IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 1 | 3 GENNAIO 2015 | â‚Ź 1,00
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IN PRIMO PIANO
SEGUIAMO FRANCESCO
KOSMOPOLIS
Con le vincenziane e la Caritas diocesana nel pranzo di fraternitĂ
Le catechesi del Papa sulla famiglia in preparazione al sinodo dei vescovi
Il mare come bene politico â‚Ź 1,00 nella Scuola Diocesana di Formazione Politica
LETTERA DEL VESCOVO
Buon Compleanno, Kaire!
La missione della Chiesa nel 2015 Messa di ringraziamento del clero ischitano insieme al Vescovo Lagnese. Le novitĂ nel nuovo anno.
N
el Messaggio di Natale dello scorso anno, A cura di nel salutare con Mons. gioia la nascita Pietro settimanaLagnese del le diocesano di giornale tre possibili obi gelo, fraternitĂ e speranza.
ti, numerosi, ogni anno la cure e di riposoÂť. ! " della comunitĂ cristiana. # $ a portare la bella notizia # % "& Gaudium: ÂŤTutti hanno il
' gelo. I cristiani hanno il
za escludere nessuno, non come chi impone un nuo (( ( ) la un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabileÂť *+/01 2 " & sembra che lo abbia fatto non soltanto nei contenuti, ta un commento alla Parola della domenica, riportando Continua a pag. 3
SCUOLA
MEDITERRANEO
KAIRE TERRITORIO
SOCIETĂ€
La tragedia del rapido 904. Un recital in ricordo di Federica Taglialatela.
1 $ custodirlo.
di frutta ischitana a Procida.
Turismo trasporti e comu 1 5 menti per il nostro futuro.
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In Primo Piano 3 gennaio 2015
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Con gioia in cuore
I
Un’esperienza d’amore
L'
idea del pranzo di fraternità è nata la sera del 15 dicembre quando in Seminario, durante un incontro post convegno diocesano, con il Vescovo si avviava A cura dei la programmazione di nuove iniziative di “Chiesa in Maria uscitaâ€?. Tra i progetti presentati c’era l’intenzione di Concetta Mazzella realizzare a breve scadenza un pranzo di fraternitĂ per le persone che hanno piĂš di tutti, bisogno di calore umano ed affetto. Una veloce consultazione con Angela Del Deo, presente all’incontro, neoeletta Presidente dei gruppi di Volontariato Vincenziano della diocesi, insieme con alcuni
" $ per questa iniziativa. Per noi volontari vincenziani è la prima esperienza del genere, ma siamo entusiasti, pensando che, insieme alla Caritas e con buona volontĂ di tutti, si può. E il pensiero è volto a quelle persone, e non sono poche ad Ischia, che sentono maggiormente la sofferenza e la solitudine nei periodi di festa, in particolare durante il Natale. Trascorrere una giornata lieta, gustare un buon cibo e ricevere il dono della amicizia fraterna è certamente un regalo gradito. Gli ospiti intervenuti al pranzo si sono divertiti, gli adulti con l’intrattenimento musicale e i bambini con giochi ed animazioni, e tutti hanno apprezzato l’iniziativa. Per tutti noi è stata un’occasione per dare senso e valore alla bellezza dello stare insieme e riscoprire la gioia della condivisione. La disponibilitĂ degli sponsors alla collaborazione e dei volontari a lavorare per il pranzo e dei collaboratori della comunitĂ parrocchiale di Fiaiano, che hanno offerto un validissimo aiuto, è conferma del senso di fraternitĂ che caratterizza la nostra isola, valore che, nonostante la crisi, è in aumento. L’attenzione alla persona e questi piccoli gesti d’amore sono sicuramente un passo di una “Chiesa in uscitaâ€?.
Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS
Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014
n occasione di questo Santo Natale il nostro Vescovo Pietro ha organizzato, A cura di in collaborazione con la Giuseppe Galano Caritas Diocesana ed il Volontariato Vincenziano un “Pranzo di FraternitĂ â€?, bellissima occasione di convivialitĂ sotto il segno della solidarietĂ . L’evento ha visto la partecipazione di tantissimi volontari che hanno contribuito ad organizzare il tutto alla perfezione, senza nulla lasciare al caso. Ad ospitare questa meravigliosa iniziativa, venerdĂŹ 26 dicembre, è stata la bella e sempre accogliente comunitĂ parrocchiale di Fiaiano, guidata dal parroco Don Emanuel, da sempre molto attiva soprattutto nel sociale. I locali sottostanti la chiesa parrocchiale per l’occasione sono stati trasformati in una vera e propria sala da pranzo che ha permesso di ospitare oltre 130 persone. Fin dai primissimi preparativi si respirava tra tutti un clima di vera gioia ed unitĂ . Tovaglie rosse, i colori del bellissimo albero di Natale preparato dai bambini del dopo comunione, la meraviglia del Presepe allestito alla perfezione dai giovani della parroc siche decorazioni. Tanti collaboratori ( tivo per l’organizzazione. Dobbiamo dare atto a questa iniziativa del nostro Vescovo Pietro che ha voluto dare un segno profondo di vicinanza e fraternitĂ a tanti nostri fratelli e sorelle. Verso mezzogiorno i primi ospiti hanno iniziato a fare il loro ingresso in sala, accolti da sorrisi ed abbracci calorosi da parte di quanti erano li ad attenderli. Presenti in sala anche Don Gioacchino Castaldi, Direttore della Caritas
Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus
Diocesana, Don Pasquale Trani, Don Gianfranco Del Neso ed i seminaristi della nostra Diocesi Carlo, Antonio e Marco. Momento bellissimo è stato l’ingresso in sala dei meravigliosi bimbi dell’Istituto Pio Monte della Misericordia di Casamicciola accompagnati da alcune suore, i quali hanno donato amore e dolcezza a tutti. Questi stupendi piccoletti sono stati intrattenuti da Flora ed Irene dell’Associazione Abracadabra che per loro hanno pensato ad una serie di giochi molto divertenti ed appassionanti. Ad attendere gli ospiti che man mano facevano il loro ingresso nel salone l’Orchestra
<& = > ? 1 ' covo Pietro è il primo ad indossare il grembiule per servire il pranzo mentre tra una pietanza e lâ&#x20AC;&#x2122;altra la voce melodiosa di Nick Pantalone allietava piacevolmente lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente con canzoni napoletane, in compagnia della splen @ ? 1 @ 1 Lagnese, visibilmente emozionato nel vedere cosĂŹ tante persone riunite in unâ&#x20AC;&#x2122;unica grande famiglia ha desiderato salutare gli ospiti uno ad uno, ha stretto mani, ha abbracciato tutti calorosamente ed ha donato sorrisi e parole di 1 primis il Vescovo Pietro hanno servito un menĂš che ha richiamato alcuni tra i piĂš tipici prodotti della tradizione napoletana delle feste. Il momento del pranzo è stato bellissimo. Per ogni ospite è stato preparato un regalo personalizzato, consegnato dopo il pranzo dal Vescovo Lagnese in persona. Al termine del pranzo, prima dei saluti B H $ graziato vivamente quanti hanno reso possibile questa meravigliosa iniziativa. Foto di Daniele Calise
Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it
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La voce di Pietro
3 gennaio 2015
kaire@chiesaischia.it
Buon Compleanno, Kaire! Continua da pag.1 il messaggio del papa e del vescovo oppure presentando questo o quel testimone della fede ma, direi, anche nella forma: vale a dire con uno stile umile e pacato, cercando di raccontare le cose sempre in maniera garbata e rispettosa. In un mondo sempre piĂš aggressivo e violento câ&#x20AC;&#x2122;è una levitĂ che deve connotare il nostro modo di porci anche nellâ&#x20AC;&#x2122;arena mediatica! E qui vengo alla seconda parola: fraternitĂ ! 2 vorrebbe porsi come strumento di collegamento delle tante realtĂ ecclesiali, e non solo, presenti in Ischia e contribuire a sviluppare tra noi una sempre piĂš forte vita di comunione: - e "! ( Y1 # % nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di questâ&#x20AC;&#x2122;anno ha affermato: ÂŤIn questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire piĂš prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unitĂ della famiglia umana che spinge alla solidarietĂ e allâ&#x20AC;&#x2122;impegno serio per una vita piĂš dignitosa. Comunicare bene ci aiuta ad essere piĂš vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere piĂš uniti. I muri che ci dividono possono essere superati solamente se siamo pronti ad ascoltarci e ad imparare gli uni dagli altri. Abbiamo bisogno di comporre le differenze attraverso forme di dialogo che ci permettano di crescere nella Y1 # 2 (( ( Sempre attento a tessere quella rete di rapporti che richiede tanta costanza e pazienza, ha lavorato per cercare - per dirla con san Giovanni XXIII - piĂš ciò che ci unisce che ciò che ci divide. Senza cedere alla tentazione di alimentare la polemica, ha parlato proponendo, certo, la propria lettura delle parole e dei fatti, cercando di rendere sempre ragione della speranza cristiana, ma sempre â&#x20AC;&#x153;con dolcezza e rispettoâ&#x20AC;?, come ci ricorda la Prima Lettera di Pietro (3, 16). La terza parola è proprio â&#x20AC;&#x153;speranzaâ&#x20AC;?! Scrivevo sempre lâ&#x20AC;&#x2122;anno scorso: ÂŤCâ&#x20AC;&#x2122;è bisogno di evidenziare le tante esperienze ed iniziative
di bene, espressioni di quella vita ordinaria, in primo luogo, delle parrocchie, ma anche degli organismi diocesani e delle tante aggregazioni ecclesiali, nonchĂŠ delle numerose associazioni di promozione sociale. Câ&#x20AC;&#x2122;è una â&#x20AC;&#x153;vita buonaâ&#x20AC;? ad Ischia che merita di essere sottolineata perchĂŠ possa contribuire a sviluppare una vera e pro " Y1 Il proverbio orientale ci ricorda che â&#x20AC;&#x153;fa piĂš rumore un albero che cade che una foresta che cresceâ&#x20AC;?! Al nostro giornale ho chiesto perciò di essere un giornale alla ricerca di belle notizie, di esempi buoni, nella consapevolezza che, come dice Papa Francesco: ÂŤcomunicandolo, il ( Y *&H ^01 _ comunichiamo il bene, lo facciamo conoscere, lo sottolineiamo, noi seminiamo la speranza! _ ! ? etto XVI nella Lettera alla Diocesi e alla cittĂ di Roma sul compito urgente dellâ&#x20AC;&#x2122;educazione, scriveva: ÂŤoggi la nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di ridiventare anche noi, come gli antichi pagani, uomini â&#x20AC;&#x2DC;senza speranza e senza Dio in questo mondoâ&#x20AC;&#x2122;, come scriveva lâ&#x20AC;&#x2122;apostolo Paolo ai cristiani di Efeso (Ef 2,12). # W fonda per una vera opera educativa: alla radice della crisi dellâ&#x20AC;&#x2122;educazione câ&#x20AC;&#x2122;è infatti una crisi di Y1 Anche da questo punto di vista mi sembra che 2 (( ( j ! to alla ricerca di una buona notizia, ha raccontato storie di vangelo vissuto e ha fatto conoscere gesti di bene, piccoli ma tanto eloquenti, di persone e di comunitĂ , dellâ&#x20AC;&#x2122;isola e non, che credono, nonostante tutto, in un mondo piĂš giusto e solidale e ci provano a costruirlo, sapendo che il futuro si realizza giĂ ora con lâ&#x20AC;&#x2122;impegno di ognuno. Ha inoltre cercato di evidenziare le tante bellezze della nostra isola che ci chiede di custodire quel ricco patrimonio di natura, di arte e di storia che fa di Ischia una terra unica al mondo! Per tutto questo, ad un anno dalla sua nascita,
Anniversario di sacerdozio Il 6 gennaio don Gaetano Pugliese compie 36 anni di sacerdozio. Parroco di S. Antonio da Padova nel decanato di Casamicciola-Lacco Ameno è stato ordinato sacerdote nel 1979. Eâ&#x20AC;&#x2122; anche cancelliere della Curia vescovile e dirttore dellâ&#x20AC;&#x2122;ufďŹ cio diocesano per i problemi sociali e lavoro, giustizia, pace e custodia del creato. Il direttore di Kaire insieme alla redazione augura a don Gaetano la realizzazione del disegno di Dio su di lui, nella piena unitĂ con Maria. Foto di Giovan Giuseppe Lubrano
sento di dire al nostro settimanale diocesano, sinceramente, un grande grazie! E nel dire grazie, dico anche: avanti! Bisogna continuare: con coraggio ed entusiasmo grandi! Bisogna continuare sapendo che i media cattolici, come ha ricordato qualche giorno fa Papa Francesco parlando alla grande famiglia di TV 2000, hanno una missione molto impegnativa nei confronti della comunicazione sociale. Sapendo che ciò che fa bene alla comunicazione è in primo luogo la parresia, cioè il coraggio di parlare con franchezza e libertĂ e che bisogna evitare - ha aggiunto il papa sempre in quella occasione - sia di â&#x20AC;&#x153;riempireâ&#x20AC;? che di â&#x20AC;&#x153;chiudereâ&#x20AC;?: ÂŤsi â&#x20AC;&#x153;riempieâ&#x20AC;? quando si tende a saturare la nostra percezione con un eccesso di slogan che, invece di mettere in moto il pensiero, lo annullano. Si â&#x20AC;&#x153;chiudeâ&#x20AC;? quando, invece di percorrere la via lunga della comprensione, si preferisce quella breve di presentare singole persone come se fossero in grado di risolvere tutti i problemi, o al contrario come capri espiatori, su cui scaricare ogni responsabilitĂ . Correre subito alla soluzione, senza concedersi la fatica di rappresentare la complessitĂ della vita reale, è un errore frequente dentro una comu W X Y1 SĂŹ, bisogna continuare! Occorre però farlo senza cedere a quelli che Papa Francesco chiama i tre peccati dei media: la disinformazione, la calunnia e la diffamazione e soprattutto senza dimenticare che una comunicazione autentica non è preoccupata di â&#x20AC;&#x153;colpireâ&#x20AC;?. 5 2 Vergine Maria e dellâ&#x20AC;&#x2122;Arcangelo Gabriele perchĂŠ, anche attraverso la lettura del nostro settimanale, a tanti possano giungere parole di vangelo, fraternitĂ e speranza! Come lâ&#x20AC;&#x2122;arcangelo in missione di servizio a Nazareth, cosĂŹ la Chiesa di Ischia sia una Chiesa in 2 Ischia, 3 gennaio 2015 + Pietro Lagnese vescovo di Ischia
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La voce di Pietro 3 gennaio 2015
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Per una diocesi missionaria GesÚ è venuto per tutti Celebrazioni di Natale del vescovo Pietro
Il 31 dicembre in Cattedrale ad Ischia Ponte câ&#x20AC;&#x2122;è stata la messa di ringraziamento con il Te Deum, presieduta dal Vescovo Pietro Lagnese e il clero diocesano.
