DM oggetti Design Magazine

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MUSEI IL MUSEO DEL NOVECENTO A MILANO > L’AVVENTURA DEL VETRO AL MUSEO CORRER A VENEZIA > BAGATTI VALSECCHI DESIGN MILANO DESIGN STEFANO GIOVANNONI GENIUS E MANAGEMENT > TAKASHI MURAKAMI IN MOSTRA A VERSAILLES CONCEPTSTORE SKITCH A LONDRA E MILANO > MDL A CERNOBBIO TOPGOURMET I MARCHESI ANTINORI > EATALY A NEW YORK 16/5:65: 05;,95(;065(3 5,>: 0;(30(


MINIMAX Design Giovanni Moretti Foto Sergio Sutto www.carlomoretti.com



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S A L M O R I A & A S S O C I AT I


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

Il Museo è un progetto di Italo Rota con la collaborazione di Fabio Fornasari. Ospita 400 opere e installazioni, la più importante collezione europea dei futuristi e la migliore di Boccioni

Il museo del Novecento POLO ESPOSITIVO DEDICATO ALL’ARTE DEL NOVECENTO, IL NUOVO MUSEO MILANESE ALL’ARENGARIO OSPITA UNA VARIEGATA COLLEZIONE DI CAPOLAVORI FRA SEZIONI COLLETTIVE E SALE MONOGRAFICHE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO GIANNI CONGIU E ARCHIVIO MUSEO DEL NOVECENTO 22

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MUSEI & MOSTRE 22 30 36 44 48 54 58

OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN

Antibodies dei Campana FORME ORGANICHE E MATERIALI DI RECUPERO: ICONE DEL DESIGN CONTEMPORANEO, I FRATELLI CAMPANA SI DISTINGUONO PER LA SENSIBILITÀ POETICA E L’ATTENZIONE ALLA GREEN ECONOMY TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO

FRATELLI CAMPANA in queste pagine testo didascalia Antecab inullati cum, temquos evel illa ut dolesedis alit rendisquis enihictiume Oles ellacea quiant ut eostest des expla sum, Tur am es earum alit doluptatur adit

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Il Museo del Novecento a Milano Alessi Ethical and Radical a Philadelphia Antibodies dei Fratelli Campana Takashi Murakami a Versailles Miniartextil di Arte&Arte Bitossi Il Museo d’Impresa Museo Correr di Venezia L’Avventura del Vetro Bagatti Valsecchi Design

OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

DESIGN & DESIGNERS

TAKASHI MURAKAMI In queste pagine: “Miss Ko2”(1997), Salone della Guerra, Palais de Versailles. Nella pagina a destra, la scultura “J” (2010), Sala delle Guardie.

Versailles e l’arte contemporanea di Takashi Murakami: tradizione e provocazione alla corte del Re Sole, per un dialogo inconsueto tra i miti classici e le creature oniriche dell’universo manga

Takashi Murakami a Versailles INTELLETTUALE VISIONARIO, ARTISTA GENIALE E IRONICO, TAKASHI MURAKAMI TEORICO DELO STILE “SUPERFLAT” NON DISDEGNA COLLABORAZIONI CON GRIFFE E ANALISI DI MARKETING STRATEGICO

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TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO CHRISTIAN MILET

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN

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Rosenthal Studio Line TAC di Gropius Lights Design Venini Art Glass San Patrignano “Design Interiore” Green Design Stefano Giovannoni Genius e Management Jaime Hayon Design Eclettico Andrea Mastrovito Immaginare in Grande Formafantasma Autarchy

Giovannoni Genius e Management STEFANO GIOVANNONI, ARCHITETTO E DESIGNER DI FAMA INTERNAZIONALE, INTERPRETA DA DECENNI LO SPIRITO DEL NOSTRO TEMPO ATTRAVERSO OGGETTI ENTRATI NEL QUOTIDIANO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO STUDIO GIOVANNONI

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Sommario Gennaio Febbraio Marzo 2011 N. 01


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE

Un millennio d’Arte Veneziana IL VETRO SOFFIATO CHE HA INCANTATO IL MONDO: L’ESTRO E IL TALENTO DEGLI ARTIGIANI DI MURANO AL SERVIZIO DELLA SERENISSIMA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO MUSEO CORRER

DIDASCALIA in queste pagine testo didascalia Antecab inullati cum, temquos evel illaut dolesedis alit rendisquis enihictiume

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CONCEPT & FLAGSHIP STORE OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

Bagatti Valsecchi Glass Art

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Skitsch a Londra e Milano MDL a Cernobbio Borla1890 a Milano Giovanni Raspini Boutique a Milano

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La Gioielleria Russo San Marco Argentano

LA PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE PRIVATA BELLINI-PEZZOLI RIPORTA MILANO AL CENTRO DI QUEL CROCEVIA DELLE ARTI E DEI MESTIERI CHE LE È STATO RICONOSCIUTO DALLA STESSA STORIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO MUSEO BAGATTI VALSECCHI

MUSEO BAGATTI VALSECCHI in queste pagine testo didascalia Antecab inullati cum, temquos evel illaut dolesedis alit rendisquis enihictiume Nequid minia nost, corem. Unt optiasit quam rehent ipici aut verferio to et quam abor acessimil modis iurem facil ium voloria dis minveni doluptur magnima gnimus, sape es solor sequunt voluptatusa dendia ducimusci ulpariam fugia delende ssintora nobis sus.Ut volestiis eum faccae. To est, comnis esequisitate sequae quis modiorit evenimo tem ipidus as adit vollupt ionestium est officiis autatiae voles ditas es iur aut ut ut accati oditrtjrtjstg stykjsrthatjrtjrtja strjaerhaetr

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na casa museo fra le più importanti e meglio conservate d’Europa. Una dimora ispirata alle abitazioni signorili del Cinquecento lombardo. Un’ampia raccolta in omaggio a quel Rinascimento delle arti e dei costumi che ha rappresentato uno dei momenti culturalmente più felici per l’intera città. Nella cornice ottocentesca del Museo Bagatti Valsecchi, un’esposizione di importanti opere in vetro provenienti dalla collezione Bellini-Pezzoli. Affidata alla curatela di Rosa Barovier e Cristina Tonini, la mostra è eccellente occasione per riscoprire un ambito di produzione artistica di estrema vivacità, e tuttavia ancora sconosciuto al grande pubblico. La collezione Bellini-Pezzoli nasce a Milano negli anni Sessanta per indirizzarsi verso l’opera di artisti contemporanei che scelgono il vetro come medium

espressivo privilegiato: oltre a manufatti appartenenti a una produzione in serie di altissimo livello, anche pezzi unici dei maestri veneti Silvano Rubino, Michele Burato e Luciano Vistosi, con la partecipazione del giapponese Yoichi Ohira, che ridisegna il vetro veneziano alla luce della raffinata estetica orientale. La precoce attenzione dedicata dalla collezione a settori che solo di recente si sono aperti all’arte vetraria trova riscontro nella ricca presenza di manufatti dello statunitense Studio Glass, con artisti come Dale Chihuly, Richard Marquis, Toots Zynsky, ma anche nelle aperture verso il continente australiano o l’Olanda, dove Mieke Groot emerge quale personalità di spicco della rinomata Rietweld Academy di Amsterdam. Uno sguardo particolare è poi riservato alle opere di Lino Tagliapietra, ormai oggetto di unanime riconoscimento

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IN TAVOLA OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

BLANC-ET-BLEU In queste pagine: da sinistra, piatto “Lilac” della collezione “Butterfly” di Porzellan Manufaktur Nymphenburg, piatto della linea “Blue Fluted

Piatti Piatti Half Lace” di Royal Copenhagen, servizio AB ILICTUR, SEQUATIOREM FUGIAS REM ESTOTA VOLUPTATI IMUS AUTEM RESTEMPOS SOLUPTA “Hanami” di Marina Chastene Christofle, EPELLIQ UUNTEM DOLORESSI SIMUS ET DIGNIMINCTO OD MAGNI REHENDAE. ITAE. NAMperIDUCILIS piatto “Calligraphy” di Paola Navone per Richard Ginori 1735 e piatto ”The White Snow Elizabeth”, progetto di Antonia Astori e decoro di Marta Laudani e Marco Romanelli per Driade. Sullo sfondo, tessuto “Macao” della collezione 2010 di Pierre Frey.

TESTO PINCO PALLINO FOTO PINCO PALLINO

Titolo Servizio Pagine AB ILICTUR, SEQUATIOREM FUGIAS REM ESTOTA VOLUPTATI IMUS AUTEM RESTEMPOS SOLUPTA EPELLIQ UUNTEM DOLORESSI SIMUS ET DIGNIMINCTO OD MAGNI REHENDAE. ITAE. NAM IDUCILIS TESTO PINCO PALLINO FOTO PINCO PALLINO

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Borla 1890 a Milano APERTO A MILANO IN LARGO AUGUSTO, IL NUOVO NEGOZIO E’ UNO SPAZIO ALL’AVANGUARDIA CHE UNISCE NEL SEGNO DEL PIÙ ALTO DESIGN ARTE DEL REGALO, LISTE NOZZE E STRUMENTI PER GOURMAND. PER ESSERE AL CENTRO DEL MONDO CHE CAMBIA, ANCHE INTORNO ALLA TAVOLA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ALVISE SILENZI 86

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Mise en Place Alessi Postmodern Baroque Royal Copenhagen Affinità Elettive Spode Blue Italian e Woodland Richard Ginori 1735 Alta decorazione Royal Doulton Maze Collection Wedgwood Nature Art Villeroy & Boch Farmhouse Touch Jia Design in Casa Mesa Design Elleffe Design in Tavola Rivadossi Il Galateo Glam Modigliani Nuovo Sogno Il Giardino di Evergreen

Sommario Gennaio Febbraio Marzo 2011 N. 01


AM ORE

Tenerezza e spiritualità in un incantevole cherubino che ci parla d’amore. Ore di paziente modellatura per ottenere la perfetta anatomia di una scultura rotonda e vitale in cui non mancano i fiori. Una porcellana fatta a mano negli studi di Lladró a Valencia - Spagna.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Skitsch Londra e Milano DESIGN DA VENDERE E DA RACCONTARE: QUALITÀ CERTIFICATA E ATTENTO LAVORO DI INGEGNERIZZAZIONE PER UNO DEI MARCHI PIÙ ORIGINALI E DIVERTENTI DEL PANORAMA ITALIANO E INTERNAZIONALE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO SKITSCH

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apitale della creatività d’avanguardia, sede di uno dei più interessanti festival europei dedicati al design, Londra è territorio di sperimentazioni e confronti. Il conservatorismo e l’amore per la tradizione così tipicamente inglesi non sembrano contrastare la rapidità di un panorama culturale dinamico e in continua evoluzione. «Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire». Samuel Johnson, meglio noto come Dr Johnson, aveva le idee chiare. Critico letterario, poeta a saggista del Settecento, Johnson è autore di un monumentale Dizionario della lingua inglese, cui lavorò per anni nell’elegante abitazione a pochi passi dalla Royal Courts of Justice. Eclettismo e flessibilità: l’atmosfera vibrante della capitale inglese ospita dallo scorso 25 marzo il secondo store targato Skitsch, giovane flagship milanese con focus sul design contemporaneo. Aperto in Brompton Road, nel cuore del cosiddetto Design and Fashion District, il punto vendita propone un universo variopinto e innovativo, con una collezione di prodotti che spaziano dall’arredamento agli accessori, dalle candele ai giocattoli. Ideatore del progetto per Studio Blast Architetti è Luca Bombassei, che ha scelto per l’occasione materiali naturali dalle elevate proprietà tattili: pavimenti in legno, pareti di cemento ruvido, mensole in vetro sostenute da putrelle di ferro, muri spogli. E un solo colore: il Blu Skitsch. Lo spazio espositivo dell’ingresso è organizzato come una vera galleria d’arte, mentre strisce di specchio appese al soffitto creano un effetto caleidoscopico: l’installazione, realizzata dal

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IN REGALO

OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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Giovanni Raspini Gioielli Faber Castell Perfect Design

IN CASA MDL Cernobbio SORGE SULLE RIVE DEL LARIO “MDL MANIFATTURE DEL LAGO”, UN CONCEPT STORE DI ISPIRAZIONE NORDEUROPEA CHE MIXA IN MODO CALDO E MODERNO ABBIGLIAMENTO, ARREDO E INTERIOR DECO

MDL

TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ANDREA PIRAS

In queste pagine: candele profumate “Diptique” (Francia), tavolo salotto “MDL” (vengono realizzati su misura per i clienti), sedia in rovere Arnold DeVinck (Belgio), tappeto patchwork di antichi kilim sempre fatto realizzare su misura da MDL e porta candele in vetro “Flamant”

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Lladró New Age Circus L’Oca Nera Arredi d’Autore Richard Ginori 1735 Le Essenze DoHome Fashion mania RediFiori Nuove Profumazioni

TOP GOURMET 186 192 196 198 2OO 202 204

I Marchesi Antinori Eataly a New York A di Alessi Progetto Moka Alessi Struttura&Cultura per Shiba News Kitchen News Sistemi di Cottura Tramontina Barbecue Style

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BY SHOP Sommario INDIRIZZI AZIENDE

OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

Eataly a New York INAUGURATO DAL TAGLIO DI UN NASTRO DI PASTA FRESCA, IL MEGASTORE DELLE TIPICITA REGIONALI ITALIANE APPRODA FINALMENTE A NEW YORK, ALLA PRESENZA DEL SINDACO BLOOMBERG E DEL GOTHA DELL’IMPRENDITORIA ENOGASTRONOMICA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO EATALY

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Sommario Gennaio Febbraio Marzo 2011 N. 01


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Trimestrale 01 Gennaio Febbraio Marzo 2011 REDAZIONE

EDITORE

Direttore Responsabile Stefania Bosco di Camastra s.bosco@johnsons.it

Johnsons International News Italia Spa Via Valparaiso, 4 20144 Milano Tel 02 4398 2263 Fax 02 4391 6430

Responsabile Relazioni Esterne Stefania Balzarotti s.balzarotti@johnsons.it

Presidente e Amministratore Delegato Achille Palma

Direttore Artistico Marcello Mosesso m.mosesso@johnsons.it Redazione Ombretta Bertini Rossella Crippa redazione@johnsons.it Collaboratori Redazione Patrizia Tabone, Anna Della Torre Mariella Orlando, Francesco Massoni Carlotta Fontana, Francesca Canale Collaborazione Grafica Fabiane Calonga Antonio Davide Colafato Fotografi Alvise Silenzi, Cristina Mercaldo Arianna Battistessa, Marzia Malli Gianni Congiu, Silvia Michielotto

Vice Presidente Tiziano Magni Distributore Esclusivo per l’Italia A&G Marco Spa 20099 Sesto S. Giovanni (Milano) Distributore Esclusivo per l’estero Johnsons International News Italia Spa Via Valparaiso, 4 20144 Milano Stampa Grafica Editoriale Printing Srl Bologna Servizio Abbonamenti Johnsons International News Italia Spa Via Valparaiso, 4 20144 Milano Logo Testata Glocal Design Biella

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 662 del 21/12/2010. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P.-D.L. 353/2003(conv. 27/02/2004 L .n.46) art. 1, comma 1, LO/MI.

Ai sensi degli Art.7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003 Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati da Johnsons International News Italia S.p.A., Via Valparaiso 4, 20144 Milano, Titolare del trattamento, e che le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’invio del presente periodico e/o di eventuali proposte di abbonamento, e/o l’elaborazione a fini statistici e/o la trasmissione di iniziative editoriali e/o commerciali di Johnsons International News Italia S.p.A. I Vostri dati saranno trattati con le finalità sopra esposte dalle seguenti categorie di incaricati: addetti all’Ufficio Abbonamenti e Diffusione, addetti al confezionamento e alla spedizione, addetti alle attività di Marketing, addetti alle attività di redazione. Vi ricordiamo che in ogni momento avete diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostri dati inviando una richiesta scritta a Johnsons International News Italia S.p.A. - Responsabile Trattamento Dati -, Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta da parte di Johnsons International News Italia S.p.A., Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Iva assolta dall’editore Art. 74 Dpr 633/72 e successive modifiche I comma lettera C. Esente da bollo Art. 6 II comma Dpr 642/72.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TENDENZE

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MUSEI IL MUSEO DEL NOVECENTO A MILANO > L’AVVENTURA DEL VETRO AL MUSEO CORRER A VENEZIA > BAGATTI VALSECCHI DESIGN MILANO DESIGN STEFANO GIOVANNONI GENIUS E MANAGEMENT > TAKASHI MURAKAMI IN MOSTRA A VERSAILLES CONCEPTSTORE SKITCH A LONDRA E MILANO > MDL A CERNOBBIO TOPGOURMET I MARCHESI ANTINORI > EATALY A NEW YORK 16/5:65: 05;,95(;065(3 5,>: 0;(30(

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uardare indietro mantenendo contemporaneamente lo sguardo al futuro. Il messaggio della prossima stagione si chiama dunque “continuitĂ â€?, tema chiave che risponde alle domande di rito “Quali sviluppi non posso lasciarmi sfuggire? Come devo comportarmi nelle scelte d’acquisto?â€?. Parole come qualitĂ , durevolezza e longevitĂ continuano a svolgere un ruolo di primo piano nell’attuale individuazione sui trend. Questo il risultato delle ricerche portate avanti dal team di lavoro del noto studio bora.herke di Berlino e Francoforte, da anni consulente di marketing stategico di Messe Frankfurt per tutte le fiere rivolte ai beni di consumo. “Nel complesso una calma continuitĂ controbilancia un soffocante eccesso d’informazioni e un frenetico rinnovamentoâ€?, spiega Claudia Herke, una delle menti creative dello studio bora.herke, “Quest’anno non si profila alcun tema futuristico e ultramoderno. L’eleganza e il lusso non vengono espressamente messi in risalto. I prodotti di pregio e qualitĂ affiorano in ogni tema/ combinazione di trend, ma non determinano una singola tematica. Sono richiesti prodotti che suscitano emozioni e con i quali si riesce a costruire un legame. I consumatori sono giunti alla saturazione e coltivano un forte desiderio di raccoglimento, di ricerca di oggetti amati per sviluppare un proprio stile individuale â€?. E, come cita l’architetto Stefano Giovannoni, “il design è diventato oggi un plusvalore riconosciuto da tutti, anche dalle grandi multinazionali che ne hanno capito la valenza economica come fattore imprescindibile per lo sviluppo e la competitivitĂ â€?. 16

ContinuitĂ QualitĂ Durevolezza LongevitĂ Emozione DESIGN Understatement


La Matita Perfetta

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Legati alla tradizione legno di cedro naturale o nero con le caratteristiche scanalature; all’estremità della matita un’utile gomma bianca, un allungalapis platinum-plated o argento massiccio con temperamatite incorporato. La versione in Platino è disponibile anche nell’ elegante set da scrivania in legno di ontano con coperchio in metallo cromato.

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Facama di A.W. Graf von Faber-Castell & C. • Milano • Servizio Cortesia: Tel. 02.430696.36 • Fax 02.48145.66 www.Faber-Castell.it


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE

In questa pagina: da sinistra in senso orario, gli argenti disegnati da Joseph Seeser (1767), Reindert Scheltens (1844), Henricus Hubert (1785), Dirk Schut (1955), Lambertus van Giffen (1764) e Arent Hamminck (1672). Qui a destra, il “Groninger Museum” di Groningen in Olanda, progettato da Alessandro Mendini, e coppa disegnata da Onbekend (1659-60).

L’Argento di Groningen CINQUE SECOLI DI STORIA IN MOSTRA FINO AL PROSSIMO 29 MAGGIO NEL SUGGESTIVO MUSEO SCULTURA DISEGNATO DA ALESSANDRO MENDINI. PREZIOSE OPERE IN ARGENTO DEI MAESTRI ARTIGIANI OLANDESI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO JOHN STOEL E ARCHIVIO GRONINGER MUSEUM

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ntica città universitaria nel nord dell’Olanda, Groningen è stata per secoli uno dei più importanti centri europei per la produzione e lavorazione dell’argento: prospero mercato per abili artigiani, la città è oggi sede di un suggestivo museoscultura realizzato all’inizio degli anni Novanta da Alessandro Mendini. Nel mezzo di un grande canale navigabile a sud del centro storico, il Groninger Museum, fra i più originali esemplari dell’architettura museale contemporanea, presenta una ricca mostra di oggetti d’argento compresi fra la seconda metà del XVI e il XX secolo. La collezione è visitabile fino al prossimo 29 Maggio e raccoglie varie tipologie di manufatti provenienti dalle numerose botteghe locali: piatti, bicchieri, coppe per brandy, 18

teiere, candelieri, e persino urne funerarie. Di particolare pregio, alcune incisioni decorative e una riproduzione del “Martinitoren”(in foto sopra), splendida torre gotica emblema di Groningen da oltre 500 anni. Fra gli articoli esposti sono inoltre presenti anche pezzi acquistati altrove, come l’argenteria prodotta ad Anversa per le Chiese cattoliche di Groningen, la brocca per la birra realizzata ad Amburgo per la compagnia di navigazione Aduarderzijlvest, o le posate appositamente preparate all’Aia per gli amministratori della città. Un piacere per gli occhi. Un’occasione imperdibile per ammirare un patrimonio di conoscenze tecniche, abilità manuali e creatività artigianale in uno dei più vivaci centri dell’Olanda settentrionale. www.groningermuseum.nl


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE DESIGN

ROSENTHAL T.A.C. 01 Walter Gropius e Philippe Rosenthal nel 1969 durante la conferenza stampa di lancio del set tè T.A.C.01

Rosenthal Studio Line TAC di Gropius NASCE NEL 1969 IL SERVIZO TÈ T.A.C 01 DISEGNATO DALL’ARCHITETTO WALTER GROPIUS PER ROSENTHAL STUDIO LINE DURANTE LA SUA COLLABORAZIONE CON LA STORICA AZIENDA TEDESCA INIZIATA NEL 1963 TESTO MARIELLA ORLANDO FOTO ARCHIVIO ROSENTHAL STUDIO LINE

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a oltre 40 anni, questo insuperato e pluripremiato set da tè in porcellana bianca e nera è diventato un classico del design contemporaneo, rispecchiando con estrema coerenza tutta la purezza formale tipica del movimento Bauhaus, del quale Walter Gropius (Berlino 1883, Boston 1969) fu ispiratore, co-fondatore ed esponente di punta, trasformandola nell’istituzione formale più influente del XX secolo per l’architettura, il design e la pedagogia dell’arte. La teoria e la pratica, ovvero l’arte e l’artigianato, dovevano essere unificati in un’opera d’arte totale, la “costruzione”, trasferendo alle condizioni dell’epoca industriale le vecchie capacità artigianali. Se il rispetto dei materiali e della loro funzione e utilizzo divenne l’idea-guida, la produzione industriale divenne lo scopo del lavoro di progettazione. L’importanza di Gropius è misurabile nell’influenza che esercitò su eminenti architetti e designer del calibro di Le Corbusier, ma sopratutto nella lunga lista di progetti divenuti pietre miliari dell’architettura contemporanea. Collaboratore di Rosenthal dal 1963, Gropius ha disegnato le fabbriche di Rosenthal, a Rothbühl e a Selb e la fabbrica del vetro ad Amberg. www.rosenthal.it 20



OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

MUSEO DEL NOVECENTO In queste pagine: “Struttura al Neon per la IX Triennale di Milano” di Lucio Fontana (1951). Nella pagina a destra, uno dei passaggi del Museo con scorcio sugli edifici circostanti e la sala dedicata a Fontana. 22


Il Museo è un progetto di Italo Rota con la collaborazione di Fabio Fornasari. Accoglie 400 opere e installazioni, la più importante collezione europea dei futuristi e la migliore di Boccioni.

Il museo del Novecento POLO ESPOSITIVO DEDICATO ALL’ARTE DEL NOVECENTO, IL NUOVO MUSEO MILANESE ALL’ARENGARIO OSPITA UNA VARIEGATA COLLEZIONE DI CAPOLAVORI FRA SEZIONI COLLETTIVE E SALE MONOGRAFICHE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO GIANNI CONGIU E ARCHIVIO MUSEO DEL NOVECENTO 23


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

MUSEO DEL NOVECENTO In queste pagine: qui sopra, “Il Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1898-1901) e, sotto, la “Sala Novecento”. Nella pagina a destra, l’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, l’Assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini, il Sindaco Letizia Moratti e Giacomo Bulleri, gestore del ristorante Giacomo Arengario. Sotto, da sinistra, scultura “Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni (1913), “Il figliol prodigo” di Giorgio De Chirico (1922), “Nature morte à la guitare” di George Braque (1913) e “Natura morta con palla” di Giorgio Morandi (1918).

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ue edifici simmetrici sul lato nord della piazza, a costituire un ideale prolungamento della Galleria del Mengoni. Nel 1938 il Podestà conferisce l’incarico per la realizzazione del progetto, ma un paio d’anni dopo i lavori sono già fermi: la guerra incombe e le bombe nemiche piovono sulla città e sui suoi simboli più noti. Eredità dei Comuni medievali, l’Arengario doveva essere il palazzo deputato all’amministrazione della vita cittadina: una terrazza da cui parlare al popolo, perlomeno nelle intenzioni di Mussolini. Edificio mai troppo amato dai milanesi, dopo tre anni di lavori e più di venti milioni d’investimento, l’Arengario risorge a nuova vita e diventa istituzione culturale d’eccellenza per la ricerca, la comprensione e l’approfondimento dei fenomeni artistici del Novecento. Diretto dalla storica dell’arte Marina Pugliese, il Museo è un progetto di Italo Rota con la collaborazione di Fabio Fornasari: 3500 metri quadri di spazi espositivi, 400 opere fra sculture, tele, installazioni, la più importante collezione europea dei futuristi, la migliore di Boccioni.

In una nicchia visibile dall’esterno “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, icona del Museo e simbolo pittorico del trapasso al Secolo Breve. Quasi una sosta obbligata, di culto collettivo.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

MUSEO DEL NOVECENTO In queste pagine: vedute degli spazi espositivi. Qui a destra, scorcio della suggestiva scala elicoidale nella Torre dell’Arengario, fulcro del progetto firmato da Italo Rota, visionario architetto milanese autore della ristrutturazione del Museo d’Arte Moderna al Centre Pompidou di Parigi. Nella pagina a destra, sotto, “Elasticità”, Umberto Boccioni (1912) e “Spazzolridente” di Giacomo Balla (1918).

Il percorso, sviluppato in successione cronologica, attraversa le maggiori correnti dell’arte italiana per concludersi con il 1968, anno di mutamenti radicali per la società e la cultura. Una rampa elicoidale sale direttamente dalla metropolitana fino all’ingresso al primo piano, quindi al secondo e terzo livello, da cui si ridiscende nel cortile o si prosegue nel sistema espositivo di Palazzo Reale. Il percorso comincia dalle Avanguardie internazionali della ricca collezione Jucker, con Modigliani, Klee, Braque e Picasso, per poi continuare fra sale monografiche e stanze collettive: in una nicchia visibile anche dall’esterno, “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, icona del Museo e simbolo pittorico del trapasso al Secolo Breve. Quasi una sosta obbligata, di culto collettivo. E poi ancora Lucio Fontana e lo spazialismo, con il Neon gigante del 1951 e una grande sala dedicata coperta dal “Soffitto dell’Elba”, l’informale di Burri e Consagra, l’Arte cinetica e programmata con gli ambienti di Colombo, De Vecchi e Boriani, Pittura analitica, Nuova Figurazione, Arte povera. Fra spirali e colonne, elementi fluidi e architetture imponenti: compendio dinamico di apertura e protezione, esposizione e conservazione, il Museo disegna un itinerario articolato e impegnativo, con scorci inconsueti sulla massa marmorea del Duomo e il fervore della piazza sottostante. Una collezione fortemente sbilanciata su Milano e sull’Italia, la cui principale sfida per il prossimo futuro consisterà nell’acquisizione di esemplari di matrice europea, confidando nell’aiuto di privati e fondazioni bancarie. Arte da vedere e da commentare. Arte da vivere e da degustare. Perché la cultura deve cominciare a confrontarsi anche con l’accoglienza e l’ospitalità. In cima alla rampa d’ingresso

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Unica città italiana nella lista del “New York Times” dedicata ai luoghi imperdibili per il 2011, Milano torna finalmente a essere capitale dell’arte, della cultura e della creatività d’avanguardia alla Torre, il ristorante del Museo, firmato dagli architetti Roberto Peregalli e Laura Rimini: 70 coperti tra la sala e il dehors per assaporare i migliori piatti della tradizione meneghina. La cucina di Giacomo Bulleri, celebre ristoratore approdato a Milano nell’ormai lontano 1958, sarà aperta dalle 12 alle 24, per soddisfare anche i visitatori pomeridiani. Quasi sospeso su Piazza del Duomo, centro religioso e profano della città, il ristorante è un omaggio agli anni Trenta e alle architetture metafisiche di De Chirico e Carrà: tavoli bassi, poltroncine e divani nella hall, pannelli di legno dorato, specchi invecchiati e soffitto a cassettoni nella sala da pranzo. Completa lo spazio una galleria di lacca rossa aperta sulla cucina e munita di bancone riservato a pasti veloci. Con un panorama unico aperto sulla terrazza del Portaluppi, proprio di fronte alla Galleria

MUSEO DEL NOVECENTO Grande successo di pubblico per il nuovo Museo del Novecento. Diretto dalla storica dell’arte Marina Pugliese, il Museo è un progetto di Italo Rota con la collaborazione di Fabio Fornasari. Aperto alla vigilia di Sant’Ambrogio dal Sindaco di Milano Letizia Moratti, il Museo è visitabile con ingresso gratuito fino al 28 Febbraio 2011. Realizzato presso il Palazzo dell’Arengario e affacciato su Piazza Duomo, il Museo ospita 400 opere del XX secolo, provenienti dalle Civiche Raccolte d’Arte milanesi e da collezioni private.

ORARI Lunedì 14.30 – 19.30 Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica 9.30 – 19.30 Giovedì e Sabato 9.30 – 22.30 27


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RISTORANTE GIACOMO ARENGARIO In questa pagina: vedute del ristorante al terzo piano del Museo, con ampie vetrate sull’esterno. Gestito da Giacomo Bulleri, storico chef toscano a Milano dal 1958, il ristorante è aperto dalle 12 alle 24 e dispone di 70 coperti tra la sala e il dehors. Da un progetto degli architetti Roberto Peregalli e Laura Rimini.

In cima alla rampa d’ingresso alla Torre, il ristorante del Museo, con cucina di Giacomo Bulleri e affaccio mozzafiato sulla terrazza del Portaluppi, proprio di fronte alla Galleria e al Duomo e al Duomo, il locale è direttamente gestito dalla figlia di Giacomo, Tiziana Bulleri, che ha confessato di curare molto il comfort dei clienti, con tavoli adeguatamente posizionati per garantire agio e intimità. Affidata alla competenza e all’estro di Michele Stamera, executive chef di Giacomo da ormai dieci anni, la cucina propone un menu di ispirazione stagionale, un compromesso fra quello del ristorante Giacomo di Via Pasquale Sottocorno, storico salotto milanese che prepara ottimi piatti di pesce, e le gustose carni del Bistrot, angolo parigino nel cuore della città. È inoltre a disposizione anche un delizioso “menu del giorno”, una valida alternativa quotidiana a prezzo contenuto. I vini sono eccellenti, tutti rigorosamente selezionati e con un occhio particolare alle specialità vitivinicole lombarde. Aperto lo scorso 13 Dicembre senza nessuna inaugurazione e nessun clamore, secondo una precisa scelta di Tiziana, il ristorante conta anche sulla stima dei clienti più fedeli, che gravitano attorno al centro di Milano e saranno piacevolmente sorpresi dalla nuova sede. Un mix di unicità, classe e raffinatezza, per pranzare, fare merenda, gustare un aperitivo con gli amici o cenare nella splendida cornice della piazza illuminata. Decisamente una bella appendice al Museo del Novecento, una perla dell’architettura d’interni, capace di coniugare l’estro decorativo tipico dell’Art Déco alle esigenze e alle funzionalità attuali. A pochi passi dall’ingresso di Via Marconi, un servizio di car valet a disposizione dei clienti più esigenti. www.museodelnovecento.org 28


Con lo sguardo orientato ai particolari, in ogni linea si rispecchia

Collezione

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE

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a mostra “Alessi Ethical and Radical”, aperta il 21 novembre al PMA Philadelphia Museum of Art, ripropone il concept ideato da Alessandro Mendini per la mostra “Oggetti e Progetti”, realizzata in primavera alla Die Neue Sammlung di Monaco di Baviera (22 maggio/19 settembre 2010). L’esposizione curata dal PMA, in collaborazione con il Museo Alessi, presenta una selezione di progetti nati da alcune delle più importanti collaborazioni che Alessi ha instaurato con progettisti e creativi a partire dal 1955. Incentrata sui progetti di Achille Castiglioni, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Philippe Starck, Robert Venturi, Michael Graves, Ron Arad, Fernando e Humberto Campana, Greg Lynn e altri, la mostra include circa 150 oggetti, disegni, foto storiche e video che documentano i traguardi raggiunti da Alessi nel corso degli anni. Alberto Alessi in occasione dell’inaugurazione ha ricevuto il “Collab’s Design Excellence Award”, un premio che intende riconoscere il ruolo attivo di quanti si sono distinti per sostenere e promuovere il design a livello internazionale. In passato il premio è stato assegnato a Ingo Maurer, Gaetano Pesce, Maya Lin, Frank

Alessi Ethical and Radical al PMA DA MONACO DI BAVIERA AL PHILADELPHIA MUSEUM OF ART, ALESSI RIPROPONE IL CONCEPT IDEATO DA ALESSANDRO MENDINI PER “OGGETTI E PROGETTI” PRESENTANDO UNA SELEZIONE DI PROGETTI NATI DA ALCUNE DELLE PIÙ IMPORTANTI COLLABORAZIONI CON PROGETTISTI E CREATIVI FOTO ARCHIVIO ALESSI

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE OCCHIELLO

ALESSI “Alessi: Ethical and Radical” è nata dalla collaborazione tra il Museo Alessi, il Philadelphia Museum of Art e Collab, un’associazione di professionisti del design Gehry, Florence Knoll Bassett e Milton Glaser. Nata nel 1970 per sostenere la Collezione di Arte Moderna e Design e i relativi programmi del PMA, Collab è un’organizzazione senza fini di lucro di professionisti e amanti del design. “Gli oggetti in mostra presentano gli straordinari risultati ottenuti da Alessi, grazie al suo approccio di ricerca radicale nel campo del design. Una ricerca che si pone al confine tra industria e arte” osserva Kathryn Hiesinger, Curator del Dipartimento delle Arti Decorative del Philadelphia Museum of Art. La mostra è suddivisa in due sezioni. Nella prima vi è una sorta di introduzione ad Alessi, la famiglia e la storia dell’azienda. Questa sezione introduttiva include anche una “mappa” della mostra, disegnata da Alessandro Mendini. Nella seconda sono presentati il passato, il presente e il futuro della ricerca progettuale di Alessi. In questa sezione sono mostrate due delle ricerche più radicali sviluppate dall’azienda: “Tea & Coffee Piazza” del 1983 e “Tea & Coffee Towers” del 2003, entrambe curate e coordinate da Alessandro Mendini. Tra i prodotti storici esposti il servizio da tè e caffè “Bombé” di Carlo Alessi (1945) che rappresenta il passaggio dal primo periodo della manifattura alla produzione industriale e introduce un nuovo approccio alla progettazione, gettando le premesse per un’ulterio32

in queste pagine dal basso, il servizio da tè e caffè “Bombé” (1945) e “Ottagonale”di Carlo Alessi, bollitori e caffettiere di R.Sapper e Aldo Rossi, biscottiera e cavatappi di A.Mendini, oliera e portacondimenti di Ettore Sottsass e, in alto, vassoio e contenitori del servizio “Ovale”di Ronan&Erwan Bourellec (2010).

re trasformazione dell’impresa: quella operata da Alberto Alessi che porterà l’azienda a divenire una delle “Fabbriche del Design Italiano”. Una serie di oggetti, prodotti dal 1970 a oggi, mostrano lo straordinario contributo di Alberto Alessi che ha messo i progettisti nelle condizioni di creare in assoluta libertà e con un supporto tecnico senza precedenti nella storia dell’azienda. Tra gli oggetti più conosciuti, il “bollitore 9093” di Michael Graves con il fischietto a forma di uccellino (1985), lo spremiagrumi “Juicy Salif “di Philippe Starck (1990) o la biscottiera “Mary Biscuit” disegnata da Stefano Giovannoni (1995). Altri progetti più recenti riflettono il linguaggio architettonico dei loro autori, come ad esempio il centrotavola “Niche” creato da Zaha Hadid nel 2009. Alberto Alessi continua a guidare l’azienda verso nuove ricerche, lavorando con designer ed architetti come i Fratelli Campana, Pauline Deltour, Marcel Wanders, Naoto Fukasawa, Ronan ed Erwan Bouroullec. I cui lavori sono presentati nella parte della mostra che delinea le possibili linee di ricerca future. www.alessi.com



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1 Barovier&Toso. Lampadario “Minimal Degas” con montatura cromata e lance di vetro bicolore. Design Giorgia Brusemini (2009). 2 Colouring Light. Lampadario formato da 108 matite colorate tenute da molle in acciaio. Design Isabelle Lochet (2010). 3 Flos. Lampada da tavolo alogena in policarbonato . Design Philippe Starck (2009). 4 MiCha. Lampada in acciaio tagliata a laser formata da 30 pezzi assemblabili. Design Olivier Kuntzel & Florence Deygas (2010) 5 Flos. Lampada da tavolo alogena in polibicarbonato “TAB T black LED”. Design Barber & Osgerby (2009). 6 Flos. Lampadario”Can-Can”. Design Marcel Wanders (2009).

