FRANCESCO GALVANO
MEMORIZZATO TECNICHE IMMEDIATE E PRATICHE DI MEMORIZZAZIONE E LETTURA VELOCE
BRAIN IN ACTION
MEMORIZZATO TECNICHE IMMEDIATE E PRATICHE DI MEMORIZZAZIONE E LETTURA VELOCE
Proprietà Letteraria Riservata II EDIZIONE
AUTORE
ART DIRECTOR
FRANCESCO GALVANO
ANDREA MOSÈ
“Imparare significa crescere, e le nostre menti, a differenza dei nostri corpi continuano a crescere fintantoché continuiamo a vivere.” Mortimer J. Adler
INDICE
Prefazione Introduzione Capitolo primo Capitolo secondo
Capitolo terzo Capitolo quarto Capitolo quinto Capitolo sesto Capitolo settimo Capitolo ottavo Capitolo nono Capitolo decimo Conclusioni Bibliografica Sitografia
Prefazione Prof.ssa Cristina Belloni
Perché mai oggi come oggi una persona dovrebbe comprare un manuale di tecniche di memorizzazione? Che bisogno c’è? Le nuove tecnologie ci mettono a disposizione tutta una serie di strumenti per sostituire l’esercizio della memoria. Il nostro smartphone è un terminale che ci segue ovunque, ci consente di recuperare le informazioni dalla rete quando vogliamo, nella sua rubrica possiamo registrare tutti i nostri contatti… E allora? Eppure proprio oggi si sta riscoprendo l’importanza della memoria e della memorizzazione e da più parti si invita a riscoprire l’apprendimento mnemonico. La memorizzazione, infatti, si configura come una vera e propria ginnastica mentale, che permette al nostro cervello di mantenersi vivo ed efficiente. Esercitare regolarmente la memoria contribuirebbe perfino a prevenire o rallentare l’insorgere di deficit cognitivi e forme di demenza, manterrebbe il cervello più giovane, più
efficiente, più in forma, stimolando lo sviluppo di nuove connessioni tra i neuroni. Ricordare volti, numeri di telefono, la formazione della squadra del cuore, formule matematiche o testi di canzoni e poesie non permette, quindi, soltanto di affrontare con più calma situazioni in cui altrimenti potremmo sentirci a disagio, o di prendere bei voti a scuola, ma contribuisce alla salute del nostro cervello e, perché no, anche della nostra psiche, senza contare l’importanza che i ricordi spesso hanno nella vita emozionale. Ma la memoria è qualcosa di innato, o si può sviluppare? Possiamo imparare a memorizzare? La risposta è sì. Questo libro vuole essere una porta di accesso alle tecniche di memorizzazione e di lettura veloce. Vuole insegnare passo a passo a memorizzare correttamente i dati che ci servono, o che ci interessano, consentendoci di richiamarli al momento del bisogno. Le tecniche presentate ci permettono di imparare a utilizzare al meglio le nostre capacità innate di memorizzazione, sfruttando gli schemi utilizzati dalla nostra mente per assimilare e stabilizzare a lungo termine le informazioni acquisite. La scuola e gli studi sono forse l’ambito dove le capacità di memorizzazione sono messe più spesso alla prova: vocaboli, formule matematiche e scientifiche, leggi, norme e codicilli, date, quantità… Molte volte gli studenti si limitano a leggere e ripetere quello che hanno letto, convinti di avere studiato, di avere “memorizzato” l’argomento. Ma si tratta di una memorizzazione frammentaria e a breve termine, che porterà a dimenticare tutto in breve tempo. I risultati non saranno proporzionati all’impegno profuso e subentrerà la demotivazione. In realtà studiare non è un’attività da autodidatta: si può essere molto fortunati e avere una memoria fotografica che consente di ricordare effettivamente quasi tutto con una semplice lettura, ma nella maggior parte dei casi non è così. Però si può “imparare ad imparare”. Insegnarci a far funzionare la memoria e ricordare le cose essenziali è l’obiettivo che si prefigge questo libro: mostrare in modo chiaro e coinvolgente strumenti e metodi per imparare ed allenare la memoria. Attraverso strumenti usati già nell’antichità ma ripresentati e rielaborati in un’ottica attuale e in maniera facile e divertente, il libro accompagna passo a passo nell’apprendimento di tecniche pratiche e veloci, utili nella vita di tutti i giorni. Queste tecniche sono essenziali per il buon funzionamento della memoria e questo testo presenta svariate tecniche applicabili alle diverse necessità individuali.
