Rassegna stampa 25 novembre 2013 def

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI

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Riserve in oro, Italia al 3° posto “Piccoli brand, il lusso degli investimenti” Marco Bicego, i gioielli senza compromessi Crisi, rapporto Einaudi: “Il 39% degli italiani vive alla giornata” Quadri, vino e diamanti così i milionari si sfidano sugli investimenti in lusso Petrolio e oro, prezzi in ribasso gli hedge fund riducono la spesa Paulson: niente più oro L’America supera la Cina Sangalli: pressione insostenibile tagliare la spesa improduttiva Consumi delle famiglie ancora giù Il mercato dei diamanti nel 2013 Oro ancora in discesa: la Fed sembra pronta ad avviare il tapering Spese natalizie in calo, ma cresce l'e-commerce Russia: la rinascita dei gioielli Dinamica del settore italiano della gioielleria e dell’oreficeria Buone prospettive per il lusso nel 2014 Compro oro, Tar sospende provvedimento di revoca licenza della Questura IWC, l’orologio del Piccolo Principe

Anche in Iran piace il Made in Italy Gioielli de Grisogono Funny Fruits Swarovski, gioielli Romeo e Giulietta Orologio di lusso Big Bang Caviar “Lady 305”, lancio a Miami Oasis I preferiti dagli Italiani Guida alla milano artigiana Graff Diamonds Unique Jewels, diamanti e pietre preziose per gioielli unici l panettone per il magnate russo ottantamila euro in oro e diamanti L’alchimista dei gioielli Natale 2013: le 6 idee regalo con la stella Mercedes Benz I 5 bracciali di Hermès idea regalo per Natale 2013 RJC: nuovo CEO e nuovo codice di etica professionale Nasce il museo Fabergé Girard Perregaux Scappamento Costante vince l'Anguille d'Or dell'orologeria Mellerio, 400 anni di gioielli Accerchiamenti concentrici Cari amici vi scrivo C’è una maison segreta nella villa Anni Trenta «Come Davide contro Golia, che soddisfazione farcela» “L’omino felice” si può acquistare online Un regalo d'oro. Sterline e marenghi sotto l'albero

CRONACA

IL GIORNALE DI VICENZATentato furto all´ orafo. Prende un anno e 2 mesi LA REPUBBLICA Fiere, derubato gioielliere bottino di oltre 200mila euro CORRIERE DEL VENETO Jesolo, panico al centro commerciale rapina armata in una gioielleria Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati ZŝƐĞƌǀĞ ŝŶ ŽƌŽ͕ /ƚĂůŝĂ Ăů ϯΣ ƉŽƐƚŽ Martedì 26 Novembre 2013

Scritto da Greta Milici

L’ultimo bilancio della ĂŶĐĂ Ě͛/ƚĂůŝĂ parla chiaro: le ƌŝƐĞƌǀĞ Ěŝ ŽƌŽ nel nostro Paese sono Ϯ͘ϰϱϭ͕ϴ ƚŽŶŶĞůůĂƚĞ, un numero che si traduce in cifre in circa ϵϲ͕ϴ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĞƵƌŽ. Con questo ammontare di riserve aurifere ů͛/ƚĂůŝĂ Ɛŝ ĐŽůůŽĐĂ Ăů ƚĞƌnjŽ ƉŽƐƚŽ della graduatoria mondiale, preceduta da Stati Uniti (Federal Reserve) e Germania (Bundesbank). Ecco la ĐůĂƐƐŝĨŝĐĂ: 1) USA 8.133,5 2) Germania 3.391,3 3) Italia 2.451,8 4) Francia 2.435,4 5) Cina 1.054,1 6) Svizzera 1.040,1 7) Russia 883,3 8) Giappone 765,2 9) Paesi Bassi 612,5 10) India 557,7. E a proposito di riserve in oro, il governatore della BCE DĂƌŝŽ ƌĂŐŚŝ ƐĐŽŶƐŝŐůŝĂ ĂůůĞ ďĂŶĐŚĞ ĐĞŶƚƌĂůŝ Ěŝ ǀĞŶĚĞƌĞ ŝů ŵĞƚĂůůŽ ritenendolo un’indispensabile àncora di salvataggio in caso di fluttuazioni della moneta ed un efficace strumento di diversificazione del rischio.


“Piccoli brand, il lusso degli investimenti” Pierre Lamelin, analista Comgest, guarda con attenzione alle small cap europee del fashion WĂŽůĂ :ĂĚĞůƵĐĂ «Guardiamo ad aziende piccole e medie perché spesso sono i brand del futuro». Pierre Lamelin, analista settore lusso di Comgest, è in giro per l’Europa con road show che il gruppo di gestione del risparmio gestito sta facendo in questo periodo, con una tappa anche a Milano, sulle prospettive di investimento nel settore dell’alto di gamma. Racconta Lamelin: «Il settore dei beni di lusso rimane molto attraentente. Secondo Bain&Altagamma, il settore vale più di 200 miliardi di euro ed è cresciuto annualmente del 6% circa negli ultimi 15 anni. Nel 2013 il ritmo della crescita a prezzi costanti dovrebbe essere vicino al 6% ma, data la debolezza dello yen giapponese e, in misura minore, del dollaro americano, la crescita dovrebbe essere intorno al 2%. Per il 2014 mi aspetto una crescita del 5Ͳ 6% dei mercati, con fondamentali che rimangono immutati nel lungo periodo. I fattori chiave di crescita saranno l’ascesa degli individui con alto reddito, l’ascesa della classe media (perché non è necessario essere miliardari per comprare una borsa da 500 euro) e l’esistenza di un numero sempre crescente di viaggiatori internazionali. Comunque, nel 2014, il numero di cinesi che si sposteranno dalla Cina per turismo raggiungerà la cifra di 100 milioni rispetto ai 40 milioni del 2007, quindi 2,5 volte in più in meno di 7 anni. Le tendenze di lungo periodo rimangono stabili così come la desiderabilità dei marchi occidentali con un’eredità culturale lunga. Ricordo che brand come Chanel, Hermes, Luis Vuitton, Prada o Gucci sono presenti da più di 100 anni, e questa è una vera e propria barriera all’ingresso nel settore». Allo stesso tempo ci sono ovviamente dei rischi? «Uno dei rischi, il più temibile, è la banalizzazione del brand. Se un brand diventa visibile ovunque, se tutti ce l’hanno (e questo vale per tutto il settore), se il prodotto diventa “banale” le persone non sono più disposte a comprarlo. Questo è il motivo per cui le aziende devono rendere il prodotto ancora più desiderabile, innovare molto attraverso la creatività, devono sorprendere, avere delle reti ancora migliori di negozi. Non bisogna essere troppo rapidi in questo: quando vedo aziende espandersi in 3, 4, 5 città in Cina a volte mi preoccupo». Altri fattori di rischio? «Il secondo rischio che vedo è la volatilità delle valute, è stato il caso per gli ultimi 20 o 40 anni. C’è sempre stata e le aziende hanno trovato un modo di reagire aumentando il prezzo localmente, per controbilanciare il rischio. Il terzo elemento è il viaggiatore. Nel lungo periodo si tratta certamente di una grande opportunità ma nel breve è una negatività sia per eventi geoͲpolitici, sia in termini di salute. Pensiamo a quanto avvenuto con l’influenza suina, l’eruzione del vulcano in Islanda, le conseguenze degli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti nel 2001. Questi elementi possono avere un impatto molto forte sulla richiesta di beni di lusso nel breve periodo perché stimo che più del 40% degli acquisti di beni di lusso siano fatti durante viaggi. Che si tratti di un cliente cinese ad Hong Kong, un cliente cinese a Parigi, un cliente brasiliano in Florida oppure un cliente europeo che viaggia in tutta Europa e che fa acquisti all’aeroporto. Questa è in sostanza la mia prospettiva sul mercato al momento. Una cosa da tenere a mente è che i cinesi stanno diventando sofisticati: apporre un logo non è sufficiente per vendere un bene, vogliono prodotti di qualità, vogliono movimenti svizzeri negli orologi meccanici, vogliono borse Made in France, Made in Italy e non si può imbrogliarli. I cinesi sono ora al 30% della domanda globale di beni di lusso e continueranno ad aumentare ma sempre e soltanto se troveranno prodotti di qualità». Richemont negli orologi, Prada nell’abbigliamento: tutti corrono, ma si fermeranno prima o poi? «Richemont e Prada sono due dei nomi che deteniamo nei nostri portafogli. Un altro è Christian Dior. Pensiamo quindi al ritmo di crescita di queste aziende. Il nostro approccio po’ contrarian è il fatto che scomettiamo sulla


