Rassegna stampa 13 dicembre 2013

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI

13 Dicembre 2013

IL GIORNALE DI VICENZA Oreficeria, il Vicentino segna +7% L’ORAFO Primi 9 mesi del 2013: buona performance dei distretti orafi IL SOLE 24 ORE Improvviso e ampio balzo dell’oro. Toccati i massimi da tre settimane IL SOLE 24 ORE «Le aziende non sono il bancomat dello Stato» LA REPUBBLICA L’economia Usa riparte l’oro ritocca i minimi il 2013 chiude negativo LA REPUBBLICA La ripresa Richemont in Borsa IL SOLE 24 ORE Costruire un gruzzolo tutto d’oro IL SOLE 24 ORE Le banche centrali frenano la corsa all’oro IL SOLE 24 ORE Lingotti «made in Italy» per il boom del Kazakhstan IL SOLE 24 ORE Se il bene di rifugio si trasforma in trappola

FISCO

IL SOLE 24 ORE L'Iva sulla cessione di oro triplica il regime TG COM 24 Reverse charge sui compro oro CONFCOMMERCIO.IT Preziosi: reverse charge o regime di margine, dilemma risolto? CONFINDUSTRIA FEDERORAFI L’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento fiscale per i 3,5 miliardi di euro di oreficeria usata PREZIOSA MAGAZINE Preziosi usati, il regime fiscale da applicare dipende dalla destinazione dei beni PREZIOSA MAGAZINE Tracciabilità ed evasione fiscale, Aquilino (Federpreziosi): “Norme internazionali uguali per tutti” RTM Ragusa. Servono criteri omogenei in tutta Europa per la circolazione e l’utilizzo del contante. Il presidente del sindacato gioiellieri Buscemi condivide e sostiene la linea propugnata dal vertice nazionale Aquilino IL SOLE 24 ORE Quando il conto è intestato al minore

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Contanti/Le cessioni al compro oro Truffano 'compro oro' con falsi preziosi Tentata rapina a Compro Oro in via Mac Mahon Controlli amministrativi nei “Compro Oro” Effetto crisi e idee regalo per Natale. Chiedere credito o comprare all'asta al Monte dei Pegni Se i «Compro oro» attirano le mafie L’App di Damiani per il Natale Van Cleef & Arples, 50 anni di storia Orologio di lusso L.Leroy Osmior Tourbillon Régulateur Casio, store a Parigi e a Roma per i 30 di G Shock Murano Pomellato e Vogue uniscono le forze nel bracciale per Fieo Piaget, petali di diamanti Gioielli e tecnologia italiani alla Dubai Jewellery Week Morellato per un Natale di solidarietà Barbara Uderzo a dicembre Elogio della mano di Franco Cologni Il Premio San Eligio a Beppe Costa Orologio di lusso JeanRichard Terrascope per Racing Metro 92 All’asta la tiara di Victoria Beckham

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CRONACA

Gioielli: la fortuna fa vendere più dell’amore Stivali più belli del mondo, dal Belgio i boots A.F. Vandevorst in diamanti e oro In mostra al Grand Palais di Parigi, l’arte di Cartier Hublot lancia Yellow Gold,orologio d'oro I gioielli di Mattia Cielo da Harrods Perle della zarina

CORRIERE DELLA SERA Monte Napoleone, spaccata a colpi di mazza in gioielleria IL TEMPO Dai gioielli alla truffa, Bulgari è nei guai IL MATTINO Agrigento, gioielli e diamanti per 500mila euro rapinati a un rappresentante di Caserta CORRIERE DEL VENETO Rapina armata alla gioielleria «Rosso». Nel 1975 il titolare fu ucciso dai banditi


Economia e Mercati

venerdì 13 dicembre 2013 IL FORUM. Banca e imprenditori di settore a confronto sulle strategie per i mercati mondiali

KƌĞĨŝĐĞƌŝĂ͕ ŝů sŝĐĞŶƚŝŶŽ ƐĞŐŶĂ нϳй Unicredit: «Il distretto berico ha registrato una crescita grazie all´export e a prodotti innovativi» Mentre il prezzo dell´oro continua a far discutere (in calo da tempo, a inizio settimana ha registrato un balzo in risalita), il distretto orafo vicentino dà segnali positivi: «Ha registrato una crescita del 7% ottenuta, oltre che sul fronte export, anche grazie a sapienti strategie di innovazione di prodotto e a un riposizionamento su fasce più alte di mercato», segnala una nota di Unicredit che ha organizzato nei giorni scorsi un Forum con alcuni operatori berici del settore orafo. Anche a livello nazionale il settore dà segnali incoraggianti «con una produzione in crescita (+6% dato Istat sull´Italia ad agosto) ottenuta grazie alla parallela performance positiva delle >Ă ǀŝƐŝƚĂ ĚĞŐůŝ ŽƌĂĨŝ ďĞƌŝĐŝ Ěŝ ŽŶĨŝŶĚƵƐƚƌŝĂ Ă esportazioni (+13,4% delle esportazioni nel periodo ƵŶ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ ĚĞůůDz/ĞĚ gennaio/luglio 2013). Emerge quindi un quadro sostanzialmente positivo «che rende giustizia degli sforzi fatti dalle imprese del distretto vicentino dell´oreficeria e della gioielleria per restare competitive in un mercato globale sempre più complesso». L´obiettivo del forum con «numerosi rappresentanti vicentini del comparto» era anche la verifica delle relazioni tra banca e imprese del settore. «Il forum dell´oreficeria Ͳ dichiara Romano Artoni, Deputy regional manager Nord Est di UniCredit Ͳ è stata anche l´occasione per confermare la volontà di UniCredit di sostenere le imprese vicentine del settore che, mai come in questo momento, sono impegnate a rafforzare la propria posizione competitiva sul palcoscenico mondiale». «Gli operatori del distretto della gioielleria vicentino Ͳ precisa Massimo Carraro, responsabile Area Vicenza di UniCredit – rappresentano un´eccellenza del made in Italy e occasioni come questa ci permettono di verificare direttamente, attraverso la loro testimonianza, la capacità di visione e la progettualità che hanno messo in campo per rispondere a un mutato quadro di riferimento». Un focus particolare è stato dedicato «alla dimensione mediamente troppo parcellizzata delle aziende», visto come fattore critico. Aggregazioni, innovazione dei prodotti e dei processi, attenzione all´intera filiera produttiva, distribuzione, sono tutti punti trattati nel forum, perché decisivi anche per conquistare nuovi mercati stranieri, e Unicredit, «presente con banche locali in numerosi Paesi europei, del Centro Est Europa e non solo» è pronta ad accompagnare le imprese .C.Z.M. Il consiglio della sezione orafi e argentieri di Confindustria Vicenza ha visitato a Torino lo IedͲIstituto europeo del design, dov´è attivo tra gli altri il corso di design di gioielloͲaccessorio. La visita ha permesso agli imprenditori di valutare le modalità organizzative che la scuola utilizza per attivare progettualità condivise con le aziende, in vista dell´avvio di una collaborazione tra la scuola e il comparto vicentino.


Wƌŝŵŝ ϵ ŵĞƐŝ ĚĞů ϮϬϭϯ͗ ďƵŽŶĂ ƉĞƌĨŽƌŵĂŶĐĞ ĚĞŝ ĚŝƐƚƌĞƚƚŝ ŽƌĂĨŝ 12/12/2013 By orafoitaliano AGGIORNAMENTO MENSILE DEI DATI CONGIUNTURALI a cura di Franco Marchesini. Nei primi nove mesi 2013, la forbice tra esportazioni (+6,9% anno su anno) e importazioni (Ͳ9,1%) di gioielleria ha continuato ad aprirsi. Nello stesso periodo quasi tutti i distretti hanno incrementato le rispettive vendite: Arezzo 17,8%; Valenza 9%; Napoli 8,6%; Milano 7,7%; Vicenza 2,9%.


del 11 Dicembre 2013


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Dir. Resp.: Roberto Napoletano

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ECONOMIA E POLITICA

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Pagina: Rapporto private banking Data: 09 Dicembre 2013


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del 8 Dicembre 2013


del 8 Dicembre 2013


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Fisco del 13 Dicembre 2013 Adempimenti. Conta la destinazione

L'Iva sulla cessione di oro triplica il regime Benedetto Santacroce Tiziana Ventrella L'oro usato che viene ceduto per essere trasformato o fuso è soggetto, al momento della cessione, al regime del reverse charge, in quanto viene considerato oro «industriale». L'agenzia delle Entrate, con la risoluzione 92 del 12 dicembre 2013, fornisce chiarimenti in relazione agli adempimenti Iva connessi alle cessioni di oro. Il documento di prassi, riprendendo quanto già affermato con la risoluzione 375/2002, ne arricchisce il contenuto, specificando che gli adempimenti in materia di cessione di oro si diversificano a seconda dell'effettiva destinazione dell'oro usato ceduto. In particolare, si definisce «oro industriale», soggetto in quanto tale al regime del reverse charge, l'oro usato che risulti destinato per vocazione a un processo intermedio di lavorazione: fattispecie che ricorre non solo qualora il bene sia oggettivamente inidoneo a essere inserito nel circuito commerciale (perché rotto o difettoso), ma anche ogni qual volta il bene sia ceduto a un operatore che effettua su di esso l'attività di lavorazione tipica dell'oro industriale (trasformazione e affinazione del metallo prezioso). È dunque la "destinazione" al processo di lavorazione e trasformazione industriale che rende applicabile il regime del reverse charge, e non le condizioni oggettive in cui si trova il bene al momento della cessione. Le cessioni di oro sono potenzialmente assoggettabili a tre diversi regimi Iva, che si applicano a seconda della categoria cui è riconducibile il bene ceduto. Nel caso di cessioni di «oro da investimento», il regime è quello dell'esenzione dall'imposta ex articolo 10, n. 11) del Dpr 633/72, salva la possibilità di opzione per l'imponibilità. In caso di opzione, l'imposta è assolta in reverse charge. Nel caso di cessioni di oro «diverso da quello da investimento», o «industriale», a favore di soggetti passivi, l'operazione è imponibile e l'Iva è assolta in reverse charge. Infine la cessione di «prodotti d'oro finiti», da inserire nel circuito commerciale, è imponibile e l'Iva è assolta: con applicazione del regime del margine, se il bene è usato ed è ceduto da un privato; con le modalità ordinarie, nei restanti casi. La risoluzione 92/E del 2013 precisa cosa debba intendersi per "oro usato" e quale sia il regime Iva applicabile alla relativa cessione. In particolare, si chiarisce che se i prodotti finiti d'oro usati sono destinati a essere reintrodotti nel circuito commerciale, senza subire alcuna trasformazione, l'imposta va assolta con il regime del margine (se il cedente è un privato o un altro soggetto che ha applicato il medesimo regime) o con il regime Iva ordinario (se il cedente è un operatore commerciale che non applica il margine). Viceversa, se i prodotti d'oro usato sono ceduti a soggetti passivi e sono da questi «destinati in maniera univoca alla lavorazione, la relativa cessione è assimilata, ai fini Iva, alla cessione di oro industriale: l'imposta va dunque assolta in regime di reverse charge. Il cedente deve quindi emettere fattura senza addebito dell'Iva; spetta poi al cessionario integrare la fattura, indicando l'aliquota e la relativa imposta, e annotarla entro 15 giorni dal ricevimento sia nel registro delle vendite sia nel registro degli acquisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


