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6 VE
REGIONE ATTUALITÀ
VENEZIA «È
inaccettabile che la Calabria abbia una copertura di banda ultralarga estesa mentre in Veneto, seconda economia del Paese, dal 2017 a oggi non sia stata allacciata una sola utenza». Per questo, annuncia bellicoso l’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, «dopo aver inviato numerose richieste di chiarimento e solleciti sui ritardi, senza mai aver ottenuto risposta alcuna, abbiamo formalmente diffidato il ministero dello Sviluppo Economico per l’inadempienza. Vogliamo avere risposte dalle imprese che hanno in gestione l’appalto assegnato dal Mise». Certo gli obiettivi che si era dato il governo Renzi il 3 marzo 2015 con la Strategia italiana per la banda ultra larga, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, erano ambiziosi al limite dell’utopico: colmare il ritardo digitale coprendo ad almeno 30 Mbps tutti i cittadini italiani e ad almeno 100 Mbps l’85% della popolazione, entro il 2020. Cioè dopodomani. Il bando del Veneto, gestito da Infratel e vinto a luglio 2017 da Open Fiber, società compartecipata da Enel e Cassa depositi e prestiti, è quello che in Italia vale di più, al pari della Lombardia: 317 milioni li ha messi a disposizione lo Stato, svincolando fondi europei, 83 la Regione e altri 40 Open Fiber, per un totale di 440 milioni d’investimento. Altri numeri aiutano a capire la portata del progetto: un milione le unità immobiliari da raggiungere (inclusi 3.756 edifici comunali), 11 mila i chilometri di fibra da srotolare. Un lavoro immane. Che sta andando in-
L’intervista di Gianni Favero
Giovedì 5 Dicembre 2019 Corriere del Veneto
Banda ultra larga, in due anni neppure un’utenza allacciata
Marcato:diffidiamoilministero,l’aziendaspieghi.OpenFiber:nontroviamooperai
La banda ultra-larga
COSÌ NELLE PROVINCE
Progetti definitivi approvati Progetti con ordine di esecuzione emesso Interventi con posa di fibra ultimati 480
Numero Comuni
Numero Comuni
Belluno
61
31
6
Padova
92
32
14
Rovigo
49
25
11
Treviso
69
8
4
Venezia
22
6
Verona
80
14
2
Vicenza
107
43
9
159
46 COSÌ IN VENETO Fonte: Regione Veneto, Stato di avanzamento del Progetto al 22 novembre 2019
contro a difficoltà enormi e parecchi imprevisti. Secondo i dati diffusi dalla Regione, aggiornati al 22 novembre scorso, sono 480 i progetti definitivi approvati, di cui 159 con cantieri aperti e 46 con la posa della fibra ottica ultimata. Le utenze collegate, però, sono zero. «La situazione è assurda – ribadisce Marcato - per una volta che le risorse sono a disposizione, i cantieri sono aperti, ma non c’è alcuna utenza allacciata. Tutto questo è inaccettabile». Federico Cariali, regional manager di Open Fiber, dà
❞
numeri leggermente più positivi (56 Comuni con posa ultimata, di cui 48 con collaudi avviati), precisa che la progettazione è partita nella primavera del 2018, 10 mesi dopo
Roberto Marcato I soldi ci sono, 440 milioni, i cantieri sono aperti, una situazione inaccettabile
L’Ego-Hub
l’aggiudicazione della gara, per via degli immancabili ricorsi e degli arcinoti adempimenti burocratici, spiega che a dicembre inizierà la sperimentazione in 13 Comuni sparsi in tutta la regione, dopo che già sono state attivate 15 utenze test, ma conferma le difficoltà: «C’è un problema di permessi, perché il tessuto degli enti sovracomunali non era pronto. Non aver gestito accordi prima di partire con il piano, magari con le Conferenze dei servizi, ha richiesto un’opera di mediazione lunghissima per arrivare alla fir-
«Vescovi ha ragione su tutto Cinque stelle mina vagante»
L’industriale del caffè Zanetti: «Generano disorientamento e conflitto» Comunque la si voglia immaginare, qualsiasi coalizione di governo che abbia al proprio interno il Movimento 5 Stelle è destinata alle turbolenze e a deprimere il tessuto economico e produttivo italiano. Ne è convinto il trevigiano Massimo Zanetti, presidente dell’omonimo gruppo del caffè e delle bevande. Dalla sua trasferta di lavoro in Messico rilegge l’intervento del presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi, riportato ieri dal Corriere del Veneto e non può che ammettere di avere ampie aree di condivisione con il suo pensiero: «Questo governo -aveva detto Vescovi - prosegue sulla strada drammatica intrapresa dal precedente. Anzi sta facendo forse peggio. Il ritorno dello statalismo è ai massimi storici, con lo Stato che non mantiene le promesse e pensa di nazionalizzare aziende decotte». Zanetti dice poi di comprendere il senso del tentativo del sottosegretario al ministero dell’Economia, Pier Paolo Baretta, poco sotto le dichiarazioni di Vescovi, di difendere in qualche modo gli alleati dalle accuse.
L’accusa ● Ieri il presiudente degli industriali di Vicenza ha bocciato il giallorosso governo su tutta linea
● In dote ha portato un’indagine sul sentiment delle imprese che porta la fiducia nell’esecutivo ai minimi storici
«Se si votasse domani il centrodestra non avrebbe difficoltà a vincere. Per questo le due parti politiche che reggono Palazzo Chigi stanno facendo ogni acrobazia possibile per cercare di tenere unita la compagine. In teoria il centrodestra potrebbe governare con meno tensioni, così come sarebbe molto più facile ragionare con i democratici se questi fossero più autonomi rispetto ai pentastellati». In pratica l’oggetto sul q u a l e s i va sempre ad inciampare è il M5S «Certamente la mina vagante nel panorama politico nazionale sono loro. Intendiamoci, non voglio dire che ogni cosa abbiano proposto e sostenuto sia stata negativa, ci sono meriti anche nel loro operato. Il problema è l’imprevedibilità di certe loro sparate, di certi lanci di bombe a mano che paiono dettati solo da un incontenibile impulso a creare disorientamento e
❞
Massimo Zanetti Il precedente non era migliore, quanto a segnali di buon governo il primo che mi viene in mente è Gentiloni. E non lo dice uno di sinistra...
conflitto. Alla fine è lo stile di Beppe Grillo. Comunque sia, in larga misura il movimento è composto da persone nuove nel senso di prive di cultura economica». Riesce a spiegarsi il perché di tanta avversione contro l’imprenditoria? «Non è così facile. Io sono sempre rimasto piuttosto lontano da sistemi associativi della mia categoria, probabilmente posso anche valutare lo scenario da una posizione più neutra. Ma il mio assunto è quello secondo il quale se l’economia funziona stanno bene tutti, non solo gli imprenditori. E comunque mi sfugge il perché dello stillicidio quotidiano degli attacchi di Luigi Di Maio contro i Benetton. Sta diventando ridicolo per quanto sia ormai sopra le righe». La bocciatura senza riserve dell’attuale esecutivo da parte di Vescovi è un verdetto nel quale si identifica in toto? «Obiettivamente questo governo si trova ad operare in una fase di grandi difficoltà di cui non è direttamente responsabile però è vero che, al di là di ripetute dichiarazioni di sostegno alla parte produt-
ma delle convenzioni. In alcuni casi i cantieri sono rimasti fermi un anno in attesa delle autorizzazioni». Già nei mesi scorsi Oper Fiber aveva fatto sapere d’essersi dovuta inventare percorsi alternativi, con ulteriori perdite di tempo e di soldi, in mancanza dell’ultimo timbro del consorzio di bonifica, del genio civile, della società stradale. In altri casi ci si è trovati ad attraversare fiumi e strade sprovvisti di concessioni. E poi c’è la mancanza di manodopera: «Quello varato dal governo è il più grande intervento nel campo delle telecomunicazione attualmente avviato in Europa - spiega Cariali - e questo ha messo sotto stress la macchina produttiva. Abbiamo difficoltà nel reperire maestranze locali, buona parte delle squadre provengono dal Sud ma anche nel Mezzogiorno sono in corso investimenti importanti, dunque il quadro è complicato. Parliamo di operai stradali, posatori di fibra ottica, giuntisti: non si trovano». Ma Marcato non ci sta: «Se ci sono elementi di criticità la Regione è a disposizione per risolverli, ma non accettiamo che un fornitore ci venga a dire ora, dopo due anni, che non ci sono le maestranze per portare avanti i cantieri. Per noi la banda ultralarga è una priorità assoluta e vogliamo che i cantieri procedano al più presto». Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA
tiva del paese, molti degli handicap che penalizzano l’industria e l’economia non vengono rimossi». Secondo lei qual è il tema più penalizzante? Vescovi parla di Decreto dignità, di Quota 100... «Bè, rispetto a Quota 100, dati i conti pensionistici dell’Inps e il deficit che genera, ho sempre detto che la sua introduzione è stata una follia. Ma comunque non credo siano questi gli argomenti che stanno davvero a cuore a Palazzo Chigi». Perché? Quale sarebbe la priorità? «Sopravvivere. Ogni provvedimento nella legge di bilancio è finalizzato a trovare un equilibrio perché le parti che animano la maggioranza si sentano soddisfatte del compromesso. In pratica non esiste una visione razionale globale dell’economia e tantomeno, in un tale contesto, sarà possibile definire linee di politica industriale credibili». Con il governo gialloverde il quadro era migliore? «No, per tornare indietro nel tempo e rintracciare un piano di serenità e di recupero occorre risalire al governo di Paolo Gentiloni» Un governo di centrosinistra... «Non è certo la parte politica alla quale tendo, io ho un’anima liberale. Ma obiettivamente l’ultima volta in cui ho potuto leggere segni di un buon governo è stata quando Gentiloni era Presidente del Consiglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
LA TRATTATIVA VENEZIA Per il ministro pentastellato Federico D’Incà, che l’aveva promosso, il vertice di maggioranza è stato «propositivo». E per il collega dem Francesco Boccia, che ne era l’ospite d’onore, è stato perfino «ottimo». Fatto sta che, dopo l’incontro dei giallorossi durato tre ore ieri mattina, sono saltate in rapida successione sia la discussione prevista per stasera a Palazzo Chigi, sia la riunione programmata per domani con le Regioni: per l’autonomia differenziata, dunque, siamo all’ennesimo rinvio di una lunga serie.
LA TENSIONE Il racconto della giornata comincia con l’avvertimento mattutino del governatore veneto Luca Zaia (Lega), tornato a ribadire quanto già dichiarato al Gazzettino dopo la frenata sull’inserimento di un emendamento a tema già nella manovra: «Se il Governo vuol firmare l’intesa sull’autonomia, lo può fare anche oggi. Se, invece non sarà in grado di votare l’autonomia, può tranquillamente andarsene a casa». A stretto giro arriva la severa replica del deputato Stefano Fassina (Leu): «Gli ultimatum del presidente Zaia al ministro Boccia e al Parlamento sono gravi e irricevibili. Il Parlamento deve poter valutare con la necessaria attenzione e approfondimento una questione decisiva, di portata costituzionale che, secondo le proposte di Zaia e di Fontana, porterebbe alla fine dell’unità nazionale». I ministri coinvolti cercano di stemperare la tensione. D’Incà (Rapporti con il Parlamento): «Sono emersi alcuni elementi che meritano un approfondimento per realizzare nel miglior modo possibile una riforma necessaria». Boccia (Affari Regionali): «Abbiamo condiviso i principi e nelle prossime ore, nei prossimi giorni, completeremo questo lavoro. Vorrei chiudere questo percorso, continuare a informare passo passo Regioni e enti locali e poi tireremo le somme con le forze di maggioranza. Quando il Consiglio dei ministri? Lo decideremo nei prossimi giorni. Avevamo promesso che sarebbe stato un disegno collegato alla manovra 2020, sarà un disegno collegato alla manovra 2020».
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
«Autonomia, un ottimo vertice» Ma l’esame a Palazzo Chigi slitta Ennesimo rinvio dopo l’incontro di maggioranza con Boccia e D’Incà `
I renziani chiedono modifiche al testo, salta anche la riunione con i governatori `
do, con il segretario Vinicio Peluffo e il capogruppo Fabio Pizzul costretti a lanciare un appello al resto della maggioranza: «Gli alleati di governo, soprattutto il M5S e Italia Viva, colgano il segnale arrivato da tutte le Regioni e aiutino il percorso intrapreso dal ministro per gli Affari regionali, che punta a modernizzare e a rendere più efficiente questo Paese. Sarebbe un peccato che il discorso dell’autonomia fosse ancora una volta affossato dalla propaganda di parte: questa responsabilità lasciamola alla Lega». Ma i parlamentari renziani di Iv non mollano e fanno sapere all’Adnkronos di aver posto, già «alla vista del testo distribuito», sei questioni di merito: «Dal calcolo di fabbisogni standard e Livelli essenziali delle prestazioni all’inclusione della capacità fisca-
A ROMA Il faccia a faccia tra alcuni parlamentari della maggioranza giallorossa e i due ministri, Federico D’Incà (M5s) e Francesco Boccia (Pd), ieri mattina in una sala di Palazzo Madama (foto FACEBOOK)
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LE QUESTIONI Per ora, niente di più. Un’attesa che logora pure il Pd lombar-
ZAIA RIBADISCE: «SENZA RIFORMA GOVERNO A CASA» FASSINA (LEU): «ULTIMATUM GRAVE E IRRICEVIBILE»
le per meglio tener conto delle differenze territoriali; dalla effettiva necessità di nuove assunzioni Mef (piuttosto che cercare sinergie con Sose, la società del Mef che già si occupa della materia) alla richiesta di dare un ruolo più centrale alla già esistente Commissione tecnica per i fabbisogni standard (invece di prevedere come il testo fa - una nuova unità di missione da insediare presso Palazzo Chigi)». Modifiche che potrebbero piacere alla Cgil, a sentire la posizione della segretaria confederale Rossana Dettori: «Il testo proposto alla discussione dal ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie non risponde in alcun modo alla necessità di dotare il Paese della cornice normativa unitaria indispensabile a garantire la coesione nazionale, l’esigibilità dei diritti civili e sociali fondamentali per tutti i cittadini e il sistema di perequazione indispensabile a ridurre le inaccettabili disuguaglianze esistenti tra le Regioni».
IL NATALE Ad ogni modo è tutto rinviato a un nuovo confronto interno, annunciato per la settimana prossima. Di fronte alle resistenze nella maggioranza, il senatore Antonio De Poli (Udc) è preoccupato: «Il timore è che si voglia perdere tempo». Il governatore lombardo Attilio Fontana (Lega) si sforza di crederci ancora: «Ho parlato con il ministro Boccia, mi ha garantito che prima di Natale dovremmo riuscire ad incontrarci almeno per chiudere la questione legata al disegno di legge. Il problema è soltanto politico, di tecnico non c’è assolutamente niente. Bisogna sperare che le forze politiche che compongono questo Governo raggiungano una sintesi. Ho dei sospetti, ho dei timori, ma nonostante tutto spero che vengano fugati, che la mia perplessità venga spazzata via». Poi la battuta: «L’autonomia un regalo di Natale? Ormai… mi andrebbe già bene anche per Pasqua». Di natalizio resta così solo il senso della missione romana di Zaia. Arrivato nella Capitale ieri, il presidente del Veneto pensava di trattenersi fino alla presunta riunione di domani, ma a questo punto potrà ripartire già oggi, dopo aver inaugurato in piazza San Pietro l’albero arrivato dall’Altopiano di Asiago e il presepe realizzato dalla parrocchia di Parè a Conegliano. E dopo aver incontrato in udienza Papa Francesco. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DE POLI: «TEMO CHE SI PERDA TEMPO» FONTANA: «PROBLEMA SOLO POLITICO, DI TECNICO NON C’È PROPRIO NIENTE»
Grappa MITICA , 50 e non sentirli. ®
L’intesa
Banche italiane
Confindustrie, un patto Italia-Francia-Germania
Meno Npl, Moody’s migliora il rating
ROMA Gli industriali dei primi tre paesi manifatturieri europei, Germania, Italia e Francia, esprimono la volontà di essere uniti, «fare fronte comune - come sottolinea il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia - per fare un percorso insieme contro le divisioni in Europa», per lanciare «un messaggio molto forte» sulle sfide da affrontare. La Luiss Business School a Roma ha ospitato il primo Business Forum Trilaterale Bdi-Confindustria-Medef. Le tre confindustrie si confrontano per mettere a punto una dichiarazione comune da consegnare ai tre Governi.
