Kaire n 23 anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA

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ANNO 2 | NUMERO 23 | 6 GIUGNO 2015 | â‚Ź 1,00

“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

LA VOCE DI PIETRO

CASO CHARLIE CHALLENGER

POLITICA LOCALE

Tre nuove nomine in diocesi. La Chiesa di Ischia in “stato permanente di missione�

Sull’isola molti genitori e bambini impauriti per il fenomeno. Di cosa si tratta?

Anche il comune di Ischia segue l’inutile moda ₏ 1,00 del registro delle unioni civili

EDITORIALE DEL DIRETTORE

Cambia il vento in regione!

In ritiro spirituale Una giornata di ritiro e fraternità dei nostri sacerdoti all’eremo della Solitudine, dove ha vissuto San Giovan Giuseppe della Croce a Piedimonte Matese

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ira aria nuova ci della regioA cura di ne Campania. Lorenzo Russo Dopo l’era Caldoro, la regione passa in mano al centro sinistra. Una vittoria non spoglio. al 41,1%, Caldoro al 38,3 e la Ciarambino dei 5 Stelle al 17,8. Il Pd è il primo partito con il 19,9%, segue Forza Italia con il 18,35, al terzo posto Grillo con il 17,61. si è dimostrata, per le po queste elezioni infatti Cal ! "!#" e i 3.463 voti per il M5S. In realtĂ questa volta è davvero un dato sbalorditivo, se non fosse per aver messo in campo da parte di Forza Italia di un candidato isolano – la baranese Maria Grazia Di Scala – for $ to tutti i punti di vista. Il Pd isolano si lecca ancora le ferite dopo il ‘caso Cpl Concordia’ con le varie divisioni interne. Ma quella $ & la scelta degli isolani (quelli ''') Continua a pag. 2

ELEZIONI REGIONALI > / in Italia tiene il Pd. Ma c’è un forte astensionismo al voto.

PARROCCHIE 0 !! per la prima comunione a 44 $ $ ?

RACCONTI INEDITI Parte da oggi il racconto di Franco * +* / 0 2 :; <=/ := > ?<@ B @<

LIBRI DA LEGGERE Don Vincenzo Avallone ci suggerisce la lettura di un libro sul ruolo dell’insegnante.


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In Primo Piano 6 giugno 2015

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ELEZIONI REGIONALI

Ecco chi entra in consiglio regionale RISULTATI ELEZIONI REGIONALI ISOLA D’ISCHIA Caldoro 11.690 voti De Luca 8.038 voti Ciarambino 3.463 voti FORIO Caldoro 2.372 (43.69%) De Luca 1.925 (35,45%) Ciarambino 1.020 (18.78%) BARANO D’ISCHIA Caldoro 2.291 voti (56.75%) De Luca 1.240 voti (30.71%) Ciarambino 438 (10.84%) ISCHIA Caldoro 3.582 (48.90%) De Luca 2.650 (36.18%) Ciarambino 943 (12.8%) LACCO AMENO Caldoro 1.275 (52.55%) De Luca 645 (18.50%) SERRARA FONTANA Caldoro 670 (61.41%) De Luca 275 (25.20%) Ciarambino 133 (12.19%) CASAMICCIOLA TERME Caldoro 1500 (51.08%) De Luca 908 (30.92%) Ciarambino 480 (15.53%)

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

Continua da pag. 1 per una coalizione che ha azzerato, annientato i trasporti terrestri e marittimi, ha eliminato totalmente il Sir e ridotto all’osso i servizi sanitari sulle isole di Ischia e Procida, ha tralasciato per troppo tempo il problema dei depuratori, non ha avviato una politica legata alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Tutti temi cari e vicini alla nostra amata terra. Quello che la gente vuole è persone oneste, persone che siano in grado di affrontare e risolvere i problemi, non crearli. Ed è l’augurio che facciamo alla nostra Maria H J K nostri problemi, con altresĂŹ delle soluzioni valide per risolverli. Ed ecco gli eletti del nuovo consiglio regionale, usciti dalle urne del 31 maggio che hanno visto la vittoria di Vincenzo De Luca. L’ex sindaco sceriffo potrĂ contare su 30 consiglieri di cui 15 per il Pd, 4 per la lista De Luca presidente, 3 Campania Libera, 2 Centro De-

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

mocratico, 2 Udc, 1 Psi, 1 Campania in Rete, 1 Idv e 1 per Davvero – Verdi che tornano in consiglio regionale dopo 10 anni di assenza. Per il centro destra entrano in consiglio 13 consiglieri: 7 a Forza Italia, 2 Caldoro presidente, 1 Ncd, 2 Fratelli d’Italia e il tredi = fano Caldoro. Per il Movimento 5 Stelle entrano in aula consiliare per la prima volta 7 rappresentanti. Ecco tutti i nomi dei nuovi consiglieri regionali: Partito Democratico: Mario Casillo, Lello Topo, Nicola Marrazzo, Enza Amato, Gianluca Daniele, Loredana Raia, Bruna Fiola, Antonio Marciano, Giovanni Chianese, Gennaro Oliviero, Stefano Graziano, Franco Picarone, Tommaso Amabile, Mino Mortaruolo, Rosetta D’Amelio De Luca Presidente: Carmine De Pascale, Alfonso Longobardi, Luca Cascone, Carlo Iannace Campania Libera: Tommaso Ca-

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

sillo, Luigi Bosco, Nello Fiore Centro Democratico: Filomena Letizia, Vincenzo Alaia Campania in Rete: Alfonso Piscitelli Verdi: Francesco Emilio Borrelli Italia dei Valori: Franco Moxedano Partito Socialista: Enzo Maraio Movimento 5 Stelle: Valeria Ciarambino, Luigi Cirillo, Tommaso Malerba, Gennaro Saiello, Luigia Embrice, Vincenzo Viglione, Michele Cammarano Forza Italia: Armando Cesaro, Michele Schiano, la baranese Maria Grazia Di Scala, Ermanno Russo, Flora Beneduce, Gianpiero Zinzi, Monica Paolino Aliberti, l’ex governatore Stefano Caldoro Udc: Maria Ricchiuti, Maurizio Petracca Caldoro Presidente: Carmine Mocerino, Massimo Grimaldi Fratelli d’Italia: Luciano Passariello, Alberico Gambino Nuovo Centro Destra: Pasquale Sommese

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).


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La Voce di Pietro

6 giugno 2015

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NUOVE NOMINE l vescovo di Ischia, Mons. Pietro Lagnese, in data 29 maggio 2015 ha nominato A cura di Don Agostino Iovine direttore ufLorenzo Russo Il compito di don Agostino sarà quello di gestire il museo diocesano, il restauro delle chiese e delle opere d’arte, l’impostazione di nuove chiese. Sarà quindi il custode dei beni della Chiesa. Il vescovo Lagnese ha inoltre nominato don Emanuel Monte vice direttore

Altra nomina va a don Pasquale Trani quale delegato vescovile per la pastorale. Un nuovo incarico mai esistito in diocesi. Alcuni dei vari compiti saranno quelli di svolgere il servizio di moderatore del Consiglio Pastorale Diocesano e promuovere le sue attivitĂ ; seguire e promuovere i Consigli Pastorali Parrocchiali e Decanali; favorire lo spirito di comunione ecclesiale e di collaborazione tra i gruppi, movimenti, associazioni presenti in diocesi; elaborare annualmente l’Agenda Pastorale della diocesi. > ] $$ terpellato direttamente don Pasquale Trani per capire quali saranno le sue mansioni al servizio della Chiesa locale. Don Pasquale, una novitĂ per la diocesi di Ischia. Un compito al servizio dell’unitĂ della Chiesa locale. In cosa consiste? “Un servizio per l’unitĂ della pastorale diocesana. Il Vescovo ha inteso dare un segnale di comunione dopo un anno dove c’è stato un percorso di forte collaborazione con molte realtĂ ecclesiali, prima per l’organizzazione e lo svolgimento del convegno diocesano, ma anche dopo l’invito di Papa Francesco per l’organizzazione e lo svolgimento del cammino sinodale di formazione sui temi della famiglia previsto ad ottobre 2015. Non a caso il servizio vuole promuovere ancora meglio la comunione il coordinamento e l’unitĂ di intenti di tutte le realtĂ pastorali della diocesiâ€?. Attualmente ricopri anche l’incarico di re

rale familiare e vita, oltre che coordinatore regionale. C’è tanta sintonia col nuovo incarico? “Si in effetti l’incarico di delegato vescovile per la pastorale con quelli precedenti di questo anno pastorale che volge a termine sono nella linea di dare un chiaro segnale della centralitĂ della famiglia, non tanto per la mia persona, ma per quello che la famiglia di oggi e la societĂ odierna stanno vivendo. Questo servizio che sto vivendo come consulta regionale (e quindi anche nazionale) è una posizione privilegiata per poter tenere sempre aggiornata la diocesi e portare anche il nostro contributo a Roma come chiesa locale. Un che cammino che stanno facendo anche altre diocesi italianeâ€?. “Ci saranno vari punti per la nuova agenda pastorale. Il primo sarĂ l’istituzione del nuovo consiglio pastorale diocesano che è il vero e proprio organo di governo della diocesi al

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“Spero che tutte le comunitĂ facciano in modo di porre in atto mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno. Non ci serve una ÂŤsemplice amministrazioneÂť. Costituiamoci in tutte le regioni della terra in uno ÂŤstato permanente di missioneÂťâ€? (Evangelii Gaudium 25)

La missione della chiesa ischitana servizio del discernimento del vescovo. Al consiglio saranno rappresentate tutte le realtà ecclesiali della nostra chiesa locale. Altro punto è offrire ai laici un itinerario di vita cristiana per adulti, come già ribadito dal vescovo al termine del convegno di ottobre 2014. Ancora questo ] unite le varie realtà pastorali: dalle parrocchie laborazione con la consulta delle aggregazioni K re un lavoro di nuova evangelizzazione per la nostra società e per tutta la Chiesa. Non solo di mera conservazione in quanto di buono già si va facendo. Insomma il lavoro è tanto ma si

vuole esprimere davvero la piena comunione come scritto dai padri conciliariâ€?. In ultimo una domanda sull’approvazione del registro unioni civili prima nel comune di Forio e ora anche in quello di Ischia. Un attacco alla famiglia e al matrimonio? “Sembra una moda da perseguire che è ben lontana dai problemi della maggioranza della popolazione senza voler nascondere i diritti anche delle altre coppie. Spero però che con le amministrazioni comunali si possa sempre collaborare per risolvere i problemi reali della J si è fattoâ€?. Auguri di cuore per questo importante incarico.

PASTORALE GIOVANILE E SPORT

Una serata con il Vescovo

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rale giovanile e sport della diocesi, guidato da don Marco D’Orio e don Gianfranco Del Neso. All’incontro erano presenti anche i tre seminaristi. All’inizio l’idea dell’inA cura della Redazione contro era quella di poter stare un’ora insieme per condividere i progetti futuri della pastorale giovanile e dello sport. Poi l’incontro ha preso un piede diverso, piĂš bello e intimo ed è durato quasi quattro ore. “Una serata per conoscerci, per condividere le nostre esperienze di vita - ci racconta don Gianfranco – eravamo in 17 compreso il sottoscritto e don Marco. Il vescovo era felice di poter sentire ognuno, conoscere la propria storia, la propria esperienza, sapere della nostra vita. Sono uscite fuori tante ma tante belle esperienze dei giovani della segreteria. Ognuno si è raccontato, ha dato la propria intima esperienza. Una serata in famiglia - ha concluso don Gianfranco – dove ci siamo sentiti a casaâ€?.


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Il Caso 6 giugno 2015

n questi giorni si parla tanto di un fenomeno, che a macchia d’olio si è diffuso in tutte le scuole della noA cura di stra isola di Ischia. E’ il gioco (??!!??) don Carlo del: Charlie Charlie are you here? Candido Charlie sei qui? E’ diventato un gioco virale sul web, per il momento non è dato sapere se si tratta di una burla, ma se fosse un fenomeno vero non ci sarebbe nulla da scherzare. L’evocazione di entitĂ spiritiche è una pratica antica quanto il mondo. In tutte le culture antiche è esistito l’esoterismo e lo spiritismo. La massoneria ed i centri di potere del pianeta usano l’esoterismo e riti satanici. La stessa Chiesa cattolica suggerisce di non eseguire ne partecipare a sedute spiritiche o ad evocazioni di entitĂ , perchĂŠ rientrano tutte nella sfera del satanismo. E Charlie Challenger, cosĂŹ è stato ribattezzato questo gioco, è diventato un nuovo “passatempo satanicoâ€? dei giovani della rete. Un vero virus che ha infettato i nostri ragazzi, e ahimè anche bambini, su tutta l’isola. Sono stati centinaia i bambini e gli adolescenti che in questi giorni sono venuti in parrocchia spaventati, alcuni con i loro genitori, per chiedere di confessarsi e ricevere una benedizione. Mi sono reso conto che dietro c’era soprattutto il problema di ragazzi che sono affetti da una forma di “daltonismo spiritualeâ€?: non sanno distinguere il bene dal male, o come direbbe Mosè, la destra dalla sinistra. E’ chiaramente il fallimento della famiglia, del metodo educativo, sostituito con il metodo dell’allevamento, e anche di certa catechesi nelle nostre parrocchie: del tutto fallimentare!!! Il Charlie Charlie Challenge è un “gioco-seduta spiriticaâ€? di origine latino americana, simile alla tavola Ouija, diventato fenomeno virale a livello globale nelle scorse settimane, con video su YouTube e Vine, post su Facebook e discussioni su Twitter. Impazza fra gli adolescenti di Brasile. Secondo la credenza popolare, i giocatori evocano uno spirito che si presume risponda alle domande, attraverso lo sbilanciamento di due matite incrociate posate su una carta con le parole “sĂŹâ€? e “noâ€? scritte su di essa. Pare che non sia fondamentale l’ordine, l’importante è che le due affermazioni si ‘guardino’ in diagonale. Preparata la tavola, si può cominciare con la “miniâ€? (??) seduta spiritica. Il primo passo da compiere è chiamare il “fantasmaâ€? (in realtĂ sono sempre demoni) Charlie, usando la seguente formula: “Charlie, Charlie, sei qui?â€?. In teoria, lo spirito dovrebbe mostrare la sua presenza spostando la matita verso la risposta. Una volta palesatosi, è possibile rivolgergli qualsiasi domanda, a patto che, ovviamente, la replica possa esaurirsi in un ‘sÏ’ o un ‘no’. E a questo punto, curiosando in Rete, si scopre quali sono i quesiti che i ragazzi vogliono veder risolti. C’è chi chiede quando uscirĂ l’ultimo disco di Justin Bieber, piuttosto che qualche indiscrezione sugli One Direction. Insomma, gli ado-

