Rassegna stampa 4 ottobre 2013 def

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04/10/2013 ECONOMIA E MERCATI

METRO E-commerce non sfruttato bene in Italia ITALIA OGGI Medio oriente, vince la tradizione PAMBIANCO MAGAZINE Pandora continua la corsa nel Q2 (+52%) Tiffany, utili dall’alto di gamma GIORNALE DI SICILIA Ragusa-L’aumento dell’Iva peserà sui consumi LA SICILIA RAGUSA Federpreziosi «L’aumento dell’Iva era da scongiurare» LIBERO La rivolta dei negozi: pagano l’Iva al posto dei clienti IL SOLE 24 ORE Potere d’acquisto giù del 4,7% IL SOLE 24 ORE Casa Plus 24 - Oro contro mattone, la sfida dell'autunno AREZZO NOTIZIE L’export di Arezzo cresce ancora, ma il prezzo dell’oro lo tira giù INFORMAZIONI D’ORO LBMA Conference: previsioni oro IL SOLE 24 ORE Oro in caduta sotto i 1.300 dollari. Si teme una frenata della domanda INFORMAZIONI D’ORO I gioielli italiani fanno gola ai turisti INFORMAZIONI D’ORO Morgan Stanley: oro a 1.250

FISCO

IL SOLE 24 ORE CORRIERE DELLA SERA

Redditometro, meno controlli Frenata per il Redditometro Befera: il Redditometro è un deterrente. I controlli? L’anno prossimo

SETTORE E MODA

IL SOLE 24 ORE L’ESPRESSO INFORMAZIONI D’ORO PREZIOSA MAGAZINE PREZIOSA MAGAZINE

Perle in oro firmate Van Cleef&Arpels Giulio Manfredi, la scienza dei gioielli Nelle miniere d'Africa arriva l'oro etico Allarme sicurezza “Ancora oggi troppi gioiellieri non sono dotati di una efficace copertura assicurativa” IL GIORNALE DI VICENZA«Fiera azzerata? Ora pensiamo al budget» INFORMAZIONI D’ORO Oro, fusione Barrick Gold Newmont Mining LA REPUBBLICA Tesori in Vaticano

CRONACA

IL MESSAGGERO

Roma, rapina in gioielleria a Centocelle il proprietario reagisce e viene ferito

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati

del 4 Ottobre 2013

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04-OTT-2013

Lettori: 148.000 Diffusione: 83.664

Dir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

da pag. 17


MONDO

PUBLICIS-OMNICOM, NASCE IL SUPERGRUPPO

PANDORA CONTINUA LA CORSA NEL Q2 (+53%)

Maurice Levy e John Wren

Dopo un primo trimestre da record, Pandora prosegue la forte crescita nel secondo quarter. Il fatturato del gruppo danese del gioiello componibile nel periodo si è attestato a 1,931 milioni di corone (pari a circa 258 milioni di euro), con un balzo del 53,3% rispetto allo stesso trimestre 2012. L’ebitda è incrementato del 140,9% per un valore di 530 milioni di corone, corrispondente al 27,4% del fatturato. L’utile netto è passato dai 63 milioni di corone del secondo quarter 2012

La francese Publicis e il suo rivale statunitense Omnicom si sono alleati per creare un colosso della comunicazione. I due giganti della pubblicità si sono uniti per “aumentare la proprie capacità di soddisfare le esigenze della rivoluzione digitale”. Il nuovo gruppo, il cui capitale sarà diviso al 50% tra gli azionisti delle due società, si chiamerà Omnicom Publicis, e avrà un valore di circa 35,1 miliardi dollari (pari a circa 26,5 miliardi di euro). Con la fusione, saranno riunite alcune agenzie di comunicazione come Saatchi & Saatchi, Leo Burnett, Razorfish, Bbdo e Ketchum, che tra i loro clienti hanno realtà importanti come Nike, Lvmh, Nestlè (da Publicis) e Volkswagen, Unilever e ExxonMobile (da Omnicom). Il nuovo gigante sarà inizialmente guidato dal CEO di Publicis Maurice Levy e da quello di Omnicom John Wren. ”Per molti anni, abbiamo avuto un grande rispetto l’uno per l’altro – hanno dichiarato i due patron – un rispetto che è cresciuto negli ultimi mesi e che ci ha permesso di lavorare per rendere questa combinazione una realtà”.

ai 431 milioni di corone dello stesso periodo nel 2013. Pandora ha così alzato la guidance per il 2013, stimando un fatturato di 8 miliardi di corone e un ebitda del 27 per cento. La crescita a doppia cifra in tutte le aree geografiche, come afferma il gruppo in nota, è da imputarsi a un netto aumento delle vendite delle nuove collezioni (che dalla seconda metà del 2012 prevedono il lancio di sette temi annuali invece di due), ai continui riordini e all’apertura capillare di monomarca.

TIFFANY, UTILI DALL’ALTO DI GAMMA Tiffany & Co. ha chiuso il secondo quarter dell’esercizio, terminato il 31 luglio, con una crescita degli utili del 16,3%, a quota 106,8 milioni di dollari. Il marchio statunitense continua a faticare nella gioielleria di fascia bassa in argento, la categoria più profittevole che genera il 25% delle vendite. Al contrario, come ha sottolineato il presidente e Ceo Michael J. Kowalski, ha messo a segno un’ottima performance nel segmento dell’alta gioielleria. “Siamo soddisfatti – si legge in una nota – dei nostri sforzi per migliorare i margini lordi che, combinati con un attento controllo dei costi, hanno portato a un solido incremento del margine operativo”. Sulla scia di questo risultato, Tiffany ha alzato l’outlook per l’esercizio.