ItaliaOggi Numero 295 pag. 25 del 13/12/2013

Reverse charge sui compro oro IMPOSTE E TASSE Di Franco Ricca

Risoluzione delle Entrate sul regime Iva sulle cessioni di monili in metallo prezioso

C'è l'inversione contabile per i gioielli destinati a fusione Reverse charge a tutto campo per le cessioni di oggetti d'oro (e di argento) destinati alla fusione. Il regime Iva dell'inversione contabile si applica non solo ai beni non idonei a essere commercializzati perché rotti o difettosi, ma anche ai monili integri, non definibili rottami, se venduti a operatori che li impiegano nell'attività industriale di trasformazione e affinazione del metallo. È quanto afferma l'Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 92/E del 12/12/2013, in risposta a un quesito. La risoluzione, richiamata la distinzione della legge n. 7/2000 fra «oro da investimento» e «oro diverso da quello da investimento» (o «oro industriale»), osserva che: a) le cessioni di oro da investimento sono esenti ex art. 10, n. 11, dpr 633/72, salvo il diritto del cedente di optare per l'imponibilità; b) le cessioni di oro «diverso da quello da investimento» sono operazioni imponibili, sottoposte all'inversione contabile se il cessionario è un soggetto passivo; c) le cessioni dei prodotti d'oro finiti, quali gioielli o altri prodotti da inserire nel circuito commerciale, sono imponibili con le regole ordinarie, oppure con il regime del margine ove si tratti di beni usati acquistati presso privati. In particolare, riguardo al caso sub b), l'art. 17 del dpr 633/72 prevede il reverse charge per le cessioni di «materiale d'oro» e di «prodotti semilavorati di purezza pari o superiore a 325 millesimi». In proposito, con la risoluzione n. 375/2002 è stato chiarito che i prodotti finiti d'oro usati, ceduti a soggetti passivi che effettuano lavorazione di oro industriale, anche se non qualificabili come «oro industriale» per la legge n. 7/2000, possono essere a esso assimilati ai fini Iva, in considerazione dell'univoca destinazione alla lavorazione da parte del cessionario. Pertanto, l'inversione contabile è applicabile da parte dei commercianti all'ingrosso o al dettaglio di preziosi, che acquistano, anche da gioiellerie, oggetti d'oro usati per poi rivenderli, sotto forma di rottami d'oro, a imprese del settore dell'affinazione e del recupero di metalli preziosi. Nell'occasione è stato inoltre precisato che la cessione di oggetti d'oro non più idonei a essere inseriti nel circuito commerciale e non utilizzabili dal consumatore finale, in quanto impiegati in un processo intermedio di lavorazione e trasformazione, è assimilata alla cessione di «materiale d'oro» o «semilavorato» e soggiace, pertanto, all'inversione contabile. Viene ora ulteriormente precisato che un bene risulta destinato «per vocazione» a un processo intermedio di lavorazione non solo se oggettivamente inidoneo alla circolazione nel circuito commerciale, perché rotto o difettoso, ma anche ogni qual volta che, pur non essendo un rottame in senso stretto, sia ceduto a un operatore che vi effettua l'attività industriale di trasformazione e affinazione del metallo e lo lavora come fosse oro industriale. In definitiva, si applica l'inversione contabile quando la rivendita di beni d'oro usati è finalizzata al processo industriale di fusione e recupero del materiale prezioso, caso che ricorre sia se il cessionario svolge in via esclusiva l'attività di lavorazione industriale dei metalli preziosi sia quando tale attività è strumentale alla produzione di nuovi oggetti d'oro recanti il marchio di identificazione di cui al dlgs 251/99 dell'azienda cessionaria. Qualora invece gli oggetti d'oro siano acquistati allo scopo di rivenderli, senza che subiscano alcuna trasformazione, la cessione posta in essere dal «compro oro» è soggetta al regime del margine se sussistono i requisiti soggettivi per la sua applicazione, oppure al regime Iva ordinario.


Preziosi: reverse charge o regime di margine, dilemma risolto? L'Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito le precisazioni richieste da Federpreziosi Confcommercio per una corretta interpretazione della normativa vigente sulla disciplina fiscale in tema di cessione di oggetti preziosi usati acquistati da privati e destinati a processi di trasformazione, fusione o affinazione. Il 10 Dicembre l'Agenzia delle Entrate le precisazioni richieste a maggio 2013 da Federpreziosi Confcommercio, di concerto con Federorafi Confindustria, per poter fornire agli associati una corretta interpretazione della normativa vigente sulla disciplina fiscale in tema di cessione di oggetti preziosi usati acquistati da privati e destinati a processi di trasformazione, fusione o affinazione. L'obiettivo della richiesta era di riuscire a fare chiarezza nella confusione interpretativa generata da varie sentenze emesse negli ultimi anni dalle Direzioni Regionali delle Entrate e dalle Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali. Il documento dell'Agenzia - che ha tenuto conto anche di specifiche casistiche fiscali evidenziate dagli associati e sottoposte in occasione di incontri diretti con i funzionari e i tecnici dell'Amministrazione chiarisce che, il regime fiscale da applicare, sia esso il reverse charge o il regime del margine, è determinato dalla destinazione che si intende riservare ai beni usati, vale a dire fusione, trasformazione o reintroduzione nel circuito commerciale, indipendentemente dallo stato in cui si trovano (rottame o integro). Il regime dell'inversione contabile (reverse charge) si applica: ai rottami in senso stretto e a qualsiasi bene di oro usato a condizione che questi siano fusi e trasformati in oro per uso industriale da operatori titolari del marchio di identificazione, che possono essere banchi metalli o aziende di produzione, in quanto considerabili destinati "per vocazione" al processo di trasformazione industriale. Il regime del margine si applica invece: se l'azienda esercita sia attività di trasformazione che di commercializzazione di beni usati, in quanto, come cita testualmente l'Agenzia "l'esercizio da parte di un'azienda dell'attività di trasformazione e, contestualmente, di commercializzazione dei beni usati esclude che i beni d'oro usati possano essere ritenuti per vocazione sempre destinati ad un processo di trasformazione industriale"; se i beni usati sono acquistati al solo scopo di essere nuovamente commercializzati e pertanto sono destinati al loro originario utilizzo senza che subiscano alcuna trasformazione. I beni d'oro usati possono essere considerati "per vocazione", come li definisce l'Agenzia, destinati a un processo di trasformazione industriale nel caso in cui: il cessionario sia un'azienda che effettua esclusivamente attività di lavorazione industriale dei metalli preziosi; si tratti di un'azienda di fabbricazione titolare di marchio di identificazione che effettua attività di affinazione industriale al fine di immettere sul mercato nuovi oggetti con il proprio marchio L'Agenzia delle Entrate ha evidenziato espressamente che "le precisazioni delineate con riferimento ai beni preziosi in oro valgono anche per i beni preziosi in argento (art. 3, comma 10 Legge n. 7 del 2000"). Il documento completo, in versione originale e integrale, è stato oggetto di specifica comunicazione agli associati Federpreziosi. 13 dicembre 2013


L’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento fiscale per i 3,5 miliardi di euro di oreficeria usata 13 Dic 2013 / Confindustria Federorafi 3,5 miliardi di euro è la considerevole cifra corrispondente alle oltre 120 tonnellate di oro che, secondo la Thomson Reuters GFMS, ogni anno vengono recuperate in Italia dagli oggetti di oreficeria usata. Come noto, negli ultimi anni, ha assunto rilievo, all'interno della filiera di produzione del gioiello, la fattispecie dell’acquisto di oreficeria usata, originariamente proveniente da privati (in particolare attraverso i c.d. “compro oro”), al fine di destinare gli stessi oggetti a lavorazioni industriali (fusione, affinazione ecc.) o, in minima parte, ricondizionati per la rivendita al consumatore. Da marginale il fenomeno è quindi diventato così rilevante che necessitava di un intervento da parte dell’Amministrazione finanziaria in quanto stava producendo, soprattutto da parte di organi accertatori, difformità di interpretazione circa il regime fiscale da applicare (inversione contabile, ordinario o del margine). La problematica è stata quindi sollevata da Confindustria Federorafi con il supporto di Federpreziosi Confcommercio, attraverso un’Istanza di consulenza giuridica inviata all’Agenzia delle Entrate in maggio. Il 10 dicembre Agenzia ha accolto le considerazioni e le proposte delle federazioni con una Risoluzione estremamente innovativa. Secondo la definitiva interpretazione infatti il regime dell’inversione contabile si applica in tutti i casi in cui il bene usato (in oro o argento) sia ceduto ad un operatore che effettua su di esso l’attività industriale di trasformazione e affinazione del metallo prezioso e lo lavora alla stregua di prodotto industriale e questo a prescindere dalle condizioni in cui si trova il bene (sia esso integro ovvero rotto, riparabile o meno), in sintesi ciò che rileva è la destinazione del bene stesso ad un processo industriale di lavorazione. Altro requisito al fine dell’applicazione del regime dell’inversione contabile è che il cessionario sia un'azienda che effettui esclusivamente l’attività di lavorazione industriale dei metalli preziosi, ovvero ogniqualvolta il cessionario sia un’azienda di fabbricazione titolare del marchio di identificazione ai sensi della legge sui metalli preziosi (D.lgs. 251/1999). Negli altri casi si applica il regime del margine o quello ordinario. Licia Mattioli, Presidente di Confindustria Federorafi, commenta soddisfatta la risposta dell’Agenzia delle Entrate: Finalmente supera le incomplete e a volte errate interpretazioni che si sono susseguite negli ultimi 10 anni da parte sia degli organi periferici che della stampa specializzata. Nel 2000 la legge di abolizione del Monopolio dell’oro (legge 7/2000) aveva regolamentato anche fiscalmente l’oro ad uso industriale, oltre quello da investimento, però non aveva tenuto conto, perché allora insignificanti, delle compravendite di oreficeria usata. Grazie al nostro intervento e alle corrette valutazioni dell’Amministrazione centrale, viene fatta chiarezza introducendo elementi oggettivi nell’applicazione del regime fiscale dando così maggiore tranquillità nei comportamenti fiscali agli oltre 40.000 operatori della filiera. In questo modo – secondo Giuseppe Aquilino di Federpreziosi Confcommercio – anche gli operatori al dettaglio, nelle transazioni all’interno della filiera, possono trattare l’oggetto usato a seconda del destinatario della cessione e quindi indipendentemente dal fatto di doverlo considerare rottame d’oro, materiale d’oro o riparabile. Il pronunciamento dell’Agenzia è quindi fondamentale e mi auguro che sia di stimolo anche per il nostro Parlamento per accelerare l’iter di approvazione della auspicata legge-quadro di regolamentazione dei c.d. “compro oro”. Per informazioni: info@federorafi.it Tel. 0258316111