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Il daltonismo

lescenti usano Charlie come gola profonda del gossip internazionale. Il che, par di capire, to ramente, sul Web circolano pure video decisamente piĂš inquietanti. Il Charlie Charlie Challenge non è per nulla un inedito: si ispira a un’antica tradizione messicana che, par di capire, sarebbe piĂš complessa rispetto alla versione social. Oggi i nostri adolescenti cominciano per gioco, } ~ loro restano impigliati nelle maglie di ciò che “esoterismo deviatoâ€?, ma che per correttezza terminologica meglio sarebbe chiamare “occultismoâ€?. Secondo recenti inchieste, l’interesse dei ragazzi per il “lato oscuroâ€? (satanismo, magia, sedute spiritiche, ecc.) è in aumento e sembra essere sollecitato da certi media che, per un in fascino dell’occulto. I palinsesti televisivi pullulano di storie di streghe e di vampiri. I siti internet spiegano come fare pozioni e sortilegi. I periodici propongono interviste a miti del rock che esaltano il demonio, e cosĂŹ via. Oroscopi, amuleti, Tarocchi e sedute spiritiche sono, ormai, i compagni di strada delle nuove generazioni, vittime di un vero e proprio bombardamento esoterico, effettuato attraverso i mezzi piĂš vari: la musica, la televisione, i videogiochi, i fumetti, il cinema, la discoteca. Ăˆ un bombardamento che trova terreno fertile nella vita di molti giovani, spesso caratterizzata da una profonda solitudine, da situazioni

JJ L›interesse per l›esoterismo, proposto come soluzione immediata dei problemi quotidiani può causare danni enormi nella mente dei ragazzi. Può contribuire a creare una generazione di “nuovi schiaviâ€?, intrappolati nei loro stessi comportamenti. Sulla nostra isola, mi sto rendendo conto, che

il fenomeno è in forte aumento. Questo è dovuto al fatto che c’è una forte pratica di religiositĂ naturale, ma manca una vera espe J $$ JJ loro famiglie, spiritualmente sottosviluppati e analfabeti, quindi facile preda dei “cavalli di troiaâ€? che inventa il nemico. Purtroppo sono tante “porteâ€?, come il “Charlie Charlie Challengeâ€?, attraverso cui entra il “nemicoâ€? e certamente non ne uscirĂ facilmente, con problemi grossi che si manifesteranno nel tempo, anche dopo 10 o 20 anni, con impedimenti e problemi sulla salute, sugli affetti, sul lavoro, etc. In questi anni tante persone sono venute in parrocchia perchĂŠ avevano grossi problemi e scavando nel loro passato si scopriva che avevano fatto uso di ogni specie di occultismo (maghi, fattucchiere, santoni, stregoni, cartomanti, malocchi, etc.). Tutti mi dicono: ma non lo sapevo. Rispondo sempre: Dio perdona l’ignoranza, purtroppo l’antico serpente no,

Detto questo, non ha senso colpevolizzare in modo indiscriminato i diversi ambiti della cul } K ~ ta non è puntare il dito, ma trovare un modo per porre un freno a un fenomeno dilagante e rischioso. Molti ragazzi, infatti, sono stati abituati a vivere in un mondo “capovoltoâ€? governato dal male. D’altra parte, bisogna anche metter in conto che l’adolescenza è un momento di sperimentazione, in cui la componente del rischio viene costantemente ricercata. Non è quindi possibile evitare ai giovani una tappa importante del } € ~ scurarli e lasciarli in balĂŹa dell’occultismo. Gli adulti, seppur a debita distanza in questa delicata fase della crescita, devono sforzarsi di esserci e di fornire ai ragazzi gli strumenti adeguati per scegliere la loro strada senza lasciarsi plagiare. Il fascino del lato oscuro


Il Caso

5 6 giugno 2015

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dei nostri ragazzi ragazzi che ancora credono nell’amore, nella ] ~ anche questo occultismo “softâ€? mostrerĂ il suo reale volto e sarĂ anch’esso oscuro. A questo punto viene da domandarsi a chi giovi la destrutturazione psichica dei nostri ragazzi. Ci troviamo semplicemente, si fa per dire, davanti a un degrado sociale che si aggrappa all’occultismo per mancanza di altri valori? C’è chi è convinto vi sia un disegno del “lato oscuroâ€?, il diavolo, il male, che punta ad arruo governare il mondo nel futuro. Se l’obiettivo è questo, sembrerebbe che, indipendentemente dal coinvolgimento delle nuove generazioni, il male sia giĂ al potere. Se ci guardiamo intorno sembra giĂ di vicon grande leggerezza, senza comprendere che vere in un mondo “capovoltoâ€?; per trovare certi strumenti sono come “chiaviâ€? che aprono conferme non abbiamo che l’imbarazzo della scelta: dalla politica, al mondo del lavoro, alla porte che sarebbe meglio lasciar chiuse. scuola ad altri ambiti sociali si assiste al predoIl demonio per amico Gli adolescenti subiscono il fascino del diavo- minio dei “lati oscuriâ€?. Se questa è l’angolaziolo, ammirano la sua natura di “angelo ribelleâ€?, ne da cui vogliamo osservare i fenomeni, per lo considerano un alleato nella loro ricerca di l’umanitĂ non c’è scampo. E per i giovani, in libertĂ e di una vita senza regole. Ciò che i gio- fondo, non ci sarĂ una grande differenza tra il vani non possono immaginare è che il bisogno perdersi in una setta satanica o veder fallire i di trasgredire alle regole a che fare con l’ado- loro progetti per il futuro e ritrovarsi a lavorare lescenza; un periodo, tutto sommato, piutto- a vita in un call center. A paragone, forse, è mesto breve rispetto a una vita intera. Scegliere il glio l’inferno! demonio come eroe li condurrĂ a vivere in un Proviamo a guardare oltre? mondo alla rovescia. Il satanismo è il capovolgi- Se facciamo lo sforzo di mutare il nostro sguarmento dei valori. Ăˆ fare male al posto del bene. do sulla realtĂ , non tutto è ancora “oscuroâ€?. Ăˆ odiare invece di amare. Tutto il fascino della Possiamo ancora cogliere negli adolescenti un trasgressione, quando questi ragazzi divente- barlume di un energia vitale che solo loro sono ranno adulti, sarĂ scomparso e a loro rimarrĂ ancora capaci di alimentare. Ăˆ un’energia buosolamente la disgregazione psichica. Allora sarĂ na, un’energia che molti adulti non ricordano ‚ € troppo tardi per scegliersi un altro “amicoâ€?. tale, che scorre fra i giovani, che si può ancora Un ossimoro: l’occultismo chiaro PerchĂŠ i ragazzi hanno tanta voglia di attingere per rialzare le sorti di questa polverosa scherzare col fuoco? La risposta è sempli- e degradata societĂ . ce: qualcuno li ha spinti a credere che l’e- ? ~ € soterismo sia un fuoco non pericoloso, un che il maligno, per portare nuova linfa al profuoco simpatico, un fuoco che non brucia. prio inferno? Può darsi, ma allora impediamoE quindi, perchĂŠ non toccarlo? PerchĂŠ non pro- glielo! Proteggiamo e sosteniamo i giovani, aiutiamoli a realizzare i loro sogni, anche vare? Come abbiamo giĂ detto il substrato dell’occul- se noi adulti abbiamo rinunciato ai nostri. & $ Lasciamo che sperimentino, che si allontanino si sfumano. I ragazzi sono cosĂŹ indotti a credere da casa per cimentarsi con le prove della vita, che esista una magia buona, capace di produrre ma diamogli la certezza che a casa ci sarĂ semil bene. Ma questo è un ossimoro. Non esiste pre un posto per loro, che se mai dovessero una magia buona e una cattiva. Le streghe davvero perdersi nella foresta saremo noi adulti e le fate sono solo le due facce della stessa ad andare a lottare con le bestie feroci per sal ? medaglia. Eppure, i messaggi in questa direzione si spre- noi stessi, proviamo a garantirgli un futuro in cano: si compiono cerimonie per farsi visitare un mondo che ancora c’è. dagli angeli, si indossano amuleti per protegger- Ma soprattutto ricordiamo loro e a noi stessi o per trovare l’amore, si percorrono cammini si che Uno solo non tradisce e non inganna: spirituali sincretici nella speranza di creare un GesĂš Cristo. Lui solo dona la vera libertĂ . paradiso in terra. Si consolida cosĂŹ un “oc- Solo in Lui c’è salvezza!

Il fenomeno virale del Charlie Challenger impazza anche sulla nostra isola In ciascuno di noi c’è una parte oscura, un’Ombra con la quale dobbiamo fare i conti, talvolta proiettarla all’esterno diventa un modo per esorcizzarla. Nelle persone in crescita, nei ragazzi, acquisire la consapevolezza della propria ombra può disorientare e allo stesso tempo affascinare: l’atteggiamento ambivalente è tipico di questa fase della crescita. Se dunque l’ombra fa paura, allo stesso tempo attrae e venire in contatto con gruppi che si occupano di occultismo può dare l’idea di riuscire a dominare questa parte di sĂŠ che spaventa. Se poi, alla fragilitĂ che caratterizza l’adolescenza si aggiunge anche un substrato sociale che non fornisce gli strumenti adeguati per distinguere il bene dal male, non c’è da stupirsi se i ragazzi arrivano a perdersi. Ăˆ in questa confusione che l’occultismo si diffonde. Pronunciare formule magiche, creare amuleti, partecipare a cerimonie segrete può sembrare divertente, qualcosa di nuovo da fare il sabato sera: ci si accorge troppo tardi che si stava scherzando col fuoco. Giocare coi simboli I giovani adepti dell’occulto fanno un grande uso di simboli. A volte sono immagini blasfeme, altre volte lettere di alfabeti antichi o sacri, cato simbolico. Non è detto che sia obbligatorio per appartenere a una setta “marchiareâ€? il proprio corpo con tatuaggi o decorarlo con i piercing; cosĂŹ come va detto che non tutti i ragazzi che scrivono sulla loro pelle e bucano le loro narici o i loro ombelichi abbiano un piede nel territorio oscuro; vero è però che le pratiche occulte poggiano su questi simboli che hanno un grande potere evocativo. CosĂŹ, il corpo dei giovani adepti diventa una specie di “lavagnaâ€?  ta) delle loro sette di appartenenza. Ciò non accade solo nell’ambito delle sette, basti pensare ai simboli cosiddetti magici che vengono scelti


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Si alla Vita 6 giugno 2015

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U Si alla vita. No all’aborto Questo il tema affrontato venerdĂŹ sera 29 maggio presso il Grand Hotel delle Terme Re Ferdinando, una serata che rientra in un progetto “Ischia per la Vitaâ€? nato da un’idea di Vicente Schiano che promuove da sempre sul territorio isolano determinate attivitĂ tutte improntate sulla solidarietĂ .

na serata in difesa per la vita. Al tavolo dei relatori Giorgio Celsi (presidente dell’AsA cura di sociazione “Ora et Labora Francesca Prevenzano. in Difesa della Vitaâ€? e vicepresidente dell’Associazione NO 194) l’infermiere che da anni si batte contro la pratica dell’aborto. Celsi durante la serata ha trattato un argomento cosĂŹ delicato come l’aborto con professionalitĂ , passione e soprattutto con il cuore, forti sono state le sue parole che hanno toccato l’anima dei presenti, “Abbiamo veramente fallito come societĂ se l’unico modo di “aiutareâ€? una don " bambinoâ€?. PUNTI AFFRONTATI DURANTE LA SERATA. " Uccidere un bambino, perchĂŠ esso non è un ammasso di cellule, ma una vita. “Papa Francesco afferma con forza che l’aborto è una condanna a morteâ€?. Come viene praticato. Pratica pericolosa se non eseguita da professionisti, entro i tre mesi la donna può richiedere di abortire e se il processo patologico del bambino crea problemi psicologici alla donna si può fare richiesta di abortire anche nella 23° settimana, un modo subdolo per dichiarare che se il bambino ha malformazioni si può praticare l’aborto leg.194. Quali sono i danni psichici causati sulla donna. Da studi si è dimostrato che le donne che effettuano un aborto si portano dentro un dolore profondissimo per tutta la vita che in tantissimi casi sfocia anche nel suicidio. Durante la serata è stata letta una testimonianza molto commovente di una donna che ha praticato l’aborto, ecco alcune sue dichiarazioni: “Sto male malissimo. Vorrei morire e solo Dio, che tutto vede, sa il perchĂŠ. Ieri è stato il giorno piĂš brutto della mia vita, l’inferno in terra. Ora cerco il perdono, ma non ho neanche il coraggio di chiederlo. Spero solo che Dio Misericordioso, abbia pietĂ di me, ultimo degli esseri, e cambi il mio cuore, quello stesso cuore che credevo migliore e che, invece, mi ha fatto tradire la vitaâ€?.

