Rassegna stampa 6 novembre 2013

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Rassegna Stampa



6 Novembre 2013

LEGALITÀ CONFCOMMERCIO LA PROVINCIA LA STAMPA IL GIORNO SECOLO XIX IL MESSAGGERO IL SOLE 24 ORE

Con la crisi si acquistano più prodotti e servizi illegali Venditori irregolari. La protesta in vetrina Giro di vite sulla merce falsa “Quest’anno più di 70 sequestri” Sequestrata merce cinese irregolare Un italiano su quattro compra griffe “taroccate” Dalla lavatrice alle medicine italiani stregati dai prodotti falsi Crisi, un italiano su 4 sceglie prodotti contraffatti o servizi fuorilegge

ECONOMIA E MERCATI INFORMAZIONI D’ORO IL SOLE 24 ORE CORRIERE DEL VENETO ABOUT JEWELLERY INFORMAZIONI D’ORO

Industria dell’oro: 210 miliardi di dollari Il lusso sul web non frena la sua corsa: acquisti a 10 miliardi, in crescita del 28% Crisi, dilaga l’industria del falso Armenia: un mercato da scoprire Oro: analisi e previsioni

FISCO IL SOLE 24 ORE PREZIOSA MAGAZINE IL SOLE 24 ORE IL GIORNALE BLITZ ASCOM TORINO

Iva, perdonati gli errori «tecnici» Saccomanni: “Importante la tracciabilità, ma la soglia degli acquisti in contanti non sarà abbassata” Spesometro con invio «large» Il governo litiga sui contanti: Fassina boccia Saccomanni Il governo si divide sui “contanti”, Stefano Fassina boccia Fabrizio Saccomanni Contanti: Federpreziosi dice no alla proposta di Saccomanni

COMPRO ORO LA STAMPA INFORMAZIONI D’ORO SECOLO XIX IMPERIA SECOLO XIX IMPERIA

Compro oro e gioiellerie di Sanremo trovate con le “bilance leggere” Anche la classe media nei Compro Oro Compro oro, cresta sui disperati Sull’usato si buttano anche i gioiellieri

SETTORE E MODA IL SOLE 24 ORE DELUXE BLOG DELUXE BLOG INFORMAZIONI D’ORO L’ORAFO PAMBIANCONEWS INFORMAZIONI D’ORO IL GIORNALE DEL LUSSO ABOUT JEWELLERY LA REPUBBLICA

Swatech trasforma Mika in designer (anche digitale) Morellato Ducale rose gold, una collezione ispirata a Venezia Orologio di lusso Greubel Forsey Tourbillon 24 Secondes Contemporain Gioielli de Grisogono Funny Fruits Le fiere di Novembre: ultima occasione prima di Natale Festina in Tv con lancette per lui e per lei Swarovski, gioielli Romeo e Giulietta Morellato vola in Asia con Sace Un look Bon Ton firmato Misis Logines, il business non scende da cavallo


LA REPUBBLICA ABOUT JEWELLERY IL GIORNALE DEL LUSSO INFORMAZIONI D’ORO CORRIERE DELLA SERA INFORMAZIONI D’ORO LA REPUBBLICA

Lange & Söhne complicato è bello Malakine CT Scuderia Café Racer: farsi notare Gemesis, pietre coltivate e di qualità 100 Il boom dei diamanti colorati il tesoro di san Gennaro

CRONACA

IL SOLE 24 ORE LA REPUBBLICA LA REPUBBLICA

Rep. Dem. Congo: riciclaggio oro in Svizzera, aperta inchiesta Rapinatrice seriale finisce in manette Milano - Bergamo, gioielli con i soldi del bilancio: arrestata dipendente comunale infedele IL GIORNALE DI VICENZA Distraggono il gioielliere e rubano i monili d´oro

Rassegna in collaborazione con



Con la crisi si acquistano più prodotti e servizi illegali E' partita la settimana "Legalità mi piace" di Confcommercio. Dalla ricerca in collaborazione con Format sul sentiment dei consumatori nei confronti dell'illegalità, dell'abusivismo e della contraffazione emerge che nel 2013 un consumatore su quattro ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. E' il Mezzogiorno l'area più colpita dal fenomeno. LA DIMENSIONE DEL FENOMENO Il 35,6% dei consumatori italiani ha avuto occasione, almeno una volta nella vita, di acquistare prodotti illegali/contraffatti o servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati. Con questi termini si intende l’acquisto di prodotti con false griffe, contraffatti, con un marchio non originale, imitazioni degli originali, lo scarico da Internet di musica, film, videogiochi, in qualche modo pirata (download gratis), o il noleggio/acquisto irregolare di film o videogiochi, l’utilizzo di servizi – anche di natura professionale - prestati da soggetti senza i regolari permessi (es. guida turistica abusiva, etc.). Il fenomeno è leggermente più diffuso tra le donne e i giovani (specialmente con un titolo di studio medio-basso). A livello territoriale il Mezzogiorno è l’area più colpita. Tra i consumatori che almeno una volta nella vita hanno acquisto prodotti o servizi illegali, il 71,9% lo ha fatto anche nel 2013. Ciò significa che un consumatore su quattro (il 25,6%) dichiara di aver acquistato nell’anno in corso almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Tra i prodotti acquistati in qualche modo “fuori dalle regole” spiccano quelli dell’abbigliamento (41,2%), gli alimentari, bevande incluse (28,7%), gli occhiali (26,7%), la pelletteria (26,9%), le scarpe e calzature (21%), i profumi e i cosmetici (18,1%), i farmaci (15,6%) e i prodotti parafarmaceutici (14,9%), spesso acquistati su siti Internet non italiani.

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

Rispetto al 2010 sono aumentati l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi illegali, così come i fenomeni illegali nuovi, come l’acquisto, il più delle volte in rete, di biglietti per assistere a manifestazioni di vario genere (cinema, concerti) o di titoli di viaggio pirata. Al primo posto di questa “speciale” classifica i prodotti di pelletteria, seguiti da quelli dell’abbigliamento, parafarmaceutici, alimentari, dell’elettronica ed elettrodomestici.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

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L’ACQUISTO INCAUTO Il 10,3% dei consumatori si è imbattuto, almeno una volta nella vita, nell’acquisto di un prodotto o di un servizio che successivamente ha scoperto essere illegale o erogato da parte di soggetti non autorizzati, mostrando in maggioranza un atteggiamento tollerante. In particolare: il 38,8% non ha ritenuto grave l’accaduto pensando che “sono cose che succedono”, il 43,7%, pur ritenendo grave l’accaduto, ha preferito non fare nulla, il 9,7% ha protestato e solo il 7,8% ha denunciato l’accaduto. LE RAGIONI DEL FENOMENO: PERCHÉ SI ACQUISTANO PRODOTTI O SERVIZI “ILLEGALI” Per oltre il 50% dei consumatori la ragione principale dell’acquisto di prodotti o servizi “illegali” è sostanzialmente di natura economica (“..è un affare”, “..il costo è inferiore”, “..si risparmia”). In particolare, si acquista un prodotto contraffatto o si ricorre a servizi esercitati in modo palesemente abusivo, o si scaricano illegalmente dal web prodotti pirata perché si pensa di fare un buon affare, risparmiando (62,7%); perché non si hanno soldi per comprare prodotti legali o perché un servizio abusivo costa meno (52,1%); perché i prodotti illegali costano comunque meno rispetto a quelli non illegali (47,3%); perché anche se “pericoloso” è più economico e si risparmia (35,4%); perché è giusto sostenere forme di commercio alternative e battersi contro i prezzi elevati (17%); non c’è una ragione particolare, è un acquisto come un altro (16,7%); perché acquistando da un ambulante abusivo si pensa di fare una buona azione (15,9%); per mancanza di sufficiente informazione sui pericoli che si corrono acquistando beni e servizi illegali (13,5%); perché è divertente acquistare questo genere di prodotti, soprattutto quando si è in vacanza (6,9%); perché sulla "rete" ci sono prodotti di difficile reperimento che si vuole acquistare anche se illegali (0,9%).

La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

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Per il 55,3% dei consumatori l’acquisto dei prodotti illegali o l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si rivela utile per coloro che hanno difficoltà economiche.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

Solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l’acquisto “illegale” sia effettuato inconsapevolmente, mentre il 63,8% ritiene che sia consapevole. CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA, E DEI DANNI PER L’ECONOMIA La maggior parte dei consumatori associa all’acquisto “illegale” un qualche genere di rischio (circa l’80%). In particolare, il timore principale è legato ad eventuali conseguenze per la salute (per il 52,6% dei consumatori), seguito da quello per la sicurezza in senso generale (46,5%) e dalla scarsa fiducia nella qualità del prodotto/servizio offerto (41,1%). Meno preoccupante appare il rischio, pure reale, di essere multati (23,8%).

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research su sentiment dei consumatori.

Il 79% dei consumatori condivide l’idea che l’acquisto illegale alteri le regole del mercato e danneggi le imprese regolari. SANZIONI Per tre consumatori su cinque le sanzioni verso chi produce, chi immette in commercio prodotti illegali o contraffatti e chi pratica abusivamente un’attività (60,6%) e verso coloro che li acquistano (64,1%) sono insufficienti, ovvero non costituiscono un deterrente efficace contro tali comportamenti. INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE Il 75,2% dei consumatori ritiene necessaria una campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo. ______________________ NOTA METODOLOGICA L’indagine sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo è stata effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo dei consumatori italiani >18 anni (1.000 interviste a buon fine). Margine di fiducia: +3,2%. L’indagine è stata svolta dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 30 settembre – 9 ottobre 2013. www.agcom.it www.formatresearch.com㻌

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06-NOV-2013

Lettori: 162.000 Diffusione: 20.871

Dir. Resp.: Vittoriano Zanolli

da pag. 19


06-NOV-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Mario Calabresi

da pag. 52


06-NOV-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca

da pag. 8


05-NOV-2013

Lettori: 428.000 Diffusione: 73.133

Dir. Resp.: Umberto La Rocca

da pag. 5


05-NOV-2013

Lettori: 1.229.000 Diffusione: 189.861

Dir. Resp.: Virman Cusenza

da pag. 16

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CONFCOMMERCIO

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05-NOV-2013

Lettori: 1.229.000 Diffusione: 189.861

Dir. Resp.: Virman Cusenza

CONFCOMMERCIO

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Economia e Mercati

/ŶĚƵƐƚƌŝĂ ĚĞůů͛ŽƌŽ͗ ϮϭϬ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ Mercoledì 06 Novembre 2013 Scritto da Greta Milici