Preziosi usati, il regime fiscale da applicare dipende dalla destinazione dei beni Dopo le richieste di chiarimento di Federpreziosi e Federorafi l’Agenzia delle Entrate indica i casi in cui si fa riferimento al Reverse charge o al regime di margine Reverse charge o regime di margine in caso di compravendita di preziosi usati, l’Agenzia delle Entrate chiarisce i casi di applicazione dei due regimi in tema di disciplina fiscale relativa alla cessione di oggetti usati in oro e argento acquistati da privati e destinati a processi di trasformazione, fusione o affinazione. Era datata maggio l’ultima richiesta formulata da Federpreziosi Confcommercio di concerto con Federorafi Confindustria per fare chiarezza nella confusione interpretativa generata da varie sentenze emesse negli ultimi anni dalle Direzioni Regionali delle Entrate e dalle Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali. Il documento dell’Agenzia – che ha tenuto conto anche di specifiche casistiche fiscali evidenziate dagli associati e sottoposte in occasione di incontri diretti con i funzionari e i tecnici dell’Amministrazione – ha risposto ai quesiti puntualizzando meglio i criteri che determinano l’applicazione del regime di inversione contabile (reverse charge) piuttosto che del regime di margine: in generale, il regime fiscale da applicare è determinato dalla destinazione che si intende riservare ai beni usati, vale a dire fusione, trasformazione o reintroduzione nel circuito commerciale, indipendentemente dallo stato in cui si trovano (rottame o integro). Il regime dell’inversione contabile (reverse charge) si applica: ai rottami in senso stretto e a qualsiasi bene di oro usato a condizione che questi siano fusi e trasformati in oro per uso industriale da operatori titolari del marchio di identificazione, che possono essere banchi metalli o aziende di produzione, in quanto considerabili destinati “per vocazione” al processo di trasformazione industriale. Il regime del margine si applica: se l’azienda esercita sia attività di trasformazione che di commercializzazione di beni usati, in quanto, come cita testualmente l’Agenzia “l’esercizio da parte di un’azienda dell’attività di trasformazione e, contestualmente, di commercializzazione dei beni usati esclude che i beni d’oro usati possano essere ritenuti per vocazione sempre destinati ad un processo di trasformazione industriale”; se i beni usati sono acquistati al solo scopo di essere nuovamente commercializzati e pertanto sono destinati al loro originario utilizzo senza che subiscano alcuna trasformazione. I beni d’oro usati possono essere considerati “per vocazione”, come li definisce l’Agenzia, destinati a un processo di trasformazione industriale nel caso in cui: il cessionario sia un’azienda che effettua esclusivamente attività di lavorazione industriale dei metalli preziosi; si tratti di un’azienda di fabbricazione titolare di marchio di identificazione che effettua attività di affinazione industriale al fine di immettere sul mercato nuovi oggetti con il proprio marchio. L’Agenzia delle Entrate ha evidenziato espressamente che “le precisazioni delineate con riferimento ai beni preziosi in oro valgono anche per i beni preziosi in argento” (art. 3, comma 10 Legge n. 7 del 2000”).


Tracciabilità ed evasione fiscale, Aquilino (Federpreziosi): “Norme internazionali uguali per tutti” Economia / Gioielli / trade Pubblicato da preziosa / 0 commenti Una maggiore uniformità delle regole auspicata anche dalle istituzioni europee: Agenzia delle Entrate e Ministero dell’Economia favorevoli ad una strada congiunta

Fisco ed evasione, c’è uniformità in Italia e in Europa sulla posizione in merito alla necessità di uniformare le norme internazionali. L’affermazione di una maggiore simmetria proviene anche da Federpreziosi, la Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie di Confcommercio, che, a seguito del convegno “La legalità fiscale italiana, asimmetrie e convergenze con l’Europa” tenuto all’Agenzia delle Entrate, ribadisce il proprio impegno a garantire maggiore efficacia alle regole sull’evasione e la tracciabilità. In particolare, il presidente di Federpreziosi, Giuseppe Aquilino (nella foto a sinistra), si dichiara d’accordo con le posizioni di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e del Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che hanno ribadito la necessità di “risposte coordinate a livello internazionale”. A fine novembre, il Commissario Europeo per la fiscalità Algirdas Šemeta è


intervenuto alla commissione ECON del Parlamento Europeo per presentare le priorità strategiche dell’Unione Europea nella lotta contro l’evasione, focalizzate, tra l’altro, su “tracciabilità” e “scambio di informazioni”. “A livello UE è ancor più importante che si continui a focalizzare maggiormente e con rapidità – ha detto Giuseppe Aquilino – l’attenzione sugli interventi che attengono alle disparità di condizioni per quanto concerne i costi delle transazioni, i limiti dell’utilizzo del contante così inspiegabilmente e ingiustamente discriminanti per alcuni Paesi, in testa a tutti il nostro. Vale la pena di ricordare ancora una volta l’enorme discrepanza della nostra soglia dei 1.000 euro nei confronti di altri Paesi come, per citarne solo alcuni, Belgio con 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite. Solo in Portogallo e in Grecia sono in vigore limiti restrittivi paragonabili ai nostri: 1.000 euro nel primo caso e 1.500 euro nel secondo”. Vari Commissari europei e varie istituzioni stanno progettando strategie complementari tra le quali, ad esempio, la direttiva sui pagamenti che mira a rendere omogenei i costi delle transazioni di denaro contante e denaro elettronico. Importante e parallelo è anche l’impegno della Banca Centrale Europea – per quanto attiene all’anti-riciclaggio – in tema di sostituzione delle banconote nell’eurozona con quelle di nuova generazione e la ventilata abolizione della banconota da 500 euro.


Ragusa. Servono criteri omogenei in tutta Europa per la circolazione e l’utilizzo del contante. Il presidente del sindacato gioiellieri Buscemi condivide e sostiene la linea propugnata dal vertice nazionale Aquilino scritto il 11 dic 2013 nella categoria: Sindacale Pubblicata alle ore 8:53:14 - Fonte: Redazione - 13 letture - nessun commento.

Ci auguriamo che si prosegua con celerità sulla strada dell’adozione di criteri omogenei per la circolazione e l’utilizzo del contante, coinvolgendo in primis i Paesi membri dell’Ue, ma intervenendo anche a livello internazionale più ampio, come, in effetti si è già in parte riusciti a fare con gli Stati del G8 e del G20, che hanno inserito il tema nell’agenda dei loro summit. E’ quanto rilevato dal presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino dopo gli interventi del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e del direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, sul delicato argomento. Un percorso condiviso dal presidente del sindacato provinciale gioiellieri aderente a Confcommercio, Enzo Buscemi, il quale dichiara che “a livello Ue è ancor più importante che si continui a focalizzare maggiormente e con rapidità, l’attenzione sugli interventi che attengono alle disparità di condizioni per quanto concerne i costi delle transazioni, i limiti dell’utilizzo del contante così inspiegabilmente e ingiustamente discriminanti per alcuni Paesi, in testa a tutti il nostro. Vale la pena di ricordare ancora una volta – continua Buscemi – l’enorme discrepanza della nostra soglia dei 1.000 euro nei confronti di altri Paesi come, per citarne solo alcuni, Belgio con 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite. Solo in Portogallo e in Grecia sono in vigore limiti restrittivi paragonabili ai nostri: 1.000 euro nel primo caso e 1.500 euro nel secondo”. “Lo studio pubblicato da Bankitalia nel gennaio 2013 – dice ancora il presidente provinciale – ha evidenziato come il problema dell’economia sommersa non sia sufficiente a spiegare il basso utilizzo di strumenti di pagamento elettronici nelle transazioni al dettaglio ma quanta rilevanza abbiano anche fattori di sviluppo, quali la capacità innovativa e il reddito pro capite. Il nostro Paese si è adeguato con grandi sacrifici di tutti, e di alcune categorie in particolare, a regole imposte e penalizzanti al punto tale che rischiano di compromettere possibilità di ripresa in tempi ragionevolmente brevi per permetterci la pura e semplice sopravvivenza. E qui sta a noi continuare a mantenere la pressione per quanto concerne il nostro sistema politico e finanziario”.


del 9 Dicembre 2013


Compro Oro ϭϯͬϭϮͬϮϬϭϯ

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dƌƵĨĨĂŶŽ ΖĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽΖ ĐŽŶ ĨĂůƐŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ ĂƌĂďŝŶŝĞƌŝ ŽƌƌĞŐŐŝŽ ƐĞƋƵĞƐƚƌĂŶŽ ŵŽŶŝůŝ ƉĂŐĂƚŝ ŵŝůůĞ ĞƵƌŽ 11 dicembre, 10:37

(ANSA) Ͳ REGGIO EMILIA, 11 DIC Ͳ Catenine, anelli e bracciali in similoro spacciate per puro oro bianco: grazie alla lega metallica di rame, zinco e stagno chiamata similoro, due albanesi e una napoletana, tutti con precedenti specifici, avevano architettato un illecito ma remunerativo business legato alla vendita di questi oggetti ai 'compro oro' del Reggiano. Sono stati denunciati dai Cc di Correggio. Sequestrati anche i monili in falso oro bianco (catenine e bracciali in prevalenza), pagati un migliaio di euro.