cini dei bambini abortiti. Vengono riposti in speciali, e seppelliti con la

presenza di un sacerdote che li benedice, naturalmente la domanda sorge sponta ƒ $ + cialiâ€?? il senso è che essi sono bambini ] Culle vuote. L’Italia sta uccidendo i suoi ƒ 5.000.000 di bambini soppressi con l’aborto chirurgico nei nostri ospedali dall’applicazione della legge 194 che ha introdotto in Italia l’aborto libero e gratuito con una stima di 137.000 aborti ogni anno, 11.417 ogni mese, 380 ogni giorno, 16 ogni ora e non sono numeri, sono bambini. “Un mondo nel quale non vi siano piĂš " possibile, se le persone per la Vita si uniscono nella buona battagliaâ€?, con questa frase Giorgio Celsi ci ha invitato a leggere la legge 194, per comprendere chiaramente che esso è un vero tripudio alla morte e che solo uniti si può combattere contro tale pratica, infatti ci ha invi legge 194 per un nuovo referendum abrogativo in materia di aborto, basta collegarsi sul sito www.no194.org. a tutti i presenti i rosari dei bambini non nati e la spilletta piedini preziosi, perchĂŠ la prima cosa da fare nel nostro piccolo per contribuire alla difesa della Vita, affermava Celsi, è Pregare! (“Temo di piĂš l’indifferenza dei buoni che la malvagitĂ dei cattiviâ€? - PIO X), infatti ogni sabato dei mesi dispari dalle ore 9.00 alle 18.00 si prega in adorazione davanti al Santissimo ed in concomitanza all’ingresso degli 0 JJ sito www.no194.org, in riparazione all’aborto e all’eutanasia. L’emozione e la commozione durante la serata è stata forte per tutti i presenti, soprattutto nel guardare le immagini proiettate di bambini piccolissimi, in alcuni casi anche molto forti, ma necessarie, perchĂŠ la crudeltĂ si denuncia e non si addolcisce, tanto che le persone sono andate via affermando di aver appreso molte cose sull’aborto prima ignorate, perchĂŠ importante è l’informazione. La speranza è che la serata J J K tutti noi ci impegniamo a farci promotori della Vita, perchĂŠ anche il non aiutare, consigliare ed incoraggiare le donne che si trovano in stato interessante e non sanno cosa fare, equivale a contribuire all’aborto e tutti noi sappiamo che ogni creatura è stata disegnata sul palmo della mano di Dio. Concludo con una frase che personalmente mi ha toccato tanto : “Mamma si diventa nel momento in cui scopri che non sei piĂš sola, ma c’è una parte di te che sta nascendo dentro di te: una

# " $%& '*+/*& Foto di Giovan Giuseppe Lubrano


Politica

7 6 giugno 2015

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REGISTRO UNIONI CIVILI

Il comune di Ischia segue la moda Solo tre voti contrari e nove favorevoli. Un provvedimento di facciata che di certo non cambia le condizioni di vita dei cittadini. I consiglieri Giorgio Balestrieri e Gigi Mollo hanno provato nella riunione dei capigruppo dei partiti a non far entrare la proposta del ‘registro’ in consiglio, perchĂŠ inutile.

l consiglio comunale di Ischia ha approvato l’istituzione del registro delle unioni civili. Nella seduta del 28 maggio la proposta del A cura di consigliere Luigi Di Vaia ha trovato una Lorenzo larga maggioranza, con nove voti a favore e Russo tre voti contrari. “Quello di oggi è stato un voto che ha evidenziato un atto di coraggio e buonsensoâ€? ha commentato Di Vaia, felice di aver ottenuto un suo grande risultato. Prima della votazione il consigliere Luca Montagna ha chiesto che si procedesse con votazione segreta. Non si capisce sinceramente la proposta di Montagna: che bisogno c’è di nascondersi? PerchĂŠ nascondere la faccia dinanzi all’ennesima perdita di tempo, invece di risolvere i gravi problemi del territorio? Forse perchĂŠ si è consapevoli che quello che si sarebbe votato è solo un ‘gioco’, un ‘pur parlè’, una prassi ordinaria per far vedere che ‘siamo alla moda’ e che ci mettiamo quasi vergogna di votarla a viso scoperto? Sinceramente non capisco. E’ solo un provvedimento di facciata. A Forio dove lo hanno votato nei giorni scorsi, è cambiato qualcosa?

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I cittadini ora vivono meglio? “E’ un argomento che va di moda e che si lega a un certo decadentismo occidentale dei valoriâ€? ha commentato Carmine Bernardo affermando di aver votato “noâ€? alla proposta. Anche il capogruppo Pd Pasqualino Migliaccio, ha annunciato di aver votato contro, “perchĂŠ rischia di compromettere il futuro del valore del matrimonioâ€?. Ancora meglio hanno fatto i consiglieri Giorgio Balestrieri e Gigi Mollo, contrari giĂ nella riunione dei capigruppo dei partiti a far entrare la proposta del ‘registro’ in consiglio. “Una proposta assurda, inutile, una perdita di tempoâ€?. Lodevole e apprezzabile il loro comportamento. Si vede che lassĂš in Comune esiste ancora qualche consigliere capace di tenere gli occhi ben aperti e capire quali siano realmente i problemi della gente, che di certo non gli cambierĂ la vita con questo ennesimo e inutile registro comunale. Lo abbiamo giĂ scritto poco piĂš di due mesi fa su queste pagine: quella del registro unioni civili è solo un’azione simbolica, non ha nessun potere legale perchĂŠ manca una legge nazionale. Quindi è una perdita di tempo!

FAND ISOLA D’ISCHIA

Giornata della prevenzione del diabete Il 14 Giugno 2015, come ormai da sei anni, si ripeterĂ la prima delle due Giornate della Prevenzione del Diabete organizzata dalla Delegazione FAND Isola d’Ischia (la seconda si svolgerĂ ad Ischia il 04 Ottobre 2015). L’evento avrĂ luogo in Corso Francesco Regine, a Forio, dalle ore 09.00 alle ore 13.30, presso il Bar Maria, dove sarĂ possibile usufruire gratuitamente della misurazione della glicemia e della pressione arteriosa, nonchĂŠ un consulto medico. A tale scopo saranno disponibili i seguenti medici: diabetologo, podologa, dietista, nutrizionista, psicologo e vari infermieri. Dalle ore 10.00 alle ore 11.00 si svolgerĂ la “Passeggiata della Saluteâ€?, aperta a bambini e adulti, diabetici e non, dal Corso Francesco @ +@ € 2 ] $ ? Dott. Pietro Buono e dal prof. di AttivitĂ motoria Rosario Tortora. Con la Delegazione FAND Isola d’Ischia collaboreranno alla realizzazione dell’evento il Distretto Sanitario n.36 Ischia-Procida - ASL Napoli 2 Nord, il Comune di Forio d’Ischia, il Nucleo Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri, la Croce Rosa, l’Associazione Dialife, la Casa Farmaceutica FORA, i Presidenti della Delegazione FAND di Qualiano e Venafro. Vi invitiamo numerosi per questa occasione che vi ] € mattinata diversa, in allegra compagnia. Il Presidente Delegazione FAND Isola d’Ischia Alfonso Filisdeo


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Politica 6 giugno 2015

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PUNTI DI VISTA

Elezioni regionali: tiriamo le somme Gli scenari politici in Italia e in Europa dopo le ultime elezioni, le sďŹ de di Renzi nel partito democratico, il duello Bindi De Luca sugli impresentabili, il festival di Cannes e il cinema italiano

1.

Sono state le ultime elezioni della cosidetta Seconda Repubblica, ove A cura di mai sia esistita: questa Franco Iacono è la mia impressione! Mentre si “radicanoâ€? i movimenti cosĂŹ detti populisti, Cinquestelle e Lega, a scapito delle forze politiche tradizionali, il vero protagonista è l’astensionismo, sul recupero del quale si gioca il futuro della Politica, della Democrazia, della stessa Italia. O si riportano gli Italiani alle urne sulla base di proposte politiche, fondate su valori, principi, prospettive, oppure minoranze organizzate determineranno l’avvenire dell’Italia e dell’Europa. Nell’indifferenza dei piĂš. Quello che accade, anche relativamente

alle reazioni a questi risultati per certi versi chiari, appare al di sotto del necessario. E molto di quello che è accaduto appare frutto di dilettantismo puro, “vendutoâ€? come eroico spirito di servizio e sprezzo del pericolo: l’onorevole Moretti, europarlamentare di fresca nomina all’insegna di decine di migliaia di preferenze, si dimette da parlamentare europeo, dopo essersi giĂ dimessa da parlamentare italiano, per combattere una battaglia impossibile, vincere in Veneto. Ora ha deciso di rimanere nel Consiglio Regionale, temo meno per spirito di servizio e piĂš per spirito di sopravvivenza, anche economica, da stipendio regionale. Deve aver pensato che anche in Veneto bastava dichiararsi “renzianaâ€? per vincere

a mani basse! Ognuna delle parti in causa ha “ragioneâ€? di essere contenta, ma è Renzi che deve ri„ ;

+ € 2 la “ghignanteâ€? minoranza interna, quanto convincersi che senza una base sociale di riferimento non si va da nessuna parte. Ed il riferimento si fonda, si radica, su di un percorso identitario, che è alla base della politica ed è in alternativa al populismo, che cavalca le proteste, dopo averle alimentate. So’ bene &

& ineludibile. Anche in Europa, per lo stesso PSE. L’ingresso del PD nel PSE che è stato un indubbio successo di Matteo Renzi, non ha ancora determinato conseguenze concrete. Basti l’esempio di Francois Hollande: quando si è trattato di decidere sulle quote di migranti da ospitare, divise per ciascun Paese europeo, si è tirato indietro, trincerandosi dietro bizantinismi inaccettabili. Il “credoâ€? socialista prevederebbe ben altra posizione, nel segno della solidarietĂ , della integrazione, dei piĂš elementari diritti umani. E’ bastato avere Marine Le Pen alle costole, per gettare alle ortiche ogni credo politico ed anche gli appelli costanti di Papa Francesco. Sul punto ritengo che Renzi, forte anche di Gianni Pittella, capogruppo del PSE in Parlamento Europeo, debba promuovere un ampio dibattito, con decisioni conseguenti, dal quale emerga la posizione coerente del PSE, senza ri

non reggeranno comunque all’urto oltranzista. 2. Come per Craxi con i “craxianiâ€?, temo che la rovina per Renzi siano i “renzianiâ€?, della prima o della seconda ora. Un leader che si circondi di “plaudentiâ€?, di gente che dice sempre di si alle posizioni del capo, è destinato ad esaurirsi. La linfa viene da persone pensanti, in grado di discutere, di avere testa, intelligenza, capacitĂ di analisi non di sintesi

estrema da Twitter, che viene inondato di frasi ad effetto, per colpire la fantasia di un momento. Renzi prenda esempio da John Kennedy e si alimenti delle migliori menti del Paese, anche di quelle con le quali si tratta di “perdereâ€? un poco di tempo! Altrimenti il destino suo e del suo partito sarĂ sempre piĂš legato all’antico notabilato, DC e PC con qualche residuo socialista, del Mezzogiorno, che mette insieme voti e preferenze e riesce ancora a vincere, anche senza adeguata presenza nel governo centrale. Con buona pace del rinnovamento e dell’antico spirito della Leopolda, la prima, che tante speranze aveva acceso, prima di diluirsi, inseguendo le ubbie del Partito della Nazione, che, al momento, appaiono destinate ad altra stagione. 3. La decisione di Bindi Rosy, sembra assunta in solitaria, di rendere noti l’ultimo giorno della campagna elettorale i nomi dei cosidetti “impresentabiliâ€?, appare surreale, sopratutto se viene da una sedicente “pasionariaâ€? che, da Presidente dell’Azione Cattolica, fu portata in Parlamento Europeo nel 1989 da Giulio Andreotti, che, a detta dei suoi detrattori, di “impresentabiliâ€? davvero si intendeva. Se fosse stato vivo, certamente ci avrebbe regalato sul “casoâ€? qualcuna delle sue salaci battute. E per la mia antica collega di Parlamento Europeo sarebbe

$ JJ replicare al Divo Giulio. Sul ricorso alla magistratura ad opera di Enzo De Luca esprimo, per quanto possa contare, le mie perplessitĂ : la via giudiziaria alla politica non è mai scelta condivisibile! E poi, scelta questa via, se ne dovrĂ accettare l’esito. E non è detto che sia certamente positivo. Di converso appare esilarante la difesa di Bindi Rosy ad opera di Brunetta Renato e di alcuni di FI: hanno dimenticato le antiche “galanterieâ€? del fu Cavaliere nei confronti della “pasionariaâ€?! Comun-


Politica

9 6 giugno 2015

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ELEZIONI REGIONALI que, resto dell’idea che se De Luca si fosse consultato con il “suoâ€? Daniel Oren, certamente questi gli avrebbe ricordato il “rimproveroâ€? H H do, che aveva pesantemente umiliato Margherita Gautier - La Traviata: “Di sprezzo degno se stesso rende, chi pur nell’ira la donna offendeâ€?! Bindi Rosy forse meritava altro “trattamentoâ€? che non quello muscolare della denuncia: ne sarebbe rimasta certamente colpita ' propriatamente, i componenti del / malamente, per la occasione, come unutili comparse. Il Cinema Italiano è stato letteralmente ignorato al Festival di Cannes, ma io mi sono goduto, e ci tornerò, con grande emozione il = +Š ‹ vinezzaâ€?. Per le sue immagini, per i suoi dialoghi, per il tema davvero ‌ attua ] ‘ „ sione sui temi grandi di una vita ormai vissuta con intensitĂ e partecipazione, di cui anche il rappor ‹ ‹ quale spesso “raccogliâ€? quello che tu pensavi di non aver seminato. E poi: a me, che sempre ho privilegiato l’intelligenza ed il fascino, non ha lasciato indifferente lo sguardo, attonito e di grande espressivitĂ da‌.meraviglia, di Michael Caine, che guarda la troppo statuaria e comunque sontuosa, Madalina Ghenea, mentre, indifferente allo stesso Caine ed al suo amico, Harvey Keitel, regalmente nuda scende in piscina. “Chi è?â€? domanda Caine al suo amico, che, sicuro, risponde “Dio!â€?. E non sbagliava, se, come molti di noi pensano, è da Dio che proviene la Bellezza del Creato, che include anche questa Madalina‌..! Ed allora: evviva la Bellezza, che da gioia anche alla nostra etĂ .

