Rassegna stampa 13 marzo 2014 def

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI

13 Marzo 2014

SOLE 24 ORE Oro: solo un bene rifugio? INFORMAZIONI D’ORO Il rally dell’oro si arresterà? AREZZO LA NAZIONE Export in calo nell'ultimo scorcio 2013: e Arezzo è tra le città che hanno pesato di più sulla contrazione ma si fa sentire l'effetto prezzo dell'oro. Ecco i dati Istat L’ORAFO + 7,7% l’export italiano di gioielleria nell’intero 2013 SOLE 24 ORE Oro, banche alla sbarra negli Usa per manipolazione del fixing AREZZO LA NAZIONE Sereni: “Pesa il prezzo dell’oro, ma l’export va”. Gioielli, Arezzo: +21,5% CORRIERE DELLA SERA ePayment, (lungo) addio ai contanti CORRIERE DELLA SERA Oro - Il bene di rifugio più sensibile alla politica va in cerca di nuovi equilibri del prezzo SOLE 24 ORE «Asfissiante la pressione fiscale»

FISCO

SOLE 24 ORE Furti: negoziante 'compro oro' denunciato per ricettazione a Bari CORRIERE DELLE COMUNICAZIONI Presentata alla Camera una proposta di legge, firmata da 15 parlamentari, che punta a favorire l'uso dei pagamenti elettronici. Il deputato di Sel al Corriere delle Comunicazioni: "Incentivi mirati per chi si converte al digitale"

COMPRO ORO

AGI Evasione fiscale di un Compro Oro INFORMAZIONI D’ORO Chiusura e denuncia per un Compro Oro BLASTING. NEWS Quotazione oro, opinione analisti e quotazione usato al grammo dei Compro Oro PRIMA DA NOI Crisi economica, 17 mln di italiani ai ‘Compro oro’ per bisogno di soldi INFORMAZIONI D’ORO Compro Oro, la crisi produce 8 miliardi GAZZETTA DEL SUD Prende a schiaffi malvivente ed evita rapina, ecco il video IL CENTRO PESCARA Crisi, a Pescara chiudono anche i negozi compro oro IL MESSAGGERO.IT Gioielli che "puzzano" di furti e scippi, bilancino taroccato: chiuso compro oro AREZZO WEB Rapina Rondine: un altro rapinatore arrestato dai carabinieri

SETTORE E MODA DELUXE BLOG PAMBIANCONEWS L’ORAFO DELUXE BLOG INFORMAZIONI D’ORO AREZZO LA NAZIONE

Girard Perregaux Constant Escapement L.M. è “Orologio dell’Anno 2013” Orologi ‘copiati’, Swatch fa causa a Target Apre sabato 15 Tarì Bijoux 2014 Orologio Sector 99 Jorge Lorenzo e nuova campagna pubblicitaria Backes & Strauss, l'orologio con 225 diamanti Graziella Group "in crociera" sulla portaerei Cavour per promuovere il Made in Italy INFORMAZIONI D’ORO I cinque rari diamanti "lady" INFORMAZIONI D’ORO Omega, l'orologio in ceramica arancione PAMBIANCONEWS Rolex con la Biennale di Venezia fino al 2018 LA REPUBBLICA Stroili, la scommessa del gioiello per tutti LA REPUBBLICA Longines riscopre il cronografo più antico CORRIERE DELLA SERA Realtà aumenta - Va di moda vestirsi senza indossare l’abito INFORMAZIONI D’ORO Boom tasse, +130% negli ultimi 20 anni DELUXE BLOG Le borse preziose di Vitussi con polvere d'oro trend per l'estate 2014 DELUXE BLOG Orologio di lusso JeanRichard 1681 con quadrante blu


LA REPUBBLICA DONNA - L’acqua è un diamante INFORMAZIONI D’ORO Una Tiara per la Festa della Donna

CRONACA

CORRIERE DELLA SERA AREZZO LA NAZIONE LA CITTÀ DI SALERNO AREZZO LA NAZIONE AREZZO WEB AREZZO LA NAZIONE LA REPUBBLICA LA REPUBBLICA

Insequito e bloccato ricettatore di preziosi Assalto all'orafo: banditi fantasmi, nessuna traccia. "Preso alle spalle da due persone armate e chiuso nello sgabuzzino" è il racconto della vittima Polla, assalto a gioielleria. In manette tre agropolesi Assaltano un orafo due bandito armati di pistola: lo chiudono in uno sgabuzzino e scappano con il bottino. "Accento dell'est spariti 20 o 30 kg i gioielli, è un colpo milionario" Cortona: donna arrestata per furto e sei persone denunciate Ruba un pendente in oro e diamanti in gioielleria, scoperta e arrestata Colpo in gioielleria, preso rapinatore Quindici colpi per la banda di via Pascarella

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati

KƌŽ͗ ƐŽůŽ ƵŶ ďĞŶĞ ƌŝĨƵŐŝŽ͍ Ěŝ ^ŝƐƐŝ ĞůůŽŵŽ Dopo il crollo dell'anno scorso, il 2014 sembrava riservare una nuova dêbacle per l'oro. Con una concordia davvero notevole, gli analisti fino a poche settimane fa prevedevano ulteriori ribassi, con tutta probabilità superiori al 10 per cento. Una variazione a doppia cifra percentuale c'è stata davvero, ma al rialzo. Dall'inizio dell'anno il prezzo del lingotto è risalito di circa il 12%, varcando ieri la soglia dei 1.350 dollari l'oncia, ai massimi da quattro mesi. Effetto Ucraina? Senza dubbio le gravi tensioni nel Paese e il crescente coinvolgimento, anche militare, della Russia, stanno favorendo la salita delle quotazioni. Al di là di tutti i ragionamenti e i dibattiti su quali siano i veri "driver" dell'oro, non si può negare che il metallo (magari irrazionalmente, ma che importa?) viene tuttora visto da molti investitori come un bene rifugio. La schiera dei ribassisti continua ad annoverare nomi importanti, tra cui Goldman Sachs, i cui analisti sono tuttora convinti che le quotazioni precipiteranno nei prossimi mesi a 1.000 dollari. Il dubbio che non sia soltanto la crisi ucraina a spiegare la sorprendente rimonta dell'oro, tuttavia, è legittimo. E parecchi analisti di altre banche hanno invece rimesso mano alle proprie previsioni, rendendole molto più ottimiste. Uno dei più grandi fattori ribassisti del 2013, del resto, sembra essere scomparso (almeno per il momento): gli investitori stanno tornando ad acquistare, sia sul mercato dei futures – dove i fondi hanno ora il maggior numero di posizioni lunghe da dicembre 2012 – sia su quello degli Etf, il cui patrimonio complessivo – massacrato dai riscatti nel 2013 – è risalito in febbraio per la prima volta da un anno e mezzo.


/ů ƌĂůůLJ ĚĞůů͛ŽƌŽ Ɛŝ ĂƌƌĞƐƚĞƌă͍ Giovedì 13 Marzo 2014 Scritto da Greta Milici

Mercoledì 12 marzo ů͛ŽƌŽ ğ ƐĂůŝƚŽ raggiungendo il suo Ɖŝƶ ĂůƚŽ ůŝǀĞůůŽ ĚĞŐůŝ Ƶůƚŝŵŝ ϱ ŵĞƐŝ Ğ ŵĞnjnjŽ. Il suo appeal quale ďĞŶĞ ƌŝĨƵŐŝŽ è cresciuto sulla scia dell’ŝŶĐĞƌƚĞnjnjĂ ƐƵůůĂ ĐƌĞƐĐŝƚĂ ĞĐŽŶŽŵŝĐĂ globale e sulle ƚĞŶƐŝŽŶŝ ŝŶ hĐƌĂŝŶĂ. Il prezzo del metallo giallo ha registrato nella mattina di mercoledì un rialzo sui mercati asiatici, toccando quota ϭ͘ϯϲϯ͕ϵϳ ĚŽůůĂƌŝ ůΖŽŶĐŝĂ con un guadagno dell'1,1%. Da inizio anno l’oro ha riacquistato il suo ruolo di assetͲrifugio, ma alcuni analisti lo ritengono ƐŽůŽ ƵŶ ĨƵŽĐŽ Ěŝ ƉĂŐůŝĂ. Secondo 'ŽůĚŵĂŶ ^ĂĐŚƐ l'oro è infatti destinato a tornare a livelli più bassi, raggiungendo quota ϭ͘ϬϬϬ ĚŽůůĂƌŝ l’oncia. Si tratta della stessa stima fatta tempo fa da EŽƵƌŝĞů ZŽƵďŝŶŝ, il quale profetizza un grande crollo. Roubini ritiene che l’ĂƌƌĞƚƌĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĂ ĐƌŝƐŝ ĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝĂ (negli USA e nell’Eurozona) e la ƌŝƉƌĞƐĂ ĚĞů ĚŽůůĂƌŽ costituiscono i fattori che spingeranno giù l’oro, elementi più incisivi di quelli che al momento stanno facendo salire il prezzo. Anche ĂƌĐůĂLJƐ prevede che nel secondo trimestre del 2014 la quotazione toccherà i ϭ͘ϭϱϬ ĚŽůůĂƌŝ.


Export in calo nell'ultimo scorcio 2013: e Arezzo è tra le città che hanno pesato di più sulla contrazione ma si fa sentire l'effetto prezzo dell'oro. Ecco i dati Istat L'altra faccia delle esportazioni: sono state la chiave di svolta per tenere a galla l'economia aretina ma risentono anche loro di un calo in termini percentuali. In realtà, al netto del valore in calo del metallo prezioso, i numeri sono assai meno drammatici Arezzo, 12 marzo 2014 Ͳ Le esportazioni ci hanno salvato, le esportazioni ci penalizzano. Gli ultimi dati forniti sull'Istat, con il quarto trimestre e quindi il quadro complessivo del 2013, indicano Arezzo tra le città che hanno pesato sulla contrazione dell'export, elemento in parte appeso al prezzo dell'oro e al calo del lingotto come bene rifugio, dato che fa il paio con quello della regione Toscana. Beninteso, stiamo parlando di una contrazione in termini percentuali: altra cosa è il valore assoluto delle esportazioni che ancora vedono Arezzo e la Toscana in evidenza. In realtà, al netto del prezzo dell'oro che è in calo da almeno un anno e mezzo dopo aver raggiunto record storici, l'export aretino si difende bene e questa provincia si conferma come una delle capitali nazionali delle imprese che lavorano con l'estero.Nel quarto trimestre del 2013, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione per l'Italia nordͲoccidentale (Ͳ1,0%), nordͲorientale e centrale (Ͳ0,6% per entrambe), mentre le regioni meridionali e insulari conseguono una rilevante espansione (+4,1%). La crescita congiunturale delle regioni meridionali e insulari risente della forte instabilità della componente energetica. Nell'intero anno 2013, la sostanziale stazionarietà dell'export nazionale (Ͳ0,1%) è la sintesi di dinamiche territoriali divergenti. L'Italia nordͲorientale registra una crescita importante (+2,4%) cui segue, in misura meno intensa, l'incremento delle vendite all'estero della ripartizione nordͲoccidentale (+0,6%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite delle regioni dell'Italia insulare (Ͳ15,0%) e meridionale (Ͳ 4,1%), in debole calo quelle dell'Italia centrale (Ͳ0,7%). Al netto dei prodotti petroliferi raffinati, la flessione registrata per l'export delle regioni dell'Italia insulare e meridionale, si riduce nel complesso di 5,5 punti percentuali, passando da Ͳ8,7% a Ͳ3,2%. Le regioni che contribuiscono a frenare l'espansione dell'export nazionale nel 2013 sono Sicilia (Ͳ14,8%), Toscana (Ͳ3,6%), Sardegna (Ͳ15,5%), Puglia (Ͳ10,4%) e Liguria (Ͳ6,2%). Tra quelle che forniscono invece un contributo positivo si segnalano Piemonte (+3,8%), Veneto (+2,8%), EmiliaͲRomagna (+2,6%) e Marche (+12,3%). Nel 2013, l'aumento delle esportazioni di autoveicoli da Piemonte, di articoli farmaceutici, chimicoͲ medicinali e botanici da Lazio e Marche, e di macchinari e apparecchi n.c.a dall'EmiliaͲRomagna fornisce un impulso positivo alle vendite nazionali sui mercati esteri. Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Lombardia e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuiscono a frenare l'export nazionale. Nell'anno 2013, le province che contribuiscono in misura più significativa a sostenere le vendite sui mercati esteri sono Torino, Ascoli Piceno, Latina e Firenze. Siracusa, Arezzo, Taranto, Milano, Cagliari e Roma contribuiscono alla contrazione dell'export.