SAKS PASSA A HUDSON’S BAY PER 2,9 MILIARDI DI DOLLARI Si chiude la partita per Saks che passa ufficialmente al gruppo canadese Hudson’s Bay (Hbc), proprietario della catena Canada Bay e dell’insegna Lord & Taylor, con un’operazione del valore di 2,9 miliardi di dollari incluso il debito. “Hbc – si legge nel comunicato diffuso da Saks – continuerà a sviluppare la posizione di leader di mercato Saks rafforzando la sua identità come rivenditore di lusso”. Secondo quanto comunicato nella nota, l’unione dei due big del retail porterebbe

24 PAMBIANCO MAGAZINE 16 settembre 2013

alla creazione di un gruppo da 7,2 miliardi di dollari canadesi (pari a circa 5,2 miliardi di euro) di ricavi e un ebitda di 587 milioni dollari canadesi, stime calcolate pro-forma sul 2012 che non considerano anche eventuali sinergie (stimate in 100 milioni di dollari canadesi, ovvero 73 milioni di euro, in tre anni). L’operazione verrà finanziata da Hbc con un aumento di capitale da un miliardo di dollari americani e 1,9 miliardi di finanziamenti.

BLUESTAR SI COMPRA CATHERINE MALANDRINO Bluestar Alliance Llc ha acquistato una quota di maggioranza del brand Catherine Malandrino dalla società Tahari Asl per un valore ancora sconosciuto. Elie Tahari, presidente di Elie Tahari Ltd e Arthur Levine, alla guida della Tahari Asl, entrambi investitori nel marchio da ottobre 2011, diventano soci di minoranza. Con questa operazione Catherine Malandrino amplierà il retail negli Stati Uniti ed espanderà il suo business nel mondo attraverso la divisione home e accessori.


Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Giornale di Sicilia Ragusa Dir. Resp.: Antonio Ardizzone

04-OTT-2013 da pag. 17


04-OTT-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Mario Sanfilippo Ciancio

da pag. 26


03-OTT-2013

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Dir. Resp.: Maurizio Belpietro

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SETTORI

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04-OTT-2013

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Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 13

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ECONOMIA E POLITICA

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KƌŽ ĐŽŶƚƌŽ ŵĂƚƚŽŶĞ͕ ůĂ ƐĨŝĚĂ ĚĞůůΖĂƵƚƵŶŶŽ Ěŝ WĂŽůĂ ĞnjnjĂ ϰ ŽƚƚŽďƌĞ ϮϬϭϯ

La crisi economica impone prudenza negli investimenti, ma anche una ricerca mirata verso rendimenti sicuri e protezione del capitale. Una cautela oggi necessaria anche nei confronti di due beni rifugio per eccellenza come l'oro e il mattone, sotto i riflettori più per l'andamento poco confortante che per la certezza della resa. L'oro da inizio anno ha perso oltre il 20%, il mattone è in crisi da sei anni ormai. E lo shutdown americano degli ultimi tre giorni potrebbe comprimere ulteriormente i valori del metallo giallo. Quale futuro dunque? Anja Hochberg, Head Investment Strategy dell'Asset Management di Credit Suisse, ritiene che l'oro come il real estate siano entrambi utili e importanti elementi per diversificare il portafoglio. "Mentre non vediamo dei rialzi rilevanti per l'oro nei prossimi due mesi – dice Ͳ, di fatto nel lungo periodo l'oro è ben supportato ed è un ottimo hedge di lungo specie nei confronti dell'inflazione. Ed è percepito come un bene rifugio". Quale sarà il trend per il real estate in Italia e in Europa? "Anche se di fatto al momento per i prossimi mesi preferiamo gli Usa e alcuni mercati asiatici, in Europa manteniamo un atteggiamento positivo specie verso la Germania – dice Ͳ. Con riferimento all'Europa periferica, se si guardano le valutazioni del real estate commerciale in primarie location (Milano) sembra che vi sia una ripresa dell'attrattività. Pensiamo infatti che questi mercati possano attirare l'attenzione degli investitori nel 2014, se si conferma una situazione di stabilità economica per l'Europa e per l'Italia in particolare". Il costo/opportunità di detenere oro peggiora in un contesto di tassi che tendono al rialzo. Peraltro a oggi potrebbe continuare il rischio di sell off visto nei mesi precedenti. "L'oro è un asset che performa bene nei periodo di crisi Ͳdice Ͳ ed è un ottimo hedge per l'inflazione e per gli imprevisti. Non dimentichiamoci che il mercato dell'oro è globale e quindi è un asset estremamente liquido". Molto meno liquido è il mercato immobiliare. Soprattutto in Italia in questa fase. Ed è legato a un singolo mercato di riferimento. Il real estate può dare rendimenti che in questa fase di postͲcorrezione dei prezzi si sono fatti interessanti. "Fatte queste considerazioni riteniamo preferibile investire in real estate, viste le previsioni di una lenta uscita dalla crisi dell'Europa e di attese di tassi bassi ancora per un periodo, come indicato da Draghi". /ů ƚƌĞŶĚ Il 2013 è stato l'anno della discesa per l'oro, dopo 12 anni di rally ininterrotto. Il metallo giallo da inizio anno fino a ieri ha ceduto il 21% circa, in mezzo un miniͲrally in occasione della scelta della Fed di mantenere la strategia del quantitative easing. Oggi l'oro vale 1.309 dollari all'oncia e perde quindi il suo appeal di bene rifugio, almeno nei prossimi 18 mesi per SocGen, che ha appena pubblicato un report sull'incidenza delle scelte della Fed in materia di politica economica (la Fed ha scelto di mantenere invariata la strategia del quantitative easing Ͳ acquisto di 85 miliardi di dollari al mese di bond Ͳ, prigioniera delle sue stesse scelte passate). Il risultato? SocGen mantiene invariate le stime sul trend del metallo giallo: un prezzo medio di 1.225 dollari durante il quarto trimestre 2013 ma una discesa fino a 1.100 dollari durante il 2014. Non tutti sono concordi. Dalle ultime previsioni lo scenario resta difficile nel breve periodo, ma nel medioͲlungo


