Funboard 126

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BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf

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“The missing link” The link with surfing has always been a great inspiration for wavesailors. The standard surfing fin set up is now available on wave sailboard that is specifically designed to replicate the accuracy and sharpness of surfing turns on the wave face. Try to believe.

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ANNO XV - NUMERO 126 OTTOBRE/NOVEMBRE 2009

Questo mese abbiamo voluto dedicare la cover a una istituzione del nostro sport, colui che ha provato per primo una rotazione in avanti con il windsurf cambiando la storia del nostro sport; il miglior italiano di sempre in coppa del mondo; colui che ha avuto un numero impressionante di copertine su tutte le riviste del mondo. Ecco a voi Cesare Cantagalli!

DIRETTORE RESPONSABILE Cristiano Zanni • cristiano@jmag.it REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

ragno@hipow.com RIDER

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com

MOVE

Cesare Cantagalli | Off the Lip |

PLACE

Ohau, Hawaii Darrell Wong

FOTO DI

IN REDAZIONE Marco Melloni • marcom@hipow.com Katiuscia de Letteriis • adv@jmag.it FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: John Benamati, Mirko Braghieri, Fabio Calò, Cesare Cantagalli, Philip Koster, Federico LaCroce, Francesco Orsi, Mattia Pedrani, Francesco Prati, Enrico Pietrosanti, Jason Polakow, Matt Pritchard, Roberto Ricci. immagini: Cataldo Albano, Raffaello Bastiani, John Benamati, Bernard Biancotto, Diego Boari, Alex Boyce, Gilles Calvet, P.Cappanini, John Carter, Tommy Della Frana, Mathieu Demachy, FotoFiore, Foresti, Nicoletta Gurioli, Maxime Houyvet, Federico LaCroce, Tim McKenna, Daniele Mei, Giovanni Nogler, Valerio Pedrani, Bendami Thouard, Darrell Wong.

Patrick Swayze, dal film “Point Break”: “Il mondo funziona a cicli, due volte ogni secolo l’Oceano ci ricorda quanto siamo veramente piccoli. Una tempesta invernale arriva dall’Antartico spazzando il Pacifico e spinge onde enormi su, verso nord, per 2000 miglia, e quando arrivano a Bells Beach diventano le onde più grosse che si siano mai viste e io sarò la! Se vuoi il massimo devi essere pronto a pagare il massimo!”. Patick Swayze è morto il 14 settembre 2009, e da quel

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it

giorno continua a frullarmi in testa questa frase tratta dal celebre film sui surfisti ex-presidenti

AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com

grossa e sempre più nell’inside, quando un “normale Back Flip” con la moto non basta più e ne

RESPONSABILE DIFFUSIONE Piero Monico • pierom@hipow.com

rizzare i capelli. Cosa si è disposti a pagare? Nell’FMX Jeremy Lusk ha sbagliato un salto, ha

SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com

Del Farra, famoso rider FMX italiano, ha smesso per un po’ di saltare, poi ha ripreso e mentre

rapinatori di banche. Penso e ripenso a cosa gli amanti dell’adrenalina, i drogati di adrenalina, vanno incontro ogni volta che sfidano se stessi, quando cercano di surfare un’onda ancora più vuoi fare due, e attenzione: il solo fatto di pensare ad un “normale Back Flip” è già roba da far girato lento e da quel terreno della Costa Rica non si è più rialzato. Lì con lui c’era anche Alvaro stava girando un nuovo video anche lui ha sbagliato un salto ed ora è in ospedale. Baptiste

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA A&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

Gossein, famoso atleta di coppa del mondo del windsurf, grande ed esperto wave sailor, recentemente trasferitosi a Tahiti per apprezzare il puro waveriding allontanandosi il più possibile dallo stereotipo di Hookipa, stava surfando un onda con il SUP, è caduto, ha colpito

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

violentemente la schiena e ora sta lottando per tornare a camminare. Storie diverse, ragazzi diversi, ma con una cosa in comune, l’adrenalina, che è come una droga, la peggiore, e non ne

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO ACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Roma tel +39 0665000808 - fax +39 0665000367 www.subacme.com - subscriptions@subacme.com MODALITA' DI PAGAMENTO C/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 Isola N/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca Sella Ag.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFT SELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367 e-mail: subscriptions@subacme.com

puoi fare a meno. A volte però il prezzo da pagare è troppo alto, e le cose ci sfuggono di mano e non ci si rende conto di quello che effettivamente si rischia. Ripeto dentro di me la celebre frase di “Point Break”, chissà se anche Jeremy, Alvaro e Baptiste la pensavano così? Purtroppo per un po’ di tempo dovrò stare fuori dal mio elemento naturale, l’acqua, ma vi terrò tutti sotto controllo e quando tornerò faremo una grande festa!

Fabio I-720

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

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IFCA SLALOM 2009 ITALIAN SLALOM TOUR A NOLI Per tutti gli appassionati dello slalom l’appuntamento clue dell’autunno sarà la manifestazione in programma a Noli, in provincia di Savona, Sabato 31 Ottobre e Domenica 1 Novembre. L’evento vedrà andare in scena la seconda tappa dell’Italian Slalom Tour 2009, circuito che riunisce le più importanti competizioni di slalom a carattere nazionale e che, dopo la tappa primaverile di Porto Pollo, andrà a concludersi a Dicembre con il gran finale di Marsala. Dopo la gara del 2008, lo slalom sarà di nuovo protagonista nelle acque del golfo di Noli ospitando i migliori atleti nazionali della disciplina che si daranno battaglia fino all’ultimo sangue per aggiudicarsi l’evento. Da quest’anno si aggiunge però la novità di un format sperimentale dedicato agli amatori, che dovrebbe entrare a far parte in pianta stabile dei calendari AICW del prossimo anno, occasione ghiotta per tutti i freerider che vogliono misurarsi tra le famose raffiche della Tramontana nolese con gli amici e con gli altri freerider giunti dal resto d’Italia.

NUOVA SEDE PER IL CIRCOLO SURF TORBOLE Ecco la nuova sede del Circolo Surf Torbole, meno bella sulle fotografie di quant’è davvero. Al piano terra l’ampia palestra, tutta vetrata e aperta sul parco verde, sul lago, sui monti a Nord; poi i rimessaggi, gli spogliatoi con i servizi, i depositi e gli impianti. Al primo piano una luminosa terrazza panoramica, la vasta e trasparente sala per i soci, la segreteria. Sulla copertura i pannelli solari e fotovoltaici e le pale eoliche, per produrre l’energia necessaria ad ogni uso. Sul retro il parcheggio, allargato così come il prato antistante al lago. Le prime regate ed i primi incontri conviviali hanno permesso di assaporare il gradevolissimo senso di benessere, ospitalità e funzionalità che la struttura dona a tutte le ore del giorno. I soci del Circolo se la godono in buona parte, se non per intero, già da quasi due mesi; in occasione di Surfestival Torbole 2009 e della presentazione ufficiale tutti i locali sono ora divenuti agibili e attendono l’ultimo trasloco ed i nuovi arredamenti. La prossima stagione, con un programma di manifestazioni sportive che si annuncia quanto mai intenso, si riveleranno appieno tutti i pregi e le potenzialità di questo straordinario edificio, concepito appositamente per il windsurf dall’architetto Franco Bresciani, surfista di valore e membro del Circolo sin dai primi anni ’80. Per info: www.circosurftorbole.com La nuova sede del Circolo Surf Torbole.

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Pro Kids/Junior Worlds & Youth/Master World Championship. Nello spettacolare scenario di Sorobon Bay nell’Isola di Bonaire (Antille olandesi) nei giorni dal 12 al 17 luglio 2009 si è disputato il Campionato Mondiale Slalom IFCA 2009. Una location da sogno, ideale per disputare heat slalom in grande sicurezza che ha permesso agli 84 partecipanti iscritti provenienti da ogni parte del mondo di potersi sfidare con la costante di un vento che per tutti i cinque giorni di competizione ha soffiato tra i 15 ed i 30 nodi. Il campo di regata veniva posizionato con grande maestria e competenza al centro della splendida Sorobon Bay, una laguna al riparo dal reef con acqua turchese e mare quasi sempre piatto. Impeccabile l’organizzazione sia a terra che in acqua e indiscutibilmente gradevole l’accoglienza dei locals. L’Italian Team era composto da tre atleti ben noti nel circuito slalom: Luigi Romano ITA911 (RRD; Simmer, Pat Love) categoria Juniores; Malte Reuscher ITA7777 (Starboard, Point-7) Categoria Youth; Thomas Fauster ITA106 (F2, North Sails) categoria Master. Nei cinque giorni di regata sono state disputate in tutto 11 heat con la possibilità di poter sottrarre al punteggio finale le 3 peggiori prestazioni. Alla fine dei giochi l’Italian Team è riuscito a portare a casa due argenti ed un bronzo: Luigi Romano ITA 911, vice campione del mondo Junior. Malte Reuscher ITA7777, 3° classificato Youth. Thomas Fauster ITA106, vice campione del mondo Master. Risultati di grande prestigio che premiano la costanza, l’impegno, la passione e la determinazione di tre atleti coinvolti anima e corpo in una disciplina che riscuote grande successo ed interesse in tutto il mondo. Risultati che collocano per l’ennesima volta l’Italia nella hit-parade mondiale del windsurf agonistico. Il più giovane dei tre è Luigi Romano (www.ita911.tk), classe 1993, che annovera nel suo palmares a soli quindici anni, oltre a questo titolo di vice campione del mondo, altri significativi traguardi: Campione italiano raceboard 2008, 1° classificato Coppa Italia raceboard 2008, 5° europeo raceboard 2008, 4° mondiale slalom 2008, 3° classificato Junior campionato nazionale slalom 2008. I nostri atleti ancora una volta si sono distinti nel mondo tenendo alta la bandiera italiana. Sentiremo ancora parlare di loro.


FOX REALIT Y SHOW Negli ultimi anni, con prepotente visibilità, si sono fatti largo nella cultura popolare gli sport così detti “estremi”. All'inizio erano patrimonio di una nicchia di persone drogate di adrenalina. Oggi invece sono la valvola di sfogo anche di persone “apparentemente” comuni. Ma chi sono davvero gli appassionati di sport estremi? Sono riconducibili ad una specifica categoria di essere umani? Quali sono i tratti psicologici, fisici, culturali e sociali di chi cerca sé stesso sfidando il pericolo in modo così affascinante? L’Aloha Entertainment, già produttrice del film “La Polinesia è sotto casa”, consolidando la partnership vincente con Fox (leader nella produzione di abbigliamento casual, surf, motocross e mountainbike), West (mute per surf) e Pour Parler Parrucchieri, è lieta di presentare il primo Reality Show di indagine che entra nel mondo degli sport estremi. Dottorgechil e Misteraid come le due facce di una stessa medaglia, due personalità che convivono dentro lo stesso individuo, sono due Vj che con ironia e curiosità vivranno alle costole dei partecipanti al Reality. Gente comune che di volta in volta aprirà loro le porte della propria vita fatta di ginocchia sbucciate su una rampa, di mute bagnate appese in auto, di mareggiate cercate ed inseguite, di neve mangiata su un fuoripista con lo snowboard, di vertiginose cadute dal mountainboard o su una session di downhill. Dottorgechil e Misteraid usa gli sport estremi per fare un’indagine socio-culturale nell’Italia di oggi, per dimostrare come queste pratiche siano una possibile via di fuga per chi si sente intrappolato nei ritmi imposti dal lavoro, negli obblighi e nei bisogni indotti. Le telecamere seguiranno i protagonisti durante la vita di tutti i giorni, tra casa, lavoro, famiglia e amici, per raccontare cosa scatta nella mente e cosa trasforma una persona normale in un drogato di emozioni ed adrenalina. Dottorgechil e Misteraid vuole entrare nel mondo degli sport estremi per conoscere persone interessanti, sorridenti, divertite e divertenti, con una matrice comune anche se tanto diverse tra loro per cultura e storie di vita. Dopotutto, le distanze si annullano e le differenze diventano inesistenti quando si condivide un’onda, una discesa di neve fresca o il profilo fangoso di una collina da cui buttarsi a tutta velocità. Se non rinunceresti per nulla al mondo alla tua passione “estrema” (indipendentemente dall’abilità raggiunta) e credi fermamente nelal difesa del tuo sogno, potresti essere uno dei protagonistidel Reality Show! INFO CASTING: chiedi al tuo rivenditore FOX (casual, mx o bike) o WEST o vai sul sito www.alohaentertainment.it

SURFSEGNANA CON FANATIC PER IL 2010 Grande novità per i clienti del più noto network sportivo di Torbole sul Lago di Garda, dalla prossima stagione saranno disponibili al SurfSegnana le nuove tavole della linea Fanatic 2010. Il SurfSegnana cambia brand per le tavole, trovando in Fanatic una nuova partnership con un’ampia scelta di modelli per soddisfare al meglio le varie e diversificate esigenze dei propri clienti. Saranno disponibili i fantastici Hawk, la tavola freeride per eccellenza, i performanti e facili Shark, ideali per planare senza pensieri sulle acque del Lago di Garda. I più esperti troveranno nel Ray, il freerace ad alte velocità di Fanatic, e nel Falcon, slalom puro, i loro ideali compagni di gioco. Per gli amanti delle manovre freestyle invece lo Skate sarà la scelta vincente, la tavola del Campione del Mondo di Freestyle, Gollito Estredo. I principianti e i bambini avranno a disposizione le tavole entry level come il Viper e il Ripper. In oltre si potranno provare anche i nuovi SUP Fanatic 2010, le tavole da Stand Up Paddle, per escursioni sul lago nelle giornate di calma. Il SurfSegnana chiude al pubblico a fine ottobre ma la segreteria e ufficio booking rimarranno aperti anche nel periodo invernale. SurfSegnana, tel. 0464.505963, fax. 0464.505498, e-mail info@surfsegnana.it, web www.surfsegnana.it

Mirco Genco, direttore del Surf Segnana, con i nuovi materiali Fanatic/North Sails 2010.


EL MEDANO WINDSURF TRIP Point-7 e OTC Surf Center presentano il Windsurf Trip Holiday di Tenerife, Isole Canarie che si terrà dal 9 al 16 novembre 2009 nelle acque della ventosa isola di Tenerife. L’evento consiste in una settimana “diversa”. Lo scopo della settimana è quello di imparare, fare tanto windsurf, ma anche divertirsi, rilassarsi e sfruttare una settimana di vacanza. Ci saranno specialisti di tutte le discipline: wave, slalom e freestyle in base alle condizioni, dove verranno affrontate parti teoriche e pratiche con l’ausilio dei nostri istruttori specializzati, per individuare e correggere i propri errori. Le manovre e gli argomenti delle lezioni verranno programmati con i partecipanti in modo da focalizzarsi sugli obiettivi personali. Argomenti delle lezioni saranno la sicurezza e le regole di navigazione, trim dei materiali e tecnica. La base logistica sarà la cittadina de El Medano con i suoi spot wave, freestyle e slalom che lavorano con l’aliseo, la più classica condizione di vento di Tenerife, nel caso il vento soffi da altre direzioni, saranno a disposizione dello staff furgoni per spostarsi per l’isola alla ricerca delle migliori condizioni. L’iscrizione allo stage da diritto all’alloggio in un appartamento di quattro persone e ad un pranzo quotidiano, oltre ad una serie di iniziative e premi che renderanno piacevolissima questa vacanza-allenamento e la fantastica possibilità di provare gratuitamente i prodotti Point-7 2010. Per chi volesse evitare le seccature del trasporto del materiale, ci sarà la possibilità di affittarlo sul posto a prezzi vantaggiosi grazie all’appoggio dell’OTC Test Center con tutto il loro materiale 2010 delle principali marche di windsurf. Gli istruttori dello stage saranno il famosissimo Andrea Cucchi I-1, il forte waver locale Andrea Palazzo E-163, John Benamati E-313 e altri forti atleti italiani ospiti d’eccezione. Per richiedere ulteriori informazioni o per l’iscrizione richiedere il modulo specifico e dettagli a: windsurftripholiday@gmail.com.

TRIALEX 2009 A.W.T. ha organizzato anche quest’anno la TriAlex 2009. Questa “malsana” idea di inserire il windsurf nel triathlon è nata lo scorso anno, seduti sul muretto della Madonnina in una di quelle “rare” giornate in cui il vento ci dava buca. Mauri Vito, in doppia veste di consigliere A.W.T. e di atleta triathlon, la butta lì e tra una risata e uno sfottò, la cosa prende forma: nuoto, corsa e windsurf… Ecco il nostro nuovo triathlon. Nella scorsa edizione era previsto che tra una disciplina e l’altra, ci fosse una leggera pausa logistica, mentre da quest’anno si è deciso di radicalizzare ulteriormente la gara: come in un vero triathlon, scompaiono le pause intermedie. Si parte con una nuotata sprint di circa 80 metri, seguita da una corsa speed di circa 400 metri, con arrivo allo spot, dove attendono le attrezzature dei partecipanti, già montate e collocate in postazioni più o meno comode grazie ad un sorteggio; da lì il tragitto in windsurf di circa 500 metri, con boa da doppiare e arrivo alla fatidica scala dove chi riesce a toccare per primo la pedana di partenza si aggiudica la gara, che da quest’anno porta il nome di Alessandro Cuni, un amico associato, scomparso lo scorso anno, che da amante degli sport avrebbe sicuramente gradito questo format. Già dalle prime bracciate si capisce che agonismo e adrenalina sono a mille: gente che sgomita, che cerca di buttare tutto quello che ha delle proprie riserve in questi 20 minuti di pura pazzia. Nulla è scontato fino al traguardo: il primo ad uscire dall’acqua dopo la nuotata può essere superato dal corridore più veloce e chi trionfa nella corsa, se cade col windsurf, perde il vantaggio in favore di chi è più abituato ad entrare in acqua al volo… E come sempre nel windsurf, l’elemento naturale ha un ruolo predominante: il vento non molto forte favorisce infatti i più leggeri e i bolinatori. Primo assoluto Giampi Bonfadini, 45enne d’assalto, nostro giudice nelle gare di freestyle; secondo Fabio Bertocchi, 40enne snowboarder con le “iron-balls” che non si lascia scappare i pendii più estremi: un numero uno dei nostri monti; terzo Enrico Bergamelli, 38 anni, un altro dei nostri pazzi: uno che ha affrontato una maratona di 200 km nel deserto senza grandi allenamenti; è il trionfo della seconda giovinezza. Grazie a questa formula la partecipazione è stata buona: 23 iscritti, di cui 22 hanno concluso il percorso…il primo arrivando in 17 minuti, mentre l’ultimo dopo circa 2 ore. La sera il clima amichevole e festoso si sposta all’estremo sud del lago, al bar Playa di Sarnico. Qui, durante la IV festa del surfista, tutti i partecipanti sono stati premiati. Sul podio: un boma Amex Carbon al primo classificato, un trapezio Patlove al secondo e una muta Prolimits.al terzo. Un grazie di cuore a chi ha collaborato ad allestire la gara e la serata: Laura, Giorgio, Mauri, Mattia, Marina e Massimo, ma anche un ringraziamento alla mamma e alla sorella di Alessandro Cuni, a Gruberg, a Ghidini edilizia, a Detour, a Remo e Lucia sport, a Link Distribution, a Sportime e al bar Playa di Sarnico. 16


SURF PLANET EVENTI Ecco un reportage fotografico del party che Surf Planet, rinomato windsurf shop sito a Torbole sul Garda, ha organizzato in occasione della Ion Man 2009: l’ormai tradizionale Spritz Planet, che ogni anno viene organizzato in collaborazione con i Parassiti.com, è stato reso ancora più mondano! La serata si è aperta con musica live e dj set a cura del gruppo dei Dipinto, spritz, snacks e aperitivi vari. Autograph session di Gollito e Paskowski su poster, dvd e addirittura direttamente su Funboard mag per tutti i clienti che desideravano tornare a casa con la dedica di questi campioni. È proseguita con la proiezione delle foto della gara Ion, che i vari team hanno prodotto e che sono state oggetto di valutazione ai fini della competizione. E per il gran finale... Presentazione in anteprima mondiale del nuovo dvd “Four Dimensions” prodotto da Andre Paskowski, che ha riscosso, dall’atmosfera che si era creata in sala, già dall’esordio un gran successo. La serata è proseguita poi con la night performance al Moby Dick (report completo della gara Ion Man a pag.78-83) conclusione di una festa, che era già partita sin dall’inizio “spritz-zante” grazie agli oltre 1000 spritz che sono stati distribuiti e alle tante persone intervenute. Chiara e Alberto e tutto il team Surf Planet colgono l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla festa. Surf Planet: Torbole (Tn), Via Sarca Vecchio 1, tel: 0464-548180 Il team Surf Planet.

VASCO RENNA, SAFAGA Vasco Renna Professional Surf Center, Egitto, Mar Rosso, Safaga. Hai voglia di vacanza? Hai voglia di planare al caldo? Con un volo di sole quattro ore puoi raggiungere il Vasco Renna Professional Surf Center di Safaga in Egitto sul Mar Rosso. Qui troverai: - uno degli spot più ventosi al mondo con un mare incantevole e temperature elevate tutto l’anno; - un Centro windsurf professionale con materiali all’avanguardia; - lo scenario paradisiaco dell’isola di Tobia; - una straordinaria e unica scuola di Surf galleggiante; - il fascino di una terra ricca di cultura e di storia; - l’assistenza, la professionalità e la simpatia del team di Vasco. A Safaga ci sono le condizioni ideali per svolgere tutti i tipi di corsi dai principianti ai corsi più avanzati. Infatti, a seconda della stagione, o al mattino o al pomeriggio, ci sono le condizioni ideali, sia per muovere i primi passi sulla tavola in tranquillità e sicurezza, sia per avere il massimo rendimento nei corsi più avanzati. Allora non aspettare, non perdere il bordo di Safaga, regalati l’emozione forte e unica di una vacanza windsurf con Vasco in Egitto. Per info: Parco Pavese 38069 Torbole sul Garda (TN), Tel 0464/505993, Fax 0464/506254, www.vascorenna.com, e-mail: info@vascorenna.com. Per prenotazioni pacchetto volo+soggiorno: SUN AND FUN ITALIA. Anneliese Wanke, Tel 0365/953204, 0365/918700, Fax 0365/953526. www.vacanzewindsurf.com, e-mail: mara@vacanzewindsurf.com


YOUNG SURFESTIVAL BY VASCO RENNA

TEAM AL360

Azione in acqua con regate e corsi gratuiti per tutti gli under 14 questo, e molto di più, è successo sabato 12 e domenica 13 Settembre a Torbole. All’interno del Surfestival 2009 si è infatti svolto lo Young Surfestival evento per i giovanissimi organizzato dal Circolo Surf Torbole e dal Vasco Renna Professional Surf Center. Durante le due giornate hanno partecipato all’evento una cinquantina di giovani aspiranti surfisti che si sono divertiti con la tavola e la vela ad imparare le prime manovre in acqua grazie ai corsi gratuiti per principianti aperti a tutti e tenuti dagli istruttori dell’espertissimo team di Vasco Renna. A questo si è aggiunto il divertimento e la sfida delle due regate per tavole con deriva e tavole senza deriva che hanno visto la partecipazione di trenta bambini tra i 6 ai 14 anni. Tutti straordinariamente bravi e con una grande passione per questo sport che ha caricato d’entusiasmo il pubblico accorso per vederli planare. Nella regata con deriva con 19 partecipanti si è piazzato al primo posto Michele Nogler seguito da Favretto Federico e dal terzo classificato Contini Simone ed inoltre da segnalare nella classifica finale il quinto posto del giovanissimo, 6 anni appena, Alessandro Tomasi. La regata senza deriva è stata vinta da Marco Brenna, al secondo posto è arrivato Jacopo Renna e al terzo Michele Sanin Vignoli. La premiazione finale si è svolta con tutti gli onori del caso con distribuzione di coppe e premi Coast to Coast presso la nuovissima e bellissima sede del Circolo Surf Torbole che ha abbracciato e festeggiato queste giovani promesse del windsurf con un ghiottosissimo nutella party. Dopo il successo di questa edizione l’appuntamento per il prossimo anno è una entusiasmante certezza e lo Young Surfestival 2010 sarà una nuova e bellissima festa per il windsurf. Per info: Vasco Renna Professional Surf Center, Parco Pavese 1,38069 Torbole sul Garda (Tn). Tel: 0039 0464 505993, fax: 0039 0464 506254; info@vascorenna.com - www.vascorenna.com

Continua il grande successo di AL 360, la ditta leader nei prodotti per il windsurf guidata con grande esperienza e passione da Francesco Cominardi, che con i suoi boma hi-tech è stato in grado di raccogliere larghissimi consensi dal mondo del wave a quello del freestyle e dello slalom. Anche il team agonistico AL 360 continua la sua espansione: dopo l’ingresso di Bjorn Dunkerbeck, leggenda vivente del nostro sport, è la volta ora di quattro nuovi atleti, provenienti da contesti e discipline molto diversi ma tutti accomunati da una grande passione e dalla voglia di far bene con i loro nuovi “gioiellini” in carbonio. Le new entry sono quindi Francisco Porcella, l'incredibile talento sardo-hawaiiano del wave dominatore delle session di Capo Mannu, in grande ascesa nelle classifiche wave PWA; Tine Slabe, polivalente e simpaticissimo atleta sloveno che da quest’anno ha affiancato alla sua attività di freestyler un grande impegno sui campi di regata slalom; Marco Begalli inossidabile gladiatore dello slalom e del formula, sempre impegnato a vendere cara la pelle sui campi di regata nazionali e internazionali; e Francesco Orsi, esponente della new school di slalomisti nostrani e mente creativa del panorama windsurfistico italiano. A tutti loro un grande in-bocca-allupo per i loro impegni agonistici!