н ϳ͕ϳй ů͛ĞdžƉŽƌƚ ŝƚĂůŝĂŶŽ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ŶĞůů͛ŝŶƚĞƌŽ ϮϬϭϯ 12/03/2014

By orafoitaliano I ricavi dell’industria italiana della gioielleria hanno chiuso il 2013 con il segno positivo, trascinati dal recupero nell’ultima parte dell’anno. Nei raffronti con l’anno precedente, le esportazioni nell’intero 2013 sono aumentate del 7,7%, raggiungendo un valore prossimo a 6 miliardi di euro. Un aumento, com’è noto, “contenuto” dal ridimensionamento dei prezzi delle materie prime preziose. Infatti al netto di questi movimenti, la crescita dell’export 2013 si stima nell’ordine di grandezza del +15%. Ancora in sofferenza il fatturato interno. Tuttavia la spinta dell’export ha portato un aumento della produzione del +7,5% rispetto al 2012. >Ğ ƚĞŶĚĞŶnjĞ ĚĞůŝŶĞĂƚĞ ƐŽƉƌĂ ƐŽŶŽ ŝŶ ůŝŶĞĂ ĐŽŶ ƋƵĞůůĞ ƉƵďďůŝĐĂƚĞ ƌĞĐĞŶƚĞŵĞŶƚĞ ĚĂů t͘'͘ ͘ EĞůů͛ŝŶƚĞƌŽ ϮϬϭϯ ůĂ ĚŽŵĂŶĚĂ ŵŽŶĚŝĂůĞ Ěŝ ŽƌŽ ĚĂ ƉĂƌƚĞ ĚĞůůĂ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ğ ĐƌĞƐĐŝƵƚĂ ĚĞů нϭϲ͕ϱй ŝŶ ƋƵĂŶƚŝƚă ƌŝƐƉĞƚƚŽ Ă ƵŶ ĂŶŶŽ ƉƌŝŵĂ͘ ŽŶ ƚĂůĞ ĂƵŵĞŶƚŽ ůĂ ĚŽŵĂŶĚĂ ŵŽŶĚŝĂůĞ ğ ƌŝƚŽƌŶĂƚĂ Ăŝ ůŝǀĞůůŝ ƉƌĞ ĐƌŝƐŝ͘ Ritornando alle vendite italiane all’estero di gioielli nel 2013, si notano andamenti contrastanti relativi ai singoli distretti. Arezzo consolida la prima posizione sia per tasso di crescita (+21,5%), sia nella graduatoria dei principali distretti esportatori (con oltre un terzo dell’export totale). Più contenuti gli aumenti (11/13%) per Valenza, Milano e Napoli. Per contro, in arretramento Roma (Ͳ24,3%) e Vicenza (Ͳ1,9%). LJ &ƌĂŶĐŽ DĂƌĐŚĞƐŝŶŝ


Oro, banche alla sbarra negli Usa per manipolazione del fixing di Sissi Bellomo12 marzo 2014 L'oro è ai massimi da quattro mesi, oltre 1.350 dollari l'oncia. Ma a dominare l'attenzione degli operatori non è solo il rally dei prezzi, ma il timore che il fixing possa essere stato manipolato per anni. Nel giro di pochi giorni è già salito a due il numero di azioni giudiziarie intentate negli Stati Uniti contro le cinque banche coinvolte nella definizione del benchmark, un riferimento utilizzato in un mercato da oltre 20mila miliardi di dollari . Il Wall Street Journal ha diffuso la notizia che è stata depositata una seconda causa che ambisce a diventare class action e questa volta a farsene promotore è una società, anziché un singolo investitore: si tratta di Ais Capital Management, società del Connecticut con circa 400 milioni di $ in gestione a fine 2013 e diversi fondi specializzati in materie prime. I termini della denuncia sono identici a quelli già presentati la settimana scorsa da Kevin Maher, residente a New York: dal 2004 Barclays, Bank of Nova Scotia, Deutsche Bank, Hsbc e Société Générale avrebbero cospirato per manovrare a proprio vantaggio il fixing. Un'ipotesi «priva di merito e da cui ci difenderemo con vigore» ha ribattuto Deutsche, che due mesi fa ha annunciato l'uscita dal "club" del fixing. Repliche dello stesso tenore sono arrivate anche da SocGen e Scotiabank. A dare impulso alle azioni giudiziarie sembra aver contribuito in modo decisivo la recente anticipazione dei risultati di una ricerca di due studiosi americani: Rosa Abrantes Metz – docente della Stern School of Business dell'Università di New York, già nota per aver sollevato perplessità sul Libor, prima dello scandalo sulla sua manipolazione – e il marito Albert Merz, managing director di Moody's (ma ricercatore a titolo privato, si è affrettata a chiarire l'agenzia di rating). Lo studio, ancora in corso, ha evidenziato reazioni «insolite» sul mercato dell'oro in corrispondenza del fixing pomeridiano, intorno alle 16 ora italiana: osservazioni già fatte da altri ricercatori (si veda Il Sole 24 Ore del 27 novembre 2013) ma che spingono i Merz a dire che «la struttura del benchmark certamente favorisce la collusione e la manipolazione» e che «è probabile che possa esserci collaborazione tra i partecipanti», ossia le banche che due volte al giono in conference call partecipano al fixing. Smontare la teoria sarà compito degli studi legali. Nel frattempo si è fatto avanti Ross Norman, ceo di Sharps Pixley, broker che fino al 1994 occupava il posto di Deutsche nel fixing: la conference call non è affatto segreta, obietta Norman, ma vi partecipano anche i clienti degli istituti impegnati in transazioni – compravendite reali di oro, di cui peraltro si tiene conto nel fixing – e il numero di soggetti coinvolti depone contro l'ipotesi di collusione. Ovvio inoltre che il mercato si muova più al fixing pomeridiano che a quello mattutino, prosegue il ceo di Sharps Pixley, perché solo allora è aperta anche New York. Ovvio anche che i movimenti siano spesso al ribasso, come notato dai Merz, perché le transazioni al fixing sono fatte soprattutto da società aurifere, che per fare hedging vendono oro.


Sereni: “Pesa il prezzo dell’oro, ma l’export va”. Gioielli, Arezzo: +21,5% Mattia Cialini Nel giorno della presentazione del rapporto che tinge di scuro il quadro delle vendite al dettaglio, il presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni cerca di spiegare anche altre dinamiche economiche legate al territorio di recente emerse e che, sulla carta, non fanno sorridere. Come la preoccupante emorragia di attività imprenditoriali femminili, o la caduta del valore dell’export provinciale annunciata questa mattina dall’Istat. Ma in quest’ultimo caso è il prezzo dell’oro a determinare un apparente salto all’indietro, che invece non c’è stato. Anzitutto una riflessione sulle performance dei negozi: le vendite dei dettaglianti aretini sono precipitate del 4,6% nel quarto trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Nel complesso la variazione media del 2013, rispetto ai 12 mesi precedenti è del -5,9%. A soffrire di più sono i piccoli esercizi, mentre la media e grande distribuzione limitano la debacle. “Con il passare dei trimestri – ha commentato Sereni – l’entità delle flessioni si sta ridimensionando, anche se a ciò contribuisce in parte il fatto che, con il passare dei trimestri, il confronto avviene con periodi in cui la crisi delle vendite aveva già raggiunto livelli di guardia”. Presidente Sereni, è possibile dare una spiegazione alle tante chiusure di imprese femminili in provincia di Arezzo? In un anno, dice Unioncamere Toscana, il saldo tra aperture e cessazioni di attività è di -48 unità. Nessuna provincia toscana fa peggio, altre fanno molto, molto meglio. “Ho analizzato i dati ed è vero. Il trend della provincia di Arezzo è negativo. Ma soltanto perché Arezzo ha un elevatissimo numero di imprese in mano alle donne. Arezzo è una provincia molto dinamica per l’imprenditoria rosa, quindi in un contesto di crisi è facile per il territorio aretino essere quello più colpito”. Questione export. I dati nudi dell’Istat sembrano allarmanti a una prima occhiata. Addirittura Arezzo viene inserita nella lista delle province le cui performance del 2013 (-20,5%) pesano di più sul piatto negativo di una bilancia nazionale in sostanziale equilibrio. Il prezzo dell’oro si fa certamente sentire. Quanto ha inciso sul rendimento della provincia di Arezzo? “Tanto. I nostri dati sulle esportazioni – per ogni comparto - sono positivi. In un anno, il prezzo dell’oro si è quasi dimezzato. Sarei molto curioso di sapere come sono andate le cose al netto delle oscillazioni di prezzo. Il calo registrato dall’Istat non è preoccupante”. E sulla questione dell’export interviene anche il neo presidente di Arezzo Fiere e Congresso Andrea Boldi - che è al vertice della sezione orafi di Confartigianato – per chiarire i dati sui preziosi. “Il dato negativo dell’export aggregato non rende giustizia alle esportazioni di preziosi di Arezzo. Non abbiamo dati su lingotti e semi-lavorati, ma per quanto riguarda la gioielleria Arezzo nel 2013 ha esportato 2 miliardi e 90 milioni di euro, il 36% della produzione nazionale. Vicenza è a quota 1 miliardo e 420 milioni, Alessandria 1 miliardo. Il balzo di Arezzo nel 2013, rispetto al 2013, è stato del 21,5%, pur contando la diminuzione del prezzo dell’oro. Per l’oro lavorato aretino il 2013 è stato un anno eccezionale”. foto: Andrea Sereni - @MattiaCialini


ĞWĂLJŵĞŶƚ͕ ;ůƵŶŐŽͿ ĂĚĚŝŽ Ăŝ ĐŽŶƚĂŶƚŝ /ů ƉƌŽŐĞƚƚŽ Ěŝ ůĞŐŐĞ ǀƵŽůĞ ƉŽƌƚĂƌĞ ŝů ůŝŵŝƚĞ Ă ϱϬϬ ĞƵƌŽ ƉĞƌ ŝ ƉĂŐĂŵĞŶƚŝ ŝŶ ŵŽŶĞƚĂ Ğ ůŝŵŝƚĂƌĞ ůĞ ĐŝĨƌĞ ƉƌĞůĞǀĂďŝůŝ Ăů ŵĞƐĞ͕ ĨŝŶŽ Ăŝ ϯ ŵŝůĂ ŶĞů ϮϬϭϴ Ěŝ DĂƌƚŝŶĂ WĞŶŶŝƐŝ

La passione degli italiani per il contante non è un mistero: paghiamo con banconote e monete in otto casi su dieci, secondo gli ultimi dati Bankitalia, e non siamo disposti a sfoderare le carte per cifre inferiori ai 140 euro, come rivela un’analisi di Doxa. Le novità, da tenere d’occhio, sono relative alle iniziative legislativa per cambiare questa abitudine in favore delle più tracciabili transazioni elettroniche. Dal 30 giugno, termine sancito dal decreto Milleproroghe (articolo 9), negozi, artigiani e professionisti saranno obbligati a dotarsi di un Pos per accettare (anche) il bancomat. Già dal dicembre 2011 non è più possibile pagare in contanti cifre superiori ai mille euro. Il progetto di legge sull’eͲpayment firmato da 15 deputati vuole portare il limite a 500 euro e interviene sulle cifre prelevabili mensilmente: non più di 5mila euro al mese dal 2017 e non più di 3mila, sempre al mese, dal 2018. Per chi non rispetta i tetti sono previste multe. Il testo propone inoltre che dal 2016 gli sportelli non possano erogare banconote di taglio superiore ai 2o euro e impone l’accettazione di pagamenti elettronici a pubbliche amministrazioni e sale da gioco. L’intenzione è anche quella di limitare le detrazioni fiscali alle sole transazioni diverse dal contante. A sostegno dello sviluppo di soluzioni che consentano un passaggio più indolore possibile è previsto un fondo di 20 milioni di euro per il 2017 e di 10 milioni di euro all’anno per 2018 e 2019 per la diffusione dei soluzioni contactless, i Pos che già accettano i pagamenti avvicinando la carta allo strumento, e di ŵŽďŝůĞ ƉŽŝŶƚ ŽĨ ƐĂůĞ, come quello dell’italiana Jusp o della tedesca Payleven, ad esempio. Si inizia quindi a parlare di strumenti tecnologicamente più avanzati per agevolare le operazioni alla cassa. “Rispetto alle leggi attualmente in vigore si notano una serie di scadenze molto serrate, il coinvolgimento diretto della pubblica amministrazione e un sistema sanzionatorio che potrebbe rendere le regole idealmente più efficaci”, dichiara al ŽƌƌŝĞƌĞ ĚĞůůĂ ^ĞƌĂ l’avvocato esperto di digitale Guido Scorza. A lasciare perplessi all’interno di quello che Scorza definisce sostanzialmente “un buon manifesto” è l’assenza di “misure per l’abbattimento delle commissioni per i micropagamenti”. Se davvero dovremo essere messi in condizione di non spendere più di 499 euro al mese in contanti bisognerà intervenire in qualche modo sui piccoli acquisti quotidiani, dal caffè alla camicia in tintoria, “altrimenti saranno soprattutto i fornitori di pagamenti (Visa, Mastercard, ecc) e le banche a guadagnarci”. Con il rischio che i maggiori, per numero maggiore di transazioni, costi a carico degli esercenti ricadano sugli utenti finali.


Sergio Boccadutri, il deputato di Sinistra Ecologia e Libertà a cui si deve l’iniziativa, spiega di non aver affrontato la questione perché è attualmente oggetto di una direttiva europea, in discussione dallo scorso luglio. A Bruxelles si sta valutando di portare le commissioni allo 0,2% per le carte di debito, i bancomat quindi, e allo 0,3% per quelle di credito. In Italia al momento oscilliamo fra il 2 e il 4%. A decidere se portare in Commissione, Finanza o Bilancio probabilmente, il progetto di legge sarà a questo punto la Camera. Il deputato, che lo scorso gennaio aveva mosso un primo timido passo in direzione della regolamentazione dei Bitcoin, anticipa di essere intenzionato a tornare sulla questione con una proposta di standardizzazione dell’attività degli exchange, le piattaforme dalle quali transita la criptoͲmoneta. “Il caso di MtGox (l’exchange giapponese chiuso in seguito a una perdita di centinaia di milioni di dollari) ha messo in luce i rischi che vanno limitati in ogni modo”, afferma. L’intenzione è anche quella di imporre la tracciabilità su “tutte le operazioni legati ai beni immobiliari e alla compravendita di azioni”. 10 marzo 2014


VIVIMILANO

Pagina: Economia Data: 10 Marzo 2014


09-MAR-2014

Lettori: 907.000 Diffusione: 267.228

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 17


09-MAR-2014

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Fisco 13-MAR-2014

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13-MAR-2014

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LA PROPOSTA DI LEGGE

Presentata alla Camera una proposta di legge, firmata da 15 parlamentari, che punta a favorire l'uso dei pagamenti elettronici. Il deputato di Sel al Corriere delle Comunicazioni: "Incentivi mirati per chi si converte al digitale" di Alessandro Longo

"Perché c'era bisogno della mia proposta di legge, in tempi di Agenda digitale? Perché è la prima in Italia a sostenere a tutto i mezzi di pagamento elettronico, con le relative tecnologie, soprattutto mobile e Pos, allo scopo di ridurre l'uso dei contanti". Così Sergio Boccadutri (SEL) spiega, al nostro sito, il senso di una proposta presentata alla Camera venerdì sera, della quale è primo firmatario. Si aggiunge e completa quanto previsto nel decreto Sviluppo bis sull'obbligo dei Pos negli esercenti, che scatterà a giugno 2014: "la nostra proposta è complementare, per tanti motivi. Da una parte, quella norma è incompleta perché non prevede sanzioni e manca ancora di un decreto attuativo che stabilisca le regole per gli esercenti più piccoli. Dall'altra, prevede solo obblighi. La nostra proposta invece non solo combatte i contanti ma anche prevede incentivi per chi utilizza strumenti di pagamento elettronico", dice Boccadutri. Di particolare impatto sul mondo Ict è l'articolo 5: prevede contributi per incentivare la diffusione dei mezzi elettronici di pagamento presso gli esercizi commerciali, con tecnologia contactless o Mobile Pos (su cui di recente hanno scommesso anche Vodafone, Intesa San Paolo, Poste Italiane). Si può trovare una complementarietà con il lavoro dell'Agenda digitale anche nell'articolo uno, che è di lotta al contante, ma non solo. Da una parte fissa alcuni limiti al contante; dall'altra, anche obbliga la pubblica amministrazione a utilizzare strumenti telematici per il pagamento delle spese. Anche questo punto è complementare rispetto a quanto già previsto dall'Agenda digitale, in particolare per quanto riguarda la fattura elettronica. L'attuale testo di legge è frutto di un confronto inusuale con l'industria, attraverso l'associazione CashlessWay, che il 30 gennaio ha organizzato un incontro con Boccadutri e vari stakeholder (tra cui Abi e Agenzia delle Entrate).


