Journey into the Creed - Speciale VICHINGHI

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PRESENTA

JOURNEY THE CREED INTO

SPECIALE

VICHINGHI



La realtà storica

L’EPOCA VICHINGA

L’Epoca Vichinga è un periodo storico compreso tra l’anno 790 d.C. e il 1066 d.C., caratterizzato dall’espansione delle popolazioni nord-germaniche - che terminò in concomitanza della conquista normanna dell’Inghilterra. Geograficamente, tale periodo coinvolse le attuali regioni del nord Europa, quali Norvegia, Danimarca e Svezia, ma anche la Scozia, l’Irlanda, la Normandia, e la Groenlandia. Sebbene avvenne in periodi differenti, la fine di quest’epoca iniziò a partire dal XI secolo, in Scandivania, a causa della diffusione del cristianesimo come religione dominante e all’ascesa di re e famiglie nobili, i cui poteri resero i saccheggi vichinghi sempre meno profittevoli. Per ragioni analoghe, in Svezia e Norvegia l’epoca vichinga terminò tra il 1020 e il 1030, mentre in Inghilterra la sconfitta delle truppe norvegesi nella Battaglia di Stamford Bridge pose fine al dominio vichingo in tali regioni. Personaggio chiave: Aroldo I di Danimarca (911 d.C. - 987 d.C.) Harald “Blåtand” Gormsen (nome danese) fu il primo sovrano che riuscì ad unificare il regno di Danimarca, diffondendo il cristianesimo in tale regione. Il soprannome del sovrano significa letteralmente “dente blu”, Bluetooth in inglese. L’omonima tecnologia di connessione deve il suo nome proprio al re Aroldo, in onore della sua grande abilità diplomatica.

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La realtà storica

LE ARMI VICHINGHE

In epoca vichinga lo status sociale dei norreni era rappresentato dalla tipologia e dalla qualità delle armi che possedevano. In particolar modo, solo gli uomini liberi godevano del diritto di girare armati. Tra le tipologie di armi che il popolo norreno utilizzava vi erano archi (generalmente da caccia, ma usati anche in battaglia), lance (l’arma più comune tra i guerrieri vichinghi), spade (usate generalmente con una mano sola, abbinata ad uno scudo) e asce (con teste più grandi e manici più lunghi rispetto a quelle utilizzate per lavorare la legna). Erano inoltre utilizzati gli Atgeir, simili a dei grossi falcioni, e gli Scramasax, lunghi coltelli usati sia nella vita quotidiana che in battaglia. Per quanto riguarda le armature, contrariamente alle consuete rappresentazioni non vi sono prove che i vichinghi facessero uso di elmi con le corna. Venivano usate cotte di maglia (protezioni assai costose per l’epoca) e grossi scudi - che potevano essere agganciati alle navi vichinghe in appositi alloggiamenti per proteggere la ciurma dalle intemperie. Personaggio chiave: Styrbjörn “Starke “ Olàfrsson (? d.C. - circa 985 d.C.) Styrbjörn Olàfrsson detto Starke (“il Forte”) fu il figlio di Olof Björnsson, sovrano svedese, co-regnante della Svezia assieme allo zio Eric VI “il Vittorioso” Björnsson, che tuttavia riuscì a scacciare il nipote - divenendo unico regnante della regione. Styrbjörn radunò in seguito un grande esercito, allo scopo di riconquistare il trono, ma fallì nell’impresa, rimanendo ucciso nella battaglia del Fýrisvellir.