DARIO TROIANI I-179

È con immenso piacere che il team di Hawaiian Surfing annuncia l’ingresso del suo rider di punta Dario Troiani I-179 nel team ufficiale Gaastra Sails e Jp-Australia per quanto riguarda tavole da freestyle e wave. Ovviamente la sua principale occupazione è il freestyle e le gare nazionali di settore dei vari campionati. Per quanto riguarda boma ed alberi Dario sarà “vestito” dalla prestigiosa ditta di Massimo Ravasio, TecnoLimits, e cercherà di mettere a dura prova le nuove maniglie per gli alberi skinny e le ultime novità. Oltre all’ormai consolidata collaborazione con l’agriturismo “Li Espi”, situato in Porto Pollo proprio sopra il suo spot preferito, quest’anno il rider romano, ormai sardo di adozione, sarà promotore ufficiale della nuova ditta “GloryFly”, gli indistruttibili occhiali da sole oggetto del desiderio dell'Evento di San Teodoro. Dario Troiani in action a Porto Pollo.

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MATTEO TODESCHI CON UNDERWAVE

Il soul rider piemontese Simone Spagarino, per tutti Spaga, al suo ritorno dalle vacanze, dopo aver quasi preso la residenza in Oman, viene accolto, a sorpresa, dalla grande famiglia della North Sails e immediatamente catapultato sul sito internazionale della veleria (www.northwindsurfing.com) nella sezione news (Ridinmg Oman waves) dove viene annunciato come nuovo rider italiano! Un bel risultato per il ragazzo, che pratica questo sport ormai da diversi anni, quasi 16, dedicandoci tempo, ormai poco a suo dire, ma sopratutto tanta passione. Spaga si può facilmente incontrare in Liguria ma prevalentemente nel sud della Francia, in spot blasonati come Carro e La Coudouliere, ma che non disprezza per niente qualche bella uscita al Garda! Simone predilige il wave e quest’anno sarà motorizzato con le Ego rigorosamente code Blackbarry, nelle misure più piccole, e con le Ice, nelle misure grandi, per le scadute e per il freestyle. Le sue tavole saranno invece le Mistral, che gli hanno regalato grandi soddisfazioni la scorsa stagione, sopratutto con il Wave Twinzer. Simone ringrazia i suoi sponsor: North Sails, Mistral, Logimedica e White Reef Distribuction; con una particolare attenzione a quest’ultimo e anche al suo negozio di fiducia Surf Planet di Torbole.

Matteo Todesci.

© Fiore/Canon

SIMONE SPAGARINO CON NORTH SAILS

Matteo Todeschi, vice campione italiano di freestyle under 17 AIWS, ha iniziato una collaborazione con UnderWave, nuovo marchio lanciato da Sportime, di accessori e mute. In particolare, nelle uscite invernali a Malcesine l’atleta ha utilizzato e utilizzerà per la stagione invernale la nuovissima muta 100% stagna ultra traspirante e leggerissima. Per la stagione estiva indosserà le nuove Vertigo shortarm e shorty, ottime per vestibilità e con una grafica singolare e accattivante.

Simone Spagarino in Oman.

FORTUNATO LONGO Il forte waver di adozione romagnola Fortunato (Tato) Longo, collaborerà attivamente alla promozione di Bibicaffè, la gustosissima bevanda energetica prodotta in Calabria, inoltre è già partito il progetto di costruzione dell’Aloha Village, moderno Polo vacanze e centro windsurf, Sup, sito in Lamezia Lido in una delle arene più ventose del mediterraneo di cui Tato sarà coordinatore amministrativo e sportivo. Un ringraziamento a Urbano by Nautica Urban per il supporto tecnico. Fortunato Longo

ERRATA CORRIGE Nella pagina pubblicitaria dei centri test Starboard i contatti del centro Compagnia della Vela di Punta Pellaro (RC) sono errati. I riferimenti corretti sono: Sig. Gianlorenzo, tel: 374-6415765; e-mail: info@compagniadellavelarc.com

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PROTOTIPI 2011 Dalle varie foto e video che abbiamo visto delle ultime due gare wave invitational con i più forti wave rider del pianeta, Tahiti Windsurf Challenge e Reunion Wave Classic (entrambi i report sul prossimo numero di Funboard), ci sembra chiaro che molte aziende stanno orientandosi sul quad. Da Maui abbiamo notizia che sia Goya che Quatro stanno spingendo molto sulle tavole a 4 pinne, Starboard e Jp sono già sul mercato con i loro Quad, e da quanto si può vedere da queste foto anche Fanatic e Tabou stanno sviluppando questo progetto. Abbiamo incontrato di recente Craig Gertenbach, brand manager Fanatic, al Lago di Garda insieme a Sebastian Wenzel, shaper Fanatic, durante i primi test delle tavole freeride e freerace 2011 e ci hanno confermato che stanno lavorando anche sul progetto Quad e probabilmente ci sarà per il 2011 una linea wave Fanatic a 4 pinne!

© Mathieu Demachy/Bleu Ocean

Victor Fernandez con un prototipo quad Fanatic.

© Calvet/Reunionwaveclassic.com

Thomas Traversa con un prototipo quad Tabou.

ION FUSION DRY SUIT

MFC QUAD

Ion presenta la sua nuova muta dry suit per coloro che non vogliono rinunciare al windsurf nemmeno nei mesi più freddi. La nuova Fusion di Ion è il risultato di una sinergia tra le convenzionali mute “fit dry” e le mute larghe “nylon fabric”, combinando i vantaggi ma senza ereditare le debolezze di entrambi i concetti. Dry: cerniera Tizip SuperSeal e Seamtite lattice sui polsini. Warm: 4,0 mm di neoprene e Ion Hot Stuff jersey all’interno. Elastic: incredibile comfort grazie alla sua flessibile costruzione del neoprene. Safe: la muta tiene a galla il rider in caso di necessità. La muta è interamente costruita con un neoprene talmente flessibile da evitare gli sforzi durante il nuoto. In oltre in caso di emergenza questa muta terrà a galla il rider e anche in caso di buchi e di ingresso d’acqua all’interno il neoprene assicurerà comunque un isolamento termico. Per info: www.ionessentials.com

MFC, in collaborazione con Kauli Seadi e Keith Teboul, hanno sviluppato un nuovo set di pinne per le tavole quad. L’obiettivo è sempre stato quello di cercare qualche cosa che potesse dare un concreto aiuto il waverider comune e lo si è raggiunto con questo nuovo set di pinne Quad. La tavola da wave deve essere condotta e queste pinne riescono a ridurre la resistenza all’avanzamento e aumentano notevolmente le doti boliniere delle tavole. Questo rende la surfata più facile per tutti. La tavola risulterà essere più morbida ma più radicale senza andare a compromettere la velocità di punta. Potrete fare una surfata sia front che back foot e la tavola seguirà il vostro stile. Abbiamo testato questo set up in differenti condizioni, side shore, off shore e on shore, e il risultato è sempre stato sorprendente. Anche se abbiamo dovuto fare diversi tentativi prima di arrivare al risultato finale ed alle pinne messe in produzione. Non devi scegliere la pinna in base alla dimensione/lunghezza, ma a seconda della superficie che vuoi usare. Per il 2010 MFC propone due set up di pinne: QS-300 per tavole sui 85/95 litri e vele dalla 4.0 alla 5.5. QS-250 per tavole sui 70/85 litri e vele dalla 4.0 alla 5.0. Queste pinne sono disponibili presso i migliori surf shop da fine ottobre 2009.

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MAVERX MASTS 2010 Novità per il 2010 dal mondo Maverx. L’azienda di Minerbio, leader nella produzione di alberi, presenta per il prossimo anno una linea rinfrescata e rinnovata. Per quanto riguarda il range dei prodotti, Maverx ha introdotto il nuovo Crossover, un albero “entry level” ma dalle elevate caratteristiche tecniche e con un prezzo competitivo. La linea Salom/Race invece è stata unificata sotto un unico albero, il Daytona Pro. Maverx ha avuto un occhio di riguardo anche per le grafiche rinnovandole completamente. Esteticamente interessante il “bottone” che identifica ogni modello ed è presente sia sul Bottom che sul Top per un immediato riconoscimento. Maverx, per info: web www.maverx.it; tel. 051.6605154.

FIREBALL 150 (75% carbonio) - WAVE - FREESTYLE / Z.tape Fabio Calò

Un albero Wave/Freestyle con il 75% di carbonio contenuto che si appresta a definire i nuovi limiti della categoria in termini di performance e robustezza. Il suo shape conico riesce ad unire i vantaggi del diametro standard (possibilità di prolunga standard e basso peso) a quelli dell’RDM (robustezza elevata e comfort nell’esecuzione di manovre). Il feeling di navigazione e il range di tenuta in sovrainvelatura del Fireball 150 non faranno rimpiangere alberi di categorie superiori! FREBALL 200 (100% carbonio) - WAVE - FREESTYLE / Z.tape

Un albero Wave difficilmente eguagliabile come performance e robustezza, il suo shape conico riesce ad unire i vantaggi del diametro standard (possibilità di prolunga standard e basso peso) a quelli dell’RDM (robustezza elevata e comfort nell’esecuzione di manovre). L’albero top di gamma di Maverx per le vostre vele wave. L’albero utilizzato da Mattia Pedrani, Campione Italiano Freestyle 2009, nelle sue uscite Wave e Freestyle. STILO 300 (100% carbonio) - RDM WAVE - FREESTYLE

Uno degli alberi RDM Freestyle/Wave più leggeri e performanti in assoluto. È un albero RDM con il 100% di contenuto di carbonio le cui migliori doti sono il peso ridotto e il reflex dinamico. Grazie alla qualità delle fibre utilizzate per realizzarlo garantisce, oltre ad ottime capacità di dare un eccellente profilo alle vele, una rigidezza ed un reflex che vi permetteranno una partenza in planata anticipata in condizioni di vento On-Shore. Un albero RDM che si fa apprezzare soprattutto per un utilizzo Freestyle oltre che al Wave, in grado di sopravvivere alle più tremende frullate. È l’albero con cui il team rider Maverx Francisco Porcella sfida le più impegnative onde del globo, compreso Teahupoo!

STILO 150 (65% carbonio) - RDM WAVE - FREESTYLE

Con questo albero Wave/Freestyle Maverx ha aperto nuove frontiere sia sulle prestazioni sia sulla robustezza nel segmento degli alberi di media gamma. Il team MaverX ha raggiunto un rapporto qualità/prezzo incredibile nel campo degli alberi RDM Wave/Freestyle. Le qualità di flessibilità e reflex dell’albero non faranno rimpiangere alberi con contenuti di carbonio di percentuali superiori. Anche in condizioni Wave estreme lo Stilo 150 ha dimostrato ottime caratteristiche di affidabilità e di tenuta in condizioni di sovrainvelatura. Questo è stato possibile grazie, oltre a un buon progetto, alla qualità delle fibre specifiche di carbonio che sono state utilizzate. DAYTONA PRO (100% carbon) - SDM SLAOM - RACE – FORMULA / sdm

Albero Race progettato per chi non intende scendere a compromessi sulle prestazioni, la sua leggerezza e il suo incredibile reflex permetteranno alle migliori vele di esprimere al massimo il loro potenziale. Un albero costruito per vincere apprezzato sia dai pro che dagli amatori. Per il 2010 Maverx ha deciso di inglobare la linea Speedwise, Daytona e Daytona Pro in un unico albero dalle caratteristiche mutevoli in base alla misura. Le misure più piccole, 430 e 460, sono alberi dalle alte performance e con un occhio di riguardo alla robustezza, ideali per le vele Slalom e Race e per superare i propri limiti di velocità. Le misure intermedie 490 e 530 sono alberi per le vele Race per ottenere il massimo comfort in andatura e quindi la massima velocità di punta. La misura più grande, il 550 è per le vele RaceFormula, che necessitano di un albero leggero ed estremamente performante per trasmettere in modo dinamico le raffiche di vento. CROSSOVER (65% carbonio) - FREERIDE (disponibile da marzo 2010) /sdm

STILO 200 (85% carbonio) - RDM WAVE - FREESTYLE

Un albero Wave/Freestyle ad alte prestazioni facilmente sfruttabili grazie ad una reattività uniforme e progressiva. Un ottimo albero per condizioni Wave di tutti i livelli, particolarmente apprezzato in condizioni side-shore grazie alle sue eccellenti performance associate ad un ottimo comfort di andatura. Un ottimo albero Wave che fa dell’affidabilità la sua carta vincente. Disponibile anche nella misura 340 per affrontare le condizioni Wave più estreme over 50 knots.

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Un nuovo albero Maverx che va a posizionarsi in una fascia di mercato più bassa ma con un prodotto che diventerà un best seller grazie alle sue caratteristiche di leggerezza e resistenza ad un prezzo competitivo, sempre con l’esclusiva qualità che solo Maverx può garantire ai suoi alberi. Un albero ideale per tutte le vele Crossover, dal Freeride al Freerace, per un utilizzo amatoriale per coloro che vogliono solo pensare al divertimento e avendo la completa fiducia nei loro materiali.


SUPmania Lo Stand Up Paddle è una realtà sempre più radicata e il numero degli appassionati sta aumentando vertiginosamente. Riflessione immediata di questo trend è il notevole aumento dei modelli SUP messi in produzione per il 2010 dai principali marchi come RRD, Naish, Starboard, Fanatic e Drops. Vi proponiamo quindi questa nuova rubrica dedicata esclusivamente al Stand Up Paddle. Benvenuti in SUPmania. TESTO E FOTO DI Enrico Pietrosanti NATIONAL SUP CONTEST, 1ST ITALIAN CHAMPIONSHIP BY NAISH SURFING Dal 31.07 al 02.08 sulle spiagge di Santa Severa (Rm) si è svolta l’edizione ‘09 dell’Italia surf expo. La manifestazione, ottimamente organizzata dal Santa Marinella surf club grazie alla folta presenza di pubblico e sponsor ha riscosso notevole successo all’ombra del bellissimo castello Odescalchi. Nella 3 giorni si sono succeduti contest e clinics di surf, windsurf, indoboard, skate e stand up paddling, nonché disco party, bikini contest… & more. L’expo è stata l’occasione giusta per presentare quanto di meglio presente sul mercato internazionale di SUP boards ed il contest, grazie all’impegno degli sponsor (Naish surfing, Surfcamp, S.Darko) ed alla partecipazione delle più importanti brand produttrici di paddleboards, è stato sancito come primo evento dell’Italian SUP Championship. Montepremi un longboard serigrafato S.Darko ed un viaggio alle Canarie offerti dagli sponsor. Durante la 3 giorni il pubblico ha avuto occasione di provare le tavole messe a disposizione dalle case produttrici sotto l’occhio ed i consigli attenti di organizzatori e promoter. Domenica mattina i rider hanno iniziato subito a testare i materiali per il contest previsto nel pomeriggio. Iscrizioni aperte dalle ore 12.00 e skipper meeting fissato per le 17.00. L’assenza di condizioni d’onda sufficienti per una wave performance hanno decretato il carattere race dell’evento. Il percorso rimasto segreto fino a pochi minuti prima dell’evento ha colto tutti di sorpresa rivelandosi un inatteso quanto spettacolare e stremante format “sprint race”! Due run con partenza in corsa sotto l’ormai celebre arco Red Bull, ingresso in acqua, due giri in senso orario intorno alle boe poste a distanza di 200 m l’una dall’altra ed arrivo sempre in corsa sotto i 2 tori rossi! Per i primi 10 accesso in finale: stesso format con partenza immediata dopo l’arrivo della prima heat e senza possibilità di riposo in perfetto stile “iron man”. 18 rider sulla linea di partenza 15 metri di spiaggia 18 sup boards in attesa sul bagnasciuga Giuseppe Caldarulo allo start: 1 2 3 via! Agguerriti tutti si

sono proiettati in acqua in una bagarre serrata come nelle migliori partenze di formula uno. Affondando pagaiate su pagaiate si è definito l’ordine di arrivo con il ranking dei 10 finalisti. Gli atleti richiamati immediatamente sulla start line si sono preparati per darsi ancora filo da torcere. Nuova partenza in 10 e via con la pagaia tra i denti in una session avvincente per determinare l’Iron Surfer ISE 2009. Successo di L. Nika che si aggiudica titolo e montepremi. Per finire VIP expression session: 4 riders – 4 nomi importanti degli sport acquatici nazionali: Raimondo Gasperini, Alessandro Marcianò, Giuseppe Caldarulo, Fabio Filippini. Start, 1 giro di boa secco ed arrivo. Parte subito bene Marcianò che conquista la testa della heat e la difende fino alla fine seguito sul podio da Beppe, Raimondo e da un caloroso pubblico che non ha esitato a gremire le spiaggia incuriosito da questa nuova ed entusiasmante sport experience.

TEST PADDLE STARBOARD POWER CARBON Condizioni di test: onda destra liscia di 1,5 m Board: Gong 10’2” Peso del paddler: 87 Kg. A terra: Il paddle Starboard Power carbon fa un ottima impressione non appena lo si afferra. Lo shape è accattivante e le finiture grafiche sono di alto livello. Il logo Starboard che domina in grigio il centro del paddle spiccando sul nero del carbonio, ed il seriale con data di produzione riportati in bianco sullo stelo del paddle, suscitano la sensazione di aver a che fare con un equipment di prestigio. Peso: senza compromessi =1040g Ergonomia: La maniglia in carbonio risulta ben sagomata. Shape/outline: Lo shape del paddle evidenzia una curvatura progressiva simile ad una pinna da diving e l’outline caratterizzato da una superficie molto ampia ha larghezza massima di 263 mm. L’associazione di queste caratteristiche garantisce un’ottima spinta in acqua. In acqua: il paddle grazie al peso limitato ed equamente ripartito è risultato molto maneggevole e ben bilanciato. La buona ergonomia della maniglia ne rende l’utilizzo confortevole ed efficace. Il “right to left” è agevole e la presa risulta comoda e sicura. Questo modello della linea Starboard ha mostrato una potenza ottimale trasformando l’energia fisica della pagaiata in cinetica della tavola in maniera efficiente grazie ad una limitata perdita di portanza. Questa caratteristica da la possibilità a paddler pesanti di utilizzare tavole di lunghezza minore senza risentire del poco volume a disposizione. In fase di accelerazione prima del take off è efficace e due/tre pagaiate ben assestate sono sufficienti a lanciare il SUP nell’onda. Il paddle ha sempre risposto propriamente anche alle pagaiate più repentine non andando mai in overpowering. Nel cruising grazie all’outline ben sagomato della pala

l’inserimento in acqua è fluido e si ha la sensazione di ottimo grip durante tutta la remata con una resistenza allo sforzo progressiva. Nell’utilizzo wave la larghezza elevata del paddle e l’outline del bordo di uscita abbastanza squadrato lo rende meno maneggevole di una pagaia specifica. Overall impression: questo paddle si adatta bene sia ad un utilizzo in acqua piatta che tra le onde dove la notevole spinta aiuta in fase di take off e negli spostamenti lungo la line up alla “caccia” del picco migliore. La resistenza che offre alla remata lo rende ottimale nel cruising e un po’ fisico nell’utilizzo a causa dell’elevata portanza che offre. È consigliabile a chi cerca una pagaia unica per cruising e wave in condizioni europee. Per uscite esclusivamente wave o big wave (overhead) è preferibile scegliere un modello dedicato. Il prezzo 260¤ è in linea con il mercato dei paddle in carbonio. 23


John Benamati

41,17 di media sui 250 metri... Personalmente sorrido quando vedo atleti velocissimi nel PWA come Volwater e Cyril Moussilmaninche che per semplice sfortuna nelle raffiche non riescono ad andare oltre la 10° posizione in classifica generale. A dirla fino in fondo penso che questo spot, pur essendo semplice e facilmente accessibile, tutto dovrebbe tranne che ospitare un campionato del mondo. I nostri italiani soffrono come era prevedibile, (essendo belli non possono di certo essere anche baciati dalla dea bendata), e non riescono a migliorare di molto la propria posizione in classifica generale.

04/08 RACE

31/07 REGISTRATION DAY Al Procenter Chris Schill si respira l’aria dell’anno scorso, tutto appare inalterato quasi fossilizzato dando l’illusione di vivere in un episodio ai confini della realtà: stessi box da cavalli per le attrezzature, stessi sassi all’entrata della zona atleti nei quali inciampare, stesse erbe alte ancora da estirpare… Lo spirito greco si fa sentire. Iscritti all’evento nonostante le difficoltà logistiche per raggiungere Karpathos nei pochi giorni a disposizione dopo lo slalom di Fuerte, ci sono la creme de la creme del windsurf mondiale. Personalmente essere qui per me ha del miracoloso, aereo Fuerte-Lanzarote-Vienna-Milano durante la notte e charter tipo “Fantozzi va in vacanza la mattina presto”. Sarebbe stato sufficiente un ritardo al bagno in uno qualunque di questi aeroporti per farmi perdere tutte le coincidenze...

01/08 RACE Lo skypper’s meeting viene fissato alle 08.00. Per molti atleti una decisione forse esagerata che non trova motivi validi di sussistere. Fino alle 10.00 infatti il vento è talmente incostante e capriccioso da rendere impossibile lo svolgimento delle gare. Alla fine della giornata, dopo tre races in testa alla competizione si presenta Finian Maynard seguito dal sempre verde Antoine Albeau e Anders Bringdal tornato alle competizioni di speed. Per quel che mi riguarda la mia gara è tutta da dimenticare: nella prima prova dei gold mi faccio squalificare per comportamento scorretto dopo illimitati richiami (che non sentivo!), nella seconda mi schianto all’arrivo ferendomi seriamente 24

alla spalla... Qualcosa mi dice che non è proprio il caso di continuare e mi ritiro ufficialmente dalla competizione. Tra gli italiani in gara da segnalare l’ottimo risultato di Francesco d’Urso (19), Masserini (20) e Beppe Fortunato (21) che tentano di tenere alto il colore del tricolore nelle acque elleniche. Io ho il piacere di seguire dalla strada statale, e quindi da una posizione sopraelevata che abbraccia tutta la Devil’s Bay, l’ultima prova della giornata. Le raffiche di Maltemi scendono violente dalla montagna e si propagano a casaccio sul mare con angolo che muta ogni volta. Il risultato è che non ci sono mai, e dico mai, le stesse condizioni di vento (sia per quanto riguarda l’intensità che per la direzione) sul run per più di un minuto... I tempi degli atleti in acqua infatti cambiano drasticamente in brevissimo tempo.

03/08 RACE Altri 3 races portati a termine in queste altalenanti condizioni. Finian compie un numero incredibile di passaggi e conferma la propria leadership allungando su Albeau, terzo rimane Bringdal, Bjorn Dunkerbeck si affaccia finalmente tra i top 5 dopo alcuni risultati deludenti. Le sorprese certo non mancano in uno spot come Karpathos, dove al cancello di partenza è necessario affidarsi alla sorte come nel gratta e vinci (sperando di essere tra i fortunati accompagnati da una delle rare raffiche): per esempio lo sconosciuto norvegese Dirk Knol, che dopo un deludente 25° posto nella prima gara riesce addirittura a vincere la seconda rifinendo 18° nella quarta ma staccando in ogni caso il tempo migliore della manifestazione con

La gara di oggi viene portata a termine in condizioni di vento molto leggero al limite del legale... Lo scopo è riuscire a tagliare la linea di partenza con sufficiente abbrivio per terminare il percorso. In queste situazioni il dislocamento diventa elemento essenziale per la riuscita del run (qualcuno ha già avuto per l’edizione del 2010 la brillante idea di presentarsi con una petroliera... O perlomeno con un mercantile di quelli grossi...). Finian si riconferma al top della forma e vince agevolmente. Possessore del premio gratta e vinci di oggi è Van der Hout che stacca la terza posizione di giornata relegando Albeau addirittura in quinta posizione... Migliore degli italiani è Francesco che con il suo parziale 26° precede di pochissimo Fortunato 27°.

