto, sono a disposizione del mio partito». — E.P.


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JESOLO - CAVALLINO - PORTOGRUARO

DOMENICA 15 DICEMBRE 2019 LA NUOVA

Cavallino, vent’anni di autonomia

«Pronti ad affrontare le nuove sfide» Sindaca e cittadini a confronto con il costituzionalista e il sociologo per commentare i risultati dopo l’addio a Venezia Francesco Macaluso CAVALLINO. Da comune autonomo a laboratorio sul senso dell’autonomia. L’amministrazione di Cavallino-Treporti ha festeggiato l’importante ricorrenza del 21esimo anniversario del referendum del 13 dicembre 1998 (e il ventesimo di autonomia da Venezia, con l’istituzione del Comune nel marzo successivo), organizzando il convegno “Cavallino-Treporti, un territorio che cresce. Il percorso dell’autonomia”. Relatori di eccezione il giudice Luca Antonini, togato della Corte Costituzionale originario di Cavallino-Treporti, che ha spiegato i confini di legittimità del referendum che cambiò le sorti del litorale, presupposti di costituzionalità confermati peraltro dagli ermellini con sentenza del 6 febbraio 2002; il dirigente regionale Maurizio Gasparin, membro della Commissione autonomia del Veneto, che ha allargato la visuale alla scelta autonomista della Regione enfatizzando le possibilità di miglioramento nella gestione delle risorse pubbliche; infine il sociologo Luca Romano, che ha snocciolato i dati della relazione socio economica sulla situazione demografica, finanziaria e occupazionale del Comune prendendo in esame lo sviluppo nell’arco di tempo 2001-2018. «Sono contenta di aver promosso questo momento di riflessione della comunità perché anche questo rappresenta un passo fondamentale nella crescita culturale del territorio» ha detto la sindaca Roberta Nesto «avevo invitato anche gli ex sindaci, Claudio Orazio ed Erminio Vanin, a portare la loro testimonianza, ma hanno trovato motivi per non esserci. Mi auguro che ci potranno essere altre occasioni dedicate a questi temi in cui potranno essere presenti». Interessanti i dati emersi dalla relazione socioeconomica. Per esempio, a Cavallino Tre-

porti si rileva un reddito medio pari a 18.332 euro, al di sotto del livello medio provinciale di 21.827 euro. Nell’arco degli ultimi cinque anni il gap tra Cavallino Treporti e le altre realtà veneziane ha avuto un leggero incremento facendo registrare un progresso di oltre 1.400 euro per abitante, contro il +1.561 rilevato a livello provinciale. A fine 2017 il tasso di occupazione dell’a-

Il dato sul suolo da edificare è il migliore fra quelli di tutti i Comuni del litorale rea risultava più basso rispetto al dato provinciale (rispettivamente 48,9 contro 50,4) e contestualmente il tasso di disoccupazione (7,7) si attesta ben al disopra della media veneziana (4, 8) per effetto di una condizione occupazionale che risentiva particolarmente del fenomeno della stagionalità. Risulta anche un territorio che fa il più parsimonioso utilizzo del suolo per edificare (19,3% pari a 860 ettari), con un aumento di 7 ettari all’anno contro i 13,3 ettari di Jesolo e 33,7 ettari di Bibione. Per gli abitanti di Cavallino-Treporti, inoltre, si registra una maggiore propensione a spostarsi fuori comune (il 42% degli spostamenti) rispetto alle altre aree del litorale veneziano. Le principali direttrici sono Jesolo e Venezia in uscita, mentre in entrata a parte Jesolo, che rappresenta il Comune più strettamente connesso con la realtà locale, non si segnalano altre direttrici preminenti ma si registra una distribuzione più omogenea di ingressi da altri comuni dell’area veneziana. Gli spostamenti effettuati dai residenti avvengono per lo più per motivi di lavoro (circa il 72% del totale), si utilizza per lo più l’auto (42,3%), ma non sono pochi quelli che si muovono a piedi (12,3%). — © RIPRODUZIONE RISERVATA

bcc, fidi impresa e confcommercio

Un plafond di 10 milioni per viale S. Margherita CAORLE. Parallelamente ai la-

vori di riqualificazione di viale Santa Margherita, la Bcc Pordenonese, assieme a Fidi Impresa & Turismo Veneto e alla Confcommercio mandamentale Portogruaro – Bibione – Caorle, mette a disposizione un plafond di 10 milioni di euro per sostenere le attività che vorranno abbellire o ristrutturare la loro attività. I prestiti saranno adattati alle richieste dei richiedenti, con tassi contenuti e un iter

burocratico veloce. Viale Santa Margherita è una delle vie di comunicazione più importanti di Caorle, anche dal punto di vista commerciale. Si affacciano centinaia di attività, alcune molto attive anche nei mesi invernali: negozi di alimentari e di abbigliamento, bar, ristoranti, edicole, alberghi, ferramenta, ristoranti, pizzerie e altro. Potrebbero cogliere l'occasione per un completo restyling.

