Marcello Podesta' - Giocando con i colori e la natura

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Marcello Podestà

GIOCANDO con i COLORI e la NATURA



ETERNITÀ Mi rivolgo a Te mia cara amica fedele compagna dall’inizio dei tempi ogni essere vivente con temenza aspetta il tuo arrivo e tu con tanta grazia gli cammini vicino sei così affascinante al tal punto di spingere gli uomini a sfidarti e farli sentire come déi però tutti corrono tutti pensano tutti sperano di trovare un modo per sconfiggerti solo illusione perché tu ti riproponi sotto forme diverse e sempre più belle malgrado tutto sfogliando il libro del tempo riusciamo a trovare una soluzione basta uno sguardo un sorriso... per dire oggi non è il mio momento a presto eternità Marcello Podestà


Comune di Montignoso

Marcello Podestà Giocando con i colori e la natura

Patrocini

Testi Lodovico Gierut Marilena Cheli Tomei Testimonianze Marco Garrisi Franco Pedrinzani Nino Camardo Giorgio Falossi Luigi Braghiroli Stefano G. Acconci Referenze fotografiche Alessandro Lasagna Archivio Marcello Podestà Impaginazione grafica Lisa Barbieri Stampa Kosana sas, Viareggio (Lucca) www.kosana.it In copertina In armonia con la natura (part.) olio su tela, cm 80x60 - 2016 Studio e abitazione Via delle Cannicce, 12 - Montignoso (Ms) podestamarcello74@gmail.com Cell. +39 329 6015348 Copyright © 2018 Marcello Podestà Tutti i diritti riservati

Circolo Legambiente Massa Montignoso


Marcello Podestà

GIOCANDO con i COLORI e la NATURA



MARCELLO PODESTÀ Ci sono frasi, o concetti, o esempi tratti dall’universo della letteratura e dell’arte, e da altre fonti, che qualche volta ben s’abbinano – stilando un testo d’analisi critica, ma pure persino per una cosiddetta “biografia ragionata” – all’uno e all’altro pittore, scultore, fotografo e via dicendo. Vanno scelte e collocate nel punto giusto per dare opportuna luce all’insieme, sì da consentire a chi ha direttamente o indirettamente accanto la concretezza del creativo, un maggiore avvicinamento alla lettura di una singola opera, o dell’insieme, come pure alla comprensione della di lui psicologia. Personalmente ho di continuo affermato, anche se ogni critico o storico dell’arte ha proprie maniere di operare, di aderire alle parole di Giovanni Papini, là dove, a proposito di Michelangelo Buonarroti in “Vita di Michelangelo nella vita del suo tempo” (A. Mondadori Editore, Milano 1964, I ed. B.M.M.), afferma testualmente che “Per arrivare alla piena e sicura conoscenza di un uomo, due sono le principali via maestre: prima di tutto penetrare al suo interno, attraverso le opere da lui lasciate” (ovvio che la frase è concettuale, riferibile anche ad artisti viventi) “e, quando ci sono, con l’aiuto delle sue confidenze. Inoltre, ed è la seconda via, studiare con pazienza e diligenza le sue relazioni con altri uomini”. No. Non voglio – dopo questo iniziale inciso – che chi ora legge pensi ad un saggio dedicato alla maniera di approcciarsi all’arte, cosa che hanno ben fatto in molti, tra cui Matteo Marangoni con “Saper vedere. Come si guarda un’opera d’arte” (Garzanti Editore s.p.a. 1947, Collezione “I Garzanti”, I ed. ottobre 1971), volume che per taluni punti bisognerebbe, da parte di tanti ‘critici’ o presunti tali, anche ben noti, riprendere in mano: il mio approccio odierno è dedicato al pittore Marcello Podestà, ma senza “troneggiare” mi si consenta di consigliare a chi ama la Bellezza di cercare sempre di ampliare il proprio modo di giudicare l’uno o l’altro autore.