05/08 LAST DAY Termina con un giorno di calma assoluta questa fortunosa coppa del mondo di speed. Stravince Finian Maynard (RRD/Neil Pryde) seguito a ruota da Antoine Albeau (JP/Neil Pryde) e Anders Bringdal. Alcuni nomi famosi terminano in posizioni di rincalzo, Volwater solo 10°, Moussilmani 13°, il detentore del record Nazionale Greco Philip Adamidis 19°. In compenso spuntano alcuni nomi nuovi come l’olandese Hans Kreis addirittura 5° e davanti al ben più forte e conosciuto connazionale Van der Steen. Migliore degli italiani è Francesco D’Urso 27° che precede di un soffio Beppe Fortunato 28°, seguono a ruota Massimo Masserini 30°, Alberto Possati 37° e Andrea Baldini 40°. Il prossimo appuntamento per lo speed secondo il calendario ISWC è a Dungarvan in Irlanda in una data non ancora precisata del mese di novembre. Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza... Quella mai. Stay tuned! johnbenamati@libero.it



SETTEMBRE 2009 Matt Pritchard è diventato papà ed è finalmente tornato in acqua dopo il suo brutto incidente in motocross. Che belle notizie! La redazione di Funboard si congratula con il suo corrispondente da Maui per queste grandi novità. Ma leggiamo direttamente come Matt ci descrive questo particolare periodo della sua vita, e le sue sensazioni dopo il ritiro ufficiale dalle competizioni. TESTO DI Matt Pritchard Sono tornato! Quest’anno è stato davvero importante per me... È uno di quegli anni che non dimenticherò mai, sono davvero successe un sacco di cose, a dir poco! La novità principale però è che sono diventato ufficialmente papà! Questa è una delle cose che non puoi capire completamente fino a quando non la vivi. Ho fatto davvero un sacco di cose divertenti e ho vissuto delle belle esperienze ma questa, sicuramente, le batte tutte. Colpire il lip di un’onda di 15metri a Jaws o saltare un triplo di 30metri in moto... Non sono nemmeno allo stesso livello. Pensavo di aver fatto e provato quasi tutto ma quest’esperienza sta aprendo nuove porte sconosciute. Sono sicuro che tutti voi papà là fuori sapete di cosa stia parlando. Ovviamente sono stato abbastanza occupato ad adattarmi ai cambiamenti... E non parlo solo di cambiare i pannolini, quella è la parte più facile! Tutti i miei amici che hanno figli mi hanno sempre detto: “Vedrai che appena ti capiterà la tua vita cambierà profondamente!!!”. Questo mi spaventava parecchio perchè avevo una vita davvero bella e non volevo cambiarla completamente! Alla fine finora è andato tutto benone ed ho solo perso qualche ora di sonno. Non vedo l’ora di poter insegnare al piccoletto tutto quello che mio papà ha insegnato a me – ci

siamo divertiti così tanto crescendo, che penso di non essere mai cresciuto totalmente! Ok dai, forse un po’... L’altra grande novità è che sono finalmente tornato in acqua dopo essermi rotto entrambe le gambe abbastanza seriamente più di 6 mesi fa!!! Che anno pieno di adrenalina, wow! Il 2009 sarà sicuramente un anno da ricordare per me! Non posso dire di essere tornato ancora al 100%, ma sono sicuro che ce la farò. La gamba destra sembra nuova, la sinistra che era molto più complicata come rottura deve ancora riacquistare pienamente la mobilità di tutti i tendini e muscoli che sono rimasti immobili così a lungo. Considerando il danno che mi sono fatto ,siamo rimasti tutti shockati dal mio recupero. La mia prima giornata in acqua è stata una passeggiata di 45 minuti con Kev, mentre lo guardavo allenarsi in slalom con i ragazzi della North. Io planavo tranquillo col mio nuovo Tabou 3S 96 e 4.7 Manic, volevo un po’ di volume e stabilità della tavola più grossa in caso qualcosa non fosse andato come da programma. Sono saltato su e partito dalla spiaggia senza il minimo problema. Come un giro in bicicletta! Per gli ultimi 3 mesi, è stato praticamente l’unica cosa che ho fatto: pedalare in bicicletta. È davvero un ottimo allenamento per far muovere muscoli ed articolazioni. Parlo


con la mia caviglia sinistra tutti i giorni ed ora siamo molto amici… Ahahaha! Dopo il mio primo giorno in acqua, sono già uscito altre 6 volte con notevoli e visibili miglioramenti. Sono uscito ad Hookipa con un mio amico della Nuova Zelanda l’altro giorno, non ero proprio sicuro di voler uscire perchè le condizioni erano abbastanza toste... 2metri e mezzo con vento da 4.7 e solo 3 ragazzi fuori?!?! Pensavo che il mondo stesse finendo o qualcosa di strano... In ogni caso ho preso qualche ondina ed ho surfato sentendo nuovamente l’adrenalina in circolo. Ero abbastanza indolenzito il giorno seguente ma ho acquisito nuova mobilità... Non c’è nulla come la terapia acquatica! La vita è davvero bella, non c’è ombra di dubbio. I miei ultimi sei mesi sono stati davvero spettacolari, sebbene fossi dolorante per quasi tutto il tempo! Per chi non avesse seguito la mia carriera, ho deciso recentemente di abbandonare le gare e restare un po’ più a casa. Per riempire le mie giornate, sono diventato il distributore Gaastra/Tabou per gli USA e poi sono diventato manager del nuovo Shop su Pritchard Windsurfing- ah sì e poi devo anche cambiare i pannolini! Sto diventando abbastanza bravo anche se però mi ha fatto la pipì addosso un paio di volte – l’ometto ha una mira micidiale! Non solo vendiamo il nostro materiale ma abbiamo anche un servizio di noleggio – tutti i più recenti e spettacolari materiali Gaastra e Tabou/Starboard – equipaggiati con alberi 100% carbonio e boma in carbonio, tutto al top della gamma, come il materiale che utilizziamo io e Kevin. Abbiamo fatto un po’ di pulizia in garage e la gente sta comprando materiale nuovo ed usato quasi ogni giorno!!! Questi ultimi mesi primaverili ed estivi sono stati davvero intensi – grazie a tutti per il vostro supporto! Sono quasi pronto per ricominciare a dare lezioni private – ho già fatto un po’ di lezioni dalla spiaggia con la videocamera ed i clienti ne sono rimasti molto soddisfatti. Non c’è niente di meglio che tornare finalmente in acqua, che storia! Spero non vi siate addormentati dopo tutte queste chiacchiere, ciaoo Italia!!! Tornerò il prossimo mese per un resoconto finale della stagione PWA di quest’anno...

MINI GARDA GOSSIP L’ormai consueta follia estiva sta per volgere al termine qui nel mio amato 464 e tra un giro al Moby, una surfata a Malcesine e qualche ora al Pier sembra che l’estate si sia dileguata come un windsurfista senza salvagente alla vista dei carabinieri. In questo ultimo sprazzo di caldo avvolgente, Torbole ha accolto a braccia aperte l’edizione ufficiosa del Surfestival, in cui però nessuno dei marchi ha presentato i nuovi materiali. La spiaggia della colonia pavese però è stata animata dai ritmi coinvolgenti dell’hip hop e del reggaeton, grazie alle spettacolari performance dal vivo delle “Harsh Candy” e lo style dei “Dipinto”. Le quattro caramelle della Vaganova, prestigiosa scuola di danza veronese, hanno davvero fatto venir l’acquolina a tutti i partecipanti alla mostra fotografica di Cataldo Albano, che si è svolta all’interno del rinnovato Circolo Surf Torbole, con un sacco di foto spettacolari e video in qualità cristallina. Sulla spiaggia invece i writers hanno fatto un graffito sulle rime di “Quella Nuova”, single dei Dipinto, che ha rappato nello stand dei mitici “iParassiti”. Il loro spirito ed amore per lo sport è davvero esemplare e, oltre agli eventi goliardici come il Triathlon parassita (parathlon), hanno anche fatto numerosi corsi e lezioni gratis per i giovani riders del futuro. Per chiudere in bellezza il tour mondano del Surfestival, c’è stato anche un simpatico aperitivo da Shaka surf shop, con la presentazione dei materiali Naish 2010. È un peccato che le aziende non abbiano voluto sfruttare i riflettori gardesani, ma, come si suol dire, a volte “meglio pochi ma buoni”!!!


INTRO Quando mi chiedono perchè mi ostini a far freestyle al Lago di Garda, pur essendo così alto e pesante, rispondo immediatamente che solo il freestyle mi da la possibilità, in qualsiasi condizione, di esprimere liberamente il mio modo d’essere e la mia personalità. È ormai risaputo che non amo molto imitare le masse seguendo ogni loro passo e, anche in windsurf, preferisco far qualcosa d’inusuale per lasciare un mio segno personale al nostro amato sport. Cosa si potrebbe provare con un’Ora scarica sui 14 nodi rafficati? Come ci si può divertire e progredire senza poter provare le ultime air moves? Semplice. Inventando nuove manovre o nuove combinazioni. Dopo esser tornato dalla tappa di coppa del mondo di Fuerteventura ed aver visto Tonky eseguire la Bonkga (SpeedLoop into Flaka) più volte, ho pensato di provare una nuova combinazione che finisse con una Flaka risaltata. Dopo aver fatto un po’ di tentativi, ecco che la “nuova” creatura cominciava a prendere forma: la Shotta ( abbreviazione di SHOve iT inTo flakA).

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STEP BY STEP Più che una manovra nuova, questa è una vera e propria combinazione, in quanto prende due moves che non hanno proprio nulla in comune e le mischia in un unico trick. Le condizioni ideali per chiudere la Shotta al meglio sono con vento sui 20-25 nodi, in modo da poter andar più alti nella prima fase aerea, potendo tweakkare lo Shoveit all’inverosimile. Una volta tornati in posizione verticale, bisogna cercare di stare il più avanti possibile col peso in modo che la tavola atterri piatta. Così facendo è possibile sfruttare l’atterraggio dello Shoveit per ristaccare immediatamente per la seconda parte della combinazione, che è una Flaka vera e propria. Man mano che si riesce ad atterrare più veloci e a ristaccare la Flaka, si riesce anche a chiudere nuove varianti, come ad esempio la Shotta into Flaka, oppure la Shotta Cana Brava, in cui si effettua un passaggio in diablo schiena alla vela nella parte finale della Flaka. Le differenze tra le due componenti base son davvero abissali e complicano notevolmente l’intera combinazione. Per lo Shoveit, infatti, bisogna staccare al


traverso orzando bruscamente e sia la vela che il corpo si sbilanciano sottovento. All’atterraggio invece bisogna invertire completamente la distribuzione del peso ed ora bisogna buttare corpo ed albero sopravento. Lo stacco della Flaka inoltre dev’essere immediato per non perdere velocità ed avviene al pieno traverso con la vela ancora piena, complicando la rotazione. Una volta che tutti i movimenti sono veloci e fluidi, le due manovre sembrano fondersi come per magia come burro d’arachidi e marmellata. Alcuni la odiano, altri la adorano… Ma in ogni caso è una combinazione diversa e molto gustosa! Per ora è tutto dal vostro chef Mattia Pedrani! Buon appetito!

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© Francesco Orsi

partecipato essendo impegnato nel PWA slalom. Nel 2008 seconda posizione assoluta alla RRD One Hour Garda Lake. Nel 2009 ho ottenuto il bronzo ai mondiali juniores svoltesi nelle Antille olandesi (Bonaire) e sono campione toscano formula slalom, ecc… ANNO DI NASCITA? MATTEO: 1989 • MALTE: 17-01-1990 VIVI A? MATTEO: Albisola, Savona • MALTE: Capoliveri, Isola d’Elba, Italia. QUANDO HAI INIZIATO A FARE SURF? MATTEO: A otto anni. MALTE: Esattamente non mi ricordo, comunque ero molto piccolo, 4-5 anni! PERCHÉ? MATTEO: Mio padre è sempre andato in windsurf e aveva provato ad insegnarmi ma non mi era piaciuto e infatti inizialmente avevo smesso. MALTE: I miei genitori hanno da circa 25 anni all’isola d’Elba un centro windsurf con stabilimento balneare, bar, ecc... PRIMA REGATA? MATTEO: Trofeo Cippa 2006 alla LNI Albisola, il mio circolo, ma la prima vera e propria regata con vele camberate l’ho fatta ad aprile 2007 a Voltri, era una regata zonale di slalom. MALTE: Il mio esordio nel mondo delle regate è avvenuto in occasione di un campionato nazionale di Formula Windsurfing a Chiessi, Isola d’Elba, nel 2004. CHI TI PORTAVA ALLE REGATE? MATTEO: I miei genitori. MALTE: Devo ringraziare due dei regatanti del luogo nelle persone di Cesare Cortesi e Nico Ottanelli, compagni di uscite con mio padre Massimo Colombi. CHE TIPO DI REGATE FAI/HAI FATTO? MATTEO: Solo slalom ma mi piacerebbe provare il formula. MALTE: In questi ultimi due anni mi sono concentrato principalmente nella disciplina slalom in quanto atleta del circuito PWA, saltuariamente riesco a partecipare a qualche manifestazione di Formula Windsurfing dove nonostante il mio poco allenamento posso dire la mia. MIGLIORI RISULTATI? MATTEO: Campione italiano Juniores slalom 2008, 3° Nissan RRD One Hour 2008, 4° overall Campionato Italiano 2008. MALTE: Campione italiano juniores slalom e formula 2006 e 2007. Nel 2008 e 2009 non ho 30

CON CHI TI ALLENI? MATTEO: Qui a casa con dei miei amici che fanno slalom, ma quest’anno mi sono allenato molto anche con Alberto Menegatti a Hyeres e sul Garda. MALTE: Purtroppo mi alleno da solo… Non proprio… Ma i miei compagni con cui divido le uscite non riescono, salvo alcune volte, ad impegnarmi in maniera tale da rendere l’uscita un buon allenamento. QUANDO LA PRIMA GARA NEL PWA? MATTEO: Maggio 2009 a Podersdorf in Austria. MALTE: Il mio esordio in coppa del mondo è avvenuto nel giugno 2008 in Costa Brava, usufruendo di una wildcard. COME SEI MESSO NEL PWA? MATTEO: È il mio primo anno e di sicuro le competizioni in PWA non sono semplici, specialmente la partenza e le strambate; comunque piano piano sto migliorando e sto facendo meno errori rispetto all’inizio dell’anno quando invece dire che sbagliavo tutto è dir poco. MALTE: In questo momento considerando che non ho partecipato alla tappa in Korea e a quella di Pozo in Gran Canaria, dovrei essere nei primi trenta. OBBIETTIVI PER IL PROSSIMO ANNO? MATTEO: Migliorare le mie prestazioni nel PWA ed entrare nei primi tre in Italia. MALTE: Conto di organizzarmi ancora meglio con i materiali (troppo fondamentali) per partecipare a tutte le manifestazioni nel mondo di slalom e formula, chiaramente PWA. COME CONSIDERI MALTE/MATTEO? MATTEO: Un amico con cui ho condiviso molte esperienze specialmente quest’anno viaggiando e allenandoci spesso insieme. MALTE: Un po’ genovese!!! Scherzo! Ritengo Matteo un amico carissimo, con lui in questo ultimo anno ho instaurato un rapporto molto più vicino, partecipiamo a molti eventi assieme dividendo la casa, il furgone, pianifichiamo i viaggi e voli aerei assieme e anche le serate in discoteca. Se invece dovessi esprimere un giudizio sul piano surfistico sarei un po’ in imbarazzo, considerando che Iachino in alcune condizioni è forse un tantino più bravo di me, ma sono molto felice di avere un amico come lui. C’È RIVALITÀ TRA VOI DUE? MATTEO: Sicuramente c’è rivalità, ed è la cosa migliore che possa esserci tra di noi


Matteo Iachino

visto che ci siamo spinti a migliorare a vicenda e alla fine abbiamo praticamente lo stesso livello ma siamo cresciuti in esperienza e velocità; infatti in ogni gara ci ritroviamo sempre a combattere vicinissimi ed è molto divertente perchè quasi sempre ci alterniamo la posizione e siamo a pochi punti di differenza. MALTE: Si, com’è giusto che sia, ma è una rivalità dal mio punto di vista molto leale, per esempio anche se qualche attimo dopo dobbiamo scontrarci siamo in acqua assieme a cercare il miglior trimm. IN CHE CONDIZIONI VA PIÙ UNO O L’ALTRO? MATTEO: Direi che la maggior parte delle volte io vado di più in condizioni di vento forte o soprainvelatura mentre Malte è più veloce nel vento leggero o quando ci troviamo nei buchi di vento con la vela vuota, ma non si può mai dire visto che a volte ci troviamo in acqua e succede il contrario. MALTE: Ritengo Matteo più veloce in condizioni di vento forte, no ritengo lo è!!! Con vento leggero e medio combattiamo. VELA PIÙ USATA? MATTEO: Gaastra Vapor 9.3 • MALTE: 8,4 TAVOLA PIÙ USATA? MATTEO: JP Slalom 82 • MALTE: 133 e 111 QUANTE VOLTE ESCI A SETTIMANA? MATTEO: In media direi quattro uscite. MALTE: Dipende dal vento, se c’è esco!!! PERCHÈ SECONDO TE UNO DOVREBBE INIZIARE A FARE WINDSURF? MATTEO:Perchè è uno sport bellissimo che è diverso da quasi tutti gli altri per le forti sensazioni che ti regala ogni volta che entri in acqua, dall’adrenalina alla soddisfazione e al divertimento di uscire con i propri amici e farsi quattro planate insieme. MALTE: Bella domanda, io non me lo sono mai chiesto, potrei solo dire che praticarlo ti da delle emozioni bellissime e questo cerco sempre di trasmetterlo anche alle persone che frequentano la mia scuola di windsurf e anche a tutti coloro che mi fanno domande sul windsurf. È DIFFICILE FARE LE GARE? MATTEO: No secondo me non è difficile; sicuramente dipende dal livello di competizioni a cui si partecipa, ma per fortuna ora ci sono gare amatoriali a cui possono prendere parte tutti senza difficoltà, e sembra che nei prossimi anni in programma saranno sempre più numerose. MALTE: Si, come tutti gli sport ci vuole tempo per interpretare al meglio una regata.

Malte Reuscher

Comunque ciò da sempre uno stimolo a migliorare. DAI UNA PERCENTUALE A SECONDA DELL’IMPORTANZA IN UNA GARA TRA TRIM, TESTA, VELOCITÀ, MANOVRA, FORTUNA, TATTICA, PREPARAZIONE FISICA? MATTEO: Premettendo che io mi riferisco esclusivamente a competizioni slalom: trim 13%, testa 20%, velocità 15%, manovra 17%, fortuna 12%, tattica 13%, preparazione fisica 10%. MALTE: Trim= 30%, la testa=30%, la velocità è il risultato del trim, manovra= 5%, fortuna= 1%, tattica=14%, preparazione fisica 20%. COSA HA IN PIÙ DI TE MALTE/MATTEO? MATTEO: Sicuramente l’esperienza in regata, dovuta agli anni di gare che ha fatto più di me. MALTE: Un anno!! Ahah. SODDISFAZIONE PIÙ GRANDE CHE TI È CAPITATA IN UNA REGATA? MATTEO: Vincere. MALTE: Eliminare in una batteria di slalom PWA a Sylt niente popòdimeno che il grande Antoine Albeau! GARE CHE FARAI NEL 2010? MATTEO: Quasi tutte le tappe del PWA e tutte le competizioni slalom in Italia. MALTE: Tutto ciò che è possibile secondo il calendario di regate. COME TI ALLENERAI QUEST’INVERNO? MATTEO: Penso che farò uno stop per lo slalom di un paio di mesi e cercherò di fare delle belle uscite in wave, magari anche una vacanza alle Canarie o in Sud Africa non mi dispiacerebbe, poi farò una buona preparazione in palestra e a febbraio inizierò di nuovo ad allenarmi in slalom con l’attrezzatura nuova. MALTE: Come al solito (sala giochi, discoteca, pc) la sera però! Di giorno alterno le uscite in tavola (vento permettendo) alla bici, o palestra e basta. SPONSOR? MATTEO: JP, Gaastra, AL-360, Body-Glove, L.N.I. Albisola. MALTE: Il principale sponsor è la mia famiglia che ringrazio immensamente per darmi questa opportunità; il comune di Capoliveri dove io risiedo; un’agenzia viaggi Orplid di Capoliveri e l’hotel Le Acacie di Capoliveri con la banca dell’Elba. Per i materiali un ringraziamento va a Link Distribution per le tavole Starboard, a Andrea Cucchi per le vele e gli alberi Point-7 e Al-360 per i boma. Io spero di aver soddisfatto tutti coloro che mi hanno dato fiducia in questa avventura, mi auguro per la stagione prossima di poter contare nuovamente su di loro, ritenendo i loro prodotti validi per competere ai massimi livelli. 31


Menegatti e Iachino lottano fino all’ultimo metro.

29-30 AGOSTO 2009 Al Circolo surf Torbole è tutto pronto alla vigilia della classica Michele Nogler, che ogni anno porta sempre molti atleti sul Garda a sfidarsi! Ai blocchi di partenza ben 46 atleti, tra cui tutti i più forti d’Italia (mancano solo Cucchi e Rosati), e difatti sembra più un campionato italiano, che una gara sociale! 2 giorni di gara con 6 stupende prove disputate, e una media di 20 nodi di vento! Il divertimento di sicuro non è mancato. Percorso ins&out da una parte all’altra del lago per un totale di 3 giri, con arrivo spettacolare proprio di fronte al Circolo Surf Torbole! Niente batterie e tabelloni. Si parte tutti insieme!

Durante il primo giorno si sono svolte subito 3 prove una dietro l’altra con vento tra i 15 e i 20 nodi. Tutte e tre le gare sono state combattutissime per le prime due posizioni, dove Alberto Menegatti ha lottato fino agli ultimi centimetri contro Marco Begalli, il quale ha dovuto però cedere di fronte al campione italiano in carica Alberto. Distaccati dai primi c’è il gruppo che va dal 3° al 5° posto, dove a lottare sono Iacchino, Reuscher e Fauster. La giornata di domenica regala altre 3 belle prove, con vento sempre intorno ai 1520 nodi! Menegatti parte avvantaggiato dalla precedente giornata, e di certo non si fa scappare l’occasione di aggiudicarsi anche queste prove. La prima e seconda prova sono sue, Alberto va a vincere davanti a Begalli nella prima e a Fauster nella seconda. Nell’ultima prova invece, Alberto si perde la partenza, guardandosela dalla spiaggia, ed è quindi costretto a partire in ultima fila. Begalli va quindi a tagliare per primo il traguardo di quest’ultima prova. È Fauster ad aggiudicarsi la terza posizione in classifica generale, riuscendo a battere Malte (4°) e Iacchino (5°). Tantissimi anche i giovani che hanno partecipato al Trofeo, portando a casa risultati veramente soddisfacenti, a partire da Camozzi (13°), Martini (25°), Mantovani (26°), Guidolin (35°), Verhagen (37°, di soli 12 anni!!!), Modena (40°). Complimenti dunque a tutti i regatanti e soprattutto a questi giovani che sicuramente nei prossimi anni li troveremo davanti ai big!!! Luis Marchegger taglia il traguardo davanti al Circolo Surf Torbole.

L’interno della nuova sede del Cisrcolo Surf Torbole con la mostra fotografica di Cataldo Albano in occasione del Surfestival 2009 di Torbole.