durevolezza della crescita delle aziende in cui siamo investiti. Spesso nei modelli di analisi abbiamo 3 anni di crescita rapida e poi improvvisamente una crescita in calo fino all’1Ͳ2% nel lungo periodo. Ritengo che per Prada, ad esempio, ci aspettino diversi anni di buona crescita derivanti dal programma di nuove aperture di negozi ancora allo stadio iniziale. Il numero di negozi di Prada rispetto a quelli di Luis Vuitton o Gucci è ancora limitato infatti e ha potenziale di crescita significativo. In secondo luogo non dimentichiamo che all’interno di Prada esiste un secondo brand che si chiama Miu Miu che ha fatturato 500 milioni al momento. Louis Vuitton è sui 7,5 miliardi di euro, circa 15 volte più grande di Miu Miu. Ovviamente i due marchi non sono al momento comparabili, quello che intendo è che ci sono vantaggi significati per altri brand. È chiaro che ci possono essere dei rallentamenti, così come li abbiamo visti in Louis Vuitton, ed è un aspetto che monitoriamo molto attentamente. Un indicatore chiave del settore per captare eventuali rallentamenti è lo sviluppo della rete di negozi. Una cosa infatti è crescere attraverso i ricavi dei negozi, un’altra molto importante è crescere sulla stessa base di negozi, in particolare per la profittabilità delle aziende. Capisco le paure ma ritengo non siamo ancora arrivati al punto in cui ci dobbiamo porre la domanda sul rallentamento della crescita di Prada». E Richemont? «Per quanto riguarda Richemont, teniamo presente che il potenziale per la gioielleria di marca è molto alto. Oggi solo il 20% dei pezzi di gioielleria venduti sopra i 100 mila euro hanno un marchio. Le persone tengono sempre di più al brand perché offre la certezza che si tratti di un prodotto vero e offre anche un’opportunità sul secondo mercato. Se si ha bisogno di monetizzare c’è sempre la possibilità di andare sul secondo mercato (per rivenderlo) se si ha un anello di Cartier. Aspetto che è interessante ricordare. Quindi il potenziale per il marchio Cartier potrebbe essere quello di raddoppiare la sua quota di mercato, di certo non immediatamente ma nel lungo termine.Tutto considerato, nonostante la taglia di queste aziende, mi aspetto che la crescita continui ancora». Dove guardate per scegliere un sostituto nei vostri portafogli? «Guardiamo ad aziende piccole e medie perché spesso sono i brand del futuro. Ad esempio abbiamo Tod’s che è piuttosto piccolo e che ha altri brand all’interno, non si tratta di un marchio solo. Il gruppo Tod’s detiene Hogan e Roger Vivier che sono al momento i marchi a crescita più rapida nelle calzature e accessori di lusso. Monitoriamo anche alcuni altri nomi come Brunello Cucinelli e Ferragamo che al momento non sono nei nostri portafogli ma le cose potrebbero cambiare nel corso del tempo. Vogliamo conoscere le aziende in cui investiamo piuttosto bene per essere sicuri di non aver perso qualcosa. Dedichiamo molto tempo agli incontri con il management ed i clienti, fornitori, competitor: sono elementi che prendiamo in considerazione durante la due diligence che facciamo analizzando le aziende. portafoglio è più sicuro del mercato. Ma se il mercato soffre, tutti ne soffrono di conseguenza» ;Ϯϱ ŶŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯͿ


25-NOV-2013

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Dir. Resp.: Ezio Mauro

da pag. 35


Crisi, rapporto Einaudi: “Il 39% degli italiani vive alla giornata” Secondo lo studio, basato sui dati dell'Eurobarometro, il 34% della popolazione non programma il futuro della famiglia oltre i sei mesi. Nell'industria, i settori più in difficoltà sono la gioielleria e il comparto dei mobili. In controtendenza i risultati dell'alimentare e dei giocattoli di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 novembre 2013

La crisi economica costringe quattro italiani su dieci (esattamente il 39%) a vivere alla giornata, mentre un terzo (il 34%) non programma il futuro della propria famiglia oltre i sei mesi. Lo afferma il 18esimo rapporto del Centro Einaudi, utilizzando dati dell’Eurobarometro. Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia può dire di andare meglio della Grecia, dove coloro che non sono in grado di fare progetti sono il 68% del totale, mentre in Germania il dato si ferma al 15%, in Austria al 10 per cento. Lo studio del Centro Einaudi approfondisce, in particolare, gli effetti della crisi sul mercato interno. Nell’industria a pagare sono stati soprattutto la gioielleria e il comparto dei mobili, che dal 2005 hanno visto scendere in Italia i loro fatturati del 26 per cento. Male anche le aziende della componentistica per auto (ricavi in calo del 22% in 8 anni) e la stessa industria automobilistica (14%, che nel solo periodo nero 2007-2008 ha perso il 58% di fatturato per poi recuperare). Secondo il rapporto, che si basa su dati Istat, crolla la nicchia degli strumenti musicali (-71%), mentre sono cresciute le industrie alimentari (+21%) e soprattutto quelle dei giocattoli (+28%). Un caso a parte è quello delle macchine industriali, che in Italia hanno registrato un aumento del 18% delle vendite e all’estero un boom del 197 per cento. Nell’export molto forti anche le forniture e le macchine mediche (+69%), oltre ancora all’alimentare industriale (+68%). Anche nelle vendite all’estero la gioielleria accusa un calo (-10%) mentre tengono mobili e comparto del legno.


25-NOV-2013

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Petrolio e oro, prezzi in ribasso gli hedge fund riducono la spesa COSA FRENA LE DUE MATERIE PRIME PIÙ SCAMBIATE? LE SCORTE DI GREGGIO NEGLI USA SONO CRESCIUTE OLTRE LE PREVISIONI (COSÌ ANCHE NEL RESTO DEL MONDO), MENTRE LA FED DOVREBBE CONTINUARE ANCORA PER UN PO’ A STIMOLARE L’ECONOMIA Walter Galbiati Milano Segui il pesce grosso. Un detto che in finanza forse funziona più che altrove, tanto è vero che una buona cartina di tornasole per capire l’andamento delle materie prime è vedere come si comportano gli hedge fund, i grandi investitori, spesso confusi con fondi avvoltoi e speculativi, il cui intento in realtà è solo quello di non perdere soldi, e se possibile guadagnarli, anche quando i mercati crollano. Sul fronte delle commodity sono spesso loro a indicare e a determinare la direzione del mercato, con movimenti che finiscono nell’occhio del ciclone perché considerati quasi sempre di carattere speculativo a danno dei produttori e dei consumatori. Di recente le attenzioni degli hedge statunitensi si sono concentrate sui prezzi del petrolio e dell’oro, che sono poi anche tra le materie prime più scambiate. Nel giro di un paio di settimane, i grandi fondi sono diventati meno postivi sulle stime di crescita del petrolio, dopo aver visto i dati sulle riserve salire abbondantemente. All’8 novembre le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 2,64 milioni di barili a 388,088 milioni, mentre gli analisti attendevano un rialzo di solo un milione di unità. Un dato che ha preso tutti in contro piede anche perché nel precedente rilevamento le scorte erano cresciute di 1,58 milioni di unità. I gestori dei fondi speculativi hanno così ridotto del 4,3% le posizioni di acquisto, mentre le scommesse sui ribassi sono salite ai massimi degli ultimi sei mesi. Del resto il petrolio Wti è sceso la scorsa settimana ai minimi degli ultimi cinque mesi intorno ai 93 dollari, ben lontano dai massimi di settembre quando le quotazioni si erano spinte fino a 110 dollari al barile. Il Brent, invece, il petrolio utilizzato come benchmark in Europa, ha registrato un calo inferiore (tratta intorno ai 108 dollari contro i massimi di 112 dollari registrati a fine agosto), per via delle difficoltà delle esportazioni libiche. «Le scorte sono più che abbondanti e ciò ha spinto gli investitori a ridurre le scommesse di crescita», ha commentato Michael Lynch, presidente della Strategic Energy & Economic Reasearch in Winchester. La produzione Usa ha per la prima volta dal febbraio 1995 superato le importazioni, grazie alle nuove tecniche di estrazione che hanno sbloccato l’estrazione in North Dakota, nel Texas e in altri stati a stelle e strisce. «Gli analisti nei loro studi di analisi fondamentale sono pessimisti sul prezzo del petrolio Usa, il Wti. E in questo scenario si possono fare grandi affari scommettendo sullo spread tra il greggio americano e il Brent», commenta Tariq Zahir, un gestore di fondi specializzato in materie prime presso Tyche Capital advisor. Il pessimismo degli hedge fund ha colpito anche l’oro dopo che la governatrice in pectore della Federal Reserve, Janet Yellen, ha confermato che manterrà gli stimoli all’economia, qualora dovesse essere eletta al posto di Ben Bernanke. Le scommesse su un rialzo del metallo prezioso sono crollate del 37%, il calo più consistente da febbraio a oggi, mentre l’oro si appresta a chiudere il suo primo anno in flessione, dopo 13 anni di continui rialzi. Il motivo? Alcuni grandi investitori hanno smesso di considerarlo un bene rifugio dalle turbolenze dei mercati. «I commenti della Yellen sono stati chiari e possono essere letti come un rinvio del “tapering”, una misura che sarebbe di estremo aiuto per le quotazioni dell’oro. Così i principali motivi di depressione restano intatti: una bassa inflazione e i mercati azionari sui nuovi record», spiega Donald Selkin, che gestisce circa 3 miliardi di dollari come capo strategie di mercato della National Securities corp. Non è un caso che il Dow Jones sia arrivato ai massimi di sempre, oltre i 16mila punti. Sul fronte, invece, alimentare non si arresta nemmeno il ridimensionamento del mais, sceso intorno ai 423 dollari per bushel (circa a 25Kg). A pesare sulle quotazioni, sono state più scelte di politica energetica che alimentare. L’Agenzia per la protezione ambientale Usa ha diminuito le richieste di bio-carburanti: quest’anno verranno utilizzati solo 4,9 miliardi di bushel di mais per produrre etanolo, pari a circa il 35% dell’intera produzione di mais statunitense. In passato si era arrivati anche al 40%. Con oro e petrolio, continua anche il ridimensionamento del mais (25 novembre 2013)


