Funboard 127

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€

BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf

Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano




IN PERFORMANCE WE TRUST! A ion Act o Ph on Photo t : Darr a ell arr e Wo el Wong ngg


CONGRATULATIONS Finian Maynard KV-11 KV-11!! 2009 ISWC

Speed World champion

2009 PWA

Photo: A.De Maria/Canon速 Pho

Racing Vice World champion



ANNO XV - NUMERO 127 DICEMBRE/GENNAIO 2010

Volevate una cover radicale? Jason Polakow in questo Cut Back One Hand è talmente radicale che riesce ad infilare tutto il braccio all’interno dell’onda.

DIRETTORE RESPONSABILE Cristiano Zanni • cristiano@jmag.it REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

RIDER MOVE

Jason Polakow | Cut Back One Hand |

PLACE

Maui, Hookipa Jerome Houyvet

FOTO DI

ragno@hipow.com

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni • marcom@hipow.com Katiuscia de Letteriis • adv@jmag.it FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

“Oh, jingle bells, jingle bells Jingle all the way Oh, what fun it is to ride

raffaellob@hipow.com

In a one horse open sleigh Jingle bells, jingle bells

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: John Benamati, Max Brunetti, Fabio Calò, Cesare Cantagalli, Valentina Crugnola, Beppe Cuscianna, Andrea Di Sante, Federico LaCroce, Francesco Orsi, Mattia Pedrani, Enrico Pietrosanti, Steve Pailier, Matt Pritchard, Axel Reese, Marco Revel, Marco Rossi, Nicola Spadea, Anna Rita Zecca. immagini: Cataldo Albano, Erik Aeder, Eric Alder, Raffaello Bastiani, Diego Boari, Pablo Bobillo, Gilles Calvet, John Carter, Davide De Francesco, Andrea Di Sante, Peter Garze, Luca Guglie, Nicoletta Gurioli, Jerome Houyvet, Francesca LaCroce, Raffaele Merler, Valerio Pedrani, Enrico Pietrosanti, Axel Reese, Rudy Rigetti, Benjamin Thouard, Darrell Wong, Ivan Zecca.

Jingle all the way Oh, what fun it is to ride In a one horse open sleigh…” Funboardmag.com. Finalmente ci siamo!!! Per Natale è in arrivo il nuovissimo sito della vostra rivista di fiducia. Quali saranno i contenuti di Funboardmag.com? Vi abbiamo preparato un sito frizzante, dinamico e che possa essere per voi un utile strumento di informazione. L’home page sarà lo spazio dedicato alle news, che andrà ad incrementare ed attualizzare la sezione Fast News della rivista. Ci saranno inoltre le sezioni dedicate al meteo, ai video, ai link, ai contatti e

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it

una finestra in tempo reale per il meteo sul Lago di Garda. Ci sarà anche un orologio digitale per

AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com

sono ancora finite, nella sezione download sarà possibile scaricare e stampare tutti gli Spot

RESPONSABILE DIFFUSIONE Piero Monico • pierom@hipow.com

vacanza o nel week-end le istruzioni all’uso dello spot nuovo in cui volete andare a fare windsurf

SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com

scoprirete strada facendo…

il countdown all’uscita del nuovo numero. Abbiamo anche creato un’edicola virtuale, dove potrete andare a selezionare e sfogliare tutti i vecchi numeri di Funboard. E le sorprese non Guide e le manovre delle f.a.q. che abbiamo pubblicato. In questo modo vi potrete portare in oppure della vostra manovra dei sogni che volete a tutti i costi imparare… E tante altre cose le Uno strumento che andrà ad ampliare il “cartaceo” ma che non lo sostituisce, perché l’emozione

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA A&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

di ammirare una bella foto, di coglierne i piccoli particolari che fanno la differenza, beh… Questo lo si può solo vedere sulla carta stampata! Un altro anno è passato e come consuetudine ringrazio, in ordine casuale, tutte le persone che

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

ogni mese permettono a voi di avere tra le mani Funboard: Katy, il Saggio, Carlo, Jampa, Mattia, Francesco P. e Francesco O., Valentina, Enrico, Valerio, Matt, Cristiano e tutti gli altri

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO ACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Roma tel +39 0665000808 - fax +39 0665000367 www.subacme.com - subscriptions@subacme.com MODALITA' DI PAGAMENTO C/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 Isola N/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca Sella Ag.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFT SELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367 e-mail: subscriptions@subacme.com

collaboratori. Un ringraziamento particolare al Dott. Losana, per il mio nuovo legamento del ginocchio. A tutti voi auguro Buone Vacanze e Buon Natale, cercate di surfare il più possibile al caldo in questi lunghi mesi invernali, io continuerò a controllarvi, e per quelli invece che non potranno fuggire dai propri impegni… Ciccate su Funboardmag.com e distraetevi tenendovi aggiornati in attesa delle prime uscite primaverili! Buon Natale

Fabio I-720

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

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CAMPIONI D’EUROPA DI SPEED

L’Italia finalmente sul gradino più alto del podio!!! Il Principe Andrea Baldini vince in terra d’Irlanda, a Dungarvan, l’ultima gara di Coppa del Mondo di Speed 2009 laureandosi Campione Europeo di specialità! Illuminato da una luce Celeste, il Principe, corre praticamente da solo con una media in run di 40,4 kts con la 7.0 metri!!! Secondo classificato il Campione uscente Bjorn Dunkerbeck con 37kts. Nel prossimo numero scopriremo la sua storia e qualche importante segreto per andare veloci come il vento… E anche di più!

CERCO IL VENTO… PER FOTOGRAFARLO 11 ottobre 2009, Verona Castelvecchio Circolo Ufficiali. Dopo il successo a Torbole durante il Surfestival 2009 se volessi dare un aggettivo alla mia Mostra “Cerco il Vento… per fotografarLo” dovrei dire che è stata una “Sorpresa”. Chi vi scrive con questa mezza pagina chiude una sfida che aveva fatto con se stesso. Lascio a tutti Voi, cultori del Vento, capire se l’ho vinta... Lascio a ciascuno di voi la possibilità di approfondire sul mio sito e sul canale byaldo1950 di Youtube dove ho trasferito il materiale della Mostra. Ora mi affido con il permesso di Marco Rossi alle sue parole dopo essere stato a Verona alla Mostra. “Il connubio tra arte e sport è una chicca nel nostro paese, dove i compartimenti stagni delle tradizioni corporative rendono difficile un fecondo scambio tra mondi che solo all’apparenza non possiedono convergenze. D’altronde quando parliamo di freestyle e wave abbiamo coniato l’espressione “windsurf artistico”, a riprova che la creatività non sia così estranea alla tavola a vela. In quest’ottica la mostra multimediale di Cataldo Albano ospitata al Circolo Ufficiali di Castelvecchio a Verona, rappresenta una perla, offrendo al nostro sport contestualmente un palcoscenico prestigioso, un focus di attrazione per persone che poco masticano di windsurf e la dimostrazione di come un’abile regia sappia far rivivere a un pubblico generalista emozioni che le parole scritte in genere rattrappiscono tra la gergalità della tecnica e i doveri della cronaca. Non solo il contrasto tra l’epoca dei nostri nonni e bisnonni e la

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modernità, non solo il dialogo tra la staticità di un club e il dinamismo del vento, ma anche e soprattutto un uso nuovo della location, per una volta popolata non solo da gentiluomini in divisa e dai loro amici e familiari, ma praticata da una crew in cui si mescolano windsurfisti e breakdance, graffitari e danza contemporanea, fotografi e studenti di ogni età, frammenti con storie diverse, tutti uniti dalla passione per il vento. Una mostra davvero insolita nel panorama artistico italiano che merita di essere visitata - o meglio si dovrebbe dire assaporata - e magari riproposta in altre città italiane (Palermo? Marsala? Civitavecchia? Cagliari? Palau?) dove il windsurf già gode di una certa considerazione. Non è questa la sede per esprimere un giudizio critico, ma ritengo che sia comunque utile riproporre a un palcoscenico più ampio i sintetici contenuti del mio intervento sul catalogo. “Le foto di Cataldo Albano rendono palpabile l’immateriale. La trasparenza del vento si concretizza in immagini dove si percepisce il bisbigliare delle correnti, lo stormire dei mulinelli, il frusciare delle onde. Un’interpretazione inedita della natura vissuta in modo interiorizzato, dove l’abilità tecnica si coniuga a un sentimento che rimanda a una primigenia armonia degli elementi. E dove l’uomo lascia da parte ogni superbia, per ritrovare quell’olistica umiltà che dovrebbe testimoniare il nostro ruolo di custodi del creato”. Cataldo Albano con la cortesia di Marco Rossi.


THE

FACTOR…

Dopo la presentazione della nuova linea di alberi, le novità di MaverX per il 2010 non sono ancora finite: dal 1 gennaio 2010 sarà on-line il nuovissimo sito dell’azienda di Bologna e per i nuovi alberi RDM è prevista un’interessante estensione della garanzia. Reglass conosce e lavora il carbonio da oltre 30 anni ricercando di continuo materiali tecnologicamente sempre più avanzati. L’obiettivo di MaverX è infatti quello di fornire un prodotto con performance sempre migliori e che sia privo di difetti di lavorazioni e di materiali. Un prodotto quindi che faccia divertire in totale serenità. MaverX garantisce i propri alberi ma se malauguratamente si dovessero rompere per difetti di materiale e/o lavorazione durante le normali condizioni d’uso li sostituirà. La grande novità per il 2010 riguarderà gli RDM (Stilo 300, 200 e 150) della nuova collezione migliorati grazie all’uso di nuove fibre che saranno garantiti anche per rotture durante l’utilizzo in mezzo alle onde, per esempio a seguito di frullate…!!! MaverX: new 2010 site available soon. New Masts, New Performances, New Warranty… Maverx, per info: web www.maverx.it; tel. 051.6605154.

Francisco Porcella a Jaws con i nuovi alberi MaverX RDM 2010... Con la nuova garanzia anche per un utilizzo fra le onde!!!

REGATA WINDSURF STORICA Anche quest’anno al Club Porto Liscia (Santa Teresa Gallura, Sardegna) si è svolta la regata storica windsurf, undicesima edizione di questa regata che è nata per la prima volta nell’agosto del 1995 nelle acque di Porto Liscia/Coluccia. Le prime edizioni si svolgevano ogni due anni dopo si è passati all’appuntamento annuale, che ormai tutti i frequentatori di Porto Liscia aspettano con trepidazione. Quest’anno hanno partecipato quindici atleti, tra cui 3 donne: nei maschi primo classificato Fred (Flinston's) Simeoni, secondo Sergio Mabritto, terzo Davide Storace; nelle donne prima classificata Luciana Galletto, seconda Francesca Floris, terza Martina Sette. Organizzatore Simone Pisciottu (presidente del comitato di regata) Alberto Catalano (presidente di giuria e coreografo); si ringrazia il corpo di ballo del Club Porto Liscia composto da 5 veline capitanate da Ginevra e 2 velini capitanati da Josef. Il vento ha soffiato con un’intensità di 15/20 nodi da ovest, condizioni parecchio impegnative per condurre questi windsurf della prima generazione. Comunque è andato tutto per il meglio, anche per quest’anno perfetta è stata la premiazione, con anguriata finale e balletti in spiaggia per la cerimonia di chiusura. Saluti a tutti Steddu!

© Rudy Righetti


A ISLA MARGARITA CON SUN+FUN

Yoli de Brendt

Cinque buone notizie: 1) Vento. A El Yaque per questa stagione il vento promette bene, l’aliseo già a ottobre ha messo piede e continua ad essere regolare. Un ulteriore aumento dell’intensità è previsto per i mesi da dicembre a fine maggio. 2) Voli. Grazie al nuovo aeroporto di Caracas non è più necessario cambiare aeroporto per il collegamento su Isla Margarita. Il tempo del viaggio quindi è più breve e i prezzi dei voli sono calati rispetto agli ultimi anni. 3) Risparmio. Grazie al cambio molto favorevole dell’Euro i prezzi a Isla Margarita sono molto convenienti. Una bella cena, vino incluso, costa circa 7-11 Euro. 4) Novità. Sun+Fun Sportclub - El Yaque. Sun+Fun offre viaggi (partenze giornaliere) con la possibilità di fare tanti sport come windsurf, kite, mountainbike, insieme ad istruttori professionali e con ottime attrezzature Fanatic/North, North Kiteboarding e MTB della Ghost. L’hotel Windsurf Paradise è completamente rinnovato. Il team del Sun+Fun Sportclub offre un programma gratuito per 6 giorni a settimana che include vari appuntamenti: FITNESS: per fare yoga, aerobica, footing o beachvolley. Nadia, 25 anni, del Sun+Fun Fitness team è un’esperta sul settore body-toning, body&mind ed offre (a pagamento) massaggi con una palla medica. MOUNTAINBIKE: incluso nel prezzo, corso tecnica mtb 1,5 ore e 1 tour in mtb di mezza giornata a settimana. WINDSURF: fino al 30.04 per tutti i clienti Sun+Fun con il centro Planet assicurazione materiale inclusa nel prezzo del noleggio. Un team di assistenti Sun+Fun in loco offre un transfer privato senza attese in aeroporto, un Welcome-Cocktail e organizza cene in compagnia, beachparty, barbecue ecc. 5) Il El Yaque Windsurflabor Clinic “Improve your skills” con Tom e Yoli de Brendt, si terrà dal 3 all’ 8 febbraio 2010 a El Yaque presso i 2 centri “Planet” e “Planet Surfpool”. Lo stage di 6 giorni costa 220 Euro ed include allenamento individuale con Tom (che parla italiano) e Yoli (spagnolo, inglese) che viene offerto agli appassionati del windsurf a livello avanzato, già capaci di planare, usare le strap e partire dall’acqua. El Yaque è lo spot ideale per migliorare la partenza dall’acqua, la strambata con tutte le sue varianti, per fare freestyle e imparare il Loop. Naturalmente sono previste riprese video e fotoshooting, un programma di contorno e a fine stage un omaggio. Incluso e facoltativo un programma del mattino con stretching e yoga. Escluso noleggio, rimessaggio. Sun+Fun offre dei viaggi da 7 a 21 notti a prezzi molto convenienti, consultate il sito. Per ulteriori informazioni contattate: Sun+Fun; info@vacanzewindsurf.com / www.vacanzewindsurf.com; tel. 0365.918700

AJO’ CLASSIC La terza edizione dell’Ajo’ Classic (Porto Liscia-Sardegna), la regata windsurf aperta a tutti, si è svolta con le condizioni ideali: vento 20/25 nodi, sole, colori e emozioni, solo come la meravigliosa Sardegna può dare. Le cose cominciano bene fin dall’inizio per la terza edizione della Ajo' Classic. Le iscrizioni sono numerose, quasi al limite del massimo stabilito per quest’anno in 50 atleti. Sul campo di regata sabato mattina si vedono diverse facce di regatanti tosti, tra cui spiccano quelle di Giorgio Giorgi e Carlo “Nut” Rotelli: le previsioni sono promettenti e la regata si annuncia veramente interessante. Nel primo pomeriggio il vento diventa sufficiente per far partire la prima sessione di prove in-shore per Junior e Kids. Partenza dalla spiaggia, ed è subito bagarre! Lo spettacolo è appassionante e il tifo veramente intenso. E quando il sole comincia ad avvicinarsi all’orizzonte la spiaggia si trasforma: all’improvviso tavoli imbanditi, cuochi indaffarati, musica di accompagnamento. Inizia la festa: la serata scivola tra fritture di gamberi e crostate di frutta. Domenica mattina sono tutti in spiaggia presto. Il vento sta già soffiando ed è quello giusto: ponentino sui 15 nodi. In breve il campo di regata è pronto e viene chiamato lo skipper’s meeting. La giuria decide per una partenza a coniglio che si dimostra altamente gradita e altrettanto spettacolare. Per Junior e Kids la partenza sarà dalla spiaggia a 3 minuti di distanza dai grandi e percorso facilitato per le difficili condizioni del mare nel canale di Spargi. Tutti i concorrenti partono fortissimo. Ma la Ajo’ si rivela subito una faccenda di tattica oltre che di velocità. Invece di lanciarsi a testa bassa verso Spargi, i più esperti fanno quattro bordi corti all’interno della baia per uscire nel canale sfilando le rocce rosse dell’Isola dei Gabbiani, così da poter puntare al traverso verso la boa di Secca Corsara evitando le piatte sottovento alla punta di Coluccia. Nel canale le condizioni sono durissime per tutti e moltissimi sono i concorrenti che incappano in catapulte rovinose. Passata la boa di Secca Corsara, anche rientrare a Porto Pollo si rivela La partenza della Ajo’ Classic 2009. un’impresa tutt’altro che semplice: con la forte corrente del canale prendere il cancello di arrivo diventa per alcuni una vera impresa. Ma nessuno vuole arrendersi: i ritiri sono pochissimi perché tutti vogliono tagliare quel traguardo, costi quel che costi! La giornata si conclude al Porto Liscia Club, con ben sette categorie da premiare. Gran sole, gran vento e gran divertimento: comincia il conto alla rovescia per la quarta edizione. Siete tutti invitati. CLASSIFICA PER CATEGORIE. Open: 1° Rotelli Carlo, 2° Giorgi Giorgio, 3° Lami Cesare. NoCamber: 1° Cudoni Claudio, 2° Burro Luciano, 3° Cataldi Alessandro. Juniores: 1° Acquarone Mattia, 2° Camozzi Nicola, 3° Pirina Luca. Femminile: 1° Floris Francesca, 2° Alvisa Francesca, 3° Galetto Luciana. Kids: 1° Cuccu Marco, 2° Pala Matteo, 3° Cudoni Jay. Local: 1° Alvisa Pietro, 2° Acquarone Mattia, 3° Cudoni Claudio. Master: 1° Franceschini Flavio, 2° Pavanelli Massimo. 16


ALBERTO MENEGATTI AL GP FW DI FORTALEZA SI INCHINA SOLO AL BRASILIANO BROWNE ED E’ PRIMO NEL RANKING MONDIALE FW 2009 Straordinaria impresa di Alberto Menegatti che, con il secondo posto al GP FW di Fortaleza, si piazza in prima posizione nel ranking mondiale FW 2009. Una trentina di atleti si sono dati appuntamento nella capitale dello stato brasiliano di Cearà per quello che da alcuni anni è divenuto l’evento di chiusura della lunga stagione agonistica della Formula Windsurfing. La flotta era prevalentemente composta da brasiliani – in questo momento l’America Latina è il bacino più promettente per la FW – ma non mancavano celebri personaggi come l’australiano Steve Allen, il polacco Wojtek Brzozowski e il danese Jesper Vesterstroem, alla caccia anche dei punti che completavano il ranking internazionale di classe per la corrente stagione. A difendere i nostri colori Alberto Menegatti, che, partendo dal secondo posto provvisorio, non nascondeva velleità di primato nel ranking, e Marco Begalli che ormai a Fortaleza è di casa, partecipando puntualmente ogni autunno a questa manifestazione. Sull’arco delle cinque giornate di competizione, dal 25 al 29 novembre, si è completato il programma delle quindici prove. La notizia più bella per i nostri colori riguardava il ranking mondiale FW. Grazie alla sua continuità, Alberto Menegatti conclude il 2009 al vertice del ranking mondiale, con 184.5 punti, davanti al brasiliano Gabriel Browne con 176, all’australiano Steve Allen con 169.5, al danese Jesper Vesterstroem con 162 e al brasiliano Wilhelm Schurmann con 161. Per la prima volta nell’ormai decennale storia della FW, un italiano brilla solitario sul tetto del mondo.

MATTIA FABRIZI CON FANATIC/NORTH SAILS

© Cataldo Albano

Il giovane talento bresciano, neo 18enne, Mattia Fabrizi, lascia i marchi Starboard e Simmer ed entra nel team Fanatic/North Sails per il 2010. Mattia ci tiene a ringraziare Link Distribution per il supporto avuto nelle passate stagioni, ma ora volta pagina buttandosi in una nuova avventura. Mattia è uno dei freestyler della nuova generazione che sta venendo fuori con maggiore prepotenza, assiduo frequentatore del Pra-Lago di Garda, anche se il suo home spot è il Lago d’Iseo; ha talento e uno stile fluido e potente (ndr: ci ricorda tanto gli inizi di Matteo Guazzoni, unico italiano per ora ad aver vinto il Campionato Europeo Freestyle…). Si allena assiduamente in Freestyle ma inizia anche a muovere i primi passi nel Wave, vedremo cosa imparerà dalle vacanze natalizie in Sud Africa! Mattia anche per il 2010 continuerà a collaborare con TecnoLimits e il suo negozio di fiducia sarà sempre il mitico Detour di Alberto Lovison.

IL PROGETTO FREE 12 AICW

99 CUSTOM BOARD DA SURFING SHOP

Che cosa è il “Free12”? Il “Free12” è una nuova formula di regata, mirata ad avvicinare al mondo delle competizioni di windsurf gli appassionati, giovani e amatori, che finora sono rimasti ai margini dell’attività agonistica. Quale attrezzatura utilizzare? Le regole del “Free12” privilegiano la semplicità. Una tavola di larghezza massima 85 cm., sia essa compresa o meno nell’elenco ufficiale ISAF Slalom diramato dall’IFCA, due vele di dimensione massima 9 mq., due pinne di lunghezza massima 60 cm. Sono necessari tesseramenti? Il tesseramento FIV, anche Promozionale, con visita medica minima di tipo ‘B’ valevole per l’anno in corso. ll nuovo tesseramento AICW Promozionale al costo di Euro 20.00 oppure Amatore al costo di Euro 50.00 con assegnazione di un numero velico a quattro cifre. Queste regate, dato il loro carattere di incentivo ad ampliare la flotta, sono precluse ai tesserati Ordinari AICW, fatta eccezione per i Soci Ordinari che nel corso della stagione agonistica 2009 non abbiano mai preso parte a competizione alcuna nell’ambito del calendario AICW/FW. La quota di iscrizione a ogni singola manifestazione Free12 è stabilita in Euro 20.00. Quante categorie in acqua? Open, femminile, juniores under 17, youth under 20, ma gli organizzatori potranno anche premiare ulteriori sottocategorie a seconda del materiale usato (es. vele con e senza camber). Come sempre, occorre un numero minimo di tre concorrenti per dare vita a una categoria valida. Una scelta di percorsi? Sono ammessi percorsi down-wind, in & out, half-our, one hour, long distance. Saranno il Comitato di Regata e i Giudici, in funzione del numero degli iscritti e delle condizioni meteomarine dello spot, a decidere format delle batterie, partenze e tutto quanto ritengano utile per la sicurezza e la buona riuscita della manifestazione.

Novità al Surfing-Shop di Franco. Le nuovissime 99 Custom Boards di Cesare Cantagalli e Gianni Valdambrini! Da oggi puoi ordinare e visionare le bellissime, leggerissime 99. Franco, raccoglierà tutte le tue richieste riguardanti lo shape, il volume, l’utilizzo che ne vuoi fare, lo spot prevalente che frequenti, la grafica, ed ogni tuo desiderio. Nel caso di richieste particolari, il diretto contatto con Cesare e Gianni, risolverà ogni esigenza. Gli ordini saranno evasi nel giro di circa 3/4 settimane. Dopo tanti anni di windsurf, hai le idee chiare sulla tavola che ti serve, adatta al tuo “spot"”, al tuo “style”. Puoi finalmente avere l’oggetto che le aziende non riescono a darti, avere la “tua” board. L’inverno è il momento giusto per ordinare la tavola che in primavera, o, adesso, in Brasile, Sud Africa, Maui, Australia, ti farà capire che anche la “board” fa la differenza. Franco vi aspetta per farvi toccare con mano queste 99 meraviglie!! Surfing Shop, di Franco Giulianini: Rotonda Cadorna 7, 48015, Milano Marittima (Ra). Tel: 0544.993045.


