DM oggetti Design Magazine N.14

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AUX Aud$ 9,00 - AUT Á 6,00 - BE Á 5,50 - F Á 8,00 - D Á 7,00 - LUX 5,50 - PTE CONT. Á 5,00 - UK £ 4,50 - E Á 5,00 - USA $ 9,00 - CH CT CHF 7,00 - RC CHINA - HONG KONG

APRILE MAGGIO GIUGNO 2014 ANNO IV NUMERO 14 € 3,00

Vitra Design Museum Phantasy Landscape Visiona 2 IMM Köln Möbelmesse Cologne Furniture Fair 1970 © Panton Design. Basel

VISIONA 2 VERNER PANTON MUSEI.MOSTRE. VITRA DESIGN MUSEUM. VISIONA 1970. REVISITING THE FUTURE> TRIENNALE DESIGN MUSEUM. TDM7 “AUTO DA SÉ”> BRAIN. IL CERVELLO. ISTRUZIONI PER L’USO> MUBA. IL MUSEO DEI BAMBINI> DESIGN<DESIGNER. ACCADEMIA COSTUME &MODA ROMA> LE CASE DEGLI ARCHITETTI> IN TAVOLA. TABLEDESIGN> ARGENTO LIVING COLLECTION> TOPGOURMET. IL SALUMAIO DI MONTENAPOLEONE> EATALY A MILANO JOHNSONS INTERNATIONAL NEWS ITALIA WWW.OGGETTIDESIGNMAGAZINE.IT




Driade Luciola by Fabio Novembre Il vasto catalogo Driade comprende oggetti eccezionali e di uso quotidiano: mobili per la casa, il giardino, l’ufficio e gli spazi collettivi oltre a una vasta gamma di accessori per la zona living e dining. Tante anime che si fondono armonicamente a formare un unico marchio che è la rappresentazione del suo fondatore Enrico Astori, oggi Presidente Onorario, il quale dice di se stesso “Mi considero un eclettico, nel senso che posso ritrovarmi nel minimalismo più estremo come nel barocco più elaborato”. Un eclettismo che, unito a una particolare attenzione per le tecniche artigianali integrata con i più moderni processi industriali, ha reso possibile lo sviluppo di un total living Driade che è il simbolo del miglior saper vivere italiano.


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MUSEI & MOSTRE 22

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Vitra Design Museum Gallery Visiona 1970 - Revisiting the future Progetto abitativo di Verner Panton ACCADEMIA COSTUME&MODA ROMA 1964- 2014. Il 50° Anniversario MUBA. Il Museo dei Bambini Rotonda della Besana Milano BRAIN. Istruzioni per l’uso Museo Civico di Storia Naturale Milano

DESIGN NEWS 16 20

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XXIII Compasso d’Oro ADI Spazio A ex Ansaldo Milano VII TRIENNALE DESIGN MUSEUM TDM7 ll design italiano oltre la crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione Museo Poldi Pezzoli Milano La Casa Morbida di Foscarni

Sommario Aprile Maggio Giugno 2014 N.14 4




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DESIGN<DESIGNERS 62 68

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Vitra Design Museum Kontanstin Grcic - Panorama Stedelijk Museum Marcel Wanders: Pinned Up. 25 Anni di Design NATEVO by Flou per CityLife Le Residenze Zaha Hadid L’Oca Nera Home Living Design

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IN TAVOLA 96 98 104

Lobmeyr Drinking set n.248 Riedizione dei bicchieri di Adolf Loos Il Salumaio di Montenapoleone Al Museo Bagatti Valsecchi di Milano Il Trittico di Carlo Moretti

Sommario Aprile Maggio Giugno 2014 N.14 8


Collezioni Daisy


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Rosenthal Design Plus 200 Anni di Hutschenreuther La Scuola Alessi Pentole, Posate, Piatti, Bicchieri EATALY Smeraldo Milano Dedicato alla Musica Palais Royal Nuovo Mood Modigliani Linea Pop

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Fiere e News Eventi Indirizzi Aziende

Sommario Aprile Maggio Giugno 2014 N.14 10





Trimestrale n.14 Aprile Maggio Giugno 2014 REDAZIONE EDITORE Direttore Responsabile Stefania Bosco di Camastra s.bosco@johnsons.it Relazioni Esterne Paolo Poma p.poma@johnsons.it Redazione Ombretta Bertini o.bertini@johnsons.it Rossella Crippa r.crippa@johnsons.it Grafica Editoriale Maria Laura Braghetto Monica Zanardi redazione@johnsons.it Collaboratori in Redazione Peppa Buzzi pepperbi@libero.it Mariella Orlando Alessandro Guerrato Paola De Toma, Olga Di Bartolo Trend Tessuti Nena Mazza n.mazza@johnsons.it Fotografi Foto Archivio Aziende AngeloMargutti

Johnsons International News Italia Srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano Tel 02 4398 2263 Fax 02 4391 6430 Presidente e Amministratore Delegato Achille Palma Vice Presidente Tiziano Magni Produzione Gionata Caimi Distributore Esclusivo Edicola Italia Press - Di Distribuzione Stampa e Multimedia Srl 20090 Segrate (MI) Distributore Esclusivo Estero Johnsons International News Italia Srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano Stampa Tiber Spa Brescia Servizio Abbonamenti Johnsons International News Italia Srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano Logo Testata Glocal Design, Biella

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ALESSI La nuova collezione di orologi da polso “l’orologio”, design Frédéric Gooris (2014) 14

Ai sensi degli Art.7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003 Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati da Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso 4, 20144 Milano, Titolare del trattamento, e che le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’invio del presente periodico e/o di eventuali proposte di abbonamento, e/o l’elaborazione a fini statistici e/o la trasmissione di iniziative editoriali e/o commerciali di Johnsons International News Italia S.r.l.. I Vostri dati saranno trattati con le finalità sopra esposte dalle seguenti categorie di incaricati: addetti all’Ufficio Abbonamenti e Diffusione, addetti al confezionamento e alla spedizione, addetti alle attività di Marketing, addetti alle attività di redazione. Vi ricordiamo che in ogni momento avete diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostri dati inviando una richiesta scritta a Johnsons International News Italia S.r.l. - Responsabile Trattamento Dati -, Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta da parte di Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Iva assolta dall’editore Art. 74 Dpr 633/72 e successive modifiche I comma lettera C. Esente da bollo Art. 6 II comma Dpr 642/72.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ADI DESIGN INDEX

ADI DESIGN INDEX In questa pagina: dall’ alto, da sinistra, marchio e identità visiva “Riviera Di Rimini” e installazione al Museo Storico dell’Età VenetaPalazzo del Podestà Bergamo di “N!03 Alessandro Bettonagli Entertainment”. Qui a sinistra, cover di ADI Design Index 2013 e, a destra, piattaforma “Slowd” per il Design a Km Zero di Slowd e “MA MI. Mondi a confronto” di Tommaso Monaldi e Marco Tortolioli Ricci. Sotto, Aston Martin V12 Zagato e Azimut Magellano 43HT Azimut Benetti Divisione MC. Qui sotto, Crush” carte ecologiche di Favini.

XXIII Premio Compasso d’Oro ADI IN MOSTRA ALLE EX OFFICINE ANSALDO A MILANO I PRODOTTI SELEZIONATI PER IL XXIII COMPASSO D’ORO ADI, PRIMO ATTO DI UN PROGRAMMA DI INIZIATIVE DENOMINATO “DESIGN È” TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ADI DESIGN INDEX

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l Compasso d’Oro torna a Milano per celebrare il suo del XXIII Compasso d’Oro ADI, il prestigioso riconoscimento 60° anniversario. E in concomitanza con il Salone assegnato al migliore design italiano messo in produzione del Mobile inaugura una mostra negli spazi delle ex nelle diverse categorie (design per l’abitare, l’ambiente, il Officine Ansaldo, messi a disposizione dal Comune lavoro e la persona, design dei materiali e dei servizi, design nell’ambito del programma di iniziative “Design è”. Più di per il sociale e per l’impresa, visual design, exhibition design, 400 i prodotti selezionati, inclusi nelle pubblicazioni dell’ADI ricerca teorica e targa giovani). “La Collezione storica del Design Index 2011, 2012 e 2013, scelti dall’Osservatorio Compasso d’Oro”, aggiunge la Presidente Luisa Bocchietto, permanente del Design ADI e in concorso per l’assegnazione “che si arricchisce ogni tre anni, è un patrimonio di creatività

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Collezione B black design Josef Hoffmann (1912)

Lobmeyr è distribuito in esclusiva in Italia da B.Morone www.bmorone.it


OGGETTI DESIGN MAGAZINE ADI DESIGN INDEX

e produzioni eccellenti che il mondo ci invidia, simbolo della nostra cultura e del nostro saper fare, una preziosa realtà di stimolo per le giovani generazioni”. La mostra alle ex Officine Ansaldo a Milano anticipa del resto una visibilità che per la Collezione storica del Compasso d’Oro diventerà permanente nel 2015, quando avrà una sua sede stabile e aperta al pubblico nell’ex area Enel, posta tra via Bramante e via Ceresio, parte di un complesso di archeologia industriale destinato a diventare il centro propulsivo del design milanese nonché un ulteriore luogo per la cultura e la condivisone delle idee. Programma integrato sul design che prevede eventi di promozione per oltre un milione di euro sul biennio 2014/2015, “Design è” nasce dalla sinergia fra soggetti pubblici e privati ed è promosso da Regione

Lombardia, Comune di Milano, FederlegnoArredo e ADI Associazione per il Disegno Industriale. Secondo atto del programma, annunciato in un’affollata conferenza stampa presso il nuovo Palazzo Lombardia, “Design Competition” è un’iniziativa rivolta ai designer under 35 che prevede la collaborazione con le imprese lombarde come occasione di visibilità per i giovani e di innovazione per le imprese stesse. Il progetto vedrà la fattiva partecipazione di ADI e FederlegnoArredo sia nelle fasi attuative – realizzazione dei prototipi e affiancamento dei giovani con designer professionisti – sia nelle iniziative di comunicazione, tra cui l’esposizione dei prototipi, in occasione del Salone del Mobile 2015 e dei tanti eventi che animeranno la città di Milano nel corso del semestre di Expo. www.adi-design.org

ADI DESIGN INDEX XXIII COMPASSO D’ORO ADI In questa pagina: in alto, a sinistra, “H2O Nuovi scenari per la sopravvivenza” di Cintya Concari e Roberto Marcatti, e, qui sopra, vasca con idromassaggio nascosto “Fusion” di Marc Sadler per Gruppo Tre S. Qui a sinistra, “Icon” sistema di arredi per cucina di Giuseppe Bavuso per Ernestomeda e libreria “FTB”di Vincenzo De Cotiis per Gruppo Industriale Busnelli. Qui a destra, lampada “IN-EI ISSEY MIYAKE “di Issey Miyake Reality Lab per Artemide, e maniglie per mobili di Pamar. 18


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TRIENNALE DESIGN MUSEUM

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TDM7 Il design oltre le crisi

In questa pagina: sopra, “Proposta per un’autoprogettazione” design Enzo Mari (1973). Qui a fianco, da sinistra, “Vaso Vago”, design Paolo Ulian (2008), vaso “Vaso C 71” design Antonia Campi (1950-51), e “Rocchetto” di Maurizio Cattelan (1990).

AL TRIENNALE DESIGN MUSEUM DI MILANO UNA CONTROSTORIA DEL DESIGN ITALIANO ATTRAVERSO 600 OGGETTI CHE TESTIMONIANO LA CREATIVITÀ IN TEMPO DI CRISI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO TRIENNALE DESIGN MUSEUM

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l via la settima edizione del Triennale Design Museum dal titolo: “Il design italiano oltre le crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione”. Filo rosso della mostra, l’idea che le stagioni di crisi siano una condizione favorevole al progresso e alla creatività progettuale. A cura di Beppe Finessi, architetto, critico del design e docente del Politecnico di Milano, il nuovo allestimento focalizza la sua attenzione sul tema dell’autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, i Settanta e gli anni Zero. E così se negli anni delle origini, quelli di Gio Ponti e dell’architettura totale di Franco Albini, l’utopia autarchica stimola talenti come Depero e Marinetti, padre del movimento futurista, il mito del Made in Italy nasce dalle ceneri di un’altra crisi, quella petrolifera degli anni Settanta, vero momento di arresto del boom economico e atto di nascita dei cosiddetti “distretti produttivi”, con le prime aperture verso il mercato estero. A cominciare dalla

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mostra programmatica “The New Domestic Landscape”, nel 1972 al MoMA di New York, alla quale partecipano, fra gli altri, i Compassi d’Oro Ettore Sottsass ed Enzo Mari, già dedito ai primi esperimenti di autoproduzione. Per arrivare infine agli anni più recenti, il nostro tempo presente, e alle produzioni dal basso dei nuovi “makers”, tra stampanti 3D e meccanismi di crowdfunding. Con un allestimento curato da Philippe Nigro e il progetto grafico di Italo Lupi, la mostra comprende oltre 600 oggetti, fra sedie tubolari, posate, bottiglie, suppellettili da cucina, elementi d’arredo, capi d’abbigliamento, accessori. E nomi del calibro di Andrea Branzi, Achille Castiglioni, Antonio Citterio, Marco Ferreri, Ugo La Pietra, Fausto Melotti, Alessandro Mendini, Carlo Mollino, Bruno Munari, Gaetano Pesce, Franco Raggi, Marco Zanuso, oltre a giovani talenti come Caterina Crepax, Martino Gamper, Giulio Iacchetti, Studio Formafantasma, Paolo Ulian e Patricia Urquiola. www.triennaledesignmuseum.it



OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM GALLERY

VISIONA 1970. REVISITING THE FUTURE In queste pagine: un interno dalle forme organiche e multicolori del visionario progetto abitativo “Visiona 2” realizzato dall’architetto Verner Panton. Invece di camere separate con arredi classici, Panton ha sviluppato un ambiente domestico composto da colori ed elementi di rivestimento modulari, che riflettono atteggiamenti e stili di vita informali. Courtesy Cologne Furniture Fair 1970© Panton Design. Basel


Vitra Design Museum Visiona 1970 “VISIONA 1970. REVISITING THE FUTURE” È UNO SPAZIO ABITATIVO RIVOLUZIONARIO REALIZZATO DAL DESIGNER DANESE VERNER PANTON NEL 1970 E RAPPRESENTA UNA DELLE VISIONI PIÙ RADICALI DEL FUTURO DEL DESIGN DEL VENTESIMO SECOLO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO VITRA DESIGN MUSEUM


OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM GALLERY

VISIONA 1970. REVISITING THE FUTURE In queste pagine: ambientazione “Phantasy Landscape” del progetto “Visiona 2” e, nella pagina a destra, Verner Panton e famiglia ritratti all’interno delle “Living Towers”, design Verner Panton per Vitra (1969).


La mostra alla Vitra Design Museum Gallery presenta una ricostruzione fedelmente riprodotta dell’installazione realizzata per l’industria chimica Bayer alla Cologne Furniture Fair del 1970

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mmaginifica esposizione che intendeva prevedere i modi di abitare del futuro, “Visiona 2” è generalmente considerata il culmine dell’estro creativo di Verner Panton. Progettata nel 1970 su commissione dell’azienda chimicofarmaceutica Bayer in occasione della Cologne Furniture Fair, il principale appuntamento fieristico tedesco per il settore del mobile, lo spazio riassumeva, portandole su una scala domestica, le trasformazioni sociali in atto tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta. In mostra nella Gallery del Vitra Design Museum di Weil am Rhein (nei pressi di Basilea) fino al prossimo giugno, il cosiddetto “Phantasy Landscape”, ovvero l’elemento centrale del progetto, si configura come una sorta di caverna con forme organiche e colori vibranti: uno scenario abitativo rivoluzionario, ispirato alla cultura Pop e ricostruito nelle sue dimensioni originali, dove l’assenza di finestre, e dunque di contatti con il mondo circostante, rappresenta il tentativo dell’essere umano di portare la sua vita

interiore a una forma plastica esteriore. Considerate, ancora oggi, eventi esemplari per le avanguardie artistiche nel campo della progettazione d’interni, le mostre nate sotto il segno di “Visiona” sono in realtà più d’una, firmate Verner Panton ma anche Joe Colombo e Olivier Mourgue: vere e proprie piattaforme di lavoro offerte ai progettisti per presentare nuove idee e innescare nuovi processi industriali, promuovendo il dibattito pubblico e l’importanza culturale dello spazio residenziale. Negli anni fra il 1968 e il 1972 accadde così che una comune imbarcazione da crociera, normalmente utilizzata per le escursioni turistiche sul Reno, venne affittata dalla Bayer e trasformata in uno spazio espositivo temporaneo espressamente dedicato al tema del living: con il contributo di noti designer, l’intenzione era quella di sperimentare le potenzialità tecniche delle fibre Bayer coniugandole con le loro ricadute artistiche ed estetiche, con la figura del progettista a fare da tramite tra produttore e consumatore finale. 25


OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM

VISIONA 1970. REVISITING THE FUTURE In queste pagine: l’ambientazione “Phantasy Landscape” del progetto “Visiona 2” è ispirata all’estetica Pop e pensata per dimostrare la versatilità dei prodotti Bayer nel campo dell’arredamento. Il fulcro del progetto è uno spettacolare paesaggio interiore simile a una caverna.


