Funboard 125

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€

BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf

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“The missing link” The link with surfing has always been a great inspiration for wavesailors. The standard surfing fin set up is now available on wave sailboard that is specifically designed to replicate the accuracy and sharpness of surfing turns on the wave face. Try to believe.

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ANNO XV - NUMERO 125 AGOSTO/SETTEMBRE 2009

Se sulla scorsa cover avevamo in anteprima il Quad di Starboard, vi proponiamo ora questa fantastica foto di Fabrice Beaux con il nuovissimo Wave Thruster, la nuova tavola wave RRD di serie con 3 pinne.

DIRETTORE RESPONSABILE Cristiano Zanni • cristiano@jmag.it REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

RIDER MOVE

Fabrice Beaux Goyter

ragno@hipow.com

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PLACE

Hookipa, Maui Darrell Wong/RRD

FOTO DI

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni • marcom@hipow.com Katiuscia de Letteriis • adv@jmag.it FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: John Benamati, Fabio Calò, Luigi Colombo, Valentina Crugnola, Roberto DaCosta, Maxime Houyvet, Massimo Mannucci, Francesco Orsi, Mattia Pedrani, Francesco Prati, Andre Paskowski, Matt Pritchard, Marco Rossi, Renato Vitale. immagini: Cataldo Albano, Raffaello Bastiani, Andrea Boerio, John Carter, Marco Coppadoro, Giangi Chiesura, FotoFiore, Niels Patrick Geisselbrecht, Maxime Houyvet, Antonio Olivarez, Francesco Orsi, Antxon Otegui, Valerio Pedrani, Anna Persson.

Una, due, tre, quattro e convertibili… Non sto dando i numeri ma questo rappresenta il panorama delle tavole wave del prossimo anno. Si salvi chi può! Se durante l’arco dell’anno in corso abbiamo letto, e non solo su Funboard, diversi articoli sui benefici dei twinzer, di quando e come usare un single fin oppure quando preferire la doppia pinna e di aziende nettamente schierate da una parte o dall’altra… Ebbene nel 2010 entrano in ballo ancora più variabili, tavole wave a

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it

tre e quattro pinne, e freestyle a due. Nel 2008 molti di noi si accontentavano di una sola pinna,

AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com

cambiare il prossimo anno la propria tavola wave dovrà confrontarsi con questa realtà. Noi di

RESPONSABILE DIFFUSIONE Piero Monico • pierom@hipow.com

a fondo e capirne un po’ di più, sperando di aiutarvi a decidere quante pinne dovranno esserci

SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com

nei nostri home spot, oppure quando siete in vacanza o nella trasferta francese o sarda del

nel 2009 sono diventate essenziali due, nel 2010 ne abbiamo quattro, cosa ci aspetta per il 2011, otto pinne? Raddoppiamo di anno in anno? Beh spero proprio di no. Ad ogni modo chi vorrà Funboard abbiamo in progetto un articolo per il prossimo numero per cercare di indagare più sotto la vostra tavola dei sogni. Quella tavola wave che usate quando le condizioni sono buone week-end, quella tavola che quindi deve per forza di cose andare bene secondo le vostre

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capacità. Nel frattempo vi proponiamo su questo numero di Funboard una prima vasta panoramica sui materiali 2010, e quello che non trovate ora lo avrete sul prossimo numero. Dalla redazione di Funboard per ora e tutto, andiamo in vacanza. Io rimarrò qui sul Lago di

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Garda, con i forti, almeno spero, Peler di agosto, e pronto a partire per la Sardegna o per la Francia alla prima perturbazione atlantica… e se invece questa volta andassi in Corsica?

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO ACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Roma tel +39 0665000808 - fax +39 0665000367 www.subacme.com - subscriptions@subacme.com

Buone vacanze, e ci rivediamo ad ottobre in edicola!

Fabio I-720

MODALITA' DI PAGAMENTO C/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 Isola N/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca Sella Ag.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFT SELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367 e-mail: subscriptions@subacme.com

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

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ERRATA CORRIGE

Kitesurfing-Windsurfing-Stand Up Paddleboarding (SUP). The “Triple Crown” long distance 09. San Teodoro E-VENTO, Sardegna18, 20 settembre 2009. Dopo l’esperienza Gardesana l’evento-sfida contro il tempo si veste a festa per il grande connubio con E-Vento di San Teodoro. La festa del Surf che tutti aspettano. La grande passione per il water-boarding che da sempre caratterizza NISSAN SportAdventure ed RRD propone una rinnovata “One Hour Race” in chiave tutta “Sarda”. Ed ecco la regina delle competizioni amatoriali, da oggi non più limitata ai soli windsurfisti ma “open” per gli appassionati del kitesurf e del rivoluzionario paddlesurf, con un format tutto speciale per le 3 diverse discipline. “Triple Crown” 3 corone per 3 discipline in 1 ora da record! Un format semplice e divertente che chiama a raccolta tutti gli autentici appassionati delle gare amatoriali. L’obiettivo? Competere contro tutti gli altri riders iscritti, ma prima di tutto contro se stessi, in 1 ora di corsa estenuante sullo splendido scenario della Spiaggia de La Cinta e l’isola di Tavolara, per mettere alla prova resistenza e velocità alla ricerca del proprio record personale! Tre giorni di gara (venerdi, sabato e domenica) produrranno la classifica Overall per singola disciplina, da cui verranno estrapolate le classifiche: Donne, Uomini e Juniores. All’intenso programma di gare faranno contorno: funamboliche demo dei campioni di freestyle, musica, concerti ed animazione, Tutte le notti del week-end saranno organizzati Surf-Party musicali per… un mix esplosivo di kite windsurf e feste! Per infos: www.santeodoroevento.it; www.surfconcept.it - info@surfconcept.it tel 3358448554.

© Raffaello Bastiani

NISSAN-RRD ONE HOUR

Nel numero di luglio di Funboard abbiamo erroneamente indicato come Campione Italiano Juniores AICW 2009 Mattia Fabrizi, avendo vinto la tappa unica dell’Italian Freestyle Junior Cup, riconosciuta AICW e FIV (articolo a pagina 32-33 del numero 124). L’organizzatore della gara, Raimondo Gasperini, ha inviato in redazione l’articolo scritto da Simone Pierini poco tempo prima di andare in stampa con il numero di luglio. Nonostante questo Funboard ha deciso di pubblicare comunque il report della gara per dare una informazione tempestiva, non verificando la correttezza di alcune frasi fondamentali. Dal testo inviatoci si evidenzia palesemente che la gara ha avuto valore per l’assegnazione del titolo Juniores. Questo è completamente falso, in quanto si è svolta solamente una gara Juniores, al termine di uno stage dedicato ai ragazzini, di nessun valore per l’assegnazione del titolo di Campione Italiano. La redazione di Funboard si scusa con le parti offese, la AICW, la AIWS, tour organizer dell’unico Campionato Italiano Juniores riconosciuto dalla FIV, e ovviamente con Vittorio Mazzoca (RRD) essendo lui il vero Campione Nazionale Juniores 2009. Vittorio infatti ha vinto meritatamente la prima tappa del campionato a Porto Pollo, Beach Festival 5. Invece la seconda tappa del campionato, prevista a Talamone, non si è portata a termine per mancanza di vento (report completo a pagina 36-37 di questo numero) e quindi è stata annullata, confermando le posizioni della prima tappa in Sardegna come classifica ufficiale finale del Campionato Nazionale Juniores AICW/FIV 2009, con Vittorio Mazzoca in prima posizione e Mattia Fabrizi al secondo posto.

Vittorio Mazzocca, Campione Italiano Juniores Freestyle AICW 2009.


DROPS NEWS CONCRET WAVE THRUSTER

La tendenza del multi fins che domina nel wave ha impegnato Drops nella ricerca della soluzione migliore. Dopo numerose valutazioni si è arrivati ad una soluzione ottimale per il wave nostrano. La soluzione di Drops per il wave 2010 si chiama Concrete tri fin. Sarà disponibile in tre misure da 91, 83 e 76 litri. Questa soluzione ha permesso di ampliare il range di utilizzo dei vecchi Concrete verso un grip maggiore in curva e di una migliorata capacità di carving in surfata. Il sistema a tre pinne è stato preferito ad altre soluzioni multifin perché ha dimostrato di essere la soluzione migliore nelle onde fino a due metri e da la grande possibilità di poter utilizzare la tavola in configurazione single fin senza nessuna contro indicazione. In condizioni on shore o in condizioni di vento forte ed acqua choppata il single fin rimane insuperabile, con onda formata le pinnette laterali permettono un extra tenuta in curva generando un effetto molto simile a quello del quad fins ma con il grosso vantaggio di avere una sola pinna centrale che stabilizza la tavola sul dritto. La soluzione thruster o trifin è la più usata nel surf da onda nonostante esitano da decenni soluzioni alternative fino a 6 pinne.

SUP SUMMER BOARD La tavola perfetta per l’estate è stata inventata e non è un windsurf tradizionale! Si tratta di un SUP 12 piedi. Il più grande dei Sup Drops permette in configurazione windsurf, le sensazioni di un classico long-board abbinate alle performance di una tavola super manovrabile, tanto da far rivivere le sensazioni delle manovre freestyle old stile. In configurazione sup il 12 piedi può trasportare due persone, ed in condizioni di assoluta mancanza di vento vi permetterà di gironzolare per le baie vicine al vostro posto di villeggiatura. Quando l’onda inizia a formarsi, il divertimento è assicurato ed il 12 piedi parte velocissimo sulle più piccole onde anche se si è poco esperti nell’uso della pagaia. Con la vela in condizioni di poco vento e di onda minuscola ha dimostrato una capacità di manovra straordinaria.

KRANZ SPEED TEST

BIC JUNGLE SURF 10’10”

Che sia per scivolare su acqua piatta o per surfare onde gigantesche, il nuovo sup di casa Bic Sport, il Jungle 10’10”, permette di godere al massimo di una sensazione del tutto nuova per il surf, facile da imparare e ricco di adrenalina. Il suo shape rappresenta un eccellente compromesso di manovrabilità e stabilità, mentre il suo volume considerevole permette un take-off veloce, anche con pochissima onda. Con la sua larghezza limitata, anche il paddling è semplice, indipendentemente dalla propria corporatura o altezza. Data la versatilità della tavola e la grande richiesta pervenuta dai windsurfisti, sull’ultima versione è stato inserito un foro per fissare il piede d’albero conferendo così al Jungle Surf un assetto semplice e dinamico per chi vuole semplicemente uscire in mare e divertirsi! Un invito a provarlo. Per info: info@bicsport.it bicsportpromotion@alice.it

DROPS CONCRET WAVE THRUSTER

La linea Kranz 2010 si amplia con altre due misure più piccole. Il notevole successo riscontrato dalle due tavole Kranz slalom 85 e 75 vedrà l’ampliamento della gamma che si completerà di due nuovi Kranz da vento forte. Giorgio Giorgi sta testando le tavole in Sardegna con risultati eccellenti. Nelle prove comparative i Kranz risultano vincenti grazie ad una costruzione più leggera e rigida ed ad uno shape super curato in ogni dettaglio. In questi test di velocità è emerso che in particolare il Kranz 75 è talmente facile da poter essere considerato una eccellente tavola per il freeride veloce. Grazie alla sua straordinaria capacità di manovra e alla facilità di conduzione permette un utilizzo anche da freerider avanzati. Il prezzo di soli 1050 euro rende le tavola particolarmente appetibile per le planate estive. Info: www.drops.net

IL 2010 SI AVVICINA E la Challenger Sails di Senigallia non si fa trovare impreparata. Ecco a voi in anteprima le foto della nuova vela freestyle della Challengersails. La vela è stata fortemente voluta e sviluppata da Cesare Cantagalli e Federico Radicioni che ha curato la parte tecnica. Claudio Badiali, velaio Challenger me ne ha consegnate due: la New G 4 stecche e la Free G 6.2 5 stecche, che vedete in azione nelle acque del lago di Bracciano. Nell’attesa di poter ricevere le vele definitive non mi resta che darvi appuntamento alla prossima news… che non tarderà ad arrivare credetemi, Challengersails è sempre in movimento. Scritto, da Roberto Da Costa, foto Centro surf Bracciano rider Roberto Da Costa.

JUNGLE SURF 10’10’’ Lunghezza: 330 cm Larghezza: 72 cm Volume: 175 lt Peso: 15,5 kg Costruzione: AST (Advenced Sandwich Technology)


FRANCISCO PORCELLA CON AL360

YOUNG SURFESTIVAL BY VASCO RENNA

Dal 12 al 13 settembre all’interno del Surfestival, che avrà luogo dal 11 al 13 settembre a Torbole presso il parco Pavese, Vasco Renna e il Circolo Surf Torbole organizzano la prima edizione dello Young Surfestival. Si tratta di due giorni dedicati ai bambini dagli 8 ai 14 anni caratterizzati dai seguenti appuntamenti per i giovani surfisti: • corsi test gratuiti di windsurf per tutti i bambini; • organizzazione regata per advanced per coloro surfano con tavole senza deriva; • organizzazione regata per beginner per coloro che surfano con tavole con deriva; • test e presentazione di tutti i materiali Kids board e Kids riggs presenti sul mercato e adatti ai giovani atleti. I materiali verranno analizzati evidenziandone caratteristiche tecniche e performance, verranno provati in acqua e per ciascuno verrà stilata una scheda di analisi delle peculiarità e caratteristiche con giudizio finale. • Check level gratuito per tutti i bambini già surfisti con stesura di specifici profili con indicazione di capacità acquisite obiettivi da raggiungere e programmi da realizzare. Tutti i giovanissimi surfisti e i loro genitori sono invitati per due giorni di grande divertimento. Per info: Vasco Renna Professional Surf Center Parco Pavese 1, 38069 Torbole sul Garda (Tn) tel. 0039 0464 505993 - fax. 0039 0464 506254 skype: vascorenna info@vascorenna.com - www.vascorenna.com

Francisco Porcella entra nel Team Al360. Dopo essersi dimostrato senza ombra di dubbio il più forte waver nazionale, vincendo con superiorità netta il contest wave Capo del Capo, Francisco è tornato nel suo home spot: Hookipa. Ma questa volta oltre al trofeo ha portato con se i nuovi boma Al360 che da ora in poi saranno le sue nuovi armi per aggredire i lip più impegnativi di Maui e in giro per il mondo. Al360 è orgogliosa di avere nel suo team un nuovo talento del calibro di Francisco. Francisco Porcella.

BOMA ALUMONO BY AL360 E3 alu mono è un boma con un prezzo a portata di tutti gli appassionati di windsurf, che desiderano un prodotto di alto livello, ma per un uso amatoriale, il boma viene costruito in lega 6082, completamente anodizzato contro l’ossidazione salina, diametro dei tubi 29, i tubi del boma e del terminale sono costruiti in un solo pezzo monocoque. E3 AluMono utilizza le stesse curve del boma di fascia alta E3 carbon, i tubi del boma sono rivestiti in soft grip dual density per una migliore presa, con una vasta gamma di colori con la possibilità di essere personalizzati. Culatta e maniglia sono realizzati in nylon con 20% di elastomero, tutte le parti in nylon sono le stesse utilizzate per ogni modello di boma della nostra gamma, dalla fascia Alu a quella Carbon compresa slalom e race, quindi garantiscono grande affidabilità e resistenza. Per info: www.al360.it/windsurf


FUNonBOARD CAMP: 7 GIORNI DI DIVERTIMENTO!

SMITH E PROTEST SPONSOR FASCHION PER IL SURFSEGNANA

Si è tenuto dal 27/06/2009 al 03/07/2009 la prima edizione annuale dello Special Camp FUNonBOARD organizzato da SurfSegnana per i giovani amanti del windsurf. Undici sono gli under 14 che hanno deciso di vivere questa esperienza all'insegna dello sport e del divertimento. La combriccola ha fatto base allo Junior Club SurfSegnana, per quel che riguarda le attività giornaliere, e all'Albergo Bella Riva per i pernottamenti e le cene. Durante i sette giorni gli undici partecipanti sono stati impegnati su molti fronti. Il programma, infatti, prevedeva sveglia e colazione entro le 8.00, per poter frequentare le lezioni di windsurf mattutine, pranzo verso le 13.00 e poi attività ludiche, sportive e culturali tutti i pomeriggi... SurfSegnana ha messo a disposizione dei windsurfisti in erba una bicicletta con cui spostarsi per le piste ciclabili ed andare a visitare Arco ed il Museo di Riva del Garda, a provare l'emozione dell'arrampicata sportiva o a mangiare un gelato la sera nel centro di Torbole, il tutto sotto l'occhio vigile degli animatori dello staff. Ovviamente non poteva mancare la giornata a Gardaland dove grandi e piccini si sono divisi lanciandosi senza timori sulle giostre più estreme e godendosi le molteplici attrazioni del parco divertimenti. Giorno dopo giorno, lezione dopo lezione i giovani surfisti hanno visto crescere la loro abilità e la passione per questo fantastico sport. Alla fine la settimana è volata e tutti i piccoli partecipenti sono tornati alle loro città con un ricordo indelebile del Lago di Garda e con la promessa di ritrovarsi l'anno prossimo assieme a nuovi amici... Cosa aspettate?!?! Contattate la segreteria SurfSegnana allo 0464.505963 o scrivete a info@surfsegnana.it.

Per la 30° stagione del SurfSegnana il marchio di abbigliamento Protest ha scelto di legare la sua immagine al più famoso surf center di Torbole. Per quest’anno infatti Protest vestirà con i suoi capi d’abbigliamento l’intero ufficio del SurfSegnana. La collaborazione è nata anche grazie al prezioso supporto del surf shop Shaka di Torbole, rivenditore autorizzato Protest. Continua invece la collaborazione tra il team SurfSegnana e il prestigioso marchio di occhiali da sole Smith. Anche quest’anno, infatti, tutto lo staff del noto network windsurfistico, Pierwindsurf incluso, si proteggerà da vento e sole con i fantastici occhiali della gamma 2009, ancora più trend e faschion. Presso i sette centri SurfSegnana sul Lago di Garda sarà quindi possibile vedere sfilare i modelli più cool e le ultime novità Smith. Info: SurfSegnana, tel. 0464.505963, fax. 0464.505498, e-mail: info@surfsegnana.it, web: www.surfsegnana.it; per Smith: www.smithoptics.com

Altre informazioni sul sito www.surfsegnana.it


BORANUCLEARE.IT Per la prima volta il Friuli Venezia Giulia ha ospitato i campionati nazionali universitari di windsurf. La manifestazione si è svolta a Lignano dal 23 al 30 maggio con lo scopo di promuovere i valori dello sport tra il maggiore numero di ragazzi possibile. Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di ragazzi impegnati in 25 diverse discipline sportive e per la prima volta era presente anche il windsurf grazie alla collaborazione tra il CUS di Udine e la Community Internet di Boranuclere.it. Partita come un piccolo sito internet nel lontano 1997, anno dopo anno, lo staff di BoraNucleare è cresciuto con mille iniziative e nuove idee, fino a diventare uno punto di riferimento per oltre 800 persone che sulle pagine del portale trovano prove di materiali, servizi anemometrici, reports sulle condizioni del vento, previsioni meteo, proposte di viaggi, consigli di esperti, un forum sempre interessante, ma soprattutto un outlet dove tutti gli utenti vengono messi a contatto con produttori, distributori e negozi, alla ricerca delle offerte migliori (www.boranucleare.it). Con sapiente impegno Boranucleare è riuscita a inserire per la prima volta nella storia dei campionati nazionali universitari il windsurf, riuscendo a presentare a tutti, compreso coloro che non ne avevano quasi mai sentito parlare, la bellezza del windsurf stesso ma soprattutto lo spirito, la passione e le capacità del nostro sport. L’attrezzatura era inderogabilmente uguale per tutti. A ciascun partecipante sono stati forniti gratuitamente una tavola Bic Techno 293, che viene attualmente utilizzata come tavola da regata per le classi juniores ed una Challenger Sails Unico da 6 mq., un boma AL360 ergal e un albero ChallengerSails 100% carbon. Chi è boranucleare.it? Bora Nucleare, la bora davvero molto forte, questa è la genesi della nostra idea. Il vento che ci inebria di passione, che ci spinge a muoverci alla sua ricerca, che ci fa trovare le energie dopo le giornate pesanti passate a lavorare o studiare. Energia pura che solo il vento sa darci, che solo una planata ci fornisce in ricarica. Boranucleare.it è nata quasi per caso, dalla passione del suo webmaster Fabio De Agostini, che nel lontano 1997 ha costruito le prime pagine web che parlavano di windsurf in Italia. Da subito boranucleare.it ha ricevuto moltissime attenzioni e il numero di appassionati che spesso facevano capolino per trovare l'ultimo commento sulla nuova attrezzatura o le informazioni che desideravano sullo sport che volevano visitare, è cresciuto in maniera esponenziale fino ad arrivare a valori di tutto rispetto nel panorama web italiano. Giorno dopo giorno e anno dopo anno, il sito si è rifatto il trucco, passando a diventare un portale e infine una community web 2.0 che mette al centro gli utenti windsurfisti kiters e velisti e non un ristretto gruppo di persone che decidono i contenuti. Con il web 2.0 Boranucleare.it permette a tutti di esprimersi, di scrivere se una cosa piace o meno, di confutare una tesi, di aggiungere i propri commenti, di allegare un documento che spieghi meglio il testo: un luogo quindi aperto a tutti, dove ognuno di noi può dire la sua e nel rispetto dell'altro, spiegarsi. 10 collaboratori, promoter, un o staff sempre in attività, un servizio di outlet online, un dialogo sempre più fitto con produttori e atleti, questa è boranucleare.it Boranucleare.it ogni giorno lavora sodo per aumentare i servizi che gli utenti possono trovare nelle pagine del sito: ecco quindi che navigandoci sopra si può trovare informazioni sull'attrezzatura, sui venti, sul meteo, sui luoghi, sui modi, sulle opportunità di risparmiare trovando sempre la qualità, e tanto altro ancora. Noi dello staff di boranucleare.it saremmo orgogliosi se tu volessi essere uno dei nostri: vieni a trovarci. www.boranucleare.it


ANTOINE ALBEAU FRA 192

GENERATION V – SET TO WIN

SLALOM 54 | 60 | 68 | 76 | 82 PRO EDITION LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO 54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg 60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg 68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg 76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg 82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.

ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata una decisione molto importante ed è per questo che ho testato accuratamente la 5° generazione delle tavole slalom e devo affermare che sono entusiasta. Planano veramente con anticipo, accelerano super veloci e sono facili da controllare. Con queste tavole JP sono pronto per il 2009 e non vedo l'ora di partire con la nuova stagione!”

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PICS: JÉRÔME HOUYVET

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LUGLIO 2009 Sto letteralmente impazzendo qui a Maui. C’è finalmente vento e la maggior parte dei miei amichetti se ne sta andando in giro per il mondo a divertirsi mentre io sono ancora qui che faccio riabilitazione per far tornare le mie gambe in forma. È stato un bel travaglio ma almeno adesso sto migliorando ma non sono ancora pronto per tornare in acqua! Minimo ancora un paio di settimane e poi posso cominciare a farci un pensierino! TESTO DI Matt Pritchard • FOTO DI John Carter/PWA L’estate è da sempre il periodo di guerra. Questa era la mia mentalità quando facevo le gare in ogni momento. Ci allenavamo per Gran Canaria come se dovessimo andare in guerra! Ho notato una gran spinta dalla rinnovata scena slalom del PWA, e sembra che un sacco di ragazzi abbiano fatto i lori compiti estivi ed abbiano imparato un sacco di trucchetti. Per un po’ c’erano sempre gli stessi ragazzi in cima nei primi 10, ma sembra che ora la situazione stia cambiando sensibilmente… E penso sia bello da vedere. Sicuramente Antoine è ancora il re della scena ma, adesso, anche Kev/Ross/Micah/Finian/Bjorn, gli si stanno avvicinando, anche perchè è da talmente tanto che fanno gare che ormai gli risulta davvero facile! Bhè non proprio. Ne ho parlato con Kev e mi ha detto che la situazione ai vertici si sta facendo davvero rovente. Sempre più ragazzi stanno diventando più veloci e più aggressivi. Penso che il fatto che non ci siano regole sia ottimo per la disciplina dello slalom. Devi proteggerti da quei pazzi furiosi fuori controllo, ma se vuoi tirar giù qualcuno, puoi. Cadere però non aiuta proprio nessuno e sembra che i ragazzi se ne stiano rendendo conto. Sono stato contento di vedere mio fratello combattere per la vittoria a Gran Canaria. È stato un periodo un po’ brutto ed aveva bisogno di un risultato importante che gli tirasse su il morale. Ross ha la costanza per poter imparare ancora tanto e sta già facendo delle ottime performance sia col vento forte che col vento leggero! Cyril Muss sta anche lui aumentando il passo. Da quando è passato a Starboard ha una marcia in più. Antoine sarebbe velocissimo anche sulla porta di una stalla grazie alla sua potenza e dimensione. Che dire di Josh Angulo? Penso sia, nella

mia testa, la più grande delusione, dovrebbe esser in lotta per i primi 3 posti ogni volta. È grande e grosso e sa come correre. Ha cambiato lo shape delle sue tavole e questo deve averlo penalizzato… Sono davvero sorpreso che non se ne sia reso conto! Peter Volwater invece è in una botte di ferro. È sempre stato un ottimo atleta. Bjorn sul suo nuovo materiale sembra vada abbastanza nella media, ma non sono particolarmente impressionato dalla sua performance. Sono sorpreso che continui ad andare nonostante venga battuto quasi sempre. Per quanto riguarda i giovani rippers delle onde, cosa dire di Philp Koster se non: impressionante! Un ottimo risultato davvero riuscire a vincere la double a GC. In una parola: talento! È bello vedere una persona così giovane e fresca in cima. Mi è sempre piaciuto lo stile di Victor e sembra che anche Philip lo abbia studiato attentamente ed abbia superato il maestro, manovre fluide e salti stellari e controllati al millimetro. Per qualche ragione ero convinto che Ricardo avrebbe vinto l’evento wave a Gran Canaria. Fa un surf di livello così alto che stento a credere che non abbia ancora vinto! Sicuramente poi non possiamo escludere Kauli, ormai è un veterano con anni di esperienza e sarà sicuramente uno dei pretendenti principali al titolo. Anche altri ragazzi come Alex Mussolini e Thomas Traversa hanno fatto manovre e salti davvero interessanti ma non con sufficiente costanza per vincere. Per quello che riguarda il titolo overall, dipende molto da quali eventi si riusciranno a fare. Per ora la situazione è a dir poco critica, ma non si sa mai. Due eventi wave sono ormai finiti e non si può mai sapere cosa possa succedere a Sylt? Di solito noi ci sediamo tutto il giorno a bere cioccolata


calda mentre guardiamo i ragazzi del race che continuano ad andare avanti ed sud a Tahiti e potrebbe essere nel tubo più grosso della sua vita proprio mentre indietro. Speriamo che nel futuro ci sarà qualche altra location con condizioni sto scrivendo queste righe… sono sicuro che vedremo numerose foto bellissime down the line sul nostro futuro calendario di gare! quando tornerà alla base! Per il resto non ci sono altre novità questo mese… I ragazzi del Freestyle sono tutti partiti per un po’ ed ormai sono irraggiungibili. Continuate a seguirmi e divertitevi in acqua! Le manovre che chiudono mi fanno semplicemente impressione. Non riesco a Ciao Italia! stargli dietro neanche sulla carta o quando me le spiegano! C’è un sacco di Matt energia dalle nuove generazioni di Thomas Traversa in un incredibilmente alto ed giovani rider che stanno cominciando esitato Forward a Pozo! a spingere lo sport sempre più avanti. Lanzarote è stato davvero uno spettacolo. Dovete per forza guardare il video per capire quello che intendo sul sito del PWA perché non riesco neanche a spiegare metà delle cose che fanno!!! Sembra che Gollito sia l’uomo da battere al momento ma sicuramente subirà parecchia pressione da parte di Kiri a Fuerte, occhi puntati e vediamo cosa succederà! Levi e la sua crew si stavano annoiando qui a Maui. Hanno deciso di andare sulla west coast della California per surfarsi le mareggiate meridionali ed evitare di impazzire. A Maui il vento non manca assolutamente ma le onde sono scomparse, abbastanza normale per questo periodo dell’anno ma dopo un inverno e primavera così disastrosi, ci siamo stufati! Polakow si è messo ad inseguire le enormi mareggiate da


Evi in Table Top a Pozo.

