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PARCO INTERNAZIONALE DELLA
SCULTURA
foto b/n parco
Il Parco Internazionale della Scultura è un luogo dove le opere d’arte diventano un tutt’uno con il paesaggio. Convivono con l’habitat della macchia mediterranea, i percorsi sportivi, le aree giochi, gli animali e il museo della storia militare. È compreso nell’area complessiva di 60 ettari del Parco della Biodiversità Mediterranea, in prossimità del centro cittadino, quindi può essere facilmente visitato e raggiunto sia a piedi che con i propri mezzi per la presenza di un parcheggio antistante l’entrata principale. Nel 2004 è stato inaugurato il Parco della Biodiversità Mediterranea e Valle dei Mulini, così definito per l ’ecosistema forestale che protegge; il Parco Internazionale della Scultura, invece, nel 2005 a seguito del progetto Intersezioni a cura di Alberto Fiz nel Parco Archeologico Scolacium di Roccelletta di Borgia. La mission del Parco Internazionale della Scultura è di rendere l’arte contemporanea fruibile e raggiungibile da tutti, da adulti e bambini. Le installazioni dialogano con l’ambiente, instaurando un rapporto confidenziale con i visitatori.
INIZIO PERCORSO
Piazza dell’Alloro 1. I testimoni - Mimmo Paladino 2. L’uomo che misura le nuvole - Jan Fabre 3. Love Difference - Le sponde del Mediterraneo Michelangelo Pistoletto 4. Electric Kisses - Dennis Oppenhein 5. Il mio pensiero libero - Gianfranco Meggiato 6. Catanzaro ‘11 - Mauro Staccioli 7. Uomo e ballerina - Stephan Balkenhol 8. Concrete mixer - Wim Delvoye 9. Seven times - Antony Gormley 10. Cast glances - Tony Cragg 11. Gazebo - Andrea Branzi 12. I Temp(l)i cambiano - Terzo Paradiso Michelangelo Pistoletto 13. Totem - Marc Quinn 14. Cabane èclatèe aux 4 couleurs - Daniel Buren A. I romani - il trionfo di Germanico - Francesco Jerace B. Madonna del Rosario - Francesco Jerace
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INIZIO PERCORSO
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I testimoni - Mimmo Paladino
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I testimoni - Mimmo Paladino
Mimmo Paladino Protagonista del movimento della Transavanguardia, movimento artistico italiano nato negli anni Settanta. Le sue sculture sono totem simbolici che entrano in contatto con l’inconscio di chi osserva e l’ambiente che le ospita. I Testimoni è un’installazione composta da quattro sculture in bronzo. Le figure solenni sembrano oracoli di un mondo ultraterreno. Sono posti in modo da evocare nell’osservatore una meditazione interiore. Il legame, quasi religioso, che si crea riconnette l’universo contemporaneo con la magia e la ritualità.
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L’uomo che misura le nuvole - Jan Fabre
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L’uomo che misura le nuvole - Jan Fabre
Jan Fabre Performer, disegnatore, scultore, regista teatrale e autore, di origine belga. La sua ricerca è dedicata all’evoluzione e ai mutamenti della fragilità della vita umana. Il tema viene spesso sviluppato utilizzando scarabei, che sono simbolo di rigenerazione. L’uomo che misura le nuvole è una scultura in bronzo dorato e silicone. L’artista si è ispirato all’affermazione che l’ornitologo Robert Stroud. Quando fu liberato dalla prigione di Alcatraz dichiarò che da quel momento si sarebbe dedicato a “misurare le nuvole”. Ci sono riferimenti, inoltre, a L’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. L’opera è omaggio a suo fratello minore, Emile, deceduto prematuramente. L’uomo che misura le nuvole è l’uomo che si spinge verso una conoscenza che supera i limiti della sua natura.
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Love Difference - Le sponde del Mediterraneo Michelangelo Pistoletto
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Love Difference - Le sponde del Mediterraneo Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto Artista italiano protagonista dell’Arte Povera, movimento artistico sorto in Italia nella seconda metà degli anni Sessanta. Per Pistoletto l’opera d’arte rappresenta il luogo in cui ogni singolo individuo diventa responsabile di un cambiamento. La sua ricerca è significativa sia per la sfera politica che per quella sociale. L’arte è un mezzo per educare e sensibilizzare le generazioni contemporanee e future. L’uomo che misura le nuvole è una scultura in bronzo dorato e silicone. L’artista si è ispirato all’affermazione che l’ornitologo Robert Stroud. Quando fu liberato dalla prigione di Alcatraz dichiarò che da quel momento si sarebbe dedicato a “misurare le nuvole”. Ci sono riferimenti, inoltre, a L’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. L’opera è omaggio a suo fratello minore, Emile, deceduto prematuramente. L’uomo che misura le nuvole è l’uomo che si spinge verso una conoscenza che supera i limiti della sua natura.