MILANO Migliorano le condizioni delle banche italiane grazie alla forte riduzione dei crediti deteriorati che proseguirà anche il prossimo anno. A testarne lo stato di salute è l’agenzia di rating Moody’s che ha rivisto l’outlook da negativo a stabile. Le aspettative per il 2020, secondo Moody’s, sono di un’ulteriore progressiva riduzione dei crediti deteriorati. Le condizioni di finanziamento delle banche miglioreranno, spiega ancora l’agenzia, e il loro capitale rimarrà stabile. Secondo alcune stime nel 2019 gli istituti italiani hanno ceduto Npl e Utp per oltre 50 miliardi.
Grappa Mangilli. Nobile friulana. Cantine e Distillerie
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XV
Abano
IL RICORDO DELL’INDUSTRIALE Finco, presidente di Assindustria: «Un innovatore che ha attraversato pagine di storia con illuminato pragmatismo e grande forza morale»
Montegrotto
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
padova@gazzettino.it
«Luxardo, protagonista della rinascita del Veneto»
Ecco le foto trappole per i furbetti dei rifiuti `La comandante
Aufiero: «Controllo in 180 postazioni» ABANO
Il cordoglio del governatore Zaia: «Scelse i Colli come seconda patria» `
TORREGLIA Ha suscitato grande cordoglio la scomparsa di Nicolò Luxardo nella comunità di Torreglia e negli ambienti istituzionali e imprenditoriali della regione. L’imprenditore, che aveva 92 anni, giunse in Veneto nel 1943, anno in cui gli alleati rasero al suolo l’azienda familiare di Zara, fondata nel 1821 dal capostipite Girolamo, patrizio genovese. Oggi la spa che porta il suo nome, con sede a Torreglia, esporta nel mondo i suoi celebri prodotti, dal tradizionale maraschino allo cherry battezzato da Gabriele D’Annunzio, a Fiume, “sangue morlacco”.
«IL VENETO GLI SIA GRATO» «Con Nicolò Luxardo il Veneto non perde solo un grande e lungimirante imprenditore, ma un uomo forte e coraggioso, che ha conosciuto la guerra, l’esilio, la fatica di ricominciare daccapo, scegliendo Torreglia e i Colli Euganei come seconda patria per la sua famiglia e la sua prestigiosa distilleria». Così il presidente della Regione Luca Zaia si associa al commiato corale per la scomparsa di Nicolò Luxardo «Tutto il Veneto - ha proseguito Zaia - deve
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SOTTOLINEA COME L’IMPRENDITORE SEPPE FAR RIPARTIRE LAVORO E CULTURA
essere grato a Nicolò per la forza di rinascere di cui ha dato prova, facendo della nostra terra, lui istriano di ascendenze liguri, la patria del Maraschino, e per aver disseminato questa regione, nella sua intensa vita imprenditoriale e culturale, di feconde opportunità, come il Trofeo Luxardo che ha dato smalto alla scuola veneta della sciabola, la rivista Dalmatica di Storia patria, il premio Campiello, che ha sostenuto attraverso la presenza del figlio Piero nel comitato di gestione».
«UN PRECURSORE DEI TEMPI» «Con Nicolò Luxardo ci lascia un grande uomo e un grande imprenditore, innovatore e precursore dei tempi, che ha attraversato pagine di storia, a volte spaventosa, con la volontà di rinascita, l’illuminato pragmatismo, la straordinaria forza morale che sono il suo più grande lascito. Di quei valori abbiamo e avremo sempre bisogno - le parole con cui si associa al cordoglio generale Massimo Finco, presidente vicario di Assindustria Venetocentro -: la personalità e l’esempio di Nicolò Luxardo saranno una guida per i nostri imprenditori, a cominciare dai più giovani ai quali ha dedicato una particolare cura, nel rispetto di quelli che sono stati i suoi ideali di vita: il lavoro, la famiglia, la cultura e la storia nelle quali credeva e investiva, l’attaccamento al territorio, l’attenzione al prodotto, la cura della qualità, che hanno fatto di Luxardo e del suo Maraschino un esempio mirabile, noto e apprezzato in tutto il mondo». Alessandro Mantovani
STORICA SEDE La Luxardo a Torreglia e, in alto, il fondatore Nicolò Luxardo in una foto del secondo ‘900: si è spento a 92 anni
Galzignano
Piano neve, già attiva la “macchina”: ditte e volontari pronti all’emergenza Il freddo in arrivo non spaventa l’amministrazione comunale che ha già approvato il piano anti neve. Da domenica scorsa operatori privati, le ditte proprietarie di mezzi spazzaneve e trattori, sono già in pre allarme in caso di ghiaccio lungo le strade collinari più elevate, come quelle della Cingolina o del Roverello. Il Comune nel frattempo ha predisposto le spese necessarie per l’acquisto di ghiaino e sale, stoccando il materiale all’interno dei magazzini comunali. Attivati anche i volontari del nucleo comunale di protezione civile. In caso di neve o ghiaccio alle
porte, saranno emesse comunicazioni puntuali a tutti i residenti. «Abbiamo investito – dice il sindaco, Riccardo Masin – circa 15 mila euro per l’emergenza, senza contare le spese compiute negli anni precedenti, quando abbiamo addirittura acquistato i mezzi da impiegare in caso di apertura delle strade. Abbiamo fatto in modo che la programmazione potesse costituire la migliore assicurazione per i nostri residenti». Per i quali, in caso di emergenza, queste sono le reperibilità telefoniche della protezione civile ai numeri 347 5043880 e 331 6793246. (l.p.)
I rotariani cucinano per i bimbi del terzo mondo `Stasera niente cena
al Plaza: si preparano trentamila kit pasto ABANO Stasera i soci dei Rotary Club Padova e Abano Montegrotto Terme non si siedono a tavola per consumare una elegante cena natalizia all’hotel Plaza. Nell’albergo di piazza Repubblica si dedicheranno invece, insieme a famigliari e amici, a confezionare kit di pasti scolastici per bambini di Paesi in via di sviluppo. Un evento inedito, estremamente concreto e dal forte significato solidale. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Rise Against Hun-
ger (Rha), organizzazione internazionale impegnata in 31 Paesi nel mondo a sconfiggere la fame entro il 2030. Nel corso della serata i partecipanti confezioneranno 30 mila kit (del valore di 8.700 euro) di cibo preconfezionato, destinati a garantire i pasti per un intero anno scolastico a 100 bambini dei programmi di scolarizzazione sostenuti dall’azione di Rha. Saranno cinque i semplici ingredienti che verranno assemblati direttamente dalle mani dei soci Rotary: riso, soia, verdure disidratate, vitamine e sali minerali. «Fare il bene è la missione dei nostri club – commenta Massimo Pegoraro, presidente del Rotary Club Padova – un evento come questo è la testimonianza che siamo pronti ad agire a favore di
30 MILA KIT Da mangiare per 100 bambini e per un anno intero
chi è in difficoltà e che sappiamo donare, oltre alle risorse economiche, anche il nostro tempo». «Il Rotary con questa azione intende non solo dare un contributo concreto alla lotta contro la fame – aggiunge Michele Franzina, presidente Rotary Club Abano Montegrotto Terme – ma anche concorrere all’istruzione delle prossime generazioni. I pasti confezionati verranno, infatti, distribuiti e consumati nelle scuole. I progetti promossi dal Rotary intendono fornire soluzioni a lungo termine alle problematiche delle comunità, affinché i loro abitanti possano sostenere il proprio sviluppo da soli alla conclusione del progetto finanziato». Al.Ma.
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Dopo il recente aggiornamento del regolamento comunale sulla videaosorveglianza entrano subito in servizio le foto trappole. Si annunciano tempi duri per gli incivili e i furbetti che non conferiscono correttamente i rifiuti, lasciandoli fuori dagli appositi contenitori stradali generando degrado o che, residenti in altri comuni, li utilizzano senza averne titolo contribuendo ad appesantire il costo del servizio che grava sugli aponensi. «Con le fototrappole rafforzeremo il controllo sui rifiuti abbandonati - afferma il sindaco Federico Barbierato -, la tecnologia sarà utilizzata in tutti i quartieri e in particolare nelle zone della città che più soffrono di questa inciviltà». Si tratta delle zone di confine con i Comuni contermini e delle strade col maggior numero di transiti, dove agli incivili di passaggio viene comodo scaricare o lanciare rifiuti. Quella contro i furbetti da
cassonetto è una lotta cominciata presto. Nel 2017 venne attivato un servizio in borghese della polizia locale sul territorio comunale per individuarli. Ma era un modo complicato perché si doveva coglierli in flagrante. Promette invece di essere più efficiente la fototrappola che non sarà visibile a chi conferisce i rifiuti. «Il sistema - spiega la comandante della polizia locale, Francesca Aufiero - è composto da due telecamere mobili e un monitor multi touch che permette di avere il flusso live della camera. Ogni volta che si rileva un abbandono nell’area monitorata il sistema manderà un alert agli agenti. Tutti gli eventi registrati saranno estrapolati automaticamente dal sistema che permette così l’analisi dei soli episodi di abbandono e scorretto conferimento di rifiuti, con notifica al responsabile». Funzionalità e caratteristiche tecniche dell’apparecchiatura son state testate sul campo dagli agenti dal 31 ottobre all’8 novembre con risultati positivi. «Il controllo - conclude Aufiero - sarà pianificato e calendarizzato in tutte le 180 postazioni per la raccolta dei rifiuti. Gli strumenti sono a norma rispetto alla normativa riguardante la privacy». Alessandro Mantovani
Sicurezza idraulica, in corso opere sugli argini del Rialto MONTEGROTTO Iniziata la prima fase di lavori del progetto di messa in sicurezza del nodo idraulico di Montegrotto Terme. Il presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione, Paolo Ferraresso, assieme al consigliere Matteo Rango, ha incontrato giovedì scorso il sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, per fare il punto sullo stato dei lavori per la messa in sicurezza degli argini del Rialto, il cui progetto è stato presentato lo scorso giugno. Gli interventi in corso riguardano la pulizia e la rimozione della vegetazione dalla cinta muraria storica del castello del Catajo lungo la strada provinciale 63. A partire da lunedì scorso e fino al 20 dicembre la strada rimarrà chiusa al traffico per permettere lo svolgimento dei lavori. «Siamo molto favorevoli a interventi di questo tipo sul territorio, in quanto sono fondamentali per ridurre il rischio
idraulico» ha detto il sindaco Mortandello. L’intervento prevede il ripristino e l’adeguamento delle arginature ed è volto alla risoluzione delle criticità idrauliche nella porzione di valle del bacino Colli Euganei. Il Consorzio Bacchiglione ha ricevuto un finanziamento di 2,5 milioni di euro, con fondi della Protezione Civile Nazionale assegnati dalla Regione in conseguenza agli eccezionali eventi meteorologici dell’autunno 2018. «La vera forza di questo intervento è la funzione che ha per il territorio: il Consorzio Bacchiglione svolge in questo intervento un ruolo di protezione civile, per risolvere in maniera definitiva la criticità di questa zona. I lavori sullo scolo Rialto rientrano in un progetto più ampio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione, Paolo Ferraresso – che si pone come obiettivo la messa in sicurezza del bacino idraulico Colli Euganei e, in particolare, del Comune di Montegrotto». Al.Ma.
SOPRALLUOGO Da sinistra Rango, Mortandello e Ferraresso
III
Primo Piano
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
Fiera, tempo di bilanci UN ANNO DI EVENTI LONGARONE Cala il sipario sulla (Mig) Mostra internazionale del Gelato. E, di fatto, si chiudono gli eventi della Fiera di Longarone 2019. Così diventa subito tempo di bilanci. Un polo che si conferma strategico per la montagna e che nei prossimi anni, come anticipa il presidente Gian Angelo Bellati, punterà ancora di più sull’internazionalizzazione e sulla qualità delle esposizioni. Senza dimenticare ovviamente la centralità dei visitatori. Un primo bilancio per l’anno in corso, intanto, parla di duecentomila persone passate ai tornelli.
OBIETTIVI «Per il prossimo anno non ci poniamo limiti - commenta il presidente della provincia Roberto Padrin che è anche sindaco di Longarone (sia palazzo Piloni che il municipio di Longarone sono soci della Fiera) - questa mostra è diventata centrale per la montagna. Trovarsi qui rappresenta per noi un grande valore aggiunto che ci permette di essere al centro della scena quando si parla di futuro delle terre alte. E la fiera vuole essere proprio questo, un momento di incontro tra pianura e montagna. Tra domanda e offerta. Guardando con centralità alle varie fiere specifiche. Stiamo già pensando a progettualità nuove coinvolgenti su temi di attualità specifici a partire dalla sostenibilità ambientale e dalla qualità».
COGLIERE LE OPPORTUNITÀ In questo contesto non deve stupire che i risultati più confortanti, sicuramente in termine di morale, siano arrivati proprio dalla fiera delle Foreste alla sua prima edizione. Un appuntamento interamente tarato su Vaia, arrivato dodici mesi dopo la tempesta. Un momento di incontro per fare il punto sulla ricostruzione, sui cambiamenti climatici e sul rispetto necessario nell’approcciarsi alla natu-
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA: «ESSERE A LONGARONE È UN VALORE AGGIUNTO, IL PUNTO DI INCONTRO CON LA PIANURA»
Longarone: dove nascono gli affari `Nei prossimi anni l’obiettivo è la Russia Il Polo espositivo continua a mettere in luce nuove potenzialità di espansione e la selezione di espositori di qualità `
ra.
PICCOLI MA GRANDI «Rafforzeremo i servizi con Cina e Serbia e i momenti di incontro business to business (b2b). I numeri ci dicono che a Longarone, si sono stretti contratti e rapporti nuovi - prosegue Bellati - vogliamo rafforzare gli espositori che puntano alla qualità che abbiano tutte le caratteristiche in linea con il nostro obiettivo, che possibilmente facciano un gelato artigianale. Anche il Parlamento euro-
Edizione numero 60
peo ne ha riconosciuto il valore alimentare, tanto da fare una giornata di divulgazione».
Mig supera le 23mila presenze
ORIZZONTALE
Ventitré mila presenze in quattro giorni. Nonostante la forte concorrenza (quest’anno) ci sono stati anche gli eventi biennali di Stoccarda e Milano Mig è riuscita a reggere la concorrenza e, senza aprire, al gelato confezionato è riuscita a sfondare quota ventimila presenze che era l’obiettivo
fissato prima del taglio del nastro. Insomma, cono o coppetta, il gelato ha una ricetta che funziona. Il dibattito sull’apertura al gelato industriale, tra gli stand rimane comunque aperto. I grandi sponsor potrebbero infatti permettere un ulteriore salto di qualità.