So che è difficile; troppa la fretta odierna con l’orologio che corre all’impazzata con le tante problematiche che avvolgono ciascuno di noi, e piena è la superficialità di certa “comunicazione” dove albergano e imperano l’apparenza e l’apparire con ogni mezzo e a qualsiasi costo. Arrivo ‘quasi’ al dunque giacché non posso non dare evidenza al fatto che è sempre necessario evitare il baratro del nulla, cioè della “polvere di niente”, ma approcciarsi a qualsiasi artista guardandone con attenzione sia la sensibilità, sia la serietà con cui comunica all’interno della collettività, così come l’intimo valore del suo “contenuto/messaggio”. L’autentico artista lo possiede. Penso così che con tali ‘ingredienti’ possa essere più chiara la dimensione dell’operato del cosiddetto “creativo”. Conosco da tempo Marcello Podestà, montignosino d.o.c. anche se è nato a Pietrasanta: un’amicizia, la nostra, divenuta tale in modo graduale, via via che mi portava a casa qualche suo quadro, o andavo a vederne le novità a Montignoso o in mostre di gruppo dove partecipava, o che organizzava unendo finalità d’arte al cosiddetto ‘sociale’. È attento alle necessità altrui, dipinge con passione sin da ragazzo quando – come ha affermato Marco Garrisi – “frequentava i capannoni dei carristi del carnevale del Cinquale”... per imparare tutto quello che riguardava anche questa Arte”, ma tra le sue caratteristiche (ecco che c’è un collegamento con quello che ho affermato antecedentemente) spicca imperiosamente l’immenso amore per la natura anche dei ‘suoi’ luoghi, la costante predilezione per l’aggregazione serena e pacifica, nonché per l’unità familiare e collettiva, così come lo studio attento delle vicende storiche del territorio apuano e non solo, messe in essere con un dipingere sicuro e attento, particolarmente spontaneo in cui sosta un’aura che taluni hanno avvicinato al cosiddetto “naif”. Ma lo è davvero? Non credo, o meglio, non del tutto, vedendone soprattutto quella serie di opere nelle quali l’airone è per qualche verso accostato a quella mitica fenice


associata dagli antichi greci al colore rosso e al sole, che viveva cinquecento anni e poi si incendiava, rinascendo quindi dalle proprie ceneri. L’airone, dunque – ben rammentato da Ovidio nelle ‘Metamorfosi’, – là dove, a proposito della caduta della città di Ardea, si legge che “... poi che tutto crollò disfatto ed arso, dal mezzo delle macerie un uccello visto allora per la prima volta, si alza in volo improvvisamente e battendo le ali, si scuote addosso la cenere”, è simboleggiato da Marcello Podestà nelle situazioni storiche e ambientali più diverse. Nei quadri inneggianti il lago che si trova proprio nei pressi di Montignoso, denominato di ‘Porta Beltrame’, o di ‘Perotto’, o ‘di Porta’, i ‘suoi’ aironi contemplano sia il ricordo di una natura incontaminata, sia una sorta di scudo, ovvero il monito per l’Uomo affinché la rispetti, ma non solo. Nei crudi oli su Auschwitz (sinonimo di ‘fabbrica della morte’), terribile teatro dell’imbecillità nazista e dell’egoismo umano, l’airone grida e urla all’unisono parole come libertà e pace: a tratti pare uscirne sconfitto e vinto, ma poi risorge e torna alla vita proprio come la fenice. Gli aironi, ovvero – nel caso – le Vittime, in verità altro non sono che quelli che ho già definito “i vinti non vinti”, mentre proprio in questo momento la mente mi porta a pensare al Popolo dei Liguri Apuani (una vera e propria Nazione, dedita alla pastorizia e alla coltivazione, come ben documenta il volume di Lorenzo Marcuccetti “Deportazione. Il Popolo delle Statue Stele. La storia, l’oblio...”, Ed. Giorgio Mondadori, Milano 2014)) di cui resta un certo fiero e forte carattere nelle genti cui appartiene Marcello Podestà che furono sottomesse e deportate nel Sannio in numero di 47.000 nel 180 a.C., dopo che una Roma implacabile e ingannatrice le colse di sorpresa (lo scrive Tito Livio), nonostante un trattato di pace “Finché il sole splenderà, il fiume scorrerà, l’erba crescerà...”. Tornando perentoriamente al Nostro, è facile notare che nelle opere insistono più e più elementi, l’acqua, il cielo, l’albero..., per riaffermare i valori della continuità e dell’amicizia e, in definitiva, della vita.


La trattazione dei suoi temi, al di là di quelli di cui ho or ora fatto cenno, sono ebbri di luce e di colore in un insieme che, nell’alternanza delle stagioni, dà particolare risalto proprio ad un inno felice tant’è che nel tutto insistono, come detto, molti simboli: dal bue della bontà e della calma, all’albero quasi sempre verde (l’ascesa, il progresso, la forza rigeneratrice), ma non manca la neve nel suo candore che porta il pensiero alla purezza, né la farfalla sempre graziosa e leggera. Ovvia la presenza del cielo, quasi sempre azzurro con la sacralità ad affermare le potenze superiori all’essere umano, e l’acqua, sorgente perfetta. Senza andare oltre, dato lo spazio a disposizione, mi si permetta di chiudere questi appunti lodando Marcello Podestà per i suoi lavori che reputo maggiormente significativi – sa a quali, nello specifico, mi riferisco – che ne condensano le caratteristiche, tipo la tela dedicata alla “Via dell’arte” di Montignoso. La strada in salita verso il Castello Aghinolfi, dal quale l’occhio si bea per l’orizzonte, il movimento delle nubi celestine e violacee e d’un grigio ammaliante, le piante mediterranee e finanche una certa asperità del terreno, indicano il tono rispettoso della sua creatività, un qualcosa cioè che dal passato s’unisce al presente aprendosi alla continuità. Marcello Podestà è in definitiva un pittore onestissimo, serio e sensibile che racconta e interpreta e dialoga con quella collettività destinata ad accoglierne quell’operato artistico che può procurare stimoli ‘di vita nuova’, costruendo nell’autonomia delle tre parole “segno/forma/colore” un messaggio tale da essere una vera e propria risposta positiva contraria al torpore generale altrove sempre più invadente. E’ un uomo chiaro che pensa e che lavora e che agisce nel nome di quell’arte vigile affinché la serenità prevalga sui flagelli purtroppo sempre incombenti. Di ogni tipo. Marina di Pietrasanta, 7 Luglio 2017

Lodovico Gierut Critico d’arte e giornalista


MARCELLO PODESTÀ

OPERE


Mostra Benefica “Dalla foresta alla scuola e al lavoro“ Camillian Social Center - Chiang Rai, Thailandia - 2017

Senza titolo - olio su carta Magnani, cm 50 x 35 - 2016


Senza titolo - olio su carta Magnani, cm 50 x 35 - 2016

Senza titolo - olio su carta Magnani, cm 50 x 35 - 2016

Senza titolo - olio su carta Magnani, cm 50 x 35 - 2016


Dipinti della speranza

Opere donate ai bambini Bielorussi dell’Associazione “Amici dei bambini Onlus” del Comune di Montignoso


I colori del bosco olio su tela, cm 50 x 40 - 2015

Animali al pascolo olio su tela, cm 50 x 40 - 2015

L’airone del lago olio su tela, cm 30 x 24 - 2016

La raccolta è quasi finita olio su tela, cm 50 x 35 - 2016

Il canto del gallo olio su tela, cm 40 x 30 - 2015


Nei pressi del lago

Svolazzando di qua e di lĂ olio su tela, cm 20 x 20 - 2015

Brrrr ancora 2 mesi e sarĂ primavera olio su tela, cm 20 x 20 - 2016

Senza titolo olio su tela, cm 20 x 20 - 2015

Senza titolo olio su tela, cm 20 x 20 - 2015


Il pettirosso - olio su tela, cm 30 x 30 - 2015

Fagiani in volo - olio su tela, cm 20 x 20 - 2015


Io osservo voi - olio su tela, cm 30 x 30 - 2015


Il bue - olio su tela, cm 30 x 30 - 2015


Senza titolo olio su tela, cm 30 x 24 - 2016

Ninfee olio su tela, cm 30 x 24 - 2015


Ăˆ arrivato l’inverno olio su tela, cm 30 x 24 - 2016


La dama del lago - olio su tela, cm 70 x 50 - 2016


I SIMBOLI DI MARCELLO PODESTÀ Il titolo assegnato alla personale di Marcello Podestà riassume in parte i connotati e le tecniche dell’arte naif, lasciando al fruitore il compito di indagare l’oltre, ciò che l’artista ha voluto cogliere e sottolineare della realtà circostante e quanto del suo essere sia presente nei dipinti. L’arte naif è ingannevolmente semplice e di facile lettura: il fatto che non sia riconducibile ad alcuna scuola di espressione artistica e rifugga dai canoni tradizionali la rende di immediata percezione, tuttavia, proprio perché non imbrigliata da regole e convenzioni, rappresenta l’immediata traduzione di stati d’animo suscitati dalla realtà familiare all’artista oppure di immagini oniriche al di fuori di spazi e tempi usuali. Basti pensare alle fiere rappresentate nelle opere di Ligabue, estranee alla fauna dell’ambiente da lui vissuto, ma forme del suo pensiero. La libertà espressiva di Podestà, ispirata dalla sua amata terra d’origine e da memorie di una vita a contatto con la natura della quale riesce a cogliere ogni palpito, si riveste di una tavolozza cromatica composita, nella quale prevalgono i blu, gli azzurri, il bianco e il verde in tutte le sue sfumature, applicati alla tela da piccoli e precisi tocchi di pennello che sembrano affettuosamente accarezzare le immagini. I soggetti delle sue opere oscillano da una accurata rappresentazione della realtà a fantasiose commistioni di gelo e fiori, nascite di veneri nostrane da una ninfea sotto l’arco di un ponte, su cui passa il tranquillo andare di un carro carico di fieno, incontri di ombrelli votati a differenti mansioni, perchè uno di essi è la barca per navigare sul fiume dei sogni. Una suggestiva libertà artistica svincolata da regole logiche e ricca di contenuti fantasiosi che cattura e seduce l’osservatore.


