Rassegna stampa 16 aprile 2014 def

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI SOLE 24 ORE SOLE 24 ORE

16 Aprile 2014

Oro a fronte di crediti Così sono esplose le importazioni cinesi Mille tonnellate di oro a garanzia di prestiti. Così si spiega la passione dei cinesi per il lingotto SOLE 24 ORE Yoox Group innova anche nella sostenibilità sociale e ambientale LA REPUBBLICA Commercio, i negozi online superano la soglia del 50% ANSA Distretti Piemonte in crescita, +6,5% quarto trimestre 2013 LA SENTINELLA Caffè, cioccolato e gioielli trainano l’Export in Piemonte QUOTIDIANO PIEMONTESEMade in Piemonte: continua a crescere l’export dei distretti piemontesi SOLE 24 ORE Lvmh, Swatch e Richemont sono i preferiti di Nomura SOLE 24 ORE Bolle finanziarie/ La corsa all'oro del bitcoin

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Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati del 13/04/2014

Preziosi. Il Wgc prevede una tregua nella domanda di Pechino

Oro a fronte di crediti Così sono esplose le importazioni cinesi In 3 anni mille tonnellate come collaterale Sissi Bellomo Negli ultimi tre anni mille tonnellate di oro potrebbero aver varcato i confini cinesi solo per diventare collaterale a garanzia di crediti. Ad affermarlo è il World Gold Council (Wgc), la fonte per eccellenza quando si parla di mercati auriferi, che a sua volta ha incaricato Precious Metals Insights di stimare le dimensioni del fenomeno. Sono soprattutto queste in realtà a sorprendere. Ilcommodity financing è infatti sempre più diffuso in Cina e ben noto agli addetti ai lavori, che lo additano come uno dei maggiori fattori di rischio per i mercati delle materie prime (e non solo). In sintesi, la pratica consiste nel finanziarsi a breve con lettere di credito legate all'importazione di commodities, per poi impegnarle in cambio di altri fondi, che talvolta servono a sostenere le imprese, soffocate dalla stretta creditizia, ma in altri casi finiscono nel sottobosco dello shadow banking, per attività speculative più o meno spericolate. Iniziato con il rame, il commodity financing si è esteso in seguito ad altri metalli industriali, al minerale di ferro e persino a prodotti agricoli deperibili, come i semi di soia. Il valore di questi crediti secondo Goldman Sachs ha raggiunto 160 miliardi di dollari, pari al 31% dei finanziamenti a breve in valuta estera, mentre per Jp Morgano lo shadow banking ha ormai un giro di affari di 1.700 miliardi di $, ossia l'84% del Pil cinese. Sarebbe stato quasi incredibile se in questo sistema finanziario parallelo non ci fosse stato un ruolo rilevante anche per l'oro, che non solo è reputato un'eccellente riserva di valore, ma è anche facilmente conservabile (problemi di sicurezza a parte) e facilmente rivendibile. È proprio questo che il Wgc ipotizza che accada a gran parte dei lingotti importati a scopo finanziamento: una volta strutturato l'accordo, vengono subito riesportati, spesso sotto forma di «gioielleria molto grezza» per meglio aggirare i controlli alla frontiera. Il Wgc collega direttamente il gold financing all'enorme crescita dell'import di oro evidenziata dal 2011 in avanti dall'ufficio doganale di Hong Kong: cifre che hanno portato molti analisti a interrogarsi su perché Pechino acquisti – e produca – molto più oro di quanto consumi. L'ipotesi che una parte dei lingotti sia andata ad accrescere in segreto le riserve auree della banca centrale non viene scartata del tutto. «Mentre c'è qualche incertezza sul fatto che ci siano stati acquisti del settore ufficiale – osserva però il Wgc – questi dubbi non esistono per l'impiego di oro su larga scala in operazioni puramente finanziarie». Mille tonnellate di oro sembrano poche rispetto ai volumi di altre materie prime usate come collaterale in Cina: un milione di tonnellate di rame, stima Goldman, e addirittura 30 milioni di tonnellate di minerale di ferro. Il valore di queste ultime tuttavia è di appena 3,2 miliardi di $. Per il rame si arriva al doppio, mentre l'oro del commodity financing vale oltre 40 miliardi. Senza contare che 1.000 tonnellate sono l'equivalente di un anno di consumi cinesi: se rilasciate sul mercato, magari per effetto di controlli più rigidi sull'emissione di lettere di credito e sullo shadow banking (una tendenza già in atto), potrebbero avere un forte effetto ribassista sulle quotazioni dell'oro. Gli effetti non dovrebbero comunque essere devastanti per il sistema: «In genere – sottolinea il Wgc – i debitori si coprono dal rischio (di variazioni di prezzo) facendo hedging e in questo modo non c'è un impatto netto sul mercato fisico». Lo stesso vale per il rame, ma non per il minerale di ferro, che ha un mercato dei futures molto poco sviluppato. Il Wgc prevede anche che la domanda cinese di oro quest'anno si stabilizzerà sui livelli del 2013 (1.066 tonn), per poi riprendersi e arrivare a 1.350 tonn. nel 2017. Molto dovrà arrivare dall'estero: la produzione mineraria locale, secondo gli esperti del Council, non riuscirà a restare a lungo sopra 400 tonn. l'anno. @SissiBellomo


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15 aprile 2014

Negli ultimi tre anni mille tonnellate di oro potrebbero aver varcato i confini cinesi solo per diventare collaterale a garanzia di crediti. Ad affermarlo è il World Gold Council (Wgc), la fonte per eccellenza quando si parla di mercati auriferi, che a sua volta ha incaricato Precious Metals Insights di stimare le dimensioni del fenomeno. Sono soprattutto queste in realtà a sorprendere. Ilcommodity financing è infatti sempre più diffuso in Cina e ben noto agli addetti ai lavori, che lo additano come uno dei maggiori fattori di rischio per i mercati delle materie prime (e non solo). In sintesi, la pratica consiste nel finanziarsi a breve con lettere di credito legate all'importazione di commodities, per poi impegnarle in cambio di altri fondi, che talvolta servono a sostenere le imprese, soffocate dalla stretta creditizia, ma in altri casi finiscono nel sottobosco dello shadow banking, per attività speculative più o meno spericolate. Iniziato con il rame, il commodity financing si è esteso in seguito ad altri metalli industriali, al minerale di ferro e persino a prodotti agricoli deperibili, come i semi di soia. Il valore di questi crediti secondo Goldman Sachs ha raggiunto 160 miliardi di dollari, pari al 31% dei finanziamenti a breve in valuta estera, mentre per Jp Morgano lo shadow banking ha ormai un giro di affari di 1.700 miliardi di $, ossia l'84% del Pil cinese. Sarebbe stato quasi incredibile se in questo sistema finanziario parallelo non ci fosse stato un ruolo rilevante anche per l'oro, che non solo è reputato un'eccellente riserva di valore, ma è anche facilmente conservabile (problemi di sicurezza a parte) e facilmente rivendibile. È proprio questo che il Wgc ipotizza che accada a gran parte dei lingotti importati a scopo finanziamento: una volta strutturato l'accordo, vengono subito riesportati, spesso sotto forma di «gioielleria molto grezza» per meglio aggirare i controlli alla frontiera. Il Wgc collega direttamente il gold financing all'enorme crescita dell'import di oro evidenziata dal 2011 in avanti dall'ufficio doganale di Hong Kong: cifre che hanno portato molti analisti a interrogarsi su perché Pechino acquisti – e produca – molto più oro di quanto consumi. L'ipotesi che una parte dei lingotti sia andata ad accrescere in segreto le riserve auree della banca centrale non viene scartata del tutto. «Mentre c'è qualche incertezza sul fatto che ci siano stati acquisti del settore ufficiale – osserva però il Wgc – questi dubbi non esistono per l'impiego di oro su larga scala in operazioni puramente finanziarie». Mille tonnellate di oro sembrano poche rispetto ai volumi di altre materie prime usate come collaterale in Cina: un milione di tonnellate di rame, stima Goldman, e addirittura 30 milioni di tonnellate di minerale di ferro. Il valore di queste ultime tuttavia è di appena 3,2 miliardi di $. Per il rame si arriva al doppio, mentre l'oro del commodity financing vale oltre 40 miliardi. Senza contare che 1.000 tonnellate sono l'equivalente di un anno di consumi cinesi: se rilasciate sul mercato, magari per effetto di controlli più rigidi sull'emissione di lettere di credito e sullo shadow banking (una tendenza già in atto), potrebbero avere un forte effetto ribassista sulle quotazioni dell'oro. Gli effetti non dovrebbero comunque essere devastanti per il sistema: «In genere – sottolinea il Wgc – i debitori si coprono dal rischio (di variazioni di prezzo) facendo hedging e in questo modo non c'è un impatto netto sul mercato fisico». Lo stesso vale per il rame, ma non per il minerale di ferro, che ha un mercato dei futures molto poco sviluppato. Il Wgc prevede anche che la domanda cinese di oro quest'anno si stabilizzerà sui livelli del 2013 (1.066 tonnellate), per poi riprendersi e arrivare a 1.350 tonnellate nel 2017. Molto dovrà arrivare dall'estero: la produzione mineraria locale, secondo gli esperti del Council, non riuscirà a restare a lungo sopra 400 tonnellate l'anno.


