Rassegna stampa 18 novembre 2013 def

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Rassegna Stampa



18/11/2013 ECONOMIA E MERCATI

Arnault-Pinault, si gioca in Italia il torneo del lusso Oro: analisi e previsioni 18 22 novembre Il Made in Italy dà credito all’export Quindici milioni comprano sul web ora i player puntano sul Belpaese Oro, la Cina diventa il maggior acquirente mondiale superando l'India. Ma la domanda globale crolla (-21%) CONFCOMMERCIO Spesa pubblica e pressione fiscale, manca la svolta INFORMAZIONI D’ORO Platino: previsioni rialziste IL SOLE 24 ORE L’oro si sposta a Est. Lingotti europei fusi e spediti verso l’Asia LA REPUBBLICA Abusivismo una beffa in tempi di crisi

LA REPUBBLICA INFORMAZIONI D’ORO LA REPUBBLICA LA REPUBBLICA IL SOLE 24 ORE

COMPRO ORO

CITTÀ DELLA SPEZIA Controlli a tappeto sui "Compro Oro", fioccano le multe WWW.ABRUZZO24OTE.TV 3 arresti trovati preziosi rubati per 200mila euro negli esercizi Compro oro VARESE NEWS Mirko Oro nel mirino di Striscia: "Pubblicità ingannevole"

SETTORE E MODA

LA REPUBBLICA Swatch con Mika l’arte è al polso INFORMAZIONI D’ORO Orologio Green Snake by Zannetti IL GIORNALE DEL LUSSOSmart, la nuova collezione DELUXE BLOG Orologio Ferrari Gran Premio come idea regalo per Natale 2013 DONNA MODERNA Gioielli e orologi i 10 comandamenti CORRIERE DELLA SERA Io Donna - Quando scintillare è un’arte CORRIERE DELLA SERA Io Donna - Ragazzi irresistibili INFORMAZIONI D’ORO Una collezione da Re e Regina LA REPUBBLICA Un costume da un milione di dollari - Ringraziamenti Flavio Dinacci LA REPUBBLICA Un percorso creativo e affascinante La maestria dei gioielli handmade Parte a fine novembre la nuova collezione di “caramanna Gioielli” IL SOLE 24 ORE Dolce&Gabbana, orologi per lei DELUXE BLOG Orologio di lusso Oris John Coltrane Limited Edition L’ORAFO Polello apre ai “social” e rinnova sito e collezioni DELUXE BLOG Orologio Chanel Première, per un regalo di Natale di lusso

CRONACA

FEDERPREZIOSI Rapina: e se (per caso) capitasse a me? INFORMAZIONI D’ORO L’oro insanguinato del Congo IL GIORNALE DI VICENZA Assalto al camion dell'argento. Ritrovato il rimorchio rubato

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati 18-NOV-2013

Lettori: 412.000 Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Ezio Mauro

da pag. 1


18-NOV-2013

Lettori: 412.000 Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Ezio Mauro

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Oro: analisi e previsioni 18Ͳ22 novembre Lunedì 18 Novembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

La settimana scorsa si è chiusa bene per l’oro, che ha ritrovato finalmente un momento positivo dopo tre settimane consecutive di ribassi. Al Comex di New York i futures hanno guadagnato lo 0,21% settimanale, attestandosi sui 1.287,40 dollari l’oncia. Durante la settimana, in particolare giovedì, il metallo era riuscito a superare anche i 1.293 dollari. I guadagni sono stati influenzati sia dai dati negativi sull’economia USA, sia dalle dichiarazioni della Vice Presidente, nonché prossima Presidente, della Fed Janet Yellen. In effetti, come da noi anticipato all’inizio della settimana scorsa contro tutte le previsioni degli analisti, era più che prevedibile un ridimensionamento dei dati americani precedenti, che non avevano tenuto conto dello shutdown. L’indice della Federal Reserve sull’attività manifatturiera, infatti, è sceso a Ͳ2,21 punti, contro una previsione ben più positiva degli analisti che lo dava a +5.0 punti. Anche l’indice della produzione industriale statunitense, nel frattempo, è sceso dello 0,1% contro una previsione degli esperti che lo vedeva in crescita dello 0,2%. Infine il dollaro ha visto il proprio indice scendere a 80,87 punti, causando quindi un aumento dell’interesse per l’oro. I guadagni maggiori per il metallo, però, sono arrivati giovedì, quando Janet Yellen ha lasciato intendere che gli stimoli monetari della Fed continueranno. Confermando la linea di Bernanke, anche la Yellen ha suggerito che un ridimensionamento degli aiuti monetari potrà avvenire solo quando i dati economici saranno confortanti. Sembra quindi che le politiche attuali rimarranno in atto almeno fino all’inizio del 2014, contro le previsioni che per tutto il 2013 avevano suggerito una riduzione imminente delle manovre espansive. In settimana è atteso il resoconto della riunione della Fed, da cui si potrà comprendere meglio la portata delle dichiarazioni della Yellen. Arriveranno inoltre nuovi dati USA sulle vendite e sui prezzi al consumo, che sicuramente permetteranno di capire quanto effettivamente lo shutdown abbia danneggiato l’economia. Altrove sul Comex, l’argento ha chiuso la settimana con una forte perdita del 2,76% a 20,72 dollari l’oncia, nonostante il forte rialzo del giovedì. Infine il rame ha chiuso a Ͳ2,55% sulla settimana a 3,160 dollari: sul metallo industriale ha pesato fortemente il mancato annuncio delle riforme economiche promesse in precedenza dai vertici politici cinesi. Pare invece che le migliori previsioni rialziste interessino il platino, per cui la Johnson Matthey stima una media di 1.465 dollari l’oncia nei prossimi sei mesi.


/ů DĂĚĞ ŝŶ /ƚĂůLJ Ěă ĐƌĞĚŝƚŽ Ăůů͛ĞdžƉŽƌƚ WĂŽůĂ :ĂĚĞůƵĐĂ

Un milione e mezzo di euro per Harmont & Blaine, otto milioni per Morellato. L’espansione all’estero dei marchi del lusso senza le banche non sarebbe possibile. Ma dietro le banche, anche un garante: la Sace, Servizi assicurativi per il commercio estero. Nell’ultimo mese sono queste le operazioni condotte in porto grazie alle garanzie offerte da uno degli organismi di supporto all’internazionalizzazione. Il progetto di Morellato, brand di punta della gioielleria e orologeria Made in Italy, è di aprire 600 nuovi negozi in Cina Ͳ il grande mercato dove il gruppo padovano è presente dal 2005 Ͳ grazie a due linee di credito fornite in pari misura da Intesa Sanpaolo e UniCredit. La linea di credito per Harmonte Blaine, invece è fornita interamente da Cariparma Crédit Agricole e sosterrà investimenti in attività pubblicitarie e promozionali e i costi d’apertura e ristrutturazione di showroom in Russia, Repubblica Ceca, Messico e Panama. I mercati emergenti continueranno a rappresentare il miglior bacino di opportunità per l’abbigliamento italiano nei prossimi anni. Secondo le previsioni di Sace l’export verso questi mercati avrà un tasso di crescita medio dell’8,8% nel 2014Ͳ2017, superiore al 5,1% verso i mercati avanzati. (18 novembre 2013)


