Rassegna stampa 19 dicembre 2013 def

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI LA GAZZETTA DI BARI CORRIERE AREZZO IL SOLE 24 ORE INFORMAZIONI D’ORO BLASTING. NEWS LA REPUBBLICA ABOUT JEWELLERY INFORMAZIONI D’ORO

19 Dicembre 2013

La crisi travolge i negozi ricavi giù da cinque anni Oro e moda ok. Export alle stelle. Occupazione giù Mercato dell'oro reso più fragile dall'import cinese Oro, in attesa dell'esito della Fed Quotazioni oro, quando è meglio investire I forzieri del mondo Il mercato dei diamanti si sposta inesorabilmente verso l’India Previsioni oro: il peso della Fed

FISCO

IL SOLE 24 ORE Obbligo di «Pos» sopra i 30 euro LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Pos obbligatorio nuovi oneri per le imprese L’ORAFO L’Agenzia delle Entrate risponde a Federorafi CONFCOMMERCIO.IT Federpreziosi: "un ulteriore regalo al sistema bancario" CONFCOMMERCIO.IT Preziosi: reverse charge o regime di margine, dilemma risolto? PREZIOSA MAGAZINE POS obbligatori da gennaio, Federpreziosi: “Disorientati e perplessi”

SETTORE E MODA

LEGGO Oro e brillanti è tempo di gioielli CORRIERE DEL GIORNO Notte dello shopping di Centri Commerciali Mongolfiera di tuta la Puglia INFORMAZIONI D’ORO Forever Brillanti: l’alternativa al diamante IL GIORNALE DEL LUSSO Maurice Lacroix, ad ogni polso il suo orologio LA REPUBBLICA Varese, la gioielleria mette due modelle in vetrina IL GIORNALE DI VICENZA Caratteristiche. Il profilo del settore orafo in Italia riflette le caratteristiche dell´imprenditoria IL GIORNALE DI VICENZA «Noi orafi ostacolati dal ministero» PAMBIANCO NEWS Chopard riporta in vita Ferdinand Berthoud PAMBIANCO NEWS Jaeger LeCoultre alza il sipario su via Veneto DELUXE BLOG Harrods di Londra propone la Xbox One in oro per Natale 2013 DELUXE BLOG Orologio di lusso Panerai Luminor Left Handed 3 Days ABOUT JEWELLERY Bijoux..Mon Amour!

CRONACA

CORRIERE DELLA SERA Con la pistola dall’antiquario dei gioielli Rapina in via Sant’Orsola IL GIORNALE DI VICENZAAssalto all´oreficeria. Condannato a 18 mesi INFORMAZIONI D’ORO Evasione Bulgari: inchiesta chiusa LA REPUBBLICA Via Montebello, assalto in gioielleria. Rapinatori messi in fuga CORRIERE DELLA SERA Assalto col mitra in gioielleria. Cliente aggredita, colpo grosso

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati 19-DIC-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Giuseppe De Tomaso

da pag. 2


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19-DIC-2013

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Dir. Resp.: Anna Mossuto

da pag. 7


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DĞƌĐĂƚŽ ĚĞůůΖŽƌŽ ƌĞƐŽ Ɖŝƶ ĨƌĂŐŝůĞ ĚĂůůΖŝŵƉŽƌƚ ĐŝŶĞƐĞ ^ŝƐƐŝ ĞůůŽŵŽ 19 dicembre 2013 Lo spostamento sempre più massiccio di oro dai caveaux delle banche occidentali verso i forzieri della Cina sta sollevando interrogativi – e in qualche caso inquietudini – tra gli analisti e gli investitori. Mentre si fa strada l'opinione che le enormi importazioni di Pechino siano in parte servite ad aumentare segretamente le riserve auree della banca centrale, alcuni si chiedono se gli acquisti non siano parte di una strategia volta a deprimere il dollaro a favore dello yuan. Altri lanciano intanto un allarme sui rischi derivanti dalla migrazione a Oriente di quantità così grandi di oro: prima o poi potrebbero sorgere seri problemi – avverte John Hathaway, senior managing director di Tocqueville Asset Management in un paper appena pubblicato – perché il sottostante di migliaia di contratti derivati scambiati in Europa e negli Stati Uniti (sia in Borsa o over the counter, sta diventando sempre più scarso o quanto meno non raggiungibile. «Sembra che ai trader occidentali non importi se i loro titoli abbiano un sostegno credibile sul mercato fisico ma questo potrebbe cambiare», scrive Hathaway. L'allarme deriva in particolare dal fatto che per ogni oncia di oro fisico sulla Terra ve ne sono oggi ben 92 "di carta", secondo stime della Reserve Bank of India. Hathaway teme che la piramide possa crollare, magari per effetto di interventi regolatori, o più banalmente per un calo di fiducia da parte degli investitori. «Il London Bullion Market, il Comex e persino gli Etf sull'oro dipendono in fondo dalla fiducia del mercato nella possibilità di scambiare la carta con oro fisico – osserva l'asset manager – Le barre non allocate custodite nei caveaux di Londra devono avere una sconcertante complessità di intrecci di titoli di possesso, considerata la frenetica attività di trading che si svolge all'Lbma». Dai dati relativi al clearing, Hathaway calcola che solo sul mercato londinese si scambi ogni giorno l'equivalente di 9mila tonnellate d'oro, a fronte di una produzione mineraria di appena 2.800 tonnellate l'anno. Il problema dentro il problema è che nei caveaux londinesi – e in quelli di New York – di oro ce n'è sempre meno, anche se è impossibile sapere con precisione quanto. Per tutto l'anno gli investitori occidentali hanno scaricato a piene mani Etf, liberando attraverso le operazioni di riscatto oltre 800 tonnellate di lingotti – pari a un terzo del patrimonio totale – che in gran parte hanno preso la strada dell'Asia, spesso dopo un passaggio in Svizzera, importante centro di raffinazione, per essere fusi in barre da un chilo, più gradite dai cinesi. Le statistiche sulle importazioni cinesi – molto parziali e forse anche poco attendibili – indicano intanto che solo via Hong Kong nei primi 10 mesi del 2013 sono entrate nel Paese 955 tonnellate di oro, al netto dell'export, quasi il triplo rispetto all'anno scorso. Considerato che i lingotti, in modo ancora meno trasparente, possono varcare anche altre frontiere, si stima che l'import possa in realtà essere almeno intorno a 1.100 tonnellate. Nello stesso periodo la Cina, già da qualche anno primo produttore aurifero mondiale, ha poi estratto dalle proprie miniere altre 348 tonnellate di metallo. La sua banca centrale non comunica variazioni delle riserve auree dal 2009, quando ammontavano a 1.054 tonnellate. Ma numerosi analisti sono convinti che da allora siano cresciute, forse addirittura a 4Ͳ5mila tonnellate.


Oro, in attesa dell'esito della Fed Mercoledì 18 Dicembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro I prezzi dell’oro e dell’argento si sono mantenuti stabili negli scambi di questo mercoledì, prima della tanto attesa dichiarazione della Federal Reserve. Al Comex di New York i futures sull’oro con consegna febbraio sono stati scambiati sul mercato USA durante la mattinata a 1.231,60 dollari l’oncia, con una crescita dello 0,15%, trovando supporto a 1.219,50, quota più bassa dal 13 dicembre, e resistenza a 1.251,70, il massimo dal 16 dicembre. Intanto l’argento con consegna marzo ha guadagnato lo 0,4% raggiungendo 19,62 dollari l’oncia. Il prezzo dei metalli preziosi non ha subìto grandi scosse dopo il rilascio dei dati positivi sull’economia americana. Gli investitori sono rimasti cauti in attesa dell’esito della riunione della Fed, nella quale si prevede l’annuncio del ridimensionamento della politica monetaria. Altri economisti credono tuttavia che il tapering avrà inizio solo l’anno prossimo.