di Giulia Crivelli 15 aprile 2014 «Non possiamo applicare la nostra creatività ai prodotti, perché vendiamo abbigliamento, accessori e oggetti di design fatti da altri. Ma possiamo essere creativi, innovativi e, idealmente, leader, su servizi, progetti e modi di comunicarli all'esterno: il bilancio di sostenibilità nasce da questo impegno». Federico Marchetti, fondatore e presidente di Yoox Group, presenta così il Bilancio di sostenibilità 2013 dell'azienda, che nello scorso anno si è confermata numero uno europeo nell'e commerce di moda. Il bilancio, oltre 150 pagine certificate da Kpmg, è solo l'ultimo tassello, in ordine di tempo, di un anno da record: Yoox, quotata dal 2009 sul segmento Star di Piazza Affari, è entrata nel dicembre scorso nell'indice Ftse Mib, forte di un fatturato annuale (si veda Il Sole 24 Ore del 6 marzo) cresciuto del 21,2% a 455,6 milioni, con un ebitda di 43,1 milioni (+34,2%). «È da cinque anni che presentiamo un bilancio di sostenibilità: ho sempre osservato le best practice di tante aziende all'estero che stimo e a cui, per alcuni aspetti, cerchiamo di ispirarci e ho sempre pensato che per un'impresa l'attenzione all'ambiente, al sociale e soprattutto al benessere dei dipendenti sia una sorta di pre condizione per avere successo. Non è questione di seguire regole o leggi nazionali o internazionali, anzi. Penso che quando si cerca di imporre buoni comportamenti "a valle" il successo non sia assicurato. Bisogna imporli "a monte", devono essere consapevoli e convinte scelte aziendali». Un esempio? Le quote rosa, di cui tanto si discute in Italia da anni. Il 56% dei 713 dipendenti di Yoox Group, la cui età media è 32 anni, sono donne. «Il primo cfo dell'azienda era una donna e oggi la presenza femminile tra i quadri e i dirigenti è del 38% – precisa il fondatore di Yoox –. Ma vorrei che salisse ancora: sono convinto, come ho letto anche in un recente studio, che le donne siano più oneste, in tutti i sensi, a partire dal punto di vita intellettuale. Non sfruttare tutto il potenziale della componente femminile per un'azienda è quindi anti economico, oltre che eticamente, per così dire, censurabile. Il nostro impegno si riflette ovviamente nelle politiche di retribuzione: nel 2013 lo stipendio annuo lordo medio delle donne rispetto agli uomini era del 96% per quanto riguarda i quadri e del 90% per dirigenti e impiegati. Non siamo ancora alla perfezione, ma ci stiamo avvicinando e comunque piccoli scostamento da una parità totale possono capitare: nel 2012 ad esempio i quadri donna guadagnavano il 2% in più rispetto agli uomini». Proprio per andare incontro alle esigenze delle donne, che spesso sono anche mamme, il bilancio di sostenibilità 2013 sottolinea l'introduzione del telelavoro, ancora poco utilizzato nel nostro Paese, e quello della formazione. «Avere dipendenti soddisfatti, valorizzati secondo logiche meritocratiche e ai quali viene data la possibilità di crescere è da sempre la mia priorità: l'87% delle persone che lavorano per Yoox hanno un contratto a tempo indeterminato e nel 2013 abbiamo fatto 15.469 ore di formazione – aggiunge Marchetti –. Sono scelte concrete che pagano: a fronte di 226 nuove assunzioni, l'anno scorso abbiamo ricevuto 16.117 candidature, quasi 6mila in più rispetto al 2012 e quattro volte tanto le circa 4mila del 2011. Uno dei dati di cui sono più orgoglioso è il tasso di assenteismo, pari a 1,76 giorni all'anno, meno che fisiologico, direi». Cruciale anche l'aspetto ambientale della sostenibilità: quasi il 50% dei consumi viene da energie rinnovabili e la flotta aziendale è fatta solo di auto ibride. «Nello scorso anno abbiamo spedito 2,8 milioni di ordini, con un ecopackaging che pesa sui costi, inevitabilmente – conclude Marchetti –. A volte penso che aziende più grandi della nostra, anche americane, potrebbero fare lo stesso e avrebbero un impatto positivo sull'ambiente e sulle persone ancora maggiore. Ma, come ho detto, non credo che i buoni comportamenti debbano essere imposti: si è più credibili quando si agisce seguendo la propria coscienza e nel medio lungo periodo queste scelte sono sempre vincenti, per tutti».


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(ANSA) Ͳ TORINO, 14 APR Ͳ Nel quarto trimestre 2013 l'export dei distretti del Piemonte ha mantenuto un buon ritmo di crescita, confermando per il secondo trimestre consecutivo un aumento tendenziale del 6,5%. Anche il saldo commerciale si è ulteriormente ampliato, raggiungendo la cifra record di 4,3 miliardi di euro. Hanno raggiunto il massimo storico, in particolare, il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese, la nocciola e la frutta, l'oreficeria di Valenza e i vini di Langhe, Roero e Monferrato.


ĂĨĨğ͕ ĐŝŽĐĐŽůĂƚŽ Ğ ŐŝŽŝĞůůŝ ƚƌĂŝŶĂŶŽ ů͛ džƉŽƌƚ ŝŶ WŝĞŵŽŶƚĞ Distretti regionali in crescita, +6,5% nel quarto trimestre 2013

Nel quarto trimestre 2013 l'export dei distretti del Piemonte ha mantenuto un buon ritmo di crescita, confermando per il secondo trimestre consecutivo un aumento tendenziale del 6,5%. Tra le regioni a più alta intensità distrettuale solo FriuliͲ Venezia Giulia, Toscana e Puglia hanno fatto meglio. Nel complesso del 2013 le esportazioni dei distretti piemontesi hanno registrato un aumento del 3,4%. Hanno raggiunto nuovi livelli di massimo storico il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese, la nocciola e la frutta piemontese, l'oreficeria di Valenza e i vini di Langhe, Roero e Monferrato. Anche il saldo commerciale si è ulteriormente ampliato, raggiungendo la cifra record di 4,3 miliardi di euro.


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Le eccellenze piemontesi non conoscono crisi. Nel quarto trimestre 2013 l’export dei distretti del Piemonte ha mantenuto un buon ritmo di crescita, confermando per il secondo trimestre consecutivo un aumento tendenziale del 6,5%. Nel complesso del 2013 le esportazioni dei distretti piemontesi hanno registrato un aumento del 3,4%. Hanno raggiunto nuovi livelli di massimo storico il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese, la nocciola e la frutta piemontese, l’oreficeria di Valenza e i vini di Langhe, Roero e Monferrato. Anche il saldo commerciale si è ulteriormente ampliato, raggiungendo la cifra record di 4,3 miliardi di euro. Tra le regioni a più alta intensità distrettuale solo FriuliͲVenezia Giulia, Toscana e Puglia hanno fatto meglio.


>ǀŵŚ͕ ^ǁĂƚĐŚ Ğ ZŝĐŚĞŵŽŶƚ ƐŽŶŽ ŝ ƉƌĞĨĞƌŝƚŝ Ěŝ EŽŵƵƌĂ di Monica D'Ascenzo 14 aprile 2014

Anno non particolarmente fortunato per i titoli del settore luxury a guardare le performance da gennaio ad oggi. Il comparto segna un calo medio delle azioni pari al 6,4% (Msci Luxury goods), rispetto al più contenuto Ͳ2,8% della media dei maggiori listini a livello mondiale, elaborata dagli analisti di Nomura. Proprio per questo la cautela è d'obbligo e Nomura preferisce un approccio selettivo al comparto scegliendo come titoli su cui puntare Lvmh, Swatch e Richemont e in seconda battuta Kering. I criteri di selezione? Pur essendo titoli che offrono livelli di crescita in media più Andamento del rapporto price/earning per il bassi rispetto ad altri, mantengono caratteristiche più settore lusso dal 2003 ad oggi difensive perché trattano a multipli inferiori rispetto al comparto, hanno profili di redditività più diversificati (per prodotto o per distribuzione globale) e offrono un rapporto rischio/premio migliore. Nel dettaglio da inizio anno Lvmh presenta un saldo positivo ma limitato a un +5,4%, Kering un lieve +0,3%, mentre Swatch e Richemont hanno registrato addirittura performance negative: rispettivamente Ͳ0,7% e Ͳ1,1%. Su tutti e quattro i titoli il giudizio degli analisti Nomura è "buy" (acquistare). I target price sono: 155 euro per Lvmh contro i circa 131 euro attuali, 163 euro per kering dai 144 euro attuali, 105 franchi svizzeri per Swatch dagli 82 dei corsi di Borsa e infine 650 franchi svizzeri contro i 548 franchi svizzeri attuali. Nomura è, invece, "neutral" sul resto del comparto da Luxottica (+10,4% da inizio anno) a Prada (Ͳ13,4%), da Salvatore Ferragamo (Ͳ19,5%) a Brunello Cucinelli (Ͳ19,6%), da Moncler a Tod's (Ͳ17,8%).