JP YOUNG GUNS CAMP A PRASSONISSI/RODI (GRECIA)

Testo: reemedia.de 30 bambini da 8 differenti nazioni hanno partecipato al JP Young Guns Camp di Prassonissi con la straordinaria partecipazione di Kauli Seadi e con la collaborazione del giovane freestyler russo Yegor Proprtinskiy. Durante l’intera settimana il vento ha soffiato con la giusta intensità permettendo ai kid di imparare facilmente le strambate, i Loop e le manovre classiche del freestyle. Ma anche i JP pro hanno trascorso molto tempo in acqua durante il camp offrendo uno spettacolo grandioso e motivando tutti i ragazzini. Inoltre la spiaggia di Prassonissi offre due spot completamente diversi tra loro ma molto vicini, basta attraversare una sottile lingua di terra: uno con acqua perfettamente piatta e vento off-shore, mentre l’altro con vento on-shore e buone onde per imparare i salti. I bambini infatti dopo la lezione di freestyle nello spot sottovento si spostavano nello spot wave e potevano navigare al fianco del Campione del Mondo 2008 Kauli Seadi. Oltre alle lezioni wave e freestyle dove i kid si sono impratichiti sui salti e sulle manovre in switch tense il Procenter Christof Kirschner ha messo a loro disposizione degli orologi GPS e tavole Slalom JP. 46 km/h è stata la velocità massima di uno dei kid, mentre a soli 7 anni Alex, bambino austriaco, ha fatto segnare un’incredibile velocità di 27 km/h. Al termine dello stage è stata fatta una gara tra tutti i partecipanti allo stage e Kauli, Yegor e gli altri giudici non hanno avuto un compito facile. I kid, applauditi da un numeroso pubblico, si sono sfidati heat dopo heat con le loro manovre imparate nello stage fino ad arrivare all’entusiasmante finale a 4. In palio c’erano una tavola JP e una vela Neil Pryde. La competizione è stata vinta da Swiss Loick Spicher, seguito da Valentin Boeckler (Germania), Marco Lufen (DE) e Alex Mitchell (Inghilterra). La prossima edizione è già in programma per settembre 2010 al ProCenter Chritoph Kirschner a Prassonissi, Rodi. Check it out: www.prasonisi.com

JP YOUNG GUN CLASSIC KLITMOLLER/DANIMARCA Testo: reemedia.de “ Wow, un evento di windsurf con 82 teenager, che bello!” ha commentato Kauli Seadi. La super star della World Cup è stato il coach d’eccellenza per un’intera settimana a Klitmöller/Danimarca per ragazzi dai 10 ai 19 anni. Il brasiliano è arrivato direttamente dalla finale World Cup di Sylt dando un prezioso contributo allo “Young Gun”. Un sacco di domande sono state fatte dai ragazzi e ragazze dello stage, e Kauli, insieme ai suoi colleghi, ha cercato di rispondere a tutti facendo anche vedere il nuovissimo video JP/Neil Pryde Team che ha catturato l’attenzione di tutti. Morgan Noireaux, di 15 anni, è arrivato appositamente dalle Hawaii per partecipare all’evento e ha detto: “ È grandioso condividere lo sport più bello del mondo con tanti amici, anche in questo clima così freddo”, infatti per Morgan è stata la prima volta che ha dovuto indossare una muta da 5mm. Durante lo stage l’hawaiiano ha potuto confrontarsi con il suo migliore amico, il danese Sebastian Kornum. Il 17enne figlio di Torben Korum, organizzatore del JP Young Gun Classic e allo stesso tempo importatore per la Danimarca di JP/Neil Pryde, è anche lui un giovane talento multi-disciplina. Nella sua collezione di titoli vanta già vittorie in Formula, Slalom, Freestyle e Wave. L’evento ha offerto varie condizioni di vento e onde. Il primo giorno Kauli ha dimostrato come surfare le onde prima con il suo Quad e poi con il SUP, poiché il vento era molto leggero. I giorni seguenti invece il vento ha soffiato costantemente sui 30 nodi ed il gruppo è stato diviso in due: quelli più bravi sono rimasti a sfidare i frangenti del Mare del Nord, mentre altri sono andati al lago “Vanted So” dove hanno trovato buone condizioni per il freestyle. Il JP Young Gun Classic è stato un successo. La TV danese e differenti quotidiani e riviste hanno dato spazio all’evento. Anche Martin Brandner, Brand Manager JP, è stato molto soddisfatto e le date per il prossimo JP Young Gun Classic sono state già decise: 17-20 ottobre 2010, ancora una volta con la probabile partecipazione di Kauli Seadi.

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CONTACT: IL NUOVO STILE DI SURFARE BY TECNOLIMITS! Tanto semplice è il prodotto a vedersi e tanto complessa è stata la strada che ne ha preceduta la produzione con 2 anni di test, prototipi e curve. Per la realizzazione del nuovo boma la TecnoLimits, inglobando il sistema già progettato, sviluppato e brevettato da Giovanni Alcedo e Efisio Atzeni, ha messo a punto una nuova tecnologia cercando soluzioni uniche e innovative e trovando risposte completamente nuove. Il prototipo finale è un boma con la maniglia che va a diretto contatto con l’albero ma con un ammortizzatore regolabile inserito nei tubi. Il suo utilizzo è semplice e intuitivo e l’ammortizzatore fa la vera differenza, assorbendo tutta la forza omocinetica del vento e trasformandola in un assetto perfetto per l’andatura. Inoltre, nei salti in wave assorbe tutto l’urto dando morbidezza e elasticità nell’atterraggio, concedendo molto recupero e dolcezza nell’impatto con l’acqua che per i waver incalliti sarà la vera rivoluzione. Inoltre il Contact non ha più la maniglia davanti perché i tubi vanno a contatto con l’albero (cosa che le altre case non hanno) e questo ci permette di avere un boma assolutamente bilanciato. Il peso per il Wave Carbon è di 1950 grammi, un traguardo davvero impensabile fino ad ora. Il boma è brevettato TecnoLimits e sarà in vendita a partire da gennaio 2010, per il momento nella versione Carbon. Informazioni: info@tecnolimits.com

ALBERI RRD 2010 WAVE VOGUE MAST Disponibili in 4 differenti lunghezze, il Wave Vogue Mast è un albero RDM ad elevate prestazioni disegnato specificamente per essere utilizzato sulle vele Wave Vogue e SuperStyle. Il nuovo albero Wave Vogue RDM è disponibile con costruzione in due differenti percentuali di carbonio: 75% e 100%. Entrambe le tipologie di albero offrono una incredibile resistenza unita ad un peso fantastico e una rotazione accentuata della vela. Il 75% è raccomandato per le vele più piccole, mentre il 100% è per le misure di vela più grandi o tutte le volte in cui siano indispensabili velocità di risposta e rigidità per ottenere performance di punta.

Vogue C100

Vogue C60

EVOLUTION MAST Disponibile in 5 differenti misure, l’Evolution Mast è un albero ad elevate prestazioni disegnato per esaltare le performance delle vele Evolution. L’albero è costruito con una percentuale di carbonio del 55% che rappresenta un ottimo compromesso per windsurfisti alla ricerca di un profilo della vela stabile e controllabile.

Evolution

EASY RIDE MAST Disponibile in 4 differenti lunghezze, l’EasyRide Mast è un albero molto resistente ma anche leggero, grazie alla costruzione col 35% di carbonio. Un reale benefit per tutti i rig EasyRider che in questo modo avranno un albero migliore, più leggero e resistente, disegnato per durare e dare le massime prestazioni per anni. Kidjoy

KIDJOY MAST Disponibile in 2 differenti lunghezze, questo albero è disegnato per adattarsi alle vele KidJoy. È un albero semplice da usare e da trasportare. L’albero KidJoy è realizzato in alluminio T8 per garantire la massima resistenza nel tempo.

NEW MAVERX MAST 2010: CROSSOVER SDM Freeride-Freerace. È il nuovissimo albero MaverX per il 2010 sviluppato per l’uso specifico Freeride e Freerace. Studiato per lavorare in modo ottimale con qualunque tipo di vela Crossover, è un allrounder ad alto contenuto di carbonio per surfisti che ricercano robustezza e affidabilità in un albero performante e leggero, ma allo stesso tempo ad un prezzo accessibile. MaverX ha utilizzato la tecnologia prepreg anche in questa fascia di percentuale di carbonio, cosa piuttosto rara in prodotti simili, per mantenere e garantire le stesse caratteristiche delle linee più prestigiose. Questo albero è perfetto per condizioni di chop e velocissime uscite in acqua piatta. Maverx, per info: web www.maverx.it; tel. 051.6605154.

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QUATRO QUAD 2010 Quatro ha annunciato la messa in produzione della prima linea di tavole Quad, che andrà ad affiancarsi a quelle già esistenti, completando così la gamma. Il Twin Fin ha già rivoluzionato il wave riding, consentendo di surfare in modo diverso, facendo curve molto strette e con ottimo controllo, restando sempre vicini alla tasca dell’onda. Ora il Quad spinge ancora oltre i limiti del windsurf, grazie alle sue eccellenti doti di conduzione e immediatezza. Le caratteristiche del Quad Quatro infatti sono l’entrata veloce in planata, eccellenti doti boliniere, buonissime doti di surfata ed un ottimo comportamento in tutte le condizioni wave (sia on-shore che side-shore). Keith Teboul, shaper Quatro, non si è limitato a riprendere lo shape del Twin Fin aggiungendoci altre 2 pinne, ma ha elaborato tavole completamente innovative. Anche le pinne sono state studiate appositamente per esaltare le doti delle tavole e la collaborazione con MFC ha portato alla realizzazione delle QS 250 per il 75 lt. e delle QS 300 per l’85 lt. (in entrambi i casi le pinne davanti presentano un attacco minituttle, in modo da rendere più facile il trimmaggio e per ridurre la resistenza). Le tavole saranno disponibili solo nella costruzione Premium PVC. Keith Teboul ha così commentato la sua ultima creazione: “ Penso che il Quad abbia un grande appoggio per i salti, un inizio di planata equivalente al Twinzer, ed è più neutrale permettendoti di iniziare i tuoi Turn sia back che front foot con maggiore velocità. Il Quad sta veramente alzando il mio livello nel wave sailing permettendomi di rimanere più vicino all’onda, più verticale mentre termino i miei Turn in modo più fluido e completo. Principalmente mi trasmette maggiore libertà per esprimere il mio stile nell’oceano”. L’eclettico shaper di Maui ha già creato, negli anni passati, tantissime tavole Quad per i pro e vari clienti, i feedback ricevuti confermano la validità della configurazione a quattro pinne e da qui la decisione di proporre un Quatro Quad di serie. Ecco le misure. MODELLO Quad 75 Quad 85

LUNGHEZZA 227,5 230

LARGHEZZA 54,4 56,9

LARGHEZZA A 30 CM. 34,4 35,8

PESO 6 kg 6,3 kg

EZZY WAVE PANTHER 2

Dave Ezzy presenta la sua nuova vela wave indistruttibile 2010 per gli amanti del genere. Per chi è stata disegnata la nuova Panther 2? Sia per uomini che per donne. Per wave sailor esperti, ma anche per quelli alle prime armi (costruzione affidabile). Ideale per flat water, bump’n’jump e freestyle rider. Che materiali sono stati utilizzati? Spectra-fiber X ply. High density Spectra-fiber X ply. Technora-fiber sail cloth. Tri-Lite scrim sail cloth. Weft-stop sleeve cloth. Vinyl window: per garantire una perfetta visibilità. Caratteristiche? Ampio wind range. Controllo superbo. Leggerezza. Possibilità di usare qualunque albero. Costruzione hard core con l’utilizzo dei migliori materiali al mondo. Ogni vela Wave Panther è stata montata preventivamente nella factory. Servizio clienti dedicato. WAVE PANTHER 2.9 WAVE PANTHER 3.3 WAVE PANTHER 3.5 WAVE PANTHER 3.7 WAVE PANTHER 4.0 WAVE PANTHER 4.2 WAVE PANTHER 4.5 WAVE PANTHER 4.7 WAVE PANTHER 5.0 WAVE PANTHER 5.2 WAVE PANTHER 5.5 WAVE PANTHER 5.8 WAVE PANTHER 6.0 WAVE PANTHER 6.3 WAVE PANTHER 6.9 20

LUFF MIN/MAX 318cm/319cm LUFF MIN/MAX 339cm/340cm LUFF MIN/MAX 353cm/354cm LUFF MIN/MAX 361cm/362cm LUFF MIN/MAX 373cm/374cm LUFF MIN/MAX 382cm/383cm LUFF MIN/MAX 394cm/395cm LUFF MIN/MAX 405cm/406cm LUFF MIN/MAX 418cm/419cm LUFF MIN/MAX 431cm/432cm LUFF MIN/MAX 436cm/437cm LUFF MIN/MAX 444cm/446cm LUFF MIN/MAX 452cm/454cm LUFF MIN/MAX 455cm/457cm LUFF MIN/MAX 485cm/487cm

BOOM MIN/MAX 127cm/131cm BOOM MIN/MAX 136cm/141cm BOOM MIN/MAX 142cm/146cm BOOM MIN/MAX 147cm/151cm BOOM MIN/MAX 150cm/155cm BOOM MIN/MAX 154cm/158cm BOOM MIN/MAX 156cm/161cm BOOM MIN/MAX 161cm/166cm BOOM MIN/MAX 166cm/171cm BOOM MIN/MAX 170cm/174cm BOOM MIN/MAX 171cm/177cm BOOM MIN/MAX 175cm/181cm BOOM MIN/MAX 179cm/185cm BOOM MIN/MAX 185cm/190cm BOOM MIN/MAX 186cm/193cm


GONG 10’2” La Gong SUP azienda francese guidata dallo shaper Patrice Guenole propone il 10’2” nella propria gamma di shortboard. La tavola denominata “Greedy” nella versione 2008 “Gravity" nella linea 2009 è stata sviluppata alle Hawaii in dure session invernali con un occhio specifico al controllo in condizioni di onda ripida e veloce. È stata successivamente testata e validata con successo in una grande varietà di condizioni europee per poi passare alla produzione di serie. Questo shape viene proposto anche nella nuova linea SUP Drops curata dallo stesso P. Guenole. TESTO E FOTO DI Enrico Pietrosanti

SHAPING ROOM Il design, molto aggressivo, è caratterizzato da un round pin nose di volume notevole ma non eccessivo. L’outline risulta dritto lungo tutta la tavola con una larghezza uniforme che si discosta di poco ed in maniera progressiva dal valore massimo ben posizionato a centro tavola. La poppa si distingue dallo standard utilizzato per le paddleboards presentando una soluzione Bat Fish Tail con setup di tipo quad fin e scasse minituttlebox. È dotata inoltre di una scassa US per setup single fin (non fornita di serie) o thruster. ll deck, ricoperto per ¾ della superficie da un comodo pad di 5mm è leggermente bombato dal centro tavola verso il bordo esterno. I rails sono a spigolo vivo in prossimità della poppa per poi addolcirsi procedendo verso il centro tavola e diventare arrotondati nella zona di prua. La linea scoop rocker è progressiva ma non esasperata. La versione testata è realizzata in tecnologia sandwich Highteck e dotata di valvola di sfiato. La tavola ha un plug fisso per il leash ma non è dotata di track per eventuale utilizzo in SUPsailing e non ha un incavo uso maniglia per agevolarne il trasporto. Viene proposta anche nella versione più economica ma di peso superiore di circa 1,5Kg (tecnologia Proteck). Caratteristiche tecniche: • Lunghezza: 10’2" = 310 cm • Larghezza max: 29" 3/8 = 74.8 cm • Spessore max: 4" 2/3 = 11.9 cm • Volume: 145 litri • Larghezza one foot off (prua): 22" = 55.7 cm • Larghezza one foot off (poppa): 18" = 45.5 cm • Poppa: Bat Fish Tail. • Prua: Semi Point Round Nose. • Fins: Quad G10 90mm -111 mm (serie)/ single fin (opt) / thruster (opt) • Peso dichiarato vs rilevato: (tecnologia Highteck) 10.15 kg± 5% vs 10.1 Kg

IN ACQUA Il Gong 10’2” viene pubblicizzato come un sup tanto radicale quanto manovriero e questo si avverte subito se ad utilizzare la tavola è un rider di peso superiore agli 85Kg (condizioni di test: 87Kg). La stabilità del 10’2” è limitata ed è necessario inizialmente “fare il piede” alla tavola. La sensazione di instabilità ed elevato rollio nasconde però una buona risposta in appoggio grazie all’ottima ripartizione del volume lungo i bordi (es. in caso di turn stretti) ed una volta presa confidenza con il mezzo se ne riescono ad apprezzare in pieno le ottime doti di manovrabilità.

abbandonare la conduzione longstyle e manovrare ottenendo le risposte proprie di una shortboard. Il pad dotato di un bordo in rilievo sulla poppa aiuta a percepire facilmente la propria posizione mentre è necessario utilizzare paraffina nel caso si voglia accedere a stance sulla prua (es. hang ten). L’instabilità rilevata al primo impatto si traduce nell’utilizzo wave in un’elevata rapidità nel passaggio rail to rail.

TRICKS & HANDLING Nell’utilizzo su acqua piatta per eseguire tricks, questa Gong forte di una lunghezza non elevata, di rails smooth nella parte medio avanzata dell’outline e della lunghezza ridotta delle quad fin, permette di effettuare turn stretti e rapidi. Risente molto gli spostamenti di peso per cui non bisogna esagerare pena di finire in acqua.

CRUISING La tavola naviga bene e la leggerezza della versione Highteck permette di utilizzarla anche nel cruising ma non si ritiene sia competitiva in quest’ambito. A seconda dell’assetto pinne utilizzato si ottiene un differente comportamento che tende a favore del single fin. Quad fin: l’effetto “row” (tendenza a curvare nella direzione opposta al paddling), non avvertito in take off sull’onda, diventa importante nel cruising necessitando un right to left con la pagaia molto frequente. Single fin: l’effetto “row” si riduce rispetto al quad fin setup in particolare spostando la pinna in posizione molto arretrata nella US box. Anche la stabilità ne risulta favorita.

GIUDIZIO FINALE Il 10’2” con le sue dimensioni non appare da subito una SUP shortboard, in realtà ha caratteristiche dinamiche che non lasciano dubbi su un target decisamente wave oriented. Per rider di peso medio leggero questa tavola risulta di facile utilizzo in ogni condizione e può ambire al ruolo di tavola unica; diventa più impegnativa ma sorprendente per doti di manovrabilità per i rider di peso elevato, non a caso è stata scelta da Antoine Albeau come propria tavola SUP. In condizioni wave risulta aggressiva e permette di effettuare cambi di direzione repentini per un paddleboard offrendo sempre ottima tenuta. Le finiture e la tecnologia costruttiva sono di alto livello anche se l’assenza di un incavo per la presa ne rende meno comodo il trasporto. I prezzi che si attestano su 899 euro per la vers. Hightek e 450 euro per la Proteck sono in linea con i valori di mercato. Il giudizio finale è complessivamente positivo. Cruising Stabilità Velocità

Scorrevolezza Surfata Tricks

Qualità costruttiva Dotazioni Peso

WAVE RIDING Il wave riding è certamente lo “scope” per cui questa tavola è stata concepita. Il test è stato condotto con onda di scaduta liscia di circa 1,5m e setup “quad fin”. In queste condizioni si apprezza la notevole maneggevolezza e reattività del 10’2”. Il comportamento su onda piccola è estremamente loose in stile longboard e non si avverte la sensazione di avere sotto i piedi 145lt di volume. Il take off in condizioni marginali (onda <1m) richiede inizialmente una posizione avanzata del peso da spostare, una volta partiti, rapidamente verso poppa dove il buon volume del bat fish tail garantisce un sostegno sicuro al surfer. La tendenza all’ingavonamento è limitata grazie al buon volume in prua. Su onda di dimensioni superiori al metro si può 21


LA TRIBU' DEL SUP Il SUP (acronimo di Stand-up paddle) è stato creato da amanti del Mare per amanti del Mare. In Polinesia è quasi uno sport nazionale con una tradizione storica, cinquemila anni fa lo praticavano le popolazioni native, alle Hawaii non c’è sportivo che non abbia la sua tavola, in Italia è sbarcato solo da poco ma ormai la moda è lanciata. E la Puglia non poteva restar dietro a questa nuova tendenza che coinvolge un gran numero di persone perché il SUP non ha campanilismi, al contrario del surf si può fare ovunque, gli spazi si allargano e le rivalità non esistono: windsurfer, kitesurfer e surfer da onda gomito a gomito pronti a sfidare il mare alla ricerca dell'onda perfetta. TESTO DI Beppe Cuscianna Il SUP è uno sport aggregante perché in quelle condizioni tutti sono uguali, tutti su una tavola a veder nascere le onde, i più pratici le studiano per scegliere la migliore da cavalcare, gli altri tentano anche solo di restare in piedi. Non mancano le battute, gli scherzi come se ci si conoscesse da sempre ma quando arriva il set c’è un silenzio irreale e tutti restano con la testa ruotata all’indietro per capire il momento giusto. I motivi di tanto entusiasmo? Il SUP è uno sport per tutti... Grandi e piccoli, uomini e donne, amanti delle tavole e boarder neofiti. La tavola è la sola attrezzatura, ma è rivista e corretta nella forma, costruita con materiali alternativi, un mix di polistirolo, fibra di vetro ed una speciale resina, e di dimensioni doppie o anche triple rispetto alle normali tavole da surf da onda. Del tutto originale è il modo di surfare: sul SUP si sta in piedi come un gondoliere combattendo tra le onde armato solo di un remo, una specie di pagoda in carbonio con una pala inclinata di circa 30°. Questa inclinazione permette di ricevere ad ogni remata una spinta con un’efficienza superiore rispetto ad un remo normale. La Puglia, incoronata da sempre la regione continentale dal litorale più esteso d’Italia, offre un territorio che ben si presta alla pratica del SUP perché grazie alla posizione geografica sono garantite condizioni meteo e spot che nulla hanno da invidiare alle più popolari località esotiche. Dalle calette del Gargano seguendo le onde che girano sulla punta estrema di Santa Maria di Leuca e risalendo fino alla natura incontaminata della costiera ionica, la Puglia, grazie ad una varietà delle coste assolutamente unica, accontenta tutti... Gli amanti delle onde, i fan di eolo ma anche la gente comune che vive il mare d’estate e che non disdegna gli sport d’acqua anche solo stagionalmente. L’elemento vincente del SUP si chiama divertimento, sembra incredibile come anche gli sportivi più dinamici abituati a sport più energici ritrovino il semplice pagaiare lungo la costa divertente e appagante fosse anche solo dal punto di vista del fitness. Un allenamento che può essere costante visto che non sono necessarie condizioni particolari, non esistono “semafori verdi” perché c’è sempre la condizione idonea e il perfetto connubio tra SUP mare e passione. Sicuramente la passione non manca alla tribù del sup in Puglia, un gruppo di ragazzi e ragazze che approfittano delle belle giornate di sole e di vento per stare in compagnia. Ci si allontana di pochissimo dalla città sfruttando un litorale che offre alcune delle spiagge più belle d’Italia e accompagnati solo dalla tavola e dalla pagaia si parte. Tante sono le iniziative organizzate dal gruppo, il Bari Surfing Day, ad esempio, un’intera giornata che la città ha deciso di dedicare allo sport ripercorrendo l’esperienza ormai consolidata dell’International Surfing Day in Sud America, Australia, Nuova Zelanda e altre tra le più famose località marittime. Un

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evento unico che ha come scopo quello di divulgare discipline come il surf, il windsurf e il kitesurf ma che quest’anno ha dato largo spazio alla nuova moda dell’estate 2009: il SUP. La manifestazione si è svolta poco prima dell’estate e panorama dell’evento è stata la spiaggia di Pane e Pomodoro, lido amato dai baresi che ritrovano in questo luogo, a sud della città, il posto ideale per godere delle giornate di sole ma amato soprattutto dai riders che approfittano delle giornate di vento per divertirsi insieme all’insegna della sana competizione. Ben presto tutti si sono accorti che la giornata sarebbe stata diversa... Un corridoio di bandiere dall’inizio della spiaggia fin al bagnasciuga faceva presagire quello che di lì a poco sarebbe successo: una gara all’ultimo SUP per aggiudicarsi i premi messi in palio per l’evento. È stata organizzata una vera e propria competizione a suon di pagaia in cui i partecipanti hanno dovuto completare nel più breve tempo possibile un percorso di gara cavalcando i SUP e pagaiando come Caronte in un mare senza onde. È bastato poco per fare risvegliare nella gente la voglia di divertirsi e sull’onda (metaforica) del divertimento in tanti hanno partecipato all’evento, i cultori del surf, ma soprattutto tutti coloro i quali hanno voluto provare l’emozione di avere una tavola sotto i piedi per la prima volta. Più che alla ricerca dell’onda perfetta la giornata è proseguita alla ricerca del passatempo in compagnia degli amici di sempre ma anche di gente nuova accomunata dall’amore per il mare e per lo sport. Due sono state le batterie organizzate, una femminile e una maschile. Durante la prima batteria le partecipanti armate del proprio SUP si sono imbattute in un testa a testa per buona parte della gara e hanno saputo giocarsi sul filo del rasoio il podio. Vincitrice della batteria femminile è stata Lucia Marra che grazie al suo impegno è riuscita a completare il percorso di gara in breve tempo. La manche maschile è stata sicuramente più competitiva ed avvincente. In dodici si sono sfidati per conquistare il premio finale ma la competizione vera e propria si è vista soprattutto nelle prime posizioni. Vincitore della batteria maschile è stato Beppe Cuscianna. Il Bari Surfing Day ha dato solo l’avvio a tante altre giornate dedicate al SUP che hanno visto pian piano aumentare il numero di persone interessate a questa nuova disciplina. Gli obiettivi sono tanti e sempre più facili da raggiungere soprattutto quando si può contare su gente che ama lo sport, rispetta la natura e desidera divertirsi in modo sano. Appuntamento allora nei mari della Puglia, basta una tavola, una pagaia e soprattutto voglia di divertirsi.


TEST PADDLE JIMMY LEWIS KANAHA TESTO E FOTO DI Andrea Di Sante

CONDIZIONE DEL TEST: mare piatto con leggera corrente da sud e onda di 2 mt con leggero vento da sud-ovest. SUP: Jimmy Lewis All-Round Cruise 10.6 PADDLER: 78 kg A TERRA Oggi abbiamo avuto la possibilità di testare il Paddle Jimmy Lewis Kanaha, nello specifico la sua forma molto equilibrata e compatta (largh. max 258 mm), e la colorazione gialla fanno ben risaltare il classico logo dello “squaletto” conferendogli, un originale Hawaiian Style. Il Paddle è fornito poi di una protezione in gomma su tutto l’outline in modo da proteggerlo da eventuali urti, la maniglia ergonomica molto leggera e di facile incollaggio. Due sono le caratteristiche più evidenti di questo modello. La prima è sicuramente la costruzione interamente in fiber-glass, questa scelta ha consentito numerose novità per quanto riguarda il controllo della flessibilità sia dello shaft (palo) che del Paddle, inoltre in tal modo è stato possibile realizzare un sistema di incollaggio delle parti più solido (lo shaft va all’interno del Paddle) e meglio distribuito. Questa costruzione, consente un elevato risparmio di peso di tutto il Paddle (840 gr), e da anche una notevole risposta in termini di bilanciamento e robustezza riducendo al minimo la fragilità. La sua incredibile e controllata flessibilità consente in molte situazione di godere di numerosi vantaggi a scapito della pura resa in termini di velocità. La seconda caratteristica è per i motivi descritti sopra, la sua notevole facilità di uso in qualsiasi condizione.

