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ANNO XV - NUMERO 123 GIUGNO 2009 DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it
Cristiano Zanni
REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno
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ragno@hipow.com
GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Michele Ivaldi • thechamp@hipow.com Marco Melloni • marcom@hipow.com Katiuscia de Letteriis • adv@jmag.it FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani
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raffaellob@hipow.com
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Mark Angulo, Fabrice Beaux, Max Brunetti, Fabio Calò, John Carter, Renzo Cognini, Valentina Crugnola, Nicole Grun, Normen Gunzlein, Dario Oliviero, Mattia Pedrani, Francesco Prati, Matt Pritchard, Carlo Rotelli, Marco Segnana, Edvan Souza.
Ricordiamo tramite le parole di Mirco Babini, l’atleta e amico Davide Beverino: “ A volte sembriamo immagini: Cataldo Albano, Christian Black, John Carter, FotoFiore, Florian Jung, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard, Axel Reese, Oreste Testa, Felice Zompanti.
immortali, gli uomini che vivono la vita intensamente sono sempre pronti a dare il massimo in ogni cosa che li circonda diventando figure indelebili di fronte alle persone che condividono la loro passione; poi succede una fatalità, quest’ultima ti toglie la vita e tutto immediatamente si ferma… I pensieri volano e non esistono ne se e ne ma, la vita cessa ma la figura eroica di queste persone
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it
speciali rimane nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta, Davide Beverino era uno di questi
AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com
con questo sport e in questi anni era diventato uno dei top, davvero uno dei migliori, uno degli atleti
RESPONSABILE DIFFUSIONE Piero Monico • pierom@hipow.com
dolore è immenso, la ferita è aperta, il dramma ci fa raccogliere pensieri e frasi dedicate a lui, la
SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com
colpita da questo dolore. Il mare era la sua culla e per destino, seppure crudele, ha deciso di
Uomini, seppur giovane era una persona speciale, sapeva ciò che voleva e lo inseguiva, tante passioni con una su tutte, volare forte in windsurf, il suo fisico e il suo carattere si sposavano perfettamente più valorosi e carichi di gioia e passione che questo sport abbia avuto negli ultimi 10 anni. Ora che il comunità windsurfista piange perché una persona valida come lui non avrebbe mai dovuto essere riservargliene una speciale per l’eternità. Io avevo legato in maniera molto speciale con Davide, ero
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felicissimo della sua decisione di aver preso dimora a Chia, lui era contento, ultimamente avevamo trovato una valida sintonia sulle passioni che ci legavano, ora ci mancherai per sempre. La Sardegna era la tua seconda casa e qui tutti ti ricorderanno per sempre.
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Davide Beverino, ITA-3 per sempre in onore di un Campione sia nello sport che nella vita! Il cordoglio più sentito rivolto alla famiglia.”
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PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio
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ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234
Un sentito abbraccio anche dalla redazione di Funboard alla famiglia ed agli amici di Davide.
Fabio I-720 RIDER
Taka Kamaguchi Naish/E.Aeder
FOTO DI
Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), e MainSail (vela).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.
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SUPER COSTRUZIONE PER DROPS Come si fa a migliorare le prestazioni di una tavola slalom senza compromettere l’equilibrio raggiunto nello shape? Gli slalom attualmente in produzione hanno raggiunto delle prestazioni straordinarie e sono il frutto di un evoluzione che li fa assomigliare un poco tutti. Per migliorare le prestazioni delle tavole Drops si è concentrata su ogni dettaglio costruttivo che potesse ottimizzare le performance. Per prima cosa la costruzione monoblocco. Le tavole sandwich vengono notoriamente costruite attraverso l’assemblaggio di due stampi, questo porta alla formazione di una giunzione sul bordo che deve essere lavorata e rinforzata con un intervento successivo. Drops ha sviluppato un processo produttivo che stampa la tavola in una sola fase di stampaggio portando le fibre di coperta fino in carena e viceversa, in questa maniera la tavola oltre ad essere più rigida sul bordo è anche più leggera. La tecnologia di costruzione permette di garantire a tutte le tavole una migliore performance perché rende il bordo della tavola più rigido e quindi oltre ad essere una garanzia ulteriore di resistenza agli urti, migliora sensibilmente il comportamento in andatura. Per migliorare ulteriormente il peso delle tavole Drops ha lavorato su ogni dettaglio costruttivo, Altra caratteristica sta nella cura di ogni dettaglio costruttivo, sono stati risparmiati altri 300gr realizzando le grafiche facendo un uso ridotto degli adesivi e verniciando le grafiche fin dove possibile farlo. Risultato una linea di tavole slalom velocissime, più leggere e rigide della concorrenza. Per info: Drops Board; tel.: +39.075.841542; fax: +39.075.841477; www.drops.net
IL PROGRAMMA TELEVISIVO ICARUS ALLE REGATE DEI CAMPIONATI NAZIONALI FREEST YLE E WAVE Il tour organizer Riccardo Genazzani ha reso noto che è stato stipulato un accordo con il programma televisivo “ICARUS – alla ricerca del limite” diffuso da Sky TV Sport, relativo alle regate dei campionati nazionali del settore Freestyle e Wave e dei Campionati Mondiali Giovanili Freestyle in calendario a Porto Pollo dal 22 al 27 giugno. Per chi non seguisse le programmazioni televisive satellitari, ICARUS è un programma che tratta di argomenti sportivi dedicati all’avventura e di viaggi in ambito sportivo, presenta profili della vita dei grandi campioni di ieri e di oggi, e affida a volti noti del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’economia, amanti dello sport, il racconto delle loro performance sportive come inviati speciali della trasmissione. Il format di ogni puntata prevede una durata di 27’ su Sky Sport 2. Icarus sarà partner di AIWS e produrrà materiale video da inserire nei programmi più diffusi di Sky Sport. La produzione video sarà presente durante le gare del Grand Slam a Porto Pollo, al Mondiale giovanile Freestyle e all’evento “Granducato Freestyle” di Talamone.
CHIEMSEE E PLUS-MINUS FINALMENTE DISTRIBUITI IN ITALIA: LA CROCE E REVEL TESTIMONIAL PER IL WINDSURF Grazie alla passione ed alle capacità imprenditoriali di Poppi Conti e con l’aiuto e l’esperienza di Renzo Cognini nella distribuzione e promozione di nuovi marchi, CHIEMSEE e PLUS-MINUS, i due prestigiosi brand dello stesso gruppo, saranno finalmente reperibili anche in Italia. La distribuzione è affidata a professionisti del settore e vedrà inizialmente solo un limitato numero di boardsport shops come rivenditori esclusivi. Per la promozione nel windsurf sono stati scelti i primi due testimonial: Federico La Croce (Naish, Naish Sails, Fiat Freestyle Team) talentuoso radical waver e freestyler (campione italiano 2006), milanese ma sempre pronto a muoversi per prendere le mareggiate più consistenti in tutta la penisola. Marco Revel (Fanatic, Surf Paradise Riccione, Iddo, PWB) carismatico waver anconetano, spesso impegnato in condizioni radicali tra le onde. Marco inoltre da quest anno userà anche vele Ezzy Sails, distribuite da White Reef di Cesena, ottime specialmente per le sue uscite tra le onde.
GIGI MADEDDU E MATTEO SPANU CON NORTH SAILS Dopo diversi anni passati con Maui Sails, per Gigi e Ezzy Sails, per Matteo, entrambi i rider sardi useranno da ora le vele North Sails distribuite da White Reef. La North Sails Italia dà il benvenuto ai due rider e gli augura una stagione ricca di successi.
X-RAY WINDSURF ACADEMY A 25 minuti da Roma è nata l’X-Ray WindSurf Academy, la scuola di Raimondo Gasperini! Domenica 10 maggio a Marina di Palo (Ladispoli), all’interno del centro Naloo surf (via dei Delfini, 9b), ha preso vita la prima grande accademia Italiana di freestyle d'Italia. Promotore di questa importante iniziativa, con il sostegno dei marchi Starboard e Severne che metteranno a disposizione le attrezzature agli allievi, non poteva che essere Raimondo Gasperini, da molti conosciuto come “Ray”, reduce dal sorprendente terzo posto al Campionato Europeo di freestyle disputato a Podersdorf, sul lago di Neusiedl in Austria, e da sempre impegnato nella crescita e nello sviluppo della disciplina tra i giovani. Gasperini è tra più forti windsurfisti italiani degli ultimi vent’anni e da tempo è considerato il punto di riferimento per la promozione e l’esportazione del windsurf nel panorama internazionale. Oltre agli straordinari risultati ottenuti nell’arco della sua carriera, pluricampione italiano e vice campione europeo nel 2003, ha contribuito alla crescita di molti ragazzi che si sono affacciati nel mondo delle competizioni di freestyle grazie alla creazione del marchio “X-Ray Talent Factory”. Una serie di stage in giro per l’Italia (in Sardegna, in Sicilia, sul lago di Garda) e per il mondo (in Brasile, in Sud Africa ed in Egitto), dedicato a ragazzi tra i 12 e i 23 anni, il prossimo tra l’altro in programma dal 15 al 21 giugno presso la spiaggia di Murta Maria ad Olbia. Da domenica però il quartier generale per la ricerca di nuovi talenti e non solo sarà L'XRay Windsurf Academy al Naloo surf di Marina di Palo. Finalmente a 25 minuti da Roma un centro professionale con nuove attrezzature 2009! Una vera scuola di Windsurf per tutti i livelli, con particolare attenzione al freestyle, aperta a tutti, dai principianti fino agli esperti di tutte le età. Ci sarà anche la possibilità di fare rimessaggio e avere la propria attrezzatura pronta a pochi passi dal mare! Tutto in un’ampia struttura come il Naloo, con doccie calde, spogliatoi, prato x montare le vele e Beach Bar sempre aperto! La grande esperienza di un campione a disposizione dei giovani, nel tentativo di rilanciare nel mondo del windsurf ragazzi provenienti dal vivaio della Capitale. Un progetto che si pone come obiettivo quello di far diventare il mare di Roma come il punto di riferimento per la formazione di nuovi campioni da esportare. Nel Centro XRay, Raimondo non si limiterà ad insegnare il Freestyle ma si svolgeranno anche lezioni per principianti che vogliono scoprire il nostro sport, e anche lezioni di Surf da onda, perfezionamento discipline Wave e Slalom. Ray sarà affiancato anche da Paolo Bini, titolare del Naloo e da altri istruttori qualificati. Inoltre a pochi minuti da Roma potrete anche noleggiare e provare le ultime novità Starboard e Severne! Info: xray.la@tiscali.it; cell:3296369133.
FABIO CALO' CON SURFSEGNANA © Raffaello Bastiani
L'atleta torinese, ormai gardesano doc, continua la sua collaborazione con la più famosa ed organizzata scuola del Lago di Garda: il Center SurfSegnana. Fabio metterà a disposizione tutta la sua esperienza per lezioni individuali e di gruppo per coloro che vogliono progredire imparando manovre nuove. Se sapete già planare potrete prenotare la vostra lezione e richiedere un programma specifico in base a cosa volete imparare o migliorare. Se il vostro desiderio è imparare i primi salti o le prime manovre freestyle, Fabio vi seguirà passo dopo passo con l'ausilio anche delle riprese video. Nessun problema se il vostro livello è ancora più alto: Fabio vi svelerà i trucchi per manovre come lo Speed Loop, il Ponch, oppure le mitiche switch tense move. Insomma... Lezioni personalizzate per tutti i gusti con la decennale esperienza di uno dei freestyler e waver più forti d'Italia. Se siete al Lago di Garda non perdetevi l'occasione e prenotate la vostra lezione con Fabio Calò! Contattate la segreteria del SurfSegnana per ogni informazione su questa fantastica iniziativa. Info: tel. 0464.505963, fax. 0464.505498, e-mail info@surfsegnana.it, web www.surfsegnana.it
FINALMENTE IN ANCHE IN ITALIA LA NUOVA GOPRO HERO-CAM DISTRIBUITA DA GETDATA. Ne avete sentito parlare già da qualche mese, l'avevate vista in giro negli spot più famosi montata sul boma o sulla tavola di qualche Pro, l'avete cercata su internet, chiesta in uso a qualche vostro amico già fortunato possessore e, magari comprata sempre in rete da qualche sito americano.... Da oggi non dovrete più preoccuparvi di fare tutte queste inutili trafile, HERO-CAM approda anche in Italia distribuita da GETDATA by Athena Evolution srl. (www.getdata.it). Questa mini camera, nasce dall'esperienza delle corse sportive in moto e auto, ma è stata prontamente adattata e sviluppata per ogni tipo di sport. E ben si adatta, appunto, al windsurf. Leggera (appena 150 gr.), piccola (metà di un comune cellulare), dotata di un case stagno impermeabile fino a 30 mt di profondità, di un obbiettivo "occhio di pesce" con angolo di ripresa di ben 170° un sensore ccd da 5 megapixel ed un sofisticatissimo stabilizzatore di immagini (per evitare le tipiche vibrazioni durante l'uso), nella versione SURF (dotata persino di un attacco per le scasse FCS), con le opportune staffe per i tubi (forniti a parte) può essere montata direttamente sul boma per delle ottime riprese "in action". Nella versione HELMET poi, può essere utilizzata anche per riprese video (fino a 56 min) o foto in sequenza (fino a 700 fotogrammi), montata sul casco, in windsurf od in bici e sullo snowboard. HERO-CAM funziona con 2 batterie ministilo al litio (non fornite) e SD card da 2 gb (non fornita). HERO-CAM è già disponibile presso numerosi negozi di surf e windsurf in tutta Italia. More info: sales@getdata.it; Athena Evolution Srl Via delle Albere, 8 - 36045 Alonte (Vi); Tel. +39 0444 892149 - Fax. +39 0444 892814
BEN PROFIT CON QUATRO Ben Profit, appena tornato da Cape Town dopo il suo lungo allenamento invernale, lascia il team Fanatic per approdare nel team Quatro International e si è messo subito al lavoro sulle nuove tavole twin fin. Lo stile naturale e fluido del wave riding di Ben si sposa alla perfezione con le tavole Quatro, e da questo è nata l’inevitabile patnership. Quatro è orgogliosa di avere il talento inglese nel suo team! Ben Profit è anche sponsorizzato da Simmer, O’Shea, GUL e Funsport.
MAVERX ON TOUR
BRAWZINHO ENTRA NEL TEAM MFC Il talento brasiliano Marcilio “Brawzinho” Browne, campione del mondo freestyle 2007, e vicecampione freestyle e 11° overall wave nel 2008, entra a far parte del team MFC, le pinne sviluppate a Maui da Pio Marasco.
Dal mese di giugno inizia il primo Maverx On Tour. L’atleta Fabio Calò, rider storico dell’azienda di Minerbio (BO), leader nella produzione di alberi da windsurf, arriverà sugli spot italiani più ventosi con il suo furgone Opel nero marchiato per l’occasione “Maverx On Tour”, e metterà a disposizione del pubblico i nuovi alberi Maverx 2009. In questo modo chiunque potrà provare gratuitamente l’albero oggetto del suo desiderio, direttamente sulla propria vela, per toccare con mano i vantaggi immediati che gli alberi Maverx possono dare alle vele delle diverse aziende. Il Maverx On Tour non avrà date e spot prestabiliti, ma Fabio continuerà fino a settembre nel suo tour per raggiungere il più alto numero possibile di test da parte del pubblico. Quando vedrete sulla vostra spiaggia il furgone di Fabio Calò con gli adesivi “Maverx On Tour” non dovrete far altro che chiedere e potrete provare per l’intera giornata un albero Maverx sulla vostra vela. A disposizione del pubblico ci saranno gli alberi Maverx Daytona 300, per il race, lo SpeedWise, per lo slalom, i Fireball 150 e 200, diametro standard per wave e freestyle, gli Stilo 150, 200 e 300, i mitici rdm, e l’albero all round CrossFire. Insomma, alberi per tutti i gusti per un nuovo concetto di test per dare la possibilità al rider di poter provare l’albero per tutta la giornata senza doversi preoccupare di dover smontare la propria vela proprio sul più bello! Per info potete contattare Fabio Calò al 339.5885100 oppure la Reglass: web www.maverx.it tel 051.6605154.
IPARASSITI.COM RAVE1 Noi di Funboard abbiamo visto in anteprima il primo cortometraggio prodotto da iParassiti.com, l'ormai nota associazione sportiva dilettantistica Gardesana. Ci associamo in pieno a quello che gli amici di Windcam.com hanno detto: “Siamo rimasti piacevolmente colpiti, è semplicemente da vedere! Dopo che ci hanno detto quale era il badget che avevano a disposizione stentavamo a credere che fosse possibile ottenere un risultato del genere. Volantà e passione possono far meglio di una sponsorizzazione, ora ne abbiamo le prove. Il video dura 15 minuti e 30 secondi e racconta una classica alba sulla costa est del Lago di Garda. Chi ha avuto il piacere di surfare al parcheggione di Malcesine rivivrà nel video tutti i momenti di una giornata di Peler: il risveglio, gli anemometri, il viaggio, il parcheggione, le manovre, le cadute, le risate…. Windsurf allo stato puro. Il tutto condito da qualche divertente gag con protagonisti i componenti del direttivo dell’associazione. Ovviamente il loro scopo è promuovere il gruppo, ma lo fanno riuscendo a far capire perchè ci si sveglia all'alba per andare a prendere il vento e quale sia la passione che anima noi windsurfer. Non è il solito video pieno solo di manovre, bensì un giusto mix tra fiction e action che anche chi non pratica il windsurf potrà apprezzare. Si nota, comunque quanto il livello del freestyle sul Garda sia veramente alto, si vedono windsurfisti che non fanno attività agonistica chiudere manovre da pro! A proposito di pro, anzi di ParaPro, una breve parte è dedicata a Mattia Pedrani… Che spettacolo! Complimenti a Leonardo Foti per la qualità delle immagini, il bel montaggio e per il sottofondo musicale decisamente azzeccato. Viene voglia di guardarlo subito un’altra volta… Alzando il volume!” Sarà inserito nel prossimo dvd di Funboard. Info: www.iparassiti.com
DA VASCO RENNA FREERIDE, SLALOM, FREEST YLE…UN ANNO DI SURF A 360° La stagione estiva 2009 è iniziata e puntuale come sempre il Vasco Renna Professional Surf Center mette a disposizione di tutti le nuovissime tavole Fanatic abbinate ai Rig Gaastra. Per questa stagione Fanatic riconferma nella sua produzione le ormai rodate Shark da Freeride nelle misure 130,145 e 160, le super manovriere e facili freemove Eagle 100, 113 e 126, nonché le veloci e agili Hawk 108 e 123. Gli amanti delle manovre radicali del freestyle moderno con salti, slide e rotazioni multiple potranno godere nell’utilizzo degli Skate 98 e 108, le tavole preferite del plurititolato Gollito. La new entry del 2009 e sicuramente la Ray, storica tavola Fanatic degli anni 90, stesso nome, stesso range ma tavola completamente rivista, infatti deriva direttamente dagli Slalom Falcon e anche le misure sono le stesse, 110, 125, e 140, veloci come gli slalom puri Falcon ma molto più facili da gestire in ogni situazione: the Real Speed Machine. Sul fronte delle vele da Vasco Renna potete provare le facili e maneggevoli Pilot nelle misure più piccole, le Matrix e Swift nelle misure intermedie, differenziate solo dalla presenza di due micro camber nelle Swift. Le freerace GTX da quest’anno anche nella misura 9.8 garantisce potenza, stabilità e accelerazione continua. Per il freestyle le mitiche Echo, con un taglio studiato appositamente per rendere più facili ogni tipo di manovra, sia del Freestyle Moderno che Old School. Nuova e rivoluzionaria vela Gaastra è sicuramente la Plasma nella misura 6.7 che con un albero di solo 440cm e una lunghezza notevole del boma garantisce un baricentro basso e stabile, ideale specialmente in condizioni di vento al limite, i due micro camber come quelli della Swift garantiscono un profilo profondo. Per Info: Vasco Renna – Professional Surf Center - Parco Pavese 38069 Torbole sul Garda (TN) Tel. 0464/505993 Fax 0464/506254 - www.vascorenna.com e-mail:info@vascorenna.com.