dĞŶƚĂƚĂ ƌĂƉŝŶĂ Ă ŽŵƉƌŽ KƌŽ ŝŶ ǀŝĂ DĂĐ DĂŚŽŶ Milano, 9 dicembre – Nuovo assalto a un negozio di oggetti di valore, questa volta a un Compro Oro di via Mac Mahon intorno alle 12.45. A raccontare l’accaduto e ad allertare le Forze di Polizia è la commessa del negozio e anche vittima dell’accaduto. La ragazza, 24 anni, afferma che stava chiudendo la porta per la pausa pranzo, quando due malviventi incappucciati si sono presentati minacciandola di farsi dare le chiavi. La giovane ha eseguito gli ordini, ma nel frattempo è anche riuscita a schiacciare il pulsante dell’allarme. A causa del suono, i ladri si sono spaventati e sono fuggiti via dopo averle sferrato un violento pugno sul volto, rubato la borsa personale e le chiavi del negozio. Sul posto è subito accorsa la Polizia che non ha trovato i ladri, ma le chiavi e la borsa intatta, pochi metri più avanti. La vittima è stata prontamente portata al Fatebenefratelli per le cure del caso. 'ŝƵůŝĂ /ĞŵŵĂ


CONTROLLI AMMINISTRATIVI NEI “COMPRO ORO” CRONACA. SULMONA. La Polizia Amministrativa e Sociale del Commissariato di Sulmona ha effettuato, nelle scorse settimane, controlli amministrativi alle attività di “compro oro” presenti a Sulmona e nei comuni della Valle Peligna e dell’Alta Val di Sangro. Sono stati controllati complessivamente 8 esercizi e sono state elevate 6 sanzioni amministrative per violazione dell’articolo 128 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, per omissioni nella tenuta dei registri previsti dalla legge, per un totale di circa 2.000 euro. In due casi i titolari della licenza sono stati anche denunciati all’autorità giudiziaria per la violazione dell’articolo 8 in quanto è stato accertato che ad esercitare l’attività si trovava una persona diversa da quella autorizzata. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane. 09/12/2013


Effetto crisi e idee regalo per Natale. Chiedere credito o comprare all'asta al Monte dei Pegni Gioielli, pietre preziose, perle, coralli, monete d'oro, orologi, pellicce. Beni che conservano un certo valore costante, accettati per lo più dai sistemi di credito su pegno. Depositati da chi non può avvicinarsi al credito bancario. (D.Aq.) ϬϵͬϭϮͬϮϬϭϯ

Come funziona (non è il comproͲoro)

EŽŶ Ɛŝ ĚĞǀĞ ĐŽŶĨŽŶĚĞƌĞ ŝů ĐƌĞĚŝƚŽ ƐƵ ƉĞŐŶŽ ĐŽŶ ů͛Ăƚƚŝǀŝƚă ĚĞŝ ĐŽŵƉƌŽͲŽƌŽ͕ ĐŚĞ ƉĂŝŽŶŽ ŝŶ ƌŝƚŝƌĂƚĂ͕ ĐŽŶ ƵŶ ƌŝƚŵŽ Ěŝ ĐŚŝƵƐƵƌĞ ĚĞů Ϯϱй ;ĚĂ ϯϱŵŝůĂ Ă ϮϲŵŝůĂͿ͘ EŽŶ ĐΖĞŶƚƌĂ ŶƵůůĂ ƋƵĞů ŵĞƌĐĂƚŽ ;ŽƉĂĐŽͿ ĐŚĞ ŶŽŶ ƉĞƌŵĞƚƚĞ ƚƌĂ ůΖĂůƚƌŽ ŝů ƌĞĐƵƉĞƌŽ ĚĞů ďĞŶĞ͗ ĐŚĞ ŝŶĨĂƚƚŝ ŶŽŶ Ɛŝ ƉƵž ŶŽƌŵĂůŵĞŶƚĞ ƌŝƐĐĂƚƚĂƌĞ ƵŶĂ ǀŽůƚĂ ǀĞŶĚƵƚŽ͘ EĞů ĐƌĞĚŝƚŽ ƐƵ ƉĞŐŶŽ͕ ŝŶǀĞĐĞ͕ ŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ ǀĞŶŐŽŶŽ ĐƵƐƚŽĚŝƚŝ Ğ ƐŽůŽ ĚŽƉŽ ŝů ŵĂŶĐĂƚŽ ƌŝƐĐĂƚƚŽ ǀĞŶŐŽŶŽ ŵĞƐƐŝ ĂůůΖĂƐƚĂ͘ / ĨŝŶĂŶnjŝĂŵĞŶƚŝ ƉŽƐƐŽŶŽ ĚƵƌĂƌĞ ƚƌĞ Ž ƐĞŝ ŵĞƐŝ ;Ž ƵŶ ĂŶŶŽͿ ĞĚ ĞƐƐĞƌĞ ƌŝŶŶŽǀĂƚŝ͘ /ů ƚĂƐƐŽ Ěŝ ŝŶƚĞƌĞƐƐĞ Ğ Őůŝ ŽŶĞƌŝ ĂĐĐĞƐƐŽƌŝ ;ƐƉĞƐĞ Ěŝ ĐƵƐƚŽĚŝĂ Ğ Ěŝ ĂƐƐŝĐƵƌĂnjŝŽŶĞͿ ƌŝŵĂŶŐŽŶŽ ĨŝƐƐŝ ƉĞƌ ƚƵƚƚĂ ůĂ ĚƵƌĂƚĂ ĚĞů ĐƌĞĚŝƚŽ͘


^Ğ ŝ ͨ ŽŵƉƌŽ ŽƌŽͩ ĂƚƚŝƌĂŶŽ ůĞ ŵĂĨŝĞ Ěŝ ZŽďĞƌƚŽ 'ĂůƵůůŽ 6 dicembre 2013 Per un pugno di persone è tutto oro anche quel che non brilla. L'opacità della filiera dei comproͲoro – registrazione dell'acquisto dal privato, fusione della materia, ricondizionamento dell'oggetto usato e fiscalità – sembra ad esempio fatta apposta per spianare la strada a lauti guadagni che arricchiscono pochi negozi e impoveriscono milioni di italiani (nel 2012 uno su quattro, secondo una ricerca Eurispes, ne ha varcato la soglia). Oro puro, insomma, ma solo per chi apre e chiude saracinesche in una girandola di operazioni commerciali dietro le quali, a volte, c'è una mano criminale che coglie l'ennesimo assist per riciclare denaro sporco e praticare usura. Non che manchino catene serie ed affidabili ma, come sempre accade in questi casi, sono tra le vittime della concorrenza sleale e illegale (si veda Plus del 30 novembre 2013).

>Ă ŐŝƌĂŶĚŽůĂ ĐŽŵŵĞƌĐŝĂůĞ Come funziona il meccanismo lo ha spiegato il 5 ottobre 2011, in Commissione parlamentare antimafia, Francesco Tagliente, allora questore di Roma, crocevia vitale del commercio dell'oro legato a criminalità, mafie e riciclaggio. «I comproͲoro sono 272, anche se si tratta di un numero fluttuante – spiegò Tagliente – che cambia continuamente, se si considera che ogni titolare ha cinque o sei negozi. Spesso, poi, dopo tre mesi dall'apertura, l'esercizio viene chiuso e ne viene aperto subito dopo un altro, con un ricambio continuo». Il 27 marzo 2012, fu l'allora ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, a lanciare in Commissione parlamentare antimafia l'allarme mafia sul commercio e sulla proprietà dei negozi. DĂĨŝĞ ŝƚĂůŝĂŶĞ Gli interessi della 'ndrangheta sui comproͲoro emergono, ad esempio, da un'inchiesta della Dda di Milano. Il 10 ottobre 2012 i Carabinieri arrestarono 20 persone «nell'ambito di un'operazione nella quale entrarono – ricorda il generale Giovanni Truglio della Dia Ͳ due esponenti della 'ndrangheta del Milanese, uno dei quali, ritenuto referente dei gruppi Mancuso e Di Grillo, con base logistica a Cuggiono, che gestiva di fatto alcune gioiellerie comproͲoro in diversi paesi dell'hinterland di Milano. Un'altra indagine, di novembre 2012, ha riguardato un'organizzazione criminale a livello internazionale, con vertice in Svizzera e bracci operativi nei distretti orafi di Arezzo, Marcianise (Caserta) e Valenza (Alessandria), in contatto con una fitta rete di negozi comproͲoro e operatori del settore, che stavano alla base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita». DĂĨŝĂ ŐĞŽƌŐŝĂŶĂ Non ci si può meravigliare se il fenomeno faccia gola anche alla criminalità straniera. È il sostituto procuratore nazionale antimafia Diana de Martino, nella relazione 2012 della Dna, ad accendere i riflettori sulla mafia georgiana, formata da ex militari.


Settore e Moda

L'APP DI DAMIANI PER IL NATALE 13 Dicembre 2013

Damiani in occasione del Natale lancia la sua App ufficiale per tablet e smartphone che prevede alcune funzionalità che la rendono uno strumento utile per chi è alla ricerca del regalo perfetto. L'applicazione Damiani, comprende "Indossa Damiani" in modo da provare ad indossare i gioielli Damiani scattando direttamente dallo smartphone o dal tablet una fotografia del proprio décolleté, del proprio viso o della propria mano; "Scopriti Damiani", dedicata all'individuazione del gioiello giusto; "Misuratore Dito", per scoprire quale sia la misura delle proprie dita semplicemente avvicinando il dito alla linea bianca e muovendo avanti o indietro il cursore fino a raggiungere la larghezza corrispondente al dito stesso; "Collezione", un catalogo fotografico per navigare alla scoperta di tutte le collezioni Damiani; "Boutique", uno store locator per scoprire dove siano ubicate tutte le boutique Damiani nel mondo e infine "Damiani", una sezione dedicata alla storia dell'azienda, i valori che da sempre la guidano, i riconoscimenti ottenuti e l'impegno sociale che la contraddistingue.