MOSTRA FOTOGRAFICA CATALDO ALBANO Per Cataldo Albano, fotografo annunciato e attore della Mostra “Cerco il Vento …per fotografarLo”, è stato un successo fra visitatori assetati di immagini e report. La Prima Mostra di foto e audiovisivi ha avuto per Aldo un successo enorme per tre motivi. Primo: la sede. La palestra della nuova sede del Circolo Surf di Torbole non poteva essere inaugurata in un modo migliore. La vetrata che per tre quarti circonda la sala separava l’immagine autentica del vento sulle rive del Lago di Garda dalle immagini fisse e in movimento oggetto della mostra. Secondo: la gente. Fin dal primo giorno c’è stata affluenza eterogenea di turisti e sportivi di tutte le età che hanno apprezzato ciò che l’autore voleva dare come messaggio. Il vento, l’acqua, una tavola e una vela come mezzi per educare allo sport, alla misura di se stessi e perché no alla competizione. Terzo: la regia. Musica (Il gruppo dei Dipinto), danza (Harsh Candy) e arte visiva (Graffiti della Società della Forma) hanno fatto da corollario a un evento che sabato sera ha fatto chiudere i battenti della mostra oltre gli orari prestabiliti. 32

12-13 SETTEMBRE 2009 Durante il Surfestival 2009 a Torbole sul Garda, si è svolto il tanto atteso GP Torbole, regata slalom con ricco montepremi. A differenza del Trofeo Nogler si presentano molti meno atleti, a causa delle altre gare in concomitanza, ma a combattere per la top10 sono comunque gli atleti di rilievo in Italia. L’unico a mancare è Menegatti, impegnato al Mondiale FW. Cambia la formula rispetto al Trofeo Nogler. Gara slalom downwind! Partenza sopravento alla Conca d’Oro, strambata dall’altra parte del lago, e altre due strambate proprio di fronte alla spiaggia del Circolo Surf Torbole. Tutti laschi, fino a tagliare il traguardo a un metro dalla spiaggia! Le previsioni sono tutt’altro che buone: brutto tempo. Sabato 12 settembre difatti non sbagliano e di vento neanche l’ombra. Tutto quindi viene spostato all’ultima giornata, domenica. A differenza delle previsioni, l’Ora del Garda riesce ad entrare, e regala 3 prove molto combattute fino alla fine per la conquista del podio. Nella prima prova è stato Thomas Fauster a vincere, riuscendo a passare Francesco Prati alla fine del secondo bordo. Terzo arriva Begalli, che non riesce a partire molto bene. Nella seconda prova Begalli vuole assolutamente rifarsi, e cosi fa, vincendo con gran vantaggio davanti a Fauster e Iacchino. La terza prova inizia con un gran calo del vento, mettendo in difficoltà qualche atleta, ma la gara continua ed è ancora il romano Begalli che si aggiudica la prova, seguito da Fauster e Marchegger. Il vento sembra resistere, e dopo una pausa si parte per la quarta prova. Vince Fauster seguito da Iacchino e Prati. Ma appena finita la prova, il comitato di giuria decide di annullare quest’ultima prova per mancanza di vento. Vince quindi Begalli, che si porta a casa 1000 euro, secondo Fauster a soli 0,3 punti!!! In terza posizione Iacchino, e subito dietro di lui a 3 punti Prati. A chiudere la top5 è Hofmann con 17 punti in totale.



RRD TRHUSTER 2010

Roberto Ricci presenta per il 2010 la sua nuova tavola trifin, il Thruster. I modelli disponibili sono tre, il 68, il 76 e il più voluminoso 84. Grafica accattivante e shape radicale per una tipologia di tavole che vuole sintetizzare in un unico shape i vantaggi dei single fin e dei twinzer creando così tavole adatte a tutti, facili, e con la spiccata propensione ad eseguire dei velocissimi Cut Back. Abbiamo incontrato Roberto Ricci a San Teodoro durante l’E-vento e gli abbiamo fatto qualche domanda sui nuovi Thruster RRD 2010. INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI Andrea De Maria Ciao Roberto, ci puoi spiegare le differenze fondamentali tra Thruster - Quad, e i single fin e i twinzer? Mentre valutavamo se continuare con la progettazione e sviluppo del Quad abbiamo notato che riusciva, rispetto al Thruster, a risalire leggermente di più nella surfata back side. Già il Thruster faceva tutto meglio rispetto al twinzer, anche il front side, mentre con il Quad ho notato che facevo più fatica ad ingaggiare il bordo, soprattutto nella surfata front side. Cercavamo di fare una tavola che veramente fosse a metà strada tra il single fin e il twinzer, prendendo le caratteristiche migliori di entrambi, quindi per il single il fatto di poterci salire sopra, spingere con il piede posteriore ed avere comunque il controlla della tavola. Con il Quad non siamo mai riusciti a trovare la pinna giusta che potesse dare questa sicurezza ad inizio planata. I nostri twinzer e single fin wave sono sempre state tavole con una ottima propensione al Bottom Turn, ma, specialmente con i twinzer, i problemi arrivano nel Cut Back, dove se sei bravo spingi e la tavola ti parte da sotto i piedi facendoti fare una slashata, ma il recupero diventa un problema per i meno bravi. Con il Thruster invece abbiamo risolto i problemi dell’off the lip, anche non arrivandoci perfettamente posizionati, la tavola permette di spingere senza esitazioni e tiene sul bordo, i waverider meno esperti ne trarranno notevoli vantaggi in quanto dopo il Cut Back si potrà riprendere la surfata con una velocità maggiore impostando il Bottom Turn successivo, rispetto al twinzer ma anche al single fin. Questa è la caratteristica che ci ha fatto prendere la decisione finale verso il Thruster. Riassumendo, la tavola che va meglio per lo spunto in planata, per saltare ed avere controllo con vento forte è il single, la tavola migliore per la surfata, specialmente per il Bottom Turn, che fa sentire tutti bravi è il twinzer, invece la migliore tavola per l’off the lip è il Thruster, con essa anche i meno bravi riusciranno a controllarlo meglio ottenendo il vantaggio in uscita di essere più veloci. Se dovessi scegliere tra twinzer e Thruster quale sarebbe la tua decisione? Ancora oggi se dovessi scegliere una sola tavola opterei maggiormente per il twinzer, perché è una tavola che ti permette di fare tutto. Il Thruster però ha la caratteristica di far sentire chiunque ancora più bravo nella surfata in quanto ha un raggio di curva “presettato”, spingendo sui rails la curva la fa in un certo modo e l’off the lip lo esegue sempre alla stessa maniera, inoltre si impara a girare il bacino e piegare le ginocchia, che sono le cose fondamentali del waveriding, la teoria base che arriva dal surf da onda: “Fai quei movimenti, fai quel raggio di curva e vedrai che non ti impappini!”.

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John Skye ad Hookipa con il Wave Thruster 76.

Partenza in planata del Thruster rispetto ad un twinzer? Il Thruster stenta un attimo a partire in planata rispetto al twinzer per le caratteristiche di shape della tavola. Qualche anno fa avevate prodotto lo Swallow, un trifin, ora siete sul mercato con il Thruster, quali sono le differenze tra queste due tavole? Lo Swallow era una tavola larga davanti e molto più stretta dietro. Una tavola radicale per il vento forte, aveva una grandissima V, ed era una tavola che eccelleva in condizioni toste come il Sud Africa, Maui, etc. Il Thruster invece è molto più compatto, ha il volume distribuito più uniformemente su tutta la tavola fino alla zona della poppa. Ha comunque il centro di massima larghezza molto spostato indietro e la poppa è leggermente più larga rispetto al Wave Twin. Quindi per farle avere la stessa propensione a curvare anche in velocità abbiamo cambiato lo scoop rocker. Non è più così dritto come per il Wave Twin ma ha un leggero kick, 1,5mm dopo la scassa che gli dà quel pizzico di radicalità in più se fai un Bottom ingaggiato. Rispetto allo Swallow il Thruster è più veloce, ha una facilità di planata maggiore e va molto bene anche per le condizioni on shore. Lo Swallow era una tavola molto più specifica per le condizioni veramente impegnative. Il Thruster è una tavola più all round, che rispecchia un po’ tutta la nostra linea di tavole wave, che è orientata all’“all round”, ad eccezione dell’Hard Core Wave. Come avete sviluppato il Thruster? Ho chiesto ad Aurelio (ndr: shaper RRD) di progettare due shape, uno più largo di prua e uno più stretto ma che dovevano assomigliare a dei piccoli surf da onda. Lui ci ha messo le mani e ha creato due tavole belle radicali come look, ma comunque facili da condurre una volta messe in acqua, questo grazie ad un biconcavo leggero che determina dei piani di V piatti. Poi abbiamo pensato di mettere 5 scasse sui prototipi in modo da poterli testare nelle configurazioni twinzer, thruster e quad e siamo andati un mese, novembre 2008, a Maui per provarle. Non siamo andati a Hookipa, ma siamo andati a Sprecksville. Abbiamo provato con il nostro team (John Skye, Fabrice Beaux, Marco Bosi, Pio Marasco) le tavole nelle diverse configurazioni ed il Thruster secondo noi era la tavola in grado di fare abbastanza bene tutto. Il Quad invece eccelleva in alcune situazioni ma perdeva troppo nel resto.

WAVE THRUSTER 68 LTD Volume 68lt Misure 230cm x 53cm Fin 2010 MFC TF center 16,5 US+SF 8 MT Fin box US+MT R·S·S 3.2 - 4.7 Peso 5,9 kg ± 6%

WAVE THRUSTER 84 LTD Volume 84lt Misure 232cm x 58,5cm Fin 2010 MFC TF center 17,5 US + SF 8 MT Fin box US+MT R·S·S 4.2 - 5.8 Peso 6,5 kg ± 6%

© Darrell Wong

WAVE THRUSTER 76 LTD Volume 76lt Misure 231cm x 56cm Fin 2010 MFC TF center 17 US + SF 8 MT Fin box US+MT R·S·S 3.7 - 5.3 Peso 6,3 kg ± 6%

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RIDER: Whit Poor TAVOLA: Quatro Twin Rythm VELA: Simmer Icon Š courtesy Simmer

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JP ad2010 OV 230x287 IT 18.08.2009 7:41 Uhr Seite 1 C

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PHOTO: THORSTEN INDRA - GRAPHICS: CHRIS ROSENBERGER

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68 228 53,5

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78 232 56,0

89 232 60,0

100 246 62,5

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145 258 75,0

WAVE 55

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74 231 55,5

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85 233 58,0

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63 231 49

92 238 60

74 231 55,5

82 232 57,0

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93 234 60,5

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120 250 67,5

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130 250 70,0

130 255 72,0

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92 233 59,0

Oberalp AG/SpA, Via Negrelli Str. 6, 39100 BOZEN/BOLZANO

Tel. 0039-0471-242874, Fax. 0039-0471-508519, Email: jp@oberalp.it, www.oberalp.it 74

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54,5 = VOLUME / Liter

LUNGHEZZA / Cm

LARGHEZZA / Cm

PRO = PRO EDITION, GOLD = GOLD EDITION, FWS = FULL WOOD SANDWICH, ES = EPOXY SANDWICH, ASA = ASA SANDWICH TECHNOLOGIE


Il programma 99 Custom Boards di tavole Wave/Freestyle Wave e Frestyle, si rinnova con una incredibile gamma di modelli, grazie alla produzione Custom Made. Proprio per questo Gianni Valdambrini e Cesare Cantagalli hanno studiato un programma infinito di tavole al fine di garantire il minimo gap nel litraggio tra i vari modelli, dal Single Fin, al TwinFin, al Thruster, fino ad arrivare al Qaud.

WAVE PRO SERIES Down the line Hard Core Wave. Le “Wave Pro Series” si propongono nella versione Single fin adatta a condizioni di onda grossa e formata e vento forte, dove la velocità è elevata e sono necessari stabilità e massimo controllo sui Turns, nonchè nella versione Twin fin per condizioni di vento side off, per offrire ai rider più esperti la possibilità di spingersi al massimo nei Turn e nelle manovre in surfata. SIGNATURE SERIES Power Thrusters / Convertibles. La linea Signature Series, caratterizzata dall’abbinamento delle moderne linee d’acqua alla tipologia Thruster Fin che ha sempre contraddistinto lo stile di Cesare Cantagalli nel Wave Riding e gli shape di Gianni degli ani 90’, è disponibile con infiniti modelli Power Thruster e Convertible, sviluppati e progettati per condizioni di onda medio-piccola e venti di vario regime, sia on che side shore per una sensazione molto vivace e massima reattività, agevolando anche le surfate onshore senza comprometterne spunto in planata e velocità per saltare. ST YLE WAVE SERIES Freestyle/Wave. Lo Style Wave è un classico della creatività ed esperienza firmata Gianni Valdambrini, quella tavola che negli ultimi anni ha fatto rinascere l’entusiasmo di chi vuole semplicemente divertirsi. Super accelerante con elevatissima velocità di punta, quasi paragonabile ad uno slalom, lo Style Wave è agile e maneggevole quanto una tavola wave. Ideale per navigare sulle onde e avvicinarsi alle prime manovre in surfata. Style Wave è anche eccellente per navigare in acqua piatta senza temere l’ampio repertorio di manovre freestyle di nuova generazione. ST YLE PRO SERIES Freestyle. Style Pro 2010 è una gamma di tavole Freestyle da 88 a 115 lt. che rispecchia la proposta destinata alle competizioni freestyle. Rappresenta un enorme passo in avanti nella disciplina del freestyle per coloro che esigono il massimo da una tavola senza il minimo compromesso. Perché 99 Custom Board non è solo una realtà nel wave ma è soprattutto la sicurezza dell’eccellenza nei materiali e nella tecnologia a garanzia di performance e leggerezza, doti essenziali in una disciplina così tecnica come il freestyle. Il peso della tavola così ridotto è stato ottenuto tramite la costruzione Superlight (full Carbon/Vectran) che produce un beneficio in rigidità e risposta del materiale per un immediato spunto in planata e la possibilità di staccare la tavola più facilmente dall’acqua per innescare le manovre aeree. 38

RIDER: Valter Scotto TAVOLA: 99 Wave Pro VELA: Simmer Icon © Diego Boari


È in arrivo la nuova collezione Bic Windsurf 2010, ricca di novità, per rendere l’esperienza del windsurf ancora più semplice a coloro che vogliono semplicemente uscire in acqua e divertirsi.

CORE Nuove le grafiche della gamma Core, di colore blu, molto accattivanti e back to the past. Le misure disponibili, designate in base ai volumi, sono la 293D, la 160D, la 148 e la 133. La Core 160 viene fornita con deriva e pinna da 48cm e va ad inserirsi in una gamma di tavole che, grazie agli anni di esperienza maturati da Bic Sport nel settore del windsurf, sono ancora più versatili e possono essere utilizzate in svariate condizioni. La particolarità di questa gamma di tavole, solide e leggere, è senza dubbio l’ottimo rapporto qualità/prezzo, che le rendono accessibili a tutti. Da abbinare alle tavole Core troviamo la nuova gamma Rig Core che va a sostituire la gamma Cruiser. Disponibili nelle misure 5.0 / 6.0 e 6.5, i rig sono completi di albero, boma, vela e piede e vengono forniti nel pratico packaging “all in one hand”. Per quanto riguarda la gamma One Design, il Rig 5.8, introdotto già la scorsa estate, fa parte integrante della collezione 2010.

TAVOLA: Bic Techno Pro VELA: Bic Sport © Bernard Biancotto

TECHNO La Techno è una tavola veloce e versatile, adesso dotata di nuove pinne Select, per dare un ulteriore valore aggiunto. La costruzione in CTS Carbon la rende più leggera rispetto alla Core. Disponibile nelle misure 160lt, 148lt e 133lt. BEACH La vera novità è la gamma di tavole Beach, costruita combinando le tecniche di lavorazione del polietilene e del Blow Moulding. La gamma Beach è disegnata appositamente per le scuole di windsurf, circoli velici e strutture turistiche che cercano un prodotto per principianti duraturo ed economico. La gamma include 3 tavole: la 155 D, 175 D, 255 D (nome basato sul volume), sono costruite in polietilene esterno e pane interno in estruso soffiato per rendere la tavola molto solida e duratura. Una progettazione che mixa le tecniche di costruzione dei kayak e dei surf board e che solo Bic Sport è in grado di ottimizzare al meglio. Lo shape è stato sviluppato per offrire massima stabilità per i principianti, ma allo stesso tempo anche grande manovrabilità. TECHNO PRO Bic Sport non pensa solo ai principianti e per accontentare i riders più esigenti riconferma la gamma Techno Pro, 6 tavole dalle prestazioni notevoli a prezzi come sempre accessibili. I Techno Pro permettono di provare grandi sensazioni in ogni tipo di condizione. Costruite in Epoxy Sandwich, le tavole Pro Slalom sono disegnata da Marco Copello, mentre le wave e le wave-slalom portano la firma di Pierre Bracard. Costruite per affrontare qualsiasi tipo di condizione, dal vento leggero al vero race e slalom, sino ad arrivare al puro wave in condizioni di vento forte e onda, massima manovrabilità per Pro 57 e Pro 54. 39


KRANZ Si amplia

e si completa la gamma slalom di Drops. Ai due Kranz grandi 85 e 75 si affiancano due slalom da vento forte, un 106 litri largo 68 cm x 235 cm ed uno ancora più piccolo di soli 96 litri largo 64 cm per 234 cm di lunghezza. Le due tavole sono state sviluppate dopo numerosi test comparativi che hanno permesso di modellare le caratteristiche delle due misure per essere vincenti nei rispettivi range di utilizzo. Il 106 è una tavola perfetta, in regata è un arma veramente micidiale, ottima come tavola piccola per i rider pesanti che l’abbinano al Kranz 85. Oltre alla velocità massima la migliore dote del 106 è il controllo, questo garantisce una facilità di esecuzione delle strambate anche in condizioni di onda incrociata. Il Kranz 96 è invece una tavola che dà il meglio di sé in condizioni di vento forte e di sovrainvelatura. La sua dote migliore è la velocità massima.

TRANS X Il freeride per antonomasia. Il Trans X è la migliore tavola che un windsurfista possa usare per iniziare a planare. Rispetto al modello 2009 amplia il range di utilizzo, questo grazie ad una sensibile riduzione del peso dovuta ad una nuova costruzione monocoque e all’utilizzo dei tradizionali adesivi che sostituiscono il comodo ma pesante pads. Il Trans X in strambata disegna delle curve perfette, mentre l’ingresso in planata è anticipato rispetto agli altri freeride da uno shape equilibratissimo ed estremamente semplice da condurre. P GRECO La P Greco più che una tavola è una nuova classe di tavole. Sviluppata in collaborazione con l’FWI il P greco è un vero è proprio all round moderno. Completamente ricoperto di EVA permette ai principianti di muovere i primi passi in windsurf. Grazie alla sua lunghezza di 314 cm e alla deriva in fibra di vetro permette tranquille navigazioni con pochissimo vento subendo uno scarroccio molto minore rispetto alle tradizionali tavole da principianti, corte e larghe. La vera novità sta nel fatto che la tavola con l’aumentare del vento dimostra doti da vera racer. I circoli e le scuole che compreranno questa tavola aderiranno automaticamente ad un circuito di regate monoclasse coordinate dall’FWI. CONCRETE TRI FIN Il Concrete si presenta nella versione 2010 con uno shape rivisto per esaltare le caratteristiche di surfata in condizioni di onda europea. Disponibile in tre misure da 91, 83 e 76 litri e larghezze rispettivamente di 60, 58 e 56 cm, i tre nuovi Concrete rispecchiano lo stile dei modelli precedenti con una esaltata dote di carving in surfata garantita dall’apporto delle tre pinne. Per risparmiare peso le pinnette laterali da 9 cm sono montate con scasse mini tuttle, mentre la scassa centrale permette l’utilizzo della pinna single di maggiori dimensioni per le condizioni bump and Jump e della pinna più piccola fornita nel set del trifin. La soluzione trifin Drops permette la migliore efficienza in ogni condizione. In side e side-of l’assetto trifin permette surfate da manuale mentre in assetto on shore e bump and jump la soluzione single primeggia. 40

RIDER: Francisco Porcella TAVOLA: Drops Concret Wave VELA: Simmer Mission © Benjamin Thouard


CUSTOM WAVE Tavola wave senza compromessi, la scelta di Francisco Goya. La rocker line progressiva consente alla tavola di performare al meglio con ogni tipo di onda e di impostare Bottom Turn molto veloci e precisi. 66 e 72 lt. sono tavole che danno il meglio di sé con vento forte o condizioni side shore, mentre 78 e 84 lt. garantiscono entrata veloce in planata senza però perdere in manovrabilità.

CUSTOM T WINFIN È la grande novità 2010 e vi permetterà di effettuare curve molto strette e potenti, restando sempre vicini alla tasca dell’onda. Perfetta per le condizioni europee on shore e side-on, grazie alla poppa più larga, ad un rocker meno accentuato e alle nuove pinne disegnate da MFC. Anche in questo caso sono stati applicati i nuovi pad da 8 mm, perfetti per offrire un ottimo supporto anche atterrando dai salti più alti.

RIDER: Francisco Goya TAVOLA: Goya Custom TwinFin VELA: Goya Guru © courtesy Goya Sails

ONE La

tavola freestyle wave definitiva per tutte le condizioni e tutti gli stili, grazie alla sua incredibile versatilità e al vasto range di vento che ogni misura è in grado di coprire. Offre una rapida entrata in planata, grande accelerazione e facilità nelle strambate. Tutto questo rimanendo performante tra le onde. Presenta un outline compatto e doppio concavo con V a poppa.

X1 Presentano uno shape più compatto rispetto ai modelli 2009 e continuano a performare bene in varie condizioni, adattandosi benissimo ai freestyler avanzati. Tavole perfette per provare tutte le nuove manovre freestyle, anche quelle aeree di ultima generazione. Rispetto all’anno scorso è stata incrementata la larghezza della poppa ed il bevel, ed è aumentata anche la zona di piatto sulla carena, in modo da anticipare l’entrata in planata e da aumentare la velocità di punta. FXR Tavola freeride versatile capace di reggere bene anche vento forte e chop e in grado di migliorare il livello di ogni surfista. Per il 2010 è stata resa più compatta, in modo da risultare più facile in strambata. Le strap presentano una doppia possibilità di regolazione: più interne per i principianti e più esterne per gli amanti della velocità. Sono inoltre stati cambiati i pad, inserendo i nuovi Dual Density Deck, che aumentano il senso di comfort pur mantenendo una buonissima trazione sulla tavola.

FXRS

Tavola freerace molto performante, che dà priorità all’entrata immediata in planata e alla velocità. Posizionando le strap esternamente la tavola si mostra più tecnica rispetto all’FXR, ma anche in questo caso è possibile regolare le straps anche internamente, per accrescere la facilità d’uso. Per il 2010 alcuni modelli saranno disponibili in una doppia costruzione, una in Premium Wood più resistente e l’altra (Premium PVC) più simile ad una tavola custom. 41


RIDER: Levi Siver TAVOLA: Quatro Twin Rythm VELA: Goya Eclipse © courtesy Quatro

WAVE SINGLE FIN La linea wave si adatta ad un ampio range di condizioni e ad uscite wave estreme. La novità 2010 è costituita dall’ingresso della nuova 64 lt, una tavola specifica da vento forte (perfetta anche per i rider leggeri), veloce ad entrare in planata e ben controllabile in tutte le condizioni. Salendo di misura, le Wave presentano doti di entrata in planata sempre più anticipata e maggior stabilità, in modo da permettere ai rider di adattarsi ottimamente al variare delle condizioni.

T WINFIN RY THM Già apprezzata nel 2009, torna questa linea di tavole che dà il meglio di sé in condizioni side shore ed è pronta a soddisfare le esigenze dei rider avanzati. Il Rhytm consente di avere una surfata fluida, passando rapidamente dal Bottom Turn al Cutback e poi ancora giù per un altro Bottom. La posizione delle due pinne consente di avere sempre sotto controllo i rail per poter disegnare curve potenti e stilose su ogni tipo di onda. La grande combinazione di controllo e rapidità, unita ad una curva scoop-rocker molto moderna, consente ai rider di surfare come i surfisti da onda.