Ma l’arte di Marcello Podestà non è solamente questi paesaggi primaverili o invernali, tranquille istantanee di una vita all’impronta di verità e semplicità, perché la forte valenza simbolica di alcuni temi in lui ricorrenti denota un’attenzione a tematiche profonde che merita ulteriori approfondimenti. Il bue bianco, spesso presente nelle sue tele, compagno del lavoro dei campi, simbolo di forza ma anche di bontà e tranquillità, è l’immagine serena di una natura in pace con se stessa e con l’uomo che la rispetta, di un vissuto familiare di cui l’artista ha saputo cogliere i valori Un’altra figura è costante in tutte le sue opere, un elegante volatile dal manto bianco e il collo affusolato che, a mio giudizio, è il simbolo del suo animo come di quello dell’Uomo in senso lato. L’airone è una figura che ritroviamo nell’arte di quasi tutte le civiltà come simbolo, a connotazione positiva, di saggezza, equilibrio, determinazione, raccoglimento. Presso gli Egizi era associato alla Fenice, immortale perché continuamente risorge dalle sue ceneri: era quindi un messaggio di speranza, un non rassegnarsi alla distruzione perché da essa può rinascere la vita. Non fa parte di un orientamento religioso ma di una più ampia religione della vita. In un’opera di questa rassegna, di forte impatto emozionale, gli aironi piangono spargendo fiori sui binari della morte che conducono ai lager nazisti, ma ancora volano, ancora è presente il colore. Nell’altra tela dominano il nero e il grigio e gli aironi sono caduti come le vittime della ferocia nazista, rappresentata da un minaccioso avvoltoio. E’ un quadro di silenzi oscuri, di orrore sconfinato ma... grottescamente su di un teschio palpitano le ali di una farfalla ed io, forse per sfuggire all’angoscia che domina nell’opera, voglio pensare che sia il simbolo di una rinascita, magari effimera, ma futura. Penso in definitiva che questo sia il messaggio di Podestà, un uomo che ha conosciuto le difficoltà della vita e ha saputo superarle con la determinazione e l’immaginazione: proprio come un airone che abita la terra ma sa volare alto nel cielo. Viareggio, 8 Settembre 2017

Marilena Cheli Tomei Scrittrice, esperta d’arte


Particolare del quadro Il passato è alle porte e le porte sono aperte


L’incontro - olio su tela, cm 50 x 35 - 2015 Omaggio all’artista Franco Mora e Nino Camardo


I ricordi piĂš belli sono racchiusi nel cuore - olio su tela, cm 50 x 40 - 2016 Comando Stazione dei Carabinieri di Montignoso (Ms)


Lacrime di innocenti olio su tela, cm 80 x 60 - 2016


In armonia con la natura olio su tela, cm 80 x 60 - 2016


Dedicato alla razza umana finchè il rispetto sarà a senso unico, quest’opera rappresenterà passato, presente e futuro

Il passato è alle porte e le porte sono aperte olio su tela, cm 80 x 60 - 2017


Andando verso casa natura meravigliosa olio su tela, cm 80 x 60 - 2015


Festa delle donne olio su tela, cm 60 x 30 - 2015


Montignoso (il mio paese) olio su tela, cm 100 x 50 - 2015


Volo di aquiloni olio su tela, cm 60 x 30 - 2015


Pensieri di una sposa olio su tela, cm 60 x 30 - 2015


Notte da favola olio su tela, cm 60 x 30 - 2016


MARCELLO PODESTÀ

TESTIMONIANZE


La Via dell’Arte - olio su tela, cm 80 x 60 - 2017


MARCELLO PODESTÀ ... L’arma vincente la trova proprio nel Naif, collaborando con gli organizzatori ed il grande maestro Naif Nino Camardo, proprio per Montignoso, alla manifestazione “ESTATE NAIF” che gli permette di entrare in contatto con artisti di un certo rilievo. Ovviamente la sua curiosità lo spinge a sfruttare tale occasione per apprendere sempre maggiori dettagli di quell’arte pittorica, fin quando capisce che sarà la sua vera vena artistica, il suo percorso futuro, ornamentale e decorativo, ma in chiave NAIF! Dal Comitato per “La Via dell’ARTE” gli viene commissionata la rappresentazione della “Legenda”: lui accetta in quanto profondo conoscitore del territorio e del percorso sull’antica Via Francigena, ma anche per donare qualcosa di diverso dagli altri partecipanti e per vedersi riconoscere il meritato e profondo lavoro di ricerca della sua pittura. Sicuramente adesso nella vetrina internazionale c’è un posto anche per Podestà, il quale non tradirà mai la sua indole, ma conoscendolo migliorerà sempre più in un campo congeniale che lo porterà sicuramente ad aggiungere premi oltre alle dimostrazioni di stima, come quelle già avute, non ultima quella ricevuta l’anno scorso anche in campo letterario! Questa è dimostrazione che l’ARTE è in Lui, e Lui nell’ARTE! Firenze, settembre 2016