Van Cleef & Arples, 50 anni di storia Venerdì 13 Dicembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Sorprendenti novità giungono dalla nota maison Van Cleef & Arperls. Già dal 16 novembre, presso il Salone di Ginevra, è stata inaugurata una mostra intitolata “Van Cleef & Arpels à Genève, 50 ans d'Histoires”, volta a celebrare il patrimonio e l’eccellenza di uno dei brand che ha fatto la storia del gioiello. Sono state selezionate circa 150 stupende creazioni, molte prese in prestito da collezioni private, e il risultato per gli esperti nel settore è una completa visione di tutta la straordinaria ricchezza di uno dei più grandi marchi dell’alta gioielleria francese. La famosa boutique in Rue du Rhône ha costantemente attirato donne famose provenienti da tutto il mondo, essendo un luogo che sprigiona classe e raffinatezza senza pari. I più fedeli clienti provengono dal mondo dell’arte, dello spettacolo ma anche dalle più grandi case reali d’Europa, affascinati dal design e dall’accoglienza riservatagli e dalla possibilità di lasciarsi sedurre da creazioni uniche, audaci e da sempre innovative. La boutique è stata recentemente ristrutturata e si estende per circa 200 m2. Ampi saloni dai tenui colori sono stati arredati con delicatezza e femminilità ed ogni dettaglio contribuisce alla creazione di un’atmosfera calda ed accogliente, proprio come un appartamento privato. L’illuminazione sapientemente disposta contribuisce a mettere in evidenza gioielli e orologi, risaltando ogni piccola sfumatura all’interno di gemme di qualità e abilità tecniche senza pari.

Le collezioni di gioielli presentate forniscono una panoramica sull’evoluzione estetica della maison nel corso dei decenni, passando per i grandi temi della natura e la più alta espressione dell’amore e della femminilità. Uccelli, farfalle e fiori di melo regalano fantastiche immagini da sogno e una coppia di piccioni riprodotti in una spilla del 1946 simboleggia l’unione e la pace. È presente anche un braccialetto d’ispirazione egiziana del 1924 che, tempestato di rubini, smeraldi e diamanti, evoca le tavolette egiziane risalenti all’epoca di Tutankhamon. Un altro gioiello emblematico della maison è la collana Ibiza del 1970, la cui combinazione di colori e materiali evoca l’opulenza barocca mentre sorprende la moderna collana con la zip, che coniuga perfettamente innovazione e raffinatezza. Sarà possibile ammirare queste e tante altre creazioni sino all’1 marzo 2014.


KƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ >͘>ĞƌŽLJ KƐŵŝŽƌ dŽƵƌďŝůůŽŶ ZĠŐƵůĂƚĞƵƌ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ giovedì 12 dicembre 2013 >ΖŽƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ KƐŵŝŽƌ dŽƵƌďŝůůŽŶ ZĠŐƵůĂƚĞƵƌ ŚĂ ƉĞƌŵĞƐƐŽ Ăŝ ŵĂĞƐƚƌŝ >͘>ĞƌŽLJ Ěŝ ǀĞĚĞƌĞ ƌŝĐŽŵƉĞŶƐĂƚŝ ŝ ƉƌŽƉƌŝ ƐĨŽƌnjŝ ĐŽŶ ŝů ϭΣ ƉƌĞŵŝŽ Ăů ŽŶĐŽƌƐŽ /ŶƚĞƌŶĂnjŝŽŶĂůĞ Ěŝ ƌŽŶŽŵĞƚƌŝĂ ŶĞůůĂ ĐĂƚĞŐŽƌŝĂ dŽƵƌďŝůůŽŶ͕ ĐŽŶƐĞŐŶĂƚŽ ƋƵĞƐƚ͛ĂŶŶŽ Ăů DƵƐĠĞ ĚƵ dĞŵƉƐ Ěŝ ĞƐĂŶĕŽŶ͘

La Maison >͘>ĞƌŽLJ, nata sotto le arcate di Palais Royal a Parigi nel 1785, ha scritto fino ai giorni nostri alcune tra le più belle pagine dell’orologeria e della cronometria francese. La storia continua con l’orologio di lusso KƐŵŝŽƌ dŽƵƌďŝůůŽŶ ZĠŐƵůĂƚĞƵƌ.

Alla terza edizione biennale del Concorso Internazionale di Cronometria hanno preso parte 17 aziende: 14 svizzere, 1 tedesca e 2 francesi, su un totale di 38 che se ne erano presentate, il doppio rispetto alla precedente edizione del 2011. Questo premio illustra la tradizione dell’eccellenza della Maison L.Leroy, che ha ottenuto nel corso della sua lunga storia il prestigioso primato di 384 medaglie d’oro ai concorsi di cronometria. Il Leroy 01, segnatempo d’eccezione dotato di 26 complicazioni, ottenne il Gran Premio Speciale della Giuria all’Esposizione Universale del 1900 e resterà lungo un secolo, l’orologio più complesso realizzato su scala mondiale. Oggi, il modello Tourbillon Régulateur della linea Osmior, automatico con cassa in oro rosa che si ispira agli straordinari pezzi del museo privato della marca, è una creazione esclusiva dei maestri orologiai. Rappresenta una interpretazione contemporanea di questo sistema integrando uno scappamento (ancora e ruota) realizzato in puro diamante consentendo al meccanismo di guadagnare in leggerezza e durata. Questo segnatempo è dotato di movimento fabbricato dalla Manifattura orologiera della Valle del Giura – MHVJ – che fa parte del Gruppo Festina Svizzera così come la Manufacture des Spiraux et Echappement SA che costruisce l’integralità dello scappamento, spirale compresa.


Grazie a questa struttura, la Maison L.Leroy può equipaggiare la maggior parte dei suoi modelli con calibri di manifattura esclusiva. ĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐŚĞ ƚĞĐŶŝĐŚĞ ĚĞů ŵŽǀŝŵĞŶƚŽ ; Ăů͘ >ϱϭϮ ŵĂŶƵĨĂĐƚƵƌĞ >͘>ĞƌŽLJͿ Spessore totale : 4.90 mm 28഻800 alternanze orarie (4 Hz) 23 rubini Riserva di carica superiore a 52 ore Decorazioni dei ponti «Côtes de Genève», soleil e anglage a mano Tourbillon volante con bilanciere a 4 viti in oro e doppia spirale, scappamento in diamante taglio StruTech senza lubrificazione (61 pezzi per 0,8 grammi). ĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐŚĞ Ěŝ ĐĂƐƐĂ Ğ ƋƵĂŶĚƌĂŶƚĞ Diametro cassa : 41.00mm Spessore totale dell’orologio : 10.70mm Impermeabile fino a 50 metri di profondità ( 5 atm) Vetro zaffiro antigraffio lato quadrante e lato fondello) Disponibile in oro 4N18 e in oro bianco non rodiato (150PD) Quadrante in oro con decorazione guilloché fatto mano, pezzo a pezzo Lancette in acciaio, azzurrate termicamente o dorate Cinturino in vero alligatore « sopra e sotto », cucito a mano Fibbia ad ardiglione in oro 18k. o con sistema déployant (opzionale) EƵŵĞƌĂnjŝŽŶĞ Tutti i regolatori a tourbillon OSMIOR sono numerati individualmente Tutti i regolatori a tourbillon OSMIOR sono consegnati con il certificato ufficiale di controllo cronometrico numerato, eseguito dall’ Osservatorio Nazionale di Besançon In vendita in esclusiva da: Orologeria Pisa a Milano e Orologeria Hausmann & Co. a Roma


Casio, store a Parigi e a Roma per i 30 di GͲShock giovedì, 12 dicembre 2013

Temporary store GͲShock – Roma GͲShock by Eminem Interno del temporary store Apre i battenti oggi, al 5 di rue Sainte Croix de la Bretonnerie, il primo store GͲShock a Parigi. Cinquanta metri quadrati nel cuore del Marais dedicati al marchio nato 30 anni fa nei laboratori giapponesi della Casio grazie a un giovane ingegnere che volle creare ‘un orologio che non si rompe, anche quando cade’, e che da allora ha venduto 70 milioni di orologi. Dopo due anni di esperimenti, il team di progettazione mise a punto nel 1983 la tecnologia ‘Triple 10‘, dando vita al primo GͲShock, il DW5000, resistente alla caduta da 10 metri da terra, waterproof a 20 Bar e con una batteria che dura 10 anni. Il negozio parigino è il primo a insegna GͲShock in Francia, ma il marchio è già presente con monomarca a New York a Soho, Londra a Covent Garden, Hong Kong, Tokyo e Taipei. In Italia il marchio è distribuito attraverso il canale tradizionale delle gioiellerie, alcuni concept store e boutique come Excelsior e Antonioli a Milano e Degli Effetti a Roma. A questi si aggiungono temporary store, come quello aperto ad aprile a Milano durante il FuoriSalone e il nuovo punto vendita appena inaugurato a Roma in Galleria Alberto Sordi, che resterà aperto fino al 12 gennaio 2014. Senza tradire il target di riferimento degli sportivi, GͲShock nel tempo ha conquistato una clientela ‘fashion’ cui sono rivolti i modelli di gamma alta e quelli in collaborazione con griffe come Maison Martin Margiela. Il negozio temporaneo ospita tutto questo universo, incluse le limited edition e il modello in collaborazione con il famoso rapper Usa Eminem.


MURANO 12 Dicembre 2013

Murano è la nuova collezione firmata Marco Bicego che racconta una storia fatta di tradizione e di espressioni architettoniche. Ad ispirare il nome i mille colori riflessi dal mare di Venezia dall'alba al tramonto. L'oro giallo, come sempre grande protagonista delle creazioni della Maison, è rigorosamente inciso a mano con l'antica tecnica del Bulino e arricchito dal contrasto con elementi dalla finitura lucida, un'assoluta novità per le collezioni Marco Bicego. La signature irregolare dei gioielli si riconosce anche nelle forme geometriche che caratterizzano la collezione Murano!


