Rassegna stampa 9 maggio 2014 def

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI

SOLE 24 ORE LA REPUBBLICA PAMBIANCONEWS AREZZO NOTIZIE

9 Maggio 2014

L'export di gioielli vola con un +7,8% Rebus Italia: non ha miniere ma esporta oro. E poi lo ricompra Il gioiello italiano riprende quota Arezzo terza provincia artigiana d’Italia. Vannetti: “Importante segnale di speranza” PAMBIANCONEWS Yoox, il titolo si riprende, ma l’utile va giù PAMBIANCONEWS Paesi emergenti, export Italia a quota 16,6 mld nel 2019 SOLE 24 ORE Surplus del “sistema accessori” a 14,7 miliardi nel 2013. E dai Paesi leader nell’importazione sorprese sui prodotti PREZIOSA MAGAZINE Istat, cresce la fiducia di imprese e consumatori. Il gioiello risponde? Il dibattito è aperto INFORMAZIONI D’ORO Il fixing dell'oro nelle mani di 4 banche AREZZO NOTIZIE Made in Italy: cresce export dei prodotti del “bello e ben fatto” nei Paesi emergenti LA REPUBBLICA Il prezzo dell’oro frena la caduta ma è rivolta sulle regole del fixing LA REPUBBLICA Cinesi e indiani sedotti dal lusso a prezzo ribassato e il business tiene INFORMAZIONI D’ORO Cina vs. USA: primato sull’economia mondiale

COMPRO ORO

ANSA IL GIORNO IL GIORNO

SETTORE E MODA

Droga e 'compro oro', 18 arresti Dopo il boom, ecco la crisi: crolla il numero di negozi "Compro Oro" Rapina al "Compro oro" di via XXV Aprile: ferita la titolare

IL GIORNALE DI VICENZAAbiti, borse e gioielli: melting pot degli stili IL GIORNALE DEL LUSSO Savelli e Gemfields, tra smeraldi e diamanti INFORMAZIONI D’ORO Italia sesta esportatrice mondiale di oro DELUXE BLOG Gioielli Morellato uomo, la collezione per l'estate 2014 L’ORAFO I nuovi gioielli “per lui” firmati Barakà e Pininfarina AREZZO WEB Gli orafi in viaggio per Vicenza IL GIORNALE DI VICENZAVicenzaOro parte da Origin LA NUOVA VICENZA VicenzaOro Spring, accoppiata col nuovo format Origin DELUXE BLOG Rolex, orologio Oyster Perpetual Cosmograph Daytona IL GIORNALE DEL LUSSO Dodo per la mamma TVIWEB CPV e Fiera di Vicenza: l’innovazione ad Origin TVIWEB VicenzaOro spring, le nuove frontiere del gioiello in Fiera Vicenza PREZIOSA MAGAZINE Oro, seminario sull’anagrafe tributaria: l’Agenzia delle Entrate dialoga con gli operatori PALAKISS Anagrafe Tributaria – Seminario per gli Operatori professionali in oro CONFCOMMERCIO Una "bussola" per gli operatori professionali in oro IL GIORNALE DEL LUSSO REC Watches, dal rottame al polso LA NAZIONE Usa, ripescati 30kg d'oro da un vascello affondato nel 1857 L’ORAFO Christofle e leBebé di Lucebianca per mamme e bambini PAMBIANCONEWS Lancette d’altri tempi INFORMAZIONI D’ORO Il fixing dell'oro nelle mani di 4 banche L’ORAFO Operatori dell’oro a Milano discutono di anagrafe tributaria


IL GIORNALE DI VICENZA Museo del gioiello, il ritardo è doppio LA REPUBBLICA L’artigiano incontra il fashion il settore punta sull’eccellenza LA REPUBBLICA Un nuovo stand ad alta tecnologia per il polo fieristico leader mondiale

CRONACA

LA REPUBBLICA CORRIERE DELLA SERA

Arancia meccanica a Sampierdarena quattro condanne Armati di pistola razziano gioielleria

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati

>ΖĞdžƉŽƌƚ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůŝ ǀŽůĂ ĐŽŶ ƵŶ нϳ͕ϴй di Barbara Ganz 9 maggio 2014 Il nome nuovo è l'Algeria. Con un balzo dai 4 milioni del 2011 ai 252 del 2013, diventa il settimo mercato per il settore orafo italiano, che sta spingendo sull'acceleratore: +7,4% la crescita del fatturato dell'anno che si è chiuso, grazie a un buon secondo semestre, a +7,8% per le esportazioni. Il boom della domanda dagli Emirati Arabi (+30%) li riporta al primo posto come destinazione del gioiello italiano, ma cresce anche l'export verso Usa (+2,9%) e Gran Bretagna (+2,8%). E se alcune zone dell'area euro sono ancora in difficoltà (per la Spagna il calo è del 13,7%, per la Germania del 10,5%), Hong Kong e Cina scalano la classifica e diventano rispettivamente il quinto e il sesto mercato per l’oreficeria nazionale. I dati del report Intesa Sanpaolo sono all'insegna dell'ottimismo, ma anni di ridimensionamento consigliano ancora prudenza: «Non va dimenticato che l'Italia, nemmeno troppi anni fa, era il primo produttore mondiale che oggi ha dovuto cedere ad altri il ruolo di leader», osserva Augusto Ungarelli, presidente del Club degli orafi. «Gli indicatori ci mostrano che le nostre aziende sono uscite da un periodo che ha trasformato il nostro settore produttivo». Un aiuto è arrivato anche dal prezzo delle materie prime: «Le quotazioni finalmente rientrate nella normalità hanno consentito di riportare molti prodotti in una fascia di vendibilità», sottolinea Ungarelli: innovazione, lavorazioni al laser e design hanno consentito in questo passaggio di "alleggerire" i monili rendendoli più ricercati e consentendo alle imprese più dinamiche di continuare a catturare clienti. Non solo: l'ingresso di stampanti 3D sta richiamando i giovani che, da tempo, sembravano disinteressati a questo lavoro, mettendo a rischio il ricambio generazionale. In questo scenario la Fiera di Vicenza ritorna capitale con VicenzaOro Spring, l'edizione primaverile della fiera internazionale orafa e gioielliera, che si inaugura domani. Parteciperanno 1.400 aziende espositrici dai principali distretti italiani e da 30 Paesi: il tema conduttore sono le nuove frontiere del gioiello, in una sempre più stretta contaminazione creativa con la moda. L'ente vicentino ha approvato nei giorni scorsi il bilancio 2013 con il quarto anno consecutivo di risultato netto positivo: utile oltre il milione di euro, fatturato a 31,2 milioni, Ebitda al 15,9%. Per Matteo Marzotto, presidente di Fiera di Vicenza, una conferma del ruolo di "event show producer" globale: «Il 2013 – spiega Marzotto – ha rappresentato una tappa fondamentale nel disegno di forte sviluppo varato dalla società: sono stati consolidati e in alcuni casi si sono completati importanti progetti strategici come la riqualificazione e l'ampliamento del quartiere fieristico, la rivisitazione dei format e dei servizi fieristici, il rinnovamento dei modelli organizzativi e il riposizionamento internazionale. Il piano industriale 2014Ͳ18 implementerà le linee guida tracciate: la fiera da semplice contenitore di spazi si è evoluta in azienda promotrice e generatrice di contenuti di elevata qualità, nei diversi settori e al servizio di un'utenza sempre più internazionale».


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Data 09 Maggio 2014


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Data 09 Maggio 2014


/ů ŐŝŽŝĞůůŽ ŝƚĂůŝĂŶŽ ƌŝƉƌĞŶĚĞ ƋƵŽƚĂ venerdì, 9 maggio 2014

'ŝŽŝĞůůŝ ŝŶ ŵŽƐƚƌĂ Ă sŝĐĞŶnjĂKƌŽ

Alla vigilia della fiera di settore sŝĐĞŶnjĂKƌŽ ^ƉƌŝŶŐ, che inaugura domani, arrivano segnali positivi per il gioiello italiano, il cui export, secondo un report Intesa Sanpaolo pubblicato da ŝů ^ŽůĞͲϮϰKƌĞ, è cresciuto del 7,4% nel 2013 toccando quota 6,155 miliardi di euro. Con un boom del +30,1% gli Emirati Arabi Uniti sono tornati in testa tra i mercati di sbocco per il settore orafo tricolore, seguiti da Svizzera (in calo del 6%) e Stati Uniti (+2,9%). Vistosi incrementi si sono registrati anche nelle esportazioni verso Hong Kong e Cina, salite al quinto e sesto posto della classifica, e Algeria, al settimo, passata da 4 milioni del 2011 a 252 nel 2013. Alcuni mercati europei come Francia, Spagna e Germania restano invece col segno meno. Va segnalato che l’incremento ha beneficiato del calo dei prezzi delle materie prime. In particolare quello dell’oro è diminuito del 18% nel 2013 rispetto al 2012, mentre quello dell’argento è sceso di oltre 25 punti percentuali. Un trend proseguito tra gennaio e aprile di quest’anno, in cui le quotazioni di oro e argento sono calate rispettivamente del 22,2% e del 32,7 per cento.


Arezzo terza provincia artigiana d’Italia. Vannetti: “Importante segnale di speranza” Ufficio stampa Confartigianato Arezzo è la terza provincia artigiana d’Italia e la prima in Toscana per risposta alla crisi: nel rapporto tra apertura di nuove imprese e chiusura di vecchi esercizi frutto di un’analisi di Confartigianato Arezzo su dati Unioncamere, Arezzo artigiana assume quindi una posizione di eccellenza nazionale non soltanto regionale. Con una sostanziale tenuta: di fatto. Per andamento, è la terza provincia artigiana d’Italia, preceduta soltanto da Isernia e Bolzano. I dati sono aggiornatissimi, si riferiscono, come la tabella allegata, al primo trimestre 2014, e considerano iscrizioni, cessazioni, saldi e tassi di crescita trimestrali per province. Il risultato è che Arezzo è al terzo posto in Italia, e per quel che riguarda le altre province toscane noi troviamo Prato al sesto, Livorno al 21simo, Grosseto 22esimo, Firenze 33esimo, Pisa 40esimo, Massa Carrara 43esimo, Pistoia 45esimo, Siena 53esimo, Lucca 110. “Insomma l’artigianato di Arezzo chiude in rosso registrando solo un Ͳ0,34% – spiega Ferrer Vannetti presidente di Confartigianato imprese ArezzoͲ nella nostra provincia abbiamo visto chiudere 297, ma abbiamo aperte 260 imprese artigiane: ripeto chiude in un leggero rosso ma, riprende fiato, all’inizio del 2014, il sistema delle imprese aretine”. “La riduzione delle chiusure è un segnale positivo, le imprese cominciano ad avvertire che il vento dell’economia sta cambiando e cercano di restare aggrappate al mercato per cogliere le opportunità di rilancio dei consumi – insiste Ferrer Vannetti, leader di Confartigianato Arezzo – ed è evidente, però, che l’incertezza del quadro complessivo resta elevata e induce ancora tanti aretini a rimandare i loro progetti imprenditoriali”.


Secondo Confartigianato Arezzo però “i provvedimenti economici in via di definizione devono sgombrare il campo da questa incertezza e restituire fiducia a chi vuole scommettere sull’impresa. Vigileremo. Le riforme allo studio, non solo devono essere fatte con urgenza, ma devono essere fatte bene e per durare. Agli imprenditori di oggi e di domani, più che gli incentivi, servono norme più stabili e più semplici. Solo così si torna ad avere fiducia e dunque a investire, a creare occupazione e a crescere”. A livello nazionale poi si tratta di un trimestre che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di Commercio, il saldo del primo trimestre 2014 (Ͳ24.490 imprese) si segnala per una decisa inversione di tendenza rispetto al 2013, quando all’appello mancarono oltre 31mila imprese. Sul risultato ha influito, in particolare, il rallentamento delle cancellazioni (10mila in meno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, pari ad una contrazione del Ͳ6,7%), un dato che ha compensato fortemente il lieve calo delle iscrizioni (circa 3mila unità in meno rispetto al primo trimestre 2013, il 2,7%). In conseguenza di queste due dinamiche, lo stock delle imprese esistenti a fine marzo si attesta a 6.012.366 unità, di cui 1.390.064 (il 23,1%) artigiane.


zŽŽdž͕ ŝů ƚŝƚŽůŽ Ɛŝ ƌŝƉƌĞŶĚĞ͕ ŵĂ ů͛ƵƚŝůĞ ǀĂ Őŝƶ giovedì, 8 maggio 2014 Calo degli utili nel primo trimestre di zŽŽdž. Il gruppo bolognese dell’eͲcommerce ha chiuso lo scorso esercizio con un risultato netto di 0,9 milioni di euro, in calo del 13,4% rispetto a 1,1 milioni del primo trimestre del 2013. “Tale risultato – si legge in un comunicato dell’azienda – risente principalmente di un incremento degli ammortamenti relativi agli investimenti in innovazione tecnologica e di un aumento degli oneri finanziari riconducibili a perdite su cambi non realizzate e interessi passivi”. Ma, stimava un report di DĞĚŝŽďĂŶĐĂ diffuso a metà aprile, sui profitti del gruppo dovrebbero pesare anche “le perdite dalla joint venture con <ĞƌŝŶŐ“, per un totale stimato di 400mila euro. Costituita ad agosto 2012, la joint venture prevede che Yoox gestisca gli online store monomarca di numerosi marchi del lusso del gruppo d’Oltralpe. Nonostante il calo degli utili, i ricavi netti di Yoox hanno segnato 126,5 milioni di euro (+14,6% rispetto ai 110,4 milioni del primo trimestre 2013) e l’ebitda ha raggiunto gli 8,1 milioni di euro, in crescita del 33,9% rispetto ai 6 dello stesso periodo dell’esercizio precedente. “Sono particolarmente soddisfatto dell’Italia, in crescita del 20% e della Cina, dove yoox.cn sta mostrando una forte accelerazione”, ha commentato &ĞĚĞƌŝĐŽ DĂƌĐŚĞƚƚŝ, fondatore e AD di Yoox Group. Questa mattina, l’azienda emiliana è la migliore di Piazza Affari, dove aveva segnato il minimo 2014 lo scorso 8 aprile, con punte di rialzo fino al 4 per cento. L’approvazione dei risultati del primo trimestre è coincisa con l’annuncio del rinnovo della partnership globale con ^ƋƵĂƌĞĚϮ: Yoox e il marchio dei gemelli Caten collaboreranno per altri cinque anni alla gestione dell’online store dsquared2.com in Europa, Stati Uniti, Giappone e Cina.