in municipio

Un convegno per riflettere Un convegno per celebrare i vent’anni dell’autonomia di Cavallino Treporti dal Comune di Venezia. A fianco da sinistrra Luca Antonini, la sindaca Roberta Nesto (qui sopra in primo piano), Luca Romano e Maurizio Gasparini.

i riconoscimenti

Encomi per via Pordelio e il tuffo in via Saccagnana Attestati di riconoscenza a chi segnalò la voragine Omaggio anche ai tre eroi che cercarono di salvare una donna finita in canale CAVALLINO. Encomi legati ad

alcuni fatti di cronaca recente che hanno scosso le coscienze del litorale quelli consegnati il 13 dicembre dall'amministrazione comunale di Cavallino-Treporti. Il più vicino in ordine di tempo è certamente l'encomio consegnato ai residenti di via Pordelio, Pietro Calì e Ivo Gambaro, che con la loro

Il prestito può essere infatti utilizzato per lavori di tinteggiatura, per il rinnovo delle vetrine o per sostituire i tendaggi esterni. Il plafond ha come nome “Speciale investimenti Caorle”. «Questa iniziativa» si legge in una nota congiunta Bcc Pordenonese, Fidi Impresa & Turismo Veneto, e Confcommercio mandamentale «dimostra che con un gioco di squadra si possono raggiungere tutti gli obiettivi, attraverso il sostegno alle imprese del territorio». Bcc Pordenonese è presente a Caorle in Riva dei Bragozzi 1. Per richiedere il plafond si possono contattare le sedi di Confcommercio a Caorle e a Portogruaro. — R.P.

prontezza il 26 novembre scorso sono usciti in strada fermando le auto in arrivo sulla strada lungolagunare, impedendo così che venissero inghiottite dalla voragine di 10 metri causata da un sifonamento dovuto all'acqua alta. «La loro sensazione e il loro pronto intervento» è stato letto durante il conferimento «hanno impedito che non ci fossero vittime lo scorso 26 novembre. Aver allertato gli enti competenti e impedito il transito dei veicolo nel tratto di via Pordelio ha fatto sì che il crollo della strada

non si trasformasse in tragedia. Grazie a Pietro ed Ivo, la loro tempestività ha messo in sicurezza molte persone». Molto apprezzato anche l'encomio consegnato a Davide Zerbini, Alberto Smerghetto e Gabriele Bisetto Trevisin che hanno tentato il tutto per tutto gettandosi nel canale di Saccagnana un anno fa per tentare di salvare la signora Milena Zanella uscita di strada e inabissatasi nelle sue gelide acque. «Non hanno esitato nemmeno un istante» è scritto nella motivazione «a tuffarsi nelle acque gelide del canale di Sac-

portogruaro

Casette di Natale, scontro sulla chiusura alle 23 PORTOGRUARO. Polemica per

gli orari delle Casette di Natale da domani in centro storico. Saranno aperte fino alle 23 con varie attività anche musicali nel fine settimana e nei giorni festivi fino al 6 gennaio. Hanno aderito una ventina di attività commerciali ma quattro bar, tra cui il “Bacaro”, hanno deciso di non partecipare perché il Comune ha rifiutato di prolungare l’apertura serale fino a mezzanotte.