POMELLATO E VOGUE UNISCONO LE FORZE NEL BRACCIALE PER FIEO ϭϭ ŝĐĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

WŽŵĞůůĂƚŽ Ğ sŽŐƵĞ /ƚĂůŝĂ ŚĂŶŶŽ ƵŶŝƚŽ ůĞ ůŽƌŽ ĨŽƌnjĞ Ă ƐŽƐƚĞŐŶŽ Ěŝ &/ K͕ ůĂ &ŽŶĚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůůΖŝƐƚŝƚƵƚŽ ƵƌŽƉĞŽ Ěŝ KŶĐŽůŽŐŝĂ ƉĞƌ ůĂ ƌĂĐĐŽůƚĂ ĨŽŶĚŝ ĐŚĞ Ɛŝ ƚƌĂƐĨŽƌŵĞƌă ŝŶ ďŽƌƐĞ Ěŝ ƐƚƵĚŝŽ ƉĞƌ ůĂ ƌŝĐĞƌĐĂ ĐŽŶƚƌŽ ŝů ĐĂŶĐƌŽ ĚĞƐƚŝŶĂƚĞ Ă ŐŝŽǀĂŶŝ ƐĐŝĞŶnjŝĂƚŝ͘ ŽŵĞ͍ 'ƌĂnjŝĞ ĂĚ ƵŶ ďƌĂĐĐŝĂůĞ ŝŶ ƚĞƐƐƵƚŽ ĐŚĞ ƌŝƉƌĞŶĚĞ ŝů ŵŽƚŝǀŽ ĚĞůůĞ ĐĂƚĞŶĞ ĐĂƌŽ Ă WŽŵĞůůĂƚŽ͕ ĐŚŝƵƐŽ ĚĂ ƵŶ ůƵĐĐŚĞƚƚŽ ĚΖĂƌŐĞŶƚŽ ĨŝƌŵĂƚŽ sŽŐƵĞ Ğ ĐŽŶ ƵŶ ĐŚĂƌŵ ĐŽŶ ŝŶĐŝƐŽ &ĂďŽƵůŽƵƐ͕ /ŵŵĞŶƐĞ͕ džĐĞƉƚŝŽŶĂů͕ KƵƚƐƚĂŶĚŝŶŐ͕ ĂĐƌŽŶŝŵŽ Ěŝ &/ K͘


WŝĂŐĞƚ͕ ƉĞƚĂůŝ Ěŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ Mercoledì 11 Dicembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

La maison WŝĂŐĞƚ ha mantenuto sin dal 1950 un occhio di riguardo per il mondo ĨĞŵŵŝŶŝůĞ, modellando ad arte ogni prezioso gingillo dedicato alle donne. Ha sempre utilizzato ŵĂƚĞƌŝĂůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ adattandoli e modellandoli alle dolci curve del corpo e anche stavolta ha saputo soddisfare tali aspetti. L’ŽƌŽůŽŐŝŽ >ŝŵĞůŝŐŚƚ ůŽŽŵŝŶŐ ZŽƐĞ è un’esplosione di femminilità, incredibilmente luminoso e delicato nelle linee. Come il bocciolo di una rosa, esso è composto da un totale di ϲ ƉĞƚĂůŝ ƚĞŵƉĞƐƚĂƚŝ Ěŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ e chi lo indosserà potrà scegliere se rivelarli tutti o limitarsi a quattro tramite un meccanismo di ƌŽƚĂnjŝŽŶĞ ŝŶǀŝƐŝďŝůĞ Ěŝ ϰϱΣ. I petali constano di ben Ϯϱϲ ĚŝĂŵĂŶƚŝ, per un totale di Ϯ͕ϱϬ ĐĂƌĂƚŝ ŝŶĐĂƐƚŽŶĂƚŝ ƐƵ ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ. Il quadrante si presenta laccato in nero e lo stesso colore è ripreso nel cinturino, dotato di una fibbiaͲgioiello. Da sempre gli orologi Piaget si presentano con delle linee delicate ed eleganti, grazie ai movimenti meccanici ultraͲsottili creati per essere adattati ai polsi femminili. Questo segnatempo è infatti alimentato da un ŵŽǀŝŵĞŶƚŽ Ăů ƋƵĂƌnjŽ che porta il nome di WŝĂŐĞƚ ϱϲW, che dona all’orologio il ŵŝŶŝŵŽ ƐƉĞƐƐŽƌĞ e la ŵĂƐƐŝŵĂ ǀĞƌƐĂƚŝůŝƚă.

La maison Piaget ha da sempre adorato i fiori e impreziosito le sue collezioni con ricchi motivi floreali sin dal 1960 e anche stavolta, nel 2013, ha unito la maestrìa e i virtuosismi dei ŵŝŐůŝŽƌŝ ĂƌƚŝŐŝĂŶŝ all’immaginazione dei designer che, guidati dal suo profumo, hanno scelto la rosa come motivo ideale.


'ŝŽŝĞůůŝ Ğ ƚĞĐŶŽůŽŐŝĂ ŝƚĂůŝĂŶŝ ĂůůĂ ƵďĂŝ :ĞǁĞůůĞƌLJ tĞĞŬ 11/12/2013 By orafoitaliano

La gioielleria e la tecnologia italiani sono stati protagonisti della 18a edizione della Dubai International Jewellery Week, manifestazione che si è chiusa lo scorso 7 Dicembre con ottimi risultati. Le 60 aziende italiane – 48 di gioielleria e 12 di macchinari per oreficeria – hanno esposto nell’ambito del VICENZAORO European Club, un’area di 600 mq. all’interno del Dubai World Trade Center (nella foto). 22 mila i compratori, provenienti da tutta l’area del Medio Oriente, dalla Russia e dall’Europa Orientale.


DŽƌĞůůĂƚŽ ƉĞƌ ƵŶ EĂƚĂůĞ Ěŝ ƐŽůŝĚĂƌŝĞƚă 10/12/2013 By orafoitaliano

Dall’8 al 24 Dicembre, acquistando un gioiello Morellato si contribuisce a un importante progetto varato due anni or sono dalla Onlus padovana Medici con l’Africa CUAMM per garantire l’accesso gratuito al parto sicuro e la cura del neonato in 4 Paesi africani – un’iniziativa che in due anni ha garantito l’assistenza a oltre 80 mila donne e ai loro bimbi. L’obiettivo è raggiungere i 125 mila parti assistiti in 5 anni nei 4 ospedali e 22 centri di salute periferici installati nei distretti di Chiulo in Angola, Woolisso in Etiopia, Aber in Uganda e Tosamaganga in Tanzania, coinvolgendo una popolazione di 1.300.000 abitanti. Il progetto prevede anche percorsi educativi e corsi di formazione. Nel periodo natalizio, parte del ricavato delle vendite dei gioielli Morellato verrà devoluto a favore della struttura di Woolisso, unico ospedale funzionante in un’area grande quanto l’intera Lombardia.


BARBARA UDERZO A DICEMBRE 10 Dicembre 2013

Trovate un posto in agenda per uno degli eventi firmati Barbara Uderzo! Il 14, il 15 e il 16 dicembre a Milano, the Blob House in via San Francesco d'Assisi 15, o, ancora a Milano dal 12 al 22 dicembre al Laboratorio Cagliani in via Civerchio 5 oppure dal 6 dicembre al 30 marzo a Santiago del Cile, Palacio de La Moneda, per la mostra itinerante "The New Italian Design" a cura di Silvana Annichiarico e Andrea Branzi. Enjoy!


ELOGIO DELLA MANO DI FRANCO COLOGNI 9 Dicembre 2013

In "Elogio della mano", libro riccamente illustrato, Franco Cologni rende omaggio ai savoirͲfaire tradizionali messi in opera da Van Cleef & Arpels. Attraverso questo Elogio della mano, l’autore ci apre le porte degli atelier della Maison, situati in Place Vendôme, a Parigi, e mette in luce tutto il talento e la virtuosità delle Mains d’Or. "L’eccellenza è prima di tutto una ricerca permanente della perfezione. Si esplica attraverso un amore degli oggetti che trascende il mero possesso per divenire una vera e propria ricerca di senso: un senso che si esprime grazie alla bellezza, è vero, ma anche attraverso la perfezione tecnica e formale. Per questo motivo, Van Cleef & Arpels rappresenta in modo autentico l’eccellenza nel mondo dell’Alta Gioielleria" dice Franco Cologni.


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IL SECOLO XIX

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

SERVIZIO PROMOZIONALE A CURA DI PUBLIRAMA

SPECIALE GIOIELLIERI

Il Premio San Eligio a Beppe Costa O $PPLQLVWUDWRUH GHOOD VRFLHWµ FKH JHVWLVFH O $FTXDULR GL *HQRYD

È

stata una serata positiva. Una bella festa, al centro di tutto c’era Genova, quella Grande, la città dei secoli passati dei fasti e dei successi ormai dimenticati. Abituati a sentire, in questi anni, solo notizie negative, di crisi, di fallimenti, ci si meraviglia che esista ancora un mondo attivo, che non si accontenta dei grandi risultati che ha ottenuto ma che guarda al futuro, all’espansione, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Era questo il segreto del nostro passato, pensare sempre in grande. Questa è la premessa anche per spiegare la filosofia dell’assegnazione del premio “St. Eligio 2013” e dell’istituzione del nuovo premio musicale “Paganini 200 anni dopo”. Il “St. Eligio” di quest’anno è andato a Beppe Costa, amministratore della società Costa Edutainment che gestisce l’Acquario di Genova. Ormai vediamo l’Acquario come qualcosa di acquisito dalla città, una realtà coma la Lanterna, il Porto, il Bigo ma se analizziamo più attentamente il fenomeno, se ritorniamo indietro con la memoria ci rendiamo conto di quanto sia cambiata quella parte della città e di come tutto, dunque, si possa cambiare in meglio. Da una situazione portuale ormai obsoleta e fatiscente si è passati a una luminosa riprogettazione di spazi e di architetture e si è creato il cuore della nuova Genova turistica. Genova con i suoi palazzi, i suoi caruggi, la sua arte, i panorami mozzafiato può e deve avere un grande sviluppo turistico e la partenza è stata proprio l’Acquario. Beppe Costa rappresenta la figura che l’ha promosso e gestito trasformandolo in fenomeno turistico. In questi anni l’Acquario di Genova, per numero di visitatori, è stato e rimane una delle principali realtà museali ed espositive italiane. Il premio di quest’anno gli è stato dato anche per stimolare tutti gli altri imprenditori, compresi noi gioiellieri, ad approfittare di tutta quella massa di turisti convogliandoli nella visita del resto della nostra bellissima città. Dopo la consegna del premio, nel breve discorso di Beppe Costa, abbiamo appreso altre

notizie sconosciute ai più come Cena Sant’Eligio 2013 - Genova la Costa Edutainment utilizzi le

si sono tenuti i festeggiamenti. Nella serata c’è stata ancora

Oleksandr Pushkarenko. Abbiamo avuto l’occasione di ascol-

• A sinistra: Basilica delle Vigne Messa Sant’Eligio 2013

proprie conoscenze e capacità organizzative per la gestione di numerosi musei e altre attrazioni turistiche in tutta Italia, trasformando da azienda locale a importante realtà nazionale, come un tempo erano le grandi imprese genovesi. L’applauso che ha seguito queste parole ha dimostrato l’applauso sincero di tutti i gioiellieri che erano presenti al circolo Tunnel, dove

