Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2° N. 451 - www.juventusnews.tk Per Info juventusnews@email.it
Trezeguet: Brava Juve, io ritorno in champions
Buffon: Ora la Juve è simpatica
Speciale Nero su Bianco sito di Marcello Chirico
Chiellini: Inter favorita ma vogliamo il suo primato
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PER LO SCUDETTO C’E’ ANCHE LA JUVE Camoranesi: La differenza sono solo i 3 punti Vieni su Juventusnews.tk e scarica il Calendario della Juventus 08/09
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Ibrahimovic è determinante per l'Inter, soprattutto in questo momento. Lo ha ribadito Mauro Camoranesi, premiato questa sera a Stresa con la "Castagna d'oro" dallo Juventus club della cittadina piemontese. «In questo momento la differenza tra l'Inter e la Juventus sono i tre punti che le dividono: è
troppo presto per parlare di valori assoluti per entrambe le squadre. A San Siro sarà importantissima, ma non decisiva. Di sicuro noi possiamo dire che lotteremo fino alla fine per lo scudetto». L'italoargentino si è detto felice di poter riprendere a giocare dopo il lungo stop: «Quando io ero fuori, la squadra ha cominciato
a riprendersi, segno che non c'era crisi e che noi siamo un gruppo in cui nessuno è indispensabile anche se tutti importanti». Risponde con una battuta a chi gli chiede se abbia fatto sentire la propria voce nello spogliatoio: «Non sono un cantante...».
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Trezeguet: Brava Juve, io ritorno in Champions "La mia pole-scudetto vede in prima fila Inter e Milan. Poi, ci siamo noi e la Lazio e ancora più dietro Fiorentina e Napoli". Però, attenti: la Juve spaventa sempre i suoi avversari. Sia quando è in testa, sia quando è chiamata a inseguire. Proprio come la Ferrari". David Trezeguet ha appena finito di pranzare insieme a un vecchio amico argentino e ad Antonio Caliendo. Firenze è una tappa importante per il suo recupero. Il programma di lavoro prevede otto ore di terapia nella palestra gestita da Fiorini. Le ginocchia rispondono bene. "Il momento più duro? Dopo l’operazione, quando sono stato 15 giorni immobile, con le ginocchia gonfie. Un inferno". Presto tornerà a correre. E a febbraio sarà a disposizione di Ranieri. Con un preciso obiettivo in testa. "Vincere la Champions. La Juve, battendo il Real al Bernabeu, ha dimostrato di essere alla pari con le grandi d’Europa. E’ il mio sogno nel cassetto". La Juve è tornata protagonista anche in campionato. "E lotterà per il titolo fino all’ultima curva. Conquistare lo scudetto stavolta avrebbe un sapore speciale. E’ una sfida che io, Del Piero, Nedved, Buffon e Camoranesi abbiamo lanciato quando abbiamo accettato la B. La nostra è stata una splendida pazzia. Le due milanesi hanno ancora qualcosa in più. Ma grazie agli infortuni la Juve ha trovato nuovi titolari come Marchionni e Tiago". Del Piero sta incantando tutti. "E’ il miglior spot per il calcio italiano. In giro ci sono tanti fuoriclasse ma nessuno ha la sua testa e la sua forza d’animo. Farà la differenza per molti anni ancora perché dentro è di ferro". Ranieri è stato molto criticato. Vi assicuro che Ranieri non ha mai rischiato il posto e che nessuno nello spogliatoio ha mai voltato le spalle al tecnico. Neppure per un