Quotazioni oro, quando è meglio investire ϭϲͲϭϮͲϮϬϭϯ Ͳ :ĂƐŵŝŶĞ ͘

I mercati azionari influenzano notevolmente il prezzo del 'bene rifugio' per eccellenza. 'ƵĂƌĚĂ ůĞ ŝŵŵĂŐŝŶŝ YƵĂŶĚŽ ğ ĐŽŶǀĞŶŝĞŶƚĞ ǀĞŶĚĞƌĞ ůΖŽƌŽ͍ >Ă ǀĞŶĚŝƚĂ ĚĞŝ ŵĞƚĂůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ ĐŽŵĞ oro͕ ƉůĂƚŝŶŽ͕ ŝƌŝĚŝŽ Ğ ƉĂůůĂĚŝŽ ĂƚƚƌĂǀĞƌƐŽ gioiellerie Ğ ĂůƚƌĞ ƐĞĚŝ Η ŽŵƉƌŽ ŽƌŽΗ͕ ƌŝƐƵůƚĂ ĞƐƐĞƌĞ ƐƚĂƚŽ ŶĞů ϮϬϭϯ͕ ƉĞƌ ŵŽůƚŝ ŝƚĂůŝĂŶŝ͕ ƵŶ ŵĞnjnjŽ ƐŝĐƵƌŽ ƉĞƌ ĂĨĨƌŽŶƚĂƌĞ ůĞ ĂǀǀĞƌƐŝƚă ƋƵŽƚŝĚŝĂŶĞ͘ /ů ƉƌĞnjnjŽ ĚĞůůΖŽƌŽ ƵƐĂƚŽ ŝŶ ĐĂŵďŝŽ Ěŝ denaro contante ğ ǀĂƌŝĂďŝůĞ͕ ŝŶ ĐŽŶĨŽƌŵŝƚă Ă ƉĞƌŝŽĚŝ Ěŝ ĨŽƌƚĞ crisi economica ŽƉƉƵƌĞ ĂůůĂ ƉƌĞƐĞŶnjĂ ĚΖŝŶĨůĂnjŝŽŶĞ͕ ĚŽǀĞ ůĂ ƐƚŝŵĂ ŵŽŶĞƚĂƌŝĂ ƉĞƌĚĞ ǀĂůŽƌĞ ŝŶ ĨƵŶnjŝŽŶĞ ĂůůΖĂĐƋƵŝƐƚŽ Ěŝ ƵŶ ŽŐŐĞƚƚŽ͘ 'ůŝ ŝŶŶƵŵĞƌĞǀŽůŝ ŝŶĚŝĐĂƚŽƌŝ ĚĞůůΖinflazione ǀĞŶŐŽŶŽ ƋƵŽƚŝĚŝĂŶĂŵĞŶƚĞ ŵŽĚŝĨŝĐĂƚŝ ĚĂůůΖIstat͕ ŐƌĂnjŝĞ Ăů ĐĂůĐŽůŽ Ěŝ ƵŶĂ ŵĞĚŝĂ ƉŽŶĚĞƌĂƚĂ ĚĞůůΖŝŶĚŝĐĞ ĚĞŝ ƉƌĞnjnjŝ Ăů ĐŽƐƚŽ ĚĞůůĂ ǀŝƚĂ͕ Ăů ĚĞƚƚĂŐůŝŽ͕ ŽƐƐŝĂ ŝŶĚŝĐŝnjnjĂŶĚŽ ŝů ƉƌĞnjnjŽ Ěŝ ƐĂůĂƌŝ Ğ ƉĞŶƐŝŽŶŝ͕ ĐŽŶŽƐĐŝƵƚŽ ĂŶĐŚĞ ĐŽŵĞ Cpi ; ŽŶƐƵŵĞƌ WƌŝĐĞ /ŶĚĞdžͿ Ğ ůΖŝŶĚŝĐĞ ĚĞŝ ƉƌĞnjnjŝ ĂůůΖŝŶŐƌŽƐƐŽ͕ ŽƐƐŝĂ ŝ ďĞŶŝ ĐŽŵƉƌĂƚŝ ĚĂŝ ĨŽƌŶŝƚŽƌŝ͘ ƐŝƐƚŽŶŽ ŶƵŵĞƌŽƐŝ Ɛŝƚŝ ĐŚĞ ĐĂůĐŽůĂŶŽ ůΖĂŶĚĂŵĞŶƚŽ ĂƵƌĞŽ ŽƌĂ ƉĞƌ ŽƌĂ͕ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂŶĚŽůŽ ƐƵ Ěŝ ƵŶ ŐƌĂĨŝĐŽ dataͲprezzo oro͕ ĐŽŶ ƵŶ ůŝĞǀĞ ƌŝƚĂƌĚŽ Ěŝ ĐŝƌĐĂ ϭϱͲϮϬ ŵŝŶƵƚŝ͘ /ů ƉƌĞnjnjŽ ĚĞůůΖŽƌŽ ƉƵž ĞƐƐĞƌĞ ĞƐƉƌĞƐƐŽ ƉƌŝŶĐŝƉĂůŵĞŶƚĞ ŝŶ dollari ĂŵĞƌŝĐĂŶŝ͕ ŝŶ oncia ;ƌĞƚĂŐŐŝŽ ĚĞů Ɛ͘ŝ͘ ďƌŝƚĂŶŶŝĐŽͿ͕ Ğ ŝŶ euro͘ ZŝĐŽƌĚŝĂŵŽ ĐŚĞ ůΖŽŶĐŝĂ͕ ƉĞƌ ĐĂůĐŽůĂƌĞ ůĂ ŵĂƐƐĂ ;ŝů ƉĞƐŽͿ Ěŝ ƵŶ ŽŐŐĞƚƚŽ͕ ŶŽŶ ĨĂ ƉĂƌƚĞ ĚĞů Sistema Internazionale ĚĞůůΖƵŶŝƚă Ěŝ ŵŝƐƵƌĂ͘ EĂƚƵƌĂůŵĞŶƚĞ ŝ ůŝƐƚŝŶŝ ĞƐƉŽƐƚŝ ĨƵŽƌŝ ĚĂůůĞ ƐĞĚŝ Ěŝ Η ŽŵƉƌŽ ŽƌŽΗ ǀĂƌŝĂŶŽ ŝŶ ďĂƐĞ ĂůůĂ ƉƵƌĞnjnjĂ ĚĞů ŵĞƚĂůůŽ͕ ĐŚĞ ŝŶ ƋƵĞƐƚŽ ƉĞƌŝŽĚŽ ǀĂƌŝĂŶŽ ĚĂ ĐŝƌĐĂ ϭϰ Φ ƉĞƌ ůΖŽƌŽ Ă ϭϰ<ƚ͕ ϭϴ Φ ƉĞƌ ŝů ϭϴ<ƚ͕ ĨŝŶŽ Ă Ϯϲ Φ ƉĞƌ ůΖŽƌŽ ƉƵƌŽ͗ ŝů Ϯϰ<ƚ͘ EŽŶŽƐƚĂŶƚĞ ůĞ ǀĂƌŝĂnjŝŽŶŝ Ěŝ ŵĞƌĐĂƚŽ͕ ůΖĞƐƉĞƌƚŽ ĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝŽ André Montadon ǀŝĞŶĞ ŝŶ ŶŽƐƚƌŽ ĂŝƵƚŽ ĚŝĐŚŝĂƌĂŶĚŽ Ěŝ ŶŽŶ ƐƚŝŵĂƌĞ ĂůĐƵŶ ƚĞƚƚŽ ŵĂƐƐŝŵŽ ĚĞůůΖŽƌŽ͕ ƉŽŝĐŚĠ ŝů ǀĂůŽƌĞ ĚĞů ŵĞƚĂůůŽ ŶĞůůΖĂƌĐŽ ĚĞůůΖƵůƚŝŵĂ ĚĞĐĂĚĞ͕ ğ ĂƵŵĞŶƚĂƚŽ Ěŝ ĐŝƌĐĂ ŝů ϭϮй ůΖĂŶŶŽ͘ >Ă ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞů bene rifugio per eccellenza ŝŶ ƋƵĞƐƚŝ ƉĞƌŝŽĚŝ ƋƵŝŶĚŝ͕ continua a salire͕ ŵĂ ƉŽƚƌĞďďĞ ĂŶĐŚĞ ŝŶĞƐŽƌĂďŝůŵĞŶƚĞ ƐĐĞŶĚĞƌĞ͕ ŝŶĨĂƚƚŝ ğ ĐŽŶƐŝŐůŝĂƚŽ ŝŶǀĞƐƚŝƌĞ ŝŶ ƋƵĞƐƚŝ ƉĞƌŝŽĚŝ͕ ƉŽƚĞƌ godere ĚĞŝ ŵĂƐƐŝŵŝ ǀĂůŽƌŝ ŵŽŶĞƚĂƌŝ Ěŝ ŵĞƌĐĂƚŽ͘


Pagina: R2 Data 18 Dicembre 2013


Pagina: R2 Data 18 Dicembre 2013


Pagina: R2 Data 18 Dicembre 2013


IL MERCATO DEI DIAMANTI SI SPOSTA INESORABILMENTE VERSO L'INDIA 14 Dicembre 2013

Sembra inevitabile lo spostamento del mercato dei diamanti dall’Europa verso l’India. Secondo il parere di Ari Epstein, direttore generale di Antwerp World Diamond Centre (AWDC) “India e Cina occupano in effetti un posto preminente all’interno del mercato mondiale. Sono chiaramente delle locomotive della crescita dei consumi.” Attualmente a Mumbay, transitano da 6,5 – 7 miliardi di dollari per negoziazioni con diamanti, contro i 3.5 miliardi di Anversa. Prova del dinamismo della capitale finanziaria indiana è l’enorme costruzione della nuova Bharat Diamond Borse, dove le attività inerenti ai diamanti sono già in sovrannumero, tanto che molti professionisti si stanno stabilendo fuori del complesso. Uno sviluppo che tuttavia si inscrive all’interno della prospettiva di trasferimento tecnologico inerente alla professione allo scopo di rafforzare la collaborazione fra le due capitali del diamante, Anversa e Mumbay.


