IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA
www.chiesaischia.it
ANNO 2 | NUMERO 10 | 7 MARZO 2015 | â‚Ź 1,00
SINODO FAMIGLIE
SANITĂ€
ECONOMIA
Intervista a don Pasquale Trani sui lavori sinodali. Alta l’afuenza ai gruppi d’ascolto
Villa Stefania chiude. I nostri fratelli del Sir costretti a traslocare ancora
La ripresa arriva. Gli italiani sono piĂš â‚Ź 1,00 ďŹ duciosi. Siamo sulla strada giusta?
La politica che non c’è!
D
opo una settimana di frane in cui A cura di l’isola semSalvatore brava frantuCenatiempo marsi sotto le piogge insistenti, dopo aver avuto notizia dell’ennesima morte accidentale, provocata da smottamenti, viene da chiedersi: ma è tutto normale? Dobbiamo abituarci a convivere con il rischio alluvionale e delle frane? Dobbiamo vivere nella condizione di accettare un realtà simile? Nello stesso periodo un gruppo di mamme ha portato alla luce la situazione dell’amianto presente nel scuola Giovanni Paolo II a Fondobosso nel comune di Ischia. Sembra che, passato l’evento e gli allarmi, scatti la tecnica dell’oblio ovvero il cercare di ignorare, sedare, limitare, rimpicciolire i fatti. La tragedia della Cava dell’Olmitello a detta di qualcuno è stata una sventura provocata da un incauto esploratore che si è avventurato in una zona pericolosa; relativamente agli allarmi per l’amianto, niente di grave, basta un po’ di scotch per pacchi e i bambini possono tornare a scuola. Sembra che quanto si parla di ambiente la parola d’ordine sia ignorare, rimuovere, rimpicciolire l’evidenza degli eventi. Continua a pag. 6
“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�
GAME OVER! Amianto a scuola, frane e smottamenti, caos trasporti, depuratori inesistenti, le mancanze dell’Asl‌non se ne può piÚ! Manca la volontà politica per il bene comune.
QUARESIMA
24 ore per il Signore. Gli appuntamenti diocesani dal 13 al 14 marzo.
SEGUIAMO FRANCESCO
LA STORIA SIAMO NOI
STORIE
Una societĂ senza gli anziani porta con sĂŠ il virus della morte. Il ruolo dei nonni.
Il ricordo di don Vincenzo Buono, primo parroco a Piedimonte.
La rivoluzione di Scampia comincia in classe, in attesa della visita del Papa.
2
In Primo Piano 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
La chiesa di Ischia e il cammino sinodale della famiglia Intervista a don Pasquale Trani sull’andamento del cammino diocesano di formazione sui temi del prossimo sinodo ordinario della famiglia
C
ome sta andando lo studio e il confronto nei vari punti d’inconA cura di tro? Lorenzo Russo Siamo ormai quasi al termine del percorso ecclesiale sui temi che ruotano intorno alla famiglia, che il vescovo Pietro ha voluto fosse condiviso da tutte le componenti del Popolo di Dio e non solo dai coniugi e dai sacerdoti e diaconi. MartedÏ 10 e giovedÏ 12, infatti, si concluderanno col 5° appuntamento gli incontri degli 11 gruppi d’ascolto, prima della conclusione generale al cinema Excelsior di lunedÏ 16 marzo p.v. Proprio negli ultimi due appuntamenti si ritrovano i temi piÚ scottanti e delicati e con mia meraviglia la partecipazione si sta mantenendo sugli stessi livelli dei primi incontri, segno di una attenzione e serietà inaspettati. Non sempre le questioni poste sul tappeto dal documento sinodale sono semplici sia da un punto di vista linguistico che
LUNEDĂŒ 16 MARZO ORE 19.30
CINEMA EXCELSIOR ISCHIA CONCLUSIONE DIOCESANA:
“Io accolgo teâ€?: la persona in relazione. Incontro ďŹ nale per tutti con la partecipazione speciale dei ďŹ danzati. Interverranno i coniugi, proff. G. Paola Di Nicola e Attilio Danese e don Emilio Salvatore (delegato reg. Convegno Ecclesiale Naz., Firenze 2015)
Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS
contenutistico, per cui stiamo cercando innanzitutto di concentrarci sulla esposizione delle tematiche al
tiva comprensione del testo. Quali i temi affrontati principalmente? Si è partiti dall’analisi del contesto sociale e culturale in cui vivono
nostro tempo pone ad esse e alla Chiesa. La prospettiva di fondo che attraversa tutti gli incontri e i temi è la coniugazione di un annuncio chiaro e sincero da parte della Chiesa del cosiddetto “vangelo del matrimonio-famiglia e vitaâ€? e dall’altra della vicinanza rispet Chiesa verso chi vive in situazioni di fragilitĂ . E oggi chi può dirsi non segnato da qualche fragilitĂ o ferita‌?! La preparazione dei giovani ad un passo cosĂŹ importante e decisivo per la propria e altrui felicitĂ come il matrimonio; la vicinanza e l’accompagnamento delle famiglie giovani e itinerari di formazione alla genitorialitĂ nell’ottica cristiana; l’impegno a favorire le famiglie in
attenzione verso divorziati e separati sono tra le questioni che ovviamente ci stanno piĂš a cuore. Dubbi e perplessitĂ affrontati in questi momenti d’incontro? Come in ogni grande assise non parte del “giocoâ€?, costituiscono
Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014
nostro tempo impone alla Chiesa. sistenza dello Spirito Santo che mai te la verità nelle cose e vuole il vero Bene di tutti! Puoi indicarci qualche risposta, incontri? sono quelli in cui persone semplici, che magari non sanno esprimersi di intervenire o mi inviano messaggi in privato testimoniando con franchezza e umiltà quanto hanno vissuto e lo mettono a disposizione di tutti, favorendo un accresciuto clima di famiglia fra tutti. Queste piccole o grandi storie sono il sale degli incontri e arricchiscono tutti favorendo una maggiore comprensione delle situazioni (soprattutto quelle piÚ di sofferenza) che cosÏ non restano ad un livello meramente teorico. Al di là di questo evento (sinodo), la Chiesa di Ischia si sta riscoprendo sempre piÚ una famiglia, con i sacerdoti, suore, laici e fedeli, tutti insieme con il vescovo. La chiesa-famiglia o chiesa-comu " zioso che il concilio Vaticano II si è dato 50 anni fa e che ovviamente si realizzerà pienamente solo in Cielo. Ma di certo la nostra diocesi, per la sua particolare conformazione favorisce una esperienza di condivisione molto forte almeno tra le
Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus
persone che vogliono fare sinceramente e umilmente un cammino di # $ atto a padre Pietro, il nostro Vescovo, di aver accelerato, soprattutto scorso, questo cammino! Dai numeri inaspettati, sembra che la Chiesa di Ischia abbia risposto positivamente! Gli iscritti agli 11 gruppi di studio dislocati su tutto il territorio isolano tra il martedĂŹ e il giovedĂŹ, sono stati piĂš di 900! I reali partecipanti
600 unità : un numero davvero impressionante in rapporto al territo e che conferma i numeri del conve # Questo dice tanta sete di partecipazione attiva che è segno eloquente di speranza non solo per la nostra chiesa di Ischia ma per tutta la società isolana in un momento di evi % Cosa cambierà per la Chiesa di Ischia dopo questo periodo di formazione? Al momento non sono in grado di esprimere previsioni, sarà poi il vescovo a cogliere le implicazioni di questo cammino sinodale, quando dagine per inviarli a Roma‌ Ma di certo c’è tanto entusiasmo e voglia di partecipazione attiva, segno di un laicato e di famiglie in prendendo il suo ruolo determinate per il futuro della Chiesa e della società nostra!
Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it
Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).
3
La Voce di Pietro
7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
5 MARZO 2015 - SOLENNITĂ€ DI SAN GIOVAN GIUSEPPE DELLA CROCE
Non possiamo rimanere indifferenti Lagnese: “Alla societĂ civile chiediamo di fare di piĂš! Lo chiediamo per la gente di Ischia. Sostenuti dall’esempio e dall’aiuto di San Giovan Giuseppe della Croce, siamo chiamati a dichiarare la nostra rinnovata volontĂ nell’impegnarci per la nostra santificazione personale ma anche nel servizio per il bene della nostra genteâ€?. Pubblichiamo di seguito alcuni stralci dell’omelia del Vescovo di Ischia.
C
arissimi fratelli e sorelle, nel cuore della Quaresima facciamo memoria A cura di dell’opera di Salvezza Padre che si è compiuta in Pietro Lagnese San Giovan Giuseppe della Croce. (‌) Egli fu persona determinata nel suo cammino di santità che visse senza tentennamenti e mollezze! Fu anzi esigente nel mettere in pratica il vangelo. (‌) Aveva, in particolare, a cuore come guida spirituale. (‌) Anche per il popolo di Ischia, dal quale si allontanò per seguire il Cristo povero, casto e obbediente, sempre manifestò sentimenti di affetto e piÚ volte, ad esso, proprio in nome di quell’affetto, non ebbe timore di far giungere i suoi paterni ma, allo stesso tempo, decisi ammonimenti. - cosÏ scriveva a suo fratello Tommaso Antonio il 15 aprile 1695 -
! " ! ! # ! $ %
&
' E aggiungeva: “Po ( ! ( % ! % !
% ! ) * ! ! (
& % -
! + %
& ( % ! + �. L’amore per la sua isola e per i suoi concittadini lo portava a parlare cosÏ! Carissimi fratelli e sorelle, nel messaggio per la Quaresima di quest’anno ho proposto come dimensione da mettere al centro dei nostri percorsi di formazione cristiana il valore della cura. E ho suggerito l’importanza di esercitarci in essa ad un triplice livello, proponendo a tutti la Quaresima come occasione per riscoprire che Dio si prende cura di noi, per riscoprire che Dio ci chiede di prenderci cura di noi stessi e per riscoprire che Dio ci chiama a prenderci cura degli altri. San Giovan Giuseppe della Croce ha vissuto in maniera tutta speciale tutti e tre gli aspetti della cura. (‌) Anche noi siamo chiamati a fare lo stesso. (‌) Siamo qui oggi insieme Chiesa locale e società civile di Ischia! C’è il popolo di Dio che è in Ischia, con il suo pastore, il vescovo e con lui i suoi collaboratori, presbiteri e diaconi, i nostri fratelli e sorelle, religiosi e religiose e i fedeli laici. Ma sono presenti con noi, dinanzi all’altare del Signore, anche i rappresentanti dello Stato e coloro che amministrano la cosa pubblica. Sostenuti dall’esempio e dall’aiuto di San Giovan Giuseppe della Croce, siamo chiamati anche noi a dichiarare la nostra rinnovata volontà nell’impegnarci per la nostra
nel servizio per il bene della nostra
gente, consapevoli che le due cose non possono essere disgiunte. (‌) C’è bisogno che prendiamo sul serio l’invito di Papa Francesco ad essere una “Chiesa in uscitaâ€? e ci scorciamo le maniche per un piĂš forte impegno per quanti abitano questa isola o vi permangono per brevi periodi come turisti e per le cure termali. C’è bisogno - scrivevo sempre nel messaggio quaresimale - che impariamo a ! ( ! ( ! !
! , ( & / !
/' Penso ai nostri giovani sempre piÚ confusi e privi di punti di riferimento, penso alle piaghe delle dipendenze dal gioco e da sostanze stupefacenti, alla disgregazione familiare e alla crisi educativa ad essa collegata. Dice il Papa: Quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!. Anche alla società civile, dichiarando la nostra disponibilità a stabilire alleanze feconde, chiediamo però di fare di piÚ! Chiediamo di fare di piÚ per la gente di Ischia e per un territorio come il nostro, unico al mondo, ricco di tante bellezze ma anche tanto fragile, che perciò chiedono cura, impegno, passione, coraggio e determinazione. Penso in questo momento ai tanti movimenti franosi che ci hanno visto testimoni
inermi nei giorni scorsi e hanno causato un’altra vittima - speriamo l’ultima! - di un elenco già lungo e che potrebbe purtroppo ancora allungarsi se non si metterà mano ad una messa in sicurezza del nostro suolo. Penso all’annosa questione dell’abusivismo edilizio con lo spettro degli abbattimenti che ogni tanto ritorna; penso ai disagi che già vedono protagonisti tanti ischitani per i collegamenti con la nuzione dei servizi pubblici nazionali, in primo luogo quello sanitario! Mentre noi siamo qui ancora oggi si discute se dismettere la SIR della nostra ASL NA2 Nord che attualmente ospita i malati di mente nello stabile di Villa Stefania! A rischio c’è, dopo quasi 20 anni, la loro permanenza sull’isola ma forse ci sono anche altri servizi ad esso collegati relativi alla salute mentale. C’è poi il problema della mancanza di lavoro che, seppure in maniera piÚ lieve, sta riguardando anche la nostra isola e la promozione di una migliore qualità del turismo che, se legato a quello della custodia del creato, potrebbe diventare ancora di piÚ il vero volano dell’economia isolana e non solo! Carissimi, confortati dalla testimonianza di San Giovan Giuseppe della Croce, facciamo anche noi della nostra vita una lode al Signore e un dono per i nostri fratelli per condividere con il nostro santo la sua stessa corona di gloria! (‌) 0% % ! 1 $
Seguiamo Francesco
4 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
UDIENZA DEL MERCOLEDĂŒ
Il Papa a Napoli il 21 marzo
Scartare gli anziani è vile Una civiltĂ che non ha al suo interno un posto per gli anziani “porta con sĂŠ il virus della morteâ€?. Papa Francesco ha preso nuovamente le difese della terza etĂ , contro la cultura dello scarto, durante la catechesi dell’udienza generale in Piazza San Pietro.