BIC TECHNO PRO 2009 La novità che tutti aspettavamo da Bic Sport, è la nuova gamma di tavole Techno Pro composta da sei modelli di alta qualità, che proposte ad un prezzo attraente, saranno un vero e proprio cavallo di battaglia per il windsurf di livello. Il Team Bic Sport Promotion, composto dal veterano David Gabriellini campione Italiano Wave degli anni ‘90 e Dario Guarducci promotore Bic Sport, con sede a Livorno presso il Bic Center Exclusive dei 3 Ponti, ha testato durante l’inverno le tavole, in particolar modo il Techno Pro 74 – 54. Le tavole si sono dimostrate delle stupende macchine da velocità, il 74 impressiona per la facilità di planata e la maneggevolezza in manovra. Tali sensazioni si sono riscontrate in varie condizioni di mare, con venti dai 18 ai 25 nodi e con vele da 8.5 a 7 metri. Nello spot toscano, come ormai tutti i raider più blasonati sanno, ci sono due condizioni esaltanti, scirocco con onda che raggiunge i 3 metri e il famoso libeccio che raggiunge punte di 100 km orari con onde oltre i 3 metri, in questi casi la Techno Pro 54 è la tavola giusta. Testata in condizioni estreme ha dimostrato di essere un wave veramente polivalente, stabile nella surfata e facile da controllare nei salti. La velocità di stacco dalle onde permette di effettuare Forward stellari, la sua leggerezza garantisce atterraggi dolci per ripartenze scattanti. Vele usate 4-5-5.4 venti dai 30 ai 40 nodi con onda. Bic Sport Pormotion sta programmando Test Day di questi materiali lungo il litorale Toscano e Laziale, le date saranno comunicate sui più importanti siti e riviste di settore. “L’importante è divertirsi” questo è il nostro motto, vi aspettiamo numerosi… In compagnia di Bic Sport: Tel. 3395256730 / 3389142827. Info bicsportpromotion@alice.it
TABOU MANTA 2009 NEIL PRYDE SHORT Y SERIE 3000 3/2 Lo shorty per l’estate di Neil Pryde, una muta dall’ottima vestibilità grazie alle cuciture termosaldate, ha il velcro sulle maniche ed è caratterizzato dall’utilizzo di neoprene liscio, l’unico vero shorty dedicato al windsurf. • importatore: Wurz, tel: 0471.962233 • website: www.neilpryde.com
Se si vuole essere veloci e competitivi in acqua bisogna avere anche l’attrezzatura giusta, e la tavola è ovviamente fondamentale. Il mercato offre molte possibilità per la linea slalom ed ogni anno ci sono parecchie novità a riguardo, grazie alla lunga e accurata ricerca e sviluppo. Se si vuole avere velocità di punta, facilità in strambata, accelerazione e soprattutto controllo vi consiglio la linea Manta della Tabou. Avevo provato queste tavole solo l’anno scorso rimanendo sbalordito dalle loro prestazioni. Fabien Vollenweider ha fatto proprio un bel lavoro per la linea 2009 e i risultati si vedono subito, basta guardare la prima tappa PWA 2009 slalom vinta da Ross Williams proprio con Tabou. Una volta in planata la cosa che subito colpisce è proprio il totale controllo in velocità, sia con i modelli grandi, che quelli piccoli. Sono tavole che non hanno limiti di velocità, questo è sicuro, basta spingersi al lasco e la tavola non finirà mai di accelerare. Grazie anche ad un nuovo shape sulla poppa strambare con i Manta è un gioco da ragazzi e cosa molto importante l’uscita dalla strambata è molto veloce, permettendo di non perdere mai la planata. Io personalmente uso soprattutto tre misure: Manta 79 (125litri) per il vento leggero con vela dalla 7.7 fino alla 10 e pinna 46cm, poi con l’aumentare del vento passo al Manta 69 (110litri) che uso principalmente con la 7.7 e minimo 6.7 con pinna 40cm. Quando invece il vento supera i 20-25 nodi passo al Manta 64 (98litri) e ci monto dalla 6.7 in giù con una 36 di pinna. Sotto i Manta non ci vogliono pinnoni esagerati come magari per altre marche, ed è anche per questo che risulta molto più semplice l’andatura sul bordo. Posizionando il piede d’albero a metà della scassa o al massimo 3cm indietro la tavola non avrà mai problemi di incontrollabilità, spinout o difficoltà nella partenza in planata, ma sarà la tavola perfetta per ogni condizione, che sia acqua piatta, onda formata, poco vento o tanto vento. E’ inutile avere una tavola veloce ma incontrollabile, e quindi incapace di essere portata al massimo delle sue prestazioni, per poter vincere bisogna avere sotto i piedi una tavola che sia si veloce, ma anche facile, e i Manta Tabou sono la scelta migliore. • programma di utilizzo: slalom • designer: Fabien Vollenweider • importatore: White Reef, tel: 0547.22756 • website: www.tabou-boards.com
MANTA 49 misure: 222 cm x 49 cm x 63 lt peso: 4,8 Kg sail range: da 4.0 a 6.7 MANTA 54 misure: 237 cm x 54 cm x 74 lt peso: 5,4 Kg sail range: da 4.5 a 6.7 MANTA 59 misure: 233 cm x 59 cm x 86 lt peso: 5,7 Kg sail range: da 5.0 a 7.6 MANTA 64 misure: 233 cm x 64 cm x 98 lt peso: 5,9 Kg sail range: da 6.0 a 7.6 MANTA 69 misure: 233 cm x 69 cm x 110 lt peso: 6,4 Kg sail range: da 6.7 a 8.4 MANTA 79 misure: 233 cm x 79 cm x 125 lt peso: 7,3 Kg sail range: da 7.6 a 9.3 MANTA 85 misure: 233 cm x 85 cm x 135 lt peso: 7,9 Kg sail range: da 7.6 a 10.0
J_fg fec`e\
K`d DZ B\eeX
MAGGIO 2009 Altro che 464 on lock... 464 the Zoo!!! Le orde barbariche hanno ormai allagato Torbole e l’Alto Garda come un fiume in piena, rendendo ogni singolo spostamento una missione delicata. Proprio l’altro giorno, mentre stavo cercando di andare al Pier ed ero in coda, un camper tedesco ha deciso di sorpassare un motorino in rettilineo e... Boom! Mi sono ritrovato lo specchietto in mano... Cominciamo bene! TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI Valerio Pedrani
Appena arrivato a porto San Nicolò, a Riva del Garda, mi sono fermato nel parcheggione per controllare un po’ la situazione e rimontarlo. Dopo aver concluso l’opera d’arte, ho notato la bella terrazza all’aperto di un nuovo bar che hanno appena inaugurato. Anzi... Non un bar qualunque… Ma il Sailing Bar, gestito dai miei compagni di uscite al Pier, Ruggero aka Burian ed Alessio! La location è veramente strategica, per non parlare poi della ragazza che ci lavora... Proprio un bel posticino, se capitate in zona Riva, fateci un salto! Con la bella stagione gli avvenimenti mondani e le serate non mancano assolutamente e proprio in questi giorni Riva è stracolma di biker per gli Outdoor Days. Questa manifestazione multisport incentiva le attività all’aria aperta, promuovendo anche sport acquatici tra cui... La canoa...
Cos’altro poteva mancare al Pier, oltre alle 1500 persone in acqua, gli Speedy, gli aliscafi, i principianti e le barche in regata?! Ebbene si… Le canoe! Il tutto reso ancora più comico dalla loro scorta! Avete capito bene! Le canoe erano scortate da vigili del fuoco, ambulanza e soprattutto dalla Guardia di Finanza, che per circa mezz’ora, ha cercato di vietare completamente l’accesso in acqua e l’occupazione dei primi 50 metri sotto riva. Per rendere il mix ancora più esplosivo, hanno scelto proprio uno dei pochi giorni in cui c’era Ora simpatica su 20 nodi, quindi tutti erano agitatissimi. I finanzieri hanno fischiettato a me e a Fabio Calò un centinaio di volte e dopo che gli facevamo Shake e Forward sulle onde del gommone hanno
cominciato a far finta di volerci multare. Ci hanno inseguito per un po’ con le sirene spianate ma alla fine hanno trovato qualcosa di meglio da fare... Il Peler ormai è diventato vento di razza protetta e sembra ogni giorno più vicino al baratro dell’estinzione. L’assenza quasi totale di perturbazioni sta portando bel tempo e caldo in tutta Italia, anche e soprattutto in Sardegna. Il waiting period per la tappa a chiamata del circuito italiano AIWS è ancora attivo e, ad un mese dall’inizio, non ho ancora visto una previsione per Porto Pollo che andasse sopra i 7 nodi... Continuiamo ad attendere speranzosi fino a metà giugno, sperando che entri qualche bella maestralata in modo da poter avere le stesse condizioni dello scorso anno, con vento da 4.5 per due giorni di fila!
Ciliegina sulla torta: la prima di Rave1, il nuovo film de iParassiti. La nota e sempre più influente gang di windsurfisti dell’Alto Garda ha organizzato una proiezione in sala a Nago di questo nuovo cortometraggio con molto action sulla east coast ma assolutamente fuori dagli schemi... iParassiti Style, insomma! Per quanto invece riguarda me e la mia Crew, Uomini di Lago, cominceremo a fare un po’ di serate Rap nella SouthSide gardesana, cominciando da Desenzano il 24 maggio. Il 27 e 28 invece saremo a Lignano Sabbiadoro davanti a tutti i ragazzi che parteciperanno al Campionato Universitario, che, tra tutte le discipline immaginabili, prevede anche il windsurf! Io e Sisko saremo sia giudici che rapper... Meglio di così! Un ringraziamento particolare a Mauro Dolegna e Fabio De Agostini di Boranucleare.it per l’organizzazione!
MAGGIO 2009
Tutti qui a Maui mi stanno dando la colpa per la mancanza di vento e onde negli ultimi 3 mesi… Ma come potrebbe essere veramente colpa mia? Non lo so ma sinceramente sto ancora contando le giornate buone dal momento in cui mi sono rotto entrambe le gambe! Seriamente, non avrò perso più di 5 bei giorni! TESTO DI Matt Pritchard Beh, avete ragione, sono un po’ viziato ma potete chiedere a chiunque sia stato qui in questi ultimi mesi per fare windsurf, vi dirà che è stato orribile! Non ho mai visto un anno così funesto! Per quanto mi riguarda, io mi sto ancora riprendendo. Ho trascorso un sacco di tempo ad imparare ad usare il mio nuovo Mac, che adoro (no, non sono sponsorizzato da loro) e a fare riabilitazione per le gambe. Passo un paio di ore al giorno ad Upcountry Fitness, facendo spinning per mantenere il mio fisico in forma. Mi hanno appena concesso di cominciare a caricare il peso sulla mia gamba sinistra e, in poche parole, devo reimparare a camminare da capo! È abbastanza doloroso ma è un passo in avanti verso l’acqua! Sono uscito a far boogie boarding e mi sono divertito un sacco. Ho dovuto strisciare per entrare ed uscire dall’acqua, divertente… Ma non troppo. Una volta che sono la fuori, non si nota nemmeno che ho entrambe le gambe rotte. Non riesco a scalciare più di tanto ma anche solo uscire in acqua è bello. Ho preso un paio di onde, ho fatto un paio di 360 sulla pancia e subito mi è tornata una voglia impressionante di fare windsurf! Tutti i pro sono in giro per il tour di slalom. Devo dire che quello non mi manca per nulla, non solo le ore in aereo, ma anche le lunghe attese in spiaggia.
È questo che non sopportavo del PWA, spendere migliaia di dollari per starmene seduto ad aspettare… Sembra però che Antoine Albeau abbia trovato la sua formula giusta e si trovi benone con le sue nuove JP. Ross Williams ha iniziato la stagione alla grande ed è uscito malissimo in Corea. È stato bello vedere Micah tornare alla ribalta e vedere che non ha perso il suo tocco. Per quanto riguarda mio fratello Kevin, non so cosa stia facendo, dovrò metterlo sotto torchio col mio allenamento e dargli un po’ di mazzate, e fargli vedere come si fa racing. Non dovrebbe essere in settima posizione. Una volta che parte col vento forte però, la musica cambia! Per quanto riguarda i ragazzi del Wave, non è che stia succedendo niente d’importante nel mondo. Cabo Verde è stato bello, Maui ha fatto schifo e la gara di Guincho è stata spostata forse verso agosto. L’evento di Gran Canaria è stato in dubbio fino all’ultimo per le discipline da disputare, sembrava pensassero al freestyle ma sembra che adesso abbiano deciso di tornare al wave… Decidetevi ragazzi… Sembra poco professionale per degli organizzatori giocare su queste cose a poco più di un mese dall’evento. Dopo quel evento, i ragazzi avranno tutta l’estate libera fino alla finale a Sylt, e perfino quello è ancora in forse?!?! Vedremo…
È tutto dalle Hawaii. Spero che le cose si sistemino al più presto. Non vedo l’ora di ricominciare a camminare, per non parlare poi di rientrare in acqua… Spero di darvi buone notizie la prossima volta!
© Florian Jung
Nayra parlaci un po’ del tuo carattere? Uff, questa è una domanda difficile! È sempre un po’ complicato parlare di se stessi. Penso che il modo migliore di descrivermi è dire che sono una “trottola”! Mi piace pensare a me come una persona positiva, felice il più delle volte. A volte posso essere un po’ “giù” o lunatica, ma cerco di tenere tutto questo per quando sono a casa (chiedi al mio ragazzo!). Mi stresso molto facilmente, quindi cerco il più possibile di restare tranquilla. Mi piace essere calma e in un buono stato di equilibrio mentale, ma qualche volta le cose mi sfuggono di mano e devo fare uno sforzo per tornare a raggiungere il controllo di me stessa! Richiede pratica ma ce la farò a controllarmi! Mi piace molto uscire con i miei amici, surfare o fare windsurf insieme. Adoro circondarmi di persone positive da cui posso imparare. Amo molto anche restare con il mio ragazzo tranquilla a casa bevendo caffè e guardando la TV dal nostro nuovo televisore! Non ultimo trovo stupendo viaggiare, mi fa sentire la mancanza di casa e me la fa apprezzare sempre di più quando ci ritorno! Nayra come vedi la tua carriera di windsurfer professionista, dal tuo esordio ad oggi, le difficoltà che hai dovuto affrontare per arrivare dove sei e gli aspetti positivi che ti hanno motivata? 28
Mi sento fortunata e “benedetta”. John (il mio ragazzo) dice che non è questione di fortuna e che ho lavorato tanto per arrivare dove sono; ma io so che sono stata molto favorita dalla sorte nella mia carriera. All’inizio era solo divertimento, poi sono arrivate le prime difficoltà, soprattutto quando sono stanca e frustrata per manovre che non entrano mai, oppure quando sono in ansia per il futuro, o perché non ho abbastanza soldi, o cose del genere. Mi basta però avere una bella sessione, o un viaggio con gli amici, o atterrare qualche salto, che il sole torna a splendere e con lui i pensieri positivi riguardo al perché sto facendo tutto questo. Già dal principio ho avuto il destino dalla mia parte: con sponsor che hanno creduto in me; Fanatic è con me dal mio esordio: da subito ha creduto nel mio potenziale e questo è qualcosa che mi motiva più che mai! A loro devo davvero moltissimo! Poi c’è Severne Sails, anche con loro collaboro ormai da anni e ho un rapporto meraviglioso! Recentemente, con Animal Clothes un’altra porta si è aperta e anche in questo caso ci sono i presupposti per un’ottima collaborazione, con molti progetti in cantiere… Quindi vedremo! Mi piace pensare di aver mantenuto un buon equilibrio tra competizioni e “navigazione libera”. Per me non conta esclusivamente il risultato, ma anche come ti senti quando navighi e quello che posso condividere con gli altri in acqua. Guardandomi indietro mi sento davvero felice riguardo a tutto quello che ho fatto sino ad ora, sia in competizione che in freesailing e ciò che continua a motivarmi è il pensiero di poter aver contribuito, almeno un po’ (spero) a trasmettere la gioia che dà il windsurf.
Surf o windsurfing? Dipende dalle condizioni. Comunque mi diverto mille volte di più a fare wavesailing che freestyle. Mure a destra o mure a sinistra? Ora mi piacciono entrambe. Tavola e vela preferite? Fanatic Twin 72 TE, vele Severne Blade. Cibo preferito? Mi piace un po’ tutto. Cibo giapponese, italiano, quello cucinato da mia madre! Qualsiasi cosa! Musica preferita? Rock Pop Dance, dipende dall’umore. MGMT e Presets ora sono due gruppi che ascolto spesso. Libro preferito? Angels di Marian Keyes (troppo divertente!) e “La Cattedrale del mare”. Film preferito? Sheakespeare in Love, Drakula, Zohan, Shine, Moulin Rouge, adoro davvero vedere film! Lingua preferita? Lo spagnolo, che mi manca enormemente quando viaggio a lungo! Pro wave rider favorito? John Skye! Ma anche Keith Teboul, Levi Siver, Brawzinho, Kauli, Victor, le Moreno Twins, Polakow, e molti altri! Hobby? Surf, musica, stare con gli amici, lettura, cinema, c’è talmente tanto da fare! Corrente artistica preferita? Adoro Dali e il Surrealismo, assolutamente non mi piace il Barocco!
divertendosi, e facendo assaporare loro le emozioni che gli sport di “glisse” possono offrire. Ho avuto modo di conoscere moltissime persone ed entrare in contatto con una cultura per me nuova. Poi ho avuto il photoshoot a Maui e anche lì ho avuto la fortuna di essere presente durante la terza edizione del Butterfly Effect organizzato da Tatiana Howard e Juliana Frarias. È stato bellissimo perché avevo partecipato al primo evento ed eravamo pochissime ragazze, mentre questa volta siamo state più di 100! A dir poco incredibile! È stato esagerato! Magari in futuro sarà possibile fare ancora di più con questo evento grandioso, organizzandolo in altri posti nel mondo, così da diffondere la gioia e la cultura che il windsurf e tutti gli sport d’acqua portano con se!
© Kevin Pritchard
Qualche evento particolare a cui hai partecipato? Gli ultimi sei mesi sono stati tutti abbastanza eccezionali. A dire il vero gli ultimi sei anni! Negli ultimi due mesi sono stata fortunata ad aver preso parte a due eventi davvero belli. Prima ho avuto modo di scoprire l’Australia dove mi sono sentita totalmente a mio agio, innamorandomene. Poi ho partecipato al “Women of the Desert” evento durante il “Dakhla Festival”, ed è stata un’esperienza stupenda. L’intero evento è stato un viaggio da sogno per me! Mi sono divertita tantissimo con te Valentina (Crugnola), Anne Marie (Reichmann), Karin (Jaggi) e molte delle partecipanti locali. Abbiamo condiviso moltissimo tempo e cercato di motivare le esordienti di Dakhla mostrando loro come entrare in contatto con l’oceano
La partenza del Memorial Neirotti davanti a Torbole.
Nonostante le brutte previsioni di sabato, il Garda non delude mai ed è stato possibile concludere 3 lunghe e combattute prove. Il campo di regata prevedeva un percorso a “8” con due boe poste all’estremità del lago per un totale di 4 giri. Nessun tabellone e nessuna heat, ma partenza in flotta e un percorso di circa 17-20 minuti. In tutte le prove è stato Thomas Fauster a tagliare primo il traguardo seguito da Francesco Prati e in terza posizione da Luis Marchegger nella prima, e da Lucio Fabrizi nelle altre due. Domenica altre tre prove hanno visto vincitore sempre l’imbattibile Fauster, che nella prima 30
prova ha preceduto Gabor Koszti (ungherese) e Fabrizi, nella seconda Rolando Righi e Prati e infine nell’ultima Prati e Marchegger. La regata si è conclusa dunque in bellezza con 6 prove portate a termine in due giorni di regata. Sul più basso gradino del podio è salito Lucio Fabrizi, preceduto da Francesco Prati, il vincitore assoluto è stato ovviamente Thomas Fauster che si è aggiudicato il trofeo Neirotti. Prima donna è risultata Verena Fauster, mentre negli juniores si è imposto Gabriele Farina su Nicola Camozzi e Greta Marchegger.
THOMAS FAUSTER ITA-106 (F2, NORTH SAILS, ION):
FRANCESCO PRATI ITA-10 (TABOU BOARDS, POINT-7):
Le previsioni davano acqua, ma il microclima del Garda ha regalato due giorni di vento agli atleti fedeli al trofeo memorial Paolo Neirotti. Sabato alle ore 14.00 si è dato il via alla prima delle 3 prove, con un vento non molto constante come direzione, ma tanta voglia di competere. Tutti in acqua quindi con i veloni in andature un po’ troppo strette. In serata poi, la classica cena al Circolo Vela Arco dove non è mancato nulla. Domenica altre 3 prove con più vento, io, dopo la prima prova, ho preso la vela più piccola in combinazione col mio F2 Sx 77. Sono molto contento della prestazione ottenuta, visto che le partenze non sono state memorabili. Un grazie al Circolo Vela Arco, al mio circolo Surf Torbole, alla splendida Mariella e a Gilberto. Tavole usate: F2 SX 85 e SX 77 - Vele 9.0 e 8.0 North Sails Warp Slalom 2009
Sono soddisfatto del secondo posto, e della gara in generale. Sono sempre riuscito a partire bene, e sul bordo andavo molto forte, anche se Thomas è sempre riuscito a sorpassarmi in tutte le prove. Ho sempre gareggiato con la mia attrezzatura più grande perchè erano tanti i buchi di vento da passare. Nella prima prova del secondo giorno mi sono scontrato con un turista e purtroppo ho perso la prova, ma sono comunque subito rientrato pronto per la seconda partenza. Un ringraziamento al Circolo Vela Arco e a tutto lo staff per le belle prove, anche se molto dure (circa 20 minuti l’una). Tavola usata: Tabou Manta 79
Thomas Fauster, I classificato.