YƵŝŶĚŝĐŝ ŵŝůŝŽŶŝ ĐŽŵƉƌĂŶŽ ƐƵů ǁĞď ŽƌĂ ŝ ƉůĂLJĞƌ ƉƵŶƚĂŶŽ ƐƵů ĞůƉĂĞƐĞ IL GIRO D’AFFARI NAZIONALE DELL’EǦCOMMERCE VALE CIRCA 12 MILIARDI E LE PREVISIONI DI CRESCITA SONO AL RIALZO LA STRATEGIA DI YOOX E IL CENTRO DI BOLOGNA

&ĂďƌŝnjŝŽ ĂůůĂƌŝ

Milano L’ eͲcommerce in Italia vale circa 12 miliardi di euro ed il numero di compratori è prossimo ai 15 milioni di utenti. Gli studi più recenti rilevano una crescita tra il 12% e il 18% del valore delle vendite online, a fronte del 2% in meno dei consumi totali. Tuttavia il mercato italiano è tuttora un quinto di quello inglese, un terzo di quello tedesco e quasi la metà di quello francese. Ciononostante i principali player del settore attribuiscono all’Italia un importante potenziale di crescita. La dimostrazione sta evidentemente nelle scelte logistiche dei principali player internazionali: Amazon in primis, che dal suo ingresso in Italia nel 2011 a partire da un magazzino di 23.000 metri quadri a Castel San Giovanni (PC) è cresciuta sino agli attuali 40.000 e conta a breve di espandersi di ulteriori 70.000 metri quadri. Indubbiamente i driver di successo per la logistica dell’ecommerce sono la massa critica e la flessibilità operativa. In primo luogo per essere un etailer di successo come Amazon occorre offrire una gamma amplissima di prodotti, al fine di migliorare di pochi punti decimali l’indicatore chiave di complessità di questo business: il numero medio di pezzi ordinati da un singolo cliente. Questa variabile operativa è direttamente proporzionale al costo logistico di magazzino e trasporto che, per gran parte dei soggetti presenti nel canale B2C, varia dal 10 al 20% del loro fatturato. Con volumi elevati in partenza da un unico sito, baricentrico rispetto ai mercati da servire, è possibile infatti spuntare tariffe molto basse di consegna a domicilio, prossime al costo di un francobollo, facendo leva sul potere contrattuale verso i principali express couriers che si contendono il mercato dell’home delivery. Per quanto riguarda la flessibilità, la maggior parte dei player è molto attenta alla ricerca di “soluzioni logistiche scalabili” a vale a dire con opportunità di crescita dimensionale e prestazionale realizzabile in poco tempo, con ridotti switching cost e senza significativi impatti sull’operatività. Questa è stata la strategia modello “Lego” seguita da Yoox, l’azienda italiana leader nel B2Cdei principali brand della moda, che dall’inizio di quest’anno ha completato con un processo di potenziamento a fasi successive del proprio centro logistico di Bologna, presso l’Interporto, che si estende complessivamente su oltre 70.000 metri quadrati di spazi, cui si affiancherà nel 2014 un ulteriore impianto di circa 20.000 mq dedicato alle calzature. A differenza di quanto avviene a Piacenza nel magazzino di Amazon, la specializzazione nel fashion, e quindi la minore varietà di articoli trattati, e lo scontrino medio più elevato hanno consentito a Yoox di intraprendere la strada della totale automazione dei processi logistici, con l’obiettivo di perseguire un triplice obiettivo: supportare la crescita attesa dei volumi, offrire ai clienti un servizio di assoluta eccellenza e migliorare l’efficienza operativa a beneficio della profittabilità del business. Il progetto, del valore considerevole di 25 milioni di euro (considerato il fatturato del gruppo) ha visto l’introduzione di un livello elevato di automazione nelle attività di stoccaggio e prelievo di prodotti, un sistema innovativo di picking e packing, il tutto associato all’impiego della tecnologia Rfid in ogni fase del processo: dall’arrivo del capo, attraverso la fase di photoͲshooting altrettanto automatizzata fino allo stoccaggio e all’allestimento degli oltre 2,6 milioni di ordini evasi nell’ultimo anno. I benefici derivanti dall’investimento vanno dal notevole incremento di capacità di movimentazione e stoccaggio dei prodotti alla riduzione dei costi logistici sui ricavi dal 10,2% a fine 2010 al 8,7% nel 2012. Il ritorno dell’investimento è così eclatante che sono previsti ulteriori investimenti in logistica pari a circa 30 milioni di euro nell’arco temporale 2013Ͳ2015. In assenza di automazione gli eͲtailer e i loro operatori logistici sono costretti a rincorrere la domanda, i cui picchi si rilevano durante i weekͲend e nei periodi prefestivi: nel sito di Amazon i 300 lavoratori di media diventano a 500 nel periodo natalizio. Ne sa qualcosa Geodis, multinazionale francese della contract logistics con numerose referenze nel settore dell’ecommerce, che ha recentemente inaugurato, guarda caso a Piacenza, un magazzino semiͲautomatico di 20.000 metri


quadri per qvc, leader mondiale nello shopping multicanale, da cui si prevede un flusso in uscita di oltre 40.000 pezzi al giorno. Anche QVC ha quindi deciso di investire nel nostro Paese e di avvicinare la logistica, il servizio ma soprattutto lo stock, ossia il capitale circolante, alle esigenze dei clienti italiani. E se questa è la strada per il successo nell’eͲcommerce, allora c’è da attendersi che altri grandi player internazionali come la tedesca Zalando o la francese VenteͲprivee investiranno in piattaforme logistiche in Italia per non rischiare di perdere quella massa critica di ordini così determinante per le vendite online. *Direttore del Centro di Ricerca sulla Logistica Università Cattaneo Liuc Gli studi più recenti rilevano una crescita tra il 12% e il 18% (18 novembre 2013)