Bergoglio farà tappa a Pompei, andrà nel quartiere di Scampia e pranzerà con i detenuti del carcere di Poggioreale. Poi solenne celebrazione eucaristica in Piazza del Plebiscito e l’incontro con i giovani sul lungomare Caracciolo
P
G
iornata intensa quella del 21 marzo prossimo per $ A cura della Redazione che verrĂ in visita pastorale a Na 7 # + 7 il Vaticano alle 7 di mattina e dopo un’ora atterrerĂ con l’elicottero al Santuario di Pompei, dove sosterĂ # ] ^ @ arriverĂ nel quartiere napoletano di per un incontro con la popolazione e con le diverse categorie sociali in piazza Giovanni Paolo II. A metĂ mattinata invece la solenne celebrazione eucaristica in " " . Nella visita c’è anche spazio per un incontro col mondo dell’esclusione: alle 13 7 Casa Circondariale “Giuseppe Sal & " e pranzerĂ con una rappresentanza dei detenuti. Nel primo pomeriggio la venerazione delle Reliquie di San Gennaro e l’incontro col clero, i religiosi e i diaconi permanenti nel Duomo. Alle 16.15, invece il Papa vedrĂ alcuni ammalati nella # % & e alle 17 incontrerĂ i giovani sul ' . Alle 18 circa la partenza per il rientro in Vaticano.
arlando dei nonni, il Papa ha messo in risalto in questa occasione i
A cura di , rinviando a una successiva Radio Vaticana catechesi la descrizione dei valori di questa stagione della vita. Diventare vecchi e quindi sfrattati dalla “societĂ & lenti di un anziano e dei suoi bisogni. Essere vecchi e spesso malati e diventare in famiglia ' &# Sono i punti affrontati dal Francesco, che si lancia con determinazione in un tema che fa parte del suo magistero piĂš sentito. Affronta uno dei cortocircuiti del progresso umano, che allunga la vita ma non sempre offre il modo di custodirla e rispettarla quando essa si fa piĂš fragile. E che spesso volta le spalle agli anziani, i quali invece – afferma – “sono & ' & * '
&# “In una civiltĂ c’è attenzione all’anziano? C’è posto per l’anziano? - si è chiesto il Papa -. Questa civiltĂ andrĂ avanti se saprĂ rispettare la saggezza, la sapienza degli anziani. In una civiltĂ in cui non c’è posto per gli anziani o sono scartati perchĂŠ creano problemi, questa societĂ porta con sĂŠ il virus della &#
+ * ' &
' & * " davvero qualcosa di indigesto per Papa Francesco, che usa parole durissime contro l’indegna attitudine che costringe gli anziani, dice, “a sopravvivere in una civiltĂ che non permette loro di partecipare, di &# '/ " suefazione alla cultura dello scarto. Ma noi siamo abituati a scartare gente. Vogliamo rimuovere la nostra accresciuta paura della debolezza e della vulnerabilitĂ ; ma cosĂŹ facendo aumentiamo negli anziani
&# + " della società nel suo insieme nel modo che hanno di considerare la vecchiaia. Cioè, all’inverso, nella ca-
pacità – sostiene Francesco – di dimostrare “prossi & ' &# 7 8 " ' &# '+ ricordo, quando visitavo le case di riposo, parlavo con ognuno e tante volte ho sentito questo: ‘Come
< = < # >@ # >H < # â&#x20AC;&#x2DC;Tantiâ&#x20AC;&#x2122;. â&#x20AC;&#x2DC;E vengono a visitarla?â&#x20AC;&#x2122;. â&#x20AC;&#x2DC;SĂŹ, sĂŹ, sempre, sĂŹ, vengonoâ&#x20AC;&#x2122;. â&#x20AC;&#x2DC;Quando sono venuti lâ&#x20AC;&#x2122;ultima volta?â&#x20AC;&#x2122;. Ricordo unâ&#x20AC;&#x2122;anziana che mi diceva: â&#x20AC;&#x2DC;Mah, per Nataleâ&#x20AC;&#x2122;. Eravamo in agosto! Otto mesi senza essere visitati J H <&# Francesco ricorda, tra gli applausi della folla, quando " # K ' & civiltĂ â&#x20AC;&#x153;si giudica anche da come gli anziani sono &# = ricordando che â&#x20AC;&#x153;gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra &# 'W / non può e non vuole conformarsi ad una mentalitĂ di insofferenza, e tanto meno di indifferenza e di disprezzo, nei confronti della vecchiaia. Dobbiamo risvegliare il senso collettivo di gratitudine, di apprezzamento, di ospitalitĂ , che facciano sentire lâ&#x20AC;&#x2122;anziano X###Y W " # W Z vitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo. E se noi non impariamo a trattare bene gli anziani, [ &#
Quaresima
5 7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
DECANATO DI CASAMICCIOLA-LACCO AMENO
Ă&#x2C6; lui il Signore, ascoltatelo
24 ORE PER IL SIGNORE
13-14 Marzo 2015
II tappa della Stazione Diocesana Quaresimale '( ) ( ! stimoniare GesĂš Cristo e il Vangelo. Secondo lâ&#x20AC;&#x2122;antica tradizione romana i fedeli si radunano e fanno sosta presso 7 ( ! & ) ! ! 1 ! accogliere le parole di GesĂš: â&#x20AC;&#x153;Se qualcu ( ( ! ' k sieme al clero si sono diretti verso o scorso Febbraio ci la Chiesa adiacente al Convento - 7
Z - stradine suggestive di Perrone, A cura di nire di sabato 28 si è w Francesco avuta luogo la secon- "
e Angela Di Spigno w ne Quaresimale che ha y + 'si fa cosÏ memovisto coinvolti il vescovo Lagnese ria di quanti con il loro sangue hanno $ # + - reso testimonianza a Cristo e la loro to di ritrovo è stato la Chiesa di invocazione diventa stimolo per ciascun w ] 7 / - cristiano a rinnovare la propria visione micciola Terme, dove il diacono 4 ' Giunti alla Chiesa di y + w# y ] "
Z 'la Qua- celebrata Messa. Padre Pietro ha resima prevede lâ&#x20AC;&#x2122;avvio dellâ&#x20AC;&#x2122;antico rito -
L
7# 7 7# Z 'la & 2 ( 8 ) ( anche noi il nostro esodo per passare dalla vita vecchia alla vita nuova: far 3 & /' { W + $ H aggiunto che â&#x20AC;&#x153;il Signore vuole tra
( ( & ) 9 8 ) ( dobbiamo essere coloro che Gli permet 9 & 3 & 2 a Lui '# $ H resurrezione, sicuri di essere ac w w mancheranno certamente ser K y = ci lascia mai soli, ma è â&#x20AC;&#x153;una sosta di 8 ' durante il â&#x20AC;&#x153;camminoâ&#x20AC;?. ; !
In ascolto del ďŹ glio amato II DOMENICA DI QUARESIMA. Messa del Vescovo Pietro in Cattedrale
S
econda Domenica di Quaresima (1°marzo), tradizionalmente legata alla lettura ` j
A cura di a volerci mostrare non solo la mèta del Francesco Schiano # = sto che mons. Lagnese ha voluto sottolineare nellâ&#x20AC;&#x2122;omelia della Celebrazione Eucaristica domenicale in / j $ stro incontro con Dio ogni volta che ci accostiamo alla mensa eucaristica. â&#x20AC;&#x153;Oggi siamo chiamati anche noi come i tre discepoli di cui ci parla il Vangelo a salire sul monte per stare in un luogo in disparte con GesĂš. La Domenica, lâ&#x20AC;&#x2122;Eucarestia è questo: GesĂš che ci prende con sĂŠ e ci porta su un alto monte, in disparte, noi soli con Lui. Anche noi in qualche momento della nostra vita vi 2 ! + ( (
sequela di GesĂš diventa faticosa. Ecco allora il Maestro si mostra dunque ai discepoli seppur per pochi istanti cosĂŹ come lo vedremo in Paradiso, e offre loro degli istanti di Cielo perchĂŠ la loro fede non abbia piĂš a crollare # & % 3 2 ( % ( /' Vogliamo chiedere al Signore di continuare questo cammino & ( 4 chiedere al Signore di ascoltare la voce del Padre perchĂŠ anche ! ( ! 5 ! '/ 1 $
â&#x20AC;&#x153;Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! Lâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessitĂ della preghiera.â&#x20AC;? (dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015) Dopo il successo dellâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa nel 2014, il PontiďŹ cio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione propone anche per la Quaresima 2015 le 24 ore per il Signore, nei giorni 13-14 marzo. Papa Francesco presiederĂ la liturgia penitenziale a San Pietro, mettendo cosĂŹ il sacramento della riconciliazione al centro del cammino della nuova evangelizzazione in tutta la Chiesa, anche la nostra Diocesi ha dato la sua disponibilitĂ secondo i decanati, offrendo la possibilitĂ delle confessioni e dellâ&#x20AC;&#x2122;Adorazione eucaristica oltre a momenti di preghiera e catechesi. DECANATO DI CASAMICCIOLA LACCO AMENO Chiesa di S. Restituta: dalle ore 7:30 di venerdĂŹ 13 alle ore 19:30 di sabato 14 DECANATO DI FORIO Chiesa di S. Francesco di Assisi: dalle ore 9:00 di venerdĂŹ 13 alle ore 9:00 di sabato 14 DECANATO DI ISCHIA Chiesa S. M. delle Grazie in S. Pietro: dalle ore 10:00 alle 18:00 di venerdĂŹ 13 e dalle ore 10:00 alle 18:00 di sabato 14 DECANATO DI BARANO SERRARA FONTANA VenerdĂŹ 13 marzo: Chiesa al Cretaio dalle ore 15:00 alle ore 16:30, via Crucis e S.Messa Chiesa S.M. Mercede a Fontana alle ore 15:30, via Crucis e S.Messa Chiesa S. Alfonso al Vatoliere dalle ore 17:00 alle ore 18:30, via Crucis e S.Messa Chiesa di S.Giorgio al Testaccio dalle ore 20:30 alle ore 23:00, veglia Giovani Sabato 14 marzo: Chiesa di S. Michele a S. Angelo dalle ore 09:30 alle ore 12:00 S.Messa e adorazione (Quarantore) Chiesa di S. Giovanni a Buonopane dalle ore 09:30 alle ore 11.00 S. Messa e adorazione Chiesa di S.M. La Porta a Piedimonte ore 15:30 Catechesi per i gruppi dopo comunione e scuole medie Chiesa di S. Sebastiano a Barano ore 20:00 Catechesi per ďŹ danzati
6
Cronaca 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
La politica che non c'è Manca sullâ&#x20AC;&#x2122;isola la vera passione nel fare politica per i cittadini, per il Bene Comune
Continua da pag. 1 Si perchĂŠ se parliamo di frane, abusivismo, distruzione del verde, possiamo avere una pubblicitĂ negativa, una ricaduta nefasta sulla nostra ormai fragile economia turistica. Sembra che la domanda inespressa, ma che appare evidente sia: - Volete correre il rischio di frane o preferite la mancanza di < H " tare! Madre Natura ci sta presentando il conto, dopo decenni di uso dissennato del nostro territorio e del nostro mare. Unâ&#x20AC;&#x2122;economia di rapina dellâ&#x20AC;&#x2122;habitat naturale con una corsa sfrenata a costruire alloggi, alberghi, case, ristoranti, ha prodotto i danni che oggi vediamo. Lâ&#x20AC;&#x2122;industria della â&#x20AC;&#x153;frauca selvaggiaâ&#x20AC;? che ha prodotto lavoro per molti e grandi ricchezze per pochi sta mostrando tutti i suoi effetti perversi. Le leggi, le norme, i piani, sono stati considerati da molti degli orpelli da infrangere costantemente. Ecco il risultato delle nostre attivitĂ dissennate: frane, inquinamento del mare, compromissione degli spazi verdi, tracollo della nostra economia basata sul verde. Vorrei chiedere agli amministratori di Barano: - quando hanno concesso le autorizzazioni nella zona dellâ&#x20AC;&#x2122;Olmitello non sapevano dellâ&#x20AC;&#x2122;area a rischio idrogeologico? E lâ&#x20AC;&#x2122;Asl Na 2, quando ha trasferito i pazienti di Villa Orizzonte a Casamicciola non si è posto il problema del Rischio frana ed alluvione? Lâ&#x20AC;&#x2122;altra notte è caduta una frana a Via Nizzola, a 20 metri da Villa Stefania! La mentalitĂ di ignorare gli eventi e sottovalutarli è entrata prepotentemente anche nel pensare e nellâ&#x20AC;&#x2122;agire delle istituzioni. Il principio di precauzione, che fa parte della cultura di ogni popolo, di ogni buon padre di famiglia che, se si accorge che piove, adotta
tutte gli accorgimenti per proteg gio delegittimato dalle Istituzioni stesse. Eâ&#x20AC;&#x2122; vero le calamitĂ naturali sono eventi a volte imprevedibili ma esistono una serie di accorgimenti atti a mitigare se non a eliminare il rischio. Ma ignorare ogni precauzione è un peccato sociale a mio giudizio gravissimo. La vita delle persone è un bene non trattabile, non barattabile con nessuna ipotesi di ricchezza economica. Naturalmente la problematica in questione chiama in causa il concetto di uso ordinato delle risorse territoriali: ovvero lâ&#x20AC;&#x2122;urbanistica, la # H sti termini oggi alla nostra classe politica sembrano parole prive di senso. Quale dei nostri politici si occupa di queste questioni? quale le soluzioni proposte? Tutto tace! Tranne che invocare un fantomatico quarto condono edilizio, nessuna proposta viene alla luce. Occuparsi di organizzazione ordinata tare la questione ambientale, la risoluzione delle problematiche dei Condoni edilizi, del recupero delle emergenze storiche ed ambientali, fare urbanistica, programmare lâ&#x20AC;&#x2122;u
" un tabĂš, una parola impronunciabile. Ma lâ&#x20AC;&#x2122;uso ordinato dello spazio
" irrinunciabile. Non possiamo vive
in cui un continuo compromesso al ribasso sullâ&#x20AC;&#x2122;uso del territorio è diventato prassi costante. In questo quadro occorre una politica nel senso piĂš alto del termine, ardita. Nel senso che non guardi al soddisfacimento delle clientele di turno ma che sappia dare risposte concrete alla esigenze strategiche delle nostre comunitĂ civili. Arch. Salvatore Cenatiempo.