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L'AMERICA SUPERA LA CINA 22 Novembre 2013

Gli Stati Uniti nel 2013 sono tornati ad essere leader di crescita nell’acquisto di beni di lusso, con un incremento del 4% rispetto al 2012. In questo modo, invertendo la tendenza degli ultimi anni, hanno superato la Cina. Un ritmo costante di aperture di negozi nelle città secondarie degli States, unito all’acquisto di beni di lusso da parte di un numero sempre più crescente di turisti (soprattutto asiatici) in visita nelle città della costa occidentale (Las Vegas o Los Angeles), ha spinto la crescita della nazione americana. Questi i dati emersi da un recente studio condotto da Bain & Company. A livello mondiale, la spesa per beni personali di lusso (in testa pelletteria, gioielli e orologi) nel 2013 raggiunge i 217 miliardi di euro. Tuttavia, è importante notare che le fluttuazioni delle valute hanno avuto un impatto significativo sulla crescita con un divario di un punto percentuale rispetto allo scorso anno. “La superͲcrescita degli ultimi anni era destinata a calmierarsi”, commenta Claudia D’Arpizio, partner di Bain e autrice della ricerca. Tra le altre cose, l’analisi effettuata mette in evidenza che i turisti rappresentano metà del mercato in Italia, il 55% nel Regno Unito e il 60% in Francia. Il Giappone presenta per contro un calo, a causa del forte deprezzamento dello yen, sebbene in termini reali il consumo giapponese sia aumentato del 9% dopo molti anni di stagnazione.


24-NOV-2013

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23-NOV-2013

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Il mercato dei diamanti nel 2013 Sabato 23 Novembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Un diamante non è per sempre. Almeno per gli investitori che cercano un rifugio sicuro ai loro risparmi. Il mercato 2013 delle pietre preziose non è all’altezza delle aspettative. Se l'aumento dell’indice Dow Jones riflette la fiducia nella ripresa economica degli Stati Uniti, a fare da contraltare vi sono le basse prestazioni fornite dal settore minerario, con gli investitori che hanno snobbato le quote presenti nel listino. Va riconosciuto ad ogni modo come siano pochissime le aziende specializzate presenti nella piazza newyorkese. Il tabellone di Alrosa si è infatti trasferito a Mosca, mentre le altre società di estrazione di diamanti ad alto volume, De Beers e Rio Tinto, sono in realtà degli “ibridi” facenti parte di sodalizi più grandi, che li escludono dal commercio specifico riguardante la distribuzione dei diamanti. Restano così disponibili sul mercato solamente aziende di medioͲbasso volume. La più grande di queste, la Dominion Diamond Corporation, ha una capitalizzazione di mercato di circa 1,2 miliardi di dollari, seguita dalla Petra Diamonds, che si attesta su un valore di 900 milioni, dalla Lucara (506 milioni) e dalla Gem Diamonds (330 milioni). Tra queste società, solo le azioni Lucara hanno mostrato miglioramenti significativi nel 2013, dovuti in gran parte ad un aumento della produzione scaturita dall’apertura della miniera Karowe in Botswana. La scarsità di pietre presenti in superficie sta condizionando non poco il mercato, con gli investitori che appaiono diffidenti riguardo ad una ripresa immediata delle attività di estrazione. Per le altre tre aziende, infatti, viene valutato a rischio il piano industriale a medioͲlungo termine. La Gem Diamonds sta prendendo in considerazione di andare sottoterra nella miniera Letšeng, in Lesotho, e di avviare lo sviluppo della miniera Ghaghoo in Botswana. Petra Diamonds è impegnata in progetti di espansione nelle miniere Finsch e Cullinan, mentre le interruzioni di lavoro in Sud Africa hanno esercitato un ribasso sulle azioni. Gli azionisti Dominion, nel mese di settembre, hanno espresso la loro preoccupazione sulla decisione del management di stanziare denaro per sviluppare il tubo Jay presso la miniera di Ekati, piuttosto che destinare i fondi in un programma di riacquisto delle azioni. Queste aziende sono ad alto rischio svalutazione nel listino. Gli investitori, al momento, rimangono forse in attesa di sviluppi positivi e, nel lungo periodo, il rilancio delle attività potrebbe portare i frutti sperati. In teoria, il costo dei diamanti grezzi dovrebbe aumentare, trainato da un mercato in espansione come quello cinese, aumentando i profitti delle compagnie. L’attualità, però, parla di una situazione estremamente precaria. Quest'anno il mercato è stato selettivo, con una forte domanda e la conseguente crescita dei prezzi per i diamanti da 0,30 e 0,40 carati, mentre per tutti gli altri target il crollo è stato sostanziale. La conseguenza è stata quella di una liquidità minima,


che ha inficiato il normale funzionamento della macchina produttiva con un forte ridimensionamento degli investimenti a lungo termine. Nella fascia alta del mercato, come succede per altre materie prime, è meglio investire nel prodotto reale rispetto alle imprese che si occupano dell’estrazione. A livello generale, quindi, il mercato dei diamanti continua a stagnare e, sebbene queste tendenze “volatiliâ€? siano suscettibili a cambiamenti repentini, le compagnie minerarie sono costrette ad attuare scelte drastiche sulla politica di estrazione.