Ecco il dettaglio della proposta: x

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Art 1: fissa in 500 euro il limite all’utilizzo del denaro contante. Stabilisce inoltre l’obbligo di utilizzare strumenti telematici per l’effettuazione delle operazioni di pagamento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dei loro enti. Fissa poi in 5.000 euro l’importo massimo che dal 1 gennaio 2017 ogni persona fisica o giuridica può prelevare mensilmente. Il suddetto limite è poi ridotto a 3.000 euro dall’anno 2018 ed è successivamente determinato ogni anno, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, in misura non superiore a 3.000 e non inferiore a 500 euro. Dispone poi che gli sportelli bancomat possono rilasciare solo banconote di taglio pari a 20 euro o di importo inferiore. Art 2: obbliga talune categorie di soggetti ad accettare ed effettuare pagamenti solo per mezzo di bonifici, carte di pagamento e assegni. Si tratta in particolare delle banche e degli intermediari finanziari, della società Poste italiane, delle sale da gioco, degli intermediari nell’acquisto o nella vendita di metalli preziosi, delle pubbliche amministrazioni. Art 3: stabilisce i termini massimi per il rimborso da parte dei prestatori di servizi di pagamento in caso di addebito, erroneo o fraudolento, secondo le recenti normative europee. Art 4: introduce alcune norme in materia fiscale, in particolare si stabilisce la possibilità di detrarre o dedurre, sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche, solo le spese effettuate tramite bonifico bancario ovvero carta di credito, di debito o prepagata o altro strumento di pagamento che ne consenta la tracciabilità. Art 5: prevede contributi per incentivare la diffusione dei mezzi elettronici di pagamento presso gli esercizi commerciali. In particolare si investono risorse per l’utilizzo della tecnologia Contactless o Mobile POS. Art 6: vieta alle pubbliche amministrazioni e ai loro incaricati di applicare maggiorazioni o commissioni per i pagamenti effettuati con carta di credito, di debito o prepagata o con altro strumento di pagamento elettronico. Art 7: istituisce una commissione consultiva per l’incentivazione dell’utilizzo della moneta e dei mezzi di pagamento elettronici. Art 8: prescrive l’attuazione di una campagna informativa per la promozione dell’uso del denaro elettronico attraverso i principali mezzi di comunicazione di massa. Art 9: prevede l’adozione di norme a tutela della riservatezza degli utenti. Art 10: conferisce al Governo delega per il riordino della disciplina in materia di strumenti di pagamento elettronici mediante la raccolta e il coordinaͲ mento delle disposizioni vigenti. Art 11: stabilisce la copertura finanziaria.

10 Marzo 2014


Compro Oro

&Ƶƌƚŝ͗ ŶĞŐŽnjŝĂŶƚĞ ΖĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽΖ ĚĞŶƵŶĐŝĂƚŽ ƉĞƌ ƌŝĐĞƚƚĂnjŝŽŶĞ Ă Ăƌŝ 08:26 13 MAR 2014 (AGI) Ͳ Bari, 13 mar. Ͳ Il gestore di un negozio 'compro oro' e' stato denunciato a Bari dai carabinieri con l'accusa di ricettazione. Nel corso dell'attivita' i militari hanno rinvenuto nell'esercizio commerciale di un 42enne 364 pezzi di bigiotteria in argento per un valore di 2mila euro risultati oggetto di un furto avvenuto il 4 dicembre dello scorso anno a Bari ai danni di un rappresentante di preziosi di una ditta del Nord Italia. I malfattori si introdussero in monolocale ubicato nel parcheggio esterno dell'Hotel asportando numerosi parte del campionario di bigiotteria in argento, per un valore di 200mila euro, temporaneamente riposti in quel luogo per la successiva presentazione ad alcuni clienti.


ŚŝƵƐƵƌĂ Ğ ĚĞŶƵŶĐŝĂ ƉĞƌ ƵŶ ŽŵƉƌŽ KƌŽ DĞƌĐŽůĞĚŞ ϭϮ DĂƌnjŽ ϮϬϭϰ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ ĚŽĂƌĚŽ ďŽůŝƚŽ

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YƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ŽƌŽ͕ ŽƉŝŶŝŽŶĞ ĂŶĂůŝƐƚŝ Ğ ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ƵƐĂƚŽ Ăů ŐƌĂŵŵŽ ĚĞŝ ŽŵƉƌŽ KƌŽ 11Ͳ03Ͳ2014 Ͳ Matteo Carriero

YƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ŽƌŽ͕ ŝů ƌĂůůLJ Ğ ůĞ ŽƉŝŶŝŽŶŝ ĚĞŐůŝ ĂŶĂůŝƐƚŝ͕ ůĂ ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůůΖŽƌŽ ƵƐĂƚŽ Ğ ŝů ŵĞƌĐĂƚŽ ĚĞŝ ŽŵƉƌŽ KƌŽ͘ Il fenomeno finanziario e quello sociale: la ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ dell'ŽƌŽ all'oncia e le opinioni degli analisti da un lato e la ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůůΖŽƌŽ ƵƐĂƚŽ al grammo dei ŽŵƉƌŽ KƌŽ dall'altro. Aggiornamenti sull'oro in Italia e non solo.

YƵŽƚĂnjŝŽŶĞ KƌŽ͕ Őůŝ ĂŶĂůŝƐƚŝ ĂǀǀĞƌƚŽŶŽ͗ Ɛŝ ƚŽƌŶĞƌă Ă ƐĐĞŶĚĞƌĞ La ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ dell'ŽƌŽ all'oncia è salita fino a toccare 1350 dollari l'oncia, in questo 2014, un rally importante e per molti anche sorprendente. Ma secondo 'ŽůĚŵĂŶ ^ĂĐŚƐ la quotazione dell'oro tornerà a calare nei prossimi mesi fino alla quota di mille dollari l'oncia (come riporta anche Il Messaggero). Nota è inoltre l'opinione di Nouriel Roubini, secondo cui per il 2015 la quotazione dell'oro tornerà a mille ĚŽůůĂƌŝ ůΖŽŶĐŝĂ per via dell'arretramento della crisi finanziaria. ĂƌĐůĂLJƐ crede inoltre che nel prossimo trimestre l'oro raggiungerà quota 1150 dollari l'oncia. Un coro unanime? Naturalmente no, c'è chi, come alcuni analisti di Commerzbank, ritengono che possa anche verificarsi un rilancio fino alla soglia dei 1400 dollari l'oncia.

YƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ŽƌŽ ƵƐĂƚŽ Ăů ŐƌĂŵŵŽ ŶĞŝ ŽŵƉƌŽ KƌŽ͗ ŝů ŵĞƌĐĂƚŽ ĚĞůůĂ ĐƌŝƐŝ Intanto giungono nuovi dati per la ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůůΖŽƌŽ ƵƐĂƚŽ al ŐƌĂŵŵŽ nei ŽŵƉƌŽ KƌŽ: il mercato è ormai divenuto, grazie alla ĐƌŝƐŝ, talmente forte da fare dell'Italia un paese esportatore di oro pur non avendo miniere di metallo prezioso. Di recente il presidente di Unioncamere Dardanello ha riferito nuove stime: in Italia si parla di un giro da duecento tonnellate d'oro per un valore di circa 8 miliardi di euro. Un boom che non accenna ad arrestarsi, pertanto. Ma qual è la ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ dell'ŽƌŽ ƵƐĂƚŽ dei ŽŵƉƌŽ KƌŽ, al grammo? Ovviamente si notano variazioni a seconda delle società, a ogni modo gli interessati possono scoprirlo facilmente navigando nei vari siti dei Compro Oro. A oggi, 11 marzo, possiamo notare come ŽŵƉƌŽ KƌŽ ϭϮϯ proponga 28,9 euro al grammo per oro 24kt, 20,45 euro per l'oro 18kt e 15,75 euro per l'oro 14kt. Su Quotazioneoro.info si propongono 26,63 euro al grammo da 0 a 499 ŐƌĂŵŵŝ, 28,35 da 500 grammi a 999 e 30 euro al grammo per oro 24kt da 1000 grammi in poi. La quotazione dell'oro usato di Universo Oro è invece al momento pari a 29,05 euro al grammo per oro 24kt. La ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ŽƌŽ al grammo in euro l'11 marzo alle ore 13.30 è pari a 31,35 euro al grammo.


ƌŝƐŝ ĞĐŽŶŽŵŝĐĂ͕ ϭϳ ŵůŶ Ěŝ ŝƚĂůŝĂŶŝ Ăŝ ͚ ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ͛ ƉĞƌ ďŝƐŽŐŶŽ Ěŝ ƐŽůĚŝ sĂůĞ ϴ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĞƵƌŽ ů͛ŽƌŽ ǀĞŶĚƵƚŽ ŝŶ ƚĞŵƉŽ Ěŝ ĐƌŝƐŝ

TERAMO. Duecento tonnellate d’oro pari a circa 8 miliardi di euro. E’ questa la stima approssimativa del valore dell’oro da recupero che 17 milioni di italiani, in tempo di crisi, hanno venduto ai comproͲoro. Sono le cifre riferite dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, alla Commissione Industria del Senato, presieduta da Massimo Mucchetti, nel corso dell’audizione sui disegni di legge riguardanti il Mercato dell'oro e dei materiali gemmologici. Le liquidità scarseggiano e per necessità gli italiani sono costretti a disfarsi di oggetti preziosi, bracciali, anelli, collanine il cui valore affettivo talvolta supera quello economico. Decine di ‘compro oro’ sono sorti in tutte le città d’Italia prendendo il posto nell’immaginario collettivo del vecchio banco dei pegni. Pagamenti immediati e in contanti rappresentano per alcuni l’ultima strada per sfuggire ai piccoli prestiti. L’esplosione dei comproͲoro – ha chiarito Dardanello – è un fenomeno di nascita recente e per questo non ancora ben identificato al quale il sistema camerale ritiene si dedichino circa 12mila attività. La notevole offerta di metallo prezioso, proveniente dal 28% circa degli italiani, ha avuto la conseguenza di dare grande impulso al loro giro d’affari, tanto da rendere l’Italia un paese esportatore di oro pur non avendo miniere aurifere. «Si tratta però – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Ͳ di un tipo di attività da tenere sotto osservazione, perché può nascondere casi di ricettazione, di riciclaggio, di economia illegale. Le Camere di commercio, che già svolgono funzioni di vigilanza e controllo sul settore dei metalli preziosi, sono disponibili ad operare per rendere trasparente il mercato dei compro oro e per dare a consumatori e forze dell'ordine gli elementi utili per il contrasto a fenomeni deviati». «Da parte nostra – dichiara Giampiero Sardi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Teramo Ͳ , saranno garantiti il massimo impegno e azioni di sensibilizzazione a tutela delle imprese operanti nel territorio della provincia di Teramo». 10/03/2014


ŽŵƉƌŽ KƌŽ͕ ůĂ ĐƌŝƐŝ ƉƌŽĚƵĐĞ ϴ ŵŝůŝĂƌĚŝ Sabato 08 Marzo 2014 Scritto da Edoardo Ebolito

Qual è il ĐŽƐƚŽ ĚĞůůĂ ĐƌŝƐŝ per gli italiani? ƵĞĐĞŶƚŽ ƚŽŶŶĞůůĂƚĞ Ěŝ ŽƌŽ, pari a circa ϴ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĞƵƌŽ. In pratica, come una manovra finanziaria di medie dimensioni, oppure come il valore del patrimonio della famiglia Berlusconi. Queste sono le stime approssimative indicate dal Presidente di hŶŝŽŶĐĂŵĞƌĞ Ferruccio Dardanelli, che in un’audizione al senato sul ĚĞĐƌĞƚŽ ůĞŐŐĞ ƉĞƌ ŝů ŵĞƌĐĂƚŽ ĚĞůů͛ŽƌŽ Ğ ĚĞůůĞ ŐĞŵŵĞ ha indicato come circa ϭϳ ŵŝůŝŽŶŝ Ěŝ ŝƚĂůŝĂŶŝ (il 28% della popolazione) si siano serviti negli Ƶůƚŝŵŝ ƐĞƚƚĞ ĂŶŶŝ dei ŽŵƉƌŽ KƌŽ, al fine di ricavare denaro utile per tamponare qualche emergenza. Il costo della crisi ha visto compiere sacrifici notevoli ad una bella fetta della popolazione. Proprio l’esplosione di queste attività ha visto affondare le sue radici in un momento di ƉƌŽĨŽŶĚĂ ƌĞĐĞƐƐŝŽŶĞ ĞĐŽŶŽŵŝĐĂ, visto che la pratica dei Compro Oro è abbastanza recente ed è collegata a doppia mandata con l’avanzare della crisi. Negli ultimi anni la nascita di numerosi negozi di ĐŽŵƉƌĂǀĞŶĚŝƚĂ ĚĞůůΖŽƌŽ ha reso il fenomeno del tutto incontrollato e privo di stime ufficiali sulla sua effettiva consistenza. Ad oggi il sistema camerale ipotizza che siano aperte ĐŝƌĐĂ ϭϮŵŝůĂ Ăƚƚŝǀŝƚă. Un ŐŝƌŽ Ě͛ĂĨĨĂƌŝ che è cresciuto in maniera sensibile, in maniera tale da rendere l'/ƚĂůŝĂ ƵŶŽ ĚĞŝ ƉƌŝŶĐŝƉĂůŝ ƉĂĞƐŝ ĞƐƉŽƌƚĂƚŽƌŝ Ěŝ ŽƌŽ, nonostante entro i nostri confini non vi sia l’esistenza di miniere aurifere. Dietro all’ufficialità di un Compro Oro si nascondono spesso loschi traffici di ƌŝĐĞƚƚĂnjŝŽŶĞ, ƌŝĐŝĐůĂŐŐŝŽ ed ĞĐŽŶŽŵŝĂ ŝůůĞŐĂůĞ. Nell’ultimo periodo sono state intensificate le pratiche di ǀŝŐŝůĂŶnjĂ e le stesse Camere di commercio hanno dato la loro disponibilità per effettuare controlli mirati sul ƐĞƚƚŽƌĞ ĚĞŝ ŵĞƚĂůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ. L'estrema necessità è infatti ormai quella di ƌĞŶĚĞƌĞ ƚƌĂƐƉĂƌĞŶƚĞ ŝů ŵĞƌĐĂƚŽ ĚĞŝ ŽŵƉƌŽ KƌŽ, sia per ĂŐĞǀŽůĂƌĞ ŝ ĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ che per dare la possibilità alle forze dell'ordine di ƐĐŽƌŐĞƌĞ in tempi brevissimi ĞǀĞŶƚƵĂůŝ ŝƌƌĞŐŽůĂƌŝƚă sulle compravendite.


