Medicina dell'Informazione: basi scientifiche

Page 1

42

PROSPETTIVE DI TERAPIA

LA MEDICINA DELL’INFORMAZIONE

di URBANO BALDARI Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia

Un sistema biologico è un’integrazione molto complessa tra reazioni chimiche e fisiche caratterizzate da un continuo bilanciamento delle risposte, “omeostasi”, con cui il corpo cerca di raggiungere i 150 anni. Per ottenere questo risultato, l’organismo tende a usare piccole quantità d’energia provenienti, soprattutto, dal sole e dal cibo. Purtroppo, però, è anche costretto a consumare parte di quest’energia per eliminare ostacoli esogeni ed endogeni, come agenti infettivi, sostanze tossiche, stress psicologici, conformazioni genetiche, ecc., ...e la vita si riduce giorno dopo giorno. In natura non esiste una differenziazione netta tra ciò che è chimico e ciò che è fisico; infatti, ad esempio, ogni reazione chimica avviene mediante formazione, o rottura, di legami, entità puramente fisiche. Tali legami servono all’organismo per stipare energia, mentre la loro rottura la libera; questa energia in piccola parte è utilizzata per il lavoro del corpo e in gran parte è di nuovo conservata in nuovi legami. In ogni modo le riserve energetiche non sono eterne ma hanno un termine che coincide con la fine della vita. Se guardiamo al sistema biologico umano, il primo dato che colpisce è che, con un totale di energia disponibile giornaliera con l’alimentazione, nella società occidentale di circa 2000 chilo-calorie, OMEOPATIA OGGI

vengono compiuti molti miliardi di lavori chimici (reazioni) quotidiani e una parte viene anche depositata come adipe o in altro modo. È come dire: riusciamo a produrre quotidianamente le automobili della FIAT con 2 euro. Stiamo perciò parlando di un sistema ad altissima efficienza ed efficacia, organizzato, per sopravvivere, in modo che le sue varie parti collaborino tra loro nel modo più completo, sincrono e assiduo. La casualità, il “random”, non appartiene al nostro organismo funzionante. Questa continua coesione è assicurata da una vera e propria rete informatica formata da fasci di fotoni coerenti (vere e proprie “e-mail”), che viaggiano alla velocità della luce, con le caratteristiche delle emissioni laser: unidirezionalità e ricerca iper-precisa del bersaglio o “target”. Tale rete soggiace in pieno ai principi della scienza informatica: matematica binaria, risonanza, ridondanza e linguaggio frattale.

Il sistema biologico fa parte dei cosiddetti sistemi complessi, ovvero entità altamente disorganizzate in partenza, le quali si organizzano con l’assunzione continua di piccole quantità di energia. L’organizzazione che si raggiunge è altamente efficiente nel suo funzionamento (poca o pochissima energia mette in moto un enorme mole di lavoro che viene finalizzato e prodotto) ed estremamente efficace nell’ottenimento di risultati (oltre a un prodotto finale assolutamente ridondante rispetto ai minimi inneschi che lo producono, troviamo anche il cosiddetto feed-back, ovvero il controllo, da parte dei risultati, delle partenze innescanti la operazione). Altri sistemi complessi, molto meno efficienti ed efficaci del nostro corpo, sono il sistema bancario, il sistema economico della borsa, il sistema atmosferico, il sistema di comunicazione tramite internet. Tutte queste entità comunicative e lavo-