T WINFIN TEMPO È la nuova linea 2010 di casa Quatro. Si tratta di tavole wave allround che offrono un mix ben bilanciato di entrata rapida in planata, velocità e stabilità. Rispetto al Rhytm, i twinzer Tempo presentano un outline più largo, un profilo più progressivo e fast rocker, queste caratteristiche rendono le tavole meno esigenti e radicali tra le onde. La velocità e stabilità che le contraddistingue, consente ai Tempo di offrire ottime performance anche in condizioni di onda meno potente e vento rafficato. FSW Acqua piatta, chop, o wave onshore, il freestyle wave è la tavola più polivalente della gamma. Entrata veloce in planata e manovrabilità consentono a queste tavole di trarre il meglio anche da condizioni non ottimali, spingendo il proprio windsurfing ad un altro livello. Per il 2010 è stato posto un poco di più l’accento sulle doti di surfata, che risultano ancora accresciute, pur mantenendo l’immediatezza di utilizzo che le FSW sono in grado di offrire. Il leggero bevel a poppa inoltre consente controllo e semplicità anche nell’affrontare curve in piena velocità. Tutte le tavole 2010 inoltre presentano: - Una nuova costruzione con rinforzi nell’area del piede anteriore e nei rails, in modo da aumentare la solidità. - Nuova scassa per le pinne twinser che permette di alleggerire la tavola di 0,5 kg. - Nuovi accessori (sistema anti-twist, nuovi pads, nuove straps) per un miglior comfort. - Inoltre per il 2010 alcuni modelli saranno disponibili in una doppia costruzione, una è la Premium Wood più resistente e l’altra (Premium PVC) praticamente una tavola custom. 42



RIDER: Cesare Cantagalli TAVOLA: 99Wave Style Pro VELA: Challenger K.Onda © Darrell Wong-Hawaii

BASH Evergreen! L’intramontabile Wave-On, preferita dal suo “papà” naturale Cesare Cantagalli per tutti i suoi Glob-O-Tour, si rinnova in continuazione per offrivi le migliori prestazioni wave. Sia che vi troviate in condizioni mediterranee Wave-On, che critiche SideOn, Bash sarà sempre con voi adattandosi a tutte le condizioni e a tutte le esigenze. Potente, robusta, bilanciata, col suo nuovo profilo ancora più performante e neutro e un “handling” ancora più “soft”, vi regalerà nuove emozioni. Facile da trimmare, adatta sia a surfisti leggeri che pesanti (nelle misure più grandi), con la sua costruzione “hard-core totally X-Tra”, è completamente a suo agio anche nelle condizioni di sovrainvelatura. Prestazioni, comfort e manovrabilità, restano i suoi cavalli di battaglia.

K-ONDA Still must! Il punto di “riferimento”. Tanti anni, ormai, tante onde, tante “frullate” e non sentirle. K-Onda resta l’infaticabile Wave-Side-Extreme di casa Challenger. Un riferimento consolidato nelle condizioni wave più estreme; stabile, neutra, affidabile, vi permetterà di affrontare le condizioni più impegnative senza alcun timore. Maggiormente rinforzata nei punti critici, migliorata nella visibilità “through-window” e nel “feeling” in manovra, non smetterà di stupirvi. Costruita completamente in XTra colorato e di varie grammature in base ai punti di maggior stress, semplificata nel trim, aumentata nella potenza (nelle misure più grandi per non penalizzare i rider più pesanti), sarà la vostra compagna nelle migliori “swell” del pianeta. Robustezza ed affidabilità sono i suoi punti di forza.

FREE-G New! O meglio, back to the “new”. La storica Free-G torna in edizione 2010 con un’idea ed un feeling totalmente innovativo. Studiata espressamente per i freestyler più esigenti, i freestyler della nuova generazione; 4 stecche, compatta nelle dimensioni del rig, leggera, potente, reattiva, maneggevole, queste le sue caratteristiche essenziali. Free-G nasce per farvi realizzare tutte le più impensabili manovre freestyle nel minor spazio possibile ed anche con il minor vento disponibile. La sua peculiarità infatti è quella di planare con pochissimi nodi, ma di consentire manovre e performance di alto livello; il suo particolare profilo, espressamente ricercato, vi permetterà di uscire in condizioni limite con una misura di vela in meno ma garantendo prestazioni pari ad una vela di misura superiore, facendovi nel contempo guadagnare in manovrabilità e comfort.

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RIDER: Kevin Pritchard TAVOLA: Starboard Kode VELA: Gaastra Manic © John Carter

MANIC La Manic 2010 va oltre la sua reputazione, offrendo possibilità in wave che sono semplicemente ineguagliabili. Questa macchina iperleggera per il wave sailing, offre controllo ed agilità. La bugna bassa, un boma leggermente più corto e balumina più alta, sono stati disegnati appositamente per esasperare positivamente le qualità in surfata. Il pannello in Dacron lungo la penna fa si che la vela sventi e torni in posizione alla velocità della luce, dando una sensazione di stabilità e di totale controllo nelle mani del rider. Le misure grandi sono state stravolte e ricostruite quasi dal nulla, in modo da assicurare la migliore performance possibile con vento leggero o di media intensità. Le nuove curve della penna e il nuovo design dei pannelli intermedi sono stati realizzati appositamente per garantire maggiore spinta con le moderne tavole twin e multi fin che risultano leggermente più lente.

POISON La Poison combina potenza e range di utilizzo. La penna realizzata in X-Ply crea un profilo molto stabile e facilità le accelerazioni repentine. La bugna più alta e il boma più lungo offrono una potenza morbida e costante, che rende questa vela molto versatile. Questo camaleonte riesce a dar il meglio in un’enorme varietà di condizioni. Puoi usare una Poison 2010 in condizioni classiche a Punta Preta oppure distruggere le onde onshore del nord Europa. ECHO A prescindere dal tuo livello o intento, la Echo sicuramente offre più di quanto si chieda. Il peso minimo e un profilo piatto con tasca potente permettono di accelerare rapidamente e massimizzare manovrabilità e leggerezza. Aggiungete anche una base tagliata molto alta per facilitare le manovre con passaggio sotto alla bugna e si può dire che l’Echo 2010 è un’ottima vela da freestyle, che vi potrà far chiudere le ultimissime manovre più esplosive o rispolverare le classiche intramontabili. Gaastra ha realizzato questa vela partendo dalle necessità dei rider più aggressivi e dinamici. Non solo la Echo normale offre performance da paura, ma tutti i puristi e gli atleti, possono anche aumentare il proprio livello usando la pro model a 4 stecche della Echo LE 4.8 e 5.2! GT X RACE La GTXrace 2010 porta la tecnologia del freerace ad un livello del tutto nuovo. Un outline misurato con precisione, combinato ad una tasca d’albero molto pulita, larga e reattiva, assicurano velocità davvero incredibili. I tre induttori dei cambers riducono il peso, garantendo però dei profili solidi come la roccia. Ricerca e sviluppo senza tregua fanno sì che possiate essere i primi a varcare il traguardo alle gare della vostra zona. La GTXrace condivide uno stretto legame con la Vapor, vela al 100% da coppa del mondo, assicurandoti la stabilità e spinta che desideri.

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GURU Vela wave che offre grande controllo e comfort anche con vento forte e permette di allungare le proprie session, grazie anche al grande range di vento coperto da ciascuna misura. Morbida, maneggevole e neutrale, la Guru permette di fare ogni manovra, sia in acqua che in aria. Inoltre è un’ottima scelta per rider leggeri che navigano con vento forte, grazie alla sua stabilità e al feeling morbido. Keith Teboul e Francisco Goya usano le Guru per spingere le loro manovre sempre a nuovi livelli! Novità 2010: un diverso outline che garantisce maggior comfort e controllo. Nelle misure dalla 3,7 alla 4,5 è stata aumentata la lunghezza del boma per garantire più potenza e stabilità. Sono state modificate le dimensioni e il posizionamento della finestra per offrire più leggerezza e visibilità. Nuova è anche la costruzione, più resistente e leggera, per la tasca delle stecche così come nuovo è il materiale Rip Lock per prevenire rotture nei punti critici. Albero consigliato RDM.

TAVOLA: Goya Custom Twin VELA: Goya Guru © courtesy Goya Sails

ECLIPSE

È la novità 2010, una vela power wave allround che regala feeling diretto, potenza e controllo in ogni condizione. Sviluppata direttamente da Levi Siver e Francisco Goya, assieme al sail designer di casa Goya Jason Diffin, Eclipse è la vela wave definitiva per tutte le condizioni, dotata di grande range e, grazie ad una minor lunghezza del luff, consente rapide transizioni della vela e facilita le rotazioni aeree. Inoltre il minor luff permette di montare l’albero 370 fino alla 4.4, il 400 sulla 5,3 e il 430 fino alla 6,2. Albero consigliato RDM. Compatibile anche con SDM dalla 5,7 in su.

FXR 7 - 7 stecche No Cam Freerace. Presentano velocità da vela race e sono facili da armare. Il design delle FXR cambia a seconda delle misure in modo da adattarsi a tutte le condizioni. Le misure più grandi sono fatte per offrire potenza e velocità, ovvero i fondamentali dello slalom e del race, e si caratterizzano per leggerezza e entrata rapida in planata. Le misure più piccole invece eccellono nelle manovre con vento forte, nei salti e in velocità. Il nuovo outline garantisce un feeling più morbido. Novità 2010: monofilm 7 mm. che garantisce eccellente visibilità e maggior feeling. Nuova costruzione, più resistente e leggera, per la tasca delle stecche. Albero consigliato RDM. Lavorano ottimamente anche con SDM dalla 5,4 in su.

STORM

Vela wave e freestyle performante per ragazzi. Modellata sulla base della Guru, Storm è progettata per un facile trimmaggio, facilità d’uso, comfort e controllo anche nelle situazioni impegnative. Ogni misura è stata studiata per adattarsi alle caratteristiche fisiche dei giovani rider: la 2,5 è compatta, mentre la 4,0 è il passo perfetto per passare poi alle misure da adulto. I colori brillanti inoltre rendono facile l’identificazione della vela in mare. Misure: 2.5, 3.0, 3.5, 4.0. Albero consigliato- Kids RDM e regular RDM. 47


TAVOLA: Quatro Twin Rhythm VELA: Hot Sails Bolt © courtesy Hot Sails

BOLT Freestyle-wave. Misure da 4.1 a 6.2. La Bolt è la nuova nata in casa Hot Sails Maui, concepita per un utilizzo freestyle-wave. Tutte le misure dalla 4.1 alla 6.2 sono a 4 stecche per contenere al minimo il peso della vela. La manovrabilità è garantita dal taglio alto della base della vela con la stecca più bassa che incrocia il boma fin sopra la bugna. Una vela potente dall’outline compatto e un twist dinamico che ne mantiene l’efficienza. La Bolt è costruita completamente in X-ply, particolare che la rende ultra resistente, la visibilità in surfata è garantita dalla tramatura larga nella zone centrale della vela. Freestyle in laguna o session tra le onde questa vela vi regalerà sicuramente delle ottime sensazioni!

FIRE Hardcore wave. Misure da 3.0 a 5.8. La Fire è la proposta di Hot per il wave riding in pieno controllo. E’ stata completamente ridisegnata, aumentando la superficie nella zona bassa e migliorando il twist nella parte alta con l’utilizzo di un tramato leggerissimo, l’X-ply X166. Il risultato è che la vela “tira” nella parte bassa, con un nuovo profilo che permette di impostare i Bottom con diverse angolazioni e un più ampio margine di tolleranza degli errori. Più potenza, mantenendo la super maneggevolezza che ha reso questa vela famosa tra tutti i surfisti hardcore.

SMACK Power wave. Misure da 2.8 a 6.3. L’ormai celebre Smack, la vela wave completamente tramata pensata per un utilizzo tra le onde in tutte le condizioni, ha subito poche modifiche per il 2010. Questa vela wave potente si è dimostrata molto versatile in una grande varietà di situazioni, dalle condizioni on-shore a quelle down the line. La Smack ha una costruzione a prova di bomba, ben sei tipi diversi di materiale sono stati assemblati in maniera progressiva per ottenere il miglior compromesso tra peso e resistenza. Una vela che sprigiona una grossa energia mantenendo comunque una grande stabilità che permette di gestire al meglio anche situazioni di sovrainvelatura.

SUPERFREAK Crossover wave. Misure da 3.2 a 9.0. La Superfreak è la vera bestseller, una vela unica sul mercato che non ha concorrenti nel suo genere. Non è una vela per tutti, è dedicata a chi sa apprezzare il vero spirito del windsurf. Se poi aggiungiamo che è leggera, super resistente, ultra colorata e a perfetto agio in condizioni di vento forte ecco che l’amore può scoccare a prima vista. Gli amanti del wave riding down the line l’apprezzeranno perché in transizione può essere completamente depotenziata lasciandovi la piena libertà di surfare l’onda. Assolutamente da provare! 48



RIDER: Taty Frans TAVOLA: Starboard Flare VELA: Maui Sails Loco © courtesy Maui Sails

LEGEND Nuovi e resistenti pads sulla balumina per limitare l’usura, punti di tensione delle stecche più raffinati e precisi, uso dei materiali di grande qualità tra cui l’X-ply, in tutta l’anima della vela, e le nuove tasche delle stecche disegnate per una tensione più morbida ed uniforme e per contribuire alla crescita della leggenda la cui evoluzione mira a portare il sorriso ad ogni vero wavesailor che voglia far parte di questo movimento MauiSails nel 2010. GLOBAL La MauiSails Global continua a richiamare l’attenzione dei rider e tester in giro per il mondo, essendosi rivelata una scelta ideale per le condizioni onshore e bump and jump, che si trovano nella maggior parte degli spot. Creare una vela wave che generi una potenza morbida e che sia gestibile in ogni momento non è per niente facile e quest’anno Barry Spainer ha optato per un design che risulta leggero e piacevole durante le manovre sull’onda, mentre mantiene un’ottima potenza per poter passare senza problemi i frangenti e poter prendere senza problemi le onde generate dal vento. Come si può vedere dalla grafica, la finestra è ampia e stabile, realizzata in monofilm e continua ad evolvere le linee introdotte dalla Global 2009. Nuovi materiali nella zona della balumina limitano l’usura, con una penna con meno increspature ed X-Ply dagli Stati Uniti, combinati a stecche con forma innovativa per migliorare ulteriormente le caratteristiche e performance della Global 2010.

LOCO Basandoci sul feedback di alcuni dei nostri rider di coppa del mondo, Taty Frans, Steven Van Broeckhoven, Xenia Kessler, si è prestata particolare attenzione a molti piccoli dettagli che fanno la differenza per poter fare nuove manovre estreme. Il freestyle richiede una precisione totale per il controllo della tensione sia della bugna che del caricabasso in modo che la vela twisti uniformemente. Sono state fatte delle piccole modifiche a livello di outline come l’innalzamento della balumina o lo spostamento del baricentro leggermente più avanti, per contrastare la spinta verso poppa nelle manovre in volo al contrario, poi rinforzi strutturali dei pannelli per evitare di far danni se qualcosa dovesse andar storto. Il tutto reso possibile dalla comunicazione con gli atleti. Una nuova grafica curvilinea, rinforzi robusti sulla base dell’albero ed il sistema più fluido di regolazione delle stecche, con un continuo occhio sulla robustezza, rendono la Loco 2010 la scelta vincente per performance mozzafiato a prezzi contenuti. Monofilm superleggero e stabile comporta un’accelerazione immediata, elevata velocità di punta, e controllo totale in manovra che rende i giovani rider sempre felici e motivati a provare nuove manovre.

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RIDER: Peter Munzlinger VELA: Point-7 Sado © Tommy Della Frana

SADO Wave POWER. Vera potenza per poter planare velocemente ed affrontare in pieno controllo le condizioni più dure. Più coppia e cavalli. Profilo grasso per una stabilità unica, ideale per i venti più rafficati e per le condizioni on shore. Range di utilizzo imbattibile anche quando il vento diventa più forte. Veloce in manovra grazie al profilo no cam Point-7.

SWELL Wave pure. Neutrale nel down-the-line wave sailing, ma appena si decide di chiuderla di boma, la velocità e potenza saranno entusiasmanti per Bottom Turn radicali, e per raggiungere altezze impressionanti nei salti. Pronta a supportarvi e perdonare qualsiasi errore durante le manovre più difficili. L’outline compatto ed il twist veloce, in manovra producono una vela leggerissima che richiede poca forza per raggiungere la radicalità assoluta. Il profilo no cam Point-7 offre una stabilità unica in qualsiasi range di vento, ciò porta la Swell ad ottenere la totale neutralità in manovra e surfata. Potente e bilanciata in andatura.

SQUARE Crossover. Una delle vele freeride più veloci, potenti e compatte sul mercato. Planata imbattibile e manovrabilità. L’outline compatto rende la vela molto reattiva al vento. Range di utilizzo ampio e possibilità di usare alberi corti e di misura più piccola anche con venti leggeri. Stabilità e potenza per un divertimento assicurato.

AC-0 Flatwater. Velocità e stabilità assoluta per non temere alcuna vela con camber. Prestazione senza compromessi. Una vera da slalom, dunque non chiamatela freeslalom, o vi lascerà in spiaggia sotto l’ombrellone. Curva d’albero radicale, 7 stecche, profilo completamente alare per poter schiacciare sulla pinna, balumina negativa per la sovrainvelatura.

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RIDER: Kevin Mevissen TAVOLA: RRD Freestyle Wave VELA: RRD SuperStyle © courtesy RRD

La collezione RRD 2010 Sails rappresenta un grande passo avanti per semplificare la scelta della vela giusta da utilizzare in una grande varietà di condizioni. RRD offre una gamma di vele semplice e chiara, per passare più tempo a divertirsi in acqua.

WAVE VOGUE Pure wave side. La Wave Vogue è disegnata per esprimesi al meglio in condizione wave pure, quando potenza, controllo e accelerazione devono essere combinati perfettamente. Potenza e controllo a richiesta. Resistenza, durata e l’orgoglio di possedere una grande vela wave che non passerà inosservata in acqua, dal 2010 la Wave Vogue è disponibile anche in tre nuove colorazioni! Il corpo della vela completamente realizzato in pannelli di X-Ply, sommato alla finestra in Triply e vinile della Wave Vogue contribuisce a creare una vela wave con una combinazione vincente di fluidità e durata. Questa sensazione di fluidità combinata con una grande “pompabilità”, un punto di spinta calibrato e una neutralità immediata da trovare, rendono la Wave Vogue la vela di riferimento per waverider alla ricerca di prestazioni al top in condizioni da surf toste. SUPER ST YLE Pure wave-freestyle. La Super Style 2010 è vela che usufruisce di un nuovo design, basato sul grande successo della versione 2009, che ha ottenuto il piazzamento in cima alla classifica “onshore wave sails test” al termine dei test di marzo 2009 della rivista tedesca Surf Magazine. La nuova Super Style è una vela disegnata per adattarsi alla maggior parte della condizioni wave e per eccellere anche nel freestyle. Il nuovo corpo della vela in X-Ply genera un robusto supporto che permette all’intera vela di mantenere il profilo bloccato nella posizione giusta.

EVOLUTION Freeride. Le Evolution 2010 sono state completamente ridisegnate e rappresentano una razza di vele completamente nuova. La nuova balumina caratterizzata da un cut out e dalla penna molto esposta permettono alla vela di twistare più attivamente rispetto ai modelli precedenti, senza tuttavia rinunciare alla grande potenza ai bassi regimi. Il nuovo taglio della bugna permette di accorciare la lunghezza del boma di circa 5-8 cm, incrementando così il potenziale di manovrabilità. L’area al di sotto del boma è stata completamente ridisegnata, con un incremento della superficie che permette di aumentare il potenziale di velocità quando si ha la necessità di chiudere al massimo la vela sulla tavola! Si tratta di un design completamente nuovo, basato su un modello di riferimento super collaudato, sviluppato nel corso di 5 anni di test. La Evolution è una grande vela per uscire in qualsiasi condizione alla ricerca del piacere più puro. La Evolution 2010 rappresenta una soluzione perfetta e semplice per qualsiasi tipo di uscita freeride: velocità e anticipo di planata per le misure dalla 9.0 alla 6.5, manovrabilità e predisposizione a chiudere i trick più estremi per le misure dalla 6.0 alla 4.5. 52


RIDER: Ben Proffitt TAVOLA: Quatro Twin Rhythm VELA: Simmer Icon © courtesy Simmer

MISSION La storia e lo stile di Simmer sono radicati profondamente in questa vela wave. Questa è la versione moderna e all’avanguardia della stessa identica vela che i waverider dedicati e gli stessi fondatori di Simmer Style, Klaus e Malte Simmer, hanno usato per disintegrare il lip ad Ho’okipa Beach Park ai loro tempi. Hanno continuato a raffinare e ritoccare la vela con costanza nel corso di questi anni per renderla semplicemente la migliore in circolazione, dal 1981 ad Ho’okipa con i boma legati a corda, al 2010 con alberi in carbonio e tavole a quattro pinne.

MISSION X Ai tempi in cui Klaus e Malte erano impegnati a distruggere Ho’okipa Beach Park, i materiali odierni non erano assolutamente disponibili. Per questi ragazzi, sempre al limite della pazzia, l’ X-Ply avrebbe davvero fatto la differenza. L’intero corpo della vela realizzato in X-Ply, combinato alla finestra “cristallina” in PVC sulla MISSION X, genera una vela side-offshore da waveriding che è al top in termini di combinazione tra morbidezza in mano e resistenza agli urti e alle cadute. Questa morbidezza combinata alla possibilità di spingere i propri limiti senza pericolo, combinata alla potenza localizzata e alla capacità di neutralizzarsi velocemente, rende la MISSION X la vela ideale per quei rider alla ricerca della massima performance, con massimi livelli di durata e resistenza anche con condizioni davvero impegnative. ICON Un best seller internazionale, vincitrice di moltissimi test, la ICON è la vela adatta alla maggior parte delle condizioni di wavesailing in giro per il mondo. L’ICON eccelle in qualsiasi condizione, sideshore, onshore, vento rafficato, sovrainvelatura, con onda piccola e choppata, palazzi d’acqua e salti stratosferici chi più ne ha, più ne metta! Piena potenza ed un boma relativamente corto assicura una mobilità e controllo senza precedenti, con controllo senza il minimo sforzo anche in condizioni di vento molto forte. La costruzione interamente in X-Ply dei pannelli dell’ ICON le garantisce una durata senza precedenti, in cui si può provare tutto senza preoccuparsi delle conseguenze. BLACKTIP Il link mancante che ridefinisce il freestyle, collegandolo indissolubilmente al wavesailing. Le nuove generazioni sono ormai allo sbaraglio e stanno davvero dando spettacolo, ora bisogna giocare secondo le loro regole. La new school ha cancellato tutti i limiti del windsurf: controvento, switch stance, schiena alla vela. Sembra che non vi sia più nulla d’impossibile e ora stanno cominciando a fare le stesse manovre pazzesche anche sulle onde! Detto questo, è stata realizzata una vela che rispondesse a queste aspettative. Partendo dal concetto di successo della XD, la BlackTip è stata rimodellata per creare una nuova vela crossover a dir poco esplosiva con una costruzione iperleggera che vi permetterà di fare tutto, ovunque. 53


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quanti domande di rito: Iniziamo con le vivi? anni hai e dove Spagna, a Gran Canaria, Ho 15 anni e vivo ! iaggia di Vargas proprio sulla sp a fare e hai iniziato Quando e com windsurf? avevo 8 preferite? windsurf quando le tue condizioni no so i iei Ho iniziato a fare al m Qu I de di 4 metri e . ra o Ky eferite sono on re a scuola fin mia sorella pr da a i an e on r m izi pe sie nd 0 as co 6.3 e ni ie an Le m izia alle ndsurf . mure a sinistra giornata tipica in meno 2 o3 ore una scuola di wi windsurf per al o sui 6 beaufort che stavano in genitori avevano in nt ici ve co far un sacco di es a am i e po iei ch m e an ai alle 16.00 materiale altissimo ed Ho re o. lta zin sa . az a ia ag m co m noleggiavano il l es sa Ri a ca iale ne proprio davanti sciavano il mater sull’onda. casa nostra e la la dove c’è meno manovre aeree so ll’i n de d no su a l m , ne re ni io lta lez sa e r im o pe nt pr do ve ie ! Con il re al mon fatto le m gli eventi di o subito a Vargas è il posto miglio r allenarti a competere ne cit zo pe us to Po ot cia no sp in so i i m da tr a co po al i nz a in vento m so vai Quando ha bito sia la parte surfare. Per ca parato quasi su hè? o troppo per av an così forte, ho im nt lo windsurf, e perc evento locale al i m o? re re per surfa cqua. Quando durante l’ann l 2005 in un lio ll’a ne ig e da m o e vo ot at ch ra ci sp gi ia in lo a, m gg è spia Ho co zo non vo in acqu Ma qui a Gran Sì, diciamo che Po a ed io mi butta già fo a dire il vero… e quindi non mio papà fischiav hi or sc at a Vargas. ot rio nu op windsurf, avevo re o pr rfa tim fa le onde, . Ero un ot rfetti per su a gareggiare in pe e ar o ot izi cc sp i in sa gl di . de un a to e e tornavo indietro im anch vertimen ca Pr o. Mi piac Canaria ci sono olo, solo puro di de, Erizo, e Mos di gare di nuot an o si Gr cc do sa an an Ju un qu ), c’era alcun peric tto lte ne fa vo isfazio an come Vargas (a per surfare a Gr prattutto la sodd tresti raccontare gli spot migliori gareggiare e so po no Ci a so ? i ti po ria es e na Qu i, . Ca t. au sa Poin aM Gran alco Ti piace vivere a sce a vincere qu in aprile poi vado mese per rie ? naria. Ogni anno ica un Ca o tip en ta m ci na al or hè r gi rc pe a pe una tu stralia Canaria mbre vado in Au cco vivere a Gran rfetto per dice pe . o Sì mi piace un sa st tte po rfe il pe È o. de surfarmi on izioni di vent o. Una mia im sono tutte le cond iss rt fo o nt ltare con ve imparare a sa 57