Dove sei cresciuta? Al nord di Atene. La mia casa dista circa 35 km dal centro della città, vicina abbastanza per raggiungere rapidamente Università e lavoro e lontana a sufficienza per vivere immersa nella natura invece che nella pazzia della metropoli. Sono stata molto fortunata di crescere qui. Come hai scoperto il windsurf? Ho cominciato a fare windsurf per caso quando avevo 21 anni. Da piccola praticavo tanti sport, li ho provati quasi tutti: anche il calcio! Mi è sempre piaciuta l’acqua, ho praticato per anni il nuoto ma non sono stata fortunata con la spiaggia: ho avuto sino ai 20 anni una forte allergia al sole, così potevo espormi solo nelle ore meno calde per evitare bruttissime scottature. Una volta passata questa allergia ho deciso di cominciare a fare windsurf, senza essere spronata da amici e senza conoscere qualcosa in particolare di questo sport. Volevo solo qualcosa di estremo e così sono andata a prendere la mia prima lezione. Ho sempre dato il 100% negli sport, così è stato anche con il windsurf ed ho imparato molto rapidamente. Come hai deciso di provare a diventare una professionista del windsurf? Mi piace sempre dare il meglio di me nelle cose che faccio, e gli obiettivi che mi prefiggo sono sempre alti. Con il windsurf andavo sempre meglio e meglio, sapevo cosa stava succedendo nel PWA tour, ma non ero sicura di voler provare. Poi nel 2006 ho partecipato al Moreno camp in Tenerife e li mi sono accorta di avere il livello per poter dare il via alla mia carriera; così, un mese più tardi ho partecipato al mio primo contest PWA. Le onde ti sono piaciute dall’inizio? Si mi piace davvero tantissimo saltare, è la prima cosa che ha catturato la mia attenzione da quando ho iniziato. Ho cominciato a far windsurf nell’agosto 2002 e un mese dopo ho preso la mia attrezzatura e sono andata ad Atene, il più affollato wave spot, così potevo uscire con gente più brava di me. Stavo ancora imparando con un 97 22


Evi in Push Loop, una delle sue manovre preferite.

litri, potevo a malapena fare la partenza dall’acqua e con serie difficoltà nelle strambate. È stato molto difficile all’inizio, ma ho fatto progressi molto velocemente. Saltare per me è il massimo: adoro l’adrenalina che si prova. Mi piace anche cavalcare le onde, ma in Grecia non ce ne sono molte per questo mi alleno soprattutto nei salti. Come sei arrivata alla tua prima rotazione? Mi piace spingermi sempre oltre altrimenti non mi sento appagata. Volevo provare il Forward ma la sola idea di non averne il coraggio mi faceva troppo arrabbiare. Non capivo la rotazione e non avevo la minima idea di come poterlo provare. La mia mente era bloccata. Poi ho visto il video di Remko de Weerd, nel dvd “7 soons of freestyle”, in cui lui spiegava passo per passo come fare un Forward. Così ho trascorso una giornata a cercare di capire come funzionasse la rotazione della vela. Ho cominciato a tirare la mano dietro sempre più forte e velocemente. Non ero troppo sicura su come farlo, ma ho fatto due bordi è poi mi sono detta: “È ora!”. Mi sono assicurata che i piedi fossero ben saldi nelle straps, poi ho puntato il primo chop, saltato e tirato bene bene la mia mano e la gamba dietro. Così ho girato completamente atterrando sulla schiena! Penso di averne provati almeno 20 quel giorno… Dopo quella volta non ho più guardato tanto come fare il movimento: ho cominciato a sentirlo molto di più senza aver più bisogno di aver chiaro in testa il movimento prima di farlo, lo provo e basta! So che hai l’abitudine di trascorrere lunghi periodi in Sud Africa. È per te un buon spot per apprendere il wave e i salti? Non ho proprio trascorso molto tempo in Sud Africa: solo 20 giorni nel gennaio 2007 ed un mese a febbraio 2008, non è nemmeno la metà del tempo che gli altri rider trascorrono lì per allenarsi. Ma si comunque è per me un ottimo posto sia per saltare che per surfare: c’è quasi sempre uno spot almeno che funziona, e c’è la possibilità di surfare in condizioni diverse, con più o meno vento, onde grandi o più piccole. Per me è speciale perché si possono surfare onde grosse, cosa impossibile in Grecia! Alcuni spot sono davvero pericolosi e mettono a prova la tua resistenza psicologica! Sino ad ora qual è lo spot più bello che hai surfato? Credo sia Big Bay, in South Africa. È il miglior beach break con belle onde per saltare. Le rampe sono davvero ripide così che ti sparano in aria in modo esagerato, è incredibile! Non è così facile provare manovre nuove in quello spot, quando è grosso se sbagli sei seriamente punito, quando hai un timing sbagliato le onde quasi ti sbattono sino al fondale. Ma mi sono anche divertita molto li. Cosa significano le onde per te? Onde… Per me windsurf vuol dire onde. Sono loro che mi danno forti motivazioni, mi trasmettono adrenalina, mi trasmettono uno scopo, e sento di essere nel mio elemento quando sono là fuori. Quando è piatto dopo 20 minuti sono già annoiata, quando ci sono onde potrei stare in acqua tanto quanto il mio corpo me lo permette. Potrei stare fuori tutto il giorno a provare manovre che la mia mente non è mai stanca… Solo il mio corpo arriva a non poterne più ad un certo punto. Senza cosa non potresti vivere? Per certo non potrei fare a meno del windsurf e dei miei più cari amici. Anche la mia famiglia è davvero molto importante per me. Non mi piacerebbe nemmeno vivere senza musica e senza il mio computer. Tra i pro del windsurf, qualcuno in particolare ha significato molto per te e perchè? Iballa Moreno è per me molto speciale. Dal mio esordio nel 2006 mi ha seguita ed aiutata moltissimo durante tutto il corso del Tour. Mi ha davvero mostrato come si fa, era una specie di “mamma” per me, ed anche la mia più cara amica. Abbiamo avuto momenti speciali ed unici insieme, tra i migliori mai avuti sino ad ora, in cui abbiamo

riso tantissimo. Anche Laure Treboux è speciale, abbiamo trascorso insieme i due ultimi Tour, è una ragazza molto divertente e alla mano, ma allo stesso tempo comprensiva ed intelligente. Il suo carattere è molto compatibile con il mio. Qualche rimpianto sino ad ora riguardo le tue decisioni di vita? Ma, non proprio…Forse se ci penso bene, l’unico rimpianto è di non aver iniziato prima, ho cominciato a 21 anni quando stavo già studiando all’Università. Sono sicura che avrei avuto molto più tempo per viaggiare se avessi iniziato qualche anno prima. Ora ho come la sensazione di non fare mai abbastanza windsurf… Voglio sempre di più. Qual è l’ostacolo più grande incontrato sino ad ora? Nel windsurf, è stato dover vivere con i miei genitori che disapprovano questo sport e il forte sentimento che provo per esso, i miei allenamenti e la mia decisione di seguire il Tour. Ho terminato gli studi di Economia, con voti eccellenti, i miei genitori sono convinti sia più saggio seguire uno stile di vita con lavoro normale di 5-9 ore al giorno, non possono accettare il fatto che io ami così tanto questo sport da farne parte attiva della mia vita. Non è troppo facile vivere in Grecia (non ottima per allenarti seriamente) ed avere a lato i tuoi genitori che disapprovano le tue scelte. Qualche suggerimento a debuttanti dei salti? Quali sono i primi passi da compiere per prendere confidenza? Per me, la cosa più importante è di non smettere mai di provare e mai perdere l’entusiasmo per quello che si sta facendo. Il primo passo per provare un salto è di comprendere il movimento, analizzarlo bene, per poi provarlo lentamente in acqua con lo scopo di capire come funziona. Aiuta tantissimo anche ricevere consigli e piccoli trucchi da windsurfisti più esperti che già chiudono la manovra. Si fanno enormi progressi poi, se si ha qualcuno che ti filma in azione e poi corregge i tuoi errori. Andare piano, pensare bene a ciò che si sta facendo e correggere i propri errori. Qualche sogno nel cassetto? Talmente tanti che non li elenco nemmeno! Quello più grande è di poter viaggiare il più possibile scoprendo wave spot nuovi con i miei amici, per tutto il resto della mia vita!!!

IL PUSH LOOP BY EVI TSAPE Il Pushloop è una manovra inventata negli anni 80. Dietro la sua creazione il capo del windsurf Robby Naish, il cui scopo a quei tempi era di chiudere rotazioni all’indietro twistate nell’aria. Con questa rotazione principalmente si gira il corpo sopra la vela, ed il nome “push- loop” risiede nel fatto che per chiudere la manovra bisogna spingere con la mano dietro, per passare attraverso “l’occhio” del vento. Paragonato al Backloop, il Push consiste in un modo differente di ruotare rispetto la direzione del vento. Mentre nel Back la balumina passa nel vento nel mezzo della manovra, nel Push questo accade subito all’inizio. La rotazione è molto più rapida, il rider si trova con la vela aperta ad effettuare un atterraggio molto più lento e dolce rispetto al Back Loop. STEP BY STEP 1) Assicuratevi di avere abbastanza velocità e vento nella vostra vela, per chiudere il Push dovete avere pressione sulla mano dietro. Scegliete una rampa ripida per salire il più verticale possibile. Non stringete troppo il vento prima di staccare: andreste in Overotazione! 2) Colpendo l’onda salite verticali. Da quando avete staccato completamente dalla rampa mantenete il vostro peso indietro, allo stesso tempo spingete la vela verso l’alto. 3) Braccia: il braccio dietro spinge la vela contro vento a inizio rotazione. Il braccio anteriore tira la vela vicino al corpo. Gambe: mantenetele piegatissime con le ginocchia che seguono la vostra mano posteriore. Dopo il take off provate a portare le 23


Surf o windsurfing: windsurf Freestyle o wave: wave Mure a destra o sinistra: sinistra Tavola e vela preferite: 63lt Fanatic NewWave, 3.6m2 NeilPryde Zone Cibo preferito: mangiare carne ed insalata e yogurt greco per dessert Un “must” per il tuo compagno: To be in the same “flow” & to be able to understand me! Musica preferita: Non ne ho una in particolare, dipende dal momento, mi piace un po’ di tutto. Libro preferito: Pigmalione di S.G. Bernard Film preferito: tanti, ma l’ultimo che mi è piaciuto è “Il caso curioso di Benjamin Button” Idioma preferito: spagnolo Rider preferito: Victor Fernandez per i suoi salti e Kauli Seadi per le sue surfate Hobbies: andare in palestra, snowboard, bicicletta, leggere, cinema, trascorrere tempo con gli amici. Movimento artistico preferito: realismo Sponsor: Brunotti, Neil Pryde, Fanatic and West wetsuits

Evi nel suo home spot di Atene.

vostre gambe sopra la testa, quasi a cercare di calciare il piede d’albero con le vostre ginocchia. Come andate verso il vento subito dopo il take off, ruotate la testa verso le spalle e cercate di guardare il top dell’albero. La tavola continuerà a girare con la tendenza della poppa ad andare più alta della prua. Continuate a tirare le gambe verso di voi e verso la vostra testa e al tempo stesso spingete sempre la vela con le braccia. 4) Quando siete a metà della rotazione la vostra testa continua a guardare al top della vela, è sempre avanti e guida la vostra rotazione. Cercate di ruotare al massimo la testa e cercare con lo sguardo il vostro atterraggio. Questo è di enorme aiuto anche per effettuare l’angolo perfetto di rotazione. 5) Se avete abbastanza tempo per continuare a ruotare, vi troverete posizionati sopra la vostra vela. A questo punto dovete continuare a spingere la vela per portarla nella posizione corretta. Continuate a fissare con lo sguardo il punto del vostro atterraggio, ed allungate progressivamente il vostro braccio, così da mettere in posizione corretta la vela. 6) Ora la vela è dritta, e voi dovete prepararvi solo all’atterraggio. Tirate dolcemente la vostra mano posteriore, per sentire vento nella vela e fermare la rotazione. Non dimenticate di distendere bene la gambe in modo da attutire l’impatto di atterraggio. 7) Come atterrate, piegate bene le vostre ginocchia, per assorbire la pressione che si esercita sui vostri piedi e tavola. SUGGERIMENTI: • Non stringere troppo di bolina durante il take off. • Sia la testa che le spalle devono essere girate non appena staccate dall’onda. • Cominciate la rotazione prima di smettere di salire e spingete le vostre gambe fino ad averle più alte della vostra testa, allo stesso tempo guardate la cima dell’albero. • Non spingete troppo la vela come nel Goiter, piuttosto fatevi un po’ tirare da essa. • Pensate all’onda come ad una vera e propria rampa per fare un salto all’indietro. • Se non doveste avere sufficiente velocità e potenza e finiste sulla vela tenete le braccia distese e dure così da non atterrare dritti sul boma.


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Antxon Otaegui, doppio Forward... Wave o freestyle?!?

Kiri Thode in Air Funnel One Hand, una delle nuove power moves.

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Il vero show però è cominciato dal secondo giorno in poi, quando sia vento che onde hanno cominciato ad entrare con più decisione. Lo stesso profondo cambiamento che ha sconvolto l’acqua piatta dello spot canario, ha motivato tutti gli atleti iscritti, facendo aumentare drasticamente il livello delle batterie, quasi quanto l’altezza dei tricks che si chiudevano. Appena il vento è aumentato, tutte le manovre tecniche sono cadute nel dimenticatoio ed una nuova generazione di manovre ha cominciato a regnare incontrastata: le Power Moves! Questa nuova categoria di assassine da competizione comprende la già conosciuta Burner, e la più recente Kono, ma la sua rappresentante principale è sicuramente l’AirFunnel one hand, il cui nome in codice è Chopper. Non dimentichiamoci poi delle barre di un albero che passavano come tir in mezzo al campo di regata e, mixando il tutto con 30 nodi di vento, lo show è assicurato. Mentre le bandiere in spiaggia venivano fatte a brandelli dalle violente raffiche, l’acqua turchese si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia che è stato infuocato per 5 giorni e tre interi rounds di double elimination. Più forte è il vento, più le manovre diventano radicali ed alte ed anche pericolose. Aggiungiamo ancora un po’di pressione in competizione ed ecco che tutti ora hanno una mentalità “O la va, o la spacca”. Il primo a pagarne il prezzo infatti è il forte rider francese Antony Ruenes, che dopo aver fatto le sue tipiche Shaka a 5m d’altezza, spezza in un colpo sia albero che tavola in un atterraggio da una troppo obesa, che sembrava più un Backloop. Il suo compatriota, Nicolas Akgazciyan, dopo un’ottima performance se l’è vista molto più brutta, rompendosi l’alluce del piede e slogandosi caviglia e ginocchio all’atterraggio, troppo piatto, di un Pushloop Tabletop. Eh sì... Avete capito bene. Si chiamerà anche freestyle, ma ormai l’era delle Backwind Jybe è passata da un pezzo. Pushloop, Backloop, Airchachoo, Burner, Chopper e Misty Flip in planata... Solo alcune delle manovre che stanno animando questo nuovo movimento del power freestyle, che prende il sopravvento più totale in spot in cui si può combinare anche molti aspetti del wave. Lanzarote e Fuerteventura sono l’esempio perfetto di questi spot. Vento molto forte, onde side-on e condizioni generali davvero hardcore, che permettono di volare in Pushloop e poi chiudere una Chopper scendendo l’onda al rientro. Uno dei rider che è riuscito a sfruttare meglio le condizioni, a casa sua, è stato proprio Antxon Otaegui, che chiudeva puntualmente Pushloop, Airchacho e doppi Forward in ogni sua singola batteria, arrivando fino in finale senza grossi problemi e battendo anche rider come l’ex campione del mondo Marcilio Browne. I fratelli della Bonaire Gang, Tonky e Taty Frans hanno saputo muoversi come solo loro sanno, combinando Backloop e Forward stellari con Shoveit into Spock da panico al rientro sull’onda che gli tubava alle spalle. Peccato che poi siano sempre andati l’uno contro l’altro e Taty ha sempre avuto la peggio. Un rider in particolare però, non uno a caso peraltro, ha saputo trovare l’equilibrio perfetto e sembrava parlasse direttamente con Eolo e Poseidone. Gollito Estredo ha semplicemente dominato durante tutto l’evento, vincendo due double di fila e perdendo per la prima volta in finale contro Kiri, dopo aver però superato 11 batterie di fila per rimediare alla dormita della mattina stessa, che gli ha fatto perdere la sua heat, facendolo uscire al primo turno. Kiri non è stato da meno ma ha sicuramente una marcia in meno rispetto a Gollito per quanto riguarda i salti. Entrambi hanno chiuso combinazioni devastanti quasi basate esclusivamente sulle ultime power moves, come Puneta into Burner (Gollito) oppure Kulo into Spock (Kiri), o ancora doppia Spock into Kono e tripla Spock, sempre di Kiri. Gollito però ha visto tutte le manovre del suo rivale a testa in giù e da 6m più in alto. Pushloop Tabletop, Backloop, Shake immense, Burner, Airfunnel e la sua arma decisiva: l’Airchachoo one hand.

Gollito in Back Loop, i suoi eccellenti salti gli hanno permesso di vincere facilmente la prima tappa PWA freestyle di Lanzarote.

Quest’ultima è semplicemente contro le leggi delle fisica e della gravità. Eppure l’attuale campione del mondo, ne chiudeva una a batteria senza battere ciglio ed in planata piena… Senza nemmeno bagnarsi le caviglie ne tanto meno spezzare in due la tavola. Non c’è quindi da sorprendersi che il giovane venezuelano abbia dominato ancora una volta, anche perchè queste condizioni sono esattamente come la sua personalità: imprevedibili e burrascose. L’avvento di una nuova era nel freestyle è ormai alle porte, l’era in cui i confini tra manovre puramente wave e puramente freestyle diventano sempre meno marcati ed il tutto diventa sempre più radicale ad aereo, seguendo alla lettera il motto: “Go Big or Go Home”. Le manovre ipertecniche vengono sfoderate solo quando il vento è troppo leggero per passare più tempo fuori dall’acqua che sull’acqua. D’ora in poi non guarderete più le manovre a livello dell’acqua, anche se piattissima... Ma 1 metro sopra, sfruttando esclusivamente la spinta della vela controvento per farsi sbalzare via e letteralmente sollevare di peso. Dalla prima tappa PWA di Lanzarote è tutto,ci vediamo al prossimo lancio!

MINI GARDA GOSSIP • Restando in tema di manovre aeree,ho appena finito il mio video per la mia canzone “Burners ‘n’ Choppers” che ho uploadato su youtube, che verte appunto su questi due pilastri delle power moves moderne, sempre riprese nei meandri del 464, come la sequenza della della Chopper (che potete vedere nella FAQ) ripresa a Navene con un Peler un po’storto. • I lavori in galleria sulla gardesana occidentale sono quasi finiti e finalmente non c’è più pericolo di incastrarsi nelle simpatiche sporgenze rocciose. • Il donwinder da Campione al Prà non ha avuto successo a causa del peler marcio, che ha assistito con la sua presenza indesiderata anche la seconda tappa del circuito CIWF a Malcesine. La gara poi si è svolta in Conca con vento rafficato sui 12 nodi ed è stato completato una single coi denti. • Per ora è tutto! Ora dormo che tra 4 ore ho il volo per fuerte! 464 on My B@cK

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In the name of windsurfing. Ovvero cosa sta succedendo al mondo delle regate slalom – e non – in Italia. La cronaca, prima di tutto. Si è concluso da qualche settimana l’evento slalom più importante dell’anno in Italia, il Campionato Nazionale Slalom Assoluto (unica tappa). Alberto Menegatti si è confermato il più forte atleta della disciplina conquistando a mani basse, per il secondo anno di fila, il titolo di campione nazionale. Gli facciamo i nostri migliori complimenti, se li meritata: è un ragazzo determinato e corretto che non manca mai di dimostrare sul campo il proprio valore e il proprio fair play. Dietro di lui Marco Begalli e Andrea Rosati, l’uno grande veterano e specialista dello slalom, l’altro polivalente talento del windsurf italiano che sa vendere cara la pelle sempre e comunque, che si tratti di wave, freestyle o slalom. Beh, fin qui niente di strano, direte voi. I valori sono stati rispettati: i tre gradini del podio occupati dai tre atleti attualmente da battere nel panorama slalom italiano. Tutto pacifico, insomma. Beh, non proprio, direi. Per dirla tutta, sono in molti a non ritenere degna del nome di campionato nazionale una gara come quella di Pellaro. E non si tratta solo delle solite faziose polemiche di chi non è riuscito a fare risultati. Al termine di ogni gara – solitamente – c’è chi è soddisfatto e chi è incazzato. Questa Andrea Ferin.

