Funboard 141

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Location: Garda Lake

Rider: Vittorio Mazzocca

PH: Foto Fiore

PROGRAM: FREESTYLE PRO

Model Twintip LTD V2 100 100Lts 100 Lts

Volume

90Lts 90 Lts

Size

231x64 231x 64ccm

Size

230x60 230x 60cm cm

Fin FFS 20 MFC Prepreg Fin box Power

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9900 LTD LT LT

Model Twintip LTD V2 90

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ANNO XVII - NUMERO 141 AGOSTO/SETTEMBRE 2011

Marcilio Browne, il rider che più di ogni altro sta portando nel Wave le power move del Freestyle. Da qui l’esigenza di avere nuovi shape di vele e tavole per poter eseguire queste nuove manovre. La cover di questo numero la dedichiamo a uno dei rider più innovativi in circolazione: Mr. Brawzinho.

DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it

Cristiano Zanni

REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com

RIDER

ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

ragno@hipow.com

FOTO

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni

Marcilio Browne Hookipa, Maui John Carter

LOCATION

marcom@hipow.com

FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Fabio Calò, Marco Cattoi, Valentina Crugnola, Andrea Cucchi, Beppe Cuscianna, Ovidio Ferrari, Fabio Ferrari Pocoleri, Francisco Goya, Federico LaCroce, Francesca LaCroce, Andrea Mariotti, Alberto Menegatti, Matteo Muraro, Mattia Pedrani, Paola Perrone, Francesco Prati, Matt Pritchard, Kevin Pritchard, Valter Scotto, Nicolas Slijk, Gabi Steindl. immagini: Cataldo Albano, Danilo Calogiuri, John Carter, Claudio Cazzara, Fabio Ferrari Pocoleri, FotoFiore, Francesca LaCroce, Mauiwatershoot, Filippo Lenzi, Valerio Pedrani, Josep Piña, Kevin Pritchard, Gabi Steindl, Benjamin Thouard, Cosimo Trono, Felice Zompanti..

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. 20090 Segrate (MI) DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano tel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - adv@jmag.it www.johnsonsmedia.com Servizio attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

Vi avevo lasciato nell’editoriale del numero di luglio dicendo che dopo pochi giorni sarebbe iniziato un bel tour de force con i vari appuntamenti in programma qui sul Lago di Garda, e vi posso affermare che non ci siamo fatti mancare proprio nulla… tanta azione in acqua e altrettanta nei vari party serali e pomeridiani organizzati in occasione di questi eventi. Insomma, le classiche cose che si fanno d’estate! Questo numero è lo specchio di quello che è successo nel frenetico mese di luglio; certamente c’è tanto Garda, tutti gli eventi principali italiani si sono svolti proprio in queste acque lacustri, dalla divertente Shaka Bump&Jump, all’emozionante Wind’s Bar Cup, e per finire l’appuntamento più atteso della stagione: il CENTO X100 Torbole Week con il Campionato Italiano assoluto Slalom e la prima tappa del Freestytle. Il Campione Italiano Slalom 2011 è Alberto Menegatti! Avevate dubbi?!?! Noi sicuramente no! L’altra metà della rivista è dedicata alla presentazione delle novità 2012 per quanto riguarda le tavole e le vele. Se non trovate quello che stavate cercando non preoccupatevi perché nel prossimo numero continueremo la nostra carrellata di presentazione delle nuove attrezzature. Approfondiremo poi un po’ meglio la strepitosa tappa Wave del PWA a Tenerife, con la nostra intervista esclusiva a Valter Scotto, dove hanno partecipato quattro nostri connazionali, evento più unico che raro per una tappa Wave. Inoltre abbiamo fatto un tuffo anche a Frassanito per un Contest Wave locale che è stato baciato da condizioni epiche… Peccato non aver avuto la stessa fortuna anche per il Campionato Italiano Wave dove due tappe su due sono state cancellate nonostante i waiting period di due mesi! Concludiamo questo numero con i consigli per il Wave, sperando che chiunque di voi abbia la possibilità di dirigersi verso spot ventosi e con le onde durante le vacanze, e Francisco Goya ci da qualche hot tips sui tre dei salti più classici in circolazione ormai da decenni, quelli che tutti vorrebbero imparare. Vi segnalo anche un utile spot guide sulla Catalogna, sicuramente molti di voi ci passeranno in macchina sulla strada per Tarifa o il Marocco, vi consiglio di buttare un occhio anche in quegli spot se le previsioni sono buone, ne varrà la pena! Vi lascio alla lettura di questo numero estivo e vi ricordo che ci rivedremo in edicola a ottobre, inoltre non perdetevi anche il numero di agosto-settembre di SupTime, uno sport che anche qui in Italia sta finalmente esplodendo. Un augurio di buone vacanze da parte di tutta la redazione di Funboard! PS: Mattia Onali ha vinto il mondiale Techno Under 15 a San Francisco pochi giorni prima della stampa di questo numero. Complimenti a Mattia dalla redazione di Funboard e sul prossimo numero conosceremo meglio questo campioncino! Have fun!

Fabio I-720

MODALITA' DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Banca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

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ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), SupTime (stand up paddle).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.



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DROPS OVER CROSS 2012

ALBISOLA SLALOM TOUR

... Planata super anticipata... Maneggevolezza di un wave...Velocità... Sono questi gli ingredienti che Drops ha messo nella preparazione della nuova tavola che manda in pensione il Freewave. Un nuovo shape che promette facilità d’uso, polivalenza e divertimento, fin dal primo istante. È il nuovo DROPS OVER CROSS! Mario Vinti (shaper Drops) non ha dubbi: “Non vedrete l’ora di provarlo. Grazie al concavo/biconcavo V a poppa la carena vi solleverà dall’acqua facendovi planare con una bava di vento.” Il classico does-it-all che non può mancare nel vostro kit. 2 soli volumi: 240x61 (95 litri) e 242x64,5 (105 litri) per coprire un range di vento da 12 a 25 nodi con vele da 7,0 a 4,5. Il conto alla rovescia è incominciato. Stay tuned su www.drods.net

Sabato 15 e domenica 16 ottobre la Lega Navale Italiana di Albisola (Savona, Liguria) organizza la II tappa dell’Italian Slalom Tour! Atleti provenienti da tutta Italia si sfideranno per conseguire il titolo di Campione, e parallelamente gli amatori potranno partecipare all’ormai consolidato “Trofeo Cippa”, che si svolgerà in adesione al format del Free 12. Data la rilevanza dell’evento, il Circolo ha convocato esperti del settore, che avranno l’occasione di presentare i materiali della stagione ventura esponendoli in appositi stand allestiti per l’occasione. Saranno due giorni animati da buona musica, proiezioni video, pasta party e ventosi downwind... insomma, un’occasione da non perdere!

E…VENTO 2011 Vi sarete forse chiesti “Che fine ha fatto l’E…vento? Ci sarà anche quest’anno? Come passerò la mia settimana settembrina fatta di sport, agonismo, spettacolo e tanto divertimento?”. Ed invece, meglio tardi che mai, ecco a voi lo slogan che da cinque anni a questa parte ha risuonato nelle orecchie di molti e annunciato l’inizio dei preparativi per l’happening degli sport acquatici più famoso d’Europa… Dal 9 all’ 11 settembre 2011, torna l’ E…vento!!! Nuova location, nuova filosofia, format ancora più ricco, ancora più sport, spettacolo e divertimento! Giunta alla 6° edizione, la festa dello sport e del mare che ha animato con grande successo la spiaggia della Cinta di San Teodoro cambia location e si sposta nella ventosa costa occidentale della Sardegna per dar vita sulla spiaggia di Badesi al GOLFO DELL’ASINARA E...VENTO - Energised by Nature! Per quattro giorni il golfo dell’Asinara diventerà il luogo ideale dove far sorgere un ancora più grande Surf Village che ospiterà atleti di fama internazionale, amatori, aziende in fiera, curiosi e amanti del mare, dello sport e del sano divertimento. Tante novità dunque ma stesso spirito e stesso format vincente! Gazebo, gonfiabili, palchi, strutture sportive, box per l’esposizione dei nuovi materiali del 2012 e poi gare agonistiche e amatoriali di windsurf, kitesurf, Paddlesurf, Wakeboard, Beach Tennis, Canoe… ed infine spettacoli di bmx freestyle, breakdance, concerti e tantissime feste in spiaggia e nei più bei locali notturni della costa! Partner dell’evento sarà E.On, uno tra i più grandi gruppi energetici privati al mondo che vanta più di 300 MW prodotti con energia pulita. Il motto di E.On è “cleaner & better Energy”, un impegno concreto per un’energia più pulita e migliore! Sito Web: www.e-vento.org. Leggi pag. 95 per il programma completo.


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MONTAGNOLI GROUP E PIERWINDSURF, BINOMIO PERFETTO! Prosegue alla grande la stagione al PierWindsurf. La famosa “Ora del Garda” e il “Peler” mattutino soffiano con eccezionale regolarità, per la grande soddisfazione degli ospiti del famoso Hotel Pier e della professionale scuola di windsurf annessa, il PierWindsurf. Grazie anche all'ottima collaborazione tra la Montagnoli Group, proprietaria dell'Hotel Pier e altri confortevoli alberghi a Riva del Garda (Hotel Prince) e a Limone sul Garda (Hotel Saturno e Hotel Castell), e alle speciali tariffe praticate a chi prenota dei pacchetti speciali “tutto compreso” con hotel, noleggio surf ed eventuale corso di windsurf, sempre più appassionati trascorrono le loro vacanze in questo meraviglioso spot. Ma il Pier non è apprezzato solo dai più esperti e dai freestyler, che giornalmente si allenano in queste acque. Sempre più famiglie e principianti sfruttano infatti al Pier le perfette condizioni di brezza leggera al traverso nelle ore mattutine, per imparare rapidamente la tecnica di base e cimentarsi poi, con la migliore attrezzatura RRD e Simmer Style, per le prime volte con l'Ora pomeridiana. Per tutte le informazioni riguardanti le offerte di pacchetti speciali “Hotel+Windsurf”, ad esempio a partire da 2 pernottamenti con colazione direttamente all'Hotel Pier***s e noleggio attrezzatura da 176,00 Euro, o per una settimana con 7 pernottamenti con colazione e 7 giorni di attrezzatura da 499,00 Euro , potete visitare il sito www.pierwindsurf.it al menu “surf+hotel” oppure contattare direttamente il centro informazioni per email: info@pierwindsurf.it o per telefono allo 0464 550928. Per tutte le informazioni sugli hotel della Montagnoli Group cliccate su www.montagnoligroup.it

STAGE FORWARD AL PIER Edizione speciale.... vuoi imparare il Forward? Uno dei migliori interpreti italiani di questa manovra, Fabio Calò, ti svelerà i trucchi per fare il tuo prima Forward!!!!! Freestyle basic... le manovre moderne del Freestyle ti fanno girare la testa e non sai da dove partire? Fabio Calò ti guiderà passo dopo passo all’approccio a questa disciplina! Un windsurf-stage come non c’è mai stato... tanto divertimento e tecnica, al Pier con Fabio Calò! Sono aperte le iscrizioni per uno stage “full immersion”, fatto di salti e manovre “new style”, ma non solo!!! Grandi planate, strambate a manetta e chi più ne ha più ne metta. La prima edizione del Fabio@Pier.Stage si terrà da venerdì 2 a domenica 4 settembre 2011 e sarà diretto e condotta nientemeno che da Fabio Calò, assistito dai migliori istruttori del PierWindsurf. Il programma consiste in due giorni di tecnica e allenamento a tutto spiano: arrivo venerdì in giornata al Pier con la possibilità di prendere confidenza con lo spot e i materiali del Centro grazie al noleggio compreso per tutto il giorno, la sera aperitivo di benvenuto e cena in albergo. Sabato e domenica lezioni con Fabio per tutto il giorno: teoria e simulazione con preparazione in spiaggia al mattino e pratica con “Peler” al mattino e “Ora” al pomeriggio, riprese video e immediata visione con commenti e correzioni. Domenica pomeriggio, dopo la lezione, conclusione del corso e premiazione in collaborazione con SURFPLANET, rinomato surf-store di Torbole. Tutti i partecipanti riceveranno una originale T-shirt dedicata all’evento. A disposizione di tutti gli iscritti, per le giornate di venerdì, sabato e domenica, l’attrezzatura di windsurf in dotazione al PierWindsurf, con la nuova gamma di tavole RRD e i rig Simmer Style. La quota di partecipazione per persona dello stage completo, comprensiva del corso speciale con Fabio Calò, 3 giorni di materiale RRD-Simmer Style a scelta, 2 pernottamenti in camera doppia con colazione e cena all’Hotel Pier***, aperitivo e T-shirt dedicata sarà presto comunicato su www.funboardmag.com Per l’iscrizione e qualsiasi informazione potete rivolgervi direttamente al PierWindsurf: Tel. 0464 550928, e-mail info@pierwindsurf.it. www.pierwindsurf.it


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SURFSEGNANA CON BRUNOTTI E SMITH

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L’immagine e la cura per il dettaglio al SurfSegnana (Torbole, Lago di Garda) sono sempre stati importanti. Da un paio di anni a questa parte è il marchio Brunotti che ha deciso di legare il suo nome al più famoso network sportivo di Torbole vestendo da capo a piedi tutti gli istruttori e lo staff dell’ufficio con un abbigliamento davvero trendy. Dovendo stare tutto il giorno sotto il sole gli istruttori hanno anche bisogno di proteggersi gli occhi dai pericolosi raggi UV, Smith Optics è ancora una volta partner ufficiale del SurfSegnana che grazie all’inconfondibile look dei suoi occhiali aumenta ancora di più lo style di tutto lo staff. Il SurfSegnana ricorda che tra le proposte più richieste vi sono i pacchetti Blue Week che a partire da 394,00 Euro in agosto offrono 6 pernottamenti con colazione, 3 lezioni di windsurf (per un totale di 9 ore), 6/7 giorni di noleggio di windsurf e bike. Gli stessi pacchetti sono disponibili in formula Week End, a partire da 208 Euro , con inclusi 2 pernottamenti con colazione, 2 lezioni di windsurf (per un totale di 6 ore), 2/3 giorni di noleggio di windsurf e noleggio di bike. ( prezzi in settembre direttamente sul sito. Se volete la certezza del vento e una location incantevole dove poter recuperare l’energie in vista della ripresa delle attività lavorative a settembre vi consigliamo di trascorrere una vacanza presso il SurfSegnana di Torbole, agosto è il mese ideale! La segreteria del SurfSegnana è a vostra disposizione 7 giorni su 7 dalle 8:30 alle 18:30 per organizzare la vostra vacanza relax all’insegna dello sport sul Lago di Garda. SurfSegnana – Foci del Sarca – Torbole (TN) – www.surfsegnana.it – info@surfsegnana.it; Tel. 0464.505963 – Fax 0464.505498

Si è svolto a Torbole, presso il Vasco Renna Professional Surf Center, dal 10 al 17 luglio l’ormai tradizionale surf camp per ragazzi. Quello di Vasco è stato infatti il primo surf camp dedicato ai giovani surfisti e i primi partecipanti sono ormai quasi trentenni e, in gran parte, surfisti accaniti e molto bravi. Quindi, sulla scorta di questa quasi ventennale esperienza si è nuovamente replicato l’evento targato 2011. Quest’anno il camp ha visto la partecipazione di numerosi e volenterosi giovani surfisti che sono stati divisi in due gruppi: 1) il gruppo dei principianti formato da Federico, Samuele, Michelangelo, Luca e Lorenzo; 2) il gruppo degli avanzati formato da Giulia, Mavi, Max, e dai due più piccoli Alessandro e Lorenzo che partiti come principianti dopo qualche giorno sono stati promossi nella categoria degli avanzati. Entrambi i gruppi sono riusciti a raggiungere ottimi risultati. Sono state giornate di sport e di grande divertimento per tutti compresi Marco e Christian, i due istruttori del camp, che hanno condiviso con i giovani partecipanti intense giornate in acqua e momenti liberi dagli impegni surfistici. I ragazzi hanno soggiornato tutti insieme a Villa Emma che, tutti gli anni, diventa la foresteria della scuola di surf. Il camp si è concluso con una bellissima regata finale che ha visto sul podio dei principianti Samuele, Federico e Lorenzo e sul podio dei giovani surfisti più esperti Giulia, Max e Mavi. Meritati premi per i vincitori e soprattutto grandi applausi dallo staff del Centro Surf e dai genitori per l’impegno e la grande determinazione dimostrata da tutti. Vasco rilancia l’appuntamento al prossimo anno per una nuova settimana di surf e grande divertimento. Per Info: Vasco Renna Professional Surf Center , Parco Pavese, 1 - 38069 Torbole sul Garda (Trento) Tel. 0464/505993 - Fax 0464/506254 e-mail : info@vascorenna.com


TOCCATA E FUGA IN MAROCCO Federico LaCroce: “Quando si è “addicted” ad elementi come onde ed vento, ma si vive in un posto dove questi elementi non passano nemmeno per una fiera, si è disposti a fare qualsiasi cosa pur di averne un assaggio, perfino prendere un volo per Marrakech, spararsi 3 ore di taxi per raggiungere Essaouira (per l'esattezza Moulay Bouzerktoun), surfare fino al tramonto cercando di tirar fuori il meglio da una condizione assai lontana dalla perfezione, fare tutte quelle cose che devono essere fatte se è la prima volta che si visita il Marocco (compreso shopping frenetico nel souk e tradizionale hammam completo di massaggio e scrub), surfare un paio di onde in assenza di vento, ritornare a Marrakech, mangiare nella piazza Jemaa el-Fnaa e volare di nuovo a casa. Questo è quello che ho fatto in sole 48 ore tra il 18 e il 20 giugno e mi è costato circa 500 euro con Mastercard, ma il sorriso sul mio volto alla fine del viaggio non aveva assolutamente prezzo!”. Ormai sembra che la toccata e fuga in Marocco per i “milanesi” sia diventata un must. Complice il vicino aeroporto di Orio al Serio (BG), che si trova nel bel mezzo tra diverse città con un’alta concentrazione di windsurfer, oppure i costi veramente bassi di Easy Jet per volare su Marrakech o Agadir (+ 30 euro per portare una sacca da 30kg), senza dimenticare la facilità di sapere con abbastanza certezza anche una settimana prima le probabili condizioni di vento e onda… ecco che andare in Marocco per molti è diventata una abitudine quasi mensile, che molte volte sostituisce la “vecchia” trasferta francese. Federico in poche righe ci ha descritto il suo viaggio… ma nel prossimo numero di Funboard approfondiremo l’argomento. Stay tuned! Fede LaCroce in Back Loop a Moulay. © Marco Coppadoro


ANDREA CUCCHI A PROPOSITO DEL CAMPIONATO ITALIANO SLALOM 2011 Pochi giorni prima della partenza per Fuerteventura abbiamo raggiunto e intervistato Andrea Cucchi in merito alle recenti polemiche del Campionato Nazionale Slalom Assoluto durante la CENTO X100 Torbole Week. Premettendo che le polemiche riguardano solo la parte agonistica e non hanno nulla a che fare con l’organizzazione dell’evento, davvero impareggiabile (articolo completo a pag. 68), lasciamo la parola al boss di Point-7: “ Dal mio punto di vista per gran parte delle giornate di gara il vento non era sufficiente, ho chiesto in barca giuria e mi hanno risposto che c’erano 22 nodi, cosa non vera; ero con la 9.3 e non planavo, ieri che c’erano veramente 22 nodi ero in acqua con la 7.8 e non la tenevo. Dopo 15 anni che faccio il professionista, e per molti anni ho solo fatto gare dedicandomi al 100%, vedo quando c’è o meno il vento e ho cercato di suggerire questa cosa al giudice per migliorare la situazione ma non sono stato ascoltato. Altro errore fondamentale è stato quello che il giudice è sempre rimasto in barca partenza, mentre avrebbe dovuto mettere una persona di sua fiducia a dare le partenze e lui seguire dal gommone la gara, a debita distanza, così le proteste inutili che ci sono state sarebbero state controllate meglio. La questione secondo me è la disponibilità ad ascoltare e ho notato che ce ne stata poca. L’ideale sarebbe fare una riunione iniziale tra organizzatori e con i due o tre atleti che il circolo reputa più rappresentativi per parlare delle varie problematiche e cercare di migliorarle. Per esempio il primo giorno c’erano i gommoni che passavano sul campo gara per fare le riprese, va bene se ci sono 20 nodi, ma con 10 nodi creano solo problemi. Il gommone non può mai stare sopravento alle boe ma deve stare sottovento per non dare fastidio, e questa è una cosa facilmente risolvibile, basta parlare e chiarire alcuni piccoli punti tra addetti ai lavori per fare le cose meglio e ci sarebbero stati meno problemi. Il punto è che nonostante l’impegno messo da parte degli organizzatori sia a terra che in acqua, sono tutte persone non professioniste del settore ma che fanno ovviamente di mestiere altri lavori, quindi sarebbe stato utile se avessero ascoltato di più atleti professionisti che hanno visto e partecipato a molte gare in giro per il mondo e sanno cosa vuol dire fare una

© fotofiore/canon

gara di Slalom. Il discorso è quello di crescere tutti insieme ascoltando le varie esigenze delle diverse persone con le proprie competenze che devono interagire in un evento come questo. Questo discorso è a prescindere dal fatto che ci sia stato poco vento, anche se il vento fosse stato più forte le problematiche che ho esposto sarebbero venite fuori ugualmente. Anzi se ci fosse stato vento forte e quindi la gente sarebbe entrata più cattiva in boa con la possibilità di aumentare gli scontri e senza un giudice che potesse controllare cosa accadeva in boa per accettare o meno le eventuali proteste. In questo modo ogni atleta avrebbe potuto inventarsi la propria storiella e il giudice avrebbe deciso in base a chi sarebbe stato più bravo a raccontare la storia. Invece ci deve essere il giudice che guarda ogni passaggio in boa e decide in effetti chi ha ragione o torto e chi racconta favole. Nel PWA infatti il giudice sta sul gommone che corre dietro agli


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atleti delle heat. Un’altra cosa difficile da gestire è la concomitanza da diversi anni del Campionato Assoluto in unica tappa con altri eventi importanti internazionali. Per esempio l’anno scorso Alberto Menegatti, io e altri atleti non abbiamo potuto partecipare al Campionato Italiano per andare a fare la Coppa del Mondo. Quest’anno invece c’era negli stessi giorni il Campionato del Mondo di Formula dove Alberto avrebbe tranquillamente potuto partecipare ed essere tra i primi tre e per un atleta del suo livello gli avrebbe portato molta più immagine e molto più ritorno che vincere il Campionato Italiano. A Torbole l’organizzazione della regata, nonostante il vento leggero, ha fatto partire i tabelloni, come era giusto, la gara va sempre tentata di far partire, ma non sono stati capaci di annullarla quando le condizioni erano al limite. Abbiamo fatto 3 prove e quindi c’è stato lo scarto, quindi chiunque ha potuto

© fotofiore/canon

scartare la prova dove magari è andato male per il poco vento. Il punto per me è che sarebbe stato meglio anzichè fare 3 prove più un tentativo di quarta con condizioni non ottimali, farne una sola ma con le condizioni giuste e dove tutti si sarebbero divertiti. E soprattutto non posizionare il campo gara davanti a Torbole perché spettacolare da vedere dalla riva, ma posizionarlo sotto il Ponale dove è risaputo che c’è più vento. Non per ultimo è che il Garda non è uno spot spettacolare per il pubblico, c’è troppa gente in acqua e non è facile distinguere gli atleti che partecipano alla gara, soprattutto da occhi meno esperti. Quindi dal mio punto di vista si sarebbe comunque potuto posizionare il campo gara nel posto più ventoso e lontano dalla riva e poi fare delle riprese e produrre ottimo materiale fotografico e video, come è stato fatto, per intrattenere il pubblico.”


ASSETTO SINGLE FIN VS MULTIFIN POTENZA AVANZATA O DISTRIBUITA SU ENTRAMBE LE MANI. Quale vela wave è la scelta ideale per me? Gli ultimi sviluppi negli assetti delle tavole hanno fatto emergere la necessità d’introdurre più di una singola vela wave. Per capire bene le differenze, abbiamo riassunto le caratteristiche fondamentali delle nuove vele North Sails.

ICE: SINGLE FIN Quando si vuole fare carvare una tavola single fin in waveriding down the line, bisogna fare un Bottom usando il piede anteriore ed il rail. Questa tecnica richiede velocità elevate, capacità notevoli e decisione totale. Hai anche bisogno di stare abbastanza verticale e perpendicolare al rail al momento della curva. Per questa ragione c’è quindi bisogno di una vela che abbia la potenza piuttosto avanzata in modo da indurti a stare più verticale ed in avanti. La vela poi deve diventare completamente neutra durante la curva. Tutto questo si ottiene piazzando il centro di spinta in posizione piuttosto avanzata. Così facendo, la vela tira quasi esclusivamente sul braccio anteriore e rimane quasi inalterata che si cazzi o meno con il braccio posteriore. Dall’altra parte però, è più difficile riuscire a portare queste vele, in quanto il rider ha meno reattività immediata della vela. È anche più scarica e nervosa.

HERO: MULTI FIN Con l’introduzione del nuovo movimento degli assetti MultiFin, lo stile di surfata in down the line è cambiato radicalmente. Al contrario delle tavole single fin, la carvata non avviene altrettanto sul rail anteriore ma più sulle pinne e sul rail posteriore. Il momento angolare per iniziare la curva e mantenere la massima velocità e proiezione ora si ottiene cazzando la vela col braccio posteriore. Detto questo, la vela ha bisogno quindi di dare una certa risposta al rider quando innesca la curva. Ciò significa che la posizione del centro di spinta della vela dev’essere più centrale e distribuito su entrambe le mani. Questa spinta distribuita offre anche altri vantaggi, tra cui extra stabilità e reattività (caratteristiche apprezzate anche in acqua piatta). Un altro vantaggio è che si può armare vele più piccole in quanto producono più potenza nella parte bassa della vela, anche con vento leggero. Il vantaggio principale però è che ora non è necessario iniziare il Bottom Turn a tutta velocità, in quanto la vela continua a spingere anche in curva, rendendola ideale anche per i waverider principianti. I pro, allo stesso tempo, possono quindi surfare molto più vicini alla sezione critica dell’onda. Non c’è più bisogno di stare perpendicolari al rail e puoi restare in una posizione più naturale e rannicchiata verso poppa. A confronto con la ICE quindi, la nuova HERO non solo ha più potenza sulla mano posteriore ma anche nella zona più bassa, che assicura maggiore controllo anche con vento forte. 4 STECCHE E STABILITA’ E CONTROLLO CON VENTO FORTE? Come si riesce a raggiungere un range di vento ragionevole (controllo con vento forte) su una vela a 4 stecche? Il segreto è trovare il giusto equilibrio tra elasticità e stabilità. Per capire meglio, ecco qui un po’ di nozioni interessanti. I seguenti fattori aumentano la stabilità e quindi il range di vento di una vela. 1. Numero di stecche: più stecche ci sono, più controllo si ha, ma più il rig diventa rigido e pesante. 2. Geometria dell’albero: gli alberi SDM sono più rigidi ma anche meno elastici degli RDM. 3. Lunghezza dell’albero: più corto è l’albero, più la vela è morbida. Con il trend delle manovre che si sta allontanando dagli alberi SDM e si sposta verso gli RDM, le vele sono diventate molto più elastiche ma anche meno stabili. Riducendo il numero di stecche, la vela risulta più morbida. Se cerchi anche di ridurre al massimo la lunghezza dell’albero (albero + corto con albero 20

morbido RDM), la vela poi diventa troppo morbida. Il risultato è una vela elastica che funziona benissimo con le condizioni ideali di vento, ma si deforma e collassa appena aumenta un po’. È proprio su questo punto che North Sails si è concentrata per sviluppare la nuova HERO. Invece di seguire tutti gli altri, accorciando la lunghezza dell’albero, Kai Hopf ha deciso di introdurre il concetto BALANCED.LUFF.LENGTH, evitando di compromettere così il range di vento. L’albero è quindi il più corto possibile ma pur sempre in grado di offrire stabilità sufficiente per coprire un ampio range di vento.

PRO E CONTRO - VELE WAVE HERO + Vela wave più planante dell’intero range North Sails. + Vela con la spinta più arretrata del range , spinta su entrambe le mani per maggiore stabilità. + 4 stecche, vela più elastica e facile da pompare dell’intero range. - Vela wave con potenza meno stabile del range. - Troppa potenza sulla mano posteriore per single fin waveriding.