Francesco Prati, II classificato.
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DAY 1-2 Il vento i primi due giorni si è fatto aspettare in Korea ma le previsioni erano abbastanza buone per i giorni successivi.
DAY 3 Finalmente dopo due giorni di attesa si è andati in acqua. Il vento era da terra e quindi molto rafficato ma sufficiente a portare a termine tre tabelloni e metà del quarto. Bjorn Dunkerbeck, reduce dal 5° piazzamento a Podersdorf, ha vinto la finale vincenti, davanti a Jimmy Diaz e Ben Van Der Steen. Antoine Albeau “solo” 4°, mentre il vincitore della prima tappa Ross Williams non è riuscito a piazzarsi bene, classificandosi 18°. Il secondo tabellone è stato vinto da Albeau che si è imposto su Peter Volwater e Micah Buzianis, tornato alla grande dopo un lungo periodo lontano dalla coppa del mondo. Williams è finito 5°. Il vento spingeva ancora in Korea e si è iniziato il terzo tabellone. Dopo le varie heat di qualifica e semifinali, ha vinto nuovamente Albeau, consolidandosi in testa alla classifica. Secondo Finian Maynard che si è così portato avanti, dopo due risultati non del tutto soddisfacenti, in terza posizione ancora Buzianis. Dopo una piccola pausa è iniziato subito il quarto tabellone completato però solo fino alla quinta heat. Tutto rimandato al giorno seguente.
Si conclude così la seconda tappa di coppa del mondo, che vede sul più alto gradino del podio il ritorno del vincitore indiscusso degli anni precedenti Albeau. Grandissimo rientro alle gare invece per Buzianis che finisce secondo, ottimo terzo posto anche per Dunkerbeck. Niente di buono per Williams che si deve accontentare di un 14°posto. Le donne invece finiscono l’evento con ben 8 prove valide, che vedono trionfare Valèrie Ghibaudo, seguita da Karin Jaggi e dalla giovanissima francese Alice Arutkin. Dopo i due primi eventi di slalom, è Albeau in testa alla classifica overall, Dunkerbeck in seconda posizione e Gonzalo in terza.
ARNON DAGAN – 11° assoluto (Tabou, Gaastra, Red Bull, Zarka clothing) “Il livello dello Slalom in Korea non è mai stato alto come quest’anno! Solo pochissimi punti hanno separato il 4°-5° classificato dal 14°, mostrando che tutti i migliori si sono allenati duramente quest’inverno. Per quanto riguarda me, dopo aver dato il massimo per raggiungere 3 finali su 5 prove non ho sfruttato abbastanza bene quest occasione trovandomi parziali come 5,8 e 10 nelle finali che non si sono rivelati abbastanza per rimanere nei top10. La mia velocità è incredibile quest anno quindi sono molto positivo per le prossime gare. Il resto è tutto testa e concentrazione.” Dopo la parentesi di Podersdorf, Albeau torna a vincere in Korea.
DAY 4 Si è dato subito il via al quarto tabellone e in poche heat si è concluso anche questo, con Albeau che si è imposto davanti a tutti un’altra volta, seguito da Josh Angulo e Gonzalo Costa Hoevel. Poco dopo è iniziato il quinto tabellone, che ha visto protagonista un velocissimo Maynard a bordo del suo RRD. Secondo è finito Buzianis, seguito da Kevin Pritchard e Albeau. Il vento ha iniziato a fare brutti scherzi calando di intensità. Si è cominciato anche il 6° tabellone ma senza concluderlo totalmente.
DAY 5-6-7 La pioggia si è abbattuta sulla spiaggia di Uslan e il vento è venuto a mancare per gli ultimi giorni di regata. 32
Š Raffaello Bastiani 34
Mattia Pedrani in Gozada One Hand. Vento forte e manovre estreme. PLACE Madagascar, Babaomby, Mer d’Emeraude.
© courtesy RRD
Tine Slabe in Duck Tack. Condizioni marginali per manovre classiche, fattibili anche con il vento leggero. PLACE Podersdorf, Austria, EFPT event.
Pwa Best Move Format: Coppa del mondo. La massima espressione dello sport. I professionisti più conosciuti e incredibili combattono manovra su manovra mentre i giudici fanno fatica a stargli dietro. Il nuovo format PWA, è stato introdotto lo scorso anno e adottato durante tutte le tappe freestyle del tour. Il concetto è semplice. Il livello in freestyle cresce così velocemente che ormai alcune manovre classiche come Spock, Grubby, Willy Skipper e manovre di vela, sono ormai cadute nel dimenticatoio e vengono viste come una perdita di secondi preziosi. Il best move format ha come idea base quella di estremizzare tutto. Lo show per il pubblico, le manovre, lo stile e la potenza… Tutto deve essere il più fluido ed impressionante possibile, in modo da lasciare gli spettatori a bocca aperta. Ad ogni tappa, a seconda delle condizioni, viene stabilito un numero minimo di manovre da conteggiare su ogni mura, di solito 3 o 4, con batterie di 6-8 minuti. Spingere maggiormente i propri limiti, specialmente in gara, può portare a sbagliare; è per questo che il format prevede anche un margine di massimo 2 cadute a mura. Una volta andati oltre il margine consentito, le cadute “cancellano” le possibilità di chiudere nuove manovre. La strategia è quindi quella di iniziare facendo le manovre più pesanti ma su cui si ha media, per poi provare, entro i limiti consentiti, a chiudere anche combinazioni devastanti come Spock into Kulo, Puneta into Burner, Burner into Flaka. Già dalle primissime batterie del primo round si possono vedere Air Funnel, Ponch into Flaka, Burner, Kulo, Misty Flips… Tutte le manovre più estreme e radicali che il freestyle moderno può offrire. Le manovre slidate sull’acqua hanno perso una notevole importanza, ora i riflettori sono sempre sulle manovre aeree e radicali. La massima espressione dello sport che sfodera le manovre più innovative e pesanti. Il pubblico non ha scelta… Si può solo restare a bocca aperta! Dal bianco al nero, ecco qui la soluzione alternativa pensata dal patron dell’europeo. Classix Format: questo format è stato pensato, sviluppato ed applicato lo scorso aprile ‘09 da Gerhard Polak, che è l’organizzatore della tappa più importante del circuito EFPT, a Podersdorf, in Austria. Per evitare le difficoltà incontrate in precedenza a causa delle condizioni marginali, in cui alcune batterie di coppa del
mondo sono state ripetute 7 volte (!), Gerhard ha introdotto questo nuovo format, basato su un ritorno alle origini del freestyle. In questa gara, per ora unica nel suo genere, sono state valutate esclusivamente le manovre prima della Grubby. In poche parole, Duck Gybe, Duck Tack, Body Drag, Willy Skipper, Lollypop, Forward, Vulcan e Spock, limite oltre il quale le manovre non venivano nemmeno segnate dai giudici. L’idea alla base della creazione di questo format è rendere le batterie più comprensibili al pubblico, in modo da poterlo coinvolgere maggiormente ed organizzare eventi con un numero sempre maggiore di spettatori. Abbassando il livello, inoltre, si può anche dare qualche possibilità in più ai local heroes, che in questo modo possono farsi conoscere, gareggiando contro i migliori al mondo. Questo format quindi, dal punto di vista del marketing e dell’immagine, risulta più comprensibile ed “alla mano” sia per il pubblico che per gli atleti più “umani” ed è focalizzato quasi interamente sulla realizzazione di eventi di successo che si possano svolgere anche in condizioni minime. Un vero e proprio format anti-recessione che punta ad ottenere un risultato di successo, e però penalizza notevolmente lo show per tutti coloro che hanno idea di che cosa stia effettivamente succedendo in acqua durante una batteria. È triste vedere atleti che si allenano 8 mesi all’anno fare manovre che da anni son state dimenticate, esclusivamente per fare animazione in acqua e sventolare vele colorate. Personalmente, vedendo la gara e conoscendo le possibilità, mi sono sentito come se avessero limitato la velocità di una moto gp a 70km/h… Solo la punta dell’iceberg! Performance estrema e tecnica o intrattenimento divertente e vendibile? Decidete voi! La progressione e l’evoluzione hanno da sempre governato il mondo naturale. Inizialmente tutto è confuso ed approssimativo, poi, col tempo, si diventa più efficienti e funzionali, pronti per progredire e affrontare nuove sfide.
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MIST Y FLIP
SWITCH MIST Y FLIP
Il Misty Flip, anche conosciuto come Clew first Ponch (anche se non c’entra nulla…) è una delle manovre aeree più recenti ed estreme, presentata per la prima volta dall’acrobatico Kiri Thode, alla tappa di Coppa del Mondo di Lanzarote nel 2007. La manovra inizia in andatura al traverso-lasco bugna in avanti a tutta velocità, per poi fare una rotazione aerea di 360 gradi, come se fosse un Cheese Roll o un’Airspock bugna in avanti. Prima di staccare, bisogna dare un’orzata secca per caricare le gambe ed esplodere in aria. Come si vede nelle foto 3-4, l’albero va verso poppa con violenza e la testa gira verso poppa in modo da imprimere la rotazione contorta alle spalle e bacino. Si scalcia la tavola sottovento e si continua a spingere sul braccio posteriore in modo che la vela spinga nuovamente in posizione eretta come in uno Shove It. Ora non resta che restare centrali col peso, si può o girare la vela e ripartire come in uno Spock, oppure tenere il boma e ripartire come in uno Spock 540. Questa manovra è già molto spettacolare ed esplosiva ma la sua variante in switch, cioè coi piedi al contrario, è veramente devastante.
Ho cominciato a provare questa manovra per conto mio per abituarmi alla rotazione della Burner, che è praticamente identica, senza passaggio sottovento alla vela. La somiglianza tra la variante in switch e la manovra base è davvero sconcertante. Dopo aver montato entrambe le sequenze ed averle viste fotogramma per fotogramma, ho sbagliato a rinominarle! Iniziate lo Switch Mistly Flip (o come l’ho chiamato io, Switchy Flip) andando in switch al traverso lasco, girando la vela bugna avanti, in modo da mantenere la velocità. Appena la vela riprende potenza e trovate un choppino ripido leggermente sopravento a voi, dovete ripetere lo stesso identico movimento del Misty Flip normale. Fate orzare bruscamente la tavola, caricando le gambe per poi esplodere il più alto possibile, in modo che la prua non tocchi l’acqua… Altrimenti saranno dolori… Specialmente per caviglie, ginocchia e costole. Questa manovra è molto simile ad un Ponch e quindi comporta gli stessi identici rischi. Buttate l’albero e la testa verso poppa, cercando però di non infilare l’albero troppo in acqua, altrimenti vi fermerete brutalmente. Come si può vedere dalle foto 3-5 c’è un momento in cui la testa è più bassa del sedere, e si è completamente contorti. Continuate a spingere sul braccio posteriore in modo che la vela vi spinga nuovamente in posizione verticale. Ora dovete semplicemente restare centrali col peso e chiudere la rotazione come se fosse una Backwind Gybe. Queste 2 manovre sono solo alcune delle nuove creazioni della new School, che spinge i limiti del freestyle a livelli di esplosività e radicalità sempre più alti. Lo show è assicurato!
ANTOINE ALBEAU FRA 192
GENERATION V – SET TO WIN
SLALOM 54 | 60 | 68 | 76 | 82 PRO EDITION LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO 54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg 60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg 68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg 76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg 82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.
ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata una decisione molto importante ed è per questo che ho testato accuratamente la 5° generazione delle tavole slalom e devo affermare che sono entusiasta. Planano veramente con anticipo, accelerano super veloci e sono facili da controllare. Con queste tavole JP sono pronto per il 2009 e non vedo l'ora di partire con la nuova stagione!”
OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , jp@oberalp.it, www.jp-australia.com
PICS: JÉRÔME HOUYVET
WWW.JP-AUSTRALIA.COM
Il prezzo da pagare
Leggiamo spesso su queste pagine i racconti di Fabrice Beaux dai più remoti paradisi tropicali indonesiani. Mete che raramente sono raggiungibili da noi comuni mortali, dove per arrivarci ci vogliono diversi giorni di viaggio, e dove bisogna poi aspettare per settimane lo swell e il vento giusto. Certamente non sono luoghi adatti a chi vuole fare una vacanza comoda e con la certezza del vento. Ci sono delle persone però, che hanno tanto tempo a disposizione, che sono alla continua ricerca dell'estremo, per motivazioni profonde che vanno oltre al classico fare windsurf in posti esotici. I soul wave rider esistono ancora e Fabrice è uno di loro, ma a volte il prezzo che bisogna pagare per tutto ciò è molto alto… INTERVISTA RACCOLTA DA Fabrice Beaux • FOTO DI Christian Black • RIDER Fabrice Beaux Fabrice Beaux in Aerial.
vita, quelli che ti cerchi e quelli che subisci a causa di mancanza di informazioni, attenzione o semplicemente quando la fortuna si esaurisce. Ho cavalcato onde davvero grosse, ero pronto alla sfida e ancora una volta sono riuscito a raggiungere i miei obiettivi. Una volta tornato a terra, però, il destino ha cominciato a farsi sentire, il mio corpo ha iniziato a tremare a causa della febbre. Ogni giorno che passava diventavo più debole e questo mi ha ricordato quanto debole e fragile sia l'organismo umano quando un'infezione batterica tropicale comincia a svilupparsi, specialmente se combinata ad un virus. Pensieri deliranti mi offuscavano la mente mentre la mia temperatura raggiungeva l'apice. Ed eccomi lì, dopo 20 giorni di malattia, fissando il muro della mia stanza d'ospedale e combattendo contro la morte, ripensando al significato della vita.
Ognuno ha la propria ragione di vita, la mia è quella di cavalcare le onde. È quello che mi più m'intriga e più grandi e potenti sono le onde, più mi sento vivo. Il windsurf è la ragione per cui mi sveglio la mattina, è la mia motivazione per vagare in giro per il mondo alla ricerca di questa mia droga naturale, questa risorsa gratuita e rinnovabile che, per un fugace secondo, riempie le mie vene come una dose potente di adrenalina. Capisco bene che questo possa sembrare strano o perfino inconcepibile per alcuni, ma alla fine non è molto diverso rispetto alla sensazione che qualcuno prova rincorrendo una palla da calcio!
al mondo non fanno alcuna differenza quando un palazzo d'acqua di due piani esplode sopra la tua testa nel mezzo dell'Oceano Indiano. Ognuno di noi ha un metodo personale e differente per avvicinarsi e superare i propri limiti, dall'allenamento fisico, ad una dieta salutare fino all'allenamento mentale. Tutti questi programmi sono fondamentali per affrontare con successo le sfide personali. Ma ciò non è abbastanza a volte per modificare il destino. Ci sono diversi tipi di guai nella
Il prezzo che ho dovuto pagare per la mia estate Indonesiana alla fine è stato: un mese di sofferenze, inclusa una settimana d'ospedale a Bali dove mi hanno curato per un'infezione di Tifo e Febbre Dengue, che stava sconvolgendo il mio corpo, facendomi perdere 8 kg! Consigli di viaggio: vi consiglio di fare le vaccinazioni raccomandate prima di partire verso le vostre destinazioni esotiche…
Quando trovo le condizioni perfette, fare surf è pura felicità ma quando poi ritorno coi piedi sulla terraferma la realtà mi travolge. Mi appare chiaro che ogni cosa in questa vita ha un prezzo, e tutti abbiamo le nostre battaglie personali. Tutto ha prezzo, dai biglietti aerei per arrivare dall'altra parte del globo, alle tasse aeroportuali, al bagaglio fuori misura, al traghetto tra le isole, perfino la piccola barchetta dei pescatori che ti porta al reef esterno; tutto ha un prezzo per arrivare al tuo paradiso windsurfistico. Anche una volta che tutti gli aspetti pratici sono stati sistemati, c'è ancora una componente che si potrebbe dover pagare quando si gioca con elementi naturali estremi, qualcosa che potrebbe mettere in gioco anche la salute. Se vuoi giocare col fuoco, devi essere consapevole e pronto a scottarti. Tutti i soldi 38
Fabrice sfida una delle sue tanto ricercate onde indonesiane.
Lo Skipper’s Meeting con i 900 partecipanti alla Long Distance!
Dopo il successo dell’edizione 2007, mi sono imposto di non mancare alle successive, l’anno scorso, nonostante la mancanza di vento, ho capito l’importanza di questo evento e lo spirito con il quale è stato organizzato. Tanta passione per il nostro splendido sport, insieme a tanta esperienza organizzativa sono il mix vincente di questa manifestazione internazionale. Il pomeriggio del 20 maggio, come d’accordi, Andrea Rosati passa a prendermi a Voltri con il potente mezzo RRD, carico di tutte le novità 2009 da esibire e far provare al pubblico allo stand, per tutta la durata della manifestazione. Partenza da Genova-Voltri alle 17.30, arrivo a Gruissan alle 22.30 (600 km in 5 ore spaccate, un tempo da formula 1!).
GIOVEDI’ 21 MAGGIO Come preannunciava il meteo, il vento per tutta la giornata soffia da sud, quindi niente competizione poiché lo start viene dato solo con i venti provenienti dai quadranti settentrionali. Approfittiamo delle condizioni meteo sfavorevoli per allestire lo stand RRD e ultimare l’iscrizione. 40
Lo stand RRD gestito dall’atleta Andrea Rosati e da Max Brunetti.
In spiaggia si respira una bella atmosfera di windsurf grazie all’insieme di bandiere, musica, stand, disposti su una lunga striscia di sabbia fine e grazie alla presenza di alcuni personaggi noti come il mitico Robby Naish, Anders Bringdal, Robert Teriteahau, Patric Belbeoch. 900 racer, alle 12.00 partecipano allo skipper’s meeting, dove si è parlato chiaramente del percorso e delle procedure di emergenza, con tanto di dimostrazione sull’utilizzo dei fuochi, dati in dotazione al momento dell'iscrizione. Intorno alle 16.00 inizia una lotteria con premi messi in palio dalle aziende, dalle magliette alle sacche doppie per le tavole, nel frattempo il vento da SE è rinforzato con punte di 15 kts, quindi molti racer corrono in acqua a trimmare i loro materiali, o per provare le attrezzature messe a disposizione degli stand. Per la sera invece è stata organizzato un piacevole concerto di un gruppo francese, la stanchezza però risparmia poche persone, e molti scelgono una dormita alla vita notturna, visto che per il giorno seguente è previsto un po’ di vento da nord.
Robby Naish alla Defi Wind. I grandi campioni non mancano mai a questo evento!
VENERDI’ 22 La direzione sembra essere quella giusta ma l'intensità non è ancora sufficiente per far partire la gara. Nel corso della giornata, gli organizzatori improvvisano una garetta con i SUP oltre alla odierna lotteria, dove per altro Andrea vince una bella muta gamba lunga-manica corta NeilPryde e un paio di ciabatte JP. Niente da dire, la giornata passa velocemente per tutti tra qualche risata e un po’ di attività. La giornata si conclude con la cena offerta ad un prezzo politico di 7.00 euro, e la proiezione di diversi filmati di windsurf.
SABATO 23 Ancora nulla, sembra proprio che anche quest anno la tramontana non farà visita a Gruissan per la Defì Wind (lunedì invece entrerà la bastonata di vento…), le previsioni danno per entrambi i giorni un leggero vento da est, speriamo che sia almeno sufficiente per uscire in mare e provare le attrezzature. Nel pomeriggio comunque è prevista una piccola garetta per i racer ufficiali... Vento permettendo. Alle15.00 il vento è debolissimo, ma la giornata prende una svolta decisiva con un’uscita in SUP fino tarda serata con Andrea e Matteo Iacchino, seguita da una grigliata in spiaggia offerta dall’organizzazione e da La dimostrazione della procedura di un mega party sempre sulla sicurezza, con 900 persone in acqua spiaggia. nulla può essere lasciato al caso.
DOMENICA 24 L’evento si conclude, tra i saluti e i preparativi per la partenza. Peccato per la mancanza di vento, che ha rovinato un po’ la festa, ma sono convinto che il prossimo anno sarà diverso, e l’iscrizione si estenderà fino a 1000 partecipanti! Spero solo di vedere più italiani!