PROSPETTIVE DI TERAPIA

rative hanno molti aspetti in comune: grande circolazione d’informazioni in tempi ultra-brevi; bassi consumi energetici; economia di produzione molto conveniente e rapida; tendenza a globalizzare le conoscenze per rendere il complesso operativamente più coeso, coordinato e cooperativo nelle risposte. Tutti sono modificati da novità, cioè da informazioni che inducano nel bene o nel male dei cambiamenti, prima nella comunicazione, poi nei risultati operativi finali. In tutti questi casi, ogni sistema complesso reagisce nello stesso modo: dopo un primo periodo di turbolenza, diciamo di anarchia, successivo all’entrata in scena di novità che non appartengano al complesso d’informazioni del sistema stesso, avremo una successiva fase di modulazione, che porta a un adattamento del sistema che ingloba la novità stessa e, in qualche modo, la gestisce. Queste entità complesse rispondono in pieno all’enunciato, un po’ “americano”, con il quale Lorenz, il teorico dell’Etologia, spiegò il senso della prima legge che governa questa scienza della comunicazione globale: “il battito di ali di una farfalla nel Rio delle Amazzoni ha provocato un tornado nel Golfo del Messico”. Vale a dire: eventi minimi di tipo comunicativo possono, a distanza di luogo o di tempo, provocare in un sistema complesso delle modifiche sostanziali, dapprima solo nel modo di comunicare, poi anche di tipo strutturale. Nell’organismo l’anarchia informaticobiologica è detta Entropia; la successiva modulazione della risposta d’adattamento si chiama Omeostasi. Il sistema di comunicazione di questo flusso d’informazioni è dato da una “rete di strade virtuali”, i meridiani (o canali) d’agopuntura cinese, e altre vie informatiche meno note (“internet biologico”). Avendo le tecnologie adatte, la nostra forza comunicativa interna, elettrodinamica e cibernetica, è misurabile, e può essere utilizzata, come vedremo, per migliorare la qualità del lavoro e, quindi, della vita, dell’organismo.

FISICA DEI SISTEMI BIOLOGICI: BASI DELLA ELETTRODINAMICA. I sistemi biologici come substrati di reazioni fisiche L’atomo è l’unità di base della vita. È formato da materia (neutroni, protoni, neutrini ed elettroni disposti in cerchi attorno al nucleo) ed energia prodotta nello spazio da oscillazioni regolari e tipiche (“vibrazioni”) caratterizzate da campo

Fig. 1: Onde di energia cinetica (A: ampiezza, L: lunghezza).

magnetico (spazio occupato oscillando) e da onde d’energia cinetica con lunghezza ed ampiezza regolari e costanti, nonché frequenza tipica (Fig.1). La lunghezza di un’onda è il periodo di tempo tra due picchi che si susseguono. L’ampiezza è la distanza tra il picco e la base di una stessa onda. La frequenza, numero d’onde nell’unità di tempo, è anche definita come l’inverso del tempo necessario per eseguire una singola vibrazione ed è anche inversamente proporzionale alla propria lunghezza d’onda. Ciò significa che quanto maggiore sarà la lunghezza d’onda tanto minore sarà la frequenza e viceversa. Ogni molecola, ogni minerale, ogni sostanza vivente, ogni microrganismo, ogni essere biologico complesso, che sia pianta, animale o uomo, tutti hanno un’emissione d’informazioni, sotto forma di fotoni (quanti di luce), assolutamente specifica e unica (“fascio fotonico”), che viene trasmessa in continuazione, ad ogni modifica totale e parziale della parte biochimica, viaggiando alla velocità della luce. Questi messaggi fotonici possono incontrare altri fasci con i quali condividono alcune emissioni, perché dotati di lunghezze di onda uguali, o multiple o sottomultiple: solo con queste comunicano, cioè si uniscono e producono nuove reazioni che modificano i substrati chimici. Ogni reazione biologica è perciò preceduta dall’incontro di messaggi informatici precisi e unici, i quali, soli, ne permettono il compimento finale. Niente è lasciato al caso, perché il caso fa sprecare energia in modo random: e noi, con le nostre 2000 kilocalorie giornaliere, non ce lo possiamo permettere. Così si capisce che la famosa teoria della “chiave e della serratura”, che spiega come avvengano le reazioni biochimiche, è solo il risultato, non l’origine degli eventi: l’inizio è fisico e informatico. Se in un sistema biologico, con questa struttura comunicativa informatica, un