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Fisco del 13/04/2014 Lotta ai falsi. Il Parlamento approva a larghissima maggioranza il pacchetto sull'origine dei prodotti - Ora l'esame del Consiglio

Sì della Ue all'etichetta «Made in» Confindustria: è un passo fondamentale per il rilancio del manifatturiero italiano Laura Cavestri MILANO Con 485 sì, 130 no e 27 astenuti, alle 18.45 di ieri, l'assemblea plenaria di Strasburgo ha approvato, a larghissima maggioranza, il pacchetto legislativo TajaniBorg per la tutela dei consumatori europei da prodotti falsi e nocivi. Soprattutto, ha dato il via libera all'articolo 7, quello che contiene il cosiddetto "Made in", ovvero la norma che impone l'etichettatura di origine sia ai prodotti realizzati in Europa sia a quelli extra Ue. Il voto di ieri ha respinto il fuoco di fila degli emendamenti presentati dal blocco anglo-scandinavo che chiedevano di stralciare l'articolo 7, il quale prevede che «i fabbricanti e gli importatori appongano sui prodotti un'indicazione del Paese d'origine del prodotto o, se le dimensione e la natura del prodotto non lo consentano, sull'imballaggio o un documento di accompagnamento». Soddisfatta la relatrice, la socialdemocratica danese Christel Schaldemose, secondo cui «la misura garantisce la sicurezza dei consumatori ma anche un mercato equo per le imprese». Il testo aveva già ricevuto il placet dello stesso Europarlamento in Commissione mercato interno, lo scorso ottobre, prima di arenarsi al Consiglio per il veto di una cordata di Paesi scandinavi, guidati da Germania e Gran Bretagna (Paesi importatori e, anche quando manifatturieri, per lo più assemblatori di componenti dall'estero) da sempre contrari a imporre per legge la tracciabilità delle merci in entrata. Per questo, a ottobre, si era deciso di rinviare il voto in assemblea per lasciare al Consiglio Ue più tempo per trovare una sintesi. Tutto invano. Così gli eurodeputati sono giunti all'approvazione in prima lettura proprio ieri, all'ultima sessione utile prima del voto europeo del 25 maggio. Nella discussione di ieri mattina – a parte la granitica posizione favorevole dei socialisti (compresi i loro membri teutonici e scandinavi) – la linea di faglia è passata per le delegazioni nazionali, con le obiezioni di liberali e conservatori tedeschi, britannici e svedesi, secondo cui il "made in" sarebbe "colpevole" di bloccare al Consiglio il buon esito dell'intero pacchetto sui consumatori e aumenterebbe i costi delle Pmi. Con il sì schiacciante di Strasburgo, il Consiglio Ue sarà ora costretto a trovare un accordo al proprio interno, attraverso il "trilogo" Commissione-Parlamento-Consiglio. Informalmente, da subito. Ufficialmente, in autunno. Tanto più che il 1° luglio la presidenza del semestre europeo spetterà all'Italia, la "congiunzione astrale" più favorevole per vincere le resistenze dei tedeschi. «Un eccellente risultato – lo definisce il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani – per la competitività delle nostre imprese, la tutela dei consumatori e la lotta alla contraffazione, che ha caratterizzato anche il mio impegno da commissario. Un messaggio positivo che l'Europa manda a tutte le Pmi e agli artigiani».


«Un passo fondamentale se si vuole puntare alla crescita e al rilancio del manifatturiero, in Italia come in Europa – spiega, in una nota, Confindustria – grazie al contributo delle associazioni di settore italiane ed europee ed alla mobilitazione degli eurodeputati italiani più coinvolti. Confindustria auspica che sulla proposta di Regolamento approvata in prima lettura dal Parlamento europeo il Consiglio possa trovare una convergenza in tempi brevi, in vista anche del semestre di Presidenza italiana dell'Ue». «Abbiamo superato lo scoglio sinora insormontabile – osserva Lisa Ferrarini, vicepresidente di Confindustria, con delega al Made in e alla lotta alla contraffazione –. Ora il Governo deve spendersi all'osso per farlo approvare dal Consiglio». «I consumatori europei – affermano gli eurodeputati del Pd, Patrizia Toia e Sergio Cofferati – saranno più protetti e le aziende italiane che producono beni di alta qualità, con materiali di ottima fattura, saranno finalmente tutelate . La perseveranza della delegazione italiana è stata premiata. Ora speriamo – concludono – che anche il Consiglio europeo, fin qui incapace di prendere posizione , confermi in tempi rapidi il voto dell'Europarlamento». «L'Europa c'è – aggiunge Lara Comi, eurodeputato di Forza Italia – ora tocca alla Germania dimostrare che vuole l'Europa». «Anche questa volta – interviene l'eurodeputato Cristiana Muscardini (Conservatori) –i governi, che proteggono solo la grande distribuzione, contro il manifatturiero, sono stati sconfessati dai loro stessi deputati. Lascio il Parlamento Ue dopo 25 anni di lavoro, con la soddisfazione di aver visto due volte l'Aula votare per il "Made in" a difesa di consumatori e produttori europei . Ci affidiamo ora alla Presidenza italiana». La risposta del Governo italiano non si è fatta attendere: «Questo voto – sono parole del viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda – ci dà la possibilità di fare dell'adozione del "made in" un punto cardine del semestre italiano».


Federpreziosi: "bene Renzi sull'uso del contante" Il presidente Aquilino: "estremamente positivo il fatto che si siano riaperte nuove e confortanti prospettive sulla necessità di una seria riflessione sulla limitazione al contante nel nostro Paese". Il Governo sembra voler proseguire sulla strada della limitazione all'uso dei contanti, per il quale era stata prospettata Ͳ anche se poi prontamente smentita Ͳ un'ulteriore riduzione.Le indicazioni di Renzi sono infatti per un fisco "meno oppressivo e più operativo. La lotta all'evasione non si fa con i blitz a Cortina o a Ponte Vecchio, ma con un investimento massiccio in information communication tecnology, con tanta innovazione". A proposito di una stretta sull'uso del contante, il premier la ritiene "macchinosa e poco utile". Commenta Il presidente di Federpreziosi Confcommercio, Giuseppe Aquilino: "non c'è dubbio che in tema di provvedimenti fiscali il Governo stia premendo sull'acceleratore e si tratta di vedere ora se la macchina risponderà a dovere e con tempestività. Ma, intanto, è estremamente positivo il fatto che si siano riaperte nuove e confortanti prospettive per le azioni che anche Federpreziosi, come le rappresentanze degli altri settori interessati, continua a mettere in atto per riportare l'attenzione sulla necessità di una seria riflessione sulla limitazione al contante nel nostro Paese". D'altronde, anche autorevoli studi e pubblicazioni dimostrano come sulla lotta al riciclaggio e all'evasione fiscale la riduzione della soglia di circolazione al contante non abbia effetti decisivi. Al tempo stesso, in questo momento particolare per la nostra economia in generale e per artigiani e piccoli commercianti in particolare, le ripercussioni sono pesantemente negative e la revisione della soglia imposta può essere un utile strumento di ripresa, ponendoci alla pari con gli altri Paesi europei, ad eccezione del Portogallo, che non sono stati così stringenti nel recepire la direttiva europea in materia di circolazione del contante, che impone il limite a 15.000 euro. 11 aprile 2014


11 apr

Limitazione contante, segnali positivi dal Governo. Aquilino: Ora una seria riflessione Economia / Gioielli / trade Pubblicato da preziosa /

Il presidente di Federpreziosi Confcommercio risponde con favore all’intervento del premier Renzi sulla necessità di trovare nuove forme di lotte all’evasione e al riciclaggio

͞EŽŶ Đ͛ğ ĚƵďďŝŽ ŝŶ ƚĞŵĂ Ěŝ ƉƌŽǀǀĞĚŝŵĞŶƚŝ ĨŝƐĐĂůŝ ŝů 'ŽǀĞƌŶŽ ƐƚŝĂ ƉƌĞŵĞŶĚŽ ƐƵůů͛ĂĐĐĞůĞƌĂƚŽƌĞ Ğ Ɛŝ ƚƌĂƚƚĂ Ěŝ ǀĞĚĞƌĞ ŽƌĂ ƐĞ ůĂ ŵĂĐĐŚŝŶĂ ƌŝƐƉŽŶĚĞƌă Ă ĚŽǀĞƌĞ Ğ ĐŽŶ ƚĞŵƉĞƐƚŝǀŝƚă͘ DĂ͕ ŝŶƚĂŶƚŽ͕ ğ ĞƐƚƌĞŵĂŵĞŶƚĞ ƉŽƐŝƚŝǀŽ ŝů ĨĂƚƚŽ ĐŚĞ Ɛŝ ƐŝĂŶŽ ƌŝĂƉĞƌƚĞ ŶƵŽǀĞ Ğ ĐŽŶĨŽƌƚĂŶƚŝ ƉƌŽƐƉĞƚƚŝǀĞ ƉĞƌ ůĞ ĂnjŝŽŶŝ ĐŚĞ ĂŶĐŚĞ &ĞĚĞƌƉƌĞnjŝŽƐŝ͕ ĐŽŵĞ ůĞ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂŶnjĞ ĚĞŐůŝ Ăůƚƌŝ ƐĞƚƚŽƌŝ ŝŶƚĞƌĞƐƐĂƚŝ͕ ĐŽŶƚŝŶƵĂ Ă ŵĞƚƚĞƌĞ ŝŶ ĂƚƚŽ ƉĞƌ ƌŝƉŽƌƚĂƌĞ ů͛ĂƚƚĞŶnjŝŽŶĞ ƐƵůůĂ ŶĞĐĞƐƐŝƚă Ěŝ ƵŶĂ ƐĞƌŝĂ ƌŝĨůĞƐƐŝŽŶĞ ƐƵůůĂ ůŝŵŝƚĂnjŝŽŶĞ Ăů ĐŽŶƚĂŶƚĞ ŶĞů ŶŽƐƚƌŽ WĂĞƐĞ͟. Questo il commento a caldo del Presidente di Federpreziosi Confcommercio Giuseppe Aquilino ;ŶĞůůĂ ĨŽƚŽͿ nelle ore che seguono l’intervento del premier Matteo Renzi in tema di evasione e limitazione dei contanti. La discussione è nata su Twitter. Parlando di Def, Documento di economia e finanza approvato in consiglio dei ministri, un follower scrive al primo ministro: “peccato non ci sia traccia di lotta all’evasione”. E il presidente del Consiglio risponde ͞sĞĚƌĂŝ ǀĞĚƌĂŝ ƐƵůů͛ĞǀĂƐŝŽŶĞ͙ ͞. Per poi aggiungere, stavolta di persona da Verona, “su questo tema continuiamo la battaglia ma ne parleremo a tempo debito”. Le indicazioni di Renzi sono per un fisco “meno oppressivo e più operativo. La lotta all’evasione non si fa con i blitz a Cortina o a Ponte Vecchio, ma con un investimento massiccio in information communication tecnology, con tanta innovazione. Il che non vuol dire ridurre l’utilizzo del contante”. A proposito di questo strumento, il premier lo ritiene “macchinosa e poco utile”. Federpreziosi Confcommercio, da tempo impegnata a trovare una soluzione al limite delle spese in contanti (fissato a mille euro) che danneggerebbe la categoria, trattandosi di una forma di commercio che spesso, per sua natura, supera quel limite, esprime dunque soddisfazione per l’impostazione avanzata da Matteo Renzi. ͞sŝĞŶĞ ĨŝŶĂůŵĞŶƚĞ


ĚŝĐŚŝĂƌĂƚĂ͕ ĂůŵĞŶŽ ŝŶ ůŝŶĞĂ Ěŝ ƉƌŝŶĐŝƉŝŽ͕ ůĂ ƉŽƐŝnjŝŽŶĞ ĐŚĞ ŶŽŶ Ɛŝ ŝŶƚĞŶĚĞ ƉƌŽƐĞŐƵŝƌĞ ƐƵůůĂ ƐƚƌĂĚĂ ĚĞůůĂ ůŝŵŝƚĂnjŝŽŶĞ Ăůů͛ƵƐŽ ĚĞŝ ĐŽŶƚĂŶƚŝ – si legge in una nota della Federazione Ͳ͕ ƉĞƌ ŝů ƋƵĂůĞ ĞƌĂ ƐƚĂƚĂ ƉƌŽƐƉĞƚƚĂƚĂ͕ ĂŶĐŚĞ ƐĞ ƉŽŝ ƉƌŽŶƚĂŵĞŶƚĞ ƐŵĞŶƚŝƚĂ͕ ƵŶ͛ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ƌŝĚƵnjŝŽŶĞ͘ ͛ĂůƚƌŽŶĚĞ͕ ĂŶĐŚĞ ĂƵƚŽƌĞǀŽůŝ ƐƚƵĚŝ Ğ ƉƵďďůŝĐĂnjŝŽŶŝ ĚŝŵŽƐƚƌĂŶŽ ĐŽŵĞ ƐƵůůĂ ůŽƚƚĂ Ăů ƌŝĐŝĐůĂŐŐŝŽ Ğ Ăůů͛ĞǀĂƐŝŽŶĞ ĨŝƐĐĂůĞ ůĂ ƌŝĚƵnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ƐŽŐůŝĂ Ěŝ ĐŝƌĐŽůĂnjŝŽŶĞ Ăů ĐŽŶƚĂŶƚĞ ŶŽŶ ĂďďŝĂ ĞĨĨĞƚƚŝ ĚĞĐŝƐŝǀŝ͘ Al tempo stesso, in questo momento particolare per la nostra economia in generale e per artigiani e piccoli commercianti in particolare, le ripercussioni sono pesantemente negative Ğ ůĂ ƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ƐŽŐůŝĂ ŝŵƉŽƐƚĂ ƉƵž ĞƐƐĞƌĞ ƵŶ ƵƚŝůĞ ƐƚƌƵŵĞŶƚŽ Ěŝ ƌŝƉƌĞƐĂ͕ ponendoci alla pari con gli altri Paesi europei, ĂĚ ĞĐĐĞnjŝŽŶĞ ĚĞů WŽƌƚŽŐĂůůŽ͕ ĐŚĞ ŶŽŶ ƐŽŶŽ ƐƚĂƚŝ ĐŽƐŞ ƐƚƌŝŶŐĞŶƚŝ ŶĞů ƌĞĐĞƉŝƌĞ ůĂ ĚŝƌĞƚƚŝǀĂ ĞƵƌŽƉĞĂ ŝŶ ŵĂƚĞƌŝĂ Ěŝ ĐŝƌĐŽůĂnjŝŽŶĞ ĚĞů ĐŽŶƚĂŶƚĞ͕ ĐŚĞ ŝŵƉŽŶĞ ŝů ůŝŵŝƚĞ Ă ϭϱ͘ϬϬϬ ĞƵƌŽ͟.


Settore e Moda

>͛ ƵƌŽƉĂƌůĂŵĞŶƚŽ ĂƉƉƌŽǀĂ ŝů DĂĚĞ ŝŶ͕ ŽƌĂ ƉĂƐƐĂ ŝŶ ŽŶƐŝŐůŝŽ mercoledì, 16 aprile 2014

>͛ ƵƌŽƉĂƌůĂŵĞŶƚŽ ĂƉƉƌŽǀĂ ŝů DĂĚĞ ŝŶ

Il DĂĚĞ ŝŶ vince la sua battaglia a Strasburgo ottenendo, contro le previsioni negative degli ultimi giorni, il sì dell’Europarlamento. La sessione plenaria, l’ultima prima della fine della legislatura, ha approvato ieri sera con 485 voti a favore, 130 contrari e 27 astensioni la proposta dĂũĂŶŝͲ ŽƌŐ sulla direttiva per la sicurezza dei consumatori che prevede l’etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti venduti nell’Ue con l’eccezione delle categorie alimentari e dei medicinali. Secondo la proposta approvata, i produttori Ue potrebbero scegliere se mettere sull’etichetta la dicitura “Made in Eu” oppure il nome del loro Paese. Il prossimo passo sarà il Consiglio Ue per l’approvazione definitiva del testo, un passo difficile perché proprio all’interno dell’organo comunitario si svolge da tempo il braccio di ferro tra nord e sud Europa. “Il Parlamento europeo – ha dichiarato a caldo ƌŝƐƚŝĂŶĂ DƵƐĐĂƌĚŝŶŝ͕ europarlamentare da tempo impegnata nella battaglia per l’etichettatura obbligatoria Ͳ vota a favore del Regolamento per la Sicurezza dei prodotti al consumo, incluso il suo capitolo 7 sull’obbligatorietà del marchio ‘Made In’, e boccia il Consiglio che da anni ha cercato di bloccare l’attuazione di norme e di regole a garanzia della sicurezza dei consumatori europei e della corretta concorrenza sul mercato”. ”Ci affidiamo ora – prosegue – alla Presidenza italiana che nel suo semestre di Presidenza dovrà finalmente portare a un voto favorevole in Consiglio perché i diritti dei consumatori e dei produttori siano riconosciuti”. “Questo grande risultato, che sorprende nei numeri, non potrà non esercitare una forte pressione sul consiglio europeo dei ministri, che dovrà esprimersi su questa norma proprio durante il semestre di presidenza italiana che inizierà il prossimo luglio”, ha aggiunto ůĞƚŽ ^ĂŐƌŝƉĂŶƚŝ, presidente di Assocalzaturifici, l’associazione che riunisce gran parte dei produttori italiani di calzature. Che la strada del Made in sia ancora in salita lo testimonia anche la prova di forza della Germania nel corso della discussione del testo a Strasburgo. E’ stato infatti presentato un emendamento, respinto a larga maggioranza, che intendeva cancellare dal testo della proposta TajaniͲBorg sulla direttiva per la ‘sicurezza dei consumatori’ proprio l’articolo 7, ovvero quello che si riferisce all’obbligatorietà dell’indicazione di origine nei prodotti destinati al consumo.


