MARZO/APRILE 2013 • ANNO XIX • NUMERO 152
ITALIA: 6,00 €
Belgium: 9,00 € Deutscheland: 11,00 € España: 14,50 € France: 13,00 € Österreich: 8,50 € Portugal (cont): 8,50 € Canton Ticino: 24,00 chf Switzerland: 14,50 chf
PERIODICO MENSILE | JOHNSONS MEDIA
PEOPLE CHIOD • DIDATTICA WAVE SPECIAL PARTE I • TRIP CABO VERDE, MAURITIUS, TENERIFE • ESCLUSIVO MAUI FIN COMPANY • EXTREME ITALIAN SESSIONS MONSTER PISCHINA
4WINDSURF
Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
ALLA SCOPERTA DELLO
SRI LANKA
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6
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EDITORIALE
Cover Story Questo mese non potevamo non dedicare la cover a un
ANNO XIX - NUMERO 152 MARZO/APRILE 2013
articolo che propone una nuova meta molto interessante
DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it
per i nostri viaggi alla ricerca di onde e vento. Sylvain
REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com
Sri Lanka e ci propongono tra qualche pagina il loro report.
Cristiano Zanni
ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno
•
Demercastel e la sua crew sono andati alla scoperta dello
RIDER
ragno@hipow.com
LOCATION
GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni
•
marcom@hipow.com
FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani
•
Sylvain Demercastel
raffaellob@hipow.com
FOTO
Sri Lanka
Manu Morel
Inside Finalmente ci siamo… il 2013 è iniziato e la bella stagione è alle porte. Non sono mancati i cambiamenti, abbiamo una nuova veste grafica della rivista, come accade in questo periodo da diversi anni e molte novità sono in arrivo, sia sul fronte cartaceo che su quello web sul
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Amanda Beneen, Fabio Calò, Massimo Chiodelli, Valentina Crugnola, Sylvain Demercastel, Eugenio Faiella, Raf Filippi, Tom Hartmann, Matteo Iachino, Federico Infantino, Kai Katchadourian, Federico Infantino, Federico LaCroce, Luigi Madeddu, Pio Marasco, Riccardo Marca, Matteo Muraro, Mattia Pedrani, Simone Pierini, Robby Swift, Alessandro Venezia. immagini: Flora Bikich, Emanuela Cauli, John Carter, Marco Coppadoro, Maghi, Manu Morel, Manuel Grafenauer, Jose Pina, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard, Michele Tagliafico, Chirstian Taucher, Ale Venice, Darrel Wong.
cliccatissimo funboardmag.com. Ad ogni modo vi aggiornerò strada facendo. Anche la situazione economica del windsurf business in Italia sta cambiando e noi operatori del sistema ci dovremo adeguare anche questa volta, senza dimenticare che la nostra missione è quella di informarvi, facendovi sognare con le pagine patinate di questa rivista e informandovi quotidianamente tramite web. Ad ogni modo torniamo al Windsurf praticato, quello che più ci interessa. Il team FUNBOARD è sempre più presente in prima linea dove l’azione si compie, diciamo che ci piace poco stare solo dietro ad una scrivania aspettando di ricevere news dal mondo esterno. A noi piace scendere in campo, metterci in discussione, proporvi nuove cose e a volte fare un passo indietro se non stiamo seguendo la strada giusta. Non è sempre facile e ci vogliono molte risorse e tempo, ma questo è quello che amiamo fare, spinti dalla smisurata passione per questo Sport. Provare le cose per voi e proporvi quello che funziona realmente,
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it
considerando il reale utilizzo dei prodotti presi in considerazione. Considerando questo argomento, funboardmag.com sarà il giusto mezzo di diffusione. Punteremo sempre più sull’interazione tra web/rivista e voi lettori, come nel caso dell’articolo
AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com
“Quale set di vele”, che potrete leggere tra qualche pagina, dove i vostri commenti ci hanno
SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com
corso della stagione. Il mondo dell’informazione sta cambiando… e noi seguiremo l’onda, sempre
aiutato prima sul web e poi anche sulla carta. Vi proporremo altri articoli di questo tipo nel secondo i nostri principi e la nostra linea editoriale, ponendo la passione per il Windsurf al di
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. 20090 Segrate (MI)
sopra di tutto.
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alcuni personaggi di spicco del nostro ambiente. Se avete seguito bene funboardmag.com vi
Questa nostra attitudine ci ha portato di recente a condividere giornate di lavoro e di sport con sarete accorti di tutti gli articoli proposti con il titolo “Quattro chiacchiere con…”, tutto questo materiale vedrà presto la luce con una nuova interazione tra web e magazine. La nostra
SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano tel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - adv@jmag.it www.johnsonsmedia.com Servizio attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.
emozionante intervista con Robby Naish sarà presto pubblicata, e se ripenso a quella giornata non posso che essere convito che questa sia la strada corretta da seguire. 4Windsurf… Have fun!
Fabio Calò ITA-720
MODALITA’ DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Banca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199 CAUSALE: abbonamento FUNBOARD - NOMINATIVO E INDIRIZZO
PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA euro 38,00
PERIODICITÀ mensile: marzo/aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre
STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234
Funboard è una testata della società Johnsons Media srl che pubblica anche i periodici: 4Skiers (sci freestyle/freeride), 6:00 AM (skateboard), En3 snowboardmag (snowboard), KiteMagazineStance (kite), Soul rider (sci freeride), Suptime (stand up paddle), Surf Latino (surf) e gli annuari Outdoor Enciclopedia (montagna), Snowb (snowboard) e Surfing (windsurf, surf, kitesurf).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.
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SOMMARIO
10
RIDER: Federico Infantino | LOCATION: Hookipa, Maui, Hawaii | FOTO: Marco Coppadoro
28 CHIOD
42 SRI LANKA
52 CABO VERDE
58 MAUI FIN COMPANY
68 MAURITIUS
76 TENERIFE, EL MEDANO
84 FAQ
92 EXTREME ITALIAN SESSIONS
DI Fabio Calò Il ritorno di Chiod sulle pagine di Funboard, i mitici fumetti dell'architetto milanese che raccontano le disavventure di noi windsurfisti.
DI Kai Katchadourian Bastano sei ore di volo dall’Italia per raggiungere una delle mete più gettonate in questo periodo che possa offrire un’ottima qualità delle onde accarezzate dal leggero Aliseo che si spinge fino a quelle latitudini: l’isola di Sal e la sua filosofia “no stress” raccontata da Kai Katchadourian.
DI Federico LaCroce, Tom Hartmann Le foto mozzafiato di Flora Feuerstein scattate dall’elicottero ci mostrano il reef di Mauritius come non l’avete mai visto. Fede e Tom ci racconteranno qualche cosa di interessante su questo fantastico e famigerato spot in cui almeno una volta nella vita bisognerebbe andare.
La sezione di Funboard dedicata a chi vuole surfare meglio e divertirsi di più. In questo numero: ∞ Crash of the Month ∞ Spock Culo ∞ Il trim della vela wave e freestyle
DI Sylvain Demercastel In questo numero vi presentiamo una nuova meta che potrebbe interessare a molti, lo Sri Lanka. Location economica e con la costante presenza di vento e onda. Il soul rocker Sylvain con la sua crew ci porta alla scoperta di questo nuovo e inedito spot.
DI Federico Infantino, Marco Coppadoro Il nostro collaboratore Federico Infantino e il fotografo Marco Coppadoro hanno intervistato per FUNBOARD Pio Marasco, l’uomo dalle cui sapienti mani nascono le pinne che quasi tutti i top rider hanno sotto le loro tavole, wave, freestyle e slalom: le MFC.
DI Amanda Beenen Se siete alla ricerca della comodità e della garanzia del vento, soprattutto nel periodo estivo, l’isola di Tenerife potrebbe fare al caso vostro. La fortissima Amanda ci spiega qualche cosa in più da sapere su questa affascinante location che va oltre al solo windsurf.
Uno spot wave sardo colpito da una grossa mareggiata, Raimondo Gasperini e il giovane Jacopo Testa ci raccontano la loro esperienza tra i “mostri” di Cala Pischina.
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FAST NEWS
16
QUATTRO CHIACCHIERE CON KAULI SEADI E IL TEAM HSM IL PASSAGGIO DI KAULI SEADI DA NEIL PRYDE A
KAULI SEADI
nome alla The Fly a tutto il mondo
HOT SAILS MAUI È STATO IL COLPO DI MERCATO
Ciao Kauli, siamo rimasti veramente sorpresi
windsurfistico. Quando hai cominciato a
CHE PIÙ HA FATTO DISCUTERE. ABBIAMO FATTO
da questo tuo nuovo accordo con HSM! Sei
pensare di cambiare marchio di vele?
QUALCHE DOMANDA A KAULI E AL TEAM HSM
stato uno dei personaggi più di spicco per
Ciao a tutti i lettori di FUNBOARD, è un piacere per
PER INDAGARE UN PO’ PIÙ A FONDO.
Neil Pryde, arrivando a far associare il tuo
me rispondere alle vostre domande. Ho preferito non frequentare così assiduamente il Tour negli
Kauli a Hookipa. © Jimmie Hepp
ultimi due anni, quindi stavo cominciando a sentire la necessità di un cambiamento che mi permettesse di concentrarmi solo su ciò che amo di più del nostro sport, cioè il waveriding. Ho deciso di intraprendere un viaggio in barca per realizzare un progetto promozionale chiamato “Boat Trip”, e a voler fare quanto più freesurf possibile. È stato proprio a questo punto che mi sono allontanato drasticamente dai piani iniziali di NP, che preferivano che mi dedicassi solo alle gare. Io però tengo molto di più alla mia passione e felicità piuttosto che ai risultati, ed ho quindi deciso di cambiare e Hot Sails Maui mi ha dato da subito il massimo appoggio per inseguire il mio sogno.
17 Il business del Windsurf sta passando uno
Hai già iniziato il lavoro sulle vele per la
Gostoso assieme ai clienti del mio Club. Questa
dei suoi peggiori momenti, perché proprio
prossima stagione (2014)?
novità è quella che mi elettrizza di più, in quanto
ora hai deciso di cambiare? Solo per
Si, questo è stato il nostro secondo passo, ed ora
potrò concentrarmi sull’aspetto che amo di più del
l’aspetto economico in quanto magari NP non
comincerò a testare alcuni prototipi con gli aspetti
windsurf, interagendo con le persone, continuando
poteva più garantire il tuo contratto da
positivi che ho riscontrato nelle vele che ho già
a sviluppare nuovo materiale per portare il
super star degli anni precedenti oppure ci
provato ed altre idee che ho già in mente. Sono
waveriding a nuovi livelli. Resterò a Maui per altre 2
sono anche altre motivazioni che non
sicuro che il risultato sarà strepitoso!
settimane, poi tornerò in Brasile per andare a recuperare la barca a Maranhao per portarla a
possiamo immaginare? Penso che la mia decisione non si sia basata
Quale sarà il tuo ruolo specifico in HSM?
Gostoso, per poi tornare a Maui per il photoshoot
unicamente sui soldi, ma ovviamente ho dovuto
Farò molta ricerca e proverò tante vele con il resto
HSM e poi tornerò in Brasile per continuare il mio
raggiungere dei compromessi precedentemente
del team per i futuri progetti. La mia ragazza ed io
viaggio in barca fino ad agosto o settembre, per poi,
per poter vivere di windsurf, ma ora l’unica cosa
abbiamo in programma un tour con il mio
forse, concludere in bellezza con la gara PWA in Cile.
che realmente mi interessa, è quella di avere del
catamarano navigando lungo la costa del Brasile alla
buon materiale che esalti il mio stile e uno
ricerca di spot per il Windsurf, il Kite e il SUP, e il
Avrai anche una tua vela Pro Model Kauli Seadi
sponsor che supporti i miei sogni nello Sport.
tutto sarà filmato da una TV brasiliana “Off”, ed ho
con i tuoi soliti bellissimi colori?
Hot Sails Maui si è veramente rivelato il brand
anche in programma di produrre articoli per le
Sicuramente, ogni mia vela sarà verde e gialla... i
che più mi si addiceva in questo momento della
riviste di windsurf con un sacco di foto mozzafiato.
colori della bandiera brasiliana sono una parte di
mia carriera e poteva soddisfare tutte le mie
Quando avrò finito con questo progetto ho intenzione
me... mi scorrono nel sangue!
esigenze. Jeffrey Handerson (il proprietario) è un
di continuare alla ricerca di nuovi spot… in tutto il
ottimo waver, è in acqua ogni giorno qui alle
mondo, così potrò iniziare il mio tour da sogno!!!
Hawaii, e sa perfettamente come le vele devono
Come ti trovi a collaborare assieme al tuo nuovo team di HSM dopo anni in NP?
funzionare e lavora tanto quanto noi amiamo il
Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi
Non potevo chiedere di meglio. L’intero team HOT
Windsurf. Intendo che Jeff è un windsurfer che
piani futuri? Come ho già anticipato in precedenza,
SAILS MAUI ha un’energia molto positiva ed è
ama lo Sport quanto me, non è solo una
mi concentrerò molto sul viaggio in catamarano
estremamente motivato e contento di accogliermi
qualsiasi persona d’affari che purtroppo gestisce
alla ricerca di spot per surfare lungo la costa
nel loro team. Ora mi sembra di avere una vera e
un marchio di vele da windsurf!
brasiliana. Voglio anche passare un po’ più tempo a
propria famiglia a Maui!
FAST NEWS
18 Possiamo quindi supporre che anche i tuoi
migliorare il livello dello sviluppo dei nostri prodotti
centri Windsurf in Brasile da ora in poi avranno
e la qualità. 2) Allargare la nostra influenza e
CHRISS FREEMAN (Brand Manager HSM)
le vele HSM?
distribuzione a livello mondiale. Il risultato
Ciao Chris, siete un brand storico nel Windsurf
Si, lo spot del mio centro è a Sao Miguel do
principale sarà il beneficio per tutti i rider che
ma non così grande se paragonati a marchi
Gostoso, si chiama Clube Kauli ed è in questa sede
decideranno di acquistare le nostre vele ed i nostri
come NP o NS. Ora avete nel team una icona del
da oltre due anni. I clienti adorano questo spot
materiali. Con maggiore motivazione, ed esigenza di
nostro Sport. Avrete da ora un bel po’ di lavoro
perché abbiamo vento ogni giorno, acqua calda,
avere vele ancora più performanti, ne traiamo
da fare per la promozione delle attività di Kauli.
28°-30° di temperatura, ottimo cibo, un’accogliente
vantaggio tutti quanti.
Cambierà qualche cosa nel vostro team?
navigare, dal freestyle, salti, al waveriding e
Kauli è uno dei rider più talentuosi e innovativi
un rider del calibro di Kauli è sicuramente per noi
freeride. Inizierò fin da subito ad aggiungere al
sulla scena mondiale. Inizierete con lui un
un grande stimolo, come ha detto Jeff faremo un
range delle vele del centro le HSM.
grande lavoro di sviluppo sulle vele ed
bel passo in avanti. Dal punto di vista del
immagino anche di promozione utilizzando la
marketing, questo significa che ci saranno più
E per quanto riguarda le tue tavole?
sua popolarità. Cosa cambierà nel vostro
persone che vorranno parlare con me! Il giorno
Rimarrò con JP e continuerò a lavorare sul modello
lavoro e organizzazione assieme a lui?
del lancio della news di Kauli ho lavorato dalle
Twinser-Quad e sulla linea SUP.
Kauli è con noi da 3 giorni (ndr: al momento
6:30 del mattino fino alle 3:30 del mattino
dell’intervista) ed abbiamo passato 3 giorni interi
successivo sul mio computer con solamente una
JEFF HENDERSON (Boss HSM)
di lavoro sulle vele. Lui è molto interessato nel
pausa di 30 minuti per una tazza di te. Ho
Ciao Jeff e congratulazioni per questa grande
controllare tutto per carpirne ogni segreto, in
trascorso tutto il tempo a rispondere alle mail,
news! Penso che tutto il team HSM sia molto
modo da capire quello che abbiamo e stiamo
coordinare i comunicati stampa, i canali dei social
eccitato. Qual è la motivazione principale per
facendo, provando già praticamente tutte le
media etc... È stato un giorno lungo e faticoso, ma
aver incluso una star come Kauli all’interno del
nostre vele. Vuole trovare i nostri punti di forza in
la mattina seguente mi sono svegliato alle 7:00
vostro team?
ogni design per poi combinarli nella realizzazione
rispondendo alle chiamate dei nostri rivenditori
Ci sono due motivazioni principali che avranno però
di una vela perfetta per il futuro. Sono molto
per discutere di nuovi ordini!...
molti benefici; 1) Soddisfazione interna e la
orgoglioso di questo e non vedo l’ora che il tutto si
motivazione a fare un passo in avanti per
concretizzi!
sistemazione, e una buona varietà di condizioni per
Poter promuovere al meglio l’entrata nel team di
INTERVISTA COMPLETA SU FUNBOARDMAG.COM
19
SURFSEGNANA, PIERWINDSURF & SAILING DU LAC 2013 Inizia il 20 aprile la 34° stagione al SurfSegnana
parcheggio, a dimostrazione che al SurfSegnana
oltre alla vela, come sempre, offrirà anche corsi
(Torbole sul Garda), anche quest’anno
nulla è lasciato al caso. Importanti accordi con i
e noleggio per il windsurf con attrezzature RRD,
all’insegna dello sport e del divertimento, con
migliori hotel, residence e campeggi della zona,
e sarà possibile anche prenotare pacchetti
tante novità e proposte per tutti. Il SurfSegnana,
consentono inoltre di usufruire di condizioni
vacanze, pernottamenti in hotel, appartamenti
riconosciuto a livello internazionale come la
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oppure campeggi, oltre al noleggio bike. Una
migliore e più attrezzata scuola di windsurf
2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso e 3
stagione ricca di novità per rendere la vostra
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Il PierWindsurf e il Sailing Du Lac apriranno la
e Hifly, equipaggiate con vele North Sails 2013, a
stagione 2013 il 27 aprile. Grande novità per il
noleggio e a disposizione dei partecipanti ai
PierWindsurf, lo spot più ventoso del Garda, dove
corsi. Per tutti, anche non surfisti, una superficie
da quest’anno troverete oltre alle tavole anche le
di 10.000 mq di prato in riva al lago con a
nuovissime vele RRD, disponibili sia per i corsi
disposizione il bar, la tavola calda, docce (tutto
che per il noleggio. Il Sailing Du Lac, unica scuola
rinnovato), connessione gratuita Wi-Fi e l’ampio
windsurf a Riva del Garda, per questa stagione
FAST NEWS
20
O’NEILL PSYCHO 3 TESTO DI Pietro Albano
spessa, sembra di indossare una 3 mm; le cuciture
prosciugandovi vivi, ma si adatta perfettamente
interne termosaldate neanche si sentono e l’interno
mantenendo la stessa temperatura corporea di
Per la stagione 2012/2013 O’Neill ha deciso di
delle XDS part rivestite con tessuto termico, oltre
quando uscite in condizioni più rigide (certo non
mandare in pensione la Psycho 2, rinomata per le
che essere veramente confortevoli, tengono ancora
penso sia ugualmente ideale uscirci ad agosto al
sue doti termiche e di flessibilità, concentrandosi
più al caldo il petto e la schiena prosciugando
mare). Insomma se volete affrontare l’inverno o le
totalmente sullo sviluppo della Psycho 3. Questa
subito le rare gocce che entrano dal collo. La zip
acque gelide (il Garda in primavera per esempio) la
muta si propone come top di gamma per O’Neill e si
posteriore è stata accorciata in modo tale da
Psycho 3 deve essere la vostra compagna
può capirne il motivo: nuovo technobutter neoprene
permettere più mobilità nella parte posteriore della
d’avventura.
(una specie di bifoderato per intenderci), il più
schiena e meno contatto con il trapezio per noi
flessibile sul mercato, 20% più leggero e 30% in
windsurfisti. Caviglie e polsi sono ben stretti da
meno di acqua assorbita, combinato con 2 parti di
elastici interni al technobutter che non lasciano
XDS-air neoprene (più simile al classico) nel petto e
passare neanche una molecola d’acqua se siete al
sulla schiena; doppie cuciture termosaldate, 60%
lago, e qualche goccia se prendete un po’ di frullate
più sottili e leggere (anche sul collo); la
ad Imperia; stessa cosa riguarda il collo con l’unica
riconfermata Z.E.N zip che garantisce una chiusura
differenza che la parte terminale di quest’ultimo e
praticamente stagna, riuscendo a far defluire ogni
tutta termosaldata e, anche se molto stretta, è
goccia che penetra il collare o la zip sulle pareti
veramente confortevole e vi eviterà le inutili e
permeabili. È disponibile nelle misure 5/3, 4/3 e 3/2
comuni irritazioni dovute allo sfregamento. Dopo
mm; io è da settembre che sto usando la 5/3 mm,
aver testato la muta con i 5 gradi di Malcesine e
passando dalla fredda bora di Sottomarina e Peler
Sottomarina mi rimaneva solo qualche dubbio su
di Malcesine all’alba, alla calda Imperia e Porto
quanto caldo avrei sofferto in condizioni più miti. I
Corsini. Mi sono sempre trovato a mio agio in ogni
dubbi si sono volatilizzati dopo averla provata ad
situazione: il technobutter di cui vi parlavo è
Imperia e Porto Corsini con 22 gradi e l’acqua,
veramente morbido e, anche se nella misura più
diciamo, tiepida: la muta non vi farà soffrire il caldo
21
FLYMOUNT Non esiste nessun altro supporto così robusto e
GoPro è difficile riuscire a montarla sul albero, ho
sul boma!”.
sicuro per collegare la propria foto/video camera a
visto Riccardo Campello bucare tutte le sue tasche
Troverete tra qualche pagina (pag.34) l’articolo
tubi e cilindri. Toccarlo con mano rende meglio
d’albero per poter far passare da parte a parte vari
Punti di Vista, che è stato realizzato proprio con il
l’idea, sia del materiale che della tenuta del
accessori, ma non credo sia tanto una furbata! Il
supporto Flymount.
meccanismo (vite) di serraggio. Compatto e
Flymount è semplicemente perfetto! Facilissimo da
Da quest’anno il Flymount sbarca in Italia:
leggero, è costruito in nylon rinforzato e acciaio.
montare in qualsiasi posizione: sia sul albero che
www.flymount-italia.it.
Resiste all’acqua salata, raggi solari, urti e vibrazioni. È compatibile con la maggior parte delle foto/video camere dotate di attacco standard per treppiede. È compatibile con le reflex, ma ovviamente per uso statico. Si può usare in windsurf, mountain bike, kayak, barca a vela, moto etc… e tutte le situazioni indipendentemente da sollecitazioni e ambiente. Si monta con una mano sola. Può sembrare banale ma gli altri mount devi usare due mani. Pensando al windsurf è l’unico che può essere montato sopra la vela sull’albero! In quella posizione, può inquadrare sia il windsurfer (foto più comuni) che la prua o il mare davanti se hai la GoPro. Federico Infantino, promoter Flymount ci fa sapere: “Ho visto per la prima volta questo “strano oggetto” 2 anni fa’ a Tenerife e ho pensato fin da subito fosse una cosa geniale. Con gli agganci standard
FOTO DI Federico Infantino
22
PEOPLE
INTERVISTA DI Fabio Calò
FOTO DI Emanuela Cauli
RICCARDO
MARCA
CONTINUA LA NOSTRA CARRELLATA DI PRESENTAZIONE DEI GIOVANI EMERGENTI RIDER ITALIANI. QUESTO È IL TURNO DI UN RAGAZZO ROMAGNOLO DI 16 ANNI CON LA PASSIONE PER IL FREESTYLE, MOLTO ATTIVO SUI SOCIAL NETWORK ADORA PASSARE L’ESTATE IN SARDEGNA A SA BARRA. Quali sono i tuoi spot preferiti? Facendo freestyle sono sempre alla ricerca di uno spot con acqua piatta e vento forte. Per il momento il migliore spot in cui sono stato è Sa Barra, sull’isola di Sant’Antioco nel Sud della Sardegna. Per quanto riguarda il wave, Termoli o Funtana Meiga sono i miei spot per eccellenza. Qual è l’ostacolo più difficile da superare per un ragazzo della tua età per poter fare windsurf? Per prima cosa bisogna avere la fortuna di avere dei genitori che credono in te e che abbiano la possibilità e la voglia di comprarti il materiale necessario. Questo sport è parecchio impegnativo, costoso e scomodo. In secondo piano bisogna riuscire a combinare studio e windsurf, cercare di studiare il più possibile nei momenti di bonaccia, potendo sfruttare al massimo i giorni ventosi. Quali sono le persone che fino a questo momento ti hanno aiutato di più?
Ciao Riccardo, presentati ai lettori di Funboard: chi sei, da dove arrivi e
Prima di tutto mio babbo, il primo a credere veramente in questa mia grande
come hai iniziato a fare windsurf?
passione. Poi i miei istruttori Max Migani e Claudio Angelini. Marco Marchi,
Ciao a tutti, sono Riccardo Marca, ho 16 anni e vivo a Riccione. La prima volta
collaboratore del Vela Club Marano, che mi ha lanciato nel mondo
che sono salito sul windsurf è stato 4 anni fa, in Egitto. Da subito mi ha
windsurfistico. Tutti i miei amici che mi hanno seguito e portato in giro: Andre
appassionato particolarmente, infatti l’estate seguente ho deciso di continuare,
Della Rosa, Francesco Tedeschi, Uba, Lorenzo Rossi e Paolo Semenza. Inoltre
seguendo un corso che mi ha impegnato l’intera estate.
tutti i miei sponsor che hanno creduto in me e mi hanno dato fiducia: Claudio Badiali (Challenger Sails), NoveNove, Underwave, K4 fins e Vela Club Marano.