43

“hacker” immettesse frequenze sue proprie, e queste andassero a risuonare con emissioni appartenenti all’organismo stesso, si formerebbe una modifica cibernetica nel sistema stesso, con effetti biochimici. La patologia nasce principalmente da una situazione del genere, che il sistema biologico deve gestire, per mantenere costante l’informazione. Se un organo (sorgente o “source”), “impattato” da “input” esogeni, informa male e produce lavoro biochimico più scadente, è in difficoltà, e sposta quindi su un’altra area biologica (bersaglio o “target”) parte del suo lavoro di comunicazione. A sua volta anche questa può avere una crisi, e chiama un’altra parte dell’organismo, e così via. Questo è un comportamento classico di tutti i sistemi biologici. Così è possibile estrapolare due considerazioni non di poco conto: 1. La malattia, soprattutto quella cronica, cioè che persiste da almeno due settimane, è la situazione migliore che il corpo si possa permettere per mantenere costante il flusso d’informazioni. Per evitare l’entropia totale, si sviluppa un’omeostasi, cioè si modula un adattamento, comprendente il sintomo, ma compatibile con la vita. 2. I sintomi attuali, che conducono il paziente dal medico, spesso sono su organi completamente diversi, e potenzialmente lontani, dalla sorgente di origine del danno cibernetico.

SISTEMI DI MISURAZIONE E DI TERAPIA SULLA RETE INFORMATICA Come possiamo quantificare i danni su questo “internet”, vera e propria rete cibernetica “wireless”, formata dai meridiani di agopuntura cinese? Stiamo parlando, di flussi d’informazioni, come “e-mail”, i quali sono delle vere e proprie correnti elettrodinamiche. Essi sono perciò misurabili con apparecchi elettronici, cioè un amperometro, “ET”, che misura l’intensità di corrente in nanoampere sul punto finale di ciascun meridiano (o vaso); e un ohmetro, “EAV”, che misura la resistenza al passaggio di corrente negli stessi punti, e in tutti gli altri punti propri della Medicina Tradizionale Cinese, o scoperti successivamente dal professor Voll, dal dottor Fienen e dal dottor Mucha e dal dottor Leber. A questi quattro ricercatori si deve la possibilità di misurare, cioè di quantificare numericamente i flussi informatici nel nostro internet biologico. Ma misurare non basta, occorre sistemaN° 50 - SETTEMBRE 2013


44

PROSPETTIVE DI TERAPIA

tizzare i numeri ottenuti, onde far diagnosi. Cosa significa far diagnosi su una rete informatica? Significa capire qual è il cuore di catena e quali sono gli organi target che lo stanno aiutando. E qui entra in gioco il professor Schimmel, colui che concepì le catene causali. Per poter capire bene il concetto di “Catena Causale”, occorre comprendere e accettare che tutto il sistema biologico possiede dei tempi così rapidi di azione informatica, da coinvolgere il corpo e le sue parti come un tutt’uno. Per comodità didattica noi facciamo delle “divisioni”: l’informazione bio-fotonica che corre nei meridiani, gli inneschi che questa mette in atto dei sistemi più lenti, l’attivazione dei vari organi/apparati/funzioni. In effetti, però, non è così; ci troviamo sempre di fronte a un unico grande coinvolgimento di una parte del corpo. Come esempio, prendiamo una rete autostradale che è un sistema viario attraverso cui transitano auto. Queste passano attraverso un casello che rileva la loro entrata, ed escono a un altro casello che rileva la loro uscita. Tuttavia il fine ultimo è che le singole autovetture devono recarsi in una città collegata alla rete, per eseguire dei lavori, delle compere, delle visite, ecc. (diciamo pure “apportare delle novità”), che modificano minimamente ma continuamente lo stato della città stessa. In fondo non sono così importanti i vari passaggi che abbiamo descritto, ma cosa è successo nel totale dei movimenti delle autovetture, da quando sono partite dal loro luogo di partenza, fino a ciò che è successo nella loro meta. In pratica, nel corpo succede lo stesso: basta sostituire alla parola autovettura, la parola informazione; a città, organo o funzione biologica; a casello autostradale, punto di agopuntura; ad autostrada, canale di agopuntura. Dobbiamo cominciare a ragionare nell’ambito di una funzionalità di sistema, cioè vedere sia il flusso informatico, sia gli effetti che questo produce, come una unica entità indivisibile. La parola “catena causale” contiene in sé sia il concetto di comunicazione tra varie aree funzionali, sia quello di lavoro che in queste si instaura a seguito del flusso di bio-messaggi. Un’area funzionale è un settore di organismo biologico tutto deputato a una funzione o a più funzioni, da poter utilizzare per raggiungere lo scopo finale: “campare” il più a lungo possibile, utilizzando al meglio le risorse. Grazie al dottor Schimmel, il quale ebbe un’intuizione a dir poco geniale quando concepì tutto ciò, ora i medici possiedono OMEOPATIA OGGI

