PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€
BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf
Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
Photto: ADeMaria/Canon
* X-Fire 90 Ltd.
X-Fire 105 Ltd.
X-Fire 112 Ltd.
90Lts
105Lts
112Lts
SSize 240x59cm
235x65cm 235x
235x69.5cm
Volume Volu
MFC SL2 32 Fin 200 2009 G-10 CNC
MFC SSL2 36 G-10 CNC C
MFC SL2 40 G10 CNC
Fin bo box Tuttle
Tuttle
Tuttle
R·S·S 4.5-7.0 R·S·
5.0-7.5
5.5-8.0
6.0 ± 6%Kgs 6%
6.5 ± 6%Kgs
Weight 5.6 ± 6%Kgs
Finian Maynard
rrd International Racing Team
Test is the ‘&’ between research & development. The new range of X-Fire Ltd 2009 Boards, are pure heavy duty tested shapes that have taken into account the latest slalom race designs and move forward. X-Fire 120 12 Ltd.
X-Fire 135 Ltd. L
5 shapes for all professional racing conditions, designed to dramaticaly improve comfort in navigation, smooth jibing and lightning acceleration. Real Slalom Machines.
*X-Fire Ltd 112
“Fastest Racing Board of German SURF Test 3/2009”
120Lts
135Lts
230x75cm 230x
225x85cm
MFC SL2 SL 40 G-10 CNC CN
MFC RC 48 G-10 CNC
Tuttle
Long Tuttle
6.0-8.5
6.5-9.0
6.7 ± 6% 6%Kgs
7.0 ± 6%Kgs
www.robertoriccidesigns.com www robertoriccidesigns com · iinfo@robertoriccidesigns.com
Linkdistribution - tel. +39 0362 337568 - info@linkdistribution.com - www.simmersails.net
ANNO XV - NUMERO 121 APRILE 2009
Vice-campione 2008 slalom, wave e freestyle. Andrea Rosati è senza ombra di dubbio il rider più completo del panorama italiano. Da almeno 10 anni al top delle classifiche italiane ed internazionali; una macchina da competizione che difficilmente sbaglia. Uno dei migliori waverider in Sud Africa. Funboard dedica la cover di questo mese a questo grande atleta italiano, con uno scatto proprio del Sud Africa, di uno spot radicale e di qualità, dove ancora una volta Andrea, in mezzo a tanti altri big, ha lasciato il segno.
DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it
Cristiano Zanni
REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno
•
ragno@hipow.com
GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com
RIDER MOVE
IN REDAZIONE Michele Ivaldi • thechamp@hipow.com Marco Melloni • marcom@hipow.com Katiuscia de Letteriis • adv@jmag.it FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani
•
Andrea Rosati Cut Back
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PLACE
Scarborugh, Sud Africa Liz/capesessions.com
FOTO DI
raffaellob@hipow.com
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Cataldo Albano, Fabrice Beaux, Manu Bouvet, Fabio Calò, Gilles Calvet, Valentina Crugnola, Finian Maynard, Mattia Pedrani, Francisco Porcella, Matt Pritchard, Andrea Rosati, Axel Reese, Kauli Seadi, John Skye, Edvan Souza. immagini: Cataldo Albano, Bogo, Gilles Calvet, John Carter, Rudy Castorina, Remi Dufour, Ovidio Ferrari, Loudovic Franco, Thorsten Indra, Sjaak van der Linden, Liz Metcalfe, Antonio Olivarez, Valerio Pedrani, Francisco Porcella, Axel Reese, Kerstin Reiger, Jean Souville, Benjamin Thouard, Darell Wong.
Finalmente ci siamo lasciati alle spalle l'inverno, e la primavera è alle porte. Anche quest'anno ho avuto la fortuna di trascorrere i mesi più freddi del nostro inverno italiano stando al caldo in Sud Africa. Ho potuto così toccare con mano l'attuale dilemma di scegliere tra single fin o twinzer. Non vi nascondo che ho avuto le mie difficoltà a capire cosa è meglio usare e quando. Per questo motivo vi proponiamo su questo numero di Funboard diversi articoli dove
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it
tenteremo di capire e soprattutto di fare la scelta giusta tra una o due pinne. E pensare che ora Kauli si è anche messo a sviluppare tavole con quattro pinne, per non parlare poi del leggendario thruster! Insomma nel panorama delle tavole wave si sta alzando un bel
AMMINISTRATORE DELEGATO
polverone, che penso inizialmente disorienterà la maggioranza dei windsurfisti comuni, ma
Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com
che porterà innovazione e crescita nelle tavole da wave. Bisogna pur essere positivi in questo
RESPONSABILE DIFFUSIONE Piero Monico • pierom@hipow.com
periodo di crisi! E la tendenza a sperimentare oppure a rimanere sul classico la si può anche
SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com
5 posizioni ci sono rider che usano tutte le configurazioni possibili di pinne.
facilmente notare dalla classifica del primo evento wave PWA della stagione, dove nelle prime Non dimentichiamoci però che alla fine, ancora una volta, ha prevalso il classico, con la
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA A&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.
vittoria di Josh Angulo con tavole single fin, anche se secondo molti avrebbe dovuto vincere Mr. Seadi, con le sue quattro pinne. Immergetevi in questo nuovo numero di Funboard e trovate le vostre risposte, sempre se le state cercando…
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano
Prima di lasciarvi alla lettura ci tengo a fare i migliori auguri di buona guarigione ad un collaboratore storico di Funboard, colui che ci aggiorna ogni mese con le news più inside dal
SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO ACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Roma tel +39 0665000808 - fax +39 0665000367 www.subacme.com - subscriptions@subacme.com MODALITA' DI PAGAMENTO C/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 Isola N/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca Sella Ag.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFT SELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367 e-mail: subscriptions@subacme.com
centro del mondo del windsurf, Matt Pritchard, che ha rischiato veramente grosso in un incidente in motocross e proprio oggi mi ha scritto:” Motocross is the best feeling ever, flying through the air... There is nothing like it. It is not a question “if” you will get hurt, it is “when” you will get hurt. So take it easy and keep having fun!”.
Fabio I-720
>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio
STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234
Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), e MainSail (vela).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.
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DROPS REVOLUTION Il successo di Drops è dovuto in primo luogo al fatto che è stato il primo marchio italiano di tavole nel proporre soluzioni nuove e rivoluzionarie. Guardando alla storia recente è stata la prima azienda a produrre in custom finish ed in passato ha contribuito fortemente allo sviluppo dello shaping moderno scrivendo la storia del windsurf proponendo la costruzione sandwich in serie. La sfida di oggi non è concentrata sull'innovazione tecnologica, ma quella di rendere fruibile al più ampio numero di windsurfisti, l'altissimo standard qualitativo delle tavole moderne. Drops è pronta ad una nuova rivoluzione, offrire le migliori tavole sul mercato al prezzo più basso di sempre. L'obiettivo primario è quello di realizzare le tavole con il miglior rapporto qualità-prezzo del pianeta. Il rinnovamento e l'ampliamento della gamma sarà caratterizzato da un sensibile abbassamento del prezzo. Per raggiungere questo risultato Drops ha razionalizzato tutta la filiera ed è ora pronta per farvi arrivare direttamente a casa vostra le migliori tavole Drops di sempre al prezzo più basso mai raggiunto. La rivoluzione Drops permetterà al freerider tanto al waver incallito di avere ad un prezzo ridotto dalla strategia della vendita diretta, un prodotto al top nel sailboarding mondiale, cliccando sul sito www.drops.net/shop o semplicemente contattando Drops. Per info: Drops Boards, tel.: +39.075.841542; web: www.drops.net
PSP LA RIVOLUZIONE DEI NUOVI ALBERI CHALLENGER 2009 Gli alberi Challenger Sails della linea 2009 adottano diverse tecnologie, prima tra tutte il nuovissimo sistema protettivo esterno in poliammide PSP (Polyamide Skin Protection). Questa protezione è un brevetto internazionale. La Challenger è tra le pochissime aziende internazionali a poter utilizzare questa protezione PSP per il 2009. Questa nuova protezione in Polyamide verrà applicata a tutti gli alberi di alta gamma dal 75% di carbonio in su della produzione2009. Una pellicola invisibile, posta esternamente come strato finale della lavorazione, resistente all'abrasione, protegge la
SUN+FUN AGOSTO 2009 Sun+Fun in collaborazione con JP e il SurfCenter di Dahab di Harry Nass propone dei viaggi e l'iscrizione per chi è interessato a partecipare al SurfCamp JP con Micah Buzianis (US-34 pwa rider slalom) e Robby Swift (K-89 pwa rider slalom e wave). Il Camp si svolgerà tra il 20 e il 27 agosto. La partecipazione include corsi con Micah, Robby e vari istruttori, con videoanalisi, barca di appoggio, utilizzo gps e un programma di contorno; il tutto a 190 Euro. Il vincitore della gara finale porterà a casa una nuovissima tavola JP. Per prenotare il camp, il viaggio e il noleggio attrezzatura contattare: Sun+Fun tel. 0365-.918700, info@vacanzewindsurf.com. Ulteriori informazioni sul programma e prezzi si trovano sul sito: www.vacanzewindsurf.com/events
ERRATA CORRIGE L'atleta pugliese Ivan Zecca (I-601), attualmente in Australia, per la stagione 2009 userà le tavole Quatro e non Goya come scritto erroneamente nel redazionale di Funboard n°120. Ci scusiamo per l'errore e vi informaimo che per qualunque informazione relativa al marchio Quatro potete ora contattare il nuovo distributore City Surf Tirrenia: tel.050.33021; web: www.citysurf.it
DROPS ENTRA NEL MONDO DEI SUP Insieme a Patrice Guénolé, nel ruolo di shaper e rider, Drops promuove una linea completa di SUP e pagaie. 8 tavole, progettate per quelli che vogliono il meglio del meglio. L'Ours ha fatto un gran lavoro sugli shape Gong per migliorarli e portarli ad un livello superiore per Drops. Ha anche disegnato 2 nuovi shape, 10'6 e 10'11 che sembrano proprio le miglior tavole mai prodotte. Disponibili ad aprile, on line su www.drops.net, o contattando direttamente info@drops.net, o al 075.841542; a 799 Euro e con una tecnologia Highteck overboosted, queste tavole sono tra le più leggere e performanti per tutti. 2 stili: prua a punta o stondata, 4 shape per ogni stile, di cui 2 compatti e 2 slanciati. 14
superficie in carbonio contro l'abrasione ed eventuali impatti e/o colpi accidentali, ed aumenta di molto la resistenza alle microfratture esterne del carbonio. Anche dopo un lungo utilizzo, l'albero risulta ancora nuovo a vedersi, mantenendo intatti sia la sua robustezza che le sue performance. Inoltre la nuova colorazione abbinata alla PSP è stata studiata in collaborazione con il centro R&D per dare maggior protezione alla struttura dell'albero anche dall'esposizione al sole ed eventuali sbalzi termici. Questi alberi, da anni ormai al top delle preferenze di vendita, anche da parte di rider “non velati” Challenger, per qualità, tecnologia, affidabilità e performance, per la stagione 2009 sono stati aggiornati ed ulteriormente sviluppati con le nuove tecnologie disponibili. Tutti i modelli di alberi 2009 sono costruiti con la consolidata tecnologia Pre-Preg. Ogni albero è stato accuratamente studiato e sviluppato per rendere il massimo delle prestazioni sulle vele CHS e migliorare le loro performance di potenza, stabilità di profilo e accelerazione. La linea top di gamma, viene prodotta in Italia con alte percentuali di carbonio, adotta un particolare mix di compositi realizzato con carbonio ad alta resistenza e carbonio ad alto modulo preimpregnati con una speciale resina epossidica che permette di ottenere caratteristiche di elevata elasticità ed alta tecnologia. In questo viene assicurato un'incredibile risposta dinamica e un reflex eccezionale con alberi estremamente leggeri e robusti. Gli Alberi CHS, adottano lo standard di curva Costant e si possono utilizzare su gran parte delle vele disponibili sul mercato. Per info: info@challengersails.com - web: www.challengersails.com
ALBERTO MENEGATTI, CAMPIONE ITALIANO SLALOM, HA SCELTO SIMMER PER IL 2009
ROBY SMART E ROBOTTINO: 800 USCITE SICURE CON XTR TECNO LIMITS
Nel 2008 Alberto Menegatti è riuscito ad emergere nel panorama italiano conquistando il titolo di Campione Italiano, vincendo tutte le tappe per l'assegnazione del titolo. Alberto è riuscito a vincere inoltre la One Hour, la Garda Lake Crossing e la Wind's Bar Cup riuscendo così ad aggiudicarsi gli eventi più importanti a livello nazionale. Dopo un'intera stagione spesa anche a livello internazionale Alberto si è accorto che era obbligatorio rinnovare il rapporto con Starboard, l'unico marchio in grado di dare il 100% in tutte le condizioni di vento ed acqua. Si è però accorto allo stesso tempo che per vincere in campo internazionale la bravura non sarebbe bastata e per questo motivo ha passato tutto l'inverno a testare le vele slalom dei vari marchi presenti sul mercato, deciso ad arrivare per il 2009 con il materiale migliore. Dopo svariati test che sono durati fino a fine gennaio Alberto Menegatti ha optato per Simmer. Simmer, presente e leader da anni nel settore wave, nel campo del racing non ha mai avuto un programma così definito e competitivo come quest'anno, ed è stato uno degli ultimi marchi che ha avuto il piacere di testare. Con sorpresa è stata la vela che più ha stupito e dato ottime impressioni. Diverse novità nel modello 2009, prima fra tutte il “Dynamic Compact Clue”, per avere potenza nel vento leggero e di scaricarla quando si entra in una raffica. L'assetto della vela rimane sempre costante, e grazie a ciò il range della vela si è notevolmente allargato. Questa innovazione introdotta da Simmer sarà senza ombra di dubbio della stessa portata dell'introduzione di qualche anno fa della tasca larga, poi ripresa da tutti i marchi come una necessità per rimanere sul mercato. Dopo aver provato le Simmer di Ben Van Deer Steen in Sud Africa, fresco vincitore del Mondiale Slalom IFCA, ed essersi reso conto delle qualità della vela non è stato difficile scegliere la veleria con la quale collaborare.
XTR: 800 uscite garantite. Robysmart, atleta Tecno Limits dal 2004 e Robottino (detto così perché esce fisso a Jericoacoara dal 2005 tutti i giorni 5 ore al giorno con vento tra i 20 e i 40 nodi) ci hanno aggiornato sui risultati dei test di 4 anni sui boma XTR. Consegnato a dicembre 2005 il primo XTR a entrambi ecco che il boma naviga ancora come prima. Hanno sostituito solo il grip con la modica cifra di 60 Euro e le clip nuove in acciaio 316 marino e la nuova plastica più morbida. Inoltre ora c'è la nuova maniglia RDM che permette di mettere il boma senza più utilizzare il gommone dando molta più rigidità al boma e aumentando il contatto diretto tra boma e albero. Inoltre, la comodità di poterlo spostare su e giù in acqua è finalmente cosa facile (con il gommone prima era molto più difficile). Il rig si alleggerisce di 100 grammi senza più il gommone. Quindi, con soli 33 Euro di maniglia e 60 di re-grip e clip avete fatto il tagliando del vostro boma che ha all'attivo 800 uscite. Se quindi ai tempi dell'acquisto la cifra sembrava alta, ora non dovrete più cambiarlo e potrete fare solo il tagliando migliorando un prodotto già efficiente e affidabile. Le nuove maniglie RDM montano solo l'albero piccolo e sono montabili anche su tutta la gamma di boma in alluminio King Ergal e Myto T6. Per info: www.tecnolimits.com
DARIO TROIANI CON GAASTRA
L'atleta romano Dario Troiani entra a far parte ufficialmente del team nazionale Gaastra sails grazie al sostegno di Hawaiian Surfing e dei suoi duri allenamenti. Dario per il 2009 utilizzerà le vele Manic HD tutte tramate e rinforzate per le sue session di wave e freestyle nelle acque smeraldine del nord Sardegna. Inoltre lo si vedrà utilizzare anche le Poison, le più potenti e on shore wave sail, spesso più indicate per le condizioni del mediterraneo. Dario ci tiene a ringraziare in particolare le persone che hanno permesso tutto questo, Enrico in primis e Luis.
NICOLO' VIOLATI CON 99 CUSTOM BOARDS Nicolò Violati:“ Ho scelto di tornare al passato con un occhio al futuro. Il Custom Made ha sempre caratterizzato la crescita dello stile di tutti noi... che abbiamo vissuto il progresso dello sport dagli anni '80 fino ad oggi. Il mio windsurf è
sempre motivato dalla voglia di progredire nello stile e nelle manovre. La mia esperienza mi stimola a produrre idee e condividerle con i miei amici. Tutto questo applicato alla mia tavola, esattamente così come la vorrei, nelle linee, nel volume, nell'estetica... direi che 99 oltre ad essere una opportunità per me, lo è anche per tutti quelli che vogliono avere una tavola che si adatti perfettamente al proprio stile!”. Cesare Cantagalli commenta:” Nicolò Violati rappresenta una pilastro del windsurf laziale e nazionale. Un rider di alto livello che ha maturato grande esperienza. Anche se non vanta di un curriculum ricco di risultati in gara è comunque considerato tra i più talentuosi riders Italiani. Il nostro rapporto legato da una profonda stima e amicizia ventennale sia con me che con Gianni, non poteva che fondersi nello spirito di questo nuovo marchio, ed è come se ne facesse parte da sempre... Niccolò avrà dunque la possibilità di esprimersi al meglio nel suo SoulRiding. Sarà finalmente nella condizione di sviluppare e disegnare le sue tavole così come ha sempre desiderato. Il suo supporto nei test e nella progettazione contribuirà notevolmente alla crescita e sviluppo delle nostre nuove tendenze e la sua maturata esperienza in questo settore, produrrà sicuramente idee e input positivi. Siamo veramente felici e onorati dalla sua scelta e contributo al nostro nuovo progetto. Welcome in 99 Nico!”. Tel: info-sales:338 2824999 - Factory: 0574 870224; web: www.99customboards.com; e-mail: info@99customboards.com 15
30 STAGIONI DI SUCCESSI PER IL SURFSEGNANA Inizia il 10 aprile la 30a stagione al SurfSegnana, anche quest'anno all'insegna dello sport e del divertimento, con tante novità e proposte per tutti per celebrare al meglio i 30 anni di continui successi del centro di Marco Segnana. Il SurfSegnana di Torbole, riconosciuto a livello internazionale come la migliore e più attrezzata scuola di windsurf d'Europa, è pronto a ricevere gli appassionati ed i neofiti windsurfisti e velisti di tutte le età, dai 5 anni in su. La professionalità e la competenza degli istruttori, la disponibilità del miglior materiale presente sul mercato e le soluzioni didattiche nuove ed estremamente efficaci, concorrono alla realizzazione di una formula vincente che consente ad ognuno di imparare divertendosi. Tra le oltre 500 nuove tavole Mistral 2009 e Hifly, equipaggiate con vele North Sails 2009, a noleggio e a disposizione dei partecipanti ai corsi. I catamarani TopCat e le derive RS completano l'offerta per godere appieno del fantastico vento del Garda. Ma non solo: il SurfSegnana è anche organizzato per consentire il rimessaggio windsurf direttamente sulla spiaggia per tutti coloro che preferiscono usare la propria attrezzatura. Presso i 7 centri è inoltre possibile noleggiare le fantastiche mountain bike della gamma Whistle per escursioni sui sentieri più belli della zona. A disposizione di tutti, anche non surfisti, una superficie di 10.000 mq di prato in riva al lago, il bar, la tavola calda, docce e l'ampio parcheggio, a dimostrazione che al SurfSegnana nulla è lasciato al caso. Importanti accordi con i migliori hotel, residence e campeggi della zona, consentono inoltre di usufruire di condizioni speciali per week end (a partire da 169euro per 2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso e 3 di noleggio surf e bike) o intere settimane (a partire da 299euro per 6 notti con prima colazione, 3 giorni di corso e 7 di noleggio surf e bike). La segreteria è sempre a vostra disposizione, per qualsiasi informazione e preventivi su misura: tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail info@surfsegnana.it; web www.surfsegnana.it
CENTRO STARBOARD SUL LAGO D'ISEO
SURF TRAINING AL TABO
Inizia il 1° maggio la quarta stagione allo Sportaction, all'insegna del divertimento e della professionalità. Il centro, situato nella zona più ventosa del lago d'Iseo, tra Lovere e Riva di Solto, è attrezzato con tavole Starboard, vele Simmer sia per principianti che per esperti e Santa Cruz. Presso Sportaction potrete frequentare ogni tipologia di corso, sicuri di raggiungere il vostro obiettivo grazie alle aggiornate tecniche d'insegnamento adottate e sviluppate da Fabio, dopo la decennale esperienza al lago di Garda. Oltre alle tavole e vele pronte all'uso, potrete noleggiare anche le canoe per le fantastiche escursioni lungo le coste o utilizzare le Mountain Bike Specialized (front sospended) alla scoperta del territorio circostante. Ma non solo: Sportaction è anche vela, qui potrai imparare l'arte della navigazione a vela o semplicemente farti accompagnare per un suggestivo tour fra le isole del lago d'Iseo. Il centro è operativo da maggio ad ottobre. Per info: www.sportaction.it; info@sportaction.it; tel. 3409843097.
