Favel antica taverna

Page 1

ANTICA TAVERNA si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma migliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più

sione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione dei costituenti del vino possibile grazie alla porosità naturale del legno. Tra contenitore e contenuto quindi si instaurano svariate interazioni che determinano cambiamenti sostanziali su entrambi. -

Durante questo processo il legno cede inoltre anche componenti povino sono più chiaramente visibili nei vini bianchi in cui si accentuano

Fra queste va ricordata la vanillina , responsabile del più tipico aroma presente nei vini maturati in legno: la vaniglia. Inoltre vengono cedute altre sostanze aromatiche, in base al tipo di legno e al tipo di lavorazio-

si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma migliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più

sione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione dei costituenti del vino possibile grazie alla porosità naturale del legno. Tra contenitore e contenuto quindi si instaurano svariate interazioni che determinano cambiamenti sostanziali su entrambi. Il taglio delle doghe, cioè gli assi di legno che costi-

barriques (225-350 lt) si utilizzano doghe a spacco.


Bacco

5007/6M

5007/6S

5007/6S 6x75W E27 D 67cm H 150cm

5007/SM 6x75W E27 D 52cm H 150cm


5007/PL7

5007/PL7

5007/PL7 6x60W E14 D 57cm H 49cm


Dalle testimonianze a noi note risulta che nell’antichità il vino veniva fatto in vasche di pietra e in grandi vasi di terracotta, ma questo creava problemi durante il trasporto poiché le strade erano sconnesse e tali recipienti troppo pesanti. Nacque allora l’esigenza di costruire un recipiente da trasporto, di piccole e medie dimensioni come la botte appunto, che fosse più agevole da trasportare e meno pesante durante i lunghi viaggi. Si pensa addirittura che le origini della botte siano molto antiche, infatti in un dipinto risalente al 2700 a .C., rinvenuto in una tomba egizia, vi era raffigurato già il mestiere del bottaio. Il grande sviluppo e la diffusione della botte si ebbe grazie ai Celti, popolazione diffusa nell’Europa centroccidentale nel corso del I millennio a.C. che disponevano di grandi foreste ed erano abili maestri d’ascia. Inizialmente le botti erano ottenute semplicemente scavando internamente pezzi di tronco, successivamente apparvero le doghe che venivano tenute insieme da cerchi di legno. Le prime botti così costruite avevano forma tronco-conica e quindi non erano agevoli per i trasporti, nacque allora l’idea di realizzarle nella forma “panciuta” che siamo abituati a vedere ancora oggi. Il taglio delle doghe, cioè gli assi di legno che costituiscono la botte, è la prima operazione che si effettua per la creazione di una botte; le botti a fondo rotondo sono le più comuni perché semplici da costruire e agevoli negli spostamenti, ma esistono anche botti a fondo ovale , più costose per la difficile realizzazione. Per le botti grandi (7-10 hl) si utilizzano doghe segate , per le botti più piccole o barriques (225-350 lt) si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma migliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più sottili, a 4-5 anni per quelle più spesse. Il legno poco stagionato dà ai vini un’impronta amara e astringente. Prima dell’assemblaggio le doghe vengono selezionate, scartando il materiale difettoso o tagliato in modo non preciso perché è fondamentale la perfetta aderenza tra doga e doga. Le doghe vengono sottoposte a curvatura che può essere effettuata con trattamento a vapore. L’importanza della conservazione del vino nel legno è legata alla cessione di numerosi costituenti.

Un tempo in autunno si faceva il vino nelle botti di legno di rovere fuori nei giardini delle grandi ville