VITRA DESIGN MUSEUM “VISIONA 1970. REVISITING THE FUTURE” DI VERNER PANTON Nato nel 1926 in Danimarca, Verner Panton studia architettura alla Royal Danish Academy of Fine Arts. Dopo aver lavorato per un paio d’anni per Arne Jacobsen, nel 1955 fonda il suo studio indipendente e comincia a disegnare arredi, sedute e apparecchi luminosi, guadagnandosi l’attenzione internazionale con i suoi progetti per mobili commissionati dalla ditta Pluslinje. La sua passione per i colori vivaci e i motivi geometrici si manifesta in una vasta gamma di disegni tessili, come quelli utilizzati per il leggendario progetto abitativo “Visiona”, nato dalla fusione di diversi elementi architettonici (pavimento, pareti, soffitto, arredi, luci) in un’unica opera d’arte totale. La collaborazione di Panton con Vitra comincia agli albori degli anni Sessanta, quando l’azienda decide di sviluppare il progetto della “Panton Chair”, diventata poi un’icona del design contemporaneo. La mostra “Visiona 1970. Revisiting the Future” è in calendario fino a domenica 1 giugno 2014 al Vitra Design Museum, edificio progettato nel 1989 dall’architetto canadese Frank Gehry, perfetta espressione del suo Decostruttivismo e oggi fra i più importanti e visitati musei di architettura e design industriale al mondo. 27


OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM

Pietra miliare del design del XX secolo “Phantasy Landscape” disegna un paesaggio avveniristico ispirato alla Pop art, anticipando nuove tendenze nel campo del product e industrial design

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n tale contesto, l’interesse di Panton per i nuovi materiali e personale concetto di illuminazione e atmosfere sonore, Panton la sua pregressa esperienza nel settore tessile non poterono disegna spazi onirici che scardinano i principi tradizionali che rappresentare la base ideale del suo progetto, “Visiona della moderna disciplina architettonica. E si distinguono per 0” nel 1968 e, appunto, “Visiona 2” nel 1970, inaugurando le curve dinamiche che sembrano ritagliate dallo stesso blocco di fatto un progressivo allontanamento dai consueti modelli di materia: sculture vivibili che paiono moltiplicazioni delle sue abitativi, in direzione di un radicale ripensamento dello spazio famose “Living Towers”, con varie tonalità di blu per le pareti domestico e delle sue funzioni attraverso l’attribuzione di esterne e la predilezione del rosso, nelle sue diverse gradazioni, nuovo valore a concetti come “benessere”, “comunicazione” e per quelle interne, sintesi di un equilibrio psichedelico dove “relax”. Con l’ideazione di numerosi oggetti di design, compresi la luce sembra essere generata dal cuore stesso della struttura. complementi d’arredo, tessili, apparecchi luminosi, rivestimenti La mostra è arricchita da alcune immagini e documenti del per pareti e soffitti, ma anche mediante lo sviluppo di un “dietro le quinte” del progetto. www.design-museum.de 28




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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ACCADEMIA COSTUME & MODA ROMA

ACCADEMIA COSTUME&MODA. ROMA 1964-2014 In queste pagine: la sfilata sulla passerella di Altaroma in occasione del Premio “Talents 2014” offerto da Roma Capitale. L’evento ha aperto ufficialmente le celebrazioni del cinquantenario della fondazione dell’Accademia Costume & Moda di Roma. Valutati da una giuria internazionale presieduta da Silvia Venturini Fendi, i 12 giovani talenti selezionati hanno presentato una collezione uomo, due collezioni accessori e nove collezioni donna, ognuna di libera ispirazione e dal taglio prêt à couture. 32


ACCADEMIA Costume&Moda Roma L’ACCADEMIA VANTA UNA LUNGA TRADIZIONE NEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE PER I SETTORI DELLA MODA E DEL COSTUME QUALIFICANDOSI COME POLO D’ECCELLENZA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO COURTESY ACCADEMIA COSTUME&MODA ROMA

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ACCADEMIA COSTUME & MODA ROMA

L’Accademia Costume&Moda propone un’offerta formativa a 360° aperta a contaminazioni con molteplici discipline, dal design all’artigianato, dall’arte alla psicologia sociale a un saggio di Michel Pastoureau: “Tutta la storia dei colori può essere soltanto una storia sociale. È la società che fa il colore, che gli attribuisce una definizione e un significato, che costruisce i suoi codici e i suoi valori, che stabilisce i suoi utilizzi e l’ambito delle sue applicazioni”. Perché il costume non è altro che l’insieme delle mode che mutano: è la sensibilità e la misura di ciascuna epoca e di ciascuna cultura. Istituzione d’eccellenza, capace di scrivere la storia della moda, del cinema e del costume italiano, l’Accademia Costume & Moda di Roma ha formato alcuni dei più importanti professionisti del settore: stilisti affermati del

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sistema moda e costumisti per le grandi produzioni nazionali e internazionali, da Frida Giannini a Marella Ferrera, da Isabella Rossellini a Manlio Rocchetti. Fondata nel 1964 da Rosana Pistolese, già docente di Moda e Costume all’Università di Stato della California e al Fashion Institute of Technology di New York, storica, giornalista e stilista, l’Accademia rappresenta da mezzo secolo un importante centro di cultura per il sistema moda e per lo spettacolo, con un’offerta formativa a 360° aperta a contaminazioni con molteplici discipline, dal design all’artigianato, dall’arte alla psicologia sociale, per professionisti capaci di rispondere in maniera integrata alle esigenze delle aziende.


ACCADEMIA COSTUME&MODA ROMA In queste pagine: dall’alto, Lupo Lanzara, Direttore Generale, e Furio Francini, Amministratore Delegato. Con la madre Fiamma Lanzara, Presidente dell’Accademia Costume&Moda Roma, i figli Lupo e Furio portano avanti oggi, insieme a un team di familiari e professionisti, la missione iniziata dalla nonna Rosana Pistolese, fondatrice nel 1964 dell’Accademia.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ACCADEMIA COSTUME & MODA ROMA

ACCADEMIA COSTUME&MODA. ROMA 1964-2014 In queste pagine: due immagini della campagna pubblicitaria 2013 “ME, MY SELF AND I” realizzata in collaborazione con Indipendent Ideas di Lapo Elkann e Alberto Fusignani. 36


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ACCADEMIA COSTUME & MODA ROMA

ACCADEMIA COSTUME&MODA In questa pagina: docenti e studenti al lavoro nei laboratori dedicati alla progettazione e realizzazione di modellistica e accessori.


ACCADEMIA COSTUME&MODA ROMA. 1964-2014 Fondatrice dell’Accademia Costume&Moda di Roma, Rosana Pistolese è stata anche disegnatrice per l’Alta Moda e costumista per il teatro, la televisione e il cinema, nonché scrittrice e pubblicista di moda e costume. Nata a Napoli, trascorre un primo periodo di formazione nella città partenopea dove entra in contatto con famiglie illustri e illuminate, come quelle di Benedetto Croce e Francesco Saverio Nitti. Agli inizi degli anni Cinquanta si trasferisce a Capri e, con Emilio Pucci e Livio De Simone, crea alcuni modelli per una piccola collezione di abiti presentata all’Hotel Quisisana, che sarà il suo trampolino di lancio nel mondo della moda e del cinema. Nel 1962 riceve l’incarico di docente presso l’Università della California e il Fashion Institute of Technology di New York mentre nel 1964, insieme a Ottavio Spadaro (regista teatrale e televisivo), Dario Cecchi (pittore, scenografo e scrittore) e Nello Ponente (storico dell’arte), fonda l’Accademia romana.

Selezionata tra le 16 migliori scuole di moda al mondo, l’Accademia Costume&Moda di Roma parteciperà alla International Competition della Graduate Fashion Week a Londra

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’ impegno costante da parte dell’Accademia nell’alimentare e sviluppare la creatività dei suoi studenti trova del resto le radici in un efficiente equilibrio fra teoria e pratica, dove sperimentazione, ricerca e cultura sono la base dei programmi didattici. Con una proposta formativa che comprende una laurea triennale in “Costume e Moda”, riconosciuta dal MIUR, due master di 1° livello in “Fashion Design” e “Teoria e Tecnica del Costume”, una consolidata alta formazione post laurea nelle aree “Moda”, “Accessori”, “Gioiello”, “Comunicazione”, “Giornalismo” e “Trucco per lo Spettacolo”, l’Accademia propone poi un’ampia offerta specialistica erogata in formula week-end o summer school, per chi vuole acquisire competenze utili a operare nei settori dell’abbigliamento e accessori, comunicazione e pubbliche relazioni, costume, moda e modellistica. Luogo dichiarato di “notevole interesse storico” dalla stessa Soprintendenza Archivistica per il Lazio, l’Accademia può inoltre vantare un fondo archivistico e librario con oltre 3.000 titoli, fra i quali

opere difficilmente reperibili come alcune collezioni complete delle più importanti riviste di settore (Bellezza, Le Crapouillot, Max Von Boehn - Die Mode, Sipario, Vogue, l’Officiel, Draper’s Organiser), frutto di acquisizioni e donazioni fatte nel corso degli anni, prima fra tutte l’importante donazione della scrittrice e giornalista di costume Irene Brin con la sua collezione completa di Harper’s Bazaar che parte dal 1867. Evento inaugurale delle celebrazioni per il cinquantenario dalla fondazione, il premio “Talents 2014” offerto da Roma Capitale ha visto sfilare sulla passerella di Altaroma, lo scorso 25 gennaio, 12 collezioni firmate dagli studenti all’ultimo anno della Laurea Triennale, coordinati dalla fashion designer Betti Proietti e valutati da una giuria internazionale presieduta da Silvia Venturini Fendi. Un’occasione anche per consegnare l’importante riconoscimento intitolato a “Irene Brin”, giunto alla sua 45° edizione, al direttore creativo della maison Cerruti, nonché ex allievo dell’Accademia, Aldo Maria Camillo. www.accademiacostumeemoda.it 39


OGGETTI DESIGN MAGAZINE ACCADEMIA COSTUME & MODA ROMA

GIULIA GORETTI DE FLAMINI 40

AMBRA DORO


VALENTINA DI NOIA

FLAVIA COLLANTINA 41


OGGETTI DESIGN MAGAZINE ACCADEMIA COSTUME & MODA ROMA

CHIARA PALOMBINI 42

SABRINA PILKATI


ACCADEMIA COSTUME&MODA. ROMA 1964-2014 LAUREA TRIENNALE Il Diploma Accademico di I° Livello in Costume e Moda è l’unico in Italia in cui la formazione procede di pari passo per le aree moda e costume all’interno di uno stesso iter formativo. Il corso intende formare una figura professionale in grado di rispondere alle esigenze delle aziende di moda, dell’industria del cinema e delle produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. MASTER I° LIVELLO l Master di I° Livello in Fashion Design e Teoria e Tecnica del Costume si rivolgono a laureati e professionisti desiderosi di completare e approfondire la propria formazione nel settore moda. Al termine dell’iter formativo, gli allievi saranno in grado di intraprendere una carriera professionale negli studi creativi e di ricerca tendenze, ufficio-prodotto e ufficio-stile, ricoprire i diversi ruoli professionali del sistema moda, dal designer al product manager. ALTA FORMAZIONE A numero chiuso, i Corsi di Alta Formazione, in partnership con Valentino/Diesel, Fendi, Ansuini e Istituto Gemmologico, Vogue Talents, si rivolgono a diplomati, laureati, lavoratori in possesso di conoscenze base del settore e a tutti coloro che desiderano completare la propria formazione culturale e professionale nell’ambito del settore moda, dalla progettazione alla realizzazione. I corsi si dividono nelle aree disciplinari: Design Moda, Design Accessori, Design Gioiello, Comunicazione di Moda, Scrittura (moda, editoria, web, cinema, televisione, pubblicità, business writing), Trucco per lo spettacolo. CORSI INTENSIVI I Corsi Intensivi si rivolgono a diplomati, laureati e professionisti che desiderano specializzarsi in un settore in forte espansione, creativo e stimolante, e acquisire una formazione completa e altamente specializzata. I corsi si dividono nelle aree disciplinari: Accessori, Comunicazione, Costume, Moda, Modellistica. SUMMER SCHOOL La Summer School propone corsi intensivi pensati per chi vuole sperimentare e approfondire conoscenze e competenze nel settore della moda e del costume in diversi ambiti: Design, Comunicazione e Brand Management, Disegno dal vero, Illustrazione, Modellistica, Abbigliamento e Accessori, Tecniche Sartoriali, Ricamo. 43


OGGETTI DESIGN MAGAZINE FUORI SALONE MILANO

MUBA Advantage Austria Anche quest’anno torna a Milano Advantage Austria, l’organismo internazionale attraverso il quale la Camera dell’Economia austriaca promuove i rapporti commerciali con le aziende di tutto il mondo. Sessantuno rappresentanti del design e della produzione austriaca di arredi sono i protagonisti della grande esposizione di 800 mq allestita in un luogo speciale: il MUBA, Museo dei Bambini, recentemente inaugurato all’interno della Rotonda della Besana. Gli architetti austriaci Vasku & Klug, incaricati di sviluppare il concept creativo della mostra – Confession of design – hanno lavorato per una perfetta e coerente integrazione tra la struttura esistente e il percorso espositivo. www.confession-of-design.

Barovier&Toso Light E-Motion Nella suggestiva cornice dei chiostri della basilica di San Simpliciano, la magia del vetro sarà raccontata con emozione e leggerezza attraverso la rappresentazione scenografica di Barovier&Toso, che presenterà l’installazione Light E-Motion firmata da Marcel Wanders. Attraverso una nuova mise en place e il rimescolamento di pezzi originali, il designer olandese ha lavorato su una singolare forma di assemblaggio che sfida le leggi della fisica e propone un turbinio di movimenti perpetui. Una bella lezione di stile che Wanders realizza attraverso i suoi più tipici codici espressivi, ovvero lucidità, poesia e fantasia, rimescolandoli in un racconto ironico e leggero nel rispetto delle tradizioni locali e del dna del brand. www.barovier.com

Logotel Timescapes Un percorso di esplorazione del fattore “tempo” come dimensione del progetto, custode della memoria e propulsore del futuro. Dopo aver affrontato i temi della collaborazione – Making Together – e dell’invisibile – (In)visible Design – Logotel presenta la mostra-evento Timescapes, una riflessione critica attraverso case history legati alle discipline del design, della scienza, della tecnologia, del cinema e delle arti. All’interno degli spazi di VenturaLambrate, la mostra ospiterà l’installazione site-specific Mécaniques Discursives di Fred Penelle e Yannick Jacquet: un wall animato circondato da objets trouvés, xilografie, full-motion, luci e ombre che interagiscono per restituire emozione, il tema guida dell’evento. www.timescapes.it

Ingo Maurer Spazio Krizia La poesia luminosa delle lampade di Ingo Maurer si riaccende nel cortile e nelle sale dello Spazio Krizia di via Manin. Fra le novità che saranno presentate anche la lampada Brick, la nuova sospensione componibile caratterizzata da fasci di colore fluo e design minimal. Un oggetto dalla linea essenziale adatto a illuminare il living e la zona studio o da posizionare sopra l’isola della cucina. La luce è composta da moduli di 46 cm con corpo in alluminio anodizzato e da un diffusore intercambiabile a lamelle con nuances fluorescenti. Gli elementi, dotati di 42 LED, possono essere associati e assemblati all’infinito e, grazie a un componente speciale, possono essere ruotati a 360°. www.ingo-maurer.com

Il Piccolo Progetto Nodus La sapienza più antica dell’arte del tappeto reinterpretata da grandi designer, architetti e artisti. Il progetto Nodus dell’azienda milanese Il Piccolo continua con una nuova collezione di tappeti firmata Sam Baron, Fernando e Humberto Campana, Odoardo Fioravanti, Formafantasma, Ron Gilad, Jaime Hayon, Mischer’Traxler, Minale Tattersfield, Cedric Ragot, Studio Job, Kiki Van Eijk, e presentata durante il Fuorisalone al Chiostro della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. Tra le opere in mostra: “Bouquet” firmato Sam Baron, un tappeto irregolare dalla forma libera, omaggio alla natura con varie gradazioni di colore, e “Japanese Folklore” di Jaime Hayon, rivisitazione contemporanea dello stile tradizionale del Sol Levante. www.nodusrug.it 44



OGGETTI DESIGN MAGAZINE FUORI SALONE MILANO

www.ora-ito.com Il versatile e iconico designer francese Ora Ïto torna a Milano per presentare il suo nuovo brand Mobility e firma una collezione di accessori per dispositivi elettronici portatili ispirata alle forme e ai materiali del design e dell’architettura, realizzati in collaborazione con Kvadrat e Bigben Connected, azienda francese leader nella produzione di smartphone e tablet. Esposta all’interno dello showroom Moroni Gomma di Corso Matteotti, negozio di culto a Milano nel campo dell’arredamento, Mobility nasce all’insegna della simplexité, ovvero l’arte di donare un’apparente semplicità a un oggetto con funzioni complesse, anche mediante l’utilizzo dei tessuti di rivestimento Kvadrat dai colori, trame e texture combinabili.

www.memphis-milano.it Allestiti sull’asse longitudinale della galleria, arredi e oggetti sfileranno come i personaggi ludici e ironici di un’epoca contrassegnata dall’ottimismo e dalla spregiudicatezza imperanti. Presso lo spazio del Gruppo Credito Valtellinese nel Refettorio di Palazzo delle Stelline, la mostra La Collezione Memphis alle Stelline proporrà un’ampia rassegna di prodotti della collezione Memphis Milano. Con un tributo visivo e sensoriale al “decennio effimero”, realizzato mediante lasergraphics, incursioni a sorpresa e un tappeto sonoro a tema, la mostra permetterà di apprezzare mobili, lampade, vetri, argenti e tappeti disegnati dallo gruppo guidato da Ettore Sottsass e definito come l’ultimo movimento culturale del secolo scorso.

www.valcucine.it La sperimentazione di modelli di innovazione partecipata per affrontare processi produttivi basati sull’open source design: un percorso pionieristico legato a nuovi modi di progettare, produrre e trasportare i prodotti. Trasformato per l’occasione in un vero Fablab, lo showroom Valcucine in corso Garibaldi a Milano diventerà teatro di Kitchen becomes open!, un laboratorio di digital fabrication dedicato alla cucina Meccanica di Demode engineered by Valcucine. Durante il workshop i 10 maker selezionati lavoreranno a contatto con l’ufficio tecnico Valcucine, lo studio di progettazione dotdotdot e un team di esperti tra i quali Massimo Menichinelli (open design facilitator), Enrico Bassi (coordinatore di FabLab Torino) e Giulio Iacchetti.

www.panasonic.net All’interno della mostra Feeding new ideas for the city presso l’Università Statale di Milano, Panasonic presenta l’installazione Sliding Nature ideata dallo studio Torafu Architects per indagare il tema del rapporto tra la natura e l’uomo, la tradizione e la tecnologia. Ispirata a un concetto tipico della cultura architettonica giapponese, dove l’uso di porte scorrevoli in carta o tessuto è funzionale alla definizione di spazi flessibili così come alla creazione di un rapporto armonico fra interno ed esterno, la casa firmata Panasonic si basa sull’integrazione dell’energia attiva (pannelli solari, batterie ad accumulo energetico, elettrodomestici ad alta efficienza) con l’energia passiva legata al progetto con materiali termoisolanti.

www.lalique.com Nella splendida ed esclusiva cornice di Palazzo Durini, Lalique e Windfall presenteranno le loro ultime creazioni e una collezione di lampadari frutto della loro inedita collaborazione. In particolare, insieme a una rivisitazione attuale in più soggetti di un tema classico di René Lalique (Merles et Reisins) e una collezione di vasi disegnati da Zaha Hadid (Crystal Architecture), saranno esposti anche i nuovi lampadari della collezione in cristallo Pure disegnata da Clarissa Dorn e Roel Haagmans di Windfall. Giovane marchio nato nel 2004 a Monaco di Baviera, Windfall può già contare su importanti collaborazioni con British Airways, Cartier International, Phillippe Starck, Candy&Candy, Roberto Cavalli e Montblanc. www.windfall-gmbh.de 46



OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUBA. MUSEO DEI BAMBINI MILANO

MUBA. Il Museo dei Bambini UN MUSEO A MISURA DI BAMBINO. IL MUBA ALLA ROTONDA DELLA BESANA A MILANO È IL PRIMO CENTRO CITTADINO PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA PER L’INFANZIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO P. FORMISANO, E. TESTORI E ARCHIVIO MUBA 48


MUBA. MILANO ROTONDA DELLA BESANA In queste pagine: installazioni interattive della mostragioco “Equilibrio” dedicata ai temi di Expo 2015: alimentazione, nutrizione, risorse alimentari, corretto stile di vita e rapporto tra energie spese ed energie accumulate, alla scoperta dell’equilibrio alimentare e corporeo.

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naugurato alla Rotonda di via Besana, gioiello settecentesco nel cuore di Milano, il nuovo Museo dei Bambini è un centro permanente dedicato a progetti culturali e artistici per l’infanzia. Con una superficie di oltre 1.200 mq progettati dallo studio BDGS Architetti Associati, si tratta di un luogo importante del patrimonio pubblico milanese ripensato per accogliere scuole e famiglie, circondato da un giardino storico, sicuro e protetto, che resterà pubblico e di libero accesso. Diversamente da esperienze già consolidate come l’Explora di Roma o la Città dei bambini e dei ragazzi di Genova, il nuovo MUBA non avrà allestimenti permanenti, ma sarà aperto ad eventi e collaborazioni sempre nuove. 49


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUBA. MUSEO DEI BAMBINI MILANO

MUBA. MUSEO DEI BAMBINI In questa pagina: alcune installazioni delle mostre-gioco divise in aree tematiche e pensate per parlare ai bambini di volumi geometrici e matematica, di sensi, musica, scienza, storia, somiglianza e differenza, sogni e ricordi. Qui a destra, la Rotonda della Besana a Milano, sede del museo.

Inserito in un parco pubblico protetto, il nuovo museo alla Rotonda della Besana offre anche un servizio di bookshop e caffetteria con un dehor nel parco per gustare cibi a chilometro zero “Per le famiglie diventerà una casa da frequentare con produzione austriaca di mobili, MUBA è anche uno dei centri assiduità: l’evoluzione perpetua sarà il nostro punto di forza”, italiani della rete “Remida”, un progetto didattico basato ha commentato in proposito Elena Dondina, presidente di sul riuso creativo dei materiali di scarto a fini educativi, Fondazione MUBA, che dal 1997 ha allestito ben 13 esibizioni nato nel 1996 su iniziativa del Comune di Reggio Emilia interattive e didattiche poi esportate in 50 città europee con e di Iren Emilia, gestito dalla Fondazione Reggio Children 800 mila visitatori. Una ricca programmazione che prevede - Centro Loris Malaguzzi e capace di coinvolgere negli anni ogni anno 3 grandi mostre, oltre a progetti in sinergia con gli centinaia di aziende e istituti scolastici, sul territorio eventi di punta della città, dal Salone del Mobile a BookCity, italiano ma anche in 8 Paesi nel mondo. Attraverso una e laboratori per le famiglie dedicati ad argomenti di attualità proposta di attività e laboratori creativi per bambini e adulti, come l’ambiente, l’alimentazione e l’integrazione. Cuore anche mediante l’avvicinamento all’arte contemporanea, pulsante dell’offerta culturale di MUBA, la zona delle mostre al Centro Remida di MUBA i materiali non strutturati e temporanee si configura come uno spazio vuoto delimitato di di recupero delle più svariate tipologie (carta, cartone, volta in volta da elementi modulari, con la valorizzazione del ceramica, stoffe, cordame, plastica, cuoio, gomma, legno, centro della cupola attraverso un’installazione site-specific di metallo) vengono perciò raccolti ed esposti, allo scopo forte impatto emozionale: una scelta che rispetta la qualità di reinventarne usi e significati: un modo propositivo architettonica dello spazio monumentale della Rotonda, pur di vivere l’ambiente e costruire il cambiamento, dove i in considerazione della suddivisione dei flussi di visita e materiali scartati dalla produzione industriale e artigianale del comfort acustico. E se durante il Fuorisalone 2014 il si trasformano in risorse nuove, proprio come gli oggetti museo ospita l’evento “Confession of design”, dedicato alla toccati dal mitico Re Mida di cui narra Ovidio. www.muba.it 50


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Rappresentante generale per l’Italia Viale Cirene, 4 - 20135 Milano Tel. 02 54001010 - Fax 02 54001060/20 e-mail: info@bohemia.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO

BRAIN. Istruzioni per l’uso UN UNIVERSO DA ESPLORARE IN MODO INTERATTIVO E MULTIMEDIALE, UNA MOSTRA CHE HA PER PROTAGONISTA IL PIÙ MISTERIOSO TRA TUTTI GLI ORGANI: IL CERVELLO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO © FABRIZIO STIPARI // 24 ORE CULTURA / © AMNH/D. FINNIN / © AMNH/R. MICKENS 54


BRAIN. MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO In queste pagine: la mostra “Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso” presso il Museo di Storia Naturale di Milano. Al centro la scultura “Centro di comunicazione”, che rappresenta l’area sottocorticale del cervello, 35 volte più grande delle dimensioni reali e realizzata in resina opaca. Collegata ad altri exhibit all’interno della stanza, evidenzia i collegamenti tra le regioni interne ed esterne del cervello che rendono possibili funzioni quali linguaggio, memoria e processo decisionale. Arrivata in Italia direttamente dall’American Museum of Natural History di New York, grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, a 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e a Codice, la mostra è suddivisa in sette sezioni: Introduzione, Teatro introduttivo, Il cervello sensibile, Il cervello emozionante, Il cervello pensante, Il cervello mutevole e Il cervello del futuro. Curata Rob De Salle con Joy HirHirsh e Magaret Zellner, l’adattamento italiano è stato realizzato da Giorgio Racagni e Monica Di Luca. 55


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO

BRAIN. IL CERVELLO. ISTRUZIONI PER L’USO In queste pagine: alcune installazioni e attività multimediali lungo il percorso dell’esposizione. A sinistra, in alto, modello che mostra due neuroni collegati in una sinapsi. I neuroni possono avere migliaia di sinapsi, che permettono loro di comunicare con migliaia di altri neuroni nello stesso momento. In alto a destra, scultura che illustra lo sviluppo neuronale, opera dell’artista spagnolo Danier Canogar. A forma di imbuto di luce su filamenti di rame e argento, la scultura evoca l’immenso sviluppo cerebrale in utero: nei primi cinque mesi si formano circa mezzo milione di neuroni al minuto. Qui a lato, display “L’evoluzione delle emozioni”, che illustra come alcune parti del nostro cervello si sono evolute milioni di anni fa, mentre altre sono più recenti. Il display lungo questa parte illustra alcuni degli svariati percorsi evolutivi che hanno condotto al cervello umano.

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llestita presso Museo Civico di Storia Naturale, uno dei luoghi più affascinanti di Milano nonché il più grande museo di storia naturale d’Italia e tra i più importanti d’Europa, la mostra “Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso”, prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e “Codice. Idee per la cultura”, accompagna il visitatore alla scoperta di quello stupefacente strumento che è il cervello. Centralina delle immense potenzialità, il cervello è messo in scena attraverso un coinvolgente allestimento sensoriale con exhibit, installazioni, giochi e filmati: uno schermo dei movimenti neuronali evidenzia le modalità di connessione e comunicazione delle cellule cerebrali tra loro; un omuncolo di quasi due metri mostra quanta parte del cervello sia dedicata al senso del tatto; un’opera video multimediale presenta un cervello in resina con le singole aree funzionali che si accendono nella mente di una ragazza che sostiene un provino di ballo; un modello dell’area sottocorticale del cervello – la 56

regione che include le parti più antiche del cervello dal punto di vista dell’evoluzione – illustra la modalità attraverso cui il cervello elabora il linguaggio, la memoria e i processi decisionali; per la prima vola in un museo, compare un impianto di stimolazione cerebrale profonda. La mostra è suddivisa in sette sezioni. Alla fine del percorso i visitatori hanno la possibilità di rilassarsi sprofondando sulle sedute biomorfe della “Lounge del cervello” per sperimentare il sorprendente finale, in cui delle proiezioni fluttuanti di immagini di risonanza magnetica raccontano la storia di quattro persone: un’interprete delle Nazioni Unite che passa incessantemente dall’arabo all’inglese, una musicista di musica classica immersa in una performance, una rock star davanti al suo pubblico e un giocatore di basket che si muove in campo in risposta alle azioni di gioco. Osservando le immagini delle risonanze magnetiche, i visitatori riescono a intravedere come potrebbe funzionare il loro stesso cervello in situazioni simili. www.comune.milano.it



OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS MOSTRE

MUSEO POLDI PEZZOLI E FOSCARINI In questa pagina: in alto, da sinistra, opera “Ghost”, design Alessandro Mendini per Alessi (2007), poltrona “Peacock” design Dror Benshetrit per Cappellini (2009), e teiera “Four Seasons/ Summer”, design Hella Jongerius per Nymphenburg (2007). Qui a sinistra, opera “Table Pet”, design Isabel Berglund (2014), e seduta “Sushi”,design Fernando e Humberto Campana per Edra (2002).

La Casa Morbida Tra arte e design AL MUSEO POLDI PEZZOLI LA MOSTRA DI FOSCARINI A CURA DI BEPPE FINESSI INDAGA IL RAPPORTO TRA I FONDAMENTI DI UN’ARTE ANTICA E LE SUE RICADUTE SUL MONDO DEL DESIGN TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MUSEO POLDI PEZZOLI MILANO /FOSCARINI

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na nuova riflessione sul design e le arti visive. In occasione della Milano Design Week 2014, il Museo Poldi Pezzoli e Foscarini, in collaborazione con il progetto editoriale “Inventario”, presentano la mostra “La Casa Morbida. Tra arte e design”, dedicata al tema del “textile design” e al recente rifiorire di ricerche e sperimentazioni nel campo del tessile. “In un’epoca di continue innovazioni tecnologiche e di estrema virtualità” spiega Beppe Finessi, curatore della mostra, “il crescente interesse verso il settore tessile può stupire alcuni, ma la realtà testimonia di una grande attenzione da parte degli addetti ai lavori”, con oggetti di design, frutto di produzioni industriali o piccole collezioni, che trovano proprio nella tessitura l’essenza più intima del loro carattere. Parliamo di arazzi, tappeti, imbottiti e opere di 58

varia natura accomunate da una vitalità creativa inaspettata, dal calore, dalla morbidezza e dalla tattilità che solo l’elemento tessile può regalare. E se non possono mancare nomi di spicco delle arti visive, autori che lavorano con intrecci di trame, filati e materiali naturali come Stefano Arienti, Claudia Losi, Rosemarie Trockel, Pae White, consistente è anche la presenza dei maggiori esponenti del design moderno e contemporaneo, fra cui Alessandro Mendini, Vico Magistretti, Bruno Munari ed Ettore Sottsass. Sviluppata lungo l’intero percorso espositivo della casa museo, misurando l’impiego di soluzioni innovative e accostamenti inattesi, la mostra racconta il legame tra i fondamenti di un’arte unica e la sua identità odierna, nella valorizzazione di un modus operandi che rimanda all’approccio della qualità artigianale. www.museopoldipezzoli.it



OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN < DESIGNERS

www.christianvivanco.com Attuale direttore della facoltà di industrial design presso il “Centro de Estudios Superiores de Monterrey” in Messico, Christian Vivanco sviluppa prodotti per aziende internazionali e realtà artigianali. Dopo alcune esperienze in Europa, nel 2009 è tra i fondatori dell’esperimento “The Lab Emotion”, nato per indagare il valore delle emozioni nel processo di progettazione. Influenzato da fattori sociali e culturali, come dai colori della sua terra d’origine, Vivanco lavora alla ridefinizione di principi e costumi locali all’interno di un contesto globale, stimolando l’autenticità e l’inclusione culturale, proprio come accade con “Corazón Coraza”, piccola caraffa dalla forma compatta e altamente simbolica, ispirata all’omonima poesia dell’uruguaiano Mario Benedetti.

www.siamodoro.com Fondato a Torino nel 2009, lo studio Dorodesign è un progetto di Dario Olivero e Stefano Ollino, laurea allo IED e precedenti esperienze nel settore automotive e nel product & furniture design. Ispirato ai valori di semplicità, efficienza, pulizia ed eleganza, il loro è un design dove i riferimenti, più che seguire le gerarchie della storia, sono trasversali e immersi nell’eterno presente della Rete, con un iter progettuale spesso autosufficiente che include la ricerca e selezione dei singoli artigiani. Fresco vincitore del “Red Dot Design Award 2013”, Dorodesign è stato premiato a Singapore per la “Sedia3”, una seduta ingegnosamente pieghevole che diventa bidimensionale e si può appendere alle pareti.

www.numero111.com Composto da Sophie Françon, Jennifer Julien e Grégory Peyrache, ovvero due designer e un architetto, lo studio francese Numéro111 rivendica un approccio globale, non limitandosi a un singolo metodo o disciplina, ma relazionandosi con una varietà di progetti nel campo dell’interior design e dell’architettura, del design di prodotto e della scenografia. Sensibile alle forme come ai materiali, Numéro111 è un attento osservatore del quotidiano, capace di metterne in discussione le abitudini e suggerire soluzioni comuni, scaturite da pensieri e stili condivisi. E trasformando ad esempio il soggiorno, da spazio cerimoniale di rappresentazione sociale, in una sfera d’intimità familiare determinata dalla configurazione degli elementi d’arredo “Insulaire”.

www.custhom.co.uk Nathan Philpott e Jemma Ooi si incontrano al Royal College of Art di Londra e nel 2009 fondano Custhom, studio specializzato nell’ideazione e produzione di ceramiche, tessuti e carte da parati di grande qualità e ricerca stilistica. Una sfida ai tradizionali metodi di progettazione che combina una vasta gamma di fonti, dalla tipografia all’arte grafica, con un uso intelligente e innovativo di materiali e di procedimenti, generando un dialogo ricco e interattivo tra linee, texture e colori. Una filosofia ben incarnata dalla collezione di ceramiche “Palladian”, un omaggio all’architettura palladiana giocato sul concetto di cornice, dove i disegni esplorano l’uso dello spazio al negativo, della geometria e della scala.

www.luciekoldova.com Nata nella Repubblica Ceca, Lucie Koldova si laurea presso l’Accademia d’Arte, Architettura e Design di Praga, per poi trasferirsi a Parigi dove inizia a collaborare con lo studio di Arik Levy. Affascinata dalle contaminazioni culturali, Koldova apprezza le proporzioni insolite e i contrasti di colore. Il suo lavoro spazia dagli oggetti quotidiani agli interni, dagli spazi urbani ad oggetti artistici o in serie limitata, attraverso un’intelligente combinazione di tecniche artigianali tradizionali e tecnologie all’avanguardia, con una predilezione per materiali semplici come il legno e il vetro. Sua la lampada a sospensione “Mona” per Brokis, un grande paralume in vetro soffiato a mano, sostenuto da una fascia in tessuto e contenente un elemento orizzontale con luce a LED. 62


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KONSTANTIN GRCIC In questa pagin: l’architetto Grcic protagonista della mostra “Konstantin Grcic - Panorama” al Vitra Design Museum e particolari delle installazioni site-specific di grandi dimensioni della sedia “Chair One” (2004) disegnata per Magis.