WƌĞǀŝƐŝŽŶŝ ŽƌŽ͗ ŝů ƉĞƐŽ ĚĞůůĂ &ĞĚ Sabato 14 Dicembre 2013 Scritto da Greta Milici Come ormai ben sappiamo, la &ĞĚĞƌĂů ZĞƐĞƌǀĞ ha più volte annunciato di voler avviare il processo di ƚĂƉĞƌŝŶŐ, vale a dire il rallentamento della propria ƉŽůŝƚŝĐĂ ŵŽŶĞƚĂƌŝĂ basata sull'acquisto di bond per ϴϱ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ Ăů ŵĞƐĞ. Il governo degli ^ƚĂƚŝ hŶŝƚŝ prevede di ƌŝĚƵƌƌĞ ŝů ĚƌĞŶĂŐŐŝŽ ĨŝƐĐĂůĞ, che ha portato al rallentamento dell'economia americana. Questa riduzione, si spera, potrà condurre ad un ƚĂƐƐŽ Ěŝ ĐƌĞƐĐŝƚĂ ƌĞĂůĞ di circa il нϯй. Si tratta di una prospettiva decisamente migliore di quella dell' ƵƌŽƉĂ, i cui dati recenti suggeriscono un ƌŝƉƌŝƐƚŝŶŽ ŵŽůƚŽ Ɖŝƶ ŐƌĂĚƵĂůĞ per tutti i paesi membri dell'Eurozona, i quali continuano a fare affidamento sulla Germania. L'economia tedesca sembra destinata a crescere nel quarto trimestre dello +0,5%. La ƉŽůŝƚŝĐĂ ĞĐŽŶŽŵŝĐĂ ŐůŽďĂůĞ continuerà a dipendere dal ƋƵĂŶƚŝƚĂƚŝǀĞ ĞĂƐŝŶŐ: è previsto infatti per il 2014 un ĂƵŵĞŶƚŽ ĚĞŐůŝ ƐƚŝŵŽůŝ ŵŽŶĞƚĂƌŝ da parte della ĂŶĐĂ ĚĞů 'ŝĂƉƉŽŶĞ, mentre la Fed dovrebbe iniziare a ridurre gli acquisti di asset sul mercato. L'KƌŐĂŶŝnjnjĂnjŝŽŶĞ ƉĞƌ ůĂ ĐŽŽƉĞƌĂnjŝŽŶĞ Ğ ůŽ ƐǀŝůƵƉƉŽ ĞĐŽŶŽŵŝĐŽ (OCSE) guarda alla ripresa globale come ad un processo vulnerabile ed irregolare, sostenendo che la dovrebbe ƌŝĚƵƌƌĞ ulteriormente ŝ ƚĂƐƐŝ Ěŝ ŝŶƚĞƌĞƐƐĞ e che la &ĞĚ dovrebbe ŵĂŶƚĞŶĞƌĞ ŝŶƚĂƚƚŽ il suo ƉƌŽŐƌĂŵŵĂ di ƐƚŝŵŽůŝ ŵŽŶĞƚĂƌŝ anziché ridimensionarlo. Indipendentemente da ciò, comunque, tutte le banche centrali dovranno adattarsi alle mosse della Fed. Il 34% degli economisti intervistati da Bloomberg ritiene che la banca centrale americana potrebbe avviare il ƚĂƉĞƌŝŶŐ addirittura già a partire dalle ƌŝƵŶŝŽŶŝ ĚĞů ϭϳ Ğ ĚĞů ϭϴ ĚŝĐĞŵďƌĞ. Altri analisti prevedono invece che ciò avverrà nel mese di ŐĞŶŶĂŝŽ, altri ancora che inizierà a partire dal mese di ŵĂƌnjŽ, quando si terrà la prima riunione del &ĞĚĞƌĂů KƉĞŶ DĂƌŬĞƚ ŽŵŵŝƚƚĞĞ con :ĂŶĞƚ zĞůůĞŶ a capo della banca. Anche l'ŽƌŽ è sotto pressione per via delle aspettative di un miglioramento delle prospettive economiche degli Stati Uniti e della probabilità della Fed di assottigliare il quantitative easing. Il ϮϬϭϯ per il metallo giallo è stato davvero un ĂŶŶƵƐ ŚŽƌƌŝďŝůŝƐ, con un ĐƌŽůůŽ ǀĞƌƚŝŐŝŶŽƐŽ ĚĞŝ ƉƌĞnjnjŝ che ha messo fine ad una "corsa dei tori" durata per ben 12 anni. La minaccia della ƌŝĚƵnjŝŽŶĞ ĚĞů Y ha pesato sul ŵĞƌĐĂƚŽ ĚĞůůΖŽƌŽ per tutto l'anno. Gli analisti ritengono che nel ďƌĞǀĞ ƚĞƌŵŝŶĞ l'ĂŶĚĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůΖŽƌŽ sarà ancora condizionato dalla Fed, potendo ƐƵďŝƌĞ ƵŶ ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ĐĂůŽ nei mesi che precedono il meeting di marzo. Per l'inizio del primo trimestre del 2014 sembra quindi vincente la scommessa ribassista. «È plausibile che l'oro tocchi i ϭ͘ϮϮϬ ĚŽůůĂƌŝ mentre si avvicina la decisione della Fed», ha dichiarato Bjarne Schieldrop, analista della SEB. «Tuttavia, guardando al prossimo anno non siamo così eccessivamente ribassisti, i tassi di interesse continueranno ad essere bassi ed il QE continuerà per un po', anche se sarà gradualmente ridotto». La ĞƵƚƐĐŚĞ ĂŶŬ sostiene che il ƉƌĞnjnjŽ ĚĞůůΖŽƌŽ ŶĞů ϮϬϭϰ dipenderà fortemente dall'aumento dei tassi di interesse, dalla forza del dollaro statunitense e dalla forza dei mercati azionari statunitensi.


Fisco del 19 Dicembre 2013


del 19 Dicembre 2013


L’Agenzia delle Entrate risponde a Federorafi 18/12/2013 By orafoitaliano Secondo Thomson Reuters GFMS, ogni anno vengono recuperati in Italia 3,5 miliardi di euro di oggetti di oreficeria usata (uguale a 120 tonnellate di oro). Un fenomeno marginale, l’acquisto di oreficeria usata proveniente da privati e utilizzata per lavorazioni industriali o da rivendere al consumatore, è diventato in questi ultimi anni un fenomeno rilevante, e ha reso necessario l’intervento dell’Amministrazione finanziaria a causa della difformità di interpretazione del regime fiscale da applicare. Il problema è stato sollevato da Confindustria Federorafi, con il supporto di Federpreziosi Confcommercio, attraverso un’istanza giuridica inviata all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia ha risposto con una Risoluzione innovativa che qui riportiamo: “Secondo la definitiva interpretazione infatti il regime dell’inversione contabile si applica in tutti i casi in cui il bene usato (in oro o argento) sia ceduto ad un operatore che effettua su di esso l’attività industriale di trasformazione e affinazione del metallo prezioso e lo lavora alla stregua di prodotto industriale e questo a prescindere dalle condizioni in cui si trova il bene (sia esso integro ovvero rotto, riparabile o meno), in sintesi ciò che rileva è la destinazione del bene stesso ad un processo industriale di lavorazione. Altro requisito al fine dell’applicazione del regime dell’inversione contabile è che il cessionario sia un’azienda che effettui esclusivamente l’attività di lavorazione industriale dei metalli preziosi, ovvero ogniqualvolta il cessionario sia un’azienda di fabbricazione titolare del marchio di identificazione ai sensi della legge sui metalli preziosi (D.lgs. 251/1999). Negli altri casi si applica il regime del margine o quello ordinario.”.


