Funboard 150

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6 Cover Story

ANNO XVIII - NUMERO 150 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012

Festeggiamo questi 150 numeri di Funboard con una cover dedicata a un amico, un fortissimo rider sia nel wave che nel freestyle, un ragazzo che ha sempre orbitato nella hot zone di Funboard e che adesso tra un impegno lavorativo e familiare viaggia solo alla ricerca delle Condizioni.

DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it

Cristiano Zanni

REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com

Federico La Croce One Eye, Mauritius FOTO Flora Bikich RIDER

ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

LOCATION

ragno@hipow.com

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni

marcom@hipow.com

FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com Inside

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Fabio Calò, John Carter, Claudio Cazzara, Andrea Cucchi, Valentina Crugnola, Raimondo Gasperini, Federico La Croce, Luigi Madeddu, Massimo Mannucci, Matteo Muraro, Sirio Passioni, Mattia Pedrani, Tomas Perrson, Paola Perrone, Simone Pierini, Stefano Pisciottu, Jason Polakow, Francesco Prati, Kevin Pritchard, Nicola Spadea, Simone Spagarino, Robby Swift. immagini: Markus Adrian, Cataldo Albano, Pablo Berrios, Berthuot Visuals, Flora Bikich, Brian Caserio, Emanuela Cauli, John Carter, Crazy Photo, Henning, Alfredo Escobar, Diego Figueroa, Foto Fiore, Johannes Neuman, Pietro Olivetta, Nico Orrego, Josep Pina, Valerio Pedrani, Michele Tagliafico, Roberto Vuilleumier, Darrell Wong.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com

Abbiamo raggiunto i 150 numeri di FUNBOARD! 18 anni in cui vi abbiamo raccontato dal nostro punto di vista le cose che sono successe in questo fantastico e pazzesco mondo del windsurf. Lo abbiamo fatto seguendo sempre la nostra linea editoriale, più orientata al funboard nel senso lato della parola, al sogno del viaggio impossibile o con i consigli utili per gli spot più facilmente raggiungibili. Un occhio lo abbiamo sempre dato anche ai nuovi prodotti, spesso proponendovi articoli che precedevano le tendenze future o segnalandovi atleti da tenere sott’occhio. Interviste, approfondimenti, esclusive, foto da urlo sostenute dalla nostra qualità cartacea; alcuni errori certamente a volte non sono mancati ma in 18 anni ogni singolo numero di questa rivista è stato fatto con passione e per la promozione dello sport. E ora tutto questo gode anche dell’immediatezza del web con il sempre più seguito funboardmag.com. Mi piace ricordare un aneddoto di quando ho sentito parlare per la prima volta di questa rivista. Avevo 14 anni e correva l’anno 1994, mi trovavo in un negozio di windsurf per comprare la mia prima attrezzatura (Fanatic Rabbit 300 con vela UP 6.0), il proprietario mi disse: “Con questa tavola ora sei pronto per le cose serie… e corri in edicola che è uscita una rivista nuova che si chiama Funboard!”. Seguii il suo suggerimento e mi diressi verso l’edicola dove trovai una copia di Funboard, era il secondo numero però… il primo lo avevo perso! Da allora non ne ho saltato uno e l’arrivo di quello nuovo è sempre stato un momento molto atteso. 12 anni dopo mi sarei ritrovato a dirigere quella rivista. Buon anniversario FUNBOARD!

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. 20090 Segrate (MI)

Have fun!

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

Fabio Calò ITA-720

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano tel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - adv@jmag.it www.johnsonsmedia.com Servizio attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00. MODALITA’ DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Banca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199 CAUSALE: abbonamento FUNBOARD - NOMINATIVO E INDIRIZZO

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della società Johnsons Media srl che pubblica anche i periodici KiteMagazineStance (kite), Suptime (stand up paddle), Surf Latino (surf), 6:00 AM (skateboard), En3 snowboardmag, Snowmap (snowboard), Soul rider (sci freeride) 4Skiers (sci freestyle freeride) e gli annuari Surfing (windsurf, surf, kitesurf) e Snowb (snowboard).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.



Sommario

RIDER Kevin Pritchard | LOCATION Cape Sebastiøn, Canada | FOTO Johannes Neuman

8

62 CANADA ROADTRIP DI Kevin Pritchard Mr. Pritchard insieme a Graham Ezzy e altri wave sailor è andato alla scoperta di remoti spot canadesi, un vero surf trip verso l’ignoto con tanta avventura e session indimenticabili.

22 TOYS XFire V5, Falcon e iSonic a confronto, caratteristiche tecniche e schede delle nuove misure di queste tre tavole da slalom.

24 EVENTI DI Fabio Calò La carrellata di fine stagione dei principali eventi italiani: Wave Contest Frassanito, italiani a Fuerteventura, trofeo Nogler, regata storica, campionato freestyle, REO e Jaguar NP Racing.

42 CLAUDIO CAZZARA DI Leonardo Ucelli Conosciamo meglio una storica azienda bolognese che produce anche alberi da windsurf investendo in tecnologia e qualità dei propri materiali mantenendo l’intera produzione in Italia.

48 TOMAS PERSSON DI Fabio Calò Simmer, marchio leggendario nel mondo del windsurf, le vele icona del waveriding, abbiamo intervistato in esclusiva per voi il sail designer e proprietario del marchio.

54 PUNTA DE LOBOS DI Jason Polakow Una nuova avventura tra le grandi onde di due formidabili wave rider: Jason Polakow e Robby Swift. Questa volta Robby ha invitato il suo amico in Cile per una grossa perturbazione.

70 L’ORO DELLA CORNOVAGLIA DI John Carter JC ha seguito per le strade della Cornovaglia un manipolo di rider inglesi alla ricerca dello spot ideale per una fantastica giornata di windsurf tra le onde trovando quello che cercavano.

78 FAQ: La sezione di Funboard dedicata a chi vuole surfare meglio e divertirsi di più. In questo numero: - Insegnare ad insegnare - Crash of the month - Top Turn - Bobby Skipper - Come prepararsi all’inverno

90 SPOT GUIDE l nostro collaboratore Matteo Muraro ci porta a casa di Victor Fernandez: Almeria e dintorni.



Ecstasy, cibo per la mente! 10


RIDER Philip Koster 2 X World Wave Champion | LOCATION PWA Kia Cold Hawaii, Klitmoller, Danimarca | FOTO John Carter 11


Ecstasy, cibo per la mente! 12


RIDER Bernd Roedriger | LOCATION Hookipa, Maui, Hawaii | FOTO Berthuot Visuals 13




Fast news 16

HARLEY/STARBOARD/70S Nasce a Bari, a settembre 2012, la Joint venture tra Harley-Davidson Bari e Tiki Pro shop, i 2 marchi leader di settore che si uniscono per portare i propri clienti a cavalcare surf e moto. Dal mese di settembre una splendida Harley Davidson 72 Metal Flake Red messa a disposizione dalla Harley-Davidson Bari, concessionario per la Puglia, è esposta in vetrina presso il TIKI PRO SHOP, negozio ufficiale Starboard in Italia. Ai due marchi si aggiunge 70s, nome esclusivo di artigiani che realizzano a mano caschi Super Flakes, una poesia di curve, forme, colori ed onde. La collaborazione tra i tre marchi riscontra risultati assolutamente positivi, gli amanti delle due ruote, sono attratti dall’idea di cavalcare le onde e viceversa, a completamento i disegni di precisione dei caschi 70s offrono ai clienti del negozio TIKI un’emozione in vero stile custom. E la sorpresa non finisce qui, per coloro che ne faranno richiesta sarà possibile provare le Harley Davidson semplicemente facendone richiesta presso la concessionaria di Bari. Finalmente è giunto il momento di vedere surfisti che cavalcano onde e moto in Puglia proprio come negli Stati Uniti. Il TIKI TEAM ha dato un importante apporto alla diffusione dell’iniziativa e così si apre un settembre che segna l’inizio di una nuova stagione e che preannuncia un brillante 2013.

SURFSEGNANA VI ASPETTA PER LA STAGIONE 2013

l’inverno, potrete quindi contattare la segreteria per prenotare la vostra

Il SurfSegnana, noto network multi-sportivo di Torbole sul Lago di Garda, sta

vacanza per la prossima stagione e continuerà anche il servizio di spedizione

per archiviare un’ennesima stagione ricca di successi e soddisfazioni. Il

del libro e del dvd SurfSegnana a domicilio, piacevole regalo, anche per natale,

numero di principianti che provano per la prima volta il windsurf sul Garda

per non dimenticarsi quello che avete imparato durante il corso! Sia il libro che

continua ad aumentare, grazie anche all’evoluzione dei materiali ormai

il dvd lo potete comodamente ordinare on line sul sito www.surfsegnana.it con

diventati estremamente leggeri e perforanti, e il SurfSegnana con le

un pagamento veloce e sicuro tramite pos.

attrezzature North Sails e Fanatic riesce a soddisfare le esigenze sia dei neofiti

Contattate la segreteria SurfSegnana per ogni informazione su queste

e sia di coloro che in windsurf ci vanno già da anni e vogliono tavole veloci e

iniziative o per saperne di più sui convenientissimi pacchetti tutto compreso

vele stabili. Il SurfSegnana è il punto di riferimento per chi vuole fare windsurf

“Blue Week” e “Week End” a partire rispettivamente da soli 299 Euro e 169 Euro.

a Torbole grazie anche alla location ideale adatta alle famiglie ma anche ai

INFO: SurfSegnana – Foci del Sarca – 38069 Torbole sul Garda (TN).

surfisti radicali. Positiva e in continua crescita anche il numero di corsi

Tel. 0464-505963. Web: www.surfsegnana.it - e-mail: info@surfsegnana.it

effettuati giornalmente e questo dimostra ancora una volta la professionalità e serietà degli istruttori del SurfSegnana, senza dimenticare una buona dose di simpatia per rendere l’esperienza del windsurf divertente ma nella più completa sicurezza. Di grande successo anche gli stage di Fabio Calò organizzati in collaborazione con il Pier Windsurf nei mesi di giugno, luglio e settembre: fabio@pier.stage2012. Vi possiamo già confermare fin da ora che verranno ripetuti anche il prossimo anno. Una grande scuola è resa tale anche dal supporto dei suoi sponsor e il SurfSegnana ringrazia: la Volvo per le macchine messe a disposizione dello staff e dei clienti per i test drive; Underwave per le mute che hanno tenuto al caldo clienti e istruttori; Brunotti e Hormann; Fanatic e North Sails per le attrezzature tecniche; SurfPlanet, surf shop di Torbole, dove i clienti del SurfSegnana posso trovare delle interessanti agevolazioni; ITAS assicurazioni. L’ufficio rimarrà aperto anche durante tutto

PLANA AL CALDO CON VASCO RENNA Quest’inverno plana al caldo a Safaga sul Mar Rosso nel Centro windsurf di Vasco Renna. Ti aspettano, vento, sole, un mare spettacolare, windsurf, SUP, vela, canoa, snorkeling, possibilità di fare escursioni in città o nel deserto, professionalità e simpatia. Vasco Renna con la collaborazione di Sun and Fun Italia ti organizza tutto: volo – soggiorno – affitto e corsi di windsurf e vela. Unisciti al team di Vasco non perdere la tua vacanza a tutto surf. Per Info: Vasco Renna Professional Surf Center – Parco della Pavese, 9 – 38069 Torbole sul Garda (TN) – Tel. 0464/505993 - Fax 0464/ 506254 – E-mail: info@vascorenna.com - www.vascorenna.com. Per prenotazioni Volo + soggiorno: Sun and Fun Italia, Anneliese Wanke, Tel.0365/953204–918700-0365/953526 e-mail:marta@vacanzewindsurf.com- www.vacanzewindsurf.it



Fast news 18

COPPA PRIMAVELA E COPPA PRESIDENTE CAGLIARI 6-8 SETTEMBRE 2012

ad avere bissato il successo del 2011 nella Coppa Primavela, ha raggiunto un

Non poteva concludersi in modo migliore la trasferta Cagliaritana del Circolo

primato, ossia di avere vinto nello stesso anno sia la Coppa Primavela che

Surf Torbole, dove dal 6 al 8 settembre si sono svolte le regate più importanti

quella del Presidente.

nel settore giovanile della Federazione Italiana Vela, organizzate dal Windsurfing

Nome: Alessandro Josè Tomasi - Data di nascita: 25/042003

Club Cagliari in collaborazione con la Lega Navale sezione di Cagliari. Oltre

Quando hai iniziato ad andare in windsurf? A cinque anni grazie a mio papà

cinquecento atleti iscritti provenienti da tutt’Italia e con età compresa tra gli

Sandro Tomasi che ha una scuola a Riva del Garda.

otto e gli undici anni hanno gareggiato nelle classi Techno 293, 555 FIV, Tyka,

Dove pratichi il windsurf? A Torbole sul Lago di Garda e mi alleno al Circolo

Optimist, L’Equipe EV, RS Feva, Laser 4.7, 420; per quattro giorni nelle cristalline

Surf Torbole.

acque del Poetto a pochi chilometri dal centro del capoluogo sardo. Con un

Hai disputato delle regate combattute e sei stato concentrato fino

vento mai sopra i dieci nodi Alessandro Josè Tomasi, classe 2003, ha vinto la

all’ultima prova, dimostrando un carattere da abile regatante pur

Coppa Primavela, riuscendo a portarsi al comando della flotta composta da

avendo solo nove anni… vuoi dare qualche consiglio ai tuoi coetanei che

quaranta piccoli atleti, con un quinto ed un primo nella prima giornata per poi

iniziano a fare attività agonistica? A me piace moltissimo andare in windsurf

piazzarsi, nella seconda giornata, secondo, terzo e infine due volte primo

e anche quando gareggio mi diverto un sacco e cerco di concentrarmi per

l’ultimo giorno, decisivo per aggiudicarsi la coppa su Davide Antognoli del

andare veloce e magari planare…

Nauticlub Castelfusano, che nulla ha potuto nei confronti del giovane rivano, il

Vuoi ringraziare qualcuno per il tuo risultato? Vorrei ringraziare tante

quale ha saputo gestire il proprio vantaggio fino all’arrivo. Un po’ più sofferta

persone che mi hanno aiutato e allenato, ma voglio ringraziare mio papà

invece la vittoria dell’altro atleta del CST, Nicolò Renna, già vincitore

Sandro, che con tanta pazienza mi ha insegnato ad andare in tavola.

dell’edizione della Coppa Primavela 2011; partito un po’ in sordina con un terzo e un quarto nella prima giornata di gara, ha dovuto dare il massimo nelle

Nome: Nicolò Renna - Data di nascita: 01/05/2001

restanti prove, riuscendo comunque a piazzarsi davanti al palermitano Giorgio

Quando hai iniziato ad andare in windsurf? Tanti anni fa grazie a mio papà

Stancampiano del circolo Albaria, precedendolo di un solo punto, avendo

Vasco.

ottenuto un secondo due primi ed un terzo posto, nell’ultima giornata.

Dove pratichi il windsurf? A Torbole sul Lago di Garda e mi alleno al Circolo

Grande soddisfazione quindi per tutto lo staff del Circolo Surf Torbole, che oltre

Surf Torbole. Lo scorso anno Coppa Primavela e quest’anno Coppa del Presidente… ma ci hai preso gusto a vincere? Eh anche quest’anno sono riuscito a piazzarmi al primo posto, ma non è stato facile in quanto i miei avversari sono diventati più forti e ogni errore poteva costare caro, ma ho dato il massimo e ci sono riuscito… Vuoi ringraziare qualcuno per il tuo risultato? Vorrei ringraziare il Circolo Surf Torbole, che ha consentito a me a tutta la squadra agonistica di essere presente a tutte le gare nazionali, mio papà Vasco che mi ha insegnato ad andare in tavola (grazie Vasco) e il mio allenatore Gianlorenzo Imbriaco e anche tutti i miei compagni di squadra che mi hanno sostenuto sempre.

PLAN SRL CON POINT-7 Il lavoro è una sfida continua: come per chi si mette sui campi di gara per dimostrare a se stessi di essere il migliore. È per questo che PLAN SRL ha deciso di voler vedere il proprio logo sulle vele di due dei più forti surfisti italiani e non solo. Sono Andrea Cucchi ITA-1 e Greta Benvenuti ITA-38, entrambi atleti del team Point-7, che partecipano alle tappe di PWA Racing, i due atleti selezionati da PLAN. L’adesivo PLAN sfreccia sul campo di regata sulle loro vele, all’inseguimento del risultato. PLAN: società di ingegneria, che da oltre 10 anni sviluppa con successo progettazioni integrate di infrastrutture a qualsiasi livello. La sinergia delle professionalità messe in campo ha permesso di sviluppare in modo sempre migliore i progetti e svolgere gli incarichi con i migliori risultati. Così come avviene per Andrea e Greta nello sviluppo dei materiali e durante le competizioni, così per PLAN il risultato finale del progetto e dei lavori non può prescindere da un’adeguata preparazione tecnica ed esperienza. Società giovane, costituita da giovani, dinamici e sempre alla ricerca di nuovi sviluppi e miglioramenti. PLAN, Andrea e Greta: per tutti velocità, potenza, qualità, precisione, sicurezza del risultato, ma soprattutto passione. Una filosofia comune per praticare lo sport e il lavoro ai massimi livelli. Andrea e Greta ringraziano PLAN per il supporto e sperano che insieme questa collaborazione dia più motivazione ed entusiasmo per ottenere risultati sempre migliori per tutti.


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INSEGUENDO LA FORZA DELLA NATURA

aver mai surfato in condizioni simili a quelle che si andranno a cercare. Victor

Il RedBull Storm Chase sta aspettando le tre tempeste più importanti che si

Fernandez, Campione del Mondo Wave 2010, precisa: “Mi ricordo che ho surfato

abbatteranno sul nostro pianeta con venti superiori a forza 10! I 10 migliori

solo una volta in queste condizioni, era durante la tappa di Sylt dove ho

atleti sono stati selezionati e stanno aspettando questa sfida man vs. man vs.

gareggiato con la mia 3.4 completamente soprainvelato alle 7 del mattino. Era

natura. Il format è semplice, la missione numero uno verrà effettuata nella

completamente scuro, pioveva, le onde erano gigantesche con un shore break

prima location (ancora da stabilire) con 10 rider, di cui accederanno alla

devastante. Ho imparato ad aver rispetto di quelle condizioni, ma amo anche

seconda missione solo 6 per poi finire con 4 rider nella terza e ultima missione

navigarci per poter vedere la potenza del mare.” Victor, Philip e Brawzinho si

che decreterà il vincitore. Il wating period scadrà il 30 novembre quando sarà

stanno preparando sia fisicamente che mentalmente per affrontare la sfida e

incoronato il vincitore e come ha detto la leggenda vivente del windsurf Robby

sono seguiti da diversi preparatori atletici e nutrizionisti. Brawzinho dice anche:

Naish: “Surfare nella tempesta separa i ragazzi dagli uomini!”. Durante la

“Quest’anno abbiamo avuto a Gran Canaria durante il PWA un vento fortissimo

votazione on line, dei 50 pre-selezionati con la super visione di Robby Naish e

che ci ha fatto un po’ allenare per la RBSC, vedremo dei salti incredibili e

Klaas Voget, questi sono i rider che hanno ottenuto il maggior numero di voti:

magari qualcuno proverà anche il triplo!”.

Marcilio Browne (BRA), Daniel Bruch (GER), Ricardo Campello (VEN), Boujmaa

Anche l’attrezzatura giocherà un ruolo importante per i nostri eroi: tavole, vele,

Guilloul (MAR), Kai Lenny (USA), Victor Fernandez Lopez (ESP), World Champion

mute calde, guanti e cappuccio… tutto deve essere al top. Marcilio dice: “Il

Philip Koester (GER), Robby Swift (GBR), Julien Taboulet (FRA), e Thomas

materiale avrà un ruolo fondamentale in quelle condizioni, utilizzerò le mie

Traversa (FRA). Anche per questi campioni non sarà facile affrontare la

tavole da 72 e 78 litri e come vele dalla 3.0 alla 4.0.” Philip precisa che avrà

tempesta e sarà molto diverso rispetto alla loro “routine giornaliera”. Klaas

bisogno della 3.2 e del suo 72 litri Koster Kode. Klaas Voget ricorda che i rider

Voget spiega che il massimo dell’intensità del vento dovrà essere di 100 km/h,

avranno bisogno della loro attrezzatura più piccola e di alcuni alberi di

con onde gigantesche, pioggia, acqua nebulizzata che renderà il tutto molto

ricambio. Ma non solo, ricorda anche che lo staff e i rider saranno diretti verso

difficile, senza considerare il fatto che il vento avrà maggiore pressione in

location inusuali e che sarà un bel salto verso l’ignoto per tutti! Philip Koster

condizioni di temperature basse e con acqua fredda. Ci si aspetta un’intensa e

afferma che una delle sue destinazioni che sognerebbe per il RBSC è la

spaventosa azione. Marcilo “Brawzinho” Browne, uno dei top sailor al mondo

Tasmania, mentre Brawzinho non ha mai surfato nessuna delle location pre-

commenta: “Sarà speciale, perché andremo alla ricerca di condizioni che si

selezionate e spera di andare a Cape Hatteras sulla costa est dell’America.

ripetono solo poche volte in molti anni. Ora abbiamo la possibilità di seguire la

Victor Fernadez ha maggiore esperienza avendo già surfato in Irlanda, Galizia,

tempesta perfetta ed essere nel posto giusto al momento giusto!”. Sia Marcilio

Bretagna e Giappone ma mai in condizioni di tempesta.

che il Campione del Mondo 2011 e 2012 Philip Koster hanno ammesso di non

Rimanete collegati su www.redbullstormchase.com.


Fast news 20

REGATA PROMO WINDSURF SUNSET BEACH I EDIZIONE L’associazione sportiva Sunset Beach per la prima volta quest’ anno in collaborazione con Roberto Ricci Designs, Comune di Grosseto, UISP, Airjibe, ha dato il via ad una manifestazione che comprendeva windsurf e sup nel tratto di mare antistante alla spiaggia di Marina di Grosseto. L’evento ha avuto inizio alle ore 10.00 del giorno 11 agosto. I primi a scendere in acqua sono stati i ragazzi del SUP che si sono dati battaglia in una gara a batterie di 4. Il vincitore del sup è stato l’atleta “local” Gigi Romano, seguito da Manuel Giannerini e Riccardo Vasellini. Dopo un break per il pranzo, alle ore 13 il termico di Marina di Grosseto è entrato deciso e così dopo un veloce skipper’s meeting sono partite le 5 batterie da 4 atleti per ognuna. I partecipanti hanno disputato un in&out a 3 strambate con attrezzatura uguale fornita da RRD: vela Evolution 7.2 e tavola FireRace 120 litri. Dopo 2 ore di battaglia fra le boe, alla fine l’ ordine di arrivo è stato il seguente: 1° Gigi Romano, 2° Aurelio Verdi, 3° Andrea Mauro. A seguire in serata, premiazione con montepremi fornito dalla RRD e grigliata in spiaggia con Dj set. L’organizzatore dell’evento Federico Torlone, nonchè responsabile della scuola di vela vi aspetta numerosi al prossimo appuntamento che si terra 11 agosto 2013.

GOPRO GLORY TRICKS – EDIZIONE AUTUNNO 2012 Vuoi vincere una GoPro Hero2 e tanti accessori firmati GoPro? Sottoscrivi il tuo video di surf o skate della lunghezza massima di 4 minuti, contenente le tue migliori immagini action filmate nei mesi estivi e giocati il tutto per tutto nel concorso di fine stagione “GoPro Glory Tricks”. Due le categorie in gara: Video Skate e Video Surf. Entrambe i vincitori si aggiudicheranno una GoPro 2 del valore commerciale di 349 euro. I video verranno tutti pubblicati nell’apposita rubrica “GoPro Glory Tricks” su Board.tv, la web tv italiana dedicata agli action sport! Al termine del concorso una giuria qualificata e composta dai membri della redazione di Board.tv selezionerà il video migliori per ognuna delle categorie fra tutti quelli pervenuti. Saranno ammessi alla competizione tutti i video pervenuti entro e non oltre domenica 28 ottobre 2012. La giuria ufficializzerà il proprio giudizio lunedì 5 novembre 2012 e contatterà il vincitore tramite l’e-mail ricevuta al momento della consegna del video per notificare la vittoria. Consegnando il tuo video, dichiari che è di tua legittima proprietà, che ne sei il titolare dei diritti d’autore e ci autorizzi a pubblicarlo anche sugli altri siti del network Johnsons Web (Board.tv, Snowpark.it, 4Skiers.it, Disoriented.it, Skateon.it, PureAction.it, Surfcorner.it, Funboardmag.com e Suptime.it). Per maggiori informazioni ed invio dei video relativi al concorso GoPro Glory Trick – Edizione Autunno 2012 rivolgetevi ad redazione@skateon.it (per i video di skate) oppure a info@surfcorner.it (per i video di surf).



Toys 22

Ray 122

FANATIC 2013 HAWK, SHARK, FALCON E RAY Se avete la buona abitudine di seguirci anche su www.funboardmag.com vi sarete sicuramente imbattuti nei video by FUNBOARD, che abbiamo registrato in esclusiva per voi durante il meeting Boards&More di Navene sul Lago di Garda dello scorso giugno, in cui vi presentiamo le novità di Fanatic in contemporanea con il loro lancio mondiale sul web. Dopo la nuova linea Wave e Freestyle, il ritorno del Gecko, è ora il turno dei Freeride/Freerace. Fanatic comunica che quest’anno il focus è stato concentrato sul range Freecarve, Freemove e Slalom. Dopo il sensazionale ritorno del glorioso Gecko, ci sono ora nuovi emozionanti shape come il fast&furius Hawk con cui si è ritornati verso il Super-X, con un mix perfetto delle migliori caratteristiche del Freestyle e dello Slalom. Fanatic ha anche ridisegnato completamente il range delle tavole Slalom da PWA Falcon, dove solo il 79 e 89 Falcon Speed sono rimasti invariati. La nuova linea dei Freerace Ray sono le versioni identiche del Falcon 101, 112 e 122 per un imbattibile accesso all’elite degli shape da Race nella resistente e rigida versione Biax Glass Sandwich. Tutte le misure e maggiori dettagli li trovate su www.funboardmag.com e www.fanatic.com.

STARBOARD PRESENTA I NUOVI ISONIC E FUTURA 2013

Futura

Starboard ha annunciato l’ultima generazione degli acclamati iSonic. Per il 2013 queste macchine da Slalom sono state sviluppate tenendo in considerazione il format delle 3 tavole del PWA, e i nuovi iSonic rappresentano il perfetto quiver per quei rider ambiziosi. Con 3 misure per il vento forte, 3 per il medio e 3 per il leggero gli iSonic sono un’evoluzione della generazione del 2012 e al momento mantengono la leadership nel ranking slalom mondiale. Remi Vila, supervisore del progetto iSonic commenta: “Tutti i nuovi iSonic sono dotati di nuovi sidecut che si stringono sull’outline partendo da 30 cm dalla poppa. Questo

iSonic

riduce la resistenza per aumentare l’accelerazione. Poiché però la larghezza nel punto critico di 30 cm è stata mantenuta, si avrà così una superficie di planata ampia che aumenterà il lift della tavola, mantenendola stabile e garantendoti il massimo controllo sulla pinna. Grazie ai side-cut la tavola naviga anche più sulla pinna.” Per tutti i dettagli e le leggere variazioni delle misure dei vari modelli controllate su www.star-board.com. Tutti i miglioramenti effettuati sugli iSonic sono stati trasmessi di riflesso ai nuovi Futura. Riproducendo i nuovi cutaway 2013 disegnati per gli iSonic, i nuovi Futura beneficiano di una andatura più pulita e una minore resistenza per ottenere il massimo della velocità. I Futura sono le tavole che da due anni vincono qualunque test comparativo delle riviste di tutto il mondo e rappresentano il fiore all’occhiello della linea Freerace di Starboard. I Futura 2013 garantiranno prestazioni più “user-friendly” e accessibili ma sono anche delle macchine da corsa con un’accelerazione e velocità paragonabili a quelle degli iSonic. Entrambe le tavole sono proposte nelle due costruzioni, Carbon e Wood in tutte le misure, e sono caratterizzate dal marchio di fabbrica del profondo concavo sulla coperta. Entrambi i modelli richiedono quindi un posizionamento 2 cm più alto del boma del vostro normale setup race. Name

Volume Length

Width

Tail Width Weight

Weight

Sail Range

Fin Range

Fin box

(litres) (cm)

(cm)

(cm)

(Carbon Kg) (Wood Kg)

(m2)

(cm)

iSonic 80 Carbon / Wood

80

243

56.5

36.6

5.25

6.0

5.1-7.0

28-34

Tuttle

iSonic 87 Carbon / Wood

87

243

56.5

36.7

5.34

6.0

5.1-7.0

30-36

Tuttle

iSonic 90 Carbon / Wood

90

243

59.5

40

5.59

6.3

5.1-7.0

32-38

Tuttle

iSonic 97 Carbon / Wood

97

235

63.5

45.2

5.63

6.6

5.6-7.8

34-40

Tuttle

iSonic 107 Carbon / Wood

107

235

68.5

50.0

6.01

6.7

6.2-8.6

36-44

Deep Tuttle

iSonic 110 Carbon / Wood

110

227

75

49.6

6.30

6.9

6.2-8.6

38-46

Deep Tuttle

iSonic 117 Carbon / Wood

117

228

80.5

53.4

6.59

7.3

7.0-9.2

38-46

Deep Tuttle

iSonic 127 Carbon / Wood

127

228

85

57.9

7.05

7.6

7.8-9.6

44-52

Deep Tuttle

iSonic 137 Carbon / Wood

137

231

85

58

7.30

7.8

7.8-9.6

44-54

Deep Tuttle


23 Board

Vol.

Width

Length

Weight Technology

Fittings

Falcon Slalom 79

79 l

56 cm

235 cm

TBA*

BCS / LF **

No Fin; Short Tuttle Box; Sailsize: 4.5 – 7.0 m²

Falcon Slalom 89

89 l

59 cm

240 cm

TBA*

BCS / LF **

No Fin; Short Tuttle Box; Sailsize: 5.0 – 7.8 m²

Falcon Slalom 102

102 l

63 cm

235 cm

TBA*

BCS / LF **

No Fin; Medium Tuttle Box; Sailsize: 5.5 – 8.2 m²

Falcon Slalom 112

112 l

69 cm

235 cm

TBA*

Full BCS / LF ***

No Fin; Medium Tuttle Box; Sailsize: 6.0 – 8.6 m²

Falcon Slalom 122

122 l

76 cm

230 cm

TBA*

Full BCS / LF ***

No Fin; Medium Tuttle Box; Sailsize: 6.5 – 9.2 m²

Falcon Slalom 132

132 l

81 cm

230 cm

TBA*

Full BCS / LF ***

No Fin; Deep Tuttle Box; Sailsize: 6.8 – 9.5 m²

Falcon Slalom 142

142 l

85 cm

230 cm

TBA*

Full BCS / LF ***

No Fin; Deep Tuttle Box; Sailsize: 7.0 – 10.0+ m²

Falcon Slalom 152

152 l

90 cm

230 cm

TBA*

Full BCS / LF ***

No Fin; Deep Tuttle Box; Sailsize: 7.5 – 11.0+ m²

Falcon Speed 45

54 l

45 cm

228 cm

4,5 kg

BCS / LF **

No Fin; Short Tuttle Box, Sailsize: 4.0 – 7.0 m²

Falcon Speed 51

65 l

51 cm

230 cm

5,0 kg

BCS / LF **

No Fin; Short Tuttle Box, Sailsize: 4.5 – 7.5 m²

* Please check www.fanatic.com for final weights ** Biax Carbon Sandwich Light Finish

Falcon 122

*** Full Biax Carbon Sandwich Light Finish (Deck and Bottom)

RRD X-FIRE LTD V5 RRD ha da poco presentato agli addetti ai lavori la quinta evoluzione della propria linea di tavole da slalom. Si tratta di una nuova gamma partorita dopo un lungo lavoro di ricerca e sviluppo sulle tavole della seria V4, che tanti successi ha raccolto sui campi di regata nella stagione 2012. Grazie al meticoloso lavoro del Team R&D capitanato da Finian Maynard con la collaborazione di tester del livello di Antoine Albeau e Julien Quentel, le nuove tavole possono vantare migliori velocità di punta, accelerazione, velocità in uscita dalla strambata, range di utilizzo e comfort in andatura. Provare per credere! Le X-Fire LTD V5 saranno le tavole che verranno utilizzate nella stagione slalom 2013 e sono frutto di un attento sviluppo della gamma V4. Gli shape di 90, 114, 122 e 129 hanno subito un sostanziale rinnovamento, mentre i collaudati shape di 98 e 105 sono stati mantenuti invariati dal momento che anche l’anno prossimo rappresenteranno le tavole di riferimento nel loro range di utilizzo. I modelli 114, 122 e 129 continuano a presentare una poppa TT tail, che è stata ridisegnata per rendere le tavole ancora più confortevoli e controllabili in andatura. Ricordiamo che la funzione principale di questo particolare “scalino” a poppa è quella di aumentare la distanza fra strap posteriore e pinna, aumentando così la leva che si può fare sulla pinna, ma garantendo tuttavia una maggiore velocità di punta e controllo grazie alla riduzione della superficie bagnata in carena. Anche il design della TT Tail è stato rivisto e la nuova forma permette alle tavole di entrare e uscire dalla strambata ancora più facilmente e a velocità nettamente superiore rispetto alle tavole che non ne sono dotate. Anche lo shape del bordo su cui appoggia il piede posteriore poi è stato rivisto per garantire massimo comfort in tutte le andature. La zona di rilascio dell’acqua a poppa di 114, 122 e 129 è stata rivista per garantire maggior portanza e miglior potenziale di velocità nella più ampia gamma di condizioni. 90, 114, 122 e 129 adesso possono vantare un range di utilizzo ulteriormente ampliato. Tutte le X-Fire LTD V5 sono caratterizzate da un inconfondibile controllo nella conduzione in sovrainvelatura e grande lift e accelerazione in condizioni di sottoinvelatura. La linea scoop rocker di 90, 114, 122 e 129 è stata modificata per rendere queste tavole ancora più veloci. 129, 122 e 114 sono realizzate in costruzione Full Carbon su coperta e carena, mentre 90, 98 e 105 sono realizzate con costruzione Full Carbon in coperta e Glass in carena.

X-Fire 90 Ltd. V5

X-Fire 105 Ltd. V5

X-Fire 122 Ltd. V5

Programma: Slalom/Race PRO

Programma: Slalom/Race PRO

Programma: Slalom/Race PRO

Volume: 90 l - Dimensioni: 235 x 59 cm

Volume: 105 l - Dimensioni: 235 x 65 cm

Volume: 122 l - Dimensioni: 228 x 81 cm

Peso: 5.9 kg - Scassa: Tuttle - Range vele: 5.0-7.0

Peso: 6.3 kg - Scassa: Tuttle - Range vele: 6.0-7.8

Peso: 6.7 kg - Scassa: D. Tuttle - Range vele: 8.5-9.5

X-Fire 98 Ltd. V5

X-Fire 114 Ltd. V5

X-Fire 129 Ltd. V5

Programma: Slalom/Race PRO Volume: 98 l - Dimensioni: 235 x 61.5 cm Peso: 6.0 kg - Scassa: Tuttle - Range vele: 5.5-7.5

Programma: Slalom/Race PRO Volume: 114 l - Dimensioni: 235 x 70 cm Peso: 6.3 kg - Scassa: Tuttle - Range Vele: 6.5-8.5

Programma: Slalom/Race PRO Volume: 129 l - Dimensioni: 228 x 85 cm Peso: 7.3 kg - Scassa: D. Tuttle - Range vele: 9.0-10.0


Ita events 24

DOPO UN WAITING PERIOD DURATO PIÙ DI UN MESE, INIZIALMENTE FISSATO DAL 15 GIUGNO AL 15 LUGLIO, E POI ESTESO PER ALTRI DUE GIORNI IN ATTESA DELLA CONDIZIONE GIUSTA PER LA GARA, È STATO DISPUTATO IL “FRASSANITO WAVE CONTEST”, UNA COMPETIZIONE WAVE RIDING DI WINDSURF NELL’INCANTEVOLE SPOT DI FRASSANITO, SPOT ASSOLUTAMENTE UNICO NEL SALENTO IN QUANTO SITUATO NEL PUNTO PIÙ STRETTO DEL CANALE D’OTRANTO, CHE DATA LA POSIZIONE GEOGRAFICA DELLA COSTA, PERMETTE AI VENTI DA NORD DI INCANALARSI E SUBIRE UN’ACCELERAZIONE PER L’EFFETTO “VENTURI”. Marco Egi

Gli atleti, erano stati tutti allertati dal week end precedente, la gara era stata

atleti, i metodi di valutazione della competizione, le regole da seguire ed il

infatti chiamata ed annullata nel giro di pochi giorni, in quanto le condizioni

campo di gara, presentando contestualmente la giuria composta da : Maurizio

sperate non si stavano concretizzando, le previsioni altalenanti di una

Trillo, Italo Egi e Gianni Palmariggi, sottolineando che sarebbero stati presi in

perturbazione in arrivo, hanno lasciato tutti col fiato sospeso fino a qualche

considerazione per l’attribuzione del punteggio, le tre migliori onde surfate ed i

giorno prima, poiché questo contest viene disputato soltanto se le condizioni di

due migliori salti. Ore 12, vento incalzante e onda formata… al via l’inizio della

onda e vento sono tali da poter competere in una gara di puro wave.

gara! In una condizione quasi perfetta, mantenutasi costante per tutta la

L’imminente arrivo della fine del waiting period in una stagione un po’ avida di

giornata, di vento side sui 27-32 nodi ed onda di circa 2 metri, i rider si sono

vento, faceva ormai credere che la gara per quest’anno non sarebbe stata

dati battaglia tra splendide surfate e salti mozzafiato, regalando un magnifico

disputata, quando gli organizzatori dell’A.S.D. Frassanito Surf Point (Mimmo

e colorato spettacolo ai numerosi spettatori presenti sulla spiaggia.

Greco e Roberto Assiro) rilevata l’entrata di una nuova perturbazione da nord,

8 le heat di partenza, della durata di 6 minuti e formate da quattro rider per

hanno deciso di estendere di altri due giorni il periodo, riuscendo così ad

ognuna, dalle quali l’accesso alla heat successiva prevedeva i primi due ed il

allertare tutti gli atleti e dare il semaforo verde di chiamata per martedì 17

terzo con il sistema del ripescaggio. Sin dalle prime battute si è potuto godere

luglio. Tra i 27 partecipanti, iscritti alla competizione, atleti di tutte le età dai 17

di un ottimo livello tra i partecipanti, che in un clima fraterno ed amichevole

ai 56 anni, giovani rider e veterani di questo sport (di cui buona parte pugliesi,

ma sempre con un sano spirito di competizione, hanno regalato momenti

già ottimi conoscitori dello spot) considerevole la presenza di un congruo

davvero emozionanti. Riconfermati in semifinale quasi tutti i rider che lo

numero di partecipanti provenienti da tutta Italia, a sorpresa, il noto atleta

scorso anno occuparono le prime posizioni della classifica, spiccano i nomi di

italiano Nicola Spadea, Freestyler doc sempre presente tra i migliori atleti al

Galante, veterano del windsurf ed ottimo conoscitore di questo spot, Pelillo,

PWA, che in questa occasione ha sfoderato le sue grandi doti anche nel wave.

rider dallo stile inconfondibile, nato in queste acque, e primo sul podio nella

Durante lo skipper meeting, iniziato in tarda mattinata, il presidente dell’A.S.D.

scorsa edizione, Melchiorri, anche lui nome di spicco tra le onde salentine, Egi

BIG AIR Beppe Caldarulo, venuto da Bari per l’occasione, ha illustrato a tutti gli

unico windsurfer proveniente dall’estremo nord Italia, e Pannarale, giovane

Nicola Spadea

promessa barese, che si ritrovano in un’emozionante semifinale con Mega, noto rider salentino, Christian Gulino, istruttore di windsurf proveniente dalla lontana Sicilia, ed il mitico atleta di Formia, Nicola Spadea. In uno strabiliante spettacolo sulle onde, si sono dati battaglia a suon di bottom, aerial, forward loop e back loop, nella prima heat, Pelillo, che in una brillante performance ha perso acqua surfando un’onda sino alla fine, Spadea, che ha incantato tutti con i suoi numeri da pro, un grandioso Pannarale, notevolmente cresciuto e migliorato rispetto allo scorso anno, ed un lodevole Gulino, che ha dato prova di grande carattere, volendo confrontarsi in questo contest mure a sinistra, nonostante la sua abitudine a surfate e salti mure a dritta nella sua Sicilia. In finale da questa heat, volano Spadea e Pannarale. La seconda, vede sfidarsi volti già noti sulle onde salentine, Angelo Galante, che lo scorso anno ha


TESTO DI Paola Perrone, Nicola Spadea | FOTO DI Cataldo Albano Daniele Mega

25

CLASSIFICA 1° Nicola Spadea

6° Saponaro

8° Maldari

2° Marco Egi

6° Mastro

8° Rollo

3° Carlo Pannarale

6° Candelori

8° Foglio

4° Daniele Mega

6° Potenza

8° Potenza

5° Pelillo

6° Di Marco

8° Mattarelli

5° Galante

6° Palmarigi

8° Caputo

5° Melchiorri

6° Di Nocera

8° Celli

5° Gulino

7° Lezzi

8° Tortorella

6° Assiro

7° Buttaroni

raggiunto il secondo posto sul podio proprio il giorno del suo 55° compleanno,

mozzafiato che la zona offre ancora incontaminati e molto caratteristici, nonché

battendo atleti molto più giovani, Simonluca Melchiorri, atleta tarantino di alta

per la coinvolgente atmosfera locale la quale colpisce chiunque si avvicini a

qualità, Marco Egi rider di altrettanto alto livello, e Daniele Mega, grande

questa terra. I colori del mare agitato e il forte vento che ha soffiato dai

surfista salentino conosciuto da tutti per le sue bellissime surfate; questi

venticinque ai trentacinque nodi durante tutto il giorno sono stati la cornice in

ultimi due, i migliori a passare alle battute conclusive. Dodici minuti, per

cui si è svolta questa competizione wave. Dopo un rapido skipper’s meeting alle

l’esaltante finale, che ha visto Nicola Spadea dominare la competizione con

ore undici la giuria ha preso posizione e si è dato il via alle danze facendo

manovre, surfate e salti da capogiro, in evidenza sin dall’inizio, il suo altissimo

partire le prime heat, voce e commento tecnico sono stati capitanati invece da

livello; Marco Egi, già terzo sul podio lo scorso anno, ormai di casa in questa

Beppe Caldarulo che assieme al suo staff hanno reso più chiaro a tutti coloro

terra, ha riconfermato la sua abilità tra le onde ed il vento di questo spot,

presenti in spiaggia ciò che stava succedendo in acqua ed animato il tempo

Carlo Pannarale, che ha dimostrato di essere davvero intraprendente,

con una giusta selezione musicale e qualche simpatico scherzetto. Sin dall’inizio

(praticando questo sport da pochissimi anni) e di avere grandi potenzialità

si sono potute notare manovre come: forward, backloop, hi jump, pushloop e

nonostante i suoi problemi fisici dopo un infortunio subito qualche mese fa; e

belle surfate grazie alle condizioni di onda e vento forte già dal mattino. La

Daniele Mega che ha onorato il suo mare ed i grandi del windsurf salentino

giornata si è infine conclusa con la premiazione all’interno del campeggio con

con cui si è formato, con emozionanti surfate. Forti emozioni, competizione ed

la partecipazione dell’assessore allo sport di Otranto Gianfranco Stefano

amicizia fra gli atleti e l’innegabile professionalità della giuria, ci hanno

pienamente soddisfatto per l’iniziativa e la riuscita della manifestazione e un

regalato momenti di puro stupore, all’insegna dello sport più spettacolare. I

bel buffet tra tutti i partecipanti e spettatori.

quattro finalisti di questo fantastico contest sono stati premiati dall’Assessore allo Sport del Comune di Otranto, Gianfranco Stefano, in un clima gioviale ed

YOUNG GUNS: Tra gli iscritti del “Frassanito wave contest” spicca il nome del più

amichevole, durante il quale è stato offerto un rinfresco a tutti i presenti.

giovane in gara, il diciassettenne formiano Andrea Parrella. Andrea è un grande

Organizzatori, atleti e pubblico, tutti molto soddisfatti a fine gara, hanno

appassionato di windsurf e da pochi anni a questa parte dedica anima e cuore

commentato la giornata durante il bouffet tra mille sorrisi; il campione

a questo sport, la sua disciplina preferita è il wave ma nonostante le condizioni

assoluto del Frassanito Wave Contest 2012, Nicola Spadea, si è detto felicissimo

per praticarla si manifestano solo in alcune occasioni non si tira indietro ad

di aver condiviso questi giorni di onda e vento con i rider salentini, in uno spot

entrare in acqua in tutte le condizioni e con qualsiasi tipo di attrezzatura

fantastico, e di aver per la prima volta, affrontato una gara in un clima sì

vivendo lo spirito del windsurf in tutti i suoi aspetti. La sua manovra preferita è

carico di spirito competitivo, ma altrettanto giocoso ed amichevole; Mimmo

il backloop e il suo idolo è Levi Siver, da grande vuole andare all’università

Greco (organizzatore e presidente dell’A.S.D. Frassanito Surf Point): “È stata

anche se non sa ancora di preciso che strada seguire, e quando gli chiediamo

una giornata fantastica, siamo tutti molto soddisfatti del contest e dei tre

fino a che età vuol fare questo sport risponde: “Sempre! Che domanda!”.

giorni di onda e vento che il nostro spot ci ha regalato, tutti uniti in uno sport meraviglioso, carico di adrenalina e tante emozioni. Il grande successo di quest’anno, è un nuovo punto di partenza per poterci organizzare ancora meglio per il prossimo contest.” Un ringraziamento particolare va agli sponsor della manifestazione TIKI PRO SHOP, RADICAL SHOP, BURIANA SURF SHOP, SPORT EXTREME-ION, SURF IN SALENTO, MAESTRALE, che hanno offerto gadgets a tutti i partecipanti.

IL COMMENTO DI NICOLA SPADEA: Martedi 17 luglio tra le bianche spume alzate dal maestrale e le lunghe spiagge pugliesi si è tenuto il “Frassanito wave contest 2012”. Frassanito è una località nei pressi di Otranto famosa per le sue condizioni meteo-marine ideali per la pratica del nostro sport, per i paesaggi

Andrea Parrella


PWA events 26

ABBIAMO DECISO DI PROPORVI QUESTO REPORT DI NICOLA SPADEA DELLA TAPPA PWA DI FUERTEVENTURA ANCHE SE CONCLUSA DA DIVERSO TEMPO E DI CUI MOLTI DI VOI AVRANNO SEGUITO IL DAY BY DAY TRAMITE IL NOSTRO SITO FUNBOARDMAG.COM. RITENIAMO CHE SIA UN UTILE INCENTIVO PER I NOSTRI ATLETI ITALIANI A METTERSI IN GIOCO ANCHE IN AMBITO INTERNAZIONALE COME HANNO FATTO LO STESSO NICOLA, FRANCESCO CAPPUZZO, EVA CIOCCHETTI, MATTIA FABRIZI E JACOPO TESTA. Da sinistra: Francesco Cappuzzo, Jacopo Testa, Mattia Fabrizi, Nicola Spadea e Robert Hofmann.

Calma. Centro nevralgico dell’evento sono Las Carpas, due enormi tendoni posti sull’interminabile Playa de Jandia che vengono adibiti, uno, come deposito attrezzatura per più di cento atleti, l’altro, leggermente sopraelevato, per tutti gli eventi serali che accompagnano l’evento come: concerti, serate da discoteca e spettacoli vari di intrattenimento. Ben cinque i nostri connazionali in gara nella competizione freestyle tra i quali anche una donna, la giovane Eva Ciocchetti, alla sua prima esperienza in un campionato PWA. Francesco Cappuzzo, Jacopo Testa, Mattia Fabrizi e Nicola Spadea sono stati invece i nostri rappresentanti nella disciplina maschile, coloro i quali hanno sfidato l’elite del windsurf mondiale mostrando di avere tutte le carte in regola per far parte

Giunto alla ventiseiesima edizione il Gran Slam di Fuerteventura è ormai

dell’olimpo dei surfisti. Nelle donne incredibile è stata la performance di

riconosciuto come uno degli eventi più importanti del circuito mondiale di

Sarah-Quita Offringa che oramai da anni domina la scena femminile

windsurf, un appuntamento che i migliori atleti del settore e i veri

incontrastata; una ragazza di un talento e di una maestria nel muovere la

appassionati di questo sport non possono assolutamente perdere. Nel pieno

tavola a vela sorprendente, e per quanto il livello generale si stia alzando e il

dell’estate e più precisamente dal 20 al 30 luglio, in un periodo della stagione

numero di windsurfiste stia crescendo creando potenziali sfidanti, la sua

in cui gli alisei soffiano al meglio delle loro capacità, la tappa “majorera”

supremazia sembra dover durare ancora a lungo.

ospita i più forti rider della disciplina Slalom settore maschile nei primi

Nel settore maschile le batterie sono state entusiasmanti sin dai primi turni

cinque giorni ed il settore maschile e femminile della disciplina Freestyle negli

nei quali tutti i partecipanti già sfoggiavano le loro miglior manovre; i nostri

ultimi. Questa grande manifestazione organizzata da Renè Egli, leader dei due

italiani si sono ben difesi avanzando diversi turni sia nel single che nel double,

più grandi centri windsurf dell’isola famosi in tutto il mondo, si svolge non a

per poi fermarsi solo contro sfidanti che hanno avuto performance strepitose.

caso davanti il Center One, il circolo più vicino al centro abitato di Costa

Le manovre più gettonate ormai variano dalla Skopu allo Spock into Kulo per Kulo by Nicola Spadea.


TESTO DI Nicola Spadea | FOTO DI Markus Adrian, John Carter Mattia Fabrizi.

non parlare delle Bonka double Flaka di Tonky Frans o le Burner no hand di

dietro l’altro. A questo punto anche il vento sembra averci messo del suo

Gollito e Steven Van Broeckhoven. Sono stati infatti proprio loro i protagonisti

incalzando velocemente, tanto da far disputare la finale con vele da 4.0.

all’apice del tabellone eliminatorio sfidandosi nelle semifinali contro avversari

I due sfidanti si sono battuti senza esclusione di colpi, Gollito ha iniziato la

di tutto rispetto come Dieter Van Der Eyken, che nel primo single elimination

batteria con una Shaka altissima in sovrainvelatura e Steven ha risposto con

ha eliminato addirittura il campione del mondo in carica B72, Taty Frans, in

una mega Burner nel bordo di rientro; di seguito sono riusciti ad atterrare

grado di chiudere un doppio Forward in condizioni non proprio favorevoli per

tutte le migliori manovre visibili nei migliori video in circolazione e anche di

questa manovra, e Kiri Thode, che resta comunque uno dei guru e degli

più! Poiché Gollito ha chiuso in finale la sua nuova manovra “Pasko”, mai vista

innovatori di questa disciplina in grado di stupire l’intero pubblico di

prima, e il Belga uno Shove it Spock 540° praticamente aereo che ha definito

Fuerteventura con delle Kabicuchi a due metri di altezza e dal controllo

come il migliore della sua vita in un’intervista al termine della finale.

ineguagliabile. La finale del single elimination ha visto Gollito trionfare su un

Issata la bandiera rossa, la decisione dei giudici sembrava non volesse

Tonky Frans in ottima forma in grado di essere competitivo anche contro il

arrivare mai; anche la giuria ha dovuto prendersi del tempo extra per poter

quattro volte campione del mondo.

valutare al meglio i due sfidanti e solo dopo venti minuti il verdetto è arrivato

I veri fuochi d’artificio però si sono sparati nella finale del double elimination,

dichiarando Gollito vincitore dell’evento, offrendo la possibilità allo speaker

nei quali il Belga è riuscito ad ottenere nuovamente la possibilità di vincere,

Robert Hofamann di poter annunciare i vincitori e la classifica finale davanti

dopo aver scalato la classifica e aver sconfitto i migliori partecipanti uno

un gremito pubblico canario.

27


Ita events 28

DAL 18 AL 19 AGOSTO SI È SVOLTO A TORBOLE SUL GARDA PRESSO IL CST IL TROFEO NOGLER, APPUNTAMENTO CLASSICO DELLA STAGIONE ESTIVA GARDESANA. 37 GLI ISCRITTI PER LO SLALOM. NOVITÀ PER QUESTA EDIZIONE, LA REGATA TECHNO E QUELLA DELLA CLASSE WINDSURFER. DUE GIORNATE CON UNA FANTASTICA ORA CHE PER UNA VOLTA NON HA TRADITO LE ASPETTATIVE. Francesco Prati (RRD/Point-7) si è aggiudicato il primo posto e ci racconta come è andata: “È stato un bel weekend quello appena passato. Due giorni di

Il presidente del CST Giovanni Nogler spiega il percorso.

regate, feste e divertimento! Dal mio punto di vista è andato tutto alla perfezione, riuscendo a vincere 3 prove. Sabato abbiamo concluso le prime tre regate con vento medio. La prima prova vedeva in testa Menegatti, Fauster e il sottoscritto, ma avendo sbagliato l’arrivo, siamo dovuti tornare indietro perdendo posizioni. Nella seconda prova sono riuscito a partire bene e a mettermi subito al comando, senza mollare di un secondo fino alla fine, seguito a ruota da Fauster, che però scopre dopo l’arrivo di essere OCS. La terza prova invece non è andata bene per me, costretto a cadere in pre-partenza per evitare un incidente, evitandomi quindi di partire. Per il secondo giorno erano previste due prove. Partendo bene in boa mi sono portato subito al comando dopo pochi metri, grazie alla mia buona velocita rispetto agli altri. Senza tanti problemi sono riuscito a tagliare il traguardo per primo con un bel vantaggio. Nella seconda e ultima prova c’è stata una partenza molto spinta, essendo l’ultima regata del trofeo, e quindi l’ultima occasione per tutti di risalire la classifica. Dopo aver lottato un po’ con Ferin, ho girato la prima boa per primo con un discreto vantaggio sul gruppo dietro. Ma nelle boe successive il vento ha fatto degli scherzetti e ho rischiato di fermarmi in una strambata rischiando di perdere il comando della gara. Ma grazie anche ai miei materiali (122 XFire RRD con 46 di pinna e la 8.6 Point-7 Ac1) sono riuscito a stare davanti. Non è stato così per Fauster che si è visto invece sorpassare nelle ultime boe da Ferin e Martini. In conclusione una bella regata con tanti atleti, soprattutto giovani! Il Circolo Surf Torbole ha finalmente un bel gruppo di ragazzini che tra poco ci daranno del filo da torcere!”.

CLASSIFICA - TROFEO MICHELE NOGLER - DOPO 5 PROVE E 2 SCARTI

Classe Techno 293.

Cognome Nome

N.Vel.

Circolo FIV

TOT con 2 scarti

1 PRATI FRANCESCO

ITA 10

CIRCOLO SURF TORBOLE

3

2 FERIN ANDREA

ITA 1111

ASD MARINA JULIA

7

3 FRANCHINI GIOVANNI

ITA 92

CIRCOLO SURF TORBOLE

8

CLASSIFICA - ZONALE TECHNO 293 - DOPO 4 PROVE E 1 SCARTO Cognome Nome

N.Vel.

Circolo FIV

1 NOGLER MICHELE

ITA 808

CIRCOLO SURF TORBOLE

TOT con 1 scarto 3

3 FORLIN MATILDE

ITA 169

CIRCOLO SURF TORBOLE

7

2 FAVRETTO FEDERICO

ITA 99

ASD MARINA JULIA

7

CLASSIFICA - WINDSURFER - DOPO 4 PROVE E 1 SCARTO Cognome Nome

N.Vel.

Circolo FIV

1 GALLMETZER DIEGO

53

ASD CALDARO

TOT con 1 scarto 3

2 ALEXANDER LEOPOLD

10

VASCO RENNA SC

7

3 RENNA VASCO

-

CIRCOLO SURF TORBOLE

9

(Prime tre posizioni, classifiche complete su www.circolosurftorbole.it)

Francesco Prati esulta al traguardo.


TESTO DI Francesco Prati | FOTO DI fotofiore/canon 29

Una delle emozionanti partenze dello Slalom posizionata sopravento alla Conca d’Oro.

I giovani Sebastiaan Verhagen e Bruno Martini.


Ita events 30

LA BAIA DI COLUCCIA È UN SOGNO. LA LUNGA SPIAGGIA È BELLISSIMA, CHIUSA, A PONENTE, DALLA PENISOLA CHE LE DÀ IL NOME, A LEVANTE, DALL’ISOLA PIÙ FAMOSA TRA I WINDSURFISTI DI TUTTO IL MONDO, L’ISOLA DEI GABBIANI. DAVANTI, A NORD, A CORONAMENTO DOMINA L’ISOLA DI SPARGI CON I COLORI DELLE SUE ACQUE SENZA PARI. PER NOI CHE LA FREQUENTIAMO ED AMIAMO DA TANTI ANNI COLUCCIA È IL POSTO PIÙ BELLO DEL MONDO, DOVE SURFARE CON IL SOLE AL TRAMONTO O NUOTARE AL MATTINO NEL SILENZIO INCANTATO. E POI VOLARE QUANDO IL VENTO RUGGISCE. sono corsi velocissimi alle tavole. La partenza è uno dei momenti più esaltanti della regata: 18 tavole che partono ravvicinate contemporaneamente. Concorrenti che si urtano e cadono in acqua, derive che non scendono, boma che scendono, alberi che si disarcionano (Peppe che urta BumBum e Varroux che affonda Straccaletto). Il vento di tramontana che sistema tutti e costringe a innumerevoli bordi per risalire la boa. Dieci minuti di godimento allo stato puro per gli spettatori entusiasti ed incitanti tutti i concorrenti, indistintamente. Un po’ meno godimento per i concorrenti. Mentre alcuni sono già a metà del primo lato di regata altri stanno ancora litigando con l’albero o con il boma. Amadeus, lo psichiatra, detto”psiche”, quest’anno ci ha deliziato con la sua Ed è qui che si svolge la nostra storia, che storia non è, perché è una favola. In

quasi impossibile partenza.

uno stazzo che domina la baia ed è sferzato dal vento hanno sonnecchiato per

La gara è stata combattutissima, ma non per il primato. Il grande Varrucciu

molti mesi 24 tavole a vela.

senior detto Max, aiutato da una tavola Windsurfer assolutamente performante

Si sono svegliate a maggio e subito il chiacchiericcio si è fatto sentire. 14 di

e da una attrezzatura perfetta, ha dominato la gara.

esse avevano partecipato nel 2011 alla XIII° edizione della Regata Storica Tavole

Per il secondo e terzo posto due liguri, Emi e Cenesino, giunti nello stesso

a Vela, ed ora facevano progetti e ponevano speranza su chi tra esse avrebbe

momento a riva, hanno ingaggiato una corsa sfrenata per battere la mano

partecipato all’edizione 2012 e chi avrebbe vinto. Litigavano su chi fosse la più

sulla scrivania della scuola dove è posizionata la linea d’arrivo.

bella, su chi la più veloce, su chi avrebbe avuto la vela più sgargiante.

Fantastico il combattimento per l’ottavo posto. A poche decine di metri dalla

Meno male che lo stazzo era isolato, non avresti potuto comprendere

spiaggia si sono presentati in tre (Nureyev, il Trombaio e Luponez) provenienti

quell’animata discussione. Tutte pensavano che avrebbero potuto vincere e al

da direzioni diverse, non essendoci regole di precedenza… nessuno l’ha

momento di gloria che l’avrebbe accompagnata.

concessa! E così si sono urtati e incastrati finendo tutti a bagno.

E come comari le vecchie Mistral Competition dai baffi rossoblu o blu celesti

A Romolo, detto Straccaletto, presentatosi con la tavola più originale, è stato

litigavano con gli imponenti Winglider e con i Windsurfer dalle linee snelle e

assegnato il premio ARIE, mentre il trofeo ARIE, messo in palio dalla Contessa

eleganti. E poi i Bic II° divisione che promettevano rivincite insieme ai Tencate.

Serena Galvani, è stato assegnato al Club Porto Liscia, quale proprietario della

Quando sentirono arrivare Simone, forte come un toro, che le avrebbe caricate

tavola nonché per l’impegno ed i risultati raggiunti nel recupero e

e trasportate alla spiaggia, si tacquero con il cuore che batteva forte forte.

risistemazione delle numerose tavole a vela anni 70 e 80.

Finalmente sarebbero tornate a rivedere Coluccia e si sarebbero messe in

Altro momento topico è la premiazione. Con il balletto di quattro splendide

bella mostra un’altra volta ancora. Poiché le tavole erano tante e le vele e le

ragazze che accompagnano la consegna di un premio ad ogni singolo

attrezzature erano in misura minore, solo 16 di esse avrebbero gareggiato

concorrente, che viene circondato anche da altre ballerine, con vivissimo

nella XIV° edizione della regata storica che si sarebbe svolta nel pomeriggio di

entusiasmo degli spettatori, si chiude la grande giornata di Sport.

mercoledì 22 agosto 2012.

Il tutto con la regia musicale di noti DJ della zona.

Allineate di fronte al mare , nel “parco chiuso”, si mostravano all’ammirazione

La festa poi continua con il “trenino” che trasporta concorrenti, ballerine,

di tutti. Il numero dei concorrenti iscritti risultò di molto superiore a quello

spettatori , organizzatori, tutti a fare il bagno.

delle tavole e il Comitato Organizzatore “SAS” (Simone, Alberto e Stefano) fù

È doveroso ricordare che: Il Premio ARIE (Associazione per il Recupero delle

costretto, a malincuore, a respingere molte iscrizioni. Le tavole vennero come

Imbarcazioni d’Epoca) và conferito alla Tavola a Vela di valore storico, la cui

sempre sorteggiate, i numeri delle tavole vennero inseriti in dischi di carta da

storicità è dimostrata o da un restauro filologico o da una conformità originale

cui fuoriusciva un filo. Tirato il filo si apriva il disco e compariva il numero della

dell’attrezzatura) tutto ciò per sottolineare il fatto che i Windsurf del passato

tavola. La regata ha una sola grande regola! Quella che non ci sono regole.

sono da considerare beni culturali e di conseguenza patrimonio della nostra

Al suono del corno 18 concorrenti (nel frattempo si erano iscritti due

cultura nautica.

concorrenti con tavole proprie) sono scattati dalla zona davanti la scuola e

Arrivederci alla XV° edizione dell’anno 2013.


TESTO DI Stefano Pisciottu | FOTO DI Emanuela Cauli 31

CLASSIFICA FINALE

XIV° edizione Regata Storica Tavole a Vela anno 2012

CLASSIFICA FINALE

XIV° edizione Regata Storica Tavole a Vela anno 2012

Massimo Varrucciu

(Max)

10°

Gabriele Varrucciu

(Varrux)

Emiliano Vassallo

(Emi)

11°

Michele De Muro

(Luponez)

Matteo Cottardo

(Cenesino)

12°

Stefanino Martin

(La Bestia)

Alessandro De Luca

(Alex)

13°

Romolo Politi

(Straccaletto)

Guido Oddenido

(Trombeur)

14°

Peppe Porru

(Peppe)

Stefanino

(Doich)

15°

Guido Gallisai

(Zibracco)

Cesare Lami

(Dartagnan)

16°

Elias Argiolas

(Razzittu)

Sean Bazzocchi

(Nurayev)

17°

Amadeus Ehrarth

(Psiche)

Giancarlo Crema

(Trombaio)

18°

Alessandro Bacchiddu

(Bum Bum)

Premio Arie 2012

Premio Arie 2012


Ita events 32

PORTO LISCIA – SANTA TERESA DI GALLURA (OLBIA/TEMPIO), 6 – 9 SETTEMBRE 2012. NELLA SPLENDIDA CORNICE DELLA SARDEGNA DEL NORD NEL MITICO SPOT DELLA COLUCCIA HA AVUTO LUOGO IL CAMPIONATO NAZIONALE FREESTYLE AICW/WINDSURF NATION IN TAPPA UNICA PER IL 2012. PUBBLICO, SPONSOR, SOLE E ATLETI ERANO PRESENTI, MENTRE IL VENTO TANTO ATTESO PURTROPPO HA DECISO DI NON PRESENTARSI ALL’APPUNTAMENTO CON IL FREESTYLE ITALIANO.

Funboard, sempre in prima linea!

Ma come un Campionato Italiano in tappa unica? Ebbene sì, come più volte

Il lato organizzativo e logistico è stato quindi impeccabile, purtroppo il vento

abbiamo già scritto, da quest’anno i Campionati Italiani di Slalom, Wave e

non è stato all’altezza della situazione rendendo gli sforzi di molti quasi inutili.

Freestyle sono per la prima volta riconosciuti ufficialmente dalla FIV e quindi si

Solamente il primo giorno di gara, il giovedì, si è riusciti almeno ad iniziare

devono attenere alle regole di questo ente, ovvero i Campionati Nazionali si

qualche heat degli Junior grazie alle timide raffiche di ponente che cercavano

devono svolgere in tappa unica sui 4 giorni. Sarebbe forse meglio togliersi dalla

invano di distendersi. I successivi tre giorni sono stati la fotocopia l’uno

FIV per poter avere nuovamente 3 o 4 tappe, nel caso si riuscissero anche a

dell’altro: caldo estivo, partite di beach volley e divertentissime session di tow

trovare le risorse finanziare per farle…? Vedremo cosa succederà il prossimo

in! Se ci avete seguito su funboardmag.com saprete anche che questi 4 giorni

anno e FUNBOARD come sempre vi terrà aggiornati sulla questione.

sardi di fine estate sono stati decisamente “impegnativi” dal punto di vista delle

Ma torniamo alla non gara, 4 giorni di puro relax e divertimento per 31 iscritti.

feste serali, dove i nuovi animal party delle new generation hanno dato il meglio

31… finalmente si è rivisto un tabellone freestyle pieno come non succedeva da

di loro (eravamo tutti abbastanza sicuri che il mattino successivo era molto

qualche anno. Ebbene sì, la vecchia guardia è ormai quasi del tutto decaduta,

improbabile scendere in acqua per una heat…). Il race director Mirco Braghieri

almeno per quello che riguarda il lato agonistico, e tengono botta solo

con i giudici federali Mario Bellani, Mauro Romelli e Max hanno deciso quindi

l’inossidabile Stefano Lorioli, super local dello spot, e il vostro capo-redattore

per una super session di tow in dove gli atleti avevano un paio di tentativi per

che era iscritto anche a questa gara… cercando di unire l’utile al dilettevole

eseguire la loro migliore manovra a pochi centimetri dalla spiaggia gremita dal

(passatemi questa bella scusa…). Atleti del calibro di Nicola Spadea, Gigi

pubblico. Mattia Fabrizzi (Fanatic/North Sails) in virtù anche delle sue

Madeddu, Filippo Bestetti, Marco Vinante, Vittorio Mazzocca e lo stesso Mattia

precedenti prove di tow in durante qualche tappa poco ventosa del PWA, si

Fabrizi fanno ormai parte dei grandi della nuova generazione! Una schiera di

aggiudica il primo posto con una spettacolare Burner 900, unico rider in grado

nuovi e giovanissimi rider si sta affacciando alle gare e questo è indubbiamente

di eseguire una doppia rotazione in questo particolare tipo di prova. Al secondo

un segnale positivo per il movimento. Speriamo di continuare in questo modo!

posto un bravissimo Francesco Cappuzzo (RRD/RRD) di 15 anni che con la sua

Jacopo Testa durante la tow in session. Driver: Mirco Braghieri.

potenza è riuscito a staccare e atterrare perfettamente in piedi una radicalissima Kulo. Al terzo posto un super stiloso Jacopo Testa (RRD/RRD) con una quasi Air Bob One Hand. Alle loro spalle gli altri finalisti sono stati Vinante (F2/Hot Sails), Madeddu (Fanatic/North Sails) e Bacchini (Starboard/Severne) che non riuscendo ad eseguire la loro top move sono stati costretti a ripiegare sulla “classica” Funnel. Il titolo di Campione Italiano Freestyle per il 2012 non verrà quindi assegnato, arrivederci al prossimo anno!

CLASSIFICA TOW IN 1° Mattia Fabrizi (Burner 900)

4° Marco Vinante (Funnel)

2° Francesco Cappuzzo (Kulo)

5° Paolo Bacchini (Funnel)

3° Jacopo Testa (Bob One Hand)

6° Gigi Madeddu (Funnel)


TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI Emanuela Cauli Mattia Fabrizi

Francesco Cappuzzo

Il Campionato Nazionale Freestyle è stato supportato da: SelinFirenze, NOIL, Paesana Vacanze, Sarda Transport, Lega Navale Santa Teresa Gallura e Forever Living.

33




Ita events 36

SABATO 22 E DOMENICA 23 SETTEMBRE SI È CONCLUSA CON IL BOTTO LA STAGIONE AGONISTICA AL CST CON UNA TAPPA DEL JAGUAR NEIL PRYDE RACING 2012, OVVERO LA CLASSE RS:ONE. UNA QUARANTINA GLI ATLETI ISCRITTI TRA CUI ALCUNI PROVENIENTI DALLA RS:X OLIMPICA, 3000 DOLLARI DI MONTEPREMI E TANTO DIVERTIMENTO, VEDIAMO COM’È ANDATA.

Steven Van Broeckhoven testa lo spazio della nuova Jaguar XF-Sportbrake.

SABATO 22 SETTEMBRE Una ventina di tavole e rig pronti all’uso sistemati con cura sul prato del CST. All’interno della struttura del Circolo un allestimento by Jaguar impeccabile e sul prato antistante l’esposizione dei nuovi modelli del famoso marchio del giaguaro. Se poi ci aggiungiamo l’iscrizione libera e gratuita (bastava presentarsi e iscriversi, non serviva niente altro… solo la muta e trapezio), una regata downwind con 4 boe e un super aperitivo offerto dagli sponsor, ecco che la giornata diventa un fantastico momento di condivisione del nostro amato sport. Vento intorno ai 10 nodi, e si poteva partire con la gara già dai 4! Ospiti d’eccezione Steven Van Broeckhoven (Campione del Mondo Freestyle 2011) e Tatiana Howard. Presenti anche alcuni atleti che arrivavano direttamente da Londra 2012 come Diana Detre! Tutti i rider con attrezzature identiche, partenza

DOMENICA 23 SETTEMBRE

in barca giuria e si scende al lasco strambando su 3 boe fino ad arrivare al

Aspettando l’Ora del pomeriggio la mattinata passa veloce grazie anche alla

traguardo posizionato davanti il CST, e non ci sono altre regole… tutto è

possibilità di provare direttamente in strada i bolidi della Jaguar. Con un po’ di

permesso (come Steven Van Broeckhoven che trovandosi sulla linea di partenza

ritardo verso le 14:00 il vento fa il suo ingresso ma si mantiene molto leggero,

in anticipo decide di scendere di poppa piena tagliando la strada a tutti per

ma grazie alle performance dell’attrezzatura RS:One si può comunque

non beccarsi una partenza anticipata… che ridere!!!). Finita la prova ogni rider

gareggiare e si riparte con una nuova sfida; le due giornate sono separate sul

cede l’attrezzatura a quelli della heat successiva.

piano della classifica. Questa volta i regatanti hanno dovuto confrontarsi con un

4 categorie: Espoir (under 19), Donne, Senior e Master. 3 batterie di qualifica

percorso più stretto, con il primo bordo praticamente di poppa (difficilissimo)

per ciascuna categoria dove passano solo i primi 3. Poi la finale a 12!

per poi arrivare fino davanti al CST e risalire di bolina fino alla partenza e rifare

Il primo giorno di regata per la classifica Senior viene vinta da Andrea Ferin

un altro giro. Dopo le consuete batterie di qualificazione le posizioni al vertice

che in finale non ha mai smesso di pompare, in seconda posizione il forte atleta

non sono cambiate e Andrea Ferin vince nuovamente la classifica Senior, il

RS:X Fabian Heidegger e in terza posizione il vostro caporedattore. Nelle donne

papà Ezio Ferin vince la classifica Master, mentre la classifica Espoir viene vinta

vince Diana Detre, nei Espoir Jozef Masseroli e nei Master Ezio Ferin.

da Jozef Masseroli e quella femminile dall’olimpionica (Londra 2012) Diana

Dopo le premiazione di rito si parte con l’aperitivo by RivaBar offerto dagli

Detre. Jaguar e Neil Pryde hanno messo in palio un montepremi da 3000 dollari

sponsor per poi concludere la giornata con un’esibizione notturna della RS:One

che hanno diviso fra i primi 3 classificati di ciascuna delle quattro categorie

con le vele illuminate dai led.

per entrambe le giornate. Inoltre è stato dato un premio in denaro aggiuntivo Una delle partenze delle qualifiche dei Senior.

per Jozef Masseroli che si è classificato al primo posto assoluto nella finale di domenica, superando sul traguardo Andrea Ferin che ha commesso un errore di percorso proprio all’ultima boa. E per finire c’era anche in palio la prova per una settimana di una splendida Jaguar per i vincitori delle classifiche Senior e Master sia di sabato che di domenica… se fate i calcoli quindi la famiglia Ferin ha vinto una Jaguar in uso per quattro settimane!


TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI Roberto Vuilleumier/PromoVideo 37 Il CST di Torbole.

La spettacolare esibizione notturna della RS:One by Neil Pryde.


Ita events

TESTO DI Simoni Pierini | FOTO DI courtesy XRay

38

LA FIERA PIÙ RAPPRESENTATIVA DEGLI SPORT ACQUATICI E ALTERNATIVI È STATA DI SCENA NEL WEEKEND DAL 20 AL 23 SETTEMBRE A MACCARESE (FIUMICINO, ROMA). MOLTE LE NOVITÀ DI QUEST’ANNO TRA CUI L’INGRESSO DI MAIN SPONSOR COME: NISSAN, QUIKSILVER, ROXY E REDBULL. I MIGLIORI FREESTYLER ITALIANI SI SONO SFIDATI IN EVOLUZIONI MOZZAFIATO PER ACCREDITARSI IL TITOLO DI MIGLIOR FREESTYLER. DI CONTORNO ANCHE UNA GARA DI WINDSURFER CLASS. Lo speaker Luca Gentilini presenta i rider del freestyle.

Al REO 2012 spopola il Freestyle. Nicola Spadea (Starboard Gun Sails) vince il contest, Francesco Cappuzzo (RRD/MaverX) la XRay Junior Freestyle Cup. Il Freestyle è libertà, divertimento, sorrisi. E così è stato anche al Roma Event One 2012, la manifestazione che grazie alla XRay Windsurf Academy di Raimondo Gasperini ha riunito a Maccarese oltre venti tra i migliori rider d’Italia. Al di là del risultato che ha visto Nicola Spadea vincere con merito un freestyle/wave contest con vento leggero, è lo spirito mostrato dai ragazzi giunti da tutta Italia che ha colpito

Nicola Spadea.


organizzatori e pubblico. Uniti in un gruppo che negli anni si sta consolidando, aprendo senza alcuna restrizione anche alle nuove leve, i nuovi talenti del nostro Paese nel quale sono riposte le speranze degli appassionati di questa disciplina. Tra i partecipanti anche il campione italiano Mattia Fabrizi, i ragazzi terribili del Windsurfing Club Sa Barra, Gigi Madeddu e Rossel Bertoldo, i romagnoli Paolo Bacchini e Riccardo Marca, Matteo Romeo dal lago di Como, il “waterman” Francesco Cappuzzo dalla Sicilia, in gara in quasi tutte le discipline presenti, e i due toscani Claudio Marzeddu e Manuel Giannerini, quest’ultimo tra le sorprese in gara. Tanti anche i talenti romani: Vittorio Mazzocca, Giovanni Passani, Federico Nesi. E Gianluca Tamantini, prodotti del vivaio dell’XRay Talent Factory. Poi i ragazzi di Vindicio: Fabio Casciello, Vincenzo Petrillo, Andrea Russo. Da segnalare anche il ritorno in una gara freestyle, seppur a scopo di esibizione, di Andrea Rosati, campione italiano wave 2011 e 2012. L’aspetto agonistico ha visto trionfare Nicola Spadea, a suo agio in una condizione light wind con piccole onde da surfare. Qualche manovra freestyle, una Bob e un Grubby one hand, e la sua esperienza nelle onde gli hanno permesso di avere la meglio su Francesco Cappuzzo, secondo, e sui grossetani Marzeddu e Giannerini, in una finale a quattro molto tirata. Alle loro spalle la coppia storica di questo sport, Raimondo Gasperini e Andrea Rosati, primi esclusi dalla finale ma protagonisti di un’ottima performance nelle acque di casa. Per Cappuzzo anche la soddisfazione del successo nella XRay Junior Freestyle Cup, precedendo i romani Giovanni Passani e Gianluca Tamantini. Per loro tanti premi concessi dalla XRay Windsurf Academy. Contestualmente si sono svolte anche le gare Slalom e Windsurfer. Nella prova di Long distance il successo è andato ad Andrea Rosati davanti a Marco Begalli e Alessandro Giovini. Dodici i partecipanti alla regata Windsurfer: Paolo Barozzi da Piombino, 3 volte campione del mondo fa 3 primi la domenica, ma arriva terzo, Mario Valdivieso, pluricampione italiano ne fa due il sabato, ma su tutti la spunta il regolarissimo Stefano Bonanome, primo incontrastato nel ranking 2012, che con 5 regolarissimi secondi posti vince la regata. Al secondo posto Daniele Grimaldi, fresco campione italiano a squadre, anche lui con piazzamenti molto regolari.

Raimondo Gasperni.