Un ĐŽŶƚƌŝďƵƚŽ Ěŝ ŽůƚƌĞ ϮϭϬ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ quello dell’ŝŶĚƵƐƚƌŝĂ ĚĞůů͛ŽƌŽ per l’ĞĐŽŶŽŵŝĂ ŐůŽďĂůĞ nell’anno 2012. Una cifra che equivale all’incirca al PIL dell’Irlanda. A rivelarlo è una ƌŝĐĞƌĐĂ commissionata dal tŽƌůĚ 'ŽůĚ ŽƵŶĐŝů agli economisti di PwC, dal cui rapporto emerge la centralità del ruolo del metallo giallo nell’impatto economico mondiale. Le stime mostrano come nel 2012 ůĂ ƐŽůĂ ĞƐƚƌĂnjŝŽŶĞ ĂƵƌŝĨĞƌĂ su larga scala abbia generato Ɖŝƶ Ěŝ ϳϴ͕ϰ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ per le economie dei primi 15 paesi minerari. Ciò dimostra come le ŵŝŶŝĞƌĞ Ě͛ŽƌŽ costituiscano un’importante e sostanziosa ĨŽŶƚĞ Ěŝ ĐƌĞƐĐŝƚĂ Ğ Ěŝ ƌŝĐĐŚĞnjnjĂ, specialmente in alcuni paesi in via di sviluppo come WĂƉƵĂ EƵŽǀĂ 'ƵŝŶĞĂ (15% del PIL), 'ŚĂŶĂ (8% del PIL) e dĂŶnjĂŶŝĂ (6% del PIL). Per queste nazioni il metallo giallo è ƵŶĂ ĚĞůůĞ ƉƌŝŶĐŝƉĂůŝ ĨŽŶƚŝ Ěŝ ĞdžƉŽƌƚ, registrando nel 2012 un contributo del 36% per le esportazioni della Tanzania ed uno del 26% di quelle di Ghana e Papua Nuova Guinea. Ad elevare l’impatto economico dell’oro, però, vi è anche il fenomeno del ƌŝĐŝĐůĂŐŐŝŽ, la cui consistenza è stimata in Ϯϱ ŵŝůŝĂƌĚŝ Ěŝ ĚŽůůĂƌŝ. «Dall’estrazione alla raffinazione, alla fabbricazione e alla domanda del consumatore, ğ ĐŚŝĂƌŽ ĐŽŵĞ ů͛ŽƌŽ ŽĨĨƌĂ ƵŶ ĐŽŶƚƌŝďƵƚŽ ƉŽƐŝƚŝǀŽ ĂůůĂ ĐƌĞƐĐŝƚĂ ĞĐŽŶŽŵŝĐĂ lungo l’intera catena del valore», dichiara Terry Heymann del World Gold Council.


/ů ůƵƐƐŽ ƐƵů ǁĞď ŶŽŶ ĨƌĞŶĂ ůĂ ƐƵĂ ĐŽƌƐĂ͗ ĂĐƋƵŝƐƚŝ Ă ϭϬ ŵŝůŝĂƌĚŝ͕ ŝŶ ĐƌĞƐĐŝƚĂ ĚĞů Ϯϴй Di Giulia Crivelli 1 novembre 2013 Negli ultimi dieci anni il mercato del lusso ha ignorato le turbolenze economiche e finanziarie globali ed è cresciuto del 70%, passando dai 128 miliardi di euro del 2003 ai 217 attesi per il 2013 (si veda Il Sole 24 Ore del 29 ottobre). Performance imbattibile, si penserà. Invece no: c'è un settore, collegato, che ha fatto meglio, molto meglio, ed è il lusso online. Secondo il Monitor BainͲAltagamma, dal 2003 le vendite sono quasi decuplicate (+880%), passando da un miliardo ai quasi 10 attesi per il 2013: per la precisione, 9,8, con una crescita annua del28% a ambi corrente contro il 2% del totale. «Per il 2014 prevediamo un ulteriore aumento delle vendite di accessori, abbigliamento, gioielli e orologi, compreso tra il 20 e il 30%, mentre nel mondo reale continueremo ad avere una crescita single digit – sottolinea Claudia D'Arpizio, partner di Bain e autrice del Monitor sui consumi di lusso –. La penetrazione delle aziende sta crescendo: siamo passati dall'1% del 2003 al 5% del 2013, però è ancora molto bassa. Le aziende devono superare le diffidenze culturali e organizzative: i marchi del lusso sono molto tradizionalisti e faticano a costruire una relazione diretta con il consumatore, ma internet è strategico pure per questo ed è la nuova frontiera del Crm. Non solo: le aziende dell'alto di gamma devono imparare ad ascoltare quello che si dice in rete. Il lusso forse non è diventato e non diventerà mai democratico, ma tutte le informazioni sul lusso lo sono già, perché basta un clic per confrontare i prezzi e sapere cosa ne pensa chi ha comprato». Il Paese dove l'online ha la penetrazione più alta sono gli Stati Uniti e metà dei quasi 10 miliardi di vendite sono attribuibili a marchi americani. «I department store, da Neiman Marcus a Saks Fifth Avenue, da Bergdorf a Macy's, con la loro strategia "omnichannel", sono stati i primi a capire l'osmosi tra shopping reale e virtuale – aggiunge D'Arpizio – e la maggior parte delle società specializzate in web marketing, web Crm e servizi per l'eͲ commerce sono americane. Tra le categorie, gli accessori hanno la penetrazione più alta, il 10%, l'abbigliamento è intorno al 5%, mentre sono praticamente assenti gli orologi di lusso e, nel complesso, il 40% dei marchi di alta gamma non vende online». Nella moda ci sono portali che accolgono centinaia di brand, equivalenti online dei multimarca "brick and mortar", in un certo senso (basti pensare a Yoox o NetͲaͲporter). Per i marchi del segmento più alto ed esclusivo è preferibile avere un sito proprio: «Si tratta di vendere, certo, ma anche di comunicare – conferma Federico Gasparotto di Accenture Interactive –. Le informazioni che si raccolgono in automatico quando avviene un acquisto online sono preziosissime: per questo consigliamo sempre ai nostri clienti di specificare, anche se si affidano a un eͲtailer, che queste informazioni restino di loro proprietà e non della piattaforma esterna che ha effettuato la vendita per loro conto». Altro trend importante è lo spostamento verso l'mͲcommerce: «Un terzo degli accessi ai siti che vendono prodotti di lusso avviene tramite smartphone o tablet – ricorda Claudia D'Arpizio – e per alcuni marchi gli acquisti fatti con un dispositivo mobile sono al 10%». «Siamo già entrati, anche se non tutti se ne rendono conto, in un'era di marketing on demand – conclude Fabio Croci, ex consulente in McKinsey, ora in Swipe, l'agenzia creata da Ketchum per il mondo digitale –. Quello che le aziende forse non sanno è che gli strumenti tecnologici sono già pronti e affinati e richiedono un investimento economico che è alla portata anche delle piccole e medie imprese».


Crisi, dilaga l’industria del falso Confcommercio: «Roba scadente e tossica». E lancia la protesta nelle città venete per l'11 novembre VENEZIA — Si sa, quando i soldi scarseggiano bisogna arrangiarsi. Qualcuno aguzza l’ingegno ma i più cercano di stare a galla imboccando scorciatoie non sempre compatibili con le regole. E allora succede che in un mercato già messo in ginocchio dalla crisi (in Veneto dall’inizio dell’anno hanno chiuso 12 negozi al giorno) infierisca un consumatore su quattro, «colpevole» di aver acquistato almeno una volta nel 2013 un prodotto o un servizio illegale. Parliamo di abbigliamento (41,2%), pelletteria (26,9%), calzature (21%), occhialeria (27,6%), profumi e cosmetici (18%) contraffatti, con marchio non originale o imitazioni di articoli griffati presi da abusivi; di film, videogames e musica scaricati da Internet (6,7%); di giocattoli (7,6%), alimentari e bevande (28%) non dotati dei necessari requisiti e permessi; di farmaci e sanitari (15%) comprati online senza ricetta e senza i controlli del caso. Ma anche di biglietti per spettacoli e sport trovati al di fuori dei canali ufficiali (5,3%) e del ricorso a guide turistiche o a tour operator (2,8%) non autorizzati. Lo rivela un’indagine di Confcommercio, preoccupata per un fenomeno in crescita, particolarmente diffuso tra donne e giovani e legato alla necessità di risparmiare. O almeno così dice il 50% del campione di consumatori interpellati, che ammette: «Costa meno». «Il ricorso a merce illegale altera le leggi di mercato e penalizza le imprese in regola—avverte Massimo Zanon, presidente veneto di Confcommercio— inoltre può attentare alla sicurezza dell’acquirente. Alcuni articoli, per esempio i giocattoli o i farmaci non dotati delle opportune licenze, rischiano di essere fortemente nocivi per la persona, come gli alimentari scaduti o privi delle obbligatorie certificazioni, mescolati agli altri sugli scaffali e quindi non riconoscibili. Scegliere questi canali paralleli significa anche incrementare la concorrenza sleale e togliere valore e posti di lavoro al made in Italy. Chiediamo al governo una regolamentazione più rigida (gli stessi consumatori colti in fallo dicono che le sanzioni in vigore sono insufficienti a contrastare il fenomeno, ndr), indispensabili a mettere ordine in questa giungla. Caos —chiude Zanon—che favorisce l’evasione fiscale, come la novità dell’acquisto sul web, capace di mettere maggiormente in difficoltà il commercio onesto, già gravato da tasse sempre più onerose». E proprio per denunciare tutto ciò l’11 novembre l’associazione di categoria ha indetto una mobilitazione generale, che vedrà in prima linea Venezia, Verona e Padova, teatro di convegni e azioni a sostegno della legalità. L’altro nodo della questione, da scongiurare a tutti i costi, è che il quadro descritto sta ormai assumendo i contorni della normalità. Benchè l’80% degli intervistati associ all’acquisto illegale qualche rischio e il 79% ammetta che altera gli equilibri di mercato, il 55,3% lo ritiene infatti «normale » e «utile per chi è in difficoltà economiche». «Eppure la beffa è dietro l’angolo — avverte Franco Conte, segretario regionale del Codacons—perchè oltre ad acquisire beni di dubbia qualità si rischia di spendere di più. Accanto al fenomeno descritto sta infatti dilagando la vendita porta a porta di prodotti descritti meglio di come sono in realtà e rifilati con l’imbroglio a sprovveduti che poi si ritrovano a pagarli molto di più di quanto spenderebbero nei circuiti ufficiali. Si tratta soprattutto di mobili ed elettrodomestici. Noi per esempio stiamo assistendo una famiglia invischiata nell’acquisto di un idropulitore di cui non aveva nemmeno bisogno, proposto a 2300 euro, cifra con le rate lievitata a 3 mila. I venditori sono furbi: ti fanno subito firmare il contratto e si presentano il giorno precedente ai 12 entro i quali è possibile esercitare il diritto di recesso, clausola mai notata dal cliente. A quel punto esortato a chiudere e quindi incastrato». Il Codacons, infine, avverte: attenti a comprare da abusivi, se poi il prodotto non va dove li trovi? A quale Procura li denunci, se non hanno nemmeno una sede fissa? 05 novembre 2013


ARMENIA: UN MERCATO DA SCOPRIRE 4 Novembre 2013

L’Armenia è un paese che vive soprattutto sul commercio e la lavorazione dei diamanti, con relativo utilizzo per la produzione di gioielli di alta gamma. Secondo l’AJA – Armenian Jewellers Association, 59.947 carati di diamanti sono stati lavorati in Armenia nei primi otto mesi di quest’anno, registrando così un incremento del 49,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. Seguendo poi la filiera dei diamanti, che giungono sui banchi dei gioiellieri, sempre l’Associazione armena dichiara che, in accordo con il Servizio Statistico Nazionale, nel periodo citato sono stati prodotti 759, 1 kg di gioielleria, manifestando una crescita del 24,2% riguardo l’anno scorso. La gioielleria armena ha realizzato un volume totale di 11,8 miliardi di valuta locale (Armenian Drams), con una crescita del 14,6% rispetto il 2012.