Oro, la Cina diventa il maggior acquirente mondiale superando l'India. Ma la domanda globale crolla (-21%) 17 novembre 2013 La domanda globale di oro nel terzo trimestre ha accusato una contrazione del 21% tendenziale a 868,5 tonnellate a causa, soprattutto, delle massicce vendite effettuate dagli investitori occidentali che hanno sovrastato la pur robusta domanda arrivata per il metallo "fisico" dall'Asia. Lo ha stimato il World Gold Council (Wgc), indicando che i fondi specializzati nel metallo giallo si sono rivelati - nei tre mesi considerati - venditori netti per ben 119 tonnellate. Da rilevare che c'è anche un effetto base nettamente sfavorevole, considerato che nello stesso periodo del 2012 (quando la paura della crisi era all'apice), gli stessi investitori (Etf e similari) avevano effettuato acquisti netti per 138 tonnellate. Nel terzo trimestre la domanda di gioielli, lingotti e monete è ammontata complessivamente a 2.896 tonnellate, il 26% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La domanda di sola gioielleria è stata pari a 487 tonnellate, in aumento del 5% tendenziale, con la parte del leone rappresentata dalla Cina (164 tonnellate). Cina verso il sorpasso sull'India All'orizzonte si prefigura un nuovo equilibrio per quanto riguarda i consumi di oro: la Cina, secondo gli esperti del Wgc, diventerà il principale "consumatore" privato di oro a scapito dell'India. In quest'ultimo Paese infatti, mentre il desiderio di compare metallo giallo resta forte, la domanda ha dovuto fare i conti con le restrizioni applicate sulle importazioni di oro dalle autorità, spinte a questa misura per contrastare l'elevato disavanzo corrente del Paese. Nel dettaglio la domanda di oro dell'India nel terzo trimestre si è attestata sulle 148 tonnellate, in calo del 52,2% dalle 310 tonnellate del secondo trimestre: nonostante questo il ritmo rimane elevato e, infatti, è destinato a superare il picco complessivo registrato nel 2012. Intanto per l'undicesimo trimestre consecutivo le Banche centrali si sono rivelati acquirenti netti di oro, anche se in calo rispetto all'anno precedente: 93 contro 112 tonnellate.


Spesa pubblica e pressione fiscale, manca la svolta

Secondo uno studio del Cer presentato al Forum dei Giovani imprenditori di Venezia, la legge di stabilità determinerà nel 2014 maggiori spese nette per oltre 3,7 miliardi, mentre la pressione fiscale calerà, ma davvero di poco: -0,1%. In più, le risorse che vengono da maggiori entrate continuano a superare quelle ottenute attraverso minori spese. La legge di Stabilità in discussione in Parlamento non taglia la spesa pubblica. Anzi, nel 2014 determina maggiori spese nette per oltre 3,7 miliardi e solo a partire dal 2015 la spesa si riduce per arrivare a 6 miliardi nel 2016. E la pressione fiscale cala davvero di poco (-0,1%), se è vero che le imposte nette diminuiscono nel 2014 di appena 1,2 miliardi. E' il dato principale che emerge dallo studio del Cer "La legge di Stabilità per il 2014: un passo incompiuto verso la riduzione della pressione fiscale", presentato a Venezia nel corso del Forum dei Giovani imprenditori. Molti i dati interessanti sottolineati dal Cer: le risorse restituite al sistema dal provvedimento rimangono limitate: 2.7 miliardi contro i 60 miliardi del 2012 e i 18 miliardi del 2013. Non solo: basterà attendere il 2016 per vedere un nuovo aumento delle entrate nette di 1,1 miliardi. Addio, quindi, all'iniziale riduzione della pressione fiscale. Che, peraltro, è sempre soggetta al pericolo che vengano meno alcune delle coperture indicate, con il relativo scatto delle clausole di salvaguardia che comporterebbe aumenti delle accise e degli acconti di imposta. Più in generale, la legge ripropone un vizio consueto: le risorse che arrivano da maggiori entrate superano quelle ottenute attraverso minori spese (il 63 per cento nel 2014 e 56 per cento nel 2016 ). Le dimensioni della manovra, conclude il Cer, sono comunque insufficienti a compensare la restrizione fiscale ereditata dai precedenti interventi. L'effetto complessivo della manovra di finanza pubblica rimarrà infatti restrittivo per 13 miliardi nel 2014, per 7 miliardi nel 2015 e ancora per 3 miliardi nel 2016. 16 novembre 2013


WůĂƚŝŶŽ͗ ƉƌĞǀŝƐŝŽŶŝ ƌŝĂůnjŝƐƚĞ Sabato 16 Novembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

Finalmente una buona notizia per gli ŽƉĞƌĂƚŽƌŝ Ěŝ ŵĞƌĐĂƚŽ che si domandano del ĨƵƚƵƌŽ ĚĞŝ ŵĞƚĂůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ. La Johnson Matthey, società londinese specializzata nell’industria chimica, operante in 30 paesi e con una importante divisione dedicata ai metalli preziosi, nella sua analisi provvisoria “WůĂƚŝŶŽ ϮϬϭϯ” pubblicata questa settimana, ha fornito qualcosa di cui rallegrarsi: una ƉƌŽŝĞnjŝŽŶĞ ƌŝĂůnjŝƐƚĂ per il platino. La previsione dà il platino ad una ŵĞĚŝĂ Ěŝ ϭ͘ϰϲϱ ĚŽůůĂƌŝ ů͛ŽŶĐŝĂ ŶĞŝ ƉƌŽƐƐŝŵŝ ƐĞŝ ŵĞƐŝ, con oscillazioni comprese nell’intervallo 1.360Ͳ1.580. È importante sottolineare che, mentre proprio i fondamentali del platino sono sani, è la ĚĞďŽůĞnjnjĂ ĚĞůů͛ŽƌŽ che sembra gli stia facendo da freno. Eppure, ůĂ ĚŝĨĨĞƌĞŶnjĂ Ěŝ ƉƌĞnjnjŽ ĐŽŶ ů͛ŽƌŽ Ɛŝ ğ ĂůůĂƌŐĂƚĂ Ă ĐŝƌĐĂ ϭϱϬ ĚŽůůĂƌŝ ů͛ŽŶĐŝĂ. Johnson Matthey prevede che il prossimo anno il mercato sarà in significativo deficit per il terzo periodo consecutivo. Dal punto di vista della domanda, il ƐĞƚƚŽƌĞ ĚĞůůĂ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ avrà un ďƵŽŶ ĂŶĚĂŵĞŶƚŽ, mentre l’espansione della domanda di catalizzatori per auto potrebbe essere modesta, dato il ritmo delle vendite di auto e l’introduzione di nuove norme sulle emissioni. Tuttavia le ĨŽƌƚŝ ŝŵƉŽƌƚĂnjŝŽŶŝ Ěŝ ƉůĂƚŝŶŽ avvenute negli ultimi mesi da parte della Cina dovrebbero continuare. Dal punto di vista dell’offerta, le trattative in Sud Africa, produttore dominante, hanno il potenziale di interrompere le forniture. Allo stesso tempo, l’abbondanza di scorte potrebbe limitare i rialzi. Johnson Matthey ritiene che, per la prima volta dal 2005, il mercato sarà in deficit anche per quanto riguarda gli investimenti, che di conseguenza ridurranno ulteriormente le estrazioni. Secondo alcune proiezioni, ůĂ ĨŽƌŶŝƚƵƌĂ ƉƌŝŵĂƌŝĂ Ěŝ ƉůĂƚŝŶŽ ĚŽǀƌĞďďĞ ĂƌƌŝǀĂƌĞ Ă ĐŝƌĐĂ ϱ͕ϳ ŵŝůŝŽŶŝ Ěŝ ŽŶĐĞ, mentre quella totale dovrebbe attestarsi sui 7,7 milioni di once: con una domanda prevista di 7,9 milioni di once, è facile attendersi dei rialzi. La domanda è proiettata a 7,9 milioni once, con un conseguente deficit.