Messina

Prende a schiaffi malvivente ed evita rapina, ecco il video 06/03/2014

E’ accaduto stamattina nel negozio “Mercato dell’oro” in via S. Maria Alemanna. Il gestore ha picchiato il rapinatore che è fuggito con un complice a bordo di uno scooter

Prende a schiaffi il malvivente e sventa la rapina. E’ accaduto stamattina nel negozio di compro oro “Mercato dell’oro” in via S.Maria Alemanna. All’apertura del negozio, il titolare, è stato avvicinato da un rapinatore armato di pistola e con il volto coperto da casco da motociclista.Il malvivente, sotto la minaccia dell’arma, gli ha intimato di aprire la porta Ma il commerciante ha reagito schiaffeggiandolo e facendo volare per terra il casco.Il rapinatore è fuggito a bordo di un ciclomotore condotto da un complice.Indagini sono state avviate dalla Polizia che ha acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza


ƌŝƐŝ͕ Ă WĞƐĐĂƌĂ ĐŚŝƵĚŽŶŽ ĂŶĐŚĞ ŝ ŶĞŐŽnjŝ ĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽ Saracinesche abbassate in tre negozi su dieci a Pescara. Ragno dell’associazione Antico: erano decisamente troppi di Loris Zamparelli PESCARA. Se la crisi da un lato ha dato, dall'altro dopo qualche tempo ha tolto. È quello che è accaduto al fenomeno dei compro oro, strutture cresciute a dismisura nel giro di pochi anni che si occupavano quasi esclusivamente di valutare e ricomprare oggetti e monili in oro.

Nati come una sorta di banco dei pegni del nuovo millennio, questi negozi hanno vissuto un'espansione davvero notevole poco più di un lustro fa, con nuove insegne che dalla sera alla mattina venivano affisse e con grandi campagne pubblicitarie, sia locali che nazionali, affidate anche a volti noti della televisione e dello spettacolo. Molti di questi punti vendita appartenevano e appartengono a catene nazionali che fanno aprire in franchising. La crescita dei compro oro è stata evidente anche a Pescara, con punti vendita nuovi di zecca spuntati come funghi in diversi angoli della città. Allo stesso modo però, negli ultimi mesi, è stato altrettanto evidente il fenomeno contrario, quello che ha portato alla chiusura di diversi compro oro presenti in città. Alcuni di questi hanno chiuso la saracinesca la sera e il mattino seguente non hanno più riaperto. I numeri parlano chiaro: la contrazione di questa attività in città è stata del trenta per cento. E le dinamiche portano a pensare che nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore assestamento verso il basso. Questo tipo di attività aveva registrato un'evidente espansione per vari motivi, il primo è stato quello legato alla crisi economica: chi di noi non aveva un vecchio ciondolo, un anello, una catenina o un monile qualsiasi magari ricevuto in regalo decenni prima al battesimo, alla comunione o alla cresima ma mai utilizzato? Probabilmente quasi tutti. Venendo a scarseggiare la moneta liquida e dovendo comunque far fronte alle spese di tutti i giorni e ai pagamenti di tasse e bollette, in molti hanno deciso di riaprire le casseforti e di disfarsi dei vecchi oggetti in oro che venivano pagati svariati euro ogni singolo grammo. Poi, svanito l'effetto boom, e terminata la rincorsa a trasformare i monili in oro dimenticati in soldi contanti e diminuito anche il valore vero e proprio del metallo, ecco che i compro oro, sicuramente troppi per il mercato della domanda e dell'offerta, hanno iniziato a chiudere. In città ogni dieci negozi, tre hanno abbassato la saracinesca. «Registriamo una contrazione del trenta per cento per quanto riguarda i negozi», afferma EƵŶnjŝŽ ZĂŐŶŽ, presidente di Antico (Associazione nazionale “Tutela i compro oro”), «perché da un lato è presente un'alta concorrenza e dall'altro c'è stato, negli ultimi sei, sette mesi un calo abbastanza rilevante del prezzo del metallo. Questi due fattori vanno abbinati al fatto che i più bisognosi, non che l'oro sia finito, hanno venduto buona parte dei loro gioielli.»


'ŝŽŝĞůůŝ ĐŚĞ ΗƉƵnjnjĂŶŽΗ Ěŝ ĨƵƌƚŝ Ğ ƐĐŝƉƉŝ͕ ďŝůĂŶĐŝŶŽ ƚĂƌŽĐĐĂƚŽ͗ ĐŚŝƵƐŽ ĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽ

PERUGIA Ͳ Ci sono leggi ben precise, per chi gestisce i compro oro. Soprattutto quelle che impongono la registrazione immediata, nella giornata stessa, dell'oggetto che acquisti. Se non lo fai, o hai commesso un grave errore oppure quegli oggetti "puzzano" di furti e scippi. Proprio nell'ambito di specifici controlli predisposti dal questore Carmelo Gugliotta volti a contrastare in città e nell'hinterland l'emergenza furti, scippi e rapine, la divisione Polizia Amministrativa della questura, diretta dal primo dirigente Letizia Tomaselli, su disposizione dello stesso questore ha sospeso per una settimana a un compro oro nella zona della stazione centrale di Fontivegge. Gli agenti hanno prestato particolare attenzione alla verifica delle prescrizioni specificatamente imposte per facilitare alle forze di polizia i riscontri sulla provenienza degli oggetti preziosi depositati dai clienti. Decisivi nel riscontrare le gravi violazioni, gli agenti del reparto prevenzione crimine: in un controllo mirato hanno infatti accertato come il gestore che il gestore il giorno prima avesse ritirato da quattro clienti diversi collanine e anelli in oro senza registrare immediatamente (in giornata, secondo le disposizioni di legge e della questura) le operazioni di acquisto. L’obbligo di immediata registrazione di ogni operazione è imposto proprio per consentire la “tracciabilità” di ogni oggetto e del suo possessore. Il gestore è stato denunciato, ma non finisce qui dal momento che é stato anche contestato il reato di frode: i poliziotti si sono infatti accorti che la bilancia usata per pesare l'oro era taroccata. Domenica 09 Marzo 2014


ZĂƉŝŶĂ ZŽŶĚŝŶĞ͗ ƵŶ ĂůƚƌŽ ƌĂƉŝŶĂƚŽƌĞ ĂƌƌĞƐƚĂƚŽ ĚĂŝ ĐĂƌĂďŝŶŝĞƌŝ Pubblicata sabato 8 marzo 2014 Nella serata del 15 gennaio 2014, in Arezzo, località Rondine, tre individui, travisati da passamontagna e armati di due pistole e di un manganello, attendevano il rientro presso la propria abitazione, posta in zona isolata, dell'imprenditore Luca SCORTECCI, proprietario della ditta orafa "SILO" e, dopo averlo minacciato, entravano con lui nell'abitazione ove erano presenti la moglie e i due figli. I malviventi costringevano la vittima ad aprire la cassaforte, da dove asportavano gioielli in oro ed orologi di pregio per un valore di circa 20.000 euro e si mettevano alla ricerca di una seconda cassaforte, che ritenevano esistere, trattenendosi nell'abitazione per circa due ore. Al termine della ricerca i tre malfattori, dopo aver immobilizzato gli occupanti dell'abitazione con del nastro adesivo alle mani e ai piedi, si allontanavano per la campagna circostante, ove li attendeva un complice munito di autovettura. Le immediate indagini, condotte con la massima determinazione vista l'efferatezza del crimine, consentivano dopo pochi giorni, ai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Arezzo, di trarre in arresto per ricettazione un italiano pregiudicato, di origini campane, ma residente in Arezzo, poiché aveva ceduto ad un esercizio di "Compro Oro"la maggior parte dei gioielli, provento della rapina. La refurtiva, riconosciuta integralmente dalle vittime, veniva recuperata ed a loro successivamente restituita. Tale episodio consentiva un'accelerazione dell'indagine. I Carabinieri, incrociando i dati in possesso sul conto del ricettatore, risalivano ai contatti tenuti dallo stesso con soggetti provenienti dall'EstͲEuropa e, avviati accertamenti tecnici su delega della Procura della Repubblica di Arezzo, riuscivano a mettersi sulle tracce dei probabili autori della rapina, che venivano man mano identificati. Successive ed autorizzate perquisizioni domiciliari, eseguite a metà febbraio, permettevano ai Carabinieri di recuperare una pistola con matricola abrasa, nascosta in un giardino vicino all'abitazione di uno dei sospettati ed un orologio di valore, provento della rapina, in una abitazione nella disponibilità di una donna rumena, che aveva legami con un altro dei sospettati. Recentemente, il 25.02.2014, in Castelfiorentino (Fi), i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Arezzo, in collaborazione con quelli della Stazione di Castelfiorentino, al termine di un lungo servizio di osservazione, fermavano un albanese di 28 anni di età, clandestino, che indossava al polso un orologio di grande valore, di proprietà della vittima della rapina di Rondine e che in una tasca aveva alcuni monili in oro, provento di altri furti in abitazione commessi in Castelfiorentino. A seguito delle risultanze emerse il sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Elisabetta IANNELLI, emetteva un Decreto di Fermo di Indiziato di delitto a carico del soggetto, ritenuto uno degli autori materiali della rapina. All'atto dell’esecuzione del provvedimento i Carabinieri eseguivano una perquisizione domiciliare


nell'abitazione del fermato, che coabitava con un connazionale e due cittadini marocchini, rinvenendo e sequestrando un altro orologio di valore, monili in oro, un televisore e capi di vestiario griffati, tutti di provenienza di più furti in abitazione avvenuti in Castelfiorentino nel mese di febbraio 2014. Venivano inoltre sequestrati 68 grammi di hashish e 106 grammi di marijuana nella disponibilità dei due marocchini, che sono stati denunciati in stato di libertà per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre l'altro albanese è stato deferito, unitamente al fermato, per il reato di ricettazione. Gli oggetti sequestrati sono stati riconsegnati alle vittime dei furti. Il 7 marzo 2013 i Carabinieri di Arezzo davano esecuzione all'ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal dottor Giampiero Borraccia, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo che, condividendo le ipotesi investigative raccolte ed esaminate le prove addotte, emetteva la misura coercitiva nei confronti di un cittadino macedone di 30 anni, domiciliato in questa città, ritenendolo uno degli autori della rapina in villa, unitamente all'albanese fermato in Castelfiorentino. In particolare il macedone avrebbe fornito supporto logistico alla banda, che materialmente ha perpetrato la rapina, accompagnandoli alla guida di un'autovettura nei pressi della villa dello Scortecci, per poi prelevarli a conclusione del fatto criminoso.


Settore e Moda

GirardͲPerregaux Constant Escapement L.M. è “Orologio dell’Anno 2013” Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ giovedì 13 marzo 2014 Il GirardͲPerregaux Constant Escapement L.M. vince il premio di “Orologio dell’Anno 2013”, promosso dalla rivista online TimeZone. Non è la prima volta che questo prezioso segnatempo guadagna gli onori della gloria.

Nuovo successo per l’orologio di lusso GirardͲPerregaux Constant Escapament L.M., dopo aver vinto il più autorevole premio del settore, l’Aiguille d’Or 2013. Ora per questo modello, il cui rivoluzionario movimento inaugura un’epoca pionieristica, si aggiudica il titolo di “Orologio dell’Anno 2013” della community online di TimeZone. Il risultato conferma le doti dello straordinario prodotto della maison di La ChauxͲdeͲFonds, il cui prezzo tocca quota 116 mila euro. Questo riconoscimento è il più recente di una serie felice, iniziata dalla sua presentazione ad aprile dello scorso anno, che comprende anche: Ͳ 2 premi al SIAR (Messico – Tiempo de Relojes) Ё Premio della Critica Ё Concept Watch Ͳ TimeSquare (Cina) Ͳ Montres et Passion (Svizzera) Ͳ Spiral Magazine (HongͲKong) Lo Scappamento Costante è una vera rivoluzione tecnica che ha stupito gli esperti quando furono presentati i prototipi di questo innovativo meccanismo, ormai integrato nei movimenti che animeranno i nuovi modelli della collezione di orologi di lusso GirardͲPerregaux. Basato sul rivoluzionario prototipo presentato nel 2008, ci sono voluti cinque anni di ricerca e sviluppo per perfezionare il movimento. La storia dell’orologeria sarà per sempre segnata da questo significativo traguardo nel campo della cronometria, pareggiato con il superbo equilibro e la singolarità del meccanismo.