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Antibodies dei Campana FORME ORGANICHE E MATERIALI DI RECUPERO: ICONE DEL DESIGN CONTEMPORANEO E D’AVANGUARDIA, I FRATELLI BRASILIANI FERNANDO E HUMBERTO CAMPANA SI DISTINGUONO PER LA SENSIBILITÀ POETICA E L’ATTENZIONE ALLA GREEN ECONOMY TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO

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FRATELLI CAMPANA In queste pagine: nella pagina a sinistra, seduta “Aster Papposus” (2005). Qui sopra, seduta “Kaiman Jacaré” (2006) e vedute delle sale espositive con alcune delle sedute presentate dai Campana durante la mostra “Antibodies” tenutasi al Triennale Design Museum di Milano.

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rte e design, artigianato e industria, manualità e automazione. Se fino al secolo scorso si trattava di categorie mentali rigorosamente separate, oggi si tratta di nozioni estremamente fluide e sfuggenti. Tra i creativi che meglio sanno integrare differenti ambiti disciplinari, i fratelli Campana si distinguono per la sensibilità poetica e l’attenzione al recupero dei materiali di scarto. Una filosofia progettuale le cui peculiarità attingono alla cultura brasiliana più autentica, una ricerca creativa che rifiuta stereotipi e luoghi comuni, una vocazione radicata alla sperimentazione metodologica e didattica. Cresciuti in una cittadina rurale al confine con estese piantagioni di caffè, i fratelli Campana hanno sviluppato un’estetica e un gusto del bello tipicamente nostrani, intrisi di cultura indigena e folclore popolare. Per la prima volta in Italia con Antibodies, mostra prodotta dal Vitra Design Museum di Weil am Rhein, Fernando e Humberto Campana presentano alla Triennale di Milano una retrospettiva esauriente, con prototipi, studi e modelli che illustrano la varietà formale della loro opera. Scoperti nel 1989 dall’architetto Marco Romanelli, che decide di dedicare loro un lungo articolo sulla rivista Domus, i due creativi vantano ormai molteplici e prestigiosi riconoscimenti. Antibodies chiarisce i tratti salienti della loro produzione, strettamente legata a tematiche quali il riciclaggio, la fusione di materiali naturali e sintetici, l’integrazione delle culture. Numerose le fonti d’ispirazione: dalla natura rigogliosa delle foreste pluviali brasiliane alle capanne dei quartieri più poveri, mescolando liberamente

cinema, musica e arte. Il percorso espositivo include dati biografici, diapositive e due cortometraggi, mentre le opere sono disposte in gruppi sulla base di specifici criteri tecnici e artistici: la maggior parte delle sezioni comprende sia esemplari recenti sia oggetti del primo periodo, ponendo così in luce la progressiva evoluzione di interessi e obiettivi della coppia. La seduta Sconfortevole, le sedie Positivo e Negativo, la poltroncina Favela, il tappeto Animado, le mensole Labirinto, il tavolino Inflavel fra i progetti in mostra. Ma l’opera più imponente è senza dubbio una divertente sedia-scultura in vimini e cristalli, realizzata in occasione del premio “Designer dell’anno 2008” a Miami. Uno sguardo particolare è poi rivolto alle modalità di lavoro, all’organizzazione dell’atelier e alle collaborazioni con importanti realtà aziendali: un dialogo aperto fra il potere immaginifico della mente umana e le necessità della produzione industriale. Il fascino esercitato dalla natura su Fernando e Humberto Campana si manifesta in maniera evidente nella collezione di mobili e oggetti d’arredo, che mutuano da creature viventi la loro forma: ne sono esempio eclatante le due scodelle da frutta del 1990, il divano Kaiman Jacaré per Edra, la tasca da parete Drosera per Vitra-Edition e il giocattolo Mandacarú. Con l’intento di promuovere un design poetico ma ecosostenibile, i fratelli Campana attingono alla maestria delle comunità artigiane nei Paesi in via di sviluppo e lavorano alla trasformazione di materiali poveri o grezzi in visionarie rappresentazioni della realtà. www.triennale.it www.campanas.com.br

FRATELLI CAMPANA In questa pagina: a destra, in senso orario, contenitore frutta “Nazareth” (2008) e sedute/poltroncine “Sushi” (2002), “Harumaki” (2004), “Vermelha” (1993) e “Banquete” (2002).

Anticorpi. Antibodies. Ovvero l’arte della sopravvivenza secondo i brasiliani Fernando e Humberto Campana

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a.d. francesco bettoni - photo studio controluce milano

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN

ultura, creatività, arte pura nella lavorazione del vetro. La straordinaria identità artistica che contraddistingue il marchio Venini fin dal 1921 è frutto di una raffinata alchimia tra padronanza delle tecniche di lavorazione, apertura verso le avanguardie artistiche, storia, passione e ricerca. Venini rinnova oggi la magia del vetro con la nuova collezione “ArtGlass”, attraverso inedite nuances e raffinati accostamenti cromatici. Il vaso “Fazzoletto bicolore”, grande classico di Venini, è proposto in una nuova combinazione di colori, con esterno rosso e interno rosa opaco, ottenuta con una particolare lavorazione di sovrapposizione a caldo di cinque strati di vetro, seguita dal movimento di rotazione che crea il sinuoso profilo caratteristico di questo celebre vaso. In edizione limitata di 399 esemplari è il vaso “Opalino Oro”, fra le più celebri opere create dalla soffieria negli anni ‘30, oggi rieditato nella variante bicolore rossa e rosa con foglie d’oro, lucida nella parte superiore e opaca in quella sottostante. Ci sono poi le lampade “Odalische Luminose” di Leonardo Ranucci, in vetro soffiato e lavorato a mano, nella nuova versione in colore rosso con diffusori in tessuto nero o grigio, e infine la “Colonna di Venini”, disegnata nel 2008 da Alessandro Mendini e realizzata nel 2010 per la mostra “Mendini>Depero” alla Casa d’Arte Futurista Depero del Mart di Trento e Rovereto.Un’ opera nata, nelle parole del designer, per “sintetizzare in un solo oggetto la storia di Venini” vero e proprio totem di virtuosismo artigianale, sorta di collana verticale in cui ogni sfera colorata rappresenta un aspetto della storia, della cultura e dell’estetica del celebre marchio lagunare. www.venini.it

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Venini ArtGlass TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO VENINI

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In questa pagina: a sinistra, “Colonna di Venini” in vetro soffiato lavorato a mano, design A. Mendini (2008). Sotto, da sinistra, vasi “Fazzoletto bicolore” in vetro soffiato lavorato a mano in doppio colore opalino, design Fulvio Bianconi e Venini (2010) e vaso “Opalino Oro” in vetro opalino soffiato con foglia d’oro, design Venini (2010). In alto, lampade “Odalische Luminose” in vetro soffiato con paralume in tessuto, design L. Ranucci


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TAKASHI MURAKAMI In queste pagine: “Miss Ko2”(1997), Salone della Guerra, Palais de Versailles. Nella pagina a destra, la scultura “J” (2010), Sala delle Guardie.

Takashi Murakami a Versailles INTELLETTUALE VISIONARIO, ARTISTA GENIALE E IRONICO, TAKASHI MURAKAMI TEORICO DELLO STILE “SUPERFLAT” NON DISDEGNA COLLABORAZIONI CON GRIFFE E ANALISI DI MARKETING STRATEGICO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO CHRISTIAN MILET

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Versailles e l’arte contemporanea di Takashi Murakami: tradizione e provocazione alla corte del Re Sole, per un dialogo inconsueto tra i miti classici e le creature oniriche dell’universo manga

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TAKASHI MURAKAMI In queste pagine: da sinistra in senso orario, “The Simple Things”(2008/09), Salone dei Nobili; “Tongari-Kun” (2003/04), Salone d’Ercule; “Kaikai & Kiki” (2000/05), Salone di Venere; “Pom & Me”, (2009/10), Salone di Diana. Nella pagina a destra, “Flower Matango” (2001/06), Galleria degli Specchi

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Soprannominato non a caso l’Andy Warhol d’Oriente, il creatore giapponese attinge alla cultura Pop e alla poesia dell’estetica “manga” più raffinata

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erzo artista vivente più pagato al mondo, intellettuale visionario e businessman pragmatico: Takashi Murakami, classe 1963, è uno dei più interessanti creativi del panorama artistico contemporaneo. Definito non a caso l’Andy Warhol d’Oriente, Murakami realizza sculture, dipinti, video animazioni, oggetti legati al mondo della moda e del design. Il suo universo creativo attinge liberamente alla cultura Pop e ai manga, all’iconografia del movimento Otaku e alla tradizione estetica nipponica. Teorico dello stile Superflat, corrente estetica che mescola la bidimensionalità tipica dell’arte giapponese all’immaginario feticista e consumistico degli Otaku, Murakami ha da poco concluso un’imponente e surreale retrospettiva nelle fastose stanze della reggia di Versailles. Raccogliendo una tradizione inaugurata dal Re Sole, la reggia ospita i migliori creatori del momento, presentandosi non quale modello unico di un’epoca irripetibile, ma come frutto di una stratificazione complessa di sguardi e di interventi: la mostra di Murakami voleva essere in tal senso un itinerario, un percorso colorato e ironico lungo i corridoi e i viali della tenuta reale. Ventidue opere maggiori di cui undici realizzate appositamente per l’esposizione: dialogo inconsueto tra le allegorie di Versailles e le creature oniriche del mondo manga, la

mostra è stata preziosa occasione di riflessione sull’identità e fruibilità dei monumenti e dei palazzi storici, potenziali depositari di un immaginario tutto da riscoprire, serbatoi di nuove energie e creatività. Esperto di merchandising e produttore di icone dal successo planetario, Murakami è amato dai collezionisti più raffinati come dai frequentatori dei mercatini rionali, e sembra non avere alcun timore di apparire troppo commerciale. Ciò che più colpisce del celebre artista è proprio la gestione manageriale del lavoro creativo. Attraverso l’ideazione della Hiropon Factory, poi diventata nel 2001 Kaikai Kiki Ltd, Murakami riunisce attorno a sé centinaia di collaboratori, con tanto di cartellino da timbrare e rigida disciplina da rispettare, agli antipodi della visione occidentale dell’artista tutto genio e sregolatezza. Di recente alla Gagosian Gallery di Roma con due imponenti opere in acrilico monocromatico raffiguranti dragoni e nuvole, Murakami ribadisce il proprio debito nei confronti dell’iconografia e della simbologia orientali, che vedono nell’animale mitologico un emblema di buona fortuna e ottimismo. “Odio la vita povera”, ha dichiarato il creatore giapponese: la scalata commerciale degli ultimi anni non sembra aver compromesso la genuinità e spensieratezza del suo lavoro, una continua e costante ricerca della felicità. Anche economica. www.takashimurakami.com 47


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE

MINIARTEXTIL Miniartextil “Un giorno di felicità” sarà a Parigi dal 5 al 25 febbraio presso l’Hotel de Ville di Montrouge, vivace centro artistico sede dal 1955 del prestigioso “Salon d’Art Contemporain” e del “Salon Européen des Jeunes Créateurs”. La mostra proseguirà a Venezia, a “Palazzo Mocenigo”, dal 1 giugno al 28 agosto, e farà parte del circuito delle mostre dei Musei Civici Veneziani in concomitanza alla Biennale d’Arte. Qui accanto, un’ installazione nella Chiesa di San Francesco a Como nel 2009.

Miniartextil di Arte&Arte CURATA DA LUCIANO CARAMEL, MINIARTEXTIL È DIVENTATA UNA DELLE MOSTRE PIU’ IMPORTANTI AL MONDO DEL SUO GENERE. PER IL SUO VENTENNALE SARÀ A PARIGI E VENEZIA DURANTE LA BIENNALE D’ARTE TESTO ANNA DELLA TORRE FOTO ARCHIVIO MINIARTEXTIL

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a rassegna internazionale d’arte tessile contemporanea Miniartextil da venti anni presenta il meglio dell’arte tessile internazionale e ha raggiunto questo straordinario traguardo con l’edizione conclusasi a fine novembre. Con sede principale a Como, distretto tessile di grande tradizione, la mostra prosegue il suo cammino itinerante nel 2011 con due tappe nelle sedi prestigiose di Parigi e Venezia, durante la Biennale d’Arte. Ideata e organizzata dall’associazione culturale Arte&Arte di Como, la mostra è curata dal critico d’arte Luciano Caramel. Per il ventennale la mostra si è articolata su 10 sedi e ha coinvolto contributi da diversi mondi della cultura e della creatività, con numerosi eventi collaterali: conferenze, workshop e performance. Il tutto attorno a “Un giorno di felicità”, il tema liberamente ispirato al libro del Premio Nobel Isaac B. Singer. Come il bambino protagonista del libro - lo stesso Singer - scopre momenti felici in tempi di difficoltà, anche gli artisti internazionali che hanno aderito alla mostra hanno espresso in opere 48

mini o in grandi installazioni la loro idea di felicità. Contatto con la natura, armonia con gli altri e con l’ambiente, rispetto, ricordi, speranza, famiglia, affetti ma anche arte, musica, gioco, fratellanza, pace. Il percorso espositivo comprende 54 minitessili a concorso e opere di grandi dimensioni su invito, provenienti da 40 paesi diversi. Per il ventennale è stato inoltre realizzato un cofanetto con tre volumi che raccoglie i primi venti anni di Miniartextil, una testimonianza unica dell’evoluzione dell’arte tessile contemporanea a cura dell’Associazione Culturale Erodoto. Tra le particolarità viste in mostra segnaliamo l’opera aerea di Carole Simmard “La flamme” realizzata per l’Unesco, l’installazione di Marzia Migliora proveniente dalla importante galleria Lia Rumma di Milano e Napoli, una selezione di antichi tappeti berberi e l’esclusiva de “Il letto dei sogni”, un progetto di Angela Missoni per l’azienda svedese Hästens. Sono inoltre aperte le iscrizioni al nuovo concorso per i minitessili che saranno selezionati per la ventunesima edizione della mostra. www.miniartextil.it


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI D’IMPRESA

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a famiglia Bitossi, erede di oltre cinque secoli di ininterrotta tradizione nella produzione della ceramica, ha costituito nel 2007 la “Fondazione Vittoriano Bitossi per l’Arte Ceramica e l’Industria Chimica” con l’obiettivo di contribuire all’avanzamento e alla diffusione della cultura ceramica e chimica promuovendo e sostenendo attività di documentazione e ricerca storica, scientifica e tecnologica. La Fondazione è ospitata nella sede storica della prima azienda “Premiata Manifattura Maioliche Artistiche Guido Bitossi”, fondata nel 1921 a Montelupo Fiorentino in cui è stato ricavato, nel 2003, il Museo Artistico Industriale Bitossi, un museo d’impresa che espone la produzione di ceramica artistica del Novecento, e in particolare dalla metà degli anni ‘50 a oggi. Attualmente è articolato in due sale con un percorso espositivo che comprende circa 200 ceramiche, oltre a strumenti e attrezzature di laboratorio e alcuni pannelli che illustrano la storia dell’azienda. Il MAIB organizza inoltre mostre tematiche su architetti e designer che hanno collaborato con l’azienda e nella sala mostre vengono ospitate esposizioni di manifatture ceramiche e di artisti. Il MAIB è visitabile solo su prenotazione e la visita è gratuita. Per informazioni www.fondazionevittorianobitossi.it

IL MUSEO D’IMPRESA BITOSSI Sopra, totem “Symbolik” di Karim Rashid (edizione limitata a 199 pezzi), a destra dall’alto il progetto originario dei “Totem” di Ettore Sottsass (1964), l’ingresso del museo e i vasi “Tema&Variazioni” by Piero Fornasetti. Sotto, una delle sale espositive e, accanto, il maestro Aldo Londi con il vaso “Palla” della storica collezione “Rimini Blu”.

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Il Museo d’Impresa Bitossi IL MAIB, MUSEO ARTISTICO INDUSTRIALE BITOSSI FONDATO NEL 2003, È SEDE DI UNA ESPOSIZIONE PERMANENTE DI 200 PEZZI CHE RIPERCORRONO LA STORIA DELLA MANIFATTURA TESTO CARLOTTA FONTANA FOTO ARCHIVIO BITOSSI


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a collaborazione fra Ikonos, importante realtà presente sul mercato dell’arredo da decenni, e San Patrignano ha portato all’organizzaione di un evento presso lo spazio espositivo “G&G -Ikonos” di Roma che ha incluso nelle sue proposte le collezioni di mobili “Design Interiore”realizzate dai creativi dei settori artigianali della comunità, con l’intervento di Giovanni e Alida Cappellini, designers testimoni dell’esperienza progettuale all’interno dei laboratori di San Patrignano. Attraverso percorsi individuali imperniati su valori quali la dignità, la responsabilità e il rispetto di se stessi e degli altri, San Patrignano è impegnata da decenni nel recupero e nel sostegno umano e professionale delle persone più disagiate. Strumento preferenziale per il reinserimento sociale e lavorativo dei suoi ospiti sono i corsi di formazione e le esperienze dirette sul campo che la comunità organizza periodicamente, con particolare attenzione al comparto dell’arredamento. La passione per l’artiginato è del resto nata con la stessa San Patrignano, che sin dagli esordi ha fortemente creduto nell’importanza e nella valenza morale di questo antico mestiere. Così come ci hanno creduto i tanti artisti che negli anni hanno esplorato insieme ai ragazzi della comunità tutti i segreti del legno, delle stoffe, del cuoio, della cera e dei tessuti. Mobili dallo stile rigoroso e pulito, complementi d’arredo per la casa contemporanea, accessori dal gusto sobrio e raffinato: l’interior Design diventa “Design Interiore”, ovvero una collezione costruita come vero percorso artistico, un caso unico d’integrazione tra il mondo del sociale e quello del design. Ogni oggetto prodotto risulta dunque carico di una notevole forza emozionale, contribuendo ad arredare di senso e riconoscimento non solo gli ambienti abitativi tradizionali ma anche le stanze del proprio spazio interiore. Perchè la comunità è come una casa, un luogo d’incontro e scambio fisico e simbolico, dove l’altro viene accolto e riconosciuto, divenendo prezioso patrimonio su cui vale la pena investire. Professionalità e generosità umana. Quando nel lontano 1978, insieme a un gruppo di volontari, Vincenzo Muccioli decide di accogliere i primi ragazzi in una casa di sua proprietà sulle colline riminesi è solo l’inizio, portato avanti oggi da Andrea Muccioli, con la medesima determinazione, umanità e professionalità. San Patrignano è una comunità terapeutica che ha fatto dell’accoglienza gratuita di emarginati e tossicodipendenti la sua missione, dimentica di ogni discriminazione sociale, politica o religiosa. www.sanpatrignano.org

San Patrignano “Design Interiore” I MOBILI DI SAN PATRIGNANO PROTAGONISTI DELLO SPAZIO ESPOSITIVO DI ARREDAMENTO “G&G IMMAGINEIKONOS” CON LA COLLEZIONE “DESIGN INTERIORE”, UN PERCORSO ARTISTICO DI ARREDI INTESI COME PEZZI UNICI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO SAN PATRIGNANO

DESIGN INTERIORE In queste pagine: cornice “Moma” e lampada “Maja” in versione bianca e nera. A destra, plaid “Corniola” in cachemire e borsa “Fiore”.

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MUSEO CORRER In queste pagine: sopra, da sinistra, “Calice a cono” con ampio orlo ripiegato e alette acquamare (metà XVII sec.) e “Calice a mezza stampatura” con stelo a sei nodi (XVII sec.). Sotto, a destra “Urna con coperchio” in filigrana a canne turchesi, bianche e rubino, Lorenzo Graziati (1850) e, a sinistra, vaso “Spacchi” a fasce bianche da un lato e nere dall’altro, con bordo ripiegato, Barovier & Toso, design. Toni Zuccheri (1987). Tutti dalla collezione del Museo del Vetro di Murano. Nella pagina a destra, vasi in vetro trasparente incolore decorati a “mezza filigrana” a fili verticali bianchi, Archimede Seguso (1962), XXXI Biennale di Venezia.

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L’avventura del vetro AL MUSEO CORRER IN PIAZZA SAN MARCO UNA PRESTIGIOSA MOSTRA DEDICATA A UN MILLENNIO E PIÙ DI STORIA DEL VETRO A VENEZIA E IN LAGUNA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MUSEO CORRER

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE

L’AVVENTURA DEL VETRO In queste pagine: sopra, da sinistra, Vaso in vetro blu con segmenti di canne policrome e murrine, Pietro Bigaglia (1847), Ruo in filigrana a reticello bianco, acquamare e rubino, Pietro Bigaglia (1845-8) e “Bauta” in vetro-mosaico, Barovier, dis. Vittorio Zecchin (1914). Qui a destra, Balsamario a ventre piriforme (II-IV sec. d.C.) e Grande coppa su piede in vetro acquamare con filigrana a reticello bianco e avventurina, Pietro Bigaglia (1845-8), XI Biennale di Venezia. Nella pagina a destra, in alto, Alzata su piede in vetro acquamare con decorazione applicata in paglia (XVI sec.) e, sotto, a sinistra, Alzata blu a coste su alto piede (XV sec.) e, a destra, Balsamario doppio (IV-VI sec. d.C).

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o storico austriaco E. H. Gombrich sostiene che per comprendere un’opera d’arte è indispensabile ricostruirne i rapporti con l’ambiente originale. Ogni “intenzione artistica” sembrerebbe infatti essere determinata dal tipo di funzione cui l’arte deve adempiere in una data epoca. Una carta datata 982 d.C., ovvero un atto di donazione ai frati benedettini della Chiesa di S. Giorgio Maggiore, primo nucleo dell’odierno monastero affacciato sul bacino di S. Marco. L’antico manoscritto, considerato l’atto di nascita dell’attività vetraria nella Serenissima, cita per la prima volta un certo Domenico detto phiolarius. “Fiolari” era del resto l’appellativo con cui venivano comunemente designati i vetrai nella Venezia medievale, da “fiole”, cioè bottiglie: artigiani identificati quindi dalla tipologia di oggetti realizzati, e la bottiglia costituiva certo uno dei principali prodotti delle officine muranesi. Antichi reperti recuperati dai 60

fondali sabbiosi della laguna, capolavori fragilissimi disseminati per casi fortuiti, caduti in mare da mercantili di ritorno da terre lontane, un carico di perle e vetri cinquecenteschi, una raccolta di piatti e calici usati per imbandire le sontuose tavole rinascimentali, manufatti dai nomi evocativi, quasi esotici: balsamari, coppe, amphoriskos, alabastron, fibule, collane vitree. Organizzata cronologicamente in quattro sezioni e con oltre trecento opere esposte, la grande rassegna al Museo Correr ripercorre tutte le tappe della straordinaria avventura del vetro a Venezia, dalle origini fino al contemporaneo e all’avvento del design d’autore. A cura di Aldo Bova e Chiara Squarcina, la mostra rappresenta la più ampia rassegna sul tema dopo l’imponente collezione del 1982 a Palazzo Ducale, riproponendo con foggia differente e l’aggiunta di inediti l’esposizione recentemente conclusasi al Castello del Buonconsiglio di Trento. Sullo sfondo di questo evento


Sullo sfondo di questo evento l’imminente ricorrenza dei 150 anni dalla fondazione del Museo del Vetro di Murano, istituito dall’Abate Zanetti lo stesso anno dell’unità d’Italia

l’imminente ricorrenza dei 150 anni dalla fondazione del Museo del Vetro di Murano, istituito dall’Abate Zanetti lo stesso anno dell’unità d’Italia, nonché la prospettiva di espandersi negli spazi delle vicine Conterie, con la speranza di incentivare ulteriori donazioni di opere novecentesche. Se per scongiurare il pericolo di incendi le fornaci con i loro fuochi sono confinate dal Maggior Consiglio nell’isola di Murano, la Serenissima non disdegnerà mai lusinghe, privilegi e laute ricompense ai suoi richiestissimi artigiani, scoraggiando i transfughi dal divulgare i preziosi segreti del mestiere. Esplosa nel Quattrocento, l’arte vetraria veneziana è contesa da tutta l’Europa, mentre la “Bichierografia” di Giovanni Maggi illustra con dovizia di particolari le preferenze delle singole nazioni in fatto di forme, colori, smalti, decorazioni. La scoperta del cristallino, del lattimo e del calcedonio, tecniche innovative come la filigrana a reticello e a retortoli,

quindi l’incisione a punta di diamante o a pietra focaia, che graffiano appena la superficie: materiale duttile e versatile, il vetro obbliga a esperimenti ripetuti e tenace inventiva. Una consistente sezione della mostra è poi dedicata alle variopinte perle vitree, manufatti dall’inaspettato significato storico, antropologico, culturale, commerciale: perle vichinghe, persiane, indiane, balcaniche, e ovviamente le celebri “rosette” veneziane, collezionate dall’imprenditore comasco Augusto Panini nei suoi lunghi e avventurosi viaggi attorno al mondo. Oggetti di scambio nel commercio coloniale, se si narra che persino l’isola di Manhattan fu acquistata dagli Indiani in cambio di perle di vetro del valore di 24 dollari, i preziosi monili sono barattati con l’oro delle potenti e temute corti africane, dove giungono recando con sé il mistero irrisolto di tradizioni millenarie, cerimonie propiziatorie, rituali magici. www.museiciviciveneziani.it 61


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CASA MUSEO

MUSEO BAGATTI VALSECCHI In queste pagine: sopra, da sinistra, opera “Blu Persian” di Dale Chihuly (1998) e vaso “Come eravamo”di Michele Burato (2004). Qui a destra, vaso “Borneo” di Lino Tagliapietra (2007) e, a sinistra, veduta del Museo Bagatti Valsecchi in Via Gesù a Milano. Il Palazzo ospita una Casa Museo fra le più importanti e meglio conservate d’Europa. A reggerla è una fondazione privata, voluta dagli eredi Bagatti Valsecchi per rendere pubblico il patrimonio d’arte raccolto nella dimora di famiglia. Aperto nel 1994, il Museo offre alle visite ambienti di grande suggestione, dove preziose collezioni rinascimentali sono esposte nel rispetto dell’allestimento ottocentesco. 66


Bagatti Valsecchi Design LA PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE PRIVATA BELLINI-PEZZOLI RIPORTA MILANO AL CENTRO DI QUEL CROCEVIA DELLE ARTI E DEI MESTIERI CHE LE È STATO RICONOSCIUTO DALLA STESSA STORIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO MUSEO BAGATTI VALSECCHI

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na Casa Museo fra le più importanti e meglio conservate d’Europa. Una dimora ispirata alle abitazioni signorili del Cinquecento lombardo. Un’ampia raccolta in omaggio a quel Rinascimento delle arti e dei costumi che ha rappresentato uno dei momenti culturalmente più felici per l’intera città. Nella cornice ottocentesca del Museo Bagatti Valsecchi, un’esposizione di importanti opere in vetro provenienti dalla collezione Bellini-Pezzoli. Affidata alla curatela di Rosa Barovier e Cristina Tonini, la mostra è eccellente occasione per riscoprire un ambito di produzione artistica di estrema vivacità, e tuttavia ancora sconosciuto al grande pubblico. La collezione Bellini-Pezzoli nasce a Milano negli anni Sessanta per indirizzarsi verso l’opera di artisti contemporanei che scelgono il vetro

come medium espressivo privilegiato: oltre a manufatti appartenenti a una produzione in serie di altissimo livello, anche pezzi unici dei maestri veneti Silvano Rubino, Michele Burato e Luciano Vistosi, con la partecipazione del giapponese Yoichi Ohira, che ridisegna il vetro veneziano alla luce della raffinata estetica orientale. La precoce attenzione dedicata dalla collezione a settori che solo di recente si sono aperti all’arte vetraria trova riscontro nella ricca presenza di manufatti dello statunitense Studio Glass, con artisti come Dale Chihuly, Richard Marquis, Toots Zynsky, ma anche nelle aperture verso il continente australiano o l’Olanda, dove Mieke Groot emerge quale personalità di spicco della rinomata Rietweld Academy di Amsterdam. Uno sguardo particolare è poi riservato alle opere di Lino Tagliapietra, 67


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CASA MUSEO

MUSEO BAGATTI VALSECCHI COLLEZIONE BELLINI-PEZZOLI In questa pagina: a sinistra, vaso “Sinus Arancio” di Silvano Rubino, (2005). Sotto, da sinistra, opera “Quiet Shifting” di Clare Belfrage (2004), vaso “Foglie cadute al vento autunnale” di Yoichi Ohira (2004) e “Bottiglie detergens”di Maria Grazia Rosin (1993).

ormai oggetto di unanime riconoscimento internazionale: opere che oltrepassano il tratto decorativo della più consolidata tradizione muranese per imporsi quali preziosi esemplari della migliore arte contemporanea. L’aspetto domestico di casa Bagatti Valsecchi, unito alla scelta di un allestimento che di “museale” ha poco o nulla, intende ribadire e valorizzare la connotazione privata e godibilissima della collezione BelliniPezzoli, nata per assecondare passioni personali ma che toccherà certamente la sensibilità di molti. www.museobagattivalsecchi.org

Una collezione dal gusto personale nella quale il vetro si impone con caratteristiche particolari, tipiche del materiale, come la trasparenza, la luminosità e la policromia

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una tavola a pois

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Skitsch Londra e Milano DESIGN DA VENDERE E DA RACCONTARE: QUALITÀ CERTIFICATA E ATTENTO LAVORO DI INGEGNERIZZAZIONE PER UNO DEI MARCHI PIÙ ORIGINALI E DIVERTENTI DEL PANORAMA ITALIANO E INTERNAZIONALE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO SKITSCH

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apitale della creatività d’avanguardia, sede di uno dei più interessanti festival europei dedicati al design, Londra è territorio di sperimentazioni e confronti. Il conservatorismo e l’amore per la tradizione così tipicamente inglesi non sembrano contrastare la rapidità di un panorama culturale dinamico e in continua evoluzione. «Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire». Samuel Johnson, meglio noto come Dr Johnson, aveva le idee chiare. Critico letterario, poeta a saggista del Settecento, Johnson è autore di un monumentale Dizionario della lingua inglese, cui lavorò per anni nell’elegante abitazione a pochi passi dalla Royal Courts of Justice. Eclettismo e flessibilità: l’atmosfera vibrante della capitale inglese ospita dallo scorso 25 marzo il secondo store targato Skitsch, giovane flagship milanese con focus sul design contemporaneo. Aperto in Brompton Road, nel cuore del cosiddetto Design and Fashion District, il punto vendita propone un universo variopinto e innovativo, con una collezione di prodotti che spaziano dall’arredamento agli accessori, dalle candele ai giocattoli. Ideatore del progetto per Studio Blast Architetti è Luca Bombassei, che ha scelto per l’occasione materiali naturali dalle elevate proprietà tattili: pavimenti in legno, pareti di cemento ruvido, mensole in vetro sostenute da putrelle di ferro, muri spogli. E un solo colore: il Blu Skitsch. Lo spazio espositivo dell’ingresso è organizzato come una vera galleria d’arte, mentre strisce di specchio appese al soffitto creano un effetto caleidoscopico: l’installazione, realizzata dal 73


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

SKITSCH LONDRA In queste pagine: vedute del negozio Skitsch Londra, in Brompton Road. Sotto, dettaglio della parete allestita con sedute con in primo piano, al centro, la “Build up chair” di Philippe Nigro (2009). Nella pagina a destra, “Blow up table” di Xavier Lust (2009), poltroncina “Madeira” di Marc Sadler (2010), lampade a sospensione “Dahlia” di Alessandro Baldereschi (2009).