ƵůŐĂƌŝ͗ ŶƵŽǀŽ ͘njĞƌŽϭ ZŽŵĂ Mercoledì 16 Aprile 2014 Scritto da Greta Milici

Un nuovo anello si aggiunge alla famiglia delle meraviglie ͘njĞƌŽϭ di casa ƵůŐĂƌŝ per celebrare i ϭϯϬ ĂŶŶŝ ĚĞů ŵĂƌĐŚŝŽ. Il ͘njĞƌŽϭ ZŽŵĂ si inserisce nell’insieme di ĐŽůůĞnjŝŽŶŝ ůŝŵŝƚĞĚ ĞĚŝƚŝŽŶ proposte dalla maison, insieme a nuovi occhiali, orologi, profumi e borse realizzati ad hoc per i festeggiamenti. La ricorrenza è rappresentativa di ben oltre cento anni di storia da quel giorno del ϭϴϴϰ in cui l’argentiere greco ^ŽƚŝƌŽ ƵůŐĂƌŝ aprì il suo primo negozio in Via Sistina a Roma.

Per questo speciale anniversario l’anello B.zero1 si veste a tema, riportando sui bordi la scritta “Roma” incisa nell’ŽƌŽ ƌŽƐĂ. Un tributo alla città in cui tutto ebbe inizio, con ĨŽƌŵĞ ĐŝƌĐŽůĂƌŝ che richiamano alla mente la circolarità dei capolavori più rappresentativi dell’architettura romana, come il Colosseo e Castel Sant’Angelo. Oggi Bulgari è ormai sinonimo di ƉƌĞŐĞǀŽůĞ ĨĂƚƚƵƌĂ ĂƌƚŝŐŝĂŶĂůĞ, uso delle ŐĞŵŵĞ Ɖŝƶ ƉƌĞnjŝŽƐĞ, utilizzo di ŵĂƚĞƌŝĂůŝ ŝŶŶŽǀĂƚŝǀŝ e ĚĞƐŝŐŶ senza pari.


Gioielli Miluna, le idee regalo per la Festa della Mamma 2014 Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ martedì 15 aprile 2014

I gioielli Miluna non hanno bisogno di presentazioni, non solo perché dal 1997 si legano al concorso di Miss Italia. In listino ci sono prodotti per ogni occasione. I gioielli Miluna sono creati per raccontare il sogno d’Amore di ogni donna. Nel catalogo della maison ci sono molti accessori adatti per un un’idea regalo in occasione della Festa della Mamma 2014. Le creazioni di questo brand sono dei gioielli d’amore, adatti alle varie ricorrenze. Il loro fascino nasce da una coniugazione nobile di oro, diamanti, perle, gemme e argento in opere artigianali di altissima qualità. La gamma è ricca e articolata, per soddisfare i bisogni di ogni donna e di ogni momento. Il tutto sotto le note della bellezza, che non manca mai, per rendere magico ciascun dono. Nel ricco ventaglio di proposte abbiamo scelto cinque accessori, fra collane, bracciali ed orecchini, per la Festa della Mamma 2014, che si avvicina velocemente all’orizzonte. In vista della ricorrenza dell’11 maggio, queste tentazioni possono fare colpo in chi vuol fare un regalo particolare per celebrare un momento speciale dell’anno, che rende omaggio alla regina delle donne: la propria mamma. Gran parte dei modelli scelti appartengono alla linea “La Perla Regina”, che simboleggia la purezza e il fascino naturale, giovandosi delle migliori perle coltivate. Scopriamoli insieme.

Filo di Perle Oriente

Codice Gioiello: 1MPU445

Collana in oro 750/1000 e perle


Codice Gioiello: PCL4336

Collana in oro 750/1000, perle e diamanti

Codice Gioiello: PCL4041

Orecchini in oro 750/1000, perle e diamanti

Codice Gioiello: POR657BM_004

Anello in argento 925/1000, titanio e perle

Codice Gioiello: PLI1419AG


Gioielli Breil, la collezione per l'estate 2014 Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ martedì 15 aprile 2014

L’estate 2014 si avvicina a passo spedito e Breil offre nel suo catalogo un ricco assortimento di gioielli per tutte le tasche. Abbiamo selezionato alcuni gioielli Breil adatti, secondo noi, all’estate 2014. Sono degli accessori belli da vedere e da indossare, che non comportano un elevato sacrificio economico per l’acquisto. Dire che sono per tutte le tasche non è un’eresia. In cambio di una spesa molto contenuta, si possono acquistare dei modelli gradevoli alla vista, che trasmettono le note dell’entusiasmo e della gioia estiva, in quella festa offerta dalla natura per la bella stagione. Il catalogo della maison è molto ricco e contiene modelli per tutti i gusti. Noi ne abbiamo scelti alcuni, rappresentativi della gamma, ma il campionario è molto più vasto e articolato. Se lo gradite, seguiteci nel nostro viaggio alla loro scoperta.

SKYFALL collana in acciaio lunga

Collana in acciaio lucido formata da catene di diverso stile e lunghezza, intervallate da tre originali e ingegnose chiusure che permettono di portare il gioiello in altrettanti modi diversi. Indossata in tutta la sua lunghezza, la collana si scioglie lungo il busto in una vera e propria cascata sfavillante ma, spostando l’aggancio delle chiusure, la collana assume un indosso a metà lunghezza, con doppio giro di catene sul davanti o, ancora, un indosso a girocollo. Prezzo: 126,50 euro.


SKYFALL bracciale in acciaio

Bracciale in acciaio lucido con sfavillanti catene di diverso stile e chiusura a moschettone. Una cascata di luce illuminerĂ il vostro polso. Prezzo 71,00 euro.

BEAT FLAVOR collana corta con pendente

Romantica collana girocollo con catena in acciaio lucido e pendente a forma di cuore stilizzato in acciaio bilux e trattamento IP oro. Un tocco di poesia per rendere speciale ogni look. Prezzo 66,00 euro.

MOONROCK orecchini corti con pietra

Eleganti e raffinati orecchini in acciaio, con pietra naturale. Minimal, chic, perfetti per esaltare ogni look. Prezzo: 81,00 euro.


MOONROCK anello in acciaio bilux con pietra

Elegante e raffinato anello, composto da due fedine in acciaio lucido e satinato, con pietra naturale. Volutamente minimal, chic, perfetto per esaltare ogni look. Prezzo 71,00 euro.


/ ŐŝŽŝĞůůŝ ͞ ĐŚŽ͟ Ěŝ >ĂƵƌĂ ZLJƐŵĂŶ 15/04/2014 By orafoitaliano L’evento si terrà a Torino, presso il Verve Creative Lab, giovedì 17 Aprile. In quella occasione Laura Rysman, giovane designer emergente, presenterà la sua nuova collezione di gioielli “Echo”, che si ispira al rapporto tra l’essere umano e il mondo naturale. Collane, bracciali, orecchini sono realizzati in oro, argento e pietre preziose, e riprendono motivi naturali reinterpretati con forme geometriche e minimaliste. Nella foto: gli orecchini.


15 aprile 2014

Oro. Ad Arezzo i gioielli della collezione Castellani

Una mostra sull'"oro nei secoli dalla collezione Castellani" va in scena negli spazi espositivi della Basilica di San Francesco, ad Arezzo, restaurati in occasione dell'anniversario vasariano. Francesco ad Arezzo. L'esposizione, curata da Alfonsina Russo e da Ida Caruso, presenta, attraverso una importante selezione di gioielli, di documenti d'archivio, e un innovativo allestimento multimediale, la storia dell'oreficeria italiana nel XIX secolo in un momento culturale e politico caratterizzato dalle vicende dell'Unità d'Italia da una parte e dalle grandi scoperte archeologiche nel Lazio e in Etruria dall'altra. Protagonista principale è la famiglia Castellani, composta di cultori del mondo classico e soprattutto eccellenti e abilissimi orafi, capaci di dettare per un secolo in Europa e nel mondo una nuova moda, quella del "gioiello archeologico". La mostra è arricchita da un'antica bottega orafa, ricreata grazie alla collaborazione di Argenterie Giovanni Raspini. Nella bottega, arredata con antichi coralli, vasi e stampe del settecento, i visitatori avranno la possibilità di ammirare un orafo al lavoro al suo banco con tutti gli strumenti del mestiere. Parte del progetto espositivo un innovativo allestimento multimediale, che prevede l'animazione di tre importanti dipinti: il Sant'Eligio nella bottega di un orefice, Petrus Christus, 1449, New York, Metropolitan Museum; la bottega dell'orefice, Alessandro Fei, 1571, Firenze, Palazzo Vecchio e il Retablo di Sant'Eligio, Maestro di Sanluri, Pinacoteca Nazionale di Cagliari. La mostra è in programma da domani al 2 novembre. Ecco alcune opere dalla collezione Castellani