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a messa del 24 sera Notte di Natale, notte di atmosfere A cura di ricche di fascino ed emozione, notFrancesco te di pace e di amore vero, notte in Schiano cui Dio viene a dimostrarci tutto il 5 1 x $ $ 1 y se ha presieduto la Celebrazione del Natale del 1@ 5
$ $ 1 <Celebriamo il Natale del Signore, festa di un Dio che si fa nostro compagno di strada e viene ad abitare in mezzo a noi che viene a dirci con i fatti che Dio ci ama. GesĂš viene per tutti e questa è unâ&#x20AC;&#x2122; esigenza dâ&#x20AC;&#x2122;amore per Lui. Vorrei sottolineare con voi 3 parole che ricorrono nel vangelo che sono appunto: Gioia, Pace, Amore; sono tre realtĂ che vanno sempre insieme .â&#x20AC;&#x153;Vi annuncio una grande gioiaâ&#x20AC;? dice lâ&#x20AC;&#x2122; angelo ai pastori e poi la moltitudine dellâ&#x20AC;&#x2122;esercito canta â&#x20AC;&#x153;pace agli uomini che Dio amaâ&#x20AC;?. Dalla certezza di essere amati da Dio nasce la gioia, dalla gioia nasce la pace , dalla pace lâ&#x20AC;&#x2122; esperienza dâ&#x20AC;&#x2122; amare e cosi questo dinamismo di vita si intreccia e cosĂŹ diventa vita. Gioia, pace e amore sono secondo la lettera ai Galati i primi tre frutti della presenza dello Spirito Santo. Vogliamo chiedere al Signore che la nascita di GesĂš porti in ognuno di noi la certezza di essere amati da Dio e generi in noi una gioia vera piena e ci dia pace e questa pace si trasformi in desiderio di amareâ&#x20AC;?1 La messa del 25 in Cattedrale con la presenza del diacono Di Lustro e dei seminaristi della Diocesi1 Al Popolo di Dio radunato nel Tempio cuore
$ 1 ' to ancora una volta tutta la bellezza e lâ&#x20AC;&#x2122;impor " % B â&#x20AC;&#x153;Dio smette di usare parole e si fa carne. Abbiamo ascoltato nel bellissimo prologo di San Giovanni: â&#x20AC;&#x153;venne fra i suoi ma i suoi non lâ&#x20AC;&#x2122; hanno accoltoâ&#x20AC;?; câ&#x20AC;&#x2122;è questa terribile possibilitĂ , anche per noi carissimi fratelli e sorelle, che lui venga e non trovi accoglienza. Chi sono i suoi oggi? Siamo noi, vescovi, diaconi, seminaristi, suore e tutti quanti noi. A quanti lâ&#x20AC;&#x2122; hanno accolto hanno dato un Dio: è il regalo grande che Dio ci fa, comunicarci la sua stessa vita. Dio si fa uomo perchĂŠ nelle nostre vene possa scorrere la vita stessa di Dio, perchĂŠ dentro di noi possa abitare lo stesso respiro di Dio e perchĂŠ anche noi possiamo compiere le stesse opere di Dio. Chiediamo a Maria, vergine e madre di Dio che ci insegni Lei a vivere questo tempo e ad accogliere GesĂš in noi come lo ha accolto Leiâ&#x20AC;?.
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na chiesa missionaria e in uscita " 1 $ A cura di # y Lorenzo ha dato il benvenuto al nuovo anno Russo {|+/1 x " 1 <$ $ }
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' ( 1 y ! $ 1 per la forte esperienza di Chiesa vissuta nei "' <y $ >1 y B porsi in uno stato di conversione permanente 1 & 1 j 1 "! y ! $ 1 @ ' illuminati, da battezzati, vivendo secondo la ! 1 & x " *{|+Â&#x20AC;0 -
dare incontro allâ&#x20AC;&#x2122;uomo e condividere con lui 1 $ ! B ! 1 x 1 B 1 % ) @ B 1 $ 1 # %
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1 +Â&#x20AC; ( sinodo dei vescovi sulla vocazione della Fa ( {|+/1 # Â in questo sinodo sia lo Spirito a parlare e non 1 & " # 1 &" " $ 1 5 ! /Â&#x201A; % ( 1 & riconosciamo come vero obiettivo prioritario e indilazionabile della nostra Chiesa, sentia 1 $ 1 y 1 $ >1
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Seguiamo Francesco
3 gennaio 2015
kaire@chiesaischia.it
La famiglia una realtĂ importante Il Papa il 10 dicembre durante lâ&#x20AC;&#x2122;udienza generale ha iniziato il ciclo di catechesi sulla famiglia
"A
desso iniziamo una nuova tappa, un nuovo ciclo, e il tema sarĂ la famiglia; un tema che si inserisce A cura della in questo tempo intermedio tra Redazione due Assemblee del Sinodo dedicate a questa realtĂ cosĂŹ importanteâ&#x20AC;?. CosĂŹ Papa Francesco il 10 dicembre da Piazza San Pietro ha aperto il ciclo di catechesi sulla famiglia, soffermandosi sullâ&#x20AC;&#x2122;Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi celebrata lo scorso ottobre, che ha ripercorso in quattro momenti. Il primo, nel quale, â&#x20AC;&#x153;dopo la Relazione iniziale del cardinale ErdĂś, nel quale tutti i Padri hanno potuto parlare, e tutti hanno ascoltato. Ed era " avevano i padri. Un momento di grande libertĂ , in cui ciascuno ha esposto il suo pensiero con >1 Il secondo, con la raccolta di tutti gli interventi Â&#x2C6; dinale ErdĂś e â&#x20AC;&#x153;articolata in tre punti: lâ&#x20AC;&#x2122;ascolto
Â&#x2030; $ ' Â&#x2030; confronto con le prospettive pastoraliâ&#x20AC;?. Su questa prima proposta di sintesi, ha proseguito il Papa, â&#x20AC;&#x153;si è svolta la discussione nei gruppi, che è stato il terzo momento [â&#x20AC;Ś]. j sentato una relazione, e tutte le relazioni dei ( (( >1 una commissione â&#x20AC;&#x153;ha esaminato tutti i suggerimenti emersi dai gruppi linguistici ed è stata
Â&#x2C6; 1 Â&#x2018;Â&#x2019;Â&#x201C; $ ! @ Sinodo, piĂš breve e piĂš divulgativo rispetto alla Relazioneâ&#x20AC;?. Il Papa ha detto di aver chiesto ai Padri sinodali â&#x20AC;&#x153;di parlare con franchezza e coraggio e di ascoltare con umiltĂ , dire con coraggio tutto quello che avevano nel cuore. Nel Sinodo non câ&#x20AC;&#x2122;è stata censura previa, ma ognuno poteva - di piĂš, doveva - dire quello che aveva nel cuore, quello che pensava sinceramenteâ&#x20AC;?.â&#x20AC;&#x153;Alcuni di voi â&#x20AC;&#x201C; ha aggiunto Francesco â&#x20AC;&#x201C; possono chiedermi: â&#x20AC;&#x2DC;Hanno litigato i Padri?â&#x20AC;&#x2122;. Ma, non so se hanno litigato, ma che hanno parlato forte, sĂŹ, davvero. E questa è la libertĂ , è proprio la libertĂ che câ&#x20AC;&#x2122;è nella Chiesa. Tutto è avvenuto â&#x20AC;&#x153;cum Petro et sub Petroâ&#x20AC;?, cioè con la presenza del # ! ( " 1 &
un mio intervento ho dato una lettura sintetica dellâ&#x20AC;&#x2122;esperienza sinodaleâ&#x20AC;?. % Â&#x2C6; X B ! (( ta con le domande rivolte alle Conferenze episcopali e cosĂŹ diventa proprio Lineamenta del prossimo Sinodo. La grande missione B x < Impero, è iniziata la storia piĂš santa e piĂš buona, quella di GesĂš tra gli uomini! E lĂŹ si trovava questa famigliaâ&#x20AC;? fatta da â&#x20AC;&#x153;grandi santi: Maria, la donna piĂš santa, immacolata, e Giuseppe, lâ&#x20AC;&#x2122;uomo piĂš giustoâ&#x20AC;Ś La famigliaâ&#x20AC;?. Lâ&#x20AC;&#x2122;ha detto Papa Francesco mercoledĂŹ 17 dicembre nellâ&#x20AC;&#x2122;udienza generale, nel secondo appuntamento con le sue catechesi sulla famiglia. â&#x20AC;&#x153;GesĂš nacque in una famiglia. Lui poteva venire spettacolarmente, o come un guerriero, un Â&#x2019; x famiglia, in una famiglia. Questo è importante: guardare nel presepio questa scena tanto bellaâ&#x20AC;?. B # < in una famiglia umana, che ha formato Lui stessoâ&#x20AC;?. Quella di Nazaret â&#x20AC;&#x153;non era una famiglia > â&#x20AC;&#x153;ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famigliaâ&#x20AC;?. Come accadde in quei trentâ&#x20AC;&#x2122;anni a Nazaret, â&#x20AC;&#x153;cosĂŹ può accadere anche per noi: far diventare normale lâ&#x20AC;&#x2122;amore e non lâ&#x20AC;&#x2122;odio, far diventare comune lâ&#x20AC;&#x2122;aiuto vicendevole, non lâ&#x20AC;&#x2122;indifferenza " 1 B "! famiglia che custodisce questo mistero, fosse anche alla periferia del mondo, il mistero del % B H W salvarci, è allâ&#x20AC;&#x2122;opera. E viene per salvare il mondo. E questa â&#x20AC;&#x201C; ha evidenziato Francesco â&#x20AC;&#x201C; è la grande missione della famiglia: fare posto a GesĂš che viene, accogliere GesĂš nella famiglia, dei nonniâ&#x20AC;Ś GesĂš è lĂŹ. Accoglierlo lĂŹ, perchĂŠ â&#x20AC;&#x201C; ha concluso â&#x20AC;&#x201C; cresca spiritualmente in quella famigliaâ&#x20AC;?.
Lâ&#x20AC;&#x2122;Italia sceglie Papa Francesco Secondo due sondaggi per i quotidiani La Repubblica e Il Fatto quotidiano, gli italiani hanno scelto Papa Francesco come personaggio piĂš amato.
P
apa Francesco è amatissimo dagli italiani. Molto piĂš delle istituzioA cura di ne a partire dal presidente della Lorenzo repubblica Giorgio Napolitano Russo o le forze dellâ&#x20AC;&#x2122;ordine, la scuola e 1 # ! " B {|+Â&#x20AC; B La Repubblica: ben nove italiani su dieci affermano di apprezzare Papa Bergoglio. In controtendenza scende la stima per i partiti politici (soltanto il 3% pensa che possano risultare utili, nel 2010 era lâ&#x20AC;&#x2122;8%) e per il Parlamento (7%) o i sindacati (14%). Ma è lo Stato a ottenere sempre meno credito dai cittadini. Secondo il sodaggio ormai solo il 15% pensa che possa meritare al 2010 (30%). E cosĂŹ papa Francesco acquista il primo po 1 <y B manti - potrebbe suggerire che ormai non "! W 1 & alla provvidenza divina...â&#x20AC;? {|+Â&#x2020; ! sonaggio dellâ&#x20AC;&#x2122;anno anche per i lettori de â&#x20AC;&#x153;Il Fatto quotidianoâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Papa Francesco dominaâ&#x20AC;?, titola il quotidiano di Antonio Padellaro annunciando che â&#x20AC;&#x153;al primo posto con grande distacco sugli altriâ&#x20AC;? câ&#x20AC;&#x2122;è, appunto, il nuovo capo della Chiesa cattolica, â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;unico che sembra riuscire a trasmettere sentimenti positivi di speranza, coerenza e serietĂ â&#x20AC;?. Al secondo posto per il lettori del Fatto il ma x B @ co di Emergency ricoverato allo Spallanzani con il virus ebola.