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La realtà storica

LA SOCIETÀ VICHINGA

Il popolo dei vichinghi adorava diverse divinità, tra cui spiccavano Odino, Thor e Freyr, personaggi alla base della maggior parte dei miti e delle saghe nordiche. Fra le figure protagoniste di queste epopee mitologiche troviamo le Skjaldmær, note in inglese con il nome di “Shieldmaiden”, ovverosia donne guerriere - figure ispirate alle leggendarie Valchirie. L’effettiva esistenza o meno di tali figure è ancora oggi oggetto di discussione: oltre ad alcune effettive menzioni nelle cronache dell’epoca, nel corso degli anni sono state rinvenute tombe di figure femminili contenenti armi ed equipaggiamenti. Era difatti usanza vichinga quella di seppellire i morti con le armi di loro appartenenza, quali spade e scudi; le donne venivano invece seppellitte con oggetti preziosi, come spille o gioielli. Tra le diverse modalità di sepoltura vi era anche quella di deporre le spoglie dei defunti in navi successivamente incendiate. In genere, i morti venivano seppelliti sotto piccoli tumuli di terra. Personaggio chiave: Erik “il Vittorioso” Segersäll (970 d.C. - 995 d.C.) Erik Björnsson. zio di Olàfrsson il Forte, fu il primo sovrano svedese la cui esistenza risulta essere storicamente verificata. Ciononostante, le effettive informazioni storiche sul personaggio risultano essere frammentarie ed incomplete. Stando ad alcune cronache dell’epoca, Eric venne battezzato in Danimarca, per poi tornare a venerare gli déi pagani.

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Dentro l’Animus

L’ORDINE E LA CONFRATERNITA

Da ormai diversi mesi è indubbio che la penisola scandinava sia il territorio più gettonato e presente nelle teorie che concernono il prossimo capitolo videoludico di Assassin’s Creed. Il tutto non è ovviamente la semplice invenzione di qualche sognatore; è invece supportato da diverse prove, in primis la sua comparsa in un sondaggio ufficiale di Ubisoft quale una delle possibili mete oltre che in un easter egg di “The Division 2” (la cui software house, come ben sapete, è sempre Ubisoft). Tuttavia quanti indizi possiamo già trovare dispersi all’interno delle trame e della Lore dell’ormai vastissimo universo di Assassin’s Creed? Siamo andati quindi a controllare le informazioni che Ubisoft ci ha lasciato sin dall’inizio di questa saga, tra videogiochi, fumetti e libri. Non molto purtroppo, forse solo un paio, ma sufficienti per aprire un piccolo ed interessante discorso. La Scandinavia infatti appare molto raramente nell’intera opera realizzata da Ubisoft ed il contributo maggiore che viene portato alla storia di Assassin’s Creed è riconducibile al terzo romanzo della serie “Last Descendants” intitolato: “Last Descendants – Il Destino degli Dei”. All’interno del libro veniamo infatti proiettati nella Scandinavia del X secolo d.C., dove incontriamo personaggi del calibro di Aroldo I di Danimarca, detto Dente Azzurro, Styrbjörn Olàfrsson, detto il Forte, ed Eric VI Björnsson, detto il Vittorioso, già menzionati nelle schede precedenti relative a “La Realtà Storica”. Tutto ciò è permesso grazie ai ricordi di Thorvald Hjaltason, un Assassino appartenente al ramo scandinavo della Confraternita, ma su questo avremo modo di tornarci sopra.

in copertina: studio di una Skjaldmær, ad opera del nostro grafico Vincenzo “Arno” Tortora.

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L’ORDINE E LA CONFRATERNITA

Grazie alle memorie genetiche di Thorvald ci ritroviamo in un periodo prossimo alla guerra, con uno Styrbjörn che reclama il trono per sé nei confronti dello zio, Re Eric Björnsson. Il tutto viene contorniato anche dalla presenza di un Frutto dell’Eden (FdE), o meglio, da una parte: stiamo parlando di uno dei tre rebbi del Tridente dell’Eden, donato dalla chiesa di Roma ad Aroldo I vista la sua conversione al Cristianesimo. La Confraternita (citata in questo modo, senza mai usare il termine “degli Assassini”) all’epoca si trovava a favorire la condotta di Re Eric, sotto gli occhi del Mentore vichingo Torgny e Thorvald. Il supporto nei confronti di Re Eric deriva anche dal fatto che, secondo la Confraternita, Styrbjörn avrebbe goduto a sua insaputa dell’appoggio di un fantomatico Ordine (e anche qui ci torneremo), vista la sua alleanza con Aroldo I e, quindi, con la Chiesa di Roma. Queste vicende si concluderanno con la vittoria di Re Eric su suo nipote e con il rebbio nascosto da un alleato della Confraternita. Volendo quindi ricapitolare, cosa sappiamo fondamentalmente della penisola scandinava in chiave Assassin’s Creed? • La Confraternita è ben radicata nella città di Uppsala, nello Svealand, e nella sua politica, nonostante ne vengano mostrati solo due esponenti. • Il suddetto “Ordine” non ha alcun potere in tale territorio, se non per qualche agente infiltrato. • Non ci è dato sapere da quanto tempo la Confraternita si trovi lì, ma sicuramente la sua presenza è stata assolutamente necessaria per nascondere per più di mille anni una delle componenti del potentissimo Tridente dell’Eden. 7