Dove sono ďŹ niti gli elettori italiani? I dati sull’astensionismo (al voto solo il 52,2% degli aventi diritto) è un forte segnale di disagio e di malessere che le forze politiche sembrano voler sottovalutare. Se si restringe la base elettorale, si rattrappisce anche la democrazia. I partiti hanno fatto davvero poco per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, anzi‌

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ignora mia, mi si è ristretta la democraJ 2 = A cura di Domenico Delle Foglie crazia italiana sarebDirettore be scesa dalla Large Agensir = te tutti gli accorgimenti possibili: dall’ammorbidente delle promesse elettorali allo sbiancante dei populismi. Fuor di metafora, il voto delle Regionali ha rimesso in discussione gli equilibri generali: ha interrotto la corsa di Matteo Renzi, ha rafforzato la posizione della Lega nel campo del centrodestra, ha temporaneamente rianimato una Forza Italia in declino, ha confermato (senza sfondamenti) il ruolo di opposizione dei Cinquestelle, ha inchiodato ai loro numeri di semplice testimo J Â’ ? polare. Ma soprattutto ha sancito che la metĂ degli aventi diritto, un esercito di dieci milioni di italiani, questa volta ha preferito restare a casa. E non trattandosi nemmeno di una giornata da trascorrere al mare, non si può neppure invocare l’effetto vacanze. La verità è che gli italiani sono profondamen = € fa abbiamo messo in guardia dai „ J urne se applicata all’Italicum. La nuova legge elettorale, infatti, grazie ai suoi meccanismi premiali, consente a una forza politica di

fare il pieno dei deputati (premio di maggioranza) pur avendo conseguito una maggioranza relativa molto bassa. Fatta questa considerazione, suggerivamo ai partiti di concentrarsi sul recupero di consensi alla propria parte politica, spendendosi in una grande campagna contro l’astensionismo. Magari adoperandosi con lungimiranza sul fronte dei programmi e delle candidature. I primi da delineare nel rispetto delle domande di buongoverno, i secondi da scegliere nel rispetto delle competenze e dell’onorabilitĂ personale. = & ƒ grammi sono rimasti in secondo piano e i candidati sono stati scelti con meccanismi raffazzonati. La polemica sugli “impresentabiliâ€? denunciati dalla Commissione & grazia. In ogni caso le forze politiche, pensando di esorcizzare il problema e di massimizzare i risultati, non si sono spese neppure nell’invito al voto come esercizio democratico. Forse hanno temuto di denunciare la propria debolezza, ma parlamenti e governi regionali eletti da poco piĂš della metĂ degli elettori, dovrebbero farli tremare. Purtroppo non accadrĂ , infatti la politica ha tali doti di cinismo da

€ di segnali di malessere.In queste ore i politici cantano tutti vittoria, mentre noi cittadini ci sentiamo

un po’ meno rappresentati. Meno rappresentanza, meno democrazia. Dovrebbero saperlo bene gli uomini e le donne della politica, vece, interessa capire cosa sia passato per la mente di quei milioni di italiani che al voto hanno certamente rinunciato. Per rispetto nei loro confronti, crediamo che lo abbiano fatto consapevolmente, decidendo di restare a guardare. = ~ della politica possano darci qualche indicazione piÚ precisa sulle motivazioni dell’astensionismo e soprattutto ci facciano capire chi sono questi italiani che hanno prendere le distanze, a modo loro, = ranza moderati, come vanno sostenendo da tempo alcuni settori della politica, forse sperando in un

“ = semplicemente delusi dalle forme che la politica è andata assumendo = @ $$ “ ; hanno gli strumenti per orientarsi (quasi ci trovassimo in una sorta di condizione di analfabetismo politico e democratico) in un mon “ ; credono piĂš a nulla e a nessuno? = € litica liquida in una societĂ liquida? Per il bene della nostra fragile democrazia, speriamo di ottenere qualche risposta.


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Vita Diocesana 6 giugno 2015

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Il clero di Ischia in ritiro spirituale Ultimo ritiro dell’anno sul tema “Il prete e l’eucarestia, pane del domani�

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l 2 giugno scorso c’è stato l’ultimo ritiro dell’anno pastorale : ] sieme, fare meditazione, pregare, in un clima di famiglia. SiaA cura di mo andati a Piedimonte Matese, precisamente a Monte Muto Don Emanuel dove c è il convento di santa Maria Occorrevole, il luogo dove Monte* & H H / della sua vita. In questo luogo il nostro santo patrono si è fatto promotore dell’esperienza spirituale all’eremo chiamato La Solitudine, una struttura distante circa 150 metri dal convento dei frati. Ăˆ stata J = H H per circa venti anni, molti dei quali fu maestro dei novizi. In questo posto mentre celebrava messa spesso lievitata. Durante la sua permanenza $ ~ ] ” & ] Da Ischia siamo partiti in 22 sacerdoti, compresi anche un francescano e tre Vincenziani, oltre al vescovo Lagnese. Sul posto ci ha accolti don < = $ $ ] teologica dell’Italia meridionale, sezione san Luigi di Posillipo, e anche

parroco a Piedimonte Matese. Don Emilio durante quest’anno pastorale ha tenuto tutti i ritiri mensili del clero ischitano. I frati presenti ci hanno accolti in un clima di famiglia, dopodichĂŠ siamo andati nell’antica basilica di santa Maria Occorrevole dove c’è un abside che mostra Maria con $ J H ” $$ media e tenuto la meditazione. Subito dopo c’è stato un breve momento „ ? • J siamo stati introdotti nell’eremo della Solitudine per fargli visita e poi andare al pranzo preparato con amore dai frati. E’ venuto a pranzare con noi anche il vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo, mons. Valentino Di / $ < J ƒ J = H H pranzo abbiamo fatto vista alla reliquia del nostro santo Patrono per poi ripartire alla volta di Ischia ed arrivare in tempo per celebrare le messe serali nelle varie parrocchie. Nel viaggio di ritorno abbiamo recitato il = @ ? * zioni della diocesi. *Delegato per la formazione permanente del clero di Ischia

Ad Ischia il 4° Seminario Regionale con i direttori degli ufďŹ ci catechistici della Campania

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i è svolto a Ischia l’ultimo dei quattro seminari di studio per i delegati per la catechesi delle diocesi campane. Programmati dalla Conferenza Episcopale Campana, sotto la guida di A cura S.E. Mons. Valentino Di Cerbo, Vescovo di Alife-Caiazzo, dell'UfďŹ cio Catechistico delegato CEC per la catechesi, i seminari sono stati condotti Diocesano da don Luciano Meddi, ordinario di Catechesi Missionaria ? : ] : $ Con questa tappa termina un cammino di formazione iniziato nel luglio 2014 a Capracotta, nel corso del quale don Luciano, con grande com J $ ] laboratorio, ad acquisire una formazione per competenze, avendo come ] $ € & $ $ ogni diocesi ha fornito il proprio contributo cercando di sviluppare un „ dividere. Non è stato sviluppato un documento completo o un sussidio $ ] + prontoâ€? che risulti fattibile, che richiede però anche qualche applicazione ] < $

si impegnino in un percorso di autoformazione che include: motivazione, lettura adeguata, chiarimenti teologici, studio permanente e sviluppo di competenze. Questo cammino di formazione è stato illuminante e certamente stimolante che ha fornito ai partecipanti piĂš elementi e competenJ ] ] ecclesiali: la catechesi agli adulti. Al termine dei seminari i delegati per la catechesi delle diocesi campane che vi hanno partecipato, hanno espresso la loro gratitudine al delegato regionale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi, mons. Valentino Di Cerbo che con grande determinazione ha voluto questi seminari, a don Luciano Meddi che li ha guidati magistralmente e al direttore regionale don Luca Orlando Rus JJ :/ espresso un particolare ringraziamento al Vescovo di Ischia mons. Pietro J ]

$ ] J H dalla dottoressa Ernesta Mazzella hanno potuto apprezzare il patrimonio artistico, religioso e storico conservato nell’elegante museo della diocesi. J : che, con l’accoglienza a dir poco calorosa e solare, il soggiorno nella me ] $


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Ambiente

6 giugno 2015

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VERTICE SUL CLIMA-PARIGI

Un’onda verde, dal basso

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l mondo deve prendere atto che il Vertice sul clima di Parigi del A cura di prossimo dicembre Padre Alex (COP21), potrebbe Zanotelli essere l’ultima vera opportunitĂ per giungere a un accordo che mantenga il riscaldamento globale di origine antropica al di sotto dei 2 gradi centigradi, a fronte di una traiettoria attuale che porterebbe a un aumento devastante di 4 o piĂš gradi centigradi.â€? E’ questo il chiaro pronuncia ? delle Scienze a conclusione di un seminario sul tema: “Proteggere la Terra, mobilitare l’umanitĂ â€?, tenutosi in Vaticano il 28 aprile scorso alla presenza del segretario generale dell’ONU, Ban Ki moon. H J fermano categoricamente che “il cambiamento climatico di origine & ] e la sua decisiva mitigazione è un imperativo morale e religioso.â€? E’ un anticipo di quello che Papa Francesco ci dirĂ nell’enciclica sull’ambiente che è di imminente pubblicazione. L’attendiamo tutti con ansia perchĂŠ sarĂ la prima enciclica dedicata totalmente all’ambiente, nella speranza che possa avere un forte impatto sulle comunitĂ cristiane. Infatti il tema del cambiamento climatico trova una

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campo politico e mediatico. Sembra quasi un tema tabĂš. Eppure i – ci. Lo ha fatto in modo perentorio J 0;: $ climatici (IPCC) lo scorso novembre a Copenhagen. Gli scienziati dell’IPCC affermano: primo, il riscaldamento globale esiste ed è causato dall’uomo; secondo, gli effetti sono giĂ visibili con scioglimento dei ghiacciai ed eventi meteo estremi; terzo, il peggio deve arrivare perchĂŠ le emissioni globali

Dall’alto ormai ci possiamo aspet- rum della cittadinanza attiva, non tare ben poco. La speranza viene dei partiti. Un Forum che includa dal basso, dalla capacitĂ di mettere credenti e non, associazioni laiche insieme tutte quelle realtĂ di base e comunitĂ cristiane. L’enciclica che in questo paese e in tutte le altre sull’ambiente di Papa Francesco nazioni sono impegnate sull’am- aiuterĂ in questo. Il cambiamento biente. E sono tante! Mi appello a climatico potrebbe diventare una tutti i gruppi, a tutte le associazio- forza galvanizzante per tutti noi. ni, a tutte le reti perchĂŠ possiamo : ' +: – formare un unico Forum in vista – € invece che diminuire, sono aumen- di Parigi. Questa nostra frantuma- sta cambia tutto – afferma sempre tate. Infatti gli scienziati dell’IPCC zione non ci porta da nessuna par- Naomi Klein- Cambia quello che (tutti scelti dai governi!) affermano te. Siamo riusciti a farlo per l’acqua possiamo fare, quello che possiache se il Sistema continuerĂ a uti- (diritto fondamentale umano!), mo sperare, quello che possiamo lizzare petrolio e carbone al ritmo vincendo pure un Referendum( chiedere a noi stessi e ai nostri lea giugno 2011). Non possiamo far- der. Possiamo farcela? So solo che andrĂ bene, 3,5 gradi centigradi cela ora per l’aria (altro diritto fon- non c’è nulla di inevitabile, niente, ma se ci andrĂ male 5,4 gradi cen- damentale umano!)? Non aspettia- tranne il fatto che il cambiamento tigradi. Gli esperti ricordano che mo l’autunno! SarĂ troppo tardi! climatico è destinato a cambiare giĂ 2 gradi centigradi costituiscono Concordiamo una data e un luogo tutto. un dramma per il nostro Pianeta. dove trovarci, e costituiamo que- E ancora per breve tempo, la naE purtroppo, come afferma Fatih sto Forum, questa Rete di tutte le tura di tale cambiamento è nelle — <  J - realtĂ di base. Deve essere un Fo- nostre mani.â€? zionale dell’Energia): “La porta dei due gradi si sta per chiudere. Nel 2017, si chiuderĂ per sempreâ€?. In breve abbiamo raggiunto quello che vari attivisti hanno iniziato a chiamare il ‘decennio zero’ della crisi climatica: o cambiamo subito o perderemo la nostra chance. Ecco perchĂŠ il Vertice del Clima Per “evitare confusioni dovute alla diffusione di informazioni di Parigi, il prossimo dicembre, non confermateâ€?, la Sala Stampa vaticana “comunica che la data diventa l’ ultima vera opportunitĂ prevista per la pubblicazione dell’attesa Enciclica del Papa è il per salvarci. “ Eppure nĂŠ il Sisteprossimo 18 giugno, giovedĂŹâ€?. “Le modalitĂ della presentazione ‹ J K mondo politico, nĂŠ quello media- pubblica – prosegue la nota – verranno rese note sul Bollettino tico stanno prendendo seriamente della Sala Stampa nel corso della prossima settimanaâ€?. il problema. “Cos’è che non va in noi?- si domanda la Naomi Klein nel suo straordinario volume Una Rivoluzione ci salverĂ - Che cosa ci trattiene Nel Kaire di sabato 13 giugno davvero dallo spegnere l’incendio ci sarĂ uno speciale su Antoche minaccia di ridurre in cenere la nostra casa collettiva? Penso la nia Spedicati, la quindicenne risposta sia molto piĂš semplice di di Fiaiano deceduta per una quello che molti ci hanno spinto grave malattia. Una ragazza a credere: non abbiamo intrapre- solare, che amava la vita perso le azioni necessarie a ridurre le chĂŠ aveva scoperto Dio Amoemissioni perchĂŠ esse sono sostanJ „ il capita- re come unico vero Ideale da lismo deregolamentato, ossia con perseguire l’ideologia imperante. Siamo bloccati perchĂŠ le azioni che garantirebbero ottime chance di evitare la ‹ $ $$ la stragrande maggioranza delle persone- rappresentano una minaccia estrema per quell’Êlite che tiene le redini della nostra economia, del nostro sistema politico, di molti dei nostri media!â€?