Un concetto rivoluzionario racchiuso nel “santo graal” dell’orologeria, la Forza Costante. Un passo avanti nel campo della misurazione del tempo con una nuova architettura ed un nuovo design dello scappamento (3 diversi brevetti). Precisione senza precedenti: una vittoria sul calo di potenza nei tradizionali orologi meccanici, attraverso l’apporto costante di potenza all’oscillatore, al fine di mantenere costante l’ampiezza ed il ritmo. I materiali all’avanguardia sposano una tecnologia avanzata. Il prodotto utilizza un nastro di silicio dallo spessore di 14 micron, componente strategico ben 6 volte più sottile di un capello umano. L’innovativo doppio bariletto (in attesa di brevetto) ha una molla la cui lunghezza totale è di 3 metri. Spettacolare il design all’avanguardia ispirato alla tradizione GirardͲPerregaux.

GirardͲPerregaux Constant Escapement L.M. in sintesi Ͳ Un concetto rivoluzionario racchiuso nel “santo graal” dell’orologeria, la Forza Costante. Un passo avanti nel campo della misurazione del tempo con una nuova architettura ed un nuovo design dello scappamento (3 diversi brevetti). Ͳ Precisione senza precedenti: una vittoria sul calo di potenza nei tradizionali orologi meccanici, attraverso l’apporto costante di potenza all’oscillatore, al fine di mantenere costante l’ampiezza ed il ritmo. Ͳ Materiali all’avanguardia e tecnologia avanzata. Utilizzo di un nastro di silicio dallo spessore di 14 micron, 6 volte più fine di un capello. Ͳ Riserva di carica ed indicatore lineare grazie ad un innovativo doppio bariletto (in attesa di brevetto). La lunghezza totale della molla del bariletto è di 3 metri. Ͳ Spettacolare design all’avanguardia ispirato alla tradizione GirardͲPerregaux.


KƌŽůŽŐŝ ͚ĐŽƉŝĂƚŝ͕͛ ^ǁĂƚĐŚ ĨĂ ĐĂƵƐĂ Ă dĂƌŐĞƚ giovedì, 13 marzo 2014

EŝĐŬ ,ĂLJĞŬ :ƌ

^ǁĂƚĐŚ 'ƌŽƵƉ ha fatto causa a dĂƌŐĞƚ, il secondo più grande rivenditore discount americano, con l’accusa di vendere illegamente orologi copia dei propri modelli. In particolare, la causa avviata da Swatch a New York si riferisce al design ‘zebra’ e ‘multiͲcolor’ dei segnatempo del marchio che dà il nome al colosso svizzero guidato da EŝĐŬ ,ĂLJĞŬ. Swatch ha dichiarato che la qualità degli orologi di Target è “inferiore” alla propria, e che il perdurare della loro messa in vendita potrebbe confondere i consumatori e danneggiare le vendite del gruppo. Ha inoltre fatto sapere di aver avvisato Target della presunta violazione, ma l’azienda ha continuato a vendere gli orologi ‘incriminati’. ”Appropriandosi dello Zebra Watch e del MultiͲ Color Watch, gli imputati stanno facendo concorrenza sleale” a Swatch, afferma l’accusa. Un portavoce di Target ha declinato ogni commento, ma ha sottolineato a ZĞƵƚĞƌƐ che la policy del gruppo è di “rispettare i diritti di proprietà intellettuale degli altri e che ci aspettiamo lo stesso dai nostri venditori e partner”.


Apre sabato 15 Tarì Bijoux 2014 11/03/2014 By orafoitaliano Tarì Bijoux si terrà presso il Centro Orafo di Marcianise dal 15 al 17 Marzo prossimo: un appuntamento importante per capire quali saranno le tendenze delle forme e dei colori dei bijoux per la prossima estate. La manifestazione, nata per dare spazio e voce a un settore in continua espansione, presenterà un’ampia panoramica delle novità, e offrirà ai visitatori una serie di interessanti eventi: una galleria dedicata al design, una sfilata di moda e bijoux, la terza edizione del Tarì Bijoux Award. Anche l’Orafo Italiano sarà presente nel Padiglione Rubino (stand I 40bis).


KƌŽůŽŐŝŽ ^ĞĐƚŽƌ ϵϵ :ŽƌŐĞ >ŽƌĞŶnjŽ Ğ ŶƵŽǀĂ ĐĂŵƉĂŐŶĂ ƉƵďďůŝĐŝƚĂƌŝĂ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ mercoledì 12 marzo 2014

^ĞĐƚŽƌ ůĂŶĐŝĂ ůΖŽƌŽůŽŐŝŽ ϵϵ :ŽƌŐĞ >ŽƌĞŶnjŽ Ğ ƐǀĞůĂ ůĂ ŶƵŽǀĂ ĐĂŵƉĂŐŶĂ ƉƵďďůŝĐŝƚĂƌŝĂ͕ ĐŚĞ ƌƵŽƚĂ ĂƚƚŽƌŶŽ Ăů ĐĂŵƉŝŽŶĞ ƐƉĂŐŶŽůŽ͕ ĂŵďĂƐĐŝĂƚŽƌĞ ĚĞů ŵĂƌĐŚŝŽ ĚĂůůŽ ƐĐŽƌƐŽ ĂŶŶŽ͘ :ŽƌŐĞ >ŽƌĞŶnjŽ si conferma testimonial di ^ĞĐƚŽƌ, non solo per il nome dato in prestito a un ŽƌŽůŽŐŝŽ del brand, ma anche per il ruolo di protagonista nella campagna pubblicitaria Spring/Summer 2014. Anche questa gioca sul matrimonio fra innovazione, ricerca, tecnologia e competizione, nel segno di un messaggio di fondo che si condensa in poche parole, capaci di lasciare una traccia indelebile, fissandosi nei ricordi in forma perenne: “No Limits”. Una frase che si lega in forma naturale a Sector. La tradizione di questo spot, che sintetizza tutta una filosofia di prodotto per il celebre marchio di orologeria, rivive nel tempo, magari con coniugazioni inedite, preservandone però lo spirito, cosa che avviene nel modo più efficace con la nuova campagna di advertising, il cui testimonial è un grande protagonista di una delle specialità più estreme, a pochi giorni dalla sua azione in pista per un’altra stagione del MotoGP. Stiamo parlando di Lorenzo, asso spagnolo del motociclismo, con quattro titoli mondiali all’attivo. La partnership sembra quindi molto azzeccata, per dare forza e vigore al messaggio e al prodotto. Anche il nuovo orologio, come lo spot, è dedicato a chi ama mettersi alla prova e non si arrende mai, sia nelle sfide più estreme che in quelle di tutti i giorni.

Il Sector 99 Jorge Lorenzo è un modello indistruttibile, dall’inconfondibile design italiano, profondamente ispirato alla massima espressione delle gare in pista su due ruote. Questo segnatempo nasce con dettagli tecnici per perfomance elevate ed elementi grafici che riportano direttamente al campione iberico, come l’inconfondibile X rossa: Por Fuera, suo motto, che mette in mostra la sua capacità di sorpassare all’esterno, quindi nel modo più difficile. Si tratta di un prodotto di spiccata personalità, con cassa in acciaio, lente sul vetro, quadrante su doppio livello con finiture in carbonio, per mettere in risalto il DNA sportivo, perfettamente allineato a quello del marchio cui si devono le sue origini. L’immagine di Lorenzo, però, non si presta solo a questo modello nella campagna pubblicitaria, toccando più linee di articoli.



ĂĐŬĞƐ Θ ^ƚƌĂƵƐƐ͕ ůΖŽƌŽůŽŐŝŽ ĐŽŶ ϮϮϱ ĚŝĂŵĂŶƚŝ Mercoledì 12 Marzo 2014 Scritto da Alda Cannizzo

Per celebrare il suo ϮϮϱΣ ĂŶŶŝǀĞƌƐĂƌŝŽ la maison ĂĐŬĞƐ Θ ^ƚƌĂƵƐƐ, specializzata nella lavorazione e utilizzo di diamanti d’altissima qualità nel campo dell’alta gioielleria, ha creato il WŝĐĐĂĚŝůůLJ WƌŝŶĐĞƐƐ ZŽLJĂů ŽůŽƵƌƐ, splendido segnatempo interamente tempestato di diamanti. Questo straordinario orologio riprende i ĐŽůŽƌŝ Ɖŝƶ ĐĂůĚŝ ĚĞůů͛ĂƌĐŽďĂůĞŶŽ riproponendoli ŝŶ ϲϲ ĚŝǀĞƌƐĞ ƚŽŶĂůŝƚă, utilizzando ben ϮϮϱ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ďŝĂŶĐŚŝ Ğ ĐŽůŽƌĂƚŝ per un totale di ϯϴ͕ϲϵ ĐĂƌĂƚŝ. Sono stati utilizzati ben ϭϬ ƚĂŐůŝ ĚŝǀĞƌƐŝ tra cui baguette, cuscino, marquise, ovale, pera, principessa, ascher, smeraldo, cuore e brillante ovale, tutti sapientemente distribuiti tra la cassa, il quadrante e il bracciale. In particolare sulla ĐĂƐƐĂ, in ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ ϭϴ ĐĂƌĂƚŝ, sono stati impostati ϮϮ ĚŝĂŵĂŶƚŝ (9,04 carati), sul ƋƵĂĚƌĂŶƚĞ ϲϱ ĚŝĂŵĂŶƚŝ (3,37 carati) e sul ďƌĂĐĐŝĂůĞ ϭϯϴ ĚŝĂŵĂŶƚŝ (26,28 carati). Ogni pietra, magistralmente impostata al fine di creare un effetto unico per ciascun segnatempo, fa del Piccadilly Princess Royal Colours una vera e propria opera d’arte, frutto del lavoro di una squadra di ŵĂĞƐƚƌŝ ĞƐƉĞƌƚŝ Ğ ĂůƚĂŵĞŶƚĞ ƋƵĂůŝĨŝĐĂƚŝ nella lavorazione delle pietre preziose. Basti pensare che ƉĞƌ ŽƚƚĞŶĞƌĞ ƵŶ ƐŽůŽ ĚŝĂŵĂŶƚĞ di tale portata ğ ƐƚĂƚŽ ŶĞĐĞƐƐĂƌŝŽ ƉƌŽĐĞƐƐĂƌĞ ƌŽĐĐĞ ĨŝŶŽ Ă ϮϱϬ ƚŽŶŶĞůůĂƚĞ, scartare le pietre di minore qualità ed estrarre la migliore da utilizzare nella realizzazione di orologi e gioielli. Ciascun orologio, dunque, mostra una irripetibile e unica composizione di scintillanti diamanti, accompagnati da un ŵŽǀŝŵĞŶƚŽ Ăů ƋƵĂƌnjŽ e visualizzazione di ore e minuti. Commentando il Piccadilly Princess Royal Colours, presentato quest’anno assieme ad altre opere al World Presentation of Haute Horlogerie di Ginevra (WPHH), l’amministratore delegato della Backes & Strauss ha detto: «/ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ğ ŵĞŐůŝŽ ŝŶĚŽƐƐĂƌůŝ ƉŝƵƚƚŽƐƚŽ ĐŚĞ ƚĞŶĞƌůŝ ŝŶ ƵŶĂ ĐĂƐƐĞƚƚĂ Ěŝ ƐŝĐƵƌĞnjnjĂ». Un’affermazione breve ma incisiva, che riassume la mission del brand sin dalla sua fondazione.


Graziella Group "in crociera" sulla portaerei Cavour per promuovere il Made in Italy L'operazione ha coinvolto il meglio dell'imprenditoria italiana, la nave ha già circumnavigato il Medio Oriente e gran parte dell'Africa

Arezzo, 11 marzo 2013 Ͳ Operazione Cavour, o meglio il Made in Italy in giro per il mondo sulla portaerei Cavour, la nave della Marina italiana che ha già circumnavigato il Medio Oriente e gran parte dell'Africa presentando nei mercati incontrati il meglio dell'imprenditoria e dei prodotti italiani. Tra questi c'è anche uno stande di Graziella Group che ha scelto di presentare le proprie collezioni di lusso a Lagos in Nigeria, a Dakar in Senegal, a Casablanca in Marocco e ad Algeri in Algeria. L'azienda ha deciso di far tappa in quattro mercati africani in cui il proprio brand è già presente e forte, con l'obiettivo di promuovere anche in questi Paesi le nuove linee di prodotti che sono andate ad aggiungersi ai tradizionali gioielli in oro: gli orologi e le borse. «L'Operazione Cavour ha coinvolto il meglio dell'imprenditoria italiana Ͳ spiega Eleonora Gori, retail manager di Graziella Group. Ͳ Il passaggio dai mercati africani ha rappresentato per noi il giusto pretesto per rinforzare i rapporti commerciali con questo continente e, soprattutto, per attuare una strategia di brand extension volta ad abbinare alla classica produzione in oro le nostre nuove linee di borse, orologi e profumi». La prima tappa di questo tour ha visto Graziella organizzare a Lagos una cena di gala a cui erano presenti 392 personalità economiche e istituzionali del mercato nigeriano, oltre all'ammiraglio della Marina Militare Paolo Treu e allo stesso ambasciatore italiano. La serata è stata caratterizzata da un'ulteriore valorizzazione del Made in Italy attraverso alcune eccellenze della nostra penisola come la gastronomia e la cultura, con un'esibizione canora della soprano Patrizia Scivoletto, le proiezioni del visual artist Luca Agnani e lo spettacolo in stile cirque du soleil dei Moonlight Invasion, che sono state seguite da una cena caratterizzata da prodotti tipicamente italiani tra cui il vino toscano de La Torraccia. In rappresentanza di Graziella erano presenti a Lagos la vicepresidente Maria Rosa Gori e Stefano Boco della Rete Geotermica, che hanno avuto l'occasione di instaurare positivi rapporti con l'imprenditoria locale che, a fine serata, ha ricevuto un omaggio di lusso griffato "Graziella meet Africa". «La serata Ͳ conclude Gori, Ͳ è stata particolarmente apprezzata per la promozione dell'Italia nelle sue varie espressioni industriali e artistiche: abbiamo attuato una formula di successo che riproporremo anche nelle prossime tappe a Dakar, a Casablanca e, infine, ad Algeri, i nostri principali mercati nel continente africano».


