4 Michela Bassanelli
Geografie dell’abbandono
Il caso della Valle di Zeri Una ipotesi operativa per la Valle di Zeri
4 UNA IPOTESI OPERATIVA
LA VALLE DI ZERI VERSO UN TERRITORIO SOSTENIBILE
404
RICERCA*AZIONE
4 UNA IPOTESI OPERATIVA Il primo passo all’interno del processo di definizione della strategia progettuale consiste nella valutazione di tutte le informazioni ricavate dalla lettura del territorio svolta nella fase precedente. Nel caso specifico della Valle di Zeri le problematiche emerse rispetto ai vari aspetti sono: 1 aspetti sociodemografici - diminuzione graduale della popolazione con un indice di diminuzione costante dalla metà degli anni ’80; - popolazione con un indice di anzianità elevato; - scarsa presenza di giovani e bambini; 2 aspetti economico produttivi - l’ economia attuale si basa sopratutto su qualche attività commerciale e attività amministrative; - attività di allevamento ovino(agnello di Zeri); - campi agricoli non utilizzati; - turismo in forte diminuzione. 3 aspetti territoriali - vocazione agricolo - rurale; - funziona a rete; - borghi con caratteristiche storico-ambientali di pregio; - disponibilità idrica; -elevato valore paesaggistico. La strategia individuata per la Valle di Zeri punta ad una possibile riattivazione dal punto di vista sociale ed economico del territorio attraverso metodi non invasivi e attraverso la riscoperta di antichi valori. Per queste ragioni si è pensato ad una strategia integrata che operi attraverso strumenti diversificati e che punti ad una valorizzazione sostenibile del territorio. Gli obiettivi che si pone sono: la ripresa dell’economia locale, il ripopolamento delle frazioni e uno sviluppo turistico della zona. Sulla base di queste considerazioni è stato formulato un metaprogetto. Il metaprogetto viene definito come: “un insieme di strumenti, metodologie, approcci, modi di operare in grado di supportare il professionista riflessivo e di potenziarne le capacità introspettive di auto osservazione e di ragionamento sullo e nello stesso fare progettuale: in grado di contribuire alla costruzione di modelli e ai conseguenti processi di sperimentazione, selezione e validazione della soluzione finale (…), in modo da rendere il processo via via più efficiente “(1). E’ quindi uno strumento di supporto all’agire progettuale e uno strumento di riflessione riguardo al processo ideativo. In particolare nel caso della Valle si è riflettuto su quali variabili agire per portare ad un aumento della popolazione. Da un lato si è pensato di operare sulla variabile economica e dall’altro sulla variabile della qualità della vita. Ognuno di questi elementi presenta al suo interno delle sottodeclinazioni. In generale si è pensato alla costituzione di alcuni consorzi che gestiscano i vari elementi: il consorzio della terra e quello dei servizi. At-
Una ipotesi operativa
405
torno a questi poli sono previsti una serie di dispositivi minimi che prevedono il cablaggio della Valle, l’inserimento di un polo scolastico, la possibilità di avere una casa con un terreno e un miglioramento della rete dei trasporti. La strategia si basa quindi sullo sviluppo sostenibile del territorio utilizzando le risorse che presenta e che tutt’ora non sono considerate. Tutti gli strumenti individuati infatti vengono letti sotto un tema più grande e complesso che è quello della sostenibilità. Ricaduta progettuale della strategia riguarda la creazione di micro-infrastrutture-ecologiche che sfruttano da un lato le risorse rinnovabili e dall’altro riciclano quelle esistenti. Queste “infrastrutture ambientali” diventano quindi superfici di mediazione: innescano un processo di scambio tra i manufatti e l’ambiente circostante. “Infrastrutture che operano a scale differenti, dalla più minuta l’alloggio, alla più estesa, il paesaggio e l’ecosistema. Infrastrutture intese come dispositivi sociali, in grado di stimolare una interazione e una relazione tra le funzioni in esse ospitate e i loro utilizatori. Infrastrutture rivolte ad un abitante consapevole che fa convergere le proprie risorse economiche su programmi e azioni orientate alla riduzione dell’impatto sull’ecosistema. Queste infrastrutture sono collocate in modo diffuso all’interno del territorio in modo da ristabilire un equilibrio su scala maggiore per definire le coordinate di un rinnovato abitare. L’identità del progetto si fonda sulla combinazione di una serie di dispositivi che funzionano da catalizzatori e indica una nuova capacità di oservazione e di apprendimento verso l’esistente. Queste micro-infrastrutture ecologiche si inseriscono all’interno di un più ampio programma di sensibilizzazione ai temi della gestione sostenibile del territorio. Da una lato si vuole così incentivare le economie locali legate all’agricoltura e al turismo, dall’altro si vuole indurre gli abitanti ad una maggiore coscienza del proprio territorio per uno sviluppo equilibrato dell’ecosistema.
406
RICERCA*AZIONE
SWOT analysis
L’analisi SWOT (Strenghts- Weaknesses- Opportunities- Threats)è uno strumento strategico di analisi che combina lo studio dei punti di forza e di debolezza di un’area geografica interna, con lo studio di opportunità e rischi che derivano da fattori esterni. Questo strumento consente di formulare una strategia utile per poter attuare delle politiche di sviluppo territoriale, in grado di evidenziare le reali problematiche e potenzialità presenti in un’area, e permettere quindi, ai soggetti attuatori, la scelta più opportuna e conveniente per uno sviluppo sostenibile dell’ambito. La prima fase consiste nell’analisi di tutte la caratteristiche principali dell’area d’interesse. Nel nostro caso si sono studiate precedentemente le seguenti macroaree: -civicware ovvero la popolazione con i rispettivi dati demografici e gli utenti usterni come i turisti; -finware ovvero la situazione economico-produttiva dell’area con le principali attività; -ecoware ovvero le caratteristiche del paesaggio e dei beni storico-architettonici presenti sul territorio.