ID + Utilizzo di ODL (laminato high tech per yacth) che rende la ID la vela wave più leggera in assoluto (700 grammi in meno della Ice e Duke). + L’utilizzo dell’ODL rende la vela più elastica e facile da pompare rispetto alla Ice e Duke. - Il laminato ODL è circa la metà dello spessore dell’X-ply normale, quindi è molto delicato ed anche suscettibile ai raggi UV, garanzia limitata di 2 anni.

ICE + Vela col profilo più stabile del range, imbattibile in condizioni di vento fortissimo e rafficato. + Vela con la potenza più avanzata del range, ideale per wavesailing su single fin. + Potenza immediata On/Off. - Vela wave meno potente dell’intero range. - Troppa poca potenza per i nuovi assetti multifin.

DUKE + Vela wave più versatile dell’intero range North, ideale per freestyle in acqua piatta (o addirittura freeride) e per il power waveriding. + Range d’utilizzo più ampio di tutte le vele. - Potenza troppo immediata e diretta per i rider leggeri tra le onde. Brawzinho con la nuova Hero North Sails abbinata alla tavola Wave multi fin Fanatic Quad. © John Carter


Sullo scorso numero vi abbiamo parlato della strepitosa regata internazionale di Formula Windsurfing di Riccione. Non avevamo avuto lo spazio per segnalarvi che da “contorno” all’evento era anche stata organizzata una tow-in session di Freestyle. Ecco cosa è successo nel DAY4 di Riccione. 4 Giugno – DAY 4: Dopo un’escursione nella Repubblica di San Marino sempre alle ore 11:00 era fissato lo skipper’s meeting per l’ inizio delle regatedi FW. Purtroppo un vento altalenante ed incostante non ha permesso agli atleti di competere anche se chiamati più volte sul campo di regata dalla giuria. Il vento si è sempre mantenuto

sotto i 7 nodi valore minimo per potere dare inizio alla regata. Fortunatamente, grazie all’organizzazione del VCM, la giornata non è stata povera di action! Infatti nel pomeriggio 3 freestyler locali Paolo “Bacco” Bacchini, Nicola “Terenz” Terenzi e Francesco “Psaico” Bianchini, in collaborazione e grazie alla supervisione di Urbano di Nautica Urban (www.urban.it), si sono dati battaglia in un contest windsurf Freestyle trainati dalla moto d’acqua (grazie Luca!). Un tow-in surfing insolito e mai visto nelle acque antistanti la location dell’evento che ha preso spunto da varie competizioni nazionali ed internazionali. Paolo e Nicola durante la tow-in session di Riccione.


Presso il Circolo Surf Torbole la sera del 11 giugno sono state presentate in l'unione dei due materiali è fatto in modo particolare per rendere la tavola super anteprima mondiale le nuove tavole RRD da Freestyle e per il Wave. Lo shaper rigida e resistente. Tutte le scasse sono in carbonio. Sia quella dell'albero che Aurelio Verdi e l’atleta Andrea Rosati hanno spiegato al folto pubblico quelle delle pinne. Le posteriori sono rimaste standard mentre le anteriori intervenuto per l’occasione le novita di shape e di costruzione di queste tavole. hanno il nuovo sistema slot box. A differenza di altre ditte è stato deciso di La prima tavola ad essere presentata è stata il nuovo Twin Tip 100 seguita dalle montare la versione più lunga per dar modo al cliente di poter muovere la pinna tavole Wave. di almeno 3cm, cosa fondamentale sulle tavole da Wave. Per finire una nota nel Andrea Rosati: “ Una rivoluzione nella serie dei nostri TT. Rispetto al modello 2010 look, le tavole hanno tutte il bordo con rifinitura lucida e sfumatura verso prua. è stato cambiato tutto e solo il nome è rimasto uguale. Ma non spaventatevi Un piccolo ritocco grafico per dare ancora più valore ad un vero e proprio perchè sarà ancora più facile eseguire qualsiasi manovra... anche la strambata. gioiello del mare. Per quanto riguarda gli shape sono tutti uguali allo scorso Siamo partiti da un concetto semplice ed efficace. Le tavole moderne da anno ed è stato introdotto un modello più grande per linea e precisamente Freestyle sono super corte per facilitare il passaggio della prua nelle manovre l'Hardcore 91 e il Cult 100. La prima è una vera e propria tavola da Wave per i aree, di contro però la tavola diventa molto più nervosa, difficile da far planare surfisti pesanti o per coloro che non cedono a compromessi e amano surfare le e si tende a dimenticarsi che la gente che compra queste tavole vuole ancora onde di scaduta con la massima radicalità. La tavola deriva dalla sorella più fare Spock e Grubby in tutta tranquillità senza perdere la stabilità delle vecchie piccola ed è stato rivisto un po’ lo scoopline in combinazione con il concave per tavole più lunghe. La ricetta magica è questo nuovo TT. Una distribuzione dei riuscire a passare indenni i buchi di vento e a mantenere la velocità nelle surfate volumi azzeccatissima proporzionata alla lunghezza e larghezza abbinata al senza vento. L'outline è un po’ generoso verso prua proprio per consentire al channel deck configuration danno una stabilità incredibile al rider durante le rider di passare le schiume con la massima facilità quando non si plana, rotazioni sia aeree che slashate. Il resto lo fanno la nuova linea scoop rocker line mantenendo il concetto di poppa tirata e stretta per poter sterzare all'ultimo abbinata ad una V quasi piatta, con il biconcavo leggermente pronunciato, che momento o per eseguire la surfata al massimo e cioè one o'clock! Il 100 invece fanno planare la tavola veramente presto. Lo stacco anche sottoinvelati è da è la classica tavola tutto fare con orientamento Wave. Non importa che il vento rimanere senza fiato e così conme la sia da mare o da terra questa tavola non Andrea Rosati team rider RRD e Aurelio Verdi, ,shaper RRD, velocità di punta. Costruzione full carbon vi tradirà mai e non si pianterà mai... presentano i nuovi giocattoli di casa Ricci. kevlar per garantire massima robustezza continuerà a planare. Planata e con il minor peso e pinna mfc 20 in divertimento sono le due caratteristiche prepreg super collaudata e leggera fondamentali di questo nuovo giocattolo. chiudono il cerchio per una tavola top per La costruzione al top e la possibilità di tutti i clienti che vogliano fare un salto di sceglierla in versione Single o Quad potrà qualità e imparare nuove manovre. soddisfare il più sopraffino dei palati... Per quanto riguarda il wave: la cosa Questa tavola può essere presa in principale è la costruzione e considerazione nella versione Quad l'introduzione della serie LTD con un anche dai più pesanti come tavola Wave risparmio fino a quasi 1kg sulle misure da vento leggero. Una persona di 95kg Quad più grandi! La tavola è in carbonio riuscirà a sfruttare al meglio tutto il in coperta e in vetro biassiale in carena e carattere Wave di questo centone.”



Campione Italiano Freestyle Juniores: Matteo Romeo (RRD/RRD). Campione Italiano Freestyle Super Grommets:Francesco Cappuzzo (RRD/RRD/MaverX) Nulla di fatto anche nella seconda giornata della seconda ed ultima tappa del Campionato Nazionale Juniores Freestyle che si è disputata sul lago di Como organizzata da TABOSURF NJOY. Tutti i protagonisti erano presenti ma il vento ha sempre girato dalla parte sbagliata del lago e non è mai stato all’altezza di una finale di Campionato. Per la giornata di domenica le previsioni erano molto promettenti ed il vento, seppur leggero, è arrivato puntuale. La situazione però non ha mai permesso al Comitato di Giuria ed al Race Director Tony Fabrizi di poter dare il via al contest. La Giuria ha dovuto quindi, suo malgrado, porre fine alle attese ed alle 18 si è svolta la premiazione del Campionato Nazionale Freestyle Juniores 2011. Confermate quindi le classifiche ottenute nella prima tappa di Torbole sul Garda. CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO FREESTYLE CAT. JUNIOR 1° Romeo Matteo (RRD/RRD) 2° Todeschi Matteo (RRD/Hot Sails Maui) 3° Slijk Nicolas (Naish/Naish) 4° Livraghi marco 5° Cappuzzo Francesco 6° Cestele Alessandro 7° Smania Cesare 7° Panzera Alvin 9° De Lillo Andrea CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO FREESTYLE CAT. SUPER GROMMETS 1° Cappuzzo Francesco (RRD/RRD/MaverX) 2° Panzera Alvin 4° De Lillo Andrea 3° Smania Cesare

Molto importante l’impegno portato a termine dallo staff Tabosurf che nei 6 giorni di Camp ha collezionato ben 7 uscite sul lago con più di venti ragazzi che hanno cominciato ad avvicinarsi seriamente al Freestyle con l’aiuto del veterano e icona del lago di Como Gigi Colombo e del fortissimo atleta Filippo Bestetti. Breva e Tivano hanno imperversato su tutto il lago per tutta la settimana e non hanno concesso ai partecipanti al Camp un attimo di sosta. Il giorno precedente la gara un forte vento da nord ha permesso a tutti i presenti di effettuare un allenamento veramente importante. Peccato non aver potuto portare in gara tutta l’esperienza accumulata. Il Campionato Juniores 2011 chiude i battenti, onore ai vincitori ed un grande incoraggiamento a tutti per affrontare nel migliore dei modi il prossimo 2012.


I ragazzi del Freestyle non hanno fatto in tempo a finire la prima tappa del Campionato Italiano Freestyle Open, vinta da Filippo Bestetti (RRD/RRD), che si è svolta sul Lago di Garda a Torbole durante la manifestazione CENTO X100 Torbole Week (report completo a pag.68), che hanno dovuto immediatamente mettersi in viaggio per raggiungere la lontana Reggio Calabria, per la seconda tappa del tour. Le previsioni parlavano chiaro e il forte nord-est previsto nello stretto di Sicilia per i giorni della gara non è mancato all’appuntamento, sono mancati invece diversi atleti, riducendo la fleet di questa tappa a solo 11 ragazzi. Gran peccato, per una volta che c’è stato vento! Nei primi due giorni di gara, venerdì 15 e sabato 16 luglio, sono stati terminati due tabelloni Double completi. I vertici della

Mattia Fabrizi, il vincitore dello Stretto.

classifica tra Single e Looser round sono stati più volte stravolti ma alla fine è Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails) che si aggiudica la vittoria. Invece domenica 17 come da previsioni il vento non si presenta all’appuntamento e si decide quindi di chiudere la competizione con i due Loser Elimination completati e con la consapevolezza di aver disputato la migliore delle gare fino ad oggi. Premiazione degli atleti in spiaggia e via libera per i rispettivi rientri. Un ringraziamento particolare va a Roberto Raffa e ad tutto il suo staf. Ora il circuito si riposerà per un breve periodo per poi presentarsi a settembre in Sardegna nel fantastico spot della Coluccia dove verrà disputata l’ultima tappa del circuito di Freestyle che assegnerà quindi il titolo di Campione Nazionale Freestyle 2011.

Classifica Finale “TROFEO WINDSURF DELLO STRETTO” 1° Fabrizi Mattia (North/Fanatic) 2° Vinante Marco (Severne/Starboard) 3° Lorioli Stefano (RRD) 4° Bestetti Filippo (RRD) 5° Madeddu Luigi (North/Fanatic)


Riccardo Marca II classificato Trofeo Città di Olbia.

Raimondo Gasperini seguito da uno degli stagisti.

L’edizione di quest’anno dell’XRay Talent Factory è stata, sicuramente, la più ventosa della storia. Tre splendide giornate di scirocco e due di maestrale, sempre tra i 20 ed i 35 nodi, hanno dato vita all’evento che, da qualche anno a questa parte, è il trampolino di lancio per i futuri campioni della disciplina windsurfistica più spettacolare e divertente: il Freestyle. Raimondo Garsperini ed il suo staff formato dal Campione Nazionale Gabriele Varrucciu, il forte atleta trentino (top ten) Marco Vinante e Fabio Ferrari hanno accompagnato, in una settimana all’insegna dello sport e del divertimento, venticinque ragazzi suddivisi tra Kids, Juniores e Girls. Nulla è stato fatto mancare ai futuri talenti durante la loro permanenza nello splendido spot di Murta Maria, ospiti del Windsurf Center Marina Maria di Antoine Garrucciu. Da tavole, vele, alberi, boma e pinne di ultimissima generazione, gentilmente messi a disposizione dagli innumerevoli sponsor che hanno fatto a gara per fornire le attrezzature, al Nutella Party, passando per i video clinic. Passiamo alla cronaca dell’evento. Arrivo il lunedì e, dopo aver allestito la spiaggia con il tendone Red Bull e le bandiere degli innumerevoli sponsor, breve briefing ai giovani atleti e tutti in acqua sotto osservazione dello staff che valuta attentamente il livello di ogni singolo partecipante. Nelle giornate a seguire il programma era il seguente: sveglia alle 8.30, abbondante

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colazione, video clinic con spiegazione delle manovre da parte di Raimondo. Alle 11 appuntamento in spiaggia e successivamente tutti in acqua, pausa lunch alle 13 sotto la piacevole ombra della veranda di Antonie e alle 14 nuovamente in mare per affinare le manovre. Alle 18 Nutella party e successivamente, dopo una bella doccia rilassante, una cena proteica nello splendido ristorante gestito da Francesco (vecchia conoscenza di chi frequenta la zona). Il giovedi, giornata memorabile dove il vento è arrivato a soffiare con un’intensità tra i 30 ed i 35 nodi, si è svolta una supersession che ha visto esibirsi in acqua Raimondo, Gabriele Varrucciu e Marco Vinante. Il folto pubblico formatosi sulla spiaggia di Murta Maria, formato da passanti e dagli stagisti, ha assistito strabiliato all’esibizione con manovre che, talvolta, venivano “chiuse” sul bagnasciuga! Peccato che il sabato, giorno dedicato al “TROFEO NAZIONALE XRAY FREESTYLE CITTA’ DI OLBIA”, il vento non è stato dei migliori, permettendo lo svolgimento di un contest basato solo su “light wind Move”. Tuttavia, l’ XRay Staff non si è perso d’animo, organizzando un tabellone e facendo entrare in acqua tutti gli atleti divisi in categorie Woman, Juniores e Kids. Alla fine dell’intensa giornata che ha visto protagonisti i ragazzi del XRay Talent Factory sfidandosi a colpi di Elicopter Tack, Push Tack ,virate spettacolari diablo ed altre varianti manovre, la giuria ha decretato i vincitori della singole categorie.


Vince il Best Rokies ed il “Trofeo Nazionale Freesyle Citta' di Olbia”, Giovanni Passani, di 15 anni, un nuovo talento emergente del panorama windsurfistico nazionale, . Prima tra le ragazze ed eletta “Best Chicas” Silvia Caronti. Tra i più giovani primo assoluto e Best Kids, un figlio d’arte, Luca Gasperini (buon sangue non mente!) che precede il piccolo Samul Morabici (di soli 9 anni, ma in acqua è un vero portento). Prima tra le Best Chicas Kids la tenace Eleonora Marchionne. Best attitude man Piero Vancini e best attitude Woman Valentina La Manna. Un sentito ringraziamento al Comune di Olbia ed agli innumerevoli sponsor e partners: Red Bull, Jet Pilot, FCA, Quatro, Goya, Neil Pryde, AL360, Choco Fins, Severne, Starboard, Naish, Novenove, Fanatic, Amex, Maverx, Power Balance, North Sails, Pat Love, Prolimit, RRD, Naloo Surf. Mentre l’Xray Windsurf Accademy sta già pianificando i prossimi eventi, tra i quali “l’XRay Forward Camp di Jericocoara – Brasile”, vi diamo appuntamento al prossimo “XRay Talent Factory”.

Samy Morabici

Lorenzo Del Proposto

Giovanni Passani, Best Rokies 2011

Valentina Lamanna


Si può sicuramente dire che questa gara è stata molto fortunata! Solo un giorno non siamo riusciti a fare nessuna prova ma due giorni di vento su tre, anche abbastanza forte, è senza dubbio una buona media! Con quota 15 partecipanti siamo riusciti a fare 5 prove con vento costante ad esclusione, purtroppo, della finale vincenti della 5° prova, annullata per totale assenza di vento. Il primo giorno si prevedeva che il vento arrivasse verso mezzogiorno, infatti è entrato un termico di 16-18 nodi abbastanza forte da permetterci di cominciare la gara e quindi di affrontare tre prove senza problemi di mancanza di vento. L’inizio del secondo giorno, invece, è stato altalenante perché il vento non aveva la direzione giusta e si pensava che non entrasse, ma verso l’una è salito di colpo un vento molto forte con raffiche di 25-27 nodi; giornata, dunque, da vele “piccole” (piccole per dire 7.8 - 8.6). Così, anche il secondo giorno è stato molto soddisfacente con condizioni un po’ difficili in quanto, a causa di onde belle toste, la strambata in boa era molto kamikaze. L’ultimo giorno di gara, abbandonati dal vento, ci siamo dedicati al SUP per tutta la giornata ma, avendo già fatto le 5 prove, tutti erano abbastanza soddisfatti. Penso che Marina di Grosseto sia uno spot buono poiché il vento entra molto spesso ed è possibile praticare tutte le discipline di windsurf esistenti, wave compreso!

Come sono state le condizioni a Grosseto? Le condizioni secondo me sono state molto buone! Con vento abbastanza forte e choppi davvero grossi che ti mettevano un po’ in difficoltà in boa ma per il resto non mi posso lamentare assolutamente! Anzi mi sono divertito un sacco!

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO SLALOM JUNIORES 2011

Che materiale hai utilizzato? Ho gareggiato il primo giorno di regata con una 8.8 Naish e l’iSonic 121 e devo dire che per me era il materiale perfetto, anche se a un certo punto ho avuto un problema tecnico con i rinvii che per fortuna sono riuscito a risolvere (in mezzo al campo di regata per di più)! Il secondo giorno invece ho usato la 7.8 ed ero davvero full power! Avevo una mezza idea ad un certo punto di prendere il 112 ma ho tenuto anche il secondo giorno il 121 ed è andato tutto benissimo!

(Prime quattro posizioni. Classifiche complete su www.aicw.it) Romano Luigi 1. ITA-911 2. ITA-993 Camozzi Nicola 3. ITA-9999 Mauro Andrea 4. ITA-346 Slijk Nicolas 4. ITA-160 Martini Bruno 4. ITA-184 Errico Riccardo

Come è stata l’organizzazione a terra della gara? Siamo stati ospiti del circolo di Marina di Grosseto che è stato molto accogliente e ci ha messo a disposizione i SUP che usavamo spesso in attesa del vento. Anche i fotografi ed i video-operatori erano sempre presenti in ogni momento della giornata. Il secondo giorno abbiamo fatto anche un po’ di rugby sulla sabbia che è stato molto divertente! Quindi, si, l’organizzazione mi ha soddisfatto!

Tutti si sono divertiti molto, grazie anche all’accoglienza toscana che non manca mai! Speriamo che anche l’anno prossimo avrò l’opportunità di gareggiare in qualche tappa toscana!

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Ciao Nicholas e grazie per averci raccontato come è andata la gara. So che sei un giovanissimo freestyler accanito del Garda ed anche molto bravo. Come mai questa parentesi con lo Slalom? Sono quasi sempre sul Freestyle al lago ed ovunque io vada ma, a volte, mi diverte molto fare anche Slalom! Ho iniziato tre anni fa a praticarlo ed a partecipare a qualche gara del circolo ed adesso eccomi qui a partecipare non solo al Campionato Nazionale Freestyle ma anche a quello Slalom! È una disciplina molto tecnica e impegnativa ma anche piena di adrenalina. Quando ti trovi in regata con molte persone e capisci che hai più velocità di qualcuno di loro è una soddisfazione! Devo dire che una volta lo definivo uno sport da “vecchi” ma adesso mi rimangio tutto quello che ho detto in passato.


LUIGI ROMANO, CAMPIONE ITALIANO SLALOM JUNIORES Ciao Gigi, presentati ai lettori di Funboard: chi sei, cosa fai, quando e perchè hai iniziato a fare windsurf? Ciao, sono Luigi Romano ho 17 anni e frequento l’ultimo anno del liceo scientifico. Vivo a Marina di Grosseto, posto nel quale ho anche iniziato a fare windsurf 7 anni fa trascinato da mio padre e mia madre, windsurfisti anche loro. Campione Italiano Juniores, complimenti! Raccontaci come è andata la tua gara a Grosseto e che condizioni avete avuto? Quest’anno il campionato si è disputato in tre giorni nei quali siamo stati molto fortunati avendo trovato i primi due giorni delle ottime condizioni per fare regate slalom. Il secondo giorno di regata siamo riusciti ad usare anche attrezzature piccole visti i 20-25 nodi di termico. Il percorso era un down wind ben posizionato nel quale abbiamo svolto tre interi tabelloni dei quali ho vinto i primi due e ho fatto un 8° posto nell’ultimo. Due settimane dopo hai partecipato anche al Campionato Nazionale Assoluto Slalom a Torbole. Come è andata invece questa gara? A Torbole purtroppo il vento non ci ha aiutato ma siamo riusciti comunque a disputare tre tabelloni. Il mio obbiettivo era classificarmi nei primi 10 ed alla fine sono arrivato 8°, quindi mi posso ritenere soddisfatto. Però, sicuramente, non mi sarei mai aspettato di vincere un tabellone contro “i più grandi” e quindi questo mi rende ancora più felice.

Un consiglio per i ragazzi della tua età che vorrebbero incominciare con lo Slalom e magari partecipare a qualche gara? Consiglierei di venire a fare slalom poiché ci si diverte sia in acqua che fuori. Ed inoltre non preoccupatevi se non avete attrezzature nuove super performanti, non è indispensabile, per poter fare regate in Italia bastano 2 vele e 1 tavola. Magari i giovani si possono avvicinare alla classe Free 12 che limita i costi per poi, dopo qualche anno, passare al circuito nazionale. Ti ho visto più di una volta fare una "particolare" partenza. È la tattica che utilizzi di solito? E per quale motivo? Si solitamente preferisco partire in barca, mi tengo basso e quando mancano 30 secondi punto la barca giuria e non cambio la mia rotta. Questo perchè non avendo il passo dei più veloci preferisco tenermi sopravento e navigare nel vento pulito senza prendere gli scarti di quelli che hanno più accelerazione. È una tattica che spesso funziona ed è proprio questa tattica che mi ha permesso di vincere l’ultima finale vincenti al campionato italiano a Torbole. Progetti per il futuro e il tuo sogno nel cassetto? Progetti per il futuro a breve termine ci sono l’Italian Slalom Tour che si terra in due tappe conclusive ad ottobre ed il campionato europeo giovanile in Francia dal 7 al 11 settembre dove spero di riuscire ad ottenere un buon risultato. Il sogno nel cassetto sarebbe crescere di livello e iniziare a fare il PWA... e un viaggio a Maui… Luigi Romano durante la Wind's Bar Cup di Torbole sul Garda.

Penso che sarai d'accordo con me che a livello organizzativo Torbole è stato il top. Il vento ha fatto purtroppo qualche scherzo che ha alimentato alcune polemiche. Cosa ne pensi in proposito dal punto di vista di giovane atleta che si affaccia a questo tipo di gare? Le condizioni del vento non sono state delle migliori ma la “macchina organizzativa” del Circolo Surf Torbole è stata impeccabile. È ovvio che ci siano dei malcontenti in alcuni casi, ma credo che tutte queste polemiche non servano a nessuno. Quest’anno più degli anni passati si è avuto un maggior numero di iscritti, le manifestazioni sono state ben organizzate e l’A.I.C.W. rappresentato da Carlo Cottafavi ha lavorato nella giusta direzione trovando sponsor e organizzando gare di buon livello. Sicuramente possiamo migliorarci ma abbiamo già fatto molto. Credo che se a Torbole il vento fosse stato più forte sarebbe stata veramente una regata senza “difetti”. Con quale attrezzatura hai gareggiato a Torbole? E a Grosseto? A Torbole ho usato unicamente l’X-Fire 122 della RRD alternando la 8.6 e la 9.3. A Grosseto ho usato diversi materiali dalla 9.3 con il 122 alla 7.9 con il 112. Pensi di iniziare a partecipare anche al PWA? Ancora non so se il mio livello è adeguato per potermi confrontare con i più forti al mondo ma sicuramente a breve proverò a partecipare ad una tappa del PWA, magari una non molto impegnativa come in Costa Brava od in Turchia. Come e dove ti alleni? Anche tu provi e testi alberi diversi, boma, ecc… come fanno quasi tutti nello Slalom? Si anche io mi alleno testando diversi materiali ma mi concentro molto anche sulla tecnica di regata. Se sono in compagnia esco e mi alleno sul passo con un punto di riferimento, provando a cambiare ogni volta qualcosa per trovare il trim più giusto, invece, se mi trovo da solo, mi alleno sulle strambate in boa e sulle partenze. Credo che a livello italiano sia molto più importante saper strambare bene su una boa e fare delle buone partenze che essere super veloci e magari cadere ad ogni boa.

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Il Pwa torna ancora una volta sulla spiaggia della Cucharas (Lanzarote) e le previsioni per questi quattro giorni di competizione sono ottime: vento tra i 15 e i 20 nodi e onde in arrivo! Per questo motivo il nostro Nicola Spadea decide di prendere l’aereo e non lasciarsi scappare l’occasione, ritrovandosi ad essere l’unico italiano in gara. A Nicola, purtroppo, viene subito sbarrata la strada dal young gun Dieter Van Der Eyken, ma nessun problema per il formiano che, con il sorriso sulle labbra, decide di prendere il microfono e movimentare un po’ la situazione in spiaggia, senza tralasciare l’allenamento, soprattutto con alcune splendide session al tramonto, in vista del double. Al secondo turno della single elimination, Antony Ruenes, con un no handed funnel e una one handed shaka, butta letteralmente fuori Tonky Frans, ed inizia così la sua scalata verso la finale; sulla sua strada lascia indietro sia Taty Frans, che aveva dimostrato tutto il suo stile contro Andy Chamber, sia Davy Scheffers, che aveva sconvolto tutti i presenti vincendo contro Kiri Thode ai quarti di finale; alla fine del terzo giorno, perciò, Antony si porta a casa un meritatissimo terzo posto e Scheffers si accontenta del quarto. In finale arrivano, senza troppo problemi, Steven Van Broeckhoven ed Estredo Golltio; Steven cade alla prima manovra e cerca, nel tempo restante, di recuperare l’errore, mentre Gollito non ne sbaglia una, tra cui un full planning push loop ed una stilossisima air chachoo, aggiudicandosi la single elimination. Durante il double, Spadea passa il primo turno contro Remko De Zeeuw, ma viene fermato a quello successivo dalla tecnica e l’esperienza di Andy Chambers; Nicolas Akgazciyan e Quincy Offriga vengono battuti da Ian Mouros Lemos; Yarden

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Meir vince sia contro Bryan Metcalf-Perez che contro Yegor Popretiskly, entrando nella top eight; Dieter Van Der Eyken, non si sa in quale modo, riesce a buttare fuori Taty Frans; Kiri Thode non ci sta a rimanere quinto e, dopo aver bloccato l’avanzata di Tonky Frans, vince su Davy Scheffers e Antony Ruenes, ma, proprio come successe a Podersdorf, deve fermarsi davanti a Steven Van Broeckhoven e ad uno stilosissimo no handed burner. Ci siamo, GOLLITO VS VAN BREOCKHOVEN: Steven sembra essere soprainvelato e questo gli fa sbagliare parecchie manovre, mentre Estredo chiude, una dietro l’altra, alcune manovre aeree, tra cui un gigantesco air chachoo, sfortunatamente, appena prima della fine della heat, cade facendosi male ad una spalla, questo gli comporterà una vacanza obbligatoria di due settimane. Per i giudici, comunque, è tutto fin troppo chiaro ed Estredo Gollito viene incoronato, per la quarta volta, il re indiscusso di Costa Teguise! Aspettando Fuerte … Enjoy your life, Fran

CLASSIFICA FINALE PWA COSTA TEGUISE 1. Jose “Gollito” Estredo (Fanatic/North) 2. Steven Van Broeckhoven (F2/Gaastra) 3. Kiri Thode (Starboard/Gaastra)) 4. Anthony Ruenes (Tabou/Simmer) 5. Davy Scheffers (Tabou/Gaastra) 17. Nicola Spadea (Starboard/Sverne Sails/MaverX)

Gollito Estredo

Steven Van Broeckhoven

Nicola Spadea

Il podio


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F ed Fix


Valter Scotto, TF-7.

streaming). Però alla fine è passato lui... cosa ne pensi di questa heat? Un po’ ci sono rimasto male in effetti. Forse hanno valutato poco i miei salti, non so che dire. Dispiace perché lasciarsi sfuggire il 13° posto per mezzo punto, questo è infatti il punteggio con cui mi ha superato Dienslen, lascia un po’ di amaro in bocca, ma va bene cosi. A 42 anni penso che sia un successo già partecipare, poi passare anche due turni è il top. Come ti sei preparato ed a cosa puntavi? 43, prego. Mi sono allenato ristrutturando casa (ride) e puntavo come ho detto a passare il primo turno. In questa tappa c’erano tutti i più forti atleti del mondo. Tutti! Sembrava una mission impossible. Cosa vuoi, ogni anno dico sempre che smetto di fare competizioni, ma poi l’adrenalina della competizione e la sfida prendono il sopravvento e mi ritrovo con una pettorina in acqua.