Marco Garrisi Organizzatore di eventi d’arte


L’ARTISTA... Artista autodidatta, da sempre appassionato di disegno, ha trovato nella via dell’arte il giusto percorso che lo ha portato in breve tempo a conoscere e ad esprimere la propria creatività attraverso la tecnica dell’aerogragrafo, riuscendo a creare un suo stile del tutto personale e fortemente creativo. Quella di Marcello Podestà è un’arte nitida che non a caso sta riscuotendo un crescente successo. Nato a Pietrasanta nel 1974 e residente a Montignoso – Massa Carrara, la sua pittura “Naif” ha preso avvio nel 2014 ai piedi delle Alpi Apuane dove – radici, colori ed emozioni – gli hanno consentito di esprimere quel forte bagaglio tecnico che madre natura gli ha donato e che caratterizza fortemente arte e artigianato protagonisti della sua professione. Innamorato della natura, trae da essa tutto ciò che è vita, per scoprire con poetica tenerezza quello che Shelley chiamava “l’anima delle cose”. Come pittore, Podestà ha già al suo attivo un consistente numero di opere che evidenziano la sua vena artistica e che la critica ufficiale ha già visionato riconoscendogli meriti e consensi unanimi. Le sue opere sono realizzate con una facilità eccezionale e molto significativa, spontanea e immediata è quindi la traduzione dal vero di ogni soggetto sempre diverso e ben curato nei minimi particolari. Attento e scrupoloso sa cogliere l’essenza delle cose che riesce a tradurre e a comporre in un tessuto pittorico capace di suscitare intense emozioni. Gioca con le tonalità dei suoi colori armonizzandoli e scomponendoli in modo tale da creare un’atmosfera altamente suggestiva che gli consente un dialogo immediato con l’osservatore. Possiamo quindi affermare che Marcello Podestà è un artista di rara sensibilità e che possiede capacità pittoriche meritevoli della massima attenzione da parte della critica ufficiale. Ha partecipato, su invito, a diverse Rassegne d’Arte ottenendo premi e riconoscimenti, in particolare: nel 2014 una Mostra Personale alla Galleria Internazionale “Il Quadrato” di Viareggio, Collettiva “I Maestri Contemporanei” alla Galleria “Il Mercadante” di Levanto (2014), “Estate Naif” nel 2015 a Cinquale di Montignoso (MS), “Omaggio a G. Puccini”, “Carnevale di Viareggio”, “Estate Naif” 2016 a Gubbio, Rassegna Internazionale “Natale Naif” a Castiglione del Lago (...). Franco Pedrinzani Critico d’arte


UN COMUNICATORE Ho avuto modo e l’opportunità di vedere i suoi quadri, di osservarlo dialogare con attenzione. Persona interessante, destriero di se stesso, comunicatore triste e malinconico, dove non appare, cercando di non dimostrare la sua “tristezza malinconica”. Questo eccellente comunicatore, pittore, con destrezza riesce a dare il meglio di sé: c’è da ammirarlo. Ho ritenuto opportuno inserirlo alla manifestazione “Mostra Estate Naif”, affiancarlo ai grandi nomi dell’arte. Marcello Podestà, di Montignoso, tra monti e mare, ha avuto una infanzia travolgente. Leccandosi le ferite, senza sottrarsi alla realtà, affrontando quello che gli si presentava (è da elogiarlo), ha imparato a levare le castagne dal fuoco senza scottarsi le mani (e questo è molto importante). Con umiltà, facendo diversi mestieri e facendo tesoro di quello che apprendeva, lavorando quasi a sfiancarsi, ha ritagliato un po’ di tempo per dedicarsi alla pittura forse come hobby o forse per scaricare le sue amarezze, riscoprendo la luce dei colori, il fare, la passione di vivere. Ha destato la mia attenzione, io che stimo pochissimi pittori, che da oltre mezzo secolo sono nell’arte, credo e ne sono convinto, che Marcello Podestà, pittore, possa dare il meglio di sé ed essere un protagonista nella storia dell’arte. Nino Camardo Artista