IN ACQUA IL modello Kanaha è stato messo duramente alla prova nelle due principali fasi di lavoro che il Paddle deve svolgere, la prima riguarda la rispondenza del Paddle in cruise, ossia nella sua spinta di pagaiata senza l’ausilio delle onde e quindi un test attendibile per ciò che riguarda la risposta del Paddle in termini di puro rendimento cruise e la sua fisicità in termini di frequenza di pagaiata. In sostanza è emerso che la sua notevole flessibilità riduce di molto l’ampiezza della pagaiata andando a pescare acqua molto avanti quasi sulla prua del Sup ma rilasciando la pressione prima che questo superi la parte centrale della tavola avvalendosi della spinta che il

flex può rilasciare grazie a questa sua caratteristica. Questa qualità consente una maggior frequenza, se non ben distribuita può rendere difficile la direzionabilità del Sup nei lunghi bordi che si effettuano in cruise, è preferibile quindi con questo tipo di Paddle avere un passo regolare e costante, questo darà modo al Paddler di poter fare lunghi percorsi senza avvertire quella stanchezza che magari altri Paddle più rigidi possono dare. Naturalmente non è un Paddle studiato per il puro cruise o per agonisti puri, ma può benissimo essere una valida alternativa a Paddle più fisici che necessitano di un allenamento ed una pratica più professionale in cruise. La seconda fase del nostro test è stato sottoporre il Paddle ad un uso strettamente Wave. In questo specifico campo d’impiego il Paddle Jimmy Lewis mostra le sue migliori qualità, consentendo una frequenza breve di pagaiata molto efficace, necessaria quando si deve prendere un onda o spostarsi velocemente da un picco ad un’altro e sopratutto dando un aiuto notevole al Paddler nel riding grazie alla sua notevole flessibilità. Ciò fa divenire facile dosare la pressione da esercitare sull’acqua, per determinare i repentini cambi di direzione che il Sup necessita nell’uso Wave. Inoltre non essendo un Paddle fisico può consentire molte ore di esercizio in condizioni Wave, rendendolo facile da utilizzare anche da pesi leggeri o dal gentil sesso, che richiedono un Paddle meno fisico e quindi più facile da usare.

OVERALL IMPRESSION In sostanza positivi sono sicuramente il peso ed il suo bilanciamento, la facilità di esercizio e la sua predisposizione in condizioni Wave. Per i motivi sopra citati di conseguenza diciamo che è poco adatto ai pesi massimi (oltre 95kg) o a chi cerca un Paddle da prestazione assolute in cruise. Il prezzo: 239.00 euro.


NOVEMBRE 2009 Il nostro super corrispondente da Maui, dopo il suo incidente in motocross, non è ancora al 100% della forma ma continua a tenere sott’occhio la situazione per noi nella Mecca del windsurf mondiale e ci da qualche consiglio per farci passare più velocemente i periodi in cui siamo costretti a non fare windsurf. E sul Lago di Garda che sta succedendo? Mattia ci da qualche news dal gelido Trentino. TESTO DI Matt Pritchard Ciao Italia... Probabilmente non lo vorrete sapere ma a Maui le condizioni sono state fantastiche lo scorso mese – se non c’eravate, vi siete davvero persi condizioni epiche! Il problema è che le ho perse anch’io!!! Me ne sono stato seduto con l’ansia sulla collina di Hookipa a guardare i ragazzi distruggere i lip di un albero. Quando non puoi uscire sembra davvero che ti stia perdendo delle grandi surfate!!! I rider che hanno fatto show sono stati soprattutto Levi Siver, mio fratello Kevin, JP, quando decide d’entrare in acqua, e i ragazzi della new school, Kai Katchedorian, Maracillio Browne che fa davvero dei trick spettacolari; Kai Lenny sta cominciando a collegare tutti i punti e a mostrare il suo vero talento, usando anche materiale di misura più normale, assieme anche al suo team mate Bent Rodiger. Una nuova gang molto giovane è sulla scena ed è davvero spettacolare da guardare. Il windsurf ha bisogno di più ragazzini che cominciano!!! Ok mi sono rotto di dirvi quanto sia stato bello qui… Parliamo di cose serie. Un sacco di voi ragazzi starà probabilmente pensando a dove andare a divertirsi quest’inverno! Qui a Maui siamo davvero viziati, come potete anche vedere dalle foto sul blog di Kev, vento caldo, spiagge sabbiose, acqua blu cristallina con onde perfette ed ochette a perdita d’occhio. Lo so, sto girando il dito nella piaga? Questa è una vita da sogno e qualcuno deve pur viverla! Voglio solo che siate soddisfatti di quello che farete e che vi divertirete anche in inverno. La primavera è già dietro l’angolo… Più o meno! Dopo aver aspettato per un’eternità che le mie gambe migliorassero, dopo averle

rotte entrambe, sono abbastanza abituato a trovare alternative al windsurf. Questo mi ha davvero fatto capire quanto sia difficile per alcuni di voi non riuscire ad entrare in acqua per tutti i mesi invernali. Ho davvero un profondo rispetto per voi, miei compagni combattenti windsurfisti. Devo ammettere che quando guidavo lungo la stradina tortuosa di Hookipa e vedevo 25 nodi di vento e un albero d’onda, stavo davvero male. Ho sempre pensato che “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, e questo era esattamente l’opposto! Suppongo che anche voi la pensiate così se state leggendo questo mio report… Per poter mantenere il vostro windsurfing virtuale al top, ecco alcune delle mie dritte personali per restare in cima al vostro gioco, nonostante la pioggia ed il freddo pungente siano dietro l’angolo! 1) Resta in forma! Anche quando ero ancora sulla sedia a rotelle, facevo palestra ed allenamento. Tiravo avanti ed indietro una pesante palla medica nera al mio allenatore. Ho fatto addominali, flessioni e stretching a più non posso. Appena ho potuto andare in bicicletta, pedalavo in modo da muovere le mie gambe il più possibile. Tutto ciò sempre pensando ai movimenti ed ai muscoli che utilizzo maggiormente quando faccio windsurf. Mi sono concentrato sui gruppi muscolari che utilizzo maggiormente per le varie manovre in acqua ed ho cercato di esercitarli – Windsurfing virtuale al top! Cerca di lasciare almeno mezz’ora al giorno per poter far una tua routine d’allenamento che sostituisca il


MINI GARDA GOSSIP

tuo tempo in acqua… Sapendo che il tuo ritorno in acqua sarà ancora più esplosivo! 2) Guarda i video. Se stai lavorando sulle tue strambate, cerca su Google dei video didattici! Se vuoi imparare a far waveriding, controlla i blog di Maui e guarda i rider all’opera. Per un’ottima collezione delle ultime manovre, controllate continentseven.com. Ci sono un miliardo di manovre spettacolari on line e sono pronte ad essere sviscerate e studiate sul vostro computer! 3) Fai altri sport. Più ti diverti, meglio è! “Quando la vita ti offre limoni, allora tu fai la limonata!”. Adoro quel proverbio, devi davvero riuscire a sfruttare e spremere quello che hai a disposizione! Se quindi fa freddissimo e nevica, prenditi lo snowboard o gli sci e vai a farti una pista. Se piove ed è brutto, esci a fare una corsa, solo per sfidare e spingere te stesso. Il punto è di restare attivi e continuare a sfidare il proprio corpo a continuare e migliorare sempre. Appena ti fermi, le cose rallentano progressivamente e poi è molto più difficile ricominciare! Il mio recupero è andato davvero benissimo. Devo un sacco al mio atteggiamento positivo e rilassato e poi ovviamente al puro e semplice duro lavoro. Non importa dove siate o cosa dobbiate fare, consideratevi fortunati – amiamo tutti questo magico sport e se non possiamo uscire sempre, non c’è niente di meglio che farsi un po’ di windsurf virtuale a terra. Ogni giorno! Ci vediamo in acqua!

By MATTIA PEDRANI Le temperature qui al Lago di Garda sono precipitate in picchiata come un piccione ubriaco, facendo migrare i rider verso la West Coast tra Limone ed il Pra, cercando di godersi le ultime giornate senza guanti, cappuccio e calzari. Dopo qualche bella uscitina infrasettimanale, mi sono reso conto di avere materiale esplosivo tra le mani e sotto i piedi. È già da un po’ però che il mio nuovo Flare e le mie Blacktip 2010 se ne stanno tranquille nelle loro sacche, attendendo che il Peler torni a firmare la presenza come in Facoltà. Da inizio novembre infatti sono riuscito appena a far 10 uscite, giusto il tempo di lavare la sabbia di Porto Pollo e sciacquare la delusione e rabbia per la perdita del mio titolo in condizioni vergognose... Un altro “diversivo” che mi sta dando soddisfazione e che mi ha fatto passare parecchie notti in bianco è il Rap. Ho uploadato un po’ di nuove track sul mio myspace www.myspace.com/infamousdoublezero; sto anche cominciando a creare dei design per delle mie magliette personalizzate! Per il resto Torbole è ormai piombata nell’oblio e non vedo l’ora che nevichi un pochino per andare a jibberare un po’ in snow sui rail in Polsa e Bondone! Per ora è tutto, vado a registrare. Mattia Pedrani


Il mega pacco preso ai campionati italiani di giugno a Punta Pellaro mi è servito a capire quello che non dovevo fare nel caso in cui avessi deciso di organizzare una regata in Liguria, quindi: farmi trovare impreparato con il campo di gara, non derubare le persone con i soldi dell’iscrizione senza dare nulla in cambio, cercare di far emergere la vera passione per il windsurf in ogni singolo regatante… La competizione inizialmente doveva essere limitata alla zona di Genova con una organizzazione poco più che casereccia, ma un insolito affiatamento tra i tre organizzatori (Max Brunetti, Fede Parodi e Mirko Castiglia) unita ad una passione ed entusiasmo generale, hanno creato un mix vincente che ha reso la prima edizione della Tramontana Slalom Cup un vero e proprio successo grazie anche agli sponsor che hanno contribuito generosamente al montepremi: RRD, N-Joy Surf Shop; Mission Surf Shop. Vorrei sottolineare anche l’importante aiuto di Parodi, grande tecnico e giudice senza il quale non sarebbe stato possibile disputare le 9 prove. Già dai primi giorni di settembre l’entusiasmo era alle stelle al circolo Tramontana, abbiamo passato giornate intere a pianificare il tutto, a prendere contatti, chiamare gli sponsor, organizzare la serata del 24 da “Utri Beach”, e soprattutto a provare il campo gara. Nella settimana del 20 ottobre le iscrizioni volano da 10 a 40 grazie anche ai bollettini favorevoli, e nei giorni tra il 21 e il 24 i media hanno contribuito a passare la voce in maniera più rapida anche in altre regioni come Piemonte e Lombardia, infatti nella stessa settimana siamo stati invitati a diverse trasmissioni, Rai3, Tele Nord tg mattina, radio Babboleo oltre ai quotidiani importanti come il Secolo IX, o la Repubblica. SABATO 24 Tutto è pronto, alle 8.00 viene effettuato il check in atleti e alle 9.30 si parte con la prima prova, il percorso è composto da 4 boe down wind. 20/25 kts di vento hanno reso possibile la conclusione di 4 prove necessarie ad effettuare il Francesco Orsi vola sulle acque di Voltri spinto da una decisa Tramontana.

La partenza di una delle 9 prove della Tramontana Slalom Cup Iª edizione.

primo scarto, in tutte e quattro le manche Matteo Iacchino ha dominato il gruppo, seguito da Francesco Orsi. Intanto durante il corso della regata Andrea Cucchi allestiva il suo stand Point-7 insieme a Luca Tabo che in accordo con il nostro main sponsor RRD, scartava materiali test a non finire. Alla sera verso le 20.30 tutti a cena da Utri Beach, alle 21.00 il tutto esaurito per mangiare (140 coperti invece dei 70 stimati), 21.30 il mitico dj Alex “Cresta” da il via alle danze... DOMENICA 25 A grande sorpresa, nonostante i bollettini fossero un vero disastro, il vento non è mancato. Arrivati in spiaggia troviamo una Voltri in splendida forma con circa 20 kts di vento da nord abbastanza costante, quindi alle 10.00 tutti in acqua per disputare altre 5 prove e ottenere così altri due scarti. Anche in queste prove Iacchino dimostra di essere il migliore con 5 primi, seguito sempre in tutte le prove da Francesco Orsi e in terza posizione il sottoscritto (Max Brunetti). Per quanto riguarda la classifica amatori sono da evidenziare le prestazioni del team “belin che scimmia” con un Pellero Alberto (presidente di b.c.s) in 2° posizione dietro a Eugenio Patrone e di tutti i rappresentanti liguri del team. Nelle donne ha brillato la newzelandese Luisa Mile con un 14° overall e prima della sua categoria, a seguire Lorenza Rattazzi e Silvia Damiani. Dal giorno successivo alla competizione il team Tramontana si è messo subito al lavoro per un’altra competizione programmata nella prossima primavera e per una regata nel periodo Natalizio.

CLASSIFICA OVERALL PRIMI 10 CLASSIFICATI. 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10°

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IACCHINO Matteo ORSI Francesco BRUNETTI Massimiliano PATUELLI Sebastian BOLLA Gianni PATRONE Enio BRUNO Alexis GHIGLIONE Luca PELLERO Alberto DE SIMONE Francesco



Francesco Orsi, organizzatore, regatante e reporter della tappa di Noli dell’Italian Slalom Cup.

Martedì 3 novembre, ore 18.20. Sono a casa mia, a Noli, appena rientrato da una session serale di surf ad Andora. Sono stanco, pieno di sabbia e sale, ancora infreddolito dalle due ore passate nell’acqua ormai non più calda. Il telefono squilla. È Fabio, Mr. Funboard in persona. È un po’ che non ci sentiamo; devo dire che mi aspettavo una sua chiamata. Mi chiede come sto, come procedono i miei allenamenti e se il weekend è stato ventoso, poi mi relaziona sullo stato del suo legamento crociato. Infine mi chiede se mi va di scrivere un articolo sulla gara di slalom che abbiamo appena concluso a Noli. Rispondo che non c’è problema, che anzi mi fa piacere farlo. Ormai è il terzo articolo che scrivo per Funboard, mi diverte scrivere di windsurf e parlare di quello che vivo attraverso questo sport. Accetto di buon grado l’incarico, quindi. Questa volta però è un po’ diverso dal solito: mi tocca scrivere di qualcosa di molto più personale e mi trovo un po’ in imbarazzo. Sì, perché questa volta si tratta di quella che considero un po’ la “creatura” mia e dei miei amici della Lega Navale di Noli, la seconda tappa dell’Italian Slalom Tour 2009 andata in scena nelle acque del golfo di Noli sabato 31 Ottobre e domenica 1 Novembre. Il motivo di tanto imbarazzo sta proprio qui, nel fatto che mi ritrovi ora a dover scrivere di una gara che mi ha visto impegnato su tutti i fronti sia come organizzatore sia come concorrente ma che, soprattutto, ricopre un ruolo particolarmente importante per me a livello “affettivo”. Noli è lo spot dove ho fatto windsurf dall’età di dieci anni e che considero un po’ come la mia seconda patria. È così che una gara di slalom a Noli assume per me un sapore addirittura proustiano. Per qualche settimana – da quando ho ricevuto la chiamata di Carlo Cottafavi, neopresidente dell’Aicw, che mi ha chiesto se avessimo potuto recuperare la gara slalom in programma a Vieste, “saltata” all’ultimo momento per motivi organizzativi, a Noli, nel mio circolo – non ho fatto altro che pensare a questa gara, a come riuscire a mettere in piedi un evento del genere in poche settimane, a come coordinare tutte le persone coinvolte nella macchina organizzativa. Le preoccupazioni erano le più disparate: da come 28

sistemare al meglio le boe del campo di regata, a come preparare un windsurfers’ party degno di tal nome, a come organizzare la gara amatoriale annessa all’Italian Slalom Tour. Si trattava quindi, in ultima analisi, di organizzare un bel weekend di gare divertente e appassionante per tutti i partecipanti, regatanti o “amatori” che fossero, e per tutti gli accompagnatori e gli spettatori. Alla fine, devo ammettere che è andato tutto molto bene, esattamente come speravamo, e che il weekend, a detta di molti, è stato veramente piacevole e divertente. Questa è stata per noi la soddisfazione maggiore, ovviamente. Purtroppo molti atleti avevano in mente ancora le terribili giornate del Campionato Nazionale Slalom di Pellaro, dove tutto è andato storto dal primo all’ultimo giorno e dove, dato il malcontento generale, si era venuto a creare un clima non certo dei più piacevoli e distesi. La gara di Noli appariva quindi, sin dal principio, caricata del peso di dover risollevare un po’ gli animi di molti ragatanti disillusi riguardo alle possibilità di organizzare belle gare di slalom in Italia. Il compito non era certo facile anche perché Noli non è proprio come Porto Pollo o Vieste e non è facile organizzare qui una regata di slalom che sia divertente e spettacolare. Ma tant’è. Avevamo questo compito da portare a termine e devo dire, senza troppa falsa modestia, che ci siamo riusciti! Da un punto di vista prettamente agonistico, la buona riuscita della manifestazione è stata data in gran parte dalla decisione di anticipare alle nove di sabato mattina la chiusura delle iscrizioni, fatto insolito per l’Italian Slalom Tour, che ci ha però permesso di sfruttare al meglio il vento disponibile. A questo va aggiunto il fatto che, grazie alla levataccia dei ragazzi del comitato organizzatore, che erano già al lavoro alle sei e mezza del mattino di sabato, al momento della chiusura delle iscrizioni, in acqua si vedeva già pronto un perfetto campo di slalom downwind a sei boe, come quelli del PWA, per intenderci. Beh, gareggiare a Noli non sarà certo come gareggiare a Fuerteventura, però, per quanto possibile, abbiamo cercato di preparare tutto al meglio per poter disputare uno slalom “come Dio comanda”. Per fortuna, nonostante un quadro previsionale molto incerto sino alla vigilia, la Tramontana di Noli ha fatto il suo “dovere”, andando oltre alle più rosee aspettative della giornata e soffiando fino a metà pomeriggio, permettendoci di disputare due avvincenti tabelloni di slalom downwind nella prima giornata di gare. SABATO 31 OTTOBRE Per la mattina di sabato, infatti, le previsioni annunciavano venti da nord in rapida attenuazione. Io alle sette e mezza sono già in acqua con la mia Warp 9,0 e il mio Manta 79 a saggiare le condizioni: il cielo è grigio, fa freddo ma il vento sembra cominciare ad entrare. Intanto i ragazzi incaricati di posare le boe sono già al lavoro: in poco più di mezz’ora il campo è pronto. Quindi, dopo aver velocemente concluso lo skipper’s meeting verso le nove, si procede subito con la gara. Il vento che, dopo un inizio attorno al limite, è salito di intensità stabilizzandosi sui 16-18 nodi ci consente di disputare degli ottimi round, che appassionano gli atleti dando spettacolo a terra. Verso le due, al termine della seconda finale, si torna tutti a terra per rifocillarsi e preparare il tabellone per la terza prova ma nel frattempo il vento cala drasticamente. Scatta, a questo punto, il pasta-party in spiaggia offerto dall’organizzazione a tutti i presenti. Anche i partecipanti della categoria “amatori”, molti dei quali erano alle prese con una gara di slalom per la prima volta in vita loro, sembrano essersi divertiti molto. Dovevate vedere com’erano agguerriti! Sembra proprio che lo slalom infonda spirito agonistico in tutti. L’esperimento della gara amatoriale, che nelle intenzioni dell’Aicw, dovrebbe concretizzarsi nel 2010 in una serie di eventi sparsi per la penisola ed esplicitamente dedicati a tutti i freerider, si è quindi dimostrato vincente. “Una formula semplificata, una tavola e due vele, un tesseramento promozionale loro


Che battaglia a Noli!

riservato, ma soprattutto l’opportunità di provare l’ebbrezza della competizione, in un segmento che si affianca all’attività agonistica senza direttamente intersecarla, regalando così a ciascuno il proprio momento di gloria”: queste sono le intenzioni dell’Aicw riguardo alla nuova classe Free12. E a parer mio, questa è la cosa giusta da fare per mettere in moto un nuovo trend di eventi all’insegna del divertimento, accessibili a tutti, un po’ sulla falsa riga di ciò che avviene in Francia con il circuito di long distance e con manifestazioni come la Defi che raggiungono numeri da record in quanto a partecipanti e spettatori. Nella serata di sabato ci si ritrova tutti quanti poi a Noli presso l’American Yatch Bar per il windsurfers’ party organizzato in occasione della gara: facciamo tutti quanti il pieno di cocktail e aperitivi in un’atmosfera molto cool e rilassata dove si respira windsurf al 100% e si commenta di tanto in tanto qualche “impresa” della giornata. DOMENICA 1 NOVEMBRE La mattina seguente, nonostante i vari tentativi da parte del giudice Claudio Alessandrello di portare a termine un ulteriore round di slalom, il vento rimane

troppo instabile, non raggiungendo gli standard necessari al buono svolgimento della gara. La tappa di Noli dell’Italian Slalom Tour si conclude quindi con i risultati della giornata di sabato. Meritato trionfatore dell’evento è Marco Begalli, che aggiunge al suo lungo palmares anche il Trofeo Città di Noli, seguito dall’altrettanto bravo Matteo Iachino, in seconda posizione. Alle loro spalle la lotta per il terzo posto è stata particolarmente serrata, con tre atleti a pari punti, Hoffman, Masserini ed io: alla fine, grazie ad un migliore piazzamento parziale, la spunta Robert che conclude al terzo posto, davanti a me al quarto, e a Masserini, quinto. A seguire Malte Reuscher, Andrea Ferin, Alessandro Ricci e il rookie Nicola Camozzi. Per quanto riguarda il contest “amatoriale”, il vincitore è stato Guido Ferri, secondo Mario Iachino (papà di Matteo) e terzo Alberto Pellero. Un grande ringraziamento va ai supporter dell’evento, all’Associazione Esercenti Nolesi (in particolare a Luca Ghiglione, grande local di Noli, tornato alle gare slalom dopo uno stop pluridecennale), ai negozi La Glisse, Radikal e Surfactivity, a White Reef, che hanno fornito i premi per i partecipanti, ad Al360 e a Balocco, sponsor ufficiali dell’evento, al Comune di Noli che ha patrocinato la manifestazione, e a tutto lo staff della Lega Navale locale. L’appuntamento è quindi esteso a tutti, regatanti e freerider, per il prossimo Trofeo Città di Noli, nell’autunno 2010, oppure semplicemente per la prossima giornata di Tramontana nolese. Per chiudere vorrei citare le parole di Alberto Pellero, instancabile freerider ligure e fondatore della web community di windsurfisti liguri “Belinchescimmia”. Proprio queste parole danno, secondo me, il senso di quello che dovrebbe essere questo nuovo modo di intendere le competizioni di windsurf, molto distante da quella è che la diffusa convinzione che le regate siano noiose o cosa per pochi: “Regatare è “fico”, e dà quel pizzico di sale in più alle nostre uscite slalom/freeride, potendosi confrontare con gli altri, e tirando fuori quel lato competitivo che è in noi. Ci vediamo sul prossimo campo di regata, sempre più agguerriti!”. Spero proprio che si possa andare avanti in questa direzione, permettendo a sempre più persone di avvicinarsi al windsurf e al mondo delle competizioni; anche solo per il piacere di misurarsi con gli amici sul campo di gara o per cogliere l’occasione di socializzare con altre persone che condividono la stessa passione, o meglio, come diremmo noi in Liguria, la stessa maledetta “scimmia” per il windsurf! 29


Expo materiali alla Coluccia Day.

DAY 1 Il primo giorno delle Coluccia Finals è trascorso aspettando che il vento da grecale raggiungesse la soglia minima per poter dare inizio alla competizione. Cosa che sfortunatamente non è avvenuta. Ma l’attesa non è andata sprecata: sulla spiaggia sono presenti le migliori aziende del settore con le novità 2010 e l’ambiente è quanto mai positivo in attesa di sapere chi si laureerà Tour Champion 2009. Anche senza vento gli atleti del CIWF non si sono voluti negare un po’ di azione in acqua, così è entrato in azione il Grinch. Il verricello dotato di cavi di traino che viene posizionato in spiaggia e tira gli atleti facendo prendere loro abbastanza Mattia Fabrizi con i materiali 2010 del nuovo sponsor.

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velocità da poter eseguire (quasi) qualunque manovra. Una giornata di calma è stata l’occasione per fare qualche chiacchiera con Andrea Polloni, Presidente di Windsurf Nation, sui programmi per la stagione 2010. “In questo momento siamo in piena fase organizzativa del calendario 2010 - ha spiegato Andrea - e ci sono molte opzioni possibili. Diciamo che le prospettive più probabili sono quelle di un Circuito Freestyle che avrà un numero di tappe variabile tra 4 e 6, e la conferma della tappa EFPT. Inoltre stiamo elaborando una proposta anche per l’attività juniores, ma come sempre non ci piace vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, soprattutto senza avere avuto le debite conferme dai nostri sponsor.

Stefano Lorioli, primo classificato del CIWF.

Ma le prospettive sono molto positive e vediamo una stagione 2010 veramente interessante.” La giornata si è degnamente conclusa al Ristorante Borgo Saraceno per una tipica cena sarda a base di malloreddu, porcetto e Cannonau. Per la mattina di sabato lo skipper’s meeting è fissato alle 7.00, con la speranza di poter sfruttare una eventuale botta di grecale.

DAY 2 Nemmeno lo skipper’s meeting alle sette del mattino è stato sufficiente a evocare il vento sul campo di regata di Porto Liscia. Anche il secondo giorno di competizioni è trascorso senza che si potesse dare inizio al tabellone del Single Elimination. Atleti e pubblico sono stati così “costretti” a godersi la splendida e rinomata ospitalità sarda: paesaggio mozzafiato; merenda alle 17.00 a base di pane, salsiccia alla brace, pecorino e Cannonau, generosamente offerta dal Market La Bruttea di San Pasquale; e la sera open buffet al Boca Marina di Palau, con vista su La Maddalena. Tutte le speranze sono ora riposte nell’ultima giornata di gara, anche se le previsioni danno sole e vento con intensità di brezza. Inutile dire che per lunedì è previsto vento forte in rotazione da SW fino a NW, con punte di intensità in serata oltre i 50 nodi! Eolo volendo, questa abbondanza potrebbe anticipare il suo arrivo di 10-12 ore; in caso contrario, non ci resterà che incoronare il Tour Champion 2009 e goderci un lunedì di freesurf coi fiocchi.