&ĞĚĞƌƉƌĞnjŝŽƐŝ͗ ΗƵŶ ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ƌĞŐĂůŽ Ăů ƐŝƐƚĞŵĂ ďĂŶĐĂƌŝŽΗ Oramai mancano pochi giorni e il silenzio da parte delle istituzioni non lascia ben sperare: In base al decreto Crescita 2 (art. 15 comma 4 DL 179/2012), dal primo gennaio 2014 scatta l'obbligo, per tutti coloro che svolgono attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi (professionisti inclusi), di dotarsi di strumenti per consentire il pagamento tramite carte di debito. La norma prevede tuttavia il conferimento di delega a decreti del ministro dello Sviluppo economico e del ministro dell'Economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia, per la definizione di eventuali importi minimi e modalità per i differenti soggetti destinatari. Ad oggi, però, manca ancora il decreto attuativo senza il quale, e in mancanza di proroghe, l'obbligo scatterà per qualsiasi importo e per qualsiasi servizio, con le conseguenze immaginabili sulle vendite di prodotti o servizi di bassa entità, considerando le commissioni attualmente previste a carico dell'esercente. Notevoli sono le perplessità espresse dal sistema Confcommercio. Secondo il presidente di Federpreziosi, Giuseppe Aquilino: "i troviamo a dover fronteggiare una ‘pioggia' di normative di ogni genere che ci disorienta, ma, soprattutto, ci lascia perplessi. Non era dunque possibile formulare precise disposizioni già nella normativa originaria? Oggi ci ritroviamo Ͳ e penso in particolare ai piccoli artigiani, agli orologiai – ad ottemperare a un obbligo inutile per pagamenti al di sotto della soglia dei mille euro. Ben venga tutto quanto è finalizzato alla trasparenza, alla legalità, ma questo nuovo sacrificio che viene richiesto di affrontare va ancora una volta a esclusivo beneficio di un sistema bancario che dal canto suo è poco incline a venire incontro alle esigenze delle nostre imprese". 17 dicembre 2013


Preziosi: reverse charge o regime di margine, dilemma risolto? L'Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito le precisazioni richieste da Federpreziosi Confcommercio per una corretta interpretazione della normativa vigente sulla disciplina fiscale in tema di cessione di oggetti preziosi usati acquistati da privati e destinati a processi di trasformazione, fusione o affinazione. Il 10 Dicembre l'Agenzia delle Entrate le precisazioni richieste a maggio 2013 da Federpreziosi Confcommercio, di concerto con Federorafi Confindustria, per poter fornire agli associati una corretta interpretazione della normativa vigente sulla disciplina fiscale in tema di cessione di oggetti preziosi usati acquistati da privati e destinati a processi di trasformazione, fusione o affinazione. L'obiettivo della richiesta era di riuscire a fare chiarezza nella confusione interpretativa generata da varie sentenze emesse negli ultimi anni dalle Direzioni Regionali delle Entrate e dalle Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali. Il documento dell'Agenzia - che ha tenuto conto anche di specifiche casistiche fiscali evidenziate dagli associati e sottoposte in occasione di incontri diretti con i funzionari e i tecnici dell'Amministrazione - chiarisce che, il regime fiscale da applicare, sia esso il reverse charge o il regime del margine, è determinato dalla destinazione che si intende riservare ai beni usati, vale a dire fusione, trasformazione o reintroduzione nel circuito commerciale, indipendentemente dallo stato in cui si trovano (rottame o integro). Il regime dell'inversione contabile (reverse charge) si applica: ai rottami in senso stretto e a qualsiasi bene di oro usato a condizione che questi siano fusi e trasformati in oro per uso industriale da operatori titolari del marchio di identificazione, che possono essere banchi metalli o aziende di produzione, in quanto considerabili destinati "per vocazione" al processo di trasformazione industriale. Il regime del margine si applica invece: se l'azienda esercita sia attività di trasformazione che di commercializzazione di beni usati, in quanto, come cita testualmente l'Agenzia "l'esercizio da parte di un'azienda dell'attività di trasformazione e, contestualmente, di commercializzazione dei beni usati esclude che i beni d'oro usati possano essere ritenuti per vocazione sempre destinati ad un processo di trasformazione industriale"; se i beni usati sono acquistati al solo scopo di essere nuovamente commercializzati e pertanto sono destinati al loro originario utilizzo senza che subiscano alcuna trasformazione. I beni d'oro usati possono essere considerati "per vocazione", come li definisce l'Agenzia, destinati a un processo di trasformazione industriale nel caso in cui: il cessionario sia un'azienda che effettua esclusivamente attività di lavorazione industriale dei metalli preziosi; si tratti di un'azienda di fabbricazione titolare di marchio di identificazione che effettua attività di affinazione industriale al fine di immettere sul mercato nuovi oggetti con il proprio marchio L'Agenzia delle Entrate ha evidenziato espressamente che "le precisazioni delineate con riferimento ai beni preziosi in oro valgono anche per i beni preziosi in argento (art. 3, comma 10 Legge n. 7 del 2000"). Il documento completo, in versione originale e integrale, è stato oggetto di specifica comunicazione agli associati Federpreziosi. 13 dicembre 2013 federpreziosi


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POS obbligatori da gennaio, Federpreziosi: “Disorientati e perplessi” /ů ƉƌŽǀǀĞĚŝŵĞŶƚŽ ĂŶĚƌă ŝŶ ǀŝŐŽƌĞ ŶĞů ŶƵŽǀŽ ĂŶŶŽ ŵĂ ŵĂŶĐĂ ŝů ĚĞĐƌĞƚŽ ĂƚƚƵĂƚŝǀŽ ĐŚĞ ƐƚĂďŝůŝƐĐĂ ŵŽĚĂůŝƚă ƐƉĞĐŝĨŝĐŚĞ ƉĞƌ ĐŝĂƐĐƵŶ ƐŽŐŐĞƚƚŽ͘ ZĞƚĞ /ŵƉƌĞƐĞ /ƚĂůŝĂ ĐŚŝĞĚĞ ƵŶĂ ƉƌŽƌŽŐĂ

Dal primo gennaio 2014 il sistema di pagamento tramite Pos sarà obbligatorio per tutti coloro che svolgono attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi (professionisti inclusi). ͛ ƋƵĂŶƚŽ ƐƚĂďŝůŝƚŽ ĚĂů Decreto Crescita Ϯ ;Ăƌƚ͘ ϭϱ ĐŽŵŵĂ ϰ > ϭϳϵͬϮϬϭϮͿ͕ ŵĂ͕ ŵĂůŐƌĂĚŽ ƐŝĂ ƉƌĞǀŝƐƚĂ ƵŶĂ ĚĞůĞŐĂ Ă ĚĞĐƌĞƚŝ ĚĞů DŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůůŽ ƐǀŝůƵƉƉŽ ĞĐŽŶŽŵŝĐŽ Ğ ĚĞů DŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůů͛ĞĐŽŶŽŵŝĂ Ğ ĚĞůůĞ ĨŝŶĂŶnjĞ͕ ƐĞŶƚŝƚĂ ůĂ ĂŶĐĂ Ě͛/ƚĂůŝĂ͕ ƉĞƌ ůĂ definizione di eventuali importi minimi e modalità per i differenti soggetti destinatari͕ ad oggi manca ancora il decreto attuativo. In mancanza di proroghe, quindi, l’obbligo di dotarsi di strumenti di pagamento tramite carte di debito scatterà per qualsiasi importo e per qualsiasi servizio, ĐŽŶ ĐŽŶƐĞŐƵĞŶnjĞ ƐƵůůĞ ǀĞŶĚŝƚĞ Ěŝ ƉƌŽĚŽƚƚŝ Ž ƐĞƌǀŝnjŝ Ěŝ ďĂƐƐĂ ĞŶƚŝƚă͕ ĐŽŶƐŝĚĞƌĂŶĚŽ ůĞ ĐŽŵŵŝƐƐŝŽŶŝ ĂƚƚƵĂůŵĞŶƚĞ ƉƌĞǀŝƐƚĞ Ă ĐĂƌŝĐŽ ĚĞůů͛ĞƐĞƌĐĞŶƚĞ͘ Federpreziosi Confcommercio ha espresso perplessità sull’attuazione della norma in assenza del decreto attuativo. “Ci troviamo a dover fronteggiare una ‘pioggia’ di normative di ogni genere che ci disorienta, ma, soprattutto, ci lascia perplessi ʹ ŚĂ ĚĞƚƚŽ ŝů ƉƌĞƐŝĚĞŶƚĞ Giuseppe Aquilino ;ŶĞůůĂ ĨŽƚŽ Ă ƐŝŶŝƐƚƌĂͿ Ͳ͘ Non era dunque possibile formulare precise disposizioni già nella normativa originaria? Oggi ci ritroviamo – e penso in particolare ai piccoli artigiani, agli orologiai – ad ottemperare a un obbligo inutile per pagamenti al di sotto della soglia dei mille euro. Ben venga tutto quanto è finalizzato alla trasparenza, alla legalità, ma questo nuovo sacrificio che viene richiesto di affrontare va ancora una volta a esclusivo beneficio di un sistema bancario che dal canto suo è poco incline a venire incontro alle esigenze delle nostre imprese”. ^ƵůůĂ ŶŽƌŵĂ ğ ĂŶĐŚĞ ŝŶƚĞƌǀĞŶƵƚŽ Ivan Malavasi, presidente di Rete Imprese Italia͕ ĐŚĞ ŚĂ ŝŶǀŝĂƚŽ ƵŶĂ ůĞƚƚĞƌĂ Ăů 'ŽǀĞƌŶŽ ƉĞƌ ƐĞŐŶĂůĂƌĞ ůĞ ĨŽƌƚŝ ƉƌĞŽĐĐƵƉĂnjŝŽŶŝ Ă ĨƌŽŶƚĞ ĚĞŝ ŐƌĂǀŝ ŽŶĞƌŝ ĐŚĞ Ɛŝ ĂďďĂƚƚĞƌĂŶŶŽ ƐƵůůĞ ŝŵƉƌĞƐĞ͘ “Rete Imprese Italia è consapevole che la modernizzazione dei sistemi di pagamento è uno degli strumenti importanti per aumentare l’efficienza del sistema produttivo italiano ʹ Ɛŝ ůĞŐŐĞ ŶĞůůĂ ŶŽƚĂ Ͳ͘ Al tempo stesso, ritiene che l’utilizzo della moneta elettronica debba essere diffuso tramite una distribuzione equilibrata fra benefici e costi a carico dei soggetti interessati. L’imminente adeguamento alla previsione normativa imporrà invece un aggravio pesante per le imprese. KůƚƌĞ Ăůů͛ŽďďůŝŐŽ Ěŝ ƉĂŐĂŵĞŶƚŽ ĚĞŝ ĐŽƐƚŝ Ěŝ ĂƚƚŝǀĂnjŝŽŶĞ ĚĞů WK^͕ ůĞ ŝŵƉƌĞƐĞ ĚŽǀƌĂŶŶŽ ƐŽƉƉŽƌƚĂƌĞ Őůŝ ŽŶĞƌŝ Ěŝ ŐĞƐƚŝŽŶĞ ĐŚĞ ĂŶĚƌĂŶŶŽ ĂĚ ĂŐŐƌĂǀĂƌĞ ƵůƚĞƌŝŽƌŵĞŶƚĞ ŝ ůŽƌŽ ĐŽƐƚŝ ĨŝƐƐŝ͘ A ciò deve poi, ovviamente, aggiungersi il costo delle commissioni su ogni transazione. Considerando che ad oggi non sono ancora stati adottati i decreti attuativi previsti dal comma 5 del richiamato art. 15, finalizzati alla definizione delle procedure e dei limiti per l’applicazione dell’obbligo di POS, ZĞƚĞ /ŵƉƌĞƐĞ /ƚĂůŝĂ ĐŚŝĞĚĞ Ěŝ ƌŝŶǀŝĂƌĞ ů͛ĞŶƚƌĂƚĂ ŝŶ ǀŝŐŽƌĞ ĚĞůůĂ ƉƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ŶŽƌŵĂƚŝǀĂ”.