Altro obiettivo quello di avere delle caratteristiche peculiari. Garantire per esempio una presenza costante di Arte in fiera anche durante gli altri eventi. Mettere in vetrina l’arte del territorio in ogni appuntamento: «Renderla orizzontale» aggiunge Bellati. Altro punto riguarda il marchio “Boster Nordest” che è stato registrato e sarà il nuovo
contenitore della Fiera delle Foreste: «Vogliamo farla diventare una grande fiera. Ci auguriamo di poter avere al nostro fianco la Regione e il Minisero e abbiamo avuto incontri anche alla Commissione europea».
TURISMO Agrimont, Boster e Ricostruire, potrebbero anche guardare fuori dai confini. Qualche evento in particolare potrebbe essere ospitato dall’Hangar di Veneto Agricoltura in Cansiglio. «Non siamo una fiera di quantità ma vogliamo diventare una fiera di qualità che punta sui settori specifici. Abbiamo notato in questa Mig, spiega ancora Bellati, una crescita del rapporto internazionale. Austria e Germania, sempre di più Europa centro orientale, il prossimo anno puntiamo anche sulla Russia. Per quanto riguarda la Serbia abbiamo avuto in fiera anche il rappresentante dell’Agenzia che finanzia l’apertura delle nuove aziende. La cina poi, è stata una grande sorpresa positiva. Abbiamo creato una rete fortissima in particolare in Polonia». Insomma contatti e opportunità per un mondo dinamico globalizzato che a Longarone ha piantato radici profonde. Andrea Zambenedetti
Il 2019 chiude a quota 200mila visitatori «Ma ci sono ancora margini di crescita» espositori esteri.
I NUMERI LONGARONE Mig ieri ha chiuso a quota 23 mila presenze. Metà provengono dall’estero, in rappresentanza di 40 stati diversi. Numeri di tutto rispetto per una mostra arrivata alla duecentesima edizione. Duecentodue i marchi aziendali in rappresentanza di 13 regioni e 11 paesi. Agrimont (a marzo) aveva chiuso a quota 24mila presenze: 278 marchi aziendali, 141 espositori provenienti da 14 regioni italiane e 13 paesi. Arredamont (a ottobre) è invece arrivata a quota 30 mila visitatori con 178 espositori diretti, 199 marchi aziendali, quattro provenienti dall’estero. Forte crescita anche per Caccia e Pesca ad aprile, quindicimila visitatori, 117 marchi aziendali di cui 93 diretti provenienti da 10 regioni italiane e 7 paesi esteri. La rassegna Ricostruire, inoltre, non è andata per niente male: 16mila le persone entrate, 159 i marchi rappresentati e dieci gli
IL BILANCIO «Ogni fiera ha un suo bilancio, diciamo che nel complesso - spiega Gian Angelo Bellati vediamo dei margini per crescere. È esclusa qualsiasi possibilità, come ha chiarito il presidente della Regione Luca Zaia domenica di trasferimento, così come ad essere esclusa è anche la possibilità di vendere ad altri le quote. Questa è e rimane la fiera del Bellunese e delle Dolomiti». Nel dettaglio a crescere sono state Arredamont e Reca mentre ha chiuso in pareggio la fiera delle Foreste che è andata in pareggio pur non avendo un biglietto d’ingresso.
BELLATI: «NON APRIAMO AD ALTRI INVESTITORI QUESTO DEVE RIMANERE LA VETRINA DEL TERRITORIO DI MONTAGNA»
FIERA FORESTE Insomma, la prima edizione ha funzionato e quando sarà richiesto un biglietto d’ingresso ci sono tutti i presupposti che sia ampiamente possibile portarla in attivo: di sicuro il pubblico ha dimostrato forte interesse per la materia e per il con-
testo. Puntare sulla qualità potrebbe però far perdere visitatori: il rischio di concentrarsi su eventi sempre più di nicchia è quello di perdere di vista il pubblico. Un pericolo che nessuno a Longarone vuole correre: «Gli stand allestiti dalla Regione sono apertissimi per esempio. Abbiamo grande rispetto per i visitatori - prosegue Bellati - anche loro potrebbero poi scegliere di mettersi nel business. Qui sono nate idee diventate poi delle multinazionali. In particolare vogliamo fare in modo che la domenica diventi soprattutto il momento per le famiglie». A.Zam.
«LA DOMENICA VOGLIAMO CHE DIVENTI IL MOMENTO DEDICATO ALLE FAMIGLIE»
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EVENTI Uno degli appuntamenti che nel 2019 ha riempito i padiglioni
Treviso Giovedì 5, Dicembre 2019
DOPO VAIA, SESSANTA STUDENTI IN MONTAGNA PER RIMETTERE A POSTO I SENTIERI
San Saba. San Saba abate istituì in Palestina una nuova forma di vita eremitica in sette monasteri, che ebbero il nome di laure. Lui stesso passò lunghi anni nella Grande Laura.
-1°C 7°C Il Sole Sorge 7.33 Tramonta 16.27 La Luna Sorge 13.36 Cala 0.11
La mostra La collezione Salce si sdoppia colori al Museo e in Tipoteca Voltarel a pagina XII
A pagina VI
Le eccellenze del Nordest
Le imprese trevigiane al top «Ora servono infrastrutture» La ricerca curata dall’Ordine dei commercialisti è stata presentata ieri pomeriggio nella sede H-Farm Big Rock a Ca’ Tron di Roncade
Zanardo alle pagine VII e 6 in nazionale
Show Imoco, Garbellotto: «È volley prosecco» `Le pantere schiantano gran bel traguardo. Compassato,
il Guangdong e sono in semifinale al mondiale «Alla fine loro sono cresciute e hanno cercato di metterci in difficoltà. Ma i parziali parlano chiaro: non c’è stata partita». É ora di fare le valige per il co-presidente Piero Garbellotto, in partenza per Roma e poi per Shaoxing dove raggiungerà la squadra e il collega Pietro Maschio. Ma intanto si toglie la prima soddisfazione davanti al teleschermo aziendale: l’Imoco è in semifinale nel Mondiale per club. Ed è già un
mai realmente nervoso, ma d’altra parte la squadra non gliene ha data la possibilità, Garbellotto si gode il match-chiave in ufficio con i 7 trofei già vinti da una parte, il dg Cavalet e il responsabile Antoniol dall’altra. Assieme ai cronisti del Gazzettino, media partner nell’anno dei record. Il pass per le partite che contano nella seconda fase del torneo iridato di Shaoxing è arrivato con la vittoria per 3-0 sul Guangdong e la certezza di chiudere il girone A nei primi due posti. Per il primato basterà vincere due set la prossima notte contro il Minas. Alle pagine XVIII e XIX
Tifo e solidarietà
Fondi per Venezia «Il gesto splendido dei nostri nemici» Tremila euro ai Panthers della Reyer per Venezia alluvionata. Sono quelli raccolti dai Fioi dea Sud al Palaverde. E il commento social dei rivali non si è fatto attendere: «Splendido gesto dei nostri storici nemici. Un grazie infinito». CO PRESIDENTE Piero Garbellotto davanti allo schermo in azienda
A pagina XXI
Aeroporto, la rabbia di Zaia `
Stop al masterplan, il governatore attacca il ministro: «Così si blocca il territorio, imbarazzante»
Treviso
Fermati prima del furto ma niente arresto La polizia intercetta in viale Europa l’auto con quattro stranieri, tutti già noti per reati contro il patrimonio, e li trova in possesso di arnesi da scasso e passamontagna. Non ci sono estremi per la denuncia ma per uno di loro scatta il divieto di ritorno nella Marca. Il sindacato Sap: «Leggi troppo blande, abbiamo armi spuntate». Il questore Vito Montaruli: «Questa è prevenzione, non repressione, è gli ultimi dati ci dicono che sta funzionando». Beltrame a pag.V
«Imbarazzante e raccapricciante». Sono le parole scandite dal governatore Luca Zaia davanti alla decisione del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di bloccare il master plan per lo sviluppo dell’aeroporto di Treviso a un passo dal traguardo, rispendendolo alla commissione nazionale per la valutazione dell’impatto ambientale. Adesso si riparte con le valutazioni nonostante il doppio via libera tecnico che il progetto da 53 milioni di euro, studiato per arrivare a 22.500 voli all’anno, aveva già ottenuto dalla stessa commissione e dal ministero. Il governatore mette nel mirino in particolare i grillini. «Si procrastina per non decidere – attacca – solamente nella repubblica delle banane si può arrivare a questi livelli. Non essendoci stato un pronunciamento, non si può nemmeno far ricorso. Non decidono niente. E allo stesso tempo mettono tutti nelle condizioni di non poter far nulla». Favaro alle pagine II e III
Mogliano La Diocesi: «Importante, ma la scuola è laica»
La preside cede e compra il presepe SIMBOLO Il presepe fatto dai bambini a Zerman
(NuoveTecniche/DESENA)
In provincia
Fibra ottica i Comuni in un limbo I comuni erano pronti ad accogliere a braccia aperte l’arrivo della banda ultra larga con la fibra ottica per consentire l’accesso a internet veloce ai cittadini e alle imprese che vivono in zone dove non c’è alcuna possibilità di collegamento. E invece si sono ritrovati bloccati in una sorta di limbo solo perché un operatore privato ha manifestato l’interesse ad ampliare la rete nei loro territori. Il punto è che tali manifestazioni fino ad ora non hanno avuto seguito operativo. È la paradossale situazione che stanno vivendo diversi comuni trevigiani. A cominciare da Cordignano e Ormelle. Mentre la situazione a Silea e a San Biagio è ancora più complessa. Favaro a pagina XV
San Fior
Suicida sui binari: i treni vanno in tilt Tragedia ieri mattina a San Fior, lungo la linea Udine - Venezia dove un giovane di 33 anni, G.T. le sue iniziali, di Conegliano, si è steso sui binari venendo travolto. Nulla hanno potuto fare i soccorritori del 118 intervenuti sulla massicciata, all’altezza del cavalcavia di via Roma, assieme agli agenti della Polfer di Conegliano. La linea ferroviaria, per permettere la rimozione della salma del 33enne, è rimasta chiusa dalle 7.30 circa alle 9.45.Sette le corse soppresse, 35 quelle che hanno subito ritardi. Beltrame a pagina XIII
Vazzola
Oderzo
Uccise un cane identificato il cacciatore
I “vandali” aiutano il sindaco a pulire lei ritira la querela
Maltrattamento di animali. Questo il reato di cui dovrà ora rispondere un pensionato di 79 anni, presunto responsabile della morte di un meticcio, colpito ripetutamente sul dorso con il calcio di un fucile, mentre era impegnato in una battuta di caccia con alcuni amici. L’episodio risale alla mattinata dello scorso 27 ottobre e avvenne a Vazzola.
Il sindaco Maria Scardellato li ha perdonati perché l’hanno aiutata a ripulire l’area del Foro Romano. I due opitergini, colpevoli di aver insultato la giunta su Facebook, stavano passando per caso nella zona delle aree archeologiche. Dove erano all’opera sindaca e assessori, impegnati a raccattare l’immondizia. Il sindaco ha ritirato la denuncia nei loro confronti.
Cendron a pagina XIV
Fregonese a pagina XVII
Redazione Treviso: 31100 - Treviso, via Toniolo 17 - Tel. 0422.410270 - fax 041.665179 treviso@gazzettino.it
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IX
Padova
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
Pompieri, 470 interventi al mese «Ma ora servono forze giovani» Festa di Santa Barbara, il comandante Lotito lancia `Dal primo dicembre 2018 al 30 novembre scorso un allarme: «La nostra età media è sempre più alta» 5.693 interventi, la maggior parte a causa di incendi `
IL BILANCIO PADOVA I vigili del fuoco hanno
festeggiato ieri la patrona Santa Barbara. La ricorrenza è stata l’occasione per tracciare il bilancio dell’attività. Dal primo dicembre 2018 al 30 novembre scorso in Veneto sono stati effettuati 45.651 interventi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di 2.215. A Padova e provincia gli interventi sono stati 5.693, con un incremento del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento gli incendi, che restano al primo posto come tipologia di intervento, seguiti da soccorso e ricerca di persone, anche questi in aumento: un’attività di ricerca e soccorso complessa, con l’attivazione di molteplici squadre e
nuclei di specialisti come reparto volo, sommozzatori, nuclei cinofili, operatori Topografia applicata al soccorso, Speleo alpini fluviali e volontari. In crescita anche gli interventi per incidente stradali.
STORIA La giornata è iniziata con l’apertura al pubblico della mostra storica allestita nella sede del comando provinciale alla Stanga, con divise, attrezzatura dei decenni passati ed una scala utilizzata alla fine del 1800. Alle 10.30 la messa solenne a Santa Giustina celebrata dal vicario episcopale per la Pastorale don Leopoldo Voltan, cui hanno presenziato anche il questore, il prefetto vicario e il vicepresidente della Provincia. Sul sagrato sono stati esposti alcuni mezzi del corpo. Una folta rappre-
sentanza di vigili, familiari e associazioni si è quindi ritrovata al comando provinciale, dove il parroco di Santa Giustina don Federico Lauretta ha benedetto la corona d’alloro deposta sul monumento ai caduti del corpo. La mattinata si è conclusa con la consegna della “Croce di anzianità” ai vigili del fuoco volontari «per aver prestato effettivo lodevole servizio» e della “Picozza” con diploma di «lode-
«GRAZIE AL MONTE DI ORE STRAORDINARIE AUMENTATO, POSSIAMO CHIAMARE IN SERVIZIO IL PERSONALE A RIPOSO IN CASO DI NECESSITÀ»
vole servizio» a capireparto e ispettori, consegnati dal comandante provinciale Vincenzo Lotito.
RISULTATI «Sono stati ottenuti risultati che hanno soddisfatto sia il corpo che i cittadini - ha detto Lotito - Abbiamo sempre bisogno di nuove risorse sia come incremento degli uomini che dei mezzi, ma c’è un piano del ministero che risolverà la situazione in modo brillante. Non ci sono stati nell’ultimo anno interventi particolarmente difficoltosi, anche perché il comando di Padova conta su altri comandi sul territorio provinciale e questa è una grande forza». Lotito ha ringraziato inoltre i volontari per l’impegno profuso: «Abbiamo volontari che possono essere inseriti facilmente
in quanto hanno già una formazione di base - ha continuato l’unico neo è che si tratta di persone non più giovani, così come anche nel corpo. Auguro a tutti noi di vedere sempre più giovani che si dedichino, con passione, a questo lavoro». Il comandate ha poi affermato di aver inoltrato nuovamente richiesta, come ogni anno, di incremento e rinnovo del parco mezzi e di aumentare il numero dei vigili. «La situazione in ogni caso rispetto allo scorso anno è migliore - ha concluso Lotito abbiamo infatti ottenuto dal ministero un monte ore straordinarie più alto rispetto al 2018. Questo permette di richiamare in servizio, quando necessario, i vigili del fuoco a riposo, rafforzando le squadre per gli interventi». Luisa Morbiato
ARCELLA MAXICONTROLLO ANTI SPACCIO Servizio straordinario dell’Arma mercoledì all’Arcella. Occhi puntati sul Bingo Arcobaleno. Il bilancio è di un arresto, tre denunce, 40 persone e 20 veicoli controllati. Elevate sanzioni per 1800 euro. Setacciata anche l’intera area della galleria San Carlo, teatro di episodi di spaccio e furto. Nelle vicinanze è stato controllato il 25enne nigeriano Godtime Akhere scoperto con 10 grammi di marijuana e 60 euro appena guadagnati cedendo le dosi. È invece stato denunciato, anch’egli per detenzione a fini di spaccio, un 16enne tunisino che dentro al centro commerciale aveva addosso otto dosi di hashish. Furto aggravato in concorso è l’accusa mossa nei confronti di due 16enni, un ragazzo romeno residente in città e una giovane padovana. Uscivano da uno dei negozi di abbigliamento della galleria con della merce nascosta addosso. Undici le infrazioni al Codice della strada accertate, per un valore complessivo di 1.782 euro.