Riviera romagnola, non uno degli spot più ventosi, dove esci solitamente e con quale frequenza?
Fin da subito ti sei dedicato al freestyle? Hai intenzione di dedicarti
Quando non ho la possibilità di muovermi esco nel mio circolo, il Vela Club
anche ad altre discipline come il wave o lo slalom?
Marano. Ci sono spot dove spesso la condizione è migliore, sia per quanto
Mi sono avvicinato al freestyle solo negli ultimi due anni. Le uscite che si fanno
riguarda il vento che per il mare. I più gettonati sono: la Vallugola, Porto Novo,
qua a Riccione sono davvero rare e il vento non è sempre abbastanza forte. I
Porto Corsini e Sottomarina. Purtroppo il vento non c’è quasi mai, e spesso
primi anni non avevo la possibilità di viaggiare, quindi uscendo solo qui ci ho
quando c’è sono a scuola, quindi le mie uscite sono davvero poche. Ho una
messo molto per imparare a planare. Dopo la prima planata ho capito che
media di 3-4 uscite al mese in inverno. Durante l’estate invece ho la possibilità
questo sport è parte di me, non avevo altro in testa, così ho iniziato a muovermi
di allenarmi, girando posti nuovi. La scorsa estate sono stato quasi 3 mesi in
e conoscere persone che mi hanno aiutato a superare il difficile approccio con
Sardegna, a Sa Barra per allenarmi.
il freestyle. Per il momento mi sto concentrando solo sul freestyle. Quando capita mi piace anche fare qualche uscita con le onde.
Cosa ti piace del windsurf? Quando surfo sono solo io e il windsurf, non ho nessun pensiero o
Quando hai iniziato a partecipare alle gare? Quali hai fatto e che obiettivi
preoccupazione. Sono a puro contatto con la natura. Inoltre l’adrenalina e la
vuoi raggiungere?
forza che può trasmettere questo sport è ineguagliabile. È una sport che non
La prima vera gara che ho fatto è stata lo scorso giugno, era il campionato
ha limiti, non si finisce mai di migliorare. Per cercare la condizione ideale si
mondiale Prokids di freestyle che si è svolto a Marsiglia. Purtroppo il vento era
viaggia tutto il mondo, vedendo posti nuovi, conoscendo culture differenti e
molto leggero, mi sono comunque classificato 5° nella categoria Juniores. A
persone che hanno la tua stessa passione e possono capirti.
settembre sono stato a Coluccia per partecipare al campionato italiano di
23 freestyle che purtroppo non si è svolto per mancanza di vento. Dopo un’estate intera passata a Sa Barra ho deciso di partecipare al campionato europeo Juniores, per vedere che livello sarei riuscito a raggiungere. Sono arrivato 4° sempre nella categoria Juniores, a un soffio dal podio, sono comunque molto soddisfatto. Per la prossima stagione vorrei innanzitutto partecipare al campionato europeo che si terrà a maggio sul Lago di Garda, poi al mondiale e all’europeo Prokids e anche al campionato italiano di freestyle. Oltre il windsurf cosa fai anche? Da quest’anno ho deciso di seguire una preparazione sportiva anche al di fuori dell’acqua per potere dare il massimo nelle poche uscite che faccio d’inverno. Una volta alla settimana vado in palestra seguito da un personal trainer che mi fa fare esercizi propedeutici al windsurf. Vado due volte a settimana a nuotare e quando sono a casa faccio stretching e mi alleno con l’indoboard, uno strumento che serve per l’equilibrio. Poi quando c’è un po’ di onda mi piace fare SUP. Che materiale stai utilizzando al momento? Per quando riguarda le vele e gli alberi mi rifornisco dalla Challenger, per le tavole da quest’anno mi supporta la NoveNove, Underwave per quanto riguarda l’attrezzatura tecnica (mute, trapezi...) e la K4fins per le pinne. Dal tuo punto di vista come vedi il mondo del windsurf professionistico? Da un punto di vista sono molto attirato, perchè mi piacerebbe arrivare al livello di scontrarmi contro i top rider al mondo. Da un altro punto però sono consapevole del fatto che a quel livello diventa un vero e proprio lavoro. Al momento non riesco ad allenarmi abbastanza, perchè durante l’inverno devo stare a casa per studiare. Sto cercando una soluzione per poter sfruttare al 100% il mio tempo e allenarmi tutto l’anno, non solo d’estate. Chi sono i tuoi idoli? Fin da piccolo ho ammirato Robby Naish, leggenda nel mondo del windsurf. Ci sono comunque molti altri rider che ammiro, come Steven Van Broeckhoven, Gollito, Davy Shaffers, Tonky Frans e tanti altri. Chi sono i tuoi compagni di uscite in windsurf? Andre, Franci, Uba, Paolo e Lorenzo quando esco dalle nostre parti o quando ci spostiamo in Sardegna. Nicolò Tagliafico, Giovanni Passani, Federico Nesi e Matteo Romeo con cui ho passato un’estate stupenda a Sa Barra. La manovra che vorresti imparare? Ce ne sono diverse che mi piacerebbe imparare. La mia preferita e penso anche che sia la più difficile è la Kabi, mi piacerebbe imparare quella! E quella che hai imparato con più difficoltà? Senza dubbio il Vulkan. Il Vulkan è la prima manovra del freestyle, per impararla ho fatto davvero molta fatica, ci ho messo 3-4 mesi! Un sogno nel cassetto? Di sogni irrealizzabili ne ho molti, non li sto neanche a scrivere. Uno realizzabile sarebbe quello di passare un anno in Sardegna per allenarmi!
24
WEB PEOPLE
INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò
ABCWINDSURF
LA NOSTRA RUBRICA DEDICATA ALLE REALTÀ WEB DEL PANORAMA WINDSURFISTICO NAZIONALE. È IL TURNO DI ABCWINDSURF, UN SITO CHE IN QUESTI ULTIMI PERIODI È DIVENTATO UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL WEB SE STATE CERCANDO QUALCHE COSA CHE RIGUARDA LO SLALOM. ORA ALLA GUIDA DI ABCWINDSURF C’È EUGENIO FAIELLA, APPASSIONATO DI DISCIPLINE VELOCI… E NON POTEVA ESSERE ALTRIMENTI. Eugenio Faiella, web editor di ABCwindsurf.
Speed e al Formula. Dopo due anni di “messa in
parlare che a “serfare”, vuoi dell’ultima tavola o
onda”, posso dire che la scommessa si è
vela, che dell’aspetto strettamente agonistico che le
dimostrata assolutamente vincente avendo, a mio
circonda. Inoltre sono i settori che rilasciano
avviso, non solo creato una realtà web conosciuta
costantemente più novità, aspetto questo assai
anche all’estero, ma essendo riusciti, nel nostro
importante per un sito allnews come il nostro e
piccolo, a predicare e dare visibilità a delle
quelli, per concludere, con il più alto numero di
discipline e, più in generale, ad un settore che solo
praticanti, anche in ragione delle condizioni per lo
fino a poco tempo fa era stato messo nel
più “sfigate” che il nostro bel paese ci regala
dimenticatoio. Oggi, guardando, non soltanto, al
appena passate le perturbazioni invernali.
sempre crescente numero di visitatori che giornalmente ci segue, ma alla considerazione che
La quasi totalità dei siti web viene gestita da
di noi hanno molti atleti e addetti ai lavori e,
“appassionati”, ovvero da persone, come
soprattutto, all’apprezzamento del Windsurfer
immagino possa essere anche tu, che hanno il
Ciao Eugenio, potresti presentarti ai lettori
Amatore, nostro vero e proprio punto di
loro lavoro e per svago creano un sito web.
di FUNBOARD e raccontarci qualche cosa su
riferimento, sono molto orgoglioso di quello che
Molti di questi hanno quindi un’impronta
ABCWINDSURF?
ABC rappresenti e spero che si riesca, anche grazie
amatoriale, e lo scarso aggiornamento ne
Ciao a tutti gli amici di FUNBOARD, sono Eugenio
all’energia che ci ha dato l’ingresso del nostro
determina generalmente il collasso in breve
Faiella, vero e proprio malato di windsurf e mi
nuovo collaboratore, il regatante FW Dario Mocchi,
tempo. ABC invece è generalmente aggiornato.
occupo, ahimè h24, del sito ABCWINDSURF.EU
sempre più a migliorare la sua offerta di contenuti.
Gestire un sito che funzioni richiede però molto
Vi premetto che ho trovato sempre difficile e un po’
tempo, per diretta esperienza ne so qualche
stucchevole parlare delle proprie “creature”, ma
Grazie Eugenio per questa introduzione,
questa volta farò un’eccezione per gli amici di
quindi 99% discipline veloci, ma tutto il
anche una famiglia da gestire?
FUNBOARD, sperando di non risultare troppo
resto? Seguendovi ho visto che nemmeno per
Ahaha bella osservazione! È vero tutti i webmaster
noioso. Un po’ di cronistoria credo, allora, che a
sbaglio viene pubblicata qualche news che
sanno bene quanto lavoro richieda gestire un sito
questo punto si renda necessaria...
riguarda per esempio il freestyle…. Eresia…
internet seppur dedicato ad uno sport di nicchia
ABCWINDSURF così come oggi è conosciuto, ossia
dai che scherzo, ma almeno un po’ di wave?
come il Windsurf! Per rispondere alla tua domanda
un sito dedicato al 99% al Racing e alle discipline
Siete assolutamente convinti di questa
diciamo che famiglia/e al momento non ne ho e per
veloci, nasce circa due anni fa, da una mia
vostra scelta editoriale?
quanto riguarda il lavoro essendo un libero
intuizione, sfruttando il dominio già esistente e più
Partendo dal presupposto che da sempre amo
professionista ho sempre organizzato il mio tempo
generalista impostato da Adolfo Pennacchini.
questo sport in tutte le sue discipline e
sulla base del principio che conta più la qualità
Infatti, dopo una breve iniziale collaborazione
incarnazioni, la scelta di conferire ad Abc un’anima
della vita piuttosto della quantità del denaro che ti
esterna, insieme a Jacopo Bacchelli avevamo
quasi esclusivamente “racing” ci è venuta in
metti in tasca ogni mese. Inoltre Abc ha da sempre
deciso, all’indomani dell’abbandono di Adolfo e
maniera del tutto naturale visto che eravamo, e
potuto contare sul lavoro di uno staff affiatato, in
degli altri vecchi collaboratori, di stravolgere la
siamo, appassionati e praticanti di slalom e
cui sono passati oltre al sottoscritto Jacopo
vecchia linea editoriale tentando di intraprendere
Formula. Ero convinto, poi, che questa “formula”
Bacchelli, Cattazen e Fabio e di diversi atleti e/o
una strada nuova che mirasse a realizzare il primo
avrebbe potuto funzionare anche a livello editoriale
collaboratori occasionali. Recentemente, poi, con
sito italiano di “All-News”, interviste, test e
sulla base della considerazione che sono gli ambiti
l’ultima “campagna acquisti”, come si usa dire,
approfondimenti tecnici, dedicato 100% allo Slalom,
in cui spesso gli appassionati sono più avvezzi a
abbiamo messo a punto un bel colpo di mercato
cosa, tu dove trovi il tempo per farlo? Hai
25 ingaggiando nel Team ABC Dario Mocchi,
l’hanno testata tutto l’anno, era la vela più attesa
c’è un contatto sempre virtuale fatto di mail o altro.
appassionato ed ottimo regatante di FW.
eppure la vela si è vista soltanto la settimana prima
Abc non ha mai voluto esser un sito basato sulle
che comparisse sul loro sito …
“polemiche/discussioni pretestuose” tra i vari user, ma in passato, quando ABC stava prendendo piede,
Parlando ancora di “amatoriale” e “professionale” ho notato che negli ultimi anni,
Ottieni del guadagno in termini economici dal
ciò è purtroppo successo. Preso atto della
soprattutto qui da noi, c’è la rincorsa al
tuo sito?
situazione, di cui immediatamente siamo riamasti
numero di visualizzazioni pubblicando, per
Considera che abbiamo da sempre fatto pubblicità
dispiaciuti, dato che ritenevamo che ciò finisse per
esempio, news di materiali nuovi senza
ad amici in maniera del tutto gratuita… e inoltre
pregiudicare la stessa qualità del lavoro che
aspettare le deadline ufficiali imposte dalle
abbiamo dato spazio alle news, purchè di stampo
mettevamo in campo, con Jacopo abbiamo iniziato
aziende. Molte di queste news vengono trafugate dal web o da press release che
Eugenio Faiella in azione.
sfuggono al controllo, con Internet tutto questo è molto facile. Chi fa di questo mestiere il proprio lavoro, come possiamo essere noi ma anche altre riviste, non può permettersi di trasgredire certe regole imposte dalle aziende, come appunto la pubblicazione di news prima della data ufficiale di uscita, onde evitare di incrinare i rapporti tra le società. Un “amatore” del web invece può fare quello che vuole perché risponde solo delle sue azioni, cosa ne pensi di questo argomento? Penso in tutta sincerità che questo sia un argomento che abbia una serie di chiavi di interpretazione e a seconda di quella che si usi o si preferisca utilizzare il discorso cambia profondamente. Converrai con me che la vera novità degli ultimi 100 anni è internet. Quella del Web è, a mio avviso, una delle più grandi rivoluzioni culturali a cui l’uomo ha dato vita avendo
non prettamente commerciale, di qualsiasi ditta
una più severa moderazione del forum e dei
profondamente cambiato rapporti industriali,
che ci provenissero e ritenessimo interessanti.
commenti anche con interventi “invisibili” rispetto a
politici e sociali e noi ci siamo in mezzo. Tornando
Da due anni, inoltre, grazie ai nostri
questo o quell’altro user… Ad oggi la situazione,
alla domanda, oggi una news o un’immagine, che
sponsor/inserzionisti avevamo iniziato a trarne un
sotto quest’aspetto, si è del tutto calmata e l’unica
solo 5 o 6 anni fa potevano senza problemi essere
qualcosina in termini economici, che riveniva
eccezione che oggi facciamo in termini di massima
celate e mostrate a tempo debito e concordato con
“reinvestita” nelle spese fisse del sito e in materiali
libertà anonima di espressione è in riferimento alle
le aziende, rischiano per quanto detto di essere
da utilizzare. La recente crisi ha dato una bella
attività dell’AICW sia perché come soci della stessa
“vecchie” se non pubblicate anche solo dopo 1 ora
mazzata al settore windsurf, quindi siamo tornati al
abbiamo uno statuto da rispettare noi in primis
la loro uscita su qualche forum. In tutto questo
guadagno 0, ma che ci vuoi fare, come saprai bene
oltre al fatto che non credo che ABCWINDSURF sia la
quadro ci sono, poi, le aziende e il loro giusto punto
il nostro non è certo uno sport che uno sceglie per
sede naturale per dar sfogo a proprie rimostranze
di vista che difende le loro dead line e la loro
diventare ricchi!
verso gli organi della Classe, che, infine, a livello
proprietà industriale, anche se spesso hanno atleti
sostanziale a causa di una brutta deriva in cui, a
e/o collaboratori che matematicamente fanno
Ho notato che avete uno zoccolo d’uro che vi
mio giudizio, alcuni soggetti si stavano
uscire PDF informativi prima del tempo o ancor
segue assiduamente e commenta le vostre
impelagando…
peggio vanno a provare le loro novità nella mecca
news utilizzando il blog del sito. Al contrario di
del windsurf, ossia le Hawaii, dove c’è il più alto
molti altri siti su cui si effettua il login con il
Vuoi aggiungere altro?
numero di fotografi pronti ad immortalare tutto…
proprio profilo facebook per poter lasciare un
Non mi resta che ringraziare l’amico Fabio dello
Insomma ritengo che se veramente si volesse
commento, su ABC è sufficiente registrarsi con
spazio concessomi e come dico sempre... Stay
tenere nascoste le proprie creazioni fino all’uscita
uno pseudonimo e poter scrivere quello che si
Tuned on ABCWINDSURF.EU!
sul mercato lo si potrebbe fare tranquillamente…
vuole. Conosci direttamente i vari personaggi?
guarda ad esempio la NeilPryde con l’ultima Evo 5,
Conosco personalmente pochissimi user, con molti
Eugenio Faiella ITA-175
26
FAQ SLALOM TECHNIQUE
TESTO DI Matteo Iachino
I CONSIGLI DI
MATTEO IACHINO
E RIECCOCI CON LA RUBRICA SLALOM DI FUNBOARD CHE ANCHE QUEST’ANNO SARÀ PRESENTE NEL MAGAZINE... MA SI SA, ANNO NUOVO VITA NUOVA E QUINDI AVREMO DELLE BELLE NOVITÀ A PARTIRE DA QUESTO NUMERO. ERA NEL MIO INTERESSE E IN QUELLO DI FUNBOARD AVERE UNA SEZIONE INTERATTIVA IN MODO DA POTER AVERE UN FEEDBACK DIRETTO CON I LETTORI PER AVERE RISPOSTA ALLE DOMANDE, SEMPRE CHE NE ABBIATE. QUINDI DA QUESTO NUMERO E PER TUTTO IL 2013 NON ESITATE A SCRIVERE A QUESTA MAIL (MATTEOITA140@GMAIL.COM) LE VOSTRE DOMANDE E SUL NUMERO DOPO TROVERETE LE RISPOSTE CHE CERCAVATE. INOLTRE AVREMO ALL’INTERNO DI OGNI NUMERO DUE SEZIONI, UNA CHE PARLA DI TECNICA IN ACQUA E UNA CHE PARLA DI TECNICA A TERRA E DI COSA POSSIAMO FARE ANCHE A SECCO PER DARE IL TURBO ALLA NOSTRA ATTREZZATURA O RISOLVERE DUBBI VARI. MA ORA INIZIAMO A PARLARE DI SLALOM CHE SE CI DILUNGHIAMO ANCORA UN PO’ FINISCO LO SPAZIO E NON HO SCRITTO NIENTE.
L’ABBINAMENTO TAVOLA VELA ESISTE DAVVERO?
assolutamente dire che più un rider è bravo più
possibilità a tutti i surfisti di avere la tavola
l’attrezzatura che utilizza è grande, anzi...
giusta sotto i piedi. Quindi se io peso da 90-95 kg
Se si, come funziona e come possiamo
Ma è oggettivo che per portare al limite il nostro
in su utilizzerò, come tavola da vento leggero, la
scegliere l’attrezzatura perfetta per noi?
windsurf bisogna essere con la vela in potenza e
tavola più grande della gamma, sicuramente
Beh sicuramente non esiste l’attrezzatura
la tavola che sfiora l’acqua e questo dipende
larga 85 cm e più voluminosa, mentre se peso
perfetta per ognuno di noi ma per fortuna ogni
dalla nostra bravura. Sicuramente una persona
tra i 75 e i 90 kg non ne avrò bisogno e potrò
brand di windsurf produce varie misure di tavole
alle prime planate non potrà utilizzare la stessa
prendermi il modello con una larghezza che va
e vele slalom che possiamo scegliere.
misura di vela di una persona con lo stesso
da 76 a 82 cm in modo da non volare via alla
Innanzitutto come molti sapranno le dimensioni
fisico ma più brava. Comunque partiamo dal
prima raffica che mi investe. Ricordate sempre
dell’attrezzatura che andremo ad utilizzare
presupposto di avere una buona capacità, non da
che il volume è importante ma è la larghezza a
dipendono:
professionisti ma comunque buona, quindi
contare, a meno che non dobbiate farvi un
1. dal nostro peso
planiamo bene in assetto sfidandoci con i nostri
giretto senza planare logicamente. È la larghezza
2. dalla nostra bravura
amici. Al giorno d’oggi per fortuna quasi tutte le
che ci fa entrare prima in planata o che ci fa
3. dallo spot in cui usciamo (chopposo, onda
marche di tavole fanno 2 misure grandi, 2
perdere il controllo, molto più del volume.
lunga, piatto...). Con questo non voglio
misure medie e 2 misure piccole per dare la
Tornando a noi, una tavola larga 85 cm
Matteo durante il PWA ad Alacati in Turchia.
27 funzionerà al meglio con vele dalla 10mq alla
il lasco con il piede dietro posizionato tra le strap
8.4mq. Con questo non dico che non planerete se
davanti e quelle dietro, spostato sottovento (così
ci mettete su una 6mq ma sicuramente non
facendo, quando spingeremo, la tavola sbanderà
avrete pressione a sufficienza sulla tavola da
sottovento permettendo all’aria di infilarvisi sotto e
ottenere una buona performance. Allo stesso
facendola uscire quasi completamente dall’acqua),
modo su una tavola larga 76-82 cm possiamo
e il piede davanti subito davanti alle strap anteriori,
montare dalla 9.5mq alla 7.5mq. Ora vi
spostato però verso il bordo sopravento della
chiederete: ma se io peso meno di 75 kg non
tavola (FIGURA 1). Da questa posizione mano a
vado in windsurf? Sbagliato, vai in windsurf ma
mano che la tavola accelera ci sposteremo verso
non hai bisogno di una tavola larga oltre i 75 cm
poppa infilando prima il piede anteriore nella strap
a meno che proprio non desideri uscire senza
e continuando a pompare con le gambe (FIGURA 2)
vento. Con 12-13 nodi se pesi meno di 75 kg con
per poi spostarci anche con il piede posteriore
una tavola da 110 lt larga sui 70 cm e una 8mq
verso poppa, prima sopravento e poi nella strap
plani subito senza bisogno di toglierti la pelle e
(FIGURE 3-4). Ma cosa facciamo con la vela nel
spaccarti la schiena con una tavola e vela più
frattempo? Ogni volta che spingiamo con le gambe
grandi. Continuando a scendere di misura quindi,
dovremo tirare la vela verso di noi con un
per le tavole da vento medio (almeno per i
movimento molto simile a quello che potreste fare
pesantucci), avremo sicuramente un modello
con un vogatore in palestra. Quindi all’inizio vi
largo tra 66 e 72 cm su cui potremo montare
rannicchiate sulle gambe a braccia distese (figura
dalla 6.7mq alla 8.4mq. A seguire il classico 100
A), poi spingete con forza sulla tavola verso il lato
lt largo intorno ai 60-64 cm con cui utilizziamo
sottovento (vedere freccia rossa in FIGURA1)
dalla 6.0 alla 7.5mq e per finire la tavola da
distendendo le gambe e richiamando la vela verso
ventone larga tra i 56 e i 59 cm da utilizzare dalla
di voi piegando le braccia (figura B) facendo
5 alla 7mq. Tutti questi dati non sono oggettivi ne
attenzione ogni volta ad aprire la vela con la mano
obbligatori da rispettare ma sono da tenere
dietro quando state per dare una pompata e a
presenti per capire a grandi linee cosa ci
chiuderla tutta mentre la richiamate a voi. Questo
possiamo aspettare da una certa tavola con una
movimento simultaneo gambe-braccia darà una
certa misura di vela montata sopra. Ricordiamo
spinta violenta sulla pinna che risponderà
sempre che in acqua piatta il range di utilizzo di
sbalzandovi in avanti quasi a rimbalzi a tempo con
tutte le tavole e vele è molto più ampio quindi
le vostre pompate. Una volta che la tavola rimbalza
per esempio potremmo andare forte anche con
ha meno attrito sull’acqua e continuando nel
degli abbinamenti “strani”, mentre più le
movimento la farete planare, e se c’è vento a
condizioni sono difficili e più occorre prestare
sufficienza vi basterà agganciarvi al trapezio e
attenzione alle combinazioni che facciamo per
sarete in velocità dopo massimo 4-5 pompate.
essere comodi, andare forte e non farci male.
L’importante è non perdere il ritmo e continuare a
1
2
3
4
pompare durante i movimenti dei piedi per
QUAL E’ IL GIUSTO METODO PER POMPARE e partire presto in
mettersi in posizione nelle strap fino a dare
planata con lo slalom?
entrambi i piedi nelle strap.
l’ultima pompata proprio quando abbiamo
Potrebbe essere un argomento di poco conto ma non è così scontato come può sembrare. Infatti non utilizzando la tecnica giusta perderemo solo energie senza avere risultati. Innanzitutto partiamo col dire che la pompata non è ne di braccia ne di gambe ma è tutto il corpo che con un movimento unico e sincronizzato alternativamente spinge sulla pinna e tira a se la vela facendo entrare la tavola in planata. Iniziamo parlando della posizione dei piedi. Iniziamo la pompata in un’andatura tra il traverso e
A
B
28
PEOPLE
INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò
FOTO DI Flora Feuerstein
CHIOD MASSIMO CHIODELLI CHIOD TORNA SULLE PAGINE DI FUNBOARD? EBBENE SI! È ARRIVATO FINALMENTE IL MOMENTO DI PUBBLICARE LA NOSTRA INTERVISTA DI GIUGNO A MASSIMO CHIODELLI, L'ARCHITETTO MILANESE CREATORE DEI FUMETTI CHE RACCONTANO LE “SFIGHE” DI NOI SURFISTI. QUESTA INTERVISTA È STATA RACCOLTA DURANTE I LUNGHI TEMPI DI ATTESA DEL VENTO DEL CAMPIONATO ITALIANO SLALOM 2012 DI MARINA DI GROSSETO, CHE PURTROPPO COME SAPETE POI NON SI È SVOLTO. MA NON FINISCE QUI, CHIOD DAL PROSSIMO NUMERO INIZIERÀ UNA NUOVA RUBRICA. RIMANETE SINTONIZZATI… Sono salito per la prima volta su un windsurf l’anno
continuando a praticare il windsurf a livello
successivo a Porto Pollo in Sardegna: era un
amatoriale. Io rispecchio in pieno il surfista-medio
Dufour, una tavola senza antisdrucciolo che era
dei miei fumetti, sono il classico surfista della
come una saponetta. Ero lì per caso: all’epoca Porto
domenica, quello che arriva in spiaggia con la
Pollo non era conosciuto come posto da surfisti,
macchina e si impantana nella sabbia… Anche
semplicemente perchè allora in Italia non c’erano
rispetto a molti miei amici più scalmanati, io sono
ancora i surfisti! Nel ‘79 avevo 22 anni e da quel
sempre rimasto abbastanza tranquillo: il che forse
momento il windsurf mi ha sempre appassionato.
mi ha permesso di guardare a questo ambiente
Ciao Massimo, grazie per la tua collaborazione,
All’epoca studiavo architettura al Politecnico di
con quel minimo di distacco che permette di
puoi presentarti ai lettori di FUNBOARD? Molti ti
Milano e appena potevo scappavo a fare le prime
cogliere meglio gli aspetti .
conosceranno già, ma i nostri giovanissimi
uscite all’Idroscalo… ci pensi, l’Idroscalo di Milano!
lettori magari hanno bisogno di un ripasso!