SanitĂ
7 7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
2 Sedi possibili per la Sir Villa Orizzonte Ma lâ&#x20AC;&#x2122;Asl Na2 Nord tenta il colpo di mano
S
i sta giocando in queste ore la partita della vita per i dieci residenti A cura di della Sir di via Nizzola. Isabella Marino Dove giovedĂŹ scorso è quischia.it arrivata la commissione di medici inviata dallâ&#x20AC;&#x2122;Asl per una generica â&#x20AC;&#x153;riallocazioneâ&#x20AC;? dei pazienti, giĂ spostati come pacchi in una sede abusiva, inidonea e priva dei requisiti basilari per una struttura sanitaria nel luglio scorso. E, contemporaneamente, è in gioco anche un pilastro dellâ&#x20AC;&#x2122;assistenza psichiatrica, che sulla nostra isola negli ultimi tre anni è stata oggetto di un progressivo, pesantissimo ridimensionamento. Un gioco guidato dallâ&#x20AC;&#x2122;Azienda di Monteruscello sulla pelle e allâ&#x20AC;&#x2122;insaputa dei protagonisti diretti, ovvero gli utenti del servizio, e dellâ&#x20AC;&#x2122;intera popolazione, che rischia di perdere un altro importante tassello della sanitĂ pubblica, sotto tiro da qualche tempo con la scusa della â&#x20AC;&#x153;spending reviewâ&#x20AC;?, nella totale indifferenza delle peculiari esigenze di chi vive e si ammala su unâ&#x20AC;&#x2122;isola. E, aspetto sempre piĂš evidente, nella sconcertante assenza dei Sindaci e della pletora di amministratori locali, tanto numerosi quanto â&#x20AC;&#x153;distrattiâ&#x20AC;? rispetto alle necessitĂ e alle emergenze della comunitĂ che dovrebbero rappresentare. Quella che, nonostante loro, trova comunque in sè la forza e il coraggio di resistere allâ&#x20AC;&#x2122;ingiustizia che si sta continuando a perpetrare ai danni dei residenti della Sir e propri, visto che sono a rischio sul territorio i livelli essenziali di assistenza. Questa sana forza di reazione, messa in campo dal COMITATO DI CITTADINANZA ATTIVA si era giĂ concretizzata nei mesi passati, a tutela dei diritti degli abitanti della Sir, anche nelle azioni giudiziarie che hanno smascherato la disastrosa scelta dello spostamento dei servizi di salute mentale presso lâ&#x20AC;&#x2122;ex Hotel Stefania. Una decisio ] lâ&#x20AC;&#x2122;impossibilitĂ di trovare altre sedi sullâ&#x20AC;&#x2122;isola, anche per la mancanza di collaborazione dei Sindaci e degli ischitani. Un assunto tutto da dimostrare e in questâ&#x20AC;&#x2122;ottica il Comitato a novembre aveva lanciato la campagna â&#x20AC;&#x153;UNA CASA PER
ELENAâ&#x20AC;?, per cercare immobili in grado di accogliere la Sir e magari anche il Centro di Salute Mentale. Iniziativa che ha dato i suoi frutti, presentati giovedĂŹ durante una conferenza stampa in Seminario, alla presenza dei componenti del Comitato di cittadini, trasversale e variegato nella sua composizione. E con il vescovo PIETRO LAy =w= Â&#x20AC;
` Orizzonte, che ha visitato anche mercoledĂŹ pomeriggio. Contrariamente a quanto hanno sempre addotto come alibi i vertici dellâ&#x20AC;&#x2122;Asl, a Ischia altre sedi per la Sir ci sarebbero state e ci sono. LA RICERCA DELLA CASA PER ELENA Eâ&#x20AC;&#x2122; STATA FRUTTUOSA. Sulla base dei requisiti precisi indicati nel bando e ricavati dopo un attento studio sulle caratteristiche richieste a strutture per residenze sanitarie, con la consulenza dei tecnici della Asl Sa1 (perchè la nostra non ha offerto alcun supporto), sono stati selezionati, tra le numerose candidature, TRE IMMOBILI. Tutti immediatamente utilizzabili e molto convenienti dal punto di vista economico. E, ovviamente, senza le tante controindicazioni urbanistiche, amministrative, logistiche e di sicurezza dellâ&#x20AC;&#x2122;attuale sede, che pure i tecnici e i vertici dellâ&#x20AC;&#x2122;Asl Na2 Nord si sono ostinati ad ignorare, pren * + Come hanno spiegato a nome del Comitato TONY PANTALONE, SALVATORE CENATIEMPO e ANTONIETTA MANZI, le â&#x20AC;&#x153;candidatureâ&#x20AC;?, con tutta la documentazione di sostegno, sono sta ] e protocollate sia dai titolari degli immobili che dal Comitato. Ma da
Monteruscello non vi è stato alcun riscontro. La mancata risposta, anche negativa, ha costretto uno degli interessati a ritirare la candidatura qualche giorno fa, in quanto trattandosi di una struttura ricettiva doveva programmare la nuova stagione, non potendola lasciare inutilizzata per un anno. CosĂŹ, sono rimaste 2 opzioni: una a Panza, in ottime condizioni e offerta gratuitamente allâ&#x20AC;&#x2122;Asl, e poi Villa Joseph, ben nota struttura assistenziale di Casamicciola, che sarebbe disponibile subito allâ&#x20AC;&#x2122;accoglienza dei residenti della Sir. E invece la â&#x20AC;&#x153;soluzioneâ&#x20AC;? che si è architettata a Monteruscello per uscire dal disastro che hanno creato con il trasferimento a Casamicciola censurato da Tar, Consiglio di Stato e Procura della Repubblica, sarebbe quella di dividere i 10 residenti e di disperderli. Allâ&#x20AC;&#x2122;inizio sul territorio, tra Villa Mercede, dove andrebbero i tre over 65, e gli altri presso le famiglie di origine, che non sono assolutamente in grado di assisterli. Condizione, questa, che in seguito autorizzerebbe, non essendoci piĂš la Sir a Ischia, a trasferire i sette tornati alle loro case in altre residenze della terraferma. Guarda caso, la Commissione medica che entra in gioco oggi vede la presenza anche del dirigente della Sir di Cardito! CosĂŹ, sarebbe compiuta lâ&#x20AC;&#x2122;opera di distruzione della salute mentale a Ischia. Operazione perfetta sul piano del risparmio. Ma devastante su quello della tutela dei dieci attuali abitanti della Sir e del diritto alla
salute presente e futuro della popolazione isolana. Il tutto con lâ&#x20AC;&#x2122;avallo se non con la connivenza â&#x20AC;&#x153;politicaâ&#x20AC;? degli amministratori isolani, che nonostante gli inviti (anche allâ&#x20AC;&#x2122;incontro di giovedĂŹ da cui si sono tenuti alla larga), gli appelli e le sollecitazioni indirizzati loro a piĂš riprese dal Comitato, si sono chiamati fuori dalla partita con il loro silenzio e la loro assenza. VERGOGNOSI, lâ&#x20AC;&#x2122;uno e lâ&#x20AC;&#x2122;altra. PRESENTE E PARTECIPE Eâ&#x20AC;&#x2122; INVECE IL VESCOVO. Che anche giovedĂŹ, dopo aver accennato a Villa Orizzonte nellâ&#x20AC;&#x2122;omelia pronunciata alla presenza dei Sindaci durante la Messa solenne per la festa di San Giovan Giuseppe, allâ&#x20AC;&#x2122;incontro con il Comitato ha ribadito con forza: â&#x20AC;&#x153;Io personalmente e la Chiesa di Ischia siamo al + Invito il Comitato a non scoraggiarsi, ad andare avanti. Mi avrebbe fatto piacere che i nostri amministratori fossero stati piĂš solleciti in questa situazione, nellâ&#x20AC;&#x2122;omelia li ho invitati a fare &+ /
* di incontrare la dottoressa Iovino (commissaria dellâ&#x20AC;&#x2122;Asl, nda) e spero che avvenga. E spero anche in una maggiore coscienza civica in unâ&#x20AC;&#x2122;isola dove purtroppo non è molto viva. La Chiesa di Ischia vuole sostenere questa battaglia in tutti i modiâ&#x20AC;?. Foto di Andrea Di Massa
8
Economia 7 marzo 2015
UNIVERSITĂ&#x20AC; â&#x20AC;&#x2DC;Lâ&#x20AC;&#x2122;ORIENTALEâ&#x20AC;&#x2122; DI NAPOLI
Concorso per 8 esperti linguistici
www.chiesaischia.it
Gli italiani hanno ďŹ nalmente annusato possibilitĂ di ripresa
Profumo di ďŹ ducia
L'
UniversitĂ degli studi di Napoli ÂŤLâ&#x20AC;&#x2122;orientaleÂť, con decreto del Direttore Generale Dal web n.5 del 27 gennaio 2015, ha indetto la selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il reclutamento di n.8 esperti e collaboratori linguistici di madre lingua inglese da assegnare al Centro Interdipartimentale di servizi Linguistici ] pula di n.8 contratti di diritto privato di lavoro subordinato a tempo determinato e parziale della durata di 18 mesi, con un impegno di n. 318 ore annue cadauno. Titolo di studio richiesto: diploma di laurea magistrale o titolo universitario italiano o straniero adeguato alle funzioni da svolgere e comprovata esperienza che
tenza. Il colloquio avrĂ luogo il giorno 18 marzo 2015 con inizio alle ore 8.30 presso la sede dellâ&#x20AC;&#x2122;Ateneo di Palazzo del Mediterraneo â&#x20AC;&#x201C; Via Nuova Marina, 59 - Napoli - VIII piano, stanza n. 8.4. Il provvedimento, con i relativi allegati, è ] k k sitĂ degli Studi di Napoli ÂŤLâ&#x20AC;&#x2122;OrientaleÂť e sul sito internet unior.it. Eâ&#x20AC;&#x2122; inoltre di
Z k { k per le attivitĂ Amministrative e Tecniche - Via Nuova Marina, 59 - 80133 Napoli - Tel. 081/6909394 - 081/6909330 fax: 081/6909328 - e-mail: uffpers@unior.it Termine di presentazione delle domande: entro il termine perentorio di trenta giorni decorrenti dal giorno successivo alla data di pubblicazione dellâ&#x20AC;&#x2122;avviso del
y k { Â&#x20AC; Â&#x2020;Â&#x2021; w w le - Concorsi ed Esami. Il termine sopracitato, qualora venga a cadere in giorno festivo, è prorogato al primo giorno feriale utile.
l clima è cambiato, e non parliamo solo di quello atmosferico, visto lâ&#x20AC;&#x2122;approssimarsi della primavera. Gli A cura di italiani stanno recuperando un poâ&#x20AC;&#x2122; Nicola Z Salvagnin. sumatori che come imprenditori. Questi ultimi hanno troppa voglia di mettersi la crisi dietro alle spalle; confessano agli istituti di ricerca un ottimismo forse sproporzionato rispetto ai dati macroeconomici. Si rischia un poâ&#x20AC;&#x2122; di delusione, ma sicuramente si evita quel clima di depressione che ha caratterizzato gli ultimi anni. Non è solo psicologia spicciola: chi non vede futuro, non programma nemmeno investimenti, cambiamenti, innovazioni. E questo è quanto accaduto soprattutto negli ultimi due anni. Ma il costo del denaro è ai minimi, la situazione delle banche sta complessivamente migliorando, il mercato è inondato di liquiditĂ , i consumi sono in (lentissima) ripresa, lâ&#x20AC;&#x2122;euro si sta indebolendo e favorendo cosĂŹ le esportazioni. A proposito: câ&#x20AC;&#x2122;è talmente tanta liquiditĂ ferma nei depositi bancari, che gli istituti stanno studiando contromosse, come ad esempio lâ&#x20AC;&#x2122;applicazione di tassi negativi. Si pagherĂ per lasciare i soldi depositati, un buon motivo per utilizzarli. Ci si metta unâ&#x20AC;&#x2122;altra notizia ottima per la nostra economia basata sulle importazioni di materie prime: il valore di quasi tutte le commodities nei mercati mondiali è in picchiata, dai cereali al ferro, dal greggio (anche se in risalita) al rame. Siamo un Paese trasformatore, il costo basso delle
I
materie prime può solo favorirci. Sta cambiando pure lo stato dâ&#x20AC;&#x2122;animo degli italiani: gli istituti di # Â&#x2C6; rapida nomina di un personaggio come Sergio Mattarella, lâ&#x20AC;&#x2122;arrivo di importanti riforme, il fatto che altre sono in cantiere e che insomma qualcosa si sta muovendo, la prospettiva che dâ&#x20AC;&#x2122;ora in
mentiâ&#x20AC;Ś k dallâ&#x20AC;&#x2122;indicatore economico per eccellenza di questi anni di crisi: lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. In questi giorni è sceso sotto quota 100, la prima volta dopo 5 anni; ce lo ricordiamo sopra quota 500, tre anni e mezzo fa quando era tutto un ventilare la catastrofe greca trasportata al di lĂ dello Ionio. + bito pubblico spaventoso, ma sanno pure che il sistema Italia appare abbastanza solido da reg # "
nostro Paese e la sua dirigenza che aveva portato a vendere a rotta di collo i nostri Btp. 7
meno interessi sul debito (ci sveniamo, per farvi fronte ogni anno), mentre si sta provando ad allungare la durata media dei Btp: il sogno è il livello britannico, un debito con scadenze a 15 anni di media, a tassi bassi. Siamo a metĂ strada e basta un niente per dover ingranare la retromarcia, se allâ&#x20AC;&#x2122;ottimismo di oggi dovesse subentrare la delusione di domani.
SocietĂ
9 7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
PUNTI DI VISTA La Politica, lâ&#x20AC;&#x2122;arte piĂš affascinante! Intesa naturalmente nella sua acA cura di cezione piĂš autentica: Franco misurarsi con la realtĂ , Iacono trasformarla, migliorarla, avendo al centro lâ&#x20AC;&#x2122;uomo con i suoi problemi, i suoi bisogni, il suo diritto a vivere una vita degna di questo nome, i suoi sogni. Invece: basta guardarsi intorno per rendersi conto a cosa sia ridotta quellâ&#x20AC;&#x2122;Arte e quanto â&#x20AC;&#x153;consensoâ&#x20AC;? abbia il suo esercizio! Le percentuali di astensione dal voto, quelle dei voti resi nulli, spesso per sfregio, sono lĂŹ a dimostrarlo! Ora la politica (con la p rigorosamente minuscola!) si â&#x20AC;&#x153;preoccupaâ&#x20AC;? dei destini dei suoi attori, del loro posizionamento, della quantitĂ dei loro cambi di casacca, della â&#x20AC;&#x153;bravuraâ&#x20AC;? nel fregare gli altri, della potenza economica eâ&#x20AC;Ś fascinosa, che riescono a mettere in campo. Dei problemi, della capacitĂ di risolverli, di proposte, non dico delle realizzazioni, neppure lâ&#x20AC;&#x2122;ombra! CosĂŹ al centro, cosĂŹ in periferia! Non dico di ideologie, che comunque non erano tutte da buttar via, perchĂŠ pur sempre
ma neppure di Valori ispiratori si parla: tutto ridotto a mercato! CosĂŹ anche quei pochi Statisti, degni di questo nome, come Angela Merkel, si riducono a parlare di spread, di regole, di parametri, di banche, ma mai di persone e del loro destino. Gli altriâ&#x20AC;Ś seguono, in maniera piĂš o meno originale. Da noi, poi, sta diventando insopportabile questâ&#x20AC;&#x2122;uso, sempre piĂš frequente, dellâ&#x20AC;&#x2122;inglese, che per avere la pretesa di esprimere modernitĂ , si riduce invece a mero provincialismo! Lo Jobs Act: un fatto â&#x20AC;&#x153;storicoâ&#x20AC;?, secondo Renzi, per rendere piĂš facili i licenziamenti! Ma si può?! Una tragedia inâ&#x20AC;Ś inglese! Questo è lo stato dellâ&#x20AC;&#x2122;arte! Dallâ&#x20AC;&#x2122;altro mondo Platone, ma non solo lui, si sarĂ ri-
1.