Sulla scia del successo dei Surf Camp per bambini e ragazzi, Tabo Surf Center organizza il primo Surf Training dedicato agli adulti sul Lago di Como. Si tratta di una full immersion di 4 giorni dal 30 aprile al 3 maggio appositamente studiata
ION QUANTUM SERIES Quantum Series, è la linea di mute top di gamma ION, questa serie di mute è caratterizzata dall'utilizzo dei materiali migliori disponibili sul mercato, lo stile tecnologico è pulito. La morbidezza del neoprene è quella massima, questa muta è calda e confortevole. Particolarmente indicata per il windsurfista più esigente saprà farsi valere anche nelle condizioni più estreme. I nostri team rider la amano. Disponibile presso tutti i rivenditori ufficiali ION sparsi sul territorio nazionale. Per info: www.ion-essentials.com
per chi si avvicina o è già al livello funboard: la didattica infatti parte dall'uso delle strap e partenza dall'acqua, prevede la strambata power e tutte le sue varianti, e arriva fino alle basi del freestyle. Per garantire il maggior numero possibile di entrate in acqua, Surf Training è organizzato in forma itinerante: pur facendo base a Gera Lario sono previsti spostamenti con i mezzi del Tabo a caccia di vento su tutto il Lago di Como, incluso Valmadrera al mattino presto. Il programma, ricco di appuntamenti, è pensato per dare lo stimolo e la preparazione necessaria per affrontare la stagione estiva al meglio. Sebbene sia consigliabile partecipare alla formula all inclusive comprensiva di vitto e alloggio, è possibile scegliere anche la formula solo corso, tutto con nuove tavole RRD e vele Simmer 2009. Il programma è disponibile sul sito www.tabosurf.com. Per info Tabo Surf Center 0344 94062, oppure info@tabosurf.com
CONCA WINDSURF
VASCO RENNA SURF CENTER
Ormai é ora di abbandonare lo snowboard e ritornare in acqua! La Conca Windsurf riaprirà ai suoi amici venerdì 10 aprile 2009 e resterà aperta fino a domenica 11 ottobre. Confermati gli sponsor tecnici JP-Australia e Neil Pryde di cui la Conca è l'unico Test Center ufficiale in Italia dove potrete provare tutta la gamma di tavole e vele 2009! Per l'abbigliamento la Scorpion Bay vestirà sempre tutto lo staff con la nuova collezione 2009 ricca e coinvolgente. Lino, Max e o staff della Conca di Torbole vi aspetta quindi per un'estate di ... vento e nuove emozioni!!! Per info: Tel:0464.548192; web: www.windsurfconca.com; e-mail info@windsurfconca.com
Dal 24 aprile 2009 a Torbole riparte il windsurf con il Vasco Renna Professional Surf Center con importantissime novità. Da quest'anno il centro di Vasco è ancora più vicino al lago infatti le gabbie del materiale sono state spostate proprio
accanto alla spiaggia, così planare con tutti i modelli 2009 delle nuovissime tavole Fanatic e delle vele Gaastra sarà ancora più facile così come sarà inperdibile la straordinaria occasione, da fine luglio di provare, prima di chiunque altro, le nuovissime tavole Fanatic 2010 non ancora sul mercato. Oltre a questo, fare windsurf nel centro di Vasco Renna significa, come sempre, scegliere una scuola professionale con una trentennale esperienza nell'insegnamento del windsurf e navigare in acque sicure dove ogni tuo passo sulla tavola viene seguito da un team di istruttori professionali. Inoltre con Vasco puoi viaggiare senza rischi e senza alcuna fatica avendo la possibilità di scegliere, tra molteplici offerte e straordinari last minute, il tuo soggiorno in hotel o appartamento più affitto o corso di windsurf. Da quest'anno direttamente on line in qualsiasi momento potrai avere il preventivo per la tua vacanza entrando sul nuovo sito www.vascorenna.com. Non solo potrai essere protagonista dei Vasco Renna Professional Windsurf Events 2009: dal 5 al 9 agosto terza tappa del X-Ray Talent Factory; dal 9 al 16 agosto King of the Freetyle stage con Raimondo Gasperini; dal 12 al 13 settembre Surfestival Young stage. Per Info: Vasco Renna Surf Centr , tel. 0464.505993, fax 0464.506254, web:www.vascorenna.com, e-mail:info@vascorenna.com.
LA RAMPA RED BULL È DA ORA DISPONIBILE! Red Bull e Forevents hanno il piacere di comunicare che dall'inizio di aprile 2009 la rampa Red Bull da windsurf sarà messa a disposizione delle organizzazioni che ne faranno richiesta, previa conferma disponibilità da parte dello staff Red Bull. La rampa è uno strumento unico e potrà dare grande valore aggiunto ai vostri eventi o photoshooting. Grazie all'esperienza maturata lo scorso anno con atleti del calibro di Raimondo Gasperini, Andrea Rosati, Sergio Cantagalli, Nicola Spadea e tanti altri, abbiamo apportato alcune modifiche volte a migliorarla tecnicamente ed a consentirne l'utilizzo su ambedue le mura. Per un utilizzo ottimale della nostra rampa, abbiamo sviluppato una scheda contenente i servizi che si richiedono all'organizzatore degli eventi, in cui sarà usata la rampa, a garanzia di una corretta gestione logistica della stessa. Per chi è interessato all'uso della rampa, si invita a farne richiesta quanto prima poiché si sta stilando un calendario di date con le richieste già pervenute e confermate. Per ulteriori informazioni, chiarimenti, costi, etc. contattare: pino.bucci@virgilio.it
FRANCISCO PORCELLA 11° AL PWA DI CABO VERDE CON MAVERX STILO 300 Maverx è lieta di avere anche per il 2009 nel suo team un rider del calibro di Francisco Porcella. Francisco ha passato l'intero mese di febbraio a Cabo Verde per allenarsi e poi per partecipare alla prestigiosa tappa di apertura della stagione
SLALOM DROPS Gli slalom della Drops sono stati da sempre un punto di riferimento per tutte le aziende produttrici. Dopo qualche anno di tavole veloci ma pensate per un freerider evoluto Drops ha voluto riaffermare la sua leadership nel campo delle tavole super veloci sviluppando due super slalom. I Kranz sono due tavole concepite per vincere in regata, ma grazie ad una nuova politica commerciale possono essere comperati da chiunque ad un prezzo estremamente più basso dei suoi diretti competitor. Il Kranz 75 è una tavola velocissima dotata di un grandissimo controllo e di un'eccellente capacità di strambare, questo permette di vincere una regata ma anche di divertirsi molto di più che su un normale freeride. Il Kranz 85 è una tavola con un'eccellente velocità finale ma caratterizzata da un range di utilizzo più spostato verso le condizioni di vento leggero, ideale sui laghi o per planatone in estate nelle giornate di poco vento, in mano ad un'atleta di livello diventa un'arma invincibile nelle gare di slalom con vele grandi. Per info: Drops Boards, tel.: +39.075.841542; web: www.drops.net
PWA wave di Ponta Preta. Fedeli compagni di avventura di Francisco sono stati i suoi perforanti alberi Maverx Stilo 300 che gli hanno garantito la fiducia necessaria a spingere oltre i suoi limiti nelle difficili e impegnative condizioni di Ponta Preta, dove è necessario avere un albero robusto per sopravvivere alle inevitabili frullate e visite alle rocce di questo fantastico spot. E quale miglior inizio di stagione per Maverx e per Francisco se non con un ottimo piazzamento? Francisco è riuscito ad ottenere uno splendido 11° posto, consacrandolo il miglior waverider italiano dopo il mitico Cesare Cantagalli, in una gara dove il talento e il fiuto per le onde contano molto. Francisco dopo un primo tabellone sfortunato, si è rifatto nel double passando heat su heat a suon di mega Aerial e battendo nomi di prestigio internazionale come Alex Mussolini, John Skye, Klaas Voget e Riccardo Campello. Ottenere un risultato come quello di Francisco non è stato facile in mezzo a tutti i big, e ancora una volta dimostra il talento indiscusso del sardo-hawaiiano quando si tratta di fare delle belle curve sulle onde e gratifica la preziosa collaborazione tra Francisco e Maverx. Per info Maverx: web www.maverx.it; tel. 051.6605154.
AL360 BOMA RACE 100% CARBON L'azienda di Provaglio d'Iseo annuncia la nascita di una nuova e prestigiosa collaborazione con il 12 volte campione del mondo Bjorn Dunkerbeck, che svilupperà e testerà i boma race AL360. A solo un anno dalla nascita dei fratelli minori slalom, nasce ora il Boma Race, 100% carbon monoscocca, testato da Bjorn Dunkerbeck negli spot più ventosi del mondo. Arriva ora il via libera da parte sua alla produzione affermando che in tanti anni di windsurf non ha mai provato dei boma con un confort e rigidità come AL360. AL360 Race è stato realizzato con le migliori fibre di carbonio presenti sul mercato, per offrire il massimo della rigidità e della resistenza. Particolare attenzione è stata posta allo studio sull'evoluzione delle nuove vele che negli ultimi anni hanno portato un grande cambiamento nella disciplina race, portando le prestazioni ai massimi livelli. Tale innovazione richiedeva un nuovo boma, con nuove curve studiate sui profili velici delle nuove vele in modo da offrire il massimo confort in andatura. L'obbiettivo è di mantenere il profilo velico in ogni condizione di vento, lasciando esprimere al massimo il progetto del velaio. I tubi del boma sono costruiti in un solo pezzo monocoque, senza incollaggio fra le parti. Il diametro dei tubi ridotto a 29,5cm, che unito alle nuove curve ergonomiche e alla sezione ergotrigonomica dei tubi, conferiscono alla struttura del boma una elevata rigidità e un ridotto sforzo agli avambracci, per consentire un uso prolungata in condizioni estreme. Rivestiti in soft grip dual density per una migliore presa, e con una vasta gamma di colori nella grafica, culatta e maniglia sono realizzati in nylon con 20% di elastomero. MISURE DISPONIBILI: 220 - 280 Race 230 - 290 Race 240 - 300 Race 250 - 310 Race Per info: tel. 030.9823128; e-mail: info@al360.it; web: www.al360.it/windsurf
NEIL PRYDE - THE FLY di Andrea Rosati La nuova nata in casa Neil Pryde, fortemente voluta da Mr. Seadi, è una vela che ha stravolto completamente la filosofia classica delle vele wave NP. La The Fly è un mix di esplosione, potenza e stabilità che la colloca in mezzo e agli estremi del programma vele wave-freewave. Un vero jolly. Le più gettonate sono le misure più piccole dalla 4.5 in giù. Proprio la 4.5 è il cavallo di battaglia della linea e vi assicuro che si può tranquillamente utilizzare come una 5.0 di metratura “normale”, ma anche come una 4.5 della stessa linea classica! Difficile da credere eppure chi l'ha provata o chi l'ha testata (test winner della rivista Surf Magazine Germany) ne è rimasto strabiliato. Le misure grandi invece sono più adatte a persone piuttosto pesanti e che vogliono molta potenza tra le mani, un po' come un'Alpha ma più compatta e più morbida. Ricordatevi che quando dovrete scegliere la metratura è come se aveste mezzo metro di vela in più e quindi regolatevi di conseguenza. Questo tipo di vela si abbina molto bene alle tavole di nuova generazione, twinzer. Infatti la forte accelerazione da la possibilità alla tavola di eseguire un raiding molto fluido e sempre veloce. La compattezza dell'albero combinata ad una morbidezza generale danno una neutralità nei momenti più critici che altre vele non riescono a dare. Insomma... provare per credere!!! Parola di Andrea Rosati. • configurazione: 4 stecche dalla 3.6 alla 4.8, 5 stecche dalla 5.1 alla 5.4 • programma di utilizzo: wave-freewave • misure: 3.6/3.9/4.2/4.5/4.8/5.1/5.4 • designer: Robert Stroj • importatore: Wurz, tel: 0471.962233 • website: www.neilpryde.com
FANATIC - RAY Sviluppato contemporaneamente al Falcon, la tavola da slalom, il Ray rappresenta il freerace più veloce mai prodotto da Fanatic. Il competitivo e veloce team race Fanatic ha partecipato attivamente allo sviluppo di questa tavola, mettendo a disposizione di Sebastian Wenzel, shaper Fanatic, tutta la sua esperienza in materia di velocità. Come si vede e si sente lo slalom ormai ha preso piede tra i surfisti comuni, e tutti sono attratti dalla velocità delle moderne tavole da slalom. Ma non tutti sono in grado di gestire le alte performance degli slalom attuali sviluppati da rider allenati e per uscire in condizioni di sovrainvelatura; partendo da questo concetto Sebastian, e il suo team, ha raggruppato tutti gli aspetti positivi appresi dallo sviluppo del Falcon combinandoli alle caratteristiche freeride catalogate nel vasto CAD data base, creando in questo modo la linea Ray. I 4 modelli Ray hanno esattamente lo stesso volume del nuovo Falcon ma con un centro e una poppa più stretti, per un maggiore controllo dei rail, un migliore comfort ed una agilità sorprendente in strambata. Il rocker line è stato combinato con quello del Falcon, in questo modo il Ray risulta una tavola estremamente veloce, ma alla portata di tutti. Non è una tavola facile dalle basse performance, ma è una tavola accessibile dalle alte performance. Il top PWA racer Cyril Moussilmni (F-71) considera il Ray la tavola ideale per le gare di long distance, come la Defi Wind e la RRD One Hour, grazie al suo maggiore comfort in andatura, ma senza compromettere troppo la velocità di punta. • programma di utilizzo: freerace • designer: Sebastian Wenzel • importatore: White Reef, tel: 0547.22756 • website: www.fanatic.com 20
RAY 95 misure: 245 cm x 59 cm x 95 lt - pinna: RAY G10 FIN 34cm - sail range: da 5.5 a 8.0 RAY 110 misure: 245 cm x 65 cm x 110 lt - pinna: RAY G10 FIN 37cm - sail range: da 6.0 a 8.5 RAY 125 misure: 245 cm x 70 cm x 125 lt - pinna: RAY G10 FIN 43cm - sail range: da 6.5 a 9.0 RAY 140 misure: 245 cm x 77 cm x 140 lt - pinna: RAY G10 FIN 49cm - sail range: da 6.5 a 9.5
ANTOINE ALBEAU FRA 192
GENERATION V – SET TO WIN
SLALOM 54 | 60 | 68 | 76 | 82 PRO EDITION LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO 54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg 60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg 68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg 76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg 82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.
ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata una decisione molto importante ed è per questo che ho testato accuratamente la 5° generazione delle tavole slalom e devo affermare che sono entusiasta. Planano veramente con anticipo, accelerano super veloci e sono facili da controllare. Con queste tavole JP sono pronto per il 2009 e non vedo l'ora di partire con la nuova stagione!”
OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , jp@oberalp.it, www.jp-australia.com
PICS: JÉRÔME HOUYVET
WWW.JP-AUSTRALIA.COM
© Thorsten Indra
Il Quad di Kauli Kauli Seadi stupisce sempre tutti e forse ancora una volta anticipa le prossime tendenze. Come ha già fatto con il twinzer, diventata la moda-tendenza del momento, ora è il turno delle quattro pinne. Da un anno sta testando e sviluppando prototipi con la configurazione quad e a Ponta Preta ha dato un assaggio delle potenzialità di queste tavole. Tutti hanno parlato del quad di Kauli e noi di Funboard siamo andati direttamente a chiedergli di parlarci del suo nuovo progetto. INTERVISTA DI Fabio Calò • FOTO DI John Carter/PWA
Il mondo intero ha visto la tua tavola con quattro pinne (quad) durante la competizione di coppa del mondo a Ponta Preta, ci potresti per favore illustrare le differenze e le sensazioni che provi usando twinzer, quad e pinna singola? Penso che abbia vari aspetti positivi e vi siano grandi vantaggi per vari modelli e shape di tavole. Io personalmente vedo il windsurf a modo mio, diversamente da tanti, e voglio quindi riuscire a capire a fondo le varie possibilità di ogni singola tavola, in modo da poter surfare onde diverse con approcci diversi. Penso che non sia il numero di pinne a fare la differenza ma quale sensazione particolare vogliamo trarre dalla tavola. È per questo che è stato introdotto il quad, per mixare la velocità e precisione del single fin durante il Bottom alla presa e controllo del twinzer durante il Cut Back. Quando hai iniziato lo sviluppo del quad e perchè? Ho cominciato a testarle nel 2008, quando uno shaper di nome Dirk mi ha chiesto di provare la sua tavola quad personale, sono rimasto davvero a bocca aperta e ho scoperto delle potenzialità di cui
non avrei potuto usufruire sulle tavole che usavo regolarmente… In quel momento ho capito che se avessi potuto adattare il concetto dei quad con i miei shape personali, avrei potuto ottenere dei prototipi devastanti… Da quel momento in poi mi sono concentrato sulla realizzazione di prototipi per poi trovare l'assetto ed il trim ideali! Per quale motivo hai già usato il quad alla tappa PWA di Cabo Verde? Ho sentito la necessità di credere alla mia convinzione ed alzare la posta gioco, senza paura di far scelte diverse, in quanto non penso ci siano scelte oggettivamente sbagliate. Sono convinto che se non hai una mentalità aperta ai cambiamenti, non sarai neanche incline ai progressi… Non ho paura di perdere, perchè ogni volta che capita, imparo e di conseguenza miglioro. Quando utilizzi il quad e quando il twinzer? Per caso utilizzi anche il single fin qualche volta? Nella maggior parte delle condizioni utilizzo ancora i twinzer o testo i quad, mentre i single fin solo per Pozo!
Pensi che il nuovo concetto di tavole twinzer possa aiutare il mercato a crescere? Penso proprio di si, e penso anche che, in generale, un surfista medio possa veramente godere dei vantaggi offerti da un twinzer e migliorare di parecchio il suo livello! Che tipo di pinne utilizzi sul tuo quad? Ho utilizzato dei prototipi realizzati appositamente da Maui Fin Company. In che modo cambierà lo shape della tavola per adattarsi alle quattro pinne? Sto ancora testando i prototipi di quad e ci sono ancora un sacco di cose da sperimentare ed imparare. Secondo te ci dovremmo aspettare un Kauli Pro Model Quattro pinne nel range ufficiale di tavole wave JP 2010? Per ora penso che i Twins funzionino ancora meglio e in condizioni più differenziate, ma ho una buona sensazione riguardo ai quad e ho appena cominciato ad utilizzarli, quindi vedremo cosa ci porterà il futuro.
Twinzer o Single Fin? Apertura dibattito: ”Come mi piace il twinzer, quelle pinnette piccole… Ma riuscirò a utilizzarla… Forse è meglio che non abbandoni il classic… Una bella single fin…”. “Help!”. Eh si mio caro amico windsurfer sei coinvolto nel dilemma di questa nuova generazione, a distanza di qualche anno dall'uscita del twinzer si fanno spazio, in maniera decisa, le due posizioni: buttarsi sul twinzer, oppure restare sul single. Considerando l'ultimo main event mondiale a Capo Verde, la leggenda del windsurf Francisco Goya, con il suo brand mono pinna, si è piazzato 5°; contemporaneamente Josh Angulo ha vinto la gara, anche lui con le sue tavole mono pinna. Entrambi con performance di Bottom e Cut Back da cardio… Sicuramente si riapre la finestra sul classic… Single forever? A voi l'ardua sentenza! Alcuni top rider italiani provano a fare chiarezza. INTERVISTA DI Fabio Calò
Da quanto tempo usi il twinzer? Ti sei trovato subito bene? Hai dovuto cambiare il tuo stile di surfata? Utilizzi ancora le tavole single fin? In che condizioni usi tavole single e quando twinzer? Tipo di onda, direzione del vento? Parlaci nello specifico delle seguenti caratteristiche: planata, waveriding, jump, usando l'opzione single o twin? In quale modo devi surfare l'onda con il twinzer? E con il single fin? Per l'utilizzo di un windsurfista intermedio consiglieresti single fin o twinzer? Pensi che il twinzer abbia portato una ventata di freschezza nel mercato delle tavole wave? Quanto incide la decisione di utilizzare certe trimmature (pinne, distanza strap, distanza piede albero) su queste due differenti tavole? Che tipo di pinne usi sotto il tuo twinzer? Posizionate asimmetricamente o simmetricamente e perché? 9) Cosa pensi dei recenti sviluppi del thruster e del quad? 10) Purtroppo posso avere solo una tavola, a questo punto, la scelta è…? 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8)
Tavole utilizzate: Drops 1) Sono passati 2 anni e mezzo da quando ho iniziato ad usare più i twinzer che i single fin. Ci ho messo un paio di uscite per capire bene come funzionano. Penso che mi abbia aiutato a mischiare il mio stile legato al surf con quello legato al windsurf. 2) Si, quando esco con onde grandi a Maui come Outer Sprecks o Jaws e mi sento un po' più stabile a quelle velocità. 3) Quasi sempre twin perchè esco la maggior parte delle volte su onde ripide e veloci che spingono, se no utilizzo il single quando il vento è side-on e le onde sono piccole. Per riassumere: twin da side a side-off e side-on col single. 4) In planata la tavola single batte il twin, nel wave riding la tavola twin ti permette di tenere linee più vicine all'onda. Nei jump funzionano bene tutte e due, ma il single a volte è più stabile nello stacco e nell'atterraggio dei salti, ma leggermente senti la differenza. 5) Il twinzer penso che ti permetta di tenere le linee del Bottom e del Cut Back più vicine alla cresta e poter stare sempre nel punto critico dell'onda. Il single, invece, ti permette di fare dei Bottom un po' meno vicini all'onda, mettendo forse un po' più di potenza sulle curve. La chiave per tutte e due le tavole è di fare bene il Bottom sdraiando la vela e tenendo indietro sul boma la mano posteriore. 6) Single. 7) Si e penso che ci aiuterà a portare lo stile del surf più vicino a quello del windsurf. 8) Incide moltissimo, ma al giorno d'oggi le tavole sono già ben trimmate per andare e divertirsi, poi quando inizi a specializzarti solo nel wave, impari anche a cambiare il tutto di un centimetro e sentire la differenza. Sotto i miei twinzer uso le MFC con misure di 15.50, 16 e 16.50 per le onde grandi. Le utilizzo parallele esattamente uguali una all'altra, per aver lo stesso feeling in tutti e due i bordi. 9) Penso che siano delle belle idee che possono dare la possibilità di usare i diversi giocattolini nelle diverse condizioni di onda e vento. 10) Single. 24
Francisco Porcella. Place: Cabo Verde, Ponta Preta.
© Bogo/CaboVerdeWorldCup.com
FRANCISCO PORCELLA I-69
Massimo Mannucci. Place: Maui, Hookipa.
ANDREA MARIOTTI I-81 Tavole utilizzate: JP 1) Uso il twin da quando JP lo ha messo in produzione e quindi dal 2009. Ci sono voluti dei mesi per trimmare la tavola e solo ora posso dire dopo il training sudafricano di non potermene separare più. Ho dovuto cambiare il mio stile di surfata, obbligatoriamente. 2) Si, uso un 66lt JP Pro Wave per vento molto forte e mare incasinato ed un 92lt JP Real World Wave per vento very light e onde piccole. 3) Uso il single fin piccolo con vento forte e mare incasinato, o chop nelle onde, da medie a grandi con il vento da side off a side e on shore, per via della sua grande stabilità alle alte velocità, in surfata chiaramente. All'opposto con il vento leggero side e on shore, un single corto e largo è la scelta giusta, questa volta per le sue caratteristiche di facile planata. Quindi un twin da 70lt a 85lt è la scelta giusta per qualsiasi altra condizione. 4) Su questo punto bisognerebbe fare chiarezza, ma per motivi di spazio mi limito a dire che il single plana prima del twin, invece nel wave riding il single è nettamente inferiore, nei jump non trovo differenze. 5) Come ho detto in precedenza il single è inferiore in surfata non solo nelle curve strette. Ora immaginate una bella sezione di un'onda lunga, con il single fin devi aspettare di partire molto verticale sull'onda per
della tavola. Sul twinzer ho due custom Maui fin disegnate per Levy Siver, no comment, sono superative! La mia posizione per il twinzer è spostate in avanti se la tavola è con pochi litri, mentre in quella più grande le preferisco arretrate. 9) Confido in tutte quelle che sono novità, la scelta di usare certi tipi di tavola diventa un challenge, quasi come imparare una nuova manovra, quindi full power a tutte le news. 10) Sarei per il single fin su mare on shore e per il twinzer su mare side, se ve lo potete permettere fatevele tutte e due… Rischio di alto divertimento.