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volta è andata diversamente. Eravamo tutti incazzati, senza distinzione alcuna: dagli atleti, agli organizzatori, al giudice, agli accompagnatori, alle fidanzate, ai pochi sparuti spettatori. Insomma, c’è stato proprio qualcosa che è andato storto. Anzi forse non c’è stata una sola cosa che sia andata per il verso giusto. Dall’organizzazione a terra (decisamente improvvisata), a quella in acqua (un giorno e mezzo di gara persi a cercare di mettere in acqua le boe!), tutto ha deluso le aspettative. A questo si aggiungano le polemiche, le liti e le baruffe a volte scaturite dai dissapori tra gli atleti, altre volte dagli strascichi di scelte un po’ discutibili da parte del comitato di regata. Insomma, un grande casino, come se ne erano visti raramente forse. Soltanto fino a qualche giorno fa se mi avessero chiesto che titolo intendessi dare a quest’articolo sul campionato slalom e, di riflesso, sui problemi e le speranze che si sono aperte all’interno dell’Associazione Italiana Classi Windsurf a seguito dei gravi fatti di Reggio Calabria, avrei risposto senza mezzi termini che il titolo sarebbe stato: “Not in my name. Not in the name of windsurfing”. “Not in my name”, in effetti, deve essere stata l’idea o lo slogan che si è stampato nelle menti della stragrande maggioranza degli atleti presenti a questa competizione. Lo dico con cognizione di causa: perché ho visto con i miei occhi andarsene via alla spicciolata, senza alcun sorriso, senza un minimo accenno di festeggiamento ogni singolo partecipante a questa sfortunata regata, senza eccezione alcuna. Tutti quanti con la stessa espressione in volto, chi scuotendo la testa, chi imprecando, chi paventando l’ipotesi di smettere di regatare, anche. Penso che il sentimento di tutti, o quasi, sia stato “not in my name: se volete chiamare una gara del genere Campionato Nazionale Slalom, se volete dirci che questa dovrebbe essere una delle massime espressioni delle competizioni di windsurf in Italia, se volete dirci che va bene così… Ok, fatelo pure ma non a nome mio. Io da tutto questo mi tiro fuori.” Potrebbero sembrare toni troppo calcati forse per chi non ha avuto il “piacere” di assistere a questa regata, ma quello che è si è andato in scena a Pellaro dal 25 al 28 giugno scorsi è stato effettivamente uno dei capitoli più neri degli ultimi anni di competizioni slalom in Italia. Abbiamo toccato il fondo, hanno detto in tanti, e c’è solo da sperare che sia veramente così e che non si debba più assistere a scene del genere in una regata di windsurf. A onor del vero, bisogna ammettere, che l’estrema problematicità della situazione che si è creata è stata perfettamente recepita dai vertici dell’AICW e c’è chi ha iniziato a prendersi le proprie responsabilità. La crisi è apparsa evidente a tutti, forse i fatti di Punta Pellaro sono serviti a dimostrare una volta per tutte che c’è bisogno di cambiamento vero. Il report sulla regata, che viene regolarmente inviato per mail agli atleti, è stato molto lucido e spietato al riguardo: non si è deciso di edulcorare le cose, di far finta che non fosse successo niente di grave. La consapevolezza maturata è quella che si debba, per forza di cose ora, scuotere il pericoloso status quo in cui versava l’associazione da tempo. Il risultato più eclatante di tutta questa crisi è forse il fatto che il presidente dell’associazione, Ferdinando Cariddi, di fronte al fallimento dei suoi propositi di rinnovamento, abbia deciso di farsi da parte rassegnando le dimissioni. Al suo posto subentra Carlo Cottafavi, storico personaggio del mondo delle regate italiane, chiamato a prendere in mano il timone in questa difficile situazione. La speranza è che le sue doti di mediatore possano contribuire a


rinnovare i rapporti tra l’associazione, i regatanti delle varie discipline, gli eventorganizers, le scuole e le aziende del settore ma soprattutto con il mondo degli appassionati affinché si possa ricolmare il gap che aperto fra il mondo delle competizioni e quello degli amatori. Sono molti quindi i fronti su cui lavorare e su cui provare a voltare pagina ora. I tempi d’altra parte però sembrano maturi per un cambiamento radicale. Il nuovo presidente ha tenuto a sottolineare che i problemi da risolvere sono tanti e in alcuni casi complessi: ci sarà bisogno di coinvolgere tante persone che fanno parte del nostro mondo mettendo da parte fazioni e pregiudizi. Bisognerà lavorare duramente nei prossimi mesi per ricostruire l’immagine della nostra associazione per il bene dello sport e per il nostro anche: perché tutti quanti abbiamo interesse a far parte di un organismo dinamico, divertente e che finalmente funzioni. Se poi questo nuovo prototipo di associazione sarà in grado di attirare nuovi consensi e nuove attenzioni sul nostro amatissimo sport, tanto meglio! Riassumendo: sono tempi di crisi ma anche di grande cambiamento dei destini del nostro sport e delle regate in Italia, speriamo che il 2010 porti con sé il rinnovamento tanto atteso. Chi si aspettava da questo articolo un report del campionato nazionale

slalom, rimarrà deluso. A mia discolpa posso solo dire che non ci è sembrato il caso di raccontare i dettagli di una regata che abbiamo pensato tutti quanti sia stato l’emblema del fallimento e di una crisi che aveva toccato i minimi storici. Ci è sembrato che fosse il caso di dimenticare e guardare avanti, semplicemente perché riteniamo che il nostro sport non meriti tutto questo. Come avrete notato, le foto di questo servizio non riguardano la gara, è un po’ come se fosse la nostra damnatio memoriae per una gara che non riteniamo degna di copertura mediatica. Non ci saranno foto del podio nazionale quest’anno: anche perché Andrea Rosati, in polemica con l’organizzazione e con le scelte del giudice, non ha voluto ritirare il premio e presenziare alle foto di rito della premiazione, rendendo incompleta l’immagine di un podio che lui stesso aveva ritenuto falsata. Per abbandonare il filo delle polemiche e per cercare di chiudere questo articolo con una nota di colore, abbiamo preferito mostrarvi le immagini di freesurfing e le condizioni che ci si sono parate di fronte quando siamo arrivati sullo spot, qualche sera prima dell’inizio delle regate, e abbiamo deciso subito di entrare in acqua tra un acquazzone e l’altro per smaltire i tanti chilometri di viaggio alle spalle. Sono quasi le nove di sera ormai, c’è una luce irreale, un vento fresco e inatteso, lo scenario è perfetto, noi abbiamo solo voglia di entrare in acqua, di saggiare le condizioni del crepuscolo sullo Stretto. In fondo siamo solo un gruppo di amici accomunati dalla passione per il mare e per il windsurf che girano l’Italia senza sosta per gareggiare, sfidarsi fino all’ultima strambata ma soprattutto per ritrovarsi, far festa e spararsi una bella surfata in compagnia di qualche vecchio amico. Nessuno potrà mai toglierci tutto questo, questo è ciò in cui crediamo, ciò che ci anima, ci spinge a fare sacrifici e a vivere la vita così come la intendiamo: in funzione di una surfata tra amici. Speriamo solamente che non debba rimanere questa la nostra unica consolazione ma che possa il mondo delle regate aprirsi all’esterno, funzionare meglio in futuro rispetto a quanto è avvenuto fin ora, diventare sinonimo di festa e allegria e attirare soprattutto nuovi volti, nuove esperienze e nuova linfa Matteo Iachino. vitale al suo interno, IN THE NAME OF WINDSURFING.


Largo ai giovani! I ragazzi del Starboard Freestyle Pro Kids 2009.

nel suo operato, rigoroso nel suo agire, professionale nel suo ruolo. Completate le procedure, i quarantasette atleti, con le loro famiglie e gli accompagnatori, si sono trasferiti al Municipio di Palau, per la cerimonia ufficiale di apertura, nell’ampio e moderno auditorium del Comune. Mentre le bandiere delle nazioni partecipanti erano disposte a semicerchio, e le poltroncine piene in ogni ordine di posti, hanno preso la parola le autorità locali, il Sindaco di Palau Cuccu e l’assessore allo Sport Pirina, il Presidente dell’IFCA De Wannemaeker, l’event organizer Genazzani, il Coordinatore Nazionale del Windsurf Rossi, rappresentanti dell’Orsus che raggruppa gli operatori turistici, e dell’Uisp.

DAY 1 Una cinquantina di atleti provenienti da undici nazioni (Aruba. Belgio, Bonaire, Danimarca, Estonia, Francia, Italia, Olanda, Russia, Slovenia e Ungheria) con la scuola europea a cimentarsi con i migliori esponenti delle isole caraibiche, hanno dato vita a una meravigliosa manifestazione, che è stata baciata da condizioni meteo davvero eccellenti, tali da consentire di entrare in acqua ogni giorno e di mettere in scena uno spettacolo entusiasmante. Quando nell’estate dello scorso anno parecchi atleti provenienti da diversi paesi del nostro continente confluirono in Sardegna per il contest europeo Starboard ProKids, l’ottima organizzazione e

l’eccellenza dello spot di Porto Pollo, furono gli elementi che convinsero l’IFCA ad assegnare la seconda edizione dei Mondiali Giovanili Freestyle - che proprio nel luglio 2008 celebrarono il debutto a Bonaire nelle Antille Olandesi – all’Italia. E, da un anno a questa parte, Riccardo Genazzani, presidente di AIWS che già organizza da due stagioni i Campionati nazionali Freestyle e Wave per conto di AICW.

DAY 0 Domenica 21 giugno è stata la giornata dedicata alle iscrizioni. A sovrintendere alla regolarità delle adesioni e a compilare il tabellone iniziale, era il Presidente dell’IFCA, il belga Bruno De Wannemaeker, essenziale

Mattia Fabrizi, argento ai mondiali nella categoria Youth Freestyle.

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Il primo giorno di competizioni, lunedì 22 giugno, il campo di gara presso lo Sporting Club Sardinia si presentava ben allestito, con la spiaggia costellata da bandiere degli sponsor e da tende, in una delle quali la giuria, composta dal giudice belga Sam Van Broeck delegato dall’IFCA, e da due italiani, Carlo Caramatti e Saverio Lancieri, era pronta a giudicare la lunga lista di giovani iscritti. Sono due le categorie riconosciute dall’ISAF e che possono disputare gare per l’assegnazione del titolo di campione del Mondo IFCA – IWA, la Youth (under 20) e la Junior (under 17). Inoltre si gareggia per un campionato mondiale Prokids per la categoria under 15 supportato da Starboard, e un raduno mondiale Starboard Prokids riconosciuto da UISP – AIWS 2009 per la categoria under 12. Affiancato al campionato Rick Jendrusch, il vincitore della categoria Junior Freestyle.


mondiale, si scende in acqua per il Trofeo di Palau, gara aperta a tutti gli atleti che sono alle prime armi con questo sport. Che ha visto una folta adesione dei ragazzi della città ospitante, allenati dagli istruttori dello Sporting Club Sardinia (ben 21 atleti iscritti). Alle 12.00 la giuria era pronta per la prima categoria a entrare in gara, gli under 12. Dopo una serrata competizione, il primo tabellone Single veniva vinto dal fortissimo caraibico di Aruba Steven Max Lagaveen (ARU 888). Seconda classificata Alice Cappuzzo e terzo Konstantin Smirnov (RUS 111). La seconda competizione vedeva scendere in acqua gli under 15, in cui il tabellone del Single era appannaggio dell’abile Boneriano Youp Schimdt (NB 12), secondo posto per Steven Max Lagaveen (ARU 888) e terzo posto per l’italiano Francesco Cappuzzo (ITA 333), portacolori dell’Albaria di Palermo. Alla sera nuovo incontro conviviale presso l’oratorio di Palau, per un buffet offerto da AIWS.

DAY 2 Con la seconda giornata di competizioni i Campionati Mondiali Giovanili Freestyle sono entrati nel vivo. Dopo una mattinata di attesa, con previsioni meteo favorevoli per il prosieguo della giornata, attorno alle due del pomeriggio il vento è entrato in modo sostenuto, mantenendosi adeguato attorno ai 20-25 nodi con punte più intense. Lo spettacolo è stato affascinante, con gli atleti in acqua che si sono affrontati per oltre cinque ore, sotto lo sguardo attento e divertito delle numerose persone che affollavano l’arenile. Primi a scendere in campo sono stati i più piccoli, i minim under 12, impegnati nel tabellone Double, valido per il raduno internazionale. La categoria è stata vittoriosa nuovamente per Steven Max Lageveen (ARU 888). Terminato il tabellone dedicato ai più giovani appassionati delle discipline artistiche, è stata la volta della categoria under 15, in lizza per la regata mondiale Starboard. In questa divisione si è particolarmente messo in luce il palermitano Francesco Cappuzzo (ITA 333), che ha conteso la vittoria al Bonairiano Youp Schmit (NB 12), classificandosi in seconda posizione. Ottima anche la prestazione di Alvin Panzera (ITA 320), in grande recupero rispetto ai risultati ottenuti nella giornata inaugurale. L’ultimo sipario si è alzato per la categoria Under 17,

che gareggia per uno dei titoli ufficiali riconosciuti da IFCA e ISAF. In questo segmento si è posto in eccellente evidenza il comasco Matteo Romeo (ITA 493), autore di una serie maiuscola di heat, nelle quali ha espresso una varietà di manovre tali da impressionare la giuria e da riscuotere applausi a ripetizione. Nella finale anche il quotato olandese Nick Van Ingen (NED 122) si è dovuto arrendere alla superiorità dell’atleta italiano, che ha messo in fila a seguire il Bonairiano Youp Schmit (NB 12) e l’altro olandese Rick Jendrush (NED 120), regalando ai nostri colori una prima soddisfazione. Serata all’insegna di una maxi pizzata al ristorante Rosa dei Venti.

DAY 3 La terza giornata di competizioni ha potuto godere di condizioni di vento mitiche, come solo Porto Pollo è in grado di assicurare. Come da programma, sono entrati in scena gli under 20, la categoria più prestigiosa in lizza per il titolo mondiale Youth, che nelle prime due giornate era rimasta a terra. Attesi protagonisti, oltre ai nostri più quotati concorrenti, tra i quali Vittorio Mazzocca Gamba, Mattia Fabrizi, Jacopo Testa e Fabrizio Emmanuele rientrante nelle grandi competizioni, il belga Dieter Van der Eyken già protagonista al contest europeo Starboard dello scorso anno, e la flotta estone, costituita da Christofer Kalk, Sten Aava e Tonz Mottus. Al termine dei turni eliminatori, la scrematura metteva in risalto i quattro migliori, decisamente superiori al lotto dei concorrenti. Le semifinali vedevano di fronte Mazzocca Gamba (ITA 52) e Van der Eyken (BEL 35) da un lato e, dall’altro, Kalk (EST 141) e Fabrizi (ITA 991). Mattia e Dieter avevano la meglio sui loro avversari e si qualificavano per un’avvincente finale. Nella finalina l’estone Kalk prevaleva su Mazzocca Gamba, mentre nella finale Fabrizi, pur capace di esprimere un vario range di manovre, doveva inchinarsi alla superiorità di Van der Eyken, meritato vincitore. A seguire il tabellone Double della categoria Junior under 17. Dalla double emergeva il quarto classificato del Single, l’olandese Rick Jendrusch (NED 120), capace di infilare una impressionante serie consecutiva di vittorie. Prima confermando la sua posizione originaria sull’atleta di Bonaire Florian Wegerer (NB 16), poi superando nell’ordine l’altro rappresentante delle Antille Youp Schmit (NB 12), il connazionale Nick Van Matteo Testa.

Ingen NED 122 e infine Matteo Romeo (ITA 493), il vincitore della giornata precedente che doveva accontentarsi questa volta della posizione d’onore. L’intensità della competizione e l’emozione del pubblico aumentavano in vista del Double per la categoria Youth. Come in mattinata, i migliori quattro, Mazzocca Gamba, Fabrizi, Kalk e Van der Eyken respingevano gli attacchi di chi era loro alle spalle e la sfida cresceva di intensità. Mazzocca Gamba si prendeva una rivincita sull’estone Kalk, ma si inchinava nuovamente a Fabrizi. La finale, ripetizione della precedente, era ancora una volta senza storia. La bravura di Dieter Van der Eyken suscitava applausi a scena aperta da parte del pubblico che affollava la spiaggia, ammaliato da una serie di spettacolari manovre che giustamente lo incoronavano come il migliore atleta in acqua e sicuramente, per quanto si è visto, il favorito d’obbligo per il titolo mondiale. La prima serie Double si concludeva quindi con Van der Eyken primo, Fabrizi secondo, Mazzocca Gamba terzo e Kalk quarto. L’Hotel Le Dune di Porto Pollo, la storica base logistica della località, accoglieva concorrenti e amici per una divertente serata.

DAY 4 Un vento leggermente inferiore a quello delle due giornate precedenti, ma comunque sempre costante, ha consentito di rendere protagonisti del quarto giorno di competizioni i più giovani, gli under 12 per il raduno internazionale e gli under 15 per il mondiale Starboard. L’aperitivo del contest odierno è stato offerto da un tabellone espressamente dedicato alle ragazze, un doveroso omaggio alle concorrenti che, seppur in un numero esiguo rispetto alla flotta maschile, si impegnano a tenere alta la bandiera della loro categoria. Subito dopo ha avuto inizio il secondo tabellone Single per gli under 12. Per l’ennesima volta la lotta per il primato ha riguardato l’atleta di Aruba Steven Max Lageveen (ARU 888) e il russo Konstantin Smirnov (RUS 111). Il giovane caraibico ha ribadito la sua netta superiorità. Al terzo posto Jay Cudoni e al quarto Alice Cappuzzo, sempre capace di esprimere una buona varietà di manovre. Ultima regata della giornata il nuovo Single per gli under 15.

DAY 5 La quinta e penultima giornata è stata caratterizzata da vento più debole rispetto alle giornate precedenti. Condizioni perfette per dare vita al Trofeo Città di Palau, una manifestazione parallela alla rassegna internazionale dedicata ai giovanissimi del comune che ospita l’evento. Da un paio d’anni il Comune di Palau ha investito risorse sul progetto “Vivere il mare”, un esempio raro nel nostro paese in cui le autorità locali poco pensano alla gioventù e privilegiano un rapporto economicistico con l’ambiente che caratterizza il proprio territorio. “Vivere il mare” è un progetto che coinvolge le scuole dell’obbligo di Palau ed è mirato ad accostare le giovani generazioni alla risorsa che maggiormente ha fatto conoscere e apprezzare la Sardegna nel mondo, il suo mare. All’interno di questo contenitore il windsurf, 31


disciplina giovane per sua definizione e specificamente rispettosa dell’ambiente, trova uno spazio di rilievo, grazie alla sinergia operativa tra le scuole che insegnano la tavola a vela e le autorità territoriali. Con la collaborazione dello Sporting Club Sardinia di Porto Pollo, che da oltre un quarto di secolo è uno dei simboli del windsurf in Italia e in Europa, una ventina di ragazzi e ragazze tra gli otto e i quattordici anni, hanno potuto vivere da vicino l’affascinante esperienza di un campionato mondiale di windsurf, rimanendo a stretto contatto con i loro coetanei già sperimentati nell’attività agonistica, e cogliendo l’occasione per esibirsi davanti a un pubblico attento e competente, in taluni casi per la prima performance della loro vita. Vincitrice del contest, dove veniva premiata la migliore manovra, è stata un’ospite dell’evento, la palermitana Alice Cappuzzo, che già si è messa in bella luce nel discorso mondiale. Al secondo posto una local d’adozione, Lucrezia Genazzani, seguita da Francesca Mendola.

DAY 6 Anche la sesta e ultima giornata è stata caratterizzata da ottime condizioni di vento. Già a metà mattinata si superavano i 25 nodi, per stabilizzarsi nel corso di diverse ore tra i 30 e i 35 nodi, situazione ottimale per una magnifica giornata di competizioni. Protagonisti nel ventone dapprima gli Junior under 17, seguiti a ruota dagli Youth under 20, entrambe le categorie impegnate nel secondo Single, i cui risultati si sarebbero affiancati al Double già portato a termine nelle scorse giornate. Nella categoria junior, Matteo Romeo (ITA 493) a livello di semifinali sfidava l’olandese Nick Van Ingen (NED 122), mentre nella seconda erano di fronte Youp Schmit di Bonaire (NB 12) e l’altro olandese Rick Jendrusch (NED 120). Romeo e Schmit erano relegati alla finalina di consolazione, con Youp che precedeva Matteo. La finale tutta olandese tra Nick e Rick, ormai un classico nella terra dei tulipani dove sono atleti assai conosciuti, vedeva Rick Jendrusch prevalere sul connazionale. In ambito Youth se il belga Dieter Van der Eyken (BEL 35) e l’estone Christofer Kalk (EST 141) si riconfermavano al vertice, cambio della guardia tra gli Il podio internazionale della classifica Youth, nel mezzo i nostri Mazzocca e Fabrizi.

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italiani, con Jacopo Testa (ITA 2610) e Marco Vinante (ITA 205) capaci di raggiungere le semifinali. Nella gara fratricida Vinante aveva la meglio su Testa che a sua volta aveva eliminato Mazzocca Gamba. Van der Eyken invece aveva facilmente ragione di Kalk, Nella finalina Kalk sconfiggeva Testa, mentre Van der Eyken, sicuramente l’atleta più maturo e completo del gruppo, si aggiudicava il primo posto su un bravissimo Vinante. Nella categoria più prestigiosa, gli Youth under 20, il titolo non poteva così sfuggire al capace belga Van der Eyken, di una spanna superiore al resto della flotta, atleta maturo agonisticamente e professionale nel suo operato. A fargli compagnia sul podio due atleti italiani: Mattia Fabrizi medaglia d’argento e Vittorio Mazzocca Gamba medaglia di bronzo. L’ottima prestazione dei nostri concorrenti si riassume anche nel quinto posto di Demetrio Genazzani, nel sesto di Jacopo Testa, nel settimo di Marco Vinante e nel nono di Fabrizio Emmanuele. Tra gli Junior under 17 il successo è arriso all’olandese Rick Jendrusch, con l’eccellente secondo posto per Matteo Romeo e il gradino più basso del podio per l’altro olandese Nick Van Ingen. Al sesto posto Matteo Todeschi e al settimo Matteo Testa. Il raggruppamento degli under 15 è stato vinto dal rappresentante di Bonaire Youp Schmit, mentre al secondo posto nuovamente un italiano, Francesco Cappuzzo. Terzo posto per il giovanissimo caraibico di Aruba Steven Max Lageveen. Steven Max, esponente di un mondo, quello dei Caraibi di espressione olandese, dove ci parlano di campionati nazionali Slalom con oltre novanta concorrenti e di tanti atleti polivalenti, è risultato ovviamente il migliore under 12, seguito dal russo Kostantin Smirnov e da Alice Cappuzzo. Dopo un ultimo rinfresco all’oratorio offerto da Orsus, spettacolare cerimonia di premiazione. Su un palco allestito in piazza Fresi, nel cuore di Palau, gestito da un simpatico e vivace presentatore, sono stati consegnati i trofei offerti da Starboard e alcune targhe in riconoscenza a quanti hanno collaborato al successo dell’evento. Appuntamento il prossimo anno per la terza edizione dei Mondiali Giovanili Freestyle a Marsiglia in Francia nella seconda metà di giugno 2010. Per foto e classifiche dettagliate: www.aiws.it - www.starboardprokids.eu www.cataldoalbano.com

FINAL RESULTS YOUTH FREESTYLE WORLD CHAMPIONSHIPS 1 Van der Eyken, Dieter BEL 35 Starboard Severne 2 Fabrizi, Mattia ITA 991 Starboard Simmer 3 Mazzocca, Vittorio ITA 52 RRD RRD 4 Kalk, Christofer EST 141 Fanatic Gaastra 5 Genazzani, Demetrio ITA 892 Starboard Severne 6 Testa, Jacopo ITA 2610 Starboard Simmer 7 Vinante, Marco ITA 205 Starboard Severne 8 Fabrizio, Emmanuele ITA 148 JP Gaastra 8 Dennis, Lampret SLO 24 Starboard Secret 10 Aava, Sten EST 151 Starboard Severne 11 Caers, Rolien BEL 74 F2 Maui 12 Mottus, Tony EST 21 Starboard Neil 12 Hasulyo, Daniel HUN 91 Starboard Severne 14 Melis, Andrea ITA 1111 / / 14 Lombardo, Fulvio ITA 171 JP Neil 16 Livraghi, Marco ITA 137 RRD Ezzy 17 Helmersen, Oscar DEN 995 Starboard Severne 17 Belena,Nadir ITA 139 Fanatic Maui 17 Chiocetti, Eva ITA 191 Starboard Severne 17 Albano, Pietro ITA 610 Naish Naish 17 Liperi, Tiziano ITA 992 / / FINAL RESULTS JUNIOR FREESTYLE WORLD CHAMPIONSHIPS 1 Jendrusch, Rick NED 120 Starboard Severne 2 Matteo, Romeo ITA 493 Starboard Severne 3 van Ingen, Nick NED 122 Starboard Severne 4 Schmit, Youp NB 12 Tabou Gaastra 5 Wegerer, Florian NB 16 Tabou Gaastra 6 Todeschi, Matteo ITA 630 / / 7 Testa, Matteo ITA 156 Starboard Simmer Sails 8 Hasulyo, Bruno HUN 94 Starboard Severne 9 Sala, Filippo ITA 393 RRD Simmer Sails 10 Helmersen, Olivia DEN 994 Starboard Severne 10 Mendola, Francesca ITA 160 Starboard Simmer Sails FINAL RESULTS PROKIDS U15 FREESTYLE CHAMPIONSHIPS 1 Schmit, Youp NB 12 Tabou 2 Cappuzzo, Francesco ITA 333 Starboard 3 Lageveen, Steven Max ARU 888 Starboard 4 Panzera, Alvin ITA 320 Starboard 5 Guigal, Nicolas FRA 0 Fanatic 5 Smirnov, Konstantin RUS 111 JP 7 Caers, Yentel BEL 16 Starboard 8 Cappuzzo, Alice ITA 0 Starboard 9 Helmerson, Olga DEN 993 Starboard 9 Rallo, Giuseppe ITA 000 Tabou 9 Lancieri, Ludovico ITA 222 Starboard 9 Genazzani, Lucrezia ITA 397 Starboard 13 Pistidda, Riccardo ITA 169 Starboard 14 Cudoni, Jay IRL 0 Starboard 14 Cudoni, Clio ITA 00 Starboard 14 Mc Millan Pes, Calvin ITA 168 Starboard

Gaastra Simmer Sails Hotsails Simmer Sails North Sails Maui Sails North Sails Severne Severne North Sails Severne Severne Severne Severne Severne Goya

FINAL RESULTS U12 FREESTYLE CHAMPIONSHIPS 1 Lageveen, Steven Max ARU 888 Starboard 2 Smirnov, Konstantin RUS 111 JP 3 Cappuzzo, Alice ITA 0 Starboard 4 Mc Millan Pes, Calvin ITA 169 Starboard 5 Cudoni, Jay IRL 0 Starboard 6 Rallo, Giuseppe ITA 000 Tabou 7 Helmerson, Olga DEN 993 Starboard

Hotsails Maui Sails Severne Goya Severne North Sails Severne


SABATO 4 LUGLIO Il Beach Festival 5 ha visto ai nastri di partenza venticinque atleti in rappresentanza delle quattro categorie: tre Kids per il raduno nazionale under 12, sei under 14, otto under 17 e otto under 20, provenienti da molte regioni d’Italia. I ragazzi hanno dato vita a oltre quattro ore di appassionanti duelli in acqua, che hanno ancora una volta testimoniato sia la consistenza del movimento che l’elevata qualità agonistica della flotta. Per tutte le categorie è stato portato a termine un tabellone single, dando così validità alla tappa. Tre atleti under 12, i figli d’arte Jay Cudoni e Alessandro Silvestri, affiancati da Alice Cappuzzo, la palermitana che si era già posta in luce al mondiale, avevano l’onore di aprire il programma. Vincitore del contest Alessandro davanti ad Alice e a Jay, classe 2000. È stata poi la volta degli under 14, i nati nel 1996 e 1997, a cui si sono aggiunti anche i più piccoli. Nella prima delle semifinali scontro fratricida nel vero senso del termine, con Francesco Cappuzzo ITA 333 che ha avuto ragione della sorella Alice, mentre Lucrezia Genazzani ITA 397 ha prevalso su Riccardo Pistidda ITA 169. La finale è stata poi appannaggio di Francesco che ha confermato la sua superiorità nella categoria, già testimoniata dall’argento mondiale, seguito dalle due damigelle del podio, Lucrezia e Alice. Tra i più grandicelli, gli under 17, i nati dal 1993 al 1995, si qualificavano per le semifinali Gianluca Giuliano ITA 145, Matteo Todeschi ITA 630, Alvin Panzera ITA 320 e l’argento dei mondiali Matteo Romeo ITA 493. Todeschi Vinante Marco.

e Romeo si contendevano la vittoria, con Romeo che ribadiva le sue qualità, aggiudicandosi il contest, mentre Alvin Panzera era terzo. Infine la categoria principe, gli under 20, nati dal 1990 al 1992. I quattro eletti sono risultati Pietro Albano ITA 620 al suo rientro alle competizioni dopo l’infortunio, il bronzo mondiale Vittorio Mazzocca Gamba ITA 52, Jacopo Testa ITA 2610 e il vicecampione del mondo Mattia Fabrizi ITA 991. Testa e Fabrizi si affrontavano in finale, mentre Mazzocca Gamba e Albano erano relegati alla finalina. Fabrizi si confermava il più forte, dividendo il podio di giornata con Testa e Mazzocca Gamba.