KƌŽ͗ ĂŶĂůŝƐŝ Ğ ƉƌĞǀŝƐŝŽŶŝ Lunedì 04 Novembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro La scorsa settimana ŝ ĨƵƚƵƌĞƐ ƐƵůůΖŽƌŽ ŚĂŶŶŽ ĐŚŝƵƐŽ Ăů ƌŝďĂƐƐŽ, in seguito alla pubblicazione dei dati sull’economia americana, migliori del previsto, che hanno alimentato ancora una volta le voci riguardo un possibile ƌŝĞŶƚƌŽ ĚĞůůĞ ŵŝƐƵƌĞ ĞƐƉĂŶƐŝǀĞ ĚĂ ƉĂƌƚĞ ĚĞůůĂ &ĞĚ. Il metallo ha toccato anche i 1.305,60 dollari, prima di ĐŚŝƵĚĞƌĞ ůĂ ƐĞƚƚŝŵĂŶĂ Ă ϭ͘ϯϭϯ͕ϮϬ, ŝŶ ƌŝďĂƐƐŽ ĐŽŵƉůĞƐƐŝǀŽ ĚĞů Ϯ͕ϵй. >͛ŝŶĚŝĐĞ ĚĞŐůŝ ĂĐƋƵŝƐƚŝ ĚĞůůĞ ŝŵƉƌĞƐĞ dell’Institute of Supply Management è ƐĂůŝƚŽ ĂĚ ŽƚƚŽďƌĞ Ă ϱϲ͕ϰ ƉƵŶƚŝ, rispetto ai 56,2 di settembre e contro ogni previsione che dava un calo fino a 55,0 punti. Nel frattempo ĂŶĐŚĞ ŝů ĚŽůůĂƌŽ ŚĂ ǀŝƐƚŽ ĐƌĞƐĐĞƌĞ ŝů ƉƌŽƉƌŝŽ ŝŶĚŝĐĞ fino a 80,80 punti, miglior risultato dal 18 settembre scorso, a causa della preferenza accordatagli dagli investitori ƌŝƐƉĞƚƚŽ Ăůů͛ŽƌŽ, che ha invece ƐŽĨĨĞƌƚŽ gli esiti della ƌŝƵŶŝŽŶĞ Ěŝ ŵĞƌĐŽůĞĚŞ ƐĐŽƌƐŽ ĚĞůůĂ &ĞĚ. A tal proposito, i funzionari della banca centrale americana hanno confermato che ů͛ĞĐŽŶŽŵŝĂ ƐƚĂ ĐƌĞƐĐĞŶĚŽ ͞ĂĚ ƵŶ ƌŝƚŵŽ ŵŽĚĞƌĂƚŽ͟, e questo ha modificato la visione degli operatori del mercato che attendono ormai Ă ďƌĞǀĞ ƵŶ ĐĂŵďŝĂŵĞŶƚŽ Ěŝ ƌŽƚƚĂ ĚĞůůĂ &ĞĚ. Un ritiro, o comunque una riduzione, del QE3 assesterebbe un ĚƵƌŽ ĐŽůƉŽ ƐƵůůΖŽƌŽ, praticamente azzerando ogni speranza di rialzo a breve. Sembra che gli operatori, in effetti, abbiano già dimenticato che ŝů ŵĞƌĐĂƚŽ ƐƵ ĐƵŝ ƐƚĂŶŶŽ ƉƵŶƚĂŶĚŽ e su cui stanno facendo così forte affidamento sia quello di una nazione col più alto debito pubblico al mondo e che fino a ϭϱ ŐŝŽƌŶŝ ĨĂ ĞƌĂ ƐƵůů͛ŽƌůŽ ĚĞů ĨĂůůŝŵĞŶƚŽ. Certo è che ŝů ƉƌŽďůĞŵĂ degli Stati Uniti ğ ƐŽůŽ ƌŝŵĂŶĚĂƚŽ Ěŝ ƋƵĂůĐŚĞ ŵĞƐĞ e questo continuo teatrino sta ormai falsando il quadro economico mondiale, che non riesce più a scrollarsi l’ombra della crisi. L’economia è ancora troppo strettamente legata alle vicende di USA ed Europa, rispetto al reale peso che ormai cominciano ad avere questi due blocchi ŝŶ ƵŶ ŵŽŶĚŽ, economico e politico, ĐŚĞ Ɛŝ ğ ĨŽƌƚĞŵĞŶƚĞ ƐƉŽƐƚĂƚŽ ĂĚ ĞƐƚ. >͛ŽƌŽ dal canto suo, storicamente rifugio in momenti di crisi, ƌŝƐĞŶƚĞ Ěŝ ƋƵĞƐƚŽ ŵŽŵĞŶƚŽ di fiducia nei mercati, creatasi ormai più per necessità che per reali fondamenti economici, come dimostrano i dati altalenanti di mese in mese, per cui il metallo prezioso viene sistematicamente evitato Ă ĨĂǀŽƌĞ Ěŝ ƵŶ ĚŽůůĂƌŽ che invece diviene ogni giorno che passa ƐĞŵƉƌĞ Ɖŝƶ ĐĂƌƚĂ ƐƚƌĂĐĐŝĂ. /Ŷ ƐĞƚƚŝŵĂŶĂ, dunque, sono ĂƚƚĞƐŝ Ăůƚƌŝ ĚĂƚŝ ĞĐŽŶŽŵŝĐŝ dagli Stati Uniti, che sicuramente saranno presi a ŵŝƐƵƌĂ ĚĞůůĞ ĨƵƚƵƌĞ ĚĞĐŝƐŝŽŶŝ ĚĞůůĂ &ĞĚ. Di prossima pubblicazione, infatti, sono i dati sui lavoratori non agricoli e sul risultato economico del terzo trimestre. Altrove sul Comex l’ĂƌŐĞŶƚŽ ha chiuso la settimana a Ϯϭ͕ϴϯ ĚŽůůĂƌŝ, ŝŶ ĐĂůŽ settimanale ĚĞů ϯ͕ϱϯй, mentre il ƌĂŵĞ ha chiuso con un ƌŝĂůnjŽ ĚĞůůŽ Ϭ͕ϴϳй Ă ϯ͕Ϯϵϴ ĚŽůůĂƌŝ grazie ai dati positivi sull’industria cinese.


Fisco del 6 Novembre 2013


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Saccomanni: “Importante la tracciabilità, ma la soglia degli acquisti in contanti non sarà abbassata” /ů ŵŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůů͛ ĐŽŶŽŵŝĂ Ğ ĚĞůůĞ &ŝŶĂŶnjĞ ƐŵĞŶƚŝƐĐĞ ů͛ŝŶƐĞƌŝŵĞŶƚŽ ŶĞů ĚŝƐĞŐŶŽ Ěŝ ůĞŐŐĞ Ěŝ ƐƚĂďŝůŝƚă Ěŝ ƵŶĂ ŵŽĚŝĨŝĐĂ ĂůůĂ ŶŽƌŵĂƚŝǀĂ ǀŝŐĞŶƚĞ

͞/Ŷ ƌĞůĂnjŝŽŶĞ Ăů ĚŝďĂƚƚŝƚŽ ƐƵ ƉƌĞƐƵŶƚĞ ŝŶŝnjŝĂƚŝǀĞ ŶŽƌŵĂƚŝǀĞ ƌĞůĂƚŝǀĞ Ăůů͛ƵƐŽ ĚĞů ĐŽŶƚĂŶƚĞ͕ ŝů DŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůů͛ ĐŽŶŽŵŝĂ Ğ ĚĞůůĞ &ŝŶĂŶnjĞ &ĂďƌŝnjŝŽ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ ƌŝƚŝĞŶĞ ŽƉƉŽƌƚƵŶŽ ƌŝďĂĚŝƌĞ ĐŚĞ ŝů ŝƐĞŐŶŽ Ěŝ ůĞŐŐĞ Ěŝ ^ƚĂďŝůŝƚă ϮϬϭϰ ŶŽŶ ĐŽŶƚŝĞŶĞ ĂůĐƵŶĂ ŶŽƌŵĂ ĚĞƐƚŝŶĂƚĂ Ă ŵŽĚŝĨŝĐĂƌĞ ů͛ĂƚƚƵĂůĞ ƌĞŐŽůĂŵĞŶƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůů͛ƵƚŝůŝnjnjŽ ĚĞů ĐŽŶƚĂŶƚĞ͘͞ ŽƐŞ ŝů ǀĞƌƚŝĐĞ ĚĞů Ministero dell’Economia ŚĂ ǀŽůƵƚŽ ĐŚŝĂƌŝƌĞ ůĂ ƐƵĂ ƉŽƐŝnjŝŽŶĞ ŝŶ ŵĞƌŝƚŽ ĂůůĂ ƉŽƐƐŝďŝůŝƚă Ěŝ ĂďďĂƐƐĂƌĞ ƵůƚĞƌŝŽƌŵĞŶƚĞ ůĂ ƐŽŐůŝĂ ĚĞŐůŝ ĂĐƋƵŝƐƚŝ ŝŶ ĚĞŶĂƌŽ ůŝƋƵŝĚŽ͘ Nei giorni scorsi, era trapelata infatti la notizia di un ulteriore abbassamento dell’attuale soglia di acquisti in contanti ʹ ĨŝƐƐĂƚĂ ĚĂů ĚĞĐƌĞƚŽ ^ĂůǀĂ /ƚĂůŝĂ Ă ϭϬϬϬ ĞƵƌŽ ʹ ĐŚĞ ĂǀĞǀĂ ĨĂƚƚŽ ƌĞŐŝƐƚƌĂƌĞ ůĂ ƌĞĂnjŝŽŶĞ ĂǀǀĞƌƐĂ Ěŝ ĂůĐƵŶŝ ŵĞŵďƌŝ ĚĞů ŐŽǀĞƌŶŽ͘ Anche nel mondo orafo l’ipotesi aveva suscitato dissenso: Federpreziosi Confcommercio, che riunisce le imprese orafe argentiere e orologiaie, aveva immediatamente annunciato la sua opposizione ƉƵƌ ƌŝĐŽŶŽƐĐĞŶĚŽ ůĞ ĨŝŶĂůŝƚă Ěŝ ĐŽŶƚƌĂƐƚŽ Ăůů͛ĞǀĂƐŝŽŶĞ͘ /ů ůŝŵŝƚĞ ĚĞŝ ŵŝůůĞ ĞƵƌŽ͕ ŝŶĨĂƚƚŝ͕ ĂǀƌĞďďĞ Őŝă ĂǀƵƚŽ ƵŶĂ ƐŝŐŶŝĨŝĐĂƚŝǀĂ ƌŝĐĂĚƵƚĂ ƐƵůůĞ ǀĞŶĚŝƚĞ͘ DĂ ůĂ ŶŽƚŝnjŝĂ Ěŝ ƵŶ ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ĂďďĂƐƐĂŵĞŶƚŽ ŶŽŶ ğ ƐƚĂƚĂ ĐŽŶĨĞƌŵĂƚĂ͕ ĂŶnjŝ͘ Il Ministro Saccomanni ha precisato che, in occasione dell’audizione presso le Commissioni riunite V Camera e 5a Senato tenutasi a Palazzo Madama il 29 ottobre, ha esposto una relazione priva di qualsiasi riferimento alla questione͘ ŽƉŽ ůĂ ƌĞůĂnjŝŽŶĞ͕ ŶĞů ƌĞƉůŝĐĂƌĞ Ă ƵŶ ƋƵĞƐŝƚŽ ƉŽƐƚŽ ĚĂů ƐĞŶĂƚŽƌĞ DĂƌĐŚŝ ŝŶ ŵĞƌŝƚŽ Ăů ĐŽŶƚƌĂƐƚŽ Ăůů͛ĞǀĂƐŝŽŶĞ͕ ŝů DŝŶŝƐƚƌŽ ŚĂ semplicemente ribadito l’importanza della tracciabilità delle transazioni͕ ƐĞŶnjĂ ĂůĐƵŶ ƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽ Ă ŝŶŝnjŝĂƚŝǀĞ ǀŽůƚĞ Ă ĐĂŵďŝĂƌĞ ůĂ ŶŽƌŵĂƚŝǀĂ ŽŐŐŝ ŝŶ ǀŝŐŽƌĞ͘