Non avevamo proprio idea di nulla! Finalmente, nel
Quali erano gli spot che frequentavi di più?
In sintesi posso dire che sono nato a Milano alcuni
1980 mi sono iscritto a un corso serio in Sardegna.
In quegli anni frequentavo molto Colico, il Lago di
anni fa, ho due figli, di mestiere faccio l’architetto e
L’insegnante era Maurizia Lenardon (la mamma di
Garda con Malcesine e Torbole. Amavo dire che
da 26 anni disegno fumetti sul windsurf.
Andrea Ferin), e devo confessare che più del
Porto Pollo, Colico e Torbole rappresentava il
Ho visto per la prima volta un windsurf in azione
windsurf mi attirava questa ragazza carina, bionda
triangolo dei milanesi. Stiamo parlando degli anni
dal vivo nel 1978 in Grecia: c’erano dei ragazzi
e atletica: poi però è spuntato il fidanzato, Ezio
’80, infatti la mitica finale Italia-Germania del
tedeschi che filavano con questa strana tavola a
Ferin, e ho dovuto concentrarmi sul corso.
Mundial 1982 l’ho vista a Torbole dopo una bella
vela, e la cosa mi aveva incuriosito. Tra l’altro,
surfata e mi ricordo benissimo quanto tutti i
ripensandoci, erano già dei personaggi da fumetto,
tedeschi in zona avessero rosicato e alcuni di loro
fricchettoni nudisti con il famoso VW Westfalia
sono anche finiti nel lago…
attrezzato a camper… fantastici! Quando è iniziata la tua passione per i fumetti? Ho iniziato a disegnare fin da piccolo. Quando i miei genitori mi volevano tenere buono mi davano un foglio e io lo disegnavo da tutte e due le parti perchè lo spazio non bastava mai. Ricordo che durante il corso mi persi in alto mare e
Come regalo di Natale mia zia mi pagava
lo stesso Ezio venne a recuperarmi: da allora siamo
l’abbonamento al Corriere dei Piccoli (a mia sorella
rimasti molto amici. Negli anni seguenti ho
Topolino), per cui sono cresciuto leggendo fumetti
continuato gli studi e poi mi sono laureato, sempre
fantastici che copiavo scarabocchiando
29 dappertutto. In questo modo ho
praticamente già pronta, disegnata a matita:
tavole nascevano da un’idea, mia o carpita da
inconsapevolmente ho assimilato la tecnica del
doveva solo essere colorata nel caso avessero
qualche parte. Trovare l’idea buona è sempre stata
racconto per immagini. Il primo fumetto vero è
deciso di pubblicarla. Alla redazione di Surf ho
la parte più difficile: io ero come una spugna e
stata una Documentatissima (per un sedicenne)
parlato con il caporedattore Sandro Pellegrini, il
quando ero in spiaggia ascoltavo tutti i discorsi, gli
biografia di Manfred Von Richtofen, il Barone Rosso,
quale, dopo aver guardato di sfuggita il mio lavoro,
scherzi e le battute degli altri, memorizzavo le
che ho piantato lì dopo 30 pagine perché mi ero
mi ha liquidato sui due piedi, dicendo che avevano
situazioni o i modi di dire e poi me li rielaboravo. In
stufato… Il mio primo fumetto pubblicato è uscito
appena ingaggiato un altro disegnatore, prego
genere per ogni puntata cercavo di sviluppare un
nel 1978 su Il Mago di Mondadori, una rivista di
andare, grazie e arrivederci…
argomento, come per esempio le varie tipologie di
fumetti abbastanza importante all’epoca, che
Infuriato per la delusione, appena uscito da Surf mi
personaggi, la donna del surfista, la macchina, il
lasciava anche uno spazio ai giovani esordienti. E
sono presentato, senza appuntamento, alla
surfin’safari, etc. Approfondendo l’argomento
quindi sono uscito con una storia di due pagine su
redazione di Windsurf Italia (per fortuna non erano
individuo i punti salienti e per scrivere il testo
un numero de Il Mago con copertina di Guido
lontane); lì ho incontrato Lorenzo Merlo e il
metto prima giù una scaletta, come per un tema in
Crepax. Quella mia prima storia non era basata sul
Direttore Giulio Biasion il quale, senza nessuna
classe: introduzione, punto uno, due, tre, fino alla
windsurf, ma qualche anno fa l’ho “ricucinata” in
esitazione mi ha detto che saremmo partiti con la
conclusione. Il testo nasce prima dei disegni, e
chiave surfistica per Windsurf Italia ed è anche
collaborazione dal numero successivo.
anche per questo motivo nei miei fumetti i testi
pubblicata nel mio ultimo libro “Fuori Onda”.
Da quel momento è iniziata la mia collaborazione
ricoprono una parte importante, diciamo che sono
stabile con le riviste di surf e vela, quasi
corposi. Dopo di che inizio a distribuire il testo sulla
ininterrottamente dal 1986 al 2010: Windsurf Italia
carta, in base al numero di pagine e al numero di
prima, poi Surf (per fortuna non c’era più
vignette per pagina. Bisogna trovare il corretto
Pellegrini), poi ancora Windsurf Italia, poi Funboard,
equilibrio tra testo e immagini per dare il giusto
Planche Mag (Francia), Yacht Capital e Tutto
spazio ai momenti importanti del racconto e fare in
Mountain Bike. Pubblicavo una nuova storia su ogni
modo che anche graficamente l’effetto sia
numero. Sono anche arrivato a fare numeri di tre o
bilanciato. Successivamente traccio uno schizzo
quattro tavole, che significavano 4 pagine a colori al
veloce in ogni vignetta per fermare l’idea e
mese e per me era molto lavoro.
solitamente il primo schizzo è quello buono. A quel punto si può cominciare a disegnare il tutto nei
Da dove arriva il tuo soprannome Chiod?
dettagli, prima a matita, poi ripassando con
Dal personaggio di Capitan Chiod, che disegnavo per
l’inchiostro di china, poi la pagina va sgommata per
gioco ai tempi dell’università, anzi, il primo Capitan
cancellare le tracce di matita.
Chiod non l’ho disegnato io, ma un amico, Riccardo Innocente, anche lui bravissimo con la matita.
Quando hai iniziato a disegnare vignette di windsurf? Quando ho iniziato a fare windsurf, leggevo da bravo fanatico tutte le pubblicazioni del settore. All’epoca, primi anni ‘80, c’erano due riviste, Surf di Silvio Mursia e Windsurf Italia di Angelo Berto. Avendo già pubblicato vignette e illustrazioni su varie riviste, ho pensato di unire le due mie
Tra l’altro, quella dei disegnini era una tecnica
passioni. Ho quindi telefonato a Mursia per
fantastica per cuccare: quando vedevo una ragazza
prendere un appuntamento, dicendo che volevo
carina mi ci sedevo di fianco e aprivo con
proporre di raccontare a fumetti le sfighe dei
nonscialàns la mia agenda che era piena di disegni
windsurfisti.
elaboratissimi: molto spesso era lei stessa, incuriosita, che attaccava bottone…
All’epoca c’era anche il problema del lettering, ovvero il testo, che doveva essere scritto bene, tutto
E come ti sei presentato per far accettare il tuo lavoro/progetto?
Come lavoravi in quegli anni?
in stampatello con calligrafia chiara, ordinata e
Mi sono presentato alla redazione con alcuni lavori
La tecnica classica: disegnavo a matita, ripassavo
regolare ed era un lavoro faticosissimo che
già realizzati e una bozza di fumetto: la storia era
col pennino a china e coloravo con l’acquerello. Le
detestavo: scrivevo prima a matita utilizzando il
30 righello per fare le linee dritte, dovevo fare in
quel determinato episodio.
Il tuo lavoro principale rimane però quello di
modo che il testo fosse contenuto negli spazi
I testi dei miei fumetti vengono perlopiù da
architetto?
prestabiliti all’interno dei baloon e quando tutto
osservazioni dirette di vita vissuta, ma sono
Si, ho uno studio di architettura a Milano. Dedico al
andava bene ripassavo a china. Oggi, con il
riconoscente nei confronti di diversi amici che mi
fumetto circa il 20% del mio tempo. Comunque
computer è tutto più facile, i testi vanno a capo e
hanno suggerito testi e idee, alcune volte senza
anche nel lavoro di architettura utilizzo molto
si giustificano in automatico. Finalmente arrivava
neanche rendersene conto.
l’illustrazione e lo schizzo fatto a mano: è una cosa
la fase del colore: io usavo l’acquarello liquido
In particolare devo ricordare Gilberto Bonasegale,
che mi piace e mi contraddistingue dalla
Ecoline, un prodotto molto comodo con tutti i
con il quale abbiamo sviluppato diversi soggetti, in
concorrenza che ormai lavora solo su computer.
colori già pronti molto brillanti, con decine di
particolare negli anni ‘90.
tonalità. Poi consegnavo gli originali alla
Qual’è la cosa che ti dà più soddisfazione dei
litografia, dove li fotografavano e mandavano in
Quante pagine di fumetti hai disegnato fino ad
tuoi fumetti?
stampa. Spesso i tempi erano così stretti che in
ora nella tua carriera?
Prima di tutto è una cosa che mi piace fare e mi
redazione non facevano nemmeno in tempo a
Per non essere un fumettaro professionista
rilassa, anche se spesso mi capitava di arrivare a
guardare gli originali, andavano in stampa sulla
sicuramente ho disegnato molto. Un numero esatto
consegnare i lavori all’ultimo momento facendo
fiducia…
non lo so, comunque diverse centinaia… Uno dei
delle grandi nottate per finire.
miei miti, Hugo Pratt, ne ha disegnate oltre 5000, un
Ripensandoci, quasi tutti i miei fumetti, li ho finiti di
E ora come lavori?
traguardo a cui io non potrei mai arrivare anche
notte, spesso lavorando fino al mattino! L’altra cosa
Adesso è cambiato tutto! Ora lavoro con una
perché il mio lavoro vero è un altro, quello di
che mi da molta soddisfazione è quando vado in
tavoletta grafica, una Wacom Cintiq , che è un
architetto.
spiaggia e mi riconoscono come quello che fa i
monitor da 21 pollici su cui puoi disegnare con
fumetti!
una penna elettronica che ha l’esatta sensibilità
Quanti libri hai pubblicato?
di una penna reale, quindi più calchi e più il
Ho pubblicato 3 libri sul windsurf fino ad ora.
Lo sai che quando ero piccolo uno dei motivi
tratto viene marcato e puoi fare il chiaroscuro,
Il primo, “Ve lo do io il Windsurf”, è stato pubblicato
per cui compravo Funboard erano i tuoi
esattamente come con un pennello. Uso
nel 1990 e rieditato da Funboard nel 1995. L’edizione
fumetti?
Photoshop per disegnare utilizzandolo però in
del ’95 ha una sovracoperta con Alessandra Sensini
Questa è una cosa che mi dicono spesso, e che mi
modo pittorico.
inserita in un mio disegno (un “regalo” della Bic,
dà un immenso piacere! L’unico mio cruccio è che
Anche con questi metodi moderni mi trovo molto
nostro comune sponsor)
se anziché sul windsurf avessi fatto fumetti sul
bene e il lavoro si è velocizzato molto.
Il secondo libro l’ho fatto nel 1999 insieme a
mondo del calcio, avrei fatto sicuramente molti più
L’unica cosa che rimpiango e che non ho più gli
Stefano Lentati, il fondatore di Funboard, si intitola
soldi! Per questo motivo mi sono celebrato in un
originali acquerellati, ma solo stampe, sebbene
Achtung! surfista a bordo, ed è la raccolta di tutte
autoritratto intitolato il Re della nicchia...
ad alta risoluzione. Almeno però non c’è più il
le mie storie pubblicate su Funboard.
rischio di versare per sbaglio una boccetta di
Il terzo volume me lo sono editato da solo: si intitola
colore sull’originale appena terminato!
Fuori Onda, ha una tiratura di cento copie numerate, in stampa digitale in alta risoluzione, e
Torniamo ai tuoi soggetti delle vignette, disegni
ogni copia ha in allegato un acquarello originale. Lo
esattamente quello che vedevi o esasperi un
si può comprare facilmente mandandomi una e-
po’ la realtà?
mail a chiod@chiod.com e io lo spedirò
Io mi sono sempre limitato a cogliere il momento
all’interessato.
giusto, le mie vignette sono essenziali in questo senso. In genere non ho mai raccontato eventi
Quali sono state le motivazione per cui hai
straordinari, mi sono sempre limitato a riprodurre
inizialmente collaborato con Windsurf Italia per
situazioni molto normali che sarebbero potute
poi passare a Funboard?
capitare a chiunque e il bello è proprio questo...
Effettivamente mi rendo conto che negli anni ho
Siamo noi surfisti che con i nostri comportamenti
saltabeccato da una rivista all’altra, da Surf a
diventiamo soggetti adatti ad essere rappresentati
Windsurf Italia, da Funboard a Wind News… Le
A dire il vero ho lavorato per anni anche per Yacht
in un fumetto!
motivazioni sono varie, a volte per difficoltà
Capital, rivista di barche extra lusso, ma ero
Siamo dei tipi universali, degli archetipi: è persino
economiche dell’editore, a volte per scelte mie, ma
oggettivamente fuori target. Ho lavorato per loro
capitato che alcuni lettori si siano identificati e
posso dire di aver sempre mantenuto ottimi
fino all’anno scorso, ma alla fine il direttore ha
riconosciuti nelle mie vignette al punto di
rapporti con tutti, il che mi ha anche permesso di
deciso che il fumetto (non il mio, il fumetto in
convincersi di essere proprio loro i protagonisti di
riattivare antiche collaborazioni…
generale) era troppo “cheap” per quel genere di
31 rivista. E in effetti io stesso mi trovavo a disagio a
Robby Naish con il vizietto di infilarsi le dita nel
Ebbene, poco tempo dopo, proprio una bugia
disegnare vignette in cui prendevo in giro una
naso… Un discorso a parte merita Chico Forti,
raccontata per paura alla Polizia di Miami al
categoria di persone che non ama affatto essere
vero pioniere del surfismo italiano che i più
momento dell’arresto, è stata l’unica prova
sbeffeggiata, e spesso i miei lavori subivano una
giovani non possono ricordare, ma forse
concreta che ne ha decretato la frettolosa
ferrea censura redazionale!
conoscono per l’allucinante vicenda giudiziaria
condanna in una vicenda intricata e dai risvolti
che sta vivendo, condannato all’ergastolo negli
mai chiariti.
Prossimo progetto?
Stati Uniti (e da ben 13 anni in prigione) per un
Da 13 anni Chico e la sua famiglia si stanno
Sto lavorando a un libro sulla Maratona, che è un
omicidio di cui di dichiara disperatamente
battendo disperatamente per ottenere giustizia
altro mio hobby: ho già corso undici Maratone,
innocente… Come dicevo, Chico è stato un vero
(quantomeno un processo equo) e i molti amici
ovviamente con impegno super-amatoriale (viaggio
pioniere del nostro sport, il primo surfista
di un tempo stanno cercando di aiutarli in
intorno alle 4 ore). E quindi vorrei fare questo libro
italiano a partecipare alla World Cup (all’epoca
questa battaglia.
impostato come un manuale a fumetti per il
si pagava le trasferte facendo il caddy di Robby
Ma questo, come dicevo, è un discorso a parte
maratoneta principiante, raccontando di tutte le
Naish), il primo italiano (dice lui) ad eseguire
che merita di essere sviluppato in un’altra
sfighe, le fatiche e i colpi di sole che ti prendi, le
un forward loop, vincitore di numerose regate
sezione della rivista: se mi concederai lo spazio
vesciche e tanto altro ancora.
in tutto il mondo, e inoltre stuntman,
sarò felice di raccontare chi è Chico, cosa gli è
collezionista di sport estremi e fratture,
capitato e cosa si può fare per cercare di
Nella tua carriera hai preso in giro non solo il
produttore di filmati sportivi, grande casinista…
aiutarlo…
surfista della domenica ma anche i
In un mio fumetto sull’Inferno dei Surfisti
Risposta di Fabio: certo, come no… (vedi tu)
“professionisti”?
l’avevo inserito nel “girone dei cacciaballe” per
Certo, per esempio avevo fatto delle vignette su
l’abitudine a “colorire” i suoi racconti, che a
Mi dicevi che stai anche organizzando delle
Paco Wirz, noto playboy, e una volta che incontrai
volte parevano francamente inverosimili…
mostre con le tue opere…
lui e la sua fidanzata in spiaggia, la ragazza mi
Sì, mi hanno proposto di esporre e vendere i
sgridò perchè l’avevo fatta passare per “cornuta”…
miei disegni, fumetti, tavole originali, acquerelli,
Protagonisti delle mie vignette sono anche stati
ecc. Ho già realizzato diverse mostre:
Cesare Cantagalli, Jean Jacques Diana (mio grande
nel maggio 2010 presso la Galleria Spazio Studio
amico prima della sua prematura scomparsa),
di Milano, nel settembre 2010 a Imperia nei locali
Matteo Bof, Pietro Porcella, Fabio Balini (er Mitico…),
del nuovo Museo Navale (di cui, con l’Arch.
l’editore Angelo Berto (che, a sua insaputa, mettevo
Paolo Redaelli, stiamo curando progettazione
in caricatura in tutte le mie storie su Windsurf
edilizia e allestimenti), nel giugno 2012 a Marina
Italia), Andrea Ferin (la prima vignetta su di lui l’ho
di Grosseto presso la sede della Compagnia della
fatta quando aveva due anni e mezzo!),
Vela, nel settembre 2012 a Torbole, presso il Circolo Surf Torbole. Sto ora lavorando con Vincenzo Baglione per organizzarne una nella primavera 2013 presso il Circolo Albaria di Mondello a Palermo. In occasione della Mostra di Mondello con Vincenzo vorremmo organizzare una sezione dedicata alla raccolta fondi per pagare gli avvocati che stanno lavorando alla riapertura del processo di Chico Forti. Anche Vincenzo è un grande amico di Chico: in questi anni si è molto impegnato per aiutarlo ed è stato diverse volte a trovarlo in carcere a Miami…
APPROFONDIMENTI WEB
32 FOTO DI Jose Pina ∞ RIDER Matteo Muraro
TESTO DI Matteo Muraro
QUALE SET DI VELE
Casi estremi da considerare: ∞ rarissimi spot con onde di scaduta e zero vento dove una 5.8 potrebbe risultare utile, anche se ritengo preferibile usare un wave di 100 litri con la 5.3 bella panciuta e non planare in uscita, rimanendo però belli liberi in surfata ∞ spot con vento veramente radicale come Pozo a Gran Canaria dove una 3.7 è il must have anche per i più pesanti ed una 3.3-3.4 rimane indicata per i più leggeri che vogliono poter saltare e manovrare senza ammazzarsi. Andiamo ora a riassumere alcuni degli interessanti commenti (non ce ne vogliano i molti non citati):
Ipotesi
normalmente, in condizioni side-on europee viviamo
Amateur
Set di vele wave
addirittura al contrario dato che l’onda copre e
∞ Fred Bonet (regista!) dopo anni con solo 3 vele è
diminuisce la forza del vento. Nel 2011 ho quindi
passato al set A con in aggiunta la 3.7 per il
Tesi: Quale set in misure cosiddette standard sia
acquistato 5.3 - 5.0 - 4.5 e 4.0 decidendo di avere
maestrale francese.
più indicato a seconda del peso del windsurfista e
così una vela in più che mi permettesse di ripartire
∞ Gunther Isbrandt va con 4.2 - 4.7 - 5.2.
delle condizioni in cui si naviga?
utilizzo ed usura delle misure grandi e coprire al
∞ Il Parassita Oscar Bertagnoli va di A per il Peler
A: 5.3 - 4.7 - 4.2 ∞ B: 5.0 - 4.5 - 4.0
meglio il range di vento leggero. Ho avuto la conferma della scelta ottimale quando
lacustre. ∞ Giulio De Girolami ricorda il suo set favorito del
Matteo: Nel mio caso ho utilizzato per quasi dieci
mi sono reso conto che potevo così sostenere i miei
anni il set A, felice e soddisfatto. Poi, intensificando
85 chili con automaticamente 0.3 mq in più di vela
l’uso delle vele al mare, mi sono reso conto che la
rispetto alla media dei surfisti. Altrettanto facevo
5.3 acquistata a settembre arrivava a febbraio già
rispetto al mio amico e sovente partner di surfate
stanca e macinata dal troppo uso. Sentivo inoltre la
Jaume, 10 chili e 15 centimetri più compatto
sensazione di navigare spesso soprainvelato con la
rispetto a me. Tuttora mi sembra strano quando, in
stessa 5.3 nell’indecisione se passare o meno alla
“condizioni da 4.7” tutti siano in acqua con la
piccola 4.7. Dico piccola 4.7 perché ritengo che tale
medesima vela, indipendentemente dal proprio
∞ Riccardo Marca va di 4.3 - 4.8 e 5.3.
misura rientri già nel range di vele da vento forte,
peso e statura.
∞ Mirco Benamati dal Garda con il set A.
tavole. Bisogna ricordare che la 4.7 é una misura
Tabella tipo per condizioni wave e free-wave:
che é stata introdotta una decina d’anni fa dagli
∞ Vento leggero: tutti con la 5.3
atleti Hookipa residents che, abituati a non planare
∞ Vento sostenuto: rider pesante 5.0
range di vento ideale dato che la direzione side off aumenta brutalmente la potenza del vento che si incanala dentro l’onda durante la surfata (bordo a rientrare). Insomma un effetto venturi che,
∞ Daniel Grumer, radicale in tutto, ha solo la 4.0 e la 4.5!!! ∞ Fabrizio Bagnoli propone 3.7 - 4.2 - 4.7 - 5.0 trovando la 5.3 ingombrante per i suoi 72 chili. ∞ Gianluca Sorrentino stringe i denti con la 4.7 ma presto si prenderà anche una 4.0 per il ventone
∞ Marco Nicolini nota che troppi windsurfisti
dove si inizia a scendere di volume anche con le
nel bordo a uscire, montano una vela inferiore al
2011: 3.7- 4.1- 4.5 - 4.9 - 5.3.
rider medio 4.7 - rider leggero 4.7-4.5 ∞ Vento forte: rider pesante 4.5 - rider medio 4.2 rider leggero 4.0-3.7 ∞ Vento molto forte: rider pesante 4.0 rider medio 3.7 - rider leggero 3.7-3.4
superano i 90 kili e consiglia di mangiare di meno!
Pro ∞ Mattia Pedrani cambia modello di vela a seconda delle misure: taglia grande vela potente, taglia piccola vela neutra. ∞ Matteo Iachino si definisce A user a meno che il vento non superi i 40 nodi.
33
LA BOZZA SPUNTO DI QUESTO SCRITTO L’AVRETE PROBABILMENTE LETTA SU FUNBOARDMAG.COM, DATO CHE QUESTO É IL PRIMO VERO ARTICOLO INTERATTIVO CHE ABBIAMO REALIZZATO CON L’AIUTO DEL NOSTRO COLLABORATORE MATTEO MURARO. L’OBIETTIVO ERA QUELLO DI LANCIARE UN’IDEA, UNA STORIA CHE POTESSE DESTARE INTERESSE TRA GLI UTENTI DEL WEB. GRAZIE ALL’EFFICACIA DI FACEBOOK, SIAMO RIUSCITI AD OTTENERE IN POCHI GIORNI 70 COMMENTI, PIÚ DI 630 LIKE E 160 SHARE. COME SECONDO STEP INTERATTIVO CERCHEREMO DI “RIPORTARE” SU CARTA UNO SVILUPPO PIÙ APPROFONDITO DELL’ARTICOLO ONLINE, COADIUVATI SOPRATTUTTO DALLE VERAMENTE UTILI ESPERIENZE DELLE DECINE DI PRO E MENO PRO CHE HANNO RISPOSTO ALL’APPELLO.