DOMENICA 5 LUGLIO Un’altra mattinata baciata dal vento ha contrassegnato la seconda giornata del Beach Festival 5. Anche il giorno festivo, con la spiaggia gremita in un clima decisamente vacanziero, ha permesso oltre quattro ore di avvincenti competizioni per tutte le categorie, consentendo di completare il tabellone double che incasella una serie di risultati utili in vista della seconda e ultima tappa in programma a Talamone nella Maremma toscana da venerdì 17 a domenica 19 luglio. Primi a scendere in acqua nuovamente i tre moschettieri della categoria Kids under 12, per il raduno nazionale. I valori in campo hanno ottenuto una ratifica della situazione verificatasi il giorno precedente, con Alessandro Silvestri, figlio d’arte di Paolo che è stato uno dei grandi campioni della prima fase nella storia del windsurf italiano a cavallo tra gli

anni Ottanta e Novanta, a prevalere su Alice Cappuzzo. Immediatamente a seguire la categoria under 14, riservata ai nati nel 1996 e nel 1997, a cui si sono aggiunti i kids. In questo segmento il protagonista della giornata è stato Ludovico Lancieri ITA 222, cresciuto nel Nauticlub Castelfusano, il team più numeroso nel Techno 293, che, una volta acquisito il diritto di sfidare i primi quattro, ha superato dapprima Riccardo Pistidda ITA 169 e poi Alice Cappuzzo, insediandosi in terza posizione, alle spalle di Lucrezia Genazzani ITA 397 che, a sua volta, si è dovuta nuovamente inchinare a Francesco Cappuzzo ITA 333, decisamente superiore a tutto il lotto dei partecipanti, a conferma dell’argento conquistato al recente mondiale. Invariate le posizioni dei primi tre nella categoria under 17, dedicata ai nati tra il 1993 e il 1995, con il vicecampione del mondo Matteo Romeo ITA 493 a precedere Matteo Tedeschi ITA 630 e Alvin Panzera ITA 320. In crescendo la prestazione di Nicolas Sljik ITA 346, che ha scalato alcuni posti in classifica, concludendo quarto davanti a Gianluca Giuliano ITA 145 ed Edoardo Rossetti ITA 211. Nella categoria principe, gli under 20 nati tra il 1990 e il 1992, ribaltamento al vertice. Dapprima l’eccellente prestazione di Marco Vinante ITA 205 che giungeva a sfidare e superare Pietro Albano ITA 610 per la quarta posizione. Poi l’exploit di Vittorio Mazzocca Gamba ITA 52 che rintuzzava l’attacco di Vinante, per sconfiggere a seguire nell’ordine Jacopo Testa ITA 2610 e, approfittando anche di un leggero calo del vento che lo proiettava nella situazione a lui più congeniale, Mattia Fabrizi ITA 991, argento ai mondiali e vincitore del single di sabato, finora imbattuto in contest con altri atleti italiani nelle due settimane di regate a Porto Pollo. CATEGORIA UNDER 20 (classifica parziale) 1 Mazzocca, Vittorio ITA 52 2 Fabrizi, Mattia ITA 991 3 Testa, Jacopo ITA 2610 4 Vinante, Marco ITA 205 5 Albano, Pietro ITA 610 6 Livraghi, Marco ITA 137 7 Balena,Nadir ITA 139 7 Genazzani, Demetrio ITA 892 Per foto e classifiche dettagliate: www.aiws.it - www.cataldoalbano.com

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Stefano Lorioli, I classificato, in Chachoo Switch a Malcesine.

Mattia Fabrizi, II classificato, in Misty Flip davanti alla Conca d’Oro.

SABATO 11 LUGLIO Chi conosce il Lago di Garda sa che qui l’attività inizia molto presto la mattina. Sta ancora albeggiando quando gli atleti del Circuito Italiano Windsurf Freestyle vengono convocati per il primo skippers’ meeting della Garda Freestyle Classic, sponsorizzata da Detour Boards Division, Trash Deluxe, Underwave e Hot Sails Maui. Chi conosce il Garda sa che qui il vento c’è sempre, ma non sempre puoi essere sicuro di dove sarà il vento. Il Peler, ad esempio, oggi ha deciso di soffiare sul lato bresciano del lago, lasciando a Malcesine solo qualche raffica. Almeno fino alle otto e Conca d’Oro, la location “pomeridiana” della gara.

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mezza del mattino, quando finalmente arriva anche sul lato veronese e il race director Mirko Braghieri può dare inizio ai giochi. Ma già dopo solo un’ora il vento cala: poco male, qualche heat del primo round è stata consumata e tutti si spostano alla Conca d’Oro aTorbole. Alle undici il vento è già girato da sud: dopo un po’ di nascondino con le nuvole, finalmente verso le due e mezza l’Ora comincia a soffiare. Due batterie degli ottavi e poi via coi quarti, a cui approdano Pedrani, Fabrizi, Lorioli, Spadea, Madeddu, Dall’Oglio, Albano e Marco Vinante. A dimostrazione del livello elevatissimo della competizione, tra gli eliminati a

questo punto si contano già Calò, Mazzocca Gamba, Varrucciu e Matteo Guazzoni, eccezionalmente in gara dopo l’addio ufficioso alle competizioni. Nei primi due quarti Lorioli e Spadea fanno fuori rispettivamente Marco Vinante e Pietro Albano. Poi Robby “Smart” Dall’Oglio rimanda a terra Gigi Madeddu, ma la vera sorpresa arriva dall’ultimo quarto, con Mattia Fabrizi che ha la meglio su Mattia Pedrani in una batteria con vento leggermente calato in cui il più piccolo dei Mattia sa sfruttare al meglio la condizione. Sull’onda del successo Fabrizi supera anche Dall’Oglio e si presenta in finale contro uno Stefanino Lorioli decisamente in palla, motivatissimo e allenatissimo. È una sfida tra due generazioni, ma anche tra due atleti che hanno fatto di Coluccia in Sardegna il proprio homespot, dove Stefanino già era un affermato atleta quando Mattia ancora doveva imparare la Vulcan. Ma il tempo passa e i ragazzi crescono... Sarà battaglia vera. La finale è combattutissima, col sole e gli atleti che infiammano il lago. Fabrizi cade in Spock davanti alla giuria, Lorioli spacca il chop a pochi metri con Funnel One Hand; Fabrizi con un Misty Flip (manovra che sta diventando il suo cavallo di battaglia) fa esplodere letteralmente il pubblico, Lorioli risponde con la Chacho Switch; Fabrizi in Flaka No Hand e Loriori Puneta One Hand. Alla fine la giuria diretta da Mario “Banana” Bellani assegna la vittoria a Lorioli, ma che batteria!


DOMENICA 12 LUGLIO C’era un atleta che aspettava la domenica come il giorno della rivincita sul “suo” lago. A Mattia Pedrani non sono bastati i complimenti per la sua esibizione rap del sabato (con la canzone “Shaka One Hand”), sullo stesso stage dei “Ganzi e Rozzi”, cover band dei mitici Guns N’Roses, che hanno infiammato e fatto scatenare il pubblico della Conca, specialmente qualche atleta più rock style, suonando i migliori pezzi dagli albun Appetite For Destruction e Use Your Illusion I&II con un repertorio fedele all’originale nei minimi particolari, sia come musica e voce che con i movimenti e il look glam-rock anni ‘80. Mattia voleva rifarsi della prematura eliminazione ai quarti di finale, in una batteria in cui il suo lago l’ha tradito, con un vento decisamente poco adatto alla sua taglia extralarge. Ma per il Pedro questa volta le cose sono andate storte: domenica è stata un lunga giornata di inutile attesa; l’ideale per i parolieri da spiaggia ma niente da fare per chi voleva vedere ancora un po’ di meravigliosa azione. L’unica consolazione per il Pedro è che spesso i momenti più tristi sono quelli più creativi per gli artisti. Così il primo posto è rimasto nelle mani di Stefano Lorioli, alla sua prima vittoria in una competizione open nazionale. Dopo essersi laureato due volte vicecampione italiano di freestyle, Stefanino era a caccia del primo successo parziale. Ma le ultime due competizioni a cui ha partecipato gli hanno detto veramente male, con eliminazioni premature e il rammarico della famosa Gozada-fantasma, quella che immancabilmente sfugge ai giudici. Ma chi è stato a Coluccia, il suo homespot di adozione, ha visto un Lorioli molto determinato e in palla, e il risultato quindi non è una sorpresa. Con questa vittoria Stefanino si porta in testa alla classifica generale del Circuito Italiano Windsurf, e con ancora una sola tappa da disputare, per di più proprio a Coluccia, si candida seriamente al titolo. La Garda Freestyle Classic si conclude con la tradizionale premiazione che è l’occasione per ringraziare lo sponsor e organizzatore della manifestazione, Detour Board Division, in collaborazione con Trashdeluxe, Underwave, Hot Sails Mauie, SideOn e Residence Torbole. Un grazie anche al segretario di classe AICW Carlo Cottafavi, che è venuto a conoscere lo staff di Windsurf Nation per un franco scambio di opinioni sul futuro del windsurf freestyle in Italia. Next: Coluccia Finals, novembre 2009.

Nicola Spadea, III classificato.

Roberto Dall’Oglio, IV classificato.

Il vincitore del single elimination è: Stefano Lorioli.

Grande spettacolo per l’aperitivo di sabato pomeriggio con i Ganzi & Rozzi, cover band dei mitici Guns N’Roses.

CLASSIFICA SINGLE ELIMINATION (prime 5 posizioni), classifica completa su www.windsurfnation.eu 1. Stefano Lorioli (RRD) 2. Mattia Fabrizi (Starboard/Simmer) 3. Nicola Spadea (Starboard/Severne) 4. Roberto Dall'Oglio (RRD/Simmer) 5. Mattia Pedrani (Starboard/Simmer) 5. Pietro Albano (Naish) 5. Marco Vinante (Starboard/Severne) 5. Gigi Madeddu (Tabou/North Sails) 35


Talamone in una giornata fuori dall’ordinario. Claudio Marzeddu parte a palla davanti a Gabriele Varrucciu.

VENERDI’ 17 LUGLIO La giornata per me inizia molto presto, sveglia alle ore 3.30 e alle 4.00 sono già in autostrada a Rovereto con la prua del mio furgone che punta verso sud. Sono da solo ma ho una marea di materiale, tutta l’attrezzatura da freestyle per la gara, l’attrezzatura da wave (con le previsioni che danno non si sa mai) e il malloppo di alberi pronti per il Maverx On Tour di Talamone. All’altezza di Firenze, in un momento di stanchezza profonda, sbaglio strada, me ne accordo troppo tardi, e mi tocca un’oretta di macchina in più tra le colline toscane, comunque almeno per il paesaggio né è valsa Ottime condizioni per la gara di freestyle, durate troppo poco però!

la pena. Arrivo a destinazione verso le 10.00, alla spicciolata arrivano anche tutti gli altri. Preparo la mia attrezzatura e lo stand Maverx con la preziosa collaborazione di Alessandro Francioni e i collaboratori della scuola Windsurfmania di Talamone. Venerdì è la giornata dedicata alle iscrizioni per il Freestyle, che globalmente raccolgono diciotto juniores e una ventina di atleti per l’Open, compresi i migliori già impegnati nel campionato giovanile. Le previsioni danno vento di modesta entità e da mare, e così è stato. Per la sera aperitivo di benvenuto a “Il Poderino” e poi tutti a letto presto, le previsioni per sabato sono molto promettenti con un forte maestrale che dovrebbe soffiare già dal primo mattino. Skipper’s meeting previsto per le 7.30.

SABATO 18 LUGLIO Ore 7.00 sveglia, colazione abbondante nell’agriturismo in cui abbiamo dormito e poi subito in spiaggia. Lo specchio d’acqua che il giorno prima era blu e calmo ora è marrone e molto agitato, ci sono anche delle piccole onde che si stanno alzando, fatto più unico che raro qui a Talamone. Alle 8.00 sono in acqua che plano a stecca con la mia 4.7 insieme a molti altri ragazzi. Fabrizi, Mazzocca, Albano, Genazzani, i fratelli Testa e Vinante, tante giovani nuove leve affamate di successo. Manovrare è molto difficile, il chop è super ripido e vicino, il vento è rafficatissimo e molto forte, ad uscire ogni tanto si incontrano buone rampe per fare delle air 36

moves, mentre nell’inside è più facile, l’acqua è più liscia anche se il vento ruota molto da terra e cala di intensità senza preavviso! Ma c’è vento e siamo tutti pronti! Tutti gli atleti rimangono in acqua per prendere confidenza con il difficile campo gara, dove generalmente dovrebbe soffiare una brezza pomeridiana sui 15-20 nodi con acqua piattissima. Il tempo passa e non arrivano segnali di inizio gara. Mattia Pedrani da spettacolo con un paio di Air Bunner da urlo sfruttando le onde a uscire. Solamente intorno alle 9.00 (1 ora dopo la prevista partenza) prendono via le prime heat. Portati a termine gli ottavi, è il turno dei quarti, ma il vento inizia a fare le bizze. Qualche inevitabile contestazione, una batteria ripetuta e un’altra annullata e quindi da riprogrammare, fino a quando il Race Director annuncia la sospensione temporanea della competizione. Si rimane in attesa della volontà del vento, e, attorno all’una, si cerca di far svolgere le prove del campionato juniores. Primi impegnati i quattro under 14, con i due maschietti, l’argento mondiale Francesco Cappuzzo e Ludovico Lancieri a sfidarsi per la vittoria, mentre le due ragazzine, Alice Cappuzzo e la new entry Martina Todeschi, sono in lizza per il terzo posto. Chiaramente l’esperienza e la qualità di Francesco e Alice non mettono mai in dubbio chi emergerà vincente delle finali. Tempo di chiamare all’appello gli under 17, che il vento nuovamente cala, impedendo il prosieguo delle heat. A metà pomeriggio, è tempo per lo Slalom. I


Gli Juniores Jacopo Testa (a sinistra) e Demetrio Genazzani (a destra), pronti a sfidare la classifica Open.

venticinque concorrenti si affrontano su un percorso ins&out, posto al largo rispetto alla spiaggia di partenza (dove comunque il basso fondale impedirebbe di posizionare un percorso vicino a riva), ma chiaramente visibile da coloro che si trovavano sulle terrazze panoramiche collocate a mezza costa tra l’antica fortezza senese e il borgo murato. Due eliminatorie, una con tredici e l’altra con dodici concorrenti, portano a una finale dei vincenti e a una dei perdenti. Marco Begalli ribadisce la sua superiorità, lasciando alle sue spalle Francesco Orsi, Alessandro Giovini (primo tra i grandmaster), Nico Salvini (primo dei toscani), Andrea Volpini e Massimo Colombi. A conclusione di una giornata fremente di attesa, la ricca grigliata offerta dagli organizzatori, nel suggestivo giardino di Windsurfmania.

DOMENICA 19 LUGLIO La domenica non si preannuncia molto adeguata per il Freestyle, lasciando aperto qualche pertugio per un secondo Slalom oppure, nella migliore delle ipotesi, per il Freestyle under 17. Ma il mare a specchio, incredibilmente diverso rispetto a poche ore prima, non è corroborato dal vento. E così, a metà pomeriggio, viene decretato lo stop finale. Accolti da un applauso hanno fatto visita alla flotta Luigi Romano e Malte Reuscher, reduci da Bonaire dove hanno conquistato rispettivamente l’argento junior e il bronzo youth ai Mondiali giovanili Slalom. Il Campionato Juniores Freestyle si conclude, per il raduno under 12 (una sola concorrente presente a Talamone e quindi categoria non valida), gli under 17 e gli under 20 con i risultati della regata di Porto Pollo, mentre gli under 14 hanno potuto godere di due tappe, che hanno premiato al podio Francesco Cappuzzo in prima posizione, Ludovico Lancieri in seconda e Alice Cappuzzo in terza. Nulla di fatto per il campionato Open Freestyle bloccato agli ottavi di finale, come da regolamento IFCA la gara non può ritenersi valida e quindi nessuna assegnazione di punti. Un appunto è però ora doveroso farlo, se le gara freestyle fosse partita come da programma alle 8.00 si sarebbe almeno concluso il

primo single elimination ottenendo una classifica, e dando un senso alla trasferta di molti atleti! La cerimonia di premiazione, alla presenza del neosegretario di Classe AICW/FW Carlo Cottafavi e del Coordinatore Nazionale Marco Rossi ha visto un fecondo intreccio di volti giovani e meno giovani, dimostrando che l’investimento sulle future generazioni è la via maestra per assicurare al nostro sport un radioso futuro.

VITTORIO MAZZOCCA CAMPIONE ITALIANO JUNIORES AICW 2009 Il Campionato Nazionale Juniores Under 20 si conclude quindi con una sola prova portata a termine, il Beach Festival di Porto Pollo (pag. 33). Il romano Vittorio Mazzocca (RRD), vincitore in Sardegna, è quindi il Campione Nazionale Juniores AICW 2009, e non Mattia Fabrizi (Starboard/Simmer), come erroneamente annunciato sullo scorso numero di Funboard, che si deve accontentare della comunque prestigiosa seconda posizione. Testa Jacopo conclude il podio della categoria maggiore degli Juniores. Il Campionato Nazionale Open Freestyle celebrerà la sua seconda tappa in autunno con il Porto Pollo Grand Slam, mentre i nostri auspici vanno nella direzione di un ritorno a Talamone nel 2010. Vittorio Mazzocca, Campione Italiano Juniores AICW Freestyle 2009.

CLASSIFICHE FINALI DEL CAMPIONATO NAZIONALE JUNIORES FREEST YLE AICW 2009 Campionato Nazionale Under 14 (prime 3 posizioni) 1. Cappuzzo Francesco 2. Lancieri Ludovico 3. Cappuzzo Alice Campionato Nazionale Under 17 (prime 3 posizioni) 1. Romeo Matteo 2. Todeschi Matteo 3. Panzera Alvin Campionato Nazionale Under 20 (prime 5 posizioni) 1. Mazzocca Gamba Vittorio 2. Fabrizi Mattia 3. Testa Jacopo 4. Vinante Marco 5. Albano Pietro

CAMPIONATO REGIONALE TOSCANA SLALOM 1a TAPPA – Talamone (prime 10 posizioni) ITA 415 Lazio 1. Begalli Marco 2. Orsi Francesco ITA 117 Piemonte 3. Giovini Alessandro ITA 196 Lazio 4. Salvini Nico ITA 707 Toscana 5. Volpini Andrea ITA 251 Lazio Il podio della categoria Under 20.

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RIDER: Klaas Voget TAVOLA: Fanatic NewWave TE VELA: Neil Pryde TheFly Š courtesy Fanatic/John Carter

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Fanatic è un marchio dai solidi principi. Il loro concetto di marketing è ispirato e guidato dalla necessità e volontà di ottenere il migliore prodotto, il loro team utilizza solamente tavole di serie o preserie, realizzate solamente dallo shaper ufficiale della scuderia. Ogni singola analisi e statistica viene prodotta, esaminata e poi inserita nel sempre più vasto database CAD che guida la macchina CNC, il cui sistema di shapin è a prova di competizione. Wave: Per quanto riguarda la sezione wave, è stato semplificato il range con 2 gamme complete di tavole wave: la gamma NewWave Single Fin e quella NewWave Twin Fin. Entrambe le gamme offrono 4 nuove tavole, disegnate e sviluppate in stretta collaborazione con il team di ricerca e sviluppo composto da Klaas Voget, Victor Fernandez (2x PWA Vice Wave Champion) e la new entry Marcilio Browne, campione del mondo freestyle PWA 2007. Le tavole bestseller, le FreeWave, sono state rinnovate. 5 nuovi shape, due con pinne più piccole, per migliorare la performance di wave allround, e gli altri 3 più grossi che hanno fatto guadagnare alla linea il suo status leggendario per il loro perfetto equilibrio e mix di wave/freeride/freestyle. Freeride: È stata ottimizzata la gamma esistente di tavole da Freeride. Ci sono anche 3 nuovi modelli nervosi e sportivi dell’Hawk, per un’azione esplosiva di bump and jump, oppure la gamma Shark da freeride per scivolare senza intoppi e nel più totale controllo. Per tutti coloro che preferiscono vivere più spericolati, c’è anche la nuovissima gamma di Ray, le tavole da Freerace. Comportamento e conduzione di uno slalom ma facilità di utilizzo di un freeride.

NEW WAVE TE:

Ideale per un utilizzo aggressivo con onde down-the-line, mare in tempesta e choppatissimo con venti rafficati, questi wave offrono sensibilità e manovrabilità senza precedenti. I tre modelli più piccoli ora hanno rispettivi litraggi di 69, 76 ed 83 litri. Questi shape completamente nuovi sono più corti e più larghi, con rails più spessi e più arrotondati per curvare più stretti ed avere una presa irremovibile nella pancia dell’onda. È aumentato il rocker a poppa. Il NewWave 91 resta praticamente invariato.

NEW WAVE T WIN: Dopo un intenso lavoro di ricerca e sviluppo e controlli di qualità e feedback da parte dei clienti, delle riviste e del team, Fanatic ha deciso di allargare il range, aumentando ulteriormente il livello e la qualità del prodotto. Per il 2010 sono 4 i nuovi shape da 72, 79, 86 e 93 litri.

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Per tutti coloro che vogliono esplorare a fondo il nuovo mondo delle curve strette nel pocket dell’onda, surfandola come se non avessero la vela, i NewWave Twins offrono sicuramente soddisfazione e risultati immediati.

FREEWAVE:

È uno degli shape di maggior successo e versatilità di Fanatic, che quindi ha voluto ampliare il range, ma sempre mantenendo lo stile multi-utilizzo. Per migliorare la conduzione è stata aumentata l’aggressività nelle onde dei modelli più piccoli ed incrementato l’entrata in planata e la manovrabilità delle misure più grosse, più adatte al freestyle. Il range FreeWave 2010 è composto da 5 misure: 75, 85, 95, 105 e 115. Il FreeWave 75 è equipaggiato con una scassa US-Box, per riflettere maggiormente lo stile più wave. Le misure più grandi invece sono tutte con scassa Power Box.

SKATE:

Il mondo del Freestyle diventa più estremo ogni singolo giorno. Con la stessa velocità con cui il 2 volte campione del mondo Freestyle, Gollito Estredo, ed il nuovo talento della Fanatic, Marcilio “Brawzinho” Browne, inventano nuove manovre, lo shaper Sebastian Wenzel progredisce. Grazie al feedback di Gollito, Brawzinho ed Andre Paskowski, la linea Skate ha raggiunto un’altra dimensione. Una parte molto rilevante del successo dello Skate, è proprio la facilità d’uso. È adatta sia ai principianti del Freestyle che ai campioni in quanto plana molto velocemente ed è semplice da condurre. Le tre misure della nuovissima gamma prevedono un 100 ed un 110 litri, più un modello da 90 litri per vento più forte o rider più leggeri, disponibile esclusivamente con costruzione team edition. I 100 e 110 invece sono anche disponibili in una costruzione Biax Glass con finitura leggera, per il miglior rapporto tra peso, prezzo e resistenza.

HAWK LTD:

La tavola Fanatic che ha venduto meglio grazie al suo giusto mix tra velocità e manovrabilità, che le ha fatto vincere svariati test e soddisfatto rider in giro per il mondo. Con una prua leggermente più bassa, le velocità impressionanti ed un mondo di curve pulite e veloci sono tutte riunite in questo unico modello. Il CAD software di Sebastian ha creato una tavola con curve mozzafiato combinate a linee più pulite e sportive. Nata dal mix degli shape dei migliori freestyle e slalom, queste 3 macchine da Freecarve hanno una larghezza maggiore a centrotavola, ma con uno shape più stretto. Nel 2010, l’Hawk è disponibile in 2 costruzioni: Wood Sandwich Light version e LTD Edition.


RIDER: Marcilio Browne TAVOLA: Fanatic NewWave Twin VELA: North Sails Ice Š courtesy Fanatic/John Carter

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POLAKOW T WINSER WAVE: La linea firmata da Jason Polakow adesso è fornita di un nuovo set con 2 pinne. Da tanti anni Jason è il trendsetter nelle prestazioni. Il suo stile è inconfondibile e tutti i surfisti da onda lo ammirano per la sua abilità di surfare le onde estreme e il suo stile radicale. Jason ha visto i vantaggi che offrono le tavole con doppia pinna e ha sviluppato delle tavole che rispecchiano il suo stile e che offrono le migliori prestazioni nelle condizioni che a lui piacciono di più: surfare nelle onde altissime! Lo shaper Werner Gnigler ha utilizzato la sua conoscenza della linea twinser - che ha designato per Kauli. Ha modificato la tavola per curvare più velocemente e radicalmente e ha aumentato il controllo per le onde più alte. La larghezza della tavola è la differenza più evidente, sviluppata per ottenere il massimo controllo nelle onde alte, mantenendo la linea esterna snella con un leggero pin-tail. Lo shape della carena ha un doppio concavo davanti, per finire in un singolo concavo nella poppa. Questo design unico dà la possibilità di cambiare da un bordo al altro molto velocemente e permette di mantenere un ottimo grip. La poppa concava rende la tavola estremamente stabile anche alla massima velocità. T WINSER WAVE: Kauli Seadi 3 volte campione del mondo e creatore della corrente dei twinser, ha ispirato tutta la scena dei surfisti da onda con le sue prime tavole a doppia pinna. Il suo concetto ha confermato il fatto che tutti i surfisti girano più radicalmente su tutte le onde. La sua prima linea è stata così popolare che JP ha aumentato la linea di 5 tavole. Kauli e Werner hanno sviluppato un nuovo radicale shape della carena con profondi doppi concavi e una V speciale. I vantaggi sono notevoli: un grip incredibile nelle curve in combinazione con tanto lift nelle curve meno radicali rendono la tavola molto libera, veloce e confortevole. Lo shape della carena più efficiente permette di ridurre la misura delle pinne. Questo rende la tavola ovviamente più viva e libera di surfare. Larghezza e lunghezza sono rimaste abbastanza simili rispetto alla linea dell’anno scorso, mantenendo le tavole molto compatte e libere nell’andatura. La poppa diventata leggermente più stretta, permettendo di usare la linea esterna in modo più efficiente, cambiando da un bordo all’altro più facilmente. Le nuove tavole Twinser sono molto facili da curvare e adesso permettono un extra controllo nelle curve consentendo di surfare in modo ancora più aggressivo.