Imparare nuove informazioni può diventare divertente e piacevole come un gioco. Attraverso le tecniche proposte nel testo vedrete come è possibile ricordare nomi, appuntamenti, date, articoli di codice, formule chimiche e matematiche in modo semplice, stimolante e fissarle nella vostra memoria in modo permanente. Arrivati al termine del libro sono certa che avrete coscienza vincente di sapere molte cose e di essere in grado di ricordarle, riuscirete a sviluppare nuove capacità che vi permetteranno di sentirvi più sicuri in tanti ambiti come ad esempio vincere la paura degli esami e delle interrogazioni.
Introduzione “La memoria è la madre di ogni saggezza.” Eschilo
Già a poco più di 9 anni i miei compagni di classe si complimentavano con me per il fatto che riuscissi a memorizzare in poco tempo così tante informazioni da permettermi di avere successo negli studi senza tanto sforzo. Credi che non sia possibile per te? E invece sì, lo è! Alle scuole superiori non ero considerato uno studente modello in quanto, oltre che alla scuola, mi interessavo anche di volontariato e sport. Quando però venni chiamato a sostenere l'esame di maturità (nello stesso anno in cui ero impegnato a livello nazionale e internazionale nello sport) riuscii a sviluppare un metodo di studio che mi permise di fissare nella mente l’intero programma annuale in poco tempo, ottenendo alla fine il massimo dei voti. Iniziai a lavorare, ma il mio sogno era quello di laurearmi. Appena potei, a 25 anni, mi iscrissi all'università. Il mio lavoro però mi portava a stare all'estero per periodi prolungati e fui costretto a ingranare una marcia in più. Riuscii ad aumentare le mie capacità mnemoniche tanto da terminare in un anno sia gli ultimi 26 esami che la discussione della tesi. Quindi mi iscrissi immediatamente alla laurea specialistica, anche questa chiusa con la discussione della tesi nell'arco di 2 anni e sostenni l’esame per l'iscrizione all'albo degli psicologi.
Conclusi gli studi all’università, decisi di mettere in pratica il mio metodo di studio anche sull’apprendimento delle lingue al punto di poter imparare 2 lingue diverse nell'arco di 1 anno. Ma cosa ha reso possibile tutto questo? Quali sono i meccanismi che mi hanno portato al successo? Vilfredo Pareto sosteneva che, prendendo in considerazione grandi numeri, la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause. In sostanza, si potrebbe sintetizzare dicendo che solo il 20% delle azioni che svolgiamo ci serve per raggiungere l’80% dei risultati. Ciò significa anche che ogni individuo in media assimila il 20% di ciò che legge o ascolta e lo tiene in memoria per un certo periodo di tempo. Questo valore è dovuto al fatto che la mente ha processi molto più veloci rispetto alle informazioni che vengono percepite dai nostri sensi e se non sufficientemente stimolata tende a distrarsi, pensare ad altro. Quante volte hai trascorso ore e ore sui libri ricordando molto poco o nulla? Quante volte ti sei reso conto che l’indomani (o dopo qualche ora) tutto quello che avevi studiato era finito nell’oblio? Mi è stato chiesto spesso di aiutare singole persone e gruppi a migliorare le loro capacità mnemoniche e metodologiche. Dopo aver riscontrato diversi successi ho deciso di scrivere questo manuale al fine di venire incontro in maniera pratica e completa a chi vuole migliorare i propri schemi mnemonici e risolvere definitivamente i propri problemi di memorizzazione. Scalerai passo dopo passo quella che ho definito la montagna della memoria, affrontando gradualmente tutti i temi utili con uno schema che ti farà confrontare qualitativamente le tue capacità d'apprendimento prima e dopo la lettura di ogni capitolo. Partiremo in maniera graduale dal classico metodo di studio e finiremo dimezzando almeno il tempo che effettivamente trascorri sui libri. Affronteremo lo studio come una scalata in montagna, dove l’obiettivo è raggiungere la vetta, ma non preoccuparti, la montagna non è ripida! Non mi resta che augurarti… buon lavoro!