Il 18 giugno l’enciclica sull’ambiente


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Parrocchie 6 giugno 2015

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PRIME COMUNIONI DI 44 BAMBINI - PARROCC

“La nostra festa non d ueste sono le parole cantate dai bambini durante questi anni di A cura di preparazione alla PriSilvia ma Comunione, e, nel Pugliese e giorno del loro inconMaria Francesca tro con GesĂš EucaCarcaterra restia, la loro festa (e anche la nostra) non si è limitata alla sola celebrazione. Domenica 31 maggio, SolennitĂ della SS. TrinitĂ , 44 bambini della nostra comunitĂ hanno raggiunto un obiettivo importante della loro formazione cristiana ma, prima di questa tappa, il loro cammino è stato lungo. Sin da piccolissimi sono stati seguiti dalle catechiste, che ne hanno curato la formazione, e hanno intessuto rapporti bellissimi anche con le loro famiglie, tanto è vero che molte mamme e molti papĂ si sono offerti di col $ K fosse perfetto. Ogni aspetto è stato curato nel minimo dettaglio, perchè i nostri piccoli potessero comprendere la grandezza del Mistero d’Amore che di lĂŹ a poco avrebbero celebrato e potessero fare una vera esperienza di GesĂš. Negli ultimi mesi i bambini sono stati molto presi per imparare e meditare i canti della celebrazione, da loro animata. Due settimane prima sono stati presentati alla comunitĂ parrocchiale attraverso una “Domanda di Ammissioneâ€?: il parroco li chiamava per nome e uno per volta rispondevano: “Eccomiâ€?. Ăˆ stato un momento molto coinvolgente, da quel giorno in poi i bambini hanno iniziato con grande emozione a fare il “conto alla rovesciaâ€?

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per il loro grande giorno. L’ultima tappa di questo percorso è stato il ritiro dei bambini con le catechiste e il parroco: un’intera giornata insieme tra incontri, canti, un pranzetto squisito e non potevano mancare tante risate. Don Carlo li ha “interrogatiâ€? su quanto fossero pronti per il grande passo‌ il risultato è stato un momento di grande divertimento ma anche di grande sorpresa per tutti; dalle loro risposte infatti è stato bello scoprire come lo Spirito Santo non incontra cuori piĂš disponibili alla sua azione, di quelli dei bambini. Di pari passo con i bambini, anche i genitori hanno partecipato J K potessero accompagnare nel modo K € za, potessero avere un’occasione di avvicinarsi alla realtĂ parrocchiale e sentirsi partecipi di questa Grande Famiglia. Non si è trattato di semplici catechesi, ma di far scoprire un ideale di vita, a molte famiglie a volte sconosciuto, secondo il quale non si può essere persone realizzate se non si ha Dio, per far sĂŹ che questi bambini, sotto la spinta di genitori piĂš consapevoli, coltivino la voglia di crescere insieme in un cammino umano e di fede. Prime Comunioni, i nostri bambini hanno davvero “celebratoâ€? questa Eucarestia tutti riuniti, insieme a Don Carlo, intorno alla mensa del Corpo di Cristo; i bambini hanno imparato a riconoscere l’importanza della Parola, hanno ringraziato con le loro voci squillanti ed entusiaste, hanno pregato insieme il Pa-

dre Nostro, tutti uniti in un grande abbraccio. Questa immagine rimarrĂ a lungo impressa nella memoria dei loro genitori e di quanti hanno preso parte alla celebrazione, come testimonianza viva della tenerezza di Dio Padre. Molti si sono stupiti per il silenzio in cui si è tenuta la celebrazione e per la consapevolezza con cui gli stessi bambini andavano al loro primo incontro con GesĂš, nonostante la Chiesa gremita. LA FESTA SOLIDALE ALLA TORRE DI MICHELANGELO + 2 i bambini intonavano.... e proprio cosĂŹ, la Madonna a conclusione del mese tutto dedicato a Lei ci aveva riservato una carezza speciale dal Cielo! Tutta la Gioia della Celebrazione si è subito trasformata in Vita, come ci dice sempre il nostro parroco “trasformiamo la Comunione in Comunione con i fratelliâ€?! Persone che giĂ da settimane pri-

ma avevano messo a disposizione la cosa piĂš preziosa, il tempo, per realizzare un vero angolo di paradiso, mamme, papĂ , giovani, ragazzi, bambini impegnandosi ognuno e dando il massimo in base alla propria misura. Riscoprendo insieme il valore della vera solidarietĂ , mettendo da parte loro stessi, le loro certezze, la loro stanchezza, Questo avviene solo quando facciamo agire quel GesĂš che abita in ciascuno di noi, tutti uniti per un unico scopo, quello di far sentire a casa tutti gli invitati, respirare aria di famiglia e poter sperimentare il “come è bello stare quiâ€?. Si percepiva la dedizione di tutti verso il prossimo. SĂŹ, proprio in questo tempo storico, dove è piĂš semplice trovarsi di fronte l’incertezza e l’assenza di valori, è stato bello assaporare la possibilitĂ che tutto ciò può cambiare per amore! I volontari della parrocchia sono stati circa 160: chi ha contribuito per cucina-


Parrocchie

6 giugno 2015

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CHIA DI S. MARIA ASSUNTA AD ISCHIA PONTE

deve ďŹ nireâ€? re, con un pranzo gustosissimo e curato nei particolari, chi alla brace per il pesce spada e i gamberi, chi nel servire ai tavoli, con gioia e amore, chi nella distribuzione del vino, buonissimo, fatto dai papĂ della parrocchia, e delle bevande, la squadra per il lavaggio di piatti e stoviglie, una vera catena di montaggio, chi nell’installazione di gazebo, sedie e tavoli, chi nel preparare l’ambiente accogliente per i 500 ospiti, chi nel confezionare i centrotavola, bellissimi, chi nella +Â’ migliaâ€?, chi con l’animazione di giochi per intrattenimento dei piĂš piccoli, chi con la musica per allietare l’atmosfera, chi per il decoro e la bellezza della sala. A tal proposito ogni dettaglio è stato pensato per sottolineare i valori che esprimono la vita familiare: artisti, falegnami e artigiani della parrocchia, hanno messo a disposizione i loro talenti per creare una bellissima

= Â’ pinta a mano, che campeggiava su tutta la sala con lo sfondo del Castello. Anche i passanti che, dall’alto della strada, si fermavano ad ammirare il panorama, non potevano non vederla e ricordare che quello è il modello che dobbiamo imitare. Per i centrotavola, realizzati dalle mamme, sono stati utilizzati i cocci ricavati dai salvadanai dell’infanzia le nostre campagne. Questi cocci simboleggiavano le fratture che si vivono a volte nelle nostre famiglie, ma che con l’amore possono fore ricordavano il vino nuovo delle Nozze di Cana: GesĂš trasforma

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l’acqua dell’amore umano nel vino della grazia. E come ricorda Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, le coppie sono chiamate ad essere famiglie-anfora per riversare sugli altri l’Amore ricevuto. Anche i bambini sono stati coinvolti in questo: sono state sorteggiate 15 parole che esprimono il senso del Â’ € a ciascuno di loro è stata chiesto di scrivere una frase, usate poi come segna posto. Un ringraziamento speciale poi va a tutti coloro che hanno contribuito alla festa solidale mettendo a disposizione le proprie attrezzature e donando parte delle vivande. Insomma una vera gara d’amore, un incontro di famiglie e giovani, un toccasana per il cuore e un sorriso per gli occhi. & è stata mitigata dalla buona riuscita del tutto e dalla gioia visibile dei nostri bambini che con GesĂš dentro hanno potuto godere della fratellanza fra tutti. Sembrava di stare ad un ritiro spirituale. Se dovessi usare un’immagine per concludere mi piacerebbe provare ad illustrare quel cielo splendente che faceva da tetto sui nostri capi, quel sole che riscaldava fuori e dentro l’anima con i suoi raggi che a conclusione illuminavano quella grande torta a forma di girasole del quale ogni petalo corrispondeva al nome di uno dei bimbi che hanno aderito al progetto solidale e con al centro un grande cuore pulsante che sembrava simboleggiasse tutta la grande famiglia parrocchiale che ha preso parte a questa grande e meravigliosa festa di GesĂš in mezzo a tutti noi!


Parrocchie

14 6 giugno 2015

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PARROCCHIA GESĂ™ BUON PASTORE - DECANATO DI ISCHIA

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TERRITORIO

Cercando Aenaria una giornata in cantiere ono passati cinque anni dall’inizio di questa avventura, da A cura di quando ho conosciuto Alessandra i ragazzi della Marina Benini di Sant’Anna e tutta la grande famiglia della Cooperativa Ischia Barche. Insieme abbiamo creduto in questa iniziativa culturale, un’iniziativa che doveva restituire alla Baia di Cartaromana le sue origini e la sua antica notorietà . L’imponente Castello Aragonese ci guardava dall’alto, con fare sornione, quasi curioso di vedere dove saremmo riusciti ad arrivare, ma tante volte ci ha protetto dal vento e dal mare lasciandoci lavorare in tutta tranquillità . Cinque anni da quelle prime immersioni passate a pinneggiare avanti e indietro alla ricerca di un piccolo indizio, di un punto da dove incominciare; lo sapevamo, Aenaria era li sotto, ma dove? Anfore, lingotti di piombo, monete – oggi esposti al Museo Archeologico di Lacco Ameno – erano la prova che Aenaria stesse solo aspettando che qualcuno la cercasse. Tra la prateria di Posidonia e qualche chiazza di sabbia ab-

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biamo trovato i primi frammenti di anfore e di ceramica da mensa ma soprattutto abbiamo trovato un muro, il primo muro di Aenaria. E cosĂŹ è iniziata la nostra avventura con la certezza che eravamo nel posto giusto. Maggio e giugno poi settembre e ottobre sono il periodo migliore per lavorare in mare, il tempo è abbastanza stabile e non ci sono ancora le tante barche che affollano questa baia e cosĂŹ giorno dopo giorno, anno dopo anno siamo arrivati a mettere in luce una piccola porzione del porto di Aenaria, quanto basta però per avere la certezza che stiamo restituendo alla baia di Cartaromana la sua piĂš ‘ l’appuntamento è alle otto da Cocò ad Ischia Ponte, un buon caffè è indispensabile per affrontare la giornata. Si programmano i turni di immersione e il lavoro da fare; gli impegni di scavo vanno coordinati con le visite guidate delle tante scuole che ci vengono a trovare. Gaetano, Luigi, Giovi, Giuseppe, Antonio, Pasquale, Manuele, ognuno con il proprio compito, si danno il cambio tra immersioni e assisten-

za dalla barca; a volte fa freddo e piove altre volte fa veramente caldo sotto il sole ischitano ma se il mare è calmo la giornata ha inizio. Si scava con l’aiuto della sorbona, un lungo tubo alimentato ad aria compressa che aspira la sabbia del fondale, mentre tutti i frammenti di ceramica vengono raccolti in nata. Ăˆ un lavoro lungo, è necessario procedere senza fretta per racco-

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gliere tutti gli indizi su Aenaria che il mare ha conservato per 2000 anni sotto una alta coltre di sabbia. Ogni dettaglio va fotografato e disegnato e allora, armati di chiodi picchetti e cartellini numerati, si scavo da cui prendere le misure e riportarle sulla tavoletta da disegno. Ma il mare è il mare e quindi – quasi a proteggere i suoi segreti – a volte ci ricopre nuovamente tutta l’area scavata di sabbia e a noi non resta che ricominciare da capo: pulire, scavare fotografare e disegna * i turni di immersione: le cassette di ceramica vanno esaminate, i materiali suddivisi e fotografati perchĂŠ ogni frammento grande o piccolo bello o brutto contribuisce a ricostruire un momento della storia di sure prese sott’acqua e non sempre sono tutte esatte e allora va cercato l’errore per essere pronti a correggerlo nell’immersione di domani. & & mento di confrontare le nostre sensazioni, le idee, le migliorie da apportare, le ipotesi sui nostri ritrovamenti e incominciare a programmare il lavoro per domani.


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Racconti inediti 6 giugno 2015

Presentazione del racconto “Mi chiamo Oscar� di Franco Mattera

La carezza del creato H

o giĂ detto a Franco Mattera, in altra occasione, che il suo modo di approcciarsi al racconto a me sembra niente di piĂš che un modo alternativo di rapportarsi alla natura, con una A cura di scrittura che a me appare, nĂŠ piĂš nĂŠ meno, che una costante Enzo carezza del Creato, o piĂš semplicemente, un modo di prenD'Acunto dersi cura di esso. Questo racconto, “Mi chiamo Oscarâ€?, conferma quest’idea che mi ero giĂ fatto leggendo i racconti precedenti, ma offre la possibilitĂ di aggiungere qualcosa. La scrittura di Franco Mattera, nella sua genuinitĂ , sembra nascere direttamente dalla dimensione dell’oralitĂ , e in questo ci vedo molto della nostra tradizione isolana, ahimè, passata, e in particolare, di quella capacitĂ di stare insieme, magari intorno ad un braciere, e raccontarsi storie in grado di arricchire la vita e renderla meno angosciante. E non è un caso, che anche di angoscia questo racconto parli, preci H

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] € „ $ € 0 H da tempo, sente legato a sĂŠ in modo viscerale, secondo una congiuntura generazionale rovesciata, dove è il nonno, che prima di tutto, tende verso il nipote. Insisto su questo punto, perchĂŠ si tratta di un aspetto interessante e ricco di umanitĂ dal quale tanto c’è da imparare, perchĂŠ nonno Gustavo non è il nonno autoritario che ritrae se stesso nell’arroganza di chi pretende rispetto unidirezionalmente, semplicemente perchĂŠ ha calcato per prima questo mondo d’infamie; no, nel suo modo di essere, questa banale presunzione manca del tutto, e ciò che importa, è solo farsi carico del dolore di quel piccino di nome Oscar. Ăˆ inutile dire che nel racconto c’è anche altro, ma è questa tensione solidaristica intra-generazionale, – che può certamente trascendere la sfera

˜ me, ne costituisce il centro essenziale, e che trova pieno compimento, in € € dove la perfetta circolaritĂ di rapporti viene sintetizzata da un abbraccio JJ J „ al piccolo Oscar di restituire a nonno Gustavo, tanto, di quel bagno d’amore che il vecchio nonno gli aveva, gratuitamente, saputo riservare.