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Pastorale Sociale & Lavoro 3 gennaio 2015
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Il mare come bene politico L
a condizione delle nostre acque e quello che si fa, tanto poA cura di liticamente quanto Enzo Dâ&#x20AC;&#x2122;Acunto individualmente per ed i giovani averne cura, è ormai studenti di giĂ da troppi anni ogKosmopolis getto di discussioni, interrogativi e cattiva pubblicitĂ . Spesso le cose non si capiscono, talvolta si cerca di oscurarle o eclissarle, talvolta ancora di renderle inspiegabili, e allora tutto quello che si vede â&#x20AC;&#x201C; dallo stato delle nostre acque a quello delle nostre spiagge, dai sequestri preventivi di strutture ricettive } appare come frutto del caso o di quella provvidenza che nel bene e nel male ha voluto garantire la libertĂ a ciascuno di noi: la libertĂ di sperimentare, di creare, di sognare, ma soprattutto, la libertĂ di scegliere se amare o distruggere ciò che ci circonda e ci appartiene. Nella scorsa primavera, noi studenti di Kosmopolis abbiamo
somministrato alla popolazione isolana un questionario dagli esiti veramente inaspettati, innestato in un progetto piĂš ampio, avente per tema â&#x20AC;&#x153;il mare quale bene politicoâ&#x20AC;?, che ha riguardato lo studio sullo stato attuale dellâ&#x20AC;&#x2122;affare depurazione sullâ&#x20AC;&#x2122;isola e poi anche una lettura futuribile di quel naturale pro intorno al Castello Aragonese, ampiamente studiato dalla Stazione
Marittima â&#x20AC;&#x153;A. Dorhnâ&#x20AC;?, che può proiettarci una visione desolante del mare di domani, anticipando in questo lâ&#x20AC;&#x2122;articolo apparso sul â&#x20AC;&#x153;VenerdĂŹ della Repubblicaâ&#x20AC;? del 24 ottobre scorso. Gli obiettivi del questionario erano ricostruire il sentimento che lega lâ&#x20AC;&#x2122;isolano al mare, cogliere lâ&#x20AC;&#x2122;effettivo grado di conoscenza delle regole che lo riguardano, lâ&#x20AC;&#x2122;effettiva condivisione delle stesse, e poi ancora la percezione del grado di controllo e cura che la classe dirigente e imprenditoriale ischitana ha mostrato e mostra verso il mare. Un aspetto, questâ&#x20AC;&#x2122;ultimo, tanto piĂš rilevante se si tiene conto delle contraddizioni che riguardano la nostra isola che al contempo può vantare lâ&#x20AC;&#x2122;assenza di un depuratore e la presenza di un area marina protetta. Sembrerebbe un ossimoro, sĂŹ, senzâ&#x20AC;&#x2122;altro. Verrebbe da chiedersi con naturalezza disarmante come può una localitĂ priva di un depura fognario, priva di una bandiera blu, disporre di unâ&#x20AC;&#x2122;area marina protetta. Molto semplice, se si ammette che lâ&#x20AC;&#x2122;area marina protetta è stata nel tempo ridotta ad un semplice vessillo della pubblica amministrazione, ma molto piĂš complesso se si tiene conto del fatto che la presenza di unâ&#x20AC;&#x2122;area marina protetta è la prova, ove ve ne fosse bisogno, della ricchezza delle nostre acque,
e della biologia marina che ci circonda. Poi ancora, abbiamo chiesto ai nostri concittadini di giudicare e fornire una valutazione anche di tipo comparativa, sullo stato delle
nostre spiagge, e tutto questo partendo da un pregiudizio di fondo: credevamo infatti che il questionario potesse svelarci indifferenza e scarsa responsabilitĂ , e invece no, esattamente il contrario. Infatti, attingendo dai risultati del questionario somministrato in forma anonima tra i sei comuni dellâ&#x20AC;&#x2122;isola ad un campione di 500 cittadini in maniera proporzionale tra le differenti categorie professionali e non, equamente diviso tra maschi e femmine, nonchĂŠ per etĂ , la realtĂ sembrerebbe essere totalmente diversa. Emotivo e controverso ne è risultato il rapporto con il mare, in ogni caso elemento essenziale della nostra esperienza umana. Sorprendente, è risultato poi, il grado di conoscenza del Regno di Nettuno e delle sue regole: quasi lâ&#x20AC;&#x2122;80% degli intervistati ha dichiarato di esserne a conoscenza. E forse, ancora piĂš sorprendenti sono state le risposte successive, in merito alla condivisione o meno della regolamentazione, e quindi dei relativi limiti di ancoraggio, di velocitĂ della navigazione o dei limiti imposti alla pesca. Limiti, per il vero, non sempre conosciuti nel dettaglio, ma quasi sempre condivisi e tanto piĂš auspicati, e per il vero, cosa sorprendente, direttamente avallati da chi vive di pesca. Eppure, a fronte di tutto questo, non è mancato un certo senso di rassegnazione, quando chiedendo se si ritenesse che questi limiti venissero fatti rispettare, la gran parte degli intervistati ha riposto di no, e non in maniera grossolana o semplicemente per quellâ&#x20AC;&#x2122;anti-
Pastorale Sociale & Lavoro
3 gennaio 2015
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Kosmopolis: laboratorio della Scuola Diocesana di Formazione Politica
autoritarismo che caratterizza noi meridionali, ma semplicemente perchĂŠ vivendo e osservando si ha questa percezione, e cioè che le regole esistono, ma quello che si fa per garantirne il rispetto è troppo poco. Questo è stato confermato dalle testimonianze dei tanti che recandosi in vacanza in localitĂ lontane da Ischia hanno potuto constatare ben altri livelli di controllo e tutela del mare. Si è paradossalmente richiesta autoritĂ , controlli, tutela e questo perchĂŠ sembrerebbe essere insita nellâ&#x20AC;&#x2122;isolano medio la consapevolez prima di tutto avere a buon cuore ciò che ci circonda, sacralizzando e tutelando la bellezza, quella stessa bellezza che ha permesso agli ischitani di arricchirsi. Bisognerebbe passarsi una mano per la coscienza, e chiedersi tutti, quanto di quella ricchezza è stata poi restituita a questa terra e alla sua naturale bellezza? Quanto, poi, si è investito per tutelarla e valorizzarla? Ma poi anche, cosa si può fare e come può essere fatto? Curzio Malaparte ha scritto sul mare di Napoli alcune delle pagine piĂš belle della letteratura italiana del novecento. Amava questo mare e per questo si era fatto costruire una splendida villa su Punta del Massullo sulla costa sud di Capri, dove lo raggiungevano â&#x20AC;&#x153;i denti aguzzi del libeccioâ&#x20AC;?, il vento che tira da Ischia. In quella villa ha scritto che nulla â&#x20AC;&#x153;dĂ lâ&#x20AC;&#x2122;idea di libertĂ piĂš del mareâ&#x20AC;?, e noi aggiungiamo che nulla da lâ&#x20AC;&#x2122;idea delle possibilitĂ piĂš del mare; sĂŹ, proprio cosĂŹ, delle possibilitĂ che non possono arrendersi al senso dâ&#x20AC;&#x2122;impotenza e
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di meschino disinteresse. In fondo che câ&#x20AC;&#x2122;importa, la nostra pancia è ancora piena e per ques porre la questione ambientale, â&#x20AC;&#x201C; della quale Karl Bracher, illustre storico tedesco, ne ha constatato il carattere di questione morale non solo del nostro presente, ma giĂ del nostro passato recente e tanto piĂš necessariamente del nostro futu } per apparire come ingenui, stupidi, sognatori, e non basta la terra dei fuochi, non basterebbero centinaia nĂŠ migliaia di terre dei fuochi per acuire questa sensibilitĂ . La politica vera è altro, sembrerebbero intendere quei risolini. La politica è mero affarismo, soldi, interessi, scambi di favore, potere per il potere, e a nulla serve sapere, per chi lo sa, che â&#x20AC;&#x153;Deus sive naturaâ&#x20AC;?. Dopo aver somministrato e analizzato il questionario ed aver accolto le tante proposte venute dai 500 intervistati, siamo giunti alla formulazione di unâ&#x20AC;&#x2122;agenda politica che abbiamo presentato non solo alla politica ischitana tutta, ma anche alla cittadinanza, senza la quale ha ben poco senso quel poco pizzico di rappresentanza di cui disponiamo. Le proposte erano suddivise sui diversi gruppi di lavoro, e il primo gruppo, autore e curatore del questionario di cui si è parlato, formulò le seguenti: +0 ' libere, contrastando il fenomeno diffuso della continua sottrazione di spazi alla libera fruizione da parte dei cittadini. 2) Estensione a tutti i 6 comuni isolani dellâ&#x20AC;&#x2122;obbligo da parte dei
concessionari di spiagge di provvedere alla pulizia degli arenili li(
della concessione in caso di reiterata inadempienza. 3) Promozione di cooperative di giovani per fornire su richiesta attrezzatura, animazione e provvedere alla pulizia delle spiagge libere. 4) Promozione di servizi di guide turistiche per valorizzare i siti marini di interesse archeologico, storico e naturalistico. Da allora, tutto tace. Lâ&#x20AC;&#x2122;autoritĂ sulla quale si fonda lâ&#x20AC;&#x2122;esercizio dellâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ politica può prendere tante forme, e dal tipo di forma che essa giudicare la misura del buon governo. Câ&#x20AC;&#x2122;è unâ&#x20AC;&#x2122;autoritĂ in particolare, che i latini chiamavano auctoritas crescimento e quindi miglioramento, che è quello che gli ischitani desiderano, e che sembra ammonire le amministrazioni isolane, che proprio sullâ&#x20AC;&#x2122; Area Marina Protetta continuano da anni a comportarsi come i â&#x20AC;&#x153;capponi di Renzoâ&#x20AC;?, inconsapevoli nel loro reciproco beccarsi del triste futuro che ci attende. Eppure, la nostra bellissima isola meriterebbe ben altro, e con essa ciascuno di noi. Ma per meritarle le cose è necessario avere il coraggio di conquistarle, e rompere con questo stato di cose, certamente utile ancora a qualcuno. E in tutto questo, continuare a nutrire le stesse speranze del principe Miskin, il piĂš celebre idiota della storia della letteratura, che si ostinava a ripetere e a credere che solo la bellezza, potrĂ salvare il mondo!
COSâ&#x20AC;&#x2122;Eâ&#x20AC;&#x2122; KOSMOPOLIS y"~ # della Diocesi, in collaborazione con la FacoltĂ di Scienze Socia # ~ < 1 Tommaso dâ&#x20AC;&#x2122;Aquinoâ&#x20AC;? Angelicum di Roma promuove da tre anni la Scuola di Formazione Politica â&#x20AC;&#x153;Kosmopolisâ&#x20AC;? rivolta soprattutto ai giovani isolani tra i 17 e 35 anni di etĂ . La scuola, seguita da oltre 100 iscritti, di cui la metĂ giovani, è articolata in lezioni mensili, tenute da docenti di Scienze Politiche, Economia, Dottrina Sociale della Chiesa, Storia, Diritto, Sociologia, Urbanistica delle UniversitĂ di Napoli, Cagliari, Salerno, Bologna, Milano, dellâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x153;Angelicumâ&#x20AC;? e della â&#x20AC;&#x153;Lumsaâ&#x20AC;? di Roma. Parallelamente i giovani danno vita ad un laboratorio in cui approfondire - da un punto di vista anche operativo - tematiche di interesse politico locale. Dallo scorso anno il laboratorio è rivolto al tema del mare inteso quale prezioso bene politico. I nostri giovani hanno indagato sul piano sociologico il rapporto esistente tra gli isolani ed il mare, hanno approfondito il tema della rac X lute del nostro mare. I risultati di queste indagini, condotte attraverso ricerche, interviste agli amministratori locali, esperti, enti di ricerca ed agenzia regionale per la tutela del mare, da oggi, verranno pubblicati periodicamente su questo settimanale per informare la popolazione su queste importantissime tematiche e per sensibilizzarla ad un maggior impegno civile. (sito web: kosmopolischia.it)
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Scuola 3 gennaio 2015
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Il sogno spezza
Un recital degli alunni della scuola media di Is Taglialatela, a 30 anni da quella tragedia.
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na sala gremita, emozioni fortissime che si avvertivano a pelle, ragaA cura del zzi e adulti con gli occhi prof. Domenico umidi per la commoziCastagna one: è stata questa lâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera che si respirava il 19 dicembre 2014, nella palestra della Scuola Media â&#x20AC;&#x153;Giovanni Scottiâ&#x20AC;? di Ischia. In occasione del trentesimo anniversario della Strage del Treno 904 Napoli - Milano, gli alunni dei corsi A ed N a tempo prolungato e i loro insegnanti hanno proposto,infatti, il recital â&#x20AC;&#x153;Il sogno spezzato di Federicaâ&#x20AC;? dedicata alla memoria di Federica Taglialatela , la ragazza ischitana della II O della scuola, che perse la vita in uno degli attentati piĂš tragici e vigliacchi della storia dellâ&#x20AC;&#x2122;Italia del dopoguerra. Federica Taglialatela (cugina del portiere omonimo), anni 12, di Ischia, andava a Milano sul rapido 904 Napoli-Milano, che esplose sotto la galleria di San Benedetto Val di Sambro il 23 dicembre 1984. Un attentato pieno di misteri, di depistaggi, di punti interrogativi, di risposte mai date e domande inquietanti, che hanno visto coinvolto addirittura il capo dei capi
Â&#x2014; Â&#x2DC; Â&#x2C6; 1 presentato dalle classi del Tempo # X anche ironico, a volte divertente e leggero, a volte drammatico e pieno di tensione, ha visto come protagonisti ben 124 ragazzi con una sola assenza, quella di una ragazza del tempo prolungato alle prese con le conseguenze di un grave incidente avvenuto pochi giorni prima del debutto. Gli alunni sono stati preparati nel corso dei mesi, hanno incontrato la professoressa Susy Pacera, docente di Lettere di Federica, il prof. Gianni Vuoso, da sempre impegnato nel proporre il ricordo di questa ragazza solare, troppo presto strappata alla vita da una violenza cieca e gratuita. Hanno imparato a conoscere Federica, i suoi sogni, le aspettative, i desideri, gli interessi. Hanno incontrato lâ&#x20AC;&#x2122;ex alunna Maria Buonocore, oggi insegnante di danza, che è stata la prima alunna, dieci anni fa, a cantare la canzone di Federi-
ca scritta dal cantautore romano Leoncarlo Settimelli, proprio nei giorni immediatamente successivi al tragico avvenimento. Hanno contribuito con le loro ricerche e X " e al rinnovamento di un testo giĂ proposto dieci anni prima, in occasione del ventennale della strage. Un testo forte e ben costruito, una ( rievocativa soprattutto della musica che andava di moda negli Anni j ( stati gli ingredienti che hanno reso vincente il lavoro, che ha riscosso un incredibile successo ed è stato citato in molti servizi delle tv e dei giornali locali e regionali, con eco anche nazionale. Il recital ha consentito cosĂŹ ai ragazzi di ricordare il tragico avvenimento dellâ&#x20AC;&#x2122;attentato, ma anche di vivere le atmosfere degli Anni Ottanta, scoprendo i personaggi piĂš importanti di quegli anni, le curiositĂ televisive,le canzoni, i giocattoli, le merendine, W cativi. Il lavoro si è sviluppato sul
la contemporaneità . Personaggio conduttore è stato quello della bidella Eugenia, che, ad un professore ignaro e nuovo della scuola, ha confessato il motivo della sua tristezza durante il periodo natalizio: la morte di Federica. Federica era una ragazza che lei conosceva, che spesso incontrava nei corridoi della scuola, solare e piena di sogni come tutte le ragazze e i ragazzi della sua età . Facendosi forza, Eugenia racconta al professore e al pubblico alcuni momenti della vita di Federica prima della sua partenza per Milano e del suo ultimo drammatico viaggio. Mentre il suo racconto va avanti, sul palco si succedono le scene: momenti della vita di classe della II O, momenti di conversazione di Federica con i suoi compagni, lo scambio dei regali alla vigilia delle vacanze natalizie, con Federica che regala a tutti una rosa, i preparativi di partenza per Milano, il viaggio sul treno e poi il drammatico scoppio della bomba, i cronisti che si affannano
Scuola
9 3 gennaio 2015
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ato di Federica
schia in ricordo dellâ&#x20AC;&#x2122;alunna della II O, Federica a dare notizie, la reazione a Ischia, le vicende processuali. I momenti di piĂš grande commozione sono stati sicuramente due: la lettura del tema di Federica sulla violenza e la e cantata da tutti i ragazzi. Il titolo del tema assegnato dallâ&#x20AC;&#x2122;insegnante di italiano era: â&#x20AC;&#x153;Insieme al progresso avanza anche la violenza. Ricercatene le cause e proponete le soluzioniâ&#x20AC;?. Federica aveva paragonato i â&#x20AC;&#x153;giovani violenti ad alcune tigri ferociâ&#x20AC;? ed aveva scritto che essi â&#x20AC;&#x153;con il passare del tempo e con un poâ&#x20AC;&#x2122; di buona volontĂ anche da parte dei domatori dovrebbero essere ammaestratiâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Nel tema di Federica " = # cia nelle giovani generazioni, nella loro capacitĂ di affrontare la vita e di realizzare una societĂ piĂš giusta e piĂš umanaâ&#x20AC;?. La canzone di Federica, invece, ha avuto una genesi molto particolare. Qualche tempo fa, cosĂŹ rac Â&#x2DC; " y avevano contattato: â&#x20AC;&#x153;Lessi di una bambina che era morta con altri su quel treno e lessi il motivo per cui viaggiava: andare a Milano a vedere 1 to non me lo sono inventato, ma anche se quella, cioè la neve, fosse stata lâ&#x20AC;&#x2122;ultima ragione del suo viaggio, fu tale da colpire il mio animo. E mi misi a scrivere la canzone. Non vi dirò che nacque di getto, come in genere si dice. No, la pensai a lungo. Fui invitato alla radio a cantare due canzoni. Una era quella di Federica e ricordo che sbagliai qualche accordo, poichĂŠ allora non lâ&#x20AC;&#x2122;avevo imparata beneâ&#x20AC;?. Non hanno sbagliato invece nemmeno un accordo gli alunni dei corsi A e N, che hanno scoperto Federica solo in questi mesi, essendo piccoli, ma hanno capito perfettamente la lezione che deriva dalla sua storia. #  Â&#x2DC; timelli, â&#x20AC;&#x153;questo vuol dire che coltivate la memoria, che non è solo un fatto scolastico e nozionistico, ma qualcosa che serve al futuro, a non ripetere gli errori gli sbagli, perpetrando nuove ingiustizie e provocando altro sangueâ&#x20AC;?.
