Funboard 152

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MARZO/APRILE 2013 • ANNO XIX • NUMERO 152

ITALIA: 6,00 €

Belgium: 9,00 € Deutscheland: 11,00 € España: 14,50 € France: 13,00 € Österreich: 8,50 € Portugal (cont): 8,50 € Canton Ticino: 24,00 chf Switzerland: 14,50 chf

PERIODICO MENSILE | JOHNSONS MEDIA

PEOPLE CHIOD • DIDATTICA WAVE SPECIAL PARTE I • TRIP CABO VERDE, MAURITIUS, TENERIFE • ESCLUSIVO MAUI FIN COMPANY • EXTREME ITALIAN SESSIONS MONSTER PISCHINA

4WINDSURF

Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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SRI LANKA




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6

4WINDSURF

EDITORIALE

Cover Story Questo mese non potevamo non dedicare la cover a un

ANNO XIX - NUMERO 152 MARZO/APRILE 2013

articolo che propone una nuova meta molto interessante

DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it

per i nostri viaggi alla ricerca di onde e vento. Sylvain

REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com

Sri Lanka e ci propongono tra qualche pagina il loro report.

Cristiano Zanni

ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

Demercastel e la sua crew sono andati alla scoperta dello

RIDER

ragno@hipow.com

LOCATION

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni

marcom@hipow.com

FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

Sylvain Demercastel

raffaellob@hipow.com

FOTO

Sri Lanka

Manu Morel

Inside Finalmente ci siamo… il 2013 è iniziato e la bella stagione è alle porte. Non sono mancati i cambiamenti, abbiamo una nuova veste grafica della rivista, come accade in questo periodo da diversi anni e molte novità sono in arrivo, sia sul fronte cartaceo che su quello web sul

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Amanda Beneen, Fabio Calò, Massimo Chiodelli, Valentina Crugnola, Sylvain Demercastel, Eugenio Faiella, Raf Filippi, Tom Hartmann, Matteo Iachino, Federico Infantino, Kai Katchadourian, Federico Infantino, Federico LaCroce, Luigi Madeddu, Pio Marasco, Riccardo Marca, Matteo Muraro, Mattia Pedrani, Simone Pierini, Robby Swift, Alessandro Venezia. immagini: Flora Bikich, Emanuela Cauli, John Carter, Marco Coppadoro, Maghi, Manu Morel, Manuel Grafenauer, Jose Pina, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard, Michele Tagliafico, Chirstian Taucher, Ale Venice, Darrel Wong.

cliccatissimo funboardmag.com. Ad ogni modo vi aggiornerò strada facendo. Anche la situazione economica del windsurf business in Italia sta cambiando e noi operatori del sistema ci dovremo adeguare anche questa volta, senza dimenticare che la nostra missione è quella di informarvi, facendovi sognare con le pagine patinate di questa rivista e informandovi quotidianamente tramite web. Ad ogni modo torniamo al Windsurf praticato, quello che più ci interessa. Il team FUNBOARD è sempre più presente in prima linea dove l’azione si compie, diciamo che ci piace poco stare solo dietro ad una scrivania aspettando di ricevere news dal mondo esterno. A noi piace scendere in campo, metterci in discussione, proporvi nuove cose e a volte fare un passo indietro se non stiamo seguendo la strada giusta. Non è sempre facile e ci vogliono molte risorse e tempo, ma questo è quello che amiamo fare, spinti dalla smisurata passione per questo Sport. Provare le cose per voi e proporvi quello che funziona realmente,

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it

considerando il reale utilizzo dei prodotti presi in considerazione. Considerando questo argomento, funboardmag.com sarà il giusto mezzo di diffusione. Punteremo sempre più sull’interazione tra web/rivista e voi lettori, come nel caso dell’articolo

AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com

“Quale set di vele”, che potrete leggere tra qualche pagina, dove i vostri commenti ci hanno

SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com

corso della stagione. Il mondo dell’informazione sta cambiando… e noi seguiremo l’onda, sempre

aiutato prima sul web e poi anche sulla carta. Vi proporremo altri articoli di questo tipo nel secondo i nostri principi e la nostra linea editoriale, ponendo la passione per il Windsurf al di

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. 20090 Segrate (MI)

sopra di tutto.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

alcuni personaggi di spicco del nostro ambiente. Se avete seguito bene funboardmag.com vi

Questa nostra attitudine ci ha portato di recente a condividere giornate di lavoro e di sport con sarete accorti di tutti gli articoli proposti con il titolo “Quattro chiacchiere con…”, tutto questo materiale vedrà presto la luce con una nuova interazione tra web e magazine. La nostra

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano tel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - adv@jmag.it www.johnsonsmedia.com Servizio attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

emozionante intervista con Robby Naish sarà presto pubblicata, e se ripenso a quella giornata non posso che essere convito che questa sia la strada corretta da seguire. 4Windsurf… Have fun!

Fabio Calò ITA-720

MODALITA’ DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Banca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199 CAUSALE: abbonamento FUNBOARD - NOMINATIVO E INDIRIZZO

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: marzo/aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della società Johnsons Media srl che pubblica anche i periodici: 4Skiers (sci freestyle/freeride), 6:00 AM (skateboard), En3 snowboardmag (snowboard), KiteMagazineStance (kite), Soul rider (sci freeride), Suptime (stand up paddle), Surf Latino (surf) e gli annuari Outdoor Enciclopedia (montagna), Snowb (snowboard) e Surfing (windsurf, surf, kitesurf).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.


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SOMMARIO

10

RIDER: Federico Infantino | LOCATION: Hookipa, Maui, Hawaii | FOTO: Marco Coppadoro

28 CHIOD

42 SRI LANKA

52 CABO VERDE

58 MAUI FIN COMPANY

68 MAURITIUS

76 TENERIFE, EL MEDANO

84 FAQ

92 EXTREME ITALIAN SESSIONS

DI Fabio Calò Il ritorno di Chiod sulle pagine di Funboard, i mitici fumetti dell'architetto milanese che raccontano le disavventure di noi windsurfisti.

DI Kai Katchadourian Bastano sei ore di volo dall’Italia per raggiungere una delle mete più gettonate in questo periodo che possa offrire un’ottima qualità delle onde accarezzate dal leggero Aliseo che si spinge fino a quelle latitudini: l’isola di Sal e la sua filosofia “no stress” raccontata da Kai Katchadourian.

DI Federico LaCroce, Tom Hartmann Le foto mozzafiato di Flora Feuerstein scattate dall’elicottero ci mostrano il reef di Mauritius come non l’avete mai visto. Fede e Tom ci racconteranno qualche cosa di interessante su questo fantastico e famigerato spot in cui almeno una volta nella vita bisognerebbe andare.

La sezione di Funboard dedicata a chi vuole surfare meglio e divertirsi di più. In questo numero: ∞ Crash of the Month ∞ Spock Culo ∞ Il trim della vela wave e freestyle

DI Sylvain Demercastel In questo numero vi presentiamo una nuova meta che potrebbe interessare a molti, lo Sri Lanka. Location economica e con la costante presenza di vento e onda. Il soul rocker Sylvain con la sua crew ci porta alla scoperta di questo nuovo e inedito spot.

DI Federico Infantino, Marco Coppadoro Il nostro collaboratore Federico Infantino e il fotografo Marco Coppadoro hanno intervistato per FUNBOARD Pio Marasco, l’uomo dalle cui sapienti mani nascono le pinne che quasi tutti i top rider hanno sotto le loro tavole, wave, freestyle e slalom: le MFC.

DI Amanda Beenen Se siete alla ricerca della comodità e della garanzia del vento, soprattutto nel periodo estivo, l’isola di Tenerife potrebbe fare al caso vostro. La fortissima Amanda ci spiega qualche cosa in più da sapere su questa affascinante location che va oltre al solo windsurf.

Uno spot wave sardo colpito da una grossa mareggiata, Raimondo Gasperini e il giovane Jacopo Testa ci raccontano la loro esperienza tra i “mostri” di Cala Pischina.


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FAST NEWS

16

QUATTRO CHIACCHIERE CON KAULI SEADI E IL TEAM HSM IL PASSAGGIO DI KAULI SEADI DA NEIL PRYDE A

KAULI SEADI

nome alla The Fly a tutto il mondo

HOT SAILS MAUI È STATO IL COLPO DI MERCATO

Ciao Kauli, siamo rimasti veramente sorpresi

windsurfistico. Quando hai cominciato a

CHE PIÙ HA FATTO DISCUTERE. ABBIAMO FATTO

da questo tuo nuovo accordo con HSM! Sei

pensare di cambiare marchio di vele?

QUALCHE DOMANDA A KAULI E AL TEAM HSM

stato uno dei personaggi più di spicco per

Ciao a tutti i lettori di FUNBOARD, è un piacere per

PER INDAGARE UN PO’ PIÙ A FONDO.

Neil Pryde, arrivando a far associare il tuo

me rispondere alle vostre domande. Ho preferito non frequentare così assiduamente il Tour negli

Kauli a Hookipa. © Jimmie Hepp

ultimi due anni, quindi stavo cominciando a sentire la necessità di un cambiamento che mi permettesse di concentrarmi solo su ciò che amo di più del nostro sport, cioè il waveriding. Ho deciso di intraprendere un viaggio in barca per realizzare un progetto promozionale chiamato “Boat Trip”, e a voler fare quanto più freesurf possibile. È stato proprio a questo punto che mi sono allontanato drasticamente dai piani iniziali di NP, che preferivano che mi dedicassi solo alle gare. Io però tengo molto di più alla mia passione e felicità piuttosto che ai risultati, ed ho quindi deciso di cambiare e Hot Sails Maui mi ha dato da subito il massimo appoggio per inseguire il mio sogno.


17 Il business del Windsurf sta passando uno

Hai già iniziato il lavoro sulle vele per la

Gostoso assieme ai clienti del mio Club. Questa

dei suoi peggiori momenti, perché proprio

prossima stagione (2014)?

novità è quella che mi elettrizza di più, in quanto

ora hai deciso di cambiare? Solo per

Si, questo è stato il nostro secondo passo, ed ora

potrò concentrarmi sull’aspetto che amo di più del

l’aspetto economico in quanto magari NP non

comincerò a testare alcuni prototipi con gli aspetti

windsurf, interagendo con le persone, continuando

poteva più garantire il tuo contratto da

positivi che ho riscontrato nelle vele che ho già

a sviluppare nuovo materiale per portare il

super star degli anni precedenti oppure ci

provato ed altre idee che ho già in mente. Sono

waveriding a nuovi livelli. Resterò a Maui per altre 2

sono anche altre motivazioni che non

sicuro che il risultato sarà strepitoso!

settimane, poi tornerò in Brasile per andare a recuperare la barca a Maranhao per portarla a

possiamo immaginare? Penso che la mia decisione non si sia basata

Quale sarà il tuo ruolo specifico in HSM?

Gostoso, per poi tornare a Maui per il photoshoot

unicamente sui soldi, ma ovviamente ho dovuto

Farò molta ricerca e proverò tante vele con il resto

HSM e poi tornerò in Brasile per continuare il mio

raggiungere dei compromessi precedentemente

del team per i futuri progetti. La mia ragazza ed io

viaggio in barca fino ad agosto o settembre, per poi,

per poter vivere di windsurf, ma ora l’unica cosa

abbiamo in programma un tour con il mio

forse, concludere in bellezza con la gara PWA in Cile.

che realmente mi interessa, è quella di avere del

catamarano navigando lungo la costa del Brasile alla

buon materiale che esalti il mio stile e uno

ricerca di spot per il Windsurf, il Kite e il SUP, e il

Avrai anche una tua vela Pro Model Kauli Seadi

sponsor che supporti i miei sogni nello Sport.

tutto sarà filmato da una TV brasiliana “Off”, ed ho

con i tuoi soliti bellissimi colori?

Hot Sails Maui si è veramente rivelato il brand

anche in programma di produrre articoli per le

Sicuramente, ogni mia vela sarà verde e gialla... i

che più mi si addiceva in questo momento della

riviste di windsurf con un sacco di foto mozzafiato.

colori della bandiera brasiliana sono una parte di

mia carriera e poteva soddisfare tutte le mie

Quando avrò finito con questo progetto ho intenzione

me... mi scorrono nel sangue!

esigenze. Jeffrey Handerson (il proprietario) è un

di continuare alla ricerca di nuovi spot… in tutto il

ottimo waver, è in acqua ogni giorno qui alle

mondo, così potrò iniziare il mio tour da sogno!!!

Hawaii, e sa perfettamente come le vele devono

Come ti trovi a collaborare assieme al tuo nuovo team di HSM dopo anni in NP?

funzionare e lavora tanto quanto noi amiamo il

Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi

Non potevo chiedere di meglio. L’intero team HOT

Windsurf. Intendo che Jeff è un windsurfer che

piani futuri? Come ho già anticipato in precedenza,

SAILS MAUI ha un’energia molto positiva ed è

ama lo Sport quanto me, non è solo una

mi concentrerò molto sul viaggio in catamarano

estremamente motivato e contento di accogliermi

qualsiasi persona d’affari che purtroppo gestisce

alla ricerca di spot per surfare lungo la costa

nel loro team. Ora mi sembra di avere una vera e

un marchio di vele da windsurf!

brasiliana. Voglio anche passare un po’ più tempo a

propria famiglia a Maui!


FAST NEWS

18 Possiamo quindi supporre che anche i tuoi

migliorare il livello dello sviluppo dei nostri prodotti

centri Windsurf in Brasile da ora in poi avranno

e la qualità. 2) Allargare la nostra influenza e

CHRISS FREEMAN (Brand Manager HSM)

le vele HSM?

distribuzione a livello mondiale. Il risultato

Ciao Chris, siete un brand storico nel Windsurf

Si, lo spot del mio centro è a Sao Miguel do

principale sarà il beneficio per tutti i rider che

ma non così grande se paragonati a marchi

Gostoso, si chiama Clube Kauli ed è in questa sede

decideranno di acquistare le nostre vele ed i nostri

come NP o NS. Ora avete nel team una icona del

da oltre due anni. I clienti adorano questo spot

materiali. Con maggiore motivazione, ed esigenza di

nostro Sport. Avrete da ora un bel po’ di lavoro

perché abbiamo vento ogni giorno, acqua calda,

avere vele ancora più performanti, ne traiamo

da fare per la promozione delle attività di Kauli.

28°-30° di temperatura, ottimo cibo, un’accogliente

vantaggio tutti quanti.

Cambierà qualche cosa nel vostro team?

navigare, dal freestyle, salti, al waveriding e

Kauli è uno dei rider più talentuosi e innovativi

un rider del calibro di Kauli è sicuramente per noi

freeride. Inizierò fin da subito ad aggiungere al

sulla scena mondiale. Inizierete con lui un

un grande stimolo, come ha detto Jeff faremo un

range delle vele del centro le HSM.

grande lavoro di sviluppo sulle vele ed

bel passo in avanti. Dal punto di vista del

immagino anche di promozione utilizzando la

marketing, questo significa che ci saranno più

E per quanto riguarda le tue tavole?

sua popolarità. Cosa cambierà nel vostro

persone che vorranno parlare con me! Il giorno

Rimarrò con JP e continuerò a lavorare sul modello

lavoro e organizzazione assieme a lui?

del lancio della news di Kauli ho lavorato dalle

Twinser-Quad e sulla linea SUP.

Kauli è con noi da 3 giorni (ndr: al momento

6:30 del mattino fino alle 3:30 del mattino

dell’intervista) ed abbiamo passato 3 giorni interi

successivo sul mio computer con solamente una

JEFF HENDERSON (Boss HSM)

di lavoro sulle vele. Lui è molto interessato nel

pausa di 30 minuti per una tazza di te. Ho

Ciao Jeff e congratulazioni per questa grande

controllare tutto per carpirne ogni segreto, in

trascorso tutto il tempo a rispondere alle mail,

news! Penso che tutto il team HSM sia molto

modo da capire quello che abbiamo e stiamo

coordinare i comunicati stampa, i canali dei social

eccitato. Qual è la motivazione principale per

facendo, provando già praticamente tutte le

media etc... È stato un giorno lungo e faticoso, ma

aver incluso una star come Kauli all’interno del

nostre vele. Vuole trovare i nostri punti di forza in

la mattina seguente mi sono svegliato alle 7:00

vostro team?

ogni design per poi combinarli nella realizzazione

rispondendo alle chiamate dei nostri rivenditori

Ci sono due motivazioni principali che avranno però

di una vela perfetta per il futuro. Sono molto

per discutere di nuovi ordini!...

molti benefici; 1) Soddisfazione interna e la

orgoglioso di questo e non vedo l’ora che il tutto si

motivazione a fare un passo in avanti per

concretizzi!

sistemazione, e una buona varietà di condizioni per

Poter promuovere al meglio l’entrata nel team di

INTERVISTA COMPLETA SU FUNBOARDMAG.COM


19

SURFSEGNANA, PIERWINDSURF & SAILING DU LAC 2013 Inizia il 20 aprile la 34° stagione al SurfSegnana

parcheggio, a dimostrazione che al SurfSegnana

oltre alla vela, come sempre, offrirà anche corsi

(Torbole sul Garda), anche quest’anno

nulla è lasciato al caso. Importanti accordi con i

e noleggio per il windsurf con attrezzature RRD,

all’insegna dello sport e del divertimento, con

migliori hotel, residence e campeggi della zona,

e sarà possibile anche prenotare pacchetti

tante novità e proposte per tutti. Il SurfSegnana,

consentono inoltre di usufruire di condizioni

vacanze, pernottamenti in hotel, appartamenti

riconosciuto a livello internazionale come la

speciali per week-end (a partire da 169euro per

oppure campeggi, oltre al noleggio bike. Una

migliore e più attrezzata scuola di windsurf

2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso e 3

stagione ricca di novità per rendere la vostra

d’Europa, è pronto a ricevere gli appassionati ed

di noleggio surf e bike) o intere settimane (a

vacanza al Lago di Garda indimenticabile.

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Il PierWindsurf e il Sailing Du Lac apriranno la

e Hifly, equipaggiate con vele North Sails 2013, a

stagione 2013 il 27 aprile. Grande novità per il

noleggio e a disposizione dei partecipanti ai

PierWindsurf, lo spot più ventoso del Garda, dove

corsi. Per tutti, anche non surfisti, una superficie

da quest’anno troverete oltre alle tavole anche le

di 10.000 mq di prato in riva al lago con a

nuovissime vele RRD, disponibili sia per i corsi

disposizione il bar, la tavola calda, docce (tutto

che per il noleggio. Il Sailing Du Lac, unica scuola

rinnovato), connessione gratuita Wi-Fi e l’ampio

windsurf a Riva del Garda, per questa stagione


FAST NEWS

20

O’NEILL PSYCHO 3 TESTO DI Pietro Albano

spessa, sembra di indossare una 3 mm; le cuciture

prosciugandovi vivi, ma si adatta perfettamente

interne termosaldate neanche si sentono e l’interno

mantenendo la stessa temperatura corporea di

Per la stagione 2012/2013 O’Neill ha deciso di

delle XDS part rivestite con tessuto termico, oltre

quando uscite in condizioni più rigide (certo non

mandare in pensione la Psycho 2, rinomata per le

che essere veramente confortevoli, tengono ancora

penso sia ugualmente ideale uscirci ad agosto al

sue doti termiche e di flessibilità, concentrandosi

più al caldo il petto e la schiena prosciugando

mare). Insomma se volete affrontare l’inverno o le

totalmente sullo sviluppo della Psycho 3. Questa

subito le rare gocce che entrano dal collo. La zip

acque gelide (il Garda in primavera per esempio) la

muta si propone come top di gamma per O’Neill e si

posteriore è stata accorciata in modo tale da

Psycho 3 deve essere la vostra compagna

può capirne il motivo: nuovo technobutter neoprene

permettere più mobilità nella parte posteriore della

d’avventura.

(una specie di bifoderato per intenderci), il più

schiena e meno contatto con il trapezio per noi

flessibile sul mercato, 20% più leggero e 30% in

windsurfisti. Caviglie e polsi sono ben stretti da

meno di acqua assorbita, combinato con 2 parti di

elastici interni al technobutter che non lasciano

XDS-air neoprene (più simile al classico) nel petto e

passare neanche una molecola d’acqua se siete al

sulla schiena; doppie cuciture termosaldate, 60%

lago, e qualche goccia se prendete un po’ di frullate

più sottili e leggere (anche sul collo); la

ad Imperia; stessa cosa riguarda il collo con l’unica

riconfermata Z.E.N zip che garantisce una chiusura

differenza che la parte terminale di quest’ultimo e

praticamente stagna, riuscendo a far defluire ogni

tutta termosaldata e, anche se molto stretta, è

goccia che penetra il collare o la zip sulle pareti

veramente confortevole e vi eviterà le inutili e

permeabili. È disponibile nelle misure 5/3, 4/3 e 3/2

comuni irritazioni dovute allo sfregamento. Dopo

mm; io è da settembre che sto usando la 5/3 mm,

aver testato la muta con i 5 gradi di Malcesine e

passando dalla fredda bora di Sottomarina e Peler

Sottomarina mi rimaneva solo qualche dubbio su

di Malcesine all’alba, alla calda Imperia e Porto

quanto caldo avrei sofferto in condizioni più miti. I

Corsini. Mi sono sempre trovato a mio agio in ogni

dubbi si sono volatilizzati dopo averla provata ad

situazione: il technobutter di cui vi parlavo è

Imperia e Porto Corsini con 22 gradi e l’acqua,

veramente morbido e, anche se nella misura più

diciamo, tiepida: la muta non vi farà soffrire il caldo


21

FLYMOUNT Non esiste nessun altro supporto così robusto e

GoPro è difficile riuscire a montarla sul albero, ho

sul boma!”.

sicuro per collegare la propria foto/video camera a

visto Riccardo Campello bucare tutte le sue tasche

Troverete tra qualche pagina (pag.34) l’articolo

tubi e cilindri. Toccarlo con mano rende meglio

d’albero per poter far passare da parte a parte vari

Punti di Vista, che è stato realizzato proprio con il

l’idea, sia del materiale che della tenuta del

accessori, ma non credo sia tanto una furbata! Il

supporto Flymount.

meccanismo (vite) di serraggio. Compatto e

Flymount è semplicemente perfetto! Facilissimo da

Da quest’anno il Flymount sbarca in Italia:

leggero, è costruito in nylon rinforzato e acciaio.

montare in qualsiasi posizione: sia sul albero che

www.flymount-italia.it.

Resiste all’acqua salata, raggi solari, urti e vibrazioni. È compatibile con la maggior parte delle foto/video camere dotate di attacco standard per treppiede. È compatibile con le reflex, ma ovviamente per uso statico. Si può usare in windsurf, mountain bike, kayak, barca a vela, moto etc… e tutte le situazioni indipendentemente da sollecitazioni e ambiente. Si monta con una mano sola. Può sembrare banale ma gli altri mount devi usare due mani. Pensando al windsurf è l’unico che può essere montato sopra la vela sull’albero! In quella posizione, può inquadrare sia il windsurfer (foto più comuni) che la prua o il mare davanti se hai la GoPro. Federico Infantino, promoter Flymount ci fa sapere: “Ho visto per la prima volta questo “strano oggetto” 2 anni fa’ a Tenerife e ho pensato fin da subito fosse una cosa geniale. Con gli agganci standard

FOTO DI Federico Infantino


22

PEOPLE

INTERVISTA DI Fabio Calò

FOTO DI Emanuela Cauli

RICCARDO

MARCA

CONTINUA LA NOSTRA CARRELLATA DI PRESENTAZIONE DEI GIOVANI EMERGENTI RIDER ITALIANI. QUESTO È IL TURNO DI UN RAGAZZO ROMAGNOLO DI 16 ANNI CON LA PASSIONE PER IL FREESTYLE, MOLTO ATTIVO SUI SOCIAL NETWORK ADORA PASSARE L’ESTATE IN SARDEGNA A SA BARRA. Quali sono i tuoi spot preferiti? Facendo freestyle sono sempre alla ricerca di uno spot con acqua piatta e vento forte. Per il momento il migliore spot in cui sono stato è Sa Barra, sull’isola di Sant’Antioco nel Sud della Sardegna. Per quanto riguarda il wave, Termoli o Funtana Meiga sono i miei spot per eccellenza. Qual è l’ostacolo più difficile da superare per un ragazzo della tua età per poter fare windsurf? Per prima cosa bisogna avere la fortuna di avere dei genitori che credono in te e che abbiano la possibilità e la voglia di comprarti il materiale necessario. Questo sport è parecchio impegnativo, costoso e scomodo. In secondo piano bisogna riuscire a combinare studio e windsurf, cercare di studiare il più possibile nei momenti di bonaccia, potendo sfruttare al massimo i giorni ventosi. Quali sono le persone che fino a questo momento ti hanno aiutato di più?

Ciao Riccardo, presentati ai lettori di Funboard: chi sei, da dove arrivi e

Prima di tutto mio babbo, il primo a credere veramente in questa mia grande

come hai iniziato a fare windsurf?

passione. Poi i miei istruttori Max Migani e Claudio Angelini. Marco Marchi,

Ciao a tutti, sono Riccardo Marca, ho 16 anni e vivo a Riccione. La prima volta

collaboratore del Vela Club Marano, che mi ha lanciato nel mondo

che sono salito sul windsurf è stato 4 anni fa, in Egitto. Da subito mi ha

windsurfistico. Tutti i miei amici che mi hanno seguito e portato in giro: Andre

appassionato particolarmente, infatti l’estate seguente ho deciso di continuare,

Della Rosa, Francesco Tedeschi, Uba, Lorenzo Rossi e Paolo Semenza. Inoltre

seguendo un corso che mi ha impegnato l’intera estate.

tutti i miei sponsor che hanno creduto in me e mi hanno dato fiducia: Claudio Badiali (Challenger Sails), NoveNove, Underwave, K4 fins e Vela Club Marano.