! Poi ovviamente me le sue tasche co ot sp ttuta lo e sc no cono ù lunga e comba nne posteriori so stata la heat pi pi è le or a io to ct m Vi an a qu ro ur nt in pa co vvero da ema facilità a. Ha saltato da cosa con estr al vit i ho qu po ia e m re di re lla oi ov de . pu ils Ci lio le man molto più sui ra sponsor attuali? a chiudere meg me ito co sc k riu ic tr Quali sono i tuoi no di so o d? Pozo ed eri e con un sacc F2 a Starboar a he da A o ng PW gi lu o ù ag Da nt pi ss ve w, e pa l’e bo at surf rante sul tuo . il Pryde, Ox ro Julien fatto visto nel 2008 du rward nell’onda no: Starboard, Ne r aver perso cont ckside 360 e Fo no stato Ti ho pe So Ba o , at I miei sponsor so s. ka izz Ta Fin al or a m tr il Ul tutto mente de Benz, Maui alla finale, ma problemi vera Kine, Merceds ima di accedere a hanno avuto pr m , ora nel et F2 ul ed n , bo preferita? le co Ta ia o nz at la tua manovra del tuo pote ’è non mi hanno o davvero fortun al di nt Qu in co qu so e , oi re te è pu pe zione! Ci mondo si i, come sa Pozo! Congratula economici enorm Doppio forward. i il nuovo re di tto. se ra nt sua maestà 09 co 20 re il tte re ba va a ito sc riu impararla? potuto rinno i se tare come più problemi ad on to cc da ra ha i ti us e e ch ovra z? sono quelle ch colari, La man Victor Fernande vele hai e quali oni erano spetta izi Forward. nd op co lo Quante tavole e sh le e Pu to . Mi sono a tutto perfet ra Er ov ? an i te m on en izi ia m nd m or co ogni maggi per le varie re? avo chiudendo poi contro vole di ogni tipo che vuoi impara icamente e st Kevin Mevissen, at pr ro Ho un sacco di ta e nt cir co us a r r La manovra im te pe pr po o su da at o tr ria od on tte m sc ba in a mi di vento ed onda 360 frontside. poi ho fatto un m perché presto Josh Angulo, e che le tavole slalo poi anche contro e , trò llo si po pe di m in Ca qu o sempre. Ora ho an e lina ro Ricard i tuoi coetanei tto in questa discip e e molti de i. difficile cont ro Victor. Ho fa an on nt ov re izi co gi fa nd e a sì co al o co at lle fin allenerò anche ov i da la pr al dere i mai ha Se Jonas Ceballos, acqua, a prescin sul freestyle? Ha e perchè Josh essere sempre in 4,2 e 4,7. arrivare in final concentrano solo la e ad a e 71 tr e tic en fa 76 m o ad er a, ? davv o i Qu freestyle in surfat Principalmente us leno in questa anche un po’ di ottimi punteggi di freestyle, mi al ’ ottenuto degli trambi saltato po en un o e am ch bi an ab o. so fare mpello arboard? ri. Contro Sì do c’è meno vent ntro Ricardo Ca i nuovi Quad di St a in inverno quan o le onde miglio piacciono co i es lin m ip pr Cosa ne pensi de e sc di ho po io m e a te m l di Pozo sacco, do da diverso perché è un loca per saltare un Li sto già usan ata molto dura cco di velocità st è sa s un na o Jo nn ha rano molto perchè ottime perchè gi e in surfata sono più alto, ed anch

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fare un aventoso. Volevo metri o più! Sp 18 i ato ad su ns a pe rc ci ho lassù non ggiore. Io o pe er to ta do ul an ris qu il a ppio! M rrare senza be scartare nella mia do e cercare di atte agari si potreb e ù m gi ar tr re en ur da to ar to il gu tu e e tro ch non ho po seguire anch quest’anno al per esempio di cominciare a e sicuramente e, Hai mai pensato rd accarmi. Ve sp bo Ca batteria a ? le i ty m es ar cit fre pensi er di o. es A ol r PW re il tit to e pe Forward. Cosa non potrò vince lo per divertimen ovando il triplo pr a st llo ? pe zo No. Lo faccio so m rio a Po un Ca ta manovra prop irti o segui alle gare wave. lo per divert del provare ques so a chiuderlo! a qu ss ac po e in Vai ecifico? ma penso ch a sp ? lli ve to fo en wa ra l m su pu na È lo le so a di al con i o di concentrarti rf. programm irmi e surfare Perchè hai decis ppi Forward trema del windsu solo per divert es a ù qu pi ifico. ac a ec lin in sp ip un sacco di do do sc to di Va en re la m è de na iu ra ve le ch pu al wa il è to io Perchè Ti ho vis o anche tu di esto è il m nto forte, Hai mai pensat ove manovre. miei amici e qu tissimo con ve al nu ti… e ita re ar es lta ov sa ed pr i o e Ador tissim con loro di dvd dei al Fare windsurf mpa. ra ardo un sacco gu adrenalina che po ovare il triplo? sa pr ca a ero male se si gi e m no co Quando so mi basta si può fare davv è to ci es e ed hè qu ar rc re in e la pe ag , co do m so ta Non ù spet n voglio im er al mon del freestyle è pi h migliori rid in un doppio, e no à as e gi cr du co ù pi to po e, ra po gi re Il nuovo format op tr re ae aver già ento. move. Più manov succedere dopo e ua a allenam nt in a sa nt ss pe co po sì er basato sul best sa co rid co e i triplo sarebb divertirti? lo dei giovan el a un liv ed di il re ed tto no lta ri pa so sa un la m c’è qua a spettaco Forward. L’i ve invece ci all’atterraggio, giorni sei in ac roposito. Nel wa ò spaccare tutto a”. Nel Quanti pu di si ar ci gu ? crescere a sp e ia no ch ch e. or ec al gi “v m almeno te ore al o di rider della to di farsi troppo te all’anno per pate da Quan ancora un sacc rischio troppo al almeno 300 usci pali sono occu re ci fa in di pr o ni ns zio Pe si uli, 2009 però le po me te, Victor, Ka giorno. e bravissimi co i esti realizzare? an ? E 2-3 ore al ov 09 gi 20 i zz A ga PW ra ve Il sogno che vorr wa ur to l de ? i ve ns do pe del mondo. e ne do on ? ntare campi e tua vita, quan Thomas. Cosa 3 eventi wave ve lla lo Di de so , o to zo al an si ù Po pi a ci Il salto session fatto che eventi wave, e l’expression cosa pensi del ssero molto più o scorso durant fo nn ci L’a e ch e be tti eb Mi piacer meglio per tu Sarebbe molto almeno 5 o 6.

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Veduta aerea della spiaggia La Cinta di San Teodoro, sede dell’E-Vento 2009.

Sergio Cantagalli, a sinistra, e Renzo Mancini, a destra: gli organizzatori dell’E-Vento.

Nicola Spadea in Flaka davanti al pubblico trainato dal Grinch. 60


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Il Grinch ha permesso agli atleti del freestyle di dare spettacolo anche senza vento: Vittorio Mazzocca in Grubby.

LA PARTENZA Genova, giovedì 17 settembre. Ore 18.30. Come al solito sono in ritardo: ancora bloccato in università davanti ad una stampante che fa le bizze proprio quando non dovrebbe. Nel frattempo penso a tutte le cose che ho ancora da fare prima di essere finalmente appisolato su una poltrona del traghetto Livorno - Olbia. Facendo il calcolo: mi rimane ancora da uscire da questa maledetta università, buttarmi su un autobus che so già sarà bloccato nel traffico cronico di Genova, andare a recuperare la mia auto parcheggiata fuori dal centro città, nel primo posto dove non si paga, imboccare l’autostrada, guidare a tutta birra verso

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Noli, scendere in spiaggia al mio circolo, recuperare tutto il mio materiale da slalom, caricarlo sul furgone del mio amico Pier che, a quell’ora, mi starà già aspettando da un bel pezzo, scusarsi per il ritardo, rassicurarlo sul fatto che, alla fine, anche questa volta ce la faremo, quindi mettersi in marcia in fretta e furia e sperare che la strada per Livorno sia più breve di quanto ci annuncia il navigatore satellitare che abbiamo di fronte agli occhi. Non male, ma d’altronde senza un po’ di fretta e di adrenalina che gusto c’è?

DAY 1 San Teodoro, venerdì 18 settembre. Ore 8.30. Il viaggio

in nave è andato bene, forse un po’ troppo breve però per permetterci di ricaricare a pieno le pile in vista del weekend windsurfistico che ci attende. Abbiamo appena parcheggiato il nostro furgone nel piazzale retrostante alla spiaggia della Cinta. Giusto il tempo di dare un’occhiatina fugace allo spot, capire che il vento non si sarebbe fatto vedere molto presto e siamo già di ritorno al furgone per un’ulteriore dormitina. Al nostro risveglio ecco che ci si para davanti lo spettacolo dell’E-vento: la spiaggia si è trasformata di colpo in un vero e proprio villaggio dedicato ai boardsport acquatici fatto di stand, gazebo, bandiere e gonfiabili promozionali. Dappertutto i nuovi materiali


della prossima stagione in esposizione, tavole e vele da provare al minimo accenno di vento, stand up paddle boards (SUP) con cui divertirsi nelle acque cristalline antistanti alla spiaggia e una marea di gente. Questo è l’E-vento di San Teodoro: un mix unico di eventi sportivi legati al vento e al mare (dal kitesurf al windsurf fino ad arrivare al SUP e alle canoe polinesiane), abbinati a una vastissima esposizione fieristica di settore e a tanti eventi collaterali. Una formula che garantisce sempre molti motivi di interesse e divertimento assicurato anche quando, come quest’anno, il vento si è fatto un po’ troppo desiderare. La riprova dell’appeal intrinseco di questa manifestazione è il fatto che, nonostante le previsioni meteo poco promettenti, fossero veramente tanti gli appassionati di windsurf e kite che si sono dati appuntamento a San Teodoro, per partecipare all’evento o anche solo per usufruire della possibilità di testare nuove attrezzature, divertirsi con le diverse tavole messe a disposizione o curiosare fra i moltissimi stand. L’E-vento di San Teodoro, giunto alla sua quarta edizione, è infatti una manifestazione che, accanto alle gare riservate ai professionisti, si propone come una vera e propria festa del kitesurf, del windsurf e del mare in generale, con gare amatoriali aperte a tutti fra cui, proprio da quest’anno, la celebre Nissan RRD One Hour, gara long distance tradizionalmente disputata al Lago di Garda che in occasione dell’E-vento 2009 si è triplicata aprendosi anche ai kiters e agli atleti del paddleboard. Il format studiato per la “nuova” One Hour è stato infatti quello del Triple Crown: l’idea insomma di disputare tre diverse gare di long distance, una in windsurf, una in kite e una in SUP aperte a tutti, per giungere alla fine dei tre giorni di gara ad incoronare non soltanto i vincitori delle singole specialità ma il campione dell’intera manifestazione, l’atleta più polivalente quindi, che meglio ha figurato nelle classifiche dei tre diversi sport.

ORE 11.00. Va in scena l’incontro previsto fra il neo-presidente dell’AICW Carlo Cottafavi e i rappresentanti delle aziende del settore. Tema: come instaurare un rapporto di collaborazione solido e proficuo fra AICW e le aziende del settore che abbia come fine quello di promuovere l’attività agonistica, e di conseguenza l’intero movimento del windsurf, sul territorio nazionale. Da questo meeting, caratterizzato

da uno spirito positivo e dalla voglia di far bene, sono emerse alcune nuove idee che verranno concretizzate nel corso della stagione agonistica 2010: prima fra tutte l’istituzione di una nuova classe amatoriale, con una sensibile limitazione del materiale sia in termini quantitativi che in termini di modelli, per permettere a tutti dai più giovani e ai “normali” freerider di gareggiare con tavole freeride (non iscritte quindi nella lista ISAF di tavole da slalom registrate). Tale categoria amatoriale affiancherà la flotta dei regatanti “pro” durante l’Italian Slalom Tour, andando a costituire un vero e proprio circuito nazionale slalom per amatori. Le aziende si sono dimostrate molto interessate al progetto, che mira a coinvolgere nuova volti nel mondo delle regate, e hanno dichiarato da subito la loro disponibilità a collaborare per una sua perfetta riuscita. Torniamo però alla cronaca dell’evento: dopo la chiusura delle iscrizioni, è stato subito chiamato lo skipper’s meeting in cui è stato mostrato il percorso della One Hour (che prevede un lato di circa cinque miglia da compiere quattro volte) ed è stato spiegato il concetto del Triple Crown. Complice una situazione meteorologica rimasta incerta tutto il giorno però non sono state disputate gare né di windsurf né di kite. Il vento non ha mai raggiunto il limite necessario né per l’una né per l’altra disciplina e così a metà pomeriggio il comitato di regata ha annunciato lo stop, lasciando spazio alla prova di stand up paddleboard disputata nelle acque turchesi della spiaggia della Cinta, a pochi metri da riva per il piacere dei tanti spettatori. Primo tra i paddleboarder è stato Leonardo Nika seguito da Pietro Fazioli e da Nicola Artescianni, nona posizione per il campione olimpico di canoa Daniele Scarpa, protagonista delle gare di canoa polinesiana, fra i windsurfisti in corsa per la classifica multi disciplina Carlo Rotelli quarto, settimo Andrea Beverino, ottavo Marco La Chiusa, che si sono battuti in maniera maschia, da veri waterman, fino all’ultima remata. Al termine della gara è iniziata l’animazione a terra con tanta musica, l’esibizione del campione di Bmx Walter Belli trascinato dall’immancabile voce della manifestazione, Luca, e le performance di break-dance dei NewFighters. Nel frattempo è giunto il tempo dell’aperitivo, l’atmosfera è molto cool e lo scenario della spiaggia della Cinta al tramonto fa il resto. Alla fine, dopo qualche birretta, ci si da tutti quanti appuntamento al party on the beach del dopocena che

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La gara di canoe polinesiane.

La gara di SUP. Facile ed accessibile a tutti.

vede protagonista il gruppo reggae dei 7th Sense. Al nostro arrivo in spiaggia, verso le 23.00, la troviamo gremita di pubblico: la musica è piacevole e le previsioni di poco vento per la giornata successiva contribuiscono a far salire la voglia di far festa.

DAY 2

Poche raffiche planabili in questa edizione dell’E-Vento, e la rampa RedBull sta ancora aspettando il primo rider che chiuderà un doppio Forward o un Back Loop.

Sabato 19 settembre. Per fortuna (di quelli che avevano festeggiato la sera prima) la mattina successiva si rivela calma, senza vento, solo una leggera brezza da sud increspa il mare, senza per altro creare mai le condizioni necessarie per disputare la gara di long distance. Per noi è l’occasione giusta per rilassarci un po’ e per visitare i 67 stand delle aziende di settore, tra cui troviamo molte novità interessanti. Nel primo pomeriggio, sotto un sole assolutamente estivo, si decide di dare inizio al Grinch Freestyle Contest, un verricello montato sulla spiaggia che ha dato la possibilità ai windsurfisti di competere in una gara di manovre spettacolari. In mancanza di vento e quindi senza avere la possibilità di dare inizio alla prevista gara freestyle dell’E-Vento organizzata da Raimondo Gasperini e alla possibile super session sulla fantastica rampa RedBull appositamente giunta a San Teodoro per la manifestazione, gli atleti hanno intrattenuto il folto pubblico facendosi trainare a tutta velocità dal Grinch. Dopo le prime prove di collaudo


per capire come tenere il bilancino e quando fare la manovra, per molti atleti era la prima volta, è iniziata una vera e propria super session dove avrebbe vinto la miglior manovra, con due tentativi per ogni rider. In acqua ci sono alcuni tra i migliori freestyler nazionali tra cui Nicola Spadea, Vittorio Mazzocca, Gabriele Varrucciu, Fabio Calò, Raimondo Gasperini e un ritrovato Michele Franciosi. Tra uno schianto, un arrivo in planata in spiaggia, tante risate ed alcune manovre eseguite perfettamente, vince il local sardo Gabriele Varrucciu con una Chachoo Switch, anche se la Flaka di Raimondo Gasperini non era da meno. Il vento continua ad essere troppo leggero e purtroppo ancora una volta gli sforzi di Pino Bucci e della RedBull non sono sufficienti a far partire la super session di salti sulla rampa, con i1000,00 euro pronti per il primo rider che riesce a chiudere un doppio Forward o un Back Loop. Infine gli altri sport e l’intrattenimento, formula vincente degli organizzatori, con le canoe della medaglia d’oro olimpica Daniele Scarpa, ideatore della gara aperta a tutti, di canoe polinesiane “outrigger” e selezionatore a San Teodoro dei 10 atleti partecipanti al mondiale di Canoe alle Hawai, il beach tennis di Alex Indragoli che ha riscosso un’interessante successo tra il pubblico e i curiosi dell’ evento Il pomeriggio di svago è interrotto bruscamente però da un violento acquazzone, le gare e tutte le altre attività sono quindi rinviate a domani.

DAY 3 Domenica 20 Settembre. Ore 10.00. La mattina il vento

sembra promettere meglio dei giorni precedenti e l’impressione è finalmente che ci possa essere una minima possibilità di andare in acqua e provare a disputare la long distance. Dopo una bella colazione in furgone, mi precipito in spiaggia a montare la mia North Sails Warp 9.0 e il mio Tabou Manta 79 sperando che il vento si faccia vedere. Verso mezzogiorno finalmente entra una mini-botta di Scirocco – in relazione a quello che abbiamo visto nei due giorni precedenti, ogni raffica superiore ai nove nodi ci sembra già tale – molti dei regatanti entrano subito in acqua, tra i primi Marco Begalli, Matteo Iachino e Robert Hoffman. Il comitato di regata si prepara a dare la partenza della One Hour di windsurf sperando che il vento non cali di colpo, purtroppo però la situazione meteorologica non è per niente stabile e dopo alcuni sensibili salti di direzione, il vento cala del tutto lasciando spazio alla pioggia. Nel pomeriggio il sole torna a splendere fra le nuvole permettendo lo svolgimento della premiazione della gara di SUP e delle esibizioni di freestyle in kite e in windsurf con il grinch. Rimane il tempo per un ultimo aperitivo in spiaggia con il sole che cala dietro le montagne di San Teodoro: basta lo scenario mozzafiato che ci si para davanti agli occhi per farci venire voglia di tornare alla spiaggia della Cinta anche il prossimo anno in vista dell’E-vento 2010! Si ringraziano: Nissan Sport Adventur, RRD Roberto Ricci Designs, King of Diga, Acquafredda, Red Bull e Pino Bucci, Consorzio Turistico San Teodoro, Comune San Teodoro, Provincia OlbiaTempio, Area Marina Protetta Tavolata.

CLASSIFICA WINDSURF FREEST YLE CONTEST 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Gabriele Varrucciu - Chacho Switch Raimondo Gasperini - Flaka One Hand Fabrizio Emanuele - Flaka Michele Franciosi - Spock 540 Vittorio Mazzocca - Grubby Livio Spadea - Spock Fabio Calò - Speed Loop

CLASSIFICA SUP Uomini 1. Leonard Nika 2. Pietro Fazioli 3. Nicola Abate 4. Carlo Rotelli 5. Andrea Disante Donne 1. Karin Siebenuag Juniores 1. Niccolo Beltalli Under 12 1. Mario Paudice

Niente vento? Nessun problema e ci pensa Roberto Ricci con il suo Yacht in grado di formare un’onda surfabile!

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Jason Polakow e il suo eqipaggiamento per la missione!

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Uscire a Teauhpoo con il windsurf e posizionarsi nel punto giusto per prendere le onde è davvero una impresa difficile!

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UN JET SKI PER OGNI SPOT

LIFE JACKET

L’utilizzo di questo equipaggiamento, che comprende jet ski, slitte di salvataggio, giubbotti salvagente e mute specifiche, ha davvero avuto un enorme impatto sia sul windsurf che sul surf di onde grosse, aprendo nuove porte e permettendo agli atleti di spingere ancora oltre i loro limiti. Ho acquistato sia dei jet ski che delle slitte di salvataggio in ogni posto in cui abitualmente vado, come Australia, Tahiti e Hawaii, in modo da essere sicuro che appena arrivo, possa entrare in acqua per fare windsurf o tow anche con onde di 6-8 metri, certo di aver tutto l’equipaggiamento di sicurezza per garantire una giornata di puro divertimento. In alcuni casi è difficile testare il proprio equipaggiamento a causa di condizioni inadeguate, quindi avere tutto pronto nei vari spot del globo, incrementa notevolmente le probabilità di trovare le condizioni ottimali.

Per chi di voi che non ha idea di come i salvagente siano stati introdotti nel mondo del surf e windsurf, ecco un piccolo flashback. Agli albori del Big Wave Riding, la gente utilizzava esclusivamente la muta, basandosi principalmente sulla personale esperienza e contando sulla fortuna per sopravvivere all’uscita. Col passare del tempo e il crescere del livello, ci siamo resi conto che, per poterci spingere oltre, senza rischiare di morire ad ogni caduta, avevamo bisogno di un qualche aiuto al galleggiamento. Qualche surfista ha cominciato ad utilizzare i giubbotti salvagente ma le opinioni riguardo la loro utilità erano contrastanti. Secondo alcuni, il galleggiamento fa solo restare più a lungo nella schiuma, come buttare una bottiglia vuota di plastica davanti all’onda. Col passare del tempo si sono resi conto che stavano sbagliando, i rider hanno cominciato ad indossare il giubbotto, utile specialmente in caso di perdita di conoscenza o annegamento. In tal caso, la vittima resta in

superficie e si può recuperare e rianimare. All’inizio del nuovo millennio i windsurfisti hanno cominciato ad interessarsi a questo equipaggiamento e alle possibilità di migliorare la propria performance. Nel primo periodo di sperimentazione mettevamo semplicemente un giubbotto salvagente sopra al trapezio. Faceva il suo lavoro in termini di galleggiamento ma era estremamente ingombrante e quindi limitava la mobilità e la performance. Lo sviluppo di un giubbotto salvagente con integrato un trapezio ha permesso di combinare gli aspetti positivi di entrambi gli elementi, incrementando la mobilità e permettendo una performance migliore. All’inizio del nuovo secolo, molte compagnie avevano iniziato a produrre questa combinazione di giubbotto-trapezio e un sacco di top windsurf rider avevano messo le mani su questo nuovo e funzionale prodotto. Il passo successivo è stato lo sviluppo di una muta


intera di galleggiamento. Le mute di galleggiamento sono già in giro da un po’ e vengono utilizzate principalmente per lo sci d’acqua, ma mai nel mondo del surf. I primi prototipi erano davvero scomodi e limitavano la mobilità, ma poi il materiale galleggiante è stato posizionato strategicamente in modo da permettere la massima flessibilità e mobilità. L’ingombro del galleggiante è stato distribuito lungo tutto il corpo, rendendo quindi la tuta estremamente comoda da indossare. Ciò ha permesso di spingere parecchio i limiti e la performance, riducendo al minimo gli sforzi. Ok, lezione di storia finita!

Jason arma la sua vela a bordo del jetski.

IL REEF TAGLIENTE Nonostante ci siano stati tutti questi progressi riguardo la sicurezza e protezione, i rischi rimangono più che evidenti, specialmente quando diventa veramente grosso e si surfano onde come Teauhpoo. Se un lip di cemento liquido di 5 metri a Teahupoo

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Jason è anche uno specialista del Tow Surfing.

ti colpisce male è facile finire all’ospedale… O peggio. Su questo tipo di onda il volume d’acqua spostato, l’affilatura del reef e la ridottissima profondità dell’acqua, rendono le condizioni davvero pericolose. Bisogna cercare di controllare la caduta, quando possibile. Ho visto gente uscire coperta di sangue dalla testa ai piedi e venir portata in elicottero all’ospedale. È davvero strano starsene nel canale così vicini alla tua possibile ultima onda e vedere, mentre ti infili la muta, che un povero rider viene ripescato devastato dal reef e portato via in barca… Verso l’ospedale.