Settore e Moda 19-DIC-2013

Lettori: 1.069.000 Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Alvaro Moretti

da pag. 19


19-DIC-2013

Lettori: 75.000 Diffusione: 15.000

Dir. Resp.: Luisa Campatelli

da pag. 5


&ŽƌĞǀĞƌ ƌŝůůŝĂŶƚ͗ ů͛ĂůƚĞƌŶĂƚŝǀĂ Ăů ĚŝĂŵĂŶƚĞ Giovedì 19 Dicembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito Aria di EĂƚĂůĞ, tempo di regali. Per sfruttare la scia delle festività, l’azienda ŚĂƌůĞƐΘ ŽůǀĂƌĚ, produttrice di pietre preziose artificiali, ha presentato la sua nuova collezione “&ŽƌĞǀĞƌ ƌŝůůŝĂŶƚ”, un’ĂůƚĞƌŶĂƚŝǀĂ Ăŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ŶĂƚƵƌĂůŝ che si pone l’obiettivo di soddisfare le esigenze di una clientela che non può o non vuole spendere cifre da capogiro per l’acquisto di un gioiello. La nuova tendenza alle pietre sintetiche si sta espandendo a macchia d’olio e le ultime ĐƌĞĂnjŝŽŶŝ Ěŝ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ mettono in risalto la ƋƵĂůŝƚă di un prodotto che ha davvero ben poco da invidiare all’originale. A questo proposito l’azienda, nella sua campagna pubblicitaria, ricorda come sia facile distinguere una borsa reale da un'imitazione. Lo stesso vale per la maggior parte dei gioielli, che mostrano un deterioramento delle parti con il passare del tempo. Forever Brilliant è una linea creata appositamente per soddisfare le esigenze della donna che desidera ardentemente una “scintilla” nel suo anulare, ma non può permettersi di acquistare un diamante reale. Fondata nel 1995, Charles& Colvard si occupa della ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ Ěŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĂƚƚƌĂǀĞƌƐŽ ůĂ ĐŽŵƉŽƐŝnjŝŽŶĞ Ěŝ ĐƌŝƐƚĂůůŝ ŐƌĞnjnjŝ ĚĞƌŝǀĂŶƚŝ ĚĂů ĐĂƌďƵƌŽ Ěŝ ƐŝůŝĐŝŽ. Grazie ad una tecnologia evoluta, il processo di cristallizzazione viene perfezionato in laboratorio, arrivando ad elaborare una pietra di notevole durezza e brillantezza, per quello che è un brevetto di esclusiva appartenenza dell’azienda. Una volta che le gemme lasciano il laboratorio vengono ůƵĐŝĚĂƚĞ ĂƚƚĞŶƚĂŵĞŶƚĞ ed il loro splendore viene massimizzato fino a raggiungere gli standard previsti. Le pietre sono poi accuratamente selezionate e classificate da un gruppo di esperti. Il team di Charles&Colvard garantisce un’ĞůĞǀĂƚĂ ƋƵĂůŝƚă ŝŶ ƚĞƌŵŝŶŝ Ěŝ ĐŽůŽƌĞ͕ ƉƵƌĞnjnjĂ Ğ ƚĂŐůŝŽ. I prodotti dell'azienda sono disponibili attraverso vari negozi al dettaglio ed anche onͲline. La ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ &ŽƌĞǀĞƌ ƌŝůůŝĂŶƚ dispone di standard qualitativi talmente elevati da mettere in difficoltà persino il gioielliere più esperto, al momento di una verifica. Le pietre prodotte hanno il ϭϬй Ěŝ ďƌŝůůĂŶƚĞnjnjĂ ŝŶ Ɖŝƶ Ěŝ ƵŶ ĚŝĂŵĂŶƚĞ ŶĂƚƵƌĂůĞ ed un costo di circa un decimo rispetto ad un esemplare di qualità comparabile. Un target decisamente invidiabile e che sta attirando le attenzioni di una ĐůŝĞŶƚĞůĂ ƐĞŵƉƌĞ Ɖŝƶ ŶƵŵĞƌŽƐĂ, visti anche i costi decisamente abbordabili di questi gioielli, le cui vendite al dettaglio variano da un minimo di 150 ad un massimo di 7.000 dollari, a seconda del pezzo.


DĂƵƌŝĐĞ >ĂĐƌŽŝdž͕ ĂĚ ŽŐŶŝ ƉŽůƐŽ ŝů ƐƵŽ ŽƌŽůŽŐŝŽ Pubblicato il 18 dicembre 2013 da redazione1 | Alta orologeria

Le proposte della manifattura orologiera per il Natale 2013

DĂƵƌŝĐĞ >ĂĐƌŽŝdž, marchio svizzero di manifattura orologiera con sede nel Canton Giura, per questo Natale propone una selezione delle novità 2013 pensata per soddisfare i gusti e gli stili più diversi per lui e per lei. Secondo la maison elvetica ogni esemplare regalato deve incarnare perfettamente lo stile del destinatario: sportivo, romantico, dinamico, casual, formale, affascinante, chic, bon ton, misterioso. Per l’uomo misterioso che ama oggetti originali e ricercati, sempre attento a dettagli e forme, Maurice Lacroix suggerisce la novità di quest’anno: il DĂƐƚĞƌƉŝĞĐĞ ^ĞĐŽŶĚĞ DLJƐƚĞƌŝĞƵƐĞ (foto in copertina), un orologio dal design particolare, caratterizzato da un movimento misterioso che ispira e affascina. I secondi sono infatti scanditi da una lancetta azzurrata che ruota sul proprio asse, come se levitasse nell’aria, e che crea un curioso effetto ottico. Per l’uomo moderno, sempre in movimento e sportivo, la maison svizzera propone i WŽŶƚŽƐ ^ džƚƌĞŵĞ (foto a lato), cronografi dal look sportivo e con un design dallo stile forte e distintivo, ma al contempo leggeri, comodi e resistenti. Gli orologi di questa collezione sono infatti realizzati in WŽǁĞƌůŝƚĞ, un innovativo materiale usato in esclusiva da Maurice Lacroix costituito da una lega di cinque elementi, che li rende eccezionalmente leggeri e robusti. Per una donna chic attenta al bon ton, un orologio raffinato e dal design senza tempo, dalle forme delicate ma al contempo originali e decise: la nuovissima collezione Fiaba Fashion di Maurice Lacroix. Disponibili in sei modelli diversi, sono caratterizzati da forme delicate e morbide, che si esprimono nel quadrante rettangolare che avvolge il polso esaltando la naturale femminilità di chi lo indossa. I numeri romani che scandiscono le ore e le diverse varianti di materiale e colore del cinturino, donano a questo segnatempo un look moderno e contemporaneo, rispettando però i canoni di eleganza e raffinatezza sempre ricercati dalla donna chic. Jacopo MARCHESANO