Max Brunetti in azione, il nostro inviato alla Defi Wind 2009.
“The Mutant” per me è un’altra tappa lungo l’incredibile strada alla scoperta del windsurf. È un misto tra un Wave 360 ed un Goiter… Avevo cominciato a riprovarli quest’inverno ad Hookipa per aumentare la media e la precisione di esecuzione. La combinazione, quando eseguita correttamente, è una rotazione molto pura ed emozionante, inizia in un modo ma poi si stravolge completamente in un 42
altro, facendoti credere di partire per un Goyter da suicidio per poi modificare, quando si è già in aria, l’asse di rotazione in un Wave 360. Il windsurf rappresenta così tante cose per me che volarmene in giro senza la minima preoccupazione è solo una piccola percentuale. Per me il windsurf è anche e soprattutto il sorriso che illumina il viso di mia moglie Elena quando sceglie un bel set ad Hookipa e
lo fa a pezzi fino nel canale. È guardare estasiato Keith Teboul che è completamente fedele al suo modo di fare surf da onda, girare profondo ed andare dritto nella sezione critica. È vedere Josh Angulo sparare un immenso Aerial one hand mentre sorvola una sezione che esplode sotto di lui tubando. È un salto di 15metri che sfida la morte e chiuso non si sa come da Robby Naish. È vedere Levi
Siver che fa a pezzi ogni singola onda fino all’ultima sezione, su cui poi spara e chiude un Goiter come ciliegina sulla torta. È un perfetto doppio Forward chiuso da “Branwzhino”. Dedico umilmente la mia Mutant agli Zane Schweitzer, i Conner Baxter, i Bernd Roedingers, i Kai Lenny ed i Noah Angulo sparsi in giro per il mondo. Per poterli aiutare a sviluppare l’individualità e creatività che ti dà solo lo sport del
windsurf. Per far sapere a loro che tutti noi abbiamo diversi punti di forza in acqua, eppure c’è un posto riservato proprio per loro e all’enorme talento che portano nel nostro amato sport. Andate in acqua, distruggete tutto e soprattutto, divertitevi moltissimo! Aloha, Mark Angulo 43
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Dario e Monica si divertono con l’iDO nello specchio d’acqua antistante al centro.
Torbole, Lago di Garda, la location ideale per il test italiano dell’iDO.
24 maggio ore 8.30. Un timido sole e un fresco vento da nord inizia a riscaldare il prato davanti al centro SurfSegnana. Come ogni mattina gli istruttori si danno da fare per preparare al meglio il centro, per ricevere i tanti corsisti che di li a poco arriveranno. Sul prato questa mattina ci sono anche alcune persone che non dovranno fare il corso, ma presenzieranno all'esclusivo test dell'iDO. C'è Dario Oliviero il creatore del sistema stesso, il fotografo Fiore, il cameramen Cataldo Albano e Fabio Calò in veste di organizzatore della giornata. Tutto è pronto. Ore 9.00. Il prato del centro davanti all'ufficio booking è pieno di persone che aspettano. Mirco Genco, il direttore della scuola, inizia a dividerli in gruppi con i vari istruttori, non sanno ancora che alcuni di loro avranno la fortuna di provare in anteprima l'iDO. 47
Chiacchierare in acqua mentre la vela rimane su, con iDO ora è possibile anche questo!
Ore 9.30. Dopo la teoria gli allievi vanno in acqua, il vento continua a soffiare costantemente da nord rendendo il bacino d'acqua davanti alla scuola un’autentica piscina, perfetta per l'apprendimento. Ecco la novità! Su alcune tavole in spiaggia c'è montata una vela che rimane in piedi da sola! La curiosità aumenta. Ore 10.00. Vengono dati alcuni windsurf con il sistema iDO ad un gruppo di bambini, mentre altri vengono consegnati ad un gruppo di persone adulte al primo giorno di prova. La prima a salire sulla tavola con l'iDO è una ragazza, si mette in piedi senza fatica, la vela è già davanti a lei. Dopo un attimo di esitazione prende il boma in mano e inizia a navigare! Non era mai salita prima su un windsurf, urla di gioia. Continua ad andare verso il largo con A sinistra Dario Oliviero, l’ideatore dell’iDO, a destra Fabio Calò, responsabile del test iDO presso il Center SurfSegnana.
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le classiche incertezze del principiante ma la vela rimane su e non cade. Poi l'istruttore le grida di fermarsi, girare la tavola e tornare indietro. Lei segue le istruzioni e torna. Continua ad andare avanti senza cadere, fino a quando non arriva in spiaggia e si butta in acqua. Ha fatto due bordi, è contentissima, ha fatto windsurf senza fare fatica e senza cadere, al primo tentativo è andata avanti e indietro. Dopo di lei gli altri fanno a gara per provare. Questo è l'iDO! Semplicemente fantastico! Ore 12.00. Diverse persone fra bambini, ragazzi e ragazze hanno provato l'iDO, alcuni con qualche difficoltà altri senza, ma comunque è stato un successo generale! Un successo per lo sport! Lasciamo ora la parola ai protagonisti di questa giornata. Chiara e Laura, giocano con il windsurf con il sistema iDO, sono state tra le prime ad averlo provato.
MIRCO GENCO DIRETTORE DEL CENTRO SURFSEGNANA SurfSegnana ha ricevuto in anteprima italiana alcuni esemplari di iDO, so che avete fatto prima un test privato senza il pubblico, quali sono state le tue prime impressioni? Curioso di vedere la novità, ho provato personalmente l'iDO e devo dire che sono stato forse fin troppo critico all'inizio, mettendomi nei panni di una persona che sa già andare anziché in quelli di un principiante. Da direttore di una scuola di windsurf ho subito notato la difficoltà di gestire il materiale utilizzando l'iDO, in spiaggia o direttamente in acqua, pur intuendo la validità dell'idea che credo sia in parte ancora da sviluppare.
Imparare il windsurf non è mai stato così facile, ora chiunque potrà farcela e senza fatica!
Invece, come è andato il test di domenica 24 maggio con il pubblico? Il caso ha voluto che facessi personalmente una lezione ai principianti del primo giorno, quindi ho potuto tastare con mano il sistema iDO, vedendolo con gli occhi di un istruttore durante una lezione in acqua. Organizzando diversamente la classica lezione e facendo subito usare l'iDO per il primo approccio nell'acqua, il risultato è stato sorprendente. Gli allievi al primo tentativo non sono caduti dalla tavola ma sono andati avanti e indietro seguendo le mie direttive senza stancarsi. Il risultato è stato che si sono esaltati ancora prima di stancarsi. Successivamente, hanno preso il classico windsurf cominciando a cadere ma erano invogliati ad ottenere gli stessi risultati della prima prova con l'iDO, avendo già provato l'emozione del windsurf!
Che cosa pensi realmente dell'utilizzo dell'iDO in una scuola di windsurf? Non deve essere l’unico attrezzo per imparare ma semplicemente uno stimolo all’apprendimento, dato che il sistema è limitato al primo approccio. Questo comporta una nuova gestione delle lezioni. Le scuole che aderiranno a questo sistema dovranno mettere in preventivo di modificare la loro gestione. Per chi pensi sia maggiormente adatto il sistema iDO e con quale attrezzatura? Per tutti coloro che approcciano la disciplina, per le prime ore, l'istruttore però deve sapere come gestire le lezioni con il nuovo sistema iDO. Per quanto riguarda i bambini piccoli, è ottimo dal punto di vista fisico, induce una minore stanchezza. Credo che non sia Sullo sfondo il vecchio metodo, in primo piano il piede d’albero rivoluzionario.
possibile però fare lezione con più di 2-3 bambini alla volta, perchè dal momento che la vela non cade in acqua la tavola continua a navigare, e può essere un problema per il bambino che non è ancora un gran nuotatore. Quindi troppi bambini con troppe vele creano un problema di gestione all'istruttore. Invece con le donne e gli adulti il risultato è ottimo. Come pensi che le scuole debbano guardare a questo sistema? Penso che ogni scuola dovrebbe avere qualche unità iDO, da sfruttare sia come innovazione visiva per incuriosire la gente (operazione di marketing), sia come mezzo per i più diffidenti, coloro che sono più restii a provare il windsurf, con il sistema iDO potranno ricredersi. Penso che si possa usare questo sistema anche come simulatore in acqua. Mirco Genco, il direttore del SurfSegnana, anche lui ha approvato l’iDO.
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Attrezzatura adatta all'utilizzo dell'iDO? Il sistema iDO è più pratico con tavole di nuova generazione, quindi molto larghe, dagli 80cm in su. Quello che secondo me è molto importante è che il rig sia leggero, possibilmente con alberi a sezione ridotta o i mini rig. Critiche? Bisogna trovare un sistema adatto per non perdere la tavola in caso di caduta (tipo un leash autoavvolgente). Bisogna anche fare in modo che la vela possa ruotare più facilmente quando arriva al termine della corsa, aprendosi (per mettersi a bandiera). In generale che giudizio dai al sistema? Positivo! Gran bella novità! Ordinerai degli iDO per il SurfSegnana? Penso che qualche unità dovremo sicuramente averla. Ogni scuola dovrebbe averne almeno uno da utilizzare come attrezzo didattico.
DARIO OLIVIERO IDEATORE DELL'iDO Cosa ti ha spinto a venire di persona al test dell'iDO presso il SurfSegnana? Sono venuto qui poichè sapevo che al SurfSegnana, che è uno dei centri di windsurf di riferimento in Europa, doveva essere effettuato il test dell'iDO. Un’occasione così importante non potevo perderla. Come ti è sembrata l'organizzazione del centro SurfSegnana? Fantastica come sempre, ogni anno la stessa professionalità ti accoglie aprendo le porte del magico mondo del windsurf. Che condizioni avete trovato durante il test del'iDO? Abbiamo avuto condizioni ottimali di vento leggero e acqua piatta, perfette per principianti. Sei soddisfatto di questa giornata di test? L'iDO è un sistema completamente nuovo per le
scuole, abbiamo effettuato dei test che globalmente hanno fornito un risultato molto positivo. Sicuramente abbiamo riscontrato delle difficoltà, che, a mio avviso, verranno risolte con l'utilizzo del sistema e con lo sviluppo di nuove tecniche che nel complesso renderanno il windsurf uno degli sport acquatici a vela più facili in assoluto. Quale pensi sia stata l'impressione delle persone che hanno provato l'iDO? In generale molto positiva, soprattutto c'era molta curiosità anche da parte delle persone che non hanno mai provato a fare windsurf, questo farà aumentare il numero dei praticanti. E gli istruttori che impressioni hanno avuto? Il sistema iDO introduce una rivoluzione nell’apprendimento del windsurf e nel metodo di insegnamento, quindi può capitare, come di fatti è successo, che qualche istruttore non veda il sistema di buon occhio. Credo che si debba introdurre l'iDO nelle scuole, sentendo i feedback degli allievi e modificando il metodo di insegnamento attuale. L'iDO rappresenta un salto “culturale” a cui molte scuole non credo siano ancora preparate. Pensi che questo test e questo articolo serviranno a diffondere con maggior facilità l'iDO? Credo che questo test sia stato molto importante, per adesso dell'iDO se ne è parlato tramite interviste fatte a me, e quindi con giudizi di “parte”. Ora è giunto il momento in cui devono essere gli istruttori e gli utenti a parlare. In questo modo possiamo lavorare tutti insieme per far crescere il numero di appassionati e per sviluppare sempre più le attrezzature e le tecniche, rendendo più facile la vita dei principianti.
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Come montare l’iDO.
Questo test ti ha fornito altri elementi importanti? Ogni test ha una sua importanza. Dopo ogni test si raccolgono elementi utili. Per quanto mi riguarda è stato confermato al 90% tutto quello di cui ero già al corrente. Sono emersi alcuni aspetti e certamente ne verranno a galla altri, che messi insieme contribuiranno a migliorare sempre più il nostro sport. Per questa ragione ogni test è importantissimo, soprattutto se fatto con esperti del settore come quelli presenti qui al SurfSegnana.
LA PAROLA AI PRINCIPIANTI A fine giornata abbiamo proposto un breve questionario a tutti principianti che hanno provato l'iDO in questa giornata di test. Ecco i risultati. Hai mai provato di fare windsurf prima di oggi? 100% no Sei contento, ti è piaciuto questo test? 100% si Pensi che iDO aiuterà l'espansione del mondo del windsurf? 100% si Proporrai ai tuoi amici di venire a provare il windsurf con te usando l'iDO? 100% si Pensi che iDO faciliti notevolmente il processo di apprendimento? 100% si Hai avuto delle difficoltà? 20% nessuna 40% si 40% qualcuna 51
Marco Segnana 52
Il SurfSegnana Center di Torbole.
L’ufficio mobile di Marco Segnana per le trasferte.
Quest'anno sei alla tua 30° stagione di attività, un risultato importante, raccontaci come e da dove hai iniziato? Sono nato a Trento e ho iniziato a fare windsurf sul Lago di Caldonazzo verso la metà degli anni '70 con i primi Windsurf, qui ho aperto la mia prima scuola di windsurf. Poi nel 1980 ho fatto la mia prima stagione al Lago di Garda. Nel 1981 avevo la mia scuola alla Colonia Pavese dove ci sono rimasto fino al 1987. In quegli anni organizzavo anche con i miei clienti, durante i freddi inverni gardesani, dei windsurf trip all'estero, in posti caldi. Ho visitato così mezzo mondo e tantissimi spot, sono stato per esempio alle Barbados, in Martinica, a Maui, e anche 22 volte alle Canarie. Nel 1988 poi ho aperto il SurfSegnana qui al lido di Torbole, e dopo 30 anni sono ancora qui! 53
Il vento da nord del mattino rende lo specchio d’acqua davanti alla scuola un posto perfetto dove imparare a fare windsurf.
Il SurfSegnana è stato sempre in grado di adattarsi alle esigenze dei clienti che si sono modificate nel tempo, è questo il segreto del successo della scuola? Sicuramente si, negli anni siamo sempre stati molto attenti ad ascoltare i nostri clienti e cercare di capire cosa effettivamente desiderassero. Abbiamo presto capito che il nostro cliente voleva con una unica telefonata ed un unico referente organizzare la sua vacanza a Torbole sul Lago di Garda. Da qui l'idea di offrire ai nostri clienti non solo la classica scuola di windsurf, ma anche un servizio completo, come poter trovare una sistemazione in albergo o in campeggio, e di potergli anche offrire delle alternative al windsurf, sia per lui nelle giornate non ventose, sia per la sua famiglia o i suoi amici
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accompagnatori. Siamo stati i primi ad offrire la bike ai nostri clienti ed ora abbiamo 350 bici! Il cliente può così arrivare a Torbole, parcheggiare la macchina e non spostarla più utilizzando solo la bici. In oltre con la Surf Pass i nostri clienti possono scegliere lo spot dove preferiscono uscire, arrivarci in bici e fare windsurf, è in questo modo tutto è molto più semplice. I nostri centri sono disposti in spot strategici e offrono diverse condizioni, da quelle ideali per i principianti, come il Lido di Torbole, al vento forte per i più esperti, come il centro della Porfina o del Molo Paradiso. Il cliente da noi con una unica telefonata ed un unico referente può organizzare totalmente la sua vacanza nel paradiso del windsurf, Torbole!
Il motocross, da anni Marco Segnana è un appassionato accanito di questo sport radicale.
Quindi il centro non è solo una scuola di windsurf, che continua a rappresentare il core business dell'azienda, ma è anche bike, kayak, catamarano, deriva, inoltre avete un ufficio booking preparato e attivo per trovare una sistemazione logistica ai vostri clienti. Come è strutturata la tua azienda e quali sono state nel tempo le scelte vincenti? SurfSegnana è un network di centri sportivi situati nel nord del Garda diventati il punto di riferimento per chi vuole passare una vacanza sportiva all'aria aperta. I sette centri sono situati tra Torbole, Riva del Garda e Limone in una cornice naturale fantastica, dove le montagne incontrano il lago e il vento è una garanzia, tant'è che la zona è spesso scelta come sede di molte tre le più importanti manifestazioni a livello mondiale e regate di livello internazionale (ad esempio Surf Festival, Mondiale Top Cat, 100 miglia, ecc.). Dopo 30 anni di attività il gruppo SurfSegnana è riconosciuto a livello internazionale come la migliore e più attrezzata realtà windsurfistica d'Europa. Il segreto dei successi raggiunti sta nell'attenzione riguardo le esigenze del cliente e nella flessibilità delle offerte di cui dispone la struttura. Le attività sportive che vi si possono praticare sono le più disparate. Dai corsi di windsurf per ogni livello, alle lezioni di vela e catamarano, alle uscite in mountaibike. E ancora: trekking, canyoning ed arrampicate. I centri dispongono dei migliori materiali presenti sul mercato, che vengono rinnovati annualmente, tra cui più di 800 tavole e vele, 350 bike e più di 30 imbarcazioni di varie dimensioni e tipologie (catamarani, derive e piccoli cabinati). I centri SurfSegnana si affacciano direttamente sul Lago e si trovano all'interno di stupende aree verdi, ampie e molto curate, apprezzate e visitate non solo da turisti ma anche da un grande numero di abitanti della zona che le frequentano 12 mesi all'anno. Il nostro pubblico è molto eterogeneo, dall'individuo
supersportivo, che va in bici al mattino e in windsurf al pomeriggio, alle famiglie che scelgono di fare una vacanza all'insegna dello sport all'aria aperta, ai grandi gruppi che vogliono vivere un'esperienza in un contesto dinamico e stimolante. Gran parte della clientela del SurfSegnana consta in persone comprese in una fascia di età tra i 20 e i 60 anni, appassionate di sport con una buona disponibilità finanziaria. Durante la stagione, che va da aprile ad ottobre, più 4.500 persone frequentano un corso di windsurf presso le nostre scuole ed in totale circa 60.000
persone gravitano all'interno del nostro network con un passaggio totale di circa 1.000.000 di persone nella zona (dati APT). A seguirle c’è uno staff altamente professionale composto da più di 60 istruttori e circa 20 persone che si occupano della direzione e della gestione dei centri. Con i tuoi numeri è molto facile trovare dei buoni sponsor, anche extra settore! Con chi stai collaborando attualmente? Attualmente aziende del calibro di Volvo, North Sails, Mistral, Mystic, Protest e Smith Optics hanno scelto di comunicare al proprio target attraverso i nostri centri, così come Mercedes, Playlife, Enervit, tra le altre, hanno fatto nel corso degli anni passati. Ciò che offriamo ai nostri partner è una proposta eclettica e flessibile che si adatta di volta in volta alle loro esigenze. Dai redazionali sulla stampa specializzata e non, alla presenza dei loghi delle aziende rappresentati sui materiali della scuola (abbigliamento, vele, tavole, scafi, ecc.); dalle iniziative speciali di direct marketing all'organizzazione di incentive e molto altro. La varietà dei nostri centri ci permette inoltre di poter raggiungere singoli segmenti del mercato che i nostri partner hanno identificato come target ideale.
Penso che abbiamo parlato abbastanza del Centro, ora parliamo di chi ha reso possibile tutto questo. Chi è Marco Segnana? Marco Segnana: nato nell’aprile del 1961 a Trento, studia e si diploma all’ISEF di Verona, discutendo un’interessante tesi sulle nuove tecniche e didattiche nell’insegnamento del windsurf. Sportivo eclettico, oltre al windsurf vive importanti esperienze agonistiche nel calcio, pallavolo, atletica pesante, sci, bob e ultimamente nel motocross. Il windsurf lo impegna a tempo pieno da 22 anni, sia come praticante che come titolare e gestore degli omonimi centri a Torbole e Riva del Garda. Nel giugno ‘98 pubblica “Windsurfmania e metodo”. Il libro, disponibile in 3 lingue, oltre ad essere utilizzato come testo nei corsi di formazione per istruttori, è stato in testa alle classifiche di vendita della casa Ed. Libreria dello Sport ed è giunto alla seconda ristampa. Dal 2008 il libro “Windsurfmania e metodo” è anche disponibile in dvd. Sei stato il primo centro italiano a testare il nuovissimo iDO, cosa ne pensi? Le innovazioni hanno sempre portato sviluppo. Mi auguro che con questo piede d'albero rivoluzionario ci siano più persone che vogliano provare il windsurf e quindi più corsi per noi, attirati dalla facilità dell'approccio al windsurf resa ora possibile dell'iDO. Penso che ogni scuola debba avere qualche iDO da poter offrire ai propri clienti. Noi come centro abbiamo aderito in pieno a questo progetto credendoci, grazie anche all'impegno di Fabio Calò nell'organizzazione del test in anteprima presso il mio centro, e nostri clienti avranno quindi in futuro anche la possibilità di usufruire di questo fantastico prodotto per imparare più facilmente a fare windsurf! Vi aspettiamo numerosi!