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L’armadio con ante trompe l’oeil e finti scaffali zeppi di volumi, il pouf a forma di zucca: l’universo variopinto e irriverente di Skitsch ha di recente aperto anche a Londra designer olandese Bertjan Pot, moltiplica lo spazio in frammenti di luce, per una shopping experience che coinvolge l’intera sfera sensoriale ed emotiva del cliente. Sulla parete che accompagna la scala, tracce della vita precedente: strati di vecchie tappezzerie testimoniano di generazioni passate. Se gli specchi dilatano lo spazio, le memorie addensano il tempo, immergendo i pezzi esposti in un conteso spazio-temporale ricco di significati. La discesa al piano inferiore si affaccia su un piccolo giardino zen, mentre pareti di cemento ruvido ritmano l’esposizione degli oggetti. Dedicato ai più intransigenti cultori del design come ai semplici curiosi, Skitsch promuove una creatività libera, ironica e irriverente, capace di assemblare prodotti e nomi eterogenei. Tra le firme di Skitsch: Peter Marigold, Jean Marie Massaud, Luca Nichetto – da poco consacrato con una personale a Stoccolma, Marcel Wanders e i giovanissimi francesi di 5.5. Numerose le collaborazioni, ampia e variegata la scelta: dall’eleganza formale della seduta Alle di Luca Nichetto alle sperimentazioni di Marc Sadler, autore del divano Sack e dell’innovativa

ed ecologica sedia Madeira, dal segno pop di Stefano Giovannoni, che firma una lampada da tavolo a forma di teschio, al design ornamentale di Marcel Wanders. Lanciato in occasione del Salone del Mobile 2009 con l’apertura di uno spazio di 600 metri quadri in via Monte di Pietà a Milano, Skitsch è oggi marchio riconosciuto e apprezzato, che ama circondare i suoi clienti «di cose belle, ben disegnate e divertenti», per dirla con le parole del direttore generale Gaetano Gasperini. Non un semplice negozio quindi, dove si consuma il più banale atto d’acquisto, ma un vero e proprio luogo di conoscenza e di incontro, arredato da oggetti studiati in esclusiva che coniugano il design più rigoroso all’ironia più spensierata. Come riporta il sito, Skitsch è inedito e innovativo modello d’impresa multicanale, con vendita diretta attraverso negozi monomarca, rivenditori autorizzati, catalogo e e-commerce. Non un unico stile, bensì la sintesi delle tante espressioni della creatività contemporanea: oggetti funzionali dall’elevato valore qualitativo ed estetico, pensati per adattarsi alle differenti tipologie abitative, all’indoor e all’outdoor, 75


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

SKITSCH MILANO In questa pagina: vedute del negozio Skitsch Milano in Via Monte di Pietà. Design contemporaneo, emozione, personalità, innovazione, originalità. Sono queste le parole chiave del mondo Skitsch, immaginato come spazio di ricerca e condivisione, luogo d’incontro e informazione con una collezione completa per l’indoor e outdoor.

13 vetrine scenografiche a pochi passi dal quadrilatero della moda. Un ambiente luminoso e conviviale, profumi, musica, video, aforismi e pensieri d’artista per raccontare gli oggetti alla varietà dei gusti e delle esigenze quotidiane. Una proposta eclettica, che autorizza una scelta libera e personale. Gli oggetti Skitsch sono progettati compatibilmente alle tecnologie produttive e ai materiali attualmente disponibili, per offrire ai clienti un design di qualità a un prezzo onesto: il momento creativo è pertanto caratterizzato da una forte selettività e da una continua e appassionata ricerca. «We deliver contemporary design», recita il motto del marchio meneghino: un design ludico e giocoso, ma al tempo stesso funzionale ed ecologico. Se la regia è tutta italiana il respiro è decisamente internazionale: nato da un’idea di Renato Preti insieme a un gruppo di importanti imprenditori della Penisola, Skitsch lavora allo sviluppo e consolidamento del proprio marchio, con l’obiettivo di concludere in tempi relativamente brevi l’apertura di una serie di punti vendita nelle principali capitali europee. «I negozi di mobili negli ultimi 25 anni sono cambiati pochissimo», ha affermato Preti in un’intervista al Sole 76

24 ore, ragion per cui si rende necessario un radicale ripensamento delle procedure distributive, nella consapevolezza che non bastano negozi belli e prodotti originali per vendere bene. Con un centinaio di progetti in catalogo, frutto della fantasia e del lavoro di designers affermati e giovani talenti, Skitsch è impegnato in modo particolare nella definizione del canale web e del business on line, per garantire una reperibilità il più possibile immediata di informazioni e prodotti. La stessa scelta del nome “S”kitsch è evidentemente tutt’altro che casuale, indicando per l’appunto una precisa filosofia progettuale orientata verso oggetti ricercati e mai banali. A qualche centinaio di metri da Harrods, nel quartiere nato dalla Grande esposizione del 1851 e oggi fra le più eleganti e costose zone della città, sorge la casa londinese di Skitsch, spazio informale e accogliente per una creatività gioiosa e sopra le righe. Decisamente da annotare in agenda. Skitsch, 270 Brompton Road, Londra. www.skitsch.it


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

MDL In queste pagine: candele profumate “Diptique” (Francia), tavolo salotto “MDL” (vengono realizzati su misura per i clienti), sedia in rovere Arnold DeVinck (Belgio), tappeto patchwork di antichi kilim sempre fatto realizzare su misura da MDL e porta candele in vetro “Flamant”.

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MDL Cernobbio SORGE SULLE RIVE DEL LARIO “MDL MANIFATTURE DEL LAGO”, UN CONCEPT STORE DI ISPIRAZIONE NORDEUROPEA CHE MIXA IN MODO CALDO E MODERNO ABBIGLIAMENTO, ARREDO E INTERIOR DECO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ANDREA PIRAS

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

MDL In queste pagine: cassettone “Veranda” e capi appesi di “Henry Cottons”. Nella pagina a destra, in alto a sinistra, mobile a cassetti “Flamant” e, a destra, madia olandese antica, poltroncina turchese e panca “Gustave & Louise” (Svezia). In foto sotto, la “Poltrona xl” (LOVE CHAIR) di MDL. 80


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ice Piras parla con la lenta passione di chi è riuscito a costruire un sogno. Insieme con la figlia Valentina è stata una dei primi in Italia a intuire il futuro successo della formula concept store: un negozio che non si esaurisce nell’esposizione generica di articoli in vendita, ma che propone una filosofia che lega insieme oggetti diversi in un unico concetto. Come e quando nasce MDL Manifatture del Lago? Il negozio nasce nel dicembre del 2000, come nostra evoluzione nel settore dell’abbigliamento e della maglieria in cachemire, nel quale operiamo ormai da 15 anni. Agli abiti abbiamo infatti aggiunto mobili e altri oggetti per comporre un paesaggio domestico completo, vario e creativo. Il progetto nasce da un’idea di mia figlia Valentina alla fine degli anni Novanta. Eravamo andate a Londra per vendere il nostro

cachemire. Lì abbiamo avuto modo di visitare i primi concept store londinesi, sorti tra il 1997 e il 1999, i primi in assoluto in Europa. In Italia in quel periodo non esisteva ancora niente del genere, se si eccettua 10 Corso Como che però ha uno stile completamente diverso. A Londra abbiamo sperimentato un impatto “da casa” che in Italia era ancora sconosciuto. In seguito abbiamo visitato lo showroom di Flamant Home Interioris, un consolidato marchio belga di interior design che si occupa della vendita di mobili per la casa e della progettazione di ambienti abitativi. Flamant è stato un’altra delle nostre fonti di ispirazione, con i suoi negozi monomarca organizzati come un percorso attraverso un’abitazione, dalla cucina alla camera da letto. Come è organizzato lo spazio all’interno del concept store e in che tipo di edificio è situato?

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

MDL In queste pagine: armadio “pronta cassa” originale ‘800 decorato da MDL, piatti in porcellana “Gien” (Francia), bicchieri in policarbonato Mario Luca Giusti Firenze, runner in vecchio lino recuperato. Nell’armadio jeans “Denim Studio”, sciarpe e pull in cashmere MDL Manifatture del Lago.

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Con la sua giustapposizione di stili e di tessuti, i mobili tradizionali reinventati in oggetti alla moda, il gusto del vissuto di charme, MDL è la risposta italiana ai concept store nati al Nord MDL si snoda attraverso tre locali, in un mix all’insegna dell’effetto sorpresa, dell’ottica dello stupire. Il negozio, che consta di circa 250 metriquadri, non presenta un arredamento fisso in quanto gli arredi esposti sono in vendita come tutto il resto. Per questo il setting assume spesso un aspetto diverso, creando atmosfere inattese tra mobili, tavoli e articoli di abbigliamento con marchi di cachemire di nostra produzione. L’edificio in cui si trova il negozio è una vecchia casa di fine Ottocento, nella strettoia che prende il nome di Via Regina ma che in realtà è un pittoresco budello che dal centro di Cernobbio conduce al Grand Hotel Villa D’Este. Abbiamo due vetrine grandi più una vetrina in entrata. Che tipo di stile di vita rappresentate? Il nostro stile segue un gusto molto personale che non si identifica con un’unica tendenza e si ispira al Nord Europa, specialmente Svezia e

Belgio, e tiene conto delle esigenze di mercato così come delle ultime tendenze in fatto di case al lago. Il concept è quello di mixare moderno e antico per ottenere effetti sorprendenti, come per esempio un tavolo moderno realizzato a partire da un legno antico. In quali altri modi MDL vive la sua identità, oltre che come negozio? Oggi non c’è più niente di indispensabile e la scelta di un negozio diventa una questione “di pelle”. Presso MDL Manifatture del Lago organizziamo presentazioni di vini e di profumi, ma anche aperitivi dedicati ai clienti. Una volta abbiamo coinvolto anche degli esperti di massaggi con dimostrazioni dal vivo. E siamo attivi anche con la gastronomia, con le cene in collaborazione con “Il Gatto Nero”, un famoso ristorante sulle colline di Cernobbio, a Rovenna, affacciate sul Lago di Como, frequentato da gourmet e celebrità da tutto il mondo. manifatturedellago@tiscali.it 83


OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS GREEN

Authentics Urban Garden

I contenitori per piante in tessuto offrono nuove interessanti possibilità per l’integrazione del verde negli spazi domestici: la tedesca Authentics propone sistemi versatili per la casa e l’ufficio, senza bisogno di sottovasi o fioriere. Realizzati in tessuto rivestito, i prodotti Authentics appaiono naturali e nel contempo tecnologicamente funzionali: per piante verdi, fiori o erbe, da sistemare a piacere su tavoli e davanzali, convertendo salotti, cucine, bagni e uffici in un piccolo giardino urbano. Disponibili in tre colori e quattro taglie, i contenitori in tessuto per piante sono riempiti con argilla granulare e acqua, per un rilascio progressivo e costante dell’umidità. Facilità di manutenzione, pulizia e mobilità. Distribuiti da Art EmmeBi. www.artemmebi.it

Codiferro Green Design

Tiziano Codiferro si diploma presso la Scuola agraria del Parco di Monza e nel 2007 abbandona il lavoro d’ufficio per dedicarsi alla sua più grande passione: il gardening. Professionalità e competenza sono le qualità che contraddistinguono i progetti di Codiferro, che accompagna alla cura e alla tutela degli spazi verdi la capacità di renderli unici ed eleganti, nel pieno rispetto dei ritmi e delle necessità che la natura richiede. I suoi clienti sono privati e professionisti che condividono il medesimo amore per la natura, nella consapevolezza che le aree verdi migliorano la vivibilità dei luoghi, con effetti benefici sulla qualità della vita. Codiferro progetta e realizza spazi verdi per interni ed esterni, ma effettua anche servizi di manutenzione. www.codiferro.it

Enea Landscape Style

Enea si è affermata come una delle aziende leader, in Svizzera e nel mondo, nell’architettura del paesaggio ed è universalmente riconosciuta per la sua abilità nell’affrontare complessi progetti di design pubblico e privato. Attualmente guidata da Enzo Enea, che ha eriditato competenze e professionalità dal padre, l’azienda conta 140 dipendenti fra architetti del paesaggio, giardinieri professionisti, carpentieri, specialisti dell’irrigazione e dell’illuminazione. La filosofia di Enea GmbH si basa sulla necessità di elaborare proposte che realizzino un’armonica fusione tra indoor e outdoor, risultato di una profiqua interazione fra architettura, design e gardening. La forza dell’azienda risiede nella capacità di offrire un servizio completo. www.enea-graden.com

Poliflor per Costruire il Verde

Poliflor nasce a Faenza nel 2001 dall’esperienza decennale di alcune aziende specializzate nella produzione di prodotti prevegetati. Poliflor è nota in Italia e in Europa soprattutto per progetti di inverdimento delle aree urbane, con interventi ad hoc e soluzioni altamente innovative dal punto di vista estetico, funzionale e tecnologico, maturate grazie alla costante attività di ricerca e sperimentazione promossa dall’azienda in collaborazione con università e professionisti del settore. Caratteristiche distintive di Poliflor sono la presenza capillare sul territorio nazionale ed estero, l’ampia gamma di prodotti, il personale altamente qualificato e il servizio di progettazione strutturale e botanica a disposizione dei clienti. www.poliflor.net

Ortofabbrica Creatività Sostenibile

Ortofabbrica è nata da un’idea di Angelo Grassi per lo spazio FuoriSalone allestito nell’ambito di ZonaTortona Design 2009: un orto, appunto, in cui diverse tipologie del fabbricare creativo - architettura, design, moda, arte - possono sperimentare liberamente, ma secondo un modello unitario di stile e qualità della vita. Il successo riscontrato fra i visitatori e gli addetti ai lavori dalla proposta di riunire in un unico spazio differenti linguaggi creativi indirizzati all’eco-compatibilità ha spinto Grassi a trasformare Ortofabbrica in un vero e proprio brand: nasce così il primo contest di creatività sostenibile, inteso come occasione per dare visibilità a tutte quelle forme artistiche votate all’ecostenibilità e al recupero di antichi metodi produttivi. www.angelograssi.it 84



OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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Borla dal 1890 a Milano APERTO A MILANO IN LARGO AUGUSTO, IL NUOVO NEGOZIO E’ UNO SPAZIO ALL’AVANGUARDIA CHE UNISCE NEL SEGNO DEL PIÙ ALTO DESIGN ARTE DEL REGALO, LISTE NOZZE E STRUMENTI PER GOURMAND. PER ESSERE AL CENTRO DEL MONDO CHE CAMBIA, ANCHE INTORNO ALLA TAVOLA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ALVISE SILENZI 87


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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ffacciato sul cuore pulsante di Milano, all’angolo tra Via Cerva e Largo Augusto, il nuovo concept store Borla dal 1890, che deve la sua realizzazione a un’idea di Piero Borla e alla creatività dell’architetto Giovanni Villani amico e collaboratore fin dagli anni ‘70, è una sintesi in grande stile tra cultura della tavola, design e moda. Un’altra avventura della famiglia Borla, fondatrice dell’omonima storica azienda milanese distributrice di marchi leader nei settori della tavola, dell’accessorio e del regalo, che misura la propria anima imprenditoriale in una nuova avventura: diventare la vetrina ideale per una città che sembra aver perso il desiderio di eccellenza, trasformando l’inerzia dei tempi in un’occasione di sviluppo e di creatività. Una sfida che non poteva realizzarsi in un negozio tradizionale, ma che necessitava di una nuova definizione, distante anni luce dalla classica sala campionaria in cui gli oggetti sembrano tante belle addormentate in attesa di essere risvegliate. Perché la tavola è una dimensione viva, attorno alla quale ruotano affetti, rappresentazioni, percezioni tattili, visive, olfattive. E’ la coreografia emotiva dei momenti più significativi della giornata e delle ricorrenze più care. La staticità della lista nozze si

trasforma qui in una vetrina sul mondo e sulla città, un vero e proprio “hub” del design, in cui lo scambio tra oggetto desiderato e soggetto che sceglie è rivendicato come piacere legittimo. Marchi come Alessi, Baccarat, Bernardaud, Berkel, Buccellati/Clementi, B-Home, Carlo Moretti, Coquet, Lalique, Lladró, Moser, Nason & Moretti, Riedel, Rosenthal, Sambonet, Venini, Villeroy&Boch, Wedgwood, WMF, Zanetto, solo per citarne alcuni, si incontrano per dare origine a un insieme di grandissimo appeal. Se la trasversalità è la cifra del vivere contemporaneo, Borla dal 1890 si propone come luogo di eventi, partnership e contaminazioni con gli universi contigui della moda e del design, con uno sguardo particolare sul mondo dell’alta cucina. L’acquisto di un regalo di qualità, anche in questo settore, necessita di un momento di riflessione, di confronto. Occorre prevedere una permanenza relativamente prolungata in showroom e questo comporta una particolare attenzione al comfort ambientale, sia dal punto di vista climatico che da quello luminoso, con una corretta modulazione delle aree chiaroscurali. Il punto vendita consiste di un piano terra, un soppalco in cristallo e acciaio che funge da ufficio direzionale, e un piano interrato. La luminosità morbida

Borla 1890 non vuole essere il tradizionale punto vendita, ma un luogo di eventi e di incontri, uno scambio di cultura con mondi contigui come la moda e il design

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BORLA 1890 In questa pagina: sopra, da sinistra, le collezioni di Lladró e la tavola apparecchiata con il servizio in porcellana “A la carte” di Rosenthal Studio Line, design Platt& Young. Sotto, da sinistra, le collezioni di Lalique, le statuine di Lladró, Royal Copenhagen e Bing&Grøndahl e, a destra, i cristalli di Baccarat, Moser, Riedel e Nason&Moretti.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

BORLA 1890 In queste pagine: sopra, vuotatasche di B-Home, le pentole di Ruffoni, le porcellane di Wedgwood, Bernardaud e Coquet. Sotto, le collezioni di vasi e calici di Carlo Moretti e i vasi e i servizi tavola di Rosenthal. Nella pagina a destra, i calici di Carlo Moretti, l’affettatrice Berkel, gli articoli e le pentole dell’area gourmet.

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Nasce da un progetto di Piero Borla e dalla creatività dell’architetto Giovanni Villani questo nuovo concept store, sintesi tra cultura della tavola, design e oggetti gourmet e chiara dovuta alla dominante avorio, l’azzurro degli espositori in cristallo e il rosso di alcune laccature mettono in risalto alcune strutture espositive destinate a particolari tipologie di prodotto quali, per esempio, il vetro di Murano. Il piano terra è pensato per esporre gli oggetti a “quota tavolo”, con grandi vetrine in cristallo extrachiaro attrezzate con gradoni componibili. L’illuminazione, prevalentemente orientata sugli oggetti esposti, è caratterizzata dall’utilizzo di lampade a bassissimo consumo energetico, mentre il colore della luce è studiato per valorizzare il prodotto esposto nelle sue principali sfumature. Tre lampadari di forma asimmetrica, sospesi a diversi livelli, completano l’atmosfera. Dal piano terra si accede al piano interrato, collegato alla superficie da una scala ampia e luminosa dal parapetto in cristallo azzurro, caratterizzato da una quinta retroilluminata in vetro diffusore, posizionata in modo da dare respiro all’intero spazio. In questo ambiente si trovano esposti i marchi più prestigiosi legati alla Lista Nozze: porcellana, cristallo, posateria. Qui trovano la loro naturale collocazione in appositi espositori a nicchia o con piani illuminati a led, che contribuiscono a dare all’insieme l’armonia e la luminosità necessari per apprezzare i prodotti nella loro massima espressione.

E, proprio quando ci si aspetta che lo spazio si curvi, rimbalzato da uno specchio che moltiplica gli ambienti, ecco un altro locale in cui sono esposti i marchi di punta del “distretto gourmet”. Qui più che in ogni altra sezione dello showroom si respira l’intento vitale di questi oggetti, nati per essere usati e vissuti ogni giorno nella condivisione dei riti del cibo e del vino. Il primo negozio Borla risale alla fine dell’Ottocento: casalinghi, vetri, cristalli e porcellane importati da Germania e Boemia. Nel 1921 nasce la Piero Borla, destinata a un successo interrotto solo dal secondo conflitto mondiale, che con l’ingresso tra il 1956 e il 1957 dei figli del fondatore Piero, Luigi e Sergio, si trasforma nella Piero Borla&Figli. Oggi il ciclo storico si perpetua con l’apertura del nuovo negozio “Borla dal 1890”, voluto da Luigi Borla con i figli Piero e Paola, appartenente alla nuova società Borla Elite. Una saga familiare che dimostra come la volontà e la passione di seguire un settore ai massimi livelli, accompagnata dalla capacità di cogliere gli umori del tempo e i mutamenti della sensibilità, possano aprire sempre nuovi scenari sul mondo degli oggetti. Il punto vendita Borla dal 1890 ha sede in Largo Augusto a Milano. 91


OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

www.droog.com Studio di design e architettura di ricerca con sede ad Amsterdam e New York, Droog indaga le nuove direzioni del mercato, con una selezione di accessori e oggetti che esplorano i vari aspetti del quotidiano. Co-fondato e diretto dalla curatrice Renny Ramakers, Droog ha recentemente inaugurato un innovativo Laboratorio progettuale, allo scopo di studiare localmente con viaggi a tema i futuri sviluppi del design: Dubai, il Canada settentrionale e Mosca le mete finora visitate.

www.bow-wow.jp Oggetto di culto fra gli studenti di architettura in tutto il mondo, l’atelier Bow-wow nasce da un’idea di Yoshiharu Tsukamoto and Momoyo Kaijima. Operativo a Tokyo, lo studio si è costruito un’ottima reputazione internazionale analizzando i cambiamenti che hanno interessato i conglomerati urbani densamente popolati. Le soluzioni abitative proposte, dalle forme irregolari e idiosincratiche, si distinguono per la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze di chi le occupa. Fra i progetti più riusciti: the Mini House, The Sway House, the Juicy House e the House Tower.

www.boisbuchet.org Domaine de Boisbuchet è il nome di un’idilliaca proprietà di circa 150 ettari nelle campagne francesi del Poitou-Charentes. Un grande parco con costruzioni realizzate da celebri architetti, esposizioni temporanee e un delizioso bistro con annesso design shop: Domaine de Boisbuchet è polo internazionale di sperimentazione e ricerca. In collaborazione con il Centre Pompidou e il Vitra Design Museum, una serie di workshops diretti da artisti, designers e architetti di riconosciuta fama sono organizzati durante i mesi estivi.

www.recessiondesign.org Design fai da te. Un gruppo di designers di scuola milanese ma di provenienza mondiale propone una collezione di arredi da realizzarsi a casa propria. In tempi di crisi economica e di ritorno all’essenziale, le istruzioni per mobili di Recession Design mostrano un design accessibile, ripetibile e di alta qualità. Un’iniziativa intelligente e ironica, che rimette al centro il progetto e la sua concreta realizzazione. I materiali consigliati sono semilavorati per bricolage facilmente reperibili nella grande distribuzione.

www.vitra.com Azienda votata allo sviluppo di soluzioni intelligenti, durevoli e visionarie per l’ufficio, la casa e gli spazi pubblici. Creatrice di prodotti dagli elevati standard funzionali ed estetici, Vitra sviluppa tutti i suoi progetti nel quartier generale di Basilea, unendo all’eccellenza ingegneristica e tecnologica dei suoi processi produttivi la fantasia e il genio creativo di designers di fama internazionale. Fra i nomi che hanno collaborato con Vitra: Antonio Citterio, Norman Foster, Ronan e Erwan Bouroullec, Verner Panton.

www.cibicworkshop.com Centro di ricerca istituito da Aldo Cibic, Cibicworkshop sorge in una proprietà agricola sulle colline di Vicenza. Sotto l’attenta guida di Cibic e Tommaso Corà, una squadra di giovani designer lavora a progetti interdisciplinari incentrati sulla valorizzazione del territorio e l’ideazione di nuovi servizi e attività. Presente all’ultima Biennale di Architettura di Venezia con Rethinking Happiness – analisi visuale delle nuove comunità possibili, Cibicworkshop ha curato l’allestimento del sesto piano della Rinascente di Milano, creando un elegante bazar dedicato ai complementi d’arredo. In foto, progetto Stan-Dard per arredamento.more. 92


Alberto Alessi, amministratore delegato e design manager di Alessi, e l’architetto Stefano Giovannoni con l’“AlessiPhone”.

Design<Designers “DESIGN<DESIGNERS” INCONTRA LE AZIENDE, GLI ARCHITETTTI, I DESIGNERS E GLI ARTISTI INTERPRETI DEL DESIGN CONTEMPORANEO INTERNAZIONALE 93


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Il tablet multimediale AlessiTab by Prometil con touch screen HD da 10.1 è incastonato in un design versatile che ne permette l’utilizzo in due diverse posizioni mettendo in grado il sensore gravitazionale di ruotare le immagini di 180°. L’AlessiToaster con griglia scaldabrioche riprende l’approccio minimalista, modernista ed elegante inaugurato da Stefano Giovannoni

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Giovannoni Genius e Management STEFANO GIOVANNONI, ARCHITETTO E DESIGNER DI FAMA INTERNAZIONALE, INTERPRETA DA DECENNI LO SPIRITO DEL NOSTRO TEMPO ATTRAVERSO OGGETTI ENTRATI NEL QUOTIDIANO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO STUDIO GIOVANNONI

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Il design è diventato oggi un plusvalore riconosciuto da tutti anche dalle grandi multinazionali, che ne hanno capito la valenza economica come fattore importante per lo sviluppo e la competitività .

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tefano Giovannoni è nato a La Spezia nel 1954. Architetto e designer di fama internazionale, interpreta da decenni lo spirito del nostro tempo attraverso oggetti che sono entrati nella nostra vita di ogni giorno, dalla rassicurante bellezza delle sue collezioni di pentole all’appeal tecnologico dell’ultimo Tablet realizzato per Alessi. L’autore di classici come “Girotondo”, “Mami” e “Bombo” e di linee innovative e oggetti ludici come “OrienTales” è un artista completo, consapevole dell’importanza di coniugare creatività e strategia, progettualità e sinergie in ogni fase della realizzazione di un oggetto. Che non è soltanto un’icona scesa dall’Iperuranio, ma una presenza viva, che nella propria concretezza materica ricorda al suo creatore e al futuro fruitore quanto ogni progetto necessiti di un percorso complesso fatto di considerazioni manageriali e creative al tempo stesso. Come è cambiato il settore del design negli ultimi anni? Da circa 6-7 anni a questa parte il contesto è completamente cambiato, così come sono cambiati il pubblico e i nostri clienti: in passato il design era una disciplina per addetti ai lavori e noi lavoravamo esclusivamente per marchi design-oriented, cioè le aziende tradizionali del design italiano. Il design è diventato oggi un plusvalore riconosciuto da tutti, non solo dagli addetti ai lavori ma soprattutto dalle tantissime aziende, comprese le grandi multinazionali, che ne hanno compreso la valenza economica come fattore importante per il loro sviluppo e la loro competitività. In che modo il successo del design ha modificato la programmazione aziendale? Oggi un oggetto di successo è un’icona determinante per definire l’identità di un’azienda, che aspira consapevolmente alla riconoscibilità attraverso i suoi prodotti. Mentre in passato design e grande distribuzione erano molto lontani, oggi cominciano ad avvicinarsi sempre di più. Questo processo è cominciato anche per le aziende straniere, negli anni scorsi i giapponesi, recentemente anche i coreani, stanno spingendo molto sul versante del design. C’è poi da considerare che oggi le aziende del food nei department store soffrono la concorrenza delle catene di distribuzione, che lanciano prodotti con il proprio brand e sono quindi favorite nella competizione. Questo processo ha fatto sì che tutte le aziende che prima competevano per il prezzo, oggi hanno bisogno di fare un upgrade a livello di prodotto e di immagine, quindi anche il packaging ed il design sono diventate leve molto importanti per questo incremento del valore del prodotto. Un altro aspetto importante è rappresentato dalle aziende della tecnologia, un campo sul quale si stanno giocando enormi sfide. I prodotti tecnologici rappresentano gli oggetti più importanti per comunicare, capaci di incidere sulla vita di tutti i giorni.

STEFANO GIOVANNONI In queste pagine: sopra, sedute/chairs “Calla” (2003) disegnate per Domodinamica e lavandino/washbasin de “Il Bagno Alessi”. Qui sopra, sgabello/stool “Bombo” (1997) disegnato per Magis. 97


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Io cerco sempre di coordinarmi con le esigenze dell’azienda, anche le più pragmatiche, combinando tecnologia e marketing in un processo a 360°, in cui non si può trascurare nessun dettaglio

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STEFANO GIOVANNONI In queste pagine: nella pagina a sinistra, sotto, Stefano Giovannoni nella pentola “Mami” (1999) di Alessi e contenitore per frutta “FruitScape” (2003) di Alessi. Sopra, bollitore “Mami”(2003) di Alessi e bilancia “Alessi K-Scale” (2003). In basso, set per sushi “OrientTales” di Alessi, una collezione tratta dalla tradizione delle Arts & Crafts del Lontano Oriente conservate nel National Palace Museum di Taiwan. In questa pagina, sopra, aspiratore “Bubble” (2010) di Elica. Sotto, “AlessiPhone” (2003) e wc ecologico “Toto Washlet” (2009) per Toto. A destra, il toilet brush “Merdolino”(1993) di Alessi.

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a Apple in questo ha fatto scuola: una grande azienda di design che ha saputo creare una forte richiesta a livello internazionale. Com’è è cambiato il pubblico del design? L’informazione ha determinato un’attenzione sempre maggiore da parte del pubblico. In passato erano soltanto le riviste specializzate a occuparsi di design, oggi tutti i quotidiani hanno una sezione dedicata. Purtroppo in Italia si tende spesso, erroneamente, a identificare il design con il mobile, che a mio avviso, invece, costituisce uno degli elementi più arretrati nel sistema. Il mondo degli oggetti tecnologici ha per sua natura una dinamica molto più veloce del mobile, che essendo destinato a scadenze più lunghe si muove più lentamente e impiega più tempo a farsi coinvolgere da cambiamenti importanti. Quali prodotti ha realizzato nel 2010? Il nostro lavoro è radicalmente cambiato, sono cambiati i clienti, è cambiato il modo di lavorare. Spesso ci troviamo a lavorare con marchi che si confrontano con un designer per la prima volta. Siamo in una fase storica in cui il nostro contesto si sta aprendo a tutta una serie di situazioni nuove. Da un lato è faticoso, perché bisogna aprire delle brecce, ma è anche molto interessante perché si mettono le basi per tutta una serie di nuove ipotesi di lavoro. Seguendo questa logica abbiamo creato soprattutto prodotti tecnologici. Abbiamo lavorato per Alessi, per cui ho progettato “AlessiTab”, il nuovo tablet multimediale interattivo touch screen, con un sensore gravitazionale che ruota le immagini di 180°, ma anche per Samsung e per Google su prodotti che usciranno nel 2011; con Toto per “Giovannoni Washlet”, un wc tecnologico che unisce stile italiano e cultura giapponese del bagno, con l’Oréal, per cui abbiamo realizzato due linee di arredi per saloni a basso impatto ambientale (Green First® e Alu Green®, ndr), quindi con altre aziende nel campo della valigeria, degli occhiali, e con marchi stranieri nel settore alimentare. Come gestisce il rapporto con i suoi committenti nella creazione di un oggetto? Ogni committente, così come ogni designer, è un capitolo a sé, e vive nella propria logica, nel proprio modo di operare. Io cerco sempre di coordinarmi con le esigenze dell’azienda, anche le più pragmatiche, combinando tecnologia e marketing in un processo a 360°, in cui non si può trascurare nessun dettaglio. Sto realizzando dei prodotti che avranno grandissimi investimenti, su cui un euro di differenza nel costo di produzione diventa un vincolo importante in un mercato così competitivo. Il design è spesso visto come ricerca pura, come lavoro sull’immagine, ma non si tratta unicamente di questo. 99


OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN

STEFANO GIOVANNONI In queste pagine: sopra, “TimeSphere” (2006) wireless clock di Oregon Scientific. Sotto, “Panda Alessi”(2004) per Alessi Fiat. Nella pagina a destra, cronografo “Pulsar” (2009) di Pulsar.

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ggi un prodotto riesce a svilupparsi nella maniera più corretta quando design, marketing e tecnici si uniscono sotto il cappello della strategia e riescono a muoversi in maniera parallela. Ancora una volta la Apple insegna: un’azienda dove l’obiettivo strategico è il prodotto, e sul prodotto ci si muove all’unisono. C’è un libro in cui si riconosce? Nel mio iter di progettista sono state molto importanti le opere del filosofo e sociologo Jean Baudrillard (1929-2007), come “La società dei consumi” e “Il sistema degli oggetti”, che per me hanno rappresentato il campo su cui ho avuto modo di confrontarmi nel primo periodo del mio lavoro. Negli ultimi anni una lettura illuminante per comprendere la situazione che si andava creando con la globalizzazione è “Il mondo è piatto. Breve storia del ventunesimo secolo”, di T.L. Friedman. Come è cambiato il suo approccio al design dagli anni ’90 a oggi? Ci sono state diverse fasi. Negli anni ’90 ho lavorato molto con la plastica colorata, producendo oggetti che sono stati riconosciuti come espressioni tra le più significative di quel periodo, basta pensare alle famiglie di oggetti realizzate per Alessi. Poi, alla fine del decennio ’90, è arrivato un primo momento di crisi a livello globale e molte produzioni si sono spostate in Cina. La percezione di questa fase è data dalla scomparsa del colore negli oggetti di design, e anch’io ho cominciato a lavorare su materiali più tradizionali, per esempio con la ceramica e l’acciaio per il bagno Alessi e la famiglia di pentole “Mami”: oggetti essenziali, quasi fuori dal tempo, che tendono a porsi più come archetipi che come simboli di un particolare decennio, con un impatto forse meno innovativo ma sempre basati sull’idea di comunicazione. Nei primi anni ‘90 arriva la globalizzazione. Un ennesimo cambiamento, grazie al quale mi sono immerso nell’avventura di “OrienTales”, la famiglia di oggetti per la tavola creati per Alessi attraverso la quale ho cercato di capire il rapporto con la cultura cinese. Nel momento in cui le aziende del design cominciano a produrre in Cina, ho cercato di individuare quel che di positivo e reciprocamente assimilabile c’è da parte delle altre tradizioni e di tradurlo nei nostri prodotti. Concluso il periodo del minimalismo, la globalizzazione ha portato alla ribalta le culture etniche, che rappresentano un patrimonio molto interessante da accogliere ed utilizzare. Poi c’è stata la crisi della finanza, che ha portato in modo indiretto a un rinnovato interesse per l’ecologia. In sostanza negli ultimi anni il mondo è cambiato quattro volte. La sostenibilità, in particolare, è oggi un concetto trainante: per l’Oréal, ad esempio, abbiamo prodotto una serie di arredi per negozi con materiali ecosostenibili. Non solo: stiamo progettando una fabbrica interamente ecosostenibile. Come si vede, i cambiamenti del contesto economico hanno avuto un’incidenza fondamentale nel nostro lavoro. www.stefanogiovannoni.it 101


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JAIME HAYON In queste pagine: Jaime Hayon fotografato da Nienke Klunder e, nella pagina a destra, veduta del negozio Camper di Tokyo.