del 15 Novembre 2013


Sez. Roma

ABUSIVISMO UNA BEFFA IN TEMPI DI CRISI AROMA, secondo le valutazioni della Confcommercio, ci sarebbe un commerciante abusivo per ogni tre commercianti legali. Guardandosi intorno il rapporto sembra realistico, con da una parte le vetrine spente che aumentano e dall' altra l' offerta continua, quasi ossessiva, di merci per la strada. Il proliferare dell' abusivismo ha un impatto economico perché sottrae fatturato al commercio legale, sottrae entrate al fisco e danneggia enormemente le imprese produttrici con l' enorme fenomeno della contraffazione che trova nel commercio abusivo la sua capillarissima rete di distribuzione. L' abusivismo è diffuso in tutta l' Italia e la sua dimensione cresce man mano che si procede da Nord a Sud. Roma ne è la vittima principale. Non per le dimensioni relative del fenomeno Ͳ Napoli, Catania, Palermo, hanno probabilmente un rapporto ancora maggiore tra numero di abusivi ed esercizi legali Ͳ ma per la sua dimensione assoluta come piazza commerciale meta turistica, che ne fanno il luogo dove l' abusivismo nel suo complesso incassa di più che in ogni altra parte d' Italia. E in proporzione impoverisce la città e la rende meno accogliente e più brutta. L' aspetto economico infatti è rilevante ma non è l' unico. Questo sciatto mercato ubiquo e permanente peggiora la qualità della città e la fa scivolare nella percezione di chi la visita e di chi la abita ma, soprattutto, dà la misura palese dello spazio lasciato all' illegalità e nello stesso tempo di quanta parte della società sia abbandonata a se stessa. La cura è nel rigore ma ancora di più nel progetto. Per molti il commercio abusivo è il solo e spesso magro mezzo di sostentamento: la vera soluzione è integrare le persone e aiutarle ad avere una attività legale. Che può essere, perché no, anche il commercio ambulante. MARCO PANARA 12 novembre 2013 sez. ROMA


Compro Oro Controlli a tappeto sui "Compro Oro", fioccano le multe Polizia di Stato impegnata sia alla Spezia che a Sarzana negli scorsi giorni. Multe per quasi mille euro. Sarzana - Controlli ai "Compro Oro" in centro alla Spezia e a Sarzana . Due giorni di lavoro, giovedì e venerdì scorsi, per la Polizia amministrativa della Questura della Spezia, in collaborazione con personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Sarzana, che hanno portato a qualche multa piuttosto salata. Gli agenti si sono dedicati ad accurate verifiche sul rispetto della normativa che disciplina il commercio dell’oro usato in cinque negozi della Spezia e sei di Sarzana. Il personale della Polizia di stato ha quindi accertato e sanzionato alcune irregolarità di natura amministrativa in tre “Compro Oro” di Sarzana, per la somma di 924 euro. Domenica 17 novembre 2013 alle 11:37:38


ϯ ĂƌƌĞƐƚŝ ƚƌŽǀĂƚŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ ƌƵďĂƚŝ ƉĞƌ ϮϬϬŵŝůĂ ĞƵƌŽ ŶĞŐůŝ ĞƐĞƌĐŝnjŝ ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ sabato 16 novembre 2013 I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Benedetto del Tronto, ieri hanno arrestato tre persone per concorso in ricettazione, nell'ambito dell'operazione chiamata "Oro Prezioso". I militari hanno stroncato un canale di rifornimento di oro proveniente da furti commessi nella regioni Marche e Abruzzo. L'oro veniva riciclato da esercizi "Compro Oro" compiacenti, e diretto in Campania, nelle fonderie partenopee. Il titolare del Compro oro di San Benedetto del Tronto, M.D.A, 53 anni, ieri, dopo essersi incontrato con due giovani commercianti di origini campane, all'interno di uno dei suoi due punti vendita, aveva contrattato la compravendita di circa 650 grammi di oro, in bracciali, collane, orecchini e monili vari. Pagamento cash, di quasi 14mila euro. Tutto in nero, senza alcuna tracciabilità sul registro di carico e scarico previsto dalla legge per gli esercizi Compro Oro. Ma ad attenderli fuori il negozio, c'erano gli uomini del Nucleo Operativo che hanno recuperato l'intero malloppo e tutto il contante. Il blitz e' proseguito con numerose perquisizioni non solo presso i due esercizi del 53enne marchigiano ma anche presso un casolare di campagna ubicato nell'hinterland di San Benedetto del Tronto ove, ieri mattina, poco prima dello scambio, il commerciante sambenedettese era stato visto da una pattuglia dei carabinieri. Un luogo insolito che ha insospettito i militari al punto che l'hanno pedinato studiando i movimenti fino al suo negozio in San Benedetto del Tronto, dove è stato incastrato. Qui, sotto la legnaia, nascosti in barattoli di vetro, i militari hanno recuperato numerosi orologi antichi, tutti in oro, dal valore inestimabile, numerosi gioielli vintage, pietre preziose e altri monili in oro. Durante le perquisizioni nei due punti vendita sono stati sequestrati ulteriori gioielli, pietre preziose e orologi, per un valore complessivo di circa 150 mila Euro, tutto materiale non tracciato sui registri di carico e scarico. Immediatamente, i militari hanno allestito negli uffici del Comando, uno stand con tutti i preziosi sequestrati e attraverso ricerche incrociate sono iniziati i primi riconoscimenti di beni da parte di cittadini abitanti nelle province di Ascoli Piceno e Teramo, che negli ultimi mesi avevano subito furti in appartamento. A questo punto, sono scattate le manette per il reato di ricettazione a carico di M.D.A. e per i due agenti di commercio campani, I.M. e D.B., 30 anni, amici d'infanzia ma conoscitori della zona poiché' l'ultimo dei due è da anni residente sulla costa teramana. I militari hanno anche sequestrato l'esercizio commerciale.