ARCELLA FIACCOLATA PER LA SICUREZZA (L.M.) Flash mob con fiaccolata ieri sera davanti al Bingo organizzato da Filippo Ascierto a cui hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale Elena Donazzan, il consigliere provinciale Fabio Miotti, il consigliere comunale Ubaldo Lonardi, Raffaele e Gabriele Zanon, l’ex presidente della Provincia Enoch Soranzo e l’ex assessore Alessandra Brunetti arcellana doc. Tutti uniti con un gruppo di residenti nel denunciare la presenza massiccia di
CELEBRAZIONI In alto i pompieri che hanno ricevuto i riconoscimenti. Da sinistra, un mezzo esposto alla mostra storicae due momenti delle celebrazione a Santa Giustina
spaccio e criminalità. «Polizia e Carabinieri fanno un ottimo lavoro - dice Ascierto - ma serve anche il lavoro dell’amministrazione, non bastano i concertini, ci vuole un piano serio contro lo spaccio». «Vogliamo essere presidio di legalità Padova è città della cultura afferma Donazzan - e i cittadini hanno diritto alla sicurezza».
Velisti uccisi, confermata la condanna in Appello LA SENTENZA PADOVA La giustizia croata ha
confermato in Appello la condanna a quattro anni e 10 mesi senza la condizionale, all’imprenditore di Zagabria Tomislav Horvatincic. L’uomo d’affare è ritenuto colpevole di avere cagionato la morte in mare dei coniugi padovani Francesco Salpietro e Mariella Patella, morti in un incidente nautico in Croazia il 16 agosto del 2011. Già dopo la sentenza di primo grado Federico, il loro figlio, sul suo profilo Facebook aveva scritto «colpevole». In primo grado il processo era stato ripetuto, dopo che a maggio dell’anno scorso la Corte d’appello aveva annullato la sentenza di asso-
luzione per l’imprenditore. La sentenza di primo grado emessa un anno fa aveva suscitato scalpore e rabbia nell’opinione pubblica croata. Il controverso imprenditore era stato assolto perché la Corte aveva accolto la teoria della difesa secondo cui al momento dell’incidente l’uomo era in uno stato di perdita di coscienza temporanea causata da una rara malattia. Questa
L’IMPRENDITORE CROATO RIMANE DUNQUE DIETRO ALLE SBARRE, AL PRIMO PROCESSO ERA STATO ASSOLTO
I CONIUGI Mariella Patella e Francesco Salpietro morti il 16 agosto 2011
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spiegazione era stata respinta in appello, con la ripetizione del processo L’accusa ha chiesto la condanna per Horvatincic, sostenendo che si è trattato di un classico caso di grave violazione del codice marittimo con un comportamento irresponsabile del conducente dello yacht che si è scontrato con la barca a vela dei coniugi Salpietro. E alla fine l’uomo d’affari, il “tycoon” croato, è stato condannato anche in Appello. Horvatincic, quel 16 agosto del 2011 nel mare Adriatico di fronte alla cittadina di Primosten, era alla guida del suo motoscafo con il pilota automatico inserito e viaggiava a una velocità altissima e inadatta, senza tenere sotto controllo il traffico circostante per evitare rischi o scontri. Inoltre, non
ha dato la precedenza alla barca a vela dei due padovani, causando lo scontro nel quale sono morti i coniugi Salpietro. Poi non si è fermato a prestare i soccorsi ed è scappato. A bordo del suo motoscafo c’era una donna e parte dell’incidente è stato visto da un velista tedesco, anche se si trovava lontano dal punto dell’impatto. La barca, la “Santa Pazienza”, aveva partecipato negli anni prima a due edizioni della “Barcolana” di Trieste e veniva custodita in un cantiere nautico di San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine. Quando è stata travolta dal motoscafo dell’imprenditore croato ha subito danni importanti e i due coniugi sono stati catapultati in acqua. M.A.
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Cultura & Spettacoli
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
Per due weekend consecutivi a Padova il Festival dell’Oriente con partecipazioni da ben sedici Paesi con specialità e cosmesi
Ju Jitsu e Tai Chi agli spettacoli di ballo e musica come quella Bhangra, la danza del ventre, la suggestiva Danza acrobatica cinese dei Leoni sui pali e i concerti di tamburi del Sol Levante eseguiti dai gruppi Wadaiko Akatsuki e Zinka. Tra gli show più attesi quelli di Ambili Abraham e Bollymasala Dance Company ispirati a Bollywood, la fabbrica cinematografica indiana a metà tra Bombay e Hollywood: con una colorata coreografia danza, jazz, hip-hop e flamenco si uniscono in una storia raccontata anche con l’uso gestuale delle mani e del linguaggio simbolico.
Dal Sushi alla danza del ventre L’APPUNTAMENTO orna da domani alla Fiera di Padova il Festival dell’Oriente in programma nei due weekend consecutivi dal 6 all’8 e dal 13 al 15 dicembre dalle ore 10.30 alle 22. Molte le novità della sesta edizione all’insegna di cultura, folklore ed intrattenimento tipici di ben 16 Paesi tra cui Thailandia, Giappone, Cina, Sri Lanka, India, Bangladesh, Birmania, Tibet, Mongolia, Vietnam, Corea, Nepal, Indonesia, Malesia, Rajasthan. Per la prima volta saranno organizzati una trentina di workshop su varie tradizioni orientali, dall’alchimia alla naturopatia, dalle arti marziali al feng shui, dalla riflessologia alle costellazioni familiari (tutti gratuiti tranne quello a 5 euro sui tamburi da guerra giapponesi Taiko; iscrizioni via mail tramite il sito www.festivaldelloriente.it).
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ARRIVA IL FOOD VILLAGE Altra novità sono le visite guidate (tre al giorno) con un percorso artistico in cui ad esempio
TRUCCHI E PROFUMI
verrà spiegato come nasce il Buddha sdraiato oppure la visita spirituale, una al giorno, per calarsi meglio nell’atmosfera più meditativa della kermesse. Tra i 200 stand presenti sarà dato spazio anche al cibo con il primo Sushi Village e l’area dedicata allo Street Food Orientale. Sarà preparata dal vivo per essere assaggiata dagli spettatori anche la tipica torta Mochi: un dolce molto appiccicoso di riso cotto al vapore con fagioli rossi con farina di soia e zucchero, la cui creazione è un’autentica performance artistica. Quattro i grandi palchi in altrettanti padiglioni dove si potranno ammirare molti tipi di spettacoli. Si passa dalle esibizioni di arti marziali tra cui per la prima volta le evoluzioni dei monaci Shaolin con la possibilità per il pubblico di provare discipline come Aikido,
Omaggio anche al cinema indiano e agli attori di Bollywood
ORIENTE A Padova due weekend consecutivi dedicati alla cucina, alla danza e alle culture dell’Asia e della penisole indo-cinese
IN PROGRAMMA ANCHE SPETTACOLI DI ACROBATI HIP-HOP BENGALESE E UNO SGUARDO SULLA RELIGIONE
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Arriva la musica negli ospedali Cantano pure medici e infermieri IL PROGRAMMA li ospedali del Veneto si trasformano in palcoscenici per eventi musicali in occasione del Natale 2019. Dal 7 al 30 dicembre, un progetto coordinato dal circuito Arteven e sostenuto dalla Regione integra il tradizionale cartellone natalizio con una sorta di festival dei nosocomi. Accade così che l’Academia Ars Canendi si esibisca nelle hall d’ingresso dell’ospedale di Portogruaro e nella sala d’attesa degli ambulatori a Chioggia, mentre il Coro Anton sarà ospite all’ingresso storico degli ospedali di Cittadella e di Adria; il Coro Monte Venda canterà a San Donà nel Veneziano, a Trecenta nel Rodigino e a Santorso nel Vicentino. E poi ancora un trio guidato da Giordano Giordani sarà al Ca’ Foncello di Treviso, il Luciano Buosi Quartet suonerà a Bassano e l’ensemble Gli Archiatri sarà protagonista a Feltre e Belluno (info su www.arteven.it).
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L’INIZIATIVA Sono 21 gli spazi coinvolti, tra hall d’ingresso, sale d’attesa, portici, corridoi e sale riunioni che le 7 Aziende Ulss del Veneto hanno messo a disposizione. E di «servizi ai cittadini» parla l’assessore veneto alla cultura Cristiano Corazzari (anche a nome
della collega Manuela Lanzarin referente dell’area sanitaria). «La Regione ha fatto propria la proposta di Arteven e ha favorito l’integrazione con le e strutture socio-sanitarie – aggiunge l’assessore – Il circuito è braccio operativo che ci permette di portare lo spettacolo anche nelle piccole comunità e negli spazi
TEATRO Uno spettacolo realizzato dal circuito Arteven che connette i teatri minori, ma non per questo meno importanti di tutto il Veneto
Berlino, Orso d’oro alla carriera per Helen Mirren IL RICONOSCIMENTO ’attrice britannica Helen Mirren riceverà l’Orso d’Oro alla Carriera al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020. Lo ha reso noto il direttore esecutivo della manifestazione, Mariette Rissenbeek. Secondo Rissenbeek, Mirren, 74 anni, si è distinta da sempre nella sua carriera per la sua forte personalità e per le sue interpretazioni di carattere. «Ancora una volta sorprende per l’interpretazione di personaggi speciali, come Chris in “Calendar Girls” o la regina Isabella II in “The Queen”», ha spiegato. Mirren riceverà il premio il 27 febbraio 2020 nel corso della Berlinale. Durante il festival verranno proiettate diverse pellicole con l’attrice britannica, tra esse «Il cuoco, il ladro, sua moglie e
La salute e il benessere sono altri cardini della manifestazione con dimostrazioni, a cui si potrà anche partecipare come volontari, di terapie olistiche, yoga ayurvedica, campane tibetane, reiki, fiori di Bach, theta healing, cosmesi naturale; da non perdere la millenaria Cerimonia del Tè, Vestizione del Kimono e Distruzione del Mandala. Gli amanti del mondo nipponico troveranno la riproduzione di un villaggio tradizionale, un giardino zen, profumati fiori di ciliegio, mostre e bazar. Si potrà anche provare i rilassanti massaggi thailandesi, imparare i rudimenti linguistici di cinese, giapponese e coreano e vedere la ricostruzione di un tempio buddista. Molti i culti orientali presenti al Festival delle Religioni e Spiritualità: si potrà iniziare un viaggio interiore nel buddismo, taoismo, sikhismo, hare krishna. Altra novità del 2019, ci saranno due concorsi per fotografi e videomaker: gli autori dell’immagine e filmato più belli potranno vincere un viaggio in Thailandia. I colori, profumi e suoni di terre lontane hanno richiamato l’anno scorso oltre 30.000 visitatori. Biglietto 13 euro, ridotto per accompagnatori disabili e dai 5 agli 8 anni; gratuito per disabili e under 5. Chi vorrà arrivare vestito all’orientale, con look anticipato via foto in email, se supererà l’esame della giuria otterrà un biglietto ridotto. Paolo Braghetto
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PREMIATA L’attrice Helen Mirren
l’amante», di Peter Greenaway, del 1989, e «The Last Station», di Michael Hoffmann, del 2009. Secondo gli organizzatori del festival, Mirren non solo è una delle attrici più conosciute in tutto il
mondo, ma è anche la più giovane ad essere stata accettata nella celeberrima Royal Shakespear Company. Helen Mirren ha ricevuto un Oscar come miglior attrice protagonista per il film «The Queen». Insieme a quello di Cannes e a Venezia, quello di Berlino è uno dei festival di cinema più importanti del mondo. Helen Mirren, pseudonimo di Helen Mironoff (Londra, 26 luglio 1945). ZSeconda di tre fratelli, da padre russo, Vasilij Petrovic Mironov (1913-1980) e madre inglese, Kathleen Rogers (1909-1980). Suo nonno paterno, Pëtr Vasil’evic Mironov, era un nobile, colonnello dell’esercito zarista e diplomatico, che nel 1917 si trovava a Londra per negoziare con il governo britannico una fornitura d’armamenti all’impero russo: a seguito della rivoluzione d’Ottobre decise di
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non fare ritorno nel suo Paese e di rimanere in Gran Bretagna con la sua famiglia. Vasilij Mironov fu violista nell’Orchestra Filarmonica di Londra fino allo scoppio della seconda guerra mondiale; dopo il 1945 lavorò come tassista e istruttore di scuola guida prima di diventare funzionario al ministero dei Trasporti britannico. Negli anni cinquanta anglicizzò il proprio nome in Basil e cambiò il cognome di famiglia in Mirren. A dispetto delle sue origini nobiliari e delle frequentazioni regali dei suoi avi, Helen Mirren non ha mai nascosto i suoi sentimenti antimonarchici dovuti anche alla sua formazione familiare. un sentimento che l’ha portata anche a meravigliarsi in un paio di interviste di come possa aver interpretato una “regina” sul grande schermo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
periferici». E quest’anno una collaborazione a più mani ha reso possibile anche il progetto negli ospedali “Viaggio nella musica, la medicina dello spirito”, con alcuni dei cori o degli ensemble composti da volontari, medici o infermieri che nella vita di tutti i giorni assistono i malati, ma che si dedicano per passione alla musica. Nel ringraziare la Regione, il presidente di Arteven, Massimo Zuin e il direttore Pierluca Donin sottolineano il valore della proposta. «La mission di Arteven è favorire l’offerta di spettacolo dal vivo sul territorio in maniera capillare – affermano – In 40 anni Arteven ha realizzato circa 30mila spettacoli coinvolgendo 7,5 milioni di spettatori e ogni anno lavoriamo per proporre altri momenti di socialità». A margine della presentazione del progetto, l’assessore Corazzari ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche tra strutture del teatro in regione (innescate nella recente polemica sul ruolo del Teatro stabile del Veneto) e ha sottolineato l’intento di «creare le condizioni per far lavorare in armonia tutti i soggetti che oggi operano egregiamente in Veneto, partendo dall’attuazione della Legge sulla cultura e lo spettacolo». Giambattista Marchetto © RIPRODUZIONE RISERVATA
SULLA POLEMICA TRA ARTEVEN E TEATRO STABILE L’ASSESSORE CORAZZARI GETTA ACQUA SUL FUOCO «SERVE PIÙ ARMONIA»
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Treviso Economia
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
«Imprese al top, ora tocca al territorio» ` Pozza, Camera di commercio: «Gli investitori esteri Il professore di Ca’ Foscari Corò al simposio a Ca’ Tron «Devono diventare eccellenti anche infrastrutture e scuole» se non trovano risposte lasciano i nostri capannoni vuoti» `
IL RAPPORTO TREVISO Le imprese trevigiane
restano eccellenti. Lo conferma la ricerca promossa dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Il rapporto, non a caso intitolato “Eccellenze del Nordest”, ha esaminato i bilanci di oltre diecimila società di capitali nella Marca e più di 85mila nell’intero Triveneto (per la prima volta coinvolte tutte e 13 le province), stilando anche le classifiche delle più performanti in base all’apposito indice sintetico (le trovate in dettaglio nell’inserto allegato all’edizione odierna). La grande rivoluzione socio-economica indotta dalle nuove tecnologie digitali, tuttavia, non risparmia nessuno. Evolversi o rimanere indietro è il monito per le realtà produttive. E non solo. «Anche il territorio deve diventare eccellente, in termini di infrastrutture, istituzioni, sistema scolastico» ha ribadito Giancarlo Corò. Il professore di economia applicata all’università di Ca’ Foscari è stato uno dei partecipanti al dibattito, moderato da Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, del Symposium 2019, l’ormai tradizionale approfondimento organizzato dai commercialisti.
