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6.5 Lavorazioni agrarie e forestali

In queste zone del territorio nazionale la presenza di aree boschive determina anche attività lavorative forestali volte allo sfruttamento, ma anche alla gestione conservativa, del patrimonio boschivo.

6.5.1 Lavorazioni agrarie

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Le attività agricole che vengono svolte sono di tipo estensivo e si possono ricondurre alle coltivazioni erbacee, arboree ed agli allevamenti. In particolare le lavorazioni agricole necessarie nel caso di impianto di una coltura arborea riguardano la preparazione del terreno che può prevedere, oltre all’eventuale abbattimento di piante, il dissodamento, lo scasso, il livellamento della superficie del terreno. Nel caso di impianto delle colture erbacee annuali e poliannuali si effettuano lavorazioni tradizionali quali l’aratura, l’erpicatura, la semina e rullatura che comportano una movimentazione del suolo. Nell’ultimo decennio si stanno progressivamente espandendo nuove tecniche di lavorazione quali la “semina su sodo” in terreni non lavorati (non dissodati) attraverso l’apertura di sottili solchi di larghezza e profondità sufficienti a ottenere un’idonea copertura del seme e senza il ricorso a nessun altro tipo di lavorazione del terreno. Le lavorazioni descritte sono effettuate sia con mezzi meccanici che manualmente; in entrambi i casi, si deve considerare la possibilità di intercettare vene di materiale fibroso e il successivo risollevamento di polveri durante le operazioni. Lavorazioni come la concimazione, la sarchiatura, i trattamenti fitosanitari, la potatura, la gestione degli impianti di irrigazione non prevedono movimentazione del terreno; ciò non determina di per sé la produzione di polvere e, operando spesso in presenza di acqua, se ne garantisce l’abbattimento. Tenuto conto di quanto sopra esposto, nelle tabelle che seguono sono descritte le principali fasi di lavorazione e l’eventuale aerodispersione collegata; di seguito, inoltre, si consigliano le basilari azioni di prevenzione da applicare per i lavoratori del settore che operino in aree in cui è accertata o potenziale la presenza di amianto naturale: •adozione di tecniche colturali di lavorazione minima nel quale la semina di colture erbacee viene effettuata tramite macchine operatrici combinate, che con un solo passaggio effettuano nel contempo una leggera scarificazione del suolo, la semina, la concimazione localizzata e la rullatura con una movimentazione ridotta a pochi centimetri di terreno; •incentivazione e sviluppo di interventi di imboschimento con colture arboree da legno quale alternativa di coltivazione del suolo; •preparazione del terreno: oltre all’eventuale abbattimento di piante, questa operazione prevede dissodamento, scasso, livellamento; •lavorazione del terreno: aratura, erpicatura, rullatura; •raccolta e prima lavorazione: falciatura, mietitura, trebbiatura.

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