Una ipotesi operativa SISTEMA
Sistema sociodemografico
Sistema economico-produttivo
407
DESCRIZIONE L’analisi del sistema fa riferimento alla valutazione dell’andamento della popolazione residente nel territorio del Comune di Zeri a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri. La maggior parte della popolazione è anziana, ci sono pochi giovani e bambini. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, la maggior parte degli abitanti risiede nei due paesi principali(Coloretta e Patigno), mentre la restante parte si suddivide nelle diverse frazioni. Il sistema economico-produttivo del Comune di Zeri è suddivo in tre settori principali: agricoltura e allevamento, atività manifatturiera e altri servizi. Per quanto riguarda il settore dell’agricoltura, questo è caratterizzato da un progressivo declino. L’allevamento, soprattutto ovino, si trova in una condizione migliore. Il settore commerciale è caratterizzato da attività piccole, con una dimensione fortemente stagionale . La maggior parte dei lavoratori ha impieghi amministrativi.
Sistema dell’accessibilità e della mobilità
Per quanto riguarda l’accessibilità al territorio comunale dall’esterno, questa risulta essere garantita da un’unica infrastruttura viaria, la Strada Provinciale SP 36 che collega Pontremoli a Zeri. E’ una strada problematica in quanto ha una carreggiata molto stretta per il passaggio di due automobili e presenta spesso dissesti e frane. La stazione ferroviaria più vicina a Zeri è quella di Pontremoli che è collegata tramite un servizio bus al comune. Relativamante alla mobilità interna, esiste una sola strada che collega tutte le frazioni. Sono presenti numerosi sentieri.
Sistema dei servizi
Il comune non presenta un numero di servizi adeguato alle esigenze del comune. Mancano in molti paesi negozi alimentari per bei di prima necessità. Mancano spazi e attrezzature per i bambini e per i giovani. Il territorio non è cablato. La scuola, oggi con sede provvisoria a Patigno, non presenta strutture adeguate.
Sistema turistico-ricettivo
Il numero dei turisti sul territorio di Zeri è in forte calo. Da un lato mancano le strutture, sia alberghiere che di ristoro. Inoltre le vecchie strutture sono completamente in stato di abbandono e costituiscono dei veri e propri ruderi all’interno delle frazioni. Esiste una domanda di turismo legata al periodo autunnale per la raccolta di funghi e prodotti di stagione. Un elemento di particolare rilevanza è quello delle seconde case, la magigior parte dei vecchi abitanti che se ne sono andati dopo la guerra. Le criticità principali riferite a tale fenomeno fanno riferimento al bassissimo numero di presenze giornaliere, inoltre la maggior parte di queste case sono prive di impianti di riscaldamento rendendono così impossibile l’utilizzo nella stagione invernale.
408
RICERCA*AZIONE
La risorsa turismo Valutazione
Il secondo passo è stato quello di andare a compilare la matrice di valutazione tenendo conto dei fattori interni, punti di forza e di debolezza, e dei fattori esterni, opportunità e minacce. Questa analisi, illustrata nello schema a fianco, presenta pertanto le problematiche, le competenze strategiche e le risorse presenti nell’area.
Una ipotesi operativa
409
internal approach
Strengths S1_territorio con vocazione agricolo-rurale S2_presenza di borghi di interesse storicoculturale S3_allevamento dell’ “agnello di Zeri”, presidio slow food S4_peculiarità legate al cibo S5_risorse ambientali e naturali S6_crescente sensibilità ed attenzione della popolazione ad una strategia di miglioramento per il territorio S7_integrità dei valori identitari del territorio e sopravvivenza di una cultura solidale di origine rurale
Opportunities O1_migliorare la dotazione di servizi e infrastrutture per il territorio O2_proporre nuove filiere produttive legate al patrimonio artistico ed ambientale con nuove attività economiche-compatibili O3_presenza di turismo di colonizzazione O4_riscoperta di tradizioni e consuetudini delle comunità passate O5_presenza della comunità montana O6_pensare di mettere a rete il comune con gli altri borghi della Lunigiana
external approach
Weaknesses W1_territorio poco sponsorizzato e poco conosciuto W2_negli ultimi decenni si è assistito ad un significativo abbandono della pratica agricola W3_la gestione delle poche aziende rimaste viene condotta prevalentmente in ambito familiare con prevalenza di soggetti anziani W4_totale assenza al momento di botteghe che si dedicano alla produzione artigianale di prodotti tipici W5_comune con un indice di anzianità molto elevato W6_sono rimaste poche attività di ristorazione e di alloggio per turisti W7_carenze nelle infrastrutture di accessibilità e di mobilità interna ed esterna
Threaths T1_chiusura di numerose attività sia produttive che commerciali di base T2_tutto il territorio comunale non è cablato T4_maggiore perdita di identità sociale con la scomparsa ulteriore di tradizioni, costumi e usi caratteristici della zona T5_impoverimento delle risorse naturali, in assenza delle opportune misure di conservazione e valorizzazione T6_perdita di elementi architettonici tipici dell’edilizia originaria
410
RICERCA*AZIONE
obiettivo