la domanda da India e Cina potrebbe favorire la ripresa delle quotazioni, tanto che la London Bullion association prevede una ripresa dei prezzi che nel giro di un anno potrebbero tornare sopra 1.400 dollari l'oncia. /ů ŵĂƚƚŽŶĞ ğ ů͛ŽƌŽ ĚĞůůĞ ĨĂŵŝŐůŝĞ ŝƚĂůŝĂŶĞ Antagonista dell'oro potrebbe essere il mattone. Altro bene rifugio per eccellenza, meno liquido ma in alcuni casi più appetibile. Il mattone è vero non dà cenni di ripresa a breve, anche se qualche operatore intravede timidi segnali di decelerazione nella discesa. Nomisma prevede una stabilizzazione delle compravendite, con un cambio di intonazione tra la prima e la seconda parte dell'anno. "Di fatto il 2013 è il punto più basso del mercato in termini di transazioni Ͳ dice Luca Dondi, direttore generale di Nomisma Ͳ. Sul fronte prezzi, invece, prevediamo ancora cali, anche per tutto il 2014, che complessivamente saranno dell'entità del 6Ͳ7% circa in termini nominali (per ottenere il calo in termini reali bisogna considerare anche l'inflazione, e si arriva al 10%)". Qualcuno avanza l'ipotesi di cali ben più consistenti per vedere domanda e offerta incontrarsi di nuovo. Nessuna possibilità di inversione di tendenza quindi anche per il 2014, certo è che a questo punto siamo oltre la metà di un ciclo negativo per il real estate, nei prossimi mesi tenendo d'occhio le quotazioni si potrebbe iniziare a pensare a qualche acquisto per impegnare il capitale in un'ottica di lungo periodo. Inoltre oggi la liquidità deve trovare altre vie di impiego visti i massimi raggiunti da bond e azioni. "L'oro degli italiani è il mattone, che passa da una generazione all'altra come gioiello di famiglia – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari Ͳ. Il mercato vede anche pochi scambi perché i passaggi avvengono all'interno della famiglia. Oro e mattone non sono confrontabili direttamente. Il mattone perde sempre sul breve con l'oro e vince alla distanza". Ci sono poi degli aspetti fiscali che penalizzano il mattone nel breve periodo. L'Imu sulla seconda casa, le tasse e la fiscalità penalizzante se si vende entro i 5 anni. Se si guarda a un arco di 10 anni almeno allora il mattone resta un mercato interessante. "Chi ha comprato nel 1990 e venduto nel 2000 ha guadagnato il 30% Ͳ dice Breglia Ͳ. L'oro oscilla di più, visto proprio il trend nell'ultimo periodo. Il mattone ha una banda di oscillazione massima in termini reali del 20%". È vero poi, sostiene Breglia, che il mattone è molto più lento nelle reazioni, ma nemmeno l'oro è così facilmente liquidabile, se si pensa che i gioielli si vendono a peso e se si considerano anche le truffe dovute alle bilance truccate. Non si riprenderanno, invece, il segmento della seconda casa e quello dell'investimento. Ci saranno più investimenti nel non residenziale, i grandi investitori si stanno spostando verso i Paesi più sicuri dell'occidente, Paesi definiti core. Purtroppo in questo contesto l'Italia deve fare uno scatto in avanti per non restare sempre la seconda scelta.


03/10/2013

L’export di Arezzo cresce ancora, ma il prezzo dell’oro lo tira giù

Mattia Cialini

Una netta crescita reale delle esportazioni, pur se contraddetta dalla diminuzione decisa dei prezzi dei preziosi. “L’export della Toscana nel secondo trimestre 2013 segna un Ͳ3,2% su base tendenziale per effetto dell’ulteriore e deciso crollo nel valore degli scambi di metalli pregiati”, spiega il report di trimestrale di Unioncamere. Anche se, al netto di questo effetto, l’export aretino cresce del 6,2% nel secondo trimestre del 2013. Una performance migliore rispetto alla media toscana che vede un incremento del 4,5%, di per sé molto più deciso rispetto a quello della media nazionale (+0,7%). La crescita sui mercati internazionali è forte, nello specifico – per la provincia di Arezzo – grazie a gioielleria e oreficeria, cuoio e pelletteria, e apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’effettoͲribasso, per quanto riguarda il valore dei preziosi, spiega Unioncamere è “determinato dalla fuga degli investitori dal mercato dell’oro di bene rifugio (Ͳ 12%). La caduta delle quantità di oro grezzo scambiate e soprattutto la decisa riduzione nelle quotazioni del metallo (ben Ͳ13,8% l’oro in euro al grammo nel trimestre su base tendenziale), hanno pesato in negativo sulla crescita delle esportazioni regionali per 7 punti percentuali”.