Stefano Cronst trainato dal Grinch, e per poco non si aggiudica la Super Session.

DAY 3 L’ultimo giorno di competizione delle Coluccia Finals si è concluso senza che il vento si sia fatto vedere. Ma anche se non si è gareggiato, le Coluccia Finals hanno concluso degnamente il Circuito Italiano Windsurf Freestyle, incoronando Stefano Lorioli come miglior freestyler dell’anno. Il Tour Champion 2009 ha conquistato il titolo grazie alla vittoria nella tappa sul lago di Garda: un successo meritato per un rider rispettatissimo, già due volte vice-campione italiano, che vive il windsurf con passione e una sana dose di autoironia. Al secondo posto si è classificato Mattia Fabrizi, neodiciottenne, già campione juniores freestyle e senza dubbio uno dei migliori rappresentanti della nuova generazione del freestyle. Anche se la giornata è stata senza vento, le Coluccia Finals non hanno mandato a casa gli atleti a mani vuote e senza un po’ di emozioni. Nel primo pomeriggio il race director Mirko Braghieri ha dato il via alla MaverX Grinch Super Session, in cui gli atleti venivano trainati dall’ormai famoso Grinch per manovrare proprio davanti alla postazione della giuria. Dopo una sessione di qualificazione piuttosto tribolata, con molte cadute in partenza, ecco i nomi dei cinque finalisti: Cronst, Vinante, Spanu, Madeddu e Fabrizi. A disposizione una manovra per cercare di conquistare l’albero MaverX Stlo 300 430 full carbon in palio per il primo classificato. Inizia Vinante: tentativo di Shaka che diventa un Flip 360 concluso in acqua. Poi è il turno di Cronst, che con una Flaka perfetta e molto dinamica alza l’asticella. Madeddu ci prova subito a superarla: Flaka Diablo

PAESANA VACANZE L’agenzia immobiliare Paesana Vacanze, si è specializzata nel settore degli affitti e delle vendite di immobili nella zona nord-est della Sardegna, vanta di esperienza e professionalità dal 2002. Familiarità e serietà sono le caratteristiche di questa agenzia, situata nel pittoresco villaggio di San Pasquale, fra Palau e Santa Teresa Gallura e a pochi chilometri dalle spiagge di Porto Liscia e Porto Pollo. Abili esperti nella ricerca di immobili, il team di Paesana Vacanze è molto attento alle esigenze dei clienti selezionando minuziosamente appartamenti ricercati ed accessoriati al fine di garantire un sereno soggiorno presso le proprie strutture. La profonda conoscenza del territorio e la professionalità maturata in molti anni di lavoro consentono all’agenzia di trovare sempre le migliori occasioni immobiliari anche per l’acquisto. Siamo stati ospitati da Paesana Vacanze nei giorni della

Il podio del Maverx Grinch Super Session.

terminata in modo un po’ tentennante: la mancanza assoluta di vento no aiuta sicuramente la chiusura in Diablo. Poi arriva Fabrizi: Flaka One Hand Diablo, ma sicuramente sfavorito da una bassa trazione del Grinch non ha l’abbrivio necessario per poter diabolizzare la Flaka come si deve, e termina in acqua. Spanu conclude la finale con una Flaka in acqua. Il verdetto non è unanime, coi giudici divisi se sia meglio una Flaka perfetta (anzi, un po’ più che perfetta) o una Flaka Diablo molto incerta, pur con tutte le attenuanti della mancanza di vento. Alla fine la vittoria va a Gigi Madeddu, secondo Cronst e terzo Fabrizi. A seguire Spanu e Vinante. Ma l’importante è aver fatto un po' di spettacolo ed essersi divertiti, nel puro stile dei freestyler. L’appuntamento è dunque per il prossimo anno: secondo le prime indiscrezioni il CIWF 2010 potrebbe vedere più che raddoppiate le proprie tappe. La caccia al titolo di Stefano Lorioli è già aperta.

MAVERX GRINCH SUPER SESSION 1. Madeddu Gigi 2. Cronst Stefano 3. Fabrizi Mattia 4. Spanu Matteo 5. Vinante Marco

(Fanatic/North Sails) (Mistral/Neil Pryde) (Fanatic/North Sails) (Fanatic/North Sails) (Starboard/Severne)

Al primo classificato, albero Maverx Stilo 300 430 full carbon; al secondo classificato: prolunga RRD in carbonio e cime del trapezio RRD; terzo classificato: cime del trapezio North Sails. Grazie a Blackhole per aver messo a disposizione il Grinch.

gara. Secondo noi San Pasquale è la location ideale per godersi in pieno la vacanza sportiva in Sardegna in tutto relax. Dal nostro terrazzo potevamo ammirare l’isola di Spargi e sullo sfondo la costa della Corsica, con una vista mozzafiato sul canale delle Bocche di Bonifacio, sulla destra l’Isola dei Gabbiani con lo spot di Porto Pollo e davanti a noi la Coluccia. Insomma, grazie alla posizione rialzata del paese di San Pasquale, con un’unica occhiata da casa si possono controllare due spot, l’intensità e la direzione del vento. In oltre si è già sulla strada verso le zone Wave del nord della Sardegna (Cala Pischina, Marina delle Rose, etc...). Tutte le case sono di recente costruzione, quindi molto belle e confortevoli, accessoriate con TV di ultima generazione, satellite, dvd; i bagni e le camere da letto sono grandi, la cucina è completa e spaziosa, la zona soggiorno ampia e con vista panoramica. In poche parole ci siamo proprio goduti il nostro soggiorno in Sardegna!

CLASSIFICA FINALE CIRCUITO ITALIANO WINDSURF FREEST YLE 2009 Prime 8 posizioni, classifiche complete su www.windsurfnation.eu (RRD/RRD) 1. Lorioli Stefano 2. Fabrizi Mattia (Fanatic/North Sails) 3. Dall’Oglio Roberto (RRD/Simmer) 4. Spadea Nicola (Starboard/Severne) 5. Pedrani Mattia (Starboard/Simmer) 5. Madeddu Gigi (Fanatic/North Sails) 5. Vinante Marco (Starboard/Severne) 8. Albano Pietro (Naish/Naish)

COLUCCIA FINALS Organizzazione: • Windsurf Nation • Club Porto Liscia • Detour Boards Division Con il contributo di: • AICS • Paesana Vacanze • North West Porto Pozzo • Wi-Fi Sardegna • Costruzioni Aisoni Giovanni Battista • Natalino Pesca di Ulisse Murru • Andrea Floris Forniture Alimentari • Argei Le Fattorie Renolia • Market La Bruttea, San Pasquale • Ristorante Pizzeria The Old Caltinu, Palau • Boca Marina, Palau • Ristorante Pizzeria Borgo Saraceno, San Pasquale

Immobiliare Paesana Vacanze Via Toselli 07020 San Pasquale (OT) – Sardegna Tel./Fax: +39 0789.752594 - Mobile: +39 339.6785122 www.paesanavacanze.it - info@paesanavacanze.it

Uno degli appartamenti di Paesana Vacanze a San Pasquale con una meravigliosa vista panoramica. Testata e approvata! 31


L’intramontabile Stefano Lorioli, Campione Italiano Freestyle 2009.

Le belle giornate di vento e di windsurf tra amici a volte risolvono tanti problemi, ma quando le cose iniziano ad andare storte e si aggiungono gli scherzi del tempo con le sue bizze con giornate di cippa o di uragano, ecco che i problemi latenti vengono fuori con tutto il loro proseguo di polemiche. Per questo motivo è sempre necessario prepararsi un’alternativa. Questa volta il tour organizer AIWS ha dovuto confrontarsi e scontrarsi con diverse lacune organizzative in mancanza anche di un valido piano B, probabilmente basandosi sulla buona riuscita del Gran Slam 2008, in cui in un unico week end estivo si completarono un intero tabellone Double nel Freestyle ed un Single nel Wave.

FREEST YLE REPORT Mercoledì 11 novembre la chiamata ufficiale del Gran Slam 2009 Wave e Freestyle per le giornate di venerdì, Il giovanissimo Vittorio Mazzocca, vice-Campione Nazionale 2009.

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sabato e domenica. Vedendo le previsioni chiunque di noi avrebbe fatto la stessa scelta e chiamato la gara, anche perché era una delle ultime possibilità. Programma ipotetico del Gran Slam: nei primi due giorni di gara si sarebbe disputato il Freestyle nella baia di Porto Pollo per poi concludere con il Wave a Cala Pischina la domenica. Purtroppo già da mercoledì sera le previsioni iniziano a cambiare in ogni aggiornamento e si delinea una situazione abbastanza complicata. Niente vento per venerdì, una buona previsione per sabato ma di breve durata e un autentico uragano per domenica. Ormai il dado è stato tratto e quindi bisogna seguire il programma. Come previsto, venerdì mattina ci siamo trovati tutti per le iscrizioni ospiti dello Sporting Club Sardinia, a Porto Pollo, per formalizzare le iscrizioni alla gara. All’iscrizione solo 15 atleti sono iscritti per il Freestyle e inaspettatamente 28 atleti per disputare la gara

Wave, un buon segnale per i prossimi campionati di questa categoria. Venerdì è una giornata bellissima con sole e temperature primaverili, solo un leggero vento da ponente. Dopo un’intera giornata ad aspettare e a montare l’attrezzatura alle 16.30 viene accordato lo skipper’s meeting per l’indomani mattina. È sabato mattina e come previsto alle ore 09.00 sono presenti tutti gli atleti iscritti ed il vento sta entrando. I giudici sono solo 3 anziché 6, come ci si aspetterebbe per una finale del Campionato Italiano in unica tappa, e quindi i tempi per completare il tabellone Double sono destinati ad allungarsi notevolmente. Ore 10.30 inizia la gara e gli atleti si sfidano in heat da 5 minuti, 2 persone per heat man to man fino ad arrivare al tabellone dei quarti di finale con i seguenti atleti che hanno passato i loro turni: Mazzoca vs Spadea, Fabrizi vs Rosati, Vinante M. vs Lorioli, Varrucciu vs Pedrani. Passano in finale Mazzocca vs Fabrizi e Lorioli vs Pedrani. Lo scontro più emozionante è quello dei giovani Vittorio Mazzocca e Mattia Fabrizi, i due sono autori di una heat dal valore tecnico, stilistico ed emotivo molto alto, senza dubbio la migliore della gara. I due ragazzini hanno dimostrato che il futuro del Freestyle in Italia potrà essere nelle loro mani. In finale per il primo e secondo posto passano Mazzocca e Lorioli. Per il terzo ed il quarto posto passano Pedrani vs Fabrizi. Il Campione Italiano 2008, Mattia Pedrani, perde la possibilità di accedere alla finale contro l’eterno local della Coluccia in una heat dove la sua stazza non gli è stata d’aiuto contro un irrefrenabile Lorioli. Il vento inizia a calare e le finali non sono altrettanto emozionanti come le heat precedenti. Vince Stefano


Il tappeto di schiuma di Cala Pischina e Nicola Spadea alle prese con le difficili condizioni di domenica.

Lorioli, secondo Vittorio Mazzocca. Il vento decide di prendersi una pausa e di calare del tutto appena terminata la finalissima. Niente Double! Per la sera è previsto un buffet allo Sporting Club al Rupi’s Bar offerto dai ragazzi della scuola più cool di Porto Pollo e premiazione della gara, concludendo ufficialmente il Campionato Italiano Freestyle 2009, dopo un solo tabellone Single con 15 atleti… E non lasciando nessuna possibilità per la domenica per continuare la gara. Stefano Lorioli è Campione Italiano Freestyle e Vittorio Mazzoca vice-Campione 2009. Ora è il turno del Wave.

WAVE REPORT Alle 08.30 il parcheggio di Cala Pischina è già pieno, allo skipper’s meeting delle ore 09.00 sono presenti tutti e 28 gli atleti iscritti. Il vento è molto forte e a tratti piove, il mare è un tappeto di schiuma con onde che rompono anche a 500 metri da riva, tutto è pronto ma aspettiamo fino alle 11.00. Fabio Beozzi, un local trapiantato di Cala Pischina insieme a Jacques Stefano Lorioli e Vittorio Mazzoca, il podio del Campionato Italiano Freestyle 2009. Mattia Pedrani, III classificato, non si presenta alla premiazione per protesta contro l'organizzazione.

Barbieri ed altri atleti entrano per testare la condizione. Il vento è potente. A causa della corrente forte e delle tante schiume quasi tutti gli atleti concludono il loro tentativo venendo risbattuti in spiaggia, il più delle volte sulle rocce. Pochi rider riescono a fare qualche bordo tra cui Nicola Spadea, Sirio Passioni e Andrea Franchini, qualche accenno di surfata e qualche salto, dimostrando che le condizioni non sono adatte allo svolgersi di una gara Wave. Sono le 11.00 e dopo varie discussioni si decide di provare ed iniziare con il primo tabellone. Non abbiamo molto tempo, farà buio presto, sono le 11.30 e si inizia. Le prime heat sono un disastro, dei 4 atleti che dovrebbero essere in acqua solo alcuni riescono a prendere il largo mentre altri vengono subito portati dalla corrente verso le rocce e altri ancora decidono nemmeno di entrare in acqua. Purtroppo subito dopo la terza heat il vento aumenta ancora e uno degli atleti in gara Nicola Campus perde l’attrezzatura proprio di fronte alla temuta e famigerata Bomba Point. Dopo vari minuti di confusione e senza iniziative, nemmeno da parte dell’organizzazione che non è in grado di poter far nulla, intanto che Nicola è in completa balia della corrente, è Marco Lopa che con un’azione eroica si butta in mare e trascina l’amico fuori dalla zona di impatto delle onde. Poi con anche l’aiuto di Andrea Franchini viene riportato a riva il malcapitato. Purtroppo la condizione è tale che la moto d’acqua non può e non se la sente di entrare in acqua. La gara viene sospesa verso le 14.00. Per quest’anno non ci sarà un nuovo campione Nazionale Wave nonostante la lunga attesa e gli sforzi compiuti. Gli atleti vanno via delusi dalle condizioni e delusi anche dalla mancata restituzione di parte dell’iscrizione, di 70 euro, come normalmente si usa quando non viene svolta una gara (anche se questa volta è per il troppo vento e non per la sua mancanza)… Alle 14.30 torniamo tutti in acqua a Porto Pollo e i ragazzi del Freestyle danno il meglio di se con il vento forte, magari si fosse tenuta aperta la possibilità del Double…

Un ringraziamento a FINECO, allo Sporting Club Sardinia che ogni anno (questa era la quarta edizione) ci ospita, grazie al Comune di Aglientu e al comune di Palau, alla provincia di Olbia Tempio, allo staff ed ai giudici A.I.WS.

CAMPIONATO NAZIONALE FREEST YLE 2009 AICW-AIWS CLASSIFICA FINALE 1° Lorioli Stefano 2° Mazzocca Vittorio 3° Pedrani Mattia 4° Fabrizi Mattia 5° Spadea Nicola 5° Rosati Andrea 5° Vinante Marco 5° Varrucciu Gabriele 9° Genazzani Demetrio 9° Balena Nadir 9° Gasperini Raimondo 9° Terenzi Nicola 9° Buratti Filippo 9° Bacchini Paolo 9° Albano Pietro

(RRD/RRD) (RRD/RRD) (Starboard/Simmer) (Fanatic/North Sails) (Starboard/Severne) (RRD/Neil Pryde) (Starboard/Severne) (Naish/Naish) (Starboard/Severne) (Fanatic/North Sails) (Starboard/Severne) (Fanatic/North Sails) (Fanatic/North Sails) (Fanatic/Simmer) (Naish/Naish)

PAESANA VACANZE Grazie alla collaborazione di Paesana Vacanze atleti e accompagnatori hanno potuto soggiornare anche in questa occasione nel caratteristico paese di San Pasquale. Rinnoviamo il nostro ringraziamento per il supporto logistico offertoci dall’agenzia. Immobiliare Paesana Vacanze Via Toselli 07020 San Pasquale (OT) – Sardegna Tel./Fax: +39 0789.752594 - Mobile: +39 339.6785122 www.paesanavacanze.it - info@paesanavacanze.it 33


Nicola Spadea in Air Chachoo alla Coluccia-Sardegna.

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Fabrizio Emmanuele in Table Top a Murta Maria-Sardegna.

Gianmario Pischedda

Andrea Mariotti

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Raimondo Gasperini

Fabio Calò in Forward alla Coluccia durante la Jump Expression della tappa EFPT.

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Mattia Fabrizi

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Maria dove sei cresciuta? Nel Porto di Santa Maria, nella Bahia di Cadice, al sud della Spagna. Come hai scoperto questo sport? Quando sono nata i miei fratelli stavano imparando a fare windsurf, più tardi quando hanno aperto una scuola di windsurf, nella baia vicino casa. Quindi fu lì, all’età di otto anni, che cominciai ad imparare. Poi aiutavo a portare in spiaggia il materiale dei clienti, ed ad armare la loro attrezzatura. Dopo qualche tempo cominciai con le gare della classe Aloha, poi Mistral e FW… Un po’ tutto, ora ciò che più mi piace sono il freestyle ed il wave. Cosa provi per queste due ultime discipline, e quale tra le due prediligi? Il wave sicuramente! Il freestyle mi piace quando c’è acqua piatta ed ho un buon materiale per poterlo praticare, in questo caso trovo sia molto divertente. Però ti deve piacere e devi saper essere testardo: si cade molto e le manovre non entrano con facilità… Ed facile farsi male alle articolazioni! Mentre quando surfo tra le onde è tutto diverso. Posso navigare per ore senza accorgermene e mi dimentico del mondo. Aspetto una buona onda, cerco di essere paziente per sceglierla bella, leggerla bene e approfittare al massimo della sua bellezza. Non ho fretta, e mentre aspetto prendo coscienza di dove mi trovo, del paesaggio che mi circonda e mi sento totalmente appagata e fortunata. Quali sono i tuoi wave spot favoriti? Mi piacciono tutti quelli con onda (non chop!) e soprattutto con vento side mure a destra. Moulay (Marrocco), Ho’okipa (Maui), Punta Blanca (Fuerteventura) e Jeri (Brasile). Qual è il più difficile in cui sei uscita? Ho’okipa, suppongo. Ma in realtà, più che per la difficoltà reale, più per un forte stress mentale di paura di terminare a rocce. Alcune volte era davvero grande e vedere le onde arrivare da dentro l’acqua… ahiii… Però non ho mai avuto nessun problema. Maria, hai anche partecipato ad alcune tappe del PWA, ti è piaciuto essere nel tour? In Aloha, Mistral e Formula ho fatto il circuito Europeo e campionati del mondo. Feci la preparazione per Atene, ma non ho passato la selezione e allora ho lasciato la classe olimpica. Da sempre il microcosmo delle onde mi attraeva, benché non lo 38


Maria a Moulay.

conoscessi da vicino. Dopo due mesi che facevo pratica con materiale wave, sono partita per Moulay. È stato incredibile! Trascorrevo tutto il giorno in acqua. Non avevo idea di come si navigasse tra le onde, nemmeno sapevo come superare i frangenti! Ho perso una vela e provavo a surfare con un piede fuori dalle strap! Hi hi hi!!! Un disastro!!! La prima settimana fu più il tempo trascorso nuotando che quello passato sulla tavola. Non essermi classificata per Atene ha segnato un momento importantissimo nella mia vita! Dopo questo ho partecipato a qualche tappa PWA e al campionato Spagnolo, ma non è mai stato così serio come prima. Lo scorso anno hai trascorso molto tempo a Maui, cosa ci dici della vita lì? Un sogno! È il luogo in assoluto dove ho vissuto di più il contatto con il mare. Ogni giorno l’ho speso in contatto stretto con la natura. Navigare ad Hookipa è stata un’esperienza nuova con condizioni sicuramente più estreme, un’onda rapida e potente. Uscire con acqua tanto trasparente, con tartarughe, un paesaggio paradisiaco è stupendo. Quindi oltre ad uscire in un luogo tanto perfetto e meraviglioso sono riuscita a navigare in uno spot difficile, con vento rafficato e al fianco di rider del livello più alto!! Se potessi cambieresti qualcosa delle decisioni prese sino ad ora? Forse in relazione al windsurf aver dedicato tanto tempo alla classe olimpica a discapito del wave… Anche se quegli anni mi hanno dato tanto. Qualche sogno nel cassetto? Mmm se lo dico non sarà più un segreto!!! Bhè nel windsurf vivere di questo sport sarebbe il massimo… Nella vita reale mi piacerebbe, visto che studio disegno grafico, realizzarmi arrivando a disegnare le decorazioni di materiale windsurf!

Mure a destra o sinistra: destra, chiaro no!!! Libro preferito: “Los pilares de la tierra” Wave o freestyle: wave Salti o wavesailing: wavesailing Spot wave preferito: Moulay Movimento artistico preferito: molti o tutti suscitano interesse… Forse mi sarebbe più facile dire quali non mi piacciono! Musica preferita: a secondo del momento… Ora trovo geniali “Leda tres” e“Bigott”! Cibo preferito: pizza Biondi o mori: non importa e se ho ripetuto colore nelle mie scelte è stato solo per coincidenza. Rider preferito nel PWA: Victor Fernandez, Yann Sorlut e Thomas Traversa mi piacciono moltissimo tra le onde. Fuori dalle gare Francisco Goya e Robby Naish li trovo formidabili. Tavola e vela preferita: il mio nuovo custom da wave “SailboardsTarifa”! E vela quella di Gun Sails per condizione side, la Steel 4.2 è perfetta! Hobby preferiti: surf e suonare la chitarra. 39


CIRQUE DU SOLEIL Il mercato del windsurf, come il resto dell’economia mondiale, è in difficoltà. Storicamente però abbiamo esempi di mercati in cui, inventandosi qualche cosa di nuovo, c’è stata una rinascita. Uno di questi esempi, riportato nei libri di economia, è quello dell’industria circense. Negli anni ’80 molti circhi erano concentrati sul farsi concorrenza l’un l’altro, cercando di incrementare il proprio pubblico in calo, variando leggermente i numeri proposti nello spettacolo e cercando di accaparrarsi i clown e i domatori di leoni più famosi, questa strategia però ha solo aumentato i costi di gestione del circo, senza benefici tangibili sulla qualità dello spettacolo stesso. Il risultato di un maggior costo di esercizio senza ritorno economico, ha creato una spirale discendente che ha ulteriormente indebolito i circhi. Quando un mercato diventa affollato, le prospettive di crescita e di guadagno si riducono drasticamente. La competizione diventa “rovente”! L’esempio principe di questa situazione lo ha dato il “Cirque du Soleil”, creato nel 1984 dall’unione di diversi circhi. I concorrenti diretti del “Cirque du Soleil” erano il circo “CEO”, che dal 1984 è stato visto da più di 40 milioni di persone in oltre 90 città, e il circo “Ringling Bros e Barnum&Bailey”, il campione d’incassi dei circhi. In meno di vent’anni però il “Cirque du Soleil” ha guadagnato più di quanto il “Ringling Bros e Barnum&Bailey” potrebbe guadagnare in 100 anni… Il tutto in un’industria in picchiata.

COME? I responsabili del “Cirque du Soleil” analizzando il loro mercato hanno riscontrato: un potenziale limitato, moltissime alternative concorrenti (come la Playstation), profitti in calo, l’opposizione di gruppi di attivisti per i diritti degli animali. Nonostante tutto questo sono riusciti a far rinascere il business con alcune intuizioni geniali: • Hanno pensato di re-inventare il circo. • Si sono focalizzati su un nuovo segmento di mercato: adulti e clienti facoltosi (pronti a pagare di più). 40

• Hanno eliminato il vecchio circo tradizionale: animali ammaestrati, performer rinomati, arene di spettacolo multiple e vendita ambulante. • Hanno introdotto un nuovo concetto tenendo i clown, il tendone e gli acrobati ma con alcuni accorgimenti. Per i Clown: humour più sottile e sofisticato. Tendone: più confortevole ed abbellito internamente. Nuovi spettacoli: maggior stupore, maggior intellettualità e sapore artistico. Hanno aggiunto una trama e una storia, produzioni multiple simili a quelle dei musical di Broadway. Biglietti più costosi, in concorrenza ai teatri e ai musical. In meno di 20 anni il “Cirque du Soleil” ha guadagnato molto di più di tutti gli altri suoi concorrenti.

WINDSURFING Cosa c’entra tutto questo con noi? Al momento il mercato del windsurf si concentra sulla concorrenza fra le aziende, cercando di attrarre il pubblico in un ambiente con domanda in calo, variando leggermente le strategie di marketing. Questo include anche il cercare di assicurarsi i rider più conosciuti, offrire maggior performance e scelta nei materiali, quindi una strategia che innalza notevolmente i costi strutturali senza però cambiare l’esperienza windsurfistica in sé. Il risultato è un maggiore costo senza un apparente ritorno e un calo ulteriore della richiesta di materiale da windsurf. In quale modo il mercato del windsurf può tornare a crescere? Per rispondere a questa domanda facciamo un altro esempio di strategia di crescita aziendale.