Andrea Mariotti. Place: Sud Africa, Sunset.
© Liz/capesessions.com
Tavole utilizzate: Goya 1) Ho iniziato ad utilizzare il twinzer nel settembre 2008, l'impatto è stato elettrizzante, ma mentre sul Cut Back ho recepito immediatamente dei benefici, sul Bottom c'era qualcosa che non andava. Ho trovato una certa difficoltà a comprendere e imparare questo nuovo modo di raidare l'onda. Senza dubbio il mio stile sul twinzer è cambiato, non potrebbe essere altrimenti, se pensi di guidarlo come un single… ti sbagli. Quindi ad oggi posso dire che utilizzo il twinzer con uno stile che non utilizzo sul single. 2) Da settembre ad oggi sono cambiati i due miei home spot, a Maui e Cape Town ho dato sfogo al desiderio di vedere i limiti del twinzer. Di sicuro, visti i risultati, in certe condizioni utilizzerò ancora i miei mitici single fin. 3) Apprezzo il twinzer in condizioni di vento e onda moderati, la sua ipersensibilità ai cambiamenti di turn è una vera gioia, ti permette anche quello che forse non ti aspetti, con il twinzer puoi osare. Sono convinto che in condizioni di vento molto forte con onde di tutti i generi in particolare quelle grandi, il single fin mi piaccia di più, direi che la parola più giusta, è “trust”, velocità alte e Bottom no limits. Sono le caratteristiche entusiasmanti di questo shape. 4) Considerando le mie tavole Goya custom shaped by Keith Taboul, direi che in planata partono uguale, per il wave riding ho espresso in precedenza le mie preferenze, in generale meglio le twinzer, per i jump direi single fin anche se ho trovato buono anche il twinzer. 5) Con il twinzer devi stare nel pocket e non ti devi muovere, la vela nel Bottom si abbassa meno, direi che surfi come sul surf da onda, movimento esagerato di gambe e movimento del corpo a generare fluidità, un riding molto kooll/loose. Nel single c'è tutta la passione della velocità e dei Bottom full power a vela abbassata. 6) Se il windsurfista naviga on shore, single fin, se naviga side probabilmente twinzer. 7) Il twinzer è energia nel nostro mondo di appassionati, è indiscutibile la gioia di sentire new feeling quando raidi con il twinzer, quindi il mio pensiero è di grande rispetto per shaper come Keith Taboul che ci permettono di provare sensazioni nuove. 8) Le trimmature nascono solo da esperienza e prove estenuanti in condizioni e con venti di tutti i tipi. Single fin è abbastanza facile, personalmente uso le K-one MFC, sul single le considero le migliori pinne, misure 21 e 22cm, dipende dalla grandezza
© Antonio Olivarez
MASSIMO MANNUCCI
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lanciare la tavola ad alta velocità, poi sdraiare la vela nel Bottom per curvare e risalire carico sull'onda per il Cut, quindi un solo Bottom ed un solo Cut. Tutto questo perché per surfare radicale il single ha bisogno di velocità e ampi spazi. Al contrario il twin parte prima e sulla stessa onda riesce a fare bene due Bottom stretti e quindi due Cut radicali. Questo perché funziona esattamente come un surf da onda e cioè non avrete bisogno di lanciare la vostra tavola ad alta velocità come si fa con il single per curvare, ma è la stessa onda verticale a farvi girare velocemente. Quindi consiglio per usare bene il twin, di imparare a sfruttare la verticalità dell'onda stessa usando esclusivamente il piede posteriore e non quello anteriore come nel single, esattamente come si fa con il surf da onda. Puro divertimento, credetemi! 6) Io penso che per la sua caratteristica di girare facile anche a basse velocità sia meglio il twin per un windsurfista intermedio, garantisce maggiormente la sensazione di surfata.
Tavole utilizzate: RRD 1) Esattamente da settembre 2007. Ho fatto una prova per vedere come si comportava la stessa tavola con la pinna singola o il twin. Un Cult 85 con i twinzer, ed è stato subito amore! All'inizio (primi 10 minuti) ho capito che dovevo cambiare la posizione del corpo e la spinta delle gambe nel Bottom. 2) A volte, ma molto raramente. Diciamo in un 15% delle mie uscite. 3) Onda ripida twinzer. Onda moscia single. Sia che venga da mare che da terra. Con molto chop e onde alte da 4 metri in su preferisco avere più controllo ed uso il single. 4) La tavola single è più veloce non c'è dubbio. La twin tuttavia con un trimmaggio da manuale puoi farla andare veloce quasi quanto un single. In surfata su onde ripide con il twin puoi fare dei raggi di curva più stretti però negli Aerial devi essere precisissimo. Al contrario il single ti dà più stabilità sia in Bottom che in Cut Back e negli Aerial sei molto più sicuro data la velocità maggiore. 5) Ci sarebbero da riempire due pagine. Riassumiamo, con il single devi sdraiare la vela nel Bottom, mentre con il twinzer devi stare più dritto e sfruttare la verticalità dell'onda per prendere la giusta velocità. 6) Bella domanda. Penso che in condizioni europee e con onde non troppo alte consiglierei il twinzer al 110%. 7) Sicuramente. È un sogno surfare le onde con il twinzer. Sembra di avere un surf da onda sotto i piedi. 8) Bella l'ultima domanda… Come ben sai (direttore…) E' da questa estate che sto sperimentando diverse soluzioni di trimmaggio. Ad oggi sto usando delle Ultrafin di varie misure, dalla 15,5 alla 16,5. Le pinne non le metto mai simmetriche. Poi ho anche aumentato tantissimo il passo delle strap e uso l'anteriore a 85-87cm da poppa, mentre la posteriore l'ho arretrata a 22-23cm. Queste misure fanno riferimento al primo buco partendo sempre da poppa. Il track a seconda dello scoop line adoperato nella tavola lo metto a 133cm o a 136cm. 9) Perché no… Di certo il problema maggiore da risolvere è la velocità di punta. Io personalmente non credo affatto al quad mentre il thruster è qualcosa di veramente antico che viene rispolverato (come i twinzer) e poi il surf da onda è trhuster quindi… 10) Bel dilemma. Ritornerei alla terza domanda e da lì deciderei. Il twinzer comunque è la mia prima scelta. 26
Andrea Rosati. Place: Sud Africa, Platboom.
© Sjaak van der Linden
ANDREA ROSATI I-0
7) Si, ha rivoluzionato completamente il nostro mondo. 8) Purtroppo il trim di ogni tavola è una cosa a sé, posso darvi la mia mail per chi avesse bisogno di consigli sulle JP (windsurf.mariotti@libero.it). Per le pinne ora sto usando le Xtwin MauiUltra fin. Quella del Bottom 1 cm più avanti di quella del Cut, ma vi stupirò dicendo che ho trovato enormi vantaggi nel montare una pinna più corta dell'altra! 9) Penso che il trifin sia una tavola lenta, il quad mi intriga, ma dovrà essere venduta con il libretto di istruzioni per il posizionamento delle pinne! Battute a parte sicuramente è il futuro, visto che anche Kauli, l'uomo che ha rivoluzionato il nostro mondo, lo ha utilizzato in gara a Capo Verde. 10) Fatevi un bel twin, credetemi, vi divertirà un sacco.
MARZO 2009 L'incidente è successo mentre mi stavo divertendo coi miei amichetti sulla moto da cross in California. Stavo raidando su un circuito molto impegnativo e sono atterrato troppo corto su una serie di cunette, comprimendo le sospensioni fino a fine corsa, e in quel momento, entrambe le mie gambe si son spezzate! Non sono neppure caduto dalla moto, ho continuato come niente fosse, il dolore mi correva lungo la schiena ed era talmente intenso che non ci potevo credere. Poi mi sono sdraiato per terra e in meno di 5 minuti l'equipe medica mi ha somministrato una dose di morfina, in seguito è arrivata l'ambulanza… bello eh?!?! Il prezzo da pagare per giocare! Nonostante mi sia subito reso conto che entrambe le gambe si erano rotte, non ero granché preoccupato, le caviglie almeno erano salve, sarebbero state facili da sistemare, purtroppo solo la destra. Essendo una frattura esposta, l'hanno sistemata la sera stessa in cui è successo l'incidente, dopo appena nove ore passate a cercare un ospedale che potesse ospitarmi. La prima operazione è stata sulla gamba destra, dove hanno infilato un perno di titanio attraverso il ginocchio. Per la sinistra è stata una storia molto diversa. Il femore è esploso appena sopra
Avrei preferito aver delle novità migliori da raccontarvi, e parlarvi delle ottime condizioni qui a Maui, ma sfortunatamente ho commesso un piccolo errore di distrazione mentre mi stavo divertendo sulla mia moto da cross in California. Eccovi la vostra dose di novità riguardo ciò che è successo nella mia vita in quest ultimo periodo… Da dove comincio? TESTO DI Matt Pritchard all'articolazione con la caviglia, frantumandosi in un sacco di piccoli pezzi scomposti. Era davvero messa male. I dottori della California meridionale non volevano neanche rischiare di sistemarla. Quindi sono andato a vedere uno specialista a Los Angeles e, dopo aver sentito il suo parere, mi sono fatto fare un CT scan ed un sacco di lastre, hanno deciso di ingessarlo per 12 settimane e di lasciare che si sistemasse da solo! In teoria non faceva una grinza ma, conoscendo il mio fisico, sentivo che la mia caviglia aveva qualche problema. Non mi sembrava la soluzione più valida. Ho fatto un po' di ricerche e ho continuato a sentire il parere e l'opinione di vari dottori, facendo qualche bella scoperta! Ho ricevuto una e-mail da una amica di San Francisco, è un'anestesista che ha partecipato ad un paio dei miei surf camp a Baja California. Ha detto di farle sapere se avessi avuto bisogno di qualcosa, io le ho chiesto se poteva far circolare le mie lastre tra i suoi amici dottori e di farmi sapere? Neanche a farlo apposta, lei lavora proprio con uno dei migliori specialisti per le caviglie, del paese. Lui ha controllato e mi ha detto: “Io la posso sistemare… Devi per forza sistemarla!”. Nel caso non avessi fatto nulla, avrei avuto problemi cronici di artrite entro un anno, con
possibile fusione in blocco delle ossa - no grazie! Più ne sapevo, più mi rendevo conto che l'operazione era assolutamente necessaria. Appena c'è stata la possibilità, hanno programmato l'operazione, due settimane dopo il mio incidente! Senza proferire parola, abbiamo caricato il furgone e siamo partiti. Ci hanno trattato con un riguardo ed una cura davvero eccezionali, un paio di dottori erano anche windsurfisti, quindi non c'è da meravigliarsi che ci intendessimo… Dire che ero nervoso per l'operazione è poco. Da quello che mi avevano detto, c'erano solo una manciata di dottori al mondo in grado di eseguirla correttamente. Dopo aver parlato col dottore, mi ha rassicurato dicendomi che era la scelta giusta e quindi ho semplicemente appoggiato la mia testa sul cuscino e sono entrato nella zona… Non la zona di gara, ma la zona di degenza. La mia nuova realtà per i prossimi 3 mesi! Grazie a tutti per il grande supporto e l'aiuto morale. Ora ho un totale di 26 viti, 2 lastre ed un perno di titanio che mi tengono insieme le gambe. Morale della storia, andate in giro e divertitevi anche per me. Sarò fuori dall'acqua per i prossimi 3 mesi come minimo! Continuate a tenere d'occhio le novità sul nostro sito- www.pritchardwindsurfing.com!
MARZO 2009 Più che acqua, direi ghiaccio fuso, che viene direttamente dai numerosi snowpark della zona, che ultimamente mi hanno fatto tornare una voglia pazzesca di andare in snowboard, dopo 9 anni di inattività! Difficile snobbare il Monte Bondone, la Polsa, Madonna di Campiglio e tutti gli altri spot a circa un'ora di macchina da Torbole! Ma torniamo al nostro sport prediletto! Il Peler ultimamente sta singhiozzando un po', ma almeno adesso andare al Pra è ancora più facile e comodo, grazie alle nuove gallerie ultramoderne che finalmente eviteranno le storiche code, dovute all'incastrarsi di autobus e camion in senso opposto... La nuova stagione mi ha portato anche numerose sorprese tra cui un nuovo sponsor, Kaenon, nota marca americana di occhiali da sole, distribuita in Italia da Tomasoni. Mixando il tutto con Simmer, Starboard e tutti gli altri miei sponsor storici, devo ammettere che sono proprio soddisfatto della mia situazione attuale.
La primavera è finalmente nell'aria! I ciliegi cominciano a sbocciare e danno ufficialmente inizio al periodo che preferisco qui al Lago di Garda. Le giornate si stanno allungando notevolmente e le temperature finalmente non sono più così proibitive. L'Ora sta cominciando a spingere bene dopo il lungo letargo invernale ed il Pier ha già sfornato un paio di giornate sui 25 nodi, con 3 persone in acqua! TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI Valerio Pedrani Tra una session di skate, una di snow, una di windsurf e una di esami, non poteva mancare un bel concerto per rendere il mix ancora più interessante. I Bastard Sons of Dioniso, gruppo prettamente rock che si esibisce regolarmente alla trasmissione X Factor, hanno fatto un concerto promozionale nella loro terra natia, la Valsugana. L'evento, organizzato anche con la collaborazione del Freestyle Team RDM, ha avuto un successo Mattia alla Coudoulliere.
strepitoso ed i tre ventenni hanno veramente incendiato il palco con la loro energia! L'intero paese di Borgo Valsugana sembrava invaso da uno sciame di locuste, che si aggiravano per le strade, in cerca di un parcheggio, che non fosse a più di 2 km a piedi dallo stage. Le numerose perturbazioni mi hanno permesso di fare qualche altra uscita sfiziosa mure a sinistra e finalmente sto cominciando a chiudere qualcosa d'interessante anche su queste mure, che fino a 10 uscite fa, mi erano completamente ostili ed ignote. Sottomarina, Cannes, Carrò e Porto Corsini, tutte nel giro di un mesetto, intervallate da qualche uscita mure a destra alla Coudouliere, in modo da non tralasciare completamente il wave e poter far svolazzare un po' il mio nuovo Starboard Evil Twin 87. Proprio in questo momento sta entrando l'Ora, quindi scappo al Pier che tra poco cominceranno anche le gare del circuito Interlaghi, con primo stop al Lago d'Iseo, per il 17-19 aprile. Per ora è tutto! A presto 464 on My B@cK
Nel magnifico scenario del paesaggio di Dakla ha preso il via la 3° edizione del DAKHLA WINDSURF MUSIC FESTIVAL, il cui scopo principale è di promuovere lo scambio culturale tra sahariani e il “resto del mondo” attraverso la musica e gli sport di mare. Dakhla una cittadina moderna (decisamente non tra le più belle che abbia visto) sorge però in un territorio incantevole: una penisola sabbiosa che si estende per circa 40 km di lunghezza senza mai superare i 4 di larghezza formando così una suggestiva laguna, dipinta con le accese tonalità dei gialli e le calde sfumature dei blu. L'immensa insenatura si presta particolarmente agli sport di “glisse” su acqua piatta. Il vento incanalandosi tra le dune, accelera all'interno di questa porzione di mare dove quindi, il vento è sempre un po' più forte che sul versante oceanico. Su questo sfondo mozzafiato, in occasione del DAKHLA MUSIQUE FESTIVAL, musicisti internazionali e marocchini si sono esibiti sul palcoscenico allestito nella piazza principale della città, regalando ore emozionanti in un alternarsi di reggae, electro rock orientale, salsa, rock, Chaàbi, Raì, melodie psichedeliche di Valentina a Dakhla con i suoi nuovi materiali RRD.
discepoli di Hendrix e James Brown, poi Gnawa e ancora Fusion… Mentre, durante il giorno, atleti di fama mondiale provenienti da ogni sport di “glisse”, sono stati chiamati a partecipare a competizioni e dimostrazioni pratiche delle diverse discipline. Aver potuto prender parte al DAKHLA FESTIVAL è stata un'immensa fortuna (oltre allo stacco insolito dall'ufficio), condividere un evento di questo tipo con atlete che da sempre seguo ed ammiro, è stato sicuramente emozionante. Nayra, Anne Marie e Karin sono delle vere sportive, serie dal punto di vista professionale e decisamente alla mano e simpatiche nei momenti di svago! La realtà del bivacco allestito appositamente per noi sportivi, giornalisti e musicisti è stata un'esperienza straordinaria. La struttura in sé era incredibile non solo per l'effettiva mole di lavoro che è servita per preparala (camion di tappeti, corde, pali di legno, materassi e due settimane per l'allestimento) ma soprattutto per l'atmosfera assolutamente singolare che questa popolare tipologia di accampamento crea al suo interno; il bivacco è stato montato in riva al mare, ed è stato sede dei nostri pernottamenti, di eccellenti colazioni, pranzi e anche
Il deserto di Dakhla.
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Anne Marie Reichman.
contatti e scoperta delle tradizioni tipiche sahariane. Posizione ottimale perché proprio su uno degli spot wave dell'area, dove una destra liscia, lunga e pulita si srotola su un fondale di sabbia misto roccia. Su queste onde sono state disputate heat di surf, short e long board, bodyboard, e la competizione wave dei local marocchini (con tutto il team di Moulay presente all'appello!) Inoltre all'interno dell'accampamento abbiamo trascorso momenti importanti di apprendimento della cultura Sahariana. Un tendone in modo particolare è stato, per tutta la settimana, spazio aperto dedicato alla diffusione di usi tipici locali (tra cui il rito del Tè, giochi, oggetti, balli). All'interno del DAKHLA FESTIVAL l'accento è stato posto proprio sugli sport d'acqua, ed in particolare, quelli legati al vento. A questo scopo, atleti di alto livello, come Antoine Albeau, Faustine Merret, Boujmaa Guilloul, Karin Jaggi, Anne Marie Reichmann, Nayra Alonso, in uno spot freestyle, hanno mostrato ed insegnato a ragazze locali, raramente a contatto con il mare, a percorrere qualche metro con il windsurf e lo stand up paddle. L'entusiasmo da parte delle giovani ragazze è stato evidente e la loro acquaticità talvolta sorprendente! Non ultimo, da sottolineare il lato agonistico dell'evento. Gli ultimi due giorni si è potuta disputare la Long Distance Windsurf contro Kite in un downwind di 40 km! Karin Jaggi, vincitrice della categoria femminile tra kite e windsurf, la sera ci ha raccontato che è stata in assoluto la competizione più particolare mai affrontata: la prima boa a 8 km era inavvistabile, quindi l'unico modo per provare a raggiungerla il più velocemente possibile era scegliere una traiettoria e non abbandonarla più, nemmeno quando ci si sentiva “persi”, senza punti di riferimento! Era davvero entusiasta ed il suo timido ma caldo sorriso trasmetteva tutta la passione che ha per questo sport ed in particolare per le discipline di velocità! Antoine Albeau è stato il vincitore maschile assoluto; ha imposto la vittoria del windsurf contro il kite in materia di velocità; duellando sino alla fine con il detentore del record mondiale di speed in kite,
Antoine Albeau, il vincitore della Long Distance.
Alex Caizergues. 24 windsurfisti e windsurfiste contro 31 kiter donne e uomini, su un terreno di gioco di più di 200 km, sotto il controllo di Philippe Bru e il suo team del Gruissan Windsurf. A lato della Long Distance una competizione Wave, tra i migliori giovani atleti marocchini, ha avuto luogo ed è stata convalidata dal grande ex-giudice mondiale Didier Lafitte, che si è preso l'incarico di organizzare questa gara. Il giovane Soufian si è imposto con i suoi roller potenti, battendo i forti avversari più diretti Abderazaq Labdi e Miloud Labdi. Così, accompagnati dalle ritmiche note del concerto di Yuri Buenaventura, davanti a più di 10.000 spettatori, si è concluso questo magico evento… Se vi aspettate raggiungendo Dakhla di trovare il Marocco… Vi dico no, Dakhla è diversa, è questo in piccola parte, ma anche moltissimo di più… Provate a scoprirlo.
Nayra Alonso in Cut Back nel wave spot di Dakhla.
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Lezioni alle ragazze locali nel flat spot di Dakhla.
Abdelzak, local marocchino durante il contest wave.
Karine Jaggi.
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Finian Maynard in Italy
Quando nel luglio 2008 sono tornato a far parte del Team RRD, mi sono ritornati in mente alcuni bellissimi ricordi di quando nel 1996 ero un racer quasi alle prime armi nel World Tour e avevo cominciato a gareggiare proprio con Roberto. Nel corso di questi anni ho tracciato una specie di traiettoria circolare, che alla fine mi ha riportato all'azienda dove tutto è iniziato, anche se devo ammettere che mi sembra sia diventata molto più grande e meglio strutturata di quanto ricordassi! TESTO DI Finian Maynard • FOTO DI Ovidio Ferrari/RRD Finian e Roberto Ricci al lavoro in acqua.
THE ROAD TRIP Il ritorno alle origini ha permesso anche di mettere la mia esperienza a disposizione del reparto ricerca e sviluppo della Factory sia per la creazione della gamma 2009, sia per la messa a punto del programma di test e sviluppo di nuovi prototipi. Ed è stato proprio in occasione di uno di questi incontri, che mi sono fatto una bella guidata partendo dal sud della Germania per incontrare Roberto e la RRD family a Grosseto. Avevo già affrontato parecchie altre volte viaggi analoghi attraverso le Alpi per raggiungere la Francia, ma non avevo mai avuto occasione di sperimentare le bellezze della Toscana, una regione che oltre per la sua bellezza è stata in grado di sorprendermi per l'atmosfera quasi mistica dovuta alla sua sua storia e alle sue tradizioni ormai millenarie. La storia ha sempre esercitato un grosso ascendente su di me, e ha aggiunto ulteriore enfasi a questo primo viaggio verso il quartier generale RRD per il mio primo incontro con la famiglia RRD. Il viaggio è iniziato sotto una pesante nevicata al valico del Brennero, col tempo che diventava bellissimo, man mano che mi addentravo in territorio italiano. Una volta oltrepassata Bologna, mi sono ritrovato proiettato nelle infinite curve delle strade appenniniche. Una sequenza davvero impressionante di curve e controcurve che per la prima volta mi ha portato ad attraversare 34
l'incantevole Firenze. La successiva tappa di avvicinamento a Grosseto è stata Siena, con tutta la sua storia e la sua cultura. Quando sono arrivato a Grosseto, ormai era buio, ma Roberto è venuto immediatamente a recuperarmi col suo Dodge in perfetto Maui style, per portarmi ad incontrare la sua famiglia e i gemelli Aurelio e Attilio Verdi e brindare subito all'incontro con un bicchiere dei migliori vini regionali, Parmigiano e prosciutto di Parma… Spettacolare!
