INSEGUITA DAI BASTARDI
Keihra Palevi
Tutti i diritti riservati @2014 Keihra Palevi
Dedicato a tutte le donne che sono morte in nome dell'amore per mano di bastardi, a quelle che sono rimaste sfigurate dall'amore dei bastardi, alle mie sorelle uccise perchÊ non volevano sottostare alle leggi imposte dai bastardi. A chi non capisce che scrivere e leggere di bastardi, alla fine fa credere che l'amore sia quello e che sia tutto lecito. PerchÊ certa cultura si assorbe anche leggendo e fa sembrare normale ciò che normale non è.
Ogni riferimento a opere, persone o cose è voluto, i refusi no.
Un vestito senza l'orlo è come un uovo senza tuorlo
BASTARDO FINO IN FONDO
«Il dottor Artbreiker desidera un caffè».
Linda, la capoufficio sempre vestita di tutto punto (D&G da capo a piedi), entra nella stanza dove Alistar sta tentando invano per la terza volta di cambiare il toner. «Scusi, chi è questo dottor Artbreiker e perché lo chiede a me Linda?», chiede Alistair con una punta di ansia. «Sempre fuori dal mondo, eh? Per fortuna sei un'impiegata modello senza grilli per la testa e anche un tantino scialba», risponde Linda abbinando un complimento a una considerazione amichevole. «Il dottor Artbreiker è esattamente il proprietario assoluto di tutto quello che vedi qui e della Società Mondial. Sta facendo il giro delle filiali sparse nei cinque continenti, un lavoraccio! Ha deciso di verificarne il valore sul campo e di apportare dei cambiamenti. Mi stupisce che tu non ne sappia nulla. Lo chiedo a te perché io con lui ho un altro tipo di affari», sorride compiaciuta e licenziosa. Le tace il vero motivo della scelta. Mister Artbreiker ha passato l'intera notte ad esaminare un certo dossier alla ricerca della sua preda: razza bianca, genere femminile, età under venticinque, costituzione sana e non troppo robusta, vita sociale ridotta al minimo, scolarità media, intelligenza media, capacità di adattamento alta. Taglia seno non oltre la terza. «Ah! Il caffè lo vuole doppio, moderatamente macchiato e poco zuccherato», e se ne va così, senza altre spiegazioni, lasciando dietro di sé una scia di J'adore. Al smette di litigare con il toner che, non divertendosi più a farla incavolare, s'incastra subito perfettamente al suo posto e si dedica al nuovo incarico. Le macchinette di ogni piano non servono quel tipo di caffè. Mumble, mumble, panico! Oddio è proprio nei pasticci! Pensa di correre a casa, prendendo un taxi al volo, tirar fuori dal servizio buono di sua nonna una tazza da tea (come le chiamava la vecchina, per distinguerle dalle rose), quelle larghe per intendersi, meglio due per sicurezza, e poi riprendere il taxi, tornare di corsa in ufficio e mescolare un caffè semplice e uno macchiato della macchinetta. Pur nella sua modestia innata. Al ammette di essere una creativa, oltre che eterna sognatrice, nonché un tantino fobica: teme che qualcuno scopra la sua assenza. Se venisse licenziata avrebbero ragione: abbandono del posto di lavoro. Lady Perfidia, la cattivissima padrona di casa, la butterebbe sul marciapiede il primo momento utile.
Al non ricorda che le deve tre mensilità, che quell'affitto è la sua unica fonte di reddito, che le ha massacrato i muri portanti per appendere le gigantografie dei suoi Mister Qualcosa. Che la vecchietta si chiama Mary, ha novant'anni e deve pure campare. Al è un tantino distratta, ecco, mica è cattiva! Ora sta riflettendo che se il taxi venisse tamponato l'assicurazione non pagherebbe il colpo di frustino.
Fine dell'estratto Kindle. Ti è piaciuto?
Scarica la versione completa di questo libri