secondo". La sfida scudetto passa attraverso i gol di tanti straordinari attaccanti. "Vogliamo partire da Ibra? Presto vincerà il Pallone d’Oro. Restando in casa Inter auguro ad Adriano di ritrovare il sorriso: è l’attaccante più forte che io abbia mai incrociato in Italia". Un suo giudizio su Mourinho. "Mi piace. Mi diverte. Capisco certi suoi attacchi d’ira. Mourinho viene tormentato con le domande su Mancini. Un incubo, ha fatto bene a reagire. I conti si faranno alla fine". La serie A ha rilanciato Ronaldinho. "Al Milan ha trovato la famiglia che cercava. Ha trovato amicizia, lealtà, voglia di allenarsi. E ora che tutti gli occhi sono su Dinho, anche Kakà segnerà valanghe di reti". Il campionato sta proponendo molte squadre emergenti. "Mi piace la Lazio. Non conoscevo Zarate: talento incredibile, salta sempre il primo uomo. Micidiale. La Lazio senza le coppe fa paura". E il Napoli? "Ha una voglia tremenda di tornare grande. E ha scelto giovani giusti. Un mio amico tifoso dell’Independiente mi aveva parlato bene di Denis. Mi aveva detto: "Arriva un toro dal gol
facile". Denis ha una forza impressionante. Ma il segreto è Lavezzi". La Fiorentina è aggrappata ai gol di Gilardino. "Gli schemi di Prandelli garantiscono una decina di cross a partita. Lì Toni ha stravinto la classifica dei cannonieri. E anche Gila può arrivare a trenta reti". L’Udinese ha un parco attaccanti di primo livello. "Di Natale, Quagliarella e Pepe corrono più veloci della palla. Attaccanti a parte, a me piace molto D’Agostino". Milito è andato a segno anche contro la Juve. "Diego è un fenomeno, ha forza e tecnica. E’ uno da Champions". Ci sarebbe anche la Roma... "Che può rientrare in zona Champions. L’importante è che Totti sia sempre in campo. Anche da fermo". Amauri è in cerca di nazionale. "Il cuore lo porta in Brasile ma i messaggi più belli arrivano da Lippi. Amauri farà bene a sposare il primo progetto vero che gli verrà proposto". Un grande centravanti che porterebbe subito in Italia. "Aguero. Altra categoria: da comprare a qualsiasi cifra". Maradona lo aspetta nella Seleccion. "Diego e l’Argentina: il matrimonio del secolo. Un amore travolgente. Se lo faranno lavorare Diego e l’Argentina avranno molte possibilità di vincere il Mondiale 2010. Partendo dai gol di Aguero e Messi". E il prossimo Pallone d’oro? "A Cristiano Ronaldo. Se lo merita". Chiudiamo con la Juve: cosa regalerebbe alla società bianconera? "Uno stadio da 50.000 posti. Uno stadio da Juve".
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Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2° N. 451 - www.juventusnews.tk Per Info juventusnews@email.it
Buffon: Ora la Juve è simpatica «Sicuramente ora la Juve riscuote un po' più di simpatia fra tutti i tifosi del calcio. C'è un'aria nuova, qualcosa è cambiato». E' un Gigi Buffon alllegro e spensierato quello che in diretta tv su Rai 3 da Fabiio Fazio ha presentato la sua autobiografia 'Numero Uno'. Solo una battuta sull'attuale momento bianconero, ma tanti episodi curiosi raccontati davanti alle telecamere. «Ho scelto di fare il portiere dopo aver
giocato sei anni davanti -racconta Buffon- folgorato dall'idea di poter avere un completino diverso, i guanti e il cappellino. Mio padre mi disse: 'Gigi perché non provi? E' solo un gioco. Almeno per un anno'. E da lì è iniziata la mia avventura». Poi, diversi, gli aneddoti sulla Nazionale e sull'ultimo Mondiale: «La finale del Mondiale di Berlino è stata la partita del-
la mia vita, lì ho coronato un sogno». Buffon ricorda poi le notti insonni di Gattuso suo compagno di camera in Germania, le accesissime sfide a ping-pong con Barone, suo compagno di doppio, e un curioso tuffo di Lippi in un laghetto pieno di papere nell'albergo azzurro.
