6:00AM Skateboard Culture Magazine

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OTTOBRE / NOVEMBRE 2011 / ITALY € 4.50 fabio bottelli / ollie in / ph.enrico rizzato

Anno X bimestrale / Swiss chf 10.00 / Canton Ticino chf 10.50 / E € 7.00 / AT € 7.50 / D € 9.50 Poste Italiane Spa sped. in abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n°46) art. 1 comma 1 / DCB Milano








DIRETTORE RESPONSABILE CRISTIANO ZANNI / c r i s t i a n o z @ h i p o w. c o m CAPO REDATTORE ALESSANDRO REDAELLI / a l e r @ 6 a m . i t ART DIRECTOR MATTEO DI NISIO / m a t t e o d @ 6 a m . i t IN REDAZIONE JACOPO ATZORI / j a c o p o @ 6 a m . i t FOTOGRAFI SENIOR CRISTIAN ‘OSDE’ BENZONI, ENRICO RIZZATO & FEDERICO ROMANELLO TESTATA w w w. l u c a b a r c e l l o n a . c o m HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO TESTI / ENRICO CEROVAC, DAVIDE FRASSINE, BORJA IRIARTE, BEATRICE SUGLIANI & SIMONE VERONA IMMAGINI / ERIC ANTOINE, GIULIANO BERARDUCCI, DAVIDE FRASSINE, JOSE GONZALES, ANDRÉ LUCAT, SERGIO MARTIN, ELISA PEGORARO, OLAF PIGNATTARO, ADAM SELLO & BEATRICE SUGLIANI

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media - Via Valparaiso 4 - 20144 Milano Tel +39 02 43990087 Fax +39 02 48022901 info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni - cristianoz@hipow.com SERVIZI GENERALI Luisa Pagano - luisap@hipow.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. - 20090 Segrate (MI)

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6:00AM è una testata della casa editrice Johnsons Media che pubblica anche gli annuari: Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Funboard (windsurf), Surf Latino (surf), Sup Time (stand up paddle), Kite Magazine Stance (kite), 4Skiers (sci freestyle), Entry (snowboard), Girland (girlie action sport). Registrzione tribunale di Milano n°661 del 23/11/2001. Periodicità bimestrale: febbraio/marzo, aprile/maggio, giugno/luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio. Codice ISSN 1593-7011. Registrzione ROC n.11243. Stampa Alfaprint - via Bellini, 24 - Busto Arsizio (VA). Prezzo di una copia Italia: 4,50 euro. Abbonamento annuale Italia (6 numeri): 18,00 euro. Tutti i diritti 6:00AM sono riservati e appartengono a Johnsons Media. Nessuna parte di 6:00AM può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. L. 27.02.2004, n° 46), Art. 1 comma 1, DC B Milano.


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CONTENTS | Abbe Nyberg | varial flip transfer | Barcellona Š Eric Antoine 10 | waiting room 12 | facilities | wood for autumn 16 | c.i.s. | vicenza 22 | volcom | wild in the park 28 | behind the trick 30 | c.i.s. | montebelluna 32 | neighborhoods | carlo cassan

34 | un tranquillo week end da paura 36 | worldwide connection | francesco salini 38 | our thing | mc skateboards 40 | insider | andrea zolin 42 | report 44 | jart | stair wars 46 | european profile | abbe nyberg

8 | CONTENTS | 6:00AM SKATEBOARD CULTURE MAGAZINE

54 | dc | kids going north 60 | itw | fabio bottelli & andrea munari 74 | tour | iuter 82 | vans | downtown showdown 88 | f.i.h.p. in berlin | road to clash 94 | display 96 | snapshot



WAITING ROOM DANIELE GALLI / MAY DAY / STEPPE SIDE MALMO / PHOTO FEDERICO ROMANELLO / WORD ALESSANDRO REDAELLI

SKATEBOARDER. Abbiamo imparato le regole della comunicazione multimediale, sappiamo muoverci con agilità all’interno della nostra contemporaneità e facciamo tutto questo semplicemente applicandoci in ciò che amiamo.

Ci rifiutiamo di mettere il ‘bavaglio’ che di questi tempi sembra essere di gran moda e continuiamo a spingere le nostre idee, la nostra cultura e la nostra tavola del cazzo. Uno spot alla volta.

Skateare nel 2011 significa parecchie cose: significa filmare, produrre, fotografare, bloggare e più in generale farsi quotidianamente portavoce di una cultura che sa difendersi dalle strumentalizzazioni e resta sempre fortemente libera.

Al diavolo i trend, i lifestyle, le ragioni esistenziali e la percezione che il resto del mondo ha di noi. Le radici dello skateboarding nascono dalle singole session: non c’è niente di più importante della prossima occasione che avremo di ‘shreddare’ con gli amici. Essere davvero ‘radicali’ significa perseguire gli ideali di queste origini. Sempre.

10 WAITING ROOM



Facilities / wood for autumn

ELEMENT 7.75 high light logo elementskateboards.com

PLAN B 8.0 paul rodriguez planbkateboards.com

PLAN B 8.0 ryan sheckler planbkateboards.com

DUMB 7.75 interiora dumbskateboards.com

DUMB 8.0 frisco dumbskateboards.com

DUMB 8.125 bruco dumbskateboards.com

ANTI HERO 7.9 julien stranger repo www.srdsport.it

CREATURE 7.6 toxic 76 www.srdsport.it

STRANGE 8.0 gorilla strangeboards.com

12 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

POLAR 8.25 happy sad around the world playwood-distribution.com

POLAR 8.0 a duel of personalities playwood-distribution.com

POLAR 8.125 pontus alv footpick playwood-distribution.com

MURDER 8.2 pray murder.it

MURDER 8.0 tv set murder.it

MURDER 7.8 who laughs logo murder.it

YEAH! 8.0 curly yeahskateboards.com

SUPERIOR 8.0 wild blue blast-distribution.it

WARRIORS 8.3 woods blast-distribution.it





(Vicenza}

cis: campionato italiano di skateboard ivan federico / melon transfer / word & photo enrico rizzato Ripensando a questa tappa del C.I.S., una delle prime cose che mi passa per la testa è: finalmente un bowl contest! Sì, perché Vicenza è stata l’unica tappa ‘transition’ del Campionato Italiano, quando ormai le bowl nel ‘bel paese’ pian piano aumentano e questo potrebbe portare in un futuro, speriamo abbastanza prossimo, ad una possibile serie di bowl contest. Lasciando da parte le considerazioni ‘più profonde’, parliamo di cose pratiche... Una bowl nel bel mezzo di un parco, un sole da far scordare la pioggia che il week end precedente aveva fatto rimandare la gara, l’immancabile musica e le immancabili birrette, una buona presenza di donzelle che non fa mai male, una discreta presenza di pubblico di appassionati e curiosi e lo skateboarding ovviamente. La gara l’ha vinta, meritatamente, quel ‘malefico moccioso ammerigano’ di Alex Sorgente, che ha fatto vedere numeri che a Vicenza non si erano ancora visti. A ruota si piazza il suo compagno di scorribande, pure lui ‘malefico moccioso’, Ivan Federico. Terzo, l’immancabile Simone Verona che, a fine giornata, ha pure deciso che era giusto far lavorare i paramedici... Niente di grave comunque. I local Bottelli e Munari hanno fatto vedere di essere i local e hanno sfoderato linee segrete, il secondo ha sicuramente vinto il premio ‘coppe d’oro’ della giornata con tre schianti al suolo di tutto rispetto. E poi solita storia: questo ha fatto quello e quell’altro ha fatto quello etc etc... E potevate venire... Sicuramente, la posticipazione di una settimana e la gara di mini del giorno prima a Riva del Garda (altro evento super riuscito del S.I.T.), hanno influito sul numero di partecipanti, ma il livello è stato comunque buono, gli skater erano gasati ed hanno regalato spettacolo. Alex Sorgente è stato giustamente ‘smutandato’, la gente si è divertita e a fine giornata erano tutti contenti... Quindi chissenefrega e come si dice a Vicenza: “Pochi ma boni”!

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volcom }

word & photo courtesy volcom

wild in the park

Abbiamo cominciato con la categoria under 14... C’erano un sacco di giovani talenti e parecchi hanno spaccato, è una cosa davvero bella da vedere: lo skateboarding ha ancora un ‘appeal’ molto forte sui giovanissimi. Siamo riusciti ad organizzare due hit abbastanza affollate ed è stato molto difficile riuscire a scegliere i migliori quindici che avrebbero avuto accesso alla finale. Il risultato è stato ottimo: i giovani hanno spinto al massimo mettendo in mostra alcuni trick pesanti. I due best rider sono stati Dylan Gaggini e Pasquale Grispo.

dario federiconi 360 flip

Detto questo ci siamo rapidamente indirizzati verso la categoria over quindici dove allo stesso modo i ragazzi hanno combattuto duramente come ‘cavalieri coraggiosi’. La battaglia per il podio è stata veramente dura: Orfeo Ranieri si è classificato primo, seguito da Alessandro Pistocchi e da Sandro Zacchini. Ma il meglio doveva ancora venire con la categoria pro-am. Le prime due hit di qualifica seguite dalle finali con i migliori quindici skater: un’ondata di boati e festeggiamenti arrivavano dal pubblico emozionato dalla potenza dei trick. Guido Stazi è stato il più ‘solido’, senza dubbio. L’electric hype of the day’ è andato ad Elmehdi Contaki che si è sparato un fs overcrook super stiloso sul rail in discesa.

Quest’anno abbiamo deciso di organizzare la tappa italiana del WITP al Jurassic Park di Cesena. Lo skateshop locale KK double key, è uno dei più rispettati della zona ed è un cliente Volcom già dal 1998, quindi grazie mille a Karim e a tutta la sua crew per l’aiuto che ci hanno dato. La famosa riviera romagnola è solo a quindici minuti di distanza da Cesena, ma niente può fermare gli skater che arrivano da tutta l’Italia. Le iscrizioni aprivano alle dieci del mattino ma sapete com’è, la gente se la prende comoda la domenica mattina, specialmente dopo un sabato sera folle... In due parole: gli skater si sono ‘manifestati’ nel primo pomeriggio... Ma alla fine, più di ottanta rider iscritti hanno incendiato il park...




N.D.I. TEL: +39 0464 514098 NITRO@NITRO.IT



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Behind

(trick} the

word ale redaelli photo osde

In una Milano frenetica ed affollata, al centro di quella che fra qualche anno sarà magari la nuova zona esclusiva di questo o quell’altro cazzo, fra i cazzi che passano per la mente delle persone inutili, sorge uno skatepark altrettanto inutile e sbagliato... Uno di quelli costruiti dalle società immobiliari per ‘parruccare’ una speculazione dandole il colore ed il sapore di un’azione per il sociale. Badilate di merda tirate su tutti, poveri sopraffatti e ricchi ignoranti, come vuole la miglior tradizione italiana. Ebbene laggiù in quel posto che per definizione è piccolo borghese e ‘buonpensante’ per dirlo con Orwell, anche laggiù il germe dello skateboarding cresce, coccolato dalle occhiatacce della gente, dalle rotture di coglioni delle vecchie col barboncino, dall’impossibilità di skateare quello che dovrebbe essere costruito per noi e che in realtà e sbagliato, profondamente sbagliato. Sbagliato almeno quanto un campo da calcio con le fottute porte tonde. Insomma: questo schifo di park è costruito proprio sotto casa mia e lo posso vedere dalla finestra, ogni volta che mi affaccio. Da un lato è triste vedere i ragazzini costretti ad arrancare in mezzo a strutture a dir poco al limite della dignità, ma dall’altro mi fa proprio pensare di appartenere ad un gruppo di privilegiati, un gruppo di persone destinate a sopravvivere, a qualunque costo. In questa pagina trovate la risposta degli skater al degenero della costruzione di park in Italia, sperando che nelle orecchie di chi costruisce certi obbrobri, rimbombi un sentito vaffanculo... Dx / Marco Balestreri / wallie Opposite / Daniele Galli / bs five - o

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(Montebelluna} cis: campionato italiano di skateboard andreo lopes / flip crookie / word & photo osde Dopo la sfortunata tappa friulana del mese di luglio, annullata causa maltempo, il sole decide di baciare Montebelluna nel weekend del 10-11 settembre, rendendo disputabile la terza tappa del Campionato Italiano di Skateboard del 2011... Il sabato è giornata di demo dei ragazzi di Strange e di un ‘trick for cash’, gli inviati di 6:00AM decidono di snobbarlo, riposandosi in vista del party serale che coincide con i festeggiamenti per il compleanno di Jacopo Picozza: il risultato è stato una patetica umiliazione del malcapitato con tanto di crocefissione (lo smutandamento è sott’inteso). Il contest si è svolto nella sola giornata di domenica: ad aprire le danze la categoria junior, che viene vinta da Davide Holzknocht, con un bel bagaglio di trick per i suoi solo dodici anni. Gli iscritti alla maggior categoria non risultano essere moltissimi, una quarantina, per lo più provenienti dal triveneto. A ‘sto giro pare che la gente abbia avuto di meglio da fare, mancano infatti tanti dei nomi che solitamente si vedono girare ai contest; tuttavia i presenti, più o meno conosciuti, non risparmiano trick di un certo spessore durante le run. Prima di elencarvi le prime e gloriose tre posizioni, una dovuta menzione và a quello che pare essere il giovane skater italiano più in progressione nell’ultimo periodo, che si classifica quarto: Jacopino Carozzi, che dopo un fs feeble e un bs nosegrind in run sul railone, sullo stesso si porta a casa un bs noseblunt in meno di dieci tentativi. Su le mani! Podio: Mattia Restante, tecnicissimo soprattutto sulla piramide, si piazza terzo. Fabio Montagner, secondo, potrebbe fare la sua run ad occhi chiusi e potremmo chiudere gli occhi pure noi, da ritovarlo sempre e comunque in vetta. E in testa chi ci sta? Qualcuno che secondo me ha preso gusto a farsi smutandare e decide di bissare il trionfo della serata precedente e festeggiare degnamente il suo compleanno: tanti auguri Jacopo Picozza.

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NEIGHBORHOODS fs flip / photo osde In futuro ti vedrai sempre e comunque a Genova? Quando ci ritorno e dall’aereo vedo la città che si ‘arrampica’ dal mare su per i monti in un groviglio inspiegabile, mi fa sempre piacere essere a casa. Mi chiedo dove altro possa ritrovare una città del genere...

Genova & Carlo Cassan Ciao Carlo: raccontaci da quanto tempo vivi a Genova e da quanto la skatei? Ho sempre vissuto a Genova e ho sempre skateato qui anche se non sono sempre rimasto troppo a lungo casa... Quali sono i lati positivi e negativi del tipico genovese medio? Il genovese non è amichevole e neanche invadente, i negozianti sono quasi seccati nel venderti qualcosa... non ti assillano insomma: c’è una sorta di ‘scazzo’ che lascia alla vita urbana quella tranquillità che ormai in molte città è difficile da trovare. Pensi che la tua città abbia abbastanza spot da dare in pasto agli skateboarder? Gli spot a Genova non mancano, ma spesso sono grezzi o difficili... Quello che manca è uno spot in cui è tutto perfetto, lo spot dove poter ‘chillare’ con gli amici e dove imparare i ‘trickettini’ sui muretti. Se poi hai voglia di fare qualche bel trick ignorante o una bella ‘downhill fondi ruote’ sei nel posto giusto! Andate sempre alla ricerca di nuovi spot o siete piuttosto abitudinari? Diciamo che in zona abbiamo già scovato molti spot, anche difficili da trovare. Addirittura ne abbiamo creati di nuovi... Spesso però, sopratutto in settimana quando si hanno degli impegni, spendiamo i pomeriggi negli skatepark... La scena è compatta o disgregata nei diversi spot? Qui la scena sta tutta in un furgone da nove posti! Anche se ultimamente vedo molti ragazzini che incominciano a skateare nel vero senso della parola, quindi dire che è disgregata sarebbe ridicolo... Cosa faresti come prima cosa per migliorare Genova? L’unico problema è il poco spazio riservato ai giovani...

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Raccontaci di un evento che ti lega particolarmente a questa città. Non c’è un evento in particolare: oltre agli amici e alla famiglia ciò che mi lega particolarmente a questa città è lo stile di vita che posso condurre. Svegliarmi, poter essere al mare in dieci minuti, andare a skateare, farmi un giro degli spot del centro senza prendere la tavola... Tutte cose stupide, ma che ho ritrovato in pochi altri posti...

Indicaci tre posti sagaci per: skateare, mangiare e fare bordello... Per skateare la bowl di Sestri Ponente è proprio bella ora che è liscia... Altrimenti si può fare un paio di trick dalle scale del centro. Per mangiare o vi prendete una focaccia nel posto che vi sembra meno nuovo e pulito, oppure venite da Mario a prendervi una ciucca clamorosa e a mangiare una frittura di pesce bella unta, a non più di una decina di euro: così poi siete già in centro e se è mercoledì o venerdì, dopo qualche bevuta nei vicoli o in Piazza delle Erbe, si può andare in qualche circolo Arci, magari al Milk, a trasudare un po’ di alcool in compagnia in qualche festa erasmus... Che ne dite? Grazie e a presto!



chris oliver - fs flip / word ale redaelli / photo giuliano berarducci

Un tranquillo week end da paura Avete mai sentito parlare di prontezza di riflessi? Ebbene direi che questa è la parola che meglio si abbina all’ultima edizione del Tranquillo Week End Da Paura. La pioggia che sembra essere qualcosa di dimenticato in questo autunno che di autunno ha davvero poco, è riuscita a manifestarsi esclusivamente durante il sopracitato week end. Ora, in sette anni di quest’evento si era sempre riusciti a schivare le intemperie ed a portare a compimento il contest senza eccessivi problemi. Quest’anno si è dovuto purtroppo trovare una soluzione repentina che permettesse lo svolgimento della gara nel giorno di domenica.

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Il nome di questa soluzione è ‘Bastard bowl’ ed è la famosa piscina lignea che Geppo e soci hanno nel loro headquarter milanese. Quindi è servito solo il tempo di capire che la pioggia era troppa per trasferire immediatamente il contest in modo da salvarlo.

Nota di merito va comunque a Daniele Galli che ha spaccato pesantemente confermando di essere la macchina da guerra che è, ed anche a Marchino Giordano che fra gli altri trick potenti si è sparato un fs air to wallride sul muro esterno veramente pesantissimo.

La gara vera e propria si può riassumere utilizzando un solo nome: Alex Sorgente. L’undicenne italo americano ha infatti dominato ed umiliato quasi tutti i partecipanti al contest. Non ci sorprende molto, dato che il copione è stato praticamente lo stesso in tutte le gare a cui a preso parte nell’ultimo periodo.

Nella foto vedete Chris Oliver (terzo classificato) ritratto durante il suo fs flip. Di fs flip ‘tirati’ credo di averne visti parecchi, ma lui ha sicuramente uno dei migliori. Due metri senza grab!!! No sense...

Onestamente non nascondo un velo di felicità quando succedono queste cose: cose che servono a dare una bella ridimensionata agli skater italiani, che peccano di supponenza, di pigrizia, di sindrome della lamentela e di frustrazione.

Ringraziamenti e complimenti sono tutti per Mauro Colombo, il Pela e per tutta la Bomboclat Crew che nonostante la pioggia, sono riusciti a mettere insieme l’evento alla grande, salvando persino gli show musicali del sabato sera. Un Tranquillo Week End Da Paura si conferma, ancora una volta, un evento transition da non perdere.



worldwide connection} Barcellona with

Francesco Salini Ciao Salo, dacci qualche aggiornamento sulla tua vita a Barcellona... Qui va tutto liscio, si sta bene, ci si sbatte per andare avanti e per skateare sempre a bomba! Hai avuto contatti con la scena spagnola? Quali sono le differenze tra Spagna ed Italia per vivere e skateare? Sì, diciamo che questo ultimo periodo che sto masticando bene lo spagnolo mi sono buttato in mezzo alla scena e da poco sono entrato a far parte del team Rufus, uno degli skateshop piu famosi e che di più sta supportando la scena, con le proprie tavole Rufus che sembrano spaccare i culi... E nel mettermi in mezzo, porto sempre con me un po’ di scena italiana, infatti potete trovarvi in negozio una tavola El Santo a rapresentare qui in Cataluya... Per me che vengo da una piccola e tranquilla cittadina padana, vivere una realtà come Barcellona, ha apportato grandi differenze: il caldo clima mediterraneo, la festa che non finisce mai, le belle donne, il caos stressante di una metropoli piena di turisti, uno stile di vita completamente diverso... Per quanto riguarda lo skate, la grande differnza è che in inverno si può skateare tutti i giorni al sole in mezze maniche, in Emilia invece l’inverno ti mozza il pop! Poi oltre ai duemila spot in più, ho notato che c’è molta apertura verso l’Europa: ospita gente da tutto mondo ed è figo potersi confrontare e sfruttare delle skateate con gente di tutto il pianeta... Stai lavorando laggiù? Hai avuto difficoltà nell’inserirti nella società? Sì che si lavora qua giù, per fortuna! Mi posso guadagnare la vita che voglio da solo e questo mi fa sentire bene... Nella società... qui si sa che i catalani non sono dei più simpatici e amichevoli, però comunque è una città aperta e piano piano sono riuscito ad ambientarmi bene... Come descriveresti il momento economico e sociale in Spagna per quanto riguarda la crisi e il lavoro? La Spagna è messa abbastanza ‘da culo’, c’è molta gente in che viene licenziata, però a Barcellona va molto bene il turismo e cercano sempre personale... Si sente un po’ meno la crisi... Vorrei che tu mi parlassi della vita notturna della città... Mamma mia che bella!!! Ahahah! Ciao! È proprio facile farsi trascinare nella vita notturna qui...