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Jaime Hayon Dialogo con gli oggetti HA TRASCESO I CONFINI FRA ARTE E DESIGN, PROGETTAZIONE E POESIA, IMMAGINAZIONE E REALTÀ. UN GENIO POLIEDRICO CHE AMA SPERIMENTARE NEI CAMPI PIÙ DIVERSI DELL’INVENTIVA, DALLE PORCELLANE AL CRISTALLO, DALLE CALZATURE ALL’ILLUMINAZIONE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO STUDIO HAYON

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JAIME HAYON In queste pagine: a sinistra, figura “The Lover” e, sopra, “Gold Cactus” della collezione “The Fantasy” per Lladrò. A destra, vaso in cristallo della linea “Crystal Candy” per Baccarat. Nella pagina a destra, dall’alto, installazione “Smart Grid Gallery” realizzata per l’evento “Interni Think Tank” durante il FuoriSalone 2010 nei cortili dell’Università Statale di Milano; al centro, vasi “Time Piece Group” della “Sé Collection II” per il marchio inglese Sé e, sotto, “Info Center” del Groninger Museum di Groningen in Olanda (2010). A destra in alto, contenitore per champagne disegnato per il marchio Piper-Heidsieck. 104


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e fosse una carta dei Tarocchi, sarebbe il primo fra i 22 Arcani Maggiori: il Bagatto, cioè il Mago, giovane artista in grado di creare universi paralleli. Così è Jaime Hayon, trentaseienne stella del design, nato a Madrid e cresciuto tra skaters e graffiti nella frizzante movida madrilena. Da piccolo voleva fare il cuoco, è finito per diventare uno dei designer più famosi del mondo. Gli ingredienti delle sue creazioni, che si tratti dell’ultima collezione di Baccarat o dei misteriosi personaggi creati per Lladrò, degli scacchi giganti realizzati per il London Design Festival o degli interni di ristoranti famosi come “La Terraza del Casino di Madrid”, li trova tutti in un’inesauribile, divertita creatività e in un’impressionante capacità immaginifica. Sospeso in una dimensione onirica in cui trovano posto suggestioni da Alice nel paese delle Meraviglie e dai musical classici della MGM, Hayon valica i confini fra arte e design, manualità e progettazione, investendo il proprio genio in ogni campo dell’inventiva. Ammirando le sue creazioni si percepisce nettamente il piacere dell’autore nell’aver dato vita a qualcosa di bello, stravagante e imprevisto, ma sempre con una misura, un senso dell’armonia, che lo mettono al riparo dall’eccesso. C’è un dialogo intenso e continuo tra il creatore e l’oggetto creato: una costante di stile che ritroviamo nei vasi in cristallo disegnati per Baccarat, nelle figure in porcellana della

Baccarat, Lladrò, Bisazza, Metalarte, Swarovski, Moooi Design. Aziende leader con le quali Hayon ha realizzato oggetti straordinari, che sfidano il quotidiano reinventando i generi collezione “Fantasy” per Lladrò, nell’immenso Pinocchio in ceramica per Bisazza, nei lampadari di Metalarte e Swarovski. Viaggia moltissimo, Jaime Hayon, che normalmente risiede a Londra ma che ha uffici anche a Barcellona e a Treviso. E’ stato proprio nella città veneta, nel 1998, che il giovane designer, attivo presso il centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton, viene nominato responsabile del dipartimento design da Oliviero Toscani. Da allora la sua ascesa è stata inarrestabile: nel 2004 si mette in proprio trasferendosi a Barcellona, organizzando contemporaneamente mostre personali presso gallerie d’arte. Ricorda con affetto la mostra “Mediterranean Digital Baroque” presso la David Gill Gallery di Londra, la prima a dargli risonanza internazionale, e la collezione bagno disegnata per il gruppo spagnolo ArtQuitect, che segnarono il decollo definitivo. Sarebbero seguiti la “Showtime Collection” for BD Ediciones de Diseño, i suoi lavori per Metalarte, Lladró, Bisazza, Bernhardt Design, Gaia & Gino, Moooi e molti altri. Nella sua opera non mancano gli oggetti da indossare, come la collezione “Together” di coloratissime sneakers realizzate per Camper. In attesa di sorprenderci di nuovo. www.hayonstudio.com 105


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Immaginare in grande INCONTRO CON ANDREA MASTROVITO, VULCANICO ARTISTA CHE ATTRAVERSO UN MIX DI TECNICHE E MATERIALI DIVERSI DÀ VITA A DIPINTI E INSTALLAZIONI, TRA BOSCHI DA SOGNO, COLORI SELVAGGI E MONOCROMIE BIANCHE E NERE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ANDREA MASTROVITO

ANDREA MASTROVITO in queste pagine installazione in carta “The Island of Andrea Mastrovito”, Governors Island, New York. A sinistra, dettagli della stessa opera. Gli animali sono un tema ricorrente nei lavori di Mastrovito, e rappresentano di volta in volta l’immaginazione, il sogno, l’irrazionalità, la paura, l’infanzia, il gioco. Mastrovito si definisce un “artista onnivoro” nato nel segno del cannibalismo artistico. I suoi modelli? Alighiero Boetti, Pablo Picasso e Mario Schifano, esponente di spicco della Pop Art italiana, celebre per la creazione di dipinti di enormi dimensioni realizzati con smalti e acrilici su materiali diversi.

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ANDREA MASTROVITO in queste pagine a sinistra, in alto, vetrine realizzate da Andrea Mastrovito. Nel giovane a cavallo sono ravvisabili le sembianze dell’autore, che compare spesso nelle proprie opere. Qui sopra, “Coreografia 01” realizzata presso il Teatro Verdi di Montecatini. Qui a sinistra, installazione in carta “9000 Papillons” presso la Boutique Dior Homme, Parigi (2008). In basso, panoramica dell’opera “The Catcher in the Rye” (2010), installazione in colori acrilici su 540 fogli A3, 500 libri tagliati a mano e due videoproiezioni su fogli A4. La linea rossa che separa gli animali dai bambini rappresenta la divisione tra l’infanzia e l’età adulta, la follia e la ragione, il sogno e la razionalità, temi che compaiono spesso nella poetica di Mastrovito.

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ndrea Mastrovito nasce a Bergamo nel 1978. Schietto, vulcanico e appassionato, vive tra l’Italia e New York. Inizia quasi per caso un percorso artistico poliedrico e anticonvenzionale che l’ha portato a lavorare oggi per la Foley Gallery di New York, Analix Forever di Ginevra, 1000eventi di Milano. Allestisce mostre ovunque nel mondo e stupisce con l’immediatezza delle sue immagini, l’ironia e la bellezza del suo istinto tridimensionale. Parlare con lui equivale a esporsi a una fila di fuoco di idee, in cui ogni campo contamina l’altro. Attraverso le sue opere, materiche e sognanti al tempo stesso, risulta più che mai evidente che l’arte, a differenza di quanto sostenuto da qualcuno, si mangia eccome. Con gli occhi e con l’anima. Qual è stato il suo primo passo nel mondo dell’arte? La “leggenda” vuole che, finito il liceo scientifico, io e il mio migliore amico, Zizi, ci siamo guardati e ci siam detti: “E adesso?”. E’ andata che lui, che voleva fare il regista, si è iscritto a lettere latine e io, che amavo il disegno, ho dovuto scegliere tra due strade: ingegneria o belle arti. Alla fine, dato che abitavo più vicino all’Accademia, ho scelto l’arte. Con quali materiali lavora? Quando ho iniziato ero fissato con la pittura a olio su tela. Poi sono passato all’olio su carta. Andavo a cercare ovunque i materiali per i miei lavori: discariche, telai, canaline dello scorrimento delle acque. Ho realizzato opere con pezzi trovati, rubati, materiali diversi tra loro. Poi alle Belle Arti ho incontrato Stefano Arienti, che, osservando i miei disegni, dal gesto molto libero e sciolto e dai soggetti scanzonati, mi ha proposto di reinterpretarli in grande, senza la pesantezza dell’olio, ma con materiali e scelte plastiche più dirette, leggere, immediate. Dal terzo anno, seguendo il suo consiglio, mi sono cimentato con silicone, pittura, buchi, quadri con le tette. Oggi lavoro con i materiali più diversi, dalla carta ai fogli di poliplat da due centimetri. Uso aniline, collages, fotocopie, tele, videoproiezioni. Ogni materiale, ogni oggetto è degno di essere usato nell’arte.

Nelle sue opere compaiono spesso gli animali. Che cosa rappresentano? Gli animali sono la parte selvaggia che adoriamo da piccoli, il bisogno di proiettare le nostre paure, la nostra immaginazione. Una volta cresciuti, le qualità creative e selvagge degli animali si trasformano in paure. Questo concetto è ripreso nella mia ultima opera, intitolata “The Catcher in the Rye”, che ho allestito presso la Fine Arts Gallery B.C. a Fort Lauderdale, vicino a Miami. In questo lavoro c’è un gruppo di animali che insegue un gruppo di bambini. La raffigurazione, composta da 540 cartoncini colorati in tutte le sfumature, è divisa in due da una linea rossa, che divide la follia dalla ragione, la natura dalla razionalità, il sogno dal ragionamento, l’infanzia dall’età adulta. Lei ha decorato con una sua opera una delle vetrine natalizie della Rinascente di Milano. Com’è nata questa idea? In realtà è qualcosa di nuovo per me, non l’avevo mai fatto. La Independent Ideas, un’azienda appaltata da Rinascente, mi ha contattato per partecipare al progetto, e ho accettato. E’ più un lavoro da designer, ma il posto meritava. Qual è, a suo parere, la differenza tra arte e design? L’arte va nella direzione di uno svuotamento dei significati, di un abbattimento dei generi per cui non ci saranno più identificazioni definitive. Eppure, secondo me, l’arte rimane arte, il design non sempre lo è. Un oggetto di design può essere anche un’opera d’arte, per come è realizzato e per l’idea geniale che vi sta dietro, ma di base nasce con una precisa funzione, che lo sottrae al disinteresse, all’inutilità caratteristica dell’arte. Un oggetto come il cesso di Duchamp non conta per la sua funzione, ma per dove lo metti, per il nuovo sguardo che crea su una cosa abituale. Quali problemi incontra un giovane artista nel nostro Paese? Parlare male dell’Italia è facile. Il problema, è che si va avanti ad “accrocchiate”, a conoscenze, per

“L’artista dà delle risposte a domande che non sono state ancora fatte. L’opera contiene la risposta dell’artista e al tempo stesso muove domande nelle persone” Come è emerso nel mondo dell’arte? Grazie a una piccola mostra collettiva. Dopo la laurea mi ha chiamato Stefano Arienti, chiedendomi se ero libero per quell’estate. C’era una galleria di Ginevra che voleva allestire una mostra con alcuni giovani artisti sconosciuti. Ho ospitato la gallerista nel mio studio e le ho mostrato una serie di grandi tele dipinte ad acrilico e dei video appena girati con Zizi. La gallerista li ha apprezzati e ha voluto includerli nell’esposizione, che comprendeva artisti come Luca Francesconi (1979), Alex Cecchetti (1976), David Casini (1973) e Carlo Zanni (1975), più opere di Gianni Motti e Stefano Arienti. Quella mostra mi ha dato visibilità a Ginevra, consentendomi di essere notato anche dalla Galleria Biagiotti Progetto Arte di Firenze, che ancora oggi espone le mie opere. Da quali artisti è stato maggiormente influenzato? Per quanto riguarda i contemporanei, William Kentridge e il tedesco Tino Sehgal (1976). Il primo è, secondo me, il più grande al momento, un maestro del disegno in azione. Sehgal invece crea delle performance in cui usa, al posto degli oggetti, interpreti che cantano e si muovono al suo comando. Andando indietro nel tempo, sono particolarmente affascinato dai primitivi e da Giotto, Picasso, Caravaggio e Goya.

la serie “io do una mano a te, tu la dai a me”, senza un’ottica internazionale di grande respiro. Siamo un Paese molto autoreferenziale. Inoltre bisogna considerare il nostro sostrato culturale italiano ed europeo, che spesso non ci permette di esser diretti, liberi, leggeri come gli artisti americani o di altri continenti. E le dimensioni, poi: l’Italia è un Paese relativamente piccolo, non abbiamo spazi, non siamo ancora abituati a lavorare in grande. La scelta su dove allestire una mostra, poi – museo, galleria, fondazione - parte sempre dalle cricche, dove logicamente ognuno porta acqua al suo mulino. E anche dove lo Stato prova a dare una mano, spesso rischia di imporre personaggi di grido che invece di promuovere l’arte, promuovono se stessi. Abbiamo la fortuna di poter contare su un sistema collezionistico privato economicamente solido ed estremamente raffinato, ma che non è invogliato a rendere pubbliche le proprie collezioni, che sono tra le migliori al mondo. Di che cosa abbiamo bisogno, per vivere autenticamente? La passione per quel che si fa, e la capacità di dare a se stessi la libertà di credere che possiamo fare tutto. Una volotà di potenza illimitata. Come quella di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, pura, potente e... fine a se stessa. www.andreamastrovito.com 109


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Autarchy di Formafantasma UN DIALOGO CON LA NATURA QUELLO DI ANDREA TRIMARCHI E SIMONE FARRESIN PER UNA COLLEZIONE DI PRODOTTI BELLI E DUREVOLI FABBRICATI CON BIO-MATERIALI E ANTICHE TECNICHE ARTIGIANALI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO FORMAFANTASMA

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n ipotetico scenario di embargo autoinflitto, una comunità che produce da sola gli oggetti di cui ha bisogno. Sistema alternativo per la costruzione di beni durevoli, sostenibili e calibrati sulle specifiche necessità dei consumatori,“Autarchy” nasce come possibile modello anticrisi: un’accurata ricerca, formale e di prodotto, sul tema del design rurale. Sviluppando ulteriormente l’universo concettuale di un precedente progetto dal titolo “Baked”, il duo di designer Formafantasma propone una collezione di contenitori, vasi e lampade realizzati con una miscela di farina, calce naturale e scarti agricoli. Liberamente ispirata a sapienti lavorazioni della tradizione siciliana, la palette di colori è ottenuta invece da una selezione di verdure, spezie e radici essiccate, bollite e successivamente filtrate. Impeccabile la composizione formale dell’installazione, presentata al Salone del Mobile 2010: Autarchy è una celebrazione della semplicità che di semplice ha però solo l’apparenza, una open source dove conoscenze e abilità sono visibili e condivisibili. Realizzata con la collaborazione di Giuseppe Brunello, artigiano delle scope in saggina, e della rinomata panetteria francese “Poilâne”, l’installazione illustra anche le varie fasi del lavoro di ricerca, con una macina e un forno che rimandano evidentemente alle procedure di trasformazione e cottura delle farine. Andrea Trimarchi e Simone Farresin, cuore italiano e studi in Olanda, credono fortemente nel valore culturale e comunicativo degli oggetti: i loro studi sono pertanto rivolti alla promozione di un approccio più critico e consapevole da parte dei consumatori, con particolare attenzione per le tradizioni locali e il mondo artigianale. Dall’atmosfera delle Cene di San Giuseppe, fra le più importanti feste religiose siciliane, al prototipo di una comunità autosufficiente, dove la natura viene coltivata, raccolta e trasformata per produrre in egual misura nutrimento e strumenti d’uso belli, semplici, ecosostenibili. Un elogio alla genuinità e al quotidiano. www.formafantasma.com

È realizzata con una miscela di farina, calce naturale e scarti agricoli, e con la collaborazione di Giuseppe Brunello, artigiano delle scope in saggina, e della panetteria francese “Poilâne” FORMAFANTASMA Andrea Trimarchi e Simone Farresin sono due designer italiani con base a Eindhoven in Olanda. La collaborazione fra i due giovani creativi è cominciata all’università e proseguita durante il master alla Design Academy di Eindhoven, dove entrambi si sono laureati nel 2009 con una tesi sull’artigianato tradizionale siciliano. Il lavoro di “Formafantasma” è incentrato su alcuni rilevanti problemi del design contemporaneo, come il ruolo del design in rapporto alla cultura popolare, il problema della sostenibilità ambientale, il significato degli oggetti intesi come vettori culturali. I progetti di Trimarchi e Farresin sono già stati esposti durante la settimana del design di Milano, all’ICFF, la fiera dell’arredamento di New York, a Design Miami alla Mossi Gallery di New York, presso lo Spazio Rossana Orlandi di Milano e la prestigiosa casa d’aste Sotheby’s. 111


OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS IN TAVOLA

Deshoulières La table française

Per l’inverno 2011 la manifattura di porcellana di Limoges Deshoulières propone collezioni ispirate alle tendenze della moda e della decorazione, portando in tavola l’arte del vivere francese: fresco, informale, up-to-date ed estremamente elegante al tempo stesso. Come la nuova collezione “Dîner Parisien”, dal raffinato motivo di rondini in volo che annunciano la primavera ancora a venire. Il servizio è stato disegnato da da José Lévy, designer, stilista, creativo, couturier, artista affermato nell’universo della moda e successivamente approdato al mondo dell’arte e della decorazione. Deshoulières è distribuito in Italia dalla Maino Rappresentanze di Milano. www.deshoulieres.com

StudioArt Leatherwall

Con la collezione “Leatherwall” di Studioart, la pelle diventa protagonista nel mondo dell’interior design. Rivestimenti in pelle per pareti pensati come piastrelle, lavorati artigianalmente dal pieno fiore allo scamosciato e alle pelli intrecciate con tecniche manuali. Tessere in pelle di misure diverse, finiture metalliche, iridescenti, opache, lucide o craquelé in cui il contrasto diventa elemento caratterizzante. I rivestimenti in pelle “Leatherwall” coniugano tradizione e contemporaneità, diventando veri e propri complementi d’arredo. Tutte le pelli di Studioart sono lavorate dalla Conceria Montebello che, da più di 40 anni, è un punto di riferimento per le aziende leader che utilizzano pelli pregiate e di cui Studioart è derivazione www.studioart.it

Serax Studio Geometrico

Il marchio Serax Maison d’être è attivo da più di 20 anni nella progettazione e realizzazione di oggetti di design per l’arredamento e la decorazione. L’azienda, che ha la sua sede centrale a Kontich (Anversa), collabora frequentemente con designer di fama, sia belgi che stranieri, e vende le proprie collezioni attraverso 4000 punti vendita in Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, Italia, Germania, Gran Bretagna, Austria e Svizzera. Tra gli artisti che concorrono a creare le collezioni Serax, la designer Ann Van Hoey ha progettato “Studio Geometrico”, una linea di basic forms in ceramica ispirata agli origami. Dalla giustapposizione del cerchio e del triangolo nasce una scodella dalla forma inedita che ricorda la sagoma dell’occhio umano. www.serax.com

Stelton AddColour

La collezione in acciaio “Cylinda Line” di Arne Jacobsen per il marchio danese Stelton è un classico del design scandinavo che, a quasi 50 anni dalla sua comparsa, non smette di raccogliere consensi. Oggi Stelton affida al fashion designer Paul Smith il compito di reinterpretare il look di questa storica linea. Il risultato è un raffinato incontro di forme e colori che dà vita alla collezione “AddColour”, dal look moderno e allegro grazie all’inedita colorazione dei manici, disponibili in tre varianti. Stelton è distribuito in Italia da Art EmmeBi, nata nel 2004 a Trieste e con una show room a Milano, lo Scandinavian Design Center, che raccoglie diversi marchi del design nordico e in cui ciclicamente sono organizzati eventi. www.artemmebi.it www.stelton.dk

Menu Geometry 1

Originale, pratico, godibile. Il marchio danese Menu propone articoli per il living, il dining e l’outdoor all’insegna di un’essenzialità giocosa che è una delle caratteristiche più autentiche del design scandinavo. Tra i designer danesi più lungimiranti, l’architetto Verner Panton nel 1960 disegnava il celebre pattern tessile “Geometry 1”. Mezzo secolo dopo, il decoro è più vivo che mai, applicato stavolta alla porcellana delle celebri “Thermo Cups” progettate da Pernille Vea, arricchite da un piatto e da un vassoio in melamina, tutti recanti il motivo geometrico che dagli anni ‘60, come tutti i veri classici, non ha mai smesso di essere attuale. Menu è distribuita in Italia da Art EmmeBi www.artemmebi.it www.menu.as 112


BIANCO E NERO In questa pagina: piatto piano “Broken“ design Paola Navone sulla forma Antico Doccia di Richard Ginori 1735. Tessuto “Palazzo” della collezione 2010 di Pierre Frey.

In Tavola APPARECCHIARE LA TAVOLA E’ UN RITO CHE SI RIPETE QUOTIDIANAMENTE MA CHE OGNI GIORNO PUO’ ESSERE REINVENTATO E INTERPRETATO. DECORI TRADIZIONALI, GRAFISMI OPTICAL E ORIGINALI FANTASIE CONTEMPORANEE SONO L’ISPIRAZIONE DA CUI PARTIRE TESTO E FOTO CRISTINA MERCALDO LAYOUT GRAFICO LAURA LARESE DE SANTO 113


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Titolo Servizio Pagine AB ILICTUR, SEQUATIOREM FUGIAS REM ESTOTA VOLUPTATI IMUS AUTEM RESTEMPOS SOLUPTA EPELLIQ UUNTEM DOLORESSI SIMUS ET DIGNIMINCTO OD MAGNI REHENDAE. ITAE. NAM IDUCILIS TESTO PINCO PALLINO FOTO PINCO PALLINO

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BIANCO E BLU In queste pagine: nella pagina a sinistra, dall’alto, piatto “Lilac” della collezione “Butterfly” di Nymphenburg, piatto “Hanami” di Marina Chastene per Christofle e piatto della linea “Blue Fluted Half Lace” di Royal Copenhagen. In questa pagina, qui a sinistra, piatto “Calligraphy” di Paola Navone per Richard Ginori 1735 e, AB ILICTUR, SEQUATIOREM FUGIAS REM ESTOTA VOLUPTATI IMUS AUTEM RESTEMPOS SOLUPTA sotto, piatto ”The IDUCILIS White Snow EPELLIQ UUNTEM DOLORESSI SIMUS ET DIGNIMINCTO OD MAGNI REHENDAE. ITAE. NAM Elizabeth”, progetto di Antonia TESTO PINCO PALLINO FOTOdiPINCO PALLINO Astori e decoro Marta Laudani e Marco Romanelli per Driade. Sullo sfondo, tessuto “Macao” di Pierre Frey (2010).

Piatti Piatti

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FLOREALE In queste pagine: a sinistra, dall’alto, piatto della collezione “Pensées” di Bernardaud, piatto “Fresh Joy” di Blumarine Home Collection e una rosa in pixel per il decoro “Sesonrosefioriranno” di Paola Navone per Richard Ginori 1735. In questa pagina, a destra, collezione “Prova Prima” disegnata da Paola Navone per Richard Ginori 1735 e, sotto, piatti della collezione “Cuckoo” per Wedgwood, ispirata al motivo ”fiore cinese e volatile” (XIX sec.) tratto dagli archivi storici della manifattura inglese. Tessuto “Brunch” di Pierre Frey (2010).

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BIANCO E NERO In queste pagine: a sinistra, dall’alto in senso antiorario, piatto della collezione “Navy Fringe” firmata da Jasper Conran per Wedgwood, ispirata a uno dei primi decori storici della Manifattura, riproposto in chiave contemporanea, piatto della linea “Addiction” di Deshoulières e piatto della serie “Tema e Variazioni” di Fornasetti. In questa pagina, a destra, piatto “Baudelaire” della collezione “Portraits Romantiques” di Deshoulières e piatti piano e frutta della collezione “Black and White” di Mikasa. Tessuto “Coutances positifs” della collezione “Imprimes” di Pierre Frey.

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BIANCO E ORO In queste pagine: dall’alto, piatto della collezione “Brokat Gold” con bordi in oro di Nymphenburg, piatti dessert utilizzabili anche come segnaposto con decoro in oro della linea “Orangerie Or” di Christofle e piatto della collezione “Ithaque Oro” di Bernardaud. Nella pagina a destra, dall’alto, piatto della collezione “The Mosaique” di La Table Hermès, ispirata all’architettura dell’antichità classica e piatti piano e frutta della linea “Dinasty Gold” di Mikasa, Tessuto “Bohème” della collezione di Pierre Frey (2010).

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Alessi Postmodern baroque IL FASCINO MATERICO DEL RILIEVO IN UNA DECORAZIONE BAROCCA E MINIMAL AL TEMPO STESSO: E’ IL NUOVO PROGETTO “DRESSED” FIRMATO DA MARCEL WANDERS PER LA TAVOLA GLOBALE DI ALESSI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO © MARCEL WANDERS - WITH THANKS TO “KERAMIEKMUSEUM PRINCESSEHOF” IN LEEUWARDEN

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ALESSI In queste pagine a sinistra, dettaglio del piatto, della tazza e del cucchiaino caffè, con decoro in rilievo, della nuova collezione “Dressedâ€?, design Marcel Wanders (2011). In questa pagina, piatto piano, fondo e ciotola in porcellana bianca, posate in acciaio e bicchieri in cristallo per acqua, vino rosso e vino bianco. 123


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ALESSI In queste pagine da sinistra, mug, mestolo in acciaio 18/10, piatti in porcellana bianca e bicchiere in cristallo per vino rosso. In basso, da sinistra, bicchieri per vino bianco, rosso e spumante; cinque tipologie di cucchiai in acciaio 18/10 con decoro in rilievo (servizio tavola, dessert, tè, caffè, moka), sottopiatto e ,a destra, vassoio rotondo in acciaio 18/10 con decoro in rilievo. Tutto della nuova collezione “Dressed”, design Marcel Wanders (2011).

“Dressed”: un progetto completo in ogni dettaglio della mise en place della tavola, una collezione che osa accostare decorativismo e purezza con inventiva e praticità

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I lavori di Marcel Wanders sono esposti al MoMa di New York, al Museum of Modern Art di San Francisco, allo Stedelijk Museum di Amsterdam e al Vitra Design Museum

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al multiforme talento di Marcel Wanders, acclamato designer olandese le cui opere sono esposte presso i più importanti musei del mondo, Alessi presenta il progetto “Dressed”, studiato per una completa apparecchiatura della tavola all’insegna di una decorazione pensata per far risaltare il contenuto senza avere il sopravvento su forma e funzione: esattamente come un bel vestito. La collezione “Dressed” è completa in ogni aspetto della mise en place: piatti e servizi da tè e caffè in porcellana bianca, posate in acciaio con decorazione coniata, bicchieri in cristallo, vassoio, sottopiatto, sottobottiglia e sottobicchiere in acciaio inossidabile. La decorazione

è uno dei tratti distintivi di Marcel Wanders, che la utilizza in modo anticonvenzionale, applicandola in molti casi in spazi defilati, a volte addirittura in parti non visibili, creando un piacevole effetto multisensoriale durante l’utilizzo dell’oggetto. La collezione “Dressed” presenta un decoro ricco ed espressivo, sospeso tra il floreale e il barocco, che tuttavia produce un sorprendente effetto di leggerezza ed eleganza, grazie anche al contrasto tra fondo e decorazione, tra bassorilievo e parti lucide. Un insieme che si colloca decisamente nell’area “radicale” della progettazione e che trova nella “Fabbrica dei sogni” Alessi il suo carattere più autentico. www.alessi.com 125


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ROYAL COPENHAGEN In queste pagine: piatti e tazze nei diversi colori “River”, “Rose”, “Thunder” e “Sage” del servizio tavola “Elements”, design Louise Campbell. Nella pagina a destra, sempre del servizio “Elements”, le diverse presentazioni della colazione che sottolineano la versatilità di questo innovativo sevizio.

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Royal Copenhagen Affinità Elettive DALLA CREATIVITÀ DI LOUISE CAMPBELL, ALL’AVANGUARDIA TRA I GIOVANI DESIGNER DANESI, IL SERVIZIO “ELEMENTS” DI ROYAL COPENHAGEN È UN FRESCHISSIMO MIX DI CLASSICO E MODERNO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO UFFICIO STAMPA TENDER TO

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uando la creatività contemporanea si innesta su un passato dallo stile solido e inconfondibile, il risultato ha il sapore di un classico con tutta la leggerezza e l’originalità delle cose nuove. Nasce così il servizio “Elements”, il primo prodotto da Royal Copenhagen nel XXI secolo. La designer Louise Campbell, compiendo un’approfondita ricerca estetica, si è qui ispirata a tre antecedenti storici del celebre marchio di porcellane danesi, traendo spunti dalla forma del servizio “Blue Fluted” del 1775, dagli orli e dai merletti della “Flora Danica” del 1790 e dal servizio “Half Lace” del 1885. Nonostante l’antica ascendenza, i colori della collezione “Elements” sono profondamente diversi dai tradizionali blu e bianco di Royal Copenhagen. Il servizio è infatti disponibile in due varianti: bianco o decorato, dove ogni colore contraddistingue un pezzo e questo permette di creare la propria

tavola secondo le tonalità desiderate. La linea completa è composta da tazze e piatti, caraffe e ciotole in diverse forme e misure. Ogni pezzo è prodotto nel suo colore specifico e in bianco, con una serie di cromie che vanno dall’arancione brillante al turchese, dal ciliegia al verde scuro, rigorosamente dipinti a mano usando una nuova tecnica che rende possibile un ampio uso dei colori. Una delle maggiori potenzialità di “Elements” è il fatto di essere godibile sia come servizio a sè stante, sia in abbinamento con altri servizi classici di Royal Copenhagen, apparecchiando tavole sempre diverse: bianche, tono su tono o in contrasto. “Elements” è quindi un servizio moderno, resistente ai lavaggi in lavastoviglie, al forno a microonde e all’uso quotidiano, tenendo sempre presenti le necessarie attenzioni dovute alla porcellana smaltata e dipinta a mano. Royal Copenhagen è distribuita in Italia da Messulam di Milano. www.messulam.it www.royalcopenhagen.com 127


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Spode Blue Italian e Woodland DAL 1770 LA BONE CHINA FIRMATA SPODE NON SMETTE DI AFFASCINARE CON I SUOI PATTERN STORICI E LE FORME PULITE CHE NE FANNO UN GRANDE CLASSICO DELLA TAVOLA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO SPODE 128


SPODE In queste pagine: a sinistra, piatti e servizio tè della collezione “Blue Italian”, storico decoro datato 1816 ancora oggi in produzione. Qui a destra, il servizio tavola “Woodland”.

Ispirati a scene del paesaggio classico italiano e all’universo della caccia, i decori “Blue Italian” e “Woodland” sono icone tra le più conosciute e richieste della produzione Spode

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reata nel 1816, “Blue Italian” è una delle collezioni che ha consacrato il marchio Spode come leader nel settore della bone china, ancora oggi tra le linee più richieste e conosciute. Nell’Europa del 1700 stava divampando la passione per la porcellana, inizialmente importata dalla Cina e in seguito prodotta anche nel Vecchio Continente, dove i caratteristici motivi bianchi e blu dell’impero cinese venivano riproposti in chiave europea: un vero e proprio must per aristocratici, regnanti e appassionati. Alla fine del secolo, per problemi legati al mercato, fu sempre più difficile importare la porcellana cinese decorata in blu e in bianco. Per superare questa impasse, nel 1784 Josiah Spode, fondatore del primo stabilimento Spode a Stoke-on-Trent nel 1770, sviluppò la tecnica della stampa delle decorazioni della porcellana su lastre in rame. Vide così la luce

la collezione “Willow” e, nel 1816, venne introdotto il modello “Blue Italian”, tuttora in produzione. Un’icona del design ispirata a scene del paesaggio classico italiano, con decori dedicati a rovine romane con cornici risalenti al XVIII secolo. La linea “Blue Italian” presenta piccole differenze tra pezzo e pezzo, un tratto di carattere, questo, che la rende unica e straordinaria. Come un altro grande classico Spode, la collezione “Woodland”: qui l’universo della caccia e della campagna inglese è reso attraverso uno straordinario pattern ispirato agli studi britannici sulla selvaggina, incorniciati da un decoro floreale risalente al 1828. Il Gruppo Portmeirion ha acquisito il marchio Spode nel 2009 con l’intento di valorizzare e rivalutare questo importante brand inglese che vanta una storia sontuosa e un’ eccezionale ricchezza di proposte. Spode è distribuita in Italia da Messulam di Milano. www.messulam.net 129


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RICHARD GINORI 1735 in queste pagine: il servizio tavola in porcellana “Metroquadro”, design Paola Navone ( 2010).

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Richard Ginori 1735 Alta Decorazione RIEVOCAZIONE CROMATICA DEI PIATTI DEL BUON RICORDO PER LA COLLEZIONE “METROQUADRO” DI PAOLA NAVONE E ORO E COLORE AEROGRAFATO PER “TRA LE RIGHE” DI ELENA PLEBANI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO RICHARD GINORI 1735 131


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Tecnica, cuore e maestria in un processo di innovazione continua ispirano le collezioni Richard Ginori1735 dal design eterogeneo con un’attenzione particolare alle esigenze di mercato e al gusto dei consumatori

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n imprinting contemporaneo e fortemente creativo. Icona dello stile Made in Italy, Richard Ginori 1735 è marchio leader nella produzione di porcellane artistiche e per tavola. Forte di una storia manufatturiera lunga quasi tre secoli, i prodotti Richard Ginori 1735 esprimono tutta la cultura e la genialità della sapienza artigianale italiana. Se l’arte è il dna dell’azienda, patrimonio ispiratore di tutti i suoi progetti, il design ne rappresenta invece lo spirito: tecnica, cuore e maestria, ma soprattutto un processo di innovazione continua. Storicamente associato al nome di grandi esponenti dell’architettura, del design e della moda, il marchio toscano rielabora con piglio contemporaneo la migliore tradizione ceramica, proponendo collezioni eterogenee che mescolano il classico più rigoroso al contemporaneo più disinvolto. Disegnata da Elena Plebani, la collezione “Tra le righe” reinterpreta ritmo e proporzioni tipiche dello stile neoclassico.

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La linea si ispira a fogge e decori settecenteschi, mixando le nuance in un gioco di pieni e vuoti, di oro e colori aerografati: piatti tondi di varie dimensioni si alternano a piatti da portata ovali e vassoi, cui si aggiungono eleganti servizi da tè e caffè. Influenzata da correnti culturali totalmente differenti, la collezione “Metroquadro” è un’idea di Paola Navone, direttore artistico del marchio. Nata in occasione della mostra fiorentina Taste dedicata alle eccellenze enogastronomiche del Belpaese, “Metroquadro” destruttura sia il concetto classico di decoro sia la sua tradizionale applicazione, scegliendo il dorso del piatto come superficie da decorare. La linea è declinata in tre proposte, ognuna delle quali combina sei forme storiche Richard Ginori, per “sei mise en place” originali ed esclusive in cui ogni piatto rappresenta un pezzo unico. Vero elemento di design, “Metroquadro” evoca i piatti del Buon Ricordo, simbolo della cultura alimentare italiana. www.richardginori1735.com


RICHARD GINORI 1735 in queste pagine: la collezione “Tra le righe”, design Elena Plebani (2010), sulla settecentesca forma “Impero”. In stile Neoclassico, il decoro ha rifiniture in oro e colore aerografato.

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Royal Doulton Maze collection UN LOOK COMPLETAMENTE RINNOVATO PER IL CELEBRE MARCHIO INGLESE: UNA COLLEZIONE VERSATILE E COMPONIBILE DISEGNATA DALLO CHEF GORDON RAMSAY TESTO ANTONELLA BASSOLI FOTO SILVIA MICHIELOTTO

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La nuova linea “Maze by Gordon Ramsay” porta nelle case gli stessi standard qualitativi dei grandi ristoranti: funzionalità, praticità, linee semplici e raffinate

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oyal Doulton si presenta con un look completamente nuovo: il suo background di origine, fortemente indirizzato verso linee formali e classiche, lascia spazio da oggi in poi a nuovi servizi tavola con linee più casual, che riflettono i gusti e lo stile di vita contemporaneo. L’obiettivo è quello di poter dare alla propria tavola un look elegante e al tempo stesso formale, ma con un tocco di modernità. Vi è una tendenza generale verso linee semplici e meno decorate come base di un’espressione più personale, così come dettato dalle attuali tendenze nel mondo del design. La tavola classica e importante viene affiancata da un’ampia collezione di accessori che fanno da “sfondo” alla presentazione dei cibi. Il gusto fresco e moderno della collezione è ispirato dal famoso chef londinese Gordon Ramsay, proprietario di vari ristoranti a Londra e New York, in cui gli stessi cuochi utilizzano piatti e pentole Royal Doulton.