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QUAD WAVE: Kauli Seadi: “Le mie nuove tavole Quad si posizionano esattamente tra quelle monopinna e Twinser Wave, perché combinano al meglio entrambi gli elementi. Ti danno tanto controllo e velocità nei buttom turn, proprio come un monopinna, ma allo stesso tempo ti consentono di usare i bordi come con un Twinser. Sono leggermente più radicali e consentono di fare curve strette, super veloci e cutback slanciati in totale controllo. Le 4 pinne ti danno più trazione, la tavola non scivola di traverso. Questo ti consente di tornare sempre in posizione sulla faccia dell’onda, anche dopo i turn più radicali e così ognuno riesce a rimanere nella zona critica dell’onda e a surfarla in un “surfer like style”. Ma la cosa più incredibile è che puoi usare le tavole con un set-up da Twinser o Quad, in quanto la sagoma è la stessa del

Twinser, ma con dei finbox piccoli esterni.” Kauli Seadi stava gia lavorando da un po’ di tempo sul concetto dei Quad e li ha usati nel mese di marzo 2009 a Capo Verde. Siccome Kauli ha sperimentato molto con varie outlines, shapes, posizione delle pinne e tipologie di pinne, alcuni dei prototipi realizzati avevano un aspetto un po’ strano e catturavano molto l’attenzione dei media. Alla fine però Werner e Kauli hanno realizzato che il concetto delle Quad lavora al meglio con l’esistente shape dei Twinsers ma con un set-up delle pinne molto particolare. Le tavole sono dotate di quattro US-box corti. Le pinne più larghe situate nelle scasse centrali in zona della poppa (stessa posizione come sui Twinser - ma più corte) ti aiutano nell’andatura e le due più piccole, che sono situate più in avanti e vicino ai bordi, ti danno un incredibile e infinito controllo nelle curve strette. Come sopracitato le tavole possono essere utilizzate come Quads e come Twinsers. Se vuoi usarle come Twinsers, ti devi procurare delle pinne US-box più grandi, in quanto non sono in dotazione con la tavola. Il vantaggio più significativo di questo concetto rivoluzionario sta nel fatto che funziona ovunque e su ogni tipo di onda; dalla piccola alla grande, da condizioni side-off a onshore. Le quattro pinne ti aiutano a navigare meglio anche di bolina e questo è molto importante specialmente in condizioni onshore.

FREESTYLE: Dopo un cambiamento nelle regole del PWA, dove i giudici si concentrano sulle manovre più radicali, il design delle tavole ha dovuto seguire questo cambiamento in modo che il rider professionista possa fare le manovre più radicali. II nuovo shape della coperta, dove il tallone è posizionato più basso delle dita, rende più sensibile il contatto con i piedi. Il surfista può istantaneamente spostare il suo peso da un bordo ad un altro. Questo aumenta le abilità di girare e saltare. La tavola semplicemente esplode nell’aria in tutte le direzioni che vuoi, rendendo il freestyle più stiloso e facile. La velocità è un fattore molto importante per fare sembrare le manovre più radicali e spettacolari come anche per creare delle nuove manovre. Per questo è stato aumentato un po’ di rocker per saltare meglio e per ottenere più velocità. Più velocità prende un surfista nella manovra più questa sembrerà impressionante e potente, specialmente quando riesci ad atterrare in piena planata. Una poppa leggermente più stretta aiuta a curvare più radicalmente e ad entrare al massimo nella manovra. La rotazione nell’aria durante manovre di alto livello è il risultato. Accelerazione e planata anticipata sono criteri importanti. Per questo è stata appiattita la sezione centrale della tavola.

SLALOM RACING: Perché un 3 volte campione del mondo cambia le tavole? Pensi si tratti solo di soldi? Allora non conosci Antoine. Lui ha provato la generazione di tavole JP V e sapeva di dover fare qualcosa, così ha firmato il contratto. Antoine Albeau: “È stata una grande decisione per me passare a JP, così ho testato la nuova generazione di tavole V con cura e sono rimasto molto impressionato da loro. Planano veramente presto, sono super veloci e sono facili sia da guidare che controllare.” Werner Gnigler: “Abbiamo investito più tempo e impegno in queste tavole come mai prima. Il fatto che Antoine sia adesso veramente felice con le tavole dimostra che ne valeva la pena.”


RIDER: Ricardo Campello TAVOLA: JP Wave VELA: Neil Pryde FireFly Š courtesy JP/John Carter

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WAVE: Naish mette sul mercato solo tavole wave al massimo livello di produzione. Sebbene la maggior parte dei pro utilizzino tavole custom realizzate da shaper indipendenti che non hanno nulla a che vedere col marchio, l’intero team Naish utilizza solo tavole di serie. Gli atleti migliori al mondo come Robby Naish e Kai Lenny, lavorano direttamente col team di design per assicurarsi prestazioni degne di tavole custom, ma garantendo la resistenza, consistenza e leggerezza che solo la produzione in serie mette a disposizione. Misure: 64, 72, 80, 85. GLOBAL:

La Naish Global fonde tutti gli aspetti migliori di un wave/bump and jump, e tavole da vento forte ed acqua piatta, in un’unica tavola che può davvero fare tutto. Veloce, morbida in curva, con facile ingresso in planata e strambata, in una gamma di misure ideali per ogni atleta. La Global include anche due pinne che consentono al rider di scegliere quella più adeguata alla condizione ed all’utilizzo che ne vuole fare ed è la “tavola unica” per eccellenza per tutti quei rider esigenti. Misure: 70, 80, 90, 100, 110.

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FREEST YLE: Il Freestyle della Naish è la tavola da manovra per eccellenza, sia per le gare che per sfruttare al meglio le condizioni di acqua piatta. La tavola offre una planata veloce, accelerazione incredibile ed una forma della coperta che è ideale per i moderni trick che sembrano quasi di skateboard, oppure per i giovani rider che si cimentano nel freestyle per la prima volta. Presente in 4 misure in modo che tutti i rider possano scegliere al meglio in base alle condizioni e al loro peso. Misure: 75, 90, 100, 115

GLOBAL FREERIDE:

Disegnato per un uso diretto e semplice di freeride sailing e strambate, il Global Freeride combina un rocker orientato allo slalom con un outline più arrotondato e manovrabile. Il risultato è una gamma di tavole che plana in fretta e velocemente, ma che si riesce a gestire tranquillamente anche in condizioni di vento forte e stramba come una tavola da All Terrain. Il Global Freeride è la scelta perfetta per quei rider che vogliono il meglio di entrambi i mondi in termini di strambata e velocità, e compatibilità con varie metrature di vela. Misure: 85, 95, 105, 115, 130, 145.


FORCE: La Force è la vela personale di Robby, ed è indubbiamente una delle migliori vele powerwave in circolazione. Disegnata con una proporzione bilanciata ed una forma aggressiva definita dai pannelli in twin scrim che generano una pressione bilanciata su entrambe le mani e assicura un ottimo funzionamento sia in condizioni offshore che onshore, la Force la scelta ideale per i drogati di potenza e i rider più pesanti. Per il 2010, le Force sono state equipaggiate con la nuova costruzione Ultralight ed outline con penna a scalini. Misure: 3.0, 3.4, 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7, 6.2.

SESSION: Naish Session è una vela da puristi del wave che combina la sensazione di morbidezza con una grande disponibilità di potenza, che garantisce una performance in surf senza limiti. Lo shape con potenza avanzata, rifinita con un pannello singolo alla base in dacron a una proporzione moderata che offre una pressione equilibrata sulla mano anteriore, si neutralizza durante le manovre e si scarica progressivamente durante le raffiche. Il risultato è un’ottima vela down the line, e una vela wave all-around per i rider più leggeri. Nel 2010, la Session ha una nuova costruzione ed il design di penna a scalini, ciò la rende la vela più leggera della sua categoria. Misure: 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7. BOXER: Introdotta per la prima volta nel 2003, la Naish Boxer ha ridefinito il design moderno delle vele wave ed è sfociata in un nuovo stile di surfata, tipico della sua forma compatta e geometria unica. Composta da un singolo pannello in scrim alla base, e da maggiore curva in balumina per bilanciare l’ampia penna , la Boxer ha quasi la stessa pressione ed accelerazione immediata della Force, ma guadagna in maneggevolezza arrivando al livello della Session, grazie al boma corto che aumenta la compattezza e manovrabilità al massimo. La vela wave e freestyle per eccellenza per tutti i rider della newschool. Misure: 3.6, 4.0, 4.4, 4.7, 5.0, 5.4, 5.8, 6.2.

RIDER: Kay Lenny TAVOLA: Naish Freestyle VELA: Naish Boxer © courtesy Naish

ALL TERRAIN: La Naish All Terrain combina la velocità e la planata anticipata di una freeride con un outline ideale sia per il freestyle che per il wave sailing. Un pannello in base di single scrim e le proporzioni compatte, combinate con il disegno atto a creare spinta, genera la vela Naish più versatile dell’intera gamma di vele, con cui si può spaziare dall’acqua piatta fino a surfare le onde senza il minimo problema. I nuovi materiali tecnici e la costruzione in 100% X-ply la rendono una vela di alta qualità. Misure: 4.0, 4.5, 5.0, 5.5, 6.0, 6.5, 7.0.

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WAVE THRUSTER LTD: Programma: Wave Tri Fins PRO. Il collegamento con il surf da onda è sempre stato una fonte d’ispirazione per molti wavesailors. Il set up standard di pinne di una tavola da surf è ora disponibile anche su una tavola wave da windsurf, ciò è stata introdotta appositamente per replicare la precisione e profondità delle curve in surf sulla faccia dell’onda. Provare per credere. Caratteristiche: la massima larghezza dell’outline è stata arretrata verso poppa. Il profilo della poppa è stato reso più curvilineo, in combinazione con un rocker dritto ed una V semplice sulla chiglia che crea un “fulcro”di rotazione nell’area proprio in mezzo alle straps. L’impostazione a tre pinne sposta il punto di pressione sulla chiglia più avanti, facendolo quasi coincidere con quello sulla coperta, in modo che ogni curva sia la combinazione quasi perfetta di questi due punti di pressione. Un piacere da provare sia in condizioni onshore che sideshore. Una nuova tavola veloce e che plana con facilità, stabile e sicura come un single fin ma che curva ed è radicale come una tavola da surf da onda! WAVE T WIN LTD: Programma: Wave Twinzer PRO. I Wave Twin Limited Edition 2010 hanno lo stesso identico shape delle tavole 2009, in quanto hanno avuto davvero un gran successo in tutto il mondo, inoltre quest’anno le 3 diverse gamme di tavole wave RRD permetteranno di coprire tutte le condizioni e necessità con l’utilizzo di pinna single, twin e perfino trifin. Il range di tavole wave più completo sul mercato. Miglioramenti sulle tavole 2010: il track del piede d’albero ha la sua posizione centrale a 135cm, come per tutte le tavole del range del 2010; le scasse delle pinne sono state avanzate di circa 5 cm rispetto allo scorso anno; grazie alla collaborazione con Maui Fin Company, sono state designate delle nuove pinne per il twin, le LS Wave Twins. Le pinne inoltre saranno leggermente più grandi in termini di dimensioni per ogni rispettivo modello di WaveTwin LTD.

FREEST YLE WAVE LTD: Programma: Freestyle Wave PRO. Per il 2010 l’azienda di Grosseto ha sviluppato una nuova collezione freestyle wave che introdurrà una nuova moda in termini di design sul mercato delle tavole Freestyle Wave. La scelta è stata ridotta a sette volumi, mantenendo il 75 ed il 120 identici allo scorso anno, sono stati sviluppati e introdotti 5 nuovi shape che permettono di coprire lo stesso range di condizioni ma con volume inferiore. Roberto Ricci ha introdotto un nuovo design dello scafo con una V intera, senza concavi profondi e concavi minimi a centrotavola in modo che la V sia più che altro una V piatta quando la tavola esce dallo stampo. È stata applicata una nuova rocker line un pochino più alta nella parte anteriore e più dritta nella parte centrale tra il piede anteriore e la strap posteriore. Ciò fa sì che la tavola sembri più wave 46

ma si comporti come un freestyle a tutti gli effetti. La sensazione che si ha appena si prova la tavola è quella della compattezza di una tavola wave ma che plana come una tavola da freestyle, incrementata rispetto allo scorso anno. Gli outline sono completamente nuovi con poppa e prua più stretti. I volumi sono stati ridistribuiti secondo le ultime tendenze nel design degli shape e le dimensioni delle pinne sono state ridotte abbastanza drasticamente: 1cm in meno su tutte le misure, eccetto le più piccole. Una sensazione di maggior compattezza per il 2010 in modo da garantire maggiore performance con il vento forte.

T WINTIP LTD: Program: Freestyle PRO. RRD sa bene che nel campo del freestyle è necessario uscire con una linea di tavole nuove ogni anno, quindi per il 2010 sono stati preparati 3 shape completamente nuovi realizzati basandosi sulle richieste del team internazionale RRD. Tre shape completamente nuovi, con l’introduzione di 3 nuove chiglie con una V leggermente più pronunciata lungo tutta la lunghezza, e un rocker un pochino più piatto verso poppa, in modo da incrementare l’ingresso in planata. Allo stesso tempo, è cambiato anche l’outline, che è ora leggermente più stretto sia a poppa che a prua, in modo da aver una tavola più compatta che però ha maggior volume sia a prua che a poppa. Il piatto è più concentrato a centro tavola sulla carena, in modo da avere un miglior galleggiamento e miglior distribuzione del volume, specialmente per le manovre doppie, in cui la tavola ha bisogno di fare perno nella zona centrale del piede d’albero. La coperta ora è anche munita di una profonda scanalatura dal piede anteriore alla strap posteriore, in modo che il piede anteriore sia ad un angolo che permetta di premere più agevolmente sul rail. I TwinTip 2010 hanno scassa US su tutte le misure, in quanto hanno scoperto dal race che è vitale poter spostare la pinna in avanti o indietro a seconda delle condizioni per migliorare la partenza in planata, quindi l’US box era l’unica soluzione possibile. X-FIRE LTD: Programma: Slalom/Race PRO. Il X-Fire LTD 2010 verrà presentato prima della fine dell’anno, principalmente perchè RRD è sicura che il range del 2009 sia davvero il top. I risultati delle tappe di coppa del mondo ne sono la prova. RRD ha quindi deciso di testare e sviluppare il range slalom 2010 in combinazione con la stagione di competizioni del 2009, in modo da poter provare i nuovi shape direttamente sui campi di regata delle migliori gare di PWA, in modo che queste tavole rappresentino un vero vantaggio sui campi di gara reali. Il team R&D adesso può contare sull’enorme esperienza di gara dell’omone Finian Maynard e sul fresco talento della new entry Julien Quentel, in modo da poter realizzare la linea RRD X-Fire LTD 2010 per poter assicurare le performance migliori per ogni condizione ed ogni atleta.


RIDER: Kevin Mevissen TAVOLA: RRD TwinTip VELA: RRD SuperStyle © courtesy RRD

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KODE:

Il Kode è stato introdotto nella famiglia Starboard solo lo scorso anno ma le sue performance lo hanno reso quasi immediatamente una delle tavole più popolari dell’intero range Starboard. Il Kode nasce dell’evoluzione decennale dell’R&D nelle varie discipline di wave, freeride e freestyle. Il mix perfetto di velocità ed aggressività, con la massima versatilità possibile in manovra ed un puro piacere nelle curve: è perfetto per il waveriding, freestyle, freeride e strambate, dai venti sideshore con onda potente di Capo Verde, fino all’acqua choppata dei beachbreaks di Mui Ne in Vietnam. Disegnato dal team composto da Tiesda You, Svein Rasmussen, Jim Drake, Scott McKercher, Kevin Pritchard, Boujmaa Guilloul e gli specialisti del freestyle, Taty Frans, Nicolas Akgazcyan e Kiri Thode. All’evento wave di coppa del mondo a Capo Verde, Kevin Pritchard ha utilizzato un Kode 80 L 2010 di serie e ha ottenuto un brillante terzo posto. Il miglior risultato in una gara di coppa del mondo su tavola di serie da quando Scott McKercher ha vinto il titolo mondiale in wave sul suo Evo di serie, nel 2004. Kode 74 2010: V più pronunciata sotto il piede posteriore in corrispondenza della strap in modo da rendere la tavola più morbida e lasciarla libera di curvare con più angoli e linee, per avere un approccio più verticale al lip, senza però perdere in velocità o accelerazione. Kode 86, 94, 103, 112: gli outline delle poppe sono stati ridotti ed arrotondati verso la fine. Questo fa sì che questi Kode possano curvare in maniera più radicale, stretta e giocosa. È stato anche aggiunto un po’ di volume in più sia nei rail che nella coperta a dorso d’asino e anche sotto la strap posteriore in modo da accentuare la curvatura della coperta e permettere di aver più galleggiamento e spinta durante le curve. La natura veloce con curve aggressive, però, rimane viva e nervosa grazie ai rails sottili lungo il resto della tavola.

FLARE: Come risultato dell’intenso lavoro di R&D iniziato ormai da due anni, i Flare 2009 sono rapidamente diventati i nuovi re della scena freestyle moderna, vincendo ogni singolo test delle riviste di tavole freestyle lo scorso anno. Per il 2010 Starboard ha sviluppato 3 nuovi shape con la collaborazione del team freestyle al completo: Sven Akerboom, Taty Frans, Nicolas Akgazcyan, Kiri Thode e la campionessa del mondo freestyle, Sarah-Quita. I Flare 88, 98 e 106 2010 hanno nuove linee di rocker che evolvono dai rocker DFC (Dual Flat Concept). Derivate dai Kode, queste nuove linee hanno 3mm in più di kick ed una transizione morbidissima dal flat a flat, che rende le tavole più reattive e pronte a staccare sotto la minima spinta del rider. Sul Flare 98 è stata diminuita la V a prua in modo da migliorare le slashate in rotazione e la scassa della pinna è stata arretrata. La caratteristica tipica dei freestyle della Starboard rimane la scanalatura sui talloni. Questo fa sì che il deck sia più corto e quindi più arcuato, garantendo una maggior presa e comfort 48

totale. Tutte le poppe dei nuovi Flare sono state rese più voluminose in modo da aver maggior galleggiamento e maggior tolleranza durante le manovre in slashata o pinna avanti.

ATOM: Starboard introduce l’Atom 99, una tavola da freeride iper manovrabile. È un freeride disegnato e pensato per un unico scopo: portare tutta la libertà e lo stile nel freeriding. Usalo senza straps per una totale espressione di libertà, curvando come in surf da onda usando il tallone o le punte, oppure andando in switch o usalo con le straps per controllarlo alla vecchia maniera. Molto magro con un rocker molto veloce e integrato al sistema di V a spirale per migliorare la conduzione in curva, l’Atom 99, gira, plana e risponde come nessun altro freeride che sia mai esistito.

ISONIC:

Gli iSonics della Starboard si sono guadagnati le prime tre posizioni nella classifica finale di slalom PWA nel 2008. Durante le ultime due stagioni, ogni singolo evento è stato vinto da un iSonic, che fosse sotto i piedi di Kevin Pritchard ,Bjorn Dunkerbeck o Antoine Albeau. La chiave principale è il concetto di Massima Efficienza. Un enorme range di condizioni di vento e di possibilità di utilizzo, massima velocità di punta, massima velocità di crociera, capacità di sorpasso senza precedenti e massima accelerazione in uscita dalle strambate. Gli iSonics 2010 sono stati sviluppati da Tiesda You, Svein Rasmussen, Remi Vila, Sven Akerboom, Kevin Pritchard, Cyril Moussilmani, Jimmy Diaz e Jim Drake. Da 60kg a 95kg, da atleti di coppa del mondo a rider comuni, nessun prototipo di iSonic viene promosso finchè tutti e 8 i designer li approvano. Il vantaggio tecnico: deriva dalle conoscenze d’ingegneria di Tiesda e Jim, Starboard può mischiare nozioni teoriche con i risultati e i freedback dei test in acqua. Il famoso concetto del naso-basso, la poppa larga, l’alta proporzione di superficie planante e lo shape ultrasottile derivano tutti dall’analisi teorica. Oggi, questi aspetti sono diventati caratteristiche tipiche dell’intera categoria di tavole da slalom. Gli iSonic 2010 hanno rail con un bordo di rilascio più scavato nella parte posteriore della tavola per i modelli 101,111,121 e 131: per facilitare il passaggio dell’acqua mentre la tavola accelera entrando in planata, accelerare all’uscita di una strambata o accelerare fino alla massima velocità sotto raffica. Più portanza, meno resistenza = Più velocità. Il risultato è netto: accelerazioni da panico, velocità massima e medie notevolmente più alte. Nuove forme dei cutaway per gli iSonic 101,111,121 e 131. La forma dei cutaways a poppa è stata modificata e testata in modo da trovare una nuova soluzione che aumenti ulteriormente l’efficienza della superficie planante. La nuova forma diminuisce la parte bagnata, ma mantiene inalterata la larghezza della poppa, senza quindi perdere portanza, stabilità o spinta. Risultato: maggior velocità di punta.


RIDER: Taty Frans TAVOLA: Starboard Kode VELA: Maui Sails Loco Š courtesy Starboard

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Lo shaper della Tabou, Fabien Vollenweider ha molta passione per quello che fa. Adora fare windsurf e questo si nota in ogni singolo shape che produce, sia dai capolavori freeride che compongono la gamma Rocket fino ad arrivare alla iper radicali e maneggevoli Da Curve. Fabien sa come far performare una tavola in qualsiasi condizione. Uno sviluppo intenso è alla base della realizzazione di ogni singolo modello del marchio. Il Team Tabou è davvero una realtà che spacca tutto con tavole di serie, le stesse che ogni persona può comprare dal suo rivenditore di fiducia. Il tutto combinato con una qualità eccellente, design mozzafiato e costruzione all’avanguardia.

DA CURVE TE: Create appositamente per le curve. Nuovi outlines, nuovi rocker line e rail shape sono solo le caratteristiche principali di queste distruttrici di onde down the line. Fabien ha notato e testato che su questa tavola sia pinna singola che twin funzionano benissimo e quindi l’ha equipaggiata per entrambe le possibilità: single o twin! Il team Tabou è stato fondamentale nel rendere le tavole quelle che sono oggi. Performance senza compromessi, risultati garantiti. DA CURVE HD: Avendo preso lo stesso identico outline e rocker line dal suo fratello gemello, la versione HD del Da Curve è una tavola competitiva al massimo. Gira con una precisione degna di un compasso, grazie all’outline perfezionato ed alla spinta che deriva dalla 50

pinna singola. Questa tavola ha uno shape classico e vincente che funziona perfettamente in ogni condizione.

POCKET: Visto il successo negli ultimi anni del Pocket Wave, Tabou ha deciso di lasciare questa tavola quasi invariata. Molto tempo ed energia sono stati utilizzati per raggiungere la perfezione, e sarebbe stupido non rivendicare i propri successi a testa alta. Il Pocket Wave di quest’anno è il risultato di 4 anni di sviluppo ed è una tavola incredibile. Per il 2010 è stata introdotta la linea di pinne T-Lab X-Wave. Sono state accorciate per migliorare la manovrabilità, mantenendo invariata sia l’accelerazione che la planata delle pinne dello scorso anno!

T WISTER: Ancora una volta, Tabou traccia nuove strade per i freestyler moderni… Il nuovo Tabou Twin Fin Freestyle. Una nuova rivoluzione che farà ulteriormente innalzare il livello dei trick nel mondo! Plana più velocemente, risale più facilmente e lascia i giudici a bocca aperta girando come una trottola… Shape ottimizzato per twin fin con vele più grosse e più corto per migliorare la maneggevolezza. Nuova poppa per planare meglio e migliorare la performance nelle manovre slidate con la poppa avanti. Nuovo rocker line più basso. Nuovo outline più compatto. Nuova poppa con piccolo scalino. MANTA: Se vuoi superare tutti i tuoi amichetti, allora salta sulla tavola vincitrice dei test delle riviste: il Manta.

Non solo sono velocissime, ma hanno una maneggevolezza spaventosa anche ad alte velocità, con accelerazione immediata. La tavola perfetta per il freerace. La tavola che ha già vinto più tappe di coppa del mondo. Ross Williams si è guadagnato un primo posto al primo evento PWA della stagione. Le tavole della gamma Manta hanno già dato prova del loro valore. Nuovo 59 II: nuovo outline, nuovo rocker line che ricorda il fratello minore, il 54. Tabou Original Direct Drive Deep double concave nella parte anteriore che garantisce la sensazione tipica della “Surfata Tabou” dove la tavola galleggia leggera sopra ai chop con controllo incredibile. V profonda che permette alla tavola di star alta sull’acqua e veloce con un controllo impareggiabile. Rails più arrotondati per maggiore presa e comfort nelle curve. Concavo sulla coperta del 79 e 85 in modo da poter avvicinare la vela alla tavola, intrappolando ogni refolo.



Probabilmente avete già sentito dire dai migliori rider al mondo circa la riduzione del peso delle vele della gamma 2010. Non si parla solo del rapporto tra peso e potenza però; leggermente contro lo spirito sportivo, le vele 2010 sono state migliorate anche sotto altri aspetti atti a dare un notevole vantaggio su tutti i propri avversari in acqua. Ogni singolo nuovo sviluppo viene testato separatamente e scientificamente prima di essere dato in pasto agli “animali”.

