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Tutti i colleghi
PREVENZIONE
TUTTI I COLLEGHI SI VACCININO CONTRO L’INFLUENZA
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Per dare il buon esempio il vicepresidente Franco Lavalle si è sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale. È stato dimostrato infatti che è efficace nella riduzione dell’incidenza della malattia ed è inoltre contemplata anche nei piani di prevenzione per la pandemia. Il vicepresidente Franco Lavalle invita tutti i colleghi medici a vaccinarsi contro l’influenza. E per dare il buon esempio, invito tutti i colleghi, gli operatori sanitari, le persone anziane ed i malati cronici, a seguire il mio esempio. In questo momento di lo scorso novembre si è sottoposto alla vac- particolare impegno del SSN a causa della cinazione antinfluenzale. pandemia da Sars-CoV2, bisogna evitare È stato dimostrato che la vaccinazione antin- di gravare sulla Sanità con le complicanze fluenzale degli operatori sanitari è efficace dell’influenza. Vaccinarsi vuol dire volersi nella riduzione dell’incidenza della malattia bene ed avere rispetto per gli altri. Ringrazio e del relativo assenteismo tra gli operatori il prof. Tafuri per aver partecipato con me a sanitari, nel risparmio di risorse finanziarie e nella prevenzione della mortalità tra i paquesto momento di promozione della saluzienti; è inoltre contemplata anche nei piani te.” - ha commentato Lavalle. di prevenzione per la pandemia influenzale. Ciononostante, in Italia le coperture vaccinali tra gli operatori sanitari solitamente non vengono monitorate se non da sporadici studi ad hoc. In tutti gli studi effettuati risultano coperture piuttosto basse, analogamente ad altri Paesi europei e agli Stati Uniti. “Da vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Bari a cura della REDAZIONE
VACCINAZIONE Secondo uno studio pubblicato sul Bollettino dell’ISS, tra gli operatori sanitari la probabilità di essere stati vaccinati è più elevata
ANTINFLUENZALE a partire dai 46 anni d’età. Gli operatori più vaccinati sono medici (55%). La meno vaccinata è la categoria degli amministrativi, TRA GLI OPERATORI mentre gli infermieri risultano essere vaccinati almeno una volta nella vita nel 21% dei casi. La motivazione più frequente per chi si SANITARI è vaccinato è risultata quella della protezione personale (82% per proteggersi in maniere generica). Un quarto circa del campione ha eseguito la vaccinazione antinfluenzale per proteggere i propri pazienti. Per contro, tra i non vaccinati quasi l’80% delle persone riporta motivi che sono legati ad una sottostima del rischio collegato alla malattia (non mi ammalo mai, non sono a rischio, l’influenza è una malattia banale).
SICUREZZA
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UN NOTTURNO, IN RICORDO DI PAOLA LABRIOLA
Il docufilm prodotto da Fnomceo è stato proiettato a Noicattaro in prima regionale lo scorso settembre per celebrare la “Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari in memoria di Paola Labriola”. Presente il viceministro Sileri, che ha sottolineato come la legge sulla violenza debba essere solo un punto di partenza.
a cura dell’Ufficio Stampa OMCeO Bari Lo scorso 11 settembre a Noicàttaro, per celebrare la “Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari in memoria di Paola Labriola”, è stato proiettato in prima regionale il docufilm Notturno, alla presenza del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Voluto dalla Fnomceo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro i medici e gli operatori sanitari vittime di aggressioni, racconta la passione, la paura e la determinazione di medici in prima linea per scelta ma vittime di una condizione di insicurezza e solitudine. “Ci sono almeno 4 casi al giorno di aggressioni al personale sanitario. Ed è una sottostima. La legge approvata ad agosto all’unanimità, nata a Bari e fortemente voluta dall’Ordine dei medici e poi dalla Federazione naziona-
le, deve essere un punto di partenza. Serve quindi investire in Sanità, aiutare il personale con mezzi e uomini.” - ha commentato il viceministro Pierpaolo Sileri - “Ma gli episodi di violenza che accadono in Sanità rappresentano la punta di un iceberg di un fenomeno sociale più ampio. Per questo è importante educare le persone fin da bambini a rispettare gli altri, cominciando a far capire ai nostri figli fin da piccoli l’importanza e la storia del servizio sanitario nazionale. È un modo di coltivare il senso di appartenenza. Non vorrei infatti che l’idea di comunità che abbiamo recuperato durante l’epidemia da Covid-19 passasse troppo in fretta. Medici, infermieri e personale sanitario erano eroi anche prima dell’emergenza”. Alla serata sono intervenuti anche il sindaco di Noicàttaro, Raimondo Innamorato, e il Presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, che ha sottolineato come Bari sia stata “un laboratorio di idee da cui è nata la battaglia contro la violenza ai danni degli operatori sanitari, a partire dalla tragica morte di Paola Labriola che ha scosso profondamente la nostra comunità professionale. Nel corso degli anni abbiamo portato avanti una serie di iniziative per non dimenticare il suo sacrificio e per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica rispetto alle condizioni di lavoro degli operatori sanitari. Oggi questa legge, frutto di una lotta durata 7 anni, è un punto di partenza nella lunga strada che abbiamo davanti per cambiare le condizioni di lavoro della professione medica e per ricostruire il cruciale rapporto di fiducia medico - paziente che è l’architrave su cui si fonda la nostra professione e l’intero sistema sanitario.” Prima della proiezione, hanno portato le loro testimonianze Ombretta Silecchia, dottoressa minacciata con una pistola durante l’attività di guardia medica e Vito Calabrese, marito di Paola Labriola, la psichiatra a cui è dedicata la “Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari”. Il docufilm Notturno è stato presentato dal produttore Corrado Azzollini, dall’attrice Isabella Ragno, che ha impersonato il medico di guardia, e da Antonio Parente, Direttore di Apulia Film Commission, che ha sottolineato la qualità del cortometraggio, girato anche in Puglia, proprio nel territorio di Noicàttaro.
LA LEGGE APPROVATA AD AGOSTO ALL’UNANIMITÀ, NATA A BARI E FORTEMENTE VOLUTA DALL’ORDINE DEI MEDICI E POI DALLA FEDERAZIONE NAZIONALE, DEVE ESSERE UN PUNTO DI PARTENZA.
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