YELLOW TAIL

IL MERCATO DEL WINDSURF

Quello del vino negli Stati Uniti è il terzo mercato più grosso, con oltre 20 miliardi di dollari in capitali e una competizione molto attiva in California, che controlla il 66% del mercato. Ci sono importazioni notevoli da Francia, Spagna e Italia, ma sono entrati anche nuovi “giocatori” come Cile, Australia, Argentina, Oregon, New York. L’eccesso di offerta ha causato un aumento eccessivo di scorte di vino, con una base di consumo stagnante. Le caratteristiche di questa industria sono: figure dominanti, mercati competitivi, distributori e dettaglianti consolidati, tutti sintomi di battaglie titaniche che fanno calare i prezzi. Come si può creare un vino non convenzionale che sia facile da bere e piacevole per chiunque? Per la maggior parte degli americani il vino è “inopportuno”. Il gusto è troppo sofisticato, sebbene la sofisticatezza sia proprio la caratteristica chiave del mercato; gli americani preferiscono bere birra e coktails. La “Yellow Tail” ha quindi deciso di ridurre alcuni parametri ed aumentarne altri: • Ridurre il sapore elaborato per un sapore più morbido, fruttato ed accessibile. • Ridurre il range: 1 rosso e 1 bianco. • Ridurre il prestigio. Eliminando le botti di quercia, l’invecchiamento ed altri fattori tipici dei vini costosi. Eliminando la terminologia enologica e il marketing non comprensibile dalla media. • Aumentare il prezzo di vini più a portata di mano. • Aumentare il coinvolgimento dei negozi nella vendita. • Creare maggiore facilità di consumo. • Creare maggiore facilità di selezione e scelta. • Creare un’aura di divertimento attorno al bere.

Alla luce di questi due esempi la strategia da attuare per un mercato in difficoltà è: ridurre, aumentare, creare ed eliminare.

Una buona strategia per un mercato come quello del windsurf potrebbe essere: 1. Divergenza 2. Semplicità 3 .Esplorare nuove frontiere di mercato 4. Pensare più in grande 5. Guardare oltre il mercato originario

RISULTATO. Yellow Tail è diventato il marchio con la crescita più rapida, numero uno per importazione di vino davanti a Francia ed Italia. Nell’agosto 2003 è diventato il vino rosso più venduto in America, sorpassando il vino della California. Ha completamente scavalcato tutti i rivali senza una minima campagna di promozione ai consumatori. Non hanno solo “rubato” grandi fette del mercato, lo hanno perfino fatto crescere! I non bevitori di vino (bevitori di birra e cocktail) hanno cominciato a bere vino. E i nuovi bevitori hanno cominciato a bere più spesso; i bevitori di vino a buon mercato sono aumentati e quelli di vino costoso sono calati. Prendiamo ancora ad esempio il “Cirque du Soleil” e ricapitoliamo le sue strategie: • Eliminate star performer. • Eliminati spettacoli con animali. • Eliminate vendite ambulanti. • Eliminate arene multiple. • Ridotto pericolo e turbamento nel pubblico. • Ridotto humour scontato e poco raffinato.

IL NOSTRO SONDAGGIO • Aumentato il prestigio del tendone e la bellezza della presentazione. • Aumentato il comfort. • Aumentato il prezzo dei biglietti. • Creato un tema. • Creato ambiente più raffinato e ricercato. • Create produzioni multiple. • Creata musica e danza artistica.

Come hai cominciato a fare Windsurf? • Famiglia e amici • Moda • Lavoro • Curiosità

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Come mai le persone più vicino a te non hanno iniziato a fare windsurf? • Troppo sconveniente • Troppo difficile • Troppo atletico/fisico • Troppo costoso • Troppo limitato • Poca disponibilità di materiale • Troppo complicato • Mancanza di lifestyle • Mancanza di scuole • Mancanza d’interesse

STRETEGIA DI CRESCITA Il windsurf deve diventare un’esperienza sociale, conveniente e facile per chiunque! Come è possibile far crescere il mercato del windsurf? Bisogna utilizzare il concetto della ATOMIZZAZIONE, ovvero focalizzarsi sul proprio settore facendo il meglio possibile nella propria zona, dividendo e portando avanti i propri doveri e progetti. L’azienda dovrà quindi pensare a: produzione, supporto a livello marketing, comunicazione a livello internazionale. I distributori a: magazzino, distribuzione, comunicazioni a livello nazionale e definizione delle zone. I negozi/scuole/centri/rider a: dimostrazioni, magazzino, eventi, attività locali di rilievo nella loro zona.

ESEMPI DI QUELLO CHE È STATO FATTO FINORA Quali sono gli investimenti meno proficui nel mondo del windsurf? • Sito web • Atleti inattivi • Piccole esposizioni di windsurf • Dimostrazioni e prova tavole con la stessa gente • E-mail • Pubblicità su riviste di windsurf • Eventi ProKids

Ne consegue che si deve: AUMENTARE/CREARE: “FAMILY & FRIENDS” RIDURRE: “SCONVENIENZA E DIFFICOLTA’ ” ELIMINARE: “RIDER INATTIVI”

RIDURRE Turnover del prodotto Complessità del materiale AUMENTARE Tavole con deriva Tavole da vento leggero La larghezza delle tavole Il range di vento offerto dal materiale CREARE SUPer iDo Giornata Mondiale del Windsurf Festival Estivi ELIMINARE Range di tavole Wave Range di tavole Slalom ecc. Rider inattivi

FACCIAMO CRESCERE IL WINDSURF!!!

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PRO

PHOTO: THORSTEN INDRA - GRAPHICS: CHRIS ROSENBERGER

KAULI SEADI BRA253

PRO

FWS

PRO

POLAKOW TWINSER WAVE QUAD WAVE TWINSER WAVE

PRO

ES

ASA

WAVE

FWS

FREESTYLE WAVE

PRO

FWS

FREESTYLE

PRO

FWS

PRO

X-CITE RIDE

FWS

FUNRIDE

FUNSTER

ES

ES

ES

YOUNG GUN

ES

GOLD

PRO

FWS

SUPER SPORT

PRO

PRO

SPEED

SLALOM - V

74 229 54,5

63 225 52,0

68 228 53,5

69 228 53,5

78 232 56,0

89 232 60,0

100 246 62,5

100 250 63,5

145 258 75,0

WAVE 55

220 50,0

91

236

58

53 228 45

72 236 54

82 233 56,5

68 228 53,5

74 231 55,5

75 229 55,5

85 233 58,0

98 237 64,0

110 246 65,0

110 252 66,5

160 258 80,0

FS 70

224 56,5

100 239

62

63 231 49

92 238 60

74 231 55,5

82 232 57,0

83 230 57,5

93 234 60,5

107 239 67,5

120 250 67,5

120 254 69,0

180 258 91,0

85

235 57,0

109 250

65

73 231 54

112 238 68

82 232 57,0

92 233 59,0

93 232 60,5

102 236 62,0

130 250 70,0

130 255 72,0

205 260 101,0

115 240 70,0

118 250

69

122 238 76

112 237 64,5

145 252 74,0

145 258 76,0

127 250

74

132 238 82

160 253 78,0

160 259 79,5

136 251

79

92 233 59,0

Oberalp AG/SpA, Via Negrelli Str. 6, 39100 BOZEN/BOLZANO

Tel. 0039-0471-242874, Fax. 0039-0471-508519, Email: jp@oberalp.it, www.oberalp.it 74

229

54,5 = VOLUME / Liter

LUNGHEZZA / Cm

LARGHEZZA / Cm

PRO = PRO EDITION, GOLD = GOLD EDITION, FWS = FULL WOOD SANDWICH, ES = EPOXY SANDWICH, ASA = ASA SANDWICH TECHNOLOGIE


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Klaas Voget a Ravine Blanche, uno degli spot della Reunion Wave Classic 2009.

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Julien Taboulet, sempre bello radicale!

COINVOLGIMENTO Più che come semplice addetto stampa, sono stato coinvolto al 100% in questo progetto, anche grazie all'aiuto dei contatti locali: Christian "Doc" Fougerouse, pionere windsurfistico della Reunion e compagno di viaggio di Fred Gravoille nella famosa "Trilogy", e l'ex pro rider, Pierre Godet, ormai sull'isola da quasi 10 anni. Dopo innumerevoli chiamate su Skype, un sacco di e-mail e passaggi di info sui vari sponsor, siamo riusciti, in soli 3 mesi, ad organizzare questo evento di successo. Abbiamo noleggiato 2 macchine e 3 van Peugeot, prenotato un Hotel accogliente a soli 5 minuti dallo spot di Ravine Blanche e preso una chiavetta 3giga per assicurarci copertura internet e telefonica per

Pichot & friends.

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aggiornare il tutto in diretta grazie ad NRJ Mobile. Ci è stato dato del cibo da Nestle. Un tavolo, delle panchine, un tendone, una lavagna, le bandiere e un compenso di benvenuto offerto da DMG group (Dimino Marketing Group - un amico appassionato), Soöruz Surfwear, NRJ Mobile ed alcune compagnie di windsurf che hanno supportato il progetto, tra cui North Sails, Quatro, Fanatic, Neil Pryde e Tabou.

I NOMI PIÙ CONOSCIUTI DELLA SCENA WINDSURFISTICA Nei primi giorni di agosto la Reunion Wave Classic è stata confermata! Thomas Traversa ha solo dovuto chiamare un po' di suoi amici top rider, per motivarli e proporre loro di partecipare alla

seconda edizione di questa gara/viaggio tra amici per 12 giorni di follia fra le onde di La Reunion. Gli organizzatori si sono dispiaciuti di non poter avere nomi al top come Campello, Brawzinho o Albeau, che hanno rifiutato all'ultimo momento, ma sono stati altrettanto contenti di avere rider del calibro di McKercher, Fernandez, Voget, Mussolini, Taboulet ed il giovane Juban. Anche JB Caste ha dato la sua disponibilità, (l'inventore del concetto di gara a squadre assieme a Traversa e Goffinet, che aveva già preso parte alla prima tappa di Fuerteventura), poi il caledoniano Sifferlen, il tedesco Bruch ed il giovane irlandese Clancy. La situazione è stata lo stessa di Fuerte, in cui i 12 rider internazionali sono stati accolti da 4 rider locali, i migliori degli spot della zona.


Camile Juban in Wave 360째, il ragazzo di Guadalupe ancora una volta ha dimostrato di avere diversi assi nella manica.

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LE SQUADRE SONO PRONTE! Il 4 settembre alle 19.00 di sera, il gruppo di 16 rider che compongono la crew di questa edizione della RWC 2009, viene presentato in un piccolo bar sulla spiaggia di St Pierre, il “Longboard Café”, per l'estrazione delle 4 squadre capitanate dai local Zabala, Godet, Pichot e Van Woerkens. Dopo un paio di birre, nell'atmosfera super rilassata dell'estrazione, si potevano già intuire un paio di team davvero forti. Tuttavia la gara si sarebbe disputata in acqua e non sulla carta quindi non si poteva mai dire! Pichot ha preso Fernandez, Taboulet e Sifferlen. Godet ha avuto in squadra Voget, Caste e Juban. Zabala, visto come il local favorito dell'evento, ha aggiunto nel team McKercher, Mussolini e Bruch, mentre Van Woekens

si è unito a Traversa, Goffinet e Clancy. La cerimonia di apertura ha permesso a tutti i rider di conoscersi tra loro, di assaggiare il rhum e la birra locale, incontrare e parlare coi rider locali che sono stati orgogliosi di accogliere i campioni a casa loro! Le previsioni erano a dir poco spettacolari per i primi giorni di gara con un grosso swell che sarebbe dovuto entrare nei primi 3 giorni di competizione… "Potremmo vedere Ravine Blanche al top della forma… Come non l'abbiamo vista da un bel pezzo!" ha detto un ragazzo del posto.

3 GIORNI DI FILA DI WAVE SPETTACOLARE ED INTENSO! Se avete seguito gli updates in diretta su www.reunionwaveclassic.com, sapete già che cosa è

successo! Abbiamo fatto una session d'allenamento a l'Etang Salé durante il secondo giorno, poi a Ravine Blanche il giorno seguente per i giochi seri. Qui, durante i 3 giorni seguenti, il vento è rimasto davvero forte, sempre con 30 nodi di media perfettamente side sideoffshore. Alcuni rider come McKercher o Taboulet, hanno dovuto usare la 4.5 come vela più piccola, sebbene ci fosse vento da 4.0! Le onde hanno continuato a crescere e sono arrivati set di un albero e mezzo durante il quinto giorno di competizione. Veloce e potente, più o meno ordinata e a volte con sezioni perfette per fare Aerial immensi, anche se dozzine di materiali completi sono stati disintegrati in pochissimo tempo! "La cosa peggiore era dover entrare buttandosi dalla rocce coperte di ricci"… Basta chiedere a Taboulet,

Ravine Blanche’ s rules. 56


Alex Mussolini, “best wipe out” della competizione.

Clancy, Traversa o Mussolini che hanno windsurfato con i piedi pieni di spine dal primissimo giorno di gara! Grande rispetto per loro perchè vi posso garantire che dover competere per 4 giorni con oltre 20 aculei nel piede è davvero doloroso!

Le cascate di Trou Noir.

CORI ED URLA SULLA SPIAGGIA! Volendo riassumere brevemente questi tre intensi giorni di follia totale e condizioni epiche, basti pensare che ci sono state oltre 12.000 visite sul sito durante il periodo di gara, per non parlare della quantità di spettatori che hanno riempito la spiaggia per vedere questi ragazzi combattere e giocare con queste pareti liquide. Urla di paura ad ogni caduta e applausi estasiati ad ogni manovra chiusa o cori d'incoraggiamento per far entrare in acqua gli atleti fra rocce affilate piene di ricci. Tutti momenti che rimarranno per sempre impressi nella memoria del pubblico e anche in quella degli atleti, del pubblico, dei local e di tutti gli sponsor che hanno dato vita alla gara e si sono gustati lo show.

ALLA SCOPERTA DEI TESORI DELL'ISOLA… Il vento e le onde alla fine sono calati e abbiamo deciso di abbandonare il nostro "summer camp" per andare a fare una session mattutina di surf da onda a St. Leu ed Etang Salé, e poi a goderci i tesori de La Reunion, per scoprire i suoi paesaggi mozzafiato, la vegetazione lussureggiante, i vulcani, le verdi e ripide vallate o le spiagge di sabbia nera… Sebbene il vento abbia sfidato la nostra pazienza durante gli ultimi giorni, siamo riusciti a fare un'altra session a Etang Salé e sembrava ci fosse ancora speranza per Ravine Blanche, anche se ormai 3 round erano già stati completati, con l’assegnazione della vittoria al 57


Victor Fernandez over power.

team capitanato dal local Steven Pichot. "Sono riuscito a vivere il mio sogno di bambino… Quello di far windsurf assieme ai migliori rider al mondo qui a casa mia". Poi ha confessato umilmente: “La vittoria, sarà sicuramente una storia da raccontare ai miei nipoti!”. Il concetto di evento a squadre ha funzionato un'altra volta. L'idea iniziale di JB Caste e Thomas Traversa sta davvero prendendo piede. Gli atleti confermano che l'atmosfera è più amichevole e rilassata, come in un surf trip hanno avuto la possibilità di scoprire e surfare un posto nuovo che richiede davvero una grande dose di coraggio e capacità. Ravine Blanche e i suoi "Ravin'boys" hanno tutta l'ammirazione possibile, in quanto surfano regolarmente in questo posto pieno zeppo di rocce

taglienti, ricci giganteschi, correnti e squali…! Rispetto! Grazie a tutti per l'entusiasmo e l'interesse, ci vedremo il prossimo anno?!

SPOT GUIDE LA REUNION Testo d’info da parte del local Steven Pichot (“Best Team” leader/Reunion Wave Classic 09). Come funzionano gli spot locali? Dove bisogna andare e quando… La stagione migliore per vento e onde va da giugno a settembre. Bisogna sapere che ci sono sempre almeno un paio di spot che funzionano bene allo stesso momento, e che sono windsurfabili qui a La Reunion. Questo fenomeno è causato da un terreno molto marcato ed aspro che incanala il vento in direzione tangenziale all’isola. C’è inoltre un ulteriore

bonus, il vento è parecchio più forte che a Mauritius. Le vele più utilizzate sono dalla 5m alla 4m ed una tavola wave con litraggio molto tirato! Le condizioni, sebbene indubbiamente radicali, sono notevolmente meno pericolose che a Mauritius. Le onde rompono vicino alla costa e in caso ti riportano in spiaggia. A Mauritius, la storia è diversa… Purtroppo però c’è un problemino. Quando l’aliseo gira più da Est, nessuno degli spot è praticabile e purtroppo capita abbastanza spesso… Normalmente, gli alisei vengono sospinti da un fronte di aria fredda da S/SW, che è la direzione normale del vento. Bisognerebbe andare verso la costa occidentale dell’isola, in zona St Gilles (molto raro), “St Leu” o “La Saline” se non ci si fa problemi a litigare con i surfer locali. Questi spot però funzionano solo una decina di

Tripping Grand Galet cascata. 58


Thomas Traversa con il suo prototipo Quad Tabou.

volte l’anno. Se il vento poi tende a girare più da S/SE ecco che “La Pointe au Sel” si risveglia per i più coraggiosi. Onde iperpotenti che rompono sul reef completamente asciutto… Sicuramente il posto migliore dove poter distruggere tutto il proprio materiale. Quando il vento viene esattamente da SE, si può ritornare sulla costa meridionale dell’isola! A “l’Etang Salé”, si trova l’onda “no-stress” di La Reunion, non ci sono troppi surfer in acqua quando si può windsurfare. Qui non ci sono nemmeno rocce tempestate di ricci ad attenderti! C’è tuttavia un bello shorebreak da superare senza il minimo vento nella vela, che ti obbliga a fare una bella nuotata se non sei un equilibrista col vento leggero. L’onda però vale la pena di essere surfata ed è adatta a tutti i livelli. Per finire, quando il vento gira da E/SE, è ora di

muoversi verso St Pierre. C’è sempre uno spot da surfare in zona St Pierre: ovviamente, ”Ravine Blanche”, è la tappa obbligata, puro piacere per la nostra fame di surfate e salti… Ma si può anche uscire di fronte a “La Gendarmerie” per fare un po’ di salti assieme ai nostri amici kiter, quando le onde a Ravine non ci stuzzicano particolarmente, o magari continuare fino a “Harbor’s Pier” per una session di slalom o bump & jump. In questo luogo si può anche surfare una destra e una sinistra, sempre per coloro che non si fanno troppi problemi… Per tutti quelli che sono veramente fissati, c’è anche un altro spot sull’isola dove si riesce a far windsurf quasi tutto l’anno (oltre 300 giorni di vento l’anno, ma senza onde). Nella zona di St Denis, c’è sempre vento ed un sacco di spot per saltare ma dopo due attacchi

mortali di squali nel 1993 e 1994, i windsurfisti sono diventati più rari nella zona. C’è anche “La Possession”, che funziona con vento da NE e “Boucan Canot” con il NNE, per gli amanti delle spiagge affollate come sulle coste del Mediterraneo... Si dice che ci sia uno spot da favola per saltare mure a destra, circondati da tartarughe, pesci spada, marlin, squali e delfini in zona St Benoit. Tutti coloro che hanno visto lo spot però non sono più tra noi per poterne parlare!

INFORMAZIONI SUL VIAGGIO www.reunion.fr Linee Aeree: controllate e chiedete ad Air France, Air Austral o Corsairfly dalla Francia. Chiedete in anticipo per il materiale da windsurf. Dipende dalla

Vista panoramica di Etang Salè.

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Klaas Voget sdraia la vela.

compagnia ma dovrebbero chiedere massimo 100 euro per portare 2-3 vele e 2 tavole. Durata del viaggio: dalla Francia circa 11 ore. Fuso orario: + 2 ore.

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Naish, Streamlined, Hot Sails, Neil Pryde, Fanatic, North, Chinook, JP. Info: zabala.nicolas@orange.fr. • Reunion Windsurfshop del local Pierre Godet, parte alta di St Pierre. Distributore locale di Starboard, Quatro, Goya Sails e Gun Sails, MFC ed Aeron accessori. Cell: 06.92.68.83.98 e sito web http://reunion-windsurfshop.blogspot.com

Per il viaggio: basta una semplice carta d’identità dalla Francia o un passaporto valido.

RIPARAZIONI:

Moneta: euro

Tavole: Nico Zabala ripara anche le tavole nella sua shaping factory.

Negozi: • Haize Egoa a St Pierre. Tel: 02 62 25 74 08. Chiedete del rinomato rider locale, Nico Zabala, shaper delle tavole custom della zona, Haize Egoa, vende anche Side On,

Vele: chiedete di Dom a Ravine Blanche o chiamate il 02.62.25.33.10. Sebbene abbia creato il suo marchio di vele, Dom Sails, può anche riparare la vostra.

La crew del Reunion Wave Classic 2009.

Dove dormire: Couchers de Soleil è un residence davvero bello in cui hanno alloggiato tutti i rider e lo staff della Reunion Wave Classic. E’ proprio nella città di St Pierre, con una bellissima vista sull’oceano, perfino da alcune camere. Info: www.coucherdesoleil.fr. Potete trovare altro anche su www.reunion.fr o chiamare direttamente l’ufficio turistico a St Pierre (02.62.25.02.36) per altre opzioni d’alloggio. Autonoleggi: troverete delle agenzie appena arrivati in aeroporto (controllate prima su http://www.reunion.aeroport.fr/index.htm) ma potete anche chiedere a Peugeot Caillé a St Pierre (02.62.25.05.48), Partner ufficiale della Reunion Wave Classic.



Josh Angulo, Campione del Mondo Wave 2009. Dopo questo secondo titolo mondiale ha annunciato il ritiro dalle competizioni per dedicarsi principalmente al business del suo marchio di tavole!

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Kauli Seadi nelle “classiche” condizioni di Sylt. Per lui un altro passo falso dopo Pozo e addio al titolo di specialità.

SLALOM BY JOHN BENAMATI SYLT 25/09-04/10 Carico di alberi e stecche di riserva (memore dello shorebreak insidioso costantemente presente nel mare del nord) parto alla volta di Sylt con il mio fedele Daily. Gomme nuove semi-invernali fatte montare con poca convinzione dal mio meccanico (in effetti sul lago con 29 gradi all’ombra sembrava una decisione leggermente prematura), e vano di carico strapieno di materiale mio e di Menegatti (che decolla da Bergamo e atterra ad Amburgo con il solo bagaglio a mano come un campione di ping pong...). Il viaggio come al solito procede a singhiozzi a causa degli innumerevoli cantieri stradali tipici italiani... Per fortuna ora entro in Austria e tutta la Germania con la sua magnifica rete autostradale senza limiti di velocità mi si para davanti (penso...). La realtà è ben diversa: anno 2009, piena crisi economica, il Pil tedesco è ai minimi storici, la prima cancelliera Angela Merckel ha deciso per nuovi investimenti e posti di lavoro nel settore pubblico. Risultato: tutte le vie di comunicazione tedesche sono un cantiere, talmente vasto e complicato da risultare un’enorme incubo, quasi un girone dantesco. Le tre colonne in un senso di marcia diventano sempre due, in certi punti soltanto una con larghezza ridotta... Superare un camion un’impresa degna dei piloti dello shuttle, le medie scendono tragicamente... 80, 60 a tratti 30 all’ora per dieci chilometri di fila... Quando dopo l’ennesimo cantiere su un ponte in semicostruzione devo ingranare la seconda dietro ad

un camion di letame la mia pazienza riceve il colpo finale. Decido su due piedi di ritornare a casa: “al prossimo svincolo mi giro e buonanotte Germania del quarto Reich”... Cerco l’uscita, non la trovo, un pensiero ribelle mi illumina la coscienza ottenebrata dall’odio e dalla violenza verso i tedeschi... Ho il materiale di Menegatti! Mi sento come il capitano James Kirk dell’astronave Interpreise... Non si può tornare indietro, andremo avanti a scoprire nuovi mondi, là fino a dove nessun uomo si è mai spinto prima... (probabilmente al

manicomio). In questi contesti rifletto sull’instabilità del genere umano e la sua capacità di perfidia... Invece di porre al termine di ogni cantiere il cartellone con la faccina che ride (e dopo trenta faccine vi assicuro che vi sentite presi per il culo) non sarebbe stato più semplice scrivere in frontiera: venite in Germania? Siete scemi? Passate per la Turchia e proseguite in Uzbekistan, avrete più possibilità di arrivare a destinazione. Il governo tedesco sentitamente ringrazia. Dopo un migliaio e passa di chilometri, che

Josh Angulo alle prese con le simpatiche onde del nord della Germania.

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Klass Voget, sempre più impegnato nel lavoro “dietro le quinte” per Fanatic, ma ancora in grado di risalire heat su heat nella Double Elimination e classificarsi secondo!!!

però date le condizioni in cui versano il mio istinto di sopravvivenza e la mia capacità critica potrebbero essere anche diecimila, vengo raggiunto dagli altri due sfortunati compagni di viaggio Iachino e Reuscher, detti confidenzialmente “hello kitty” per la loro incredibile somiglianza coi famosi pupazzetti. Le loro espressioni sono tra lo sgomento e la schizofrenia, anche per questi amici il viaggio non è stato certo una passeggiata...

TRAINING DAY Finalmente a Sylt, detta confidenzialmente WesterlandOst Niebull (come disse la mia amica Giulia: “ma quanti cavoli di nomi ha?”). Le condizioni sono tipiche del Mare del Nord: vento onshore, risacca, acqua sporca e freddo... Troppo freddo. Ogni volta mi chiedo come le persone sane di mente possano immaginare di fare sport acquatici in queste località... Poi penso a quelli che ci vengono a fare pure delle gare... A quel punto mi metto a piangere e cambio argomento. L’intensità della brezza è sui 10 nodi, si armano quindi vele tra 8,3 e 9 su tavole rigorosamente sopra i 79 di larghezza. Il calderone ribollente nel quale ci si ritrova a navigare anche con così poco vento lascia intendere l’enorme impegno che richiede competere in uno spot come questo. Ogni tanto ci si prende per fortuna una pausa e ci si rinchiude nello spazio atleti della tenda principale a rifocillarsi con minestre calde e cioccolate (anche se sarebbero più adatti vin brulè e castagnata...). Le previsioni per domani sono di vento

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sostenuto ed infatti gli organizzatori inseriscono in programma come prima opzione il freestyle: niente party stanotte per i ragazzini dalle manovre impossibili.