05-NOV-2013

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Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 21


/ů ŐŽǀĞƌŶŽ ůŝƚŝŐĂ ƐƵŝ ĐŽŶƚĂŶƚŝ͗ &ĂƐƐŝŶĂ ďŽĐĐŝĂ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ /ů ŵŝŶŝƐƚƌŽ ƐĐŽŶĨĞƐƐĂƚŽ ĚĂů ƐƵŽ ǀŝĐĞ͕ ĐŚĞ Ěă ƌĂŐŝŽŶĞ Ăů WĚů ƐƵŝ ĚĂŶŶŝ ĐŚĞ ĨĂƌĞďďĞ ƵŶ ŶƵŽǀŽ ƚĞƚƚŽ Ăŝ ƉĂŐĂŵĞŶƚŝ ĐĂƐŚ͘ ŝ ĐŽŵŵĞƌĐŝĂŶƚŝ͗ ƵŶĂ ŵĂnjnjĂƚĂ Ăŝ ĐŽŶƐƵŵŝ Laura Verlicchi Ͳ 31/10/2013 Milano Ͳ La rivolta del contante spacca il governo e mette Fabrizio Saccomanni all'angolo: persino il suo viceministro sconfessa apertamente il titolare dell'Economia. «Sono parole di buonsenso», replica infatti Stefano Fassina a chi gli chiede di commentare l'auspicio del Pdl di non introdurre misure sul contante nella legge di Stabilità.

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni col viceministro Stefano Fassina Si rafforza quindi il fronte dei contrari ad un ulteriore tetto sulla circolazione di banconote, aperto dal vicepremier Angelino Alfano, che invita piuttosto a seguire l'esempio degli Usa: «Aumentare l'uso del contante e contrastare l'evasione, consentendo di scaricare tutte le spese». Non solo: il progetto del ministro SaccomanniͲ sostenuto dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini Ͳ di ridurre l'uso del contante «in nome della tracciabilità» rischia di trasformarsi in un boomerang che stroncherebbe i consumi. L'allarme arriva da Confesercenti, che ricorda «quali conseguenze negative si abbatterebbero su importanti settori come il turismo italiano, dato che in altri Paesi direttamente concorrenziali con il nostro i limiti che regolano il contante sono ben superiori». Federpreziosi, contraria al progetto fin dall'inizio, fa anche qualche esempio: «Belgio 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite». E Federalberghi rilancia: «Per stare al passo con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfida che lo scenario internazionale ci impone, bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a 3.000 euro» come i nostri vicini europei. Senza contare che «l'ipotesi di tornare a ridurre l'uso del contante Ͳ ribadisce Confesercenti Ͳ ancora una volta fa colpevolmente dimenticare la vera priorità che è quella di tagliare drasticamente i costi della moneta elettronica per imprese e cittadini». Cioè uno dei principali freni alla diffusione delle carte di credito, una tipologia di pagamento ancora minoritaria nel nostro Paese: la media annua delle operazioni effettuate con la card è di 24,5 per un utente italiano, contro le 57 transazioni


/ů ŐŽǀĞƌŶŽ Ɛŝ ĚŝǀŝĚĞ ƐƵŝ ͞ĐŽŶƚĂŶƚŝ͕͟ ^ƚĞĨĂŶŽ &ĂƐƐŝŶĂ ďŽĐĐŝĂ &ĂďƌŝnjŝŽ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ Pubblicato il 31 ottobre 2013

ROMA – Riduzione del pagamento coi contanti o no? &ĂďƌŝnjŝŽ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ in queste ore è stato “sconfessato” prima dal Pdl poi anche dal suo vice, ^ƚĞĨĂŶŽ &ĂƐƐŝŶĂ (“Niente norme sull’uso dei contanti”). Anche ŽŶĨĞƐĞƌĐĞŶƚŝ lancia l’allarme ricordando “quali conseguenze negative si abbatterebbero su importanti settori come il turismo italiano, dato che in altri Paesi direttamente concorrenziali con il nostro i limiti che regolano il contante sono ben superiori”. &ĞĚĞƌƉƌĞnjŝŽƐŝ fa qualche esempio: “Belgio 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite”. Anche &ĞĚĞƌĂůďĞƌŐŚŝ ricorda: “Per stare al passo con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfida che lo scenario internazionale ci impone, bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a 3.000 euro”. Senza contare che “l’ipotesi di tornare a ridurre l’uso del contanteͲ ribadisce ŽŶĨĞƐĞƌĐĞŶƚŝͲ ancoͲ ra una volta fa colpevolmente dimenticare la vera priorità che è quella di tagliare drasticamente i costi della moneta elettronica per imprese e cittadini”. “Non dobbiamo dimenticareͲ sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia che moltissimi pensionati nel nostro Paese tengono i propri soldi nei libretti di risparmio postale o, come risulta da una recente indagine condotta dalla Commissione europea, utilizzano il conto corrente di un familiare”. Quindi “per molte fasce sociali l’eventuale introduzione dell’obbligo dei pagamenti solo con carte di credito darebbe luogo a problemi non trascurabili”.


31/10/2013

ŽŶƚĂŶƚŝ͗ &ĞĚĞƌƉƌĞnjŝŽƐŝ ĚŝĐĞ ŶŽ ĂůůĂ ƉƌŽƉŽƐƚĂ Ěŝ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ Nel quadro della discussione sulla legge di stabilità torna alla ribalta l'ipotesi, annunciata dal ministro Fabrizio Saccomanni al Senato, di ridurre ulteriormente il limite per gli acquisti in contanti introdotto dal decreto "Salva Italia". A più riprese Federpreziosi si è espressa in maniera netta sull'argomento, sottoscrivendo anche un documento ufficiale inviato all'allora presidente del Consiglio Mario Monti, proponendo una modifica della normativa che – senza mettere in discussione il condiviso e prioritario obiettivo del contrasto all'evasione fiscale e al fenomeno del riciclaggio Ͳ consentisse un più ampio utilizzo del contante nelle transazioni commerciali. "In questi mesi Ͳ dichiara il presidente Giuseppe Aquilino Ͳ si è avuta la conferma del disagio e delle ripercussioni che sapevamo sarebbero derivati da questo provvedimento che in pratica non ha fatto altro che inchiodare le vendite di preziosi. Senza dimenticare la forte discrepanza con le soglie decisamente più alte previste in alcuni Paesi europei anche limitrofi al nostro. Basta citare qualche esempio: Belgio 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite. Non possiamo quindi che ribadire le motivazioni e le soluzioni già prospettate per evitare una ulteriore ricaduta negativa sui commercianti orafi e non solo".


Compro Oro

04/11/2013 Ͳ dai controlli emerse irregolarità anche sulle procedure antiͲricettazione

ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ Ğ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĞ Ěŝ ^ĂŶƌĞŵŽ ƚƌŽǀĂƚĞ ĐŽŶ ůĞ ͞ďŝůĂŶĐĞ ůĞŐŐĞƌĞ͟ >Ă ƉŽůŝnjŝĂ ƐĐŽƉƌĞ ƉĞƐĂƚƵƌĞ ŶŽŶ ƌĞŐŽůĂƌŝ ŝŶ ĐŝŶƋƵĞ ŶĞŐŽnjŝ giulio gavino sanremo

L’oro pesava meno nelle gioiellerie con le bilance non omologate o non sottoposte a manutenzione. Lo ha scoperto la polizia entrata in azione insieme all’Ufficio metrico provinciale della Camera di commercio. Il commissariato di Sanremo ha «visitato» dieci tra gioiellerie e comproͲoro e in cinque attività è scattato il sequestro delle bilance in quanto la pesa non è risultata essere regolare. Verranno sottoposte a ulteriori controlli nell’ambito di un procedimento che potrebbe vedere i titolari addirittura denunciati per truffa. Ad un primo esame le anomalie di peso sono risultate essere intorno all’uno/due per cento e sono scattate le multe, nell’ordine di 1500 euro. Per attività che acquistano oro per centinaia di migliaia di euro l’anno il profitto indebito con le «bilance leggere» può essere notevole. Un esempio? Una collanina da 10 grammi dovrebbe avere un prezzo di 310 euro, ma se cambia il peso potrebbe essere acquistata a 3/6 euro in meno. In alcuni negozi le bilance c’erano ma al momento della pesa dell’oro ne venivano utilizzate altre. In altri le bilance omologate sono risultate sprovviste delle tabelle di manutenzione che ne dovrebbero garantire il funzionamento. I controlli hanno interessato in modo prevalente le attività commerciali del centro, quelle più in vista e con i fatturati maggiori. Altro capitolo di indagine è quello che ha interessato verifiche in merito alle modalità di acquisto dell’oro. In una occasione la polizia ha trovato che i registri dove devono essere annotati i dati di chi vende gli oggetti preziosi erano tutt’altro che in ordine. Una violazione grave visto che le procedure di polizia amministrativa hanno quale principale obiettivo quello di impedire un’attività di ricettazione da parte di persone che si spacciano come i legittimi proprietari dei gioielli (e proprio a Sanremo tre anni fa era stato individuato una sorta di «industria della ricettazione»). Le verifiche continueranno, perché le regole devono essere rispettate e anche perché all’epoca della crisi approfittare di chi si trova costretto a vendere un gioiello di famiglia è un comportamento tutt’altro che edificante, che la collettività non può tollerare.


