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Alexandre Tansman – Complete Music for Solo Guitar It is with great respect that I approach these works for the guitar by the great Polish composer, Alexandre Tansman, because I find them to be crystal clear as compositions, full genius yet totally free of exhibitionism. In his oeuvre for this instrument, Tansman is able to convey his creative intent in great depth, as though the guitar in particular allowed him to achieve self-expression shorn of all rhetoric. Tansman’s compositions for the guitar are firmly linked to the figure of Andres Segovia, who was both a source of inspiration and a superlative performer of his works. They first met in 1924, immediately establishing a strong personal relationship and a musical exchange that ultimately influenced the development of certain of Tansman’s works. There is no doubt that the composer viewed the guitar as an essential part of Segovia’s remarkable persona. Tasman wrote for the guitar in a manner that differed widely from his works for the piano or his orchestral compositions. Though the idiom he adopted was clearly Segovian in style, the works themselves maintain their individuality, revealing a remarkable degree of sincerity, transparency and naturalness. The music embodies a synthesis of varied or distant cultural elements that comprise the influence of Ravel and Scriabin, with echoes of French neoclassicism. Above all, however, it speaks for the composer’s deep love and respect for his native Poland; a love infused with nostalgia that comes most clearly to the fore in the guitar works, which are often inspired by Polish music and imbued with a sense of melancholy. Tansman’s music tends to avoid virtuoso flourish and display. In the Suite in Modo Polonico or the Cavatina there are no frenzied technical passages, complex arpeggios or elements that call for extreme technique. Yet the music is also far from being simple, in that it requires analysis, synthesis and mastery of the potential expressiveness of the guitar. Indeed, there is great complexity in the apparently simpler works as well as the passages in counterpoint. Because the music comes across 2

as so simple, the sense of naturalness must be preserved, and this implies sublimation of the interpretative difficulties found in practically every bar. Performance involves penetration of the various levels of meaning, accompanied by technical skills that are always at the service of the music. In presenting this repertoire I have had to address Segovia’s notes and additions, which are hard to dismiss, not least because they would almost all have been made in accordance with Tansman. That said, however, some of them do come across as somewhat problematic. Indeed, critical and historical appraisal of the creative evolution of a given work suggests that there should be some leeway in the interpretation and performance of the repertoire. The Suite in Modo Polonico provides an outstanding example of how such evaluation could be of help. The work was written over a relatively long period, and was originally conceived as a Suite comprising 6 movements, partly varied in style, that derived from a nucleus consisting of two versions of 16th century works for the lute: a Branle and a Gaillarde. The other pieces were supposed to have been Kujawiak, Alla Polacca, Kolysanka and Oberek, all of which belong to the Polish tradition. To this collection Segovia, in agreement with Tansman, added three other pieces taken from an earlier Suite, composed by Tansman in 1954: Kolysanka n.1 (Berceuse d’orient), Rêverie (Canzonetta) e Alla Polacca, along with a later addition in the shape of the Mazurka that was Tansman’s first composition for the guitar in 1925. The other three pieces belonging to the earlier Suite (1954) were the Notturno romantico, an Invenzione and a Segovia, which were simply set aside and only published posthumously by Corazon Otero. My task was not an easy one. On the one hand I am convinced that because Segovia made the changes in agreement with Tansman, it would not be right to disregard them. But on the other hand, Tansman himself seems to have come to a definitive decision of his own in 1976, when he was working on a harp accompaniment for the Suite in Modo Polonico. I have decided to respect his selection, in the shape of the 3


following movements: Entrée (Branle), Gaillarde, Kujawiak (Mazurka lente), Tempo di polonaise, Kolysanka n.2, Oberek (Mazurke vive). This being so, it also made sense to restore to their original context the pieces that Segovia took from the 1954 Suite. The outcome is a “reconstruction” of the initial structure of the work: Notturno romantico, Alla Polacca, Canzonetta, Invenzione, Berceuse d’Orient, Segovia. © Cristiano Poli Cappelli Translation: Kate Singleton