Possiamo allora davvero tirare delle conclusioni definitive? Direi che rimane difficile consigliare set A per pesi medi e set B per i pesanti o per i leggeri come si potrebbe intuire dallo sviluppo indicato sopra. Il set A rimane imbattibile per ridurre il numero di vele al minimo, e quasi sempre perfetto da portare in un viaggio oltreoceano. Il set B (automaticamente obbliga all’acquisto di una quarta vela) é ottimo per i più pesanti, per chi ha una macchina grande, per chi fa davvero ∞ Tom Hartmann cambia set a seconda degli spot: A per Mauritius, B per Cape Town. ∞ Andrea Franchini è un B user (rider leggero, aggiunge anche la 3.4 al suo set).
John Skye
tante uscite e per chi ha anche l’esperienza di
Sono piuttosto fortunato dato che posso disporre
scegliere la vela adatta ad ogni condizione.
di tutte le misure, ma principalmente quando viaggio utilizzo il set A.
Alla fine la 5.3-5.5 rimane necessaria sempre e
Per Maui aggiungo la 5.0 dato che il vento
comunque per il vento leggero, quindi le vele
spesso è tra la 5.3 e la 4.7.
diventerebbero 4 e non più 3, e qui anche
∞ Francesco Porcu è un B lover.
Per la ventosa Cape Town, prediligo il set B
l’aspetto economico può iniziare ad influire.
∞ Sylvain Demercastel lancia un 4.0 - 4.7 - 5.0 - 5.3 e
con l’aggiunta della 5.3.
∞ Fede Infantino (61 chili) usa il set A ma non fa cenno della 5.3.
ammette di adorare la versatile 5.0. ∞ Victor Fernandez sballa tutto e ci comunica il suo quiver per Maui: 4.2, 4.5, 4.7, 5.0 e 5.3... 5 vele! ∞ Gabriele Varrucciu risballa con un set “personale”: 4.0 - 4.4 - 5.0 - 5.4.
Qui a Gran Canaria in estate usiamo solo la
La nostra valutazione e forse anche consiglio
3.4 – 3.7 e 4.0!
conclusivo é di provare a variare il proprio set
Se dovessi limitarmi a scegliere un’unica
almeno per un paio di anni, anche a seconda dei
combinazione andrei per il classico A:
viaggi che prevedete di fare per le stagioni
5.3 - 4.7 - 4.2.
successive, come da utile tip del sopraccitato atleta John Skye.
Ed ora? Vi rimandiamo ed invitiamo a commentare ulteriormente questo articolo su funboardmag.com, in attesa del prossimo spunto, ad esempio... Quale set di tavole? Un salutone ed a prestissimo. Matteo Muraro Thanks to: RRD - AL360 - Crema Sport Padova Drwind - Bob Sdrunk
34
MAKING OF
TESTO DI Ale Venice
FOTO DI Maghi e Ale Venice
PUNTI DI VISTA Paternoster (SA) Laggiù dove l’obiettivo non arriva.
IL WEB E I SOCIAL MEDIA ORMAI SONO PIENI DI OTTIME IMMAGINI VIDEO E FOTO SPETTACOLARI. LA DIFFUSIONE SU LARGA SCALA DI TELECAMERE E ACCESSORI PER IL MONTAGGIO SULLA NOSTRA ATTREZZATURA DA WINDSURF, E LA TECNOLOGIA FRUIBILE ORMAI DA CHIUNQUE, PERMETTONO A TUTTI NOI DI PRODURRE DEGLI “HOME VIDEO” DAVVERO SPETTACOLARI E COINVOLGENTI E DI CONDIVIDERLI SULLA RETE. ABBIAMO RECENTEMENTE PUBBLICATO SU FUNBOARDMAG.COM IL VIDEO PUNTI DI VISTA CON LA COLLABORAZIONE DI ALESSANDRO VENEZIA, CHE ORA IN QUESTO ARTICOLO CI SPIEGA COME POSIZIONARE AL MEGLIO LA NOSTRA TELECAMERA PER OTTENERE DELLE INQUADRATURE CHE CI FARANNO CONTINUARE A VIVERE IL SOGNO DELLA NOSTRA VACANZA ANCHE UNA VOLTA TORNATI A CASA.
35 Platboom (SA), Cutback off the foam.
Se fai windsurf e vivi nel mondo dei sogni hai degli amici che non fanno windsurf, che adorano
Platboom (SA), Cutback on the lip.
passare i fine settimana sotto la pioggia in qualche parcheggio desolato con 30 nodi di vento e che passano tutto il tempo in cui sei in acqua ad immortalare la tua uscita senza mollare mai: non sia mai che si distraggano mentre chiudi la Manovra della giornata. Se fai windsurf e vivi nel mondo reale i tuoi amici sono tutti in acqua con te e puoi solo sperare che ogni tanto escano per una pausa e nel mentre ti facciano qualche foto. CosÏ come chi scrive può narrare una storia scegliendo il suo punto di vista oppure quello di una terza persona, cosÏ noi possiamo decidere di
Paternoster (SA), Beach view.
raccontare una surfata attraverso il racconto dei nostri amici che ci hanno visto dalla spiaggia oppure attraverso il nostro punto di vista soggettivo. Fino a poco tempo fa le immagini e i video ci restituivano solo il punto di vista di chi era in spiaggia, oggi invece, grazie a camere subacquee e accessori per il montaggio possiamo finalmente aggiungere anche il nostro, di noi che stiamo surfando lĂŹ e in quel momento, punto di vista. Durante le vacanze di questo inverno in Sud Africa ho avuto modo di sperimentare il mio nuovo kit composto da camera e accessori adattandolo di volta in volta alle diverse variabili che mi sono trovato di fronte per ottenere il miglior risultato in termini di immagini. Di volta in volta ho cambiato e adattato il mio punto di vista tenendo conto delle caratteristiche dello spot in cui mi trovavo in quel momento e delle condizioni.
Witsand (SA), Bottom & Cutback.
36 Witsand è uno spot “verticale”: quando sei in acqua e stai facendo il bordo di rientro hai negli occhi la scogliera a picco sulla spiaggia e la fila di macchine lungo la strada. Prima di uscire ho posizionato la camera attaccandola, grazie all’accessorio, alla parte alta dell’albero in modo che l’inquadratura fosse sulle mura su cui avrei fatto il bordo di rientro: il punto di vista migliore per rendere il movimento del bottom nel contesto di questo scenario. A Paternoster nessun posto a riva è abbastanza vicino per rendere il punto di vista che hai quando vedi l’onda che si srotola orizzontalmente davanti a te. Per questo motivo ho deciso di posizionare la camera sul casco per rendere al meglio il momento esatto in cui sarei Platboom (SA), Aerial.
andato a colpire il lip con la tavola. E per i salti? In questo caso il discorso cambia. Per ottenere un bello scatto con un notevole punto di vista ho posizionato la camera sull’albero, vicino alla penna, ma dal lato in cui avrei fatto il bordo ad uscire. Il risultato è stato sorprendente, sembra di essere molto più in alto di quanto lo si è realmente. A Platboom scelgo di posizionare di nuovo la camera sull’albero, sul lato della surfata e non dal lato dei salti. A fine giornata a casa riguardando ciò che ho registrato ho due belle sorprese: la prima è quella di avere uno scatto – ruotando semplicemente l’immagine di 180° - con una prospettiva inaspettata di un aerial con sullo sfondo la baia del Capo di Buona Speranza. La seconda è quella che di constatare che dopo una bella “frullata” di ben 12 minuti consecutivi la camera è rimasta ben attaccata all’accessorio e l’accessorio al rig. Non si è mossa di un millimetro e le immagini sono perfette! E io posso rivivermi quei momenti in cui
Ale e Tony si godono le condizioni a Platboom.
me la sono vista brutta tranquillamente sdraiato sul divano di casa… sperando di rivivere quella sensazione dal vivo il più tardi possibile!
38 FOTO DI Darrell Wong ∞ THANKS TO remedia
DIDATTICA
TESTO DI Robby Swift
WAVE RIDING SPECIAL PART I
12
11
10
9
8
7
AERIAL
franca. Se però questa fosse stata un’onda di un
cominciando a far puntare la prua verso la
Direi che questa non sia uno degli Aerial migliori di
albero, la schiuma l’avrebbe quasi sicuramente
spiaggia, per esser sicuro di non atterrare dietro al
Ricardo, ed a pensarci bene, probabilmente
sbalzato via dalla tavola, ed è quindi necessario
lip. Sta spostando il peso sui talloni, e mira a
s’innervosirà anche a vederlo su una rivista! :)
atterrare davanti all’onda, nel flat davanti ad essa
prendere il lip con il centro della tavola, in modo da
Tuttavia, è una buona sequenza per spiegare i vari
per ripartire pulito.
sfruttarne tutta la sua potenza per venire proiettato in avanti. Le braccia sono leggermente piegate ed è
movimenti di un Aerial corretto, e quindi spero possa servire per farvi capire i vostri errori e farvi
Foto 1. Si nota subito come Ricardo non faccia un
pronto a gestire il repentino cambio di direzione
imparare a chiuderli.
bottom turn completo, essendo su un’onda
derivante dall’impatto col lip.
L’onda scelta in questo caso è veramente piccola,
piuttosto choppata e piccola, con vento molto forte
ma è la misura giusta per imparare ad abituarsi
da terra, quindi praticamente punta il lip andando
Foto 3. Qui Ricardo ha preso in pieno il lip con la
alla sensazione dell’Aerial, senza aver paura di finir
down the line a tutta velocità. Questo approccio è a
chiglia della tavola. Questo dettaglio è
macinato dall’onda e permettendoti così di andarci
dir la verità il più facile per imparare gli Aerial. Le
fondamentale. Se l’onda dovesse rompere sopra al
convinto. Le prime volte, quasi sicuramente, finirai
gambe sono leggermente piegate e la vela è
rail sottovento della tavola, te la strapperà dai piedi
col saltare sul lip e atterrare dietro all’onda, senza
piuttosto avanzata in modo che il rail della tavola
e finirai per cadere rovinosamente. Se invece ti
puntare nuovamente verso la spiaggia, perchè non
morda nell’onda generando velocità. È in piena
assicuri di riuscire a spingere la tavola in avanti e a
sei ancora completamente convinto e non sai bene
accelerazione, e più vai veloce, più alto stacchi e più
sentire il lip che colpisce la chiglia, verrai proiettato
come comportarti. Mano a mano arriverai ad
strada fai in aria.
in aria e soprattutto in avanti, potendo così chiudere l’Aerial davanti all’onda. Le gambe a
atterrare sopra alla schiuma, con onde piccole (come fa Ricardo in questo caso) e riuscire a farla
Foto 2. Ricardo ha piegato molto le ginocchia e sta
questo punto si raddrizzano mentre si prepara a
39
RICARDO CAMPELLO
ROBBY SWIFT, CON LA COLLABORAZIONE DEL TEAM JP E DI AXEL REESE (REMEDIA.DE), CI AIUTA A RIPASSARE LE VARIE MANOVRE DEL WAVERIDING. INIZIAMO IN QUESTO NUMERO CON IL CLASSICO AERIAL E LA SUA VARIANTE TWEAKED, NEL PROSSIMO POI VEDREMO LE PRIME ROTAZIONI. LE CHIARE SEQUENZE FOTOGRAFICHE E LE SPIEGAZIONI DI UN PROFESSIONISTA COME ROBBY SWIFT CI FARANNO IMPARARE I TRUCCHI DEL MESTIERE NEL MIGLIORE DEI MODI.
6
5
4
3
2
1
spingere sulla tavola per staccare ancora più alto,
davvero importante in quanto la riuscita e lo stile
poter gestire la potenza in eccesso nella vela,
esasperando la spinta del lip.
del trick dipendono molto dalla pulizia
facendo sventare la bugna, mentre tiene le gambe
dell’atterraggio, che varia molto a seconda che si
piegate ed il peso piuttosto avanzato.
Foto 4. Qui avviene lo stacco. La parte più difficile è
atterri sulla schiuma o più in avanti, nel flat. In
ormai passata, avendo colpito il lip nel punto esatto
questo caso, si prepara per assorbire l’impatto di
Foto 10. La schiuma lo fa rimbalzare in questo
e avendo conservato ancora parecchia spinta ed
un atterraggio difficoltoso sulla schiuma.
punto, dandogli la spinta per farlo risalire. Si nota chiaramente lo sforzo che fa per controllare la
inerzia. Adesso deve semplicemente fare un salto dritto, mentre individua già con lo sguardo il punto
Foto 8. Qui si nota come si sia reso conto di esser
di atterraggio davanti a lui.
andato corto e si prepara ad atterrare sulla
potenza della schiuma.
schiuma. In questa posizione è veramente facile che
Foto 11. Finalmente Ricardo è riuscito ad arrivare
Foto 5. Questa parte è in tutto e per tutto identica
la prua s’ingavoni oppure venire sbalzati via per i
alla base dell’onda, ed ha arretrato leggermente il
ad un normale salto dritto.
continui rimbalzi e turbolenza della schiuma
peso per evitare che la prua s’ingavoni. Il trick è
dell’onda che continua a rompere. Devi quindi
quasi finito ma ci sono ancora buone possibilità di
Foto 6. Ora sta rannicchiando le gambe e si tira
prepararti all’impatto e tenere duro, cercando di
cadere a questo punto, ed è quindi importante non
sotto la tavola per poterla controllare meglio,
mantenere la vela in potenza in modo da riuscire a
rilassarsi troppo, tenendo le gambe piegate per
mentre sorvola la schiuma.
controllare i rimbalzi della tavola.
riuscire a superare tutta quella turbolenza nella schiuma.
Foto 7. Lo sguardo è rivolto verso il basso, mentre
Foto 9. Sembra che Ricardo stia per ingavonarsi e
individua il punto in cui andrà ad atterrare. È
finire male. Le mani si sono avvicinate molto per
Foto 12. Riparte!
DIDATTICA
40
10
9
8
7
6
5
AERIAL TWEAKED
Foto 2. Come Ricardo ha fatto prima, sono
Foto 4. Si nota infatti come la mia vela sia molto
Anche in questo caso l’onda è piuttosto piccola e
andato a impattare il lip proprio nel punto che
più arretrata rispetto ad un normale Aerial, mentre
non è il miglior Aerial tweakkato che abbia mai
sta per rompere, assicurandomi che la chiglia
trasformo tutta la potenza e l’inerzia che avevo sul
fatto, ma è comunque perfetto per spiegare cosa
della tavola sbattesse sul lip per farmi
lip in spinta sulla poppa della tavola, in modo da
succede durante l’esecuzione del trick.
catapultare in avanti.
riuscire a salire il più alto possibile sopra al lip e
Devi essere anche in grado di farlo su un’onda
Non si nota infatti lo spray del lip sopra al mio
poter tweakkare la tavola, facendo puntare la prua
piccola, in quanto è fondamentale riuscire a
rail sottovento, quindi significa che il lip è
verso il basso. Sembra quasi di fare un normale
trovare il giusto equilibrio e velocità d’esecuzione
perfettamente sotto la tavola.
cutback ma, anzichè essere sopra alla parete
per completarlo correttamente, senza venir
Questo dettaglio, come anticipato, è davvero
dell’onda, sei in aria!
sbalzati all’indietro dal lip.
fondamentale e se così non fosse, verresti sbalzato via dalla tavola.
Foto 1. Da questa prima foto si nota bene quanto
Foto 5. Qui si nota come le gambe siano state spinte sotto la vela e lontano dal resto del corpo, in
arretrata sia la mia mano posteriore sul boma.
Foto 3. Finora sembra che stia andando a
modo che la poppa della tavola si alzi il più
Sto guardando il lip attraverso la vela, con le
eseguire un normale Aerial, ma proprio al
possibile. Sento la balumina della vela sbattermi
gambe piuttosto piegate e il peso in avanti, sulle
momento in cui faccio carvare la tavola verso la
sullo stinco, e questo è un buon segno in questo
dita dei piedi. Sto cercando il punto perfetto per
spiaggia, si nota come le mie gambe siano già
trick, perchè indica che stai tweakkando parecchio
andare ad impattare il lip.
impostate per andare a scalciare la tavola
la tavola e sei invertito al punto giusto. Anzi, avrei
sottovento.
anche preferito spingere ancora un po’ ma l’onda
ROBBY SWIFT
41
4
3
2
1
così piccola non mi ha dato abbastanza spinta e
sulla schiuma, in quanto resto in aria più tempo
Foto 9. Ecco che tocco nuovamente l’acqua.
quindi non ho abbastanza tempo per esasperare il
e c’è più spazio di volo.
Essendo davanti all’onda, le pinne fanno subito
movimento. (In più le gambette corte e tozze non mi
presa e la tavola riprende immediatamente velocità
aiutano... :) ). Il mio corpo resta vicino al boma,
Foto 7. Sto cominciando a richiamare la tavola
facendomi accelerare davanti all’onda. Se fossi
mentre spingo le gambe il più lontano possibile.
sotto il corpo. Questa fase è davvero cruciale in
atterrato sulla schiuma in questa posizione, sarei
quanto è indispensabile atterrare in posizione
probabilmente caduto perchè la vela è troppo arretrata.
Foto 6. Ora sto cominciando la discesa. Come si
verticale sulla tavola. Se fossi atterrato nella
nota, sono riuscito a proiettarmi piuttosto
posizione attuale, non avrei avuto abbastanza vento
lontano davanti al lip, e riuscirò ad atterrare in
nella vela per riuscire a ripartire e sarei finito
Foto 10. Essendo quindi atterrato davanti all’onda,
posizione più avanzata rispetto alla sequenza di
inghiottito dall’onda.
in velocità, la vela si riempie immediatamente e
Ricardo, evitandomi così di lottare con la
riesco a ripartire in planata. Con onda piccola è
schiuma. È bello averne la consapevolezza, in
Foto 8. La vela a questo punto è molto più verticale.
meglio riuscire a chiuderlo così, ma con onda
quanto non avrò quella sgradevole sensazione di
Le gambe sono ancora piuttosto piegate, mentre mi
grossa è l’unica alternativa possibile, altrimenti è
precarietà che si prova atterrando sulla
preparo ad ammortizzare l’atterraggio. Ho una
quasi sicuramente una caduta piuttosto rovinosa.
schiuma, dove spesso finisco per farmi male alle
proiezione in avanti ancora abbastanza notevole e
Bisogna comunque cercare di atterrare in maniera
mie caviglie mal ridotte. Significa però che devo
quindi, appena atterrerò, la vela si riempirà
più morbida possibile, in modo da riprendere
regolare il mio atterraggio in modo da toccare
immediatamente e mi permetterà di chiudere il
subito velocità e ripartire davanti all’onda prima
l’acqua dopo rispetto a quanto farei se atterrassi
trick in maniera corretta.
che essa t’inghiotta!
WINDSURF TRIP
42 TESTO DI Raf Filippi, Sylvain Demercastel
FOTO DI Manu Morel ∞ RIDER Olivia Piana, Raf Filippi, Sylvain Demercastel
ALLA SCOPERTA DELLO
SRI LANKA AD UNO SGUARDO SBADATO, LO SRI LANKA PUÒ NON SEMBRARE UNA DESTINAZIONE WINDSURFISTICA DI PRIMA SCELTA. LA QUALITÀ DELLE ONDE, PERÒ, AVEVA GIÀ ATTIRATO PARECCHI SURFISTI DA ONDA NELLA ZONA, MA SEMBRAVA CHE IL VENTO FOSSE PIUTTOSTO RARO ED INCONSISTENTE PER ESSERE APPETIBILE ANCHE PER I WINDSURFISTI. QUESTA È LA VERITÀ! MA NOI SIAMO DEI CACCIATORI DI ONDE, DEI VERI WAVERIDER E
MEGLIO DI CHIUNQUE SAPPIAMO CHE “SE NON CI VAI, NON LO SAPRAI MAI!”. SIAMO QUINDI PARTITI NON MOLTO CONVINTI, LO SAREMMO STATI SE AVESSIMO POTUTO SURFARE QUALCHE GIORNO ANCHE SOLO CON 10 NODI SIDESHORE, GIUSTO PER FARE QUALCHE FOTO, NIENTE DI PIÙ. MA SIAMO COMUNQUE TORNATI CON LA CONSAPEVOLEZZA DI AVER TROVATO LA NUOVA DESTINAZIONE WAVESAILING PER LE ESTATI A VENIRE!
43 Sylvain Demercastel si gode la solitudine di un remoto e inaspettato spot
Intro
fosse qualcosa di buono che ci attendeva sotto la
resoconti, ho visto qualcosa di diverso. Avevo
Qualche temerario windsurfista aveva già provato
superficie. Forse i tentativi precedenti degli altri
perfino sentito che un kiter aveva aperto un centro
ad avventurarsi in Sri Lanka, senza fortuna. È
sono falliti solo per una semplice mancanza di
nella zona a nordovest, vicino a una bellissima
un’isola davvero enorme ed il tempo cambia con
fortuna. Ho quindi cominciato a controllare le
laguna. Era una bella notizia sapere di non averlo
una rapidità incredibile. In estate, specialmente,
mappe per le previsioni prima di chiamare il nostro
tra le scatole, in quanto io volevo andare
essendo la stagione dei Monsoni. Ciò significa un
fotografo Manu Morel.
esattamente dalla parte opposta! Ma perchè mai
sacco di pioggia, ancora più zanzare e parecchi
Anche lui era al corrente del potenziale della
questo tipo ha deciso di perdersi nell’unica zona
problemi negli spostamenti.
destinazione, essendoci già andato con il kite per
senza onde? Me lo chiedo ancora oggi...
In qualche modo, però, avevo la sensazione che ci
surfare con vento leggero. Io però, guardando i
Dopo qualche mail Olivia Piana e Sylvain
44 Raf Filipi condivide un point deserto Olivia.
Local taxi + local english = molte parole per spiegare la destinazione!
45 Demercastel si sono uniti alla ciurma ma io li avevo
Raf Filippi mostra il suo stile aereo mentre un kiter lo ammira.
già avvertiti che non ero sicuro se fosse meglio portare solo tavole da surf e da SUP o avessimo avuto anche la possibilità di fare windsurf. Olivia in ogni caso si sarebbe arrangiata in SUP anche in assenza di vento, dato che non fa windsurf. Sylvain invece ci ha dovuto riflettere molto di più... Si è appena trasferito sulla costa Basca e quindi può fare tutto il surf che vuole a casa sua, quindi non c’era assolutamente modo che si sparasse un viaggio di 12 ore senza poter stringere il boma tra le mani. Non è facile da prendere, un po’ come un vecchio pirata, e l’ex cantante di un gruppo di Heavy Metal tende a perdere facilmente la pazienza e ad urlare come un pazzo. Non voglio quindi correre rischi. Questo viaggio deve andare bene!
Un viaggio delicato Decidiamo di semplificare al massimo la questione dell’extra bagaglio (di cui la compagnia aerea era allo scuro). Due vele, una tavola. Io opto per 5,6 e 5,0 ed un quad 87. Penso grosso per il vento leggero. Le onde non dovrebbero mancare ma è importante riuscire a prenderle... All’ultimo secondo prendo anche la 4.5 e questo dettaglio ha fatto un’enorme differenza! Sylvain si porta solo una 5,0 una tavola e una tavola da surf. La ragazza al check-in sembra non aver passato un bella serata col suo ragazzo e noi ne subiamo le conseguenze... ouch. Il nostro budget è calato drasticamente. La cosa positiva? Lei se ne sta lì a lavorare mentre noi ce ne andiamo. Sylvain potrebbe trovarsela davanti ad un party parigino quest’inverno e sono sicuro che gliela farà pagare... non si sa mai! Atterriamo a Colombo sotto la pioggia incessante. Sono le 5 di mattina, abbiamo 200 kg di materiale. Umidità al 200 %. Ora abbiamo bisogno di trovare una soluzione per coprire i 300 km di strada che ci separano dal mare. Dopo 8 ore in macchina, siamo ancora vivi, ma abbiamo flirtato con la morte girando su queste strade. I camion strapieni vanno a tavoletta sulle strade bagnate... attraversamenti pedonali da suicida dietro curve in strade di montagna. Sembra che Dio abbia posizionato ogni possibile trabocchetto su questa strada. A volte ci sembra di giocare d’azzardo e preferiamo quasi andare alla cieca e lasciare che la natura faccia il suo corso... Inspiegabilmente, però, eccoci ad Arugam Bay!
Anche Olivia rippa e attacca il lip come una vera wave rider.
46 Lo Sri Lanka è un’enorme isola ed è ancora tutta da scoprire!
Finalmente arrivati ad Arugam Rinomata come onda per il surf già dagli anni ‘70, questo spot è rimasto piuttosto inaccessibile per la terribile guerra civile che ha flagellato la zona per gli ultimi 20 anni. Allora non era così tranquilla la situazione e si correvano rischi notevoli. Quando poi la situazione si è stabilizzata, ecco che è arrivato l’infame tsunami del 2004. L’intera costa è stata devastata e moltissime persone ci hanno rimesso la vita. È davvero difficile ricostruire un’intera zona costiera e soprattutto imparare nuovamente a fidarsi della natura che ti circonda. Seppellire la paura e guardare avanti. Ci vorrà ancora molto tempo prima che le cicatrici svaniscano, mentre ci avviciniamo ad un piccolo albergo e ci perdiamo nelle bellezze ipnotiche della spiaggia. Sylvain nota delle onde verso fine baia e... anche delle ochette! Pensiamo di essere stati fortunati e, nonostante il lungo viaggio, decidiamo di non perdere tempo e entriamo immediatamente in acqua! Una volta arrivati al point ci sono 25 nodi buoni di vento sideshore che pettinano onde ordinate... Ne restiamo davvero sorpresi dato che solo una cinquantina di metri prima, nella baia, non c’è assolutamente una bava di vento! Sylvain arma la sua 5.0, Olivia è piena con la sua 4.7 ed io con la 4.5. Eccoci sul picco a surfare finchè diventa buio! Ci facciamo poi un bicchierino con i locali in una piccola capanna vicina alla spiaggia. Ci spiegano come il vento aumenti in estate e di come tutti i surfisti della zona si infastidiscano per questo. Sylvain mi sorride. Questo è solo l’inizio!
