Ezio Scaramuzzino
Mario R. Storchi
Per comporre Una guida pratica e divertente alla scrittura e alla composizione dei temi (con un’appendice grammaticale)
Edizioni Manna
© 2000, 2013 Edizioni Manna s.r.l. www.edizionimanna.com www.edizionimanna.it info@edizionimanna.com tel. 081/522.13.30 fax: 081/522.75.00
ISBN 9788887752076
Rispetto all’edizione cartacea del 2000, oramai esaurita, questa versione digitale del testo presenta diversi aggiornamenti, mentre sono state eliminate sezioni non più attuali.
1- Scrivere stanca
I fratelli Caponi, ossia Totò e Peppino, sono a Milano. Debbono allontanare il nipote Teddy Reno dalla malafemmina Dorian Gray. Decidono di scriverle una lettera, da unirsi a una discreta somma di denaro, che avrà il compito di convincerla. TOTÒ (pronto a dettare) Giovanotto! Carta, calamaio e penna! Su, avanti, scriviamo... PEPPINO (si siede e si toglie il cappello) TOTÒ (in posa, pronto a dettare) Dunque, hai scritto? PEPPINO Un momento, no? TOTÒ E comincia, su! PEPPINO (fra sé) Carta, calamaio e penna... (estrae un foglio). TOTÒ «Signorina...veniamo...noi...con questa mia a dirvi...» PEPPINO ( mentre scrive) ...con questa... TOTÒ (ripete) «Veniamo noi con questa mia a dirvi...» PEPPINO ...a dirvi... TOTÒ «Addirvi». Una parola: addirvi... PEPPINO (continuando a scrivere) ...addirvi una parola... TOTÒ «...che...scusate se sono poche, ma settecentomila lire...punto e virgola...noi...noi ci fanno specie che questanno....». Una parola: questanno.... «c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete...». Punto. PEPPINO Punto? TOTÒ Due punti! Ma sì, fai vedere che abbondiamo! Abbondandis in abbondandum! (riprende a dettare). «Questa moneta servono...questa moneta servono...questa moneta servono a che voi vi consolate....». Oh, scrivi presto! PEPPINO ...con l'insalata... TOTÒ «...che voi vi consolate...» PEPPINO Ah, vi consolate ! Avevo capito con l'insalata... TOTÒ (arrabbiandosi) «Voi vi consolate...». Non mi far perdere il filo, che ce l'ho tutta qui... (si tocca la fronte).
PEPPINO (fra sé) Avevo capito con l'insalata... TOTÒ «dai dispiacere... dai dispiacere che avreta... che avreta... A-vre-ta». (perplesso). Eh già, è femmina: femminile. (riprende a dettare). «Che avreta perché...» PEPPINO Perché... TOTÒ Perché? PEPPINO (lo osserva con aria stupita) Non so. TOTÒ Perché non so? PEPPINO Perché che cosa? TOTÒ Perché che? PEPPINO Perché? TOTÒ «Perché!» PEPPINO (mostrando il foglio) Ah! Perché, qua... TOTÒ (riprende a dettare) «Dispiacere che avreta perché»: è aggettivo qualificativo, no? PEPPINO (non molto convinto) Io scrivo. TOTÒ «...perché dovete lasciare nostro nipote, che gli zii, che siamo noi medesimo di persona...» PEPPINO (tira fuori un fazzoletto e si asciuga il sudore) TOTÒ Ma che, stai facendo una faticata!? S'asciuga il sudore! (riprende a dettare) «...che siamo noi medesimo di persona, vi mandano questo....» (prende il pacco dei soldi). PEPPINO ...questo... TOTÒ «...perché il giovanotto è uno studente che studia, che si deve prendere una laura...» PEPPINO ...laura... TOTÒ «...laura...che deve tenere la testa al solito posto, cioè...»