RRD HEAD QUARTER La mattina seguente, finalmente, ho fatto visita al quartier generale RRD. Sono rimasto davvero impressionato dallo spirito di gruppo con cui tutti collaborano e si aiutano, e l'organizzazione dell'azienda è davvero superba, per non parlare del laboratorio dove vengono costruite le tavole, che mi ha lasciato esterrefatto. Nella mia vita posso dire di aver costruito parecchie tavole e di essere stato presso gli atelier dei più rinomati shaper del mondo, Il possente Finian Maynard.
Finian e Aurelio Verdi shapano i nuovi prototipi con il CAD Designing.
ma non mi era mai capitato di trovarmi in un reparto tanto spazioso e così ben organizzato per la realizzazione di nuovi prototipi. La mia prima sensazione è stata che fra quelle mura avrei potuto finalizzare un ottimo lavoro.
e chop incasinato, ma Roberto ha gestito la situazione con grande disinvoltura. Si è trattato di un momento davvero speciale e Roberto si è immediatamente conquistato il mio massimo rispetto, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno!
A SOUL MOMENT
CAD DESIGNING
Una volta completato il Tour dell'azienda, Roberto ed io abbiamo deciso di approfittare delle generose condizioni meteo per fare windsurf assieme e testare un paio di X-Fire 90 in condizioni estreme. Abbiamo girato un po' fra Punta Ala e la Feniglia prima di trovare lo spot migliore per entrare in acqua, dal momento che una potente mareggiata di Levante stava furoreggiando a oltre 30 nodi, trascinandosi al seguito anche grandi onde. Quando finalmente siamo riusciti a partire, ho davvero gustato il piacere di poter condividere l'uscita con l'uomo che muove i fili della RRD, così hanno cominciato ad affiorare alla memoria vecchi ricordi dei tempi passati. Sono rimasto a dir poco esterrefatto delle performance di cui si è dimostrato capace Roberto in condizioni tanto difficili: infatti non era affatto agevole districarsi fra onde logo high
Nel corso degli altri giorni, ho lavorato sodo con Aurelio disegnando al computer linee d'acqua per nuovi giocattoli, con Roberto che spesso e volentieri ci raggiungeva per dare il suo input relativamente alle linee guida aziendali. Quando siamo arrivati ad un punto che ci sembrava soddisfacente a video, è arrivato il momento di mettere in funzione la macchina a controllo numerico. Il programma di disegno riesce ad avere davvero una grande accuratezza e sono rimasto davvero impressionato da quanto sia veloce e semplice verificare a video tutti i dettagli dello shape, rispetto a quando le cose si facevano a mano sullo shape stesso. Col vecchio sistema, in effetti era davvero difficile mettere a confronto le dimensioni dei punti più critici. Il prodotto finale della macchina a controllo numerico era già quasi perfetto e semplicemente impressionante.
In linea di massima, il programma di base è quello di sviluppare e testare nuove tavole nel corso di tutta la stagione, in modo da mettere in produzione per la stagione 2010 tavole che siano un deciso passo avanti rispetto a quelle della gamma 2009, cosa che non sarà affatto semplice, visto il livello di performance già raggiunto quest anno!
TRUE ITALIAN ST YLE! L'ospitalità degli italiani è famosa in tutto il mondo e la mia permanenza è stata più che confortevole e animata da molti momenti divertenti e tante risate. Roberto riusciva ad organizzare qualcosa tutte le sere e il cibo era a dir poco esagerato, in puro Italian Style! Devo dire che mamma Ricci sa decisamente il fatto suo quando si tratta di mettere qualcosa in tavola e visto che ai fornelli non mi era possibile dare una mano, l'unica cosa che mi restava da fare era quella di mangiare a sazietà in piena armonia… In seguito ho avuto occasione di fare qualche altra toccata e fuga a Grosseto, ma non vedo l'ora di ritornare per restare un po' più a lungo in aprile, magari per sviluppare qualche proto anche in vista dei futuri appuntamenti di speed… Non vedo l'ora! Finian e Roberto Ricci al lavoro in azienda.
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Massimo Mannucci: una vita da Pro Ho conosciuto Massimo Mannucci di recente, durante il soggiorno sudafricano di questo inverno. È un gran personaggio positivo, di quelli che fanno bene al nostro sport e ti riempiono di allegria la giornata, anche senza vento. Non è un pro, nel senso che non fa gare, ma trascorre la maggior parte del suo tempo tra Maui, mure a dritta, e Cape Town, mure a sinistra, la perfetta combinazione per un rider che vuole puntare alto quando si parla di wave. Il suo stile si fa notare in acqua e le sue entrate sono pulite e precise, tanto quanto la sua passione per trovare il perfetto trimm con l'attrezzatura. Vi presentiamo il “Manna”! INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI Antonio Olivarez Ciao Massimo, una breve intro su come e quando hai mosso i primi passi sul windsurf? Il tributo maggiore lo devo a mia mamma Roberta, è stata lei a farmi amare il mare e a far si che il mare fosse parte integrante della mia vita. Il windsurf è arrivato in Versilia e come autodidatta ci ho provato, destino volle che la stessa estate mi trovassi a fare le vacanze a Porto Rotondo in Sardegna, e alla spiaggia dell'Ira c'era una scuola di windsurf, capitanata dai mitici Sandro Mamusa, Alberto Diaz, etc., mi dissero:” E dai prova…”. Non ho più smesso! Quando ti sei innamorato delle onde? Direi che prima delle onde avevo una grande passione per le tavole piccole, radicali, sinker… Come si diceva all'epoca, ricordo con piacere una splendida Sailboard Maui… Un pintail di, probabilmente 60lt… E larga forse 47/48… Una spada, sinceramente. Mi sentivo molto
Mike Waltze, a seguire la mitica HT asimmetrica bianca, acquistata con Roberto Ricci nel nostro primo viaggio a Maui in un lontano 1986, ricordo solo che quella tavola nella parte corta sarà stata un 2.20cm, e pensare che all'epoca la leggenda Mike Eskimo ci navigava sul Garda! Non ho mai avuto grande feeling né per lo slalom né altro, il mio interesse principe era raidare onshore o side, ma comunque far girare quella benedetta plancetta. Senza dubbio attribuirei al mio primo viaggio a Maui l'interesse totale per le onde. Quando e perché hai deciso di “trasferirti” all'estero per surfare le onde? Dopo tanti anni di windsurf e diversi viaggi in giro per il mondo a cercare le onde, la mia passione è stata irrefrenabile. La rinuncia ad un paio, forse tre fidanzamenti con probabile volata all'altare, mi ha messo nella condizione ottimale per scegliere quello
che volevo veramente, l'immensa felicità che provavo nello stare tra le onde meritava il completo sforzo per realizzare quel sogno che sembrava impossibile. La forte esperienza acquisita in Sud Africa e Maui nei miei numerosi viaggi ha generato in me quell'istinto irrefrenabile che ti fa' dire:” Ma io voglio vivere così! Con queste onde, questo vento e queste spiagge”. Trascorri la maggior parte dell'anno tra Maui e Cape Town, una vita che in tanti sognerebbero, una vera vita da pro, come riesci a fare questo? Hai un sosia che lavora al posto tuo? Gestisco in maniera ottimale una piccola azienda di cosmetici… That's it, non ho fratelli ne sorelle, e sfortunatamente neanche la mamma, anche se almeno ho il mio angelo custode. Siamo io, mio padre e la mia dolce metà Chantal; in realtà, la mia grande fortuna è che mio padre è il sosia che lavora. Il Manna in Aerial ad Hookipa, la sua seconda casa, la prima è Cape Town!
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Tanta passione e dedizione al windsurf per continuare ad essere sulla cresta dell’onda.
Chi è secondo te al momento il migliore rider di Hookipa? E del Sud Africa? Attualmente considerando Hookipa di sicuro Levi Siver, per il Sud Africa senza dubbio il mio grande amico Andrea Rosati. Cosa ti spinge ancora oggi ad entrare in acqua e cercare di essere il più radicale possibile tra le onde? Mi spinge la gioia che ho di vivere questa vita così meravigliosa, è troppo bello vivere, io amo la vita, se poi ci mettiamo la componente naturale di onde, vento, sole, etc… I tuoi migliori amici, non hai scelta, devi spingere e basta… Full power… Forever! Oltre al twinzer si sente ora parlare anche del ritorno del thruster (3 fin) e addirittura del quad (4 fin). Cosa ne pensi? I comuni surfisti riusciranno a seguire queste tendenze? E le aziende? Noi appassionati senza limite di questo sport dobbiamo essere contenti di tutte queste news! È benzina sul fuoco, la libidine di avere questi challenge alimenta interesse in questo sport meraviglioso, ognuno di noi sogna di raidare verticale, veloce, come il tuo pro preferito, questa è la chiave di accesso a quel sogno. Il thruster non è mai decollato, lo zio Robby ne era il master guru, poi convertito al single. Vediamo ora che le tavole, come shape sono fortemente cambiate, sono certo che ne vedremo delle belle nel prossimo futuro. I comuni windsurfisti hanno l'esigenza di qualcosa di molto semplice, facile da usare, ma a tutti piace poter pensare di essere in grado di poter usare anche un oggetto un po' più difficile o differente, vedi il twinzer, quindi penso che la tendenza generale sarà di grande curiosità. Scegli fra Maui e Cape Town? Posso affermare che Maui sta a Cape come Cape sta a Maui… Sono le due perle di questa mia avventura sportiva. Solo il fatto che durante l'anno funzionano, generalmente, in periodi contrapposti con mure opposte, questo ti fa diventare completo al 100%, adoro il fatto di essere uno che raida left and right… Is so kool, essere ready for Hookipa and Haagkat, mi inorgoglisce! Maui è la mecca, se sei un windsurfista serio, devi stare là parte dell'anno, punto e a capo. Li è il windsurf, la scena mondiale è li, e ora forse ancora più di prima. Maui è “nokaoi” (the best) meravigliosa, acqua calda, pantaloncino, ciabattina tutto il tempo… Una vera libidine, gioia concentrata 24 hours a day. È vero, essendo un'isola è piccola, vivi in 15 km, e quindi, dopo un po'… Need some air. A Cape Town mi sento come a casa (forse anche perchè ho la casa!), è speciale, il mio home spot Haagkat mi rende felice, sono al settimo cielo quando surfo li. L'aria del Cape è bella, il vento è forte, e a me piace… La sera è molto divertente… E a me piace, … E' molto economico… E questo a me piace ancora di più; e se cominci a girare un po' ti innamori del posto. Il mal d'Africa, ti viene non c'è dubbio!
Raccontaci dei tuoi compagni di ”merende”… Surfisticamente, sia chiaro! Direi che a Cape Town ho veramente un ristrettissimo gruppo di amici che adoro, stare con loro è senza dubbio una delle ragioni per la quale continuo a scegliere questo posto. Mi riferisco, a Andrea Rosati, Andrea Mariotti, e altri local italiani abitanti a Cape come Luca del Limoncello, Pedro, Michele, Fabrizio… etc. C'è gioia tra di noi, sappiamo perfettamente cosa desideriamo e cosa cerchiamo, quindi funziona, capita di fare delle session da soli, le onde sono nostre ce le dividiamo e ci confrontiamo con tanto spirito costruttivo. A Maui è diverso, l'ambiente è un po' più riservato, e ognuno pensa a farsi la sua session a Hookipa e basta. Mi diverto spesso quando posso surfare con Ferdinando, Pio o Marco, sono i miei migliori amici. Fai una scelta tra tavole Twinzer o Single fin? La tendenza generale, dovuta al fattore anche “fashion” è senza dubbio il twinzer. Direi, molto semplicemente, che raidare twinzer, è divertente, e con condizioni di onda media è più divertente del single fin. SINGLE FIN: adatta al wave sailor di tutti i livelli, la parola chiave per questo tipo di tavole è “trust”, fiducia/confidenza. Nei Bottom Turn più radicali è indiscutibile; piccole limitazioni nascono sui Cut Back, dove, prescindendo dal widsurfer (vedi Francisco
Goya), si possono realizzare spray e slash esaltanti. Ho trovato il Single perfetto per l'uso su light wind big wave, la sicurezza dei rail e il suo carve sicuro danno positività ad una surfata comunque al limite delle possibilità. Includerei anche uno strong-overstrong wind big wave, condizioni in cui la fiducia sulla tua bambina deve essere al 101%. TWINZER: la tavola più divertente mai realizzata ad oggi! Is so kool, you can play, è un vero gioco raidare con il twinzer, le sue capacità di farti divertire dipendono solo da quanto la vuoi spingere, entri in tutte le bolle che vuoi e ne vieni fuori. Il twinzer richiede un po' di apprendistato, si guida differente, il Bottom lo si carica poco, perchè non si può scendere alla base dell'onda, il twinzer vuole stare nel “pocket” dell'onda… Se te ne vai o se pensi di usarla come il single, ti frustri! Quindi, per il primo periodo take it easy… Keep kool… Il twinzer è un surf da onda con il rig! Capito questo potete esagerare. Fantastica per onde medie fino a logo high con venti moderati. Finisco col dirvi che è tutto inutile se non avete sotto delle pinne che funzionano a 1000; nel Single fin, posso tranquillamente affermare che la K-one di Maui Fin è la migliore pinna che abbia mai provato. Nel Twinzer sto utilizzando delle custom Maui fin, design Levy Siver… Soon on the market, gli amanti non se le facciano scappare! 37
Che carvate! I twinzer del Manna funzionano a dovere.
MANNA: FRIENDS & SPONSOR SIMMER: grazie to my friend Keith Holland. (Sails: Mission x: 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 ) www.simmerhawaii.com GOYA: grazie to my friends Francisco, Pascal, Keith, Lalo. (Board: Single Fin - Keith Taboul shape: 79 lt e 90lt; Twinzer 80lt e 75lt) www.goyasails.com/team MFC Maui Fin: grazie a Pio Marasco. (Fins and sunglass, plus accessories for windsurf, bags, etc…) www.mauifin.com/team TEVA: grazie a Simone/Artcraft International. (ciabatte for outdoor active sport) www.teva.com MARESIA: grazie a Simone/Maresia-Brasile/Italia (Abbigliamento estivo: boardshorts, T-shirt, etc…) www.maresia.com.br CENTRO SURF FIRNZE: grazie a Sandro. (windsurf and sport to ride ) www.centrosurffirenze.net CAFFETTERIA PIANSA: grazie a Marco e i suoi soci. (caffè e pasticceria, in tutte le sue varianti) 38
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Andrea Rosati in Aerial a Big Bay, 5° posto nel Wave e 6° nello Slalom, si conferma ancora una volta uno degli atleti più polivalenti.
MONDIALE SLALOM IFCA 2008 (di A. Menegatti) A gennaio, mentre tutto in Italia sembrava fermo, dall'altra parte dell'emisfero ed esattamente a Cape Town, si svolgeva il Mondiale IFCA, nella disciplina Slalom. Il Campionato del Mondo che originariamente avrebbe dovuto svolgersi in Portogallo in settembre, è stato organizzato a Cape Town dal 4 al 10 gennaio, nella
baia di Big Bay, in concomitanza con l'evento di Wave Sud Africano al quale molti top rider internazionali hanno partecipato. A rappresentare l'Italia i due protagonisti della stagione italiana, il campione nazionale Alberto Menegatti e il vice-campione Andrea Rosati. I rivali più accreditati sulla carta erano l'inglese Ross Williams, l'olandese Ben Van Der Steen e il tedesco Klaas Voget. I primi giorni sono stati
Lo Slalom torna dopo anni nella mitica spiaggia di Big Bay, il vento e le onde sono sempre le stesse ma l’abuso edilizio ha distrutto il paesaggio di una volta.
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caratterizzati dalla mancanza del vento, che ha portato gli organizzatori a spostare il campo di regata a Withsand, noto spot Wave dove mai nella storia era stato organizzato uno Slalom. Le condizioni del vento si sono presentate da subito rassicuranti, gli atleti hanno preso in mano vele intorno a 7,7 e 7,2 con vento abbastanza rafficato. Dando un'occhiata al percorso si è immediatamente capito che i giochi si sarebbero decisi soprattutto alla prima e terza strambata, dove le boe erano state posizionate in prossimità dello shore break, che era sui 2-3 metri. Tre prove si sono svolte nell'arco dell'intera giornata, Menegatti ha conquistato la prima qualifica davanti a Ben, e Williams ha vinto la seconda. Nella finale è stato Williams a strambare per primo seguito da Menegatti e Ben. I primi due disturbandosi a vicenda hanno favorito l'olandese che ha preso il comando momentaneo della classifica, ma a vincere poi è stato Ross Williams grazie ad un'ottima strambata, seguito a ruota da Ben Van Deer Steen e Menegatti. Nella seconda prova il vento è aumentato notevolmente, ma ancora una volta i giochi non sono cambiati, Williams ha vinto la prima qualifica e Ben la seconda. La finale ha visto Ben, Williams e Menegatti strambare nuovamente alla prima boa
Phil Horrocks controlla alla perfezione un Back Loop e si porta a casa il primo posto nel Wave.
simultaneamente e mantenere una lotta serratissima, mantenendo però invariate le posizioni fino a quando Menegatti ha agganciato un'alga perdendo terreno, rischiando oltretutto di essere superato dal gruppetto inseguitore, capeggiato da Voget. Menegatti è riuscito comunque a chiudere in 3a posizione con soli pochi metri di vantaggio. La terza ed ultima prova della giornata ha visto Ben vincere la sua heat di qualifica e Menegatti precedere Williams nell'altra semifinale. Con il vento in aumento alcuni regatanti hanno scelto materiale più piccolo, Voget ha scelto addirittura il 79 litri e la 6,7. La finale ha visto questa volta Menegatti al comando, seguito da Williams e Van Deer Steen fino a quando Menegatti è andato giù lasciando campo libero ad un'altra vittoria dell'inglese, seguito da Ben, con Voget in terza posizione. Il giorno successivo nello stesso spot l'onda è aumentata da 2-3 a 4 metri, dando così la possibilità di dedicare l'intera giornata alla disciplina Wave. L'ultima giornata di gara il vento si è presentato solido già dal primo mattino, permettendo di portare a termine 2 prove Slalom, prima di finire il tabellone Wave. L'ultima giornata è stata senza ombra di dubbio la giornata dell'olandese volante, in grado di aggiudicarsi entrambe le prove di giornata e andando così a superare Ross Williams e ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo IFCA. Seguito da Ross Williams al secondo posto e da Alberto Menegatti sul gradino più basso del podio, mentre Andrea Rosati ha chiuso con un ottima sesta posizione.
OXBOW BIG BAY CLASSIC (di A. Rosati) Quasi sempre quando si organizza una competizione vengono sconvolte completamente quelle che sono le normali condizioni di un posto famoso e ventoso dal punto di vista windsurfistico… Chiaramente un evento così grande, dopo decenni di attesa non poteva fare altrimenti, e sia l'organizzatore che gli atleti vedevano già all'orizzonte una bella settimana di sole e relax… Purtroppo però davano previsioni pessime, la tipica maledizione del gatto nero! Eolo però non aveva fatto i conti con la furbizia dell'essere umano e così, vista la decennale esperienza nell'organizzare gare, sin dal primo skipper's meeting, il giudice Olaff Van Tol, ex grande windsurfista di coppa del mondo, ha
annunciato che la gara si sarebbe fatta… A qualunque costo… Anche a quello di andare in Namibia… Il famoso floating venue, ossia se c'è vento a 20 o 200 km di distanza si va lì e si fa la gara.
DAY 1 WITHSAND
le due pinnette è stata una goduria infinita. Le heat erano da 4 persone assieme e avanzavano le prime 2. Durata 7 minuti, contavano le migliori 2 onde. Nel primo round un po' tutti i “big” hanno passato il turno abbastanza facilmente. Degne di nota le performance di Klass Voget, Ross Williams e Phil Horrocks i quali hanno fatto subito vedere di che pasta sono fatti. Dal mio gruppo ne sono uscito molto bene con una vittoria netta sul mio team mate Florian Jung, su Jamie Hancock, un diavoletto inglese molto forte nei salti mure a sinista ma che comunque ha detto la sua anche nelle surfate a dritta arrivando secondo, e su un local sud africano. Peccato per Florian che aveva surfato un'onda molto bella con Goyterone finale proprio davanti ai giudici, atterrando perfettamente ma catapultandosi in avanti… Peccato anche per l'eliminazione di Thomas Ortmann, tedesco trapiantato in Sud Africa famoso per le sue intubate in onde enormi ma che ha sofferto le condizioni rafficate della sua heat… La prima heat del secondo turno è stata molto avvincente in quanto sono arrivate le prime sorprese. Lo svedese Andreas Olandersson sempre più forte in Wave che in Freestyle, ha battuto in una heat molto tirata il forte danese Robert Sand, famoso per i suoi salti molto alti e puliti ma anche per le surfate sempre nella “bolla”. Anche nella heat successiva, Kevin Mevissen VS Andrew Hazell, si sono vissuti momenti da
E così è stato… Previsione di perturbazione da nw con onde di 4-5mt e venti moderati da nw hanno dato vita ad una delle più belle competizioni di windsurf che si siano mai viste in Sud Africa e in tutto il mondo. La scelta dello spot è ricaduta su Withsand, l'appuntamento era per le 8.00 di mattina in spiaggia. Pensate che alcuni windsurfisti di Port Elizabeth sono venuti apposta a fare la gara perché si sarebbe svolta mure a dritta, mentre i saltatori di Big Bay (mure a sinistra) erano lì che pregavano tipo musulmani sulle dune di Withsand! La condizione è stata mitica a mio parere, con onde che si srotolavano su un banco di sabbia che sembrava un reef. Sezioni critiche per sparare Aerial di tutto rispetto con vento molto leggero ma giusto per riuscire a surfare in tutta tranquillità con una 5.0. Purtroppo però non erano dello stesso parere la maggior parte degli atleti e così il giudice ha deciso di aspettare l'aumento del vento, come da previsione. Di certo non sono stato a guardare e con me il fortissimo atleta inglese Ross Williams; seguiti a ruota dall'altro mostro tedesco Klaas Voget ci siamo lanciati in acqua in un warm up durato più di 2 ore… Alberto Menegatti in boa nelle ondose condizioni di Withsand. Aerial, surfate epiche e Per lui un 3° posto nel Campionato del Mondo Slalom IFCA. Goyter si sono sprecati e quando finalmente siamo dovuti tornare a riva a cambiare vela e tavola perché troppo grandi… I giudici hanno dato inizio alle danze… Era ora! Vele utilizzate 5.0-5.3 con tavole tra gli 80 e gli 85l per i più pesanti. Tutti rigorosamente twinzer. Con quest'onda liscia e verticale, ricamarla con
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Klaas Voget in Back Loop, a sinistra, e Kevin Mevissen in Forward, a destra, si sono dati battaglia per il podio.
brivido in quanto Kevin dopo aver surfato un onda di 4 metri nel tentativo di uscire fuori è stato mangiato da un mostro di altrettanta altezza che gli ha rotto l'albero… E così, grazie all'aiuto di un amico che gli ha portato una nuova attrezzatura è riuscito a vincere la heat con 2 surfate concluse… Mentre il suo amico nuotava a rocce riuscendo ad uscirne illeso. Nella heat successiva il vento cominciava a fare le bizze… Il colosso olandese Ben Van der Steen ha dovuto nuotare molto e sudare sette camicie per riuscire a concludere due surfate e battere il suo avversario. Questa è stata l'ultima heat della giornata in quanto i giudici non se la sono sentita di continuare, un vero peccato dato che le onde crescevano a vista d'occhio; anche se il vento era al limite sarebbe bastato allungare la durata! E così come era iniziata, la giornata è finita, con me Ross e Klass a surfare onde di un albero per altre 2 ore buone per la gioia dei fotografi e cameraman. L'appuntamento era a Big Bay per il giorno dopo, per la conclusione del tabellone dato che finalmente avrebbe dovuto arrivare il tanto aspettato South Est.