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tamattina devo passare dal ferramenta per dirgli che ieri mi Racconti di Franco ha dato tre bulloni in Mattera meno, spero mi creda, altrimenti dovrò chiedergli di venirli a contare dove li ho montati. Poi passerò alla posta per prendere la pensione. Non da starci in piedi tutta la mattinata. Forse è meglio andare prima alla posta e poi dal ferramenta, cosĂŹ risparmio un po’ di tempo. Intanto mi hanno comunicato che forse non potrò rinnovare la patente‌ per l’etĂ dicono loro. Valli a capire, se sto bene cosa c’entra l’etĂ ? La macchina poi la guido meglio io che tanti giovani! Mia moglie stanotte non mi ha fatto dormire: “Non sta bene mi ha detto ierseraâ€?, ed io a pensarci per tutta la notte. Non devo dimenticarmi di andare dal ferramenta: se non mi dĂ i tre bulloni mancanti, giuro che non ci vado piĂš a spendere. + $ $ piccolo. Non è che non sta bene: a mangiare mangia, si lascia fare le cose che si fanno a tutti i bambini, vede i cartoni alla televisione, va a scuola, passeggia volentieri e‌â€?, â€œâ€Śe allora che cos’ha che non va?â€? - chiedo a mia moglie un po’ spazientito. “Non parla piĂš da un mese! Ci pensi, un mese che è muto. Ma non muto che non può parlare, muto che ci ha qualcosa dentro che gli dice che non deve parlare. Non parla con nessuno, $ Letizia, sua madre, non parla. Non parla nemmeno con la maestra, e manco a pensarci con i suoi ami $ & '2 “E con i nonni di lĂ - gli dico -, sĂŹ i genitori di Letizia, come vanno le cose?â€? “I nonni di là ‌? Quelli stanno sempre in giro per pellegrinaggi, viaggetti, sagre di paese, che vuoi che pensino al nipotino. E poi $ me ne ha parlato nĂŠ io gli ho chiesto nienteâ€?. “Non parla, non parla, non parla ,‌ non parla piĂš, è un mistero! Il neurologo dice che è sano come un pesce, non ha nessun problema al cervello, gli hanno

che non si può sbagliare a capire‌ Comunque meglio che non ha problemi alla testa, no? Ma allora perchĂŠ non parla?â€? “Stacci tranquillaâ€? - ho detto a mia moglie – “vedrai che le cose si aggiustano, certa-

mente si aggiustano con il tempo. I bambini fanno presto a stare male, ma noi dimentichiamo troppo presto di quando stanno bene . Come si fa poi a sapere che uno sta bene, se non lo si è mai visto star male: può anche darsi che uno pensa che l’altro sta bene e invece, niente: sta male! E’ come uno che non ha mai visto un colore, mettiamo, e tu ce lo fai vedere la prima volta: quello rimane scemo e non dice che colore è, perchĂŠ non lo conosce. Tranquilla, sĂŹ, devi stare tranquilla, stai a sentire, le ho detto!â€? E sembra si sia quietata. Ma sono io che invece non sono tranquillo: forse si faceva meglio, io e lei, a continuare a parlare del piccolo. Ci avrebbe fatto bene darci uno sfogo con le parole, magari con un bel pianto insieme: è incredibile come a volte piangere faccia bene, ‌ una medicina, ecco quasi una medicina che ti toglie il dolore. Oggi mi ha chiamato l’assicuratore: mi ha detto che forse non mi fanno piĂš l’assicurazione per la macchina: troppe lettere dice, troppi risarcimenti. Ma io l’assicurazione la pago, gli dico, mica non la pago! Va bene, la paga, mi dice, ma noi non possiamo piĂš assicurarla. Ecco allora, ho pensato, questi si sono messi d’accordo: uno non mi rinnova la patente e uno non mi fa l’assicurazione , cosĂŹ io non posso piĂš guidare! Ho solo

$ maschio, e sta lontano, tanto lontano che nemmeno mi ricordo il paese. Non sento nemmeno piĂš dolore per questa lontananza . Hai voglia di dire le foto, ti mando le foto di tanto in tanto. Le cartoline di Natale con la foto del piccolo vicino all’albero, si quelle me le manda sempre! Ma una dove ci siamo anche io e mia moglie e tutti quanti noialtri di famiglia, quella no, non si è mai fatta . Sarebbe piĂš bello, no? Tutti quanti e il piccolo in braccio a me, e poi un’altra con il piccolo in braccio a mia moglie, no?, per essere ‌ bello ‌sarebbe, sĂŹ ‌ sarebbe molto bello . Ma io ormai non chiedo piĂš queste foto qui‌ , no ‌ sennò devo tornare a piangere come al principio della storia. Meglio non chiedere piÚ‌, niente foto, niente dolore, per me. (‌) Ha fatto un poco di storie ma alla ƒ bambito io: mancavano due bullo ' € sto è certo! Poi me li ha dati, si, ora ci posso ancora spendere da lui. La


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ne fai del tuo bel progetto a quarant’anni che ha tua moglie? Che poi succede proprio cosĂŹ, ecco! Un bel progetto che non serve a nien K sta insieme nella vita, marito e moglie. I progetti vanno bene per altre cose, penso io: l’ho chiesto pure alla mia signora se noi magari i no $$ quasi mi picchiava. Mi dice: “Mica abbiamo deciso noi maschio o femmina, biondo o bruno, alto o basso? No, ma cos’è questa storia di progettare!â€? E io a dirle, no non hai capito, progettare per dire quando dovevano venire, insomma che noi abbiamo stabilito quando dovevano nascere, per esempio subito, dopo un anno, due‌.. E lei a dirmi se mai avessi ripreso a bere di nascosto. Poi dopo quattro anni è arrivato Oscar, si Oscar, il mio quarto nipotino, bello, paffuto e biondo. Mia moglie ha subito detto che non mi somigliava per niente, che era tutto la sua mamma, mia nuora Letizia, e che lei era spiccicata suo padre Ludovico. Quindi tutto chiuso per me! Oscar non è il mio nome, ‌come io ho mio padre: no, non è il mio nome. E’ di fantasia, ma è un bel nome lo stesso, di moda ‌ sĂŹ di moda, certo: E’ breve, si chiama facile facile, non c’è da sbagliare. Anche se sta lontano lo chiami subito e con un suono lungo lungo: Oooos‌ caaar, Ooos‌caaar! E lui sente di sicuro, per forza che deve sentire, e non si confonde con altri nomi K € chiamano Oscar, e viene subito, e non si confonde, no non si confonde per niente. E se vuole venire viene. I bambini non sempre risettimana prossima voglio mettere dei pali di castagno appena scor- tempo, anni ed anni, per avere un spondono, anche se sentono, ana posto il pollaio: ci starò attento tecciati. E’ simile allo spago che bambino. La carriera, certo la car- che se capiscono che li chiami, a pensi buono ma che si rompe a riera è importante. E anche un po’ volte non vengono. Bambini, sono con lui, però. Mia moglie oggi mi ha detto di Al- spezzoni man mano che lo dipani: di divertimento: giovani erano e si bambini e fanno cosĂŹ. Non semberto, dice che ha parlato al telefo- JJ - dovevano divertire, bene. Prima pre, non sempre. Però è certo che no per quasi un’ora, con lei, quasi rarne poi uno lungo appena per il carriera e divertimento, poi qual- sono bambini e a volte fanno cose un’ora, certo. Ha chiesto di me, ma bisogno che n’hai: poi provi a le- che guaio da mettersi alle spalle, strane, bisogna capire che se fanno voleva parlare con lei, al telefono gare qualcosa e devi starci attento ' = & K $ $ per un’ora, forse anche di piĂš, per- che non si spezzi appena sotto il storia questa che oggi sento ripe- Poi chi lo dice che sono cose stra € ]™ $ ' ne, veramente strane? Stabiliamo K - nodo. gio. Forse un’ora e mezza, bah! Ha Lui si è sposato abbastanza gran- macchina: devo fare prima i soldi, noi che sono strane? E noi‌ sĂŹ, chiesto di me, però, questo è certo. de. Lavoro e matrimonio lontani andare in America o in Giappone, noi grandi, come siamo? Basta con / - da me, da noi della sua famiglia. E o a entrambi i posti, fare questo, questi pensieri: oggi devo pensare K & io a dargli la benedizione, per tutto, quello‌, comprare la macchina solo al bambino. Il bambino, sĂŹ, è ne ha avuta con me. Nessuna for- gliel’ho data, certo‌., la benedi- nuova, poi vediamo di progettare importante che io pensi qualcosa tuna per noi due, nessuna. Ma non zione di un padre è come la bene- un bambino. Progettare ? E che per il mio nipotino: fra quattordici la fortuna dei soldi, no, dei soldi J ? K cos’è una casa? Questa storia di giorni avrĂ sette anni e io il mese no, dei soldi‌. la fortuna nostra, darebbe senza i padri e le madri?: progettare i bambini proprio non prossimo sessantotto: forse cosĂŹ ne come dire‌ la fortuna delle cose ci siamo noi che la diamo a nome mi va giĂš, per niente che non mi piangerò,‌ io solo con me stesso. lisce, belle e chiare, come il legno Suo, ecco. Poi tante storie e tanto < Continua‌

Mi chiamo

Oscar


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Cultura 6 giugno 2015

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L'insegnante Pensieri scaturiti dalla lettura del libro “Ragazzi, non siete speciali�

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entre si discute della Buona Scuola l’editore Garzanti, l’anno scorSpunti di lettura a cura di so 2014, ha tradotto in Don Vincenzo italiano l’originale libro Avallone RAGAZZI, NON SIETE SPECIALI, scritto dal professore americano David McCullough Jr. Vale la pena leggerlo, credo.Tratta di tanti temi, tutti importanti, ma credo che il tema piĂš importante è la persona dell’insegnante. Quante cose dipendono dalla conoscenza di sĂŠ stessi e di tutto il resto! Allora che mi dite dei vostri insegnanti, il cui obiettivo è spiegarvi come e perchĂŠ imparare, aiutare a conoscere voi stessi e anche il vostro mondo‌? Molti insegnanti lasciano il segno per l’eternitĂ , e dove arriva la propria in„ J ” li elettrizza. E nessuno, possiamo starne certi, ha scelto questa professione per soldi (pag.75). Non c’è nessun lavoro migliore dell’insegnamento. Anche se qualcuno si lamenta, quasi tutti i docenti amano il proprio lavoro, amano i loro studenti, la propria materia, la propria scuola. I bravi insegnanti non si pongono mai il benchĂŠ minimo dubbio sul valore del ™ & = para cosĂŹ tanto! Ti senti utile, parte della soluzione, perchĂŠ il tuo lavoro si svolge

$ € Jzi ai quali ti affezioni enormemente in pochissimo tempo. Se questo mestiere si fa bene, ci sono tanti motivi di soddisfazione di orgoglio (pag. 76). Il compito dell’insegnante è aiutare gli allievi, prima a riconoscere e ad apprezzare le proprie doti migliori, poi a coltivarle. L’insegnante deve perciò capire i ragazzi, entrare in sintonia con loro, credere in loro - è a volte non è cosĂŹ facile! E deve essere calmo, J processo didattico. Come nell’agricoltura, anche nell’educazione le dinamiche sono lente‌ L’entusiasmo conta piĂš di ogni altra cosa per i vostri studenti, per la vostra materia, per la giornata che avete di fronte (pag. 77). E ricordatevi sempre che i vostri al-

lievi sono esseri umani a tutto tondo, dotati di sensibilitĂ ed intelligenza, ognuno dei quali conta nĂŠ piĂš nĂŠ meno di tutti gli altri. Ognuno di loro merita tutto il vostro impegno, indipendentemente dalle sue attitudini o dal suo atteggiamento, dal piĂš stupido al genio conclamato. L’apprendimento non attiene quasi mai alla capacitĂ di fornire risposte esatte ‌ Abbiamo una buona ragione per rimboccarci le maniche, entrare nelle cose e decifrare quello che vediamo‌ I ragazzi cominciano a rendersi conto che il perchĂŠ conta molto piĂš del cosa (pag. 79 e 82). L’apprendimento, il vero apprendimento, mira a espandere la comprensione e ad approfondire il senso critico. Dovrebbe dare gioia, emozione. Serve a costruire una vita piĂš ricca, appagante e produttiva ‌ ma anche a far diventare i giovani responsabili cittadini della Terra. Aiuta a scoprire dove, come e perchĂŠ essere di aiuto. Aiuta ad interpretare la realtĂ . I punteggi e le medie dei voti non possono essere molto Eppure, a quanto pare, le nostre discussioni continuano a incentrarsi sui numeri (pag. 93 e 94). Un vecchio amico e veterano dell’insegnamento mi ha detto recentemente: ÂŤQuando ho cominciato a fare questo lavoro, pensavo che il conte le nozioni fossero tutto. Ma non ci ho messo a rendermi conto che in realtĂ cercavo solo di creare interesse. Se funziona, se i loro occhi si accendono ‌ be’, allora è fattaÂť (pag. 96). POST SCRIPTUM: Niente di nuovo sotto il sole! Quello che dice questo profes ] ? ieutica, l’arte della levatrice: come questa tira fuori il bambino, cosĂŹ l’insegnante deve individuare, tirar fuori e potenziare quello che quello che giĂ c’è nell’allievo. Ma‌ come ho detto all’inizio, il libro ha tante “altre veritĂ che non sappiamo piĂš 2ƒ  77-79); lo sport (pag. 147-168); la razza (pag. 169-196); le doti innate di ogni alunno (pag. 103-123); eccetera eccetera. Leggetelo insomma. Ne vale la pena!