L’AVVERTIMENTO «C’è già un movimento anche all’interno dell’Italia verso gli ecosistemi più favorevoli al business: Milano sta assorbendo le risorse migliori, le banche, le fiere, l’istruzione superiore. O ci attrezziamo anche noi per attrarre e trattenere le imprese eccellenti, oppure rischiamo di perdere un pezzo per volta» ha avvertito l’economista nel confronto andato in scena nella sede di Big Rock H-Farm, alla tenuta di Ca’ Tron. Insomma per le aziende, spesso, i problemi maggiori cominciano fuori dai cancelli dello stabilimento. Ne è convinto anche Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno: «Crescono le unità locali, cioè le filiali controllate da fuori provincia, regione o dall’estero,
MORO PRESIDENTE DEI COMMERCIALISTI: «IL 70% DELLE PMI FA CAPO A UNA FAMIGLIA E COINCIDE CON CHI LE GESTISCE»
mentre diminuiscono le sedi d’impresa. Il fenomeno ci preoccupa. Gli investitori esteri non sono un problema, ma se non trovano risposte nel territorio, spostano tutto e lasciano i capannoni vuoti. C’è bisogno di meno burocrazia, facilità negli investimenti e nell’accesso al credito e un governo propenso allo sviluppo imprenditoriale, altrimenti il paese è destinato al declino».
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA Certo, pure il tessuto produttivo nostrano, accanto a numerosi punti di forza, presenta caratteristiche che possono rivelarsi elementi di debolezza. Uno l’ha citato proprio David Moro, presidente provinciale dei commercialisti: «Nel nostro territorio il 70% delle pmi fa capo ad una famiglia e, sempre nel 70% dei casi, c’è identità tra la famiglia stessa e la governance aziendale. Anche in Germania il 70% delle piccole e medie imprese è a carattere familiare, ma solo per il 30% la famiglia proprietaria e chi gestisce coincidono». In altri termini, qui permangono ancora resistenze ad aprirsi. «Questo è uno spazio - ha sottolineato Moro - che, come professionisti, possiamo contribuire a colmare, mettendo a disposizione le nostre competenze e la nostra autonomia, per favorire il passaggio evolutivo». Sul tema della tavola rotonda “Gruppi, reti, sistemi locali: come le relazioni tra imprese influenzano la competitività” si sono confrontati anche imprenditori, come Giuseppe Bincoletto, vicepresidente di Assindustria VenetoCentro («Dal vedere le altre aziende come concorrenti, dobbiamo passare ad una collaborazione competitiva»), manager come Alessandro Angelon, di Forno d’Asolo, Matteo Bressanin, responsabile dello sviluppo della rete di vendita di Luxottica (nonchè di Nextore, la società che cura progettazione e allestimenti dei negozi del gruppo) o Rossella Pagot, di Silca, ed esponenti del mondo della finanza, come Gianmarco Russo, direttore generale della finanziaria regionale Veneto Sviluppo, e Tiziano Cenedese, presidente di Centro MarcaBanca. «Le banche non sono quelle di due anni fa e tra due anni non saranno più quelle di oggi - ha notato quest’ultimo -. Come Bcc, se riusciremo ad essere tecnologicamente avanzate, ma, al tempo stesso, a mantenere una forte relazione con il territorio, potremo rappresentare un soggetto importante del credito». Mattia Zanardo
LA FOTOGRAFIA La ricerca curata dall’Ordine dei commercialisti sulle “Eccellenze del Nordest” è stata presentata nella sede H-Farm Big Rock a Ca’ Tron di Roncade. Il dibattito a cui hanno partecipato, tra gli altri, Giancarlo Corò professore a Ca’ Foscari, Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno, David Moro, presidente dei commercialisti, è stato moderato da Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino (NuoveTecniche/ DESENA)
Electrolux sfida la cinese Wanbao: pronta la causa LO SCONTRO TREVISO Se Wanbao Acc non ri-
vedrà la propria posizione di voler a tutti i costi chiudere a febbraio, la multinazionale Electrolux potrebbe muovere una causa milionaria con l’accusa di inadempienza contrattuale. Tra le parti è in vigore un contratto pluriennale, che copre anche il 2020, per la fornitura annua di oltre 1 milione di pezzi. In queste ore il colosso svedese, cliente che assorbe il 60,4 per cento dei volumi prodotti a Mel, ha dato l’aut aut al gruppo cinese: o entro Natale ricevono garanzie sulla continuità produttiva, garanzie che potrebbero arrivare in alternativa dal
Governo italiano attraverso l’auspicato commissariamento, oppure dovranno trovarsi un altro fornitore dando così il colpo di grazia al sito produttivo di Mel, rendendolo di fatto invendibile. Assieme ad Electrolux insorgono anche i clienti minori, ma non meno importanti, come Continental (11%), Bosch, Whirlpool, Ugur, Snaig, Vestel.
IL SILENZIO DEL GOVERNO Ma Wanbao Acc sembra essere sorda ad ogni richiesta, mentre il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ancora acceso i fari sulla crisi di Mel. Il dossier sarebbe sul tavolo del premier Conte, uno tra gli oltre 160 diventati ormai l’incubo di una Nazione. I sindacati bellu-
nesi spingono per il commissariamento, ma solo il Governo può attivarsi in questo senso. Il commissariamento resta la carta alla quale tutti guardano con speranza, perché sarebbe l’unica garanzia per evitare che a febbraio il gruppo cinese chiuda la porta lasciando un buco che i ben informati quantificano in oltre 10 milioni di euro. Salteranno paghe e Tfr. Dalle Rsu Fim Fiom e Uilm dell’Electrolux di Susegana arriva intanto un messaggio di solidarietà per i 290 lavoratori della Wanbao Acc. Al termine dell’incontro avuto con l’azienda, lunedì 2, durante il quale si è parlato di aumenti produttivi (14mila frigoriferi in più nel 2020) e della necessità andare
in straordinario e di assumere, le Rsu hanno chiesto di poter tenere delle assemblee con il personale anche per discutere eventuali iniziative da intraprendere a favore dei colleghi di Mel.
L’IRA DELLA REGIONE
IL PROBLEMA Electrolux chiede garanzie sulle forniture della Wanbao Acc altrimenti è pronta a fare causa
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Sulla crisi torna a farsi sentire l’assessore regionale Elena Donazzan, che richiama ai propri impegni «la multinazionale cinese» definita «la vera colpevole di un depauperamento che potrebbe portare alla chiusura definitiva dello storico stabilimento di compressori». Intanto resta confermato lo sciopero di 8 ore per martedì 10 dicembre. Lauredana Marsiglia
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Primo Piano
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
I nodi della manovra
Il Veneto mobilitato contro la plastic tax: a rischio 30mila posti Seconda regione in Italia con 1.300 imprese. Industriali, politica e sindacati uniti: «Così si chiude o si delocalizza» `
LA MOZIONE VENEZIA Politica, associazioni di categoria e sindacati: il Veneto si mobilita contro la plastic tax. In vista dell’approdo in Senato della manovra, che dovrebbe contenere anche l’imposta di fabbricazione pari a 50 centesimi per ogni chilo di plastica, una mozione del centrodestra in Consiglio regionale fa proprio l’allarme di un settore che a queste latitudini conta circa 1.300 imprese, 30.000 addetti e 6 miliardi di fatturato, numeri che ne fanno la seconda realtà produttiva a livello nazionale. «Se il provvedimento non verrà stralciato dalla legge di Bilancio, le nostre aziende avranno due possibilità: chiudere o delocalizzare», avverte il primo firmatario Massimiliano Barison.
SUL TAVOLO Per l’occasione sul tavolo di Palazzo Ferro Fini troneggiano bottiglie d’acqua, confezioni di salsa di pomodoro, buste di riso sottovuoto, sacchetti da ortofrutta. Secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero escluse dalla stangata solo la plastica biodegradabile, riciclata e farmaceutica («Un regalo alla rossa Emilia Romagna, leader in questo tipo di produzioni», punge l’esponente di Veneti Uniti). Invece per gli altri polimeri l’imposizione fiscale salirebbe da 0,60 a 1,22 euro al chilo, anche a causa del contestuale aumento del contributo ambientale versato al consorzio Conai e parzialmente girato ai Comuni, a fronte di un costo del-
IL PADOVANO IAZZOLINO, PRESIDENTE NAZIONALE DI UNIONPLAST: «L’IMPOSTA DI 500 EURO A TONNELLATA? NON È NÉ MICRO NÉ ETICA»
IL COLLOQUIO TREVISO «Il mio giudizio non è assolutamente cambiato: questa manovra rappresenta un passo indietro per il lavoro autonomo». Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, conferma l’opinione sulla Finanziaria in via di definizione espressa in queste ultime settimane. Anzi, intervistato da Roberto Papetti, direttore del Gazzettino, in occasione del Symposium 2019, l’annuale assemblea dell’Ordine di Treviso, rincara le sue perplessità. Davanti alla platea di colleghi e ospiti, il leader della categoria rimarca: «Dopo molti anni, finalmente era stata data attenzione alle professioni, con l’introduzione del regime forfettario fino a
la materia prima pari a 90 centesimi al chilo. Sottolinea il padovano Luca Iazzolino, presidente nazionale di Unionplast: «Per noi che siamo abituati a ragionare sui grandi numeri 500 euro a tonnellata di tassazione aggiuntiva non sono un’imposta “micro ed etica” come vuole far credere il Governo, ma un motivo di freno agli investimenti. Prendiamo ad esempio un’azienda veneta che produce imballaggi per lo jogurt: oggi vende mille vasetti a 10 euro, domani a 15, a causa della plastic tax che da sola varrebbe 22 milioni su un fatturato di 100. Non si tratta di una tassa di scopo, il cui gettito serve per ripulire i mari o
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I centesimi al chilo a cui ammonta la tassa nella proposta del Governo
1,22
Gli euro al chilo a cui salirebbe l’imposizione fiscale sulle aziende
0,1%
La flessione del Pil in tre anni stimata dall’Ufficio parlamentare di bilancio
2030
L’anno entro cui l’Ue pone l’obbligo di imballaggi riutilizzabili o riciclabili
potenziare il riciclo, ma di un’accisa del tutto simile a quella sugli alcolici, che oltretutto le nostre ditte, mediamente piccole, non sono attrezzate a gestire verso l’erario».
IL PIL Dal rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio, risulta che «l’impatto sulla crescita del provvedimento è stimato in una flessione di un decimo di punto percentuale del Pil, in termini cumulati nel periodo 2020-22», cioè dello 0,1% in tre anni. «In queste stesse ore – evidenzia il leghista Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo Economico – l’Istat certifica una crescita del Prodotto interno lordo dello 0,2%, generata prevalentemente da regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che guarda caso sono sul podio della produzione di plastica. Ecco, con
A VENEZIA Da destra Roberto Marcato, Luca Iazzolino, Massimiliano Barison e Pietro Dalla Libera
una delle tasse più dannose e inutili della storia della Repubblica, si vuole massacrare un’industria che funziona, esponendola alla concorrenza sleale dei competitori esteri. Tutto questo per il falso mito dell’isola di plastica, grande come la Svizzera, che galleggia in mezzo all’oceano bloccando le tartarughine... Peccato che i fiumi responsabili siano africani, cinesi e indiani». Il tema è sensibile, posti di lavoro contro tutela dell’ambiente. «Ma la plastic tax serve solo a far cassa e non aiuta a riconvertire il settore verso produzioni ricicla-
bili», affermano Michele Corso, Stefano Zanon e Giannino Rizzo, segretari regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. «Sappiamo di avere contro l’opinione pubblica ecologista, ma siamo impegnati come siamo a rispettare le direttive europee che prevedono di arrivare nel 2030 all’obbligo di imballaggi in plastica riutilizzabile o riciclabile», aggiunge Iazzolino. «La questione è importante anche per i consumatori, visto l’aumento medio dei prezzi del 10%», concorda Pietro Dalla Libera, capogruppo di Veneti Uniti, la cui mo-
VENEZIA San Benedetto, allarme plastic e sugar tax. E il gruppo della famiglia Zoppas con quartier generale a Scorzè decide di fare oggi un’assemblea con i sindacati e tutti i 1288 dipendenti veneziani con gli altri quasi 400 addetti nei 5 stabilimenti italiani collegati in videoconferenza. Il tema è la crisi che potrebbe scoppiare con il varo delle due nuove tasse “ecologiche” da parte del governo giallorosso, un provvedimento che rischia di mettere in crisi il gruppo veneziano da 764 milioni di fatturato consolidato, 540 in Italia. Secondo indiscrezioni, le
nuove tasse all’esame del parlamento potrebbero costare circa 140 milioni alla San Benedetto, un quarto dell’intero fatturato italiano. Una mazzata che rischia di avere ripercussioni sui posti di lavoro e di non avere impatti positivi nemmeno sulla tutela dell’ambiente. Fonti del gruppo veneziano infatti fanno notare come le nuove tasse pesino in ugual maniera sulla plastica non riciclabile, quella dei bicchieri e dei cotton fioc per intendersi, e sulla Pet, la plastica utilizzata per realizzare le bottiglie di acqua minerale come la San Benedetto, che invece è riciclata al 50% in Italia. Da tempo il gruppo veneziano chiede che si possa alzare questa so-
presidente della San Benedetto Enrico Zoppas aveva fatto notare come «per realizzare le bottiglie di vetro o le lattine, peraltro utilizzate anche in San Benedetto, si utilizzi dieci volte più energia di quella che serve per le bottiglie di plastica».
