INCONTRO

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Marco Appicciafuoco Jörg Christoph Grünert

Lia Cavo Laura Della Valle

Lia Cavo Laura Della Valle

Marco Appicciafuoco Jörg Christoph Grünert



INCONTRO

mostra d’arte contemporanea

San Pietro di Isola del Gran Sasso (TE)

Lia Cavo Laura Della Valle Marco Appicciafuoco Jörg Christoph Grünert a cura di Jörg Christoph Grünert Realizzazione editoriale: Jörg Christoph Grünert Grafica della copertina: Angelo Bucci, Jörg Christoph Grünert Grafica e Layout: Jörg Christoph Grünert Stampato in Italia 2021 Deposito Dei Segni

Questo catalogo e l’omonima mostra sono promossi dall’Associazione Taruss nell’ ambito del Progetto

DESOLINA SIAMO NOI - Dalla cultura tradizionale ai diritti e parità di genere finanziato dalla Fondazione Tercas nell’ambito del bando RICOMINCIO DA (TE) .

in collaborazione con Scuola Verde e Associazione Deposito Dei Segni nell’ambito di ARTE IN NATURA 8a edizione - percorsi artistici per un museo all’aperto San Pietro di Isola del Gran Sasso (TE)

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INCONTRO ‘Incontro’ è la parola che nella sua semplicità restituisce il senso del progetto DESOLINA SIAMO NOI Dalla cultura tradizionale ai diritti e parità di genere (Desolina è la protagonista del romanzo La sposa scalza di Lucia Marcone, 2005). Il luogo dell’arte è la sua poesis, i suoi processi creativi. Il suo ‘farsi’, per cui diventa materia, ha bisogno di luoghi fisici nei quali queste poetiche si possano dispiegare. Da molti anni lavoro in un progetto multidimensionale a San Pietro di Isola del Gran Sasso (TE) e nel suo ambiente naturale, una porzione del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, intesi come unità, come una composizione. Questo progetto, oltre ad essere una manifestazione che crea una serie di eventi, che ha all’attivo un museo all’aperto, un laboratorio naturalistico-artistico, la partecipazione attiva della comunità e l’apertura annuale di mostre d’arte contemporanea, vuole essere parte di un percorso evolutivo, un esempio organico, verso una società ecologica. In questo connubio le mostre hanno le loro peculiarità. L’arte scava. La mostra INCONTRO, che si svolge presso il Centro di Educazione Ambientale Scuola Verde (e non a caso), si iscrive così idealmente nel mio ‘fare artistico’ a San Pietro e in questo senso oltre ad essere una collettiva rappresenta la casa dell’artista/degli artisti anche in questo progetto, è il carapace della tartaruga che cammina sul suo sentiero lentamente, offre la possibilità di un germoglio che annuncia la prossimità di una sfioritura, un frutto. Le/gli artiste/i riunite/i in questa mostra restituiscono, a mio avviso, una ricerca-indagine su come l’arte possa fungere da tramite tra la prima natura, la natura ‘selvaggia’, e la seconda natura, la nostra ‘cultura’, o come lo chiamo io, con Bateson, avere una funzione nel percorso ‘verso una ecologia della mente’. Quattro le/gli artiste/i, Lia Cavo, Laura Della Valle, Marco Appicciafuoco e Jörg Christoph Grünert, che condividono ‘la casa’. Per cui voglio esprimere tutta la mia gratitudine alle artiste e all’artista per aver risposto al mio invito, anche in veste di curatore. Grazie al nostro insieme la parola ‘incontro’ non restituisce solo il suo significato ma anche il suo significante, omaggiando elettivamente le nostre ‘diversità reciproche’. Nel paragrafo precedente ho dovuto usare ‘le/gli artiste/i’ perché non esiste una forma linguistica plurale che lascia indistinta l’appartenenza di genere come il singolare ‘artista’. Le lingue non sono soltanto mezzi di comunicazione ma formano e riflettono ciò che una cultura è. ‘Verso una ecologia della mente’ riflette anche questa tematica, ecologia della mente significa anche essere pari. Purtroppo ancora oggi la dimensione della discriminazione linguistica di genere (e non solo quella tra donna e maschio) non è risolta nel suo complesso, la società è ancora patriarcale e una uguaglianza dei generi è ancora lontana. Le/gli artiste/i non possono assolvere queste problematiche anche se spesso le tematizzano. Questa mostra risponde a questo tema con una impostazione formale semplice: due donne e due uomini artiste/i. Il concetto dell’incontro va molto oltre questa semplicità, pur necessaria. Le/gli artiste/i danno consistenza a intenti poetici nella profondità di una ecologia della mente, le loro diversità che si incontrano non sono l’espressione della somma di 1+1+1+1=4 ma piuttosto una moltiplicazione 4 x Xn = Y, espressione del senso di reciprocità, di intra-culturalità/natura. Nella mia esperienza il luogo in cui è stato possibile l’incontro e lo scambio leale con le/gli artiste/i è quello della poesis dei linguaggi artistici, dove le intese e le rivelazioni sono volte alla reciprocità nelle e delle diversità come arricchimento e apertura di una moltiplicazione di orizzonti culturali, come in natura. Una dimensione in cui il diverso status socio-economico di appartenenza determinato dalla cultura della società non ha luogo, ma dove viene semmai aspramente criticata. I linguaggi artistici sono un buon esempio dell’eguaglianza delle ‘diversità reciproche’. Jörg Christoph Grünert