Ciao Valter, congratulazioni, ottimo lavoro, abbiamo fatto tutti il tifo per te... ma sei riuscito a spiegare alla fine che il tuo cognome è Scotto e non Valter o Walter come hanno sempre scritto e detto quelli del PWA durante la gara? (sorride). A dire il vero non ci ho nemmeno provato. Qui tutti mi conoscono come Valter, va bene così. Casi di omonimia nel PWA non ce ne sono. Primo turno Eleazar Alonso... Quando ho visto contro chi eri mi sono “un po’” preoccupato. Eli è un forte atleta di Pozo, 9° nella tappa di Gran Canaria, ma lo hai mandato a casa. Come è andata questa prima heat? Eri nervoso, emozionato… che obiettivo avevi? Nella mia testa avevo solo una parola: passare il primo turno che era poi, visto il livello in acqua, anche l’obiettivo che mi ero prefisso per questo mondiale. Mi hanno aiutato molto una enorme concentrazione, una motivazione altissima e devo anche dire una nuova vela, la 5.0 mq KOnda 2012 appena arrivata da Challenger che mi ha permesso di planare sempre anche quando il vento durante la heat è leggermente calato. Poi questo è il mio home spot e qualche segreto in più lo conosco… Secondo turno, arriva Marcos Perez (altro local di Pozo)... e qui sì che già mi fregavo le mani e ti davo vincente... e non hai sbagliato un colpo! Questa heat in breve? Credimi, è stata più sofferta di quella con Alonso. Perez è un pluricampione del mondo con tavole di serie, ha un’esperienza enorme e per batterlo ho dovuto tirar fuori qualche coniglio dal cilindro. Poi ti sei dovuto arrendere a Dani Bruch che è arrivato secondo nella tappa. Nella double elimination del giorno dopo contro Dienslen, di cui non ho perso un secondo della heat in streaming, avevo pronosticato che saresti passato tu se lui non avesse saltato (sul live ticker non c’era scritto di un suo salto e non si è nemmeno visto in 32

Parliamo invece dell’organizzazione. Erano anni che il PWA doveva tornare a Tenerife e poi per un motivo o altro finiva tutto in una bolla di sapone. Cosa è cambiato quest’anno tanto da riuscire finalmente a riportare il PWA nel tuo home spot? È stato fatto un lavoro eccellente a livello organizzativo da parte di Dany Bruch e Josè che hanno gestito perfettamente, con professionalità e passione, l’amministrazione locale e tutti gli sponsor. Loro hanno fatto la differenza, a loro si deve questa tappa a El Medano. Dovevano esserci i trials… alla fine non ci sono stati, per quale motivo? E come sono state assegnate le wild card? Sono state assegnate ai local (Ismaele di Nuzzo, Andrea Palazzo, Hernandez) mentre i trials che sarebbero dovuti partire per assegnare le altre wild card non sono stati effettuati e sono state assegnate agli atleti che erano pronti per partecipare. Fra questi Adam Lewis e Federico Infantino che ogni mattina si presentavano con tutta l’attrezzatura pronta, davanti ai giudici. Torniamo a parlare di windsurf, che condizioni avete avuto, che tipo di materiale hai utilizzato e qual è stata la tua migliore manovra? Le condizioni sono state piuttosto radicali, molto belle. Onde da 2 a 4 metri, le vele che ho usato sono state dalla 4.2 alla 5.0, le nuove KOnda Challenger di cui ho contribuito allo sviluppo del progetto, montate con l’indistruttibile X1000 RDM Maverx. Le tavole, le Fanatic Quad 75 e 87 litri 2012. Boma, Al 360. Le manovre che credo di aver eseguito meglio sono state un Table Push e un Back Loop a una mano molto alti, perfetti nella heat contro Perez. Chi ti ha stupito di più degli altri ragazzi (manovre, stile...)? Nella surfata, Stone, il giovane australiano. Impressionante. Nei salti, Filippo, sai quello col numero velico G44… Quattro italiani ad un Wave PWA era un po’ che non si vedevano. Però 3 di questi, compreso te, battete bandiera spagnola... come si sono comportati i ragazzi? Noi non abbiamo bandiera spagnola. Siamo “italiani residenti all’estero” e infatti


nella cerimonia di chiusura io ero il portabandiera italiano. È importante sottolineare questa cosa. Abbiamo anche assistito a una botta di fortuna strepitosa di Federico Infantino che praticamente non ha avuto il suo avversario nella heat. Cosa è successo? Io non la chiamerei fortuna. Federico, da vero professionista, è entrato in acqua quando doveva, ha fatto la sua gara; il suo avversario si è presentato oltre la metà della heat e ha perso ai punti. La fortuna in questo caso è frutto di metodo e appunto professionalità, non del caso. Tutta l’Italia del surf ha tifato per voi. Vi sono fischiate le orecchie durante la gara? Ah, ecco cosa era quel piacevole ronzio… grazie davvero a tutti, noi seguivamo via Facebook quello che si diceva ed eravamo davvero contenti per tutto il calore dimostrato. Devo anche dire che uscire dall’acqua e sentire un pubblico numerosissimo, arroccato per ogni dove e alzarsi in piedi, applaudire e fischiare tutti gli atleti alla fine di ogni heat era davvero emozionante. Non ho ricordi vicini di una cosa così sentita. Ormai qui in Italia è di moda fare polemica su ogni gara, nemmeno ci fossero in palio migliaia di euro (non si arriva nemmeno alla pizza a volte.). Forse un po’ di loro dovrebbero capire meglio cosa vuol dire lavorare e cosa significa avere la fortuna di aver talento e praticare windsurf. A Tenerife tutto a posto per le polemiche o c’è stato qualche episodio particolare? Vuoi lanciare un messaggio in Italia a proposito di questo argomento? Quest’anno nessuna polemica davvero. Era una grande festa, era lo sport nel suo spirito più puro. Lo dice uno che di gare ne ha fatte ormai a centinaia in diverse discipline e cose come questa lasciano un segno positivo. Il messaggio che voglio lanciare è molto semplice: godetevi il windsurf, fate tutto sempre con passione. Le polemiche, lasciatele a chi non fa le gare.

Philip Koster, il wonder kid vince anche questa seconda tappa del tour PWA Wave 2011.

© John Carter/PWA

Valter al PWA di Tenerife nel suo home spot. © Diego Boari

Ti vedremo prima o poi in Italia a fare gare? Spero davvero di sì. L’anno scorso ho fatto una session in quella terra meravigliosa che è la Sardegna, a Cala Pischina, e sono rimasto impressionato dalla bellezza del posto e dalla radicalità dello spot. Spero davvero di poter partecipare al campionato se si farà; però ragazzi, sbrigatevi a farlo perché ormai sono vicino alla pensione ! Permettetemi inoltre di ringraziare tutti i miei sponsor, Challenger Sails che mi ha ascoltato e supportato nella messa a punto delle nuove vele, gli alberi MaverX, i boma Al360, Fanatic boards e Franck Noel del Cabezo Surf Shop di El Medano, coorganizzatore dell’evento, il cui aiuto nasce da rispetto reciproco, ma anche da una profonda amicizia che ci lega da anni. Un’ultima importante cosa: vedrete sulle vele di tutti gli atleti e in particolare sulle mie, due sponsor “particolari”: Oyster mio sponsor (prodotti di bellezza) e Planet Win 365 sponsor ufficiale della tappa (scommesse). Sono sponsor extra settore del windsurf che hanno contribuito in modo sostanzioso a questo evento, credendo nel windsurf . Questo è un segnale davvero importante per il nostro sport. Ci vediamo in acqua ragazzi, vi aspetto a El Medano! 33


In questa avventura ci siamo imbattuti quasi per caso, avevamo infatti una gara regionale di Sup nel Salento che però è stata annullata per via del troppo vento. In seguito alla richiesta di aiuto da parte di diversi amici che surfano nel Salento, io (Beppe Cuscianna), e i “leoni del venerdì” (Nico Abatescianni e Nico Radek), siamo andati a dare una mano per la preparazione dell’evento. Al nostro arrivo di sera a Frassanito (località nei pressi dei laghi Alimini), ci siamo resi conto che la competizione del giorno dopo avrebbe messo a dura prova un bel po’ di persone. Passiamo a salutare l’organizzatore della gara, Mimmo Greco, che ci dice che la mattinata è stata strepitosa, vento sostenuto e rampe in acqua solo per fare salti e provare manovre aeree. Un vero parco giochi. Non appena entrati nel campeggio, per prima cosa ci colleghiamo a Internet per controllare le previsioni meteorologiche; le notizie sono davvero molto interessanti, più di 30 nodi di NNO e quasi 3 metri di onda previsti. Il giorno seguente molte persone avrebbero trascorso una notte insonne per via della condizione che avrebbero trovato. Al nostro risveglio andiamo direttamente al centro surf dove troviamo Mimmo già sveglio di prima mattina e che coordina il gruppo di lavoro. Dopo aver conosciuto il resto della giuria formata da Nicola Abatescianni, Nicola Montenegro (alias Radek) e Paoletta Perrone, attendiamo lo skipper’s meeting, che ha inizio intorno alle ore 11:30; i 28 atleti sono pronti a sfidare gli elementi per un posto sul podio. Presieduto da Beppe Caldarulo e Mimmo Greco, durante lo skipper’s meeting si danno le direttive della gara, pulizia in surfata, radicalità nell’aggredire la sezione più critica dell’onda, verranno valutate le tre onde migliori e un solo salto, 10 minuti la durata della session. Dopo aver assistito al meeting ci dirigiamo tutti in spiaggia, dove i nostri cari amici Eolo e Nettuno si stavano divertendo… registriamo raffiche a 34 nodi e set di 3,5 metri di onda. Parte il suono della tromba che dà il via alla gara e iniziano le 8 heat di qualificazione, buone le prestazioni degli atleti che passano il primo turno; Galante, Rollo, Pelillo e Potenza sono i primi atleti che accedono ai quarti di finale, dimostrando una buona conoscenza dello spot e dello sport. Non sono da meno i loro amici e colleghi Melchiorri, Chiesa, Ferrucci e Di Cicco i quali tra un salto ed una buona surfata si aggiudicano un posto alla heat successiva. Mentre Assiro, Nuzzo, Pallara e Saponaro vedono uno scontro tra esperti dello spot che però li vede leader in heat e quindi anche loro riescono ad aggiudicarsi altri 10 minuti di prestazioni. Le ultime due heat vedono 2 rivelazioni, Carlo Panarale, giovane promessa del windsurf pugliese, esperto in manovre aeree, il quale dimostra anche di saper surfare in condizioni estreme e Roberto Primerano, che dopo una lunga assenza dalla scena per un infortunio in acqua rientra acclamato dagli amici, nonché dalla fidanzata. Insieme a loro si qualificano i veterani Egi e Cavalieri che primeggiano nella loro heat. All’inizio dei quarti di finale il vento sembra essersi stabilizzato sui 30 nodi ma il mare continua a montare onde, lo spettacolo inizia ora, quando la rosa degli atleti inizia a ristringersi. Galante e Pelillo dimostrano di non voler cedere il passo, si inizia a saltar poco e surfare di più, ottime le loro prestazioni, lip aggrediti in sezioni critiche e in questa heat Pelillo azzarda un Wave 360° che però chiude fuori sezione. I due baresi De Cicco e Ferrucci vogliono dare il loro meglio ma un piccolo inconveniente mette fuori gioco l’avvocato Di Cicco, la scotta di bugna si rompe e quindi la heat se l’aggiudicano Ferrucci e Melchiorri, il quale non smette di surfare da manuale. Primerano e Cavalieri non riescono a tenere il passo dei colleghi, così come Pallara e Mancini che per loro sfortuna non riescono ad esprimersi al meglio. Il vento 34

riprende a rafficare e gli atleti iniziano a stancarsi. Assiro, Vizzi, Panarale ed Egi non hanno vita facile nelle loro heat, passano alla semifinale ma devono dimostrare di essere i migliori. Assiro e Panarale girano i Forward più alti e più stilosi, il pubblico applaude le loro performance. Siamo alle due semifinali, gli atleti ora devono dimostrare che non basta solo saper stare in acqua ma bisogna avere una buona preparazione atletica per passare la heat. Il mare continua a gonfiarsi ed il vento non tende ad affievolirsi. La prima semifinale vede i primi migliori quattro atleti sfidarsi senza esclusioni di surfata, Pelillo e Galante hanno la meglio sui loro due amici, passano il turno per aver preso le onde più lunghe e per aver dominato la heat. Panarale ed Egi dimostrano che la loro non è fortuna ma conoscenza della tecnica e dello sport. I due giovanissimi riescono ad avere la meglio regalando spettacolo ed emozioni. La giuria decide di aumentare la durata della heat finale da 10 a 15 minuti, vogliono vedere spettacolo; viene ribadito agli atleti che è importante surfare. Entra in acqua il quartetto che forma la finale, Panarale, Egi, Pelillo e Galante. Sono passate ben 5 ore dall’inizio della gara, gli atleti hanno ormai le ultime riserve di energie, Panarale sembra voler divertirsi, salta come un delfino girando Back Loop e Forward mentre Pelillo bordeggia per trovare il set di onde idoneo al suo livello. Galante dimostra che l’età e l’esperienza sono un fattore fondamentale nella heat, ottimi i Bottom verticali e radicali Cut Back per lui. Egi non demorde e con un colpo di coda spodesta il suo amico dal podio. Il miglior rider della manifestazione è Paolo Pelillo, windsufer locale e amante delle onde e delle condizioni estreme, seguito da Galante che dopo una brillante prestazione si aggiudica il secondo posto seguito al terzo da Egi, che avendo seguito le direttive della giuria ha surfato in maniera esemplare. Il nostro caro amico Carlo si ritrova al quarto posto ma contento di aver fatto una buona gara. Carlo Pannarale, giovane promessa del Wave pugliese, vola nel cielo di Frassanito.


Il vincitore Paolo Pelillo.

È arrivato il momento della premiazione e qui fa gli onori di casa Mimmo Greco che premia il podio complimentandosi con loro. Un ringraziamento particolare va agli sponsor: TIKI PRO SHOP, RADICAL SHOP, SPORT EXTREME, KAMIKITE, che hanno contribuito con dei sostanziosi premi.

CLASSIFICA 1. Paolo Pelillo 2. Angelo Galante 3. Marco Egi 4. Carlo Pannarale 5. Ferrucci-Assiro 6. Melchiorri-Vizzi 7. Potenza-Chiesa-Pallara-Primerano 8. Rollo-De Cicco-Mancini-Cavalieri 9. Mazzeo-Nuzzo-Lezzi-Raganato 10. Tortorella Giacovelli-Ariano-Zulli-Bolognese-Mancini-Coluccia-Caputo Il veterano angelo Galante.

INTERVISTE FRASSANITO WAVETROTTER COMPETITION Carlo Pannarale 4° classificato “Siamo stati fortunatissimi, abbiamo beccato una delle giornate più belle dall'inizio del 2011, anzi forse anche rispetto alla scorsa stagione, era da 4.5 supertirata e onde fino a 3 e 4 metri. Una giornata perfetta per la gara, siamo stati fortunati”. Sei contento della tua posizione? “Contento sì, considerando che comunque avevo sonno arretrato è pur sempre la mia prima gara, un ottimo risultato”. Marco Egi 3° classificato Che ne pensi della giornata? sei soddisfatto del tuo terzo posto? come hai vissuto questa gara? “È andata molto bene, soprattutto le condizioni erano molto valide, la mattina è iniziata con troppo vento e poca onda, poi pian piano nel corso della giornata e con il passare dei turni le onde si sono fatte più lunghe e più belle, ci siamo divertiti, insomma”. Ti sei stancato? “Eh sì, un po’ perché sotto riva c'era poco vento quindi era necessario uscire un pochino soprainvelati per riuscire a saltare e avere un po’ di potenza in surfata, ma bene o male ci siamo divertiti; ce l'abbiamo fatta!”.

Marco Egi, III classificato.

Angelo Galante 2° classificato “Ho trascorso un buon compleanno, infatti ieri ho compiuto 55 anni, ed è stata una giornata favolosa, un regalone, non era mai capitato di fare una gara Wave qui nel Salento con queste condizioni, non c'era mai stata la coincidenza, e invece questa volta è stato tutto perfetto, soprattutto l'organizzazione.” Paolo Pelillo 1° classificato “La giornata è stata fantastica sotto tutti i punti di vista, sia organizzativi che di condizioni meteo marine. Noi atleti ci siamo divertiti perché comunque eravamo tutti più o meno allo stesso livello, almeno in finale. Sono molto felice perché la gara è stata combattuta fino alla fine, non è stato proprio semplicissimo, le condizioni erano all'inizio abbastanza irregolari, l’onda un po’ storta... un po’ rotta, però sono andate migliorando nel corso della giornata. Sono molto soddisfatto perché è stata una bella manifestazione che non si vedeva da tempo a Frassanito, siamo stati molto fortunati perché c'è stata onda, vento, insomma tutti gli ingredienti per un evento di successo. Vorrei fare un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno collaborato e che hanno permesso lo svolgimento di questa manifestazione. Sono distrutto ma molto contento.”

Il podio del Frassanito Wave Trotter.

Mimmo Greco organizzatore e promotore “Sono molto contento di questa giornata, di come i ragazzi hanno interpretato e vissuto questa competizione. Spero di poterne vivere altre ancora con loro, e soprattutto che le onde non ci abbandonino, perché noi non le abbandoneremo sicuramente. Grazie a tutti.” 35


FPM, PRO E TEAM EDITION QUAD SERIES

SIGNATURE THRUSTER

Dopo le novità grafiche introdotte all'inizio dell'anno, la linea 99 delle tavole Quad si arricchisce di una ulteriore versione, vista la richiesta sempre crescente di questa tipologia di tavole. La novità è rappresentata dal Quad Pro “Team Edition” caratterizzata dallo stesso rockerline dell'ormai già collaudata FPM (tavola vincitrice del Capo del Capo ‘11) ma con larghezze più accessibili. Come si può notare infatti, a parità di litraggi la Team Edition è leggermente più larga, per garantire una planata più rapida, pur conservando le doti di carving delle tavole di Francisco. La carena concave/biconcave è stata disegnata accentuando ulteriormente i concavi nella parte sotto la strap, garantendo spunti di planata eccezionali, vista la curvatura del rocker, e una manovrabilità fuori misura soprattutto in condizioni side/off. Un grosso lavoro è stato fatto anche sulla tecnologia di costruzione che prevede adesso l'utilizzo di carbonio kevlar, combinato al carbonio biassiale per una migliore robustezza della tavola in coperta, e un ulteriore incremento della leggerezza delle tavole, sempre equipaggiate con scasse delle pinne costruite in carbonio. Accanto alla Team Edition rimane sempre la linea Pro che mantiene gli stessi shape con rockerline meno curvi e costruzione a prova di bomba. Sicuramente il nostro best seller, con performance più adatte a condizioni “normali”.

Gianni Valdambrini dopo decenni di lavoro sulle tavole trifin, ha completamente ridisegnato gli shape della linea signature Thruster. Nuovo rockerline, con tail kick più accentuato per un incremento della manovrabilità e nuova distribuzione dei volumi, tutto questo per aumentare la sensazione "surfboard", caratteristica principale di queste tavole. Eccezionali le performance in condizioni "sporche" con vento side-side/on quando la potenza della vela diventa pressoché nulla nelle surfate front side, lasciando la tavola scarica e libera di surfare proprio come un surfboard.

Wave Pro Q + T.e. fins fin box range sail 64 225x53 quad 200 gas fins us box 3.2-4.7 68 225x53.5 quad 200 gas fins us box 3.5-4.7 72 225x54 quad 200 gas fins us box 3.5-5.0 76 226x55 quad 250 gas fins us box 3.7-5.3 80 227x56 quad 250 gas fins us box 4.0-5.6 84 228x57 quad 300 gas fins us box 4.0-5.8 88 229x58 quad 300 gas fins us box 4.5- 6.0 92 230x59 quad 350 gas fins us box 4.7-6.2 Quad FPM fins fin box range sail 71 225x52.5 quad 200 gas fins us box 3.5-5.0 75 226x53.5 quad 250 gas fins us box 3.7-5.3 79 227x54.5 quad 250 gas fins us box 4.0-5.6 83 228x55.5 quad 300 gas fins us box 4.0-5.8 Signature Thruster fins fin box range sail 64 224x53 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.2-4.7 67 224x53.5 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.5-4.7 70 225x54 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.5-5.0 73 225x54.5 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.7-5.3 76 225x55.5 Thruster Gas Fins 16/12 us box 3.7-5.3 79 226x56 Thruster Gas Fins 16/12 us box 4.0-5.6 82 226x58 Thruster Gas Fins 16/12 us box 4.0-5.8 88 227x59 Thruster Gas Fins 16/12 us box 4.0-5.8 91 228x60 Thruster Gas Fins 17/12.5 us box 4.7-6.0 94 229x61 Thruster Gas Fins 17/12.5 us box 4.7-6.2 36

STYLE PRO Già introdotti all'inizio dell'anno la nuova linea Freestyle si vede leggermente modificata nello shape di coperta dove il doppio rail lascia il posto ad una schiena d'asino (domed deck) più accentuato nella zona delle strap per un ulteriore comfort in andatura e un migliore controllo. Ridisegnato anche l'outline nella zona di poppa dove si presenta leggermente più stretto aumentando la velocità di punta delle tavole, mentre il volume dei bordi rimane pressoché invariato. Shape della carena che si sviluppa da prua a poppa con un classico round vee to flat per una velocità e accelerazione ottimali.


NEW WAVE TWIN TE

NEW WAVE TE

Carva a tutto rail per la sensazione più vicina al surf dell’intero range. Basta una piccola spinta sulle pinne ed ecco che un mondo di manovre new school e slashate sulle onde diventano realtà. Perfetta per ogni tipo di vento ed onda, questa tavola garantisce le curve più strette proprio nella sezione critica dell’onda, ed una spinta eccezionale per saltare con vento forte. Caratteristiche principali: • concavo iniziale che passa a doppio concavo per curve morbide ed ottimo controllo ad alta velocità; • larghezza a poppa bilanciata per planata anticipata e spunto immediato; • rocker line perfetto per assicurare la sensazione di utilizzare un surf da onda.

Il doppio concavo di casa Fanatic ormai comprovato, in combinazione con i rail più morbidi, che terminano con una poppa sottile e veloce, offre una presa eccezionale nelle curve, anche a velocità molto elevate. Dallo stile moderno con trick e slashate a profusione e potenti curve in proiezione, la distribuzione del volume progettata col CAD offre un enorme range di condizioni. Probabilmente la tavola Fanatic migliore in assoluto per volare in cielo. Caratteristiche principali: • shape moderno, corto e largo; • rail più tondi per maggiore stabilità e galleggiamento; • doppio concavo consolidato per curve a tutta velocità e in piena potenza; • distribuzione del volume studiata attentamente al CAD per ottenere il massimo range di vento.

Board NW Twin TE 72 NW Twin TE 79 NW Twin TE 86 NW Twin TE 93

Vol. 72 79 86 93

Width Length Weight 53.5 230 6.1 55.5 232 6.3 57.5 234 6.5 59.5 236 6.7

Technology CK/LF TE* CK/LF TE* CK/LF TE* CK/LF TE*

Fittings 2 x Fanatic NewWave 15.5 G10; 2 x Fanatic NewWave 16 G10; 2 x Fanatic NewWave 16.5 G10; 2 x Fanatic NewWave 17 G10;

US Box 8” x 2; US Box 8” x 2; US Box 8” x 2; US Box 8” x 2;

Sailsize: 3.7 - 5.3m² Sailsize: 4.0 - 5.8m² Sailsize: 4.2 - 6.2m² Sailsize: 4.5 - 6.5m²

Board NW TE 69 NW TE 76 NW TE 83 NW TE 91

Vol. 69 76 83 91

Width Length Weight 53 232 5.8 55 234 6.0 57 236 6.3 59.5 243 6.5

Technology CK/LF TE* CK/LF TE* CK/LF TE* CK/LF TE*

Fittings Fanatic NewWave 20.5 Prepreg; Fanatic NewWave 21.5 Prepreg; Fanatic NewWave 22 Prepreg; Fanatic NewWave 23 Prepreg;

US Box; US Box; US Box; US Box;

Sailsize: 3.3 - 5.4m² Sailsize: 3.5 - 5.8m² Sailsize: 3.7 - 6.0m² Sailsize: 4.2 - 6.4m²

* Carbon Kevlar Light Finish / TE

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CUSTOM PRO QUAD SERIES™ I nuovi CUSTOM Quad portano l'esperienza del surf nel mondo del wavesailing, offrendo un range di vento più ampio, maggiore spunto ed anche capacità di risalita per aumentare la performance in ogni condizione. Da condizioni hardcore down the line con onda grossa ad onda piccola e choppata, queste tavole sono realizzate per portarti a nuovi livelli, indipendentemente dalle condizioni. Il concetto dei Goya Quad ti permette di uscire con tavole di 5-7 litri più grosse, senza la minima perdita di controllo ed aggressività. La tavola così ha un range di condizioni enorme. Il volume in più poi è perfetto per superare anche i peggiori buchi di vento, facendoti arrivare prima sul picco. Il Custom PRO è coperto da grosse pezze di carbonio a vista, davanti al piede d'albero fino alla poppa e sotto i pad. La PRO™ CONSTRUCTION è la tecnologia delle tavole Goya più avanzata, che combina leggerezza, longevità e reattività immediata. Animata dalla ricerca instancabile in giro per il mondo ad opera dei teamrider e dei tester, la Pro Construction continua ad evolvere. Il risultato è il peso più leggero con i minori problemi di garanzia in commercio. Tutte le tavole sono di colore distinto e vernice semi-solida.

ONE PRO WAVE | FREESTYLEWAVE SERIES™ FREERIDE | FREERACE SERIES™ Se cerchi una tavola che faccia tutto, l'hai trovata. La ONE è veloce, giocosa, facile da portare, ideale per tutti gli stili e le condizioni. Scegli il tuo volume e vai a surfare. Fine. La ONE combina le caratteristiche migliori di tutte le varie linee di tavole che produce Goya, e le riunisce in una tavola unica che sta diventando la preferita sia dei rider che dei tester. I modelli One PRO 72 e 78 litri hanno molte pezze di tessuto di carbonio a vista, davanti al piede d'albero fino alla poppa e sotto i pad. Una tavola che si trasforma da wave radicale a freewave e freeride-freerace con l’aumentare del volume. I modelli dall’86 al 144 sono anche disponibili nella nuova costruzione ECO, resistente, leggera, soft e a un prezzo competitivo.