Anche la classe media nei Compro Oro Martedì 05 Novembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Spuntano come funghi, offrono denaro cash e garantiscono la massima celerità. Il fenomeno dei Compro Oro è una realtà che si sta allargando a macchia d’olio nel nostro Paese, sintomatico di una crisi che desta sempre più preoccupazione e costringe le famiglie a privarsi degli oggetti preziosi più cari, acquistati nei momenti in cui l’economia consentiva spese extra ad oggi impensabili. L’equazione più semplice è quella che vede le classi più indigenti scambiare un braccialetto o una collanina in cambio di quei soldi necessari a pagare una bolletta o, nei casi più estremi, addirittura per mangiare. Ultimamente, però, stanno ricorrendo al moderno Banco dei Pegni anche le persone che non hanno una situazione finanziaria così allarmante, magari per far fronte ad un’eventuale spesa imprevista senza intaccare i propri risparmi. È la nuova clientela dei Compro Oro, altresì definita come ceto medio, una dimensione che viene attirata dalla collocazione strategica di queste attività, presenti adesso anche in alcune rinomate zone del centro città, come accaduto a Roma a due passi da Campo de’ Fiori. Una buona parte sceglie invece di ubicarsi nei dintorni di alcune filiali bancarie, una mossa strategica che consente di “catturare” i clienti appena usciti dagli sportelli di credito, dopo essersi visti negare un prestito. La vetusta pratica del pegno trova così un concorrente serio e minaccioso. Invece che impegnare gli oggetti cari di famiglia, con una valutazione che le banche attestano sugli 11 euro al grammo, le persone preferiscono vendere i propri preziosi ad un prezzo che attualmente oscilla intorno ai 20 euro al grammo, accettando loro malgrado che quell’oggetto, simbolo di dolci ricordi, venga fuso da lì a breve, molto spesso anche senza rispettare la normativa antiͲriciclaggio che prevede una giacenza di 10 giorni nel punto vendita al quale è stato ceduto. Il sistema dei pegni resiste in Italia da tempo immemore. Presso gli sportelli bancari, una volta lasciato l’oggetto in oro, viene stipulata una polizza che riconosce un corrispettivo in denaro, pari come detto a circa 11 euro al grammo. L’oggetto viene quindi trattenuto dalla banca, che applica un tasso d’interesse annuale che oscilla dal 6,5% all’11%. A quel punto la palla passa al consumatore, che può decidere di pagare gli interessi per prolungare la giacenza, riscattare il prezioso monile o, in casi di estrema difficoltà, lasciarlo definitivamente in mano alla banca, che provvederà a rivenderlo all’asta. Quest’ultima è un’ipotesi molto rara, che abbraccia circa il 5% dei casi. Chiaro che, di fronte ad una differenza di valutazione così ampia (è bene ricordare che i Compro Oro pagavano il metallo prezioso addirittura 30 euro al grammo fino a pochi mesi fa) la bilancia si sposta tutta in direzione di questi ultimi, diventati in Italia ben 300 mila di cui sono una minima parte iscritta al registro della Banca d’Italia. Attività giustificate da un afflusso di clientela sempre più ampio e trasversale. La filosofia del consumo è mutata radicalmente e adesso anche le cosiddette famiglie benestanti trovano più utile investire denaro proveniente da una bene altrimenti “fermo”, piuttosto che privarsi dei loro risparmi.


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Secolo XIX Imperia Dir. Resp.: Umberto La Rocca

04-NOV-2013 da pag. 17


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Secolo XIX Imperia Dir. Resp.: Umberto La Rocca

04-NOV-2013 da pag. 17


Settore e Moda 06-NOV-2013

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Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 20


Morellato Ducale rose gold, una collezione ispirata a Venezia Scritto da: Rosario Scelsi - mercoledì 6 novembre 2013

Il rose gold secondo Morellato: questo potrebbe essere il titolo della collezione di gioielli della collezione Ducale, firmati dal celebre marchio veneto.

Gli accessori che compongono la linea sono impreziositi dalle tonalità calde e luminose del pvd oro rosa e dalle sfumature fumè dei cristalli briolette, producendo un mix di forte seduzione. In questi articoli Morellato reinterpreta, con spirito contemporaneo e sofisticato, la storica bellezza dell’arte veneziana, attraverso le lavorazioni traforate dei gioielli della collezione, ispirate ai motivi del palazzo da cui la raccolta trae il nome. Pronte a sedurre la clientela, queste proposte hanno un taglio estremamente femminile ed elegante, enfatizzato dalle linee morbide e delicate firmate dagli autori. La parure in pvd rose gold della collezione Ducale è la seducente soluzione per ogni occasione in cui essere protagonista con un gioiello speciale, capace di creare emozioni nel solco della tradizione Made in Italy, che profuma sempre di magia, arte, bellezza e qualità.


Orologio di lusso Greubel Forsey Tourbillon 24 Secondes Contemporain Scritto da: Rosario Scelsi - mercoledì 6 novembre 2013

Greubel Forsey presenta la sua ultima creazione: l’orologio di lusso Tourbillon 24 Secondes Contemporain con movimento in titanio di colore grigio. Come i suoi predecessori, questo segnatempo fa parte della linea “Contemporaine”, ed è caratterizzato da una cassa in oro rosso 5N o in oro bianco, di forma tonda, e da un’architettura sobria e minimalista. Quest’ultima mette in bella evidenza il meccanismo del Tourbillon 24 Secondes, terza invenzione di Greubel Forsey, attraverso il sottile ponte superiore del tourbillon realizzato in vetro zaffiro, quasi invisibile all’occhio. I due differenti livelli sui quali sono collocati la platina e il ponte del movimento conferiscono un effetto di profondità, così come elementi singolari, quali il treppiede, che innalza le lancette dal fondo del movimento fino all’altezza dell’anello delle ore in vetro zaffiro. Le indicazioni orarie sono leggibili attraverso gli indici – trattati in oro rosa o bianco secondo la versione posizionati sull’anello in zaffiro e sono ottenuti per deposito galvanico. In bella evidenza ed in rilievo, la cifra 12, in oro rosa o bianco, unico numero presente sul quadrante. L’insieme è sot-tolineato da una linea circolare nera in contrasto sulla quale sono incise le indicazioni dei minuti. Una ricerca dell’equilibrio in tutte le dimensioni ha guidato la creatività di Robert Greubel e Stephen Forsey sia dal lato architettonico che da quello tecnologico, ricerca che ritroviamo nella disposizione dei componenti nello spazio, sul quadrante come sul fondello. Dei dettagli più scuri, come l’indicatore della riserva di carica, dei piccoli secondi o della rotazione del tourbillon in 24 secondi, contrastano con il colore grigio del movimento in titanio e dei ponti in titanio con finitura grenage, smussati e lucidati. Due placchette in oro, avvitate a ore 3 e a ore 9, incise e decorate interamente a mano che esprimono la filosofia dei fondatori del marchio, impreziosiscono la carrure come in altri segnatempo Greubel Forsey. Sul fondello in vetro zaffiro, i tre ponti con trattamento NAC, rivelano tutta l’abilità del savoir-faire della Maison in fatto di decorazione. Ne deriva un orologio contemporaneo sul quale sono visibili alcuni dettagli che richiamano la tradizione dell’orologeria come ad esempio i rubini di forma ovale o le viti azzurrate, elegante omaggio agli orologiai del XIX secolo. Il Tourbillon 24 Secondes Contemporain, movimento in titanio, è completato da un cinturino in alligatore cucito a mano con fibbia pieghevole in oro rosso 5N o oro bianco.

Via | Greubelforsey.com


'ŝŽŝĞůůŝ ĚĞ 'ƌŝƐŽŐŽŶŽ &ƵŶŶLJ &ƌƵŝƚƐ Mercoledì 06 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo Le festività natalizie sono ancora un po’ lontane, ma non è mai troppo presto per rifarsi gli occhi con qualche ƉƌĞnjŝŽƐŝƚă sfornata per l’occasione.

Il brand di gioielli di lusso ĚĞ 'ƌŝƐŽŐŽŶŽ anticipa le affascinanti luci natalizie con una ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ĚĂǀǀĞƌŽ ƐƉĞĐŝĂůĞ, pensata esclusivamente per lei. La maison ha sfoderato colori brillanti e bizzarre figure, in un ironico mix di frutta che prende il nome di &ƵŶŶLJ &ƌƵŝƚƐ. Dal sapore alquanto estivo, esso si propone come ƵŶ ƌĞŐĂůŽ ƐďĂƌĂnjnjŝŶŽ ŵĂ ĐŚŝĐ Ğ ŐůĂŵŽƵƌ, destinato a diventare un vero must have della ƐƚĂŐŝŽŶĞ ŝŶǀĞƌŶĂůĞ ϮϬϭϯͬϮϬϭϰ. &ĂǁĂnj 'ƌƵŽƐŝ ha dato vita, infatti, insieme al suo ƚĞĂŵ Ěŝ ŵĂĞƐƚƌŝ ŽƌĂĨŝ, ad una sfavillante macedonia di frutti, abbinati a ďƌĂĐĐŝĂůŝ ƌŝŐŝĚŝ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ ůĞǀŝŐĂƚŽ Ğ ŶĂŶŽͲĐĞƌĂŵŝĐĂ ŶĞƌĂ. Ananas, limone, pera e mela sono stati realizzati in uno spiritoso atteggiamento mentre fanno una linguaccia. Li troviamo in ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ Ž ƌŽƐĂ e tempestati dalle più ƉƌĞnjŝŽƐĞ ƉŝĞƚƌĞ esistenti come diamanti, zaffiri, tsavoriti, rubini e smeraldi. Ciascun pezzo della curiosa collezione sarà disponibile Ă ƉĂƌƚŝƌĞ ĚĂ ϭϴ͘ϱϬϬ ĞƵƌŽ.


>Ğ ĨŝĞƌĞ Ěŝ EŽǀĞŵďƌĞ͗ ƵůƚŝŵĂ ŽĐĐĂƐŝŽŶĞ ƉƌŝŵĂ Ěŝ EĂƚĂůĞ 06/11/2013 By orafoitaliano

Cominciano ad accendersi le prime luci natalizie e i negozi si preparano alle prossime festività. Quale migliore occasione per andare in cerca delle ultime novità o per rifornire il negozio? Molte le fiere orafe che si tengono in questo periodo, in Italia e all’estero. Eccone alcune: si parte con la 74a edizione di Sicilia Oro – dall’8 all’11 Novembre – organizzata da Rudy Piccardi ad Etnafiere, centro fieristico di Etnapolis, a Catania. Dal 9 all’11 Novembre si terrà la manifestazione Palakiss Fall, al Palakiss di Vicenza (nella foto). In Estremo Oriente, dall’8 all’11 Novembre, lo Shanghai World Expo Exhibition and Convention Center ospiterà la 9a China International Gold, Jewellery & Gem Fair. Da citare, inoltre, la nuova fiera orafa lanciata da UBM Asia a Taipei – un mercato giovane e molto promettente. La Taiwan Jewellery & Gem Fair si terrà dal 15 al 18 Novembre. Tornando in Europa, in Grecia, ad Atene, si tiene la 27a International Mineral, Gemstone, Jewellery and Fossil Expo, dal 22 al 24 Novembre. Infine, dal 28 Novembre al 1° Dicembre, all’Hong Kong Convention & Exhibition Centre si svolgerà la ormai storica Hong Kong International Jewelry Manufacturers’ Show.