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Alexandre Tansman – Guitar Works Eseguendo queste opere per chitarra, cui mi accosto con grande umiltà, mi sembra di riuscire a cogliere un’essenza di grande chiarezza compositiva e di genialità priva di qualsivoglia forma di esibizionismo. Il grande compositore polacco Alexandre Tansman sembra esprimere, nella sua produzione chitarristica, il senso più profondo della sua personalità, come se questo strumento gli consentisse un’espressione purificata da qualsiasi diaframma espressivo. La produzione compositiva per chitarra di Tansman é indissolubilmente legata alla figura di Andres Segovia, grande ispiratore del compositore ed indimenticabile esecutore delle sue musiche. Il forte legame tra i due risale al 1924 e diventa quasi subito un legame umano e personale oltre ad essere, soprattutto per quello che qui ci compete, un legame musicale, un legame forte e, spesso, in grado da influenzare il destino di alcune opere del compositore polacco. Non é in dubbio che Tansman considerasse la “chitarra” un qualcosa di indissolubilmente legato alla figura di Segovia, l’unique. Il Tansman che compone per chitarra è un compositore molto diverso da quello che scrive per pianoforte o per orchestra: utilizza un linguaggio molto più legato ad un’estetica tipicamente segoviana, senza, tuttavia, esserne mai sopraffatto. La musica che Tansman compone per il nostro strumento possiede il raro pregio della sincerità più assoluta, della trasparenza più miracolosa, della naturalezza. La musica è una sintesi di elementi culturali molto distanti tra loro: vi ritroviamo l’influenza di Ravel, di Scriabin, di uno stile neoclassico di stampo francese ma, soprattutto, un profondo amore e ispirazione dalla sua Polonia, di cui è uno dei maggiori compositori; un amore legato ad un senso di nostalgia che riesce ad esprimere pienamente nelle sue opere per chitarra, spesso ispirate alla musica di ispirazione polacca, con uno sfondo spesso malinconico. La musica di Alexandre Tansman non è quasi mai “virtuosistica” nella accezione che normalmente viene data a questo termine. Non troveremo nella Suite in 5


Modo Polonico o nella Cavatina, passaggi tecnici frenetici, formule di arpeggio estremamente complesse o brani che richiedano una tecnica esasperata. Ma, tutt’altro che semplice, la musica di Tansman richiede senza meno una capacità di analisi, una capacità di sintetizzare e un dominare gli aspetti più legati alla espressività sulla chitarra, richiede una lettura spesso fatta di diversi livelli di approfondimento, una tecnica che si metta sempre al servizio della musica. La lettura della sua opera é sempre profondamente complessa, sia quando si affrontano brani contrappuntistici, sia quando ci si avvicina a brani apparentemente più semplici. La sua musica è scritta con semplicità e con una naturalezza che è di vitale importanza conservare nell’esecuzione e, questa semplicità, richiede un’opera di sublimazione delle difficoltà interpretative che si trovano praticamente in ogni battuta. Nell’operare alcune scelte sulla presentazione del repertorio ho dovuto fare i conti con degli interventi, quelli operati da Segovia, con cui non è sempre facile convivere e che non é possibile cassare tout court: gli interventi di Segovia sono quasi sempre concordati con Tansman e questa condivisione di scelte non lascia spazio a dubbi. Tuttavia, non é possibile ignorare del tutto quale sia il percorso creativo di un’opera e, nel fare questa analisi, si devono indossare gli occhiali dello storico e guardare la realtà con attenzione, in modo interpretativo, cercando di valutare anche l’opportunità di alcune scelte nella esecuzione del repertorio. La Suite in Modo Polonico rappresenta, di questo processo valutativo, l’esempio più eclatante. La gestazione di quest’opera occupa molti anni e merita un’approfondimento. L’opera fu inizialmente concepita come una Suite composta da 6 movimenti, in parte disomogenei come stile, che nascevano da un nucleo costituito da due elaborazioni di opere per l’aiuto del XVI secolo: un Branle e una Gaillarde. I rimanenti brani avrebbero dovuto essere Kujawiak, tempo di Polonaise, Kolysanka e Oberek, brani ispirati alla tradizione polacca. A questo corpus, Segovia, con il consenso di Tansman, aggiunse tre brani che estrapolò da una precedente Suite, composta da Tansman nel 1954: Kolysanka n.1(Berceuse d’orient), Rêverie 6