CUSTOM PRO Quad Wave Quad Wave Quad Wave Quad Wave Quad Wave Quad Wave

38

VOL LONG WIDE SAIL TECH BOX 68 226 52 3.0-5.0 Carbon Us Short 72 226 53,4 3.3-5.3 Carbon Us Short 78 228 55,6 3.7-5.7 Carbon Us Short 84 230 57,6 4.0-5.7 Carbon Us Short 92 232,2 59,5 4.2-6.2 Carbon Us Short 104 234,4 62,3 4.7-7.0 Carbon Us Short

FIN MFC QS 250 MFC QS 300 MFC QS 300 MFC QS 350 MFC QS 350 MFC QS 350

ONE PRO VOL LONG WIDE SAIL TECH BOX Wave 72 230 53,6 3.3-5.3 Carbon US Wave 78 232 55,4 3.7-5.7 Carbon US Wave Freewave 86 234,5 58,7 4.0-6.2 Carbon US Freewave 94 236 60,5 4.5-6.5 Carbon Power Freewave 104 238,5 62,8 4.7-7.0 Carbon Power Freewave Freeride 116 243 66,8 5.5-8.5 Carbon Power Freeride Freerace 130 246 70,5 6.0-9.0 Carbon Power Freeride Freerace 144 250 75,5 6.5-9.5 Carbon Power

FIN MFC 211 S. 21cm MFC 211 S. 22cm MFC 211 S. 24cm MFC 211 S. 27cm MFC 211 S. 27cm MFC L. PRO 42cm MFC L. PRO 46cm MFC L. PRO 48cm

AIR PRO Freestyle

FIN MFC FS PRO 20cm

VOL LONG WIDE SAIL 99 -

TECH Kevlar

BOX Power

AIR PRO FREESTYLE SERIES™ Questa tavola è nata dal freestyle aereo e potente, realizzata appositamente per i rider che vogliono fare le manovre new school. Queste sono le stesse tavole che i pro rider usano sia a Maui per allenarsi che in giro per il mondo. I nuovi shape così corti offrono un ottimo pop e potenza per i trick aerei, mantenendo comunque la capacità di curvare come una tavola wave. Il rocker è più piatto per aumentare la velocità di punta ed è superato solo dalla linea Freerace. Il rocker graduale a prua assicura il massimo controllo quando si slasha. L' Air PRO ha molte pezze di tessuto di carbonio a vista, davanti al piede d'albero fino alla poppa e sotto i pads. Il volume a poppa è stato aumentato e c'è anche il tail bevel che aiuta nella slashata indietro ed inserti doppi sulla strap posteriore.


68 74 82 92

SER TWINU Q AD

oknow JaPsoAla 1111 K

liadi Kau Se A 253

PHOTOS: THORSTEN INDRA - GRAPHICS: CHRISROSENBERGER.COM

BR

Jason &Kauli

SINGLE THRUST ER

74 82 92 99 106

77 84 92 101 111

RSowbifKtb89y

FREE E STYL WAVE

U

o rd RicCa pello am 111 V

Oberalp AG/SpA, Via Waltraud Gebert Deeg 4, 39100 Bolzano, Tel. 0039-0471-242874, Email: jp@oberalp.it, www.oberalp.it


TWINSER QUAD

SINGLE THRUSTER

Kauli Seadi e Jason Polakow rappresentano insieme 5 titoli mondiali Wave e la linea JP Twinser Quad. Queste tavole coprono ogni possibile aspetto del wave sailing, tutto al massimo della performance. Dallo stile veloce ed aggressivo di Jason, che impatta il lip in ritardo con onda grossa, fino al fresco stile di surfata di Kauli, che mixa il freestyle al wave. Queste tavole semplicemente permettono a chiunque di arrivare a nuovi livelli. Sono davvero iper radicali e fanno provare una nuova sensazione di surfata e performance, senza però essere troppo selettive. Possono essere utilizzate come twinser o come quad. Come quad con 2 pinne centrali e due laterali in dotazione. Per usarle come twin invece servono due pinne centrali almeno 2cm più lunghe. SHAPE: Il nuovo shape ha un outline più dritto, più stretto tra le strap ed affilato verso poppa, per poi chiudere con una poppa a pin tail. Il risultato è assolutamente incredibile. Scendendo lungo la parete dell’onda, la tavola accelera come un missile, permettendo di buttarti a capofitto nel Bottom, curvando con tutta la potenza che hai. La combinazione quad fin e poppa pin tail dà una trazione incredibile, permettendoti di mantenere tutta la velocità d’ingresso e la massima proiezione, con un enorme potenziale per disintegrare ogni lip e volare in Aerial sopra le sezioni critiche. Anche con onde più piccole, non c’è bisogno di surfare sul piede posteriore. Sono così morbide e reattive che si riesce a curvare strettissimo anche sul piede anteriore. L’outline così dritto permette anche di passare le onde con facilità, volando verso il picco. Il setup delle pinne è davvero efficiente ed assicura ottime performance anche in condizioni onshore, quasi quanto un single fin. Spingi a fondo ed accelera immediatamente. Il passo piuttosto largo ti permette di passare istantaneamente dal piede anteriore a quello posteriore, regolando il raggio di curva a seconda dell’onda stessa, con maggiore controllo. Le tavole hanno un doppio concavo con V a prua, che poi passa a doppio concavo senza V a centro tavola e poi in concavo singolo a poppa. La V a prua aiuta ad innescare la curva, facilitando molto il passaggio rail to rail. Il concavo a poppa invece assicura una presa eccezionale.

Le tavole Wave AllRound di seconda generazione. La prima generazione di tavole ha dato prova della sua eccezionale performance in tutte le varie tappe di Coppa del Mondo, in cui i rider JP hanno dato spettacolo. Le riviste in giro per il mondo le hanno poi designate come le tavole vincenti dei loro test. Ora, Werner ha realizzato la seconda generazione di tavole assieme a Ricardo Campello e Robby Switft. Un design molto versatile, che ti permette di sentirti a casa in quasi tutte le condizioni. Le opzioni di regolazione delle pinne ti permettono di trovare l’assetto perfetto per ogni condizione. PINNE: Il setup a tre pinne trasforma lo shape orientato alla performance in una tavola libera, aggressiva e reattiva, una vera e propria arma del waveriding con controllo da vendere. Se invece usi una pinna singola di 2cm più grossa, la tavola si trasforma in un missile, ideale per le condizioni side onshore con chop. SHAPE: Le tavole sono state disegnate per ottenere una massima velocità molto alta ed ingresso in planata anticipato. Sono anche corte e compatte per girare con facilità. Il centro di larghezza massima è quasi a centro tavola, proprio nel baricentro della tavola, rendendola molto stabile e bilanciata anche quando non si plana o si passa la schiuma delle onde. Grazie allo shape in generale ed alla larghezza, la tavola entra in planata con facilità, permettendoti anche di tracciare curve più strette ed impattare il lip con maggiore proiezione. La strap posteriore è stata arretrata per allargare il passo, aumentando la capacità di curvare senza perdere velocità. Per ottenere un’ottima performance anche in condizioni down the line, fino ad onde di 3 metri, è stato mantenuto un outline piuttosto dritto nella zona della strap anteriore, in modo da generare maggiore potenza quando si curva sul piede anteriore. Il deck ergonomico assicura un assetto comodo ed un cambio immediato da rail a rail. Il doppio concavo tra le strap permette una curva piuttosto piatta sulla transizione tra concavi, avendo comunque rail affilati che garantiscono accelerazione immediata e curve affilate e precise.

Board Twinser Quad 68 Twinser Quad 74 Twinser Quad 82 Twinser Quad 92

Length 227 229 230 230

Single Thruster 74 Single Thruster 82 Single Thruster 92 Single Thruster 99 Single Thruster 106

40

227 228 228 234 229

Width 53,0 55,0 57.0 59.0

Vol. 68 74 82 92

Fin name US: 2x Twinser Wave 13 / MT: 2x Side Fin 10.0 US: 2x Twinser Wave 14 / MT: 2x Side Fin 10.0 US: 2x Twinser Wave 15 / MT: 2x Side Fin 10.0 US: 2x TwinserWave16 / MT: 2x Side Fin 10.0

Sail Ideal <5.0 4.0-5.2 4.5-5.6 5.0-6.0

Recomm. <5.2 <5.5 4.2-6.0 4.4-6.2

55.5 57.5 60.0 62.0 64.0

74 82 92 99 106

US: Wave 20 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 22 US: Wave 21 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 23 US Wave 22 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 24 US: Wave 23 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 25 US: Wave 24 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 26

4.0-5.4 4.4-5.8 4.7-6.2 5.0-6,2 5.2-6.5

<5.8 4.0-6.0 4.4-6.2 4.7-6.5 5.0-6.7


FREESTYLE WAVE

FREESTYLE

La tavolla unica per eccellenza. Un termine di confronto per anni ormai. La performance eccezionale è nel loro dna. La seconda generazione è migliorata ulteriormente in termini di reattività e facilità di utilizzo. Le misure più piccole del Pro Edition (77, 84, 92) sono equipaggiate con tre pinne! Già nel 2011 queste tavole avevano delle ottime capacità di surfata, ed ora il nuovo setup thruster offre nuove possibilità. SHAPE: Lo shape è stato accorciato, rendendolo più compatto, cercando di far allineare il baricentro ed il punto di massima larghezza, in modo da avere maggiore equilibrio sia in planata che non. Varie le possibilità di posizionamento delle strap. Lo spessore a poppa è stato leggermente aumentato per creare una curva più tonda ed assicurare una posizione più comoda, indipendentemente che il piede sia più sul rail o a centro tavola. I rail sono rimasti piuttosto affilati in modo da avere presa durante le curve. Il profilo è più pronunciato verso poppa e più dritto tra le strap, in modo da anticipare la planata per incrementare la performance anche con vento leggero ed aumentare il pop. La linea d’acqua sul rail risulta quindi più scorrevole e permette di fare curve veloci anche quando si surfano i grossi swell oceanici. Le strap sono state leggermente arretrate, permettendo di usare il profilo più reattivo per fare curve strette sul piede posteriore. La chiglia presenta una V costante che scorre lungo i doppi concavi. Il profilo piatto sotto le strap assicura un’ottima massima velocità e planata anticipata, per poi curvarsi a poppa per dar massima reattività e manovrabilità. Il doppio concavo a centro tavola permette alla tavola di galleggiare sopra ai chop. Spostando il centro di gravità più vicino alla sezione piatta della chiglia, la tavola vola in planata. Combinando il tutto con un tail kick interessante, la tavola ha un pop notevole, perfetta per fare trick di tutti i tipi.

Il range di tavole freestyle è stato elaborato ancora di più per incontrare le richieste di oggi e di domani, portando il livello sempre più in alto, favorendo la veloce progressione del rider. Per dare l’idea di radicalità e reattività, la tavola deve fare la sua parte alla perfezione. Questi nuovi giocattoli permettono di esplodere in qualsiasi rotazione, volando via dall’acqua e portando la disciplina a nuovi livelli. SHAPE: È stata ridotta ulteriormente la lunghezza complessiva (il 99 è lungo 225cm), spostando il volume leggermente a poppa, che ha portato il centro di gravità leggermente più indietro. La tavola quindi resta bilanciata e reattiva, anche se così corta. La combinazione di questi fattori assicura che la tavola giri a velocità supersonica, permettendo al rider di fare manovre radicali sia in acqua che in aria. La lunghezza ridotta, assieme al volume maggiorato a poppa, da al rider l’opportunità di sollevare se stesso e la tavola fuori dall’acqua senza il minimo sforzo. All’atterraggio, la tavola non affonda, grazie al volume a poppa. Il volume maggiorato permette di tenere la poppa piuttosto stretta, con una forma del deck ergonomica e comoda sotto il piede posteriore. Il risultato è una postura comoda sia per l’andatura normale che per le manovre, in modo che il rider stia in una posizione più centrale anche durante le manovre. La poppa è anche più stretta, in modo da permette al rider maggiore radicalità, spingendo di più sul piede posteriore. Il rail è più arrotondato nella zona della strap anteriore, in modo che la tavola non s’infili tra i choppi in rotazione e plani facilmente. Il deck ergonomico da il massimo comfort. Dal piede d’albero in avanti, sono stati usati dei bevels ed extra V in modo da evitare che il rail fermi le rotazioni con acqua choppata. La linea di scoop rocker è piuttosto piatta, in modo da arrivare immediatamente alla massima velocità, con un piccolo tail kick in modo da rendere la tavola veloce e manovrabile.

Board Length Freestyle Wave 77 228 Freestyle Wave 84 228 Freestyle Wave 92 228 Freestyle Wave 101 232 Freestyle Wave 111 234 Freestyle 88 Freestyle 99 Freestyle 106

223 226 227

Width 56.0 58.0 60.0 62.0 64.0 60.3 64.3 67.3

Vol. 77 84 92 101 111

Fin name PB: FS WA 21 / MT: 2x Side Fin 10.0 / PB: FS WA 23 PB: FS WA 23 / MT: 2x Side Fin 10.0 / PB: FS WA 25 PB: FS WA 25 / MT: 2x Side Fin 10.0 / PB: FS WA 27 PB: Freestyle Wave 29 PB: Freestyle Wave 31

88 PB: Freestyle 20 98 PB: Freestyle 22 106 PB: Freestyle 24

Sail Ideal 4.0-5.8 4.4-6.0 4.7-6.2 5.0-6.5 5.4-7.2

Recomm. <6.2 4.0-6.5 4.5-6.7 4.7-6.9 5.0-7.5

4.2-5.7 5.2-6.1 5.7-6.5

4.0-6.1 4.7-6.5 5.0-6.9

41


WAVE

KONCEPT

Pure Wave performance. Target: waverider che cercano la massima performance in surfata. La tavola usata da Robby Naish, Kai Lenny e Julien Taboulet. Realizzata con un singolo concavo che scorre in una sezione a V sulla poppa, rail più morbidi a prua e nella zona centrale della tavola e più affilati a poppa, in modo da garantire incredibili capacità di curve e performance. La Wave è disponibile in 5 misure ed è euipaggiata di due pinne, una pinna singola in centro oppure con il set up custom di thrusters, in modo che il rider possa adattare la tavola al suo stile ed alle condizioni di surfata del giorno. Caratteristiche: deck in Carbon/Kevlar sandwich 3D con chiglia in carbon sandwich; pinne in G-10 CNC con set custom di thrusters; sacca ecologica. Misure: 55, 64, 74, 80, 87.

Universal Wave, Freemove, Bump and Jump. Target: rider che cercano una tavola ideale per il wave all-around, bump and jump e alte performance in acqua piatta e vento forte, tutto in una sola tavola. I rail sono stati arrotondati verso prua e affilati verso poppa come una tavola wave, garantendo all’outline compatto e rocker veloce la massima rapidità e libertà, con un ingresso in planata anticipato, facilità in strambata e accessibilità a tutti i livelli. Il Koncept è disponibile in 4 misure. Il 90 ed il 100 sono equipaggiati con due pinne, in modo che il rider possa adattare la tavola al suo stile ed alle condizioni del giorno. Caratteristiche: deck in PVC/wood sandwich 3D con chiglia in wood sandwich; coperta in Dual density EVA; il 90 ed il 100 includono 2 pinne in glass composite; sacca ecologica. Misure: 70, 80, 90, 100.

FREESTYLE Target: freestyler che vogliono la tavola perfetta per fare tutte le ultime manovre sia in gara che in acqua piatta. Realizzata con un outline unico atto a diminuire la larghezza della poppa, il Freestyle plana velocemente, con accelerazione incredibile ed una geometria del deck ideale per le nuove manovre che ricordano i trick di skateboard. Caratteristiche: deck in Carbon/Kevlar sandwich con chiglia in carbon sandwich, pinne in G-10 CNC, sacca ecologica. Misure: 90, 100, 115. Board Wave 3d Wave 3d Wave 3d Wave 3d Wave 3d

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Volume Length Width Weight Eco Bag 55 215 50 5.27 √ 64 228 53 6.48 √ 74 225 56 6.55 √ 80 227 56.7 6.68 √ 87 229 59.6 6.95 √

Fin Fin Box Wave 8.0 US G10 Wave 8.0 / Thrusterset 5.5 US G10 Wave 8.25 / Thrusterset 5.5 US G10 Wave 8.5 / Thrusterset 6.5 US G10 Wave 8.75 / Thrusterset 6.5 US

Rec Sail Size 2.2 - 4.2 3.0 - 5.0 3.4 - 5.3 3.7 - 5.7 4.2 - 6.2

Construction Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Carbon + Carbon Kevlar Sandwich

Style of Use Lightweight Rider/Wave Wave Wave Wave Wave

Freestyle Freestyle Freestyle

90 100 115

227 229 237

60.5 64 68

NA 6.30 6.78

√ √ √

G10 Freestyle 22 G10 Freestyle 22 G10 Freestyle 25

Power 3.7 - 6.2 Power 4.2 - 6.5 Power 4.5 - 7.0

Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Freestyle/Fs Wave Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Freestyle Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Freestyle

Koncept Koncept Koncept Koncept

70 80 90 100

231 234 236 240

55 58 61 63

6.95 7.17 7.30 7.60

√ √ √ √

Wave 23 Wave 23 Wave 25 + 28 Wave 25 + 32

US US Power Power

Wood Sandwich Wood Sandwich Wood Sandwich Wood Sandwich

3.4 - 5.3 3.7 - 5.7 4.0 - 6.0 4.0 - 7.0

Universal Universal Universal Universal



QUAD KT WAVE GREEN/RED Il Quad wave firmato Keith Teboul. L'Hardcore wave sailing è ormai cambiato e Keith è in prima linea. Il Quad KT è la sintesi delle preferenze personali di KT e rappresenta la vera essenza di una tavola Hardcore Wave. Quello che prima era una rarità, ora è a disposizione di tutti. Il nuovo Quad KT è stata progettata per muoversi nell'acqua veloce come una moderna tavola da surf da onda, con Bottom Turn a rail intero e curve strettissime. I rail più tondi permettono di mantenere la velocità durante tutta la curva ed aver maggiore proiezione anche nella sezione critica dell'onda, portando le tue capacità a nuovi livelli. La velocità e sicurezza che prova il rider su un Quad KT ti permette di andare ad impattare le sezioni che prima evitavi, grazie all'innovativa performance del wave sailing moderno.

QUAD LS WAVE GOLD/BLUE Questa è la tavola Quad pro model di Levi Siver. Giudicata migliore tavola sia da Windsurfing USA che dall'internet mag Boardseeker UK. Il Quad LS rappresenta la concretizzazione della tavola dei sogni di Levi Siver. Voleva un Quad che

Board Volume Quad KT wave 69 Quad KT wave 76 Quad KT wave 83

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Length 225.3 227.9 231.6

Width Sail Tech Box Fin 53.3 3.0 - 5.0 carbon us short mfc qs - 250 55.2 3.3 - 5.3 carbon us short mfc qs - 300 57.1 3.7 - 5.7 carbon us short mfc qs - 300

Quad LS wave 75 Quad LS wave 85 Quad LS wave 95

227.5 230 233.5

54.4 3.3 - 5.3 carbon us short mfc qs - 250 56.9 3.7 - 5.7 carbon us short mfc qs - 300 58.9 4.0 - 6.2 carbon us short mfc qs - 350

Twin wave Twin wave Twin wave

231 233 236.4

56 3.3 - 5.3 carbon us short mfc tp ls 160 58.3 3.7 - 5.7 carbon us short mfc tp ls 165 59.9 4.0 - 6.2 carbon us short mfc tp ls 165

76 84 92

planasse velocemente, permettendogli di fare le sue caratteristiche curve strette e velocissime, con un sacco di presa e controllo. Voleva anche una tavola che risalisse velocemente per il range di vento che sfrutta. Il Quad LS è il risultato della dedizione e ricerca della performance perfetta di Levi, che rivoluziona ancora il mondo del windsurf. Questa linea di tavole è perfetta per ogni tipo di onda in qualsiasi parte del globo. Il concetto di Quad ti permette di usare di media 5-7 litri in più del volume usato normalmente con un single, aprendo davvero nuove possibilità e garantendo la stabilità, presa e maneggevolezza che solo un quad può dare.

TWIN WAVE SILVER Secondo i test wave di Boardseeker, Il Twin Fin offre il miglior mix tra capacità di surfata, salti e trick in condizioni di vento sideshore. È ideale per il wavesailing all around, offrendo un ottimo equilibrio ed ingresso in planata anticipato, stabilità e morbidezza, tipici delle tavole twin. Questa tavola è stata progettata per dare una sensazione di reattività ed immediatezza, garantendo un'ottima performance anche con condizioni che si trovano in giro per il mondo.


Abbiamo già presentato alcune delle novità RRD per la prossima stagione, ma vale la pena fare una nuova carrellata sulla gamma RRD 2012, che è sempre più completa e capace di soddisfare ogni tipo di esigenza. Sul fronte wave, le linee Hardcore Wave LTD e Wave Cult LTD e vengono arricchite di un nuovo shape ciascuna: l’Hardcore Wave 91 e il Wave Cult 100. Si tratta di due shape il linea con la filosofia delle due linee wave RRD e che confermano la tendenza di offrire tavole wave sempre più voluminose che permettono di aumentare il range di utilizzo senza perdere le qualità di manovra. La versione Quad di queste due gamme viene anche proposta in una tecnologica e leggera versione Contest, destinata a quanti vogliono eccellere in competizione o avere sotto ai piedi una tavola iper leggera e reattiva. Anche la Linea WaveTwin viene riconfermata con i suoi 4 shape (66, 74, 82 e 90), ma sarà disponibile con una nuova livrea nella nuova tecnologia Contest. Sul fronte freestyle, i due nuovi TwinTip 90 e 100 V2 sono stati presentati lo scorso numero e rappresentano una bella evoluzione, grazie al nuovo shape che garantisce partenza in planata e accelerazione bruciante, e velocità di punta elevata per avere abbastanza inerzia per riuscire a chiudere le nuove combinazioni doppie. Voci di corridoio dicono che a grande richiesta presto dovrebbe arrivare anche un terzo TwinTip V2 sui 110 litri. Anche la nuova linea Fire Move è già stata presentata sulle pagine di questa rivista. Si tratta di una gamma di tavole freemove e freecarve, caratterizzata da una larghezza molto generosa, ma bordi molto sottili e poppa molto stretta che ne garantiscono doti di velocità e manovrabilità impressionanti. Ma l’altra grande novità per il 2012 è rappresentata dalla linea Freestyle Wave, che è stata completamente rivista e rinnovata. Gli shape che fino al 2011 avevano vinto tutti i test della categoria presso le più importanti riviste internazionali sono stati mandati in pensione e sono stati sostituiti da 7 nuovi shape (78, 84, 90, 96, 102, 108, 116) che riprendono un po’ la filosofia abbracciata con i Firemove. La scoopline è stata completamente rinnovata e l’outline leggermente allargata garantiranno migliori prestazioni in termini di accelerazione e velocità di punta, mentre i bordi e la poppa sottili permetteranno di accentuare ulteriormente le doti di manovrabilità su acqua piatta, così come fra le onde. Come da tradizione, queste tavole saranno disponibili nelle due tecnologie LTD e X-Tech. Per quanto riguarda la gamma freeride all round, confermate le linee FireRide sia per quanto riguarda gli shape, sia per quanto riguarda le tecnologie di costruzione E-Tech e W-Tech. Per quanto riguarda i freerider più sportivi, i tre nuovi shape (111, 120, 138) della linea FireStorm rappresenteranno il punto di incontro fra i nuovi slalom ad alte prestazioni con una facilità di utilizzo e di strambata adatta a chiunque abbia voglia di planare veloce. La linea Fire Race, con i suoi shape derivati dalla gamma X-Fire dell’anno precedente, rappresenteranno la gamma di riferimento per quanti sono alla ricerca delle prestazioni massime, ma non vogliono alleggerire troppo il proprio portafoglio.

Model Freestyle Wave 78 Ltd. V2 Freestyle Wave 84 Ltd. V2 Freestyle Wave 90 Ltd. V2 Freestyle Wave 96 Ltd. V2 Freestyle Wave 102 Ltd. V2 Freestyle Wave 108 Ltd. V2 Freestyle Wave 116 Ltd. V2

Volume 78 lts 84 lts 90 lts 96 lts 102 lts 108 lts 116 lts

Size 231 x 57 cms 232 x 59 cms 233 x 61 cms 234 x 63 cms 235 x 65 cms 236 x 68 cms 237 x 70 cms

Weight 5.92 kg 6.24 kg 6.46 kg 6.25 kg 6.45 kg 6.76 kg 6.92 kg

Fin Mfc Freewave 23 cnc g-10 Mfc freewave 25 cnc g-10 Mfc freewave 27 cnc g-10 Mfc freewave 28 cnc g-10 Mfc freewave 29 cnc g-10 Mfc freewave 31 cnc g-10 Mfc freewave 33 cnc g-10

Fin Box Power Power Power Power Power Power Power

R-S-S 3.7-5.4 4.2-5.8 4.5-6.0 4.7-6.4 5.0-6.7 5.2-7.3 5.8-8.0

Freestyle Wave 78 X-Tech V2 Freestyle Wave 84 X-Tech V2 Freestyle Wave 90 X-Tech V2 Freestyle Wave 96 X-Tech V2 Freestyle Wave 102 X-Tech V2 Freestyle Wave 108 X-Tech V2 Freestyle Wave 116 X-Tech V2

78 lts 84 lts 90 lts 96 lts 102 lts 108 lts 116 lts

231 x 57 cms 232 x 59 cms 233 x 61 cms 234 x 63 cms 235 x 65 cms 236 x 68 cms 237 x 70 cms

6.78 kg 7.15 kg 7.26 kg 7.26 kg 7.46 kg 7.59 kg 7.85 kg

MFC Freewave 23 cnc g-10 MFC freewave 25 cnc g-10 MFC freewave 27 cnc g-10 MFC freewave 28 cnc g-10 MFC freewave 29 cnc g-10 MFC freewave 31 cnc g-10 MFC freewave 33 cnc g-10

Power Power Power Power Power Power Power

3.7-5.4 4.2-5.8 4.5-6.0 4.7-6.4 5.0-6.7 5.2-7.3 5.8-8.0 45


KODE I Kode sono le tavole freestyle-wave di Starboard. Come range, si piazzano al terzo posto in termini di vendite, subito dietro ad iSonic e Futura. La natura dei Kode è quella di essere aggressivi, veloci e manovrabili. Le tre dimensioni più piccole si adeguano agli shape delle vere tavole wave down the line. La loro velocità e maneggevolezza però le rendono anche ottime tavole per il freestyle, sebbene i windsurfisti al giorno d’oggi possono pensare che sia troppo piccola per qualsiasi trick con vento non nucleare. Le 3 misure intermedie sono un mix tra wave, freestyle e freeride. L’86 litri rimane la misura più richiesta, ed ha comunque ancora una forte influenza wave. Il 94 e 103, in quanto raramente usati nelle onde invece, sono più orientati al freemove – freestyle e freeride da vento forte. Le due misure più grosse invece sono decisamente ispirate al freeride, in quanto hanno i volumi tipici della disciplina. Sono però più reattive e giocose delle tavole puramente freeride. Tutti i Kode hanno un solo setup a pinna singola. Le tre misure più piccole, rispetto agli Evo e Quad, sono più veloci ed accelerano prima. Fanno curve più larghe e richiedono maggiore potenza ed esperienza dal rider. Il setup a pinna singola però gli conferisce l’assetto migliore per saltare e volare a tutto velocità. Le tre misure intermedie possono essere paragonate ai Flare ed all’Atom. Come i Flare, sono tavole ottime per il freestyle, sebbene non siano altrettanto compatte e maneggevoli. Sono però più comode e facili da portare, con una maggiore possibilità di passare al freeride a seconda della posizione delle strap. Le due misure più grandi invece possono essere confrontate con i Carve. I Kode sono però più manovrabili, morbidi e facili da far curvare. Il rider resta più verticale su un Kode che sul Carve, sebbene in Kode sia più compatto e richieda maggiori capacità. I Carve sono meglio per partire in planata ed andare subito a tutta velocità. Il range quindi copre effettivamente wave, freestyle e freeride: - 68, 74, 80: classica tavola da wavesailing down-the-line o freestyle da vento forte - 86, 94, 103: equilibrio perfetto tra wave, freestyle e freeride - 113, 123: freeride manovrabili Il nuovo 74 è 5cm più corto ed è stato anche aggiunto il tail kick per essere più versatile anche tra le onde. Permette di tracciare traiettorie strette o larghe e con ottimo controllo anche in aria. I nuovi 86, 94 e 103 hanno un bordo di uscita più secco per maggiore accelerazione e preservare la planata anche nei buchi di vento. Gli shape in generale sono stati accorciati di qualche centimetro per aumentarne il controllo con vento forte. Prua più compatta per diminuire il peso in rotazione ed aiutare anche per i trick di freestyle ed i salti.