tratto inorridito! Eppure, non può essere lâ&#x20AC;&#x2122;astensione, nĂŠ questa sorta di â&#x20AC;&#x153;Aventinoâ&#x20AC;? diffuso, la risposta a tutto questo, mentre la casa brucia! Lo dico alle giovani generazioni (la nostra, ha giĂ imboccato il.. viale!) câ&#x20AC;&#x2122;è bisogno di nuova passione, di nuovo impegno, di nuovo spirito di missione e di testimonianza, di una nuova stagione dei doveri, il primo dei quali è quello di spendere al meglio i propri talenti. Per gli altri, per aiutarli a vivere in un tessuto in cui il diritto al lavoro, alla vita, alla libertĂ dal bisogno venga rispettato! La Scuola può, deve, fare molto, certamente di piĂš rispetto a quello che fa ai nostri giorni. Ma non solo la scuola! 2. Delle primarie del PD, o, meglio, di coalizione non intendo parlare piĂš. Epperò, che un leader come Renzi, Segretario di quel Partito, ritenga di non dover intervenire, di non doverci mettere la faccia, è assolutamente inconcepibile e non gli fa onore. Nella terza regione dâ&#x20AC;&#x2122;Italia il Partito del Presidente del Consiglio da mesi si esibisce in uno scempio, di se stesso e di quei valori che dovrebbe rappresentare, senza pari e senza precedenti. E " J / { % salvarsi, non mettendoci le mani, è intollerabile: il â&#x20AC;&#x153;casoâ&#x20AC;? Campania peserĂ su di lui e sul suo partito a lungo, soprattutto per la incapacitĂ di impedire che si manifestasse in tutta la sua melmosa evidenza! Il silenzio poi dei vari Fassina, Cuperlo e dello stesso Bersani su questa clamorosa vicenda la dice lunga anche sulla qualitĂ , e sugli interessi, della minoranza di quel Partito. E poi, sempre per parlare di leadership: ĂŠ corretto, secondo i piĂš elementari principi della democrazia e del rispetto del voto dei cittadini, consentire in Veneto con la Moretti, in Liguria con Cofferati, in Campania con Cozzolino (Andrea non me ne voglia, ma è quel che
Politica, Primarie Pd, Olmitello
penso!) che Deputati Europei appena eletti si candidino a guidare le Regioni, invece di pensare a espletare per bene il mandato, al quale loro stessi si erano candidati?! Rappresentare al meglio lâ&#x20AC;&#x2122;Italia nel Parlamento Europeo, la massima Assise democratica del Continente, dovrebbe essere vissuto come una prioritĂ e come un onore, al servizio del Paese e dei suoi cittadini. La mancanza di rispetto verso quegli elettori, che avevano espresso il voto di preferenza in loro favore, è davvero insopportabile. E se questo rispetto, elementare e doveroso, quei Parlamentari non
sentono di dover praticare, avrebbe dovuto imporlo il Segretario del Partito, Matteo Renzi, che li aveva candidati e che di quelle candidature è pur sempre responsabile. Questione di leadership! 3. Il dramma dellâ&#x20AC;&#x2122;Olmitello a Barano dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia con il suo carico di morte: dolore, solidarietĂ , rispetto! = Z J / Â&#x2039; Â&#x2039; in questâ&#x20AC;&#x2122;Isola, che, nonostante la mano dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo, continua ad essere straordinariamente bella e ricca: un vero dono di Dio, del quale non sempre abbiamo mostrato di essere degni!
10
La storia siamo noi 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
Don Vincenzo Buono e San Gerardo Il primo parroco di Piedimonte (1920-1941) e la â&#x20AC;&#x153;grazia ricevutaâ&#x20AC;? da San Gerardo
L
Il primo parroco di Piedimonte don Vincenzo Buono
Lettera autografa del Vescovo Ernesto De Laurentis con la quale egli accoglie nel febbraio del 1941 le dimissioni di Don Vincenzo da parroco di Piedimonte per motivi di salute.
a memoria è un vizio strano. Se non lo eserciti ti passa. E cedere al vizio " A cura di ieri. FinchĂŠ câ&#x20AC;&#x2122;è stata mia nonna maLello terna, era un esercizio costante, la Montuori memoria. Per me che la ascoltavo. $ 'y & ' & ' & [
'] nitâ&#x20AC;? (comprate e non vendete mai terra e case) ' " & X ata quella famiglia in cui câ&#x20AC;&#x2122;è un uomo di Chiesa) ' & X piuttosto che essere compatiti) la nonna era un pozzo di ricordi, episodi, modi di dire, racconti
di vite dei Santi, episodi tratti dal lavoro della duti a zii, cugini e parenti, testimoni prodigiosi o protagonisti di un tempo fertile di storie. Quelle che non accadono piĂš. Â&#x152;
# che nella mia memoria, ora che la nonna non câ&#x20AC;&#x2122;è piĂš da undici anni e io ho smesso di ascoltarli. ]
# w y cisa dal vicino di casa cui oppose una strenua resistenza nel tentativo di conservare la sua innocenza di ragazzina appena dodicenne, perdo w y un tozzo di pane da mangiare si rifugiava nella Cappella della Vergine a Capodigiano. ÂŤIl Figlio w Â&#x2018; y
# La nonna raccontava questo episodio sorridendo. Non ho trovato conferme del dialogo fra w y y @ / leste in Cappella e correva a porgere un panello # W w # ricordo che la nonna recitava in prima persona y ` # $ y / ` '] mia manca tutto, oggi non si mangia niente. E io sono venuto qui.
/ & = y y # W y procurasse quei panelli e un giorno decise di se
del paese. La storia del Santo non lo dice. E io non ho mai saputo se era un particolare aggiunto dalla nonna o se lo avesse ascoltato lei stessa Â&#x2019; 7 $ ` @ 7 7 mo che lei aveva amato come un padre, piĂš di un padre, perchĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;aveva cresciuta accudendola W ' & Â&#x20AC; [ la nonna- della casa, delle terre, e del comodo rurale che da circa trentâ&#x20AC;&#x2122;anni da cantina che era, è diventato casa mia. Questo è lo sfondo narrativo della â&#x20AC;&#x2DC;grazia ricevutaâ&#x20AC;&#x2122; uno degli episodi lâ&#x20AC;&#x2122;eccezionale devozione della sua famiglia alla Chiesa cui aveva dato in poco meno di un secolo quattro Sacerdoti (lo zio paterno Parroco ` @ Â&#x2019; # w $ ] 7 ` / tiempo, il cugino Parroco Vincenzo Iacono) e ` ] $ ] # { Â&#x2019; 7
# morire. Quella della â&#x20AC;&#x2DC;grazia ricevutaâ&#x20AC;&#x2122; è una storia di 7 Piedimonte elevata a Parrocchia da semplice Rettoria nellâ&#x20AC;&#x2122;anno del Signore 1920. Racconta 7
ravano di salvarlo. La sorella del Parroco Luisa a lui affezionatissima era disperata. La grande casa sulla Cesa era piena di gente accorsa da Piedimonte -per lâ&#x20AC;&#x2122;impervio pendio della Starza- alla notizia dellâ&#x20AC;&#x2122;improvviso peggioramento 7
# y citavano le preghiere degli infermi per il mo [ W sorella del Parroco di chiedere la grazia a San y # ' a un Santo che non so nemmeno che faccia ha? Non lo conosco proprioâ&#x20AC;? si doleva Luisa costernata per la malattia dellâ&#x20AC;&#x2122;amato fratello, dispiaciuta anche di non conoscere il culto del w # $ ralmente a che Santo votarsi, Luisa in cuor suo
'w y acceso nemmeno una candela ma se tu guarisci mio fratello io faccio voto che non mi sposo piĂšâ&#x20AC;?. Stanca da molte notti passate a vegliare il W isa si appisolĂł sopra una sedia nella stanza af # 7
w celeste e una cinta in vita. Dava la mano a un K ' liandoâ&#x20AC;? Luisa per tre volte sulla spalla, le disse
La storia siamo noi
11 7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
PRIMA MESSA IN ITALIANO â&#x20AC;&#x153;Non piangere piĂš. Tra tre gior " & [ w # W # W K# =
# $ W K
7 K ' w y &# W 7 K # W K K
# {
7 K w y
/ 7 K '7 y { 7 ` @ & # + w "
/ @ #
Il 7 marzo 1965 la nostra vita cambiò La prima celebrazione nella parrocchia di Ognissanti sullâ&#x20AC;&#x2122;Appia Nuova a Roma. Sullâ&#x20AC;&#x2122;altare Paolo VI, oggi beato.
W A cura di Marco Doldi
# Â&#x2C6; $ &# = Â&#x201C; Â&#x201D;^Â&#x2022;Â&#x2013; 7 `+ Â&#x152;
] {
# + 7 Z ' & ' & # '/ & w / / w # K Z w
# /
J = # / [ 7 Z 'w " w
Â&#x2014;%Â&#x2DC;# -
"S
" &# H 7 `+
/ ` ++ Z / $ # # ]
7 `+ # H / "
# ] # 7 7 Â&#x2122; XÂ&#x201D;^Â&#x161;Â&#x203A;Â&#x20AC;Â&#x201D;^Â&#x201D;Â&#x2020;Y # = Z
X' &Y# W 7 -
` ++ 7 `+# + " # + ` ++ K # # ] [ Z # 7
' &# W
# Â&#x152;
# 7
/ #
#
12 7 marzo 2015
TERRITORIO
www.chiesaischia.it
IL MAESTRO FRANCO CALISE LAVORA AD UN PANNELLA DI CERAMICA GIGANTE
Economia in crisi: lâ&#x20AC;&#x2122;isola si affida ai maestri della ceramica
L'
IL MAESTRO ROSARIO SCOTTO DI MINICO MENTRE REALIZZA UN VASO IN TERRACOTTA
LO SCOMPARSO ARTISTA CERAMISTA TAKI NEL SUO LABORATORIO A FORIO
IL MAESTRO COSTANTINO PUNZO DELLA BOTTEGA D'ARTE LA MADONNELLA A CASAMICCIOLA
arte della ceramica, intesa come tale dalla mano esperta degli antichi vasai, nellâ&#x20AC;&#x2122;isola dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia è millenaria. A cura di Parte da quando i greci sbarcarono Antonio sui nostri lidi, dando vita agli inseLubrano diamenti di San Montano in Lacco Ameno, di Casamicciola, di Forio, di Cartaromana a Ischia, tanto per citare i luoghi piĂš famosi dove lâ&#x20AC;&#x2122;antica civiltĂ ha lasciato straordinarie testimonianze di vita domestica ed industrializzata che la storia attraverso i suoi passaggi epocali ci ha tramandato. Simbolo di tanta peculiaritĂ e vanto per la nostra cultura, è quella cosiddetta Coppa di Nestore, venuta alla luce proprio nella Baia di San Montano a Lacco Ameno, fra innumerevoli ritrovamenti archeologici di vasi e coppe risalenti al VII secolo a. c. ad opera dellâ&#x20AC;&#x2122;archeologo tedesco Giogio Buchner. Volendo descrivere in sintesi le sue caratteristiche, si può dire che essa è una kotyle, una piccola tazza di uso comune, larga non piĂš di dieci centimetri, decorata con una serie di motivi geometrici. Alludendo alla famosa coppa descritta nellâ&#x20AC;&#x2122;Illiade di Omero, il prezioso ritrovamento reca inciso su di un lato la seguente scritta in alfabeto euboico: ÂŤ Io sono la bella Coppa di Nestore, chi berrĂ da questa coppa subito lo prenderĂ il desiderio di Afrodite dalla bella corona Âť. Attualmente il reperto è custodito nel complesso di Villa Arbusto di Lacco Ameno ed è possibile ammirarlo dal vivo presso il Museo Archeologico di Pithecusae. Quindi lâ&#x20AC;&#x2122;arte della ceramica in tutte le sue forme e decorazioni parte da quel tempo,
dâ&#x20AC;&#x2122;oggi dove è diventata, almeno per lâ&#x20AC;&#x2122;isola, una redditizia risorsa industriale che il mercato turistico considera fra i prodotti locali piĂš ammirati ed acquistati. I maestri della ceramica artistica sullâ&#x20AC;&#x2122;isola, se alcuni decenni fa si contavano sulle dita della mano, oggi affollano un settore cha va alla grande. Le Antiche Ceramiche degli storici
fratelli Mennella di Casamiccciola, dal periodo dâ&#x20AC;&#x2122;oro ai tempi piĂš recenti, hanno fatto scuola. Gli apprendisti in proprio sono diventati i maestri di se stessi con botteghe di ceramica artistica e laboratori dove nascono lavori di straordinaria bellezza. Rappresentano la prima fascia nel settore. Possiamo fare dei nomi e lodare la loro produzione. Incominciamo dallâ&#x20AC;&#x2122;artista Filippo Cianciarelli che dal disegno colorato e dai dipinti veri e propri è passato alla ceramica pro # + proprio ed espone al pubblico in un accordato negozio del Centro Storico di Ischia Ponte. Fi / artisti isolani, quelli piĂš quotati, per intenderci, operanti ad Ischia. Proseguiamo con i due maestri ischitani della terracotta, De Nigris e Di Leva della bottega dâ&#x20AC;&#x2122;arte â&#x20AC;&#x153;Keramos dâ&#x20AC;&#x2122;Ischiaâ&#x20AC;? a Casamicciola. Costoro hanno messo insieme conoscenze profonde dellâ&#x20AC;&#x2122;antica tradizione, fantasia e capacitĂ creativa, raggiungendo risultati di alta qualitĂ ed originalitĂ . Nellâ&#x20AC;&#x2122;impasto della creta plasmano sapientemente con le loro mani, come solo gli artigiani di una volta sapevano fare, gli elementi primordiali che danno vita alle cose: lâ&#x20AC;&#x2122;acqua, la terra, lâ&#x20AC;&#x2122;aria. Il nostro occhio inoltre si posa sui lavori del bravo Claudio Cosentino e la sua compagna Alekandra Azmyd, artista ceramista che sta preparando una linea per ceramica di bysutteria ispirata a Ischia. SarĂ lo stesso Cosentino ad illustrare per Kaire la sua passione ed il personale impegno nellâ&#x20AC;&#x2122;arte della ceramica. Infatti, cosĂŹ esordisce: â&#x20AC;&#x153;Dal 2002 ho deciso di far diventare la mia passione per la ceramica lavoro, e continuo tuttâ&#x20AC;&#x2122;ora a ricreare nel mio laboratorio le tipiche maioliche napoletane e a unire le tradizioni italiane e tutto ciò di bello che il nostro â&#x20AC;&#x153;bel Paese può offrire alle mie idee. I miei lavori spaziano dal arredi e decorazioni per la casa di qualsiasi genere. Oltre a ciò, riesco a soddisfare le richieste
13 kaire@chiesaischia.it
Il settore della ceramica artistica a Ischia in continua evoluzione, vanta un sorprendente fatturato per decine di milioni di Euro allâ&#x20AC;&#x2122;anno. Lâ&#x20AC;&#x2122;impegno dei ceramisti ischitani in aperta concorrenza con i colleghi di Vietri Sul Mare nel salernitano. Da Ischia a Santâ&#x20AC;&#x2122;Angelo cresce il numero delle botteghe di ceramica artistica con produzione propria o importata da Salerno, dalla Calabria e dalla Sicilia. Il ruolo storico della fabbrica di ceramiche dei fratelli Mennella a Casamicciola che sullâ&#x20AC;&#x2122;isola ha fato scuola. Il percorso lunghissimo della ceramica artistica a Ischia dal tempo dei vasai dellâ&#x20AC;&#x2122;argilla e della terracotta agli splendidi lavori smaltati e colorati di oggi. Eâ&#x20AC;&#x2122; il prodotto made in Ischia che meglio si vende dopoâ&#x20AC;Śil sole, il mare e le terme.