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Electric Kisses - Dennis Oppenheim
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Electric Kisses - Dennis Oppenheim
Dennis Oppenheim Artista americano che dagli anni Sessanta ha dato un contributo determinate per l’arte contemporanea. È un esponente della Land Art, della Body Art, dell’Arte ambientale e dell’Arte Pubblica. La sua ricerca tende a ribaltare le regole e i preconcetti dell’arte, dell’architettura e del design. Electric Kisses è un’installazione costituita da due strutture in acciaio inossidabile e tubi colorati in acrilico. I kisses sono abitabili e il visitatore è protagonista dell’opera. La forma evoca le antiche pagode, ma anche cioccolatini, tipici americani, che si assottigliano alla punta. Questa doppia chiave di lettura è parte del bagaglio di memorie e convenzioni dell’artista.
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Il mio pensiero libero - Gianfranco Meggiato
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Il mio pensiero libero - Gianfranco Meggiato
Gianfranco Meggiato Gianfranco Meggiato è uno scultore italiano. L’artista modella le sue sculture ispirandosi ai labirinti, simbolo del percorso tortuoso dell’uomo alla ricerca della sua sfera interiore. Meggiato inventa il concetto di “introscultura” in cui lo sguardo dell’osservatore viene attirato verso l’interno dell’opera. Il mio pensiero libero è una scultura alta quattro metri di acciaio inox e alluminio. Rappresenta la difesa dell’arte e della cultura. La forma bianca in alluminio è il pensiero libero che si innalza sopra la composizione. Questa scultura monumentale vuole indicare che solo l’arte, la consapevolezza e non le armi, possono salvare l’uomo da se stesso.
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Catanzaro ‘11 - Mauro Staccioli
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Catanzaro ‘11 - Mauro Staccioli
Mauro Staccioli La sua attività artistica si intreccia all’esperienza come intellettuale e politico militante. Si dedica inizialmente a pittura e incisione. Alla fine degli anni Settata si approccia alla scultura. Lavora con forme semplici e geometriche. Le sue sono “sculture intervento” perché modificano e segnano i luoghi e ne modificano la percezione. Sono, inoltre, caratterizzate dalla volontà dell’artista di comunicare metafore sull’agire umano. Catanzaro ’11 è un anello di otto metri d’altezza in acciaio corten. Pesa 12 tonnellate ed è stato realizzato per la città di Catanzaro. Si staglia sul prato in un equilibrio quasi precario. Non è un corpo separato da contemplare, ma diventa elemento integrato nell’ambiente naturale.
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Uomo e ballerina - Stephan Balkenhol
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Uomo e ballerina - Stephan Balkenhol
Stephan Balkenhol L’artista tedesco reinventa la figura umana. Crea soggetti che non hanno caratteristiche eroiche, ma rappresentano l’uomo contemporaneo con un’immagine quotidiana. Così esce dalle convenzioni accademiche. Le figure, solitamente, vengono scolpite partendo da un unico tronco e successivamente dipinte. Uomo e ballerina è un’installazione composta da due sculture in bronzo dipinto. Le figure sono distanti l’uno all’altra. La ballerina è bloccata sulla sommità di una colonna. L’uomo, con camicia bianca e pantaloni scuri, è sistemato su un piedistallo. Entrambi rappresentano una monumentalità apparente e ironica.
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Concrete mixer - Wim Delvoye
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Concrete mixer - Wim Delvoye
Wim Delvoye L’artista belga con le sue opere crea un meccanismo provocatorio. Gli oggetti vengono estromessi dalla loro funzione comune per assumere una nuova apparenza. Dalla fine degli anni Ottanta le sue operazioni artistiche sfidano le convenzioni: ha sostituito vetrate con il materiale utilizzato per le radiografie, successivamente ha tatuato maiali vivi. Ha inoltre realizzato cantieri con caterpillar, camion, betoniere trasformate in strutture neogotiche. Concrete mixer è una scultura neogotica in acciaio corten. La betoniera viene privata della sua funzione meccanica per diventare una presenza monumentale. Evoca le antiche cattedrali gotiche. L’effetto che si crea mette in discussione le certezze dell’osservatore che di primo sguardo non riconosce l’oggetto originale.
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Seven times - Antony Gormley
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Seven times - Antony Gormley
Antony Gormley Anthony Gormley è un artista inglese. La sua ricerca si basa sul corpo umano inteso come sede di memora. Per l’artista diventa uno strumento per indagare il rapporto fra l’individuo e la collettività. Seven Times è un’installazione di sette sculture in ferro. Per realizzarle l’artista ha utilizzato il calco del proprio corpo. Le sette figure creano un’unica linea. Sono rivolte verso il mare e rappresentano le fasi della respirazione. La scelta del numero non è casuale. Il sette rappresenta, infatti, il cosmo e la sua perfezione.
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Cast glances - Tony Cragg
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Cast glances - Tony Cragg
Tony Cragg Tony Cragg è uno scultore inglese. La sua ricerca esplora il contesto scientifico. Le sue opere sono costituite da forme organiche che hanno capacità di articolarsi nello spazio. L’artista utilizza l’oggetto per comprendere la natura dell’uomo. I suoi soggetti assumono forme non comuni per attraversare gli spazi fisici e mentali. Clast Glances è un’opera in bronzo. Appartiene alla serie Rational Beings. L’oggetto rappresentato subisce torsioni non naturali. Questa scelta porta la forma originaria verso una nuova struttura dinamica. La libertà della figura è metafora di uno stato emotivo e di introspezione.