(Canzonetta) e Alla Polacca ed, in seguito, anche la Mazurka, prima opera per chitarra composta nel 1925. Gli altri tre brani della Suite composta nel 1954, Notturno romantico, Invenzione e Segovia furono semplicemente messi da parte, per essere poi pubblicati, postumi, da Corazon Otero. La mia scelta non é stata, come é facile immaginare, affatto facile. Da un lato sono fermamente convinto che le scelte fatte da Segovia, proprio perché condivise da Tansman, non possano essere semplicemente rimosse. D’altro canto, lo stesso Tansman, sembra operare una scelta definitiva nel 1976 quando, nel preparare un accompagnamento di arpa per la Suite in modo Polonico opera una selezione molto chiara, che io ho deciso di rispettare, selezionando questi movimenti: Entrée (Branle), Gaillarde, Kujawiak (Mazurka lente), Tempo di polonaise, Kolysanka n.2, Oberek (Mazurke vive). Va da sé che i tre brani estrapolati da Segovia dalla Suite composta nel 1954 possano andare nuovamente a confluire nel loro “luogo d’origine”: da qui nasce la mia scelta di “ricostituire” la Suite nella sua struttura originaria: Notturno romantico Alla polacca, Canzonetta, Invenzione, Berceuse d’Orient, Segovia. © Cristiano Poli Cappelli

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Cristiano Poli Cappelli is one of the most interesting guitarists of his generation. Winner of numerous international awards, he is considered a sensitive and refined musician who avoids virtuoso display and focuses on the intrinsic nature of the music he performs. He has devoted much of his career to chamber music, working with various important musicians. He is now part of the Duo PacePoliCappelli, considered one of world’s foremost guitar duos. Their most recent recording of Mario Castelnuovo-Tedesco’s works for two guitars met with widespread critical acclaim in the specialized international press. This is his first CD as a soloist.

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Cristiano Poli Cappelli é uno dei chitarristi più interessanti della sua generazione, vincitore di diversi concorsi internazionali e considerato musicista sensibile, raffinato, interessato, più che a mettere in luce il puro virtuosismo chitarristico, gli aspetti puramente musicali delle opere che affronta con profondità e senso di equilibrio. Ha dedicato gran parte della sua carriera alla musica da camera, collaborando con importanti musicisti ed essendo, oggi, parte del Duo PacePoliCappelli con cui ha intrapreso un percorso artistico di grande impegno. Oggi il Duo é considerato uno dei più importanti Duo di chitarre del mondo: il loro ultimo Cd comprendente le opere per due chitarre di Mario Castelnuovo-Tedesco, ha attirato subito un grande numero di impressioni estremamente positive e raccolto critiche entusiastiche sulle principali riviste internazionali. Questo é il suo primo Cd ufficiale come solista.

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Dedicated to my children, Alessandro and Anita.

Also available on Brilliant Classics

To Marianne Tansman for her invaluable and generous advice. To Letizia Guerra, without whom my life would have been very different. To Edoardo Pieri for involving me in his important work on A. Tansman and the Suite. To Andrea Pace for his moral support, real help and precious friendship. To Manfredo Dorindo di Crescenzo, a father, brother and friend. To Elivira Rigillo for being the basis of everything wonderful that happens in my life. To my mother, for her ferocious and precious advice.

Bogdanovich Guitar Music 95194 1CD

Llobet Complete Guitar Music 94335 1CD

Tarrega Guitar Edition 94336 4CD

Castelnuovo-Tedesco Appunti Op.210 95219 2CD

To my father. And also to Mireille Tansman, Frederick Zigante, Angelo Gilardino and Gianpaolo Maria Ruotolo, my brother. And to Pyramid Saiten and Leonardo De Gregorio for making the wonderful guitar I play.

Recording: May/June 2015, Abbey Red Studio, Genzano, Rome, Italy Sound engineer: Simone Durante www.abbeyredstudio.it Guitar: Leonardo De Gregorio guitar Cover image: Juan Gris, Harlequin with guitar - & Š 2016 Brilliant Classics 10

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