dei miei clienti e a realizzare opere â&#x20AC;&#x153;ad hocâ&#x20AC;?, in base ai loro desideri. Per i pannelli in maiolica mi avvalgo esclusivamente di mattonelle fatte a mano (â&#x20AC;&#x153;riggioleâ&#x20AC;?) tipiche della produzione artigianale napoletana, mentre per tutte le altre creazioni, modello argilla allo stato plastico. Nel mio laboratorio e possibile vedere le mie opere giĂ realizzate e quelle in lavorazione: i miei clienti vedono con i loro stessi occhi i miei metodi di realizzazione proprio perchè al lato espositivo della mia struttura è unito quello creativoâ&#x20AC;?. Se il compianto Taki Calise con i suoi pregevoli lavori in ceramica artistica ha fatto storia a Forio, Franco Calise, suo allievo, non gli è da meno. A tal proposito si può dire che # $ Â&#x201D;^Â&#x17E;Â&#x201C; al 2008 il laboratorio del maestro Franco Calise, era a via Matteo Verde, sempre a Forio, che ha lasciato per una parentesi caprese di quattro anni, prima di ritornare nel comune allâ&#x20AC;&#x2122;ombra del Torrione nel 2012, dove ha allestito una casa bottega nei locali della curia, che costituiscono le fondamenta della Chiesa di San Gaetano. La prima cosa che ha fatto Franco è stata valorizzare lâ&#x20AC;&#x2122;esterno, dipingendo la strada che, come un tappeto, accompagna il passeggio, con fregi che si rifanno a un naufragio comâ&#x20AC;&#x2122;è indicato sulla coppa che è custodita insieme a quella di Nestore a Villa Arbusto, poi è spuntata una panchina in pietra, una piccola aiuola e chissĂ che non si continui su questa falsa riga.â&#x20AC;&#x153;Il mio sogno sarebbe quello di realizzare una fontana proprio in piazza San Gaetano, ho il bozzetto, chissĂ â&#x20AC;Śâ&#x20AC;?. Le opere in ceramica artistica di Franco Calise sono conservate un poâ&#x20AC;&#x2122; ovunque. + { w $ / no maestro della ceramica artistica con tutte le carte in regola. Il suo laboratorio nasce proprio nella sua Campagnano. Eâ&#x20AC;&#x2122; qui che realizza pezzi unici, rigorosamente fatti a mano e personalizzati, dettati da unâ&#x20AC;&#x2122;attenta scelta dellâ&#x20AC;&#x2122;argilla e di unâ&#x20AC;&#x2122;accurata ricerca di smalti e colori.
TERRITORIO
7 marzo 2015
Lâ&#x20AC;&#x2122;ISOLA IN MAIOLICHE
I ceramisti della seconda fascia che avanzano
A
ltri maestri della ceramica, altrettanto bravi come i loro colleghi ritenuti piĂš quotati e forse meglio A cura di pubblicizzati, che si distinguono Michele Lubrano nel settore, affollano sullâ&#x20AC;&#x2122;isola una categoria che va allargandosi a macchia dâ&#x20AC;&#x2122;olio. Possiamo
senza per questo, sminuire il loro valore. Pensiamo alla bottega della ceramica artistica La Madonnella del maestro Costantino Punzo che realizza pezzi unici in ceramica decorata ed in legno. Lâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ artistica di Costantino nasce a Santâ&#x20AC;&#x2122;Angelo dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia nel 1984, e continua con successo anche oggi a Forio. Poi va seguito con attenzione lâ&#x20AC;&#x2122;arte ceramica di Camillo a Ischia con il suo â&#x20AC;&#x153;Forno delle Meraviglieâ&#x20AC;?. Anche Chiara Buono con le sue ceramiche si sta formando il suo spazio per ulteriormente dimostratore la bontĂ delle sue creazioni. Da non trascurare le terracotte di Luigi Dei Ferrara a Campagnano e i mosaici e le decorazioni di Elena Migliaccio. Elena Ha lavorato molto con i bambini nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito dei progetti regionali per vari Comuni dellâ&#x20AC;&#x2122;Isola dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia come: laboratori di Ceramica, laboratori di Pasta al Sale, laboratori di Pittura e laboratori di Assemblaggio Tessere. Tanto, per citare i piĂš noti che ingrossano sullâ&#x20AC;&#x2122;isola si giustamente il loro spazio nellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente e nella considerazione di chi segue il settore. Cosi sono in tanti a Ischia a ritenersi appassionati dellâ&#x20AC;&#x2122;arte della ceramica. A quelli che
che coltivano lâ&#x20AC;&#x2122;hobby di modellare una tazza, unâ&#x20AC;&#x2122;anfora, un vecchio modello di arciuolo e dedicarsi alla loro decorazione. Si aggiungano poi le aziende vere e proprie che con accorsati negozi di vendita sparsi per lâ&#x20AC;&#x2122;isola come Di meglio, Lâ&#x20AC;&#x2122;sola, Camello, Poerio che si forniscono per lo piĂš chi a Vietri, chi a Cava, chi in
Calabria e chi in Sicilia, e lâ&#x20AC;&#x2122;importante settore della ceramica, diventa cosĂŹ per la nostra isola un canale commerciale di notevole consistenza e di tutto rispetto. Tutto incomincia con lâ&#x20AC;&#x2122;uso della materia prima, ossia lâ&#x20AC;&#x2122;Argilla che ad Ischia sin dallâ&#x20AC;&#x2122;antichitĂ ha avuto alti e bassi di disponibilitĂ . La storia non mente. La creta introdotta dai Greci, gli Eubei, si diffuse sul territorio e fu presto assimilata dagli indigeni, che cominciarono a praticarla, soprattutto a Casamicciola. I giacimenti piĂš consistenti si trovavano alle pendici del Monte Epomeo e sulle colline sopra Casamicciola. Il problema principale era il reperimento del prodotto naturale, che doveva essere scavato in cunicoli sotterranei e trasportato a dorso di un mulo. Lâ&#x20AC;&#x2122;argilla, chiamata comunemente creta, veniva lavorata a Casamicciola. Il settore, comunque, nella seconda metĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;Ottocento entra in crisi e il terremoto del 1883, che distrusse gran parte di Casamicciola e dei comuni vici [ coltĂ giĂ esistenti. In seguito a questo disastro naturale furono espropriate molte fornaci. La mancanza dellâ&#x20AC;&#x2122;argilla plastica e combustibile, diminuĂŹ la lavorazione dei vasi di creta. Nei primi decenni del Novecento i metodi usati per la lavorazione dellâ&#x20AC;&#x2122;argilla non mutarono, ma il prodotto veniva da Formia ed era trasportato su motovelieri. La produzione di vasellame diminuiva progressivamente e si realizzavano soprattutto tegole, quadroni e mattoni. Accanto ai quali si annoveravano anche anfore e recipienti per lavare la biancheria.
15 kaire@chiesaischia.it
7 marzo 2015
TERRITORIO ISCHIA IN 3P: IN TRASFERTA A PROCIDA
PROCIDA Estratto da: Procida, il giardino segreto (Elisabetta Montaldo, Libero De Cunzo) â&#x20AC;&#x201C; Clean edizioni luglio 2009 - Scritti infra ospitati
SECONDA PARTE
E
a prima volta che ho affrontato a piedi la salita che conduce alla A cura di collina di Solchiaro, Francesco Mattera ad uno stretto pianoro che si apre al culmine della strada, verso meridione, sono rimasto inebetito dalla bellezza selvaggia del panorama: uno squarcio quasi lacustre dato dalla delimitazione di uno angusto specchio dâ&#x20AC;&#x2122;acqua di un blu scurissimo, frutto della convergenza del promontorio di Santa Margherita, di Vivara ed appunto della prima balza marina di Solchiaro. Oltre, dopo una distesa di mare apprezzabile, la sagoma inconfodibile dellâ&#x20AC;&#x2122;insula minor di Ischia, il Castello Aragonese. Lo sguardo proteso ancora in alto libera tutta lâ&#x20AC;&#x2122;inquadratura dellâ&#x20AC;&#x2122;isola
= Z diatamente realizzato che il piĂš bel panorama di Ischia lo regala Procida da Solchiaro! Quasi tutti i procidani su questo punto sono dâ&#x20AC;&#x2122;accordo con me. = Z dare in un luogo seguendo un diverso percorso, perdere quindi i
pressione di stare in un posto diverso, bellissimo, mai conosciuto J = " J / K " " meraviglia, a Procida. Ho riferito questa mia impressione a tanti amici abituali frequentatori della mia stessa isola, ed anche ad alcuni procidani, ricevendone invariabilmente una unanime conferma: come una gemma preziosa lâ&#x20AC;&#x2122;isola ha tante sfaccettature di luminosa bellezza. Ognuna di esse sembra
si coglie nelle sfumature che, per quanto impercettibili, si rendono palesi dalle diverse angolazioni del punto di osservazione, ma sempre con rinnovato splendore. Parlato di Procida, occorre parlare dei procidani: lâ&#x20AC;&#x2122;impressione che ne ho " ad un popolo senza compromessi: niente purgatorio, o Paradiso o Inferno, o bianco o nero, nien J / " traccia di tiepido! Mi limito a dire questo, lasciando ad ognuno la sua libera interpretazione.Vi siete accorti, nel mio discorrere non ho fatto un benchĂŠ minimo cenno alle cose che non vanno a Procida? Dei suoi problemi, delle sue emergenze? PerchĂŠ parlarne! Chi ci viene o ci vive, a Procida, non ha bisogno di un elenco o di una particolare accentatura o di una denuncia fatta da unâ&#x20AC;&#x2122;altra persona! Lo vede e basta! Le persone sensibili su queste tematiche, se si incontrano per unâ&#x20AC;&#x2122;occasione qualsiasi, senza parlare possono intendersi subito sul numero e sulla dimensione dei problemi in gioco! PiĂš che elencare, stigmatizzare, puntualizzare, indignarsi, toccare le spalle degli altri per aver conferma di un comune sentire, offeso, umiliato del trattamento riservato alla terra oggetto (sublime?) del loro amore, occorre, a mio giudizio, prendere serenamente atto di quello stato di cose e non formulare analisi di nessun tipo (â&#x20AC;Ś)! Occorre formulare proposte serie, fattibili, realistiche, ma soprattutto serene, su singoli argomenti evitando le facili demagogie. Ciò serve soprattutto ad avere unâ&#x20AC;&#x2122;adesione piena, piĂš immediata ed incondizionata da parte soprattutto dei procidani, e non solo! Ba Â&#x2039; Z
Storia di un amore tardivo problema qualsiasi crea imbarazzi anche gravi a parecchie persone anche per coinvolgimenti diretti quindi, la mancata accettazione, la chiusura a riccio su proposte e soluzioni condivisibili solo se delineate con una strategia piĂš accorta # Porto la mia personale esperienza fatta sul compostaggio domesti domestici: in poco piĂš di quattro mesi ho visitato piĂš di cento fami-
glie che si sono avviate in tale pratica virtuosa, trovando un tasso di
al 97%, eppure mai ho parlato con nessuno, o messo in evidenza che sullâ&#x20AC;&#x2122;isola - allâ&#x20AC;&#x2122;epoca- esisteva un sunto comportamento scorretto 7 # ] Â&#x2039; bene su azioni e reazioni, proposte e fallimenti, non si sbaglia mai, a patto che si imbocchi la strada giusta per il bene di tutti. Francesco Mattera (06.04.09)
16
Storie 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
GOMORRA Ă&#x2C6; LONTANA Da cinque anni studenti romani incontrano i napoletani. Sono gli alunni del liceo San Giuseppe De Merode e gli alunni speciali di â&#x20AC;&#x153;Casa Arcobalenoâ&#x20AC;?. Le due strutture sono gestite dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Qui sul territorio (con poveri e rom) si lavora insieme: lasalliani, suore e gesuiti. Vedi il â&#x20AC;&#x153;Il giardino dai mille coloriâ&#x20AC;?, dove ogni mattina vanno allâ&#x20AC;&#x2122;asilo bimbi rom e napoletani.