una chiave organizzata per poter leggere la storia clinica di ciascun paziente. In base all’esperienza accumulata in anni di attività, con una enorme casistica, egli fece le due seguenti basilari osservazioni: 1. Quando un organo o un tessuto vengono primitivamente colpiti da una noxa patogena, si stabiliscono dei meccanismi di compenso da parte di altri organi o strutture del corpo. Questi si adoperano, per quanto possibile, per eliminare o circoscrivere dall’organo che per primo ha subito il danno, il carico “tossinico” (parola alquanto abusata, ma in pratica tutto ciò che agisce come impedimento al corretto fluire dell’informazione e al fisiologico concatenamento di reazioni chimico-organiche che noi chiamiamo stato di salute). Si avrà, quindi, una “vicariazione funzionale”, cioè un fattivo supporto di “smaltimento rifiuti” che sarà tanto maggiore quanto più l’organo vicariante sarà in buon compenso metabolico-informatico. Questa funzione di sostegno è importantissima per l’organismo intero, poiché esso deve mantenere uno standard adeguato e, quanto più possibile, ubiquitario di lavoro, onde assicurarsi mezzi, modi e vie di sopravvivenza. Continuando con l’esempio della rete autostradale, se esiste un blocco nel traffico che dovrebbe portare le auto di una città al proprio casello, queste, che comunque devono entrare in autostrada, dovranno poter entrare da un altro punto, il quale si troverà a gestire il proprio traffico e anche quello altrui. Tale situazione potrà essere temporanea o persistente; potrà essere delimitata, o allargarsi ad altri caselli; potrà rientrare o aggravarsi. 2. Nella pratica clinica ci si accorgerà che i disturbi lamentati dal paziente non saranno sempre attribuibili all’organo responsabile, cioè a quello posto all’inizio della “catena”, ma a sintomi e segni riferiti all’organo o struttura che è vicariante (organo bersaglio). Questo discorso è fondamentale nella comprensione di tutte le patologie croniche o cronico-recidivanti, delle sindromi, di tutte quelle situazioni nelle quali tra l’insulto patogeno primitivo e la situazione attuale del paziente sia trascorso del tempo. Il coinvolgimento progressivo di più distretti richiede tempi lunghi, a meno che l’insulto patogeno non sia talmente forte da “far saltare” tutti i meccanismi com-