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1. MANOVRE IN PLANATA Soprattutto nei primi anni del freestyle, le manovre in planata erano davvero importanti. Prima che venissero inventate e perfino pensate tutte le manovre della new school, gli atleti guadagnavano parecchi punti facendo Duck Tack e carving-360. Anche oggi però, queste manovre hanno conservano importanza nel repertorio freestyle. Manovre come la Duck Tack infatti sono diventate la base per numerose manovre estreme della new school!
2. MANOVRE FUORI DALLE STRAP Risalgono agli inizi del freestyle, ai tempi della mitica King of the Lake al Lago di Garda (seconda metà degli anni 90), quando è stata introdotta qualche nuova manovra fuori dalle strap. Le principali sono state da prima la Willy Skipper, e poi la Tucan, in cui si scalcia la tavola nell’altra direzione di rotazione. Dopo la Willy sono state introdotte numerose altre combinazioni e variazioni da essa derivate, tra cui Willy 540, Lollipop, Lazy Susan. Durante la prima fase del freestyle, questi trick erano fondamentali, ma successivamente, con la crescita del livello, hanno perso importanza in quanto nessuna delle nuove manovre viene più fatta con i piedi fuori dalle strap!
3. MANOVRE NELLE STRAP Le manovre con i piedi nelle strap sono e saranno sempre la parte più importante del windsurf freestyle. Partendo da manovre importanti come la Vulcan, Spock e Grubby, per poi arrivare a manovre come la Flaka, Shaka, Culo e Kono. Queste manovre testimoniano che molti nuovi trick sono ancora con i piedi in posizione normale nelle strap.
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4. MANOVRE IN SWITCH Quella delle manovre in switch, cioè con i piedi al contrario, è una delle principali categorie del freestyle moderno. Negli ultimi 4 anni la maggior parte delle manovre inventate, sono manovre in switch! Ci vuole un po’ di tempo e pratica ad abituarsi all’andatura e a mettersi piedi al contrario, ma una volta presa la mano le possibilità sono quasi infinite! È assolutamente un must per i freestyler ambiziosi del giorno d’oggi!
5. MANOVRE AEREE DI FREEST YLE O FREEST YLE-WAVE Questa è la categoria regina e racchiude più o meno tutte le manovre più difficili e spettacolari! Qui non importa se le manovre siano in switch o normali, devono essere tutte esplosive e super radicali. Questi trick derivano direttamente dal wave o sono combinazioni di più manovre freestyle, come lo Shove-it e lo Spock (Shock), Shove-it e Flaka (Shaka), Ponch (Goiter in acqua piatta), Funnel into Ponch (Burner). Per imparare queste manovre è necessario avere sotto chiave le “sotto” manovre base che le compongono, in modo da poterle combinare. Ciò non è per niente facile ed è per questo che queste manovre sono alcune tra le più difficili che si vedono ad ogni evento di coppa del mondo PWA! 59
Nicolas Akgazcyan in Body Drag davanti al pubblico, una delle tante manovre Old School.
Il tour europeo di Freestyle è iniziato anche quest’anno con il classico evento di Podersdorf, in Austria. La solita grandiosa organizzazione con una cornice di pubblico unica al mondo, una festa nella festa. Quest anno però si è dato spazio ad un nuovo format, il Freestyle Classix, in cui solo le manovre “old school” erano valide per la giuria. Tecnicamente contavano tutte la manovre nate fino allo Spock compreso, quindi non valevano tutte le altre, come Grubby, Flaka, Shaka ,etc… Ed ovviamente nemmeno gli switch. Un format particolare che ha spiazzato molti rider, ma comunque non valido per la classifica generale dell’EFPT. Inizialmente tutti i rider erano contro e hanno boicottato l’evento, alla fine però gli iscritti sono stati tanti, con un mix di new e old school, molti attratti dalla possibilità di tornare a competere in una gara abbastanza accessibile, sicuramente molto lontana dalla tendenza attuale e ormai troppo estrema del freestyle moderno PWA. Il tour EFPT è iniziato nel migliore dei modi, con due giornate di vento attorno ai 20 nodi, che hanno dato la possibilità di disputare un intero tabellone double. Il vincitore è stato il francese Nicolas Akgazcyan, che ha bissato il successo del 2007, dimostrandosi un atleta competitivo in entrambi i format. In seconda posizione si è piazzato lo stiloso Tonky Frans mentre in terza posizione Raimondo Gasperini, ha saputo trarre vantaggio dal nuovo regolamento proposto. Per 60
Tonky Frans, anche se gli hanno limitato il repertorio ha dato spettacolo! Peccato che non si sia ricordato di fare qualche manovra in più, e avrebbe vinto la gara.
Raimondo questo è un risultato brillante quanto inaspettato, un tassello in più nella sua lunghissima carriera di atleta. Bravo Ray! Abbiamo preferito non proporvi il solito report della gara con chi ha battuto chi e con quale manovra, vi proponiamo quindi un’intervista che vuole indagare a fondo su questo format, il Freestyle Classix, cercando di capire se è stato un solo evento occasionale oppure se ha delle reali potenzialità per diventare un nuovo trend e quindi per generare una nuova rivoluzione nel nostro sport. Per ora accontentatevi di leggere l’intervista a due atleti italiani, ad un esperto del settore che lavora per Link Distribution, e all’Event Organizer di Podersdorf, poi solo il tempo ci darà le risposte definitive.
Raimondo Gasperini ottiene uno splendido 3° posto sfruttando al meglio il nuovo format!
RAIMONDO GASPERINI - Atleta italiano I-157 Prima di tutto complimenti per il risultato! Come è andata la tua gara a Podersdorf? Grazie dei complimenti, è stato un grande successo e ancora non ci credo! Anche perchè in questa stagione ho dedicato molto più tempo alla mia disciplina preferita, il Wave che al Freestyle. Il destino ha voluto che arrivassi un giorno prima della gara, sono uscito con buone condizioni e ho provato per molte ore la mia routine di gara, molto varia e performante, già dalla sera in molti che mi avevano visto provarla si sono complimentati. Lo stesso Tonki Franz con cui sono stato a cena, sperava di non incontrarmi in gara… Il Giorno della gara ero preparato e concentrato. Durante il single, ero soddisfatto, di come stavo andando, poi nella heat per andare in semifinale dovevo scontrarmi con un certo Norman Gunzlein, uno dei migliori freestyler al mondo, quindi avevo poche chance di superarlo... Ma con questo format non era detto! Ero convinto della mia preparazione e mi sono detto: “O la va o la spacca!”. Sono partito concentrato, ho chiuso una move dopo l’altra senza mai cadere. Ho fatto 16 move in 5 minuti! E ho vinto io! Poi ho incontrato il mio compagno di Team Edvan Souza, lottando fino all'ultimo colpo e passando anche con lui! Poi ho incontrato un osso durissimo, Rossmaier, (Mr Triktionary) lui ha uno stile pulito, è forte in tutto e completo, ma io ero in palla e ho fatto una manovra dietro l’altra senza fermarmi, appena ne finivo una ne facevo un altra, ho avuto la meglio anche su di lui e sono entrato in finale, per il primo e secondo posto, dove mi aspettava Nicolas Akgazcyan, che ha eliminato nientemeno che Tonki Frans. Tutti e due abbiamo dato il massimo e alla fine Nico ha vinto, ma anche io non stavo nella pelle! Durante l’annuncio eravamo davanti a centinaia di persone, qui in Austria non è una gara come le altre! Il giorno dopo nel double sono sceso al terzo posto ma ero comunque sul podio! Non ci posso credere, che soddisfazione! Tra le più grandi della mia carriera agonistica a 42 anni!! Perché è stato proposto questo nuovo format Freestyle Classix? Pensi che per il pubblico sia più spettacolare? Le gare di Freestyle sono diventate troppo tecniche e difficili, molto lontane da ciò che fanno i comuni mortali, si rischiava la fine di questa disciplina a livello di massa! Il nuovo format a mio modo di vedere è molto semplice e azzeccato, soprattutto in spot notoriamente meno ventosi, e dove c’è tanta gente che segue la gara! Per uno spettatore è molto più scenografico uno Speed Loop in planata che una tripla Flaka o Kono! Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format? Gli atleti più preparati è chiaro che non sono d’accordo. Ma se qualcosa non fosse cambiato non ci sarebbero più stati tanti eventi dedicati al freestyle, e gli atleti senza gare e senza pubblico avrebbero fatto fatica a mantenere gli sponsor. Chi storce il naso, o non capisce realmente la validità del nuovo sistema dovrà partecipare solo al PWA, è qui che deve esserci l’estremo, la Formula 1 del Windsurf! Prendiamo esempio da altri sport acrobatici, dove generalmente devono esserci delle manovre obbligatorie e poi delle manovre libere! Un atleta per diventare un campione deve saper far tutto, sia Radikal Move che Freestyle Classix! Guardate Nicolas e Tonki, hanno vinto gare con il sistema PWA e ora hanno vinto con il format Freestyle Classix! Loro sono veri campioni!
Non ti sembra strano vedere forti atleti del PWA, come Normen Gunzlein, arrivare in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti così forti non siano riusciti ad esprimersi anche in questo format? Nel caso specifico, come sei riuscito a battere Normen Gunzlein che ha un repertorio di manovre superiore rispetto al tuo? Normen non era allenato e probabilmente smetterà di fare il pro. I rider allenati vanno bene anche con questo format, che livella di sicuro l’abilità di tutti, facendo uscire maggiormente lo stile! Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in controtendenza o pensi che potrà essere riproposto? Come vedi il futuro del freestyle? Vedrete che dopo questo esperimento di gare con questo format ce ne saranno altre. Già ho sentito parlare del mondiale IFCA per il prossimo anno! Le gare di Freestyle con il nuovo format sono molto più facili da seguire e riavvicineranno molti ex freestyler che si sono allontanati per l’eccessivo radicalizzarsi della disciplina! In Austria il vento sorprendentemente c'è stato e anche lo spettacolo, migliaia di persone hanno visto le finali a pochi metri da riva, entusiaste dello spettacolo offerto da noi atleti hanno esultato ad ogni air move e classic move! L’EFTP non è antagonista al PWA, ma è l’organizzazione di eventi in Europa che forma i più bravi che poi andranno a competere nel PWA! L’EFTP, con questa mossa riavvicinerà molto i surfisti normali al Freestyle che con le ultime move triple dai nomi impronunciabili ha fatto allontanare la massa da questa disciplina. Per non parlare poi del riavvicinamento degli sponsor che avranno I primi 4 classificati della Single.
Ora una domanda scomoda, con tutto il rispetto per il tuo risultato, ma non pensi che il fatto che ci sia sul podio ancora un atleta della tua età voglia dire che non c’è ricambio generazionale e quindi il mercato tenderà ad esaurirsi? Il mio risultato e la mia età sono un fatto abbastanza unico nelle gare! Ma che mi inorgoglisce e deve essere da stimolo per i miei coetanei che se si preparano e mantengono un fisico allenato possono raggiungere ottimi risultati anche passati i 40! Per quanto riguarda il ricambio generazionale ci sono tanti giovani, vanno solo aiutati ed incentivati, io personalmente con il mio lavoro sull’attività giovanile e l’XRay Academy, ne formo a decine durante l’arco dell’anno! 61
iniziavano le loro heat di questo evento era come se mettessero il freno a mano alla loro creatività? Era proprio quello che stavo cercando di spiegare prima. È una forzatura troppo evidente, un po’ come prendere una Ferrari e poi non poterla tirare oltre 130Km/h… Come da codice! Andrea Rosati in action a Podersdorf.
Come mai atleti forti nel PWA, come Normen Gunzlein, sono arrivati in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti così forti non si siano riusciti ad esprimersi anche in questo format? Semplice… È esattamente come quando nacque l’EFPT, mi sono ritrovato molte volte a battere atleti molto più forti di me tecnicamente, in quanto il regolamento prevedeva alcune manovre classiche che loro ignoravano completamente. Bisogna usare la testa, fare un piano delle heat e ricordarsi tutte le manovre. Inoltre i ragazzi più giovani non pensano ma agiscono ad istinto. Bastava vedere Tonky nella finale fare solo Spock e Forward da urlo… ma nient’altro. Alla fine quando gli ho chiesto come mai non avesse fatto altre manovre mi ha risposto: ”Perché non me l’hai detto prima della heat! Non ci ho pensato! A me piace fare Forward e Spock, le altre non mi piacciono…”. Vi posso assicurare che di trick di vela ne sa fare a migliaia! Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in controtendenza o pensi che potrà essere riproposto? Viste le condizioni marginali che di solito caratterizzano questa tappa, era una buona idea tentare questo trampolino di lancio. Invece abbiamo avuto 3 giorni di ventone e quindi si sarebbero potute fare gare con alto livello tecnico, così il format era un po’ fuori luogo.
maggiori garanzie di vedere la gara portata a termine nell’evento, per via delle move basic del freestyle che possono essere effettuate anche in condizioni di vento leggero. Poi è chiaro che anche a me piacciono i manovroni, e se vorrò fare questo tipo di gare andrò in posti dove le organizzeranno con il sistema PWA! Quindi, semplicità e contatto con la gente, una ricetta valida per rilanciare un settore in stallo! Con il Freestyle Classix le manovre sono molto più facili da capire! E se per la gente lo spettacolo è troppo difficile da capire, non lo segue! Ti guarda 5 minuti e poi va via! Pensateci!
ANDREA ROSATI - Atleta italiano I-0 Come è andata la tua gara a Podersdorf? Direi non male per come l’avevo preparata, ma sinceramente avrei potuto fare molto di più ed entrare nei top 5. Contavo nell’ultimo mese di allenarmi in slalom e freestyle a Maui ma mi sono preso un’infezione alla mano e sono stato 3 settimane fermo! Sono andato di nuovo in acqua 2 giorni solo prima della gara. Cosa ne pensi di questo nuovo format Freestyle Classix? E perché è stato proposto? È difficile da dire. Sicuramente ha riportato in auge parecchi atleti ormai fuori dalla scena del freestyle moderno (me compreso) e soprattutto ha fatto di nuovo lievitare il numero dei partecipanti, quindi il target è stato raggiunto. Dall’altra parte direi che era un po’ fuori luogo vedere persone come Tonky o Nico provare manovre esagerate durante i minuti di pre-gara e poi durante la heat fare Push Tack e Duck Jibe… Della serie: “Eh quando ero giovane io non sai come ci divertivamo, non adesso con tutte queste cose strane!”. Se dovessi dare un voto mi troverei spiazzato, perché è vero che si può portare tantissima gente alle gare e ognuno è un potenziale vincitore, ma è anche vero che il freestyle viene ridicolizzato. Per il pubblico è più spettacolare? Pensi che riesca a seguire meglio le gare freestyle che ultimamente sono diventate troppo tecniche? Il pubblico è strano… Vede un Forward Loop e si esalta. Vede una Chachoo in switch doppia e rimane a bocca aperta… Ma non si esalta! Sicuramente si. Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format? Decisamente contro. Vedendo atleti del calibro di Tonky Frans in acqua a Podersdorf durante il freesailing che sfoggiavano manovre da urlo, non pensi che quando invece 62
Come vedi il futuro del freestyle? Non molto roseo. Le gare stanno perdendo sempre più interesse ed è rimasto un piccolo gruppo di persone a seguire il circuito. Spero che ci saranno sempre più giovani a continuare e tenere vivo questo settore che sta diventando sempre più di nicchia. Che dire, forse il nuovo format potrebbe portare qualcosa di buono… Per ora io mi dedico allo slalom al 100%!
GUILLAUME FERRARI - Esperto del settore, lavora in Link Distribution. Cosa ne pensi di questo nuovo format Freestyle Classix? E perché è stato proposto? Un salto nel passato, non credo sia opportuno tornare indietro, oggi i rider fanno manovre tecnicamente incredibili e soprattutto la tecnica sta crescendo (Air Funnel, etc...). Purtroppo o per fortuna gli organizzatori devono assicurarsi la realizzazione dell’evento ad ogni costo, e una Duck Jibe o un Willy Skipper si eseguono ugualmente in condizioni light o rafficate. Non credo all’ipotesi “del troppo tecnico”. Il freestyle nasce così... Di emulazione in emulazione e non si possono porre limiti. Speriamo sia stato solo un evento e non un trend. Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format? Difficile rispondere, credo sia un discorso generazionale, chi è più core, ne sarà deluso, chi è più classix, ne trarrà vantaggio, non c’è dubbio. Ma un atleta penso che sia portato all’evoluzione, al miglioramento della sua disciplina, non a trarne vantaggi personali. Cosa ne pensi del risultato di Raimondo Gasperini? Non pensi che il fatto che ci sia sul podio ancora un atleta della sua età voglia dire che non c’è ricambio generazionale e quindi il mercato tenderà ad esaurirsi? Raimondo prima di tutto è un gran professionista, sempre presente, sempre competitivo in questi anni. Dove c’è contest, c’è Raimondo. Anche i rider più giovani ci sono, ma è evidente che non sono stati attratti o motivati da questo nuovo format. Non credo che il mercato possa riflettersi in un contest solo. Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in controtendenza o pensi che potrà essere riproposto? Credo si sia trattato di una prova soltanto, legata al posto e alle condizione di vento che può offrire Podersdorf; a Fuerte o a Pozo, sono certo che il freestyle tornerà ad essere quello di sempre. Non dimentichiamo però che a Podersdorf ci sono state 100.000 persone, e questo è già positivo!
Come vedi il futuro del freestyle? Il freestyle è una pratica molto diversa da paese a paese, ha una diffusione discontinua. Ma in Italia credo che rimanga una delle discipline più affermate. Gli eventi di freestyle sono calati negli ultimi anni, è una conseguenza diretta della minor vendita di tavole da freestyle, e quindi di praticanti, oppure è perché la disciplina è diventata troppo estrema? Dipende semplicemente dalla difficoltà ad organizzare eventi… Budget, location, meteo… Non credo ad un collegamento tra “gare” e vendita delle tavole, c’è solo un po’ di entusiasmo in meno.
GERHARD POLAK - Event Organizer di Podersdorf. Come pensi sia andato l’evento di Podersdorf con la proposta del nuovo format Freestyle Classix? Il Freestyle Calssix si è rilevato un ottimo format per gli aventi con un basso procemoney. Abbiamo cercato di riunire quanti più local possibili nella gara è questo è stato un successo. Ora abbiamo molti più freestyler locali motivati che sono contenti di questo nuovo format. Perché hai voluto proporre questo nuovo format? Siate onesti, cosa preferite vedere di più? Una manovra switch tense alta 10 centimetri, oppure un Forward veramente alto? Potete ottenere questa risposta dagli spettatori di Podersdorf e dai media presenti. Vogliono tutti vedere manovre alte, Forward potenti, e niente di tutte le altre manovre switch. Per il pubblico è più spettacolare? Pensi che riesca a seguire meglio le gare freestyle che ultimamente sono diventate troppo tecniche? Ho visto poca emozione da parte degli spettatori negli ultimi anni guardando le gare di freestyle. Anche quando i top atleti mondiali mostrano le loro manovre radicali durante le finali del PWA qui in Austria. Fortunatamente Tonky Frans era anche quest’anno in finale, nel Freestyle Classix, e quando faceva i suoi incredibili Speed Loop la folla esplodeva! Pura emozione! E questo è quello che vogliamo dare agli spettatori e ai media: emozione! Questo distingue il nostro sport dal ciclismo, dal nuoto o da altri sport…
Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format? I giovani della new school sono contro questo format, mentre i rider old school amano questo format. È stato grandioso vedere Raimondo Gasperini in terza posizione a 42 anni, Tonky in seconda posizione e Nicolas in prima! Nicolas è un freestyler completo, è in grado di fare ogni tipo di manovra freestyle – che atleta! Non ti sembra strano vedere forti atleti del PWA, come Normen Gunzlein, arrivare in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti così forti non si siano riusciti ad esprimersi anche in questo format? Non mi sembra strano. Ogni rider sapeva prima della gara esattamente quali manovre sarebbero state contate dai giudici. Norman ha ignorato il regolamento e ha ottenuto un scarso risultato. Il freestyle non è solamente eseguire manovre difficili, bisogna anche lavorare sullo stile e sul fare un grande show, da mostrare al pubblico, ai giudici e ai media. I rider più vecchi, come Raimondo, lo sanno bene, e Raimondo era super preparato! Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in controtendenza o pensi che potrà essere riproposto? Il Freestyle Classix è un format adatto solo agli eventi minori, con un basso pricemoney. Deve essere il format per la base del freestyle, non è adatto agli eventi del PWA. Come vedi il futuro del freestyle? Al top vedremo degli aventi radicali di freestyle con manovre super aggressive, ma dall’altra parte vedremo molti eventi ProAm, in cui professionisti e amatori potranno competere assieme con le stesse armi. Il PWA deve sviluppare e portare avanti il freestyle, l’EFPT dovrà colmare il gap esistente tra i professionisti e gli amatori. Bisogna pensare al freestyle come ad un marchio e dentro di esso fare una diversificazione. Non puoi soddisfare il mercato con un solo prodotto. Questo è stata colpa delle recenti tavole freestyle e degli eventi dedicati al freestyle. Per il futuro vedo: Freestyle Classix con grosse tavole freeride, dove migliaia di freestyler amatori potranno divertirsi; e New School PWA Events, con super tavole radicali da freestyle con pinne piccolissime. Cosa c’è di sbagliato in questa piccola diversificazione? Niente! È naturale! Il prossimo anno avremo il Mondiale Freestyle IFCA (tavole di serie) qui in Austria, avremo il format Freestyle Classix per i Master e per le donne e il format New School per i rider del PWA e per i bambini. In questo modo entrambi i prodotti avranno un futuro!