Web people 40

CHIUNQUE DI VOI LETTORI CHE, OLTRE AL MARE, HA L'ABITUDINE DI SURFARE IL WEB IN QUESTI ANNI NON PUÒ NON ESSERSI IMBATTUTO IN QUESTO SITO, NATO CON IL NOME DI WINDCAM.IT E SUCCESSIVAMENTE TRASFORMATO NEL PIÙ COSMOPOLITA WINDSURFMAG.IT. È PROBABILMENTE IL PIÙ VISITATO E SICURAMENTE IL PIÙ LONGEVO FRA I SITI CHE RIGUARDANO IL NOSTRO MONDO, ABBIAMO FATTO UNA CHIACCHIERATA CON LORENZO, L'AMICO CHE SI OCCUPA DI GESTIRLO.

Windsurfmag homepage versione attuale.

Versione standard e versione mobile per Smartphone.

Lorenzo “windcam” al bacino di Suviana.

A te la parola Lorenzo!

windsurfmag.it come nasce e come viene

con tutti i socialnetwork; esiste ora anche la

Ciao Fabio, grazie per la presentazione e per lo

gestito?

versione mobile, più snella, per quando vi collegate

spazio che ci concedi, dici bene quando affermi che

Il sito nasce come ti dicevo oramai una quindicina

con il vostro smartphone. Ci tengo a dire che il sito

siamo sicuramente fra i siti più longevi, nel web è

di anni fa’ per volontà del suo fondatore, Jacopo

è e rimane una passione, il mio lavoro vero è un

piuttosto normale vedere nascere siti che in

Carrai di Firenze, con il nome windcam.it poichè

altro, sono Product Manager in una importante

partenza sembrano avere la volontà di surclassare

era, di fatto, “una raccolta di webcam” di interesse

azienda italiana di accessori per fotografia, il sito,

tutti, per poi vederli puntualmente dopo un solo

windsurfistico, corredato da poche e saltuarie

nonostante l’impronta decisamente professionale

anno essere dei cadaveri ambulanti, non più

news, io Lorenzo (oramai per tutto l’ambiente del

nella gestione che gli ho dato, lo gestisco nei ritagli

aggiornati ne tantomeno seguiti... Noi oramai ci

windsurf sono Lorenzo di Windcam tanto che sono

di tempo, e devo dire che mai come in questo

avviamo verso il 15esimo anno di attività, direi che

oramai “costretto” a inserire “windcam” tra il

ultimo periodo, grazie ai passi avanti dei software

già questo possa bastare. Ci tengo poi ad una

nome e il cognome sul profilo facebook , twitter ecc

di gestione e dei nuovi device disponibili (iPhone e

precisazione visto che siamo “colleghi” di web e

ecc, è diventato un secondo nome e non mi

iPad su tutti) è gratificante e immediato seguirlo e

funboard.com è davvero un gran bel sito: mi piace

dispiace affatto), circa nel 2001 ho cominciato a

aggiornalo.

dire che il mio è il più seguito e longevo fra i siti

mandare report al sito delle mie uscite, poi da li ho

che non sono legati a riviste... Come dire: primi

avuto qualche piccolo comando di amministrazione,

Noi ti conosciamo anche come praticante, ti

entrambi, ma di due classifiche differenti!

il forum, la possibilità di inserire news in

incontriamo spesso in giro negli spot ventosi

autonomia... fino ad arrivare circa 3 anni fa’ a

del centro nord italico.

Grazie mille, detto da te che sei forse il più

rilevare in toto la gestione e l’amministrazione del

Beh si chiaro, tutto nasce da quello, dalla grande

esperto di web-windsurf in Italia, mi fa molto

sito, poichè il buon Jacopo per altri impegni

passione per il windsurf e dalla voglia di

piacere, vuol dire che tutto il tempo che dedico

personali e non poteva più seguirlo. Da allora non

condividere anche con chi non c’era una bella

all’aggiornamento è ben speso, chi più di te sa

ricordo più nemmeno quante release del sito sono

esperienza in acqua... Io abito in provincia di

che costanza serve per tenere vivo e

andate online, l’ultima, quella 2k12, è la sintesi di

Bologna, lontano ma vicino a tutto (vicino si fa’ per

movimentato un sito web. Ma parliamo di

sito moderno rapido, bello da vedere e interattivo

dire, minimo 150-200 km dagli spot più


INTERVISTA RACCOLA DA Fabio Calò 41 Lorenzo in una burrasca tipicamente onshore adriatica.

prodotti, ma è e rimane sempre il parere di un amatore, anzi se devo essere sincero è una soddisfazione ancora più grande quando il parere me lo chiedono su questioni di marketing, promozione e pubblicità, insomma il mio “vero” settore windsurfistico... Lì credo di poter dare un parere discretamente autorevole. Aggiungo anche che tra i servizi che possiamo proporre ai marchi che ci supportano c’è proprio tutto questo, la gestione di pagine Facebook, la realizzazione di siti, campagne marketing e ADV in genere. Quali sono le soddisfazioni più grandi che hai avuto in questi anni di gestione del tuo sito? Devo dire che sono state tante... in primis le persone che riconoscendomi in spiaggia mi ringraziano per quello che faccio, sentirsi dire: “Ah sei tu che segui windcam? Sai che vi ho

interessanti...), spesso e volentieri mi muovo in

questo motivo il nostro sito è presente su tutti i

messo come homepage e la prima cosa che

camper con la mia compagna Monia e la mia

social che ti ho appena elencato. Ti dirò di più, la

guardo ogni mattina è quella!”. Riempie il cuore...

bambina, Elena, di 7 anni, e chi ha buona memoria

pensavo allo stesso modo 2-3 anni fa’ quando

Poi anche essere stati in un certo senso creatori

ricorderà anche che curavo proprio qui su

questi social network non esistevamo ma

di “movimenti”, mi spiego meglio, con i nostri

Funboard una piccola rubrica su

c’eravamo solo noi gestori di siti a tema windsurf,

report e news abbiamo acceso i riflettori su spot

Camper&Windsurf. Poi ovviamente vengono le

io non ho mai fatto la guerra a nessuno e ho

o modi di fare windsurf che erano un po’

vacanze dove si vanno a cercare condizioni un po’

collaborato sempre con tutti, (e tu essendo gestore

nell’ombra, in un mondo piccolo come il nostro,

più solide di quelle che i nostri bacini regalano, e

a tua volta penso che possa testimoniarlo), e anche

far conoscere uno spot con una caratteristica

qui penso a Tenerife, El Medano, che sta diventando

nei confronti della carta stampata, nel tempo ho

particolare ha un grande valore, e trovarsi con

un po’ una seconda casa... Ci tengo comunque a

collaborato con tutte e tre le riviste italiane

10 nuovi amici ai quali hai salvato il weekend con

dire, soprattutto per chi non ci conosce, che il sito

(quando erano tre...) anche contemporaneamente

le tue indicazioni, come va di moda dire adesso,

non è assolutamente “autocelebrativo”, io sono un

senza che questo creasse problemi a nessuno.

non ha prezzo... Poi ovviamente il discorso più

amatore, il classico surfista della domenica,

Vado piuttosto fiero, in un mondo spesso popolato

professionale come dicevo sopra, sentirsi dire

ovviamente ci sono i reportage e i miei viaggi

da rivalità e inimicizie, dei buoni rapporti avuti

“prova questo e dammi un parere che ci tengo”

personali, ma in piccolissima percentuale, grande

sempre con tutti in questi anni.

ovviamente non può che essere motivo di grande

spazio invece viene dato a news di interesse

soddisfazione.

generale, e chiunque può mandare i propri report e

Collabori con aziende di settore? Hai sponsor o

racconti per condividerli con noi!

partnership con qualcuno?

Qualche cosa che vorresti dire e che non ti ho

Ti ringrazio per la domanda, così ne approfitto per

chiesto?

Mi aggancio proprio al tuo ultimo discorso

fare chiarezza e togliermi qualche sassolino dalla

Mah guarda, mi sa che davvero abbiamo detto

“condividi”, la magica parola che abbiamo

scarpa, il sito ha ovviamente dei brand che lo

tutto, potremmo concludere con un classico “ci

imparato a cliccare 100 volte al giorno sul re di

supportano, grazie a Dio aggiungo, e sono in

vediamo in acqua”, (spero presto, magari con un

tutti i social network, Facebook, non pensi che

continua ricerca di nuovi inserzionisti e nuovi

po’ di onda e molte pinne sotto la tavola) ma nel

abbia rubato spazio ai siti come il tuo?

partner, ma non c’è assolutamente un legame con

mio caso aggiungerei anche un “ci vediamo il

Mah, guarda all’apparenza può anche sembrare

il materiale che io utilizzo in acqua, ripeto io sono

giorno dopo sul web”, a noi piace pensare al

così, ma io ho una visione tutta differente, sarà che

un amatore, un surfista come tanti e il fatto che io

report, magari fotografico, che sia su facebook o

per me non è solo business, ma anche e

navighi con una cosa o un’altra ha davvero una

meglio ancora da noi sul sito, come parte

soprattutto passione, io penso che più diffusione

importanza minima... Poi ovviamente ci sono alcuni

integrante dell’uscita, insomma condividere

delle informazioni abbiamo meglio è, quindi ben

brand con i quali c’è un rapporto speciale, ci

sempre e comunque con gli amici vicini e lontani

vengano Facebook, Twitter, Instagram. Viviamo anni

mancherebbe che non fosse così, ed è per me

le emozioni che questo grande sport ci regala!

in cui il flusso delle informazione è continuo e non

grande motivo di soddisfazione quando questi

Ciao e grazie a te per lo spazio e a tutti voi che ci

si deve arrestare in nessuno modo, proprio per

brand mi chiedono pareri o consigli sui loro nuovi

seguite!


Working people 42

FACCIAMO UNA CHIACCHIERATA CON L’ING. CLAUDIO CAZZARA RESPONSABILE DELLA DIVISIONE WINDSURF DI REGLASS, STORICA AZIENDA BOLOGNESE LEADER NEL SETTORE DELLE ALTE TECNOLOGIE IN CARBONIO E PRODUTTRICE DEGLI ALBERI E ACCESSORI PER IL PROPRIO BRAND MAVERX E OEM.

COMINCIAMO CON CHIEDERE A CLAUDIO DA DOVE È PARTITA REGLASS E DOVE

IN CHE COSA SI DIFFERENZIA IL VOSTRO PRODOTTO?

È OGGI?

Reglass si è specializzata nella produzione di composito di altissima qualità. Per

Reglass ha festeggiato nel 2011 il suo centenario. Questo dato da solo,

essere e rimanere leader in questo campo, abbiamo scelto di mantenere la

fornisce un’importante indicazione circa la storia di questa azienda

nostra produzione in Italia. Questo ci permette di seguire l’intero processo

italiana. Reglass ha sempre lavorato il carbonio per prodotti di alta

produttivo, assicurando standard qualitativi costanti ed elevati. Collaboriamo

tecnologia in vari settori, da quello industriale, a quello aerospaziale,

con l’Università di Bologna in un’area che fa della tecnologia del carbonio un

all’automotive e ovviamente, nostro particolare orgoglio, specializzandosi in

uso molto specialistico. Ricordo che la nostra regione produce con orgoglio

quello sportivo.

gioielli come Ducati, Ferrari, Lamborghini con cui collaboriamo. Un punto che

Nel windsurf pochi lo sanno, ma fu proprio Reglass a produrre i primi

può sembrare meno importante, ma che ha un suo fattore di distinzione

alberi in carbonio utilizzando la tecnologia del wrapping in preimpregnato

fondamentale, è che Reglass, produce il preimpregnato con cui costruisce i

(avvolgimento del tessuto), ad oggi qualitativamente e senza dubbio, il

propri prodotti all’interno della propria area R&D. I vari filati di carbonio sono

miglior processo per ottenere qualità costante.

scelti e mescolati assieme alle resine più opportune per ottenere quelle


INTERVISTA RACCOLTA DA Leonardo Ucelli 43 Claudio in bottom nello spot del Cabezo a Tenerife per testare in prima persona i nuovi alberi MaverX.

caratteristiche meccaniche specificatamente ricercate in fase progettuale. Possiamo insomma “lavorare di fino”, miscelare ciò che noi stessi riteniamo essere ottimale per il prodotto finito, allontanandoci ancora una volta dalle scelte standard disponibili nel mercato. Questo ci dà la possibilità di sperimentare cose nuove con estrema liberta. Oltre ciò, il carbonio pronto per essere lavorato, non viene spedito, non subisce stress, ma è così direttamente impiegato. Senza l’aver optato per queste scelte, peraltro non economiche in un mondo che tende sempre di più alla delocalizzazione e al risparmio, non potremmo sviluppare prodotti all’avanguardia e proporre noi stessi soluzioni ai nostri clienti, innovative e personalizzate. Ultima nota, siamo molto più reattivi nel rispondere ad eventuali problemi producendo in Italia anche quando si tratta di rispondere ad una garanzia. PARLIAMO DI ALBERI. QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE RICERCATE NEL PROGETTARE UN ALBERO? L’importanza dell’albero per una vela è nota. Capisco pero, da windsurfista, quanto sia difficile far passare questo messaggio e dargli l’importanza che merita. Entrando in un negozio, leggendo le novità su un giornale, ci si sofferma sulle cose più belle e “visibili”: vela e tavola. È così, non c’è dubbio. L’acquisto, magari non sempre necessario di una nuova vela, finisce poi ovviamente con il rimandare quello dell’albero, magari fino a quando non si rompe. Non voglio convincere nessuno a cambiar idea, a volte poi è bello fare ciò che ci piace, a prescindere. Credo però che ciò che il mio professore di Meccanica sosteneva, possa essere applicato perfettamente al rig vela/ albero: “… in un qualunque sistema integrato, l’insieme funzionerà al meglio del componente peggiore”. Questo vale assolutamente per l’accoppiata vela-albero. L’acquisto dell’ultimo 2012 MavrX collection.


44 sia stato costruito. Il carbonio differisce per caratteristiche meccaniche e quindi per prezzo, va scelto pensando all’uso finale del prodotto finito. Un nostro albero race non ha le stesse fibre di un albero wave. Noi operiamo in questo modo. Non tutto il mercato si comporta allo stesso ugualmente. Nella pratica tutto questo si traduce in un prodotto le cui qualità sono facilmente percepibili in acqua in termini di performance, peso e certamente resistenza. A chi li usa, giudicare. ULTIMAMENTE SI PARLA MOLTO DI COMPATIBILITA VELA/ALBERO E RELATIVE CURVE. LE VELERIE SCONSIGLIANO L’USO DI ALBERI NON DI LORO COSTRUZIONE. COSA CI PUOI DIRE A RIGUARDO? Capisco nel rispondere di avere la stessa credibilità di chi sostiene il contrario, essendo il sospetto di essere di parte troppo forte. Cercherò comunque di spiegare perché non sia cosi. Oggi il mercato propone vele con curve piuttosto simili che possiamo far rientrare nella pur generica definizione di constant curve. Ovviamente esistono vele che richiedono alberi più “hard top” (il top si flette di meno rispetto alla base di un constant) e altre che richiedono alberi più “flex top” (top che si flette di più rispetto alla base di un albero constant). Un albero con curva constant, può assolutamente essere montato su quasi ogni tipo di vela, con magari qualche settaggio di precisione in caricabasso e/o bugna. MaverX produce alberi constant curve. La scelta non è casuale. Passiamo circa 3 mesi all’anno alle Canarie dove ho a disposizione atleti nostri e non solo (alcuni atleti di livello internazionale hanno i nostri alberi, pur non potendoli ufficialmente usare per ragioni di sponsor) che mi aiutano nel lavoro di messa a punto e modello di vela, leggerissima, innovativa, montata su un albero vecchio o di

valutazione degli alberi; ascoltiamo i feedback degli utilizzatori finali e

scarsa qualità, renderà al meglio delle possibilità di quell’albero, vanificando

compariamo le vele più recenti di tante case produttrici per confrontare

così una grandissima parte delle caratteristiche di quella vela, facendo perdere

proprio le curve di ogni singolo albero con i MaverX. Verifichiamo i settaggi

una parte più o meno consistente di manovrabilità, potenza, anticipo di planata.

dell’albero originale montato, li rimontiamo con i nostri mantenendo lo stesso

Ovviamente, la cosa vale anche in senso opposto, quando si montano alberi

settaggio originale e controlliamo le differenze che sono, quando ci sono,

super-performanti in vele ormai vecchie e macerate dall’uso. Credo che la

minime e facilmente ottenibili. Le fotografie che scattiamo e che mettiamo sulla

coerenza del nostro equipaggiamento surfistico unita a un po’ di conoscenza e

nostra pagina web www.maverx.it parlano chiaro. In acqua è un altro discorso,

di buon senso, ci possano aiutare a fare le scelte più ottimali.

i test hanno dimostrato nella maggioranza dei casi, che i nostri alberi danno maggiore esplosività in fase di accelerazione e un deciso miglior controllo della

NELLE OFFERTE DISPONIBILI NEL MERCATO DI ALBERI, CI SONO NOTEVOLI

vela in condizioni critiche come in atterraggio da salti complessi. D’altra parte

DIFFERENZE DI PREZZO A PARITA’ DI PERCENTUALE DI CARBONIO. PERCHE?

anni di storia, di conoscenza e know-how non si recuperano di certo in pochi

Partiamo subito col chiarire un concetto. Erroneamente, si identifica come

attimi con i risparmi della delocalizzazione. Certo, non possiamo provare tutti i

unica discriminante di qualità di un albero, la percentuale di carbonio. La

modelli e le marche esistenti al mondo, possono esistere marche meno diffuse

percentuale di carbonio definisce, supponendo che ci sia onestà da parte di chi

che hanno un progetto talmente specifico da richiedere solo un determinato

fornisce il dato, solo ed esclusivamente la quantità di carbonio presente nel

albero, ma di sicuro questo non c’è ancora capitato con le marche più note da

prodotto; non indica quale modulo elastico abbia il carbonio scelto, che

noi e dai giornali di settore comunemente testate.

standard costruttivi e controlli qualità abbia seguito e nemmeno chiarisce dove

Vorrei anche tranquillizzare chi impazzisce cercando un accoppiamento di


45 profili (3-4 stecche). Una sfida; il nostro spirito di innovatori, ci ha portati a studiare un albero che esaltasse queste caratteristiche di peso delle nuove vele e siamo pronti dopo un anno di test, un PWA e conferme continue di affidabilità sul campo, ad introdurre un modello che raccoglie in sé il meglio di ciò che oggi possa esistere in termini di leggerezza, affidabilità e performance. Crediamo di essere gli unici ad aver raggiunto questo risultato. L’albero è un’evoluzione del nostro X1000 LTD, già leggerissimo con i suoi 1100 grammi nella misura più piccola; lo abbiamo alleggerito utilizzando nuove nano-tecnologie e facendo in modo che mantenesse quel rilascio di potenza giusto per essere usato soprattutto in condizioni wave e non solo. Il peso è imbarazzante. Siamo riusciti a… no, vorrei mantenere un po’ di suspense sui pesi… concedimelo. Squadra che vince poi non si cambia, gli altri alberi rimangono gli stessi con una piacevole notizia che ha anche il sapore di novità visto il non facile momento economico che noi tutti attraversiamo, abbiamo mantenuto gli stessi prezzi del 2012. Credo che chiunque di noi, nella propria vita professionale e personale sappia apprezzare il valore di questa scelta che spero, ci premi. Ricordatevi del vostro albero e di non cambiarlo solo quando si rompe. La vita di un albero in termini di prestazioni decade piuttosto rapidamente, dipende sicuramente da dove si esce, come si esce e quanto si esce, ma dopo due anni di uso non professionale e continuativo il calo prestazionale è molto forte. Questo parlando di alberi di qualità come i nostri, con alberi più economici questo accade ancora prima. Poi, ovviamente, libera scelta. CI VEDIAMO IN ACQUA DUNQUE? Non potevi concludere con un augurio migliore. Considero il curve millimetrico come indicato dalla veleria o il settaggio al cm di quanto

mare come il mio ufficio e i surfisti in acqua, miei colleghi. C’è condivisione di

riportato sulla vela: non c’è una necessita di precisione assoluta, lo dimostra il

intenti, abbiamo tutti lo stesso scopo, animati dalla stessa passione. Un buon

fatto che tantissime vele possono oggi montare due alberi di lunghezze diverse

ingrediente per fare un buon albero (o qualunque altro prodotto del nostro

ravvicinate (per esempio un 370 o un 400) aggiungendo o togliendo ben 30 cm

sport), oltre al carbonio, la resina, il processo, è una bruciante voglia di andare

di prolunga! Le curve che si ottengono in queste due configurazioni sono

in acqua, navigare con un’attrezzatura al top e condividere tutto questo con

assolutamente diverse e… vanno bene entrambe. Devono essere scelte sulla

altri, siano semplici appassionati o pro. Se non surfi, non respiri questa

base del proprio stile di surfata e delle condizioni di vento. Confrontarsi con le

passione e per te questo mondo è solo business, impossibile resistere alla

esperienze di altri va benissimo, ricordando però che ognuno di noi è diverso e

tentazione di scendere a compromessi per ottenere prodotti più “vendibili”, a

che non esiste miglior giudice della propria esperienza. Più che ai numeri

discapito delle performance.

stampati su una vela, affidiamoci al profilo che noi vogliamo far assumere alla

Enjoy.

vela. Detto questo, ognuno deve giustamente fare ciò che gli dà i migliori risultati e partire da prodotti di qualità, è il primo passo per godersi questo

PS: Vorrei ringraziare a nome Maverx e mio, tutti coloro che ci sostengono in

sport in sicurezza.

questo lavoro bellissimo. I nostri atleti e tester in primis, il mio staff tecnico che mi supporta e sopporta, tutti quelli che ci hanno scelto, ma anche quelli che

NOVITA PER IL 2013?

sinora non l’hanno fatto, pregandoli di provare un nostro albero e di farci

Abbiamo raccolto una tendenza del mercato introdotto proprio delle vele nella

sapere cosa ne pensano. Un caro saluto al vento, sperando che ci venga a

ricerca di materiali sempre più leggeri e performanti assieme all’uso di nuovi

trovare sempre più spesso.


People 46

IL PROMOTER: ERA UNA FIGURA NOTA, ANZI NOTISSIMA, NEI PRIMI ANNI ’80, MA SOPRATTUTTO ’90; ANNI IN CUI IL NOSTRO AMATO SPORT GODEVA DI FAMA, SUCCESSO E ANCHE QUATTRINI! I PROMOTER ERANO, MOLTO SPESSO, PRECURSORI DI QUESTO SPORT, RAGAZZI CHE NON POTENDO DARSI ALLA GARE, PER UN MOTIVO O PER L’ALTRO, SI AFFIANCAVANO AGLI IMPORTATORI E NEGOZI DELLA LORO ZONA, PROMUOVENDO I VARI MARCHI. NON C’ERA NEGOZIO O IMPORTATORE CHE NON AVESSE ALMENO 2-3 RAGAZZI VOLENTEROSI E FORTUNATI CHE SCORRAZZAVANO SU E GIÙ PER LE NOSTRE COSTE, CARICHI DI ATTREZZATURA E BRANDIZZATI COME NON MAI! Simone Spagarino in uno scatto by GoPro con i nuovi materiali Fanatic/North Sails 2013.

A testimonianza di questa tendenza, qualunque

per lui le cose sono cambiate tantissimo, vuoi un

Se lo incontrate potete chiedergli qualunque cosa,

macchina o furgone di un windsurfista era

nuovo innamoramento dovuto all’avvento dei nuovi

soprattutto di provare la sua attrezzatura, sarà a

costellata di adesivi; negli spot più cool ogni

shape delle tavole, per prime le twinzer, vuoi un

vostra completa disposizione!

centimetro disponibile era buono, panchine-

incontro fortuito al lago di Garda; alla fine a Torbole

Gironzolando qua e là si è fatto conoscere, è finito

grondaie-cartelli, per “appiccicarci” sopra un bel

succedono sempre un sacco di cose! Nasceva

sulle riviste del settore, collabora con alcune di

logo del negozio di fiducia o della veleria preferita.

infatti nell’estate del 2008 una collaborazione tra

queste, ha avuto per due volte la copertina del

I tempi sono cambiati, la crisi avanza e questa

Spaga e SurfPlanet ,di Torbole appunto!

giorno sulle news web di North Sails, diciamo che si

figura sta pian piano scomparendo quasi del tutto.

Alberto e Chiara, i due proprietari, cominciavano a

è sbattuto per ottenere dei buoni risultati.

Però c’è ancora qualcuno che rappresenta questa

distinguersi nell’ambiente, il loro negozio era uno

Beh, siamo alla fine del 2012, i materiali del

categoria, che ama questo sport, che ci mette la

degli ultimi apparsi sulla scena e volevano farsi

prossimo anno gli sono appena stati consegnati e

passione, che ci dedica del tempo, ed è riuscito nel

largo anche nel nord-ovest d’Italia, quindi dopo

la collaborazione continua alla grande.

corso degli anni ad avere una posizione credibile e

qualche chiacchiera e alcuni dettagli decisero di

SurfPlanet è uno dei negozi più affermati del

allo stesso tempo umile. Motivo per cui rimane un

puntare su quello sbarbatello torinese di 28 anni.

settore, non a caso da uno, i negozi sono passati a

“animale” raro, quasi estinto. Lui è Simone, detto

Spaga usciva principalmente in Liguria e in Francia,

tre; Spaga invece se la gira sempre con il materiale

Spaga, fa windsurf da quando le tavole erano

luoghi frequentatissimi da torinesi, milanesi e

fresco di stagione, non male direi. Questo è indice

lunghe come Tir e le vele non avevano le stecche, o

liguri, quindi il giusto target.

che grazie ai sacrifici, si possono ottenere ottimi

forse ne avevano troppe, tipo le Team Extreme di

Simone non è un professionista, non è il più bravo

risultati anche in un periodo come questo, dove

Comerlati con 7 stecche e 5 camber!!! Sono ormai

in acqua, ma sa distinguersi, adora questo sport,

nessuno investe tempo e denaro su niente.

quasi 25 gli anni della sua attività, con alti e bassi,

gli piace conoscere tutto del windsurf; e

Non è che il prossimo promoter potrebbe essere

periodi di pausa ecc ecc. Negli ultimi cinque però

sicuramente di tecnica ne capisce parecchio.

uno di voi?