pensativi informatico-metabolici interdistrettuali. Schimmel concepì quindici aree funzionali comunicative, che chiamò “catene causali”, ciascuna caratterizzata da una serie di collegamenti standard con altre aree funzionali, con cui intrattiene rapporti fisico-chimici di comunicazione, la quale può essere, a seconda dei casi monodirezionale, cioè possibile in un solo verso, oppure bidirezionale, ovvero in entrambi i sensi. Una volta misurati con apparecchiature elettroniche i punti del paziente, sarà così possibile ragionare sui rapporti informatici tra le varie parti del corpo, ricostruendo un itinerario patologico, che parte dalla prima area colpita, che viene chiamata “cuore della catena”, e arriva fino a quello del sintomo attuale che il paziente accusa. Le patologie, soprattutto le croniche, sono standardizzabili mediante questi itinerari informatici patologici. Queste sono le catene: 1) FEGATO 2) VESCICA BILIARE 3) COLON 4) POLMONE 5) CUORE 6) INTESTINO TENUE 7) MILZA PANCREAS 8) STOMACO 9) RENE 10) VESCICA URINARIA 11) MUCOSE CEFALICHE (MSTD) 12) PROSTATA, UTERO, OVAIO, TESTICOLO (RIPRODUZIONE, PUOT) 13) GHIANDOLE ENDOCRINE (ORMONALE) 14) SISTEMA NERVOSO CENTRALE 15) CUTE Facciamo un esempio: arrivò, mesi fa, in visita un bambino di 8 anni, affetto da 3 anni da asma intrinseco. Non presentava allergie a inalanti, ed era sistematicamente trattato con cortisone e broncodilatatori. Alla misurazione, risultò evidente che il problema partiva dal fegato, il quale scaricava sull’area funzionale del rene, e da qui si arrivava al polmone, dapprima sul laringe, poi ai bronchi. Mediante metodiche elettroniche, attraverso cui è possibile, con una banca dati informatica contenente tutte le emissioni fisiche specifiche dei possibili “hackers”, mettere in risonanza frequenze provenienti dal computer con altre dell’organismo, si scoprì la presenza di una vecchia salmonellosi (mai diagnosticata e mai curata), che comporta un’intolleranza al latte. Bastò trattare il danno informatico


PROSPETTIVE DI TERAPIA

da Salmonella (Notakehl D5, Sanukehl Salm D6, Bryonia 30LM, Phosphorus 30LM), e contemporaneamente escludere il latte e i suoi derivati dall’alimentazione (la salmonella induce sempre un’intolleranza a questo alimento), per ottenere la scomparsa dell’asma. Ecco un altro esempio: a una bambina di 4 anni venne diagnosticato un “pavornocturnus” con bruxismo, per cui vennero consigliati un supporto ortodontico mobile notturno e blandi sedativi. Alla misurazione furono rilevati Streptococco e parassiti (Himenolepis nana, un elminta), operanti ciberneticamente sul coledoco (area funzionale di Vescica biliare): di qui l’informazione patologica si scaricava in alto sul Sistema Nervoso Centrale e sui muscoli mascellari. Il trattamento contro il parassita (Mebendazolo, Moschus 30LM) e lo streptococco (Notakehl D5, Sanukehl Strep D6, Belladonna 30LM, Hepar sulfur 30LM) portò a guarigione i sintomi. Com’è possibile intervenire terapeuticamente su questo internet biologico, in modo da ripristinare una comunicazione più efficiente, in cui non si manifestino i sintomi causanti nei pazienti disagio? Il rimedio omeopatico è, a tutti gli effetti, un’informazione, che, introdotta in rete, agisce in tutto e per tutto come un antivirus specifico e peculiare di ogni situazione. Questa è la reale forza ed essenza dell’omeopatia: una medicina che riequilibra (“resetta”) ciberneticamente la comunicazione tra le varie aree funzionali (catene causali). L’azione del rimedio omeopatico è innanzitutto fisica, non chimica: essa ripristina un’informazione economicamente più conveniente per il sistema biologico. Utilizzato in questo modo, il rimedio omeopatico risulta altamente efficiente ed efficace. Esso ha lo scopo di raggiungere una micro-struttura biologica con cui è risuonante; operando “come una scarica elettrica”, manda in oscillazione vibratoria la parte biochimica, e induce in essa delle modifiche strutturali, ad esempio rompendo uno specifico legame, e liberando le due parti che lo contraevano; oppure formandone uno, altrettanto specifico. Se noi utilizzeremo i rimedi giusti, potremo indurre un nuovo equilibrio, economicamente più conveniente per il sistema. In questo modo si può spiegare anche il cosiddetto “aggravamento omeopatico”, che non è altro, nella stragrande maggioranza dei casi, che una risposta troppo rapida, troppo rivoluzionaria, troppo efficace, da comportare in modo sovrabbondante dei