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C’è veramenta tante gente diversa in giro, sempre e a qualsiasi ora: forse è piu affoltato alle quattro della mattina che alle due del pomeriggio... Baretti stilosi, discoteche giganti, turiste ovunque e già immagini! E la cosa bella è che anche se non sei in tiro gessato come un pinguino, puoi uscire ed entrare nei locali tranquillamente... Cioè, proprio che finisci di skateare e ‘vamos de fiesta’!!! Descrivimi la tua giornata tipo a Barcelona... Sveglia non prima delle undici, Paolo Giannattasio che mi suona il campanello, freneticamente viene su e mi fa uno dei suoi caffè napoletani bomba! Due cazzate, due risate, skate sotto i piedi e si va verso la spiaggia: clima da chilling, sole, una nuotata e relax... Quando iniziamo a riprenderci un po’, andiamo a farci una bella pasta, una bella mangiata in compagnia... Poi si chiama Jacopo per filmare, puntata al Macba o all’università, un paio di partitelle a s.k.a.t.e. per scaldarci e intanto si aggregano altre due o tre persone. Poi si decide un bello spot e si va, skateando a bomba fino a sera! Una buona dose di Estrella (birra spagnola) per finire bene, e si torna verso casa tutti insieme... Una doccetta, un’altra buona mangiata e ci si ritrava tutti al Manolo o chissà dove, e al quel punto la notte fa il resto...

Skateboard e polizia: multe, spot chiusi, etc... Com’è il rapporto con le forze dell’ordine laggiù? Con la polizia il rapporto chiaramente è abbastanza teso, ci sono rischi sempre, ti cacciano o almeno ci provano... Però chi dice che non si può piu skateare o che stanno chiudendo tutti gli spot, lo dice solo perchè non vuole più gente qui. Se ti cacciano da un posto giri l’angolo e ne hai altri due ancora più fighi e ci sono così tanti skater all’anno che vengono, che è veramente dura fermarci tutti: per loro è una guerra persa in partenza! Ahahah! Credi di essere diventato più maturo dopo questa esperienza all’estero? Penso di essere combiato davvero tanto qui... Penso che dopo che ti procuri la vita in un altro paese, capisci tante cose della vita che prima neanche ti passavano per la testa...

sw heel flip photo jose gonzales



g n i h T r u O

Edo Paris “Standard ammerigheno”

mc skateboards word & photo courtesy mc skateboards

Il marchio MC nasce nel 2001 e proprio in questi giorni celebriamo il nostro decimo anno di ‘attività’. In dieci anni ne sono successe di cose... Mi piacerebbe citare il 2008 quando abbiamo avviato una produzione di ruote di altissima qualità, cosa che ci ha permesso di creare un team in parallelo a quello già esistente. MC è costruita con le emozioni e la vita quotidiana di chi skatea, lavora e passa il tempo con noi, non mi bastebbero queste due pagine per raccontarle tutte, quindi lascerò parlare i ragazzi che skateano con noi: attraverso le immagini unite a piccole frasi spontanee che ci siamo appuntati durante i viaggi e le session dell’ultimo periodo. Se volete saperne di più sulla nostra storia, su chi siamo e sui nostri prodotti, venite sulla pagina del nostro blog! www.mcskateboards.com

© Giuliano Berarducci

Ale Martoriati: “Le migliori tavole che abbia mai usato!”

Mattia Fancellu “Dio bò! Poppan da paura!”

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Johnatan Gallo “Le wheels vanno da paura: è un onore far parte di MC, oltre che essere uno stimolo per skateare ogni giorno”


Ale Cesario: “Bisogna provare per credere... pop esplosivo!”

Simone Baffoni “MC Skateboards da na’ pista a tutti”

© André Lucat

Luca Collu: “A Roma si dice: ’na crema, superano la prova del san pietrino”

Brian Londono: “La bomba tio!” (Sono una bomba zio...)

Luca Locci “Vanno da sole”

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INSIDER Andrea Zolin

Migliori skater di tutti i tempi? Un giudizio qualitativo sugli skateboarder lo puoi ricavare da riviste, foto e video della storia dello skateboarding. Vi dico quelli che preferisco io: Arto Saari, Bobby Puleo, Ricky Oyola, Dennis Busenitz, Emmanuel Guzman, Brandon Westgate, Andrew Reynolds, Eric Koston, Henry Sanchez, Geoff Rowley degli anni ‘90, Lance Mountain, Danny Way, Jeremy Wray, Marc Gonzales, Guy Mariano, Rick McCrank, PJ Ladd e Julian Stranger.

photo elisa pegoraro

Cosa contiene il tuo zaino fotografico recentemente? La mia solita VX1000 con il mio Century MK1, le batterie, qualche velo per la pulizia delle lenti, una macchina fotografica compatta e tanta speranza..

Ciao Andrew, presentati ai nostri lettori... Sono Andrea, uno skateboarder, ho ventisei anni e skateo da quando ne avevo quindici, mi manca il temutissimo esame di latino per laurearmi e sto scrivendo la tesi sullo skateboarding. Ogni tanto lavoro come cameriere e ogni tanto esco a filmare, ultimamente però per fortuna passo più tempo a skateare che non a filmare. Quali sono i migliori filmer di tutti i tempi? Non so dirti i migliori, ti dico quelli che mi piacciono di più! Ty Evans, Mike Manzoori, Aaron Meza, RB Umali, Greg Hunt e Chase Gabor. I migliori video di sempre? Sorry, i primi tre video Powell Peralta (Bones Brigade Video Show, Future Primitive e Search For Animal Chin), Questionable, Video Days, Second Hand Smoke, Penal Code 100A, Photosynthesis, Modus Operandi, First Love, Mouse, Goldfish, Hot Chocolate Tour, Las Nueve Vidas De Paco, Tim & Henry’s Pack Of Lies, Fully Flared, Yeah Right, Menikmati, The strongest of the strange, Der Bratwurst Tour Ever, Dylan e The end. La migliore attrezzature per filmare? Per lo skateboarding la Sony VX1000; trovo che l’HD sia troppo per lo skateboard (poi cambio idea ogni cinque minuti). Per quanto riguarda il resto qualsiasi oggetto che sia in grado di registrare frammenti di vita su un supporto fisico.

40 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Che impressioni hai avuto dell’ultimo tour F.I.H.P. a Malaga? L’impressione migliore l’ho avuta da Jacopo. Sinceramente credevo fosse una persona diversa, ne peggiore ne migliore intendiamoci, semplicemente diversa come carattere. Mi sono trovato molto bene con lui; è stato uno di quei casi in cui senti subito il feeling giusto con l’altra persona, insomma, ci vai molto d’accordo. Poi vabbè, con Fabio ci si diverte sempre, è un casinista di prima categoria ma ci pensa sempre due volte prima di fare cagate. La Bea la conoscevo già da un po’, e anche se non ero mai stato in tour con lei sapevo che sarebbe stata un’ottima persona. Dal punto di vista dello skateboarding invece, mi aspettavo forse che gli spot fossero più semplici da skateare, cosa che succede il novanta per cento delle volte, ma non erano proprio ‘easy’ da skateare! Hai presente il bank rosso (Nick Jansen fs nollie heel)? Super scivoloso e l’entrata del bank ti fa saltare le otturazioni in bocca. Lì vicino c’è anche il muretto in salita dove Arto Saari fa fs nosegrind in line, Mindfield, bè... è una pesata allucinante grindare fino lassù! Cose da fare diverse dallo skateboarding? Leggere, fotografare, fare l’amore, bere del buon vino, ascoltare David Bowie, conoscere nuove persone, andare ad una mostra d’arte contemporanea, informarsi, pensare, tirarsi su le maniche, sorridere, viaggiare, cercare di rimanere umili ma senza farsi mettere i piedi in testa, fare la cacca, coltivare un orto, vivere nel presente pensando al futuro e laurearsi.

Come valuti il livello di filming italiano? Come quello dei viticoltori in Groenlandia, me incluso. Voglio dire, ci sono alcune persone che lavorano bene: Sergio Minnici è il più affidabile, ne sa un sacco, è bravissimo nell’editing e ha un’attrezzatura professionale. Alessandro Palese è molto bravo ad editare e il suo video è stato una figata sbucata dal nulla. Mi sono piaciuti dei lavori fatti da Geko, Alberto Chimenti, Renè Olivo e Andrea Serra. Il fatto è che sono un tradizionalista ed un video di skate mi piace filmato con un unico standard (VX1000) e possibilmente da una mano unica, solo che in Italia non è mai nato un video che contenesse un alto livello di skating filmato con un unico standard da una o due persone ed editato da paura. Non voglio fare l’hater, è solo quello che penso… ps. Mauro Peduto, big spin promo. Ultimamente con cosa preferisci filmare? Sinceramente preferisco farmi filmare. Mi sono un po’ annoiato di filmare gli altri, preferisco skateare il più possibile in questo momento. Il fatto è che non puoi fare tutte e due le cose assieme, altrimenti non le fai bene. O esci a skateare o esci a filmare ed ultimamente ho più voglia di skateare. Per rispondere alla tua domanda nel modo corretto però ti dico che ultimamente preferisco filmare gente motivata a fare bene, non ho più voglia di girare a caso per trovare lo spot per filmare chissà cosa. Rider figo, spot e trick. Vai e fai. That’s it. È parecchio tempo che non esce un full lenght video italiano: vedi delle possibilità nel futuro? Perché no? Raccontaci di un fatto divertente che ti è capitato filmando di skateboard... Una volta mi hanno regalato una scatola di ghiaccioli... Questo è divertente no? Saluti, cazzi & mazzi? Mando un saluto a tutte le persone che mi amano e che mi vogliono bene. Fanculo a chi mi odia.



Report THRASHER KING OF THE ROAD “Is it that time of the year again already?”

Con queste parole il misterioso trailer del King Of The Road 2011 faceva venire l’acquolina in bocca alla comunità skater poco più di un mese fa. Bè, in una manciata di giorni d’agosto si sono sfidati sulle strade americane quattro dei team di scarpe più incredibili del momento, dell’anno, del decennio. L’annuncio dei partecipanti, dato in videoconferenza da Phelps e dai quattro rispettivi team manager, ha fatto saltare sulla sedia pressappoco chiunque... Dekline, Vans, Nike SB e Lakai hanno racchiuso la crème dei loro team in squadre da sette (di cui un fotografo e un filmer) e inviati a collezionare più punti possibili anche in quest’edizione, che si preannuncia la più esageratamente grossa e ricca. Dai pochi video usciti online fin’ora abbiamo captato poche ma irresistibili news. Per esempio il MVP che quest’anno è stato Gilbert Crockett (switch kickflip su da sei scale), il worst haircut che probabilmente andrà a Mike Mo, le quattro mistery guest che quest’anno sono quattro SOTY (Agah, Reynolds, Saari e Romero), e che il team uscito vittorioso è nientepopodimeno che Lakai. Dunque, affamati di sole, iscrivetevi al canale Youtube di Thrasher Magazine che pubblica i clip ogni settimana, formula confermata vincente dopo l’anno scorso. Probabilmente il video uscirà intero on-line dopo le video puntate, e c’è da aspettarsi uno dei migliori King Of The Road di sempre, garantisce Jake Phelps!