Tornando alle esportazioni reali, Arezzo è la quarta provincia toscana dopo Firenze (+10,2%), Lucca (+9,5) e Massa Carrara (+8,8). Seguono Siena (+3%) e le realtà negative. Come Grosseto (Ͳ0,1%), Pisa (Ͳ0,4%), Pistoia (Ͳ0,5%), Pistoia (Ͳ2,8%) e Livorno (Ͳ11,8%) ancora in piena crisi a causa di un vero “crollo nelle esportazioni di prodotti della siderurgia prodotti in metallo e automotive”. Tra i settori trainanti per l’export toscano ci sono il recupero della farmaceutica (+43,3%), l’oreficeria (+14) l’agroalimentare (+13,2%), concia e pelletteria (+8,2%), articoli di abbigliamento (+9,9%).


LBMA Conference: previsioni oro Giovedì 03 Ottobre 2013 Scritto da Greta Milici

Un appuntamento annuale che si ripete ormai da quattordici anni: la Conferenza della London Bullion Market Association (LBMA) all’interno della quale si cerca anche di tracciare un quadro previsionale del prezzo dell’oro. È una tradizione di quest’evento firmato LBMA quella di “indovinare” quale sarà a distanza di un anno la quotazione del metallo giallo. Sottoposto ad un ampio gruppo di partecipanti (più di 700), il quesito si conclude solitamente con il calcolo di una media rappresentativa del sentiment di mercato. Il prezzo medio venuto fuori dall’incontro è 1.405. Entro il mese di novembre del 2014 è previsto un rimbalzo dell’oro dell’8% con il raggiungimento di quota 1.405 dollari l’oncia. Per novembre dell’anno prossimo, inoltre, è prevista una quotazione dell’argento sui 25 dollari, quella del platino sui 1.675 e quella del palladio sugli 837 dollari l’oncia. Tra gli intervistati, il 17% vede l’oro come il metallo che registrerà il prossimo anno la migliore performance; il 16% guarda all’argento, il 33% al platino ed il 34% prevede una migliore resa per il palladio. Sul fronte di oro e banche, in occasione della Conferenza un funzionario della Banca d’Italia ha evidenziato come il mantenimento delle riserve in oro costituisca un supporto fondamentale per le banche centrali, smentendo quindi le voci sulla presunta vendita di riserve per aiutare l’economia. Anche la Banca di Francia e la Bundesbank hanno confermato l’intenzione di non vendere le proprie riserve aurifere in quanto necessario strumento di diversificazione. La “Precious Metals Conference 2013” si è tenuta presso l’Hotel Cavalieri della capitale dal 29 settembre al 1° ottobre, attraverso seminari tenuti da esperti del settore. Un incontro di alti rappresentanti tra banchieri, concessionarie, produttori, raffinatori, fabbricanti, brokers, analisti e marketer.


KƌŽ ŝŶ ĐĂĚƵƚĂ ƐŽƚƚŽ ŝ ϭ͘ϯϬϬ ĚŽůůĂƌŝ ^ŝ ƚĞŵĞ ƵŶĂ ĨƌĞŶĂƚĂ ĚĞůůĂ ĚŽŵĂŶĚĂ ĂůĚƵŝŶŽ ĞƉƉĞƚĞůůŝ 02 ottobre 2013 MILANO Lo stallo sul budget federale americano non spaventa Wall Street e i listini europei (tutti gli indici ieri sono risultati in recupero), ma ha affossato il prezzo dell'oro. Il fatto che il Senato degli Stati Uniti abbia respinto ieri (per la terza volta) la bozza delle legge finanziaria approvata nella notte dalla Camera rischia infatti di pesare sull'andamento dell'economia statunitense, di frenare la crescita inflattiva e di deprimere anche la domanda (industriale e per investimento) di oro. La notizia infatti è stata accolta da un immediato calo dei prezzi, che si sono avvicinati alla soglia dei 1.290 dollari l'oncia (sono i minimi da circa sette settimane), oltre il 3% in meno rispetto alla seduta precedente. Sono ormai veramente lontanissimi i record toccati sopra quota 1.920 dollari nel settembre del 2011. Lo scivolone dell'oro è stato seguito dall'argento, atterrato a New York ai minimi da agosto sotto quota 21 dollari l'oncia, circa il 4% in meno su lunedì. Da ricordare che l'oro da inizio anno ha perso oltre il 23% a causa del rallentamento dei consumi, della bassa inflazione (il metallo giallo viene sempre considerato il bene rifugio per eccellenza) e dal rally dei listini azionari. Come al solito è difficile prevedere l'andamento dei prezzi per i prossimi mesi, ma di sicuro – almeno per il breve periodo – tra gli operatori non sembra aleggiare molto ottimismo. Fitch Rating per esempio ieri ha ricordato che alla luce dell'attuale situazione appare assai improbabile assistere a un rimbalzo dei prezzi, anzi. Il mercato comunque guarda anche all'andamento dei consumi. Al centro dell'attenzione sono due paesi, l'India e la Cina, i maggiori importatori del settore. In India la domanda dopo essere letteralmente crollata dal mese scorso appare in lenta ripresa. Il paese è alle prese con un fortissimo deficit commerciale e per questo ha alzato i dazi all'import di oro. Il risultato è che – secondo stime governative – gli acquisti, dopo aver toccato in maggio il livello record di 162 tonnellate, sono cadute in agosto a 3,38 tonnellate. In settembre è tuttavia iniziata una graduale ripresa con gli acquisti che sono risaliti a 7,24 tonnellate. Per la fine di ottobre si parla poi di un rimbalzo dell'import fino a 30 tonnellate, circa la metà della media mensile degli ultimi anni. Notizie incoraggianti per l'andamento della domanda giungono anche dalla Cina, il cui fabbisogno di oro potrebbe aumentare a ritmi superiori a quelli della sua crescita economica, grazie all'aumento della popolazione (stime della Nazioni Unite parlano di 1,43 miliardi di persone nel 2020, il 5,4% in più rispetto al 2010) e soprattutto della crescita della capacità di spesa della classe media locale, il che dovrebbe portare a un aumento dei consumi di gioielli. Secondo il World Gold Council quest'anno la domanda cinese di metallo giallo potrebbe superare quella cinese per salire fino a quota mille tonnellate. Albert Cheng, managing director per il Far East del Wgc ha poi ricordato che soprattutto nell'area l'oro rappresenta sempre una valida e utilizzata forma di investimento. Basti pensare al record registrato nel secondo trimestre semestre (+78% sullo stesso periodo dell'anno precedente) dagli acquisti di lingotti e monete favoriti dai prezzi molto contenuti del metallo prezioso e trainati dalla domanda (raddoppiata) proprio di India e Cina. Da ricordare che Pechino, oltre ad allentare le attuali restrizioni all'import, sta rafforzando il settore minerario e che nei primi sette mesi dell'anno ha visto le estrazioni di oro salire dell'11,5% a oltre 232 tonnellate. Grazie anche all'incoraggiante andamento dei consumi la London Bullion Association prevede una ripresa dei prezzi, che nel giro di un anno potrebbero tornare sopra la soglia dei 1.400 dollari l'oncia.