/ ĐŝŶƋƵĞ ƌĂƌŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ΗůĂĚLJΗ Martedì 11 Marzo 2014 Scritto da Sara Parisi

Mettete insieme ĐŝŶƋƵĞ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ƌĂƌŝƐƐŝŵŝ in cinque particolarissime colorazioni, aggiungete un designer di nome Bernard Bachoura proveniente dal team di Sophia Fiori e poi spolverate il tutto con un pizzico di creatività ed originalità. Ne verrà fuori la ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ >ĂĚLJ ,ĞĂƌƚ ŝĂŵŽŶĚ, una delle più esclusive e strepitose degli ultimi anni. Si tratta di ŐŝŽŝĞůůŝ ƵŶŝĐŝ nel loro genere, che per la prima volta fungono da mero contenitore, da portaborse delle vere star: i ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĨĂŶĐLJ ǀŝǀŝĚ, nei colori rosso, arancione, rosa, blu e giallo canarino. Minimo comun denominatore di questi diamanti, che hanno un peso che va ĚĂ ϭ͕ϳϭ Ă Ϯ͕Ϯϴ ĐĂƌĂƚŝ, è la forma, che imita un cuore, ma anche il fatto che sono stati tutti esposti alla mostra temporanea tenutasi al Museo di Storia Naturale di Los Angeles lo scorso anno. La denominazione data alla collezione è dovuta al fatto che ŽŐŶƵŶŽ Ěŝ ůŽƌŽ ƉŽƌƚĂ ŝů ŶŽŵĞ Ěŝ ƵŶĂ ͚ůĂĚLJ͛ e d’altronde non poteva essere altrimenti, vista la forma sfoggiata dai diamanti. Nello specifico, si tratta di: Ͳ >ĂĚLJ DĂŶĚĂƌĂ, ĚŝĂŵĂŶƚĞ ƌŽƐƐŽ del peso di 1,71 carati. È montato all’interno di un ƉĞŶĚĞŶƚĞ Ě͛ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ, anch’esso a forma di cuore e formato da otto file di ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĐŽŶ ƚĂŐůŝŽ Ă ďƌŝůůĂŶƚĞ del peso complessivo di 5,90 carati.

Ͳ >ĂĚLJ >ĞŝůĂŶŝ, ĚŝĂŵĂŶƚĞ ƌŽƐĂ del peso di 1,73 carati. Si trova al centro di un ƉĞŶĚĞŶƚĞ Ě͛ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ ed è circondato da raggi formati da ĚŝĂŵĂŶƚŝ ďŝĂŶĐŚŝ e da due file di diamanti esterni a forma di goccia.

Ͳ >ĂĚLJ KƌƋƵŝĚĞĂ, molto ƌĂƌŽ ƉĞƌĐŚĠ Ěŝ ĐŽůŽƌĞ ĂƌĂŶĐŝŽŶĞ e del peso di 2,00 carati. È incastonato in un ĂŶĞůůŽ Ě͛ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ, anch’esso a forma di cuore e formato da due file di diamanti tagliati a brillante.


Ͳ >ĂĚLJ ĂŚŝƌĂ, ĚŝĂŵĂŶƚĞ ŐŝĂůůŽ di 2,26 carati. È circondato da una fila di diamanti a forma di cuore, montato su un ĐŝŽŶĚŽůŽ Ěŝ ŽƌŽ ƌŽƐĂ e delimitato ancora da un’altra fila di diamanti bianchi.

Ͳ >ĂĚLJ ŝĂŶƚŚĂ, ĚŝĂŵĂŶƚĞ ďůƵ del peso di 2,28 carati. Il colore, la forma e la purezza lo rendono unico. È montato su un anello a forma di cuore, circondato da una fila di ĚŝĂŵĂŶƚŝ ŐŝĂůůŝ e una fila di ĚŝĂŵĂŶƚŝ ďŝĂŶĐŚŝ, tutti tagliati a brillante.

Inutile chiedere come sia andata la mostra. A testimoniare l’ĞŶŽƌŵĞ ƐƵĐĐĞƐƐŽ Ěŝ ƉƵďďůŝĐŽ ci pensa il fatto che sia stata prolungata di cinque mesi, fino al 30 novembre 2013.


Omega, l'orologio in ceramica arancione Martedì 11 Marzo 2014 Scritto da Alda Cannizzo

Nasce il Seamaster Planet Ocean Orange Ceramic in edizione limitata, l’ultima strabiliante creazione firmata Omega. L’azienda svizzera ha dato un nome veramente lungo al segnatempo, quasi a sottolineare l’incredibile originalità insita in tale creazione, che parte dal colore, passando per il materiale sino a toccare le linee. Il segnatempo si contraddistingue per un brillante arancione che risplende in ogni sua forma e per gli innovativi materiali utilizzati. Il Seamaster Planet Ocean Orange Ceramic dispone, infatti, di una cassa di 43,50 mm realizzata in platino 950, impreziosita da una lunetta girevole e bidirezionale con indicazione 24 ore GMT e una ghiera lucida in ceramica arancione, una prima mondiale in attesa di brevetto.

Dal vetro zaffiro sul fondello è possibile ammirare il calibro OMEGA CoͲAxial 8615 dotato di una spirale in silicio Si14 e dell’incisione “World Premiere” assieme al numero dell’edizione limitata, a conferma dell’unicità dell’orologio. Anche sul quadrante è presente il vetro zaffiro antiͲgraffio leggermente bombato, che consente di leggere l’ora su un fondo in platino 950 con indici e lancette in oro bianco 18k e i numeri 6Ͳ9Ͳ12 in alluminio arancione. L’orologio è impermeabile sino a 60 bar (600 m) ed è completato da un cinturino in pelle di alligatore arancione. Assieme al segnatempo viene fornito anche un secondo cinturino più sportivo, realizzato in caucciù arancione corredato di un dispositivo che agevola la sostituzione. Il Seamaster Planet Ocean Orange Ceramic è infine stato prodotto in un’edizione limitata di soli otto esemplari, provvisti di uno speciale cofanetto in legno e di una garanzia valida per ben 4 anni.


Rolex con la Biennale di Venezia fino al 2018 martedì, 11 marzo 2014

hŶĂ ǀĞĚƵƚĂ ĚĞůůĂ ă 'ŝƵƐƚŝŶŝĂŶ

Rolex diventa partner esclusivo e orologio ufficiale della 14° Mostra Internazionale di Architettura – la Biennale di Venezia, la principale rassegna di architettura al mondo. L’accordo si estende alle prossime tre edizioni della Biennale, dal 2014 al 2018. Già dagli anni 60 la casa orologiera elvetica si è avvalsa del contributo di architetti famosi, tra cui Michael Graves, Fumihiko Maki e lo studio Sanaa, che ha progettato il Rolex Learning Center aperto nel 2010 nell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna. Nel 2012, invece, Rolex ha supportato un progetto commissionato da Sir David Chipperfield per la Biennale di Architettura di quell’anno.


Pagina: Moda & Design Data: 10 Marzo 2014


Pagina: Moda & Design Data: 10 Marzo 2014


VIVIMILANO

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ŽŽŵ ƚĂƐƐĞ͕ нϭϯϬй ŶĞŐůŝ Ƶůƚŝŵŝ ϮϬ ĂŶŶŝ >ƵŶĞĚŞ ϭϬ DĂƌnjŽ ϮϬϭϰ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ ĚŽĂƌĚŽ ďŽůŝƚŽ

ŽŽŵ Ěŝ ƚĂƐƐĞ ŝŶ /ƚĂůŝĂ͘ >Ğ ŝŵƉŽƐƚĞ ůŽĐĂůŝ ƐŽŶŽ ĐƌĞƐĐŝƵƚĞ ĚĞů ϭϯϬй ŶĞŐůŝ Ƶůƚŝŵŝ ϮϬ ĂŶŶŝ͕ ĨĂĐĞŶĚŽ ůŝĞǀŝƚĂƌĞ ŝŶ ŵĂŶŝĞƌĂ ƐĞŶƐŝďŝůĞ ůĂ ƉĞƌĐĞŶƚƵĂůĞ ĐŽŵƉůĞƐƐŝǀĂ ĚĂ ǀĞƌƐĂƌĞ Ăůů͛ĞƌĂƌŝŽ͕ ƉĂƐƐĂƚĂ ĚĂů ϯϴ Ăů ϰϰй͘ hŶ ĚĂƚŽ ĞůŽƋƵĞŶƚĞ͕ ĐŚĞ Đŝ ĐŽůůŽĐĂ ŶĞŝ ƉƌŝŵŝƐƐŝŵŝ ƉŽƐƚŝ ŝŶ ƵƌŽƉĂ ƉĞƌ ůŝǀĞůůŽ ĐŽŶƚƌŝďƵƚŝǀŽ͘ /ů ƌŝƐƵůƚĂƚŽ͕ ƉĞƌ ů͛ĂƉƉƵŶƚŽ͕ ğ ŝŵƉƵƚĂďŝůĞ ƉĞƌ ŽůƚƌĞ ŝ ϰͬϱ Ă ĐŽŵƵŶŝ͕ ƉƌŽǀŝŶĐĞ Ğ ƌĞŐŝŽŶŝ͕ ĂŶĐŚĞ ƐĞ ůĂ ƋƵĞƐƚŝŽŶĞ ĚĞů ͞ŵ ƚĂƐƐĞ͟ ƐĞŐƵĞ ƵŶĂ ĚŝŶĂŵŝĐĂ ĐŚĞ ƉĂƌƚĞ ĚĂůů͛ĂůƚŽ͕ ƐĞŐŶŽ ƚĂŶŐŝďŝůĞ Ěŝ ƵŶĂ ŵĂŶĐĂŶnjĂ Ěŝ ĐŽŽƌĚŝŶĂŵĞŶƚŽ ĨƌĂ ŝ ǀĂƌŝ ĞŶƚŝ ĚĞůůĂ ƉƵďďůŝĐĂ ĂŵŵŝŶŝƐƚƌĂnjŝŽŶĞ͘ /Ŷ ƉĂƌŽůĞ ƉŽǀĞƌĞ͕ ƐŽŶŽ ĐƌĞƐĐŝƵƚĞ ƐŝĂ ůĞ ŝŵƉŽƐƚĞ ĐĞŶƚƌĂůŝ ;нϯϱ͕ ϵйͿ ĐŚĞ ƋƵĞůůĞ ůŽĐĂůŝ͕ ƐŝĂ ƉƵƌĞ ĐŽŶ ƵŶ ƌŝƚŵŽ ĚŝĨĨĞƌĞŶƚĞ͕ ƐŵĞŶƚĞŶĚŽ Ěŝ ĨĂƚƚŽ ů͛ĞĨĨĞƚƚŽ ĐŽŵƉĞŶƐĂƚŝǀŽ ƌŝĐŚŝĞƐƚŽ ĚĂů ĨĞĚĞƌĂůŝƐŵŽ ĨŝƐĐĂůĞ͘ 'ůŝ ĞĨĨĞƚƚŝ ďĞŶĞĨŝĐŝ ĚĞůůĂ ůĞŐŐĞ ǀĂƌĂƚĂ ĐŝŶƋƵĞ ĂŶŶŝ ĨĂ ƐŽŶŽ ƌŝŵĂƐƚŝ ŶĞů ĐĂƐƐĞƚƚŽ͕ ƐĐĂƚĞŶĂŶĚŽ ƵŶ ƐŽƐƚĂŶnjŝĂůĞ ͞ĨĂƌ ǁĞƐƚ͟ ƉĞƌ ƋƵĂŶƚŽ ƌŝŐƵĂƌĚĂ ŵĞƚŽĚŝ Ğ ĚŝŶĂŵŝĐŚĞ ĚĞů ƉƌĞůŝĞǀŽ ĨŝƐĐĂůĞ͘ KŐŶŝ ĞŶƚĞ ĂŐŝƐĐĞ ŝŶ ŵĂŶŝĞƌĂ ĂƵƚŽŶŽŵĂ Ğ͕ ĐŽŵĞ ƐĞ ŶŽŶ ďĂƐƚĂƐƐĞ͕ ŶŽŶŽƐƚĂŶƚĞ Őůŝ ĂƵƚĞŶƚŝĐŝ ƐĂůĂƐƐŝ ŽƉĞƌĂƚŝ ŶĞŐůŝ Ƶůƚŝŵŝ ĂŶŶŝ͕ ŝ ĐŽŵƵŶŝ ƐŽŶŽ ĂŶĐŽƌĂ ƚƌŽƉƉŽ ĚŝƉĞŶĚĞŶƚŝ ĚĂŝ ƚƌĂƐĨĞƌŝŵĞŶƚŝ ƐƚĂƚĂůŝ͘ EŽŶ ďŝƐŽŐŶĂ ĚŝŵĞŶƚŝĐĂƌĞ͕ ŝŶŽůƚƌĞ͕ ĐŽŵĞ Őůŝ ƐƚĞƐƐŝ ŽƌŐĂŶŝƐŵŝ ůŽĐĂůŝ ƐŝĂŶŽ ĚŝǀĞŶƚĂƚŝ ŶĞů ĐŽƌƐŽ ĚĞůů͛ƵůƚŝŵŽ ǀĞŶƚĞŶŶŝŽ ŝ ƌĞƐƉŽŶƐĂďŝůŝ ĚĞůůĂ ŐĞƐƚŝŽŶĞ Ěŝ ƐĞƚƚŽƌŝ Ěŝ ƉƌŝŵĂƌŝĂ ŝŵƉŽƌƚĂŶnjĂ ĐŽŵĞ ůĂ ƐĂŶŝƚă͕ ůĞ ƉƌĞƐƚĂnjŝŽŶŝ ƐŽĐŝĂůŝ ĞĚ ŝů ƚƌĂƐƉŽƌƚŽ ƉƵďďůŝĐŽ ůŽĐĂůĞ͘ ^Ğƌǀŝnjŝ ĐŚĞ ĐŽŵƉŽƌƚĂŶŽ ƵŶ ĂůƚŽ ĞƐďŽƌƐŽ Ěŝ ĚĞŶĂƌŽ ƉƵďďůŝĐŽ͕ ƐĞŶnjĂ ĐŚĞ ůŽ ^ƚĂƚŽ ĂďďŝĂ ƉƌŽǀǀĞĚƵƚŽ ĂĚ ƵŶ͛ĂƐƐŝƐƚĞŶnjĂ ŵĂƚĞƌŝĂůĞ͘ EŽŶ ğ ƚƵƚƚŽ͕ ƐĞ Ɛŝ ƉĞŶƐĂ ĐŚĞ ŝů 'ŽǀĞƌŶŽ ƐƚĞƐƐŽ ŚĂ ĂƚƚŝŶƚŽ Ă ƉŝĞŶĞ ŵĂŶŝ ĚĂů ŶƵŽǀŽ ĨůƵƐƐŽ ĨŝƐĐĂůĞ ĚĞŐůŝ ĞŶƚŝ ŵŝŶŽƌŝ ƉĞƌ ƌŝƐĂŶĂƌĞ ŝů ƐƵŽ ďŝůĂŶĐŝŽ͘ ^ŶŽĐĐŝŽůĂŶĚŽ ƋƵĂůĐŚĞ ĚĂƚŽ͕ ĚĂů ϮϬϬϵ ŝŶ ĂǀĂŶƚŝ ŵƵŶŝĐŝƉŝ͕ ƉƌŽǀŝŶĐĞ Ğ ƌĞŐŝŽŶŝ ŚĂŶŶŽ ĚĂƚŽ ƵŶ ĐŽŶƚƌŝďƵŝƚŽ ƐĞŶƐŝďŝůĞ ƉĞƌ ƋƵĂŶƚŽ ƌŝŐƵĂƌĚĂ ŝů ƌŝƐĂŶĂŵĞŶƚŽ ĚĞŝ ĐŽŶƚŝ ƉƵďďůŝĐŝ͕ ǀĞƌƐĂŶĚŽ ďĞŶ ϯϭ ŵŝůŝĂƌĚŝ ŶĞůůĞ ĐĂƐƐĞ ƐƚĂƚĂůŝ ƚƌĂ ůŝƋƵŝĚŝƚă ĐŽƌƌĞŶƚĞ Ğ ƚĂŐůŝ ĚĞůůĞ ƐƉĞƐĞ͘ DŽƌĂůĞ ĚĞůůĂ ĨĂǀŽůĂ͗ ŝů ĐŝƚƚĂĚŝŶŽ ƉĂŐĂ Ɖŝƶ ƚĂƐƐĞ ƉĞƌ ŽƚƚĞŶĞƌĞ ŵĞŶŽ ƐĞƌǀŝnjŝ͕ Ğ ĐŽŵĞ ƐĞ ŶŽŶ ďĂƐƚĂƐƐĞ ƉĞƌ ŝů ƉƌŽƐƐŝŵŽ ƚƌŝĞŶŶŝŽ ğ ƉƌĞǀŝƐƚĂ ƵŶ͛ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ƌŝĚƵnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ƐƉĞƐĂ ƉƵďďůŝĐĂ ƉĞƌ ŽůƚƌĞ Ϯ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĞƵƌŽ͘ dĂŶƚŝ ƐĂĐƌŝĨŝĐŝ ƉĞƌ ƌŝƐĂŶĂƌĞ ƵŶĂ ƐŝƚƵĂnjŝŽŶĞ ĚĞďŝƚŽƌŝĂ ŐŝƵŶƚĂ ƐƵůů͛ŽƌůŽ ĚĞů ĐŽůůĂƐƐŽ͘ /ů ŵĞĐĐĂŶŝƐŵŽ ĐŽŵƉĞŶƐĂƚŝǀŽ ƌŝŵĂŶĞ͕ ƉĞƌ ŝů ŵŽŵĞŶƚŽ͕ ƵŶĂ ĨĂŶƚĂƐƚŝĐĂ ƵƚŽƉŝĂ͘