PIÙ INQUINAMENTO
glia di riutilizzo al 100% come avviene in altri Paesi europei perché le tecnologie attuali rendono il processo assolutamente efficiente e sicuro. In più con questa nuova tassa sulla plastica si rischia paradossalmente di aumentare l’inquinamento atmosferico. In un’intervista di qualche mese a questo giornale, fa lo stesso
I commercialisti bocciano la Finanziaria Miani: «Penalizzato il lavoro autonomo» 65mila euro di reddito e la previsione di estendere questa flat-tax fino a centomila euro. Pur con alcune storture da correggere, la misura andava a vantaggio soprattutto dei colleghi più giovani. Invece ora è stata eliminata l’estensione e modificata anche la previsione fino a 65mila. I tre mi-
«PASSO INDIETRO SUL REGIME FORFETTARIO ESTESO, I SOLDI SONO STATI GIRATI TUTTI AL LAVORO DIPENDENTE»
liardi messi a disposizione sono stati girati al lavoro dipendente, che sicuramente ne ha bisogno, ma il risultato è che non è rimasto nulla per gli autonomi. Comprendiamo bene come questi problemi siano l’eredità di scelte precedenti, come il reddito di cittadinanza e quota cento: cosicché si è dovuto dedicare il 75% della manovra alla sterilizzazione dell’Iva. Ma non può farci piacere». Agli ultimi due governi (o meglio «al partito politico che ha fatto parte di entrambi»), Miani imputa anche un altro atteggiamento molto rischioso: il disprezzo per le competenze, ritenendo che «tutto si possa fare solo in base all’esperienza». «Il problema –
precisa - l’abbiamo vissuto in pieno con la recente riforma delle crisi d’impresa, con cui è stata estesa la funzione di curatori anche ai consulenti del lavoro. Nulla contro questa categoria, ma proprio per la loro formazione, non ne hanno le competenze». Non un mero “interesse di bottega”, per il rappresentante dei commercialisti, ma il sintomo «di una strada sbagliata per il nostro paese. Mentre tutti chiedono maggiori competenze e specializzazione, andare nella direzione contraria sarebbe un errore enorme». A proposito, la battaglia per il riconoscimento del titolo di “specialista”, ammette il presidente nazionale, non ha portato i frutti
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SCORZÉ Il quartier generale San Beneddetto dove si svolgerà l’assemblea con i lavoratori
San Benedetto, nuove tasse per 140 milioni: l’azienda in assemblea con i lavoratori IL CASO
zione è stata sottoscritta pure da Lega e Zaia Presidente. «La plastic tax colpisce due terzi della spesa a tavola in cibi e bevande delle famiglie», conferma Coldiretti. È in questo scenario che oggi, attraverso il “Fermi tutti” programmato dalle 11 alle 12, le aziende di Unionplast riuniranno in assemblea i dipendenti. All’iniziativa parteciperà a Schio anche Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), assessore regionale al Lavoro, schierata contro «una tassa dannosa e ideologica». Angela Pederiva
sperati, per gli esperti del diritto d’impresa come per altre professioni. «Sembra non ci si fidi più e si stanno creando albi esterni per funzioni che riguardano nostre attività professionali: il revisore legale, quello degli enti locali, il curatore fallimentare. Il problema non è pagare una quo-
«IL PARTITO CHE HA FATTO PARTE DEL PRECEDENTE GOVERNO E DI QUELLO ATTUALE DISPREZZA LE COMPETENZE»
Insomma l’offensiva green verso la plastica ha messo sul banco degli imputati anche aziende che si considerano virtuose ed efficienti come il gruppo veneziano, che - si fa notare a Scorzè - è all’avanguardia nelle tecnologie del riciclo e imbottiglia un’acqua completamente diversa da quella degli acquedotti, molto più controllata e testata, con componenti che la possono far considerare un vero “alimento”. Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA
ta in più, ma la necessità di ulteriore formazione e, magari, di ulteriore esami. Oltre al fatto che questi albi, affidati a ministeri che non sanno come gestirli, finiscono solo per generare confusione». Su scala nazionale i commercialisti sono quasi 120mila, di cui circa 90mila esercitano. Anche loro sono al centro di una profonda mutazione. «Negli ultimi trent’anni ci siamo dedicati soprattutto alle tematiche legate al Fisco – analizza il presidente nazionale -. Oggi le riforme normative e le novità tecnologiche, pensiamo solo alla fatturazione elettronica, stanno determinando una vera rivoluzione. Il nostro futuro sarà meno adempimenti fiscali e più consulenza aziendale e controlli societari». Mattia Zanardo © RIPRODUZIONE RISERVATA
XVII
Oderzo
IL NODO La Scardellato querela chi usa toni troppo accesi verso dipendenti e assessori «Sì alle critiche, no alle ingiurie»
Motta
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
treviso@gazzettino.it
Puliscono la città, denuncia ritirata ` L’ammissione: «Abbiamo sbagliato a offendervi sul web» Sindaco e assessori incontrano due “leoni da tastiera” mentre stanno sistemando la zona del Foro: «Vi aiutiamo» La prima cittadina li perdona: «Ora fermerò l’inchiesta» `
«Il bar chiuda alle 22»: ricorso a Mattarella
ODERZO La sindaca Maria Scardellato li ha perdonati perché l’hanno aiutata a ripulire l’area del Foro Romano. I due opitergini, colpevoli di aver insultato la giunta su Facebook, stavano passando per caso nella zona delle aree archeologiche. Dove erano all’opera sindaca e assessori, impegnati a raccattare l’immondizia che ancora in tanti, nonostante le telecamere, lasciano cadere su questa che è una delle principali attrazioni turistiche opitergine, con i suoi mosaici ed i suoi resti archeologici. I due erano stati denunciati dalla sindaca. Nessun problema per la critica sui social, che ormai sono diventati componente usuale nella vita di tanti. Ma se la critica è espressione di democrazia, l’offesa gratuita e becera non ha nulla ha che fare con essa e la sindaca su questo punto non transige.
SALGAREDA
IL DIALOGO Vedere Maria Scardellato con i suoi assessori impegnati nel volontariato, tutto gratuito, a favore della città, ha sorpreso e non poco queste persone che solo poco tempo prima si erano espresse in termini tutt’altro che teneri. Una sorpresa che hanno manifestato apertamente alla prima cittadina, riconoscendo per di più di aver sbagliato nell’aver commentato in modo offensivo l’operato degli amministratori. Davanti ad una così plateale ammissione la sindaca ha subito colto la palla al balzo. «Venite ad aiutarci, aggiungetevi a noi e dateci una mano a ripulire. Ed io ritirerò la denuncia» è stata la sua proposta. Proposta raccolta di buon grado. La Scardellato a quel punto ha ritirato la denuncia. L’episodio è stato raccontato dalla sindaca durante l’ultimo consiglio comunale. Quando è stato affrontato il problema dell’abbandono sconsiderato dei rifiuti sul territorio opitergino, una piaga che non accenna a calare e che sta crean-
COMBATTIVA La sindaca Maria Scardellato ha perdonato i due opitergini che avevano offeso la giunta sul web. In alto, il Foro Romano
do pure problemi di costi, perché raccogliere quanto viene abbandonato qua e là certo non è operazione indolore per il bilancio comunale.
GLI INVITI Nelle sue passeggiate in giro per la città, Maria Scardellato non perde occasione per invitare gli opitergini a farsi parte attiva per una città più pulita, mutando la famosa frase del presidente Kennedy: «Non chiederti cosa la tua città può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per la tua città». Una dei luoghi dove la sindaca si reca spesso è la stazione dei pullman in via degli Alpini. Si ferma a parlare con i ragazzi, li invita a raccogliere cartacce e lattine. Loro rispondono:«Mica li abbiamo gettati noi», ma la prima cittadina insiste nel sollecito.
L’OBIETTIVO
Le iniziative
Sabato Zaia inaugura il Planetario e domenica mercato straordinario (An.Fr.) Sarà Luca Zaia, governatore del Veneto, a inaugurare sabato alle 17 il planetario in piazza Grande a Oderzo. Con lui i sindaci dei 14 Comuni dell’opitergino mottense. Uniti insieme per fare squadra nella promozione turistica e sociale del territorio, in definitiva una città diffusa di 80mila abitanti. Il planetario dispone di 50 posti a sedere, dove contemplare il cielo stellato, conoscere pianeti e galassie. L’attrazione rimarrà in città fino al 6 gennaio. Sempre
sabato, ma alle 15, in piazza Grande, concerto gospel del gruppo Seventh Note Gospel Lab. Il calendario natalizio proseguirà poi domenica 8 con il mercato merceologico straordinario. Le bancarelle resteranno in centro per tutto il giorno. A fine mese i mercati del mercoledì sono anticipati a martedì 24 e martedì 31. Domenica alle 12 nella chiesetta di San Bernardino, in via Umberto I, verrà inaugurato il presepe allestito da Pro loco e Gruppo ornitologico opitergino.
Il principio non è vietare, che con i giovani ha poco successo, bensì agire. La questione educazione è all’ordine del giorno; nonostante l’impegno delle scuole e delle famiglie sono ancora in tanti a considerare le aree pubbliche terra di nessuno. Le immagini delle telecamere del Foro Romano hanno mostrato più volte ragazzi seduti nella piramide mentre chiacchierano tranquilli e lasciano cadere al di sotto, fra i mosaici, mozziconi e cartacce. Si vede chiaramente che si tratta di ragazzi, ma non si riescono a distinguere i volti e dunque è impossibile procedere all’identificazione. Da qui l’invito della capogruppo Edda Battistella agli opitergini di farsi parte attiva nella segnalazione ai vigili. Annalisa Fregonese
Si è appellato al Presidente Mattarella il titolare del bar da Giangi a Vigonovo di Salgareda, che non accetta l’ordinanza emessa dal sindaco Andrea Favaretto. Il primo cittadino, accolte le richieste di alcuni residenti che si lamentavano di schiamazzi e rumori, ha imposto che il pubblico esercizio chiuda alle 22. Ma il titolare non è per niente d’accordo è si è così appellato alla suprema carica dello Stato. Avrebbe potuto proporre un ricorso al Tar, cosa che solitamente si fa in questi casi. Ma i tempi per farlo sono scaduti e non è rimasto altro da fare che presentare il ricorso straordinario al Capo dello Stato. Chiedendogli di annullare l’ordinanza emessa dal sindaco Favaretto lo scorso marzo. «Il ricorso al Presidente è appena stato presentato – dicono dallo studio legale Ferri che assiste il gestore del bar -. Ora bisogna attendere come evolverà la situazione». La questione non è peregrina: non è semplice conciliare l’esigenza del divertimento, di chi vuol trascorrere qualche ora in allegria magari fino a tardi, con chi invece ha reclama il diritto al sacrosanto riposo. Nonostante il ricorso al presidente Mattarella, il Comune non è per niente intenzionato a tornare sui suoi passi. Il bar si trova a Vigonovo, lungo il trafficato viale Veneto. Sopra al bar c’è un appartamento e, appunto, dei cittadini si sono lamentati in municipio. Se i gestori non dovessero rispettare l’orario di chiusura, potrebbe scattare la multa da 154 a 1032 euro. (an. fr.)
Morta sullo slittino a 19 anni: «Vivrai sempre con noi» MOTTA DI LIVENZA Saranno programmati con tutta probabilità nelle prossime ore i funerali di Liliana Hryniuk, la ragazza di 19 anni, per anni residente a Motta e poi trasferitasi a Sauris (Udine), morta in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate in una caduta sul ghiaccio a Sauris, domenica scorsa, mentre correva con uno slittino. Di origini ucraine, aveva vissuto con la madre a Motta, in via Unità d’Italia. Vi era arrivata quando aveva 8 anni dalla cittadina ucraina di Chernivtsi. In passato aveva giocato a pallavolo con il Meduna. La mamma era legata a un uomo di Prata e a Prata si era trasferita lo scorso giugno.
IL TRASFERIMENTO
GLI INSEGNANTI
Lily, così la chiamavano gli amici, risiedeva invece a Sauris dove aveva trovato l’amore. Conviveva con un ragazzo 25enne del posto e in estate aveva lavorato come cameriera all’albergo Neider. L’incidente, ironia della sorte, è avvenuto vicino all’hotel e, dopo la caduta, all’arrivo dei sanitari, le sue condizioni erano parse subito disperate per un grave trauma cranico. La mamma ieri era a Sauris per le formalità burocratiche. Poi in serata era attesa alla Casa Funeraria di Gorgo al Monticano, che dovrebbe occuparsi del rito funebre, che sarà probabilmente celebrato nei prossimi giorni con rito ortodosso. In quale luogo sarà deciso probabilmente oggi.
Ieri il corpo docenti dell’Isis Zanussi di Pordenone, dove si era diplomata quest’anno, ha ricordato la giovane: «Morire a 19 anni è qualcosa di inenarrabile, non ci sono parole. Lo sconcerto è palpabile, siamo tutti basiti, ammutoliti. Non si può morire a 19 anni, eppure è accaduto ed è accaduto ad una nostra ragazza che tutti noi abbiamo conosciu-
AMICI E DOCENTI RICORDANO LILIANA: «ERI UNA FORZA DELLA NATURA» OGGI LA DECISIONE SUL FUNERALE
DECEDUTA a 19 anni: Liliana Hryniuk ha avuto un incidente in slittino
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to ed accompagnato in questi cinque anni di scuola. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai parenti e agli amici che l’hanno amata». Mentre un compagno di classe ricorda via social: «Certi giorni parlare è difficile, ti siamo stati accanto fino alla fine su quelle sedie di ospedale, hai lottato come un leone. Mille cose mi passano per la mente, dalle cicche scroccate alle risate. Eri una forza della natura. Abbiamo aiutato amici, condiviso momenti, pensieri e gioie. È difficile da credere, ma te ne sei andata in un attimo. Voglio ricordarti felice e spensierata sulla collina più alta di Budapest, una delle città più belle d’Europa. Sarai dentro i nostri cuori vegliando su di noi». Gianandrea Rorato
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VIII
Borgo Valbelluna
Giovedì 5 Dicembre 2019 www.gazzettino.it
Supermercati Lavanda, cent’anni sfidando ogni crisi `Il brillante traguardo
sarà celebrato domenica: ci sarà anche il ministro BORGO VALBELLUNA I supermercati Lavanda compiono cent’anni e desiderano condividere questo momento di festa con la cittadinanza domenica 8 dicembre. Ad aprire, per la prima volta, «l’attività di vendita di beni coloniali con sede a Trichiana, in piazza Indipendenza, attuale piazza Merlin fu Leonardo Lavanda, mio bisnonno»,
racconta Sandro Lavanda, attuale legale rappresentante della ditta Lavanda. A fondare la ditta vera e propria sarà il figlio Giovanni, che con il figlio Carlo (sposato con Rita Mazzorana) inizierà ad esercitare anche il commercio ambulante (mentre il fratello Vittorio intraprenderà la strada da calzolaio). Ma che merce vendevano? I prodotti erano i più diversi. Da quelli alimentari agli elettrodomestici. Furono i primi, a Trichiana, a vendere i fornelli a gas, frigoriferi e lavatrici. Nel 1966 un balzo di innovazione e qualità si ha con il trasferimento in via Roma, con una superficie iniziale
di 150 metri quadrati e servizio self-service: fu la prima bozza del supermercato bellunese. Nel frattempo il figlio Sandro, nel 1975 fonda, con altri commercianti, un gruppo di acquisto che rivoluzionò il sistema distributivo all’ingrosso, saltando passaggi intermedi. Si associano così a Crai, catena distributiva tra le più note in Italia. Nel 1979 si procede ad un ampliamento del punto vendita, aggiungendo un reparto di casalinghi e giocattoli, raggiungendo 280 metri quadri. Nel 1996 entra in società la figlia di Sandro, Chiara. L’anno successivo il negozio si amplia fino agli attuali 330 metri quadri,
inserendo il reparto ortofrutta e carni. Nel 1999 le novità sono altre: viene preso in gestione dai Lavanda anche l’antico negozio “Da Fumera” in centro a Limana, rinnovato e sistemato. Nel 2009, un’altra acquisizione: un’officina meccanica viene trasformata in un negozio con edicola interna a Sant’Antonio Tortal. Non manca il servizio on line da oltre un anno, insomma: tre piccole realtà, ma al passo coi tempi. Sandro e Carla, Chiara e Andrea e tutti i collaboratori hanno saputo cogliere i mutamenti del mercato e le nuove aspettative del settore della distribuzione commerciale dalla
ALIMENTARISTI Sandro Lavanda
vecchia bottega alle vendite online. L’azienda vanta 12 dipendenti e tre collaboratori. Domenica 8 dicembre la giornata comincerà alle 9.30 con la presenza del ministro bellunese, Federico D’Incà, seguirà l’intervento del sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa. Un breve discorso sarà pronunciato anche da don Egidio Dal Magro. Alla cerimonia interverrà anche il presidente della provincia, Roberto Padrin e il presidente di Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni. Il negozio, per l’occasione, sarà aperto con orario continuato dalle 8 alle 19.30. Federica Fant
Wanbao-Electrolux, venti di guerra Il colosso svedese sarebbe pronto a ricorre alle vie legali `Da Susegana, dove il lavoro aumenta, solidarietà a Mel se il gruppo cinese non rispetterà le forniture da contratto Dal Ministero ancora nessun segnale sul dossier zumellese `
Concerto in memoria di D’Incà e Bittante
BORGO VALBELLUNA Se Wanbao Acc non rivedrà la propria posizione di voler a tutti i costi chiudere a febbraio, la multinazionale Electrolux potrebbe muovere una causa milionaria con l’accusa di inadempienza contrattuale. Tra le parti è in vigore un contratto pluriennale, che copre anche il 2020, per la fornitura annua di oltre 1 milione di pezzi. In queste ore il colosso svedese, cliente che assorbe il 60,4 per cento dei volumi prodotti a Mel, ha dato l’aut aut al gruppo cinese: o entro Natale ricevono garanzie sulla continuità produttiva, garanzie che potrebbero arrivare in alternativa dal Governo italiano attraverso l’auspicato commissariamento, oppure dovranno trovarsi un altro fornitore dando così il colpo di grazia al sito produttivo di Mel, rendendolo di fatto invendibile. Assieme ad Electrolux insorgono anche i clienti minori, ma non meno importanti, come Continental (11%), Bosch, Whirlpool, Ugur, Snaig, Vestel.