I gioielli italiani fanno gola ai turisti Mercoledì 02 Ottobre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Made in Italy? Si, grazie. Il fascino dei prodotti del Belpaese ammalia i turisti stranieri, i quali aprono volentieri il portafogli per acquistare i manufatti artigiani che presentano il marchio tricolore. Particolarmente gettonato è il settore dell’orologeria e della gioielleria, visto che gli esemplari venduti dai negozi italiani ai turisti extracomunitari hanno rappresentato il 15% del valore totale delle vendite, il che significa un aumento di circa il 6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Questo è il quadro presentato dalla società Global Blue, che calcola i proventi giunti dall’estero sulla base dei rimborsi IVA a cui i turisti sono obbligati in dogana all’uscita dal nostro Paese. La vendita dei segnatempo ha fatto registrare una vera e propria impennata, raggiungendo il valore medio di 2.600 euro a transazione, ben oltre il triplo degli altri generi che rimangono fermi a 700 euro. Il dato curioso emerge dal fatto che solo il 18% delle vendite viene effettuato per importi superiori ai 3.000 euro, ma gli acquisti “monstre” rappresentano circa il 79% del valore generale. Chi spende di più in Italia? Non sorprende che il gradino più alto del podio venga occupato da un paese emergente come Cina, i cui turisti contribuiscono da soli al 31% degli introiti provenienti dall’estero, raggiungendo un valore medio di quasi 5.000 euro per acquisto. Seguono a grande distanza i russi (16% del totale e quasi 2.000 euro di valore medio) e gli statunitensi (13% del totale e 1.900 euro di valore medio). Per quanto riguarda i cinesi, l’impennata di acquisti fatta registrare dal 2006 è superlativa, raggiungendo un incremento del 3000%. Capitale italiana del commercio verso i turisti extracomunitari è Milano, seguita da Roma, Firenze, Venezia e Verona. Meno male che ci sono loro, verrebbe da dire, visto che in un momento così delicato sul fronte dell’economia interna, il flusso di denaro proveniente dall’estero diventa indispensabile per dare ulteriore linfa al sistema. La speranza dell’Assorologi è quella che lo Stato non disincentivi un mercato che potrebbe divenire in potenza ancora più ampio. L’aumento dell’IVA, in tal senso, costituisce già una pericolosa spada di Damocle. Bisognerà vedere se i portafogli degli acquirenti stranieri saranno più forti della congiuntura in atto nel nostro Paese.