Chris Sammer, tanti freestyler possono tornare ad essere competitivi con il format Freestyle Classix.
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Le condizioni che offre il lago non sono di certo tra le più difficili, acqua piatta e vento medio/leggero, quindi niente a confronto delle acque di Pozo, ma ha comunque regalato molte prove e soprattutto ha aperto la stagione dello slalom e la corsa al titolo mondiale. Alla vigilia della gara gli atleti “da battere” erano sicuramente Antoine Albeau (quest’anno con tavole JP), Bjorn Dunkerbeck, Kevin Pritchard, e l’assente e sfortunato Micah Buzianis che si è rotto nuovamente, pochi giorni prima della gara.
DAY 1 C’erano 65 concorrenti in tutto, suddivisi in 8 heat. I primi 4 proseguivano ai quarti di finali, gli altri si fermavano. Stessa cosa per il turno successivo, dove i primi 4 si qualificavano per le semifinali. Poi dalle semifinali si passava alla finale vincenti (primo 8 assoluti) o alla finale perdenti (dal 9° al 16°posto). Le buone condizioni del lago hanno garantito lo svolgimento del primo tabellone, arrivando a concludere quasi perfino il secondo, rimaneva da fare solamente la finale che è stata posticipata al giorno successivo. I primi a stupire sono stati subito Albeau (che si è aggiudicato la finale vincenti del primo tabellone), Ross Williams, 2° in finale (gia 4° nel 2008 e 6°nella tappa di wave a Capo Verde), e il giovanissimo Julien Quentel (classe ’85) che è finito con un ottimo terzo posto con il suo nuovo sponsor di tavole tutto italiano: RRD. Ottima prestazione anche per Alberto Menegatti che si è guadagnato un 13° posto.
DAY 2 Le condizioni del giorno seguente sono state molto buone e il vento ha soffiato dai 16 ai 25 nodi. Si è partiti subito con la finale perdenti del secondo tabellone ed è stato “l’italiano” Patrick Diethelm ad aggiudicarsela davanti a Ross Williams. E’ iniziata subito anche la finale vincenti che ha visto tagliare per primo il traguardo un velocissimo Dunkerbeck (quest’anno con Severne, Starboard), davanti a Maynard e Gonzalo Costa Hoevel (altro atleta nuovo nella top5) al quarto posto il giovane Quentel, che si è portato in prima posizione overall. Niente di buono per Albeau che non è riuscito a passare nemmeno le qualifiche. Un attimo di pausa, poi è partito il terzo tabellone. In finale c’erano sempre i soliti nomi, ma dopo la prima strambata è stato l’inglese Ross Williams ad imporsi davanti ad Albeau che si è dovuto “accontentare”, una volta tagliato il traguardo, del secondo posto. Terzo è stato il costante Quentel, vera rivelazione di questa prima tappa. Ottimo piazzamento anche per Andrea Rosati che è finito 10°. Il vento ha tenuto e quindi si è proseguito con il quarto tabellone. Le previsioni per i giorni seguenti non erano delle migliori e quindi tutti gli atleti hanno cercato di spingere al massimo per portare a casa un buon risultato. In finale si sono ritrovati Williams, Albeau, Costa Hoevel, pronti a giocarsi le prime tre posizioni in classifica generale. Ma è stato Ross Williams a tagliare il traguardo ancora una volta per primo, seguito da Costa Hoevel e Albeau. Dunque una grande giornata questa per l’inglese che si è portato primo in classifica. 64
DAY 3-4-5 Come da previsioni il vento non è arrivato neanche al minimo necessario per terminare un tabellone. La classifica è rimasta quindi invariata dal terzo giorno. Il vincitore della prima tappa del PWA 2009 è stato Ross Williams (Tabou, Gaastra) che ha vinto per la prima volta un evento di coppa del mondo. Secondo è stato Antoine Albeau. Terzo l’argentino Costa Hoevel, prima volta sul podio del PWA e quindi nuovo avversario per i “big”. Quarto posto per Julien Quentel che con due terzi posti e un quarto ha sorpreso tutti. E per finire la top5 troviamo Dunkerbeck, anche se non era sul podio è stato sempre lì davanti pronto a lottare per il titolo. Finisce quindi la prima tappa che a sorpresa svela “nuovi” atleti pronti a sfidarsi per la conquista del titolo assoluto. Prossimo appuntamento direttamente in Korea. Il resoconto lo trovate nella rubrica 2FAST.
Ross Williams vince a Podersdorf il primo evento Slalom della stagione.
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Josh Angulo in Aerial nella sua Ponta Preta.
RIMORSI Josh ha fatto il suo ingresso nel mondo del windsurf a soli 12 anni e seguendo le orme del fratello maggiore, Mark Angulo, è finito sotto i riflettori ancora prima che la sua vera carriera iniziasse. Ha firmato il suo primo contratto a 15 anni e ha vinto la sua prima gara a 17. Il prezzo del successo però è stato troppo alto per entrambi i fratelli che, persi nel giro infinito dei party, sono finiti nel tunnel dell’alcool e della droga, perdendo sponsor, scontrandosi in famiglia e perdendo gli anni più importanti della loro carriera. Dopo aver disintegrato onde in giro per il mondo, il ribelle rinsavito ora vive una vita molto tranquilla e segregata su quella landa deserta e riarsa, della sua patria 68
adottiva, Capo Verde. È proprio qui che ha conosciuto sua moglie Claudia e si è innamorato delle onde e dell’ambiente di cui aveva bisogno per distaccarsi da un passato tenebroso e ricominciare a farsi una vita dalle piccole cose. Ora che il peggio è passato, e l’abuso di sostanze stupefacenti è storia vecchia, Josh è tornato al vertice delle classifiche wave di windsurf e si sente fortificato dall’essere sopravvissuto a quest’esperienza. Ho chiesto con schiettezza a Josh se abbia dei rimpianti o rimorsi per quel periodo della sua vita e come sia riuscito a venirne fuori… JA: “La maggior parte dei momenti difficili e delle brutte esperienze che ho fatto posso imputarli solo a me stesso, ma questo mi ha reso la persona che sono
oggi. Riuscire a resistere e superare dei periodi di crisi così profonda mi ha dato la forza per reagire e risolvere problemi di altro tipo. Gli anni in cui ho perso il controllo hanno però, ovviamente, lasciato alcune cicatrici e conseguenze. Devo avventurarmi attentamente lungo il mio percorso di vita ma sono consapevole delle mie debolezze. Conosco anche i miei punti di forza però. So come reagire alle mie debolezze e so bene cosa evitare. Non ho alcun rimorso. Nella Bibbia c’è scritto che Dio prende le cose negative e le trasforma in positive e mostra il risultato delle proprie azioni. Dopo aver fatto tutte quelle cose stupide e negative, ora sono in grado di parlare e ispirare i ragazzi che sono nel tunnel come lo ero io. Posso
JA: “Penso di aver toccato il fondo svariate volte… Ho
parlargli allo stesso livello perché so esattamente cosa stiano passando. Conosco i sintomi, gli elementi e tutti i vari aspetti. Non sono né un dottore né uno psichiatra, ho vissuto sulla mia pelle ogni esperienza che loro stanno passando ora. Improvvisamente pensano: “Cavolo se lui è riuscito ad uscirne e adesso sta così bene, posso farcela anch’io!”. Penso sia per questa ragione che Dio mi ha permesso di uscire dal buio, per poter indirizzare anche altra gente come me verso una vita sana.”
IL PUNTO DI NON RITORNO La visione del mondo di Angulo è profondamente influenzata dalla sua profonda fede cristiana. Josh
legge spesso la Bibbia per trovare conforto e consiglio e la sua fede in Dio è la luce che lo guida fuori dall’oscurità quando ha bisogno di una risposta o quando la situazione diventa critica. Già da quando era un adolescente, la tentazione verso l’alcool e la droga era il cruccio che gli avrebbe fatto poi toccare il fondo… Inizialmente erano solo delle feste fuori controllo, ma dopo poco la dipendenza ha cominciato ad intaccare e distruggere tutto ciò che di positivo aveva nella sua vita e aveva costruito fino a quel momento. Gli ho chiesto se c’è stato un momento in particolare, un momento che gli ha fatto capire la necessità di abbandonare le sue dipendenze una volta per tutte, per potersi finalmente rialzare…
avuto un sacco di punti di non ritorno. Preferirei non parlarne nemmeno, non ne vale la pena. Ho rimosso tutti quei ricordi e quelle memorie dolorose, è tutto passato. So bene che quel tipo di vita non fa più per me. Non passo più le notti in discoteca o al bar a bere. Devo stare alla larga da quel tipo di ambienti perché sono di carne ed ossa come tutti e posso essere tentato dal male come tutti gli altri. Spesso e volentieri la natura umana ti porta a fare la scelta sbagliata. Quando veniamo al mondo, nasciamo dal peccato e quindi siamo naturalmente portati a fare le scelte sbagliate. Una volta che lasciamo che Gesù entri nella nostra vita… Allora possiamo tornare sulla retta via. Abbiamo la Bibbia, abbiamo la fede, la chiesa, gli altri credenti, la solidarietà. Anche mia moglie è Cristiana e questo mi aiuta molto. La nostra è una famiglia Cristiana. Mia moglie Claudia ed io ne abbiamo passate talmente tante assieme, che ci parliamo apertamente, molto più di prima. Insieme ce la facciamo! Siamo uniti. Da soli è più facile perdersi; in due o in tre è più difficile. Se ho qualche preoccupazione… Vado da mia moglie e le dico ”Amore, il diavolo mi sta offuscando la mente”. Questa è il nostro modo, ci sediamo e preghiamo l’uno per l’altro per poter passare questo periodo di buio. Il diavolo vuole isolarci in modo da farci sentire soli e miserabili, facendoci vergognare di noi stessi. È così che ci attacca e ci distrugge. Questa è la missione del Diavolo… Attaccarci e distruggere le nostre vite. Gesù, Dio e la Sacra Bibbia servono per riportare ordine nella nostra esistenza. Attraverso l’amore e il sangue del sacrificio di Gesù Cristo in croce per il genere umano. È per questo che io e la mia famiglia viviamo e crediamo… Per questo ora sto bene e stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro e della sua benedizione. Non è merito mio… Io non sono nessuno! Come ho fatto ad andare da zero a ciò che sono ora? È solo la sua compassione e la sua benedizione.” 69
IL RITORNO AL PWA Cambiamo discorso, la gara di Capo Verde 2009. Le finali erano esattamente la ripetizione dell’edizione del 2007 in cui Kauli ha vinto la single elimination ma poi Angulo lo ha sconfitto due volte nella double. Vincere batterie in condizioni down the line wave riding come qui a Capo Verde richiede molta tattica, soprattutto per la scelta dei set più grossi e puliti, in modo che i rider possano farli a pezzi proprio fin sotto riva. Come per il surf da onda, ci sono delle regole per le precedenze sull’onda, che possono essere anche usate a proprio vantaggio e, specialmente qui a Ponta Preta, c’erano un sacco di movimenti e tattiche durante le batterie. Grazie alla conoscenza superiore dello spot e alla motivazione a vincere a casa sua, Angulo è stato migliore di chiunque altro. JA: “Sono molto aggressivo in acqua durante le mie batterie, come tutti gli altri del resto. Kauli è aggressivo, Kevin Pritchard è aggressivo, tutti sono aggressivi. La parte più importante del gioco è fare le manovre giuste sulle onde giuste, al momento giusto... Sembra quasi di giocare a scacchi. Kauli è il ragazzo che sicuramente riesce a prendere le onde per primo perché è davvero leggero. Ragazzi come me o Kevin si devono invece posizionare alla perfezione per prendere i set giusti. Conosco lo spot così bene ormai che posso prevedere in che modo le onde buone romperanno lungo il reef, ma Kauli è così forte col vento leggero che riesce a prendere molte più onde di me, anche pompando come un pazzo… E’ straordinario. Quasi sempre può prendere l’onda che vuole e quasi sempre ci riesce. Il mio vantaggio principale è la conoscenza del posto e la lettura dell’onda e delle sezioni critiche. Cerco di tenere i ragazzi lontano dalle onde, se posso. Posso fare finta di partire in modo che mi lascino l’onda perchè ho la precedenza, per poi 70
mollarla all’ultimo momento in modo da assicurarmi che ormai sia troppo tardi per loro per prenderla. A volte pompo sopravento ai miei avversari per arrivare prima alla line up… Ponta Preta sembra proprio un evento di surf da onda. Nella finale Kauli ha avuto la meglio su di me con due onde. È così leggero che riesce a prenderle ancora più fuori. Mi ha superato in tattica in quell’occasione!”.
IN SINTONIA Kauli Seadi ha trovato un’ottima sintonia coi giudici PWA nel corso di questi ultimi due anni e questo gli ha anche permesso di portarsi a casa, meritatamente, i suoi due titoli mondiali. Quello che può succedere però è che, quando si ha a che fare con rider del calibro di Kauli, i giudici sentano automaticamente il fattore Kauli… Il fatto che quella sia una “curva di Kauli”, la rende automaticamente più pulita e radicale di qualunque altra, indipendentemente dal resto. Le curve di Kauli sono spesso e volentieri stupende e precise ma a volte può capitare anche a lui di scegliere un’onda mediocre per i suoi standard, ed ecco che il fattore Kauli entra in gioco. È per questo che molti altri atleti, per poterlo battere in una batteria, lo devono distruggere completamente. La finale della single a Capo Verde ha fatto vedere l’efficacia del fattore, indicando quanto fosse forte la sua influenza. La heat era molto vicina ma l’opinione in spiaggia e degli altri atleti in acqua era che “Josh Angulo faceva paura!”, avrebbe dovuto portarsi a casa la finale ad occhi chiusi. Quando il verdetto ha annunciato una vittoria per 3 giudici a 2 di Kauli su Angulo, Josh è rimasto allibito e si è reso conto che avrebbe dovuto tirare fuori qualcosa in più per poter veramente battere Kauli. JA: “È abbastanza evidente che negli ultimi anni, dal mio punto di vista, i giudici abbiano visto lo stile di
Kauli in maniera molto positiva. Siamo quasi arrivati al punto in cui, anche se andavo al massimo delle mie capacità, per i giudici non era sufficiente a battere Kauli. Se ne è avuta la dimostrazione durante la single elimination. Tenendo questo a mente, tutto quello che potevo fare era dare il massimo e sperare che i giudici togliessero il brasiliano dal piedistallo per un secondo. Dopo la prima finale ho notato dei cambiamenti rilevanti nell’atteggiamento dei giudici. Alcuni di loro hanno cominciato a ricercare e premiare maggiormente un approccio più verticale alle sezioni tubanti di Ponta Preta. Qui bisogna essere proprio nel mezzo della sezione critica e farla saltare in aria. Vedendo che la situazione stava girando a mio favore, mi sono sentito ancora più a mio agio. Ero sicuro che la seconda finale della double fosse davvero vicina ma speravo che i giudici mi avrebbero premiato. La folla non vedeva l’ora di fare festa. Per loro ormai era scontato che avessi vinto. So bene come funzionano queste cose e quindi non si può dire che è finita, finchè è ufficialmente finita. Sembrava scontato che avessi vinto anche la single, eppure alla fine è andata a Kauli. Questo mi ha reso ancora più motivato, perchè dovevo provare che per quanto lui fosse forte, non era l’unico in grado di fare spettacolo. Ho preferito che fosse andata in questo modo piuttosto che il contrario, ossia avessi vinto la single e perso la double. Non volevo sembrare amareggiato per il primo risultato nella single ma ero sicuro di aver vinto. Penso che perfino Kauli mi avrebbe dato come vincitore. Era una situazione molto strana. Un sacco di giudici erano in difficoltà e sembravano in un’altra dimensione. Tutto questo non conta più adesso. Ci sono abituato. Ho 34 anni. Sono in tour da tanto tempo e tutto quello che posso fare è dare il massimo… Il resto è in mano loro!”.
Lo stile inconfondibile dell’Aerial di Josh Angulo.
ZERO PRESSIONE Una volta che il risultato è stato ufficializzato, Josh aveva la vittoria in pugno… Firmata, sigillata e consegnata… L’intera folla in spiaggia è esplosa, trasformando l’atmosfera in un carnevale in cui si respirava l’estasi della popolazione locale per la vittoria del loro eroe. Non c’è voluto molto prima che la voce arrivasse anche a Santa Maria e la reazione a catena ha innescato un’enorme festa che è continuata tutta la notte. Josh ha sentito di avere una responsabilità nei confronti della gente di Capo Verde… Sapeva di avere le capacità per vincere ma contro gente come Kauli, Pritchard, Polakow e i migliori rider al mondo, la pressione era davvero insopportabile e vincere era davvero una missione ardua da compiere… JA: “Vincere mi ha alleggerito di un pesante fardello. Ero così leggero una volta finito! Camminavo sulle nuvole! Una volta persa la single, tutti mi dicevano di non preoccuparmi che avrei sicuramente vinto nella double. Ma non hanno idea di quanto sia effettivamente difficile. La mia batteria contro Kevin è stata già un’impresa notevole. KP è andato molto bene. Era davvero a palla e sapevo che mi voleva battere a tutti i costi. Basta fare un solo errore contro di lui e sei finito. Brawnzinho ha sbagliato una volta e KP l’ha battuto. Una volta superato KP la pressione ha cominciato ad aumentare. Gli avevo già fatto questo scherzetto nel 2007. Con questa, siamo a due. Entrambe le volte mi sono sentito incredibilmente bene, ma questa volta era ancora peggio perchè è veramente la conferma che qui a Ponta Preta sono intoccabile! Nel caso Kauli avesse vinto questa volta, tutti avrebbero detto che ormai era imbattibile. “Josh ha vinto qui nel 2007 ma ormai Kauli lo ha spodestato, a casa sua”! In questo modo invece, io sono ancora in cima, l’ho battuto due volte e sono io il re di Ponta Preta!”. 71
PINNA SINGOLA Josh è uno dei pochi atleti che continua ad utilizzare tavole wave con pinna singola e continua a credere fermamente che siano il mezzo migliore per questo lavoro. Molti atleti hanno seguito a ruota Kauli Seadi lungo la strada dei twin fin e si trovano molto bene, ma Josh è convinto che esse non bastino a superare la spinta e portanza che la pinna singola offre… JA: “La vittoria a quest’evento è derivata dall’aver fatto windsurf a Ponta Preta per tutti questi anni. Ho surfato in centinaia di sessioni, andando molte volte a rocce e raggiungendo la confidenza necessaria per poter fare un’Aerial nella sezione critica, volando sopra al reef asciutto. Sono in grado di posizionarmi così profondamente nelle sezioni critiche grazie a tutto il tempo che passo in acqua. Molti degli altri ragazzi non sono stati qui altrettanto tempo e quindi non conoscono l’onda come me. Io devo vincere qui! Ho sicuramente un bel vantaggio. Io vivo qui, sono sempre qui in acqua e l’onda in questo posto richiede molto tempo e pratica per poterla sfruttare al meglio. Penso anche di essere avvantaggiato dal punto di vista del materiale. Molti altri ragazzi sono andati troppo oltre con le loro tavole cortissime e tozze. Non penso siano in grado di ottenere la stessa spinta e stabilità che ho io con la mia tavola. Ho una tavola che mi proietta meglio down the line, dandomi più velocità, stabilità e solidità. Con la mia tavola è possibile unire più Turn 72
perfetti e pesanti. Con i twin fin invece sei più a rischio. Anch’io ho provato le tavole larghe e corte, le ho usate tutte. Perchè continuo ad usare il mio Chango 88 L di serie? Perchè è una tavola stabile, facile e performante. Di cos’altro c’è bisogno? Penso che Kauli alla sua età è giusto che sperimenti e provi cose nuove. Quasi sicuramente distruggerà tutto in quegli eventi con onda marcia e onshore! Sono sicuro che a Pozo andrà benissimo, ma il fatto è che qui a Ponta Preta, con un’onda così perfetta, è evidente vedere chi fa cosa. È l’unica onda al mondo così perfetta e pulita. Perfino Hookipa non ha la sua forma perfetta e tutti sembrano quasi allo stesso livello. Kauli può usare quello che vuole, andava benissimo con la pinna singola e continua ad andare benissimo anche con il twin… Può usare quello che gli pare.”