KƌŽ ĂŶĐŽƌĂ ŝŶ ĚŝƐĐĞƐĂ͗ ůĂ &ĞĚ ƐĞŵďƌĂ ƉƌŽŶƚĂ ĂĚ ĂǀǀŝĂƌĞ ŝů ƚĂƉĞƌŝŶŐ ĂůĚƵŝŶŽ ĞƉƉĞƚĞůůŝ 22 novembre 2013 MILANO Prosegue la discesa del prezzo dell'oro, assestatosi in prossimità dei minimi da quattro mesi. Ieri al 2° fixing di Londra il metallo giallo ha chiuso 1.240 dollari per oncia, dopo i 1.271,5 della seduta precedente. Ribassi analoghi sono stati sperimentati a New York. A pesare sul settore ancora una volta sono state le notizie giunte dagli Stati Unti, dove la Federal Reserve ha svelato l'intenzione dei banchieri centrali di procedere col «tapering» (la riduzione della manovra di acquisto di Treasury e bond ipotecari per 85 miliardi di dollari al mese) già nelle prossime riunioni di dicembre. Nulla di preciso comunque (almeno per ora), con molti analisti che prevedono solo riduzioni di poco rilievo e quindi di poco impatto sui mercati. Per l'avvio di ogni manovra comunque resta la condizione di un rafforzamento dell'economia americana e dei livelli occupazionali. L'ipotesi di dicembre per l'avvio del tapering non sembra tuttavia molto probabile. Colpisce al riguardo l'esito di un sondaggio Bloomberg: l'80% degli analisti interpellati si aspetta un allentamento delle misure di stimolo all'economia solo a partire da marzo. Da ricordare che le tante ipotesi e previsioni sull'imminenza dell'avvio del tapering dall'inizio dell'anno hanno causato un calo dei prezzi del metallo prezioso di oltre il 25%. Prezzi che, proprio sull'avvio delle misure Usa a sostegno dell'economia decise negli anni scorsi, avevano invece registrato una vera a propria impennata dei prezzi, che salirono nel 2011 ai massimi storici in prossimità dei1.920 dollari. Negli ultimi mesi a pesare sul riibasso dei prezzi hanno contribuito, chiaramente, anche altri elementi, tra cui il rafforzamento del dollaro, la frenata dei consumi (soprattutto in India, dove il Governo negli ha alzato più volte i dazi all'import per tentare di alleggerire il deficit commerciale del Paese), l'abbondanza dell'offerta. Dal fronte minerario per esempio continuano a giungere notizie positive. Le estrazioni quest'anno – secondo previsioni di analisti del Gfms – potrebbero aumentare a livelli record, e questo nonostante gruppi – tra cui la canadese Kinross e la russa Polymetal – e abbiano sospeso l'attività in alcuni giacimenti considerati marginali. A favorire l'aumento produttivo infatti sono le strategie di molti big, che tendono a spingere sulle estrazioni per mantenere vendite e profitti a livelli elevati. E poi Ͳ notano gli esperti – sul mercato si cominciano a sentire gli effetti dei massicci investimenti in capacità produttiva effettuati negli anni scorsi. Ed è per questo che per il terzo trimestre sono stati sperimentati aumenti produttivi per i primi tre big del settore: Barrick Gold, Newmont Mining e AngloGold Ashanti. Così, il Gfms prevede che nel 2014 la produzione mineraria possa superare per la prima volta la soglia delle 3mila tonnellate di metallo prezioso, contro le 2.920 stimate per quest'anno e le 2.861 calcolate per il2012. Previsioni di incrementi produttivi giungono dalla Russia. L'Unione locale degli industriali auriferi ha alzato le stime sulle estrazioni per quest'anno da 234 a 240 tonnellate (circa 7,7 milioni di once), dopo le 225,8 tonnellate estratte nel 2012. Solo nei primi nove mesi dell'anno la produzione complessiva russa di oro è salita del 13,4% a 186 tonnellate.


21/11/2013

^ƉĞƐĞ ŶĂƚĂůŝnjŝĞ ŝŶ ĐĂůŽ͕ ŵĂ ĐƌĞƐĐĞ ůΖĞͲĐŽŵŵĞƌĐĞ >Ă yŵĂƐ ^ƵƌǀĞLJ ĂŶĂůŝnjnjĂ ƋƵĞůůŽ ĐŚĞ ƐĂƌă ŝů EĂƚĂůĞ ĚĞŐůŝ ŝƚĂůŝĂŶŝ Spese natalizie in calo, ma cresce l'eͲcommerce. La Xmas Survey analizza quello che sarà il Natale degli italiani. Volenti o nolenti, crisi o non crisi, la corsa verso le festività natalizie è iniziata. A circa un mese dal Natale, Deloitte pubblica la sedicesima edizione della sua indagine Xmas Survey, stimando quelle che saranno le spese degli italiani sotto l'albero. Secondo i dati, assecondando la crisi, sarà un Natale al risparmio. DĞŶŽ Ěŝ ϱϬϬ ĞƵƌŽ Ěŝ ƐƉĞƐĂ ƉĞƌ ĨĂŵŝŐůŝĂ Secondo la ricerca di Deloitte, il budget di spesa medio per famiglia per i regali da mettere sotto l'albero è in contrazione rispetto allo scorso anno. Nel dettaglio, ogni famiglia riservera' in media alle spese natalizie 477 euro, il 2,4% in meno rispetto a quanto stanziato lo scorso anno. /ů ĚĞŶĂƌŽ ğ ŝů ƌĞŐĂůŽ Ɖŝƶ ĚĞƐŝĚĞƌĂƚŽ Come rivela la Xmas Survey, il regalo più desiderato dagli europei e' il denaro. Si tratta di un trend assecondato anche nel nostro Paese, dove a preferire "la bustarella" sotto l'albero e' quasi 1 su 2 (il 46% degli intervistati, con precisione). I dati relativi all'Italia, inoltre, rivelano che l'85% degli italiani e' pronto Ͳ nel fare i regali Ͳ ridurre le spese per i prodotti di abbigliamento, mentre l'83% si dichiara propenso a contrarre il budget dedicato alle spese legate alle attività di divertimento e l'82% taglierà su quelle dedicate alla tecnologia. >ΖŽŶůŝŶĞ ŝŶ ĐƌĞƐĐŝƚĂ In crescita, invece, il numero di quanti si dicono pronti ad acquistare i regali su internet. Nel 2013, il 23% del budget destinato ai regali natalizi Ͳ dice la ricerca Deloitte Ͳ verrà speso attraverso l'eͲcommerce: un punto percentuale in più rispetto al 2012 e ben 6 punti in più rispetto al 2011. M. Campodonico


RUSSIA: LA RINASCITA DEI GIOIELLI Ϯϭ EŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

>Ă ZƵƐƐŝĂ ğ ŝŶƚĞŶnjŝŽŶĂƚĂ Ă ƌĂĨĨŽƌnjĂƌĞ ůĂ ƉƌŽƉƌŝĂ ŝŵŵĂŐŝŶĞ Ğ Ă ƌŝĂĐƋƵŝƐƚĂƌĞ ůŽ ƐƚĂƚƵƐ Ěŝ ƵŶŽ ĚĞŝ ƉƌŝŶĐŝƉĂůŝ ĐĞŶƚƌŝ ŵŽŶĚŝĂůŝ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ͘ YƵĞƐƚŽ ƵŶŽ ĚĞŝ ƚĞŵŝ ƚƌĂƚƚĂƚŝ ĚƵƌĂŶƚĞ ŝů ƌĞĐĞŶƚĞ &ŽƌƵŵ ĞĐŽŶŽŵŝĐŽ ŝŶƚĞƌŶĂnjŝŽŶĂůĞ ĚĞů ŐŝŽŝĞůůŽ ƚĞŶƵƚŽƐŝ Ă DŽƐĐĂ ŶĞů ƐĞƚƚĞŵďƌĞ ƐĐŽƌƐŽ͘ EĞŐůŝ Ƶůƚŝŵŝ ϮϬ ĂŶŶŝ ŝů ƐĞƚƚŽƌĞ ĚĞůůĂ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ŝŶ ZƵƐƐŝĂ ŚĂ ƌĂŐŐŝƵŶƚŽ ƵŶĂ ƐĞƌŝĞ Ěŝ ŝŵƉŽƌƚĂŶƚŝ ƚƌĂŐƵĂƌĚŝ͕ ĨĂĐĞŶĚŽ ƌŝŶĂƐĐĞƌĞ ĂůĐƵŶĞ ƚĞĐŶŝĐŚĞ ŽƌŵĂŝ ƉĞƌĚƵƚĞ͘ / ƉƌŝŶĐŝƉĂůŝ ĐĞŶƚƌŝ ĚĞůů͛ĂƌƚĞ ŽƌĂĨĂ ŝŶ ZƵƐƐŝĂ ƐŽŶŽ͗ DŽƐĐĂ͕ ^ĂŶ WŝĞƚƌŽďƵƌŐŽ͕ <ŽƐƚƌŽŵĂ Ğ zĂƌŽƐůĂǀů͘ >Ă ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ĚĞůůĞ ĂnjŝĞŶĚĞ ƌƵƐƐĞ ğ ĐŽƐŞ ĚŝƐƚƌŝďƵŝƚĂ͗ ĐŝƌĐĂ ŝů ϮϬй ƐŽŶŽ ŵĂŶƵĨĂƚƚŝ ĞƐĐůƵƐŝǀŝ Ğ ŝů ƌĞƐƚĂŶƚĞ ϴϬй ŽŐŐĞƚƚŝ Ěŝ ůĂƌŐŽ ĐŽŶƐƵŵŽ͕ ĚĞƐƚŝŶĂƚŝ Ăŝ ĐůŝĞŶƚŝ ĐŽŶ ƵŶ ƌĞĚĚŝƚŽ ŵĞĚŝŽ Ğ ŵĞĚŝŽͲďĂƐƐŽ͘ >Ă ůĞŐŝƐůĂnjŝŽŶĞ ĞƌĞĚŝƚĂƚĂ ĚĂůů͛hŶŝŽŶĞ ^ŽǀŝĞƚŝĐĂ ƉĞƌž ƐƚĂďŝůŝƐĐĞ ĐŚĞ ĚĂů ϮϬϬϯ ŝ ŵĞƚĂůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ Ğ ůĞ ƉŝĞƚƌĞ ŶŽŶ ƐŽŶŽ Ɖŝƶ ĐŽŶƐŝĚĞƌĂƚŝ ǀĂůƵƚĂ ƐƉĞĐŝĂůĞ͕ ďĞŶƐŞ ͞ŵĞƌĐŝ ĐŽŵƵŶŝ͟ ĂŶĐŚĞ ƐĞ ƉĞƌ ĂǀǀŝĂƌĞ ƵŶĂ ŵĂŶŝĨĂƚƚƵƌĂ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůŝ ƵŶ ŝŵƉƌĞŶĚŝƚŽƌĞ ĚĞǀĞ ĞƐƐĞƌĞ ŽƉƉŽƌƚƵŶĂƚĂŵĞŶƚĞ ĂƚƚƌĞnjnjĂƚŽ͘ YƵĞƐƚŽ ƐŝƐƚĞŵĂ ŝŶĐŝĚĞ ƐƵŝ ĐŽƐƚŝ Ěŝ ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ͘