DŽƌŐĂŶ ^ƚĂŶůĞLJ͗ ŽƌŽ Ă ϭ͘ϮϱϬ Mercoledì 02 Ottobre 2013 Scritto da Greta Milici

Il ƉƌĞnjnjŽ ĚĞůů͛ŽƌŽ potrà toccare quota ϭ͘ϮϱϬ ĚŽůůĂƌŝ ů͛ŽŶĐŝĂ. È l’opinione della banca americana DŽƌŐĂŶ ^ƚĂŶůĞLJ la quale guarda in negativo all’ƵůƚŝŵŽ ƚƌŝŵĞƐƚƌĞ ĚĞů ϮϬϭϯ. Un ĂŶŶŽ ĚĞďŽůĞ ƉĞƌ ů͛ŽƌŽ, ma non solo. L’ŝŶĚŝĐĞ ŐĞŶĞƌĂůĞ ĚĞůůĞ ĐŽŵŵŽĚŝƚLJ ha guadagnato poco dalla fine del 2012, mostrando un ƋƵĂĚƌŽ ĨƌĂŐŝůĞ ĚĞůů͛ĂŶĚĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĞ ŵĂƚĞƌŝĞ ƉƌŝŵĞ, metallo giallo in primis. Dall’inizio dell’anno in corso, infatti, ů͛ŽƌŽ ŚĂ ƉĞƌƐŽ Ɖŝƶ ĚĞů ϮϬй e la previsione di Morgan Stanley sull’andamento dei prossimi mesi è quella di ƵŶ ƌŝƚŽƌŶŽ ĚĞůůĂ ƋƵŽƚĂnjŝŽŶĞ Ă ϭ͘ϮϱϬ ĚŽůůĂƌŝ, per un ƉƌĞnjnjŽ ŵĞĚŝŽ ĂŶŶƵĂůĞ Ěŝ ϭ͘ϰϬϵ contro un ancor più pessimistico prezzo medio di ϭ͘ϯϭϯ ĚŽůůĂƌŝ ů͛ŽŶĐŝĂ ƐƚŝŵĂƚŽ ƉĞƌ ŝů ϮϬϭϰ. Insomma, a dire della banca USA sembrano ŽƌŵĂŝ ůŽŶƚĂŶŝ ŝ ůŝǀĞůůŝ ƌĞĐŽƌĚ ƌĂŐŐŝƵŶƚŝ ŶĞů ϮϬϭϮ.


Fisco 04-OTT-2013

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Dir. Resp.: Roberto Napoletano

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ECONOMIA E POLITICA

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Settore e Moda Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

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Nelle miniere d'Africa arriva l'oro etico Venerdì 04 Ottobre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

L’oro si tinge di verde e non sarà il colore a cambiare ma il grande lavoro che vi si nasconde dietro. Il cambiamento di cui parliamo riguarderà le miniere in Africa e i suoi lavoratori, costretti molto spesso a lunghe giornate di lavoro senza il rispetto delle norme di sicurezza e di tutti quei diritti fondamentali alla salvaguardia delle persone. La rivoluzione in atto è nata dalla constatazione che l’industria dell’oro è stata definita una delle più inquinanti e pericolose al mondo. A questo proposito la Fairtrade International ha annunciato che entro un anno 12 miniere situate in Tanzania, quarto più grande produttore d’oro in Africa, Uganda e Kenya, venderanno per prime “l’oro etico” africano. Ogni anno l’estrazione di oro ammonta a circa 200Ͳ300 tonnellate nel continente, utilizzando mercurio e cianuro, potenti veleni che possono provocare nel tempo problemi di memoria e malattie agli occhi. I minatori lavorano molte ore al giorno senza alcun dispositivo minimo di sicurezza come occhiali, caschi e stivali. Una volta trasportato in superficie, inoltre, viene lavorato imprudentemente da donne e bambini con martelli. Grazie al programma Comic Relief presto cambieranno le condizioni di lavoro dei minatori e sarà vietato l’impiego di sostanze tossiche e lo sfruttamento dei minori. L’industria estrattiva, inoltre, riceverà una quota Fairtrade Premium da investire nelle miniere per il mantenimento delle nuove norme di sicurezza, nella speranza che le esportazioni per l’Europa, l’Asia e l’America favoriscano un buon, ma soprattutto meritato, incremento economico.


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FEDERPREZIOSI SEMPRE VICINA ALLE IMPRESE. SUGGERIMENTI E OPPORTUNITÀ PER CHI NE FA PARTE    

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ALLARME SICUREZZA 

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LE REGOLEVIGENTI IN MATERIA DIVIDEOSORVEGLIANZA

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“ANCORA OGGI TROPPI GIOIELLIERI NON SONO DOTATI DI UNA EFFICACE COPERTURA ASSICURATIVA”                                                        

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giovedì 03 ottobre 2013 L´INTERVISTA. Il presidente ad interim della società di via dell´Oreficeria commenta le dichiarazioni dei soci e risponde alle critiche del dimissionario Paolo Mantovani