LA CANZONE DI FEDERICA Riportata anche su tutti i diari degli alunni della Scuola Media Scotti
Federica dagli occhi di mare che lascia il suo porto e ha voglia di andare. Federica che come un gabbiano attraversa il suo mare diretta a Milano; prende un treno che è pieno di gente che si sposta per fare Natale; mille storie di cui non sa niente di gente giĂ stanca che scende e che sale. Lei però coi suoi dodici anni sa che vuole andare a vedere come è fatta la neve e perchĂŠ può dal cielo cadere. Federica dagli occhi di mare Che vede stazioni veloci passare; suona a Roma una vecchia zampogna poi viene Firenze, si va per Bologna. Come sale veloce quel treno che si tuffa nelle gallerie, come fanno i delďŹ ni nei giorni dâ&#x20AC;&#x2122;agosto seguendo chissĂ quali vie. Ma di colpo è un mare di fuoco, la tempesta si schianta dâ&#x20AC;&#x2122;intorno. Il biglietto era solo dâ&#x20AC;&#x2122;andata e non câ&#x20AC;&#x2122;è ritorno. Federica dagli occhi di mare, su quella montagna ti han fatto fermare; hanno rotto le ali al gabbiano e tu non hai visto la neve a Milano.
COLLABORIAMO INSIEME Per inviare al nostro settimanale articoli o lettere (soltanto per quelle di cui si richiede la pubblicazione) si può utilizzare lâ&#x20AC;&#x2122;indirizzo di posta kaire@chiesaischia.it I ďŹ le possono essere inviati in formato .doc e lo spazio a disposizione è di max 2500 battute spazi inclusi. Le fotograďŹ e (citare la fonte) in alta risoluzione devono pervenire sempre allegate via mail. La redazione si riserva la possibilitĂ di pubblicare o meno tali aritcoli/lettere ovvero di pubblicarne degli estratti. Non sarĂ preso in considerazione il materiale cartaceo.
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UfďŹ co Comunicazioni Sociali 3 gennaio 2015
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Un altro ann Spegniamo insieme la prima candelina di Kaire per accenderne di nuove. Papa Francesco: Diffamare è il male dei giornali
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l 2014 si è chiuso. Mandiamo in archivio un anno, A cura di don Carlo il primo per il Candido nostro settimanaDirettore UfďŹ cio le, segnato dalla Diocesano per le crisi economica, Comunicazioni dallâ&#x20AC;&#x2122;impoverimenSociali to delle famiglie, da una politica incapace di dare allâ&#x20AC;&#x2122;Italia una maggioranza stabile e stabilitĂ , dalla corruzione dilagante. Ma soprattutto va in archivio un anno che ha respirato un tempo di speranza con la straordinaria % 1 B questo â&#x20AC;&#x201C; e per la veritĂ di molto altro, a partire dalla vita della nostra chiesa diocesana e della nostra isola â&#x20AC;&#x201C; abbiamo parlato sulle pagine del
Kaire settimana dopo settimana. Per una volta, allora, lasciate che vi parli di noi. Poche righe per dire grazie a quanti (direttore, giornal (blicitari, corrieri) rendono possibile ogni settimana la stampa e il recapito del nostro giornale in tutta lâ&#x20AC;&#x2122;isola. E poi per ringraziare quella che possiamo ben chiamare la â&#x20AC;&#x153;famiglia allargataâ&#x20AC;? del Kaire, a partire dai nostri fedeli sostenitori a vario titolo. In queste settimane vanno crescendo anche le realtĂ pastorali che scelgono Kaire: un gesto concreto che traduce il desiderio di avere in mano uno strumento utile a formarsi, comprendere meglio il B via svolgere al meglio anche il loro prezioso servizio alla comunitĂ . Ci sono parrocchie che hanno scelto di sostituire i tradizionali bollettini con un inserto sul Kaire: un altro gesto concreto che dice la voglia di â&#x20AC;&#x153;fare insiemeâ&#x20AC;? per sentirsi davvero insieme nello sforzo. Ci sono associazioni che hanno scelto di essere presenti con i loro progetti, le loro idee, le loro esperienze sulle nostre pagine perchĂŠ condividiamo la medesima idea di societĂ solidale. E solo unendo le voci possiamo (( forza per essere ascoltate. Unâ&#x20AC;&#x2122;occasione in piĂš, per rinnovare il legame tra noi e voi. Un altro anno insieme. Un anno se nâ&#x20AC;&#x2122;è andato, si è chiuso, va in archivio. Un nuovo anno è arrivato. Son passate poche ore allâ&#x20AC;&#x2122;inizio del 2015 e tutti siamo proiettati verso un domani che speriamo sia migliore. Migliore di  ciamo. Noi lo abbiamo raccontato, ve lo abbiamo raccontato. Lo abbiamo raccontato questo 2014 con dellâ&#x20AC;&#x2122;informazione. Una informazione di qualitĂ , in mano a chi ogni giorno svolge questo â&#x20AC;&#x153;mestiereâ&#x20AC;?, perchĂŠ è facile distinguere chi svolge con professionalitĂ e deon-
tologia il lavoro giornalistico da chi lo fa in maniera approssimata pubblicando una caterva di notizie. Noi la settimana, scandita dagli eventi di vita ecclesiale, cronaca nera, giudiziaria, politica, cronaca rosa, cultura ed eventi, proviamo a raccontarla con uno sguardo â&#x20AC;&#x153;alto e altroâ&#x20AC;?. E questo lo hanno capito i lettori, i nostri lettori che sono il solo nostro punto di riferimento. GenuinitĂ e passione per la notizia, avulsa da ogni tipo di commento di parte e di interesse, specialmente quello offensivo o pretestuoso che noi rigettiamo ed archiviamo. Qualcuno pensa di avere successo quando pubblica una notizia e si ritrova con una decina di commenti sotto la notizia. Commenti artefatti, spesso stimolati da chi pubblica la notizia, botta e risposta che non sono altro che â&#x20AC;&#x153;chiacchiere da cortileâ&#x20AC;? e noi nellâ&#x20AC;&#x2122;aia ci facciamo stare i â&#x20AC;&#x153;galliâ&#x20AC;? ed i â&#x20AC;&#x153;polliâ&#x20AC;?. Non trasformiamo la notizia in un ring per chi vuol fare a botte sulla notizia. Lo scopo di chi fa informazione è quello di far conoscere la veritĂ , soprattutto quella bella e buona, e trasferirla ai lettori. Senza in alcun modo indirizzare giudizi o aizzare persone. Non siamo questo noi. E chi non lo capisce è
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UfďŹ co Comunicazioni Sociali
3 gennaio 2015
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no insieme
meglio che continui a guardare chi fa della notizia un motivo per fare cortile. Al riguardo, Papa Francesco, in questi giorni ha ricevuto alcuni giornalisti cattolici e ha parlato loro, al solito, rovesciando il luogo comune e chiedendo serietĂ e rigo 1 <@ $ taleâ&#x20AC;?, e con tutti i giornali, e tutto il mondo politico, scatenati nel populismo e nella caccia alle streghe, il Papa ha parlato dâ&#x20AC;&#x2122;altro. Non ha detto â&#x20AC;&#x153;siate spietati coi corrotti, non andate per il sottileâ&#x20AC;?. Ha detto che solitamente i giornalisti commettono tre peccati mortali:â&#x20AC;&#x153; Disinformazione, calunnia, diffamazioneâ&#x20AC;?. E ha spiegato che il piĂš grave e subdolo di questi peccati è la disinformazione, che consiste nel riportare solo una parte della veritĂ , nascondendo la parte che non piace, o che non è funzionale alla propria tesi. Papa Francesco ha steso le sue mani benedette sul giornalismo: ÂŤEvitare i tre peccati dei media: la disinformazione, la calunnia e la diffamazioneÂť. Ă&#x2C6; lâ&#x20AC;&#x2122;esortazione che papa Francesco ha rivolto al mondo dellâ&#x20AC;&#x2122;informazione e della comunicazione, cogliendo lâ&#x20AC;&#x2122;occasione dellâ&#x20AC;&#x2122;udienza in Aula Paolo VI di dirigenti, dipendenti e operatori
Â&#x2014; {||| $ *$ & 01 In realtĂ , ne aveva giĂ parlato il 22 marzo, incontrando nella Sala $ # 5 Vaticano, i membri dellâ&#x20AC;&#x2122;Associazi >$ > Â&#x161; Â&#x203A; tenti locali di ispirazione cattolica presenti in tutte le regioni italiane. Ora câ&#x20AC;&#x2122;è tornato sopra, ora ci batte il chiodo. Si vede che gli sta a cuore la cosa, e come dargli torto. Evidentemente non parlava solo ai giornalisti cattolici. ÂŤDi questi tre peccati, la calunnia â&#x20AC;&#x201C; ha continuato Francesco â&#x20AC;&#x201C; sembra il piĂš grave perchĂŠ colpisce le persone con giudizi non veri. Ma in realtĂ il piĂš grave e pericoloso è la disinformazione, perchĂŠ ti porta allâ&#x20AC;&#x2122;errore, ti porta a credere solo a una parte della veritĂ Âť. Era stato anche piĂš dettagliato nellâ&#x20AC;&#x2122;argomentazione il 22 marzo scorso: ÂŤLa calunnia è peccato mortale, ma si può chiarire e arrivare a conoscere che quella è una calunnia. La diffamazione è peccato mortale, ma si può arrivare a dire: questa è unâ&#x20AC;&#x2122;ingiustizia, perchĂŠ questa persona ha fatto quella cosa in quel tempo, poi si è pentita, ha cambiato vita. Ma la disinformazione è dire la metĂ delle cose, quelle che sono
Festa
per me piĂš convenienti, e non dire lâ&#x20AC;&#x2122;altra metĂ . E cosĂŹ, quello che vede la tv o quello che sente la radio non può fare un giudizio perfetto, perchĂŠ non ha gli elementi e non glieli dannoÂť. Noi del Kaire condividiamo a pieno lâ&#x20AC;&#x2122;esortazione di Papa Francesco. Noi vogliamo e continueremo, anche per il 2015 a fare: sana, vera e corretta informazione. Scevra da 1 $ Â&#x2DC; che fa bene alla comunicazione è in primo luogo la â&#x20AC;&#x2122;parresiaâ&#x20AC;&#x2122;, cioè il coraggio di parlare con franchezza e libertĂ Âť, ha aggiunto papa Francesco. Ed è questo lâ&#x20AC;&#x2122;augurio che vi facciamo per il 2015. Quello di poter continuare a stare con noi per raccontare, con il Kaire, la nostra $ la nostra isola, gli avvenimenti e gli uomini che fanno grande questa societĂ . Ma vi chiediamo: rimaniamo insieme. Un giornale senza il â&#x20AC;&#x153;suoâ&#x20AC;? popolo di lettori non ha ragione di esistere. Un popolo senza il â&#x20AC;&#x153;suoâ&#x20AC;? giornale magari vive lo stesso, ma sarĂ certamente piĂš povero e, se X tere, presto o tardi sarĂ anche meno libero. Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2015 di cuore a tutti voi.
Cuochi pasticcioni una festa davvero originale per tutti i vostri piccoli Impasteranno, inforneranno e decoreranno... tutto condito da tanti giochi e divertimento! Guest star â&#x20AC;&#x153;La Fatina Vanillinaâ&#x20AC;?
la magia del divertimento
Organizziamo feste a domicilio divertenti e originali, per ogni occasione speciale, per tutti i vostri bambini. Giochi di animazione, spettacoli di burattini e di teatro, trucco bimbi, face painting, bolle di sapone, sculture di palloncini, festa con il mago, festa â&#x20AC;&#x2DC;â&#x20AC;&#x2DC;Caccia al tesoroâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122;, festa â&#x20AC;&#x2DC;â&#x20AC;&#x2DC;Cuochi pasticcioniâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122;, festa con la Fatina Vanillina, festa Beauty, festa del riciclo, feste a tema, laboratori manuali, feste speciali con tombole tematiche.