DINAMICA DEL SETTORE ITALIANO DELLA GIOIELLERIA E DELL'OREFICERIA 19 Novembre 2013

I dati espressi nel “Rapporti sul Settore Gioielleria e Oreficeria” a cura di Sectorial Insight & Supply Chain Unicredit evidenziano come il settore metta a segno ottimi risultati in campo estero. L’export infatti è cresciuto del 10,1% grazie alla ripresa di alcuni mercati di sbocco tradizionali come Usa ed Emirati Arabi e alla dinamicità di nuovi mercati emergenti come Cina e Hong Kong. Il settore si presenta comunque estremamente frammentato e caratterizzato da una forte concentrazione geografica in distretti produttivi specializzati. Risulta così composto da quattro macroͲsegmenti: oreficeria (oggetti generalmente standardizzati, il cui valore è rappresentato in prevalenza dal metallo prezioso di cui sono composti); oreficeria “semipreziosa” (collane, ciondoli che abbinano metalli preziosi e materiali meno nobili); gioielleria (oggetti prodotti in piccola serie, il cui valore è determinato dal valore delle pietre preziose incastonate, dalla manifattura e dal design); argenteria (prodotti da tavola, vasellame, oggettistica e gioielleria in argento). La domanda domestica continua a rimanere debole, nonostante l’aumento del fatturato settoriale. A parere degli esperti, le cause vanno ricercate nella generale disaffezione verso i prodotti tradizionali, soprattutto da parte dei giovani, nella forte concorrenza dei prodotti di bigiotteria, e nel calo del valore medio degli acquisti e nella loro marcata stagionalità.


hKE WZK^W dd/s W Z /> >h^^K E > ϮϬϭϰ 18 Novembre 2013

Secondo dati recenti diffusi da Fondazione Altagamma, con il contributo dei maggiori analisti internazionali specializzati nel settore, il mercato del lusso nel 2014 si prospetta in crescita rispetto al 2013. Le previsioni per il mercato degli orologi e dei gioielli prevedono una crescita del 6% così come si prospettano in ripresa del 10% sia il mercato asiatico sia quello medio orientale. Si stimano promettenti performance anche per il Nord America, con un rialzo previsto del 5% e per l’Europa, gli analisti attendono una crescita del 4%. Gli studi di Altagamma prospettano per il Giappone un aumento del 2%, mentre per l’America Latina e per l’area “resto del mondo” dovrebbero crescere rispettivamente del 7 e del 10%.


Compro Oro

ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ͕ dĂƌ ƐŽƐƉĞŶĚĞ ƉƌŽǀǀĞĚŝŵĞŶƚŽ Ěŝ ƌĞǀŽĐĂ ůŝĐĞŶnjĂ ĚĞůůĂ YƵĞƐƚƵƌĂ Giovedì 21 Novembre 2013 GIUSTIZIA | Caserta Ͳ Domenico Nappi, accogliendo l'istanza proposta dall'avv. Claudio Ursomando, ha sospeso il provvedimento di revoca, emesso dalla Questura di Caserta, della licenza di P.S. rilasciata alla sig.ra A.V. per la propria attività di gioielleria e compro oro. La vicenda nasce nell'Agosto del 2013 quando, a seguito di controlli effettuati dai carabinieri della compagnia di Caserta nelle gioiellerie e compro oro della città capoluogo, venivano riscontrate delle irregolarità nell'esercizio di cui è titolare la A.V., tali da comportare la revoca della licenza di PS da parte della Questura di Caserta. " Abbiamo ottenuto un primo importante risultato Ͳ dichiara l'avv. Claudio Ursomando difensore della ricorrente Ͳ infatti il Presidente della V ° sezione del TAR ha accolto in pieno la nostra tesi difensiva fondata sull'evidente eccesso di potere compiuto dalla Questura di Caserta nell'emettere il provvedimento di revoca impugnato che sta comportando notevoli danni economici alla ricorrente. Da domani, quindi la mia assistita potrà riprendere la propria attività di vendita, in attesa della prossima udienza camerale che, sono certo, confermerà il disposto del presidente Nappi."


KƌŽ ŝŶ ƵƌŽ͗ ƐƉŽƚ ds ĐŽŶ ůĂ ŐĞŶƚĞ ĐŽŵƵŶĞ 21/11/2013 By orafoitaliano

Tre spot TV da 15” per raccontare, attraverso le esperienze personali di persone comuni, i diversi servizi offerti da Oro in Euro, gruppo leader nella compravendita di preziosi, con oltre 200 punti vendita tra Italia ed estero. Il claim “Oro in Euro: cambi subito, cambi in meglio” sottolinea l’immediatezza dei “cambi” offerti dal Gruppo – il cambio di preziosi per denaro o di denaro per preziosi – e i benefici che ne derivano per il cliente, con la migliore quotazione del proprio usato sul mercato e la possibilità di acquistare gioielli usati e di firme prestigiose a prezzi da outlet. Gli spot – è prevista anche la versione da 25” per le TV locali – illustrano appunto una serie di situazioni che quotidianamente si verificano nei punti vendita di Oro in Euro, con attori che impersonano clientiͲtipo. La giovane donna che monetizza i propri gioielli usati per realizzare il proprio sogno nel cassetto è Sarah Maestri; il ragazzo che trasforma in contanti l’oro che non usa più è Eric Alexander; la donna che acquista gioielli a prezzi oltremodo convenienti è Claudia Barbieri. Gli spot sono prodotti da Tecnomovie con la regia di Gianni Borgogna e la direzione creativa di Gerardo Ruggia; l’agenzia creativa è la Password Communication, direzione di produzione Alessia Mantegazza.