YEAH SKATEBOARDS Yunity Video

GAME CHANGER Darkstar

Game Changer potrebbe essere tradotto come ‘rivoluzionario’, ed è il nome della nuova tecnologia di Darkstar che fa proprio questo: setta un nuovo standard di performance e costo per le tavole da skateboard. Questo nuovo modo di costruire le tavole abbassa il costo di una tavola tecnologicamente avanzata fino al livello di una tradizionale ‘seven ply’. Nello scorso numero di 6:00AM, se ricordate, abbiamo conosciuto una delle maggiori company di skate nostrane, Yeah. In fondo alla loro cronostoria i più attenti non si saranno fatti sfuggire l’annuncio di un full-lenght video, il primo in casa Yeah, in uscita per quest’anno. Poche settimane dopo ed ecco ‘l’infuocato’ trailer online! Ce lo siamo gustati appena sfornato, e a quanto pare il livello spinge parecchio. Skatearanno per noi ‘il Grinch’ Luca Collu, Igor Cianti, Daniele Fenili, Massi Baratono con la presenza femminile di Lottie Borra. I clip arrivano non solo dall’Italia ma da tutto il mondo, come già dal trailer si può intuire, con contributi dai tour di Lione, Barcellona, Los Angeles e Londra. Il video sta per uscire, il periodo è quello giusto, l’unica cosa che resta da fare è tenere sott’occhio il sito sempre aggiornato: www.yeahskateboards.com e non perdersi il download appena sarà il momento!

La strategia di DSM, il woodshop che produce le Game Changer, è quella di utilizzare una costruzione composita dove acero canadese e non canadese, vengono impiegati insieme alla fibra di carbonio per ottenere una tavola migliore e meno costosa. Detta così sembra semplice: ma in realtà le cose sono più incasinate... Le tavole tradizionali sono costruite con sette strati di impiallacciatura e per coprire la lunghezza della tavola, vengono impiegati tre fogli di acero di larghezza standard posati uno di fianco l’altro: i punti di giunzione dei vari fogli negli strati, sono uno dei punti deboli delle tavole tradizionali. La prima accortezza utilizzata nelle Game Changer, è quella di usare strati di acero canadese larghi quanto la lunghezza della tavola, in questo modo, senza punti deboli negli strati trasversali, la struttura della tavola diviene molto meno vulnerabile. In aggiunta a questo le nuove Darkstar hanno un ottavo strato (molto fine) insertato con una lamina in fibra di carbonio. Sono le rilevazioni fisiche a parlare chiaro: un tavola tradizionale resiste a 394 kg di pressione, una tavola costruita con tecnologia P2 resiste a 500 kg di pressione, una tavola Game Changer resiste fino a 780 kg di pressione... Allo stesso prezzo di una standard seven ply.


5 BLOGS TO FOLLOW TOY BOARDERS La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho visto la prima volta questi toyboarders è stata la parola: ‘geniale’... Che cosa succederebbe levando il fucile dalle mani dei giocattoli più famosi del mondo? Può un soldatino avere lo stesso fascino sull’immaginario anche senza sparare? Sembra che i produttori di questi ‘toyboarders’ siano convinti che possa funzionare. In effetti è un paradosso che la società moderna che si professa pacifica e non violenta abbia la consuetudine di permettere ai

bambini di giocare con le armi giocattolo o con i soldatini che sono l’immagine della violenza. Ci piace immaginare che la pedagogia possa servire davvero in questo caso, che i nostri bambini se educati al non utilizzo delle armi, nemmeno quelle giocattolo, possano un domani trovarsi assolutamente alieni a qualunque forma di violenza e, perché no, assolutamente vicini alla cultura dello skateboarding. Questi ‘toyboarders’ sono importato da Comvert, venduti nella classica busta di plastica e hanno otto differenti pozioni... Pronti per non fare la guerra in tutte le camerette del mondo?!? www.comvert.com

mariottifilms.blogspot.com

insearchofthemiraculous.se

4qconditioning.blogspot.com

pmaticblog.blogspot.com

italianskateboarding.org


JART

WORD BORJA IRIARTE & PHOTO SERGIO MARTIN

FRIES TILLIEU // FLIP BS NOSEBLUNT

STAIR WARS

EUROSHOP CONTEST FINALS È passato un po’ da quando i negozi europei hanno cominciato ad incontrarsi dopo la prima edizione dello Stair Wars contest e i vincitori di ogni battaglia sono giunti a Hondarrabia, nei Paesi Baschi, per la notte della finale... Cominciamo dall’inizio: Jart Skateboards creò un videoclip contest che coinvolgeva skateshop da Francia, Belgio, Germania, Spagna, Italia e Uk. Le regole erano semplici: ogni negozio doveva sceglier il miglior spot possibile con almeno sette scale, ed inviare un montaggio di trick. I partecipanti potevano essere del team del nogozio o anche solo amici: il contest era aperto a tutti, tranne che ai pro. Così la giuria di Stair Wars dovette scegliere tra quintali di video giunti da questi paesi. Sarebbe stato impossibile far partecipare tutti e ventisei dei migliori video vennero selezionati per la seconda parte della competizione. Nello stesso spot scelto, questi negozi hanno dovuto organizzare un contest dalle scale per pescare dei vincitori che avrebbero rappresentato il negozio alle grandi finali! Ogni negozio è stato fornito con premi in denaro e materiale e i clip dei contest sono stati messi on-line, cosicchè ognuno potesse sentire la genuina energia dello Stair Wars. Così ventisei dei migliori skater da tutta Europa sono arrivati a Hondarrabia per un week-end di intenso stair-set shredding. È cominciato in questo modo il countdown per le finali. Per l’Italia i due skater, che spaccano in quanto a gap che sono stati selezionati, sono: Claudio Santoro da Milano, vincitore del Cash For Trick organizzato da Contest Boardshop, e Paolo Maneglia, per WipeOut Boardshop, che ha attraversato il mare da Cagliari... Il giorno prima della battaglia finale, i partecipanti si sono fatti una skateata in amicizia con Bastien Salabanzi nello skatepark locale, e l’hanno infuocato! Il tempo era ottimo ma sono ‘piovuti’ molti trick quel giorno: ottimo riscaldamento per la giornata seguente... Il contest ha preso luogo in un campo da basket indoor, nel quale è sorta una scalinata da otto affacciata sul pubblico. I partecipanti sono stati divisi in gruppi da cinque e si sono visti tanti trick fin da subito, ma è stato solo un assaggio del round finale. 44 stair wars


Chi ha potuto testimoniare la finale non poteva credere ai propri occhi, gli skater atterravano trick ogni secondo, senza pause, penso si siano visti qualcosa come venti trick chiusi di fila, inclusi banger come 360° pop shove it, 360° flip, inward heeflip sex change e cab... La folla applaudiva in continuazione, ogni trick atterrato era seguito da un altro altrettanto peso... Poi è stato messo un rail in mezzo al set per il best trick, aperto a tutti. I rider hanno attaccato lo spot ancora una volta, e il risultato è stato un altro festival di trick per la grande gioia di un pubblico mai quieto: il povero passamano è stato inflitto da ogni manovra nel repertorio skateboard di oggi: kickflip lipslide, kickflip k, kickflip backside grind... Fries Tillieu di Zumiez (Wegelven, Belgio) ha vinto con kickflip nosebluntslide (qui sotto), ha spaccato tutta la settimana e non è stata una sorpresa trovarlo al terzo posto della classifica di Stair Wars.

Il secondo posto è andato a Cristian Vanella da Barcellona, il suo stile discreto ma efficace gli ha fatto strada fino a questa posizione. E il vincitore è stato Adrien Bullar da Hawaii Surf (Parigi), anche se perdeva gli occhiali ad ogni atterraggio, ha ucciso la scalinata e ha mostrato come non si è dimenticato a casa il suo grandissimo bagaglio di trick per il weekend... Infine tutti sono saltati dal contest alla discoteca dove il big party organizzato da Jart con birra gratis e barbecue, ha garantito il divertimento fino all’alba. Grandissimo weekend... ci si vede l’anno prossimo?

stair wars 45


interview + photo eric antoine

abbe nyberg “Voglio crescere, skateare e divertirmi. Non sono complicato, voglio solo essere felice. Quando sarò più grande non voglio essere insoddisfatto di me stesso guardandomi indietro” bs smith 46 abbe nyberg interview


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Chi sei tu? Sono Albert Nyberg e vengo da Linköping in Svezia, ho diciannove anni e mi piace skateare. Credo che sia questo il motivo per cui mi stai intervistando.

48 abbe nyberg interview

Ho sentito che vieni da una famiglia di skateboarder... Sì, il primo ad incominciare è stato mio fratello maggiore Lego... Io ho preso spunto da lui e ho cominciato a mia volta. Per ultimo si è aggiunto l’altro fratello ed ora skateamo tutti e tre insieme.

Davvero tuo fratello maggiore si chiama Lego? Ahahah! In realtà si chiama Victor, ma il suo soprannome è Lego perche la sua prima tavola aveva una grafica con i personaggi del Lego...


Com’è skateare a Linköping? Ho iniziato a skateare questa città quando avevo otto anni. Non ci sono molti spot e la maggior parte di questi sono veramente ‘sketchy’. Il lato positivo sono le persone, che sono davvero simpatiche, adesso abbiamo anche uno skatepark abbastanza figo.

La città è distante da Stoccolma? Purtroppo sì, noi cerchiamo di girare il più possiblile in Svezia: una volta all’anno ci dirigiamo nella capitale che indubbiamente vanta i migliori spot della nazione. Anche Malmo è una bomba, però gli spot sono davvero difficili.

La scena svedese sembra abbastanza grossa vista dall’esterno, ci sono parecchi skater lassù? Ci sono parecchi appassionati e tutti hanno un gran desiderio di produrre qualcosa nella loro nazione, qualcosa di cui essere fieri. È una scena davvero divertente: tanti skater, tanti skate brand, un sacco di eventi e un sacco di nuovi skater che ‘poppano’ in giro.

hardflip 360

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50 abbe nyberg interview


Che cos’è Newsoul Skateboards? È la company che abbiamo creato io e Jean Marc Soulet. La cosa più bella è il poter fare tutto quello che si vuole per le proprie tavole. Decidiamo gli shape, le grafiche e le pagine pubblicitarie. Tutto 100% home made. Newsoul è puro divertimento. Come ti spieghi che la tua part per Newsoul Skateboards abbia circa 450.000 visualizzazioni su Youtube? Bè non ne ho idea... ma sono felicissimo che le persone apprezzino il mio modo di pensare. Credo di essere stato molto fortunato ad aver fatto una parte che spacca. Credo che sarà molto difficile crearne un’altra così potente... Ha avuto effetti positivi per Newsoul? Sicuramente sì. Ora siamo conosciuti in Spagna,Olanda, Germania e abbiamo intenzione di trovare dei distributori. La mia unica paura è quella di diventare troppo seri. Ho paura che la componente di ‘fun’ venga opressa dal business. So che dopo la megavisualizzazione della tua part sono successe alcune cose strane... Bè un giorno un mio amico mi chiama e mi dice che Steve Berra sul suo Twitter chiedeva se qualcuno conoscesse Albert Nyberg... All’inizio non ci avevo creduto per niente, ma alla fine è successo tutto davvero. Così sono andato in California!!!