RACING L’anno scorso Josh Angulo ha fatto il suo ritorno nel circuito di racing ed è riuscito ad infilarsi tra i primi 10 posti overall dell’anno. Seguendo i consigli del suo compagno di viaggio, Micah Buzianis, Josh è migliorato progressivamente durante la stagione abituandosi a competere coi migliori racer al mondo. Dopo avere usato un misto di tavole slalom tra Tabou e Mistral lo scorso anno, Angulo ha creato un range di 3 tavole Magnum da slalom, che userà in gara questa stagione. Le tre tavole sono state disegnate in collaborazione con
Jean Boudoirs ed il range è stato pensato appositamente per sfruttare al meglio il nuovo format di racing del PWA, in cui si possono registrare 6 vele e 3 tavole, che entrerà in vigore da questa stagione. Josh continuerà ad usare Maui Sails assieme a Peter Volwater e Phil Mcgain, cercando di entrare nell’olimpo dei primi cinque o ancora più su… JA: “Volevo fare race già da parecchio tempo. Sono davvero un bastardo competitivo! Adesso che ci penso, uno dei miei rimpianti è stato non cominciare a far racing o slalom quando ero più piccolo. Non avevo idea dell’opportunità che mi era stata offerta con il racing. Io personalmente, all’epoca, detestavo andare a fare slalom e course racing. Era brutale e difficile. A quell’epoca non avevo capito bene cosa fosse il windsurf professionale e come approcciarlo e quindi ho perso quest’opportunità. Ho avuto un ottimo rapporto con David Ezzy per molti anni. Come waver andavo bene ma sono arrivato ad un punto in cui mi sono sentito privo di stimoli perché avevo già vinto molti eventi importanti e perfino un titolo mondiale e quindi pensavo che la mia carriera fosse giunta ad un punto molto alto, ma morto. Non sentivo la necessità di vincere trenta titoli… Uno mi bastava per la soddisfazione personale. Tutto il resto è solo la ciliegina sulla torta. Improvvisamente ho sentito questa necessità, come di finire qualcosa che avevo iniziato e tralasciato… Ed ecco che è riemerso lo 73
Slalom. Sono giunto ad un punto con Ezzy in cui non avevamo più la stessa visione circa il mio futuro. Stavo invecchiando e, con una famiglia da mantenere e tutto il resto, avevo bisogno di trovarmi un lavoro vero con il windsurf. Rispetto pienamente le sue visioni e convinzioni ma quando non siamo riusciti a trovare un accordo me ne sono andato, per quanto mi riguardava, la mia carriera windsurfistica era finita. Era il novembre 2007. Sono rimasto senza sponsor per oltre due mesi e mezzo, ma ero impegnato a Capo Verde con il mio centro di windsurf. Un giorno mi è arrivata una e-mail da Maui Sails. La cosa divertente è che, il giorno precedente, avevo chiamato il mio parroco per dirgli che ero in difficoltà. Stavo pensando di chiamare Ezzy… Forse mi avrebbe ripreso nel suo team per fare solo wave. Lui mi ha consigliato di rilassarmi, e pregare assieme a mia moglie per ottenere ciò che desideravo. Così abbiamo fatto. La mattina seguente, ecco una e-mail da parte di Phil Mcgain! Potevo iniziare a fare slalom! Ora faccio parte di un ottimo team di racer. Non vediamo l’ora di iniziare la stagione. Sono molto concentrato, e dopo lo scorso anno sui Mistral e Tabou, finalmente quest’anno ho le mie tavole. Quello è stato il mio anno di battesimo e probabilmente anche questo sarà di prova. Ho davvero tavole e vele spettacolari e ho già fatto una buona esperienza. Sono sicuro che otterrò risultati migliori.” 74
IL FUTURO Dopo aver raggiunto quasi tutti i suoi obiettivi nel windsurf, sembra che Josh si trovi davanti ad un bivio nella sua vita in cui può muoversi in una direzione nuova oppure continuare tranquillamente con la vita del windsurfista pro, finchè i suoi sponsor continueranno a pagarlo per gareggiare. Il suo centro a Capo Verde ha avuto molto successo ed i contatti che ha preso organizzando i tre eventi qui a Ponta Preta gli hanno aperto molte porte e possibilità sull’isola. Tagliando corto… Josh ama ancora fare windsurf e ha ancora quella voglia bruciante di partecipare al world tour per gareggiare con i migliori al mondo… JA: “Quando mi sono trasferito qui a Capo Verde mi si sono presentate un sacco di opportunità. Ho contatti nel dipartimento dell’energia, degli immobili, nel windsurf ed in altri settori. Ovviamente continuo a concentrarmi principalmente sul windsurf e sugli sport acquatici. Questa è stata la chiave che mi ha permesso di conoscere tutta questa gente. Il windsurf è quello che faccio e che amo. Chissà magari domattina mi si presenteranno opportunità differenti. Magari prenderò un’altra decisione per il bene della mia famiglia, senza tralasciare il mio amore per lo sport. O magari cambierò completamente. Per ora sono molto orgoglioso ed impegnato a spingere il mio marchio, Angulo Boards. Mio padre mi ha affidato la gestione della parte windsurfistica e ora sta cominciando a decollare. Sono
abbastanza preso da tutti i miei impegni di quest’anno. Mi farebbe davvero piacere trovare un po’ di atleti che mi possano finalmente sostituire, vincendo le gare al posto mio. Ci vuole tempo. Siamo una compagnia piccola e in crescita e in questo momento io ho tutto in mano. Ragazzi come Phil Mcgain sono la prova che si può continuare ed essere in forma e competitivi anche dopo i quarant’anni. Mio fratello Mark sta ancora spingendo i limiti dello sport a Maui in questo momento… Fa paura. Il windsurf è molto longevo, forse troppo. Magari la gente si sta stufando di vedere sempre le stesse facce, ma è quasi impossibile rinunciare a qualcosa che si ama profondamente. Noi andiamo a fare windsurf e basta! Se ti pagassero per farlo, anche tu la penseresti così! La vecchia generazione è semplicemente un’invenzione dei media. Siamo ancora qui perché abbiamo imparato più cose. Siamo più furbi! Abbiamo più esperienza. È l’andamento naturale. Quando ero un giovane rider prodigio, non andavo così bene in una batteria e facevo casino in discoteca tutte le sere. La generazione vecchia di quel periodo continuava a vincere tutto e mi prendeva a calci nel sedere; piano piano ho imparato come diventare un atleta professionista. Sto ancora imparando. A dir il vero mi sto anche allenando di più a livello di fisico e controllando il materiale. Penso che tutto possa solo migliorare finchè continuo ad affinare il materiale, specialmente dal punto di vista dello slalom. L’esperienza conta tantissimo!”.
Josh sdraia la vela nella pancia di Ponta Preta, in ritardo ma non troppo per un timing perfetto.
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Il quiver di Josh Angulo e la sua famiglia.
STILE È fuori discussione che Josh Angulo abbia uno stile assolutamente unico, per non parlare poi della sua lettura dell’onda e del suo timing. La maggior parte dei suoi Aerial immensi a Ponta Preta sono il risultato di un’entrata calcolata con ritardo perfetto, proprio sotto alla sezione critica, in modo da volare in cielo. È un approccio alla “o la va, o la spacca”, specialmente in questo luogo, però Josh Angulo surferà sempre in questo modo… Senza compromessi. Vederlo surfare con questo approccio anche in gara è davvero pazzesco, come minimo. Nella heat della double contro Kevin Pritchard, ha fatto 4 Aerial immensi su un’unica onda, sorvolando le sezioni tubanti col corpo contorto, atterrando direttamente sulla spalla, pronto per il prossimo Turn e poi dritto sotto il lip ancora una volta. Il mix di manovre e riding con onde come queste, combinato all’adrenalina della competizione, rappresentano la tipica espressione Angulo! JA: “Verticale, in ritardo e proprio sotto il lip. Per me sono questi gli aspetti che rendono le surfate qui a Capo Verde così estreme e spettacolari. Se ti ritrovi sulla faccia dell’onda a curvare, significa che non sei verticale né sotto il lip. La sfida continua di Ponta Preta è appunto quella di essere sempre sull’orlo della distruzione, a causa della velocità e della potenza dell’onda. Se parti in anticipo sull’onda non fai niente di che, se invece parti in ritardo ti fai un bel viaggio diretto sulle rocce. È arte! È come se stessi dipingendo le tue linee sull’acqua. Ponta Preta è la mia tela e, sebbene questo sembri scontato o gay, non m’interessa, io esco là fuori e dipingo la mia visione sulle onde. Le linee che voglio tracciare sono estreme ma sono anche molto 76
armoniose. Wave sailing è quello che ho fatto tutta la mia vita. È quello che amo. Andare contro un lip di un albero d’onda ti spazza via. È come un enorme half pipe liquido. È proprio di questo che mi sono innamorato quando sono venuto qui. Ho fatto windsurf in giro per il mondo ma surfare questi perfetti half pipe liquidi non mi stanca mai. Non riesci mai ad averne abbastanza. La sensazione di un Bottom Turn nella pancia di un’onda tubante di 4 metri, tutta quella spinta e forza centrifuga quando sei nel cavo, per poi tornare su verticale con timing perfetto, è incredibile atterrare da un’Aerial sopra una sezione critica per poi buttarsi dritti in un’altra. Ho surfato tantissime onde a Ponta Preta dove, una volta uscito nel canale, sentivo l’elettricità nel mio corpo. Non riesci a trattenerti e devi urlare ”Che spettacolo!!!”. Non tutte le onde sono perfette, ma quando hai l’occasione e riesci a far coincidere tutto, il tuo timing è perfetto e hai la sensazione che non avresti potuto far di meglio, senti i brividi lungo la schiena. È una sensazione meravigliosa. Siamo tutti drogati di adrenalina alla fine del giorno. Siamo come gli skateboarder, snowboarder, skier o mountain climber, stiamo tutti cercando di disegnare le linee migliori. È una forma d’arte. Alla fine, fare windsurf in posti come Ponta Preta è arte allo stato puro!”
AL VERTICE Per quanto riguarda Josh, le sue vittorie a Ponta Preta rappresentano la ciliegina sulla torta della sua carriera. Riuscire ad uscire vincitore in un evento di puro waveriding down the line è sicuramente molto più importante per Josh che fare bene in condizioni onshore con onda molle come a Gran Canaria.
JA: “Qualsiasi cosa succeda, non m’importa, fratello! In 3 eventi qui a Capo Verde ho ottenuto due primi ed un secondo posto. Negli ultimi 3 eventi alle Hawaii due primi ed un secondo. Se quindi consideri gli ultimi 6 veri eventi di wave che hanno fatto, ho ottenuto 4 primi e due secondi posti! Questi risultati rappresentano il mio ritorno e sono la giusta chiusura della mia carriera, dopo tutti quegli anni di perdizione e pura idiozia. C’è sempre qualcosa da raccogliere verso la fine. Adesso ho un centro surf, sono in forma in slalom, ho il mio gruppo di supporter ed un ottimo rapporto con i miei sponsor. È molto eccitante. Sono fortunato e me la sto godendo. Non c’è niente di facile nella vita… Questo è quello che ho capito. È un duro lavoro… Ma Gesù aiuta a rendere tutto più semplice!”
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Kai Hopf nel suo loft di Maui.
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Kai Hopf con le sue vele ad Hookipa.
WIND WARRIORS Sydney, 1987: il film sul windsurf “Wind Warriors” attira migliaia di australiani nelle sale cinematografiche. Guardano strabiliati quei pazzi windsurfisti che inseguono onde e vento in giro per il continente, si buttano senza pensarci da ripide scogliere e conquistano montagne d'acqua con le loro tavole appariscenti sotto i piedi nudi. Oltre alla leggenda del windsurf australiano, Mark Paul, c'è anche un ragazzino gracile con i capelli neri e una vela triangolare bianca e blu che dà veramente spettacolo: il diciottenne Kai Hopf. Oggi Kai ha 40 anni, i capelli grigi e non è più così gracile. Ha appena guardato “Wind Warriors“ in
videocassetta per la prima volta, come se si fosse dimenticato di aver partecipato alla prima circa vent'anni fa. Tutto ciò m'imbarazzava, ammette. Preferisce quasi di più essere semi sconosciuto, come al giorno d'oggi, sebbene abbia fatto più di tanti altri per il nostro sport. È ormai da più di 15 anni che l'ex pro windsurfista disegna le vele per North Sails, uno dei marchi più importanti al mondo. Chi non conosce Kai però, non ha idea che quest'omone dai capelli grigi ed occhi verdi sia una delle personalità più importanti ed influenti nel mondo del windsurf. Va benissimo così però, perché Kai odia la notorietà.
LA PERSONALITÀ “Non sono un ragazzo molto socievole”, dice Kai, sdraiandosi sulla poltrona e sorridendo. I suoi amici però possono smentirlo immediatamente. Kai non ama socializzare dicendo banalità, in quanto, come dice lui, “non gli viene bene”. Riesce a malapena a sopportare troppa gente nello stesso posto. “Quando ci sono 30 persone in una stanza, non mi sento per nulla a mio agio, mi fa venire i brividi”. In queste situazioni può anche capitare che Kai si alzi e abbandoni una cena nel mezzo di una conversazione. La gente che non lo conosce potrebbe pensare che sia un maleducato altezzoso, ma i suoi amici sanno come prenderlo. Sanno che Kai è così attento e preciso che quando parla con più di due persone alla volta, non capisce più nulla, solo perché capisce troppo ed è troppo attento. Kai non parla molto di sé stesso o meglio: non ne parla a molti. Vuole parlare solamente con la gente che gli interessa: “una persona capisce subito se non mi va a genio. Perchè dovrei fingere?”. Se però guardate oltre all'apparenza a volte burbera di Kai, scoprirete subito il suo cuore gentile. Ospiterebbe i suoi amici nella sua casa di Maui per mesi, anche se dovesse dormire per terra. ”Kai fa tutto per i suoi amici. A volte perfino troppo” ci dice il managar della North, Raoul Joa. Dopo quasi più di 15 anni d'amicizia, è una delle persone che meglio lo conoscono, ma anche lui non sa ancora tutto dello schivo sail designer.
LE ORIGINI Sulla homepage del sito North, Kai viene soprannominato “l'australiano”, però non è del tutto corretto. Pochissimi sanno che Kai è nato in Germania, parla tedesco perfettamente ed ha perfino un passaporto tedesco. Questo è un fatto che tende a 80
nascondere. Un sacco di tedeschi gli parlano in inglese, anche per anni interi, prima di sapere che avrebbero potuto parlare la loro lingua madre senza problemi. Grazie al padre tedesco, Kai ha vissuto lontano dal mare, a Monaco, fino all'età di 12 anni. Ha messo il piede per la prima volta su una tavola a 9 anni e all'epoca non gli era piaciuto minimamente. Sua madre australiana è stata la ragione per cui si è poi dedicato completamente al windsurf: quando aveva 12 anni, tutti gli Hopf si sono trasferiti sull'isola continente. La loro casa a Long Reef Beach a Sydney era a pochi metri dalle onde del mare di Tasmania, una palestra perfetta per Kai. Il tarlo gli è entrato all'età di 14 anni, allora pesava solo 38 kg! “Ho dovuto imparare
immediatamente la partenza dall'acqua perché non riuscivo nemmeno a tirare fuori la vela dall'acqua”, ricorda Kai. Il suo destino era già scritto. Ha passato l'adolescenza con intere giornate in acqua, sgattaiolando poi a casa e addormentandosi di sasso, sfinito. “Mio fratello maggiore mi odiava perchè doveva sempre portarsi il suo materiale fino a casa e anche il mio”, dice Kai, sorridendo irrispettoso, per nulla pentito. Appena gli è passata la macchina da cucire per le mani, ha occupato completamente la stanza della sorella e ha imparato l'arte del fare vele, da autodidatta! “Le prime vele erano assolutamente rudimentali, semplicemente un pezzo triangolare di tessuto”, dice Kai, senza rendersi conto di quanto
presto abbia imboccato la strada per il successo. A soli 16 anni aveva già guadagnato così tanto da potersi permettere molti lunghi viaggi a Maui.
IL PRIMO LAVORO Le sue creazioni non erano a buon mercato: “Prendevo 450 dollari a vela, più di quanto costasse una North Sail in quel periodo.” Tuttavia non c'è voluto molto prima che metà dei rider australiani usasse le vele di Kai. Era sicuramente una bella spina nel fianco dell'importatore australiano di North Sails. Quando finalmente si è reso conto che il suo business sarebbe andando calando sempre più, ha assunto Kai come aiuto sail designer per North, affiancandolo a Larry
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Herbig. Per Kai, che era abituato a guadagnare 300/400 dollari al giorno, questa era sia una grande opportunità che una notevole perdita economica. “North mi ha fatto un'offerta davvero ridicola. Il primo anno arrivavo appena a fine mese. Però m'interessava”, dice Kai. L'interesse era così profondo che non si è fatto problemi a dormire sul pavimento della veleria di Maui per un anno intero!
L'INIZIO CON NORTH Il Product Manager, Raoul Joa, ricorda bene l'inizio non idilliaco di Kai in North, specialmente il primo incontro. Raoul era andato a far visita a Larry Herbig, che si occupava delle vele da race North e gli mostrò le vele wave disegnate da Kai. La reazione di Joa fu esplosiva: “Wow, un taglio così orribile non l'ho mai visto… Mi viene da vomitare!”. Non aveva idea che Kai, che era lì in giro in veleria aveva capito ogni parola del suo commento in tedesco. “Avrebbe potuto iniziare meglio”, ammette Raoul. Quest'inizio ha segnato positivamente il futuro rapporto tra i due, anche se hanno sempre litigato riguardo al look delle vele, specialmente dopo che Kai è diventato il designer ufficiale per North. Raoul, come Product Manager, vuole che le vele vadano al meglio, ma che siano anche belle da vedere. Per Kai però, ogni minima modifica della grafica, implica un sacco di lavoro: “Devo quasi ricominciare tutto da capo ogni volta. Ho bisogno di fare almeno due o tre vele prima di arrivare ad un buon prodotto. È per questo che odio profondamente quando Raoul vuole cambiare grafica ogni due minuti.”, spiega Kai. “Per anni abbiamo litigato per questo fatto, ma adesso va tutto benone. Alla fine abbiamo entrambi lo stesso obiettivo: vendere quante più vele possibile. Gli affari vanno bene, grazie alla sua capacità ed esperienza”. 82
IL PRESENTE Oggi North Sails non potrebbe esistere senza Kai. La compagnia è stata fortunata che Kai abbia deciso di diventare un sail designer, lasciando perdere l'università, diversamente dai componenti della sua famiglia, in cui ogni membro vanta almeno una laurea. Kai ha comunque ereditato una grande intelligenza, infatti i suoi colleghi lo chiamano “il cervello”. Per rendere il metodo di produzione più efficiente e preciso, Kai ha optato per la digitalizzazione del design delle vele. In passato disegnava a mano ogni singola vela, tagliando e cucendo dal nulla. Ora invece immette le misure e i dati nel suo laptop e poi manda tutto alla fabbrica in Sri Lanka, con un click. Le vele vengono prodotte lì e poi mandate immediatamente a Maui, dove possono essere testate appena 4 giorni dopo. Questo non diminuisce il lavoro di Kai. “È sempre seduto davanti al suo portatile a lavorare”, come confermano le team rider e campionesse del mondo, Daida ed Iballa Moreno. Considerano Kai come un “ambasciatore dello sport” perchè pensa e crea tutti quei piccoli dettagli che rendono il windsurf più facile e divertente. Sebbene sia tutto semplificato dalla digitalizzazione, Kai a volte ricorda con nostalgia il periodo in cui faceva tutto a mano, senza computer: “Era molto più salutare”, dice convinto. Ora è seduto davanti ad uno schermo dalla mattina alla sera e gli manca l'esercizio fisico come a tutti i lavoratori sedentari. Il rider di coppa del mondo, Jimmy Diaz, ora si occupa di testare le vele e Kai va a fare windsurf solo quando le condizioni sono ottimali.