SEDICO Torna sabato la tradizionale rassegna “Una serata per ricordare” nata 22 anni fa con lo scopo di tenere viva la memoria dei due maestri del coro Monti del Sole, Gianni D’incà, fondatore e direttore per oltre 20 anni, e Paolo Bittante, che ha condotto il coro per un breve periodo (due anni) ma che ha lasciato un segno importante con il suo stile originale e le sue geniali interpretazioni.
SERATA AL PALASKATING
IL SILENZIO DEL GOVERNO Ma Wanbao Acc sembra essere sorda ad ogni richiesta, mentre il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ancora acceso i fari sulla crisi di Mel. Il dossier sarebbe sul tavolo del premier Conte, uno tra gli oltre 160 diventati ormai l’incubo di una Nazione. I sindacati bellunesi spingono per il commissariamento, ma solo il Governo può attivarsi in questo senso. Al dossier, per ora, lavora solo il ministro bellunese Federico D’Incà. Un impegno eroico, quanto solitario. Il commissariamento resta la carta alla quale tutti guardano con speranza, perché sarà l’unica garanzia per evitare che a febbraio il gruppo cinese chiuda la porta lasciando dietro di sé macerie e un buco che i ben informati quantificano in oltre 10 milioni di euro. Salteranno paghe e Tfr. Dalle Rsu Fim Fiom e Uilm dell’Electrolux di Susegana arriva intanto un messaggio di solidarietà per i 290 lavoratori della Wanbao Acc. Al termine dell’incontro avuto con l’azienda, lunedì 2, durante il quale si è parlato di aumenti produttivi (14mi-
I CLIENTI SPINGONO PER AVERE RISPOSTE SULLA CONTINUITÀ IL RISCHIO CHIUSURA CON UN BUCO DA 10 MILIONI
VILLA DI VILLA Un’altra crisi per i lavoratori della Wanbao Acc, a soli cinque anni da quella legata al fallimento della Acc Compressors
la frigoriferi in più nel 2020) e della necessità andare in straordinario e di assumere, le Rsu hanno chiesto di poter tenere delle assemblee con il personale anche per discutere eventuali iniziative da intraprendere a favore dei colleghi di Mel.
L’IRA DELLA REGIONE Sulla drammatica crisi torna a farsi sentire anche l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, che richiama ai propri impegni «la multinazionale cinese» definita la «la vera colpevole di un depauperamento che potrebbe portare alla chiusura definitiva dello storico stabilimento di compressori. Se avessimo compreso che le reali intenzioni di Wanbao erano quelle di acquistare per chiudere e per togliere dal mercato un competitore importante – aggiunge Donazzan – nel 2014 non avremmo venduto. Le gravi responsabilità devono essere fatte valere dal governo italiano, che ha diverse relazioni con la Repubblica Popolare Cinese: spetta ora al governo difendere le ragioni di Mel e di un intero settore, quello dell’elettrodomestico di qualità, sul quale l’Italia ha molto da dire». Intanto resta confermato lo sciopero di 8 ore per martedì 10 dicembre. Lauredana Marsiglia
«Contributo di 30mila euro all’Union altri 24mila per la sicurezza stradale» SEDICO Il consiglio comunale ha dato il via in questi giorni la quarta variazione di bilancio. Spentesi un poco le polemiche sorte soprattutto l’abbandono della sala da parte di un consigliere di minoranza (Alessandro Bianchet), il sindaco di Sedico, Stefano Deon, illustra i contenuti di questa operazione. «Si trattava della variazione di bilancio più importante – spiega - nella quale si fa il punto sui capitoli di bilancio. Abbiamo deliberato un contributo di 30mila euro all’Union San Giorgio Sedico per realizzare l’illuminazione dello stadio di via Ricolt. Abbiamo poi aggiunto circa ventiquattromila euro a quelli già previsto sulla sicurezza stradale. Il primo stralcio di questo progetto di messa in sicurezza delle strade del comune riguarda le frazioni. Due interventi sono previsti a Mas, uno a Libano, qualche altro nelle zone periferiche di Sedico. Si tratta in particolare di passaggi pedonali
e di interventi per rallentare la velocità delle auto. Il progetto dovrebbe essere completato entro i primi di dicembre. I lavori cominceranno nel 2020». Deon non manca di dare la sua spiegazione del piccolo giallo di fine seduta che ha portato appunto Bianchet a non partecipare alla votazione e ad abbandonare l’aula. «Quando si fanno le dichiarazioni di voto – spiega laconicamente Deon - è il capogruppo di ciascun gruppo consiliare a farle. Buzzatti l’ha fatta ed ha espresso voto contrario alla delibera unica della variazione di bilancio, così come Viviana Mussoi. I consiglieri possono fare dichiarazione di voto solo se votano in dissenso con il loro capo-
IL SINDACO DEON SPIEGA LA VARIAZIONE DI BILANCIO CHE HA SCATENATO LA “BUFERA”
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gruppo. Bianchet ha detto che voleva farla perché era in dissenso col suo capogruppo. Ha detto due parole criticando l’operato dell’amministrazione comunale e poi è uscito. Non ha quindi partecipato alla votazione». E’ probabile, comunque, stando alle reazioni registrate a microfoni spenti soprattutto negli ambienti della maggioranza, che una riflessione su come il regolamento consiliare è stato finora applicato (o piuttosto non applicato) verrà presto fatta. Ma soprattutto in questa fase iniziale della nuova amministrazione, diverse sedute hanno proposto situazioni confuse ed esasperate. «Non vogliamo – confida un esponente della maggioranza - che si finisca per scambiare il consiglio comunale per una discussione al bar. Quindi dovremo cominiciare ad applicare più rigorosamente il regolamento». Da parte sua, Bianchet ha già fatto sapere il suo punto di vista. «I regolamenti – ha commentato - o si applicano sempre o non si applicano». Egidio Pasuch
«Nel corso degli anni purtroppo – ricordano i coristi - si sono aggiunti a questi ricordi altri volti e altre voci di amici ai quali dedichiamo questa serata ricca di musica ma soprattutto di amicizia». Sabato 7 la serata sarà ospitata dal Palaskating di Sedico dalle 20.45. Ospite di quest’anno sarà un coro di grande prestigio, il coro El Vajo di Chiampo diretto dal pluripremiato maestro Francesco Grigolo. Il repertorio sarà molto vario. L’ingresso è libero ovviamente è libero.
UN ANNO RICCO «Questa sarà anche la prima rassegna – aggiungono i coristi nel presentare la serata - confezionata dal nuovo presidente Ivano De Simoi (mentre alla direzione del coro è stato riconferma il maestro Luca Lotto). E’ questo un momento importante ed aggregante per la vita associativa e arriva dopo un anno ricco di impegni, concerti e trasferte. In particolare a giugno di quest’anno il coro Monti del Sole è stato ospite del Choeur d’hommes de Riquewihr, presso l’omonima cittadina francese che si trova nella regione dell’Alsazia. La rassegna, alla quale il Coro Monti del Sole ha partecipato come unico coro italiano, rientrava in una più ampia e articolata festa popolare e ha radunato una decina di corali francesi che hanno animato angoli e scorci della bellissima città medievale». E.P.
Economia 11
IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 5 Dicembre 2019
SOMEC AcquisiscePizzaGroup per5,75milioni
Latrevigiana Somecspecializzata in grandiprogettiarchitettonici in ambitonavalee civileacquisisceil100%di Pizza Groupcheproduce macchine,forni, apparecchiaturee attrezzature perpizzerie e nel 2018ha realizzato ricaviper11,1 milioni.Il prezzoper l’equity value è5,75 milioni.Completacosìla propostaperlearee catering.
COLDIRETTI ConvegnosulvinoaMestre travaloreemercato
Conservareledimensioniproduttivee crescere invalore unasfida possibile:è iltema delconvegno sul vinodi Coldiretti Venetodomani alle9.30all’Universitàdi Cà Foscariin ViaTorino, 155 aMestre con DenisPantini di Nomisma.Introduconoi lavori ilpresidente regionaleSalvagnoe ChristineMauracher. Previsti diversiinterventi
ILROADSHOWDIICE. A Vicenzal’eventocreato conConfartigianato
ExportperlePmi Leoccasionicisono dovenontiaspetti Ministerieagenzie nazionalioffrono strumenti peraffiancare anchepiccole emicroimprese Ma oggi bisogna guardare a rotte meno “classiche” Cinzia Zuccon
Export, si può fare di più: gli strumenti a sostegno delle imprese, anche delle più piccole, ci sono. Soprattutto, il Paese ha cominciato da qualche anno a costruire una “marketing intelligence” con una sinergia tra tutte le istituzioni e gli attori coinvolti a supporto dell’internazionalizzazione. È stata uno stimolo a spingersi decisamente “un po’ più in là” la 69a tappa in sei anni del Roadshow per l’internazionalizzazione delle imprese italiane organizzata a Vicenza in collaborazione tra Ministeri degli esteri e dello sviluppo economico (Mise), Agenzia Ice, Sace e Simest (gruppo Cassa depositi e prestiti) col supporto della Regione e di Confartigianato Vicenza. In 160 hanno accolto l’invito a partecipare ieri
Negliincontricon lesingoleaziende (160presenti) illustratoancheil pattoconAmazon perl’e-commerce
all’evento ospitato al Golf Hotel di Creazzo in cui le imprese hanno potuto incontrare direttamente tutte le organizzazioni presenti per informarsi sugli strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione illustrati nella mattinata che ha preceduto gli incontri individuali: servizi gratuiti, consulenze personalizzate per approcciare nuovi mercati, sostegni alla promozione e alla formazione, prodotti e servizi assicurativi e finanziari, assistenza per le gare pubbliche internazionali, progetti per dotare le Pmi anche di temporary manager per l’export. UNPIANOCHEHASPINTOL’EXPORT. L’Italia è la nona econo-
mia esportatrice al mondo e l’undicesima per saldo commerciale, ma solo 50 mila imprese esportano stabilmente su un potenziale di 75 mila per cui l’incidenza dell’export italiano sul Pil è del 31,4% contro il 47,3% della Germania. Ma il nuovo approccio sta dando frutti. Con il Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti varato nel 2015, l’export è cresciuto costantemente e nel 2018 si è raggiunto il
record di 462,9 miliardi di valore con +7mila imprese esportatrici. «Un cambio di passo - ha detto Elena Toselli del Mise - che passa anche da un cambio di messaggio: l’Italia non è solo il Paese del ‘Bello e ben fatto’ ma anche dei prodotti garantiti e affidabili». La rete conta 128 ambasciate, 80 consolati, e 78 uffici all’estero Ice e costituisce una piattaforma integrata per l’internazionalizzazione, lo ha ricordato il dirigente del Ministero degli esteri Stefano Nicoletti aggiungendo che tra le molte opportunità di servizi, anche gratuiti, presenti sulle varie piattaforme c’è anche l’opportunità di attrarre nuovi talenti e agganciare attraverso di loro mercati emergenti grazie a 90 giovani che il Ministero ogni anno finanzia con borse di studio per percorsi nei più prestigiosi atenei italiani, con 3 mesi di tirocini aziendali. ESPLORARENUOVE ROTTE. Di
questa strategia per l’internazionalizzazione fanno parte anche i servizi di Sace Simest tramite cui le imprese esportatrici possono finanziare e assicurare i loro progetti all’estero e recuperare crediti. «Ora c’è un unico accesso on-
OGGILE AZIENDE SIFERMANO. Alt simbolico
Plastictax, adesso lapolitica simuove ARomae Venezia L’interventodelpresidente Agostino Bonomo alRoadshowdi Ice
IlVicentino brilla NelVenetocheha una notevolepropensione all’estero-61,4 miliardispiccaVicenza comela3a provinciaitaliana per export.Pelle, macchinari, gioiellieabbigliamento rappresentanoil 38% dell’exporteGermania, Francia,Usa, GBe Spagna assorbonoquasi il30% deiflussi commerciali.Il presidentediConfartigianatoVenetoe Vicenza, AgostinoBonomo,in aperturadel Roadshowha evidenziatocheaver sceltolanostra provincia cometappadell’evento rappresentaanche un riconoscimentodel lavoro svoltoneglianni dall’associazioneper favorirel’internazionalizzazionedelle microe piccoleimprese, grazie a deskdiretti inpiùmercati eall’e-commerce sviluppatoattraversoun proprioDigital Innovation Hube inuna collaborazioneconsolidata con Amazon.Èintervenuto anchel’assessore regionaleFedericoCaner, impegnatoacreare un sistemaunico regionale perl’internazionalizzazionein sinergiaconle Cameredicommercio e anchecol vicino Friuli. C.Z.