Quanto tempo hai impiegato per fare tutti i trick del tuo ‘Bangin’ al Berrics? Ho fatto tutto in un giorno eccetto il tailslide hardflip 270° out che ho dovuto chiudere due giorni dopo. Ma alla fine l’ho fatto. È stato davvero divertente! Ti hanno invitato ancora? Bè, onestamente sì. Niente di ufficiale o definitivo, ma di sicuro ci andrò ancora. Non posso dire altro. Com’è stato il game of skate contro PJ Ladd? Ero dannatamente nervoso!!! E l’intervista con Reda? Oh no! Ero in una sorta di stato di black out, non volevo dire niente di stupido. Quindi ho preferito mantenere ‘un basso profilo’... Meglio silenzioso che stupido... Esatto non volevo che gli europei ne uscissero con l’immagine dei ritardati. Quanti mesi di inverno avete in Svezia? Da settembre a marzo lo skateboard è impensabile. Credo che sia per questo che noi Svedesi odiamo gli spot indoor. Siamo grati quando un po’ di sole si manifesta...

Come ti spieghi che ci siano così tanti skater Svedesi? Credo che quando gli svedesi possono davvero skateare gli spot outdoor, li skateano davvero duro. Non danno niente per scontato e sanno che domani potrebbe piovere o nevicare ancora. In definitiva cerchiamo di tirare fuori il meglio dal poco tempo che abbiamo, quindi skateamo duro. Quando hai comiciato fare tutti quei trick strani di cui è piena la tua part? Ricordo che già una decina di anni fa eri un master dei no comply. Hai sempre avuto la fissa per quel genere di trick? Lego mi ha fatto fatto vedere un sacco di video old school tipo Powell Peralta o Questionable quando ero piccolo, quindi ho sempre pensato che i no comply ed i casper fossero trick ‘cool’ da fare. Secondo me il meglio sta nel fondere i due stili old e new school nell’ottica di creare qualcosa di personale. Andare in giro e fare trick differenti è bellissimo, conviene rischiare di non essere stilosi ma sorprendere comunque le persone... Ti piace spendere un sacco di tempo provando una manovra veramente tecnica? Credo che a nessuno piaccia passare un sacco di tempo a provare un solo trick, ma alcuni sono molto difficili e necessitano magari di due giorni.

sx . ollie over all up . hardflip bs tail bigspin out abbe nyberg interview 51


52 abbe nyberg interview


Alcune volte la felicità che ottieni ti da la spinta per continuare, altre volte no. Non passo le giornate a fare half flip casper giù da i rail al park, però mi piace sperimentare cose strane, anche se non sto filmando...

Tutto l’affare Berrics ne è un esempio, io non conoscevo quei ragazzi ma mi hanno invitato semplicemente perchè il mio video circolava parecchio. Ho avuto anche tante offerte di sponsorizzazioni... ma l’importante in queste situazioni è mantenere la lucidità. Questo è ciò che faccio.

Alcuni dei trick pesanti li fai facili... Per esempio l’harflip 360° in questa intervista lo hai chiuso in sei tentativi ed a freddo... Ti capita spesso? Direi che è una questione casuale. Se sono abbastanza motivato posso essere molto veloce. La ‘fotta’ ti fa chiudere i trick in fretta. That’s it.

Il trick più peso che hai filmato per la part? Half flip casper fs bluntlide shove it out. Ci ho messo una cifra, ad essere onesti ci sono parecchi trick che mi hanno portato via tempo...

Tu sei il classico esempio di qualcuno che ha vissuto in prima persona la potenza di Internet: pensi che il fatto delle visualizzazioni del video ti abbia reso le cose più semplici? Credo che sia molto più facile essere visti, tutti guardano le clip tutti i giorni e le cose circolano in fretta. Tutti hanno accesso alla ‘fama’ istantanea.

Trick preferito? Il sopracitato!!! Viaggi molto? La storia dei viaggi nella mia famiglia è molto intensa, i miei genitori hanno visto un sacco di posti ed hanno girato parecchio.

Io vorrei fare lo stesso, cosi quando sarò vecchio probabilmente sarò contento di averlo fatto. Amo viaggiare! Parlami del tuo rapporto con i video games? È tutto cio che faccio quando non skateo, amo sia quelli vecchi che quelli nuovi... Li amo e basta... Skateboarding e videogame sono le mie priorità! Ahahah!!! Sarà contenta la tua ragazza! Credo di no, ma troppo tardi ormai... Che obiettivi hai per il futuro? In un futuro vicino voglio solo fare una nuova videopart. Voglio crescere, skateare e divertirmi. Non sono complicato, voglio solo essere felice. Quando sarò più grande non voglio essere insoddisfatto di me stesso guardandomi indietro.

sx . fs flip tailslide up . fs bigspin heel abbe nyberg interview 53


54 / DC KIDS GOING NORTH


DC KIDS GOING NORTH WORD & PHOTO FEDERICO ROMANELLO

Prendete un furgone, riempitelo di cibo, tavole, scarpe, attrezzatura foto & video e tutto quello che serve per uno skate tour. Prendete anche un contest internazionale come il CPH Pro da andare a vedere in veste di ospiti, in una citta’ figa come Copenaghen. Gi che ci siete pianificate anche di fare un salto dall altra parte del ponte che separa la Danimarca dalla Svezia, per visitare Malmo e i suoi concrete park, che siano ufficiali o DIY. Siete a un buon punto per organizzare un ottimo tour. ANDREA CASASANTA / BS NOSEGRIND DC KIDS GOING NORTH / 55


DC KIDS GOING NORTH

Mancano gli ingredienti principali però: gli skater.

Prima di tutto, un consiglio: se volete andare

Ok, prendete due giovani promesse delle skatebo-

anche voi in Scandinavia a skateare, fatelo solo in

arding italico, che nonostante abbiano rispettiva-

piena estate. Noi siamo andati a Luglio, e arrivati

mente 11 e 13 anni, si sono già fatti notare ai vari

a Copenaghen abbiamo scoperto che la combo

contest nazionali e non, e su diverse riviste.

felpa e giacchetto bastava appena a sopportare il

Prendete Ivan Federico e Andrea Casasanta, i

freddo e la pioggia!

due più giovani rider del team DC Shoes.

Disavventure meteorologiche a parte, appena arri-

Ecco, ora ci siamo. State per partire con il tour dei

vati siamo andati subito a vedere il nuovo concre-

DC Kids heading north.

te park della città, dove si sarebbe svolto il contest di bowl...

I V A N F E D E R I CO / F S M E L O N

56 / DC KIDS GOING NORTH


DC KIDS GOING NORTH Il park è enorme, e c’è veramente di tutto da ska-

Le giornate a Copenaghen sono passate veloci,

teare, dai manny pad di quindici centimetri di

tra session mattutine al park, fughe dagli scrosci di

altezza alla bowl di quattro metri con tanto di

pioggia, e pomeriggi a godersi lo spettacolo del

sezione oververt. Ivan e Andrea non si sono

contest, sia al concrete park che all’indoor park

lasciati certo intimidire ed hanno skateato la bowl

dove si è svolta la gara di street.

in scioltezza, così come la pool che vedete nelle

Il meteo ha continuato a farci soffrire per tutto il

foto. Per vostra informazione, la bowl durante il

tempo, ma le previsioni per i giorni successivi ci

contest è stata letteralmente annichilita, ma que-

facevano ben sperare, e finito il contest ci siamo

sta è un’altra storia che avrete probabilmente già

spostati a Malmo, dove la mattina successiva

letto sui vari report on-line...

finalmente il clima è tornato estivo.

ANDREA CASASANTA / FS LAYBACK

DC KIDS GOING NORTH / 57


DC KIDS GOING NORTH Che dire di Malmo, per me è la quarta visita e

Ma la roba più figa da skateare che abbiamo

ogni volta ci sono nuove sorprese da skateare.

incontrato in questo viaggio è stato sicuramente

La tappa obbligatoria è ovviamente il concrete

Steppe Side, il DIY costruito da proprio da Pontus.

park che ospitava il Bowlrider, ma la città offre

Le strutture originali sono state demolite da qual-

molto altro, a partire dal Sibbarp park di cemento

che vandalo, ma a Malmo non si usa stare con le

disegnato da Pontus Alv proprio dietro al campeg-

mani in mano e nella stessa location si trova la

gio dove dormivamo.

nuova versione di Steppe.

Ovviamente le session mattutine e serali si sono sprecate!

ANDREA CASASANTA / BS WALLRIDE

58 / DC KIDS GOING NORTH


Una volta rimediato l’indirizzo siamo subito andati

La partenza è arrivata troppo presto, come sem-

e ci abbiamo trovato Pontus Alv in persona, che

pre, alla volta di Amsterdam e del Damn Am, ma

come sempre si è dimostrato gentilissimo e ci ha

anche questa è un’altra storia.

fatto fare un giro per gli spot che ha costruito intor-

La ricerca di transizioni da distruggere non finisce

no a Steppe, tutti nel quartiere dove vive.

mai, mi sto già chiedendo dove si dirigeranno i DC

I giorni sono volati e tra gli air di Ivan a

kids l’anno prossimo...

Stapelbäddsparken e i wallride di Andrea a Steppe non saprei sinceramente dire chi è andato

DC KIDS GOING NORTH

più grosso.

I V A N F E D E R I CO / B S C R A I L S L I D E

DC KIDS GOING NORTH / 59


FABIETTO & MARCAIETTA 60 / escaped from the department of mental health


ESCAPED FROM THE DEPARTMENT OF MENTAL HEALTH WORD & PHOTO ENRICO RIZZATO

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FABIETTO & MARCAIETTA ESCAPED FROM THE DEPARTMENT OF MENTAL HEALTH Ok, ora che vi ho sequestrato l’accendino, i petardi, le bacchette cinesi e legato le mani, possiamo iniziare l’intervista in sicurezza; visti i vostri problemi di espressione linguistica partiamo con una cosa semplice: presentatevi ai lettori di 6:00AM con nome, cognome, età, dove vivete, da quanto skateate e che lavoro fate per mantenervi...