JET LEG L'unica cosa che Jimmy rimprovera al suo capo è che: “Kai spesso si alza alle 3 di mattina e comincia a
lavorare a pieno regime, pensando che la gente normale che si sveglia alle 7 sia ritardataria!”. Quest'insonnia è anche dovuta ai continui cambiamenti di fuso di Kai. Continua a viaggiare tra Maui, Sri Lanka, Malaysia, Australia, Gran Canaria, e Germania, anche più volte in un mese. Non c'è da sorprendersi che il suo spirito e corpo sentano il peso di questi continui spostamenti. A causa dei sui viaggi Kai è anche un esperto di geopolitica, può dare lezioni improvvisate sulla guerra in Sri Lanka oppure la situazione dei musulmani in Malesia. In Malesia vengono prodotte le sue pinne “Meanline Fins”. Kai non solo le mette in dotazione sulle tavole Mistral ma le vende anche a clienti privati: un introito interessante. Kai si mette a ridere quando sente le solite lagne sullo stato dell'industria del windsurf. “La gente dice sempre che non si può vivere di windsurf e guadagnare abbastanza. Stronzate!”, e aggiunge “puoi guadagnare molto bene, basta sapere quello che fai. Devi essere innovativo, trovare una nicchia di mercato e soprattutto darti da fare. È proprio quello che non fanno molti professionisti” dice Kai: “Molti di loro non stanno sfruttando il loro potenziale appieno.” Non sfruttare appieno il proprio potenziale è una cosa che Kai non sopporta, proprio come essere famoso. In Australia, non è riuscito ad evitare un po' di fama vent'anni fa. Questo è dovuto in parte al film “Wind Warriors”, le cui scene sono state anche mostrate in una pubblicità di famosi chewing gum per oltre tre anni. Ben pochi Australiani non hanno visto almeno una volta Kai sullo schermo con la sua vela blu e bianca. Come ricompensa per il disagio dovuto alla fama, Kai ha un abbonamento a vita per la cura gratuita delle carie, in quanto il produttore del film “Wind Warriors” è dentista!
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INTRO Prendete una buona velocità al lasco e cercate un’onda abbastanza ripida o un chop di buone dimensioni. La manovra ha una resa migliore se mantenete lo slancio in avanti, per cui è molto importante saltare sulla rampa giusta. Per questo motivo cercate un’onda di buone dimensioni ma che non sia troppo ripida per avere slancio in avanti e tempo sufficiente per scalciare la poppa.
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STEP BY STEP
piedi, distendete il braccio dell’albero e piegate quello della vela abbassandola.
Foto 1-2: Appena siete sull’onda orzate leggermente facendo pressione sui talloni, chiudete la vela e portate il corpo in posizione centrale sulla tavola. Fate attenzione però a non orzare troppo bloccando tutto lo slancio in avanti della tavola, cercate di trovare il giusto equilibrio.
Foto 5-6: Una volta che siete in aria sopra la vela è il momento di scalciare la poppa della tavola. Portate la vela in avanti con la mano dell’albero e spingete con la mano della vela per fare entrare il vento sulle mura opposte.
Foto 3-4: Come staccate, portate il peso sul bordo opposto della tavola facendo pressione sulle dita dei
Foto 6: Contemporaneamente scalciate la tavola facendo una torsione con le anche, spingete la
poppa distendendo la gamba posteriore. Questo è il momento clou dello Shove-It.
Foto 10-12: Atterrate in controllo e chiudete la vela per stabilizzarvi.
Foto 7-8: Continuate a spingere il rig in avanti e aprite la vela con la mano posteriore per raddrizzarvi portando la tavola in assetto. La vela tornerà in posizione normale.
TIPS
Foto 9: Portate la tavola sotto il corpo preparandovi ad atterrare di poppa.
• Prendete velocità e cercate un’onda media o un chop consistente. • Orzate premendo sui talloni. • Appena staccato, chiudete con la mano della vela e abbassate la vela sull’asse orizzontale spingendo con la mano dell’albero. • Guardate il top della vela per abbassarla sull’asse
orizzontale. • Se la vela non si raddrizza portatela in avanti mentre spingete con la mano posteriore. • Se vi sbilanciate oltre la prua finendo in una Air Jibe non voluta, ricordatevi di aprire la vela per rallentare lo slancio in avanti e per raddrizzarvi. • Se non riuscite ad andare sopra la vela per scalciare la poppa, orzate con meno decisione per mantenere più velocità, portate la vela ancora più indietro quando staccate e ricordatevi di guardare il top della vela!
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INTRO
STEP BY STEP
In uno splendido pomeriggio hawaiiano, incontro a Spreck, un local summer/winter resident, Rodolfo, per gli amici, Foffo. Questo windsurfista svizzero, maestro di sci a Saint Moritz nel periodo invernale, mi mette a conoscenza di questa nuova realtà: i 5 movimenti Tibetani.
ESERCIZIO 1 Giravolte 360 su se stessi in piedi, braccia a 90°. Mettetevi in piedi, rilassati, stendete le braccia e tenetele aperte a 90°, spalle rilassate, schiena dritta. Sguardo concentrato sul dito indice della mano sx o dx. Durante la rotazione non levate lo sguardo dal dito. (Contro il giramento della testa, controllare con velocità di rotazione medio/lenta) Effettuare: 1x20 giravolte. ESERCIZIO 2 Addominali, sdraiati, gambe tese, piedi a martello. Sdraiatevi schiena a terra, mani sui fianchi e palmi rivolti a terra. Sollevare le due gambe contemporaneamente con i piedi a martello, collegando il movimento con una leggera alzata della testa in avanti in direzione delle gambe. Ritorno in posizione neutra. Effettuare: 1x20 alzate delle gambe.
FIVE FOR LIFE
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Tutti i riferimenti e gli esercizi che troverete da me descritti sono stati ampiamente testati e verificati negli anni, da Personal Trainer e Master Guru di tutte le discipline; ognuno con differenti stili e metodi (tutti molto efficaci). Io desidero solo esporvi la mia esperienza personale dopo 6 mesi consecutivi dedicati a questi 7 minuti di esercizi quotidiani. Sono una scommessa alla quale non potete rinunciare.
ESERCIZIO 3 Flessione del corpo indietro da posizione in ginocchio a 45°. Mettetevi in ginocchio a terra (protezione extra sotto le ginocchia), con il corpo ben dritto e le braccia sui fianchi. Effettuate una flessione all'indietro del corpo e delle gambe (stendendo il quadricipite) e ritornate in posizione neutra. Effettuare: 1x20 flessione del corpo indietro, ginocchia a terra. ESERCIZIO 4 Ponte con il corpo, da seduti a terra con le gambe tese. Da seduti a terra con le gambe tese, mettete le braccia parallele al corpo ben dritte appoggiando i palmi sul pavimento, le dita rivolte verso i piedi. Spingete le anche in avanti effettuando un ponte con il corpo, senza muovere ne i piedi ne le braccia dalla posizione di partenza.
Effettuare: 1x20 spinte delle anche a formare un ponte con il corpo, da posizione seduta con gambe tese. ESERCIZIO 5 Queste sono due classiche posizioni yoga messe insieme. Cercate di portare la testa all'interno delle spalle, aprite bene le mani in appoggio a terra, non modificate né la posizione delle mani né quella dei piedi, cercate con tutti voi stessi di spingere i talloni per toccare terra, spingendo il bacino bene verso l'alto, con le gambe tese. Effettuare: 1x20
ASSOLUTAMENTE DA FARE • Rilassate tutto il vostro corpo. • Respirate solo con il naso. • Non fermatevi tra gli esercizi e le ripetizioni. • Da fare tutti i giorni (mattina, giorno, sera, notte) una volta al giorno (7 giorni su 7). • Credeteci!
ASSOLUTAMENTE DA NON FARE • Farlo saltuariamente. • Farlo velocemente. • Respirare come capita. • Fare più ripetizioni o esercizi. • Non crederci. Non sono un Personal Trainer, e non ho conseguito nessun diploma in nessuna disciplina sportiva, non sono un professionista in nessun sport, sono solamente un fanatico di wellness. L'esperienza FIVEFORLIFE, può cambiare, anche in maniera forte (dipende solo da quanto siete disposti a crederci), il vostro benessere fisico e psicologico. Questi esercizi devono creare e infondere fiducia… You need to belive! Dovete farli tutti i giorni, con il sole o con la pioggia, quando siete nervosi o felici, quando vi va e quando proprio non ne avete voglia, quando è domenica e non, 1 time a day! 7 minuti del vostro
tempo sulle 24 ore della giornata. I benefici sono in tutte le direzioni, e non ci si ammazza di fatica! Create una distanza tra voi e tutti quei dolori, ormai comunissimi del nostro tempo, negli sportivi e non. Sia chiaro, FIVEFORLIFE non è solo per gli atleti, ma per tutti. Mal di schiena, spalle… Cominciate a dire addio a tutto ciò. Personalmente ho inserito questi meravigliosi esercizi come warm up in palestra, dopo sono pronto alle sfide più impossibili, ormai sono parte integrante della mia vita quotidiana. Nel caso in cui siate scettici, o con dei problemi fisici, oppure non ci credete molto perchè ne avete già provate troppe… Is now the time. Inizialmente potete anche fare i movimenti con ripetizioni basse (5 o 10), e poi via via fino a che vi sentite meglio, aumentando la dose. Ma mai più di 20! WELCOME TO YOUR NEW IDENTITY OF WELLNESS.
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© Aldo Forlani
Il monte Conero e la baia di Portonovo.
LO SCIROCCO L’ultimo weekend di aprile sembrava che l’Italia fosse coperta da un’unica cappa di nuvole. Dopo un breve consulto con Federico la Croce, intenzionato a giocare la carta Chia, decidiamo di metterci in stand by visto che la trasferta sarda era ad elevato rischio di pioggia. Solo il medio adriatico sembrava prevedere discrete condizioni meteomarine e così Federico ha proposto di andare a provare lo spot di Portonovo, alle pendici del Conero, vicino ad Ancona. Fino ad oggi conoscevo solo il nome dello spot per via del PWB, la Windsurf School del Nut, il più famoso waterman della zona. Pompato dai racconti di Renzo (local storico e suo amico) di un
Il Nut vola alto in Back Loop in un giornatone con lo scirocco.
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weekend passato con condizioni clamorose, molto simili a quelle previste, Federico ha deciso di partire domenica per essere sullo spot già dal mattino.
RIVA DEL GARDA - CANNES RIVA DEL GARDA - PORTONOVO
Non sembra di essere in Adriatico, rocce bianche a strapiombo sul mare, acqua cristallina e vento di scirocco.
Il centro PWB del Nut, direttamente affacciato sullo spot di Portonovo.
Io ero appena tornato dalla trasferta a Cannes di un giorno, nulla di speciale, due saltini mure a sinistra li abbiamo anche fatti ma sicuramente non valeva tutta quella strada! Arrivato a casa, a Riva del Garda, dopo 550km tutti guidati da solo… Mi stavo gustando la meritata cena quando ha squillato il telefono:“ Oh Fabietto, domani i ga messo onde e vento a Portonovo… Viene anca el Priori, andemo?”. È il mio amico Manuel, che non riesce a trattenersi dal parlare in veneto quando è esaltato… Ci penso due secondi, poi accetto l’invito. Mi piace l’idea di uscire mure a sinistra la domenica e mure a dritta il lunedì, in due spot lontani anni luce! I km sono tanti ma pazienza… Sono disposto a fare questo e altro per trovare condizioni wave buone. Mi accordo con i miei due amici, Francesco Priori e Manuel Poli, e decidiamo di partire per le Marche di buon ora, trovandoci a Mantova. Mi sveglio, con fatica alle 5.30 e alle 7.00, puntuale come un orologio svizzero, mi trovo al casello di Mantova nord. Carichiamo il nuovo furgone del Priori e partiamo. Dopo 350 Km arriviamo nell’incantevole baia di Portonovo, siamo tra i primi, forse perché abituati alle levatacce per il Peler… Poi arrivano i local, consapevoli che lo scirocco si esprime al meglio dalla tarda mattinata. Arriva anche Federico con il suo amico, che mi racconta della mareggiata di un mese prima e mi mostra le foto dell’evento straordinario che tutti sperano si ripeta oggi! Purtroppo non sarà così, il vento si posiziona on-shore e le onde non sono alte più di un paio di metri nei rari set più grossi. Resto comunque in acqua più di quattro ore e mi diverto circondato da uno scenario molto suggestivo, uno dei più belli fra quelli visti in Italia! La bellezza del luogo, la disponibilità dei surfisti locali e l’arrivo dell’estate, mi suggeriscono di approfondire la conoscenza della zona del Conero, quindi con l’aiuto di Nut, Renzo e Marco Revel decidiamo di stilare questa spot-guide per una vacanza tutta italiana.
CONERO SPOT GUIDE BY RENZO COGNINI CONDIZIONI
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Il promontorio del Monte Conero sporge sul mare nel bel mezzo della costa Adriatica, creando un potente effetto Venturi che premia Portonovo se il vento è da Scirocco e la spiaggia dei Sassi Neri (Sirolo) con il Maestrale. In estate, primavera inoltrata e nei primi mesi dell’autunno, le condizioni sono per lo più di acqua piatta e venti non troppo forti, talvolta rinvigoriti dall’effetto termico del monte. A Portonovo le condizioni sono ideali per lo slalom e l’apprendimento con lo Scirocco (mura a dritta), che gira a Sud (Ostro) nel tardo pomeriggio e può creare qualche rampa per saltare, rinforzando fino a consentire l’utilizzo di vele intorno ai 4,5 mq. Il Maestrale ai Sassi Neri (mura a sinistra), invece, entra al mattino dalle 11.00 e cala verso le 15.00/16.00, anche in questo caso grazie alla combinazione tra effetto termico e venturi. Qui le condizioni sono perfette per il freestyle con acqua molto piatta sotto il monte. Lo specchio d’acqua dove tira forte il vento è grande come un paio di campi da
calcio e proprio in prossimità delle rocce il vento diminuisce un po’, alleggerendo la vela e permettendo ai più bravi di provare anche le manovre più complicate. Il “difetto” di questo spot sta nella difficoltà di raggiungere la spiaggia (S.Michele), proprio a ridosso del costone sud del Monte Conero. Preparatevi quindi ad una bella passeggiata su di uno scosceso stradino con l’attrezzatura sotto braccio… Fa molto Diamond Head! Se avete la fidanzata portatela! Vi ringrazierà per l’incantevole e tranquilla spiaggia di sassolini bianchi e il vento non la infastidirà visto che è molto circoscritto, esattamente nella zona nord della spiaggia detta appunto “Sassi Neri”. In autunno, inverno e all’inizio della primavera invece, a Portonovo, possono entrare delle belle mareggiate da sud (vedi foto). Ultimamente più spesso che in passato… C’è chi dice per i cambiamenti climatici e chi invece sostiene che si è creato un banco di sabbia qualche centinaio di metri al largo di Portonovo e questo creerebbe condizioni wave più frequenti. In ogni caso a noi sta bene così! Diciamo comunque che il vento da tenere d’occhio è lo Scirocco… Se danno 10 nodi, a Portonovo ce ne sono 20 e se il fenomeno dura qualche giorno allora arrivano anche le onde. A proposito di onde ci sono anche un paio di spot da surf: se la dimensione è piccola, il picco dei Sassi Neri lavora alla grande, ma oltre una certa misura ci si sposta a Portonovo (spot La Nave).
Ecco come possono essere le condizioni con lo scirocco: sopra il Nut attacca in Bottom. Sotto Fede La Croce entra nella bolla.
SCUOLE E LOCAL La scuola e centro surf di Portonovo è il PWB – Portonovo Windsurf Band (tel. 333.2028111; e-mail: info@pwb.it). Il centro, gestito da Carlo Nut Rotelli e patrocinato dal Comune di Ancona, mette a disposizione materiale Goya, Starboard, Severne, Quiksilver ed è supportato da Nautica Urban, Menichetti e La Piazza. Oltre al Nut, sempre in acqua tra le onde o con lo slalom, attorno al PWB ruota un folto gruppo di bravi local che non si perdono neanche un’uscita. Qui Marco La Chiusa si allena costantemente in slalom, ed i risultati si vedono. Nel wave il più attivo è senz’altro Marco Revel (Fanatic, Ezzy Sails, Surf Paradise Riccione, Chiemsee). Marco, wave rider tecnico ed esperto, è sempre alla ricerca di onde da surfare in giro per il mondo e in particolare è di casa ad Oahu. Nel Formula si allenano con costanza il Seme (IDDO, Nautica Urban) e Roberto Pierani (Challenger). Da un paio di stagioni hanno fatto la loro comparsa anche i SUP ed in questa disciplina ancora una volta è Nut a guidare il gruppo, seguito dal mitico Sergio Volpini e dal sottoscritto Renzo Cognini. Non manca naturalmente il gruppo dei freestyler, che fanno riferimento al website Conerostyle.it, curato dal rider locale Federico Radicioni.
COME ARRIVARE
Fabio Calò in Shove It.
Marco Revel se la surfa in Back Side.
Dall’Autostrada A14 l’uscita consigliata è Ancona Sud. Seguite le indicazioni per “Riviera del Conero”, poi troverete i segnali stradali turistici per Portonovo. Se volete andare ai Sassi Neri, seguite invece le indicazioni per Sirolo e quindi quelle per S.Michele. Tutte nel giro di pochi chilometri.
INFO GENERALI Il Monte Conero è un parco naturale protetto e quindi va prima di tutto rispettato (www.parcodelconero.eu), informazioni per turisti, attirati soprattutto dalle bellezze naturali. Per le info sulla zona vi rimandiamo al sito www.rivieradelconero.info dove potrete trovare informazioni generali per fare del sano turismo.
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Il Nut in slalom a Portonovo. Quando il vento è da sud, e basta la direzione, dal lato sud del monte Conero non c’è vento, mentre dall’altro versante si può trovare vento dai 15/20 nodi con acqua piatta e si naviga nella baia sotto il monte in uno scenario di rara bellezza.
Molti windsurfer sono anche biker, qui si trovano dei fantastici percorsi, fate riferimento al parco del Conero per i raid guidati. Sullo stesso sito trovate anche informazioni per visitare i fondali rocciosi e pescosi della zona, oppure consultate www.conerobike.com. Altre spiagge da visitare (con tour in barca in partenza da Numana) sono la meravigliosa Mezzavalle e la Spiaggia delle Due Sorelle a metà strada tra Portonovo e Sassi Neri. Queste spiagge sono raggiungibili anche a piedi ma affidatevi ai locali per raggiungerle… Alcuni sentieri possono essere pericolosi!
DORMIRE E MANGIARE Per dormire ci sono numerose soluzioni, dal B&B all’Hotel di classe e anche una buona scelta di campeggi. I prezzi, specie fuori stagione, sono abbordabili… È chiaro che a luglio ed agosto bisogna
prenotare con largo anticipo e i prezzi sono adeguati alla domanda! A Portonovo vi segnaliamo: B&B la Carpinella (tel: 071.8082736 – 349.8082736) oppure al Poggio (sopra al monte ad un paio di km dalle spiagge) il “B&B” “La Torre del Poggio”. Appartamenti in affitto “Casa La Costa”(tel: 071.801381) o il Relais Verde&Blu (tel: 071.801281). Se volete fare un figurone con la vostra “lei” prenotate all’Hotel Emilia, a strapiombo sulla baia, con vista mozzafiato e ambiente riservato e raffinato, senza troppa formalità. A Portonovo ci sono anche diversi campeggi tra cui: Campeggio La Torre (tel: 071.801257), Campeggio il Conero (www.campeggioilconero.it, tel: 071.801170). Per mangiare: su tutti il ristorante Giacchetti (tel: 071.801384) ottimo pesce con cucina tradizionale ma aggiornata. Di fianco al PWB si trova il ristorante pizzeria “La Capannina”. In stagione va molto anche
Il Nut insegna ad un giovanissimo rider nella sua scuola di Portonovo.
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Il Seme si allena in Formula Windsurfing.
un aperitivo o un light dinner da “Il Clandestino” (tel: 071.801422) che fa della cucina creativa la sua bandiera… Lo chef è infatti il pluripremiato Moreno Cedroni. Per qualcosa di più easy ma sempre ottimo, il ristorante pizzeria “Pesci fuor d’acqua” (tel: 071.2139019) in piazzetta a Portonovo. Infine vogliamo ricordare che la zona produce vini eccellenti, il Rosso Conero su tutti. Per gli appassionati del genere si organizzano visite alle migliori cantine della zona (informazioni sempre su www.rivieradelconero.info).
DETOUR BOARDS DIVISION via Bella Italia 35/B 37019 Peschiera del Garda (VR) www.detourboardsdivision.com shop@detourgeneration.net cell.:+393488534172 OPEN LUN 15:30-19:30 MAR 9:30-12:30 15:30-19:30 MER 15:30-19:30 GIO VEN SAB 9:30-12:30 15:30-19:30 DOM 10:00-12:30 16:00-19:30 WINDSURF KITESURF SURF WAKEBOARD LONGSK8 SNOWBOARD FREESKI