ISONIC Le iSonic sono le tavole slalom della Starboard. Sono macchine da corsa, realizzate per raggiungere la massima velocità di punta, con la maggiore proiezione ed inerzia in strambata. Le due misure più piccole sono più strette e realizzate appositamente per vento forte. Le 5 misure intermedie hanno un profilo compatto ideale per coprire un ampio range di condizioni, mentre le due misure più grosse sono iper-larghe per dare il massimo in condizioni leggere e per i rider più pesanti. Tutte gli iSonic partono da un profilo largo e compatto, a parte le due più piccole che sono anche più strette. Le prue sono abbastanza larghe e piuttosto corte, permettendo l’utilizzo di una linea di rocker più bassa. In questo modo poi viene anche ridotto il peso in rotazione e la resistenza aerodinamica, permettendo alla tavola di sorpassare i chop senza perdere la minima velocità. La poppa della tavola è piuttosto larga per aumentare la potenza della tavola ed il potenziale di sorpasso, dando quell’accelerazione e spunto in più all’uscita dalle strambate. Così facendo si aumenta anche la superficie planante, che rende l’intera chiglia più funzionale, offrendo maggiore spinta e minore attrito. Lo spessore di ogni singola iSonic è stato ridotto in modo da aumentare il controllo anche con vento forte. Sulla coperta c’è anche un concavo che è stato

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gradualmente aumentato con il passare degli anni. I rail sono shapati per dare la massima potenza. Le tavole di ultima generazione poi hanno anche dei rail più spigolosi a poppa e più stretti a prua. Questa forma aumenta la superficie planante della tavola, aumentando anche il controllo, la potenza e l’efficienza della tavola. Tutto questo si traduce in maggiore spunto e potenza in strambata, permettendo di completare la curva a tutta velocità. Ci sono anche due livelli di mini-wingers: questo accorgimento permette all’acqua di scorrere con più facilità lungo il rail sottovento, rendendo la tavola ancora più veloce e reattiva.Sulla chiglia ci sono anche dei cut-outs, realizzati per diminuire la superficie bagnata ed aumentarne l’efficienza e permettendo di dare il meglio della performance grazie alla diminuzione dell’attrito. Oltre ai cut-outs ci sono anche quelle che Starboard definisce planing surface tabs. Queste aree funzionali sono di solito in corrispondenza del tallone posteriore. Sono state individualmente sistemate per garantire la massima performance di ogni singolo modello. iSonic 117: nuovo profilo della poppa, più stretta appena dopo il marker di 30cm. Questo accorgimento permette alla tavola di avere maggiore potenza ed essere più libera. Diminuzione dello spessore dei rail a prua in modo da spostare il volume e centro di gravità verso poppa per aumentare il controllo. Il concavo sulla coperta è stato spostato più in avanti per rendere la zona tra le strap più piatta e facilitare la capacità di strambata. Nuovi cut-out per aumentare la velocità, riducendo la superficie bagnata. iSonic 117 Wide: nuove Heel-Extensions per aumentare la leva dei talloni. Nuovo profilo della poppa, più stretta appena dopo il marker di 30cm. Questo accorgimento permette alla tavola di avere maggiore potenza ed essere più libera. Nuovi cut-out per aumentare la velocità, riducendo la superficie bagnata. iSonic 127: nuovo profilo della poppa, più stretta appena dopo il marker di 30cm. Questo accorgimento permette alla tavola di avere maggiore potenza ed essere più libera. Diminuzione dello spessore dei rail a prua in modo da spostare il volume e centro di gravità verso poppa per aumentare il controllo. Nuovi cutout per aumentare la velocità, riducendo la superficie bagnata.



TEST FREEG 5,7 2012

K.ONDA

TESTO DI Carlo Maranga, Lucio Pinter Questo che vi prestate a leggere non è il solito test realizzato e scritto da professionisti, ma le impressioni di quattro amici surfisti del Lago di Garda che utilizzano da tempo le vele della Challenger Sails e che hanno avuto la possibilità di provare in anteprima i modelli 2012! In occasione dell’evento surfistico 100 per Cento Torbole, infatti, la veleria Challenger Sails ha presentato in anteprima le sue nuove “creazioni” 2012 della linea K.onda per il wave e FreeG per il freestyle-wave; Claudio Badiali, sail designer, ci ha gentilmente lasciato in test la vela FreeG 5,7, concedendoci così il privilegio di poter scoprire le differenze e apprezzare le innovazioni rispetto al modello precedente. La nuova FreeG, studiata e sviluppata anche quest’anno da Federico Radicioni in Australia, presenta un nuovo look d’ispirazione australiana con i boomerang stilizzati. Il design è stato modificato anche se non stravolto; rimane, infatti, la struttura a 4 stecche in tutte le sue misure (dalla 3,7 alla 6,3), ma ora la stecca di base non incrocia più il boma garantendo così miglior stabilità e lasciando comunque un taglio della base della vela sempre alto, ottimo in surfata fra le onde. Un altro obiettivo che si erano prefissati nello sviluppo, era la riduzione del peso; la soluzione è stata centrata grazie all’utilizzo per i ferzi superiori del Pentex Px05, un nuovo tessuto già usato nelle vele da racing delle barche a vela, un materiale che si è rilevato super resistente e allo stesso tempo leggerissimo, tanto che la vela è più leggera di oltre 1 chilo rispetto allo scorso anno (per la misura 5,7)! Il Pentex Px5 è un laminato tramato 05 mil. con fibra di poliestere ad alto modulo (Dynema@ ) imprigionata e laminata all’interno di una pellicola trasparente con l’aggiunta di un rinforzo ad X “Gatorback” nel film. Questo materiale presenta un’ottima resistenza ai raggi UV e l’assenza di fenomeni di delaminazione proprio grazie alla presenza dei rinforzi in Dynema@, materiale dalle proprietà molto simili al kevlar@ ma con la differenza di essere completamente idrorepellente. I suoi vantaggi sono: • leggerezza • eccellente resistenza all’allungamento • eccellente resistenza alle abrasioni • ottima trattenuta delle cuciture • alta resistenza ai raggi UV... Ma veniamo alla prova vera, quella in acqua!! Già nello srotolarla si percepisce che il nuovo materiale non ha nulla a che vedere coi soliti, è così morbido che potremmo aggomitolarlo a palla senza provocare il minimo segno. In preda all’emozione, visto che a noi non capita tutti i giorni di poter provare in anteprima i nuovi modelli, armiamo e ci buttiamo subito in acqua. Il vero carattere si scopre subito; già dai primi metri la vela trasmette una sensazione di leggerezza e maneggevolezza impressionanti! In andatura la vela è molto stabile e anche il centro velico non si sposta minimamente quando la si scarica per entrare in manovra, rimanendo in questa fase sempre stabile e neutra. Rimaniamo poi sorpresi dalla sua capacità di accelerare con vento leggero; bastano due pompate e ci si ritrova già in planata. Purtroppo le condizioni del vento di quei giorni non ci hanno permesso di provarla in situazione di soprainvelatura, ma l’impressione e che non la soffra affatto! La nostra valutazione della nuova FreeG 2012 non può che essere positiva viste le sue qualità e, se a queste ci aggiungiamo un prezzo contenuto, non possiamo che essere super soddisfatti.

Grandi novità per il 2012 per la vela K.Onda la wave tuttofare della veleria Challenger Sails. Anche questa vela è stata sviluppata all’estero, cosa che per una vela wave, è necessaria visto che da noi le condizioni di onda sono a volte molto belle, ma spesso incostanti durante l’anno. A differenza della FreeG nata in Australia, la K.Onda è stata sviluppata da Valter Scotto, trasferitosi a Tenerife da oramai molti anni, per surfare duro e anche per saltare il più alto possibile (i suoi Forward esitati e i Back Loop stellari sono famosi in tutte le Isole Canarie!). L’obiettivo pienamente centrato è stato quello di realizzare una vela “polivalente” da usare in tutte le condizioni wave che si possono trovare, da condizione side on a side off, trasformando l’assetto della vela semplicemente dosando la tensione del caricabasso e della bugna, ottenendo una vela più o meno potente e neutra. Il profilo della vela, con il brevettato “S-Shape”, permette di avere una stabilità, accelerazione ed equilibrio perfetto sia nei salti che nelle surfate, dato che nelle raffiche il centro velico rimane “bloccato” senza spostarsi indietro come spesso avviene. Un feeling nuovo e particolare che è piaciuto particolarmente a tutti i tester, anche a quelli che usano le metrature piccole per il freestyle, altra disciplina dove avere una vela che riesce a coniugare la potenza con la neutralità e facilità di rotazione è fondamentale per portare a termine le manovre newschool sempre più tecniche ed estreme.

Dimension Boom Free.G 3.7 147 Free.G 4.2 154 Free.G 4.5 158 Free.G 4.7 162 Free.G 5.0 166 Free.G 5.3 171 Free.G 5.7 178 Free.G 6.3 182 48

Luff Battens Mast 368 4 340 387 4 370 396 4 370 401 4 400 412 4 400 424 4 400 434 4 430 453 4 430

Imcs Extension Altern. Mast 16 28 370 17 18 17 26 400 19 2 19 12 19 24 21 4 21 24 -

Dimension Boom K.Onda 3.3 136 K.Onda 3.7 142 K.Onda 4 148 K.Onda 4.2 153 K.Onda 4.5 158 K.Onda 4.7 162 K.Onda 5 168 K.Onda 5.3 173 K.Onda 5.7 178 K.Onda 6.2 185

Luff Battens Mast 341 5 340 358 5 340 369 5 340 382 5 370 393 5 370 402 5 400 409 5 400 420 5 400 432 5 430 450 5 430

Imcs Extension Altern. Mast 16 2 16 18 16 30 370 17 12 17 24 400 19 2 370 19 10 19 20 430 21 2 400 21 20 -



IQ

CROSS

La IQ 2011 ha definito il concetto di New School wavesailing partendo da zero. La sua discendente però ha ancora più controllo, maneggevolezza e libertà di movimento sulle onde. Il design ultra compatto assieme al veloce ingresso in planata regala una simbiosi senza precedenti, che ti porterà a nuovi livelli di wavesailing. È leggera come una piuma ma ha una potenza devastante. È la bambina di Thomas Traversa ed ora anche Alex Mussolini ha contribuito con la sua esperienza. La IQ è leggera, potente e radicale. Resterai esterrefatto vedendo quanto riesci ad andare profondo nella sezione critica dell’onda. La sua performance poi raggiunge il picco in coppia alle moderne tavole con assetto multifin, garantendo ottima portanza anche con onde mosce. Peter Munzlinger: “Con Alex e Thomas, il nostro team di waveriders è davvero eccezionale ed estremo. Le loro impressioni e feedback ci hanno aiutato parecchio ad estremizzare ulteriormente le IQ. Questi due si fanno tutto il range, fino alla 3.3!”. Il leech più raffinato e top leggermente più arrotondato garantiscono un twist più progressivo e controllato anche con vento forte. Il nuovo layout con Radial Panel assicura una distribuzione ottimale della potenza anche in situazioni estreme. È stata anche aggiunta una nuova misura al range, la 3.3, per arrivare fino alla 5.7, in quanto la nuova Pure copre al meglio le misure tipiche per il freestyle. La parte inferiore della finestra nella zona più a rischio della vela è stata ulteriormente rinforzata ed è assolutamente a prova di proiettile. La IQ ha 4 stecche sulle misure dalla 3.3 a 5.0 mentre la 5.3 e 5.7 hanno 5 stecche per maggiore stabilità. In generale quindi, il range è stato rivisto e raffinato in toto. Thomas Traversa: “È davvero un’ottima sensazione quando la tua bambina cresce e diventa così irresistibile. La seconda generazione delle IQ mi permette di spaccare il lip ancora più facilmente. È perfetta per il mio stile alla surf da onda e mi da anche un sacco di potenza e spinta quando ne ho bisogno!”

Più vele con meno alberi, per tenere il tuo quiver il più piccolo possibile! Una vela da freeride di ultima generazione, che non ha solo lasciato a bocca aperta tutti i team di tester in giro per il mondo, ma anche tutti i rider. Veloce ed agile, la Cross rappresenta la sintesi perfetta tra una vela wave ed una race. La nuova Cross offre una performance ancora più estrema ed è più duratura che mai. La facilità d’utilizzo e maneggevolezza è rimasta inalterata. Peter: “Non esiste un rider che non si diverta con la nuova Cross. Che sia velocità o manovre, il design è perfetto per entrambi i compiti.” Ross Williams: “Sono davvero sorpreso di quanto reattiva, diretta e facile sia la nuova Cross, permettendoti di planare a tutta velocità e gestendo le raffiche alla perfezione. Passo anche tutti i rider coi camber. Amo usare questa vela anche con onda piccola o in condizioni di slalom con vento forte. Riesco a saltare sempre più alto! Faccio solo un po’ più attenzione nei wipeout, in quanto le stecche tubolari in composito potrebbero non resistere a certe cadute.”

IQ Size 3.3 3.6 4.0 4.2 4.5 4.7 5.0 5.3 5.7

Mast Imcs Luff Boom Base Batt. Head/Top Cams Recom. Mast 370 17 340 140 0 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM 370 17 353 141 0 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM 370 17 372 150 2.5 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM 370 17 378 155 10 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM 370 17 390 159 22.5 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM 370 17 394 164 25 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM 400 19 404 169 5 4 Fixed 0 Gaastra 100 RDM 400 19 416 176 17.5 5 Fixed 0 Gaastra 100 RDM 430 21 432 182 2.5 5 Fixed 0 Gaastra 100 RDM

CROSS Size 4.8 5.2 5.6 6.0 6.4 6.9 7.4

50

Mast Imcs Luff Boom Base Batt. Head/Top Cams Recom. Mast 400 19 407 167 7.5 5 Vario 0 Gaastra 75 RDM 400 19 421 173 22.5 5 Vario 0 Gaastra 75 RDM 430 21 434 177 5 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM 430 21 444 186 15 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM 430 21 454 193 25 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM 460 25 464 207 5 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM 460 25 477 218 17.5 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM


GURU

BANZAI

La GURU 2012 offre comfort imbattibile anche con vento forte, morbidezza ed elasticità, con potenza costante sul braccio anteriore. Maneggevolezza top nella punta delle dita, che permettono di neutralizzarla con facilità durante le transizioni. È stata installata una finestra ancora più cristallina ed una costruzione interamente in X-ply, che assicura ottima resistenza e leggerezza, con un’ottima potenza e controllo inimitabile con vento forte. Per il 2012 è stato ridotto drasticamente il peso complessivo, per dare una maggiore reattività in acqua. PRO™ CONSTRUCTION è la costruzione più avanzata di casa Goya che combina leggerezza ed un’eccellenza longevità grazie alla combinazione dell’X-Ply col tessuto così all’avanguardia. Queste vele al top della gamma, sono state munite di bande di controllo della tensione e deformazione in carbonio, con Carbon Stretch Control™ e la Poly Clew™, bugna angolata ed i pannelli rinforzati col sistema Kevlar® Real Frame™ .

La nuovissima BANZAI a quattro stecche è la vela realizzata per il power wave e le manovre, anche con vento leggero, con una potenza costante ed efficiente. L’utilizzo di film iperleggero, combinato a solo 4 stecche, rende la costruzione assolutamente leggerissima. Per raggiungere la massima stabilità, utilizziamo poi il nostro Carbon Fiber Stretch Control System che controlla la distribuzione del carico su tutta la vela, mentre la grande finestra in monofilm offre un’eccezionale visibilità. L’enorme range della BANZAI, anche con condizioni leggere, si raggiunge grazie alla sua leggerezza e reattività. Quando accoppiata ad una moderna tavola voluminosa multi fin, la BANZAI ti permette di usare una misura più piccola di prima. Per esempio la combinazione Custom Quad 84 e 4.6 BANZAI corrisponde ad una 5.0 GURU o ECLIPSE. Il concetto della BANZAI è quello di creare quanta più spinta possibile, anche nelle vele più piccole. Grazie alla potenza centrale e la penna stretta, la BANZAI plana molto velocemente, con risposta immediata nelle manovre. È facilissimo regolare la vela per ottenere subito il massimo da ogni condizione. L’enorme finestra in monofilm assicura perfetta visuale, permettendoti di tracciare la tua traiettoria immaginaria in acqua per poi seguirla a tutta velocità.

Guru Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave Control Wave

Size 2.7 3.0 3.3 3.7 4.0 4.2 4.5 4.7 5.0 5.3 5.6

Luff 310 327 348 376 393 397 407 417 427 437 447

Boom 128 134 140 145 150 155 159 163 167 175 179

Top Adjust Adjust Adjust Adjust Adjust Adjust Fixed Fixed Fixed Fixed Fixed

Rdm Bat. 340/15 4 340/15 5 340/15 5 370/17 5 370/17 5 370/17 5 400/19 5 400/19 5 400/19 5 430/21 5 430/21 5

Materials Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Banzai Quad Wave Quad Wave Quad Wave Quad Wave Quad Wave Quad Wave

Size 3.3 3.6 3.9 4.3 4.6 4.9

Luff 348 363 378 393 413 423

Boom 141 146 152 157 162 167

Top Adjust Adjust Fixed Fixed Fixed Fixed

Rdm Bat. 340/15 4 340/15 4 370/17 4 370/17 4 400/19 4 400/19 4

Materials Scrim, Monofilm Scrim, Monofilm Scrim, Monofilm Scrim, Monofilm Scrim, Monofilm Scrim, Monofilm

ECLIPSE L’ECLIPSE 2012 è la vela ideale per il power wave in giro per il mondo. Spinge al massimo anche con vento leggero ed è immediata e reattiva, assicurando ottimo controllo anche con vento forte. L’Eclipse è costruita con x-ply e tessuto, rendendola davvero antiproiettile. Per il 2012 la vela è stata notevolmente alleggerita per assicurare una maggiore maneggevolezza e controllo in acqua, il tutto con grande resistenza e costruzione avanzata. Per concludere poi, la nuova Eclipse ha ancora più potenza sul braccio anteriore, per maggiore controllo con vento forte. Eclipse Size Luff Power Wave 3.4 352 Power Wave 3.7 372 Power Wave 4.0 380 Power Wave 4.2 387 Power Wave 4.5 397 Power Wave 4.7 407 Power Wave 5.0 417 Power Wave 5.3 427 Power Wave 5.7 442 Power Wave 6.2 457 Power Wave 6.8 472

Boom 142 148 151 155 160 165 170 175 180 189 199

Top Adjust Adjust Adjust Adjust Adjust Fixed Fixed Fixed Fixed Fixed Fixed

Rdm Bat. 340/15 5 370/17 5 370/17 5 370/17 5 370/17 5 400/19 5 400/19 5 400/19 5 430/21 5 430/21 5 460/25 5

Materials Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply Scrim, X-Ply

ECLIPSE MONO Per un peso ancora più ridotto ed una risposta ancora più immediata, Goya produce da quest’anno anche una versione in Monofilm dell’ECLIPSE, chiamata appunto Eclipse Mono, in cui la finestra principale non è realizzata in X-Ply ma con Monofilm da 7 MM. È disponibile nelle stesse misure della sua sorella. La finestra in Mono assicura una maggiore visibilità ed anche una sensazione leggermente più vivace per tutti coloro che vogliono spremere la performance del loro materiale fino all’ultimo. L’Eclipse Mono 2012 è perfetta anche per il Freestyle e Freestyle-wave, in quanto offre ancora più potenza e spinta rispetto alla versione originale, combinando ottima spinta con vento leggero a controllo preciso con vento forte. 51


FORCE

SESSION

Power Wave. La Force è la vela personale di Robby. Progettata con un aspect ratio moderato uno shape potente rinforzato dai pannelli dell’albero in twin scrim con 5 stecche, la Force ha un’accelerazione eccezionale, un range ottimo e pressione distribuita equamente su entrambe le mani. Funziona molto bene sia in condizioni offshore che onshore. Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight 3.0 320 125 vario 4 0 RDM 90 340 2.25 3.4 348 133 vario 4 0 RDM 90 340 2.62 3.7 360 139 vario 5 0 RDM 90 370 2.85 4.0 378 144 vario 5 0 RDM 90 370 2.96 4.2 390 148 vario 5 0 RDM 90 370 3.06 4.5 400 152 vario 5 0 RDM 90 400 3.17 4.7 412 157 vario 5 0 RDM 90 400 3.27 5.0 422 161 vario 5 0 RDM 90 400 3.37 5.3 435 168 vario 5 0 RDM 90 430 3.48 5.7 442 175 vario 5 0 RDM 90 430 3.52 6.2 455 181 fixed 5 0 RDM 90 430 3.68

All-Around Wave. Sideshore surfer e rider più leggeri. Progettata con un aspect ratio moderato uno shape con potenza avanzata con l’utilizzo di pannello singolo in Dacron e 5 stecche, la Session è molto morbida tra le mani, con ottimo controllo ed una pressione bilanciata sulla mano posteriore. Ha un sacco di potenza disponibile, ma si neutralizza facilmente grazie alla sua costruzione tecnologicamente avanzata. Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight 3.7 362 134 vario 5 0 RDM 90 370 2.82 4.0 380 140 vario 5 0 RDM 90 370 2.94 4.2 393 144 vario 5 0 RDM 90 370 3.06 4.5 402 148 vario 5 0 RDM 90 400 3.13 4.7 412 152 vario 5 0 RDM 90 400 3.26 5.0 422 157 vario 5 0 RDM 90 400 3.34 5.3 435 163 vario 5 0 RDM 90 430 3.54 5.7 443 172 vario 5 0 RDM 90 430 3.58

MOTO Freeride, Freestyle, Wave vento leggero. Per i rider che cercano una perfetta performance all-around, massima versatilità ed una sensazione di leggerezza. Realizzata con un aspect ratio moderato ed uno shape con potenza mediamente avanzata grazie all’impiego di un pannello in single scrim a 5 stecche, la Moto offre potenza da vendere, planata anticipata e ottima capacità di saltare. Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight 5.5 438 172 vario 5 0 RDM 60 430 3.63 6.0 453 181 vario 5 0 RDM 60 430 3.81 6.5 465 194 fixed 5 0 SDM 60 460 3.91 7.0 475 198 fixed 5 0 SDM 60 460 4.07

52

BOXER Compact Wave e Freestyle. Per i wave sailor specializzati in condizioni comuni, che cercano il massimo della versatilità e range. Questa è la vela preferita dai rider newschool Kai Lenny e Julien Taboulet. Progettata con un aspect-ratio molto basta ed outline radicale e shape unico, la Boxer riduce al minimo il peso in rotazione, rendendola facilissima da maneggiare e con una potenza estremamente bilanciata. Grazie alla sua bugna estremamente corta, la Boxer è la vela ideale per le attuali manovre aeree che sono sempre più estreme. Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight 3.6 345 142 vario 4 0 RDM 90 340 2.75 4.0 360 148 vario 4 0 RDM 90 340 2.85 4.4 378 153 vario 4 0 RDM 90 370 2.98 4.7 390 155 vario 4 0 RDM 90 370 3.08 5.0 405 161 vario 4 0 RDM 90 400 3.25 5.4 418 167 vario 4 0 RDM 90 400 3.34 5.8 435 172 vario 4 0 RDM 90 430 3.54 6.2 451 181 vario 4 0 RDM 90 430 3.62


THE FLY2

FIREFLY

È una vela leggera e morbida perfetta per le condizioni di wavesailing down the line. Ha un profilo compatto ed un outline a 4 stecche che garantisce ottima stabilità e potenza, senza troppa spinta sulla mano posteriore, dando al rider un ottimo controllo durante le manovre. La Fly2 è la vela perfetta per i moderni setup delle tavole multi-pinna. La nuova curvatura della tasca d’albero sulla FLy2 rende la vela più neutra e stabile rispetto agli anni passati. La potenza è piuttosto avanzata e nella parte bassa della vela, permettendo alla vela di essere immediatamente resa neutra in manovra, a seconda della necessità del rider. L’alta tensione di caricabasso, grazie alla curvatura della tasca più verso il basso, permette di stabilizzare ulteriormente il profilo della vela. Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing 3.2 342 137 2 4 0 340 Vario Top 3.6 346 142 6 4 0 340 Vario Top 3.9 360 148 20 4 0 340 Vario Top 4.2 370 153 30 4 0 340 Vario Top 4.5 382 158 12 4 0 370 Fixed Head 4.8 394 163 24 4 0 370 Fixed Head 5.1 410 169 10 4 0 400 Fixed Head 5.4 422 173 22 4 0 400 Fixed Head

È una vela da freestyle/wave leggera e potente con un’accelerazione esplosiva. Si sente perfettamente a suo agio tra le onde, portando anche i trick di freestyle moderni tra le onde. Dalle Air Chachoo agli E-Slider, questa vela è aggressiva e morbida allo stesso tempo. Grazie al boma più corto e l’albero più lungo, c’è meno turbolenza. Questa combinazione infatti alza leggermente la distribuzione della potenza sulla vela, creando un profilo davvero stabile e ottima potenza per permettere al rider di staccare senza fatica, restando in pieno controllo anche durante le rotazioni più difficili. Il tutto sempre con una penna piuttosto ridotta per renderla leggera. Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing 4.9 412 161 12 5 0 400 Fixed Head 5.3 426 167 26 5 0 400 Fixed Head 5.7 439 173 10 5 0 430 Fixed Head 6.1 453 183 24 5 0 430 Fixed Head 6.5 461 191 32/2 5 0 430/460 Fixed Head 6.9 476 197 46/16 5 0 430/460 Fixed Head

COMBAT

Potenza e stabilità con spinta costante, permettendo di coprire un ampio range di vento e varietà di condizioni. Plana molto velocemente ed ha la massima potenza che una vela wave possa offrire. L’Atlas è perfetta per risalire senza il minimo sforzo, passando le onde che rompono, ed accelerando immediatamente per farti volare nel cielo. L’alta tensione superficiale stabilizza il profilo, rendendola una vela molto reattiva e che copre un ampio range di vento. Il twist progressivo mantiene il profilo e la potenza nella zona intermedia della vela, dando potenza costante e permettendo di risalire sopravento, permettendo anche però di sventare quando le raffiche diventano troppo forti. Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing 4.0 363 155 24 5 0 340 Vario Top 4.2 372 159 32/2 5 0 340/370 Fixed Head 4.5 382 163 12 5 0 370 Fixed Head 4.7 392 167 22 5 0 370 Fixed Head 5.0 407 172 8 5 0 400 Fixed Head 5.4 419 177 20 5 0 400 Fixed Head 5.8 434 183 4 5 0 430 Fixed Head 6.2 446 187 16 5 0 430 Fixed Head

È la vela wave all-round per eccellenza. Performa al top in qualsiasi condizione, da enormi schiume onshore ad onda perfetta e formata con vento sideoff. È il perfetto mix tra versatilità e performance. La Combat è costruita per essere più resistente per tutti quei rider hardcore che attaccano il lip con aggressività, e che vogliono la massima longevità dal loro rig. La potenza ed il profilo sono stati leggermente abbassati in modo che la vela sia ancora più versatile, dando potenza quando necessaria e permettendo al rider di cazzarla meno di caricabasso. È stato anche aumentato lo spessore della tramatura nella finestra centrale per essere ancora più resistente agli strappi. Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing 3.7 355 148 16 5 0 340 Vario Top 4.0 365 152 26 5 0 340 Vario Top 4.2 372 156 32/2 5 0 340/370 Fixed Head 4.5 381 160 12 5 0 370 Fixed Head 4.7 389 164 20 5 0 370 Fixed Head 5.0 404 168 4 5 0 400 Fixed Head 5.3 416 172 16 5 0 400 Fixed Head 5.6 428 176 28 5 0 400 Fixed Head

ATLAS

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HF

SADO 2G

La HF è stata realizzata come vela di passaggio da una vela base free move ad una vela da windsurf che assicura puro divertimento in acqua, facendo assaporare al rider la libertà assoluta e pura gioia che solo il windsurf può offrire. Una vela davvero facile da portare, con diversi accorgimenti realizzativi a seconda delle misure. La facilità nel maneggiarla e velocità dell’intero range ti sorprenderanno e ti permettono di goderti la semplicità e gioia di fare windsurf. Caratteristiche a seconda delle misure: 4.0 – 4.7 = Realizzate come vele all-round wave adatte alle condizioni più disparate. 5.2 – 5.8 = Realizzate per il freewave sailing e massimo comfort su tavole freeride e freewave, provare manovre basilari e surfare le prime onde. 6.5 – 7.2 – 8.0 = Imperniate soprattutto sulla stabilità, planata anticipata, ottimo range di vento e potenza, tutto per sfruttare al meglio le potenzialità della tua tavola freeride o free slalom. 9.0 = La misura più grossa che garantisce un sacco di potenza per planare anche con pochissimo vento. La costruzione a sette stecche permette un twist progressivo della vela, la cui comodità è paragonabile solo alle vele con camber. Misure Albero ideale Lunghezza Albero Boma Vario Top Stecche 4.0 400 389 151 Sì 5 4.7 400 412 165 No 5 5.2 400 429 177 Sì 5 5.8 430 444 188 Sì 5 6.5 430 455 198 Sì 6 7.2 460 467 208 No 6 8.0 460 493 213 No 6 9.0 490 519 234 No 7