PEPPINO ...cioè... TOTÒ «...sul collo». Punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola... PEPPINO Troppa roba. TOTÒ E lascia fare. Che poi dice che noi siamo provinciali, che siamo tirati... PEPPINO (perplesso) Ma è troppo! TOTÒ «Salutandovi indistintamente...salutandovi indistintamente...» (mettendo le mani addosso a Peppino). Sbrigati! «Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi, che siamo noi». Apri una parente. Apri una parente e dici: che siamo noi, i fratelli Caponi. PEPPINO ...cafoni... TOTÒ Hai aperto la parente? Chiudila. PEPPINO (posa la penna, sfinito) Ecco fatto. TOTÒ Vuoi aggiungere qualcosa? PEPPINO Ma senza nulla pretendere non c'è più? TOTÒ No, basta in data odierna. Si capisce. Svelto, dai! Chiudi! Andiamo, presto! (Chiudono la lettera nel pacco dei soldi e si avviano, soddisfatti del dovere compiuto).
Questa scenetta è tratta dal celebre film Totò, Peppino e la ...malafemmina, diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956.Totò era un grande attore e a lui tutto era consentito, pur di far ridere. Ma a noi, e soprattutto a voi studenti, certe licenze non sono consentite. Dunque, dopo aver sorriso un po', diventiamo seri e andiamo avanti.
2 - Il dizionario È curioso e istruttivo osservare quel che gli alunni portano a scuola, quando debbono svolgere il compito d'Italiano. Le loro borse in genere sono rigonfie ed
ermeticamente chiuse; ma, se si va a controllarne il contenuto, non vi si trova quasi mai il dizionario, anche se questo è l'unico volume ammesso alla consultazione. Gli alunni non lo portano, perché non sanno che farsene, perché non sanno consultarlo e anche perché lo ritengono ingombrante e superfluo. C'è però ogni tanto qualche volenteroso che lo porta. Inutile dire che in questo caso il dizionario diventa proprietà comune; passerà di banco in banco, ma solo nei primi minuti, poi esso sarà messo in un angolo e nessuno lo cercherà più. Vi siete mai chiesti il perché di queste rapide consultazioni, limitate alla fase iniziale? In genere l'alunno lo usa, e giustamente, per capire il significato di qualche parola difficile o oscura, compresa nella traccia (anche se perfino il dizionario può non essere in grado talvolta di suggerire tutte le sfumature di significato di una parola). Nulla da obiettare su tutto questo, ma volete convincervi, ragazzi miei, che il dizionario va consultato spesso e che perciò ognuno di voi dovrebbe portarlo e collocarlo accanto al foglio su cui scrive? «Ma per farne che cosa?», sento già l’obiezione. Ma, se non altro, per evitare gli errori di ortografia! Possibile che a voi non venga mai il dubbio se una parola si scrive con una o due g, con una o due b, ecc.? A me questi dubbi vengono spesso e vi confesso che, anche mentre sto scrivendo queste note, ho il mio bel dizionario accanto. Dovete controllare sul dizionario ogni volta che vi viene anche un piccolo dubbio. Sapete che almeno il dieci per cento dei vostri errori sono errori di tal genere? Riuscire a evitarli sarebbe un primo, piccolo, ma decisivo passo in avanti. Ma non dimenticate che il dizionario vi fornisce anche le forme irregolari dei verbi, le frasi più comuni, i sinonimi e tante altre nozioni utilissime. Un'ultima cosa. Qualche volta mi capita di leggere in un tema frasi di questo tipo: A me piace molto quella sostanza sciropposa, dolce, che le api producono elaborando il nettare tratto dai fiori o da altri succhi dolci delle piante. C'è bisogno di dire che quella sostanza è il miele? Ma perché uno può scrivere una frase come questa, copiando la definizione riportata dal dizionario? Per allungare il tema; perché, con una o più frasi come questa, si occupano due o tre righi e il tema raggiunge la lunghezza desiderata. Vi prego di non meravigliarvi, perché casi come questi capitano davvero. Ma c'è bisogno di dire che un tale uso del dizionario è la cosa più sciocca di questo mondo? D'altra parte bisogna decidersi. O ci si abitua a utilizzare il dizionario, o si fa come quel mio alunno di Cutro, il quale scriveva che nel suo paese egli viveva benissimo,
perché lì egli aveva avuto i suoi...genitali (voleva dire natali) e un'altra volta scriveva che i problemi della nostra scuola si possono risolvere solo con un po' di autogestazione da parte degli studenti. A quest'ultimo proposito gli feci presente che il suo sarebbe stato un miracolo e lui non capì. Ci credo.