RE-ACTION OBIETTIVO-STRATEGIA Obiettivo primario del lavoro è quello di invertire il trand attuale dell’andamento della popolazione portandolo ad un progressivo aumento. Ripopolare gradualmente un territorio significa comprendere i cambiamenti della società attuale. Per il caso della Valle di Zeri la scelta del ripopolamento deriva da una lettura sia del territorio sia da esigenze espresse dalla popolazione che vorrebbe migliorare la condizione in cui versano questi luoghi. Per generare un sistema che porti ad un aumento di popolazione è necessario tenere conto di due variabili: l’economia e la qualità della vita. Entrambi i fattori consentono di migliorare il trand e a loro volta sono costituiti da una serie di altri fattori. Per generare un’economia si può per esempio far leva sulle compravendita di beni o servizi e sulla produzione degli stessi. Come abbiamo appreso dagli studi precedenti, il territorio della Valle di Zeri è essenzialemente di tipo agricolo-rurale e sarebbe interessante e favorevole poter sfruttare questa risorsa. Inoltre in un momento in cui la società chiede migliore qualità dei prodotti, l’orto sotto casa, il controllo della coltivazione, quale soluzione migliore potrebbe esserci se non quella di utilizzare questa potenzialità? Anche il turismo oggi giorno presenta dei caratteri nuovi che fanno riferimento ad un concetto di temporalità diverso da quello precedente, che sottostava ad un ciclo classico di ferie stagionali. Si richiedono altre tipologie di soggiorno a contatto con la natura e che seguono il ciclo stesso della natura, dove si ricerca quella qualità che nelle città è andata perduta. L’altro fattore che conduce ad un aumento di popolazione è quello della qualità della vita. Quest’ultimo elemento può essere dato dall’assenza di inquinamento, sia atmosferico che acustico, dalla presenza di un paesaggio con la possibil-
qualità della vita
aumento popolazione
economia
Metaprogetto
411
progetti
collegamento
azioni della pubblica amministrazione
cablaggio internet
rete dei trasporti formazione
dispositivi minimi polo scolastico
POPOLAZIONE PASSIVA
casa+orto
casa
basso impatto ambientale
compravendita beni/servizi
azioni pubblico/privato
consorzio della terra
consorzio dei servizi
consorzi
accoglienza offerta turistica servizi per la vita nel borgo
produzione beni/servizi
POPOLAZIONE ATTIVA
412
RICERCA*AZIONE
ità di fare escursioni, dall’utilizzo di mezzi di trasporto alternativo che vanno dalla macchina elettrica alla più comune bicicletta e dalla possibilità di avere una casa con un terreno da coltivare. Tenendo conto di tutti questi fattori e relazionadoli con le possibilità offerte dalla Valle di Zeri si è pensato di orientare il progetto da un lato verso la realizzazione di dispositivi minimi che consentano un miglioramento della qualità della vita in chiave sostenibile e dall’altro alla realizzazione di attività consorziate. Con quest’ultimo termine si intendono delle unità in cui non esiste solo la produzione ma anche l’alloggio e il ristoro e sono rivolte sia a turisti che vogliono sperimentare una vacanza alternativa sia a persone esterne come gli immigrati che in cambio del lavoro non devono pagare l’alloggio. Per dispositivi minimi si fa riferimento sia a strutture collettive da inserire nel paesaggio sia a strumenti che consentono la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili come l’acqua che è presente in grande quantità sul territorio. Come risulta evidente questo schema lavora a rete con elementi che si richiamano. Anche questo tipo di approccio è una scelta che deriva da un carattere del territorio che lavora in questo modo.
marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre
novembre dicembre
ottobre
febbraio
febbraio
febbraio
sagra della castagna
sagra del fungo
mercatino slow food
gennaio
gennaio
gennaio
Metaprogetto 413
414
RICERCA*AZIONE
aspetti sociali
fascia bassa
FOCUS GROUP residenti
15
10
<5
5-9
29
36
10-14
15-19
65
20-242
88
5-29
61
70
49
73
30-34
35-39
40-44
45-49
25-49
<5-14 fascia da potenziare
fascia da attirare/potenziare
Popolazione passiva
Popolazione passiva artisti
FOCUS GROUP possibili utenti
architetti/designers scrittori professori registi pensionati
PROGETTI
consorzio della terra
consorzio accoglienza
consorzio offerta turistica
consorzio vita nel borgo
P
Metaprogetto
fascia maggiore
103
97
116
127
50-54
55-59
60-64
65-69
149
70-74
127
75-79
60
80-84
70-85
50-69
fascia da consolidare/mantenere
fascia da attirare/potenziare
Popolazione attiva giovani lavoratori pensionati
cablaggio
polo scolastico
rete trasporti
casa+orto
78
>85
415
416
RICERCA*AZIONE
dispositivi minimi: cablaggio
cablaggio
E’ previsto per ogni borgo il cablaggio della rete a banda larga. Questo consente da un lato la possibilità per i lavori che lo consentono di stare lontano dall’ufficio e dall’altro la possibilità per tutti gli abitanti di usufruire del servizio. In particolare le categorie di lavoratori che rientrano in questa tipologia sono: la ricerca, l’amministrazione, la scrittura, l’architettura, il design, il cinema.
Dispositivi minimi
417
Zum Zeri
Cernatore
Codolo
cablaggio
Bosco
cablaggio a larga banda (155mbs) Tv satellitare
418
RICERCA*AZIONE
dispositivi minimi: case+orto
casa+orto
Gli abitanti della valle di Zeri oltre ad avere una casa che risponde a determinate caratteristiche ecosostenibili di recupero e riuso delle acque, hanno anche un piccolo terreno. Questo doppio elemento è molto importante per migliorare la qualità della vita perchè ogni persona ha la possibilità di produrre ciò che consuma. Entra così a far parte di un ciclio sostenibile dove anche gli scarti vengono riutilizzati per concimare il terreno.