La crisi morde anche a Natale e i commercianti si attrezzano. A Fagnano Olona, in provincia di Varese, la gioielleria di Patrizia Colombo è ricorsa a due modelle in vetrina. "È un modo divertente di fare pubblicità, non c'è alcun tentativo di strumentalizzare la figura femminile e non si scade nel volgare Ͳ spiega la titolare Ͳ Le ragazze, che sono della zona e oltre a essere molto belle hanno un grande senso dell'umorismo, hanno subito aderito con entusiasmo alla mia proposta". Che però ha scatenato ugualmente le proteste di chi, a proposito delle donne in vetrina, la pensa in maniera diversa dalla titolare della gioielleria e chiede di bloccare l'esposizione ;>ƵĐŝĂ >ĂŶĚŽŶŝͿ 18 dicembre 2013


martedì 17 dicembre 2013

CARATTERISTICHE. Il profilo del settore orafo in Italia riflette le caratteristiche dell´imprenditoria CARATTERISTICHE. Il profilo del settore orafo in Italia riflette le caratteristiche dell´imprenditoria nazionale: circa diecimila realtà con in media meno di 5 dipendenti per unità produttiva e nella maggioranza prive di brand, fortemente radicate nei distretti di Vicenza, Arezzo, Valenza Po e Napoli/Torre del Greco. Tutte orientate all´esportazione (il 70% del fatturato è legato alla domanda estera). DAZI. Problemi di dazi e barriere non tariffarie, di nanismo, di concorrenza sleale da parte di Cina, India e Thailandia, hanno contratto le quote di export, con cali del 50% per gli Stati Uniti, il principale mercato di destinazione, e le quantità prodotte (Ͳ77% in dieci anni).


martedì 17 dicembre 2013 BUROCRAZIA. La norma sulla punzonatura approvata nell´agosto 2012 resta lettera morta. E il presidente del Comitato Oro si sfoga

ͨEŽŝ ŽƌĂĨŝ ŽƐƚĂĐŽůĂƚŝ ĚĂů ŵŝŶŝƐƚĞƌŽͩ Marino Smiderle Corrado: «La marchiatura laser semplificherebbe il nostro lavoro ma la pratica è ferma da un anno Zanonato si è mosso, non basta» Giuseppe Corrado fa l´orafo da tanto tempo ma ancora non si è abituato alle storture delle burocrazia italica. «Per le verità sono demoralizzato Ͳ attacca Ͳ e non riesco a capire come mai in Italia continuiamo a farci del male da soli. Non lo concepisco e per questo non riesco a stare zitto». Già presidente degli orafi di Confindustria e attualmente presidente del Comitato oro di Unionfiliere, Corrado non si capacita del fatto che la norma sulla marchiatura laser dei prodotti orafi, già approvata nell´agosto 2012 e successivamente pubblicata in Gazzetta ufficiale, non sia ancora applicabile per le aziende del settore, che infatti sono ancora costrette a utilizzare la punzonatura meccanica a garanzia dell´autenticità delle lavorazioni. La questione è tecnica ma le conseguenze sono economiche e immediate. «Con l´aumento del prezzo dei metalli preziosi Ͳ spiega Corrado Ͳ gli oggetti prodotti sono sempre più leggeri e la marcatura meccanica, un punzone da imprimere nell´oggetto, previsto per legge, è diventata un problema. Infatti, dopo la marcatura, l´oggetto deve essere "riparato" per eliminare le deformazioni create dalla punzonatura. È da oltre un anno che tecnicamente è stato risolto il problema con la punzonatura a mezzo laser. Si è anche riusciti a garantire una non facile contraffazione, cosa di non poco conto per noi fabbricanti. Tutto è stato recepito dalla norma >ŝŶŐŽƚƚŝ ĚDzŽƌŽ ŵĂƌĐŚŝĂƚŝ ŝŶ approvata, appunto, nell´estate del 2012». ŵŽĚŽ ƚƌĂĚŝnjŝŽŶĂůĞ͘ KƌĂ ĐDzğ Ma se è approvata cosa altro bisogna fare perché la norma abbia effetto? ƉƵƌĞ ŝů ůĂƐĞƌ «Questa è una bella domanda Ͳ risponde Corrado Ͳ che ci facciamo tutti i giorni. E che, per la verità, abbiamo fatto anche al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e ad altre autorità a cui ci siamo rivolti, formalmente e informalmente, per spingere una cosa che, in un paese normale, non avrebbe bisogno di spinte». Licia Mattioli, presidente di Federorafi, un paio di mesi fa ha mandato quattro cartelle dettagliate al ministro Zanonato affinché si adoperasse per “sponsorizzare” alcuni provvedimenti in grado di rilanciare un settore, quello orafo, che soffre da una vita. Tra questi, appunto, la questione della marchiatura laser, che potrebbe sembrare marginale ma che, visto che i concorrenti di tutti i Paesi del mondo l´hanno già adottata, viene invece considerata importante dagli operatori. «Il settore orafoͲargentieroͲgioielliero lo conosco molto da vicino Ͳ ha risposto il ministro Ͳ e sono consapevole di quanto il suo rilancio sia decisivo per consentire al nostro Paese di agganciare il treno delle ripresa. Ho chiesto al dott. Vecchio, direttore generale per il mercato, la concorrenza e il consumatore di questo ministero, di attivarsi per venire incontro alle vostre richieste». Evidentemente tale dott. Vecchio non si è ancora attivato e le aziende orafe devono continuare a utilizzare il vecchio sistema di punzonatura con, successivo aggravio di lavorazione. «Non stiamo chiedendo soldi Ͳ aggiunge Corrado Ͳ stiamo solo chiedendo che venga attuato un provvedimento già approvato». E quelli che mancano, come avranno già capito gli esperti di burocrazia legislativa, sono proprio i decreti attuativi. Visto che non c´è riuscita Licia Mattioli, il mese scorso ci ha provato anche Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, e gli orafi sono ancora in attesa di vedere riconosciuta la nuova marchiatura laser peraltro già pubblicata in Gazzetta ufficiale. Basterà? La sensazione è che, se fosse per Zanonato, sarebbe già cosa fatta. Ma come tutti sanno, nei ministeri non comandano i ministri.


E t^

ŚŽƉĂƌĚ ƌŝƉŽƌƚĂ ŝŶ ǀŝƚĂ &ĞƌĚŝŶĂŶĚ ĞƌƚŚŽƵĚ lunedì, 16 dicembre 2013

Ferdinand Berthoud (photo credits: Wikimedia) A ben sette anni dalla ‘silenziosa’ acquisizione dei diritti sul marchio, ŚŽƉĂƌĚ si appresta a riportare in vita >Ă ŚƌŽŶŽŵĠƚƌŝĞ &ĞƌĚŝŶĂŶĚ ĞƌƚŚŽƵĚ, casa orologiera ispirata al lavoro di uno dei più illustri nomi dell’arte orologiera svizzera. Nato nel 1727 vicino a Fleurier, dove a sede la manifattura della maison ginevrina, Berthoud è stato conosciuto soprattutto per i suoi scappamenti a cronometro. Nel 2006, come riportato dal quotidiano economico elvetico ŝůĂŶ, <ĂƌůͲ&ƌŝĞĚƌŝĐŚ ^ĐŚĞƵĨĞůĞ, coͲpresidente di Chopard, ha acquisito i diritti sul nome del maestro orologiaio svizzero. Da allora si è occupato di restaurare il suo sostanzioso patrimonio di opere, tra orologi, cronometri per la marina, strumenti di lavoro e per la misurazione scientifica e pubblicazioni scritte. Il marchio La Chronométrie Ferdinand Berthoud, il cui lancio è previsto per aprile 2014, probabilmente in occasione di Baselworld, sarà posizionato nella fascia più alta del gruppo Chopard, con un focus su orologi eccezionali prodotti in quantità molto esclusive. “Acquisendo La Chronométrie Ferdinand Berthoud – ha spiegato Scheufele – volevo essere certo che un giorno un orologio con questo nome sarebbe stato degno del grande maestro orologiaio che l’ha ispirato”. La scelta di Scheufele rispecchia la volontà di riportare Chopard alle sue radici orologiere legate a >ŽƵŝƐ hůLJƐƐĞ ŚŽƉĂƌĚ, visto che dopo l’acquisizione della maison da parte della sua famiglia (il padre, gioielliere tedesco, ha comprato Chopard nel 1963) Chopard è stata più conosciuta per i modelli femminili e come marchio di gioielli. Per questo nel ’96 ha introdotto la collezione di alta gamma >͘h͘ ͘ in omaggio al fondatore e ha investito nella produzione in house di movimenti meccanici con una manifattura a Fleurier, cui è annesso il museo >͘h͘ ĞƵŵ che ospita la collezione personale di Scheufele di segnatempo e strumenti storici, tra cui anche pezzi proprio di Berthoud.