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WĂĞƐŝ ĞŵĞƌŐĞŶƚŝ͕ ĞdžƉŽƌƚ /ƚĂůŝĂ Ă ƋƵŽƚĂ ϭϲ͕ϲ ŵůĚ ŶĞů ϮϬϭϵ martedì, 6 maggio 2014

Nel 2019 i paesi emergenti importeranno da tutto il mondo più di 212 mld di euro di prodotti belli e ben fatti(BBF),con una crescita di 66 mld rispetto al 2013, in aumento del 45% in sei anni. Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Emirati e Cina, mentre l’Asia sarà l’area più dinamica in termini percentuali con un +57% in sei anni. L’import dall’Italia potrà raggiungere i 16,6 mld nel 2019, con una crescita di 4,8 mld rispetto al 2013, in aumento del 40% in sei anni e di 23 punti superiore alla dinamica stimata per le importazioni nei mercati maturi. A fare il punto sull’export dei prodotti “belli e ben fatti” di cui gli italiani sono maestri, è la quinta edizione della ricerca “ ƐƉŽƌƚĂƌĞ ůĂ ŽůĐĞ sŝƚĂ͟ promossa dal ĞŶƚƌŽ ƐƚƵĚŝ ŽŶĨŝŶĚƵƐƚƌŝĂ e WƌŽŵĞƚĞŝĂ e presentata a Milano presso la sede di Assolombarda. Riguardo ai settori focus della ricerca, dei 16,6 mld di export italiano di beni BBF l’alimentare toccherà 2,6 mld, con la Russia che assorbirà un import pari a quello di tutta l’area asiatica; l’arredo salirà a 3,8 mld di euro e l’abbigliamento a 4,7 mld, con il 38% della domanda incrementale proveniente dalla Russia; le calzature arriveranno a 2,1 mld; l’occhialeria aumenterà a 800 milioni di euro, in questo caso sarà l’America Latina a richiederne la parte più elevata; oreficeriaͲgioielleria salirà fino a 3 mld di euro, con una quota rilevante in più verso gli Emirati. La crescita degli acquisti di BBF è trascinata anche dall’ampliamento della classe benestante. Si stima, infatti, che nel 2019, in tutto il mondo, ci saranno 202 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2013. La metà di essi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Brasile, anche se la classe benestante si sta ampliando in paesi più vicini all’Italia, come la Russia.


6 maggio 2014 Ͳ 17:12

^ƵƌƉůƵƐ ĚĞů ͞ƐŝƐƚĞŵĂ ĂĐĐĞƐƐŽƌŝ͟ Ă ϭϰ͕ϳ ŵŝůŝĂƌĚŝ ŶĞů ϮϬϭϯ͘ ĚĂŝ WĂĞƐŝ ůĞĂĚĞƌ ŶĞůů͛ŝŵƉŽƌƚĂnjŝŽŶĞ ƐŽƌƉƌĞƐĞ ƐƵŝ ƉƌŽĚŽƚƚŝ Nel 2013 il surplus aggregato dell’interscambio del “sistema accessori” – cioè calzature, pelletteria, oreficeria, occhiali e pellicceria – è arrivato a 14,7 miliardi di euro e la quota sul totale dell’export italiano è cresciuta al 5,9% rispetto al 5,5% del 2012 e al 5,2% del 2011. Un dato interessante, elaborato dall’ufficio studi di Assocalzaturifici, che diventa sorprendente se si analizzano le categorie leader nei diversi Paesi di sbocco: la Francia è il primo mercato per gli accessori nel loro complesso, e lo è anche per le scarpe, mentre gli Stati Uniti lo sono per gli occhiali, gli Emirati Arabi per l’oreficeria e la Russia per la pellicceria. Sulla Svizzera, primo mercato di destinazione della pelletteria, direi che il trend è “drogato” dal fatto che le piattaforme logistiche di gran parte dei grandi marchi del lusso sono situate nel Canton Ticino (ovviamente per motivi fiscali). Per occhiali e oreficeria, comunque, il mercato principale pesa per oltre il 20% del totale dell’export dei rispettivi segmenti. Non c’è nulla da fare: è questo il settore su cui investire per il made in Italy. Quello vero, eh… Non fake!


06 mag

Istat, cresce la fiducia di imprese e consumatori. Il gioiello risponde? Il dibattito è aperto Economia / Gioielli / trade Pubblicato da Chiara Di Martino / Primi segnali di ripresa nel 2014, ma il settore rimane diviso: tra domanda dinamica e mercato stabile, le risposte degli operatori del dettaglio e della produzione

Cresce l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere e di commercio al dettaglio e cresce anche, per la prima volta dal 2010, la fiducia dei consumatori. Il periodico report dell’Istat indica così segnali di ripresa per la prima parte del 2014 (i dati sono relativi ad aprile), riscontrando un “Istat economic sentiment indicator” in crescita per due dei settori considerati. In particolare, l’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 99,9 da 99,3 di marzo. Migliorano i giudizi sugli ordini e rimangono stabili i saldi relativi alle attese di produzione e ai giudizi sulle scorte di magazzino. Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia sale, passando a 98,0 da 94,5 di marzo. L’indice aumenta sia nella grande distribuzione (da 92,1 a 92,4), sia in quella tradizionale (da 97,0 a 102,7). Stesso mood positivo si registra nel clima di fiducia dei consumatori: aumentano sia la componente economica sia quella personale, la prima in misura più consistente. Riguardo alla situazione economica del Paese migliorano sia i giudizi sulle condizioni attuali che le attese, mentre restano stabili le aspettative sulla disoccupazione. A livello territoriale il clima di fiducia aumenta in tutto il Paese. Questo lieve ottimismo che trova riscontro nei dati dell’ente pubblico di ricerca si comincia a respirare anche nel settore orafo. Le aziende produttrici e anche i rivenditori al dettaglio avvertono un primo


cambiamento di rotta rispetto al segno negativo degli ultimi 3 anni. Naturalmente si tratta di un segnale avvertito dagli operatori, per ora, a livello più empirico che statistico. “Confrontandoci in modo informale con gli operatori – spiega Giuseppe Aquilino (nella foto a sinistra) presidente di Federpreziosi Confcommercio, che riunisce le imprese gioielliere, orafe e argentiere – è diffusa una sensazione di miglioramento. Quello che i dettaglianti hanno sicuramente osservato è che i consumatori sono tornati a chiedere consiglio al proprio gioielliere, cosa che non accadeva da mesi. Questo potrebbe effettivamente tradursi in una maggiore propensione a spendere, trasformandosi in acquisto: non abbiamo ancora dati oggettivi, ma è certamente un segnale. Intanto, durante le vacanze pasquali, nelle aree a maggiore vocazione turistica si è assistito a cenni di ripresa nelle vendite”. È sempre l’Istat a prevedere che nel 2014 aumenterà anche il prodotto interno lordo (Pil) italiano (di 0,6% in termini reali) seguito da una crescita dell’1,0% nel 2015 e dell’1,4% nel 2016. Ma non tutti avvertono questo clima di ripresa. Limite dei contanti a mille euro, costo del lavoro troppo elevato: queste alcune delle cause citate dai dettaglianti di fronte a una stagnazione delle vendite. “Rispetto a ciò che vedo – spiega Johnny De Meo, a destra, gioielliere nell’omonima attività di famiglia e presidente dell’Ascom di Castellammare di Stabia (Napoli) – non mi sembra di percepire fiducia, tutt’altro. Il consumatore non è più rilassato, capita sempre più raramente che entri in negozio e spenda oltre il dovuto, facendo vincere l’acquisto di impulso. Anche chi se lo può permettere sembra come in attesa, sono diventati tutti più cauti forse anche a causa del bombordamento mediatico sulla crisi. Io ho iniziato a avvertire un calo anche sui prodotti di fascia alta, che erano gli unici a resistere. E c’è un altro dato: il limite alla spesa in contanti spinge chi può a fare shopping all’estero: ormai negli altri paesi la prima cosa che ci dicono è ‘Qui puoi pagare in contanti’. Ho la sensazione che siamo tornati indietro di 20 anni. Con uno Stato che è diventato socio al 50%, molti fanno due conti e preferiscono chiudere prima di fallire”. Nel commercio al dettaglio le voci sono diverse. Complici fattori come la posizione, magari con maggiore vocazione turistica, o la differenza nella composizione del target, ci sono gioiellerie in cui una lieve ripresa si avverte. “Siamo moderatamente ottimisti – racconta Danilo Gianformaggio (a sinistra) amministratore della gioielleria Pino Gianformaggio di Trapani e presidente provinciale degli orafi di Confcommercio Ͳ: per usare un’espressione celebre, ‘Eppur si muove’. A partire da aprile non possiamo parlare di grandi passi ma di un lieve miglioramento sì. Il consumatore sembra più ottimista, pronto alle occasioni, risponde alle offerte e al peso dei marchi blasonati. Naturalmente bisogna saper comunicare, altrimenti è tutto vano”. Il mondo della produzione sembra vivere la stessa dicotomia. Da un lato, c’è chi avverte una ripresa del mercato italiano, dall’altro chi si confronta con un immobilismo della domanda.


“Il pubblico è sempre più preparato – racconta Gino di Luca (a destra), titolare dell’azienda torrese diluca 1929, specializzata nella creazione di gioielli con cammei – e questo, a dispetto di ciò che si può pensare, è un bene. Perché maggiore aspettativa e maggiore fiducia si traducono in una più forte propensione a fare acquisti. Chi vuole spendere, lo fa senza indugio. Quindi sì, avvertiamo una richiesta leggermente più consistente rispetto a un anno fa”. Leggendo le cifre divulgate dall’Istat sembra riprendersi anche la domanda interna, +0,4 % rispetto a uno 0,2% della domanda estera. Nell’anno in corso la spesa delle famiglie, dopo tre anni di riduzione, segnerebbe un aumento dello 0,2%. “Il mercato europeo vive un momento difficile – spiega Gilberto Preda (a sinistra), fondatore, 35 anni fa, della valenzana Giloro – persino nei paesi in cui il gioiello italiano ha sempre contato molto. La nostra azienda, che per sua natura dialoga molto con l’estero, assiste a un problema culturale. Ho la sensazione che il gioiello stia uscendo dalla cultura dell’italiano e che questo fenomeno cominci a riguardare anche paesi che storicamente avevano sviluppato una maggiore consapevolezza come Repubblica Ceca, Romania, Belgio. È come se i consumatori ci dicessero che del gioiello si può fare a meno: tolta la gioielleria classica, che regge, bisogna affinare le strategie ed essere molto bravi nel prezzo e nel prodotto. Il made in Italy orafo piace ancora, ma si scelgono altre priorità”. “Non vedo grandi cambiamenti in atto – spiega Francesca Boghi (foto a destra), direttore dell’azienda comasca Luisa Della Salda srl Ͳ: i clienti ci appaiono come frenati su ordini e acquisti, c’è una ritrosia verso gli investimenti. Certo, la fiducia che le cose vadano meglio deve esserci, anche perché peggio di così è difficile. Quello che posso dire è che ho la sensazione che la prima vera risposta positiva arriverà con il prossimo Natale”. Anche quando un’inversione di tendenza c’è, non sempre è possibile generalizzare il risultato. “Il mese di aprile è stato significativo nelle nostre boutique monomarca – racconta Fiammetta De Simone, titolare insieme ai fratelli Michele jr e Massimo della De Simone Fratelli, azienda specializzata da oltre 150 anni nella creazione di gioielli in corallo, cammeo e pietre preziose – ma lo considero un caso, non un dato assoluto. C’è sicuramente un fattore psicologico: la gente si è stufata di vivere in questa atmosfera di crisi. In ogni caso non me la sento di dare un giudizio né di fare previsioni, un primo bilancio sarà possibile a fine giugno. Per quanto riguarda la nostra produzione, continuiamo a rivolgerci sempre più verso l’alto, sia nella scelta di materie prime sia nel target”. Per chi si è affacciato da poco sul mercato italiano, come il Gruppo Eclat, nato dalla incorporazione delle ditte Ori e Adriano Valentini nella ditta Eclat, il dato di questo inizio anno è positivo. “Non abbiamo termini di paragone con il passato Ͳ dichiara la designer Rosanna Natale, titolare dell’azienda con Fabrizio Paggini (insieme nella foto a destra)Ͳ: abbiamo presentato la nostra prima collezione lo scorso settembre e abbiamo registrato un buon atteggiamento, tanto da integrare attualmente la collezione con nuove proposte rivolte ai giovani. Così ci manteniamo su un duplice binario, cercando di abbracciare un prodotto esclusivo e una fascia più accessibile”


/ů ĨŝdžŝŶŐ ĚĞůůΖŽƌŽ ŶĞůůĞ ŵĂŶŝ Ěŝ ϰ ďĂŶĐŚĞ Martedì 06 Maggio 2014 Scritto da Greta Milici Nessun acquirente al tavolo del ĨŝdžŝŶŐ ĚĞůů͛ŽƌŽ. ĞƵƚƐĐŚĞ ĂŶŬ non è riuscita a trovare un ƐŽƐƚŝƚƵƚŽ ƉĞƌ ůĂ ƐƵĂ ƉŽůƚƌŽŶĂ dopo tre mesi dall’annuncio. Alcune ďĂŶĐŚĞ ĂƐŝĂƚŝĐŚĞ avevano mostrato un interesse ma dopo l’indagine sulla ŵĂŶŝƉŽůĂnjŝŽŶĞ ĚĞů ƉƌĞnjnjŽ anche questa possibilità sembra essere svanita. Il 13 maggio Deutsche Bank prenderà parte all’ƵůƚŝŵĂ ƌŝƵŶŝŽŶĞ per la definizione del prezzo di mercato dell’oro e poi lascerà il fixing nelle mani di ĂŶŬ ŽĨ EŽǀĂ ^ĐŽƚŝĂ, ,ƐďĐ, ^ŽĐŝĠƚĠ 'ĠŶĠƌĂůĞ e ĂƌĐůĂLJƐ. Nel caso dell'ĂƌŐĞŶƚŽ ad elaborare il benchmark resterebbero soltanto i due istituti Bank of Nova Scotia e Hsbc. Attualmente la ƉƌŽĐĞĚƵƌĂ ĚĞů ĨŝdžŝŶŐ stabilita due volte al giorno a Londra è ŵĞƐƐĂ ŝŶ ĚŝƐĐƵƐƐŝŽŶĞ in termini di trasparenza. Gli organi di controllo di diversi paesi, come la Fca inglese, la Bafin tedesca e la Commodity Futures Trading Commission negli USA, stanno indagando sui metodi di fixing dei metalli preziosi, sulla scia dell’ĂĐĐƵƐĂ Ěŝ ĐŽůůƵƐŝŽŶĞ nella manipolazione del prezzo, ovviamente respinta dalle banche interessate.


DĂĚĞ ŝŶ /ƚĂůLJ͗ ĐƌĞƐĐĞ ĞdžƉŽƌƚ ĚĞŝ ƉƌŽĚŽƚƚŝ ĚĞů ͞ďĞůůŽ Ğ ďĞŶ ĨĂƚƚŽ͟ ŶĞŝ WĂĞƐŝ ĞŵĞƌŐĞŶƚŝ Ufficio stampa Confindustria Arezzo Nel 2019 i paesi emergenti importeranno da tutto il mondo più di 212 miliardi di euro di prodotti belli e ben fatti (BBF), con una crescita di 66 miliardi rispetto al 2013, in aumento del 45% in sei anni. Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Emirati e Cina, mentre l’Asia sarà l’area più dinamica in termini percentuali con un +57% in sei anni. L’import dall’Italia potrà raggiungere i 16,6 mld nel 2019, con una crescita di 4,8 mld rispetto al 2013, in aumento del 40% in sei anni e di 23 punti superiore alla dinamica stimata per le importazioni nei mercati maturi. Questi i ƉƌŝŶĐŝƉĂůŝ ƌŝƐƵůƚĂƚŝ ĚĞůůĂ s ĞĚŝnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ƌŝĐĞƌĐĂ ͞ ƐƉŽƌƚĂƌĞ ůĂ ĚŽůĐĞ ǀŝƚĂ͟, presentata oggi in Assolombarda da Centro Studi Confindustria e Prometeia, con il contributo di ANFAO, ANICA, Assocalzaturifici, Federalimentare, FederlegnoArredo, Federorafi e SMI sulle potenzialità dei prodotti belli e ben fatti nei nuovi mercati e sulle opportunità per le imprese che propongono prodotti non solo di qualità, ma anche dal forte contenuto evocativo. I prodotti belli e ben fatti (BBF) sono costituiti da beni di consumo di fascia medioͲalta che si contraddistinguono per il design, la cura, la qualità dei materiali e delle lavorazioni. In particolare, Esportare la dolce vita si concentra sui BBF dei settori alimentare, arredamento, abbigliamento e tessile casa, calzature, occhialeria e oreficeriaͲgioielleria. >Ă ĐƌĞƐĐŝƚĂ ĚĞŐůŝ ĂĐƋƵŝƐƚŝ Ěŝ & ğ ƚƌĂƐĐŝŶĂƚĂ ĂŶĐŚĞ ĚĂůů͛ĂŵƉůŝĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĂ ĐůĂƐƐĞ ďĞŶĞƐƚĂŶƚĞ͘ Si stima, infatti, che nel 2019, in tutto il mondo, ci saranno 202 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2013. La metà di essi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Brasile, anche se la classe benestante si sta ampliando in paesi più vicini all’Italia, come la Russia.


La Russia è attualmente il mercato emergente più importante per gli esportatori italiani di BBF. Nonostante in questo periodo la politica renda gli operatori più prudenti e le transazioni più caute, nel medio termine il paese offre grandi occasioni imprenditoriali. È un mercato vicino geograficamente e non lontano culturalmente, con una spiccata sensibilità per le tematiche culturali, storiche e artistiche che spesso rimandano all’Italia. Sebbene la presenza italiana in Russia sia già radicata ed esportare in un mercato così vasto può essere difficoltoso, soprattutto al di fuori di Mosca e San Pietroburgo, le opportunità sono ancora ampie. Riguardo ai settori focus della ricerca, dei 16,6 mld di export italiano di beni BBF l’alimentare toccherà 2,6 mld, con la Russia che assorbirà un import pari a quello di tutta l’area asiatica; l’arredo salirà a 3,8 mld di euro e l’abbigliamento a 4,7 mld, con il 38% della domanda incrementale proveniente dalla Russia; le calzature arriveranno a 2,1 mld; l’occhialeria aumenterà a 800 milioni di euro, in questo caso sarà l’America Latina a richiederne la parte più elevata; oreficeriaͲgioielleria salirà fino a 3 mld di euro, con una quota rilevante in più verso gli Emirati. Tra i trenta paesi emergenti considerati esistono, infine, forti differenze nel grado di accessibilità per gli operatori esteri. È stato costruito un indice di accessibilità per le imprese italiane che individua, per ogni nuovo mercato, aspetti operativi che condizionano l’ingresso e l’espansione nel paese. Gli Emirati risultano essere, in tutti i settori, il paese più facilmente accessibile, seguito spesso dalla Malesia e dai mercati europei; Russia e Cina non si collocano mai tra i primi dieci paesi per accessibilità e Brasile, Argentina, Vietnam e Indonesia spesso occupano la parte bassa della classifica. ŶƚƌĂƌĞ ŶĞŝ ŶƵŽǀŝ ŵĞƌĐĂƚŝ ğ ƵŶĂ ŐƌĂŶĚĞ ƐĨŝĚĂ ƉĞƌ ůĞ WD/ ŝƚĂůŝĂŶĞ. In un’ottica di più lungo termine questi paesi costituiscono anche l’arena competitiva dove confrontarsi con i migliori concorrenti internazionali e i luoghi dove intercettare le tendenze che, anche solo per la forza della demografia, sono destinate a diventare globali.


Pagina: Rapporto risparmio gestito Data: 05 Maggio 2014


Cinesi e indiani sedotti dal lusso a prezzo ribassato e il business tiene CROLLA DEL 28% IL VALORE DELLA MATERIA PRIMA MA LA DOMANDA DI PREZIOSI IN ORO CRESCE DEL 16,5% SOSTENUTA DAI DUE PAESI ASIATICI CHE DETENGONO COMPLESSIVAMENTE IL 58% DEL MERCATO. L’EXPORT ITALIANO FA BENE GRAZIE AGLI EMIRATI ARABI UNITI >ƵŝŐŝ Ğůů͛KůŝŽ

Milano A giudicare dalle performance finanziarie, verrebbe facile pensare a un mercato della gioielleria in crisi. Nel 2013 l’oro ha registrato un calo del 28%, trascinando con sé la maggior parte degli altri preziosi. Eppure un’analisi condotta dal Polo Scientifico Didattico “Studi sull’Impresa” dell’Università degli Studi di VeronaͲsede di Vicenza, rivela uno scenario del tutto diverso. Lo scorso anno la domanda globale di gioielleria in oro ha registrato l’incremento più alto dal 1997 (+ 16,5% rispetto al 2012), riavvicinandosi ai livelli preͲcrisi (nel 2008 si è toccato il picco a quota 2.304 tonnellate). Segno della distanza crescente tra il mercato e la domanda fisica. Proprio il calo delle quotazioni — con un ribasso medio del 15,5% e il Ͳ28% da inizio a fine anno — spiega la leggera contrazione registrata dalla domanda in termini di valore (Ͳ1,5%), limitata nel suo ammontare dalla tendenza del mercato a spostarsi verso segmenti ad alto valore aggiunto caratterizzati, ad esempio, da carature maggiori. In merito al prezzo, una variazione così brusca ha sorpreso molti anaͲlisti, ma in un certo senso era da mettere in conto dopo una fase di crescita durata dodici anni senza interruzioni. L’oro è solitamente percepito come moneta rifugio in campo finanziario, mentre il 2013 è stato l’anno in cui le tensioni si sono affievolite, tra l’economia americana che ha accelerato nel processo di crescita e quella europea che (seppur a fatica) si è tirata fuori dalla recessione. A fronte di questo scenario, vi è stata una rotazione di portafoglio tra i grandi investitori, che sono andati a caccia di occasioni sul fronte delle azioni (dato che le quotazioni erano in molti casi depresse, a fronte di utili in ripresa) e hanno rafforzato l’esposizione sui bond (grazie al restringimento dello spread tra il centro e la periferia dell’Eurozona). Inevitabilmente questo ha portato a un alleggerimento dell’esposizione sulle commodity, con la volontà diffusa di monetizzare i guadagni accumulati negli anni precedenti. Non rappresenta invece una novità, ma piuttosto un accentuarsi delle dinamiche già emerse negli anni precedenti, lo spostamento degli equilibri a livello geografico. Cina e India hanno rafforzato la loro posizione arrivando a detenere complessivamente il 58% del mercato mondiale, 2,7 punti percentuali in più rispetto al 2012. I due colossi asiatici non si sono mossi all’unisono: l’India è scesa al 27,7% (l’1,2% in meno in un anno, il 3,4% nell’arco di un biennio), mentre la Cina è salita al 30,3% (a fine 2011 la sua quota era pari a 26,1% mentre a fine 2012 a 26,8%). Lo studio non fa una proiezione dello scenario per l’anno in corso, ma è possibile che la forbice si allarghi ulteriormente, almeno a considerare il differente ritmo di crescita dei due Paesi. Pechino sembra infatti essersi messa definitivamente alle spalle i timori di una brusca frenata del Pil e dovrebbe crescere intorno al 7,5%, con la spinta maggiore attesa dai consumi interni (compresi quelli di lusso, in forte progresso man mano che va crescendo il peso della classe medioͲ alta nella società cinese). Al contrario, Nuova Delhi si sta tirando fuori a fatica dalla crisi dello scorso anno, che ha influito pesantemente sul reddito disponibile. Quanto invece alle altre aree geografiche, è rimasta sostanzialmente stabile la quota degli Stati Uniti (5,6%), mentre la Russia — che a fine 2012 deteneva una quota pari al 3,7% — registra un leggero calo attestandosi a fine 2013 al 3,3% del mercato globale. In questo scenario stona il dato italiano, con la domanda di gioielleria in oro che lo scorso anno è diminuita del 9% arrivando alle 20,2 tonnellate, il valore più basso degli ultimi undici anni. La penisola ha pagato la frenata dell’economia e il clima di sfiducia diffuso tra i consumatori: in sostanza, anche chi ha buone disponibilità economiche, tende a rimandare a tempi migliori gli acquisti di beni di lusso a fronte dell’incertezza sul futuro. A questo proposito è interessante vedere quali risultati


emergeranno nelle prossime analisi, dato che gli indicatori sulla fiducia delle famiglie stanno lentamente tornando a crescere negli ultimi mesi. A fine 2013 le esportazioni italiane di gioielleria hanno registrato risultati positivi sia in termini di valore (+7,8%) che in termini di quantità (+2,8%). Proprio la forza dei prodotti destinati oltreconfine ha sostenuto il fatturato del settore orafo, che lo scorso anno è cresciuto del 7,4% secondo un’analisi realizzata dal Club degli Orafi Italia e dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Gli Emirati Arabi Uniti, con +30% sono tornati ad essere il primo mercato di sbocco, complice anche la frenata degli invii di gioielli e rottami verso la Svizzera, che si colloca ora al secondo posto. In crescita, anche se a ritmi inferiori al 2012, l’export verso gli Stati Uniti (+2,9%) e la Gran Bretagna (+2,8%) mentre sono proseguite le difficoltà nei principali mercati dell’area euro (Francia Ͳ2,4%, Germania Ͳ10,5% e Spagna Ͳ13,7%). Hong Kong e Cina, grazie agli ulteriori miglioramenti sperimentati nel 2013, si collocano rispettivamente al quinto e sesto posto tra le principali destinazioni delle esportazioni orafe. Il settore orafo italiano, conclude lo studio congiunto, sembra pertanto esser riuscito ad approfittare della domanda mondiale, emersa grazie al rientro dai massimi dei prezzi dei metalli preziosi. Fattori che promettono di sostenere il mercato anche nell’anno in corso. Le esportazioni italiane di gioielleria hanno registrato risultati positivi sia in termini di valore (+7,8%) che in termini di quantità (+2,8%)

(05 maggio 2014)


Cina vs. USA: primato sull’economia mondiale Sabato 03 Maggio 2014 Scritto da Greta Milici Inaspettato (e forse neanche troppo) ma vero: l’America si prepara a dire addio al suo primato sull’economia mondiale. L’avanzata della Cina quale prima economia mondiale in assoluto è prevista già per l’anno in corso. A rivelarlo è lo studio condotto dall'International Comparison Program della Banca Mondiale, secondo cui entro il 2014 il leader economico globale diventerà la Cina, nonostante le previsioni più “lontane” di molti analisti, i quali stimavano tale cambiamento tra il 2018 e il 2019. Quello degli USA è un primato di grande importanza, che dura dal 1872, anno in cui gli americani sorpassarono il Regno Unito. Eppure oggi l’America si trova a giocare una partita economica che vede coinvolto il colosso asiatico, già affermatosi primo produttore e consumatore di oro a livello mondiale. Nella graduatoria elaborata dalla Banca Mondiale, sulla base del PIL, l’India si colloca al terzo posto ed è seguita da Giappone, Russia, Brasile, Indonesia e Messico. L’Italia si trova in 11esima posizione.


Compro Oro

ƌŽŐĂ Ğ ΖĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽΖ͕ ϭϴ ĂƌƌĞƐƚŝ KƉĞƌĂnjŝŽŶĞ ĚĞŝ ĐĂƌĂďŝŶŝĞƌŝ Ă WĞŶŶĞ͕ ƐŽůĚŝ ƌŝĐŝĐůĂƚŝ ŝŶ ŐŝŽŝĞůůŝ

Redazione ANSA PESCARA 09 maggio 201411:12 News

(ANSA) Ͳ PESCARA, 9 MAG Ͳ I Carabinieri di Pescara hanno arrestato 18 persone nell'ambito dell'operazione "Gold Market". Sgominata una organizzazione criminale che ha alimentato il fenomeno dello spaccio di droga legandone i profitti all'attività dei negozi "compro oro" dove sono stati documentate numerose cessioni di monili in oro provento di furti in abitazione dietro corrispettivo in denaro contante utilizzato sia a saldo della partita di stupefacenti di volta in volta acquistati sia quale provento personale. Al vertice dell'organizzazione specializzata nello spaccio di droga nell'area Vestina c'era Alfredo Rozzi, quarantasettenne di Montesilvano (Pescara) dominus dell'organizzazione che si avvaleva per la sua attività della compagna e la figlia, rispettivamente di 42 e 21 anni. L'uomo gestiva i contatti con i giovani dell'area Vestina attraverso un giovane attualmente ricercato e che fungeva da intermediario e sia con contatti diretti con i giovani assuntori. Rozzi gestiva il rifornimento di stupefacenti nella zona di Penne (Pescara) e dintorni. Un altro complice di Rozzi era Gianfranco Palmaricciotti (48) di Città Sant'Angelo (Pescara) che riscuoteva per conto di Rozzi i soldi per la vendita della droga. L'uomo in più occasioni aveva minacciato l'intermediario che si era indebitato e altri consumatori di droga che non riuscivano a saldare la droga acquistata. L'inchiesta "La SvoltaͲGold Market" è nata sulle indagini partite per scoprire gli autori di numerosi furti commessi in abitazioni dell'Area Vestina. La refurtiva veniva piazzata poi tramite alcuni Compro Oro delle province di Pescara e Chieti. I soldi ricavati dalla vendita dell'oro rubato, veniva utilizzata dalle persone indagate, tutti giovani pennesi, per acquistare la droga. Nell'ambito dell'indagine chiusa oggi 74 i ragazzi segnalati come assuntori. "Questa indagine durata oltre un anno ci fornisce l'idea dell'entità del fenomeno che Ͳ ha spiegato il capitano della Compagnia carabinieri di Penne Massimiliano Di Pietro Ͳ ha riguardato sempre un numero maggiore di giovani e giovanissimi che assumevano droga anche nella zona centrale di Penne che nelle vicinanze delle scuole. L'età media si é abbassata e molti consumatori hanno anche 14, 15 e 16 anni". Recuperato, nel corso delle indagini oltre un chilo di droga fra hashish, marijuana e in misura minire cocaina. L'oro rubato arriva ad oltre 20 mila euro. Le misure cautelari e le perquisizioni di questa mattina sono state eseguite a Penne (Pescara), Loreto (Pescara), Collecorvino (Pescara), Atri (Teramo), Città Sant'Angelo (Pescara), Spoltore (Pescara), Ascoli, e Mestre (Venezia), dove è stato fermato il Palmaricciotti.