L'AUTORE David McCullough ha insegnato lingua e letteratura inglese presso la Punahou School di Honolulu, per poi passare dal 2002 alla Wellesley High School, nei pressi di Boston. Suoi interventi sono apparsi su CNN, FOX, ÂŤBoston GlobeÂť e ÂŤTimeÂť. Vive con la moglie e i quattro ďŹ gli a Sudbury, nel Massachusetts. Ragazzi, non siete speciali! è il suo primo libro ed è in corso di pubblicazione in nove paesi. Negli Stati Uniti ha raggiunto le tre edizioni in poche settimane.Il primo giugno 2012 il professor David McCullough parla alla cerimonia di consegna dei diplomi alla Wellesley High School dove insegna letteratura. Il suo è un discorso originale, divertente e provocatorio: in poco tempo il video di questa straordinaria lettera d’amore agli studenti ďŹ nisce su YouTube, fa il giro del mondo e viene visualizzato da oltre due milioni di persone. Quelle parole diventano cosĂŹ il manifesto controcorrente per una vita in cui la felicitĂ valga piĂš del successo ottenuto a ogni costo, un’esortazione a cercare di raggiungere i propri obiettivi e non quelli imposti dalla societĂ , un invito ad affrontare la vita seguendo i propri sogni e le proprie passioni. In Ragazzi, non siete speciali! McCullough rielabora il suo celebre discorso rivolgendosi a quei giovani che stanno per diventare adulti, troppo spesso vittime inconsapevoli delle buone intenzioni dei genitori, e a tutti coloro a cui sta a cuore l’adolescenza, il periodo piĂš importante della nostra vita. Raccontando con umorismo e tanta passione la sua esperienza di insegnante, di padre e di ďŹ glio, McCullough insiste sull’importanza e il ruolo della lettura, dell’immaginazione e dalla conoscenza in un mondo sempre piĂš individualista, e ci ricorda che le piĂš grandi gioie della vita vengono solo dalla consapevolezza di non essere speciali.


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Ecclesia

6 giugno 2015

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Il grande mistero d’amore Eucaristia e Spirito Santo G

esĂš Eucaristia è la fonte della perfezione dell’Amore e della santitĂ . Non è possibile, per noi uomini A cura di Antonio praticare il Vangelo con le nostre Magaldi forze: “Impossibile presso gli uoDiscepoli e mini, ma non presso Dioâ€?. La Apostoli santitĂ cristiana consiste nella perdello

J Spirito dall’Amore: “La Carità è paziente, è Santo benigna, non invidia, non si vanta, il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non tiene conto dell’ingiustizia ma si compiace della VeritĂ ; tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopportaâ€? (1Cor 13). Questa perfezione è Dio e noi la riceviamo solo in Cristo GesĂš. Ăˆ Lui con il Suo Spirito ÂŤamico degli uominiÂť che entra nelle anime sante e forma gli amici di Dio; e il Sacramento principale & = / anche se soltanto desiderata. “Mediante l’Eucaristia lo Spirito Santo realizza quel rafforzamento dell’uomo interiore di cui parla la lettera

agli Efesini. Mediante l’Eucaristia le persone e le comunitĂ sotto l’azione del Paraclito consolatore, imparano a scoprire il senso divino della vita umana, richiamato dal Concilio: quel senso, per cui GesĂš Cristo svela pienamente l’uomo all’uomo, suggerendo una certa similitudine tra di Dio nella veritĂ e nella caritĂ . Una tale unione si esprime e si realizza specialmente mediante l’Eucaristia, nella quale l’uomo, partecipando al / $ J lizza, impara anche a ritrovarsi‌ attraverso un dono‌ di se nella comunione con Dio e con gli altri uomini suoi fratelli. Per questo i primi cristiani, sin dai giorni successivi alla discesa dello Spirito Santo, erano assidui nella frazione del pane e nelle preghiere, formando in questo modo una comunitĂ unita all’insegnamento 2  š) “Io, Giovanni, udii una gran voce nel cielo che diceva: i nostri fratelli hanno vinto l’accusatore per mezzo del Sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poichĂŠ hanno

JJ < € $ 2  Âš !‹ š) + < & di Dio per gli uomini: Ăˆ la manifestazione piĂš stupenda e meravigliosa! Con questo dono Dio non ha riservato piĂš nulla per se ma tutto si è dato all’umanitĂ ! Ed oh! Quanto è grande il mio desiderio che le anime vengano a me‌ vengano al mio Cuore‌ le € ™ risparmiato di quanto mi era piĂš caro, pur di attrarle al Mio Amore! Ora sembra invece che l’umanitĂ vada nauseandosi del gran dono della mia reale presenza su questa terra! Ed il mio Cuore ne è addolo „ '2  H * / > ! ›!œ› ) ? Â’

ƒ +/ diamoci: adorando il Cristo presente realmente nell’Eucaristia, mi lascio trasformare da Lui? Lascio che il Signore che si dona a me, mi guidi a uscire sempre piĂš dal mio piccolo recinto, a uscire e non aver paura di donare, di condividere di amare Lui e gli altri?â€?

San Francesco combatte la mondanitĂ , nemica dell’anima, e vince sono tanto pericolose, le ricchezze, perchĂŠ ti portano subito alla vanitĂ e ti credi importante. E quando ti credi importante ti monti la testa e ti perdi. ‌ E’ brutto vedere un cristiano ‌ che vuole le due cose: seguire GesĂš e i beni, seguire GesĂš e la mondanitĂ . E questo è una contro-testimonianza e allontana la gente da GesĂšâ€?. = Â’ € ta, respirava aria di mondanitĂ , aveva l’ambizione di diventare un grande cavaliere e si dava alla dissolutezza con i suoi amici di gioventĂš. Ma quando il Signore lo chiamò in una visione a servire il Padrone piuttosto che il servo capĂŹ ventare l’araldo del gran Re, il Signore GesĂš. Â’ š Nel suo cammino di conversione sentĂŹ di dover maggio scorso a casa Santa Mar- lasciare tutto: ricchezza, vanitĂ e orgoglio. ta, ci mette in guardia dal perico- Il suo animo era in continuo combattimento e, A cura dell' lo delle ricchezze, della vanitĂ e anche quando otteneva grazie dal Signore, cerOrdine cava di non cadere nell’orgoglio spirituale, non Francescano dell’orgoglio che ci allontanano di Forio da GesĂš e mettono a rischio la ritenendosi degno di alcun merito, consideransalvezza della propria anima: “Se- dosi solo un grande peccatore a cui Dio aveva guire GesĂš dal punto di vista umano non è un buon dato ascolto solo per la Sua immensa Miseriaffare: è servire. Lo ha fatto Lui, e se il Signore ti dĂ cordia e per i meriti della Passione di Cristo. la possibilitĂ di essere il primo, tu devi comportarti come Il nostro santo fu un sovversivo facendo viol’ultimo, cioè nel servizio. E se il Signore ti dĂ la possi- lenza a se stesso, cercò di ribaltare gli elementi bilitĂ di avere beni, tu devi comportarti nel servizio, cioè mondani della ricchezza, della vanitĂ e dell’orper gli altri. Sono tre cose, tre scalini che ci allontanano goglio con quelli della povertĂ , della semplicitĂ da GesĂš: le ricchezze, la vanitĂ e l’orgoglio. Per questo e dell’umiltĂ , conformandosi a Cristo in tutto,

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dando testimonianza di una vita santa a cui ogni uomo può tendere. Prendiamo spunto dalle Â’ Â’ ƒ + $ Â’ vero imitatore e discepolo del Salvatore, agli inizi della sua conversione si diede con grande amore alla ricerca della santa PovertĂ , desideroso di trovarla e del tutto deliberato a farla sua, senza temere nĂŠ avversitĂ nĂŠ pericoli, non ricusando fatiche nĂŠ schivando disagi corpora J € = @ 2  Â’Â’ š) ? verello amava rimproverare con fraterna caritĂ i suoi frati che ambivano a raggiungere alte cariche nell’Ordine: “ ÂŤ Il superiorato è occasione di caduta, la lode di precipizio. L’umiltĂ del suddito invece porta alla salvezza dell’anima. PerchĂŠ allora volgiamo l’animo piĂš ai pericoli che ai vantaggi, quando abbiamo la vita per € “Â?2  Â’Â’ žš ) ? Â’ sione ci dia la forza necessaria di scegliere ogni giorno di servire nella fedeltĂ Dio invece che mammona, come rimprovera GesĂš nel Vangelo  Â‹ Â&#x;) ] servire i due padroni, invece di scegliere l’unico vero “Padroneâ€?, che piĂš che padrone è il nostro dolce Padre celeste.


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Arte & Liturgia 6 giugno 2015

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ARTE SACRA

SolennitĂ del santissimo Corpo e Sangue di Cristo A

ncora pasquale e di grande impronta contemplativa è la solennitĂ A cura di del Santissimo Corpo Ernesta Mazzella e Sangue di Cristo, celebrata nella seconda domenica dopo Pentecoste.Un’opera che accompagna ed invita alla contemplazione e all’adorazione del Corpo di Cristo è l’ostensorio. L’immagine qui riprodotta illustra l’Ostensorio raggiato custodito nel Museo Diocesano di Ischia. Questa opera insieme ad altre, altrettanto preziose, formano la collezione degli argenti del Museo, allestito nelle ampie sale del Palazzo del Seminario nel cuore storico di Ischia Ponte. L’opera è stata realizzata da un ignoto argentiere napoletano, e proviene dalla chiesa del Purgatorio in Casamicciola. Il Museo Diocesano si propone di far conoscere e custodire il ricco patrimonio storico-artistico e religioso presente nell’isola d’Ischia. É testimonianza del vissuto ecclesiale diocesano, documenta visibilmente il percorso compiuto lungo la storia quasi millenaria dalla chiesa “Insulanaâ€? nella liturgia, nella catechesi, nella cultura e nella caritĂ . L’idea del Museo fu fortemente vagheggiata dal vescovo Dino Tomassini (1962-1970), che però non riuscĂŹ a realizzarla, pur essendo animato dal desiderio di conservare la numerosa suppellettile liturgica non piĂš utilizzata, la quale rischiava di essere dispersa. BisognerĂ attendere il 5 marzo 1995 quando il vescovo Antonio Pagano (1984-1997) con suo decreto fonda l’ente Museo Diocesano di Ischia, destinando alcune sale del Palazzo, dopo averle sottoposte a radicali lavori di restauro. Inaugurato dal vescovo Filippo Strofaldi š!!! € sede il Museo, comunemente denominato Palazzo del Seminario, fu acquistato nel 1741 dal vescovo ; =  Âž# ‹ žœ#) = “Lâ€?, con una sobria ed alta faccia-

stre rettangolari. L’unico balcone presenta sul fornice d’ingresso un’elegante decorazione con due timpani sovrapposti. Il Museo custodisce un campionario delle tante opere ancora visibili nei set $ chiese, cappelle e oratori dell’Isola. ‚ * K € no ad integrare in qualche modo lo stesso museo centrale e ci permettono di ammirare dei veri e propri capolavori d’arte negli ambienti per i quali sono stati realizzati e nei quali vengono ancora utilizzati nelle celebrazioni liturgiche. Parte integrante del Museo Diocesano è quello di Santa Restituta in Lacco Ameno, che costituisce la sezione archeologica, peculiaritĂ del museo e che permette di ammirare in loco gli scavi effettuati ad opera del sacerdote Pietro Monti, e gli innu verse dal I sino al VIII secolo d.C. Il Museo Diocesano di Ischia espone opere databili dal IV al XX secolo, provenienti dalle chiese del territorio diocesano, ma in modo particolare dall’antica e dall’attuale Cattedrale; altre sono state acquisite grazie alla donazione di alcuni la storia e la conoscenza della cultura religiosa ed artistica isclana. Ăˆ da ricordare che l’antica Cattedrale, sita sul castello Aragonese, fu gravemente danneggiata durante lo scontro tra anglo-borbonici e francesi nel giugno del 1809. Le suppellettili e alcuni marmi della Cattedrale risparmiate dalle cannonate, dai saccheggi e dalle dispersioni varie furono trasferite nella chiesa agostiniana di Santa Maria della Scala nel Borgo di Celsa, che intanto il re il 17 gennaio 1810 aveva concesso ai canonici, per adattarla a nuova Cattedrale. Anche poche suppellettili delle piccole chiese esistenti sul Castello furono portate nella nuova Cattedrale. Il Museo è articolato in cinque sezioni: argenti, lapidario, paramen-

ti sacri, pittura e scultura. Degna di nota è la sezione lapidea, ove è custodita l’opera piĂš preziosa dell’intera collezione museale, il Sarcofago con il miracolo di Betzata o — > inizio V secolo. In questa sezione sono conservati alcuni frammenti di monumenti sepolcrali del XIV e XV secolo, appartenenti ad antiche nobili famiglie: Cossa e Taliercio, opere di scultura napoletana trecentesca, provenienti dall’antica Cattedrale del castello; la lastra tombale del vescovo Innico d’Ava #ž} versi stemmi. Nella sezione degli argenti oltre a Ostensori del secolo XVIII sono conservati: il Calice donato da San Giovanni Paolo II nel corso della sua storica visita pastorale del 5 maggio 2002; una Brocca dell’episcopato di Giuseppe d’Amante; la Croce pettorale realizzata in oro e cammei del XX secolo, fu donata dall’Arcivescovo di Napoli, cardinale Alfonso Castaldo al suo segretario il futuro vescovo d’Ischia Antonio Pagano. Si conserva altresĂŹ un Braccio Reliquiario chiamato il “Braccio di Sant’Andreaâ€? donato dalla famiglia Cossa all’antica Cattedrale. Di notevole interesse storico-artistico e liturgico è l’Instrumentum pacis proveniente dall’Arciconfraternita di Santa Maria di Costantinopoli di Ischia, che reca il punzone NAP 71. G.B. che costituisce uno dei pochi esemplari che si custodiscono nell’isola d’Ischia. Tra le opere pittoriche spiccano in modo particolare la tavola del San Tommaso d’Aquino orante attribuita a Pedro de Aponte, inizio XVI secolo; il San Giorgio e il drago siglato e datato “H B 1598â€? probabilmente opera di Ippolito Borghese. Considerevole è la sezione dei paramenti sacri in cui si custodiscono diverse opere. Tra esse si ammirano una Pianeta del 1565, dono del cardinale Virgilio Noè, alcune Pianete del XVII e XIX secolo. Si conserva il Seggio papale realiz-

Ostensorio museo diocesano - Ischia

zato in loco dalla ditta Sant’Angelo d’Ischia in occasione della storica visita pastorale di Giovanni Paolo II. Gli oggetti musealizzati costituiscono solo un piccolo campionario del patrimonio artistico e liturgico, che ancora si può trovare in tante chiese dell’Isola. In questo senso il Museo Diocesano costituisce non solo un polo di attrazione e di interesse turistico, ma soprattutto il luogo della memoria storica, della cultura, della fede e del gusto delle generazioni passate.


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Arte & Liturgia

6 giugno 2015

kaire@chiesaischia.it

COMMENTO AL VANGELO

IL SANTO

Domenica 7 giugno 2015

DELLA SETTIMANA

CORPUS DOMINI Anno B

A cura di Francesco Schiano

Dov’è la mia stanza dove io possa celebrare la Pasqua? ari amici, oggi siamo radunati nella seconda domenica dopo A cura di Pentecoste per cedon Cristian lebrare la solennitĂ Solmonese del Corpus Domini. Ăˆ la festa dell’Eucarestia, la piĂš importante che presenta nei suoi momenti liturgici la processione piĂš importante dell’anno. Questa solennitĂ nasce dalla bolla Transiturus di Papa Urbano IV in cui istituisce la festa del Corpus Domini. La sua storia si perde nella notte dei tempi: Nel 1263 un sacerdote boemo chiamato Pietro da Praga arrivò sul lago di Bolsena come tanti altri pellegrini, diretti a Roma. E’ probabile che abbia intrapreso questo arduo pellegrinaggio in virtĂš dei suoi dubbi nella fede e in particolare nella veridicitĂ della reale presenza di Cristo nell’ostia consacrata. / – giunto in questa basilica, celebra la messa. I dubbi lo assalirono nuovamente, e al momento della consacrazione, mentre teneva l’ostia sopra il calice, pronunciate le parole rituali, questa apparve visibilmente di colore rosso e inizio a stillare sangue, bagnando il corporale. Il sacerdote, confuso e stupito, avvolse le ostie nel corporale e le portò in sagrestia. ; "

# Domenica scorsa abbiamo ascoltato il Vangelo che terminava con queste parole: ÂŤEcco io sono con voi

Âť Oggi comprendiamo che questa promessa si è avverata nel corpo e sangue del Signore. Si! Egli resta con noi veramente! Ma Egli non resta solo come presenza, GesĂš non si accontenta cosi come colui che ama non si accontenta mai di darsi. GesĂš non si accontenta di essere in mezzo a noi come presenza ma dice qualcosa di grande: ÂŤPrendete, mangiate, questo è il mio corpo; prendete questo & Â? ” -

C

to hanno queste parole per noi? < noi; a tal punto ci ama! In questo modo la sua promessa di rimanere con noi si compie per sempre! E si compie totalmente! GesĂš nel Vangelo rivolge al padrone di casa questa domanda: ÂŤDov’è la mia stanza dove io possa mangiare la mia pasqua?Âť Questa domanda per noi assume un gran ƒ & possa accogliere GesĂš? Dov’è quel cuore che vuole farsi conquistare dal Signore? =– € „ re sul nostro rapporto con GesĂš nell’Eucarestia; la prima domanda che voglio proporvi per la vostra meditazione è la seguente: Veramente ci crediamo in quella presenza? E poi, Lo cerco? Mi lascio trasformare da Lui? Come

vivo il mio rapporto con Lui nella Celebrazione Eucaristica? ÂŤEcco, io sto alla porta e busso – dice GesĂš - Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con meÂť. La festa del Corpus Domini vuole rendere percepibile, nonostante la durezza del nostro udito interiore, questo bussare del Signore. GesĂš bussa alla porta del nostro cuore e ci chiede di entrare non soltanto per lo spazio di un giorno, ma per sempre. Lo accogliamo con gioia qui e per le nostre strade, stasera in questo giorno elevando a Lui la corale invocazione della Liturgia: ÂŤBuon Pastore, vero pane, o GesĂš, pietĂ di noi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santiÂť. Buona domenica!

DECANATO DI CASAMICCIOLA TERME – LACCO AMENO

Parrocchia S. Antonio da Padova

FESTA DEL SANTO PerchĂŠ quest’uomo, Antonio, è diventato cosĂŹ universale? La sua vita dice ancora oggi, in piena crisi di fede e di valori, possibili vie di felicitĂ , di pace, di bene comune? 1 GIUGNO: Solenne Inizio della Tredicina con il nostro vescovo Pietro! Ore 19.00: Coroncina e Benedizione del pane. Ore 19.30: S. Messa con conferimento della Cresima. DAL 2 GIUGNO OGNI GIORNO: ore 18.30 S. Rosario, Coroncina; ore 19.00 S. Messa e condivisione del pane benedetto. 4 GIUGNO: CORPUS DOMINI diocesano. Celebrazione della Tredicina al mattino ore 9.00. 6 GIUGNO: al mattino S. Messa ore 9.00; a sera SolennitĂ CORPUS DOMINI con Prime Comunioni (1°turno). 7 GIUGNO: SolennitĂ CORPUS DOMINI ore 11.00 S. Messa con Prime Comunioni (2°t) Ore 17.00 - 19.00: Esposizione del SS. Sacramento e Adorazione personale. Ore 19.00: Coroncina a S. Antonio; ore 19.15: S. Messa, Esposizione Solenne del SS. Sacramento e Adorazione comunitaria; ore 21.00 Benedizione Eucaristica. 8 – 11 GIUGNO: ore 9.00 S. Messa. A sera Tredicina come sopra. 12 GIUGNO: SolennitĂ Sacro Cuore di GesĂš: ore 9.00 S. Messa; ore 18.30: Processione per le strade di Perrone dove sarĂ celebrata la S. Messa. 13 GIUGNO: SolennitĂ del Santo Patrono. S.S. Messe: 6.30; 8.00; 9.30 S. Messa Solenne; 11.00. Ore 12.00: Supplica al Santo. Ore 18.00 S. Messa, segue Processione per le strade di Casamicciola T. Al rientro S. Messa. 14 GIUGNO: Celebrazioni domenicali: 11.00; 19.15: per tutti coloro che in vari modi hanno collaborato alla testimonianza del nostro Santo Patrono. Predicazione: p. Giuseppe Polselli, passionista.

FRATERNITĂ€ IN PIAZZA 10 GIUGNO ORE 21.30: Grande Tombolata con belle sorprese! 11 GIUGNO ORE 21.30: Bambini Alto Livello! I nostri 130 delle Elementari e la tradizione musicale e teatrale napoletana. 12 GIUGNO ORE 22.00: Serata musicale napoletana a cura di Salvatore Ferraiuolo. 13 GIUGNO ORE 22.00: Serata musicale napoletana a cura di Tina Rubino. 14 GIUGNO ORE 21.00: postfest animata da Made in Sud e ‌non c’è bisogno di cenare a casa!

11 GIUGNO San Barnaba apostolo

L' ebreo Giuseppe nativo di Cipro si fa cristiano, vende un suo campo e consegna il ricavato “ai piedi degli apostoliâ€?, in Gerusalemme. CosĂŹ lo incontriamo, presentato dagli Atti degli Apostoli, con questo gesto di conversione radicale. La Chiesa neonata impara presto a onorarlo col soprannome di — $ + tazioneâ€?. Qualche tempo dopo arriva la notizia che ad Antiochia di Siria si fanno cristiani anche dei non ebrei: novitĂ mai vista. La Chiesa di Gerusalemme “mandò Barnaba ad Antiochiaâ€?; è l’uomo delle emergenze. E ad Antiochia subito egli invita “tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signoreâ€?. Risoluto lui per primo, porta Paolo da Tarso ad Antiochia, predicano insieme, poi insieme portano soccorsi ai cristiani di Gerusalemme affamati da una carestia. Ad Antiochia matura il piano per una missione in terra pagana, diretta anzitutto alle comunitĂ ebraiche, ma che poi si aprirĂ a tutti. Barnaba è ancora con Paolo (verso l’anno 49) a Gerusalemme, per la focosa disputa sui pagani convertiti (devono circoncidersi o no?), che porterĂ alla decisione di non imporre loro altri pesi, oltre ai precetti profondamente radicati nell’animo degli ebreo-cristiani. Tra gli anni 50 e 53 c’è il secondo viaggio missionario che toccherĂ anche l’Europa. Nella prima lettera ai Corinzi, l’apostolo ricorda che anche Barnaba, come lui, si manteneva col suo lavoro. Non poteva + dell’esortazioneâ€?, che per farsi cristiano si è fatto innanzitutto povero



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Sport

6 giugno 2015

kaire@chiesaischia.it

GAME OVER C

ala il sipario sulla Serie A dopo ben trecentotre giorA cura di Alberto ni di trepidazione, Arcamone emozioni, tensioni, polemiche, vit squadre del cuore. Quanto alla 38° ed ultima giornata del nostro campionato, gli occhi erano tutti puntati sul match del San Paolo, che ha visto Napoli e Lazio contendersi il terzo posto, valido per l’accesso ai preliminari di Champions League. La gara è stata ricca di emozioni, non bloccata dall’eccessivo tatticismo che solitamente contraddistingue il nostro calcio. E’ bastato il gol, piuttosto fortunoso, di Parolo e la partita è decollata. I biancocelesti sono addirittura rientrati nello spogliatoio con un doppio vantaggio e una partita

apparentemente in cassaforte. Ma si sa‌ il Napoli non muore mai, e nel giro di soli diciotto minuti, è riuscito a portarsi sul pari e si è ritrovata in condizione di superioritĂ numerica. E poi, quando la partita sembrava mettersi sui binari migliori, sopraggiunge quella tipica ingenuitĂ che tanti punti ha fatto perdere ai partenopei, quella paura di vincere che ha fatto evaporare tutta la carica e tutto l’agonismo accumulato dallo stadio grazie ai due gol del Pipita. Ghoulam si è fatto espellere ingenuamente, ristabilendo la paritĂ numerica, e Higuain da eroe si è trasfor „ morosamente sbagliato in un momento decisivo, una cosa inaspettata da uno come lui. E come spesso accade, gol mangiato, gol subito, la legge

ABBONAMENTO POSTALE

piĂš crudele e al tempo stesso affascinante del calcio: Onazi insacca il gol del vantaggio laziale e per gli azzurri la beffa si completa nel recupero quando Klose appoggia in rete il pallone che tuona la peggiore delle sentenze per il popolo napoletano: Lazio ai preliminari, Napoli in Europa League. L’ ultimo verdetto del nostro campionato è stato emanato. Quanto al resto, non possiamo vesi, vere rivelazioni insieme alla Lazio, autrici di un gioco entusiasmante per larghi tratti della stagione: solo applausi. Disastrose invece le milanesi, vere e proprie comparse di questa annata e protagoniste di risultati negativi, prestazioni cietĂ non all’altezza. Tutto da cambiare in vista della prossima season. Ci piace concludere questa lunga falcata che ci ha portato a raccontare tutto il girone di ritorno con una menzione speciale per Luca Toni, che insieme a Icardi si è laureato capocannoniere con ben 22 gol all’attivo. Dopo essere stato mandato via come un rottame da Roma, Torino e Firenze, il campione del mondo 2006 ha trovato a Verona una piazza affettuosa e capace di farlo rendere al meglio. L’anno scorso aveva realizza quest’anno, invece,ha battuto ogni record, è ridiventato dopo nove anni capocannoniere della Serie A all’etĂ record di trentotto anni, il piĂš anziano a centrare questo traguardo nella storia del nostro campionato! Adesso ci toccherĂ aspettare qualche mesetto per vedere la Serie A riaprire i battenti: in diamoci le vacanze anche noi sotto l’ombrellone!!!

L’abbonamento annuale ordinario al nostro settimanale costa â‚Ź 45,00 e consente di ricevere con spedizione postale a casa propria (sul territorio italiano) i 52 numeri del giornale stampati nel corso di un anno solare piĂš eventuali “Kaire specialiâ€?. Per chi vive all’estero, è possibile abbonarsi on line al settimanale in modo da poterlo leggere in formato Pdf a partire dalle ore 7,00 del mattino (ora italiana) nel giorno di uscita (verrĂ inviato via mail) e poterlo archiviare comodamente. Il settimanale online è esattamente uguale - per contenuto e impaginazione - a quello stampato su carta. L'abbonamento online costa â‚Ź 45,00. LE ALTRE TARIFFE ANNUALI: Abbonamento amico â‚Ź.100,00 Abbonamento sostenitore â‚Ź.200,00 Benemerito a partire da â‚Ź.300,00 COME PAGARE L’ABBONAMENTO Per il pagamento in contanti contattate la segreteria di “Kaireâ€? ai seguenti numeri di telefono 081981342 – 0813334228 oppure il pagamento può essere effettuato mezzo boniďŹ co bancario intestato COOP. SOCIALE KAIROS ONLUS indicando quale causale ABBONAMENTO KAIRE sul seguente codice IBAN IT 06 J 03359 01600 1000 0000 8660 Banca Prossima SpA. Dopo aver effettuato il pagamento inviate una mail a kaire@kairosonline.it oppure inviando un fax al 0813334228 con i seguenti dati per la spedizione: Cognome e nome: ... | indirizzo (via/cap/comune/ provincia): ... |codice ďŹ scale: ... | telefono: ... | mail: ... nel caso l’abbonamento sia da attivare a favore di altra persona, indicare anche: Cognome e nome del beneďŹ ciario dell’abbonamento: ... Indirizzo (via/cap/comune/provincia): ...

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