DESIGN<DESIGNERS

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

VITRA DESIGN MUSEUM KONSTANTIN GRCIC-PANORAMA In queste pagine: ambientazione “Work Space” nella sala 2 del percorso espositivo dove viene simulato uno studio di design a metà strada fra una cavernasegreta e un laboratorio futuribile, con una selezione di oggetti e prototipi di Grcic esposti su una struttura metallica, a evocare l’intenso lavoro di ricerca e studio del designer tedesco. 62


Konstantin Grcic-Panorama AL VITRA DESIGN MUSEUM KONSTANTIN GRCIC È PROTAGONISTA DI UNA MOSTRA DEDICATA AL RAPPORTO DEL DESIGN CON L’INDUSTRIA E AL RUOLO DEGLI OGGETTI NELL’ERA DIGITALE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO VITRA DESIGN MUSEUM / KONSTANTIN GRCIC 63


OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

La mostra si snoda tra uno pazio abitativo (Life Space), uno studio di design (Work Space), uno spazio urbano (Public Space) e una visione del lavoro quotidiano di Grcic con i suoi pezzi più famosi

KONSTANTIN GRCIC PANORAMA VITRA DESIGN MUSEUM In queste pagine: l’ambientazione “Work Space” delimitata da una parete di roccia artificiale illuminata da una luce fluorescente di color viola e da una seconda parete che funge da schermo di proiezione, dove viene riprodotto un video che illustra l’attività quotidiana dello studio di progettazione di Konstantin Grcic a Monaco. Nella pagina a destra, lo studio di Grcic, fondato nel 1991 e specializzato nel product & industrial design. 64


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n titolo che suona come una dichiarazione d’intenti. Al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, “Panorama” è la prima mostra dedicata a Konstantin Grcic e alla sua opera, frutto di una collaborazione che dura da più di tre anni tra Grcic stesso, Mateo Kries, direttore del Museo, e “Z33 – House of Contemporary Art” di Hasselt, in Belgio, dove l’esposizione verrà presentata nel 2015. Una riflessione ad ampio raggio sullo scenario quotidiano delle nostre esistenze, calate nei diversi spazi che abitiamo, con un richiamo al paesaggio futuro che verrà. Un “panorama”, appunto, che mette in relazione il lavoro di Grcic con i grandi movimenti di pensiero, spesso legati a sviluppi politici e tecnologici, da Occupy Wall Street all’open source design. Il risultato è un allestimento narrativo, frammentario, per il quale Grcic

ha sviluppato diverse installazioni site-specific di grandi dimensioni, dove i confini tra spazio abitativo e lavorativo, pubblico e privato sono sempre più labili, mentre la spinta digitale convive con la nostalgia analogica. Una personale visione del domani suddivisa in quattro ambientazioni differenti, micro scenografie supportate da video e pannelli con testi di scrittori, filosofi, giornalisti: uno spazio abitativo (Life Space), uno studio di design (Work Space) e uno spazio urbano (Public Space), mentre un’altra parte del percorso espositivo presenta una visione del lavoro quotidiano di Grcic, sorta di biografia eterodossa con i pezzi più famosi del designer affiancati ai prototipi e agli oggetti che lo hanno ispirato, da un vecchio bricco da tè a un computer Apple, dalle opere di Marcel Duchamp a quelle di Enzo Mari e Gerrit Rietveld. 65


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KONSTANTIN GRCIC PANORAMA In queste pagine: in alto, sezione “L’Archivio delle Cose” nella sala 4, dedicata alle fonti di ispirazione del design di Grcic, una moltitudine di oggetti, disegni, prototipi e opere di altri designer, e tavolo “Pallas”, design Grcic per ClassiCon (2002). Qui a destra, sgabelli da bar “Miura”, design Grcic per Plank (2005), e bicchieri “Relations” di iittala. Sotto, un altro scorcio della sezione “L’Archivio delle Cose” con servizio in porcellana “Coup”, design Grcic per Thomas (Rosenthal) (2003). Nella pagina a destra, in alto, appendiabiti “Hut ab”, design Grcic per Moormann (1998), e poltrona “Waver”, design Grcic per Vitra (2011). Al centro, serie di bicchieri “Relations”, design Grcic per Iittala (1999), e, in basso, tavoli “Diana_A-F”, design Grcic per ClassiCon (2002), e sedia “Medici”, design Grcic per Mattiazzi (2012).

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na storia con uno sviluppo non lineare, non cronologico, in cui si alternano ricerche radicali e oggetti intuitivi, prodotti industriali e pezzi in serie limitata. Attraverso un continuo cambio di prospettiva, l’esposizione dimostra come per Grcic il design non sia soltanto un mezzo per risolvere problemi, ma rappresenti piuttosto un processo relazionale complesso, capace di integrare coincidenze, rotture, scoperte casuali, e con un legame profondo con la cultura visuale di ogni tempo e ogni epoca. www.design-museum.de www.konstantin-grcic.com

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MARCEL WANDERS: PINNED UP 25 ANNI DI DESIGN In queste pagine: da sinistra, installazione per l’ingresso di Quasar Apartment Building a Istanbul (apertura 2015), lampada gigante della collezione “My House of Dreams” per Poliform (2008), scultura “The Lucky One” by Marcel Wanders Personal Editions (2004) e scultura a uncinetto e resina “Topiary Frank” by Marcel Wanders Personal Editions (2007). 68


MARCEL WANDERS Pinned Up ALLO STEDELIJK MUSEUM DI AMSTERDAM LA PRIMA GRANDE E SPETTACOLARE MOSTRA PERSONALE DEDICATA AI 25 ANNI DI DESIGN DELL’ISTRIONICO DESIGNER OLANDESE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO STEDELIJK MUSEUM COURTESY MARCEL WANDERS /

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

MARCEL WANDERS: PINNED UP 25 ANNI DI DESIGN In queste pagine: sopra, “Fishnet Chairs” by Marcel Wanders Personal Editions (2001), “Crochet Chair” by Marcel Wanders Personal Editions (2006) e “Lace Table” per Droog Design (1997). In basso, sospensione “Can-Can Lamp” per Flos (2011), lampada “Big Shadows” per Cappellini (1998), sospensione “Bell Lamp” per Moooi (2013), seduta “V.I.P. Chair” per Moooi (2000). A destra, ©“Marcel Wanders: Pinned Up At The Stedelijk, 25 Years of Design”.

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Oltre 400 opere, dall’arredo al gioiello, inclusi prototipi, lavori sperimentali e altri progetti speciali offrono un quadro dell’attività di questo straordinario designer originario di Amsterdam

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a quando si è guadagnato l’attenzione internazionale, nel 1996, grazie all’iconica seduta “Knotted Chair”, una combinazione di materiali high-tech intrecciati con un macramè tradizionale, la sua ascesa è stata inarrestabile. Enfant prodige del design olandese, curioso della vita e delle forme espressive dell’arte, anticonvenzionale ed eccentrico quanto basta, Marcel Wanders mostra un talento speciale nel combinare fascino, intuito e ispirazione teatrale. Genio barocco capace di riaccendere il gusto per la stravaganza, nel mondo dell’arredamento come in quello degli

accessori, è apprezzato per l’ironia e l’abilità artigianale, che esprime attraverso l’utilizzo di materiali e stili tradizionali (merletti, crochet, fresature e incisioni) riadattati per il XXI secolo grazie alle innovazioni tecnologiche e a una rinnovata creatività. Nella nuova ala dello Stedelijk Museum di Amsterdam, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea della capitale olandese, “Pinned Up” è la prima ampia retrospettiva dedicata al designer, celebrazione di 25 anni di carriera e di una collezione ricchissima, che comprende oltre 400 pezzi fra oggetti e complementi di arredo, prototipi, 71


OGGETTI OGGETTI DESIGN DESIGN MAGAZINE MAGAZINE XXXXXXXXXX DESIGN<DESIGNERS

MARCEL WANDERS: PINNED UP 25 ANNI DI DESIGN In queste pagine: sopra, installazione per l’ingresso di Quasar Apartment Building a Istanbul (apertura 2015), sedute “Pebbles” per Bisazza e lampade da terra “Big Shadow” per Cappellini. Sotto, un’altra sezione del percorso espositivo con opere da parete di Marcel Wanders. A destra, lampada da terra “Eye Shadow”, collezione in edizione speciale limitata per Cappellini (2013).

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“Se la poesia, l’arte, il teatro, l’opera, hanno tutti a che fare con l’amore… perché pensiamo che il design sia solo una questione di… funzionalità?” si chiede l’eccentrico Marcel Wanders fotografie, disegni e ambientazioni futuribili realizzate con le più avveniristiche tecniche di rendering digitale. Strutturato in tre zone tematiche, il percorso espositivo si apre con un bivio, emblematico della visione bipolare del designer e della contrapposizione tra emisfero cerebrale destro e sinistro, emozione e razionalità, sogno e realtà. E lascia dunque al visitatore la scelta: se cominciare dall’area nera centrale, uno spazio immersivo che introduce ai lavori più personali e sperimentali di Wanders, ma anche a quelli più tecnologici come il “Wallflower Bouquet” e i “Virtual Interiors” – una serie di sette quadri dinamici presentati per la prima volta in Europa, o piuttosto dall’area bianca circostante, più simile a uno showroom per l’allestimento classico e lineare, con alcuni dei pezzi più noti e rappresentativi come la seduta “Knotted Chair”, il vaso “Egg vase”, il lampadario “Zeppelin”

e il tavolo “Lace Table”. A chiudere l’itinerario espositivo, l’area lounge offre infine al visitatore la possibilità di scoprire cataloghi e campagne pubblicitarie relative all’attività di Wanders come direttore creativo, mettendo in luce le sue collaborazioni con importanti nomi del design internazionale come Jasper Morrison e il marchio Moooi, del quale Wanders è anche cofondatore. Narrazione fluida, il cui leitmotiv è costituito da una curiosità inesauribile e priva di pregiudizi, la mostra “Pinned Up” a cura di Ingeborg de Roode dipinge un paesaggio onirico fatto di materialità inaspettate, sculture fuori scala, decorazioni ridondanti. Dimostrazione che non c’è soluzione di continuità, nella fantasiosa prassi creativa di Wanders, tra il plausibile e l’impossibile: tutto ciò che viene pensato, o anche solo sognato, prende forma nella concretezza della materia e dello spazio. www.stedelijk.nl 73


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NATEVO BY FLOU PER LE RESIDENZE CITYLIFE MILANO In queste pagine: Natevo, il nuovo brand di Flou, arreda a CityLife 3 appartamenti - campione delle Residenze Zaha Hadid, affidando l’incarico a tre studi di architettura - Matteo Nunziati di Milano, Studio Viscido di Salerno e Toner Architects di Istanbul. Ciascuno con il proprio linguaggio ha proposto soluzioni che hanno valorizzato al meglio gli arredi con luce a LED integrata di Natevo, disegnati da Matteo Nunziati 74


NATEVO by Flou per CityLife IL DESIGN CHE ILLUMINA. NATEVO ARREDA 3 APPARTAMENTI NELLE RESIDENZE ZAHA HADID DI CITYLIFE, PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA NELL’AREA FIERA MILANO CITY TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO NATEVO BY FLOU 75


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NATEVO BY FLOU In questa pagina: tavolo da pranzo con basamento che si eleva in altezza e forma l’incrocio superiore illuminato da LED e complementi tavola Driade Kosmo.

Sono capaci di illuminare l’ambiente in cui sono collocati gli arredi di Natevo con luce a LED integrata disegnati da Matteo Nunziati che sceglie lper la tavola le collezioni di Driade

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NATEVO BY FLOU In questa pagina: libreria con LED nei montanti. In basso, divano e poltrona con rivestimento in ciniglia, libreria e mobile con spazio porta TV, entrambi con struttura in alluminio satinato verniciato bronzo. Design Matteo Nunziati per Natevo (2013/14).

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uovo brand creato da Flou nel 2013, Natevo si basa su un concetto rivoluzionario: produrre arredi con luce a LED integrata, capaci di illuminare l’ambiente in cui sono collocati. Dalla collaborazione tra Natevo e CityLife, il progetto di riqualificazione del quartiere storico della vecchia Fiera Campionaria di Milano, nascono così tre appartamenti modello che non prevedono lampade, lampadari o altri sistemi di illuminazione: una scelta innovativa che, se favorevolmente accolta, porterà a indubbi vantaggi economici ed ecologici, nella costruzione di nuovi edifici come nella ristrutturazione di quelli già esistenti. Per realizzare o modificare l’impianto elettrico, non sarà infatti più necessario prevedere punti luce a parete o interventi sulla struttura muraria, ma basterà cambiare i mobili e la loro disposizione, con una riduzione sensibile dei consumi energetici. “I prodotti che ho disegnato si ispirano al razionalismo tedesco della Bauhaus in cui funzionalità e rigore diventano bellezza ed eleganza”, spiega l’architetto milanese Matteo Nunziati, incaricato dell’allestimento di uno degli appartamenti nel complesso residenziale progettato

Sono stati scelti Matteo Nunziati, Studio Viscido di Salerno e Toner Architects di Istanbul per arredare 3 appartamenti nelle Residenze di CityLife progettate da Zaha Hadid da Zaha Hadid. Con una consolidata esperienza nel settore luxury hotels, wellness center e SPA, Nunziati disegna per Natevo una collezione di arredi che si caratterizzano per le linee rette, tese e decise: una sorta di impalcatura rigorosa e geometrica che viene di volta in volta declinata in librerie, mobili contenitori, tavoli da pranzo, tavoli bassi, poltroncine, letti, armadi. E inserisce i corpi illuminanti all’interno di tubolari, creando un piacevole contrasto tra la geometria della struttura e la morbidezza avvolgente della luce indiretta. La percezione è quella di un equilibrio contemporaneo, che mescola tecnologie innovative con materiali tradizionali come alluminio, legno e marmo. Dislocati su piani diversi, gli altri due appartamenti arredati Natevo sono stati affidati alle cure dello Studio Viscido di Salerno, scelto per l’apertura al cambiamento e l’audacia con cui realizza progetti eco-compatibili ed eco-sostenibili in sintonia con la committenza, e allo studio Toner Architects di Istanbul, un pool di professionisti che lavora da anni sul senso dello spazio e l’uso della luce come forma d’arte. www.natevo.com 77


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L’OCA NERA In queste pagine: lampade piccole e grandi della collezione 2014 “Il colore delle forme”, nelle varianti cromatiche verde e arancio, e tavolini tondi della collezione “Impressioni di stile”. Nella pagina a destra, sgabelli tondi della collezione “Il colore delle forme”, nelle versioni verde, arancio e blu. 78


L’Oca Nera Home Living Design RICERCA STILISTICA IN PERFETTA SINTONIA CON LE PIÙ INNOVATIVE TENDENZE DEL DESIGN CONTEMPORANEO QUELLA ESPRESSA DALLE LINEE PER LA CASA FIRMATE L’OCA NERA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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L’OCA NERA In questa pagina: tavolino tondo e cornici della nuova collezione 2014 “Impressioni di stile”. 80


L’OCA NERA In questa pagina: cornici della collezione “Impressioni di stile” (2014) e lampadario bianco della collezione “Intrecci di stile” (2014).

L’Oca Nera vanta un catalogo ricco di proposte originali ed eterogenee, che personalizzano la casa con un lusso discreto e misurato, capace di riflettere il lifestyle di chi la abita

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ontraddistinto da tinte gioiose e accoglienti, il ricco di proposte originali ed eterogenee, eppure sintesi nuovo mood L’Oca Nera per la casa contemporanea di valori comuni come passione, creatività e armonia. propone per il 2014 la collezione “Il colore delle Tutti elementi incarnati ad esempio nella collezione forme”, che comprende lampade da tavolo in vetro “Impressioni di stile”, formata da tavolini tondi con e sughero disponibili nelle versioni verde e arancio e superficie laccata bianco ottico e base in metallo satinato, una serie di tre confortevoli sgabelli tondi con seduta che appaiono immediatamente familiari e rassicuranti, imbottita, nei colori verde, arancio e blu. Soluzioni o nelle cornici da parete di varie fogge e dimensioni. pratiche, originali e divertenti, capaci di rispondere ai più Una bellezza nuda, essenziale e pura, che emerge anche diversi gusti ed esigenze abitative. Da sempre interprete di nelle tonalità morbide e naturali scelte per i lampadari spazi domestici che si caratterizzano per il lusso discreto e in vimini della collezione “Intrecci di stile”, una misurato, espresso da oggetti e microarchitetture d’arredo selezione di elementi aerei e leggeri che ingentiliscono che resistono al tempo, L’Oca Nera vanta un catalogo gli ambienti con i loro volumi fluidi. www.locanera.it 81


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DRIADE KOSMO Da sinistra, candelabri “Flavio” e “Leonardo”, design Borek Sipek (2000). Nella pagina a destra, Candelabro “Simon” a sette bracci, design Borek Sipek (1988). 82


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SCHIAVON In queste pagine: bicchiere per vino e brocca della collezione “Design Mix”, design Giulio Cappellini (2011). Nella pagina a destra, centrotavola ovale di ispirazione contemporanea della linea “Decor Plated” in metallo argentato.