L’onda da sogno La punta meridionale della baia offre uno dei migliori surfspot dello Sri Lanka. Una destra che rompe sul reef di corallo che sicuramente non si farebbe problemi a raschiarti via un po’ di pelle. Due veloci sezioni fuori, con una più lenta e prevedibile nell’inside. Devi far attenzione a uscire dall’onda al momento opportuno perchè se ti spingi troppo nell’inside il vento cala completamente e ti costringerà poi a riuscire a nuoto, superando l’ultima sezione dell’onda che rompe. Le giornate trascorrono in questo modo ad Arugam Bay. Il vento comincia a soffiare ogni
47 One handed off the lip, ancora in solitudine e molto lontano dall’affollato Carro, suo home spot.
Un assaggio di paradiso, sarĂ tutto vero?
48 Classic aerial per Sylvain Demercastel.
giorno verso le 11 del mattino. Il vento è sideshore
Tuk” ci porta fino a Whisky Point, vicino Pottuvil, la
Dopo una lunga e scomoda guidata sulla nostra
mure a destra ed è anche molto più forte di
“grande” città poco lontana. In lontananza
motocicletta/taxi a tre ruote, arriviamo finalmente
quanto ci aspettassimo. Finalmente posso usare
scorgiamo un sentiero che sbocca su una
ad Okanda. È un piccolo villaggio di pescatori con
solo la mia amata 4.5 ogni giorno! Olivia ha un
paradisiaca spiaggia bianca, con un point roccioso
pochissimi abitanti, e le uniche presenze costanti
bellissimo sorriso stampato in faccia, passando
sulla destra del banco di sabbia che crea una
sono le mosche al mercato e al tempio hindu. Sullo
circa 8 ore al giorno nell’Oceano tra SUP ed un po’
destra ideale per il surf da onda. Questo spot è
spot, l’onda inizia a rompere piuttosto vicina ad
di windsurf. Ogni giorno lo shape delle nostre
perfetto per SUP in quanto il vento è molto offshore,
un’enorme roccia, per poi srotolarsi permettendoti
pinne si rinnova e il reef fa tatuaggi e motivi
quasi troppo per farci windsurf. Il bar sulla
di fare qualche manovra ed entrare in aerial sulla
sempre più trendy sulla schiena e gambe di Olivia.
spiaggia è uno di quei posti che semplicemente non
sezione finale di closeout. Sylvain non è più al
Manu non ha più spazio sui piedi per mettersi
vuoi più abbandonare. Dopo la session ci aspettano
massimo dopo che si è fatto male al ginocchio...
cerotti, ma per qualche ragione bisogna stare
degli ottimi frullati di frutta fresca, e dopo via
quindi è piuttosto sconsolato realizzando di non
molto attenti perchè quasi tutte le ferite si
ancora in acqua per un’altra session, perchè alla
poter sfruttare al massimo il potenziale dello spot.
infettano in questa zona. Non sappiamo perchè...
fine, siamo qui per questo! Il nostro driver è
Prendo la mia prima onda e mi butto subito in
Sylvain ultimamente è piuttosto fortunato... dopo
davvero eccitato e vuole farci vedere anche il resto
goyter proprio davanti un intero villaggio di
aver scoperto un ottimo spot nelle Filippine
della zona. Ora puntiamo verso la riserva naturale
pescatori che sono completamente rapiti dalla
assieme a Fabrice Beaux, eccolo un’altra volta nel
di Yala. A sentire lui, siamo sicuramente i primi
visione di quei due pazzi che giocano sulle onde.
posto giusto al momento giusto. Sa benissimo che
windsurfisti che si spingono per surfare nella
Dopo poco, infatti, veniamo invitati a pranzo vicino
lo spot in cui sta surfando prima o poi finirà sulla
remota regione di Okanda. La strada è spettacolare.
ad un tempio locale. Siamo abbastanza cauti a cosa
copertina di qualche rivista windsurfistica. Il ritmo
È un piccolo sentiero di terra battuta nel bel mezzo
mangiamo e teniamo a distanza i piatti tipici molto
è piuttosto difficile da tenere, specialmente per
di paesaggi mozzafiato tra uccelli, scimmie e
speziati, che solo Manu mangia senza pensarci due
Olivia che si sveglia la mattina alle 5.30 per andare
perfino elefanti! Con gli elefanti siamo un po’ agitati
volte come un kamikaze culinario! Abbiamo
a surfare da sola in SUP e spesso finisce al bar
in quanto anche il nostro autista è piuttosto
trascorso un po’ di giorni a surfare in quelle
fino a notte... inoltrata...
sull’attenti e si assicura che i pachidermi si
condizioni. Continuavamo però a chiederci come
tengano a distanza. Possono essere molto
mai questo posto non fosse stato già visitato da
Esplorazione della costa Est
pericolosi e nella zona molte persone restano
migliaia di windsurfisti prima di noi. I local lo
Decidiamo quindi di tornare in “modalità viaggio”
vittime dei loro attacchi. Il Tuk Tuk potrebbe
ribadiscono: “L’aliseo soffia ogni estate... a volte è
per andare ad esplorare i segreti della costa
velocemente tramutarsi in un catorcio che
perfino grossa la 3.7! È anche un’ottima scusa per
orientale. Dalla mappa ci potrebbero essere degli
assomiglia a una scultura moderna se quei grossi
andare a far un po’ di giri turistici o in surf o in SUP
spot interessanti e il nostro primo viaggio in “Tuk
animali decidessero di giocarci!
in altri spot con meno vento.”
49
Ritorno in continente North Sails voleva che andassi con le vele 2013. Le hanno mandate in Austria ai primi di luglio... Sono arrivate a Carro, casa mia, la sera prima che partissi per andare a Colombo, dove poi sono passato a meno di 200 metri dalla veleria in cui quelle stesse vele sono state fatte... La vita moderna... No comment.
Ultime parole Dopo 15 giorni di perfette condizioni di windsurf possiamo dire tranquillamente che l’intera zona è sottovalutata e lo è già da molto tempo. Nonostante qui vicino ci sia una delle più grandi velerie al mondo, gli spot della zona sono completamente sconosciuti. È la perfetta lezione per spingere i windsurfisti ad andare ancora più lontano, verso mete nuove. C’è sempre qualcosa di buono da trovare dove nessuno ha mai guardato. Sri Lanka ha il potenziale per essere un’ottima destinazione per il wavesailing, ma offre anche una cultura molto suggestiva e storia millenaria. Un coktail perfetto per vacanze memorabili. Ti conviene andarci, ma non dimenticare le vele piccole!
Sylvain Demercastel Da un viaggio all’altro ho imparato ad apprezzare il valore di ogni scoperta. Una vera sorpresa. Quel regalo di Natale inaspettato che ti ricorderai per tutta la vita. Andare così lontano assieme ad un pazzo come Raf per me è stato un test. Saremo riusciti a tornare a casa con un risultato degno di un surftrip di quel calibro? Saremo riusciti ad andare d’accordo avendo due personalità così diverse, comica e spontanea contro disillusa e cinica... A volte poi esageravamo volutamente, per divertirci, come facevano i giovani ribelli negli anni ‘70. Non sono sicuro che la nostra era, basata sull’apparenza ed il conformismo, ce lo permetta... ma lasciamo perdere. Sono solo perle di saggezza o stupidaggini a caso di un vecchio metallaro... La cosa più importante è che il Windsurf è stato onorato ancora una volta e ci ha regalato l’ennesima esperienza memorabile. È ancora uno sport affascinante ed i windsurfer sono ancora visti come semi-divinità. Raf ed io invece siamo divinità al 100%! Che dire di Olivia ? La prossima generazione è già in arrivo!
Raf Filipi in decollo.
50
DIARIO DI VIAGGIO Cifre: 65600 km². In passato chiamata Ceylan,
Alloggio: Moltissimi alberghi a vari prezzi.
È possibile noleggiare materiale da surf da onda
Sri Lanka è un’isola piuttosto grossa a sud
Evita le zone in cui c’è chiasso e parecchio
ovunque ad Arugam Bay.
dell’India. 21 milioni di abitanti / 1,5 milioni solo
movimento la notte.
nella capitale, Colombo.
Noi consigliamo vivamente una capanna sulla
Come muoversi in Sri Lanka:
Lo stipendio medio è di 50 euro al mese.
spiaggia, dove alloggiano praticamente tutti i
Se siete più di tre, la migliore opzione per sportarvi
surfisti e i viaggiatori a piedi. C’è perfino il WiFi e
in macchina è di affittare un van con guidatore.
Lingue: Cingalese, Tamil e Inglese. L’inglese è
ottimo cibo in un surf camp di legno, con prezzi che
Dimentica l’autobus, è troppo vecchio, affollato e
la soluzione perfetta per girare tutto il paese. Non è
variano dai 5 ai 15 euro a notte a seconda dei
soprattutto i conducenti sono fuori di testa.
richiesto alcun tipo di vaccinazione, solamente
servizi. Contatta: arugambaybeachhut@gmail.com
Prendi il treno da Colombo a Kandy per gustare al
conviene bere acqua in bottiglia o ne soffrirai
Se te lo puoi permettere, lo Stardust Beach Hotel è
massimo il paesaggio assolutamente mozzafiato.
un’immediata penitenza. Per la zona circostante
un’ottima possibilità. Merete, l’amministratore
alla baia di Arugam non è necessaria la profilassi
olandese, è anche un architetto che nel corso degli
Da non perdere: Il triangolo culturale
antimalarica.
ultimi 30 anni si è dedicato a trasformare
di “Anarudhapura/Kandy/Caverne di Dambulla”.
l’ecomostro in un posto accogliente e immerso nel
Prenditi un po’ di tempo per pianificare una visita
Come arrivarci: Voli diretti
verde, proprio in riva al mare. Le decorazioni
delle montagne circostanti, osservando i campi da
Parigi/Colombo o Francoforte/Colombo. Un biglietto
tipiche sono eccezionali e c’è anche un ristorante di
thè e la fortezza di Galle, che è stata dichiarata
di andata e ritorno, acquistato in anticipo, per
ottima qualità. I prezzi variano dai 40 fino ai 110
patrimonio dell’umanità UNESCO.
agosto, costerà sui 1100 euro. Il trasferimento da
dollari americani a seconda della vista e del
Un’altra fermata obbligata è al Parco naturale di
Colombo ad Arugam Bay via furgone costa sui
comfort della stanza.
Yala, in cui è possibile vedere elefanti, coccodrilli e
120/150 euro, e ci stanno fino a 6 persone. A
leopardi asiatici.
seconda del traffico, ci possono volere dalle 6 alle 8
Materiale: Non c’è possibilità di noleggiare
ore per raggiungere la destinazione. Caricare il
materiale da windsurf, né di negozi in cui riparare
Dritte: Prima di partire, fatti una Visa
materiale da windsurf sul tetto non è un problema.
le tavole se mordono il reef. Portati una tavola wave
Elettronica ETA. Costa solamente 15 euro ed è
dai 75 agli 85 litri e vele dalla 4 alla 5.3 a seconda
possibile fare la richiesta online: www.eta.gov.lk
Differenza di fuso orario:
del tuo peso. Troverai parecchie location in cui
La validità dell’ETA scade dopo 3 mesi ed è gratis
3 ore e ½ in agosto in avanti rispetto al GMT.
poter fare freeride o per principianti nella zona di
per i bambini sotto i 12 anni. Centro informazione
Arugam Bay. È un posto da sogno per fare lunghi
turistica dello Sri Lanka: www.srilankatourism.org
Moneta: 1 euro = 160 Rupie all’incirca.
bordi tra le barche di pescatori. Non dimenticare il
Per informazioni su Arugam Bay:
Cibo e alloggio insieme ti costeranno massimo
Betadine e degli antibiotici (Pyostacine) perchè se ti
www.arugambay.com
15/20 euro al giorno se hai un budget limitato.
tagli sul reef c’è il rischio di serie infezioni.
Telefono: C’è copertura telefonica ovunque, anche nella baia di Arugam.
Internet: Connessione a bassa velocità ma se hai abbastanza fortuna da avere la corrente in albergo, va ancora bene.
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Visita il sito Internet
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52 FOTO DI Kevin Pritchard
ENDLESS SUMMER
TESTO DI Kai Katchadourian
CABO VERDE IL BATTERISTA ROCKER KAI KATCHADOURIAN, FORTE LOCAL NATURALIZZATO DI HOOKIPA, GETTA I PANNI DEL DURO PER RACCONTARCI IL SUO SOGGIORNO E QUELLO DEL SUO AMICO KEVIN PRITCHARD A CABO VERDE DA UN PUNTO DI VISTA PURAMENTE EMOZIONALE, ASSAPORANDO GLI IMPORTANTI MOMENTI DI CONDIVISIONE DELLE GRANDI EMOZIONI CHE SOLO SURFARE LE PERFETTE ONDE DELL’ISOLA PUÒ DARE.
Mr. Kevin Pritchard.
53
54
Kai Katchadourian se la surfa, ma il fondale è molto basso!
La verità prima o poi ti appare evidente, appena
Per altri, invece, è proprio quel mix tra adrenalina e
finiscano mai, mentre voli in down e ti butti giù alla
capisci cosa sia veramente importante nella vita.
paura che solo il rischio di surfare onde grosse
base dell’onda, facendo un bottom, e un altro, ed un
Immagina un’onda perfetta. Ovviamente ce ne sono
trasmette. Il big wave riding richiede al rider di
altro ancora... Le sezioni si susseguono in maniera
infiniti tipi e per molti di noi dipende esclusivamente
trovare un equilibrio anche avendo a che fare con
quasi ipnotica e quando a fine surfata esci dall’onda
dal nostro gusto personale, e da cosa cerchiamo e
elementi estremi e imprevedibili, che ti obbligano
stenti a scorgere il punto esatto in cui fossi partito
vogliamo. Per qualcuno l’onda perfetta ha una
ad affrontare le tue paura con lucidità, prendendoti
e rimani sconcertato dalla distanza percorsa su
natura docile e prevedibile, in modo che sia quasi
dei rischi calcolati in scenari che forse hai la
una singola onda. Cabo Verde mi ha permesso di
sempre uguale volta dopo volta: una sorta di dipinto
fortuna di vedere solo qualche volta in una vita. Il
vivere questi tre differenti scenari nel corso dei 16
fotocopiato che permette al rider di provare nuove
rischio massimo per la massima ricompensa.
anni in cui ci sono andato, alla ricerca dell’onda
manovre e di esprimersi in tutta tranquillità,
Ci sono poi quelle onde infinite, che si srotolano
perfetta e cercando di capire quale veramente ne
arrivando a chiudere i trick alla perfezione.
perfettamente per chilometri e sembra non
fosse la mia concezione. Dopo la mia prima session
Kai Katchadourian. Il forte francese Julien Tabulet, habituè di Cabo Verde nel periodo invernale.
55
KP vola in Aerial.
a Ponta Preta nel gennaio 1996, ho diffuso la notizia
seguente. La 2007 Cabo Verde World Cup ha senza
meglio le proprie capacità in qualsiasi condizione.
di questo nuovo spot relativamente deserto, una
ombra di dubbio permesso lo svolgimento della
È un periodo che ti serve per imparare a conoscere
volta ritornato a Maui. Da quel momento molti rider
gara di PWA nelle condizioni wave migliori che si
te stesso, senza preoccuparti di squilli di trombe,
ci sono passati. Uno dei miei amici più stretti, Josh
siano mai avute per un evento nella storia
bandierine colorate e controllare l’orologio,
Angulo, ci si era perfino trasferito, ha creato la
windsurfistica. In questi giorni, la struttura è
cercando di dare il meglio per passare al turno
propria famiglia, è diventato un eroe e simbolo
cambiata. Sotto molti aspetti, al di fuori della
successivo… La stagione 2011 è stata per me
nazionale, ripartendo da zero e creando un intero
momentanea crescita economica e infrastrutturale,
piuttosto mediocre e mi sono ripromesso che
movimento di rivalsa. Competizioni internazionali,
si è tornati alla normalità. Qualsiasi wavesailor,
quest’anno sarei tornato a inseguire ogni piccolo
riprese per i video, quasi tutti i pro più rinomati
prendendo un volo, può confrontarsi con queste
cenno di swell. Kevin Pritchard, pienamente a
hanno fatto tappa a Cabo Verde, rendendone il
onde, completamente aperte all’interpretazione
conoscenza del mio sesto senso riguardo alle
nome sempre più famoso e familiare nel decennio
soggettiva e che permettono al rider di sfruttare al
previsioni e session epiche a Cabo Verde, mi ha
Kai scruta l’orizzonte a Punta Preta Barre lunghe come due campi da footbal per infiniti bottom e cut back.
56
Per Kai l’isola di Sal è il posto perfetto per assaporare la vera essenza del windsurf.
detto di avvertirlo in caso avessi scorto qualcosa
dopo scontri amichevoli e sportivi nelle varie tappe
Per me era solamente un altro viaggio
prima di partire da Maui per la mia stagione
di coppa del mondo. Sebbene io non fossi un rider
windsurfistico, ma per Kevin, il partire e andare in
invernale in Finlandia. Tre settimane dopo, un
da competizione a tempo pieno e avessi partecipato
uno spot così, solamente per la propria voglia di
grosso Pac Man si è formato nell’Atlantico. L’ho
solo a qualche gara qua e là, KP ed io abbiamo
surfare e amore per il windsurf era una cosa che
notato con largo anticipo, essendo così in alto in
veramente avuto degli scontri memorabili.
non gli era capitata tanto spesso, quanto piuttosto
Finlandia per il mio inverno, e notandolo da subito,
Sebbene fossimo rivali, avevamo comunque lo
viaggiare verso gare o per obblighi contrattuali.
per poi seguirne l’evoluzione. Il mio meccanismo si
stesso background di californiani trasferitisi a Maui.
Una volta in acqua, si vedeva chiaramente dal suo
stava già caricando. Kevin stava monitorando da
Al di fuori del campo di regata, quindi, io e KP
modo di surfare ogni onda che si sentiva finalmente
vicino i miei status e post sui vari social network,
abbiamo condiviso un’infinità di session eccezionali
libero, sollevato da ogni pressione. Dopo aver volato
per poi farmi sapere che aveva già comprato i
e lui non si è mai permesso una volta di rubarmi
migliaia di miglia, trascorso un’infinità di ore in
biglietti ed era pronto a raggiungermi. L’urgenza di
un’onda e spero che lui possa dire lo stesso di me.
transito, sempre per rispettare gli obblighi degli
tornare a Sal era così forte per lui che il minimo
Kevin ha accumulato moltissima esperienza durante
sponsor, o continuare a performare ai massimi
mio cenno lo ha fatto partire in quarta! Una volta
i suoi anni in viaggio, e capisce quanto i singoli
livelli per tenere alto lo standard degno di un
che ci siamo organizzati ufficialmente, ci siamo poi
episodi in diversi scenari siano importanti, quasi
Campione del Mondo, Kevin Pritchard sembrava
incontrati a Sal qualche giorno prima che arrivasse
più dei trofei. Durante questo swell particolare,
assolutamente rinato.
lo swell. Kevin non ha bisogno di presentazione. Il
però, si è formato un nuovo legame tra di noi. È una
La session si prospettava molto impegnativa, con
suo curriculum è quello di un vero Campione del
sorta di rispetto e apprezzamento della lunga
vento leggero che increspava la poca acqua sopra
Mondo, ed è anche una delle amicizie più vere e
strada che abbiamo percorso durante gli anni per
alla slab di Fontana, una lastra di roccia lavica che
forti che ho, che si è formata nel corso degli anni
arrivare a gustarci quel preciso momento, insieme.
risucchia via l’acqua dal reef come un sifone,
57 molto tecnico, srotolandosi perfettamente per 2
raccontate a noi ed al resto del mondo per mesi a
campi da football. Durante quella session ho surfato
venire. Quando il vento ha smesso completamente
alcune onde che si sono srotolate per l’intera
di soffiare, lo swell era ancora a massimo regime, e
lunghezza, dall’inizio alla fine, perfettamente. Kevin
abbiamo quindi deciso di andare a fare un po’ di
purtroppo ha rotto l’albero dopo poco, quindi non
surf da onda a Punta Preta, nelle condizioni più
ho spinto troppo e ho deciso di rientrare anch’io
perfette e pulite che chiunque di noi abbia mai visto.
dopo aver surfato qualche onda eccezionale,
Siamo stati in acqua 7 ore in un giorno, in una sola
lasciando ancora qualche cartuccia per le prossime
session, continuando a spingerci a prendere
volte. C’era anche un terzo compagno nella crew, il
un’altra onda fin quando nessuno dei due riusciva
pazzo francese Julien Tabulet, noto come Wesh
più neanche a nuotare verso il lineup.
Wesh, ora padre di due bellissimi bambini e anche
Tre onde diverse, tre rider diversi, un unico
un local regolare di Cabo Verde. Mentre volavamo in
obiettivo. Sono questi i momenti per cui viviamo.
down in the line ad Ali Baba, abbiamo guardato un
Quelli in cui si capisce veramente cosa vogliamo
po’ più sopravento lungo la costa, vedendo Julien
dalla vita. Quei momenti in cui la fiducia in sè stessi,
disintegrare una bomba di 2 alberi a Curral Joul,
negli altri, nella forza di Dio e nell’equilibrio delle
con vento molto leggero e onde perfettamente lisce.
forze delle natura ti permette di capire il significato
Sono già stato più volte in quello spot, anche con
più profondo delle cose. Niente è per caso, tutto ha
onda più grossa, ma sempre con più vento.
uno scopo. Sicuramente so che cercheremo di
Abbiamo entrambi pensato che Wesh avesse la 5.8 e
imparare dalle nostre esperienze precedenti,
il suo 95, per galleggiare nei 10 nodi di vento che gli
rafforzando ulteriormente i nostri istinti per
permettevano di risalire verso il lineup per
affrontare situazioni sempre più critiche,
prendere onde di 8 metri. Abbiamo cominciato a
affrontando il futuro a testa alta.
parlarne e abbiamo deciso di lasciar stare. A
L’arcipelago è formato da molteplici isole, e ci sono
ripensarci forse un filo di rimorso c’è, ma
molti altri spot da esplorare al di fuori di Cabo
comunque avevamo già fatto due session in
Verde, nuove sfide che ti attendono, nuovi swell che
condizioni memorabili. KP poi aveva appena rotto un
prendono vita da diverse angolazioni, e un infinito
albero ad Ali Baba, e se lo stesso scenario si fosse
potenziale proprio dietro all’orizzonte, che ci
presentato a Curral Joul la situazione sarebbe stata
permetterà di condividere i momenti veramente
molto più critica, quasi mortale.
preziosi delle nostre esistenze e quelli che ancora ci
Alla fine Julien se l’è goduta come un pazzo,
aspettano.
dimostrando veramente un grande coraggio e
Dopo tutti questi anni, non è che l’inizio.
mostrando sinistri mulinelli che fanno presagire la
entrando a testa bassa in situazioni critiche, per
presenza di testoni di coralli appena sotto il filo
uscire dall’acqua con la testa allagata di filmati
dell’acqua, e che noi puntavamo a tutta velocità in
mentali di surfate eccezionali, pronte per essere
down the line, da dietro il picco. Ci urlavamo l’un l’altro come pazzi, mentre facevamo a pezzi onda dopo onda, stando attenti a non lasciare che la situazione si capovolgesse. Kevin ha avuto la fortuna di prendere una vera meraviglia, surfandola alla perfezione e buttando giù la vela come solo il mitico Josh Angulo sa fare in questo spot. Sembrava veramente un’altra persona. Tutti questi anni di pressione, concentrazione e tensione hanno abbandonato il suo corpo e la sua mente, che è stata piano piano allagata dal puro amore per questo nostro sport. KP sicuramente si è aggiudicato la bomba della session. Siamo poi andati a controllare Ali Baba, e siamo stati accolti con onde enormi e perfette che si srotolavano furiosamente lungo un point break
Kai Katchadourian, 20 dicembre 2012, Isola di Sal, Cabo Verde.
58
MFC
PEOPLE
INTERVISTA RACCOLTA DA Federico Infantino e Marco Coppadoro
FOTO DI Marco Coppadoro
MAUI FIN COMPANY DI PIO MARASCO
Pio Marasco alla Cannery con le sue creature.
59
SE L’ALBERO È IL MOTORE DELLA NOSTRA VELA, LA PINNA, O LE PINNE, SONO IL MOTORE DELLA TAVOLA. FEDERICO INFANTINO E MARCO COPPADORO DIRETTAMENTE DA MAUI HANNO INTERVISTATO PER FUNBOARD UNO CHE DI PINNE NE SA QUALCHE COSA, E NE HA FATTO LA SUA PROFESSIONE: PIO MARASCO. LA MAUI FIN COMPANY SFORNA LE PINNE CHE SONO SOTTO LA MAGGIOR PARTE DELLE NOSTRE TAVOLE E CHE VENGONO SVILUPPATE DA UNO DEI TEAM PIÙ COMPETENTI AL MONDO. UNA PINNA POTREBBE ESSERE CONSIDERATO UN OGGETTO ABBASTANZA SEMPLICE SE PARAGONATO ALLO SVILUPPO DI UNA VELA O DI UNA TAVOLA, MA PIO, GRAZIE ALLE DOMANDE DI FEDERICO E MARCO, CI FA CAPIRE CHE LE COSE NON STANNO PROPRIO COSÌ.