FB • Sono Fabio Bottelli e ho ventisei anni, vivo nella metropoli di Carmignano di Brenta e skateo da otto anni e mezzo. Da due anni e mezzo, per vivere, lavoro nel laboratorio di ricerca e sviluppo di un’azienda che fa leghe per oreficeria, bigiotteria e metalli preziosi. AM • Ciao, mi chiamo Andrea Munari, marcaiettta per gli amici, ho ventidue anni e abito a San Pietro in Gu nella contrà di Barche, abitata per la maggior parte dell’anno da poche anime se non fosse per l’ultima settimana di agosto in cui ospita la sua rinomata sagra alla quale siete tutti invitati a gustare una deliziosa frittura di pesce! Lavoro in una carrozzeria e uso lo skateboard da ormai dieci anni… ah sel passa el tempo! C’è un episodio che segna la vostra entrata nel mondo dello skate? Soprattutto tu marcaietta che abiti a Barche, un paesino di poche centinaia di persone...

FB • Eh! io skateavo già quando avevo cinque anni, oltretutto con la Zucka crew di Gonz, Ciacia e Trento. Poi un bel giorno ho deciso di giocare a calcio e da lì un buco di dodici anni fino a quando Massimo o meglio Mingo è arrivato a casa mia con una tavola semi professionale con la quale skateavamo tutti i pomeriggi. E da lì non ho più smesso! AM • Non so, come la maggior parte delle persone è stata una cosa abbastanza casuale, erano anni in cui gli adolescenti la domenica pomeriggio facevano spedizioni investigative su cosa succedeva nel paese vicino… e in questi sopralluoghi scoprimmo uno skatepark… chi avrebbe mai pensato di passarci così tanto tempo!

Cosa avete pensato rispettivamente uno dell’altro quando vi siete incontrati per la prima volta a skateare assieme?

FB • La prima volta che l’ho visto ho detto: “Ou Mingo a mi queo la me sta in cueo!!! el fa borslaid su a barra alta e basta e sea tira!” Ma da quella volta non abbiamo più smesso di skateare insieme. AM • Anche se forse senza fondamento, o almeno credo, c’è dall’alba dei tempi un odio innato tra gli adolescenti di San pietro in Gu e Carmignano di Brenta... e quindi si partiva già con un piede di diffidenza e di certo le magliette smanicate della Met non aiutavano, in più essendo un po’ più piccino ci volle un po’ per maturare della confidenza... Fin da subito avete avuto la possibilità di girare al zucka park, che negli anni avete contribuito a migliorare. Ora lo skatepark è un po’ a rischio nel senso che il park rischia di chiudere: volete parlarci un pò di questa situazione?

FB • Che dire... è una situazione strana. Dopo più di dieci anni che siamo lì lo vogliono togliere per fare tornei di basket (dicono ci siano 180 iscritti..), una balera estiva per gli anziani e altre cose che potrebbero benissimo fare da altre parti... Ma si sa! da che mondo è mondo quando una cosa funziona bisogna toglierla! Comunque amen, tanto il contratto di gestione del territorio scade tra un anno e per il momento siamo tranquilli. Anzi non sia mai che organizziamo uno Zucka vs tutti abusivo! AM • Sì, il park è ormai come una seconda casa o comunque un luogo in cui ho passato tanti bei momenti, per cui ne sono affezionato a priori. Da qualche tempo è arrivato a ‘dirigere’ l’area un uomo che assieme alla parola di cristo porta con se un odio innato per i giovani... per cui non ci resta che pregare per un colpo di scena: sì forse non è una spiegazione ma più un ‘no comment’.

FABIO BOTTELLI bs 50 / 50

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SX / ANDREA MUNARI nollie bigspin bs nosepick dx / FABIO BOTTELLI fs five / o

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FABIETTO & MARCAIETTA ESCAPED FROM THE DEPARTMENT OF MENTAL HEALTH Torniamo ad argomenti un po’ più felici: gli Zucka sono famosi per l’alto livello di ignoranza e di bordello alle feste e voi due rappresentate la fazione più estrema per quanto riguarda gli scherzi... quand’è stata la volta in cui l’avete fatta veramente grossa?

FB • Eheheh!!! Una cosa che non dimenticherò mai è quel pover uomo basco al quale ha preso fuoco la giacca! Una delle prime sere del tour a Bilbao eravamo andati in discoteca e nel mezzo del delirio io e Marcaietta ci eravamo procurati dei rotoli di carta igienica e degli adesivi per dare fuoco ai pantaloni dei nostri amici. Ad un certo punto eravamo al secondo piano su un terrazzino che dava sulla pista da ballo e Scapin che guardava se c’erano tipe, era ignaro che sarebbe stata la nostra prossima vittima! Fatto sta che in men che non si dica aveva preso fuoco e cercando di liberarsi gli si era appiccicato l’adesivo che teneva la carta bruciandogli un dito. D’istinto, e un po’ volontariamente, ha lanciato una palla infuocata al piano di sotto che è atterrata sulla spalla di ‘sto povero tipo scatenando un casino bestiale e una quasi rissa placata dal buon Simone Carollo! AM • Senza dubbio quella sera a Bilbao è stata una delle più ignoranti che ricordo… E così a mente fredda non me ne vengono in mente di particolarmente dannose, però vi posso raccontare di quella volta che ad una festa in una discoteca del vicentino per ripicca verso il bar che a fine serata (quattro di mattina) non ci dissetava più, abbiamo preso un tavolino come souvenir facendoci però scoprire da un buttafuori che ci ha inseguito a perdifiato fino alla macchina... ma ormai era gia caricato! Corri corri corri Luigi! Per farvi immaginare meglio il ridicolo della scena vi dico solo che l’auto era molto piccola e con cinque persone dentro, tipo Tetris...

Oltre agli scherzi il vostro curriculum mette in mostra la vostra abilità nello strappare le mutande, maneggiare fuoco e petardi. Partendo dallo ‘sbrega mudande’, ricordate un’occasione particolare in cui ne sono ‘partite’ in maniera esagerata? Quelle con maggiore soddisfazione? Chi dell’ambiente skate è nel vostro mirino?

FB • Il miglior smutandamento di massa mai visto è stato al Punky Reagge Pub pochi mesi fa alla premiere del video Strange! Ero partito da casa già sapendo che di mutande ne sarebbero partite a decine e infatti a metà serata dopo la proiezione del video le mutande sono cominciate a volare. C’erano mutande persino dentro al forno a legna delle pizze! Non ti dico che bontà! Anche se il top è stato raggiunto quando un mio amico si è preso in faccia un paio di mutande con una super sgumma marrone e davanti l’incredulità dei presenti se l’è leccata tutta! Peccato solo che eravamo d’accordo e che quei mutandoni bianchi sgummati li avessi preparati a casa con della buonissima nutella!!! Il prossimo? Rizzato ovviamente! Appena vedrò questo 6:00AM! AM • Sì, confermo che alla premiere Strange ne son volate di belle… e in tante feste ne son partite a dozzine… e poi si sa… le mutande sono come le ciliegie, una tira l’altra!!! Qualche situazione esilarante legata ai petardi?

FB • Quella volta che il Gonz mi ha buttato dentro la bowl di Brescia con uno schiaffo ed io per fargliela pagare gli ho scoppiato un petardo nelle mutande. Aveva una piaga sulla chiappa e il lunedì quando mi son fermato in carrozzeria da lui, era seduto con mezzo culo fuori dalla sedia. AM • Avete mai esploso un raudo in macchina?... fidatevi porta sempre il buon umore!!! Ma state attenti, in viaggi di più giorni può diventare pericoloso, ci prenderete di sicuro il vizio!

FABIO BOTTELLI feeble

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FABIETTO & MARCAIETTA ESCAPED FROM THE DEPARTMENT OF MENTAL HEALTH In molti si chiedono: cos’è l’ice canyon? O il patibolo? C’era veramente il bisogno di inventare queste ‘macchine infernali’ per bere?

FB • Eh! Queste sono cose che non si possono spiegare. Vedete di non mancare al prossimo Zucka party! AM • Provare per credere! Spiegarli è inutile!!! Zucka rules… È colpa vostra se Montagner ha iniziato a sbronzarsi?

FB • Chi? Montagner? No no, lui non beve! Chiedete ai suoi genitori!! Ahahah... bò, non so ma forse un po’ sì. Mi ricordo la prima volta che l’abbiamo obbligato a bere delle birre al CIS a Sestri voleva rubare una barca... AM • Mah, chi lo sa, ma quello che mi chiedo io è: ma come hai fatto a convincere i tuoi che sei astemio dopo che sei tornato a casa in maniere rovinose colorato di indelebile dalla testa ai piedi? Ci sono ‘cricche’ di skateboarder con le quali vi trovate particolarmente a vostro agio? Se sì perchè?

FB • Non abbiamo delle preferenze, ma non si può di certo negare che skateare e far festa con i Marciones di Brescia, i ragazzi di Conkster e di Go Fast di Riva del Garda è sempre bello, perché non si sa mai come va a finire la giornata... AM • Prime metterei quelle in famiglia, tra bulwark e rosangeles, che casino… però subito dopo ci sono senza dubbio i Marciones… maledetti… Nelle fredde notti invernali non puoi sognare niente di meglio della Knodel bowl, e se oltre a questo trovi anche un branco di animali, una skattinata da buon umore è sicura… un grazie a tutti voi… Canela fa el serio che te ghe na fameia!

È da qualche anno che snobbate la maggior parte dei contest dove in genere potreste dire la vostra... troppo sbattimento muoversi e skateare in mezzo al bordello?

FB • Ho paura che la gente mi salti addosso... no dai è che lavorando tutta la settimana preferisco skateare durante il weekend e non andarmi ad imbucare in uno skatepark con mille persone. AM • Non credo di poter avere così tanta voce in capitolo, ma grazie comunque! E poi cosa c’è di meglio di una skateata in tranquillità tra amici… Marcaietta: vogliamo spiegare una volta per tutte questo tuo soprannome? In realtà in pochi ti conoscono come Andrea Munari... Semplice… il mio fratellone si chiama Marco e da sempre il suo soprannome è ‘marcaia’: da questo, in quanto più piccolo il mio è marcaietta. Il tuo datore di lavoro è il Gonz (Andrea Conzato): avere il capo skater in qualche modo aiuta o rimane comunque uno ‘il capo’?

Bè non lo so, sì di sicuro è comunque una persona che conosco da sempre, per cui sì aiuta, ma quando si è a lavoro si è a lavoro, quindi si tiene sempre un certo distacco e professionalità… O almeno credo!!! Ma alle 18:00 ci si mette d’accordo sul dove andare a girare quando si può! Da contratto svolgi la mansione di verniciatore ma so che il tuo lavoro va molto più in là. Ce ne parli un po’?

Va ben che son veneto, ma basta parlar de laorare… nella vita le giornate feriali le passo nel reparto di grafica di una carrozzeria in cui si tratta la decorazione di automezzi, quindi passo dalla preparazione all’applicazione di adesivi, per finire con il ruolo di carrozziere.