I titolari dei bar, infatti, avevano chiesto di ampliare l’orario almeno fino alle 24 promuovendo anche alcuni eventi musicali. Una protesta che ieri ha ricevuto il sostegno della Confcommercio. «È innegabile che la chiusura alle 23 stronca le iniziative messe in atto», spiega il presidente della delegazione di Portogruaro, Francesco Fratto, «il nostro rammarico è nel veder sfumare in modo così ina-

cagnana nel tentativo di soccorrere e salvare la signora Milena Zanella, uscita di strada con l’auto nel dicembre 2018. Un gesto coraggioso che denota grande senso civico, un esempio per tutta la nostra comunità». «Abbiamo festeggiato con moltissimi concittadini i primi 20 anni di autonomia» ha detto la sindaca Roberta Nesto «è stata una cerimonia emozionante, accompagnata dalla musica del Coro Cavallino. Presente all’appuntamento, come ogni anno, l'associazione Ci Siamo Anche Noi per lo scambio di auguri e il Consiglio Comunale dei Ragazzi, le nostre generazioni future. Anche la Fondazione Città della Speranza ha condiviso con noi questo momento e con la comunità un gesto di solidarietà a sostegno della ricerca scientifica in ambito pediatrico». — F.Ma.

spettato una serie di eventi che avrebbero valorizzato il Natale a Portogruaro. Auspichiamo che questo imprevisto contrattempo sia uno stimolo ulteriore per stringere la rete di stretta collaborazione tra associazioni di categoria, amministrazione comunale, Pro Loco e portatori di interesse che in altre occasioni ha dato vita a iniziative degne di nota e apprezzate anche fuori dal nostro mandamento». Secca la replica del Comune che adduce a mancanze nelle procedure dei bar ribelli. «Gli esercenti che non si sono adeguati alle prescrizioni indicate dalla amministrazione comunale non saranno presenti». — Rosario Padovano


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DOMENICA 15 DICEMBRE 2019 LA NUOVA

MESTRE

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lE riPErcUSSioni dEl Voto britannico

Brexit, la paura delle aziende veneziane L’export vale quasi 240 milioni di euro A temere di più è il settore agroalimentare. Per il turismo il rafforzamento della sterlina potrebbe essere invece positivo Nicola Brillo La vittoria dei conservatori britannici (paladini della Brexit) alle recenti elezioni in Gran Bretagna produrrà effetti negativi sull’economia veneziana. Gli effetti dell’uscita dall’Unione europea si vedranno nel 2021, ma i tour operator britannici sono già in allarme e chiedono al nuovo governo britannico maggiore flessibilità. In Laguna l’anno scorso si sono contati oltre 435mila arrivi dall’isola di Sua Maestà, con oltre 1, 4 milioni di presenze (secondo i dati dell’Ufficio di Statistica su dati Istat – Regione Veneto). «L’introduzione del passaporto certamente sarà una seccatura in più», commenta Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, «ma non credo influenzerà le presenze. Da ricordare che con l’uscita della Gran Bretagna ci si attende un rafforzamento della Sterlina sull’euro, e questo non è un male per il turismo veneziano». Ma l’economia veneziana non è fatta solo di turismo. Verso la Gran Bretagna viaggiano infatti beni due volte superiori alle importazioni. Nel 2018 sono stati importanti prodotti per 120 milioni di euro, mentre le esportazioni veneziane sono state superiori a 236 milioni. Ad oltrepassare la Manica troviamo al primo posto i prodotti alimentari (47 milioni), bevande (37 milioni), 31 milioni per macchinari e apparecchiature, articoli in pelle (22 milioni), prodotti della metallurgia per 14 milioni e 13 milioni i mobili, solo per citare i traffici più consisten-

INTERSCAMBIO VENEZIA-REGNO UNITO (ANNO 2018) Importazioni-esportazioni complessive e principlai attivita' economiche (valori in Euro) Totale import Totale export Totale Attività Prodotti della pesca e dell'acquacoltura Prodotti alimentari Bevande Prodotti tessili Articoli di abbigliamento Articoli in pelle Prodotti chimici Articoli in gomma e materie plastiche Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature Mobili

236.329.402

Totale importazioni

Totale export

12.543.377 8.971.782 371.807 736.251 5.361.394 1.567.621 27.389.736 1.977.461 3.820.267 500.844 678.576 3.480.918 5.490.755 1.508.811

550.532 47.036.086 37.498.249 4.915.160 7.098.819 22.123.369 13.399.651 7.583.261 7.488.213 14.004.009 7.079.592 7.507.237 31.331.547 13.454.551