DAY 2 BIG BAY Strano ma vero il South Est non si è fatto attendere anche perché in summer condition vince sempre su qualsiasi condizione. Vento da 5.0-4.7 con direzione perfetta side e onde a set regolari fino a 3 metri tubanti. Heat man to man di 5 minuti. Le Heat sono state passate senza problemi da Horrocks e Profit mentre una grande sorpresa è venuta dalla heat successiva quando il local Matthew Swart ha eliminato Ross Williams, non era proprio la sua giornata… Ha perso il titolo Slalom all'ultima prova e il giorno prima era uno dei favoriti alla vittoria del Wave! A seguire hanno passato il turno sia il sottoscritto, il quale si è dovuto impegnare molto nelle surfate per battere il diavoletto saltatore inglese, che Voget. Entriamo nella fase calda d'accesso alle finali. Mevissen e Olandersson se le sono date di santa ragione ma per poco l'olandese ha avuto la meglio. Horrocks ha annientato tutte le speranze di Bennone Van der Steen e l'altro Bennino Profit ne è uscito alla grande contro il local Swarth che appagato dalla vittoria contro Williams non ha eccelso come in precedenza. Ultima heat Rosati-Voget. È stata una heat combattutissima vinta di misura dal tedesco grazie all'aver eseguito 2 salti puliti. Io infatti concentratomi sulle surfate dove ai 44
punti sono riuscito a batterlo, grazie anche a due bei Aerial, purtroppo non sono riuscito a trovare una rampa negli ultimi due minuti di heat per fare un secondo salto… Un peccato, ma il tedesco era in forma strepitosa e non bisogna dimenticare che ha finito 6° overall nella classifica di PWA. Prima semi finale tra Mevissen, che ha vinto l'evento lo scorso anno, contro Horrocks e l'altra tra Voget e Profit. Senza dubbio Klass si è imposto alla grande nonostante Ben abbia tentato il tutto per tutto con 2 tentativi di doppio Forward, dall'altra parte un completissimo Horrocks ha stoppato l'olandesino volante che mixava il Freestyle al Wave senza però la dovuta radicalità. In finale vincenti quindi sono passati Voget contro Horrocks e in quella perdenti Ben Profit VS Kevin Mevissen. In acqua sono scesi subito i perdenti, Kevin ha mostrato al pubblico che l'anno scorso non a caso ha vinto l'evento, eseguendo un Push Loop Table Top al limite delle forze di gravità atterrato senza bagnarsi le caviglie. Non è stato da meno Profit ma questa volta è stato Kevino ad avere la meglio aggiudicandosi la terza piazza. Ed eccoci alla finale! Il pubblico era in trepidazione, la spiaggia di Big Bay gremita di gente e tutti noi atleti lì a guardare lo spettacolo. In effetti è stata una delle heat più emozionanti e combattute mai viste. Phil con i suoi salti precisi e molto alti, Voget non da meno non è riuscito a trovare le rampe giuste, mentre nelle surfate era riuscito ad avere un livello leggermente superiore, grazie alla velocità di esecuzione tra il Bottom e il Cut Back. Tutto sembrava quasi finito e con la vittoria nelle mani di Klaas quando a 5 secondi dalla fine Phil si è diretto a largo a “canna” e con gli occhi di fuoco sparando un doppio Forward atterrato perfetto, il tutto mentre Klaas si surfava l'onda dell'evento sulla quale Phil ha costruito la sua prima vittoria internazionale facendosi incoronato vincitore dell'Oxbow Big Bay Classic con i giudici divisi 2-1. Un ringraziamento particolare va fatto agli organizzatori e agli sponsor quali Kenings, Glider sunglasses, Bestlife, Westkaap Kultuursake en sport e molti altri, sperando che nel 2010 si tenga un evento ancora più grande e con lo stesso successo del 2009. Windsurf is still alive! Per la cronaca la classifica overall è stata vinta da Ben Van der Steen a pari merito con Klaas Voget, ma con punteggio migliore in Slalom, al terzo posto un'altra parità tra Williams e Rosati che però ha favorito l'inglese per aver avuto un migliore risultato in Slalom.
Ben van der Steen Campione del Mondo IFCA.
Francisco Porcella si esalta nelle perfette condizioni di Cabo Verde e porta a casa un grandioso 11° posto.
VerticalitĂ , potenza e stile... no more comments. Mr. Josh Angulo vince ancora una volta a casa sua: Ponta Preta.
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Che rimonta! 7 heat consecutive da 30 minuti per risalire dal fondo della classifica fino al 4° posto. Prima di lui solo un certo Polokaw era riuscito nell’impresa del 2007. Brawzinho ancora una volta sorprende tutti!
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© Gilles Calvet
Kauli Seadi mantiene la media con un secondo posto, Victor Fernandez solo in 17° posizione, e ancora una volta ha usato delle nuove tavole, dopo la “sua” rivoluzione twin fin arriva ora il momento del quad!!!
Sono tornato per il secondo anno consecutivo a Sal, per il PWA World Cup di Cabo Verde, consapevole che questo era l'evento più importante dell'anno per un vero waverider. L'onda di Ponta Preta è difatti di gran lunga la più bella e la più tecnica tra quelle comprese nel World Tour. L'ammissione al contest non è stata facile nonostante il mio 11° posto dello scorso anno. Il PWA ammetteva solo i primi 22 del ranking e le loro 5 wild card erano state assegnate ad altri atleti (Kai Lenny, Levi Siver, Scott Mc Kercher, Dario Ojeda, Gram Ezzy). Alla fine sono entrato in una delle 5 wild card dell'event organizer ”Josh Angulo”, dove c'erano anche Francisco Goya e altri tre local. Sicuramente hanno anche aiutato le pinnette che gli ho portato da Maui e la tavola da surf che gli ho comprato appena arrivato…
PRIMA DELL'EVENTO Sono arrivato a Cabo Verde con un po' d'anticipo, grazie a Tui Fly. Dopo una proficua pausa all'ISPO di Monaco dove ho stretto legami con nuovi sponsor extrasettore (Body Glove, Bollè, Vans e Go Pro cameras). I dieci giorni prima dell'evento a Sal sono
stati i più belli, insieme a quelli conclusivi, perchè non avevo la pressione della gara e ho potuto godere delle belle onde e della simpatia dei locali che già conoscevo bene dallo scorso anno. Ho trovato subito le giuste condizioni, onde di 3-4 metri e vento da 4,7 con in acqua solo Kauli, Brawzinho e Riccardo. Ovviamente c'erano anche il wave kiter più forte al mondo, il local Mitu Monteiro, e il piccolo Airton che se la surfa alla grande con il padre adottivo Libero Cozzolino, un grande lupo di mare che insegna kite da anni sia a Cabo Verde che in Sardegna. Sono uscito quasi ogni giorno, o in windsurf a Punta Preta, o in surf nei tubi della sinistra, o ad Alibaba... Ho affittato un appartamento fino all'inizio della gara con l'amico Daniele Di Rosa (di Catania) che è venuto a navigare e mi ha fatto da caddy nei giorni della gara, si è anche subito inserito alla grande come uno dei pro rider. Mio padre invece mi ha seguito e filmato senza pressarmi, anche lui impegnato a scoprire l'isola e i suoi costumi. Per lui era la prima volta e si è impegnato subito molto nell'aiutare Giulio Saiani nell'organizzazione della maratonamemorial per la figlia Dalia, uccisa due anni fa.
LA GARA Finalmente è giunto il momento della gara. Le previsioni sembravano epiche per tutta la settimana, con due perturbazioni una dopo l'altra e vento sui 1520 nodi. Purtroppo per me le cose non sono iniziate bene nel single. Ero nella prima heat del tabellone e sono entrato in acqua con Nick Baker, il tedesco Klaas Voget e l'olandese Gert Van Hooven, sfortunatamente il vento era leggerissimo e l'onda di primo mattino non si era ancora lisciata come normalmente fa a Ponta Preta. Mio malgrado sono dovuto scendere in acqua con la 5,3 ottenendo un cattivo risultato, sono avanzati al turno successivo Nik e Klaas. Avevo subito preso una bella onda del set, surfandola fino alla fine e terminando con un Aerial, ma la mia seconda onda non è stata abbastanza buona. Non ho superato il turno per un soffio con Baker e Voget che sono passati per un punto di differenza su quattro giudici… Il livello era altissimo. Pensate che nel primo turno sono usciti clamorosamente anche Jason Polakow, Alex Mussolini, Thomas Traversa, Campello e Brawzinho, mentre hanno impressionato positivamente il piccolo Kai Lenny, il compare Levi Siver e il “vecchio” Francisco
Camille Juban in una sezione molto critica. Ottima performance per lui con un meritato 13° posto.
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Francisco in mega Aerial a Ponta Preta, finalmente un italiano si riaffaccia nella top ten di una gara wave dopo il mitico Cesare Cantagalli!!!
Goya. Il single si è concluso tutto in giornata. In finale Seadi ha superato Angulo, con Pritchard 3° e incredibilmente Goya è riuscito ad arrivare 4° dopo essere andato a rocce otto volte, una media di due volte in ogni heat…
DOUBLE ELIMINATION Per i giorni seguenti le previsioni erano promettenti, ed è stato annunciato il double elimination. Mi sono isolato al Criola dove ho meditato vendetta tutta la notte. Volevo ripetere il buon risultato dello scorso anno, perchè su questa onda mi esalto! E dire che è iniziata quasi in tragedia, il giorno dopo era perfetto per il surf, zero vento e 4 metri lisci con i set più grandi che tubavano dall'inizio alla fine… Ho surfato la sinistra la mattina con tubi da paura... Poi verso mezzogiorno siamo andati con Swifty, Kauli, Ross, e JP di nuovo a surfare la sinistra. Jason, mentre noi ci intubavamo, surfava sullo stand-up, un'onda gli ha chiuso davanti e si e preso il tavolone sulla capoccia, finendo all'ospedale dove ha rimediato tre punti in testa e una spalla gonfia... Noi siamo rimasti in acqua mentre tutti ci guardavano e filmavano, poi è arrivata
Il giovanissimo Kay Lenny con un 11° posto finale di tutto rispetto.
un'onda perfetta, mi ci sono intubato per 5 secondi e sono uscito dal tubo con tutti che urlavano e suonavano il clacson! Abbiamo surfato fino a quando ci hanno segnalato che volevano provare a fare la mia heat, ma non c'era vento e siamo finiti tutti a rocce dopo cinque minuti di inferno… (io ho stracciato la 5.0 per niente). Giustamente quella heat è stata sospesa e ripetuta il giorno dopo quando finalmente lo “stadio” di Ponta Preta era pieno di gente, il vento regolare e l'onda di tre metri ha iniziato a pompare di nuovo. Finalmente ho potuto mostrare le mie qualità, vincendo la heat davanti a Riccardo Campello ed eliminando lo spagnolo Alex Mussolini e l'inglese John Skye. La giornata è iniziata alle 8.00 del mattino con l'arrivo nella spiaggia deserta e già sferzata dal vento. L'onda era buona, sui tre metri, tubante, con set che arrivavano ogni 6-7 minuti. Il vento side-offshore era ancora leggero, poco più di 12 nodi. Il PWA è partito con la prima batteria (la mia) alle 8.50, annunciandone la durata di ben 45 minuti per permetterci di scegliere le due onde migliori. Ho sofferto da morire perchè avevo la vela grande (5,3), ma sono riuscito comunque a piazzare 4-5 onde di buon livello, chiudendo alcuni
Aerial più alti e più lunghi degli altri. Ho atteso col fiato sospeso, fino all'arrivo dell'annuncio: “passano Campello e Porcella, escono fuori Voget e Volwater”. In quel momento mi sono gasato, ero pronto a spaccare. Adesso ero tra i primi 16, sono entrato in zona punti e zona montepremi, la mia trasferta poteva già ritenersi positiva. Ma non mi bastava. Nel turno successivo insieme a Campello dovevo affrontare i francesi Thomas Traversa e Camille Juban (che avevano appena eliminato i n.2 e 3 del ranking, gli spagnoli Fernandez e Ceballos). E' stato allora che ho compiuto la miglior heat del campionato. Ero gasatissimo, la bandiera italiana e quella sarda sventolavano nelle raffiche calde che aumentavano sempre di più, le batterie erano ora di 25 minuti e potevo uscire con la 4,7. Sentivo la spiaggia fare il tifo per me ad ogni discesa. Ho dato il massimo senza sbagliare e piazzando le mie surfate giuste, con delle combinazioni di Cutbak e Aerial ad una mano. Ho vinto la batteria insieme a Traversa, Campello e Juban sono stati eliminati. Ora ero perlomeno 11° come lo scorso anno. Non ce la facevo più, mi era tornato un forte dolore alla spalla che mi era uscita e rientrata nell'ultima heat. Nel turno
Ponta Preta è uno spettacolo unico al mondo!!!
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Ancora una volta la “vecchia guardia” quando si tratta di mettere in gioco la propria esperienza da la zampata vincente. Kevin Pritchard nuovamente sul podio di una gara Wave.
Il talento di Francisco per il waveriding deriva dalla sua grande passione per le onde e dalla sua bravura nel surf.
successivo siamo tutti andati a rocce ma sono passati con punti vicinissimi Boujma e Toma, con Mc Kercher terzo e io quarto. Non sono riuscito ad esprimermi al meglio, trovandomi sovrainvelato con la 4,7 e questo è stato uno sbaglio che non dimenticherò mai. Mi sono trovato fianco a fianco sulle rocce con Thomas Traversa, ci siamo messi a ridere perchè i nostri rig si erano attaccati e solo sulle rocce siamo riusciti a staccarli. Le heat sono andate avanti con Brawzinho e Ross Williams autori di una rimonta sorprendente, saliti dalla parte bassa del tabellone. Brawzinho ha surfato alla grande riuscendo a battere anche Francisco Goya. In seguito è stato fermato da Pritchard dopo sette batterie, grande Brawzinho! Ha finito la sua gara in quarta posizione. Pritchard sconfitto da Angulo è arrivato terzo. Poi la doppia finale ha visto trionfare Angulo per la gioia dei locali.
CONSIDERAZIONI FINALI Durante il periodo di residenza a Sal ho alloggiato all'Hotel Crioula a pochi minuti da Ponta Preta. Il Crioula è un grande villaggio, all-inclusive, dove veramente non mi è mancato nulla. Ero servito e riverito da un super ristorante ed ero da solo in camera in perfetto Francisco in Aerial.
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isolamento. Così ho potuto rilassarmi e concentrami prima e dopo le gare. Un posto veramente moderno e bellissimo, davanti alla lunga e bianca spiaggia di Santa Maria, dove Libero, personaggio ormai mitico anche a Sal, gestisce la scuola di kite. Tra gli “highlights” di questo viaggio ci sono stati i tubi sulla ''ischierda'' che rimarranno impressi in me a vita! A Santa Maria mi sento ormai di casa, con i ragazzi e le ragazze locali con cui ci si ritrovava ogni sera a festeggiare al Calema o al Chill Out. Anche loro sono parte del mio successo insieme agli sponsor che mi hanno supportato con grande attenzione: Simmer Sails, Drops board, MFC, Maverx mast, Da Kine, la Regione Sardegna per la quale portavo con orgoglio il marchio dell'Assessorato al Turismo sulla vela e la compagnia aerea TuiFly. L'onda di Ponta Preta è bellissima da surfare. Solo in Indonesia avevo trovato di meglio. Le altre tre prove del PWA World Tour 2009 Wave saranno a Guincho in Portogallo a fine giugno, Pozo Gran Canaria in luglio e Sylt Germania in settembre. Il mio obiettivo è di finire nei top 10. Non succede per un italiano dai tempi di Cesare Cantagalli. Ce la farò a raggiungere il traguardo? Di una cosa solo posso essere sicuro oggi: tornerò l'anno prossimo a Ponta Preta!
Un bivio che potrebbe portare alla scoperta di San Borondon.
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John Skye esplode in Aerial su un bombolone delle Canarie.
Un’antica mappa delle Canarie con segnata la leggendaria San Borondon.
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LE OPZIONI Agosto è il mese in cui c'è un momento di pausa tra lo stress estivo dovuto alle varie competizioni e la fredda finale di coppa del mondo sul Mare del Nord a Sylt. Questo è il periodo migliore per uscire, esplorare e visitare posti nuovi, fare qualche bel viaggio e andare in acqua a divertirsi. Nicole Boronat e Steffan Etienne stavano pianificando di andare via tutti insieme per un po'. Il Perù è stata la prima tappa scelta. Agosto è il periodo perfetto per il vento ma, con i prezzi del petrolio alle stelle, i prezzi dei biglietti aerei erano esorbitanti. Abbiamo quindi deciso di optare per Boa Vista a Capo Verde. Dopo aver organizzato tutto ed aver affrontato i preparativi, aiutati da un mio vecchio amico che abita lì, siamo partiti. Purtroppo, proprio qui il piano si è bloccato. Tutti i voli in partenza dalle Canarie erano piccoli velivoli che non
garantivano il trasporto del materiale. Allora, è entrata in scena la terza opzione, cioè l'esplorazione dell'isola di Porto Santo, a Madeira. Sembrava fosse una scelta interessante ma durante l'ultima settimana, dopo aver parlato con dei local ed aver controllato le previsioni dell'ultimo momento, ci siamo resi conto che sarebbe stata solo una perdita di tempo.
L'IDEA A questo punto le opzioni erano finite e il nostro morale era a terra. Quella sera, tuttavia, durante la cena, la mamma di Nayra ci ha dato un'idea, consigliandoci scherzosamente, di andare alla ricerca della misteriosa isola di San Borondon, che con la nostra fortuna magari avremmo anche trovato. San Borondon (per le persone Nayra e John spocckeggiano aspettando di trovare la loro San Borondon.
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Anche Stephane Etienne, local delle canarie, non aveva mai surfato prima questo misterioso reef.
non Canarie che non lo sanno) è un'isola leggendaria che si dice appaia o scompaia a seconda di chi la va a cercare. Con quest'idea in mente, abbiamo deciso di andare in esplorazione alla ricerca di uno dei posti più misteriosi e sperduti delle Canarie. Alla ricerca di spot che nessuno mai aveva surfato prima, in una zona senza previsioni, abbiamo dovuto far affidamento sul nostro istinto, aspettando e cercando ogni giorno, ancora e ancora…
IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTO Abbiamo caricato i nostri van con tutto il necessario: cibo, tende, sacchi a pelo, acqua e materiale per qualsiasi condizione avremmo potuto trovare e ci siamo messi in strada. La destinazione era ancora abbastanza vaga, abbiamo solo seguito
John Skye in Back Loop one hand.
le tracce del vento e delle onde, che ci hanno portato per km lungo le zone più desolate delle Canarie. Il primo giorno l'abbiamo passato guidando per ore ed ore. C'era sempre vento all'orizzonte ma non siamo mai riusciti ad acciuffarlo, ad un certo punto abbiamo deciso di fermarci ed accamparci, sperando di aver più fortuna l'indomani. La notte è passata nel peggiore dei modi, con un vento da 30 nodi che spazzava l'accampamento, scuoteva le tende e perfino i van! La povera Nayra è riuscita a dormire solo per un paio d'ore, mentre la tenda le sbatteva in faccia. La mattina seguente il morale del gruppo era basso. Abbiamo fatto del nostro meglio per restare positivi e alla fine siamo stati premiati. Dopo una piccola curva sulla strada, abbiamo scoperto una piccola ma perfetta onda che si srotolava, pettinata da 20 nodi di vento side-shore. Non abbiamo esitato un secondo, in men che non si
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Nayra Alonso cerca di domare un’onda logo high.
dica eravamo tutti in acqua. È stata una session davvero divertente e la cosa migliore è che eravamo solo noi, a metà agosto, da qualche parte alle Canarie, qualcosa di impossibile da immaginare. Dopo la session, il morale era cresciuto parecchio, eravamo pronti a continuare la nostra missione alla ricerca di uno spot mitico che nessuno aveva ancora visto. Abbiamo scoperto dei posti nuovi. Bellissime lagune d'acqua piatta, perfette per il freestyle, alcuni spot divertenti per saltare con vento side-on, dove potevamo finalmente sgranchirci dopo ore al volante. Un sacco di uscite, tra di noi, divertendoci in acqua, ma ancora non proprio quello che eravamo venuti a cercare. Sapevamo di essere più o meno arrivati, sebbene fosse un posto inesplorato, come la misteriosa isola di San Borondon, che appare solo a colui che la vuole trovare a tutti i costi. Anche Nicole Boronat alle prese con un logo high.