Dispositivi minimi
casa+orto
3 persone
60 mq
4 persone
90 mq
5 persone
120 mq
419
420
RICERCA*AZIONE
dispositivi minimi: polo scolastico
polo scolastico
Con polo scolastico si intende la possiblità di garantire una formazione fino alle scuole medie caratterizata da alcuni tratti distintivi come le attività e il dopo scuola. Dall’altro lato si fa riferimento all’installazione di un centro di ricerca immerso nella natura che si occupi dello studio della biodiversità e del controllo dell’ambiente e del territorio.
Dispositivi minimi
421
polo scolastico
centro ricerca e controllo dellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente studio della biodiversitĂ e salvaguardia
polo scolastico
individuare risorse ambientali e naturalistiche scuola materna, elementare, media individuare risorse agrarie e culturali servizio doposcuola servizio busnavetta
422
RICERCA*AZIONE
dispositivi minimi: rete trasporti
rete trasporti
Il tema dei collegamenti è molto importante per garantire una qualità della vita migliore. L’utilizzo delle automobili viene disincentivato arrichendo i servizi pubblici. Aumentano i collegamenti con la stazione dei treni a Pontremoli e l’aereoporto più vicino. Inoltre si prevede anche l’utilizzo di macchine e bus elettrici che si spostano all’interno dei paesi.
Dispositivi minimi
423
accessibilitĂ a livello regionale(aeroporto e ferrovia) 20 min
Pontremoli FS
Zeri
rete trasporti
1h20min
accessibilitĂ a livello provinciale(cittĂ principali) Pontremoli Zeri
20 min 34 min
Aeroporto Galileo Galilei Pisa
Filattiera
40 min Mulazzo 40 min
44 min
Bagnone Villafranca in lunigiana
50 min 45 min
Aulla
Levanto
424
RICERCA*AZIONE
consorzio della terra
Il consorzio della terra, costituito dai produttori e dai proprietari delle residenze e dei terreni , provvede alla gestione di questo organismo. Infatti Zeri proprio per la vocazione agricolo-rurale del territorio si presta molto bene a questo tipo di attività che consente di avere prodotti di qualità. Il sistema è formato da lavoratori fissi e da altri mobili, turisti o lavoratori stagionali, e inoltre dà la possibilità a coloro che non hanno nè un lavoro nè una casa di poter lavorare ottenendo un alloggio a prezzi calmierati. Le principali attività riguardano l’agricoltura e l’allevamento. Per quanto riguarda la coltivazione esiste la possibilità di affittare degli orti sia alla popolazione della valle sia all’esterno come a Pontremoli ed avere il raccolto settimanalmente.
Attività
Fasi progetto
allevamento
2011 1 ettaro per orti 1 vendita prodotti 2 spazio cucina
alloggi
2013
agricoltura
spazi comuni per mangiare vendita prodotti
2 ettari per orti 2 vendita prodotti 3 spazio cucina
Consorzio della terra
425
popolazione attiva alloggio gratis guadagno
â&#x201A;Ź
socio lavoratore
mangiare anche quello che coltivo
mangiare gratis
lavoratore stagionale
alloggio gratis
lavora
guadagno minimo
â&#x201A;Ź
mangiare anche quello che coltivo alloggio a prezzi calmierati
lavoratore esterno
â&#x201A;Ź
guadagno
426
RICERCA*AZIONE
campi coltivati
allevamenti
a
alloggi
Consorzio della terra
spazi comuni
vendita prodotti
427
428
RICERCA*AZIONE
orto in affitto
Il progetto degli orti vuole essere uno strumento di riattivazione di una parte dell’economia locale. Sfruttando i terreni ora non coltivati è possibile creare un sistema che permetta la riattivazione di varie funzioni. Il progetto dell’orto in affitto è partito in due realtà italiane: a Roma con“l’orto solidale” e a Vercelli con “le verdure del mio orto”. Il concetto è quello di offrire in affitto varie metrature di terreno, a scelta in base alla richiesta degli utenti, che vengono coltivate dall’azienda. La manodopera comprende attori diversi. C’è anche chi grazie al telelavoro può seguire la coltivazione del proprio orto. Negli altri casi è l’azienda stessa che si occupa del rifornimento delle colture.
Consorzio della terra
429
orto Ort o in inaffitto affit to
+ terreni/orti
+ â&#x20AC;&#x153;azienda agricolaâ&#x20AC;?
lavoratori
A15 pontremoli zeri
aulla
cittadino zone limitrofe
abitante della valle
2.sceglie colture in base alle stagioni
2.sceglie colture in base alle stagioni
3.ogni settimana arriva il raccolto a casa
3.si porta a casa il suo raccolto
430
RICERCA*AZIONE
caratteristiche degli orti tipologie/mq
1/2 persone = 30 mq
2/3 persone = 60 mq
3/4 persone = 90 mq
5/6 persone = 120 mq
200 Kg circa per persona lâ&#x20AC;&#x2122;anno
Consorzio della terra
colture
431
gestori
ravanello lattuga romana lattuga gentilina
primavera
lattuga canasta
propietari +
rucola
fissi 2/3 dipendenti fissi
+
peperone pomodoro
volontariato/banca del tempo
pisello +
lattuga ghiaccio lattuga romana
estate +
melanzana zucchina
affittano il terreno
carota zucchina radicchio rosso cavolo
autunno
finocchio broccolo lattuga canasta radicchio rosso porro spinacio verza
bambini delle scuole
inverno
mobil
432
RICERCA*AZIONE
consorzio dei servizi
consorzio servizi
accoglienza
turismo
vita nel borgo
Consorzio dell’accoglienza e ospitalità accoglienza
Questo consorzio si dedica all’accoglienza di tutte quelle persone che decidono di trasferirsi nella valle di Zeri e di intraprendere un lavoro o all’interno del consorzio della terra o nei servizi. L’ente si occupa in particolare della distribuzione delle case e dei terreni e della gestione degli affitti. Inoltre si fa garante del tema della mobilità ecologica con la possibilità di usufruire di macchine elettriche.