TESTO DI Simone Spagarino | FOTO DI Pietro Olivetta 47

Spaga nel suo “home” spot Andora (IM) durante una bella giornata di Libeccio.


48


INTERVISTA DI Fabio Calò | FOTO DI courtesy Simmer | SPECIAL THANKS TO Sergio Minoni 49 Blacktip, Klaas Voget.

Ciao Tomas e benvenuto in Italia, per quale motivo ti trovi qui sul

Cina, che allora non era ancora così diretta ed immediata come al giorno

Lago di Garda?

d’oggi. All’inizio degli anni ‘90, Klaus Simmer, uno dei due fratelli, mi ha chiesto

Tanto per cambiare, questa volta sono qui solamente per rilassarmi e non fare

di progettare e realizzare alcune vele da race per loro in quanto facevano

niente. È l’ottantesimo compleanno di mia madre, quindi abbiamo deciso di fare

solamente vele wave a Maui e non erano altrettanto esperti. Nel ‘92 ho fatto

un salto al Lago per avere un assaggio di estate che deve ancora arrivare in

anche delle vele wave e nel ‘94 ho cominciato a gestire l’azienda per loro, per

Svezia e rilassarci un po’. La nostra guida ci ha fatto vedere un sacco di bei

poi acquisire la licenza del marchio nel ‘96. Nel 2007 l’ho comprato.

posti e ci stiamo divertendo molto. Che formidabile carriera! Parliamo ora dei tuoi nuovi modelli 2013, puoi Puoi raccontarci brevemente la tua vita lavorativa nel mondo del

spiegarci le differenze primarie tra le BlackTip e le WhiteTip?

windsurf?

Ci sono parecchie differenze. L’unica peculiarità comune è che hanno entrambe

La versione breve comincia negli anni ‘80, quando sono venuto a Torbole per

4 stecche. La BlackTip è stata progettata per avere un range di condizioni molto

fare una gara di OneDesign. Ero finito in quarta posizione e fu così che venni

più ampio, ideata per dare il meglio con tavole quad ma anche single

sponsorizzato da Mistral e NeilPryde e, quasi immediatamente, cominciai a

ovviamente. Abbiamo abbassato leggermente la bugna in modo che il rider

collaborare con loro per i materiali ed i nuovi modelli che poi si svilupparono

resti più verticale sulla tavola e la vela resti sempre in potenza, che è molto

nel funboard che prese il sopravvento con l’arrivo del PWA.

avanzata. La WhiteTip, invece, ha una penna più stretta e una potenza più

Fino all’87 ho gareggiato nella coppa del mondo per poi aprire una piccola

centrale, in modo da garantire la massima accelerazione ma una velocità di

compagnia ad Hong Kong assieme ad un mio amico, fornendo servizi

punta inferiore, in quanto la penna rilascia meno pressione ma sbatte anche

d’appoggio a piccole velerie, occupandoci di alcuni dettagli della produzione in

meno. Questo è un vantaggio notevole per le manovre bugna in avanti. La


50

Hallo, Kai Katchadourian.

potenza più centrale inoltre permette al rider di staccare più facilmente.

effettivamente le stesse qualità riscontrate nell’ultimo prototipo.

Il profilo di entrambe le vele è piuttosto simile ma la WhiteTip ti permette di

Dopo anni di lavoro, mi sono reso conto che perdevamo un sacco di tempo. Ora

mantenere più potenza anche nei buchi di vento.

invece volo direttamente in Cina e posso realizzare molti prototipi già con materiali di produzione, per poi testarli e se siamo soddisfatti, le mandiamo

Giusto per curiosità, cosa ne pensi delle vele a 3 stecche?

direttamente in produzione. Così facendo si risparmia sia tempo che denaro.

Penso che l’idea sia buona e sicuramente qualcuno comincerà a lavorarci seriamente, ma dipende molto dalla tipologia di vela che si vuole realizzare.

Chi è il tuo tester di punta? E dove testate le vele?

Io avevo già realizzato delle vele a 3 stecche tre anni fa, per Patrice Belbeoch di

Per il wave ci appoggiamo principalmente su Klaas Voget e Kai Katchadourian,

Exocet. La sua vela Fusion è perfetta per fare quello per cui è stata progettata,

che è con noi dall’inizio del marchio. Ovviamente anche io faccio un sacco di

cioè come vela per tavole da SUP. Le 3 stecche, in quella vela, sono tutte sopra

test, in quanto, essendo il mio marchio, non farei mai produrre delle vele che io

al boma, mentre ora ne fanno una sotto e due sopra. Con questa impostazione

stesso non approvo. Penso poi che il cliente medio sia molto più simile a me

penso che la potenza si sposti troppo ma in ogni caso penso che possano

che a Klaas e a Kai, quindi le performance estreme non sono poi così rilevanti.

funzionare solamente per le misure più piccole come la 3.4 e la 3.7. Per il 2013

Le vele vengono testate sia a Maui che in Svezia, ma ancora, io insisto

noi avremo una nuova linea che passa da 5 stecche sulle misure più grandi a 4

soprattutto a testarle qui in Svezia, perchè il cliente medio surfa in condizioni

su quelle intermedie e 3 sulle più piccole, le HALO. Queste andranno a

più simili a quelle che ho qui piuttosto che a Maui.

rimpiazzare le Mission X. Questo concetto potrebbe confondere un po’ il consumatore, ma i benefici riscontrati sono davvero notevoli.

Per il freestyle e il race invece? Per il freestyle collaboriamo con il rider israeliano Yarden Meir e un rider

Dove si trova il tuo ufficio, la veleria e tutto il resto?

locale svedese di nome Niklas Strahlen. Avevamo anche un rider francese che

Io abito e lavoro in Svezia ad Hamstadt, sulla costa sudoccidentale. Qui ci sono

poi però è passato a Gaastra e Tabou proprio nel bel mezzo della realizzazione

gli uffici e anche il magazzino europeo. La produzione effettiva avviene in Cina,

delle vele di serie. Fortunatamente, però, siamo riusciti ad azzeccare il

ed ormai non realizziamo più nessun prototipo in Svezia. Volo direttamente in

prototipo quasi immediatamente. Per le vele race invece collaboriamo con

Cina per apportare le modifiche in loco, facendo i prototipi come se fossero

Sylvain e Benoit Moussilmani, i gemelli di Marsiglia. Sono molto ambiziosi e

vele di serie, facilitando così il successivo processo di produzione una volta

quindi passano un sacco di tempo in acqua e testano a fondo.

ottenute le modifiche ricercate. Prima, invece, i prototipi venivano realizzati e testati in Svezia. Dopo varie modifiche, realizzavamo un altro prototipo per poi

Puoi dirci qualcosa di specifico riguardo le nuove vele race? I rider di

approvarlo, mandare il file in produzione e realizzare la vela. A questo punto,

slalom vogliono essere al corrente di qualsiasi minimo dettaglio...

però, dovevamo ancora testare la vela di serie, per assicurarci che avesse

Ci siamo concentrati soprattutto sull’aumentare l’accelerazione. La velocità


Icon, Ben Proffitt.

massima e la maneggevolezza sono sempre state al massimo, e quindi ci

INTERVIENE SERGIO MINONI.

siamo sforzati di migliorare l’accelerazione.

Su un recente articolo di

Questo aspetto è fondamentale per partire in planata e ripartire

FUNBOARD, Goya dice che loro

velocemente in uscita dalle boe. È davvero un fattore cruciale. La cosa

permettono ad ogni cliente di

interessante è che, così facendo, si aumenta notevolmente anche la velocità

entrare nel loro negozio e

di punta e la performance generale della vela. Perfino i ragazzi dello speed,

provare qualsiasi tavola e vela

prendendo in mano le nostre vele, sono riusciti immediatamente a fare

vogliano.

nuovi record personali. Con il GPS, infatti, l’accelerazione diventa molto più

Lui ci è arrivato adesso, ma io,

rilevante rispetto alla run di 500 metri. È proprio questa esplosività che

qua al Prà, è da quindici anni

abbiamo cercato anche per le nostre vele da PWA.

che lo faccio, collaborando con RRD e Simmer. Tramite Link,

Che ruolo gioca l’albero per le vele race? Voi collaborate con un’azienda

infatti, ho conosciuto Tomas

produttrice di alberi?

che ha cominciato a fare qui

Abbiamo sempre lavorato per sfruttare al meglio anche le caratteristiche degli

tutti i meeting dei distributori.

alberi, senza però cambiare le curvature iniziali. Le nostre vele, quindi, lavorano

Già da allora, quindi, per

anche con gli altri alberi in commercio. A volte c’è qualche problema riguardo

invogliare la gente a fare

al diametro, ma nelle nostre vele di serie lasciamo abbastanza spazio per

windsurf, avevamo deciso di

permettere l’utilizzo anche di alberi più larghi. Preferisco invece non modificare

mettere a disposizione dei

troppo le curve, evitando quindi che le vele funzionino esclusivamente con

materiali in prova gratuita! È

alberi Simmer. Si può lavorare sul reflex, senza toccare le curve. Al momento i

nata una grande amicizia, e gli

nostri alberi vengono prodotti da una compagnia croata ma per gli alberi RDM

abbiamo fatto conoscere tutti i

collaboriamo anche con piccole aziende in Cina.

ristoranti della zona insieme ai vari distributori. Io ho sempre

Quale curva utilizzate per realizzare le vele wave? Constant curve, vario

cercato di far innamorare la

top, fixed top?

gente del Garda non solo dal

Noi attualmente utilizziamo la constant curve. Questo nome però è fuorviante, in

punto di vista windsurfistico,

quanto la constant curve prevede l’utilizzo di un albero più morbido a penna e

fino alla fine dell’albergo al Prà,

rigido alla base. Generalmente si resta sul 64% sulla base e 78% sulla penna.

che ora è chiuso.

Tomas e Kai, due grandi amici.

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Tomas prova le sue vele.

Grazie Sergio per il tuo intervento, Tomas cosa ne pensi del SUP? Penso che sia eccellente. Il SUP è un nuovo sport alla portata di tutti ed ottimo per restare in forma come fitness generale. È molto facile da capire e praticare e penso che questo alla fine girerà a vantaggio del windsurf. Da 10 nodi in su, infatti, c’è troppo vento per fare SUP. Ecco che qualcuno pensa di metterci su una vela e si avvicina al windsurf. Il SUP non è ancora neanche cominciato qui in Europa. In America è già enorme, ma penso che quest’estate ci sarà una gran diffusione e l’esplosione sarà il prossimo autunno. Avete anche cominciato a realizzare le vostre tavole con marchio Simmer, giusto? Abbiamo iniziato a progettare la nostra linea di tavole tre anni fa e le abbiamo finalmente mandate in produzione lo scorso anno. Ci sono già abbastanza marchi di tavole nell’industria, ma io non ho problemi a eliminare i rivali. Ho pensato che fosse il nostro momento, vedendo che i produttori di tavole continuano ad aumentare il prezzo ogni anno, sfruttando il loro monopolio e spremendo tutti i clienti fino all’ultimo euro. Il tutto, inoltre, viene fatto cercando di massimizzare i guadagni, quindi riducendo al massimo le spese, risparmiando sui materiali e facendo peggiorare notevolmente la produzione. Per me, personalmente, questo cammino porta all’autodistruzione. Ho quindi deciso di introdurre io stesso il cambiamento che volevo, producendo

Tomas e Sergio durante la nostra intervista al Pier Windsurf.

tavole performanti a prezzi convenienti, con peso e costruzione sopra alla media. Abbiamo poi cominciato a pensare con chi sviluppare il nostro prodotto, all’interno del nostro team. Subito ci è venuto in mente il nome di un surfista svedese che è molto appassionato di quello che fa, Ola Helenius, che lavora anche part time come professore di matematica all’università. Collabora anche con una compagnia di Gothenborg e con il governo svedese per promuovere l’insegnamento della matematica. E per finire, lavora con noi! È davvero un tuttofare. È ormai da anni che realizza tavole e sa esattamente cosa vuole, ed ha ovviamente collezionato tutti i dati per creare un proprio programma di progettazione delle tavole. È una sorta di rainman. Kai è sempre stato con Quatro, e ha chiesto specificatamente una tavola veloce, che facesse curve affilate e che gli permettesse di muoversi velocemente sul lineup, senza lasciarlo ammollo nella zona d’impatto. Abbiamo quindi deciso di cominciare a lavorare sulle tavole wave, in quanto è questo il campo in cui siamo più forti. Quest’anno poi vogliamo anche espanderci con le tavole da allround/freeride, assieme a Ron Vanderberg e

Sappiamo che Francisco Porcella non utilizza più le tavole 99, è quindi un

Martin Van Meyers. Hanno proposto dei concetti veramente interessanti, che

vostro nuovo rider?

abbiamo poi discusso e implementato tutti insieme. Dopo averci lavorato per

Sì... più o meno... è una domanda un po’ complessa al momento. Francisco è

un anno, siamo pronti a mandarle in produzione.

sempre stato un teamrider Simmer per le vele.

Puoi parlaci quindi della costruzione di queste tavole?

Però non lo avete mai coinvolto nello sviluppo, vero?

È quella che noi chiamiamo costruzione bilanciata. La quantità di strati sopra e

Sì... non è mai stato coinvolto per le vele, figuriamoci per le tavole. Non l’ho

sotto il sandwich è esattamente uguale, in modo da garantire la stessa

coinvolto non perchè il suo feedback non sia apprezzato, ma, dalla mia

resistenza sia dall’esterno che dall’interno, proteggendo al meglio lo styrofoam

esperienza personale, lavorare con troppa gente può diventare dispersivo.

del core della tavola. Nel mondo dei materiali compositi, questa è la costruzione

Ognuno ha le sue preferenze e le sue esigenze e se ognuno vuole una cosa

sicuramente più resistente disponibile. Gli altri marchi, invece, utilizzando molta

diversa, si finisce per fare confusione e perdere di vista l’obiettivo finale.

più fibra e tessuti all’esterno, rendendo la coperta più resistente esternamente

Confermo, comunque, che non usa più 99 e che ora usa le nostre tavole.

ma più fragile internamente, danneggiando la resistenza generale della tavola. Sono approcci completamente diversi.

Grazie Tomas per il tempo che ci hai dedicato. Alla prossima!



Big wave riding sessions 54


TESTO DI Jason Polakow | FOTO DI Alfredo Escobar, Diego Figueroa, Nico Orrego, Pablo Berrios | RIDER Jason Polakow, Robby Swift Jason Polakow e Robby Swift.

È BASTATA UNA TELEFONATA DA ROBBY SWIFT VERSO LE 2 DEL POMERIGGIO CHE MI DICEVA CHE LO SWELL DELL'ANNO SAREBBE ARRIVATO QUALCHE GIORNO DOPO ED ECCO CHE LA MATTINA SEGUENTE ERO GIÀ SEDUTO SU UN AEREO DIRETTO VERSO SANTIAGO DEL CILE, PER CERCARE DI WINDSURFARE LO SPOT DA ONDA GROSSA PIÙ ICONICO DELL'AMERICA DEL SUD, CHIAMATO PUNTA DE LOBOS. NESSUN WINDSURFER CI AVEVA MAI MESSO PIEDE PRIMA, IN QUANTO QUESTA LOCATION ERA RISERVATA SOLO AI SURFISTI PIÙ AGGRESSIVI. DOPO L'ESTATE HAWAIIANA E UN TENTATIVO FALLITO DI ANDARE A FIJI, ERA PROPRIO LA DOSE DI ADRENALINA DI CUI AVEVO BISOGNO.

55


56

Il Cile è colpito regolarmente da alcune delle mareggiate più grandi al mondo.

Sono rimasto completamente esterrefatto mentre camminavo col materiale

Questo fattore, assieme all’acqua freddissima, rendono la destinazione una

verso la fine del point, guardando dritto verso il picco pulito di onde sui 6-8

mecca per gli estremisti del waveriding, che sono pronti a sopportare le

metri! Ti sembra veramente di essere sul picco, sebbene sei ancora con i piedi

condizioni proibitive per surfare al meglio le onde ghiacciate.

a terra. Riesci quasi a percepire l’accelerazione del battito cardiaco quando i

Ci sono volute circa 30 ore di viaggio in aereo e una notte di sonno prima che

surfisti remano fino alla fine per cercare di passare i cleanup set più grossi.

potessi finalmente guardare il picco di questo spot così rinomato.

Li ho guardati mentre partivano su bombe gigantesche, arrivando alla base

Il paesaggio circostante e la maniera in cui l’onda si srotola sono veramente

dell’onda per poi fare il bottom turn e scomparire per un istante dietro agli

eccezionali.

atolli, riapparendo poco dopo con un’enorme parete che si srotolava lungo

La terra si prolunga in un immenso point-break e ti permette praticamente di

tutto il resto della baia.

guardare il rider a pochi metri di distanza. Sembra praticamente di poterti

Ogni rider là fuori è un pro oppure una figura di spicco nel mondo del surf da

buttare dalla scogliera ed essere sul picco con due bracciate. Appena a destra

onda. Mentre io guardavo incredulo questa perfetta sinistra che si srotolava

della zona d’impatto ci sono due maestosi atolli, popolati da grossi uccelli

per centinaia di metri, mi sentivo piuttosto intimidito. Con tutti questi surfisti

marini che si riscaldano al sole e ci nidificano, guardando il lineup giorno e

nella zona, ci si sente piuttosto fuori luogo.

notte. Questo scenario assolutamente unico circonda poi una delle sinistre più

I surfer locali, poi, possono essere particolarmente protettivi e gelosi dei loro

grosse, lunghe e perfette al mondo . Punta De Lobos è il sogno di ogni fotografo

spot, e trovarsi in acqua un windsurfista potrebbe non fargli proprio piacere...

sportivo.

Mentre succedeva tutto questo, non avevo neanche pensato al windsurf finchè


57 Tutti, diversamente da quello che poteva sembrare, erano molto tranquilli e accoglienti, l’opposto diametrale di un sacco di altri rider in svariate location in giro per il mondo. Una volta, in Australia meridionale, sono stato rincorso fuori dall’acqua da un pazzo con la pistola che mi ha minacciato di morte se fossi rientrato in acqua. Per riuscire a surfare in questo spot così rinomato e simbolico, però, la priorità non era a chi baciare il culo, piuttosto sperare che Madre Natura ci offrisse una minima possibilità. Verso le 2 del pomeriggio non c’era ancora un filo d’aria ed era ora di prendere una decisione. Un’intera troupe di fotografi, cameramen, jet ski ed altra gente s’è raggruppata intorno a noi, sentendo quale fosse la decisione. Ho prima parlato in privato con Robby, ed entrambi sapevamo che il tempo stringeva. Se avessimo aspettato ancora, sarebbe stata la fine. Avevamo massimo 3 ore per fare tutto quello che ci eravamo prefissati. Il piano era piuttosto semplice, cioè far uscire i jetski, armare, metterci la muta e poi aspettare sul lineup che succedesse qualcosa... magari un miracolo. Stranamente il miracolo si è materializzato verso le 3.30 del pomeriggio, quando delle minuscole ochette hanno increspato leggermente l’orizzonte, sospinte da una leggera brezza. Noi abbiamo cominciato a galleggiare e veleggiare piano piano verso il picco, superando i surfisti. Robby è stato il primo ad entrare, ovviamente, mentre io lo guardavo galleggiare immobile come una boa. Completamente fermo. In quel momento mi sono reso conto che avrebbe avuto problemi notevoli a partire su onde così grosse e veloci. Vivendo qui già da un po’, inoltre, Robby, aveva con se tutto il suo materiale, mentre io avevo solo una tavola ed un paio di vele. Ho comunque deciso di raggiungerlo e di galleggiare verso il line-up. È sempre una sensazione un po’ sinistra quando sei in uno spot sconosciuto, specialmente con onda grossa e con aria appena sufficiente da star in piedi. E se i set più grossi rompono più fuori ed io sono troppo interno? Chissà se le sezioni tengono e sono ordinate o le bombe magari fanno closeout. Tutti questi pensieri ti annebbiano la mente mentre cerchi di metterti in posizione. Il fatto che poi avessimo poca luce a disposizione per fare le foto, ci ha imposto di non fare errori, rendendo il tutto ancora più delicato. Dopo circa 10 minuti, Robby è riuscito a partire sulla prima bomba. L’ho Robby mi ha dato una pacca sulla spalla dicendomi: “Sarà dura ma è possibile”.

guardato estasiato da dietro l’onda mentre ho visto l’albero sparire per

È stato solo in quel momento che mi sono effettivamente reso conto della

qualche secondo per poi scorgere colonne di spruzzi levarsi dal lip dell’onda.

difficoltà dell’impresa che avevamo scelto di affrontare.

Ho sentito poi un verso stridulo d’eccitazione a fine surfata e da quel momento,

Nessuno di noi aveva mai visto questo posto prima, e più passava il tempo, più

era iniziata. Ora non potevo tirarmi indietro.

ci rendevamo conto che non potevamo semplicemente presentarci lì con la presunzione di entrare in acqua e fare wavesailing liberamente. Robby ha cominciato a parlare con alcuni dei rider locali e, stranamente, sembravano quasi felici che ci fosse anche un windsurfista là fuori con loro a dividersi le onde. Il mio atteggiamento è così cambiato quasi istantaneamente da “forse ci conviene andarcene finchè possiamo” a “bhè magari riusciamo a fare qualcosa”. C’era anche un elicottero che sorvolava il picco per controllare l’azione dei surfisti e uno dei local rider è riuscito a farlo atterrare per farci parlare col pilota e farci fare qualche foto. Sfortunatamente l’elicottero non aveva porte laterali rimovibili, necessarie per le foto, e quindi questa possibilità è svanita.


58

Ho cercato freneticamente di prendere un’onda per oltre mezz’ora, ma perfino

una parte all’altra come una bambola di pezza. Normalmente, con onde sopra

con l’85 litri preso in prestito da Robby ho fatto una fatica immane. Una volta

gli 8 metri, avrei indossato la mia life vest con bombole gonfiabili di CO2. Mi

mollato il jetski e essere sceso sul lineup, avevi pochissimo tempo per partire

erano però state confiscate all’aeroporto di Los Angeles, e quindi non avevo

sull’onda, prima di scarrocciare troppo per la corrente e trovarti troppo

nulla indosso. Mentre ero sott’acqua ho sentito il rumore secco dell’albero che

lontano dal picco per poter partire, finendo col doverti far riportare sopravento

si spezzava come uno stuzzicadenti, e sapevo che ci sarei rimasto per un po’...

dal jetski. Essendoci così poco vento, la corrente era davvero un fattore

Appena sono riemerso ho cominciato a sbracciare e ad urlare per farmi venire

notevole. Robby ed io abbiamo deciso di strambare per uscire dall’onda appena

a prendere dal jet ski. Mentre cercavo di non pensare a quanto fosse fredda

passato l’ultimo atollo, in quanto il vento nella baia interna era praticamente

l’acqua, ho cominciato a pensare che sarebbe tutto finito con un’unica onda.

nullo. Ancora una volta, questa soluzione è stata perfetta per Robby, che ho

Dopo aver volato per 30 ore, non era proprio la conclusione che speravo.

visto prendere 3 o 4 bombe e ho sentito urlare di gioia dal jetski mentre veniva

Con le onde grosse, come per tutto del resto, a volte sei fortunato ed altre no.

riportato sul picco.

Quando non c’è vento e le onde del set sono così grosse, non puoi permetterti

Io, sempre più deciso, mi sono avvicinato sempre più alla zona d’impatto e

di stare sul lineup per scegliere quella che vuoi, devi andare e sperare che

finalmente sono riuscito a partire sulla mia prima onda dopo aver pompato

dietro non ce ne sia una ancora più grossa che finirà col romperti in testa una

come un pazzo. Sull’onda, poi, è anche partito un local big wave surfer, Ramon

volta che esci. Robby ha fatto lo stesso, ma fortunatamente per lui, una volta

Navarro, che ha surfato l’onda assieme a me, fino alla fine, per poi farci uno

strambato non si è trovato davanti un muro d’acqua come me. A me è capitato

shaka reciproco per far capire che non ci fosse nessun problema nè tensione

alla prima onda, non è colpa di nessuno, son cose che capitano e basta!

dovuta alla precedenza.

Il jet ski di salvataggio mi ha poi riportato in spiaggia ed io ho armato un’altra

Dopo essere uscito dalla mia prima onda, esattamente come pianificato con

vela il più velocemente possibile. Mentre armavo, ogni tanto, vedevo Robby che

Robby, però, mi sono visto un set enorme rompere proprio davanti. Mi sono

carvava sulle onde, alzando muri di spruzzi. Era una vera e propria tortura,

quindi buttato nell’acqua, di fianco al mio materiale, mentre aspettavo di venire

perchè veramente non vedevo l’ora che arrivasse ancora il mio turno.

investito dal treno di 6 metri di schiuma. Mi sono concentrato per fare respiri

Ora che il jet ski mi aveva finalmente riportato sul picco, il vento era finalmente

profondi e non farmi prendere dal panico, anche se sapevo che l’impatto

aumentato un po’ e ora riuscivo a partire più facilmente, riuscendo finalmente

sarebbe stato notevole. All’ultimo momento, mi sono lanciato dalla tavola

a prendere qualche onda.

sott’acqua, cercando di andare il più in profondità possibile. E fu così che

Robby riusciva a muoversi bene e continuava a prendere onde a profusione, e

l’acqua ghiacciata ha cominciato a centrifugare il mio corpo, sbattendolo da

verso fine session ne abbiamo anche prese alcune insieme.


59


60

Anche con questo aumento, però il vento era appena sufficiente a farci

che un sacco di pro surfer sono usciti dall’acqua per guardare cosa facessimo

muovere e a tratti avevamo bisogno del jet ski per risalire sopravento fino al

e godersi lo spettacolo con gli altri. Mentre calavano le tenebre siamo poi

lineup. Mentre stavo seduto sul retro dello ski con la mia roba in mano

tornati in spiaggia, con un sorriso stampato da un orecchio all’altro.

guardavo Robby droppare nell’ennesima bomba, mentre gli urlavo per incitarlo.