Riviera romagnola, non uno degli spot più ventosi, dove esci solitamente e con quale frequenza?

Fin da subito ti sei dedicato al freestyle? Hai intenzione di dedicarti

Quando non ho la possibilità di muovermi esco nel mio circolo, il Vela Club

anche ad altre discipline come il wave o lo slalom?

Marano. Ci sono spot dove spesso la condizione è migliore, sia per quanto

Mi sono avvicinato al freestyle solo negli ultimi due anni. Le uscite che si fanno

riguarda il vento che per il mare. I più gettonati sono: la Vallugola, Porto Novo,

qua a Riccione sono davvero rare e il vento non è sempre abbastanza forte. I

Porto Corsini e Sottomarina. Purtroppo il vento non c’è quasi mai, e spesso

primi anni non avevo la possibilità di viaggiare, quindi uscendo solo qui ci ho

quando c’è sono a scuola, quindi le mie uscite sono davvero poche. Ho una

messo molto per imparare a planare. Dopo la prima planata ho capito che

media di 3-4 uscite al mese in inverno. Durante l’estate invece ho la possibilità

questo sport è parte di me, non avevo altro in testa, così ho iniziato a muovermi

di allenarmi, girando posti nuovi. La scorsa estate sono stato quasi 3 mesi in

e conoscere persone che mi hanno aiutato a superare il difficile approccio con

Sardegna, a Sa Barra per allenarmi.

il freestyle. Per il momento mi sto concentrando solo sul freestyle. Quando capita mi piace anche fare qualche uscita con le onde.

Cosa ti piace del windsurf? Quando surfo sono solo io e il windsurf, non ho nessun pensiero o

Quando hai iniziato a partecipare alle gare? Quali hai fatto e che obiettivi

preoccupazione. Sono a puro contatto con la natura. Inoltre l’adrenalina e la

vuoi raggiungere?

forza che può trasmettere questo sport è ineguagliabile. È una sport che non

La prima vera gara che ho fatto è stata lo scorso giugno, era il campionato

ha limiti, non si finisce mai di migliorare. Per cercare la condizione ideale si

mondiale Prokids di freestyle che si è svolto a Marsiglia. Purtroppo il vento era

viaggia tutto il mondo, vedendo posti nuovi, conoscendo culture differenti e

molto leggero, mi sono comunque classificato 5° nella categoria Juniores. A

persone che hanno la tua stessa passione e possono capirti.

settembre sono stato a Coluccia per partecipare al campionato italiano di


23 freestyle che purtroppo non si è svolto per mancanza di vento. Dopo un’estate intera passata a Sa Barra ho deciso di partecipare al campionato europeo Juniores, per vedere che livello sarei riuscito a raggiungere. Sono arrivato 4° sempre nella categoria Juniores, a un soffio dal podio, sono comunque molto soddisfatto. Per la prossima stagione vorrei innanzitutto partecipare al campionato europeo che si terrà a maggio sul Lago di Garda, poi al mondiale e all’europeo Prokids e anche al campionato italiano di freestyle. Oltre il windsurf cosa fai anche? Da quest’anno ho deciso di seguire una preparazione sportiva anche al di fuori dell’acqua per potere dare il massimo nelle poche uscite che faccio d’inverno. Una volta alla settimana vado in palestra seguito da un personal trainer che mi fa fare esercizi propedeutici al windsurf. Vado due volte a settimana a nuotare e quando sono a casa faccio stretching e mi alleno con l’indoboard, uno strumento che serve per l’equilibrio. Poi quando c’è un po’ di onda mi piace fare SUP. Che materiale stai utilizzando al momento? Per quando riguarda le vele e gli alberi mi rifornisco dalla Challenger, per le tavole da quest’anno mi supporta la NoveNove, Underwave per quanto riguarda l’attrezzatura tecnica (mute, trapezi...) e la K4fins per le pinne. Dal tuo punto di vista come vedi il mondo del windsurf professionistico? Da un punto di vista sono molto attirato, perchè mi piacerebbe arrivare al livello di scontrarmi contro i top rider al mondo. Da un altro punto però sono consapevole del fatto che a quel livello diventa un vero e proprio lavoro. Al momento non riesco ad allenarmi abbastanza, perchè durante l’inverno devo stare a casa per studiare. Sto cercando una soluzione per poter sfruttare al 100% il mio tempo e allenarmi tutto l’anno, non solo d’estate. Chi sono i tuoi idoli? Fin da piccolo ho ammirato Robby Naish, leggenda nel mondo del windsurf. Ci sono comunque molti altri rider che ammiro, come Steven Van Broeckhoven, Gollito, Davy Shaffers, Tonky Frans e tanti altri. Chi sono i tuoi compagni di uscite in windsurf? Andre, Franci, Uba, Paolo e Lorenzo quando esco dalle nostre parti o quando ci spostiamo in Sardegna. Nicolò Tagliafico, Giovanni Passani, Federico Nesi e Matteo Romeo con cui ho passato un’estate stupenda a Sa Barra. La manovra che vorresti imparare? Ce ne sono diverse che mi piacerebbe imparare. La mia preferita e penso anche che sia la più difficile è la Kabi, mi piacerebbe imparare quella! E quella che hai imparato con più difficoltà? Senza dubbio il Vulkan. Il Vulkan è la prima manovra del freestyle, per impararla ho fatto davvero molta fatica, ci ho messo 3-4 mesi! Un sogno nel cassetto? Di sogni irrealizzabili ne ho molti, non li sto neanche a scrivere. Uno realizzabile sarebbe quello di passare un anno in Sardegna per allenarmi!


24

WEB PEOPLE

INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò

ABCWINDSURF

LA NOSTRA RUBRICA DEDICATA ALLE REALTÀ WEB DEL PANORAMA WINDSURFISTICO NAZIONALE. È IL TURNO DI ABCWINDSURF, UN SITO CHE IN QUESTI ULTIMI PERIODI È DIVENTATO UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL WEB SE STATE CERCANDO QUALCHE COSA CHE RIGUARDA LO SLALOM. ORA ALLA GUIDA DI ABCWINDSURF C’È EUGENIO FAIELLA, APPASSIONATO DI DISCIPLINE VELOCI… E NON POTEVA ESSERE ALTRIMENTI. Eugenio Faiella, web editor di ABCwindsurf.

Speed e al Formula. Dopo due anni di “messa in

parlare che a “serfare”, vuoi dell’ultima tavola o

onda”, posso dire che la scommessa si è

vela, che dell’aspetto strettamente agonistico che le

dimostrata assolutamente vincente avendo, a mio

circonda. Inoltre sono i settori che rilasciano

avviso, non solo creato una realtà web conosciuta

costantemente più novità, aspetto questo assai

anche all’estero, ma essendo riusciti, nel nostro

importante per un sito allnews come il nostro e

piccolo, a predicare e dare visibilità a delle

quelli, per concludere, con il più alto numero di

discipline e, più in generale, ad un settore che solo

praticanti, anche in ragione delle condizioni per lo

fino a poco tempo fa era stato messo nel

più “sfigate” che il nostro bel paese ci regala

dimenticatoio. Oggi, guardando, non soltanto, al

appena passate le perturbazioni invernali.

sempre crescente numero di visitatori che giornalmente ci segue, ma alla considerazione che

La quasi totalità dei siti web viene gestita da

di noi hanno molti atleti e addetti ai lavori e,

“appassionati”, ovvero da persone, come

soprattutto, all’apprezzamento del Windsurfer

immagino possa essere anche tu, che hanno il

Ciao Eugenio, potresti presentarti ai lettori

Amatore, nostro vero e proprio punto di

loro lavoro e per svago creano un sito web.

di FUNBOARD e raccontarci qualche cosa su

riferimento, sono molto orgoglioso di quello che

Molti di questi hanno quindi un’impronta

ABCWINDSURF?

ABC rappresenti e spero che si riesca, anche grazie

amatoriale, e lo scarso aggiornamento ne

Ciao a tutti gli amici di FUNBOARD, sono Eugenio

all’energia che ci ha dato l’ingresso del nostro

determina generalmente il collasso in breve

Faiella, vero e proprio malato di windsurf e mi

nuovo collaboratore, il regatante FW Dario Mocchi,

tempo. ABC invece è generalmente aggiornato.

occupo, ahimè h24, del sito ABCWINDSURF.EU

sempre più a migliorare la sua offerta di contenuti.

Gestire un sito che funzioni richiede però molto

Vi premetto che ho trovato sempre difficile e un po’

tempo, per diretta esperienza ne so qualche

stucchevole parlare delle proprie “creature”, ma

Grazie Eugenio per questa introduzione,

questa volta farò un’eccezione per gli amici di

quindi 99% discipline veloci, ma tutto il

anche una famiglia da gestire?

FUNBOARD, sperando di non risultare troppo

resto? Seguendovi ho visto che nemmeno per

Ahaha bella osservazione! È vero tutti i webmaster

noioso. Un po’ di cronistoria credo, allora, che a

sbaglio viene pubblicata qualche news che

sanno bene quanto lavoro richieda gestire un sito

questo punto si renda necessaria...

riguarda per esempio il freestyle…. Eresia…

internet seppur dedicato ad uno sport di nicchia

ABCWINDSURF così come oggi è conosciuto, ossia

dai che scherzo, ma almeno un po’ di wave?

come il Windsurf! Per rispondere alla tua domanda

un sito dedicato al 99% al Racing e alle discipline

Siete assolutamente convinti di questa

diciamo che famiglia/e al momento non ne ho e per

veloci, nasce circa due anni fa, da una mia

vostra scelta editoriale?

quanto riguarda il lavoro essendo un libero

intuizione, sfruttando il dominio già esistente e più

Partendo dal presupposto che da sempre amo

professionista ho sempre organizzato il mio tempo

generalista impostato da Adolfo Pennacchini.

questo sport in tutte le sue discipline e

sulla base del principio che conta più la qualità

Infatti, dopo una breve iniziale collaborazione

incarnazioni, la scelta di conferire ad Abc un’anima

della vita piuttosto della quantità del denaro che ti

esterna, insieme a Jacopo Bacchelli avevamo

quasi esclusivamente “racing” ci è venuta in

metti in tasca ogni mese. Inoltre Abc ha da sempre

deciso, all’indomani dell’abbandono di Adolfo e

maniera del tutto naturale visto che eravamo, e

potuto contare sul lavoro di uno staff affiatato, in

degli altri vecchi collaboratori, di stravolgere la

siamo, appassionati e praticanti di slalom e

cui sono passati oltre al sottoscritto Jacopo

vecchia linea editoriale tentando di intraprendere

Formula. Ero convinto, poi, che questa “formula”

Bacchelli, Cattazen e Fabio e di diversi atleti e/o

una strada nuova che mirasse a realizzare il primo

avrebbe potuto funzionare anche a livello editoriale

collaboratori occasionali. Recentemente, poi, con

sito italiano di “All-News”, interviste, test e

sulla base della considerazione che sono gli ambiti

l’ultima “campagna acquisti”, come si usa dire,

approfondimenti tecnici, dedicato 100% allo Slalom,

in cui spesso gli appassionati sono più avvezzi a

abbiamo messo a punto un bel colpo di mercato

cosa, tu dove trovi il tempo per farlo? Hai


25 ingaggiando nel Team ABC Dario Mocchi,

l’hanno testata tutto l’anno, era la vela più attesa

c’è un contatto sempre virtuale fatto di mail o altro.

appassionato ed ottimo regatante di FW.

eppure la vela si è vista soltanto la settimana prima

Abc non ha mai voluto esser un sito basato sulle

che comparisse sul loro sito …

“polemiche/discussioni pretestuose” tra i vari user, ma in passato, quando ABC stava prendendo piede,

Parlando ancora di “amatoriale” e “professionale” ho notato che negli ultimi anni,

Ottieni del guadagno in termini economici dal

ciò è purtroppo successo. Preso atto della

soprattutto qui da noi, c’è la rincorsa al

tuo sito?

situazione, di cui immediatamente siamo riamasti

numero di visualizzazioni pubblicando, per

Considera che abbiamo da sempre fatto pubblicità

dispiaciuti, dato che ritenevamo che ciò finisse per

esempio, news di materiali nuovi senza

ad amici in maniera del tutto gratuita… e inoltre

pregiudicare la stessa qualità del lavoro che

aspettare le deadline ufficiali imposte dalle

abbiamo dato spazio alle news, purchè di stampo

mettevamo in campo, con Jacopo abbiamo iniziato

aziende. Molte di queste news vengono trafugate dal web o da press release che

Eugenio Faiella in azione.

sfuggono al controllo, con Internet tutto questo è molto facile. Chi fa di questo mestiere il proprio lavoro, come possiamo essere noi ma anche altre riviste, non può permettersi di trasgredire certe regole imposte dalle aziende, come appunto la pubblicazione di news prima della data ufficiale di uscita, onde evitare di incrinare i rapporti tra le società. Un “amatore” del web invece può fare quello che vuole perché risponde solo delle sue azioni, cosa ne pensi di questo argomento? Penso in tutta sincerità che questo sia un argomento che abbia una serie di chiavi di interpretazione e a seconda di quella che si usi o si preferisca utilizzare il discorso cambia profondamente. Converrai con me che la vera novità degli ultimi 100 anni è internet. Quella del Web è, a mio avviso, una delle più grandi rivoluzioni culturali a cui l’uomo ha dato vita avendo

non prettamente commerciale, di qualsiasi ditta

una più severa moderazione del forum e dei

profondamente cambiato rapporti industriali,

che ci provenissero e ritenessimo interessanti.

commenti anche con interventi “invisibili” rispetto a

politici e sociali e noi ci siamo in mezzo. Tornando

Da due anni, inoltre, grazie ai nostri

questo o quell’altro user… Ad oggi la situazione,

alla domanda, oggi una news o un’immagine, che

sponsor/inserzionisti avevamo iniziato a trarne un

sotto quest’aspetto, si è del tutto calmata e l’unica

solo 5 o 6 anni fa potevano senza problemi essere

qualcosina in termini economici, che riveniva

eccezione che oggi facciamo in termini di massima

celate e mostrate a tempo debito e concordato con

“reinvestita” nelle spese fisse del sito e in materiali

libertà anonima di espressione è in riferimento alle

le aziende, rischiano per quanto detto di essere

da utilizzare. La recente crisi ha dato una bella

attività dell’AICW sia perché come soci della stessa

“vecchie” se non pubblicate anche solo dopo 1 ora

mazzata al settore windsurf, quindi siamo tornati al

abbiamo uno statuto da rispettare noi in primis

la loro uscita su qualche forum. In tutto questo

guadagno 0, ma che ci vuoi fare, come saprai bene

oltre al fatto che non credo che ABCWINDSURF sia la

quadro ci sono, poi, le aziende e il loro giusto punto

il nostro non è certo uno sport che uno sceglie per

sede naturale per dar sfogo a proprie rimostranze

di vista che difende le loro dead line e la loro

diventare ricchi!

verso gli organi della Classe, che, infine, a livello

proprietà industriale, anche se spesso hanno atleti

sostanziale a causa di una brutta deriva in cui, a

e/o collaboratori che matematicamente fanno

Ho notato che avete uno zoccolo d’uro che vi

mio giudizio, alcuni soggetti si stavano

uscire PDF informativi prima del tempo o ancor

segue assiduamente e commenta le vostre

impelagando…

peggio vanno a provare le loro novità nella mecca

news utilizzando il blog del sito. Al contrario di

del windsurf, ossia le Hawaii, dove c’è il più alto

molti altri siti su cui si effettua il login con il

Vuoi aggiungere altro?

numero di fotografi pronti ad immortalare tutto…

proprio profilo facebook per poter lasciare un

Non mi resta che ringraziare l’amico Fabio dello

Insomma ritengo che se veramente si volesse

commento, su ABC è sufficiente registrarsi con

spazio concessomi e come dico sempre... Stay

tenere nascoste le proprie creazioni fino all’uscita

uno pseudonimo e poter scrivere quello che si

Tuned on ABCWINDSURF.EU!

sul mercato lo si potrebbe fare tranquillamente…

vuole. Conosci direttamente i vari personaggi?

guarda ad esempio la NeilPryde con l’ultima Evo 5,

Conosco personalmente pochissimi user, con molti

Eugenio Faiella ITA-175


26

FAQ SLALOM TECHNIQUE

TESTO DI Matteo Iachino

I CONSIGLI DI

MATTEO IACHINO

E RIECCOCI CON LA RUBRICA SLALOM DI FUNBOARD CHE ANCHE QUEST’ANNO SARÀ PRESENTE NEL MAGAZINE... MA SI SA, ANNO NUOVO VITA NUOVA E QUINDI AVREMO DELLE BELLE NOVITÀ A PARTIRE DA QUESTO NUMERO. ERA NEL MIO INTERESSE E IN QUELLO DI FUNBOARD AVERE UNA SEZIONE INTERATTIVA IN MODO DA POTER AVERE UN FEEDBACK DIRETTO CON I LETTORI PER AVERE RISPOSTA ALLE DOMANDE, SEMPRE CHE NE ABBIATE. QUINDI DA QUESTO NUMERO E PER TUTTO IL 2013 NON ESITATE A SCRIVERE A QUESTA MAIL (MATTEOITA140@GMAIL.COM) LE VOSTRE DOMANDE E SUL NUMERO DOPO TROVERETE LE RISPOSTE CHE CERCAVATE. INOLTRE AVREMO ALL’INTERNO DI OGNI NUMERO DUE SEZIONI, UNA CHE PARLA DI TECNICA IN ACQUA E UNA CHE PARLA DI TECNICA A TERRA E DI COSA POSSIAMO FARE ANCHE A SECCO PER DARE IL TURBO ALLA NOSTRA ATTREZZATURA O RISOLVERE DUBBI VARI. MA ORA INIZIAMO A PARLARE DI SLALOM CHE SE CI DILUNGHIAMO ANCORA UN PO’ FINISCO LO SPAZIO E NON HO SCRITTO NIENTE.

L’ABBINAMENTO TAVOLA VELA ESISTE DAVVERO?

assolutamente dire che più un rider è bravo più

possibilità a tutti i surfisti di avere la tavola

l’attrezzatura che utilizza è grande, anzi...

giusta sotto i piedi. Quindi se io peso da 90-95 kg

Se si, come funziona e come possiamo

Ma è oggettivo che per portare al limite il nostro

in su utilizzerò, come tavola da vento leggero, la

scegliere l’attrezzatura perfetta per noi?

windsurf bisogna essere con la vela in potenza e

tavola più grande della gamma, sicuramente

Beh sicuramente non esiste l’attrezzatura

la tavola che sfiora l’acqua e questo dipende

larga 85 cm e più voluminosa, mentre se peso

perfetta per ognuno di noi ma per fortuna ogni

dalla nostra bravura. Sicuramente una persona

tra i 75 e i 90 kg non ne avrò bisogno e potrò

brand di windsurf produce varie misure di tavole

alle prime planate non potrà utilizzare la stessa

prendermi il modello con una larghezza che va

e vele slalom che possiamo scegliere.

misura di vela di una persona con lo stesso

da 76 a 82 cm in modo da non volare via alla

Innanzitutto come molti sapranno le dimensioni

fisico ma più brava. Comunque partiamo dal

prima raffica che mi investe. Ricordate sempre

dell’attrezzatura che andremo ad utilizzare

presupposto di avere una buona capacità, non da

che il volume è importante ma è la larghezza a

dipendono:

professionisti ma comunque buona, quindi

contare, a meno che non dobbiate farvi un

1. dal nostro peso

planiamo bene in assetto sfidandoci con i nostri

giretto senza planare logicamente. È la larghezza

2. dalla nostra bravura

amici. Al giorno d’oggi per fortuna quasi tutte le

che ci fa entrare prima in planata o che ci fa

3. dallo spot in cui usciamo (chopposo, onda

marche di tavole fanno 2 misure grandi, 2

perdere il controllo, molto più del volume.

lunga, piatto...). Con questo non voglio

misure medie e 2 misure piccole per dare la

Tornando a noi, una tavola larga 85 cm

Matteo durante il PWA ad Alacati in Turchia.


27 funzionerà al meglio con vele dalla 10mq alla

il lasco con il piede dietro posizionato tra le strap

8.4mq. Con questo non dico che non planerete se

davanti e quelle dietro, spostato sottovento (così

ci mettete su una 6mq ma sicuramente non

facendo, quando spingeremo, la tavola sbanderà

avrete pressione a sufficienza sulla tavola da

sottovento permettendo all’aria di infilarvisi sotto e

ottenere una buona performance. Allo stesso

facendola uscire quasi completamente dall’acqua),

modo su una tavola larga 76-82 cm possiamo

e il piede davanti subito davanti alle strap anteriori,

montare dalla 9.5mq alla 7.5mq. Ora vi

spostato però verso il bordo sopravento della

chiederete: ma se io peso meno di 75 kg non

tavola (FIGURA 1). Da questa posizione mano a

vado in windsurf? Sbagliato, vai in windsurf ma

mano che la tavola accelera ci sposteremo verso

non hai bisogno di una tavola larga oltre i 75 cm

poppa infilando prima il piede anteriore nella strap

a meno che proprio non desideri uscire senza

e continuando a pompare con le gambe (FIGURA 2)

vento. Con 12-13 nodi se pesi meno di 75 kg con

per poi spostarci anche con il piede posteriore

una tavola da 110 lt larga sui 70 cm e una 8mq

verso poppa, prima sopravento e poi nella strap

plani subito senza bisogno di toglierti la pelle e

(FIGURE 3-4). Ma cosa facciamo con la vela nel

spaccarti la schiena con una tavola e vela più

frattempo? Ogni volta che spingiamo con le gambe

grandi. Continuando a scendere di misura quindi,

dovremo tirare la vela verso di noi con un

per le tavole da vento medio (almeno per i

movimento molto simile a quello che potreste fare

pesantucci), avremo sicuramente un modello

con un vogatore in palestra. Quindi all’inizio vi

largo tra 66 e 72 cm su cui potremo montare

rannicchiate sulle gambe a braccia distese (figura

dalla 6.7mq alla 8.4mq. A seguire il classico 100

A), poi spingete con forza sulla tavola verso il lato

lt largo intorno ai 60-64 cm con cui utilizziamo

sottovento (vedere freccia rossa in FIGURA1)

dalla 6.0 alla 7.5mq e per finire la tavola da

distendendo le gambe e richiamando la vela verso

ventone larga tra i 56 e i 59 cm da utilizzare dalla

di voi piegando le braccia (figura B) facendo

5 alla 7mq. Tutti questi dati non sono oggettivi ne

attenzione ogni volta ad aprire la vela con la mano

obbligatori da rispettare ma sono da tenere

dietro quando state per dare una pompata e a

presenti per capire a grandi linee cosa ci

chiuderla tutta mentre la richiamate a voi. Questo

possiamo aspettare da una certa tavola con una

movimento simultaneo gambe-braccia darà una

certa misura di vela montata sopra. Ricordiamo

spinta violenta sulla pinna che risponderà

sempre che in acqua piatta il range di utilizzo di

sbalzandovi in avanti quasi a rimbalzi a tempo con

tutte le tavole e vele è molto più ampio quindi

le vostre pompate. Una volta che la tavola rimbalza

per esempio potremmo andare forte anche con

ha meno attrito sull’acqua e continuando nel

degli abbinamenti “strani”, mentre più le

movimento la farete planare, e se c’è vento a

condizioni sono difficili e più occorre prestare

sufficienza vi basterà agganciarvi al trapezio e

attenzione alle combinazioni che facciamo per

sarete in velocità dopo massimo 4-5 pompate.

essere comodi, andare forte e non farci male.

L’importante è non perdere il ritmo e continuare a

1

2

3

4

pompare durante i movimenti dei piedi per

QUAL E’ IL GIUSTO METODO PER POMPARE e partire presto in

mettersi in posizione nelle strap fino a dare

planata con lo slalom?

entrambi i piedi nelle strap.

l’ultima pompata proprio quando abbiamo

Potrebbe essere un argomento di poco conto ma non è così scontato come può sembrare. Infatti non utilizzando la tecnica giusta perderemo solo energie senza avere risultati. Innanzitutto partiamo col dire che la pompata non è ne di braccia ne di gambe ma è tutto il corpo che con un movimento unico e sincronizzato alternativamente spinge sulla pinna e tira a se la vela facendo entrare la tavola in planata. Iniziamo parlando della posizione dei piedi. Iniziamo la pompata in un’andatura tra il traverso e

A

B


28

PEOPLE

INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò

FOTO DI Flora Feuerstein

CHIOD MASSIMO CHIODELLI CHIOD TORNA SULLE PAGINE DI FUNBOARD? EBBENE SI! È ARRIVATO FINALMENTE IL MOMENTO DI PUBBLICARE LA NOSTRA INTERVISTA DI GIUGNO A MASSIMO CHIODELLI, L'ARCHITETTO MILANESE CREATORE DEI FUMETTI CHE RACCONTANO LE “SFIGHE” DI NOI SURFISTI. QUESTA INTERVISTA È STATA RACCOLTA DURANTE I LUNGHI TEMPI DI ATTESA DEL VENTO DEL CAMPIONATO ITALIANO SLALOM 2012 DI MARINA DI GROSSETO, CHE PURTROPPO COME SAPETE POI NON SI È SVOLTO. MA NON FINISCE QUI, CHIOD DAL PROSSIMO NUMERO INIZIERÀ UNA NUOVA RUBRICA. RIMANETE SINTONIZZATI… Sono salito per la prima volta su un windsurf l’anno

continuando a praticare il windsurf a livello

successivo a Porto Pollo in Sardegna: era un

amatoriale. Io rispecchio in pieno il surfista-medio

Dufour, una tavola senza antisdrucciolo che era

dei miei fumetti, sono il classico surfista della

come una saponetta. Ero lì per caso: all’epoca Porto

domenica, quello che arriva in spiaggia con la

Pollo non era conosciuto come posto da surfisti,

macchina e si impantana nella sabbia… Anche

semplicemente perchè allora in Italia non c’erano

rispetto a molti miei amici più scalmanati, io sono

ancora i surfisti! Nel ‘79 avevo 22 anni e da quel

sempre rimasto abbastanza tranquillo: il che forse

momento il windsurf mi ha sempre appassionato.

mi ha permesso di guardare a questo ambiente

Ciao Massimo, grazie per la tua collaborazione,

All’epoca studiavo architettura al Politecnico di

con quel minimo di distacco che permette di

puoi presentarti ai lettori di FUNBOARD? Molti ti

Milano e appena potevo scappavo a fare le prime

cogliere meglio gli aspetti .

conosceranno già, ma i nostri giovanissimi

uscite all’Idroscalo… ci pensi, l’Idroscalo di Milano!

lettori magari hanno bisogno di un ripasso!