3 - Il sisma di Caccuri FONOGRAMMA N.1059 DA MINISTERO PROTEZIONE CIVILE AT COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI CACCURI STOP Trasmette funzionario Proietti, riceve maresciallo Squillace STOP Urgono notizie presunto sisma, sospetto epicentro v/s zona STOP Calcolare danni provocati movimento tellurico et controllare scala Mercalli STOP Rispondere infine stesso mezzo riportando gradi esatti STOP
RISPOSTA Trasmette maresciallo Squillace, riceve funzionario Proietti STOP Identificato finalmente Sisma STOP Trattasi di certo Sisma Giuseppe fu Gaetano virgola nato a Cutro il 18/02/44 et qui residente virgola noto pregiudicato per reati contro patrimonio et persone STOP Per quanto riguarda Epi Centro virgola lo stesso non risulta in elenco anagrafico di questo comune virgola né in quello di comuni vicini STOP Potrebbe trattarsi virgola nel caso di errore di trasmissione o di ricezione virgola di Bepi Centro, figlio di Pasquale Centro, conosciuto et stimato maestro elementare di Cerenzia STOP Il movimento tellurico non habet provocato danni perché questa locale caserma tiene sotto controllo tutti i movimenti virgola compresi quelli politici virgola sindacali et religiosi STOP Non abbiamo potuto controllare la scala del signor Mercalli virgola poiché lo stesso si est allontanato dal suo domicilio abituale et sconoscesi suo attuale recapito STOP Per noi carabinieri i gradi sono gli stessi di prima STOP Io sono maresciallo et mio collega est carabiniere semplice STOP Infine ci scusiamo di non aver risposto subito perché qui c'è stato un terremoto bestiale STOP
Quanta dimestichezza aveva con il dizionario il maresciallo Squillace?
4 - Quale tema scegliere Ognuno di voi certamente sa che uno dei due elementi fondamentali, che concorrono alla formazione del giudizio su un tema, è il contenuto (l'altro è la forma). È ovvio insomma che, per essere giudicato positivamente, un tema deve rivelare un valido contenuto ed è proprio per questo che generalmente, sia agli esami, sia per un compito in classe, vi vengono proposte non meno di quattro tracce: perché voi possiate scegliere la traccia su cui ritenete di poter dire qualcosa di valido, o perlomeno di non del tutto banale. È ancora ovvio che la validità del contenuto è una diretta conseguenza del livello e del numero delle conoscenze che caratterizzano il vostro bagaglio culturale. In genere fra quattro tracce ve ne è sempre una che affronta un argomento da voi conosciuto; ma non escludo che qualcuno possa trovarsi nelle condizioni di non conoscere nessuno degli argomenti proposti. In quest'ultimo caso c'è poco da fare, anzi sarà bene che chi si ritrova in tale situazione faccia una seria riflessione sul significato della sua vita scolastica. Dico questo perché i temi proposti affrontano problematiche più o meno già affrontate in classe e solo il cosiddetto tema d'attualità potrebbe, ma non è detto, prescindere da tale premessa. D'altra parte è bene considerare con attenzione tale aspetto della questione, perché oggi di solito le tracce non sono mai generiche e vaghe e non consentono di dire tutto quello che si vuole; perlopiù esse fanno riferimento a un problema preciso, o a un aspetto del problema, su cui bisogna avere idee chiare. I temi insomma, dovreste averlo già capito, non sono a svolgimento libero e consentono poche deviazioni da quello che è, o dovrebbe essere, una specie di percorso obbligato. Poteva capitare più che altro una volta, nei precedenti anni della vostra carriera scolastica, che vi si desse un tema che vi consentiva di dire quasi tutto quello che volevate, tanto per vedere che cosa foste in grado di dire. Oggi questo non accade più, o accade raramente, perché alla vostra età bisogna, o bisognerebbe,