A CONCLUSIONE GHOOD VHUDWD L QXPHURVL JLRLHOOLHUL SUHVHQWL VL VRQR ODVFLDWL FRQ O¶DXJXULR GL XQ %XRQ 1DWDOH H XQ DUULYHGHUFL DOOD SURVVLPD HGL]LRQH

• A destra: Pippo Codevilla - Dr. Beppe Costa - Pres. Enrico Natoli • Sotto: cena Sant’Eligio 2013 - Genova

una piacevole innovazione, per festeggiare il bicentenario di quando Niccolò Paganini aveva suonato per la Corporazione degli Orefici, abbiamo istituito un premio per giovani musicisti con l’augurio di un futuro di successi mondiali come era stato per il grande genovese. Quest’anno, su segnalazione del direttore del conservatorio Paganini, è stato premiato

tarlo due volte, una al termine della messa nella Basilica delle Vigne all’altare del nostro santo patrono, dove davanti a un pubblico attento e numeroso ha suonato un difficile pezzo di variazione di Paganini, la magia del luogo e della musica ci ha veramente incantati, la seconda è stata al termine della serata al Tunnel, dove ha interpretato un suo pezzo sul tema di una nota canzone genovese. È stato veramente un virtuoso, d’altra parte era così che si firmava anche il grande Niccolò. E a Paganini si è anche ispirato il menù della cena proponendo i ravioli col tocco secondo la sua ricetta autografa. A conclusione della serata i numerosi gioiellieri presenti si sono lasciati con l’augurio di un Buon Natale e un arrivederci alla prossima edizione. Q


KƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ :ĞĂŶZŝĐŚĂƌĚ dĞƌƌĂƐĐŽƉĞ ƉĞƌ ZĂĐŝŶŐ DĞƚƌŽ ϵϮ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ martedì 10 dicembre 2013

:ĞĂŶZŝĐŚĂƌĚ ĨŝƌŵĂ ů͛ŽƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ ƵĨĨŝĐŝĂůĞ ĚĞůůĂ ƐƋƵĂĚƌĂ ĨƌĂŶĐĞƐĞ Ěŝ ƌƵŐďLJ ZĂĐŝŶŐ DĞƚƌŽ ϵϮ͘ ^ŝ ƚƌĂƚƚĂ Ěŝ ƵŶ ŵŽĚĞůůŽ ŝŶ ƐĞƌŝĞ ůŝŵŝƚĂƚĂ ĚĞů dĞƌƌĂƐĐŽƉĞ͘

Un orologio di lusso in ĞĚŝnjŝŽŶĞ ƐƉĞĐŝĂůĞ della linea dĞƌƌĂƐĐŽƉĞ è stato sviluppato da :ĞĂŶZŝĐŚĂƌĚ in omaggio all’intesa con ZĂĐŝŶŐ DĞƚƌŽ ϵϮ, nel segno di una partnership fondata su una filosofia di vita comune, ovvero quella della passione, della sfida e dello spirito di squadra. Il prodotto del marchio orologiero svizzero è stato presentato in occasione della cena di gala del 7 novembre, finalizzata a sostenere l’associazione “Room to Read”, la cui mission consiste nel dare ai bambini un’educazione di qualità attraverso la costruzione di scuole, librerie e lotta all’analfabetismo.Questo modello emblematico, che sfoggia lo stemma del Racing Metro 92 a ore 6, riecheggiato dalle righe azzurre e bianche della maglia dei giocatori nonché dalle impunture azzurre del cinturino, ha sedotto i fan della squadra transalpina. Non è difficile capirne le ragioni.Ricordiamo che JeanRichard è stato timekeeper ufficiale della Natixis Rugby CupͲHong Kong 2013, campionato avente per scopo la promozione dell’Unione Rugby in Asia, in vista dei Campionato Mondiale di Rugby che si terranno in Giappone nel 2019.

ĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐŚĞ ƚĞĐŶŝĐŚĞ Cassa in acciaio con superfici lucide e satinate verticali Dimensioni: 44 mm Spessore: 12,60 mm Vetro zaffiro antiriflesso Fondello avvitato, inciso Impermeabile a 100 m Movimento JR60, carica automatica Calibro: 11 ½’’’ Frequenza: 28.800 alternanze / ora (4 Hz) Rubini: 26 Riserva di carica: minimo 38 ore Funzioni: ore, minuti, secondi, data Quadrante nero satinato Indici applicati e punti luminescenti Stemma Racing Metro 92 applicato a ore 6 Lancette rodiate luminescenti Cinturino in pelle di vitello “shrunk” nero con impunture azzurre Racing Metro 92 Fibbia déployante in acciaio con satinature verticali Serie limitata e numerata: 130 esemplari


All’asta la tiara di Victoria Beckham Martedì 10 Dicembre 2013 Scritto da Sara Parisi

Nessun acquirente per la tiara “East of Paris” indossata da Victoria Adams nel giorno del suo matrimonio con David Beckham, avvenuto il 4 luglio del 1999 a Luttrellstown Castle, poco fuori Dublino. L’asta – organizzata da Bonhams – si è svolta giovedì scorso a Londra, in New Bond Street, ma ha disatteso le aspettative di tutti, dal momento che il gioiello era stato valutato tra le 18.000 e le 25.000 sterline e invece la cifra massima offerta è stata di £14.000. La tiara d’oro giallo 18 carati, impreziosita da grossi diamanti con taglio a brillante e da altri diamanti sospesi attorno al monile, venne realizzata dal designer irlandese Slim Barrett, che ha progettato gioielli anche per la principessa Diana, Mick Jagger, Lady Gaga e Beyoncé. La fonte della sua ispirazione – l’Oriente e Parigi – raggiunge l’apice in questo gioiello che, dopo il matrimonio di Posh Spice, ritornò al suo creatore, trovando ospitalità presso la mostra delle cento tiare del presente e del passato organizzata dal Victoria and Albert Museum e nella mostra di diamanti del Diamond Museum di Anversa. I presupposti per far parlare di sé c’erano tutti, ma nonostante ciò gli organizzatori sono rimasti delusi e chissà come l’ha presa l’orgogliosissima moglie del calciatore inglese.


Gioielli: la fortuna fa vendere più dell’amore di Maria Teresa Veneziani 10 dicembre 2013

Le ragazze sono tornate a ingioiellarsi e hanno cambiato i connotati ai preziosi. Per una giovane il gioiello non rappresenta uno status symbol, semmai un amuleto, un accessorio che esalta lo stile personale, il modo di essere. Le ragazze ingioiellate usano l’oro, il platino con la stessa disinvoltura con cui sfoggiano l’argento o l’acciaio, perché mettono al primo posto il valore che loro stesse attribuiscono a ciondoli o bracciali multipli che hanno deciso di sfoggiare. Mamme, zie e nonne per un po’ sono rimaste a guardarle perplesse, ma poi si sono lasciate conquistare da quell’euforia che infonde il tintinnio e dei nuovi ninnoli. Hanno timidamente tirato fuori dalle cassette di sicurezza i gioielli di famiglia e ora si divertono a sfoggiarli con la stessa fantasia, mischiando gamma alta e bassa, diamanti e pietre non proprio preziose. Ma gli italiani si confermano inguaribili romantici (e superstiziosi). In nessun altro mercato si vendono tanti simboli portafortuna, dicono nelle gioiellerie. Complici i tempi difficili (?). Con le coccinelle che se sono sempre più rare in natura, proliferano su orecchini e bracciali Dodo, in oro rosa, tutti un augurio anche scritto con le lettere (la parola Good che inizia su un orecchio e finisce sull’altro). L’oggetto scaramantico è tra i più venduti tra gli innamorati. Tiffany accanto ai cuori lucchettati rilancia il suo simbolo dell’infinito su bracciali e anelli d’argento. Quadrifogli, fiori colorati e talismani anche da Chopard, altro marchio d’alta gioielleria che sull’onda del desiderio delle ragazze di ingioiellarsi ha creato la linea «For You» (da 500 a 2.000 euro). «I gioielli sono legati alla passione amorosa, i nuovi sono anche un oggetto portafortuna», si legge sul comunicato. La prova che la fortuna si vende più dell’amore? «Questo è un momento bellissimo per il gioiello — dice Paola De Luca, direttore creativo della divisione tendenze per la Fiera Vicenza oro —. Se la moda è diventata più minimal e anche omologata per effetto del fast fashion, il gioiello si trasforma nell’accessorio che fa la differenza, capace di sottolineare la personalità. Indossare tanti gioielli insieme o uno molto appariscente è un


modo per raccontarsi teatralmente, un po’ come facevano con i look neri e le catene i punk negli anni 70, stile oggi tornato di moda». Il desiderio di ingioiellarsi, quasi a voler reagire alla crisi, ha convinto le griffe delle dive a creare nuove linee decisamente più accessibili. Sono bombati, hanno le forme della natura, i nuovi ciondoli. Ricordano i ghirigori Art Nouveau, quello stile introspettivo che non a caso fioriva mentre Freud pubblicava il suo primo trattato sul subconscio. Damiani riedita in argento anelli, bracciali e orecchini della linea gomitolo originariamente creati in oro bianco. «Anche l’argento è tutto trattato e lavorato a mano, a torchon, come un metallo nobile. E vengono riprodotti anche i segni della griffe come la catena e l’ancora». Lo sforzo è quello di far diventare i nuovi gioielli accessibili un regalo durevole, termine che torna a fare presa in questo Natale 2013. È ispirata ai colori della pop art la linea «Girotondo» di Vhernier: anelli double face iche giocano con pietre preziose, come il turchese e il verde-crisoprasio: ruotano su se stessi e si alternano al bianco madreperla dell’adularia. Il quadrifoglio è il segno di Van Cleff & Arpels. La griffe fondata nel 1906 in Place Vendome lo ripropone in malachite e madreperla nella collezione giovane, «Sweet Alhambra»J. Scettici o no vale la pena ascoltare gli insegnamenti di Jacques Arpels: «Per avere fortuna bisogna credere nella fortuna». I vostri commenti. Vi piacciono i simboli portafortuna come gioiello? Che cosa rappresenta il gioiello per voi? A me i bijou piacciono ma non riesco a portarli, preferisco le catenine di famiglia. Vi piace l’idea di un gioiellino sotto l’albero del 2013? Nella foto dal volume Bulgari, The Glam culture (Electa): Grace Jones and Naomi Campbell during Grace Jones ’42nd Birthday Party- May 21, 1990 at Stringfellow’s Nightclub in New York City, NY, United States. (Photo by Ron Galella, Ltd./WireImage)