DIPINGERE CON GIOIA Pittura decisamente gioiosa certamente naif. Un modo non solo di dipingere ma anche di esaltare certi sentimenti che infondono viva poesia e sincera iniziativa fantastica dell’emozione. Marcello Podestà è bravissimo a immergere nella luce oggetti e figure che si equilibrano non solo in termini compositivi ma anche di relazione grafica. Non solo quadri ma anche inni, canti alla vita e alla natura che ci circonda, arricchita da una fantasia senza fine che trascina l’osservatore nella giusta atmosfera per riflettere sulle parti migliori del vivere. Perché nella pittura di Marcello Podestà non c’è niente di quotidiano, ma solo grandi avvenimenti per celebrare una realtà romantica. Una pittura in cui vi può essere nostalgia, amore, speranza che sono appannaggio spesso solo di colore che, pur rifiutati dalla cultura istituzionale, colgono un mondo i valori, conquistati con fatica, ma che hanno il maggior sapere. La sola filosofia di Marcello Podestà è l’entusiasmo e il grande bisogno di coinvolgere tutti nella sua pittura, un dono che la natura gli ha dato e che sa generosamente condividere. Giorgio Falossi Editore, critico d’arte


UN AMICO, UN ARTISTA In occasione della mostra “Estate Naif” tenutasi quest’estate a Cinquale di Montignoso nella splendida Versilia, ho conosciuto Marcello Podestà. Promettente, emergente giovane artista con il quale è nata un’importante amicizia. Conosco poco la sua vita privata: so che fin da bambino ha dovuto lottare e combattere per farsi spazio in un mondo difficile e ostile. Lo sta facendo tuttora, ma con il piglio di uomo adulto e con la forza di volontà di colui che non si arrende e non si arrenderà mai. In tutto questo la fede in Dio ha avuto sicuramente un ruolo importante che sa degnamente trasferire in tante opere pittoresche. Non è difficile, infatti, leggere nelle sue tele la bellezza e la magnificenza del Creato e soggetti prettamente religiosi. Intraprendente, comunicatore e divulgatore, Marcello Podestà possiede doti tali che spianeranno di certo la strada alla sua futura carriera artistica. Reggio Emilia, 28 settembre 2015

Luigi Braghiroli Collezionista, esperto di Arte Naive

Io volo olio su cartone pressato, ø 20 cm - 2016

La passeggiata del Papa olio su cartone pressato, ø 20 cm - 2015


MARCELLO PODESTÀ E LA NATURA La natura nelle sue forme più varie è il corpo principale delle opere di Marcello Podestà; si tratta di una Natura omaggiata e resa protagonista insieme agli animali in quello che egli ci racconta con autorevolezza e ‘di cuore’. Ecco che allora certi suoi lavori rimandano agli ex voto che si possono trovare in cappelle votive o monasteri nell’intera zona di Massa e di Carrara e altrove. L’artista ci ricorda quanto sia importante e lo sia stato in passato, l’ambiente, al contrario degli uomini di oggi, che pare si divertano nel farne continuo scempio. Nelle sue opere sono presenti, a mio parere, anche echi di pittori naif, di cui il più grande di tutti Ligabue, così come quelli di taluni bravissimi pittori-contadini e di altre autorevoli firme che con i loro dipinti ci hanno mostrato il lavoro nei campi, il passare delle stagioni, il paesaggio e le tradizioni che si sono trovati a vivere, tanto che è sperabile vedere sempre più pittori sinceri come lui che rendano testimonianza della bellezza che ancora ci circonda. Ne abbiamo davvero bisogno!. Pisa, Luglio 2017

Stefano G. Acconci Artista


Nel lago di notte olio su tela, 15x15 cm - 2016

Anche una semplice farfalla può illuminare il tuo cammino olio su tela, 20x20 - 2017

Volare nel tramonto olio su tela, 20x20 - 2017


Mi presento... “Sono nato a Pietrasanta il 31 Marzo 1974. Curioso per natura da bambino, ai tempi della scuola elementare, amavo frequentare i capannoni dei carristi del Carnevale di Cinquale, presso Montignoso, e osservare come prendevano vita quelle macchine gigantesche. Da sempre sono appassionato di disegno, e crescendo, ho provato a usare le tecniche più differenti, dalle tempere agli acquerelli, passando per l’olio, il carboncino ed i pastelli, senza però soffermarmi su nessuna in particolare: mi piaceva semplicemente la novità, ero curioso di sperimentare e di vedere fin dove potevo arrivare. L’arte mi ha sempre accompagnato e, stranamente, in qualunque cosa facessi ritrovavo sempre, anche se in piccole dosi, la pittura. Mi sono iscritto anche all’Istituto d’Arte, però mi sono ritirato al primo anno perché, preso dal desiderio di essere indipendente, cominciai subito a lavorare. Negli anni Novanta la scoperta dei mezzi aerografati tipici di quel periodo mi ha spinto a riavvicinarmi al disegno. Ho acquistato gli strumenti necessari e ho imparato da solo ad usarli, iniziando a disegnare, decorando auto, moto e vespe con grande successo di pubblico e soddisfazione personale. Durante il periodo di leva militare, tra il 1993 ed il 1994, ho realizzato un murales a Tirrenia, nello stabilimento balneare dei paracadutisti. Dal 2000 a tutto il 2012 intrapresi l’esperienza lavorativa nei cantieri navali a Viareggio da operaio a direttore lavori e in quel periodo per varie situazioni mi è capitato di dover imparare vari mestieri grazie a questo ho acquisito una conoscenza che mi permise di seguire i lavori di costruzione di yacht in vetroresina. Non avendo più tempo per l’aero-