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Secco: Brava Juve, l’umiltà paga sempre "Ad essere umili non si sbaglia mai, quando abbiamo ricevute critiche perche' stavamo facendo un campionato non in linea con il nostro potenziale, abbiamo cambiato rotta e abbiamo ripreso a marciare a ritmi piu' consoni alla Juventus". Alessio Secco parla del buon momento dei bianconeri ai microfoni di Stadio Sprint. Sette vittorie consecutive tra campionato e Champions League per rilanciarsi e mettersi alle spalle un momento difficile e presentarsi al meglio alla sfida contro la capolista Inter. Sabato sera la Vecchia Signora affrontera' a San Siro i nerazzurri di Mourinho e di uno straordinario Zlatan Ibrahimovic che ieri, con una doppietta, ha steso il Palermo. Ibra e' il grande ex, uno dei big scappato dalla Juventus dopo l'esplosione dello scandalo calcio-
poli. "La questione Ibrahimovic appartiene al passato, al 2006, una storia che tutti conoscono e che e' vecchia 23 stagioni - spiega il direttore sportivo bianconero -. Guardiamo avanti, abbiamo preso Amauri che ha caratteristiche se vogliamo simili a Ibra, siamo contenti di quello che abbiamo e non rimpiangiamo il passato". Sabato prossimo l'Inter dovra' rinunciare a Cordoba, ammonito ieri a Palermo. "Anche noi avevamo due diffidati contro il Genoa, ma Molinaro e Grygera - conclude il ds Secco - sono stati bravi e fortunati e non sono stati ammoniti, sicuramente per noi non avere Cordoba come avversario e' un vantaggio, ma l'Inter ha una rosa talmente importante che lo sostituira' al meglio".
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Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2°
Speciale
Giovanili: Allievi a picco, Giovanissimi sempre leader
Risultati altalenanti dal settore giovanile. Vittoria sofferta per la Berretti che espugna il campo della Pro Vercelli con uno striminzito 2-1. La superiorità tecnica dei bianconeri faceva presagire un punteggio più rotondo ma i tre punti consentono quanto meno di riavvicinarsi alle zone alte della classifica. Clamorosa sconfitta degli Allievi che rimediano quattro sonori ceffoni nella trasferta di Genova. La Sampdoria appare la formazione più attrezzata del girone ma l’atteggiamento dei nostri è apparso tutt’altro che impeccabile confermando le avvisaglie negative registrate nel turno precedente nel tonfo con il Varese. Convincente affermazione, infine, per i Giovanissimi che sfruttano il fattore casalingo per imporsi sulla Pro Sesto con un netto 3-1. Ora i bianconeri hanno un vantaggio di quattro punti sulla seconda e possono festeggiare anche il primato in classifica marcatori di Padovan.
Per Info: Dopo la bella serie di Vittorie consecutive,
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Perché non chiedo scusa a Ranieri Dopo 27 giorni da incubo, un settebello di vittorie. Che sono significate qualificazione anticipata agli Ottavi di Champions e ritorno –seppur provvisorio - in testa alla classifica del campionato. Ce ne sarebbe abbastanza per presentare le scuse a Ranieri e andarmi a nascondere, dopo tutte le contumelie che gli ho tirato dietro. E invece vi spiego perché, pur non esimendomi dai doverosi complimenti, io non ritratto. Da IL GIORNALE di sabato 15 novembre ‘08 “Giù dal carro, giù dal carro!”. Ormai su Telelombardia o Antenna 3 sta diventando un tormentone, pronunciato sia da chi sta in studio così come da coloro che inviano mail o telefonano da casa. “Chirico, giù dal carro!”. Tradotto, per chi si è perso le puntate precedenti: dopo tutto ciò che ti sei permesso di dire e fare contro Ranieri (vedi t-shirt con scritta Please, mr Tinkerman Go Home!) ora guardati bene dal godere di questo primo posto della tua Juve, guai a te a salire sul carro dei vincitori. Si esigono, come minimo, le dovute scuse al mister, accompagnate magari da genuflessioni e preghiere, tipo “o divino Claudio, abbi pietà di questo tapino che ti mancò di rispetto invocando persino la tua immediata epurazione”. Insomma: tutti gli juventini d’Italia possono fieramente festeggiare il ritorno in vetta alla classifica, io no. Come se