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Pneuma - 2018 - installazione; gesso alabastrino ventilato e ferro, teste 10x15 cm su ferri h < 150 cm

Lia Cavo 5


Lia Cavo Lia Cavo nasce e cresce in Canada. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara, specializzandosi in scultura, calcografia e tecniche della scultura. Per un periodo vive e studia all’Accademia di Belle Arti di Maastricht (Olanda), specializzandosi in scultura contemporanea. Negli anni successivi esegue molti simposi, concorsi e mostre in Italia e all’estero ottenendo diversi titoli e premi. Negli anni ottiene un attestato di tecnico-progettazione e restauro della ceramica appassionandosi alla ceramica contemporanea e al modellato. Attualmente vive e lavora come scultrice e docente in discipline plastiche e arte nella provincia di Teramo. Nelle opere di Lia, la dimensione materica assume un aspetto primario, intessendo sofisticati rimandi tra il quasi intangibile contenitore e la fisicità di alcuni elementi che lo compongono. La compenetrazione tra i pezzi, fatta di temperature superficiali, colori, percezioni tattili, linee e tagli, creano movimento e profondità come se respirassero tra loro e si scambiassero delle informazioni. Affascinante è l’universo ossimorico che da ciò nasce, popolato con estrema coerenza dai suoi volti bendati e bocche spalancate in muta facondia. Contact: liacavo.tumblr.com - liahaleali@yahoo.it

twins - 2021, ceramica refrattaria nera e legno laccato, 25x25x5 cm

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Sella curulis - 2019, ceramica e legno, 37x43 cm h 90 cm


breathe me - 2015, ceramica refrattaria bianca smaltata e ferro, 40x60 cm h 1.60 cm

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Métaxy - 2013 tecnica mista su legno e metallo 70x256 cm

Laura Della Valle 9


Laura Della Valle Laura Della Valle (1988) vive e opera a Macerata, dove si diploma in Pittura e arti visive del contemporaneo all’Accademia di Belle Arti nel 2014. Nello stesso anno è co-fondatrice di Punto Temporary Gallery, progetto espositivo d’arte contemporanea per la rigenerazione di spazi pubblici o in disuso. Partecipa a mostre personali e collettive, prende parte a workshop e residenze in Italia e all’estero tra cui Ritratto a mano (IT 2019_coordinazione artistica | 2018_artista in residenza), 10 Heartz_dalla terra al suono (IT, 2018), L’An Vers (CH, 2016) Green&Brown (FR, 2014). Interessata al mondo sonoro e ai suoi aspetti terapeutici si diploma nel 2019 in Musicoterapia e arti integrate, collabora alla creazione di installazioni sonore e pubblica il saggio Spazi di passaggio - dall’esperienza della pittura alla trasposizione dei suoni. Parallelamente alla ricerca artistica svolge attività di insegnamento per la seconda e la terza infanzia, proponendo laboratori interdisciplinari incentrati su multisensorialità e sinestesia. Il suo lavoro artistico si propone come tentativo di analizzare la tensione tra gli spazi fisici ed emotivi, al fine di catturare con differenti mezzi ciò che è più sfuggevole: attraversamento dello sguardo, suoni ambientali, dimensioni di passaggio. https://issuu.com/laura.dellavalle/docs/laura_della_valle_portfolio_eng. https://puntotemporary.wixsite.com/punto/laura-della-valle

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Pelle - 2018 silique di lunaria, colla naturale 56x68 cm

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Laboratorio di superficie - 2016 Sealed Draw. - penna nera Pilot su Carta quadretti in cornice acciaio reflex e rivestiti da pvc Cristal e sigillati da scotch intestato x autentica, 48x 38cm