Non avevamo proprio idea di nulla! Finalmente, nel

Quali erano gli spot che frequentavi di più?

In sintesi posso dire che sono nato a Milano alcuni

1980 mi sono iscritto a un corso serio in Sardegna.

In quegli anni frequentavo molto Colico, il Lago di

anni fa, ho due figli, di mestiere faccio l’architetto e

L’insegnante era Maurizia Lenardon (la mamma di

Garda con Malcesine e Torbole. Amavo dire che

da 26 anni disegno fumetti sul windsurf.

Andrea Ferin), e devo confessare che più del

Porto Pollo, Colico e Torbole rappresentava il

Ho visto per la prima volta un windsurf in azione

windsurf mi attirava questa ragazza carina, bionda

triangolo dei milanesi. Stiamo parlando degli anni

dal vivo nel 1978 in Grecia: c’erano dei ragazzi

e atletica: poi però è spuntato il fidanzato, Ezio

’80, infatti la mitica finale Italia-Germania del

tedeschi che filavano con questa strana tavola a

Ferin, e ho dovuto concentrarmi sul corso.

Mundial 1982 l’ho vista a Torbole dopo una bella

vela, e la cosa mi aveva incuriosito. Tra l’altro,

surfata e mi ricordo benissimo quanto tutti i

ripensandoci, erano già dei personaggi da fumetto,

tedeschi in zona avessero rosicato e alcuni di loro

fricchettoni nudisti con il famoso VW Westfalia

sono anche finiti nel lago…

attrezzato a camper… fantastici! Quando è iniziata la tua passione per i fumetti? Ho iniziato a disegnare fin da piccolo. Quando i miei genitori mi volevano tenere buono mi davano un foglio e io lo disegnavo da tutte e due le parti perchè lo spazio non bastava mai. Ricordo che durante il corso mi persi in alto mare e

Come regalo di Natale mia zia mi pagava

lo stesso Ezio venne a recuperarmi: da allora siamo

l’abbonamento al Corriere dei Piccoli (a mia sorella

rimasti molto amici. Negli anni seguenti ho

Topolino), per cui sono cresciuto leggendo fumetti

continuato gli studi e poi mi sono laureato, sempre

fantastici che copiavo scarabocchiando


29 dappertutto. In questo modo ho

praticamente già pronta, disegnata a matita:

tavole nascevano da un’idea, mia o carpita da

inconsapevolmente ho assimilato la tecnica del

doveva solo essere colorata nel caso avessero

qualche parte. Trovare l’idea buona è sempre stata

racconto per immagini. Il primo fumetto vero è

deciso di pubblicarla. Alla redazione di Surf ho

la parte più difficile: io ero come una spugna e

stata una Documentatissima (per un sedicenne)

parlato con il caporedattore Sandro Pellegrini, il

quando ero in spiaggia ascoltavo tutti i discorsi, gli

biografia di Manfred Von Richtofen, il Barone Rosso,

quale, dopo aver guardato di sfuggita il mio lavoro,

scherzi e le battute degli altri, memorizzavo le

che ho piantato lì dopo 30 pagine perché mi ero

mi ha liquidato sui due piedi, dicendo che avevano

situazioni o i modi di dire e poi me li rielaboravo. In

stufato… Il mio primo fumetto pubblicato è uscito

appena ingaggiato un altro disegnatore, prego

genere per ogni puntata cercavo di sviluppare un

nel 1978 su Il Mago di Mondadori, una rivista di

andare, grazie e arrivederci…

argomento, come per esempio le varie tipologie di

fumetti abbastanza importante all’epoca, che

Infuriato per la delusione, appena uscito da Surf mi

personaggi, la donna del surfista, la macchina, il

lasciava anche uno spazio ai giovani esordienti. E

sono presentato, senza appuntamento, alla

surfin’safari, etc. Approfondendo l’argomento

quindi sono uscito con una storia di due pagine su

redazione di Windsurf Italia (per fortuna non erano

individuo i punti salienti e per scrivere il testo

un numero de Il Mago con copertina di Guido

lontane); lì ho incontrato Lorenzo Merlo e il

metto prima giù una scaletta, come per un tema in

Crepax. Quella mia prima storia non era basata sul

Direttore Giulio Biasion il quale, senza nessuna

classe: introduzione, punto uno, due, tre, fino alla

windsurf, ma qualche anno fa l’ho “ricucinata” in

esitazione mi ha detto che saremmo partiti con la

conclusione. Il testo nasce prima dei disegni, e

chiave surfistica per Windsurf Italia ed è anche

collaborazione dal numero successivo.

anche per questo motivo nei miei fumetti i testi

pubblicata nel mio ultimo libro “Fuori Onda”.

Da quel momento è iniziata la mia collaborazione

ricoprono una parte importante, diciamo che sono

stabile con le riviste di surf e vela, quasi

corposi. Dopo di che inizio a distribuire il testo sulla

ininterrottamente dal 1986 al 2010: Windsurf Italia

carta, in base al numero di pagine e al numero di

prima, poi Surf (per fortuna non c’era più

vignette per pagina. Bisogna trovare il corretto

Pellegrini), poi ancora Windsurf Italia, poi Funboard,

equilibrio tra testo e immagini per dare il giusto

Planche Mag (Francia), Yacht Capital e Tutto

spazio ai momenti importanti del racconto e fare in

Mountain Bike. Pubblicavo una nuova storia su ogni

modo che anche graficamente l’effetto sia

numero. Sono anche arrivato a fare numeri di tre o

bilanciato. Successivamente traccio uno schizzo

quattro tavole, che significavano 4 pagine a colori al

veloce in ogni vignetta per fermare l’idea e

mese e per me era molto lavoro.

solitamente il primo schizzo è quello buono. A quel punto si può cominciare a disegnare il tutto nei

Da dove arriva il tuo soprannome Chiod?

dettagli, prima a matita, poi ripassando con

Dal personaggio di Capitan Chiod, che disegnavo per

l’inchiostro di china, poi la pagina va sgommata per

gioco ai tempi dell’università, anzi, il primo Capitan

cancellare le tracce di matita.

Chiod non l’ho disegnato io, ma un amico, Riccardo Innocente, anche lui bravissimo con la matita.

Quando hai iniziato a disegnare vignette di windsurf? Quando ho iniziato a fare windsurf, leggevo da bravo fanatico tutte le pubblicazioni del settore. All’epoca, primi anni ‘80, c’erano due riviste, Surf di Silvio Mursia e Windsurf Italia di Angelo Berto. Avendo già pubblicato vignette e illustrazioni su varie riviste, ho pensato di unire le due mie

Tra l’altro, quella dei disegnini era una tecnica

passioni. Ho quindi telefonato a Mursia per

fantastica per cuccare: quando vedevo una ragazza

prendere un appuntamento, dicendo che volevo

carina mi ci sedevo di fianco e aprivo con

proporre di raccontare a fumetti le sfighe dei

nonscialàns la mia agenda che era piena di disegni

windsurfisti.

elaboratissimi: molto spesso era lei stessa, incuriosita, che attaccava bottone…

All’epoca c’era anche il problema del lettering, ovvero il testo, che doveva essere scritto bene, tutto

E come ti sei presentato per far accettare il tuo lavoro/progetto?

Come lavoravi in quegli anni?

in stampatello con calligrafia chiara, ordinata e

Mi sono presentato alla redazione con alcuni lavori

La tecnica classica: disegnavo a matita, ripassavo

regolare ed era un lavoro faticosissimo che

già realizzati e una bozza di fumetto: la storia era

col pennino a china e coloravo con l’acquerello. Le

detestavo: scrivevo prima a matita utilizzando il


30 righello per fare le linee dritte, dovevo fare in

quel determinato episodio.

Il tuo lavoro principale rimane però quello di

modo che il testo fosse contenuto negli spazi

I testi dei miei fumetti vengono perlopiù da

architetto?

prestabiliti all’interno dei baloon e quando tutto

osservazioni dirette di vita vissuta, ma sono

Si, ho uno studio di architettura a Milano. Dedico al

andava bene ripassavo a china. Oggi, con il

riconoscente nei confronti di diversi amici che mi

fumetto circa il 20% del mio tempo. Comunque

computer è tutto più facile, i testi vanno a capo e

hanno suggerito testi e idee, alcune volte senza

anche nel lavoro di architettura utilizzo molto

si giustificano in automatico. Finalmente arrivava

neanche rendersene conto.

l’illustrazione e lo schizzo fatto a mano: è una cosa

la fase del colore: io usavo l’acquarello liquido

In particolare devo ricordare Gilberto Bonasegale,

che mi piace e mi contraddistingue dalla

Ecoline, un prodotto molto comodo con tutti i

con il quale abbiamo sviluppato diversi soggetti, in

concorrenza che ormai lavora solo su computer.

colori già pronti molto brillanti, con decine di

particolare negli anni ‘90.

tonalità. Poi consegnavo gli originali alla

Qual’è la cosa che ti dà più soddisfazione dei

litografia, dove li fotografavano e mandavano in

Quante pagine di fumetti hai disegnato fino ad

tuoi fumetti?

stampa. Spesso i tempi erano così stretti che in

ora nella tua carriera?

Prima di tutto è una cosa che mi piace fare e mi

redazione non facevano nemmeno in tempo a

Per non essere un fumettaro professionista

rilassa, anche se spesso mi capitava di arrivare a

guardare gli originali, andavano in stampa sulla

sicuramente ho disegnato molto. Un numero esatto

consegnare i lavori all’ultimo momento facendo

fiducia…

non lo so, comunque diverse centinaia… Uno dei

delle grandi nottate per finire.

miei miti, Hugo Pratt, ne ha disegnate oltre 5000, un

Ripensandoci, quasi tutti i miei fumetti, li ho finiti di

E ora come lavori?

traguardo a cui io non potrei mai arrivare anche

notte, spesso lavorando fino al mattino! L’altra cosa

Adesso è cambiato tutto! Ora lavoro con una

perché il mio lavoro vero è un altro, quello di

che mi da molta soddisfazione è quando vado in

tavoletta grafica, una Wacom Cintiq , che è un

architetto.

spiaggia e mi riconoscono come quello che fa i

monitor da 21 pollici su cui puoi disegnare con

fumetti!

una penna elettronica che ha l’esatta sensibilità

Quanti libri hai pubblicato?

di una penna reale, quindi più calchi e più il

Ho pubblicato 3 libri sul windsurf fino ad ora.

Lo sai che quando ero piccolo uno dei motivi

tratto viene marcato e puoi fare il chiaroscuro,

Il primo, “Ve lo do io il Windsurf”, è stato pubblicato

per cui compravo Funboard erano i tuoi

esattamente come con un pennello. Uso

nel 1990 e rieditato da Funboard nel 1995. L’edizione

fumetti?

Photoshop per disegnare utilizzandolo però in

del ’95 ha una sovracoperta con Alessandra Sensini

Questa è una cosa che mi dicono spesso, e che mi

modo pittorico.

inserita in un mio disegno (un “regalo” della Bic,

dà un immenso piacere! L’unico mio cruccio è che

Anche con questi metodi moderni mi trovo molto

nostro comune sponsor)

se anziché sul windsurf avessi fatto fumetti sul

bene e il lavoro si è velocizzato molto.

Il secondo libro l’ho fatto nel 1999 insieme a

mondo del calcio, avrei fatto sicuramente molti più

L’unica cosa che rimpiango e che non ho più gli

Stefano Lentati, il fondatore di Funboard, si intitola

soldi! Per questo motivo mi sono celebrato in un

originali acquerellati, ma solo stampe, sebbene

Achtung! surfista a bordo, ed è la raccolta di tutte

autoritratto intitolato il Re della nicchia...

ad alta risoluzione. Almeno però non c’è più il

le mie storie pubblicate su Funboard.

rischio di versare per sbaglio una boccetta di

Il terzo volume me lo sono editato da solo: si intitola

colore sull’originale appena terminato!

Fuori Onda, ha una tiratura di cento copie numerate, in stampa digitale in alta risoluzione, e

Torniamo ai tuoi soggetti delle vignette, disegni

ogni copia ha in allegato un acquarello originale. Lo

esattamente quello che vedevi o esasperi un

si può comprare facilmente mandandomi una e-

po’ la realtà?

mail a chiod@chiod.com e io lo spedirò

Io mi sono sempre limitato a cogliere il momento

all’interessato.

giusto, le mie vignette sono essenziali in questo senso. In genere non ho mai raccontato eventi

Quali sono state le motivazione per cui hai

straordinari, mi sono sempre limitato a riprodurre

inizialmente collaborato con Windsurf Italia per

situazioni molto normali che sarebbero potute

poi passare a Funboard?

capitare a chiunque e il bello è proprio questo...

Effettivamente mi rendo conto che negli anni ho

Siamo noi surfisti che con i nostri comportamenti

saltabeccato da una rivista all’altra, da Surf a

diventiamo soggetti adatti ad essere rappresentati

Windsurf Italia, da Funboard a Wind News… Le

A dire il vero ho lavorato per anni anche per Yacht

in un fumetto!

motivazioni sono varie, a volte per difficoltà

Capital, rivista di barche extra lusso, ma ero

Siamo dei tipi universali, degli archetipi: è persino

economiche dell’editore, a volte per scelte mie, ma

oggettivamente fuori target. Ho lavorato per loro

capitato che alcuni lettori si siano identificati e

posso dire di aver sempre mantenuto ottimi

fino all’anno scorso, ma alla fine il direttore ha

riconosciuti nelle mie vignette al punto di

rapporti con tutti, il che mi ha anche permesso di

deciso che il fumetto (non il mio, il fumetto in

convincersi di essere proprio loro i protagonisti di

riattivare antiche collaborazioni…

generale) era troppo “cheap” per quel genere di


31 rivista. E in effetti io stesso mi trovavo a disagio a

Robby Naish con il vizietto di infilarsi le dita nel

Ebbene, poco tempo dopo, proprio una bugia

disegnare vignette in cui prendevo in giro una

naso… Un discorso a parte merita Chico Forti,

raccontata per paura alla Polizia di Miami al

categoria di persone che non ama affatto essere

vero pioniere del surfismo italiano che i più

momento dell’arresto, è stata l’unica prova

sbeffeggiata, e spesso i miei lavori subivano una

giovani non possono ricordare, ma forse

concreta che ne ha decretato la frettolosa

ferrea censura redazionale!

conoscono per l’allucinante vicenda giudiziaria

condanna in una vicenda intricata e dai risvolti

che sta vivendo, condannato all’ergastolo negli

mai chiariti.

Prossimo progetto?

Stati Uniti (e da ben 13 anni in prigione) per un

Da 13 anni Chico e la sua famiglia si stanno

Sto lavorando a un libro sulla Maratona, che è un

omicidio di cui di dichiara disperatamente

battendo disperatamente per ottenere giustizia

altro mio hobby: ho già corso undici Maratone,

innocente… Come dicevo, Chico è stato un vero

(quantomeno un processo equo) e i molti amici

ovviamente con impegno super-amatoriale (viaggio

pioniere del nostro sport, il primo surfista

di un tempo stanno cercando di aiutarli in

intorno alle 4 ore). E quindi vorrei fare questo libro

italiano a partecipare alla World Cup (all’epoca

questa battaglia.

impostato come un manuale a fumetti per il

si pagava le trasferte facendo il caddy di Robby

Ma questo, come dicevo, è un discorso a parte

maratoneta principiante, raccontando di tutte le

Naish), il primo italiano (dice lui) ad eseguire

che merita di essere sviluppato in un’altra

sfighe, le fatiche e i colpi di sole che ti prendi, le

un forward loop, vincitore di numerose regate

sezione della rivista: se mi concederai lo spazio

vesciche e tanto altro ancora.

in tutto il mondo, e inoltre stuntman,

sarò felice di raccontare chi è Chico, cosa gli è

collezionista di sport estremi e fratture,

capitato e cosa si può fare per cercare di

Nella tua carriera hai preso in giro non solo il

produttore di filmati sportivi, grande casinista…

aiutarlo…

surfista della domenica ma anche i

In un mio fumetto sull’Inferno dei Surfisti

Risposta di Fabio: certo, come no… (vedi tu)

“professionisti”?

l’avevo inserito nel “girone dei cacciaballe” per

Certo, per esempio avevo fatto delle vignette su

l’abitudine a “colorire” i suoi racconti, che a

Mi dicevi che stai anche organizzando delle

Paco Wirz, noto playboy, e una volta che incontrai

volte parevano francamente inverosimili…

mostre con le tue opere…

lui e la sua fidanzata in spiaggia, la ragazza mi

Sì, mi hanno proposto di esporre e vendere i

sgridò perchè l’avevo fatta passare per “cornuta”…

miei disegni, fumetti, tavole originali, acquerelli,

Protagonisti delle mie vignette sono anche stati

ecc. Ho già realizzato diverse mostre:

Cesare Cantagalli, Jean Jacques Diana (mio grande

nel maggio 2010 presso la Galleria Spazio Studio

amico prima della sua prematura scomparsa),

di Milano, nel settembre 2010 a Imperia nei locali

Matteo Bof, Pietro Porcella, Fabio Balini (er Mitico…),

del nuovo Museo Navale (di cui, con l’Arch.

l’editore Angelo Berto (che, a sua insaputa, mettevo

Paolo Redaelli, stiamo curando progettazione

in caricatura in tutte le mie storie su Windsurf

edilizia e allestimenti), nel giugno 2012 a Marina

Italia), Andrea Ferin (la prima vignetta su di lui l’ho

di Grosseto presso la sede della Compagnia della

fatta quando aveva due anni e mezzo!),

Vela, nel settembre 2012 a Torbole, presso il Circolo Surf Torbole. Sto ora lavorando con Vincenzo Baglione per organizzarne una nella primavera 2013 presso il Circolo Albaria di Mondello a Palermo. In occasione della Mostra di Mondello con Vincenzo vorremmo organizzare una sezione dedicata alla raccolta fondi per pagare gli avvocati che stanno lavorando alla riapertura del processo di Chico Forti. Anche Vincenzo è un grande amico di Chico: in questi anni si è molto impegnato per aiutarlo ed è stato diverse volte a trovarlo in carcere a Miami…


APPROFONDIMENTI WEB

32 FOTO DI Jose Pina ∞ RIDER Matteo Muraro

TESTO DI Matteo Muraro

QUALE SET DI VELE

Casi estremi da considerare: ∞ rarissimi spot con onde di scaduta e zero vento dove una 5.8 potrebbe risultare utile, anche se ritengo preferibile usare un wave di 100 litri con la 5.3 bella panciuta e non planare in uscita, rimanendo però belli liberi in surfata ∞ spot con vento veramente radicale come Pozo a Gran Canaria dove una 3.7 è il must have anche per i più pesanti ed una 3.3-3.4 rimane indicata per i più leggeri che vogliono poter saltare e manovrare senza ammazzarsi. Andiamo ora a riassumere alcuni degli interessanti commenti (non ce ne vogliano i molti non citati):

Ipotesi

normalmente, in condizioni side-on europee viviamo

Amateur

Set di vele wave

addirittura al contrario dato che l’onda copre e

∞ Fred Bonet (regista!) dopo anni con solo 3 vele è

diminuisce la forza del vento. Nel 2011 ho quindi

passato al set A con in aggiunta la 3.7 per il

Tesi: Quale set in misure cosiddette standard sia

acquistato 5.3 - 5.0 - 4.5 e 4.0 decidendo di avere

maestrale francese.

più indicato a seconda del peso del windsurfista e

così una vela in più che mi permettesse di ripartire

∞ Gunther Isbrandt va con 4.2 - 4.7 - 5.2.

delle condizioni in cui si naviga?

utilizzo ed usura delle misure grandi e coprire al

∞ Il Parassita Oscar Bertagnoli va di A per il Peler

A: 5.3 - 4.7 - 4.2 ∞ B: 5.0 - 4.5 - 4.0

meglio il range di vento leggero. Ho avuto la conferma della scelta ottimale quando

lacustre. ∞ Giulio De Girolami ricorda il suo set favorito del

Matteo: Nel mio caso ho utilizzato per quasi dieci

mi sono reso conto che potevo così sostenere i miei

anni il set A, felice e soddisfatto. Poi, intensificando

85 chili con automaticamente 0.3 mq in più di vela

l’uso delle vele al mare, mi sono reso conto che la

rispetto alla media dei surfisti. Altrettanto facevo

5.3 acquistata a settembre arrivava a febbraio già

rispetto al mio amico e sovente partner di surfate

stanca e macinata dal troppo uso. Sentivo inoltre la

Jaume, 10 chili e 15 centimetri più compatto

sensazione di navigare spesso soprainvelato con la

rispetto a me. Tuttora mi sembra strano quando, in

stessa 5.3 nell’indecisione se passare o meno alla

“condizioni da 4.7” tutti siano in acqua con la

piccola 4.7. Dico piccola 4.7 perché ritengo che tale

medesima vela, indipendentemente dal proprio

∞ Riccardo Marca va di 4.3 - 4.8 e 5.3.

misura rientri già nel range di vele da vento forte,

peso e statura.

∞ Mirco Benamati dal Garda con il set A.

tavole. Bisogna ricordare che la 4.7 é una misura

Tabella tipo per condizioni wave e free-wave:

che é stata introdotta una decina d’anni fa dagli

∞ Vento leggero: tutti con la 5.3

atleti Hookipa residents che, abituati a non planare

∞ Vento sostenuto: rider pesante 5.0

range di vento ideale dato che la direzione side off aumenta brutalmente la potenza del vento che si incanala dentro l’onda durante la surfata (bordo a rientrare). Insomma un effetto venturi che,

∞ Daniel Grumer, radicale in tutto, ha solo la 4.0 e la 4.5!!! ∞ Fabrizio Bagnoli propone 3.7 - 4.2 - 4.7 - 5.0 trovando la 5.3 ingombrante per i suoi 72 chili. ∞ Gianluca Sorrentino stringe i denti con la 4.7 ma presto si prenderà anche una 4.0 per il ventone

∞ Marco Nicolini nota che troppi windsurfisti

dove si inizia a scendere di volume anche con le

nel bordo a uscire, montano una vela inferiore al

2011: 3.7- 4.1- 4.5 - 4.9 - 5.3.

rider medio 4.7 - rider leggero 4.7-4.5 ∞ Vento forte: rider pesante 4.5 - rider medio 4.2 rider leggero 4.0-3.7 ∞ Vento molto forte: rider pesante 4.0 rider medio 3.7 - rider leggero 3.7-3.4

superano i 90 kili e consiglia di mangiare di meno!

Pro ∞ Mattia Pedrani cambia modello di vela a seconda delle misure: taglia grande vela potente, taglia piccola vela neutra. ∞ Matteo Iachino si definisce A user a meno che il vento non superi i 40 nodi.


33

LA BOZZA SPUNTO DI QUESTO SCRITTO L’AVRETE PROBABILMENTE LETTA SU FUNBOARDMAG.COM, DATO CHE QUESTO É IL PRIMO VERO ARTICOLO INTERATTIVO CHE ABBIAMO REALIZZATO CON L’AIUTO DEL NOSTRO COLLABORATORE MATTEO MURARO. L’OBIETTIVO ERA QUELLO DI LANCIARE UN’IDEA, UNA STORIA CHE POTESSE DESTARE INTERESSE TRA GLI UTENTI DEL WEB. GRAZIE ALL’EFFICACIA DI FACEBOOK, SIAMO RIUSCITI AD OTTENERE IN POCHI GIORNI 70 COMMENTI, PIÚ DI 630 LIKE E 160 SHARE. COME SECONDO STEP INTERATTIVO CERCHEREMO DI “RIPORTARE” SU CARTA UNO SVILUPPO PIÙ APPROFONDITO DELL’ARTICOLO ONLINE, COADIUVATI SOPRATTUTTO DALLE VERAMENTE UTILI ESPERIENZE DELLE DECINE DI PRO E MENO PRO CHE HANNO RISPOSTO ALL’APPELLO.