all’improvviso, in questo Paese, fosse stato abolito il sano, democratico e legittimo diritto di critica. No, cari i miei censori, non chiedo scusa a Ranieri. E mica per superbia o per orgoglio, men che meno per una questione di principio o di rivalsa personale nei confronti del tecnico bianconero – a cui, e non lo dico per ottenerne indulgenza, ho sempre riconosciuto serietà e preparazione – semplicemente perché ritengo di aver fatto bene. Proprio così, di aver fatto la cosa giusta. Perché erano, e continuano ad essere ancora oggi, inspiegabili 27 giorni di astinenza dalla vittoria della Signora Juventus. La medesima Juve che, poi, dopo le sonore strigliate pronunciate in diretta tv dal sottoscritto – e accompagnate, se non ricordo male (vero, crocerossine dell’ultim’ora?) dal consenso della stragrande maggioranza di tifosi bianconeri – ha infilato il fantastico settebello di vittorie. Sottolineo: la medesima Juve, falcidiata come quella della crisi dagli infortuni. Senza Buffon, Camoranesi, Trezeguet, Zanetti, Zebina, Legrottaglie per diverse partite e tutti gli altri aggiuntisi strada facendo. Ma - soprattutto - senza uno straccio di gioco. Chi adesso mi spinge giù dal carro e snocciola sentenze mi spieghi perché, tutto d’un tratto, quella stessa squadra ha ritrovato compattezza, grinta, rabbia, determinazione e un’autorevolezza nel modo di stare in campo sconosciute fino a Napoli. E perché mister Ranieri non sbaglia più né formazione né cambi? Se era deficiente prima, ora non può essere diventato Einstein. Se l’è riconosciuto da solo. Allora ve lo dico io: bisognava suonare la sveglia, servivano quattro bei moccoli gridati a muso duro all’allenatore in modo da fargli capire che così non poteva andare avanti, che il terzo posto dell’anno scorso non poteva essere un alibi ( e resto dell’idea che poco fece per puntare a qualcosa di meglio), che doveva piantarla di litigare coi senatori e darsi una mossa. La doccia scozzese ha sortito l’effetto voluto. E un “bravo” adesso gli spetta di diritto. Pure la buonanima di mio padre mi rimproverava di brutto se non davo esami all’Università, minacciando di cacciarmi di casa: bene, mi chiusi in casa, diedi tutti gli esami e mi laureai a pieni voti. Il mio piccolo scudetto lo vinsi anche grazie a quelle sculacciate. Adesso allo stesso modo, da tifoso appassionato di Nostra Signora, mi sono sentito in dovere di fare un bel “cazziatone” al nostro mister, e a quanto pare è servito. Quanto al carro, state tranquilli, non ci salgo. Troppo lento, troppo affollato tipo carrobestiame. Preferisco seguire in auto, con bandiera bianconera fuori dal finestrino. Perché, se permettete, sulla mia macchina faccio quello che mi pare.
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Ultimo allenamento prima del riposo info@nerosubiancoweb.com è aumentata la tua fiducia a Ranieri?
NO www.nerosubiancoweb.com
Con la vittoria di ieri sera ai danni del Genoa è terminato ufficialemente il tuor de force, iniziato con la gara di Champions League contro il Real Madrid e conclusosi, appunto, con l'anticipo di ieri contro i liguri. Stamane i ragazzi già a lavoro allo Juventus Center di Vinovo per svolgere l'ultima seduta di allenamento settimanale, prima del week-end di riposo concesso da Ranieri. Lunedì si comincerà a pensare alla sfida contro i neroazzuri. Oggi, i ragazzi scesi in campo ieri sera hanno svolto taining in palestra per poi affrontare, a fine allenamento, la consueta partitella. Lavoro differenziato per Salihamidzic e Zebina. Manninger e Tiago dopo la partita col Genoa accusano qualche fastidio: infatti il portiere austriaco è dolorante alla schiena mentre il centrocampista portoghese è alle prese con un affaticamento muscolare. I bianconeri, dopo questa serie incredibile di vittorie consecutive, ora si godano il meritato riposo. Però, è vietato rilassarsi troppo. Siamo solo all'inizio e come dice il tecnico ''ora si vede l'alba''. Il cammino è ancora lungo e bisogna confermare tutto quello che di buono è stato fatto fin qui. Quindi, rimanere concentrati, possibilmente con ''un orecchio'' al Renzo Barbera.