Consorzio dei servizi
utenti
agricoltori/allevatori
lavoratori esterni singoli
telelavoratori
lavoratori settore servizi
famiglie
servizi
casa/affitti
terreni
433
434
RICERCA*AZIONE
consorzio dei servizi
consorzio servizi
accoglienza
turismo
vita nel borgo
Consorzio dellâ&#x20AC;&#x2122;offerta turistica turismo
Questo consorzio si occupa in particolar modo della gestione delle attivitĂ di promozione turistica come: escursioni nel territorio, visite nei borghi, promozione di settimane dedicate a particolari prodotti. Organizza inoltre in unione al consorzio del terreno delle settimane di raccolta di alcune coltivazioni, in modo da educare il turista al contatto con la natura.
Consorzio dei servizi
utenti
turisti
servizi
promozione territorio
escursioni/visite
settimane del gusto
settimane di raccolta con consorzio della terra
435
436
RICERCA*AZIONE
consorzio dei servizi
consorzio servizi
accoglienza
turismo
vita nel borgo
Consorzio della vita nel borgo vita nel borgo
Questo consorzio si occupa nello specifico dei servizi per i cittadini della valle di Zeri come lâ&#x20AC;&#x2122;assistenza medica, la scuola, il trasporto pubblico e privato.
Consorzio dei servizi
utenti
cittadini della valle di zeri
servizi
scuola
assistenza medica
mercato
trasporti
437
438
RICERCA*AZIONE
Scenari
439
SCENARI
LA VALLE DI ZERI
460
RICERCA*AZIONE
Biozeri: verso una gestione sostenibile del territorio
Il progetto si pone come obiettivo quello di sviluppare una consapevolezza di tipo sostenibile ed ecologico verso il territorio della Valle. Le micro-infrastrutture rivelano nuove potenzialità sociali per esprimere una relazione tra l’uomo e l’ambiente in cui vive. Inizialmente è stato fatto un primo censimento delle risorse energetiche presenti sul territorio per capire le potenzialità di sfruttamento. Energia solare-idrica-biomasseIn passato l’economia della Valle era basata sulle risorse locali che venivano utilizzate per soddisfare le necessità della popolazione. Oggi, che le esigenze della popolazione sono aumentate , queste risorse sono state dimenticate e anche in questo contesto si sta verificando un lento ma progressivo deterioramento dell’ambiente e quindi, paradossalmente un peggioramento della qualità della vita. Le azioni previste dal progetto sono rivolte da un lato all’utilizzo di fonti rinnovabili: sole, acqua, biomassa; dall’altro al riuso e riciclo: acque meteoriche, acque reflue, compost. Il progetto si muove quindi in due direzioni: offrire le condizioni per un insediamento stabile della popolazione, diversificare la fruizione turistica rispetto ad una dimensione stagionale. Attraverso l’energia prodotta e distribuita dagli impianti, le infrastrutture attivano processi virtuosi di rigenerazione ambientale, agiscono a supporto di nuove attività e innescano nuove forme di gestione del territorio.
Biozeri: verso un territorio sostenibile
461
12 usa acqua
1
ele ttr ica
ia
ua cq
rg
aa
ne
us
ae
ia
us
ne rg
ua
cq
ae
us
aa
us
usa energia elettrica
11
ica ttr
ele
cq
ua ele
ttr
ica
lavoro/scuola
pranzo
pos t refl ue
com
ue
acq
acque reflue
ma efl
ue
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st
lavoro/dopo scuola
pos
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compost
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lavoro/scuola
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us
us
pranzo
ae
lavoro/scuola
us
10
acque reflue
usa energia elettrica
biomassa lavoro
usa energia elettrica
scuola
pos
com
t
iom as sa refl ue
spostamento
lavoro/dopo scuola
ue
acq
b
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biomassa
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usa energia elettrica
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6
ele
4
lavoro/dopo scuola
7
ia
riposo
erg
ua
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8
ia
rg
ne
lavoro/dopo scuola
cq
risveglio
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st
po
m co
aa
e
iar
ng
ma
ue
efl
er
qu
ac
us
9
5
3
462
RICERCA*AZIONE
Uso energia rinnovabile
sole
acqua
vento
biomassa
legname da ardere mulini ad acqua
solare fotovoltaico solare termico
residui agricoli e forestali reflui degli allevamenti
pale eoliche
energia elettrica
trasporto
case
macchine da lavoro
Biozeri: verso un territorio sostenibile
Riuso/Riciclo
acqua piovana
sistema di raccolta
acqua servizi igenici
acque reflue
impianto di fitodepurazione
irrigare i campi
rifiuti organici
compostaggio
concimare i campi
463
464
RICERCA*AZIONE