Possiamo allora davvero tirare delle conclusioni definitive? Direi che rimane difficile consigliare set A per pesi medi e set B per i pesanti o per i leggeri come si potrebbe intuire dallo sviluppo indicato sopra. Il set A rimane imbattibile per ridurre il numero di vele al minimo, e quasi sempre perfetto da portare in un viaggio oltreoceano. Il set B (automaticamente obbliga all’acquisto di una quarta vela) é ottimo per i più pesanti, per chi ha una macchina grande, per chi fa davvero ∞ Tom Hartmann cambia set a seconda degli spot: A per Mauritius, B per Cape Town. ∞ Andrea Franchini è un B user (rider leggero, aggiunge anche la 3.4 al suo set).

John Skye

tante uscite e per chi ha anche l’esperienza di

Sono piuttosto fortunato dato che posso disporre

scegliere la vela adatta ad ogni condizione.

di tutte le misure, ma principalmente quando viaggio utilizzo il set A.

Alla fine la 5.3-5.5 rimane necessaria sempre e

Per Maui aggiungo la 5.0 dato che il vento

comunque per il vento leggero, quindi le vele

spesso è tra la 5.3 e la 4.7.

diventerebbero 4 e non più 3, e qui anche

∞ Francesco Porcu è un B lover.

Per la ventosa Cape Town, prediligo il set B

l’aspetto economico può iniziare ad influire.

∞ Sylvain Demercastel lancia un 4.0 - 4.7 - 5.0 - 5.3 e

con l’aggiunta della 5.3.

∞ Fede Infantino (61 chili) usa il set A ma non fa cenno della 5.3.

ammette di adorare la versatile 5.0. ∞ Victor Fernandez sballa tutto e ci comunica il suo quiver per Maui: 4.2, 4.5, 4.7, 5.0 e 5.3... 5 vele! ∞ Gabriele Varrucciu risballa con un set “personale”: 4.0 - 4.4 - 5.0 - 5.4.

Qui a Gran Canaria in estate usiamo solo la

La nostra valutazione e forse anche consiglio

3.4 – 3.7 e 4.0!

conclusivo é di provare a variare il proprio set

Se dovessi limitarmi a scegliere un’unica

almeno per un paio di anni, anche a seconda dei

combinazione andrei per il classico A:

viaggi che prevedete di fare per le stagioni

5.3 - 4.7 - 4.2.

successive, come da utile tip del sopraccitato atleta John Skye.

Ed ora? Vi rimandiamo ed invitiamo a commentare ulteriormente questo articolo su funboardmag.com, in attesa del prossimo spunto, ad esempio... Quale set di tavole? Un salutone ed a prestissimo. Matteo Muraro Thanks to: RRD - AL360 - Crema Sport Padova Drwind - Bob Sdrunk


34

MAKING OF

TESTO DI Ale Venice

FOTO DI Maghi e Ale Venice

PUNTI DI VISTA Paternoster (SA) Laggiù dove l’obiettivo non arriva.

IL WEB E I SOCIAL MEDIA ORMAI SONO PIENI DI OTTIME IMMAGINI VIDEO E FOTO SPETTACOLARI. LA DIFFUSIONE SU LARGA SCALA DI TELECAMERE E ACCESSORI PER IL MONTAGGIO SULLA NOSTRA ATTREZZATURA DA WINDSURF, E LA TECNOLOGIA FRUIBILE ORMAI DA CHIUNQUE, PERMETTONO A TUTTI NOI DI PRODURRE DEGLI “HOME VIDEO” DAVVERO SPETTACOLARI E COINVOLGENTI E DI CONDIVIDERLI SULLA RETE. ABBIAMO RECENTEMENTE PUBBLICATO SU FUNBOARDMAG.COM IL VIDEO PUNTI DI VISTA CON LA COLLABORAZIONE DI ALESSANDRO VENEZIA, CHE ORA IN QUESTO ARTICOLO CI SPIEGA COME POSIZIONARE AL MEGLIO LA NOSTRA TELECAMERA PER OTTENERE DELLE INQUADRATURE CHE CI FARANNO CONTINUARE A VIVERE IL SOGNO DELLA NOSTRA VACANZA ANCHE UNA VOLTA TORNATI A CASA.


35 Platboom (SA), Cutback off the foam.

Se fai windsurf e vivi nel mondo dei sogni hai degli amici che non fanno windsurf, che adorano

Platboom (SA), Cutback on the lip.

passare i fine settimana sotto la pioggia in qualche parcheggio desolato con 30 nodi di vento e che passano tutto il tempo in cui sei in acqua ad immortalare la tua uscita senza mollare mai: non sia mai che si distraggano mentre chiudi la Manovra della giornata. Se fai windsurf e vivi nel mondo reale i tuoi amici sono tutti in acqua con te e puoi solo sperare che ogni tanto escano per una pausa e nel mentre ti facciano qualche foto. CosÏ come chi scrive può narrare una storia scegliendo il suo punto di vista oppure quello di una terza persona, cosÏ noi possiamo decidere di

Paternoster (SA), Beach view.

raccontare una surfata attraverso il racconto dei nostri amici che ci hanno visto dalla spiaggia oppure attraverso il nostro punto di vista soggettivo. Fino a poco tempo fa le immagini e i video ci restituivano solo il punto di vista di chi era in spiaggia, oggi invece, grazie a camere subacquee e accessori per il montaggio possiamo finalmente aggiungere anche il nostro, di noi che stiamo surfando lĂŹ e in quel momento, punto di vista. Durante le vacanze di questo inverno in Sud Africa ho avuto modo di sperimentare il mio nuovo kit composto da camera e accessori adattandolo di volta in volta alle diverse variabili che mi sono trovato di fronte per ottenere il miglior risultato in termini di immagini. Di volta in volta ho cambiato e adattato il mio punto di vista tenendo conto delle caratteristiche dello spot in cui mi trovavo in quel momento e delle condizioni.

Witsand (SA), Bottom & Cutback.


36 Witsand è uno spot “verticale”: quando sei in acqua e stai facendo il bordo di rientro hai negli occhi la scogliera a picco sulla spiaggia e la fila di macchine lungo la strada. Prima di uscire ho posizionato la camera attaccandola, grazie all’accessorio, alla parte alta dell’albero in modo che l’inquadratura fosse sulle mura su cui avrei fatto il bordo di rientro: il punto di vista migliore per rendere il movimento del bottom nel contesto di questo scenario. A Paternoster nessun posto a riva è abbastanza vicino per rendere il punto di vista che hai quando vedi l’onda che si srotola orizzontalmente davanti a te. Per questo motivo ho deciso di posizionare la camera sul casco per rendere al meglio il momento esatto in cui sarei Platboom (SA), Aerial.

andato a colpire il lip con la tavola. E per i salti? In questo caso il discorso cambia. Per ottenere un bello scatto con un notevole punto di vista ho posizionato la camera sull’albero, vicino alla penna, ma dal lato in cui avrei fatto il bordo ad uscire. Il risultato è stato sorprendente, sembra di essere molto più in alto di quanto lo si è realmente. A Platboom scelgo di posizionare di nuovo la camera sull’albero, sul lato della surfata e non dal lato dei salti. A fine giornata a casa riguardando ciò che ho registrato ho due belle sorprese: la prima è quella di avere uno scatto – ruotando semplicemente l’immagine di 180° - con una prospettiva inaspettata di un aerial con sullo sfondo la baia del Capo di Buona Speranza. La seconda è quella che di constatare che dopo una bella “frullata” di ben 12 minuti consecutivi la camera è rimasta ben attaccata all’accessorio e l’accessorio al rig. Non si è mossa di un millimetro e le immagini sono perfette! E io posso rivivermi quei momenti in cui

Ale e Tony si godono le condizioni a Platboom.

me la sono vista brutta tranquillamente sdraiato sul divano di casa… sperando di rivivere quella sensazione dal vivo il più tardi possibile!



38 FOTO DI Darrell Wong ∞ THANKS TO remedia

DIDATTICA

TESTO DI Robby Swift

WAVE RIDING SPECIAL PART I

12

11

10

9

8

7

AERIAL

franca. Se però questa fosse stata un’onda di un

cominciando a far puntare la prua verso la

Direi che questa non sia uno degli Aerial migliori di

albero, la schiuma l’avrebbe quasi sicuramente

spiaggia, per esser sicuro di non atterrare dietro al

Ricardo, ed a pensarci bene, probabilmente

sbalzato via dalla tavola, ed è quindi necessario

lip. Sta spostando il peso sui talloni, e mira a

s’innervosirà anche a vederlo su una rivista! :)

atterrare davanti all’onda, nel flat davanti ad essa

prendere il lip con il centro della tavola, in modo da

Tuttavia, è una buona sequenza per spiegare i vari

per ripartire pulito.

sfruttarne tutta la sua potenza per venire proiettato in avanti. Le braccia sono leggermente piegate ed è

movimenti di un Aerial corretto, e quindi spero possa servire per farvi capire i vostri errori e farvi

Foto 1. Si nota subito come Ricardo non faccia un

pronto a gestire il repentino cambio di direzione

imparare a chiuderli.

bottom turn completo, essendo su un’onda

derivante dall’impatto col lip.

L’onda scelta in questo caso è veramente piccola,

piuttosto choppata e piccola, con vento molto forte

ma è la misura giusta per imparare ad abituarsi

da terra, quindi praticamente punta il lip andando

Foto 3. Qui Ricardo ha preso in pieno il lip con la

alla sensazione dell’Aerial, senza aver paura di finir

down the line a tutta velocità. Questo approccio è a

chiglia della tavola. Questo dettaglio è

macinato dall’onda e permettendoti così di andarci

dir la verità il più facile per imparare gli Aerial. Le

fondamentale. Se l’onda dovesse rompere sopra al

convinto. Le prime volte, quasi sicuramente, finirai

gambe sono leggermente piegate e la vela è

rail sottovento della tavola, te la strapperà dai piedi

col saltare sul lip e atterrare dietro all’onda, senza

piuttosto avanzata in modo che il rail della tavola

e finirai per cadere rovinosamente. Se invece ti

puntare nuovamente verso la spiaggia, perchè non

morda nell’onda generando velocità. È in piena

assicuri di riuscire a spingere la tavola in avanti e a

sei ancora completamente convinto e non sai bene

accelerazione, e più vai veloce, più alto stacchi e più

sentire il lip che colpisce la chiglia, verrai proiettato

come comportarti. Mano a mano arriverai ad

strada fai in aria.

in aria e soprattutto in avanti, potendo così chiudere l’Aerial davanti all’onda. Le gambe a

atterrare sopra alla schiuma, con onde piccole (come fa Ricardo in questo caso) e riuscire a farla

Foto 2. Ricardo ha piegato molto le ginocchia e sta

questo punto si raddrizzano mentre si prepara a


39

RICARDO CAMPELLO

ROBBY SWIFT, CON LA COLLABORAZIONE DEL TEAM JP E DI AXEL REESE (REMEDIA.DE), CI AIUTA A RIPASSARE LE VARIE MANOVRE DEL WAVERIDING. INIZIAMO IN QUESTO NUMERO CON IL CLASSICO AERIAL E LA SUA VARIANTE TWEAKED, NEL PROSSIMO POI VEDREMO LE PRIME ROTAZIONI. LE CHIARE SEQUENZE FOTOGRAFICHE E LE SPIEGAZIONI DI UN PROFESSIONISTA COME ROBBY SWIFT CI FARANNO IMPARARE I TRUCCHI DEL MESTIERE NEL MIGLIORE DEI MODI.

6

5

4

3

2

1

spingere sulla tavola per staccare ancora più alto,

davvero importante in quanto la riuscita e lo stile

poter gestire la potenza in eccesso nella vela,

esasperando la spinta del lip.

del trick dipendono molto dalla pulizia

facendo sventare la bugna, mentre tiene le gambe

dell’atterraggio, che varia molto a seconda che si

piegate ed il peso piuttosto avanzato.

Foto 4. Qui avviene lo stacco. La parte più difficile è

atterri sulla schiuma o più in avanti, nel flat. In

ormai passata, avendo colpito il lip nel punto esatto

questo caso, si prepara per assorbire l’impatto di

Foto 10. La schiuma lo fa rimbalzare in questo

e avendo conservato ancora parecchia spinta ed

un atterraggio difficoltoso sulla schiuma.

punto, dandogli la spinta per farlo risalire. Si nota chiaramente lo sforzo che fa per controllare la

inerzia. Adesso deve semplicemente fare un salto dritto, mentre individua già con lo sguardo il punto

Foto 8. Qui si nota come si sia reso conto di esser

di atterraggio davanti a lui.

andato corto e si prepara ad atterrare sulla

potenza della schiuma.

schiuma. In questa posizione è veramente facile che

Foto 11. Finalmente Ricardo è riuscito ad arrivare

Foto 5. Questa parte è in tutto e per tutto identica

la prua s’ingavoni oppure venire sbalzati via per i

alla base dell’onda, ed ha arretrato leggermente il

ad un normale salto dritto.

continui rimbalzi e turbolenza della schiuma

peso per evitare che la prua s’ingavoni. Il trick è

dell’onda che continua a rompere. Devi quindi

quasi finito ma ci sono ancora buone possibilità di

Foto 6. Ora sta rannicchiando le gambe e si tira

prepararti all’impatto e tenere duro, cercando di

cadere a questo punto, ed è quindi importante non

sotto la tavola per poterla controllare meglio,

mantenere la vela in potenza in modo da riuscire a

rilassarsi troppo, tenendo le gambe piegate per

mentre sorvola la schiuma.

controllare i rimbalzi della tavola.

riuscire a superare tutta quella turbolenza nella schiuma.

Foto 7. Lo sguardo è rivolto verso il basso, mentre

Foto 9. Sembra che Ricardo stia per ingavonarsi e

individua il punto in cui andrà ad atterrare. È

finire male. Le mani si sono avvicinate molto per

Foto 12. Riparte!


DIDATTICA

40

10

9

8

7

6

5

AERIAL TWEAKED

Foto 2. Come Ricardo ha fatto prima, sono

Foto 4. Si nota infatti come la mia vela sia molto

Anche in questo caso l’onda è piuttosto piccola e

andato a impattare il lip proprio nel punto che

più arretrata rispetto ad un normale Aerial, mentre

non è il miglior Aerial tweakkato che abbia mai

sta per rompere, assicurandomi che la chiglia

trasformo tutta la potenza e l’inerzia che avevo sul

fatto, ma è comunque perfetto per spiegare cosa

della tavola sbattesse sul lip per farmi

lip in spinta sulla poppa della tavola, in modo da

succede durante l’esecuzione del trick.

catapultare in avanti.

riuscire a salire il più alto possibile sopra al lip e

Devi essere anche in grado di farlo su un’onda

Non si nota infatti lo spray del lip sopra al mio

poter tweakkare la tavola, facendo puntare la prua

piccola, in quanto è fondamentale riuscire a

rail sottovento, quindi significa che il lip è

verso il basso. Sembra quasi di fare un normale

trovare il giusto equilibrio e velocità d’esecuzione

perfettamente sotto la tavola.

cutback ma, anzichè essere sopra alla parete

per completarlo correttamente, senza venir

Questo dettaglio, come anticipato, è davvero

dell’onda, sei in aria!

sbalzati all’indietro dal lip.

fondamentale e se così non fosse, verresti sbalzato via dalla tavola.

Foto 1. Da questa prima foto si nota bene quanto

Foto 5. Qui si nota come le gambe siano state spinte sotto la vela e lontano dal resto del corpo, in

arretrata sia la mia mano posteriore sul boma.

Foto 3. Finora sembra che stia andando a

modo che la poppa della tavola si alzi il più

Sto guardando il lip attraverso la vela, con le

eseguire un normale Aerial, ma proprio al

possibile. Sento la balumina della vela sbattermi

gambe piuttosto piegate e il peso in avanti, sulle

momento in cui faccio carvare la tavola verso la

sullo stinco, e questo è un buon segno in questo

dita dei piedi. Sto cercando il punto perfetto per

spiaggia, si nota come le mie gambe siano già

trick, perchè indica che stai tweakkando parecchio

andare ad impattare il lip.

impostate per andare a scalciare la tavola

la tavola e sei invertito al punto giusto. Anzi, avrei

sottovento.

anche preferito spingere ancora un po’ ma l’onda


ROBBY SWIFT

41

4

3

2

1

così piccola non mi ha dato abbastanza spinta e

sulla schiuma, in quanto resto in aria più tempo

Foto 9. Ecco che tocco nuovamente l’acqua.

quindi non ho abbastanza tempo per esasperare il

e c’è più spazio di volo.

Essendo davanti all’onda, le pinne fanno subito

movimento. (In più le gambette corte e tozze non mi

presa e la tavola riprende immediatamente velocità

aiutano... :) ). Il mio corpo resta vicino al boma,

Foto 7. Sto cominciando a richiamare la tavola

facendomi accelerare davanti all’onda. Se fossi

mentre spingo le gambe il più lontano possibile.

sotto il corpo. Questa fase è davvero cruciale in

atterrato sulla schiuma in questa posizione, sarei

quanto è indispensabile atterrare in posizione

probabilmente caduto perchè la vela è troppo arretrata.

Foto 6. Ora sto cominciando la discesa. Come si

verticale sulla tavola. Se fossi atterrato nella

nota, sono riuscito a proiettarmi piuttosto

posizione attuale, non avrei avuto abbastanza vento

lontano davanti al lip, e riuscirò ad atterrare in

nella vela per riuscire a ripartire e sarei finito

Foto 10. Essendo quindi atterrato davanti all’onda,

posizione più avanzata rispetto alla sequenza di

inghiottito dall’onda.

in velocità, la vela si riempie immediatamente e

Ricardo, evitandomi così di lottare con la

riesco a ripartire in planata. Con onda piccola è

schiuma. È bello averne la consapevolezza, in

Foto 8. La vela a questo punto è molto più verticale.

meglio riuscire a chiuderlo così, ma con onda

quanto non avrò quella sgradevole sensazione di

Le gambe sono ancora piuttosto piegate, mentre mi

grossa è l’unica alternativa possibile, altrimenti è

precarietà che si prova atterrando sulla

preparo ad ammortizzare l’atterraggio. Ho una

quasi sicuramente una caduta piuttosto rovinosa.

schiuma, dove spesso finisco per farmi male alle

proiezione in avanti ancora abbastanza notevole e

Bisogna comunque cercare di atterrare in maniera

mie caviglie mal ridotte. Significa però che devo

quindi, appena atterrerò, la vela si riempirà

più morbida possibile, in modo da riprendere

regolare il mio atterraggio in modo da toccare

immediatamente e mi permetterà di chiudere il

subito velocità e ripartire davanti all’onda prima

l’acqua dopo rispetto a quanto farei se atterrassi

trick in maniera corretta.

che essa t’inghiotta!


WINDSURF TRIP

42 TESTO DI Raf Filippi, Sylvain Demercastel

FOTO DI Manu Morel ∞ RIDER Olivia Piana, Raf Filippi, Sylvain Demercastel

ALLA SCOPERTA DELLO

SRI LANKA AD UNO SGUARDO SBADATO, LO SRI LANKA PUÒ NON SEMBRARE UNA DESTINAZIONE WINDSURFISTICA DI PRIMA SCELTA. LA QUALITÀ DELLE ONDE, PERÒ, AVEVA GIÀ ATTIRATO PARECCHI SURFISTI DA ONDA NELLA ZONA, MA SEMBRAVA CHE IL VENTO FOSSE PIUTTOSTO RARO ED INCONSISTENTE PER ESSERE APPETIBILE ANCHE PER I WINDSURFISTI. QUESTA È LA VERITÀ! MA NOI SIAMO DEI CACCIATORI DI ONDE, DEI VERI WAVERIDER E

MEGLIO DI CHIUNQUE SAPPIAMO CHE “SE NON CI VAI, NON LO SAPRAI MAI!”. SIAMO QUINDI PARTITI NON MOLTO CONVINTI, LO SAREMMO STATI SE AVESSIMO POTUTO SURFARE QUALCHE GIORNO ANCHE SOLO CON 10 NODI SIDESHORE, GIUSTO PER FARE QUALCHE FOTO, NIENTE DI PIÙ. MA SIAMO COMUNQUE TORNATI CON LA CONSAPEVOLEZZA DI AVER TROVATO LA NUOVA DESTINAZIONE WAVESAILING PER LE ESTATI A VENIRE!


43 Sylvain Demercastel si gode la solitudine di un remoto e inaspettato spot

Intro

fosse qualcosa di buono che ci attendeva sotto la

resoconti, ho visto qualcosa di diverso. Avevo

Qualche temerario windsurfista aveva già provato

superficie. Forse i tentativi precedenti degli altri

perfino sentito che un kiter aveva aperto un centro

ad avventurarsi in Sri Lanka, senza fortuna. È

sono falliti solo per una semplice mancanza di

nella zona a nordovest, vicino a una bellissima

un’isola davvero enorme ed il tempo cambia con

fortuna. Ho quindi cominciato a controllare le

laguna. Era una bella notizia sapere di non averlo

una rapidità incredibile. In estate, specialmente,

mappe per le previsioni prima di chiamare il nostro

tra le scatole, in quanto io volevo andare

essendo la stagione dei Monsoni. Ciò significa un

fotografo Manu Morel.

esattamente dalla parte opposta! Ma perchè mai

sacco di pioggia, ancora più zanzare e parecchi

Anche lui era al corrente del potenziale della

questo tipo ha deciso di perdersi nell’unica zona

problemi negli spostamenti.

destinazione, essendoci già andato con il kite per

senza onde? Me lo chiedo ancora oggi...

In qualche modo, però, avevo la sensazione che ci

surfare con vento leggero. Io però, guardando i

Dopo qualche mail Olivia Piana e Sylvain


44 Raf Filipi condivide un point deserto Olivia.

Local taxi + local english = molte parole per spiegare la destinazione!


45 Demercastel si sono uniti alla ciurma ma io li avevo

Raf Filippi mostra il suo stile aereo mentre un kiter lo ammira.

già avvertiti che non ero sicuro se fosse meglio portare solo tavole da surf e da SUP o avessimo avuto anche la possibilità di fare windsurf. Olivia in ogni caso si sarebbe arrangiata in SUP anche in assenza di vento, dato che non fa windsurf. Sylvain invece ci ha dovuto riflettere molto di più... Si è appena trasferito sulla costa Basca e quindi può fare tutto il surf che vuole a casa sua, quindi non c’era assolutamente modo che si sparasse un viaggio di 12 ore senza poter stringere il boma tra le mani. Non è facile da prendere, un po’ come un vecchio pirata, e l’ex cantante di un gruppo di Heavy Metal tende a perdere facilmente la pazienza e ad urlare come un pazzo. Non voglio quindi correre rischi. Questo viaggio deve andare bene!

Un viaggio delicato Decidiamo di semplificare al massimo la questione dell’extra bagaglio (di cui la compagnia aerea era allo scuro). Due vele, una tavola. Io opto per 5,6 e 5,0 ed un quad 87. Penso grosso per il vento leggero. Le onde non dovrebbero mancare ma è importante riuscire a prenderle... All’ultimo secondo prendo anche la 4.5 e questo dettaglio ha fatto un’enorme differenza! Sylvain si porta solo una 5,0 una tavola e una tavola da surf. La ragazza al check-in sembra non aver passato un bella serata col suo ragazzo e noi ne subiamo le conseguenze... ouch. Il nostro budget è calato drasticamente. La cosa positiva? Lei se ne sta lì a lavorare mentre noi ce ne andiamo. Sylvain potrebbe trovarsela davanti ad un party parigino quest’inverno e sono sicuro che gliela farà pagare... non si sa mai! Atterriamo a Colombo sotto la pioggia incessante. Sono le 5 di mattina, abbiamo 200 kg di materiale. Umidità al 200 %. Ora abbiamo bisogno di trovare una soluzione per coprire i 300 km di strada che ci separano dal mare. Dopo 8 ore in macchina, siamo ancora vivi, ma abbiamo flirtato con la morte girando su queste strade. I camion strapieni vanno a tavoletta sulle strade bagnate... attraversamenti pedonali da suicida dietro curve in strade di montagna. Sembra che Dio abbia posizionato ogni possibile trabocchetto su questa strada. A volte ci sembra di giocare d’azzardo e preferiamo quasi andare alla cieca e lasciare che la natura faccia il suo corso... Inspiegabilmente, però, eccoci ad Arugam Bay!

Anche Olivia rippa e attacca il lip come una vera wave rider.


46 Lo Sri Lanka è un’enorme isola ed è ancora tutta da scoprire!

Finalmente arrivati ad Arugam Rinomata come onda per il surf già dagli anni ‘70, questo spot è rimasto piuttosto inaccessibile per la terribile guerra civile che ha flagellato la zona per gli ultimi 20 anni. Allora non era così tranquilla la situazione e si correvano rischi notevoli. Quando poi la situazione si è stabilizzata, ecco che è arrivato l’infame tsunami del 2004. L’intera costa è stata devastata e moltissime persone ci hanno rimesso la vita. È davvero difficile ricostruire un’intera zona costiera e soprattutto imparare nuovamente a fidarsi della natura che ti circonda. Seppellire la paura e guardare avanti. Ci vorrà ancora molto tempo prima che le cicatrici svaniscano, mentre ci avviciniamo ad un piccolo albergo e ci perdiamo nelle bellezze ipnotiche della spiaggia. Sylvain nota delle onde verso fine baia e... anche delle ochette! Pensiamo di essere stati fortunati e, nonostante il lungo viaggio, decidiamo di non perdere tempo e entriamo immediatamente in acqua! Una volta arrivati al point ci sono 25 nodi buoni di vento sideshore che pettinano onde ordinate... Ne restiamo davvero sorpresi dato che solo una cinquantina di metri prima, nella baia, non c’è assolutamente una bava di vento! Sylvain arma la sua 5.0, Olivia è piena con la sua 4.7 ed io con la 4.5. Eccoci sul picco a surfare finchè diventa buio! Ci facciamo poi un bicchierino con i locali in una piccola capanna vicina alla spiaggia. Ci spiegano come il vento aumenti in estate e di come tutti i surfisti della zona si infastidiscano per questo. Sylvain mi sorride. Questo è solo l’inizio!