&ĞƐƚŝŶĂ ŝŶ dǀ ĐŽŶ ůĂŶĐĞƚƚĞ ƉĞƌ ůƵŝ Ğ ƉĞƌ ůĞŝ ŵĂƌƚĞĚŞ͕ ϱ ŶŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

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^ǁĂƌŽǀƐŬŝ͕ ŐŝŽŝĞůůŝ ZŽŵĞŽ Ğ 'ŝƵůŝĞƚƚĂ Martedì 05 Novembre 2013 Scritto da Sara Parisi

“Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’Oriente e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna già malata e livida di rabbia perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei”. Chi di voi non ha mai citato, almeno per una volta, questa celeberrima frase di ^ŚĂŬĞƐƉĞĂƌĞ? ZŽŵĞŽ Ğ 'ŝƵůŝĞƚƚĂ è certamente la tragedia più cara agli innamorati e la neonata ^ǁĂƌŽǀƐŬŝ ŶƚĞƌŶĂŝŵĞŶƚ >ƚĚ lo sa bene, se ha deciso di dedicare il suo ƉƌŝŵŽ ůƵŶŐŽŵĞƚƌĂŐŐŝŽ proprio alla storia d’amore più famosa di tutti i tempi. Attorno al film, cofinanziato da Amber e diretto dall’italiano Carlo Carlei, c’è molta curiosità, soprattutto perché lo sceneggiatore si chiama Julian Fellowes, autore della serie tv Downton Abbey e vincitore di un premio Oscar, mentre i protagonisti saranno Hailee Steinfeld e Douglas Booth. Alla pellicola è stata dedicata una ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ƐƉĞĐŝĂůĞ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůŝ firmata naturalmente dalla maison austriaca e composta da ĂŶĞůůŝ, ĐŽůůĂŶĞ, ďƌĂĐĐŝĂůŝ e ŽƌĞĐĐŚŝŶŝ aventi come minimo comun denominatore croci, cuori e fiocchetti. A dare un tocco di classe ci pensano poi ƉĞƌůĞ e piccole rose in ŽƌŽ ƌŽƐĂ. Da citare sono certamente gli ŽƌĞĐĐŚŝŶŝ ƉĞŶĚĞŶƚŝ a forma di fiocco con placcature in ƉĂůůĂĚŝŽ Ğ ŽƌŽ ƌŽƐĂ, impreziositi dai ĐƌŝƐƚĂůůŝ DŽŽŶůŝŐŚƚ e la ĐŽůůĂŶĂ ĐŽŶ ƉĞŶĚĞŶƚĞ in palladio e placcatura in oro rosa caratterizzata da una perla in clear crystal e ĐƌŝƐƚĂůůŽ ƌĞĂŵ WĞĂƌů ƉĂǀĠ. Da non dimenticare sono inoltre gli ŽƌĞĐĐŚŝŶŝ ƉĞŶĚĞŶƚŝ con placcatura in oro rosa, formati da una rosa e da una perla, e poi la ĐŽůůĂŶĂ ƉůĂĐĐĂƚĂ Ě͛ŽƌŽ con croce in clear crystal e cristallo metallic light gold. La collezione trasuda ƌŽŵĂŶƚŝĐŝƐŵŽ da tutti i pori, trattandosi di un ǀĞƌŽ ŽŵĂŐŐŝŽ ĂůůĂ ƐƚŽƌŝĂ Ě͛ĂŵŽƌĞ Ɖŝƶ ĐŽŶŽƐĐŝƵƚĂ del mondo.


Morellato vola in Asia con Sace Pubblicato il 5 novembre 2013 da redazione3 | Lusso e finanza I gioielli del brand padovano al centro di un’operazione da 8 milioni di euro

Il Made in Italy dei gioielli compie un altro passo verso i Paesi asiatici. Questa volta, a sbarcare in Cina, anche se non si tratta della prima volta, è Morellato, marchio padovano dei gioielli di lusso, ma accessibili, grazie a due linee di credito del valore complessivo di 8 milioni di euro garantite da Sace. Si tratta di due diversi finanziamenti erogati in parti uguali da Intesa Sanpaolo ed Unicredit e destinati a sostenere le spese di apertura di ben 600 nuovi punti vendita tra Cina ed Hong Kong, ma anche le spese previste per le attività promozionali e pubblicitarie, senza dimenticare le esigenze di capitale circolante per far fronte all’aumento delle forniture in Asia. Ha dichiarato Massimo Carraro, amministratore delegato di Morellato: “La Cina rappresenta una grande sfida per la gioielleria italiana e stiamo avviando un ambizioso piano di crescita nel Paese. Abbiamo trovato in Sace un partner ideale per supportarci nelle nostre strategie di internazionalizzazione”. Questa operazione va a confermare l’impegno di Sace al fianco dei grandi gruppi bancari per sostenere la crescita dei brand italiani nei mercati esteri chiave per i prodotti d’eccellenza del Made in Italy. sĞƌĂ DKZ dd/


UN LOOK BON TON FIRMATO MISIS ϱ EŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

ZĞĂůŝnjnjĂƚŽ Ă ŵĂŶŽ ĐŽŶ ƉĞƌůĞ ĚΖĂĐƋƵĂ ĚŽůĐĞ͕ ŝů ĐŽůůĞƚƚŽ ĚĞůůĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ 'ĞŵŝŶĂ ğ ůĂ ŶƵŽǀĂ ƉƌŽƉŽƐƚĂ Ěŝ DŝƐŝƐ͘ hŶ ĨŝŽƌĞ Ăů ĐĞŶƚƌŽ ŝŶ ĂƌŐĞŶƚŽ ƉůĂĐĐĂƚŽ ŽƌŽ ğ ĂƌƌŝĐĐŚŝƚŽ Ěŝ njŝƌĐŽŶŝ ďŝĂŶĐŚŝ Ğ ƐŵĂůƚŝ͘ /ĚĞĂůĞ ƉĞƌ ƵŶ ůŽŽŬ ďŽŶ ƚŽŶ͊ ǁǁǁ͘ŵŝƐŝƐ͘ŝƚ


del 4 Novembre 2013


del 4 Novembre 2013


MALAKINE 4 Novembre 2013

Di origini russe ma con un animo belga, Catherine Malvaux è lo spirito creativo del brand Malakine. Appassionata fin da piccola al mondo del gioiello, del disegno e della pittura, Catherine realizza le sue collezioni nell'ambito del lusso dal 2007. L'ultima collezione, Once upon a time, realizzata per l'autunno/inverno, ha una preziosa aria fiabesca. Per la prima volta desidererete che la ranocchia non si trasformi in un principe! www.malakineͲjoaillerie.com


CT Scuderia Café Racer: farsi notare Pubblicato il 4 novembre 2013 da Redazione | Alta orologeria

Un orologio che si ispira alla tradizione delle moto Anni ‘60

C’erano una volta (e qualche nostalgico c’è ancora, a dire il vero…) i Café Racer. Forse a chi non ha la passione delle due ruote o una certa età, questo nome dice assai poco. Se volessimo ricorrere a Wikipedia, scopriremmo che il termine, negli Anni ’60, indicava “ŝŶ ŵŽĚŽ ĚŝƐƉƌĞŐŝĂƚŝǀŽ ŝ ŵŽƚŽǀĞŝĐŽůŝ ĐŚĞ ŝ ŐŝŽǀĂŶŝ ĚĞů ŵŽǀŝŵĞŶƚŽ ZŽĐŬĞƌ ŽƐƚĞŶƚĂǀĂŶŽ͕ ƉĂƌĐŚĞŐŐŝĂŶĚŽůŝ ĚĂǀĂŶƚŝ Ăŝ ůŽĐĂůŝ ƉƵďďůŝĐŝ ĚĂ ůŽƌŽ ĨƌĞƋƵĞŶƚĂƚŝ Ğ ĐĂƌĂƚƚĞƌŝnjnjĂƚŝ ĚĂůůĂ ƉƌĞƐĞŶnjĂ ĞƐƚĞƌŶĂ ĚĞůůĞ ůŽƌŽ ŵŽƚŽĐŝĐůĞƚƚĞ”. Motociclette che erano “ƐƉŽŐůŝĂƚĞ Ěŝ ƚƵƚƚŽ ƋƵĂŶƚŽ ůĞŐĂƚŽ Ăů ƚƵƌŝƐŵŽ Ğ ĚŽƚĂƚĞ Ěŝ ĂĐĐĞƐƐŽƌŝ ƐƉĞĐŝĂůŝƐƚŝĐŝ Ğ ƐŽǀƌĂƐƚƌƵƚƚƵƌĞ ŵŽĚŝĨŝĐĂƚĞ ʹ ƐƉĞƐƐŽ ĂƵƚŽĐŽƐƚƌƵŝƚŝ ʹ ŝŶ ŵĂŶŝĞƌĂ ƚĂůĞ ĚĂ ƐĞŵďƌĂƌĞ ŵŽƚŽ ĚĂ ĐŽŵƉĞƚŝnjŝŽŶĞ͕ ŵĂ ŝů ƌĞĂůƚă ƵƚŝůŝnjnjĂƚĞ ĞƐĐůƵƐŝǀĂŵĞŶƚĞ ƉĞƌ ĨĂƌĞ ďĞůůĂ ŵŽƐƚƌĂ Ğ ĂƉƉĂŐĂƌĞ ů͛ĞŐŽ ĚĞŝ ůŽƌŽ ƉƌŽƉƌŝĞƚĂƌŝ”. Ego e moto, dunque. Due elementi che, messi insieme, fanno il botto. Oppure, producono una collezione di orologi singolare, artigianale e fuori dagli schemi, che porta in sé tutte la natura dell’essenzialità su due ruote. Non a caso si chiama CT Scuderia Café Racer e nasce dall’estro di Enrico Margaritelli, erede dello stile e della manifattura della sua famiglia, impegnata da generazioni nella progettazione e nella fabbricazione di orologi, ma, soprattutto, racer professionista. Gli orologi della collezione CT Scuderia Café Racer si contraddistinguono per la disposizione della corona e dei pulsanti disassata rispetto ai comuni segnatempo. Il nuovo modello proposto da CT SCUDERIA per l’autunnoͲinverno 2013/2014 appartiene alla collezione CORSA ed è un concentrato di stile italiano, tratto distintivo che il marchio ha ereditato dalla nascita. Se, un tempo, i Café Racer amavano farsi notare, trasgredire, andare oltre il banale, non si può dire che la collezione di Margaritelli non abbia la stessa connotazione e non consenta, a chi la indossa, si passare inosservato…