INFRASTRUTTURA AMBIENTALE (valle di Rossano) area intervento 4058 mq n째 pannelli 2090 pannelli solari 690 pannelli fotovoltaici 1400 inclinazione impianto 30째 produzione acqua calda 72.450 litri al giorno produzione energia elettrica 4.200.000 Kwh/a
Biozeri: verso un territorio sostenibile
solare termico 1m 1m
1 mq di pannello
80/130 litri al giorno/ T 40째C
1m 1m
690 mq di pannelli
72.450 litri al giorno T 40째C
550 persone
solare fotovoltaico 1m 1m
18 mq di pannelli
3.500 KWh/a x famiglia di 4 persone
1m 1m
1200 mq di pannelli
230.000 KWh/a
300 persone
465
466
RICERCA*AZIONE
Biomassa *legname da ardere
acqua fotosintesi
anidride carbonica CO2
acqua
LEGNA
acqua+minerali
essicazione
ossigeno O2
CALORE
residui della combustione
*impianto a combustione
caldaia vapore
turbina a vapore
biomassa
generatore
rete trasformatore
forno di combustione
Biozeri: verso un territorio sostenibile *residui agricoli *reflui degli allevamenti
luce solare produttori
calore
calore
erbivori metria organica di rifiuto nutrienti
calore
catena del detrito
*impianto biogas
abitazioni
calore accumulatore di
elettricitĂ generatore di
stoccaggio letamemateriali organici digestore
rete elettrica
stoccaggio diges-
467
468
RICERCA*AZIONE
Dispositivi di raccolta e riuso delle acque
Raccolta acque meteoriche
1
1a
superficie di captazione
1a
tetto
1b
terra, sabbia, ghiaia
2
vasca di accumulo con filtri
3
tubi di collegamento
4
servizi
5
lavatrice
1b
Depurazione e riuso acque reflue
1
pozzetti di raccolta
2
degrassatore
3
vasca settica tricamerale
4
pozzetto di sollevamento
5
vasca di fitodepurazione
6
pozzetto di regolazione
7
bacino di accumulo
8
ripartitore di flusso
9
microirrigazione
1 3 2
Biozeri: verso un territorio sostenibile
5 2
3
4
6
5 4
7 8
9
469
470
RICERCA*AZIONE
Micro-Insfrastrutture-Ecologiche La strategia progettuale consiste nell’avviare un’azione di recupero del costruito per episodi minimi significativi, a partire da potenzialità in essi esistenti. Queste micro-infrastrutture ecologiche si dispongono in modo diffuso nel territorio con l’obiettivo di ristabilire un equilibrio su scala territoriale. L’infrastruttura diventa così un tema di progetto: innesca un processo di scambio tra i manufatti e l’ambiente circostante. Infrastrutture che trasformano il rifiuto in risorsa, rendendola disponibile secondo usi diversi. Infrastrutture pensate come dispositivi da abitare in cui i temi dell’ archittetura si uniscono e convivono con quelli della macchina ecologica. Le infrastrutture prodruttrici e trasformatrici di energia sono attrezzate con una serie di macchine e dispositivi la cui funzione primaria è quella di ristabilire un bilancio energetico del territorio. Infrastrutture capaci di innescare una relazione virtuosa con l’ambiente. Il progetto dei dispositivi intende orientare le attività e le funzioni individuali e collettive verso un’efficace gestione delle risorse disponibili e dei rifiuti prodotti. Le azioni previste consistono nel predisporre sistemi e tecniche atte ad arginare l’impatto antropico sull’ambiente, predisporre impianti e reti energetiche consortili gestite con la partecipazione delle stesse comunità locali.
Micro-Infrastrutture-Ecologiche
Torre di recupero acqua meteorica torre
Pensilina fotovoltaica pensilina
Albero fotovoltaico
albero
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Caratteri
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Dispositivi
RICERCA*AZIONE
Micro-Infrastrutture- Ecologiche-Diffuse
torre
Conoscitivo Fruitivo Diffuso Ecologico
pensilina
Facile da montare Trasformatore di energia Aggregatore sociale Recuperatore di risorse
albero
Rete nel territorio
Micro-Infrastrutture-Ecologiche
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Zum Zeri
Villaggio Aracci
Cernatore
Codolo Formentara
Casa Maddalena Valditermine
Casa Rocchino
Casa Biagi
Antara
Calzavitello
Casa Tosi Patigno
Bergugliara
Noce
Castello Frandalini Fichi Coloretta Serralunga La Dolce Monte FavĂ
Ferdana
Villaggio del Rastrello
Piagna Chiesa Chioso Valle Castoglio Paretola Montelama
Bosco
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RICERCA*AZIONE
Torre di recupero dell’acqua meteorica
torre
La torre di recupero dell’acqua meteorica svolge una duplice funzione: da un lato si colloca come punto d’ingresso per i vari borghi dall’altro come polo di riattivazione e riqualificazione dello spazio pubblico. Accanto al tema della macchina, inteso come recupero di rosorse, si accosta un carattere di tipo conoscitivo e uno di tipo fruitivo. L’acqua che viene raccolta all’interno del serbatoio viene utilizzata per l’irrigazione del verde collettivo come strumento di sensibilizzazione di una coscienza collettiva.