5020/1A 1x60W E14 D 17cm Sp 23cm coloniche

5020/2A 2x60W E14 D 38cm Sp 23cm


5007/9

5007/9 8x60W E14 +1E27 D 87cm H 150cm


5008/1SM

5007/1SP

5008/1SP 1x75W E27 D 25cm H 120cm

5008/1SM 1x75W E27 D 29cm H 120cm

5007/1SP 1x60W E27 D 18cm H 120 cm

5007/1SM 1x75W E27 D 23cm H 130 cm


In Francia e in Germania soprattutto (ma la pratica si sta diffondendo anche in Italia) vengono utilizzate le barriques per la fermentazione dei vini bianchi allo scopo di ottenere un fine gusto boisè equilibrato perché non tannico. Sempre la barrique viene utilizzata per il classico passaggio, della durata di qualche mese, che vini sia bianchi che rossi non da invecchiamento subiscono per ambire ai massimi livelli qualitativi. Le botti di grande capacità vengono invece normalmente utilizzate per l’invecchiamento dei grandi vini rossi . È infatti con i lenti fenomeni di microssigenazione che i tannini di questi vini possono evolversi smorzando la giovanile spigolosità per raggiungere caratteristiche finali di ricchezza aromatica e armonia. Anche i vini liquorosi e i passiti vengono conservati in botti di legno per beneficiare dell’importante funzione di cessione controllata di ossigeno. Oltre al vino, un’ampia gamma di bevande viene invecchiata in botti di legno come i distillati ( grappa, cognac, whisky, etc…) dove gli apporti del legno sono indispensabili sia per il colore che per i sapori conferiti, e gli aceti, sia comuni che balsamici; questi ultimi soprattutto prevedono l’invecchiamento in botte per 12 anni. All’esterno della botte l’acqua evapora in funzione dell’umidità presente nel locale di conservazione delle botti. Il taglio delle doghe, cioè gli assi di legno che costituiscono la botte, è la prima operazione che si effettua per la creazione di una botte; le botti a fondo rotondo sono le più comuni perché semplici da costruire e agevoli negli spostamenti, ma esistono anche botti a fondo ovale , più costose per la difficile realizzazione. Per le botti grandi (7-10 hl) si utilizzano doghe segate , per le botti più piccole o barriques (225350 lt) si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma migliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più sottili, a 4-5 anni per quelle più spesse. Il legno poco stagionato dà ai vini un’impronta amara e astringente. Prima dell’assemblaggio le doghe vengono selezionate, scartando il materiale difettoso o tagliato in modo non preciso perché è fondamentale la perfetta aderenza tra doga e doga. Le doghe vengono sottoposte a curvatura che può essere effettuata con trattamento a vapore. L’importanza della conservazione del vino nel legno è legata alla cessione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione.


5007/2A

5007/LT

5007/2A 2x60W E14 H 21cm Sp 20cm

5007/2AG 2x60W E14 H 23cm Sp 22cm

5007/LT 1x75W E27 D 35cm H 51cm


4994/6S

5007/7 6x60W E14 + 1x40W E14 D 75cm H 130cm


Casale

5006/12

5006/12 12x60W E14 D 90cm H 150cm

5006/9 9x60W E14 D 60cm H 150cm


In condizioni di umidità relativamente bassa, l’acqua evapora più rapidamente dell’alcol con il risultato di una concentrazione dei componenti del vino e il grado alcolico aumenta leggermente, più o meno di pochi decimi di grado. Le cose cambiano nel caso in cui le botti siano conservate in locali con umidità relativamente alta. In questo caso l’evaporazione dell’alcol è in relazione alla quantità di acqua evaporata, pertanto si potrebbe verificare anche un lieve abbassamento del grado alcolico. L’evaporazione dell’acqua e dell’alcol è inoltre condizionata dallo spessore delle doghe, dalle variazioni di temperatura e dalle correnti d’aria circolanti nella cantina. L’evaporazione dell’acqua e dell’alcol favorisce la concentrazione del vino, tuttavia provoca anche la diminuzione del livello all’interno della botte lasciando un “pericoloso” spazio vuoto che sarà occupato dall’aria, quindi ossigeno. Per questa ragione le botti vengono colmate frequentemente con lo stesso vino in modo da mantenerle sempre piene e prive di aria che provocherebbe un’evidente e dannosa ossidazione del vino. Nonostante si provveda alla colmatura periodica con lo scopo di eliminare aria, l’ossigeno riesce comunque ad entrare nella botte attraverso i pori del legno. Questa piccola quantità di ossigeno è in realtà molto positiva ai fini della maturazione e dello sviluppo del vino e rappresenta uno dei motivi responsabili dell’evoluzione che il vino subisce nel tempo. L’ossigeno favorisce la combinazione dei vari elementi che costituiscono il vino conferendo un carattere più rotondo e morbido. Le cose cambiano nel caso in cui le botti siano conservate in locali con umidità relativamente alta. In questo caso l’evaporazione dell’alcol è in relazione alla quantità di acqua evaporata, pertanto si potrebbe verificare anche un lieve abbassamento del grado alcolico. Il taglio delle doghe, cioè gli assi di legno che costituiscono la botte, è la prima operazione che si effettua per la creazione di una botte; le botti a fondo rotondo sono le più comuni perché semplici da costruire e agevoli negli spostamenti, ma esistono anche botti a fondo ovale , più costose per la difficile realizzazione. Per le botti grandi (7-10 hl) si utilizzano doghe segate , per le botti più piccole o barriques (225-350 lt) si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma mi-