Mirko Oro nel mirino di Striscia: "Pubblicità ingannevole" 14/11/2013 Un servizio andato in onda lo scorso 12 novembre racconta come sia praticamente impossibile ottenere la valutazione massima del proprio oro, pubblicizzata ovunque, e il trucco del "doppio ribasso" sull'oro non puro Cartelli ad ogni angolo di strada (molti dal gusto discutibile, ndr), pubblicità sulle reti televisive private e sulle radio e la cantilena proposta dalla catena Mirkoro è sempre la stessa: "Da noi le valutazioni più alte d'Italia, fino a 49 euro al grammo". Striscia la Notizia ha voluto vederci chiaro, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni di clienti della catena Mirkoro Ͳ Affari d'Oro rimasti delusi dalle quotazioni ricevute per i loro preziosi. Il tg satirico di Canale 5 ha voluto verificare di persona e ha preparato un servizio, andato in onda nella puntata di martedì 12 novembre (potete vederlo qui), nel quale l'inviato Moreno Morello spiega che "non è tutto oro quel che luccica". Attraverso un complice e una telecamera nascosta sono andati a Padova, in uno dei molti negozi della catena di Mirko Rosa, per capire come è possibile farsi valutare l'oro 49 euro al grammo, quando la valutazione attuale sui mercati è di circa 31 euro. La commessa dell'esercizio specifica che valutano 49 euro al grammo alcuni gioielli di 4 marche ben precise e le nomina. A questo punto l'inviato di Striscia manda la complice nel negozio con un gioiello di una delle marche citate, chiedendone una valutazione, ma il risultato è deludente: la commessa spiega che non può applicare la massima valutazione perchè non rientrerebbe nel novero delle marche da "massima valutazione", questa volta ne cita tre ed esclude proprio quella del gioiello in questione. Seguendo questa logica è facile intuire che la massima valutazione proposta dalla catena in questione sembrerebe solo uno specchietto per le allodole o, per meglio dire, pubblicità ingannevole. L'inviato, inoltre, porta lo stesso gioiello in altri due negozi di catene diverse e ottiene una valutazione ƐƵƉĞƌŝŽƌĞ͘ La seconda scoperta Striscia la fa portando gioielli per un peso complessivo di 26 grammi sempre nello stesso compro oro e scopre il trucco del doppio ribasso: dopo aver pesato i gioielli la commessa spiega che l'oro non è puro ma è 18 carati, dunque applica un ribasso del 32% rispetto alla quotazione odierna del metallo prezioso, poi lo ripesa e toglie un ulteriore 30% al peso. Dunque invece di acquistarlo a 21 euro al grammo, propone un prezzo che supera di poco i 18 euro. La conclusione è semplice: Mirkoro non solo non offrirebbe la valutazione più alta d'Italia ma, probabilmente, è tra le più basse sul mercato. Ma come? Proprio lui che è il numero 1 in Italia? or.ma.


Settore e Moda

del 18 Novembre 2013


Orologio Green Snake by Zannetti Lunedì 18 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Il nuovo capolavoro di Zannetti è davvero un colpo d’occhio. Egli ha dedicato un nuovo ed esclusivo modello all’animale che incarna il peccato, la tentazione e il mistero ma che nonostante ciò affascina e si presta oramai da tempo ad impreziosire gioielli d’ogni genere. L’orologio Green Snake rif.JOSN.Q3SͲDFA, facente parte della collezione Ovum, è arricchito da un magnifico serpente che risplende per tutta la sua lunghezza ed esalta un grande esempio d’alta orologeria. Tale segnatempo è composto da una cassa ovale in acciaio PVD nero divisa in 3 parti, che misura 41 mm di lunghezza e 35 mm di larghezza ed è impermeabile sino a 20 metri. A tale serioso particolare si contrappone un ricco pavè di pietre preziose sulla lunetta, composto da 130 tsavoriti, 8 rubini e 32 diamanti tutti disposti a comporre la sagoma sinuosa del serpente. Altra sorprendente caratteristica risiede nel quadrante, composto da un raffinato mosaico realizzato in madreperla nera e dotato di lancette daga centrali che indicano le ore, i minuti e i secondi. L’insieme appare protetto da un vetro zaffiro bombato e antiriflesso. Nella parte posteriore, invece, il fondello risulta chiuso per mezzo di 4 viti e attraverso un oblò decentrato in vetro zaffiro è possibile scorgere un movimento svizzero realizzato appositamente per il brand Zannetti e decorato con il motivo cote de Génève. Lo scintillante serpente verde che abbraccia l’orologio è infine dotato di un cinturino in pelle di alligatore nero della Louisiana, cucito a mano e provvisto di una fibbia in acciaio.


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IO DONNA

Data: 16 Novembre 2013


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IO DONNA

Data: 16 Novembre 2013


hŶĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ĚĂ ZĞ Ğ ZĞŐŝŶĂ Sabato 16 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Tra le new entry in fatto di ŐŝŽŝĞůůŝ Ğ ŝŶŶŽǀĂnjŝŽŶĞ oggi proponiamo un viaggio in Oriente. La YĞĞůŝŶ, raffinato marchio di gioielli con sede in Cina, ha lanciato una ĨŝĂďĞƐĐĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ dal nome <ŝŶŐ Θ YƵĞĞŶ, ispirandosi al drago e alla fenice, mitiche creature dell’antica tradizione cinese che rappresentano l’imperatore e l’imperatrice, Yin e Yang. La serie di gioielli comprende tre ďƌĂĐĐŝĂůŝ, tre ĂŶĞůůŝ, ĐŝŽŶĚŽůŝ ed una ĐŽůůĂŶĂ in edizione limitata. Ciascun pezzo è disponibile ŝŶ ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ Ğ ŽƌŽ ƌŽƐĂ, impreziosito da raffinati ĚŝĂŵĂŶƚŝ Ğ ƌƵďŝŶŝ. Il ĐŝŽŶĚŽůŽ <ŝŶŐ, realizzato in oro bianco 18 carati, rappresenta un ĚƌĂŐŽ ŵĂĞƐƚŽƐŽ dotato di parti mobili, quasi a simboleggiare il forte temperamento sempre pronto ad entrare in azione in difesa del suo popolo. Anche il ĐŝŽŶĚŽůŽ YƵĞĞŶ possiede alcune parti mobili: un’ala volteggia ritmicamente seguendo i movimenti del collo, quasi come a voler spiccare il volo dalla cima più alta per vegliare sul proprio paese dall’alto.