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TERRITORIO
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Il primo paradiso Le origini e gli sviluppi del Mar Mediterraneo. Cosa fare per preservarlo e per combattere i problemi ecologici legati allâ&#x20AC;&#x2122;inquinamento del nostro mare
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n Continente dâ&#x20AC;&#x2122;Acqua
Se il giardino dellâ&#x20AC;&#x2122;Eden era il luogo in cui cresceva ogni pianta, piacevole A cura del prof. a vedersi e buona per i suoi frutti e Giuseppe dove lâ&#x20AC;&#x2122;uomo ha mosso i primi passi, Sollino addomesticato gli animali e coltivato il terreno, il bacino del Mediterraneo è stato il Primo Paradiso dellâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ . Cinque milioni di anni fa le acque dellâ&#x20AC;&#x2122;Atlantico in soli 100 anni, attraverso lo Stretto di Gibilterra hanno riempito lâ&#x20AC;&#x2122;ampia fossa tettonica facendo nascere lâ&#x20AC;&#x2122;attuale Mare Mediterraneo. Due milioni di anni fa compare lâ&#x20AC;&#x2122;uomo che dalla rigogliosa natura del Mediterraneo seppe trarre le risorse per la sua sussistenza e costruire la propria civiltĂ . Sei milioni di anni fa lâ&#x20AC;&#x2122;antico Mar Mediterraneo evapora completamente. Si forma una lunga fossa lunga 3000 Km. e profonda 1600 metri. Laghi salati poco profondi. Rilievi vulcanici che oggi formano la Corsica, la Sardegna e le Cicladi elleniche richiamavano le masse di umiditĂ , che rendono freschi gli ambienti che ospitano grandi foreste ricche di vita. Ricerche della nave Glomar Challenger nel 1970 individua banchi enormi di Sali (salgemma e Gesso-evaporiti) di rilevante spessore â&#x20AC;&#x201C; oltre 1000 metri - alternati affacciano lungo le coste della Spagna (Ebro), della Francia (Rodano), e dellâ&#x20AC;&#x2122;Italia (Pò).
Risulta cosĂŹ evidente che nel corso della sua lunga storia il Mediterraneo è evaporato diverse volte. Il tasso di evaporazione annua è di circa 4000 Km cubi e in condizioni climatiche come quelle attuali occorrono 1000 anni per il prosciugamento dellâ&#x20AC;&#x2122;intero bacino. Viceversa per il suo riempimento completo bastano solo 100 anni perchĂŠ dallo stretto di Gibilterra ogni giorno entrano 160 Km. cubi di acqua. La salinitĂ del Med. risulta abbastanza elevata (39/1000). La maggiore densitĂ determina una corrente di profonditĂ in uscita, rispetto a quella dâ&#x20AC;&#x2122;ingres ! Â?1 &1 Eâ&#x20AC;&#x2122; stato calcolato che una goccia dâ&#x20AC;&#x2122;acqua penetrata dallâ&#x20AC;&#x2122;Oceano Atlantico percorre tutto il B.del Med. in circa 150 anni alla velocitĂ di 4 km. allâ&#x20AC;&#x2122;ora. Le coste presentano uno sviluppo complessivo di oltre 46000 Km. e si presentano 1 coste alte e frastagliate a basse e sabbiose con ( costieri. Tutti gli attuali abitanti del Mediterraneo sono di origine atlantica e, vista la struttura geomor ne e profonditĂ , hanno occupato i diversi strati del complesso biotopo marino. Particolarmente interessante, in proposito, lo sviluppo delle praterie di Posidonia oceanica per il notevole ruolo bioecologico e geomorfologico delle arre costiere dove si sviluppa. Va comunque precisato, che dal 1869 con lâ&#x20AC;&#x2122;apertura del Canale di Suez, molte specie di organismi dal Mar Rosso hanno colonizzato gli ambienti del Med., soppiantando spesso le specie auotoctone. Un Mare da salvare
Il Mar Mediterraneo è un mare interno, compreso tra Europa, Asia ed Africa; è collegato allâ&#x20AC;&#x2122;Oceano Atlantico ad Ovest attraverso lo Stretto di Gibilterra (13 Km.). Lo stretto dei Dardanelli, il Mar di Marmara e il Bosforo lo collegano al Mar Nero, altro mare interno, comprreso tra Europa ed Asia. Il canale di Suez, aperto nel XIX secolo, collega il Med. al Mar Rosso e quindi allâ&#x20AC;&#x2122;Oceano
1 y ! {1/||1||| 2 Â?1 ad E di quasi 4000 Km. e da N. a S. Di oltre 1600 Km. Il Med. è un residuo dellâ&#x20AC;&#x2122;antico mare chiamato Tetide, il cui fondo,ricoperto da sedimenti fu compresso da un movimento tettonico durante lâ&#x20AC;&#x2122;Oligocene, circa 30 milioni di anni fa, quando le placche crostali euroasiatica ed africana entrarono in collisione. Lo scontro violento di tali placche - tuttora in movimento - ha dato origine ad imponenti formazioni orogenetiche (orogenesi alpina), cioè a quei rilievi montuosi che si sviluppano tuttâ&#x20AC;&#x2122;intorno al Med., con manifestazioni di grande instabilitĂ . Ricordiamo a tal proposito, le attivitĂ vulcaniche del Vesuvio, dellâ&#x20AC;&#x2122;Etna e dello Stromboli, nonchè i frequenti terremoti che hanno devastato lâ&#x20AC;&#x2122;Italia, la Grecia e la Turchia. Una soglia sottomarina che si estende tra Tunisia e Sicilia divide il Med. in due bacini, orientale e occidentale. Unâ&#x20AC;&#x2122;altra soglia che si trova tra Spagna e Marocco ed è profonda solo 300 metri, limita limita la circolazione attraverso lo stretto di Gibilterra e riduce fortemente le maree. Il bacino è circondato da oltre 20 paesi ed etnie diverse, con una popolazione complessiva di oltre 200 milioni di unitĂ , distribuite lungo 46000 Km. di coste con oltre 100 milioni di visitatori lâ&#x20AC;&#x2122;anno. Il Med. è quasi interamente circondato da coste mi di una certa importanza: Ebro, Rodano, Po e Nilo che apportano un consistente volume di sedimenti (oltre 50 milioni di t. annue). Lâ&#x20AC;&#x2122;equilibrio idrico è negativo, cioè le perdite per evaporazione sono maggiori degli apporti e sono " X minor misura dal Mar Nero. Le acque oligotrofe e salate hanno una produttivitĂ piuttosto bassa, maggiore negli anni piĂš freddi e in inverno, grazie alle forti correnti verticali che favoriscono il rimescolamento e lâ&#x20AC;&#x2122;ossigenazione degli strati profondi e il riciclo di sostanze nutritive, deboli, invece, sono le maree e le correnti orizzontali. La Fauna è caratterizzata da specie endemiche è molto piĂš ricca di quella atlantica, soprattutto per le specie sessili ed i crostacei, tale ricchezza avvalorerebbe lâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi che il Med. sia stato il centro primario dellâ&#x20AC;&#x2122;evoluzione e dellâ&#x20AC;&#x2122;irraggiamento della fauna dellâ&#x20AC;&#x2122;Atlantico orientale. Il Med. è quindi, particolarmente vulnerabile nei confronti dellâ&#x20AC;&#x2122;inquinamento, dato lo scarso
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ricambio delle sue acque. La densitĂ di popolazione sia dei residenti che di turisti, determina tutto lungo le coste. Lâ&#x20AC;&#x2122;inquinamento industriale veicolato dalle ac # Â&#x2C6; ! soprattutto dai paesi del Nord. Le cause dei principali problemi ecologici
-Inquinamento da Idrocarburi -Il Med, pur |1Â&#x17E;Â&#x; delle acque del pianeta, accoglie quasi il 25% del 1 j 630 tonnellate annue di petrolio sono scaricate nel mare a causa del trasporto marittimo. -Inquinamento radioattivo @ 1 ! nocivi. -Inquinamento da sostanze chimiche- So % 5 @ # ( B  # 1 y # Med. in quantitĂ centinaia di volte maggiori rispetto a quelli dellâ&#x20AC;&#x2122;Atlantico. -Inquinamento organico e Microbiologico - Soprattutto molte spiagge italiane e francesi la balneazione. Si hanno cosĂŹ rischi elevati di infezioni al sistema respiratorio, epatiti, enteriti, dissenteria e colera. -Pesca esagerata- La quantitĂ di pescato di oltre 2 milioni di t: supera abbondatentemente il limite sostenibile di 1 t. A ciò si aggiunge lâ&#x20AC;&#x2122;uso
( *y 0 * ÂĄ 2 1 { 0 H +ÂĄ||| 1 # )
# $ Â&#x2C6; 1 -Introduzione di specie estranee j Â&#x2020;|| specie estranee hanno soppiantato quelle indigene. Â&#x2C6; " $ ¢
Â&#x2014; @ j @ carlo, che grazie ad una sua tossina â&#x20AC;&#x201C; caulerpicina - si sta diffondendo rapidamente ucidendo le specie endemiche, in particolare le alghe e le # 1 Le soluzioni sono sia politiche â&#x20AC;&#x201C; accordi internazionali â&#x20AC;&#x201C; che ecologiche. Soprattutto la costituzione di Aree Marine Protette diffuse in tutti i paesi che si affacciano sul Med. e lâ&#x20AC;&#x2122;applicazione dei regolamenti e convenzioni. Â&#x2C6; +^Â&#x17E;/
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TERRITORIO
nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del programma delle Nazioni Unite "5 ( *~x&#0 ! # "5 @ raneo. CuriositĂ e particolaritĂ del Mediterraneo
y" Med. ha determinato il fenomeno biologico del Nanismo o del Gigantismo a seconda del ( 1 In particolare nellâ&#x20AC;&#x2122;isola di Malta, nella caverna calcarea di Ghar Dalam, sono stati rinvenuti & $ H $ a tre metri di apertura alare. Situazioni ecologiche analoghe anche in Sarde $ $ & fanti e Ippopotami pigmei. H " ÂĄ||| # H 1
accoglie in estate milioni di Falene che provengono dalle zone piĂš calde e che, superato il periodo critico di siccitĂ ritornano nelle aree
" 1 y $ < > chiuse nelle loro conchiglie. Sigillano lâ&#x20AC;&#x2122;apertura con un tappo di Muco ammassate, immobili, 1 Tra i rettili ricordiamo tre specie di Tartarughe *H Â&#x2014; 0 ? $ ( y * { 0 $ ( y ? (( H $ *H 0 y mune. I Mammiferi si presentano con diversi rappresentanti come i simpatici Macachi euro "5 *? 0 @ Â&#x2C6; & dei grandi occhi per individuare le prede e gli # malmente utilizzano lâ&#x20AC;&#x2122;ecolocazione. Associazioni Vegetazionali
AriditĂ estiva Le Piante
# getativo le piante mediterranee hanno messo a punto diverse strategie. -Piante annue } $ ( ÂŁ te i quali le piante completano lâ&#x20AC;&#x2122;intero sviluppo *' # H 5 ' y 10 -Piante Bulbose â&#x20AC;&#x201C; Sviluppano organi sotterranei, disseccando la parte aerea, dove conser } j $ x 1 -Arbusti sempreverdi. Foglie spesse, coriacee, cerose, pochissimi pori per evitare lâ&#x20AC;&#x2122;evaporazione dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua, spesso di colore grigio-argen X 1 Alcuni arbusti producono due tipi di foglie: piccole piĂš pelose e cerose dâ&#x20AC;&#x2122;estate e piĂš grandi in autunno-inverno y "j Â&#x2C6; Â&#x2014; oli essenziali, che oltre a ridurre lâ&#x20AC;&#x2122;evaporazione e a proteggerle dai parassiti, inibiscono lo sviluppo di altre specie, spesso anche se stesse, utilizzando cosĂŹ al meglio le risorse del territorio.
B ! W complessive sono scarse si sviluppa la Gariga dove prevalgono tra le specie di maggior inter y Â&#x2C6; Â&#x2014; "& 1 Dove il suolo e piĂš profondo e ricco sono in ( j H @ "5 $ ( mentre le essenze arboree sono soprattutto i # _ y $ $ j 1 *@ ¤ % @ 01 y" @ 1 ! la scoperta dellâ&#x20AC;&#x2122;America di numerose specie esotiche, alcune introdotte quali curiositĂ botaniche sono ampiamente utilizzate in agricoltura $ @ 1 Â&#x2C6; # @ # # roncino e il Topinambur. y $ % " 5 1 invece si sono completamente spontaneizzate, diffondendosi rapidamente in tutte le aree @ 1 # ente dallâ&#x20AC;&#x2122;Austalia, divenedo quasi un simbolo ! & ( 1
Gli Animali
Â&#x2014; $ lungo stiletto boccale, raggiunge la linfa delle piante dove rimane immobile per settimane, nutrendosi e richiamando col suo tipico frinire le proprie compagne. 5 Â&#x2C6; #
Nel prossimo numero di Kaire Ci sarĂ il continuo dellâ&#x20AC;&#x2122;articolo in cui si parla delle praterie della Posidonia e dellâ&#x20AC;&#x2122;Area Marina Protetta â&#x20AC;&#x153;Regno di Nettunoâ&#x20AC;?