TEAUHPOO NON PERDONA Stavo guidando il mio Jet Ski lo scorso luglio, nel canale, mentre guardavo Teauhpoo diventare sempre più imponente. Set da 12 a 15 piedi stavano cominciando a bombardare il reef e i surfisti che erano sulla lineup cercavano in tutti i modi di uscire e passare le onde. Uno dei ragazzi però era troppo

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nell’inside e ha dovuto fare la duck dive, mentre l’onda gli tubava sopra. In altre circostanze non avrebbe avuto problemi ma Teauhpoo è tutta un’altra bestia. Dopo aver passato il lip, deve aver pensato di averla scampata, ma improvvisamente è stato risucchiato indietro e sparato in avanti dal lip tubante. Questa è la cosa peggiore che ti possa succedere, perchè vieni letteralmente gettato sul reef e se sei sfortunato, puoi rimetterci la pelle. Sono andato nella zona d’impatto a prenderlo. È risalito quasi nello stesso punto in cui era andato giù e ho avuto fortuna a metterlo sullo slittino di salvataggio prima che arrivasse l’onda successiva. Era davvero scosso ma è stato molto fortunato, non si era fatto nulla. Due anni fa ho visto la stessa scena succedere ad un rider tahitiano, ma lui non ha avuto fortuna. La sua faccia è stata fatta letteralmente a pezzi dal reef ed è morto in ospedale. Ok, abbastanza eventi tragici per un articolo!

LA SESSION L’assalto a Teauhpoo quest’anno è stato un gioco di strategia; ero preparato alla grande per quanto riguarda la mia efficienza in acqua, considerando anche che questo swell enorme sarebbe durato solo 12 ore. Avevo posizionato una boa in modo da poter ancorare il mio materiale da windsurf quando il vento fosse diventato troppo leggero, cambiando immediatamente disciplina e passando al tow surfing, finché avrei visto che le raffiche cominciavano ad entrare, guardando l’arcobaleno che si forma sopravento per lo spray. Di solito questo mi dava almeno 15-20 minuti per ritornare al mio materiale da windsurf e cercare di prendere un’onda prima che il vento si fermasse completamente un’altra volta. Tutto andava benone a parte il fatto che entrava una sola bomba di 10 metri ogni ora, rendendo la situazione davvero precaria. Avrebbe potuto essere un giorno di tormento, stando nel canale a vedere questi mostri passare


ogni ora, ma, fortunatamente, nell’arco dell’intero pomeriggio sono riuscito a prendere un paio di bombe. La maggior parte del tempo l’ho passato standomene seduto sul jet ski col materiale da windsurf in mano, aspettando le onde del set. Se pensi sia facile, ripensaci. Prova a sincronizzarti con un’onda di 10 metri che viaggia come un treno, dovendoti buttare dal jet ski, pompando per partire dall’acqua a pochi metri dalla zona in cui l’onda tuba ed esplode sul reef. Mi sono reso conto di quanto fossi vicino a non prendere neppure un’onda e quasi lasciarci la pelle, per non parlare poi degli sponsor che sarebbero stati furiosi se avessi sprecato i loro budget per niente.

UN PASSO IN AVANTI Alla fine del viaggio ho pensato a cosa avevo imparato e come potevo migliorare il mio equipaggiamento.

Ho bisogno di far accorciare la tavola per queste onde così concave e tubanti e poi potrei far aggiungere un po’ più di rocker in modo da poter stare più vicino al pocket del tubo. Vorrei davvero provare un Quad in questo spot il prossimo anno, perché penso che possa funzionare davvero bene con questo tipo di onde. Tutti i ragazzi che fanno tow in surfing usano quad quaggiù e sembra che funzionino davvero bene. Farò anche aggiungere un po’ di volume in quanto qui il vento è davvero una brezza leggera. Le mie vele hanno funzionato davvero alla perfezione. Le nuove Zone 2010 sono molto più morbide di quelle degli anni precedenti e con più potenza nella parte inferiore. Sono così leggere poi che è davvero facile pompare per partire sulle onde, anche di Teahupoo.

L’EQUAZIONE DEL BIG WAVE RIDING Alla fin fine, il big wave riding è una semplice

equazione. Rischio contro adrenalina. Quanto sei pronto a rischiare per una certa dose di adrenalina? È davvero difficile trovare il giusto equilibrio. Alcune persone si accontentano del loro livello attuale, mentre altri vogliono spingersi sempre più lontano. Penso che la soluzione ideale sia a metà strada tra queste due concezioni opposte, cioè trovare l’equilibrio tra sete di miglioramento e rischio personale, restare soddisfatti anche senza farsi male. Alla fine è una questione di puro divertimento, spingere i propri limiti assieme ai tuoi amici e sapere che hai fatto tutto il possibile in sicurezza sia in acqua che fuori. Alcune idee portano a strade senza uscita, mentre altre aprono nuove porte. La cosa più importante è continuare a testare il materiale, cercare di provare concetti nuovi e continuare a spingere i limiti senza soffermarsi troppo sui problemi lungo la via della vittoria.

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Steven Van Broeckhoven attuale leader del Campionato Europeo di Freestyle e 5° in classifica generale PWA Freestyle, la rivelazione dell’anno!

FREEST YLE by Mattia Pedrani Potrà sembrare la solita frase cliché, detta e ridetta, ma il freestyle ha veramente raggiunto un nuovo livello. Livello che non sembra conoscere limiti ed aumenta vertiginosamente di anno in anno. A parte i top 5 rider che sono veramente spaventosi, anche il livello medio è in crescita costante e già dalle primissime batterie della single ci sono stati scontri epici a suon di Kulo, Kono, Burners e combinazioni come se piovesse. Fuerteventura quest’anno non ha mantenuto appieno le sue promesse, permettendo lo svolgimento di una sola double della 3 previste, che però è stata piena di colpi di scena e davvero spettacolare da vedere. Kalima, il vento orientale desertico dal Marocco, che ha immobilizzato ed incendiato l’aria di Sotavento durante gli ultimi 4 giorni di gara, ma tutti erano ancora sconvolti dalle nuove manovre sfoderate in gara. Durante i primi due giorni, infatti, la gara s’è svolta nelle tipiche condizioni di questa spettacolare tappa del tour mondiale freestyle PWA: vento sui 35 nodi, quasi totalmente da terra con raffiche sui 45.

SINGLE ELIMINATION I primi rounds della single elimination erano già molto spettacolari e pieni di colpi di scena, per non parlare poi dei tricks chiusi a pochi metri dalla folla in delirio sul bragnasciuga. Taty Frans non ha trovato la sua solita forma, cadendo ben nove volte in batteria, ed è uscito al primo round contro il rider francese Loic Viander. Una delle batterie più impegnative, sia dal punto di vista del giudizio, che

delle manovre in acqua, vedeva il Campione italiano Freestyle 2008, Mattia Pedrani, contro l’attuale leader del tour Europeo e quinto al mondo, Steven Van Broeckhoven. La batteria è stata una vera lotta colpo su colpo ed entrambi i riders hanno chiuso Flaka bugna avanti, Burner, Misty Flip in planata e varie manovre doppie ed in switch su entrambe le mure. Negli ultimi 5 secondi però, Steven ha fatto la differenza, infilando uno dei suoi assi nella manica. La kono normale. Con 40 nodi di vento rafficato. La decisione è stata molto lunga e combattuta ma alla fine il rider belga ha avuto la meglio sul nostro rappresentante per 2 giudici a 1 ed uno scarto di 1 solo punto, su 30! Altri riders, oltre a Van Broeckhoven, ad avanzare al round successivo, con performance notevoli son stati Andre Paskowski, Normen Günzlein e Leo Ray. Man mano che le batterie passavano, il livello diventava sempre più raccapricciante, ed un rider in particolare faceva venire i brividi. Tonky Frans. Non solo Tonky è stato il primo a chiudere un Pushloop perfetto in gara, ma praticamente lo ha fatto staccando col vento da terra su un’ondina di 30cm, atterrando perfettamente ad un metro dal bagnasciuga. Durante la heat contro suo cugino e numero due al mondo, Kiri Thode, s’è scatenata una vera e propria tempesta di combinazioni, molte delle quali mai viste prima. Kiri è stato il primo a chiudere la sua nuova Mobster, cioè Spock into Airbob e switch Mobster, cioè Puneta into Airfunnel. L’acqua era più piatta del solito ed il vento sollevava letteralmente gli atleti dall’acqua. Tonky però non era da meno ed ha avuto

la meglio sul suo compagno d’allenamenti chiudendo Pushloop, Kulo, Shoveit into Spock e la sua nuovissima Bongka. Questa nuova perla che si è vista per la prima volta a Pozo in freesurf, non è altro che la combinazione di uno Speedloop perfettamente in planata in cui poi, all’atterraggio, si risalta immediatamente in una Flaka. Kiri non ha potuto far niente, ma Marcilio Browne, campione del mondo freestyle 07, è riuscito ad arginare l’avanzamento del rider di bonaire a suon di Airchachoo e Burner into Funnel. Tonky ha provato più volte la sua arma letale ma non è riuscito a completare la seconda parte della Bongka, chiudendo solo 5 Speedloop in planata ed andando oltre il limite delle manovre valide. La lotta per il vertice del podio quindi vedeva i soliti sospetti, Brasile vs Venezuela, campione del mondo 07 vs campione del mondo 08, ossia Marcilio Browne vs Gollito Estredo. Brownzinho ha chiuso ancora un sacco di manovre aeree ben eseguite ma ha sbagliato i tricks più tecnici ad inizio batteria, dando a Gollito un notevole vantaggio psicologico. Il campione del mondo in carica non ha perso tempo ed ha chiuso in men che non si dica una Shaka, Air Flaka e Ponch one-handed ad un’altezza vertigionosa. Browne ha risposto con una bellissima Air Chacho, ed Airfunnel one handed. Gollito però ha rincarato la dose, chiudendo perfettamente switch Ponch, Puneta into Burner e Flaka into Flaka, risaltando due volte. Il risultato è stato deciso all’unanimità e Gollito si è portato a casa la prima single di Fuerte. 73


Nell’era della power moves Gollito continua ad essere l’uomo da battere.

DOUBLE ELIMINATION Dopo solo mezz’ora dalla fine della single elimination, si è cominciato immediatamente col nuovo tabellone della double elimination, che sarebbe finito l’indomani. La prima heat della double è stata soprannominata dai giudici “Mafia Shootout” o “Cosa Nostra” in quanto Mattia Pedrani, di solito unico rider italiano al PWA, se è dovuto scontrare col suo connazionale Nicola Spadea ed il vincitore sarebbe poi andato contro Taty Frans. La batteria è stata abbastanza combattuta ma l’atleta Simmer/Starboard è avanzato per poi scontrarsi contro Taty Frans per il 25esimo posto. Il giovane atleta di Bonaire, incendiato dal desiderio di riscattarsi per la performance mediocre nella single, ha dato spettacolo ma Mattia ha risposto colpo su colpo chiudendo anche un Ponch in switch. Ancora una volta i giudici hanno dovuto chiedere un’extension per poter decidere chi dovesse avanzare, ma alla fine, esattamente come nella single, Pedrani ha perso 2 giudici a 1 per 1 solo punto. Un vero peccato per il rider gardesano che, con questa venticinquesima posizione, scende dalla tredicesima alla sedicesima posizione del ranking mondiale freestyle 2009. Taty poi è stato eliminato da Steven van Broeckhoven, aggiudicandosi una settima posizione, mentre il rider belga sembrava non aver limiti né nervi. Uno dopo l’altro ha eliminato Philip Soltysiak, Andre Paskowski, Taty Frans e per finire perfino Kiri Thode! Kiri sembrava un po’ spaesato ed ha fatto una batteria al di sotto del suo standard, mentre Steven ha dato tutto quello che aveva, tra cui una Burner into Funnel risaltata davvero impressionante, poi Kulo perfetta e 74

la sua solita Kono senza bagnarsi le caviglie. L’unico in grado d’arginare lo tsunami olandese è stato, ancora una volta, Tonky Frans, che lo ha fatto finire in quarta posizione, facendogli guadagnare un posto nei primi 5 al mondo. Le condizioni sono diventate improvvisamente più leggere e Tonky si sentiva ancora più a suo agio in quanto acqua piatta e vento leggero son il suo pane quotidiano a Bonaire. Il rider di Sorobon Beach ha davvero dato vita ad un “one man show”, eclissando completamente il suo rivale a suon di Airfunnel into Funnel, Kulo e perfino Bongka into Flaka! I giudici non hanno esitato neppure un secondo e per la gioia degli spettatori in spiaggia, Tonky avrebbe dato spettacolo anche nella heat successiva contro Marcillo Browne (Fanatic/North Sails/MFC). Browne ha armato una vela troppo piccola ed è scarrocciato troppo all’inizio della batteria e non

aveva potenza a sufficienza per chiudere le sue solite power moves che gli avevano già fatto guadagnare il titolo. Tonky, invece, ha fatto la heat più bella della sua vita agonistica ed ha letteralmente disintegrato Marcilio ed era ora a pronto al tutto per tutto contro Estredo. La finale della double è stato uno show che nessuno si scorderà facilmente. Sia Frans che Estredo hanno combattuto a suon di combinazioni del calibro di Burner into Funnel, doppie Spock ed Airfunnel into Funnel, con la velocità e stile che solo i migliori possiedono. Gollito però non è campione del mondo per caso e quindi Frans ha puntato tutto sulla sua manovra segreta, che l’avrebbe sicuramente fatto innervosire. Tonky però sembrava un pochino più sotto pressione ed ha ripetuto lo stesso errore che aveva fatto nella single contro Browne. Ha provato la

Tonky Frans, la pantera di Bonaire, sempre super spettacolare e radicale, ha anche inventato una nuova manovra, la Bongka, SpeedLoop in planata seguito da una Flaka saltata...


Brawzinho, sale alto in una Air Flaka e rimane nelle prime posizioni.

Bongka per 5 volte di fila, senza però riuscire a chiuderne una e facendo solo lo Speedloop, in planata, che però non poteva competere con i Ponch into Flaka e Shaka in switch del rider venezuelano. Ancora una volta quindi Gollito Estredo ha dimostrato la sua superiorità, vincendo 5 a 0 la finale dell’unica double elimination di questa seconda tappa di coppa del mondo freestyle a Fuerteventura.

SLALOM by John Benamati L’arrivo a Fuerte mi suscita emozioni contrastanti: pur conoscendo lo spot grazie alle mie passate esperienze con lo speed ho la consapevolezza di non aver mai navigato con lo slalom nelle sue acque agitate ed impegnative: l’adrenalina inizia a scorrere immediatamente dopo aver parcheggiato il furgone! Per fortuna i miei 14 slalom appena conclusi a Pozo mi servono come incentivo a continuare nella mia impegnativa quanto insana avventura del world tour...

Mattia Pedrani, il nostro super-corrispondente dei campi gara del PWA.

Moussilmani e Finian. Sorpresa della gara è l’australiano Jesper Orth che dopo le delusioni di Pozo si rifà con un 10 posto in finale. Migliore degli italiani è ovviamente Alberto Menegatti che vince la finale perdenti, dimostrando a tutti (anche a quelli che non ci vogliono credere) di essere uno dei più veloci in acqua. Dieci minuti di riposo e si parte con il secondo slalom, stessa modalità e stesso percorso vincente. Di nuovo Albeau in fronte a Finian e Micah Buzianis. Dunkerbeck e Williams non brillano e si accontentano di vincere il primo la finale perdenti il secondo di arrivare terzo. Terzo e ultimo slalom del giorno: sconvolgimenti in classifica generale grazie a zio Dunkerbeck che vince a sorpresa seguito da Angulo e Pritchard. Rosati vola e segue Menegatti nella finale perdenti. Terminano 8° e 2° di batteria. Grazie a loro i colori italiani iniziano piano piano a brillare dopo anni passati nel dimenticatoio.

24/07 RACE Condizioni leggermente più impegnative e percorso identico al giorno prima. Fuerte inizia a fare sul serio. Vele in acqua tra 5,7 e 6,3. L’ordine di arrivo del primo slalom si inverte leggermente: Albeau, Pritchard, Dunkerbeck. Solo 8° Maynard, Rosati è nuovamente in finale perdenti, ma è Angulo il personaggio del giorno. Gareggia nella batteria numero 3, è in testa agevolmente, stramba a meraviglia completa l’ultimo bordo e in perfetto rilassamento si schianta a tre metri dall’arrivo. Riparte velocemente ma taglia il traguardo planicchiando con i piedi fuori dalle straps: squalificato! (Nel PWA infatti una regola severissima impone che gli atleti taglino il traguardo in perfetto assetto di planata). A questo punto succede di tutto: resosi conto di non aver passato il turno Josh saltella in spiaggia in preda ad una specie di fuoco di Sant’Antonio, urla, bestemmia

23/07 RACE Solita puntualità degli organizzatori nel predisporre il percorso a scendere di 4 strambate. La velocità con la quale viene preparato il percorso mi lascia sempre a bocca aperta. Le condizioni sono da manuale: vele tra la 7,0 e la 6,3 su tavole tra gli 80 ed i 100 litri. Le pinne più usate nelle acque di Sotavento sono le Techtonics. L’ordine finale di arrivo vede il solito maestro Albeau in prima posizione seguito dal connazionale Cyril

Antoine Albeau, cambia marchio di tavole e continua a vincere. Imbattibile!

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CLASSIFICHE - Classifiche complete su www.pwaworldtour.com FREESTYLE MEN 1 Jose "Gollito" Estredo 2 Everon (Tonky) Frans 3 Marcilio "Brawzinho" Browne 4 Steven Van Broeckhoven 5 Kiri Thode 6 Andre Paskowski 7 Normen Günzlein 7 Philip Soltysiak 9 Quincy Offringa 9 Leo Ray 9 Davy Scheffers 9 Elton (Taty) Frans 25 Mattia Pedrani 33 Nicola Spadea SLALOM MEN 1 Antoine Albeau 2 Finian Maynard 3 Kevin Pritchard 4 Cyril Moussilmani 5 Micah Buzianis 6 Ross Williams 7 Björn Dunkerbeck 8 Peter Volwater 9 Josh Angulo 10 Patrick Diethelm 19 Alberto Menegatti 24 Andrea Rosati 34 John Benamati 35 Matteo Iachino 38 Malte Reuscher 43 Marco Begalli

Finian Maynard, motorizzato RRD, conquista uno splendido II posto e si porta alle spalle di Antoine Albeau per la lotta al titolo mondiale di slalom 2009.

e scaraventando l’attrezzatura in aria si rivolge ai giudici minacciandoli di morte (o peggio...). Multa di 1000 dollari per comportamento antisportivo e grande figuraccia, ma d’altrondeAngulo è sempre Angulo... Williams dal canto suo torna a brillare vincendo di misura su Maynard e Volwater (che risulta sempre più gasato dalle prestazioni di Pozo). Tine Slabe è il rider of the day chiudendo questo slalom in finale vincenti. Menegatti lo precede di poco al 10° posto. Secondo slalom: Pritchard inizia a pensare alla classifica generale vincendo su Volwater e Benoit Moussilmani. Diethelm fino ad ora molto regolare parte anticipato e termina in spiaggia a bestemmiare in svizzero. Dunkerbeck vaneggia tra le boe e si deve accontentare di vincere la finale perdenti.

25/07 RACE Già di primo mattino si capisce che il race director ha in serbo per noi una sorpresa, ci sono un sacco di boe in spiaggia... Il percorso previsto per oggi è simpatico a tratti divertente: un sacco di strambate a scendere e un pezzo di run da speed cioè un tratto al lasco da fare a cannone nel choppettone di Sotavento prima della boa. (Potete immaginare cosa può voler dire arrivare in dieci vicini-vicini e molto cattivi al gran lasco cercando di impostare la strambata senza farsi ammazzare... ). Nuovi sconvolgimenti in classifica generale: Buzianis, Albeau e Williams litigano fino all’ultimo metro. Maynard li segue da vicino ed è 4°. Menegatti sempre presente nei primi 24 conquista un ottimo 5° nella finale perdenti. Diethlem scivola in 21° 76

posizione. Nemmeno il tempo per un caffè e si parte con il secondo slalom. Questa volta vince Angulo che altalena risultati a dir poco mediocri con prestazioni da manuale. Lo seguono i costanti Buzianis e Pritchard. Van der Steen finalmente in buona posizione è 4°. Dunkerbeck di nuovo si accontenta di vincere la finale perdenti. Menegatti e Rosati si confermano i migliori italiani in gara, da lontano cerchiamo di seguirli io in 31° posizione (anche se col mio numero velico ispanico...) poi Iachino in 35°, Reuscher e Begalli leggermente più attardati.

26/07 RACE Nuovo giorno, consueta azione in acqua... Slalom slalom slalom. Di nuovo Maynard sul podio per un pelo davanti a Pritchard e Angulo. Solo 12° Albeau, caduto per i fatti suoi in boa attaccato come un principiante al trapezio. Rosati è 12° nella finale perdenti. I giudici optano subito per un altro slalom dato che il forecast per il pomeriggio è poco incoraggiante... Dieci minuti dopo ovviamente il vento gira da terra e aumenta, aumenta senza aver l’intenzione di fermarsi... Si sposta il campo di gara davanti alla carpa, percorso tradizionale, lo spettacolo è meraviglioso per il pubblico. Ormai i nodi sono 40, sparati da terra e con tutta l’isola a disposizione in aria vola ormai di tutto: bandiere, palloni e passeggini... È un’autentica desert storm. Albeau schiaccia la tavola con il suo peso e prende il largo davanti ad Angulo (che recupera posizioni in classifica generale) e la sorpresa del momento Cyrill Moussilmani. Menegatti partecipa a questa finale ma con la 5,7 può fare ben poco: parte a

V-1 NB-7 BRA-105 B-72 NB-61 G-2 G-186 CAN-9 ARU-10 F-200 H-311 NB-9 I-00 ITA-44

North Sails, Fanatic F2, Gaastra North Sails, Fanatic, MFC F2, MauiSails Starboard, Gaastra North Sails, Fanatic NeilPryde, JP Australia Starboard, Dakine Starboard, Severne Sails Naish Sails, Naish Boards, MFC Gaastra, Tabou Boards Starboard, MauiSails Starboard, Simmer Style, Dakine Starboard, Severne Sails

F-192 KV-11 US-3 F-71 USA-34 GBR-83 SUI-11 H-24 CV-1 ITA-120 ITA-4 I-0 E-313 ITA-140 ITA-777 ITA-415

NeilPryde, JP RRD, NeilPryde Starboard, Gaastra, Dakine Starboard, North Sails NeilPryde, JP Gaastra, Tabou Boards Starboard, Severne Sails F2, MauiSails Dakine, Angulo, MauiSails North Sails, F2 Starboard, Simmer Style RRD, NeilPryde North Sails, Tabou Boards Gaastra, JP Starboard Starboard

cannone ma arriva in boa ai duemila. La sua strambata sembra durare venti minuti e termina con una catapulta... 12° assoluto in queste condizioni è comunque un risultato fantastico. Bravo Alberto!

27/07 LAST DAY. RACE: OF COURSE! Oggi il percorso è alla ricerca del vento che si dimostra capriccioso. Non si contano le partenze e le batterie annullate per salti e giri improvvisi di angolo. In queste condizioni il nervosismo la fa da padrone ed in partenza capita di tutto: in una delle batterie di qualificazione su 12 partenti rimangono in 7. Tutti fuori per pms. La seconda batteria di qualificazione viene invece annullata dopo 5 partenze per calo di vento in boa. Il buon senso e le urla degli atleti consigliano al giudice di gara di dichiarare annullata la giornata. Si conclude così con dieci slalom l’evento di Fuerte: la classifica vede nell’ordine Albeau, Finian, Pritchard. Zio Dunky è solo 7° e qualcuno ipotizza che abbia già detto addio ai sogni per la corona. Buon 10° di Patrick Diethelm. Menegatti ottimo 19°. Tine Slabe con il miglior risultato della sua carriera, 22°, precede di poco il nostro bravo ed eclettico Rosati, 24°. Io e Matteo Iachino al grido “hello kitty maiala” ci scambiamo la posizione per un po’ e alla fine terminiamo rispettivamente 34° e 35°. Seguono in classifica generale i sempre presenti e competitivi Reuscher e Begalli, alle prese con problemi di assetto nelle difficili condizioni di Fuerte ma già pronti per rifarsi nelle acque Turche di Alaçati dove avrà luogo dal 5 al 10 agosto la prossima tappa del pwa slalom world tour. Stay tuned!



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Š Roberto Spiritelli


Gollito in Ponch One Hand davanti alla spiaggia dei maiali e si aggiudica la freestyle session.