45

SPOSTAMENTO DI PARTE DEL LAVORO DI INFORMAZIONE PER MANTENERE UN EQUILIBRIO NEL SISTEMA (OMEOSTASI)

CUORE DI CATENA

IN GENERE SI HA LA CADUTA DELLA QUANTITÀ DI SCAMBI INFORMATICI (GEL TENDENZIALE)

SINTOMO PIÙ ANTICO SUL CUORE DI CATENA

ORGANO BERSAGLIO

IN GENERE SI HA UN AUMENTO DI SCAMBI BIOINFORMATICI (SOL TENDENZIALE)

SINTOMO ATTUALE: IL PAZIENTE VA DAL MEDICO PER QUESTO

Fig. 2: Rapporti fra organo responsabile, o cuore di catena, e organo o struttura vicariante, o organo bersaglio.

RICOSTRUZIONE DELLA STORIA DEL PAZIENTE

RICOSTRUZIONE DEL PERCORSO BIOINFORMATICO PATOLOGICO

ANAMNESI APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO CATENE CAUSALI

MISURE BIOELETTRONICHE, MEDICINA DELL’INFORMAZIONE Fig. 3: Anamnesi, esame obiettivo, misurazione e valutazione diagnostica attraverso gli schemi delle Catene Causali di Schimmel sono gli “step” attraverso cui si procederà a diagnosi.

sintomi di adeguamento: infatti, basta sospendere la terapia per qualche giorno, e poi riprenderla più gradualmente, che il problema si risolve brillantemente. La Terapia Sanum è un utilissimo strumento per migliorare e velocizzare la risposta terapeutica. A mio avviso, è possibile che essa migliori la risposta difensiva dell’organismo, soprattutto sul versante immuno-endocrino, inoltre contrasta ed elimina la parte biologica degli “hackers”. Il diluito non dinamizzato secondo Enderlein potrebbe, comunque, operare anche sulla parte fisica informatica, aiutando l’azione di rimedi omeopatici specifici. Quale è la vera novità della Medicina dell’Informazione? Non c’è dubbio, è la misurazione tramite apparecchiature elettro-organo-metriche e l’interpretazione dei dati attraverso la teoria delle catene causali. Il medico dell’informazione vede il film della sto-

ria del paziente, dal momento in cui si è creato il primo momento patologico che ha portato alla condizione di salute attuale. Il medico tradizionale ha solo esami di laboratorio o strumentali, invasivi e non, per impostare una diagnosi corretta. Utilizzando prima la misurazione, ed eventualmente integrandola con ricerche tradizionali, si potrebbe arrivare a conclusioni e terapie più precise e funzionali, con notevole risparmio di costi e di tempo. Il coinvolgimento progressivo di più distretti richiede tempi lunghi, a meno che l’insulto patogeno non sia talmente forte da “far saltare” tutti i meccanismi compensativi informatico-metabolici interdistrettuali (cfr. Fig. 2). Saper riconoscere una catena causale attraverso l’anamnesi, l’esame obiettivo e la misurazione bioelettronica delle correnti informatiche permette di ricostruire dinamicamente, come in un film, la patologia, e la vita di sofferenze N° 50 - SETTEMBRE 2013


46

PROSPETTIVE DI TERAPIA

MONODIREZIONALE CANALE A ORGANO A

CANALE B ORGANO B BIDIREZIONALE

Fig. 4: Catene causali di Schimmel.

APPARATO GENITALE

ODONTONI 13-23-33-43

CUTE

CUORE VESCICA E DOTTI BILIARI STOMACO

FEGATO COLON INTESTINO TENUE

POLMONE MILZA PANCREAS

MUCOSE DELLA TESTA SENI PARANASALI TONSILLE

RENE URETERE

Fig. 5: Area funzionale di Fegato, diagramma dei flussi informatici.