Parola d’ordine: calma e sangue freddo. Dopo 438 giorni siamo tornati là in alto. Grande soddisfazione, però ci tocca restare coi piedi per terra. Se ci esaltiamo, rischiamo di farci male. Se i nostri restano umili, concentrati e grintosi, possono farcela. E noi con loro. Dopo il 4-1 sul Genoa c’è soltanto una cosa da fare: non esaltarsi. Nemmeno farsi sfiorare dal pensiero che ci eravamo sbagliati, e quindi pensare che questa sia una nuova Juve invincibile in grado di vincere ovunque, contro qualsiasi avversario e in qualsiasi torneo. Non è così. La Juve attuale è il prodotto di una buona rosa, nella quale (per fortuna) sopravvive ancora qualche campione di livello superiore, ma che per ottenere il massimo deve dare sempre il massimo. Non appena la tensione atletico/nervosa viene meno, questa torna ad essere una squadra normale e, come tale, battibile. Al momento il principale propulsore di questa Juve sono le motivazioni e la voglia spasmodica dei suoi Grandi Vecchi di tornare il più in fretta possibile alla vittoria. Il segreto della ri-conquista, dopo 438 giorni (l'anno scorso lo siamo rimasti fino alla 2° giornata), della cima della classifica in campionato, soprattutto dopo quel mese infernale a cavallo tra metà settembre e metà ottobre funestato dai peggiori incubi, sono proprio loro, i Del Piero, i Nedved, i Camoranesi. Quelli sempre caricati a pallettoni da contagiare positivamente il resto del gruppo. Nessuna squadra nasce vincente, ma la rende tale una cosa sola: l’abitudine a vincere. Quell’abitudine che Alex, Pavel e Camo conoscono bene e sanno trasmettere agli altri. Come sta succedendo proprio a questa Juventus dal 21 ottobre scorso. Col Genoa è arrivata la settima vittoria consecutiva (quinta in campionato) e centrato il primato in classifica. Meglio di così non si poteva sperare. Adesso vediamo quanto ci restiamo lassù in alto, se solo lo spazio di 48 ore oppure qualcosina in più. Palermo-Chievo- Atalanta - Roma permettendo. La nostra leadership è affidata a loro, sperare che tutte e quattro ci possano dare una mano è pensiero stupendo ma azzardato. Sarei già contento facessero risultato 3 su 4, trascorrerei (in tv) un gran bel week-end. Aiutati che il ciel ti aiuta, dice un vecchio detto, e giovedì sera la Juve si è data parecchio una mano da sola. Partendo subito a testa a bassa e sbloccando la gara dopo nemmeno 6 minuti, per poi chiuderla definitivamente dopo altri 20. Poi però, cari ragazzi, si è ballato un po’ troppo e ringraziamo l’assistente di linea Griselli se ha annullato quel goal validissimo a Milito, perché andare al riposo sul 2-0 anziché sul 2-1 ti fa gestire la ripresa senza ansia. In tutta franchezza, il Genoa avrebbe meritato almeno una rete nella prima frazione di gioco e di uscire dal Comunale con un passivo meno umiliante (2-1 o 3-2 sarebbe stato punteggio più giusto), per il gioco espresso (complimenti a Gasperini) per le occasioni create, per l’assenza di soggezione nei nostri confronti mostrata per tutti i 90 minuti. Bella squadra davvero. L’ha incontrata in casa pure l’Inter e non è riuscita ad andare oltre lo 0-0, pur giocando quasi per un tempo in superiorità numerica. Questo significa che siamo più forti dei Mourinho-boys? Lo sapremo tra una settimana, ma di sicuro non partiamo battuti. Ultimamente fuori casa abbiamo inanellato ottime prestazioni, soprattutto per quanto attiene l’attenzione in fase difensiva: dopo Napoli siamo stati perforati solo una volta, a Bologna (nessun goal subito al Bernabeu e nemmeno al Bentegodi). Non avessimo incassato il goal di Milito su rigore, la retroguardia bianconera sarebbe assolutamente alla pari di quella nerazzurra. Davvero un bel passo avanti rispetto alla scorsa stagione. Così come i miglioramenti sono evidenti pure sotto porta, dove finalmente la carestia è finita. Adesso si segna che è una bellezza e, deo gratias, riusciamo finalmente a capitalizzare al massimo ciò che costruiamo in fase offensiva. Ciò che il Genoa non è riuscito a fare a Torino, e l’ha pagato. Ma quando la Juve fa la Juve trovano scampo in pochi. Non resta che continuare su questa strada, augurandoci che la tensione nervosa non venga mai meno.