Il viaggio è stato un successo eccezionale ed è valso fino all’ultimo i dolori alle

Ad un certo punto abbiamo deciso di fare alcuni incroci, alternandoci tra

ossa e la noia delle 30 ore d’aereo.

bottom turn e cut back. L’ultima volta che lo avevo fatto era stato a Jaws

Ora capisco perchè Robby si è fatto una casa qui a Matanzas. Il surf e il

qualche anno fa. È davvero una sensazione bellissima essere nel bel mezzo

windsurf sono davvero eccezionali qua, e la gente è molto calorosa ed

dell’Oceano con onde enormi e surfarle solo coi tuoi amici.

accogliente. Il cibo poi è assolutamente eccezionale e semmai doveste andare a

Mentre voli down the line il tuo sguardo viene catturato dai due atolli sulla

Matanzas vi conviene stare e alloggiare al Surazo hotel e ristorante. Alloggio e

destra. File di lunghissimi kelp si muovono, restando attaccati alle rocce

cibo sono davvero ottimi.

sottostanti, cercando di prenderti le pinne mentre fai il tuo bottom turn. Il vento

Sicuramente ci tornerò anche l’anno prossimo, nel frattempo aspetterò con

leggero, combinato alla direzione leggermente side-onshore rendeva davvero

pazienza che Robby mi chiami ancora per invitarmi a surfare la tempesta

difficile mantenere la potenza durante le curve e sul lip, ma comunque le pareti

perfetta.

sono così lunghe che la surfata è comunque eccezionale. La componente leggermente onshore, fortunatamente, non intaccava minimamente la forma perfetta dell’onda. Le onde più grosse dei set passavano vicinissime agli atolli e venivano così spianate perfettamente. Quando stai per fare il secondo cut back, hai la prima visuale completa della baia, proprio mentre stai per passare l’ultimo atollo. I set più grossi avevano una spalla gigantesca, che continuava a rompere fino alla spiaggia in fondo alla baia, e si poteva facilmente fare 7 o 10 bottom turn prima della sezione interna sulla baia che faceva un enorme closeout. Verso il tardo pomeriggio la folla sul burrone aveva completamente ricoperto l’intero point ed era il momento di dare spettacolo per tutti gli spettatori cileni che erano venuti a guardarci durante quell’ultima ora di luce. Ho anche sentito


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Windsurf trip 62

È STRANO PENSARE CHE ABBIA GIRATO PRATICAMENTE TUTTO IL GLOBO MA NON SIA MAI STATO IN CANADA. ESSENDO AMERICANO, GENERALMENTE LA GENTE CHE AMA VIAGGIARE E SPOSTARSI SCEGLIE IL VASTO NORDOVEST COME PRIMA META. PER QUANTO MI RIGUARDA, ERA DA PARECCHIO CHE PENSAVO DI ANDARCI E FINALMENTE MI SONO TROVATO UN PO’ DI TEMPO LIBERO PER ANDARE IN ESPLORAZIONE. OVVIAMENTE SAREI ANCHE ANDATO ALLA RICERCA DI VENTO ED ONDE E, TENENDO PRESENTE IL MIO OBIETTIVO, HO SUBITO PUNTATO VERSO VANCOUVER ISLAND, PER POI ANDARE AD ESPLORARE GLI AMPI SPAZI DELLA BRITISH COLUMBIA.


TESTO DI Kevin Pritchard | FOTO DI Brian Caserio, Johannes Neuman Graham Ezzy a Cape Sebastiøn.

63


64

Kevin Pritchard prima di spingere al massimo ha dovuto anche lui prendere le misure con il nuovo spot.

CAPE SEBASTIØN

momento sono stato iper-motivato a chiudere ogni

MOUNTAIN CAMPING

In men che non si dica abbiamo riunito una crew

manovra che provassi, perchè non volevo

Quella stessa notte siamo andati tra le montagne

di rider e ci siamo messi in viaggio verso nord. La

assolutamente ricadere in acqua. Questo spot

per accamparci. Eravamo appena venuti via dalla

nostra prima tappa era Cape Sebastion e quando

comunque era davvero epico, con condizioni di

tappa AWT di Pistol River, ed eravamo riusciti a

siamo arrivati siamo rimasti a bocca aperta.

down the line wavesailing per fare entrate sul lip a

prenderci una botte di birra che era avanzata.

Insieme a me c’erano Graham Ezzy, Ruben, Russ, il

tutta velocità. Ero un po’ sottoinvelato con la mia

Tutto sembrava andare per il verso giusto. Mentre

nostro fotografo Brian Caserio per le foto da terra

4.2, ma sono comunque riuscito a prendere

passavamo tra le montagne, la bellezza del

ed il nostro fotografo acquatico senza paura,

qualche onda interessante. Anche Ruben stava

paesaggio era sconvolgente. Alberi enormi

Johannes Neuman. Uscendo in un nuovo spot per

spingendo alla grande, facendo delle entrate

facevano da guardiani alla nostra piazzola

la prima volta, c’è sempre bisogno di ambientarsi

davvero radicali, e mano a mano anche gli altri

d’accampamento, con sentieri e passaggi da

un minimo e di prenderci un po’ la mano. Quando

sono entrati a dar spettacolo. Graham sicuramente

esplorare tutt’intorno. Abbiamo preparato la tenda,

poi c’è anche Graham in acqua, il livello tende ad

ha dato il meglio, chiudendo un enorme goyter

cercando di accendere il fuoco in una foresta

alzarsi quasi immediatamente. È comunque

perfetto proprio sotto il mio naso. Volevo cercare

pluviale... buona fortuna...! Il gruppo di windsurfisti

necessario capire alcuni dettagli, come per

di replicare in qualche modo ma non avevo i mezzi

ha finalmente trovato un aspetto utile del kitesurf,

esempio dove posizionarsi sul lineup, quanto stare

per farlo... potevo solo fare qualche aerial

la pompa, grazie alla quale siamo riusciti ad

profondi, dove e come andare down the line, le

tweakkato one hand e un paio di entrate

alimentare il fuoco per tutta la notte, tenendoci al

rocce, le correnti... e se sei da solo, il tutto può

aggressive... Old School. Volevo passare al livello

caldo fino a mattina. Man mano che la birra

essere un po’ spaventoso. Siamo comunque riusciti

successivo ma il sole stava per tramontare e il

scorreva, la serata è diventata sempre più

a prenderci qualche bella onda. Non era né grosso

vento stava calando, quindi sapevo di non avere

divertente e interessante. Abbiamo cominciato a

né cattivo, ma la temperatura era assolutamente

possibilità. Al calar del vento, il nostro amico Russ

raccontarci storie nuove e vecchie, tra cui il mio

terrificante. Mi sono fatto frullare da un’onda e mi

ha preso la vela più grossa per saltare un po’ e

viaggio a Tahiti assieme a Jason Prior, salvato dai

è venuto il mal di testa, come quando bevi la

girare allegramente. Al tramonto tutti erano

cacciatori di perle dall’annegamento con onde di

granita troppo velocemente, ed ho sentito un

stanchi e soddisfatti, giusto in tempo per

un albero e mezzo. È stata una serata davvero

brivido gelido corrermi lungo la schiena. Da quel

rimettersi in strada e ripartire verso nord.

divertente. E diventava sempre più disfunzionale.


65

Un gruppo di liceali sono arrivati vicino alla nostra

più vicino, in una foresta, quindi era il posto

di carbonella! In men che non si dica il nostro

piazzola ed immediatamente ci sono venute in

perfetto per iniziare a bere senza dar fastidio a

fuocherello si è trasformato in un vulcano, mentre

mente le tipiche scene da film horror in cui un

nessuno. Chissà poi cosa hanno pensato loro,

loro erano passati dal dare 5 dollari ad un

gruppo di rednecks faceva a pezzi gli ignari turisti.

trovandosi davanti, nel mezzo del nulla, un

barbone per farsi comprare la birra a berne

Fortunatamente per noi, non erano altro che un

gruppetto di vecchietti con un barile di birra, che

quanta riuscissero a sopportarne. Un ottimo

branco di ragazzini ubriachi in vacanza. In Canada,

ridevano mezzi ubriachi attorno ad un patetico

scambio! Una volta rintanato nella mia tenda, in

infatti, l’età consentita per bere è di 18 anni, non di

fuocherello. Abbiamo quindi deciso di farli unire al

lontananza, ho sentito qualche risata soffocata dal

21 come in America. Nessuno di loro aveva 18 anni,

nostro gruppo, offrendogli un po’ di birra, e loro,

vomito, ma alla fine è stata una serata davvero

ovviamente. Eravamo però a circa 30 km dal paese

miracolosamente, hanno tirato fuori un sacchetto

divertente!


66

Canada road trip.

VANCOUVER ISLAND

nella mia posta arriva una mail sconosciuta. “Hey,

passando poi per lo stretto Juan de Fuca fino ad

Non sapevo di preciso quanto fosse grande il

mi chiamo Tom ed ho sentito che siete in zona di

arrivare a Tofino. Quando penso a Tofino, penso

Canada, figuriamoci poi Vancouver Island. È da un

Vancouver Island. Ho un aereo Mooney 252 Turbo e

all’estremità settentrionale della West Coast. Alberi,

bel po’ ormai che vivo a Maui, e quando penso a

mi piacerebbe portarvi un po’ in giro per l’isola per

natura e paesaggi incontaminati. Mi ricordava un

un’isola, penso che in 3-4 ore di macchina si possa

farvi vedere gli spot migliori e vedervi all’opera dal

po’ una versione fredda e più moderna di Baja.

girare da un estremo all’altro. È un’isola, quanto

vivo!”. Ho passato il portatile a Neuman e in men

Tutto è grosso e crudo, una costa bellissima e

grande potrà mai essere? Bhè, da nord a sud... 15

che non si dica gli si è stampata in faccia la mia

incontaminata con qualche casetta e paesino ogni

ore di macchina! Così non ci siamo, dovevo trovare

stessa espressione... OHHH YEAHH!!! Tofino era la

tanto. Siamo perfino andati a cercare gli orsi nella

un’altra soluzione. Tra macchina e traghetto

destinazione perfetta per il nostro viaggio. Quando

foresta ma fortunatamente non ne abbiamo visto

eravamo già in viaggio da 15 ore, e l’idea di

siamo arrivati da Tom ci ha subito detto che ci

neanche uno. Abbiamo fatto una piccola session di

passarne altre 15 alla guida mi faceva venire la

sarebbero volute 8 ore di macchina, ma che lui ci

surf da onda e ci siamo guardati un po’ in giro alla

nausea. Nel frattempo parte della ciurma s’è

avrebbe portato in 45 minuti. Abbiamo quindi

ricerca del vento, per poi decidere di ritornare a

distaccata, Graham, Ruben e Russ infatti hanno poi

caricato tutto il materiale a bordo e in un attimo

casa a bordo del nostro passaggio di lusso.

deciso di tornare verso casa.

eravamo già in aria. Tom ci ha fatto fare il giro

Abbiamo poi visto che c’era vento vicino a Jordan

Io e Neuman n siamo quindi rimasti da soli,

turistico, facendoci ammirare la foresta pluviale,

River. Unico piccolo problema, non c’era modo di

continuando verso l’ignoto. Mentre stavo andando

sorvolando bellissime colline, e andando verso uno

far atterrare l’aereo. Ci saremmo dovuti ritornare

online per fare un po’ di ricerca sulla zona e

spot perfetto per i principianti, chiamato Nitnat

l’indomani in macchina. Oh no, si ritorna alla realtà.

trovare una destinazione più accessibile, ecco che

Lake, per poi passare tra le isolette del Pacific Rim,

Anzi, non mancava neanche tanto in quanto


67

eravamo già sopra a Victoria, la città principale di Vancouver Island. L’abbiamo sorvolata proprio mentre il sole stava tramontando e abbiamo fatto un po’ di scatti interessanti prima di atterrare in città. È stata un’esperienza semplicemente eccezionale. Tom, inoltre, si è divertito un sacco a farci da guida e non riesco a descrivere quanto ci abbia fatto piacere. Davvero una bellissima esperienza.

JORDAN RIVER Il giorno successivo siamo finalmente riusciti a fare un po’ di windsurf nei pressi di Jordan River, che è lo spot di wavesailing più vicino a Victoria, a circa 2 ore di macchina. Tom, ancora una volta, ha deciso di farci da guida e si è messo in strada con noi, facendoci vedere la zona. Siamo arrivati sullo spot e c’era vento fotonico, peccato però che fosse piatto


68

Mr. Pritchard vola sulle onde di Cape Sebastiøn.

come un biliardo! Tom, fortunatamente per lui,

Siamo poi restati in zona ancora un paio di giorni,

aveva il suo materiale da slalom ed è entrato in

per poi tornare in terra natia, negli Stati Uniti

acqua a divertirsi mentre noi siamo rimasti in

d’America. Ci aspettava una guidata di 21 ore per

spiaggia. È stato strano e bello fare il fotografo

tornare a casa, a Jackson Hole, Wyoming e quindi

anziché il soggetto per una volta! A fine session

non abbiamo perso tempo. Il viaggio in Canada è

abbiamo poi aperto un paio di birre locali e,

stato spettacolare. Paesaggi bellissimi, da film, con

sebbene alla fine non fossimo usciti, eravamo

gente davvero di cuore. Grazie per aver reso

comunque tutti contenti.

quest’esperienza così unica! Il forte local di Hookipa, Graham Ezzy, conclude la giornata in bellezza.



Windsurfari 70

L'IDEA PRINCIPALE ALLA BASE DELLA PRESENTAZIONE DI QUESTA SERIE È DI FARE VEDERE ALLA COMUNITÀ WINDSURFISTICA E AL MONDO IN GENERALE QUANTO SIA EFFETTIVAMENTE SPETTACOLARE LA COSTA BRITANNICA. LA RICERCA SI È ANCHE EVOLUTA IN UNA SORTA DI CACCIA ALLE TEMPESTE, CON I SOLITI CONTRATTEMPI E PROBLEMI DI VIAGGIO CHE RENDONO OGNI SESSION ANCORA PIÙ MEMORABILE, SIA IN SPOT GIÀ RINOMATI O SU PICCHI ASSOLUTAMENTE VERGINI. IL NOSTRO VIAGGIO CI HA PORTATI A SPINGERCI A NORD FINO A THURSO IN SCOZIA, PUNTANDO POI VERSO NORDOVEST, PER POI ANDARE IN GALLES, IN CORNOVAGLIA E PERFINO SU ALCUNE SPIAGGE SCONOSCIUTE DELLA PICCOLA ISOLA DI WIGHT, A POCO MENO DI 10 MINUTI DA CASA MIA. TRA I NOSTRI COMPAGNI DI VIAGGIO, SEMPRE PRONTI AD INSEGUIRE VENTO ED ONDE, NON POTEVA MANCARE L'INSTANCABILE TIMO MULLEN, ALLA COSTANTE RICERCA DI ONDE SEMPRE PIÙ GROSSE PER AVERE LA MASSIMA RICOMPENSA, RISCHIANDO PERÒ TUTTO QUALORA QUALCOSA VADA STORTO. LOGICAMENTE, DOPO ANNI D'ESPLORAZIONE, È INEVITABILE CHE SI RIPERCORRANO DEI SENTIERI GIÀ BATTUTI, MA ANCHE UNA PICCOLA DEVIAZIONE ALL'ULTIMO SECONDO PUÒ DAR VITA A SORPRESE NOTEVOLI. DURANTE QUEL PERIODO ERO VERAMENTE INDECISO SE ANDARE SU IN GALLES PER FARE UN PO' DI FOTO ALLA GARA WAVE DI BWA OPPURE ANDARE VERSO WEST COUNTRY CON ALCUNI MIEI AMICI. IL MIO PROBLEMA CON L'ANDARE IN GALLES È CHE POI SAREI DOVUTO VOLARE DIRETTO IN COREA PER LA TAPPA DI PWA SLALOM, MENTRE PROPRIO IL GIORNO PRIMA DELLA MIA PARTENZA PREVEDEVANO UN'ENORME PERTURBAZIONE PIÙ A SUD... QUINDI, SEBBENE SIA STATA UNA DECISIONE SOFFERTA, NON POTEVO NON ANDARE TRA LE COLLINE VERDI DELLA CORNOVAGLIA!

Ad essere sincero le previsioni non sembravano

dicendoci dove trovare i picchi più belli sui reef più

neanche poi così eccezionali, ma il vento sembrava

nascosti, per non dover avere il problema di fare

abbastanza forte, con onda media e sole a picco,

entrare in acqua 5 rider più fotografi. Gli spot di

quindi avevo in mente di fare una specie di report

qualità comunque erano tantissimi, quindi abbiamo

di una session estiva... non avevo grandi aspettative,

fatto finta di niente. Abbiamo dunque puntato su

ma sapevo già che tutti insieme non ci saremmo

Gwithians come prima tappa, sebbene avessimo già

annoiati un secondo. La nostra crew era composta,

sentito qualche voce di corridoio secondo cui Steve

oltre che da me, da Timo e Paul Hunt nel primo van,

Thorpe e i fratelli King stavano già puntando in su

seguiti da Jamie Hancock e Jack Hunt che ci

verso Perenporth, che dovrebbe lavorare meglio col

stavano dietro a circa un’ora di strada... un branco

vento da sud.

di pazzi scatenati tutti insieme per fare gli stupidi e

Abbiamo lasciato indietro Blacky a risolvere un po’

qualche surfata fuori dal comune... non si potrebbe

di sue faccende al negozio, per poi mandare un

chiedere di meglio! A destinazione, la nostra guida

sms a Jack e Jamie per aggiornarli sui piani della

Blacky ci stava aspettando da Tombstone

giornata. Tutto stava andando come previsto.

Surfboards, pronto a fare un briefing all’intera

Appena siamo arrivati a Gwithians, sicuramente si

truppa. La prima tappa in Cornovaglia, ovviamente,

può dire che non eravamo gli unici nel parcheggio...

era al negozio di Blacky per controllare ancora una

sembrava che ogni rider della costa meridionale si

volta le previsioni, e guardare anche un po’ dei

fosse dato appuntamento qui per intercettare le

nuovi shape dei suoi range di tavole, chiamate

onde previste. L’ambitissima prima fila era già

appunto Blackboards. Sembrava che lo swell

completamente piena di van parcheggiati

sarebbe aumentato in serata, quindi non c’era

vicinissimi e c’erano già dei windsurfisti e dei kiter

motivo di arrivare in spiaggia di fretta, ma quando

sul picco. Il vento da terra spazzolava perfettamente

Timo ha in mente di andare a surfare, è

le onde, lasciandole come velluto, anche se,

praticamente impossibile imporgli di aspettare.

guardando più da vicino, arrivavano a malapena al

Non riesce a non entrare in acqua. Come tutti

mezzo metro d’altezza. Io ho visto Timo uscire in

sapranno, Blacky e il resto della comunità surfistica

qualsiasi condizioni immaginabile di vento, ma

locale erano a conoscenza di svariati spot, molti dei

queste onde erano a malapena tali, e non

quali sconosciuti e che sono rimasti tali, non

spingevano minimamente. A questo punto la


TESTO E FOTO DI John Carter 71

Timo Mullen al top!

Ian Black ripping it up.

Timo e Hunty.


72

Paul Hunt punta la bolla.

domanda sorge spontanea... adesso che

mi sembrava di ricordare ancora il parcheggio di

Per quanto riguarda le condizioni, il vento

facciamo?!? Sicuramente lo swell sarebbe

questa spiaggia da quando ero bambino, quando

sembrava veramente rafficatissimo e leggero,

aumentato man mano che si risaliva la costa verso

venivo a fare le vacanze in Cornovaglia con la mia

molto meno forte che a Gwithian, il che era un

Perenporth, oppure avremmo potuto puntare verso

famiglia. Mio nonno stava pensando, ancora anni fa,

peccato perchè le onde erano perfettamente

ovest andando a guardare le spiagge nella zona di

di comprare l’Hotel a cui appartiene il parcheggio,

cristalline e se fossimo riusciti ad entrare in acqua

Lands End. La decisione poi è stata presa in

venendo via da Tottenham, ma ha poi optato per

da qualche parte in zona, sicuramente avremmo

maniera completamente arbitraria, sperando che

trasferirsi sull’Isola di Wight. Se solo avesse

fatto delle foto da urlo! C’era veramente il

la fortuna ci seguisse nel nostro viaggio verso

comprato quell’albergo... la nostra famiglia ora

potenziale per una session memorabile. A questo

ovest. È stata una scelta puramente casuale, in

sarebbe piena di soldi, in quanto sia il parcheggio

punto abbiamo deciso di mettere alla prova la

quanto nessuno di noi aveva la minima idea di dove

che l’albergo avrebbero garantito l’intero

conoscenza della zona del nostro local guru Blacky,

andare di preciso. Dopo aver guidato per circa 40

monopolio della zona. Avrei potuto trovarmi seduto

sebbene sapevamo tutti che magari eravamo

minuti, ci siamo fermati alla spiaggia di Sennen,

in quel gabbiotto all’ingresso del parcheggio

troppo vicini ad uno degli spot che solo lui e pochi

guardando gli sciami di surfisti che si alternavano

chiedendo 5 euro a macchina e leccandomi le dita

altri conoscono e che sarebbe stato capace di farci

sul lineup cristallino, surfandosi barre azzurre

ogni sera d’estate. Invece eccomi qua bloccato

andare nella direzione opposta per non correre

incredibilmente perfette. Era passato un bel po’ di

assieme Motley Crew all’ennesima ricerca di vento

rischi e rovinare il suo paradiso personale. Dopo

tempo dall’ultima volta che ero venuto in zona, ma

e onde, un’altra forma dell’Oro della Cornovaglia.

qualche minuto d’esitazione dall’altra parte della


73 Abbiamo poi mandato un sms a Jamie e Jack dicendo loro di muoversi a venire quaggiù, mentre noi saremmo già scesi assieme a Blacky, portando il materiale come ha fatto lui, per arrivare alla base della scarpata il più velocemente possibile. Arrivato in fondo alla strada ero sudato fradicio e stavo ansimando, cercando di non pensare a quanto sarebbe stata faticosa la strada in salita, al ritorno, dopo essersi sfiancati in acqua... Una volta in spiaggia, Blacky, Timo e Hunty stavano già cominciando ad armare sulla sabbia bianchissima, non c’era una nuvola in cielo e l’acqua era di un turchese quasi finto. Puoi cercare e girare quanto vuoi in tutte le spiagge inglesi ma trovare uno spot da windsurf come questo sarebbe praticamente impossibile, senza poi contare il fattore fortuna. L’unica domanda era se fosse windsurfabile! Non ci è voluto molto prima che la risposta diventasse evidente. Timo è uscito immediatamente tra le onde cristalline e potenti, virando e prendendo la prima onda senza perdere un secondo. È partito a tutta velocità e ha surfato la prima onda del giorno. Proprio mentre stava buttando giù la vela per fare il bottom turn proprio davanti alle rocce di Brisons, ho cominciato a fare i miei primi scatti della session e da subito è apparso chiaro che avessimo tra le mani un vero e proprio pezzo d’oro della Cornovaglia. La marea poi è aumentata e lo swell è cresciuto sempre più, diventando ancora più potente e ripido, creando sezioni cave e tubanti. Sembrava quasi stesse diventando troppo grosso e c’era la paura che il fondo sabbioso non tenesse più e tutta la baia facesse un solo enorme closeout. Per adesso, le cornetta, Blacky ci ha fatto tornare indietro di

azzurro caraibico che veniva spianata

onde di quasi 4 metri continuano a srotolarsi

qualche km verso Gwenther, imponendoci di

perfettamente dal vento sideoff. A me sembrava di

perfettamente, potenti e veloci, con tubi turchesi

aspettarlo in cima alla collina.

essere finito ad Esperance in Australia o in qualche

che rendono l’atmosfera assolutamente magica e

Dopo aver girovagato a vuoto per un bel po’ a causa

remoto angolo di Barbados o Tobago… Per quanto

surreale. Io sicuramente non mi lamentavo e anche

delle indicazioni approssimative di Blacky, siamo

riguarda la nostra serie, “Coast”, abbiamo

tutti gli altri rider mi sembravano dello stesso

finalmente riusciti ad arrivare al punto di incontro,

praticamente già sbancato tutto al primo capitolo.

parere. Dopo circa mezz’ora di follia e numerose

con una vista dall’alto sull’Atlantico infuriato che si

Avevamo già passato abbastanza tempo in

onde, ho finalmente intravisto Jamie e Jack che a

schiantava sulla scogliera proprio sotto di noi.

macchina ed era ora di entrare un po’ in acqua a

momenti cadevano giù dal burrone per la fretta,

Ricordando la mitica Gwynevere della leggenda di

divertirsi! L’unico piccolo problema è che ora ci

quasi lanciando il materiale sulla spiaggia. In

Re Artù, questa spiaggia è circondata da un alone

aspettavano almeno 15 minuti di camminata su un

questo momento, entrambi i banchi di sabbia a

mistico e elegante. Per quanto riguarda le

sentiero lungo con le pareti scoscese della

nord e a sud della baia stavano lavorando da

condizioni, è probabilmente la spiaggia più esposta

scogliera per arrivare finalmente alla spiaggia

paura, facendo srotolare onde turchesi, offrendo

alle mareggiate di tutta l’Inghilterra, assorbendo la

bianco perla. Blacky, ovviamente, è abituato, e

un’infinità di sezioni perfette per gli aerial. Mi sono

furia di tutte le mareggiate da nord ad ovest fino a

quindi ha subito impacchettato tutta la sua roba in

dovuto dare un paio di pizzicotti per rendermi

sud! Le onde a Gwenver erano almeno il doppio

maniera ordinata e se l’è messa in spalla come se

effettivamente conto di esser sveglio e soprattutto

della dimensione di Sennen, con un’acqua di colore

niente fosse, già in muta, diretto verso la spiaggia.

di essere ancora in Inghilterra. La situazione e il


74

Jack Hunt.

paesaggio sembravano semplicemente così

marea però era così alta che non c’era più spiaggia

“Ragazzi portate le vostre chiappe quaggiù perchè è

surreali. Dopo circa 10 minuti, con tutto il materiale

rimasta e quindi sono dovuto passare sulle rocce.

spettacolare!”. Eccoci ancora una volta ripartire a

finalmente pronto, ho visto Jack correre

Dopo circa 40 minuti sono finalmente riuscito ad

tutta birra, volando lungo le strette corsie dei

freneticamente su per la stradina, facendosi 1

appostarmi solo per vedere i ragazzi che hanno

tornanti della penisola di Lands End, con l’ansia di

miglio in salita mentre Jamie stava entrando beato

preso le ultime onde per poi tornare sottovento! Mi

arrivare il prima possibile per riuscire a surfare

in acqua per prendere la prima onda della sua

sono rimesso stizzito tutto il mio materiale

ancora qualche bella onda, mettendo la ciliegina

session. Dopo ho saputo che Jack aveva

fotografico di 15-20 kg sulla schiena e, dopo essere

sulla torta a quella giornata epica. E sì, una volta a

dimenticato il suo trapezio per l’agitazione... già è

ritornato al punto di partenza, ho visto gli altri che

Gwithians, le condizioni erano pulite e perfette, la

una rottura quando bisogna solo tornare al

avevano già smontato tutto e stavano per tornare

gente se n’era andata, stufa di aspettare, e i ragazzi

parcheggio, figuriamoci quando ti devi quasi fare

verso il parcheggio. Essendo abbastanza stufo di

sono riusciti a surfarsi ancora un po’ di onde

due km in salita, con condizioni perfette e le sicure

camminare avanti e indietro, ho cercato di trovare

perfette, quasi completamente soli, mentre il sole

prese in giro che lo aspettavano a fine session. Una

un percorso alternativo, cercando di trovare una

s’inabissava nell’Atlantico. Ora ci voleva proprio una

camminata del genere è davvero una punizione

scorciatoia verso il parcheggio. Questo mio piano,

bella birra ghiacciata per chiudere la giornata in

notevole, e purtroppo non passa neanche

ovviamente, è fallito miseramente e mi sono

bellezza e celebrare questa occasione sfruttata così

inosservata! Con il resto della crew che flirtava con

ritrovato al parcheggio con le ginocchia che

bene... Ahhh...la birra è ancora più buona quando ti

le onde perfette proprio sotto alla scogliera, a

tremavano per lo sforzo, dopo aver girovagato a

senti di essertela guadagnata!