La collezione vede la linea di piatti Maze in stoneware di alta qualitá, dai toni pastello molto raffinati bianco, azzurro e grigio chiaro, accompagnati da una serie di pirofile in porcellana ed una linea di pentole in acciaio inox 18/10, adatte anche a piastre di cottura a induzione e resistenti alla corrosione, grazie ad un’anima in alluminio pesante che assicura una veloce e corretta distribuzione del calore, più una serie di coltelli da cucina. Coltelli professionali per uso quotidiano, progettati sotto la guida di Gordon Ramsay, provati e testati al ristorante Maze. I manici, perfettamente proporzionati alla misura del coltello, sono costruiti per una presa sicura; il rinforzo forgiato tra l’impugnatura e la lama garantisce una prestazione migliore e il controllo della lama durante l’utilizzo. Il risultato che otteniamo rispecchia l’ evoluzione nella cultura del cibo e della tavola. Royal Doulton è distribuita in Italia da Michielotto. www.michielotto.com 135


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Wedgwood Nature Art FORME LINEARI E DAL TOCCO MATERICO PER LA NUOVA COLLEZIONE DA TAVOLA WEDGWOOD: UNA LINEA CASUAL E RAFFINATA NEI TONI CALDI DELLA NATURA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO WEDGWOOD

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WEDGWOOD In queste pagine: La linea completa “Nature’s Canvas”. Tutti i materiali di produzione sono al 100% naturali: l’argilla liquida utilizzata negli stampi proviene per il 30% da materiale di riciclo, mentre gli scarti di lavorazione vengono a loro volta interamente smaltiti in maniera eco-compatibile.

Rispetto dell’ambiente e ricerca dell’essenzialità: questi i valori che hanno ispirato la collezione “Nature’s Canvas”, che combina sapientemente superfici grezze e smaltate

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spirata alla bellezza dei materiali naturali, “Nature’s Canvas” è la nuova collezione Wedgwood per tavole di forte personalità, minimaliste e materiche. Realizzata in Stoneware e proposta in quattro varianti di colore - Limestone, Sandstone, Clay e Marble - questa collezione testimonia ancora una volta la maestria di Wedgwood nel creare oggetti unici, in cui il patrimonio storico dell’azienda convive con un’elegante modernità. Tutti i pezzi della linea sono completi di un profilo celeste chiaro, applicato a mano per meglio delinearne le forme e ottenere così un fresco contrasto con i toni neutri della ceramica. “Nature’s Canvas” è una collezione per la tavola che combina

artigianalità, qualità e rispetto per l’ambiente e in cui la semplicità e l’armonia d’insieme sono frutto di un sapiente lavoro di design e tecnica. Di particolare pregio la finitura screziata Marble, da una miscela di materiali in varie tonalità: una tecnica di lavorazione tradizionale che consente di realizzare venature simili a quelle del marmo e quindi sempre differenti. Tutti i colori utilizzati fanno parte del DNA del marchio, scelti già dal fondatore Josiah Wedgwood nella sperimentazione del Jasper, materiale da lui inventato nella seconda metà del Settecento. Purezza formale e materica, per rispondere alla domanda crescente di prodotti esclusivi ma ecosostenibili. www.wedgwood.com 137


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Farmhouse Touch NELLA NUOVA COLLEZIONE COUNTRY DI VILLEROY & BOCH SI UNISCONO SEMPLICITÀ, FUNZIONALITÀ E AMORE PER LA NATURA. PER UNO STILE DI VITA AUTENTICO, LONTANO DAI LUOGHI COMUNI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO VILLEROY&BOCH

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VILLEROY & BOCH In queste pagine: a sinistra, piatto fondo e piano della nuova collezione in porcellana bianca “Farmhouse Touch”. A destra, della stessa linea, teiera, bricco latte, mug e zuccheriera.

In una quotidianità sempre più spersonalizzata, Villeroy & Boch rende la casa un rifugio in cui costruire una dimensione di benessere, circondati da oggetti vicini alla natura

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n tocco di natura, ovunque noi siamo. Un frammento di semplicità nel susseguirsi di giornate frenetiche, la differenza di uno stile che ci riporta ai “basics” dell’esistenza. La nuova collezione “Farmhouse Touch” di Villeroy & Boch si presenta come un moderno progetto per la tavola e la cucina caratterizzato da prodotti semplici e adatti alla quotidianità, dalla perfetta combinazione di estetica e funzionalità. Il suo design trae ispirazione dall’antica ceramica da cucina, interpretata in una chiave moderna dal linguaggio morbido e organico. I caratteristici elementi formali delle stoviglie di grandi dimensioni sono composti da una marcata struttura a strisce e da rilievi con conche che sembrano inseriti a mano nel pezzo. Ciò conferisce alla

porcellana bianchissima una luminosità particolarmente forte, dal carattere inconfondibile e lontano da ogni pretenziosità, ideale da abbinare ai materiali semplici e ai colori caldi dell’artigianato originale, ai mobili in legno massiccio, alle stoffe di lino e lana grezza, a cesti intrecciati e tappeti tessuti in modo rustico. Uno stile di vita dalle suggestioni country, ma che presenta una sobrietà e una misura tali da renderlo adatto a ogni tipo di allestimento. Villeroy & Boch, con sede centrale a Mettlach, in Germania, ha stabilimenti di produzione in Europa, Messico e Tailandia. Rappresentata in 125 Paesi con prodotti per il bagno e il wellness, per la cultura della tavola e le piastrelle, l’azienda è quotata in borsa e vanta una storia di 260 anni. www.villeroy-boch.com

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JIA In queste pagine: in alto, piatti /alzate “Dou” in tre differenti altezze, design Kate Chung. Qui a sinistra, piatto e cucchiai da degustazione “Emptiness”, design Kate Chung. Nella pagina destra, in alto da sinistra, set vaporiera per uso singolo, piatti della serie “Hulu”, design Yung-Ho Chang/FCJZ, e, in basso, contenitori “Snack box”, design Kate Chung, fotografati chiusi insieme ai piatti “Dou”.

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Jia Design in Casa LA CINA FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ: LE MOLTEPLICI SFUMATURE CULTURALI DI UN MARCHIO CHE UNISCE AL CULTO DELLA CONVIVIALITÀ UNA GRANDE PASSIONE PER IL DESIGN CONTEMPORANEO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO JIA

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n cinese significa semplicemente “casa”, intesa come fulcro del buon cibo e della convivialità. Reinterpretando i materiali tipici della tradizione cinese, il marchio “Jia” collabora con designer internazionali provenienti da background formativi differenti, traghettando nella modernità le usanze e la cultura culinaria della Repubblica più popolosa al mondo. Jia incoraggia la fusione delle culture attraverso la creazione di un innovativo concetto di design basato sull’estetica e lo stile cinesi, con prodotti pratici e linee pulite. I piatti/alzate “Dou” ispirati a quelli della dinastia “Qin”, disegnati per adattarsi a banchetti consumati a

terra, il tratto minimalista della linea di piatti “Emptiness” in porcellana bianca, con annessi cucchiai da degustazione, la vaporiera in ceramica, terracotta e legno, eredità di un’antica arte gastronomica, la collezione “Hulu”, che mutua dalla zucca le forme morbide e irregolari per il set di piatti in porcellana, e ancora i colorati contenitori per snacks in materiale biodegradabile, moderna interpretazione di quelli prodotti sotto la dinastia “Jing” per feste e occasioni celebrative. Una visione di prodotto chiara ed essenziale, a cavallo fra antico e contemporaneo. Jia è distribuita in Italia da Messulam di Milano. www.messulam.net www.jia-inc.com

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Mesa Design CONOSCENZA DEI MATERIALI, LAVORAZIONI DI ECCELLENZA, ATTENZIONE AL MONDO DELL’ARTE, DELL’ARCHITETTURA, DELLA NATURA: E’ LO SPIRITO DI MESA, PURO DESIGN E PASSIONE ITALIANA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MESA

MESA In queste pagine: in alto, tagliere refrigerato “Legno Frozen” per formaggi in legno massello con impugnature in metallo, design G. Malimpensa. Sotto, vassoi in resina della collezione “Mix Color”, disponibili nei colori antracite, corallo, glicine e turchese. Nella pagina a destra, in alto, vassoio in alluminio spazzolato anodizzato nero opaco, design G. Malimpensa. In basso, cesto pane, portafrutta e tovaglietta “Tex Black”, realizzati in tessuto di carta riciclata con dettagli in metallo, e vasi cilindrici “Up” in alluminio spazzolato anodizzato nero opaco e lega antiossidante o in argentato, design G. Malimpensa.

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esa nasce all’inizio degli anni ‘80 da un progetto di Giuliano Malimpensa, designer e artigiano che da oltre trent’anni produce oggetti realizzati con materiali molto particolari la cui lavorazione è il frutto di preziose tecniche artigianali. Molto tempo è passato da quando Malimpensa, allora poco più che trentenne ma con dieci anni di esperienza nella lavorazione dell’argento, ha intrapreso questa avventura all’insegna della continua ricerca, al di là dei diktat delle mode. Il suo percorso formale è improntato a un rigore assoluto e a un’eleganza senza compromessi, nella scelta dei materiali come nell’originalità di ogni singolo oggetto, grazie anche alla consistente componente di manualità che rende i suoi prodotti irripetibili dalla grande produzione industriale. Studiando i grandi maestri scandinavi e le loro interpretazioni dei metalli, Malimpensa ha sviluppato la capacità di dare concretezza alle sensazioni, che, unita a una profonda conoscenza dei materiali e una assoluta padronanza delle tecniche, dà luogo a una produzione omogenea e sempre attuale. Realizzate in lega argentata a forte spessore o in lega antiossidante, ma anche in tessuto di carta riciclata e resine, le collezioni Mesa mostrano una qualità riconosciuta in tutto il mondo, consentendo a questo marchio di collocarsi nell’ambito del consumo di alta gamma in Italia e all’estero: cinque prodotti Mesa sono esposti in permanenza presso il Die Neue Sammlung Museum di Monaco, altri vengono selezionati in numerose edizioni del Compasso d’Oro. www.designmesa.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Elleffe Design in Tavola AZIENDA GIOVANE E DINAMICA, ELLEFFE SI DISTINGUE PER UN DESIGN RIGOROSO, ELEGANTE, ORIGINALE E PER LA QUALITÀ DEL VERO PRODOTTO MADE IN ITALY TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO DAVIDE CARAVAGGIO

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ELLEFFE DESIGN In queste pagine: nella pagina a sinistra, in basso, vassoio della collezione “Juta” e cestini per frutta della collezione “Elisse”. In questa pagina, sopra da sinistra, i nuovi articoli della collezione “Vela” e il centrotavola della collezione “Liscia”. Qui a sinistra, porta pane singolo, porta pane tris, porta grissini torre e sottopiatto della collezione “Juta” e, a destra, vaso della collezione “Emi”.

Le collezioni Elleffe Design, rigorosamente Made in Italy, rivelano essenzialità e purezza di linee, espressione di un design minimalista e altamente funzionale

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emplicità deluxe. Elleffe Design è una realtà aziendale giovane, dinamica e flessibile, che si distingue per un design elegante e originale, oltre che per la qualità certificata del vero Made in Italy. Complementi d’arredo e articoli per la tavola, il bagno e l’ufficio: porta candele, porta dolci, vassoi, cestini per il pane e la frutta, vasi, sottopiatti, oliere, centrotavola, a cui si aggiungono porta lettere, porta matite, taglia carte e una serie di oggetti dedicati alla stanza da bagno che riproducono nella foggia il movimento sinuoso delle onde del mare. Realizzate in acciaio inox 18/10, le collezioni Elleffe Design rivelano essenzialità e purezza di linee, espressione di un design minimalista e altamente funzionale. Forme quadrate, rettangolari, ellittiche, cilindriche, ma anche contorni morbidi: una geometria dai toni metallici che ben si adatta agli scenari domestici contemporanei. Lavorati con cura

artigianale nell’azienda piemontese, i prodotti Elleffe Design appaiono innovativi e versatili, oggetti formati dalla ripetizione variata di elementi primari, forme pure, disegni semplici. Pensati per tutti i cultori del rigore esecutivo e del minimalismo formale, ma adatti anche a chi ama arredi più classici da valorizzare con elementi di contrasto. Fra le varie collezioni proposte, “Juta” si distingue per la sorprendente giustapposizione dell’acciaio a quella che è considerata la più economica fibra vegetale, la juta appunto, un materiale biodegradabile al 100% noto per i suoi riflessi dorati, che ben si adattano alla fredda lucentezza del metallo. Elleffe Design sarà presente alla prossima edizione del Macef di Milano (Pad3 C-23), vetrina internazionale imperdibile per un marchio che ha costruito la propria identità commerciale sulla migliore realtà artigianale italiana. www.lfdesignitalia.com 145


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

RIVADOSSI In queste pagine: alcune varianti di colore dei manici delle posate Rivadossi. Nella pagina a destra, dall’alto a sinistra, la nuova variante salvia e la variante grigio scuro delle posate “Vintage”. Sotto, le posate “Pastello” variante arancio e “Vittoria”, variante rossa, tutte in acciaio inossidabile, metacrilato e fusione di metallo. Le tre serie fanno parte della linea “Alphabeto”. 146


Il galateo glam di Rivadossi COLORI ENERGICI E NUANCES DAL SAPORE ANTICO, SPIRITO POP E CITAZIONI VITTORIANE NELLE NUOVE COLLEZIONI DI POSATE CHE VESTONO LA TAVOLA CON ATMOSFERE DI GRANDE CARATTERE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO RIVADOSSI

in dagli anni ’70 Rivadossi si colloca tra le aziende italiane leader nella produzione di posate con il manico colorato grazie a una competenza tecnica ed estetica che ha consentito a questo brand di sviluppare una forte vocazione internazionale e di essere presente nei mercati europei ed extraeuropei con prodotti progettati in sintonia con le linee di design più attuali e realizzati con materiali frutto di ricerche tecnologiche sempre più avanzate. La vasta gamma di prodotti Rivadossi, realizzati nel rispetto di rigorosi standard qualitativi, si arricchisce periodicamente di nuove linee, realizzate con materiali innovativi e confezionate con scelte di packaging rispettose delle problematiche ambientali. Nell’ultimo decennio l’attenzione si è concentrata soprattutto sul colore e le tendenze della moda: nascono così le posate della nuova serie “Pastello”, pensata per una tavola moderna e dinamica in cui le cromie decise contribuiscono a rendere

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evidenti le differenti personalità stilistiche e creative dei commensali. La serie presenta manici in metacrilato in dieci tonalità, ghiera in metallo cromato e parte metallica in acciaio inossidabile lucidato a specchio. C’è poi la collezione “Vittoria”, ironico omaggio allo stile vittoriano e al rigido galateo dell’epoca. Il rigoroso design del manico in metacrilato fa da contrappunto alla complessità della ghiera in metallo fuso, citazione dallo stile decorativo del tardo Ottocento, mentre le restanti parti metalliche sono in acciaio inossidabile lucidato a specchio. Infine la linea “Vintage” ci riporta ai sapori genuini e a un’armonia d’altri tempi, che ben si abbina a porcellane, stoffe di lino e cotone, arredi in midollino e accessori in legno decapato. Il manico è in metacrilato decorato in sette tonalità tenui in linea con l’elegante ghiera in metallo fuso, mentre la parte metallica è in acciaio inossidabile lucidato a specchio dello spessore di 2,5 mm. www.rivadossi.it 147


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Modigliani continua a proporre collezioni sempre nuove, riuscendo a coniugare le più attuali tendenze della tavola con la grande tradizione dell’artigianato italiano

MODIGLIANI In queste pagine: piatto portata, tazza caffè, formaggera e portafrutta della nuova collezione in ceramica “Nuovo Sogno” e cucchiaino della linea “Via Veneto”. Nella pagina a destra, piatti e lattiera abbinati al calice della linea “Villa D’Este” colore acquamare.

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Modigliani Nuovo sogno CARATTERE, TRADIZIONE, ARMONIA, INNOVAZIONE. LO STILE DELLE CERAMICHE MODIGLIANI TRA SAPIENZA ARTIGIANALE E UNA BELLEZZA FUORI DAL TEMPO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO MARZIA MALLI

ondato agli inizi degli anni Ottanta, il marchio Modigliani vanta una lunga tradizione nel settore del vetro e della ceramica, che dal piccolo emporio nel centro storico della Roma di fine Ottocento si è sviluppato fino a diventare un punto di riferimento insostituibile nell’ambito del più alto artigianato italiano. L’universo Modigliani è ormai da trent’anni il fulcro di una dimensione artistica che sa rinnovarsi di stagione in stagione, seguendo e spesso anticipando i desideri, le tendenze e lo spirito del tempo attraverso collezioni dalle atmosfere avvolgenti e dal forte impatto visivo. Colori e forme sempre diversi, evocazioni di luoghi e stagioni, amore per il paesaggio e la storia del nostro Paese: un’identità decisa che unisce le linee firmate Modigliani rendendo questi oggetti estremamente richiesti sia in Italia che all’estero. Un punto fermo della produzione Modigliani è l’essere

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“Made in Italy” al 100%, un autentico tratto di carattere per questo marchio che nell’ultimo anno ha compiuto importanti investimenti per rafforzare la capacità produttiva, mantenendola nel nostro Paese. Ad affiancare il successo delle scorse collezioni, Modigliani propone oggi “Nuovo Sogno”, l’ultima novità nell’ambito della ceramica per la tavola. Partendo dal classico tema del paesaggio toscano, uno dei cavalli di battaglia di Modigliani, la collezione “Nuovo sogno” ne sviluppa un’interpretazione giovane e fresca in cui i colori solari e le forme sinuose immergono l’osservatore in un sogno di campagne, oliveti, prati fioriti, accoglienti casolari. L’immaginario di una vita agreste che si fonde con il ricordo della spensieratezza dei momenti più felici, di adesso e di sempre, per una tavola sognante e originale, cornice e protagonista di una speciale convivialità. www.modigliani.it 149


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Il giardino di Evergreen UNA COLLEZIONE ALLEGRA E VARIOPINTA PER LA TAVOLA DELLA PROSSIMA STAGIONE: ARTICOLI E DECORI IN CERAMICA FIRMATI PALAIS ROYAL TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO +LUCE TORINO

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EVERGREEN in queste pagine: soggetti in ceramica della collezione “Field of Flowers”: tartaruga, civetta, lumaca, coniglio, vassoio. Nella pagina a sinistra, alzata torta, brocca, lumaca, piatti floreali e coppe .

Eleganza formale e una scrupolosa cura dei dettagli: un giardino fiorito popolato da creature oniriche e fiabesche per la nuova linea ideata dalla designer Lori Seibert

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ealizzata in ceramica dipinta a mano, la collezione “Field of Flowers” di Evergreen per Palais Royal si contraddistingue per l’attenta e scrupolosa cura dei dettagli: squisite combinazioni di toni per arredare la tavola e la casa con gusto e buonumore. “Ho sempre avuto una grande attrazione per le immagini di fiori”, spiega la designer Lori Seibert, “Amo i colori, le trame, i disegni e le parole che stimolano i pensieri. Nel processo di creazione artistica per Field of Flowers ho deciso di mettere insieme tutte queste passioni. Il feeling di questa collezione è la felicità. I fiori dipinti compongono un allegro e colorato giardino”. Alzate, brocche, piatti, coppe, vassoi, simpatici oggetti: ogni pezzo, prodotto con meticolosa perizia tecnica,

sorprende per l’eleganza e la raffinata fattura. Un campo fiorito, un bosco incantato, animali fiabeschi che sembrano usciti dai racconti per bambini: una collezione fresca e variopinta che anticipa colori e profumi della prossima primavera. Una festa per gli occhi, una ventata di brio per la tavola delle grandi occasioni o per chi ama uno stile giocoso e ricercato. Sempre di Evergreen per Palais Royal, si segnala inoltre la bella linea “Warmth of Home”, ispirata ai toni caldi della Casa e della Famiglia. Evergreen per Palais Royal è distribuita da Lamart, azienda di Moncalieri presente da oltre 35 anni nel segmento degli articoli da regalo di alta gamma e dei complementi per la tavola in porcellana e ceramica. Per informazioni lamart@lamart.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALO

IITTALA In questa pagina: la collezione in vetro soffiato a bocca e rifinito a mano libera “Birds by Vigna”, design Giorgio Vigna (2007) per Iittala, nelle quattro varianti di colore.

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CORSI DESIGN In questa pagina: in alto e sotto, bracciali in resina e pelle “Flora” e, al centro, bracciali in resina “Fossil” della collezione “Nativo”, design Fernando e Humberto Campana (2010).

InRegalo È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AI REGALI PER LA PERSONA, ALLA GIOIELLERIA E AI PUNTI VENDITA DEDICATI

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FLAGSHIP STORE

GIOVANNI RASPINI In queste pagine: interno della nuova Boutique monomarca Giovanni Raspini a Milano, all’angolo tra Corso Garibaldi e via Anfiteatro. Qui sono in vendita tutte le collezioni Raspini, dalle cornici ai Charms, dai gioielli in argento e oro agli oggetti per la tavola. 154


Giovanni Raspini Boutique in Milano NEL NUOVO NEGOZIO MONOMARCA SONO ESPOSTE TUTTE LE COLLEZIONI CHE HANNO RESO CELEBRE LA MAISON, DAI GRANDI ARGENTI AI PICCOLI CHARMS, DALLE COLLANE AI BRACCIALI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO GIOVANNI RASPINI

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FLAGSHIP STORE

GIOVANNI RASPINI In queste pagine: a sinistra, alcuni mobili che espongono le collezioni di gioielli e cornici. In alto, dettaglio degli espositori. A destra, in alto, ancora una panoramica del negozio. In basso, i coccodrilli in argento che ornano le maniglie di entrata della Boutique, una fase della progettazione degli argenti di Giovanni Raspini, realizzati rigorosamente a mano in argento 925., e la ciotola “Leopardo”.

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l nero della notte e il bianco della luna piena. E poi il grigio cangiante dell’argento, che manda lampi seduttivi da mobili, vetrine e bacheche. Siamo nella Boutique Raspini di Corso Garibaldi 51 a Milano, secondo negozio monomarca Giovanni Raspini dopo quello di Via Margutta a Roma. I due coccodrilli in argento che animano le maniglie in entrata,segno identitario del marchio, ci introducono in un ambiente poligonale ampio e luminoso, che beneficia delle sei vetrine che compongono l’angolo con Via Anfiteatro: uno scorcio della Milano più affascinante, dove batte il cuore creativo e produttivo di una città capace ancora di soprendere. Di certo ha sorpreso, e positivamente, Giovanni Raspini, che come spesso capita a chi è toccato dal fuoco dell’arte, possiede uno sguardo fresco, pronto ad accogliere i suggerimenti dell’ispirazione, e che dopo aver girato la città “a cuo-

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re aperto” ha trovato qui il suo spazio ideale, innamorandosi subito delle geometrie dell’edificio che sembra incunearsi nella via come la prua di una nave. La Boutique di Corso Garibaldi è stata progettata dall’architetto Pasquale Pinna, che ha organizzato i 90 metri quadri a disposizione in modo da dare massimo risalto a tutte le collezioni, esposte entro scrigni quadrati come all’interno di una particolarissima Wunderkammer in cui ogni oggetto, denso di vita propria, può essere apprezzato come una piccola scultura in argento. Architetto, imprenditore, designer, artista, “homo faber” nel senso più ampio del termine, Giovanni Raspini ha iniziato a produrre argenteria dal 1972. Con sede in Toscana, nel cuore della Val di Chiana fra Arezzo e Siena, l’Azienda da lui fondata è oggi ai vertici dell’eccellenza italiana nel campo degli argenti e si fregia di un motto che sembra uscito dalla bottega di un

artista rinascimentale: “Fai le cose belle e fallo sapere”. Un’ambizione sostenuta dai fatti attraverso la creazione di oggetti ormai di culto, come gli elegantissimi secchielli, piatti e posate in argento decorati con animali, conchiglie, crostacei degni della tavola di un sovrano seicentesco o di un dandy postmoderno, ma anche le collezioni di gioielli e Charms e le celebri cornici tempestate di farfalle, oggetti, margherite. Un universo ispirato alla natura, ai ricordi, alle emozioni, ai motivi dell’arte barocca, con un gusto per il dettaglio prezioso che non ha pari in analoghe realtà produttive. Perché nelle opere di Giovanni Raspini batte un cuore che è al tempo stesso saldamente ancorato al patrimonio culturale dei secoli passati così come alle aspirazioni, all’emotività, al mood caratteristici di un presente che chiede all’oggetto di essere bello in modo permanente e al di fuori delle mode. www.raspini.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE GIOIELLI

GIOVANNI RASPINI In queste pagine: a destra, l’immagine della nuova campagna pubblicitaria della Giovanni Raspini e le collane, gli orecchini e l’anello (in foto in basso a destra) della nuova collezione di gioielli in argento “Jungle - Piume Argento e Seta”, design Giovanni Raspini (2011), realizzata a mano nella manifattura aretina.

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Giovanni Raspini Collezione Jungle ISPIRAZIONE ANIMALIER, CATENE D’ARGENTO, SETE RAFFINATE E IMPALPABILE PIUMA PER LA NUOVA STRAVAGANTE COLLEZIONE DI GIOIELLI “JUNGLE” FIRMATA DAL NOTO ARGENTIERE TOSCANO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO GIOVANNI RASPINI

asce dal cuore profondo delle foreste tropicali l’ispirazione animalier della nuova collezione Giovanni Raspini per la prossima primavera estate: come cristallizzati in argentei oggetti di culto, gli animali della giungla nera diventano preziosi e intriganti gioielli. Catturati in catene metalliche e sete raffinate, i monili “Jungle” armano le donne che li iindossano di un’intensa e potente sensualità, quasi fossero moderne guerriere: feticismo, passionalità e design d’avanguardia si mescolano in una miscela fluida e armoniosa. La ricerca e la creatività di Giovanni Raspini vanno del resto oltre le semplici forme o i singoli soggetti, raggiungendo la sfera G ddelle emozioni e dei sentimenti: uno stile solido, non effimero, per gioielli che diventano esercizi ppoetici e segreti esibiti. Una simbiosi preziosa di artigianato e tecnologia, razionalità e utopia. L’argentiere toscano con formazione da architetto esalta la monocromia del metallo più amato decclinandone i bagliori lunari in una serie fortemente glamour: la collezione “Jungle – Piume Argento e Seta” si configura come un’autentica appendice del corpo, un accessorio che illumina e appaga, rrispondendo alle nostre pulsioni narcisistiche più recondite. “Fai le cose belle e fallo sapere”, questo iil motto di Raspini: una vera assunzione di responsabilità di fronte al crescente relativismo dei canoni estetici, un diktat aziendale a difesa del patrimonio storico-culturale del marchio. www.raspini.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALO

Colore e design improntato al fashion per la nuova collezione di pelletteria “Accessori Design” di Faber-Castell, disponibile nelle versioni “Vernice” e “Pelle di Vitello”

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FABER-CASTELL In queste pagine:

agende e accessori “Pelle di Vitello” nera opaca e “Vernice” arancione, della nuova collezione di pelletteria “Accessori Design”(2010). Qui a sinistra, portapenne in pelle pitonata. Nella pagina a sinistra, sotto, stilografica e penna a sfera della nuova collezione “Ondoro” in resina arancione.

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ondata nel 1761 a Stein nei pressi di Norimberga, Faber-Castell conserva abilità artigianali che solo poche aziende possono ancora vantarsi di praticare. Fra le novità per il 2011, la bella collezione di pelletteria “Accessori Design”, dedicata a tutte le fashion victims che fanno del comfort il loro stile di vita: prodotta con pelli di alta qualità di provenienza italiana, è disponibile in vernice e pelle di vitello, con seducenti varianti di colore. La trousse, l’astuccio portapenne con chiusura a zip, il portabiglietti da visita, il portafoglio donna, il porta carte di credito: un mondo di accessori contraddistinti da una cura maniacale del dettaglio. Nuovi arrivi anche nella collezione di strumenti di scrittura “Ondoro”, sinora disponibile nelle due varianti “Black & White”. Per tutti gli amanti del colore, “Ondoro” si tinge infatti anche d’arancio, con un’insolita e accattivante versione che reinterpreta in chiave moderna il gusto retrò tipico degli Anni ‘40, enfatizzato nelle forme esagonali del fusto. La preziosa resina arancione, unita al metallo cromato con cui sono stati realizzati i particolari, fa di “Ondoro” uno strumento unico e di gran classe. Pratica e comoda da impugnare, la collezione è disponibile in quattro varianti: penna a sfera, portamine, stilografica e Roller. La stilografica ha cappuccio, puntale e capsula finale in metallo cromato lucido di alta qualità, mentre il Roller è caratterizzato da refill di lunga durata, con inchiostro nero ad asciugatura rapida per una scrittura fluente senza il rischio di sbavature www.faber-castell.it

Faber Castell Linea Design SINONIMO DI ARTE NELLA SCRITTURA DAL 1746, FABER-CASTELL METTE IN CAMPO UNA NUOVA LINEA DI PELLETTERIA IMPRONTATA AL FASHION DESIGN E REALIZZATA CON PELLI DI ALTA QUALITÀ TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO FABER-CASTELL

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE GIOIELLERIE

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Gioielleria Russo a San Marco Argentano NEL SUO ULTIMO PROGETTO, L’ARCHITETTO ULDERICO LEPRERI TRASFORMA GLI AMBIENTI DI UNA NOBILE DIMORA, RIVISITANDOLI CON FORME PLASTICHE PER LO SHOPPING DEL LUSSO TESTO CARLOTTA FONTANA FOTO ARCHIVIO RUSSO

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el centro storico di San Marco Argentano in provincia di Cosenza, su progetto dell’architetto Ulderico Lepreri, il piano terreno di un antico palazzo nobiliare si trasforma, con sapienti incamiciature illusionistiche dai forti valori simbolici, in spazio pulsante per accogliere i più importanti brand del lusso nel campo della gioielleria, argenteria e articoli da regalo. All’inizio la location si presentava come un lungo e stretto salone rettangolare privo di connotazioni architettoniche e di prospettive attraenti: il progetto ha suddiviso in quattro spazi concatenati ma distinti la vecchia sala rettangolare. Prima dalla hall si accede in uno spazio ellittico con cupola ovale, di seguito due anse laterali flesse e simmetriche per l’esposizione della gioielle-

ria conducono in un salone a forma ovoidale dove è posto il banco vendita e le attese, e infine un soppalco panoramico con sottostante privé completa la passeggiata. I soffitti inizialmente piani si sono trasformati in volte a crociera, cupole ellittiche e archi a tutto sesto per armonizzarsi e comporre in maniera compiuta gli ambiti planimetrici. Coniugare spazi espositivi e necessità legate al merchandising con l’esigenza di garantire il bello e l’armonia: è questa la costante che l’architetto Ulderico Lepreri ha seguito per la ristrutturazione della gioielleria, leader nel settore dell’oggettistica e del gioiello. L’idea base è stata quella di creare una successione di habitat domestici, che permettono al negozio di trasformarsi nel luogo personalizzato per 163


OGGETTI DESIGN MAGAZINE GIOIELLERIE

GIOIELLERIA RUSSO In queste pagine: visioni prospettiche del salone principale, caratterizzato da volte a crociera e pareti concave che accolgono le vetrine espositive e il banco vendita. Si notano gli archi che delimitano le aree tematiche e la hall d’ingresso. A destra, viste della zona soppalco caratterizzata da sistemi espositivi curvilinei e aperti, predisposti per l’oggettistica e l’arte della tavola.

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Sinuose armonie, forme plastiche ricavate con l’ausilio di legni esotici, materiali lapidei locali. Volte a crociera e archi per uno spazio suggestivo e accogliente eccellenza dove è possibile trovare ambienti dedicati non esclusivamente alla vendita ma anche alla percezione sensoriale, quelli che l’architetto definisce “spazi emozionali”. Ogni prodotto è raccolto in comuni aree tematiche e identificato da precise impostazioni espositive dislocate nella successione dei saloni archivoltati, collegati da portali prospettici, che ripropongono in chiave moderna l’atmosfera storica della vicine residenze nobiliari. La luce struttura il progetto come costituente essenziale degli interni, le necessità espositive sono qui il pretesto per una sperimentazione che reinventa gli elementi dello spazio come volumi luminosi, con una congruenza rispetto alla destinazione d’uso ma anche con la capacità di delineare un ambiente dai forti contenuti emozionali, dotato di sistemi illuminotecnici all’avanguardia a fibre ottiche e led miscelati a dicroiche e ioduri metallici. In questo progetto si segue una logica compositiva fatta di elastica armonia, per spazi emozionali in successione dinamica, evocativamente barocchi, sull’insegnamento della scuola Borrominiana di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma. Le scelte planimetriche di visual merchandising sono il pretesto per ricreare all’interno di un involucro inizialmente anonimo microarchitetture dalla forte valenza spazio–emozionale di matrice storica e simbolica. www.uldericolepreri.com

ULDERICO LEPRERI L’architetto Ulderico Lepreri, classe 1967, titolare dello studio Ulderico Lepreri Design Project di Milano, ha dedicato la sua attività professionale sin dal 1991 alla progettazione e realizzazione dei migliori punti vendita di gioielleria, oggettistica e articoli da regalo in tutta Italia. Venti anni di attività, durante i quali ha saputo trasformare l’architettura dei tradizionali punti vendita del settore attraverso una reinterpretazione del visual merchandising e dei sistemi espositivi. I negozi creati dall’architetto sono sempre tagliati in base alle esigenze del cliente, in alcuni casi corrispondono a ville e antichi palazzi, divenendo non solo spazi di vendita ma architetture emozionali.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS BAGNO

Agape Memory

Vasche dalle forme arrotondate, accoglienti, quasi materne. Atmosfere che richiamano una raffinata e borghese eleganza. La filosofia aziendale di Agape, marchio leader nella progettazione di arredi per il bagno, coniuga comfort e valore estetico, proponendo soluzioni belle e funzionali. Modelli ispirati alle linee di un recente passato, reinterpretate alla luce di un’estetica essenziale e dai profili morbidi e puliti. Realizzata con un particolare materiale capace di mantenere a lungo il calore dell’acqua, la collezione Memory riscopre una tipologia di vasca in voga fra Otto e Novecento: linee classiche, senza tempo, con rubinetteria e lavabi coordinati, per una stanza da bagno dallo stile definito e personale. www.agapedesign.it

Tubes Soho

La migliore soluzione per riscaldare in modo ecologico ed ecosostenibile le moderne abitazioni. Impresa relativamente giovane nello scenario delle industrie del design, la veneta Tubes lavora alla trasformazione dei tradizionali radiatori in autentici pezzi d’arredo. Materia, colore, piacere estetico e tattile: elementi riscaldanti che permettono un effettivo risparmio d’acqua ed energia, i componenti Soho sono un progetto di Roberto e Ludovica Palomba. Un modello capace di integrarsi perfettamente con l’architettura di qualsiasi residenza. Un sistema facilmente regolabile dall’utente ed estremamente flessibile nella gestione quotidiana. Un prodotto interamente in alluminio e quindi totalmente riciclabile. www.tubesradiatori.com

Axor Citterio Collection

Marchio di design del gruppo tedesco Hansgrohe, Axor presenta la collezione disegnata da Antonio Citterio per una stanza da bagno lussuosa ed elegante. Una linea nata nel 2003 e oggi riproposta per rappresentare il top della gamma Axor, con le sue forme importanti e squadrate, le superfici lucide e brillanti. Importanti i giochi di contrasto nei colori e nei materiali, con il marmo bianco e nero delle pareti e il legno naturale del pavimento. Se il primo progetto si focalizzava sulla separazione fra zona funzionale e zona benessere, la nuova linea ne introduce una terza dedicata al relax, con mobili e accessori a corredo della collezione bagno. Benessere, igiene, palestra, guardaroba: l’ambiente bagno diventa vera area multifunzionale. www.axor-design.com

Dornbracht Supernova

In armonia con il carattere scultoreo della rubinetteria Supernova e privo di definizioni spaziali, Leadbad è un innovativo sistema bagno che può essere liberamente collocato nell’ambiente. Un’architettura che diventa un solitario. Un’isola che riunisce in sè tutte le fonti d’acqua. Di Sieger Design, Leadbad Supernova è caratterizzato da forme precise e superfici lisce: un disegno marcato, d’avanguardia, con elementi poligonali, in perfetta sintonia con gli attuali trend del design d’interni. Leadbad è un prodotto Dornbracht, marchio che vanta un’importante presenza internazionale nella realizzazione di rubinetteria e accessori di qualità: plurivincitrice di rinomati premi di design, l’azienda si distingue anche per l’intenso impegno culturale. www. dornbracht.com

Il bagno Alessi One

Disegnato da Stefano Giovannoni, il Bagno Alessi One rappresenta lo scenario più completo per la sala da bagno del prossimo futuro: sanitari, cabine doccia e arredi prodotti e distribuiti dalla svizzera Laufen e dalla finlandese Oras. La nuova rubinetteria touchless costituisce un’alternativa ecologica per hotels e luoghi pubblici, ma anche per i moderni bagni domestici: la presenza di fotocellule elimina la necessità di toccare il rubinetto prima e dopo il lavaggio, assicurando così la massina igene senza sprechi di acqua o energia. Una piccola leva permette poi la facile e precisa regolazione della temperatura dell’acqua. Dalle linee lisce e arrotondate, la rubinetteria touchless coniuga il migliore design alle più recenti tecnologie. www.alessi.it 166


InCasa

È LA SEZIONE DEDICATA ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO COLLEZIONI DI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO PER LA CASA REALIZZATI IN MATERIALI DIVERSI

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

LLADRÒ in queste pagine: tre figure della collezione “New Age Circus”. In questa pagina ”Equilibrista con parasole”, “Giocoliere con le clavette” e, nella pagina a destra, “Acrobata alla sbarra”.