ͨ&ŝĞƌĂ ĂnjnjĞƌĂƚĂ͍ KƌĂ ƉĞŶƐŝĂŵŽ Ăů ďƵĚŐĞƚͩ Marino Smiderle Stefano Stenta: «Dobbiamo approvare le tariffe per il 2014 Troppe consulenze? Già tagliate Rassegna di maggio? Va rivista» Ha preparato i fascicoli ordinandoli per tema. Consulenze, ospitalità, VicenzaOro di maggio, padiglione di Hong Kong e tutte le altre questioni sollevate polemicamente dal presidente della Fiera, Paolo Mantovani, poco prima di rassegnare le dimissioni. Al suo vice, Stefano Stenta, è toccato prendere le redini della società di via dell´Oreficeria nel momento più turbolento. Prima di parlare delle osservazioni di Mantovani, vale la pena partire dalle ultime prese di posizione dei soci della Fiera. Da più parti si caldeggia l´azzeramento, entro breve, del Cda. Lei cosa ne pensa? Non spetta certo a me giudicare le intenzioni e le future decisioni dei soci. Posso solo osservare che in questo momento la Fiera deve prendere delle decisioni immediate per evitare di pregiudicare l´operatività delle rassegne orafe dell´anno prossimo. Decisioni che verranno già prese nel Consiglio in programma questo Stefano Stenta, vicepresidente ora alla guida della Fiera di Vicenza pomeriggio? Certo. Dobbiamo approvare il budget per il 2014 e questo comporta la delibera delle tariffe da applicare agli espositori. Ce lo stanno chiedendo da tempo perché devono programmare la propria partecipazione. Se tardiamo un altro po´, rischiamo di perdere clienti e di subire danni economici non trascurabili. Alle dimissioni di Mantovani sono seguite quelle di Pilastro, entrambi in Cda per conto della Camera di commercio. Vi prendete comunque la responsabilità di decidere senza la presenza in Consiglio dei rappresentanti di un socio di riferimento? Ovviamente auspico che la questione si risolva al più presto, ma per il bene della Fiera le decisioni sul budget devono essere prese immediatamente. Ed entro la fine di ottobre dovrà per forza essere approvato il piano industriale triennale che Mantovani non aveva ancora portato in Consiglio. Mantovani dice che aveva presentato le bozze del piano e che tutti i tempi erano stati rispettati. Può essere che lo stop sia dovuto alla mancata condivisione del piano stesso? Il piano non c´era ancora, nonostante le mie sollecitazioni, e l´ultima volta ha portato in Cda solo due pagine in più rispetto alle cinque illustrate mesi prima. Sta di fatto che le intenzioni di Mantovani erano di mantenere in calendario VicenzaOro Spring, la rassegna di maggio, mentre il piano Ditri ne prevedeva la soppressione. È qui che sono scoppiati i contrasti? Intanto il piano Ditri non prevedeva la soppressione, ma la trasformazione della rassegna in un altro evento. Erano stati registrati cali del 10Ͳ15% negli ultimi anni e in più gli orafi, tramite le rispettive associazioni di categoria, avevano chiesto di intervenire. Ma con un investimento di oltre 30 milioni per il nuovo padiglione è possibile rinunciare a quel flusso di entrate? Calcolando ulteriori cali di presenze, avevamo ritenuto più lungimirante provvedere al cambiamento del programma, con una nuova manifestazione. Il tutto in un contesto diverso, con previsione di altre attività. Noi siamo sul mercato e dobbiamo tenere conto di come cambia il trend.


Veniamo alle consulenze... Dal 2010 al 2013 sono calate del 10%, passando da 1,4 a 1,25 milioni. Tenendo presente che si tratta di consulenze che fruttano fatturato e margini. Con 87 dipendenti in organico, non è possibile sfruttare di più le risorse interne? È in piedi un programma di aggiornamento professionale ma per certe operazioni occorrono competenze specifiche. E poi, volendo fare un esempio, non posso organizzare un evento all´estero se non ho chi parla inglese... Senta, è possibile avere un elenco delle consulenze? No, non lo diamo neanche ai soci, questione di privacy commerciale. Ma i soci sanno che seguiamo una procedura rigorosa e trasparente nella scelta dei consulenti. Ha fatto discutere quella di Regina Rossa, società di cui è socio il vicesindaco Bulgarini d´Elci. Un errore? Intanto quello era un servizio e non una consulenza. E poi, a parte il fatto che nel 2012, data del contratto, lui era portavoce del sindaco e non vicesindaco, noi esaminiamo chi amministra la società, non facciamo le visure per vedere tutta la compagine sociale. Mantovani ha tagliato i costi che riteneva eccessivi per l´ospitalità e ha ricevuto, dice, reazioni feroci. È così? Tutte le Fiere hanno un capitolo per pagare l´ospitalità a personalità, a buyer, a relatori. Noi nel 2013 avevamo un totale di spesa prevista di 750 mila euro. Il fatto che Mantovani abbia mandato una lettera scarna in cui si annunciava a una personalità dell´associazionismo internazionale il taglio delle spese di ospitalità non ha giovato alla Fiera. Ultima questione, l´affitto del padiglione H per gli orafi di Hong Kong. Era proprio necessario in virtù della disponibilità del nuovo padiglione? Alla fine, per vari motivi, il guadagno in metri quadrati espositivi non è così clamoroso. E comunque il ricorso all´affitto del padiglione H procurerà un margine di 200 mila euro.


KƌŽ͕ ĨƵƐŝŽŶĞ ĂƌƌŝĐŬ 'ŽůĚͲEĞǁŵŽŶƚ DŝŶŝŶŐ Giovedì 03 Ottobre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