Francesco
1 Confusione: “scialla” “Confusione è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce.” Henry Miller
1.1. Come è scritto un libro?
Quante volte ti sei trovato davanti un’infinità di cose da studiare che ti sembravano interminabili e degli ostacoli insuperabili? Scialla! Innanzitutto, ti hanno mai detto come viene scritto un libro, un articolo, una rivista… insomma qualunque cosa venga scritta? Facciamo un’analisi generale di come viene scritto un testo.
Solitamente ogni concetto importante viene riassunto in poche righe e proprio in queste troveremo sempre un concetto/parola chiave che nei prossimi capitoli sarà la nostra boa per ricordare ogni paragrafo.
- Talvolta viene utilizzato un capoverso tabulato affinché l’inizio risalti alla vista. Se volessimo prendere d’esempio queste ultime quattro righe, in un articolo di giornale potrebbero essere riscritte così:
“Solitamente ogni concetto importante viene riassunto in poche righe e proprio in queste troveremo sempre un concetto/parola chiave che nei prossimi capitoli sarà la nostra boa per ricordare ogni paragrafo.”
- Altri aiuti alla lettura ci vengono evidenziati dagli elenchi puntati e tabulati:
AAAAAAAAAABBBBBBBBBBBBCCC BBBBBBBBBBBCCCCCCCCCCCCAAA CCCCCCCBBBBBBBBAAAAAAAAAA
O anche dei sottopunti
AAAAAAAABBBBBBBBCCCCCCCCCC
o o
-
aaaaabbbbbcccc bbbbbcccccaaaa
Delle virgolette
Es. La cosa che sto spiegando è molto “importante”.
-
Dei caratteri evidenziati in grassetto
Es. La cosa che sto spiegando è molto importante.
-
Dei caratteri evidenziati in corsivo
Es. La cosa che sto spiegando è molto importante.
-
Dei caratteri evidenziati con una sottolineatura Es. La cosa che sto spiegando è molto importante.
-
Spazi tra un rigo e l’altro Es:
La cosa che sto spiegando è molto importante.
Tutto ciò serve al lettore come strumento per aiutarlo nella lettura, evidenziando le cose che… sono più importanti. Dobbiamo pertanto allenare la nostra vista a prendere confidenza con questi indizi, in modo da sfruttarli per una lettura più scorrevole. Leggendo qualunque libro possiamo individuare quattro tipi di informazioni: Principali: sono le informazioni più importanti da studiare e memorizzare. In un testo qualsiasi solitamente non sono tante e sono facilmente individuabili con gli “aiuti” visti in precedenza. Secondarie: sono elementi che approfondiscono i concetti principali e spesso uniscono più concetti tra loro, aggiungendo elementi importanti, ma non fondamentali per la loro comprensione. Di approfondimento: potenziano la trattazione dei diversi argomenti. Di solito si trovano sotto forma di esempi e servono per ancorare meglio le informazioni principali e secondarie.
Ridondanti: riprendono argomenti già affrontati attraverso ripetizioni o semplici giri di parole. Se il concetto da acquisire è chiaro, rappresentano quelle informazioni da eliminare già dalla prima lettura.
Una volta presa coscienza di questa struttura, potremo iniziare a utilizzare le tecniche mnemoniche e di lettura veloce che vedremo nei prossimi capitoli, per ottimizzare al meglio il tempo dedicato allo studio. Esercizio. 1.1 TROVA GLI INDIZI
Dai una lettura veloce al testo sottostante[1], prestando attenzione SOLO a quegli “indizi” illustrati in precedenza che ti torneranno utili per una successiva lettura più fluida.