dimostrare di essere capaci di organizzare le proprie idee in modo preciso e sistematico. Questo spiega anche perché è difficile che oggi vi venga dato un tema generico sulla droga, sulla violenza, ecc.; un po' perché negli anni passati si è abusato talvolta con questi temi, un po' perché le cose fritte e rifritte, lo capite bene, vengono a noia. Se proprio qualcuno vorrà darvi un tema di questo genere, vi proporrà spesso un aspetto particolare del problema e con questo il discorso ritorna a quanto vi ho detto prima. Può ancora capitare che qualcuno vi proponga, fra altre tracce valide, una traccia generica sulla droga, sulla violenza, ecc.; ma, se ciò avviene, chi lo fa lo fa solo per aiutare un po' quelli che rischierebbero di lasciare il foglio in bianco e che solo così riescono comunque a scrivere qualcosa, fosse pure qualche banalità o qualche sciocchezza. Insomma, se si tratta di un compito in classe, il vostro professore sa che alcune tracce sono per i bravi e che una, una soltanto, è per gli ignoranti, anche se poi, nel correggere i temi, egli non si farà condizionare più di tanto da tale considerazione.
5 - Un esempio (Il tema viene riportato così come è stato scritto, senza correzioni) TEMA Arte per arte ed arte per la vita. Riflessioni. Svolgimento Nel nostro linguaggio ci sono molti modi di dire: per esempio “Occhio per occhio” ed io rispondo “dente per dente”. Io veramente la frase “Arte per arte” non la conosco perché non l'ho mai sentita dire e perciò non la conosco. Ma però, se ci penso bene, invece la capisco e penso che significa questo. Come tutti sappiamo, fin dai tempi di Adamo ed Eva e cioè da quando l'uomo (ed anche la donna) è apparso sulla terra c’e stato un continuo progresso tecnologico e si sono create molte invenzioni e scoperte. Tra le tante scoperte dell'uomo, che l'uomo ha fatto, ci sono state le arte. Mi spiego. C'è l'arte del barbiere, del falegname, del muratore, del perito. Però tante volte uno si accorge che ha sbagliato arte, perché ci guadagna poco ed allora cambia arte ed allora si dice che quell'uomo cambia arte per arte. Però non tutti cambiano arte,
perché uno ci guadagna molto e magari fa il barbiere o il falegname per esempio per tutta la vita e ci lavora fino alla pensione. Allora si dice che quell'uomo ha un'arte per la vita. Io spero che le cose cambiano nel nostro paese, perché così non si può continuare e che tutti hanno un'arte per la vita. Non com'è adesso che certe volte uno non ha nemmeno un'arte. Un alunno della classe VD, a.s. 1997/98
Vi pare che questo studente abbia saputo scegliere il tema da svolgere?
6 – Il nuovo Esame di Stato Disposizioni abbastanza recenti hanno in parte trasformato la prima prova scritta del nuovo esame di stato. Dall'a.s. 1998/99 il candidato può infatti scegliere tra più tracce, indicate dal Ministero della Pubblica Istruzione. La novità, rispetto ai quattro temi della vecchia maturità, è costituita dal fatto chele tracce non sono differenti solo nel titolo e nell’argomento, ma anche nello stile di scrittura richiesta, di modo che il candidato può scegliere tra diverse modalità espressive. In pratica vengono proposte delle tracce corrispondenti a quattro tipologie diverse: A, B, C, D. La traccia di tipologia C corrisponde al tradizionale tema di Storia, mentre la traccia di tipologia D corrisponde al tradizionale tema di attualità. Nulla è cambiato in merito. Diverso invece è il caso delle altre due tipologie. La traccia di tipologia Aconsiste nell'analisi di un brano di prosa o di poesia; la traccia di tipologia Bconsiste in un componimento su alcuni dati di vario genere da redigere in forma di articolo di giornale oppure di saggio breve. Nei paragrafi successivi mi soffermerò su ognuno dei vari tipi di tema, ma intanto una domanda sorge spontanea. Prima di insegnare a scrivere l'analisi di una poesia, un articolo di giornale, oppure un saggio breve, non sarebbe stato auspicabile che si raccomandasse ai docenti di insegnare agli alunni come si scrive, soltanto, senza
ulteriori pretese? Oppure per caso il legislatore dà per scontato che gli alunni delle nostre scuole sappiano tutti scrivere in un Italiano decente, se non proprio corretto?