Stivali più belli del mondo, dal Belgio i boots A.F. Vandevorst in diamanti e oro 10/12/2013

Se cercate gli stivali più belli del mondo, dovete recarvi in Belgio, patria del noto duo creativo A.F. Vandevorst che ha creato, in collaborazione con la compagnia di diamanti Diarough, un paio di boots in oro e diamanti dal costo di 3,1 milioni di dollari. Gioielli da indossare più che un semplice paio di stivali. Svelati durante la Business of Design Week di Hong Kong, gli stivali più costosi al mondo sono un piccolo capolavoro di moda, design, arte orafa e alta pelletteria: quasi 39mila pietre preziose e oltre 4 grammi d’oro per una calzatura preziosissima. In fatto di scarpe gioiello, il mondo della moda propone modelli da sogno, che sembrano quasi realizzare i sogni più arditi delle donne, novelle Cenerentole, pronte a indossare un paio di scarpe preziose. Alcune maison hanno fatto dell’unione tra pelletteria e gioielli il proprio marchio di fabbrica: House of Borgezie è riuscito a creare le décolleté in platino, arricchendo le sue collezione con una scarpa pregiatissima, con dettagli in diamanti. Anche il made in Italy offre dei modelli che uniscono il glamour e lo stile tipico del Bel Paese con il lusso più sfrenato, come ha fatto Alberto Moretti con le scarpe da uomo e donna in oro. Quello che invece ha realizzato A.F. Vandevorst in occasione del 15° anniversario del brand, è stato ancora più grandioso. I designer hanno voluto un paio di boots in pelle nera completamente ricoperti dal motivo paisley tempestato di diamanti colorati. Quasi 39mila le pietre preziose usate, bianche, color champagne e rosa, tra cui preziosissimi diamanti che hanno decorato il logo A.F. Vandevorst. A tutto questo si aggiungono 4.783 grammi di oro e oltre 30mila ore di lavoro degli artigiani e maestri orafi che hanno unito le loro competenze per realizzare un paio di stivali da sogno.


La presentazione è avvenuta nel corso della Business of Design Week di Hong Kong, tenutasi dal 2 al 7 dicembre, alla presenza di 400 ospiti vip tra cui si contavano la regina Mathilde del Belgio e Kris Peeters, il presidente del governo fiammingo. L’onere e l’onore di indossare in passerella gli stivali, realizzati nella misura 39, è toccato a Yi Zhou, artista cinese. Si tratta ovviamente di un paio unico nel suo genere, realizzato in un solo costosissimo esemplare: per averlo bisogna essere pronti a pagare 3,1 milioni di dollari. Non certo un paio di scarpe da indossare tutti i giorni, ma degli stivali da sfoggiare per sentirsi delle vere principesse.


In mostra al Grand Palais di Parigi, l’arte di Cartier dicembre 9, 2013 Elisabetta Longo Dalla pantera di diamanti alla tiara di Kate Middleton. In mostra 186 anni dello stile di Cartier Louis Cartier ha fondato la Cartier gioielli nel 1847 a Parigi. Dopo più di 150 anni viene organizzata un’esposizione nella prestigiosa cornice del Grand Palais, per raccontare la storia dell’azienda attraverso le sue creazioni più famose. KATE MIDDLETON. Sono ben 600 i preziosissimi pezzi creati dalla maison e messi sotto teca per gli occhi dei visitatori. C’è la pantera in diamanti e smeraldi fatta per la duchessa di Windsor, la collana con tremila diamanti per il marajà di Patiala, il girocollo di Maria Felix, la diva messicana, l’anello di fidanzamento di Grace Kelly e il diadema di diamanti che ha indossato Kate Middleton per le nozze. ELEGANZA DUREVOLE. Stanislas de Quercize, ad di Cartier, definisce lo stile della maison parigina come un mix perfetto tra lusso e eleganza. Non c’è mai opulenza vistosa nei suoi gioielli, ma audacia e innovazione: “Cartier ha uno stile che ha saputo interpretare il gusto di personaggi al di fuori del comune, con pezzi spesso unici, messaggeri della società di quel periodo, e simboli di un’estetica sempre attuale, senza fondersi nei localismi o nelle mode passeggere”. Per questo durevole nel tempo.


Hublot lancia Yellow Gold,orologio d'oro Edizione limitata di 50 pezzi per Tina Zegg e Carlo Celati 09 dicembre, 19:01 (ANSA) - ROMA, 9 DIC - Hublot lancia Yellow Gold, l'orologio Big Bang Hublot Zegg & Cerlati Yellow Gold, nato da un'idea di Tina Zegg e Carlo Cerlati. Rispettando il concept monocromatico amato da Zegg & Cerlati, sulla scia dei modelli in oro rosa e acciaio lanciati la scorsa estate, il nuovo cronografo, in edizione limitata di 50 pezzi, dispone di una cassa in oro 18 carati, quadrante tono su tono lucido e cinturino in pelle color oro brillante.


/ ŐŝŽŝĞůůŝ Ěŝ DĂƚƚŝĂ ŝĞůŽ ĚĂ ,ĂƌƌŽĚƐ 09/12/2013 By orafoitaliano

Continua il successo dei gioielli di Mattia Cielo e di Massimiliano Bonoli, architettoͲdesigner del brand. Il grande magazzino del lusso londinese Harrods, ha infatti aperto le porte alle Collezioni Rugiada e Pavone del marchio vicentino, attualmente esposte nella Fine Jewellery Room. A breve si aggiungeranno, in uno spazio speciale, anche i modernissimi e preziosi pezzi della Collezione Ghiaccio – composta da collier (nella foto) e bracciale – realizzata in titanio, oro bianco e diamanti bianchi. La Collezione, nel 2010, aveva vinto il Couture Design Award a Las Vegas.


del 8 Dicembre 2013


Cronaca VIVIMILANO

Pagina: Cronaca di Milano Data: 12 Dicembre 2013


11-DIC-2013

Lettori: 228.000 Diffusione: 39.227

Dir. Resp.: Gian Marco Chiocci

da pag. 12


11-DIC-2013

Lettori: 228.000 Diffusione: 39.227

Dir. Resp.: Gian Marco Chiocci

da pag. 12


Agrigento, gioielli e diamanti per 500mila euro rapinati a un rappresentante di Caserta

PER APPROFONDIRE: gioielli, rapina, Agrigento, Caserta 10/12/2013 AGRIGENTO - Un rappresentante di pietre preziose di Caserta è stato rapinato, ieri sera, in via Luca Crescente ad Agrigento. Due uomini, a volto scoperto ed armati di pistola, in sella ad una moto di grossa cilindrata, hanno tagliato la strada alla Peugeot 208 costringendo il rappresentante a fermarsi. Sotto minaccia dell'arma si sono fatti consegnare le valigette dove il rappresentante teneva diamanti ed altre pietre preziose, per un valore di circa 500 mila euro. Indagano i carabinieri.


Rapina armata alla gioielleria «Rosso» Nel 1975 il titolare fu ucciso dai banditi La moglie legata con il nastro adesivo sviene per lo choc. Catturato uno dei due autori della rapina, è un pregiudicato milanese

RESANA – Si sono finti una coppia di clienti, si sono fatti aprire e una volta dentro hanno estratto una pistola e hanno fatto capire quali erano le vere intenzioni. Questa la dinamica della rapina messa a segno da una coppia di malviventi, un uomo e una donna, nella tarda mattinata in pieno centro a Resana. Vittima Antonietta Menegotto, 70 anni, titolare della gioielleria «Rosso» di via Martiri della Libertà. Un colpo violento e brutale che ha lasciato sotto choc la donna, che ha un passato doloroso avendo perso nel 1975 il marito Antonio, ucciso da un rapinatore che lo aveva sorpreso nel sonno nell'abitazione sopra la gioielleria. La coppia di rapinatori Bonny & Clide, si è presentata alla porta della gioielleria intorno alle 12. Hanno suonato, come normali clienti e una volta dentro hanno detto di essere interessati all'acquisto di orecchini. Non appena la signora Menegotto e la commessa Pamela, 32 anni, hanno preso dalla cassaforte i rotoli con i preziosi, l'uomo ha estratto l'arma e gliel'ha puntata contro. Subito dopo hanno immobilizzato titolare e commessa, strattonandole violentemente le hanno portate sul retro, spinte a terra e legate mani e piedi con del nastro adesivo. Ad interrompere il loro raid, una cliente che ha suonato alla porta. I malviventi hanno deciso di slegare la commessa e di mandarla alla porta intimandole di dire alla donna di andarsene. La 32enne, minacciata con l'arma, ha eseguito. Subito dopo i rapinatori hanno arraffato alcuni rotoli pieni di gioielli e sono fuggiti dal retro, scappando attraverso il giardino dell'abitazione dei Rosso. E stata la 32enne a liberare la titolare che, per lo choc ha avuto un mancamento. Insieme ai carabinieri coordinati dal luogotenente Giuliano Ziliotto, sul posto è arrivata anche un'ambulanza del Suem 118. I sanitari hanno visitato la donna che nel frattempo si era ripresa. I militari del nucleo investigativo e della scientifica hanno effettuato i rilievi nel negozio e nel pomeriggio hanno fermato a Resana un pregiudicato milanese con un taglierino in tasca che è risultato essere una dei due autori. Nel passato della famiglia Rosso c'è un'altra tragica rapina, quella in cui nel 1975 è rimasto ucciso il marito della signora Antonietta, Antonio Rosso. L'uomo aveva sorpreso di notte dei ladri nella sua abitazione, sopra la gioielleria, uno dei malviventi aveva reagito sparando e uccidendolo sul colpo. 07 dicembre 2013 (modifica il 09 dicembre 2013)


Comunichiamo a tutti gli associati che è finalmente possibile aderire al rinnovato sito internet www.outletprezioso.it

La risposta moderna ed efficace alla riduzione delle vecchie giacenze di magazzino. Invitiamo tutti a visitare il sito, e se interessati a ricevere il materiale informativo utile all’adesione, ad inviare la richiesta compilando il form di contatto all’indirizzo: http://www.outletprezioso.it/?q=adesione Questo servizio, coordinato da Federpreziosi e già collaudato da anni di attività dai soci di Genova, punta ad agevolare la dismissione degli articoli obsoleti in giacenza nel punto vendita, utilizzando uno strumento moderno ed elegante. Il portale, gestito della società genovese Tech Srl attiva da anni nel settore dei preziosi, è usufruibile da tutti gli associati in regola con il pagamento della quota www.federpreziosi.it



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