“Nata come applicazione militare e diffusasi poi come strumento di comunicazione tra ricercatori di università statunitensi, Internet è entrata a far parte stabilmente, negli ultimi dieci anni, della nostra esistenza quotidiana. Un computer, nemmeno particolarmente recente e potente, un modem, per i più sofisticati una webcam, e siamo in contatto con tutto il mondo. Molti sono scettici circa questo nuovo sistema di comunicazione. Alcuni pensano che Internet, diffusa capillarmente in tutte le famiglie, così come ormai avviene in tutto il mondo occidentale, sia un falso bisogno, indotto dall'industria, generato dai soliti persuasori occulti al fine di vendere un maggior numero di personal computer e di altri aggeggi tecnologici assolutamente inutili. Altri apocalittici temono che la nuova tecnologia rafforzi “la solitudine o l'isolamento dell'uomo contemporaneo”, ne assecondi i tratti schizoidi e l'anomia, liberi la psicopatologia più torbida, contribuisca alla diffusione di quella folla solitaria, composta da milioni di atomi senza legami che caratterizza ormai la vita delle metropoli moderne, faciliti i comportamenti criminali e antisociali. Certamente la Rete non è Utopia o la Città del Sole, non rappresenta la comunità ideale. I pedo-pornografi, i terroristi, i fanatici, i trafficanti di droga e i truffatori di ogni risma trovano certamente nella Rete un supporto tecnologico che rende più efficaci i loro propositi distruttivi. Nella Rete, in definitiva, si rispecchia la società, insidiata costantemente dal Male e caratterizzata anche dalla violenza, dalla corruzione e dalla criminalità. Ma la Rete possiede anche delle interessanti potenzialità progressive, democratiche, liberatorie ed è questo il principale motivo per cui la sua diffusione va incrementandosi in modo capillare in tutto il mondo ed è per tale ragione che i regimi tirannici e totalitari l'avversano, la temono e la censurano.
Internet
agisce da moltiplicatore delle informazioni e della conoscenza: o dà democraticamente la parola a tutti o favorisce i contatti interpersonali o lo scambio di idee, di merci e di servizi facilita i contatti dei cittadini con le istituzioni; mette a disposizione la possibilità di apprendere a distanza, migliora la salute dei cittadini tramite forme di tele-assistenza e tele-consulto; favorisce il reperimento rapido, preciso e confrontabile tra più fonti delle informazioni; permette anche a chi abita in località remote l'efficiente acquisto di libri, cd, dvd, elettrodomestici, viaggi, oggetti e gadget di ogni tipo. Internet, soprattutto, consente un importante esercizio di libertà: chiunque può intervenire su forum o newsgroup, oppure costruirsi un sito o un blog personale; a ciascuno, quindi, è data la possibilità di esprimersi, dialogare, diffondere le proprie idee, mettersi in gioco su scala planetaria…”
Esercizio 1.2 LO SCRITTORE
Adesso cimentati nel fare il lavoro dello scrittore. Prendi un foglio e utilizza gli strumenti descritti in precedenza (evidenziatori, corsivi, tabulazioni, ecc.) per rendere più fluida la lettura del seguente articolo[2](non esistono risposte giuste o sbagliate, ti serve solo per prendere confidenza con questo nuovo strumento).
“I
figli crescendo tendono a mettere in discussione l'autorità dei genitori, contrapponendosi alle regole e richiedendo una maggiore libertà; L'adolescenza, infatti, rappresenta una fase in cui il desiderio di autonomia e di libertà diventano particolarmente pressanti. L'adolescente spesso intende la libertà come assenza di regole o contrapposizione alle regole precedenti e/o come assenza di limiti e di rischi. Il rapporto autorità/libertà si trasforma lentamente nel corso della crescita dei figli in seguito al loro sviluppo fisico, emotivo e cognitivo che determina la capacità di assumere gradatamente, in prima persona la funzione di contenimento esercitata all'inizio totalmente dai genitori, come darsi dei limiti, essere consapevoli dei rischi provenienti dall'esterno e delle conseguenze delle proprie azioni.
L'adolescente ha comunque ancora bisogno che il genitore continui a svolgere la sua funzione di contenimento adattandosi ai nuovi bisogni dei figli che crescendo adottano modalità diverse di esprimersi e di relazionarsi con il mondo degli adulti. Non è possibile dare una risposta precostituita, ogni famiglia può trovare una soluzione personale in base alle caratteristiche individuali dei membri che la compongono e al modo in cui essi interagiscono. In questo caso l'intervento psicologico propone percorsi di approfondimento e miglioramento degli stili educativi partendo dalle situazioni di difficoltà quotidiane per facilitare la comunicazione nel rapporto educativo con i figli, acquisire abilità nell'ascolto e nella riformulazione dei messaggi, saper esprimere i sentimenti, negoziare le regole, la disciplina, ridefinire il rapporto fra autorità e libertà, favorire la gestione dei conflitti. Ricordo che il benessere dei figli non può essere superiore a quello del genitore ovvero il genitore è allo stesso tempo un individuo che ha dei bisogni e dei desideri. Quando il genitore inizia a sentirsi frustrato nell'impossibilità, che a volte diventa vero e proprio sentimento di impotenza, di rispondere adeguatamente alle nuove richieste dei figli, deve anche sapere che questa frustrazione è "sana" fino a quando non impedisce al genitore stesso, in quanto persona, di svolgere con soddisfazione, gratificazione e piacere le attività di proprio interesse. Quando il genitore, nel tentativo di creare maggiore benessere nei figli, inizia a rinunciare a se stesso, dovrebbe ricordare che il proprio benessere e la propria soddisfazione saranno per i figli anche un modello per il proprio futuro di persona adulta, matura cioè libera ed autonoma.”