Micro-infrastrutture ecologiche
cisterna di raccolta dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua v=6,28 mc
piano dâ&#x20AC;&#x2122;appoggio acciaio
scivolo acciaio/schermo interattivo
montanti profili a L 10x10 cm
traversi in acciaio
rete metallica
rubinetti
rete metallica
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RICERCA*AZIONE
Fontana sotenibile quantità massima d’acqua contenuta in una cisterna
attività
annaffiare
capienza: 3.000 litri
rinfrescarsi
Micro-infrastrutture-Ecologiche
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pianta/prospetto scala 1:50
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RICERCA*AZIONE
Pensilina fotovoltaica
pensilina
La pensilina del trasporto pubblico diventa un elemento di fruizione e rigenerazione di uno spazio. Data l’importanza di incentivare l’utilizzo di trasporto pubblico elettrico, la pensilina acquista un significato particolare all’interno del sistema. La logica costruttiva riprende quella della torre. I tre lati della pensilina ospitano tre attività differenti: sopra sono collocati i pannelli fotovoltaici, da un lato è spazio gioco per i bambini e dall’altro è parete verde. L’energia prodotta viene utilizzata per i computer e per la telefonia mobile.
Micro-infrastrutture ecologiche
Pensilina fotovoltaica
10 mq film fotovoltaico
1.500 KWh/a
La nuova tecnologia sul fotovoltaico si chiama "film sottile". Essa è formata da una pellicola trasparente a base di telloruro di cadmio, racchiusa fra due lastre di vetro, che cattura i raggi del sole producendo elettricità .
film fotovoltaico
struttura in tubolari dâ&#x20AC;&#x2122;acciaio
pannelli per arrampicata
verde rampicante erica
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RICERCA*AZIONE
Albero fotovoltaico
albero
Gli alberi associano alla funzione di recupero dell’energia solare quella della seduta e del verde pubblico. Questi elementi diffusi nel territorio segnano i collegamenti tra i borghi e riqualificano spazi pubblici. L’energia ricavata viene utilizzata per l’illuminazione serale e notturna.
seduta
Micro-infrastrutture ecologiche
supporto celle fotovoltaiche in acciaio
tubolari in acciaio
seduta in legno
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RICERCA*AZIONE
Ambientazioni
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AMBIENTAZIONI
BIOZERI
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Bibliografia
Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA
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Bibliografia
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Bibliografia
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Glossario
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BORGO: è sinonimo di centro abitato. Il termine ha origini medievali e sta ad indicare quei
paesi caratterizzati dalla presenza di un castello e delle sue fortificazioni. Spesso arroccati lungo le pendici di colline e monti, i borghi si caratterizzano per essere costituiti da un nucleo centrale, la piazza, dove si affacciano la chiesa o il comune. All’interno le vie sono molto strette e articolate e seguono l’orografia del terreno. Nella ricerca il termine borgo è usato come sinonimo di “centro storico minore”, ovvero fa riferimento ai comuni che hanno meno di 5000 abitanti (sono il 72% dei comuni italiani). Sono paesi caratterizzati dal fenomeno del disagio insediativo e che presentano numerose difficoltà sia dal punto di vista sociale che economico. La realtà dei borghi presentata nella ricerca sta ad indicare un sistema di territori e comunità legati tra loro, che hanno come peculiarità quella di avere subito il fenomeno dello spopolamento.
CENTRO STORICO MINORE: fa riferimento ai comuni che hanno una popolazione infe-
riore ai 5000 abitanti. L’individuazione dei “centri minori” è stata più volte analizzata e discussa assumendo caratteri variabili. Nella maggior parte dei casi si è sempre associato alla definizione di “centro storico minore” un’ accezione quantitativa. Mancini e Mariani ribadiscono il parametro quantitativo rappresentato dal numero di abitanti o dall’estensione territoriale.(1)”I centri minori possono essere individuati in relazione alla loro entità demografica ma anche in base a coordinate qualitative, soprattutto economiche e politiche, legate alla presenza delle funzioni basilari in un’ottica di tipo comprensoriale(2)(…)”(3). Non mancano inoltre l’uso di locuzioni alternative come quella di “piccoli centri urbanizzati” o “piccoli insediamenti”. Un sottogruppo dei centri storici minori è quello degli abbandonati o a rischio di abbandono. Non esistono definizioni sistematiche relative a questo tema, l’unica riscontrata è quella utilizzata da Alberto Predieri nella sua relazione al IV Convegno dell’A.N.C.S.A. In ogni caso l’abbandono, spesso considerato sinonimo di distacco, desolazione e rovina, lascia intendere un allontanamento definitivo che può avvenire per varie motivazioni. (1) Mancini, Mariani, centri storici minori: indagine metodologica, Roma 1981, p.7 (2) D’Agostino scrive in proposito:” Il termine centro storico minore va inteso, non come giudizio di valore estetico, bensì in relazione alla somma di funzioni e relazioni territoriali che hanno avuto o hanno una gerarchia di complessità che va da quella dei grossi insediamenti accentrati a funzione urbana, a quella delle piccole frazioni o nuclei a funzioni elementari di tipo agricolo -residenziale, ma ugualmente importanti per quella storia della civiltà materiale che considera ogni elemento della realtà in relazione al contesto storico in cui è nato.” (3) Tiziana Coletta, La conservazione dei centri storici minori abbandonati, op.cit., 16.
