Primo soccorso nel caso di annegamento N
el caso di annegamento è necessario intervenire con la massima tempestività. Se la vittima è cosciente è sufficiente tranquillizzarla, metterla in posizione semiseduta per facilitare la respirazione, aiutarla ad espellere il liquido presente nelle vie aeree con dei colpetti sulla schiena e con movimenti circolari delle braccia che aiutano l’espansione della gabbia toracica e quindi della respirazione. Se l’infortunato ha perso coscienza è necessario agire con la massima urgenza e chiamare i soccorsi specializzati, che dovrebbero essere prestati dal personale addetto, opportunamente formato. Tuttavia, in attesa di tali soccorsi, bisogna verificare per prima cosa la presenza del respiro e del battito cardiaco. Se l’infortunato è incosciente con respiro assente e battito cardiaco presente bisogna immediatamente procedere alla respirazione artificiale, se la si sa fare. Prima è bene, però, verificare che le vie aeree non siano ostruite dall’acqua, rovesciando l’annegato a pancia sotto e disponendosi in piedi a gambe larghe sopra il suo bacino, afferrandolo per le anche o i fianchi e sollevandolo in modo da far defluire l’acqua. Appena questa è defluita si può finalmente stendere l’annegato a pancia in su e procedere con la respirazione artificiale. Nel caso che anche il battito cardiaco sia assente bisogna procedere alla respirazione artificiale e al massaggio cardiaco, sempre conoscendo tali manovre. Nel caso di tuffi in acque basse, l’annegamento potrebbe essere stato provocato dal trauma.