29/09 4 RACE Le condizioni sono perfette (per i canoni del nord) per lo slalom. Vento side-on da destra e ribollita di onde frangenti (sotto il metro: quindi “piccole”). Il tempo al primo mattino orrendo migliora leggermente, e dalle

tonalità grigio nero oltretenebra si passa all’azzurro macchiato di nero tipo cielo post-guerra termonucleare globale. Nemmeno il tempo per capire la disposizione delle batterie che già chiamano i segnali per la partenza imminente: ogni volta dimentico che nel PWA il tempo sembra seguire regole fisiche completamente diverse ed accelera logaritmicamente al quadrato, per dirla breve 30 minuti passano in 30 secondi. Il vento sembra calare ma l’onda aumentare, il sole fa capolino sul grigio del

Ricardo Campello vola alto nel Forward, il ragazzo di El Yaque è sempre uno di quelli più spettacolari da vedere e ammirare.


Un inaspettato primo posto per un ragazzo che di talento ne ha da vendere: Alex Mussolini.

mare... Non si capisce più niente ed in acqua entra un po’ di tutto: 7,0 metri con i 100 litri, 8,5 con i 125 litri, una vecchietta col curse race degli anni 90. Io prendo l’attrezzatura che ho più vicino e mi avventuro verso la shore-break con un vago senso di morte nel cuore. Supero invece agevolmente la linea della risacca, (segno che finalmente sto imparando anche io ad andare in windsurf), ma poco prima di arrivare in partenza mi accorgo che il vento in realtà è sui 18 nodi ed il mare un delirio, (segno che ancora sono ignorante e non capisco un cavolo di niente di condizioni del mare da terra). Provo a partire, sbaglio tutto, rischio di annegare, un macello. Rientro per miracolo senza rompere nulla. A Malte e Iachino capita la buffa situazione di impazzire per portare a termine la prova... Ma nella batteria sbagliata. Menegatti rompe il piede d’albero ed arriva nuotando. Bene Rosati 21° sempre regolarissimo (Gigolino ma come fai?) e anche Begalli 30° con le sue nuove vele. In testa si piazza subito sua maestà Albeau, seguito dal connazionale sorpresa del giorno Benoit Moussilmani davanti al fratello Cyril, da non confondere col gemello Sylvain solo 24° (ma quanti diavolo sono? Per fortuna i cugini fanno altri sport altrimenti dovrebbero stilare una classifica a parte solo per loro). Nel frattempo le condizioni meteorologiche peggiorano di nuovo ed inizia a piovigginare: un bubbolio lontano rosseggia l’orizzonte come affocato a mare, tra il nero un casolare un’ala di gabbiano (si ok, questa l’ho rubata al grande Giovanni, ma ci stava benissimo). Puntuale

arriva l’annuncio per il secondo slalom: tutti in acqua di nuovo. Questa volta prendo senza esitare la 7,0 North e il Tabou 64 con la 36 Goldwing che spero riuscirà a darmi quel minimo di controllo al lasco che prima con la petroliera proprio non avevo. Indovino sia la batteria che i tempi in partenza e faccio tutta la prova ad un soffio dalla qualifica. Mi porto in spiaggia un 26°. Reuscher paga la sfortuna ed esplode con una catapulta da manuale stracciando tutto lo stracciabile: vela, trapezio, gancio del trapezio, tavola e piede

d’albero... Perde la qualificazione, un po’ di capelli e le chiavi della macchina. Menegatti recupera in parte ed è 23°. Buzianis vince un po’ a sorpresa e recupera importanti posizioni, Ciryl è secondo, solo 13° Bjorn. Il venezuelano Dioni Guadagnino strappa un fantastico 3°. Dopo due ore e mezza di pioggia e nuvole nere esce nuovamente il sole. In tutto il mondo e anche altrove questo avrebbe portato ad un aumento della temperatura... Qui a Sylt no. Il termometro precipita di altri 5 gradi e ci ritroviamo in spiaggia tra pinguini

Gollito Estredo ancora una volta Campione del Mondo Freestyle! Anche se ha rischiato di perdere il titolo per un’uscita prematura dal Single Elimination, si è poi riscattato nella Double.

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La solidarietà dei ragazzi del PWA al loro compagno Baptiste Gossein, al momento in un centro di riabilitazione in Francia per cercare di tornare a camminare dopo un grave incidente tra le onde di Tahiti.

obesi e gatti delle nevi. Misteri della meteorologia tedesca. Dagli altoparlanti una voce amica ci richiama all’ordine: tutti gli atleti si preparino per il terzo slalom. Siamo costretti a rivestirci preparandoci a malavoglia. Il pubblico vuol vedere qualcosa mentre si ingozza di Bratwurst lunghi 50 centimetri, beve boccali di birra da tre litri e si fuma come allo stadio montagne di sigarette (d’altronde la gente qui lo ha capito da tempo, non è il fumo ma la stessa Sylt a nuocere gravemente alla salute). Stesso materiale di prima, condizioni leggermente differenti, mi sento ben assettato e l’ottimismo inizia a fare breccia tra i fumi della mia coscienza. Parto perfettamente, tengo dietro un po’ di nomi importanti e mi presento in boa nei primi tre. Considerato che la mia media di errori in strambata è una ogni 1.000, ero evidentemente arrivato alla numero 999, perchè appena giro la vela scivolo come un ciuccio... E vado giù. Menegatti per non ammazzarmi cade suo malgrado, Jimmy mi sfiora con la tavola e mi cambia pettinatura... Trovarsi in acqua alla boa nel PWA non è certo una bella esperienza se non sei il beneficiario della tua assicurazione sulla vita. Riparto relativamente in fretta ma ormai il grosso dei concorrenti se ne è andato. Solo un 36° parziale e tanto amaro in bocca ma le prospettive ci sono tutte, ormai mi aspetto di migliorare in brevissimo tempo, diciamo un paio di anni: nel 2049... Gigolino è vergognosamente regolare 26°, lo segue a ruota Begalli con i suoi 30 e Iachino che recupera un sacco di posizioni con un 22° di tutto rispetto e sempre al grido di Hello Kitty maiala.

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In testa non cambia molto se al primo posto c’è sempre lo stesso nome ormai conosciuto anche da mia madre: Albeau sembra intenzionato a stravincere tutto e per sempre. Secondo questa volta il suo avversario di sempre Bjorn e terzo Maynard fino ad ora nell’ombra. Alcuni nomi importanti scivolano nelle retrovie: Josh Angulo, Arnon Dagan, Benoit e Sylvain Moussilmani sono tutti dopo la 20° posizione. Un attimo dopo senza pietà arriva il non desiderato annuncio: si va di nuovo in acqua. In questo quarto ed ultimo slalom succede un po’ di tutto, complice il vento sempre più incostante e le raffiche che cambiano continuamente angolazione. Gli organizzatori sono determinati a concludere questa prova per poter assegnare uno scarto. Non si contano le partenze e le prove annullate. Io parto relativamente bene, davanti a me Finian non riesce ad allungare perchè plana a stento, all’ultima boa lo supero e già questo mi riempie di gioia. Arrivo al traguardo e scopro di essere squalificato... Batteria sbagliata... Cristo con tutte queste partenze, ripartenze e batterie nel freddo del Nord il mio cervello è andato in malora! Dal primo posto in classifica nessuno riesce a schiodare Antoine che vince lo slalom di Sylt, secondo riesce a portarsi con uno sprint finale Bjorn, terzo è Cyril Moussilmani. Primo degli Italiani è Patrik 16°, lo seguono Rosati 26°, e Iachino 31° che è riuscito a recuperare molto bene grazie allo scarto. Begalli regolarissimo è 37°. Io e Malte facciamo collezione di sigle: dns, dnf, dsq, ocs e cucù cucù. Ho l’impressione che se ne avessero inventata una nuova saremmo

riusciti a farcela appioppare... Termina nell’ipotermia il mondiale 2009 di slalom, l’appuntamento per conoscere le date del calendario 2010 è a dicembre. Vi posso anticipare che molto probabilmente la prima tappa sarà nel mese di maggio in Korea o in Spagna Costa Brava.

FREESTYLE BY MATTIA PEDRANI SINGLE ELIMINATION Durante il primo giorno di gara, l’atmosfera è densa e carica d’elettricità, sia per le aspettative dei vari rider, che per le tipiche tempeste nordiche che hanno bombardato il campo di regata con secchiate d'acqua e raffiche gelide. La corrente e lo shorebreak non hanno tardato ed ecco che la prima batteria entra in acqua alle 7.15 di mattina! Per i primi round della single, il livello in acqua è abbastanza tranquillo, anche a causa del vento leggero e rafficato. Ci si concentra principalmente su manovre switch da entrambi i lati e manovre tecniche, che risultano davvero difficilissime in queste condizioni. Il solo mettersi in switch stance, senza staccare, ricorda un giro sull'ottovolante... Una volta che si riesce a staccare poi, bisogna pensare alle whoops del motocross e cercare di atterrare sul dorso del choppo opposto! Il rider canadese, Phil Soltysiak ha sperimentato questo concetto sulla sua pelle, catapultandosi sull'albero e dislocandosi la spalla destra… E finendo dritto in ospedale! Dopo una serie di slider, Switch Chachoo, Shaka stellari e qualche rara Burner, nel secondo round cominciano


Antoine Albeau, dopo aver conquistato il titolo Slalom con una gara di anticipo, non si accontenta e vince anche a Sylt. Irrefrenabile!

a vedersi più manovre aeree, come Misty Flip e Kulo, anche grazie al fronte freddo in arrivo. I colpi di scena, infatti, hanno scioccato quanto le valanghe d'acqua che inzuppavano la folla. Antxon Oteagui, sfortunatamente, non è riuscito a partecipare alla gara, a causa dei postumi della frattura alla caviglia dello scorso luglio a Fuerte, lasciando la strada aperta a Yegor Popretisnky. Il rider russo, dopo aver battuto Michael Rossmeier, è riuscito ad arrivare con poco sforzo e tanta fortuna, ad una spettacolare quinta posizione nella single elimination. Stesso risultato anche per i top gun, Gollito e Brawnzinho, che sono usciti rispettivamente contro i fratelli di Bonaire, Taty e Tonky! Nella parte bassa del tabellone, il rivale principale di Gollito per il titolo 2009, Kiri Thode, è avanzato contro Andre Paskowski grazie alla sua indiscussa superiorità tecnica, tramortendo il rider tedesco a suon di Burner e Kono normali. Kiri ha poi continuato la sua corsa fino alla finale, guadagnando momentaneamente il titolo mondiale freestyle 2009!!! Una cosa che ho imparato in questi anni a Sylt è che non è mai finita finchè è finita! Le condizioni sono talmente imprevedibili che tutto può succedere. Le semifinali hanno messo in scena una versione moderna di Caino e Abele, con Taty e Tonky in scontro diretto per accedere alla finale e potersi intascare la tappa davanti alle migliaia di spettatori in trepidazione. Taty ha aperto le ostilità sfoggiando il suo stile aggressivo e potente, volando in un'enorme Shaka

Diablo e facendo una Kulo in planata piena. Tonky non ha assolutamente perso tempo ed ha risposto immediatamente con un Back Loop ed una Shaka, che però non hanno impressionato quanto i trick del fratello minore. Durante la finale vincenti della single, l'atmosfera è quella di una tranquilla free session a Sorobon beach, home spot della crew di Bonaire. Kiri e Taty si sono ritrovati in condizioni nettamente diverse da casa loro, ma sempre in competizione ed il risultato è stato davvero elettrizzante. Un mix di tecnicità e potenza, in cui si sono viste le ultime manovre, tra cui Air Chachoo, Air Funnel, Burner, Kulo e Misty Flip, tutte chiuse perfettamente e tra le brutali onde dello shorebreak. Le condizioni così radicali e difficili hanno reso ancora più impressionante la performance tecnica di Kiri, che ha vinto la sua prima single elimination in PWA, avendo la meglio sulla potenza di suo cugino Taty. I primi 4 nella single sono quindi Kiri, Taty, Tonky e Nicolas Akgazcyan, in ottima forma dopo il suo infortunio a Lanzarote, a causa di un Push Loop atterrato troppo piatto.

FREESTYLE DOUBLE ELIMINATION Passa meno di mezz'ora dalla fine della single ed ecco che il Race Director, Duncan Coombs, richiama tutti i rider sotto la pioggia per comunicarci che: si inizia la Double! Il vento e le precipitazioni sono in continuo aumento, assieme alla corrente ed allo shorebreak che ha già

travolto le sue prime vittime. Ecco che tutto ora si rimette in discussione. Thomas Traversa è stato il primo a ricollocarsi, giungendo fino alla nona posizione, perdendo contro il Campione del Mondo 2008, Gollito Estredo. Anche la sua batteria precedente però è stata molto vicina ed il rider francese ha dovuto perfino chiudere un Ponch into doppia Flaka per potersi liberare del campione italiano 2008, Mattia Pedrani. La decisione è stata lunga e sofferta, anche perchè Mattia ha chiuso perfettamente una delle poche Burner viste in gara. Un'altra tredicesima posizione per il rider Simmer/Starboard, unico italiano in freestyle, che si è così portato alla quindicesima posizione overall 2009. Gollito Estredo è a dir poco furente e determinato come non mai a raggiungere almeno la quarta posizione, che gli farebbe riguadagnare il titolo messo in discussione dalla uscita prematura nel Single. Dopo aver disintegrato Traversa, chiudendo una massiccia Burner into doppia Flaka, Gollito è risalito fino a Tonky Frans, battendosi per il gradino più basso del podio. Tonky, sempre sorridente e spensierato, ha chiuso tutte le manovore del suo repertorio, tra cui Kulo, Burner, Air Funnel, Shaka e perfino una Chachoo normale! Gollito sembra un po' stanco dopo le 5 batterie disputate per scalare la double e ne è uscito un po' meno sorridente del suo rivale! Tonky ha veramente eclissato Gollito, che però, è ritornato a sorridere appena si è reso conto di aver riacquisito il titolo mondiale freestyle 2009!

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Ancora una volta quindi si fa tutto in famiglia, con la semi e finale tra Taty e Tonky. Il vincitore sarebbe poi andato a scontrarsi con Kiri Thode, per il risultato finale dell'evento. Taty non ha perso tempo contro Tonky e gli ha letteralmente girato attorno, chiudendo manovre doppie e triple senza batter ciglio. Tonky quindi ha riconfermato la sua terza posizione della single elimination. Le condizioni sono diventati sempre più toste e difficili, senza poi contare che ormai sta quasi diventando buio! Taty e Kiri però non si sono fatti inibire dalle condizioni, dalla temperatura o dalla scarsa visibilità, sparando tutti gli ultimi trick della new school, a volte anche scendendo l'onda! Burner, E-Slider, Shaka stellari, Chachoo normali ed Air Chachoo piovevano dal cielo a catinelle, come la pioggia sempre in agguato. Le condizioni così complesse e disordinate hanno però sporcato un po' la performance tecnica di Kiri a vantaggio di Taty, e dovendo quindi entrare nuovamente in acqua per la "bella". Taty avrebbe infatti dovuto battere nuovamente il vincitore della single per poter guadagnare la vittoria dell'evento. La bandiera verde viene sgualcita dalle fredde raffiche ed ecco che Kiri e Taty aprono le danze. Inizialmente entrambi sembrano in difficoltà, e non riescono a chiudere quasi nulla. Verso la fine della batteria però, i rider cambiano marcia, chiudendo 4 manovre per bordo a testa, lasciando tutti a bocca aperta. Ora che i giudici hanno comunicato il verdetto è ormai buio ed il tendone delle feste sta cominciando ad illuminarsi di luci stroboscopiche... In questa atmosfera surreale, Taty Frans è stato portato in trionfo per la sua vittoria nella Double Elimination, lasciando Kiri in seconda posizione, Tonky in terza ed il campione del mondo 2009, Gollito, in quarta. Sylt ha finalmente permesso lo svolgimento della gara,

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anche se le condizioni sono state a dir poco difficilissime! Dopo questa scoppiettante finale, la classifica finale PWA freestyle vede in testa il 3 volte campione del mondo, Gollito, seguito da Kiri, Tonky e Brawnzinho, caduto in quarta posizione dopo aver ottenuto un deludente 7° posto qui a Sylt. Per quest'anno è tutto!

WAVE BY JOHN BENAMATI SINGLE ELIMINATION Sesto giorno di gara a Sylt. Condizioni decisamente da wave spingono i concorrenti a testare le proprie attrezzature sin dalle prime luci dell’alba: l’inizio della competizione è infatti previsto per le 07.30... Tra il pubblico qualche ubriaco della notte precedente e gli spazzini di Westerland sempre ligi al proprio dovere. Il programma di oggi è la Men Single Elimination, i giudici decidono di tener valido ai fini del punteggio le due migliori surfate e i due migliori salti. Già dalla prima heat appare chiarissimo che la situazione nella quale si ritrovano a gareggiare i concorrenti è al limite dell’umano... Personalmente io in acqua ci andrei solo per scommessa e dietro lauto compenso. Il vento soffia sui 40 nodi, lo shorebreak è assurdo e impietoso. Ne fanno le spese alcuni concorrenti che temendo il vento forte hanno scelto attrezzature troppo piccole che non consentono di passare la linea dei frangenti. La spiaggia sembra un campo di battaglia. Guadagnino è uno dei primi a cimentarsi con le onde marroni e sporche di Sylt, riesce non senza difficoltà nell’impresa e spara anche un paio di Forward esitati. Niente male per il “vecchio” venezuelano, passa il turno assieme a Guilloul. Il nostro Porcella tenta l’impossibile ma non riesce a superare Kay Lenny che avanza assieme a Williams. È il turno del mio compaesano di Tenerife Alex Mussolini, che sembra a suo agio in queste condizioni

estremamente onshore: surfa onde su onde, atterra da un incredibile Back Loop e stalla un Forward altissimo. Il talento di Gran Canaria Philip Koster cade invece più volte nell’onda e non brilla come al suo solito nei salti, le condizioni del mare del nord non fanno evidentemente per lui. Lentamente le heat si susseguono non senza sorprese. Il famoso slalomaro Albeau giocherella con la sua veletta da wave e prosegue nei turni battendo talenti come Dany Bruch (che praticamente non riesce nemmeno ad uscire) e Victor Fernandez. Il “local” tedesco Klaas Voget lentamente inizia a farsi strada impressionando i giudici con i suoi Backside Air, mentre Skye si scontra con il campione uscente 2008 Kauli Seadi. I pronostici sono tutti per quest’ultimo, ma Skye gioca la heat della sua vita segnando lo score più alto del giorno nel wave riding chiudendo un impressionante Frontside Aerial. Il vento nel frattempo cala leggermente rendendo l’uscita in acqua ancora più impegnativa, le finali sono alle porte. Albeau si scontra con Mussolini. Angulo con il piccolo britannico eroe del giorno, Skye. I quattro atleti in acqua sono galvanizzati dal pubblico accorso nonostante le temperature polari di quest’isoletta malefica del nord Europa. Antoine parte a canna di fucile e vola altissimo, la gente non crede ai propri occhi quando lentamente chiude un Back Loop che penso si sia visto anche sui radar dell’aeroporto di Amburgo... Il gigante francese è proprio completamente pazzo. Mussolini però è più regolare e costante nelle surfate. Il verdetto è unanime anche per l’altra heat. In finale vincenti finiscono Mussolini e Angulo. La battaglia per il terzo posto è tra Antoine e Skye. Lo slalomaro francese è assatanato e non vuole perdere l’occasione di scrivere il suo nome tra i primi del wave a Sylt, chiude perfettamente Forward One Hand e Back Loop. Skye non è all’altezza della


PWA OVERALL RANKING

Il podio dell’overall Wave Men 2009.

situazione e nonostante appaia più pulito nelle sue surfate deve chinare il capo di fronte al grande campione. Le onde calano drasticamente e la finale vincenti non offre al pubblico lo spettacolo che si merita. Mussolini inventa Goiter e cerca di surfare il surfabile mentre Angulo al contrario non riesce ad esprimere il suo potenziale nei frangentini del nord... Niente da fare per l’eroe di Cabo Verde, il canario Mussolini si impone senza battere ciglio, è lui il vincitore di questo Single Elimination.

WAVE DOUBLE ELIMINATION Ottavo giorno di gara a Sylt. Vento nucleare, onde ingarbugliate e shore break spezza alberi. Uomini e donne si misurano in acqua, le heat si susseguono e si mescolano creando non poca confusione. Un sacco di donne finiscono a rocce scivolando sottovento a causa della corrente tipo fiume in piena. Mi piacerebbe misurarne la velocità, sono convinto che spaventerebbe non poco... Non mancano nemmeno oggi le sorprese: Koster finisce per altruismo a rocce e straccia tutto, cambia vela ma sembra appesantito dalla situazione e non riesce a recuperare su un più concentrato Gollito Estredo che passa il turno. È la volta del nostro Francisco Porcella, surfa bene alcune onde ma nell’atterraggio da un bel Push Loop è sfortunato ed i giudici non lo premiano come dovrebbero. Le condizioni di Sylt non permettono recuperi facili ed anche per lui non c’è niente da fare, il suo avversario Dany Bruch prosegue nelle heat a suo danno. Anche Jason Polakow perde nei confronti di Ten Hoeve: i suoi salti nulla possono contro un Back Loop One Hand esagerato ed un Push Loop di Ten. Si prosegue senza sosta, la sabbia si infila come il freddo ovunque, sembra di essere su Marte... In acqua intanto

succede di tutto: Van der Steen infila un Backloop altissimo, ma il suo avversario Guilloul ricambia con un Push Loop da manuale. Ten Hoeve si incartoccia nella risacca ma la sua attrezzatura rimane miracolosamente intatta... La fortuna esiste eccome! Viviamo un momento di paura quando Albeau perde tutto dopo un Back Loop inumano... Il ragazzone non è male nemmeno come nuotatore... Speriamo nessuno glielo faccia notare altrimenti corriamo il rischio di vederlo iscritto a qualche olimpiade. Voget intanto macina risultati su risultati e si presenta nella parte alta del tabellone. Per Mussolini appare chiaro che sarà determinatissimo a difendere il risultato della single elimination. Angulo cade più volte e nulla può contro il tedesco idolo locale. La finale Mussolini-Voget era scritta già da tempo, inizia poco prima delle 18.00 nel clima glaciale del mare del nord. Tutto vorresti fare tranne che andare in acqua... Ma per guardare c’è sempre tempo. Si comincia subito con un Push Loop e un One Handed Back Loop del canario, il tedesco cortesemente ricambia con le medesime manovre. Il pubblico esulta ma con tutto questo vento non si sente nulla... Mussolini surfa magicamente un’onda, Voget invece cade... Qualcuno azzarda già un pronostico. Ultimo minuto, i due waver cercano di dare il massimo... La heat è finita: Mussolini è il nuovo campione di wave 2009 qui a Sylt, al secondo posto un gasatissimo Klass Voget, seguono Angulo, che diventa Campione del Mondo dopo una stagione perfetta, e Albeau al vertice anche in questa disciplina. Anche questa gara è finita e si può tornare finalmente al caldo... L’appuntamento con la World Cup di Wave 2010 sarà molto probabilmente a Capo Verde sull’isola di Sal in data ancora da destinarsi. Stay tuned! johnbenamati@libero.it

WAVE MEN 2009 1 Josh Angulo 2 Kauli Seadi 3 Robby Swift 4 Klaas Voget 5 Thomas Traversa 6 Victor Fernandez Lopez 7 Ricardo Campello 8 Marcilio "Brawzinho" Browne 9 Alex Mussolini 10 Kevin Pritchard 31 Francisco Porcella 54 Ivan Zecca WAVE WOMEN 2009 1 Daida Ruano Moreno 2 Iballa Ruano Moreno 3 Karin Jaggi 4 Nayra Alonso 5 Evi Tsape SLALOM MEN 2009 1 Antoine Albeau 2 Finian Maynard 3 Björn Dunkerbeck 4 Micah Buzianis 5 Ross Williams 6 Kevin Pritchard 7 Cyril Moussilmani 8 Peter Volwater 9 Steve Allen 10 Gonzalo Costa Hoevel 14 Patrick Diethelm 21 Alberto Menegatti 32 Andrea Rosati 36 Malte Reuscher 37 Matteo Iachino 39 John Benamati 43 Marco Begalli SLALOM WOMEN 2009 1 Valérie Ghibaudo 2 Karin Jaggi 3 Sarah Hebert 4 Alice Arutkin 5 Cagla Kubat FREESTYLE MEN 2009 1 Jose "Gollito" Estredo 2 Kiri Thode 3 Everon (Tonky) Frans 4 Marcilio "Brawzinho" Browne 5 Steven Van Broeckhoven 6 Elton (Taty) Frans 7 Andre Paskowski 8 Yegor Popretinskiy 9 Leo Ray 10 Philip Soltysiak 15 Mattia Pedrani 50 Nicola Spadea FREESTYLE WOMEN 2009 1 Sarah-Quita Offringa 2 Daida Ruano Moreno 3 Junko Nagoshi 4 Yolanda Freites de Brendt 5 Nayra Alonso

CV-1 Dakine, Angulo, MauiSails BRA-253 NeilPryde, JP A., Mormaii, MFC K-89 NeilPryde, JP Australia G-4 NeilPryde, Fanatic, MFC F-3 Gaastra, Tabou Boards E-42 North Sails, Fanatic, MFC V-111 NeilPryde, JP Australia, MFC BRA-105 North Sails, Fanatic, MFC E-30 Tabou Boards Starboard, Gaastra, Dakine I-69 Simmer Style, Dakine, MFC I-601 Goya Sails E-64 E-63 Z-14 E-4 GR-2

North Sails North Sails F2, Severne Sails Fanatic, Severne Sails NeilPryde, Fanatic