Settore e Moda

Anche in Iran piace il Made in Italy Pubblicato il 26 novembre 2013 da redazione3 | Lusso e finanza Inaugurata la prima Fiera multisettoriale del Made in Italy a Teheran

Non solo Cina, per il Made in Italy in Oriente. In questi giorni, infatti, è di scena a teheran, capitale dell’Iran, la prima Fiera multisettoriale del Made in Italy, che vede la partecipazione di 37 aziende, protagoniste dello spazio espositivo allestito per loro in un grande albergo della capitale iraniana. Durante la presentazione del progetto, Luca Giansanti, l’Ambasciatore d’Italia a Teheran, Luca Giansanti, ha affermato che l’iniziativa ”ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂ ƵŶ ŝŵƉŽƌƚĂŶƚĞ ƐĞŐŶĂůĞ Ěŝ ŝŶƚĞƌĞƐƐĞ ĚĂ ƉĂƌƚĞ ĚĞůůĞ ŶŽƐƚƌĞ ĂnjŝĞŶĚĞ ŶĞŝ ĐŽŶĨƌŽŶƚŝ ĚĞůů͛/ƌĂŶ͕͟ ĂƚƚƌĂǀĞƌƐŽ ƵŶĂ ͟ƋƵĂůŝĨŝĐĂƚĂ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂŶnjĂ ĚĞů DĂĚĞ ŝŶ /ƚĂůLJ”. Ciò che Giansanti ha sottolineato con piacere è la presenta, all’evento, di realtà non solo grandi, ma anche medie e piccole, appartenenti a vari settori, come quelli dell’industria meccanica, agroͲalimentare, farmaceutica, arredamento, cosmetici, alimentazione animale, che fino ad oggi hanno rappresentato il punto di forza dei rapporti commerciali esistenti tra i due Paesi. Ad organizzare la Fiera, che si svolgerà fino a domani, è stato il Centro Commercio Italia Europa. Nonostante il clima economico e politico iraniani non siano ancora limpidi e risolti, le premesse per una collaborazione ed un’intesa costruttiva tra Italia ed Iran ci sono, e lasciano ben sperare per il futuro. A conferma di ciò, Hossein Hedayati, presidente dell’ente che ha organizzato la Fiera, ha dichiarato: “ ͛ ů͛ŝŶŝnjŝŽ Ěŝ ƵŶ ĨƵƚƵƌŽ ŵŽůƚŽ͕ ŵŽůƚŽ ƌŽƐĞŽ͘ ͛ ƵŶ ŵŽŵĞŶƚŽ Ěŝ ĂƉĞƌƚƵƌĂ ƐƵ ƵŶ ŶƵŽǀŽ ŵŽŶĚŽ Ğ ƵŶ ŶƵŽǀŽ ŵĞƌĐĂƚŽ ǀĞƌĂŵĞŶƚĞ ŝŶƚĞƌĞƐƐĂŶƚĞ”. L’occasione, per le aziende italiane e, in generale, per il nostro Made in Italy, è di quelle importanti, come ha sottolineato anche Luciano Iannantuoni, del consiglio di amministrazione del Centro. sĞƌĂ DKZ dd/


ĂƌƚŝĞƌ tŝŶƚĞƌ dĂůĞ ϮϬϭϯ DĂƌƚĞĚŞ Ϯϲ EŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ /ŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶŝ ĚΖKƌŽ

ŽŵĞ ŽŐŶŝ ĂŶŶŽ ĂƌƚŝĞƌ ĐĞůĞďƌĂ ůĂ ŵĂŐŝĂ ĚĞů EĂƚĂůĞ ĐŽŶ ůΖŝŶĐĂŶƚĞǀŽůĞ ĨŝůŵĂƚŽ tŝŶƚĞƌ dĂůĞ͘

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IWC, l’orologio del Piccolo Principe Martedì 26 Novembre 2013 Scritto da Sara Parisi Inutile parlare del posto che Il WŝĐĐŽůŽ WƌŝŶĐŝƉĞ – fiaba moderna di irresistibile delicatezza – ricopre nel cuore di ognuno di noi perché, ne siamo sicuri, non c’è nessuno che non conosca o non abbia apprezzato il bambino dai capelli biondi in grado di aprire gli occhi all’adulto scaturito dalla penna geniale di Antoine de SaintͲExupéry. IWC Schaffhausen lo sa bene ed è per questo che dal 2006 collabora con gli eredi dell’autore per creare ogni anno un’edizione limitata di orologi che ricordino l’umanista e il vivace bambino protagonista della sua opera. Se l’anno scorso il modello proposto era questo, la collezione del 2013 non può che distinguersi dalle altre, dal momento che quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della pubblicazione de /ů WŝĐĐŽůŽ WƌŝŶĐŝƉĞ. I modelli proposti sono due: il Big Pilot’s Watch Calendario Perpetuo Le Petit Prince e il Pilot’s Watch Mark XVII Le Petit Prince. Il Big Pilot’s Watch Calendario Perpetuo Le Petit Prince sfoggia l’effigie del piccolo principe all’interno delle indicazioni delle fasi lunari e nel medaglione in oro 18 carati posto sul rotore, dov’è inciso anche il titolo originale del libro. Esso può vantare un calibro di manifattura 51613 con sistema di ricarica Pellaton, riserva di carica di sette giorni e indicazione di data, giorno, mese e anno. È curiosamente accompagnato dalla ristampa della prima edizione in inglese dell’opera e dalla riproduzione del manoscritto in francese, ma se lo si vuole acquistare bisogna affrettarsi perché in commercio ne esistono soltanto 270 esemplari in oro rosso.

Per quanto riguarda il Pilot’s Watch Mark XVII Le Petit Prince, invece, l’immagine del piccolo principe si trova nell’iscrizione sul fondello, ma nel quadrante basta una stella sulla lancetta dei secondi per ricordarlo. Impermeabile fino a 6 bar e con riserva di carica di 42 ore, è disponibile sul mercato in mille esemplari in acciaio.


Entrambi i modelli vogliono costituire un omaggio al bambino più famoso del mondo e ad Antoine de SaintͲExupéry che, come ricorda Georges Kern, CEO di IWC Schaffhausen, prese il brevetto da pilota nel 1936, proprio quando IWC lanciò il suo primo Special Pilot’s Watch. «Ammiriamo il suo coraggio da pilota sempre pronto a rischiare la vita per il progresso tecnico e naturalmente celebriamo anche il grande scrittore e umanista con le cui opere molti di noi sono cresciuti», ha dichiarato Kern. IWC Schaffhausen – partner dal 2006 della fondazione di beneficenza Antoine de SaintͲExupéry pour la Jeunesse – ancora una volta afferma dunque con forza la sua maestria e competenza nella realizzazione degli orologi, non pensando esclusivamente all’aspetto meccanico e tecnico, ma commuovendosi di fronte ad un autore che ha saputo fare innamorare il mondo, perché “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.


KƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ ŝŐ ĂŶŐ ĂǀŝĂƌ ͞>ĂĚLJ ϯϬϱ͕͟ ůĂŶĐŝŽ Ă DŝĂŵŝ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ lunedì 25 novembre 2013

,ƵďůŽƚ ŚĂ ƐǀĞůĂƚŽ ů͛ŽƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ůƵƐƐŽ ŝŐ ĂŶŐ ĂǀŝĂƌ ͞>ĂĚLJ ϯϬϱ͟ ŝŶ ŽĐĐĂƐŝŽŶĞ Ěŝ ƵŶĂ ƐĞƌĂƚĂ ƐƉĞĐŝĂůĞ Ă DŝĂŵŝ͕ ĐŚĞ ŚĂ ĐŽŝŶǀŽůƚŽ ĚŝǀĞƌƐŝ sŝƉ͘

L’orologio di lusso ,ƵďůŽƚ ŝŐ ĂǀŝĂƌ ͞>ĂĚLJ ϯϬϱ͟ non fatica a guadagnare la scena, per le note delle sue seduzioni, pronte ad entrare nel cuore di chi ama i prodotti vistosi e di grande qualità. La scelta di DŝĂŵŝ come località per il suo lancio non è casuale. Anche il numero presente nella sigla si lega alle celebre località della Florida, rappresentandone il codice zonale di riferimento dell’area meridionale. Proprio a Miami si è svolto il vernissage, abbinato a un esclusivo cocktail con cena privata, che ha coinvolto alcuni nomi importanti di quella regione, fra bottiglie di Dom Perignon e pietanze sfiziose. Ricordiamo che Hublot è un’azienda produttrice di orologi di lusso fondata nel 1980 da Carlo Crocco. Oggi è controllata dalla holding francese specializzata in beni di lusso LVMH. Nel suo catalogo ci sono articoli nati dalla partnership con Ferrari. I modelli della collezione “Lady 305” vogliono rendere omaggio alla Florida meridionale e al suo irresistibile fascino. Le scelte cromatiche fatte per questi segnatempo evocano i colori della sabbia e del mare. La linea si ispira al gioello in ceramica Big Bang Black Caviar, dal valore di un milione di dollari. Gli orologi della nuova serie offrono un look sportivo ed elegante, con angoli acuti e rilievi ad animarne le geografie stilistiche. La cassa, di 41 millimetri di diametro, è impreziosita da 36 topazi, incastonati su una base in oro rosso o acciaio. Dieci i pezzi della prima serie limitata, venticinque quelli della seconda. I prezzi sono a cinque cifre.