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Schiavon Ispirazione design LE COLLEZIONI DESIGN DELL’ARGENTERIA SCHIAVON SI DISTINGUONO PER L’ORIGINALITÀ DELLA RICERCA ESTETICA E LA QUALITÀ DELLE LAVORAZIONI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ARGENTERIA SCHIAVON

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SCHIAVON In questa pagina: centrotavola rotondo con supporto decorato wengè della collezione “Design Mix”, design Giulio Cappellini (2011), e, qui sotto, vassoio della linea “Leaf”, design Matteo Nunziati (2014).

La nuova collezione “Leaf” disegnata da Matteo Nunziati per Schiavon reinterpreta in chiave essenziale e contemporanea le linee curve tipiche dell’architettura barocca

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SCHIAVON In questa pagina: vasi e centrotavola della nuova linea “Leaf”, design Matteo Nunziati (2014).

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all’incontro dell’arte argentiera con il design contemporaneo nasce “Design Mix”, la collezione per la casa firmata Schiavon, storico marchio trevigiano custode della migliore cultura argentiera italiana. Frutto della collaborazione con Giulio Cappellini, la collezione comprende ciotole, portacandele, alzate, bicchieri e piccoli contenitori: oggetti dalla presenza raffinata ma dal forte impatto scenico, dove la lucentezza del metallo definisce ed enfatizza linee e volumi. Un mix di storia e innovazione, che coinvolge i materiali e accosta la purezza dell’argento a lacche e legni pregiati, con il risultato di pezzi di alto livello qualitativo dove ogni fase della lavorazione esprime un’esperienza artigianale unica. E se le lacche, declinate in toni vibranti e attuali, sono applicate direttamente al metallo in modo da sottolinearne le geometrie, i supporti in legno, selezionati tra le varietà esteticamente più suggestive, diventano la base d’appoggio per i diversi oggetti, conferendo all’insieme una nota di piacevole calore. Un’attenzione, quella di Schiavon per il design, incarnata anche dalla nuova collezione per la tavola dell’architetto e designer Matteo Nunziati, che opta per una reinterpretazione in chiave contemporanea delle classiche linee curve tipiche dell’arte barocca: composta da centrotavola, brocca, vaso e vassoio, disponibili in due diverse misure, “Leaf” si caratterizza infatti per il design essenziale e dinamico, capace di tradurre la praticità e la resistenza del metallo argentato in forme morbide e di grande eleganza. www.schiavon.it

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Giovanni Raspini L’Argentiere SONO MANUFATTI CHE FONDONO LA TRADIZIONE CLASSICA CON GLI ELEMENTI DEL PROGETTO CONTEMPORANEO QUELLI NATI DALLA PASSIONE DI GIOVANNI RASPINI PER L’ARGENTO TESTO A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ARGENTERIA GIOVANNI RASPINI 88


GIOVANNI RASPINI In questa pagina: l’architetto Giovanni Raspini al lavoro nel suo studio situato in una villa del ‘500 sulle colline toscane e particolare del decoro di una cornice a soggetto Animalier.

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GIOVANNI RASPINI In queste pagine: secchi champagne con sculture in argento a soggetto leopardo e creature marine. Sotto, la struttura architettonica della mostra “Argenterie Fantastik”, tenutasi presso l’Accademia di Brera di Milano nel 2012, che ha proposto 51 oggetti e gioielli icone della produzione di Giovanni Raspini. Braccialetto in argento della collezione “Pacific Palisade” e l’architetto Raspini al lavoro e durante la presentazione del “Concorso Design Animalier” indetto per gli studenti dell’Accademia di Brera.

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dea, materia e lavoro: parole chiave che il brand toscano cerca di tradurre nei gioielli come negli oggetti per la casa, creazioni progettate con l’amore dell’artista e realizzate con la dedizione dell’artigiano. Toscano, architetto e designer, Giovanni Raspini ha progettato case, mobili, oggetti per la casa e gioielli. Egli rappresenta lo stile e la forte unicità di un marchio italiano in cui le radici plastiche classiche si fondono con gli elementi del progetto contemporaneo. L’azienda ha sede in Valdichiana, fra Arezzo, Siena e Firenze: la culla del Rinascimento. “Sono affascinato dall’argento sin da quando ero bambino” spiega Giovanni Raspini. “Sono un collezionista di argenti antichi, soprattutto toscani, e la scoperta di un punzone o di un marchio mi dà sempre la stessa grande emozione d’un tempo. L’argento è astratto, puro, sembra una creatura notturna illuminata dalla luna piena. L’argento antico – dicono gli inglesi – è come i vecchi amici: basta lucidarli un po’ e tutti e due sono come nuovi”. Tutti gli oggetti realizzati da Raspini sono ideati,

è l’utilizzo di una sorprendente manualità. Grazie al disegno, l’idea primigenia è trasformata in un modello tridimensionale in cera, che sarà utilizzato per la successiva fusione. Tecnica antichissima, la “fusione a cera persa” consente di creare gioielli e oggetti di grande impatto emotivo, grazie al fuoco e alla forza del metallo nobile. Terminata la costruzione vera e propria seguono la pulimentatura, la brunitura per i manufatti in argento, l’incastonatura se il gioiello indossa una pietra. Per finire, il controllo di qualità e il packaging aziendale: nasce così lo stile Giovanni Raspini. Da sempre appassionato di antiquariato e della storia della decorazione, Giovanni Raspini produce oggetti in argento, collezioni per la tavola e gioielli dal 1972. “Ho studiato architettura presso l’Università di Firenze, dove ho avuto professori che mi hanno insegnato a sognare, a vedere oltre, a materializzare concretamente le mie intuizioni” ha spiegato l’argentiere. “Con l’argenteria non hai i vincoli architettonici e burocratici della progettazione edile. Paradossalmente soltanto quando ho smesso di fare

“Fai cose belle e fallo sapere al mondo” è il motto di Giovanni Raspini. “Amo profondamente l’argento, che mi dà emozioni infinite, e stare fra le cere calde dei modelli che prendono forma modellati, costruiti e rifiniti esclusivamente in azienda. Un impegno di stile e concretezza che ha visto moltiplicarsi negli ultimi anni le boutique esclusive del brand – a Roma, a Milano, a Monaco di Baviera, ad Arezzo, a Napoli, a Foligno, a Firenze - dove le creazioni dell’argentiere si confrontano con il mondo e l’incontro si fa moda. “Progettare significa guardare avanti” dice Raspini. “Volevo costruire i miei pezzi, rendere vere le mie creazioni. Così ho selezionato i migliori scultori, modellisti e tecnici, e ho iniziato. Un sogno di bellezza reso concreto dalla grinta e passione che caratterizza tutto quello che facciamo. Da anni vivo e lavoro nella mia casa sulle colline toscane, una villa del ‘500 dove ho costruito il mio atelier. Qui, circondato dalle cose che mi piacciono, disegno e progetto le mie creazioni. Amo stare fra le cere calde dei modelli che prendono forma. Amo profondamente l’argento, che mi dà emozioni infinite, mai scontate, sempre cangianti”. Uno degli aspetti più affascinanti dell’arte orafa

l’architetto ho veramente cominciato a progettare sul serio”. Negli ultimi anni all’argento ha affiancato il bronzobianco, lega nobile testata e sviluppata dall’argentiere toscano sino a ottenere oggetti unici per valore plastico e ricerca del design. Una collezione generata dal fuoco, dalla forza del metallo, e come per l’argento, interamente realizzata con l’antica tecnica della cera persa. Celebre per i servizi tavola animalier, costellati da meravigliose sculture in argento di coccodrilli, leopardi, creature marine, ma anche per le cornici fiorite e per i Charms personalizzabili, negli ultimi tempi Giovanni Raspini ha concentrato l’attenzione sul gioiello, creando nuove linee dal gusto contemporaneo e dal grande potere evocativo. Come la collezione primavera/ estate 2014, in cui suggestioni paesaggistiche, giochi di forma e colore, pietre, animali e geometrie astratte esprimono appieno lo spirito avventuroso del grande incantesimo dell’argento. www.giovanniraspini.com 91


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PAMPALONI In Fabbrica TRA SUGGESTIONI SOVIETICHE E DETTAGLI ANCIEN RÉGIME, UN RISTORANTE D’ECCEZIONE NATO ALL’INTERNO DELL’ARGENTERIA PAMPALONI. CON DOPPIO MENU E POSATE IN ARGENTO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO PAMPALONI 92


“IN FABBRICA” RESTAURANT In queste pagine: da sinistra, Francesco Pampaloni e Gianfranco Pampaloni nella sala da pranzo del ristorante “In Fabbrica”, che ha sede nella fabbrica stessa (particolare in foto a destra) dell’argenteria Pampaloni, in Via del Gelsomino, 99 a Firenze. 93


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RISTORANTE “IN FABBRICA” In queste pagine: il signor Paolino in tenuta da capitano della flotta Danubiana, e, nella pagina a destra, il signor Sandro in completo da polizziotto della vecchia DDR. Entrambi lavorano presso l’Argenteria, trasformandosi, di sera, in perfetti camerieri a servizio nel ristorante.

Posate in argento, bicchieri in cristallo, camerieri in livrea e guanti bianchi. Il ristorante In Fabbrica riflette lo spirito anticonvenzionale e geniale delle creazioni dei fratelli Pampaloni 94


IN FABBRICA In questa pagina: lo chef “Gigi” Kaneda e gli interni del ristorante arredati con le collezioni dell’argenteria Pampaloni.

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iastrelle verdi alle pareti, pavimenti semplici. Al soffitto, semplice e quotidiano della fabbrica è trasfigurato per offrire falce e martello delineati da una serie di lampadine. una straordinaria esperienza estetica e gastronomica. Anche Altri punti luce che pulsano morbidamente da nicchie il menu, infatti, presenta uno spirito fuori dagli schemi. Due i nei muri e fiabeschi candelabri in argento. È questo programmi: quello soviet-mediterraneo con venature francesi lo stile personalissimo del ristorante In Fabbrica, geniale (tortino di cavolfiore con salsa di pecorino e pere, lasagne invenzione dei fratelli Gianfranco e Francesco Pampaloni, di verdura e provola con salsa di cavolo nero, controfiletto che valorizza e promuove lo spazio dell’antica mensa dello con salsa del Baron de Saint-Palais e tortino di patate e stabilimento, trasformandola in un ristorante sui generis porcini, cake-chiffon con zabaglione all’arancia, torta al in cui lo stile imperiale francese e quello sovietico creano cioccolato e pere con panna montata, per citare il menu un’atmosfera di onirica bellezza cui non è estraneo un tocco più recente), e il programma giapponese, opera dello chef di ironia. Grandi tavoli da lavoro apparecchiati con posate “Gigi” Kaneda (sushi, zuppa di miso, Ni-Sakana, semifreddo in argento della collezione “Due Sicilie”, trofei di caccia al lime). Nella carta dei vini, oltre i celebri Marchesi Antinori appesi al muro e nobili teste appositamente create per il e Barone Ricasoli, spicca l’etichetta Principe Pampaleoni, ristorante, operai in tuta da lavoro magicamente trasformati fondata dal vulcanico argentiere per dare vita a un vino in camerieri in uniforme e guanti bianchi sono gli elementi toscano di alta levatura, prodotto in totale anticonformismo di una garbata ed eccentrica mise en scène in cui l’ambiente rispetto ai diktat dei sommelier. www.pampaloni.com 95


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LOBMEYR I bicchieri della collezione”Drinking set n.248 - Sagmeister on Loos”, design Stefan Sagmeister e Jessica Walsh (2011), sono una riedizione di un classico del design del 1931 firmato dall’architetto Adolf Loos. I simboli grafici incisi sul fondo dei bicchieri, che emergono con sorpresa non appena la bevanda viene terminata, sono tratti dalle illustrazioni “Seven Deadly SinsSeven Heavenly Virtues” (7 Peccati Capitali / 7 Virtù Teologali), design Sagmeister Inc.. Lobmeyr è distribuito in esclusiva in Italia da B.Morone di Milano. Foto Archivio Lobmeyr

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Il Salumaio di Montenapoleone TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO IL SALUMAIO DI MONTENAPOLEONE / ANGELO MARGUTTI 98


NELLA STORICA SEDE DEL MUSEO BAGATTI VALSECCHI DI MILANO, IL DOPPIO CHIOSTRO CON LE ANTICHE SCUDERIE É OGGI LA PRESTIGIOSA SEDE DEL RISTORANTE E DEL NEGOZIO D’ECCELLENZE, BOTTEGA GASTRONOMICA DAL 1957 99


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CARLO MORETTI IL SALUMAIO DI MONTENAPOLEONE In queste pagine: sulla tavola, qui a sinistra, i bicchieri “Bora” di Carlo Moretti, soffiati a bocca e rifiniti a mano libera, firmati e datati. Un’icona ideata e prodotta dal 2001 in sei decori diversi ogni anno. A oggi se ne contano 90.

Per la tavola in tendenza con l’eccellenza del miglior design contemporaneo italiano il Salumaio di Montenapoleone sceglie la collezione di bicchieri Bora di Carlo Moretti in Cistallo di Murano

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n negozio di salumeria al civico 12 di via Montenapoleone. È il 4 novembre 1957, festa di San Carlo, quando la cronaca dell’epoca registra un insolito episodio di protesta. Numerosi negozianti della via, già allora centro esclusivo dell’eleganza e della raffinatezza di Milano, hanno inviato a Sindaco e Prefetto una furiosa lettera di contestazione: è l’attacco a un commercio giudicato “troppo grossolano” - fatto di mortadelle, salsicce e formaggi - che osava sfidare ben più nobili esercizi, specializzati nella vendita di perle e rubini, preziosità d’antiquariato e capi d’alta moda, confetterie e primizie da corte ducale. A oltre cinquant’anni e tre

generazioni da quell’episodio, oggi il Salumaio rappresenta un pezzo importante della storia di Milano, connubio di arte, cultura e sapori ospitato dall’ottobre 2010 nel contesto prestigioso di palazzo Bagatti Valsecchi, straordinario esempio di neo-rinascimento lombardo che porta con sé l’anima e la tradizione di una città attiva e colta, dinamica e sofisticata. Gestito da sempre dalla famiglia Travaini, che ha saputo rinnovarne lo spirito pur preservandone l’eccellenza gastronomica, il Salumaio si compone oggi, oltre che della storica bottega, di un Cafè Bistrot e un rinomato ristorante. Merito, quest’ultimo, dell’intervento architettonico di Patrizia Quartero, particolarmente abile nel ricreare un’atmosfera 101


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IL SALUMAIO DI MONTENAPOLEONE In queste pagine: vedute dei cortili dello storico palazzo Bagatti Valsecchi di Milano dove hanno sede l’omonimo museo e il ristorante, con ingressi da due vie del quadrilatero della moda: via Santo Spirito 10 e via Gesù 5. Gli chef al lavoro nella cucina a vista e le sale interne del ristorante. Il famoso e rinomato negozio d’eccellenze gourmet è attiguo al Caffè Bistrot .