ZONE: Esiste il windsurf. Esiste il surf. E poi esiste qualcos’altro. E quando lo vorrai fare, avrai bisogno di una Zone. Se cerchi un’esperienza il più vicino possibile al surf da onda, la Zone è la vela per te; reattività immediata e leggerezza di una piuma, resistenza e controllo. Precisione degna di un cecchino è il minimo che tu ti possa aspettare, ma la trasparenza e neutralità della vela sono davvero fuori dall’ordinario. Zone: la terza dimensione. È dove Jason Polakow si diverte di solito. COMBAT: Non ci si può sbagliare, la Combat fa esattamente quello che dice il suo nome, e molto altro ancora. Tutto muscoli e zero grasso. La nuova Combat è la vela più robusta e massiccia nel quiver NP di vele wave. Costruita apposta per rider più aggressivi, dinamici e potenti. La combat è un’assassina sotto copertura, senza la parte del “sotto copertura”. Spavento e pura adrenalina in ugual misura, e capacità di risalita degne di un commando, con la potenza a bassi regimi di cui hai bisogno. Leggera nei salti e prevedibile in surfata, stabile e resistente. La Combat ha tutto quello che può servire a chiunque in qualunque condizione. ALPHA: Quando il grande e grosso Onshore e il suo fratellino bussano alla tua porta, ora puoi aprire con il sorriso sulle labbra. Oggi, l’equilibrio in questa faida è dalla tua parte, perchè l’Alpha è la tua nuova alleata. La vela wave più potente mai creata da Neil Pryde. Quando devi passare quei maledetti frangenti, Alpha ti sostiene, quando devi risalire sopravento lanciato come un treno o uscire dall’onda, Alpha è pronta a darti la potenza rassicurante di cui hai bisogno. Non ci sono possibilità di scappare. La finesta più grande in monofilm ti lascia la visuale libera per guardare i tuoi avversari negli occhi.

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THE FLY: Di tanto in tanto, uno sviluppo radicale cambia completamente i parametri e le prospettive di un intero sport, spazzando via i vecchi pregiudizi ed incendiando la curiosità umana. Questo sviluppo ha un nome: The Fly. Creata appositamente per i waverider new school che vogliono esserne i piloti e semplicemente si ribellano alla legge di gravità: sia sulla faccia dell’onda che mentre colpiscono una rampa per volare in orbita. Veloce, leggera, morbida e manovrabile; la Fly ti da un controllo fluido in acqua per quei brevi istanti in cui non si è per aria, con potenza sempre disponibile per piantare il rail nella pancia delle onde o correre down the line, specialmente con tavole multipinna. Chiedetelo a Kauli!

FIREFLY: Quando vuoi premere un interruttore e cambiare disciplina dal freestyle al wave, usando la stessa vela, ecco che entra in gioco la Firefly. La Firefly ti diverte con la sua sensibilità e ti rende felice di chiudere le manovre sia in acqua piatta che sulle onde. Leggera da manovrare e veloce da caricare, questa vela incendierà la vostra passione perché vi permetterà di essere in controllo e di dettare legge in acqua a prescindere dalle condizioni.

H2:

H2 è la sigla chimica dell’idrogeno, usato correttamente è uno degli elementi più potenti sulla terra. Oggi, H2 di NP, usata correttamente è uno degli elementi più potenti sull’acqua. Un miglioramento delle proporzioni per un “salto enorme per l’umanità” rispetto alle antenate V8 series. Le nuove H2 ti spingeranno con un nuovo livello di efficienza e performance utilizzando una centrale a reazione a doppio camber. Il risultato: una spinta costante della vela perfettamente bilanciata e maneggevolezza prevedibile per un range di condizioni ancora più vasto. L’ H2 è la vela da freeride più veloce che sia mai stata creata in casa Neil Pryde grazie al DNA ereditato direttamente dalla RSR.


RIDER: Robby Swift TAVOLA: JP Wave VELA: Neil Pryde Combat © courtesy Neil Pryde

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ICE, EGO: Nelle misure più grandi (dalla 5,6 in su) la finestra centrale è stata realizzata completamente in monofilm. Nelle nuove misure più piccole del 2010, la finestra centrale invece è in monofilm e intorno c’è un rinforzo in x-ply ,che garantisce peso minore e maggior visibilità. Il feedback per le vele 09 ha rivelato che la Ego, più è piccola e meglio va, in quanto la spinta è davvero nella parte bassa della vela e garantisce maggior controllo. Le Ice nelle misure più grandi sono state invece super popolari in quanto hanno la potenza ed il baricentro più alti della Ego, guadagnando in stabilità. Per il 2010 North Sails ha cercato di combinare gli aspetti positivi di entrambi i mondi, spostando la potenza ed il baricentro più in alto per le Ego nelle misure più grandi ed abbassandolo per le Ice più piccole. Caratteristiche fondamentali della ICE: TWin.TriM.CleW, per regolazioni individuali ed un maggior range di utilizzo; performance eccellenti e senza rivali su alberi RDM, alta performance su SDM; Optimized foot geometry per maggior maneggevolezza; MiniMUM.MasT.COnCePT, un albero (400-19) copre tutte le misure! Caratteristiche fondamentali della Ego: TWin.TriM.CleW per regolazioni individuali ed un 54

maggior range di utilizzo; balumina e bugna più corte grazie a CUTaWaY.CleW per non perdere nemmeno una raffica; TraigHT.FOOT.Design che permette l’esecuzione di manovre radicali, sempre più vicini alla zona d’impatto; siZe.sPeCiFiC.COnsTrUCTiOn per un mix perfetto di performance, peso e resistenza; disegnata appositamente per alberi RDM.

DUKE:

È stata ottimizzata la geometria della balumina per aver meno problemi quando si passa sotto alla bugna. Le Duke sono equipaggiate col nuovo sistema Twin.Trim.Clew, ovvero 2 buchi orizzontali alla stessa altezza sulla bugna, che però cambiano le caratteristiche della vela. La posizione più esterna garantisce maggiore potenza e reattività, mentre quella più interna dà una sensazione di maggior controllo e di maggior morbidezza. Altre nuove caratteristiche fondamentali della Duke sono:Optimized foot geometry, per maggior maneggevolezza; peso ridotto e maggior maneggevolezza grazie al sistema iMODUlar.Design; solo due alberi sono necessari per armare tutte le vele; performance eccellenti e senza rivali su alberi SDM, altissima performance su RDM.


BLADE: Questa vela è stata realizzata per erogare potenza a bassi regimi alla tavola durante ogni curva. La maneggevolezza resta costante ed invariata in qualsiasi condizione di vento, scegliendo la misura appropriata vi farà dare il meglio in qualsiasi condizione. La Blade 2010 riprende le caratteristiche principali della vecchia Blade sia per la distribuzione della potenza che per il controllo e li porta al passo successivo, diminuendo anche il peso della vela ed incrementando la resistenza. La Blade è una vela tecnologicamente avanzata con costruzione totalmente in X-ply. Sebbene lo shape sia stato ulteriormente raffinato, tutte le misure continuano ad avere una spinta nella zona bassa, che garantisce potenza durante ogni curva. Novità per il 2010: il Metalex II è stato rimpiazzato con un nuovo materiale più resistente e leggero della serie-e, l’eM3. L’anima è ancora quella del Metalex II ma con l’aggiunta di tramatura a 90° gradi in poliestere all’interno del tessuto pre preg, in combinazione con l’X-ply intrecciato a 22 gradi. Le cuciture nella vela sono state drasticamente ridotte, specialmente nella finestra principale, creando un insieme più robusto e duraturo. Avendo ridotto l’angolo di cucitura nel pannello principale, la visuale è stata aumentata notevolmente. È stato ulteriormente diminuito il peso, eliminando il vario top sulla 4.5, 4.7, 5.0 e 5.3 con balumine raffinate per dare il massimo di performance e resistenza all’usura. Il risultato è una miscela esplosiva di potenza, resistenza, controllo e performance mozzafiato. S1:

La S-1 è leggera, manovrabile ed incorpora le

innovazioni tecnologiche sia in termini di shape che di materiali. Il profilo più piatto e la tensione superficiale maggiore assicurano che la S-1 risponda alla velocità della luce, permettendo di posizionare il rig con la massima precisione e controllo. È stata anche migliorata la resistenza, raffinato il design e il baricentro spostato più verso il basso, più vicino alle mani del rider. Questo fa sì che la manovrabilità sia ancora più immediata con la penna della vela che non lascia mai che la gravità abbia il sopravvento. Novità per il 2010: il monofilm nella vela è stato rimosso. Al suo posto ora sono stati inseriti il tramato a struttura alveolare del KS Optic X-ply, che incrementa notevolmente la durata e diminuisce il peso. Il pannello di bugna è stato realizzato in Dyneema HD X-Ply ,usato anche per la Blade, incrementando la resistenza in questa zona molto sollecitata. L’e4 è stato esteso al di sopra della penultima stecca per rendere la penna più leggera e portare maggior maneggevolezza e spinta verso il rider.

GATOR:

Freeride/Freemove/Wave orientata alle manovre. La gamma di vele Gator serve per coprire qualsiasi tipo di condizione windsurfistica in qualsiasi parte del globo. I principi basilari sono manovrabilità, durata e performance e permettono al rider di aver lo stesso approccio e comfort col rig, indipendentemente dalla condizione. Novità per il 2010: è stata aggiunta anche una 5.7: cuciture alternate nella finestra centrale per aumentare la resistenza. Acquista questa vela se vuoi: surfare con aggressività indipendentemente dalle

condizioni, maggior durata e vita di una vela in monofilm, semplicità ed immediatezza d’utilizzo. Tipo di Tavola da abbinare: FreeMove, FreeRide, Super-X e perfino Wave.

SWAT: Severne introduce per il 2010 una nuova vela Compact Wave, la Swat. 4 stecche, un outline compatto, bugna tagliata per utilizzare un boma più corto. Le 4 stecche permettono di ridurre notevolmente il peso di questa vela e di dare una geometria compatta allo shape, caratteristiche che la rendono perfetta per un utilizzo fra le onde e per il freestyle. La costruzione è robusta e completamente in X-Ply. Adatta a tutti i tipi di tavole wave e freeride. 55


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Francisco Porcella, decisamente il migliore tra i windsurfer, avrebbe meritato la vittoria!


LA LUNGA ATTESA (THE WAITING PERIOD) L’inverno 2008/2009 è stato sicuramente il più estremo che ognuno di noi, fissato per ovvi motivi di meteorologia, si ricordi. Le mareggiate più grandi degli ultimi trenta anni nel Tirreno, i venti più forti mai misurati da un anemometro moderno, i record di pioggia e freddo, le nevicate che hanno coperto intere stazioni sciistiche per mesi… E la bonaccia di maestrale più lunga mai vista prima! Era dal pesce d’aprile che eravamo tutti pronti per il “Capo del Capo”. Tutti gli atleti, qualificati al “Nissan Wavemaster”, avevano dato totale disponibilità a partecipare alla gara durante il mese di aprile. Per trenta giorni, tutti i più forti waverider italiani, sia nel windsurf che nel kite hanno atteso l’arrivo del maestrale, che normalmente soffia con frequenza in questo mese, ma l’altissima pressione stabilizzata sull’Europa ha fatto si che trascorresse anche il mese di maggio senza nessuna “chiamata della gara”. Arrivata l’estate, in pieno giugno, quando ormai qualcuno cominciava ad ipotizzare la scomparsa del maestrale dalla rosa dei venti, e la cancellazione della dicitura NW da tutte le bussole, ecco finalmente Windguru e LAMMA (nuovo sito meteo superclikkato) che iniziano a sparare stelline a più non posso e colori sgargianti davanti alla costa occidentale della Sardegna: la previsione è perfetta! Diventa ufficiale: il 21 giugno partiamo tutti per Oristano, la gara si farà!

WELCOME Dopo l’attraversata notturna in traghetto e una corsa in macchina all’alba da est ad ovest della terra sarda, l’armata brancaleone di kiter e windsurfer romani arriva a Capo Mannu: onde grandi dalla misura imprecisabile, vento fortissimo side-on, schiume bianche ovunque che si infrangono sulle rocce colore marrone/rosso, ed un forte odore, buonissimo, di

mirto. L’accoglienza è sorprendente per essere una gara/evento italiana: tutti i membri dell’organizzazione elegantemente vestiti dal wear-sponsor dell’evento Katin, ci aspettano a casa di Sergio Cantagalli, patron, race director ed executive producer dell’evento. Le bandiere degli sponsor (Nissan, Katin, Gillo, Da Kite) sventolano ovunque. Arriva anche il resto degli atleti, la maggior parte sardi; l’organizzazione si preoccupa immediatamente di prepararci alla gara, rimpinzandoci di cibo e regalandoci materiale promozionale da indossare nei diversi momenti della competizione: t-shirt, lycre Katin, occhiali Gillo, diversi per ognuno… Il buon giorno si vede dal mattino ed è la prima volta che mi accorgo che si stanno veramente impegnando per rendere il Capo del Capo 2009 unico rispetto a tutte le gare mai disputate prima. Non abbiamo moltissimo tempo, calcolando che durante l’arco della giornata bisogna disputare ben tre gare distinte, quella dei Windsurf, quella dei kite ed

Il radicale Gabriele Serra, a volte fin troppo per essere consistente in gara.

infine la finale globale. Sergio ci illustra le regole e il metodo con cui i giudici daranno i loro voti, mentre fotografi e cameraman puntano le loro macchine sui nostri volti ancora “stonati” dal viaggio; a dirigere la produzione video c’è il nostro mitico Cesare Cantagalli.

WARM UP Il vento, come da previsione, verso le 10.00 inizia a ruotare verso NNW, ordinando le onde e facendo sì che aumentino di misura. Il cielo è blu e l’aria è tersa. Tutti cominciamo a montare freneticamente vele e tavole, ma è facile intuire che dovremo utilizzare le attrezzature piccole e più radicali. Durante il warm up, surfando nell’inside, evito di andare sulle rocce per un miracolo di San Gennaro o per Giove che è entrato nel Capricorno… Il Capo non perdona, e questo bisogna tenerlo a mente, sempre… Ci sono due jetski, appostati al confine del campo di regata, pronti ad intervenire in caso qualcuno finisse sugli scogli o perdesse

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Francisco Porcella entra nella sezione più critica dell’onda e si fa sparare in un mega Aerial.

l’attrezzatura. Questo aiuterà mentalmente tutti gli atleti ad osare di più e ad alzare notevolmente il livello agonistico e di spettacolarità della gara.

LA GARA Incredibile! Un albero d’onda celeste che sbaffa per i venticinque nodi di vento side-off. Schiume così bianche da accecare il folto pubblico assiepato sul promontorio che sovrasta la baia di Capo Mannu, bandiere tesissime Nissan, Gillo e Katin ovunque, trombe che suonando all’impazzata danno inizio alla gara; fotografi, cameramen appostati ovunque, jetski a

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tutto gas che fanno la spola tra le rocce e il largo. È un vero spettacolo! Dodici winsurf disegnano buttom e cut back entrando in sezioni critiche di onde che non sembrano affatto quelle di un lago come potrebbe essere considerato il nostro Mar Mediterraneo rispetto a qualsiasi oceano. Alcuni set sono di qualche metro più grandi dell’albero… Ma chi sono gli atleti? Li dividerei in romani e sardi. I romani: Andrea Rosati, un campione, un professionista, completo, radicale, fluido. Surfa benissimo. Poi tre wild cards: Andrea De Cesaris, il pilota delle onde enormi, tanta esperienza su onde fuori misura, armato delle nuovissime tavole 99

Gianmario Pischedda, Campione Nazionale Wave 2008 e III classificato al CDC 2009.

progettate con Valdambrini e Cesare, surfa bene ma è “incompreso” dai giudici. Michele Cerebelli, l’eclettico designer, patron di Gillo, mette a segno parecchie surfate radicali. Alessandro Martinelli, outsider romano alla prima esperienza con il Capo, se la cava alla grande. Renato Vitale, sicuramente sono l’ultima persona che può commentare la sua prestazione… Però il risultato parla da solo… I sardi: Francisco Porcella, totale! Finalmente l’atleta italiano/ internazionale che aspettavamo da anni, il messia! Reduce da Maui, e dalle performance di Capo Verde e Fuerteventura, ha dato spettacolo, dando un taglio di radicalità world class alla gara. Merita un capitolo a parte… Gianmario Pischedda, bravissimo, coraggioso ed umile; tre grandi qualità per un campione. L’ho visto entrare con disinvoltura in sezioni dell’onda proibitive. Matteo Spanu, local incontrastato del Capo, non si è espresso come al suo solito… Beato fra le donne (la moglie e la sua bellissima figlia). Insomma, anche lui distratto come il sottoscritto. Emanuele Argiolas, grande esperienza, si vede che Capo Mannu è casa sua. Gabriele Serra, troppo fico! Giovane e di grande talento, con surfata new school, diventa sempre più consistente. Emanuele Virdis, outsider sardo, anche lui giovane e molto coraggioso. Infine Federico La Croce (rappresentante settentrionale della competizione) secondo me molto bravo, pulito e stiloso, ma incompreso questa volta dalla giuria. È la prima volta che l’egemonia romana del wave viene seriamente contrastata da quella sarda; fa sempre bene al windsurf una ventata di novità. Grandi assenti Raimondo Gasperini, Niccolò Violati e Andrea Salce. Quest’ultimo impossibilitato per motivi di lavoro: sarebbero state le sue condizioni ideali… See you soon Andrea! Non facile il lavoro dei giudici: giudicare dodici vele in acqua contemporaneamente ritengo sia stato


Andrea Rosati, II classificato nel windsurf.

piuttosto arduo. Ad ogni modo i primi due classificati, Porcella e Rosati, sono nettamente una spanna sopra il resto dei competitors, per radicalità delle surfate, degli Aerial e come overall impression. Dal terzo al dodicesimo posti i sardi si impongono sui romani… Sicuramente sono più a loro agio. La più bella gara di wave mai disputata in Italia, per le incredibili condizioni meteo, per il livello tecnico espresso dagli atleti, per l’organizzazione minuziosa e puntuale, per la bellezza indiscutibile del Sinis, per il supporto concreto degli sponsor che hanno realmente creduto nel format ideato da Sergio Cantagalli, per lo spirito di avventura,

Il local sardo Matteo Spanu.

di sfida, e per la passione che negli anni ha accomunato tutti: sponsor, organizzatori e atleti.

LA GARA DI KITE Le condizioni rimangono identiche anche per la gara di kite, dove nomi noti quali Pacitto, Tabak, e Fazioli non riescono però ad accedere alla finale del Capo del Capo. Classifica e prestazione dei kiter li lascio ai media di settore.

CAPO DEL CAPO Che casino! Poveri giudici! Ora si che diventa veramente

difficile giudicare: cinque windsurf e quattro kite con onde e schiume dappertutto. Sinceramente io l’ho guardata con molta attenzione, e mi ero fatto un’idea completamente diversa della classifica finale… Ho visto Francisco Porcella fare dei Cut Back entrando su onde di un albero mettendo la tavola in negativo contro il lip già spaccato… Una cosa simile l’avevo vista fare solo a JP ad Hookipa. Anche Rosati ha piantato un paio di Aerialoni al limite dell’incredibile. Hanno vinto due kiter… Mah! Il mio giudizio è ovviamente di parte essendo uno sfegatato ultrà del windsurf… E poi io faccio l’avvocato, non il giudice.

Il milanese Federico LaCroce.

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Emanuel Argiolas.

Renato Vitale.

NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO

NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO

NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO

Windsurf Wave Master 09 1 Francisco Porcella (Drops) 2 Andrea Rosati (NISSAN Neil Pryde) 3 Gian Mario Pischedda (Fanatic) 4 Emanuel Argiolas (RRD) / Gabriele Serra (Naish) 6 Matteo Spanu (Fanatic) 7 Renato Vitale (NISSAN Tabou) 8 Andrea DeCesaris (NISSAN 99 surboards) 9 Federico LaCroce (Naish) 10 Michele Cerribelli (Gillo) 11 Alessandro Martinelli (NISSAN) 12 Emanuele Virdis (O'No? surfshop)

Kitesurf Wave Master 09 1 Enrico Giordano (Slingshot) 2 Lorenzo Giovannelli (Slingshot) 3 Marco Baiocchi (North Kite) 4 Salvatore Fenu (Advance) 5 GianLuca Marcis (Advence) 6 Davide Calatri (North Kite) 7 Pietro Pacitto (Slingshot) 8 Pietro Fazioli (RRD) 9 Gabriele Antonetti (North Kite) 10 Alessandro Tabak (Slingshot)

la Sfida - Capo del Capo 09 1 Lorenzo Giovannelli (Slingshot) 2 Marco Baiocchi (North Kite) 3 Francisco Porcella (Drops) 4 Andrea Rosati (NISSAN Neil Pryde) 5 Enrico Giordano (Slingshot) 6 Gabriele Serra (Naish) 7 Salvatore Fenu (Advance) 8 Emanuel Argiolas (RRD)

Il podio della categoria windsurf, da sinistra: Pischedda (III classificato), Porcella (I classificato) e Andrea Rosati (II classificato).

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SLALOM 6 LUGLIO: Giornata intensa di trasferimento da un isola all’altra. Mi imbarco da Santa Cruz de Tenerife alla volta di Gran Canaria con il mio furgone carico di alberi, boma (e anche di dubbi): la reputazione di Pozo Izquierdo è piuttosto rinomata. Appena usciti dal porto veniamo investiti dai 35 nodi abituali dell’aliseo e il traghetto rollando e beccheggiando assomiglia sempre più ad un optimist... 7-8-9 LUGLIO: Allenamenti in acqua. La spiaggia di Pozo è tutto tranne che una spiaggia nel senso comune del termine: sassi tondi e levigati dall’acqua, scivolosi come saponette e che rotolano su se stessi (e sui piedi) nella risacca sempre presente. L’accesso al mare è in discesa, sembra di essere in montagna con l’unica differenza che qui l’aria è salata a causa del vento che spara la salsedine orizzontale... Le vele sopra la 6 sono praticamente inutili. La 5,7 al terzo giorno mi sembra gigantesca ed ogni volta mi chiedo se alla North non abbiano invertito i numeri e sia in realtà una 7,5. Giovedì 9 il vento aumenta ancora, riduco tutto quello che ho da ridurre (pinna e vela) ma ormai restano soltanto i

sassi da mangiare se voglio stare in acqua... Per fortuna i local di Pozo mi rallegrano il morale dicendomi che lo spot deve ancora fare sul serio. Io invece in cuor mio confido nella clemenza del Creatore... 10 LUGLIO: Inizio ufficiale della competizione. Si parte con il tabellone del wave. 11 LUGLIO: Wave 12 LUGLIO: Ore 10.00 skypper’s meeting per lo slalom, si decide di iniziare con la prima batteria alle 10.30. Quando si gareggia nel PWA non si può evitare di notare la puntualità... Si ha l’impressione di essere in svizzera: alle 10.26:00 si alza la bandiera rossa dei 4 minuti per la prima batteria. Il vento sembra titubante, i giganti entrano in acqua con le 6,3 e tavole tra gli 80 ed i 90 litri. Gli uomini normali come me optano invece per le 5,5-5,8. Nelle condizioni di Pozo la pinna diventa un elemento fondamentale per il controllo dell’attrezzatura, le misure variano tra 28 e 32 cm, ed i modelli, a differenza di altri spot dove la fa da padrone la Deboichet, sono molto vari. Si ha quasi l’impressione che qui conti molto di più il comfort che la velocità sviluppata. Il percorso è semplice per permettere l’esecuzione veloce delle batterie e giungere così alla finale. Vince Finian Maynard che si impone sull’inglese Ross Williams di un soffio. Solo 11° Antoine che rompe il boma dopo una catapulta fotonica. Venti minuti dopo il termine di questo slalom viene dato il via al secondo. Stessa modalità di esecuzione, il tempo

passa veloce e se non si è svelti a scegliere tavola e vela si rischia di perdere la propria batteria. Questa volta vince proprio Albeau che si rifà immediatamente dell’opaco risultato precedente. Non mancano le sorprese in boa: Diethlem cade e termina 9°. Si chiude la prima giornata di gare per lo slalom, è tempo di considerazioni per tutti gli atleti in gara. Parlo con Menegatti al ritorno in albergo, le mie impressioni sono simili alle sue: entrambi ci troviamo concordi sulle difficoltà che questo spot presenta... Strambare sembrava più facile qualche giorno fa e in qualunque altra parte nel mondo... 13 LUGLIO: Giornata intensa per noi atleti. 4 slalom conclusi uno in fila all’altro non danno nemmeno il tempo di rendersi conto della situazione. Si parte la mattina alle 10.30 in condizioni di vento medio (per Pozo) per finire alle “cannonate” pomeridiane tipiche dell’aliseo Canario. Ormai io rinuncio perfino ad armarla la 6,3. Le possibilità di usarla sono alquanto remote. Si parte con le 5,5 e 6,0 per terminare

Il nuovo re di Pozo Izquierdo: il quindicenne Philip Koster!