Elaborazioni dell’Uścio di Statistica della Regione del Veneto

ti. «Le elezioni hanno sancito quanto già deciso nel referendum, era abbastanza scontato», commenta Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, «La cosa negativa è che il premier Johnson vuole uscire senza un accordo con l’Unione europea e questo avrà certamente un impatto negativo sulle nostre aziende, in particolare del settore agroalimentare». Marinese esclude che la Gran Bretagna intenda aumentare le tasse sulle importazioni europee, ma certamente verranno introdotti maggiori controlli doganali e fiscali. «Temo proprio la mancanza di norme certe sul

giacomo braga, a londra da 5 anni

«Un danno soprattutto per gli ultimi arrivati» «Il vero problema sorgerà quando per un qualsiasi motivo si perderà il lavoro. Soprattutto in caso di scadenza imminente del pre-settled status». E cioè il documento che dura cinque anni e permette a chi è in Inghilterra da meno di un lustro di poter restare sul territorio angolossassone. A patto di avere un lavoro. Ne è convinto Giacomo Braga, 35 anni, e («per mia fortuna»), cinque anni di residenza a Londra appe-

120.061.172

na compiuti. È questo, dice il veneziano, l’aspetto che al momento preoccupa di più i tanti italiani emigrati di recente in Inghilterra da poco tempo. E i casi si sprecano. Per chi invece ci risiede da almeno cinque anni, le cose non dovrebbero peggiorare più di tanto. Almeno nell’immediato. «Sì, è vero - aggiunge Braga - servirà il passaporto, e dovremo fare la fila per ottenere il documento che ci consenta di restare qui. Ma

tema fiscale e doganale durante la transizione, ciò avrà un impatto diretto e negativo sulle nostre imprese», prosegue Marinese, «Dobbiamo essere bravi a governare que-

Confindustria: «Preoccupa la mancanza di certezze sulle norme fiscali» sto periodo transitorio a livello europeo, grazie all’azione dell’Unione europea». L’agricoltura italiana rischia di essere la più colpita dalla Brexit. «Il tema principale sono le denominazioni protette»

tutto sommato, non è una situazione preoccupante». Pur se ancora a livelo di semplice impressione, c’è anche un altro timore tra gli italiani residenti in Inghilterra: la corsia preferenziale per i lavoratori inglesi rispetto a quelli europei. Il Motivo? Meno burocrazia. Ma questo è tutto ancora da verificare. Nei giorni scorsi, lui stesso si è messo davanti a un computer per compilare i documenti necessari a ottenere il “settled status”. Nei prossimi giorni gli arriverà, gratuitamente e automaticamente. E così, per lui come per tanti altri, non sono ancora venuti meno quei motivi che l’hanno spinto a cercare un futuro all’estero. E poco importa che dopo il trionfo di Boris

spiega Andrea Colla, presidente di Coldiretti Venezia, «che uscendo dall’Unione europea rischiano di non essere più tutelate in Gran Bretagna. E quindi ci sarebbe un sostanziale via libera alle copie e alla contraffazione di prodotti agroalimentari, che penalizzano il Made in Italy. Rischiamo di perdere tutto il lavoro fatto dai nostri imprenditori, che decenni fa sono partiti per costruire scambi commerciali con gli inglesi, potrebbero vedere vanificato tutto. Con Russia, Cina e Usa, sono le sfide dell’agroalimentare del futuro». A questo si aggiunge l’adozione sulle etichette del famoso “semaforo”, che penalizza i no-

Johnson, l’ipotesi Brexit sia ormai una certezza. «È così aggiunge il 35enne, nato a Dolo e cresciuto in laguna all’epoca avevo deciso di andare via perché stanco del mondo del lavoro in Italia. Qui le possibilità di crescita ci sono, e continueranno ad esserci». Laureato in design a Milano, per oltre cinque anni non è riuscito a strappare altro che contratti precari e sottopagati. Ora, dopo i primi sei mesi come barista, lavora come responsabile della manutenzione di un hotel. «Certo - puntualizza - ora per i nuovi laureati con la Brexit sarà più difficile fare il mio percorso o quello di tanti altri italiani arrivati a Londra negli ultimi anni». — E.P.