www.golmania.it GIORNO 10 LA PRIMA PUNTATA DELLA WEB-TV DI GOLMANIA Lunedì 10 novembre alle ore 21 ci sarà la prima storia puntata della web-tv di Golmania. Questa tratterà della domenica calcistica appena trascorsa, ci saranno approfondimenti su tutti i temi più scottanti del week-end. Collegati da due postazioni video differenti ci saranno Marco Gori, Caporedattore di Firenzeviola.it, Roberto Immesi, direttore di Rosaneronline.it ed un terzo giornalista misterioso che scoprirete nel corso della serata... Nel frattempo per coinvolgervi ancora di più in questa nuova iniziativa abbiamo deciso di far decidere a voi il nome del programma grazie al sondaggio presente nel sito, ecco le possibili opzioni:
Ieri sui campi Ieri, oggi e domani... Il calcio su Golamania La domenica si gioca...oggi si discute Il terzo tempo A noi le chiacchiere, a voi lo spettacolo Zona-gol Golmania, in linea con la continua espansione del mondo web, intesa come novità tecnologica ed aumento costante di interesse verso una realtà che si sta imponendo nel panorama dell’informazione come “Il nuovo che avanza”, amplia il servizio offerto a coloro che sono interessati al “Pianeta calcio” con un’iniziativa che potrebbe costituire, a livello nazionale, l’innovazione risolutiva per raggiungere, direttamente, l’utenza ed interagire con essa. Golmania prepara la realizzazione di un canale televisivo in streaming a cui seguirà la messa a punto di un palinsesto settimanale molto ambizioso che prevede l’attuazione di: -Telegiornali giornalieri riportanti tutte le news. - Interviste ai giocatori, tecnici ed opinionisti nell’ambito calcistico, registrate ed inviate,periodicamente,in onda, nel corso della settimana di pertinenza tematica. - Una trasmissione settimanale (probabilmente al lunedì) che tratti i temi della domenica calcistica. Tale trasmissione sarà condotta nella postazione principale di riferimento da un collaboratore dello staff di golmania. Nelle altre postazioni video saranno presenti altri collaboratori di golmania oltre a giornalisti, opinionisti e coloro, appartenenti al mondo del calcio e/o dello sport in generale, che accetteranno l’invito per una partecipazione ad un sereno e costruttivo dibattito. Nel corso della trasmissione sarà possibile effettuare interviste telefoniche. - Altre trasmissioni settimanali potrebbero, eventualmente, trattare argomentazioni riguardanti eventi o news di rilevanza tale da richiedere un approfondimento delineato da un confronto con i vari “addetti ai lavori” nel mondo del pallone. -Un appuntamento televisivo sarà riservato alla presentazione della successiva giornata calcistica con valutazioni e pronostici riguardanti le partite oltre alle probabili formazioni delle squadre che scenderanno in campo. -Chiaramente il tutto non può prescindere da una puntata domenicale di informazione rigardante, in tempo reale,i risultati delle partite in corso. “Qui Golmania….a voi Stadio” (con il nome dello stadio interessato)potrebbe essere il titolo della trasmissione ed ,eventualmente, la frase introduttiva alla comunicazione del cambiamento di un risultato. -Durante le trasmissioni il pubblico potrà interagire con i conduttori e gli ospiti utilizzando la chat o telefonando in diretta. Questa iniziativa, innovativa a livello nazionale, potrebbe proiettare golmania e, di riflesso, TuttoMercatoWeb in una dimensione di proporzione tale da far assurgere i due siti associati ai primissimi posti del panorama giornalistico nazionale sui canali televisivi web che rappresentano, in modo prospettico, una nuova realtà destinata,probabilmente,a sopravanzare le testate cartacee e televisive. Questo progetto prevede una nuova distribuzione dei ruoli all’interno dello staff in modo tale da poter coprire, nel migliore dei modi, entrambi i servizi che saranno offerti da golmania: Sito web e canale televisivo streaming.