>͛ƵŽǀŽ Ɖŝƶ ĐŽƐƚŽƐŽ ĚĞů ŵŽŶĚŽ Martedì 15 Aprile 2014 Scritto da Greta Milici

La WĂƐƋƵĂ si avvicina e gli scaffali dei supermercati si riempiono di colombe e uova di cioccolato. Da qualche parte nel mondo, però, vi è un ĐŽůůĞnjŝŽŶŝƐƚĂ ƉƌŝǀĂƚŽ che ha voluto commissionare ad un ŐƌƵƉƉŽ Ěŝ ĂƌƚŝŐŝĂŶŝ la realizzazione di un uovo di Pasqua alquanto "prezioso". DŝƌĂŐĞ nasce infatti da ƚƌĞ ŝŶƚĞƌŝ ĂŶŶŝ Ěŝ ůĂǀŽƌŽ e può essere etichettato come "ů͛ƵŽǀŽ Ɖŝƶ ĐŽƐƚŽƐŽ ĚĞů ŵŽŶĚŽ" per via dei suoi ŵŝůůĞ ĚŝĂŵĂŶƚŝ, ognuno dei quali vale ƵŶ ŵŝůŝŽŶĞ Ğ ŵĞnjnjŽ Ěŝ ƐƚĞƌůŝŶĞ.

L’uovo poggia su una base formata anch’essa da diamanti, e contiene un’eccezionale sorpresa: un ŐůŽďŽ ŝŶ ŽƌŽ ϭϴ ĐĂƌĂƚŝ realizzato interamente a mano all’interno del quale si cela a sua volta una ĐŽůŽŵďĂ Ěŝ ĐƌŝƐƚĂůůŽ Ěŝ ƌŽĐĐĂ poggiata su un ƌĂŵŽ Ěŝ ŽƌŽ Ğ ƐŵĞƌĂůĚŝ.

Un "gioiello pasquale" che certamente soltanto pochi miliardari potrebbero permettersi. Al momento, però, l’anonimo collezionista non sembra intenzionato a venderlo.


Economia e lavoro

Seminario Gioielleria e Oreficeria: Progetto Speciale Stati Uniti Martedì 15 aprile in videoconferenza con New York il seminario di formazione sulle opportunità di business e gli aspetti tecnicoͲoperativi riferiti agli Usa ECONOMIA E LAVORO Ͳ Confindustria Alessandria, in collaborazione con Confindustria Federorafi, Associazione Orafa Valenzana e Ice, organizza il seminario Gioielleria e Oreficeria Ͳ Progetto Speciale Stati Uniti, che si terrà martedì 15 aprile alle 13,30 presso la sede di Confindustria in via Legnano 34. Il seminario è riservato alle imprese del settore iscritte all’incontro. L’iniziativa fa parte del programma Piano Usa promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico con IceͲAgenzia, e al quale Confindustria collabora a livello nazionale quale progetto prioritario e strategico per le imprese. La prima fase del Piano Usa prevede la realizzazione di programmi di formazione per imprese, gratuiti e con un taglio tecnico e commerciale, e incontri individuali con gli esperti sui temi doganali, legali e di marketing. Il Piano Usa comprende inoltre, tra l’altro, visite di operatori americani in Italia che potranno approfondire la conoscenza delle eccellenze produttive del nostro Paese. Il seminario di formazione sulle opportunità di business e gli aspetti tecnicoͲoperativi riferiti agli Stati Uniti che si terrà ad Alessandria, si articola in una videoconferenza con gli Stati Uniti dagli uffici Ice di New York, che porterà le testimonianze di esperti, oltre ad interventi in sala ad Alessandria e a seguire incontri B2B tra aziende ed esperti presenti. Introdurranno i lavori rappresentanti di Confindustria Alessandria, dell’Associazione Orafa Valenzana, e l’intervento di Dimitri Stella, vicepresidente vicario Confindustria Federorafi. In videoconferenza con gli uffici Ice di New York si svolgeranno le relazioni di apertura: interverranno Pierpaolo Celeste, direttore Ice Ͳ New York, che presenterà il Programma Speciale Stati Uniti, e Alberto Milani, esperto marketing del settore, che spiegherà come approcciare il mercato americano. Seguiranno, ad Alessandria, le relazioni di esperti del settore: Gaetano Macario (esperto marketing), che parlerà di marketing e penetrazione commerciale; Pier Pietro Brunelli (psicologo/specialista della Comunicazione Sociale) che tratterà il tema >Ă ŐĞŶĞƌĂnjŝŽŶĞ ŵŝůůĞŶŝƵŵ (moda, design e italian life style, high socio/digital knowͲhow, vetrinizzazione/spettacolo, concept design); Andrea Primerano (Senior Manager, Costums Broker, Emaia Tax Centre Ͳ Global Trade), che illustrerà il sistema doganale e le procedure di importazione; Francesca Secondari e Jacopo Liguori (Studio Legale Bonelli Pappalardo) che tratteranno il tema ŽŶĚƵƌƌĞ ĂĨĨĂƌŝ ŶĞŐůŝ hƐĂ. A seguire, incontri B2B tra aziende ed esperti presenti. 14/04/2014 Redazione


Realizzato a Vicenza il tappo da guinness. E' in oro e diamanti e vale 40 mila euro /ů ŐŝŽŝĞůůŽ ŚĂ ϱϲϵ ƉŝĞƚƌĞ ŝŶĐĂƐƚŽŶĂƚĞ ĚĂ ϳ͕ϯϬ ĐĂƌĂƚŝ ϭϰͬϬϰͬϮϬϭϰ

/ů ƚĂƉƉŽ ĚĂ ϰϬ ŵŝůĂ ĞƵƌŽ

VICENZA. ƐƚĂƚŽ ƉƌŽŐĞƚƚĂƚŽ Ğ ƌĞĂůŝnjnjĂƚŽ Ă sŝĐĞŶnjĂ ŝů ƚĂƉƉŽ ƉĞƌ ďŽƚƚŝŐůŝĞ Ěŝ ǀŝŶŽ Ɖŝƶ ƉƌĞnjŝŽƐŽ Ăů ŵŽŶĚŽ͘ >Ă ĐƌĞĂnjŝŽŶĞ͕ ĚĞů ǀĂůŽƌĞ ĐŚĞ Ɛŝ ĂǀǀŝĐŝŶĂ Ăŝ ϰϬ ŵŝůĂ ĞƵƌŽ͕ ŶĂƐĐĞ ŐƌĂnjŝĞ Ăůů͛ĂnjŝĞŶĚĂ >ĂďƌĞŶƚĂ͕ ĐŚĞ ĚĂ ŽůƚƌĞ ϰϬ ĂŶŶŝ ƉƌŽĚƵĐĞ ĐŚŝƵƐƵƌĞ ƉĞƌ ŝů ƐĞƚƚŽƌĞ ΖďĞǀĞƌĂŐĞΖ͕ Ğ ĚĂůůĞ ŵĂŶŝ ĚĞŝ ŐŝŽŝĞůůŝĞƌŝ WĞƌŽŶŝ Θ WĂƌŝƐĞ͘ /ů ƚĂƉƉŽ ğ ŝŶ ŽƌŽ Ğ ϱϲϵ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĐŽŶ ƚĂŐůŝŽ ďƌŝůůĂŶƚĞ ĚĂ ϳ͘ϯϬ ĐĂƌĂƚŝ ƉĞƌ ƵŶ ƉĞƐŽ Ěŝ ϮϱϬ ŐƌĂŵŵŝ͘ /ů ŵŽŶŝůĞ ͨĚĂ ƐƚĂƉƉĂƌĞͩ ğ Őŝă ƐƚĂƚŽ ƌĞĂůŝnjnjĂƚŽ ĂŶĐŚĞ ŝŶ ĂƌŐĞŶƚŽ Ğ ďƌŝůůĂŶƚŝ͘


ŚŽƉĂƌĚ ĨŝƌŵĂ WĂůŵĂ ĚΖKƌŽ ĞƚŝĐĂ ƉĞƌ ŝů &ĞƐƚŝǀĂů Ěŝ ĂŶŶĞƐ ϮϬϭϰ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ lunedì 14 aprile 2014 ŚŽƉĂƌĚ ğ ƵŶ ŵĂƌĐŚŝŽ Ěŝ ŐƌĂŶĚĞ ĨĂŵĂ ĐŚĞ ůĞŐĂ ŝů ƐƵŽ ŶŽŵĞ ĂŶĐŚĞ Ăů &ĞƐƚŝǀĂů Ěŝ ĂŶŶĞƐ͕ ĐŽŶ ůĞ ƐƵĞ ƉƌĞnjŝŽƐĞ ŽƉĞƌĞ ƉŝĞŶĞ Ěŝ ŵĂŐŝĂ͘

Quest’anno ŚŽƉĂƌĚ ha creato una WĂůŵĂ Ě͛KƌŽ etica per il &ĞƐƚŝǀĂů Ěŝ ĂŶŶĞƐ ϮϬϭϰ. Così l’ambito riconoscimento, introdotto nel 1955 dalla commissione organizzatrice per premiare il vincitore della rassegna cinematografica francese, guadagna una nuova dimensione, frutto dell’impegno per un lusso sostenibile e sano nei suoi valori base.