line per tutti i servizi - ha detto Alberto Turchetto, responsabile area Nord-Est - e da luglio si sono aggiunti anche strumenti di finanza agevolata per l’e-commerce e per assumere temporary export manager». Formazione in questo senso la offre anche l’Ice mentre il Mise in tre anni ha messo a disposizione in due bandi oltre 4300 voucher per 66 milioni. Una risposta a tutte quelle imprese che stentano ad affrontare Paesi lontani dalle abituali rotte ma più promettenti, ed è questo il principale problema del nostro export, l’ha ricordato anche Andrea Dossena di Prometeia mettendo in evidenza che negli Usa è stato ormai raggiunto il culmine della fase espansiva e si prevede un rallentamento. VENDITE ON LINE. Altro pro-
blema è che le imprese Italiane sono ancora indietro nelle vendite online sia nel b2b che nel b2c. Per dare una spinta al mercato online Ice ha siglato un recente accordo con Amazon di cui le aziende hanno potuto apprendere i dettagli negli incontri individuali. L’ha ricordato Maria Carmela Ottaviano parlando degli strumenti a sostegno del Made in Italy in aggiunta ad attività gratuite e di consulenza su misura che l’Ice offre alle imprese che vogliono andare all’estero grazie alla presenza in ben 66 Paesi. • © RIPRODUZIONERISERVATA
ManifestazioneallaCrocco diCornedoeallaVeca diAlbettone.Mozionein Regione, corteo alla Camera Dopo settimane di silenzio, salvo alcune eccezioni, la politica si mobilita per la “plastic tax” che il Governo con la nuova Finanziaria vuole introdurre come una sorta di “imposta di fabbricazione” di 500 euro a tonnellata (erano addirittura 1000, ma il Governo pare stia per ridurla) per le aziende che producono prodotti e imballaggi di plastica monouso. Oggi le industrie del settore si fermeranno per un’ora per protesta e per rendere evidente che la contrarietà unisce imprenditori e dipendenti, con manifestazioni previste anche nel Vicentino alla “Crocco” di Cornedo e alla Veca di Albettone, oltre che in altre aziende. L’assessore regionale Elena Donazzan sarà a Schio: «tassa dannosa e ideologica». Ieri a Roma oltre 200 tra operai, manager, dipendenti e imprenditori dell’industria delle bevande analcoliche hanno manifestato davanti a Montecitorio, per la plastic tax ma anche la “sugar tax”: porterebbero «contrazione delle vendite, meno investimenti e 5 mila posti di lavoro a rischio». E la senatrice Daniela Sbrollini ha partecipato alla mabifestazione e confermato «l’impegno di Italia Viva per la eliminazione delle tasse su zucchero e plastica. La nostra funzione emendativa è stata decisiva per riconvertire la manovra verso il “no tax”. Adesso serve un ultimo sforzo: via i residui delle
DallaLibera, Barison,Iazzolinoe Marcatoieriin Regione
tasse su plastica e zucchero. In gioco ci sono posti di lavoro e futuro delle nostre imprese». «Siamo al loro fianco a difesa dei posti di lavoro e dell'economia italiana», ha detto sui manifestanti la deputata Maria Cristina Caretta (FdI). Anche la Regione è in campo sulla plastic tax. Dopo l’intervento di Sergio Berlato, leader veneto di Fdi («il governo ci ripensi e non faccia cassa sulla pelle di 50 mila persone che in Italia lavorano nel settore imballaggi») ieri in Consiglio regionale i consiglieri Massimiliano Barison e Pietro Dalla Libera hanno presentato una mozione contro la plastic tax firmata anche dai capigruppo leghisti-zaiani Nicola Finco e Silvia Rizzotto: al loro fianco l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato e Luca Iazzolino presidente di Unionplast che sottolinea: «Un chilo di materia prima costa circa 90 centesimi, sui quali avremo nella prima ipotesi presentata dal governo 1.82 euro di imposta di fabbricazione». • © RIPRODUZIONERISERVATA
INFORMAZIONE A PAGAMENTO
VENETO AGRICOLTURA. Report sui vini: per l’export meglio diversificare
Vigneti,inVeneto +34% conProsecco ePinot grigio Sonole duevarietàche hanno trainato il boom degli ultimidiecianni.Periprezzi calanoleuve Doc,nonleIgt LEGNARO (PD)
«Il vigneto veneto ha messo le ali e la sua crescita sembra inarrestabile, sotto tutti i profili». Così Veneto Agricoltura sintetizza i numeri del suo ultimo report sul comparto vitivinicolo regionale. «Nell’ultimo decennio (2009-2018) la superficie del vigneto veneto ha avuto un incremento del +33,9%, raggiungendo nel 2018 i 94.414 ettari. Si tratta - sottolinea una nota - di una crescita decennale costante dovuta per lo più alla spinta delle varietà Glera-Prosecco (+167%) e Pinot Grigio (+132,6%), che si pone in controtendenza rispetto al trend nazionale, che nel 2018 ha segnato un -8,7% sul 2009».
Unvigneto:in Venetosi è giunti aoltre 94mila ettari DATI. La vendemmia 2019 è
«sicuramente di buona qualità», anche se «si stima una produzione di uva di 12,9 milioni di quintali, in calo (-13,2%) rispetto all’abbondantissima raccolta del 2018». Passando dall’uva al prodotto, quest’anno «la produzione stimata di vino veneto è di 11,3 milioni di ettolitri, segnando un calo di -2,1 milioni di ettolitri rispetto al
2018, in linea peraltro con quello complessivo dell’Italia (-16%)». Il calo c’è stato di più nel Veneto ovest (-20%) rispetto a quello centro-orientale (-8%). PREZZI. Il prezzo medio alla
produzione per la totalità delle uve veronesi è stato di 0,59 euro al chilo (0,58 per l’intero Veneto), mentre a Padova si è fermato a 0,46 e Treviso
resta leader con 0,69. Le uve Doc e Docg sono più interessate dai cali di prezzo «mentre hanno tenuto bene quelle Igt, forse per le scelte fatte in campo dai viticoltori». Per l’export il trend del vino veneto si mantiene costante: nel 2018 è salito a 2,22 miliardi di incassi (+4,3%) anche se i quantitativi sono diminuiti (-5,1%) «quindi a tenere su il fatturato sono stati i prezzi di vendita, con quello medio totale che è arrivato a 3,27 euro a litro, con un rialzo annuo del +9,8%. Nel 2019 le esportazioni di vino italiano stanno crescendo ancora (+3,8 nei primi tre mesi), e ancor più quello veneto (+4,7%)». Vanno bene i vini fermi in bottiglia (sono “l’ariete” delle vendite estere: 1,22 miliardi fatturati nel 2018, che vale un +2,1% assieme al +4,3% dei prezzi medi di vendita). Punta di diamante resta però il Prosecco (e gli spumanti in genere). Lo sbocco di vendite vede in testa Usa, Regno Unito e Germania, ma visti i rischi di dazi «per limitare eventuali danni potrebbe essere utile un’ulteriore diversificazione di destinazioni commerciali dei vini veneti». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Da Industrial Cars. È stato emesso l'11 novembre scorso
Un minibond da 4 milioni di euro
I
ndustrial Cars S.p.A., concessionaria Iveco del Gruppo Ceccato con ricavi per oltre € 95 milioni, l’11 novembre 2019 ha emesso un minibond per 4 milioni di euro sottoscritto da Amundi al tasso del 2,2%. L'OPERAZIONE Pirola Corporate Finance S.p.A. ha assistito Industrial Cars nell’operazione, che ha visto il coinvolgimento di Amundi Asset Management SGR in qualità di sottoscrittore delle obbligazioni, dello studio Gatti Pavesi Bianchi in qualità di Advisor Legale dell’operazione e di Bank of New York Mellon in qualità di paying agent. L’operazione ha una durata di 2 anni e un tasso annuo del 2,20%. IL GRUPPO Industrial Cars Spa fa parte del Gruppo Ceccato, che è presente da più di sessant'anni sul mercato è rappresenta oggi una delle principali realtà in Italia nel settore dei concessionari automobilistici. In particolare il Gruppo, con le sue diciannove sedi, con un fat-
<<Uno strumento di finanziamento che permette di guardare al futuro>> turato aggregato complessivo di più di 500 milioni di euro e oltre 500 collaboratori presidia le provincie di Vicenza, di Padova, di Treviso e di Trento. GLI OBIETTIVI Industrial Cars ha effettuato
l’emissione del suo primo minibond per diversificare le fonti di finanziamento utilizzando strumenti alternativi e più innovativi rispetto a quelli tradizionali, per assicurarsi una maggiore visibilità con gli stakeholders e perché è uno strumento che “incentiva a pensare al futuro”. Per Industrial Cars, infatti, come spiega l'Ad Antonella Ceccato <<emettere un minibond significa anche pensare al proprio futuro, implementarlo attraverso un piano industriale e strutturare il business in modo più efficiente>>.
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ABANO - MONTEGROTTO - COLLI
GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 2019 IL MATTINO
L’impresa storica dei Colli
Addio a Luxardo, inventò il maraschino L’industriale si è spento a 92 anni: dopo la guerra ricostruì a Torreglia l’azienda distrutta a Zara dalle bombe degli Alleati Gianni Biasetto TORREGLIA. Si è spento a 92 an-
ni nella sua casa di Padova dove viveva con la moglie Anna Maria Angelini, affermata poetessa, Nicolò Luxardo. Era nato a Trieste e nel 1943 dopo che i bombardamenti alleati avevano distrutto l’azienda di famiglia per la produzione di maraschino nel centro di Zara, appena ventenne assieme allo zio Giorgio acquistò un podere di tre ettari a Torreglia, sotto il monte Pirio, dove dopo pochi anni in una piccola distilleria riprese la produzione del noto liquore dolce. Con la ricetta originale del fondatore dell’azienda, il patrizio genovese Girolamo Luxardo, trasportata da Zara a Torreglia nascosta nel doppiofondo di un mobile.
IL FIGLIO PIERO
«Nonostante la nostra famiglia all’epoca disponesse di altre proprietà nel Centro Italia, mio padre Nicolò scelse Torreglia per la sua vicinanza a Venezia, città a cui è stato sempre legato, ma sopratutto perché lo riteneva un luogo ideale per coltivare marasche e produrre liquori dolci», spiega il figlio Piero, oggi presidente della Girolamo Luxardo Spa. «Oltre che un industriale illuminato che ha messo le basi per far conoscere i nostri prodotti in tutto il mondo, era un uomo di cultura che amava scrivere, uno storico che si è occupato delle vicende della Repubblica di Genova e delle province di Parma e Piacenza. È stato docente di Letteratura italiana del Novecento all’Ateneo patavino e presidente del comitato di gestione del Campiello». L’AZIENDA
La modesta superficie occupata 75 anni fa dalla distilleria e dagli uffici realizzati da Nicolò Luxardo che rimase alla presidenza dell’azienda dal 1963 fino al Duemila, e dallo zio Giorgio, oggi è più che quintuplicata. Nella produ-
zione e commercializzazione del liquore di bandiera e in molti altri affermati prodotti come il Sangue Morlacco, lavorano oltre 50 dipendenti. Sono ben 83 i paesi in cui vengono esportati i prodotti Luxardo. Dall’Australia al Giappone, dagli Stati Uniti alla Cina e perfino in alcuni paesi dell’Africa e stati islamici. «Quest’anno contiamo di arrivare ai 30 milioni di euro di fatturato», rivela il presidente Piero Luxardo. Il segreto del successo sta nella gestione familiare che si tramanda di padre in figlio. Da poco sono entrati in azienda Nicolò e Gaia, due rampolli della settima generazione della galassia dei Luxardo che vanno ad aggiungersi al veterano Franco che ha 83 anni e ai vari Piero (presidente), Guido (direttore), Matteo (responsabile del mercato estero), Giorgio (logistica) e Filippo (commerciale).
il fondatore
Imprenditore e docente Nicolò Luxardo si è spento a 92 anni nella sua casa di Padova dove viveva insieme alla moglie Anna Maria Angelini. È stato anche scrittore e uomo di cultura oltre che docente di Letteratura italiana del Novecento all’Ateneo patavino.
I MARASCHETI
La prima cosa che fecero Nicolò e Giorgio quando misero piede a Torreglia, ancor prima di mettere le fondazioni della nuova distilleria, si occuparono della piantagione di marasche. Nei terreni intorno all’azienda ma anche in altre aree sia dei colli Euganei che dei Berici, per assicurarsi la materia prima necessaria per il loro liquore. Oggi ne contano diversi. L’ultimo in ordine di tempo, forse il più grande come estensione, l’hanno realizzato in un podere agricolo a Tramonte. «La nostra politica in questo campo, che parte da un’idea di mio padre Nicolò, è quella di fornire le piante di marasche gratuitamente agli agricoltori con l’impegno di acquistare il frutto una volta raggiunta la maturazione. Un sistema che funziona: siamo arrivati a oltre trentamila piante che ci consentono di far fronte senza problemi al fabbisogno per la produzione d maraschino», afferma il presidente Piero Luxardo. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
il cordoglio dell’imprenditoria
«Il grazie del Veneto a Nicolò lungimirante e coraggioso» Il saluto del governatore Zaia Finco ricorda «l’innovatore e precursore dei tempi che fondò il gruppo dei Giovani di Confindustria Padova» TORREGLIA. Cordoglio nel mondo veneto dell’imprenditoria per la scomparsa dell’imprenditore Nicolò Luxardo. «Con Nicolò Luxardo il Veneto non perde solo un grande e lungimirante imprenditore, ma un uomo forte e coraggioso, che ha conosciuto la guerra, l’esilio, la fatica di ricominciare daccapo, scegliendo Torreglia e i Colli Euganei co-
me seconda patria per la sua famiglia e la sua prestigiosa distilleria», afferma Luca Zaia. «Il nome Luxardo» ricorda il governatore del Veneto «è abbinato ad una storia di successo e di impresa sempre attenta ai suoi dipendenti, ma indissolubilmente legato alla dolorosa pagina della distruzione di Zara e dell’esodo giuliano-dalmata. Tutto il Veneto deve essere grato a Nicolò per la forza di rinascere di cui ha dato prova facendo la nostra terra la patria del Maraschino». Nicolò Luxardo è stato anche il fondatore dei giovani imprenditori di Confin-
dustria Padova. «La personalità e l’esempio di Nicolò Luxardo saranno di guida per i nostri imprenditori, a cominciare dai giovani ai quali ha dedicato una particolare cura, nel rispetto di quelli che sono stati i suoi ideali di vita», afferma il presidente vicario di Assindustria Venetocentro, Massimo Finco. «Con Nicolò ci lascia un grande uomo, innovatore e precursore dei tempi. La sua è stata una vicenda umana e imprenditoriale esemplare. Esprimo cordoglio e vicinanza alla moglie Anna Maria e ai figli Pietro e Guido». Fianco a fianco
con Nicolò Luxardo nell’azienda di Torreglia per anni ha lavorato il cugino Franco, che dopo la morte di Nicolò con i suoi 83 anni è oggi il veterano della famiglia. Franco oltre che come produttore di ottimi liquori è noto anche per la sua grande passione per la sciabola. Dal 1959 al 1968, quand’era in forza alla società sportiva” Accademia Comini” ha vestito la maglia azzurra. Nel 1955 ha fondato il prestigioso “Trofeo Luxardo”, di cui è ancor oggi presidente del Comitato organizzatore, dando lustro alla scuola veneta di sciabola. Una competizione dove il sovietico Viktor Sidjak mantiene il record di vittorie (cinque), seguito dall’azzurro Michele Maffei e dall’ungherese Imre Gedovàri con 4. La sessantaduesima edizione si è disputata lo scorso mese di marzo al Kioene-Arena». — G.B.
proteste a teolo
Abbattuto il maestoso cedro Tramonte perde il suo simbolo TEOLO. Il maestoso cedro del
Libano di villa delle Rose che per quasi due secoli ha impreziosito il monumento appartenuto ai Camposampiero e passato nel XVII secolo al nobile veneziano Francesco Rosa, da un paio di giorni è adagiato sul giardino della villa. Abbattuto, sembra, perché pericoloso per la strada e soprattutto per il vicino oratorio di famiglia che al
suo interno contiene delicati dipinti con soggetti sacri e decorazioni fitomorfe. La pianta, che alla base ha un diametro di circa un metro e mezzo, compare in numerose cartoline e foto d’epoca di Tramonte ed è inserita nel “Catalogo dei grandi alberi” della provincia di Padova. La decisione di abbatterla, in quanto pianta non autoctona, sarebbe stata presa dopo il parere della Soprinten-
denza e degli enti competenti che hanno effettuato alcuni sopralluoghi. Per i residenti di Tramonte e per i tanti automobilisti che transitano dalla adiacente strada provinciale del “Castelletto”, che attraversa la frazione, vedere quel “monumento all’ambiente” disteso per terra fa male al cuore. E ora iniziano a fioccare le proteste. — G. B.
Il maestoso cedro del Libano abbattuto a villa delle Rose, a destra come appariva in una foto storica