ANDREA MUNARI fs feeble

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SX / ANDREA MUNARI ollie up dx / FABIO BOTTELLI alley oop fakie nosegrind

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FABIETTO & MARCAIETTA ESCAPED FROM THE DEPARTMENT OF MENTAL HEALTH Sappiamo che i tuoi tre mezzi di trasporto fanno più di cento anni messi assieme. Ci vuoi parlare un po’ di come ti è venuta questa tua passione per ‘il ferro vecchio’ ed il restauro?

A partire dal fatto che ognuno ha i suoi problemi, questa passione ce l’ho da sempre, nata da teenager con le vespe e portata avanti prima con il maggiolone che ho regalato a mia mamma per fargli tornare in mente la gioventù, dato che il mio babbo ne ha avuti due da pischello. Poi mi son tolto lo sfizio del Taunus, che ho fatto a pezzi e risistemato con maniacalità in un anno di serate in garage e infine al mio dolce rom van, un Bedford camperizzato degli anni ‘80 con il quale vengo schifato e prendo dello ‘zingaro’ dalla maggior parte della gente che incrocio… ma non è un problema perché mi salva nelle notti brave di festa smodata. Fabio, ora che sei passato a Strange anche tu diventerai un fissato della bici fissa?

Bello il gioco di parole ‘fissato della bici fissa’!. Comunque no, la fissa è da gay! Eheheh scherzo! più che altro il problema è che l’ho provata una sola volta e per frenare son sceso in corsa. Quindi meglio avere dei freni su cui fare affidamento... no?!?

Sappiamo che tuo padre pratica windsurf e snowboard e i tuoi genitori hanno sempre visto bene lo skataboard: una fortuna che non hanno in molti...

Sì, devo dire che i miei genitori mi hanno sempre lasciato fare quello che volevo in ambito sportivo e questo grazie sicuramente a mio papà. Nonostante abbia sessant anni e si lamenti per i vari acciacchi, è sempre in montagna a snowboardare o al lago a surfare. Soprattutto adesso che è in pensione...n°1! Due anni fa sei stato in Australia, l’anno scorso in California, un mese fa a Parigi e prima ancora ad Amsterdam: hai una certa passione per gli spostamenti... Cosa ti è rimasto dentro dopo tutti questi viaggi?

Eh sì. Se potessi sarei sempre in giro per il mondo. Non so, ma la sensazione di essere anche solo tre metri fuori dal confine italiano mi da una sensazione ANDREA MUNARI di libertà. fs Di tutti wallquesti viaggi mi sono rimasti logicamente ricordi bellissimi e anche fortunatamente il numero di qualche bella gnocca nella memoria del telefono... non si sa mai in qualche ‘remember’!

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Il viaggio dei tuoi sogni?

Cina! Non hanno inventato loro i petardi?!? Dai, questa tortura è arrivata al termine. Potete salutare, ringraziare insultare e minacciare chi volete...

FB • Saluto e ringrazio papà e mamma, mia sorella Martina, Charlie e il fotografo Enrico Rizzato. E i miei sponsors: Pros Port, Action Now, Circa, Bones, Reds, Eastpak e Strange. AM • In primis mando un bacio a mamma che saluto e ringrazio assieme a mio papà e a mio fratello Marco che mi hanno sopportato fino ad oggi... grazie, un bel bacio a Biancaviola, ciao al Mostro e agli altri animali di casa... Inoltre ringrazio sentitamente Macho di Prosport, Enimol Skateboards, Giulio di Murder e Blue Distribution con Emerica per il supporto. Inoltre entrambi salutiamo il Gonz, Ciacia, Mirko, Trento, Bradi, la Zucka Crew, Gnesotto, Zilio, Sart, Mefiu, Conckreto e Gigi, Gioia e Giorgia, Vlad e Stanley, la carrozzeria Conzato, Davide ‘Toretto’ Martinazzo, Fabio ‘Bongo’ Montagner, Geko e tutti gli amici di Strange, il capo Simone Verona, tutto il team Enimol Skateboard, Bubu, Scapin, Jack e la Bullwark Crew, Ube, zio Martino, Sket, Snano e la Ros Angeles Crew, Belle, Canela, Guido, Lerri e tutti i Marciones, i Cerealix e la Conckster Crew, Penzo e la Krap Crew, la Enta Krew, Carmine e i ragazzi di Udine e Pordenone, Go fast Crew, Cesco da Lonigo che è diventato Cesco da Parigi e tutti gli amici Parigini, Raso, Bena, Boy, ‘tira pacco ai tour’ Cocco, Cappe, Charlie Bari e gli amici di Vicenza, i cugini Zuliani, Rigo, i Doria Doria, Leo, Brutus e tutti gli amici con cui facciamo festa e quelli che troviamo sempre in giro a skateare!


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IUTER&TOUR WORD ENRICO CEROVAC & PHOTO OLAF PIGNATTARO

PIETRO STUPER FLIP FOOTPLANT BERLINO

È BEN NOTO ORAMAI DA TEMPO: QUANDO SI ORGANIZZA UN TOUR DI SKATE, NON SI SA MAI A COSA PUOI ANDARE REALMENTE INCONTRO...

Quattro rider infortunati, un pieno di benzina al posto del gasolio nel bel mezzo della 74 / IUTER TOUR

Baviera, una valigia persa e una videocamera rubata insieme ad un tot di materiale girato. Sono solo alcune delle piccole disavventure che sono successe tra Genova, Treviso e Berlino: le tre città che sono state protagoniste del tour Iuter...


IUTER TOUR / 75


L

a prima tappa è stata la Liguria, più precisamente Genova, dove a fare gli onori di casa è stato il buon Francesco Ferro: tre giorni su è giù per la costa, affamati di spot e focacce, il tutto condito da una continua dose di rap freestyle del comasco Simone Chiolerio, che si è aggiudicato anche il titolo di miglior ‘giocatore sul campo’ skateando in quei tre giorni ogni cosa possibile. Sempre a bordo del nostro Fiat Doblò ci siamo diretti successivamente ad est... Meta finale Treviso, la capitale degli spritz, dove ad aspettarci a braccia aperte c’era uno dei nostri più giovani skater, Devis Ficara. Purtroppo il primo giorno siamo stati martoriati dalla pioggia e dallo strimpellare dell’ukulele di Simone (altra sua grande passione)... I giorni successivi, salvo il caldo torrido e le zanzare voraci, abbiamo skateato un sacco di spot interessanti, assaporato con piacere l’ospitalità trevigiana (un grazie alla famiglia Ficara e alla Gio) e fatto festa in compagnia di vecchi amici. Siamo riusciti anche a presenziare ad un contest che si svolgeva nelle vicinanze! Insomma una bella avventura, per alcuni di noi anche formativa: infatti il piccolo Jacopo Carozzi (oltre ad aver acquisito in precedenza una padronanza del triestino), dopo questa esperienza ha imparato ad usare anche alcuni ‘importanti vocaboli’ del dialetto veneto! 76 / IUTER TOUR

FRANCESCO FERRO

SW FS BIGSPIN GENOVA


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IUTER TOUR

IACOPO CAROZZI BS LIPSLIDE BERLINO

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IUTER TOUR

SIMONE CHIOLERIO

TAIL DROP TO POLE JAM TREVISO 80 / IUTER TOUR


ENRICO CARTA FEEBLE BERLINO

Il viaggio più significativo e faticoso per noi è stato sicuramente Berlino, che si riconferma una delle città più skateabili e affascinanti d’Europa. In occasione del Bright Tradeshow (dove presentavamo la nuova collezione primavera estate 2012), abbiamo organizzato anche una settimana di skateboarding in compagnia di alcuni membri della skate family: un condensato di spot, eventi e feste (legate alla fiera), ci hanno fatto rimbalzare da un capo all’altro della capitale tedesca per tutto il periodo di permanenza. In puro spirito berlinese si dormiva poco e si girava tanto! Salvo le brutte cadute (era da tempo che non si vedevano tante cartelle in un solo tour), l’inagibilità di alcuni spot monitorati da custodi intransigenti e il problema di far entrare un minorenne ad alcune feste, ce la siamo passata alla grande! Abbiamo skateateo in compagnia di un sacco di pro negli spot storici della città, assaggiato la cucina vietnamita, fatto festa con i local e abbiamo fatto pure un paio di wall ride sul muro di Berlino: fantastico. Una nota di merito al ‘carroarmato sardo’ Enrico Carta e al ‘nano da battaglia’ Jacopo Carozzi, che si sono frullati per bene pur di portare a casa i trick! Al ritorno dalla Germania, ci siamo fermati a girare per un po’ di giorni gli spot di Milano e le zone limitrofe, anche se acciaccati e stanchi eravamo sempre insieme a skateare, ogni giorno ripensando a tutti quei momenti... Sempre con il sorriso stampato in faccia! IUTER TOUR / 81


DANNY BRADY flip backward nosegrind 82 // VANS DOWNTOWN SHOWDOWN


VANS downtown showdown word and itw ale redaelli / photo osde PER IL QUARTO ANNO CONSECUTIVO L’EUROPA OSPITA UNO DEGLI EVENTI PIÙ POPOLARI CHE VANS ABBIA PROPOSTO NEL MONDO DELLO SKATEBOARDING DEGLI ULTIMI ANNI... IL DOWNTOWN SHOWDOWN HA LENTAMENTE ASSUNTO LA FORMA DI UN APPUNTAMENTO TRADIZIONALE, UN MEETING ANNUALE CHE RACCOGLIE SKATEBOARDER DEL VECCHIO E DEL NUOVO CONTINENTE, UNA TAPPA FONDAMENTALE NEL CALENDARIO ESTIVO DEI CONTEST. ANCHE QUEST’ANNO LA FORMULA PROPOSTA È STATA LA MEDESIMA: STRUTTURE DISEGNATE DALLE COMPANY PARTECIPANTI ED UN FIUME DI RIDER PRONTI A DISTRUGGERLE... La città ospite quest’anno era Londra, che dire, credo che la maggior parte di voi abbia delle esperienze personali riguardo a questa metropoli che è indiscutibilmente una delle più caotiche ed affollate per definizione. La coppia di parole che si sente più spesso pronunciare in questa città è ‘next please’... Parole che presuppongono il fatto di trovarsi in fila. A Londra si fa coda per tutto: metropolitane, fast food, aree per fumatori, autobus.

VANS DOWNTOWN SHOWDOWN // 83


VANS downtown showdown

Ogni attività del quotidiano è strettamente collegata ad una fila che si deve necessariamente superare per poter incominciare. Per un ansioso patologico come me, la coda è sempre sinonimo di un peggioramento, e quindi mi trovo a dire, mio malgrado, che non ho apprezzato troppo la location... Troppe regole, troppo stress e troppa ansia. Ciò nonostante il contest è stato davvero interessante, le strutture erano di livello ed i rider hanno dimostrato come al solito che lo skateboarding europeo cresce di anno in anno, anelando ad essere presto riconosciuto come qualcosa di autonomo e differente dal ‘cliché’ made in U.S. Vi dico un paio di nomi che mi hanno davvero lasciato impressionato anche se non credo di svelarvi niente di nuovo: Nassim Guammaz è una bestia disumana, la sua intervista sul Kingpin di luglio lo dimostra in pieno. Pochi skater hanno una media così alta dai gap. In breve: lui i suoi trick li fa tutti e sempre.