ŽƉŽ ŝů ŵ͕ ĞĐĐŽ ůĂ ĐƌŝƐŝ͗ ĐƌŽůůĂ ŝů ŶƵŵĞƌŽ Ěŝ ŶĞŐŽnjŝ Η ŽŵƉƌŽ KƌŽΗ Fatturati a picco: la gente non si fida più. Ma il crimine resiste di ƌƵŶĂ ŝĂŶĐŚŝ

hŶŽ ƐƉĞĐŝĂůŝƐƚĂ ǀĂůƵƚĂ ƵŶ ŐŝŽŝĞůůŽ

di ƌƵŶĂ ŝĂŶĐŚŝ Milano, 3 maggio 2014 Ͳ ĂůůĂ ĐƌĞƐĐŝƚĂ ĚĞů ϰϬй ŝŶ ƉŽĐŚŝ ĂŶŶŝ͕ ĂůůĂ ĐĂĚƵƚĂ ĚĞů ϯϬй ŝŶ ƵŶŽ ƐŽůƚĂŶƚŽ. Fino al 2013 i negozi di «Compro oro» vantavano un fatturato tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, oggi questa cifra si è dimezzata o per lo meno ridotta di un terzo. Licenze restituite in gran fretta, saracinesche abbassate soprattutto nei piccoli centri dove la grande occasione di fare soldi a palate si è fermata. Calo fisiologico dopo l’abbuffata, lo definisce l’esperto, il presidente e fondatore di Aira (l’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio): «I fattori sono diversi Ͳ spega il professor Ranieri Razzante Ͳ ma una cosa è sicura: chi non raggiunge certi volumi di affari deve chiudere». Il cliente tipo dei «Compro oro» è stato avvisato e spesso salvato: «Le campagne che abbiamo fatto con le associazioni dei Consumatori hanno inciso. >͛ŽƌŽ ǀŝĞŶĞ ƐŽƚƚŽƐƚŝŵĂƚŽ ƋƵĂŶĚŽ ĚĞǀĞ ĞƐƐĞƌĞ ƉĂŐĂƚŽ͕ ŵĞŶƚƌĞ ŝ ŐƵĂĚĂŐŶŝ ƐŽŶŽ ůĂƵƚŝ ĂƉƉĞŶĂ ǀŝĞŶĞ ĨƵƐŽ͕ ůĂ ŐĞŶƚĞ ů͛ŚĂ ĐĂƉŝƚŽ». Il 28 per cento degli italiani che ha venduto almeno un oggetto di famiglia ai «Compro oro» ha realizzato quanto è stato valutato da ogni singolo commerciante, gli altri hanno capito che quel canale di vendita non vale affatto tanto oro quanto pesa. La beffa può cominciare dalla pesata e finire alla valutazione fatta al momento (non ci sono tabelle ufficiali) fino a prestito insostenibile: «Se dico che mi dispiace vendere la collana della nonna, il commerciante mi propone di tenerla finché non posso riscattarla e in pratica presta soldi con tassi fuori mercato». Disperati giocatori d’azzardo o bisognosi di pagare un extra familiare, sono finiti nella rete di furbi compratori che per legge hanno pochi obblighi e perciò riescono ad aggirare leggi (fiscali e antiͲriciclaggio) e infrangere diritti, creando ulteriori danni. Insomma, chi si è arricchito con l’attività che ha trasformato l’Italia in una riserva d’oro povero da fondere per trasformarlo in oro ricco, ha chiuso i battenti per forza, essendosi affiancato a soggetti ben più preparati a sfruttare tutta la catena del ghiotto affare: «Normalmente l’oro viene fuso in fonderie non autorizzate e i lingotti vengono mandati in Svizzera». I nuovi frontalieri dell’oro sono uno degli anelli di una catena criminale e illecita: «Valgono molto di più degli oggetti che si portano a fondere Ͳ spiega Ranieri Razzante Ͳ e le banche svizzere chiudono un occhio sulle cassette di sicurezza che li contengono: l’oro è meno osservato speciale». Truffa, prestito abusivo, riciclaggio (merce rubata): «Attorno ai «Compro oro» possono girare sei o sette reati». Chi controlla? «La regola dell’attendere dieci giorni prima di vendere la merce per permettere le verifiche sulla provenienza furtiva non viene quasi mai rispettata, ma le forze dell’ordine sono poche».


Meglio prevenire: «Abbiamo presentato un disegno di legge Ͳ ricorda il presidente di Aira Ͳ che ora è in Commissione Industria e Attività produttive del Senato. Chiediamo la creazione del borsino dell’oro usato, la normativa antiriciclaggio con apposito registro, la limitazione o il divieto dell’utilizzo del contante e l’albo dei professionisti del settore».


Rapina al "Compro oro" di via XXV Aprile: ferita la titolare Malviventi in azione a Brescia. Una rapina è stata messa a segno in un "Compro oro" di via XXV Aprile. La titolare del negozio è stata colpita al volto dai due rapinatori ed è finita in ospedale

Brescia, 2 maggio 2014 Ͳ Malviventi in azione a Brescia. Una rapina è stata messa a segno venerdì mattina in un "Compro oro" di via XXV Aprile. La titolare del negozio è stata colpita al volto dai due rapinatori entrati in azione poco prima delle dieci. La donna è stata trasportata in ospedale: ha riportato la frattura del setto nasale e, stando alle prime ricostruzioni, non sarebbe riuscita ad identificare i rapinatori, che sono scappati con il bottino. Sulla vicenda stanno investigando i carabinieri.


Settore e Moda

venerdì 09 maggio 2014 IL NUOVO SALONE. Debutta “Origin”, quattro giorni di kermesse che aspirano a richiamare i migliori designer, i blogger più innovativi e i giornalisti di riviste specializzate

Abiti, borse e gioielli: melting pot degli stili Maria Elena Bonacini Negli stand è bandita la cravatta per dare sfogo ai look alternativi «Può diventare un contenitore di tutto il lifestyle made in Italy» Abbigliamento in pelle dalla Svizzera, borse ispirate alle streghe dall´Ungheria, abiti “da fata” dal Vietnam, gioielli neoclassici da Padova e plissettati da Londra. È un melting pot di stili diversi il nuovo salone Origin, passion and belief, che da ieri ha portato nel padiglione 7 della Fiera designer indipendenti da 38 Paesi del mondo, ognuno con le proprie idee e un denominatore comune: originalità, creatività, ricerca e stile. I designer, durante i quattro giorni della manifestazione, potranno proporre le proprie idee a 150 operatori internazionali e 50 tra riviste indipendenti, blogger, giornalisti del settore, mentre domenica dalle 9.30 alle 19.30 anche il pubblico potrà accedere al grande Temporary store. Il clima, del resto, è diverso da quello di ogni altro evento: giovane, internazionale, cool. Negli stand sono bandite giacca e cravatta, mentre imperversano look alternativi e la >DzŝŶĂƵŐƵƌĂnjŝŽŶĞ Ěŝ ͞KƌŝŐŝŶ͟ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂ ƵŶĂ lounge Ͳ un´arena che gioca sui toni del rosse, viola e nero Ͳ è ĚĞůůĞ ŶŽǀŝƚă Ɖŝƶ ĂƚƚĞƐĞ ŝŶ &ŝĞƌĂ ĚŽǀĞ Ɛŝ ĨŽŶĚŽŶŽ il regno dei blogger. Qui, prima dell´inaugurazione, i designer ŶƵŽǀŝ Ɛƚŝůŝ ŝŶ ƵŶ ŵĞůƚŝŶŐ ƉŽƚ ŝŶƚĞƌŶĂnjŝŽŶĂůĞ si sono ritrovati per discutere e confrontarsi. Un´informalità che ha “contaminato” anche il presidente Matteo Marzotto e il direttore Corrado Facco, che per il brindisi di apertura Ͳ sopra l´abito formale Ͳ indossavano il gilet di jeans della “Origin crew”. «Crediamo molto in Origin Ͳ sottolinea Marzotto Ͳ. Questa area negli ultimi 25 anni è cresciuta sempre a doppia cifra. Lo chiamiamo il “miracolo Nordest” perché in 100 km quadrati abbiamo il meglio della pelletteria, gioielleria in oro, meccanica e meccatronica. C´è una grande capacità di aprire e sviluppare le imprese. Vogliamo essere sempre più internazionali e Fiera di Vicenza può essere la piattaforma per far incontrare il meglio dell´artigianato italiano e il meglio delle capacità internazionali di creare bellezza. Stiamo facendo vedere alla politica che l´Italia non ha limiti e può attrarre nonostante la crisi o lo scompiglio politico». Tra il pubblico, in effetti, la politica era presente con Alessandra Moretti, capolista del Pd alee Europee. A raccontare la nascita di Origin è stato Stephan Siegel, inventore di “Not just a label”, sito internet che propone i lavori di più di 13mila designer emergenti. «Eravamo a tavola e ci siamo chiesti: Cosa possiamo fare per trovare un nuovo linguaggio? Per mettere insieme tutte le “pecore nere”, i più promettenti designer?». Chi guarda già alle prossime edizioni è Marzotto: «Origin può diventare un contenitore per tutto il lifestyle italiano. Adesso abbiamo quattro categorie: pelle, pietra, tessile e tecnologia. Perché non aggiungere il mobile o l´agroalimentare di alto livello?».


^ĂǀĞůůŝ Ğ 'ĞŵĨŝĞůĚƐ͕ ƚƌĂ ƐŵĞƌĂůĚŝ Ğ ĚŝĂŵĂŶƚŝ Pubblicato il 9 maggio 2014 da redazione1 | Lusso hiͲtech Emerald Night ed Emerald Insane, frutto della collaborazione tra le maison d’alta gamma

Le novità nel mercato degli ƐŵĂƌƚƉŚŽŶĞ Ěŝ ůƵƐƐŽ riescono sempre a stupire. Sarà per l’eleganza innata, per il design ricercato o semplicemente per il prezzo da capogiro, ogni device prodotto da ^ĂǀĞůůŝ è atteso come un evento nel mercato della telefonia a cinque zeri. ŵĞƌĂůĚ EŝŐŚƚ ed ŵĞƌĂůĚ /ŶƐĂŶĞ nascono dalla collaborazione della maison svizzera con 'ĞŵĨŝĞůĚƐ. Ornati di splendidi smeraldi, questi telefoni in edizione, ovviamente, estremamente limitata (solo 27 esemplari) sono proposti, rispettivamente, al prezzo, udite udite, di 71.000 dollari e 244.000 dollari ed esclusivamente da ,ĂƌƌŽĚƐ a Londra, reparto &ŝŶĞ :ĞǁĞůƌLJ. Quattrocento smeraldi taglio brillante (circa 3 carati), su corpo in oro rosa 18 carati per l’ Emerald Night che conserva il look e lo stile classici dei modelli Savelli. Montatura in oro bianco 18 carati, decorata da 75 smeraldi (circa 4.5 carati) e 900 diamanti (circa 12.5 carati), invece, per l’ Emerald Insane. ͞/ ǀĂůŽƌŝ ĐŚŝĂǀĞ ĚĞůůĂ ŶŽƐƚƌĂ ŐůŽƌŝŽƐĂ ŵĂŝƐŽŶ – ha dichiarato il fondatore e amministratore Alessandro Savelli – ƐŽŶŽ ů͛ĞůĞŐĂŶnjĂ͕ ŝů ďĞů ĚĞƐŝŐŶ͕ ůĂ ĨĞŵŵŝŶŝůŝƚă Ğ ůĂ ƋƵĂůŝƚă ƐǀŝnjnjĞƌĂ͕ ĂƐƐŽůƵƚĂŵĞŶƚĞ ƌŝŶƚƌĂĐĐŝĂďŝůŝ ŝŶ ƋƵĞƐƚŝ ĚƵĞ Ƶůƚŝŵŝ ĐĂƉŽůĂǀŽƌŝ͟ ͘ Jacopo MARCHESANO


Italia sesta esportatrice mondiale di oro Venerdì 09 Maggio 2014 Scritto da Greta Milici

L'Italia si classifica sesta esportatrice al mondo di oro e gioielli. Finalmente un primato "positivo" per la nostra nazione, che si è sempre distinta nel campo della gioielleria. La graduatoria mondiale dei paesi esportatori di prodotti d'oreficeria mostra infatti l'Italia in sesta posizione, ed un incremento dell'export del 7,8% nell'anno 2013. La crescita delle esportazioni ha comportato naturalmente un incremento del fatturato (+7,4%), nonché l'affermazione dei tre poli commerciali: Arezzo, Vicenza e Alessandria. Ancora una volta, quindi, il Made in Italy del comparto orafo si conferma quale importante e trainante settore di sviluppo per il Paese, con predominanza della città di Arezzo, da cui proviene il 35% delle esportazioni, seguita da Vicenza con il 23% ed Alessandria con il 17%. I principali mercati di sbocco sono gli Emirati Arabi Uniti (20,7%), la Svizzera (19%) e gli Stati Uniti (8,5%). Si riducono e risultano più difficoltose, invece, le esportazioniin Germania, Spagna e Francia. Per quanto concerne le importazioni, il 2013 ha fatto registrare un decremento del 5,8%.


Gioielli Morellato uomo, la collezione per l'estate 2014 Scritto da: Rosario Scelsi giovedì 8 maggio Ͳ 2014 In vista dell'estate 2014 è logico cercare degli accessori comodi e funzionali. Anche se il costo non è elevato, alcuni hanno un fascino che li rende appetibili pure ai ricchi. I gioielli Morellato per uomo possono rappresentare una valida scelta per la stagione estiva 2014. Il loro prezzo è contenuto, mentre la qualità estetica e costruttiva non delude. Questo li rende appetibili anche agli amanti del lusso, benché siano accessibili a molti. Abbiamo selezionato per voi alcuni prodotti della gamma, che interpretano meglio la filosofia del nostro blog, ma il catalogo è molto più vasto ed offre un ricco assortimento di alternative. Seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.