7 – Analisi di un testo di prosa Nell’esame di stato che conclude il ciclo di studi superiore (quello che un tempo si chiamava, e qualcuno continua a chiamare, esame di maturità) la prima traccia che viene proposta dal Ministero della Pubblica Istruzione riguarda l’analisi e il commento, anche arricchito da note personali, di un testo letterario o non letterario, in prosa o in poesia, corredato da indicazioni che orientino nella comprensione, nell'interpretazione di insieme del passo e nella sua contestualizzazione. Nello svolgimento di questa prova il candidato deve dimostrare di essere in possesso di conoscenze e competenze idonee all'individuazione della natura del testo e delle sue strutture formali. Ovviamente il discorso è riferito a un testo letterario di prosa o di poesia, ma per il momento soffermiamoci sul testo di prosa. Il brano proposto è in genere tratto da un'opera famosa di un autore celebre, quindi non si può escludere che possa essere già da voi conosciuto. Ma, se non lo conoscete, non preoccupatevi più di tanto. Con il brano vi vengono comunque fornite alcune indicazioni relative al nome dell'autore, al titolo dell'opera, all'anno di composizione. Vi viene altresì fornita una breve presentazione del brano, necessaria a inserire lo stesso nel suo contesto letterario, storico, sociale, ecc. Il brano è infine corredato di alcune domande alle quali dovete rispondere e che possono prevedere indicazioni sulla lunghezza della risposta. Dovete prima di tutto leggere il brano, con calma, con attenzione, e capirne il senso. Non dovrebbero esserci problemi, anche perché l'autore proposto deve comunque avere un qualche rapporto con il programma dell'ultimo anno e quindi non può essere anteriore alla seconda metà dell' '800. Insomma potete star sicuri che non vi verrà proposto un brano del Convivio di Dante Alighieri, scritto nel volgare del primo '300 e nel quale qualche difficoltà di interpretazione è pur sempre possibile (a meno che non abbiate più o meno settecento anni!). Una volta che avete capito il brano e che lo avete collocato nel giusto contesto culturale, passate pure alle risposte. Attenti però: dovete rispondere con precisione
a quello che vi viene chiesto e non dovete assolutamente rispondere con quello che vi fa comodo, tanto per scrivere qualcosa. Inoltre dovete, se richiesto, rispettare rigorosamente le indicazioni sulla lunghezza della risposta. Non perdetevi in aspetti non pertinenti e non tralasciate aspetti espressamente richiesti. Insomma la risposta deve essere chiara, logica e non deve peccare né per eccesso, né per difetto.
8 – Il contesto È scontato che, per una corretta analisi di un brano, è di fondamentale importanza che voi sappiate collocarlo nel giusto contesto storico e culturale in genere. Questo è valido sempre, ma lo è in modo particolare nel caso del brano di prosa. D'altra parte, la breve presentazione fornita assieme al brano non può esaurire l'argomento e quindi è necessario che voi sappiate fornire ulteriori indicazioni. Se vi viene richiesto, dovete saper fornire elementi precisi e rivelare idee chiare. Che non vi capiti insomma di fare come un mio alunno, il quale così commentò l'anno scorso un brano tratto dal Notturno di Gabriele D'Annunzio: D'Annunzio aveva sposato la figlia di Iorio e con lei si era stabilito nella sua villa del Vittoriale a Quarto, dove poi avrebbe pronunciato un famoso discorso. Con la figlia di Iorio amava osservare le ombre della notte stando sdraiato immobile su un lettino, perché si era ferito…
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