BEN REAMERS transfer to rock to fakie 84 // VANS DOWNTOWN SHOWDOWN


Danny Brady che skatea per Blueprint è uno skater inglese, lo ricorderete per la sua presenza in ‘Fully Flared’. Non conoscevo la sua ‘contest attitude’ fino a che non lo ho visto in azione quest’anno: tecnico, pulito e soprattutto capace di skateare con una parte del corpo che gli altri skater faticano ad utilizzare: il cervello.

N.D.R.

‘La fantasia al potere’ si gridava durante i ‘70, ed anche se il buon Brady allora non era nato, sembra aver fatto di questo slogan un vero e proprio principio di skateboarding. Il terzo signore che mi ha sconvolto si chiama Chris Pfanner, lui è uno di quelli che davvero non ha bisogno di presentazioni: è uno dei migliori al mondo e basta vederlo ollare per intuirlo.

Ebbene avevo escogitato un piano diabolico per potermi attenere alla dieta. Acqua bollente aperta a manetta dal lavandino, porta rigorosamente blindata e classica ‘bara’ nel bagno, nel tentativo di eludere le apparecchiature rilevatrici di fumo dell’albergo.

Anche se ormai è un pro per Anti Hero, ha potuto partecipare al contest in qualità di supporter di Yama Skateboards, una piccola company austriaca che lo sponsorizzava prima di passare ad una ‘major’. Ne ha guadagnato lo spettacolo. Questo dovrebbe servire da insegnamento ai polemici italiani che girano i contest a squadre lamentandosi per la partecipazione dei ‘troppo bravi’...

Non provate mai, e ripeto mai, ad infrangere le regole anti-fumo della città di Londra: chi mi conosce sa perfettamente che seguo una dieta vegetariana strettamente legata ai tacos di carta alla jamaicana.

Il risultato è stata una drammatica contravvenzione da cento pound che abbiamo evitato solo supplicando il concierge dell’albergo...

VANS DOWNTOWN SHOWDOWN // 85


ROB SMITH noseblunt bs bomb drop 86 // VANS DOWNTOWN SHOWDOWN


dustin dollin interview “Chi

Hey Dustin come va? Dammi i tuoi dati come se fossi uno sbirro... Tutto bene... splendidamente! Mi chiamo Dustin Dollin e vengo dall’Australia. Stai vivendo in OZ attualmente? Bè sono ‘on the road’ da un bel po’, ormai giro per il mondo, ovunque... Il posto migliore degli ultimi tempi? Una qualche isola greca: Astapalia o Astalupia... Io la chiamo semplicemente Astaplaya. È stato bello: spiagge, mare e ho imparato a nuotare... Quando e perchè hai cominciato a skateare? Bè... la prima che ho visto skateare è stata mia madre che si spengeva con qualunque tipo di tavola sulla strada davanti a casa, poi per l’influenza di amici e compagni di classe che hanno cominciato a skateare, dopodichè qualche skatemovie e la mia voglia di confrontarmi: lo skateboarding mi ha assuefatto. Perchè ami così lo skateboarding? E c’è qualcosa che non ti piace? Onestaente amico non ne ho idea. Di sicuro è un modo per scacciare le frustrazione, un modo per scappare. L’unica cosa invece di cui sono certo è che non mi piacciono che gli skater che si prendono troppo sul serio. C’è qualcuno ti ispira nelle cose che fai, nella vita e nello skateboarding? Io estraggo linfa vitale dalla mia ‘crew’, tutti gli amici di Baker, Shake Junt e Deathwish. La mia crew è l’unica fonte di vera ispirazione... Chi è secondo te, il miglior skater di questo periodo? Andrew Reynolds, a mani basse. È il migliore street skater di sempre.

saro’ nella mia prossima vita? Me again! Non e’ possibile rifare tutto di nuovo?”

Le tue migliori esperienze legate allo skate? Tutta la mia vita direi! Che domanda malata! Lo skatebaoard mi conduce in posti meravigliosi, alla caccia di situazioni pazzesche, tanta gente, divertimento e belle ragazze... Wow! Non dovrei esser neanche qui in questo momento! Ahahah! Qual è, di solito, la prima cosa che fai la mattina appena ti svegli? Mmm... Di solito mi faccio una pisciata! E l’ultima prima di addormentarti? Di solito una scopata se riesco! E mi lavo i denti. Un paio di incubi durante la notte e poi mi risveglio che sono distrutto... La cosa più stupida che hai fatto da ubriaco? A Barcellona in un bar, ero con Dyrdek e qualcun altro, c’erano un sacco di donne e l’ingrediente magico della serata era l’assenzio. Uno shot tira l’altro ed ad un certo punto il buco... Mi sveglio al mattino in ospedale con bende tutt’intorno al braccio. Nel ricostruire la serata, mi sono persuaso di aver skateato ubriaco di assenzio con una mini tavola giocattolo che c’era la sera prima, ed essermi fatto molto male al braccio e alle dita, credo di aver skateato fino all’ospedale con questa mini tavola, per poi finalmente essere soccorso dagli ospedalieri. La sala d’attesa il mattino seguente era gremita di gente e c’erano anche dei poliziotti... Quando mi sono avvicinato al banco per pagare con la carta di credito, per poco non ho tirato fuori tutta l’erba che avevo in tasca! Serata abbastanza stupida direi... Whiskey o Jegermister? Jegermister, sempre. Lo amo davvero. Mi rende davvero inventivo, pieno di immaginazione. Prima lo bevevo in bicchieri pieni con ghiaccio, ora sono abituato a prenderlo a shot, ma pochi alla volta.

Parlami di Shake Junt: molti ragazzi in Italia vi seguono appassionatamente! Qualcosa di fresco, siamo una crew come altre ma proponiamo qualcosa di nuovo. Il nuovo video Chickenbone, in uscita a Ottobre, sarà incredibile, tutte le part stanno venendo fuori veramente bene. Penso sia la prima volta che una company di hardware e griptape metta in piedi un full video come questo. Ci divertiamo tantissimo e sta venendo un gran bel lavoro grazie a Beagle e al suo filming, ad Andrew Reynolds, ma soprattutto grazie alla mente di Shane Heyl: un fenomeno. Sono sue gran parte delle idee, come quella delle ali di pollo: tutto nasce dal divertirsi insieme, riuscendo a sviluppare le idee dei singoli rider. Sei mai stato in Italia, ti è piaciuto? Sì, sì! Good times... Sono stato a Roma e Milano, mi ricordo qualcosa riguardo ad un Rock Club ma ero davvero ubriaco. Però abbiamo mangiato bene: avevamo quattro chef diversi che cucinavano ogni sera per noi, è stato un bel soggiorno! Che ne pensi di questo evento, del Downtown Showdown? Prime impressioni? Organizzato splendidamente! Ieri c’è stato un meeting con tutti gli skater ed hanno offerto a tutti birra gratis. Posso dire che ci dovrebbero essere pìù strutture da skateare, ma non sono qui per skateare, quindi non me ne frega un cazzo! Ottima organizzazione, Vans ha fatto un bel lavoro. Qual è la migliore ‘skate town’ che hai visitato recentemente in giro per il mondo? Il mondo intero è la mia città da skateare... Non sto molto fermo in una città, mai abbastanza per skateare tutto. Se guardi una mia video part, all’incirca ogni trick è filmato in tour. In tour mi sento più spontaneo, non ho molto da pianificare. Sicuramente per circa dieci anni ho skateato di più a Sidney e Melbourne...

VANS DOWNTOWN SHOWDOWN // 87


ROAD TO CLASH

F.I.H.P. IN BERLIN

Word Simone Verona & Beatrice Sugliani // photo Beatrice Sugliani // photo contest Adam Sello

Il Berlin Clash è un evento da paura a partire dalla location. Il park indoor che lo ospita ha tutto quello che uno skater puó desiderare: street course, bowl, micro a spina, vert e pure un D.I.Y. in concrete divertentissimo! Il tutto è immerso in un’area gigantesca di capannoni riqualificati dove potete soddisfare ogni vostro interesse al di fuori dello skateboard: piste da corsa, bar, club, zone relax, pareti d’arrampicata e quant’altro! Per questo motivo nei giorni del contest siamo rimasti piacevolmente cullati dalla routine dell’evento ed anche se la voglia di street era parecchia, non ci è affatto dispiaciuto spendere lì i primi giorni. Poi il livello era davvero alto e penso che per tutti sia stata un’ottima esperienza prendere parte ad un contest del genere! Bè, insomma, devo ammettere che per quanto Berlino sia una città interessante e ci siano pure un sacco di spot, la cosa che personalmente mi ha colpito di più è stato proprio il Berlin Clash! Simone Verona

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dx // IVAN FEDERICO bs crail up // CURREN CAPLES fs melon opposite // ENIZ FAZLIOV bs 180° fakie five-o

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ROAD TO CLASH

F.I.H.P. IN BERLIN

Era questa la prima volta che vedevo Berlino. Ne sono rimasta affascinata. Ogni giorno abbiamo potuto assaporare quella sensazione di libertà che in pochi posti mi è capitato di vivere. La mentalità del meltin pot che solo poche città europee hanno, mi ha rapita. La gente che ti capita di incontrare in giro è unica, rara. I giorni di contest sono stati pieni e le giornate in giro per la città ci hanno riempito di un bagaglio da ricordare sicuramente. Primo tra tutti ricordo l’impatto architettonico, i poster per strada, i disegni, la musica, l’arte in generale, libera, pura, diretta. I tetti ed i palazzoni della vecchia Berlino est, il muro e le facciate dei luoghi più turistici, le panchine e gli anziani a passeggio... dx // IACOPO CAROZZI feeble up // sx // FABIO MONTAGNER bs smith

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ROAD TO CLASH

F.I.H.P. IN BERLIN

Le biciclette, i nostri compaesani trasferiti, il reciclo delle bottiglie di birra e le pins, la pizza al taglio sotto l’ostello... La camerata da cinque, la moquettes dell’ostello, gli scherzi a Jacopino che se la pigliava con gli altri mentre ero io a farglieli... sorry!!! L’astuccio del Picozza ricavato da una custodia della vodka, Fabio e il Simo su internet la sera. Le fototessere alle macchinette, i colori ed il grigio che non sarà mai il grigio a cui siamo abituati. Insomma, da rivedere, da ritornar-

dx // FABIO MONTAGNER bs backward nosegrind

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ci, da rivivere Berlino. Beatrice Sugliani


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Snapshot skateboarders random pics

Santa Ana, California

28 febbraio 2011, ore 17:30 circa, west 1st Street 3620, Santa Ana, California. Tacos a 99 cent, NBA in TV e messicani che ridono quando chiedi un burrito veggie, perchÊ non esiste. Ovviamente i burrito hanno la carne... Però i messicani sono in gamba e sanno comunque sempre accontentarti! Davide Frassine

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