4994/6S 6x60W E27 D 70cm H 130cm

5020/6S 6x60W E27 D 60cm H 130cm

5020/3S 1x60W E27 D 20cm H 130cm

gliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più sottili, a 4-5 anni per quelle più spesse. Il legno poco stagionato dà ai vini un’impronta amara e astringente. Prima dell’assemblaggio le doghe vengono selezionate, scartando il materiale difettoso o tagliato in modo non preciso perché è fondamentale la perfetta aderenza tra doga e doga. Le doghe vengono sottoposte a curvatura che può essere effettuata con trattamento a vapore. L’importanza della conservazione del vino nel legno è legata alla cessione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione dei costituenti del vino possibile grazie alla porosità naturale del legno. Tra contenitore e contenuto quindi si instaurano svariate interazioni che determinano cambiamenti sostanziali su entrambi.

5020/1S 3x60W E27 D 20cm H 130cm

5020/1A 1x60W E14 D 17cm Sp 23cm

5020/2A 2x60W E14 D 38cm Sp 23cm


Trave

5009/8

5009/3A

5009/8 8x60W E14 90x60cm H 120cm

5009/6 6x60W E14 70x60cm H 120cm

5009/3A 3x60W E14 L 42cm Sp 17cm H 32cm


In condizioni di umidità relativamente bassa, l’acqua evapora più rapidamente dell’alcol con il risultato di una concentrazione dei componenti del vino e il grado alcolico aumenta leggermente, più o meno di pochi decimi di grado. Le cose cambiano nel caso in cui le botti siano conservate in locali con umidità relativamente alta. In questo caso l’evaporazione dell’alcol è in relazione alla quantità di acqua evaporata, pertanto si potrebbe verificare anche un lieve abbassamento del grado alcolico. L’evaporazione dell’acqua e dell’alcol è inoltre condizionata dallo spessore delle doghe, dalle variazioni di temperatura e dalle correnti d’aria circolanti nella cantina. L’evaporazione dell’acqua e dell’alcol favorisce la concentrazione del vino, tuttavia provoca anche la diminuzione del livello all’interno della botte lasciando un “pericoloso” spazio vuoto che sarà occupato dall’aria, quindi ossigeno. Per questa ragione le botti vengono colmate frequentemente con lo stesso vino in modo da mantenerle sempre piene e prive di aria che provocherebbe un’evidente e dannosa ossidazione del vino. Nonostante si provveda alla colmatura periodica con lo scopo di eliminare aria, l’ossigeno riesce comunque ad entrare nella botte attraverso i pori del legno. Questa piccola quantità di ossigeno è in realtà molto positiva ai fini della maturazione e dello sviluppo del vino Il taglio delle doghe, cioè gli assi di legno che costituiscono la botte, è la prima operazione che si effettua per la creazione di una botte; le botti a fondo rotondo sono le più comuni perché semplici da costruire e agevoli negli spostamenti, ma esistono anche botti a fondo ovale , più costose per la difficile realizzazione. Per le botti grandi (7-10 hl) si utilizzano doghe segate , per le botti più piccole o barriques (225350 lt) si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma migliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più sottili, a 4-5 anni per quelle più spesse. Il legno poco stagionato dà ai vini un’impronta amara e astringente. Prima dell’assemblaggio le doghe vengono selezionate, scartando il materiale difettoso o tagliato in modo non preciso perché è fondamentale la perfetta aderenza tra doga e doga. Le doghe vengono sottoposte a curvatura che può essere effettuata con trattamento a vapore.

4994/6S 6x60W E27 D 70cm H 130cm

5020/6S 6x60W E27 D 60cm H 130cm

5020/3S 1x60W E27 D 20cm H 130cm

L’importanza della conservazione del vino nel legno è legata alla cessione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione dei costituenti del vino possibile grazie alla porosità naturale del legno. Tra contenitore e contenuto quindi si instaurano svariate interazioni che determinano cambiamenti sostanziali su entrambi.