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CERCANDO L'IMPROBABILE Continuavamo a bruciare carburante. Giorno dopo giorno, abbiamo guidato per miglia lungo i sentieri sterrati, cercando disperatamente di trovare qualcosa di diverso. Il paesaggio però non era completamente deserto e, lungo il tragitto, abbiamo scoperto dei posti bellissimi di cui nemmeno Nayra, Nicole e Steffan (local delle Canarie da oltre 8 anni) avevano mai sentito parlare prima: piscine naturali, montagne rosse, ecc. Ci siamo imbattuti in una montagna che si diceva fosse magica e, non avendo niente da perdere, abbiamo deciso di scalarla. Una volta in cima, abbiamo trovato delle antiche raffigurazioni sulla roccia: lì al sole ed esposte agli elementi senza alcuna protezione. Ci hanno detto in seguito che queste erano incisioni lasciate dagli antichi aborigeni dell'isola. Dopo aver fatto una scoperta del Stephane, sotto, e John, a destra, ci fanno vedere il loro Cut Back.
Skyboy piazza un signor Cut Back.
genere, sicuramente potevamo trovare uno spot nascosto! Una mattina ci siamo svegliati tutti stranamente nervosi. Non era cambiato niente, il vento soffiava sempre nella direzione dei giorni precedenti, non c'erano previsioni di onde particolari per quel giorno, eppure sapevamo che c'era qualcosa di diverso. Essendoci lo stesso tempo del giorno precedente, abbiamo deciso di tornare al nostro spot preferito per fare un po' di windsurf. Lungo il tragitto però, qualcosa ha catturato la nostra attenzione. Un reef che avevamo controllato più volte, oggi aveva una piccola onda sporca che gli rompeva sopra per la primissima volta. Sicuramente non era niente di speciale e non si poteva surfare, ma per qualche ragione abbiamo deciso di aspettare. C'era una chiuma bianca, piccola e disordinata che rompeva su un reef asciutto. Il vento era più forte dei giorni precedenti e si
potevano vedere le ochette rompere ovunque nell'oceano. La nostra adrenalina ci chiedeva di proseguire, sapendo che ci aspettavano condizioni divertenti proprio dietro l'angolo e magari stavamo solo perdendo tempo, ma qualcosa ci ha fatto restare tutti immobili. Quel qualcosa si è poi rivelato un suggerimento giusto.
LA VISIONE Dopo 2 ore, la marea era cresciuta sommergendo il reef e le onde stavano cominciando ad allinearsi. Erano ancora piccole ma adesso erano molto più organizzate e miglioravano set dopo set. Ora o mai più, dovevamo approfittarne, questa era la ragione per cui eravamo venuti fin qui. Abbiamo armato velocemente e ci siamo buttati giù dalle rocce, diretti verso il reef sconosciuto.
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Stephane Etienne in Aerial.
Inizialmente siamo andati tranquilli, studiando lo spot e vedendo se ci fossero rocce sporgenti o punti asciutti, guardando come rompevano le onde. Appena l'onda colpiva il reef, si formava in un istante, risucchiando dal basso e proiettando il lip in avanti con violenza. Era un'onda molto spessa e pesante ed era difficile da surfare. Il lip poteva distruggere il materiale in una frazione di secondo, e Nayra se n'era accorta. Abbiamo surfato per quasi 3 ore con onde logo high e vento perfetto da 5.0. Non potevamo crederci!
… E FINALMENTE SAN BORONDON Alla fine eravamo così stanchi che non riuscivamo neanche più a restare aggrappati al boma. Siamo rientrati esausti ma molto contenti. Mentre
John Skye, a sinistra, e Nayra Alonso, a destra, hanno avuto fiducia seguendo la leggenda e sono stati ricompensati ampiamente. 58
smontavamo, la marea è calata nuovamente e con essa sono scomparse anche le onde perfette. Il tempo di salire in macchina per andarcene e non c'era quasi più traccia delle onde. Forse questa è stata la nostra rivelazione: uno spot che nessuno conosceva, lo spot che trovi solo se guardi attentamente, se lo cerchi veramente, proprio come la misteriosa isola di San Borondon. Abbiamo imparato, grazie ad una vecchia leggenda, che a volte la ricerca può dare risultati inaspettati. Magari lo spot migliore che tu abbia mai visto ti aspetta proprio dietro l'angolo, ed è in attesa che tu lo scopra. Forse devi solo cambiare il modo in cui osservi le cose, e aver pazienza. C'è sempre una ricompensa per coloro che cercano, anche nel proprio giardino.
FRANCISCO Fiji è la terra delle tradizioni! I figiani, sparsi su questa lunga catena di isolette nel Pacifico meridionale, conservano con gelosia e cura le loro tradizioni. Esse vengono custodite finchè loro sono in vita e poi tramandate alla generazione successiva. Questo è uno dei luoghi che ho sempre desiderato visitare e soprattutto ho sempre voluto surfare le onde tubanti che si srotolano lungo le barriere coralline di queste isole remote. Sono arrivato a Nadi, sulla costa occidentale di Viti Levu, c'erano ottime previsioni per uno swell pronto a colpire il reef di Fiji. Volevo anche gustarmi lo stile di vita locale e quindi sono rimasto qui per un mese intero, arrivando 10 giorni prima di Rudy. Mi sono trovato col Singatoka
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mio amico Tony Philip, un ex windsurfista campione del mondo, che conosco già da quando ero un bambino in quanto era amico di mio padre già dagli anni '80, proprio gli anni del boom iniziale del windsurf. Ora è proprietario della Mana Fiji abbigliamento, e trascorre il suo tempo tra Parigi e Fiji, dove è nato. Tony mi è venuto a prendere all'aeroporto e mi ha portato a casa sua facendomi abituare ai ritmi di Fiji. Una vita molto rilassata, fatta di piaceri semplici, senza complicazioni ne stress, come bersi una birra fresca mentre ti perdi osservando il sole che tramonta all'orizzonte oltre le piccole isole vicino al porto. Il giorno seguente, Tony mi ha presentato uno dei suoi migliori amici, con lui ho legato immediatamente e mi ha preso sotto la sua ala come fossi suo fratello La piccolissima isola di Namotu, in passato è stata la sede di una delle tappe più epiche della storia del World Tour.
Francisco in Aerial a Natindala.
minore! Si chiama Ian Muller, proprietario di un business che organizza gite in barca (fijisurflegends) e porta la gente ai reef esterni per far surf da onda, in posti da favola come i vari break di Namotu e Tavarua. Ian è un grande! Siamo diventati molto amici davvero in fretta e, prima che me ne rendessi conto, mi ha portato a casa sua, come facessi parte della sua famiglia, portandomi in barca tutte le mattine e facendomi diventare effettivamente un membro della crew. Ian è sponsorizzato da RedBull e ha 2 jetski, quindi un giorno siamo usciti a surfarci delle onde belle massicce a Wilks, noi due soli a fare Tow In con tubi di 4 metri e le nostre 6'1'' pintails, un'esperienza assolutamente indimenticabile. Ci siamo davvero divertiti un sacco ma sfortunatamente è dovuto partire per due
settimane e quindi non ha potuto incontrare Rudy. Eccoci qui, a controllare il posto con Ian come capitano, pronti per partire all'esplorazione della costa di Viti Levu.
RUDY - BULA!!! Dopo aver ricevuto una marea di e-mail dove si diceva che Fiji stava sparando grosso, sono finalmente riuscito a pianificare all'ultimo momento le mie due settimane di fuga da Maui e dal mio marchio RueBelle
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Rudy Castorina fa lavorare il suo twinzer sulla spalla di Natindala.
Designsper, per scappare nel pacifico meridionale. Il giorno della mia partenza, Pietro (papà di Francis) è passato da casa mia per dirmi:“ Rudy, Francis mi ha detto di darti questa macchina fotografica, cercate di farne il miglior uso possibile, so che tu hai le capacità e Francis ha un buon occhio, riportateci degli ottimi scatti!”. Sono diventato involontariamente anche il fotografo della spedizione. Devo ammettere che mi sono sentito molto intrigato dalla sfida e quindi eccomi con la macchina fotografica al collo, con metà lente attaccata con un elastico al resto della macchina… E con l'autofocus andato… Mi ero dimenticato che Pietro è sempre molto entusiasta, ed ecco che il concorso di foto fai da te ha inizio. Francis era già sul posto con casa, macchina e perfino una barca per portarci al reef esterno la mattina seguente. Non c'era proprio tempo da perdere, secondo il programma di Tony, quel pomeriggio saremmo andati verso sud e Singatoka, alla ricerca di una spiaggia surfabile. Tony ci ha chiamato quasi tutti i giorni per farci un resoconto delle condizioni e per dirci dove andare, peccato non si sia potuto unire a noi, stava facendo il photoshoot per il suo marchio di abbigliamento: ManaFiji.
SINGATOKA La prima guidata per arrivare a Singatoka ci ha fatto conoscere lo spettacolare scenario figiano ed il suo mix culturale. Le montagne, le vallate, il vulcano, le foreste di pini che si affacciano sulla costa, con lagune e reef che circondano l'intera isola. Come molti altri arcipelaghi oceanici che hanno ospitato culti differenti, Fiji è cosparsa di monumenti sacri e templi. Lungo la strada ci imbattiamo in una bellissima chiesetta cattolica, templi indiani, moschee, pascoli di mucche, piantagioni di frutta locale e macchine moderne che sorpassano i vecchi autobus straripanti di gente e carrozze di lamiera trainate da 62
cavalli. Piccoli villaggi rurali sorgono di fianco a enormi città in continuo sviluppo con alberghi a 4 stelle, sushi bar e perfino resort marittimi. A prima vista sembra che questi mondi apparentemente agli opposti riescano a convivere in armonia e pace. Vedendo la costa ci siamo resi conto che gli alisei stavano già soffiando, nonostante le informazioni precise di Tony ”vai a destra dopo il ponte verso l'oceano”, abbiamo fatto una gran fatica a trovare la strada d'accesso, più che una strada era un sentiero fangoso che ci ha portato all'estuario di un fiume dove una famiglia locale ha costruito una capanna con una visuale stupenda proprio sullo spot. L'unica maniera per accedere al beach break era attraverso l'estuario, anche seguendo i consigli di una famiglia di pescatori locali, ci siamo ritrovati in una situazione molto delicata che avrebbe potuto trasformare la
nostra spedizione da autoprodotta ad autodistrutta… Eccoci qui, coi nostri 2 rig armati e la valigia quasi stagna contenente la nostra macchina fotografica a galleggiare lungo il fiume, con la corrente che improvvisamente ci spinge proprio verso la zona d'impatto, ovviamente senza un alito di vento. In un secondo abbiamo deciso di cambiare programma, uno è tornato a riva con il materiale fotografico, mentre l'altro è andato con entrambi i materiali verso il reef e le onde ruggenti. Francis, dopo aver nuotato con la borsa in testa, ha raggiunto la riva mettendo l'attrezzatura fotografica in salvo, poi ha nuotato verso di me che stavo combattendo contro la corrente vicino alla zona d'impatto… Tornati entrambi a riva, abbiamo controllato il materiale, ci siamo fatti due risate sulla situazione non proprio rilassante e abbiamo deciso di far la prima session con 18 nodi e Rudy in Aerial a Singatoka.
Francisco in Aerial sulla potente sinistra di Namotu.
onde di un metro! Dopo aver fatto windsurf fino al tramonto, siamo stati accolti da una famiglia locale che ci ha offeto té e cibo tradizionale. Ci hanno raccontato delle storie riguardo le dune di sabbia di Singatoka, in cui si possono tuttora trovare dei resti umani ed ossa. Mentre il sole cominciava a nascondersi dietro il profilo delle montagne, il té stava cominciando a bollire, e la famiglia ci ha offerto una panoramica delle bellezze fijiane. Ci hanno raccontato che le dune proprio a ridosso della spiaggia in cui abbiamo surfato, sono le più grosse del Pacifico meridionale e hanno un significato particolare sia ecologicamente che storicamente. Ci hanno mostrato delle foto dove ci sono dei tratti che ricordano un viso umano che emerge dalle dune. Vedendo la nostra reazione un po' impaurita, con le facce perplesse, ci hanno spiegato che i profili e le ombre coincidono con quelle dei loro avi che si sono manifestati per esprimere la loro ostilità nei confronti di un'azienda di costruzioni che voleva distruggere le dune per portarne via la sabbia. La famiglia ci ha rassicurati dicendo che noi eravamo al sicuro e che il dio figiano ci stava proteggendo, in quanto siamo arrivati da loro pronti a capire e rispettare le tradizioni locali.
NATINDALA È un piccolo villaggio a 30 minuti da Nadi, dove Skelly, un local figiano nero di circa 60 anni ti porta con la sua barchetta al pass sul reef appena fuori dalla laguna, qui rompe questa sinistra che curva lungo il reef e chiude pesante tubando sul reef quasi asciutto. Abbiamo fatto delle grandi surfate qui e ci siamo divertiti un sacco con Skelly, che ci ha aspettato per riportarci nella laguna dopo che la marea era salita nuovamente. Un giorno mi sono arrampicato su una palma da cocco e poi Rudy e Skelly si sono messi a spaccare le noci di cocco e a pelarle, Skelly toglieva la corteccia coi denti, forse per via di questo stile selvaggio gliene erano rimasti ben pochi in bocca… In quei giorni che Skelly ha trascorso con noi, ha fatto cose che non aveva mai fatto prima: guardare gente far windsurf, riprendere con una video camera, giocare a bocce/petanque, e vedere un ragazzo bianco arrampicarsi su un albero.
Francisco con il jetski di Ian Muller.
NAMOTU Uno dei surf resorts migliori sulla faccia della terra. Bisogna garantire di essere in questo resort o avere un permesso per poter surfare in quegli spot. Dobbiamo ringraziare Pietro e Tony per il loro passato da windsurfisti, e anche il proprietario di Namotu, un appassionato e loro caro amico: ”Scotty”. Ci ha accolto a braccia aperte e ci ha dato il permesso di far windsurf e surf ovunque volessimo sulle sue onde private. Abbiamo surfato Wilks quasi tutto il tempo e windsurfato la sinistra di Namotu quando c'era vento, solo io e Francis, facendoci le foto a turno dalla barca. 63
Francisco a Frigate Pass in super Aerial!
FRIGATE PASSAGE È il passaggio del reef con una sinistra stupenda che si trova a circa mezz'ora di barca dal Resort Batiluva, è un'onda molto divertente ma davvero pesante, con una sezione tubante appena dopo la partenza, ricorda Teahupoo quando è sui 4 metri solidi, risucchia da sotto il livello del mare e proietta in avanti… E' un'onda molto impegnativa e pericolosa ma che regala grandi ricompense… Rudy ed io abbiamo distrutto 3 tavole in 2 giorni… Ma ne è valsa la pena, alla grande!
WINDSURF SESSION BATILUVA Un resort splendido situato su una piccola baia bloccata da uno strapiombo che la isola dal resto dell'isola, è a circa 40 minuti di barca dalla costa orientale di Viti Levu. Il cibo è davvero ottimo per tutti i gusti e servono tre pasti al giorno. Abbiamo anche avuto l'occasione di conoscere lo chef e sederci con lui per una session di kava. Abbiamo comprato il kava dalla prima casa entrando nel villaggio, e lo abbiamo offerto al capo come regalo per lasciarci passare. “L'assistente capo” ha recitato una preghiera come vuole la tradizione e ci ha spiegato il rituale. Kava è una pianta le cui radici vengono sbriciolate e poi mischiate all'acqua, si produce una bevanda bianca utilizzata per occasioni speciali come matrimoni, cerimonie politiche, oppure cerimonie funebri. Il kava si prepara in grandi bacinelle di legno e viene servito in cocchi svuotati. Una volta che il cameriere ti passa un drink, prima di berlo devi sbattere le mani tenendole molto curve in modo da avere un suono cupo e poi gridi “Bula”! Fatto ciò puoi bere il kava, ripassare la scodella vuota, ribattendo le mani e dicendo “Maca”. Abbiamo continuato così per ore… Dopo tutta l'adrenalina della surfata, il culmine della spedizione è stato puro relax e pace. Mentre tornavamo all'accampamento, con il kava che ci scorreva nelle vene, abbiamo dormito con una sensazione di pace interiore e benessere, totalmente a nostro agio e rilassati. Questo momento è stato uno dei migliori dell'intero viaggio. Mentre il mio aereo stava per decollare, la testa era piena di ricordi magici, istanti preziosi, visioni, risate, pesanti onde tubanti, kava e nuvole, ma un pensiero ha avuto il sopravvento su tutto: nonostante tutte le differenze culturali presenti tra gli abitanti di Fiji, l'armonia regna sovrana nella loro vita quotidiana. Tutte le foto sono state scattate da noi o dai locali. Abbiamo cercato di variare un po' per farvi vedere che abbiamo vissuto diverse esperienze. Un momento per l'amicizia, uno per la scoperta, uno per le onde e perfino uno per la fotografia… Tutti intrecciati in un unico attimo… anzi in due! Spero vi sia piaciuta la storia! Francisco and Rudy.
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Special thanks to: Ian Muller di Fiji Legend per la sua ospitalità e per il jet ski: www.fijilegend.com Tony Philip e Mana Fiji per le informazioni e per le motivazioni per aver scelto Fiji: www.manafiji.com Dave Leed per averci messo a disposizione la barca: dave@waterman.com.fj Batiluva Surf Camp, il miglior posto per alloggiare a Frigate Passage: www.batiluva.com
Bottom Turn a Natindala per Rudy sotto un lip di tutto rispetto.
LE VERE ORIGINI DEL SURF Se il surf fosse nato in Perù? Che domanda strana da porsi, specialmente per noi che viviamo alle Hawaii, paese surfistico per antonomasia, conosciuto in tutto il mondo. Abbiamo visto spesso le foto di Duke Kahanamoku in piedi, orgoglioso al fianco della sua tavola Koa di quasi 5 metri di lunghezza e 50 kg di peso proprio sulla spiaggia di Waikiki. Prima di questo momento, le uniche rappresentazioni conosciute di gente che cavalca le onde, si possono trovare nelle raffigurazioni degli artisti che erano sulla nave del capitano James Cook quando scoprì le Hawaii nel 1778. Tutti abbiamo 66
sempre pensato che fossero loro i primi surfisti... ...Fino a circa 5 anni fa, quando arrivammo nel piccolo villaggio di pescatori di Huanchaco sulla costa settentrionale del Perù. Famoso per il suo Ceviche (piatto a base di pesce crudo) e per le sue onde che si srotolano per più di un chilometro, Huanchaco fu un'autentica sorpresa, specialmente per la sua storia, che s'intreccia vividamente con quella del surf da onda. Lungo la spiaggia ci sono decine di barchette da reef, chiamate Caballitos de Totora (piccoli cavalli di canne) a causa della loro instabilità in acqua. Per oltre 2000 anni, queste piccole imbarcazioni sono
Il deserto nord peruviano nasconde ancora tante onde inesplorate, e aspettano solo che dei gringo abbiano la volontà di scoprirle.
state utilizzate dai pescatori locali per passare le onde e poter sistemare le reti in una delle zone più pescose al mondo. Quando tornavano verso riva, usavano una lunga canna di Bamboo come remo per spingersi e surfare l'onda al ritorno, stando in ginocchio o perfino in piedi! Proprio al momento della nostra partenza, lo Stand Up Paddle surfing era appena rinato alle Hawaii e rimasi davvero sorpreso di quanto si assomigliassero le due attività. Non rimanemmo molto tempo a Huanchaco, perchè non c'era mai abbastanza vento per poter windsurfare questo point break eccezionale ma sapevamo che c'era un'onda simile più a nord, con vento 67
Manu Bouvet lavora le onde di Lobitos.
perfettamente side shore. Prima di partire, ebbi la possibilità di parlare con numerosi pescatori che mi confermarono che i caballitos che utilizzano oggi per andare a pescare sono esattamente come quelli dei loro antenati, 2000 anni fa, ancora prima che ci fossero gli Incas. 2000 anni fa gli uomini avevano le stesse esigenze di oggi vero? E le onde erano già presenti? Quindi non c'è alcuna ragione per cui non dovessero surfare le onde per puro divertimento!” Queste parole hanno continuato ad echeggiarmi nel cervello per i due anni successivi. Ero convinto che sarei tornato in Perù; dovevo assolutamente sapere se quelle onde infinite avessero visto i primi surfisti da onda e ovviamente volevo continuare la mia ricerca di sinistre perfette accarezzate da vento side offshore. La città Inca di Machu Picchu.
TORNIAMO IN PERU' Dopo 5 anni siamo ritornati nel territorio degli Incas. Appena arrivati a Lima ci siamo diretti verso… Le montagne! La bellissima città coloniale di Cusco, un tempo capitale Inca, è stata la nostra prima fermata. Perché dovremmo passare del tempo a circa 4000 metri d'altezza e a circa 1000km dall'onda più vicina? Innanzitutto perché la vista è assolutamente mozzafiato, non solo per l'altitudine ma anche per la bellezza sconvolgente del posto. I paesaggi e i monumenti sono meraviglie sparse lungo tutta la vallata sacra. Volevamo anche farci un giro con la tavola SUP nel lago Titicaca, il lago windsurfabile più alto al mondo, dove non è raro vedere i local utilizzare le barchette di canna per spostarsi. E' strano come, persone che vivono a migliaia di km di distanza le une dalle altre, abbiano sviluppato un metodo identico per attraversare gli specchi d'acqua. Appena gli abitanti delle isole Uros, isole galleggianti coperte di canne, hanno visto le nostre tavole hanno esclamato: “È la versione moderna del nostro Caballito di Totora! Me lo presti un po'?”. Effettivamente è la versione moderna dei loro “cavallini” e gliel'ho fatto provare con grande piacere. A dire il vero quello che volevo era proprio metterli alla prova. Volevo provassimo a scambiarci momentaneamente le tavole proprio come facciamo normalmente nei nostri home spot, appena abbiamo una tavola nuova. Qui non c'era bisogno di confrontare il rocker o le varie misure, era solo puro divertimento per tutti. Carine si è occupata delle ragazze che hanno remato in ginocchio sulla Bic Jungle, mentre io sono salito sulla barchetta di canna con nostra figlia Lou che voleva assolutamente fare un giro. Ho sognato questo momento per tanti anni. Non mi capita quasi mai di andare in montagna, probabilmente amo troppo l'oceano. Una cosa che non abbiamo mai provato vivendo vicino al mare, è il silenzio assoluto. Non c'è un silenzio più totale di quello delle alte montagne; è quel silenzio che ti penetra nell'anima. Sembra strano, ma è un silenzio che si riesce a sentire ed è assolutamente un'esperienza magica per me. Il lago è talmente immobile che rispecchia il cielo ed i paesaggi circostanti. Lou è rimasta come congelata sulla prua della barchetta. Ho smesso di remare per un secondo per gustare il momento al massimo. Forse ho perfino smesso di respirare, che a quest'altezza non è proprio il massimo. Ad ogni respiro sembra di far un sacco di rumore. “ C'è qualcuno?” ha urlato Lou come se il silenzio la stesse infastidendo. “ No Lou, non c'è nessuno qui vicino. Per questo è così spettacolare” le ho risposto. Quando stavamo ritornando verso le piccole isolette di canna su cui si trovava Carine, ho visto un ragazzo che scorrazzava in giro per il lago sul mio Bic Jungle. Immediatamente mi ha chiesto se gli potevo lasciare la tavola dopo la partenza e che
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SUP contro il Caballito di Totora, 2000 anni di differenza ma con lo stesso scopo, scivolare sulle onde!
mi avrebbe lasciato il remo che non andava bene per i suoi canoni. Non riuscivo a credere che preferisse il suo bastone che è rimasto immutato per 2000 anni, rispetto al mio remo nuovissimo in carbonio, che a me sembra bellissimo!