grafo dovuto all’impegno lavorativo e alla novità che mi si pose davanti, cominciai a mettere in pratica quello che avevo appreso, iniziando a progettare uno yacht e costruendolo, dal manichino, stampo ecc.; insomma un mio prototipo ma in miniatura (modellino) sono passato dal dipingere al costruire ma sono sempre sfumature dell’Arte. Nel 2012 nella mia Provincia ci fu un’alluvione e io andai ad aiutare le persone e amici in difficoltà, era una ditta di infissi. Perché vi dico questo? Capirete più avanti. Nel 2013 per colpa della crisi chiuse anche la ditta dove lavoravo, visto che il lavoro non se ne trovava cominciai a frequentare diverse associazioni di volontariato, per essere e sentirmi mentalmente impegnato. Dopo circa 2 anni dall’alluvione mi contattò il titolare della ditta che avevo aiutato,mi disse che voleva promuovere una linea di infissi, esterno alluminio interno legno e se potevo aiutarlo, accettai e lo feci con l’Arte, disegnando sopra la parte interna in legno per far capire che queste finestre sono come dei quadri, opere d’arte e non serve coprirle con delle tende cosi è nata l’iniziativa “Una finestra nell’Arte“: in primis coinvolsi l’amico e artista Nino Camardo successivamente altri pittori, pittrici e un poeta organizzando e realizzando una mostra molto interessante, ancora oggi questi angolini


dipinti (una sezione di finestra) vengono inseriti nelle mostre d’Arte. Oggi vi posso dire che sono a dirigere un reparto della ditta di infissi che avevo aiutato. Ad un certo momento, sempre frequentando associazioni di volontariato e collaborando, tra le altre cose, all’organizzazione di varie iniziative, tra le quali La Via dell’Arte, a Montignoso ho avuto modo di mostrare ad alcuni degli artisti partecipanti le foto dei miei disegni fatti con l’aerografo, lasciando tutti stupiti per il fatto di essere autodidatta. Tutti mi hanno spronato a misurarmi con le tele, a trasferire su un nuovo supporto quello che sapevo fare; è servito del tempo, ma finalmente sono riuscito a tirare fuori tutto il mio bagaglio e a crearmi uno stile . Il mio percorso con l’Arte continua; ho iniziato a fare mostre nazionali e internazionali in Italia e all’estero, incontrando tanti artisti, con il tempo diventati amici uno fra tanti Maurizio Fantoni, Maestro incisore. Egli venne a fare una mostra a Montignoso precisamente a Villa Schiff intitolata “Dal segno inciso all’opera dipinta” (di Manola Degobbi e Maurizio Fantoni): in quell’occasione mostrò sia a me, sia ad altri il torchio e come si fa a incidere e stampare, e ce lo fece fare; rimasi affascinato, ma la competizione che ho con me stesso è uscita fuori e ogni volta mi sprona a vedere dove posso arrivare; come? Ho costruito il torchio per stampare, osservando quello del Maestro Fantoni, iniziando per me una nuova arte e una nuova sfida con me stesso. Nonostante fossi all’inizio mi è stata commissionata dall’associazione Bimbinsieme Costa Rica Onlus delle stampe per il decimo anniversario dell’Associazione che si è svolta a Bergamo: le stampe sono state consegnate al Console del Costa Rica, alle due madrine ad una cantante ed una scrittrice costaricense, nonché al Sindaco di Azzano San Paolo (BG). Questa è la mia storia: oggi porto sempre con me le parole della mia professoressa di educazione tecnica e civica delle scuole medie: “Anche se nella vita arriverete in alto siate umili e restate umili”. Forse da ragazzino non diedi peso a quelle parole, ma ora mi rendo conto che hanno segnato profondamente la mia vita, poiché la giusta umiltà, pur se qualcuno non condividerà il mio pensiero, è una forza autentica. Varie documentazioni sono conservate sia presso Biblioteche Pubbliche, sia in Archivi tra cui quello del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut.