1.2. Organizzazione Siamo degli animali emotivi! Ogni nostra decisione è determinata dallo stato emotivo in cui ci troviamo in quel preciso momento. L’emozione è un comportamento di risposta a uno stimolo esterno, determinato da motivazioni profonde. Essa si manifesta su più livelli differenti: psicologico, comportamentale e fisiologico. Come si collega questo con la memoria?
Nel corso dei suoi studi, un pedagogista americano chiamato Edgar Dale[3]constatò che la nostra memoria è profondamente influenzata dalle esperienze: più queste sono nuove, particolari e cariche di emozioni e più le ricorderemo con facilità. Non solo, Dale studiò anche la durata dei ricordi sulla base delle esperienze fatte. Egli illustrò i risultati delle proprie analisi utilizzando l’immagine di un cono, in cui si evidenzia la relazione esistente tra il tipo di stimolo attraverso cui un’informazione viene veicolata e la permanenza di essa nella memoria.
Fig. 1.1 - Il cono dell’apprendimento di Dale
Secondo Dale l’apprendimento ha una duplice natura. Può essere:
PASSIVO: determina le più basse percentuali di memorizzazione. Nell’apprendimento passivo rientrano quelle attività come la lettura, l’ascolto di registrazioni audio, ma anche le lezioni in aula, o la visione di un film;
ATTIVO: rappresenta il metodo più sicuro per memorizzare informazioni a lungo termine. Il nostro apprendimento diventa attivo nel momento in cui ci mettiamo in azione: ripetendo, parlando in pubblico (o in un gruppo di studio), ma soprattuttomettendo in pratica quanto abbiamo imparato.
Quando riceviamo delle informazioni, la nostra rete neuronale si attiva. I neuroni sono le cellule del nostro cervello: una volta ricevuta un’informazione dai cinque organi di senso, i neuroni inviano un impulso elettrico attraverso le sinapsi, che possiamo pensare come delle strade che collegano più neuroni. Quando vogliamo richiamare alla mente una determinata informazione, le reti neuronali si attivano combinandosi tra di loro, affinché riaffiori il ricordo. Più usiamo un apprendimento attivo (che permette l’attivazione delle reti neuronali che accendono il ricordo), maggiore è la possibilità che l’informazione acquisita rimanga ancorata nella memoria a lungo termine.
Per ottenere il massimo risultato dalle singole attività di studio (leggere, prendere appunti, ascoltare le lezioni in aula, ripetere, ecc.) dovrai renderle quanto più attive e coinvolgenti.
Alcuni esempi pratici:
Lettura: i primi nemici della lettura sono la distrazione e la sub vocalizzazione. Applicando le tecniche di lettura veloce (cfr. par. 2.4) imparerai a leggere in modo attivo e focalizzato, ottimizzando il tuo tempo di lettura e concentrandoti maggiormente.
Ascolto: per ottenere in questa fase molto più del 20% indicato nel Cono di Dale, dovrai “anticipare l’oratore”. In sostanza, invece di ascoltare passivamente (una lezione in aula o una lezione audio registrata), domandati in continuazione quale sarà il prossimo argomento trattato, dove vuole arrivare chi parla. In questo modo la tua mente sarà continuamente coinvolta.