>Ğ ďŽƌƐĞ ƉƌĞnjŝŽƐĞ Ěŝ sŝƚƵƐƐŝ ĐŽŶ ƉŽůǀĞƌĞ ĚΖŽƌŽ ƚƌĞŶĚ ƉĞƌ ůΖĞƐƚĂƚĞ ϮϬϭϰ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ lunedì 10 marzo 2014 >Ğ ďŽƌƐĞ ƉƌĞnjŝŽƐĞ Ěŝ sŝƚƵƐƐŝ ĞƐĐŽŶŽ ĨƵŽƌŝ ĚĂůůĞ ƌĞŐŽůĞ͕ ĨĂĐĞŶĚŽƐŝ ŐŝŽĐŽ ĚĞůůĞ ƌŝŐŝĚĞ ĐŽŶǀĞŶnjŝŽŶŝ͕ ĐŚĞ ŝŵďƌŝŐůŝĂŶŽ ů͛ĞƐƚƌŽ ĐƌĞĂƚŝǀŽ͘

sŝƚƵƐƐŝ firma delle ďŽƌƐĞ ƉƌĞnjŝŽƐĞ di dirompente originalità, lontane dalle regole tradizionali. Sono scrigni di dirompente originalità, che catturano l’interesse, spezzando gli umori della platea. Queste opere non conoscono le mezze misure: o le si ama o le si odia.

Una cosa è certa: il carattere infuso nelle proposte del catalogo del marchio si esprime con grande intensità, creando distinzione, fuori dai canali espressivi classici. Il giovane brand celebra la selvaggia e autentica Sicilia, con sottile eccentricità. Le borse Vitussi fanno propri elementi di design e artistici, con antiche lavorazioni artigianali che si coniugano alla ricerca di nuovi materiali. Ferri da stiro d’epoca in formato mignon, filo spinato, rubinetti ricoperti d’oro e piccoli cilindri trasparenti contenenti champagne, bolle di lava vulcanica o polvere d’oro: pezzi d’autore non solo per le forme e l’uso di materiali ma anche per la scelta dei colori decisi, dal verde acido, al rosso fuoco, dall’arancione, all’azzurro fino al pois nero su giallo che crea il contrasto bicolore, must della prossima stagione autunno inverno. Il risultato sono delle opere sbalorditive, che stupiscono per il lessico insolito, fonte primaria della loro unicità. La lavorazione dei metalli (ottone, argento e oro), tipica delle botteghe artigianali palermitane, è rivisitata e impreziosita in chiave artistica e moderna. La sfavillante struttura dello scrigno, apparentemente fredda, è “scaldata” dalla pelle di cavallino, traforato retrò o unito a pois, che ne esalta le linee con sofisticata eleganza. Autentica novità tutta Vitussi l’uso del


ficodindia resinato e colorato che diventa materiale ricercato dalle preziose venature. Un regalo alla terra d’origine di Vito Petrotta Reyes, anima e cuore del nuovo brand. Bianco e grigio scuro, colori solitamente difficili da accostare, diventano sinonimo di classe senza fine. Tessuti con trame inconsuete enfatizzano il contrasto liscio freddoͲmorbido caldo valorizzando le più svariate mise. I preziosi scrigni con interni con ricamo su misura di Vitussi non possono essere confusi con altri. Anche questo fa parte del loro appeal, insieme alle ampie possibilità di personalizzazione offerte alla clientela, che può scegliere il telaio, il colore o disegno delle pelli, il colore del fico d’India, la dimensione e la forma.


KƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ :ĞĂŶZŝĐŚĂƌĚ ϭϲϴϭ ĐŽŶ ƋƵĂĚƌĂŶƚĞ ďůƵ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ͗ ZŽƐĂƌŝŽ ^ĐĞůƐŝ Ͳ ƐĂďĂƚŽ ϴ ŵĂƌnjŽ ϮϬϭϰ :ĞĂŶZŝĐŚĂƌĚ ĂƌƌŝĐĐŚŝƐĐĞ ŝů ƐƵŽ ĐĂƚĂůŽŐŽ ĐŽŶ ůΖŽƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ ϭϲϴϭ͕ ĐŚĞ ĐŽŶƐĞŐŶĂ ĂůůŽ ƐŐƵĂƌĚŽ ĚĞŐůŝ ŽƌŝnjnjŽŶƚŝ ďůƵ͊

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hŶĂ dŝĂƌĂ ƉĞƌ ůĂ &ĞƐƚĂ ĚĞůůĂ ŽŶŶĂ Sabato 08 Marzo 2014 Scritto da Greta Milici

Si chiama dŝĂƌĂ la nuova ed elegante ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůŝ firmata da <ĂŵĂ ^ĐŚĂĐŚƚĞƌ, uno dei maggiori produttori ed esportatori di preziosi con diamanti dell’Asia. Indossabile tutti i giorni, la collezione Tiara è perfetta ƉĞƌ ůĂ ĚŽŶŶĂ Ěŝ ŽŐŐŝ e consta di splendidi ŽƌĞĐĐŚŝŶŝ ĐŽŶ ĚŝĂŵĂŶƚŝ Ă ŐŽĐĐŝĂ. Nella 'ŝŽƌŶĂƚĂ /ŶƚĞƌŶĂnjŝŽŶĂůĞ ĚĞůůĂ ŽŶŶĂ, in cui le celebrazioni si svolgono a livello mondiale per onorarne ed apprezzarne i successi in ogni ambito della vita, Tiara si pone come una sorta di frizzante ƌŝĐŽŵƉĞŶƐĂ ƉĞƌ ƚƵƚƚĞ ůĞ ĚŽŶŶĞ in virtù dei loro traguardi raggiunti. Colin Shah, Amministratore delegato di Kama Schachter, ha affermato: «I gioielli con i diamanti simboleggiano l'ŝŶĚŝƉĞŶĚĞŶnjĂ Ěŝ ƵŶĂ ĚŽŶŶĂ, esprimono il suo status e ne celebrano il ƐƵĐĐĞƐƐŽ͕ ƐŝĂ ƉĞƌƐŽŶĂůĞ ĐŚĞ ƉƌŽĨĞƐƐŝŽŶĂůĞ». La collezione Tiara è dunque il tributo di Kama a tutte le donne, poiché niente è più accattivante dell’uso semplice e quotidiano di gioielli con diamanti scintillanti che irradiano con brillantezza il gentil sesso.

Ogni pezzo della collezione presenta un ĚĞƐŝŐŶ ĐŽŶƚĞŵƉŽƌĂŶĞŽ che riflette la personalità sicura di una donna. Tutti i pezzi sono stati progettati per tenere a mente le diverse esigenze di moda della ĚŽŶŶĂ ŵŽĚĞƌŶĂ e sono adatti per tutte le occasioni. Tiara è realizzata in ŽƌŽ ŐŝĂůůŽ Ğ ďŝĂŶĐŽ ϭϴ ĐĂƌĂƚŝ ed impreziosita con ĚŝĂŵĂŶƚŝ mozzafiato, per adeguarsi perfettamente all'eleganza e alla grazia del corpo femminile.


Cronaca VIVIMILANO

Pagina: Lombardia Data: 12 Marzo 2014


Assalto all'orafo: banditi fantasmi, nessuna traccia. "Preso alle spalle da due persone armate e chiuso nello sgabuzzino" è il racconto della vittima Il colpo dopo le 20 in via della Fiorandola alla ditta Chibi. Il rapinato portato in ospedale sotto choc. Indaga la squadra mobile

Arezzo, 12 marzo 2014 Ͳ Banditi fantasma. Piombati nella notte di via della Fiorandola, in zona Pescaiola, e spariti con il bottino frutto del colpo ad un orafo. Senza lasciare alle loro spalle tracce. E' la sintesi del clamoroso colpo ai danni di Luca Chimenti, 47 anni, di Santa Firmina, uno degli imprenditori della Chibi. Non un’impronta evidente, non un’immagine, niente che possa aiutare a inquadrare meglio quella che fino a prova contraria è una delle più drammatiche rapine agli orafi degli ultimi tempi. Anche una delle più proficue, se la stima del bottino fatta nell’immediato è quella reale: fra i venti e trenta chili d’oro, calcola la vittima, che racconta di essere stato legato e chiuso dentro uno sgabuzzino, mentre i malviventi (accento dell’est, ha spiegato ai poliziotti giunti per primi, quelli della squadra volante guidata da Vincenzo Alagia) scorrazzavano indisturbati dentro l’azienda. Tradottovale tra i 600 mila euro e il milione. L’orafo, racconta, è rimasto solo dentro la ditta. I due banditi, travisati, aspettano Chimenti all’uscita, tirano fuori le pistole, che usano per minacciarlo, lo costringono ad aprire la porta blindata e a portarli dentro la Chibi. Poi lo immobilizzano, lo legano e lo rinchiudono. Non lo picchiano, almeno non ne è rimasta alcuna traccia, come confermato anche dal controllo effettuato in ospedale. Nello sgabuzzino lo ritroverà alle otto e mezzo di sera il fratello Pierpaolo, titolare dell’azienda. Il bottino è grosso ma la Chibi, di cui è titolare Pierpaolo Chimenti, fratello di Luca, azienda di medie dimensioni, come ce ne sono tante in questa capitale dell’oro, è assicurata. Le indagini sono coordinate dal dirigente Giovanni Schettino.