CIAO PIO, CI PUOI RACCONTARE LA TUA STORIA
ho scelto Maui perché era la mecca di questo
ho chiuso definitivamente con il calcio: mi ero
E QUELLA DI MFC?
sport, era un sogno. All’epoca c’era il grande
innamorato del windsurf...mi ero innamorato di
Ciao Fede, ciao Marco, mi presento: mi chiamo Pio
fascino delle riviste, mi ricordo che scendevo giù
un’altra donna! Sono tornato a Maui alla fine del
Marasco e sono sbarcato per la prima volta a
al porticciolo di Napoli per comprare i windsurf
1990 e sono rimasto qui, facendo avanti e indietro
Maui nel 1989, all’età di 19 anni. Da ragazzo
mag americani, magari era già novembre e
con l’Italia per aiutare Claudio con l’importazione
giocavo a calcio, a Napoli, a buoni livelli, quindi era
compravi il numero appena arrivato di febbraio!
delle pinne MFC. Come atleta pian piano ero
sempre un casino conciliare i
migliorato fino ad arrivare ad
vari impegni con la passione per
un livello che mi permetteva di
il windsurf e senza macchina
affrontare qualche gara.
era ancora peggio: a 15 anni
All’epoca c’erano veramente
scendevo in spiaggia in
mille competizioni in giro per il
motorino con l’albero tutto d’un
mondo ed ho iniziato a
pezzo e ci volevano almeno due
viaggiare con Cesare Cantagalli
o tre viaggi per tutta
e Roberto Ricci. Abbiamo girato
l’attrezzatura. Era veramente
davvero tanto!
un’impresa ma ci si adattava a
MFC Maui Fin Company esisteva
tutto! Ad un certo punto mi sono
già al mio arrivo: è nata nel
convinto ad imparare
1986, e ancora oggi mi sento
seriamente ad andare in
con il fondatore Jeff su FB per
windsurf. Uno dei fattori
scambiare due battute.
principali della mia decisione è
Naturalmente tutto aveva avuto
stata la spinta di Claudio Russo,
inizio per la produzione di pinne
che reputo ancora oggi un grande amico e una
Ora con internet è tutto immediato… ma le riviste
da windsurf! La rivoluzione delle pinne per
persona molto importante nella mia vita. Aveva un
continuano ad avere il loro fascino intramontabile.
windsurf iniziò con Polakow che si presentò con
surf shop a Napoli ed era l’importatore MFC per
Dopo un paio di mesi dal mio arrivo ho trovato
tavole strette e corte con le scasse spostate tutte
l’Italia. Andava spesso a Maui ed un giorno mi
subito lavoro e sono rimasto sull’isola fino a
a poppa… erano praticamente tavole da surf! Così
disse: “Se vuoi davvero smettere di giocare a
quando non mi è scaduto il visto, e sono quindi
dovemmo rimboccarci le maniche ed iniziammo a
calcio, vieni a Maui, è qui che si impara
tornato in Italia con diversi punti interrogativi che
provare pinne che funzionassero per quelle
seriamente ad andare in windsurf!”. Naturalmente
mi giravano in testa. Dopo esattamente un anno
“tavolette”. Quando poi perdemmo Polakow, che
60
Levi Siver fa lavorare le sue pinne per alzare secchiate di acqua nel Top Turn.
iniziò a crearsi con F2 la sua linea JP, ci serviva un
Cannery praticamente tutti i giorni da quando
ogni brand disegnavamo un modello con linee
main guy e fu allora che iniziò la collaborazione
sono qui ed è stato figo perché ho in qualche
diverse e le pinne non erano ancora marchiate
con Josh Stone. In quel periodo producevamo a
modo visto crescere questo sport, c’erano tutti,
tutte MFC. Adesso la nostra filosofia è cambiata!
mano 60/70 pinne al giorno, eravamo 2/3 shaper
Jimmy Lewis, Sean Ordonez, Keith Teboul… bei
Decidiamo con molta attenzione i brand con il
che lavoravano di notte perchè di giorno andavano
ricordi! La prima esperienza di produzione in Cina
quale lavorare, attualmente le MFC vengono
in acqua! Arrivavano gli ordini da tutto il mondo
è stata nel 1998, fino a quel momento la
montate di serie dalla RRD, Quatro e Goya,
via fax e da qui distribuivamo i prodotti finiti.
produzione era sempre stata 100% made in Maui,
Fanatic sul tri fins e Starboard usa dei modelli
Facevamo le pinne per la Quatro, le Kalama Fins e
ma quando abbiamo iniziato a lavorare per la
disegnati specificamente per il Kode ma con il
lavoravamo con tutti i migliori atleti dell’epoca.
Mistral sono dovuto andare fin là per sviluppare i
marchio Drake.
Rispetto ai giorni nostri non so dire se era peggio
nuovi colori, gli shape, le costruzioni dei pannelli,
o meglio, era solo diverso, era un mondo più
etc. Con l’avvento dei computer e della produzione
COM’ERA HO’OKIPA ALL’EPOCA, SICURAMENTE
lento. Per noi il windsurf e il surf erano al primo
in Cina tutto è cambiato! Ora come ora i prototipi
NON C’ERA TUTTO QUESTO AFFOLLAMENTO?
posto, poi venivano le pinne. Era comunque un
vengono studiati a Maui e la produzione viene
Ho’okipa… assolutamente nessun affollamento,
periodo di sacrifici: ci alzavamo alle cinque di
fatta in Cina, dove vado ben quattro volte
ma ricordo che mi facevano spostare la
mattina per poter lavorare tranquilli senza doverci
all’anno. Nel 1996 sono entrato in società con
macchina tutte le volte! Non era mica come
fermare a parlare con nessuno qui alla Cannery,
Scott, il vecchio proprietario di MFC, colui che mi
adesso. Una pacchetta sulla spalla e ti dicevano:
che è sempre stata un po’ bar time! La Cannery
insegnò a fare le pinne. La nostra società però
“La sposti la macchina che qui ci stanno gli amici
era molto diversa da adesso, avevamo quattro
non durò a lungo, infatti l’anno successivo Scott
nostri!”. Localismo serio, ma della serie: se tu
stanze ed eravamo arrivati ad avere fino a otto
si stancò e lasciò a me tutto il comando! Avevo a
rispetti, noi ti rispettiamo! Tra i veri local c’era
persone che lavoravano per MFC. All’epoca la
quel punto molta più libertà e potevo prendere
anche lui, Dave Kalama, uno dei primi che mi è
Cannery era uno spettacolo, entravi e c’erano
più rischi! Iniziai a lavorare direttamente con i
venuto a dire: “Please move your car!”. Non
mille porticine, tante shaping room con all’interno
brand di tavola il primo fu Fanatic nel 1997 con
sapeva che avremmo poi iniziato a lavorare
tutti sti pazzi che resinavano! Sono venuto alla
Sebastian, poi Mistral, RRD, Bic e gli altri! Per
insieme e che saremmo diventati grandi amici!
61
Federico Infantino, team rider MFC.
Andrea Franchini, team rider MFC.
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Kith Teboul, sempre pronto a sperimentare nuove soluzioni per portare il nostro sport al livello successivo.
Era un localismo “regulator”, era il modo di dare
PARLIAMO ADESSO DI COSE SERIE: LO
il lavoro più grande è fatto sui profili
regole a chi frequentava la spiaggia, cosa che
SVILUPPO DELLA PINNA, COME NASCE? DA UN
aerodinamici che non possono essere
andava fatta. Un po’ di rispetto ci vuole sempre!
SOGNO DURANTE LA NOTTE?
improvvisati, sono studiati da ingegneri. Bisogna
Era il boom del windsurf, tutti volevano esserci,
Anche! Non ci crederai ma così è nata la nostra
unire dei profili insieme, cercando di capire cosa
tutti volevano avere uno spazio e quindi ci doveva
prima pinna da freestyle, da un sogno! Era il
vuoi da una pinna: voglio essere più veloce o
essere chi dettava le regole: i local!
1999 e l’anno dopo Josh Stone diventò campione
voglio andare più up wind? Si lavora su profili
del mondo freestyle. Il freestyle era appena nato,
differenti in combinazione con diversi outline e
tutti volevano creare manovre nuove e Josh era
diversi angoli di rake.
il portabandiera di questa disciplina. Quando
Fare la pinna per un rider è più facile che fare la
arrivai con quella pinna cortissima in spiaggia
pinna per tutti, come pure è più facile fare la
tutti si misero a ridere dicendo: “Questa pinna
pinna per un solo spot che farne una valida in
non potrà mai funzionare…” , ricordo ancora la
tutto il mondo. Creare la pinna ottimale per tutte
faccia di Brian Talma, mi prese per pazzo. Invece
le condizioni e per i diversi tipi di tavole è tosta!
funzionò! Uscirono tutti dall’acqua entusiasti ed
E’ comunque un obiettivo di MFC poter offrire un
increduli. Partimmo subito dopo per Fuerte e
prodotto che vada bene in tutte le condizioni.
Josh vinse. Quella notte mi tagliarono tutti i
L’anno scorso ho sviluppato la nuova linea
capelli...era anche il mio compleanno e la
Proflex tra Camp One e Sprecks, perchè il mondo
mattina dopo avevo un meeting con la Mistral,
non è Ho’okipa, e l’ho fatto personalmente
potete solo immaginare la scena.
perché nessuno voleva rinunciare a delle
Una pinna wave invece si evolve un po’ alla volta,
giornate di wave riding. Io provo tutto di
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persona, mi fido di tutti, specialmente di
insieme agli input dei rider, ti fa evolvere nello
ed è rimasta sempre la stessa. Quest’anno
Francisco che è un rider molto tecnico, ma non
sviluppo. Ci sarà sempre qualcuno che arriva
abbiamo ritoccato il profilo per renderla un po’
posso non “sentire” una pinna! Quando facciamo
con qualche problema e tu devi immagazzinare
più veloce, ma l’outline non è cambiato. Io non
i test abbiamo tutti tavole e vele diverse, ognuno
le informazioni, analizzare il problema e poi lo
sono per il cambiamento tanto per cambiare, se
ha il suo stile e di conseguenza le diverse
devi aggiustare. Modificare una pinna vuol dire
una pinna va bene tieni quella! Il marketing
opinioni devono essere messe insieme per
sostanzialmente modificare sia outline sia profili:
funziona fino ad un certo punto, ormai con
arrivare ad una conclusione. Durante i test
levare da una parte, mettere dall’altra. L’ultimo
internet se il prodotto non è buono lo sanno tutti.
evitiamo qualsiasi scambio di idee perché si
obiettivo è che i rider usino in gara le pinne di
Il cliente non ci casca più, gli puoi scrivere quello
potrebbe finire per essere influenzati dagli altri,
produzione e possiamo dire di esserci arrivati
che vuoi ma vuole vedere con i suoi occhi il
quindi prima si prova poi si parla! Una cosa che
con la nuova linea Red Custom.
prodotto che funziona. È il cliente che deve
ho sempre fatto nei test è stata quella di
Per quanto riguarda le pinne slalom è ancora più
arrivare da te perché il prodotto gli piace e
camuffare le pinne. Ciascuno di noi, e i pro rider
difficile fare contenti tutti! Bisogna avere un
perché sa che è affidabile, nessuno gli deve
non fanno eccezione, è condizionato dalle proprie
sacco di linee ed è dura mantenere tutto in
imporre nulla. Da questo punto di vista ho la
idee e non tutti ne accettano di diverse. Per
stock, ma ce la mettiamo tutta.
fortuna di avere una vetrina come Ho’okipa, dove
esempio una volta a Kevin Prichard ho dato una
ci sono i migliori rider al mondo che usano tutti i
pinna da 23 cm dicendogli che era una da 21.5…
QUANTO DURA OGGI UNA LINEA DI PINNE?
giorni pinne MFC, e un posto come la Cannery
ne è stato stracontento ma pensava che fosse
Se funziona noi la facciamo durare. Guarda la
con Quatro/Goya dove ci siamo io, Francisco Goya
un'altra cosa! Lo stesso scherzo a me Keith lo fa
nostra FreeWave, l’abbiamo portata avanti cinque
o Keith Teboul a montarti le pinne e a farti il
con le tavole!
anni! Abbiamo provato per anni a farne una
setting delle strap. La cosa più importante e che
E’ importante accumulare un’esperienza che,
migliore, più potente, ma non ci siamo riusciti,
il cliente sia contento, this is the main thing!
Chi ha detto che è scomparso il Single? Pio Marasco e Kevin Pritchard non sono d’accordo!
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Brawzinho lavora il lip di Hookipa.
CHI HA INVENTATO LE TAVOLE MULTIFIN?
di prima erano molto diverse. Tutto il lavoro
CI PARLI DI SVILUPPO DEL MULTIFIN IN OGNI
Sono diversi i fattori che hanno contribuito
precedente si è rivelato un bagaglio d’esperienza
DETTAGLIO, MA CON TUTTE LE DIFFERENTI
all’introduzione del concetto mutifin nel windsurf: il
incredibile e, grazie alla tecnologia, abbiamo
VERSIONI DI MULTIFIN PROPOSTE OGGI SUL
surf da onda, gli shaper, Keith Teboul, Kauli Seadi,
ottenuto profili con linee d’acqua che hanno
MERCATO NON CREDI CHE IL CLIENTE SIA UN PO’
Levi Siver e altri rider. Io sinceramente ero un po’
stravolto i vecchi twin fin. Anche il materiale delle
SPAESATO?
scettico per quanto riguarda la produzione di serie,
pinne è cambiato moltissimo, le resine sono
Hai ragione, ma devi sapere che quando esce una
già nel ‘94 si era provato a fare dei multifin twinzer
diverse, sviluppate in maniera diversa, molto più
novità noi ci stiamo già lavorando da un anno, al
ma si era rivelata un’esperienza di breve durata.
tecniche e con più durata. La ricerca dei materiali
negozio arriva quasi due anni dopo!
Sia Keith che Kauli però volevano cambiare
non si è mai fermata. Io personalmente non ho mai
Il multifin è nato per una ragione ben specifica: il
qualcosa, così sono tornati in anni recenti a
amato il twinzer, forse perchè sono un po’ pesante,
wave sailing. È nato per perfezionare il wave riding
rivisitare il twin fin. L’outline delle pinne non è stato
ma grazie alla sua rivisitazione siamo arrivati a
ad altissimi livelli ed allo stesso tempo per rendere
cambiato tanto rispetto ai vecchi modelli ma
cambiare anche il design delle tavole: più corte, un
più facile la stessa disciplina a chi ci si avvicina per
abbiamo lavorato sullo sviluppo dei profili, le pinne
po’ più larghe, tutto più simile al surf da onda!
la prima volta. È forse stata la cosa più importante
Ormai io navigo con una tavola sola, prima eri
sviluppata negli ultimi dieci anni. Prendere il
obbligato ad averne almeno due. Adesso una tavola
multifin ed adattarlo alle condizione europee è
corta e un po’ più larga, con un buon volume, va
stata un’altra sfida. MFC non ha mai speso così
bene per tutte le condizioni. In un paio d’anni di uso
tanto in R&D come adesso per lo studio delle pinne
e di sviluppo del twinfin si è presentata tutta una
per tavole multifin, è la cosa più complicata che ci
serie di questioni: perchè troppo slide? Perchè non
sia mai capitata! È il più grosso challenge che il
riesco a fare questo, a fare quello? E… booom è nato
“fins business” abbia mai avuto: diventate matti voi
il quad! Anche se sembra paradossale il quad fin ha
nel dover scegliere, ma diventiamo ancora più
semplificato il mondo del windsurf: con una tavola
matti noi a studiarci. Per esempio tutti pensano al
quad puoi usare un solo set di pinne. È vero che hai
trifin con tre pinne uguali… no! Non sono uguali! E
bisogno delle informazioni giuste per trovare il
non solo per il wave riding ma anche per la
corretto set-up, ma poi il tutto rimane invariato. Al
semplice planata. Prendiamo il quad, ovvero
proposito invito tutti a contattarmi personalmente
quattro pinne che devono lavorare insieme ad una
tramite il website MFC se avete problemi di set-up!
distanza super ravvicinata senza creare turbolenze,
Federico e Pio durante l’intervista.
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Bernd Roediger, il più giovane e fresco talento di Hookipa, vincitore della Maui Makani Classic 2012.
senza fare spin out, senza profondità… come fai?
vari produttori di tavole. Sono tutti buoni sistemi,
abbiamo più di duemila pinne! Cerchiamo di fare il
Tante aziende prendono le “formine” e fanno copia
non puoi dire qual è meglio in assoluto. Il Power
possibile e so che neanche per il cliente è semplice,
incolla, e io dico “bravo se le vendi”. Le nostre pinne
box è nato nel 1997 per semplicità, basta mettere
se compri un set di pinne oggi e domani cambi
laterali sono diverse dalle centrali nel profilo,
una vite sopra e via, il gioco è fatto, il Tuttle serve
tavola e ti trovi con un attacco diverso… delle pinne
materiali e rigidità. Noi non lavoriamo solo su
invece nello slalom per reggere le forti pressioni
cosa te ne fai? Poi dicono che il windsurf costa
lunghezza e larghezza delle pinne, ma lavoriamo
laterali, mentre con l’avvento dei multifin si è
troppo! Purtroppo non dipende da me.
soprattutto sulla superficie. Il segreto per scegliere
dovuto inventare qualcosa di piccolo e di leggero
è provare!
per compensare il peso delle quattro pinne e sono nati lo Slot box ed il Mini Tuttle.
C’È UNA POSSIBILITÀ DI RITORNARE AL SINGLE
Lo Slot box è il più semplice ma bisogna sempre
FIN NEI PROSSIMI ANNI?
stringere tanto le viti per essere tranquilli. Anche
Secondo me sì, il single fin non va messo da parte.
se non è detto che il cliente medio riesca a
Con linee diverse nelle tavole può tornare alla
percepire la differenza di peso della tavola in acqua
grande! Siamo arrivati ad ottenere linee di tavole
i vari marchi si fanno la guerra su differenze di
che si possono usare con un numero di pinne
pochi grammi ed il cliente è vittima di questo... è
variabile, come ad esempio il tri fin, e ciò grazie
una strategia di mercato! Personalmente
all’evoluzione dello shape. Ci si può aspettare di
preferisco le scasse Us box, sono state le prime ad
tutto! Levi sta già testando alcuni prototipi…
essere inventate ed hanno sempre funzionato, ma pesano un po’ di più. In MFC stiamo lavorando su
PARLACI DEI VARI SISTEMI DI FISSAGGIO DELLE
un nuovo concetto di scassa ma non è ancora detto
PINNE, QUANTI SONO E CHE DIFFERENZE HANNO?
che la metteremo in commercio.
I sistemi ad oggi utilizzati sono ben cinque: Slot
Parte del mio lavoro è quella di adattare la
box, Power box, Us box, Tuttle e Mini Tuttle…
produzione a tutti questi diversi sistemi, cosa
perché? È una bella domanda! Tengo a
tutt'altro che semplice! Per stare dietro al mercato
sottolineare che non li ho inventati io, per me è
bisogna sfornare ogni singolo modello e misura di
soltanto un mal di testa, visto che devo
pinna nei vari attacchi quindi per ogni misura
continuamente adeguarmi a quello che decidono i
abbiamo di solito tre diverse pinne. Qui in negozio Kai Lenny, Mr. waterman!
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Francisco Goya, non smette mai di provare nuove soluzioni, in questa foto sta testando un proto Goya con un nuovo set up di pinne.
QUANTE PINNE MFC VANNO IN DOTAZIONE ALLE
Bernd Roediger, Klass Voget, John Skye, Kay
contatto a causa della distanza geografica ma
TAVOLE DI SERIE E QUANTE SONO DESTINATE
Lenny, Levi Siver, Boujmaa Guilloul, Leo Ray, Kevin
che comunque contribuiscono alla grande.
ALLA VENDITA AL DETTAGLIO?
Pritchard, Camille Juban, Massimo “Manna”
Nel Freestyle invece abbiamo lavorato con Gollito
Ad oggi un 50% della produzione MFC è per la
Mannucci, Diony Guadagnino. Il rapporto con gli
per cinque anni. Quando poi ha voluto fare una
dotazione delle tavole di serie e l’altro 50% è
atleti è semplicissimo: sanno che la pinna è il
sua scelta noi l’abbiamo accettata, ci siamo
destinato alla vendita nei negozi. Personalmente
motore della tavola ed è anche merito di quella
divisi ed abbiamo continuato a sviluppare le
amo lavorare con marchi che tendono in
se vincono le gare, quindi per loro viene prima il
pinne da freestyle con altri rider. Anche se non
continuazione a migliorare e ad innovare come
prodotto buono, poi vengono i soldi.
abbiamo al momento nessun rider ufficiale nella
Fanatic, RRD e Quatro/Goya. Quest’anno abbiamo
Fortunatamente non c’è mai stato conflitto tra i
top list del mondiale, le nostre pinne da freestyle
ricominciato a lavorare con Fanatic e siamo
diversi rider, con molti di loro lavoriamo da
negli ultimi due anni hanno avuto una grande
molto soddisfatti di questa scelta.
quando erano dei ragazzi ed il rapporto che si è
richiesta. Se il prodotto è buono ed affidabile
creato va oltre il business. Molti dei miei team
puoi fare a meno anche del richiamo di grossi
PARLACI UN PO’ DEI TUOI RIDER E DI COME
rider sono con me da oltre dieci anni!
nomi, i clienti arrivano lo stesso. You do a good
LAVORI CON LORO?
Poi naturalmente ci sono gli atleti dei national
job, you get results!
Di team rider nel wave ne abbiamo tantissimi,
team che purtroppo non vivono qua, ma che di
Per quanto riguarda lo slalom, do pinne MFC un
spero di non dimenticarne nessuno:
sicuro hanno la loro importanza, tra questi ad
po’ a tutti: Antoine Albeau, Peter Volwater, Kurosh
nell’international team ci sono Victor Fernandez,
esempio Fabrice Beaux in Francia e Federico
Kiani e ad altri rider del PWA. Non sono team
Kauli Seadi, Francisco Goya, Keith Teboul,
Infantino in Italia. Tutti bravi atleti con i quali non
rider ufficiali ma usano comunque alcune delle
Marcilio “Brawzinho” Brown, Ricardo Campello,
ho purtroppo la possibilità di lavorare a stretto
mie pinne. Tante pinne da slalom le ho sviluppate
67 COSA PENSI DEL MERCATO ITALIANO?
pinne lunghe, ma il risultato finale è stato tutto
L’Italia è un mercato molto piccolo rispetto al
l’opposto: Kai usa pinne cortissime su tavole da
resto d’Europa ed è un mercato difficile da
14 piedi pur essendo super spigolose, una cosa
gestire perché segue sempre l'ultima moda... a
incredibile con il quale ha appena vinto il
volte forse in modo eccessivo. Da quest'anno
mondiale! La nuova linea di Sup fins line si
però cambieremo radicalmente approccio:
chiama MFC-KAI LENNY Models ed è già in
avendo aperto un nuovo magazzino europeo in
produzione! Lavoriamo con Kai notte e giorno,
Spagna (N.d.R. a Tarifa insieme a Quatro/Goya)
sono veramente contento di avere un atleta
passiamo dalla distribuzione tradizionale alla
come lui nel team: waterman a tutti gli effetti,
presenza di un rappresentante esclusivo dei
educato, professionale e sempre pronto a
nostri prodotti. Questa è la scelta migliore per
spingere per vincere! Con dei ragazzi di Maui,
MFC, soprattutto per mantenere un contatto
invece, stiamo “tornando” a lavorare su una
diretto con i negozi e i team rider, ed andremo
nuova linea per i surf da onda!
avanti a pieno regime: Nico Salvini di CitySurf
Nel 2000 abbiamo iniziato a lavorare con FCS,
Tirrenia è una persona in gamba, che ha sempre
azienda leader di pinne nel surf da onda (Kelly
messo tanta passione in questo lavoro e in
Slater), ma, anche se la collaborazione continua
questo sport. Con tutte le nuove linee di pinne
ad esserci, non abbiamo più l’esclusiva sulle
windsurf, la nuova linea di pinne SUP firmata Kai
nostre pinne! In passato abbiamo disegnato
Lenny, le pinne da surf da onda e la nuova linea
pinne per Kelly Slater, Tom Carrol, Occy , tra
di accessori ci sarà sicuramente molto da fare!
queste le famosissime H1-H2-H3 che
Nico può già essere contattato all' indirizzo email
rivoluzionarono il surfing fins industry! È stata
nico@mfchawaii.com.
una grandissima esperienza, ma adesso è il momento di fare la nostra linea marchiata MFC!
OLTRE ALLE PINNE QUALI ALTRI ACCESSORI
con Kevin Pritchard, uno che di slalom ne
AVETE A CATALOGO?