Lezioni in aula: mantenere l’attenzione in aula per un periodo di tempo prolungato è difficile. Possiamo puntare a ricordare più del 50% di quello che viene detto e mostrato in aula, diventando attori protagonisti della lezione. Le tecniche di cui ti puoi avvalere sono:
approfondire gli argomenti affrontati con l’aiuto del docente o trascrivere gli eventuali dubbi per una successiva ricerca più dettagliata (cfr. par. 2.3.2) anticipare mentalmente gli argomenti che il docente spiega (cfr. sopra) prendere appunti trasformando così il tuo ascolto in un ascolto attivo (cfr. par. 1.9)
Studio a casa: sfruttando la teoria del Cono di Dale, secondo cui “riusciamo a ricordare il 70% di ciò che diciamo ed il 90% di ciò che diciamo e facciamo“, dovrai imparare a rendere “tuoi” gli argomenti che studi. Questo significa rielaborare le informazioni che apprendi, metterle in pratica, applicare i principi chiave nella risoluzione di problemi ed esercizi, ripetere quanto studiato utilizzando i tuoi ragionamenti personali.
Solo attraverso uno studio attivo riuscirai a preparare un esame in tempi brevi, comprendendo i concetti chiave e memorizzando le informazioni più rilevanti per periodi che vanno ben oltre le due settimane.
In sintesi dovrai quindi:
rielaborare quanto hai studiato, utilizzando la tecnica SQ3R (cfr. par.
1.3); costruire delle mappe mentali che evidenzino gli elementi principali e secondari (cfr. par. 1.10); allenarti a esporre i contenuti (cfr. par. 3.4).
1.3. Il metodo SQ3R Questo metodo di studio fu inventato da Francis Pleasant Robinson[4] nel 1946. La sigla SQ3R (o SQRRR) diffusa nel mondo anglosassone indica un metodo di studio o un sistema combinato di lettura-studio che può migliorare la concentrazione, la comprensione e la memoria. Esso deve il suo nome alle cinque fasi di cui è costituito:
Survey/Skim: scorrere il testo Questions: creare domande Read: lettura approfondita Recite/Recall: richiamo alla memoria Review: revisione finale
Lo studio e la memorizzazione ottengono la massima efficacia quando gli argomenti affrontati si riferiscono al nostro vivere quotidiano e quindi significano qualcosa per noi. Una via con cui raggiungere ottimi risultati nella memorizzazione è collegare le informazioni alle emozioni. Le emozioni sono suscitate da tutti quegli input esterni e interni che causano dal nostro punto di vista esperienze più o meno piacevoli. Un’altra via per favorire il processo di memorizzazione è creare delle associazioni con argomenti che siano interconnessi tra loro. Tendiamo a ricordare meglio testi che abbiano un senso logico e reale (es. oggi c’è brutto tempo, domani dovrebbe migliorare) rispetto a informazioni incomplete, surreali e senza senso (es. la mia macchina fotografica non funziona perché respira bene). In questo senso tornano utili gli schemi mentali, i quali fanno sì che argomenti parzialmente conosciuti vengano elaborati più velocemente rispetto ad argomenti non conosciuti o senza senso. Sugli schemi mentali ritorneremo in seguito per un approfondimento sulla loro utilità e i loro limiti.
L’acronimo SQ3R trova applicazione anche nell’elaborazione attiva del materiale che si legge: 1.
Survey/Skim (osservazione preliminare, 1 minuto)
Consiste in una pre-lettura veloce alla ricerca di indizi che permettano di avere un’idea generale del testo che si dovrà studiare. 2.
Questions (formulazione di domande, 30 secondi)
In questa fase bisogna chiedersi: Di cosa tratta il paragrafo? Qual è il punto principale su cui ruota? Quale parte del testo riassume tutto il paragrafo? Infine bisogna creare domande che sintetizzino le singole parti del paragrafo. 3.
Read (lettura approfondita)
In questa fase bisogna cercare in maniera attiva le risposte alle domande poste in precedenza! 4.
Recite/Recall (rielaborazione, circa 1 minuto)
Trovare le parole chiave che riassumono i punti più importanti del testo, scriverle affianco al paragrafo e pronunciarle ad alta voce. 5.
Review (revisione, circa 5 minuti)
Ottenuto dalle fasi precedenti un elenco di parole chiave, avremo una rielaborazione mentale schematica del contenuto che fungerà da traccia per l’ultima fase di revisione di ciò che è stato evidenziato. In questa fase procederemo a una lettura veloce in cui verificheremo il nostro grado di comprensione del testo per un’eventuale rivisitazione dello stesso. Fine dell'estratto Kindle. Ti è piaciuto?
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