stri prodotti ( «la Coca cola ha un bollino verde, mentre il prosciutto crudo ha un bollino rosso»). Alla lista dei prodotti danneggiati dalla Brexit c’è da aggiungere anche il Grana Padano, al cui consorzio conferiscono latte i produttori veneziani, e altri formaggi dop. E quindi ne potrebbe nascere un crollo del prezzo del latte. E c’è anche chi vive tra Brexit e dazi Usa. Stiamo parlando del Consorzio Vini Venezia, che rappresenta più di 2mila produttori delle province di Venezia, Treviso e Pordenone e tutela 47 vini Doc e Docg. Usa e Gran Bretagna sono i principali clienti. «Le nostre aziende da tempo guardano quoti-

dianamente a quanto sta accadendo nei due Paesi, il tema è molto sentito», spiega Stefano Quaggio, direttore del consorzio veneziano, «L’anno prossimo sarà cruciale per capire meglio come evolveranno gli scambi commerciali con la Gran Bretagna, ma gli effetti li vedremo nel 2021. Per ora le vendite dei nostri vini non hanno subito grosse conseguenze. Con la denominazione Venezia Doc, ad esempio, l’export verso la Gran Bretagna sta tenendo, come negli anni passati. E presto introdurremo in Gran Bretagna il Pinot grigio rosato, un vino molto richiesto». — © RIPRODUZIONE RISERVATA


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.ROVIGO

... Domenica 15 Dicembre 2019

La Voce

PARTECIPATE Il sindaco punta su Paramatti, ma il Pd frena

Lotta per la presidenza della Set ROVIGO - Si accende lo scontro per la presidenza di Asm Set. Sono ore di tensioni e di febbrili trattative per la scelta del successore di Cristina Folchini alla guida della società partecipata dal Comune e dalla nuova società nata dall’accordo tra Ascopiave ed Hera. Al sindaco di Rovigo (che attraverso Asm spa ha il 51% della società) spetta la nomina di presidente e consigliere di amministrazione. Nomina formalmente fatta dal presidente di Asm spa su indicazione del sindaco.

La sede di Asm Set

Edoardo Gaffeo pare intenzionato a puntare su Agostino Paramatti, commercialista in pensione e apparentemente estraneo ai partiti politici. Un nome che però non piace al Pd che vorrebbe una scelta condivisa. Ieri era circolata la voce che il cda potesse essere già nominato in giornata, invece pare che tutto sia stato rimandato a domani. Ancora qualche ora di trattative, quindi, per trovare l’intesa all’interno del centrosinistra che guida il Comune di Rovigo. Già nei mesi scorsi le scelte del sindaco Gaf-

feo avevano fatto storcere il naso ai vertici del Pd, sia per la composizione della giunta, sia per la scelta dell’amministratore delegato di Ecoambiente, ricaduta su Lovisari. Il Pd negli scorsi giorni ha provato a far rivedere al primo cittadino la sua posizione, ma pare che una scelta definitiva ancora non sia stata presa. L’amministratore delegato, poi, sarà nominato dalla nuova società sorta dall’accordo industriale fra Hera e Ascopiave. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRASPORTI Nei prossimi due anni la gara per affidare il servizio: papabili Trenitalia e Ntv

Le ferrovie polesane a bando Gambato, direttore generale di Sistemi Territoriali: “Entro il 2022 la società verrà dismessa” Luca Crepaldi

ROVIGO -Due anni decisivi, il 2020 e il 2021, per le ferrovie che solcano il Polesine. Con la creazione della nuova società regionale, Infrastrutture venete srl, che dall’1 gennaio sarà operativa, il mondo del trasporto ferroviario dovrebbe cambiare drasticamente. In positivo, si intende. “Entro primavera del prossimo anno dovrebbe essere pubblicata dalla Regione Veneto la gara per l’affidamento dei servizi di trasporto delle linee ferroviarie oggi in capo a Sistemi Territoriali” ricorda Gian Michele Gambato, direttore generale della partecipata regionale che, entro breve, verrà dismessa, e amministratore unico di Infrastrutture Venete srl. “E’ il primo passo di un percorso che, entro la fine del 202o - prosegue Gambato - vedrà l’affidamento del servizio, con l’aggiudicazione della gara appunto. E per la fine del 2021 ci sarà l’ingresso del nuovo gestore che porterà avanti i servizi ora in capo a Sistemi Territoriali. Nel contempo la società verrà dismessa e liquidata. E’ il modo che ha scelto la Regione Veneto per uscire dal servizio come operato-