F-192 KV-11 SUI-11 USA-34 GBR-83 US-3 F-71 H-24 AUS-0 ARG-3 ITA-120 ITA-4 I-0 ITA-777 ITA-140 ESP-313 ITA-415

NeilPryde, JP RRD, NeilPryde Starboard, Severne Sails NeilPryde, JP Gaastra, Tabou Boards Starboard, Gaastra, Dakine Starboard, North Sails F2, MauiSails Exocet, MauiSails North Sails, F2 Starboard, Simmer Style RRD, NeilPryde Starboard Gaastra, JP North Sails, Tabou Boards Starboard

FRA-444 Z-14 ARM-1 FRA-111 TUR-75

Loft Sails, Tabou Boards F2, Severne Sails Starboard, Naish Sails Starboard, North Sails Starboard, North Sails

V-1 North Sails, Fanatic NB-61 Starboard, Gaastra NB-7 F2, Gaastra BRA-105 North Sails, Fanatic, MFC B-72 F2, MauiSails NB-9 Starboard, MauiSails G-2 North Sails, Fanatic RUS-11 NeilPryde, JP, MFC F-200 Naish Sails, Naish Boards, MFC CAN-9 Starboard, Datine I-00 Starboard, Simmer Style, Datine ITA-44 Starboard, Severne Sails ARU-91 E-64 J-11 V-26 E-4

NeilPryde, Starboard North Sails Simmer Style, Dakine, Tabou North Sails, Fanatic Fanatic, Severne Sails

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osto. swell di fine ag Fede si gode lo

istente swell o epica: un cons er vv da a at st è ttatamente, le , agosto rf! L’estate, si sa ito, quasi inaspe su lp co nd wi ha di rd to no na io da ibili ad Ho’okipa! qualsiasi appass de, i grossi swell condizioni incred on o le nd r la pe ga re re ii lio de le onde ig wa Fe do Ha ME by il periodo m sì raro trovare odo non è poi co MAUI SUMMERoTIdi presentazioni particolari, su non è ono la North Shore soprattutto nel perio m sso ni og au Ad estiva a M i, po ia di gn è, però, garanz surfing colpisc mia settima visita e nd la Maui non ha biso at wi al st fine e, L’e la he at o “T st e. rs al a d’e ve at rn eggiata nno-inve te ogni prannomin i sempre una mar rf vive e autu anza praticamen as st su windguru è so qu co no nd e n wi so ch co il i a i re rv ffi ci qu di so i: us da stupirs nto: l’aliseo spot dove o di uscite Mecca” e non c’è e il mercato ve e, altissimo numer to arriva… Gli en On os un p bb ag m se do e Ca di en , ni nt ha an ra te più di 30 giorno ga incipalmen i gusti: Kana pr o tti i hi tu on r cc izi ve pe nd e il co regna da ormai i in li o ù rs in gi moltissim lari vinco o sempre più ve con vele dalla 4.7 n ci sono partico Non è, poi, da co no gi p. te al m ta vr ju es ne si sia spostato D’ p& ro m s… nt bu ck ce eeride/ atte a qualsiasi ell, Spre i resta sempre il de freestyle/fr decente windsw ndizioni sono ad ien e co az ch le le al continente, Mau , è qu no ni di an zio ni ita so rfino Ho’okipa ate lim re l’ingres il luogo dove og issime mareggi medio livello, pe odotti esclude im di pr pr i a del nostro sport, o ov st lle pp nu rfi de to su e ro n lo nd ch i no ! wi da waver rché no, an fotografano po’ l’atmosfera aticabile anche un i migliori e pe pr di tutto il mondo ve re te do en iva m ot vv cil sp ra fa lo di nnali, a al pubblico, ltima settimana quando autu per presentarli per esempio, l’u o e si allenano on o, viv nn o t’a od es m l Qu de r windsurfisti mma, un must pe per il PWA… Inso non sono in giro e le c’è vento forte D’estate a Maui tte per rfe pe di, an gr onde non sono . bili Jump Session delle intermina

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e in Aerial. Federico La Croc

lla si pomeriggio su dare un qualsia an a te st en ba m , ta la ia ve ed oni a irsi imm rticolari condizi ’okipa per sent pa Ho r ad di pe ie ta i, et ov M po llin , co ng surfi dal esperti. Quando non è battuta set di The Wind . la North Shore catapultati sul o giochi preferito è rc n pa no o ro nt lo l ve l meteorologiche ne i de ol id ità ri ns st te no l’in i de , o meglio rsonaggi l ammirare solito trade wind , imbattersi in pe rsi sulla South so ta ca os sp un , a st tti fa ba in i, rd estiv giovani talenti a Non è, sui soliti standa r e Pritchard, o di ve Si r assicurarsi un lli pe te i, fra he i Ki de di calibro orni e Kai Lenny, ma Shore, nei dint un po’ di fortuna , Bernd Roediger n zy co Ez e am 4.7 rsi a ah lit Gr so e n la che raro, è trova sud, com decente uscita co nante, e tutt’altro screte onde da io di oz lle e, em de on ù e St pi ar r sh cc co be e quali Jo sere an si possono pure que possono es fianco di leggend un al m no co rfi re a pe rfa m e su , lo a hu k Angu ero non come a Oa Keith Teboul, Mar rende Maui davv y se rare. Ciò che Francisco Goya, è quest’estate Robb ), e no ch so te ci sa o divertenti anche en nd (p ua y! (q bb de Ro on zio le ipa per una vento e al del mitico speciale, oltre al in acqua ad Ho’ok lla costa nord to su , ta la en so es t’i pr es è qu ish si ira su ata tavola Na l’aria che si resp rno alla nostra am to in re ra gi a br tutto sem

In ro spettacolo!). ecutiva, un ve ve do hi og lu settimana cons migliori resta uno dei ro, assoluto Maui che d’estate. È ve an a, nz ca va in re da an nt meno ta o allenarsi o comodo e nem te en rm la co rti non è pa così basso è se con il dollaro he nc (a o te ien conven ndsurfista almen ), ma un vero wi ne sio ca ’oc un i quas ! a ci deve andare una volta nella vit

TIME by Marco OAHU SUMMERtta di vento leggero e belle onde

è fa rivano dal L’estate di Oahu Sud). Gli swell ar ta os (C e or Sh h estate si ha nella Sout durante la nostra ve do d, Su l de Pacifico

ipa Beach! Spray ad Ho’ok

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ide le Marco Revel inc er. inz Tw con il suo

onde di Oahu

rticolarmente siano swell pa ci n no e ch Oahu non meno piedi), le onde di livelli. 6-8 i ra tti tu op (s di i ti st en rfi ist a windsu (intendiamoci… e cons te “ignoranti” ra, baia adatta state di Oahu, e ch en ist ll’e am sin de a em o di tr a an es ur tir m at i no no so metri…): a parità ri che più m ale. Il vento è molti anni, so e di onde di 2-3 spesso I fatto pr da m to un clima invern se es tto ai o fa m qu il am or r rli via pe là Pa oni più. Tutta rtano e-side off e spinge un po’ di rf ad mi po è che le condizi solitamente sid e riding. Il windsu misura, Hookipa te due. Il primo ve en wa La m il ti, divertenti e ch al ti. r an an cip pe st st in co co pr tto , onda e izioni belle tremamente da nd leggero… Perfe es o rf co ed e su tim ti er al ot en av ile qu un di sim fre e d’onda, effettuar o lato più no ottime, erisco! Lo so un paio di metri Oahu mostra il su o consente di li ef è Ta an pr i . e on on ng ch izi rd di nd to pe -ri la co ve il a lle questo è per il wa media de più, con un di co o ifi so nn ec es t’a sp sp es to to l qu personalmente ol en su e m i m (dov eno e allena ncentrars Diamond Head qualche volta m 25 uscite in un no infatti di co ish to ca et Na cir y rm di bb pe spot principe è a re i Ro nd se on di t es izi ll’o po cond ne de e può foto): è l’home-s sull’interpretazio , frequenza ch munque surf!). abbiamo fatto le g, sui movimenti, ni. Poi c’è Toes 5 giorni fai co in zio tri ta uativo. È la tim al in en i nt es gl (a co pr (e o 5.0 di e od r o ateriali in m o già mes la Ezzy Panthe m e i am pr bi de e non ha bisogn m ab m rve se vi tri o i l at cu su us Wave e amento che ci se t’estate ho wn the line, di il Fanatic New oltre c’è Ques ccolo duro di allen In ed paradiso del do zo . ) fa lo lte , po ta vo m or e te sc du e .A la 4.7 oard qualch vato alla grande o più parte parlato su Funb t dell’isola, post ri e mi sono tro es lit a 84 st r co ze lla in ne Tw de Kailua, situata ffia su una gran on shore che so facile, con vento ond Head. Back Loop a Diam

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Cut Back. Marco Revel in

atleti di ianamente con isurarsi quotid m con le di to tto at fa nt are ed venire a co ello, è di poter ono a velocizz liv sc o novità rie sim ti Le tis le . al at re onde che ze del setto come questi en su nd e i te ch os e an er , à m ite vit nu amente il time no motivo te al lim riguardano sicur Questo è un ul esasperare surfa rno. Per questo 09 li. ve 20 ca e di l’in re at ra la st tto te co ll’e tu en rti de r pa am pe estrem tendono ad tecniche stico (in livello windsurfi talvolta non sono ini di stile e come gli shape e rm e te e ar nn in ss pi pa si re a di ra i italiani di ottimo o lio ono qu a mig i numer ai, anche là, non ici romani) veng ottimo stimolo nostrane, quas ne di esse. Orm io de nz on fu i in le tto i al il gruppo degli am so rs ta e io le mani l’approcc te adat anni. biamo avuto tra istenti. Ovviamen e il radicalità Ab ns ch … co è in le tro al al ed hu l’estate da molti di Oa ne ce os zio rla ad a circola to più m lle pa one che mi attir re rispettosi de in sempre mol otipi di Quad in La seconda ragi e) bisogna esse edi alcuni prot e rilassato, sia pi qu llo se parallele con un ui ti as ov nq es sc e tra o m qu co nn te e amen menti anch gior parte ha tri sti più (qui ag al po m i le, La posto è estrem de go ii. re terali più ria wa lle l’a Ha edenze e de osse e quelle la i. Non si respira di buon prec e centrali più gr è nn l pi acqua che fuor ca rte del e o… lo pa i du on a de le isc un os po tata solo da follati. Il grup local si innerv ot af ad ed i), ne ivi im tit zio iss lu pe ch m so co sono po consente di piccole, nche se i pro ta configurazione es de Qu ice Fe e. br al Fa & tu di at co ro livello tecnico (a to ar l calib . Ci sono rider de TENDENZE by Ma dell’Hawaiian Summer, oltre al merca ospitale e gentile dai quali c’è h rz sc fo en di Ba o k nt an pu Un altro rvill e Fr Beaux, Scott Ca ssante vedere parare. È intere im da to ol m senz’altro ad. ot di Diamond He sfondo dello sp Il caratteristico

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che Renato Vitale, an

state ad Oahu lui ha passato l’e

ipi Naish che cui alcuni protot tra , er st ru Th e ichi Schweiger o qualch ente testati da M , quindi ottim m re ta io ra er cu st ac po no e veniva sul pied esto delle novità di wave-riding, d; che arrivino pr e, a portanza ico rn nn ss pi Be e 4 cla e n an ile co ov st e gi l ch o per un esa e da eriamo, comunqu tavola sia con 2 esti allround ande Robby? Sp ntiscono una pr qu gr ra l di ga de usare la stessa e ne sa io nn ca az pi ns lla tro quat su da ndizioni. La se che mentre le trambi i piedi e ima del 2011… seconda delle co distribuita su en sia dai Single Fin ù a pi rs e non sarà pr ve er ua di av cq , di te ll’a en te su m en via ns ni ov co og è, r to es pe ad e Qu ni stile tavola. Qu de ad alta esso che per og tti i bordi della ALL’ALTRA by Fenon sapete LA timale, da tu lle curve strette SO dai Twinzer. Prem ot ’I ne a N llo U elt ro sc A nt D a co le un o amente ò essere mbe le iso grandissim tavole Quad solit er letto di entra condizione ci pu e tendenze e igenze… e Se dopo av (ecco perché le ntito sulle ultim nn à se pi cit o ta alla vostre es lo tro at am at ve bi ad qu ab ù le pi e lle o, de nt sia e ca re du tro quello ch ar lle al tr D’ de o quale e, finalmente, to rocker). ove si posson cqua e quindi mbe! Quest’estat la hanno mol ll’a r, tra su ze en in le ito Tw dalle nostre pr te tr un ita at vis e ad ente Maui, sono no maggior le Fin. Beh assima. Rispetto lo ed esclusivam avere genera petto ad un Sing so di ris di impressioni di m tto po ni fa do an il te po en tro a ad Oahu. Al di là este do o leggerm ale è senz’al rmi una settiman vedere come qu lia quando planan lo ag ili so differenza princip rit ut o a m tà to, la ia ito rie bb sc op do riu pr mbra esto punto vi ha già racconta e portanza, sul mercato, se oni, di cui Marco larghe) o A qu o maggiore tenuta izi ù nn pi ltra nd ra e l’a co al rv tte lle a le cu de ol rif ’is on rsi da un grosse (c ndenze si o Fanatic, è che per sposta r potrebbe te si surfano onde come ad esempi a ze e, il at d, in lin fig an Tw br on ra il i i ve tri ot on al en izi e este cond proprio ch biglietto lo pr ti il prossimo il : an e co th ss po re o wn te er in do vv choppose. In qu m ad da Botto ovi Qu ci vuole 0 dollari), ci ntrollabile in un usciranno con nu /R intorno ai 10 ro trend setter (A r, ve o il ze è ut in i en Tw au nt Il M essere meno co , . co ze è lip e prezzo to a tenden r l’attrezzatura cità o nell’off th e qui hanno sede ità anno… Quan ente ogni ora, pe ch m cil to fa ica a vis at un line ad alta velo pr tto li ed tu à vo at lit ndata non ho a sono veriding, sopr una manovrabi lari storie (all’a tavole wave, prim co di rti gliabili. del wa y pa ua or d’altro canto, offre o eg ct ra in fa nn i e fa al rs n fo delle princip visti no llari) e in mezz’o le curve strette Ho’okipa si sono zer in alcune al ritorno 100 do in e ad tw o di radicalizzare lla il nn nu t’a ve to es do ga Qu o . pa a Quatro o, è un post (ormai non più un ad e fra tutte Oahu, ad esempi le: molti Twinzer grande. Tra Qu vo la ta al e sei arrivato! di i ch te tip an en i e tti am tu d) lo Starboar legata allo so media va decis ù pi on (n di ra ad co Qu an renza è vità), vari maggiore no Single Fin la diffe Single Fin ha Il . ne io uz nd stile di co ti. hu: Andrea Rosa tore estivo di Oa ta en qu fre o” Un “classic

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PARLACI DI TE E LA TUA PASSIONE PER GLI SPORT “DE LA GLISSE”? Sono nato a Firenze 45 anni fa… Hai capito bene 45, un anno dopo Robby Naish… Due anni prima di Alberto Tomba. A differenza di un qualunque ragazzo di città italiano, non sono andato a scuola di calcio, anche se mi piace da matti giocarlo. A 5 anni i miei genitori mi misero sugli sci in un campo scuola, sulle nevi di Madonna di Campiglio, un posto meraviglioso al quale sono molto legato affettivamente. All’età di 7 anni cominciai con la vita dello sci club. Il lavoro di mio padre ha legato e lega ancora me e la mia famiglia ad una realtà industriale (nella fattispecie quella del tessile) incentrata a Prato, in Toscana, dove io risiedo, a 5 minuti da Firenze. Ho continuato a fare gare nazionali e internazionali usufruendo del poco tempo che riuscivo a ritagliare fra gli impegni scolastici prima e universitari poi . La mia attività agonistica è proseguita fino all’anno scorso e nel 2001 sono stato campione italiano Master in slalom gigante. Nonostante sia passato molto tempo e adesso abbia scelto di investire nel business dei watersport, sento lo sci come un istinto primordiale. In qualche modo mi sento sempre coinvolto in un mondo che mi ha dato tanto e mi ha regalato grandi soddisfazioni. Non smetterò mai di ringraziare mio padre per avermi avvicinato allo sport e per avermi dato la possibilità di girare il mondo per praticarlo. Avevo 17 anni e fu sempre lui a spingermi ad imparare con il windsurf in Sardegna, dove cominciai a frequentare la spiaggia di Porto Pollo. Da quel momento in poi ho sempre subito il fascino del mare e del suo lifestyle, non fosse altro per il fatto che le ragazze in spiaggia sono in costume!

QUANDO HAI INIZIATO A FARE LE PRIME TAVOLE ACME E QUALE ERA LA SUA REALTÀ? Quell’anno stesso! Un amico venne da me mostrandomi una rivista americana dove alcune persone si costruivano le tavole da sole… Era il 1983, gli albori del funboard. Ho iniziato così, per gioco… Anche se il desiderio di trasformare la mia passione in lavoro in fondo c’è sempre stata. Avevo allestito un piccolo laboratorio in un capannone a fianco dell’azienda di mio padre, ed iniziai a costruire tavole da windsurf e da surf da onda prima per me e poi per gli amici. Decisi di marchiarle con la sigla “ACME” dal nome della famigerata azienda che fornisce i più disparati marchingegni a Willy il Coyote nel famosissimo cartone animato: A Company Making Everything!!

UN GIORNO HAI INIZIATO A FARE GLI SHAPE PER ROBERTO RICCI. COME NASCE E COME FINISCE QUESTO LEGAME? Ho conosciuto Roberto Ricci insieme a Cesare nel novembre dell’88 a Maui. Loro erano la per la tappa finale dell’allora PBA World Tour, la mitica Aloha Classic. Cesare era il punto di riferimento per tutti gli italiani a Maui, era il nostro orgoglio. Roberto gli faceva le tavole ed era per Cesare una sorta di Caddie Best Friend, anche se poi lui stesso, tramite Cesare, aveva accesso alle competizioni. Viaggiare alle Hawaii mi ha dato una grossa spinta nel continuare a 80


Gianni Valdambrini attacca il lip alle Hawaii.

Lo shaping room di Prato, sede della ACME srl.

costruire le tavole. Era in qualche maniera il modo per rimanere agganciato ad un mondo che mi affascinava. Siamo diventati amici con Roberto dato che, a parte l’interesse comune, frequentavamo gli stessi spot in Toscana. A quei tempi io avevo cominciato a costruire delle tavole in sandwich con grafiche aerografate sotto la laminazione esterna in vetro, un’idea innovativa che con poco successo, Roberto cercò di applicare alla sua produzione in Thailandia sotto il nome di Clear Vision, riscontrando però complicanze nella costruzione in stampo. In quegli anni Roberto mi propose di continuare a produrre tavole custom nel suo laboratorio a Grosseto e nel frattempo dare una mano nel formare gli apprendisti che già lavoravano da lui. In breve diventai un supervisore del lavoro per le tavole wave e successivamente, intorno al 2006, mi furono affidati gli shape dell’intera collezione, con un contratto da collaboratore esterno. Contemporaneamente iniziai a disegnare e realizzare oltre alle tavole da surf da onda anche gli shape delle prime tavole da kite, che furono immesse sul mercato. Sempre nello stesso periodo ho lavorato per lo sviluppo e la messa a punto del sistema CAD CAM per gli shape delle tavole RRD, prima azienda italiana ad adottare questo sistema di disegno con il computer. Poi qualcosa si è guastato nei nostri rapporti professionali, fondamentalmente penso si sia trattato di una questione di limitata espansione al mio ruolo, ed essendo giustamente la “sua” azienda, ho deciso di andarmene e di provare a realizzare nuovamente qualcosa di mio.

CHE COSA HAI IMPARATO DALL'ESPERIENZA IN RRD? Sarebbe stupido negare che l’esperienza accumulata a fianco di Roberto non mi sia servita. Roberto è un eccellente imprenditore e un lavoratore instancabile. La ragione del suo successo è sicuramente dovuta al fatto che lui è allo stesso tempo brand manager e product manager della sua azienda. Grazie a questa collaborazione ho imparato a vedere le cose con un occhio diverso da quello dell’artigiano innamorato esclusivamente del suo prodotto e a conoscere il mondo dei prodotti watersport anche dal punto di vista del business, in maniera più commerciale.

PENSI CHE UNO SHAPER POSSA FARE A MENO DI AVERE AL SUO FIANCO UN RIDER PER PROGREDIRE E SVILUPPARE PROGETTI? TU TI AFFIDI ALL’ESPERIENZA O TI CONFRONTI CON QUALCUNO? Ogni anno passo almeno un mese alle Hawaii, alternando Oahu o Maui a seconda della stagione, per testare io stesso le tavole, ma, visto la mia età, considerato il fatto che non sono mai stato un pro, e che il mio livello è quello di un buon amatore, è impensabile non affidarsi a rider o tester che ti diano dei feedback sul prodotto che stai cercando di mettere a punto. Sono convinto che per sviluppare delle buone tavole, sia importante ascoltare un po’ tutte le campane. Soprattutto nel caso del wave, dove ogni 81


giudizio è assolutamente soggettivo e condizionato dallo stile di ogni singolo rider, è opportuno che i tester siano diversi. Spesso e volentieri accade infatti che atleti bravissimi non siano adatti a testare un prodotto rivolto a un pubblico meno esigente. È per questo che molte aziende commercializzano tavole molto più accessibili di quelle che i loro rider usano normalmente nelle acque di Hookipa. Ultimamente abbiamo iniziato una collaborazione con Mistral per lo sviluppo degli shape delle tavole da windsurf. Come molti sapranno, la licenza per i prodotti windsurf a marchio Mistral è stata da poco rilevata da Anders Bringdal. Ed è stato proprio lui a contattarmi chiedendomi di sviluppare, per suo conto, l’intera linea di tavole 2010, con particolare attenzione sulle tavole race che il medesimo utilizzerà per il suo prossimo ritorno alle competizioni. Un tester d’eccellenza per il mio lavoro sicuramente.

COSA PENSI DEL WINDSURF? E DELLO SVILUPPO DEI TUOI SHAPE? Gli input provengono sempre da atleti che introducono nuovi stili che presuppongono nuovi disegni di tavole, oppure vengono introdotti sul mercato nuovi materiali di costruzione, ed ecco che tutta la ricerca si rimette in movimento. Da parte mia cerco di essere attento al trend del momento e all’evoluzione del nostro sport, introducendo elementi che ho acquisito con la mia esperienza. Cerco poi sempre di dare un senso estetico ai miei shape, anche se la performance è una cosa dalla quale non si può prescindere. Una bella tavola esteticamente non vale niente se poi in acqua non funziona, o addirittura si rompe! Con dispiacere devo 82

dire che purtroppo vi sono prodotti sul mercato che sfruttano solo un canale commerciale per essere venduti, e che non sono stati testati in maniera adeguata.

COME SVILUPPI LE TUE IDEE? I TUOI PROGETTI SONO FRUTTO SOLO DI ESTREMIZZAZIONE O TI BASI ANCHE SU PARAMETRI GENERICI IN FUNZIONE DELLE ESIGENZE DI MERCATO? INSOMMA CI SONO COMPROMESSI E DOVE? In genere quando si affronta un nuovo progetto ci si basa su quello che si è acquisito dalla passata esperienza. Si parte da uno shape che funziona e vi si apportano delle modifiche. Oggi giorno, con il Cad Cam questo è molto più facile, in quanto ci permette di andare a cambiare solo i parametri interessati mantenendo un archivio dati di tutto ciò che si è fatto in passato. Le estremizzazioni sono spesso un salto nel buio. Possono rivelarsi vincenti se si vuole impressionare il mercato con qualcosa di radicale per attirare l’attenzione. Per esempio, il fatto che sul mercato ci siano tavole corte, come i nuovi twin fin, non vuol dire che queste siano appropriate per un utente medio. Tali tavole, esasperatamente corte e molto difficili da trimmare sono studiate, a mio avviso, per rider super allenati. L’ideale è avere sempre un’alternativa alla pro board, con una tavola più accessibile ad un pubblico meno esigente.

PARLACI DELLA TUA NUOVA AVVENTURA CON CESARE CANTAGALLI,

ACME SRL E IL VOSTRO NUOVO PROGETTO CON IL MARCHIO 99 CUSTOM BOARDS? Tutto è nato dopo che ho interrotto il mio rapporto con Roberto Ricci. Mi sembrava un peccato che tutta l’esperienza che ho accumulato in 27 anni di shape andasse perduta. Quando ho visto Cesare sulle onde di Capo Mannu, due stagioni fa’, ho pensato che lui, con la sua esperienza e il suo talento, fosse la persona giusta con la quale iniziare una nuova collaborazione. Così un giorno l’ho chiamato e gli ho proposto questa avventura. Posso dire che Cesare è un uomo Marketing eccezionale, e conosce il mondo del windsurf come pochi altri. Senza di lui sarebbe stato impossibile iniziare questa nuova esperienza, senza considerare che “the guy is still going off”. Dovete vederlo sul lip per rendervene conto.

HAI IN MENTE DI SVILUPPARE ANCHE UNA LINEA DI PRODOTTI 99 IN SERIE UN GIORNO? Tutto dipenderà da quanto saremo bravi a promuovere il nostro marchio e dalla qualità dei nostri prodotti. Se i numeri saranno superiori alla nostra attuale capacità produttiva custom, sarà inevitabile rivolgersi a un produttore esterno, in paesi dove la mano d’opera ha costi più bassi. C’è da dire che ultimamente la qualità di certi prodotti di serie provenienti dall’Asia, con l’utilizzo di materiali scadenti per risparmiare sui costi di produzione, è peggiorata molto. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di offrire un prodotto qualitativamente superiore in termini di performance e robustezza, per cui vedremo.


Gianni stacca l’Aerial ad Oahu.