Jamie Hancock è venuta la brillante idea di andare

vuoto per oltre 45 minuti!

a controllare l’infame sinistra proprio davanti alle

Durante la session, le onde sono aumentate da un

TIMO MULLEN

rocce di Sennen, direttamente sotto alla scogliera.

metro e mezzo ad oltre un albero, che sembrava

La baia di Sennen Cove è un posto piuttosto

Dopo una mezz’ora di surfate in solitudine, anche

fosse il limite oltre il quale lo spot avrebbe fatto

speciale per me! 33 anni fa io e mio fratello Finn

Timo, Blacky, Hunty e Jack hanno deciso di risalire

closeout, specialmente con quella marea. Blacky

abbiamo preso le primissime onde della nostra vita

ed ecco che improvvisamente l’intera truppa stava

sembrava aver fiutato che per quell’ora anche

in vacanza con i nostri genitori qui in Cornovaglia.

disintegrando le onde del point. Sfortunatamente

Gwithians avrebbe potuto iniziare a funzionare, e

Quelle prime surfate a Sennen hanno ridisegnato

per me, per poter fare delle foto decenti, avrei

che magari avremmo potuto raddoppiare,

completamente la mia vita, portandomi poi ad

dovuto farmi una bella camminata di oltre 1km. La

rendendo la giornata ancora più eccezionale...

inseguire vento e onde in giro per tutto il globo. Ho


75

Timo down the line.

vissuto e lavorato in Cornovaglia, e ci sono andato

Sembrava di essersi teletrasportati a Esperance in

L’onda qui è davvero veloce e aggressiva, quindi per

così tante volte per surfarci da avere perso il conto,

Australia occidentale, e c’erano perfino le scalinate

sfruttarla al meglio bisogna andare in down the

ma Sennen mi aveva sempre eluso. Fino ad ora!

per arrivare in spiaggia, bianca come gesso, con le

line a testa bassa ed entrare senza esitazione. Tutti

Qui a Sennen si è sempre respirata un po’ di storia

montagne ridossate. Mancava solo un van in

abbiamo avuto dei momenti speciali e dei momenti

windsurfistica, quando verso la fine degli anni ‘80

lontananza con le birre in fresco e di vedere

di terrore, ma Blacky era davvero lanciatissimo e si

Nils Larsen mi raccontava delle sue session epiche

McKercher che si sparava un aerial sorvolando una

vedeva che le sue nuove vele andavano benissimo,

in quello spot, avvertendomi però delle correnti

sezione tubante! Io, Hunty e Blacky siamo entrati in

splendendo in questa luce perfetta mentre carvava

fortissime e rocce ovunque. Ancora oggi la crew del

acqua per primi e ci siamo immediatamente resi

e volava sopra alle sezioni critiche. Finalmente ha

posto composta da Blacky, Fawcett e Dawkins

conto che questa session sarebbe stata veramente

del materiale che viene bene anche in foto, perchè

continuano a spingere i limiti sempre di più,

speciale, in quanto le onde erano perfette in ogni

l’azione era davvero notevole! Anch’io ho fatto una

avventurandosi sui reef sconosciuti della zona che,

dettaglio, non solo in dimensione e forma, ma

surfata per me eccezionale in cui ho fatto 3 aerial

non sapendo di essere in Cornovaglia, potrebbero

perfino in colore! L’onda qui è completamente

su 3 diverse sezioni e tutte e tre sono state le più

tranquillamente passare per l’Australia Occidentale.

diversa da Gwithians, in quanto avanza in acqua

grosse che abbia mai fatto. Lo spot ci ha veramente

Questo viaggio a Sennen non era partito come una

profonda e poi passa sui banchi di sabbia in men

regalato una session da urlo! Sfortunatamente le

caccia all’onda grossa, ma come un disperato

che non si dica, rompendo con ferocia. Il timing qui

condizioni epiche sono velocemente sfumate al

tentativo di entrare in acqua con almeno 1metro

è davvero critico. Se prendi la sezione giusta al

cambio della marea, che salendo ha finito per

d’onda! Abbiamo iniziato controllando tutti gli spot

momento giusto vieni proiettato in aria facendo i

allagare i perfetti banchi di sabbia, non facendo più

abituali, per essere sicuri, Gwithian era minuscolo

migliori aerial della tua vita, ma se sbagli anche

rompere le onde fino al giorno successivo. Eravamo

e pieno di gente (forse perchè continuano ad uscire

solo minimamente probabilmente finisci col venir

tutti piuttosto esausti, tra JC che sembrava avesse

articoli sullo spot!), e allora, senza nulla da

spiaccicato sul fondo sabbioso con albero e vela

camminato per tutti il Capo di Cornovaglia, Hunty

perdere, abbiamo deciso di fare un tentativo

disintegrati, come è capitato a Jack dopo qualche

che aveva surfato più onde che in tutto il resto

puntando a Sennen Cove. Appena siamo arrivati

minuto in acqua. Sia vento che onde sono poi

dell’anno, Jack che si era arrampicato su e giù

siamo rimasti a bocca aperta! Barre cristalline di 2-

aumentati mentre seguivamo Jamie più su verso

dalla scarpata per 4 volte, Jamie che aveva preso le

3 metri si srotolavano sul point... non abbiamo mai

Sennen, e i primi set della tempesta cominciavano

sue onde più grosse (rispetto alla sua altezza!), e

mangiato un pranzo McDonald’s così velocemente!

ad entrare e superavano tranquillamente l’albero.

Blacky che era esausto e come sempre si era


76

Timo Mullen in aerial sul lip di Cornish.

dimenticato di mettersi la crema solare e

Potrebbe essere il giorno più ventoso in assoluto

irrequieto, in quanto hai sempre il dubbio che

sembrava un’aragosta rosso acceso servita in uno

ma appena si alza un po’ d’onda, per qualche

magari a due km di distanza le condizioni siano

dei ristoranti locali! Ne è valsa assolutamente la

strana ragione, il vento taglia completamente. Per

epiche, bastava andare a guardare per trovarle!

pena comunque. Le foto sono venute benissimo e

questa stessa ragione, infatti, questo è lo spot

perfino JC pensava di aver fatto un buon lavoro, che

preferito di tutti i surfisti della zona, che essendo

PAUL HUNT

per un perfezionista come lui significa scatti

nati e cresciuti surfando queste onde non sono

Quando siamo arrivati a Gwithians sono rimasto di

eccezionali. Mentre stavamo tornando verso il mio

troppo accoglienti quando vedono delle vele

stucco… Dove cavolo era finito lo swell che avevano

van, avevo già ricevuto un messaggio da Blacky che

svolazzargli intorno. La cosa piuttosto bizzarra è

previsto? Fortunatamente era girato verso Sennon,

mi diceva che era già a Gwithian e che stava

stata che quel giorno non c’era nessun surfista da

e quando siamo arrivati e ho visto quelle perfette

entrando da paura.. .altro che RedBull, la voglia che

onda sul picco. Nessuno! Sembravano condizioni

barre cristalline mi sono venute le palpitazioni. È

ha lui è davvero inimmaginabile e dopo aver

finte da quanto fossero perfette e l’unico in

stata una session eccezionale e sicuramente ci

ricevuto quel messaggio l’intera crew si è

spiaggia era JC. Ad averne di giornate così... senza

torneremo al più presto!

completamente rivitalizzata e siamo ripartiti

JC ovviamente! Per citare una perla di Neils Larsen,

lanciatissimi per la nostra seconda session!

però, “la tua manovra del giorno è ancora più bella

JACK HUNT

quando l’ha vista qualcuno!”, ed è proprio per

Questo spot dà filo da torcere a qualsiasi altra

BLACKY

questo che amiamo il nostro fotografo JC!

location al mondo in quanto a bellezza naturale. Era

La cosa spaventosa è che praticamente questa

Se Tombstone Surfboards, appena fuori Hayle, ci

roba davvero grossa e riuscire ad uscire in quelle

giornata è stata la mia unica vacanza dell’estate!

può confermare che Blacky si sia dato da fare in

condizioni, senza che facesse closeout è stata

Essendo così preso dagli affari col negozio, sono

negozio quanto in quella session a Sennon, allora

un’occasione più unica che rara. Quando lo swell

sempre stato troppo impegnato per pensare anche

possiamo dire che sia il nuovo impiegato del mese

poi è arrivato a piena forza, abbiamo tutti deciso

solo di uscire. Tutto sommato, comunque, l’estate è

per la Blackboards surfboards...

che la situazione stava diventando un po’ troppo

andata bene considerando di aver surfato con onde

seria. Sapevamo che lo swell era diretto ad ovest e

sui 3-4 metri perfette e cristalline con altri 3-4 miei

JAMIE HANCOCK

sapevamo che noi saremmo stati i primi a ricevere

amici sul picco, tutti lanciatissimi, e tutti che si

Adoro la Cornovaglia. Quando stavamo puntando

la tempesta a pieno regime. Abbiamo quindi poi

spingevano a vicenda. Peccato solo che sia stata

verso ovest da Portsmouth mi sentivo tranquillo,

puntato su Gwithians giusto in tempo per vedere

l’unica session! Quando Gwithian è piccolo, può

poiché sapevo che ci sarebbe stato uno spot tra i

tutti i van di rider frustrati che se ne stavano

valere la pena di guidare 45 minuti verso sud per

tanti che desse il meglio e ci permettesse di

andando a casa, perdendosi uno degli swell

arrivarci, però sicuramente non ci sarà vento.

divertirci. Quando però sei lì, ti senti sempre un po’

dell’anno per una manciata di minuti!



Faq Sommario 78

DIDATTICA

PAG. 80

DI Sirio Passioni Anche voi avete pensato di poter diventare istruttori di windsurf? Per prima cosa dovete seguire il corso VDWS e poi seguire le importanti indicazioni del nostro collaboratore per rendere la figura dell’istruttore seria e professionale e sempre con un occhio di riguardo alla sicurezza.

CRASH OF THE MONTH

PAG. 82

DI Federico La Croce Questo mese si aggiudica il migliore wipe out Federico La Croce con un radicale aerial one hand con sorpresa!

WAVE

PAG. 84

DI Massimo Mannucci Un purista del wave riding ci dà qualche prezioso consiglio su come alzare montagne di spray durante i nostri top turn, la manovra principe della surfata.

FREESTYLE

PAG. 86

DI Mattia Pedrani Questa volta nessun altro potrà dire che la manovra l’aveva già fatta prima… ideata, eseguita e fotografata dal nostro eccezionale teacher freestyle con anche i complimenti del Campione del Mondo 2011 Steven Van Broeckhoven!

DIDATTICA

PAG. 88

DI Gigi Madeddu Siete pronti per l’arrivo dell’inverno? Gigi ci dà qualche suggerimento per affrontare al meglio le fredde uscite che ci attenderanno.


Distributore Italiano: Pandora srl - info@pandorasrl.net


Faq Didattica 80

Mi presento, mi chiamo Sirio Passioni, windsurfista, istruttore windsurf VDWS, sono circa dieci anni che insegno windsurf in diversi posti con diverse condizioni, confrontandomi con i migliori istruttori e cercando di prendere il meglio di ognuno di loro per creare un metodo e un’esperienza didattica che possa portare i miei allievi ad apprendere nel minor tempo possibile, con il minor sforzo e il massimo rendimento ma soprattutto con la massima sicurezza. Unendo a questo lo studio del corpo umano a livello motorio e della psiche sotto stress, ne risulta la formula perfetta per una lezione professionale e sicura in tutti i sensi. Il mio obiettivo non è di creare o formare un istruttore tramite una rubrica ma di far capire quanto il vero istruttore sia una figura professionale da ricercare. Ho visto troppe volte persone allontanarsi dal nostro magnifico sport a causa di “traumi” ricevuti le prime lezioni da “pseudo-istruttori” che le hanno traumatizzate. Invito quindi tutti a cercare sempre e comunque solo figure professionali. Ricordo per chi fosse interessato che la VDWS organizza corsi per istruttori tutti gli anni con due appuntamenti annuali, tutte le informazioni le trovate su www.vdwsitalia.it oppure www.vdws.de. CAPITOLO 1 - L’INSEGNAMENTO: LE REGOLE FONDAMENTALI DI UN

LA SCELTA DEI MATERIALI: Il mondo del windsurf si è molto evoluto

ISTRUTTORE: “INSEGNARE NON SIGNIFICA FAR VEDERE COME ESEGUIRE UN

negli ultimi anni sia a livello di materiali che di metodi di insegnamento. Ora è

MOVIMENTO MA PORTARE L’ALLIEVO AL RAGGIUNGIMENTO DI QUESTO”. Sirio Passioni

possibile insegnare a bambini da 4 anni in su e riuscire a portare i bimbi più bravi a planare già all’età di 7-8 anni circa.

SICUREZZA: Bisogna essere sempre in grado di prevenire situazioni

La scelta del materiale varia a seconda di 5 fattori dell’allievo e del meteo:

pericolose come il cambiamento del vento e pensare a ciò che potrebbe

• livello allievo

accadere prima che accada. È fondamentale, oltre che professionale, essere

• peso o massa corporea allievo

coperti da un’assicurazione che tenga conto di tutte le eventualità che possano

• intensità del vento

accadere in acqua e fuori, negli anni la VDWS ha trovato un ottimo partner con

• lo stato del mare

la Sudwest ring assicurazioni. Fare indossare sempre il giubbetto di salvataggio

• ciò che si intende fare nella lezione

e informarsi se la persona che portiamo in acqua ha qualche problema fisico o

Una vela con materiale leggero facilita moltissimo l’apprendimento, e allo

psicofisico. È un dovere dell’ istruttore decretare se il meteo compromette o

stesso tempo una tavola voluminosa con un volume residuo:

meno la sicurezza della lezione.

Vm = volume tavola - peso della persona > = 100 litri Risulta perfetta per una prima lezione o in ogni caso per il corso base. Se poi si

RISPETTO E PAZIENZA: È importante porsi con gli allievi sempre in

va a scegliere una tavola con colorazioni a “zone di interesse” il nostro lavoro

maniera rispettosa, evitando arrabbiature dovute a mancanza di voglia o

sarà facilitato.

antipatie personali. METODO DI INSEGNAMENTO AZIONE-FUNZIONE: UMILTÀ: Mai pensare di essere i migliori, il miglior istruttore è colui che

Con questo metodo si intende ridurre al minimo le informazioni date all’allievo

impara continuamente da tutto e tutti.

con lo scopo di avere il massimo rendimento. Ogni azione spiegata deve avere una funzione reale che porta al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, dalla

RESPONSABILITÀ: Ogni decisione va pensata e valutata precedentemente

partenza normale o anche solo dal raccogliere la vela.

in modo da condurre una lezione professionale sicura e di qualità. L’istruttore è

Esempio: AZIONE: salire sulla

l’unico vero responsabile dell’andamento della lezione.

tavola sempre al centro a cavallo

Mai dare l’idea che non sappiamo cosa fare, l’istruttore è come il capitano di

del piede dell’albero.

una nave, è colui che prende le decisioni per il bene di tutti e le sue scelte sono

FUNZIONE: salendo al centro

e rimangono insindacabili, ciò non vuole dire però che tali scelte non debbano

abbiamo il massimo

essere ampliamente spiegate agli allievi.

dell’equilibrio.

PROFESSIONALITÀ: La figura dell’istruttore per essere tale deve essere

UTILIZZO DEL

accompagnata da una licenza riconosciuta e possibilmente internazionale come

LINGUAGGIO: È importante

per esempio quella della VDWS che conta più di 580 scuole affiliate in tutto il

rendersi sempre conto di chi

mondo e forma istruttori ogni anno aggiornandosi sempre con umiltà e voglia di

abbiamo davanti; con un bambino

trovare un metodo perfetto e professionale (www.vdwsitalia.it). La

il linguaggio deve essere

professionalità di un istruttore si vede in acqua ma anche fuori dal suo ambito

semplicissimo mentre con una

di spiaggia e richiede sempre un comportamento consono alla figura che copre.

persona che ha già esperienze

La consegna del slvagente.


TESTO E FOTO DI Sirio Passioni 81

SIRIO PASSIONI È un ragazzo che sta dedicando la sua vita al windsurf e al surf, bravo freestyler e ottimo waver. Ha scelto di vivere nel nord della Sardegna e dopo diversi anni di esperienza nella scuola di Porto Pollo, tre anni fa ha aperto una scuola di windsurf a Palau unendo passione e lavoro. È un istruttore VDWS e formatore di istruttori e quindi attivamente coinvolto nella promozione del nostro sport cercando di migliorare la metodolgia e i materiali per l'insegnamento dando sempre più forza alla figura professionale dell' istruttore. I suoi sponsor sono: VDWS, www.saltywind.com, Vibram five fingers, RRD.

veliche può essere anche più approfondito e tecnico. Quando si corregge un

• virata elementare o giro 180 gradi di tavola

errore o una carenza è meglio fare i complimenti prima e poi parlare di ciò che

• partenza

non andava bene, questo darà più sicurezza all’allievo. Esempio: “Grande,

• teoria dei venti e concetto di sopravento e sottovento

ottimo, tutto abbastanza bene, ma se metti la mano più larga vedrai che… ecc.”

• orzare e poggiare e uso delle gambe • teoria ed esecuzione della bolina

APPRENDIMENTO DELL’ALLIEVO: quando si insegna, l’allievo apprende:

• virata veloce e strambata con vento medio leggero

• 15% ascoltando (auditivo)

• uso del trapezio con vento leggero e regolazioni

• 25% guardando (visivo)

• utilizzo delle gambe

• 60% provando

• uso del trapezio con vento più forte

Tutto ciò fa capire che quelle “ore” di teoria che vedo spesso a terra alla prima

• partenza dalla spiaggia

lezione sono inutili, l’allievo necessita delle informazioni chiave, e poi di provare

• uso di tavola senza deriva e con trapezio, uso delle gambe

passo dopo passo. La teoria sarà sempre relativa al tempo che abbiamo per la

• strap forzate e avanzate, uso delle gambe

lezione, ma ricordiamoci che ha veramente poco effetto sulla pratica iniziale.

• strap con vento forte e planata • partenza dall’acqua

APPRENDIMENTO “A GRADINI”:

• assetto in planata

Di seguito riporterò la sequenza di insegnamento del windsurf:

• strambata in planata.

• nomenclatura del materiale e riconoscere da dove arriva il vento

Ogni step necessita quello precedente e saltare questi gradini comporta un

• trasporto della vela e della tavola rispetto al vento

tempo più lungo di apprendimento. Nel capitolo successivo vedremo come

• montaggio della tavola nella vela e regolazioni

eseguire la prima lezione del corso principianti. Grazie e ci vediamo sul

• sicurezza in acqua

prossimo numero di FUNBOARD.

L’istruttore inizia la lezione a terra.

Il trasporto della vela.


F@#K Crash of the month 82

NON TUTTE LE CIAMBELLE VENGONO COL BUCO… SI

Crash of the month? Ma quale crash?! Da quella schiuma sono uscito vincente

POTREBBE DIRE IN QUESTO CASO. ECCO UN BEL WIPE

come Russel Crowe in “Er Gladiatore”! Scherzi a parte, questa sequenza è il

OUT DI FEDERICO LA CROCE, CHE QUESTO MESE SI È

risultato dell'indecisione che mi ha preso l'istante prima di impattare il lip.

AGGIUDICATO ANCHE LA COPERTINA. L’ONDA È QUELLA

Volevo staccare un Aerial One Hand, ma all'ultimo mi sono tirato indietro,

DI OAHU DURANTE IL 99 HONOLULU SUMMER CAMP E CI

perdendo così il timing e staccando ormai sbilanciato. Insomma, è quasi un

PIACEVA QUESTA SEQUENZA DAI COLORI ESTIVI PER

miracolo che sia riuscito a rimanere composto nella fase aerea atterrando

SOGNARE ANCORA UN PO’ DI ESTATE…

sulla schiuma che poi mi ha ovviamente travolto. Morale, bisogna sempre entrare decisi e convinti, o, al massimo, essere stilosi nel cadere!


TESTO DI Federico LaCroce | FOTO DI Darrell Wong | RIDER Federico LaCroce | LOCATION Oahu, Hawaii 83


Faq Wave 84

1

Nelle foto 1, 2 e 3 qualche esempio di top turn eseguito in differenti punti dell’onda.

IL WAVE RIDING È SENZA DUBBIO LA DISCIPLINA DI WINDSURF CHE AFFASCINA DI PIÙ E, PROBABILMENTE, ANCHE LA PIÙ RAFFINATA SIA COME CARATTERISTICHE CHE COME STYLE. NEGLI ULTIMI 15 ANNI L’EVOLUZIONE DI QUESTO SPORT È STATA IMBARAZZANTE, INFATTI, OGGI, RAIDARE UN’ONDA PER LA MAGGIOR PARTE DEI WINDSURFISTI NON È PIÙ UN PROBLEMA, DICIAMO CHE IL RAPPORTO DI CALCOLO POTREBBE ESSERE: IL PLANARE DI 20 ANNI FA CON IL WINDSURF STA AL RAIDARE UN’ONDA NEL 2012… UN VERO MIRACOLO!!! È sbalorditivo, nel senso positivo della parola, vedere nei migliori spot di wave

movimento tra bottom e top turn. La grande differenza tra beginner, intermedi

riding del mondo, Hookipa incluso, come dei veri intermedi e beginner si

e advanced, è palesemente evidente: i primi lasciano scivolare la tavola con

buttano tra le onde, anche importanti, ed affrontano, spavaldi, queste masse di

leggeri accenni di curva ed improbabili attacchi al lip dell’onda; i secondi

acqua blu senza nessuna esperienza! Ma per incredibile che sia, riescono, a

cominciano a far intravedere un raggio di azione più chiaro con un possibile

loro modo, a dare una parvenza del riding sull’onda. Le aziende di windsurf

attacco al lip; i pro in 1 metro di onda chiudono l’angolo del bottom, salgono

hanno fornito materiali così straordinari, precisi e facili, che cimentarsi tra le

verticali come razzi in aria ed attaccano il crucial point (punto di rottura

onde non è assolutamente più un problema ed il divertimento è assicurato. In

dell’onda) al millesimo di secondo con spray imbarazzanti, imprimendo alla

ogni disciplina che si rispetti e di qualsiasi sport si parli, generalizzare è molto

curva una traiettoria diritta nella discesa dall’onda prima del top turn e

semplice e direi anche estremamente comodo. Al contrario, valutare il livello di

verticale al massimo nella salita della stessa. È chiarissima l’azione di queste

uno sportivo o vero atleta che sia, diventa estremamente difficile. Spesso ci

pennellate sull’onda, tutte degne di tanto divertimento e gioia, con una sola

sono differenze di apprezzamento in base non solo al livello tecnico, ma anche

grande differenza, THE ATTITUDE (ovvero l’attitudine): i pro sull’onda è come se

all’immagine della persona od alla simpatia, ciò non toglie però che nel

facessero un altro sport, pur considerando il fatto che si parla di wave riding

windsurf come negli altri sport, i veri livelli da considerare sono solo quelli dei

per tutti. Vedere Levi Siver o Keith Teboul, senza contare Jason Polakow o Kauli

pro. Premesso ciò, buttiamoci a capofitto nei meandri del wave riding cercando

Seadi, raidare, e qui ribadisco, raidare, niente numeri da circo o evoluzioni da

di capire al meglio e, possibilmente, dare un significato logico alla manovra

freestyler, giusto effettuare il master delle sensazioni sull’onda... la

principe: il Top Turn. Partiamo dalla parola wave riding e chiariamone il

spadacciata….bottom e top turn, può dare sensazioni sconosciute! Quegli spray

significato: si tratta di impostare la tavola sull’onda per effettuare, con minimi

stellari, con quei re-back dall’onda su lip verticali devastanti, sono una vera

(o massimi!) movimenti del corpo e dell’attrezzatura (vela/tavola) su e giù

manna dal cielo… perdonatemi la similitudine! Nulla è più eccitante di questo!

sull’onda, delle curve alla base della stessa e quindi il bottom turn e sul lip, con

Chiarito ciò e dando il giusto valore a questo pezzo pregiato del windsurf sulle

il famoso cut back o top turn. La prima vera questione, considerando una

onde, vediamo nei dettagli come si arriva al Top Turn di una certa verticalità e

surfata degna di un pro, è quanta curva (raggio) si riesce a dare in questo

radicalità.