Il ĚŝƌĞƚƚŽƌĞ ĐƌĞĂƚŝǀŽ ĞŶŶŝƐ ŚĂŶ racconta di aver “incontrato” questi due grandi simboli durante una visita al Pechino Summer Palace mentre passeggiava in compagnia di una ĚŝƐĐĞŶĚĞŶƚĞ ĚĞůůĂ ĨĂŵŝŐůŝĂ ŝŵƉĞƌŝĂůĞ ŚŝŶŐ. L’unione di queste due creature ha fatto sì che i preziosi gingilli fossero immersi in uno speciale dualismo cosmico capace di esprimere forza, energia e grande equilibrio. Il noto brand Qeelin rappresenta una fresca, giovane e relativamente piccola realtà che desidera inglobare nelle sue creazioni una gamma di influenze e significati che difficilmente ritroviamo in altri marchi. La società ha sede ad Hong Kong con circa 14 negozi tra Cina ed Europa. Recentemente la holding Kering ha acquistato una quota di maggioranza del marchio definendolo “piccolo ma con un forte potenziale di crescita”.


del 16 Novembre 2013


del 16 Novembre 2013



del 16 Novembre 2013


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Orologio Chanel Première, per un regalo di Natale di lusso ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ͗ ZŽƐĂƌŝŽ ^ĐĞůƐŝ Ͳ ŐŝŽǀĞĚŞ ϭϰ ŶŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ Portare al polso un orologio Chanel Première consegna felici emozioni alle donne in cerca di qualcosa di distintivo in questo periodo di avvicinamento al Natale e alle feste di fine anno.

>͛ŽƌŽůŽŐŝŽ Chanel Première Ɛŝ ŽĨĨƌĞ ŝŶ ƵŶ ĚŝƐĐƌĞƚŽ ĂƐƐŽƌƚŝŵĞŶƚŽ Ěŝ ǀĂƌŝĂŶƚŝ͕ ƚƵƚƚĞ Ěŝ ůƵƐƐŽ͕ ƉĞƌ ĨĂƌĞ ůĂ ŐŝŽŝĂ Ěŝ ĐŚŝ ĂŵĂ ůŽ ƐƚŝůĞ ĚĞůůĂ ŵĂŝƐŽŶ ĨƌĂŶĐĞƐĞ͕ ĐŚĞ ĐŽŶŽƐĐĞ ďĞŶĞ ů͛ƵŶŝǀĞƌƐŽ ĨĂƐŚŝŽŶ͘ ZŝĐŽƌĚŝĂŵŽ ĐŚĞ ůĂ ĐĂƐĂ Ěŝ ŵŽĚĂ ƉĂƌŝŐŝŶĂ ğ ƐƚĂƚĂ ĨŽŶĚĂƚĂ Ăůů͛ŝŶŝnjŝŽ ĚĞů ǀĞŶƚĞƐŝŵŽ ƐĞĐŽůŽ ĚĂ ŽĐŽ ŚĂŶĞů͕ ŐƵĂĚĂŐŶĂŶĚŽ ŶĞů ƚĞŵƉŽ ƵŶ͛ŝŵŵĂŐŝŶĞ ǀŝŶĐĞŶƚĞ ŶĞůů͛ƵŶŝǀĞƌƐŽ ĚŽƌĂƚŽ ĚĞŝ ďĞŶŝ Ɖŝƶ ƐĨŝnjŝŽƐŝ͘ / ƐĞŐŶĂƚĞŵƉŽ ĚĞůůĂ ůŝŶĞĂ WƌĞŵŝğƌĞ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂŶŽ ďĞŶĞ ůĂ ŵĂŐŝĂ ƉƌŽĚƵƚƚŝǀĂ ĚĞů ŵĂƌĐŚŝŽ Ğ Ɛŝ ŽĨĨƌŽŶŽ ĐŽŵĞ ƵŶĂ ƉƌŽƉŽƐƚĂ ĂƉƉĞƚŝďŝůĞ ƉĞƌ ƵŶ ĐĂĚĞĂƵ ŝŵƉŽƌƚĂŶƚĞ͕ ŝŶ ǀŝƐƚĂ ĚĞů Natale Ğ ĚĞůůĞ ƐĞŵƉƌĞ Ɖŝƶ ǀŝĐŝŶĞ ĨĞƐƚŝǀŝƚă Ěŝ ĨŝŶĞ ĂŶŶŽ͘ ŝĂƐĐƵŶ ĞƐĞŵƉůĂƌĞ Ɛŝ ŽĨĨƌĞ ĂůůŽ ƐŐƵĂƌĚŽ ĐŽŶ ƵŶĂ ĐĂƐƐĂ ƌĞƚƚĂŶŐŽůĂƌĞ ĂďďŝŶĂƚĂ Ă ƵŶ ďƌĂĐĐŝĂůĞ ŝŶƚƌĞĐĐŝĂƚŽ͕ ůĂ ĐƵŝ ĐŽŶŝƵŐĂnjŝŽŶĞ ƉƌŽĚƵĐĞ ƵŶĂ ƚĞůĂ ŐƌĂĨŝĐĂ Ěŝ ŐƌĂŶĚĞ ĞĨĨĞƚƚŽ͕ ǀĂůŽƌŝnjnjĂƚĂ ŝŶ ŵŽĚŽ Ɖŝƶ Ž ŵĞŶŽ ƐĨĂƌnjŽƐŽ ĚĂŐůŝ ŝŶŐƌĞĚŝĞŶƚŝ ƐĐĞůƚŝ ƉĞƌ ůĂ ĐŽŵƉŽƐŝnjŝŽŶĞ͘ ^ŝ ƉĂƌƚĞ ĚĂůůĞ ǀĞƌƐŝŽŶĞ ďĂƐĞ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ͕ ƉĞƌ ƉĂƐƐĂƌĞ Ă ƋƵĞůůĂ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ Ğ ĚŝĂŵĂŶƚŝ͘ WŽŝ Đŝ ƐŽŶŽ ůĞ ĚƵĞ ǀĂƌŝĂŶƚŝ ŝŶ ŽƌŽ͕ ƐĞŶnjĂ ŽƌƉĞůůŝ Ğ ĐŽŶ ĚŝĂŵĂŶƚŝ͘ /Ŷ ƋƵĞƐƚ͛ƵůƚŝŵŽ ĐĂƐŽ Ɛŝ ƌĂŐŐŝƵŶŐĞ ů͛ĂůůĞƐƚŝŵĞŶƚŽ Ăů ǀĞƌƚŝĐĞ ĚĞůůĂ ƐĞƌŝĞ͘ ^ĐŽƉƌŝĂŵŽ ŝ ŵŽĚĞůůŝ ŶĞů ĚĞƚƚĂŐůŝŽ͘ PREMIÈRE, BRACELET CHAINE, ACIER ĂƐƐĂ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ͘ YƵĂĚƌĂŶƚĞ ůĂĐĐĂƚŽ ŶĞƌŽ͘