L’azienda svizzera di orologi, gioielli ed accessori di fascia alta, fondata nel 1860 da LouisͲUlysse Chopard, conferma così il suo impegno di responsabilità sociale, attraverso l’impiego dell’oro etico. Con la prima Palma d’Oro sostenibile, Chopard e il Festival di Cannes stanno scrivendo una nuova pagina della loro storia comune. Queste le parole di Caroline Scheufele, coͲpresidente della maison elvetica: “^ŽŶŽ ŽƌŐŽŐůŝŽƐĂ Ğ ĨĞůŝĐĞ ĐŚĞ ů͛ĂŵďŝƚŽ ƌŝĐŽŶŽƐĐŝŵĞŶƚŽ͕ ĚĂ ŵĞ ƌŝĚŝƐĞŐŶĂƚŽ ϭϲ ĂŶŶŝ ĨĂ͕ ƉƌĞŶĚĂ ĨŽƌŵĂ ĚĂůů͛ŝŵƉŝĞŐŽ Ěŝ ƵŶ ŝŶŐƌĞĚŝĞŶƚĞ ĂƵƌĞŽ ƌŝƐƉĞƚƚŽƐŽ ĚĞŐůŝ ĞƐƐĞƌĞ ƵŵĂŶŝ Ğ ĚĞůů͛ĂŵďŝĞŶƚĞ”. Anche Thierry Fremaux, delegato generale dell’evento cinematografico in Costa Azzurra, parla con entusiasmo della cosa: “/ů &ĞƐƚŝǀĂů Ěŝ ĂŶŶĞƐ ŚĂ ƐĞŵƉƌĞ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂƚŽ ŝ Ɖŝƶ Ăůƚŝ ƐƚĂŶĚĂƌĚ Ěŝ ĞĐĐĞůůĞŶnjĂ ĐŝŶĞŵĂƚŽŐƌĂĨŝĐĂ ͘ ^ŝĂŵŽ ƋƵŝŶĚŝ ůŝĞƚŝ ĐŚĞ ŚŽƉĂƌĚ͕ ŶŽƐƚƌŽ ƉĂƌƚŶĞƌ Ěŝ ůƵŶŐŽ ĐŽƌƐŽ͕ ĂďďŝĂ ƐĐĞůƚŽ ƵŶĂ ŵĂƚĞƌŝĂ ƉƌŝŵĂ Ěŝ ŐƌĂŶĚĞ ŶŽďŝůƚă ĐŚĞ ĂŐŐŝƵŶŐĞ ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ůƵĐĞŶƚĞnjnjĂ Ăů ŶŽƐƚƌŽ ƉƌĞŵŝŽ”. L’oro scelto è quello etico Fairmined, estratto in piccola scala dall’omonima miniera, secondo standard certificati di tutela dell’ambiente e delle condizioni di lavoro, con un occhio puntato sullo sviluppo economico della comunità mineraria interessata. Ora la magia di questa materia prima arricchisce un simbolo del successo artistico mondiale.


In mostra il gioiello archeologico Lunedì 14 Aprile 2014 Scritto da Greta Milici

Orafi, antiquari e ceramisti, i Castellani si affermarono nel settore orafo romano tra il XIX e il XX secolo. Oggi ad Arezzo è allestita una mostra per ricordarne il talento e la storia attraverso prestigiosi spazi espositivi nella Basilica di San Francesco della città toscana. “L’oro nei secoli dalla collezione Castellani” si terrà dal 16 aprile al 2 novembre 2014 e sarà curata da Alfonsina Russo e da Ida Caruso. L’esposizione consisterà in una selezione di gioielli e documenti d’archivio che verranno presentati al pubblico mediante un allestimento innovativo multimediale. Un intero evento dedicato all’oreficeria archeologica Castellani, che dettò per un secolo in Europa e nel mondo la nuova moda del “gioiello archeologico”. All’interno della mostra è stata ricreata un’antiica bottega orafa, grazie alla collaborazione di Argenterie Giovanni Raspini, con arredamento ad hoc nella forma di antichi coralli, vasi e stampe del Settecento, cesello, utensili per la lavorazione a sbalzo, nonché un orafo al lavoro.


Cronaca

15 apr

Oro in rete, compra lingotto on line ma nel pacco non ce n’è traccia Economia / Gioielli / trade Pubblicato da preziosa Nuovo caso di presunta truffa ad Ariccia: lo ha raccontato il legale della vittima a un sito locale. La confezione è arrivata per posta ordinaria con l’indicazione di “bigiotteria”

Nuova truffa on line: stavolta a farne le spese è stato un consumatore di Ariccia che ha acquistato un lingotto in oro e cinque monete, ma al momento della consegna ha avuto un’amara sorpresa. Lo racconta il suo legale a un sito di informazione locale dei Castelli Romani. I fatti sono avvenuti a novembre: un uomo ha cercato su internet aziende che vendessero oro da investimento su Roma. La sua scelta è caduta su una società che presentava evidenti profili di garanzia e sicurezza, indicando sul sito l’iscrizione al registro della Banca d’Italia e un ranking che la poneva tra le prime nella ricerca. Il consumatore ha comprato un lingotto d’oro da 20 grammi e 5 sterline inglesi, sempre in oro. Il prezzo era conveniente ma non sospetto ed è stato pagato con bonifico anticipato. La spedizione sarebbe dovuta avvenire con corriere apposito per il trasporto di preziosi, provvisto pertanto di assicurazione: una settimana dopo, però, la merce è stata recapitata con un plico di posta ordinaria e all’interno c’erano soltanto quattro delle cinque sterline (non corrispondenti comunque alle richieste), ma del lingotto nessuna traccia. L’azienda, contattata, ha assicurato di risolvere il disguido ma di fronte alla ricevuta di spedizione – che indicava la dicitura “Bigiotteria” e non “oro” (non potendo le poste inviare questo tipo di merce) – il consumatore si è rivolto a un avvocato. Ricontattata la società romana, le spiegazioni sono state meno chiare e, dopo la denuncia della vittima presso le autorità competenti, l’azienda ha diffidato il cliente.


Costabissara, si fingono finanzieri Entrano in casa e rapinano ex orafo Hanno perquisito la casa ma non trovando i valori hanno puntato la pistola alla tempia di Giuseppe Pileggi, 71 anni. Bottino di circa 30 mila euro 14/04/2014

>Ă ŵĂĐĐŚŝŶĂ ĚĞŝ ĐĂƌĂďŝŶŝĞƌŝ ĚĂǀĂŶƚŝ ĂůůĂ ǀŝůůĂ ƌĂƉŝŶĂƚĂ

COSTABISSARA. ORE 15.21 L'EX ORAFO TORTURATO CON UNA PINZA. Un ex orafo vicentino è stato malmenato e rapinato nella sua villa a Costabissara da cinque malviventi che, stamane alle 7, si sono presentati alla porta indossando una pettorina da finanzieri, sostenendo che dovevano compiere una perquisizione per conto della Procura. L’uomo, Giuseppe Pileggi, 71 anni, che vive solo, è riuscito a liberarsi e a dare l’allarme solo tre ore più tardi. Il commando era entrato in casa agendo come se si trattasse di una vera perquisizione: ha controllato la villa, distribuita tra il pianoterra e uno interrato, cercando preziosi, ma non trovando nulla uno dei cinque ha estratto una pistola e l’ha puntata contro l’anziano, intimandogli di aprire la cassaforte. Il 71enne ha tentato di reagire ma è stato immobilizzato: uno dei malviventi ha preso una pinza con la quale ha storto l’orecchio dell’ex orafo, lacerando parte del lobo. A quel punto la vittima ha ceduto, aprendo la cassaforte dalla quale i banditi hanno preso tre pistole, 1.500 euro in contanti e monili in oro per un valore complessivo di 30mila euro. Prima di fuggire col il bottino i banditi hanno legato Pileggi. Una volta liberatosi, l’uomo si è recato in auto a casa di un cugino e da lì ha chiamato il 112. Della indagini si stanno occupando i carabinieri di Vicenza. ORE 13.14 SI FINGONO FINANZIERI E LO RAPINANO. Si fingono finanzieri, entrano nella villa e si fanno aprire dal proprietario la cassaforte dove erano custodite tre pistole, soldi e gioielli. E' successo stamattina attorno alle 7 quando una banda a volto scoperto ha suonato il campanello della casa di Giuseppe Pileggi, 71 anni ex orafo che vive nel residence delle Pignare a Costabissara. I finti finanzieri sono entrati e per oltre un'ora hanno finto di perquisire la casa per un'indagine fiscale. Ma era tutta una messinscena, tanto che alla fine i malviventi non trovando quello che cercavano hanno puntato una pistola alle tempie di Pileggi il quale terrorizzato ha indicato dov'era la cassaforte. I cinque dopo aver legato ad una sedia l'uomo, hanno aperto la cassaforte portando via tre pistole, 1.500 euro in banconote e gioielli per 30 mila euro di valore. Poi la fuga. Venti minuti dopo Giuseppe Pileggi è riuscito a liberarsi e in auto ha raggiunto la zona industriale di Costabissara dove con l'aiuto di un parente ha dato l'allarme ai carabinieri


