Passionisti, Roma, aprile 2015· Passionisti, Roma, aprile 2015· Passionisti, Roma, aprile 2015
DICHIARAZIONE di intenti
LABORATORIO INTERNAZIONALE Giustizia, Pace e Integrità del Creato Possibili punti di azione e di lavoro che possiamo portare avanti:
1. GIUSTIZIA Vogliamo: Essere PAROLA E AZIONE CHE PROMUOVANO LA GIUSTIZIA e denuncino la disuguaglianza, per suscitare la cultura della solidarietà e il senso comunitario dei nostri popoli, negli ambenti dove viviamo.
Promuovere la DIFESA DEI DIRITTI UMANI (individuali e collettivi), alla luce del Vangelo.
Insistere, in modo particolare, nelle comunità religiose.
Far conoscere e valorizzare i diritti della MADRE TERRA, anche con gesti concreti (manifestazioni, marce, attività, ecc.)
-
Diritto dei popoli indigeni Diritto alla terra Diritto all’acqua Diritto al focolare…
Attualizzare i vecchi schemi della vita religiosa, per favorire il nuovo paradigma di GPIC e rendere credibile il lavoro in favore della giustizia e la dignità della persona.
GPIC deve essere TRASVERSALE, deve essere presente in tutte le dimensioni della nostra vita e nelle nostre azioni. GPIC è il nuovo modo di esprimere il nostro Carisma. È il nuovo paradigma della vita passionista.
La “formazione GPIC” deve essere presente nella formazione iniziale e permanente.
2. PACE (NON VIOLENZA) Crediamo nella PACE e riteniamo necessario conseguirla mediante obiettivi, azioni concrete, intorno a noi, consapevoli che “senza giustizia non vi è pace”. Di conseguenza, bisogna:
Conservare una LOTTA ATTIVA PER LA PACE, senza sostenere coloro che creano un sistema violento che genera povertà e ingiustizia.
Promuovere una SOCIETÀ EGUALITARIA, dove la donna non sia sottomessa, maltrattata e violentata.
Persuadere che la NON VIOLENZA è uno stile di vita; formare su questo aspetto le coscienze, educando il modo di pensare delle persone.
Optare per gli ENTI BANCARI E FINANZIARI che non mantengono, né appoggiano le guerre e la violenza.
Promuovere uno stile di vita sobrio.
3. INTEGRITÀ DELLA CREAZIONE Crediamo utile, necessario e importante CAMBIARE IL NOSTRO MODO DI PENSARE in relazione alla cura della creazione. Per raggiungere questo obiettivo, proponiamo: ELABORARE UN “ANNO SPECIALE” DEDICATI A TEMI COME LA “PASSIONE PER LA TERRA” e preparare materiale adeguato per quest’attività. È necessario tener presente la madre terra e capire che siamo suoi figli. Realizzare una “REVISIONE VERDE” personale e comunitaria, nelle nostre case e nelle Province. Promuovere e FAR CONOSCERE IL LAVORO REALIZZATO DA THOMAS BERRY, cp. Il suo approccio al tema della creazione è valido per i credenti e i non credenti. Tentare, in ambito liturgico e negli Uffici propri, una RILETTURA A PARTIRE DALLE PREOCCUPAZIONI PER LA TERRA E LA GIUSTIZIA. Lo stesso per le altre forme di preghiera e le devozioni, come la via crucis, ecc. In ogni incontro inserire un riferimento a GPIC.
4. POVERI E POVERTÀ In questo ambito è necessario: Educare e FORMARE LE COSCIENZE, soprattutto in termini di relazione tra i poveri e la terra. Fare in modo che le NOSTRE CASE SI CONVERTANO SEMPRE PIÙ IN LUOGHI DI ACCOGLIENZA, e aprire i nostri locali a gruppi che lavorano per le persone bisognose, la giustizia ecc. AVVIARE L’UFFICIO DI GPIC presso quegli enti giuridici dove ancora non è presente. ESSERE SOLIDALI nei diversi modi possibili. OFFRIRCI COME VOLONTARI.
5. L’ACQUA Diciamo innanzitutto che è un DONO DI DIO e, come tale, va rispettato. Ma è anche un bene primario di utilità mondiale, quindi bisogna: -
-
Risparmiare ed evitare sprechi. Lavorare per sensibilizzare le coscienze, mediante campagne sociali dedicate al tema dell’acqua e concretamente si propone un impegno nella costruzione di pozzi nelle missioni. L’acqua è un bene di tutti, non deve essere proprietà di pochi.
In tutte le nostre case, dove sia possibile, bisognerebbe consumare l’acqua del rubinetto e non usare le bottiglie di acqua minerale. Conoscere le FONTI DI ACQUA DOLCE NEL PAESE e nelle zone dove viviamo. Conoscere i potenziali conflitti intorno alle fonti d’acqua: l’abuso delle colture, la contaminazione mineraria, i vari interessi e alzare la voce per denunciare e proteggere questa risorsa per le generazioni future. PROMUOVERE CAMPAGNE di difesa dei diritti umani, attraverso un’analisi delle cause e una denuncia delle leggi che violano il diritto all’acqua e facendo petizioni a enti come www.avaaz.org ed altri che svolgono questo servizio di denuncia. Rendere consapevoli della cura delle risorse idriche, BENE E DIRITTO COMUNE, mediante piccole azioni concrete.