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Lladrò New Age Circus ACROBATI, EQUILIBRISTI E GIOCOLIERI. NELLA NUOVA COLLEZIONE DI FIGURE IN PORCELLANA C’È TUTTA L’ELEGANZA, LA PERIZIA E LA SOTTILE MALINCONIA DEL MAGICO MONDO CIRCENSE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO LLADRÒ

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

LLADRÒ in queste pagine: della collezione “Family and Matherhood”, in questa pagina, “La Figlia” e “Il Padre”, e nella pagina a destra, “La Madre” e “Il Figlio”, design Atelier Lladrò.

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Lladrò crea un mondo di misteriosi equilibri in cui il rigore formale va di pari passo con una straordinaria perizia tecnica e l’attenzione all’anatomia del corpo e del cuore

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crobati, giocolieri, equilibristi. Lladrò rende omaggio al circo moderno con la serie “New Age Circus Collection”, una serie di sculture spettacolari, limitata a 3000 pezzi, in cui la qualità dell’equilibrio, la coordinazione, l’eleganza e l’agilità sono state catturate con straordinaria maestria. Per poter realizzare questo minuzioso lavoro di modellazione è stato necessario un approfondito studio dell’anatomia, della tensione muscolare e dell’espressione dei volti, per mostrare e comprendere la difficoltà di esecuzione di questi esercizi. Nasce così il “Giocoliere”, intento a un esercizio con tre clave che, grazie alla pedana che fa da cornice alla performance, sembrano effettivamente sospese nell’aria, roteando realisticamente sopra la testa del personaggio. C’è poi l’ “Equilibrista”, dal costume a linee sottili in smalto dorato, che mantiene un ombrellino in equilibrio su di un piede. E infine “La Contorsionista”, sospesa sulla barra o “trampolo” con un unico, minuscolo punto di appoggio alla base: una figura dall’incredibile difficoltà tecnica di realizzazione, soprattutto nella fase di cottura della porcellana. Lladrò possiede un’ulteriore e rara capacità: quella di trasmettere emozioni e valori attraverso oggetti che parlano direttamente ai sentimenti. Così la collezione “Family and Motherhood” celebra il calore e la semplicità delle emozioni primarie che legano bambini e genitori, affiancando alla morbida femminilità della madre la figura di un padre amorevole e moderno che non teme di esprimere affetto con la sua sola presenza. www.lladrò.com 171


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

L’Oca Nera Arredi d’autore RICERCA STILISTICA, MATERICA ED ESTETICA. DESIGN PULITO ED ESSENZIALE, FASCINO DISCRETO, RAFFINATA ELEGANZA. QUESTA L’ESPRESSIONE DELL’ABITARE QUOTIDIANO FIRMATO L’OCA NERA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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L’OCA NERA In queste pagine: nella pagina a sinistra, lanterne a righe della collezione “Lanterne”. In questa pagina, vasi bombati della collezione “Scintillanti evocazioni”.

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L’OCA NERA In queste pagine: nella foto sopra, lampada e portacandela Intreccio bianco e centrotavola Intreccio bianco e beige, della collezione “Ceramica”. Nella pagina a destra, in alto da sinistra, ciotole Nuvola e portacandele Intreccio bianco e beige. Sotto, giare e centrotavola bianco e beige, sempre della collezione “Ceramica”.

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rredare con classe ed eleganza, proponendo oggetti e micro architetture dal lusso discreto e misurato. L’Oca Nera è diventata negli anni una delle migliori e più innovative interpreti nella progettazione stilistica del complemento d’arredo contemporaneo. Sempre alla ricerca del bello e dell’armonia formale nell’ “interior and decoration design” con creazioni dal forte impatto estetico, curate nei minimi dettagli sia per la scelta dei materiali sia per l’abbinamento di colori e forme. Finiture preziose realizzate a mano si imprimono su volumi generosi, mentre delicati giochi di luci e ombre proiettano intriganti arabeschi: il mondo dei mercanti, dei grandi esploratori e dei lunghi viaggi rivive nella collezione “Scintillanti evocazioni”, lucente e sinuosa. A naviganti moderni 174

e sognatori è dedicata la linea “Lanterne”, accenti di stile per corpi illuminanti in materiali pregiati che raccontano di raffinatezza, classe, originalità. Immediatamente familiari e rassicuranti, con l’intento di conservare traccia delle mani che li hanno plasmati, gli oggetti della collezione “Ceramica” mostrano la perfezione della semplicità: una bellezza nuda, essenziale, che si percepisce anche nelle tonalità morbide e naturali dei colori, nel tratto materno delle linee curve e irregolari, intrecciate come ricami. Collezioni living che sorprendono per la varietà e la qualità dei materiali impiegati: un connubio di fantasie ornamentali ed eccellenti lavorazioni. Oggetti che contengono, illuminano, conservano, arredano. Per il piacere di stupire. www.locanera.it


Dettagli ricercati, estetica accattivante in un mix accurato di forme e colori: le creazioni di gusto e bellezza de L’Oca Nera vestono con eleganza la scena del vivere quotidiano

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RICHARD GINORI 1735 in queste pagine: diffusore Osmosi, Spray Ambiente, Sasso Profumato e Candele della collezione “Le Essenze” di Richard Ginori 1735 in collaborazione con la Cereria Terenzi.

Richard Ginori 1735 Le Essenze UN CONNUBIO DI SUCCESSO QUELLO TRA RICHARD GINORI 1735 E LA CERERIA TERENZI. UNA COLLEZIONE DI OGGETTI PER PROFUMARE LA CASA DECLINATA IN QUATTRO SEDUCENTI FRAGRANZE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO RICHARD GINORI 1735

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Adatta a tutti gli ambienti della casa, “Le Essenze” è un’originale linea di prodotti per profumare delicatamente l’aria arredando con gusto, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute

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uattro fragranze, quattro modi di interpretare e profumare l’ambiente: Richard Ginori 1735 e la Cereria Terenzi firmano “Le Essenze”, ovvero una linea di oggetti declinati in quattro profumazioni che mantengono come punti fermi il rispetto dell’ambiente e della salute, assicurati dall’utilizzo esclusivo di materiali certificati. Paraffina raffinata al 100%, idrogenata e per uso alimentare, oli essenziali di origine naturale a garanzia della non tossicità delle cere al momento della combustione. La collezione “Le Essenze” è composta da un innovativo diffusore per ambiente, con bacchetta ceramica che rilascia le fragranze per osmosi, da uno spray estremamente pratico ed efficace, da una lampada in porcellana che purifica l’aria lasciandola

delicatamente profumata, da uno speciale sasso, capace di profumare e personalizzare l’ambiente con originalità, grazie alla sua particolare preparazione: ogni sasso, infatti, viene immerso in un bagno di profumo e rilascia guadualmente l’essenza per circa tre mesi. La scelta è fra la cristallina e fresca fragranza di “Aloe 100”, il travolgente e frizzante “Kumquat 80”, felice connubio di mandarino cinese e arancia amara, e poi ancora l’elegante e raffinato “Terra 60”, ottenuto dall’aroma voluttuoso e ipnotico della tuberosa, e infine la nota calorosa di “Ambra 40”, che unisce l’essenza carezzevole dell’ambra al pungente sapore del pepe nero. “Le Essenze” sono anche una linea di candele in diversi formati con vasetti di porcellana Richard Ginori. www.richardginori1735.com 177


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DOHOME In queste pagine: complementi “Ecopelle” effetto struzzo abbinati a pouf e cuscini rivestiti in tessuto operato melange. Collezione “Le Sedute”, serie Twist.

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Dohome Fashion Mania DESIGN, DECOR, DREAMS. LA SENSIBILITÀ, L’ESPERIENZA E LA PROFESSIONALITÀ DI ROSSANA ROSSI NEI NUOVI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO “DOHOME” DISEGNATI PER UNITABLE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO PIER MARIO RUGGERI

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DOHOME In queste pagine: l’eleganza dei nuovi toni del rosso nelle collezioni “Ecopelle” e “Le Sedute” si sposa con i delicati grigi e beige delle consolle e dei tavolini laccati lucidi, lampade e vasi “I Naturali”, ciotole “Bianco&Colore”. Nella pagina a destra, bianco, ghiaccio e toni sorbetto si fondono in una seducente vetrina con le collezioni “Ecopelle”, “Tavolini&Consolle” e “Le Sedute”, con morbidi pouf e specchi laccati. 180


Toni freschi e di tendenza per accessori belli e funzionali: i nuovi modelli e colori della collezione “Dohome” per cambiare look alla casa seguendo lo spirito di chi la abita

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arà al Macef la seconda collezione “Dohome” di Unitable, arricchita di nuovi prodotti décor e complementi d’arredo pensati per la prossima primavera estate: piccole sedute, tavolini, consolle, specchi, un ricco assortimento di accessori per l’indoor e l’outdoor, adatti alla casa metropolitana come a quella di villeggiatura. In uno spazio dedicato presso lo stand di Unitable, “Dohome” presenterà al Macef (Pad1 L11-M20) una sintesi delle quattro linee in collezione, ovvero quattro mood declinati in cinque temi colore, ciascuno con una nota caratteristica: “Do it Cool” e “Do it Glam” dallo stile rigoroso ed essenziale, “Do it Fancy” dal tocco brioso e frizzante, e poi ancora “Do it Sweety”, dedicato a tutti i romantici e i sognatori. “Abbiamo concepito oggetti che potessero soddisfare il desiderio di cambiare look alla casa seguendo lo spirito di chi la abita, con la stessa facilità con cui si rinnova il guardaroba stagionale adottando un accessorio alla moda, o in sintonia con il nostro stato d’animo”, spiega Rossana Rossi, concept&art director di “Dohome”. Nuove sedute, pouf dalle fantasie accattivanti, tavolini laccati in ecopelle o in essenze lignee da usare in salotto, ma anche nella camera da letto come moderni comodini, consolle, specchi passepartout, graziosi e pratici portabiancheria in pelle o tessuto che diventano anche funzionali contenitori per la stanza dei ragazzi. Un sorprendente “arredo trasversale” in cui ogni singolo oggetto e complemento rincorre gli altri con le medesime segnature di stile. www.unitable.it 181


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REdiFIORI nuove profumazioni LE COLLEZIONI DI REDIFIORI, NUOVO MARCHIO NEL SETTORE DELLE FRAGRANZE PER AMBIENTI, SONO UN MODO PIACEVOLE E SICURO DI PERSONALIZZARE LA CASA ATTRAVERSO L’OLFATTO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO +LUCE TORINO 182


REDIFIORI ITALIA in queste pagine a sinistra, della collezione “Tentazioni”, profumatore per ambienti “Giada”. In questa pagina, profumatore per ambienti “Orfeo” della collezione “Incantesimo”.

È scientificamente provato che il profumo ha un’influenza sulle aree del cervello deputate all’umore. Profumare un ambiente significa creare un’atmosfera, evocare nuove sensazioni

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atrick Süßkind, autore del famoso bestseller “Il Profumo”, lo sapeva bene: l’olfatto governa i sensi. Invisibile e pervasivo, un profumo ha il potere di risvegliare ricordi, emozioni, desideri. Di permeare un ambiente pufiricandolo da cattivi odori e rinnovandolo con freschezza. E’ questa la mission di Redifiori Italia, azienda di punta nel settore delle profumazioni per ambienti che presenta oggi due collezioni. La collezione “Tentazioni” propone 36 fragranze con relativi diffusori per ambiente: “Opale”, “Ametista”, “Giada”, “Ambra”, “Corniola”, “Onice”, “Topazio” ed “Eliodoro”. Bastoncini, fiori, spray, pietre profumate e oli essenziali completano la composizione. La collezione “Incantesimo” si declina invece in 24 fragranze e nelle linee di diffusori catalitici in porcellana e vetro ispirati al mondo della musica lirica: “Tosca”, “Medea”, “Norma”, Aida”, “Nabucco”, “Romanza”, “La Bohème”, “Orfeo”, “Rigoletto” e

“Carmen”. Le fragranze di Redifiori sono messe a punto dai migliori maestri profumieri italiani e francesi e prodotte rigorosamente in Italia. La profumazione degli ambienti con la diffusione catalitica delle fragranze è indiscutibilmente il metodo più rapido, efficace e igienico oggi conosciuto. Combustione catalitica significa sostituire in un processo chimico l’effetto termico della fiamma con quello di un elemento rigido, il catalizzatore, che è in grado di raggiungere il medesimo risultato a temperature di gran lunga più basse. Il catalizzatore permette quindi all’alcool, sostanza combustibile, di reagire a contatto con l’ossigeno dell’aria, sostanza comburente, liberando così il piacevole aroma delle profumazioni e attirando gli elementi inquinanti e sgradevoli come il fumo e gli odori per distruggerli. Il risultato è un ambiente fresco, igienico e personalizzato. REdiFIORI Italia è distribuito in esclusiva da Charme Italia di Torino. www.redifioritalia.com 183



TopGourmet È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AI PRODUTTORI E AGLI INTERPRETI DELLA CULTURA ENOGASTRONOMICA ITALIANA, ALLE NOVITÀ NELL’OGGETTISTICA GOURMET, NEI SISTEMI DI COTTURA E NEI COMPLEMENTI CUCINA

ALESSI Antipastiera a tre scomparti “Pepa”, molla per lumache “Maria Dolors” e forchetta per lumache “Marta”, design Lluis Clotet (2010). Foto Santi Caleca per Alessi 185


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I Marchesi Antinori UNA DELLE PIÙ ANTICHE DINASTIE DI VITICOLTORI ITALIANI, CAPACE NEI SECOLI DI UNIRE QUALITÀ, TRADIZIONE E SPIRITO D’IMPRESA, DAI TEMPI DI DANTE A OGGI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ANTINORI

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MARCHESI ANTINORI In queste pagine: da sinistra, in basso, il Marchese Piero Antinori con le figlie Albiera, Allegra e Alessia; il Castello della Sala, sull’Appennino Umbro; corte interna del Castello della Sala; terreni e vigneti circostanti il Castello; Villa della Tenuta di Tignanello, sulle colline tra Firenze e Siena.

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MARCHESI ANTINORI In questa pagina: un ritratto della Famiglia Antinori, con il Marchese Piero Antinori e le tre figlie, Albiera, Allegra e Alessia. In basso, giardino del cortile interno di Palazzo Antinori a Firenze.

Attraverso 26 generazioni la Famiglia Antinori ha gestito direttamente la propria attivitĂ con scelte innovative, mantenendo inalterato il rispetto per le tradizioni e per il territorio

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rima di tutto la vigna. Perché il frutto si riconosce dalla pianta, e la pianta deve avere radici profonde. Come quelle che legano la Famiglia Antinori alla sua terra di origine, la Toscana. Facciamo un salto indietro nel tempo: è il 1385 quando Giovanni di Piero Antinori entra a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri, inaugurando un successo che si rinnova da 26 generazioni. Oggi la società è diretta dal Marchese Piero Antinori, affiancato delle tre figlie Albiera, Allegra e Alessia, coinvolte in prima persona nelle attività aziendali. Una tra le punte di diamante dell’eccellenza italiana nel mondo, forte di un territorio di oltre 1700 ettari in Italia,

distribuiti fra Toscana, Umbria, Piemonte, Puglia e Franciacorta, e, fuori dal nostro Paese, nelle tenute in California (Napa Valley), in Cile, in Ungheria e a Malta. Vini dai nomi nobili e robusti che ci consegnano il fascino di antiche tenute, colline verdeggianti, profumi pungenti di terra e di sole. Oggi il lento lavoro del vignaiolo, così simile a quello di un paziente alchimista, si è trasformato in una ricerca scientifica costante e aggiornata: “Le antiche radici giocano un ruolo importante nella nostra filosofia, ma non hanno mai inibito il nostro spirito innovativo”, dice il Marchese Piero. Solaia, Tignanello, Marchese Antonori, Bramito del Cervo, Conti della Vipera, Guado al Tasso, Villa Antinori.

PALAZZO ANTINORI In questa pagina: a sinistra, la facciata di Palazzo Antinori a Firenze, storica residenza della Famiglia Antinori dal 1506, quando Niccolò di Tommaso Antinori acquistò l’ex Palazzo Boni, che in seguito ha cambiato denominazione. La famiglia Antinori abita in questa residenza da 500 anni, mezzo millennio che, attraverso le sale rinascimentali, il solido loggiato, le ceramiche policrome dei Della Robbia, il giardino all’italiana, racconta la storia dell’antica famiglia e della città. In questo contesto si colloca il Villa Antinori, nato nel 1928 per volere del Marchese Niccolò Antinori, padre di Piero, con l’idea di produrre il suo primo grande vino rosso toscano adatto a essere invecchiato e a migliorare nel tempo. Subito il Villa Antinori entra nelle cantine e sulle tavole di ambasciate, case reali, grandi hotel e prestigiosi ristoranti internazionali.

Giacomo Puccini, Gabriele D’Annunzio, Winston Churchill, i reali di Svezia e del Belgio, i Presidenti della Repubblica e Papa Pio VI furono tra i grandi estimatori del Villa Antinori Sono solo alcuni tra i vini prodotti dall’Azienda, che negli anni Sessanta ha dato il via alla grande svolta che ha permesso alla Marchesi Antinori di diventare una delle aziende di riferimento nel panorama enologico mondiale. Fu in quel periodo che padre e figlio, Niccolò e Piero, avviarono la “revisione critica del Chianti” creando il Tignanello, grazie anche all’apporto dell’enologo Giacomo Tachis. Era iniziata la grande stagione del Rinascimento del vino italiano, inaugurata nel 1971 con questo grande vino di uve Sangiovese e Cabernet, che gli americani, spesso più attenti di noi, non hanno esitato a ribattezzare “Super Tuscan”, e che entrò presto a far parte dell’empireo enologico mondiale. La Tenuta Tignanello è situata nel cuore delle terre del Chianti Classico, sulle colline tra Firenze e Siena. Nobili famiglie fiorentine compongono l’albero genealogico di questa tenuta, tra i fiori all’occhiello dell’Azienda: Buondelmonti, Niccolini, Medici, Antinori. E’ una terra impregnata di storia, che ha ispirato a Dante alcuni versi del XVI Canto del Paradiso dove parla delle tempestose vicende della famiglia Buondelmonti. Una tenuta passata in seguito ai Niccolini, famiglia citata da Guicciardini nei “Racconti fiorentini”, e successivamente ai Medici. Il vino qui

prodotto, il Tignanello, è una vera e propria pietra miliare: è stato il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, come il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e CabernetFranc, il Tignanello è protagonista di un trattamento particolare, che prevede un affinamento in barriques di circa dodici mesi seguito dal riposo in bottiglia per un anno. C’è poi la tenuta di Guado al Tasso, sulla costa toscana, in Maremma, a 96 km a sud-ovest di Firenze. Qui, ai piedi delle verdeggianti colline circostanti l’antico borgo di Bolgheri, si respira intatta quella toscanità solare e selvaggia che ispirò i versi di Giosuè Carducci e le tele di Giovanni Fattori, tra colline, olivi, casali e gli orizzonti marini della Maremma. Meta di culto per il suo paesaggio, la storia e la cultura, Bolgheri è anche un punto di riferimento per enologi e appassionati di vini. Presso la Tenuta di Guado al Tasso i Marchesi Antinori producono infatti uno tra i loro vini più prestigiosi: il Guado al Tasso Bolgheri DOC Superiore. Il clima mite, dovuto alla vicina presenza del mare, fa prosperare i vigneti di Vermentino, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah che compongono il prestigioso

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Guado al Tasso Bolgheri. Nella bottega della tenuta, nata per offrire a ospiti e visitatori i prodotti della Tenuta con diretta semplicità, oltre ai vini si possono trovare salumi pregiati e altri prodotti biologici come le salse di pomodoro della Macchia del Bruciato, fitta di lecci, pini, cerri, mirto, querce, ligustro e dove oggi si allevano animali allo stato semibrado tra cui i maialini di cinta senese. Un’altra realtà di primo piano legata alla Marchesi Antinori è la Tenuta La Braccesca nel comprensorio di Montepulciano e Cortona, acquisita dalla famiglia Antinori agli inizi degli anni ‘90. Qui sono stati messi a dimora vitigni classici come il Prugnolo Gentile, una varietà locale del Sangiovese, e il Canaiolo Nero ma anche varietà non autoctone come il Merlot e il Syrah, che nella zona delle colline ai piedi di Cortona hanno trovato un terreno ideale. Peculiare importanza ha l’affascinante avventura di Marchesi Antinori in Franciacorta, dove la famiglia ha ideato e prodotto Montenisa, dal nome del monte caro a Bacco, dio del vino. Montenisa è un progetto voluto e animato in modo speciale da Albiera, Allegra e Ales-

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sia Antinori, le tre figlie di Piero Antinori recentemente incoronate dall’autorevole Newsweek come icone del made in Italy, che appongono il loro marchio, le tre A, sulle bottiglie di Montenisa. La straordinaria esperienza di Antinori in Franciacorta inizia nel 1999 con l’accordo fra Marchesi Antinori e l’azienda agraria della Contessa Camilla Maggi collocata in Franciacorta, tra Erbusco e Calino, nel cuore del territorio nel quale si produce oggi il brut italiano più prestigioso. Nella decisione di Antinori di produrre brut in Franciacorta si mescolano passato e futuro, storia personale ed emozioni collettive. Da una parte c’è il casato Antinori, famoso fin dai tempi di Dante per il suo vino; dall’altra il cognome Maggi, autentica pagina della recente storia italiana: il marito della contessa Maggi, il conte Aymo, è stato uno dei fondatori della celebre Mille Miglia, la corsa che partiva da Brescia e che per anni è stato uno degli eventi motoristici più prestigiosi, capace di accendere la fantasia popolare con le imprese dei piloti dei tempi d’oro, quando lo spettro del doping non si aggirava ancora al traguardo.


A Passignano oltre ai vini Antinori si trovano anche gli oli delle tenute, le confetture e le specialità tartufate di Procacci, antica gastronomia di proprietà Antinori dal 1997 ANTINORI: NON SOLO VINO In alto, da sinistra, il Marchese Piero Antinori con le figlie Albiera, Allegra e Alessia nelle cantine della Tenuta di Tignanello, il ristorante Cantinetta Antinori a Firenze e il Ristorante Antinori a Mosca. Antinori è una realtà che si estende alla cultura del cibo, punto di forza del made in Italy in tutto il mondo, con ristoranti a Vienna, Mosca e Zurigo. A fianco possiamo vedere gli interni dell’Osteria di Passignano, nata nel 2000 nel cuore del Chianti Classico. Qui vige un menu rigorosamente stagionale con ricette della tradizione toscana rivisitate con la fantasia di giovani chef, che sperimentano nuovi abbinamenti selezionando le migliori materie prime: dalle farine biologiche macinate nella pietra ai maialini di cinta senese allevati allo stato brado presso la Tenuta Guado al Tasso. Qui è possibile partecipare alla Scuola di cucina, organizzata per far conoscere le ricette tipiche della tradizione toscana. Dopo un pomeriggio in compagnia dello chef, si passa a visitare le cantine della Badia di Passignano, per poi cenare presso la stessa Osteria, dove verranno gustati i piatti preparati dagli stessi allievi in abbinamento ai migliori vini.

Nell’universo Antinori, tra casali, tenute, vitigni e campagne, non poteva mancare un castello: il Castello della Sala. Edificato su un promontorio tufaceo dell’Appennino umbro, si estende per 500 ettari, di cui 160 a vigneto, piantati con varietà tradizionali e uve internazionali che qui trovano un terroir d’elezione: Chardonnay, Sauvignon blanc, Pinot nero e piccole quantità di varietà aromatiche. Costruito nel 1350 per Angelo Monaldeschi della Vipera, passò attraverso molti proprietari, subendo un periodo di quasi abbandono, fino a quando nel 1940 fu acquistato dal Marchese Niccolò Antinori con l’obiettivo di destinare la tenuta alla produzione di vini bianchi di Orvieto. Sul finire degli anni ‘70 e poi negli ‘80 il Marchese Piero, figlio di Niccolò, volle investire in un progetto di profonda riqualificazione viticola ed enologica orientato alla produzione di vini di maggior pregio: su questa idea si impiantarono varietà non tradizionali assieme a quella tradizionale per antonomasia, il Grechetto. Il progetto si è realizzato con la creazione di vini come il Cervaro e il Muffato, oggi considerati tra i migliori della

propria categoria. A completamento di questo progetto, iniziato 30 anni fa, nel 2005 si è dato il via alla costruzione di una nuova cantina inaugurata con la vendemmia 2006. Grazie all’interramento di locali, l’impatto ambientale è minimo: la cantina “scompare” nella collina sovrastante e solo una parte dell’edificio rimane visibile con una struttura “a vela” in acciaio e legno da cui si scorge il profilo del Castello della Sala con il suo antico torrione. Anche il resto delle attività è svolto secondo le tecnologie più moderne, consentendo a questa cantina di essere tra le più avanzate al mondo per la produzione di vini bianchi. Nel frattempo è stato completato anche il progetto di ristrutturazione del Castello e il reimpianto quasi totale dei vigneti che, assieme alla nuova cantina, portano a compimento il percorso iniziato dal Marchese Niccolò nel 1938: la realizzazione di un’azienda moderna, unica per la storia e l’ambiente in cui è immersa e per le caratteristiche di eccellenza che il terreno e il microclima conferiscono ai vini che vi si producono. www.antinori.it

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EATALY NEW YORK In queste pagine: vedute del nuovo megastore “Eataly New York”, sotto, l’ingresso principale davanti al Flatiron Building, il grattacielo a forma di “ferro da stiro” costruito nel 1903 su un lotto di terreno triangolare, e l’angolo informativo curato da il quotidiano La Stampa di Torino.

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Eataly a New York INAUGURATO DAL TAGLIO DI UN NASTRO DI PASTA FRESCA, IL MEGASTORE DELLE TIPICITÀ REGIONALI ITALIANE DI OSCAR FARINETTI APPRODA A NEW YORK, ALLA PRESENZA DEL SINDACO BLOOMBERG E DEL GOTHA DELL’IMPRENDITORIA ENOGASTRONOMICA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO EATALY

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET arafrasando Wendell Berry, intellettuale e poeta del Kentucky, “mangiare è un atto agricolo ed ecologico. Un atto che conclude il dramma iniziato con la semina e la nascita”. Con la missione e l’ambizione di portare in giro per il mondo l’esperienza dell’agroalimentare italiano, nell’agosto 2010 l’industriale piemontese Oscar Farinetti ha inaugurato il nuovo megastore “Eataly a New York”: al numero 200 della Quinta Strada, proprio all’incrocio con Broadway Avenue, ha aperto i battenti il più grande luogo di vendita, ristorazione e didattica dedicato alle specialità alimentari italiane di tutti gli Stati Uniti. Uno spazio di 7.000 metri quadri, con otto ristoranti monotematici, produzione artigianale e a vista di pane, mozzarella e burrata, un ristorante della birra con affaccio mozzafiato sui grattacieli di Midtown, 1.000 metri quadri di cucine sotterranee e un negozio-cantina dei vini unico anche in una metropoli come New York. Appena varcato l’ingresso principale, proprio davanti al Flatiron Building, si incontra il bar del “Caffè Lavazza”, quindi l’agrogelateria e la pasticceria, fino a raggiungere una sorta di “Piazza all’italiana” dalla quale si diramano i diversi percorsi alla scoperta del gusto tricolore. Ispirandosi a parole chiave quali “sostenibilità, responsabilità e condivisione”, il “Mercante utopico” Farinetti dal titolo di una sua biografia edita da Sperling & Kupfer- prova a percorrere una nuova via nel sistema di distribuzione e commercializzazione delle eccellenze enogastronomiche del Belpaese.Come si legge nel suo manifesto, “Eataly” vuole offrire a un pubblico ampio cibi di alta qualità a prezzi sostenibili, comunicando inoltre i criteri produttivi, il volto e la storia dei tanti artigiani che custodiscono la migliore tradizione culinaria italiana. Megastore fornito ed economico se si considerano i prezzi medi di New York, “Eataly” importa dall’Italia circa il 60% dell’assortimento dei suoi punti vendita, acquistando invece i prodotti freschi direttamente dal mercato americano: materie prime locali e savoir faire italiano dunque, nel rigoroso rispetto di una scala di valori che pone ai primi posti la salvaguardia del territorio e la sostenibilità delle produzioni. Partners del progetto sono Lidia Bastianich con il figlio Joe e lo chef Mario Batali. Se Lidia è la regina indiscussa della

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25 milioni di dollari d’investimento, 7.000 metri quadri di spazi espositivi, 600 posti a sedere, 400 dipendenti su 2 turni 7 giorni su 7. Queste le cifre di Eataly New York cucina italiana in America, Batali è titolare, con Joe Bastianich, di alcuni dei più gettonati ristoranti della scena newyorkese. Nella capitale del melting pot globale “Eataly” rappresenta un percorso nel cibo, nell’identità e nella storia italiane, un viaggio fra i sapori e i profumi del Belpaese che si trasforma anche in occasione di concreta e quotidiana integrazione di prodotti e uomini. Investito del ruolo di consulente strategico, “Slow Food” svolge una fondamentale azione di controllo e certificazione. Del resto la nozione di “qualità” difesa dall’associazione di Petrini si sposa perfettamente con il tentativo di democratizzazione della qualità alimentare che anima “Eataly”. Missione didattica della creatura di Farinetti è infatti l’informazione e sensibilizzazione del pubblico, al fine di orientarne acquisti e consumi, alla ricerca di un piacere alimentare responsabile. Perché mangiare è sì un atto agricolo ed ecologico, ma è soprattutto un atto politico, e lo è nel suo significato etimologico più profondo. Riprendendo una dichiarazione dello stesso Farinetti, il cibo è capacità di raccontare e raccontarsi, “Cibo come polis, arte del governo”. www.eataly.it 194



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A di Alessi Progetto Moka SAGOMATURA SINUOSA, DESIGN CONTEMPORANEO, TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA. FRA ATTUALITÀ E TRADIZIONE, LA NUOVA “MOKA ALESSI” FIRMATA DA ALESSANDRO MENDINI TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO MIRO ZAGNOLI 196


A DI ALESSI In queste pagine: la nuova “Moka Alessi”, design Alessandro Mendini (2011), scomposta nei suoi elementi fondamentali: caldaia, raccoglitore e filtro. Nella caffettiera è stata introdotta una paratia per convogliare la condensa di vapore del coperchio all’interno del raccoglitore. Sopra, “Moka Alessi” da 3 e da 6 tazze.

Disegnata da Alessandro Mendini, è particolare nel disegno del manico, parallelo al profilo della caffettiera, per lasciare spazio alla presa e ridurre il rischio scottature

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olida, rassicurante, moderna. Così si presenta la nuova “Moka Alessi” disegnata da Alessandro Mendini per A di Alessi. Molto particolare la genesi dell’opera: “Questa moka” spiega Alberto Alessi ” è un omaggio a mio nonno materno, Alfonso Bialetti, che negli anni ’30 del XX secolo è stato l’inventore e il primo produttore della “Moka Express”, la popolare caffettiera espresso italiana”. Un tema molto caro dunque ad Alberto Alessi che aggiunge: “Nella nostra storia abbiamo già affrontato il tema della caffettiera espresso con progetti creati da designer come Richard Sapper, Aldo Rossi, Michael Graves, King-Kong, Piero Lissoni, Wiel Arets. Questa volta ho chiesto a Alessandro Mendini di far nascere un nuovo progetto di caffettiera provando a mettersi nei panni del nonno e di interpretarne la geniale invenzione attraverso un uso più consapevole delle leve del design contemporaneo: con la grande novità di mantenere un prezzo eccezionalmente popolare per un prodotto Alessi”. Le forme tondeggianti rendono questa caffettiera originale e innovativa, un nuovo archetipo il cui segno distintivo è la sagomatura sinuosa immediatamente riconoscibile. Per migliorare ogni dettaglio tecnico sono stati ottimizzati gli spessori, i volumi dei contenitori, ricalcolate le proporzioni, riveduta l’ergonomia del pomolo. “Moka Alessi” è prodotta in alluminio pressofuso, spazzolata e burattata, cioè sottoposta a lucidatura meccanica con biglie in acciaio, ed è disponibile nelle due dimensioni canoniche da 3 e da 6 tazze. www.alessi.com 197


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Alessi struttura&cultura per Shiba L’ARCHITETTO MINIMALISTA NAOTO FUKASAWA, APPASSIONATO GOURMET ED ESPERTO DI CUCINA GIAPPONESE, FIRMA LA NUOVA COLLEZIONE “SHIBA” DI PENTOLE ALESSI COMPLETA DI RICETTARIO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ALESSI

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i chiama “Shiba” la nuova collezione di pentole Alessi progettata dall’architetto giapponese Naoto Fukasawa. Una serie composta da strumenti essenziali la cui forma, apparentemente modesta, nasconde una ricerca esasperata nei dettagli, come ci si deve aspettare dal purismo espressivo caratteristico del suo autore. Estremamente pratiche sui fornelli e funzionali a cotture di qualità, le pentole “Shiba” sono pensate per una famiglia di quattro persone, eventualmente estensibili ad un paio di ospiti. La collezione è realizzata in trilamina - acciaio magnetico, alluminio nel mezzo e interno in acciaio inossidabile -, materiale che si presta a un impiego versatile grazie alla sua capacità di conduzione termica, alla facilità di pulizia e alla possibilità di impiego su ogni fonte di calore compresi i piani a induzione elettromagnetica. Particolare è l’attenzione alla progettazione della manicatura di casseruole e padelle, che presenta un attacco del manico studiato in modo “invisibile” per non alterare la continuità visiva della forma. E’ disponibile in due versioni, legno o plastica termoindurente. I coperchi per tutte le pentole sono realizzati con la tecnologia dell’acciaio a doppia parete, che consente di avere un coperchio isolante che accentua il contenimento del calore nella camera di cottura. Le pentole sono accompagnate da un singolare ricettario che contiene alcune personali ricette giapponesi a cura di Fukasawa e altrettante ricette della tradizione di casa Alessi. www.alessi.com

ALESSI In queste pagine: nella pagina a sinistra, in alto, le nuove pentole della collezione “Shiba” nella versione con il manico in legno, e, sotto, con manico in legno e in plastica termoindurente nera. In questa pagina, sopra, utensile/coperchio in legno di “Hiba” per sobbollire ingredienti delicati. Qui a sinistra, pentola a due manici in acciaio brunito e, sotto, casseruole e padella con manico in legno. Tutto della nuova collezione “Shiba”, design Naoto Fukasawa (2011).