WŽůůĂ͕ ĂƐƐĂůƚŽ Ă ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ /Ŷ ŵĂŶĞƚƚĞ ƚƌĞ ĂŐƌŽƉŽůĞƐŝ Bloccati dai carabinieri i giovani coniugi Dolce e Petrilli con Giovanni Del Duca I malviventi hanno fatto sparire un bottino in gioielli del valore di 12mila euro AGROPOLI. Avevano rapinato una gioielleria di Polla (12mila euro il valore della refurtiva che erano riusciti a trafugare) ma sono stati individuati e catturati ad Agropoli, città dove vivono. In manette sono finiti Fioravante ŽůĐĞ, 22 anni, la moglie Debora WĞƚƌŝůůůŝ 23 anni, e Giovanni Ğů ƵĐĂ 34 anni, tutti volti già noti alle forze dell’ordine. La rapina si era consumata intorno a mezzogiorno di sabato scorso in via Giardini, nel centro di Polla: nel mirino del terzetto era finita la gioielleria “Giliberti Oro”. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, due dei tre rapinatori si erano introdotti nella gioielleria, a volto scoperto, fingendosi dei clienti e chiedendo di acquistare dei preziosi. La commessa dopo aver mostrato loro i gioielli si è accorta che non si trattava di clienti. Ha preso il cellulare nel tentativo di allertare i carabinieri. Uno dei due rapinatori le ha strappato il telefonino dalle mani e l’ha spinta violentemente dandosi alla fuga con la complice. Ad attenderli all’esterno del noto esercizio commerciale c’era pronta una Fiat Bravo di colore scuro con a bordo l’altro complice. L’autovettura si è allontanata a tutto gas nonostante il traffico congestionato in quel punto di Polla a causa del mercato settimanale. Sul posto sono subito confluiti i carabinieri della stazione di Polla, guidati dal maresciallo Giovanni ƵŶƐŽůŽ, i militari del nucleo operativo radiomobile e di Sala Consilina, coordinati dal tenente Emanuele ŽƌĚĂ. È così scattata la caccia ai rapinatori sull’intero territorio provinciale. Le ricerche hanno consentito ai militari di Agropoli, agli ordini del capitano Giuseppe WƌĞƐƵƚƚŝ, coadiuvati nelle indagini dai carabinieri di Sala Consilina, di rintracciare l’autovettura in fuga con a bordo Giovanni Del Duca. Gli altri due rapinatori, Fioravante Dolce e la moglie Debora Petrilli, sono stati rintracciati invece presso la propria abitazione. I rapinatori sono stati identificati grazie alle fotografie segnaletiche avendo agito all’interno della gioielleria a volto scoperto. I malviventi pertanto sono stati fermati e accompagnati in caserma. Della vicenda è stato informato il magistrato di turno che ha sottoposto i tre rapinatori al regime degli arresti domiciliari. Si tratta di tre noti pregiudicati del luogo gravati da altri precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. In particolare Fioravante Dolce era da poco uscito dagli arresti domiciliari, provvedimento al quale era stato sottoposto per il reato di rissa lo scorso febbraio. Il valore della refurtiva si aggira intorno ai 12mila. Gli inquirenti sono al lavoro per recuperarla. Erminio Cioffi Angela Sabetta 10 marzo 2014


Assaltano un orafo due banditi armati di pistola: lo chiudono in uno sgabuzzino e scappano con il bottino. "Accento dell'est spariti 20 o 30 kg di gioielli, è un colpo milionario" Il colpo dopo le 20 in via della Fiorandola alla ditta Chibi. Il rapinato portato in ospedale sotto choc. Indaga la squadra mobile

WŽůŝnjŝĂ ƐƚƌĂĚĂůĞ

Arezzo, 10 marzo 2014 Ͳ Assalto a un orafo questa sera poco dopo le 20 in via della Fiorandola. Due banditi armati hanno rapinato all'ora di chiusura l'orafo Luca Chimenti della ditta Chibi di via della Fiorandola, di cui è titolare Pierpaolo Chimenti. Secondo quanto si apprende i due banditi erano armati di pistola. Chimenti non sarebbe stato malmenato ma, sotto minaccia, rinchiuso in uno sgabuzzino. A quel punto i banditi hanno prelevato oro e preziosi per poi darsi alla fuga. Il tutto sarebbe stato compiuto nel giro di pochi minuti. L'allarme è scattato dopo la fuga dei banditi. Sul posto si è portata un'ambulanza del 118 che ha trasportato Chimenti in ospedale, in forte stato di choc. In via della Fioandola gli agenti della squadra mobile guidata dal dirigente Giovanni Schettino. E' la polizia a indagare sull'ennesimo colpo compiuto ai danni di un orafo aretino. Luca Chimenti ha comunque fatto in tempo a fornire un suo primo racconto smozzicato di come sono andate le cose. Secondo quanto ha detto, i rapinatori si sarebbero impadroniti di gioielli per 20 o 30 chili. Se ciò corrispondesse al vero, saremmo di fronte a un bottino milionario o quasi, uno dei più grossi dai tempi dell'assedio delle bande dell'est al distretto orafo. Infatti, anche in questo caso l'imprenditore dice che i banditi che lo hanno assalito avevano accento dell'est. La polizia, per ora, mantiene la massima prudenza.


ŽƌƚŽŶĂ͗ ĚŽŶŶĂ ĂƌƌĞƐƚĂƚĂ ƉĞƌ ĨƵƌƚŽ Ğ ƐĞŝ ƉĞƌƐŽŶĞ ĚĞŶƵŶĐŝĂƚĞ

Pubblicata sabato 8 marzo 2014 I Carabinieri della Stazione di Terontola hanno tratto in arresto una 25enne della Valdichiana per furto aggravato. Nel pomeriggio di ieri la donna, recatasi presso una gioielleria della Valdichiana, approfittando di un momento di distrazione del titolare, rubava un pendente in oro e diamanti, riuscendo nell'immediatezza ad allontanarsi. Le ricerche immediatamente avviate dai Carabinieri di Terontola, consentivano loro di rintracciare poco dopo la donna che, sottoposta a veniva trovata ancora in possesso della refurtiva, restituita poi dai militari dell'Arma all'avente diritto. Sempre i Carabinieri della Stazione di Terontola hanno denunciato in stato di libertà un 19enne e un 49enne, della provincia di Caserta, per truffa aggravata. A conclusione delle attività di indagine i militari dell'Arma accertavano che i due avevano preso a noleggio 255 sedie, 30 divani e 20 tavoli presso una ditta di catering della provincia di Arezzo, provvedendo a pagare il corrispettivo con assegni, poi risultati protestati, per un importo totale di 15.000 euro. I due malfattori, peraltro, non restituivano l'attrezzatura presa a noleggio. I Carabinieri della Stazione di Foiano della Chiana hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato un 33enne, un 32enne e un 30enne, tunisini, residenti in Valdichiana. Nel pomeriggio del 10 febbraio scorso tre sconosciuti, recatisi presso un negozio di articoli sportivi della Valdichiana, rubavano alcuni capi di abbigliamento, per un valore complessivo di varie centinaia di euro, che riuscivano a portare via dopo aver rimosso le placche antitaccheggio. A conclusione delle indagini i Carabinieri di Foiano della Chiana riuscivano ad identificare gli autori del furto nei tre giovani tunisini, che venivano deferiti all'Autorità Giudiziaria e proposti per l'irrogazione del foglio di via obbligatorio per tre anni dal comune di Foiano della Chiana. Ancora i Carabinieri della Stazione di Foiano della Chiana hanno denunciato in stato di libertà per danneggiamento un 47enne della Valdichiana. Nel pomeriggio del 22 novembre 2013 l'uomo, recatosi presso un bar della Valdichiana, in un momento di rabbia, colpiva con una spranga due slotͲmachines ivi installate, danneggiandole. I militari dell'Arma identificavano l'autore nel 47enne, che veniva deferito all'Autorità Giudiziaria.


ZƵďĂ ƵŶ ƉĞŶĚĞŶƚĞ ŝŶ ŽƌŽ Ğ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ŝŶ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ͕ ƐĐŽƉĞƌƚĂ Ğ ĂƌƌĞƐƚĂƚĂ Intensa attività di controllo del territorio da parte dei carabinieri

Arezzo, 8 marzo 2014 Ͳ Cosa non si farebbe per un diamante? Ad esempio una 25enne della Valdichiana è andata ŝŶ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ƉĞƌ ƌƵďĂƌůŽ. E' accaduto nei giorni scorsi quando la donna è riuscita a portare via da una gioielleria un pendente in oro e diamanti, riuscendo, sul momento, a farla franca, approfittando di un momento di distrazione del titolare. L'uomo, però, accortosi del furto ha prontamente avvisato i carabinieri di Terontola che hanno subito avviato le ricerche, trovando ůĂ ĚŽŶŶĂ ĂŶĐŽƌĂ ŝŶ ƉŽƐƐĞƐƐŽ ĚĞůůĂ ƌĞĨƵƌƚŝǀĂ͕ ĐŚĞ ğ ƐƚĂƚĂ ƌĞƐƚŝƚƵŝƚĂ Ăů ƚŝƚŽůĂƌĞ ĚĞůůĂ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ĚĂŝ ŵŝůŝƚĂƌŝ͘ WĞƌ ůĞŝ ğ ƐĐĂƚƚĂƚŽ ůΖĂƌƌĞƐƚŽ ƉĞƌ ĨƵƌƚŽ ĂŐŐƌĂǀĂƚŽ͘ Sempre i Carabinieri della Stazione di Terontola hanno denunciato in stato di libertà un 19enne e un 49enne, della provincia di Caserta, per truffa aggravata. A conclusione delle indagini i militari dell’Arma hanno accertato che i due avevano preso a noleggio 255 sedie, 30 divani e 20 tavoli da una ditta di catering della provincia di Arezzo, provvedendo a pagare il corrispettivo con assegni, poi risultati protestati, per 15 mila euro. I due malfattori, peraltro, ŶŽŶ ŚĂŶŶŽ ŶĞĂŶĐŚĞ ƌĞƐƚŝƚƵŝƚŽ ů͛ĂƚƚƌĞnjnjĂƚƵƌĂ ƉƌĞƐĂ Ă ŶŽůĞŐŐŝŽ. I Carabinieri della Stazione di Foiano hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato un 33enne, un 32enne e un 30enne, tunisini, ƌĞƐŝĚĞŶƚŝ ŝŶ sĂůĚŝĐŚŝĂŶĂ͘ EĞů ƉŽŵĞƌŝŐŐŝŽ ĚĞů ϭϬ ĨĞďďƌĂŝŽ ƐĐŽƌƐŽ ƚƌĞ ƐĐŽŶŽƐĐŝƵƚŝ͕ ƌĞĐĂƚŝƐŝ ŝŶ ƵŶ ŶĞŐŽnjŝŽ Ěŝ ĂƌƚŝĐŽůŝ ƐƉŽƌƚŝǀŝ ĚĞůůĂ sĂůĚŝĐŚŝĂŶĂ͕ ŚĂŶŶŽ ƌƵďĂƚŽ ĂůĐƵŶŝ ĐĂƉŝ Ěŝ ĂďďŝŐůŝĂŵĞŶƚŽ͕ per un valore di varie centinaia di euro, che riuscivano a portare via dopo aver rimosso le placche antitaccheggio. A conclusione delle indagini i carabinieri di Foiano sono riusciti a identificare gli autori del furto nei tre giovani tunisini, che sono stati ĚĞŶƵŶĐŝĂƚŝ Ğ ƉƌŽƉŽƐƚŝ ƉĞƌ ů͛ŝƌƌŽŐĂnjŝŽŶĞ ĚĞů ĨŽŐůŝŽ Ěŝ ǀŝĂ ŽďďůŝŐĂƚŽƌŝŽ ƉĞƌ ƚƌĞ ĂŶŶŝ ĚĂů ĐŽŵƵŶĞ Ěŝ &ŽŝĂŶŽ͘ Ancora i carabinieri di Foianohanno denunciato in stato di libertà per danneggiamento un 47enne della Valdichiana. Nel pomeriggio del 22 novembre 2013 l’uomo, recatosi in un bar della Valdichiana, in un momento di rabbia, ŚĂ ĐŽůƉŝƚŽ ĐŽŶ ƵŶĂ ƐƉƌĂŶŐĂ ĚƵĞ ƐůŽƚͲŵĂĐŚŝŶĞƐ͕ ĚĂŶŶĞŐŐŝĂŶĚŽůĞ͘ L'uomo è stato denunciato.


^Ğnj͘ Ăƌŝ

ŽůƉŽ ŝŶ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ͕ ƉƌĞƐŽ ƌĂƉŝŶĂƚŽƌĞ DUE rapine in 24 ore, entrambe a mano armata, ma sventate dalle forze dell’ordine. L’ultima, che ha paralizzato una zona del centro di Bari, si registra ieri sera, all’orario di chiusura in via Imbriani angolo via Abbrescia. Una rapina violenta, come sempre più spesso accade, ai danni della gioielleria “Loseto”, più volte finita nelle mire dei criminali e anche ieri svaligiata da un giovane, mentre i due complici attendevano su uno scooter “Beverly” poco distante. A bloccare il ragazzo, nella vicina via De Romita è stato un agente dell’antiscippo della Squadra Mobile, mentre sul posto arrivavano anche i colleghi della sezione Volanti. Riportato nei pressi della gioielleria, il rapinatore ha rischiato il linciaggio da parte del gioielliere, che gli ha urlato: «Tu la pistola in testa a me dovevi puntare? ». Pistola che però, al momento, non è stata ancora ritrovata. A difenderlo, le urla di una donna: «Fermatelo, non ha il diritto di alzargli le mani», mentre la polizia allontanava il commerciante. Subito dopo, sono arrivati anche i carabinieri del Radiomobile del Comando provinciale di Bari che, perlustrando la zona, hanno trovato parte della refurtiva e un giubbotto. Significative del clima di omertà che incoraggia la criminalità, sono state le parole in dialetto gridate da alcune signore alla polizia mentre portava in auto il rapinatore: «Lasciatelo, che è un ragazzo». E, mentre il giovane veniva condotto in Questura per l’interrogatorio, i carabinieri continuavano a perlustrare la zona alla ricerca dei complici e di altri gioielli. Il bottino non è stato ancora quantificato, viste le fasi concitati dell’arresto. Altrettanto provvidenziale è stato, solo 24 ore prima, il passaggio di una pattuglia dei carabinieri, lungo la statale 16, proprio mentre un altro malvivente puntava la pistola contro l’addetto all’erogazione del carburante, nella stazione di servizio Q8, nei pressi di Torre a mare. Anche in questo caso un obiettivo molte volte preso di mira. I militari si sono accorti di un uomo, poi identificato per un noto pregiudicato specializzato in rapine, Nicola Vavalle, che minacciava con l’arma il dipendente e sono subito intervenuti. Alla loro vista, Vavalle e due complici con una Fiat Punto di colore scuro, sono scappati, inseguiti dai carabinieri. Durante la fuga, i malviventi hanno provato più volte a mandare fuori strada i militari, prima di eseguire una pericolosa manovra e tornare alla stazione di servizio. Lì, scesi dall’auto, i rapinatori sono scappati a piedi verso la ferrovia, nonostante i colpi sparati a scopo intimidatorio dai carabinieri, che alla fine sono riusciti ad arrestare Vavalle e sequestrare la pistola, una “Glock” a salve, e uno jammer, un disturbatore di frequenze che serve ad inibire gli eventuali controlli delle forze dell’ordine. Vavalle, componente di una storica famiglia di rapinatori di tir, è anche il fratello del suocero di Donato Sifanno, boss del San Paolo ucciso un mese fa. Indagini della Sezione investigazioni scientifiche sono in corso sull’auto e su guanti e passamontagna lasciati all’interno. DĂƌĂ ŚŝĂƌĞůůŝ 08 marzo 2014 08 sez. Bari


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