La SADO 2G combina potenza e spinta in modo da dare al rider controllo assoluto. La spinta proietta il rider verso il lip dell’onda, indipendentemente dall’angolo del vento, rendendo questa vela il partner ideale per tutti i waver hardcore, in ogni condizione. La SADO 2G ha immense quantità di potenza, permettendo ai rider più leggeri di usare misure più piccole rispetto al normale, approfittando della stabilità rinnovata, grazie all’introduzione di un profilo ancora più profondo. Assieme ad un twist armonioso e progressivo, il range di vento coperto dalla SADO 2G è stato portato al livello successivo, e può gestire qualsiasi condizione che madre natura abbia da proporre! Il twist sulla stecca superiore controlla l’intero profilo della vela, catturando il vento durante i cutback e regolandone il comportamento nelle rotazioni e nei salti. La balumina angolata e tagliata dritta è stata realizzata appositamente per ottenere la massima potenza ed equilibrio, permettendo di fare tutte le nuove manovre new school. Il profilo avanzato della vela produce una potenza eccezionale, senza però sviluppare troppa potenza e spinta sulla pinna, lasciando al rider la scelta tra tavole single o multifin. Misure Albero ideale Lunghezza Albero Boma Vario Top Stecche 3.3 340 340 138 Sì 5 3.7 340 357 144 Sì 5 4.0 340 370 149 Sì 5 4.2 370 381 149 Sì 5 4.5 370 392 153 Sì 5 4.7 370 399 155 Sì 5 5.0 400 411 162 Sì 5 5.4 400 423 167 Sì 5 5.9 430 439 175 NO 5 6.4 430 453 184 NO 5

SALT La nuovissima SALT a 4 stecche è la vela wave radicale di Point-7, ed una nuova frontiera delle vele wave, costruita appositamente per distruggere le creazioni tubolari di madre natura. Realizzata con un esclusivo X-ply di alta qualità e resistente agli UV. La vela è stata progettata con attenzione meticolosa ai minimi dettagli in modo da assicurare il perfetto equilibrio tra peso minimo della vela e costruzione iper resistente. La Salt ha 4 stecche, è super compatta e con uno shape e tensione superficiale appositamente realizzati per assicurarne la massima stabilità. La lunghezza ridotta sia d’albero che di boma rendono la vela molto leggera, e grazie alla costruzione si riesce ad ottenere un minore peso in rotazione, dando nuove possibilità al rider in termini di manovre sulle onde. Questo, combinato con una potenza stabile e maneggevolezza istantanea permette un’estrema libertà di manovra. La Salt è la vela perfetta per il wave/freestyle, specialmente per il rider che vuole fare tutti i trick di nuova generazione, grazie ad una vela compatta che è più reattiva e viva col vento leggero, ed offre una performance dinamica ed immediata che risponde istantaneamente all’input del rider. Misure: 3.7 / 4.1 / 4.4 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.7 Stecche: 4

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S!CK La nuova S!CK ha le stesse qualità della vela wave Sado 2G ma ha un design assolutamente unico, realizzato appositamente per i rider più leggeri e giovani, assicurando una risposta immediata del rig, in modo da ottenere la stessa reattività e flessibilità di cui possono usufruire i rider più pesanti. Costruita usando solamente tessuti ultra resistenti ai raggi UV, la S!CK offre un peso ridotto e longevità, garantendo la massima manovrabilità ed agilità in acqua. La costruzione a 4 stecche supporta perfettamente il profilo della vela, assicurandone l’ottima stabilità anche con vento forte, con facilità di utilizzo. L’ampio range di condizioni coperto della S!CK la rende la vela perfetta per fare bordi in acqua piatta, o freestyle o sfidando gli elementi tra le onde. La S!CK è la compagna perfetta per tutti i rider della nuova generazione, trovando il mix perfetto tra funzionalità e divertimento. Misure Albero ideale Lunghezza Albero Boma Vario Top Stecche 2.4 300 280 123 Sì 4 3.1 300 300 133 Sì 4 3.8 300 328 144 Sì 4


La factory grossetana continua il proprio percorso anche nella produzione delle vele da windsurf ed espande la propria gamma con l’introduzione di una nuova vela wave compatta a quattro stecche “The Four” che abbiamo già presentato sullo scorso numero. La “The Four” andrà ad affiancare la linea hardcore wave “Vogue” che per il 2012 viene riproposta uguale a se stessa, ma disponibile anche in nuove colorazioni. La SuperStyle (vela dal programma power wave e freestyle) si presenta alla nuova stagione non solo con un look rinnovato e più aggressivo, ma anche con un nuovo profilo sviluppato per eseguire le nuove manovre in potenza. Confermate anche le vele freeride Evolution ed Evolution X, così come la vela freerace Fire, che però ha subito un bel lavoro di alleggerimento e di sviluppo sulla base e sulla distribuzione dei grassi. Completano la gamma la linea Wassup e Grom Style, dedicate agli amanti del SUP con la vela e alle nuove generazioni di ragazzini plananti, e le linee scuola Kid Joy e Easy ride sviluppate per i primi passi sulla tavola da windsurf di bimbi e adulti.

Model Vogue 3.3 Vogue 3.7 Vogue 4.0 Vogue 4.2 Vogue 4.5 Vogue 4.7 Vogue 5.0 Vogue 5.3 Vogue 5.6

Boom 140 144 147 154 156 161 168 174 178

Luff Batt. Recom. Boom Recom. Mast Head 346 5 Wave Vogue 135-190 Vogue RDM C75 370 Adjust. 375 5 Wave Vogue 135-190 Vogue RDM C75 370 Adjust. 392 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 370 Adjust. 393 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 370 Adjust. 407 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 370 Fixed 418 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 400 Fixed 429 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 400 Fixed 438 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C100 430 Fixed 447 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C100 430 Fixed

SuperStyle 3.3 SuperStyle 3.3 SuperStyle 4.2 SuperStyle 4.5 SuperStyle 4.7 SuperStyle 5.0 SuperStyle 5.2 SuperStyle 5.7 SuperStyle 6.2

T.B.C. T.B.C. 158 159 163 167 170 178 185

T.B.C. T.B.C. 385 402 410 415 420 438 457

5 5 5 5 5 5 5 5 5

T.B.C. T.B.C. Super Style 145-205 Super Style 145-205 Super Style 145-205 Super Style 145-205 Super Style 145-205 Super Style 145-205 Super Style 160-220

T.B.C. T.B.C. Vogue C75 370 Vogue C75 370 Vogue C75 400 Vogue C75 400 Vogue C75 400 Vogue C75 430 Vogue C75 460

T.B.C. T.B.C. Adjust. Adjust. Adjust. Fixed Fixed Fixed Fixed

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MISSION X

ICON

Hardcore Wavesailing. Realizzata appositamente per down the line wavesailing, ideale anche per i rider più leggeri. Vela wave orientata alle manovre con reattività immediata. Leggera tra le mani ed estremamente morbida. Super capacità di depotenziamento al momento critico della manovra. Altissima tecnologia nei materiali, costruzione e realizzazione. Costruzione interamente in X-ply a prova di proiettile. Francisco Porcella I-69: “La Mission X è la vela più resistente e forte del quiver Simmer, e puoi essere tranquillo e surfare con tutta l’aggressività che hai in corpo senza che la vela abbia un graffio, anche dopo i wipeout peggiori. Sempre più leggera tra le mani, e grazie anche all’outline più compatto, la vela risulta sempre più maneggevole e soprattutto perdona molto nei momenti critici. È l’unica vela che mi fido ad usare durante una giornata grossa a Jaws”. Le novità introdotte per il 2012 sono: - Pannelli più leggeri senza intaccare la longevità. - Q-Ply da 2 mm. - Curva d’albero diminuita per rilasciare meglio la potenza e la turbolenza in penna rendendo la vela più reattiva. - Profilo più compatto. - Tasche delle stecche più strette per una maggiore stabilità del profilo. Misure: 2.7 / 3.0 / 3.3 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 6.1

Vela Wave per ogni condizione. Profilo potente per versatilità ed adattabilità globali. Vela wave orientata alle manovre con una reattività immediata. Estrema capacità di depotenziamento nel momento critico della manovra e facile da maneggiare. Costruzione molto forte e resistente. Ampie possibilità di regolazione. Più bugna per una potenza più aggressiva e meno boma per una potenza più morbida e una sensazione più leggera tra le mani. Ben Proffit K-800: “Che sia ad Ho’okipa o a Rhosneigr, la Icon è la mia arma preferita. Sia in condizioni side o onshore, con onde di un albero o di 15cm, sia su reef che su beach break, la Icon è la vela per me. Ha un sacco di potenza anche con vento leggero ed è iper stabile nella parte alta. Mischia il tutto con resistenza e qualità al top e capirai perché il mio furgone ne è pieno.” Le novità introdotte per il 2012 sono: - Peso ridotto grazie all’utilizzo di pannelli in Q-Ply da 2mm nel terzo superiore della vela. - Pannelli in X-Ply sull’albero sopra la terza stecca. - Profilo più compatto. - Tasche delle stecche più strette per una maggiore stabilità del profilo. Misure: 3.4 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 5.9 / 6.2

IRON

Vela Wave e Freestyle aggressiva a 4 stecche. Versatile vela Wave/Freestyle che genera un sacco di potenza e velocità per farti volare sulle onde, avendo però una piuma tra le mani, lasciandoti tutta la libertà di slashare i trick senza fatica. Ottima potenza con poco vento e balumina a taglio alto con boma corto per aumentarne la maneggevolezza. Estrema capacità di depotenziamento nel momento critico della manovra e facile da maneggiare. Klaas Voget G-4: “La caratteristica principale delle nuove Blacktip è che assicurano una spinta costante sulle onde e ti permette di spostarti sempre, anche quando l’onda è piuttosto moscia. Anche se il tuo timing non è perfetto, la Blacktip ti da la possibilità di sistemarti e colpire il lip con forza.” Le novità introdotte per il 2012 sono: - Q-ply da 2mm - Aggiunta un’altra banda di stretch control dalla bugna alla stecca n°1. - Angolo maggiore delle stecche 1 e 2. - Stecca n°3 rettangolare per maggiore stabilità. - Maggiore spinta in avanti e potenza morbida per dare il meglio con tavole quad. Misure: 3.4 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 5.9

Ibrida Wave. Potenza e spinta con vento leggero, controllo con vento forte. Ampio range di regolazione permettendo di sfruttare al meglio le condizioni comuni. Adatta ad un ampio range di rider, specialmente i più pesanti, ma anche per quelli più piccoli che però cercano una vela potente più piccola. Il design compatto assicura la stabilità della vela, facilitandone la maneggevolezza in aria, rendendola la vela ideale per saltare con vento forte. La Iron ha una potenza costante ed un profilo stabile che copre un ampio range di vento. Thomas Persson: “Le Iron 2012 sono ancora più aggressive sia nel look che nella performance, con una maggiore leggerezza e controllo senza pari. Il suo entusiasmo contagia il rider e ti da la sicurezza per provare nuove manovre.” Le novità introdotte per il 2012 sono: - Pannelli più leggeri senza intaccare la longevità. - Pannelli in X-Ply sull’albero sopra la terza stecca. - Profilo più compatto. - Tasche delle stecche più strette per una maggiore stabilità del profilo. Misure: 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.7 / 6.2 / 6.7

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BLACKTIP



The winner! Michael Rossmeir, è stato capace di eseguire le sue radicali power freestyle move ad altezze incredibili.

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Robert Hofmann, primo classificato Master.

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4 ore in due giorni di salti ininterrotti! La gara più divertente dell’anno. Il rider in action è Marco Vinante.

DAY 1 MERCOLEDI 29 GIUGNO Ore 12:00 Skipper’s meeting in Conca d’Oro con tutti e 30 gli atleti presenti a questa edizione 2011 della Shaka Bump&Jump. Segnaliamo che gli atleti hanno avuto vitto e alloggio gratuito per i due giorni di gara senza nemmeno dover pagare l’iscrizione. Vengono illustrati i parametri di giudizio che sono: Overall Impressions, varietà delle manovre, spettacolarità. Non bisogna fare sempre e solo le stesse manovre e soprattutto bisogna chiuderle in piedi! Alle 12:30 entra una decisa Ora, quasi tutti i rider sono indecisi fra usare la vela piccola o quella più grande. Alle 13:30 parte lo spettacolo sopravento alla Conca con tutti i rider che saltano e provano le loro migliori manovre. Il vento non è fortissimo ma l’onda spinge bene verso l’alto perché il Super Star è pieno di gente! Fantastico il Back Loop chiuso dall’outsider Frank Lewisch. Subito in evidenza Michael Rossmeier con manovre Freestyle come Kulo, Burner, Ponch ecc… eseguite ad altezze spaziali. In gran forma anche i nostri Mattia Fabrizi e Gabriele Varrucciu. Dopo due ore di passaggi ininterrotti della

Super Star come da programma tutti i rider ritornano in spiaggia. I sorrisi e i racconti dei peggiori e più divertenti wipe out si sprecano. Questo è il vero spirito di questa gara e i sorrisi stampati sui volti dei rider sono la vittoria degli organizzatori! Ore 20:00 tutti a cena a Villa Cian per una pizza in compagnia. DAY 2 GIOVEDI 30 GIUGNO Stessa ora, stesso posto e rider ancora più motivati per distinguersi in classifica. Il vento oggi è un po’ più forte ma l’onda spinge meno perché ci sono meno spettatori sulla Super Star. Ore 13:30 iniziano le danze. Tutti i rider danno il massimo, i wipe out rendono il tutto ancora più divertente e spettacolare! Dopo due ore di salti si ritorna in spiaggia e ci si prepara per la festa finale con la premiazione e il party in Conca, questa è diventata ormai una delle serate più cool di Torbole. Ore 20:00 pasta per tutti, poco dopo si iniziano a vedere le foto del fotografo ufficiale dell’evento, FotoFiore, proiettate sul mega schermo direttamente al prato della Conca. L’action c’è e il pubblico sembra

apprezzare. Ma è l’ora delle premiazioni e Robert Hofmann prende il microfono e inizia a ringraziare gli sponsor che hanno reso possibile tutto questo. Sponsor ufficiali: Quiksilver - Naish Co - Sponsor: Shaka Surf Shop & Shaka Surf Center Hotel Santoni & Hotel Residence Torbole Premi da: Naish - Freestyle - DC - Protest - Choco Fins È il turno ora di premiare gli atleti e la classifica dei primi 3 è… CLASSIFICA SHAKA BUMP&JUMP 2010 1. MICHAEL ROSSMEIER (F2/Gaastra) 2. FABRIZI MATTIA (Fanatic/North Sails) 3. GABRIELE VARRUCCCIO (Naish) JUNIORES 1. Francesco Cappuzzo (RRD/MaverX) MASTER 1. Robert Hofmann (RRD/North Sails)

Gabriele Varrucciu è arrivato dalla Sardegna per saltare sulle “onde” gardesane... ed è tenuto sotto stretta osservazione!

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Mattia Fabrizi, anche lui ha eseguito molte manovre Freestyle utilizzando le onde del Super Star.

Mikel Slijk, organizzatore della Shaka Bump&Jump e gestore del Shaka Surf Center: Ciao Mikel, ancora una volta sei riuscito ad organizzare un evento che ci ha fatto divertire tutti quanti. Chi ti ha aiutato e chi vuoi ringraziare? Si é stato per la quinta volta un bel successo, senz’altro devo ringraziare tutto lo staff di Shaka e la mia famiglia che mi hanno dovuto sopportare in questi giorni così frenetici! Poi ringrazio gli sponsor Quiksilver e Naish e anche i due alberghi di Torbole che mi sostengono da anni: Hotel Santoni e Residence Torbole. Ho avuto modo di apprezzare la “nuova Conca” dopo la ristrutturazione. So che ti sei dato molto da fare quest’inverno per essere pronto per la stagione. Come mai hai deciso di fare questi lavori? Innanzitutto nel contratto stipulato con il comune l’anno scorso avevamo una clausola di rinnovo delle strutture esistenti ma sinceramente con la vecchia struttura non si poteva più andare avanti, era scomoda e vecchia e abbiamo preferito rifarla completamente con dei materiali più ecologici, cioè di legno, inoltre essendo più alta e più spaziosa é molto più facile lavorarci ed è anche molto più professionale. Torniamo alla gara, ho saputo che il mitico Speedy delle scorse edizioni non sarà più disponibile. Come mai? Purtroppo lo Speedy non parteciperà più a questo tipo di eventi, perché sembra che il suo motore si danneggi, comunque abbiamo trovato un ottimo sostituto con la barca Super Star Peroni di Malcesine, sempre disponibile… Il Super Star alza comunque una discreta onda, secondo me è stata molto meglio il primo giorno di gara quando c’era più gente a bordo. Sono stati tutti soddisfatti delle loro performance in aria? Ci sono sempre atleti che hanno qualcosa da dire, ma é anche giusto perché sono tutti in lotta per la vittoria, sinceramente non possiamo mai soddisfare tutti quanti. Vedi tu: per te il primo giorno era meglio, io preferivo la seconda giornata… Il salto più spettacolare che hai visto fare? Devo dire che Rossi era veramente un spettacolo da vedere...

Nicolas Slijk, il “padroncino” di casa.

ma mi sono anche goduto un mondo quando vedevo i miei figli fare delle cose che credevo gli avrei insegnato io un giorno... Il tuo migliore salto? Io conto le giornate di surf solo quando faccio un Forward, é la mia manovra preferita come anche i salti in lungo... Il wipe out più divertente? Ho visto Varux atterrare sulla pinna e ho pensato che avrebbero dovuto operarlo all’inguine… ma per fortuna non è successo niente. Devo dire che anche Robert Hoffmann ha cercato di bucare il Lago... Ti ho visto gareggiare fianco a fianco con i tuoi figli, come sono andati loro? È uno spettacolo che posso consigliare a tutti i genitori, certo la prima volta che tuo figlio ti dice come devi fare una manovra é un po’ dolente ma anche molto soddisfacente, Nicholas si dà sempre molto da fare a saltare dietro la barca e magari esagera un po’ ma le sue foto sono sempre molto spettacolari, invece Daniel ha dimostrato un grande coraggio a voler saltare dietro la Super Star, i salti sono ancora piccoli, ma vedrete che in un futuro farà delle belle performance... Progetti per il prossimo anno? Ho in mente un bellissimo progetto per il prossimo anno, ma come per tutti i grandi eventi ci vuole un portafoglio ampio e spero di trovare lo sponsor giusto, in modo da farvi partecipare tutti al nuovo format segreto... Ti confido un segreto... come saprai, l’anno scorso ho chiuso il mio primo doppio Forward sull’onda dello Speedy. Durante la gara più volte sono partito per provare il doppio ma non ho mai avuto abbastanza potenza nella vela e una rampa sufficientemente alta... non riusciamo a fare qualche miracolo per la prossima volta?!? Se ricordo bene l’anno scorso giravi con le vele Severne, eri un anno più giovane e avevi magari un po’ meno stress, sai che ci sono tanti fattori che portano al successo! Comunque ti auguro un grande successo con il campionato Italiano!

Il podio: I Michael Rossmeir, II Mattia Fabrizi, III Gabriele Varrucciu. Lo Speaker e vincitore dei Master: Robert Hofmann.

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La partenza “a coniglio� della prima prova di sabato!

Giovanni Nogler

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Marco e Alessandra, gli organizzatori della Wind’s Bar Cup 2011.

Lo speaker Mirko Braghieri intervista Carlo Cottafavi, presidente AICW.

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Let’s go!!! Wind’s Cup rulez...

DAY 1 La giornata di sabato è partita con iscrizioni e skipper’s meeting verso le 12:00, più l’inevitabile polemica circa il limite massimo della misura della vela che ha visto protagonisti Marco Begalli e Alberto Menegatti; con l’arrivo del vento verso le 13.30 i regatanti sono usciti in acqua e solo dopo alcuni problemi con i Carabinieri per il posizionamento delle boe del percorso, quelle dell’arrivo sono state fatte spostare, si è riusciti a dare il via! La prima prova se l’è aggiudicata Thomas Fauster (RRD/North Sails) del CST, seguito dallo svizzero Daniel Aberli (F2/Severne Sails/MaverX), ha chiuso al terzo posto Robert Hoffmann (RRD/North Sails). Tutti gli altri 82 atleti non hanno tagliato il traguardo a causa del suo spostamento all’ultimo secondo, comunicato in modo non sufficientemente chiaro dalla barca giuria. Dopo l’arrivo, il vento debole ha lasciato il posto a della buona musica e al rinfresco in spiaggia; warm up per la festa che si è tenuta poi la sera al Wind’s Bar con musica live d’eccezione dei Cadillac Circus!

DAY 2 Domenica mattina verso le 10:00 è già action davanti alla spiaggia, con il contest di SUP che ha straordinariamente coinvolto turisti e passanti per un paio d’ore! Questo nuovo sport ha incuriosito molto gli spettatori che subito dopo hanno potuto provare i materiali gentilmente prestati da RRD! Neppure il tempo di finire la paddle session che l’Ora da sud entra decisa. Tutti i rider si recano alla partenza nei pressi delle “quadrate” sopra il Ponale, per disputare altre due adrenaliniche prove, alla fine delle quali si conferma al primo posto Thomas Fauster (RRD/North Sails), seguito dal nostro Francesco Prati (RRD/Point-7), terzo posto per l’ever green Andrea Rosati (RRD/Gaastra)! Finiscono al 4° e 5° posto rispettivamente Robert Hoffman (RRD/North Sails) e Marco Begalli (Starboard/Severne Sails). La splendida e calda giornata di domenica non poteva finire meglio per questa terza edizione della Wind’s Bar Cup, con un originalissimo show di ballo Hip-hop e break dance by Funkobotz crew che con i loro movimenti snodati hanno 64

Ottimi shape anche fuori dall'acqua.

sciolto la tensione della gara, complice anche la birra gratis offerta dallo stand Wind’s Bar allestito da Marco e dallo staff in spiaggia! A seguire ancora musica dal vivo e dj.Marco Zeta fino alla fine, con premiazione, gavettoni e pasta party! Insomma ancora una volta il Wind’s Bar supportato dai suoi mitici sponsor (QUIKSILVER, SMITH OPTICS, NASTRO AZZURRO, BMW, CREDITO VALTELLINESE e RRD ) ha saputo fare la differenza coinvolgendo tutti in una regata fuori dai canoni standard! INTERVISTA A MARCO CATTOI, ORGANIZZATORE DELL’EVENTO E PROPRIETARIO DEL WIND’S BAR DI TORBOLE. Ciao Marco e complimenti per il successo dell’evento. Vuoi raccontarci come è andata? Ciao Fabio, per cominciare devo dire che per tutta la scorsa settimana ho vissuto l’incubo da stress meteo che non era così roseo per il week end! Oggi posso dirti che mi ritengo molto fortunato per aver trovato due fantastiche giornate di sole e vento e questo come tu sai è già una vittoria! Organizzare eventi sportivi non è il mio mestiere e per questo ci metto ogni anno anima e corpo, cominciando a programmare il tutto già da febbraio-marzo, per non lasciare nulla al caso. Detto questo qualche nodo in più tutto sommato mi avrebbe

La gara di SUP di domenica mattina, con le tavole messe a disposizione da RRD.


Torbole life style.

Con 85 rider che partono tutti insieme un po’ di confusione in boa è inevitabile!

Wind's Bar night party.

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Da sinistra: Robert Hofmann, Daniel Aeberli, Francesco Prati e Thomas Fauster.

fatto comodo... comunque nei momenti in cui il vento ha fatto i capricci ho cercato di compensare con birra fresca e musica a gogo così da scaldare gli animi e dare un po’ di good vibration alla situazione! Ti saresti mai aspettato tutti questi iscritti? Premesso che le iscrizioni prevedevano un massimo di 100 iscritti, considerando la vicinanza anche del Campionato Italiano Slalom e l’inserimento del circuito RRD Team 12, sinceramente pronosticavo 80- 85 rider e così è stato! Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che hanno partecipato e che ci hanno creduto, il successo di questi eventi sportivi dipende in primis da chi vi partecipa! In veste di organizzatore, quali sono state le difficoltà maggiori e quali le soddisfazioni più grandi? Beh trovare gli sponsor non è mai facile... poi ci sono tantissime cose da coordinare: comunicazione, grafica, loghi, t-shirt e Lycre, produzione video e foto, allestimento area CST con bar, palco, artisti ecc... Tutto questo prende tempo ed energie, specialmente se la sera della festa di sabato ti fai in quattro dietro il banco del bar fino alle 4 di notte e poi la mattina ti devi alzare alle nove per far partire il contest di SUP. Ne approfitto quindi per ringraziare Mirko Braghieri che è stato fondamentale nel coordinare il SUP quando io ero ancora nel paese dei balocchi! Per quanto riguarda le soddisfazioni, ho iniziato a provarle la domenica dopo la chiusura delle prove in acqua, quando la pressione è calata ed è salita l’energia positiva della musica dal vivo, dei ballerini hiphop e della birra... ti giri, ti guardi intorno e vedi tutti felici su un prato che si godono una splendida giornata di sole dopo una giornata di windsurf adrenalinico! In quel momento ero proprio soddisfatto, appagato e rilassato.

Il vincitore Thomas Fauster.

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Ci sono state alcune polemiche, puoi raccontarci cosa è successo? La prima me la sono cercata io a causa di una svista sul bando di regata, facendo un copia e incolla del bando dell’anno scorso che riportava una metratura massima di vela di 9.0 mq. L’intenzione di quest’anno era di aderire al regolamento ISAF con i 10 mq, quando me ne sono accorto però era tardi per modificare il bando e al momento dello skipper’s meeting la mia proposta non è stata gradita, quindi tra una polemica e l’altra abbiamo mantenuto il bando originale. Un susseguirsi di imprevisti in acqua causati anche dall’intervento dei carabinieri e l’obbligo di modificare il tracciato, hanno poi dato vita ad altre problematiche sul ranking di arrivo della prima prova del sabato. Ma qui mi permetto di non rispondere o andar oltre visto che l’organizzazione tecnica della regata in acqua non dipendeva dal sottoscritto bensì dal Circolo Surf Torbole che ha già dato e darà spiegazioni. Come ti è venuta l’idea di organizzare la Wind’s Cup con questo percorso downwind? L’idea è nata nel 2008 al tavolo-snowboard del Wind’s Bar insieme a qualche local invasato di surf. In principio si pensava ad una più lunga downwind dal Pier fino al CST one shot! Ossia una sola e unica prova con una sola e unica classifica dove il primo è primo automaticamente senza prove di scarto ecc. Non è detto che la prossima edizione, se ci sarà, possa essere conforme a questo format! Gli sponsor dell’evento come ti hanno supportato? Tutti gli sponsor mi hanno supportato con fornitura di materiali per l’evento, merchandising, supporto economico ecc… Ringrazio Smith Optics, BMW, Quiksilver, Nastro azzurro, RRD e la banca Credito Valtellinese. Anche il local sponsor non sono


Andrea Rosati

stati da meno, ringrazio Agenzia Briscoli Viaggi, Hotel Santoni, Hotel Residence Torbole, Osteria Lu’Nello, Gioielleria Santoni e Ristorante la Terrazza. Un ringraziamento particolare al Circolo Surf Torbole che a parte qualche imprevisto in acqua si è reso sempre molto disponibile e aperto a qualsiasi idea e iniziativa, dandomi ogni anno la completa area a disposizione dell’evento! Ringrazio il presidente Giovanni Nogler, Armando Bronzetti e Carlo Cottafavi presidente AICW , Ernesto il nostromo e Chiara la segretaria! Oltre ad essere l’organizzatore ti ho anche visto sulla linea di partenza, come è andata la tua gara? Mah, la prima prova 4°... ah ah, poi domenica ero preso nel coordinare un po’ le cose e non sono riuscito a partire! Quali atleti sia in acqua che fuori ti hanno colpito maggiormente? Beh chiaramente Thomas Fauster, non perché ha vinto ma perché è un vero higlander del windsurf e uno dei pochi che conosce bene le regole sia a terra che in acqua! Poi mi ha colpito molto anche Andrea Ferrin che dopo aver vinto il SUP si è piazzato bene anche nello Slalom. Naturalmente non posso che esser fiero di aver premiato con un secondo posto il nostro local Francesco Prati che non la smetteva mai di planare! La nuova morosetta è un toccasana per lui... complimenti anche ad Andrea Rosati atleta completo che spacca nel Wave ed è competitivo anche nello Slalom! Tanta sfortuna invece per il vincitore delle scorse edizioni Alberto Menegatti che ha perso il suo materiale in qualche aeroporto al rientro dal PWA, quindi con attrezzatura di fortuna si è lanciato nella mischia finchè non ha rotto pure il boma di chissà chi! Gli rimane solo da consolarsi con la sua nuova “69” litri 100% blond a terra...!