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS KITCHEN

Revol Collezione Basalt

Originaria di Saint-Uze, nella Valle del Rodano, la famiglia Revol produce porcellane da ben 11 generazioni, dal 1789. Oggi Revol rinnova la propria avanguardia con la collezione “Basalt”, perfetta per presentare formaggi, finger food, dessert e caffè: il risultato di una ricerca tecnologica che è riuscita ad abbinare con successo la pasta di porcellana per uso culinario di colore ardesia con un design ispirato all’affascinante irregolarità dell’ardesia presente in natura. Con una differenza: i vassoi, i piatti e i sottobicchieri “Basalt” non si rigano e non si scheggiano, e, non essendo porosi, non assorbono grassi né eventuali batteri presenti nei cibi. Revol è distribuita in Italia da Arcucci Trade. www.arcuccitrade.it

Rösle Gourmet

Nato nel 1888, il marchio tedesco Rösle è specializzato nella produzione di accessori per la cucina in acciaio inossidabile, posate, batterie di pentole fino agli strumenti per la lavorazione dei cibi. Una vasta gamma di prodotti di altissimo livello che incontrano le esigenze più complesse di appassionati, professionisti e gourmet. Vincitore di numerosi premi internazionali per l’innovazione e il design, tra cui il prestigioso “Red dot award” vinto per il colino ripiegabile, Rösle è stato nominato anche per il 2011 Design Prize della Repubblica Federale Tedesca, la più alta onoreficenza tedesca del settore. In foto, per un taglio perfetto le otto lame disposte a stella, che dividono frutta e ortaggi in parti identiche separando il torsolo dal resto. Rösle è distribuita in Italia da Arcucci Trade. www.arcuccitrade.it

Jura Ena 7

Sin dal 1931 il marchio svizzero Jura, distribuito in Italia da Tierre srl, produce elettrodomestici di alta fascia con una particolare specializzazione nel campo delle macchine per caffè espresso alcune delle quali premiate per il loro innovativo design. Tra le punte di diamante dell’azienda, “Ena” è la macchina automatica più sottile al mondo. Per i più esigenti è oggi disponibile “Ena7”, che attraverso la funzione Aroma Boost macina istantaneamente la maggior quantità possibile di caffè con il tocco di un tasto e lo estrae nell’unità di infusione per ottenere un caffè espresso extra forte. Grazie al brevetto Zero-Energy Switch, inoltre, “Ena7” non consuma energia in funzione stand-by. www.tierre.jura.com

Wine Up Averli

Individuare le esigenze dei consumatori e inventare oggetti utili dal design affascinante e dalla qualità impeccabile: è questa la mission di Averli, azienda con sede a Grumello del Monte (Bg) che ha realizzato la collezione “Wine Up”, una linea di contenitori per bottiglie di vino, mono o a più posti, che facilitano il trasporto del vino in ogni occasione. La versione “Monoposto” presenta un guscio resistente, rigido e indistruttibile, dotato di gomma antiscivolo. Una volta richiuso, il contenitore “Monoposto” occupa uno spazio estremamente ridotto che permette di portalo facimente ovunque. I prodotti della linea “Wine Up” sono adatti per bottiglie fino a 0,75 ml. www.averli.it

InSinkErator Evolution 200

Un maggiordomo dalla presenza discreta e silenziosa, nascosto diligentemente sotto il lavello: è il dissipatore per rifiuti alimentari InSinkErator, prodotto dall’omonima azienda specializzata in elettrodomestici sottolavello a livello mondiale. Il dissipatore sminuzza gli avanzi del pranzo, trasformandoli in particelle poi smaltite dallo scarico del lavello, da cui raggiungono il sistema fognario o la fossa settica. Il nuovo Evolution® 200, modello di punta della gamma, è realizzato con una tecnologia di dissipazione a tre stadi che assicura la massima silenziosità ed è caratterizzato da una grande camera di dissipazione in acciaio inossidabile che demolisce anche i rifiuti alimentari più coriacei. www.insinkerator.it 200


DE BUYER Distribuito in esclusiva da ARCUCCI TRADE SRL Tel. 0572 318288 info@arcuccitrade.it www.arcuccitrade.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS KITCHEN

De Buyer Inocuivre Induction

I grandi chef prediligono da sempre le pentole in rame. La ragione è chiara: il rame è un eccellente conduttore, capace di diffondere il calore rapidamente e uniformemente, sul fondo e sulle pareti, creando in questo modo un circuito omogeneo ideale anche per le cotture più delicate. Inocuivre Induction De Buyer è la serie di pentole con fondo magnetico, parte interna in acciaio inox e rivestimento esterno in rame: induzione, igiene, praticità e design rendono questa collezione unica e speciale. Forte di una tradizione lunga quasi due secoli, De Buyer è da tempo ai vertici qualitativi del settore: creatore e produttore della linea Mineral, con il 99% di ferro puro, il marchio francese è distribuito in Italia da Arcucci Trade. www.arcuccitrade.it

Ballarini Keravis WhiteStone

Keravis WhiteStone è il primo rivestimento rinforzato con particelle minerali ceramiche, capace di garantire totale antiaderenza ed elevata resistenza al graffio. Realizzato da Ballarini, marchio leader nella produzione di strumenti per cottura antiaderenti, è un rivestimento chiaro a prova di utensile metallico, ideale per un uso prolungato e lavaggi intensi in lavastoviglie. Keravis WhiteStone è oggi proposto con i best seller della collezione Salento. Da sempre Ballarini investe nella ricerca per migliorare la qualità del prodotto sotto due aspetti fondamentali, tecnico e ambientale: tutti i rivestimenti sono certificati e approvati da istituti di controllo superando gli standard richiesti dalle normative internazionali vigenti. www.ballarini.it

Skeppshult Gryta

Belle, pesanti, sane, forti: è sufficiente sollevare una pentola Skeppshult per entrare in contatto con l’essenza dell’azienda svedese. Realizzati in ghisa, i prodotti Skeppshult, dalle pentole agli accessori cucina, sono manufatti di altissima qualità, unici, eterni, indistruttibili, facili da usare e capaci di garantire cotture salutari, variegate, creative. Fondi concavi, zigrinati, alti ben 6 mm: oltre a un’impareggiabile resistenza ai graffi, le pentole in ghisa richiedono una manutenzione semplice. La produzione Skeppshult è completamente artigianale e l’antiaderenza è ottenuta grazie al trattamento con olio di colza da coltivazione biologica. La Skeppshult è distribuita in Italia da Abitare Design. www.abitare-design.net

Fissler Country Saftomat

Spazio al gusto con le arrostiere Fissler. Con rivestimento antiaderente interno ed esterno e design ergonomico dei manici, sono disponibili in due varianti: Country e Country Saftomat. Ideali per la cottura intensa di carne e pollo, ma anche di pesce al vapore o la preparazione di ottimi sformati, le pentole Fissler si adattano a ogni esigenza, nel pieno rispetto dei più elevati standard qualitativi. Country Saftomat è sia ovale che rotonda, con adattamento ottimale della forma alle zone di cottura ovali dei piani in vetroceramica. Per l’aggiunta automatica di liquidi durante la cottura, è disponibile lo speciale coperchio Saft-O-Matik. Capienza da 5 e 6,5 litri. Fissler è distribuita in esclusiva in Italia da Schönhuber. www.schoenhuber.com

Serafino Zani Subito

In esclusiva per la Serafino Zani, il creativo tedesco Konstantin Grcic firma “Subito”, la pentola a pressione dal design innovativo e dalle linee essenziali e pulite. “Subito” è prodotta in acciaio inox 18/10 di forte spessore ed è dotata di fondo termodiffusore brevettato, a garanzia di una maggiore e omogenea conducibilità termica e di una conseguente ottimizzazione dei consumi. Disponibile in due finiture (lucida e nera) e realizzata in 4 diverse capacità (3, 5, 7, 9 litri), “Subito” soddisfa le richieste di un pubblico eterogeneo, che può così optare per il formato più congeniale alle sue esigenze. La pentola disegnata da Grcic è inoltre compatibile con piani di cottura a gas, piastre elettriche, vetroceramica e induzione. www.serafinozani.it 202



OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

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a nuova collezione “Churrasco” nasce dalla volontà di festeggiare una tradizione tipica della Pampa brasiliana: il Barbecue. Se la varietà dei cibi è l’elemento fondamentale per un buon Barbecue, indispensabile è anche una valida e variegata attrezzatura. Coltelli, posate, griglie, taglieri e carrelli sono essenziali per ottime preparazioni e un eccellente servizio. La linea di coltelli “Polywood”, storica produzione della Tramontina, rappresenta il cuore di “Churrasco”: l’unico coltello per uso quotidiano ad avere la lama temperata da entrambi i lati, per tagliare la carne senza lacerarla, conservandone intatte tutte le caratteristiche organolettiche. Resistente in lavastoviglie, il coltello “Polywood” è garantito cinque anni. La stessa cura e attenzione per i particolari Tramontina la mette anche nella realizzazione di taglieri, vassoi e carrelli in legno di ciliegio, sottoposto a uno speciale trattamento capace di evitare la proliferazione della fauna batterica. Tramontina è promotrice di un importante progetto di riforestazione a salvaguardia della foresta Amazzonica. Distribuita da Arcucci Trade. www.arcuccitrade.it

Tramontina Barbecue Style LA COLLEZIONE “CHURRASCO” RENDE OMAGGIO A UN’USANZA TIPICA DELLA PAMPA BRASILIANA: IL BARBECUE COME FESTA DEI SENSI, RITUALE DELLA CONVIVIALITÀ, PIACERE CONDIVISO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO TRAMONTINA

TRAMONTINA In questa pagina: i coltelli “Polywood”e i vassoi in legno di ciliegio brasiliano, della collezione “Churrasco”. Il manico in legno dei coltelli “Polywood” è sottoposto a un particolare trattamento che lo rende resistente in lavastoviglie, oltre che gradevole alla vista e al tatto. Innovazione, design, tecnologia e risorse umane sono i principi che hanno guidato la fondazione dell’azienda. Tramontina basa la sua reputazione sulla competenza di un team di professionisti composto da ben 6.000 collaboratori. Il valore attribuito alla consapevolezza sociale e il rispetto per il territorio sono le maggiori preoccupazioni che regolano lo sviluppo delle unità produttive Tramontina, sempre attente alla salvaguardia di una buona qualità della vita nei dintorni delle fabbriche. Cosciente dell’importanza della foresta Amazzonica per la produzione di ossigeno, la tutela delle riserve acquifere e la protezione della vita animale, Tramontina è promotrice di in un importante progetto di riforestazione preso a modello dal governo brasiliano.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP MEETING AZIENDE

Villeroy&Boch all’ Academia Barilla L’INCONTRO DI CONFRONTO E FORMAZIONE 2010 DI VILLEROY&BOCH HA VISTO IL SUO TEAM IMPEGNATO IN UN WORKSHOP NELLA FOOD VALLEY ITALIANA, L’ “ACADEMIA BARILLA” DI PARMA, CHE PROMUOVE IL MADE IN ITALY E LA GRANDE CULTURA DELLA ENOGASTRONOMIA ITALIANA

Villero&Boch ha scelto l’Academia Barilla per i suoi workshop annuali con la forza vendita e il soggiorno presso il trecentesco relais Antica Corte Pallavicina

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ROBERTO

el cuore di Parma, lungo un itinerario culturale noto come il Miglio Magnifico che attraversa la città emiliana alla scoperta del suo ricco patrimonio storico, artistico e gastronomico, sorge Academia Barilla, centro internazionale dedicato alla diffusione, promozione e sviluppo della cultura gastronomica italiana nel mondo. Nella stessa area che ha ospitato dal 1910 lo storico Pastificio Barilla, all’interno di uno dei migliori progetti di recupero di archeologia industriale realizzati in Italia, ha sede una struttura altamente all’avanguardia, con auditorium, laboratori, un’aula con 8 postazioni per l’analisi sensoriale di vini, formaggi, oli e una Biblioteca Gastronomica degna di nota, che ospita una ricchissima raccolta di volumi datati a partire dal XVI secolo e specializzati in storia dell’alimentazione. Istituita con il primario obiettivo di tutelare il Made in Italy dalle contraffazioni, Academia Barilla è impegnata nella promozione dell’arte culinaria italiana e presta particolare at-

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tenzione alle ricette tradizionali e regionali. I servizi offerti dall’accademia sono molteplici, adatti sia alle richieste dei semplici appassionati sia alle esigenze di aziende e professionisti della ristorazione: dimostrazioni pratiche e teoriche con gli chef AB sulle diverse tecniche di cucina e sull’utilizzo delle materie prime, attività di consulenza alle imprese finalizzata a migliorarne la gestione, ricerche di mercato e sui trend di settore. Frutto di una rigorosa selezione ad opera di rinomati chef ed esperti degustatori, i prodotti con il marchio Academia Barilla rappresentano un’esclusiva gamma di formaggi, oli extra vergine d’oliva, Balsamici di Modena, composte, condimenti, antipasti e salumi – tutti prodotti italiani DOP. Le eccellenze territoriali regionali sono le principali protagoniste dei corsi di cucina targati AB: con la possibilità di scegliere fra corsi a calendario e personalizzabili, l’accademia propone a privati o piccoli gruppi esercitazioni pratiche, lezioni di degustazione e consigli di abbinamento gastronomico. La

sede di Academia Barilla rappresenta inoltre una cornice scenografica di prestigio per pranzi, cene, conferenze, convegni e progetti formativi destinati alla realtà aziendale: aule e spazi polifunzionali provvisti delle tecnologie più avanzate e uno staff altamente qualificato con un’esperienza gastronomica distintiva nei servizi di catering garantiscono risultati organizzativi eccellenti per qualsiasi tipologia di evento. Fra le proposte per le imprese è previsto poi un utile servizio di Team Building, che trasforma la preparazione dei piatti e l’organizzazione della cucina in occasione per analizzare da una prospettiva inconsueta il lavoro di squadra e l’interazione fra i partecipanti, con la finalità di migliorarne produttività e collaborazione al rientro in azienda. Punto di forza delle attività di AB sono infine i Gourmet Tours, itinerari enogastronomici fra storia, arte e cucina, dedicati a tutti i cultori del buon cibo e della buona tavola che amano conoscere da vicino il territorio e i valori che rendono unico un prodotto. L’elenco dei Gourmet Tours comprende visite nelle più belle città d’arte italiane, con particolare attenzione per Parma e la sua provincia: i programmi prevedono la sistemazione in prestigiosi hotel, cene nei ristoranti più raffinati e trattamenti professionali presso rinomati centri benessere. www.academiabarilla.it www.villeroy-boch.com

VILLEROY&BOCH E ACADEMIA BARILLA In queste pagine: da sinistra, il team italiano di Villeroy&Boch durante l’incontro a Parma con l’ amministratore delegato di Academia Barilla, Gianluigi Zenti, sede scelta da Walter Bongiorni, amministratore delegato di Villeroy&Boch Arti della Tavola di Milano, per il meeting annuale con la sua forza vendita. In questa pagina, la sala d’ingresso dell’azienda agricola “Antica Corte Pallavicina” (anno 1320), ubicata sulle rive del Po a Polesine Parmense, gestita dalla storica famiglia di Massimo Spigaroli, chef stellato Michelin dell’omonimo ristorante, sede d’eccellenza scelta per il weekend di workshop Villeroy&Boch. Sopra, la sala/cantina del parmigiano e i culatelli di Zibello D.O.P. “legati” appesi a stagionare nelle trecentesche Cantine della Corte.

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L’ORO DI SCIACCA In queste pagine: vista degli allestimenti del punto vendita “Dienne” di Cosenza, curati dall’architetto Ulderico Lepreri. In alto particolari dei monili esposti all’interno di urne di vetro. Sotto, le collezioni di gioielleria in corallo presentate anche all’interno di cornici d’epoca. Nella pagina a destra, in alto, particolari di alcune collezioni di gioielleria, opere di arte sacra e presepe in miniatura.

L’Oro di Sciacca Il Corallo fra Tradizione e Innovazione

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Villeroy&Boch all’Accademia Barilla

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L’Oro di Sciacca Il Corallo tra Tradizione e Innovazione da Dienne

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Alpes Gallery Showroom

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La Rinascente di Palermo

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News Food

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Christmas World Fiera di Francoforte

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Ambiente Fiera di Francoforte

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News Fiere&Premi AbitaMi a Macef Premio Europeo Donna Terziario a Donatella Galli

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BIG + BIH International Gift Fair Bangkok

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Il Tarì Stile in Casa

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INDIRIZZI AZIENDE

PROMUOVERE IL PREZIOSO ORO DEL MARE E LE SUE ANTICHE TECNICHE DI LAVORAZIONE. CON QUESTO OBIETTIVO IL MARCHIO SICILIANO “L’ORO DI SCIACCA” HA PROMOSSO UN’AFFASCINANTE MOSTRA-EVENTO PRESSO LO STORICO NEGOZIO DIENNE DI COSENZA FOTO ARCHIVIO L’ORO DI SCIACCA

OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP DEPARTMENT STORE

La Rinascente di Palermo CINQUE PIANI DI DESIGN, STILE E SHOPPING ESCLUSIVO NELLA CENTRALISSIMA VIA ROMA REALIZZATI DA FLAVIO ALBANESE, DORDONI ARCHITETTI, CIBIC&PARTNERS E VINCENT VAN DUYSEN. UN MIX VINCENTE DI MODA, DESIGN E GRAND GOURMET TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO RINASCENTE

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE

ByShop

IL TARÌ In queste pagine: a sinistra, panoramica del complesso de Il Tarì con evidenziati i due nuovi padiglioni fieristici che ospiteranno la manifestazione “Lo Stile in Casa”. Dettagli degli stand modulari con preallestito di alto profilo.

Il Tarì Stile in Casa DAL 4 AL 7 MARZO AVRÀ LUOGO AL TARÌ DI MARCIANISE LA PRIMA EDIZIONE DI “STILE IN CASA” UN EVENTO DEDICATO AI MIGLIORI BRAND DI COMPLEMENTI CASA E TAVOLA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO IL TARÌ

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Sommario



OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP MEETING AZIENDE

Villeroy&Boch all’Academia Barilla L’INCONTRO DI FORMAZIONE 2010 DI VILLEROY&BOCH HA VISTO IL SUO TEAM IMPEGNATO IN UN WORKSHOP PRESSO L’ “ACADEMIA BARILLA” DI PARMA, ISTITUZIONE D’ECCELLENZA CHE PROMUOVE IL MADE IN ITALY E LA GRANDE CULTURA DELL’ENOGASTRONOMIA ITALIANA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ROBERTO PROSDOCIMO

el cuore di Parma, lungo un itinerario culturale noto come il Miglio Magnifico che attraversa la città emiliana alla scoperta del suo ricco patrimonio storico, artistico e gastronomico, sorge Academia Barilla, centro internazionale dedicato alla diffusione, promozione e sviluppo della cultura gastronomica italiana nel mondo. Nella stessa area che ha ospitato dal 1910 lo storico Pastificio Barilla, all’interno di uno dei migliori progetti di recupero di archeologia industriale realizzati in Italia, ha sede una struttura altamente all’avanguardia, con auditorium, laboratori, un’aula con 8 postazioni per l’analisi sensoriale di vini, formaggi, oli e una Biblioteca Gastronomica degna di nota, che ospita una ricchissima raccolta di volumi datati a partire dal XVI secolo e specializzati in storia dell’alimentazione. Istituita con il primario obiettivo di tutelare il Made in Italy dalle contraffazioni, Academia Barilla è impegnata nella promozione dell’arte culinaria italiana e presta par-

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ticolare attenzione alle ricette tradizionali e regionali. Questa la sede scelta con lungimiranza da Walter Bongiorni, AD di Villeroy&Boch Arti della Tavola, per il workshop annuale di formazione e confronto con la sua forza vendita, quest’anno aperto anche alla stampa specializzata di settore. Un incontro di grande interesse tenuto da Gianluigi Zenti di Academia Barilla sul mondo della pasta e del food internazionali, e sui relativi cambiamenti dei mercati e delle abitudini del consumatore finale. I servizi offerti dall’accademia sono del resto molteplici, adatti sia alle richieste dei semplici appassionati sia alle esigenze di aziende e professionisti della ristorazione: dimostrazioni pratiche e teoriche con gli chef AB sulle diverse tecniche di cucina e sull’utilizzo delle materie prime, attività di consulenza alle imprese finalizzata a migliorarne la gestione, ricerche di mercato e sui trend di settore. Le eccellenze territoriali regionali sono le principali protagoniste dei corsi di cucina targati AB: con la


Villeroy&Boch ha scelto l’Academia Barilla per i workshop annuali con il suo team di lavoro, con soggiorno presso il trecentesco relais Antica Corte Pallavicina di Massimo Spigaroli possibilità di scegliere fra corsi a calendario e personalizzabili, l’accademia propone a privati o piccoli gruppi esercitazioni pratiche, lezioni di degustazione e consigli di abbinamento gastronomico. La sede di Academia Barilla rappresenta inoltre una cornice scenografica di prestigio per pranzi, cene, conferenze, convegni e progetti formativi destinati alla realtà aziendale: aule e spazi polifunzionali provvisti delle tecnologie più avanzate e uno staff altamente qualificato con un’esperienza gastronomica distintiva nei servizi di catering garantiscono risultati organizzativi eccellenti per qualsiasi tipologia di evento. Fra le proposte per le imprese è previsto poi un utile servizio di Team Building, che trasforma la preparazione dei piatti e l’organizzazione della cucina in occasione per analizzare da una prospettiva inconsueta il lavoro di squadra e l’interazione fra i partecipanti, con la finalità di migliorarne produttività e collaborazione al rientro in azienda. Punto di forza delle attività di AB sono infine i Gourmet Tours, itinerari enogastronomici fra storia, arte e cucina, dedicati a tutti i cultori del buon cibo e della buona tavola che amano conoscere da vicino il territorio e i valori che rendono unico un prodotto. L’elenco dei Gourmet Tours comprende visite nelle più belle città d’arte italiane, con particolare attenzione per Parma e la sua provincia. www.academiabarilla.it www.villeroy-boch.com

VILLEROY&BOCH E ACADEMIA BARILLA In queste pagine: a sinistra, il team italiano di Villeroy&Boch durante l’incontro a Parma con l’amministratore delegato di “Academia Barilla” Gianluigi Zenti. Academia Barilla è stata scelta da Walter Bongiorni, amministratore delegato di “Villeroy&Boch Arti della Tavola” di Milano, per il meeting annuale con il suo team vendita. In questa pagina, la sala d’ingresso dell’azienda agricola “Antica Corte Pallavicina” (anno 1320), situata sulle rive del Po a Polesine Parmense e gestita dalla famiglia di Massimo Spigaroli, chef stellato Michelin dell’omonimo ristorante. Sopra, la sala/cantina del parmigiano e i culatelli di Zibello DOP, legati e appesi per la stagionatura nelle trecentesche Cantine dell’Antica Corte Pallavicina.

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Cogli i frutti il decoro French Garden è in promozione French Garden è un decoro divenuto ormai classico che riprende il nobile stile ispirato al periodo di Luigi XIV. Il decoro originale è stato creato in Francia nel 1780 e conobbe enorme popolarità e diffusione in Europa all’inizio del 19° secolo. Oggi, Villeroy&Boch ripropone le atmosfere eleganti e romantiche di quel periodo e le rende attuali per l’uso sulla tavola moderna. I vari pezzi del servizio riprendono disegni floreali e agresti, che ben si prestano ad allestire una tavola allegra e informale. Il servizio si inserisce nel tradizionale stile Country. Da oggi sino a giugno prossimo, il servizio potrà essere acquistato con uno sconto straordinario del 30%.

Villeroy & Boch, Arti della Tavola, via S. Sandri 2, 20121 Milano tel. 02 655 849.1 www.villeroy-boch.com




L’Oro di Sciacca Il Corallo fra Tradizione e Innovazione PROMUOVERE IL PREZIOSO ORO DEL MARE E LE SUE ANTICHE TECNICHE DI LAVORAZIONE. CON QUESTO OBIETTIVO IL MARCHIO SICILIANO “L’ORO DI SCIACCA” HA PROMOSSO UN’AFFASCINANTE MOSTRA-EVENTO PRESSO LO STORICO NEGOZIO DIENNE DI COSENZA FOTO ARCHIVIO L’ORO DI SCIACCA

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE EVENTI E MOSTRE

L’ORO DI SCIACCA In queste pagine: vista degli allestimenti del punto vendita “Dienne” di Cosenza, curati dall’architetto Ulderico Lepreri. In alto particolari dei monili esposti all’interno di urne di vetro. Sotto, le collezioni di gioielleria in corallo presentate anche all’interno di cornici d’epoca. Nella pagina a destra, in alto, particolari di alcune collezioni di gioielleria, opere di arte sacra e presepe in miniatura.

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ello specchio di mare a trenta miglia dalla costa della città di Sciacca, in provincia di Agrigento, alla fine dell’800 veniva scoperto un esteso banco corallino che, per il suo particolare colore aranciato, è stato riconosciuto tra i più pregiati al mondo. La sua imponenza gli valse un nome da poema epico: il “Terribile”. Nel 1996 l’imprenditore Giuseppe “Pippo” Conti, dopo un approfondito studio sui coralli siciliani, in particolar modo di Trapani e Sciacca, ha aperto un laboratorio per la lavorazione e restauro del prezioso materiale marino. L’idea, spinta dalla passione, si è trasformata in attività imprenditoriale ed è nato così il marchio “L’Oro di Sciacca”, che, riprendendo antiche tecniche orafo-corallare della tradizione siciliana, dà oggi vita a splendidi gioielli dalla raffinata bellezza, oggetti decorativi per la casa e componenti per una tavola elegante e moderna. Le collezioni di “L’Oro di Sciacca” sono state recentemente protagoniste di una mostra evento con annesso dibattito presso il negozio Dienne di Cosenza. Un allestimento curato dall’architetto Ulderico Lepreri nel quale l’oro rosso del Mediterraneo risalta in tutto il suo incanto. www.orodisciacca.it

L’allestimento della mostra si distribuisce sugli arredi essenziali del negozio Dienne che, con fonti luminose a led, esaltano le naturali caratteristiche del corallo

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Alpes Gallery DA SHOWROOM A GALLERIA D’ARTE: LA NUOVA IDENTITÀ DELLO SPAZIO ALPES DI BASSANO DEL GRAPPA FOTO ARCHIVIO ALPES

ALPES GALLERY In questa pagina: interni dello spazio Alpes con la mostra fotografica “Supernatural” di Fabio Zonta. Nei suoi cinquanta anni di attività il marchio Alpes ha raccolto importanti riconoscimenti, tra cui il Compasso d’ Oro, per l’elevata qualità, l’eleganza e il design.

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ondata nel 1954 da Nico Moretto, l’azienda Alpes esordisce con la realizzazione di mobili metallici per la cucina e si specializza nel tempo nella produzione di elettrodomestici da incasso in acciaio inox: piani lavaggio, piani cottura, forni e cappe aspiranti. Di recente, all’insegna di un pieno rinnovamento, ha riaperto i battenti lo showroom Alpes di Bassano del Grappa, con un nuovo allestimento, un nuovo progetto d’illuminazione e una mostra fotografica d’autore. Lo spazio Alpes, che ha sede in un palazzo del centro storico a ridosso dell’antico ponte in legno disegnato da Andrea Palladio e che espone da sempre il meglio della produzione dell’ azienda, inaugura oggi anche un nuovo percorso in simbiosi con l’artigianato e l’arte, attraveso due nomi importanti del territorio: le ceramiche di Villari, con i caratteristici lampadari giganti in porcellana bianca, e il progetto fotografico “Supernatural” di Fabio Zonta, una serie di ritratti di peonie, boccioli di rosa, cactus, foglie di banano, grandi fiori colorati che compongono la prima di un programma di future mostre. www.alpesinox.com 216



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La Rinascente di Palermo CINQUE PIANI DI DESIGN, STILE E SHOPPING ESCLUSIVO NELLA CENTRALISSIMA VIA ROMA REALIZZATI DA FLAVIO ALBANESE, DORDONI ARCHITETTI, CIBIC&PARTNERS E VINCENT VAN DUYSEN. UN MIX VINCENTE DI MODA, DESIGN E GRAND GOURMET TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO RINASCENTE

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LA RINASCENTE in queste pagine sopra, il reparto casa della Rinascente a Palermo e, sotto, particolare dell’area dedicata al tessile. A destra, dall’alto, alcune immagini della Food Hall e il ristorante Obikà Mozzarella Bar.