Gazebo - Andrea Branzi
Gazebo - Andrea Branzi
Andrea Branzi Andrea Branzi è un designer e architetto italiano. Fece parte del gruppo Archizoom Associati. Fra i progetti più importanti firmati dal gruppo ci sono: la No-Stop-City, un sistema metropolitano, e il divano Superonda, realizzato per Poltronova. Tra i fondatori della Domus Academy nel 1983, Branzi è stato direttore culturale, vice-presidente e coordinatore culturale della scuola di design.
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I temp(l)i cambiano - Terzo Paradiso Michelangelo Pistoletto
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I temp(l)i cambiano - Terzo Paradiso Michelangelo Pistoletto
I Temp(l)i cambiano – Terzo Paradiso è un’opera realizzata per Ecodom, il più grande Consorzio per il Recupero e Riciclaggio di Elettrodomestici. La scultura è costituita da 32 cestelli di lavatrici incastrati l’uno all’altra per dare vita alle colonne. Le serpentine di frigoriferi sono state utilizzate per il fregio del tempio. L’opera è posizionata su una base inclinata e rappresenta il passaggio dall’era del progresso all’era del riciclo.
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Totem - Marc Quinn
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Totem - Marc Quinn
Marc Quinn Protagonista nella seconda metà degli anni Novanta della Young British Art. La sua ricerca è basata sul confronto fra storia e classicità. Sono significative le sue sculture in marmo bianco. I soggetti rappresentati sono disabili che sfidano il concetto di frammento ereditato dall’arte antica. Totem è la rappresentazione in cemento e ghisa di Darth Vader, l’antagonista della celebre saga Guerre Stellari. La struttura è costituita da elementi sovrapposti. Rappresenta un elemento della contemporaneità ripreso dal linguaggio del cinema, che prende le distanze dal contesto reale. Con questo espediente l’oggetto fisico diventa forma ideale, quasi astratta.
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Cabane èclatèe aux 4 couleurs - Daniel Buren
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Cabane èclatèe aux 4 couleurs - Daniel Buren
Daniel Buren Daniel Buren è un artista francese. Il suo vocabolario artistico è caratterizzato dall’ outil visuel: strisce verticali alternate bianche e colorate larghe 8,7 centimetri. Questo motivo ha lo scopo di liberare l’uomo dall’apatia della visione di uno spazio. Le strisce modificano la percezione di un determinato elemento e costringono l’osservatore ad una analisi più approfondita. I suoi lavori sono definiti in situ perché studiati appositamente per le specificità di un luogo. Cabane èclatèe aux 4 couleurs, opera in site, è una struttura plastico-architettonica. È costituita da un cubo 4x4x4 metri, percorribile e visitabile. Presenta delle aperture “esplose” sui lati. Negli spessori di queste ultime è riconoscibile l’outil visuel, elemento tipico dei lavori di Buren. Le pareti sono rivestite da materiale specchiante che crea un dialogo continuo e sempre nuovo, con l’ambiente circostante.
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I romani - Il trionfo Germanico Francesco Jerace
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I romani - Il trionfo Germanico Francesco Jerace
Francesco Jerace Francesco Jerace è riconosciuto come lo scultore calabrese più importante tra Ottocento e Novecento. Il suo primo lavoro fu un bassorilievo di gesso con una testa barbuta, conservato nel Municipio di Polistena. Ma la fama di Jerace è dovuta soprattutto alle opere monumentali. Nel 1880 partecipò all’Esposizione nazionale di Torino con sette opere, tra cui il gruppo I Romani, conosciuto come Trionfo di Germanico. Al MARCA si trova un nucleo di trenta opere donate all’Amministrazione Provinciale da Donna Rosa, una delle due figlie dello scultore, nel 1966. I Romani - Trionfo di Germanico L’opera rappresenta il generale Giulio Cesare Germanico. Viene ritratto mentre sta incidendo una roccia. Lo affiancano due legionari romani: uno suona la buccina della vittoria, mentre l’altro innalza il vessillo di Roma. La scultura esposta al Parco è il bronzo di una scultura in gesso esposta al MARCA. Gli stessi soggetti, dello stesso artista, sono esposti in un’opera in marmo, gesso e pietra calcarea all’esterno della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.
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Madonna del Rosario - Francesco Jerace
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Madonna del Rosario - Francesco Jerace
Madonna del Rosario è una scultura, del 1930, in bronzo raffigurante la Vergine con il Bambino. Al MARCA è conservata una scultura, con lo stesso soggetto, in gesso.
«Patisco d'amor patrio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato, mi cruccio dell'abbandono in cui siamo caduti e tenuti… e specialmente cerco di far apparire nobile, grande e bella la nostra Calabria, anche quando è giustamente accusata.» (Francesco Jerace, 1909)
Progetto a cura di: Maria Elena Iembo, Francesco Massaro, Laura Innaro, Jessica Fragale Foto in copertina di: Francesco Massaro