re di mercato nel trasporto, che andrà a un’impresa ferroviaria diversa”. Tra le papabili, sicuramente, Trenitalia e Ntv, che potranno partecipare al bando regionale. Le tre linee che passeranno di mano entro i prossimi due anni sono la Verona-Legnago-Rovigo, la Mestre-Adria e la RovigoChioggia. Di sicuro la Verona-Legnago-Rovigo è quella che necessita un intervento più immediato e consistente. E’ infatti una delle linee ferroviarie che, secondo il rapporto Pendolaria di Legambiente, è tra le dieci peggiori in tutta Italia. Nel rapporto stilato dall’associazione ambientalista, su questa linea la situazione è desolante. Poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni a caratterizzare questa tratta ferroviaria di 96,6 km che collega due capoluoghi di provincia ed uno snodo importante come quello di Legnago. I treni circolanti sono degli anni Settanta e hanno dei tempi di percorrenza medi di 55 km/h. Per fare un confronto con il passato, 15 anni fa il treno più veloce ci mettevo 1 ora e 25 minuti, oggi impiega 16 minuti in più. Alcune criticità sono state leg-

Sistemi Territoriali Uno degli ultimi convogli che andranno a rimpinguare la linea Verona-Rovigo. Nel riquadro Gian Michele Gambato germente mitigate dall’arrivo di nuovi regionali “veloci”, ma non è stato sufficiente. La Regione Veneto, in attesa dell’arrivo del nuovo gestore, è stata prorogata a Sistemi Territoriali, fino al 31 dicembre 2022, la gestione delle linee, in modo da garantire un passaggio in continuità del servizio. fino al 31 dicembre

2022. I corrispettivi riconosciuti dalla Regione Veneto a Sistemi Territoriali per il servizio di trasporto e i pedaggi nel trienno saranno di 46.389.596,76 di euro. In questi tre anni sono previsti anche diversi interventi lungo la linea Verona-Rovigo, dall’elettrificazione, realizzata con un accordo tra Rete ferroviaria ita-

liana (Rfi) nella tratta Isola della Scala-Cerea. Nel 2022 arriveranno sei nuovi elettrotreni da 40 milioni di euro, grazie a un cofinanziamento del Cipe, questi però sulla linea Adria-Mestre. Cinque convogli saranno invece spostati nella linea Verona-Rovigo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CNA Buone notizie per gli artigiani del comparto costruzioni

Via lo sconto in fattura

Antonio Fantoni Presidente degli impiantisti di Cna Rovigo

ROVIGO - Buone notizie per il settore costruzioni e per le imprese artigiane. La commissione Bilancio del Senato ha approvato nella serata di martedì scorso un emendamento che abroga lo sconto in fattura. Questo meccanismo introdotto dal decreto crescita nel luglio 2019 e fortemente osteggiato già nella fase di gestazione dalla nostra associazione, creava una enorme distorsione del mercato. Cna ha promosso fin da agosto 2019 all’Antitrust e alla Commissione Europea un ricorso firmato da 64 imprese (12 di Rovigo) che “hanno messo la faccia” per fermare questo provvedimento. “Il provvedimento, oggi abrogato, impediva di fatto a migliaia di impiantisti e imprese edili di poter effettuare lo sconto in fattura al privato cittadino. Si creava

un’imbarazzante situazione per cui lo stesso idraulico o elettricista a cui veniva rifiutato il preventivo per assenza dello sconto in fattura, veniva spedito nelle abitazioni da una multiutility o da una multinazionale del settore energetico che grazie allo sconto spiazzavano le proposte delle piccole imprese. Infatti l’articolo 10 del decreto crescita emanato nel luglio 2019 prevedeva la possibilità di comprimere in un anno lo sconto fiscale previsto in dieci” commenta Antonio Fantoni, presidente degli impiantisti della Cna di Rovigo. Grazie a questa abrogazione i cittadini non perdono nessun vantaggio fiscale ma finalmente si torna a dare dignità ad un a categoria che era stata messa all’angolo da questo provvedimento. In questo modo si valorizzano la

professionalità e le competenze di centinaia di imprese che negli anni hanno investito in formazione, corsi, innovazione e che riescono ad offrire al cittadino un servizio su misura. Aggiunge ancora Fantoni: “Da questa primavera la Cna ha cercato di far capire al Governo come questa scelta rischiava di marginalizzare le imprese più innovative del settore. Solo oggi il Senato ha accolto questa proposta che ci permette di tornare ad operare con più chiarezza per il cittadino e più professionalità per le imprese artigiane. L’associazione non ha mai ‘mollato l’osso’ e alla fine è stata premiata la nostra testardaggine”. Adesso l’emendamento deve essere inserito in Legge di Bilancio e quindi attendiamo le scelte del Governo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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