Pensi che questo format di gara sia vincente o cambieresti qualche cosa? Secondo me il format funziona ed è abbordabile per tutti (anche per i bambini come abbiamo visto con la RRD Team 12), ma forse visti i vari intoppi di quest’anno, cambierei alcune cose, come ho già spiegato sopra, sto pensando ad un’unica prova di downwind “NO RULES” dal Pier al CST senza tracciato, ossia solo boa di partenza e boa di arrivo e chi arriva prima semplicemente vince tutto! Liberi di scegliere il lato più opportuno, liberi di scegliere l’attrezzatura più adatta (no Formula) poi solo tanta festa! Questa naturalmente per il momento è solo un’idea, ma non la escluderei. Domenica pomeriggio subito dopo la chiusura ufficiale della competizione è iniziato un party sul prato del CST che si è protratto fino a notte fonda nel tuo locale al Wind’s Bar. Beh devo dire che non ci siamo di certo risparmiati... raccontaci qualche cosa di quei momenti? Mi piacerebbe raccontarti qualcosa, ma ho dei grossi vuoti di memoria a riguardo, forse tu mi puoi aiutare? Ricordo solo che non eravamo molti, ma quelli che c’erano non stavano messi meglio di me... Grazie Marco per la collaborazione, possiamo già segnare in calendario la prossima Wind’s Bar Cup 2012? 2012? Ma non finisce il mondo secondo i Maya il 21 dicembre? Spero che abbiano fatto bene i calcoli, forse ci stiamo dentro ah ah!! Le classifiche complete le potete trovare su: www.circolosurftorbole.it www.funboardmag.com Il gruppo della RRD Team 12.

Marco Cattoi. Let’s go party... Torbole rulez!

Il podio della Wind’s Bar Cup 2011: I. Thomas Fauster - II. Francesco Prati - III. Andrea Rosati 67


Campionato Nazionale Slalom di Torbole, action senza esclusione di colpi! 68


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Alberto Menegatti, Campione Italiano Slalom 2011, parte in boa e vince ogni sua heat! Imbattibile sia con il vento forte che con quello leggero.

SLALOM by Francesco Prati Ma passiamo al cuore della manifestazione: 4 giorni a disposizione per decretare un campione italiano. 3 giorni di gare. 3 tabelloni completati. Poco vento. Tante polemiche. 1 vincitore: Alberto Menegatti. Così si potrebbe riassumere questo Campionato Italiano, iniziato nella giornata di venerdì, dopo un giovedì di calma piatta, e concluso nel pomeriggio di domenica. Praticamente un tabellone al giorno più un quarto iniziato ma non portato a termine per le condizioni non ottimali sul percorso. Purtroppo l’Ora del Garda non ha soffiato a dovere e quasi tutte le prove sono state al limite del vento, in più essendo il percorso dislocato nel golfo di Torbole si sono aggiunte le problematiche dei vari salti di vento, raffiche e chop molto disturbato. Ma le regate sono andate avanti e di heat in heat i migliori atleti italiani si sono scontrati per arrivare nelle varie finali vincenti e battersi per il titolo. Alberto Menegatti (Starboard/Gaastra) non ha dato spazio a nessuno e, vincendo praticamente ogni heat, ha fatto vedere ancora una volta la sua supremazia in Italia. Vento o non vento, polemiche o non polemiche Alberto è riuscito a vincere senza problemi e senza aprir bocca, essendo anche uno degli atleti più pesanti in gara, dimostrando allo stesso tempo che i più forti vincono in ogni condizione. Per la prima volta la lotta al secondo posto non era mai stata cosi serrata. Tanti gli atleti che potevano arrivare sul podio e fino all’ultima prova nulla era sicuro. Andrea Ferin (RRD/Challenger) è riuscito nell’impresa, diventando il nuovo vicecampione italiano. Sul terzo gradino del podio arriva Francesco Prati (RRD/Point-7), local di Torbole come Alberto.

Nel campo femminile è Verena Fauster (Patrik/North Sails) a diventare la neo campionessa italiana, seguita da Giorgia Brizio (RRD/NeilPryde) e Greta Benvenuti (Patrik/Point-7). Non possiamo di certo non parlare delle polemiche che sono nate in questi 4 giorni di gara e seguite nei giorni successivi. In primis per le condizioni di vento al limite del regatabile e poi anche per degli episodi che hanno coinvolto alcuni atleti per molti ritenuti antisportivi. Il problema delle condizioni sono sicuramente legate al lago di Garda, che non offre la possibilità di avere vento sostenuto e costante, senza tener conto della perenne presenza di tante altre competizioni di barca a vela che limitano lo spazio di regata sul lago, costringendo noi surfisti a gareggiare molte volte in posti sicuramente non adatti come è accaduto a questo italiano. Per quanto riguarda le altre polemiche sui giudici e atleti quello che possiamo dire e possiamo augurarci è che i giudici stessi dovrebbero cercare di essere più severi, far rispettare i regolamenti a dovere (nessuno escluso) e iniziare a prendere decisioni serie e oggettive senza aver paura di essere i primi a doverle fare. Perchè o si gareggia con i regolamenti oppure no, non può esserci una via di mezzo. Per quanto riguarda gli atleti, forse quello che manca è un po’ di disciplina, quasi assente in questo campionato e che di sicuro non fa bene al nostro sport e alle nuove giovani leve che dovrebbero prendere esempio da questi campioni. Per quanto riguarda gli Juniores primo Luigi Romano (RRD/Point-7), già Campione Italiano Juniores 2011(leggi pag.29). Mentre nei Master è Marco Begalli (Starboard/Severne) che si aggiudica la testa della classifica seguito da Giorgio Giorgi (Drops/Challenger) e Andrea Cucchi (Patrik/Point-7). Azione a volontà nei 3 giorni di gara.

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INTERVISTA A ALBERTO MENEGATTI, CAMPIONE ITALIANO SLALOM 2011 Ciao Alberto, complimenti per la vittoria! Ti sei ri-confermato campione italiano senza lasciare spazio agli avversari. Ormai è da qualche anno che sei campione italiano (slalom e/o formula), quanti sono in totale i titoli italiani che hai vinto? Negli ultimi anni a livello italiano sono riuscito ad avere la meglio sui miei diretti avversari che pur rimanendo gli stessi si sono un po’ alternati… I titoli che sono riuscito a vincere sono quattro. Tre nello slalom e uno in Formula Windsurfing. Negli ultimi quattro anni per cercare di partecipare a competizioni internazionali sono riuscito a partecipare solo a uno fra Slalom e FW, riuscendo comunque sempre a vincere. Quest’anno per la prima volta riuscirò a prendere parte ad entrambi, anche se mi è costato molto molto sacrificio… dovendo lasciar andare il mondiale FW svoltosi in concomitanza con la gara a Torbole, dove sicuramente avrei potuto far bene… Raccontaci brevemente come è andata questa gara, dal punto di vista della tua performance, dell’organizzazione e dalle varie polemiche che sono seguite a evento finito. Sono sicuramente contento della mia performance, penso di aver avuto un passo in più rispetto ai miei avversari, riuscendo ad ogni finale ad imprimere il mio sigillo, anche in quella dove ho rotto l’albero, dove avevo già guadagnato al momento del misfatto un bel vantaggio. Le condizioni non sono state delle migliori, ma abbiamo fatto il possibile, le polemiche sono molte, alcune giuste alcune sbagliate… Il comportamento di alcuni atleti comunque è stato veramente scorretto e questo non va bene...

Quale attrezzatura hai usato per la regata? Durante tutto l’evento ho usato la mia Gaastra 9,5 Vapor 2011 e il mio 127 iSonic, che assieme alla mia pinna Z mi hanno messo nella condizione di non poter perdere. Un ottimo trim che sicuramente ha giocato il ruolo fondamentale in questa competizione! Non avrei potuto avere di meglio nelle mie mani... È stato un Campionato Italiano difficile o è stato semplice vincere? Non è mai semplice vincere un Campionato Italiano, indipendentemente dalla velocità o vantaggio che si ha o si pensa di avere… I miei avversari quest’anno più di sempre si sono allenati ed erano pronti! Se aggiungiamo poi gli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo, si può capire che è sempre un’impresa vincere! CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO SLALOM 2011 Prime 10 posizioni. Classifiche complete su www.aicw.it 1. ITA-4 Menegatti Alberto (Starboard/Gaastra) 2. ITA-1111 Ferin Andrea (RRD/Challenger) 3. ITA-10 Prati Francesco (RRD/Point-7) 4. ITA-415 Begalli Marco (Starboard/Severne) 5. ITA-7777 Reusher Malte (RRD/Point-7) 6. ITA-140 Iachino Matteo (JP-Gaastra) 7. ITA-125 Giorgi Giorgio (Drops/Challenger) 8. ITA-911 Romano Luigi (RRD/Point-7) 9. ITA-1 Cucchi Andrea (Patrik/Point-7) 10. ITA-106 Fauster Thomas (RRD/North Sails)

Mattia Fabrizi, III classificato nel Freestyle ma l’unico in grado di eseguire le nuove power move anche con il vento leggero.

Marco Vinante, uno dei freestyler più stilosi in circolazione. 71


Nel pomeriggio tardi il campo gara è stato spostato sotto il Ponale per sfruttare il vento più forte.

CENTO X100 TORBOLE WEEK

Marco

Cattoi

By Fabio Calò CENTO è l’acronimo di Consorzio Esercenti Nago Torbole, è stato costituito circa un anno fa dai principali esercenti del posto, senza scopo di lucro al fine di promuovere ed organizzare iniziative per valorizzare il Comune di Nago-Torbole trovando idee innovative ogni anno: eventi sportivi, manifestazioni culturali e di svago per allietare ed attirare turisti e, soprattutto, riqualificare il territorio ed il centro storico, unico per la sua bellezza naturale. Già con altri eventi il consorzio è partito con il piede giusto nel 2011, ed organizzare insieme al CST in un unico fine settimana il Campionato Nazionale assoluto Slalom, la prima tappa del Campionato Freestyle, con anche l’Expo Village sulla spiaggia di Torbole e gli altri numerosi eventi collaterali come il concerto di venerdì sera e la cena di gala al CST di sabato, non è stata sicuramente una cosa facile, ed era il primo evento così grande del Consorzio. Una scommessa che andava vinta e dal punto di vista organizzativo il successo è stato totale! Torbole era veramente “vestita a festa”, i manifesti della gara erano ovunque, la gente è stata informata più che bene su quello che stava accadendo, la comunicazione pre-evento tramite i media, sia di settore che extra-settore, è stata ottima ed il Circolo Surf Torbole è stato la location ideale dove posizionare il “quartier generale”, tutto partiva dal CST e tutto tornava! Insomma un evento che ha riportato Torbole ad essere la località di riferimento del windsurf europeo! È stato uno spettacolo vedere il CST con 100 atleti iscritti (80 per lo Slalom e 20 per il Freestyle) che hanno riempito con le loro attrezzature ogni spazio immaginabile del circolo. E anche vedere il Molo Paradiso, sede del Campionato Freestyle, pieno di gente che ammirava le manovre dei ragazzini in acqua. Ogni giorno sono stati posizionati davanti a Torbole due campi di gara: boe gialle per il Freestyle e boe Max Brunetti, il nostro corrispondente.

Andrea Ferin, vice-campione Italiano 2011.

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rosse per lo Slalom, peccato che molti turisti abbiano scambiato le boe come dei “tiri al bersaglio” o altro ed erano inevitabilmente attratti da “quelle cose colorate galleggianti”, senza capire che c’erano dei professionisti a giocarsi il titolo od una tappa. Riuscire a mantenere i turisti fuori dal campo gara è difficilmente risolvibile a luglio a Torbole, quando si fa fatica a vedere l’altra sponda del lago per la quantità di vele in acqua, ma questo è un altro discorso. Sono stati tanti anche gli eventi di contorno organizzati durante questi 4 giorni di CENTO X100 Torbole Week. Come il fantastico concerto di venerdì sera, con il famoso David Rodigan, DJ numero uno del reagge, arrivato direttamente da Londra, che ha entusiasmato e fatto ballare tutta la folla, e la cena di gala sulla terrazza del CST di sabato sera. Insomma un evento a 360 gradi dove l’organizzazione si merita un applauso per tutto quello che è riuscita a fare. Anche se purtroppo, come spesso accade, le polemiche che sono venute fuori sul campo gara hanno fatto e stanno facendo parlare di più di quello che di buono è stato organizzato per permettere agli atleti di far parte di un evento unico. Perché non bisogna mai dimenticare che senza persone che si impegnano, il più delle volte anche gratuitamente, per la realizzazione di questi eventi, tutti i nostri atleti più o meno professionisti non avrebbero la possibilità di gareggiare, quindi di confrontarsi e di far crescere il loro livello permettendo di conseguenza la sopravvivenza dello sport. Ovviamente, come abbiamo già scritto in questo articolo e nella precedente intervista ad Andrea Cucchi, ci sono parecchie cose che si possono migliorare per quanto riguarda l’aspetto della gara in acqua (anche se non sempre risolvibili). A volte basterebbe solo saper ascoltare con umiltà, sia da parte degli atleti che degli organizzatori, per procedere in una unica direzione verso l’obbiettivo comune che è quello di continuare ad avere eventi di questo genere dove tutti si possano divertire nel rispetto reciproco delle regole. E sono convinto che il vento, se Verena Fauster, torna alle competizioni in Italia e vince a mani basse. Sempre la più veloce.

per una volta in queste occasioni fosse più forte, potrebbe mettere a tacere tutte le polemiche. Ma il meteo, per ora e per fortuna, non possiamo ancora controllarlo! Spendo due righe anche per gli atteggiamenti antisportivi a cui ho dovuto assistere. Una cosa è l’organizzazione dell’evento che come abbiamo detto più volte è stata al top, un’altra cosa sono le polemiche e le proteste in gara che ci possono stare soprattutto quando le condizioni del vento sono “marginali” come in questo caso, ma gli atteggiamenti antisportivi non sono ammissibili e ci fanno fare brutta figura. Mi riferisco ai botta e risposta sui vari blog: ragazzi, pessimo esempio! Almeno fatelo nelle sedi opportune… Nello Slalom ci sono state squalifiche conseguenti a proteste, urla, insulti e compagnia bella; ricordiamoci che bisogna saper vincere e saper perdere, e quando si perde è molto meglio farlo da signori, si fa più figura anche agli occhi degli sponsor e del pubblico. E poi parliamoci chiaro, tutto questo trambusto che è venuto fuori dalle varie polemiche, ne vale la pena? Ma siamo sicuri che tutto questo esternare ci faccia bene e sia utile per lo sport? Certamente, come ho già scritto, ci sono tante cose che non vanno ancora bene e che vanno migliorate anche se molto sino adesso è stato fatto e rispetto al passato abbiamo fatto un passo in avanti; ma i panni sporchi laviamoceli in casa e lasciamo l’idea del professionismo sano e competitivo a chi professionista non lo è e non lo diventerà mai, se ancora di professionisti possiamo parlare. Con la speranza di avere un altro evento di questa grandezza il prossimo anno ci tengo a ringraziare il consorzio CENTO per queste fantastiche quattro giornate, davvero ricche di action… Personalmente ho anche avuto la brillante idea di partecipare sia allo Slalom che al Freestyle (come anche Raimondo Gasperini) e, nonostante avessi qualche dubbio sulla fattibilità della cosa, alla fine ci siamo riusciti ed eravamo presenti in tutte le nostre heat di entrambi i campi gara. L'Expo Village allestito davanti al CST.

Greta Marchegger, figlia di Luis (Oberalp), bella e brava!

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Il romano Vittorio Mazzocca con stile per la gioia del pubblico.

FREESTYLE By Fabio Calò Il Freestyle invece è andato in scena al molo Paradiso, con la collaborazione del Residence Torbole, che ha fornito agli atleti ospitalità sia durante la gara che durante la notte, dove si è svolta la prima tappa del Campionato Italiano 2011 AICW organizzato da Windsurf Nation. Solo 20 gli atleti iscritti, sintomo di un allontanamento dei ragazzi che potrebbero partecipare alle gare del settore artistico ma che sono forse spaventati dal livello troppo alto. Certamente il Molo Paradiso non è uno dei posti più ventosi del Lago e così è stato, ma sicuramente può offrire in caso di condizioni adeguate un sicuro spettacolo per il pubblico. In 3 giorni di gara si è riusciti a concludere un solo tabellone Single nonostante i 6 giudici intervenuti per l’occasione per permettere lo svolgersi di due heat alla volta e quindi di accelerare i tempi. Il Double è stato fatto partire ma con pochissime batterie valide è stato annullato. Premetto subito una cosa, nel Freestyle attualmente non esiste una regola di limite inferiore di vento. Se un atleta di una heat plana e fa più di 4 manovre la batteria è valida. Non importa se il suo avversario pesa 30 kg in più di lui e ha la stessa vela. Può essere giusto o sbagliato, non è questa la sede per parlarne, io sono però del parere che si debba risolvere questa situazione in quanto è sempre fonte di polemiche post evento. Dato che per ora la regola è questa ed essendo consapevoli di fare una gara al Molo Paradiso, chi ha deciso di iscriversi sapeva benissimo a cosa andava in contro, cioè ad una gara dove si sarebbero fatte solo manovre light wind, anche se il livello tecnico di molti ragazzi è molto più alto e spettacolare, ma anche in questo caso il vento non lo si può organizzare. In compenso, la settimana dopo, alla seconda tappa del Campionato Freestyle a Reggio Calabria, il vento ha fatto il suo

dovere soffiando sopra i 20 nodi, ma gli atleti presenti erano solo 11 (vedi pag. 25)! Tornando alla gara, tra heat annullate e ripetute per il poco vento e sospese per il passaggio del traghetto o di ignari turisti, e questo la dice tutta sulle condizioni, in due giorni è stato concluso solamente un Single Elimination che ha visto quasi tutti i wonder kids, che ormai sono la maggioranza, prevalere su tutti gli altri. Il più bravo di tutti e che si è meritato senza ombra di dubbio la vittoria è stato Filippo Bestetti (RRD/RRD) che ha sbaragliato la concorrenza a suon di manovre “old” ma eseguite con stile e fantasia. Memorabile il suo Spock One Foot praticamente in spiaggia dopo non essere riuscito a staccare per la Flaka qualche metro prima per il calo improvviso della raffica. Onore al vincitore e al suo allenamento, più volte lo avevamo visto allenarsi sullo spot molti giorni prima della gara con la 6.2, e ha avuto ragione! Secondo Vittorio Mazzocca (RRD/RRD), anche lui certamente a suo agio nelle condizioni di vento leggero; terzo Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails) che è stato l’unico rider in grado di fare qualche manovra spettacolare come Kulo, Kono Switch, Shaka e Ponch. Quarto Marco Vinante (Starboard/Severne) che anche se aveva a disposizione solo la 5.3 è riuscito a imprimere il suo stile e a far vedere le sue fantastiche Bob. CLASSIFICA I TAPPA CAMPIONATO FREESTYLE CENTO X100 TORBOLE Prime 4 posizioni. Classifiche complete su www.windsurfnation.eu 1. Bestetti Filippo (RRD/RRD) 2. Mazzocca Vittorio (RRD/RRD) 3. Fabrizi Mattia (Fanatic/North Sails) 4. Vinante Marco (Starboard/Severne) Gabriele Varrucciu, Campione Italiano 2010, anche lui un po’ in difficoltà con il vento leggero.

Gigi Madeddu, uno dei rider che con il vento più forte avrebbe detto la sua. 74


li atleti e no deg , la sua u , in r bitudin Fe parati tato uona a e b r p Andrea a n iĂš u ! ndo ente p ha aiu tecnica diventa fisicam alla RS:X lo desane. dio sta r sportivitĂ e r e o a p in g l d e u u s h attit raffic Salire applauso pe ggere rbole. n nelle le al di To ssificato e u c lo o r ati, alt atore: III cla r P o c s France stro collabor o per il n

I podi della CENTO X100 Torbole Week, da sinistra: Slalom Femminile, Slalom Maschile, Slalom Juniores.

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On the road...

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Era già da un po’ di tempo che tenevo d’occhio la previsione degli swell. Ogni giorno che passava diventavo sempre più impaziente ed ansioso di vederlo arrivare e colpire in tutta la sua potenza. La prognosi che spesso promette “roba grossa”, viene generalmente ridimensionata all’ultimo minuto, ma sembra che questo swell sia diverso e colpisca con tutta la sua forza. Quando mi sono svegliato, sebbene abiti a circa 4km dalla spiaggia, potevo sentire il ruggito dell’Oceano. Huhuuu, ero tutto elettrizzato come un bambino e, prima che il sole sorgesse, sono saltato in macchina ed ho guidato sparato verso il “Main Break” di Margaret River, conosciuto anche come “Surfers Point” o solo “The Point”. Appena il sole è salito, la luce meravigliosa ha illuminato le barre perfette… lo swell era finalmente arrivato… Il vento soffiava leggermente da sud est, che significava session di pure surfate con vento side offshore. Le onde erano aumentate notevolmente rispetto al giorno precedente, tuttavia, era chiaro che fosse solamente l’inizio… lo swell era ancora abbastanza incostante, ma lo si vedeva crescere di minuto in minuto. Solo una stretta cerchia di surfisti local hardcore stava per entrare in acqua. Quando è previsto che uno swell arrivi, poca gente osa avventurarsi sul picco principale con condizioni così imprevedibili, in quanto è un’onda davvero pesante e molto potente, che ti tiene sotto per un’eternità e poi ti sbatte su un tavolato corallino bassissimo, il cui macabro nomignolo è “tavolo operatorio”(qui sono stati versati litri di sangue e pezzi di pelle maciullati sul reef...) però, come tutto nella vita, anche il Main Break ha i suoi pro e contro e, sebbene sia davvero temibile, è rinomata in tutto il mondo

per i suoi drop mozzafiato, tubi assassini e pareti infinite. Mi è balenata in testa l’idea di uscire un po’ in surf da onda, ma mi sono subito ricordato dei miei terribili wipeout ed ho deciso che era meglio se me ne stavo tranquillo a riva a guardare un po’ l’evolversi della situazione. Le previsioni davano una leggera brezza pomeridiana da mare ed io speravo davvero di poter uscire col mio kite. Preservare le energie è stata quindi la scelta giusta. Io vivo per surfare onde grosse col mio kite ed è infatti per questo che mi sono trasferito a Margaret River, la capitale delle onde grosse sulla costa occidentale dell’Australia. Quel giorno sembrava davvero promettente! Ho guardato i ragazzi fare surf per almeno un’ora, mentre le onde continuavano ad aumentare a dismisura… poi sono tornato a casa, ho fatto colazione ed ho lavorato un po’ al computer, per poi preparare tutto il mio materiale da kite in macchina e tornare verso “The Point”, elettrizzato all’idea di uscire con onde da paura.W O W!!!, le onde adesso erano pettinate e lisciate alla perfezione ed i set stavano entrando sempre più consistenti e regolari. Che visione maestosa! Era quella che io chiamo “Champagne Hour”, quando cioè il vento smette completamente di soffiare, trasformando l’acqua in una colata di vetro, con la brezza marina che pulisce le onde verso il mare aperto e rende i set in arrivo visibili da oltre l’orizzonte. Era solo una questione di tempo, prima che l’adrenalina pompasse troppo forte nelle mie vene ed oscurasse il mio istinto di autopreservazione, permettendomi di armare il mio kite e volare nell’Oceano Indiano! Bhè, alla fine sono rimasto seduto tutto il pomeriggio... non ho mai messo piede in 77


Le onde non sono mai troppo grandi e il vento mai troppo leggero per “Hardcorey Jones”!

acqua, il vento non è mai aumentato abbastanza ed è rimasto sugli 8-10 nodi costanti. La leggera brezza cross-onshore increspava le onde in questo spot in cui c’è talmente tanta acqua in movimento che due anni prima sono quasi affogato, cercando di entrare in acqua col kite ignorando l’evidenza… ero proprio al Point, in una giornata come oggi. Il peggiore incubo della mia carriera di kiter professionista. La giornata però è stata comunque davvero eccitante. Fortunatamente ho altre passioni oltre al kite ed una di queste è proprio la fotografia e quando Corey Jones è arrivato nel park, l’icona locale del big wave sailing per eccellenza, specialmente con vento leggero, ho visto un risvolto positivo nella giornata! Corey Jones è completamente devoto a surfare onde grosse e continua ad andare su e giù per la costa alla ricerca degli swell più massicci. È sempre il primo ad entrare e l’ultimo ad uscire, ed ha capacità eccezionali che gli permettono di fare ciò che per molti è impossibile. L’ex campione del mondo, Scotty McKercher, leggenda vivente e residente a Margaret River, spesso condivide delle session con Corey, surfando in condizioni davvero pesantissime, semplicemente troppo proibitive per tutti gli altri, con vento troppo leggero e onda troppo grossa. Secondo

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lui, Corey è uno dei wave sailors più dedicati e convinti in circolazione. Alcuni dei windsurfisti locali lo chiamano il “Dave Sheen moderno”. Per Corey le onde non sono mai troppo grosse e se anche c’è vento per muoversi a malapena, e tutte le spiagge sono chiuse al pubblico per la serietà delle condizioni, lui è perfino in grado di uscire a nuoto col suo materiale per poi partire dall’acqua e prendere un’onda del set, pompando come un pazzo per riuscire a prendere la più grossa e surfarla fino alla fine! Ovviamente, corre dei rischi davvero notevoli e non sempre ce la fa, ma non riesce comunque a smettere. Si diverte davvero un sacco a spingere sempre i propri limiti. Ogni tanto, venire sbatacchiati per bene significa anche dover buttare via tutto il materiale e Corey, sebbene ci metta almeno un’ora per tornare a riva dopo alcuni dei peggiori wipeout della storia, arma un’altra vela ed esce nuovamente come se niente fosse. Corey usa vele Goya e pensa che siano il top della qualità ed assicurano il massimo della performance e sono le più resistenti sul mercato. Però, quando un mostro di 6 metri ti tuba dritto in testa, la vela non resisterebbe nemmeno se fosse d’acciaio inossidabile… Alberto Caielli, un ragazzo italiano simpaticissimo, proprietario del negozio “Windshack” di Perth – “IL” windsurf shop di riferimento in W.A., fa da tramite tra Francisco Goya e Corey. Se doveste mai venire qui, dovete assolutamente farci un salto. Per quanto riguarda le tavole, invece, Corey utilizza i custom di SSD-Design, shapati da Mark Stone (padre di Jaegar Stone). Proprio come per il suo stile di surfata, anche le tavole di Corey lo distinguono da tutti gli altri wave sailor: tavole pesanti, appositamente realizzate per onda grossa; più lunghe, strette e circa 2kg più pesanti di tutte le altre; non usa nient’altro sul mercato, in quanto solo queste tavole si adattano alla perfezione al suo stile di surfata e preferenza per la dimensione dell’onda. La situazione poi era ancora più eccezionale: era la primissima uscita sulla sua tavola nuova di zecca, appena ricevuta da Mark Stone! La sua tavola vecchia la conosce come le sue tasche e l’ha già provata in ogni tipo di condizione, ma è rimasta ferma in macchina, e, incurante della serietà delle condizioni, Corey ha deciso di prendere quella nuova, su cui non aveva mai messo piede prima. Uscire con onde del genere, senza averla mai provata. Lo ammiro davvero. Uscire con quelle onde con una tavola completamente sconosciuta - Wow, RISPETTO! Corey vive veramente per surfare le onde grosse ed il suo atteggiamento così hardcore gli ha fatto guadagnare il


soprannome di “Hardcorey Jones” in W.A. Sì, Corey è veramente un personaggio unico. Ha dei dreadlock biondi che gli arrivano fino al sedere, sembrerebbe quasi un barbone… Ma assolutamente no, specialmente considerando quanto sia speciale il background di Corey: è nato e cresciuto sulla costa orientale dell’Australia e dopo si è trasferito sulla west coast, circa 15 anni fa, proprio per le onde della W.A.! È davvero intelligentissimo ed è un architetto free lance. Qualche anno fa insegnava architettura all’Università di Perth (sempre coi dread biondi !), tuttavia, quando l’Università ha deciso di dargli una promozione, ha deciso di rifiutare l’offerta per mantenere la sua indipendenza… cosa sarebbe successo se fosse entrato un grosso swell… ?!? Da quel momento è stato un free lancer, gestendo il suo studio di architettura in maniera impeccabile e sì, quando le onde spingono a bomba, l’ufficio ovviamente rimane chiuso. I suoi clienti hanno imparato ad apprezzare sia lui che la passione e la dedizione che mette anche nel suo vero lavoro. Quindi sì, tornando a quel giorno… me ne sono rimasto in spiaggia a fare foto con un’enormità d’invidia che allagava il mio corpo in ogni istante… mhhh, forse non

avrei mai dovuto smettere di fare windsurf, alla fine mi ero davvero divertito un sacco qualche anno prima quando avevo provato in Brasile… mi ci sarebbero voluti degli anni per potermi permettere di uscire in condizioni simili però… Durante il pomeriggio, il vento è girato ed è passato da cross-onshore a crossoffshore ancora più leggero. Tutte condizioni off limits per noi poveri kiter! Il Kitesurf ha un sacco di aspetti incredibili ed è uno sport molto versatile; in acqua piatta o con onda piccola ed onshore è sicuramente più divertente del windsurf, ma ci sono volte in cui anche un kiter convinto sbava quando vede delle condizioni perfette per il windsurf, che col kite sono completamente inutili… Guardare i rider fare windsurf con onda grossa è davvero uno spettacolo, quindi rispetto a Corey e agli altri rider della crew del “Wild West”! Gabi Steindl - www.kitegabi.com P.S. Ho anche aggiunto un paio di foto di Corey per tutti i cari lettori che sono ridotti come me…seduti…aspettando tutto il giorno che le condizioni diventino appropriate… ma non capita mai…quindi non ci resta che guardare solo delle belle foto godetevele!