JaegerͲLeCoultre alza il sipario su via Veneto lunedì, 16 dicembre 2013

Non poteva che trovarsi in via Veneto, la strada della Dolce Vita, la prima boutique capitolina di JaegerͲ LeCoultre, marchio orologiero elvetico i cui valori sono legati a doppio filo al mondo del cinema. A tagliare il nastro dello spazio, situato al civico 134 della via romana, sono stati l’attrice Cristiana Capotondi, ambasciatrice italiana della maison di Le Sentier, insieme a Claudio Angè, direttore Italia, Janek Deleskiewicz, direttore creativo e Alberto Uglietti, già titolare dell’orologeria Ducale di Novara e Pavia. Il brand del Gruppo Richemont, per l’occasione, ha poi rivelato in anteprima assoluta il Grande Reverso 1931 Chocolat, omaggio a uno dei più rari tra i modelli storici dell’icona di JaegerͲLeCoultre e all’Argentina, capitale del Polo, per cui il Reverso fu ideato oltre 80 anni fa.


,ĂƌƌŽĚƐ Ěŝ >ŽŶĚƌĂ ƉƌŽƉŽŶĞ ůĂ yďŽdž KŶĞ ŝŶ ŽƌŽ ƉĞƌ EĂƚĂůĞ ϮϬϭϯ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ lunedì 16 dicembre 2013 / 'ƌĂŶĚŝ DĂŐĂnjnjŝŶŝ ,ĂƌƌŽĚƐ Ěŝ >ŽŶĚƌĂ ƉƌŽƉŽŶŐŽŶŽ ŝŶ ĞƐĐůƵƐŝǀĂ ƵŶĂ yďŽdž KŶĞ ƉůĂĐĐĂƚĂ ŝŶ ŽƌŽ Ϯϰ ĐĂƌĂƚŝ͕ ĐŚĞ ƋƵĂůĐƵŶŽ ƉŽƚƌă ƐĐĞŐůŝĞƌĞ ĐŽŵĞ ŝĚĞĂ ƌĞŐĂůŽ ƉĞƌ ŝů EĂƚĂůĞ ϮϬϭϯ͘

Il Natale 2013 si avvicina e i 'ƌĂŶĚŝ DĂŐĂnjnjŝŶŝ ,ĂƌƌŽĚƐ mettono in vetrina una yďŽdž KŶĞ di ůƵƐƐŽ, placcata in oro 24 carati, che luccica del prezioso ingrediente adagiato sulla superficie esterna.

Così si conferma l’attitudine del tempio dello shopping inglese a soddisfare i gusti di chi cerca le cose più esclusive, spesso firmate dai marchi più nobili. Christian Loboutin, Montblanc, Christian Dior, Tiffany, Dalmore, Versace e molti altri, hanno collaborato negli anni con l’iconico centro commerciale per presentare le loro offerte. Il reparto destinato alla tecnologia presenta alcune sfiziose tentazioni, come la Xbox One in veste aurea di cui stiamo parlando, offerta al prezzo di 6.000 sterline. Così la console per videogiochi prodotta da Microsoft, che compete commercialmente con la PlayStation 4 di Sony e il Wii U di Nintendo, guadagna il rango di oggetto da esporre, più che da usare, anche se funziona benissimo. Con questo articolo i Grandi Magazzini Harrods confermano la loro vocazione. Ricordiamo che la prestigiosa azienda d’oltremanica è stata ceduta nel 2010 dal miliardario egiziano Mohamed Al Fayed. L’acquisto è avvenuto ad opera di una compagnia riconducibile alla famiglia reale del Qatar, che ha messo sul piatto 1.5 miliardi di sterline per concludere l’operazione. Al Fayed comprò i locali nel 1985.


KƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ WĂŶĞƌĂŝ >ƵŵŝŶŽƌ >ĞĨƚͲ,ĂŶĚĞĚ ϯ ĂLJƐ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ domenica 15 dicembre 2013 /ů WĂŶĞƌĂŝ >ƵŵŝŶŽƌ >ĞĨƚͲ,ĂŶĚĞĚ ϯ ĂLJƐ ğ ƵŶ ŽƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ ĐŚĞ ĐŽŶƋƵŝƐƚĂ ƐŝŶ ĚĂů ƉƌŝŵŽ ƐŐƵĂƌĚŽ͕ ƉĞƌ ŝŵŵĞƌŐĞƌĞ ŝŶ ƵŶΖĞƐƉĞƌŝĞŶnjĂ Ěŝ ŐŽĚŝŵĞŶƚŽ ĐŚĞ Ɛŝ ĐŽŵƉůĞƚĂ ĐŽŶ ůĂ ĨŝŶĞnjnjĂ ƚĞĐŶŝĐĂ Ğ ĐŽƐƚƌƵƚƚŝǀĂ͘

Ci sono orologi che fin dalla loro prima apparizione si impongono come vere e proprie icone di una marca, per la loro capacità di raccontarne l’identità e la storia attraverso il design. Uno di questi è il Luminor 1950 3 Days – 47mm, le cui linee essenziali hanno conquistato immediatamente gli appassionati alla ricerca di un modello nella cui semplicità si potesse trovare tutto il fascino vintage degli orologi Panerai.

Il Luminor 1950 3 Days è ora disponibile anche in una versione arricchita da un ulteriore dettaglio storico: Officine Panerai presenta infatti la versione leftͲhanded, con la corona di carica e il dispositivo di protezione ad ore nove, sul lato sinistro della cassa. La cassa in acciaio del nuovo modello presenta un dettaglio che la rende unica, distinguendola dalla classica cassa Luminor 1950: la carrure ha un profilo a cuspide, che evoca le forme di una cassa a cuscino. Questo piccolo dettaglio, recuperato direttamente da alcuni esemplari d’epoca, racconta la storia che ha portato alla trasformazione del Radiomir, creato nel 1936 con una classica cassa a cuscino, nel Luminor, più massiccio nelle proporzioni e contraddistinto dal dispositivo di protezione della corona. Un altro elemento di grande fascino è l’assoluta purezza del quadrante nero, con i grandi indici numerici ai punti cardinali, su cui è inciso “Luminor Panerai” con il carattere d’epoca. La chiarezza e leggibilità sono valorizzate anche dalla struttura a sandwich del quadrante, formato da due piastre sovrapposte tra le quali è interposto uno strato di SuperͲLumiNova che garantisce un’elevata luminosità. A protezione del quadrante, non c’è il cristallo in vetro zaffiro ma un Plexiglas, ispirato al polimetilmetacrilato dei modelli storici. Il movimento che anima il nuovo Luminor 1950 LeftͲHanded 3 Days è il calibro a carica manuale con tre giorni di carica P.3000, interamente progettato e realizzato nella manifattura Officine Panerai di Neuchâtel. Con un diametro di 16 ½ linee, il calibro ha una struttura caratterizzata da larghi ponti, due bariletti che assicurano i tre giorni di riserva di marcia e un bilanciere di 13,2 mm di diametro. Il Luminor 1950 LeftͲHanded 3 Days (PAM00557) è impermeabile fino a 100 metri di profondità (10 atmosfere). Viene fornito con un cinturino in pelle naturale e non trattata, chiuso da una fibbia in acciaio satinato ispirata ai modelli d’epoca, ed è corredato da un secondo cinturino in caucciù e da un Plexiglas® di ricambio.


BIJOUX...MON AMOUR! 14 Dicembre 2013

Bijoux… Mon Amour! è il titolo di un evento esclusivo che vede protagonisti i gioielli di tendenza di tre griffe: Yvone Christa, Dori Csengeri e O Design. Il secondo incontro dell’evento Bijoux… Mon Amour! avrà luogo il 14 dicembre alle ore 17 e vedrà come protagonista Nisha Gir che presenterà la collezione di Dori Csengeri con tema “Acqua, Terra, Fuoco, Metallo, Legno, Oro, Incenso e Mirra”. Dove? alla Libreria del Sole in Via XX Settembre 26 a Lodi!