ŽƌŽŶĂ ŝŶ ŽŶŝĐĞ ƚĂŐůŝŽ ĐĂďŽĐŚŽŶ͘ ƌĂĐĐŝĂůĞ Ă ĐĂƚĞŶĂ Ğ ĐŚŝƵƐƵƌĂ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ͘ DŽǀŝŵĞŶƚŽ Ăů ƋƵĂƌnjŽ Ěŝ ĂůƚĂ ƉƌĞĐŝƐŝŽŶĞ͘ /ŵƉĞƌŵĞĂďŝůŝƚă͗ ϯϬ ŵĞƚƌŝ͘ ŝŵĞŶƐŝŽŶŝ͗ ϭϲ dž ϮϮ dž ϲ͕Ϯ ŵŵ͘ PREMIÈRE, BRACELET CHAINE, ACIER DIAMANTS ĂƐƐĂ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ ŝŵƉƌĞnjŝŽƐŝƚĂ ĚĂ ϱϲ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ƚĂŐůŝŽ ďƌŝůůĂŶƚĞ ;Ε Ϭ͕ϭϵ ĐĂƌĂƚŝͿ͘ YƵĂĚƌĂŶƚĞ ůĂĐĐĂƚŽ ŶĞƌŽ͘ ŽƌŽŶĂ ŝŶ ŽŶŝĐĞ ƚĂŐůŝŽ ĐĂďŽĐŚŽŶ͘ ƌĂĐĐŝĂůĞ Ă ĐĂƚĞŶĂ Ğ ĐŚŝƵƐƵƌĂ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ͘ DŽǀŝŵĞŶƚŽ Ăů ƋƵĂƌnjŽ Ěŝ ĂůƚĂ ƉƌĞĐŝƐŝŽŶĞ͘ /ŵƉĞƌŵĞĂďŝůŝƚă͗ ϯϬ ŵĞƚƌŝ͘ ŝŵĞŶƐŝŽŶŝ͗ ϭϲ dž ϮϮ dž ϲ͕Ϯ ŵŵ͘ PREMIÈRE, BRACELET CHAINE, OR JAUNE ĂƐƐĂ͕ ďƌĂĐĐŝĂůĞ Ă ĐĂƚĞŶĂ Ğ ĐŚŝƵƐƵƌĂ ŝŶ ŽƌŽ ŐŝĂůůŽ ϭϴ ĐĂƌĂƚŝ͘ YƵĂĚƌĂŶƚĞ ůĂĐĐĂƚŽ ŶĞƌŽ͘ ŽƌŽŶĂ ŝŶ ŽŶŝĐĞ ƚĂŐůŝŽ ĐĂďŽĐŚŽŶ͘ DŽǀŝŵĞŶƚŽ Ăů ƋƵĂƌnjŽ Ěŝ ĂůƚĂ ƉƌĞĐŝƐŝŽŶĞ͘ /ŵƉĞƌŵĞĂďŝůŝƚă͗ ϯϬ ŵĞƚƌŝ͘ ŝŵĞŶƐŝŽŶŝ͗ ϭϲ dž ϮϮ dž ϲ͕Ϯ ŵŵ͘ PREMIÈRE, BRACELET CHAINE, OR JAUNE DIAMANTS ĂƐƐĂ ŝŶ ŽƌŽ ŐŝĂůůŽ ϭϴ ĐĂƌĂƚŝ ĐŽŶ ϱϲ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ƚĂŐůŝŽ ďƌŝůůĂŶƚĞ ;Ε Ϭ͕ϭϵ ĐĂƌĂƚŝͿ͘ YƵĂĚƌĂŶƚĞ ůĂĐĐĂƚŽ ŶĞƌŽ͘ ŽƌŽŶĂ ŝŶ ŽŶŝĐĞ ƚĂŐůŝŽ ĐĂďŽĐŚŽŶ͘ ƌĂĐĐŝĂůĞ Ă ĐĂƚĞŶĂ Ğ ĐŚŝƵƐƵƌĂ ŝŶ ŽƌŽ ŐŝĂůůŽ ϭϴ ĐĂƌĂƚŝ͘ DŽǀŝŵĞŶƚŽ Ăů ƋƵĂƌnjŽ Ěŝ ĂůƚĂ ƉƌĞĐŝƐŝŽŶĞ͘ /ŵƉĞƌŵĞĂďŝůŝƚă͗ ϯϬ ŵĞƚƌŝ͘ ŝŵĞŶƐŝŽŶŝ͗ ϭϲ dž ϮϮ dž ϲ͕Ϯ ŵŵ͘


Cronaca

http://www.federpreziosi.it/rapina-e-se-per-caso-capitasse-anche-a-me/


L’oro insanguinato del Congo Venerdì 15 Novembre 2013 Scritto da Greta Milici

La lotta all’”oro insanguinato” prende le forme di una vera e propria indagine contro l’azienda svizzera ArgorͲHeraeus, accusata per la lavorazione di 3 tonnellate di oro estratto illegalmente tra il 2004 e il 2005 nell’Ituri, una provincia della Repubblica Democratica del Congo. È stata un’organizzazione non governativa elvetica a sporgere denuncia contro il gruppo ArgorͲHeraeus, uno dei principali operatore nel settore della lavorazione dei metalli preziosi. L’oro in questione sembrerebbe risalire ad un gruppo di ribelli locali che lo vendettero a degli intermediari, i quali a loro volta lo cedettero alla società Hussar che lo fornì alla ArgorͲHeraeus. Quest’ultima respinge le accuse affermando di non essere stata a conoscenza della provenienza illecita del metallo acquistato. Vero o meno, non c’è comunque mai da stupirsi quando si opera in zone come la fascia orientale del Congo, dove il traffico di materiali preziosi (non solo oro) avviene in gran parte illegalmente. Si tratta spesso di gruppi guerriglieri che sfruttano come schiavi i cittadini locali per farli lavorare nelle miniere e vendere poi i metalli estratti ad intermediari che poi li rivendono a grandi imprese straniere. Un recente rapporto di Enough Project ha rivelato questo traffico illegale di oro che caratterizza il Congo, stimando un mercato di contrabbando dal valore di 500 milioni di dollari l’anno. La società ArgorͲHeraeus sembra quindi poter rappresentare solo un tassello del grande mosaico di imprese che acquistano “oro insanguinato”. Ad ogni modo l’azienda elvetica è stata messa sotto inchiesta dal procuratore federale svizzero, accusata di complicità per crimini di guerra e saccheggio, nell’ambito del riciclaggio di oro. È oro, ma è un oro “sporco”, estratto in condizioni lavorative e umane pietose quasi gratuitamente da individui resi schiavi, venduto dai loro “padroni” ad intermediari, rivenduto da questi alle imprese, spesso multinazionali, per poi essere raffinato e destinato a finire nei caveau dei banchieri.