Un local shapa un Caballito di Totora.
TORNIAMO FRA LE ONDE Per ora dovevo tenere la mia tavola da SUP per usarla ad Huanchaco, dove ci siamo diretti dopo esserci fermati un pochino a Machu Picchu, la misteriosa città Inca. Qui ad Huanchaco, non è cambiato nulla dall'ultima volta che la visitammo, 5 anni fa. A dir il vero non penso sia cambiato molto negli ultimi 2000 anni. I pescatori continuano ad uscire tutti i giorni con i loro “Cavallini di Totora” e continuano a surfare le onde al ritorno verso riva. Ovviamente, al giorno d'oggi, le onde vengono condivise anche con le moderne tavole da surf. E oggi in particolare le condivideranno anche con un SUP, il futuristico Caballito. Carine è la prima a uscire e a catturare l'attenzione di tutti i pescatori. Vogliono provare tutti. Passiamo il resto della giornata scambiandoci “tavole” e surfando le onde assieme. Forse è proprio qui che sono nati tutti gli sport basati sul surf ed è una bella cosa sapere che, per quanto possano evolvere, restano sempre legati alle proprie origini. Le tracce di questo inizio sono visibili, nell'oceano ma anche in antiche raffigurazioni e su manufatti di ceramica in mostra nei musei, o negli svariati siti archeologici lungo le zone costiere. Certo tutto sarà stato fortemente influenzato dalla vicinanza del mare, nelle raffigurazioni sono sempre presenti onde che tubano, onde che s'infrangono sulla costa, linee ordinate all'orizzonte e perfino onde tubanti su point break.
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Manu colpisce il lip di Pacasmayo.
Un'altra cosa che non è cambiata minimamente, è la mancanza di vento ad Huanchaco, quindi ci dirigiamo verso Nord per poter finalmente soddisfare la nostra fame windsurfistica. L'intera costa peruviana è delimitata da un deserto di colore grigio, formato da rocce frantumate e polvere che si getta in un oceano scuro, creando un'atmosfera cupa e deprimente. Ed è un po' così che ci sentiamo al nostro arrivo a Pacasmayo, durante questo giorno di nebbia… Finchè entriamo in acqua con il windsurf. Appena tocchi l'acqua ti si apre una dimensione totalmente diversa e ti dimentichi di tutto il resto, concentrandoti solo sulle condizioni spettacolari. Stai Carine Camboulives in action a Lobitos.
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surfando l'onda più lunga sulla faccia della terra! In un giorno buono, quest'onda sinistra di 3km di lunghezza si srotola perfettamente, accarezzata da venti side offshore sui 15-20 nodi. Carine e io condividiamo delle sessioni magiche assieme all'unico windsurfista della zona, il proprietario italiano del night club locale, il Cactus. Non ci fermiamo però a Pacasmayo, continuiamo il nostro viaggio a nord, dove crediamo che le onde siano perfino meglio! Nella regione di Mancora, vicino all'equatore, troviamo la vera perla del nostro viaggio. In questa zona ci sono caratteristiche ambientali migliori rispetto agli spot precedenti. Prima di tutto, le
I Caballito di Totora da 2000 anni surfano ogni giorno le onde del Perù.
fredde correnti di Humbolt scorrono verso ovest, lasciando penetrare in zona acque più miti. Non c'è più nebbia, la vegetazione è più tropicale ed il vento, sempre side offshore, è perfino più forte! Ciò che rimane della stessa qualità è l'onda, che stavolta è “solo” di 200metri di lunghezza, ma più ripida e potente! Queste onde si trovano spesso e volentieri in zone riservate all'estrazione del petrolio e occorre passare numerosi punti di controllo, la maggior parte dei quali sono tuttavia tranquilli. È necessario farsi lunghe guidate sulle piste nel deserto, lontano dalla strada principale. Alla fine della strada, però, la ricompensa vale
assolutamente sia il tempo che la polvere. Il deserto nord peruviano non apre le sue porte ad ogni gringo che passa. Abbiamo sentito parlare di un'onda mitica, definita come la migliore dell'America del Sud, da coloro che hanno conoscenze nell'Azienda petrolifera che ha limitato l'accesso a tutta la zona. Quest'onda misteriosa è uno dei segreti ancora sconosciuti che il Perù continua a nascondere. Potrebbe essere una grande avventura per coloro che riuscissero a trovarla e cavalcarla, per continuare una storia cominciata più di duemila anni fa.
Tradizione ed innovazione, il surf sarà veramente nato in Perù?
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Perfette sinistre lunghe centinaia di metri aspettano gli avventurieri del Perù, dove poter piazzare decine di Bottom e Cut Back.
SUP sul Lago Titicaca.
INFO UTILI • Volate in Perù e poi a Trujillo. Per informazioni e prenotazioni dei voli nazionali: Viaggi LeRoy: Leroy_ travel@hotmail.com • Autonoleggio a Trujillo. Chiedere di Edgar Enrique: rentatrujilloperuperu@hotmail.com; $80/giorno per un 4x4 Toyota Double Cab. • Pacasmayo: Hotel El Faro, proprio di fronte all'Onda. Web: www.elfaropacasmayo.com; e-mail: elfaro@infonegocio.net.pe Carine condivide le onde di Lobitos solo con il suo compagno Manu Bouvet.
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Antxon in un rilassato One Hand Jump a Jericoacoara.
INTERVISTA CON ANT XON OTAEGUI Campione Europeo Freestyle 2008. Vincitore della tappa Freestyle di Coppa del Mondo a Sylt 2008. Ranking finale mondiale: quinto Freestyle 2008.
competizione, permettendomi di ottenere degli ottimi risultati anche in PWA, ma non direi che era solo allenamento, in quanto era molto importante ottenere il titolo quest'anno, sia per me che per i miei sponsor, e siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo.
Hai vinto la gara di Freestyle alla finale di Coppa del Mondo a Sylt. Il tuo più grande successo finora?
Che obiettivi hai per la prossima stagione EFPT?
Sì, è stato probabilmente il successo più grande della mia carriera windsurfistica. Molto più importante del titolo di campione Europeo di Freestyle.
Significa che il Tour Europeo EFPT è solo un allenamento per te? L'EFPT mi ha aiutato parecchio ad abituarmi alla 74
Farò solo qualche gara del campionato EFPT ad inizio stagione, per entrare in modalità competizione e poi mi concentrerò sul PWA. Il mio obiettivo è migliorare ogni anno e continuare a divertirmi in acqua, penso che finché continuerò a pensarla così, i risultati arriveranno da soli. Sicuramente, però, il sogno di molti atleti PWA è di diventare Campioni del Mondo.
Un obiettivo tutto sommato onesto. Da dove ti viene la motivazione per vincere, solo dal divertirti in acqua? Da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto competere e cercare di essere il migliore in tutto quello che facevo. Al momento non mi piace così tanto gareggiare ma penso sia fondamentale per migliorarmi ed aumentare il mio livello. Un paio d'anni fa mi sarei accontentato di essere tra i primi 10 ma dopo aver raggiunto quei risultati, mi sono posto altri obiettivi, penso che bisogna essere davvero ambiziosi e determinati per ottenere l'ambito primo posto.
È vero che anche il tuo sponsor di tavole appoggia questa visione e Martin Brandner (brand manager JP) ti ha mandato qui a Jeri per allenarti? segue a pagina 76
Oltre al caldo, al vento, allo spot ideale per il freestyle, c’è un altro motivo per cui molti pro scelgono il Brasile per passare l’inverno... sarà forse la bellezza del paesaggio... ?
INTERVISTA A NORMEN GÜNZLEIN II posto EFPT 2008. Ranking finale mondiale: nono Freestyle 2008. 5th PWA Lanzarote 2008, 7th PWA Fuerteventura 2008. Sei stato uno dei freestyler emergenti del 2008. Parlaci brevemente di te? Mi ritengo una persona tranquilla. Mi piace molto la vita del windsurfista professionista e cerco di usare questo mio percorso anche per trarne delle lezioni di vita, non solo per fare carriera. Penso che il nostro lavoro possa cambiare la gente in maniera positiva!
Le tue origini risalgono all'EFPT. Ultimamente continui a migliorare anche nelle competizioni di PWA.
Ma quanto è effettivamente divertente ripetere una nuova manovra Freestyle ancora ed ancora in acqua piatta?
Le mie origini risalgono al tour EFPT perchè è già da svariati anni che partecipo ed ho già vinto numerosi eventi. Adesso però, per il mio futuro, mi vedo più nel PWA. Penso che competere a livello mondiale dia molto di più!
Io mi diverto molto ad imparare nuove manovre. È su questo che si basa il Freestyle. Per me sarebbe troppo noioso dover provare sempre le stesse manovre!
Come fai ad imparare le manovre nuove? Questo significa che il tour EFPT è la base e poi il PWA è il Grande Palco? Sì, può essere. Ma anche nell'EFPT sta diventando sempre più difficile restare in cima. Il livello è cresciuto vertiginosamente. Sono davvero eccitato per il prossimo anno e per il livello della competizione.
In generale prima guardo i top rider come Gollito o Kiri quando le fanno. Poi cerco di analizzarle mentalmente e di replicare esattamente i movimenti. Ci sono così tanti dettagli in ogni manovra che possono sconvolgere tutto. È quindi fondamentale vagliare ogni piccolo dettaglio prima di mettersi a provare una manovra nuova. segue a pagina 77
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Hi Shaka al rientro per Antxon con il suo stile potente e fluido.
Si, JP mi ha aiutato molto in questi ultimi anni e sono contento di poterli ripagare con i risultati che si aspettavano. Ho detto a Martin che stavo pensando di andare a Maui da ottobre a dicembre per allenarmi e lui mi ha detto che sarebbe stato meglio andare a Jeri ad allenarmi con tutti gli altri pro. Volevo davvero andare a Maui ma sapevo che la decisione migliore era quella di venire qui a Jericoacoara.
Per quanto riguarda il futuro, stai pensando anche al Wave? Sì, penso che comincerò ad allenarmi anche in Wave un giorno, il problema è che per essere al top in Freestyle c'è bisogno di un allenamento molto intenso e costante e a volte è difficile trovare tempo per altro, ma spero presto di cominciare anche in Wave.
Ma quanto è effettivamente divertente ripetere una nuova manovra Freestyle ancora ed ancora in acqua piatta?
Finchè si è con altra gente ad allenarsi e le condizioni sono divertenti e belle, è sempre divertente. Devi sempre provare manovre nuove in modo da poter provare la gioia di chiuderle e restare motivato.
Come fai ad imparare le manovre nuove? Innanzitutto cerco di visualizzarle e di capirle nella testa, poi vado in acqua a provarle. Se non funziona, di solito mi riguardo nei video e controllo gli eventuali errori oppure guardo video di altri rider che fanno la stessa manovra.
Qual è il tuo approccio alle nuove manovre e al loro sviluppo? Quando sto imparando una manovra, la riprovo spesso in modo da migliorarne sia la velocità, che lo stile e la precisione d'esecuzione. Certa gente impara una manovra e subito si mette a provare delle varianti, è un'altra modalità d'allenamento ma io preferisco la mia. Lo spagnolo in una Flaka No Hand.
Qui a Jericoacoara si vede chiaramente che tu metti molta più potenza ed esplosività nelle tue manovre rispetto agli altri atleti. È questione di stile personale o allenamento? Non so, penso sia dovuto ed entrambi, passo un sacco di tempo a raffinare le mie manovre e cerco sempre di imprimere la massima potenza alla massima velocità, quando funziona è davvero bello ma a volte prendo delle mine spaventose!
Come pensi si svilupperà il FS nei prossimi anni? Penso ci siano ancora un sacco di possibilità in Freestyle, è ormai da tre anni che la gente pensa che non si possano più inventare manovre nuove ma ne esce ancora almeno una all'anno. Penso che l'anno prossimo le manovre saranno delle variazioni più estreme ed aeree di manovre già esistenti, in modo da rendere lo show mozzafiato per il pubblico. Non vi posso svelare che manovre usciranno ma sono davvero devastanti…
I giudici del Tour Mondiale e dell'Europeo conoscono bene le manovre? I giudici devono superare una sorta di prova per poter giudicare una heat di Freestyle. Senza questa “certificazione”, non è possibile. E sì, in entrambi i Tour i giudici fanno un buon lavoro e sono sempre attenti ad imparare nuove manovre prima giudicarle in acqua.
Chi ti motiva? Quando avevo appena iniziato, Ricardo era una mia grande ispirazione. Mi ricordo che prima di andare a letto guardavo i suoi video di Shaka e Shove it Spock, mi motivava un sacco e mi motiva ancora, ma adesso ci sono anche altri atleti come Gollito, Tonky, Kiri, Normen, Paskowski e così via. Ci sono un sacco di ragazzi che mi motivano a migliorare. 76
segue a pagina 78
Shaka One Hand davanti al flash per Normen, il suo stile è esplosivo.
Rispetto ai vostri compagni del Wave, voi freestyler vi allenate molto di più. Per caso li guardate con un po' d'invidia? No, probabilmente hanno bisogno di un po' di allenamento in meno ma sicuramente si devono allenare comunque e devono andare in posti dove ci sono onde adeguate. Noi possiamo andare anche su un lago ad allenarci, basta che ci sia vento.
cambiato un sacco il mio stile negli ultimi anni. Ora cerco di fare tutte le manovre con grande velocità e potenza in modo che siano molto belle e spettacolari da vedere. Penso che il Freestyle ideale preveda di fare un sacco di manovre veloci e con potenza, facendo anche delle combinazioni e doppie.
Chi ti motiva? Le tue manovre qui a Jericoacoara sono molto fluide. È il tuo stile o è dovuto all'allenamento? Sicuramente è dovuto ad entrambi. Penso di aver
Mi pompo da solo, divertendomi a praticare questo sport. Mi motiva molto vedere gli altri atleti fare surf e mi diverto un sacco a manovrare con loro.
Che obiettivi hai per la prossima stagione? Top 5 in the PWA, primo nell'EFPT. Sembra che ci siano dei ragazzi come Gollito, Ricardo, Brawzinho e Kiri che sono un po' più avanti rispetto agli altri pro. Quale potrebbe essere una strategia per batterli? È vero, loro sono più avanti degli altri come livello, ma questo non significa che siano imbattibili. Quest anno ho battuto Ricardo tre volte a Lanzarote e perfino Kiri a Fuerte. Farò del mio meglio per allenarmi e fare delle heat perfette. segue a pagina 79
Il tedesco in una Flaka One Hand.
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E-Slider per Antxon. Nel 2008 ha vinto il Campionato EFPT e la tappa PWA conclusiva di Sylt.
Cosa pensi degli eroi nazionali tedeschi Normen Günzlein ed Andre Paskowski. Hanno le capacità per sorpassarti? Penso che abbiano un loro repertorio personale ed alcune manovre vengano meglio a loro, come d'altra parte io ho un repertorio di manovre che mi vengono meglio, con maggiore velocità o media.
Qui a Jericoacoara balza all'occhio. Sono entrambi tuoi amici, vero? Sì, sono molto amico di entrambi, passiamo insieme quasi tutto l'anno e viviamo un sacco di momenti importanti delle nostre vite assieme, e sarebbe un peccato non condividerli con gli amici.
Parole molto caute. Un buona parte di atleti sponsorizzati del PWA ha perso i propri contratti e avrà parecchie difficoltà a trovare l'appoggio di un nuovo sponsor di vele e tavole. Sì l'ho sentito dire, è un vero problema.
Come ti senti adesso che sei il freestyler numero uno nel nuovo team internazionale JP?
Hai un rapporto molto tranquillo anche con il campione del mondo Gollito e con Ricardo. Di cosa c'è bisogno per vincere una gara di Freestyle? Solo del talento naturale di un rider oppure contano molto anche le condizioni in cui si svolge la gara e dove lui vive e si allena?
Sento un pochino più di responsabilità ma sono comunque a mio agio col resto del team, spero di portare degli ottimi risultati anche il prossimo anno e riuscire a dare qualche consiglio per migliorare ulteriormente le tavole da Freestyle.
La mia amicizia con Gollito e Ricardo è straordinaria, ormai ci conosciamo da 6 anni, da quando ci siamo incontrati ad El Yaque e abbiamo passato dei bellissimi momenti insieme. Penso che la mentalità competitiva sia fondamentale per un agonista, ovviamente sarebbe meglio trovare in gara le stesse condizioni del tuo home spot ma penso che sia molto importante restare calmi ed organizzarsi, preparando il materiale per ogni eventualità, che sia pronto in spiaggia in caso le condizioni cambino all'ultimo momento.
Le cose quindi sono cambiate, come quando ti vedevamo quasi regolarmente ad Amburgo.
Hai già accennato a questo fatto un paio di volte in precedenza. Ricardo ha un talento enorme nel Freestyle e forse ne ha più di tutti gli altri. Adesso però, Martin Brandner, JP´s Brandmanager, ha trovato un accordo con Ricardo, per il suo nuovo contratto, solo all'ultimo momento. Colpa della recessione e dell'immobilità del mercato? Sì, è quello che ho sentito anch'io e sono contento che 78
siano finalmente riusciti a trovare un accordo perchè sarebbe stata davvero una perdita se Ricardo fosse uscito da JP, penso che anche Martin condivida questo pensiero, ma la situazione economica non è delle migliori e ovviamente sta penalizzando ulteriormente l'industria del windsurf.
Sì, qualche anno fa ero solito trascorrere parecchio tempo ad Amburgo in quanto avevo conosciuto una ragazza della zona (Tina), siamo stati insieme per quasi due anni e continuiamo a sentirci a volte. L'ho anche rivista appena prima di Sylt quest'anno.
È vero che Andre Paskowski si era adoperato per far sì che vi frequentaste? Sì, è un'amica di Andre ed io ero con lui a Margarita, l'ho conosciuta quando è venuta giù a trovarlo. Dopo quella settimana è tornata ad Amburgo e, sembrerà una follia, dopo 5 giorni ho preso un volo per rivederla… Pazza idea, ma ne è valsa la pena.
Una ragazza e la vita del PWA world tour. È possibile combinare questi due aspetti o sono incompatibili? Normen Günzlein e Andre
Paskowski (che sono qui seduti al tavolo e stanno cercando di origliare!) sono entrambi single… Penso sia possibile ma molto difficile da gestire, è difficile per l'altra persona riuscire a capire ed accettare il nostro stile di vita, ma ci sono molti rider che sono fidanzati e sembra che per loro funzioni… Per me no.
Parola chiave, amici: abbiamo visto che il tuo rapporto con gli altri ragazzi del tour è davvero amichevole. Gli amici di casa tua a Lanzarote quindi passano in secondo piano? Ho molti amici d'infanzia a Lanzarote ma fortunatamente ho incontrato un sacco di gente in tour con cui ho trascorso dei bei momenti e negli ultimi anni sono diventati miei amici, alcuni davvero ottimi, ma non tanti.
Immaginati tra un anno. Come sarà Antxon? (Ride) Non so quante volte ho già sentito questa domanda. Non so di preciso, ho qualche progetto per la testa ma non sono sicuro di poterlo realizzare. Spero di portare a casa qualche altro bel risultato.
Le origini di questa brillante carriera risalgono al 2003 a Fuerteventura! Nel 2003 ho partecipato allo “young guns event” a Fuerteventura con Ricardo, Robby Swift e Josh Stone come maestri ed è stata un'ottima esperienza, mi ha motivato moltissimo e dato la forza per diventare un pro. Non ricordo molto bene se fosse quell'anno o il seguente, ma ho chiuso al decimo posto nell'evento di Coppa del Mondo a Fuerte, un ottimo esordio per me, in quell'occasione ho incontrato Martin Brandner, che mi ha fatto firmare il mio primo contratto annuale con JP. Ora mi vedo insegnare a questi stage di “young guns” affianco a Ricardo che è stato anche il mio maestro, o mentre vado ai photoshoot a Maui e vedo posti e gente nuova che prima vedevo solo nei DVD… Sto sicuramente vivendo il mio sogno!
E-Slider One Hand per Normen. Nel 2008 è stato vice-campione EFPT e ha vinto diverse tappe del tour europeo di freestyle.
Ho fatto la stessa domanda ad Antxon. Ricardo Campello ha un talento enorme ed ha già vestito la corona di Campione Mondiale Freestyle per tre volte con JP. Ora però Martin Brandner, JP Brandmanager, ha mostrato qualche dubbio per rinnovare il suo contratto con JP. È colpa della recessione? Penso che sia stata una situazione molto triste. Ricardo spinge in avanti tutto il team ed è bello averlo come compagno. Sono sicuro che sia stata una decisione molto ardua
per Martin e che alla base di tutto ci sia stato un problema di soldi. Al momento ci sono un sacco di atleti che si devono preoccupare per i loro sponsor, in quanto specialmente ora, ci sono davvero pochi soldi nello sport. Sicuramente questa situazione è molto triste e il fatto che molti atleti di talento siano vicini a perdere i loro contratti ed alcuni perfino costretti a trovare dei lavori alternativi in questo momento, rappresenta la cruda realtà!
Chi è il ragazzo imbattibile di sera qui a Jeri?! Imbattibile… Sicuramente tutta la crew d'inglesi… Non riescono proprio a starsene a casa la sera...
Immaginati tra un anno. Come sarà Normen? Bella domanda. Sono davvero preoccupato della mia situazione attuale. Ho qualche idea ma non ne voglio parlare prima di sapere se si avvererà o no. Dico solo che sto pensando un sacco al futuro, in questo momento. Spero di ottenere il titolo di Campione Europeo EFPT per il 2008!
Normen è pronto per il 2009 a rubare la corona europea al suo amico e compagno di team Antxon.
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Klaas Voget sdraia la vela nella pancia di Slab a Puertito, Fuerteventura.
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Thomas Traversa in Aerial, è lui il rider più radicale e stiloso e vince il FWC come Best Rider.