Margaret River life style.

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UNA VITA PASSATA IN TOUR Negli ultimi 15 anni della mia vita, ho trascorso l’estate qui alle Canarie. Allenandomi, facendo race e wave tra Pozo, Lanzarote, Fuerteventura, Tenerife, con sabbia, polvere, rocce e, non fraintendetemi, adoro le Canarie ma era anche ora di cambiare completamente scenario. Volevo partire quando mi veniva la voglia, andare in bicicletta quando volevo, fare windsurf quando volevo, e guardare il mondo da una nuova prospettiva.

TAILANDIA Il mio girovagare estivo è cominciato dalla Tailandia, in quanto ho deciso di andare a trovare il mio sponsor storico allo Starboard Headquarters. Ho incontrato il mio amico della Maui Nerd Productions, Johannes mentre stavamo filmando i prodotti del nuovo range. Abbiamo testato i nuovi Kode, Quad e anche la tavola da Formula, che è davvero innovativa e fuori dagli schemi. Avevamo la casa di Sven Rasmussen tutta per noi, con piscina, un sacco di tavole da SUP, e tutto l’occorrente per una vacanza memorabile. Andavamo al lavoro in SUP, attraversando il lago Taco, facendo un po’ di riprese, remavamo per andare a

Kevin si gode la piscina di casa Rasmussen.

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Snowboard session estiva sulle montagne del Wyoming.


prendere il pranzo e poi per tornare a casa, giusto in tempo per farci un bagnetto in piscina e poi fare ancora un po’ di video. Ci siamo fermati solo un paio di giorni ma abbiamo riempito ogni secondo.

COLORADO Da Bangkok sono andato alla laurea del fratello di Resi, a Denver, Colorado. Appena sono atterrato, ho realizzato che avrei dovuto prendermi una macchina per l’estate. Sono andato dritto alla concessionaria Toyota e ho preso una Toyota Tacoma, il mezzo perfetto per gli USA. Ho cominciato a chiedermi se ci fosse qualche spot windsurfabile nella zona di Denver. Ho fatto un po’ di ricerche in internet e ho trovato la Rocky Mountain Windsurfing Association, dove avevano organizzato un clinic per imparare a far windsurf, quindi sono andato a far un giro. I ragazzi della Larson Ski e Sport hanno davvero organizzato tutto alla grande e un sacco di gente ha provato a fare windsurf.

WYOMING Da lì siamo andati a Jackson Hole, Wyoming e anche qui ho cercato qualche spot per far windsurf. È uno dei posti più belli al mondo, però quando siamo arrivati abbiamo solo beccato pioggia, freddo e perfino neve! Abbiamo quindi deciso di lasciare il materiale da windsurf a casa e di andare a fare snowboard. Pensa te, nel bel mezzo dell’estate. Fare snowboard a Jackson Hole è davvero un’esperienza unica, e con gente che conosce il posto, ti trovi su pendii deserti coperti di finissima polvere immacolata.

RITORNO AL GORGE Dopo essere stati una settimana a Jackson Hole, abbiamo deciso di puntare verso il Columbia River Gorge, era da quindici anni che non ci venivo. Hood River è stato uno dei miei spot estivi d’infanzia, quindi non vedevo l’ora di tornarci e vedere come fosse la situazione, fare qualche uscita, vedere i miei vecchi amici e divertirmi un sacco. Dal momento in cui sono arrivato a quando sono andato via, mi sono divertito un mondo. Innanzitutto son andato dai ragazzi della DaKine, con cui ho parlato dei bei vecchi tempi. Pat Frodel era presente, Dakine è stato uno dei miei primissimi sponsor, 22 anni fa! Sempre restando in tema di sponsor storici! Ho anche incontrato l’importatore americano di Ezzy e siamo andati a fare un giro nei negozi della zona del Gorge, Windance, ed è stato bello rivedere gli scenari e le stesse abitudini di quando ero nel retro del van di mio papà, che si rompeva quasi sempre e dovevamo andare a piedi dal meccanico e a prendere qualsiasi altra cosa che si rompesse, con una famiglia di 4 windsurfisti al Gorge… Sono uscito al “Wall”, uno spot in cui il fiume scorre così velocemente che si fa quasi fatica a stare sottovento. Sono uscito anche in zona Hood River, e mi sono divertito un sacco, volando coi miei amici con gli enormi chop del fiume e il vento forte.

Il suggestivo spot di Rocky Mountain, con la neve in piena estate.

I nuovi strumenti di lavoro di Kevin.

AWT PISTOL RIVER Da Hood River, sono poi volato a sud a Pistol River per la seconda tappa dell’American Windsurfing Tour, in uno dei posti che preferisco in tutto il mondo.

Resi, la fidanzata di Kevin.

On the road.

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Kevin al lavoro per le riprese video durante il PWA di Aruba.

Durante questa estate KP ha anche partecipato alla tappa del AWT a Pistol River.

Gli alberi, la bellezza del posto, il vento e le onde sono davvero eccezionali. Dal momento in cui sono arrivato a quando sono andato via, abbiamo surfato con condizioni epiche di vento e onde, volando in cielo e spaccando i lip. Avrei veramente voluto restare un altro po’ ma era ora di rimettersi in strada, per andare verso Portland ad incontrarmi con Resi, lasciando giù il mezzo e prendendo il primo volo per Aruba per fare un po’ di filmati e cercare di presentare lo sport ai media mainstream.

CARAIBI Ad Aruba, Maui Nerd Productions ed una parte del team della Red Bull Media House, si sono incontrati per filmare la tappa di PWA World Cup. Ero davvero in estasi per poter lavorare con RBMH e poter così imparare delle nuove tecniche di ripresa. Il mio lavoro principale nel team era quello di riprendere dall’acqua in quanto avevo un’ottima consapevolezza di cosa stesse succedendo, sia in Freestyle che in Slalom. Per la primissima volta, siamo riusciti a convincere tutti i finalisti ad utilizzare una telecamera POV in prima persona sulla tavola. La si poteva collocare ovunque, in quanto è davvero piccola, bastava che fosse a

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KP non è più uno dei protagonisti del tour PWA ma è sicuramente felice della sua scelta!

bordo. Questo era l’altro mio compito, assicurarmi che tutti l’avessero e che funzionasse. Mi è sembrata un’ottima idea all’inizio, ma poi invece si è rivelata un vero travaglio, in quanto le telecamere riempivano la memory card dopo solo una run, altre invece si spegnevano per sbaglio, però siamo riusciti ad avere un paio d’inquadrature molto interessanti, come la lotta per la vittoria tra Bjorn Dunkerbeck e Antoine Albeau nel momento decisivo. È uno spettacolo vedere che tecnologia c’è in circolazione ai nostri giorni. La domanda più frequente che ho sentito quest’estate, specialmente ad Aruba, è stata se mi mancasse essere fuori a gareggiare con gli altri. Beh, ovviamente mi manca, ma in questo momento sto bene così. Posso comunque restare all’interno del mio sport, per promuovere marchi come Starboard, Ezzy Sails, Powerex, e DaKine, sviluppare nuove pinne con MFC e lavorare allo sviluppo delle vele assieme al leggendario velaio David Ezzy, oltre a poter scegliere a quali eventi andare per registrare e promuovere lo sport che amo con tutto me stesso. Per la prima volta dopo svariati anni, ci saranno ben 4 eventi PWA che verranno trasmessi in televisione. Puntate intere di 27 minuti cariche di adrenalina, per promuovere i rider, gli eventi, e lo sport in generale e sono davvero orgoglioso

di poter dire di aver partecipato a tutto questo. Se tutto poi dovesse andare per il verso giusto, non è detto che non rientri nuovamente in gioco per fare qualche gara con qualche sponsor mainstream, pronto a pagare soldoni perché ha visto il successo che ha questo sport in tv.

RITORNO NEL WYOMING Da Aruba siamo poi tornati a Jackson Hole, Wyoming dove abbiamo fatto l’uscita migliore dell’anno a Jackson Lake. Ormai sono abituato ai venti sideshore e alle onde di un albero, ma uscire in un posto così magico, circondato da montagne e dalla foresta su un lago cristallino è davvero un’esperienza unica. Resi è perfino riuscita a fare la sua prima strambata! Che bella giornata. Adesso è ora di andare a Baja, a prendere un po’ di onde, vento e divertirsi ancora di più! È da un po’ che mi alleno in bicicletta e mi sento sempre più in forma, grazie anche al mio allenamento a 2500 metri di altezza. Vedremo come andrà, ma sicuramente anche Baja sarà un altro ricordo memorabile della mia estate da sogno!

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È una manovra che si può imparare a padroneggiare facilmente, a patto di avere il giusto timing ed un buon controllo della tavola. Ora vi spiegherò meglio. Nel momento in cui comincerete a cimentarvi nella classica surfata frontside, inizierete anche la vostra progressione tecnica verso l’“off the lip”, sia quello “classic” (vedi sequenza fotografica 1), che in “re-back” sull’onda (vedi sequenza fotografica 3), più difficoltoso del primo. Il “lip” è il punto dell’onda che sta rompendo, pertanto, “classic off the lip” significa che imposterete il vostro Cut Back proprio nel punto in cui l’onda sta rompendo. Per questo tipo di manovra sono consigliabili condizioni di vento side-offshore con onde quanto meno decorose ed ancora una volta la parola chiave per riuscire ad eseguire correttamente un “off the lip” è una sola: timing. Preparatevi dunque ad impostare una classica surfata in frontside rimanendo alti sull’onda e scendete alla velocità massima, guardando sempre all’interno della finestra della vostra vela nella direzione in cui volete andare. Questo è importantissimo per intuire il punto esatto in cui il lip inizierà a rompere. A questo punto allargate la presa sul boma, impostate il Bottom Turn (analizzato nel capitolo 1) e quando siete arrivati a metà del vostro Bottom, prendete un grosso respiro e preparatevi ad impattare il lip frangente dell’onda. Infatti ora l’onda inizia a rompere proprio di fronte a voi, restate quindi con la bugna il più aperta possibile e dirigete la tavola contro la sezione dell’onda che sta rompendo. È il momento della verità! Cominciate a cambiare bordo riportando il peso all’indietro e mettendo pressione sui talloni e sul bordo sopravvento della tavola. Preparate tutto il corpo all’impatto col lip e se avete preso il tempo giusto l’onda frangente vi proietterà istantaneamente nella parte conclusiva di questa transizione con grande forza; tutto quello che dovrete fare è mantenere la presa sul boma ed il controllo dell’attrezzatura. Ci siamo quasi, la tavola sta cominciando a scendere di

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nuovo dalla faccia dell’onda ed in questo momento siete in movimento assieme ad una vorticosa combinazione di acqua ed aria: la sensazione che proverete è più quella di rotolare assieme all’onda che non quella di carvarla come in un normale Cut Back. Cercate quindi di tenere duro, mantenendo una posizione del corpo il più compatta possibile, flettendo le gambe e riportandovi verso il centro della tavola. Inoltre mentre siete in mezzo alla schiuma la vostra tavola faticherà di certo a trovare un grip decente, quindi utilizzate la gamba di poppa per riportare la tavola in assetto. È fatta, ora siete vicini alla parte pulita dell’onda e quindi mantenete il rig vicino al corpo e cercate di uscire indenni dalla schiuma per poter ripartire ed andare a caccia di un'altra onda. Ora invece è il momento di parlare dell’altra variante di questa manovra, quella più difficile, l’“off the lip in re-back”. Naturalmente per la parte iniziale è perfettamente uguale a quello “classic” appena analizzato, infatti si comincia questa manovra prendendo un'onda in modo da trovarvi sopravvento alla cresta, ma questa volta (come per un “Aerial off the lip”, che analizzeremo nel capitolo prossimo),


dovrete avere il giusto timing per eseguire il vostro Bottom Turn in modo da colpire il lip dell’onda esattamente nel momento in cui sta cominciando a rompere e non, come nel caso precedente (“classic off the lip”) quando è già franta. Invece di far curvare la vostra tavola per proiettarvi oltre il lip come in un Aerial, dovete impostare il vostro Cut Back in modo più moderato e proseguire questa manovra sulla parte più alta dell’onda, direzionando appunto la vostra tavola proprio sopra la parte frangente dell’onda ed assorbendo con le ginocchia quasi piegate la spinta del lip, mentre con il peso del vostro corpo spingete tutto sul rail della vostra tavola. Dunque, riepilogando, è importantissimo che la tavola vada indirizzata direttamente sulla parte frangente dell’onda raddrizzando la curva del Cut Back, e per far questo è necessario cercare di avere e di mantenere la massima velocità durante tutta la manovra. Solo se avrete velocità potrete restare il più a lungo possibile con la vostra tavola completamente intraversata in cima all’onda come in un Cut Back in Re-Back e poi ridiscendere incolumi alla base della stessa onda. Non appena sentite che state per perdere

velocità e siete completamente immersi nell’acqua, curvate con decisione la vostra tavola per lasciare la cresta dell’onda, tirandovi fuori con un colpo di reni ed appesi al boma che appunto vi sorregge per la forza del vento esercitata sulla vostra vela, evitando di finire con la bugna della vela proprio nel frangente. L’ideale è saltare via dalla cresta dell’onda su cui siete in floating con il rail della tavola nel punto in cui l’onda si sta richiudendo e così sarà l’onda stessa che con facilità vi darà la spinta necessaria per rimettervi in assetto e ritornare in piedi. Un ultimo consiglio: per eseguire le prime volte l’“off the lip in re-back” dovete cominciare ad apprendere tutti questi gesti tecnici con onde più piccole, perché se non fate girare la tavola abbastanza velocemente o se aspettate troppo a lungo a curvare la cosa che più probabilmente vi accadrà sarà di finire dietro l’onda o nel peggiore dei casi di venire centrifugati dall’onda stessa. Quindi vi raccomando: meglio che questo accada con onde piccole per evitare “rotture”, in primis fisiche e poi del vostro materiale. Have Fun! and “GO FOR IT”.

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FORWARD: Impatta la rampa andando leggermente sottovento in modo da passare più facilmente nel vento, gestendo meglio il momento e la rotazione del trick. Mentre arrivi sulla rampa, stendi le braccia in avanti in modo che la vela si carichi, quasi come se volessi allontanare la vela dal corpo e contemporaneamente, fai scivolare la mano posteriore verso bugna, fino quasi all’inizio del terminale. Una volta che senti che la vela comincia a tirare il tuo fisico in avanti, avvicina il corpo alla vela e rannicchia la gamba posteriore sotto il sedere, richiamando la tavola e raggruppandoti, rendendo la rotazione molto più facile da gestire e controllare. Devi praticamente restare fermo in questa posizione finché ti senti pronto a rallentare la rotazione per prepararti all’atterraggio, stendendo leggermente le gambe per assorbire l’impatto. Per l’atterraggio devi cercare di allineare la tavola con la direzione in cui stai andando, in modo da diminuire l’impatto arrivando poi a chiuderlo in planata.

PUSH LOOP: Idealmente dovresti cercare d’impattare la rampa di media pendenza con un angolo leggermente al traverso-lasco. Se la rotazione è troppo veloce e fuori controllo, probabilmente stai staccando troppo di bolina e se invece è troppo lenta, allora sei troppo al lasco. Mentre stai impattando la rampa, porta tutto il tuo peso verso poppa, in quanto poi dovrai fare un vero e proprio Backflip con tutto il materiale appena raggiungi l’apice del salto. Per la rotazione, risulta più facile rannicchiare le gambe in modo da avere la tavola più vicino al corpo. Stessa cosa per la vela. Per atterrare invece, comincia ad allontanare il rig dal corpo, massimizzando la spinta della vela controvento mentre spingi sul boma, in modo da scendere più morbido. A volte è quasi possibile atterrare di prua, col timing giusto, anche se è abbastanza critico. Divertiti e goditi la sensazione che si prova ad essere completamente sottosopra in aria, che è la linfa vitale di questa manovra spettacolare. Una dritta. Ti chiedi mai perché la gente che prova i Back Loop per le prime volte, spesso finisce per ruotare come in un Push Loop? È semplice, sono tutti lanciati e pronti alla rotazione e buttano tutto il peso indietro, dimenticandosi però di dover spingere sul boma per raddrizzarsi, però viene anche naturale come reazione intuitiva del tuo corpo per evitare di schiantarti nella vela.

TABLE TOP: Per finire, il Table Top, un classico, che se ben eseguito però resta uno dei miei trick preferiti e più radicali ancora in circolazione e a volte ti sembra veramente di giocare con le leggi della fisica. Impatta una rampa abbastanza verticale in modo che l’atterraggio sia più morbido e di poppa, senza che ci sia troppa inerzia in avanti. Sposta la mano anteriore leggermente più vicina alla maniglia, in modo da avere il boma più vicino al corpo al momento dell’impatto, in modo da poter scalciare la tavola con maggiore forza e tweakkarla di più. Appena la tavola comincia a spostarsi verso l’alto, gira la testa verso il basso, in modo da poter posizionare il fisico in una posizione ancora più invertita. L’idea è di tweakkare tavola e corpo il più possibile, fin quando senti che la gamba posteriore è completamente stesa e, ahhhhhh, che bella sensazione. Proprio in quel momento poi, il vento soffia sulla carena della tavola, facendola stortare ancora di più, mentre tu voli con la testa verso il basso che guarda dritta l’acqua e la prua della tavola rivolta in giù. Questo trick ti fa veramente amare il nostro sport ed apprezzare al massimo il suo inventore, probabilmente Robby. Per l’atterraggio il procedimento è lo stesso, avvicina il boma al corpo e cerca di stendere leggermente la gamba posteriore in modo da atterrare di poppa, assorbendo l’impatto con le ginocchia e piegando leggermente le braccia per non atterrare troppo pesante e sforzare il rig. Ricordati soprattutto di essere lucido e tranquillo. Non andare in acqua con la testa piena di nozioni a forzare le manovre che vuoi imparare, piuttosto cerca di seguire il flow e lascia che siano le condizioni stesse ad ispirarti a fare i trick che ti vengono più naturali e spontanei. Godetevi la surfata, Francisco 88


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Panoramica di Lesbos.

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Durante il PWA di quest’anno la Costa Brava ha decisamente smentito il suo soprannome di Costa Calma. © John Carter/PWA

Il racconto é semplice! Dopo anni di studio, università e lavoro, senza viaggi più lunghi di un mese, decido di lanciarmi in un “Erasmus” tardivo, stanco della routine 9-19 di un’agenzia pubblicitaria padovana. Compilo l’application in prestigiose Business School per fare il Master in “Business Administration”, mi accettano negli USA a Chicago (c’è un lago ghiacciato per 3 mesi l’anno), in Svizzera a Losanna (altro lago, freddo? Nooo!) ed in Spagna a Barcellona (c’è il mare, ma il vento?). Per una questione di tempi, complice anche la conoscenza della doppia lingua inglese-spagnolo, opto per Barcelona. Inizio ad aprile 2005. Gli obbligatori corsi di spagnolo si tengono dalle 13 alle 16, studi da cui vengo esonerato per dimostrata conoscenza della lingua. Che fortuna: proprio quando soffia il termico nella spiaggia della Barceloneta! Ed é così che passo la primavera e l’estate del mio MBA surfando 3-4 giorni alla settimana in abiti succinti – shorts – in una spiaggia cittadina che permette di “freestyleggiare” con la 5.7. L’aneddoto divertente è che dalle varie foto scattate in aula per il catalogo di presentazione del Master, a causa della mia eccessiva abbronzatura, sono state tolte tutte quelle in cui ero presente, intimoriti dall’associazione: Barcelona uguale divertimento. Dopo la fine del Master ed un paio d’anni di vita lavorativa e surfistica a Roma (un saluto d’obbligo va a Giordano e al Gaspero, cari colleghi di tricks al Golfetto di Bracciano), torno felicemente a lavorare a Barcelona. Cosa mi ha fatto tornare? Considerate che Barcelona è una città internazionale, medio piccola a livello di distanze, ben strutturata a livello di servizi, con buone strade e un traffico gestibile. Il tempo é clemente durante quasi tutto l’anno, tolti aprile ed ottobre con isolate ma abbondanti piogge. Aggiungiamo che a 100 chilometri ci sono i Pirenei con ottimi impianti per scii e snowboard… Si, ok Matteo, ma il windsurf? Ah, sì! Il windsurf: questa passione che da 24 anni mi fa dormire male la notte e svegliare con l’ansia da previsione praticamente ogni giorno. Sì! Il windsurf esiste e si può praticare anche d’inverno tanto che,

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dopo un ulteriore esperienza in una multinazionale catalana, ho deciso di mettermi in proprio per poter approfittare del vento infrasettimanale. Come in tutti gli spot del mondo, fino all’ultimo momento bisogna controllare i siti meteo e ascoltare gli amici “local”. Fortunatamente é disponibile l’applicazione per cellulari Buscaviento (www.buscaviento.com) con servizio in tempo reale che riporta ogni quarto d’ora vento medio, raffica e temperatura. In ogni caso, azzeccato lo spot, il vento dura molte ore e, cosa ancora migliore, quasi tutti i venti entrano bene in tarda mattinata o nel pomeriggio. Questo significa che, abituato alle levatacce alle 4.30 del mattino per il Peler e per la Bora, ho scoperto che la sera prima di windsurfare si può andare anche in discoteca! Nulla toglie al fatto che numerosi giorni mi sono presentato sullo spot alle 7 del mattino per aspettare poi fino alle 11 prima di vedere la seconda vela in acqua nei giorni di tramontana potente. Se aggiungiamo che la temperatura dell’aria

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diffícilmente scende sotto gli 8 gradi nei giorni più freddi, il gioco é fatto e via anche d’inverno senza guanti né scarpette. Al massimo consiglio un cappuccio per la testa quando il Mistral soffia direttamente dai Pirenei innevati. Come sono i catalani come compagni di surfate? Ovviamente c’è di tutto. Il livello é buono tra quelli che si dedicano al Wave ed al Freestyle, complice il campionato regionale su chiamata che permette ai più bravi di confrontarsi su 4-5 tappe all’anno. Per il resto domina alla grande il Freeride tra i praticanti con etá medio-alta grazie alle numerose infrastrutture tipo windsurfclub dove si può rimessare l’attrezzatura. Non è assolutamente raro vedere manager e negozianti vari arrivare in moto ed entrare in acqua in pausa pranzo per poi tornare al lavoro docciati e cravattati. Dopo ormai 5 anni di frequentazioni ho stretto ottime amicizie che si sono poi allargate alla vita quotidiana, mentre i miei teammates Jaume e Marius rimangono fedeli alleati di motivazione in acqua.

INFO UTILI Venti: In Catalunya i venti prevalenti sono: il termico da SW, la Tramuntana da N ed il Mistral da NW. Più rari il Gregale da NE e l’Ovest.

SPOT SUD DI BARCELONA Sitges: spiaggia sabbiosa con moli, buono per i rarissimi giorni di NE. Il paesino e la Chiesa meritano assolutamente una visita. Castelldefells: spiaggia sabbiosa, venti prevalenti NW – W, rafficato in spiaggia e con buone onde ma shorebreak difficile. Come opzione post windsurf si può organizzare un’escursione al Parque del Garraf.

BARCELONA Barceloneta/Bogatell: buono per i termici da SW tipici della primavera-estate. La media del vento è sui 14-18 nodi con choppettino, perfetto per il


Freeride. Vi tralascio i consigli turistici sulla Ciudad Condal, bisognerebbe scrivere un altro articolo.

paesini di Pals e Peratallada, perle medievali al centro del parco naturale dell’Empordá.

Badalona: idem come sopra con 4-5 nodi in più.

Malgrat/Palamos: ideale per i termici da SW sempre attorno a 18-24 nodi.

San Pere Pescador (Camping Ballena Alegre) e Baia di Rosas: spot estivo per eccellenza con la “Marinada” ovvero il vento da mare sempre superiore ai 12-14 nodi. Chissà perchè questa condizione non si realizza durante la ormai decennale World Cup (ad eccezione di quest’anno). A pochi chilometri le rovine romane di Sant Martí d’Empuries.

Pals: my homespot. È lo spot Wave mure a sinistra per eccellenza. Funziona più o meno quando entra la bora a Sottomarina, con una frequenza leggermente superiore. Bastano 15 nodi ed in mezzora monta una bella onda da 1-1,5 metri. L’ideale è con Mistral e Tramontana sopra i 20 nodi quando si trasforma in una palestra side-off con usuale zona rafficata sottoriva. Può diventare difficile quando l’onda rompe di colpo su 1 metro di acqua. Fantastici i

Port de la Selva: è la baia più a Nord di tutta la Spagna ovvero la porta per i venti settentrionali. Dicono che i paesani siano un po’ rincitrulliti a causa del frequentissimo vento freddo. Mi sa che è proprio così: qui c’è un bar che si chiama “Entrepans” (panini in catalano) e vi assicuro che non fanno nessun tipo di sandwich! Con poche decine di curve in più potrete godere di viste mozzafiato e visitare il paese di Cadaques e il Cap de Creus.

NORD DI BARCELONA Cabrera: buono per W e NE con onde ottime anche per SUP e surf da onda.

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FRANCIA Leucate: Mistral, Mistral e tanto Mistral, più di duecento giorni di vento superiore a forza 4, spesso spira 3-4 giorni di fila con raffiche oltre i 40 nodi. Gli spot sono la laguna di Leucate e la spiaggia de La Franqui, entrambi con vento da terra. Ottime e super economiche le ostriche locali. San Cyprien – Pont des Basses: Spot a Sud di Leucate buono con venti da S-SE che alzano sempre minimo un metro di onda rompente su sabbia. Ma insomma, merita o no partire dall’Italia per visitare la costa nord spagnola? La risposta è assolutamente positiva se volete fare una settimana di vacanza windsurf più visite culinario – culturali. La Costa Brava è splendida, ricca di parchi naturali, resti ben conservati di architettura romana ed é la culla del compianto Salvador Dalì. Altrettanto meritevole uno stop se siete sulla via di Tarifa o del Portogallo: basta seguire le previsioni e una capatina a Leucate o Pals possono essere indimenticabili. Alcuni amici mi avevano chiesto se poteva essere un’opzione partire su previsione Quando è troppo è troppo. Josh Angulo ha affermato di non aver mai gareggiato in condizioni così estreme! © John Carter

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(chiamata). Qui le cose si fanno più complicate, credo che i tanti spot francesi che si trovano lungo la via come Cannes, Hyeres e Carrò potrebbero limitare la voglia di aggiungere altri 600 chilometri al già lungo viaggio alla ricerca del Mistral. “Matteo, ma quando tornerai a vivere in Veneto con i Peler e con le Bore?” Diciamo che per ora preferisco continuare con il mio status di “migliore waver italiano in Catalunya” – ed unico aggiungerei. Se consideriamo poi che è il fattore freddo quello che più mi limita, credo che prima di tornare a casa passerò qualche altro anno come expat dal mio amico Paolo Migliorini a Sao Miguel de Gostoso per scaldarmi le ossa. Un caloroso ringraziamento a Josep Piña per le splendide foto. Josep è un vero appassionato di fotografia e dedica molto del suo tempo libero al windsurf; vi consiglio di chiedere la sua amicizia in Facebook per godere di ottimi scatti di natura e di azione. Grazie anche ai miei supporter: RRD - Simmer - Al360 - www.drwind.com.br www.hidi.it - www.contractsnowboards.com - Crema Sport, Padova.



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