Assalto al camion dell'argento Ritrovato il rimorchio rubato I malviventi avevano una seconda motrice e sistemi per eludere gps e satellitare. 12/11/2013

BRENDOLA. 13 NOV. ORE 19.51 RITROVATO IL RIMORCCHIO. È stato ritrovato nei pressi di San Bonifacio (Verona) il rimorchio del Tir che trasportava 10 tonnellate di argento grezzo assaltato ieri da una banda di malviventi che ha rapinato i due tedeschi ed è fuggita con il carico. Il rimorchio è stato abbandonato lungo la strada provinciale «Porcilana». Del carico però nessuna traccia. Le indagini sulla rapina sono condotte dai carabinieri. La rapina era stata denunciata dai due camionisti tedeschi, assaliti mentre transitavano sotto un cavalcavia autostradale, in un punto di raccordo tra la A22 e la A4, a Verona Sud. Il Tir, con il carico d’argento destinato a orafi di Vicenza e Arezzo, era stato bloccato da due mezzi da cui erano scesi 6 banditi, armati e travisati con passamontagna. Il camion era stato quindi portato fuori l’autostrada dove la motrice era stata sostituita con un’altra. Mentre quest’ultima ha proseguito il suo viaggio verso destinazione ignota con il prezioso carico, l’altra, con i due tedeschi, entrambi legati, è stata portata a Brendola, nel vicentino, fuori dell’autostrada e qui abbandonata dai banditi. ORE 19.54 COLPO STUDIATO IN OGNI DETTAGLIO. Dieci tonnellate di argento grezzo del valore di circa sei milioni di euro: è il bottino di una rapina denunciata da due camionisti tedeschi lungo l’asse A22ͲA4, tra Verona e Vicenza. Un 'colpo' studiato nei minimi particolari vista la sequenza di azioni e mezzi, compreso uno scambio di motrici, messa in campo dai rapinatori. Sono da poco passate le 16.30 quando al centralino dei carabinieri arriva una telefonata con una richiesta di aiuto da parte di una donna di Brendola. Dice di parlare a nome di due camionisti tedeschi che ha trovato aggirarsi a piedi per una stradina secondaria e che al suo arrivo le hanno urlato, tra chiamare le forze dell’ordine. l’inglese e il tedesco, di Quando i militari dell’Arma arrivano sul posto, trovano i due disperati che dicono di essere stati rapinati del tir e, dopo un lungo giro, legati e abbandonati in mezzo al nulla. Ai polsi hanno i segni rossi delle fascette da elettricista usate per immobilizzarli. Poco alla volta, il quadro delle deposizioni dei due prende forma e l’inizio è sotto un cavalcavia autostradale, in un punto di raccordo tra la A22 e la A4, a Verona Sud, verso le 15.30. Il tir, con il carico d’argento destinato a orafi di Vicenza e Arezzo, procede spedito. Un’auto lo supera e poi si mette di traverso. Il camion si ferma. Da dietro, sopraggiunge un’altra vettura. In un attimo, il mezzo pesante è circondato da uomini armati. I camionisti aprono le portiere della motrice, i banditi salgono e comincia un primo viaggio verso San Bonifacio. Destinazione l’area industriale. Qui, il tir si ferma. Posteggiata, poco lontano c’è un’altra motrice, forse rubata. Il carico prezioso viene staccato e agganciato alla seconda motrice. Poi, questa si mette in moto e si allontana con dieci tonnellate d’argento. I due tedeschi restano bloccati sotto


tiro nella loro cabina di guida. Un rapinatore li costringe a rimettersi in movimento e la seconda tappa li porta a Brendola, nel Vicentino, fuori dell’autostrada. In un’area isolata, lontana dalle case, la motrice viene fatta fermare. Il bandito scende e si allontana. Ad aspettarlo pare un complice a bordo di un’auto. Circa un’ora dopo, secondo il loro racconto ai carabinieri, i due tedeschi riescono a scendere e a chiedere aiuto. Adesso sarà compito dell’Arma di Verona, coordinata dalla locale Procura, fare totale chiarezza sulla vicenda. In queste ore, sono in corso accertamenti a tutto campo. Saranno visionate le immagini dei video di sorveglianza autostradale, la motrice sarà ispezionata in ogni angolo alla ricerca di possibili elementi utili per identificare i malviventi. I camionisti verranno probabilmente risentiti per raccogliere ulteriori particolari a una vicenda che sembra tratta da un film d’azione. ORE 19.23 RAPINA DA FILM, TUTTA LA DINAMICA. I malviventi che hanno rubato dieci tonnellate di argento grezzo sono entrati in azione poco dopo le 15 mentre il tir condotto da due camionisti tedeschi, pare fratelli, stava transitando sotto un cavalcavia, nella zona di Verona Sud. Un’auto ha affiancato il camion e poi gli ha tagliato la strada costringendolo a fermarsi. Da un’altra vettura che li seguiva sono scesi quattro o cinque banditi armati, pare di fucili o mitra. Alcuni sono saliti sul mezzo pesante che è stato rimesso in moto e portato fino all’area industriale di San Bonifacio. Qui, è stato staccato il carico con l’argento e agganciato a un’altra motrice che è ripartita. I due camionisti, immobilizzati con delle fascette da elettricista, sono stati portati con la loro motrice fino a una zona disabitata di Brendola, dove sono stati abbandonati. I rapinatori che erano con loro avevano lì un complice ad aspettarli. Dopo circa un’ora, i due sono riusciti a uscire dalla motrice e a dare l’allarme. I malviventi sarebbero stati in possesso di strumenti per disattivare i sistemi Gps e satellitari. ORE 18.46 L'ALLARME LANCIATO DA UNA DONNA. A chiamare i carabinieri è stata una donna che aveva visto i due aggirarsi a piedi per una strada secondaria di Brendola (Vicenza). Al suo avvicinarsi avevano cominciato a urlare in tedesco di chiamare le forze dell’ordine. Al loro arrivo, i militari dell’arma hanno raccolto le deposizioni dei due. A Brendola, secondo quanto riferito dai camionisti, sono stati rilasciati dopo un lungo giro, mentre l’assalto al tir è avvenuto all’altezza di Verona sud, sotto un cavalcavia. L’argento grezzo era destinato ad orafi vicentini e di Arezzo. ORE 18.14 RAPINA AL CARICO DI ARGENTO: 6 MILIONI. Sei banditi hanno rapinato stasera un camion con un carico di dieci tonnellate di argento, per un valore di circa tre milioni di euro. La rapina è stata denunciata dai conducenti del mezzo, pare proveniente dalla Germania. L'assalto è avvenuto a San Bonifacio, i conducenti sarebbero poi stati sequestrati fino a Brendola dove i malviventi avevano una seconda motrice che hanno attaccato al carico, portandoselo via. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Vicenza.


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