Dentro l’Animus

L’ORDINE E LA CONFRATERNITA

Quali altre informazioni utili possiamo ricavare? • Nel libro non viene mai espresso per esteso il termine “Confraternita degli Assassini”, ma solo Confraternita. Nel frattempo, “Assassin’s Creed Origins”, e con esso anche il concetto di Occulti, era stato rilasciato appena due mesi prima, e ciò non ci permette propriamente, quindi, di dire con certezza se le Thorvald ed il suo mentore fossero Occulti o già Assassini. Tuttavia, tendiamo a propendere per la seconda opzione. Se Ubisoft deciderà quindi di ambientare il prossimo capitolo nel X secolo, o successivamente, ci aspetteremmo dunque di impersonare un membro della Confraternita degli Assassini; • Quesito simile, ma più interessante, è quello nei riguardi dei nemici degli Assassini. Ne “Il Destino degli Dei” viene chiaramente citato un fantomatico “Ordine”, senza però specificare il nome completo. Ovviamente ci si sta riferendo ai Templari che però, nel X secolo, non erano ancora stati istituiti. L’ipotesi più ovvia e diretta sarebbe che tali antagonisti non siano altro che l’Ordine degli Antichi, gruppo di proto-Templari che abbiamo già imparato a conoscere in Origins. Tuttavia nulla esclude che dietro a quel nome non si nasconda una terza setta dopo quella degli Antichi o di Cosmos. Il nome potrebbe essere stato lasciato incompleto da Ubisoft proprio per conservare una via percorribile in futuro.

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Dentro l’Animus

L’ORDINE E LA CONFRATERNITA

Cosa aspettarsi, dunque, dal nuovo Assassin’s Creed? Se la Scandinavia venisse confermata come prossima ambientazione è lecito prevedere due scenari, più o meno simili: • se l’epoca fosse prossima, o successiva, al X secolo ci aspetteremmo di impersonare i panni di un Assassino in lotta con quello che potrebbe essere l’Ordine degli Antichi o una sua derivazione; nel caso in cui il capitolo fosse ambientato temporalmente dopo la creazione dei Templari potremmo incontrare addirittura un qualcosa di nuovo e mai visto, un’evoluzione dell’Ordine degli Antichi ma in versione “pubblica”; • se invece il tutto fosse ambientato molto prima rispetto al X secolo ci aspetteremmo di impersonare di nuovo un Occulto mentre come nemici, nuovamente, l’Ordine degli Antichi o, come detto sopra, una sua ramificazione. A supporto della prima ipotesi potrebbe giocare a favore il supporto che la Chiesa di Roma, città che ricordiamo essere strettamente collegata all’Ordine degli Antichi in Origins, offre ad Aroldo I di Danimarca. Un’ultima chicca. All’inizio abbiamo affermato che erano circa due le fonti che ci potevano collegare alla Scandinavia: la prima era per l’appunto il libro “Last Descendants: Il Destino degli Dei”, mentre il secondo è un file audio presente in “Assassin’s Creed Rogue”. In tale contenuto veniamo infatti a conoscenza dell’esistenza di un antenato vichingo di Juhani Otso Berg, l’attuale Croce Nera dei Templari nonché membro dell’Inner Sanctum, nel 793 d.C. Che possa essere questo uno spunto per la trama del prossimo capitolo? 9


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