5020/1S 3x60W E27 D 20cm H 130cm

5020/1A 1x60W E14 D 17cm Sp 23cm

5020/2A 2x60W E14 D 38cm Sp 23cm


Cascina

5005/6

5005/6 4994/6S 6x60W 6x60W E14 E27 DD80cm 70cmHH130cm 130cm

5020/6S 6x60W E27 D 60cm H 130cm

5020/3S 1x60W E27 D 20cm H 130cm

5020/1S 3x60W E27 D 20cm H 130cm

5020/1A 1x60W E14 D 17cm Sp 23cm

5020/2A 2x60W E14 D 38cm Sp 23cm


5005/1S

5005/1A

4994/6S 6x60W E27 D 70cm H 130cm

5020/6S 6x60W E27 D 60cm H 130cm

5020/3S 1x60W E27 D 20cm H 130cm

5020/1S 3x60W E27 D 20cm H 130cm

5020/1A 5005/1A E14 1x60W E14 D 20cm 17cm Sp 25cm 23cm H

5020/2A 5005/1S 2x60W E14 1x100W E27 38cm H Sp130cm 23cm D 28cm


L’importanza della conservazione del vino nel legno è legata alla cessione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione dei costituenti del vino possibile grazie alla porosità naturale del legno. Tra contenitore e contenuto quindi si instaurano svariate interazioni che determinano cambiamenti sostanziali su entrambi.Durante la permanenza in botte, il legno cede al vino diverse sostanze aromatiche che influiranno poi sul gusto e sul profumo del vino. Fra queste va ricordata la vanillina , responsabile del più tipico aroma presente nei vini maturati in legno: la vaniglia. Inoltre vengono cedute altre sostanze aromatiche, in base al tipo di legno e al tipo di lavorazione della botte, che conferiscono generalmente al vino aromi di spezie. Durante questo processo il legno cede inoltre anche componenti polifenolici, generalmente definiti tannini , che conferiranno al vino una maggiore struttura e anche colore. Gli effetti della botte sul colore del vino sono più chiaramente visibili nei vini bianchi in cui si accentuano le tonalità giallo paglierino e addirittura giallo dorato. Va ricordato che l’apporto e l’influsso di questi fattori è regolato dalla dimensione della botte, dalla sua tostatura, dall’età della botte e dal tempo trascorso dal vino al suo interno. Maggiore sarà la dimensione della botte e minore sarà il rapporto superficie di contatto/volume del vino. Durante la permanenza in botte, il legno cede al vino diverse sostanze aromatiche che influiranno poi sul gusto e sul profumo del vino. Fra queste va ricordata la vanillina , responsabile del più tipico aroma presente nei vini maturati in legno: la vaniglia. Inoltre vengono cedute altre sostanze aromatiche, in base al tipo di legno e al tipo di lavorazione della botte, che conferiscono generalmente al vino aromi di spezie.

finiture della serie ceramica decorate a mano

particolare delle finiture della serie ceramica

Il taglio delle doghe, cioè gli assi di legno che costituiscono la botte, è la prima operazione che si effettua per la creazione di una botte; le botti a fondo rotondo sono le più comuni perché semplici da costruire e agevoli negli spostamenti, ma esistono anche botti a fondo ovale , più costose per la difficile realizzazione. Per le botti grandi (7-10 hl) si utilizzano doghe segate , per le botti più piccole o barriques (225-350 lt) si utilizzano doghe a spacco , più costose poiché comporta un grosso spreco di materiale ma migliori perché meno porose. Fondamentale è la stagionatura che va dai 18 mesi, per le doghe più sottili, a 4-5 anni per quelle più spesse. Il legno poco stagionato dà ai vini un’impronta amara e astringente. Prima dell’assemblaggio le doghe vengono selezionate, scartando il materiale difettoso o tagliato in modo non preciso perché è fondamentale la perfetta aderenza tra doga e doga. Le doghe vengono sottoposte a curvatura che può essere effettuata con trattamento a vapore. L’importanza della conservazione del vino nel legno è legata alla cessione di numerosi costituenti da parte del legno al vino e alla lenta e graduale microssigenazione dei costituenti del vino possibile grazie alla porosità naturale del legno.

MADE IN ITALY

FAVEL ILLUMINAZIONE S.R.L. VIA A.DIAZ 139 LOSSON DELLA BATTAGLIA - MEOLO (VE) TEL: +39 042161148 FAX: +39 0421 618631 WWW.FAVEL.IT


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.