^ĐĞŶĚĞ ŝů ƉƌĞnjnjŽ ĚĞůů͛ŽƌŽ, ƐĂůŐŽŶŽ Őůŝ ŝŶǀĞƐƚŝŵĞŶƚŝ per la sua estrazione. L’avversa congiuntura economica sta causando notevoli ĚĂŶŶŝ ĂůůĞ ĐŽŵƉĂŐŶŝĞ ĂƵƌŝĨĞƌĞ, con conseguenze sparse sia nel bilancio gestionale che nelle quotazioni in borsa. Così, non c’è da stupirsi se alcune etichette decidano di scendere a patti di non belligeranza, dando vita in alcuni frangenti addirittura ad una ƉĂƌƚŶĞƌƐŚŝƉ ƉĞƌ ƌŝƐŽůůĞǀĂƌĞ ůĞ ƌŝƐƉĞƚƚŝǀĞ ƋƵŽƚĂnjŝŽŶŝ. È il caso della ĐĂŶĂĚĞƐĞ ĂƌƌŝĐŬ 'ŽůĚ Ğ ůĂ ƐƚĂƚƵŶŝƚĞŶƐĞ EĞǁŵŽŶƚ DŝŶŝŶŐ, che occupano rispettivamente il primo ed il secondo posto nella graduatoria delle società aurifere mondiali. L’idea dei due colossi del “gold” è quella di varare una sinergia attraverso la quale sviluppare progetti nel Nevada. Un’ipotesi assolutamente sorprendente, ma dai notevoli benefici reciproci. Il sodalizio, in primis, consentirebbe infatti di ĐŽŶĚŝǀŝĚĞƌĞ ŝ ĐŽƐƚŝ Ěŝ ĞƐƚƌĂnjŝŽŶĞ, che nell’ultimo periodo hanno raggiunto cifre esorbitanti, vista la necessità di ĞƐƉůŽƌĂƌĞ ŶƵŽǀŝ ĨŝůŽŶŝ ŝŶ ŐƌĂĚŽ Ěŝ ƐŽƐƚŝƚƵŝƌĞ ƋƵĞůůŝ ĞƐĂƵƌŝƚŝ. Le quotazioni dell’oro, oltretutto, hanno subìto un drastico ridimensionamento, costringendo le compagnie ad un'estrazione sempre più massiccia per tamponare le perdite. >Ă ĨƵƐŝŽŶĞ ƐĂƌĞďďĞ ŝŶŽůƚƌĞ ĐŽŶƚƌŽůůĂƚĂ ed ŝ ŐŝĂĐŝŵĞŶƚŝ ƌĞƐƚĞƌĞďďĞƌŽ ŝŶ ƉŽƐƐĞƐƐŽ ĚĞŝ ƌŝƐƉĞƚƚŝǀŝ ƉƌŽƉƌŝĞƚĂƌŝ. L’individuazione del EĞǀĂĚĂ ĐŽŵĞ ƚĞƌƌŝƚŽƌŝŽ Ěŝ ƐĨƌƵƚƚĂŵĞŶƚŽ ĐŽŵƵŶĞ non è affatto casuale, visto che proprio nello stato americano le due società detengono il controllo di svariati depositi situati nell’area “Carlin Trend”, un suolo che sconfina per poco meno di 700 chilometri quadrati e dal quale ŝŶ ŵĞnjnjŽ ƐĞĐŽůŽ sono scaturite ŽůƚƌĞ ϳϬ ŵŝůŝŽŶŝ Ěŝ ŽŶĐĞ Ě͛ŽƌŽ. Un autentico pozzo senza fondo, nel quale la Newmont possiede 18 miniere e la Barrick 6, alle quali vanno aggiunti altri tre siti in comproprietà con altre compagnie. Nel Nevada, inoltre, i due colossi possiedono un’area di sfruttamento comune nel territorio di Torquoise Ridge, dove stavolta i rapporti di forza sono invertiti (75% Barrick, 25% Newmont). La decisione si rende inevitabile per ƐĂůǀĂŐƵĂƌĚĂƌĞ ŝů ƉĂƚƌŝŵŽŶŝŽ ĚĞůůĞ ĚƵĞ ĐŽŵƉĂŐŶŝĞ. Nel secondo trimestre del 2013 ůĂ EĞǁŵŽŶƚ ŚĂ ǀŝƐƚŽ ƐǀĂůƵƚĂƌĞ ŝ ƉƌŽƉƌŝ ĂƐƐĞƚƐ Ěŝ ϭ͕ϳϳ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ, cedendo nel contempo il 39% del valore delle azioni nella borsa di New York. Addirittura peggiore la situazione della ĂƌƌŝĐŬ, con una ƐǀĂůƵƚĂnjŝŽŶĞ ƉĂƌŝ ĂĚ ϴ͕ϳ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ ed un crollo in borsa del 45%. L’umore generale degli investitori, di conseguenza, è quello di ƚƌŽǀĂƌĞ ŝů ŵŽĚŽ Ěŝ ĂƵŵĞŶƚĂƌĞ ůΖĞĨĨŝĐŝĞŶnjĂ ĐŽŵƉůĞƐƐŝǀĂ. L’aumento dei profitti e l’abbattimento dei costi, inoltre, si rende necessario anche per ƐĂůǀĂŐƵĂƌĚĂƌĞ ŝů ĚĞƐƚŝŶŽ ĚĞů ƉĞƌƐŽŶĂůĞ, visto che nell’ultimo periodo le due compagnie sono state costrette a ƚĂŐůŝĂƌĞ ĐŝƌĐĂ ŝů ϯϬй ĚĞŝ ůŽƌŽ ŝŵƉŝĞŐĂƚŝ.


del 2 Ottobre 2013


Cronaca

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di Marco De Risi Rapina in gioielleria a Centocelle. Il titolare è rimasto ferito. L'assalto è avvenuto in via dei Castani. Il proprietario della gioielleria è stato colpito dai banditi alla testa con il calcio della pistola. Ferito è stato portato in ambulanza all'ospedale Sandro Pertini in codice giallo. Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione Centocelle. A tentare il colpo intorno alle 10.30 di questa mattina tre malviventi: uno è entrato nella gioielleria. Il titolare ha reagito bloccandolo. Ne è nata una colluttazione nel corso della quale il titolare è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola. La reazione ha fatto però desisetre il rapinatore che è uscito dal negozio e si è dato alla fuga insieme ai complici a bordo di un'automobile. VenerdÏ 04 Ottobre 2013 - 11:32


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