A oltre cinquant’anni dalla fondazione e tre generazioni, oggi Il Salumaio di Montenapoleone rappresenta un pezzo importante della storia di Milano, connubio di arte, cultura e sapori insieme ospitale ed esclusiva, coniugando lo stile del palazzo con un arredamento moderno e accurato. E mentre l’ampia vetrata nella sala principale permette di contemplare le corti ottocentesche, il privé è ricavato all’interno dell’antica selleria e interamente rivestito della boiserie originaria in legno di noce scuro, regalando occasioni di intimità e riservatezza con la possibilità, nelle giornate più calde, di accomodarsi ai 102

tavolini esterni e godere della suggestiva cornice del dehor. Fulcro del locale, l’imponente e centrale cucina a vista permette ai clienti di osservare all’opera lo chef e i suoi collaboratori: da sempre legata alla tradizione, l’ars culinaria del locale offre infatti un menù di pasta fresca, carne e pesce, accompagnati da una proposta quotidiana che varia in base alla stagionalità degli ingredienti e una selezione di dessert rigorosamente


Gestito da sempre dalla famiglia Travaini, che ha saputo rinnovarne lo spirito preservandone l’eccellenza gastronomica, Il Salumaio si compone di un ristorante, un Cafè Bistrot e una bottega fatti in casa. Punto di riferimento per i gourmet e gli amanti della buona tavola, il Salumaio propone un’offerta gastronomica completa dalla colazione alla cena, dalla spesa all’aperitivo, con prodotti ricercati e selezionati secondo severi criteri di qualità: il Crudo di Parma, il Culatello di Zibello, il Joselito Gran Reserva, formaggi italiani e francesi, aragoste, il caviale Beluga iraniano, piccola pasticceria di

ogni tipo. Ampia poi la carta dei vini, con circa 400 etichette scelte fra le migliori annate di importanti produzioni italiane e internazionali. “La nostra gastronomia è il punto forte”, commenta Federico Travaini, “sono piatti realizzati con le nostre ricette, una vasta gamma di proposte per scegliere tutto ciò che occorre per un pranzo completo senza dover cucinare”. www.ilsalumaiodimontenapoleone.com 103


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CARLO MORETTI In queste pagine: da sinistra, vaso “Asimmetrico”, design Carlo Moretti (1985), vaso “Ovale”, design Carlo Moretti (1977), e vaso “Cartoccio”, design Carlo Moretti (1983). Il testo in apertura è tratto dal catalogo ufficiale Carlo Moretti. 104


Il Trittico di Carlo Moretti PARADIGMA DELL’ARTE DI CARLO MORETTI, IL “TRITTICO” UNISCE TRE OPERE FONDAMENTALI DELLA MANIFATTURA CHE RAPPRESENTANO PRESENTE, PASSATO E FUTURO DEL CRISTALLO DI MURANO TESTO A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO CARLO MORETTI 105


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re capitoli, tre cadenze, tre partiture di una stessa sinfonia. Un insieme di tre opere esemplari, pietre miliari dell’arte di Carlo Moretti. I vasi “Ovale”, “Asimmetrico” e “Cartoccio” sono oggi uniti nel “Trittico”, nuovo classico del ‘900 dai valori autentici e intramontabili, in equilibrio perfetto tra ragione e sentimento. Tre vasi che sono dei classici perché oltrepassano i confini dell’oggetto per diventare materializzazioni del futuro, del presente e del passato, trattenuti e dispiegati nelle forme vitree del cristallo. Rappresentano la perfetta realizzazione di maestri guidati dalle linee di un disegno sapiente e da un animo poetico ed equilibrato, capace, al tempo stesso, di sorprendere con accordi singolari di nuovo e d’antico. Sono espressione del Cristallo di Murano nella sua forma più pura e solenne e narrano una storia che affonda le sue radici nelle luci di Venezia, in antiche tradizioni dalle affascinanti influenze asiatiche e arabe. Sono, soprattutto, la testimonianza preziosa che Giovanni e Carlo Moretti hanno lasciato al nostro tempo con il lirismo ineguagliabile delle loro creazioni. Realizzato in Cristallo di Murano soffiato a bocca, il vaso “Ovale” (1977) rivisita una forma classica di rara eleganza, distillando un’espressione di purezza, leggerezza e funzionalità in una linea intramontabile. “Cartoccio” (1983) nasce invece dall’osservazione quotidiana e ci riporta alle piazze di Venezia. Tramite la magia dei maestri vetrai, un foglio di carta arrotolata per contenere il grano per i piccioni diventa l’occasione per sperimentare la capacità del Cristallo di Murano di evocare, attraverso pochi segni e un taglio, universi differenti.

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CARLO MORETTI In queste pagine: a sinistra, vaso “Ovale” in Cristallo di Murano, soffiato a bocca, rifinito a mano, design Carlo Moretti (1977). Sopra, vaso “Cartoccio” in Cristallo di Murano, a sezione rotonda intagliato a mano libera con mola diamantata, design Carlo Moretti (1983) 107


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Il vaso “Asimmetrico” (1985) completa il “Trittico”. A sezione rotonda con gambo vuoto su base asimmetrica rispetto al calice, “Asimmetrico” è un progetto ardito e sperimentale che gioca su equilibri innovativi portando il vetro a oltrepassare i propri confini in un’espressione di coraggio e grande modernità. Da oltre 50 anni la Carlo Moretti richiama l’attenzione del mercato internazionale per l’inconfondibile formula che coniuga il secolare ”saper fare” dei maestri vetrai muranesi – derivato da una lunga tradizione familiare – con le istanze progettuali del design italiano contemporaneo. Mille le fonti d’ispirazione, dai colori della laguna alle più avveniristiche invenzioni umane. Nascono così delle creazioni che confermano la magia inesauribile di questa materia, che contiene in sé due anime contraddittorie, il solido e il liquido. Oggetti di “culto” per la casa e per la tavola, vasi e bicchieri in particolare, capaci di condizionare gusti e consuetudini, sono realizzati in Cristallo di Murano, soffiati a bocca, rifiniti a mano, poi firmati uno a uno e, alcuni, prodotti in numero limitato, accompagnati da un certificato di autenticità. A volte anche 15 persone lavorano contemporaneamente a un singolo oggetto. La complessità della loro realizzazione li rende quindi unici e di valore. Sempre più rivolti a un pubblico di collezionisti, essi hanno trovato apprezzamento e importanti riconoscimenti a livello internazionale, sia da parte del mercato sia da parte di critici e collezionisti. A testimonianza di questa unicità sta la richiesta di numerosi Musei di Arti Decorative del mondo di averli tra le proprie collezioni permanenti, tra cui il MoMA di New York, il Corning Museum of Glass in Corning-New York, il Museum of Contemporary Art in Chicago, il Musée des Arts Décoratifs a Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra, gli Staatliche Museen Preussischer Kulturbesitz Kunstgewerbemuseum di Berlino e molti altri in tutto il mondo. Innumerevoli anche i riconoscimenti, che comprendono numerose Selezioni Compasso D’Oro (1987, 1989, 1991) e la Selezione ADI per Esposizione Universale 2005. www.carlomoretti.com

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CARLO MORETTI In queste pagine: a sinistra, vaso “Cartoccio” in Cristallo di Murano, a sezione rotonda intagliato a mano libera con mola diamantata, design Carlo Moretti (1983). Sopra, vaso “Asimmetrico” in Cristallo di Murano, a sezione rotonda con gambo vuoto su base asimmetrica rispetto al calice, design Carlo Moretti (1985). 109


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na delle cifre caratteristiche di Rosenthal, storica manifattura tedesca di porcellana fra le più celebri al mondo, è la capacità di reinterpretare i propri successi alla luce di una contemporaneità sempre più esigente che chiede all’oggetto di essere bello, innovativo e performante. Come il nuovo affascinante progetto di design globale “TAC BIG Cities”, concepito da Bjarke Ingels Group (BIG) e dal designer danese Lars Holme Larsen di Kilo Design, che hanno pensato di arricchire il servizio tavola “TAC” disegnato da Walter Gropius nel 1969, autentica icona Rosenthal, con un decoro giocoso e contemporaneo, in cui le silhouette delle più famose metropoli del mondo, tra cui Berlino, Mosca, Parigi e New York, si stagliano sull’intera collezione seguendo i principi stilistici del Bauhaus. Il design può inizialmente apparire astratto, ma a uno sguardo più attento si possono riconoscere chiaramente famosi monumenti come la Porta di Brandeburgo, la Torre Eiffel, il Big Ben. La giovane designer Hanna Krüger presenta i vasi “Pila”, che prendono vita da un inedito assemblaggio di differenti piatti di Rosenthal StudioLine. L’idea nasce dalle pile di piatti in un lavello o nella credenza di casa. Dalla semplicità della collezione “Format” all’esuberante “Sun Moon and Stars” passando per i sofisticati rilievi di “Flauto Magico”, il design di “Pila” dimostra come la combinazione di forme, storie e tempi differenti possano concorrere insieme e creare una nuova dimensione estetica.

ROSENTHAL STUDIO-LINE In queste pagine: a sinistra, vaso della collezione “Pila”, design Hanna Krüger (2014). A destra, il nuovo decoro “TAC BIG Cities”, design Bjarke Ingels Group (BIG) e Lars Holme Larsen di Kilo Design (2014), realizzato sulla forma del servizio “TAC”, design Walter Gropius (1969). 110


ROSENTHAL Design Plus DUTTILE E SENZA TEMPO, LA PORCELLANA DI ROSENTHAL RIDEFINISCE UNA NUOVA CONTEMPORANEITÀ FATTA DI RITI ANTICHI E NUOVO DESIGN TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO © ROSENTHAL

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Il fascino della cerimonia del tè è più che mai contemporaneo con il servizio “Cha”, disegnato da Federica Capitani, tea-set minimalista dal decoro a rilievo che rallenta la dispersione del calore, con teiera in porcellana nera e un piccolo coperchio per le tazze. I colori naturali e la struttura dei piattini in bambù formano un affascinante contrasto, enfatizzando il carattere cerimoniale del set Il rituale del tè prosegue con il servizio “Wan” di Sebastian Herkner che, ispirandosi ai suoi viaggi in Cina, ha disegnato un classico set composto da teiera, coppette, piattini, lattiera e zuccheriera.

ROSENTHAL In queste pagine: servizio tè “Cha”, design Federica Capitani. Nella pagina a destra, servizio tè “Wan”, design Sebastian Herkner. 112


Nei servizi “Cha” di Federica Capitani e “Wan” di Sebastian Herkner l’antico rituale del tè si unisce al design contemporaneo per dare vita a collezioni di grande purezza formale

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Novità anche per la collezione tavola “Format” disegnata da Christophe de la Fontaine per Rosenthal Studio-line. Nel 2014 il brand presenta un nuovo decoro per questo design che ha giù ottenuto numerosi premi. In collaborazione con Inesa Malafej, studentessa della Royal Danish Academy of Fine Arts, è nato così “Format Unsealed”, un decoro articolato in elementi grafici semplici e ripetitivi, triangoli e punti, che si uniscono per creare una superficie dalle sembianze di un tessuto.

Rosenthal Studio-Line - fondato nel 1961 - interpreta il presente con l’apporto di artisti come Walter Gropius, Tapio Wirkkala, Mario Bellini, Jasper Morrison, Konstantin Grcic e molti altri

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ROSENTHAL STUDIO-LINE In queste pagine: a sinistra, “Andy Warhol Collection”. Qui sotto, servizio tè “Format”, design Christophe de la Fontaine, nel decoro “Format Unsealed” (2014) concepito insieme con la designer Inesa Malafej.

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ROSENTHAL In queste pagine: un mix and match di vasi e di stili. Da sinistra, trasparenze e profondità dei vasi “Fiji” e “Embrace”. In centro, i vasi “Collana”, design Sebastian Herkner (2014), e le nuove miniature 2014.

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La stravagante collezione di vasi Collana rappresenta una raffinata fusione tra le tradizionali tecniche artigianali utilizzate nella produzione della porcellana e la produzione vetraria. I quattro vasi conici si caratterizzano per il visibile contrasto tra la porcellana biscuit del corpo e la falda smaltata. La peculiarità di questi vasi disegnati da Sebastian Herkner, uno tra i più innovativi giovani designer tedeschi, è la decorazione di vetro soffiato, sapientemente lavorata a mano secondo tradizione. Ricordando il collo, proprio come una collana, la decorazione è proposta nella versione trasparente o nelle nuances a contrasto del grigio, turchese e rosso. Il vaso e la coppa di vetro sono semplicemente posizionati uno sull’altro come due elementi geometrici e sono uniti tra loro da un anello dal forte impatto visivo. Questa particolare variazione permette al vaso di proporsi in armonia adattandosi e perfettamente a ogni contesto di arredamento o mise en place. La coppa in vetro assolve la funzione di una vera e propria collana, donando al bouquet di fiori un’aura di preziosità. Rosenthal è distribuita da Sambonet Paderno Industrie. www.corporate.sambonet.it www.rosenthal.de

Profili Bauhaus, tea-set minimalisti, assemblaggi di forme note per creare nuove collezioni di lampade e vasi, prove grafiche e suggestioni tessili nelle nuove proposte di Rosenthal

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on una collezione dedicata, il brand Hutschenreuther festeggia il suo 200° anniversario combinando tradizione e modernità, passato e presente, antico e nuovo. Per l’occasione il duo olandese di designer Shirley Muijrers e Marty Lamers, specializzati nel campo tessile e della decorazione, ha trasposto l’elemento artigianale proprio del decoro “Cipolla” nel mondo digitale, fondendo lo storico motivo con le tendenze del tessile e della moda e reinterpretandolo sulle superfici, dando così vita alla collezione “Blu Style”. I due designer si sono concentrati sui fiori che, insieme alla preminenza del blu e a tratti che sembrano tracciati a penna, creano una grafica astratta e moderna. Un sottile rivestimento in titanio enfatizza i fiori blu e dona a questa collezione d’anniversario un look metallico dall’apparenza fortemente contemporanea. Marty Lamers e Shirley Muijrers hanno realizzato per l’anniversario di Hutchenreuther anche la “Green Garden Gift Collection”, che comprende vasi in vetro e porcellana, candelieri, complementi tavola e accessori. Oltre 40 idee regalo per la cucina e la tavola che possono essere liberamente combinate in una varietà di proposte dall’appeal fresco e primaverile. Hutschenreuther è distribuito da Sambonet Paderno Industrie. www.corporate.sambonet.it www.rosenthal.de

HUTCHENREUTHER In queste pagine: vaso, set da scrittura e servizio tè della collezione “Blu Style”. Nella pagina a destra, vasi e piatti da parete della stessa linea.

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HUTSCHENREUTER 200 Anni DODICI PIATTI PARETE IN EDIZIONE LIMITATA, UN SET DA TAVOLA E UNA GIFT COLLECTION PER CELEBRARE I DUECENTO ANNI DALLA NASCITA DI HUTSCHENREUTHER TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HUTSCHENREUTHER

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ALESSI In queste pagine: selezione di piatti e posate dei servizi Alessi. 120


La Scuola di ALESSI ORGANIZZATA IN 4 CAPITOLI TEMATICI - PENTOLE, POSATE, PIATTI, BICCHIERI - LA SCUOLA ALESSI È UN NUOVO STRUMENTO PER CONOSCERE E VIVERE LA CULTURA DELLA TAVOLA TESTO A CURA DELLA REDAZIONE FOTO ARCHIVIO ALESSI 121


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ALESSI In queste pagine: dall’ alto, posate ”Colombina collection”, design Doriana e Massimiliano Fuksas, “Caccia”, design Luigi Caccia Dominioni, e “Ovale”, design Ronan ed Erwan Bouroullec. Nella pagina a destra, piatti ”Colombina collection”, design Doriana e Massimiliano Fuksas


“Svelare i valori che stanno ‘dentro’ ai nostri prodotti - dice Alberto Alessi - è il compito che abbiamo affidato alla Scuola Alessi”, organizzata in quattro capitoli Pentole, Posate, Piatti, Bicchieri

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mparare a conoscere i valori delle cose, approfondire le specificità dei prodotti, comprendere il miglior utilizzo degli utensili da cucina e degli accessori per la tavola sono gli argomenti dei corsi multimediali della Scuola Alessi, nuovo strumento di formazione messo a disposizione del pubblico sul sito www.alessi.com. Chiunque, dalla home page, può accedere direttamente alla sezione Scuola Alessi, organizzata in quattro capitoli tematici - Pentole, Posate, Piatti, Bicchieri - destinati ad ampliarsi nel tempo ad altre tipologie della vasta Enciclopedia Alessi. Il percorso di apprendimento è stimolato da immagini, suggerimenti e consigli, aneddoti sull’evoluzione di ciascun progetto e innumerevoli approfondimenti. “Svelare i valori che stanno ‘dentro’ ai nostri prodotti - dice Alberto Alessi - è il compito che abbiamo affidato alla Scuola Alessi”. La parte che prende in esame i servizi per apparecchiare una “bella tavola” - come la definiva Ettore Sottsass - illustra quanto di meglio i designer contemporanei coinvolti da Alessi hanno saputo esprimere negli ultimi decenni su una ricerca progettuale che risale agli albori della civiltà. Il capitolo dedicato alle Posate esplora questo ricco universo analizzando le tipologie delle Posate fondamentali, delle Posate da servizio e delle Posate speciali per acquisire le regole per una corretta apparecchiatura e ottenere una soddisfacente composizione delle Posate in tavola. 123


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ALESSI In queste pagine: calici della collezione “Orseggi”, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni, e della collezione “Mami XL”, design Stefano Giovannoni. Nella pagina a destra, servizio piatti “KU” e posate della collezione “MU”, design Toyo Ito.

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lessi ha così declinato la cultura della posata per un pubblico sempre più esigente, pronto ad assorbire nuovi stimoli con la consapevolezza che l’evoluzione dello stile va di pari passo con i mutamenti sociali, economici ed estetici in atto nella nostra contemporaneità. La lezione dedicata ai Piatti affronta le differenti Tipologie del posto tavola e guida a L’uso e il design, a L’abbinamento con posate, bicchieri e tovaglie, a conoscere I materiali, la qualità e la manutenzione, a gestire La dotazione e il budget. La navigazione è

stimolata da tavole sinottiche interattive e schemi comparativi dal forte appeal visivo. Nella sezione Il mio posto tavola si può inoltre mettere alla prova la propria creatività mixando la straordinaria varietà di servizi alla ricerca del proprio stile preferito. Insieme alle posate, i Bicchieri sono gli strumenti della tavola che interagiscono direttamente con il cibo e la persona. Si impara a riconoscerne le Tipologie e le forme dei bevanti, studiate appositamente per far risaltare il bouquet e il sapore dei vini e ottenere così gli abbinamenti più congeniali. 125


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ALESSI In queste pagine: la collezione “La Cintura di Orione”, design Richard Sapper. A destra, set di pentole “Mami”, design Stefano Giovannoni. 126


La Scuola Alessi invita alla conoscenza dei rituali della tavola, testimone dell’evoluzione del gusto e rappresentante degli esiti sempre nuovi di un design che sa attingere a un ricco passato

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l capitolo dedicato alle Pentole, il recipiente per cuocere di più antica concezione, conduce il visitatore attraverso un’analisi puntuale delle diverse Tecniche di cottura e all’uso degli Strumenti più adatti. Caratteristiche tecniche e funzionali vengono esaminate prendendo spunto dalle serie prodotte da Alessi, iniziando dalla “La Cintura di Orione”, disegnata nel 1986 da Richard Sapper. Presentata nel 1986 dopo otto anni di ricerche ed elaborata

con la collaborazione dei migliori chef internazionali dell’epoca, “La Cintura di Orione” è diventata per la sua ecletticità un riferimento per tutti coloro che si occupano di pentole. Proseguendo, poi, con gli altri successi che si sono susseguiti nel tempo: “Mami” di Stefano Giovannoni, “Pots&Pans” di Jasper Morrison e le più recenti “Shiba” di Naoto Fukasawa, “Domenica” di Elisa Giovannoni, “Dressed”, disegnate nel 2012 da Marcel Wanders.