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lavori sono imponenti. Una scatola bianca vestita di led e vetri opalini. Un elemento di rottura nel contesto barocco di Piazza San Domenico. A turbare il sacro torpore della città dai mille volti, l’architetto vicentino Flavio Albanese, da sempre legato alle terre di Sicilia. Un palazzo d’epoca in pieno centro, quasi cinquemila metri quadri distribuiti su cinque piani. Alla sommità ristoranti e bar con grandi terrazze che guardano alla città, al mare, alle montagne. Aperta fino a mezzanotte, la food hall è il vero fiore all’occhiello dell’edificio, il luogo ideale per concludere una lunga giornata di shopping: l’ardua scelta è fra le proposte gastronomiche della migliore tradizione palermitana, un take away per gourmet, il bar con le mozzarelle di bufala campana DOP e un lounge bar con affaccio su uno degli scorci più suggestivi del centro storico. È il nuovo department store della “Rinascente di Palermo”, il primo costruito ex novo negli ultimi 40 anni: luogo di evasione più che di mera compravendita, luogo dove rilassarsi e concedersi finalmente qualche sfizio. Un investimento di circa 28 milioni di euro compreso l’acquisto dell’immobile: restaurata la facciata barocca, Albanese ha optato per materiali contemporanei sui lati, un’inedita contaminazione di epoche e tecniche che trasforma radicalmente la visione architettonica della piazza. Come nel negozio milanese, anche qui i grandi marchi della cosmetica, degli accessori e della moda: un ritorno in

Aperta fino a mezzanotte, la Food Hall della Rinascente di Palermo ospita bar e ristoranti con terrazze a vista sul mare all’ultimo piano di uno storico palazzo d’epoca grande stile per la Rinascente di Palermo, che riapre in una nuova affascinante location con una squadra di dipendenti più che raddoppiata. Se Albanese ha progettato anche il piano terra, dedicato alla bellezza e agli accessori, con gres grigio per il pavimento e legno laccato per gli arredi espositivi, lo studio Dordoni Architetti si è invece occupato del primo piano, riservato alle collezioni uomo e realizzato come fosse una piazza attorno alla quale sistemare i vari brand. Atmosfera distintiva anche al secondo livello, dove Vincent Van Duysen ha disegnato linee nette e forme pulite, giocando al contrasto fra le finiture in marmo di Carrara e i pavimenti in legno grezzo di quercia, entrambi sovrastati da un particolarissimo soffitto in tessuto metallico unico nel suo genere ma sufficientemente discreto per non rubare la scena agli ultimi arrivi della moda donna. Il terzo piano è infine opera dello studio Cibic&Partners, la cui scelta per la sezione casa, design e lifestyle è ricaduta su colori neutri e arredi sottili e leggeri, un monocromatismo di fondo spezzato solo dalle scaffalature verde acido che corrono lungo le pareti perimetrali, una precisa volontà progettuale che lascia agli oggetti esposti il ruolo da protagonisti. Firmata da alcuni dei più importanti designer del momento, la Rinascente palermitana non ha nulla da invidiare ai più celebri department store esteri: un intervento di riqualificazione che ha coinvolto gli altri palazzi storici attorno a San Domenico, quasi trascinati dalla ristrutturazione in corso. Un evento per Palermo. Una pagina nuova per la città. www.rinascente.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS FOOD PUNTO VENDITA

Garofalo Intelligenza artigianale

Pasta Garofalo nasce nel 1789 quando, per Decreto Regio, il dottor Garofalo ottiene la concessione esclusiva per la produzione e commercializzazione di pasta di buona fattura, con diritto di multare i contravventori. Tra i migliori pastifici al mondo, la Lucio Garofalo Spa affinca ad un’arte antica tramandata di generazione in generazione una tecnologia all’avanguardia, capace di controllare ogni fase della produzione dalla scelta delle semole all’impacchettamento. Il segreto dell’azienda è nella conoscenza e ricerca costante di qualità e gusto, valori condivisi da tutti gli uomini e le donne di Garofalo, dagli operai ai quadri dirigenziali. Con sede in Gragnano, patria di una leggendaria tradizione artigiana, Pasta Garofalo lavora con passione alla ricerca dell’equilibrio perfetto. www.pastagarofalo.it

Pedrazzoli Linea Q+

Il Salumificio Pedrazzoli, azienda mantovana leader in Italia nella produzione di salumi biologici e tradizionali, è una struttura unica nel suo genere, con una propria filiera suinicola dall’allevamento al prodotto finito. Caratteristica comune a tutte le produzioni Pedrazzoli è l’elevata qualità delle carni, che consente di evitare l’utizzo di conservanti, farine e altri sostegni chimici. Ideata come una collezione di “gioielli enogastronomici”, la linea Q+ è una linea extra, che si affianca alle produzioni bio e tradizionale e si rivolge a un consumatore attento ed esigente: la scelta di materie prime pregiate, la cura del particolare anche nel dettaglio del packaging, la prolungata stagionatura e il controllo quotidiano di tutta la filiera ne sono le caratteristiche distintive. www.salumificiopedrazzoli.it

Centopassi Contro la mafia

Il marchio Centopassi, tratto dall’omonimo film di Marco Tullio Giordana e dedicato alla memoria di Peppino Impastato, è l’anima vitivinicola delle cooperative che, sotto il segno di Libera Terra, coltivano le terre confiscate alla mafia in Sicilia. I vigneti, tutti siti nell’area dell’Alto Belice Corleonese, sono a conduzione rigorosamente biologica: passione, impegno e competenza garantiscono una produzione di forte personalità, con vini capaci di interpretare in maniera originale le variegate condizioni pedoclimatiche di un territorio particolarmente vocato alla viticoltura. Le terre confiscate alle mafie tornano così a nuova dignità grazie al lavoro di mani abili, da cui nascono anche gli altri prodotti di Libera Terra: pasta, legumi, oli e conserve. www.centopassi.it

Alce Nero L’oro dei giganti

Dall’esperienza degli olivicoltori di Puglia, che da secoli sono i custodi di un paesaggio agrario fra i più antichi e suggestivi al mondo, nasce la Comunità degli Oliveti Monumentali: un gruppo di imprenditori che hanno deciso di unirsi e condividere il rispetto di standard di qualità elevati, metodi di lavoro che contribuiscono alla tutela del paesaggio e della biodiversità, principi di legalità. Le aziende olivicole si sono organizzate integrando fra loro servizi e prodotti, adottando sistemi di agricoltura biologica, coniugando la professionalità e la voglia di collaborare con la valorizzazione delle tradizioni e degli usi locali: da olivi millenari, gli stessi che in passato nutrirono Messapi e Romani, nasce un prodotto genuino e dal sapore antico, commercializzato con il marchio Alce Nero. www.alcenero.it

Mirafiori L’antico e il nuovo

Rinasce la Casa E. di Mirafiore, storico marchio dell’enologia italiana legato alla casa vitivinicola di Serralunga d’Alba fondata da Emanuele, figlio naturale di Vittorio Emanuele II e della Bela Rosin.Affermatasi a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento e poi scomparsa negli anni Trenta del secolo successivo, la Casa E. di Mirafiore si propone oggi con una nuova linea di recente inaugurazione. Quattro sono i vini prodotti, tutti rossi: un Barolo Riserva Docg 2004, un Langhe Doc Nebbiolo 2008, un Barbera d’Alba Doc 2008 e un Dolcetto d’Alba Doc 2009. Il metodo di vinificazione adottato prevede la stretta osservanza della più raffinata e rigorosa tradizione piemontese: uve sane e perfettamente mature, lunghe macerazioni e lunghi tempi di affinamento, utilizzo di botti in rovere. www.mirafiore.it 224


28. 1 – 1. 2. 2011 The World of Event Decoration

La varietà delle feste che incanta. Donate un nuovo splendore e ancor piÚ fantasia al vostro assortimento. A Christmasworld – la fiera leader mondiale delle decorazioni festive – trovate un’offerta unica di prodotti, novità e tendenze per tutte le suggestive feste dell’anno. 5FM t JOGP!JUBMZ NFTTFGSBOLGVSU DPN #JHMJFUUJ BDRVJTUBCJMJ TV XXX DISJTUNBTXPSME NFTTFGSBOLGVSU DPN


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a più importante piattaforma commerciale mondiale delle decorazioni e degli addobbi festivi. Christmasworld è alla Fiera di Francoforte dal 28 gennaio al 1 febbraio 2011. L’intero settore internazionale utilizzerà queste cinque giornate per confrontarsi, concludere nuovi ordini e presentare nuovi trend. A beneficiare di un’offerta produttiva unica, dedicata a tutte le feste e ricorrenze dell’anno, saranno espositori e visitatori provenienti da più di cento diversi Paesi, secondo le stime dell’ultima edizione che ha registrato un grado di internazionalità pari al 54%. Cacciatore di future tendenze, ogni anno l’ufficio stile bora.herke ricerca i colori, le forme e i materiali che saranno protagonisti della nuova stagione delle feste: per il 2011 la grande fonte d’ispirazione sarà la natura, che con la sua bellezza multisfaccettata dominerà i materiali, le superfici e i colori dei quattro nuovi stili individuati. Se nell’universo tematico “Bountiful scenery” calde e luminose tonalità di rosso verranno contrapposte al verde limone e al color petrolio, delicati toni pastello ravvivati da punte di blu e rosso saranno invece il tratto distintivo del mondo “Delightful garden”. Le varie sfumature del verde, il blu scuro e il marrone dominano invece la tendenza “Elemental force”, mentre il grigio abbinato al rosa e al bianco caratterizza il tema “Gentle horizon”. Nella “Galleria 1”, sede della mostra dedicata ai trend, i visitatori avranno quindi l’opportunità di scoprire dal vivo le quattro nuove tendenze stilistiche, appositamente divise in spazi tematici realizzati con gli articoli degli espositori: sarà così possibile risalire immediatamente alle aziende che li hanno prodotti, facilitando e accelerando l’incontro di domanda e offerta. In aggiunta ai tradizionali addobbi natalizi, la proposta espositiva Christmasworld comprende anche decorazioni stagionali pensate per tutte le ricorrenze dell’anno:

Christmasworld alla Fiera di Francoforte PIATTAFORMA INTERNAZIONALE DEDICATA AI NUOVI TREND STILISTICI PER IL NATALE E LE ALTRE RICORRENZE, “CHRISTMASWORLD” SI RICONFERMA LEADER MONDIALE DELLE FIERE DEL SETTORE ADDOBBI E DECORAZIONI INSIEME A CREATIVEWORLD E PAPERWORLD, DEDICATA ALLA CARTOLERIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT

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Carnevale, Pasqua, San Valentino, Halloween, e poi ornamenti festivi e religiosi per battesimi, compleanni, comunioni, cresime e matrimoni, artigianato, decorazioni luminose e prodotti pirotecnici. Il trendshow rappresenta inoltre una concreta fonte d’ispirazione per il comparto dell’allestimento vetrine e punti vendita: durante l’intero periodo della fiera, i designer bora.herke terranno a tal proposito ben due conferenze giornaliere. Novità interessante che vale la pena segnalare, il notevole ampliamento del reparto fioristico, con una grande area dove i compratori del settore verde potranno acquistare fiori, vasi, ciotole, attrezzi per il giardinaggio, ma anche nastri, confezioni, candele ed essenze profumate. Fra gli eventi speciali del 2011 sarà presentata nel padiglione 9.0 l’esposizione “Merry Christmas Wedding”, dedicata a ornamenti e composizioni floreali per i matrimoni celebrati nel periodo natalizio: dalle decorazioni per la chiesa a quelle per la tavola, l’agenzia di design olandese 2 Dezign illustrerà le varie possibilità d’utilizzo degli articoli, per trasformare il giorno delle nozze in un’esperienza davvero indimenticabile. Con più di 50.000 metri quadri già affittati e la partecipazione dei maggiori key player del comparto, Christmasworld rappresenta anche quest’anno un appuntamento assolutamente imperdibile per tutti gli acquirenti e venditori di decorazioni e addobbi festivi, i fioristi, i decoratori e i designer d’interni. www.christmasworld.messefrankfurt.com

CHRISTMASWORLD In queste pagine: qui da sinistra, momenti delle conferenze e degli incontri sui trend tenuti dall’ufficio stile bora.herke sia per i punti vendita sia per la stampa e, sotto, alcuni esempi dei prodotti delle aziende presenti negli stand del padiglione 11. Qui in basso, una mostra dedicata ai prodotti di tendenza. Nella pagina a destra, dall’alto, i quattro Trend protagonisti della stagione 2011: “Elemental force /La forza degli elementi”

“Deligthful garden/Giardino delizioso” “Gentle horizon/Delicato orizzonte” “Bountiful scenery /Ricco scenario”. Ecco l’elenco delle fiere specializzate che si svolgono in concomitanza dal 28/01 al 01/02/2011:

CHRISTMASWORLD CREATIVEWORLD PAPERWORLD HAIR AND BEAUTY PAPERWORLD nel mondo: Paperworld, Festivalworld e Playworld Middle East a Dubai 07 - 09 marzo 2011 Paperworld a Hong Kong 10 - 13 gennaio 2011 Paperworld China 21 - 23 settembre 2011 227


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mbiente 2011 parte alla grande: riconfermata la presenza di tutti i key player del settore. Una fiera, tre saloni: Dining, Giving e Living riuniti sotto Ambiente. Ampliata anche l’offerta espositiva con il comparto “Beauty&Bath”. A partire dal 2011 il salone Giving si presenterà infatti arricchito di due nuove tematiche: bellezza e wellness. La sezione espositiva “Beauty&Bath” riunisce accessori di bellezza, profumi, prodotti per la cura del corpo e il wellness, e si rivolge a fornitori e buyer al dettaglio e all’ingrosso dei settori profumeria, erboristeria e cosmetica. Living presenta invece i temi del design&lifesyle, con oggetti dedicati alla casa, all’arredo e alla decorazione, mentre la sezione Dining è l’indiscussa rassegna leader mondiale dei settori tavola apparecchiata, cucina, articoli casalinghi. “Con Ambiente 2010 abbiamo imboccato una nuova strada che seguiremo con coerenza anche nel 2011. Il nuovo concept fieristico si è compiuto nella sua totalità e ha convinto in egual misura industria e commercio”, ha dichiarato Detlef Braun, membro del comitato direttivo di Messe Frankfurt, secondo cui il nuovo concept non solo avrebbe portato a un perfezionamento del profilo dei tre saloni tematici, ma avrebbe anche consentito una presentazione più moderna delle aziende del settore e una migliore percezione da parte dei visitatori. In fatto di nuove tendenze, giovani talenti e premi di design Ambiente è del resto l’evento fieristico di riferimento per tutto l’anno. A ogni nuova edizione Messe Frankfurt sviluppa infatti insieme ai designer dello studio bora.herke quattro trend innovativi per il comparto dei beni di consumo e del lifestyle che si impongono a livello internazionale. Le parole chiave dei trend 2011 sono autenticità, qualità e sostenibilità, mentre “Cute” (Vivace), “Raw” (Autentico), “Mash” (Contaminato) e “Rifined” (Ricercato) sono invece i nomi delle quattro tematiche di tendenza. Anche ai giovani è rivolta un’attenzione particolare: gli eventi “Talents”, “Next” e “A MANO” sono infatti dei programmi di sostegno per designer di talento che dovrebbero agevolare il loro inserimento nel mondo del lavoro. Anche l’orientamento al design è un plus di Ambiente, che diviene evidente soprattutto attraverso i numerosi premi assegnati: Premio del Design della Repubblica Federale Tedesca, Premio Design Plus, Prodotto dell’anno e Premio Innovazione in Cucina. www.ambiente.messefrankfurt.com

Ambiente a Francoforte AMBIENTE RAPPRESENTA UN MUST GRAZIE ALLA SUA OFFERTA UNICA E COMPLETA NEL PANORAMA FIERISTICO MONDIALE DEI COMPLEMENTI CASA, TAVOLA, CUCINA E REGALO, BEAUTY&WELLNESS GRAZIE ALLE INNUMEREVOLI MOSTRE SUI TREND, AGLI EVENTI E AI PREMI DEDICATI AL DESIGN TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT

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AMBIENTE In queste pagine: sotto, la copertina e le pagine di introduzione della “Guida ad Ambiente”, realizzata da Messe Frankfurt per rendere più facile la visita dei visitatori ai padiglioni, agli eventi e alle mostre dedicate ai “Trend 2011”. La guida è allegata alla rivista e può essere richiesta a Messe Frankfurt Italia, sede italiana della fiera di Francoforte. Le immagini qui a sinistra sono estratte dalla “Guida ad Ambiente” e mostrano le ambientazioni riferite ai 4 Trend individuati da Claudia Herke, Cem Bora e Annette Palmisano dello studio bora.herke, consulenti di marketing strategico della Fiera di Francoforte.

Tendenza Raw (Autentico)

Tendenza Cute (Vivace)

Tendenza Mash (Contaminato)

Tendenza Refined (Ricercato)

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ute, Raw, Refined e Mash: queste le quattro tendenze, individuate dal noto team di ricerca tedesco bora.herke, che detteranno lo stile nel 2011. “Guardare indietro mantenendo contemporaneamente lo sguardo al futuro”. Su questo sottile equilibrio si sviluppano dunque le tendenze future nel settore degli oggetti e complementi per la casa, la tavola e la cucina, rispondendo alle domande di rito dei visitatori “Quali sviluppi non posso lasciarmi sfuggire? Come devo comportarmi nelle scelte d’acquisto?” I dettaglianti possono guardare al 2011 con una certezza: il messaggio della prossima stagione si chia-

ma “continuità”. Parole chiave come qualità, durevolezza e longevità, che hanno dominato le tendenze nel recente passato, continuano a svolgere un ruolo di primo piano anche nell’attuale discussione sui trend. “Constatiamo che gli elementi esistenti si rimescolano, che alcune tematiche non sono più così logiche e chiare come in passato e che, ovviamente, nuovi aspetti si aggiungono al consueto. Nel complesso, tuttavia, una “calma continuità” controbilancia un soffocante eccesso d’informazioni e un frenetico rinnovamento”, spiega Claudia Herke, una delle menti creative dello studio bora.herke. Quest’anno non si profila alcun tema futuristico e ultramoderno. L’eleganza e il lusso non vengono espressamente messi in risalto. I prodotti di pregio e qualità affiorano in ogni tema/combinazione di trend, ma non determinano una singola tematica. Il risultato del lavoro del team bora.herke ha messo in luce i quattro temi che disegneranno le future tendenze del lifestyle e dei consumi per la prossima stagione: Cute/Vivace, Raw/Autentico, Refined/Ricercato e Mash/Contaminato, che saranno rappresentati in una scenografica mostra nella “Galleria” (in foto sotto) del quartiere espositivo. Conferenze e dibattiti - durante i 5 giorni della fiera alle ore 12 e alle ore 15 nella sala “Symmetrie” - tenuti dal team bora.herke (in foto sotto) illustreranno le prossime tendenze con l’ulteriore ausilio d’informazioni sul mercato e d’immagini ispiratrici.

AMBIENTE

AMBIENTE RICERCA DI TENDENZE

AMBIENTE EVENTI

AMBIENTE MOSTRE

Al rinomato studio bora.herke di Berlino e Francoforte è stato affidato l’incarico di individuare le tendenze nei diversi settori merceologici - Dining, Living, Giving e Kitchen. Annetta Palmisano, Claudia Herke e Cem Bora analizzano costantemente gli orientamenti globali nella moda, nell’architettura e nel design sviluppando per Ambiente le previsioni sui prossimi trend mettendoli poi in scena in una mostra di grande effetto.

Nicolette Naumann, guida d’eccellenza durante la fiera, illustra ai visitatori e alla stampa gli oggetti espressivi delle nuove decisive influenze e tendenze di consumo

Melange and Reminiscence (mescolanza e reminiscenza) sono i più importanti parametri destinati a modellare il panorama estetico nel prossimo futuro. Una mostra scenografica è esposta nella “Galleria”e le conferenze informative – in esclusiva per la fiera – forniscono un serbatoio di ispirazioni.

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“Coming Home” è la sintesi delle tendenze che dall’11 al 15 febbraio saranno esposte nei padiglioni della Fiera di Francoforte. Un vero e proprio “Fil rouge del Design”, una vocazione di Ambiente portata avanti da personaggi e interpreti del design, impegnati dietro le quinte a organizzare eventi, mostre e premi, per individuare i trend in grado di offrire ai punti vendita stimoli e idee da mettere in vetrina

Ambiente

Una guida d’eccezione per i punti vendita in grado di rendere più facile la visita alle mostre e agli eventi dedicati alle tendenze 2011 LA

Ambiente Messe Frankfurt 2011 Trends Design Eventi Mostre Premi

REGIA

Nicolette Naumann, Vice Presidente delle fiere Ambiente e Tendence, è il regista dell’operazione Ambiente e il Design. Da anni si occupa di coinvolgere i massimi esponenti dei trend internazionali girando il mondo per individuare, capire, approfondire, ricercare e individuare nuove strategie di mercato.

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iera Milano presenta “AbitaMi”, il laboratorio dedicato alla pluralità delle forme, dei linguaggi e delle espressioni che concorrono a forgiare la qualità del sistema casa, laboratorio creato con l’obiettivo di illustrare, comunicare e valorizzare l’attività di ricerca e sperimentazione condotta da aziende e designer d’eccellenza. “AbitaMi” è luogo per aggiornarsi, confrontarsi, fare il punto sulle novità e sulle tendenze che animano i vari settori dell’abitare: un progetto fieristico aperto e condiviso, rivolto a imprenditori e rivenditori qualificati, architetti e designer, trendsetter e analisti, esponenti del mondo della comunicazione e della stampa specializzata. Un evento che nasce dalla precisa esigenza di parlare agli operatori con un linguaggio innovativo, un’occasione per liberare nuove energie e lanciare nuovi talenti, nel quadro di un’offerta integrata, ampia e trasversale. AbitaMI è dunque salone, laboratorio, motore d’innovazione e promozione, organizzato da Fiera Milano Rassegne, ideato e diretto da Carlo Amadori. A settembre le diverse categorie di operatori avranno la possibilità di interagire attivamente con il mondo della produzione: un’opportunità unica per testare gli elementi innovativi del sistema casa nella città che più di ogni altra è capace di generare la più vasta e qualificata selezione di prodotti dedicati alla cultura dell’abitare. L’appuntamento è nel polo espositivo di fiera Milano Rho, nell’ambito del Macef Salone Internazionale della Casa, 8-11 settembre 2011. La strategia di Macef pone al centro l’eccellenza e l’italianità, con una presentazione appassionata e completa del pianeta lifestyle e un’attenzione particolare alle attuali esigenze di mercato nonché alle più recenti occasioni di consumo. www.macef.it

FIERE EUROPA 2011 CHRISTMAS WORLD Messe Frankfurt Francoforte 28 Gennaio - 1 Febbraio www.christmasworld.messefrankfurt.com

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SPRING FAIR BIRMINGHAN NEC National Exhibition Center Birmingham 6 - 10 Febbraio www.springfair.com

è svolta recentemente a Milano la quarta S iedizione del Premio Europeo “Donna Terziario” promosso dal Gruppo Terziario Donna di Unione Confcommercio Milano per le imprenditrici che, nelle quattro regioni “motore d’Europa” - Lombardia, Baden Württemberg, Catalogna, Rhône Alpes - hanno dedicato la loro vita al terziario, nell’economia così come nel volontariato. All’incontro hanno partecipato, con Maria Antonia Rossini, presidente del Gruppo Terziario Donna, l’assessore Mariolina Moioli, Monica Guarischi, delegata del presidente della Lombardia Roberto Formigoni per la promozione delle pari opportunità, e l’assessore al Commercio, Turismo e Servizi, Stefano Maullu. In questa circostanza sono state premiate dieci imprenditrici lombarde tra le quali il Presidente dell’ associazione “ART Arti della Tavola e del Regalo”, Donatella Galli con la motivazione: “Le molteplici iniziative promosse, le campagne di comunicazione, i concorsi a premio organizzati, i prodotti editoriali conclusi, i progetti espositivi tramite internet nonché le manifestazioni pubbliche realizzate con grande impegno, testimoniano il grande ruolo svolto da Donatella Galli per la promozione del settore della tavola, della casa, della convivialità non solo in chiave economica ma anche sociale e culturale”. www.art-tavolaregalo.it

AbitaMi Decor&Design Lab Premio a Donatella Galli

AMBIENTE FRANCOFORTE Messe Frankfurt Francoforte 11 - 15 Febbraio www.ambiente.messefrankfurt.com TARÌ STILE IN CASA Marcianise (Caserta) 4 - 7 Marzo www.tari.it TASTE FIRENZE Stazione Leopolda 12 - 14 Marzo www.tastefirenze.it SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE Fiera di Milano Rho 12 - 17 Aprile www.cosmit.it PROPOSTE Villa Erba Cernobbio 4-5-6 Maggio www.propostefair.it

FIERE 2011 NEL MONDO BIG + BIH Bangkok International Gift+Houseware Fair Operatori: 19-22 Aprile Pubblico: 23-24 Aprile www.bigandbih.com NY INTERNATIONAL GIFT FAIR New York 29 Gennaio 3 Febbraio www.nyigf.com

FIERE SETTEMBRE 2011 MAISON&OBJET PARIGI Paris Nord Villepinte Parigi 9 - 13 Settembre www.maison-objet.com MACEF MILANO Fiera Milano Rho Milano 8 - 11 Settembre www.macef.it 230



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BIG+BIH International Gift Fair Bangkok TESTO PATRIZIA TABONE FOTO ARCHIVIO BIG+BIH

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iunta alla 30° edizione nell’ottobre 2010, con 15 anni di manifestazioni semestrali, la BIG+BIH di Bangkok è la vetrina più autorevole e significativa del lifestyle asiatico, che assorbe e rielabora le più attuali istanze del design contemporaneo nel solco della secolare tradizione manifatturiera siamese. La fiera è organizzata dal Dipartimento per il Commercio Estero (DEP) in collaborazione con la Lifestyle Products Federation, che associa i produttori thailandesi di articoli per la tavola e la casa, per la decorazione d’interni, i regali, i giocattoli, la cartoleria e le aziende manifatturiere del nord della Thailandia, rinomate per l’alto livello di qualità artigianale. L’evento è ospitato al BITEC (Bangkok International Trade and Exhibition Centre) di Bangna, uno dei quartieri della capitale, agevolmente raggiungibile dall’aeroporto internazionale e dotato di prestigiose infrastrutture alberghiere. Ogni edizione accoglie circa 80.000 visitatori, provenienti da ogni continente - in particolare Asia 232

e Australia ma anche Europa e America -, richiamati dall’elevata qualità intrinseca dei prodotti presentati e dalle opportunità offerte al B2B. I padiglioni presentano oltre 600 espositori di Thailandia, Hong Kong, Corea del Sud, India, Pakistan, Vietnam, Cambogia, Laos, Indonesia, Myanmar e si sviluppano in tre settori: il BIG per la decorazione d’interni, il tessile, la regalistica, la cartoleria e i prodotti per le spa, la Design Hall dedicata ai talenti emergenti del design thailandese (Talent Thai), e il BIH per casalinghi e accessori bagno. Valori culturali, di tradizione artigianale come di design, sono il segno di quella ‘anima d’Oriente’, che si respira tra i padiglioni del BIG+BIH, con uno sguardo attento alle nuove proposte, a cui sono dedicate le iniziative più stimolanti. A partire dalla 10° edizione il Design Forum presenta, all’ingresso della fiera, una selezione dei prodotti dell’area lifestyle, che spiccano per design e qualità e che interpretano le tendenze per il biennio successivo. Gli oggetti, circa 100, sono scelti da quattro rappresentanti di riviste


BIG+BIH BANGKOK In queste pagine: da sinistra, gli stand dedicati al design, con “Talent Thai Now” per le proposte dei giovani designer thailandesi, come i vasi e i tappeti di tessuto intrecciato e ciottoli “Peakchan”del designer Thitiporn Chanawangsa , con “DEmark” per gli oggetti insigniti del marchio di eccellenza per il design 2010, e “Designer of the year”, per la vetrina dei designer premiati nel 2010. Qui a fianco, esempi della pregevole maestria artigianale siamese nella lavorazione di materiali naturali e di coloratissime creazioni in plastica, come le sedie “Pop chair” di Pioneer International.

BIG+BIH GIFT AND HOUSEWARE FAIR È L’EVENTO FIERISTICO SEMESTRALE PIÙ ACCREDITATO DEL SUD-EST ASIATICO PER LE TENDENZE DI DESIGN NELLA DECORAZIONE D’INTERNI E NEI COMPLEMENTI D’ARREDO internazionali di settore e vengono in parte ambientati in scenografie caratterizzate da un filo conduttore, che richiama stili di vita (Vegetal Fantasy, Tales&Poetry, Fresh Flowers e Colorama nell’ultima edizione), e in gran parte sono segnalati nei relativi stand dei produttori. Davanti all’ingresso della Design Hall, il padiglione interamente dedicato al design, lo stand del “DEmark”, il marchio di eccellenza nel design creato nel 2008 dal DEP, in collaborazione con le organizzazioni giapponesi per il commercio estero e il design industriale. Il riconoscimento ha lo scopo di segnalare le aziende e i prodotti thailandesi che si distinguono per creatività, funzionalità e sensibilità ambientale nei settori del lifestyle, della moda, dell’industria e del packaging alimentare e cosmetico, presentandoli anche al Good Design Award in Giappone. Il design può essere un incentivo per assegnare valore aggiunto a un prodotto di qualità e consentirgli di distinguersi nel mercato globale, per questo motivo una particolare attenzione è riservata ai giovani

talenti thailandesi, che hanno saputo coniugare l’alto livello qualitativo della tradizione manifatturiera locale con le più attuali tendenze di design, di fashion e i materiali d’avanguardia, conquistando una fama internazionale. A questi giovani designer sono dedicati gli stand “Talent Thai Now” e “Talent Thai Next” all’ingresso della Design Hall. La grande cura e attenzione dell’industria manifatturiera siamese per produrre o riprodurre oggetti di notevole qualità nel solco della tradizione artigianale locale viene inoltre tutelata e favorita dal SACICT, l’organismo ufficiale presente con un proprio spazio all’interno della fiera che, con una propria sede esterna per punti vendita, aree espositive e incontri programmatici, promuove le più alte e significative espressioni dell’identità artigianale della Thailandia e di tutta l’area indocinese: tessuti di seta o lana realizzati con telaio a mano, raffinata ed esclusiva oreficeria in oro, argento e pietre preziose, accessori in fibre naturali sapientemente intrecciate, originali ceramiche con decori tradizionali. 233


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BIG+BIH BANGKOK INTERNATIONAL GIFT AND HOUSEWARE FAIR La vetrina del lifestyle thailandese alla BIG+BIH mette in mostra oggetti per la tavola e la casa di grande tradizione artigianale e di elevata qualità, insieme alle nuove proposte interpretate dalle giovani generazioni di designer thailandesi .

Dal grande patrimonio d’arte e di cultura della Thailandia oggetti e complementi d’arredo di alto artigianato e di design, gioielli finemente lavorati e prodotti per le spa Elevati standard qualitativi e di design caratterizzano molti dei prodotti presentati al BIG+BIH, confermando la Thailandia come uno dei produttori più accreditati di articoli da regalo, oggetti decorativi e casalinghi. Mani esperte e sapienti creano oggetti eleganti e funzionali, che incarnano le tradizioni locali utilizzando materiali naturali come il legno di bambù e di mango. Una creatività e abilità straordinarie, tramandate di generazione in generazione da una tradizione plurisecolare, che affonda le proprie radici nella più autentica cultura 234

siamese, ricca di grande sensibilità artistica e amore per la natura. Durevoli ed eco-sostenibili, in quanto realizzati artigianalmente con materiali naturali nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, i prodotti thailandesi soddisfano le richieste dei consumatori più esigenti, regalando l’emozione di un oggetto carico di profondo significato culturale. Bangkok vi attende, con la sua squisita ospitalità, per l’edizione del BIG+BIH di primavera, dal 14 al 24 aprile 2011. www.bigandbih.com



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Tarì Stile in Casa DAL 4 AL 7 MARZO AVRÀ LUOGO AL TARÌ DI MARCIANISE LA PRIMA EDIZIONE DI “STILE IN CASA” UN EVENTO DEDICATO AI MIGLIORI BRAND DI COMPLEMENTI CASA E TAVOLA TESTO MARIELLA ORLANDO FOTO ARCHIVIO IL TARÌ

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IL TARÌ In queste pagine: a sinistra, panoramica del complesso de Il Tarì con evidenziati i due nuovi padiglioni fieristici che ospiteranno la manifestazione “Tarì Stile in Casa”. Dettagli degli stand modulari con preallestito di alto profilo.

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uattrocento aziende stabilmente presenti, 800 milioni di euro di fatturato l’anno, 400.000 operatori presenti annualmente, 20 designer interni e 200 studenti per i corsi di design e creatività. Sono i numeri de Il Tarì, Centro Orafo per operatori del settore, nato nel 1996 a Marcianise, nell’area industriale di Caserta grazie all’esperienza dei migliori orafi napoletani. Organizzatore di eventi fieristici di eccellenza, Il Tarì è diventato un riferimento insostituibile attraverso “Mondo Prezioso”, il più importante evento del centro-sud dedicato al mondo del gioiello, che si tiene presso i padiglioni de Il Tarì con cadenza semestrale. Prevista a breve un’importante novità: dall’evoluzione di “Design & Ambiente”, salone dedicato al mondo del regalo e delle liste nozze, nasce “Tarì Stile in Casa”, in calendario dal 4 al 7 marzo. Un avvenimento riservato agli operatori del settore del complemento di arredo, della tavola e del gourmet, dedicato al trade più attento ai prodotti innovativi e di alta qualità in grado di attrarre clienti qualificati anche grazie alla presenza di grandi brand. Nella scelta della data, così come nella linea di comunicazione marcatamente indirizzata al design, “Tarì Stile in Casa” intende rispondere nel modo più idoneo alle esigenze del mercato e proporsi come evento di richiamo per tutto

Protagonista di Tarì Stile in Casa è un nuovo modo di concepire il punto vendita: un vero e proprio concept store, giovane, attento al design e alle tendenze in tavola il centro-sud. Sviluppato nei due nuovi padiglioni acquisiti nel 2008, “Tarì stile in Casa” consta di una superficie di 2.800 mq con 175 stand preallestiti disponibili in moduli a partire da 16 e 32 mq. Un’esperienza professionale di livello altissimo, coadiuvata da servizi creati appositamente, dal lay-out degli stand alla comunicazione visiva, dalle hostess all’organizzazione dell’ospitalità per visitatori e aziende espositrici. Il Tarì è una realtà fieristica in continua ascesa, a giudicare dal successo riscontrato nel 2010, che, oltre a “Mondo Prezioso”, ha presentato anche “Eccellenze. Il Salone del Lusso e del Buon Gusto”, un percorso dedicato alle eccellenze italiane, suddiviso in diverse aree tematiche che comprendono turismo e benessere, ambienti, sport e motori, arte, passioni, eleganza e gusto: “È il segno - spiega Gianni Carità, presidente del Tarì di Marcianise - che, pur in un momento di congiuntura ancora difficile, riusciamo a sviluppare un’azione di promozione forte del nostro centro e dei nostri prodotti”. www.tari.it

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FIERE E MANIFESTAZIONI

Alessi spa

Faber-Castell

Messulam spa

Ambiente

Via Privata Alessi, 6 28882 Crusinallo Omegna (Verbania) Tel. 0323 868611 www.alessi.com

FACAMA di A. W. Graf von Faber-Castell & C. Via Stromboli, 14 20144 Milano Tel. 02 430696.01 www.faber-castell.it

Via Rovigno, 13 20125 Milano Tel. 02 283851 www.messulam.it Distributore esclusivo in Italia di Lalique, Portmeirion, Spode, Jia Royal Copenhagen

Christmasworld Messe Frankfurt Italia srl Via Quintino Sella, 5 20121 Milano Tel. 02 8807781 www.messefrankfurt.com

Agricola Fabbriche Via Fabbriche, 2/3 A Lucignano (Arezzo) Tel. 0575 836152 www.agricolafabbriche.it

Arcucci Trade srl Via delle Padulette, 4/6 51011 Borgo a Buggiano (Pistoia) Tel. 0572 318288 www.arcuccitrade.it Agente in Italia di De Buyer, Revol, Roesle, Tramontina

Gianmaria Buccellati Via L. Mancini, 1 20129 Milano Tel. 02 5456633 www.buccellati.com

Giovanni Raspini srl Largo Torricelli, 1 52040 Pieve al Toppo (Arezzo) Tel. 0575 410330 www.raspini.it

Carlo Giannini spa

Lladró Italia srl

Via Caporalino, 9 25060 Cellatica (Brescia) Tel. 030 2520680 www.giannini.it

Via P. G. Biumi, 14 20128 Milano Tel. 02 27201787 www.lladro.com

Carlo Moretti srl

L’Oca Nera srl

Fondamenta Manin, 3 30141 Murano (Venezia) Tel. 041 736588 www.carlomoretti.com

Via Ugo Foscolo, 7 62010 Montecassiano (Macerata) Tel. 0733 290050 www.locanera.it

Charme Italia

L’Oro di Sciacca

Corso Re Umbeto, 13 10121 Torino Tel. 011 9454 588 Distributore esclusivo in Italia di Redifiori www.redifioritalia.com

Conti Creazioni s.a.s. Piazza G. Matteotti, 10 92019 Sciacca (AG) Tel. 0925 21660 www.orodisciacca.it

Corrado Corradi spa

Lamart Evergreen

Via Medici del Vascello, 8 20138 Milano Tel.02 5099421 Agente generale per l’Italia di Daum, KPM Porcellane di Berlino www.corrado-corradi.it

Via Juglaris, 8 10024 Moncalieri (Torino) Tel. 011 6406189 lamart@lamart.it Distributore esclusivo di Evergreen

DoHome

Mario Cioni & C. snc

Unitable srl Via Sandro Pertini, 3 20080 Carpiano (Milano) Tel. 02 9850961 www.unitable.it

Tondo Doni Via delle Ginestre, 28/30 50056 Capraia Fiorentina (Firenze) Tel. 0571 583861 www.mariocioni.com

ELLEFFE Design

Mesa sas

Via Alfredo di Dio, 195 28887 Ornavasso (Verbania) Tel. 0323 836502 www.lfdesignitalia.com

Via Don Capiaghi, 2 22070 Bregnano (Como) Tel. 031 778288 www.designmesa.com

240

Michielotto spa S. Antonio (Mantova) Tel. 0376 398187 www.michielotto.com Distributore esclusivo in Italia di Narumi, Royal Doulton

BIG+BIH Bangkok International Gift Fair Thailand Trade Office Milano Via Albricci,8 20122 Milano Tel. 02 89011467-478 www.thaitradeitaly.com

Modigliani ID srl Via Giambattista Vico, 1-3 00196 Roma Tel. 06 6781715 www.modigliani.it

Richard Ginori 1735 spa Viale Giulio Cesare, 50 50019 Sesto Fiorentino (Firenze) Tel. 055 42049.1 www.richardginori1735.com

Rivadossi Sandro &C. Via Gargnà, 41/A 25078 Vestone (Brescia) Tel. 0365 81481 r.a. www.rivadossi.it

Taitù 20085 Locate Triulzi (Milano) Tel. 02 90780606 Negozio: Via Bigli, 16 Milano Tel. 02 76005402 www.taitu.it

Villeroy&Boch Arti della Tavola Via Sandro Sandri, 2 20121 Milano Tel. 02 655 849.1 www.villeroy-boch.com

Wedgwood WWRD UK Ltd Sede Italiana P.za S. Ambrogio, 29 20123 Milano Tel. 02 91321493 www.wedgwood.com

WMF Italia spa Via della Meccanica, 24 37139 Verona Tel. 045 8393511 www.wmf.it

il Tarì scpa Ufficio Direzione Fiera Zona Asi Sud 81025 Marcianise (CE) Tel. 0823 517111 www.tari.it

Macef Rassegne spa c/o Fiera Milano spa Strada Statale del Sempione, 28 20017 Rho (Milano) Tel. 02 49976672 www.fieramilano.it

Maison & Objet Saloni Internazionali Francesi srl Via Caradosso, 10 20123 Milano Tel. 02 4343531 www.maison-objet.com

Proposte Proposte srl Viale Sarca, 223 20126 Milano Tel. 02 6434054 www.propostefair.it

Taste Pitti Immagine srl Via Faenza, 111 50123 Firenze Tel. 055 36931 www.pittimmagine.com


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