PERSONALI - COLLETTIVE - PREMI Attività recente - La Via dell’Arte 2017 Montignoso (Ms) Mostra Personale - Consegna del quadro al Comune di Montignoso - Riproduzione del quadro e posizionamento dello stesso sul territorio. - 2ª Mostra INTERNAZIONALE ESTATE NAIF 2017 Gubbio (PG) Palazzo del Bargello e Chiesa Santa Maria dei Laici - Rassegna INTERNAZIONALE dei Maestri di Arte Naif di oggi e di ieri Circolo Artistico - Arezzo 2017 - Mostra Benefica “Dalla foresta alla scuola e al lavoro“ Camillian Social Center di Chiang Rai 2017 - THAILANDIA - Citazione con pubblicazione di un’opera sulla RIVISTA 20 n°19 gennaio febbraio 2017 Centro Culturale Ariele, Torino - ASTA BENEFICA a favore di AMATRICE 2016 - Marina di Massa (MS) - 1ª Mostra INTERNAZIONALE “ESTATE NAIF” 2016 - Gubbio (PG) - Palazzo del Bargello - Collettiva 2ª ESTATE NAIF 2016 Cinquale (MS) 2016 - ASTA REGIONALE TOSCANA 2016 “23 ARTISTI la PRIMA RATA la PAGHIAMO NOI “ - 1° Premio Rassegna d’Arte e Letteratura ”OMAGGIO AL CARNEVALE” 2016 Città di Viareggio. - Pubblicato nel catalogo “DALL’EXPO DI MILANO ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2015” Il Quadrato con quotazioni, recensione di Giorgio Falossi. - Premiato alla RASSEGNA INTERNAZIONALE dei Grandi Maestri d’Arte NAIF di ieri e di oggi “2° NATALE NAIF” 2015, Castiglione del Lago (PG) - Collettiva nella Mostra Antologica di NINO CAMARDO - Villa Schiff 2015, Montignoso (MS) - 1° Premio medaglia d’oro Rassegna d’Arte e Letteratura 2015 “I GRANDI MAESTRI CONTEMPORANEI”, Viareggio (LU) - 1° Premio Rassegna d’Arte “OMAGGIO A GIACOMO PUCCINI” 2015 - Pubblicato nella collezione privata “I BOTTONI” d’Arte NAIF di Luigi Braghiroli 2015 - Collettiva alla Mostra “ESTATE NAIF” 2015 Cinquale (MS) - Personale presso la Galleria Internazionale di Viareggio, Maggio 2014 - Collettiva “Maestri Contemporanei” - Galleria “Il Mercadante”, Levanto, 2014 - Dal 1990 al 2002 disegno con aerografo

Mostra Estate Naif 2015 - Associazione Amici dei bambini Onlus Mostra Estate Naif 2016 - Associazione Amici dei bambini del Comune di Montignoso con collaboratori e Amministrazione Onlus del Comune di Montignoso con la Pittrice Miria Nardini Comunale


QUALCHE FOTO DEL MIO PERCORSO CON...

Giacomo Bugliani, Consigliere Regionale Regione Toscana Marilena Cheli Tomei, Scrittrice ed Esperta d’Arte Lodovico Gierut, Giornalista e Critico d’Arte Clara Mallegni, Artista Daniel Podestà, figlio dell’Artista e Alain Bonnefoit, Pittore

Fabio Calvetti, Pittore Paolo Staccioli, Scultore - Marco Garrisi, Organizzatore di Eventi d’Arte Lodovico Gierut, Giornalista e Critico d’Arte - Danilo Fusi, Pittore


Giacomo Bugliani Consigliere Regionale Regione Toscana e Presidente del Premio Internazionale Poesia e Narrativa, San Domenichino, 57ÂŞ Edizione, CittĂ di Massa 2016

Raffaello Gianfranceschi Vicesindaco del Comune di Montignoso


Giacomo Bugliani, Consigliere Regionale Regione Toscana - Paolo Bambagioni, Consigliere Regionale Regione Toscana Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia di Massa Carrara e Sindaco di Montignoso - Marco Garrisi, Organizzatore di Eventi d’Arte - Paola Leonardi, Proloco Comune di Montignoso - Fabrizio Verniani, Cesellatore

Alcuni personaggi della foto: Davide Vinattieri “Vidà”, Pittore Francesco Nesi, Pittore - Nadia Bellè, Dirigente del Comune di Montignoso - Eleonora Petracci, Assessore Comune di Montignoso - Nico Paladini, Pittore

Maresciallo ordinario Azzato Giovanni e Luogotenente Poletti Alberto


Lezione di stampa con Maurizio Fantoni, Maestro Incisore

Stampa dal Torchio che lo stesso artista ha costruito

Presentazione delle stampe create per l’Associazione Bimbinsieme Costa Rica Onlus

Cecilia Gayle, Cantante Costaricense - Simona Pergreffi, Sindaco di Azzano San Paolo (BG) Giovanna Valverde Stark, Console del Costa Rica - Carin Mc Donalds, Scrittrice Costaricense


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Finito di stampare nel mese di Febbraio 2018 da Kosana sas, Viareggio (Lu) www.kosana.it



MARCELLO PODESTÀ

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