GRAZIE PIO PER LA TUA DISPONIBILITÀ, VUOI
Abbiamo iniziato nel 2006 con varie idee, poi, per
AGGIUNGERE ALTRO?
problemi legati alla produzione, ci siamo fermati
Ringrazio Funboard e il team italiano oltre a
dal 2009 al 2011. Adesso siamo ripartiti con una
Federico Infantino e Marco Coppadoro per
new line di accessori: sacche per tavole e per
l’intervista. Vi aspetto alla Cannery di Haiku,
vele, trapezi, scotte del trapezio e vari accessori
ormai la mia seconda casa!
minori.
capisce! C’è un atleta, una leggenda, che avrei sempre voluto avere nel mio team, cosa che
ABBIAMO VISTO CHE HAI APPENA LANCIATO UNA
purtroppo non si è mai realizzata: Robby Naish!
NUOVA LINEA DI PINNE DA SUP, VUOI
Gli ho sempre fatto le pinne ma non è mai
ESPLORARE NUOVI MONDI?
entrato nel team, le pinne le voleva marchiate
Si esatto! Abbiamo iniziato e ci siamo introdotti
Naish, e credo a posteriori che sia stata per lui
quest’anno nel mercato del Sup fins line con Kai
una scelta corretta. È sempre affascinante
Lenny! Premetto che il nostro impegno è sempre
lavorare con lui. Per quanto riguarda gli atleti
focalizzato sul windsurf, ma pian piano ci stiamo
italiani che dire se non: meno male! Mi aspettavo
allargando anche nel mondo del surf e del sup!
qualcuno di 40 anni e invece eccoti qua, Federico
Sponsorizziamo Kai Lenny da quando aveva 7
Infantino, 22 anni, e da quest'anno è entrato nel
anni, con lui nell’ultimo anno abbiamo deciso di
team un altro giovane, Andrea Franchini, 26 anni.
lavorare duro e portare aventi questo progetto!
Naturalmente ci sono anche gli storici
Abbiamo lavorato sul racing, wave, Touring e
componenti del team Italia: Renato Vitale, Marco
freeride: è stato un bel challenge dal quale
Bosi, il Nut oltre al già citato Massimo “Manna”
abbiamo imparato molto! Il Sup fins line è un
Mannucci, il nostro international ambassador... il
mondo completamente diverso: pensavamo di
Manna è un vulcano di energia positiva, un rider
essere preparati ed avere già le idee chiare sul
che spinge sempre al massimo.
da farsi, ma sbagliavamo tutto! Pensavamo a Pio vi aspetta a Maui!
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TRIP
TESTO DI Tom Hartmann, Federico LaCroce
FOTO DI Flora Feuerstein, Nicole Gerber
MAURITIUS CON TOM E FEDE
MAURITIUS, E IN PARTICOLARE L’ONDA DI ONE EYE, È UNO DEGLI SPOT PIÙ CHIACCHIERATI DEL PIANETA. CHI NON C’È MAI STATO VORREBBE ANDARCI ANCHE SE UN PO’ SPAVENTATO DAL FAMIGERATO REEF AFFIORANTE; CHI CI È GIÀ STATO VORREBBE TORNARCI OGNI ANNO. PERCHÉ A MAURITIUS NON ESISTE SOLO LA TUBANTE ONDA DI ONE EYE, CI SONO ANCHE TANTE ALTERNATIVE, CON CONDIZIONI PIÙ FACILI, ADATTE AD OGNI LIVELLO. E TUTTO QUESTO PARTENDO DALLA STESSA SPIAGGIA! TOM E FEDE CI RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA!
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Fede LaCroce in Aerial da manuale.
Le Morne da cartolina.
Tom Hartmann La prima volta che sono andato a Mauritius,
impegnative: vento leggero, onde grosse e potenti,
voci servivano a mantenerla il più possibile segreta
parliamo ormai di 10 anni fa, non sapevo bene cosa
reef basso e tagliente e perfino forte localismo. Ma
nel mondo dei water-sport.
aspettarmi, avevo sentito diverse voci sul luogo e
appena ho messo piede sull’isola ho subito capito
Penso non ci sia al mondo un posto che per
sullo spot, tutti quelli con cui avevo parlato mi
che in realtà Mauritius era una preziosa perla nel
combinazione di onde e vento sia lontanamente
avevano raccontato di condizioni molto
mezzo dell’Oceano Indiano e che gran parte delle
paragonabile, è un playground assolutamente unico
70 Tom carica il Bottom Turn su una bella bomba.
e perfetto. Dalla stessa spiaggia si può scegliere di fare freeride/freestyle in laguna, saltare o surfare sulle facili onde del primo reef (Little Reef), lanciarsi in surfate più emozionanti sulle grosse onde di Manawa o correre down-the-line sulle pareti glassy e perfette di One Eye. Quando sono venuto il primo anno, ho trascorso a Mauritius ben 6 mesi e ricordo che anche nel picco di alta stagione eravamo pochi windsurfer in acqua e di kiter quasi non se ne vedevano, era quindi davvero importante essere attenti l’uno dell’altro, in quanto il servizio di salvataggio era assai limitato, c’erano solo un paio di barche di pescatori da chiamare in caso di emergenza fuori dalla laguna. Molto spesso è capitato che fossimo noi stessi ad aiutarci reciprocamente, giravamo tutti con una corda per trainare in spiaggia chi aveva rotto o era in difficoltà, le operazioni di recupero spesso duravano più di un’ora. Nel tempo le cose sono cambiate, rispetto a 10 anni fa ci sono molte più persone in acqua, c’è un grosso centro di windsurf,
Tom in high Backloop sulle onde di Little Reef.
un paio di scuole di kite e anche il servizio di salvataggio è migliorato, sia in termini di numero di barche che rispetto alle capacità dei piloti di guidarle quando le condizioni sono più impegnative. In questi dieci anni si è parlato molto di Mauritius sulle riviste di settore, in tanti sono venuti a vedere con i propri occhi e quasi tutti ci sono poi ritornati, io per primo. Dalla mia prima visita, ci sono tornato ogni anno, anche più volte l’anno, cercando di trascorrerci complessivamente almeno 3 mesi, la considero la mia seconda casa e mi sono fatto molti amici che, nonostante non li veda per mesi, ogni volta che li rincontro è come se fossero passati solo pochi giorni. Oggi c’è una bella scena windsurf e kitesurf, alcune persone si sono trasferite a vivere, altre ci tornano con regolarità. Tra luglio e novembre appassionati provenienti da mezza Europa si incontrano sulla spiaggia di Le Morne per condividere la stessa passione per il mare, le onde, il vento, ma soprattutto per la bellezza di questo luogo. Ormai ci si conosce tutti molto bene e anche se non ci si vede o sente durante il resto dell’anno si è certi di rincontrarsi a Mauritius a condividere ancora momenti indimenticabili. Sono costantemente spinto alla ricerca dell’onda perfetta, che sia da surfare in windsurf, kite, surf o SUP, e a Mauritius praticamente ogni giorno un’onda perfetta rompe su uno dei reef dell’isola.
71
Fede down the line verso la copertina di Funboard n째 150.
Tom lanciato in Aerial dal potente lip di One Eye.
72
Fede in heli-view Cutback.
Ogni volta che cavalco una di queste onde mi
accade che pochissimi giorni l’anno, la condizione è
onde di Mauritius, e in particolare di One Eye, e dei
ricordo perché questo luogo è così speciale per
veramente epica. Questi sono i giorni che attendo
vari pericoli che le caratterizzavano, che il mio
me. Fin dalla primissima volta sono rimasto
pazientemente tutto l’anno e che so non
principale obbiettivo era surfare quelle onde
affascinato sopratutto dall’onda di One Eye,
dimenticherò mai, la consapevolezza di trovarmi al
cercando di riportare a casa sana e slava la
nonostante l’abbia surfata tantissime volte, ancora
posto giusto al momento giusto.
pellaccia. Il primo giorno, appena atterrato, ho
oggi nutro un grande rispetto per quest’onda e per
In queste giornate non tutte le onde sono surfabili,
trovato ad accogliermi una consistente mareggiata
la natura più in generale che è e rimarrà sempre
quando entrano set double mast high spesso la
da SW, parliamo di un’alberata tubante e rombante
più potente di ogni essere umano.
sezione è così veloce che è impossibile superarla, la
con vento medio leggero. Ogni persona di buon
L’onda di One Eye, per la direzione con cui lo swell
scelta dell’onda è cruciale, ma quelle che alla fine
senso, anche se con una discreta esperienza wave,
colpisce il reef, è potente e veloce, sbaffata dal
riesco a surfare rimarranno per sempre impresse
non conoscendo lo spot avrebbe ragionevolmente
vento side-off (a volte molto off) è glassy e tubante.
nella mia mente e sono lo stimolo per continuare a
declinato, per quel giorno, l’idea di andare in acqua
Il timing su quest’onda è tutto, non è facile da
cercare ed aspettare.
o al massimo si sarebbe limitata a surfare le
leggere e non puoi farti trovare in ritardo, ma
ondine di Little Reef giusto per sgranchire i muscoli e prepararsi ai promettenti giorni successivi.
momento giusto il suo lip ti da una spinta tale da
La mia prima volta a One Eye di Federico La Croce
fare degli serial stellari.
A dieci anni di distanza dalla prima volta di Tom a
che per voglia, ho ben pensato di dirigermi
Ogni anno entrano un paio di grossi swell da SW e
Mauritius, nonostante gli articoli, le foto e i video
direttamente a One Eye.
quando tutto coincide alla perfezione allora sì che
visti, posso dire che per me quest’anno è stata la
Per chi non lo sapesse, l’unico (o quantomeno il più
si può vedere One Eye veramente on fire. Perché
stessa cosa che per lui dieci anni fa, ovvero non
consigliato) percorso per raggiungere la
uno swell di grosse dimensioni sia surfabile è
avevo la minima idea di cosa aspettarmi. Vuoi per i
famigerata onda di One Eye è quello che aggira il
necessaria la giusta combinazione di più fattori,
racconti delle esperienze di amici, in alcuni casi a
temutissimo reef di Chameau uscendo dalla Grande
oltre alla dimensione, al periodo e alla direzione
dir poco terrificanti, più che emozionato ed
Passe e navigando downwind in mare aperto,
dell’onda, ci vuole il vento, la marea e le corrente
esaltato, al mio arrivo in spiaggia a Le Morne ero
diciamo una attraversata di una decina di minuti se
ideali, quando tutto è al posto giusto, e questo non
spaventato. Avevo sentito così tanto parlare delle
il vento, come quel giorno, non permette di planare.
quando la colpisci a massima velocità e al
Io, invece, spavaldo e incosciente, più per orgoglio
73
Andrea Citoni, rider Novenove, assiduo frequentatore di One Eye.
A Mauritius si surfa e si salta in grande stile.
74 Stanco dal viaggio e in pieno effetto jet-lag, mi ci sono voluti pochissimi minuti per rendermi conto, tra un cavallone e l’altro, dell’enorme cazzatta (concedetemi il francesismo) che stavo facendo, ma a quel punto, sempre per lo stesso maledetto orgoglio, era troppo tardi per tornare indietro. Una volta raggiunta la line-up, non avendo punti di riferimento e dovendo surfare su un reef orientato perpendicolarmente rispetto alla spiaggia da cui ero partito, mi sono sentito, per così dire, un po’ disorientato. Per un’ora e mezza sono rimasto in acqua senza capire esattamente dov’ero, dove dovevo posizionarmi per prendere le onde, come dovevo muovermi quando per caso mi ritrovavo su una di esse, insomma, mi sono sentito un waver alle prime armi con le gambe che mi tremavano per quel misto di adrenalina-paura che scorre nel sangue in simili situazioni. Morale, in tutta la session non ho preso nemmeno un’onda, troppo concentrato a non sbagliare e a non cadere. Poco Il Campione del Mondo Gollito Estredo in un mix perfetto di session Freestyle e Wave durante l’annuale meeting Fanatic.
75
La world cup class di Klaas Voget.
male direte voi? E fin qui siamo tutti d’accordo,
potenza dell’onda. Per fortuna ero ormai stato
peccato che il vero problema è stato tornare a
spinto sul reef e, avendo quel giorno, deciso di
riva. Quando non si conosce un posto e non si sa
indossare le scarpette, mi è bastato appoggiare i
esattamente dove ci si trova, è difficile trovare la
piedi e camminare fin dentro alla laguna. Mi ci è
strada del ritorno. Così, mentre vedevo il sole
poi voluto un altro quarto d’ora per arrivare
avvicinarsi sempre più all’orizzonte, nel disperato
nuotando/camminando fino in spiaggia, quando
tentativo di rientrare, sono lentamente arrivato
sono uscito dall’acqua era ormai buio e
nell’inside e invece che proseguire verso la
sconsolato ho smontato la vela e fatto il conto dei
laguna, ho avuto la brillante idea di strambare.
danni subiti.
Errore da principiante, inevitabilmente, il vento,
Diciamo che come primo impatto è stato
che già era leggero, mi è mancato completamente
abbastanza traumatizzante, mi ci sono voluti un
e sono caduto. In quell’istante, memore dei
paio di giorni per riprendermi del tutto, ma quello
racconti degli amici che hanno rischiato la vita in
era solo la fine del primo round. I giorni
quelle acque, la mia unica preoccupazione era
successivi sono tornato a sfidare One Eye,
quella di non perdere l’attrezzatura e rimanere in
ammetto che ho faticato, le condizioni sono
balia della corrente. Ho, quindi, afferrato l’albero e
sempre state toste, anche più del primo giorno,
ci sono rimasto attaccato nella speranza di essere
ma alla fine ci sono riuscito, ho capito come
spinto dalle onde nella safe zone. Sono bastate
funziona quel posto e vi assicuro che è l’onda più
due macinate di quelle serie per sentire l’albero
bella che abbia mai surfato in vita mia, non c’è
spezzarsi tra le mie mani schiacciato dalla
dubbio, a Mauritus ci tornerò!
Tom con il SUP.
FAST TRIP
76
TESTO DI Amanda Beenen
FOTO DI Manuel Grafenauer
TENERIFE EL MEDANO AMANDA BEENEN INSIEME A MANUEL GRAFENAUER CI PORTANO ALLA RISCOPERTA DI TENERIFE PARLANDOCI DELL’ISOLA NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA DEL WINDSURF MA ANCHE DEL LATO TURISTICO. QUEST’ISOLA RAPPRESENTA UNA VALIDA SCELTA COME META WINDSURFISTICA PER TUTTO L’ANNO, IL PERIODO ESTIVO È SICURAMENTE QUELLO PIÙ GETTONATO E PIÙ VENTOSO; MA IL PERIODO INVERNALE VI POTREBBE REGALARE DELLE PIACEVOLI SORPRESE, COME LA TEMPERATURA MITE, LE ONDE E SE SARETE FORTUNATI ANCHE UNA BELLA SPAZZOLATA DI ALISEO.
77
La caratteristica baia di El Medano.
78
Amanda allo storage gestito da Sandro a 200 metri di distanza dallo spot.
Amanda in Push Loop al Cabezo.
Sapere esattamente dove trovarsi al momento opportuno è la chiave per la riuscita di ogni viaggio windsurfistico. Questa città canaria è piena di vitalità e offre moltissime opportunità a chi sa come sfruttarle. Cominciamo innanzitutto dalla ragione primaria del viaggio, cioè il windsurf! Che tu ti sia portato il tuo materiale personale da casa, o lo voglia noleggiare sullo spot, puoi fare tutto a El Medano! Se vuoi evitarti la scocciatura d’imbarcare il tuo materiale in aereo, lo puoi noleggiare comodamente all’OTC (The official test center)! Situato a Southbay, l’ OTC è come un negozio di
79
Il Cabezo, lo spot della Coppa del Mondo di Tenerife, in cui durante tutto l’anno si allenano personaggi del calibro di Dany Bruch, Alex Mussolini e Adam Lewis. In questa foto Amanda vola in Back Loop.
caramelle, per windsurfisti! Offrono
momento di andare in stampa con questo
anche Sup safari e lezioni di Sup per qualsiasi
praticamente tutti i rig e tavole dei marchi più
articolo sono cambiate alcune cose all’OTC, vi
livello. Nella peggiore delle ipotesi, puoi lasciare
noti, già armati, trimmati e pronti per essere
terremo aggiornati!). Ora quindi sei sistemato
la tua ragazza in spiaggia tra le grosse rocce
usati! Lo staff è amichevole e disponibile, pronto
dal punto di vista del materiale e sei pronto ad
arrotondate, che offrono un ottimo riparo per
ad aiutarti sia in spiaggia che con qualche dritta
entrare a spaccare un po’ di lip di onde. Aspetta
abbronzarsi mentre i bambini giocano in
in acqua. Oltre al solo materiale, all’OTC c’è
però! Che cosa fanno nel frattempo la tua
spiaggia. Se invece hai optato per portare il tuo
anche Adam Lewis! Questa giovane stella
ragazza/moglie/famiglia/amico gay ecc? Bhè,
materiale da casa, forse preferiresti uscire
nascente del PWA è disponibile per insegnarti
poco più sottovento rispetto all’OTC c’è la scuola
direttamente al Cabezo, dove probabilmente
come migliorare le tue capacità in acqua, come
di surf da onda di Playa Sur. Nascosta dietro
distruggerai tutto alla prima uscita per esserti
tuo istruttore privato. Puoi arrivare sul posto e
all’angolo rispetto all’OTC, in mezzo a centinaia di
avvicinato un po’ troppo al gigantesco Godzilla o
prendere il materiale al volo, ma il vero trucco è
kite surfer, questa scuola di surf offre corsi per
sul reef. Non temere! Mike ti può aiutare! Il
fare una prenotazione online in anticipo per
principianti di qualsiasi età. Poi si può anche
tedesco, infatti, ha un sail loft nascosto proprio
esser sicuro che ci sia esattamente quello che
fare un giro veloce al surfshop tra l’OTC e il Cafe
nel centro della piazza rossa del Medano, dove
desideri pronto ad aspettarti in spiaggia. (Ndr: al
Flashpoint. Oltre ai corsi di surf da onda, offrono
una piccola scalinata ti permette di raggiungere
80 la sua veleria. Ad un ottimo prezzo, sistemerà
“Flashpoint” situato a Southbay, a fianco dell’OTC.
tutto come nuovo. Se invece hai bisogno di
È un posto molto colorato, proprio sulla spiaggia,
riparare la tavola, allora ti conviene andare da
che serve panini, succhi freschi, insalate e altri
D*light! Il negozio in verità è chiuso ma se lo
piatti sfiziosi. Alla sera poi il Flashpoint diventa
chiami al cellulare (il numero è scritto sulla
un ottimo posto per una birra o un cocktail. In
porta) Joe e Ben arriveranno in un secondo. Se
quasi tutti i locali c’è la connessione Wi-fi
stai cercando un posto dove lasciare il materiale
gratuita.
in rimessaggio, rivolgiti a Sandro. Tutti al Cabezo
Dopo aver cenato è ora di bersi qualche birra!
lo conoscono, quindi conviene semplicemente
Un buon posto da cui cominciare è il “Manfreds
chiedere in giro e qualcuno ti dirà dove trovarlo.
Soulcafe.” È proprio di fianco al muro a Playa
Il rimessaggio a breve termine si aggira sui 30
Chica. Diego e il resto della crew ti portano da
euro a settimana.
bere non stop, offrendoti cocktail e diversi tipi di
Se invece hai intenzione di stare più a lungo, puoi
birre. Prova anche l’Arahucas e Cola ma fa
parlarci per accordarti su un prezzo migliore. Il
attenzione all’infame piatto di “BrainShots”! (O
deposito si trova a circa 200 metri dal Cabezo.
meglio ancora, chiedine uno!;) ). Se alla chiusura
Anche in caso fossi in cerca di un appartamento
di Manfreds ti reggi ancora in piedi, allora
ti conviene chiedere a Sandro. Ha anche qualche
potresti voler fare un giro al “Goiter” che è
appartamento qua e là e conosce anche un
proprio lì di fianco, ma è aperto solo il venerdì e
sacco di altri proprietari che ne hanno
il sabato e dà il suo meglio solo in alta stagione.
disponibili.
Playa Americas probabilmente sarà più
Qualsiasi altra cosa ti possa servire, la puoi
divertente. Ci sono parecchi club tra cui
trovare ai surfshop locali come “Godzilla” e
scegliere e sicuramente questo posto sarà
“Cabezo surfshop”.
all’altezza delle tue aspettative riguardo alla vita
Dopo essere stato in acqua per 4 ore, a
notturna. Ci si arriva in taxi in una ventina di
distruggere le onde ed il materiale,
minuti e costa circa 25 euro a corsa.
probabilmente ti sarà venuta fame!
Nel peggiore dei casi puoi sempre andare
In centro ci sono un’infinità di ristoranti e cafè.
all’Underground. Fai attenzione però! Questa è
Ecco i migliori della zona del Medano!
l’ultima spiaggia, perchè potrebbe infatti darsi
Uno dei ristoranti migliori della città è
che la scalinata dell’ingresso possa essere
sicuramente “Pizzeria Wairua”. Molti windsurfisti
l’unica cosa che ricordi la mattina successiva.
vengono qui a mangiare ed il pro rider Dany
Un po’ di surf sulla costa del nord di Tenerife.
Amanda surfing in Las Americas.
Bruch ha perfino la sua pizza personale sul
L’Isola
menù! Assicurati di aver prenotato perchè
Oltre ad essere la più grande delle isole Canarie,
questo posto è quasi sempre pieno. Se invece
Tenerife è anche la più rinomata e le motivazioni
vuoi risparmiare un bel po’ e mangiare anche
sono evidenti. Oltre al fatto che le temperature
molto di più, puoi andare da “Metro King”, che si
siano ottime durante tutto l’anno, e le
trova proprio di fianco alla veleria di Mike nella
meravigliose spiagge bianche, ci sono molti altri
piazza rossa. Qui ci sono degli hamburger
aspetti nascosti che quest’isola ha da offrire, che
giganteschi, hotdog lunghi 1 metro e pizze da
vanno ben oltre l’immaginazione dei turisti che
mezzo metro!
sfogliano brochure. La cosa migliore da fare è
Sulla sinistra del Metro King c’è “Mareasol”, un
prendere una macchina a noleggio e cominciare
ristorante gestito da brasiliani. Se cerchi un
a guidare, senza una destinazione precisa. Con
posto dove divertirti e passare una serata in
questo articolo però vi posso dare qualche dritta
allegria, questo è il posto che fa per te. Se
su dove cercare di preciso.
dovessi passarci il pomeriggio, ordina il loro
Il posto ideale come prima tappa è il Monte
Bocadillo de Pollo per soli 3 euro, mentre se vai
Teide. È il vulcano di Tenerife e raggiunge ben i
a cena digli semplicemente di portarti qualcosa
3718 metri sul livello del mare. È la vetta più alta
e sicuramente resterai pienamente soddisfatto
di tutta la Spagna e anche il terzo più alto
di qualsiasi cosa ti porteranno dalla cucina!
vulcano al mondo! È ancora attivo, ma
Durante il giorno, fai anche un salto al
fortunatamente l’ultima eruzione risale al 1909.
81 Sebbene sia dormiente da un po’ c’è sempre l’eventualità che posso eruttare nuovamente. È piuttosto facile arrivare in cima al monte Teide, infatti c’è la strada che arriva fino al parcheggio della funivia che ti porta quasi in cima. Da qui poi si può camminare e esplorare i pendii del vulcano, col paesaggio sottostante che offre una vista eccezionale. Se ne hai voglia, puoi perfino richiedere un permesso speciale (prenotabile online) per camminare dalla funivia alla cima vera e propria poco più su, da cui si può poi guardare giù nel cratere! Se continui a guidare oltre il vulcano, entri poi nel parco nazionale, dirigendoti poi verso Puerto Cruz sulla TF-20, per andare a vedere una spiaggetta chiamata Playa Bollullos. Questa spiaggetta segreta è nascosta tra i campi di banane e per arrivarci bisogna camminare a lungo. Una volta sul posto però la sabbia vulcanica unita al verde delle palme, rende questo posto un piccolo paradiso. Andando verso nord si arriva invece a Santa Cruz, la capitale di Tenerife. La metropoli è perfetta per gli amanti dello shopping e della vita Chris Friis big Forward.
Adam Lewis e Amanda in una session freeride a South Bay.
82
Manu surfa una buona misura al Cabezo di fronte al bunker, dove le onde sono pi첫 ripide!
Le piscine naturali di Tenerife.
Camminando nel parco nazionale del Teide.
83
Flashpoint.
notturna, con numerosi negozi, bar, ristoranti e
troverai questo piccolo posto nascosto a circa
un’enorme spiaggia con acqua cristallina e
600 metri dall’inizio del paese! Consiglio utile:
azzurra. Quando sei in zona, fai un salto al
non andarci di domenica e soprattutto ricordarsi
“Meson El Drago” (The Dragon Inn), al cui interno
la maschera per le immersioni.
si trova uno dei ristoranti più buoni di Tenerife.