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Victor Fernandez si deve arrendere per questa volta al fuori classe Philip Koster.

la giornata con le 5,0. In queste condizioni brilla Pritchard che vince anche una prova, un po’ in sordina Finian che commette qualche errore. Il nostro Menegatti recupera bene i suoi risultati portandosi a casa un 10° e 13° di tutto rispetto in queste condizioni e contro questi atleti. Bravo Alberto. Io mi aggiudico anche un 26°. Nel secondo slalom succede di tutto: Albeau si scontra sul bordo con Finian, in strambata cadono in tanti: Bjorn, Costa Hoevel, Arnon Dagan. Anche io ho la mia dose di adrenalina, in boa e mi scontro inavvertitamente con il simpatico sloveno Tine Slabe, riusciamo in qualche modo a ripartire e terminare senza perdere posizioni preziose per il punteggio generale. Io sono però più fortunato di lui: di punti ne prendo tre in più... Direttamente dal medico e sulla gamba. 14 LUGLIO: La sorpresa del giorno è il nuovo percorso deciso dal race director, ovviamente non soddisfatto dalle difficoltà già naturalmente presenti in questo spot: 6 boe a scendere e bordi lunghissimi, quasi eterni. Il vento è forte ed in aumento già di primo mattino. Le vele che vanno in acqua sono tra le 5,0 e le 6,0. Già mi immagino in che condizioni arriverò alla fine del percorso dopo 6 strambate in queste condizioni. Anche oggi scene ricordo per il pubblico: Finian viene colpito da

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uno dei fratelli Mussilmani in strambata e vede vanificarsi tutti gli sforzi fin qui compiuti. Termina ultimo della finale e passa almeno dieci minuti ad urlare offese e insulti vari a tutti i francesi in generale, mancano solo Zidane e Napoleone Bonaparte... Bjorn non torna a brillare come tutti si aspettano, ed evidentemente sotto pressione cade perfino all’ultima boa. Vince a sorpresa ma meritatamente l’olandese Volwater che stacca il secondo di almeno 30 metri. Menegatti è sfortunato in una batteria: convinto di essere anticipato assieme ad almeno altri 4 atleti rallenta fino a fermarsi attendendo il richiamo generale dalla barca giuria... Che non arriva mai. Partenza apparentemente regolare (ma non sembra a giudicare dal modo nel quale jimmy Diaz affronta i giudici a terra poco dopo). Io mi conquisto a fatica un altro 26°, poi torno sopra ai trenta prendendomi il lusso di cadere due volte in boa... Questo dopo anni che ero convinto di aver imparato a farle! Mi viene in mente una frase del mio amico Pizza: Pozo Izquierdo seleziona la razza umana... Penso proprio che abbia ragione. In queste condizioni di percorso molto impegnativo inizia a brillare il venezuelano Guadagnino, che esce potentissimo e pulito da ogni boa e pur non avendo la velocità dei migliori riesce sempre a

Jonas Ceballos, sempre uno dei più radicali ed entusiasmanti rider da vedere a Pozo.

spuntarla. Al termine della giornata, e dopo 9 slalom, in testa al ranking abbiamo il solito Albeau che scarta il suo peggiore risultato. Ross Williams scivola in 4° posizione a beneficio di Volwater che gli si avvicina pericolosamente in classifica generale. Male anche Bjorn che in una prova addirittura non riesce nemmeno a qualificarsi. 15 LUGLIO:Altri tre slalom conclusi che ci portano a quota 12 totali. La fortuna di partecipare ad un evento come questo è proprio il numero molto alto di prove che si riescono a portare a termine. Per un atleta come me, che deve recuperare in fretta il tempo perso, è oro colato. Il vento oggi è, secondo i canoni del luogo, piuttosto tranquillo: qualcuno arma anche la 7,0 (anche se poi non la usa). Williams sembra cedere alla pressione e continua a perdere terreno a favore dei più concentrati Maynard e Pritchard (uno degli atleti più regolari in gara) che lentamente lo staccano nel punteggio. Dunkerbeck rimane un mistero, dopo due prove incolori nelle quali rischia nuovamente di non qualificarsi si spara un primo assoluto che lascia tutti senza parole. Albeau solidifica la propria posizione di leader. Il nostro Alberto rischia di finire meritatamente nella finale per ben due volte, ma la sfortuna che gli si accanisce contro ed un po’ di


Kauli Seadi in 9° posizione, un risultato non brillante per i suoi standard, ed ora dovrà impegnarsi a fondo per conquistare il suo 4° titolo mondiale di specialità.

inesperienza, come lui stesso ammette, glielo impediscono. 16 LUGLIO: Il vento seguendo le previsioni meteorologiche ed ignorando la clemenza del Creatore inizia ad aumentare pericolosamente, già di primo mattino soffia a 35 nodi. Alberto arma solo la 5,7, io di conseguenza la 5,2 (più piccola non la ho, anzi, più piccola la North nemmeno la produce...) Inutile descrivere il divertimento di strambare in queste condizioni, figuriamoci ingaggiati in boa con altri atleti che hanno mas o meno i tuoi problemi di assetto... Le cadute non mancano, e quello che per me conta di più è tornare a casa sano e salvo. Due sono gli slalom portati a termine quest’oggi, portando il totale a 14, (qualcuno iniziava a pensare che avremmo toccato il limite massimo di prove permesse da regolamento che è 15). Albeau vince la prima ma nella seconda si schianta anche lui in boa (anche i pro cadono in strambata), non pregiudicando in ogni caso la vittoria finale nel ranking overall, mentre Ross Williams vola in catapulta sul bordo e sfonda la vela con la testa riducendola di almeno due metri quadrati. Sorpresa del giorno è il “piccolo” francese Cedric Bordes, che sentendosi a casa nel caos infernale dei 40 nodi (vive a Marsiglia), conclude l’evento con un secondo posto da favola. C’est la vie!

Andrea Rosati, II classificato nel windsurf.

17 LUGLIO: Wave e termine ufficiale della competizione. La classifica finale dello slalom dopo 14 prove fatte e 3 scarti vede vincitore sua maestà Antoine Albeau, seguito da Kevin Pritchard e Cyril Moussilmani. Il nostro Alberto è 25° ad un pelo dall’idolo di CapoVerde Angulo. Io sono 33°, un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità, (ok questa l’ho rubata a Armstrong che l’ha detta sulla luna una quarantina di anni fa, ma la trovo così romantica...).

WAVE 10 LUGLIO:Si inizia con il tabellone del double elimination. Le condizioni per il wave qui a Pozo non sono sicuramente tra le più facili e comode che si conoscano. L’onda leggermente onshore con vento side off rende a volte complicata la surfata, ma offre tuttavia le perfette condizioni per salti esagerati. 40 nodi di aliseo spingono gli atleti in acqua ad armare le 3,7 e le 4,2. Subito a loro agio in queste condizioni risultano i locals di Pozo: Ludovic Jossin e Marcos Perez, così come la giovane stella nascente catalana Alex Sanllehy, che non hanno alcuna difficoltà ad imporsi sui loro avversari ed accedere al secondo turno. Personalmente resto stupito dalla bravura tra le onde di alcuni atleti dello slalom

come Van der Steen e Cyril Moussilmani, entrambi qualificati per il turno successivo: grandi e grossi eppure anche così agili! 11 LUGLIO: Si prosegue con il wave, e l’atmosfera ora che il livello lentamente cresce si fa incandescente. Le heat durano 12 minuti, ed i 4 atleti in acqua ottengono punteggio sui tre migliori salti e le due migliori surfate. Si sfidano agguerriti Angulo, Koster, Moussilmani e Mevissen. Angulo è più esperto del quindicenne tedesco, sfrutta magistralmente ogni onda e spara Forward e Push altissimi. Koster cade in un paio di occasioni, surfa però le onde ritoccandole con Shaka e Taka e riesce ad impressionare i giudici. Nella heat successiva Campello, Williams. Sanchez ha la meglio su Williams grazie a Double Forward e Push Loop stellari. Io sono sempre più colpito dalla tranquillità con la quale questi atleti compiono manovre che fino a qualche anno fa erano ritenute impossibili. Double Forward, Push Loop con un piede ed una mano ad almeno dieci metri di altezza... Occhi puntati su Victor Fernandez, tre volte vincitore di questo evento, uno dei migliori in acqua fin dal primo momento, che ammalia il pubblico con le sue surfate ed i salti veramente spettacolari, ma il vero campione è senza ombra di dubbio il quindicenne tedesco Philip Koster.

La JP ha nuovamente messo in palio 10.000$ per il triplo Forward di Ricardo, e lui non si è certamente tirato indietro andando vicino a compiere l’impresa.

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Lo Slalom di Pozo con le sue tipiche condizioni di vento nucleare.

16 LUGLIO: Il vento è forte, le onde non bellissime ma in aumento. In acqua si inizia a vedere di tutto e per passare i turni gli atleti danno sfoggio a tutto il loro repertorio. Mano a mano che le heat proseguono vengono esclusi atleti che, pur essendo bravi, non sono all’altezza dei loro avversari: Van der Steen e Moussilmani si fermano ai primi turni, Volwater e Pritchard vanno un po’ più avanti ma nulla possono contro i campioni di questa disciplina. Ovviamente il fatto che competano sia nello slalom che nel wave giustifica anche la loro stanchezza al termine di questo evento. La giornata si conclude con il seguente ordine nella classifica wave: Koster, Fernandez, Ceballos, Ojeda. Ora tutti gli occhi sono puntati a domani: le previsioni per il vento sono nucleari e la sfida per determinare il re di Pozo entusiasmante. 17 LUGLIO: 50 nodi di aliseo e onda formata sono le condizioni che si presentano a Pozo già di primo mattino. Mano a mano che le heat proseguono si delinea lentamente lo scenario che decreterà il nuovo King of Pozo. Traversa, Perez, e Bruch catturano l’attenzione del pubblico. In particolare Traversa esplode atterrando dal più alto Forward che occhio umano abbia mai visto suscitando le grida di alcune ragazze. Campello è in forma strepitosa, e supera agevolmente molti suoi avversari come Traversa, Bruch e Ojeda. La sfida con Ceballos è forse la più bella del giorno: Double Forward esitati e Push Loop verticali sempre più alti al limite della fisica. Koster

e Fernandez si sfidano nella finale, il pubblico è in delirio, indeciso se tifare l’idolo locale spagnolo Fernandez oppure il local importato dalla Germania Koster. Entrambi gli atleti in acqua sparano salti incredibili e surfate al limite della perfezione. Koster però appare fin da subito con una marcia in più. Il suo Double Forward esitato come non si era mai visto qui a Pozo resterà probabilmente nella storia, per non parlare dei suoi Pushloop Forward atterrati sempre alla perfezione e delle sue surfate nel punto più critico dell’onda condite da Goiter e 360. Fernandez risponde come può, e non manca tra il pubblico chi conta a voce alta i secondi in aria prima che inizino le rotazioni nei Forwad esitati. Nell’ultimo addirittura 5 secondi! La bandiera rossa sale, lo spettacolo è finito. I giudici per motivi di sponsor e per creare un po’ di suspance non dichiarano subito il vincitore, ma tutti hanno l’impressione di conoscere già chi sia. Attorno al quindicenne tedesco, che ha già conquistato i cuori e gli animi della gente, si forma subito un capannello di ammiratori e fotografi. Tutti sono sicuri che questo ragazzone tedesco ha appena posizionato il primo ed importante mattone per costruire una carriera folgorante nel professionismo del windsurf. Il ricordo e l’attenzione va immediatamente e logicamente all’altro grande atleta importato più di venti anni fa proprio qui a Gran Canaria: Bjorn Dunkerbeck. Koster riuscirà ad esserne degno erede?

Da sinistra: Koster, Campello e Fernandez, il podio del wave di Pozo 2009.

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CLASSIFICHE Classifiche complete su www.pwaworldtour.com WAVE MEN 1 Philip Köster G-44 2 Victor Fernandez Lopez E-42 3 Ricardo Campello V-111 4 Jonas Ceballos E-40 5 Dario Ojeda E-211 6 Alex Mussolini E-30 7 Daniel Bruch G-1181 7 Klaas Voget G-4 9 Josh Angulo CV-1 9 Kauli Seadi BRA-253 9 Thomas Traversa F-3 9 Robby Swift K-89

NeilPryde, Starboard, Dakine North Sails, Fanatic, MFC NeilPryde, JP Australia, MFC Fanatic, Simmer Style, MFC Mormaii, Simmer Style, Dakine, MFC Tabou Boards Exocet, Severne Sails, MFC NeilPryde, Fanatic, MFC Dakine, Angulo, MauiSails NeilPryde, JP Australia, Mormaii, MFC Gaastra, Tabou Boards NeilPryde, JP Australia

WAVE WOMEN 1 Daida Ruano Moreno 2 Iballa Ruano Moreno 3 Karin Jaggi 4 Nayra Alonso 5 Junko Nagoshi

E-64 E-63 Z-14 E-4 J-11

North Sails North Sails F2, Severne Sails Fanatic, Severne Sails Simmer Style, Dakine, Tabou Boards

SLALOM MEN 1 Antoine Albeau 2 Kevin Pritchard 3 Cyril Moussilmani 4 Finian Maynard 5 Peter Volwater 6 Björn Dunkerbeck 7 Ross Williams 8 Micah Buzianis 9 Sylvain Moussilmani 10 Benoit Moussilmani 11 Patrick Diethelm 25 Alberto Menegatti 33 John Benamati

F-192 US-3 F-71 KV-11 H-24 SUI-11 GBR-83 USA-34 F-73 F-1 ITA-120 ITA-4 E-313

NeilPryde, JP Starboard, Gaastra, Dakine Starboard, North Sails RRD, NeilPryde F2, MauiSails Starboard, Severne Sails, Mystic Gaastra, Tabou Boards NeilPryde, JP Starboard, Simmer Style Starboard, Simmer Style North Sails, F2 Starboard, Simmer Style North Sails, Tabou Boards



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Camille Juban nel suo home spot!


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La Guada, come dicono i locali, è una piccola zolla di terra dispersa tra l’oceano Atlantico ed i Caraibi, ed è stata l’arena di numerose tappe di coppa del mondo e di altri circuiti rinomanti, per svariati anni. Questo piccolo paradiso del windsurf è stato surfato da molti nomi conosciuti del windsurf, come David Bouroux e Keith Teboul. Da qualche anno ormai, sembra che il windsurf sia scomparso senza lasciare traccia, ormai sotterrato dal kitesurf che invade le spiagge bianche. Camille Juban ha una determinazione tale da districarsi tra i cavi dei kitesurf, per offrirci uno show ed un tour di 15 giorni da sogno nel paese del rhum che fa impazzire…

LA GUADALUPA Questo piccolo arcipelago delle Antille si trova a circa 6200 Km dalla Francia e circa 600 Km a nord dal Sud America. Il territorio della Guadalupa comprende un arcipelago di 1628 Km quadrati, in cui vi sono una moltitudine d’isolotti e 6 isole abitate, la cui conformazione geologica si divide in “Grande Terre”, 70


Camille in Bottom.

isole calcaree, piatte ed aride, e poi le isole della “Petite Terre”, vulcaniche, montagnose e piovose. Queste isole molto aride ed improduttive sopravvivono grazie alle sovvenzioni statali ed a qualche cooperativa locale. La Guadalupa invece ricava i maggiori profitti dalla canna da zucchero e dalle distillerie di rhum.

CAMILLE JUBAN La Guada è anche la culla in cui è cresciuto Camille. Jean-Paul, il padre, ha appoggiato qui le sue valigie nel 1995, quando Camille aveva solo 5 anni, e già allora prendeva le prime onde, anche se solo in surf allora… All’età di 7 anni, Jean-Paul ha iscritto il figlio ad uno stage di una settimana su di un Mini Bic, per poi attraversare insieme la laguna turchese di Saint Francois. All’inizio Camille era molto più attratto dal surf da onda, ma quando aveva 9 anni ha scoperto le onde dello spot di Saint Francois ed i suoi primi salti lo hanno portato sempre più vicino al windsurf, facendolo poi diventare la sua priorità. Camille può veramente sfruttare un terreno di gioco formidabile, e scoprire 71


piano piano tutti i vari spot, che ora conosce come le sue tasche e quindi non possiamo avere una guida migliore per andare alla scoperta di questo suo paradiso. Oltre al suo talento e della sua conoscenza della zona, Camille è una di quelle persone che ha sempre il sorriso in faccia e che trasmette gioia di vivere in ogni momento. È proprio in questo periodo di crisi generale che Camille mi accoglie a casa sua, con un benvenuto incredibile da tutta la famiglia, da cui si capisce la sua immensa gioia di vivere. Un grande ringraziamento veloce ad Anne, Jean Paul, Jules e Tom.

PETITE TERRE Al mio arrivo, la situazione è molto tesa e ci sono ancora dei resti di posti di blocco e barricate ai bordi della strada, carcasse di macchine ancora fumanti e la collera della gente che fa la coda alla pompa cercando di negoziare per pagare meno qualche litro di benzina. La collera che incendia quest’isola da ormai un mese sembra che non vada più scemando, e ci sentiamo in colpa a trovarci in una situazione così tragica quando noi siamo venuti per andare in windsurf. Così vanno le cose, facciamo benzina per la barca, e siamo finalmente pronti ad affrontare le onde perfette dell’Atlantico. I primi giorni sono stati abbastanza scarsi come condizioni ma con dei colori a dir poco stupendi. Abbiamo deciso di fare una gita a Petite Terre, situata sulla punta orientale della Grande Terre. Questa piccola isola deserta è una riserva naturale, un osservatorio incredibile di fauna sottomarina, infatti abbiamo visto svariate razze, barracuda e dei piccoli squali da reef. Tutti questi pesci nuotavano in un’acqua incredibilmente cristallina e turchese, da vedere assolutamente. È proprio qui che Camille ama rilassarsi ed a volte anche venire con le sue amiche che cercano un po’ di romanticismo. Il vento non ha soffiato per tutto il giorno ma l’escursione è andata avanti e tra qualche bagno, la visita dei forti francesi e qualche bicchiere di rhum, prendiamo la strada del ritorno verso la Basse Terre. Qui avremmo dovuto incontrare Olivier Lafleur,

Camille Juban è uno degli astri nascenti della scena mondiale wave, nato a Guadalupa, trascorre ora la maggior parte del suo tempo a Maui.

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creatore del marchio di abbigliamento locale: Tainos. Olivier, è un personaggio incredibile che ci accoglie a casa sua molto calorosamente. Quest’uomo, che è praticamente un’enciclopedia del windsurf vivente ed un oratore straordinario, ci racconta numerose storie di viaggi, come se una macchina del tempo ci facesse tornare indietro ai tempi d’oro del windsurf, in cui si riusciva comunque a scoprire gli spot più nascosti

anche senza i mezzi di cui si dispone oggi. Di primo mattino, dopo aver fatto la nostra escursione attraverso la giungla e le cascate, ci porta con lui al suo laboratorio, dove ci mostra una fabbrica di magliette di altri tempi, uscita direttamente dalle profondità della Guadalupa. Olivier ci racconta il suo percorso atipico ed autentico, un percorso tempestato di viaggi ed incontri, un’apertura di spirito e mente che mostra

tutta l’autenticità alla base del suo marchio. È seguendo questo percorso che nel 2001 ha incontrato Camille, che è ormai suo fido promoter dal 2001… Non ce ne saremmo andati così su due piedi, non prima che Olivier ci mostrasse il suo secret spot di surf da onda, un’onda da surf magnifica che ricorda un po’ Honolua Bay, una delle molte perle nascoste della Guadalupa.

Una entrata alla “Ponta Preta Style”, un attimo in ritardo e proprio sotto il lip che sta per rompere.

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scroscianti applausi di acclamazione ogni volta che Camille attaccava la sezione. Teniamo a sottolineare la reazione dei surfisti che non ci scorderemo mai, in quanto hanno dato prova di tolleranza ed amichevolezza fuori dal comune, ed ecco che, ancora una volta, la Guadalupa, sembra irreale ed arrivo a confondere il sogno con la realtà. Grazie anche a loro. Siamo restati in acqua fino all’ultimo raggio di sole e, sebbene Camille fosse già in acqua da molte ore, con la sua motivazione di ferro, dice che le giornate passano troppo velocemente ma vabbhè, ci avrebbe raggiunto al Cheyenne, una birreria locale…

OUTSIDE REEF

WINDSURF ACTION Dopo qualche giorno di “fiesta” ed aver trangugiato svariati litri di rhum… Il vento comincia finalmente a soffiare ed il tanto atteso swell da nord si allinea perfettamente per le Moule. Un’onda perfetta si srotola su un reef lavico, una session davvero pazzesca. Tra un set e l’altro, in lontananza, si vedono le balene nuotare serene, in quel paradiso a portata di mano… Lo swell ha continuato a crescere e quindi abbiamo deciso di spostarci verso PortLouis. La mattina seguente abbiamo trovato condizioni epiche, con un albero d’onda ed una brezza sideoffshore… Una visione meravigliosa. La Guadalupa offre delle bellezze sconcertanti… Non c’è stato bisogno di chiederlo due volte che Camille ha

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risposto immediatamente: “Certo che ci andiamo! È la perfezione!”. Ed eccoci che in men che non si dica siamo pronti a godere di ciò che di meglio quest’isola ha da offrire… Sfortunatamente l’onda da sogno non è per nulla facile da raggiungere, con una strada lunga e sconnessa, che però vale la pena affrontare. Nei 500 metri che separano l’onda dalla spiaggia, il reef è disseminato di ricci a pelo d’acqua che hanno reso la zona nota come “il tavolo operatorio”. Il cammino è stato lungo e faticoso ma la ricompensa non ha prezzo… Una destra assolutamente perfetta, che si srotola puntualmente lungo un reef di 500 metri, ovviamente con acqua cristallina e trasparente… Di 27°c. Secondo Camille quella fu una delle sessions più belle mai fatte in quello spot ed anche i surfisti lo possono testimoniare. I surfisti non erano così contenti di dover condividere lo spot, ma hanno manifestato il loro rispetto ed apprezzamento con

Non rimane più molto tempo, gli ultimi giorni arrivano inesorabili e portano con loro un altro swell. Jean-Paul si propone di portarci ad un outter reef e senza esitare, dopo la sveglia all’alba, montiamo in barca e partiamo per due ore di navigazione lungo la costa selvaggia illuminata da un’alba mozzafiato. Eccoci finalmente a destinazione ad outsides, sull’altra costa dell’isola. La visione è ancora una volta impressionante. Le onde si allineano perfettamente, il vento è ancora debole, lasciandoci il tempo per far colazione sulla barca. Camille poi entra in acqua e ci offre un festival di Aerial. La giornata trascorre tra una tartaruga curiosa, un Bottom Turn ed sandwich sulla barca, non siamo così lontani dal paradiso. Dopo aver visto il sole tramontare per l’ultima volta, abbiamo imboccato nuovamente la strada del ritorno, lasciandoci alle spalle un lineup perfetto, sicuramente uno dei migliori della zona…È difficile andarsene, ma adesso capisco meglio perchè Camille è così contento di tornare a casa tutte le volte. Capisco anche il suo sorriso imperturbabile, venendo da un luogo simile. Grazie alla Guadalupa intera per averci fatto sognare al ritmo dell’attitude caraibica, e grazie a Camille per rappresentare alla grande la Guadalupa in tutto il mondo.



Il set di Dahab con Brawzinho protagonista. i. askowsk Andre P

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JERICOACOARA Novembre 2009. Era una giornata soleggiata e ventosa a Jeri. Non avevo più energie dopo la lunga session mattutina, quindi ci stavamo rifocillando con un ottimo pranzo. Peter Svensson e Marcilio Browne mi hanno raggiunto al Club Ventos Bar e come sempre abbiamo discusso un po’ di windsurf, di manovre e dei nostri progetti futuri. Nel momento in cui la conversazione si è spostata sul Windsurfing Movie, io e Peter eravamo molto eccitati al pensiero di una nostra personale produzione e delle nostre possibilità. È stato proprio in quel momento che mi è venuta l’idea del nostro film, che avremmo cominciato a lavorare il mese seguente. Inizialmente volevamo “solo” fare un piccolo clip, in cui avremmo comunque messo molto impegno, in modo da farlo sembrare un film vero e proprio dal budget costoso. Questa prima idea rudimentale si è poi evoluta nella realizzazione di un vero e proprio

lungometraggio, inizialmente nessuno di noi se lo sarebbe aspettato. Dopo qualche serata a base di fiumi di caipirinhas, il nostro piano aveva preso forma. Avremmo fatto riprese a Maui e alle Canarie con Victor, Marcilio e Gollito. Peter si sarebbe occupato dell’editing e delle riprese. Io mi sarei concentrato sulla distribuzione e sulla gestione del budget del film. La dimensione e il costo di questo progetto erano perfetti per me, e ho potuto organizzarmi tranquillamente in modo da far coincidere tutto con il mio calendario di allenamenti e gare. Avevamo previsto di coprire l’intera produzione con circa 18.000 euro.

CABO VERDE Poi le cose sono cambiate… A Gennaio guardando le previsioni su Windguru per la coppa del mondo a 77


Victor Fernandez in Back Loop davanti alla telecamera.

Ponta Preta, ho visto che davano “rosso” e onde con periodo lunghissimo, davvero una previsione stupenda secondo il Guru. Così ho pensato non si potesse perdere l’occasione di filmare questo spettacolo. In 24 ore ho trovato qualcuno da mandare laggiù per filmare l’azione. Barne Peters, dalla Germania, si è offerto di passare 14 giorni su quella piccola isola semideserta. Le condizioni però non sono state minimamente come ci aspettavamo e quindi abbiamo speso un sacco di soldi che non erano in preventivo. L’unico lato positivo è che abbiamo cominciato a prendere coscienza della dimensione effettiva del progetto a cui stavamo lavorando, cosa ben più importante che avere delle ottime riprese di Capo Verde.

HAWAII Motivati al massimo, abbiamo pianificato il nostro viaggio a Maui. Un sacco di gente dice che questa sia “LA” location per filmare, quindi dovevamo andarci per forza e passare un po’ di tempo. Era la prima volta che mettevo piede su quella bellissima isoletta del Pacifico, considerata da molti come il cuore del windsurf mondiale. Il mio benvenuto però è stato abbastanza sfigato. Zero vento e pioggia a catinelle… Non proprio quello che ci aspettavamo.

Marcilio intervista Gollito e Paskowski riprende. 78

Fortunatamente le condizioni sono andate migliorando! Il mio obiettivo era quello di filmare del footage mozzafiato wave di Marcilio e Victor a Hookipa Beach Park. Il vento era forte, le onde grosse e tubanti e i ragazzi erano davvero a palla. Ho cercato di filmare tutte le possibili manovre da svariate angolazioni e sono stato abbastanza


Riprese simultanee da elicotteri diversi per un montaggio tridimensionale della manovra.

La crisi economica mondiale non ha certamente facilitato il tutto, ma siamo riusciti ad avere un pochino da tanti sponsor. Pousada Windjeri, Smith, Oxbow, Chiemsee, Ion, Powerbar, North Sails, Fanatic, Rene Egli, Club dos Ventos ci hanno aiutato a coprire almeno parte dei costi. soddisfatto del risultato. Quando Peter è arrivato a Maui, avevamo già un’immensità di materiale da riguardare e selezionare. Questo ci ha dato la possibilità di spingerci oltre, provando qualcosa di nuovo e qualche angolazione innovativa. Elicottero! “Amico mio, lascia che te lo dica… Niente mi spaventa quanto l’altezza!”. Questo è sicuramente uno dei miei limiti ma su quell elicottero dovevamo assolutamente salirci. Avevamo previsto di fare 2 ore in elicottero ma alla fine ne abbiamo fatte 8. Abbiamo sorvolato Hookipa per le surfate e Camp One per i salti, ad un certo punto avevamo contemporaneamente due elicotteri in volo per poter filmare da angoli differenti. Eccitante, costoso e non proprio rilassante. Volare in uno di quei cosi costa non meno di 130 dollari l’ora e ci si stressa abbastanza facilmente quando le condizioni sono perfette ma il cielo è nuvoloso… Oppure quando arrivi ad Hookipa e tutto è perfetto ma i rider sono ancora in spiaggia che stanno armando ☺.