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Nelle esaustive Schede Prodotto e Guida all’acquisto, sezioni comuni a tutti i capitoli, si scoprono le innovazioni progettuali delle collezioni a catalogo. Dai modelli storici “Dry” di Achille Castiglioni, le prime posate a entrare a catalogo nel 1982, XIV Premio Compasso d’Oro ADI nel 1983, e “Nuovo Milano” di Ettore Sottsass, fino ai servizi da tavola d’autore firmati da architetti e designer internazionali: “Colombina collection” di Doriana e Massimiliano Fuksas, “Tonale” e “Santiago” di David Chipperfield, “KU” e “MU” di Toyo Ito, “PlateBowlCup”, “KnifeForkSpoon” e “Glass Family” di Jasper Morrison, “All-Time” e “Acquerello” di Guido Venturini, “Mami” di Stefano Giovannoni, “Ovale” di Ronan e Erwan Bouroullec, “Dressed” di Marcel Wanders. Una gamma straordinaria che riflette pienamente la molteplicità di ispirazioni, la multiculturalità degli stimoli e il ponte continuo tra passato e futuro che è una delle cifre espressive caratteristiche di Alessi. “Con la Scuola Alessi - dichiara Alberto Alessi - si può scoprire che anche una semplice posata è un crogiolo dove si fondono storie antiche e moderne, soluzioni tecniche ed espressioni formali, speculazioni razionali e pensieri folli”. www.alessi.com/it/lascuolaalessi

Modalità di cucina, design, materiali, caratteristiche di cottura e non ultimo il budget: questi i criteri consigliati dalla Scuola Alessi per l’acquisto della pentola ottimale per le proprie esigenze

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ALESSI In queste pagine: serie di pentole “Dressed”, design Marcel Wanders, nelle due versioni, acciaio inossidabile e alluminio con rivestimento antiaderente. Qui sopra, casseruola con cestello per cottura al vapore della collezione “Domenica”, design Elisa Giovannoni.

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EATALY MILANO SMERALDO In queste pagine: “Ogni Eataly che apriamo è legato a un valore: Eataly Smeraldo è dedicato alla musica. Non possiamo far dimenticare un luogo come lo Smeraldo, dove hanno cantato Bob Dylan e Ray Charles: per questo resterà il palco che ospiterà show e concerti. Eataly ha l’obiettivo di ridare vita a luoghi di pregio come ex librerie, ex teatri che oggi chiudono nel nostro Paese, vogliamo dare uno stimolo all’Italia di oggi per rinascere ” Oscar Farinetti. 130


EATALY Milano Smeraldo METAFORA DI UN NUOVO RISORGIMENTO, EATALY MILANO È UNA STRUTTURA SU TRE LIVELLI TRASPARENTE E ARIOSA, OSPITATA NELLA EX SEDE DEL GLORIOSO TEATRO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO EATALY MILANO SMERALDO

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

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l 18 marzo iniziavano le Cinque giornate di Milano. Una data simbolica, scelta per inaugurare il nuovo Eataly Milano nella sede dell’ex Teatro Smeraldo. E promuovere un’Italia che risorge e guarda finalmente al futuro. Un progetto che il patron Oscar Farinetti ha voluto condividere con Gianmario Longoni, ultimo discendente della famiglia che ha gestito il glorioso teatro, nato nel 1942 e dotato della

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sala più capiente della città, palcoscenico di artisti come Giorgio Gaber, Gino Bramieri e Ornella Vanoni e di grandi cantanti come Francesco De Gregori e Paolo Conte, Bob Dylan e Ray Charles. “Si chiama Smeraldo proprio perché Eataly non è una catena” afferma con decisione Farinetti. “Io aborro i luoghi tutti uguali, con gli stessi pavimenti, gli stessi prezzi e gli stessi prodotti. La linea guida qui sarà lo spettacolo: lo spettacolo


EATALY MILANO SMERALDO

della creazione dell’agroalimentare, lo spettacolo di veder nascere sotto i propri occhi il pane, la pizza, la mozzarella”. All’ingresso, sopra le quattro colonne a mosaico verde, architettura originale oggi restaurata, spiccano le gigantografie di Celentano, Mina, Gaber, Iannacci. Dentro, tre piani ariosi e grandiosi con il meglio della produzione agroalimentare italiana e un’attenzione particolare alle eccellenze lombarde.

In queste pagine: il format di Eataly è quello classico: 15 luoghi di ristorazione tematici e informali con i relativi banconi per la vendita (Salumi, Formaggi, Carne, Pesce, Verdure, Fritto, Pasta, Pizza e Rosticceria), e 5 luoghi dedicati alla produzione artigianale. Inaugurato in occasione del 166° anniversario delle Cinque Giornate di Milano, Eataly Smeraldo è dedicato alla musica, in onore della sua storica sede. Il 18 marzo del 1848 iniziavano le Cinque Giornate di Milano e da qui partì il Risorgimento, una data simbolica per ogni italiano e ogni milanese: Eataly l’ha scelta come data d’apertura per ricordare che l’Italia non si deve fermare. Lo Smeraldo che risorge, seppur in forma nuova, può essere la metafora dell’esempio italiano. (Oscar Farinetti) 133


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EATALY MILANO In queste pagine: il ristorante “Alice” situato al secondo piano con vista sulla Piazza XXV Aprile e “Il Palco dello Smeraldo”, affacciato sull’ingresso, con musica dal vivo in omaggio allo storico teatro milanese. Nella pagina a destra, la Scuola di Cucina di Eataly

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In 2 anni il programma di sviluppo prevede 6 Eataly per completare l’Italia: Piacenza, Forlì, Verona, Triste, Roma 2 e L’Autogrill di Secchia Ovest. Oltre a Parigi, Londra, Monaco di Baviera e Mosca Con un investimento di circa 40 milioni, compreso l’immobile, oggi gli spazi rinnovati danno lavoro a 350 giovani in oltre 5.000 metri quadrati suddivisi in tre livelli tra vendita, ristorazione e didattica e, al centro, un palco semicircolare che si affaccia sull’area del mercato e tutte le sere ospiterà musicisti affermati e giovani esordienti, con una programmazione gratuita che spazierà fra i generi musicali. Il format rimane quello classico: 15 luoghi di ristorazione tematici e informali con i relativi banconi per la vendita (Salumi, Formaggi, Carne, Pesce, Verdure, Fritto, Pasta, Pizza e Rosticceria), e poi 5 luoghi dedicati alla produzione artigianale a vista, con la pasta fresca di Michelis, la panetteria con forno a legna, la pasticceria “Golosi di Salute” di Luca Montersino, il panino “Ino” di Alessandro Frassica e la piadineria dei Fratelli Maioli. Mentre la mozzarella ha il suo spazio speciale: un vero e proprio laboratorio caseario con il mozzarella show di “Miracolo a Milano”. Custode di mestieri preziosi che si stanno perdendo, insieme a quel senso della tradizione che ha fatto grande l’Italia, Eataly Smeraldo è un mondo completo: al piano terra si trovano infatti anche la libreria di Librerie Coop, il reparto dedicato ai casalinghi con tutti gli accessori per la cucina e l’area riservata alla cura del corpo. Grande spazio poi al design, in omaggio alla città di Milano e al suo ruolo di capitale mondiale di questa particolare forma di bellezza, con arredi firmati Riva 1920, Knoll, Kartell, Costa Group, Lissoni, iGuzzini. E due aule didattiche al secondo piano disegnate da Arclinea e Valcucine dove, a partire da maggio, sono previsti corsi di educazione alimentare per adulti e bambini, corsi di cucina e alta pasticceria, laboratori pratici e teorici per approfondire la conoscenza di ingredienti specifici. Luogo di eccellenza di Eataly Smeraldo, affacciato con una grande vetrata su piazza XXV Aprile, il ristorante gourmet “Alice” è gestito dalla chef Viviana Varese, una stella Michelin, con la maître Sandra Ciciriello, una lunga esperienza nei mercati ittici di tutto il mondo e responsabile anche del reparto pescheria. Qui, oltre ai classici tavolini, realizzati da Riva 1920 in legno massello di briccola, ricavato da antichi pali della laguna di Venezia, si potrà prenotare anche un bellissimo tavolo comune creato da legno fossile della Nuova Zelanda e disegnato da Renzo e Matteo Piano. www.eataly.it 135


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PALAIS ROYAL In queste pagine: servizi per il tè e il caffè, tortiere, alzate per torte, vassoi e piatti per dolce della collezione “Pâtisserie” di Palais Royal. 136


Palais Royal Pâtisserie IN PORCELLANA DECORATA CON RICAMI A RILIEVO LA COLLEZIONE “PÂTISSERIE” SI COMPONE DI ELEMENTI COORDINATI, DALLE FORME CLASSICHE E DALLE TINTE DELICATE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO LAMART 137


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PALAIS ROYAL In queste pagine: sopra, servizi per il tè e il caffè e vassoio per dolci e, qui sotto, piatto torta, piattini e posate per dolci della collezione “Pâtisserie”, disponibili nelle varianti colore rosa polveroso, smeraldo, lilla e bianco. Nella pagina a destra, alzate per torte, piattini e piccoli contenitori sempre della collezione “Pâtisserie”.

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Sintesi della ricerca stilistica e della qualità espressiva del marchio Palais Royal, la nuova collezione “Pâtisserie” vuole celebrare il piacere del buon cibo e della mise en place a regola d’arte

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suoi dolci erano vere e proprie costruzioni architettoniche. Sembra uscita dai manuali di Antonin Carême, l’inventore dell’arte culinaria moderna, la nuova linea di Palais Royal: un progetto coordinato dalle forme classiche e dalle tinte delicate, in porcellana con ricami a rilievo, che comprende tazze per il tè e il caffè, tortiere e terrine per crema catalana, piatti torta e piattini dolce, alzate, vassoi, forchettine per il dolce e palette torta, declinati nei colori rosa polveroso, smeraldo, lilla e bianco. Sintesi perfetta della ricerca stilistica e della qualità espressiva del marchio, la nuova linea sceglie colori di tendenza da usare singolarmente o mescolare fra loro, per una tavola fresca e attuale dedicata a preziosi momenti di convivialità, all’insegna di valori quali il piacere del buon cibo e il conforto del tempo trascorso in compagnia degli affetti più cari, il culto del buon gusto e della mise en place a regola d’arte. Ad arricchire la collezione “Pâtisserie”, anche le graziose scatoline torta, i segnaposto e tutta la linea di piccoli oggetti coordinati che possono trasformarsi in gradite bomboniere per celebrare le ricorrenze più importanti. Palais Royal è un marchio di Lamart, azienda di Moncalieri presente da oltre 40 anni nei complementi tavola in porcellana e ceramica. www.lamart.it

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MODIGLIANI In queste pagine: i servizi tavola “Pop Cerchi” e, nella pagina a destra, “Pop Quadri”.

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MODIGLIANI Linea Pop SI ISPIRA A UNO DEI PIÙ IMPORTANTI MOVIMENTI ARTISTICI DELL’ULTIMO SECOLO LA NUOVA COLLEZIONE “POP” CHE INTEGRA CON GRANDE MAESTRIA GEOMETRIA E COLORE TESTO A CURA DI ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MODIGLIANI

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orte di una lunga tradizione nel campo della ceramica e del vetro, eppure capace di rinnovarsi di stagione in stagione, assecondando lo spirito del tempo e le nuove tendenze nel campo del design, Modigliani sorprende ancora e propone una collezione di grande impatto emozionale. Al colore, al piacere e all’allegria più spensierata è dedicata l’ultima nata in casa Modigliani, una linea per la tavola ricchissima di accessori e idee regalo. Disponibile in tre diverse versioni, da selezionare e combinare a piacimento per creare il proprio servizio personalizzato, la collezione “POP” si ispira a uno dei più importanti movimenti artistici dell’ultimo secolo e propone vivacissimi motivi geometrici formati dalla combinazione di cerchi, righe e quadri. Il risultato è una linea dal forte impatto visivo, ideata per essere venduta a prezzi più accessibili senza però cedere a compromessi sul piano della qualità stilistica e produttiva. Quella di Modigliani è del resto una storia che del Made in Italy ha fatto il suo vessillo, con una produzione italiana al 100% e capace di perpetuare, rinnovandola, la migliore tradizione ceramica del Belpaese. www.modigliani.it 141


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MORANDIN. “IERI E OGGI. TUTTI VOLTI DI ROSENTHAL” In queste pagine: lo spazio espositivo dedicato alla mostra “Ieri e oggi. Tutti i volti di Rosenthal”, curata dallo studio di design e progettazione Memo58. In primo piano, sul “Tavolo Stonehange”, design Memo58, il nuovo servizio tavola “Format Unsealed” e i vasi “Collana” rosso e “Falda” insieme alle novità Rosenthal 2014. 142


MORANDIN I volti di Rosenthal DA MORANDIN A TREVISO UNA MOSTRA SUL PASSATO E IL PRESENTE DI ROSENTHAL STORICO BRAND DELLA PORCELLANA, TRA I PRIMI A PORTARE IL DESIGN IN TAVOLA TESTO A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MORANDIN 143


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE MORANDIN

La mostra “Ieri e oggi. Tutti i volti di Rosenthal” realizzata presso Morandin si snoda negli ambienti dello showroom situato in un antico palazzo del Trecento nel centro di Treviso 144


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MORANDIN In queste pagine: sulla parete e in tavola, piatti della nuova collezione “Blue Style”, riattualizzazione del decoro “Cipolla Blu” nel mondo digitale moderno, proposta per l’anniversario dei 200 anni dalla nascita dello storico brand di porcellana Hutschenreuther oggi parte del Gruppo Sambonet Paderno Industrie

egozio, galleria d’arte, showroom: Morandin sorge nel cuore di Treviso in un storico edificio del Trecento, affacciato su una delle strade più affascinanti della città. Punto di riferimento per la cultura della tavola, la casa e il design, questo concept store è anche spazio espositivo per mostre a tema e incontri culturali. Una location d’eccezione che vede protagonista, dall’8 marzo al 3 aprile, la mostra “Ieri e oggi. Tutti i volti di Rosenthal”, curata dallo studio di design e progettazione “Memo58”, dedicata al design di Rosenthal e alle celebrazioni per Hutschenreuther, lo storico brand tedesco “del leone” che nel 2014 festeggia il 200mo anniversario dalla fondazione. Rosenthal, pietra miliare tra i brand della tavola, produttore di porcellane, bicchieri e complementi d’arredo, è stato fra i grandi precursori del design in tavola. Fondata nel 1879 da Philip Rosenthal, l’azienda è proprietaria anche dei marchi Thomas e Hutschenreuther, acquisiti dal Gruppo Sambonet Paderno Industrie nel 2009 (Arzberg nel 2013) Dal 1916, anno in cui nacque la collezione “Maria”, al 1969, quando Walter Gropius “rovesciò” una tazza da tè per creare il set tè “TAC”, a oggi, con gli scultorei vasi “Collana” e “Falda” disegnati da Sebastian Herkner, Rosenthal Studio-Line scrive la storia del design di ogni epoca. Presso Morandin è possibile ammirare le reinterpretazioni contemporanee della designer tessile Regula Stüdi sui must per la tavola “Maria” e “Sanssouci”, le nuove edizioni grafiche “TAC BIG Cities” e il nuovo decoro “Format Unsealed”. Sul versante Hutschenreuther, una inedita limited edition traspone l’elemento artigianale proprio del decoro “Cipolla Blu” nel mondo digitale moderno e, partendo dall’idea di riattualizzarne lo storico motivo, i designer Shirley Muijrers e Marty Lames scelgono muoversi verso contaminazioni tessili e fashion oriented. Il risultato è una collezione tavola, una serie di piatti parete e complementi d’arredo in cui la preminenza del blu è squisitamente tracciata dando vita a una grafica astratta e moderna. www.morandinregali.com www.sambonet.it 145


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

AMLETO MISSAGLIA MILANO In queste pagine: panoramica dello spazio living adiacente all’ingressoe e vetrine dello storico negozio Amleto Missaglia in Via De Amicis 53.