Bracciale Ocean in acciaio e pelle

€ 45,00 Tipologia BRACCIALE Scheda Tecnica ͻ CODICE:SABR09 ͻ COLLEZIONE:OCEAN ͻ CATEGORIA:BRACCIALE ͻ MODELLO:MASCHILE


ͻ MISURA:22 ͻ COLORE:SILVER ͻ MATERIALE:ACCIAIO, PELLE

Bracciale Ocean in PVD nero e pelle

€ 54,00 Tipologia BRACCIALE Scheda Tecnica ͻ CODICE:SABR06 ͻ COLLEZIONE:OCEAN ͻ CATEGORIA:BRACCIALE ͻ MODELLO:MASCHILE ͻ MISURA:22 ͻ COLORE:NERO ͻ MATERIALE:PVD NERO, PELLE Bracciale Urban in acciaio e PVD nero

€ 59,00 Tipologia BRACCIALE Scheda Tecnica ͻ CODICE:SABH06 ͻ COLLEZIONE:URBAN ͻ CATEGORIA:BRACCIALE ͻ MODELLO:MASCHILE ͻ MISURA:21,5 ͻ COLORE:SILVER, NERO ͻ MATERIALE:ACCIAIO, PVD NERO


Collana Urban in acciaio e PVD nero

€ 59,00 Tipologia COLLANA Scheda Tecnica ͻ CODICE:SABH02 ͻ COLLEZIONE:URBAN ͻ CATEGORIA:COLLANA ͻ MODELLO:MASCHILE ͻ MISURA:50 ͻ COLORE:SILVER, NERO ͻ MATERIALE:ACCIAIO, PVD NERO

Collana Urban in acciaio, PVD oro rosa

€ 59,00 Tipologia COLLANA Scheda Tecnica ͻ CODICE:SABH01 ͻ COLLEZIONE:URBAN ͻ CATEGORIA:COLLANA ͻ MODELLO:MASCHILE ͻ MISURA:50 ͻ COLORE:SILVER/ROSE GOLD ͻ MATERIALE:ACCIAIO, PVD ORO ROSA


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'ůŝ ŽƌĂĨŝ ŝŶ ǀŝĂŐŐŝŽ ƉĞƌ sŝĐĞŶnjĂ Posted on 8 maggio 2014 by Redazione in Economia

In viaggio per Vicenza. Gli orafi aretini si preparano alla trasferta veneta. Appuntamento dal 10 al 13 maggio. “Le prospettive non sono ottime ma quanto meno buone – commenta Nicola Tacchini, Presidente degli orafi CNA. I primissimi mesi dell’anno sembravano indicare una ripresa più consistente di quella alla quale stiamo assistendo. I mercati stanno registrando una fase di bonaccia. La spinta positiva non si è comunque esaurita e andiamo a Vicenza con ottimismo”. I numeri non sono ancora quelli della svolta. “Per questa ragione – afferma Tacchini – CNA è impegnata a sostenere la presenza dei propri associati ai principali appuntamenti espositivi. E a mantenere attiva l’attenzione nei confronti dei livelli istituzionali. Guardiamo con interesse al voto europeo e quindi alla formazione del nuovo Parlamento. Il Governo italiano e l’Unione Europea devono svolgere un ruolo maggiormente attivo a tutela delle produzione orafe continentali. E penso ai dazi, alle politiche protezionistiche di paesi extraeuropei che rappresentano per noi importanti potenziali mercati, alla difesa dei marchi”.


giovedì 08 maggio 2014 MANIFESTAZIONE. Si apre oggi in Fiera il laboratorio delle eccellenze nelle categorie pelle, pietra, tessile e tecnologia

sŝĐĞŶnjĂKƌŽ ƉĂƌƚĞ ĚĂ KƌŝŐŝŶ Maria Elena Bonacini Al salone delle competenze interverranno i migliori designer E sabato si sposerà con Spring, la rassegna orafa di primavera Design, moda, gioielli, tendenze, fashion a tutto tondo, sempre guardando al “well made in Italy”, in “ben fatto” in Italia. Da oggi a martedì in Fiera di Vicenza saranno di scena due eventi tutti dedicati al fashion e alla bellezza: Origin, passion and beliefs e, da sabato, VicenzaOro Spring. ORIGIN. Si apre oggi “Origin, passion and beliefs”, laboratorio espositivo di quattro giorni nei quali, all´interno del nuovo padiglione 7, si incontreranno le eccellenze italiane con designer indipendenti provenienti da 38 Paesi, selezionati operatori internazionali del settore accessorio moda, 150 compratori esteri, 50 tra riviste del settore e indipendenti, giornalisti e blogger internazionali. Cento designer della piattaforma “Not Just a Label” metteranno in mostra le proprie competenze suddivise in quattro categorie: leather (pelle), stone (pietra), textile (tessile) e technology (tecnologia). Tra tutti sono poi stati individuati alcuni “trend ambassador” del “well done”: i vicentini Bonotto di Molvena e Staphen Venezia di Pianezze, Tessitura Luigi Bevilacqua di Venezia, Stephen Venezia e Pier di Casale sul Sile e Intertrade di Padova. APPUNTAMENTI. Il laboratorio, alla sua prima edizione, aprirà oggi alle 14.30 e sarà visitabile dagli operatori del settore fino a domenica dalle 9.30 alle 18.30. Domenica, invece, il salone si aprirà al pubblico, negli stessi orari, trasformandosi in un grande ed esclusivo temporary store. Tra gli appuntamenti di maggior rilievo vi saranno l´inaugurazione oggi alle 16; domani la tavola rotonda “Vestiamo ed investiamo in Veneto – Il fashion system veneto tra attese, progetti e sviluppo” organizzato da Veneto sviluppo, Regione e Fiera e il workshop “Il valore del Made in Italy nei mercati internazionali” curato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Fiera e Confartigianato. Domani sera alle 21, invece, andrà in scena al Palladio Theatre lo spettacolo “Tutto quello che vi dirò è falso” sul tema della contraffazione, una produzione La Piccionaia Ͳ I Carrara, interpretato da Tiziana De Masi”. VICENZAORO SPRING. Sabato Origin si “sposerà” con VicenzaOro Spring, il salone primaverile del gioiello, che si concluderà martedì 13. Questo connubio e l´apertura della manifestazione saranno celebrati alle 18.30 nel party inaugurale della fiera orafa, che porterà a Vicenza 1.400 aziende espositrici, provenienti dai distretti italiani e da oltre 30 Paesi esteri. Leitmotiv dell´edizione 2014 sarà “Le nuove frontiere del gioiello”, che sta ad indicare l´intenzione di esplorare nuovi confini merceologici e valoriali del gioiello. PROGRAMMA. Questo è anche lo scopo della nuovo concept di Fiera di Vicenza, che partirà dal 2015: The Boutique Show, i cui allestimenti saranno visibili in anteprima a VicenzaOro Spring, nella pedana del padiglione 1. Proprio guardando al design, ma anche ai giovani, il sabato alle 17 nella Origin, passion and beliefs lounge saranno premiati i vincitori del terzo “Next jeneration jewellery talent contest”, promosso da Fiera e Politecnico di Milano, che quest´anno ha fatto reinterpretare ai giovani designer under 30 il “gioiello sentimentale”. Infine, sabato si alzerà il sipario anche su Trendvision Jewellery + Forecasting, l´osservatorio di Fiera di Vicenza, dedicato allo studio e anticipazione dei trend del gioiello, nel quale si incontreranno cool hunter e trend forecaster.


sŝĐĞŶnjĂKƌŽ ^ƉƌŝŶŐ͕ ĂĐĐŽƉƉŝĂƚĂ ĐŽů ŶƵŽǀŽ ĨŽƌŵĂƚ KƌŝŐŝŶ Di NV il 07 mag 2014 &ŝĞƌĂ Ěŝ sŝĐĞŶnjĂ ʹ Per sei giornate Fiera di Vicenza sarà la capitale mondiale delle contaminazioni creative tra gioiello e universo fashion. Dal 10 al 13 maggio è in scena la Mostra internazionale VICENZAORO Spring, punto d’incontro per le eccellenze del settore orafo e della gioielleria, in un evento dal tema portante “Le nuove frontiere del gioiello”. Da domani fino all’11 maggio Fiera di Vicenza apre invece l’innovativo format ORIGIN PASSION ADN BELIEFS, laboratorio delle competenze e piattaforma d’interconnessone tra artigianalità, lusso e moda. Con la partecipazione di circa 1400 aziende espositrici provenienti dai principali distretti orafi italiani e da oltre 30 Paesi esteri, la Mostra di Maggio è un punto di riferimento influente per il settore, un evento dedicato alle tendenze di spicco e alla creatività contemporanea. Il leitmotive “Le nuove frontiere del gioiello” evidenzia il modo in cui VICENZAORO Spring esplora nuovi confini merceologici e valoriali del gioiello, ponendosi come piattaforma avanzata capace di dialogare in modo dinamico con i propri clienti, offrendo servizi e soluzioni per permettere loro di competere a livello internazionale, e soddisfando le richieste dei consumatori più esigenti. Proprio ai gusti dei consumatori e alle tendenze del mercato è dedicata l’area di TRENDVISION Jewellery + Forecasting, osservatorio permanente di Fiera di Vicenza dedicato alla previsione ed anticipazione dei trend del mondo gioiello a livello mondiale, in cui s’incontreranno cool hunter e trend forecaster del settore. Al tema sono rivolti due seminari: il primo sabato 10 maggio (ore 15.00 Pad. 7 – Sala 7.1.2a) sugli scenari della stagione 2014Ͳ2015, il secondo domenica 11 maggio(ore 11.30 Pad. 7 – sala 7.12b) sulle previsioni 2016. WĞƌ ƉƌĞŵŝĂƌĞ Ğ ǀĂůŽƌŝnjnjĂƌĞ ŝů ƚĂůĞŶƚŽ Ğ ůĂ ĐƌĞĂƚŝǀŝƚă Ěŝ ŐŝŽǀĂŶŝ ĞĚ ĞŵĞƌŐĞŶƚŝ designer del futuro, sabato 10 maggio (ore 17.00 Pad. 7 – ORIGIN PASSION AND BELIEFS Lounge) si svolgerà la premiazione di Next Jeneration Jewellery Talent Contest. Giunto alla terza edizione, il concorso, che vede la collaborazione tra Fiera di Vicenza e la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, decreterà, con una giuria d’eccezione, i designer italiani e stranieri under 30 che meglio si sono espressi sul tema de “Il Gioiello Sentimentale”. In concomitanza con VICENZAORO Spring, sarà possibile visitare la Manifestazione ORIGIN PASSION AND BELIEFS, un nuovissimo format e vero e proprio laboratorio espositivo che, all’interno del nuovo padiglione 7 di Fiera di Vicenza, farà incontrare il “saper fare” italiano con la creatività internazionale di designer provenienti da 38 diversi paesi: dall’8 all’11 maggio, 100 designer della piattaforma Not Just a Label mostreranno le proprie competenze suddivise nelle 4 categorie Leather, Stone, Textile e Technology. Tra queste aree merceologiche sono stati individuati 4 brand ambassador a rappresentare la presenza di competenze uniche e di un esclusivo “well done” italiano: Bonotto SPA, Tessitura Luigi Bevilacqua, Stephen Venezia, Pier SPA e Intertrade. Richiamando un pubblico di buyer, giornalisti e opinion leader, il Laboratorio favorirà nuove opportunità commerciali e rafforzerà il network di relazioni. WĞƌ ĐŽŶĨĞƌŵĂƌĞ ůĂ ǀĂůĞŶnjĂ ŝŶƚĞƌŶĂnjŝŽŶĂůĞ Ěŝ ƚƌĞŶĚ ƐĞƚƚĞƌ per il settore della gioielleria e oreficeria, a partire dal 2015 VICENZAORO si vestirà di un nuovo concept: VICENZAORO The Boutique Show, i cui allestimenti saranno visibili al pubblico in anteprima a VICENZAORO Spring (in mostra sulla pedana del padiglione 1). Si tratta di nuovo modello di sviluppo strategico delle Manifestazioni dedicate alla gioielleria, che permetterà di soddisfare le esigenze dinamiche della domanda internazionale del settore, garantendo una migliore interazione con l’offerta. Questa verrà riorganizzata in comunità omogenee di aziende accomunate per valori di riferimento, posizionamento, sistemi di organizzazione, tipologia di produzione ed immagine complessiva, in modo da facilitare il matching tra la produzione e la distribuzione. VICENZAORO Spring sarà anche occasione per celebrare il 30esimo anniversario dalla nascita di VIORO International Magazine, la storica rivista di Fiera di Vicenza da tre decenni punto di riferimento per i


protagonisti della gioielleria mondiale, con un evento domenica 11 maggio alle 18.00 nel Piazzale Ovest del Quartiere Fieristico. Per l’occasione del trentennale, la rivista esce con un’edizione da collezione e un restyling del nome: VO+, due lettere che evocano il nickname con il quale VIORO è da sempre conosciuto dalla community del gioiello, con l’aggiunta di un “+”, a significare la forte espansione del Magazine.