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TERRITORIO ISCHIA IN 3P: PAESI, PAESAGGI & PERSONE
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iuseppe si concedeva sempre un poco di riposo nella controra. GiĂ dalle prime luci dellâ&#x20AC;&#x2122;alba si era Rubrica di recato in campagna per lavorarAmbiente e vi, sulle colline che circondano Agricoltura a cura a meridione lâ&#x20AC;&#x2122;abitato di Piedidellâ&#x20AC;&#x2122;agronomo Francesco mezzogiorno. Stava scorrendo la Mattera terra per ripulirla dalle malerbe e nel contempo faceva la potarella 1 5 ( fresco mattutino. Con lui non câ&#x20AC;&#x2122;era sua moglie Nunziata che di li a poco si sarebbe caricata sul capo una cofanella di pellese ed al braccio un canisto di ortaggi o altri frutti, per poi prendere in tempo lâ&#x20AC;&#x2122;autobus che lâ&#x20AC;&#x2122;avrebbe portata ad Ischia. Il bigliettaio aiutava lei e le altre contadine nel caricare quelle mercanzie sul pianale posteriore del mezzo. Destinazione : Ischia Porto o anche Ischia Ponte!, dove tentavano di vendere tutto non prima delle undici del mattino. Poi il ritorno a casa, qualche volta con un che di invenduto, e con povere cose acquistate per le necessitĂ di casa. Lâ&#x20AC;&#x2122;umore era segnato dallâ&#x20AC;&#x2122;esito della vendita: rabbuiato o vago in dipendenza dellâ&#x20AC;&#x2122;incasso fattone. Il sonno perduto era ormai solo una vaga sensazione, sovrastata da una stanchezza delle membra che non riusciva a confarsi ad abitudine. Non câ&#x20AC;&#x2122;era tregua per la donna lavoratrice: doveva mettere in ordine la casa, lavare i panni, e soprattutto cucinare per i suoi. Giuseppe suo marito, la madre Filomena, da tempo vedova, 1 @ rimaneva a casa con nonna. Nicola di undici, la scuola ormai chiusa, andava nella terra per portare la merenda al padre e per dargli un poco di aiuto , ma non prima delle otto e mezza. Il riposo pomeridiano per Giuseppe e Nunziata derogare per ricaricarsi prontamente di energie per quello che rimaneva di tempo utile per la giornata lunghissima. Alle diciassette, dopo una salutare rinfrescata con acqua della cisterna , si ritornava al lavoro. Quel giorno era speciale. Lâ&#x20AC;&#x2122;indomani mattina La donna si sarebbe portata a Procida per vendere la sua frutta. Dovevano raccogliere ancora pellese, ma anche ciliegie Molignana buone sia da mangiare che da mettere sottospirito. La sua commara di Procida, Chiarina che abitava a via Rivoli alla Chiaiolella , a Pasqua gli aveva fatto incontrare un buon numero di conoscenti e persone di famiglia e gli aveva preparato il terreno per assicurargli una buona vendita. Avrebbe portato anche due conigli vivi, un buon numero di uova e qualche mazzetto di areteca fresca fresca raccolta, ma ancora da seccare. Quellâ&#x20AC;&#x2122;evento era atteso da tempo dalla donna. Aspettava per realizzarlo solo la disponibilitĂ di prodotti richiesti sullâ&#x20AC;&#x2122;isola di Graziella e un segnale positivo dalla sua commara. & tentezza che esprimeva con una lena inconsueta per lei, sempre calma e posata, silenziosa di un silenzio quasi religioso. Ora sorrideva e faceva le cose anche con piĂš precisione, abbandonan-
Le venditrici di frutta ischitane a Procida (O di Ramunett, il nocchiero buono)
do le impazienze di chi si sente caricata di pesi che vorrebbe fortemente meno gravosi , ma da 1 @ terĂ la veste piĂš bella e nuova tra quelle misere ma decorose che possiede . ScioglierĂ il tuppisso , snoderĂ le nerissime trecce e laverĂ accuratamente i capelli per poi risistemare in maniera piĂš acconcia la crocchia di capelli dietro la te 1 x commara a cui vuole bene come ad una secon te sobria e sistemata in tutto il suo essere. y al duro lavoro, emergeva in lei con un tratto di nobiltĂ giammai ricercato, quanto intimamente connaturato in tutto il suo carattere. Il duro lavoro non inclinava quella donna al minimo segno di sfacciataggine, ne faceva trasparire nemmeno un esile indugio alla volgaritĂ , giacchĂŠ rifuggiva le persone e le situazioni che potevano portarla in situazioni scabre, per lâ&#x20AC;&#x2122;onestĂ della sua indole e per lâ&#x20AC;&#x2122;educazione che gli era stata impartita. La gioia gli accrebbe nel cuore quando disse < < x espresso il desiderio di andare anche lui a Procida, per la prima volta in vita sua. Giuseppe per lâ&#x20AC;&#x2122;occasione aveva ultimata la fattura di una nuova e bellissima cofanella che risplendeva nel fulgore del giallo tenero delle striscette delle canne imbastite nellâ&#x20AC;&#x2122;ordito panciuto del contenitore, che bene si accostava con il bruno rossiccio degli steli di olmo intrecciati sul bordo e nei manici. Nunziata aveva imposto al marito una dimensione un tantino piĂš grande della norma. Diceva, se devo andare a Procida non voglio andarci per poco . Finirono presto la raccolta. Poi sullâ&#x20AC;&#x2122;aia di casa selezionarono accuratamente le pesche piĂš belle, grandi e colorate . Nicola aveva cercato nella vigna le viti americane fo-
gliazzone raccogliendone una bella quantitĂ di foglie tenere . Avrebbero rivestito il fondo e le pareti della cofanella per accogliere nella loro morbidezza i delicati frutti . Poi, ad ogni nuovo ordine di pellese, un nuovo strato di fo cofanella, chiuso a mo di cupola con i frutti sapientemente incastrati " " glie di viti. Per le ciliegie fu tutto piĂš semplice : con la cernita molto accurata si deponevano le drupe di un rosso scurissimo, quasi il nero-viola delle melanzane, direttamente nel canisto foderato di foglie di vite, ma in maniera accurata in modo da farcene andare quanto piĂš possibile senza rovinare i frutti. Alle otto di sera era tutto pronto e Nunziata, che aveva seguito il tutto con uno zelo quasi maniacale, provvide a chiudere i due recipienti con teli bianchi quadrettati di rosso che aveva appositamente ricavati da una vecchia tovaglia da tavola. Nicola avrebbe portato un peso molto leggero: In una mano i due conigli vivi costretti in un sacco, e nellâ&#x20AC;&#x2122;altra un canistiello piccolo piccolo con circa due dozzine di uova fresche incartate una da una in fogli di vecchi giornali. Il ragazzo ricevette le cure di Nunziata giĂ quella sera : una bella strigliata generale da capo a piedi. Poi gli indumenti : un calzoncino corto di colore blu che lei stessa gli aveva confezionato, una maglietta a strisce orizzontali bianche e rosse che unâ&#x20AC;&#x2122;amica gli aveva regalato, un paio di sandali di cuoio retaggio del cugino Luigi a cui non andavano piĂš, ma quasi nuovi e ben lucidati da Nunziata. Giuseppe non poteva non partecipare piĂš attivamente alla cosa. Aveva chiesto ad un suo amico di Ponte se a sera poteva avvicinare il tutto in un suo magazzino, in modo da fare prima la mattina seguente. Alle nove di sera Giuseppe, aiutato da Nunziata e da Nicola caricò tutto sullâ&#x20AC;&#x2122;autobus che scen-
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TERRITORIO energia due lunghi remi . Portava sullâ&#x20AC;&#x2122;enorme capo un berretto da marinaio sdrucito. Lâ&#x20AC;&#x2122;abbigliamento completato da una canottiera di lana e da un pantalone di pelle di diavolo arrotolato paio di bretelle di cuoio. y ) 1 & intento nellâ&#x20AC;&#x2122;accosto. Fattolo con lâ&#x20AC;&#x2122;aiuto degli geri provenienti da Procida. Tutti uomini contadini, osservai prontamente e con stupore. A terra erano invece, per essere traghettate a Pro venditrici di frutta. _ Â&#x2DC; " burbero ma deciso e preciso nel suo lavoro: Ramunett, Ramunett,â&#x20AC;Ś, dicevano buongiorno Ramunett , il mare comâ&#x20AC;&#x2122;è stamattina â&#x20AC;Ś, cose simili. Ma lui, Ramunett, non rispondeva sua missione di traghettatore. Di li a non piĂš di " ( menti e preso in mano altri da portare a Pro-
deva da Fiaiano e diretto ad Ischia. Scesero a # & 1 $ il contadino si portò dallâ&#x20AC;&#x2122;amico al Ponte, mentre Nicola aspettava il suo ritorno facendo la 1 $ gio Giuseppe e Nicola completarono lâ&#x20AC;&#x2122;opera. # # piĂš con lâ&#x20AC;&#x2122;autobus ma a piedi, per risparmiare il ( 1 @
to avevano portato a compimento, una vera 1 5 x " mico del marito ed insieme a Nicola, ancora ( freddo, si era portato sul pontile. Si ritrovò in compagnia con altre donne contadine con cui Ngiulina della Molara , Lucia di Testaccio, Teresa dello Schiap 1 1 lutandosi parlavano animatamente tra loro, si aiutavano, si chiedevano cose, si rincuoravano 1 x " 1 Lâ&#x20AC;&#x2122;andare fuori di casa, in un altro paese, unâ&#x20AC;&#x2122;al
crescere in loro il desiderio dellâ&#x20AC;&#x2122;aiuto reciproco ne bisognevole di una reciprocitĂ totale. Poi " Â&#x2DC; << Sta arrivando , sta arrivando la barca da Procidaâ&#x20AC;Ś !> >. B ( (
1 # ( vela greca di un bianco sporco. Pochi uomini prora. Intorno a loro sporte di limoni, di patate primaticce e ortaggi precoci che non erano cosa 1 & de e grosso, non molto alto, ma panciuto piĂš che mai ed anche muscoloso, che muoveva con
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cida, sarebbe ripartito con il suo barcone, con la debole spinta della vela greca, con la grande energia delle sue braccia sui lunghi remi, con nuove passeggere per assicurare la stabilitĂ alla ( 1 B $ lella. AI LETTORI: Questa è una storia vera nella ! di una famiglia contadina ischitana che visse " ha visto per protagoniste tante donne contadine ischitane. Ramunett è persona realmente vissuta. x Â&#x2DC; W parso da anni, ma che è rimasto vivo nella memoria di tante persone, soprattutto di Procida. Sempre nella seconda parte, terminato il racconto di approccio, tenterò di eseguire unâ&#x20AC;&#x2122;anali
ho tentato, e tenterò ancora, di raccontarvi.
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SocietĂ 3 gennaio 2015
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Trasporti marittimi: OpportunitĂ per il settore turismo
incontro Vetrella pendolari Soddisfatto il comitato pendolari dellâ&#x20AC;&#x2122;incontro avuto con lâ&#x20AC;&#x2122;assessore ai trasporti Vetrella. A ďŹ ne gennaio un secondo incontro.
Scadenza 12 gennaio 2015
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a Regione Campania, in collaborazione con Unioncamere Campania, A cura di Giovan Giuseppe Lauro mo-commercializzazione Dottore $ Commercialista Â&#x2C6; + @5BÂ&#x2C6; B % Â&#x2014;~Â&#x2C6; {ÂĄ } + (( { @ y5xj ? Â&#x2014; +{ }+Â&#x20AC; (( Â&#x2020; #Â&#x2C6;5H5 ÂĽjy B5ÂŚ Â?jÂ&#x2C6;yB +^ } {{
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SocietĂ
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UnitĂ fra i sindaci Incontro natalizio del Vescovo Pietro con i sindaci dellâ&#x20AC;&#x2122;isola e le forze dellâ&#x20AC;&#x2122;ordine.
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l 23 dicembre in seminario câ&#x20AC;&#x2122;è stato lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento natalizio del vescovo Pietro con le istituzioni per lo scambio degli auA cura di guri di Natale e un momento di confronto Lorenzo Russo sulle problematiche sociali. â&#x20AC;?Questâ&#x20AC;&#x2122;anno vogliamo presentarvi il progetto Policoro â&#x20AC;&#x201C; ha affermato don Gaetano Pugliese, in rappresentanza della pastorale sociale e lavoro â&#x20AC;&#x201C; che ormai è attivo sullâ&#x20AC;&#x2122;isola da 20 anni. Il progetto è nato dallâ&#x20AC;&#x2122;idea di alcuni vescovi del sud Italia per aiutare i giovani del meridione (ma ormai si è esteso in tuttâ&#x20AC;&#x2122;Italia) a inserirsi nel mondo del lavoro e cercare di arginare il problema della crisi economicaâ&#x20AC;?. Teresa Di Costanzo, giovane animatrice del progetto Policoro ad Ischia, ha spiegato concretamente come vengono formati i giovani: â&#x20AC;&#x153;il nostro intento è quello di migliorare la societĂ , essere partecipi al cambiamento con gesti concreti. Cerchiamo lavoro dove manca. Ad Ischia lâ&#x20AC;&#x2122;esempio piĂš concreto sono la nascita delle due cooperative sociali Arkè e Kairos che hanno dato lavoro a tante persone in questi anni. Il nostro manuale è la dottrina sociale della Chiesa. Da lĂŹ nasce la nostra formazioneâ&#x20AC;?. Tutti i presenti concordavano che bisogna trovare questâ&#x20AC;&#x2122;unitĂ politica e istituzionale per risolvere il problema del lavoro sullâ&#x20AC;&#x2122;isola ma anche le dipendenze da alcool, droga, gioco dâ&#x20AC;&#x2122;azzardo. Le forze dellâ&#x20AC;&#x2122;ordine hanno sottolineato che si sta notevolmente abbassando la soglia dâ&#x20AC;&#x2122;etĂ di chi fa uso di sostanze stupefacenti.
Andarono nella casa
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enerdĂŹ 19 dicembre la Chiesa Cattedrale di Ischia ha ospitato lâ&#x20AC;&#x2122;ultima preghiera giovani con il Vescovo Pietro del 2014. â&#x20AC;&#x153;Il A cura di Vangelo che ci è stato proposto â&#x20AC;&#x201C; ha affermato Padre Pietro - ci Francesco riferisce una giornata particolare che GesĂš ha vissuto, era sabato, era Schiano stato nella sinagoga con i suoi primi discepoli e adesso viene portato nella casa di Simone e di Andrea e lĂŹ la suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei ci dice il testo. Pensando a questo tare GesĂš a casa, a farlo entrare nella nostra vita. Questa parola CASA mi faceva pensare un poâ&#x20AC;&#x2122; al Natale. Che cosâ&#x20AC;&#x2122;è il Natale se non GesĂš che viene ad abitare la nostra Casa?â&#x20AC;?. La canzone â&#x20AC;&#x153;Il cielo in una stanzaâ&#x20AC;? di Gino # W X proposta:â&#x20AC;&#x153;Quando incontri veramente il Signore tu senti davvero il bisogno che la porta si apra, senti il bisogno di far entrare tante persone per attirarli a GesĂšâ&#x20AC;?.