La vera rivoluzione a Scampia comincia in classe "R
agazzi accuditi che diventano insegnanti accudentiâ&#x20AC;?, professoA cura della ri che â&#x20AC;&#x201C; come i loro Redazione allievi â&#x20AC;&#x201C; invece di una settimana bianca a Madonna di Campiglio scelgono giorni di fraternitĂ e di condivisione. Religiosi e religiose che grazie a sapienti sinergie comunitarie sanno dare volto, piedi e mani ad unâ&#x20AC;&#x2122;altra Scampia, molto diversa e distante da quella patinata e orro record come â&#x20AC;&#x153;Gomorraâ&#x20AC;? ci hanno abituati. Eppure Le Vele sono solo a poche centinaia di metri: faranno da sfondo allâ&#x20AC;&#x2122;elicottero del Papa, quando atterrerĂ , il 21 marzo, in piazza Giovanni Paolo II. Non è un certo un caso che il viaggio di Francesco a Napoli cominci da qui: i ragazzi di â&#x20AC;&#x153;Casa Arcobalenoâ&#x20AC;? lo aspettano, ma anche i bambini del campo rom di Scampia, che è proprio di fronte a â&#x20AC;&#x153;Il giardino dai mille coloriâ&#x20AC;?, dove ogni mattina vanno allâ&#x20AC;&#x2122;asilo bimbi Rom e napoletani, e il pomeriggio lasciano il posto ai loro coetanei piĂš grandi per il doposcuola. Le famiglie del campo Rom di Giugliano, che dista poco piĂš di una decina di chilometri percorrendo la tangenziale, hanno scritto addirittura una lettera al Papa per dargli appuntamento. 19 ragazzi romani e 15 ragazzi napoletani. I primi vengono dalla â&#x20AC;&#x153;upper classâ&#x20AC;?, i secondi sono stati allontanati dalla scuola perchĂŠ non ce lâ&#x20AC;&#x2122;hanno fatta a centrare lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo delle â&#x20AC;&#x153;competenzeâ&#x20AC;?. Da cinque anni, quello che si svolge tra gli alunni del liceo San Giuseppe De Merode (due volte lâ&#x20AC;&#x2122;anno, a febbraio e a giugno, quando si lavora in tandem per la preparazione dellâ&#x20AC;&#x2122;esame) e gli alunni speciali di â&#x20AC;&#x153;Casa Arcobalenoâ&#x20AC;? â&#x20AC;&#x201C; gestite entrambi dai Fratelli delle Scuole Cristiane â&#x20AC;&#x201C; non è un match di calcio
Maria della Speranza e del â&#x20AC;&#x153;Centro Hurtadoâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Noi partiamo dai piedi, andiamo a trovare la genteâ&#x20AC;?, ci spiega a proposito della pedagogia sinergica tra i lasalliani, le suore e i gesuiti, in materia di evangelizzazione. Lâ&#x20AC;&#x2122;ultima idea di fratel Enrico è una â&#x20AC;&#x153;Via crucisâ&#x20AC;? da realizzare con gli scout, la prossima Pasqua, al campo rom di Giugliano. â&#x20AC;&#x153;Dâ&#x20AC;&#x2122;estate ci andiamo tutti i giorniâ&#x20AC;?, ci racconta, dâ&#x20AC;&#x2122;inverno ogni volta che si può. Mentre il camper di fratel Raffaele ci porta a destinazione, lâ&#x20AC;&#x2122;impazienza dei ragazzi rocon vincitori e vinti, ma una miste- dice fratel Enrico â&#x20AC;&#x201C; abbiamo dato mani è davvero trascinante: chi câ&#x20AC;&#x2122;è riosa quanto tangibile alchimia che lavoro a 19 personeâ&#x20AC;?. Câ&#x20AC;&#x2122;è Diletta, giĂ stato cerca il volto dei â&#x20AC;&#x153;suoiâ&#x20AC;? â&#x20AC;&#x153;ti cambia la testa per sempreâ&#x20AC;?, la â&#x20AC;&#x153;terapista occupazionaleâ&#x20AC;? che bambini, chi ci mette piede per la come assicurano Eleonora e Fran- prima volta non vede lâ&#x20AC;&#x2122;ora di incesco, due veterani capitolini, e ti Paola che fa lezione di biologia e crociare quei sorrisi che non si sa faâ&#x20AC;&#x2122; dire, come scrive Emanuele in aiuta i ragazzi a coltivare un â&#x20AC;&#x153;orto da dove vengano. â&#x20AC;&#x153;Qui si capiscouna lettera riconoscente: â&#x20AC;&#x153;Voi mi sinergicoâ&#x20AC;?, Fabio che insegna lâ&#x20AC;&#x2122;arte no le Beatitudiniâ&#x20AC;?, testimonia fratel &# / Enrico, che si è fatto promotore di â&#x20AC;&#x153;Emaâ&#x20AC;?, come lo chiamano qui, laboratori creativi per le ragazze una lettera scritta a Papa Francesco lâ&#x20AC;&#x2122;anno scorso era uno dei ragazzi con materiali di riciclo, Pippo che dalle 70 famiglie rom che abitano il di â&#x20AC;&#x153;Io valgoâ&#x20AC;?, il progetto realiz- tutti chiamano â&#x20AC;&#x153;oâ&#x20AC;&#x2122; bossâ&#x20AC;? per le sue campo, un terreno isolato collocazato dai lasalliani per i ragazzi di riconosciute capacitĂ organizzati- to accanto alla discarica da dove la Scampia che non ce lâ&#x20AC;&#x2122;hanno fatta veâ&#x20AC;Ś Ma la lista è molto piĂš lunga. sera esce il fumo del biogas. â&#x20AC;&#x153;Voa conseguire il diploma di scuo- Suor Edoarda è qui da 25 anni, gliamo andare via dai campi per la media, e ora hanno la possibi- da quando le Suore della Prov- poter cambiare la vita dei nostri litĂ di centrare lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo grazie a videnza hanno cominciato la & Z 'j fratel Enrico, il vulcanico motore loro avventura a Scampia. Ha j di questa casa azzurra e fucsia in visto Giovanni Paolo II, spera di ti, ma non ti abbiamo mai sentito cui piove dal tetto; a fratel Bruno vedere anche Papa Francesco. La parlare di noi Rom. Noi comprenâ&#x20AC;&#x201C; quasi coetaneo del Papa - â&#x20AC;&#x153;sarĂ collaborazione con i fratelli lasal- diamo che sei anche il nostro Papa; la prima volta che lo vedrò da vi- liani è parte delle sue giornate, e j cinoâ&#x20AC;?, confessa a proposito del viceversa: loro pensano agli adole- ai politici di cambiare la nostra prossimo viaggio a Napoli: lui è scenti, lei ai piccoli bimbi del nido &# { argentino come Bergoglio, ma ha â&#x20AC;&#x153;Il giardino dai mille coloriâ&#x20AC;?, abi- che una soluzione per il decreto scelto Scampia come destinazione tato la mattina da bimbi rom e na- di sgombero imposto dal Comune di elezione; e a fratel Raffaele, che poletani da zero a tre anni, e al po- lo scorso agosto ci sarebbe: grazie gira con il suo camper con lavagna meriggio dai bambini delle scuole alla collaborazione della Caritas di incorporata per fare scuola alle elementari. Sono 80 gli ospiti del Aversa, è stato individuato un sito mamme del campo Rom di Giu- â&#x20AC;&#x153;Giardinoâ&#x20AC;?, di cui 20 rom del cam- piĂš congeniale e soprattutto piĂš gliano e quando serve è sempre po proprio qui di fronte, che in salubre per gli abitanti, con la pospronto a fare il â&#x20AC;&#x153;fattorinoâ&#x20AC;? per le questi giorni è senza luce. A pran- sibilitĂ per loro di lavorare nel setnecessitĂ piĂš elementari. I lasallia- zo e a cena, a â&#x20AC;&#x153;Casa Arcobalenoâ&#x20AC;?, tore agricolo e di allevare animali. ni non operano da soli: i profes- oltre a suor Edoarda capita di tro- Lâ&#x20AC;&#x2122;associazione che presiede fratel sori di questa scuola-casa sono gli vare nella lunga e variopinta tavola Raffaele, fatta tutta di volontari, si educatori della cooperativa sociale apparecchiata anche padre Fabri- chiama â&#x20AC;&#x153;Arrevutammoceâ&#x20AC;?. Aspetâ&#x20AC;&#x153;Occhi apertiâ&#x20AC;?: â&#x20AC;&#x153;Questâ&#x20AC;&#x2122;anno â&#x20AC;&#x201C; ci zio, lâ&#x20AC;&#x2122;anima della rettoria di Santa tando Papa Francescoâ&#x20AC;Ś
17
Ecclesia
7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
San Francesco e le sue
IL SANTO DELLA SETTIMANA
quaresime
A cura di Francesco Schiano
3 MARZO
Santa Francesca Romana religiosa
I
l 20 febbraio durante lâ&#x20AC;&#x2122;omelia della Messa celebrata nella cappella di S. Marta, Papa Francesco ha chiesto al Signore di A cura accompagnarci durante il cammino quadell'Ordine Francescano 8 Secolare mo esteriormente dia anche frutti nello di Forio Spirito. â&#x20AC;&#x153;Anche GesĂš, ha aggiunto Francesco, ÂŤha condannato questa proposta della pietĂ nei farisei, nei dottori della legge: fare tante osservanze esteriori, ma senza la veritĂ del cuoreÂť. Il Signore dice infatti: ÂŤNon digiunate piĂš come fate oggi, cambiate il cuore. E qual è il digiuno che io voglio? Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo, dividere il pane con lâ&#x20AC;&#x2122;affamato, introdurre in casa i miseri, i senzatetto, vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti, facendo giustiziaÂť. Questo, ha precisato il Papa, è il digiuno vero, che non è soltanto esterno, unâ&#x20AC;&#x2122;osservanza esterna, ma un digiuno che viene dal cuoreÂťâ&#x20AC;?. S. Francesco, nel suo desiderio di essere uguale a GesĂš Cristo, per riviverne i misteri sparsi nel corso dellâ&#x20AC;&#x2122;anno liturgico, non si accontenta di fare la quaresima â&#x20AC;&#x153; grande â&#x20AC;&#x153; o della Redenzione, in preparazione alla Pasqua; neppure si fermò alla quaresima di Avvento, in preparazione al Natale ma con lo steso impegno volle farne altre. Sia le due quaresime piĂš importanti, sia le altre, le passava in digiuni e preghiere, appartato dal mondo solo a solo con Dio, in un desiderio di continua conversione.
ÂŤDurante una di queste quaresime, avvenne il miracolo delle stimmate che realizzava in San Francesco la
/
# $ prima ch morisse la provvidenza divina condusse il beato Francesco su un monte chiamato monte della Verna. Qui egli aveva iniziato a digiunare la quaresima in onore di San Michele arcangelo, quando incominciò a sentirsi pieno di straordinaria dolcezza nella sideri celesti, ricolmo di ricche elargizioni divineÂť (Leg M13,1:1223 ). ÂŤCompiuto il numero di quaranta giorni e passata la festa di San Michele, lâ&#x20AC;&#x2122;angelico Francesco, discese dal monte portando con sĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;immagine /
pietra ma disegnata nella sua carne dal dito del Dio viventeÂť (Leg M13,5:1228). Distaccato dagli uomini, il Poverello di Cristo voleva essere distaccato anche dal possesso delle cose. Nei luoghi dove attuava le sue quaresime, piĂš che negli altri luoghi, voleva che regnasse sovrana madonna PovertĂ . Voleva che nessun pensiero terreno, nessuna preoccupazione lo trattenesse nel suo slancio contemplativo verso il Signore. Per questo motivo, per attuare le sue quaresime, sceglieva luoghi nei quali il verde gli uccelli, la vastitĂ del panorama, facilitassero i suoi slanci contemplativi, e incorniciassero in un alone di #
Nacque a Roma nel 1384. Cresciuta negli agi di una nobile e ricca famiglia, coltivò nel suo animo lâ&#x20AC;&#x2122;ideale della vita monastica, ma non potĂŠ sottrarsi alla scelta che per lei avevano fatto i suoi genitori. La giovanissima sposa, appena tredicenne, prese dimora con lo sposo Lorenzo deâ&#x20AC;&#x2122; Ponziani altrettanto ricco e nobile, nella sua casa nobiliare a Trastevere. Con semplicitĂ accettò i grandi doni della vita, lâ&#x20AC;&#x2122;amore dello sposo, i suoi titoli nobiliari, le sue ricchezze, i tre
dei quali le morirono. Da sempre generosa con tutti, specie i bisognosi, per poter allargare il raggio della sua azione caritativa, nel 1425 fondò la congregazione delle Oblate Olivetane di Santa Maria Nuova, dette anche Oblate di Tor deâ&#x20AC;&#x2122; Specchi. Tre anni dopo la morte del marito, emise ella stessa i voti nella congregazione da lei fondata, assumendo il secondo nome di Romana. MorĂŹ il 9 marzo 1440. Fu proclamata santa il 29 maggio 1608 da papa Paolo V.
18
Bible Works - Una Parola per la Vita 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
I LUOGHI DELLA QUARESIMA
Il monte della trasďŹ gurazione I
l monte Tabor è la montagna piĂš caratteristica della Galilea; A cura di si erge isolato per 588 Don Cristian m sul livello del mare. Solmonese Su questo monte la tradizione cristiana ha sempre venerato in particolare lâ&#x20AC;&#x2122;e j
# W bellezza del monte, ora ricoperto di terebinti e di querce, essendo dalla piĂš lontana antichitĂ luogo sacro. Infatti la roccia sotto il pavimento dellâ&#x20AC;&#x2122;attuale basilica conserva tracce di un luogo di culto cananeo. Nella Sacra Scrittura esso è nominato spesso. In Gs 19,22 è tra le tribĂš israelitiche del nord; in Gdc 4,6 sono ambientati gli episodi di Debora e Barak; in Gdc 6 sul Tabor le gesta di Gedeone; in Os 5,1 la voce del profeta si erge contro il culto idolatrico sul Tabor; in Ger 46,18 la maestositĂ del Tabor ispirò il profeta; in Sal 88,13 la grandezza del Tabor ispira il salmista nel dire: ÂŤIl Tabor e lâ&#x20AC;&#x2122;Hermon cantano il tuo nomeÂť. Nel NT troviamo due riferimenti: j
Â&#x201D;Â&#x201C; Â&#x201D;Â&#x20AC;^ conferimento della missione apo Â&#x201D;Â&#x17E; Â&#x201D;Â&#x2022;Â&#x20AC;Â Â&#x161;# La ricerca archeologica sul Tabor ha reso evidente lâ&#x20AC;&#x2122;esistenza nel IV o V secolo di un santuario che alcuni testimoni antichi attribuiscono a Santâ&#x20AC;&#x2122;Elena, costruito sui resti di un luogo di culto cananeo. In seguito, i racconti di alcuni pellegrini del VI e VII secolo parlano di tre basiliche, a ricordo delle tre capanne citate da S. Pietro, e della presenza di un gran numero di monaci. Di fatto,
si è trovato un pavimento in mosaico di quellâ&#x20AC;&#x2122;epoca, e risulta che il V Concilio di Costantinopoli, nel 553, eresse un episcopato sul Tabor. Durante la dominazione musulmana quella vita eremitica andò Â&#x17E;Â&#x161;Â&#x17E; no curate da 18 religiosi col vesco j # ] Â&#x201D;Â&#x201D;Â&#x161;Â&#x201D;
8 K y rusalemme, sul Tabor si stabilĂŹ una comunitĂ di benedettini. Essi restaurarono il santuario ed eressero un grande monastero, protetto da # H sistere agli attacchi dei saraceni, che conquistarono lâ&#x20AC;&#x2122;abbazia e, tra il 1211 e il 1212, la trasformarono in un bastione di difesa. Qualche tempo dopo ai cristiani fu consentito di tornare a prendere possesso del luogo, ma la basilica fu di nuovo distrutta nel 1263 dalle truppe del sultano Bibars. Il allâ&#x20AC;&#x2122;arrivo dei francescani nel 1631. Da allora, essi riuscirono a mante coltĂ ; studiarono e consolidarono le rovine esistenti, però dovettero
8 fosse costruita una nuova basilica, quella attuale, terminata nel 1924.