Marco Appicciafuoco 13


Marco Appicciafuoco

Segue con attenzione le varie ricerche estetiche della contemporaneità, attraverso un continuativo lavoro di ricerca, sperimentazione e confronto. Partecipa a diverse esposizioni, personali e collettive, nazionali e internazionali e collabora con autori come: Luigi Ontani, Michelangelo Pistoletto, Sandro Chia e Enzo Cucchi. Di seguito conosce Ettore Sottsass, Johanna Grawunder e così via ricevendo consensi, premi e riconoscimenti professionali. Marco viene considerato vicino a quell’insieme di ricerche estetiche nominate “transavanguardia” dal critico Achille Bonito Oliva. Molto importante è da ritenere la sua lunga permanenza a Castelli (Te) e Daniela Faiani con cui vive e da sempre condivide e affianca le sue molteplici collaborazioni ed esperienze artistiche. Il suo lavoro supera per via delle sue pratiche di ibridazioni di tecniche e materiali, le sue operazioni di natura concettuale, l’investimento trasversale delle categorie estetiche tradizionali, le classificazioni dell’opera d’arte in generi chiusi (scultura, dipinto, oggetto d’arredo, installazione). Nelle sue opere impiega materiali evocanti la modernità, come superfici riflettenti metalli e luci, insieme a materiali rimandanti a pratiche tradizionali, come la ceramica, appellandosi a tutta la loro carica simbolica riflettendo il rapporto tra progresso tecnologico e tutela dell’ambiente, sensibile alle emergenze ambientali, agli equilibri ecologici, all’impiego consapevole e non impattante delle risorse naturali. Ogni intervento manipolativo è la creazione di uno spazio in cui i materiali generalmente contrapposti vengono messi in poetico connubio, il confronto dialettico-concettuale è materico, e giocando sulle dicotomie, sull’apparente estraneità, rintraccia profonde interdipendenze e relazioni tra opposti. http://www.marcoappicciafuoco.com/biografia/

Rotor - 2021, acciaio inox, argilla, conglomerato, 45x45x30 cm

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Umido - 2016 Sealed Draw. - penna nera Pilot su Carta quadretti in cornice acciaio reflex e rivestiti da pvc Cristal e sigillati da scotch intestato x autentica, 48x38 cm

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rizocarpo - 2015, caffè, pigmento, polvere, legno, bitume liquido su cartone, 52,2x28 cm

Jörg Christoph Grünert 17


Jörg Christoph Grünert Nato a Köln (Germania) vive a Spoltore, Abruzzo. Scultore, performer, drammaturgo e trainer di pedagogia teatrale e artistica. Laureato in Scultura all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Ha studiato filosofia, storia e sociologia a Konstanz (Germania). Mostre in Italia e all’estero. Co-Autore delle produzioni teatrali dell’Associazione Deposito Dei Segni. Come esperto di pedagogia teatrale e artistica, insieme all’attrice Cam Lecce, svolge laboratori e corsi professionalizzanti in Italia e all’estero, impegnato in progetti di scambi interculturali e di cooperazione internazionale. Jörg Christoph Grünert sviluppa dal 1989 un complessa opera che copre tutti i settori delle belle arti, e che lo ha portato anche nel mondo del teatro e della pedagogia teatrale e artistica. È quindi necessario inserire le sue opere in un contesto estetico, storico (dell’arte) e fenomenologico completo. Possiamo interpretare le opere dell’autore sulla base della forma della “condizione umana”, dello sfondo epistemologico della cultura secolare nord europea, e del loro carattere esistenziale, che sottolineano anche l’origine espressionista dell’autore. Affermazioni dell’autore come “gli uomini non amano la libertà” o “la necessità evolutiva di un’ecologia della mente” corrispondono al suo orizzonte inalienabile di coscienza. Il suo complesso lavoro è suddiviso e frammentato in forme e contenuti multistrato che partecipano alla dialettica e all’estetica dell’arte contemporanea. La sua opera può essere riassunta come una critica del presente, che è allo stesso tempo una (contro)immagine di ciò che appare nel treno dei tempi, e che contiene anche l’abolizione della tragedia nella giustizia poetica della forma d’arte come ipotizzato da Herbert Marcuse nel suo Saggio sulla liberazione. issuu.com/jorg-christoph-grunert/ - www.depositodeisegni.org - www.youtube.com/user/depositodeisegni

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Seelentier - I - 2020, radica di ulivo, 147x28x47 cm

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Lia Cavo Laura Della Valle

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