Presi i rapinatori dei Rolex: il colpo in diretta davanti alle telecamere / VIDEO CHOC / ĚƵĞ͕ ϯϱ Ğ ϯϴ ĂŶŶŝ͕ ŚĂŶŶŽ ĐŽŵƉŝƵƚŽ ůΖƵůƚŝŵŽ ĐŽůƉŽ ŝŶ ǀŝĂ ^ĞŶĞƐĞ͕ ŵĂ ƐŽŶŽ ƐƚĂƚŝ ŝŶĚŝǀŝĚƵĂƚŝ IL VIDEO DELLA RAPINA IN DIRETTA

&ŝƌĞŶnjĞ͕ ϭϰ ĂƉƌŝůĞ ϮϬϭϰ Ͳ WƌĞƐŝ ŝ ĚƵĞ ƌĂƉŝŶĂƚŽƌŝ ĐŚĞ ĂǀĞǀĂŶŽ ƉŽƌƚĂƚŽ ǀŝĂ ƵŶ ƌŽůĞdž Ăů ƉŽůƐŽ Ěŝ ƵŶ ƵŽŵŽ ŝŶ ǀŝĂ ^ĞŶĞƐĞ͘ / ĚƵĞ͕ ĚŽƉŽ ůƵŶŐŚĞ ƌŝĐĞƌĐŚĞ͕ ƐŽŶŽ ƐƚĂƚŝ ŶŽƚĂƚŝ ƐƵ ƵŶĂ ƵƚŝůŝƚĂƌŝĂ Ğ ďůŽĐĐĂƚŝ Ăů ĐĂƐĞůůŽ Ěŝ &ŝƌĞŶnjĞ EŽƌĚ͘ >ΖĂƌƌĞƐƚŽ ğ ĂǀǀĞŶƵƚŽ ǀĞŶĞƌĚŞ͕ ƐƵďŝƚŽ ĚŽƉŽ ůĂ ƌĂƉŝŶĂ͘ / ĚƵĞ ĂǀƌĞďďĞƌŽ ĐŽŵƉŝƵƚŽ ĂŶĐŚĞ ƵŶΖĂůƚƌĂ ƌĂƉŝŶĂ͕ ƐĞŵƉƌĞ ƉĞƌ ƵŶ ƌŽůĞdž͘ Erano abilissimi͕ ƐƉŝĞŐĂ ůĂ ƉŽůŝnjŝĂ͕ Ă ŝŶĚŝǀŝĚƵĂƌĞ rolex al polso delle vittime͘ EĞů ĐĂƐŽ Ěŝ ǀŝĂ ^ĞŶĞƐĞ ŚĂŶŶŽ ĂŝƵƚĂƚŽ ůĞ ŝŵŵĂŐŝŶŝ Ěŝ ƵŶ ĂƵƚŽůĂǀĂŐŐŝŽ͕ ĐŚĞ ŚĂŶŶŽ ƌŝƉƌĞƐŽ ƚƵƚƚĂ ůĂ ƐĐĞŶĂ͘ ^ŝ ǀĞĚĞ ůĂ ǀŝƚƚŝŵĂ ŝŶ ĂƵƚŽ ƐƵ ƵŶ ƉŝĂnjnjĂůĞ͗ ůΖƵŽŵŽ ǀŝĞŶĞ ĂǀǀŝĐŝŶĂƚŽ ĚĂŝ ĚƵĞ ŝŶ ŵŽƚŽ͘ hŶŽ ƐĐĞŶĚĞ͕ ƉƌŝŵĂ ƉĂƌůĂ ĐŽŵĞ ƐĞ ǀŽůĞƐƐĞ ĐŚŝĞĚĞƌĞ ŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶŝ ƉŽŝ ƐƚƌĂƉƉĂ ŝů ƌŽůĞdž͕ ƐĂůƚĂ ƐƵůůĂ ŵŽƚŽ ĚĞů ĐŽŵƉůŝĐĞ͘ / ĚƵĞ Ă ƋƵĞů ƉƵŶƚŽ ĨƵŐŐŽŶŽ͘ WŽŝ ůΖĂƌƌĞƐƚŽ͘


^Ğnj͘ ZŽŵĂ

ŽůƉŽ Ă ǀƵŽƚŽ ĚĞůůĂ ďĂŶĚĂ ĚĞů ďƵĐŽ A VUOTO per un soffio il colpo della “banda del buco” in una gioielleria di via dei Pettinari. Gli scassinatori sono entrati in azione verso le 4 di mattina. Hanno fatto un foro nella parete in corrispondenza della porta interna dell’esercizio. Poi, come mostra il video delle telecamere di sicurezza, hanno staccato la centralina del sistema antifurto e disattivato la sirena. Avevano anche un disturbatore Gsm Umts per bloccare l’invio del messaggio d’allarme al cellulare del titolare ma il congegno non ha funzionato. L’orefice ha ricevuto l’sms e chiamato il 113. I ladri sono scappati. 14 aprile 2014 sez. Roma


^Ğnj͘ EĂƉŽůŝ

^ƉĞĐŝĂůŝƐƚŝ ŝŶ ƌĂƉŝŶĞ ƐŐŽŵŝŶĂƚĂ ůĂ ďĂŶĚĂ ĐŚĞ ŝŶ ƵŶ ƌĂŝĚ ƵĐĐŝƐĞ ƵŶ ĐĂƌĂďŝŶŝĞƌĞ IRENE DE ARCANGELIS LA CRUENTA rapina con decine e decine di colpi di pistola sparati all’impazzata, e con la tragica morte del carabiniere Tiziano Della Ratta, fu per la banda l’unico colpo andato male. Quello dei tanti in cui l’imprevisto — il coraggioso Della Ratta con il suo collega Domenico Trombetta — sorprese i banditi nella gioielleria da rapinare. Questo provocò il conflitto a fuoco, l’omicidio dell’appuntato, la morte di due dei rapinatori, un uomo e una donna. Ma quella rapina fu anche, soltanto, una delle tante. Perché dietro il colpo c’era una organizzazione ben rodata che si dedicava esclusivamente all’assalto delle gioiellerie. In provincia di Caserta come nell’hinterland napoletano e nel Lazio. Un’organizzazione di uomini e donne — età media 25 anni — ognuno con un ruolo ben preciso. Quella banda di 14 persone — 9 già in carcere per l’omicidio di Tiziano Della Ratta — è stata definitivamente neutralizzata, con l’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare, di cui 10 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere. Mancano nell’elenco i due rapinatori morti nel conflitto a fuoco, si aggiungono alla lista tre nomi, tra cui una donna, nell’organico della banda delle rapine ai gioiellieri. I carabinieri del colonnello Giancarlo Scafuri hanno infatti ricostruito cinque rapine avvenute tra marzo e apriun le 2013, ossia un mese prima di quella di Maddaloni in cui perse la vita il carabiniere Della Ratta. Sempre con la stessa strategia. Prima il sopralluogo alla gioielleria. Coppia di rapinatori — un uomo e una donna — che manifesta l’intenzione di comprare gioiello. Poi l’azione, con la disponibilità di numerose armi di grosso calibro e altrettante auto per non avere brutte sorprese durante la fuga. Uomini di supporto e di vedetta all’esterno della gioielleria da rapinare. Metodo vincente fino al 27 aprile di un anno fa. Maddaloni, gioielleria “Ogm” in via Ponte Carolino. Il commando entra e fa la rapina ripreso dalle telecamere. Piombano due carabinieri in borghese. Sono Tiziano Della Ratta, 35 anni, sposato e padre di un bambino di otto mesi, e il maresciallo Domenico Trombetta. La sparatoria inizia all’interno della gioielleria e prosegue all’esterno. Tre persone ferite. Sono un cliente della gioielleria e i due malviventi Angelo Covato, 18 anni, e la trentenne Vincenza Gaglione. Entrambi moriranno in ospedale dopo una lunga agonia. Ma nella gioielleria, già senza vita per un solo colpo di pistola alla testa, è rimasto il carabiniere Della Ratta. 13 aprile 2014 sez. Napoli



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