Cronaca

Con la pistola dall’antiquario dei gioielli Rapina in via Sant’Orsola Il bottino potrebbe essere ingente. Il titolare immobilizzato con lo scotch , si libera ma resta chiuso in bagno per un’ora

>Ă ƐƋƵĂĚƌĂ ŵŽďŝůĞ Ěŝ ƉŽůŝnjŝĂ ŶĞů ŶĞŐŽnjŝŽ

Colpo di due rapinatori nella mattinata di oggi, martedì 17 dicembre, nel pieno centro di Bergamo. Un uomo e una donna, a volto scoperto, attorno alle 10.30 si sono introdotti all’interno della gioielleria antiquaria di via Sant’Orsola, di proprietà di Gianluca Andreotti, al civico 17. Appena entrati i due hanno mostrato una pistola, in possesso dell’uomo, mentre la donna estraeva un rotolo di scotch da pacchi. Sotto la minaccia dell’arma l’antiquario è immobilizzato su una sedia e chiuso all’interno del bagno. I malviventi sono così riusciti a ripulire indisturbati una serie di vetrine del negozio. Andreotti è riuscito a liberarsi da solo dallo scotch. Ma non è riuscito a uscire dal bagno, chiuso dall’esterno dai due rapinatori. È stato il postino, dopo un’ora, a entrare nel punto vendita e a sentire il titolare che bussava ad una porta. Il bottino dei due rapinatori deve essere ancora calcolato. Sul caso indaga la squadra mobile. 17 dicembre 2013


mercoledì 18 dicembre 2013

Assalto all´oreficeria Condannato a 18 mesi Un anno e sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. È il conto che la giustizia ha presentato a Renzo Major, 55 anni, giostraio pregiudicato, domiciliato a Riese, nel Trevigiano, arrestato dalla polizia dopo una rapina in un´oreficeria di Bassano. L´assalto è avvenuta sabato 3 agosto all´Oreficeria Bertolini di via Matteotti. Alle 17.40, un uomo con bermuda e camicia a quadri, occhiali da sole a goccia e infradito, si è fatto aprire la porta dalla commessa e, una volta entrato, ha estratto un cacciavite con la punta limata e le ha detto in dialetto: «Dammi l´oro o ti buco». Commessa e ZĞŶnjŽ DĂũŽƌ figlia del titolare hanno risposto che la cassaforte poteva aprirla solo il titolare, e così il bandito si è accontentato di un orologio Citizen da 100 euro. Grazie alla videosorveglianza e a varie testimonianze, comprese quelle del titolare di una pizzeria nella quale il rapinatore si era fermato per bere una birra dopo essere caduto dalla bici mentre scappava, pochi giorni più tardi, un ispettore capo del commissariato di Bassano libero dal servizio ha incrociato casualmente Major in bici, in via Castellana a Riese, e lo ha fermato per un controllo. Aveva bermuda e camicia a quadri diversi da quelli della rapina, ma gli stessi occhiali, ciabatte e cintura, oltre a escoriazioni compatibili con una caduta. L´intuizione del poliziotto si è rivelata corretta: vittime della rapina e testimoni lo hanno riconosciuto e così è scattato l´arresto. D.M.


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sŝĂ DŽŶƚĞďĞůůŽ͕ ĂƐƐĂůƚŽ ŝŶ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ZĂƉŝŶĂƚŽƌŝ ŵĞƐƐŝ ŝŶ ĨƵŐĂ Tentato colpo nel tardo pomeriggio. Il fratello del titolare ha affrontato i due banditi, armati di una pistola giocattolo e travisati con parrucche bionde

Assalto a una gioielleria di via Montebello nel tardo pomeriggio di martedì. Ne dà notizia il Tg Parma. Due uomini travisati con una parrucca bionda in testa sono entrati nell'esercizio e hanno tentato di arraffare due rotoli pieni di preziosi dal bancone, minacciando il proprietario con una pistola giocattolo priva del tappo rosso. Il colpo non è riuscito perché da una scala che porta nel sotterraneo del negozio è salito il fratello del proprietario, che ha affrontato i malviventi. Dopo una collutazione, che ha fatto cadere a terra la pistola giocattolo, i due banditi sono fuggiti a mani vuote. Ad attenderli fuori c'era un complice in auto, che si è dileguato lungo via Traversetolo. Gli agenti della questura, intervenuti sul posto, indagano sull'accaduto. (17 dicembre 2013)


Assalto col mitra in gioielleria Cliente aggredita, colpo grosso L’azione al Shopping Center venerdì sera Il pavimento è ricoperto dai vetri degli espositori mandati in mille pezzi dal calcio della pistola, dalle vetrinette sono spariti monili e oggetti preziosi di ogni genere, attorno ci sono persone ancora sconvolte tra lo shock e la rabbia per quello che appena successo. Ore 21, Shopping Center di Antegnate, un assalto in piena regola mentre il centro commerciale era ancora pieno di clienti, che al venerdì sera curiosano per i negozi e poi sostano nei punti di ristoro. Quattro banditi armati, due di pistola e due di mitraglietta, hanno rapinato il negozio «Gioielli di Valenza», lo stesso preso di mira a fine settembre dalla banda dei ladri dei centri commerciali. Quella volta, però, era notte e il centro commerciale era chiuso. I quattro sono saliti da una scala esterna di sicurezza che sbuca proprio a fianco della gioielleria, dalla parte a nord della struttura, dove si trova l’ingresso con scala mobile chiamato «Porta Bergamo» che arriva direttamente dal posteggio interrato. Hanno raggiunto l’entrata del negozio, che si trova alla destra della scala mobile. Sono arrivati come normali clienti, così non hanno attirato l’attenzione delle persone lì attorno. Poi, un istante prima di fare irruzione, si sono calati un passamontagna sul volto. Uno dei quattro è rimasto all’esterno, spalle al negozio, mitraglietta in pugno, a fare da palo. Gli altri tre, invece, sono entrati. Oltre alle due commesse, si sono trovati davanti un pensionato, una signora e una coppia di anziani. La signora ha avuto la peggio. I malviventi hanno avuto subito lei sotto tiro e l’hanno buttata sul pavimento: «Tutti a terra, questa è una rapina», hanno urlato imbracciando le armi. A marito e moglie, terrorizzati, hanno invece concesso di uscire. Se ne sono andati carponi, in pochi istanti che saranno sembrati loro interminabili. Quindi si sono allontanati in fretta e furia per mettersi in salvo da quei banditi che, armati fino ai denti, lasciavano temere il peggio. A quel punto, uno dei banditi ha preso il calcio della pistola e si è messo a colpire all’impazzata le vetrine interne della gioielleria arraffando tutto quello che ha potuto. Colpi che sono risuonati come spari nella galleria e che hanno seminato il panico, facendo fuggire commesse e clienti degli altri negozi verso la parte opposta del centro commerciale dove si trovano l’ipermercato e le aree ristoro. Nel frattempo un altro dei rapinatori ha puntato la pistola al fianco di una delle due commesse e l’ha obbligata ad aprire gli espositori chiusi a chiave che si affacciano sulla galleria dello shopping center. Ne hanno svuotati quattro. Fatta incetta di tutto il possibile, sono fuggiti su un Touareg di colore grigio. «Ero venuto a trovare le commesse, di cui sono amico Ͳ racconta il pensionato rimasto ostaggio dei rapinatori Ͳ, quando sono entrati questi banditi. Uno si stava abbassando il passamontagna poco prima di fare irruzione. Quanto uno di loro ha iniziato a rompere i vetri, le persone che si trovano nel centro commerciale hanno iniziato a scappare verso la parte opposta. È durato tutto pochi minuti. È incredibile che succeda una cosa del genere, è una vergogna che delle povere ragazze che sono qui per lavorare debbano rischiare la vita». Di fronte alla gioielleria, dalla parte opposta della scala mobile, c’è il negozio Accessorize: «Quando abbiamo sentito il rumore delle vetrinette infrante, abbiamo pensato a una raffica di colpi di arma da fuoco. Non ci abbiamo pensato due volte e siamo scappati tutti verso l’area ristoro», racconta la commessa ancora scossa. Un panico generale, perché il centro commerciale era affollato a quell’ora, come tutti i venerdì sera. Alle 22, ora della chiusura, nel parcheggio c’erano ancora almeno un centinaio di auto. Sul posto i carabinieri di Treviglio e della stazione di Calcio. Per tutta la sera, caccia al banditi. Lo scorso 21 settembre il centro commerciale era stato assaltato nella notte da sette o otto malviventi armati di mazze. Anche allora erano saliti da una scala laterale e con un piede di porco avevano forzato l’infisso di alluminio. A pochi metri, c’erano i negozi «Gioielli di Valenza» e «Swarovsky corner». La banda si era divisa in due arraffando il più possibile nei due negozi. 14 dicembre 2013


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