'ĞŵĞƐŝƐ͕ ƉŝĞƚƌĞ ĐŽůƚŝǀĂƚĞ Ğ Ěŝ ƋƵĂůŝƚă >ƵŶĞĚŞ Ϭϰ EŽǀĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ ĚŽĂƌĚŽ ďŽůŝƚŽ hŶ ŵŽŶĚŽ ƌŽƐĂ ƚƵƚƚŽ ĚĂ ƐĐŽƉƌŝƌĞ͘ 'ĞŵĞƐŝƐ ŝĂŵŽŶĚ ŽŵƉĂŶLJ͕ ƉƌŝŶĐŝƉĂůĞ ĚŝƐƚƌŝďƵƚŽƌĞ Ă ůŝǀĞůůŽ ŵŽŶĚŝĂůĞ Ěŝ ŐĞŵŵĞ Ěŝ ƋƵĂůŝƚă ĐŽůƚŝǀĂƚĞ ŝŶ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ͕ ŚĂ ĂŶŶƵŶĐŝĂƚŽ ŝů ůĂŶĐŝŽ ŝŶ ĞͲĐŽŵŵĞƌĐĞ ĚĞůůĂ ƐƵĂ ƵůƚŝŵĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ &ĂŶĐLJ WŝŶŬ͘ >Ă ŐƌĂŶĚĞ ŶŽǀŝƚă ƉƌĞƐĞŶƚĂƚĂ ĚĂůůĂ ŵƵůƚŝŶĂnjŝŽŶĂůĞ ĚĞů ĚŝĂŵĂŶƚĞ ğ ů͛ŝŶŶŽǀĂƚŝǀŽ ĂƐƐŽƌƚŝŵĞŶƚŽ Ěŝ ĐŽůŽƌŝ ĚĞůůĂ ƐƵĂ ŐĂŵŵĂ͕ ĐŽŶ ƵŶĂ ƚĂǀŽůŽnjnjĂ ƌŽƐĂ ŝŶ ƚŽŶĂůŝƚă ďƌŝůůĂŶƚŝ ĐŚĞ ǀĂ ĂĚ ĂŐŐŝƵŶŐĞƌƐŝ ĂůůĂ ǀĞƌƐŝŽŶĞ ŝŶĐŽůŽƌĞ ĞĚ Ă ƋƵĞůůĂ ŝŶ ŐŝĂůůŽ ǀŝǀĂĐĞ͘ dƵƚƚŽ ƋƵĞƐƚŽ ĐŽŶ ůĂ ŐĂƌĂŶnjŝĂ ĚĞůůĂ ƋƵĂůŝƚă 'ĞŵĞƐŝƐ͕ ĐŚĞ ƉƌŽĚƵĐĞ ůĞ ƐƵĞ ŐĞŵŵĞ ƐĞŐƵĞŶĚŽ Őůŝ ƐƚĞƐƐŝ ĐƌŝƚĞƌŝ ĨŝƐŝĐŝ͕ ĐŚŝŵŝĐŝ ĞĚ ŽƚƚŝĐŝ ĐĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐŝ ŶĞŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĞƐƚƌĂƚƚŝ Ěŝ ĂůƚĂ ƋƵĂůŝƚă͘ >Ă ƌĂĐĐŽůƚĂ ƌŽƐĂ 'ĞŵĞƐŝƐ Ɛŝ ĚŝƐƚŝŶŐƵĞ ƉĞƌ ůĂ ƐƵĂ ƐƚƌĂŽƌĚŝŶĂƌŝĂ ůƵĐĞŶƚĞnjnjĂ Ğ ƉƌĞƐĞŶƚĂ ƵŶĂ ƐĞůĞnjŝŽŶĞ Ěŝ ƐƉůĞŶĚŝĚŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĐŽůƚŝǀĂƚŝ ŝŶ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ͘ ŽŵĞ Őŝă ƉĞƌ ů͛ĂƐƐŽƌƚŝŵĞŶƚŽ ŝŶ ŐŝĂůůŽ͕ ƋƵĞƐƚĞ ƉŝĞƚƌĞ ƉƌĞƐĞŶƚĂŶŽ ďƌŝůůĂŶƚĞnjnjĂ͕ ƋƵĂůŝƚă Ğ ĐŽůŽƌĞ ƚĂůŝ ĚĂ ĐŽŶĨĞƌŝƌŐůŝ ƵŶ ĞůĞǀĂƚŽ ǀĂůŽƌĞ Ěŝ ŵĞƌĐĂƚŽ͘ &ŝŶŽ Ă ƉŽĐŽ ƚĞŵƉŽ ĨĂ ƋƵĞƐƚŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ Ěŝ ĂůƚĂ ƋƵĂůŝƚă ĞƌĂŶŽ ĚŝƐƉŽŶŝďŝůŝ ƐŽůŽ ĞƐƚƌĂĞŶĚŽůŝ ŝŶ ŶĂƚƵƌĂ͕ ŵĞŶƚƌĞ ĂĚĞƐƐŽ ĐŽŶ ůĞ ŶƵŽǀĞ ƚĞĐŶŝĐŚĞ Ěŝ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ ůĂ ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ğ Ɖŝƶ ĂŵƉŝĂ Ğ ƉƵž ŵŝŐůŝŽƌĂƌĞ ĂŶĐŚĞ ůĂ ƐĐĞůƚĂ ĚĞů ĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌĞ͘ ^ŽůŽ ŝ Ɖŝƶ ĨĂĐŽůƚŽƐŝ ƉŽƚĞǀĂŶŽ ƉĞƌŵĞƚƚĞƌƐŝ ƵŶĂ ƉŝĞƚƌĂ ĐŽŶ Ɛŝŵŝůŝ ĐĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐŚĞ͕ ŵĞŶƚƌĞ ůĞ ŶƵŽǀĞ ŐĞŵŵĞ 'ĞŵĞƐŝƐ ƐŽŶŽ ĂĐĐĞƐƐŝďŝůŝ ĂŶĐŚĞ ĂĚ ƵŶĂ ĨĂƐĐŝĂ ŵĞĚŝĂ Ěŝ ĐůŝĞŶƚŝ͘ dƵƚƚŝ ŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ĐŽůƚŝǀĂƚŝ ŝŶ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ ƐŽŶŽ Ěŝ ŽƌŝŐŝŶĞ ŐĂƌĂŶƚŝƚĂ͕ ŝŶŽůƚƌĞ ůĂ ŐƌĂŶĚĞ ƉĞĐƵůŝĂƌŝƚă Ěŝ ƋƵĞƐƚĞ ƉŝĞƚƌĞ ğ ƋƵĞůůĂ Ěŝ ĂƌŐŝŶĂƌĞ ůĞ ƉƌĞŽĐĐƵƉĂnjŝŽŶŝ ƌĞůĂƚŝǀĞ ĂůůĞ ŐƵĞƌƌĞ ĐŚĞ Ɛŝ ƐĐĂƚĞŶĂŶŽ ƉĞƌ ůĂ ůŽƌŽ ĞƐƚƌĂnjŝŽŶĞ͘ >Ă ƌŝƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ŝŶ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ ğ ƉŽůŝƚŝĐĂŵĞŶƚĞ ͞ŶĞƵƚƌĂ͟ ĞĚ ŝŶ ƋƵĞƐƚŽ ŵŽĚŽ 'ĞŵĞƐŝƐ ƉƵž ƐƵƉĞƌĂƌĞ ƵŶ ƉƌŽďůĞŵĂ Ěŝ ŐƌĂŶĚĞ ƌŝůĞǀĂŶnjĂ ƵŵĂŶŝƚĂƌŝĂ͕ ǀŝƐƚŽ ĐŚĞ ŽŐŶŝ ĂŶŶŽ ůĞ ŵŽƌƚŝ ǀŝŽůĞŶƚĞ ƉĞƌ ŝ ĐŽŶĨůŝƚƚŝ ŝŶĞƌĞŶƚŝ Ăŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ ƐŽŶŽ ŶƵŵĞƌŽƐĞ͘ d dƵƚƚĞ ůĞ ƉŝĞƚƌĞ ǀĞŶĚƵƚĞ ƐƵů 'ĞŵĞƐŝƐ͘ĐŽŵ ƐŽŶŽ ĐĞƌƚŝĨŝĐĂƚĞ ĞĚ ŝŶĐŝƐĞ ƚƌĂŵŝƚĞ ůĂƐĞƌ ĚĂů 'ĞŵŽůŽŐŝĐĂů /ŶƐƚŝƚƵƚĞ /ŶƚĞƌŶĂƚŝŽŶĂů ;/'/Ϳ͘ >ΖŝƐƚŝƚƵƚŽ ğ ŝů Ɖŝƶ ŐƌĂŶĚĞ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝŽ ŝŶĚŝƉĞŶĚĞŶƚĞ Ăů ŵŽŶĚŽ ƉĞƌ ůĂ ĐůĂƐƐŝĨŝĐĂnjŝŽŶĞ Ğ ůĂ ǀĂůƵƚĂnjŝŽŶĞ Ěŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ Ğ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ͕ ƌŝŶŽŵĂƚŽ ƉĞƌ ŝ ƐƵŽŝ ƐĞƌǀŝnjŝ Ěŝ ƋƵĂůŝƚă͕ ĞƐƉĞƌŝĞŶnjĂ Ğ ĐŽŵƉĞƚĞŶnjĂ͘ ^Ƶů ƐŝƚŽ ğ ƉŽƐƐŝďŝůĞ ĂĐƋƵŝƐƚĂƌĞ ĂŶĞůůŝ Ěŝ ĨŝĚĂŶnjĂŵĞŶƚŽ͕ ŵĂƚƌŝŵŽŶŝŽ ĞĚ ĂŶŶŝǀĞƌƐĂƌŝŽ͘ KƌĞĐĐŚŝŶŝ Ğ ĐŝŽŶĚŽůŝ ƐŽŶŽ ĚŝƐƉŽŶŝďŝůŝ ŝŶ ƵŶ͛ĂŵƉŝĂ ǀĂƌŝĞƚă Ěŝ ŵĞƚĂůůŝ͕ ƚƌĂ ĐƵŝ ŽƌŽ ďŝĂŶĐŽ Ğ ŐŝĂůůŽ ϭϰŬ Ğ ϭϴŬ͕ ƉůĂƚŝŶŽ Ğ͕ Ɖŝƶ ƌĞĐĞŶƚĞŵĞŶƚĞ͕ ŽƌŽ ƌŽƐĂ͘


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IO DONNA

Data: 02 Novembre 2013


Il boom dei diamanti colorati Sabato 02 Novembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro I diamanti con colorazioni particolari stanno ottenendo nel 2013 significativi guadagni, al contrario di quelli tradizionali in sofferenza. Il risultato è stato che le aste e le esposizioni tenutesi nelle ultime due settimane hanno fatto segnare continui record, sottolineando la buona salute del mercato dei diamanti colorati anche attraverso i compratori, grossisti e privati che hanno fatto salire i prezzi. Ovviamente questo mercato non è nuovo. L’attrattiva dei diamanti colorati è sempre stata ben nota e documentata, con una tendenza ormai decennale all’aumento, nonostante la crisi del 2008. Eppure gli esperti del settore hanno notato l’anno scorso un significativo cambiamento. Eden Rachminov, titolare della Rachminov Diamonds 1891, parla di un'incredibile crescita di operatori nello specifico settore. «Negli ultimi due anni il mercato dei diamanti bianchi è stato piatto, mentre le pietre colorate sono state particolarmente apprezzate», ha spiegato. «Per questo motivo molte compagnie hanno deciso di avere un inventario di queste pietre. Invece del sano mercato che abbiamo tradizionalmente avuto, con cinque o al massimo sette operatori, improvvisamente si è creata una situazione in cui in ogni paese ci sono 30 o 40 compagnie che hanno in magazzino diamanti alternativi». Con più compratori ed una produzione in calo, i prezzi sono saliti. Nonostante non esista una lista ufficiale dei prezzi dei diamanti colorati, Rachminov stima che quello dei diamanti rosa sia salito del 30% rispetto all’anno precedente, mentre quelli dei diamanti gialli e di quelli blu siano cresciuti del 35%. Un quadro simile è emerso dalla recente offerta di diamanti di Rio Tinto. Leibish Polnauer, di Leibish & Co., che si è aggiudicato 7 dei 64 diamanti provenienti dalla miniera di Argyle, ha riferito che, rispetto all’anno passato, i prezzi sono aumentati di circa il 35%. Polnauer ha anche detto che c’erano molte più persone all’asta. Il risultato è stato che Rio Tinto è riuscita a guadagnare dal suo lotto migliore un diamante rosa da 2,51 carati, circa 2 milioni di dollari, cioè circa 797.000 dollari per carato. A favorire l’ascesa dei prezzi è anche la rarità di questo tipo di pietra. Esse sono solo una parte molto piccola dell’intera produzione di diamanti. La miniera di Argyle, in Australia, è secondo Rio Tinto quella che produce il 90% di tutti i diamanti rosa del mondo. Per questo la compagnia ha commissionato un piano di sviluppo sotterraneo che possa prolungare la vita della miniera fino al 2020. La scarsa disponibilità di diamanti alternativi suscita anche l’interesse di collezionisti e di investitori: i nuovi ricchi di Asia, Europa dell’est e Medio Oriente hanno fatto crescere la domanda, ed ora il mercato viene anche trainato dagli spiragli di ripresa economica di Europa e Stati Uniti.


Alla recente asta di Christie’s “New York Magnificent Jewels”, i compratori sono stati geograficamente variegati, con gli asiatici ad aggiudicarsi 3 dei 10 lotti migliori, contro un solo statunitense. Il miglior lotto è stato comprato dalla Moussaieff Jewellers, con sede nel regno Unito: un diamante rosa intenso da 8,77 carati aggiudicato per 6,3 milioni di dollari, circa 721.200 dollari per carato. Anche l’asta di Sotheby’s tenutasi ad Hong Kong è stata dominata dagli asiatici: in questo caso il pezzo forte, un diamante bianco tradizionale da 118,28 carati venduto per 30,7 milioni di dollari ha fatto segnare un nuovo record di vendita, ma con un prezzo di “soli” 258.708 dollari per carato. Questo tipo di diamanti bianchi ritenuti da investimento sono in effetti molto rari, infatti il mercato delle pietre tradizionali negli ultimi 5 anni non ha affatto brillato. Al contrario, quello dei diamanti colorati ha conosciuto una crescita eccezionale. Eppure anche questo mercato non è senza limiti. Un’esposizione di un diamante blu da 7,59 carati, denominato “Premier Blue”, si è conclusa con un nulla di fatto: secondo la Associated Press, l’offerta è arrivata a 16,1 milioni di dollari, senza raggiungere il prezzo di riserva fissato. Alcuni offerenti hanno considerato il diamante eccessivamente supervalutato, ritenendo il blu un colore poco attraente. Senza dubbio il mercato dei diamanti colorati è un mercato di nicchia in cui è difficile entrare, poiché non esistono sistemi ufficiali di rilevazione dei prezzi e le regole del mercato sono particolari. Nonostante questo le prospettive sono sicuramente positive. Rachminov, Polnauer ed altri non ritengono che il settore sia dentro una bolla sul punto di scoppiare. Essi sono convinti che gli operatori si sono spostati in questo mercato a causa della crescente domanda e continuano a battersi a causa della produzione in calo, e non per mera speculazione. Nessun mercato è immune alle bolle, ma è certo che al momento i consumatori sono alla ricerca di pezzi rari e preziosi, soprattutto se hanno un valore tangibile in un momento in cui l’economia è guidata ancora da tassi di interesse vicini allo zero. In questo, il mercato dei diamanti colorati ha le potenzialità per surclassare, almeno nel breve termine, tutti gli altri tipi di investimento rimanendo, per ora, l’unico settore trainante ed in crescita dell’industria dei diamanti, altrimenti stagnante.


del 31 Ottobre 2013



Cronaca 06/11/2013

ZĞƉ͘ Ğŵ͘ ŽŶŐŽ͗ ƌŝĐŝĐůĂŐŐŝŽ ŽƌŽ ŝŶ ^ǀŝnjnjĞƌĂ͕ ĂƉĞƌƚĂ ŝŶĐŚŝĞƐƚĂ Ginevra, (TMNews) Ͳ Il procuratore federale svizzero ha aperto un'inchiesta contro la società ArgorͲHeraeus per complicità su crimini di guerra e saccheggio, in un affare di riciclaggio di oro trafugato nella Repubblica Democratica del Congo nel 2004.L'inchiesta fa seguito a un procedimento penale depositato dall'Ong Trial, con sede a Ginevra, che accusa l'Argor di aver riciclato oro trafugato da alcune miniere congolesi.Secondo l'Organizzazione non governativa l'ArgorͲHeraeus avrebbe raffinato circa 3 tonnellate di oro tra il 2004 e il 2005 tramite un gruppo armato che, grazie alla vendita di quest'oro trafugato, finanza e sostiene le proprie attività.Secondo l'Ong si tratta di un crimine di guerra. Grazie al sostegno di un uomo d'affari locale, una parte importante dei lingotti d'oro è stato venduto in Uganda alla società commerciale Uci che ha incaricato a sua volta la società svizzera Argor di raffinare l'oro, a loro volta acquistati da istituti bancari.(IMMAGINI AFP)


Sez. Palermo

ZĂƉŝŶĂƚƌŝĐĞ ƐĞƌŝĂůĞ ĨŝŶŝƐĐĞ ŝŶ ŵĂŶĞƚƚĞ AVREBBE messo a segno decine di rapine in gioiellerie in Abruzzo, Marche, Molise e Sicilia. Con questa accusa i carabinieri di Petralia Sottana hanno arrestato Pamela Lazzari, 26 anni, su ordinanza del tribunale di Termini Imerese. La donna era indagata per la rapina commessa il 31 agosto del 2012 in una gioielleria a Castellana Sicula, che aveva fruttato 43 mila euro. Insieme ad una complice, era riuscita a distrarre la titolare e aveva razziato bracciali, collanee orecchini. Colpi simili sono stati messi a segno a Borgetto, a Milena in provincia di Caltanissetta. 05 novembre 2013 6 sez. PALERMO


ĞƌŐĂŵŽ͕ ŐŝŽŝĞůůŝ ĐŽŶ ŝ ƐŽůĚŝ ĚĞů ďŝůĂŶĐŝŽ͗ ĂƌƌĞƐƚĂƚĂ ĚŝƉĞŶĚĞŶƚĞ ĐŽŵƵŶĂůĞ ŝŶĨĞĚĞůĞ In totale ha speso 130mila euro nella stessa oreficeria di Stezzano. Il conto era intestato al Comune per il quale lavorava. La donna, 56 anni, era la responsabile dei servizi contabili. E' stata fermata mentre acquistava una collana di oro e perle da 1.800 euro Acquistava i gioielli a spese del Comune per il quale lavora, quello di Stezzano, in provincia di Bergamo. Una donna di 56 anni, residente ad Arcene, è stata arrestata con l'accusa di peculato. L'arresto da parte degli uomini della squadra mobile è avvenuto in flagranza, mentre la dipendente comunale acquistava in un centro commerciale della zona una collana con oro e perle del valore di1.800 euro. Il denaro l'aveva prelevato, secondo le accuse, direttamente dalle casse del Comune. Gli accertamenti della guardia di finanza hanno fatto emergere che dal 2012 il Comune avrebbe speso qualcosa come 130 mila euro nella stessa gioielleria. Il sospetto è che a effettuare gli acquisti fosse sempre la dipendente arrestata che ricopriva la carica di responsabile dei servizi amministrativi e contabili del Comune. Complessivamente i bonifici del Comune a favore della gioielleria con la causale 'erogazione di beni e servizi' sono risultati essere 44 in poco più di un anno e mezzo. Approfittando della sua posizione, la donna avrebbe utilizzato i soldi del bilancio comunale per le proprie spese in gioielleria. In municipio pare che nessuno si fosse accorto degli ammanchi visto che la donna approfittava della sua posizione lavorativa per camuffare le uscite del bilancio comunale. A scoprire che qualcosa non andava era stata inizialmente la guardia di finanza: controllando i conti della gioielleria, che si trova nel centro commerciale Le Due Torri a Stezzano, per un normale accertamento di routine, hanno notato che, nell'ultimo anno, il Comune aveva fatto acquisti di gioielli per 130 mila euro, pagandoli con dei bonifici. I finanzieri hanno così scoperto che la donna avrebbe sottratto le relative somme dal bilancio, indicando come spesa un generico 'erogazione di beni e di servizi'. Nella casa della donna che si trova ad Arcene sono stati trovati e posti sotto sequestro numerosi gioielli: collane, anelli e braccialetti. La donna era entrata in contatto con la gioielleria una prima l'anno scorso, quando aveva acquistato, in quel caso regolarmente per il Comune, alcune targhe commemorative per delle cerimonie. Soltanto nel 2012 i bonifici effettuati dal Comune verso la gioielleria ammontano a poco meno di 100mila euro, una cifra ben superiore a quella delle targhe commemorative. La posizione del titolare della gioielleria è ora al vaglio della polizia. La dipendente è stata interrogata dal gip, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. (04 novembre 2013)


venerdì 01 novembre 2013 CRIMINALITÀ. Il bottino è di 40 mila euro

ŝƐƚƌĂŐŐŽŶŽ ŝů ŐŝŽŝĞůůŝĞƌĞ Ğ ƌƵďĂŶŽ ŝ ŵŽŶŝůŝ ĚDzŽƌŽ All´“Arte Orafa” di Marostica In azione un uomo e una donna Il titolare: «Ero paralizzato dalla paura, non so se erano armati» Distraggono l´orefice e rubano quarantamila euro di gioielli. Il maxiͲ furto è avvenuto ieri a Marostica alla gioielleria “Arte orafa”, situata in via Montello, a pochi passi dal centro città. L´esatta dinamica comunque è ancora piuttosto misteriosa e del caso si stanno occupando i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Bassano. Tutto è successo attorno alle 11. Due persone con il volto scoperto, un uomo e una donna, hanno parcheggiato la macchina davanti al negozio e sono entrati fingendosi dei clienti. I due hanno chiesto al proprietario, G.D., residente a Cartigliano, di visionare alcuni monili. Mentre quest´ultimo cercando di soddisfare le loro richieste conversando con l´uomo, la donna ha sottratto da un cassetto quattro rotoli di monili in oro, per circa 40 mila euro, coperti da assicurazione. I commercianti dei paraggi non si sono accorti di nulla, così come gli inquilini del condominio dove si trova la gioielleria. Non è la prima volta che il titolare subisce un furto. «Quando mi sono accorto che mi stavano raggirando Ͳ spiega il >Ă ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ ğ ƐŝƚƵĂƚĂ ŝŶ ǀŝĂ DŽŶƚĞůůŽ titolare Ͳ non ho avuto la forza di reagire e sono solo riuscito a sedermi sulla sedia dietro al bancone e aspettare che andassero via». Nessuna conseguenza fisica dunque per il titolare, anche se lo choc è stato tale da fargli perdere ogni ricordo. Non ha saputo dire neanche se i malviventi fossero armati o no. I carabinieri hanno già richiesto i nastri delle videocamere di sorveglianza. G.P.



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