Ovviamente ci sono anche molte altre attrazioni
Nella città di Tegueste, inoltre servono anche
più rinomate sull’isola, come per esempio il
cibo tipico del 18esimo secolo in fattorie
famoso Loro Parque, rinomato non solo per gli
dell’epoca.
uccelli esotici ma anche per lo spettacolo dei
Lungo la strada per il Medano, si supera anche
leoni marini, dei delfini e dei pappagalli, poi
Güímar. Qui si posso vedere 6 misteriose
l’acquario con galleria in vetro per vedere gli
piramidi, di cui gli archeologi non sono ancora
squali, e ancora i gorilla, le scimmie, le tigri, i
riusciti a spiegare l’origine. Stranamente,
giaguari, i fenicotteri, gli alligatori, le tartarughe
sembra siano realizzate con tratti caratteristici
e anche una sala cinematografia “NaturaVision”
di quelli presenti in Messico e Peru.
e il Pinguinario più vasto al mondo, con
Se hai ancora voglia di azione, puoi contattare
un’autentica riproduzione del clima artico, che si
Marcello di www.Surfsafaritenerife.com . Ti
ottiene facendo cadere 12 tonnellate di neve ogni
porterà a fare il giro dell’isola, facendoti vedere
giorno!
anche delfini e tartarughe, a bordo di tavole da
Un altro park più orientato all’azione è il famoso
SUP. Ci sono anche surf safari verso Los Gigantes
Siam Park! Qui non si divertono solo i bambini
e Baranco Secco, che sono assolutamente posti
ma anche gli adulti di tutte le età! Con attrazioni
imperdibili!
come la “Tower of power”, uno scivolo in cui sei
Vicino al Medano c’è anche un’altra spiaggia
praticamente in caduta libera per 28 metri,
nota ai local che vale la pena visitare. Arrivando
l’adrenalina scorre a fiumi! Se poi i soldi non
in macchina dal Medano, si supera South Bay
fossero un problema, potresti anche noleggiare
diretti verso Los Abrigos, e qui si trova una
la piscina con le onde artificiali più grande del
piccola insenatura nascosta con piscine naturali
mondo assieme ai tuoi amici! Per circa 500 euro
e caverne sottomarine. Parcheggia la macchina
all’ora puoi startene in una piscina con barre
sul bordo della strada appena prima d’entrare
potenti di 3 metri tutte per te, senza perdere un
nel paesino di Los Abrigos. Cerca lì intorno e
solo minuto d’azione!
Mike sail repair.
FAQ SOMMARIO
84
CRASH OF THE MONTH
pag. 86
DI Federico Infantino A volte ci si può trovare in giornate eccezionali in serie difficoltà, come essere travolti da una montagna di schiuma, perdere il materiale e continuare a essere frullati dal set di onde successivo. Questo è quello che è capitato a Maui a Federico.
FREESTYLE
pag. 88
DI Mattia Pedrani Qualche anno fa dopo lo Spock è arrivato il doppio Spock, che ancora oggi è una manovra eseguita da pochi. Ora è il momento di unire una classic a una power move in una manovra da top rider.
DIDATTICA
pag. 90
DI Gigi Madeddu Il forte local di Sa Barra ci spiega alcune cose fondamentali da sapere per la corretta regolazione della nostra vela, facendoci capire come ottenere il miglior trim per una vela freestyle o per una wave con piccoli ma fondamentali accorgimenti.
F#©K CRASH OF THE MONTH
86
CRASH OF THE MONTH
SOPRAVVIVERE A UN PALO DI SCHIUMA • TESTO DI Federico Infantino • FOTO DI Marco Coppadoro • RIDER Federico Infantino • LOCATION Maui, Hookipa
IL NOSTRO COLLABORATORE LIGURE INCOMINCIA AD ESSERE UN ASSIDUO FREQUENTATORE DELLA RUBRICA DEDICATA AI MIGLIORI CRASH DEL MESE, FORSE GRAZIE ANCHE ALLA SUA SANA DOSE DI SPERICOLATEZZA CHE LO PORTA OGNI TANTO A TROVARSI IN SITUAZIONI TOSTE. QUESTA VOLTA È ALLE PRESE CON UNA BELLA ALBERATA DI SCHIUMA CHE LO HA TRAVOLTO POCHI MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DELLA SUA PRIMA HEAT DURANTE IL MAUI MAKANI CLASSIC 2012, DI CUI AVETE POTUTO LEGGERE IL REPORT COMPLETO NEL NUMERO SCORSO. ANCHE IL VOSTRO CAPOREDATTORE SI È TROVATO NELLA STESSA SITUAZIONE NELLO STESSO POSTO UN ANNO PRIMA, MA CON UNA MAREGGIATA DECISAMENTE INFERIORE E MI RICORDO CHE AD UN CERTO MOMENTO HO DOVUTO SMETTERE DI NUOTARE PER AVERE ABBASTANZA FIATO PER RESISTERE ALLE FRULLATE… INSOMMA TUTTA ESPERIENZA COME POTRETE LEGGERE DA QUESTO RACCONTO DI FEDERICO.
8
7
6
Maui Makani Classic 2012 primo giorno di gara,
troppi rischi! La terza onda che ho preso era
prima heat tranquilla: Federico Infantino, Camille
veramente grossa, non volevo spingermi troppo
Juban, Josh Stone! Arrivato in spiaggia la tensione
verso riva quindi dopo un bottom ed un cut back
era già altissima! Vento sui 10 nodi e onde con set
prima che questa chiudesse esco con un semi
da double mast, in 2 inverni passati lì era la prima
aerial vulcan per tornare più al largo! Vedo però
volta che vedevo Ho’okipa così grosso! Dopo aver
che stava arrivando verso di me un mega set, ma
montato la 4.2 e la 4.7 (le mie due vele più grandi),
una rafficchetta mi fa’ iniziare a planicchiare e
entro in acqua con Josh Stone per il warm up di 15
penso: “Ci passo, non può chiudere, sono in mezzo
minuti con la 4.7 ed il 72 lt praticamente al
al mare!”. Il set era sempre più vicino e sempre più
galleggio! Solita routine per passare quelle
grosso e ad un certo punto il vento scompare, era
montagne attaccato agli scogli, con un canale
ormai troppo tardi per pensare di tornare indietro!
praticamente inesistente, riesco ad arrivare sulla
Ho guardato quell’onda alzando la testa al cielo con
line up! Inizio a prendere un po’ confidenza con la
il cervello praticamente spento! Non avevo il vento
nuova tavola 72 Quad LS by Quatro, arrivata con i
per poter strambare e tornare indietro, l’unica
container proprio quella mattina, senza prendere
cosa che potevo fare era lanciare via tutto e
87
FEDERICO INFANTINO ITA-999 Ligure doc, vive e lavora a Bordighera nell’estremo ponente, spot rinomato per la cattiveria del suo shore break, © Claudio Cazzara
soprattutto con le mareggiate da Ovest. Infatti non è raro trovare Federico surfarsi le onde del suo home spot finendo letteralmente in spiaggia. È molto giovane e dopo un passato trascorso nelle classi giovanili del windsurf ora si sta dedicando a tempo pieno al wave partecipando a gare nazionali e internazionali. I suoi sponsor sono: Quatro, Goya, MaverX, Al360, MFC.
5
4
3
2
1
nuotare sott’acqua, ma come detto prima il mio
tranquillo, stavo tanto sotto ma comunque ero in
amici, rider… io non aprivo bocca!
cervello era in stand by, guardavo solo quella
acqua da 15 minuti quindi avevo un po’ di energia,
5 minuti dopo il race director viene da me e mi
montagna che mi veniva contro o forse ero io che
ma dopo di quelle il respiro era sempre meno ed
dice: “Aspettiamo ancora un attimo che ti riprendi,
andavo contro a lei! Bhe è stato il crash della vita!
ogni onda sembrava un’eternità, a quel punto
dimmi quando sei pronto così faccio partire la tua
L’onda mi ha letteralmente inglobato, ho iniziato a
(anche se adesso ci rido) mi sono tirato 2 schiaffi
heat!”. Nel frattempo Andrea Della Rosa, Dani Marti,
rotolare sott’acqua per un bel po’, quando sono
in faccia e mi sono detto: “O ti svegli o qui ci
ML e altri ragazzi mi avevano recuperato
riemerso l’attrezzatura era sparita, ero in mezzo al
rimani!”. Posso raccontarla, è stata una gran
l’attrezzatura e mi avevano già preparato un altro
mare con tutto il set che frangeva!
esperienza, ma me la sono vista veramente brutta!
rig!
Le onde erano talmente grosse che per quanto io
Vedevo la gente sulla collina di Ho’okipa in piedi che
“Ok ci sono!”, senza vento con la 4.2 torno in acqua,
potessi frullare la corrente, con il risucchio, mi
mi guardava ma nessuno poteva fare niente!
ma ero veramente scosso e lo sono stato per
faceva rimanere in quel punto!
Dopo un quarto d’ora di frullate in qualche modo
qualche giorno!
Il risultato è stato 15 minuti di onde sulla testa e la
sono riuscito ad essere “sputato” nell’inside e
Ho pensato solo a surfare in sicurezza, avevo contro
moto d’acqua che non riusciva a venirmi a
nuotando a favore di onde come un disperato, sono
Camille e Josh e non potevo pretendere chissà cosa
prendere…
riuscito ad arrivare a terra!
come risultato!
Sotto le prime 5 o 6 onde ero ancora abbastanza
Tutti subito mi sono venuti incontro: lifeguard,
È stata una bella lezione di vita!!!
FAQ FREESTYLE
88
SPOCK CULO
1
2
3
4
5
6
• TESTO DI Mattia Pedrani
Trattandosi di una combinazione, le condizioni
ora in planata con i piedi normali, sottovento alla
• FOTO DI Valerio Pedrani
influenzano molto la riuscita del trick ed è quindi
vela. Ti ritrovi quindi nella medesima posizione in
• RIDER Mattia Pedrani
importante provarla con acqua poco choppata e
cui saresti se avessi eseguito un passaggio in
• LOCATION Porto Pollo, Sardegna
vento costante e forte.
duck con i piedi normali e infatti a questo punto potresti decidere se combinare la spock con una
LA SPOCK CULO È UNA DELLE MIE COMBINAZIONI PREFERITE IN ASSOLUTO. È UN MIX PERFETTO CHE PERMETTE DI SINTETIZZARE LA STORIA DEL FREESTYLE IN UN UNICO TRICK. LA PRIMA PARTE, INFATTI È COMPOSTA DALLA ROTAZIONE SLASHATA E CLASSICA DI UN PILASTRO DELL’OLDSCHOOL, LA SPOCK, MENTRE LA SECONDA È PIÙ ESPLOSIVA ED AEREA MERITO DI UNA DELLE POWERMOVE PER ECCELLENZA, LA CULO. SEBBENE LE COMBINAZIONI SIANO SOLITAMENTE PALESATE TRAMITE “INTO” TRA UN TRICK E L’ALTRO, IN QUESTO CASO, DATO IL NOME, SI USA SPOCK CULO ANZICHÈ SPOCK INTO CULO... (ANCHE SE SOPRATTUTTO LE PRIME VOLTE, VA PROPRIO COSÌ).
Inizia volando al traverso a tutta velocità,
Bob, un’Air Bob, una Kono, una Kabikuchi o come
possibilmente non rimbalzando da una parte
in questo caso una Culo.
all’altra come quando ci sono le barche al Pier ed aspettando di trovare una zona
Ti ritrovi quindi in piena velocità, con la vela
particolarmente piatta in cui iniziare la combo.
carica controvento e ora non ti resta che
Tira con forza sul braccio posteriore per dare la
proiettare il corpo in avanti spingendo sulla
massima proiezione alla Spock, per poi girare la
gamba anteriore. Per fare staccare la tavola da
testa e le spalle verso poppa e mollare il braccio
questa posizione, devi spingere con violenza sulla
posteriore mentre tiri ora sul braccio anteriore.
mano posteriore, di bugna, per poi avvicinare il
Questa specie di catapulta ti permetterà di
corpo al boma per girare più velocemente. Gira
generare il momento necessario e la tavola
ora testa e spalle sottovento e scalcia la tavola
ruoterà sottovento ad una velocità notevole.
con la gamba posteriore, cercando di restare nel
Rannicchia la gamba posteriore sotto il sedere,
baricentro della rotazione. Continua a spingere
in modo che la prua faccia da perno e vai a
sul braccio posteriore finchè la poppa atterra e
prendere il boma sulle nuove mure con
sposta il peso in avanti per chiudere in maniera
entrambe le mani, continuando a girare testa e
pulita la Culo ed aggiudicarti una delle combo
spalle sottovento. Mantieni il peso centrato sopra
più cazzute in circolazione.
alla tavola e appena stai per completare i primi
Chiuderla è quasi divertente quanto fraintendere
360 gradi della rotazione slashata, ti ritroverai
alcune frasi in quest’articolo :)
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MATTIA PEDRANI I-00 Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente. Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più © John Carter
appropriate ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Gaastra, AL360, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu. FOLLOW ME | mattiapedrani.com | soundcloud.com/infam0usbeats |
Mattia_ I_ 00
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mattia.i.00
Guardate questa manovra in diretta nella Playlist FUNBOARD FAQs sul canale ufficiale di Mattia ed ISCRIVETEVI a youtube.com/Mattia00. Tutte le manovre di Mattia con le sue spiegazioni sono anche presenti nei VIDEO FAQ su funboardmag.com
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STEP BY STEP Foto 1. Questa è la fase in cui viene generata
Foto 5 e 6. A questo punto, completati i primi
abbassandosi anche parecchio ed appendendosi
tutta la proiezione dell’intera combinazione. Devi
360° di rotazione della spock, proietta il fisico in
nel boma…altrimenti i pads ed i talloni ne
tirare con forza prima sul braccio posteriore per
avanti e spingi l’albero verso prua con il braccio
risentiranno. Cerca di tenere il peso nel centro
far caricare la vela, poi mollarlo e tirare ora col
anteriore, spingendo con violenza sulla mano di
della rotazione, senza sbilanciarti troppo,
braccio anteriore, spingendo sulle gambe per far
bugna in modo da venir letteralmente sollevati
ricordando anche che sei ancora controvento.
staccare la tavola.
dall’acqua dalla pressione contraria nella vela.
Foto 2 e 3. Gira la testa e le spalle verso poppa,
Foto 7 e 8. Guardando questa foto,
velocità e fluidità, avrai ancora abbastanza
andando a prendere il boma sulle nuove mure
singolarmente, non si riesce a capire se abbia o
proiezione e potenza da non appopparti troppo,
con l’ex braccio posteriore, per poi mollare
meno fatto una spock prima di arrivarci. A questo
potendo quindi attendere che la bugna passi nel
anche l’ex braccio anteriore una volta ruotati i
punto, infatti, ti ritrovi in piena fase Culo, con il
vento e riprenda potenza sulle mure corrette per
primi 180°. Cerca di non far staccare troppo la
corpo in sospensione sopra alla vela, mentre
poter finalmente tirare un sospiro di sollievo e
tavola, piuttosto di proiettarti in lungo, in modo
continui a spingere sul braccio posteriore, con lo
completare la combo!
che la rotazione della spock sia più veloce e
sguardo rivolto verso poppa. Scalcia la tavola
fluida possibile.
sottovento cercando di piegare le gambe in modo
DRITTE ED ERRORI
che la prua non interferisca con la rotazione.
Essendo una combinazione, in cui peraltro la
Foto 10-12. Se hai eseguito tutto con sufficiente
Foto 4. Scarica il peso nel boma e resta centrale
Continua a spingere l’albero in avanti col braccio
manovra esplosiva è eseguita per ultima, è
girando lo sguardo sottovento, in modo che la
anteriore ed a spingere sulla bugna con quello
necessaria una velocità inziale davvero notevole,
tavola giri alla velocità della luce (occhio ai chop
posteriore in modo da completare la rotazione
ed è vivamente consigliato provarla solo in posti
perchè a questo punto c’è talmente tanta
aerea e prepararti a scendere.
con acqua piatta e vento costante, in modo che
pressione sui rails della tavola che si rischiano
la prima rotazione sia il più veloce e morbida
ingavonate assurde anche con chopppini
Foto 9. Questo è il punto d’impatto, ed è davvero
possibile, conservando abbastanza momento per
minimi!)
fondamentale assorbire il colpo con le ginocchia,
staccare la culo.
FAQ DIDATTICA
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IL TRIM DELLA VELA
• TESTO DI Luigi Madeddu • FOTO DI Michele Tagliafico, Christian Taucher
MI CAPITA MOLTO SPESSO DI VEDERE PERSONE CHE ARMANO MALE LA PROPRIA VELA, UN PO’ PER LA FRETTA DI ENTRARE IN ACQUA E UN PO’ PER LA NON CURANZA DEI DETTAGLI. MA SONO PROPRIO I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA, E SONO QUESTI CHE RENDERANNO LA NOSTRA USCITA PIÙ O MENO BELLA. NON A CASO, ANCHE A COSTO DI RISULTARE RIPETITIVO, AD OGNI MIO STAGE INIZIO CON LA SPIEGAZIONE DELLE NOZIONI FONDAMENTALI DEL TRIM DELL’ATTREZZATURA. IL NOSTRO COLLABORATORE SARDO GIGI MADEDDU CI AIUTA IN QUESTA RUBRICA A RIPASSARE ALCUNI CONCETTI CHIAVE PER REGOLARE AL MEGLIO IL NOSTRO RIG.
Gigi Madeddu in versione freestyle. © Michele Tagliafico
LA VELA La nostra vela è una parte di noi! Ecco perché il
costante e usciranno dalla tasca d’albero in modo
per le condizioni di vento light e onde di scaduta.
trim rappresenta una delle cose fondamentali per
omogeneo. Una volta cazzata arriva un classico
Rider pesanti preferiscono utilizzare questo trim
goderci un’uscita al 100%. Saperla armare nel
problemino: le carrucole della vela devono essere
anche con vento più sostenuto. Se invece si
modo corretto dipende da tanti fattori, alcuni molto
vicine a quelle della prolunga o possono avere
incontrano condizioni di vento più forte si usa
soggettivi, che ogni rider dovrebbe conoscere alla
qualche centimetro di distanza? Rider più alti danno
solitamente cazzare la vela per avere maggiore
perfezione. Le caratteristiche fisiche influiscono
più prolunga per avere il boma più alto, rider più
controllo durante i salti. Uscire in condizioni più
sulla scelta del modello, che può essere più o meno
bassi o di media altezza si possono attenere alle
onshore, come spesso capita in Italia, suggerisce di
potente, e sull’altezza del boma. Per il resto ci si può
misure consigliate dalla vela. Solitamente lasciare
una leggera sovrainvelatura per evitare schiume e
orientare facilmente. Partiamo dall’elemento
qualche centimetro in più è cosa molto utile. Nel
aumentare la spinta per la rincorsa. A questo punto
fondamentale: l’albero. Ad ogni vela il suo albero e
wave e nel freestyle una base troppo bassa rischia
resta da cazzare la bugna. Sia con vento forte o
ad ogni albero la sua vela. Questa è la cosa
di far perdere maneggevolezza alla nostra vela.
leggero non carico mai la bugna di tanta tensione.
principale per raggiungere un montaggio perfetto.
Lasciate sempre circa 4 cm. La base della vela sarà
Di solito la vela tocca leggermente il boma nelle
Ogni veleria produce solitamente anche gli alberi
leggermente più alta e vi permetterà di fare
uscite wave, mentre in quelle freestyle le lascio
adatti alle proprie vele. Ecco perché è facile trovare
manovre sottovela con maggiore facilità e, in caso
ancora più “molla”. Troppa tensione di bugna porta
subito quello adatto alla nostra. Gli alberi wave e
di onde, sarà meno esposta a contatti con l’acqua. A
ad avere la vela con meno potenza e reazioni più
freestyle-wave sono divisi in due categorie: Flex Top
questo punto dobbiamo decidere quanto cazzarla.
nervosa tra le mani. Ogni raffica potrà creare
(punto di curva sulla parte alta di esso) e Costant
Le vele moderne presentano dei simboli che
problemi di stabilità che potranno portare a cadute
Curve (punto di curva sul centro dell’albero). In
indicano vari tipi di trim e di balumina negativa a
inaspettate. In ogni caso la scelta è vostra. Le vele di
commercio esistono anche altre marche
seconda delle nostre esigenze. Di solito per una vela
ultima generazione sono davvero performanti, delle
compatibili: se li preferite informatevi su quale sia il
freestyle si usa un trim con vela poco tirata in base,
macchine perfette se montate con criterio. Non
modello per la vostra vela. Appena si calza il
leggermente più a “pallone” per le manovre new
abbiate fretta e provate diversi trim. Qualche
caricabasso si capisce subito se l’albero è quello
school dove la stabilità è fondamentale. Nel wave si
minuto in più speso a terra raddoppierà il vostro
giusto. Le stecche si tenderanno con una curva
utilizzano le vele montate in egual modo soprattutto
divertimento in acqua.
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Gigi Mededdu in versione wave. Š Christian Taucher
Vela tirata poco di caricabasso per il freestyle.
La vela non va mai cazzata troppo di bugna!
Vela piĂš tirata di caricabasso per il wave.
Ricordatevi di lasciare sempre qualche centimetro di distanza tra le carrucole e la prolunga.
Le vele wave e freestyle di Gigi.
EXTREME ITALIAN SESSIONS
92 TESTO E FOTO DI XRay team
MONSTER PISCHINA! PER QUESTO NUMERO LASCIAMO IL CONSUETO SPAZIO DI QUESTE PAGINE NORMALMENTE DEDICATE ALLO SPOT GUIDE BY FUNBOARD, AL RACCONTO DI UNA GIORNATA EPICA DELLA SCORSA ESTATE IN UNO SPOT A CUI NOI SIAMO MOLTO AFFEZIONATI, CALA PISCHINA.
“Monster Pischina!”. Sono queste le prime parole
è forse superiore alla voglia di entrare. Cala
“È stata una sfida”, dice Ray al telefono. “E noi
uscite fuori dalla telefonata con Raimondo
Pischina come quasi mai si era vista prima, con
l’abbiamo vinta. Un’uscita proibitiva, quasi
appena si è affrontato il discorso di un report di
la misura che superava l’albero.
impossibile. Quando le onde rompevano la mole
una giornata epica. Siamo a fine agosto, con
Nessuno in acqua ma l’adrenalina tra alcuni
di schiuma era impressionante, ti ci potevi
l’estate che si avvicina ai suoi ultimi giorni e i
presenti inizia a salire. Tra questi, appunto,
perdere dentro solo a guardarla”. Con loro
costumi sono pronti a lasciar spazio a pantaloni
Raimondo Gasperini che convince ad entrare
anche un amico storico di Raimondo, il romano
lunghi e camicie. Raimondo Gasperini è in
anche il forte freestyler Jacopo Testa. I due
Licinio Angelini, waver esperto del litorale laziale
Sardegna per il suo consueto tour spot by spot,
decidono di togliere gli indugi, in fretta armano
che ha seguito il suo “guru” in una di quelle
passando dalle uscite freestyle di Porto Pollo e
le rispettive attrezzature e si precipitano in
giornate che non dimenticherà mai.
Murta Maria, fino alla ricerca delle tanto amate
acqua. D’altronde per chi vive di adrenalina
La direzione del vento non era pulitissima, un po’
onde. Ed ecco le onde. Grandi, potenti.
come due rider professionisti di quel livello,
troppo side on, il che rendeva la condizione
Accompagnate da oltre trenta nodi di vento che
restare a guardare è una sconfitta.
ancora più estrema. “Ogni bottom veniva vissuto
hanno fatto desistere in molti, convinti si
E loro hanno deciso di affrontare la forza della
in apnea, non erano ammessi errori”, ha
trattasse di una di quelle giornate dove il rischio
natura, con coraggio e tanta voglia di divertirsi.
spiegato ancora il Ray nazionale, “in queste
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Raimondo Gasperini sdraia la vela davanti a un bel mostro di Cala Pischina.
Il forte freestyler Jacopo Testa alle prese con un bello schiumone.
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Una inusuale mareggiata estiva per l’X Ray Team.
occasioni serve concentrazione massima,
soprainvelato, ti può salvare la vita!”.
sempre impresse nelle nostre menti”.
esperienza e un pizzico di follia. Solo con quella
“Sono queste le uscite che migliorano la tua
In questi casi solo le parole dei protagonisti
riesci a fare realmente la differenza”.
autostima, che ti fanno crescere ed affrontare le
riescono a trasmettere le sensazioni che una
“Ho usato lo Starboard Quad 76 e la Severne
tue prossime avventure con maggiore
extreme session trasmette. Ma a volte anche
Blade 4.7 cazzatissima - racconta Ray - forse
determinazione e sicurezza, pur sempre
queste non bastano. E oggi a parlare sono le
sarebbe stato meglio usare la 4.2 ma per
rispettando la forza della natura, del mare che ci
immagini e a loro lasciamo il resto del nostro
affrontare quei mostri è meglio essere un po’
ha regalato emozioni che rimarranno per
racconto.
Il waver laziale Licino Angelini.
Jacopo e Raimondo soddisfatti della giornata di Sport.
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Attenzione! Con il vento side on nel bordo di uscita si è costretti a puntare Bomba Point. Assolutamente da evitare!
Gianmario Pischedda, il Re di Cala Pischina, in wave 360°.
Una giornata impegnativa per Raimondo.
Una giornata impegnativa per Raimondo.
NEXT RIDE
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FREESTYLE SPECIAL, uno speciale tutto dedicato al freestyle con la collaborazione di Axel Reese, Steven Van Broeckhoven, Andy Chambers e Tilo Eber.
Andremo alla riscoperta della mitica Brandon Bay nell’Irlanda del sud-ovest, facilmente raggiungibile per una toccata e fuga anche dall’Italia.
Seguiremo Diony Guadagnino nel suo viaggio alla scoperta degli spot del Sudamerica, non solo per il windsurf ma anche per portare avanti un importante progetto con la popolazione locale.
Robby Swift con la seconda parte della rubrica Wave Special dedicata al waveriding, questa volta analizzeremo le manovre aeree.
E come sempre, tanti altri articoli esclusivi, approfondimenti, didattica, la rubrica per le ragazze Onde e Curve, i gossip più hot da Maui e tanto altro ancora...
RIDER Steven Van Broeckhoven | LOCATION Dahab | FOTO Surf Magazine