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a coordinate qualitative, soprattutto economiche e politiche, legate alla presenza delle funzioni basilari in un’ottica di tipo comprensoriale(2)(…)”(3). Non mancano inoltre l’uso di locuzioni alternative come quella di “piccoli centri urbanizzati” o “piccoli insediamenti”. Un sottogruppo dei centri storici minori è quello degli abbandonati o a rischio di abbandono. Non esistono definizioni sistematiche relative a questo tema, l’unica riscontrata è quella utilizzata da Alberto Predieri nella sua relazione al IV Convegno dell’A.N.C.S.A. In ogni caso l’abbandono, spesso considerato sinonimo di distacco, desolazione e rovina, lascia intendere un allontanamento definitivo che può avvenire per varie motivazioni. (1) Mancini, Mariani, centri storici minori: indagine metodologica, Roma 1981, p.7 (2) D’Agostino scrive in proposito:” Il termine centro storico minore va inteso, non come giudizio di valore estetico, bensì in relazione alla somma di funzioni e relazioni territoriali che hanno avuto o hanno una gerarchia di complessità che va da quella dei grossi insediamenti accentrati a funzione urbana, a quella delle piccole frazioni o nuclei a funzioni elementari di tipo agricolo -residenziale, ma ugualmente importanti per quella storia della civiltà materiale che considera ogni elemento della realtà in relazione al contesto storico in cui è nato.” (3) Tiziana Coletta, La conservazione dei centri storici minori abbandonati, op.cit., 16.
LUOGO: termine che definisce l’ambiente dove avvengono i fenomeni, rappresenta il posto
dove gli eventi accadono(Norberg-Schulz, 1979). Nella ricerca i luoghi sono intesi come spazi emotivamente vissuti. Nel luogo si possono individuare più caratteri : carattere ambientale, storico, simbolico, urbano, percettivo, sociologico fino a quello di non luogo. Tutti questi comuni, territori, centri minori sono luoghi dotati di senso e di un proprio sentimento. Vito Teti afferma:” I luoghi hanno una loro posizione geografica, spaziale, ma sono sempre, ovunque una costruzione antropologica. Hanno sempre una loro storia, anche quando non facilmente decifrabile; sono il risultato dei rapporti tra le persone. Hanno una loro vita:nascono, vengono fondati, si modificano, mutano, possono morire, vengono abbandonati, possono rinascere.”(1) (1) Vito Teti, Il senso dei luoghi, op.cit., X.
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TERRITORIO: la concezione di territorio delimita uno spazio antropologico dove si sviluppano, tramite relazioni, la cultura e l’identità di un gruppo sociale(Levy,1995). Territorio definisce: ”una zona di competenza, determinata unicamente da una superficie, da una forma e da confini. La territorialità, quindi, lungi dall’essere qualcosa che appartiene all’istinto va riconnessa con le condizioni tecniche, economiche e sociali e con la struttura del gruppo e dei suoi rapporti con le altre popolazioni”(1). Il territorio è lo spazio dove opera l’uomo e quindi dimensione concreta, oggettiva a cui l’individuo è legato in modo vitale (Eugenio Turri, 2002). (1) Roncayolo, voce territorio in Enciclopedia Einaudi, vol.XIV, op.cit., 222
PAESAGGIO:
nella ricerca termine riferito all’ ambito urbanistico. “Il termine paesaggio, nell’accezione più corrente, indica il settore di un territorio che la natura presenta all’osservatore, ma questa accezione banale è oggi insufficiente”.(1) Turri parla di paesaggio come “medium comunicativo per rilevare i rapporti tra società e territorio”(2); è il mezzo attraverso cui si percepiscono e si palesano le possibilità inscritte nei luoghi. Lanzani individua sette possibili scenari per il paesaggio italiano: il primo come documento storico-naturale da tutelare, il secondo come rudere con cui coabitare, il terzo come scena spettacolare del turismo globale, il quarto come risors da attivare per un differente modello di sviluppo, il quinto come nuovo territorio abitabile, il sesto come paesaggio a rete e infine un paesaggio come sfera che avvolge la vita quotidiana.(3) (1) Roncayolo, voce paesaggio in Enciclopedia Einaudi, vol.X, op.cit. (2) Eugenio Turri, La conoscenza del territorio, op.cit., 14. (3) Arturo lanzani, I paesaggi italiani.
RISORSA: “Le risorse sono ciò di cui l’uomo dispone per soddisfare i propri bisogni. L’acqua, il suolo, la terra, la vita animale e vegetale,lo stesso clima rappresentano le risorse elementari potenzialmente, ma esse diventano veramente tali quando vengono umanizzate, a partire da livelli più semplici quali la caccia/raccolta o la pastorizia fino agli stadi più complessi nei quali sorgono l’agricoltura stanziale, la città, il commercio e lo scambio e infine l’industria. La natura viene così trasformata in beni direttamente utilizzabili”. (1) , voce risorsa in Enciclopedia Einaudi, vol.XI, op.cit.
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Glossario
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VALORIZZAZIONE: il termine identifica “ogni attività diretta a migliorare le condizioni di
conoscenza e conservazione dei beni culturali e ad incrementarne la fruizione”.(1) La valorizzazione è uno degli obiettivi della ricerca in quanto è indispensabile promuovere attività di studio e di ricerca per la diffusione della conoscenza del patrimonio culturale. (1) Art.148 D.Lg. 112/1998
Ringrazio: *il professor Gennaro Postiglione per avermi accompagnato e seguito costantemente in questa ricerca impegnativa e di importante crescita personale; *Laura Pogliani per le revisioni e i consigli; *Salvatore Porcaro e Multiplicity lab. per i consigli e gli stimoli offerti; *il Comune di Zeri per la disponibilitĂ e la visione dei materiali. Un ringraziamento speciale: *a Laura, Ignazio e Giorgio che mi hanno sostenuto e dato fiducia per cinque anni; *a Marco per la grande pazienza; *a Priscilla, Elena, Giuseppe, Alessio, Ruggero e Serena per essermi stati vicini in questi mesi; *a Mari per esserci sempre.; *a Sabrina ed Achille per avermi trasmesso lâ&#x20AC;&#x2122;amore per Zeri.