Aree riflesse Contiguità-continuità Via enzimatica-metabolica Via riflessa assonica ORGANO A

TRENI FOTONICI

Via immunitaria-allergica Via neuro-endocrina

ORGANO B

Via neuro-psichica Via energetica (elettron-protonica) Via linfo-ematica Focalità Fig. 6: Catene causali di Schimmel. Diagrammi di flusso che presentano come partenza una area funzionale dell’organismo (organo, parte di apparato, ecc.) dalla quale partono frecce monodirezionali o bidirezionali verso altri organi, parti di apparati, ecc. Le frecce rappresentano graficamente il linguaggio preferenziale che l’unità funzionale iniziale impiega per mettersi in comunicazione con le strutture con le quali relaziona. L’organo B assume parte del lavoro informatico dell’organo A quando questo è in difficoltà e può, quindi, sovraccaricarsi.

del paziente. Anamnesi, esame obiettivo, misurazione sono i tre cardini con cui procedere. A essi, e alle conclusioni che eventualmente da essi venissero tratte, venne dato il nome di MEDICINA FUNZIONALE, ad indicare questo rapporto inscindibile di funzionalità totale, a vari livelli, tra le varie parti del corpo. Medicina dell’Informazione è quella branca della Medicina Funzionale che studia le OMEOPATIA OGGI

misurazioni, e la loro interpretazione, ottenute con varie metodiche dai punti di agopuntura. La Fig. 3 illustra schematicamente il tutto. Per motivi di maneggevolezza e praticità si cercherà di costruire schematicamente tutti i percorsi informatici/metabolici partendo da ogni Catena individuata da Schimmel e utilizzando lo schema riassunto nella Fig. 4. Nella Fig. 5 osserviamo

il diagramma di flusso proprio dell’area funzionale di Fegato (“catena causale” di Fegato). La monodirezionalità indica che quella comunicazione tra due organi/strutture può avvenire solo in una direzione. La bidirezionalità indica che la comunicazione tra i due organi/strutture è reciproca, cioè può andare dall’uno all’altro e viceversa. Le Catene Causali, perciò, sono dei diagrammi di flusso che presentano come partenza una area funzionale dell’organismo (sia esso organo, parte di apparato, ecc.); da queste partono frecce monodirezionali o bidirezionali verso altri organi, parti di apparati, ecc., con la prima connessi previa informazione che innesca vie più lente di funzione. Le frecce in pratica rappresentano graficamente il linguaggio preferenziale che l’unità funzionale iniziale impiega per mettersi in comunicazione con le strutture che con essa sono in relazione (Fig. 6).

CONCLUSIONE Tutte le patologie possono essere studiate con questo approccio, ma non tutte possono essere curate: in caso di patologie croniche, cronico-recidivanti, allergiche, iper-immuni, auto-immuni abbiamo i risultati più brillanti, con un miglioramento notevole della qualità della vita o addirittura la competa guarigione. Non mi sembra poco, anche in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza di pazienti che affollano i vari ambulatori soffrono di questi problemi, e che questi costano moltissimo in termini di denaro e di lavoro mancato alla società.

BIBLIOGRAFIA - - - - - - -

BALDARI U., Trattato di Medicina dell’Informazione, Vol I, Nuova Ipsa, Palermo, 2008. BALDARI U., Trattato di Medicina dell’Informazione, Vol II, Nuova Ipsa, Palermo, 2010. BELLAVITE P., Biodinamica. Basi fisiologiche e tracce di metodo per una medicina integrata, Tecniche Nuove, Milano, 1998. COFFEY DS., Self-organization, complexity and chaos: the new biology for medicine, Nature Medicine,1998; 4:882-885. FROLICH H., Long range coherence and energy storage in biological systems, Int J QuanChem, 1968; 2: 641. KAUFFMANN SA., Anticaos e evoluzione biologica, Le Scienze, 1991; 278:82-91. POPP FA., Nuovo orizzonti in medicina. La teoria dei biofotoni, IPSA, Palermo, 1985.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.