DELLA SETTIMANA
8 GENNAIO
â&#x20AC;&#x153;Bisogna partire dalle famiglia e dalla scuola - ha sottolineato il vicario don Agostino Iovine - la formazione dei ragazzi è importantissima. Spesso vengono
fanno abuso di alcool, ma so che ultimamente sono aumentati i controlli delle forze dellâ&#x20AC;&#x2122;ordine e questo è positivoâ&#x20AC;?. I sindaci presenti (Barano Serrara Fontana e Ischia), insieme alle rappresentanze degli altri comuni, hanno voluto ringraziare le forze dellâ&#x20AC;&#x2122;ordine che con grande fatica (e con molti frutti) ogni giorno sono in strada fra la gente. Il numero degli incidenti il sabato sera è notevolmente diminuito, e questo grazie ai continui controlli. Tutti i presenti hanno chiesto al vescovo che questi incontri ci siano piĂš spesso perchĂŠ questo dialogo fra le istituzioni spesso manca... â&#x20AC;&#x153;Mi viene in mente il discorso del Papa al parlamento europeo a Strasburgo â&#x20AC;&#x201C; ha commentato il vescovo Lagnese â&#x20AC;&#x201C; sullâ&#x20AC;&#x2122;unitĂ . Câ&#x20AC;&#x2122;è bisogno di unitĂ qui ad Ischia fra di voi, per poter risolvere i problemi. Dobbiamo dare speranza alla nostra gente. Proviamo a fare un patto, unâ&#x20AC;&#x2122;alleanza per ritrovarci e discutere. Il lavoro sullâ&#x20AC;&#x2122;isola è una grande emergenza. Senza lavoro si perde la speranza e si cade in depressione. Serve quellâ&#x20AC;&#x2122;unitĂ fra di noi, come ad esempio la bella esperienza fatta con lâ&#x20AC;&#x2122;amministrazione di Barano e Casamicciola, insieme ai tanti cittadini, in favore dei fratelli di villa Orizzonte. Da soli non andiamo da nessuna parte. Non esistono ricette. Ma lâ&#x20AC;&#x2122;unitĂ fra di noi può aprirci a nuove stradeâ&#x20AC;?.
PREGHIERA GIOVANI COL VESCOVO
IL SANTO
San Lorenzo Giustiniani, Vescovo A cura di Francesco Schiano
Di nobilissima famiglia, si diede ad una vita ascetica dopo una visione della Sapienza Eterna. Entrò nella Congregazione dei Canonici Secolari dell'isola di San Giorgio, di cui fu Superiore, continuando a dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione ma anche alla questua per le strade. Vescovo di Castello, riformò con zelo apostolico la sua diocesi e, nominato prima patriarca di Venezia seppe, grazie anche alla sua umiltà e santità , sanare la frattura tra la Chiesa e il potere civile. Nei suoi scritti, opere varie e sermoni c'è l'idea madre dell'Eterna Sapienza, elemento dominante della sua mistica. Essa, negli scritti del periodo monacale, guida l'uomo al vertice della perfezione interiore e, degli scritti successivi, al vertice della vita episcopale.
Visita al presepe PARROCCHIA SAN GIORGIO â&#x20AC;&#x201C; Localitaâ&#x20AC;&#x2122; Testaccio Visita al Presepe popolare a cura di Franchino Buono e Franco Di Scala Orario di apertura: sabato e domenica dalle 18:00 alle 20:00
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Ecclesia 3 gennaio 2015
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Natale:
Invochiamo, preghiamo lo
festa delle feste
Spirito Santo "L
N
x ~ ( j ( % H W ? ( Salvatore del mondo, nato per noi â&#x20AC;Ś, GesĂš è la salvezza per ogni A cura persona e per ogni popolo. Il Santo Padre ha raccomandato dell' Ordine Francescano ? ( Secolare di ferenze di quanti ancora oggi patiscono le conseguenze Forio  tolga la durezza dai cuori di tanti uomini e donne immersi nella mondanitĂ e nellâ&#x20AC;&#x2122;indifferenza,â&#x20AC;Ś Che la sua forza redentrice trasformi le armi in aratri, la distruzione in creativitĂ , lâ&#x20AC;&#x2122;odio in amore e tenerezza. CosĂŹ potremo dire con gioia: â&#x20AC;&#x153;I nostri occhi hanno visto la tua salvezza.â&#x20AC;? San Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi aveva una grande devozione al Natale del Signore e voleva che in tale giorno si portasse soccorso a tutti, perchĂŠ tutti potessero provare la gioia di GesĂš che salva, anche gli animali: â&#x20AC;&#x153; Al di sopra di tutte le al (
( x ? ( GesĂš, e chiamava feste delle feste il giorno in cui Dio, fatto piccolo 1 ? ( ? ( ( ( ( ( 1 _ come un favo di miele ( 1 ~ " (( x " )1 % @ Â&#x2014; chiamare venerdĂŹ il giorno in cui è nato per noi il Bambino1 ' un giorno come questo anche i muri mangino carne, e se questo non ! ( " Y1 ' ( ( W ((
1 Â&#x2DC; " Â&#x2DC; ( (( Â (( (( Y1 x poteva ripensare senza piangere in quanta penuria si era trovata in ' 1 Â&#x2019; # W Â Â&#x2C6; Â&#x2C6; 1 Infatti ai frati, che adunati a Capitolo gli avevano chiesto quale virtĂš W $ ! 1 ! ! ( Y *%% Â&#x17E;ÂĄÂ&#x17E;01 B esortazioni preghiamo il Signore perchĂŠ dia ad ogni credente la grazia di essere teneri ed altruisti non solo nel periodo natalizio, ma in tutte
1
a Chiesa persevera nella preghiera, come gli Apostoli insieme a Maria, A cura di Antonio Madre di Cristo, ed a coMagaldi loro che in Gerusalemme costituivano il primo germe della comunitĂ cristiana e attendevano, pregando, la venuta dello Spirito Santoâ&#x20AC;? (Dominum et ' ÂŁÂŁ01 Preghiamo lo Spirito Santo, invochiamolo sempre, anche durante il giorno e quando svolgiamo i no 1 y ! W 1 Noi siamo il Suo tempio, Egli dimora in noi con la Grazia, con la preghiera prendiamo piĂš coscienza della Sua presenza e ci disponiamo docilmente a ri 1 & ci sempre piĂš, iniziando dallâ&#x20AC;&#x2122;inti 1 B (( Â y (
1 $ Â&#x2DC; ascoltare tante conferenze o lezioni Â&#x2DC; ! metterci in ginocchio e invocarlo con fede, amore e in raccoglimen 1 _ distraente e cerchiamo la Sua presenza nel fondo del cuore, stiamo 1 # lo Spirito Santo non è invocare la venuta di uno che è distante, ma percepire la sua presenza, soprattutto avvertire la forza Divina con & 1 Siamo spesso â&#x20AC;&#x153;fuori casaâ&#x20AC;?, cioè, senza vita interiore e senza lâ&#x20AC;&#x2122;avvertenza dello sguardo di Dio den 1 y spesso è dimenticato, eppure non
possiamo continuare a vivere senza la Sua presenza, lontani dallo â&#x20AC;&#x153;scorrere dellâ&#x20AC;&#x2122;Acqua Vivaâ&#x20AC;? che è & y ! 1 y ! ! ( 1 ( lâ&#x20AC;&#x2122;anima dalla mondanitĂ , dalla vanitĂ , persino da quellâ&#x20AC;&#x2122;idolo che è il nostro â&#x20AC;&#x153;ioâ&#x20AC;? che ci incatena al suo culto, sentiremo la nostra anima come risucchiata dallâ&#x20AC;&#x2122;attrazione dello Spirito Santo, il quale vuol portarci lontano, estranei a quello che è caduco e farci godere la Sua presenza, preghiamolo con affetto e perseveranza, siamo fedeli a questo y nel silenzio del nostro in 1 @ 1 # y se nella sua omelia dellâ&#x20AC;&#x2122;11
( # rocchia di Panza: â&#x20AC;&#x153;Lo Spirito Santo ci viene donato ogni volta che partecipiamo allâ&#x20AC;&#x2122;Eucarestia. Come andiamo a fare lâ&#x20AC;&#x2122;Eucarestia? A ricevere lo Spirito Santo! Qual è il frutto dellâ&#x20AC;&#x2122;Eucarestia? Ă&#x2C6; lo Spirito Santo! Sempre nella Messa viene invocato lo Spirito Santo, in modo particolare nel momento in cui il Sacer tino il Corpo e il Sangue di Cristo e in ogni Sacramento che riceviamo sempre câ&#x20AC;&#x2122;è una nuova effusione dello Spirito Santo. Invochiamo dunque questo dono senza il quale non câ&#x20AC;&#x2122;è vita cristiana, senza il quale non câ&#x20AC;&#x2122;è possibilitĂ di aderire al Signore GesĂšâ&#x20AC;Ś è il dono dello Spirito che ci fa sentire pur nella nostra miseria e nella nostra piccolezza non abbandonati da Dio, ma teneramente amatiâ&#x20AC;?. Papa Francesco afferma: << Egli, il Paraclito, è il supremo protagonista di ogni iniziativa e manifestazione di fede>>. *+/ {|+Â&#x2020;0
Arte & Liturgia
3 gennaio 2015
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Bruno Bellotti, Adorazione dei Magi. Chiesa parrocchiale GesĂš Buon Pastore Ischia
L'
Adorazione dei Magi fa parte del ciclo pittorico che illustra la storia della vita di GesĂš, custodita nella chiesa parrocchiale di GesĂš Buon Pastore in Ischia, ad opera di Bruno Bellotti (foto A cura di di Andrea Di Massa). La scena dellâ&#x20AC;&#x2122;Adorazione dei Magi è preErnesta Mazzella sentata frontalmente, la Madonna, il Bambino e san Giuseppe sono posti al centro, mentre ricevono lâ&#x20AC;&#x2122;omaggio dei tre re @ 1 @ alla duplice natura di GesĂš, quella umana e quella divina. Lâ&#x20AC;&#x2122;oro perchĂŠ è il dono riservato ai Re e GesĂš è il Re dei re, lâ&#x20AC;&#x2122;incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinitĂ , perchĂŠ GesĂš è Dio, la mirra, usata nel culto dei morti, perchĂŠ GesĂš è uomo e come uomo, mortale. La composizione dellâ&#x20AC;&#x2122;opera è pacata, lâ&#x20AC;&#x2122;artista focalizza lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione sui personaggi che animano lâ&#x20AC;&#x2122;intera scena. Maria è seduta in un seggio dorato, e tiene in braccio il Bambino, dietro di loro vi è San Giuseppe, i primi due Magi, sono inginocchiati. Il terzo Magio è in piedi con un servo gli sta a lato. Particolarmente squillante, a differenza degli altri oggetti, è il turbante giallo del mago di colore, che risalta ancora maggiormente in confronto alla pelle scura. Il suo ritratto è molto verosimile e testimonia il gusto di Bellotti per i dettagli esotici e pittoreschi. La chiesa parrocchiale di GesĂš Buon Pastore viene costruita nella seconda metĂ del 900, su progetto dellâ&#x20AC;&#x2122;ingegnere Franco Tiscione. A questi subentra lâ&#x20AC;&#x2122;ingegnere Franco Trani. Il vescovo fondatore Dino Tomassini pose la prima pietra il 21 aprile 1968. Il successore Diego Parodi apre il tempio al culto il 24 novembre 1974. Il 25 maggio 1991 è consacrata dal vescovo Antonio Pagano. La grande facciata unica in diocesi per la sua modernitĂ , si innalza verso lâ&#x20AC;&#x2122;alto raggiungendo con la punta massima lâ&#x20AC;&#x2122;altezza di 17 metri. Lâ&#x20AC;&#x2122;innovativa forma architettonica è data dalla triangolare geometria del tempio, la qual forma ci proietta lâ&#x20AC;&#x2122;immagine della tenda dello Shekinah (dimora) che nel linguaggio biblico ricorda la dimora di Dio tra gli uomini. Il timpano è costituito da una vetrata multicolore realizzata dalla bottega dellâ&#x20AC;&#x2122;Arte Fiorentina. Mentre sottostante ad essa si ammira il pannello ceramico rappresentante GesĂš Buon Pastore, del XXI secolo, realizzato dallâ&#x20AC;&#x2122;artista isclano Salvatore Delle Donne, con lâ&#x20AC;&#x2122;impiego di ben trecento mattonelle. Lâ&#x20AC;&#x2122;immagine dellâ&#x20AC;&#x2122;Agnus Dei in maiolica e il verso biblico â&#x20AC;&#x153;Io sono il Buon Pastore che offre la vita per le pecoreâ&#x20AC;? incorniciano la massiccia porta dâ&#x20AC;&#x2122;ingresso opera dellâ&#x20AC;&#x2122;artista napoletano Luigi Mazzella. Nel 2014 interamente restaurata dalla Ditta Braggio di Vicenza. Le formelle illustrano dei dodici Apostoli, nellâ&#x20AC;&#x2122;interna i quattro Evangelisti rappresentati con i ( H y @ @ 1 y ! na della Pesca miracolosa, a destra la Traditio clavium. Lâ&#x20AC;&#x2122;interno è composto di unica navata. I luminosi dipinti che adornano le pareti sono opera del pittore Bruno Bellotti. Nella parete di fondo si ammira lâ&#x20AC;&#x2122;Annunciazione della Vergine. Lungo la parete destra sono collocate " @ x "5 @ la Fuga in Egitto, GesĂš che discute con i Dottori e lâ&#x20AC;&#x2122;apostolo Pietro. A " H $ & Â&#x2C6; y x $ " # 1 Il centro della chiesa è lâ&#x20AC;&#x2122;altare in marmo di â&#x20AC;&#x153;Botticino di Bergamoâ&#x20AC;?. Il paliotto dellâ&#x20AC;&#x2122;altare in bronzo dorato opera dellâ&#x20AC;&#x2122;artista Roberto Sandrin H " "5 # @ 1 Â&#x2014; ( <# > ? # *$ " 0 % ( ' $ " sta napoletano Luigi Mazzella.