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Posted by redazione on maggio 7, 2014 at 4:13 pm

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Si rinnova la collaborazione tra Fondazione Centro Produttività Veneto e Fiera di Vicenza nel campo dell’aggiornamento specialistico e della formazione alle aziende. Venerdì 9 maggio nella cornice di Origin Passion and beliefs, prima edizione della nuova piattaforma espositiva dedicata al più qualificato ‘saper fare’ nei settori fashion design e accessorio moda, il CPV propone il workshop “Innovazione rapida e miglioramento continuo: la base per strategie di valore”. L’appuntamento, in programma alle ore 17.00 presso il Padiglione 7 (sala 7.1.1b), intende proporre a imprenditori, manager e liberi professionisti alcune stimolanti riflessioni su come affrontare il tema dell’innovazione all’interno della propria realtà aziendale in un contesto di mercato caratterizzato da grande complessità in cui diventa indispensabile non solo innovare a ogni livello, ma anche semplificare e rendere efficienti i processi, attivare circuiti di miglioramento continuo condivisi dalle risorse dell’azienda, apportare contributi innovativi alla customer experience e al processo di vendita. Un focus privilegiato sarà riservato al metodo Kaizen, strategia di management di origine nipponica volta ad innescare processi virtuosi di motivazione delle risorse umane e di miglioramento continuo dell’azienda. Dopo i saluti istituzionali da parte di Antonio Girardi, direttore del CPV, e del management di Fiera di Vicenza si entrerà subito nel vivo del workshop con gli interventi di approfondimento di Fabrizio Paolin, responsabile area innovazione e attività Kaizen del CPV, e di Bruno Fabiano, partner di Kaizen Institute Italia e e trainer certificato da A. Osterwalder nel campo del business canvas modelling. Il workshop è a partecipazione gratuita, previa registrazione. Per maggiori informazioni o per aderire è possibile contattare il CPV allo 0444 994700 o scrivere a areainnovazione@cpv.org


Posted by redazione on maggio 7, 2014 at 1:28 pm

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Per sei giornate Fiera di Vicenza sarà la capitale mondiale delle contaminazioni creative tra gioiello e universo fashion. Dal 10 al 13 maggio è in scena la Mostra internazionale VICENZAORO Spring, punto d’incontro per le eccellenze del settore orafo e della gioielleria, in un evento dal tema portante “Le nuove frontiere del gioiello”. Da domani fino all’11 maggio Fiera di Vicenza apre invece l’innovativo format ORIGIN PASSION ADN BELIEFS, laboratorio delle competenze e piattaforma d’interconnessone tra artigianalità, lusso e moda. Con la partecipazione di circa 1400 aziende espositrici provenienti dai principali distretti orafi italiani e da oltre 30 Paesi esteri, la Mostra di Maggio è un punto di riferimento influente per il settore, un evento dedicato alle tendenze di spicco e alla creatività contemporanea. Il leitmotive “Le nuove frontiere del gioiello” evidenzia il modo in cui VICENZAORO Spring esplora nuovi confini merceologici e valoriali del gioiello, ponendosi come piattaforma avanzata capace di dialogare in modo dinamico con i propri clienti, offrendo servizi e soluzioni per permettere loro di competere a livello internazionale, e soddisfando le richieste dei consumatori più esigenti. Proprio ai gusti dei consumatori e alle tendenze del mercato è dedicata l’area di TRENDVISION Jewellery + Forecasting, osservatorio permanente di Fiera di Vicenza dedicato alla previsione ed anticipazione dei trend del mondo gioiello a livello mondiale, in cui s’incontreranno cool hunter e trend forecaster del settore. Al tema sono rivolti due seminari: il primo sabato 10 maggio (ore 15.00 Pad. 7 – Sala 7.1.2a) sugli scenari della stagione 2014Ͳ2015, il secondo domenica 11 maggio (ore 11.30 Pad. 7 – Sala 7.12b) sulle previsioni 2016. Per premiare e valorizzare il talento e la creatività di giovani ed emergenti designer del futuro, sabato 10 maggio (ore 17.00 Pad. 7 – ORIGIN PASSION AND BELIEFS Lounge) si svolgerà la premiazione di Next Jeneration Jewellery Talent Contest. Giunto alla terza edizione, il concorso, che vede la collaborazione tra Fiera di Vicenza e la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, decreterà, con una giuria d’eccezione, i designer italiani e stranieri under 30 che meglio si sono espressi sul tema de “Il Gioiello Sentimentale”. In concomitanza con VICENZAORO Spring, sarà possibile visitare la Manifestazione ORIGIN PASSION AND BELIEFS, un nuovissimo format e vero e proprio laboratorio espositivo che, all’interno del nuovo padiglione 7 di Fiera di Vicenza, farà incontrare il “saper fare” italiano con la creatività internazionale di designer provenienti da 38 diversi paesi: dall’8 all’11 maggio, 100 designer della piattaforma Not Just a Label mostreranno le proprie competenze suddivise nelle 4 categorie Leather, Stone, Textile e Technology. Tra queste aree merceologiche sono stati individuati 4 brand ambassador a rappresentare la presenza di


competenze uniche e di un esclusivo “well done” italiano: Bonotto SPA, Tessitura Luigi Bevilacqua, Stephen Venezia, Pier SPA e Intertrade. Richiamando un pubblico di buyer, giornalisti e opinion leader, il Laboratorio favorirà nuove opportunità commerciali e rafforzerà il network di relazioni. Per confermare la valenza internazionale di trend setter per il settore della gioielleria e oreficeria, a partire dal 2015 VICENZAORO si vestirà di un nuovo concept: VICENZAORO The Boutique Show, i cui allestimenti saranno visibili al pubblico in anteprima a VICENZAORO Spring (in mostra sulla pedana del padiglione 1). Si tratta di nuovo modello di sviluppo strategico delle Manifestazioni dedicate alla gioielleria, che permetterà di soddisfare le esigenze dinamiche della domanda internazionale del settore, garantendo una migliore interazione con l’offerta. Questa verrà riorganizzata in comunità omogenee di aziende accomunate per valori di riferimento, posizionamento, sistemi di organizzazione, tipologia di produzione ed immagine complessiva, in modo da facilitare il matching tra la produzione e la distribuzione. VICENZAORO Spring sarà anche occasione per celebrare il 30esimo anniversario dalla nascita di VIORO International Magazine, la storica rivista di Fiera di Vicenza da tre decenni punto di riferimento per i protagonisti della gioielleria mondiale, con un evento domenica 11 maggio alle 18.00 nel Piazzale Ovest del Quartiere Fieristico. Per l’occasione del trentennale, la rivista esce con un’edizione da collezione e un restyling del nome: VO+, due lettere che evocano il nickname con il quale VIORO è da sempre conosciuto dalla community del gioiello, con l’aggiunta di un “+”, a significare la forte espansione del Magazine.


07 mag

Oro, seminario sull’anagrafe tributaria: l’Agenzia delle Entrate dialoga con gli operatori Economia / Gioielli / trade Pubblicato da preziosa /

Focus per gli operatori professionali sulle normative e sull’interpretazione delle regole tra comunicazioni obbligatorie, scadenze e adempimenti

Anagrafe tributaria per gli operatori professionali in oro, domani il focus organizzato da Confindustria Federorafi, Confcommercio Federpreziosi e Associazione Orafa Lombarda per fare chiarezza con l’intervento degli esperti dell’Agenzia delle Entrate, su normative e adempimenti. È la prima volta che l’ente si confronta con gli imprenditori e i fiscalisti delle associazioni delle imprese su questioni interpretative: l’appuntamento è domattina alle 10.15 nella Sala Turismo dell’Unione Confcommercio di Milano (Corso Venezia, 47). Gli operatori professionali in oro, come per esempio i banchi metalli, che svolgono attività di acquisto e vendita di oro da investimento e industriale devono infatti essere iscritti nell’apposito elenco tenuto dalla Banca d’Italia e sono sottoposti ai poteri di intervento e di controllo del medesimo Istituto. Tra le varie disposizioni fiscali/tributarie di interesse vi sono anche quelle relative alle comunicazioni da inviare telematicamente all’Anagrafe Tributaria, con cadenza mensile per quanto riguarda i dati identificativi dei soggetti (privati e non) con cui effettuano delle operazioni di acquisto o di vendita di oro da investimento, e con cadenza annuale per quanto concerne l’importo totale delle suddette operazioni. Si è reso perciò necessario un approfondimento di tutte queste problematiche malgrado la previsione di proroga della scadenza del 22 aprile 2014, relativa alla trasmissione della comunicazione annuale 2013. Sul tema interverranno Giuseppe Tonetti e Luigi Stefanucci della Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate; Dimitri Stella, Vice Presidente Confindustria Federorafi; Paolo Ceola, del Servizio Tributario e Fiscale Confindustria Vicenza. Introdotto dal Presidente dell’Associazione Orafa Lombarda, Andrea Sangalli, l’incontro – a partecipazione libera e gratuita – sarà moderato da Steven Tranquilli, Direttore Confcommercio Federpreziosi.


06/05/2014

Anagrafe Tributaria – Seminario per gli Operatori professionali in oro Per cercare di fare ordine e chiarezza sulla complessa problematica delle normative cui devono ottemperare gli operatori professionali in oro, Confindustria Federorafi, Confcommercio Federpreziosi e Associazione Orafa Lombarda organizzano un seminario con la presenza, per la prima volta, di ben due esperti dell’Agenzia dell’Entrate, che si confronteranno con gli imprenditori e con i fiscalisti delle associazioni e delle imprese per approfondire le principiali questioni interpretative. Come è noto, gli operatori professionali in oro – quali ad esempio i banchi metalli – che svolgono attività di acquisto e vendita di oro da investimento e industriale devono essere iscritti nell’apposito elenco tenuto dalla Banca d’Italia e sono sottoposti ai poteri di intervento e di controllo del medesimo Istituto. Tra le varie disposizioni fiscali/tributarie di interesse per questa tipologia di operatori vi sono anche quelle relative alle comunicazioni da inviare telematicamente all’Anagrafe Tributaria, con cadenza mensile per quanto riguarda i dati identificativi dei soggetti (privati e non) con cui effettuano delle operazioni di acquisto o di vendita di oro da investimento, e con cadenza annuale per quanto concerne l’importo totale delle suddette operazioni. Malgrado alcuni recenti chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e una proroga del termine di invio, sono ancora gravosi e poco chiari gli adempimenti per le imprese anche dal punto di vista informatico. Sul tema interverranno: Giuseppe Tonetti e Luigi Stefanucci della Direzione Centrale Accertamento dell’ Agenzia delle Entrate; Dimitri Stella, Vice Presidente Confindustria Federorafi; Paolo Ceola, del Servizio Tributario e Fiscale Confindustria Vicenza. Introdotto dal Presidente dell’Associazione Orafa Lombarda, Andrea Sangalli, l’incontro Ͳa partecipazione libera e gratuita – sarà moderato da Steven Tranquilli, Direttore Confcommercio Federpreziosi. Per informazioni: info@orafalombarda.it – info@federorafi.it – federpreziosi@confcommercio.it


Una "bussola" per gli operatori professionali in oro L'8 maggio a Milano seminario organizzato da Confindustria Federorafi, Confcommercio Federpreziosi e Associazione Orafa Lombarda per fare il punto insieme all'Agenzia dell'Entrate sulle principiali questioni interpretative. Per cercare di fare ordine e chiarezza sul complesso problema delle normative cui devono ottemperare gli operatori professionali in oro, Confindustria Federorafi, Confcommercio Federpreziosi e Associazione Orafa Lombarda organizzano un seminario con la presenza, per la prima volta, di due esperti dell'Agenzia dell'Entrate che si confronteranno con gli imprenditori e con i fiscalisti delle associazioni e delle imprese per approfondire le principiali questioni interpretative. Gli operatori professionali in oro – come ad esempio i banchi metalli – che svolgono attività di acquisto e vendita di oro da investimento e industriale devono essere iscritti nell'apposito elenco tenuto dalla Banca d'Italia e sono sottoposti ai poteri di intervento e di controllo del medesimo Istituto. Tra le varie disposizioni fiscali/tributarie di interesse per questa tipologia di operatori vi sono anche quelle relative alle comunicazioni da inviare telematicamente all'Anagrafe Tributaria, con cadenza mensile per quanto riguarda i dati identificativi dei soggetti (privati e non) con cui effettuano delle operazioni di acquisto o di vendita di oro da investimento, e con cadenza annuale per quanto concerne l'importo totale delle suddette operazioni. Malgrado alcuni recenti chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate e una proroga del termine di invio, sono ancora gravosi e poco chiari gli adempimenti per le imprese anche dal punto di vista informatico. Sul tema interverranno: Giuseppe Tonetti e Luigi Stefanucci della Direzione Centrale Accertamento dell' Agenzia delle Entrate; Dimitri Stella, vicepresidente Confindustria Federorafi; Paolo Ceola del Servizio Tributario e Fiscale Confindustria Vicenza. Introdotto dal presidente dell'Associazione Orafa Lombarda, Andrea Sangalli, l'incontro - a partecipazione libera e gratuita - sarà moderato da Steven Tranquilli, direttore Confcommercio Federpreziosi.


Z tĂƚĐŚĞƐ͕ ĚĂů ƌŽƚƚĂŵĞ Ăů ƉŽůƐŽ Pubblicato il 6 maggio 2014 da Redazione | Alta orologeria Un giovane marchio danese fa rivivere la Mini Morris nei suoi segnatempo con una originale idea di orologeria

Ci sono miti che resistono nel tempo e che affascinano persone e oggetti grazie al prestigio e alla storia che si portano dentro. Uno di questi è la DŝŶŝ DŽƌƌŝƐ, che ha ispirato due giovani danesi appassionati di orologi, ŚƌŝƐƚŝĂŶ DLJŐŚ e :ŽŶĂƚŚĂŶ <ĂŵƐƚƌƵƉ, i quali hanno creato Z tĂƚĐŚĞƐ, un nuovo brand che, a quanto dicono loro, incorpora un approccio radicalmente diverso dal consueto nella creazione di orologi da polso. Il concetto di Z è semplice e si basa su tre “rec”: ƌĞĐŽǀĞƌ͕ ƌĞĐLJĐůĞ͕ ƌĞĐůĂŝŵ, ossia recuperare, riciclare, fare proprio. Recuperare oggetti iconici e riciclarli in nuovi segnatempo, in modo che ciascuno li faccia propri, è diventata la filosofia di DLJŐŚ e <ĂŵƐƚƌƵƉ. Per realizzare ogni loro orologio, salvano oggetti di scarto non solo per la bellezza del materiale di cui sono fatti, ma soprattutto per la storia e i valori che rappresentano. Chi possiede un orologio REC preserva un tocco di spirito dell’oggetto riciclato: dal rottame (“ǁƌĞĐŬ”, in inglese) a un REC, in un gioco di suoni che recupera i resti di un altro tempo e li trasformando in qualcosa di atemporale. Come la DŝŶŝ DŽƌƌŝƐ. I dieci modelli della prima collezione Z tĂƚĐŚĞƐ sono infatti completamente ispirati, nel design e nei pezzi che li compongono, alla classica auto, un progetto così iconico che ha superato indenne il tempo dagli Anni ’60 fino ai giorni nostri. Nel tempo ŚƌŝƐƚŝĂŶ DLJŐŚ e :ŽŶĂƚŚĂŶ <ĂŵƐƚƌƵƉ, sperano di trasformare molti classici “dimenticati” – non necessariamente vecchie automobili – in orologi. “^ŝĂŵŽ ůŝŵŝƚĂƚŝ – dicono – ƐŽůŽ ĚĂůůĂ ŶŽƐƚƌĂ ŝŵŵĂŐŝŶĂnjŝŽŶĞ Ğ ĚĂůůĂ ĚŝƐƉŽŶŝďŝůŝƚă Ěŝ ŽŐŐĞƚƚŝ ŝĐŽŶŝĐŝ ĐŽŶ ĂŶĞĚĚŽƚŝ ŝŶƚĞƌĞƐƐĂŶƚŝ”. Intanto l’idea imprenditoriale alla base e il prodotto ci sembrano degni di essere raccontati su /ů ŐŝŽƌŶĂůĞ ĚĞů ůƵƐƐŽ. Per quanto non si possa definire ĂůƚĂ ŽƌŽůŽŐĞƌŝĂ (intesa come orologi preziosi, costosi, con soluzioni tecnologiche di alto livello, figli di brand storici e blasonati), Z tĂƚĐŚĞƐ ha tre grandi pregi: è un marchio giovane, preserva e declina la tradizione, ha una ďƵƐŝŶĞƐƐ ŝĚĞĂ forte. Di questi tempi non è poca cosa. Peccato solo che l’idea non sia venuta a noi italiani…


Usa, ripescati 30kg d'oro da un vascello affondato nel 1857 Si tratta del vascello SS Central America, affondato nel 1857 durante un uragano al largo delle coste della South Carolina, con oltre 21 tonnellate di oro a bordo. Già negli anni '80 un`altra spedizione, guidata dal primo scopritore del relitto, aveva portato al ritrovamento di oltre 40 milioni di dollari in oro.