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Amleto Missaglia Milano CON UNA STORIA LUNGA 130 ANNI, AMLETO MISSAGLIA È UN MUST ASSOLUTO IN FATTO DI PORCELLANA, ARGENTI E CRISTALLO PER LA TAVOLA E LA CASA DI CLASSE. AL DI LÀ DELLE MODE TESTO A CURA DELLA REDAZIONE .FOTO ARCHIVIO AMLETO MISSAGLIA 147


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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ono trascorsi 130 anni da quando Giuseppe Missaglia, nel 1884, aprì la prima “Bottega” in Via Moneta, tramandando poi la sua passione per l’arte della tavola anche al primogenito Amleto. Già rinomata per le delicate porcellane in stile Liberty, Amleto consoliderà l’attività specializzandola nelle forniture alberghiere di alto livello e in seguito sua figlia Annamaria la porterà ad essere un punto di riferimento internazionale per regali di prestigio e per la gestione delle liste di nozze, trasferendo l’attività nel quattrocentesco Palazzo Marietti e decidendo di orientarsi esclusivamente alle vendite al dettaglio. Ma non si tratta solo di questo; Amleto Missaglia non si presenta solo come

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un negozio lussuoso ed esclusivo, ma la lunga esperienza e soprattutto la passione delle generazioni che si sono susseguite hanno permesso che esso si rivolgesse verso nuovi orizzonti. I figli di Annamaria, Monica e Simone, insieme con la moglie di quest’ultimo, Simona, hanno infatti lasciato la sede storica e i suoi suggestivi affreschi in direzione della modernità e dell’innovazione. Inaugurato a febbraio del 2010, il nuovo showroom si caratterizza per ottocento metri quadri di superficie e dieci grandi vetrine che si affacciano su Via De Amicis, nel cuore della Milano storica, a pochi passi dalla basilica di Sant’Ambrogio. La nuova sede si snoda attraverso ampi saloni che, nella loro essenzialità


AMLETO MISSAGLIA MILANO In queste pagine: ottocento metri quadri di superficie e dieci grandi vetrine, affacciate su Via De Amicis, realizzate dal designer di interni Gavino Falchi con tutti i brand d’alta gamma in perfetto equilibrio compositivo, vere icone di eleganza, ricercatezza e stile, in sintonia con la filosofia di vendita da sempre perseguita dalla famiglia Missaglia.

e luminosità, permettono la sublimazione delle collezioni per la tavola e dell’oggettistica da regalo, sapientemente disposti, in un vero e proprio equilibrio compositivo, dal designer di interni Gavino Falchi; ed è sempre lui a far sì che le numerose vetrine non siano solo un’esposizione di oggetti, ma vere icone di eleganza, ricercatezza e stile, in sintonia con la filosofia di vendita da sempre perseguita dalla famiglia Missaglia. Nonostante le estese sale, entrando nel negozio non vi sentirete persi o smarriti ma sarete accolti dalla gentilezza e dalla cordialità dei titolari e delle efficienti collaboratrici, pronti a consigliarvi in direzione dell’acquisto più adatto ai vostri desideri. Proprio tale caratteristica

contraddistingue Amleto Missaglia che, nella grande cura dedicata ai suoi clienti, mostra così di possedere un pregio tanto fondamentale quanto, oggigiorno, raro. Sempre per la clientela è stato creato il sito internet (www.amletomissaglia. it); in esso si spazia dalla storia dell’azienda a quella dei partner, dagli ultimi prodotti al settore delle liste nozze online; anche l’intero catalogo può essere sfogliato, sempre sul web, alla ricerca dell’oggetto più consono alle proprie esigenze. Nella vetrina virtuale, infatti, tutti i prodotti sono corredati di foto e descrizione, approfondimenti e link rimandanti ai loro designer, in modo da guidare la scelta del cliente, quasi si trovasse all’interno del negozio vero e proprio. 149


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AMLETO MISSAGLIA In queste pagine: esempi di tavole apparecchiate e ambientazioni con le collezioni dei pi첫 prestigiosi brand internazionali.

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Sul sito www.amletomissaglia.it si spazia dalla storia dell’azienda a quella dei partner, dagli ultimi prodotti alle liste nozze on-line fino all’intero catalogo che può essere sfogliato on-line Ma non solo, da più di un anno ormai l’azienda sembra essere sospinta verso i nuovi orizzonti dell’arredamento e del design, sempre nel rispetto dell’eleganza e della raffinatezza; i pregiati mobili di Donghia e di Arca diventano così non solo uno sfondo alle paste di vetro di Daum, alle porcellane di Herend o ai vetri soffiati di Venini, ma ne rappresentano una parte essenziale, permettendo al cliente una visione completa di quella che potrà essere la sua futura sala da pranzo o da lettura. Si tratta, quindi, di un’innovazione all’interno della tradizione; il culto del bello è e rimarrà sempre, insieme alla ricercatezza e all’eleganza, l’ideale al quale Amleto Missaglia si ispira, non rimanendo però ancorati ad un suo unico

tratto ma cercando di coglierne le infinite sfaccettature da poter offrire al mondo. Per il Fuorisalone 2014, Amleto Missaglia ospiterà l’evento ”Il design classico di Lobmeyr” per i 100 anni di produzione dei calici “Bronzit Serie B”, disegnati da Hoffmann, con presente un incisore del vetro che dimostrerà come vengono decorati i prodotti Lobmeyr. Inoltre le vetrine avranno un focus dedicato a Gio Ponti con oggetti di Christofle, un’altro dedicato alla reintroduzione delle collezioni di Carlo Moretti, Baccarat sarà presente con un vaso a tiratura limitata della collezione “Harcourt“, Rosenthal con la collezione “TAC BIG Cities” e Venini e De Vecchi con le nuove collezioni. www.amletomissaglia.it 151


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

GIOIELLERIA GLAMOUR In queste pagine: alcuni scorci della nuova veste architettonica e stilistica della Gioielleria Glamour di Palestrina, in provincia di Roma, progettata dall’architetto Ulderico Lepreri, che ha attualizzato gli ambienti di un palazzo storico nel centro della città per le esigenze di esposizione e vendita. Con navette cilindriche laccate in oro per l’esposizione della gioielleria e vetrine disposte in sequenza curvilinea sulla parete di fondo, illuminate a Led dal controsoffitto a coppa. Lo Studio Ulderico Lepreri Design Project di Milano è attivo dal 1990 nel settore dei brand del lusso.

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Gioielleria Glamour IN UN PALAZZO DEL CENTRO STORICO DELL’ANTICA CITTÀ DI PALESTRINA, SPAZI APERTI E IN MOVIMENTO CARATTERIZZANO L’ULTIMO PROGETTO DELL’ARCHITETTO ULDERICO LEPRERI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO GLAMOUR

I

n un antico palazzo storico del centro di Palestrina, non lontano dal celebre “Tempio della Fortuna Primigenia”, sorge la nuova sede della Gioielleria Glamour, progettata dall’architetto Ulderico Lepreri. L’attività è stata fondata nel 2001 da Giulio Telloni, che nel 2011, in occasione del decennale, ha deciso di cambiar pelle al negozio, dando un’impronta completamente nuova che fosse in linea con le nuove tendenze in fatto di prodotto così come di utilizzo degli spazi espositivi e di vendita. Il titolare ha affidato l’incarico allo Studio Lepreri di Milano, che ha rinnovato gli spazi, originariamente costituiti da quattro ambienti rettangolari, con interventi di ingegneria statica e demolizione strutturale che hanno aperto ampi varchi per relazionare tra loro i vecchi locali.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Rolex, Girard Perregaux, Rado, Mont Blanc, Damiani, Baume&Mercier, Gucci, Pandora, Raspini, Rosenthal, Lladrò, Cristal Sèvres. È sempre l’alto di gamma la scelta di Giulio Telloni per Glamour Il progetto ha puntato sul rivestimento morbido delle murature, creando quattro zone distinte e collegate da superfici ellittiche, circolari e trapezoidali: forme diverse, circoscritte dall’andamento continuo delle murature, in cui si inseriscono i sistemi espositivi per i gioielli. Ampie cornici dorate con diversi livelli espositivi, illuminazione a led e luci soffuse sui percorsi caratterizzano il lay out generale in cui dominano superfici bianche, cornici dorate che sbalzano dalle pareti, cornici perimetrali sulle velette dei soffitti, strisce luminose a led. L’offerta è impostata 154

sull’alto di gamma, con un core business orientato alla vendita del gioiello (Giorgio Visconti, Nimei, Miluna, Facco) e dell’orologio (Rolex, CK, Montegrappa, Festina, Citizen). La Gioielleria Glamour è esclusivista degli orologi Girard Perregaux e Rado, dispone di articoli di argenteria e offre un servizio di lista nozze. Svolge inoltre attività di laboratorio orafo per la creazione di gioielli. Gli spazi morbidi e rarefatti concepiti da Ulderico Lepreri creano un’atmosfera suggestiva in cui ogni oggetto esprime pienamente il proprio fascino. gioielleriaglamour.com uldericolepreri.com


Fabio Orsolini

APrILE 2014

/ DESIGN

IndUstrial

FASHION DECO

EXPO/MAP 1 13

APRILE 2014

INDUSTRIAL DECO / DEsign


OGGETTI DESIGN MAGAZINE I SALONI MILANO

VILLA MEISSEN HOME COLLECTION In occasione del Salone del mobile, MEISSEN COUTURE®, il nuovo Italian Luxury Group, presenterà la nuova collezione Home Collection 2014. Le creazioni di questa leggendaria manifattura di arte e lusso, che vanta oltre 300 anni attività, rappresentano un omaggio al Mid-Century-Style, un movimento artistico risalente al secolo scorso e contraddistinto da joie du vivre e da un giocoso approccio nel modo di concepire l’Interior Design. Inoltre, VILLA MEISSEN, European Flashiphouse del luxury brand, ospiterà un’opera d’arte unica: una jewellery box in porcellana presentata da MEISSEN MANIFATTURA all’esposizione mondiale di Chicago nel 1893, progettato da Ludwig Sturm e riprodotta in edizione limitata per i collezionisti di tutto il mondo. meissen.com

ROSENTHAL LIVING DESIGN In anteprima assoluta, debutta Rosenthal Interior Collection, l’inedita linea di arredamento ispirata alle inconfondibili porcellane del brand tedesco, presentando Rosenthal Living Design, un’inedita installazione che interpreta la porcellana come elemento portante e versatile in grado di ispirare il mondo dell’architettura, del design, della vita. Aperta al pubblico dall’8 al 13 aprile 2014 presso lo Spazio Bianco (Via Forcella 7, zona Tortona, Milano) Rosenthal Living Design trasforma un loft metropolitano in una vera casa di design, grazie a un caleidoscopio di affascinanti novità che spaziano dalle nuove collezioni in porcellana fino a complementi d’arredo e oggettistica. sambonet.it

BACCARAT 250 ANNI Il grande evento Fuorisalone di Baccarat “250 ans de modernité”, che si terrà quest’anno presso la Chiesa di San Carpoforo in Brera, celebra l’importante anniversario dei 250 anni dalla fondazione della Maison, la cristalleria più famosa di Francia costituita nel 1764 da Re Luigi XV, sintetizzato nella prestigiosa pubblicazione “Baccarat 1764. Two Hundred and Fifty Years”. Sarà presente all’evento Daniela Riccardi, Amministratore Delegato di Baccarat. Dedicato agli appuntamenti con buyer, operatori e interior decorator, sarà invece lo spazio dello Showroom Baccarat in via San Maurilio 19. Per tutti - curiosi, clienti ed estimatori - ci sarà anche un insolito Temporary Store Baccarat, aperto per tutta la settimana del Salone del Mobile. baccarat.it

SCHIAVON Salone del Mobile Schiavon partecipa al Salone del Mobile 2014 in Fiera Rho Milano presentando, accanto alle classiche collezioni in sterling silver e in silver plated, i nuovi complementi per la casa e la tavola “Leaf” disegnati dall’architetto Matteo Nunziati, che reinterpretano in ottica contemporanea le classiche linee curve dell’architettura barocca. La serie, composta da centrotavola, brocca, vaso e vassoio, disponibili in due diverse misure, è caratterizzata da un design essenziale e dinamico. Continua l’apertura al bel design contemporaneo iniziata con la collaborazione con l’architetto Giulio Cappellini, che ha disegnato la linea “Design Mix”, e la sinergia in atto con i brand d’alta gamma dell’arredo, Giorgetti e Frau. schiavon.it

GIOVANNI RASPINI La boutique milanese di Giovanni Raspini in corso Manforte 7 a Milano a due passi dal quadrilatero della moda, con cinque ampie vetrine d’angolo in un bel palazzo novecentesco, è uno spazio minimalista basato sul dialogo del bianco e del nero, in perfetta sintonia con il mood delle Boutique di Roma, Monaco di Baviera e Arezzo. Qui verranno presentate le creazioni 2014 di Giovanni Raspini dedicate ai complementi casa, regalo e all’alta moda del gioiello. Dagli insuperati bracciali “Superbangles”, martellati in argento 925., vestiti con ventuno decori tutti diversi: pietre dure, coralli, piume, vetri, madreperle e cristalli di rocca, fino agli “Anelli Fantastik”, che sono nati a compimento della storica mostra “Argenterie Fantastik” all’Accademia di Brera. raspini.com 156



STONE + DESIGN + TECHNOLOGY INTERNATIONAL TRADE FAIR

organized by

Verona, ITALY 24/27 SEPTEMBER 2014

marmomacc.com



Alessi spa Via Privata Alessi, 6 28882 Crusinallo Omegna (VB) Tel. 0323 868611 alessi.com

Giovanni Raspini Argenterie Giovanni Raspini spa Largo Torricelli, 1 52041 Pieve al Toppo (AR) Tel. 0575 410330 giovanniraspini.com

Argenteria Schiavon spa Via Roma, 141 Villorba (TV) Tel. 0422 608860 schiavon.it

Hotel Details

Arnolfo di Cambio Compagnia Italiana del Cristallo srl

Palais Royal Lamart srl

Loc. Pian dell’Olmino, 81 53034 Colle Val d’Elsa (SI) Tel. 0577 928279 arnolfodicambio.com

Via S.Allende, 20/e Reggello(Fi) Tel. 055 0512019 fabioorsolinicg.it

Via Juglaris, 8 10024 Moncalieri (Torino) Tel. 011 6406189 lamart.it

INDIRIZZI UTILI

INDIRIZZI FIERE

Accademia Costume & Moda Roma

Tendence Messe Frankfurt Italia srl

Via della Rondinella, 2 00186 Roma Tel. 06 6864132 accademiacostumeemoda.it

Amleto Missaglia Via E. De Amicis, 53 20123 Milano Tel. 02 86453136 amletomissaglia.it

Via Soresina, 7 20144 Milano Tel. 02 48012016 Distributore esclusivo in Italia Driade Kosmo Lobmeyr Wedgwood bmorone.it

Via Ugo Foscolo, 7 62010 Montecassiano (Macerata) Tel. 0733 290050 locanera.it

Modigliani ID srl Via Gianbattista Vico, 1-3 00196 Roma Tel. 06 6781715 modigliani.it

Borla Bohemia srl Viale Cirene, 4 20135 Milano Tel. 02 54001010 Rappresentante generale per l’Italia Rona borla.net

Eataly Milano Smeraldo Piazza XXV Aprile, 10 20121 Milano Tel. 02 49497301 eataly.it

Carlo Moretti spa Fondamenta Manin, 3 30141 Murano (Venezia) Tel. 041 736588 carlomoretti.com

Il Salumaio di Montenapoleone Palazzo Bagatti Valsecchi Via S.Spirito, 10 / Via Gesù, 5 20121 Milano Tel. 02 76001123 ilsalumaiodimontenapoleone.it MORANDIN Via Palesrto , 50 31100 Treviso (TV) Tel. 0422 543651 morandinregali.com

Richard Ginori GRG srl Viale Giulio Cesare, 50 50019 Sesto Fiorentino Firenze Tel. 055 420491 richardginori1735.com

Interior Lifestyle Tokyo Tokyo Big Sight, West hall Tokyo Japan Per informazioni

Messe Frankfurt Italia srl

L’Oca Nera srl B.Morone srl

Via Quintino Sella, 5 20121 Milano Tel. 02 8807781 www.messefrankfurt.com www.messefrankfurtitalia.it

Pampaloni IN FABBRICA Via del Gelsomino, 99 50125 Firenze Tel. 347 5145468 pampaloni.com

Rosenthal Hutschenreuther Sambonet Paderno Industrie spa

Ulderico Lepreri Design Project

S.R. 11, Km 84 28060 Orfengo (NO) Tel. 0321 879701 sambonet.it

Via dei Grimani, 2 20144 Milano Tel. 02 473211 uldericolepreri.com

www.messefrankfurtitalia.it www.interior-lifestyle.com

HOMI IL NUOVO GRANDE MACEF Fiera Milano spa Strada Statale 33 del Sempione, 28 20017 Rho (Milano) Tel. 02 49971 www.macef.it

Maison&Objet Saloni Internazionali Francesi srl Via Caradosso, 10 20123 Milano Tel. 02 4343531 www.maison-objet.com

Abitare il Tempo MARMOMACC Verona Fiere spa V.le del Lavoro, 8 37135 Verona Tel. 045 8298001 www.abitareiltempo.com www.marmomacc.com

Cosmit I Saloni di Milano Salone Internazionale del Mobile EuroCucina Salone Internazionale del Complemento d’Arredo Salone Internazionale del Bagno SaloneSatellite Tel. 02 725941 www.cosmit.it


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