LO SLAB A Fuerteventura se il vento è da Nord Est, è sicuramente sulla costa Ovest dove bisogna andare: il vento entra side off, mure a destra. Da quella parte dell'isola si trova un adorabile villaggio di pescatori, chiamato Cotillo, dove la vita si muove molto lentamente. Case bianche dalla piacevole architettura, con porte e finestre dei colori del mare, ben in contrasto con le scogliere vulcaniche nere ebano, questo è lo scenario grossomodo. Sottovento al villaggio una spiaggia di sabbia dorata si stende ai piedi delle scogliere. Lo spot di windsurf più consistente di Fuerte si trova proprio nel mezzo di questa spiaggia. È uno shore break impegnativo, che si chiude forte e rompe alberi! I windsurfisti locali usano dire: ”Qui si apre giusto prima di chiudere, ma se non sbagliate timing, e avete il coraggio di andare a colpire lo spesso lip dell'onda, allora vi sentirete a vostro agio nella maggior parte degli spot del pianeta!”.
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Nel cuore del villaggio si trova una piccola insenatura. Si chiama Puertito, un piccolo porticciolo dunque, come indica il suo nome ispanico. È li che i pescatori si infilano nello stretto canale sino ad arrivare sulla spiaggia di ciottoli ocra e neri per mettere in secca le loro imbarcazioni. Le acque delle Canarie sono pulite e ricche di pesce e nel 1983, all'epoca della prima Coppa del Mondo della storia del windsurf, al ristorante “Casa Juan” si poteva degustare un assortimento di pesce grigliato, accompagnato da deliziosi pomodori e “papas” (piccole patate) per la cifra di 500 pesetas, ossia 3 euro. Oggi, dato il turismo di massa, molti altri ristoranti sono stati aperti, ma Juan continua ad avere la stessa passione: la pesca di granchi con marea bassa. L'avrete capito, el Cotillo, continua a conservare il suo fascino. L'onda della baia di Puerito ha già lasciato il segno su qualche surfista. A partire per esempio da Faito e Juanjillo, i conduttori di jetski, in azione durante la competizione FWC. Eccellenti surfisti ed eccellenti
“cavalcatori di tubi”, hanno entrambi assaggiato degli “Slab”! Slab in inglese significa bordi taglienti, delle lastre, ed è proprio su questi bordi affilati che i due fratelli una volta si sono sfracellati.
QUATTRO GIORNI DI ABBUFFATE Ribadisco quindi che la FWC è stata baciata dagli Dei. In effetti le festività acquatiche hanno avuto inizio sotto forma di un giorno “tranquillo” per gli standard dello Slab. I rider ne hanno approfittato per una free session, un assaggio per prendere confidenza con lo spot. Il record di materiale frantumato in circa mezz'ora è stato largamente battuto in questa occasione, e penso che alcuni rider si ricorderanno per bene la potenza del lip di questo spot. Ecco come i 15 mercenari hanno preso confidenza con lo Slab. Lo swell è entrato perfettamente, né troppo né troppo poco. Tra logo e mast high, la taglia era perfetta per il primo reef! Ed è qui che tutti i rider si sono esaltati! Tre heat da 30 minuti con 5 atleti in acqua. Un
Il guru e local di Fuerte Stephane Etienne in gran forma con un'ottima prestazione al FWC.
jet ski in prossimità del picco, guidato da due “caldi watermen” del posto, ha permesso ai rider di lasciarsi andare! Ed è stato così: tutti ne hanno approfittato! Anche Alexi, il giovane Catalano, tutto dritto, uscito dal cappello nero di un mago di passaggio, ha pagato il suo Aerial su un tubo rispettabilissimo. Il giorno dopo l'onda frangeva al secondo reef con bombe da un albero e mezzo! Delle serie over size che chiudevano sul canale hanno reso l'intervento del jet ski più che problematico. I rari set di taglia intermedia che arrivavano giusto al primo reef, quindi a Slab, producevano delle barre mostruose. Era allo stesso tempo grosso e cattivo. Intelligentemente i rider hanno deciso di non disputare le heat. Cosa che però non ha impedito di lanciarsi in grossi Aerial massicci su altrettante massicce barre. È stato uno show tra amici, due o massimo tre per onda, solo per divertimento e per non sentirsi troppo soli. “Per piacere e per lo show”, come hanno commentato alla sera l'hawaiiano
Jonas Ceballos.
Francisco e il franco canarino Yannick! E c'è stato, signore e signori, un vero show visto che si sono sentiti, fino alla fine della strada del villaggio, gli applausi e le urla, dalla folla di spettatori venuti in massa da tutti gli angoli dell'isola. Il quarto e ultimo giorno, vento ed onde hanno offerto uno splendido regalo d'addio ai valorosi rider, per un'ultima free session su uno Slab pulito, che frangeva ad altezza logo high. La prestazione di Thomas Traversa, a detta di regatanti, organizzatori e spettatori, è stata semplicemente pazzesca! Juergen Hoenscheid e Raoul Lecartier, venuti per ammirare lo spettacolo, hanno detto di lui :”È una spanna sopra gli altri”. Boujmaa gli si è avvicinato in qualche modo, ma Thomas ha uno stile ed una rilassatezza fuori dal comune! Jourgen ha concluso: ”È stato il contest più radicale che abbia mai visto in tutta la mia vita! Su uno spot come Slab dove a chiudere una manovra o ce la fai o resti lì!”.
EPILOGO In un simpatico ristorante di Corralejo, in presenza della moglie del sindaco, di fronte ad un mare reso argenteo dai riflessi di una luna quasi piena, con l'isola di Lobos sullo sfondo, gli organizzatori hanno consegnato a Thomas il trofeo come miglior rider! Il miglior team invece è risultato quello formato da Stephane Etienne, Robin Goffinet e Boujmaa Guilloul. Con lo sguardo un po' triste per la partenza e al tempo stesso un po' malizioso, Thomas avvicinandosi mi ha detto: “Alcuni contatti sono stati presi per eventuali tappe nell'oceano Indiano, Klaas parla di una possibile finale in qualche sperduta parte dell'america del Sud”. Mi ha fatto piacere vedere che la magica Slab di Puertito ha posto le basi per un formato di competizione che è un toccasana per il nostro sport! Dunque lunga vita ai Wave Classic!
Boujmaa Guilloul tenta di entrare nel tubo.
Francisco Porcella, dopo Cabo Verde si sposta a Fuerteventura per un’altra epica competizione. 83
Yannick Anton, nuovo local di Fuerteventura, ritorna alle gare dopo la sua lunga riabilitazione, e lo stile non cambia!
• THOMAS È dotato di un timing, di uno stile e un'aggressività fuori dal comune. Deve solo riuscire a gestire al meglio la pressione della competizione. • BOUJMAA È un rider che attacca, istintivo, dalla grande tonicità, ciò gli permette di spingere con forza nelle manovre, che inoltre riesce anche ad inventare. Il suo stile è insieme esplosivo e controllato. La sua prestazione è stata fortemente apprezzata nella FWC. • JONAS In termini di controllo nello spazio aereo è uno dei
migliori rider al mondo. Niente di strano quindi nel vederlo buttarsi in Aerial impressionanti e massicci durante la FWC. Deve solo migliorare il suo repertorio di surf front side. • KLAAS La sua scelta di onde durante la FWC è stata giudiziosa e gli ha permesso di lanciarsi in cavalcate pure. È un wave rider che si applica, costante e potente, in continua progressione. Deve concentrarsi sulla sua esplosività. • FRANCISCO Surfista e windsurfista di talento uscito dalla scuola di
Hookipa Beach Park, lui è là in tutte le condizioni di vento side-off e c'è sempre in tutte le sessioni più grosse. In costante progressione, può arrivare ai vertici se dona ancora un po' di verticalità ai suoi top turn. • ANTHONY È un gran rider, con uno stile fine, preciso e potente, dotato di una buona tonicità. Se deciderà di dedicarsi alle onde il suo margine di progressione sarà grande. • ROBIN Poco conosciuto, è stata una delle rivelazioni del contest. Dotato di un buono stile ed una buona tecnica spinge a fondo i suoi top turn. Può arrivare a
Klaas Voget.
tacchinare i pro. Dovrà allargare il suo repertorio e ricercare un surf più particolare. • DARIO Rider potente e radicale, deve migliorare solo la consistenza sull'insieme dell'onda e poi posare i suoi grandi movimenti. • STEPHANE Un waterman completo, sperimentatore e tanto competitivo da tener bene nelle heat. Sempre ben posizionato tra le onde, il suo stile guadagnerà se si dedicherà ancor più ai rail.
• YANNICK È un Yannick pieno d'entusiasmo. Buon waverider, ama attaccare le sezioni verticali, la sua conoscenza degli spot lo ha sicuramente aiutato nella buona scelta delle onde. • WILL Rider possente con uno stile new school, aereo, attacca le parti critiche dell'onda. Per impaurire i pro dovrà restare più a lungo sui rail della sua tavola, prendere confidenza con le grosse serie e gestire la pressione durante le heat.
• ILYA Rider stiloso e tecnico sulla spiaggia, ma poco ispirato sullo Slab. • JAUME Rider stiloso, tecnico e che sa dimostrare la sua competitività. • ALEIX Il suo allenamento a Pozo non gli deve essere particolarmente servito per gestire le condizioni dello Slab, ma ha comunque lanciato e atterrato il suo Aerial su una barra di taglia rispettabile.
Thomas Traversa goes big!!! 84
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INTRO Prima di iniziare a pensare di fare un Forward a una mano dovete essere in grado di chiudere alla perfezione quello normale a due mani, inoltre vi conviene provarlo con le condizione adatte, con una situazione di vento e onda adeguate al vostro livello. Sarebbe anche utile avere una persona vicino a voi che vi controlli. Bisogna che abbiate bene in mente la direzione da tenere per eseguire questo salto, ovvero leggermente di bolina per avere una sufficiente pressione nella vela. Potete poi decidere di togliere la mano prima di staccare dall'onda, oppure successivamente una volta in aria. Indubbiamente quello più stiloso è alla Tonky, con inizio-stacco-rotazione-atterraggio tutto ad una mano, ma è anche quello più difficile! 88
Il Forward One Hand è una manovra molto emozionante, bisogna pensare di fare una catapulta… per questo motivo lascia tutti terrorizzati. Bisogna fare una rotazione sopra al nostro materiale con una mano e attaccati al trapezio, come quando facciamo le famose e rovinose catapulte. Passiamo la maggior parte del nostro tempo ad evitarle, ma ora è arrivato il momento di catapultarci, consapevoli di quello che stiamo facendo!
Foto 2-3: A questo punto posizionate il vostro corpo in avanti, e con la mano posteriore il più indietro possibile sul boma chiudete energicamente la vela. In questa fase è importante non mollare e non fermarsi nella chiusura della vela con la mano posteriore.
STEP BY STEP
Foto 4-5: Questo momento è il più importante di tutta la rotazione, non dovete mai pensare che è già finita perché potreste farvi male. Non dovete mai smettere di chiudere la vela!
Foto 1: Prima di eseguire la rotazione spostate bene il braccio posteriore il più possibile verso il terminale del boma e allungate il braccio anteriore di fronte a voi. In questo modo darete più impulso alla rotazione girando più rapidi e con più stile.
Foto 6: A questo punto se vi sentite senza equilibrio rimettete la mano anteriore sul boma per evitare problemi e controllare la rotazione con sicurezza. Questi ultimi momenti sono molto importanti per la
perfetta riuscita della manovra. Continuate a mantenere il braccio anteriore di fronte al vostro corpo per dare un impulso maggiore e completare così la rotazione.
iniziate ad aprire la vela per farle perdere un po' di pressione per agevolare l'atterraggio. E' importante ora ricordarsi di guardare davanti e non più indietro, per controllare meglio cosa succede.
Foto 7: Ora siamo quasi nella fase finale della rotazione, ed è questo il momento in cui dovete rimettere la mano anteriore sul boma. Potete scegliere di chiudere il vostro Forward One Hand in due modi: o completandolo al 100% one hand, senza mano sul boma durante l'atterraggio, difficile ma non impossibile; oppure con due mani sul boma.
Foto 9-10: Siamo arrivati alla fine del Forward One Hand. Ricordatevi di non chiudere la vela completamente per cercare di tenere l'equilibrio sulla tavola. Adesso dovete solo riprendere la planata e sorridere… Provate tante altre nuove manovre ma fate sempre attenzione!!!
Foto 8: Siamo quasi alla fine della rotazione, adesso dovete posizionare il vostro corpo in modo tale da non impattare l'acqua troppo rigidi e piatti, quindi
EDVAN'S TIPS • La cosa più difficile
del Forward One Hand è eseguirlo per la prima volta, superato questo ostacolo sarete pronti a ripeterlo quante volte vorrete.
•
Sappiamo che la manovra è molto veloce e, soprattutto le prime volte, è difficile calcolare esattamente il momento giusto per fare i vari passaggi. Solo con un po' di pratica tutto ciò verrà più spontaneo fino ad arrivare ad eseguire un atterraggio perfettamente in planata. • Vi deve piacere molto il windsurf per poter fare questa manovra radicale, perché non è facile e bisogna avere molta determinazione ed essere concentrati. • Questa manovra mi piace molto perchè sembra una cosa impossibile e pazza allo stesso tempo. • L'emozione di fare un Forward ad una mano per la prima volta è molto bella, non saprete come manifestarla e vi assicuro che vi darà tanta gioia e stimoli per farne sempre di più. Questi due secondi vi sembreranno durare una vita... 89
INTRO C'era molto vento quel giorno, avevo la mia 4.5 Neil Pryde Alpha e l'RRD Wavecult/Hardcore Wave 75lt, ero sovrainvelato a manetta ma le onde erano davvero invitanti ed era in corso il photoshooting, quindi non potevo tirarmi indietro. Sorvolare le sezioni critiche è l'aspetto che preferisco del windsurf!
STEP BY STEP Foto 1: DECOLLO Il mio timing con la sezione è davvero buono e piazzo la tavola appena sotto al lip, cercando di farmi
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proiettare in avanti dal lip che rompe, in modo da poterci atterrare davanti. Questa parte è abbastanza tecnica e complessa ed il timing fa veramente la differenza. Se colpisco il lip troppo presto, non riuscirò a farmi dare abbastanza spinta in avanti e se sono troppo in ritardo, mi aspetta una bella punizione… Foto da 2 a 4: IL VOLO Una volta che il decollo è preciso, cerco di volare il più in alto e in lungo possibile. Mentre l'onda rompe, si crea una corrente ascensionale quando il vento side off shore viene
deviato dalla faccia dell'onda, che praticamente ti spinge direttamente verso l'alto. È proprio questa corrente d'aria che mi permette di saltare via lungo la pesante sezione di questa onda. Cerco di mettere il materiale quasi parallelo all'acqua per utilizzare tutta la spinta della corrente ascensionale, come se la mia vela fosse l'ala di un aereo. Tiro molto con la mano posteriore in modo da salire ulteriormente, ed ora sto quasi facendo parapendio, planando nell'aria. Adoro la sensazione di questa parte della manovra, e mi dà veramente una sensazione di volo libero incredibile.
Foto 5: LOCALIZZARE IL PUNTO D'ATTERRAGGIO Mentre volo al di sopra della sezione, continuo a tenere gli occhi puntati verso la zona in cui atterrerò. La foto 5 è quella in cui mi preparo ad assorbire l'impatto. A questo punto tutto è molto veloce e quindi porto il materiale e il corpo in posizione verticale e istintivamente calcolo l'angolo della tavola rispetto alla direzione del volo, in modo da mantenere una buona velocità anche all'atterraggio e non fermarmi bruscamente. Foto da 6 a 7: TOCCARE TERRA L'atterraggio è pennellato, ma ho calcolato male la
velocità. Ho dovuto premere sul freno per rallentare un pochino e carvare sopravento, ma nel complesso, un buon atterraggio! Foto da 8 a 10: MOMENTO DI GLORIA A questo punto, sono davvero contento! L'onda è franata completamente, io però sono ancora in piedi e ho appena eseguito un ”Aerial da manuale”, quindi mi rilasso e mi godo il momento. Ho anche dovuto mollare la mano posteriore per far sventare la vela e lasciar scorrere il vento in eccesso che la riempiva. Mi ha anche aiutato a rilassarmi dopo la dose massiccia di adrenalina appena ricevuta!
TIPS • Arrivare sul lip con il timing giusto. Ma qual è il timing giusto? Solo con l'esperienza, e dopo tante nuotate, lo capirete. • In aria posizionate la vostra vela parallelamente all'acqua per sfruttare la corrente ascensionale del vento per salire ancora più in alto. • Cercate di atterrare ammortizzando con le gambe e aprendo la vela. Appendetevi comunque al boma per non cadere in acqua. • Ricordatevi che gli Aerial scenici ma chiusi dietro l'onda non sono validi.
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Pietro Albano in Switch Chachoo.
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Se il Maestrale soffia per qualche giorno Lindinuso può diventare un divertente spot wave-freestyle.
Domenica, 24 agosto 2008. Sono sulla mia duna in quel di lido Torretta vicino Lizzano (TA) (per saperne di più consultate il sito www.lidotorretta.it) e non appena ricevo l'ok alla pubblicazione di questo diario di spot mi metto a scrivere. Molti di voi già mi conoscono per i reportage fotografici (mio hobby), anche quest'anno durante la permanenza estiva in Puglia, mia terra natale, ho accompagnato Pietro ad allenarsi, “cercando il vento… Per fotografarlo”. Il mese di agosto '08 è stato povero di venti da Sud e il “Maestro” (maestrale) che ha fatto da padrone, lo abbiamo trovato al meglio delle proprie condizioni proprio a “Lindinuso”, lo spot oggetto di questa rubrica. Venti chilometri circa a Sud di Brindisi, uscendo per Torchiarolo dalla superstrada per Lecce, si prende per la costa, superando la ben visibile centrale termoelettrica dell'Enel, dopo 6 chilometri si trova un semaforo con l'indicazione a sinistra per il centro del paese. Quando dico centro parlo di una piazzetta, a termine di un piccolo lungomare, a fianco della quale, prima del rimessaggio a terra di barche, c'è un campo da calcetto con attorno lo spazio per parcheggiare la propria auto. Questo luogo è un paradiso sotto diversi aspetti, ora vi spiego perché:
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La Puglia è un’ottima palestra estiva per il giovane Pietro, che sta crescendo in fretta, sia come altezza che come livello delle manovre.
* Per fare windsurf e kite.
I venti prevalenti di questo spot sono la Tramontana e il Maestrale che arrivano side rispetto al roccione con casamatta che ripara l'uscita dalla spiaggetta, subito sotto alla piazzetta. Si esce mure a sinistra e di solito il vento dura tutto il giorno, aumentando poi la propria intensità verso sera con il calar del sole. Le onde non hanno mai superato il metro e mezzo nei giorni normali, ma quando il maestrale soffia per qualche giorno si possono alzare fino a 2 metri e mezzo d'onda perfettamente surfabili! Per quanto riguarda il fondale è formato prevalentemente da sabbia e ciottoli, senza ricci; conviene tenersi a una ventina di metri di distanza dalla spiaggia se non si
Lo spot e alcuni local di Lindinuso.
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vuole “accorciare” la propria pinna. L'acqua nell'inside del roccione è abbastanza piatta e permette, con una certa soddisfazione, di fare freestyle mure a dritta. Non c'è mai confusione e traffico in acqua, il sole riscalda le numerose panchine in pietra disposte lungo tutto il belvedere della piazzetta. Queste offrono un punto d'appoggio perfetto per le famiglie dei surfer o per quanti, come me, vogliono immortalare le acrobazie offerte a chi ha la pazienza di fermarsi ad osservare. Il mare e il cielo sono di un azzurro incredibile e solo verso riva l'acqua si colora di verde a causa del fondale basso e sabbioso con qualche ciottolo ben visibile. L'accesso alla spiaggetta non presenta difficoltà, una scalinata porta dalla piazzetta/lungomare a livello dell'arenile (sembra quasi Pozo), separato dalla strada da una lunga fila di tamerici che offrono la loro ombra a quanti vogliono riposare un po' o seguire le evoluzioni dei windsurfer. Anche il montaggio delle vele risulta molto comodo, è possibile farlo direttamente nella piazzetta piastrellata, davanti agli occhi dei locali villeggianti, che spesso offrono il proprio aiuto per tenere sotto controllo l'attrezzatura, mentre la si lava. È presente infatti, vicino al campo da calcetto, una doccia, dove a fine giornata ci si può pulire dalla salsedine prima di rimettersi in viaggio.
* Per sopravvivere con una “Dieta Mediterranea”.
Il piccolo lungomare e la piazzetta sono il luogo ideale per fare un break fra rider e discutere della vela, del vento e delle condizioni trovate. Spesso il local Lino taglia un'anguria ghiacciata mentre tra gli stendardi e le bandiere sul lungomare si sbircia l'orizzonte per vedere se il “Maestro” rinforza e si distende. Se mi chiedete che vele sono state utilizzate quest anno vi posso dire dalla 4,7 alla 5,7, abbinate sia al 100 litri freestyle che al wave da 80 litri. Tra una surfata e l'altra non bisogna dimenticare di fare una capatina al bar in piazzetta dove, oltre all'atmosfera familiare e all'accoglienza della
Lindinuso può offrire anche divertenti onde da saltare e surfare nelle giornate migliori.
deliziosa Serena, si possono assaggiare i buonissimi “rustici” di pasta sfoglia ripieni di formaggio fuso, oppure fare un salto al “panificio” dove poter gustare chicche di rosticceria e focacce locali. Vi consiglio “melanzane alla parmigiana”, “patate riso e cozze” e le focacce con ripieno di olive e cipolle. Per chi ha bisogno di un ristorante vicino e un letto per dormire rivolgersi a Martina Assunta (tel. 0381.692808) proprietaria del Ristorante Benny. La piazzetta di Lindinuso è anche attrezzata con un centro di Pronto Soccorso affacciato proprio sul lungo mare, che rimane operativo tutto il giorno. Lo menziono per scaramanzia…
Come dimenticare, oltre all'accoglienza della gente del posto, l'amichevole aiuto dei surfer e kiter locali, le angurie già menzionate e i fichi di Lino (disponibile al 368.3541127) accompagnati da consigli sullo spot e dalle evoluzioni aeree di Mino e Ronzino con i loro kite. Quello descritto è uno spot che, qualora sceglieste di visitare le coste pugliesi, è da vedere con le condizioni giuste, in alternativa a Frassanito o Torre Canne. Da Pugliese DOC mi permetto di ricordarvi che nei momenti “no wind” la Puglia e il Salento hanno comunque tanto ma proprio tanto da offrirvi.
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