Alcuni lingotti d'oro trovati nel vascello (Reuters)

New York, 6 maggio 2014 Ͳ Colpo grosso per una compagnia di esplorazione americana che ha annunciato di aver ritrovato quasi 30 chilogrammi di oro, dal valore di circa 1,3 milioni di dollari stando ai prezzi correnti, in un antico relitto nell`Oceano Atlantico, riporta il Guardian. Si tratta del vascello SS Central America, affondato nel 1857 durante un uragano al largo delle coste della South Carolina, con oltre 21 tonnellate di oro a bordo. Il gruppo Odyssey Marine Exploration, con base a Tampa, Florida, ha dichiarato in una nota che si tratta del primo giro di ricognizione nel relitto dal 1991. Già alla fine degli anni ‘80 un`altra spedizione, guidata dal primo scopritore del relitto, l`ingegnere Tommy Thompson, aveva portato al ritrovamento di oltre 40 milioni di dollari in oro. La vicenda si sarebbe poi arenata in decenni di battaglie legali tra Thompson e i finanziatori delle ricerche, che lo accusarono di non avergli pagato le somme pattuite. Dal 2012 Thompson si è dato alla latitanza dopo non essersi presentato in un processo in cui era coinvolto. A marzo la Odyssey aveva riconquistato il diritto di esplorare il relitto. Da qualche settimana la nave di ricerca Odyssey Explorer, partita dal Regno Unito e al momento attraccata a Charleston, South Carolina, ha riattivato il recupero del carico prezioso, situato a 160 miglia dalla costa e a 2,2 chilometri di profondità. Il tesoro ritrovato include cinque lingotti d`oro dal peso variabile tra i tre e i dieci chili, e monete rare che i collezionisti valutano per circa 5.000 dollari, ha detto il capitano della Odyssey, Mark Gordon. La nave a vapore trasportava anche gli oggetti personali di 477 passeggeri, la maggior parte dei quali andati perduti nel disastro. Delle persone a bordo 425 persone avevano perso la vita. Secondo alcuni storici il naufragio della nave sarebbe stato talmente grave, data la quantità di oro presente a bordo, da causare panico tra le banche americane e una piccola crisi economica che sarebbe durata per qualche anno.


ŚƌŝƐƚŽĨůĞ Ğ ůĞ ĞďĠ Ěŝ >ƵĐĞďŝĂŶĐĂ ƉĞƌ ŵĂŵŵĞ Ğ ďĂŵďŝŶŝ 06/05/2014 By orafoitaliano

Christofle e ůĞ ĞďĠ di Lucebianca celebrano la Festa della Mamma con iniziative benefiche a favore dei bambini in difficoltà. ŚƌŝƐƚŽĨůĞ invita a a donare presso la boutique milanese di Corso Venezia 6, nelle giornate di venerdì 9 e sabato 10 Maggio, un set di materiale scolastico a favore di SOS Bambini, associazione che sostiene i piccoli in difficoltà nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nell’Est Europeo e in Centro America. A chi effettuerà la donazione verrà consegnata una gift card del valore di 40 euro, valida per acquisti di almeno 200 euro. Inoltre, fino al prossimo 10 Maggio, ogni acquisto dedicato a una mamma sarà accompagnato dall’omaggio di un bracciale in argento con cordoncino colorato della linea Twist Again, disegnata da Christian Ghion (a sinistra). Un ciondolo in oro giallo impreziosito da un rubino, a forma di cuore stilizzato che racchiude il nome Mamma (a destra), è invece al centro dell’iniziativa di Lucebianca a favore di Telefono Azzurro: una parte del ricavato delle vendite, infatti, andrà alla storica associazione benefica, con cui l’azienda collabora da tempo.


Lancette d’altri tempi martedì, 6 maggio 2014

>Ă ƉƌŝŶĐŝƉĂůĞ ĨŝĞƌĂ ĚĞůů͛ŽƌŽůŽŐĞƌŝĂ ŵŽŶĚŝĂůĞ ĐŽŶĨĞƌŵĂ ůĂ ƚĞŶĚĞŶnjĂ Ă ƉƵŶƚĂƌĞ ƐƵ ŚĞƌŝƚĂŐĞ Ğ ƉƌŽĚŽƚƚŝ ƐƚŽƌŝĐŝ͘ ƌĞƐĐŽŶŽ ŝ ŵĂƌĐŚŝ ĚĞů ĨĂƐŚŝŽŶ͘ DĂ Đ͛ğ ƉŽƐƚŽ ĂŶĐŚĞ ƉĞƌ Őůŝ ĞŶƚƌLJͲďƌĂŶĚ͘ Una edizione da ‘riedizioni’. La sensazione di un’immersione in lancette e movimenti d’antan, infatti, ha accompagnato la settimana di Baselworld 2014, il cui sipario è calato lo scorso 3 aprile. La fiera, con 150mila visitatori, è il più importante appuntamento per il settore degli orologi e gioielli. 1.500 espositori per una esposizione che si stima generi l’80% del fatturato mondiale del comparto e, direttamente e indirettamente, circa 2,4 miliardi di franchi svizzeri l’anno, creando circa 13mila posti di lavoro. Il leitmotiv tra gli stand è parso lo stesso emerso a gennaio al Sihh (il salone di Ginevra cui partecipa un numero ristretto di marchi di alta orologeria, quasi tutti del Gruppo Richemont), ovvero la forte spinta verso la riconoscibilità dei brand e la valorizzazione del loro heritage storico. Moltissime, tra le novità in anteprima, le riedizioni di segnatempo che hanno fatto la storia delle case orologiere e altrettanti i modelli celebrativi di anniversari e ricorrenze. Zenith, ad esempio, ha svelato El Primero Synopsis, una nuova edizione di El Primero, cronografo lanciato nel 2009, considerato tra i migliori del settore. Di proprietà di Lvmh dal ‘99, Zenith sta negli ultimi anni riconquistando le quote di mercato perdute a fine anni 70 e nel 2013 ha messo a segno risultati migliori del comparto: +8% dei ricavi (e +10% atteso nel 2014), contro un +1,9% (e una stima del +5%) del totale export di orologi svizzeri (dati FhͲFederazione dell’industria orologiera svizzera, che si utilizzano come indicatore dell’andamento del settore visto che le esportazioni sono pari a circa il 90% della produzione del Paese). Breitling ha invece festeggiato i 130 anni e i 30 anni del Chronomat, uno dei suoi best seller insieme al Navitimer, con il modello celebrativo Chronomat Airborne, mentre Eberhard si è spinta più lontana nel tempo proponendo una nuova versione del Contograf, storico modello degli anni 60. Rolex ha presentato una riedizione del Gmt Master II con lunetta bicolore blu e rossa come quella originale, Tudor una dell’Heritage Ranger e Patek Philippe per il suo 175° anniversario lancerà diversi modelli commemorativi, top secret però fino a ottobre. La tendenza si ritrova anche nel gioiello. “Ci concentriamo – ha spiegato Marco Bicego, fondatore dell’omonimo marchio vicentino – sulle collezioni più performanti e che rappresentano meglio lo stile Bicego. Ad esempio, quest’anno presentiamo l’evoluzione di Murano, introdotta nel 2013, in diamanti e oro”. E anche Buccellati, storico gioielliere italiano di proprietà da un anno del fondo Clessidra per il 70%, punta a triplicare il fatturato (era di 27 milioni nel 2012) in cinque anni anche grazie alle nuove ‘Icona Collections’, “cinque linee di gioielli e una di orologi – ha raccontato l’AD Thierry Andretta – sviluppate lavorando sui codici estetici del marchio”. Codici applicati anche alla linea di custodieͲgioiello per iPhone e iPad, grande anteprima della maison a Basilea.


UN DOPPIO TARGET La forte caratterizzazione, estetica e meccanica, d’altronde, ha il duplice vantaggio di incontrare il favore sia degli esperti e collezionisti di lancette, tipicamente nei mercati maturi occidentali, sia dei consumatori aspirazionali nei mercati ‘emergenti’. Beneficio utile, in uno scenario sempre più volatile e incerto dopo la frenata delle vendite di lancette in Cina. Il +1,9% dell’export, infatti, per quanto positivo, ha segnato un forte rallentamento della crescita rispetto al +10,9% del 2012 e i tassi a doppia cifra degli ultimi anni. Hanno pesato il Ͳ5,6% di Hong Kong, primo mercato in valore, e il Ͳ12,5% della Cina, al terzo posto, controbilanciati però dal +2,4% degli Stati Uniti, sul secondo gradino del podio, e dei mercati europei. Più della metà dei 21,8 miliardi di franchi di export 2013 è riferito agli orologi sopra i 3mila euro, segmento che ha sovraperformato con un +2,8 per cento. Anche in fiera, dunque, i riflettori erano puntati sui modelli più raffinati e costosi. Ad esempio, Patek Philippe, nelle ultime collezioni, ha introdotto “diverse grandi complicazioni che sono state molto apprezzate dal cliente finale”, ha sottolineato Laura Gervasoni, direttore generale della filiale italiana, “e che hanno contribuito alla crescita dei ricavi del 4% registrata nel 2013 sul 2012”, chiuso con vendite per 1,15 miliardi di franchi secondo i dati Vontobel. Anche Jean Paul Girardin, vice presidente di Breitling, ha parlato di un “2013 in crescita per valore, non per volumi” sul 2012, chiuso, secondo Vontobel, con 350 milioni di franchi di ricavi.

Emporio Armani Swiss made – Zenith El Primero Synopsis – Contograf di Eberhard & Co FASHION TIME A spingere l’asticella verso l’alto sono poi le lancette fashion. Ferragamo ha presentato a Baselworld la collezione Buckle, che riprende la classica fibbia della maison. “Negli ultimi 12Ͳ24 mesi – ha raccontato l’AD di Ferragamo Michele Norsa – abbiamo fatto uno sforzo per innalzare il livello dei prodotti in licenza, in cui vediamo un grande potenziale sia d’immagine sia di vendite, soprattutto in mercati come il Medio Oriente, il Far East e il sud est asiatico”. Lanciati nel 2008 e prodotti dall’azienda elvetica Vertime, che fa capo a Timex Group, gli orologi Ferragamo hanno un prezzo medio di 1.200 euro. “Il business di orologi e gioielli cresce di oltre il 20% annuo”, ha aggiunto Norsa. Emporio Armani, i cui segnatempo sono prodotti da Fossil Group, ha invece debuttato a Basilea con un suggestivo ‘standͲcaveau’ che ospitava la sua prima linea Swiss made. OUTSIDER DI LUSSO Complice forse l’incertezza economica, si è mostrata dinamica anche la fascia ‘premium’, intesa come l’accesso all’alta orologeria, che punta sul rapporto qualitàͲprezzo ed è anch’essa in cerca di affermazione dell’identità di marca. “Per la prima volta nel 2013 – ha raccontato Philippe Peverelli, CEO di Tudor, il brand ‘giovane’ di casa Rolex – abbiamo registrato un sellͲout importante a livello mondiale. I clienti hanno iniziato a cercare nei negozi i modelli Tudor, primo marchio al mondo per ‘value for money’ e l’unico al 100% Swiss made nella fascia 1.500Ͳ4.000 euro”. Eberhard, che propone orologi meccanici tra i 1.500 e i 6.000 euro, ha scelto di distribuire in Italia anche un altro marchio di fascia inferiore “per fare massa critica con i concessionari”, ha spiegato l’AD di Eberhard Italia Mario Peserico. “La scelta è ricaduta su Victorinox, brand dal forte potenziale e simile a noi per il prodotto innovativo e il corretto rapporto qualitàͲprezzo”.


L’ITALIA S’È DESTA Uno sguardo, da ultimo, al mercato italiano, dove negli ultimi tempi i turisti sono stati l’unico traino delle vendite. In fiera, tuttavia, sono giunti i primi segnali di ripresa anche del consumo locale. “Qui a Basilea – ha dichiarato Elena Rusinenti, direttore marketing Rolex Italia , che ha chiuso il 2013 in linea con il 2012 – i primi riscontri dai nostri rivenditori sono positivi, si intravede qualche segnale di ripresa”. La filiale italiana di Eberhard, che lo scorso anno ha subìto un calo di poco superiore al 10% dei ricavi, nei primi due mesi del 2014 ha invece messo a segno una crescita del 18% e vede per l’esercizio un outlook positivo. Infine, anche il Gruppo Festina, che con i suoi marchi di orologi Calypso, Lotus, Festina, Jaguar e Candino e quelli di gioielli Lotus Style e Silver presidia la fascia più commerciale, vede rosa per il 2014. “Nel 2013 abbiamo avuto un lieve calo del fatturato – ha detto Ignazio De Lucia, AD di Festina Italia – ma per quest’anno ci aspettiamo una crescita tra l’8 e il 10% e di consolidare i risultati di redditività. Le vendite sono balzate del 25% tra gennaio e febbraio”.

GͲShock GpwͲ1000 Segnale radio e Gps per GͲShock Tra nuove varianti delle collezioni esistenti e riedizioni di modelli storici, il gruppo nipponico Casio ha portato a Baselworld un’innovazione vera e propria. Si tratta del GͲShock GpwͲ1000, il primo orologio con un sistema ibrido in grado di ricevere segnali Gps e segnali radio da sei stazioni del mondo, garantendo così la massima precisione nella misurazione dell’ora. “Il GpwͲ1000 – ha spiegato il brand manager divisione orologi Casio Italia Alessandro Trucillo – riceve in automatico onde radio per regolare l’orario. Dove non disponibili, riceve segnali Gps, e così è sempre aggiornato e preciso in qualsiasi parte del mondo”. In uscita a settembre a un prezzo oltre gli 800 euro, ha anche il più basso consumo energetico al mondo ed è resistente agli urti come tutti i GͲShock. Di Valeria Garavaglia


/ů ĨŝdžŝŶŐ ĚĞůůΖŽƌŽ ŶĞůůĞ ŵĂŶŝ Ěŝ ϰ ďĂŶĐŚĞ Martedì 06 Maggio 2014 Scritto da Greta Milici Nessun acquirente al tavolo del ĨŝdžŝŶŐ ĚĞůů͛ŽƌŽ. ĞƵƚƐĐŚĞ ĂŶŬ non è riuscita a trovare un ƐŽƐƚŝƚƵƚŽ ƉĞƌ ůĂ ƐƵĂ ƉŽůƚƌŽŶĂ dopo tre mesi dall’annuncio. Alcune ďĂŶĐŚĞ ĂƐŝĂƚŝĐŚĞ avevano mostrato un interesse ma dopo l’indagine sulla ŵĂŶŝƉŽůĂnjŝŽŶĞ ĚĞů ƉƌĞnjnjŽ anche questa possibilità sembra essere svanita. Il 13 maggio Deutsche Bank prenderà parte all’ƵůƚŝŵĂ ƌŝƵŶŝŽŶĞ per la definizione del prezzo di mercato dell’oro e poi lascerà il fixing nelle mani di ĂŶŬ ŽĨ EŽǀĂ ^ĐŽƚŝĂ, ,ƐďĐ, ^ŽĐŝĠƚĠ 'ĠŶĠƌĂůĞ e ĂƌĐůĂLJƐ. Nel caso dell'ĂƌŐĞŶƚŽ ad elaborare il benchmark resterebbero soltanto i due istituti Bank of Nova Scotia e Hsbc. Attualmente la ƉƌŽĐĞĚƵƌĂ ĚĞů ĨŝdžŝŶŐ stabilita due volte al giorno a Londra è ŵĞƐƐĂ ŝŶ ĚŝƐĐƵƐƐŝŽŶĞ in termini di trasparenza. Gli organi di controllo di diversi paesi, come la Fca inglese, la Bafin tedesca e la Commodity Futures Trading Commission negli USA, stanno indagando sui metodi di fixing dei metalli preziosi, sulla scia dell’ĂĐĐƵƐĂ Ěŝ ĐŽůůƵƐŝŽŶĞ nella manipolazione del prezzo, ovviamente respinta dalle banche interessate.