Eravamo ancora a Maui quando la mia stagione di competizioni è cominciata. Ero un po’ preoccupato perché mi rendevo conto dell’immenso volume di lavoro che mi aspettava e avevo un po’ perso di vista i miei obiettivi agonistici. Ci ho pensato parecchio e

sono giunto alla conclusione che la realizzazione del film avrebbe fatto bene sia a me che a Peter che ai miei sponsor, per non parlare degli altri atleti e perfino allo sport stesso. Sono sicuro che il windsurf abbia bisogno della produzione professionale di film, per renderne l’immagine fresca ed appetibile, supportando la scena mondiale. Il mio obiettivo si è chiarito. Dovevo continuare a realizzare il film, cercando nel contempo di ottenere i migliori risultati possibili in gara.

Victor Fernandez durante le riprese di Pozo.

Alla fine Maui è valsa fino all’ultimo centesimo e i 4 TeraBytes di HardDrive che ci siamo riportati a casa erano pieni di riprese mozzafiato. Era però già arrivato il momento di trovare qualche altro aiuto economico perchè cominciavo a rendermi conto che stavamo già per superare il budget, e non eravamo che all’inizio. 79


Marcilio Browne a Dahab.

EGITTO Era giunto il momento di andare in Egitto. Ho sempre pensato che l’Egitto sia un posto speciale e Dahab è davvero spettacolare. Ho cercato su internet per trovare qualche gadget speciale per la produzione, della mia lista facevano parte: una gru cinematografica e un sistema dolly. Ovviamente sforavamo un po’ il budget, ma tutto andava ancora benone. Il mio vecchio amico Michael Rossmeier ha anticipato per me, dato che la mia carta di credito, proprio il giorno della partenza per Dahab, era andata oltre il limite di spesa, a causa dei nuovi giocattoli arrivati dall’inghilterra. Il nostro check in ad Amburgo si è trasformato in un incubo in men che non si dica. 19 sacche, 7 persone, materiale North e Fanatic per il servizio fotografico e tutto il nuovo materiale cinematografico… Alla fine abbiamo pagato 1200 ¤ di bagaglio in eccesso. Ne è valsa la pena però, il risultato è stato davvero eccezionale. La gru cinematografica era davvero indispensabile e l’abbiamo usata un sacco. È molto strano vedere come si muove in verticale quella gru durante la manovre e anche come scivola orizzontalmente la Dolly durante le riprese di lifestyle. La cosa più forte è che sia Gollito che Marcilio erano davvero lanciatissimi e chiudevano regolarmente le ultimissime manovre ogni santa volta. Flaka into no handed Flaka, Puneta into Kono... I nomi così lunghi fanno già capire che queste manovre sono parecchio toste. L’acqua a Dahab è così pulita e cristallina che abbiamo anche pensato di fare una session di riprese subacquee. Peter ha la licenza di sub e quindi si è immerso riprendendo tutto da sotto! Per mettersi d’accordo con i rider circa dove e quando passare, è dovuto tornare a galla un sacco di volte, facendosi venire uno dei peggiori mal di testa della sua vita. Le riprese però valgono molto di più di qualche Aspirina. Il momento più memorabile è stato quando Peter è andato in città per fare un po’ di riprese di lifestyle con un ragazzo locale e gli ha chiesto se potesse riprendere sua moglie senza il tipico velo nero. Il ragazzo del posto ha mandato tutti i figli a controllare che nessuno vedesse e solo allora ha lasciato che sua moglie si togliesse il velo e venisse ripresa. 14 giorni in Egitto sono stati piuttosto lunghi e alla fine abbiamo dovuto inventarci qualsiasi cosa per tenere motivati Gollito e Marcilio e farli tornare periodicamente in acqua. Non c’è da sorprendersi, il vento c’è stato tutti i giorni e ha davvero risucchiato ogni goccia di energia dai nostri corpi.

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Marcilio Browne.

The makin g off!

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Andre Paskowski ideatore, sceneggiatore e regista del progetto Four Dimensions.

Una volta a casa non abbiamo avuto molto tempo per rilassarci. Io sono andato direttamente a gareggiare nel circuito europeo e Peter ha cominciato con il montaggio, prima di raggiungere Sebastian Dörr a Fuerteventura in giugno. Sebastian si è occupato del montaggio e della gestione di tutti gli extra e ha anche aiutato Peter con le riprese alle Isole Canarie.

LE CANARIE Fuerte è uno dei posti più ventosi che conosca, ma non in giugno. Peter ha dovuto aspettare quasi 10 giorni prima che Gollito facesse scintille in acqua. Moltissime riprese di lifestyle in piscina, assieme a 10 bellissime ragazze o ad una festa, in modo da passare un po’ il tempo, in attesa di poter finalmente entrare in acqua. L’aiuto datoci dal Centro Rene Egli è stato pazzesco. Una volta che il vento è finalmente entrato, ci hanno messo a disposizione il Jet Ski, la torre e altri numerosi mezzi per rendere le riprese ancora più speciali. Sembrava proprio che Gollito si fosse allenato duramente durante la breve vacanza a El Yaque (tra Dahab e Fuerte), ha fatto un sacco di manovre mozzafiato. Peter e Sebastian volevano anche riuscire a filmare un po’ di wave a Pozo, assieme a Victor e Marcilio, in caso le previsioni lo avessero consentito. Pozo però ha mostrato la sua faccia migliore solo 3 volte. Durante queste 3 volte, tuttavia, sia Peter che Basti hanno dato il massimo, facendo riprese da 2 angoli diversi, dall’acqua e perfino dall’elicottero, che ormai era diventato quasi nostro… Tutto benone finché... Eh si… Finché Peter non ha perso la mia custodia subacquea durante l’ultima sessione di riprese dall’acqua. Come se non bastasse, in fondo al mare sono finiti anche la sua macchina fotografica e un nastro pieno di ottima action. Abbiamo anche noleggiato un sub per recuperare il tutto ma non è riuscito a trovarla. Sembra che la custodia sia arrivata fino a riva e sia stata raccolta e venduta dal figlio di qualche pescatore locale. Stiamo ancora cercando di negoziare per aver indietro il nastro con un riscatto ma le cose sono parecchio complicate. Dopo aver finito le riprese a Lanzarote con la tappa di coppa del mondo, sono andato a Pozo. Basti e Peter era già ritornati a casa per cominciare a selezionare e montare il materiale e ora la mia priorità era quella di riprendere i salti stellari che si fanno a Pozo. Victor era davvero a palla in quei giorni. Non era ancora il classico Pozo nucleare, ma comunque era uno show impressionante. Victor ha ottenuto un secondo posto nella prima single dell’evento, io ho registrato tutto con la mia bellissima telecamera.

NEXT STEP Il prossimo mese sarà davvero impegnativo per noi. Peter e Basti si occuperanno del montaggio del film 82

e degli extra, io continuerò a filmare alle Canarie, per poi fare la nostra ultima visita al Club dos Ventos in Brasile. Faremo ancora un po’ di filmati sia qui che ad Icarazinho per avere anche un po’ di riprese di lifestyle, in uno dei posti più belli che esistano. A settembre andremo in produzione, e a Sylt, durante il primo e secondo sabato di competizione della finale di Coppa del mondo PWA, abbiamo organizzato la prima in una sala cinematografica da 350 posti. Dopo la tappa di Sylt, il DVD sarà reperibile in quasi tutti i negozi di windsurf del mondo. Se vorrete ordinare via internet il DVD o controllare il trailer, guardate su: www.fourdimensionsmovie.com Se ordinerete il DVD prima del 1 settembre, riceverete uno sconto del 10% per averlo fatto in anticipo.




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INTRO

FASE 2

Il Cut back è la manovra successiva al Bottom Turn. Si presuppone di arrivare sul lip dell’onda con il giusto timing e nel modo più radicale possibile, una buona velocità di manovra vi faciliterà creando il tanto sperato e desiderato slash con effetto spray dell’acqua. Andiamo per gradi.

Avete aperto la vela per far entrare più potenza, spingendo al massimo per verticalizzare la manovra il più possibile… More straight sull’onda... More radical. La prua della tavola è fuori dal lip mentre il labbro sta facendo vedere le sue prime creste bianche di schiuma.

FASE 1

FASE 3

Siete usciti dal migliore dei vostri Bottom, timing e velocità sono ottimi e il labbro del lip si sta formando davanti a voi, verso la metà del Bottom state già pensando al lip, dovete essere lucidi e decisi per decidere come lo volete attaccare.

…No Fear, non temiate né di cadere né di esagerare... Nel dubbio… Tenete aperto! Chiudete la vela e contemporaneamente con le gambe in completa sinergia, con i piedi ben saldi negli straps aggredite il lip. Arriva ora il momento del delirio… La tavola va in slide su quella cresta, e voi increduli e incoscienti state già impazzendo di gioia… La pinna della tavola

non aderisce più all’acqua, ma voi, coscienti di volerlo finire in bellezza guardate la base di quell onda nella sua bella discesa… È li che volete andare!

FASE 4 Continuate senza alcun controllo… So cool, il massimo di adrenalina scorre e voi spingete ancora, non volete terminare questo terribile e meraviglioso gioco… But is time… Il lip si sta rompendo.

FASE 5 I do not care… È vero, quando si ha goduto così tanto il dopo non ha grande rilevanza, la sola cosa che si desideri è farlo di nuovo… Go for the next. Full power forever. Manna



HOW TO DO

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Ecco qualche dritta per poter cominciare a sparare questa manovra anche nel vostro homespot. Vai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vele ma preferibilmente non sovrainvelati. Comincia a lascare leggermente e mettiti velocemente con i piedi in switch ed appena sei nuovamente stabile, comincia ad eseguire il passaggio in duck, passando sottovento alla vela come per una normale Funnel. Spingi l’albero in avanti col braccio posteriore e prendi il terminale con quello anteriore, tirando la vela verso poppa, per poi ritrovarti a tutta birra sottovento ad essa, con i piedi ancora nelle straps in switch. Una volta che hai ripreso la vela con entrambe le mani, abbassati sulle ginocchia per cominciare a caricare la poppa e far staccare la tavola il più alto possibile. Per poter staccare correttamente è fondamentale eseguire il passaggio in modo che la vela resti piena anche quando sottovento, altrimenti non ti darà abbastanza spinta per poter

completare correttamente la fase aerea (e quindi quasi tutta la manovra…). Togli il braccio anteriore e portalo verso poppa, in modo da sbilanciarti ed usarlo come perno e, contemporaneamente, spingi l’albero in avanti e la bugna nel vento col braccio posteriore… Con tutta la tua forza! Così facendo, verrai catapultato in avanti e sottovento, riuscendo a staccare ad altezze notevoli senza neanche un minimo chop. Adesso viene la parte difficile, cioè quella in cui bisogna spostare bruscamente il proprio peso da tutto a poppa a tutto a prua, in modo che la bugna, passando nel vento, ti tiri nella seconda parte della rotazione, cioè oltre i 180° di rotazione aerea. In questa fase è possibile rimettere la mano anteriore sul boma, in modo da riuscire a gestire meglio il passaggio della bugna nel vento. È anche importante assumere questa posizione sbilanciata verso prua per evitare di appopparsi troppo all’atterraggio, che spesso e volentieri sarà abbastanza brusco e difficile da gestire. Continua a tenere la testa girata nel senso di rotazione,

in modo che le spalle e l’intero fisico ruotino armonicamente e con continuità, girando la maggior parte del trick in aria. Una volta che la chiudi e riatterri dalla manovra, tornerai immediatamente tra le nuvole… Perché sarai al settimo cielo! Le prime volte la rotazione aerea sarà minore o uguale di 180°, cioè quella di una normale Funnel One Hand. Piano piano si riesce poi a gestire meglio il passaggio della vela ed a controllare la potenza allo stacco e, spingendo sempre di più ed esasperando tutti i movimenti, si riesce poi a staccare sempre più alto e girare sempre di più. Ho dei video sul laptop in cui Kiri ne atterra un paio in cui ha girato ben 540° in aria!!! Una Chopper viene comunque considerata tale quando la rotazione aerea è compresa tra i 270° ed i 360°… Il resto è tutto extra!!

STEP BY STEP Foto 1-2: Vai leggermente al lasco spostando il tuo peso sulle punte, ed inizia a spingere l’albero verso prua e


sopravento come per una Duck Tack, essendo già in switch come per una Funnel. Sbilanciati in avanti e cerca di far tutto velocemente in modo da perdere meno velocità possibile. Molla la mano anteriore e vai a prendere la bugna, continuando a spingere in avanti con quella posteriore. Tira poi la vela verso poppa col braccio anteriore e passa sottovento ad essa, ritrovandoti in switch sottovento alla vela. Afferra il boma sulle nuove mure ed abbassati per prepararti a staccare. Foto 3: Questa foto è vitale per capire la dinamica dello stacco. Metti la mano posteriore il più indietro possibile sul boma, in modo che, spingendo, si sviluppi la maggior pressione possibile e che la vela ti sollevi letteralmente dall’acqua, catapultandoti sottovento ed in avanti. Cerca di saltare in avanti ed in lungo col corpo ed usa il braccio posteriore come perno per sviluppare una pressione ancora maggiore. Stendi le gambe e salta il più alto possibile.

Foto 4-5: Ora inizia la fase aerea della Chopper, in cui ti devi rannicchiare e chiuderti in te stesso come un riccio, in modo che la rotazione acceleri ulteriormente e riesca a girare il più possibile in aria, senza che la prua tocchi l’acqua. Comincia a ritirare il braccio anteriore ed a pensare di rimetterlo sul boma, preparandoti alla fase successiva. Foto 6(caratteristica della Chopper)-7: Questa è un’altra fase particolarmente delicata, in cui bisogna invertire completamente il peso, sbilanciandosi ora verso prua. Così facendo, quando la bugna passerà nel vento e riprenderà potenza (parecchia…), risucchierà la prua sottovento, innescando la seconda parte della rotazione aerea, ben oltre i 180°. Continua a girare la testa sottovento nel senso di rotazione e rimani sbilanciato verso prua, in modo da anticipare l’atterraggio ed usare la poppa come perno per completare l’ultima fase slashata in maniera più veloce e radicale possibile.

Foto 8-9: Cerca di restare centrale col peso in modo da non appopparti troppo all’atterraggio e continua a guardare sottovento in modo completare la rotazione. Alla fine della rotazione di 540°, vedrai che tutti in spiaggia ti stanno guardando allibiti!!! Senza parole… Se adesso ascolterai la mia canzone, “Burners ‘n’ ChopperS”, capirai il dualismo nascosto.

DRITTE ED ERRORI Per questa manovra è importante trovare le condizioni di acqua giuste, possibilmente con vento abbastanza forte e costante. Se c’è l’acqua choppata è difficile riuscire a far correttamente il passaggio sottovento alla vela e gestire la potenza allo stacco. Non staccare troppo al lasco altrimenti non avrai abbastanza potenza nella vela per completare la rotazione aerea e spingi con tutta la tua forza sul braccio posteriore al momento dello stacco. 89


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Gigi LeCarro spadaccia il lip di Albenga.

Fine maggio! Dopo un inverno freddissimo e una primavera avara, dei tanto attesi venti termici dei nostri laghi, era da molto che aspettavamo l’arrivo di una qualsiasi perturbazione per trascorrere al mare un weekend diverso dai soliti. L’attesa sembrava vana, i vari siti continuavano a fare previsioni favorevoli ad inizio settimana per ritrattare tutto con l’avvicinarsi del weekend! Vi siete mai chiesti perchè? Semplice più danno vento più siamo invogliati a controllare, col passa parola gli accessi salgono e aumenta la pubblicità! Chissenfrega se poi le cose vanno diversamente! Ma 91


Matteo Guazzoni in Shaka.

torniamo a noi... Anche l’avvicinarsi dell’estate faceva man mano calare le aspettative. Poi all’improvviso quando oramai le speranze di una surfata al mare erano riposte nelle vacanze estive ecco la chiamata di Eolo! Il weekend del 5 e 6 giugno sembrava infatti promettere molto bene, venti tra sud e sud ovest previsti praticamente in tutto il nord Italia precedevano un vasto sistema depressionario in avvicinamento sulle Alpi! Il tam tam mediatico parte e anche grazie al nostro sito wcv in un attimo decine di amici sono pronti alla partenza, il telefono si fa rovente per organizzare la trasferta. Previsioni così in Liguria era da molto che non si vedevano ma un dubbio mi assale, vista la mia esperienza in fatto di spot liguri. Ricordavo infatti che nel periodo estivo la capitaneria emette un’ordinanza di divieto di navigazione nei 200 metri antistanti la spiaggia regolamentando l’uscita in mare tramite appositi corridoi. Vale a dire possibilità di accesso in mare solo in alcune spiagge ma divieto di avvicinarsi a riva, ovvero nella zona dove si salta e surfa!

VENERDI 4 GIUGNO, LA DECISIONE Purtroppo il venerdi il mio dubbio viene confermato. Dalla Liguria arrivano notizie buone ma anche brutte! La buona è che ad Andora il vento ha già cominciato a soffiare nel primo pomeriggio, la brutta è che alcuni temerari che hanno sfidato l’ordinanza sono stati multati! Cerco quindi ulteriori conferme nell’amico ligure Christian Ferraro... Lo chiamo e... “ Si amico Imperia è offlimits, l’unico spot surfabile senza divieti sarà Albenga, ma chissa quanta gente!". Beh che fare? Il dubbio ci assale, anche perchè ad Albenga con il sud ovest non ci sono mai uscito! E poi andare a caccia di onde, per poi dover star a guardarle frangersi dal largo sarebbe il colmo! Ma la voglia è troppa e alla fine decidiamo di rischiare comunque, male che vada ci beccheremo salate multe sfidando la capitaneria! 92

Ore 9.00: il ritrovo. Appuntamento con calma alle 9.00. Tanto lo danno in rinforzo nel pomeriggio! Peccato che il mattino vengo svegliato prestissimo da un forte vento da sud... Chiamo in Liguria e sorpresa... E’ già da 4.0! Compagni inediti di viaggio sono Daniele Wait e Fulvio, oltre ad altri amici tra cui il mitico Marcellino. Il viaggio, sapendo che gli altri sono già in acqua a divertirsi, scorre ancora più agitato, ora prevista di arrivo: mezzogiorno... “Accelleraaa!”. Durante il tragitto ci giungono notizie sempre migliori, oltre al vento sembra ci siano un paio di metri di onda… L’agitazione e l’adrenalina aumentano! “Ma non potevamo avere una Ferrari o partire come al solito alle 6.00?”. Arrivati all’altezza di Albenga non ci fidiamo e tiriamo dritto verso il più sicuro spot di Andora. Ore 12.00: Andora. Con stupore vediamo che ci sono in acqua già una cinquantina di vele! Ma l’ordinanza? Chiedo ad un local che allargando le braccia mi dice: “I bagnini hanno esposto bandiera rossa per cui in teoria niente bagnanti, ma sai… Vatti a fidare!”. Che si fa? Scrutiamo un attimo il mare proprio nel momento in cui il vento sembra leggermente calato, tanto che i ragazzi in acqua fanno fatica a superare i frangenti in uscita. Alcuni amici invece mi confermano che ad Albenga è molto meglio, per cui dopo un rapido consulto decidiamo di provare questo nuovo spot! Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi percorrendo l’Aurelia è incredibile, il mare agitato dal forte libeccio ha un fascino incredibile! Ore 12.30: Albenga! Lo spot, situato proprio davanti all’isola Gallinara, sulla sinistra della foce del fiume non sembra male,

2 metri di onda e vento bello forte quasi side! Parcheggiamo quasi in spiaggia (o quello che sembra). Comodissimo comunque, e io in preda alla solita adrenalina non guardo nulla pensando solo alla preparazione del materiale. Anche qui però sembra essere calato rispetto la mattina, per cui preferisco uscire con la 4.7 piena vista anche la presenza di un bello shorebreak! Trimmo l’82 wave twinzer, indosso la muta e sono pronto! Si esce tra due frangiflutti non particolarmente lunghi ed alti ma perfetti per fare danni all’attrezzatura in caso di errori! Aspetto il momento buono e via… Sono carichissimo, primo bordo: Shaka, Ponch e Forward! Ma dove sono? Al rientro comincio a prendere le misure visto che la sezione migliore rompe molto vicino a riva e quindi anche ai moletti. Dopo 15 minuti comincio a prendere confidenza anche con le surfate, prendendomi qualche rischio, ma il vento comincia a rinforzare rendendo il Bottom e il Cut Back difficoltosi, meglio cambiare! Rientro a riva, mentre armo la 4.2 il mare è sempre più grosso, ci vorrebbe anche una tavola più piccola, peccato che l’abbia lasciata a casa visto che le previsioni non davano simili condizioni, ed abbia scelto il freestyle 90 come alternativa! Col senno di poi simili errori non andrebbero mai fatti! Mentre mi preparo a rientrare scorgo uno dei miei compagni di viaggio, Fulvio, già cambiato e molto abbacchiato! Ha pagato caro l’incontro con gli scogli… Tavola ed albero fuori uso! Le onde sono aumentate nel frattempo così come lo shore break... Uscire comincia a farsi più difficoltoso e in acqua ci ritroviamo davvero in pochi, anche se il mare non è più ordinato come all’inizio riesco comunque a divertirmi per un paio d’ore, fino a quando Eolo non decide di rinforzare ulteriormente rendendo impossibile la gestione dell’82 litri. Peccato perchè il vento verso sera ruota più side ma da 3,5 e ci


Gigi Colombo in Cut Back.

Gigi in Spock nell’inside di Albenga il giorno dopo le onde.

sarebbe da divertirsi ancora... La voglia non mancherebbe, le forze ed il mio 66 twinzer si! La spiaggia si trasforma in una nuvola di polvere, vola tutto, in mare non c’è più nessuno, non sembra nemmeno di essere in Liguria. Speriamo solo che domani ci sia questo vento! Dopo aver trovato una sistemazione per la notte, distrutti dall’uscita troviamo comunque la forza di passare una divertente serata nella più movimentata e vicina Alassio! Ma andiamo a letto presto, le previsioni per domani sono ancora ottime!

Matteo Guazzoni in Shock.

SABATO 5 GIUGNO L’indomani c’è ancora vento da 4.5 /5.0, peccato che l’onda sia scomparsa! Beh se non altro non ho portato il freestyle per nulla! Al nostro arrivo troviamo lo spot già super affollato visto che la capitaneria ha deciso di applicare l’ordinanza! Ci ricongiungiamo con tutti quelli che il giorno prima erano usciti altrove, tra i più famosi arriva l’amico Fede LaCroce e Teo Guazzoni, oltre a moltissimi amici che non vedevo da tempo. Praticamente sembra di essere ad un raduno organizzato! Il vento non ancora disteso ci permette di scambiare due chiacchiere per raccontarci l’uscita del giorno prima! Poi come un orologio a mezzogiorno il sudovest inizia a soffiare più deciso... Cosa chiedere di meglio di una buona uscita defaticante con la 4.2 ed il 90 litri? Tre ore di puro divertimento, prima di tornare alla realtà padana, sperando che il mare possa regalarci presto un altro weekend così! PS: la speranza purtroppo si è infranta dopo soli 15 giorni! Eh si, purtroppo un fine settimana in Sardegna mi è costato caro... Distorsione al ginocchio con rottura del legamento crociato! Operazione in vista, stagione finita! Ci rivedremo in acqua a Natale! 93


SPOT GUIDE BY LUCA GRASSO “SURFACTIVIT Y” COME ARRIVARE: Si esce al casello di Albenga e si prosegue seguendo le indicazioni per il centro e per la stazione. Passata una rotonda proprio in prossimità della stazione, si va sempre dritti lungo un viale alberato e si raggiunge la spiaggia. DORMIRE: Per chi vuole dormire in macchina o in furgone non ci sono i problemi di Andora o Alassio, è tutto molto più free e verso la foce del fiume Centa è tutto molto tranquillo. Per eventuali alberghi potete contattare l’Hotel Pescetto, il proprietario è un surfista anche lui e potrà eventualmente darvi una mano se non avrà posti a disposizione. Per eventuali campeggi il Camping dei Fiori è di proprietà di un altro surfista, quindi anche lui potrà consigliarvi in caso di problemi. MANGIARE: A pranzo non si mangia, c’è vento! Scherzi a parte nella stagione estiva panini e insalate al BSide, bar sul mare con una bellissima ambientazione; Bagni Albenga per primi piatti a base di pesce senza dover impegnare un rene per il conto. Per la sera il Principe Club, ristorantino carino che poi si trasforma in piano bar.

Gigi in piena potenza e controllo. Questa foto ricorda tanto la cover di Funboard dedicata alla sua vittoria del Windfestival di Imperia anno 2000.

LO SPOT: Albenga è battuta sia dai venti da est che da ovest, e questo amplia molto il numero di uscite durante l’arco dell’anno. Nel periodo autunno\inverno i venti da Nord Est sono i più frequenti, formano una bella onda specialmente quando le previsioni allertano bora a Trieste. Nei periodi che ci portano verso l’estate le mareggiate da Ovest sono quelle che ci riempiono di soddisfazione, anche perchè di solito non c’è la Capitaneria a far osservare rigidamente le ordinanze come ad Andora. Sempre che si usi il cervello per divertirsi con i nostri giocattoli, che siano windsurf o kite, anzichè solo le braccia e l’adrenalina! La spiaggia di Albenga e l’isola Gallinara.

DIVERTIMENTI: Si spera sempre di fare un’uscita in mare e poi passare una bella serata, sempre che Eolo sia d’accordo! Durante l’estate ci sono vari appuntamenti settimanali nei locali della zona: il martedì aperitivo lungo all’Essaouira, il venerdì serata ai Bagni Albenga con musica dal vivo, Principe Club con serate a tema. E poi comunque c’è Alassio vicino, se proprio si vuole vivere un’atmosfera molto molto glamour! NEGOZI: Ce né soltanto uno! Surfactivity Surf Shop, situato davanti allo spot in via Nazario Sauro 112, tel: 0182.53426, info@surfactivityalbenga.it SCUOLE: Surfactivity organizza nella vicina Ceriale presso il Campeggio Delphis i corsi base di windsurf. Grazie all’ampia base nautica a disposizione e a due istruttori, si riescono a fare corsi di windsurf durante tutto l’arco dell’anno. 94





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