Sono passate solo poche ore dalla sbronza servita a portare il nostro team (Funboard/Detour) al secondo posto nella Ion Man 2009, che Fabio Calò, impossibilitato a partecipare perché impegnato a San Teodoro all’E-Vento, mi chiama per un resoconto della manifestazione. Con grande piacere cercherò di farvi rivivere questo divertentissimo ma anche faticoso evento di sport e non solo...

DAY 1

Momenti di night performance, con Mikel del team Shaka nelle vesti di John Lennon dei Beatles.

Giovedì 17 settembre ore 20.00: quando mancano poche ore all’inizio della gara, Manuel Poli mi chiama per informarmi del forfait di un elemento del nostro team, ri-inizia la ricerca del quarto uomo, il terzo è il giovane freestyler Mattia Fabrizi. Finalmente arriva la conferma da parte di Amedeo Spiritelli, e dopo un saluto ad Alby e Matteo (Detour) parto tranquillo per l’alto lago. Puntuale mi presento da Shaka e dopo poco il team Funboard/Detour è al completo, Mikel, Burian e Nik ci accolgono con la consueta ospitalità e un ottima pizza e birra! Ancora non sappiamo bene quali saranno le specialità di questa edizione della Ion Man, e nell’attesa dello skipper’s meeting "familiarizziamo" con gli avversari. Gran rispetto per tutti ma tra gli

altri ci sono anche Craig Gertenbach (general manager Fanatic), Andre Paskowski, Filippo Buratti, Fred Niedner (ideatore della gara), Marco Vinante e quel famoso Gollito Estredo, due volte campione del mondo freestyle... Dopo un veloce skipper’s solo poche cose sono certe: il numero delle specialità, dieci, il nome dei team iscritti (Fanatic, North Sails, Shaka, Surf Planet, Windinfo, Windsurfing Journal, A-Team e noi con il Funboard-Detour team) e che la prima prova da affrontare sarà quelle del tiro con le freccette! Alle 22.00 il contest ha inizio e si gioca al 301, cioè vince il primo che riesce ad arrivare a 0 partendo da 301! Dopo un’oretta di tiri c’è il primo vincitore: il team North! Tanti saluti e appuntamento per il giorno successivo alle ore 9.30 al Pier.

DAY 2 La mattina seguente le facce di molti rider non sono proprio uno splendore, mi informo e scopro che il post Shaka è stato molto “rilassante” tra Wind’s bar e Moby... Alle 11.00 si comincia con il SUP (Stand Up Padle), purtroppo i compagni di Andrea Ghione non si presentano e l’A-team è costretto al ritiro (esattamente come l’anno scorso, forse Andrea dovrebbe cambiare i membri del proprio team…), ma

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la battaglia tra gli altri è serrata e a colpi di pagaia si fa largo il team Windsurfing Journal che mette tutti in fila con una tecnica invidiabile! Archiviata la gara di SUP, l’Ora comincia a soffiare e i giudici danno il via al contest di freestyle classico con le tavole da SUP, nella prima semifinale a quattro si fa notare il “nostro bocia” Mattia che passa il turno dietro a Mikel di Shaka che con uno stile circense manda in visibilio il pubblico! Si parte con la seconda semi ma dopo pochi minuti il vento cala e tutto è rimandato a più tardi. Giusto il tempo per una pasta e l’Ora ricomincia a soffiare con buona intensità, tanto che si decide di cambiare specialità e passare allo Speed! Il regolamento prevede l’utilizzo delle tavole da SUP, non proprio dei missili, e vele non superiori agli 8 mt (a differenza dell’edizione 2008 in cui si poteva usare materiale specifico da speed). Ad ogni team viene consegnato un gps da polso e via che si parte. Dopo una mezz’ora il vento diventa buono anche per la session di freestyle, e ha inizio lo show time, proprio di fronte alla spiaggia dei maiali a pochi metri dai giudici e dal fotografo ufficiale della

Mattia Fabrizi, del team Funboard/Detour, secondo nella freestyle session e mette dietro di se Andre Paskowski!!! Prova di speed ma con le tavole da SUP!

La prima prova di freccette come benvenuto agli atleti.

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L’ormai immancabile prova di SUP.


Andre Paskowski, il fortissimo freestyler tedesco questa volta non è riuscito a battere il nostro Mattia Fabrizi.

Freestyle classic, dove Mikel del team Shaka ha dato spettacolo.

manifestazione, il mitico Fiore. Alla gara di freestyle può partecipare un solo atleta per team, e verrà valutata l’overall impression. Con il coltello fra i denti troviamo Marco Vinante (Surf Planet), Mattia Fabrizi (Funboard/Detour), Andre Paskowski (North), e Gollito Estredo (Fanatic). Quest ultimo prende subito la testa con dei Ponch One Hand in planata, Flaka di ogni genere e una Flaka into Shaka che manda tutti gli altri a lottare per il secondo posto! Comunque Paskowski, Mattia e Marco non sfigurano e si danno battaglia a colpi di Burner, Culo, Toad, Flaka No Hand e Shaka. Mentre i freestyler continuano con il loro show gli “slalomari” si sono portati sottovento dove le raffiche sono più forti, e l’acqua piatta consente di raggiungere velocità elevate anche con quelle tavole di grosse dimensioni! Alle 16.00 circa il vento ci saluta e tutti torniamo a riva al Pier. Cerchiamo di sapere i risultati delle gare e bastano solo poche parole per capire che, come da pronostico, Gollito ha vinto il freestyle e Alex Lehmann (Windjournal) lo speed con una velocità di 45 km/h, niente male! L’organizzazione non perde tempo e butta in acqua la seconda semi a quattro del freestyle classico, ancora una volta gli stili di Paskowski e Gollito hanno la meglio su quello di Vinante e il rider del team Windinfo. Non si perde tempo e parte subito la finale

da 10 minuti di hardcore old school; tra tavole di taglio, andature con due vele, con vele sottosopra staccate dalla tavola e piroette di ogni tipo i giudici hanno un bel daffare! Basta uno squillo di tromba e gli atleti schizzano fuori dall’acqua, visto che il buffet sta per iniziare... Durante il meritato riposo arrivano i risultati delle varie gare, nel freestyle come anticipato ha vinto Gollito, secondo il nostro Mattia (evvai!), terzo Paskowski e quarto Vinante. Per lo speed al secondo posto il team North, al terzo Craig di Fanatic e quarti noi con Amedeo che realizza 39 km/h. Nel freestyle classico ancora una volta è Gollito ad avere la meglio su Mikel, terzo Pasko e quarto Mattia. Mentre godiamo del buffet offerto ci comunicano che alle 20.00 ad Arco inizierà la gara di climbing! Che gioia stavamo già pensando di andare a fare un riposino in albergo... Ma no problem siamo qui per questo e allora si va! 20 minuti di van e siamo alla palestra artificiale, dopo una mezz’ora di warm up si comincia con la gara. Tre team alla volta e due rider per ogni team, passa il primo che raggiunge la cima dei 18 metri di parete! Personalmente perdo in semifinale con il mio team mate Amedeo Spiritelli, ma forse è meglio così visto che poi ha vinto la finale seguito dallo spiderman del team Windinfo e da

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Marco Vinante, a sinistra, e Marco Bazzanella, a destra, del team Surf Planet.

L’impegnativa prova di free climbing.

Gollito, che per la cronaca durante le prove si era fermato per “paura” a tre metri da terra, al quarto Nik del team Shaka. Alle 21.00 la giornata giunge al termine, siamo veramente tutti cotti, al Residence Torbole ci aspetta però la finitura dei vestiti per la gara della prossima sera...

DAY 3

La staffetta di nuoto, una prova davvero faticosa!

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Ore 10.00, ci troviamo ancora al Pier e subito come risveglio fisico ci aspetta la staffetta di nuoto, sette atleti pronti al via! Parto e al primo cambio siamo quarti. Amedeo mantiene la posizione ma Manuel fa la differenza e ci porta ad un metro dai primi, parte Mattia ma non riesce a recuperare su Fred che ha ottime doti natatorie. Quindi primo il team Fanatic e noi secondi. La giornata passa lenta senza vento, mancano ancora due prove: photo awards e night performance! Alle 20.00 ci si ritrova al Circolo Surf Torbole per lo Spritz Party offerto da Surf Planet e il photo awards (ogni team deve mostrare una foto che rappresenti al meglio lo spirito della gara). Presento la nostra foto e con tanta emozione il pubblico mi accoglie con un tripudio, speriamo influenzi positivamente i giurati...

Senza un attimo di sosta, dopo le foto di tutti i team, ci sparano sul maxi schermo il nuovo video “Four Dimension” di Paskowski & Co, con successiva session di autografi di Gollito e Andre che firmano le copie di Funboard con l’articolo del Making Of. Siamo elettrizzati dal video e dalla consapevolezza che stiamo lottando per il podio. Ci prepariamo per l’ultimo sforzo, la nigth performance, che assomiglia molto ad un carnevale... Inizia l’esibizione davanti al bar Moby Dick in pieno centro a Torbole, parte il team Windinfo con la rievocazione dell’October Fest, quindi birra e würstel per tutti... Tocca poi al team North che propone con i suoi rider un look da Grease, ora tocca a noi che fieri del lavoro fatto ci presentiamo da Transformer con tanto di zeppe per rendere di più l’idea dei robot! Buratti e Fred per il team Fanatic fanno le Dancing Queen, il team Shaka ci offre un concertino Beatles Style, poi via via gli altri. Nel casino più assoluto arriviamo finalmente alla premiazione e alla chiusura ufficiale dell’evento: al terzo posto si piazza il team North, al secondo il team Funboard/Detour e primo il team Fanatic, che si porta a casa un assegno da 1200 euro! Da lì in poi si torna alla sbronza iniziale... Ringrazio i miei compagni di team per il grande risultato! Aloha Mirko.


Il team Funboard/Detour si traveste da Transformer per la night performance.

Il team Shaka, sempre innovativo nella night performance, questa volta si traveste da Beatles.

Il team Fanatic vince e si porta a casa 1200.00 euro.

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Una strambata in boa a Fuerteventura. Alberto Menegatti cerca di infilare all’interno Patrick Diethelm, mentre Ben Van Der Steen si mantiene esterno e controlla la situazione.

Francesco Prati in strambata al trofeo Nogler.

Se due numeri fa vi abbiamo raccontato come eseguire una perfetta partenza slalom, adesso è arrivata l’ora di svelarvi tutti i segreti dell’approccio alla prima boa in una regata downwind. La prima strambata è quella decisiva su cui vi giocate il 50% della gara. Se ne uscite indenni e davanti agli avversari, avete buonissime probabilità di vincere, mentre se non sapete sfruttare bene l’occasione e vi perdete dietro agli altri sarà praticamente impossibile recuperare. Prima di tutto bisogna verificare se è una gara “normale” con le classiche regole di regata oppure se è, per esempio, una tappa di PWA dove tutto è concesso! Ovviamente se tutto è permesso, ci sarà molto più casino e tutti cercheranno di entrare in 86

boa alla massima velocità senza guardare gli avversari. O siete molto bravi, oppure magari conviene strambare all’esterno del gruppo, sperando che qualcuno cada, così voi passerete tranquillamente 2-3 atleti. Se invece è una qualsiasi gara dove bisogna rispettare le precedenze, allora bisogna stare attenti alle mosse degli avversari, cercando di non toccare nessuno. Ci sono due modi per arrivare alla strambata. Se partite in boa, e quindi sottovento agli avversari, arriverete in boa molto bassi, ma interni rispetto agli altri e quindi potrete gestire voi la strambata (sempre se non siete troppo arretrati). La strambata però la dovrete impostare molto più stretta, avendo poco spazio, e quindi risulterà più lenta. Mentre se partite in barca, e quindi

sopravento agli avversari, arriverete alla prima strambata molto alti e lascati, e di conseguenza avrete più velocità. In questo modo stramberete però esteri, ma avrete più velocità sia in strambata che in uscita, cosa molto importante. Quindi a seconda della situazione, della regata, e della vostra bravura, dovrete scegliere in gara che tattica seguire. Ricordatevi che è importantissima la prima strambata. Quindi se non siete degli esperti, vi converrà strambare esterni, così eviterete i casini vicino alla boa e uscirete più velocemente in strambata. Se stramberete invece più stretti, occhio agli avversari, non si sa mai che quello davanti a voi cadrà e vi bloccherà completamente la strada. A voi la scelta! In bocca al lupo per la vostra prossima gara!


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INTRO Carissimi lettori di Funboard, è un piacere ritrovarsi ancora insieme sulla cresta dell’onda! Che dire… Il wave riding per me rappresenta la pura espressione dello stile e della personalità. Un movimento naturale del mare (quel elemento che noi amiamo), un’evoluzione naturale che può dar vita ad un gioco, una sfida e una scarica di adrenalina. Forma, dimensione delle onde abbinate alla condizione atmosferica oppure all’ambiente che ci circonda, caratterizzano quel magico evento. Basta poco per apprezzare una wave session, a volte è anche solo il luogo e la circostanza in cui ci troviamo (non dimenticherò mai la mia prima uscita a Capo Mannu). Il wave riding prende vita da quella giornata rilassante e piacevole in cui quello che conta è il piacere di esprimere energia e disegnare quelle 88

curve perfette, armoniche o aggressive che siano. Una scarica di adrenalina quando ti affacci al lookaut oppure sulla collina e vedi la potenza del mare che come un tuffo nel vuoto, ti attira verso di se, cercando una sfida e un confronto diretto con le tue capacità e il tuo coraggio. Una sfida con se stessi e a volte con i propri amici, per dimostrare quanto si è abili e coraggiosi. Una manovra perfetta e il riconoscimento a terra di importanti rider del panorama mondiale che ti fanno i complimenti… Insomma il wave riding è fantastico a prescindere dallo stile e dal livello tecnico, l’importante è esserci!

HOW TO DO Esistono infinite varianti e tipologie di surfata, in questo numero abbiamo pensato di introdurvi ad un

classico: il Floater down-the-line. Il Floater è caratterizzato dalla continuità di direzione sulla cresta dell’onda, cercando di percorrere più a lungo la cresta passando dal lip alla sua schiena per poi rientrare sulla schiuma in una cascata d’acqua. La condizione ideale per eseguire un buon Floater è trovarsi su una parete con un lip che percorra la stessa direzione in cui andiamo, surfando down the line con vento preferibilmente side-side-off.

STEP BY STEP – TIMING Non mi stancherò mai di ripetere che il TIMING è determinante per qualsiasi tipo di surfata e spesso, la manovra viene eseguita e completata in funzione di un improvviso adattamento della tecnica in funzione alla posizione del corpo e dell’attrezzatura in cui ci


troviamo al momento dell’impatto con il lip. Piccole varianti che alla fine completano la manovra trasformandola addirittura in tutt’altro rispetto a ciò che inizialmente avevamo deciso di fare. Parte tutto dal momento in cui decidiamo di attaccare il Bottom Turn, e in funzione di come e dove vogliamo colpire l’onda. Non mi voglio dilungare e avremo modo di dedicare una sequenza proprio a questo importante aspetto, dunque entriamo subito nel vivo della manovra. Foto 1-3: La prima parte della sequenza mostra l’istante in cui ho deciso di attaccare con un Bottom e chiudo la vela con la mano posteriore. Questo mi permette di neutralizzare la potenza del vento e concentrarmi unicamente sulla tavola e l’energia che applico al bordo di attacco sottovento. Noterete come distendo il braccio davanti per poter abbassare la

vela, caricando il corpo in avanti al fine di applicare la massima potenza e incidere sul rail della tavola. Foto 4-5: Poi il momento in cui avviene il cambio tra un bordo e l’altro della tavola… Qui diventa fondamentale scegliere l’attimo giusto e decisivo per l’impatto con il lip. Il corpo inizia a spostarsi indietro e la vela si apre stendendo lentamente il braccio posteriore, mentre quello anteriore richiama l’albero in posizione verticale. A questo punto applichiamo energia sui talloni e inizio a spostare il corpo in avanti verso prua, cercando di fare pressione con le braccia e il corpo verso il basso applicando energia sul piede d’albero. Foto 6-7: Abbiamo passato il punto critico, ora siamo sulla schiena dell’onda, abbiamo poco tempo per

decidere… Rientro… O esco? A volte questa tecnica è utile se si trova un surfista in difficoltà ed improvvisamente siamo costretti ad uscire dall’onda, altre volte ci accorgiamo che l’onda è troppo ripida e siamo in ritardo. Foto 8-9: Ora un piccolo movimento sui talloni ed inizia la discesa sulla cascata di schiuma… Questo è un momento magico, siamo nel vuoto per qualche istante. Cerchiamo di rimanere vicini alla vela in posizione verticale e con il baricentro dritto per non sbilanciarci. Foto 10: L’impatto con la base dell’onda farà rimbalzare la schiuma, a questo punto dobbiamo rimanere ancora per qualche istante centrali e ben vicini alla vela per poi uscire fuori dalla schiuma. 89


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Fede LaCroce attacca l’onda di Junquidou.

Era da un paio di settimane che costantemente in prossimità del weekend ricevevo una telefonata da un numero francese, era sempre l’amico Micky Franciosi che, come solo lui e Filo Buratti sanno fare, mi incitava a raggiungerlo nella sua nuova dimora estiva garantendomi delle superbe uscite in windsurf. Ogni volta, ahimè, per un motivo o per un altro mi toccava paccarlo all’ultimo minuto. Il weekend del 18 e 19 luglio, però, non ho potuto dirgli di no, nessun impegno e le previsioni meteo erano a dir poco perfette! Nonostante avessi già prenotato il traghetto di andata per la Sardegna, senza pensarci

La baia di Junquidou ricorda molto alcuni spot del Sud Africa.

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Fede in Aerial.

due volte, dopo un breve consulto con la mia dolce metà, ho cambiato destinazione. E così, mentre in molti sbarcavano in terra sarda, io e il Guazza (anche lui vittima degli incitamenti franciosiani) sbarcavamo in Corsica, speranzosi di fare una sana scorpacciata di vento e onde alla scoperta dei migliori spot dell’isola.

SABATO AL NORD Il maestrale che dal Golfo del Leone avrebbe colpito la costa ovest della Sardegna, nel Tirreno settentrionale girava in ponente/libeccio creando i presupposti ideali per uno degli spot wave più noti della Corsica: Junquidou. Avevo già avuto occasione di testare lo spot l’anno precedente, senza però assaporare il suo vero

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L’entrata in acqua di Junquidou!

potenziale (diciamo pure che mi aveva lasciato un po’ con l’amaro in bocca), ma mai giudicare alla prima impressione, ci si può sempre sbagliare... Infatti... La session è stata davvero epica! Lo spot si trova appena dopo L’Ille Rousse, praticamente sulla punta che separa la baia di Bodrì da quella di Algajola. Arrivarci non è immediato, bisogna entrare in una zona residenziale e trovare le indicazioni per il bar/ristorante Junquidou... Buona fortuna, la prima volta mi ci è voluta più di un’ora. Ad ogni modo, arrivati sullo spot, dopo qualche esitazione (eravamo i primi!) ci siamo buttati in acqua, il vento era molto rafficato e a tratti assente nell'inside, ma visto come sbaffava le onde fuori dalla punta sembrava già da 4.7. Nei primi 45 minuti la condizione era a dir poco

incredibile, ci sembrava di essere in Sud Africa, una via di mezzo tra Haakgat e Scarbourough: vento sideshore e onde glassy, ben formate, che rompevano sul point aprendosi fino in mezzo alla baia permettendo un riding di prima classe, due, tre Bottom, Cut Back, Aerial... Un vero spettacolo!!! Pienamente soddisfatti della session (Teo un po’ meno, purtroppo ha rotto l’albero dopo neanche un’ora che era in acqua) e rifocillati da un piacevole pranzo nel suggestivo baretto di Junquidou, ci siamo spostati verso sud per raggiungere il nostro amico Micky a Solenzara, dove ha aperto, insieme alla sua compagna Chiara, un bellissimo B&B.

DOMENICA AL SUD Le previsioni meteo promettevano ancora vento e un po’ di onda, quindi, guidati da Micky a bordo del suo truck Dodge siamo andati alla scoperta della costa meridionale della Corsica. L’unico vero spot wave su questa parte di costa è La Punta, proprio di fronte alla Tonnara, a ovest di Bonifacio, purtroppo di onde non ne abbiamo travate, il mare durante la notte era calato drasticamente e anche il vento su questo lato dell’isola non era particolarmente consistente. In questi casi non c’è da abbattersi, basta spostarsi a est di Bonifacio e andare nella splendida baia di Santa Manza, qui il vento un po’ per effetto venturi, un po’ per effetto termico rinforza notevolmente. Come volevasi dimostrare, al nostro arrivo il vento è già bello disteso. Con la frenesia dei tempi d’oro al


Matteo Guazzoni sembra trovarsi a proprio agio in queste onde della Corsica.

Garda, abbiamo preparato i nostri freestyle e ci siamo buttati in acqua con la 4.7 a cannone per una strepitosa session di manovre. Caricandoci a vicenda abbiamo eseguito i nostri soliti repertori: Ponch, Shaka, switch moves... Ma abbiamo pure iniziato a chiudere qualche nuova manovra: io dei mega Misty Flip, Micky qualche Burner e Culo e il Guazza le sue prime Kono... Insomma non male per dei vecchietti del freestyle moderno!

La baia di Santa Manza, perfetta per il freestyle e lo slalom.

INFO COME ARRIVARE: il miglior modo per andare in Corsica è in traghetto, in primavera-estate il traghetto più comodo è quello da Livorno su Bastia, con Moby orari molto flessibili e prezzi contenuti, soprattutto se confrontati con la vicina Sardegna. In autunno-inverno ci sono meno collegamenti, forse il migliore diventa quello da Savona sempre su Bastia con Corsica Ferries, ma a costi un po’ più elevati. DOVE ANDARE: al nord il tratto di costa più interessante è quello tra L’Ille Rousse e Calvì; al sud quello tra Porto Vecchio e la baia di Figari passando per Bonifacio. DOVE STARE: al nord si possono trovare diverse sistemazioni sia a L’Ille Rousse che a Calvì e Algajola; al sud, invece, non posso che consigliarvi il B&B Cala d’Oro di Michele e Chiara (www.caladoro.it): bello e accogliente, vicino ai principali luoghi di interesse della zona, ma lontano dal casino tipico delle zone di

Fede LaCroce in Misty Flip.

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Un sempre stiloso Fede LaCroce in Flaka No Hand.

villeggiatura e poi se volete fare windsurf Micky vi saprà indicare i migliori spot per ogni condizione. CONDIZIONI: il nord offre certamente condizioni più wave, soprattutto con venti dai quadranti occidentali, ma anche con venti forti di grecale o tramontana; il sud, invece, è caratterizzato da spot perfetti per freeride e freestyle, ma non sono da escludere uscite bump & jump / wave nella zona della Tonnara, i venti tipici sono quelli di ponente e maestrale, ma si possono trovare spot che lavorano bene anche con venti dalle altre direzioni. JUNQUIDOU: lo spot lavora esclusivamente con venti da ovest/sud-ovest, il libeccio è sicuramente più adatto essendo side/side-off ma non sempre genera sufficiente moto ondoso affinché lo spot lavori come si deve, infatti la condizione ideale si ha con mare attivo da maestrale e vento in rotazione sulla costa nord della Corsica in ponente/libeccio; il fondale è principalmente roccioso, l’onda inizia a rompere sulle rocce della punta aprendosi poi in mezzo alla baia; l’entrata in acqua non è delle più semplici, non

tanto per il fondale, ma più che altro per la totale assenza di vento nell’inside, ad ogni modo si entra in acqua da una spiaggetta tra il bar e la punta e si nuota una cinquantina di metri per prendere le prime raffiche di vento, una volta sulla tavola non ci sono particolari difficoltà avendo un ampio canale d’uscita; qualche problema in più per rientrare, ma niente di allarmante, se non si riesce ad arrivare alla spiaggetta da cui si è partiti (ovviamente sempre a nuoto), nuotando si raggiunge facilmente la grande spiaggia sotto, affianco al bar, unico inconveniente qui può essere lo shore break; le condizioni sono puramente wave, perfette per surfare front side, non tanto per saltare a causa del vento rafficato. SANTA MANZA: spot freeride/freestyle, facile ed accessibile a tutti i livelli; il vento prevalente è il ponente/maestrale che aiutato dall'effetto termico/venturi rinforza notevolmente garantendo bellissime uscite anche quando alla Tonnara ci sono 10 nodi scarsi!

Matteo Guazzoni, l’ospite.

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Michele Franciosi, il padrone di casa, www.caladoro.it






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