I pellegrini accedono alla basilica attraverso la â&#x20AC;&#x153;porta del ventoâ&#x20AC;?, cipressi che conduce alla Basilica j
# 7 Basilica esso conduce ad una piccola costruzione a volta detta â&#x20AC;&#x153;descendentibusâ&#x20AC;? cappella della discesa, a memoria delle parole di GesĂš: ÂĄ GesĂš ordinò loroÂť. Tutti possiamo incontrarci con il silenzio e il misticismo che circonda questo luogo. Il pellegrino può gustare il misticismo delle tre cappelle di cui è composta la Basilica. Esse erano precedenti allâ&#x20AC;&#x2122;attuale basilica e anche lâ&#x20AC;&#x2122;altare è quello rinvenuto dagli scavi. Si possono respirare le parole di Pietro: è bello per noi stare JÂ&#x2018; W " sottolineata da una luminositĂ par stre aperte nella facciata, nei muri della navata centrale e nellâ&#x20AC;&#x2122;abside della cripta. j
y stra la sua gloria divina, confermando cosĂŹ la recente confessione di Pietro, ÂŤTu sei il Cristo, il Figlio $ ` Â&#x2018;X Â&#x201D;Â&#x2022; Â&#x201D;Â&#x2022; Â&#x17E; Â ^ W ^ Â Â&#x161;Y rafforza anche la fede degli apo-
stoli in prossimitĂ della Passione, che ha giĂ cominciato ad annun X Â&#x201D;Â&#x2022;  Â&#x201D; Â&#x17E; Â&#x203A;Â&#x201D; W ^   Y# W " = è molto eloquente: essi ÂŤavevano visto la gloria di Dio sul monte; la W
Â&#x2018;# Inoltre gli evangelisti narrano che, quando ancora Pietro stava proponendo di fare le tre capanne, una nube luminosa li coprĂŹ con la sua ombra e dalla nube uscĂŹ una voce, che diceva: ÂŤQuesti è il Figlio mio, ] JÂ&#x2018; X Â&#x201D;Â&#x201C; Â&#x2013; ^ Â&#x201C; W ^ Â&#x203A;Â&#x2020;Â&#x20AC;Â&#x203A;Â&#x2013;Y# / questo passaggio, alcuni Padri della Chiesa sottolineano la differenza tra i rappresentanti dellâ&#x20AC;&#x2122;Antico Te " = / Z ÂŤessi sono servi, Costui è mio Fi X%Y# ]
Costui è il mio Amato: pertanto, X%Y# " = lano di Cristo, ma sono servi come voi: Questi è il Signore, ascoltateloÂť (San Girolamo, commento ` w Â&#x2022;Y# 7 @ Â&#x2122;`+ j
ÂĄ" riassunto in questâ&#x20AC;&#x2122;unica parola. I discepoli devono ridiscendere con GesĂš e imparare sempre di nuovo: â&#x20AC;&#x153;Ascoltatelo!â&#x20AC;?Âť.
Bible Works - Una Parola per la Vita
19 7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
SPIRITUALITĂ&#x20AC; BIBLICA
T
re monti nominati nella Bibbia hanno un rilievo, unâ&#x20AC;&#x2122;incidenza tutta particolare. Cominciamo col â&#x20AC;&#x153;monte A cura del Sionâ&#x20AC;?, anche se non è il primo dal Diacono Giuseppe punto di vista logico, non soltanto Iacono perchĂŠ il monte Sion riassume in sĂŠ tutta la tensione verso lâ&#x20AC;&#x2122;alto delle pagine bibliche, ma anche perchĂŠ col monte w " ebraica e cristiana prima e poi anche da parte di quella musulmana, un altro monte, che è radicale per tutte e tre le religioni monoteiste, ovvero il monte di Abramo, il monte Moria, monte che non è rintracciabile in nessun atlante. Che cosâ&#x20AC;&#x2122;è il monte Moria? Ă&#x2C6; per eccellenza il monte della fede. Sappiamo che nel racconto del capitolo 22 della Genesi, una pagina tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro di straordinaria fragranza non solo teologica, ma anche narrativa, Abramo si trova di fronte alla prova piĂš ardua della sua fede. Dio infatti lo invita quasi a smentire se stesso: Isacco non era
Dio per eccellenza? Come andare contro la promessa stessa di Dio per ordine dello stesso Dio, uccidendo Isacco, cancellando per ciò stesso il senso della promessa? Si tratta qui, dunque, di unâ&#x20AC;&#x2122;esperienza che è lâ&#x20AC;&#x2122;esperienza piĂš lacerante possibile, piĂš tenebrosa. In quel momento appare un Dio amato e crudele allo stesso tempo e Abramo deve credere in lui correndo il rischio estremo, il rischio dellâ&#x20AC;&#x2122;assurdo, perdendo tutte le ragioni del credere, comprese le ragioni stesse " $ # Â&#x2C6; questo motivo che lâ&#x20AC;&#x2122;autore sacro, nel descrivere i tre giorni di viaggio per ascendere le pendici del monte Moria, mette in scena un dialogo ]
Z ' & ' & di loro, aggrappandosi allâ&#x20AC;&#x2122;unico valore che essi cioè a un valore umano, in quanto non câ&#x20AC;&#x2122;è piĂš ormai alcun valore evidente di fede che possa aiutare in questo pellegrinaggio verso lâ&#x20AC;&#x2122;assurdo. =
ma. Questa pagina della Genesi ha avuto un commento straordinario in unâ&#x20AC;&#x2122;opera di grande
Timore e tremore di w ¢ ÂŁ # + considerazione a mio avviso molto interessante nel parlare del monte Moria-Sion come monte del passaggio allâ&#x20AC;&#x2122;etĂ adulta della fede. Egli ricorda questo viaggio, questa ascesa al monte utilizzando unâ&#x20AC;&#x2122;immagine che tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro appartiene al mondo dellâ&#x20AC;&#x2122;Oriente. Egli dice che quando la madre deve svezzare il suo bambino si tinge di nero il seno perchĂŠ il piccolo non lâ&#x20AC;&#x2122;abbia piĂš a desiderare; in quel momento il bambino odia sua madre perchĂŠ gli toglie la sorgente del suo piacere, del suo cibo, del suo alimento; in quel momento il bambino sente che la madre in un certo senso lo costringe ad andare lontano da # W
8 risulta un gesto dâ&#x20AC;&#x2122;amore perchĂŠ in quel momen adulta, che cammina per il mondo da sola. Il ge $
La montagna: ascesi verso lâ&#x20AC;&#x2122;etĂ adulta
dunque che il credere deve essere frutto totale e assoluto di una decisione libera dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo, non dipendere cioè dallâ&#x20AC;&#x2122;aver ricevuto dei doni, con la relativa certezza quindi che il credere sia simile a un evento economico, un dare e ricevere. Â&#x2C6; del monte Moria unâ&#x20AC;&#x2122;etimologia che, come spes mente non è probabilmente fondata: secondo â&#x20AC;&#x153;lĂ sul monte Dio provvedeâ&#x20AC;?; è dunque il monte della provvidenza di Dio. Giungiamo cosĂŹ al secondo monte della Bibbia. Quasi inesistente " saggio obbligato per noi cristiani: si tratta infatti del Golgota, del Calvario. Un monte che di sua natura è irrilevante - chi è stato a Gerusalemme sa che il monte è inglobato ormai allâ&#x20AC;&#x2122;interno della basilica del Santo Sepolcro. Si tratta di uno sperone roccioso di sei o sette metri, chiamato Golgota, in aramaico â&#x20AC;&#x153;cranioâ&#x20AC;?, probabilmente per la sua forma tondeggiante, o forse perchĂŠ lĂŹ vicino câ&#x20AC;&#x2122;erano le sepolture dei condannati a morte. Lâ&#x20AC;&#x2122;etimologia qui ora non ci interessa; vogliamo però sottolineare come in Occidente tutti, anche coloro che non hanno nessuna fede in Cristo, sanno che cosâ&#x20AC;&#x2122;è il Calvario tanto che lâ&#x20AC;&#x2122;espressione â&#x20AC;&#x153;un calvario di sofferenzeâ&#x20AC;? è diventata un modo di dire comune. Se analizziamo questo luogo, soprattutto attraverso la teologia dei Vangeli e in particolare del quarto Vangelo, ci accorgiamo che esso è, sĂŹ, il monte della morte ma anche, a ben vedere, il monte della vita; è il monte dellâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ , della tragedia di un Dio che
della sofferenza, della solitudine, della tristezza, del silenzio di Dio (â&#x20AC;&#x153;Dio mio, Dio mio, perchĂŠ mi hai abbandonato?â&#x20AC;?); ma è insieme anche il luogo nel quale Giovanni giĂ ci mostra la gloria dellâ&#x20AC;&#x2122;elevazione, della resurrezione. Il Calvario è giĂ anche il monte dellâ&#x20AC;&#x2122;ascensione, è giĂ il monte k " ne, dellâ&#x20AC;&#x2122;esaltazione, della speranza. Il Calvario è dunque insieme monte del dolore e del sangue # `
concludere parlando della mistica della montagna. Sappiamo infatti come tutta la tradizione mistica abbia usato spesso la montagna come una parabola. Voglio qui accennare a un libro, in veritĂ arduo e che, tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro, ha come punto di riferimento un monte biblico: intendo riferirmi alla Salita del monte Carmelo, uno dei capolavori di san Giovanni della Croce. Egli scrive questo libro nel 1578, libro che poi non completa. Ă&#x2C6; un testo dal punto di vista della mistica carico di simboli, ma anche di esperienze interiori. Ă&#x2C6; curioso tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro come il santo abbia disegnato piĂš volte un bozzetto del monte Carmelo, micrografandolo poi con scritte che indicano i vari oltre che di illuminazione. Questo disegno, con le indicazioni relative al percorso di salita rappresentato in maniera folgorante, Giovanni lo dava alle suore di cui era confessore perchĂŠ lo tenessero nel loro libro di preghiere. Nel monte Carmelo, il monte di Elia,
X1 Re, 18), il monte dellâ&#x20AC;&#x2122;ordine carmelitano a cui Giovanni apparteneva, egli riassume tutta una serie di
# + â&#x20AC;&#x153;ascesiâ&#x20AC;? a noi purtroppo evoca solo lâ&#x20AC;&#x2122;idea del questo non è del tutto vero in quanto qui lâ&#x20AC;&#x2122;ascesi si intreccia giĂ con la mistica. â&#x20AC;&#x153;Ascesiâ&#x20AC;? infatti, come dice il termine greco Ă skesis, non vuol dire â&#x20AC;&#x153;penitenzaâ&#x20AC;?, ma semmai â&#x20AC;&#x153;esercizioâ&#x20AC;?. Pensiamo ad esempio alla ballerina. Osservandone gli eleganti e dinamici tratti nellâ&#x20AC;&#x2122;atto della danza ci si rende conto di cosa voglia dire riuscire a costruire lâ&#x20AC;&#x2122;equilibrio sulla punta di un piede, che cosa comporti tutto quel gioco di movimenti che
# 7 K K non avviene ora attraverso il calcolo e la fatica, ma semmai attraverso un libero abbandono che produce e suppone divertimento e creativitĂ . Questa è lâ&#x20AC;&#x2122;ascesi verso lâ&#x20AC;&#x2122;etĂ adulta, è fatica " giunge a essere grande creativitĂ che è al tempo stesso grande libertĂ .
20
Bible Works - Una Parola per la Vita 7 marzo 2015
www.chiesaischia.it
STUDI BIBLICI
La passione e la croce di GesĂš nel Vangelo di Marco
Il Getsemani (Mc 14,32-42)
trova nei discepoli: si ritira, vive la propria angoscia, veglia, prega il Padre ed ordina ai suoi intimi di vegliare, di pregare e poi rialzarsi. Nel racconto biblico tutto mette in luce il dramma di Cristo: lâ&#x20AC;&#x2122;incomprensione con il sonno dei discepoli e il silenzio del Padre. GesĂš è consapevole che la sua ora di sof imminentemente sono giunti. Il dramma interiore, se da una parte rivela lo spessore umano di GesĂš che prova angoscia di fronte alla morte, dallâ&#x20AC;&#x2122;altra manifesta la sua piena e ferma consapevolezza del $ Z
un padre silenzioso che lo ama e lâ&#x20AC;&#x2122;accompagna. Allâ&#x20AC;&#x2122;evangelista Marco non sfugge lâ&#x20AC;&#x2122;incapacitĂ dei discepoli di non saper cogliere lâ&#x20AC;&#x2122;ora arissimi lettori, turna lo sostengano vigilanti con
' - decisiva di GesĂš a differenza del nellâ&#x20AC;&#x2122;articolo prece- la loro amicizia e la preghiera: ÂŤla boâ&#x20AC;?, ma semplicemente è la parola loro Maestro: questi ha vegliato e dente abbiamo rile- " Z padre usata come allocuzione en- pregato e superando la prova ha A cura di vato alcuni aspetti restate qui e vegliateÂť (vv. 33-34). ' &# H - ritrovato serenitĂ e coraggio per don Cristian emergevano I tre discepoli diventano i testimo- sto ci fa capire il modo unico della un radicale abbandono nella sottoSolmonese che dalla lettura della ni dellâ&#x20AC;&#x2122;avvenimento. Questo epi- preghiera di GesĂš verso il Padre, missione alla volontĂ di Dio; i dipassione nel vangelo di Marco. In sodio allora non assume carattere il suo rapporto personale; infatti scepoli invece si sono addormenquesta seconda pubblicazione, of- di fuga, cioè GesĂš non avverte la anche in altri testi egli chiama Dio tati, e rimasti nella loro paura, si friamo lo studio di una della varie tentazione di fuggire da quello che come Padre nostro. Nella pars epica preparano ad abbandonare il loro scene narrative che si susseguono gli sta per accadere, ma esso ha un GesĂš fa lâ&#x20AC;&#x2122;elogio dellâ&#x20AC;&#x2122;onnipotenza Maestro, nonostante che GesĂš dica nel Vangelo: la scena del Getsema- carattere rivelatorio: GesĂš accetta 7 Z ' "
& loro: ÂŤAlzatevi andiamo! Ecco coni in Mc 14,32-42. Abbiamo scelto la volontĂ del Padre e diviene mo- questa espressione è uno stereoti- lui che mi tradisce è vicinoÂť (v. 42). questa prima scena narrativa per dello per i suoi discepoli. po delle preghiere ma qui pone in Questo contrasto tra GesĂš e i dicogliere il GesĂš intimo descritto Per tre volte si allontana da loro risalto il peso di Dio sui destini de- scepoli evidenziato con la tecnica dallâ&#x20AC;&#x2122;evangelista. Marco conclude il e, cadendo a terra, prega il Padre # + prex GesĂš narrativa di Marco, pone in luce suo racconto della cena con queste che allontani da lui quellâ&#x20AC;&#x2122;ora, ma riprende lâ&#x20AC;&#x2122;immagine del calice che una veritĂ forte. Dinnanzi alla croparole: ÂŤDopo aver cantato lâ&#x20AC;&#x2122;inno che si compia il suo volere non Dio gli porge. Nelâ&#x20AC;&#x2122;AT lâ&#x20AC;&#x2122;immagi- ce i discepoli sono ciechi e incapauscirono verso il monte degli uli- il proprio: ÂŤAbbĂ ! Padre! Tutto ne del calice esprime lâ&#x20AC;&#x2122;ira di Dio ci di parlare. Essi devono passare viÂť (14,26). Egli presenta il Getse- è possibile a te, allontana da me che cala come giudizio su singole per lâ&#x20AC;&#x2122;amaro del venerdĂŹ santo, non mani come un luogo drammatico questo calice! Però non ciò che vo- persone o su popoli; nella teologia perchĂŠ rappresentino una comunidove GesĂš sperimenta e manifesta glio, ma ciò che vuoi tu!Âť (v. 36). giudaica è il segno del martirio. In tĂ dura di cervice e proclive allâ&#x20AC;&#x2122;eil dolore piĂš intimo per quello che Questo dialogo con il Padre vie- questa scena si mescolano i due resia, ma perchĂŠ essi, e con loro i sta per accadergli. Uno stato inte- ne espresso con il linguaggio dei Z
y " lettori del vangelo, devono imparariore di paura e angoscia, intensa- Salmi della sofferenza (Sal 22,15; oggetto della collera che deve ab- re che il cristiano vive della grazia. mente umano e carico di tensioni, 39,13, 42,12; ecc.). Questi salmi, in battersi sugli altri. GesĂš termina Da essa ricevono la forza di dire vissuto in triste solitudine e in un un linguaggio che presentano un la preghiera sottomettendosi alla si allâ&#x20AC;&#x2122;ora del Getsemani. Ci si può rapporto solo con il Padre. Lâ&#x20AC;&#x2122;ango- destino che non ha mai contorni volontĂ divina e anche questa vol- aprire alla grazia con la preghiera scia di GesĂš è ben diversa rispetto - ta il motivo viene ripreso dai Salmi costante espressa dalle tre volte a quella di un uomo di fronte alla nito una riserva di preghiere e di (40,9, 103,21; 143,10). Dopo aver che GesĂš prega (tre è il numero morte: è lo scontro radicale della lamentazioni in cui poteva identi- pregato, quando ritorna dai disce- della pienezza). Senza la preghiera storia umana tra vita e morte, tra # poli, egli li trova tutti addormentati il cristiano si addormenta e perde luce e tenebre, tra salvezza perso- La preghiera che rivolge GesĂš al ed incapaci di accompagnarlo nel la sua salvezza. Come orante, egli $ # = Padre è una preghiera completa. momento tragico e decisivo della rimane vigile e aperto alle esigenze separa dal gruppo dei discepoli e Vi è lâ&#x20AC;&#x2122;invocatio, la pars epica e la prex. vita. Nella scena lâ&#x20AC;&#x2122;unico protagoni- dellâ&#x20AC;&#x2122;ora. Questo aspetto della preprende con sè Pietro, Giacomo e Lâ&#x20AC;&#x2122;invocatio è espressa con la parola sta che si muove è GesĂš. Egli cer- ghiera sarĂ evidenziato anche nella y " - aramaica abbĂ che non traduce la ca compagnia e conforto che non
#
C
Arte & Liturgia
7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
ARTE SACRA
COMMENTO AL VANGELO
Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere
Domenica 8 marzo 2015 TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
Chiesa chi sei?