L’onda da sogno La punta meridionale della baia offre uno dei migliori surfspot dello Sri Lanka. Una destra che rompe sul reef di corallo che sicuramente non si farebbe problemi a raschiarti via un po’ di pelle. Due veloci sezioni fuori, con una più lenta e prevedibile nell’inside. Devi far attenzione a uscire dall’onda al momento opportuno perchè se ti spingi troppo nell’inside il vento cala completamente e ti costringerà poi a riuscire a nuoto, superando l’ultima sezione dell’onda che rompe. Le giornate trascorrono in questo modo ad Arugam Bay. Il vento comincia a soffiare ogni


47 One handed off the lip, ancora in solitudine e molto lontano dall’affollato Carro, suo home spot.

Un assaggio di paradiso, sarĂ tutto vero?


48 Classic aerial per Sylvain Demercastel.

giorno verso le 11 del mattino. Il vento è sideshore

Tuk” ci porta fino a Whisky Point, vicino Pottuvil, la

Dopo una lunga e scomoda guidata sulla nostra

mure a destra ed è anche molto più forte di

“grande” città poco lontana. In lontananza

motocicletta/taxi a tre ruote, arriviamo finalmente

quanto ci aspettassimo. Finalmente posso usare

scorgiamo un sentiero che sbocca su una

ad Okanda. È un piccolo villaggio di pescatori con

solo la mia amata 4.5 ogni giorno! Olivia ha un

paradisiaca spiaggia bianca, con un point roccioso

pochissimi abitanti, e le uniche presenze costanti

bellissimo sorriso stampato in faccia, passando

sulla destra del banco di sabbia che crea una

sono le mosche al mercato e al tempio hindu. Sullo

circa 8 ore al giorno nell’Oceano tra SUP ed un po’

destra ideale per il surf da onda. Questo spot è

spot, l’onda inizia a rompere piuttosto vicina ad

di windsurf. Ogni giorno lo shape delle nostre

perfetto per SUP in quanto il vento è molto offshore,

un’enorme roccia, per poi srotolarsi permettendoti

pinne si rinnova e il reef fa tatuaggi e motivi

quasi troppo per farci windsurf. Il bar sulla

di fare qualche manovra ed entrare in aerial sulla

sempre più trendy sulla schiena e gambe di Olivia.

spiaggia è uno di quei posti che semplicemente non

sezione finale di closeout. Sylvain non è più al

Manu non ha più spazio sui piedi per mettersi

vuoi più abbandonare. Dopo la session ci aspettano

massimo dopo che si è fatto male al ginocchio...

cerotti, ma per qualche ragione bisogna stare

degli ottimi frullati di frutta fresca, e dopo via

quindi è piuttosto sconsolato realizzando di non

molto attenti perchè quasi tutte le ferite si

ancora in acqua per un’altra session, perchè alla

poter sfruttare al massimo il potenziale dello spot.

infettano in questa zona. Non sappiamo perchè...

fine, siamo qui per questo! Il nostro driver è

Prendo la mia prima onda e mi butto subito in

Sylvain ultimamente è piuttosto fortunato... dopo

davvero eccitato e vuole farci vedere anche il resto

goyter proprio davanti un intero villaggio di

aver scoperto un ottimo spot nelle Filippine

della zona. Ora puntiamo verso la riserva naturale

pescatori che sono completamente rapiti dalla

assieme a Fabrice Beaux, eccolo un’altra volta nel

di Yala. A sentire lui, siamo sicuramente i primi

visione di quei due pazzi che giocano sulle onde.

posto giusto al momento giusto. Sa benissimo che

windsurfisti che si spingono per surfare nella

Dopo poco, infatti, veniamo invitati a pranzo vicino

lo spot in cui sta surfando prima o poi finirà sulla

remota regione di Okanda. La strada è spettacolare.

ad un tempio locale. Siamo abbastanza cauti a cosa

copertina di qualche rivista windsurfistica. Il ritmo

È un piccolo sentiero di terra battuta nel bel mezzo

mangiamo e teniamo a distanza i piatti tipici molto

è piuttosto difficile da tenere, specialmente per

di paesaggi mozzafiato tra uccelli, scimmie e

speziati, che solo Manu mangia senza pensarci due

Olivia che si sveglia la mattina alle 5.30 per andare

perfino elefanti! Con gli elefanti siamo un po’ agitati

volte come un kamikaze culinario! Abbiamo

a surfare da sola in SUP e spesso finisce al bar

in quanto anche il nostro autista è piuttosto

trascorso un po’ di giorni a surfare in quelle

fino a notte... inoltrata...

sull’attenti e si assicura che i pachidermi si

condizioni. Continuavamo però a chiederci come

tengano a distanza. Possono essere molto

mai questo posto non fosse stato già visitato da

Esplorazione della costa Est

pericolosi e nella zona molte persone restano

migliaia di windsurfisti prima di noi. I local lo

Decidiamo quindi di tornare in “modalità viaggio”

vittime dei loro attacchi. Il Tuk Tuk potrebbe

ribadiscono: “L’aliseo soffia ogni estate... a volte è

per andare ad esplorare i segreti della costa

velocemente tramutarsi in un catorcio che

perfino grossa la 3.7! È anche un’ottima scusa per

orientale. Dalla mappa ci potrebbero essere degli

assomiglia a una scultura moderna se quei grossi

andare a far un po’ di giri turistici o in surf o in SUP

spot interessanti e il nostro primo viaggio in “Tuk

animali decidessero di giocarci!

in altri spot con meno vento.”


49

Ritorno in continente North Sails voleva che andassi con le vele 2013. Le hanno mandate in Austria ai primi di luglio... Sono arrivate a Carro, casa mia, la sera prima che partissi per andare a Colombo, dove poi sono passato a meno di 200 metri dalla veleria in cui quelle stesse vele sono state fatte... La vita moderna... No comment.

Ultime parole Dopo 15 giorni di perfette condizioni di windsurf possiamo dire tranquillamente che l’intera zona è sottovalutata e lo è già da molto tempo. Nonostante qui vicino ci sia una delle più grandi velerie al mondo, gli spot della zona sono completamente sconosciuti. È la perfetta lezione per spingere i windsurfisti ad andare ancora più lontano, verso mete nuove. C’è sempre qualcosa di buono da trovare dove nessuno ha mai guardato. Sri Lanka ha il potenziale per essere un’ottima destinazione per il wavesailing, ma offre anche una cultura molto suggestiva e storia millenaria. Un coktail perfetto per vacanze memorabili. Ti conviene andarci, ma non dimenticare le vele piccole!

Sylvain Demercastel Da un viaggio all’altro ho imparato ad apprezzare il valore di ogni scoperta. Una vera sorpresa. Quel regalo di Natale inaspettato che ti ricorderai per tutta la vita. Andare così lontano assieme ad un pazzo come Raf per me è stato un test. Saremo riusciti a tornare a casa con un risultato degno di un surftrip di quel calibro? Saremo riusciti ad andare d’accordo avendo due personalità così diverse, comica e spontanea contro disillusa e cinica... A volte poi esageravamo volutamente, per divertirci, come facevano i giovani ribelli negli anni ‘70. Non sono sicuro che la nostra era, basata sull’apparenza ed il conformismo, ce lo permetta... ma lasciamo perdere. Sono solo perle di saggezza o stupidaggini a caso di un vecchio metallaro... La cosa più importante è che il Windsurf è stato onorato ancora una volta e ci ha regalato l’ennesima esperienza memorabile. È ancora uno sport affascinante ed i windsurfer sono ancora visti come semi-divinità. Raf ed io invece siamo divinità al 100%! Che dire di Olivia ? La prossima generazione è già in arrivo!

Raf Filipi in decollo.


50

DIARIO DI VIAGGIO Cifre: 65600 km². In passato chiamata Ceylan,

Alloggio: Moltissimi alberghi a vari prezzi.

È possibile noleggiare materiale da surf da onda

Sri Lanka è un’isola piuttosto grossa a sud

Evita le zone in cui c’è chiasso e parecchio

ovunque ad Arugam Bay.

dell’India. 21 milioni di abitanti / 1,5 milioni solo

movimento la notte.

nella capitale, Colombo.

Noi consigliamo vivamente una capanna sulla

Come muoversi in Sri Lanka:

Lo stipendio medio è di 50 euro al mese.

spiaggia, dove alloggiano praticamente tutti i

Se siete più di tre, la migliore opzione per sportarvi

surfisti e i viaggiatori a piedi. C’è perfino il WiFi e

in macchina è di affittare un van con guidatore.

Lingue: Cingalese, Tamil e Inglese. L’inglese è

ottimo cibo in un surf camp di legno, con prezzi che

Dimentica l’autobus, è troppo vecchio, affollato e

la soluzione perfetta per girare tutto il paese. Non è

variano dai 5 ai 15 euro a notte a seconda dei

soprattutto i conducenti sono fuori di testa.

richiesto alcun tipo di vaccinazione, solamente

servizi. Contatta: arugambaybeachhut@gmail.com

Prendi il treno da Colombo a Kandy per gustare al

conviene bere acqua in bottiglia o ne soffrirai

Se te lo puoi permettere, lo Stardust Beach Hotel è

massimo il paesaggio assolutamente mozzafiato.

un’immediata penitenza. Per la zona circostante

un’ottima possibilità. Merete, l’amministratore

alla baia di Arugam non è necessaria la profilassi

olandese, è anche un architetto che nel corso degli

Da non perdere: Il triangolo culturale

antimalarica.

ultimi 30 anni si è dedicato a trasformare

di “Anarudhapura/Kandy/Caverne di Dambulla”.

l’ecomostro in un posto accogliente e immerso nel

Prenditi un po’ di tempo per pianificare una visita

Come arrivarci: Voli diretti

verde, proprio in riva al mare. Le decorazioni

delle montagne circostanti, osservando i campi da

Parigi/Colombo o Francoforte/Colombo. Un biglietto

tipiche sono eccezionali e c’è anche un ristorante di

thè e la fortezza di Galle, che è stata dichiarata

di andata e ritorno, acquistato in anticipo, per

ottima qualità. I prezzi variano dai 40 fino ai 110

patrimonio dell’umanità UNESCO.

agosto, costerà sui 1100 euro. Il trasferimento da

dollari americani a seconda della vista e del

Un’altra fermata obbligata è al Parco naturale di

Colombo ad Arugam Bay via furgone costa sui

comfort della stanza.

Yala, in cui è possibile vedere elefanti, coccodrilli e

120/150 euro, e ci stanno fino a 6 persone. A

leopardi asiatici.

seconda del traffico, ci possono volere dalle 6 alle 8

Materiale: Non c’è possibilità di noleggiare

ore per raggiungere la destinazione. Caricare il

materiale da windsurf, né di negozi in cui riparare

Dritte: Prima di partire, fatti una Visa

materiale da windsurf sul tetto non è un problema.

le tavole se mordono il reef. Portati una tavola wave

Elettronica ETA. Costa solamente 15 euro ed è

dai 75 agli 85 litri e vele dalla 4 alla 5.3 a seconda

possibile fare la richiesta online: www.eta.gov.lk

Differenza di fuso orario:

del tuo peso. Troverai parecchie location in cui

La validità dell’ETA scade dopo 3 mesi ed è gratis

3 ore e ½ in agosto in avanti rispetto al GMT.

poter fare freeride o per principianti nella zona di

per i bambini sotto i 12 anni. Centro informazione

Arugam Bay. È un posto da sogno per fare lunghi

turistica dello Sri Lanka: www.srilankatourism.org

Moneta: 1 euro = 160 Rupie all’incirca.

bordi tra le barche di pescatori. Non dimenticare il

Per informazioni su Arugam Bay:

Cibo e alloggio insieme ti costeranno massimo

Betadine e degli antibiotici (Pyostacine) perchè se ti

www.arugambay.com

15/20 euro al giorno se hai un budget limitato.

tagli sul reef c’è il rischio di serie infezioni.

Telefono: C’è copertura telefonica ovunque, anche nella baia di Arugam.

Internet: Connessione a bassa velocità ma se hai abbastanza fortuna da avere la corrente in albergo, va ancora bene.


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52 FOTO DI Kevin Pritchard

ENDLESS SUMMER

TESTO DI Kai Katchadourian

CABO VERDE IL BATTERISTA ROCKER KAI KATCHADOURIAN, FORTE LOCAL NATURALIZZATO DI HOOKIPA, GETTA I PANNI DEL DURO PER RACCONTARCI IL SUO SOGGIORNO E QUELLO DEL SUO AMICO KEVIN PRITCHARD A CABO VERDE DA UN PUNTO DI VISTA PURAMENTE EMOZIONALE, ASSAPORANDO GLI IMPORTANTI MOMENTI DI CONDIVISIONE DELLE GRANDI EMOZIONI CHE SOLO SURFARE LE PERFETTE ONDE DELL’ISOLA PUÒ DARE.


Mr. Kevin Pritchard.

53


54

Kai Katchadourian se la surfa, ma il fondale è molto basso!

La verità prima o poi ti appare evidente, appena

Per altri, invece, è proprio quel mix tra adrenalina e

finiscano mai, mentre voli in down e ti butti giù alla

capisci cosa sia veramente importante nella vita.

paura che solo il rischio di surfare onde grosse

base dell’onda, facendo un bottom, e un altro, ed un

Immagina un’onda perfetta. Ovviamente ce ne sono

trasmette. Il big wave riding richiede al rider di

altro ancora... Le sezioni si susseguono in maniera

infiniti tipi e per molti di noi dipende esclusivamente

trovare un equilibrio anche avendo a che fare con

quasi ipnotica e quando a fine surfata esci dall’onda

dal nostro gusto personale, e da cosa cerchiamo e

elementi estremi e imprevedibili, che ti obbligano

stenti a scorgere il punto esatto in cui fossi partito

vogliamo. Per qualcuno l’onda perfetta ha una

ad affrontare le tue paura con lucidità, prendendoti

e rimani sconcertato dalla distanza percorsa su

natura docile e prevedibile, in modo che sia quasi

dei rischi calcolati in scenari che forse hai la

una singola onda. Cabo Verde mi ha permesso di

sempre uguale volta dopo volta: una sorta di dipinto

fortuna di vedere solo qualche volta in una vita. Il

vivere questi tre differenti scenari nel corso dei 16

fotocopiato che permette al rider di provare nuove

rischio massimo per la massima ricompensa.

anni in cui ci sono andato, alla ricerca dell’onda

manovre e di esprimersi in tutta tranquillità,

Ci sono poi quelle onde infinite, che si srotolano

perfetta e cercando di capire quale veramente ne

arrivando a chiudere i trick alla perfezione.

perfettamente per chilometri e sembra non

fosse la mia concezione. Dopo la mia prima session

Kai Katchadourian. Il forte francese Julien Tabulet, habituè di Cabo Verde nel periodo invernale.


55

KP vola in Aerial.

a Ponta Preta nel gennaio 1996, ho diffuso la notizia

seguente. La 2007 Cabo Verde World Cup ha senza

meglio le proprie capacità in qualsiasi condizione.

di questo nuovo spot relativamente deserto, una

ombra di dubbio permesso lo svolgimento della

È un periodo che ti serve per imparare a conoscere

volta ritornato a Maui. Da quel momento molti rider

gara di PWA nelle condizioni wave migliori che si

te stesso, senza preoccuparti di squilli di trombe,

ci sono passati. Uno dei miei amici più stretti, Josh

siano mai avute per un evento nella storia

bandierine colorate e controllare l’orologio,

Angulo, ci si era perfino trasferito, ha creato la

windsurfistica. In questi giorni, la struttura è

cercando di dare il meglio per passare al turno

propria famiglia, è diventato un eroe e simbolo

cambiata. Sotto molti aspetti, al di fuori della

successivo… La stagione 2011 è stata per me

nazionale, ripartendo da zero e creando un intero

momentanea crescita economica e infrastrutturale,

piuttosto mediocre e mi sono ripromesso che

movimento di rivalsa. Competizioni internazionali,

si è tornati alla normalità. Qualsiasi wavesailor,

quest’anno sarei tornato a inseguire ogni piccolo

riprese per i video, quasi tutti i pro più rinomati

prendendo un volo, può confrontarsi con queste

cenno di swell. Kevin Pritchard, pienamente a

hanno fatto tappa a Cabo Verde, rendendone il

onde, completamente aperte all’interpretazione

conoscenza del mio sesto senso riguardo alle

nome sempre più famoso e familiare nel decennio

soggettiva e che permettono al rider di sfruttare al

previsioni e session epiche a Cabo Verde, mi ha

Kai scruta l’orizzonte a Punta Preta Barre lunghe come due campi da footbal per infiniti bottom e cut back.


56

Per Kai l’isola di Sal è il posto perfetto per assaporare la vera essenza del windsurf.

detto di avvertirlo in caso avessi scorto qualcosa

dopo scontri amichevoli e sportivi nelle varie tappe

Per me era solamente un altro viaggio

prima di partire da Maui per la mia stagione

di coppa del mondo. Sebbene io non fossi un rider

windsurfistico, ma per Kevin, il partire e andare in

invernale in Finlandia. Tre settimane dopo, un

da competizione a tempo pieno e avessi partecipato

uno spot così, solamente per la propria voglia di

grosso Pac Man si è formato nell’Atlantico. L’ho

solo a qualche gara qua e là, KP ed io abbiamo

surfare e amore per il windsurf era una cosa che

notato con largo anticipo, essendo così in alto in

veramente avuto degli scontri memorabili.

non gli era capitata tanto spesso, quanto piuttosto

Finlandia per il mio inverno, e notandolo da subito,

Sebbene fossimo rivali, avevamo comunque lo

viaggiare verso gare o per obblighi contrattuali.

per poi seguirne l’evoluzione. Il mio meccanismo si

stesso background di californiani trasferitisi a Maui.

Una volta in acqua, si vedeva chiaramente dal suo

stava già caricando. Kevin stava monitorando da

Al di fuori del campo di regata, quindi, io e KP

modo di surfare ogni onda che si sentiva finalmente

vicino i miei status e post sui vari social network,

abbiamo condiviso un’infinità di session eccezionali

libero, sollevato da ogni pressione. Dopo aver volato

per poi farmi sapere che aveva già comprato i

e lui non si è mai permesso una volta di rubarmi

migliaia di miglia, trascorso un’infinità di ore in

biglietti ed era pronto a raggiungermi. L’urgenza di

un’onda e spero che lui possa dire lo stesso di me.

transito, sempre per rispettare gli obblighi degli

tornare a Sal era così forte per lui che il minimo

Kevin ha accumulato moltissima esperienza durante

sponsor, o continuare a performare ai massimi

mio cenno lo ha fatto partire in quarta! Una volta

i suoi anni in viaggio, e capisce quanto i singoli

livelli per tenere alto lo standard degno di un

che ci siamo organizzati ufficialmente, ci siamo poi

episodi in diversi scenari siano importanti, quasi

Campione del Mondo, Kevin Pritchard sembrava

incontrati a Sal qualche giorno prima che arrivasse

più dei trofei. Durante questo swell particolare,

assolutamente rinato.

lo swell. Kevin non ha bisogno di presentazione. Il

però, si è formato un nuovo legame tra di noi. È una

La session si prospettava molto impegnativa, con

suo curriculum è quello di un vero Campione del

sorta di rispetto e apprezzamento della lunga

vento leggero che increspava la poca acqua sopra

Mondo, ed è anche una delle amicizie più vere e

strada che abbiamo percorso durante gli anni per

alla slab di Fontana, una lastra di roccia lavica che

forti che ho, che si è formata nel corso degli anni

arrivare a gustarci quel preciso momento, insieme.

risucchia via l’acqua dal reef come un sifone,


57 molto tecnico, srotolandosi perfettamente per 2

raccontate a noi ed al resto del mondo per mesi a

campi da football. Durante quella session ho surfato

venire. Quando il vento ha smesso completamente

alcune onde che si sono srotolate per l’intera

di soffiare, lo swell era ancora a massimo regime, e

lunghezza, dall’inizio alla fine, perfettamente. Kevin

abbiamo quindi deciso di andare a fare un po’ di

purtroppo ha rotto l’albero dopo poco, quindi non

surf da onda a Punta Preta, nelle condizioni più

ho spinto troppo e ho deciso di rientrare anch’io

perfette e pulite che chiunque di noi abbia mai visto.

dopo aver surfato qualche onda eccezionale,

Siamo stati in acqua 7 ore in un giorno, in una sola

lasciando ancora qualche cartuccia per le prossime

session, continuando a spingerci a prendere

volte. C’era anche un terzo compagno nella crew, il

un’altra onda fin quando nessuno dei due riusciva

pazzo francese Julien Tabulet, noto come Wesh

più neanche a nuotare verso il lineup.

Wesh, ora padre di due bellissimi bambini e anche

Tre onde diverse, tre rider diversi, un unico

un local regolare di Cabo Verde. Mentre volavamo in

obiettivo. Sono questi i momenti per cui viviamo.

down in the line ad Ali Baba, abbiamo guardato un

Quelli in cui si capisce veramente cosa vogliamo

po’ più sopravento lungo la costa, vedendo Julien

dalla vita. Quei momenti in cui la fiducia in sè stessi,

disintegrare una bomba di 2 alberi a Curral Joul,

negli altri, nella forza di Dio e nell’equilibrio delle

con vento molto leggero e onde perfettamente lisce.

forze delle natura ti permette di capire il significato

Sono già stato più volte in quello spot, anche con

più profondo delle cose. Niente è per caso, tutto ha

onda più grossa, ma sempre con più vento.

uno scopo. Sicuramente so che cercheremo di

Abbiamo entrambi pensato che Wesh avesse la 5.8 e

imparare dalle nostre esperienze precedenti,

il suo 95, per galleggiare nei 10 nodi di vento che gli

rafforzando ulteriormente i nostri istinti per

permettevano di risalire verso il lineup per

affrontare situazioni sempre più critiche,

prendere onde di 8 metri. Abbiamo cominciato a

affrontando il futuro a testa alta.

parlarne e abbiamo deciso di lasciar stare. A

L’arcipelago è formato da molteplici isole, e ci sono

ripensarci forse un filo di rimorso c’è, ma

molti altri spot da esplorare al di fuori di Cabo

comunque avevamo già fatto due session in

Verde, nuove sfide che ti attendono, nuovi swell che

condizioni memorabili. KP poi aveva appena rotto un

prendono vita da diverse angolazioni, e un infinito

albero ad Ali Baba, e se lo stesso scenario si fosse

potenziale proprio dietro all’orizzonte, che ci

presentato a Curral Joul la situazione sarebbe stata

permetterà di condividere i momenti veramente

molto più critica, quasi mortale.

preziosi delle nostre esistenze e quelli che ancora ci

Alla fine Julien se l’è goduta come un pazzo,

aspettano.

dimostrando veramente un grande coraggio e

Dopo tutti questi anni, non è che l’inizio.

mostrando sinistri mulinelli che fanno presagire la

entrando a testa bassa in situazioni critiche, per

presenza di testoni di coralli appena sotto il filo

uscire dall’acqua con la testa allagata di filmati

dell’acqua, e che noi puntavamo a tutta velocità in

mentali di surfate eccezionali, pronte per essere

down the line, da dietro il picco. Ci urlavamo l’un l’altro come pazzi, mentre facevamo a pezzi onda dopo onda, stando attenti a non lasciare che la situazione si capovolgesse. Kevin ha avuto la fortuna di prendere una vera meraviglia, surfandola alla perfezione e buttando giù la vela come solo il mitico Josh Angulo sa fare in questo spot. Sembrava veramente un’altra persona. Tutti questi anni di pressione, concentrazione e tensione hanno abbandonato il suo corpo e la sua mente, che è stata piano piano allagata dal puro amore per questo nostro sport. KP sicuramente si è aggiudicato la bomba della session. Siamo poi andati a controllare Ali Baba, e siamo stati accolti con onde enormi e perfette che si srotolavano furiosamente lungo un point break

Kai Katchadourian, 20 dicembre 2012, Isola di Sal, Cabo Verde.


58

MFC

PEOPLE

INTERVISTA RACCOLTA DA Federico Infantino e Marco Coppadoro

FOTO DI Marco Coppadoro

MAUI FIN COMPANY DI PIO MARASCO

Pio Marasco alla Cannery con le sue creature.


59

SE L’ALBERO È IL MOTORE DELLA NOSTRA VELA, LA PINNA, O LE PINNE, SONO IL MOTORE DELLA TAVOLA. FEDERICO INFANTINO E MARCO COPPADORO DIRETTAMENTE DA MAUI HANNO INTERVISTATO PER FUNBOARD UNO CHE DI PINNE NE SA QUALCHE COSA, E NE HA FATTO LA SUA PROFESSIONE: PIO MARASCO. LA MAUI FIN COMPANY SFORNA LE PINNE CHE SONO SOTTO LA MAGGIOR PARTE DELLE NOSTRE TAVOLE E CHE VENGONO SVILUPPATE DA UNO DEI TEAM PIÙ COMPETENTI AL MONDO. UNA PINNA POTREBBE ESSERE CONSIDERATO UN OGGETTO ABBASTANZA SEMPLICE SE PARAGONATO ALLO SVILUPPO DI UNA VELA O DI UNA TAVOLA, MA PIO, GRAZIE ALLE DOMANDE DI FEDERICO E MARCO, CI FA CAPIRE CHE LE COSE NON STANNO PROPRIO COSÌ.

CIAO PIO, CI PUOI RACCONTARE LA TUA STORIA

ho scelto Maui perché era la mecca di questo

ho chiuso definitivamente con il calcio: mi ero

E QUELLA DI MFC?

sport, era un sogno. All’epoca c’era il grande

innamorato del windsurf...mi ero innamorato di

Ciao Fede, ciao Marco, mi presento: mi chiamo Pio

fascino delle riviste, mi ricordo che scendevo giù

un’altra donna! Sono tornato a Maui alla fine del

Marasco e sono sbarcato per la prima volta a

al porticciolo di Napoli per comprare i windsurf

1990 e sono rimasto qui, facendo avanti e indietro

Maui nel 1989, all’età di 19 anni. Da ragazzo

mag americani, magari era già novembre e

con l’Italia per aiutare Claudio con l’importazione

giocavo a calcio, a Napoli, a buoni livelli, quindi era

compravi il numero appena arrivato di febbraio!

delle pinne MFC. Come atleta pian piano ero

sempre un casino conciliare i

migliorato fino ad arrivare ad

vari impegni con la passione per

un livello che mi permetteva di

il windsurf e senza macchina

affrontare qualche gara.

era ancora peggio: a 15 anni

All’epoca c’erano veramente

scendevo in spiaggia in

mille competizioni in giro per il

motorino con l’albero tutto d’un

mondo ed ho iniziato a

pezzo e ci volevano almeno due

viaggiare con Cesare Cantagalli

o tre viaggi per tutta

e Roberto Ricci. Abbiamo girato

l’attrezzatura. Era veramente

davvero tanto!

un’impresa ma ci si adattava a

MFC Maui Fin Company esisteva

tutto! Ad un certo punto mi sono

già al mio arrivo: è nata nel

convinto ad imparare

1986, e ancora oggi mi sento

seriamente ad andare in

con il fondatore Jeff su FB per

windsurf. Uno dei fattori

scambiare due battute.

principali della mia decisione è

Naturalmente tutto aveva avuto

stata la spinta di Claudio Russo,

inizio per la produzione di pinne

che reputo ancora oggi un grande amico e una

Ora con internet è tutto immediato… ma le riviste

da windsurf! La rivoluzione delle pinne per

persona molto importante nella mia vita. Aveva un

continuano ad avere il loro fascino intramontabile.

windsurf iniziò con Polakow che si presentò con

surf shop a Napoli ed era l’importatore MFC per

Dopo un paio di mesi dal mio arrivo ho trovato

tavole strette e corte con le scasse spostate tutte

l’Italia. Andava spesso a Maui ed un giorno mi

subito lavoro e sono rimasto sull’isola fino a

a poppa… erano praticamente tavole da surf! Così

disse: “Se vuoi davvero smettere di giocare a

quando non mi è scaduto il visto, e sono quindi

dovemmo rimboccarci le maniche ed iniziammo a

calcio, vieni a Maui, è qui che si impara

tornato in Italia con diversi punti interrogativi che

provare pinne che funzionassero per quelle

seriamente ad andare in windsurf!”. Naturalmente

mi giravano in testa. Dopo esattamente un anno

“tavolette”. Quando poi perdemmo Polakow, che


60

Levi Siver fa lavorare le sue pinne per alzare secchiate di acqua nel Top Turn.

iniziò a crearsi con F2 la sua linea JP, ci serviva un

Cannery praticamente tutti i giorni da quando

ogni brand disegnavamo un modello con linee

main guy e fu allora che iniziò la collaborazione

sono qui ed è stato figo perché ho in qualche

diverse e le pinne non erano ancora marchiate

con Josh Stone. In quel periodo producevamo a

modo visto crescere questo sport, c’erano tutti,

tutte MFC. Adesso la nostra filosofia è cambiata!

mano 60/70 pinne al giorno, eravamo 2/3 shaper

Jimmy Lewis, Sean Ordonez, Keith Teboul… bei

Decidiamo con molta attenzione i brand con il

che lavoravano di notte perchè di giorno andavano

ricordi! La prima esperienza di produzione in Cina

quale lavorare, attualmente le MFC vengono

in acqua! Arrivavano gli ordini da tutto il mondo

è stata nel 1998, fino a quel momento la

montate di serie dalla RRD, Quatro e Goya,

via fax e da qui distribuivamo i prodotti finiti.

produzione era sempre stata 100% made in Maui,

Fanatic sul tri fins e Starboard usa dei modelli

Facevamo le pinne per la Quatro, le Kalama Fins e

ma quando abbiamo iniziato a lavorare per la

disegnati specificamente per il Kode ma con il

lavoravamo con tutti i migliori atleti dell’epoca.

Mistral sono dovuto andare fin là per sviluppare i

marchio Drake.

Rispetto ai giorni nostri non so dire se era peggio

nuovi colori, gli shape, le costruzioni dei pannelli,

o meglio, era solo diverso, era un mondo più

etc. Con l’avvento dei computer e della produzione

COM’ERA HO’OKIPA ALL’EPOCA, SICURAMENTE

lento. Per noi il windsurf e il surf erano al primo

in Cina tutto è cambiato! Ora come ora i prototipi

NON C’ERA TUTTO QUESTO AFFOLLAMENTO?

posto, poi venivano le pinne. Era comunque un

vengono studiati a Maui e la produzione viene

Ho’okipa… assolutamente nessun affollamento,

periodo di sacrifici: ci alzavamo alle cinque di

fatta in Cina, dove vado ben quattro volte

ma ricordo che mi facevano spostare la

mattina per poter lavorare tranquilli senza doverci

all’anno. Nel 1996 sono entrato in società con

macchina tutte le volte! Non era mica come

fermare a parlare con nessuno qui alla Cannery,

Scott, il vecchio proprietario di MFC, colui che mi

adesso. Una pacchetta sulla spalla e ti dicevano:

che è sempre stata un po’ bar time! La Cannery

insegnò a fare le pinne. La nostra società però

“La sposti la macchina che qui ci stanno gli amici

era molto diversa da adesso, avevamo quattro

non durò a lungo, infatti l’anno successivo Scott

nostri!”. Localismo serio, ma della serie: se tu

stanze ed eravamo arrivati ad avere fino a otto

si stancò e lasciò a me tutto il comando! Avevo a

rispetti, noi ti rispettiamo! Tra i veri local c’era

persone che lavoravano per MFC. All’epoca la

quel punto molta più libertà e potevo prendere

anche lui, Dave Kalama, uno dei primi che mi è

Cannery era uno spettacolo, entravi e c’erano

più rischi! Iniziai a lavorare direttamente con i

venuto a dire: “Please move your car!”. Non

mille porticine, tante shaping room con all’interno

brand di tavola il primo fu Fanatic nel 1997 con

sapeva che avremmo poi iniziato a lavorare

tutti sti pazzi che resinavano! Sono venuto alla

Sebastian, poi Mistral, RRD, Bic e gli altri! Per

insieme e che saremmo diventati grandi amici!


61

Federico Infantino, team rider MFC.

Andrea Franchini, team rider MFC.


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Kith Teboul, sempre pronto a sperimentare nuove soluzioni per portare il nostro sport al livello successivo.

Era un localismo “regulator”, era il modo di dare

PARLIAMO ADESSO DI COSE SERIE: LO

il lavoro più grande è fatto sui profili

regole a chi frequentava la spiaggia, cosa che

SVILUPPO DELLA PINNA, COME NASCE? DA UN

aerodinamici che non possono essere

andava fatta. Un po’ di rispetto ci vuole sempre!

SOGNO DURANTE LA NOTTE?

improvvisati, sono studiati da ingegneri. Bisogna

Era il boom del windsurf, tutti volevano esserci,

Anche! Non ci crederai ma così è nata la nostra

unire dei profili insieme, cercando di capire cosa

tutti volevano avere uno spazio e quindi ci doveva

prima pinna da freestyle, da un sogno! Era il

vuoi da una pinna: voglio essere più veloce o

essere chi dettava le regole: i local!

1999 e l’anno dopo Josh Stone diventò campione

voglio andare più up wind? Si lavora su profili

del mondo freestyle. Il freestyle era appena nato,

differenti in combinazione con diversi outline e

tutti volevano creare manovre nuove e Josh era

diversi angoli di rake.

il portabandiera di questa disciplina. Quando

Fare la pinna per un rider è più facile che fare la

arrivai con quella pinna cortissima in spiaggia

pinna per tutti, come pure è più facile fare la

tutti si misero a ridere dicendo: “Questa pinna

pinna per un solo spot che farne una valida in

non potrà mai funzionare…” , ricordo ancora la

tutto il mondo. Creare la pinna ottimale per tutte

faccia di Brian Talma, mi prese per pazzo. Invece

le condizioni e per i diversi tipi di tavole è tosta!

funzionò! Uscirono tutti dall’acqua entusiasti ed

E’ comunque un obiettivo di MFC poter offrire un

increduli. Partimmo subito dopo per Fuerte e

prodotto che vada bene in tutte le condizioni.

Josh vinse. Quella notte mi tagliarono tutti i

L’anno scorso ho sviluppato la nuova linea

capelli...era anche il mio compleanno e la

Proflex tra Camp One e Sprecks, perchè il mondo

mattina dopo avevo un meeting con la Mistral,

non è Ho’okipa, e l’ho fatto personalmente

potete solo immaginare la scena.

perché nessuno voleva rinunciare a delle

Una pinna wave invece si evolve un po’ alla volta,

giornate di wave riding. Io provo tutto di


63

persona, mi fido di tutti, specialmente di

insieme agli input dei rider, ti fa evolvere nello

ed è rimasta sempre la stessa. Quest’anno

Francisco che è un rider molto tecnico, ma non

sviluppo. Ci sarà sempre qualcuno che arriva

abbiamo ritoccato il profilo per renderla un po’

posso non “sentire” una pinna! Quando facciamo

con qualche problema e tu devi immagazzinare

più veloce, ma l’outline non è cambiato. Io non

i test abbiamo tutti tavole e vele diverse, ognuno

le informazioni, analizzare il problema e poi lo

sono per il cambiamento tanto per cambiare, se

ha il suo stile e di conseguenza le diverse

devi aggiustare. Modificare una pinna vuol dire

una pinna va bene tieni quella! Il marketing

opinioni devono essere messe insieme per

sostanzialmente modificare sia outline sia profili:

funziona fino ad un certo punto, ormai con

arrivare ad una conclusione. Durante i test

levare da una parte, mettere dall’altra. L’ultimo

internet se il prodotto non è buono lo sanno tutti.

evitiamo qualsiasi scambio di idee perché si

obiettivo è che i rider usino in gara le pinne di

Il cliente non ci casca più, gli puoi scrivere quello

potrebbe finire per essere influenzati dagli altri,

produzione e possiamo dire di esserci arrivati

che vuoi ma vuole vedere con i suoi occhi il

quindi prima si prova poi si parla! Una cosa che

con la nuova linea Red Custom.

prodotto che funziona. È il cliente che deve

ho sempre fatto nei test è stata quella di

Per quanto riguarda le pinne slalom è ancora più

arrivare da te perché il prodotto gli piace e

camuffare le pinne. Ciascuno di noi, e i pro rider

difficile fare contenti tutti! Bisogna avere un

perché sa che è affidabile, nessuno gli deve

non fanno eccezione, è condizionato dalle proprie

sacco di linee ed è dura mantenere tutto in

imporre nulla. Da questo punto di vista ho la

idee e non tutti ne accettano di diverse. Per

stock, ma ce la mettiamo tutta.

fortuna di avere una vetrina come Ho’okipa, dove

esempio una volta a Kevin Prichard ho dato una

ci sono i migliori rider al mondo che usano tutti i

pinna da 23 cm dicendogli che era una da 21.5…

QUANTO DURA OGGI UNA LINEA DI PINNE?

giorni pinne MFC, e un posto come la Cannery

ne è stato stracontento ma pensava che fosse

Se funziona noi la facciamo durare. Guarda la

con Quatro/Goya dove ci siamo io, Francisco Goya

un'altra cosa! Lo stesso scherzo a me Keith lo fa

nostra FreeWave, l’abbiamo portata avanti cinque

o Keith Teboul a montarti le pinne e a farti il

con le tavole!

anni! Abbiamo provato per anni a farne una

setting delle strap. La cosa più importante e che

E’ importante accumulare un’esperienza che,

migliore, più potente, ma non ci siamo riusciti,

il cliente sia contento, this is the main thing!

Chi ha detto che è scomparso il Single? Pio Marasco e Kevin Pritchard non sono d’accordo!


64

Brawzinho lavora il lip di Hookipa.

CHI HA INVENTATO LE TAVOLE MULTIFIN?

di prima erano molto diverse. Tutto il lavoro

CI PARLI DI SVILUPPO DEL MULTIFIN IN OGNI

Sono diversi i fattori che hanno contribuito

precedente si è rivelato un bagaglio d’esperienza

DETTAGLIO, MA CON TUTTE LE DIFFERENTI

all’introduzione del concetto mutifin nel windsurf: il

incredibile e, grazie alla tecnologia, abbiamo

VERSIONI DI MULTIFIN PROPOSTE OGGI SUL

surf da onda, gli shaper, Keith Teboul, Kauli Seadi,

ottenuto profili con linee d’acqua che hanno

MERCATO NON CREDI CHE IL CLIENTE SIA UN PO’

Levi Siver e altri rider. Io sinceramente ero un po’

stravolto i vecchi twin fin. Anche il materiale delle

SPAESATO?

scettico per quanto riguarda la produzione di serie,

pinne è cambiato moltissimo, le resine sono

Hai ragione, ma devi sapere che quando esce una

già nel ‘94 si era provato a fare dei multifin twinzer

diverse, sviluppate in maniera diversa, molto più

novità noi ci stiamo già lavorando da un anno, al

ma si era rivelata un’esperienza di breve durata.

tecniche e con più durata. La ricerca dei materiali

negozio arriva quasi due anni dopo!

Sia Keith che Kauli però volevano cambiare

non si è mai fermata. Io personalmente non ho mai

Il multifin è nato per una ragione ben specifica: il

qualcosa, così sono tornati in anni recenti a

amato il twinzer, forse perchè sono un po’ pesante,

wave sailing. È nato per perfezionare il wave riding

rivisitare il twin fin. L’outline delle pinne non è stato

ma grazie alla sua rivisitazione siamo arrivati a

ad altissimi livelli ed allo stesso tempo per rendere

cambiato tanto rispetto ai vecchi modelli ma

cambiare anche il design delle tavole: più corte, un

più facile la stessa disciplina a chi ci si avvicina per

abbiamo lavorato sullo sviluppo dei profili, le pinne

po’ più larghe, tutto più simile al surf da onda!

la prima volta. È forse stata la cosa più importante

Ormai io navigo con una tavola sola, prima eri

sviluppata negli ultimi dieci anni. Prendere il

obbligato ad averne almeno due. Adesso una tavola

multifin ed adattarlo alle condizione europee è

corta e un po’ più larga, con un buon volume, va

stata un’altra sfida. MFC non ha mai speso così

bene per tutte le condizioni. In un paio d’anni di uso

tanto in R&D come adesso per lo studio delle pinne

e di sviluppo del twinfin si è presentata tutta una

per tavole multifin, è la cosa più complicata che ci

serie di questioni: perchè troppo slide? Perchè non

sia mai capitata! È il più grosso challenge che il

riesco a fare questo, a fare quello? E… booom è nato

“fins business” abbia mai avuto: diventate matti voi

il quad! Anche se sembra paradossale il quad fin ha

nel dover scegliere, ma diventiamo ancora più

semplificato il mondo del windsurf: con una tavola

matti noi a studiarci. Per esempio tutti pensano al

quad puoi usare un solo set di pinne. È vero che hai

trifin con tre pinne uguali… no! Non sono uguali! E

bisogno delle informazioni giuste per trovare il

non solo per il wave riding ma anche per la

corretto set-up, ma poi il tutto rimane invariato. Al

semplice planata. Prendiamo il quad, ovvero

proposito invito tutti a contattarmi personalmente

quattro pinne che devono lavorare insieme ad una

tramite il website MFC se avete problemi di set-up!

distanza super ravvicinata senza creare turbolenze,

Federico e Pio durante l’intervista.


65

Bernd Roediger, il più giovane e fresco talento di Hookipa, vincitore della Maui Makani Classic 2012.

senza fare spin out, senza profondità… come fai?

vari produttori di tavole. Sono tutti buoni sistemi,

abbiamo più di duemila pinne! Cerchiamo di fare il

Tante aziende prendono le “formine” e fanno copia

non puoi dire qual è meglio in assoluto. Il Power

possibile e so che neanche per il cliente è semplice,

incolla, e io dico “bravo se le vendi”. Le nostre pinne

box è nato nel 1997 per semplicità, basta mettere

se compri un set di pinne oggi e domani cambi

laterali sono diverse dalle centrali nel profilo,

una vite sopra e via, il gioco è fatto, il Tuttle serve

tavola e ti trovi con un attacco diverso… delle pinne

materiali e rigidità. Noi non lavoriamo solo su

invece nello slalom per reggere le forti pressioni

cosa te ne fai? Poi dicono che il windsurf costa

lunghezza e larghezza delle pinne, ma lavoriamo

laterali, mentre con l’avvento dei multifin si è

troppo! Purtroppo non dipende da me.

soprattutto sulla superficie. Il segreto per scegliere

dovuto inventare qualcosa di piccolo e di leggero

è provare!

per compensare il peso delle quattro pinne e sono nati lo Slot box ed il Mini Tuttle.

C’È UNA POSSIBILITÀ DI RITORNARE AL SINGLE

Lo Slot box è il più semplice ma bisogna sempre

FIN NEI PROSSIMI ANNI?

stringere tanto le viti per essere tranquilli. Anche

Secondo me sì, il single fin non va messo da parte.

se non è detto che il cliente medio riesca a

Con linee diverse nelle tavole può tornare alla

percepire la differenza di peso della tavola in acqua

grande! Siamo arrivati ad ottenere linee di tavole

i vari marchi si fanno la guerra su differenze di

che si possono usare con un numero di pinne

pochi grammi ed il cliente è vittima di questo... è

variabile, come ad esempio il tri fin, e ciò grazie

una strategia di mercato! Personalmente

all’evoluzione dello shape. Ci si può aspettare di

preferisco le scasse Us box, sono state le prime ad

tutto! Levi sta già testando alcuni prototipi…

essere inventate ed hanno sempre funzionato, ma pesano un po’ di più. In MFC stiamo lavorando su

PARLACI DEI VARI SISTEMI DI FISSAGGIO DELLE

un nuovo concetto di scassa ma non è ancora detto

PINNE, QUANTI SONO E CHE DIFFERENZE HANNO?

che la metteremo in commercio.

I sistemi ad oggi utilizzati sono ben cinque: Slot

Parte del mio lavoro è quella di adattare la

box, Power box, Us box, Tuttle e Mini Tuttle…

produzione a tutti questi diversi sistemi, cosa

perché? È una bella domanda! Tengo a

tutt'altro che semplice! Per stare dietro al mercato

sottolineare che non li ho inventati io, per me è

bisogna sfornare ogni singolo modello e misura di

soltanto un mal di testa, visto che devo

pinna nei vari attacchi quindi per ogni misura

continuamente adeguarmi a quello che decidono i

abbiamo di solito tre diverse pinne. Qui in negozio Kai Lenny, Mr. waterman!


66

Francisco Goya, non smette mai di provare nuove soluzioni, in questa foto sta testando un proto Goya con un nuovo set up di pinne.

QUANTE PINNE MFC VANNO IN DOTAZIONE ALLE

Bernd Roediger, Klass Voget, John Skye, Kay

contatto a causa della distanza geografica ma

TAVOLE DI SERIE E QUANTE SONO DESTINATE

Lenny, Levi Siver, Boujmaa Guilloul, Leo Ray, Kevin

che comunque contribuiscono alla grande.

ALLA VENDITA AL DETTAGLIO?

Pritchard, Camille Juban, Massimo “Manna”

Nel Freestyle invece abbiamo lavorato con Gollito

Ad oggi un 50% della produzione MFC è per la

Mannucci, Diony Guadagnino. Il rapporto con gli

per cinque anni. Quando poi ha voluto fare una

dotazione delle tavole di serie e l’altro 50% è

atleti è semplicissimo: sanno che la pinna è il

sua scelta noi l’abbiamo accettata, ci siamo

destinato alla vendita nei negozi. Personalmente

motore della tavola ed è anche merito di quella

divisi ed abbiamo continuato a sviluppare le

amo lavorare con marchi che tendono in

se vincono le gare, quindi per loro viene prima il

pinne da freestyle con altri rider. Anche se non

continuazione a migliorare e ad innovare come

prodotto buono, poi vengono i soldi.

abbiamo al momento nessun rider ufficiale nella

Fanatic, RRD e Quatro/Goya. Quest’anno abbiamo

Fortunatamente non c’è mai stato conflitto tra i

top list del mondiale, le nostre pinne da freestyle

ricominciato a lavorare con Fanatic e siamo

diversi rider, con molti di loro lavoriamo da

negli ultimi due anni hanno avuto una grande

molto soddisfatti di questa scelta.

quando erano dei ragazzi ed il rapporto che si è

richiesta. Se il prodotto è buono ed affidabile

creato va oltre il business. Molti dei miei team

puoi fare a meno anche del richiamo di grossi

PARLACI UN PO’ DEI TUOI RIDER E DI COME

rider sono con me da oltre dieci anni!

nomi, i clienti arrivano lo stesso. You do a good

LAVORI CON LORO?

Poi naturalmente ci sono gli atleti dei national

job, you get results!

Di team rider nel wave ne abbiamo tantissimi,

team che purtroppo non vivono qua, ma che di

Per quanto riguarda lo slalom, do pinne MFC un

spero di non dimenticarne nessuno:

sicuro hanno la loro importanza, tra questi ad

po’ a tutti: Antoine Albeau, Peter Volwater, Kurosh

nell’international team ci sono Victor Fernandez,

esempio Fabrice Beaux in Francia e Federico

Kiani e ad altri rider del PWA. Non sono team

Kauli Seadi, Francisco Goya, Keith Teboul,

Infantino in Italia. Tutti bravi atleti con i quali non

rider ufficiali ma usano comunque alcune delle

Marcilio “Brawzinho” Brown, Ricardo Campello,

ho purtroppo la possibilità di lavorare a stretto

mie pinne. Tante pinne da slalom le ho sviluppate


67 COSA PENSI DEL MERCATO ITALIANO?

pinne lunghe, ma il risultato finale è stato tutto

L’Italia è un mercato molto piccolo rispetto al

l’opposto: Kai usa pinne cortissime su tavole da

resto d’Europa ed è un mercato difficile da

14 piedi pur essendo super spigolose, una cosa

gestire perché segue sempre l'ultima moda... a

incredibile con il quale ha appena vinto il

volte forse in modo eccessivo. Da quest'anno

mondiale! La nuova linea di Sup fins line si

però cambieremo radicalmente approccio:

chiama MFC-KAI LENNY Models ed è già in

avendo aperto un nuovo magazzino europeo in

produzione! Lavoriamo con Kai notte e giorno,

Spagna (N.d.R. a Tarifa insieme a Quatro/Goya)

sono veramente contento di avere un atleta

passiamo dalla distribuzione tradizionale alla

come lui nel team: waterman a tutti gli effetti,

presenza di un rappresentante esclusivo dei

educato, professionale e sempre pronto a

nostri prodotti. Questa è la scelta migliore per

spingere per vincere! Con dei ragazzi di Maui,

MFC, soprattutto per mantenere un contatto

invece, stiamo “tornando” a lavorare su una

diretto con i negozi e i team rider, ed andremo

nuova linea per i surf da onda!

avanti a pieno regime: Nico Salvini di CitySurf

Nel 2000 abbiamo iniziato a lavorare con FCS,

Tirrenia è una persona in gamba, che ha sempre

azienda leader di pinne nel surf da onda (Kelly

messo tanta passione in questo lavoro e in

Slater), ma, anche se la collaborazione continua

questo sport. Con tutte le nuove linee di pinne

ad esserci, non abbiamo più l’esclusiva sulle

windsurf, la nuova linea di pinne SUP firmata Kai

nostre pinne! In passato abbiamo disegnato

Lenny, le pinne da surf da onda e la nuova linea

pinne per Kelly Slater, Tom Carrol, Occy , tra

di accessori ci sarà sicuramente molto da fare!

queste le famosissime H1-H2-H3 che

Nico può già essere contattato all' indirizzo email

rivoluzionarono il surfing fins industry! È stata

nico@mfchawaii.com.

una grandissima esperienza, ma adesso è il momento di fare la nostra linea marchiata MFC!

OLTRE ALLE PINNE QUALI ALTRI ACCESSORI

con Kevin Pritchard, uno che di slalom ne

AVETE A CATALOGO?

GRAZIE PIO PER LA TUA DISPONIBILITÀ, VUOI

Abbiamo iniziato nel 2006 con varie idee, poi, per

AGGIUNGERE ALTRO?

problemi legati alla produzione, ci siamo fermati

Ringrazio Funboard e il team italiano oltre a

dal 2009 al 2011. Adesso siamo ripartiti con una

Federico Infantino e Marco Coppadoro per

new line di accessori: sacche per tavole e per

l’intervista. Vi aspetto alla Cannery di Haiku,

vele, trapezi, scotte del trapezio e vari accessori

ormai la mia seconda casa!

minori.

capisce! C’è un atleta, una leggenda, che avrei sempre voluto avere nel mio team, cosa che

ABBIAMO VISTO CHE HAI APPENA LANCIATO UNA

purtroppo non si è mai realizzata: Robby Naish!

NUOVA LINEA DI PINNE DA SUP, VUOI

Gli ho sempre fatto le pinne ma non è mai

ESPLORARE NUOVI MONDI?

entrato nel team, le pinne le voleva marchiate

Si esatto! Abbiamo iniziato e ci siamo introdotti

Naish, e credo a posteriori che sia stata per lui

quest’anno nel mercato del Sup fins line con Kai

una scelta corretta. È sempre affascinante

Lenny! Premetto che il nostro impegno è sempre

lavorare con lui. Per quanto riguarda gli atleti

focalizzato sul windsurf, ma pian piano ci stiamo

italiani che dire se non: meno male! Mi aspettavo

allargando anche nel mondo del surf e del sup!

qualcuno di 40 anni e invece eccoti qua, Federico

Sponsorizziamo Kai Lenny da quando aveva 7

Infantino, 22 anni, e da quest'anno è entrato nel

anni, con lui nell’ultimo anno abbiamo deciso di

team un altro giovane, Andrea Franchini, 26 anni.

lavorare duro e portare aventi questo progetto!

Naturalmente ci sono anche gli storici

Abbiamo lavorato sul racing, wave, Touring e

componenti del team Italia: Renato Vitale, Marco

freeride: è stato un bel challenge dal quale

Bosi, il Nut oltre al già citato Massimo “Manna”

abbiamo imparato molto! Il Sup fins line è un

Mannucci, il nostro international ambassador... il

mondo completamente diverso: pensavamo di

Manna è un vulcano di energia positiva, un rider

essere preparati ed avere già le idee chiare sul

che spinge sempre al massimo.

da farsi, ma sbagliavamo tutto! Pensavamo a Pio vi aspetta a Maui!


68

TRIP

TESTO DI Tom Hartmann, Federico LaCroce

FOTO DI Flora Feuerstein, Nicole Gerber

MAURITIUS CON TOM E FEDE

MAURITIUS, E IN PARTICOLARE L’ONDA DI ONE EYE, È UNO DEGLI SPOT PIÙ CHIACCHIERATI DEL PIANETA. CHI NON C’È MAI STATO VORREBBE ANDARCI ANCHE SE UN PO’ SPAVENTATO DAL FAMIGERATO REEF AFFIORANTE; CHI CI È GIÀ STATO VORREBBE TORNARCI OGNI ANNO. PERCHÉ A MAURITIUS NON ESISTE SOLO LA TUBANTE ONDA DI ONE EYE, CI SONO ANCHE TANTE ALTERNATIVE, CON CONDIZIONI PIÙ FACILI, ADATTE AD OGNI LIVELLO. E TUTTO QUESTO PARTENDO DALLA STESSA SPIAGGIA! TOM E FEDE CI RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA!


69

Fede LaCroce in Aerial da manuale.

Le Morne da cartolina.

Tom Hartmann La prima volta che sono andato a Mauritius,

impegnative: vento leggero, onde grosse e potenti,

voci servivano a mantenerla il più possibile segreta

parliamo ormai di 10 anni fa, non sapevo bene cosa

reef basso e tagliente e perfino forte localismo. Ma

nel mondo dei water-sport.

aspettarmi, avevo sentito diverse voci sul luogo e

appena ho messo piede sull’isola ho subito capito

Penso non ci sia al mondo un posto che per

sullo spot, tutti quelli con cui avevo parlato mi

che in realtà Mauritius era una preziosa perla nel

combinazione di onde e vento sia lontanamente

avevano raccontato di condizioni molto

mezzo dell’Oceano Indiano e che gran parte delle

paragonabile, è un playground assolutamente unico


70 Tom carica il Bottom Turn su una bella bomba.

e perfetto. Dalla stessa spiaggia si può scegliere di fare freeride/freestyle in laguna, saltare o surfare sulle facili onde del primo reef (Little Reef), lanciarsi in surfate più emozionanti sulle grosse onde di Manawa o correre down-the-line sulle pareti glassy e perfette di One Eye. Quando sono venuto il primo anno, ho trascorso a Mauritius ben 6 mesi e ricordo che anche nel picco di alta stagione eravamo pochi windsurfer in acqua e di kiter quasi non se ne vedevano, era quindi davvero importante essere attenti l’uno dell’altro, in quanto il servizio di salvataggio era assai limitato, c’erano solo un paio di barche di pescatori da chiamare in caso di emergenza fuori dalla laguna. Molto spesso è capitato che fossimo noi stessi ad aiutarci reciprocamente, giravamo tutti con una corda per trainare in spiaggia chi aveva rotto o era in difficoltà, le operazioni di recupero spesso duravano più di un’ora. Nel tempo le cose sono cambiate, rispetto a 10 anni fa ci sono molte più persone in acqua, c’è un grosso centro di windsurf,

Tom in high Backloop sulle onde di Little Reef.

un paio di scuole di kite e anche il servizio di salvataggio è migliorato, sia in termini di numero di barche che rispetto alle capacità dei piloti di guidarle quando le condizioni sono più impegnative. In questi dieci anni si è parlato molto di Mauritius sulle riviste di settore, in tanti sono venuti a vedere con i propri occhi e quasi tutti ci sono poi ritornati, io per primo. Dalla mia prima visita, ci sono tornato ogni anno, anche più volte l’anno, cercando di trascorrerci complessivamente almeno 3 mesi, la considero la mia seconda casa e mi sono fatto molti amici che, nonostante non li veda per mesi, ogni volta che li rincontro è come se fossero passati solo pochi giorni. Oggi c’è una bella scena windsurf e kitesurf, alcune persone si sono trasferite a vivere, altre ci tornano con regolarità. Tra luglio e novembre appassionati provenienti da mezza Europa si incontrano sulla spiaggia di Le Morne per condividere la stessa passione per il mare, le onde, il vento, ma soprattutto per la bellezza di questo luogo. Ormai ci si conosce tutti molto bene e anche se non ci si vede o sente durante il resto dell’anno si è certi di rincontrarsi a Mauritius a condividere ancora momenti indimenticabili. Sono costantemente spinto alla ricerca dell’onda perfetta, che sia da surfare in windsurf, kite, surf o SUP, e a Mauritius praticamente ogni giorno un’onda perfetta rompe su uno dei reef dell’isola.


71

Fede down the line verso la copertina di Funboard n째 150.

Tom lanciato in Aerial dal potente lip di One Eye.


72

Fede in heli-view Cutback.

Ogni volta che cavalco una di queste onde mi

accade che pochissimi giorni l’anno, la condizione è

onde di Mauritius, e in particolare di One Eye, e dei

ricordo perché questo luogo è così speciale per

veramente epica. Questi sono i giorni che attendo

vari pericoli che le caratterizzavano, che il mio

me. Fin dalla primissima volta sono rimasto

pazientemente tutto l’anno e che so non

principale obbiettivo era surfare quelle onde

affascinato sopratutto dall’onda di One Eye,

dimenticherò mai, la consapevolezza di trovarmi al

cercando di riportare a casa sana e slava la

nonostante l’abbia surfata tantissime volte, ancora

posto giusto al momento giusto.

pellaccia. Il primo giorno, appena atterrato, ho

oggi nutro un grande rispetto per quest’onda e per

In queste giornate non tutte le onde sono surfabili,

trovato ad accogliermi una consistente mareggiata

la natura più in generale che è e rimarrà sempre

quando entrano set double mast high spesso la

da SW, parliamo di un’alberata tubante e rombante

più potente di ogni essere umano.

sezione è così veloce che è impossibile superarla, la

con vento medio leggero. Ogni persona di buon

L’onda di One Eye, per la direzione con cui lo swell

scelta dell’onda è cruciale, ma quelle che alla fine

senso, anche se con una discreta esperienza wave,

colpisce il reef, è potente e veloce, sbaffata dal

riesco a surfare rimarranno per sempre impresse

non conoscendo lo spot avrebbe ragionevolmente

vento side-off (a volte molto off) è glassy e tubante.

nella mia mente e sono lo stimolo per continuare a

declinato, per quel giorno, l’idea di andare in acqua

Il timing su quest’onda è tutto, non è facile da

cercare ed aspettare.

o al massimo si sarebbe limitata a surfare le

leggere e non puoi farti trovare in ritardo, ma

ondine di Little Reef giusto per sgranchire i muscoli e prepararsi ai promettenti giorni successivi.

momento giusto il suo lip ti da una spinta tale da

La mia prima volta a One Eye di Federico La Croce

fare degli serial stellari.

A dieci anni di distanza dalla prima volta di Tom a

che per voglia, ho ben pensato di dirigermi

Ogni anno entrano un paio di grossi swell da SW e

Mauritius, nonostante gli articoli, le foto e i video

direttamente a One Eye.

quando tutto coincide alla perfezione allora sì che

visti, posso dire che per me quest’anno è stata la

Per chi non lo sapesse, l’unico (o quantomeno il più

si può vedere One Eye veramente on fire. Perché

stessa cosa che per lui dieci anni fa, ovvero non

consigliato) percorso per raggiungere la

uno swell di grosse dimensioni sia surfabile è

avevo la minima idea di cosa aspettarmi. Vuoi per i

famigerata onda di One Eye è quello che aggira il

necessaria la giusta combinazione di più fattori,

racconti delle esperienze di amici, in alcuni casi a

temutissimo reef di Chameau uscendo dalla Grande

oltre alla dimensione, al periodo e alla direzione

dir poco terrificanti, più che emozionato ed

Passe e navigando downwind in mare aperto,

dell’onda, ci vuole il vento, la marea e le corrente

esaltato, al mio arrivo in spiaggia a Le Morne ero

diciamo una attraversata di una decina di minuti se

ideali, quando tutto è al posto giusto, e questo non

spaventato. Avevo sentito così tanto parlare delle

il vento, come quel giorno, non permette di planare.

quando la colpisci a massima velocità e al

Io, invece, spavaldo e incosciente, più per orgoglio


73

Andrea Citoni, rider Novenove, assiduo frequentatore di One Eye.

A Mauritius si surfa e si salta in grande stile.


74 Stanco dal viaggio e in pieno effetto jet-lag, mi ci sono voluti pochissimi minuti per rendermi conto, tra un cavallone e l’altro, dell’enorme cazzatta (concedetemi il francesismo) che stavo facendo, ma a quel punto, sempre per lo stesso maledetto orgoglio, era troppo tardi per tornare indietro. Una volta raggiunta la line-up, non avendo punti di riferimento e dovendo surfare su un reef orientato perpendicolarmente rispetto alla spiaggia da cui ero partito, mi sono sentito, per così dire, un po’ disorientato. Per un’ora e mezza sono rimasto in acqua senza capire esattamente dov’ero, dove dovevo posizionarmi per prendere le onde, come dovevo muovermi quando per caso mi ritrovavo su una di esse, insomma, mi sono sentito un waver alle prime armi con le gambe che mi tremavano per quel misto di adrenalina-paura che scorre nel sangue in simili situazioni. Morale, in tutta la session non ho preso nemmeno un’onda, troppo concentrato a non sbagliare e a non cadere. Poco Il Campione del Mondo Gollito Estredo in un mix perfetto di session Freestyle e Wave durante l’annuale meeting Fanatic.


75

La world cup class di Klaas Voget.

male direte voi? E fin qui siamo tutti d’accordo,

potenza dell’onda. Per fortuna ero ormai stato

peccato che il vero problema è stato tornare a

spinto sul reef e, avendo quel giorno, deciso di

riva. Quando non si conosce un posto e non si sa

indossare le scarpette, mi è bastato appoggiare i

esattamente dove ci si trova, è difficile trovare la

piedi e camminare fin dentro alla laguna. Mi ci è

strada del ritorno. Così, mentre vedevo il sole

poi voluto un altro quarto d’ora per arrivare

avvicinarsi sempre più all’orizzonte, nel disperato

nuotando/camminando fino in spiaggia, quando

tentativo di rientrare, sono lentamente arrivato

sono uscito dall’acqua era ormai buio e

nell’inside e invece che proseguire verso la

sconsolato ho smontato la vela e fatto il conto dei

laguna, ho avuto la brillante idea di strambare.

danni subiti.

Errore da principiante, inevitabilmente, il vento,

Diciamo che come primo impatto è stato

che già era leggero, mi è mancato completamente

abbastanza traumatizzante, mi ci sono voluti un

e sono caduto. In quell’istante, memore dei

paio di giorni per riprendermi del tutto, ma quello

racconti degli amici che hanno rischiato la vita in

era solo la fine del primo round. I giorni

quelle acque, la mia unica preoccupazione era

successivi sono tornato a sfidare One Eye,

quella di non perdere l’attrezzatura e rimanere in

ammetto che ho faticato, le condizioni sono

balia della corrente. Ho, quindi, afferrato l’albero e

sempre state toste, anche più del primo giorno,

ci sono rimasto attaccato nella speranza di essere

ma alla fine ci sono riuscito, ho capito come

spinto dalle onde nella safe zone. Sono bastate

funziona quel posto e vi assicuro che è l’onda più

due macinate di quelle serie per sentire l’albero

bella che abbia mai surfato in vita mia, non c’è

spezzarsi tra le mie mani schiacciato dalla

dubbio, a Mauritus ci tornerò!

Tom con il SUP.


FAST TRIP

76

TESTO DI Amanda Beenen

FOTO DI Manuel Grafenauer

TENERIFE EL MEDANO AMANDA BEENEN INSIEME A MANUEL GRAFENAUER CI PORTANO ALLA RISCOPERTA DI TENERIFE PARLANDOCI DELL’ISOLA NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA DEL WINDSURF MA ANCHE DEL LATO TURISTICO. QUEST’ISOLA RAPPRESENTA UNA VALIDA SCELTA COME META WINDSURFISTICA PER TUTTO L’ANNO, IL PERIODO ESTIVO È SICURAMENTE QUELLO PIÙ GETTONATO E PIÙ VENTOSO; MA IL PERIODO INVERNALE VI POTREBBE REGALARE DELLE PIACEVOLI SORPRESE, COME LA TEMPERATURA MITE, LE ONDE E SE SARETE FORTUNATI ANCHE UNA BELLA SPAZZOLATA DI ALISEO.


77

La caratteristica baia di El Medano.


78

Amanda allo storage gestito da Sandro a 200 metri di distanza dallo spot.

Amanda in Push Loop al Cabezo.

Sapere esattamente dove trovarsi al momento opportuno è la chiave per la riuscita di ogni viaggio windsurfistico. Questa città canaria è piena di vitalità e offre moltissime opportunità a chi sa come sfruttarle. Cominciamo innanzitutto dalla ragione primaria del viaggio, cioè il windsurf! Che tu ti sia portato il tuo materiale personale da casa, o lo voglia noleggiare sullo spot, puoi fare tutto a El Medano! Se vuoi evitarti la scocciatura d’imbarcare il tuo materiale in aereo, lo puoi noleggiare comodamente all’OTC (The official test center)! Situato a Southbay, l’ OTC è come un negozio di


79

Il Cabezo, lo spot della Coppa del Mondo di Tenerife, in cui durante tutto l’anno si allenano personaggi del calibro di Dany Bruch, Alex Mussolini e Adam Lewis. In questa foto Amanda vola in Back Loop.

caramelle, per windsurfisti! Offrono

momento di andare in stampa con questo

anche Sup safari e lezioni di Sup per qualsiasi

praticamente tutti i rig e tavole dei marchi più

articolo sono cambiate alcune cose all’OTC, vi

livello. Nella peggiore delle ipotesi, puoi lasciare

noti, già armati, trimmati e pronti per essere

terremo aggiornati!). Ora quindi sei sistemato

la tua ragazza in spiaggia tra le grosse rocce

usati! Lo staff è amichevole e disponibile, pronto

dal punto di vista del materiale e sei pronto ad

arrotondate, che offrono un ottimo riparo per

ad aiutarti sia in spiaggia che con qualche dritta

entrare a spaccare un po’ di lip di onde. Aspetta

abbronzarsi mentre i bambini giocano in

in acqua. Oltre al solo materiale, all’OTC c’è

però! Che cosa fanno nel frattempo la tua

spiaggia. Se invece hai optato per portare il tuo

anche Adam Lewis! Questa giovane stella

ragazza/moglie/famiglia/amico gay ecc? Bhè,

materiale da casa, forse preferiresti uscire

nascente del PWA è disponibile per insegnarti

poco più sottovento rispetto all’OTC c’è la scuola

direttamente al Cabezo, dove probabilmente

come migliorare le tue capacità in acqua, come

di surf da onda di Playa Sur. Nascosta dietro

distruggerai tutto alla prima uscita per esserti

tuo istruttore privato. Puoi arrivare sul posto e

all’angolo rispetto all’OTC, in mezzo a centinaia di

avvicinato un po’ troppo al gigantesco Godzilla o

prendere il materiale al volo, ma il vero trucco è

kite surfer, questa scuola di surf offre corsi per

sul reef. Non temere! Mike ti può aiutare! Il

fare una prenotazione online in anticipo per

principianti di qualsiasi età. Poi si può anche

tedesco, infatti, ha un sail loft nascosto proprio

esser sicuro che ci sia esattamente quello che

fare un giro veloce al surfshop tra l’OTC e il Cafe

nel centro della piazza rossa del Medano, dove

desideri pronto ad aspettarti in spiaggia. (Ndr: al

Flashpoint. Oltre ai corsi di surf da onda, offrono

una piccola scalinata ti permette di raggiungere


80 la sua veleria. Ad un ottimo prezzo, sistemerà

“Flashpoint” situato a Southbay, a fianco dell’OTC.

tutto come nuovo. Se invece hai bisogno di

È un posto molto colorato, proprio sulla spiaggia,

riparare la tavola, allora ti conviene andare da

che serve panini, succhi freschi, insalate e altri

D*light! Il negozio in verità è chiuso ma se lo

piatti sfiziosi. Alla sera poi il Flashpoint diventa

chiami al cellulare (il numero è scritto sulla

un ottimo posto per una birra o un cocktail. In

porta) Joe e Ben arriveranno in un secondo. Se

quasi tutti i locali c’è la connessione Wi-fi

stai cercando un posto dove lasciare il materiale

gratuita.

in rimessaggio, rivolgiti a Sandro. Tutti al Cabezo

Dopo aver cenato è ora di bersi qualche birra!

lo conoscono, quindi conviene semplicemente

Un buon posto da cui cominciare è il “Manfreds

chiedere in giro e qualcuno ti dirà dove trovarlo.

Soulcafe.” È proprio di fianco al muro a Playa

Il rimessaggio a breve termine si aggira sui 30

Chica. Diego e il resto della crew ti portano da

euro a settimana.

bere non stop, offrendoti cocktail e diversi tipi di

Se invece hai intenzione di stare più a lungo, puoi

birre. Prova anche l’Arahucas e Cola ma fa

parlarci per accordarti su un prezzo migliore. Il

attenzione all’infame piatto di “BrainShots”! (O

deposito si trova a circa 200 metri dal Cabezo.

meglio ancora, chiedine uno!;) ). Se alla chiusura

Anche in caso fossi in cerca di un appartamento

di Manfreds ti reggi ancora in piedi, allora

ti conviene chiedere a Sandro. Ha anche qualche

potresti voler fare un giro al “Goiter” che è

appartamento qua e là e conosce anche un

proprio lì di fianco, ma è aperto solo il venerdì e

sacco di altri proprietari che ne hanno

il sabato e dà il suo meglio solo in alta stagione.

disponibili.

Playa Americas probabilmente sarà più

Qualsiasi altra cosa ti possa servire, la puoi

divertente. Ci sono parecchi club tra cui

trovare ai surfshop locali come “Godzilla” e

scegliere e sicuramente questo posto sarà

“Cabezo surfshop”.

all’altezza delle tue aspettative riguardo alla vita

Dopo essere stato in acqua per 4 ore, a

notturna. Ci si arriva in taxi in una ventina di

distruggere le onde ed il materiale,

minuti e costa circa 25 euro a corsa.

probabilmente ti sarà venuta fame!

Nel peggiore dei casi puoi sempre andare

In centro ci sono un’infinità di ristoranti e cafè.

all’Underground. Fai attenzione però! Questa è

Ecco i migliori della zona del Medano!

l’ultima spiaggia, perchè potrebbe infatti darsi

Uno dei ristoranti migliori della città è

che la scalinata dell’ingresso possa essere

sicuramente “Pizzeria Wairua”. Molti windsurfisti

l’unica cosa che ricordi la mattina successiva.

vengono qui a mangiare ed il pro rider Dany

Un po’ di surf sulla costa del nord di Tenerife.

Amanda surfing in Las Americas.

Bruch ha perfino la sua pizza personale sul

L’Isola

menù! Assicurati di aver prenotato perchè

Oltre ad essere la più grande delle isole Canarie,

questo posto è quasi sempre pieno. Se invece

Tenerife è anche la più rinomata e le motivazioni

vuoi risparmiare un bel po’ e mangiare anche

sono evidenti. Oltre al fatto che le temperature

molto di più, puoi andare da “Metro King”, che si

siano ottime durante tutto l’anno, e le

trova proprio di fianco alla veleria di Mike nella

meravigliose spiagge bianche, ci sono molti altri

piazza rossa. Qui ci sono degli hamburger

aspetti nascosti che quest’isola ha da offrire, che

giganteschi, hotdog lunghi 1 metro e pizze da

vanno ben oltre l’immaginazione dei turisti che

mezzo metro!

sfogliano brochure. La cosa migliore da fare è

Sulla sinistra del Metro King c’è “Mareasol”, un

prendere una macchina a noleggio e cominciare

ristorante gestito da brasiliani. Se cerchi un

a guidare, senza una destinazione precisa. Con

posto dove divertirti e passare una serata in

questo articolo però vi posso dare qualche dritta

allegria, questo è il posto che fa per te. Se

su dove cercare di preciso.

dovessi passarci il pomeriggio, ordina il loro

Il posto ideale come prima tappa è il Monte

Bocadillo de Pollo per soli 3 euro, mentre se vai

Teide. È il vulcano di Tenerife e raggiunge ben i

a cena digli semplicemente di portarti qualcosa

3718 metri sul livello del mare. È la vetta più alta

e sicuramente resterai pienamente soddisfatto

di tutta la Spagna e anche il terzo più alto

di qualsiasi cosa ti porteranno dalla cucina!

vulcano al mondo! È ancora attivo, ma

Durante il giorno, fai anche un salto al

fortunatamente l’ultima eruzione risale al 1909.


81 Sebbene sia dormiente da un po’ c’è sempre l’eventualità che posso eruttare nuovamente. È piuttosto facile arrivare in cima al monte Teide, infatti c’è la strada che arriva fino al parcheggio della funivia che ti porta quasi in cima. Da qui poi si può camminare e esplorare i pendii del vulcano, col paesaggio sottostante che offre una vista eccezionale. Se ne hai voglia, puoi perfino richiedere un permesso speciale (prenotabile online) per camminare dalla funivia alla cima vera e propria poco più su, da cui si può poi guardare giù nel cratere! Se continui a guidare oltre il vulcano, entri poi nel parco nazionale, dirigendoti poi verso Puerto Cruz sulla TF-20, per andare a vedere una spiaggetta chiamata Playa Bollullos. Questa spiaggetta segreta è nascosta tra i campi di banane e per arrivarci bisogna camminare a lungo. Una volta sul posto però la sabbia vulcanica unita al verde delle palme, rende questo posto un piccolo paradiso. Andando verso nord si arriva invece a Santa Cruz, la capitale di Tenerife. La metropoli è perfetta per gli amanti dello shopping e della vita Chris Friis big Forward.

Adam Lewis e Amanda in una session freeride a South Bay.


82

Manu surfa una buona misura al Cabezo di fronte al bunker, dove le onde sono pi첫 ripide!

Le piscine naturali di Tenerife.

Camminando nel parco nazionale del Teide.


83

Flashpoint.

notturna, con numerosi negozi, bar, ristoranti e

troverai questo piccolo posto nascosto a circa

un’enorme spiaggia con acqua cristallina e

600 metri dall’inizio del paese! Consiglio utile:

azzurra. Quando sei in zona, fai un salto al

non andarci di domenica e soprattutto ricordarsi

“Meson El Drago” (The Dragon Inn), al cui interno

la maschera per le immersioni.

si trova uno dei ristoranti più buoni di Tenerife.

Ovviamente ci sono anche molte altre attrazioni

Nella città di Tegueste, inoltre servono anche

più rinomate sull’isola, come per esempio il

cibo tipico del 18esimo secolo in fattorie

famoso Loro Parque, rinomato non solo per gli

dell’epoca.

uccelli esotici ma anche per lo spettacolo dei

Lungo la strada per il Medano, si supera anche

leoni marini, dei delfini e dei pappagalli, poi

Güímar. Qui si posso vedere 6 misteriose

l’acquario con galleria in vetro per vedere gli

piramidi, di cui gli archeologi non sono ancora

squali, e ancora i gorilla, le scimmie, le tigri, i

riusciti a spiegare l’origine. Stranamente,

giaguari, i fenicotteri, gli alligatori, le tartarughe

sembra siano realizzate con tratti caratteristici

e anche una sala cinematografia “NaturaVision”

di quelli presenti in Messico e Peru.

e il Pinguinario più vasto al mondo, con

Se hai ancora voglia di azione, puoi contattare

un’autentica riproduzione del clima artico, che si

Marcello di www.Surfsafaritenerife.com . Ti

ottiene facendo cadere 12 tonnellate di neve ogni

porterà a fare il giro dell’isola, facendoti vedere

giorno!

anche delfini e tartarughe, a bordo di tavole da

Un altro park più orientato all’azione è il famoso

SUP. Ci sono anche surf safari verso Los Gigantes

Siam Park! Qui non si divertono solo i bambini

e Baranco Secco, che sono assolutamente posti

ma anche gli adulti di tutte le età! Con attrazioni

imperdibili!

come la “Tower of power”, uno scivolo in cui sei

Vicino al Medano c’è anche un’altra spiaggia

praticamente in caduta libera per 28 metri,

nota ai local che vale la pena visitare. Arrivando

l’adrenalina scorre a fiumi! Se poi i soldi non

in macchina dal Medano, si supera South Bay

fossero un problema, potresti anche noleggiare

diretti verso Los Abrigos, e qui si trova una

la piscina con le onde artificiali più grande del

piccola insenatura nascosta con piscine naturali

mondo assieme ai tuoi amici! Per circa 500 euro

e caverne sottomarine. Parcheggia la macchina

all’ora puoi startene in una piscina con barre

sul bordo della strada appena prima d’entrare

potenti di 3 metri tutte per te, senza perdere un

nel paesino di Los Abrigos. Cerca lì intorno e

solo minuto d’azione!

Mike sail repair.


FAQ SOMMARIO

84

CRASH OF THE MONTH

pag. 86

DI Federico Infantino A volte ci si può trovare in giornate eccezionali in serie difficoltà, come essere travolti da una montagna di schiuma, perdere il materiale e continuare a essere frullati dal set di onde successivo. Questo è quello che è capitato a Maui a Federico.

FREESTYLE

pag. 88

DI Mattia Pedrani Qualche anno fa dopo lo Spock è arrivato il doppio Spock, che ancora oggi è una manovra eseguita da pochi. Ora è il momento di unire una classic a una power move in una manovra da top rider.

DIDATTICA

pag. 90

DI Gigi Madeddu Il forte local di Sa Barra ci spiega alcune cose fondamentali da sapere per la corretta regolazione della nostra vela, facendoci capire come ottenere il miglior trim per una vela freestyle o per una wave con piccoli ma fondamentali accorgimenti.



F#©K CRASH OF THE MONTH

86

CRASH OF THE MONTH

SOPRAVVIVERE A UN PALO DI SCHIUMA • TESTO DI Federico Infantino • FOTO DI Marco Coppadoro • RIDER Federico Infantino • LOCATION Maui, Hookipa

IL NOSTRO COLLABORATORE LIGURE INCOMINCIA AD ESSERE UN ASSIDUO FREQUENTATORE DELLA RUBRICA DEDICATA AI MIGLIORI CRASH DEL MESE, FORSE GRAZIE ANCHE ALLA SUA SANA DOSE DI SPERICOLATEZZA CHE LO PORTA OGNI TANTO A TROVARSI IN SITUAZIONI TOSTE. QUESTA VOLTA È ALLE PRESE CON UNA BELLA ALBERATA DI SCHIUMA CHE LO HA TRAVOLTO POCHI MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DELLA SUA PRIMA HEAT DURANTE IL MAUI MAKANI CLASSIC 2012, DI CUI AVETE POTUTO LEGGERE IL REPORT COMPLETO NEL NUMERO SCORSO. ANCHE IL VOSTRO CAPOREDATTORE SI È TROVATO NELLA STESSA SITUAZIONE NELLO STESSO POSTO UN ANNO PRIMA, MA CON UNA MAREGGIATA DECISAMENTE INFERIORE E MI RICORDO CHE AD UN CERTO MOMENTO HO DOVUTO SMETTERE DI NUOTARE PER AVERE ABBASTANZA FIATO PER RESISTERE ALLE FRULLATE… INSOMMA TUTTA ESPERIENZA COME POTRETE LEGGERE DA QUESTO RACCONTO DI FEDERICO.

8

7

6

Maui Makani Classic 2012 primo giorno di gara,

troppi rischi! La terza onda che ho preso era

prima heat tranquilla: Federico Infantino, Camille

veramente grossa, non volevo spingermi troppo

Juban, Josh Stone! Arrivato in spiaggia la tensione

verso riva quindi dopo un bottom ed un cut back

era già altissima! Vento sui 10 nodi e onde con set

prima che questa chiudesse esco con un semi

da double mast, in 2 inverni passati lì era la prima

aerial vulcan per tornare più al largo! Vedo però

volta che vedevo Ho’okipa così grosso! Dopo aver

che stava arrivando verso di me un mega set, ma

montato la 4.2 e la 4.7 (le mie due vele più grandi),

una rafficchetta mi fa’ iniziare a planicchiare e

entro in acqua con Josh Stone per il warm up di 15

penso: “Ci passo, non può chiudere, sono in mezzo

minuti con la 4.7 ed il 72 lt praticamente al

al mare!”. Il set era sempre più vicino e sempre più

galleggio! Solita routine per passare quelle

grosso e ad un certo punto il vento scompare, era

montagne attaccato agli scogli, con un canale

ormai troppo tardi per pensare di tornare indietro!

praticamente inesistente, riesco ad arrivare sulla

Ho guardato quell’onda alzando la testa al cielo con

line up! Inizio a prendere un po’ confidenza con la

il cervello praticamente spento! Non avevo il vento

nuova tavola 72 Quad LS by Quatro, arrivata con i

per poter strambare e tornare indietro, l’unica

container proprio quella mattina, senza prendere

cosa che potevo fare era lanciare via tutto e


87

FEDERICO INFANTINO ITA-999 Ligure doc, vive e lavora a Bordighera nell’estremo ponente, spot rinomato per la cattiveria del suo shore break, © Claudio Cazzara

soprattutto con le mareggiate da Ovest. Infatti non è raro trovare Federico surfarsi le onde del suo home spot finendo letteralmente in spiaggia. È molto giovane e dopo un passato trascorso nelle classi giovanili del windsurf ora si sta dedicando a tempo pieno al wave partecipando a gare nazionali e internazionali. I suoi sponsor sono: Quatro, Goya, MaverX, Al360, MFC.

5

4

3

2

1

nuotare sott’acqua, ma come detto prima il mio

tranquillo, stavo tanto sotto ma comunque ero in

amici, rider… io non aprivo bocca!

cervello era in stand by, guardavo solo quella

acqua da 15 minuti quindi avevo un po’ di energia,

5 minuti dopo il race director viene da me e mi

montagna che mi veniva contro o forse ero io che

ma dopo di quelle il respiro era sempre meno ed

dice: “Aspettiamo ancora un attimo che ti riprendi,

andavo contro a lei! Bhe è stato il crash della vita!

ogni onda sembrava un’eternità, a quel punto

dimmi quando sei pronto così faccio partire la tua

L’onda mi ha letteralmente inglobato, ho iniziato a

(anche se adesso ci rido) mi sono tirato 2 schiaffi

heat!”. Nel frattempo Andrea Della Rosa, Dani Marti,

rotolare sott’acqua per un bel po’, quando sono

in faccia e mi sono detto: “O ti svegli o qui ci

ML e altri ragazzi mi avevano recuperato

riemerso l’attrezzatura era sparita, ero in mezzo al

rimani!”. Posso raccontarla, è stata una gran

l’attrezzatura e mi avevano già preparato un altro

mare con tutto il set che frangeva!

esperienza, ma me la sono vista veramente brutta!

rig!

Le onde erano talmente grosse che per quanto io

Vedevo la gente sulla collina di Ho’okipa in piedi che

“Ok ci sono!”, senza vento con la 4.2 torno in acqua,

potessi frullare la corrente, con il risucchio, mi

mi guardava ma nessuno poteva fare niente!

ma ero veramente scosso e lo sono stato per

faceva rimanere in quel punto!

Dopo un quarto d’ora di frullate in qualche modo

qualche giorno!

Il risultato è stato 15 minuti di onde sulla testa e la

sono riuscito ad essere “sputato” nell’inside e

Ho pensato solo a surfare in sicurezza, avevo contro

moto d’acqua che non riusciva a venirmi a

nuotando a favore di onde come un disperato, sono

Camille e Josh e non potevo pretendere chissà cosa

prendere…

riuscito ad arrivare a terra!

come risultato!

Sotto le prime 5 o 6 onde ero ancora abbastanza

Tutti subito mi sono venuti incontro: lifeguard,

È stata una bella lezione di vita!!!


FAQ FREESTYLE

88

SPOCK CULO

1

2

3

4

5

6

• TESTO DI Mattia Pedrani

Trattandosi di una combinazione, le condizioni

ora in planata con i piedi normali, sottovento alla

• FOTO DI Valerio Pedrani

influenzano molto la riuscita del trick ed è quindi

vela. Ti ritrovi quindi nella medesima posizione in

• RIDER Mattia Pedrani

importante provarla con acqua poco choppata e

cui saresti se avessi eseguito un passaggio in

• LOCATION Porto Pollo, Sardegna

vento costante e forte.

duck con i piedi normali e infatti a questo punto potresti decidere se combinare la spock con una

LA SPOCK CULO È UNA DELLE MIE COMBINAZIONI PREFERITE IN ASSOLUTO. È UN MIX PERFETTO CHE PERMETTE DI SINTETIZZARE LA STORIA DEL FREESTYLE IN UN UNICO TRICK. LA PRIMA PARTE, INFATTI È COMPOSTA DALLA ROTAZIONE SLASHATA E CLASSICA DI UN PILASTRO DELL’OLDSCHOOL, LA SPOCK, MENTRE LA SECONDA È PIÙ ESPLOSIVA ED AEREA MERITO DI UNA DELLE POWERMOVE PER ECCELLENZA, LA CULO. SEBBENE LE COMBINAZIONI SIANO SOLITAMENTE PALESATE TRAMITE “INTO” TRA UN TRICK E L’ALTRO, IN QUESTO CASO, DATO IL NOME, SI USA SPOCK CULO ANZICHÈ SPOCK INTO CULO... (ANCHE SE SOPRATTUTTO LE PRIME VOLTE, VA PROPRIO COSÌ).

Inizia volando al traverso a tutta velocità,

Bob, un’Air Bob, una Kono, una Kabikuchi o come

possibilmente non rimbalzando da una parte

in questo caso una Culo.

all’altra come quando ci sono le barche al Pier ed aspettando di trovare una zona

Ti ritrovi quindi in piena velocità, con la vela

particolarmente piatta in cui iniziare la combo.

carica controvento e ora non ti resta che

Tira con forza sul braccio posteriore per dare la

proiettare il corpo in avanti spingendo sulla

massima proiezione alla Spock, per poi girare la

gamba anteriore. Per fare staccare la tavola da

testa e le spalle verso poppa e mollare il braccio

questa posizione, devi spingere con violenza sulla

posteriore mentre tiri ora sul braccio anteriore.

mano posteriore, di bugna, per poi avvicinare il

Questa specie di catapulta ti permetterà di

corpo al boma per girare più velocemente. Gira

generare il momento necessario e la tavola

ora testa e spalle sottovento e scalcia la tavola

ruoterà sottovento ad una velocità notevole.

con la gamba posteriore, cercando di restare nel

Rannicchia la gamba posteriore sotto il sedere,

baricentro della rotazione. Continua a spingere

in modo che la prua faccia da perno e vai a

sul braccio posteriore finchè la poppa atterra e

prendere il boma sulle nuove mure con

sposta il peso in avanti per chiudere in maniera

entrambe le mani, continuando a girare testa e

pulita la Culo ed aggiudicarti una delle combo

spalle sottovento. Mantieni il peso centrato sopra

più cazzute in circolazione.

alla tavola e appena stai per completare i primi

Chiuderla è quasi divertente quanto fraintendere

360 gradi della rotazione slashata, ti ritroverai

alcune frasi in quest’articolo :)

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MATTIA PEDRANI I-00 Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente. Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più © John Carter

appropriate ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Gaastra, AL360, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu. FOLLOW ME | mattiapedrani.com | soundcloud.com/infam0usbeats |

Mattia_ I_ 00

|

mattia.i.00

Guardate questa manovra in diretta nella Playlist FUNBOARD FAQs sul canale ufficiale di Mattia ed ISCRIVETEVI a youtube.com/Mattia00. Tutte le manovre di Mattia con le sue spiegazioni sono anche presenti nei VIDEO FAQ su funboardmag.com

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STEP BY STEP Foto 1. Questa è la fase in cui viene generata

Foto 5 e 6. A questo punto, completati i primi

abbassandosi anche parecchio ed appendendosi

tutta la proiezione dell’intera combinazione. Devi

360° di rotazione della spock, proietta il fisico in

nel boma…altrimenti i pads ed i talloni ne

tirare con forza prima sul braccio posteriore per

avanti e spingi l’albero verso prua con il braccio

risentiranno. Cerca di tenere il peso nel centro

far caricare la vela, poi mollarlo e tirare ora col

anteriore, spingendo con violenza sulla mano di

della rotazione, senza sbilanciarti troppo,

braccio anteriore, spingendo sulle gambe per far

bugna in modo da venir letteralmente sollevati

ricordando anche che sei ancora controvento.

staccare la tavola.

dall’acqua dalla pressione contraria nella vela.

Foto 2 e 3. Gira la testa e le spalle verso poppa,

Foto 7 e 8. Guardando questa foto,

velocità e fluidità, avrai ancora abbastanza

andando a prendere il boma sulle nuove mure

singolarmente, non si riesce a capire se abbia o

proiezione e potenza da non appopparti troppo,

con l’ex braccio posteriore, per poi mollare

meno fatto una spock prima di arrivarci. A questo

potendo quindi attendere che la bugna passi nel

anche l’ex braccio anteriore una volta ruotati i

punto, infatti, ti ritrovi in piena fase Culo, con il

vento e riprenda potenza sulle mure corrette per

primi 180°. Cerca di non far staccare troppo la

corpo in sospensione sopra alla vela, mentre

poter finalmente tirare un sospiro di sollievo e

tavola, piuttosto di proiettarti in lungo, in modo

continui a spingere sul braccio posteriore, con lo

completare la combo!

che la rotazione della spock sia più veloce e

sguardo rivolto verso poppa. Scalcia la tavola

fluida possibile.

sottovento cercando di piegare le gambe in modo

DRITTE ED ERRORI

che la prua non interferisca con la rotazione.

Essendo una combinazione, in cui peraltro la

Foto 10-12. Se hai eseguito tutto con sufficiente

Foto 4. Scarica il peso nel boma e resta centrale

Continua a spingere l’albero in avanti col braccio

manovra esplosiva è eseguita per ultima, è

girando lo sguardo sottovento, in modo che la

anteriore ed a spingere sulla bugna con quello

necessaria una velocità inziale davvero notevole,

tavola giri alla velocità della luce (occhio ai chop

posteriore in modo da completare la rotazione

ed è vivamente consigliato provarla solo in posti

perchè a questo punto c’è talmente tanta

aerea e prepararti a scendere.

con acqua piatta e vento costante, in modo che

pressione sui rails della tavola che si rischiano

la prima rotazione sia il più veloce e morbida

ingavonate assurde anche con chopppini

Foto 9. Questo è il punto d’impatto, ed è davvero

possibile, conservando abbastanza momento per

minimi!)

fondamentale assorbire il colpo con le ginocchia,

staccare la culo.


FAQ DIDATTICA

90

IL TRIM DELLA VELA

• TESTO DI Luigi Madeddu • FOTO DI Michele Tagliafico, Christian Taucher

MI CAPITA MOLTO SPESSO DI VEDERE PERSONE CHE ARMANO MALE LA PROPRIA VELA, UN PO’ PER LA FRETTA DI ENTRARE IN ACQUA E UN PO’ PER LA NON CURANZA DEI DETTAGLI. MA SONO PROPRIO I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA, E SONO QUESTI CHE RENDERANNO LA NOSTRA USCITA PIÙ O MENO BELLA. NON A CASO, ANCHE A COSTO DI RISULTARE RIPETITIVO, AD OGNI MIO STAGE INIZIO CON LA SPIEGAZIONE DELLE NOZIONI FONDAMENTALI DEL TRIM DELL’ATTREZZATURA. IL NOSTRO COLLABORATORE SARDO GIGI MADEDDU CI AIUTA IN QUESTA RUBRICA A RIPASSARE ALCUNI CONCETTI CHIAVE PER REGOLARE AL MEGLIO IL NOSTRO RIG.

Gigi Madeddu in versione freestyle. © Michele Tagliafico

LA VELA La nostra vela è una parte di noi! Ecco perché il

costante e usciranno dalla tasca d’albero in modo

per le condizioni di vento light e onde di scaduta.

trim rappresenta una delle cose fondamentali per

omogeneo. Una volta cazzata arriva un classico

Rider pesanti preferiscono utilizzare questo trim

goderci un’uscita al 100%. Saperla armare nel

problemino: le carrucole della vela devono essere

anche con vento più sostenuto. Se invece si

modo corretto dipende da tanti fattori, alcuni molto

vicine a quelle della prolunga o possono avere

incontrano condizioni di vento più forte si usa

soggettivi, che ogni rider dovrebbe conoscere alla

qualche centimetro di distanza? Rider più alti danno

solitamente cazzare la vela per avere maggiore

perfezione. Le caratteristiche fisiche influiscono

più prolunga per avere il boma più alto, rider più

controllo durante i salti. Uscire in condizioni più

sulla scelta del modello, che può essere più o meno

bassi o di media altezza si possono attenere alle

onshore, come spesso capita in Italia, suggerisce di

potente, e sull’altezza del boma. Per il resto ci si può

misure consigliate dalla vela. Solitamente lasciare

una leggera sovrainvelatura per evitare schiume e

orientare facilmente. Partiamo dall’elemento

qualche centimetro in più è cosa molto utile. Nel

aumentare la spinta per la rincorsa. A questo punto

fondamentale: l’albero. Ad ogni vela il suo albero e

wave e nel freestyle una base troppo bassa rischia

resta da cazzare la bugna. Sia con vento forte o

ad ogni albero la sua vela. Questa è la cosa

di far perdere maneggevolezza alla nostra vela.

leggero non carico mai la bugna di tanta tensione.

principale per raggiungere un montaggio perfetto.

Lasciate sempre circa 4 cm. La base della vela sarà

Di solito la vela tocca leggermente il boma nelle

Ogni veleria produce solitamente anche gli alberi

leggermente più alta e vi permetterà di fare

uscite wave, mentre in quelle freestyle le lascio

adatti alle proprie vele. Ecco perché è facile trovare

manovre sottovela con maggiore facilità e, in caso

ancora più “molla”. Troppa tensione di bugna porta

subito quello adatto alla nostra. Gli alberi wave e

di onde, sarà meno esposta a contatti con l’acqua. A

ad avere la vela con meno potenza e reazioni più

freestyle-wave sono divisi in due categorie: Flex Top

questo punto dobbiamo decidere quanto cazzarla.

nervosa tra le mani. Ogni raffica potrà creare

(punto di curva sulla parte alta di esso) e Costant

Le vele moderne presentano dei simboli che

problemi di stabilità che potranno portare a cadute

Curve (punto di curva sul centro dell’albero). In

indicano vari tipi di trim e di balumina negativa a

inaspettate. In ogni caso la scelta è vostra. Le vele di

commercio esistono anche altre marche

seconda delle nostre esigenze. Di solito per una vela

ultima generazione sono davvero performanti, delle

compatibili: se li preferite informatevi su quale sia il

freestyle si usa un trim con vela poco tirata in base,

macchine perfette se montate con criterio. Non

modello per la vostra vela. Appena si calza il

leggermente più a “pallone” per le manovre new

abbiate fretta e provate diversi trim. Qualche

caricabasso si capisce subito se l’albero è quello

school dove la stabilità è fondamentale. Nel wave si

minuto in più speso a terra raddoppierà il vostro

giusto. Le stecche si tenderanno con una curva

utilizzano le vele montate in egual modo soprattutto

divertimento in acqua.


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Gigi Mededdu in versione wave. Š Christian Taucher

Vela tirata poco di caricabasso per il freestyle.

La vela non va mai cazzata troppo di bugna!

Vela piĂš tirata di caricabasso per il wave.

Ricordatevi di lasciare sempre qualche centimetro di distanza tra le carrucole e la prolunga.

Le vele wave e freestyle di Gigi.


EXTREME ITALIAN SESSIONS

92 TESTO E FOTO DI XRay team

MONSTER PISCHINA! PER QUESTO NUMERO LASCIAMO IL CONSUETO SPAZIO DI QUESTE PAGINE NORMALMENTE DEDICATE ALLO SPOT GUIDE BY FUNBOARD, AL RACCONTO DI UNA GIORNATA EPICA DELLA SCORSA ESTATE IN UNO SPOT A CUI NOI SIAMO MOLTO AFFEZIONATI, CALA PISCHINA.

“Monster Pischina!”. Sono queste le prime parole

è forse superiore alla voglia di entrare. Cala

“È stata una sfida”, dice Ray al telefono. “E noi

uscite fuori dalla telefonata con Raimondo

Pischina come quasi mai si era vista prima, con

l’abbiamo vinta. Un’uscita proibitiva, quasi

appena si è affrontato il discorso di un report di

la misura che superava l’albero.

impossibile. Quando le onde rompevano la mole

una giornata epica. Siamo a fine agosto, con

Nessuno in acqua ma l’adrenalina tra alcuni

di schiuma era impressionante, ti ci potevi

l’estate che si avvicina ai suoi ultimi giorni e i

presenti inizia a salire. Tra questi, appunto,

perdere dentro solo a guardarla”. Con loro

costumi sono pronti a lasciar spazio a pantaloni

Raimondo Gasperini che convince ad entrare

anche un amico storico di Raimondo, il romano

lunghi e camicie. Raimondo Gasperini è in

anche il forte freestyler Jacopo Testa. I due

Licinio Angelini, waver esperto del litorale laziale

Sardegna per il suo consueto tour spot by spot,

decidono di togliere gli indugi, in fretta armano

che ha seguito il suo “guru” in una di quelle

passando dalle uscite freestyle di Porto Pollo e

le rispettive attrezzature e si precipitano in

giornate che non dimenticherà mai.

Murta Maria, fino alla ricerca delle tanto amate

acqua. D’altronde per chi vive di adrenalina

La direzione del vento non era pulitissima, un po’

onde. Ed ecco le onde. Grandi, potenti.

come due rider professionisti di quel livello,

troppo side on, il che rendeva la condizione

Accompagnate da oltre trenta nodi di vento che

restare a guardare è una sconfitta.

ancora più estrema. “Ogni bottom veniva vissuto

hanno fatto desistere in molti, convinti si

E loro hanno deciso di affrontare la forza della

in apnea, non erano ammessi errori”, ha

trattasse di una di quelle giornate dove il rischio

natura, con coraggio e tanta voglia di divertirsi.

spiegato ancora il Ray nazionale, “in queste


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Raimondo Gasperini sdraia la vela davanti a un bel mostro di Cala Pischina.

Il forte freestyler Jacopo Testa alle prese con un bello schiumone.


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Una inusuale mareggiata estiva per l’X Ray Team.

occasioni serve concentrazione massima,

soprainvelato, ti può salvare la vita!”.

sempre impresse nelle nostre menti”.

esperienza e un pizzico di follia. Solo con quella

“Sono queste le uscite che migliorano la tua

In questi casi solo le parole dei protagonisti

riesci a fare realmente la differenza”.

autostima, che ti fanno crescere ed affrontare le

riescono a trasmettere le sensazioni che una

“Ho usato lo Starboard Quad 76 e la Severne

tue prossime avventure con maggiore

extreme session trasmette. Ma a volte anche

Blade 4.7 cazzatissima - racconta Ray - forse

determinazione e sicurezza, pur sempre

queste non bastano. E oggi a parlare sono le

sarebbe stato meglio usare la 4.2 ma per

rispettando la forza della natura, del mare che ci

immagini e a loro lasciamo il resto del nostro

affrontare quei mostri è meglio essere un po’

ha regalato emozioni che rimarranno per

racconto.

Il waver laziale Licino Angelini.

Jacopo e Raimondo soddisfatti della giornata di Sport.


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Attenzione! Con il vento side on nel bordo di uscita si è costretti a puntare Bomba Point. Assolutamente da evitare!

Gianmario Pischedda, il Re di Cala Pischina, in wave 360°.

Una giornata impegnativa per Raimondo.

Una giornata impegnativa per Raimondo.


NEXT RIDE

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FREESTYLE SPECIAL, uno speciale tutto dedicato al freestyle con la collaborazione di Axel Reese, Steven Van Broeckhoven, Andy Chambers e Tilo Eber.

Andremo alla riscoperta della mitica Brandon Bay nell’Irlanda del sud-ovest, facilmente raggiungibile per una toccata e fuga anche dall’Italia.

Seguiremo Diony Guadagnino nel suo viaggio alla scoperta degli spot del Sudamerica, non solo per il windsurf ma anche per portare avanti un importante progetto con la popolazione locale.

Robby Swift con la seconda parte della rubrica Wave Special dedicata al waveriding, questa volta analizzeremo le manovre aeree.

E come sempre, tanti altri articoli esclusivi, approfondimenti, didattica, la rubrica per le ragazze Onde e Curve, i gossip più hot da Maui e tanto altro ancora...

RIDER Steven Van Broeckhoven | LOCATION Dahab | FOTO Surf Magazine




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