6. RIFUGIATI ED EMIGRANTI Dobbiamo: Far valere i DIRITTI DEI RIFUGIATI, accompagnarli e aiutarli a recuperare una vita degna e inserirli nella società. Denunciare la tratta delle persone come nuova forma di schiavitù. Lasciarsi coinvolgere nella ricerca di soluzioni e collaborare con gruppi, come Talita kum della UISG… Offrire solidarietà ai rifugiati, perché possano inserirsi nella società e offrire loro: -
Accoglienza nelle case religiose. Aiuti nella pratiche burocratiche. Corsi di lingua del paese dove si trovano, da tenere nelle nostre case.
7. ECONOMIA SOLIDALE (COMMERCIO EQUO E SOLIDALE)
Per un’economia solidale proponiamo:
Assumere l’impegno di VERIFICARE L’ETICITÀ DELLA BANCA dove le nostre comunità hanno i soldi in deposito: spiegare ai responsabili delle Banche che noi non siamo favorevoli a guadagnare il più possibile dai nostri depositi, favorendo così la speculazione. Investire il nostro denaro IN PROGETTI DI SVILUPPO E CRESCITA DEI PAESI PIÙ POVERI; invitare i Responsabili delle Banche a spiegarci quali sono i criteri e le vie con cui essi investono il nostro denaro. Valutare le possibili SCELTE DI RISPARMIO E DI RISPETTO DEI BENI PRIMARI, favorendo l’acquisto di alimenti che evitano un esagerato (consumo per) l’imballaggio e al tempo stesso favorire quelli che promuovono il riciclo dei recipienti. Accompagnare i nostri fratelli nelle missioni attraverso PROMUOVANO LA LORO LORO AUTOSVILUPPO E LORO CAPACITÀ.
poveri che incontriamo azioni solidali, che INDIPENDENZA, IL FAVORISCANO LE
Sviluppare progetti che aiutino la gente povera a sentirsi capace di gestire i propri prodotti, senza bisogno di intermediari, e avere la possibilità di comprare quelli di cui possono aver bisogno. Promuovere la banca etica. Favorire le donne, le quali sono più intraprendenti e responsabili nel settore economico.
8. APERTURA DELLE NOSTRE COMUNITÀ (E CASE) A PERSONE e gruppi che hanno bisogno.
(…bisogno di essere amati, riconosciuti e integrati) Per raggiunge questo obiettivo: Lavorare a favore della PROMOZIONE SOCIALE deve prevalere sull’ansia di avere entrate sufficienti per il nostro mantenimento. Trasformare i nostri PROGETTI IN STRUTTURE SOLIDALI, dove la gente attorno a noi non sia solo “la forza lavoro”, ma i beneficiari del prodotto del nostro lavoro. Crediamo che questo aiuti a creare una sorta di apertura della nostra comunità-casa alle persone e favorisca l’idea di un comunità aperta. I nostri progetti devono essere una forza per trasformare le strutture ingiuste. Favorire PROGETTI DI PRODUZIONE DI ALIMENTI di materie prime o derivati (farina, olio, latte, uova, olio, pane, pesce, carne…) e la possibilità di accedere a questi beni, evitando la tentazione di esportare altrove o fuori il nostro prodotto, solo per avere un guadagno maggiore. AVVICINARE LE NOSTRE COMUNITÀ AL MONDO DEI BISOGNOSI, per vedere, sentire e sperimentare la realtà della sofferenza che è attorno a noi, senza che passi inosservata. Pensare ad uno STUDIO ATTENTO E PRECISO, CAPACE DI RENDERE LE NOSTRE STRUTTURE ADATTE AD UNA GIUSTA E CORRETTA ACCOGLIENZA DI QUESTI POVERI E DISAGIATI. Per fare questo, dobbiamo lavorare in rete con altre realtà che sono già operative sul campo dell’assistenza ai poveri, per poter condividere la nostra possibilità, in contatto con quanto già viene fatto per questo scopo sul nostro territorio.
9. CUORI FERITI Consapevoli del dolore di tanti cuori feriti, vogliamo: Offrire possibilità – LAVORO DI FRONTIERA durante la formazione, perché si entri in contatto con le realtà dei crocifissi; esperienze sistematiche, contatti con le comunità che svolgono questo tipo di attività. Facilitare il volontariato. Essere più sensibili e ATTENTI AI BISOGNI DELLE PERSONE FERITE dalla vita o che sono in difficoltà a causa dei loro errori: sempre dobbiamo far prevalere l’accoglienza sul giudizio (compassione). Accompagnare coloro che soffrono. Essere presenti nelle periferie. Uscire da noi stessi.
10.LAVORO IN RETE Per realizzare questo punto, bisogna: Creare un “GRUPPO DI AZIONE” che continui il lavoro di questo Seminario, che mantenga i contatti, condivida i problemi, i lavori di GPIC, attraverso la posta elettronica e altri strumenti informatici. Lavorare con altre Congregazioni e gruppi….come già avviene con la USG, UISG, ONU, FAO… Realizzare Seminari come questo a livello locale. Dalla segreteria di GPIC sostenere le proposte di altri gruppi per RACCOGLIERE FIRME E APPOGGI alle diverse attività che fanno riferimento a GPIC: difesa dei diritti ecc. Informare e DIFFONDERE IL SERVIZIO DI GPIC NELLE COMUNITÀ LOCALI DELLE NOSTRE CONGREGAZIONI. Creare un LOGO per identificare e dare visibilità a questo lavoro. Includere GPIC nei nostri web, nei nostri gruppi, nelle comunità di base… Incluir JPIC en nuestras webs, en nuestros grupos, en comunidades de base...