KƉĞƌĂƚŽƌŝ ĚĞůů͛ŽƌŽ Ă DŝůĂŶŽ ĚŝƐĐƵƚŽŶŽ Ěŝ ĂŶĂŐƌĂĨĞ ƚƌŝďƵƚĂƌŝĂ 05/05/2014 By orafoitaliano “Anagrafe tributaria: le criticità degli adempimenti per gli operatori dell’oro”, questo l’argomento dell’incontro – organizzato da Federorafi Confindustria, Federpreziosi Confcommercio e dall’Associazione Orafa Lombarda – che si terrà a Milano nella Sala Turismo dell’Unione Confcommercio Milano, il prossimo giovedì 8 Maggio. Il convegno, gratuito e aperto a tutti coloro che sono interessati, analizzerà le problematiche che gli operatori hanno individuato nell’ottemperare gli adempimenti previsti dalla comunicazione annuale 2013, la cui scadenza del 22 Aprile è stata prorogata proprio per dare tempo all’Amministrazione di acquisire tutte le informazioni utili ad uniformare e semplificare un adempimento previsto anche per gli operatori del settore orafo. L’incontro inizierà con il saluto di Andrea Sangalli, Presidente dell’Associazione Orafa Lombarda, e un’introduzione ai lavori di Dimitri Stella, Vice Presidente FederorafiͲConfindustria. Interverranno poi Paolo Ceola, del Servizio tributario e fiscale di Confindustria Vicenza e Giuseppe Tonetti e Luigi Stefanucci della Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Moderatore dell’incontro sarà Steven Tranquilli (nella foto), Direttore di Federpreziosi.


sabato 03 maggio 2014 IL CASO. Il cantiere al piano terra della Basilica palladiana si sarebbe dovuto concludere entro metà febbraio: proseguirà almeno fino all´estate

DƵƐĞŽ ĚĞů ŐŝŽŝĞůůŽ͕ ŝů ƌŝƚĂƌĚŽ ğ ĚŽƉƉŝŽ Nicola Negrin Le rigide previsioni del bando di gara non sono state rispettate «La Sovrintendenza ha chiesto alcune modifiche al progetto» Museo del gioiello fuori tempo massimo. I lavori stanno andando in scena all´interno del Palatium Vetus da oltre cinque mesi. Dovevano essere completati a metà febbraio ma in realtà non termineranno prima di luglio, quando, se non ci saranno ulteriori ritrovamenti storici, il Comune consegnerà finalmente alla Fiera (con qualche mese di ritardo «concordato e preventivato») le chiavi del museo del gioiello, pronto per l’allestimento. LA SITUAZIONE. Tutto va avanti da maggio 2012, da quando cioè l´amministrazione comunale e la Fiera hanno siglato l´intesa per allestire all´interno dell´ex Lamec uno spazio espositivo dedicato all´oro. Il progetto preliminare viene approvato nell´agosto del 2012 ma dopo alcuni adeguamenti nel luglio 2013 viene aggiornato l´accordo e stabilita una nuova data: entro il 15 febbraio 2014 palazzo Trissino deve consegnare alla società i locali ristrutturati, pronti per l´allestimento; se il termine non viene rispettato l´atto di concessione viene annullato. Scatta qui la corsa contro il tempo. Il Comune pubblica il bando per l´affidamento dei lavori. A prevalere, su quattro aziende, è la ditta Cgm di Monselice che presenta un´offerta al ribasso del 29 per cento e s´impegna a consegnare il tutto in 75 giorni. Il cantiere viene affidato all´azienda il 29 novembre. Sulla carta dovrebbe essere completato da tempo. Ma in realtà i lavori sono ancora i corso e ad oggi sono passati più di 150 giorni. Il bando non è stato rispettato. «Il nostro obiettivo Ͳ spiega l´assessore alla cura urbana Cristina Balbi Ͳ è quello di completare il cantiere entro fine giugno o al massimo inizio luglio, quando consegneremo lo spazio alla Fiera; anche se ci sarà un periodo in cui lavoreremo assieme». A quel punto toccherà alla Fiera procedere con gli allestimenti e inaugurare il museo. «Stiamo andando avanti a braccetto Ͳ continua Balbi Ͳ e l´intenzione è quella di tagliare il nastro prima dell´inizio della terza grande mostra, che aprirà i battenti a Natale». RITARDO E AUMENTO DI COSTI. Non sarà di certo una strada in discesa, anche perché prima di scrivere la parola fine bisognerà fare i conti ancora una volta con la Sovrintendenza. Come più volte ribadito sono state le Belle Arti a causare il ritardo dei lavori. «Proprio per questo motivo Ͳ spiega Balbi Ͳ il conto dei 75 giorni non è mai iniziato realmente, perché dopo il ritrovamento dei reperti la sovrintendente ha chiesto di valorizzare alcune parti in maniera adeguata, modificando il progetto». Ma non solo. La responsabile dei beni culturali, Gianna Gaudini, che proprio nei giorni scorsi si è recata a Vicenza, ha posto alcune condizioni anche sulle finiture. «Nell´ottica della valorizzazione della Basilica Ͳ precisa Balbi Ͳ ha modificato il progetto, chiedendo interventi di pregio in alcuni dettagli». Il tutto con un risultato: un aumento del costo del progetto «che Ͳ spiega l´assessore alla cura urbana Ͳ abbiamo coperto assieme alla Fiera. Non si tratta in ogni caso di una cifra significativa». Il Comune ha intenzione di procedere a velocità spedita per rispettare la scadenza di giugno.


L’artigiano incontra il fashion il settore punta sull’eccellenza NELLA CITTÀ VENETA CAPITALE DEL COMPARTO VA IN SCENA DAL 10 AL 13 MAGGIO LA FIERA ORO SPRING E’ PREVISTA LA PRESENZA DI 1.400 BRAND DEI PRINCIPALI DISTRETTI DELLO STIVALE E DI OLTRE 30 PAESI. APPUNTAMENTO COI TALENTI ITALIANI, CON L’OSSERVATORIO PERMANENTE E MOLTISSIMI EVENTI ^ŝďŝůůĂ ŝ WĂůŵĂ

Milano U n viaggio per celebrare l’eccellenza orafa artigianale e le ultime frontiere in tema di tecnologie. Il mondo dei gioielli torna protagonista in occasione di VicenzaOro Spring, salone internazionale dell’oro e dei gioielli dedicato al retailing italiano ed estero, in programma dal 10 al 13 maggio all’interno di Fiera di Vicenza. Un’edizione con la quale si «compie un ulteriore importante step nel percorso di innovazione e internazionalizzazione dei concept espositivi», sottolinea Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza. «La manifestazione apre infatti una finestra sulle contaminazioni e le tendenze creative tra il gioiello e l’universo fashion, ponendosi quale vero e proprio business hub strategico per il settore orafo e gioielliero mondiale: circa 1.400 brand dei principali distretti italiani e di oltre 30 Paesi si presenteranno ai buyer internazionali e ai media nazionali ed esteri». L’obiettivo, come per le altre manifestazioni promosse da Fiera di Vicenza (13 quelle nazionali e internazionali organizzate lo scorso anno), resta sostenere le aziende del made in Italy supportandole nel processo di internazionalizzazione per cogliere le opportunità che il mercato mondiale offre e nell’interloquire con i partner dei canali distributivi più qualificati a livello internazionale. L’appuntamento sarà anche in questa edizione un’occasione per retailer e buyer per conoscere i trend emergenti attraverso le rilevazioni di Trendvision Jewellery+Forecasting, primo Osservatorio permanente, creato da Fiera di Vicenza, che punta a individuare le attitudini dei consumatori e le tendenze mondiali del gioiello, del diamante e dell’orologio. In particolare, la Trendvision Area è il luogo dove aziende, buyer, designer potranno incontrarsi e consultare il Trendbook 2015+, guida per sapere tutto sulle ultime tendenze di settore. Due i nuovi trend che verranno presentati quest’anno in anteprima: Ancient Gold e Interlocking che vanno ad aggiungersi agli altri megatrend già presentati in occasione dell’edizione di gennaio di VicenzaOro: AvantͲGarde Exoticism, Abstract Minimalism, Electro Goth e Digital City. Altro momento chiave della manifestazione sarà la premiazione di “Next Jeneration Jewellery Talent Contest”, concorso internazionale dedicato a giovani talenti italiani e stranieri under 30 dello scenario orafo e gioielliero giunto alla terza edizione e realizzato in collaborazione con la facoltà di design del Politecnico di Milano. Il tema di questa edizione è “Il gioiello sentimentale”, ossia preziosi che fanno riferimento ai principali riti di passaggio nella vita di un uomo (nascita, matrimonio e morte), diventando così contenitori di sentimenti e memorie. Ciascun progettista ha libera scelta sul fronte dei materiali, mentre la tipologia degli oggetti spazia dagli anelli agli orecchini, fino a bracciali e spille. In occasione della manifestazione verrà inoltre presentato il progetto di allestimento VicenzaOro The Boutique Show, «format espositivo rivoluzionario che Fiera di Vicenza introdurrà a gennaio 2015 e che offrirà ad aziende e buyer un’esperienza interattiva unica supportata da una dimensione multimediale all’avanguardia», spiega Facco. Il nuovo concept nasce in particolare da uno studio approfondito dei nuovi scenari della produzione e della distribuzione della gioielleria a livello globale e punta a garantire una miglior interazione tra domanda e offerta. In concomitanza con la manifestazione, sarà inoltre possibile visitare la prima edizione di Origin Passion And Beliefs, «capsule innovativa e laboratorio d’interconnessione tra artigianalità made in Italy, designer e qualificati buyer internazionali del settore accessorioͲ moda», sottolinea Facco. Aggiungendo che «si tratta di un evento unico nel panorama fieristico, attraverso cui la nostra società si riconferma promotrice del sistema produttivo dell’accessorio d’alta gamma italiano nel mondo, valorizzando al contempo i giovani talenti e offrendo nuove opportunità a tutto il territorio». Il laboratorio espositivo


potrà essere visitato dall’8 all’11 maggio presso il nuovo padiglione 7 di Fiera di Vicenza dove si incontreranno il “saper fare” italiano con la creatività internazionale di 100 designer provenienti da 38 diversi paesi che mostreranno le proprie competenze suddivise nelle quattro categorie Leather, Stone, Textile e Technology. Tra queste aree merceologiche sono stati inoltre individuati quattro brand ambassador a rappresentare il “saper fare” italiano: Bonotto, Tessitura Luigi Bevilacqua, Stephen Venezia, Pier e Intertrade. L’appuntamento sarà infine l’occasione per celebrare i 30 anni del magazine Vioro, storico quadrimestrale edito da Fiera di Vicenza, che per l’occasione cambia nome e diventa VO+, nickname con il quale il magazine è internazionalmente riconosciuto dai protagonisti del settore con la piccola aggiunta di un “+”. Il 30esimo anniversario verrà inoltre festeggiato con un’edizione speciale che celebrerà la grande tradizione orafa del made in Italy attraverso la storia del magazine fin dai suoi esordi (dal 1984 fino ai giorni nostri). Con una carrellata di collage fotografici, news storiche relative al periodo, analisi economiche del settore, profili dei protagonisti e reportage all’interno delle eccellenze manifatturiere che hanno lasciato il segno nel comparto. QUOTA 100 MILIARDI Il business dei gioielli ha superato quota 100 miliardi di dollari nel 2012 e ha mantenuto il livello nel 2013 nonostante un lieve calo

(05 maggio 2014)


VICENZA

Un nuovo stand ad alta tecnologia per il polo fieristico leader mondiale La Fiera di Vicenza è nata nel 1948 su iniziativa di Gaetano Marzotto, imprenditore del settore tessile, con il coinvolgimento di Comune e Provincia. L’incremento dell’attività espositiva ha portato negli anni Settanta allo spostamento dall’ubicazione originaria in centro città all’attuale area, nella zona industriale. Vicenza è il polo fieristico leader a livello mondiale per il settore dell’oreficeria e gioielleria e ospita una serie di appuntamenti internazionali sui temi del lifestyle&innovation e del lusso. A febbraio di quest’anno è stato inaugurato un nuovo padiglione di 15mila metri quadri monoplanare e altamente tecnologico (che si aggiungerà ai 13 stand già esistenti, per 75mila metri quadri) con campata unica, completamente libera di pilastri, che consente una grande versatilità nell’utilizzo degli spazi, compresa la possibilità di organizzare meeting e convegni. A presiedere la società è Matteo Marzotto, nipote del fondatore. (05 maggio 2014)


Cronaca

Arancia meccanica a Sampierdarena quattro condanne SONO stati condannati quattro dei cinque rapinatori cileni che lo scorso 4 settembre picchiarono selvaggiamente per derubarlo il titolare di una gioielleria di Sampierdarena. I due pali che avevano aspettato i complici che stavano entrando in azione fuori dal negozio, hanno patteggiato la condanna, rispettivamente a quattro anni e dieci mesi e a quattro anni e sei mesi. I due rapinatori che fecero irruzione all'interno della gioielleria, invece, sono stati condannati con rito abbreviato a sette anni e a sei anni e due mesi. Un quinto malvivente è stato rinviato a giudizio e verrà processato con rito ordinario. I rapinatori avevano prima legato e incappucciato la titolare e poi hanno picchiato con calci e pugni fino a fargli perdere i sensi il marito che, rientrato da una commissione, li aveva sorpresi nel negozio. Dopo l'aggressione, la banda era riuscita a fuggire con un bottino di gioielli per un valore di circa 100 mila euro, a bordo di un'Audi che era stata rubata a Milano. La squadra mobile aveva arrestato i rapinatori nei mesi successivi, mentre erano pronti a compiere un nuovo colpo in un'altra gioielleria della zona. 06 maggio 2014


VIVIMILANO

Pagina: Cronaca di Milano Data: 05 Maggio 2014



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