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Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra " " @ $ B Â&#x2C6; H H $ 1 y" gi, che creano una suggestiva cornice alle statue della Madonna e del Buon Pastore. y @ H $ ai lati dellâ&#x20AC;&#x2122;altare sono opere di Francesco Messina (Linguaglossa, 1512-1900 - Milano, 13-09-1995; sono dono del cardinale Virgilio Noè e # 5 *$ ' 01 Le statue della Madonna (1989) e di GesĂš Buon Pastore (1997) sono opere del maestro Vincenzo Mussner di Ortisei, mentre quella di Madre Â&#x2014; $ ! H @ ' cenzo. La scultura lignea di Giovanni Paolo II è opera di Manuel Togher
? 1 y W ! H mata e datata dallâ&#x20AC;&#x2122;artista Vincenzo Avallone,1898. Le tre campane sono
# % @ 5 1
I quaderni dellâ&#x20AC;&#x2122;Archivio storico Diocesano ' ) ^ {|+/ +ÂĄ1|| $ # zzo del Seminario ci sarĂ la presentazione del primo numero dei â&#x20AC;&#x153;Quaderni dellâ&#x20AC;&#x2122;Archivio Storico Diocesano di Ischiaâ&#x20AC;? dal titolo Insulnae Ecclesiae Pastores di Agostino Di Lustro ed Ernesta Mazzella. PresiederĂ Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Ischia e interverran B 5 # $ il Prof. Michele Dâ&#x20AC;&#x2122;Arco, lâ&#x20AC;&#x2122;Avv. Giuseppe Di Meglio, Don Agostino Iovene Vicario generale della Diocesi. SeguirĂ lâ&#x20AC;&#x2122;inaugurazione della mostra di alcuni documenti custoditi nellâ&#x20AC;&#x2122;Archivio. La mostra sarĂ visitabile dal 09 al 30 gennaio, il lunedĂŹ - mercoledĂŹ e venerdĂŹ dalle ore 10-00 alle 13-00. CENNI STORICI ARCHIVIO Il 5 marzo 1995 Mons. Antonio Pagano, vescovo dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia, istituiva "5 B 1 B $ < > conservare la memoria di quasi un millennio di storia. Le vicende alle quali è andato soggetto nel corso dei secoli, particolarmente tra il 1806 e il 1809, hanno causato gravi dispersioni del patrimonio documentario che nel secolo XVIII era ancora di notevole spessore.
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Sport 3 gennaio 2015
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Natale e lâ&#x20AC;&#x2122;Epifania, la manifestazione di GesĂš alle genti
NATALE DELLO SPORTIVO
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on tutti coloro che procreano al contempo non basta nascere A cura di Mena Alvi e non si è genitori in sala parto; ci vuole una vita intera per essere lâ&#x20AC;&#x2122;uno e lâ&#x20AC;&#x2122;altra! GesĂš lo fece capire bene allâ&#x20AC;&#x2122;insonne Nicodemo. Si deve rinascere di continuo, quello che è nato dalla carne è carne e quello che è nato dallo Spirito è Spirito. Oh Nicodemo, membro del Sinedrio, Maestro in Israele, non sapevi che essere carne è comunque una piccola (consistenza) se non arriviamo ad essere Spirito nello Spirito? Maria è stata una super mamma, sotto la Croce, non meno che nella greppia di Betlemme. Il falegname Giuseppe non è stato meno papĂ di GesĂš sol perchĂŠ non era il genitore biologico! (Un abbraccio ai tanti genitori adottivi!). Egli lo educò alla fede dei grandi Patriarchi, Giuseppe e Maria sono stati genitori esemplari avendolo amato e accettato come dono da accogliere, accudire, Maria gli cambiava i pannolini, pardon,le fasce, non aveva la tata, dicevo accudire per farlo crescere responsabilmente per poi lasciarlo andare. _ Â&#x2DC; H del falegname e chissĂ quante sedie impagliò e allo stesso tempo quel papĂ putativo gli parlò del Padre suo che è nei cieli, era per " oggi. Ora a voi bambini è rivolto questo messaggio: GesĂš come voi non fu esonerato da qualche biricchinata, a 12 anni scomparve per tre giorni a Gerusalemme. Ora che è Natale promettete ai genitori di essere buoni e di mantenere le promesse fatte! Da grande poi,frequentava cattive compagnie, meretrici, ladri e peccatori pubblici, ma il suo unico scopo era quello di convertirli. A 33 anni Â&#x2DC; #  stesso un dono per tutti. Il Natale è sopratutto paternitĂ e maternitĂ ~ olo di cammelli ti invaderĂ (Gerusalemme). Dromedari di Madia e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro, incenso e mirra. Buona Epifania a tutti! Nella foto il Presepe della Chiesa S.M.delle Grazie a Lacco Ameno. Foto: Ernesto Volpe.
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el pomeriggio di martedĂŹ 23 dicembre 2014, nella Parrocchia di GesĂš Buon Pastore è stato organizzato A cura di il Natale dello sportivo, a cura dalAntonio Di Leva la Pastorale Giovanile e Sportiva, con la presenza del Vescovo Pietro. La prima parte si è tenuta nella sala sottostante la chiesa dove si sono riunite le SocietĂ Sportive. Si è cominciato con la presentazione delle Associazioni Sportive e dopo una breve introduzione di Don Marco dâ&#x20AC;&#x2122;Orio e Don Gianfranco Del Neso abbiamo visto un video di Papa Francesco sullâ&#x20AC;&#x2122;importanza dello sport vissuto come gioco, come esperienza educativa, come esperienza missionaria. â&#x20AC;&#x153;Eâ&#x20AC;&#x2122; importante, cari ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! - ha affermato Papa Francesco - Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito. E proprio perchĂŠ siete sportivi, vi invito non solo a giocare, come giĂ fate, ma câ&#x20AC;&#x2122;è qualcosa di piĂš: a mettervi in gioco nella vita come nello sport. Mettervi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella societĂ , senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettervi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un â&#x20AC;&#x153;pareggioâ&#x20AC;? mediocre, dare il meglio di sĂŠ stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre. Non accontentarsi di queste vite tiepide, vite â&#x20AC;&#x153;mediocremente pareggiateâ&#x20AC;?: no, no! Andare avanti, cercando la vittoria sempre! E voi, ragazzi, che provate gioia quando vi viene consegnata la maglietta, segno di appartenenza alla vostra squadra, siete chiamati a comportar-
I presepi di Vincenzo Mattera Lâ&#x20AC;&#x2122;artista Vincenzo Mattera, ha una passione nella costruzione di presepi napoletani e non solo, ricevendo la passione del nonno Ciro Mattera. Varie solo le sue esposizioni: dal presepe Epomeo al presepe 3 Alpi, dal presepe che rappresenta il mondo a quello dellâ&#x20AC;&#x2122;Oriente, con lâ&#x20AC;&#x2122;Egitto, Israele, Nazareth, Gerusalemme e le varie cittĂ della Terrasanta. Nella foto una sua ultima rappresentazione
vi da veri atleti, degni della maglia che portate. Vi auguro di meritarla ogni giorno, attraverso il vostro impegno e anche la vostra fatica. Vi auguro anche di sentire il gusto, la bellezza del gioco di squadra, che è molto importante per la vita. No allâ&#x20AC;&#x2122;individualismo! No a fare il gioco per se stessi. Nella mia terra, quando un giocatore fa questo, gli diciamo: â&#x20AC;&#x153;Ma questo vuole mangiarsi il pallone per se stesso!â&#x20AC;?. No, questo è individualismo: non mangiatevi il pallone, fate gioco di squadra, di ĂŠquipe. Appartenere a una societĂ sportiva vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è lâ&#x20AC;&#x2122;occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternitĂ â&#x20AC;?. Abbiamo concluso questo momento dâ&#x20AC;&#x2122;incontro con la promessa di incontrarci di nuovo per confrontarci e formarci a quei valori cristiani espressi anche attraverso lo Sport e di promuovere i â&#x20AC;&#x153;cosiddetti sport minoriâ&#x20AC;? che hanno una tradizione sulla nostra isola (ad es. le bocce â&#x20AC;Ś.). Subito dopo si è celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo che ha sottolineato come nello sport bisogna fare squadra e non promuovere la cultura dellâ&#x20AC;&#x2122;individualismo, del giocare da soli. Giocare la Partita della Vita non da soli ma con un alleato come GesĂš in modo che, se non lo lasciamo in panchina ma lo facciamo giocare per Noi, la vittoria sarĂ assicurata. La celebrazione si è conclusa con un dono che il Vescovo ha fatto personalmente a ogni Atleta e Dirigente che ha partecipato.
EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE
Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo Comune di Casamicicola T. Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone
23 3 gennaio 2015
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Associazione italiana amici del presepio Sezione Isola d’Ischia - Itinerario presepistico 2014 ISCHIA 1. Località: Ischia Ponte Via Punta Molino (C/o Ex Carcere mandamentale) Orario apertura: 10:30/20:00 Stile: Mostra di presepi artigianali in stile Ischitani Gruppo: Gruppo Isclani in collaborazione con L’AIAP Ischia Ideatori: Vincenzo Schiano, Danilo Borriello, Antonio Mazzella 2. Località: Ischia Ponte Via Sogliuzzo, 29 (Angolo Cartaromana) Orario apertura: 11:00/13:00 - 16:30/20:00 Stile: Ischitano con costumi d’epoca del ‘700 Gruppo: Gruppo Isclani Ideatori: Vincenzo Schiano, Danilo Borriello, Antonio Mazzella 3. Località: Ischia Ponte Via Seminario, 21 ( di fronte Palazzo Vescovile) Orario: 10:00/13:00 15:00/21:00 Stile: Mostra presepiale sullo stile Ischitano Gruppo: A cura Ass. AIAP Ischia. 4. Località: Ischia Ponte Via Giovan Battista Vico Orario: 10:00/13:00 16:00/21:00 Stile: Presepe narrato ed animato Ideatori: Ass. Culturale E’ bello o’ presepio. 5. Località: Ischia Ponte Via Stradone ( angolo INPS) Orario: 10:00/13:00 15:00/21:00 Stile: XXI Ediz. Presepe tipico Ischitano Gruppo: Ischia nel presepio Ideatori: Pasquale Di Massa , Rosario Scotto Di Minico, Pasquale e Rino Iodice, Tony Ferrandino, Giovanni Mazzella, Michele Di Meglio. 6. Località: Ischia Ponte Via L. Mazzella (Chiesa dello S.Santo) Stile: Presepe in parrocchia in stile Ischitano Gruppo: I giovani e adulti della Parrocchia Ideatori: Pasquale Di Massa, Rosario Scotto Di Minico, Luigi Iacono
7. Località: Ischia Porto P.za degli Eroi c/o Parafarmacia Stile: Presepe tradizionale Ideatore: Andrea e Marco Di Massa 8. Località: Ischia Porto P.za Antica Reggia Villa Maria Apertura: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00; dalle 15.30 alle 21:00 – Chiuso dal 22 al 26 dicembre2014 Stile: Il presepe del ‘700 napoletano a Ischia Ideatore: Giovan Giuseppe Della Vecchia. 9. Località: Ischia Porto Via Iasolino ( Chiesa S. Maria di Portosalvo) Stile: Presepe ‘700 Napoletano Apertura: Orari delle Messe Gruppo: Gruppo Parrocchiale CASAMICCIOLA TERME 1. Località: Santuario dell’Immacola della Sentinella Apertura: dal 08/12/14 al 07/01/15 Orario: 09:00/12:00 16:00/18:00 Stile: popolare Gruppo: Amici della Sentinella 2. Località: Parrocchia Santa Maria Maddalena Apertura: giorni feriali 16.00 19.00. Giorni festivi 9.30 - 12.30; 16.00 - 19.00 Orario: Apertura Chiesa Stile: popolare Gruppo: Gruppo giovanile 3. Località: Vincenzo Mattera Via Mortito Apertura: dal 8/12/14 al 10/01/15 Orario: 10:00/12:00 16:00/20:00 Stile: ispirato al presepe napoletano
Gruppo: Amici di Santa Restituta e Dott. F. De Siano
Stile: Popolare Gruppo: Comunità parrocchiale
FORIO
2. Località: Via Vittorio Emanuele 73 (di fronte scuole medie) Apertura: dal 08/12/14 al 08/01/15 Orario: 10:00/12:30 Stile: Popolare tradizionale Gruppo: Libera Di Costanzo con famiglia
1. Località: Chiesa Monterone Apertura: dal 10/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale in pietra locale Gruppo: Don Pasquale Sferratore 2. Località: Chiesa di San Francesco Apertura: dal 8/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale 3. Località: Basilica S. Maria di Loreto Apertura: dal 08/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale in pietra verde con fiumi e case rurali Gruppo: Don Pasquale Mattera 4. Località: Parrocchia San Leonardo Abate (Centro di Panza) Apertura: dal 08/12/14 al 16/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Ischitano Gruppo: Ass. Cult. MOVEO SERRARA FONTANA 1. Località: Serrara Chiesa S. Maria del Carmine Piazza Fontana Apertura: dal 11/12/14 al 11/01/15 Orario: 09:30/19:30 Stile: Ischitano Gruppo: Gruppo parrocchiale giovanile
LACCO AMENO BARANO D’ISCHIA 1. Località: Chiesa S. Restituta Apertura: dal 8/12/14 al 15/01/15 Orario: 10:00/12:00 17:00/20:00 Stile: Napoletano
1. Località: Chiesa di San Sebastiano Apertura: dal 08/12/14 al 10/01/15 Orario: 9:00/12:30 17:00/20:00
3. Località: Via Regina Elena 23 (di fronte UPIM) Apertura: dal 14/12/14 al 15/01/15 Orario: 16:15/20:30 Stile: Popolare Gruppo: Francesco Mattera Antonio Mattera Resty Castagliuolo Giusy Scotto Francesco Scotti Maria Varchetta Leonardo Di Iorio APPUNTAMENTI PER VIVERE INSIEME IL MISTERO DI GESÙ Giorno 8 Dicembre 2014 ore 19,30 nella chiesa dello Spirito Santo: Presentazione della brochure con l’itinerario presepistico Isolano e tanto altro… Giorno 6 Gennaio 2015: Chiusura delle attività Presepistiche dell’Associazione ore 17,30 nell’Episcopio Vescovile con il Concorso Presepe Insieme dove verranno premiati con vari riconoscimenti tutti i presepi aperti al pubblico in tutta l’isola d’Ischia.