D
Giotto, Cacciata dei mercanti dal Tempio (1303-1305). Cappella degli Scrovegni, Padova
L'
episodio evangelico del Cristo che scaccia i mercanti dal tempio, nellâ&#x20AC;&#x2122;elaborazioA cura di ne giottesca affrescata nella Ernesta Mazzella Cappella degli Scrovegni in Padova, si concentra sullâ&#x20AC;&#x2122;impetuoso gesto di GesĂš. Lâ&#x20AC;&#x2122;equilibrio della composizione e lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione dellâ&#x20AC;&#x2122;osservatore, come anche dei personaggi ritratti, è focalizzata al centro della scena. Davanti al Tempio di Gerusalemme GesĂš si scaglia contro i mercanti che invadono il luogo sacro, tra la meraviglia degli stessi apostoli, tra cui Pietro che leva le braccia e si guarda smarrito. GesĂš, col volto
alza il pugno è in procinto di colpire un cambiavalute, scaccia cosĂŹ i mercanti, le cui gabbie di animali stanno a terra assieme a un tavolo ribaltato; un caprone sfugge spaventato saltando via, mentre, poco dietro, due sacerdoti si rivolgono un sguardo perplesso. A sinistra se ne vanno altri animali oltre il bordo della scena, mentre due bambini si rifugiano spaventati tra le vesti degli apostoli, con espressioni particolarmente naturali, sia quello vicino a Pietro che quello vestito di rosso che si stringe allâ&#x20AC;&#x2122;apostolo in primo piano, che si curva per proteggerlo. Il motivo della gabbia dovette piacere, infatti si decise a affresco completato di aggiungerne una seconda in mano allâ&#x20AC;&#x2122;uomo al centro della scena, oggi parzialmente scomparsa. Lâ&#x20AC;&#x2122;architettura del tempio ha un loggiato a tre arcate sormontate da cuspidi triangolari con me e cavalli sormontano decorando i pilastri e colonnine in marmo screziato che impreziosiscono il passaggio coperto; un pulpito sporge a destra e in alto si intravedono delle cupolette. Probabilmente il modello ispiratore è la facciata provvisoria del Duomo di Siena, allâ&#x20AC;&#x2122;epoca ferma al registro inferiore, opera di Giovanni Pisano, oppure la basilica di San Marco a Venezia.
21
opo le prime due domeniche del tempo quaresimale, la liturgia, secondo il ciclo delle letture dellâ&#x20AC;&#x2122;anno A cura di B, ci propone nelle altre domeniche don Cristian Solmonese temi diversi. Questo spiega il perchĂŠ in questa domenica leggiamo il vangelo di Giovanni e non quello di Marco. Il testo che câ&#x20AC;&#x2122;è proposto, è chiamato episodio della ' &# + Â&#x20AC; cune immagini. La prima è lâ&#x20AC;&#x2122;ingresso di GesĂš. Il Signore è entrato nel suo tempio: Chi sopporterĂ il giorno della sua venuta? Chi resisterĂ al suo apparire? Egli è come il fuoco dei fenditori e la li # w W # H Â&#x20AC; XÂ&#x203A; Â&#x201D;Â&#x20AC;Â&#x2020;Y # + W # + w # La seconda immagine è la cacciata dei venditori dal tempio. Il tempio per la Pasqua era pieno di coloro che prosperavano negli affari con lauti guadagni per la classe sacerdotale, che dal servizio del tempio, era passata al suo dominio e su chi lo frequentava. Ogni realtĂ buona, quando diviene strumento di potere, si perverte. I cambiavalute, infatti, cambiavano le monete che erano fatte tempio perchĂŠ, il culto non fosse inquinato. Dal # y
# + Â&#x2039; richiama i dolori del tempo messianico, quando il
# GesĂš scaccia dal tempio pecore e buoi e rimprovera i venditori di colombe. Le pecore sono lâ&#x20AC;&#x2122;immagine del popolo di Israele che sta sotto i falsi # y " ' & Xy Â&#x201D;Â&#x161;Y conduce fuori dal recinto del tempio dove sono sfruttate e macellate. Il popolo viene al tempio per essere immolato, derubato e distrutto. GesĂš è venuto a liberarlo. Anche la colomba ha un gran # w XW Â&#x2013; Â&#x201C;Y# W Â&#x20AC; / $
Â&#x20AC; spiazione provengono da unâ&#x20AC;&#x2122;altra colomba: quella dello Spirito che si posa sul Figlio. Lâ&#x20AC;&#x2122;ultima immagine è offertaci dalle parole di GesĂš che Â&#x20AC; ciano il nuovo culto nel suo corpo. Quando GesĂš parla di distruggere il tempio, la traduzione della /=+ # y ' & # + w 'w w & dellâ&#x20AC;&#x2122;alleanza. Questo ci fa comprendere perchĂŠ gli evangelisti alla morte di Cristo riporteranno â&#x20AC;&#x153;lo
&# W santuario sarà la morte di GesÚ. Questa immagine è molto profonda. Il corpo di GesÚ, la Parola
diventata carne, è la tenda di Dio tra gli uomini, è la gloria dello Spirito, la gloria di Dio. Il Figlio dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo è il cielo aperto sulla terra. La carne dellâ&#x20AC;&#x2122;Agnello è il nuovo santuario: in lui si compie 8 = Cari amici, ripercorrendo questo Vangelo sono due gli spunti su cui soffermarci. Prima di tutto: Esso ci interroga sul nostro modo di pregare e di vivere la liturgia. Sembra che oggi si assista sempre piĂš alla caduta della lex orandi, trasformandola in un modo per stare insieme alla mercĂŠ di protagonismo o show televisivo. Il testo interroga soprattutto i sacerdoti per come vivono la liturgia: â&#x20AC;&#x153;lo zelo per w & < Â&#x152;
è ridotta ad aspetto secondario? Il culto dĂ centralitĂ al corpo dellâ&#x20AC;&#x2122;Agnello, al vero santuario del cielo o dĂ spazio alle nostre iniziative e capacitĂ umane? Inoltre la loro vita è lo specchio del mio < La seconda * ! 8 2 Chiesa chi sei? y 8
aveva perso la sua identitĂ . Chiesa qual è la tua identitĂ ? Sei il tempio della sua presenza o sei una spelonca di pettegolezzi, di cattiverie, di critiche o del parlarsi dietro? Sei il pozzo da cui attingere acqua viva o luogo dove si vive lâ&#x20AC;&#x2122;inciucio? Sei il luogo dove si cerca la volontĂ di Dio o il nostro interesse, la nostra affermazione?
23
Sport
7 marzo 2015
kaire@chiesaischia.it
JUVE, ROMA, NAPOLI chi deve mangiarsi di piĂš le mani?
E
d è terminata anche la 6° giornata di ritorno, la piĂš attesa dagli italiani. Lo scontro diretto di lunedĂŹ non ha A cura di ritoccato il distacco tra le prime due Alberto Arcamone della classe. La Juve ha controllato il risultato e colpito al momento piĂš opportuno una Roma pallida, quasi senza voglia di vincere la partita; poi un black-out generale dei bianconeri ha portato al pari i giallorossi. Il titolo sembra pertanto quanto mai azzeccato: chi ha piĂš da recriminare? La Roma, che aveva la chance di riaprire il campionato, o la Juve che, vedendo lâ&#x20AC;&#x2122;andamento della partita, avrebbe potuto portarsi a +12? Certo, nove punti non sono pochi, ma pur sempre meno di dodici. Lasciamo pertanto al lettore la risposta. Per non parlare del Napoli, che delude in casa del Torino prestazione scialba. Insomma, i rimpianti lĂŹ in vetta sono tanti, per tutti. Si riapre anche la lotta al terzo posto: Lazio e Fiorentina si avvicinano con le loro vittorie con Sassuolo e Inter, e lunedĂŹ il calendario ci propone proprio lo scontro diretto fra le due formazioni. Ritorna alla vittoria contro lâ&#x20AC;&#x2122;Atalanta anche la Sampdoria mentre riposa lâ&#x20AC;&#x2122;altra sponda di Genoa, domenica avversaria dellâ&#x20AC;&#x2122;Empoli, a causa delle vicende ben note del Parma Calcio. Ottavo posto per il Torino, imbattuto da 12 giornate. Passo falso invece per
lâ&#x20AC;&#x2122;Inter. La striscia di tre vittorie consecutive vie # Di sicuro adesso lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo principale di Mancini è migliorare la squadra per tentare il tutto per tutto in Europa dal momento che dal campionato non ci si possa aspettare molto. Non se la passa bene neppure il Milan che pareggia a Verona col Chievo: la squadra di Inzaghi si dimostra provinciale e non consegue la seconda # w 7 =
/ w
# j = k ` # w j `
neri. Sedicesimo posto per il Chievo, prossimo avversario della Roma, seguito dallâ&#x20AC;&#x2122;Atalanta. La lotta laggiĂš si fa rovente: oltre al Parma, ormai condannato, il Cesena (19 punti) ritorna a cre k / XÂ Â&#x161;Y w
] XÂ Â&#x203A;Y 7 ma, ammesso che si giochi. Sembra opportuno il Parma: campionato davvero incredibile per i parmigiani le cui sorti sono state discusse il 6 marzo. Entro il 19 marzo sapremo se il Parma # aspettare.
Europa League il riscatto dellâ&#x20AC;&#x2122;italia
S
iamo continuamente pervasi di pessimismo, sempre pronti a criticare il calcio italiano per i suoi limiti tecnici, eppure questa volta si è fatto valere in E. League, portando agli ottavi tutte le sue 5 squadre. Restano i mille problemi, di fatto piĂš legati alla gestione A cura di del nostro calcio che al campo, ma abbiamo provato di non essere cosĂŹ inferiori ad Alberto Arcamone altri paesi. Certo, la Premier resta piĂš affascinante ma i risultati sono nettamente inferiori; Spagna e Germania mantengono il predominio con le loro armate; la Francia non entusiasma. Emerge dunque un dato incontrovertibile: le big dei campionati europei sono nettamente superiori alle nostre, ma mediamente non sembriamo inferiori. Possiamo dare per certo che lâ&#x20AC;&#x2122;Eintracht sia piĂš forte del Torino? Lâ&#x20AC;&#x2122;Arsenal del Napoli? Il Malaga del Genoa? Il Crystal Palace del Palermo? Non ci sembra. Il nostro calcio resta sempre indietro sotto molti aspetti ma è lecito augurarsi che questo mini-trionfo italiano sia il preludio ad un futuro piĂš roseo.
ABBONAMENTO POSTALE Lâ&#x20AC;&#x2122;abbonamento annuale ordinario al nostro settimanale costa â&#x201A;Ź 45,00 e consente di ricevere con spedizione postale a casa propria (sul territorio italiano) i 52 numeri del giornale stampati nel corso di un anno solare piĂš eventuali â&#x20AC;&#x153;Kaire specialiâ&#x20AC;?. Per chi vive allâ&#x20AC;&#x2122;estero, è possibile abbonarsi on line al settimanale in modo da poterlo leggere in formato Pdf a partire dalle ore 7,00 del mattino (ora italiana) nel giorno di uscita (verrĂ inviato via mail) e poterlo archiviare comodamente. Il settimanale online è esattamente uguale - per contenuto e impaginazione - a quello stampato su carta. L'abbonamento online costa â&#x201A;Ź 45,00. LE ALTRE TARIFFE ANNUALI: Abbonamento amico â&#x201A;Ź.100,00 Abbonamento sostenitore â&#x201A;Ź.200,00 Benemerito a partire da â&#x201A;Ź.300,00 COME PAGARE Lâ&#x20AC;&#x2122;ABBONAMENTO Per il pagamento in contanti contattate la segreteria di â&#x20AC;&#x153;Kaireâ&#x20AC;? ai seguenti numeri di telefono 081981342 â&#x20AC;&#x201C; 0813334228 oppure il pagamento può essere effettuato mezzo boniďŹ co bancario intestato COOP. SOCIALE KAIROS ONLUS indicando quale causale ABBONAMENTO KAIRE sul seguente codice IBAN IT 06 J 03359 01600 1000 0000 8660 Banca Prossima SpA. Dopo aver effettuato il pagamento inviate una mail a kaire@kairosonline.it oppure inviando un fax al 0813334228 con i seguenti dati per la spedizione: Cognome e nome: ... | indirizzo (via/cap/comune/ provincia): ... |codice ďŹ scale: ... | telefono: ... | mail: ... nel caso lâ&#x20AC;&#x2122;abbonamento sia da attivare a favore di altra persona, indicare anche: Cognome e nome del beneďŹ ciario dellâ&#x20AC;&#x2122;abbonamento: ... Indirizzo (via/cap/comune/provincia): ...
EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE
Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo Comune di Casamicicola T. Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone