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Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia www.chiesaischia.it 2 agosto 2014

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VILLA ORIZZONTE

COSE DI PAESE: I CONIGLI DI FOSSO

LE ISTITUZIONI NEGATE

Cercare di ripercorrere i motivi della mia mobilitazione a sostegno dei pazienti psichiatrici di Villa Orizzonte (permettetemi di continuare ad esprimermi così) significa intrecciare istanze politiche ed etiche molto profonde, che probabilmente non sono nemmeno capace di esprimere in maniera compiuta. La questione della malattia psichica come condizione di stigma sociale e di esclusione è un tema che per anni è stato al centro dei miei interessi teoretici, influenzando alcune scelte lavorative e collegandosi alla militanza politica. Quando, lo scorso inverno, con la formazione di cui faccio parte (Rifondazione Comunista, NdR) siamo venuti a conoscenza delle manovre - poco trasparenti, tra l’altro - di accorpamento dei servizi sanitari psichiatrici sull’isola, si è deciso subito di intervenire, chiamando a collaborare le forze politiche e di area a noi più prossime e organizzando una prima manifestazione sotto gli uffici della Asl ad Ischia Porto, per dare corpo al dissenso e chiedere interlocuzione istituzionale. Purtroppo, nonostante ripetute sollecitazioni e alcuni interventi a mezzo stampa, non siamo riusciti in quella fase ad ottenere risultati tangibili. L’incontro con l’impegno sociale della Diocesi e della Chiesa locale è avvenuto a seguito delle iniziative pubbliche e di comunicazione da loro intraprese a sostegno dei dieci pazienti in attesa di trasferimento. Antonietta Manzi

Portavoce del Comitato di cittadinanza attiva per l’Isola d’Ischia

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PELLEGRINAGGIO

ISCHIA in 3P: PAESI, PAESAGGI & PERSONE

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Da Ischia Ponte a Forio insieme al Vescovo nella festa del Perdono d’Assisi Rubrica di ambiente e agricoltura a cura dell’agronomo FRANCESCO MATTERA matterafr.agrischia@libero.it

Isabella Marino ci racconta com’è nato il Sir a Barano nel 1997

L’Editoriale

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er chi è molto giovane, ed anche per le persone che solo oggi conoscono Ischia, giovani od anziani che siano, è difficile immaginare come fosse la nostra isola fino alla fine degli anni cinquanta. Ma vi sono documenti fotografici e testi scritti che in qualche maniera possono aiutare nel sostenere l’immaginazione. I volenterosi possono cimentarsi con successo, e senza grosse difficoltà, in tale impresa ricercando il materiale necessario. Difficilmente però se ne potrà ricavare un’idea compiuta. Forse la cosa è più facile per le marine, da sempre oggetto di attenzioni e interessi e, quindi di testimonianze, fotografiche soprattutto. La cosa diventa un tantino più ardua per le zone interne, i territori naturalistiche. Eh sì, 9 agosto 2014 NUMERO 32agricoli e le zone Ischia è sempre stata più isola di terra, e quindi di agricoltura, rispetto alla nostra isola sorella, Procida, che non di mare! E com’era questo territorio agro-silvano? Certamente bellissimo, certamente ordinatissimo e popolato da genti ( attenzione al plurale, ché qui si ritorna al concetto di isola di cento e più paesi, borghi e frazioni !) laboriose, ancorché economicamente, salvo eccezioni , non ricche. Oggi si parla di ecosostenibilità, per designare comportamenti , attività ed azioni che siano compatibili e sopportabili dall’ambiente senza che questi ne riceva danni sensibili . Ebbene in quell’epoca, erano poche se non nessuna, le cose che avvenivano ad Ischia che non fossero ecosostenibili, tanto è vero che nessuno immaginava che un giorno ci sarebbe stata la necessità di coniare quel vocabolo. Non erano certamente tutte rose e fiori, problemi, ed anche grossi, attanagliavano la popolazione dell’isola, tra questi la povertà dif-

MEMORIA

L’incontro a Barano con la vedova Montanino, per dire no a tutte le mafie

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L C S E

MADONNA DI ZARO

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fusa, una sanità praticamente inesistente, la scuola appena accennata, ecc. Ma da un punto di vista ambientale e paesaggistico , tutta l’isola a ragione era un vero ne proprio Eden. Un’agricoltura in gran parte individuabile nella viticoltura era perfettamente integrata con l’ambiente naturale. Tant’è che gran parte degli stessi materiali erano di tipo naturale : pali di castagno, salici gialli per le legature, canne e foglie di canna sia per le viti che per le orticole, legno di castagno anche per fabbricare botti, barili, tinozze ( t’niell ) , ancora canne , rami sottili di olmo o di mirto o di olivo, per fabbricare canestri, rami di ginestre e polloni di castagno per le nasselle su cui si

€ 1,00

ponevano a seccare fichi, uva passa, pomodori e tante altre cose, e via in un elenco che sarebbe ancora lunghissimo. Era sostanzialmente, quella, un’ agricoltura biologica di tipo spontaneo, che rappresentava però il modello normale, ordinario, e non già qualcosa da praticare per scelta o per distinzione rispetto ad altri modelli produttivi meno desiderabili , come avviene oggi. Quello era, e per tutti ! Ma forse sono andato un tantino fuori traccia! Ma no, no ! I conigli di fosso entrano in questo discorso a pieno titolo, solo che occorreva delineare bene il contesto. Fino a quell’epoca, buona parte del territorio agricolo di Ischia, e senza eccezioni eclatanti, era come una sorta di groviera, costellata com’era di buche più o meno profonde nelle quali i nostri nonni usavano allevare i conigli. Si parlava ( in dialetto, con traduzione !) di: cunigghie i fuoss(e)= coniglio di fosso , fuoss( e) cunigghie = fosso di o per conigli. Era una forma arcaica di allevamento dei conigli, probabilmente ereditata dai siciliani che storicamente, in più riprese, hanno fatto capolino ad Ischia e con buona prontezza sono stati i primi ( sembra) a ricolonizzarla, dopo le fughe precipitose delle popolazioni a seguito di eruzioni e cataclismi naturali .Ma perché mettere degli animali a crescere in una buca scavata nel terreno? Le ipotesi che vi illustro non sono nemmeno tali se si considera che sono frutto di informazioni assunte direttamente dai contadini, o frutto di deduzioni logiche: 1) i conigli sono animali che per istinto scavano cunicoli e gallerie nel terreno; 2) Nelle campagne di Ischia c’era bisogno di letame in gran quantità per fertiliz-

Il Vescovo Lagnese avvia la costituzione di una commissione teologica e di scienze umane per studiare il caso KAIRESTATE

PARROCCHIE

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Culto Cultura Carità: gli ingredienti giusti per la festa di San Domenico

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Chiese Aperte a Forio, un servizio ai turisti e agli isolani

KAIRESTATE

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Alla scoperta della casa museo di cava Pallarito a Serrara Fontana

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VANGELO VISSUTO

Aiutare una famiglia grazie alla Provvidenza


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