Per ulteriori informazioni contattare: piergiorgio.bianchi@golmania.it piergiorgio.bianchi@libero.it Visitare: www.golmania.it
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Chiellini: Inter favorita ma vogliamo il suo primato «L'Inter è la squadra da battere, è campione in carica e si è rinforzata, quindi parte in prima fila ed è candidata a vincere, ma noi e il Milan proveremo a toglierle il primato». Giorgio Chiellini lancia la sfida alla squadra di Mourinho, a meno di una settimana dalla partita del Meazza in programma sabato sera. Il difensore bianconero ha già battuto due volte i nerazzurri in casa loro e vuole la terza gioia per scavalcarli in testa al campionato: «Ricordo due vittorie a Milano- dice a Sky- nel secondo anno di Capello con una punizione di Del Piero, e quella dell'anno scorso, una grande rivincita dopo l'anno di B». Sabato se la dovrà vedere con Ibrahimovic, in formissima come ha dimostrato a Palermo: «Ibra è il miglior attaccante in Italia ma tanto
bisogna marcarlo e lavorare di reparto. Non è una sfida singola ma è molto affascinante, una di quelle che ti porti dentro. Io sono pronto e non vedo l'ora di scendere in campo». Per centrare l'ottava vittoria di fila: «La vera Juve è questa, un pò di fortuna fa parte del periodo positivo ma compensa la sfortuna di inizio campionato- conclude- La nostra volontà è lottare fino alla fine per vincere qualcosa».
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Diego si Confessa “Juve mi interessi” Ieri il Werder incontrerà al Weserstadion il Colonia, inutile dire che Diego è chiamato a risolvere l’incombenza al discussissimo Thomas Schaaf. L’allenamento della vigilia si è svolto sotto un cielo che definire plumbeo è riduttivo, ma da queste parti non ci fanno caso e, complice la giornata festiva, il campetto adiacente allo stadio è stato assalito dai fan. Una folla che al rompete le righe si è riversata attorno al suo numero 10, il quale tra un autografo e una foto ricordo ha accettato di parlarci della sua situazione. L’inizio è stato all’insegna del puro catenaccio: «Per il momento sono concentrato sul Werder e sul Brasile. Dopo il match volerò a Brasilia per l’amichevole con il Portogallo». Doppia vigilia, dunque. Quando gli chiediamo se sarà l’occasione per parlare con la nutrita colonia italiana di un possibile trasferimento dalle nostre parti, a Diego scappa da ridere. E parte il contropiede: «Non sarebbe una novità. Kakà, Maicon, Julio Cesar, tutti mi parlano dell’Italia. Mettiamola così, a 23 anni ho già raggiunto parecchi obiettivi: sono un nazionale, ho alcuni titoli alle spalle, una carriera importante davanti a me. Dire se nel mio futuro ci sia l’Italia è complicato, perché io il futuro non lo conosco. Però a questo punto della mia carriera sento l’esigenza di giocare in uno dei principali club europei,
voglio vincere la Champions e possibilmente non una volta sola. Questo posso dirlo in tutta sincerità». E qui Diego non si concede al consueto siparietto, recitando un copione che imporrebbe qualcosa tipo “vorrei farlo con il Werder”. In realtà butta il sasso e si guarda bene dal ritrarre la mano. La Juve e Diego si parlano ormai da un anno. Perché lo facciano, se il brasiliano ai bianconeri non interessa (la versione ufficiale) è un bel mistero. A precisa domanda Diego risponde così: «La Juve è uno dei grandi club europei, di più al momento non posso dire. Il motivo è semplice, a me nessuno ha detto nulla. Mio padre è stato a Torino? Il mio compito è giocare». Si torna al catenaccio dunque, seppure accompagnato da un certo imbarazzo. Infatti subito dopo il ragazzo di Ribeirao Preto concede una nuova apertura di credito all’interlocutore, aggiungendo: «Ho visto cos’ha combinato Del Piero al Bernabeu. Non tutti i gol sono uguali e segnarne due in quello stadio, a un portiere come Casillas, significa essere davvero un grandissimo».
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Juventus La Passione è Servita è già in Edicola