OASIS Ϯϱ EŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

>ΖŽĂƐŝ ĚĞůůĂ ĚĞƐŝŐŶĞƌ ŝƐƌĂĞůŝĂŶĂ Žƌŝ ƐĞŶŐĞƌŝ Ɛŝ ƉƵž ĂŵŵŝƌĂƌĞ ŶĞŝ ƉĞŶĚĞŶƚŝ͕ ŶĞŐůŝ ŽƌĞĐĐŚŝŶŝ Ğ ŶĞůůĞ ĐŽůůĂŶĞ ǀĞƌĚŝ ĐŽŵĞ ƵŶŽ ƐƉĞĐĐŚŝŽ ĚΖĂĐƋƵĂ ƚƌĂƐƉĂƌĞŶƚĞ͕ ďůƵ ĐŽŵĞ ŝů ĐŝĞůŽ ůŝŵƉŝĚŽ͕ ĚŽƌĂƚĞ ĐŽŵĞ ƵŶ ƉĂƌĂĚŝƐŽ ĚĂ ƐŽŐŶŽ͘ ƌŝƐƚĂůůŝ͕ ƉĞƌůĞ Ğ ƐĞƚĞ ƉƌĞŐŝĂƚĞ ƐŽŶŽ Őůŝ ŝŶĐŽŶĨŽŶĚŝďŝůŝ ĐĂǀĂůůŝ Ěŝ ďĂƚƚĂŐůŝĂ ĚĞůůĂ ĚĞƐŝŐŶĞƌ ĐŚĞ ƌŝǀŝǀŽŶŽ͕ ĂŶĐŽƌĂ ƵŶĂ ǀŽůƚĂ͕ ĐŽŶ ĨŽƌŵĂ ŶƵŽǀĞ Ğ ƌŝĐĞƌĐĂƚĞ ŶĞůůĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ΗKĂƐŝƐΗ͊



Guida alla milano artigiana Milano su misura. Craft shopping guide, è la guida prêt-à-porter per i fashion addicted. Visitare Milano tralasciando Duomo, Castello Sforzesco e Cenacolo. Addentrandosi piuttosto nei vicoli di Brera, nelle boutique del quadrilatero della moda, nelle botteghe storiche del centro. Settanta selezionatissimi luoghi di eccellenza sono il cuore pulsante di questo gustoso compendio dell’artigianato milanese, nato dalla collaborazione tra la casa editrice Gruppo Editoriale, la Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e il Four Seasons Hotel e realizzato con il patrocinio del Comune di Milano. Testi di Stefania Montani e foto di Dario Garofalo, 9 le sezioni: Gioielli, Bijoux, Argenti, Sartoria, Accessori, Arredo, Décor, Strumenti musicali e Curiosità, con informazioni pratiche necessarie per raggiungere e contattare le botteghe. 9,90 euro il prezzo al pubblico.


Graff Diamonds Unique Jewels, diamanti e pietre preziose per gioielli unici Pubblicato da Lorena Cacace, Lunedì, 25 Novembre 2013.

Graff Diamonds è nota in tutto il mondo per le sue creazioni uniche, in particolare gli Unique Jewels, gioielli capolavoro che esprimono tutta la bellezza delle pietre preziose. La maison ha fatto della ricerca delle pietre più belle al mondo la sua ragione d’essere, realizzando con esse alcuni gioielli preziosissimi, prodotti in esemplari singoli. Nella linea di Unique Jewels troviamo gioielli extralusso, di altissima gioielleria, tra cui un bracciale con diamanti e zaffiri, tiare in diamanti gialli e bianchi, orecchini in diamanti rari e preziosi e molto altro. Una collezione di gioielli sensazionali che hanno conquistato appassionati in tutto il mondo. Graff Diamonds nasce a Londra nel 1960 dalla passione di Sir Laurence Graff per le pietre preziose. A differenza di altre griffe, la maison sceglie le pietre migliori allo stato grezzo in varie miniere sparse nel mondo: in seguito le lavora, le taglia, le lucida e, alla fine, le monta su gioielli pensati appositamente. Così il bracciale con zaffiri e diamanti, rispettivamente 81.09 e 112.85 carati di pietre che illuminano il modello alto e rigido. I gioielli brillano tra i capelli con il cerchietto in diamanti, ben 272, che adornano la decorazione floreale, ispirato al più classico dei cerchietti, quello di Alice nel paese delle Meraviglie. La tiara con diamanti gialli e bianchi è un perfetto esempio di altissima gioielleria: 284 diamanti per un totale di 122.63 carati e un gioiello degno di una principessa. Diversi gli orecchini tra cui gli splendidi Graff Sweathearts, due diamanti pendenti da 50 carati l’uno taglio a cuore perfettamente simmetrici e lucidi, o i Gemini Yellows, con grandi protagonisti le due pietre gialle, da 50 carati ciascuno. E ancora i Twins Stars, due diamanti taglio ovale da 22 carati, a loro volta sostenuti da due diamanti ciascuno, uno tondo e uno più piccolo sempre ovale. Gli anelli montano pietre uniche, come uno smeraldo da 16.93 carati, o hanno forme delicate e romantiche che si ispirano alla natura: è il caso dell’anello Diamond Butterfly Ring in cui 675 diamanti sono incastonati nella grande farfalla. Collier e spille completano la collezione, così come la parure in diamanti e rubini. Si tratta di gioielli preziosi di altissima gioielleria, esemplari unici che riflettono la maestria e l’arte delle maestranze di Graff Diamonds in tutta la bellezza delle pietre.


l panettone per il magnate russo ottantamila euro in oro e diamanti E' l'opera unica di un pasticciere di Carmagnola, Dario Hartvig: "Ho conosciuto il miliardario a una cena sul suo yacht grazie a un amico comune, gli ho preparato un tiramisù ed è rimasto entusiasta". Da lì è nata l'idea del dolce natalizio tempestato di pietre preziose di MARCO TRABUCCO Il panettone di Dario Hartvig Un panettone da 80mila euro: no, non avete letto male, non ci sono zero in più. Il panettone di cui si parla esiste davvero, lo ha preparato un pasticcere di Carmagnola per un magnate russo. E non ha niente di speciale: nel suo impasto ci sono farina, uova, latte, zucchero insaporiti da uvetta e canditi. O magari da eretici marron glacé, visto che lo si produce in Piemonte. La forma è la stessa, a cupola, e anche le dimensioni sono quelle solite. A fare la differenza però è ciò che ricopre la pasta: è letteralmente foderato di foglie d’oro alimentare (e fin qui nulla di pazzesco, il loro uso nelle cucina di alto livello è abbastanza comune). Soprattutto, alla base, ha una sorta di corona di piccoli diamanti (si, diamanti veri) che si presume non verranno inghiottiti ma diventeranno poi proprietà dei fortunati che potranno gustare una fetta di questo panettone da gioielleria. Il nome di chi ha voluto questa follia non è noto. Lo è invece quello dell’autore, il pasticcieregioielliere. Si chiama Dario Hartvig, ha 40 anni e da un quindicennio è proprietario di una bottega di livello, la Pasticceria del Borgo, a Carmagnola. Sito internet, profilo facebook, attività come giramondo, «faccio aperture di locali per clienti un po’ ovunque, in Francia, Spagna, in Australia e a Dubai» spiega. Poi racconta la storia del panettone milionario, e sembra quasi di ascoltare una fiaba moderna, o forse di ascoltare una storia a metà tra una fiaba e quelle vicende da rivista di gossip che sembrano incredibili e spesso lo sono. Questa però è vera. «Vado in vacanza in Sardegna, a Palau spiega Dario e lì, quest’estate, un mio amico è entrato in contatto per lavoro con questo miliardario russo. Me lo ha fatto conoscere e quello ci ha invitato sul suo yacht per una cena. Quando ha saputo che ero un pasticciere mi ha chiesto di preparargli un dolce. Io ho fatto un tiramisù un po’ particolare. Gli è piaciuto da matti». Da cosa nasce cosa. L’“oligarca” russo ha rivelato di avere l’abitudine di fare grandi feste in occasione del Natale e ha chiesto ad Hartvig se potesse preparagli qualcosa. «Io racconta il pasticciere da qualche anno faccio già dei panettoni particolari, ricoperti appunto con le foglie d’oro e con un “collare” di cristalli di Swarovski che mi faccio confezionare da un amico gioielliere». E quanto costano? «Sugli 800 euro, ma sono cari anche perché confezionati in contenitori particolari, molto costosi. Hanno un mercato che è quello del lusso, adesso li sto esponendo a Montecarlo. Quest’anno ne ho già venduti una decina». Al russo l’idea del panettone d’oro è piaciuta. Molto: «Mi ha chiesto subito di preparagliene uno per Natale. Solo che ha trovato cheap quei cristalli. “Ti mando io qualcos’altro”, ha detto. Piccoli diamanti, appunto, per una valore di circa 80mila euro». E così il panettone più caro di sempre, simile più alla corona di uno zar che a un dolce milanese, è partito per la Russia


