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Resilienza psicologica

ARTE IN ISTITUTO

RESILIENZA PSICOLOGICA NEI PAZIENTI ONCOLOGICI DURANTE IL LOCKDOWN

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Con l’avvento del lockdown da Covid-19 il gruppo L’arte in Istituto, comunità di mutuo supporto di pazienti oncologici, si è convertito al virtuale. Per monitorare la situazione pre e post lockdown e il gradimento degli incontri virtuali, è stato somministrato al gruppo un questionario da cui è stato scritto un articolo sceintifico.

di AGNESE MARIA FIORETTI Medico cardiologo, IRCSS “Giovanni Paolo II” Bari Abbiamo voluto cercare risultati scientifici sull’uso di questo mezzo di comunicazione in remoto, somministrando un questionario online, realizzato in collaborazione con Unità di Psiconcologia dell’Istituto. Le domande poste ai nostri “amici di chat” hanno riguardato i sentimenti provati durante il lockdown, l’aiuto fornito dal gruppo e le modalità con cui hanno affrontato l’isolamento sociale forzato nei rapporti con familiari e mondo lavorativo. Su 252 aderenti, 144 hanno compilato il questionario; di questi, l’80% è composto da donne e l’età media è compresa tra 29 ed 85 anni, il 53% è convivente e il 70% laureato. La nostra più grande soddisfazione è stato riscontrare come il 54% dei soggetti ha riferito di essersi giovato della nostra compagnia virtuale, vista la sofferenza dovuta alla mancanza di rapporti interpersonali ed aggregazione sociale. Il 40% ha provato curiosità nel leggere le informazioni in chat e di non aver provato sensazione di invadenza nei vari messaggi, essendo piacevolmente intrattenuti da poesie, musica, dipinti e foto di sculture che venivano costantemente condivisi. Inoltre, il 43% ha affermato di essersi sentito arricchito interiormente soprattutto da considerazioni, idee, commenti e speranze espresse dagli altri ed hanno per il 67% sentito viva riconoscenza per noi medici ideatori della innovativa attività social. Di tutte le attività culturali che il gruppo ha offerto, ciò che ha più spronato i lettori ad approfondimenti ulteriori sono stati i dipinti e in particolare Van Gogh con Il mandorlo in fiore è stato il quadro più postato; assieme a quelli di altri impressionisti, anche autori simbolo della solitudine come Giorgio De Chirico e Edward Hopper sono stati tra i più rappresentativi del delicato periodo storico. I temi che hanno suscitato le più intense emozioni sono stati l’arte, con il 73%, seguita da musica, poesia, piante ed oggetti personali che ognuno ha mostrato, aprendo le proprie case con i salotti, le collezioni, i fidi animali domestici, le leccornie

DAI RISULTATI DEL QUESTIONARIO È STATO SCRITTO E PUBBLICATO L’ARTICOLO SCIENTIFICO “RESILIENZA PSICOLOGICA NEI PAZIENTI ONCOLOGICI LUNGOVIVENTI DURANTE LA PANDEMIA COVIOD-19”, PUBBLICATO SULLA RIVISTA INTERNAZIONALE JOURNAL OF CANCER REHABILITATION.

dolci e salate con cui hanno occupato il lento tempo della solitudine pandemica. Il riconoscimento più alto è stato ottenuto con il 96% che consiglia ad altri pazienti oncologici e familiari di entrare nella nostra chat. Molti, infatti, hanno nel tempo chiesto di inserire amici e parenti conoscendo la loro malattia e le difficoltà sociali, perché esserne parte ha permesso di conoscere nuovi amici. Da questi soddisfacenti ed inattesi risultati del questionario on line abbiamo potuto, assieme alle psiconcologhe e musicoterapeute, scrivere un articolo scientifico sulla “Resilienza psicologica nei pazienti oncologici lungoviventi durante la pandemia Coviod-19”, pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Cancer Rehabilitation. I pazienti oncologici, affezionati sostenitori de L’arte in Istituto, hanno quindi nuovamente affermato l’utilità del supporto psicologico e sociale della chat L’arte in Istituto e, questa volta, anche come protagonisti di un ulteriore traguardo scientifico dell’Istituto Tumori di Bari.

I NUMERI DEL QUESTIONARIO

Su 252 aderenti, 144 hanno compilato il questionario;

l’80% è composto da donne e l’età media è compresa tra 29 ed 85 anni

• il 54% dei soggetti ha riferito di essersi giovato della nostra compagnia virtuale; • il 40% ha provato curiosità nel leggere le informazioni in chat; • il 43% ha affermato di essersi sentito arricchito interiormente; • il 67% sentito viva riconoscenza per noi medici ideatori della innovativa attività social.

le più intense emozioni sono stati l’arte, con il 73%, seguita da musica, poesia, piante

il 96% consiglia ad altri pazienti oncologici e familiari di entrare nella nostra chat.

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