• NOME: Gianni • COGNOME: Valdambrini • DATA E LUOGO DI NASCITA: Firenze 07/07/1964 • ALTEZZA, PESO: 184cm x 80 kg • PROFESSIONE: imprenditore/shaper • MURE A DESTRA O SINISTRA: mure a sinistra • WAVE O FREEST YLE: wave • SLALOM O KITE: slalom • SALTI O WAVESAILING: wavesailing (comincio a essere troppo vecchio per i salti) • SPOT WAVE PREFERITO: Diamond Head/Hawaii • MUSICA PREFERITA: jazz / smoth jazz / funky / fusion • LIBRO PREFERITO: Storia di Firenze e del granducato di toscana • CIBO PREFERITO: la "fiorentina" • BIONDE O MORE: entrambe • RIDER PREFERITO NEL PWA: ai tempi Robby Naish • TAVOLA E VELA PREFERITA: 99 Tri Fin 85 lt. & Simmer Mission 5.3 • HOBBY: playing saxophone

Gianni e le sue tavole 99 NoveNove.

Le due grandi passioni dello shaper toscano, lo sci e il windsurf.

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INTRO Il freestyle moderno diventa più radicale e dinamico di giorno in giorno. In questo ultimo periodo specialmente, un sacco di combinazioni risaltate into Flaka stanno prendendo il sopravvento. La Bongka (Forward into Flaka), arma segreta di Tonky Frans, oppure la Shotta (Shove It into Flaka), nuova combinazione di mia invenzione, sono solo alcuni altri esempi di manovra a cui si può “attaccare” una Flaka risaltata. La doppia Flaka è già in circolazione da un po’, ma la seconda rotazione era più che altro slashata, oppure parzialmente risaltata, ma non era una vera e propria Flaka come questa combinazione, che risulta essere effettivamente una Flaka into Flaka. La seconda Flaka, infatti, è identica alla prima, dallo stacco alla slashata, alla chiusura della rotazione. Il secondo stacco avviene al traverso, dopo aver completato 86

interamente la rotazione della prima Flaka. Ecco una breve descrizione di questo uno-due letale!

HOW TO DO Vai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vela ma preferibilmente non sovrainvelato. Per eseguire correttamente una Flaka into Flaka (o doppia Flaka…) è necessario riuscire a chiudere le Flaka normali in planata senza batter ciglio, ed anche un minimo di conoscenza di Air Flaka non nuoce! Allarga le mani sul boma, facendo una curva stretta come per un piccolo Bottom Turn e, appena senti di essere sul dorso del choppino, comincia a sbilanciarti in avanti, spingendo l’albero sopravento con il braccio anteriore e girando testa e spalle nel vento come per una normale Flaka. Per ora nulla di nuovo. Cerca di sbilanciati più verso prua e di scalciare la tavola sottovento con la gamba

posteriore, in modo da girare gran parte della prima Flaka in aria per avere maggiore inerzia e potenza all’atterraggio. Quando stai per atterrare, cerca di ammortizzare l’impatto restando centrale ed abbassandoti sulle ginocchia, proiettando il fisico in avanti e sottovento, come se volessi uscire in piena planata dalla Flaka. A questo punto, anziché uscire dritto, sbilanciati nuovamente sopravento e porta la vela da poppa verso prua, preparandoti ad infilare l’albero nel vento per staccare nuovamente! Tieni il boma vicino al fisico in modo da restare nel centro della rotazione e scalcia nuovamente la tavola sottovento, mentre giri la testa e le spalle nel vento. La tavola ora sta slashando pinna in avanti e non ti resta che appoggiarti sulla prua, restando centrale con il peso e seguendo la rotazione con testa e spalle. Tieni il braccio anteriore steso e non spingere con quello posteriore, altrimenti fermerai la


rotazione. Resta centrale e concludi anche la seconda Flaka come la prima. Questa sì che è una doppia Flaka di razza! Spettacolo!

restando centrale col peso in modo da mantenere una buona velocità che poi ti permetterà di ristaccare nuovamente. Continua a girare la testa nel senso di rotazione e tieni il boma vicino al corpo.

STEP BY STEP Foto 1-3:Stacca a tutta velocità sul dorso di un choppino non troppo al lasco ed infila l’albero sopravento, cercando di saltare il più avanti ed in lungo possibile. Sbilanciati verso prua, cercando di ruotare gran parte della prima Flaka in aria, mantenendo maggiore inerzia e potenza all’atterraggio. Gira testa e spalle sopravento e rimani sbilanciato verso prua, scalciando la tavola sottovento con la gamba posteriore. Foto 4-5: Questa fase è davvero critica ed è fondamentale mantenere una buona velocità. Cerca di anticipare ed ammortizzare l’atterraggio flettendo le ginocchia e

Foto 6-8: È il nucleo della combinazione, lo stacco della seconda Flaka. Come si vede dalla foto 7, la seconda rotazione è identica alla prima in termini di andatura, stacco e rotazione. Nella foto 6 mi sbilancio verso prua e sto cominciando a riportare nuovamente l’albero verso prua e sopravento. La foto 8 poi è la conclusione della fase aerea in cui infilo la prua di modo che la tavola slashi liberamente anche nella seconda rotazione. Foto 9-12: Se hai fatto tutto ciò con una buona velocità e precisione, riuscirai a concludere la seconda Flaka

senza alcun problema. Basta restare col peso leggermente sbilanciato verso prua e continuare a girare spalle e testa nel senso di rotazione. Non spingere sul braccio di bugna, altrimenti fermi la rotazione. Finisci la seconda Flaka come se fosse una Flaka singola… E poi renditi conto che hai appena raddoppiato il tuo gioco!

DRITTE ED ERRORI Per questa manovra è importante trovare le condizioni di acqua giuste, possibilmente con vento costante e non sovrainvelati. Se c’è l’acqua choppata è difficile riuscire a far girare la tavola senza intoppi ed è più difficile coordinarsi per riuscire a saltare la seconda volta. Non staccare troppo al lasco altrimenti non avrai abbastanza inerzia per saltare nuovamente e riuscire a completare la seconda rotazione. 87


INTRO Non mi stancherò mai di ripetermi e insistere sull’importanza di una buona sinergia tra i materiali, le condizioni del mare/vento e quel meccanismo che scatta quando ad un semplice comando tutto deve rispondere in maniera perfetta ed immediata… Il timing. La lettura dell’onda, l’attimo in cui decidiamo di dare via alla manovra, una sequenza perfetta di movimenti in sinergia tra loro... Il Bottom Turn è sempre la base di partenza della nostra surfata, quel segnale che da il via al movimento e alla manovra determinandone per il punto di arrivo: quando/dove/come. L’imput viene sempre dato dall’elemento chiave, in questo caso l’onda. È lei che decide e ci da la 88

possibilità di scegliere come e dove attaccarla in una manciata di secondi. La manovra si decide spesso prima dell’impatto con il Cut Back. Nel prossimo numero vi mostreremo come spesso si finisce col trovarsi costretti ad improvvisare un Cut Back o una manovra “di salvataggio” generata da un tempismo anticipato e ritardato o da un cambiamento della potenza dell’onda. Veniamo ora a questa sequenza.

STEP BY STEP • Le prime due foto mostrano molto bene che il lip è distante, abbiamo ancora spazio e vogliamo mantenere la massima velocità nel Bottom senza perdere troppo abbrivio… Più lontani si è e maggiore

velocità consideriamo, dunque in questo caso l’attacco del Bottom che è morbido e non troppo aggressivo in quanto non serve una verticalità sul lip. L’abbrivio della velocità generata dalla discesa dell’onda e dal caricamento del Bottom, ci consentirà ci aggredire un Cut Back in potenza. • Attacchiamo il Bottom spostando la mano posteriore più lontano possibile e chiudiamo la vela energicamente tenendo il braccio anteriore ben disteso, facendo così, neutralizziamo la potenza del vento sulla tavola che ora è comandata dal movimento del corpo e dei piedi. Facciamo pressione sulle punte e distendiamo la gamba anteriore, mentre il corpo si appoggia in avanti mantenendo il


baricentro verso l’interno appoggiato alla vela che si abbassa verso il basso. Puntiamo bene gli occhi sull’obbiettivo da colpire… ”Il lip” e seguiamolo cercando di anticipare la sua potenza e la sua posizione pronti per l’impatto con il Cut Back. • A questo punto passiamo alla fase più importante… Il cambio di curva. Notate come in questo momento, la mano posteriore si avvicina a quella anteriore per aiutare l’ingresso del vento nella vela e iniziare a generare nuovamente potenza oltre ad agevolare un avanzamento del corpo verso prua. Iniziamo a fare pressione sui talloni, quello che nello snowboard chiamerebbero inversione della lamina da monte a

valle, in questo caso la tavola inverte il bordo dall’interno verso l’esterno della curva. • Spostiamo il peso del corpo verso prua concentrato sul piede dell’albero e le spalle iniziano a ruotare verso l’esterno, mentre le gambe si piegano. • A questo punto iniziamo a piegare le gambe per assorbire l’impatto con il lip appoggiandoci energicamente alla vela e ci godiamo il momento magico… The Cut Back… • Il corpo continua a produrre quel movimento importante di rotazione delle spalle che aiuta la rotazione, mentre la vela inizia a riprendere potenza.

• La poppa della tavola riceve una pressione tale da far si che a volte sbalza fuori dal lip, scodando verso l’interno, qui dobbiamo essere rapidi ad avvinghiarci in posizione centrale rimanendo vicino alla vela, senza sbilanciare il corpo troppo internamente. In questa fase lavorano le gambe che devono richiamare al momento opportuno la tavola, senza andare in over-rotation… • La discesa sulla schiuma è la parte difficile dove la tavola subisce sbalzi e violenze per una frazione di secondo, se siamo in grado di reggerlo. È fatta… • … E per il fotografo che ha scattato questa foto è ora di una bella Washing Machine!!! 89


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Ivan Zecca, Cut Back aggressivo a Gnaraloo.

Premettendo che mi ritengo abbastanza fortunato poiché attraverso la mia attività di windsurf, in questi ultimi anni ho avuto modo di frequentare posti come Gran Canaria, Australia e posti che hanno segnato le mie origini, come il Salento, quello che sto per descrivere non è solo uno spot di windsurf, è molto di più, è un piccolo paradiso. Uno dei pochi, credo, rimasti al mondo, non contaminato dalla crudeltà umana, dove vige la semplicità e al tempo stesso si possono trovare le più incredibili meraviglie della natura. Un mare unico, imponenti dune bianche, animali di tutte le specie in piena libertà, dagli immancabili canguri agli innocui rettili. Tutto solo a portata di chi ha rispetto di madre

natura e della quiete. Immaginate di vegliarvi la mattina solo con il suono delle onde che frangono sul reef, dimenticandovi completamente del telefonino, tanto da lasciarlo chiuso nel cruscotto della macchina per giorni (anche perché non prende la linea). L’unica cosa squillante che si può sentire qui sono le cicale che stridono, le voci e le dolci risate dei bambini che giocano e sfrecciano liberamente con le bici, dimentichi dei pericoli della città. Le uniche macchine che si vedono sono ferme perché campeggiano, o si muovono a 5 km orari per portare la gente a pesca, a fare windsurf o surf. Questa è Gnaraloo, non bastano queste parole per descriverla, dovreste esserci stati per comprendere di

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Fede in Aerial.

Sulle onde di Gnaraloo si possono anche fare 12 Bottom Turn!!!

cosa vi sto parlando. Ciò nonostante cercherò per lo meno di farvi conoscere lo spot attraverso gli occhi di un appassionato windsurfista.

FINALMENTE SI PARTE 8 gennaio, Anna ed io ci lasciamo alle spalle una Milano innevata e fredda, per raggiungere dopo quasi diciotto ore di volo l’Australia. Per la precisione atterriamo a Perth, dove ci attende un fantastico benvenuto: l’estate con i suoi trentacinque gradi! Recuperiamo i nostri bagagli dal nastro dell’aeroporto, compresa la mia indistruttibile ed enorme boardbag Pat Love. Pur essendo storditi dal viaggio e dal fuso orario, abbiamo ancora le forze per andare a sud di Perth, a Fremantle per trovare il nostro amico Alberto Caielli, proprietario di un rifornito negozio di windsurf e longboard, Wind Shack. Appassionato di windsurf ed esperto del posto ci consiglia di puntare verso sud esattamente a Margaret River, dove è possibile trovare ottime condizioni fino a marzo. Seguiamo il suo consiglio per passare quasi tre mesi nel sud western dell’Australia. A metà marzo il freddo e le prime piogge spazzano via il caldo vento d’estate tipico della zona, chiamato Sea Breez e i windsurfisti entrano in letargo sperando in qualche condizione miracolosa pur essendo bassa stagione. Noi abbiamo davanti ancora tre mesi da sfruttare, ed io non entrerò di certo in letargo, anzi! Ci organizziamo per andare nel mio spot preferito nel nord west dell’Australia e decidiamo di cambiare il nostro vecchio mezzo di trasporto con un fantastico Toyota Landcruiser 4X4, questo ci permetterà di affrontare il viaggio in piena sicurezza, avventurandoci in parchi naturali, strade sterrate e sabbiose, perfetto per chi vuole godersi l’Australia in tutta la sua naturale bellezza. Campeggio a Gnaraloo Station.

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ALLA RICERCA DEL VENTO Il 13 aprile partiamo da Perth e con molta calma iniziamo questo lungo trip. Obbiettivo prefissato: arrivare a Darwin entro fine aprile. Strada facendo, però, teniamo sempre sotto controllo le previsioni. Arriviamo a Geraldton, che pur essendo conosciuto come uno tra gli spot più belli del Western Australia per il windsurf, non è nel suo periodo giusto. Ci speravo! Prima tappa fallita. Sostiamo appena un giorno per riposarci e affrontare al meglio il proseguimento del viaggio. Approfitto della sosta per cercare una connessione internet, per verificare gli eventuali cambiamenti meteo. Le condizioni annunciate non sono tra le migliori, ma ci aspettano altri due giorni di viaggio prima di arrivare a Gnaraloo, quindi incrocio le dita e spero nella fortuna.

GNARALOO STIAMO ARRIVANDO Il 18 aprile mattina arriviamo a Carnarvon, una piccola cittadina che si trova a 180km da Gnaraloo, è l’unico punto di partenza e arrivo per chi va o viene da Gnaraloo. Ricontrollo le previsioni e qualcosa sembra stia cambiando rispetto a quelle viste due giorni prima. Ne parlo con la mia ragazza, Anna, per decidere se saltare la tappa di Gnaraloo, per non sprecare tempo considerato che c’è ancora tanta strada da fare rispetto al piano programmato prima di partire. Potremmo proseguire per altri posti meravigliosi come Exmouth, e chiudere così la mia stagione di windsurf in Australia, poiché Gnaraloo sarà l’ultimo spot possibile per fare windsurf, prima di intraprendere il viaggio verso il Northern Territory. In alternativa potremmo spararci altri 180 km pur coscienti di andare incontro a un’incognita sulle condizioni che possiamo trovare, essendo aprile un mese un po’ a rischio di improvvise

piogge. Io ed Anna siamo stati già a Gnaraloo nel 2005 ed entrambi da tempo desideravamo tornare anche solo per ammirare il paesaggio e rilassarci. Anna consiglia di non affidarsi solo ai bollettini meteo ma di seguire anche il proprio istinto, meglio ancora se femminile. Così facciamo la scorta di viveri e carburante a Carnavon e dopo poche ore siamo pronti per rimetterci in viaggio. E’ un po’ tardi per arrivare direttamente a Gnaraloo così decidiamo di fermarci a passare la notte in un camping, il Red Blef. La mattina seguente ci svegliamo intorno alle 8.00, con calma facciamo colazione e poi una lunga e rilassante passeggiata in spiaggia. Intorno alle 10.00 una leggera brezza inizia a salire dal mare, osservo la bassa vegetazione e il suo dondolio che minuto dopo minuto aumenta e in fondo al mare la linea che marca il vento, è un segnale di allarme, il vento si sta alzando! Ci affrettiamo a chiudere l’arsenale da camping per spostarci nella vicina Gnaraloo. Arriviamo intorno alle 12.00 ma abbiamo ancora del tempo prima che le condizioni migliorino del tutto, così andiamo a trovare il mio amico Paul proprietario della Gnaraloo Station e del Tree Mile Camping. Dopo una breve chiacchierata e un buon caffè, le tanto sospirate condizioni arrivano, salutiamo il nostro amico e ci dirigiamo verso lo spot che si trova a 4km dalla home station. Parcheggiamo di fronte al mare sconfinato, che genera onde lunghe e perfette con un vento off shore. In acqua ci sono pochi windsurfisti, con la 5.0/4.7, accompagnati dai delfini che si divertono a surfare le onde. Mentre io armo la mia attrezzatura 5.3 Goya Guru e la mia 78lt Quatro, Anna prepara la sua e la macchina fotografica con una nuova lente che è curiosa ed entusiasta di provare. Entro in acqua stando attento all’affilato corallo che circonda questa costa. Lo spot non ha una channel e quando c’è uno swell grosso bisogna tenere d’occhio le serie e passare nell’intervallo fra loro. Prendo confidenza con la condizione, a volte si riescono a fare perfino 12 Bottom Turn. L’adrenalina aumenta sempre più. L’onda è talmente prevedibile che ti dà modo di staccare gli Aerial con molta sicurezza. Non voglio uscire più dall’acqua ma il sole sta per tramontare ed è ora di tornare in spiaggia. Quando si dice gli che gli italiani sono dappertutto! Fuori dall’acqua conosciamo due ragazzi windsurfisti di Roma, Paolo Sorrentino e Francesco Boscarino. Anche loro come me sono abbastanza soddisfatti della giornata di windsurf e tra una chiacchiera e l’altra siamo già al tramonto. I ragazzi


Anche se non era il periodo migliore per Gnaraloo, Ivan e Anna sono stati fortunati ed hanno trovato ottime condizioni.

di Roma campeggiano al Tre Mile Camp da più di una settimana e due giorni prima hanno pescato in barca un pesce enorme, ci domandano se ci piace il pesce e se vogliamo unirci a loro, le nostre pupille gustative dicono di si prima ancora che il cervello formuli la risposta. Che dire! Passiamo una serata fantastica, la prima di quattro. Durante la cena è il fuoco a farci compagnia tenendo sempre ardente la brace che cuoce il pesce, il profumo è fantastico come lo è anche la nostra fame dopo un pomeriggio di windsurf. I ragazzi sono simpaticissimi, conosciuti da poche ore sembra ci si conosca da una vita. Ci raccontano come hanno passato la settimana a Gnaraloo, sono stupefatti per l’esistenza di un posto così meraviglioso. Sfiniti e assonnati rimandiamo la lunga chiacchierata di windsurf al giorno dopo. Fino all’ultimo, ad accompagnarci nel mondo dei sogni, un cielo trapuntato di stelle lucenti e il dolce suono delle onde.

GNARALO BAY Ci svegliamo alle 9.00 del mattino e come prima cosa metto la testa fuori dalla tenda per vedere come si presenta la giornata. Non si muove una foglia! Ma è presto, confido in madre natura. Ci raggiungono Paolo e Francesco e per sdebitarci della buonissima cena gli prepariamo un buon caffè italiano con l’immancabile caffettiera, cosa che a loro manca! Facciamo una nutriente colazione e nel frattempo ci rendiamo conto che con il passare del tempo sta aumentando il caldo ma non il vento. Decidiamo di spostarci a Gnaraloo Bay, un posto incantevole, poco distante dal campeggio. A distanza di quattro anni è tutto come ricordavamo… Davanti a noi una distesa di sfumature azzurre, la spiaggia candida e immensa con intorno la bassa

vegetazione a fare da cornice. Il caldo afoso ci spinge a tuffarci in mare a sguazzare felici come bambini. Purtroppo oggi il vento non vuole saperne di soffiare, nel pomeriggio ritorniamo al camping comunque contenti e più abbronzati, e perché no per chiudere in bellezza questa giornata, una bella spaghettata di pesce.

LE FAVOLOSE ONDE DI GNARALOO L’indomani alle 9.30 del mattino il cielo è imbronciato, le nuvole si ostinano fino a tarda mattinata a nascondere il sole sfavillante. Il vento è pigro e si muove così lentamente che non ci dà speranza di rafforzare in giornata, decidiamo di andare ancora a Gnaraloo Bay. Questa volta, attrezzati di ami e canne ci improvvisiamo pescatori ma per quanto ci applichiamo a pescare, anche con metodi australiani, ci rendiamo conto che siamo più bravi in windsurf! Tra un lancio di canna e un bagno rigenerante, siamo comunque rattristati dalle condizioni. A Paolo e Francesco mancano pochi giorni per tornare in Italia, e io desidero ancora una volta poter surfare le onde di Gnaraloo. In cuor mio ci speravo con tutte le mie forze che le condizioni cambiassero. Forse madre natura ha ascoltato le nostre suppliche e intorno alle 13.30 improvvisamente inizia ad alzarsi il vento che aumenta rapidamente, di fretta e furia chiudiamo le canne da pesca buttandoci alle spalle questa fallimentare attività. Arriviamo allo spot che il vento è ormai ben disteso, montiamo subito la 4.7 e di corsa ci buttiamo in acqua per surfare e saltare le bellissime onde di questo spot. Rimaniamo a fare windsurf quasi fino al tramonto. Più tardi torniamo al camping e dopo una succulenta cena a base di pesce ci mettiamo davanti al computer curiosi di vedere le foto.

Animali australiani: il canguro, il dingo e i delfini.

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L’onda di Gnaraloo è molto prevedibile e permette di spingere al massimo i tuoi limiti.

GLI ULTIMI GIORNI Gli ultimi due giorni li passiamo nel relax assoluto, sappiamo di essere stati baciati dalla dea della fortuna, che ci ha regalato due fantastici giorni di windsurf nonostante il periodo. Poi ci divertiamo ugualmente facendo surf da onda, perché Gnaraloo non ci fa mancare neanche questo. Passeggiando lungo la costa esploriamo posti meravigliosi, sempre in compagnia dei nostri “amici romanacci”. Sono dei giorni fantastici. Ancora una volta Gnaraloo ci ha regalato emozioni uniche e ricordi indelebili, gli originali colori del mare, il sorgere dell’alba, il cielo luminoso di giorno e affascinante la sera, le notti scintillanti di stelle. Ringrazio i mie sponsor: Quatro Intenational, Goya Sails, TeconLimits, PatLove, Quiksilver.

SPOT GUIDE COME ARRIVARE:Gnaraloo si trova a circa 1.100km a nord di Perth, ci vogliono quindici ore di viaggio. La prima strada da percorrere si chiama Brand Hwy che unisce la città di Perth a Geraldton (424 km). Poi da Gerldton si prosegue per la North West Costal Hwy direzione Carnavon che dista 480 km. Arrivati a Carnavon si prosegue per la West Costal Hwy e dopo 19 km si svolta a destra per la Blowholes Rd. Proseguite per altri 45 km e arriverete sulla famosa Gnaraloo Rd, dopo di che vi aspettano 72 km di sterrato per arrivare al famoso campeggio 3 Mile Camp. DOVE DORMIRE: Nel tragitto da Perth a Gnaraloo si può sostare nei tanti free camping che si trovano lungo la strada e sono segnalati come area picnic, sono luoghi tranquilli, dove capita spesso di trovare tanta altra gente che campeggia. A Gnaraloo ci sono solo due posti dove si può dormire, la Home Stead offre appartamenti a 180$AD a notte per tre persone, invece per chi vuole vivere al meglio questa avventura il camping 3 Mile Camp, fornito di servizi, docce comuni e bagni, costa 18$AD a notte per persona. Per non avere problemi è sempre meglio prenotare contattando direttamente gli uffici della Home Stead (www.gnaraloo.com). SURF SHOP: Il Surf Shop di riferimento del Western Australia è WindShack, a North Fremantle. Il proprietario si chiama Alberto Caielli, è italiano e vi 94

darà i consigli fondamentali per muovervi al meglio negli spot della zona. Web: www.windshack.com; email: info@windshack.com; tel: +61.08.93365440; indirizzo: 5/106 Stirling Hwy North Fremantle WA 6159. MANGIARE: A Gnaraloo c'è solo un piccolo market nel camping 3 Mile Camp dove si comprano solo cose di prima necessità che costano tanto. La cosa migliore è fermarsi nella città di Carnavon dove c'è un piccolo centro commerciale. E’ molto importate comprare tanta acqua e per il resto vi consiglio di prendere scatolame come tonno, fagioli ecc... Per una perfetta conservazione. Ricordatevi che Gnaraloo dista da Carnavon circa 120 km da percorrere in mezzo al deserto, nei mesi estivi la temperatura raggiunge i 45 gradi e la strada non e facile da percorrere, quindi acqua e viveri sono molto importanti. INFO SPOT: A circa 600 metri a sud dal camping 3 Mile Camp si trova il famoso spot Tombstones, il vento soffia da sud dai 20- 25 nodi side-off con ottima frequenza da ottobre a febbraio. C’è un bellissimo reef corallino che dista 60 metri dalla costa dove si frangono onde molto lunghe e pulite che possono variare dai 2 ai 6 metri. I mesi di ottobre e novembre sono i migliori per frequenza del vento e le onde sono più pulite e lisce rispetto al resto dell’anno. Nei primi 60 metri bisogna stare attenti al basso fondale corallino, sulla destra della piccola spiaggia c’è un channel, ma vi consiglio di chiedere consigli prima di entrare in mare per evitare danni irreparabili. È consigliabile l’utilizzo delle scarpette, poiché il corallo è affilatissimo e causa tagli profondi che potrebbero rovinare la vostra vacanza. Chiaramente come in ogni spot che si rispetti non possono mancare i nostri cari amici squali, capita spesso di fare qualche avvistamento ma fortunatamente visto la grande abbondanza di pesce hanno altro cui pensare. ATTREZZATURA CONSIGLIATA: Le vele più usate sono 5.3 e 4.7 ma possono capitare giornate da 4.2, in ottobre e novembre generalmente il vento soffia con più intensità. La tavola che consiglio è un 78lt wave come tavola unica, perchè in questo spot è sempre meglio andare con un po’ più di volume e con meno vela.

Ivan Zecca e una classica strada australiana.





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