TESTO DI Massimo Mannucci “Manna” | FOTO DI: Jimmie Hepp, Sofie Louca 85

2

Sponsored by: Goya Boards, Simmer Sails, Maui Fin Company, Eskyflavor, Maresia, Teva FASE 1 - POSIZIONE DI PARTENZA SULL’ONDA: Sei sopra all’onda

stretti con anche le mani larghe sul boma, state attaccando il lip, veloci e in full

che sta crescendo sotto di te, devi assolutamente frenare il tuo istinto,

control! Niente esitazioni! Tutto dentro, corpo proiettato in avanti con sguardo e

comprensibile, di partire a razzo e surfartela. Rimani calmo, aspetta, non ti

testa verso il punto di impatto sul lip; con reattività devastante spingete la prua

agitare, dai tempo al picco dell’onda di arrivare quasi al suo limite massimo.

fuori dal lip quanto basta a vedervela bella verticale e poi spingete con tutto il

Aspettare, molto prima di partire, vi permetterà di avere chiara la

corpo, in particolar modo le gambe, e girate sul lip dell’onda, con il sogno,

visualizzazione del CRITICAL POINT, punto perfetto di impatto al lip dell’onda. È la

magari, di sentire le pinne che non aderiscono più per poi sentirle attaccate di

priorità in questa fase: concentrarsi a non partire troppo presto. Quindi, nel

nuovo all’acqua, e venite giù dall’onda… sempre verticale o al meglio con un re-

momento in cui sentite montarvi il sangue al cervello, spegnete l’interruttore

back (ritorno indietro della prua della tavola).

perchè è troppo presto! Continua ad aspettare…

FASE 5 - ANALISI: Non c’è, quasi mai, un bel top turn senza queste

FASE 2 - GAS APERTO GIÙ DALL’ONDA: Is time to go, è arrivato il

caratteristiche: velocità, verticalità, aggressività, controllo, spray. È una

tuo momento! L’onda ha raggiunto il giusto punto di rottura. Spesso, direi nella

manovra molto raffinata e molto tecnica, ma non difficile! La tendenza generale

maggior parte dei windsurfisti, la tendenza è posizionare la prua della tavola

è di dare importanza a più movimenti sull’onda invece che a uno ben fatto!

verso il face dell’onda, ovvero più o meno, ma comunque molto lateralmente

… next level is there! Be a real wave rider! Enjoy the ride.

alla faccia dell’onda, BIG MISTAKE… errore! Per affrontare un vero top turn la partenza in discesa dall’onda deve essere dritta come un fuso orario, per la precisione verticale in basso, scordatevi completamente di far viaggiare la tavola con angolazioni verso la faccia dell’onda… STRAIGHT DOWN! FASE 3 - BOTTOM TURN: È il momento di carvare a tutta per attaccare quel bel lip! Non mi soffermo sul bottom (…siamo qui per il top turn!), ma vi anticipo alcune importanti differenze: la discesa verticale dall’onda, prescinde una proiezione quasi obbligata di verticalità sul lip, diciamo che sono quasi un’unica cosa… infatti, carvando con molta aggressività utilizzando le anche e la disposizione di massima apertura della mani sul boma, la tavola reagirà immediatamente mettendosi meravigliosamente bella verticale (…o quasi!) all’impatto sul lip. FASE 4 - TOP TURN: Siete scesi giù, belli dritti, dall’onda, avete carvato

3


Faq Freestyle 86

DURANTE LA SCORSA PUNTATA AVEVO PRESENTATO IL WILLY SKIPPER BUGNA IN AVANTI, PROPEDEUTICO PER IL TRICK DI OGGI. QUESTA È UNA MANOVRA COMPLETAMENTE NUOVA, CHE NON HO MAI VISTO NÈ DAL VIVO NÈ TANTOMENO IN VIDEO, ED È IL RISULTATO DI MOMENTI DI FOLLIA RISULTANTI DAL SURFARE CON 14 NODI E 1400 BARCHE ALLE ROCCETTE DEI MAIALI. A DIRE IL VERO, STAVO RIPULENDO IL MIO VECCHIO PC FISSO, PIÙ IMPALLATO CHE MAI PER TUTTE LE MIE NUOVE BASI TRAP E SUONI VARI, QUANDO HO TROVATO QUESTO APPUNTO INTITOLATO "NUOVO TRICK DA FARE"... DEL 2010... DOPO AVER LETTO LA RIGA E MEZZA DI DESCRIZIONE, HO DECISO DI PROVARLO AL PIER QUELLO STESSO POMERIGGIO E DOPO 4 TENTATIVI, ECCO CHE HA PRESO VITA IL NUOVISSIMO BOBBY SKIPPER. Come si può intuire dal nome, questo trick è un ibrido, che inizia come una Bob, passando sottovento alla vela, per poi staccare e girare come un Willy Skipper bugna in avanti!!! Se cercate “Bobby Skipper” su youtube troverete anche il video, per avere un’idea di come sia il trick dal vivo. È arrivato il momento di alzare il sipario e svelare i segreti del mio nuovo trick!

HOW TO DO: Come anticipato, per questa manovra è meglio non essere

l’atterraggio, ammorbidendolo. Conviene quindi tenere il busto molto vicino al rig,

troppo pieni, magari con vento costante sui 15-18 nodi e acqua non troppo

appendendosi nel boma per ammortizzare l’impatto, altrimenti la tavola ne

choppata per facilitare il passaggio. Poggia leggermente e inizia ad infilare la vela

risentierà pesantemente. Cerca di restare nel baricentro della rotazione, in modo

nel vento, come se volessi passare sottovento alla vela per eseguire una Bob. Le

che la bugna, passando nel vento, non ti sbilanci troppo facendoti perdere il

prime volte, non sapendo come fare, ho provato prima a passare sottovento alla

controllo del rig. Una volta che la bugna sventa, innescherà automaticamente il

vela e poi a togliere il piede posteriore per facilitare la rotazione del Willy Skipper,

resto della rotazione che ricorda in tutto e per tutto un Willy Skipper 540 ed è

ma dopo i primi 2 tentativi mi sono reso conto che fosse meglio togliere il piede

quindi necessario usare questa spinta per farsi proiettare nella restante

posteriore prima di passare sotto alla vela, complicando ulteriormente il

rotazione slashata e non di faccia sulla prua! Se hai fatto tutto correttamente, a

passaggio già abbastanza problematico di per sè. Posiziona il piede posteriore

questo punto ti ritrovi con i piedi fuori dalle strap, che slashi sottovento pinna in

appena dietro alla strap, cercando di muoverlo il meno possibile durante il

avanti. Ora non ti resta che sbilanciarti leggermente in avanti e infilare l’albero

ducking della vela, in modo da perdere meno velocità e sbilanciarti il meno

nel vento per poi ritrovarti sottovento e completare il trick come una normale

possibile, mantenendo abbastanza inerzia per staccare ed innescare la seconda

Backwind Jybe. Sostanzialmente questo trick è una specie di Bob con un cambio

fase della manovra. Appena individui un ripido choppino leggermente sottovento,

di piedi aereo, fuori dalle strap, che poi finisce come un Willy Skipper 540...

porta l’albero sottovento nel senso di rotazione, spingendo verso prua col il

Manovra contorta da una mente contorta!

braccio di bugna, in modo da venire proiettati in avanti. Fletti le ginocchia per far

STEP BY STEP: Foto 1-4: Questa è la fase iniziale del trick, e la variazione

staccare la tavola, spingendo con forza sul piede posteriore piazzato proprio sulla

principale che gli ha fatto guadagnare il nuovo nome Bobby Skipper. Come detto

poppa. Appena la prua è fuori dall’acqua scalcia la tavola sottovento col piede

in precedenza, il piede posteriore è già fuori dalla strap e posizionato appena

posteriore, facendo ruotare la tavola in aria di 180 gradi per riatterrare poi sulla

dietro ad essa, sulla poppa della tavola. L’ibrido inizia quindi con un normale

prua e slashare pinna in avanti. È fondamentale tenere la gamba anteriore

passaggio sottovento alla vela, cioè infilando l’albero sopravento con entrambe le

piegata, in modo che la tavola abbia abbastanza spazio per completare la

braccia, per poi andare a prendere la bugna con quello anteriore e tirarla verso

rotazione aerea, dandoti anche più tempo di invertire i piedi in aria e d’anticipare

poppa, per poi mollare anche il braccio posteriore e andare a prendere il boma il


TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani | RIDER Mattia Pedrani | LOCATION Pier Windsurf, Lago di Garda 87

MATTIA PEDRANI I-00 Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente. Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più appropriate ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Simmer Sails, AL360, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu.

più avanti possibile sulle nuove mure prima con l’ex braccio posteriore (che ora

distribuzione del peso cambi da poppa a prua, in modo da restare nel baricentro

diventerà anteriore) e poi anche con l’altro. Se pensi che la spiegazione sia

della rotazione e facilitare l’atterraggio in slashata. Foto 8: L’ex piede posteriore è

contorta, vedrai di provarlo di persona... Foto 5: Dopo aver magicamente

andato davanti al piede d’albero, ed il fisico è molto vicino al rig e sbilanciato in

effettuato il passaggio sottovento alla vela e ripreso il controllo in quella

avanti, in modo da lasciare che la tavola, atterrando morbidamente, prosegua nel

posizione, tieni il fisico leggermente verso poppa e fletti le ginocchia, spingendo la

resto della rotazione senza intoppi. Foto 9: Questo è il punto d’impatto,

tavola su un ripido choppino in modo che stacchi. Comincia a portare l’albero

fondamentale assorbire il colpo con le ginocchia, abbassandosi anche parecchio

verso prua col braccio anteriore, senza spingere troppo su quello posteriore e

ed appendendosi nel boma… altrimenti la tavola si trasformerà in un colabrodo in

proietta tutto il peso in avanti e sottovento. Foto 6-7: In queste 2 foto succedono

men che non si dica. La bugna inoltre avrà sviluppato abbastanza spinta per

un sacco di cose importanti. Nella prima si nota innanzitutto la gamba anteriore

proiettarti nel resto della rotazione slashata e completare correttamente il trick.

rannicchiata in modo da lasciare abbastanza spazio per la rotazione aerea, che

Foto 10-11: Gira testa e spalle sopravento, appoggiandoti sul piede anteriore

viene innescata scalciando la poppa sottovento con la gamba posteriore,

davanti al piede d’albero e lasciando che la tavola slashi sottovento liberamente.

spingendola con le punte. La bugna sta quasi per passare nuovamente nel vento,

Tieni il braccio anteriore piegato e infila l’albero nel vento, per ritrovarti poi

riprendendo così potenza e catapultandoti sottovento. Nella seconda foto si nota

sottovento alle vela ed innescare l’ultima fase della rotazione.

ora che la bugna riprende potenza sulle mure corrette e i piedi si sono

Foto 12-13: Continua a guardare sottovento nel senso di rotazione e completa la

magicamente invertiti! Il piede posteriore, infatti, dopo aver scalciato la tavola,

fase finale come se fosse una normale Backwind Jybe, per poi riportare il piede

dovrà atterrare davanti al piede d’albero, in modo da distribuire meglio il peso ed

anteriore dietro al piede d’albero una volta che la vela ha ripreso potenza sulle

attutire l’atterraggio. È fondamentale che questo movimento sia unico, deciso e

mure corrette e riparti come se nulla fosse. DRITTE ED ERRORI: La

continuativo, in quanto ogni esitazione a questo punto risulterebbe in un ritardo

difficoltà maggiore è riuscire ad avere abbastanza spinta per riuscire a staccare

che potrebbe farti finire con gli stinchi nella tavola. L’ex piede anteriore non fa

e completare la fase aerea senza intoppi e scalciare la tavola in maniera pulita

altro che uscire dalla strap, da solo, e riatterrerà sui pad nella zona tra le strap,

anche dopo avere effettuato il passaggio sottovento alla vela. Ricorda

con la solo differenza che ora è il piede posteriore. È fondamentale che la

assolutamente di flettere le ginocchia all’atterraggio per attutire l’impatto.


Faq Didattica

TESTO DI Luigi Madeddu | TESTO DI Michele Tagliafico

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L’INVERNO, COME TUTTI SAPPIAMO, È SINONIMO DI FREDDO. TUTTI NOI, CHI PIÙ CHI MENO, DOBBIAMO PER FORZA AVERE A CHE FARE CON LA STAGIONE DELLE PERTURBAZIONI, DEL VENTO FORTE, MA SOPRATTUTTO DELL’ARIA E DELL’ACQUA GELIDA. ECCOVI ALCUNI IMPORTANTI CONSIGLI PER NON AVERE DELLE BRUTTE SORPRESE. Per molti di noi però l’inverno con sé porta le più belle uscite dell’anno. Poca

asciugare bene possibilmente non al sole e vedrete che la gomma si usurerà

gente in acqua e condizioni memorabili che raramente si possono trovare

più lentamente. Avere il corpo caldo vi farà affrontare le difficoltà più

durante le stagioni più calde. Ecco perché la stagione fredda diventa per i

agevolmente e con più calma.

windsurfisti più accaniti l’occasione per momenti da ricordare.

Per evitare spiacevoli inconvenienti è importante fare sempre un check del

Il freddo, però, è una brutta bestia e bisogna sempre cercare di essere pronti

materiale. Controllate le cime del caricabasso, della bugna e della maniglia del

ad affrontarlo per non avere brutte sorprese. È Scontato possedere una buona

boma. Rimanere in mezzo al mare a causa della rottura di una di esse può

muta che sia adatta alle condizioni meteo che ci troviamo di fronte. Abitando in

essere un momento complicato della vostra uscita. In caso di usura anche

Sardegna, fortunatamente, ho sicuramente meno freddo di uno che fa windsurf

minima sostituitele perché è meglio prevenire che curare. Controllate sempre

sull’adriatico o sui laghi.

bene le viti delle strap, cosa meno grave se si dovesse svitare non rimarrete

In ogni caso le mute moderne offrono confort ed elasticità e si possono

certo in mezzo al mare. Ma se si rompe la vite nel tassello avrete sicuramente

dividere in 3 modelli a seconda del materiale:

delle rogne e rovinerete la vostra uscita. Altro elemento chiave della vostra

- Neoprene monofoderato (classica per il windsurf).

attrezzatura è il piede d’albero. Controllate sempre il suo stato e l’usura del

- Neoprene bifoderato (da surf da onda e ormai anche da windsurf).w

gommino. Avere un piedino di riserva è fondamentale per la vostra sicurezza

- Stagna asciutta (il classico “sacchetto”).

durante la stagione invernale.

Se non avete la possibilità di comprare una nuova muta accertatevi che la

Se possibile evitate le uscite in solitaria e abbiate sempre rispetto del mare per

vostra sia abbastanza integra. In caso di piccoli taglietti o abrasioni è possibile

non avere problemi. Ricordate di tenervi fisicamente in forma più che potete,

ripararla con neoprene liquido e colle tipo AcquaSure. Questi materiali sono

così il divertimento e la resistenza alla fatica sarà maggiore e avrete meno

facili da trovare in commercio in qualsiasi surf shop o pesca shop e simili. Una

problemi in caso di pericolo. Essere forti e resistenti permette di essere più

muta tenuta bene riesce a resistere per varie stagioni. Dopo l’uso fatela

concentrati e di mantenere la calma in situazioni spiacevoli.



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QUANTE VOLTE VI SIETE IMBATTUTI SUL WEB IN FOTO

ANDARE A INDAGARE UN PO’ PIÙ A FONDO SU

DI VICTOR FERNANDEZ MENTRE SALTA E SURFA

QUESTE ZONE ED È TORNATO A CASA CON

ONDE DI UNO SPOT CHIAMATO ALMERIA?

DELL’OTTIMO MATERIALE CHE FUNBOARD VI

SICURAMENTE TANTE. IL NOSTRO AMICO E

PROPONE IN QUESTO ARTICOLO, CON LA

COLLABORATORE MATTEO MURARO HA DECISO DI

COLLABORAZIONE SPECIALE DI MR. FERNANDEZ!


TESTO DI Matteo Muraro | FOTO DI Josep Piña, Paul Xtremly Matteo pianta il rail con un occhio sul lip nello spot di Culoperro.

In Spagna la Semana Santa, ovvero la settimana precedente la Pasqua, deve

Josep Piña, storico fotografo, mi chiama sul cellulare avvisandomi delle

essere assolutamente “santificata” con alcuni giorni di relax. Sta poi al “fedele”

condizioni “interessanti” e, con mia grande sorpresa, mi aspetta all’entrata

dedicarsi a preghiere e processioni o, nel nostro caso, all’altrettanto sacra

dell’urbanizzazione Almerimar, per non farmi perdere nemmeno un minuto alla

ricerca delle onde. Decido così con la mia ragazza di organizzare una scappata

ricerca dello spot: squisita ospitalità spagnola!

last minute in auto, direzione “dove c’é vento” e, meglio ancora, qualche

Devo ammettere che all’arrivo sono bello eccitato, proprio qui vive il campione

swellino. Le previsioni per la Galizia sembrano invitanti, ma proprio all’ultimo

del mondo wave Victor Fernandez Lopez e sto per scoprire il suo homespot!

momento windguru conferma che il vento non è sufficiente per spararsi 1.300

Peccato che lui si trovi a Maui, per il photoshooting 2013.

kilometri, anche se il richiamo della cucina del nord rimane forte.

In 5 minuti mi butto in acqua, e per la fretta mi dimentico di attaccare gli

Gli amici catalani mi lanciano l’idea di Almeria, dove si svolgerà anche una

adesivi dei miei supporter sulla nuova RRD Superstyle 5.2, potente motore per

prova del Campionato Nazionale Slalom e Wave, con i migliori amateur spagnoli.

queste condizioni side-on. Faccio la prima conoscenza con il boma AL360 Slim

Wow! Danno 11 giorni di vento di ponente, qualche ondina e sole, tanto sole.

da 25 mm, una scoperta che le mie mani ed avanbracci hanno pienamente

Si parte, organizzo un paio di visite ai miei clienti di Valencia e Alicante tanto

apprezzato. In acqua mi ritrovo con tutti i colleghi in allenamento per la gara

per ammortizzare il viaggio, e con un totale di 7 ore di auto da Barcelona

dei giorni successivi, si vede che sono sotto pressione, mentre io me la spasso

arriviamo in prossimità di Almeria.

con qualche saltone e belle surfate a vela aperta. Nello spot di Culoperro ad

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Victor in radical table-top con sullo sfondo il suo nuovo centro surf.

Matteo esita il forward.

Almerimar (sì, avete letto bene, Culoperro= sedere del cane, sarà perché sto posto si trova in c..o ai lupi?!?) le condizioni con l’ovest sono mure a destra perfettamente side e la surfata si effettua a riva su onde abbastanza cattive che rompono direttamente sul bagnasciuga. Non lo definirei uno spacca alberi tipo El Cotillo di Fuerte, però meglio fare attenzione per non essere spiaggiati e giocarsi pinne e caviglie. Josep si apposta sulla collinetta con il suo cannone da 1.200 millimetri e spara a raffica su chiunque stacchi il volo. Alla sera vedo i risultati e subito penso ad un articolo di qualità per Funboard... I giorni successivi passano rapidamente con brevi visite al Cabo de Gata, al centro storico almeriense, pranzi e cene luculliane nei ristoranti del porto dove crostacei e verdure la fanno da padroni. Consiglio vivamente il ristorante di pesce da “Santi” nel porto di Roquetas de Mar. Da menzionare inoltre che tutta la zona di Almeria è considerata l’orto della penisola iberica. La copertura dalle correnti settentrionali offerta dalla Sierra Nevada, regala alla zona costiera circa 320 giorni di sole all’anno, condizioni quasi marocchine che permettono produzioni costanti e di gran qualità di frutta e verdura. Peccato che per garantire il corretto grado di umidità, tutto il territorio è letteralmente coperto da un “lago di plastica”, ovvero un’incessante presenza di serre che deturpano non poco l’ambiente naturale. Dopo una sana scorpacciata di vento e onde e la colonna vertebrale che comincia a sentire gli acciacchi di tanti atterraggi, ci muoviamo verso nord-est per visitare il parco naturale di Cabo de Gata. Poco conosciuto dai turisti stranieri è meta di pellegrinaggio turistico soprattutto pasquale ed estivo grazie a spettacolari spiagge, splendidi sentieri e scogliere a strapiombo sul mare. Le strade si inerpicano tra colline lussureggianti e valli sempreverdi per


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arrivare a splendidi paesini di pescatori dove si possono apprezzare ottimi ed

luoghi con i quali mi sento più identificato. Sono nato ad Almeria 28 anni fa

economici ristorantini di pesce. Il mio spassionato consiglio è di visitare le

ed ho vissuto ad El Ejido per 15 anni fino a quando i miei genitori hanno

spiagge de Las Negras, Los Genoveses - ottimo spot con il levante - e dintorni di

deciso di trasferire la famiglia alla bella e tranquilla spiaggia di Almerimar,

Nijar. Merita una rapida capatina anche Mojacar, con le sue viuzze strette e

proprio dove praticavo il windsurf con mio padre. Tuttora, pur viaggiando

ripide. E qui la grande, classica, domanda: merita andarci su previsione? La

durante gran parte dell’anno per il PWA, surftrip ed eventi vari, riconosco

risposta è assolutamente sì. Dall’Italia sono circa 1.500 kilometri, ma con una

Almerimar come “casa mia” dove comunque faccio costantemente ritorno.

previsione di 4-5 giorni di vento può davvero meritare. Da considerare anche

É uno spot splendido per imparare a fare windsurf grazie alle condizioni

l’opzione aereo low cost con voli su Granada o Malaga.

costanti di Ponente e Levante che alternano giorni di acqua piatta a swell

Almeria e le zone circostanti sono davvero un’ottima alternativa alla ormai

importanti.

kitizzata Tarifa dove il vento da levante è davvero troppo forte e rafficato, e dove le onde, ahimé soprattutto nei mesi estivi, rimangono quasi un miraggio. Ho pensato di integrare questo mio breve racconto di viaggio con le esperienze surfistiche e consigli mangerecci del local d’eccellenza, ossia Mr. Victor Fernandez. Di ritorno dalle Hawaii, dopo una simpatica conversazione telefonica e un paio di e-mail, mi ha mandato il seguente testo e foto di action dei suoi homespot. Nulla da eccepire: un vero professionista a tutti gli effetti, dentro e fuori dall’acqua.

VICTOR FERNANDEZ Almeria, il paese di El Ejido e Almerimar sono i tre

Marius Solà in back loop a Los Genoveses.


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Matteo in slash ad Almerimar.

SPOT

• Piedra del Moro: si trova ad ovest della Baia di San Miguel. É lo spot migliore

Est di Almeria

per il surf da onda, grazie al fondo roccioso che imprime forza e altezza alle

• Camping Mar Azul: spot situato al centro della baia di San Miguel. É ideale per

mareggiate.

le onde con il ponente, dato che la direzione del vento è side-onshore, che permette di provare qualunque tipo di manovra. Si forma una “orillera” - onda

OVEST DI ALMERIA

che rompe sul bagnasciuga - molto potente, perfetta per surfate aggressive.

• Cabo de Gata: è la zona più affascinante di tutta la costa almeriense. La

• Club de Playa: situato sulla bocca di porto di Almerimar, è il miglior posto per

spiaggia de Los Genoveses mi ricorda la mia infanzia e splendidi weekend con i

surfare grazie al molo che ordina le onde senza shore break con vento

miei genitori. Spot ideale per le giornate di levante con onde abbondanti e

leggermente da mare. Ho qui di recente aperto il Victor Fernandez Center, un

pulite, che risultano perfette anche per il surf da onda. Altamente consigliato

nuovo centro di Windsurf/Surf/SUP/Kite.

anche per i vostri amici e partner, dato che, essendo riconosciuto come Parco

• Culoperro: è il mio campo di allenamento preferito con il levante, dato che

naturale, non ha sofferto assolutamente l’invasione edilizia.

presenta condizioni molto simili a Pozo Izquierdo, con onda piccola, ma perfetta per saltare e vento side-onshore. É adatto anche con il ponente, perfettamente

TIPS CULINARI

side-shore, quando le onde sono veramente esagerate nei due precedenti spot.

• Pizzeria El Tiburon ad Almerimar: le migliori pizze e paellas dei dintorni.

• El Tiburon: zona est del porto di Almerimar. É uno spot molto difficile a causa

• Bar El Habana: porta a porta con il negozio di windsurf Victor Fernandez, nel

del vento completamente da mare, che frequento solo per allenarmi in vista

porto sportivo di Almerimar, perfetto per menu caserecci, tapas e platos

della tappa wave PWA di Sylt, in Germania del Nord.

combinados.

Victor Fernandez nel suo home spot.



Next Ride

RIDER Klaas Voget | LOCATION Norvegia | FOTO Henning

96 ESCLUSIVO: abbiamo intervistato uno

Chiod e i suoi mitici fumetti,

Voglia di fresco, FUNBOARD vi porterà

E come sempre, tanti altri articoli

degli shaper più giovani e innovativi

scopriremo cosa c’è dietro alle

insieme a Kevin Pritchard e Klaas

esclusivi, approfondimenti, didattica,

del panorama mondiale: è italiano,

vignette di parodia del windsurf che

Voget prima in Perù e poi in Norvegia

la rubrica per le ragazze Onde e

vive in Toscana, lavora a Grosseto e

tutti noi conosciamo.

alla scoperta di nuovi spot.

Curve, i gossip più hot da Maui e

dalle sue mani nascono tutte le tavole della gamma RRD. Abbiamo il piacere di presentarvi Aurelio Verdi.

tanto altro ancora...



OberAlp S.P.A. - info@oberalp.it - 0471 242 900 - www.oberalp.it


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