VIVIMILANO

Pagina: Sguardi – Le mostre Data: 24 Novembre 2013


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Nasce il museo Fabergé Lunedì 25 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

A San Pietroburgo nasce il Museo dedicato alle opere del gioielliere Peter Carl Fabergé presso il rinnovato Palazzo Shuvalovsky. Il più grande proprietario di uova del noto artista è Viktor Vekselberg, ex petroliere ultramiliardario e ancora detentore del Renova Group, uno dei colossi russi nel campo dell’alluminio, dell’energia e delle telecomunicazioni. Tutte le uova sono state realizzate a cavallo tra il XIX e il XX secolo, esclusivamente per la famiglia reale russa; in seguito, nel 2004, Vekselberg acquistò l’intera raccolta prima che andasse ufficialmente all’asta di Sotheby’s a New York, custodendo questo grande tesoro all’interno di una splendida collezione privata. Tra le versioni più famose ritroviamo un uovo smaltato in bianco con una gallina d’oro al suo interno, commissionato nel 1885 dallo zar Alessandro III per la moglie. Fu proprio la zarina, estasiata dall’opera, a rendere famoso Carl Fabergé e a far conoscere al mondo la sua bravura nel campo della gioielleria.

L’uovo dell’incoronazione è stato invece realizzato nel 1897, in occasione del primo anniversario dell’incoronazione di Nicola II.

Martedì 19 novembre Viktor Vekselberg, imprenditore russo nonché fondatore del fondo storicoͲculturale Svjaz’ vremen, ha presenziato all’apertura del nuovo museo. L’esposizione consta di ben 4000 pezzi e il valore dell’intera collezione si aggira intorno ai 90 milioni di dollari. Inoltre, in vista della riapertura del museo all’interno del Palazzo Shuvalovsky, sono stati stanziati ben 37 milioni di dollari per la ristrutturazione dell’edificio.


GirardͲPerregaux Scappamento Costante vince l'Anguille d'Or dell'orologeria Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ domenica 24 novembre 2013

GirardͲPerregaux vince con lo Scappamento Costante il più ambito e importante premio dell’industria orologiera: l’Anguille d’Or.

Lo Scappamento Costante, orologio dalla tecnica rivoluzionaria che GirardͲPerregaux ha presentato a Baselworld 2013, incassa l’Anguille d’Or, riconoscimento di grande prestigio nel suo settore di mercato. Questo trofeo è il più recente di una serie felice, iniziata dalla sua presentazione ad aprile, che comprende sino ad oggi: Ͳ 2 premi al SIAR (Messico – Tiempo de Relojes) Ё Premio della Critica Ё Concept Watch Ͳ TimeSquare (Cina) Ͳ Montres et Passion (Svizzera) Ͳ Spiral Magazine (HongͲKong) Lo Scappamento Costante è una vera rivoluzione tecnica che ha stupito gli esperti quando furono presentati i prototipi di questo innovativo meccanismo, ormai integrato nei movimenti che animeranno i nuovi modelli della collezione di orologi di lusso GirardͲPerregaux. Basato sul rivoluzionario prototipo presentato nel 2008, ci sono voluti cinque anni di ricerca e sviluppo per perfezionare il movimento. La storia dell’orologeria sarà per sempre segnata da questo significativo traguardo nel campo della cronometria, pareggiato con il superbo equilibro e la singolarità del meccanismo. Un concetto rivoluzionario racchiuso nel “santo graal” dell’orologeria, la Forza Costante. Un passo avanti nel campo della misurazione del tempo con una nuova architettura ed un nuovo design dello scappamento (3 diversi brevetti). Precisione senza precedenti: una vittoria sul calo di potenza nei tradizionali orologi meccanici, attraverso l’apporto costante di potenza all’oscillatore, al fine di mantenere costante l’ampiezza ed il ritmo. I materiali all’avanguardia sposano una tecnologia avanzata. Il prodotto utilizza un nastro di silicio dallo spessore di 14 micron, componente strategico ben 6 volte più sottile di un capello umano. L’innovativo doppio bariletto (in attesa di brevetto) ha una molla la cui lunghezza totale è di 3 metri. Spettacolare il design all’avanguardia ispirato alla tradizione GirardͲPerregaux.


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IO DONNA

Data: 23 Novembre 2013


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Data: 23 Novembre 2013


VIVIMILANO

Pagina: Moda – I protagonisti Data: 23 Novembre 2013


VIVIMILANO

Pagina: Moda Data: 23 Novembre 2013


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Un regalo d'oro. Sterline e marenghi sotto l'albero ^Ăƌă ƉĞƌ ƚƌĂĚŝnjŝŽŶĞ͕ ƉĞƌ ƌĂƐƐŝĐƵƌĂŶƚĞ ĂďŝƚƵĚŝŶĞ͕ ƉĞƌ ĨŝĚƵĐŝĂ ŶĞů ƉƌŽǀĞƌďŝĂůĞ ΗďĞŶĞ ƌŝĨƵŐŝŽΗ ;ĐŚĞ ƉĞƌž ğ ƵŶŽ ƐƚƌƵŵĞŶƚŽ ǀŽůĂƚŝůĞ͗ ŶŽŶ ĚŝŵĞŶƚŝĐĂƌĞͿ͘ ĐĐŽ ĂůůŽƌĂ ƋƵĂůĐŚĞ ŝŶĚŝĐĂnjŝŽŶĞ ƉĞƌ ĐŚŝ Ă EĂƚĂůĞ ǀƵŽů ĚŽŶĂƌĞ ŝů ŵĞƚĂůůŽ ŐŝĂůůŽ

di Dario Aquaro

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Cronaca

martedì 26 novembre 2013

dĞŶƚĂƚŽ ĨƵƌƚŽ ĂůůDzŽƌĂĨŽ WƌĞŶĚĞ ƵŶ ĂŶŶŽ Ğ Ϯ ŵĞƐŝ Un anno e due mesi di reclusione e una multa di 120 euro. È la condanna inflitta ieri mattina, al termine del processo con rito abbreviato, dal giudice De Stefano a carico di Antonio Musella, 43 anni, napoletano. L´imputato, difeso dall´avv. Conte, doveva rispondere di tentato furto aggravato. I fatti contestati all´imputato avvennero a Rossano Veneto il 22 marzo dello scorso anno. In base a quanto è stato ricostruito dalla procura, che /ů ƚƌŝďƵŶĂůĞ Ěŝ sŝĐĞŶnjĂ aveva coordinato il lavoro delle forze dell´ordine, Musella, con altri complici, aveva preso di mira l´orafo Galliano De Nardi, trevigiano. Quest´ultimo era stato seguito da Spresiano, dove abita, all´uscita di casa. I malviventi lo avevano tallonato fino a quando aveva raggiunto una gioielleria di Rossano, dove doveva incontrarsi con il titolare per mostrargli dei preziosi. Mentre l´orafo era impegnato, la banda puntò alla sua auto, una Mercedes, che conteneva la valigia con il campionario, del valore di circa 100 mila euro. Con una sorta di doppione delle chiavi (in realtà era una chiave alterata), Musella e i complici tentarono di aprire la macchina per portarla via (gli veniva contestato il tentato furto anche dell´auto), ma non vi riuscirono per il pronto intervento delle forze dell´ordine che mandarono a monte il piano criminale e denunciarono il napoletano. Il quale, ieri mattina, è stato condannato anche per il porto di strumenti atti ad offendere.


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Jesolo, panico al centro commerciale rapina armata in una gioielleria Al Laguna Shopping, arma puntata contro commessa e clienti. La fuga a piedi

JESOLO Ͳ Terrore al centro commerciale Laguna Shopping di Jesolo nel pomeriggio di domenica. Alla gioielleria Burato un 40enne entra e si finge cliente. Quando però la commessa ha disteso sul banco alcuni preziosi l'uomo ha estratto una pistola minacciando la donna sotto gli occhi di alcuni clienti che in quel momento si trovavano all'interno del negozio. Il bandito ha poi preso rapidamente i gioielli e, sempre facendosi scudo con l'arma, è scappato via a piedi nel centro commerciale affollato. 18 novembre 2013


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