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cava Fontane
Faule (Cn) PanCalieri (to) Comuni
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85,3 Superficie totale (ha)
34,8 Superficie finale lago (ha)
50,5 Superficie recupero ambientale (ha)
20 anni Periodo di attuazione del recupero ambientale
4.900.000 Quantità autorizzate (mc)
2011 Anno di autorizzazione
Importante intervento di sistemazione definitiva, recentemente corredato di un progetto di ampliamento sostanziale, che porterà ad oltre 50 ettari l’area di recupero “in asciutto”, sugli oltre 85 ettari interessati dall’intervento. L’attività estrattiva è iniziata negli anni ‘80 nella zona nord est, la più vicina al meandro fluviale e compresa nella riserva naturale del Parco.
A ciascuna fase estrattiva è corrisposto, dagli anni ‘90, un recupero spondale e della fascia in asciutto retrostante, oggi in gran parte completato e ormai qualificato sia per gli aspetti paesistici che per quelli naturalistici.
Il posizionamento degli impianti e delle attrezzature produttive a terra consente di proseguire l’attività produttiva nell’ambito sudovest, esterno alla riserva naturale, senza ulteriori interferenze con l’area di valorizzazione naturalistica del lago a nord, compresa tutta la fascia fluviale del meandro.
Il progetto nel suo complesso restituisce un ambito naturalistico diversificato e complesso, un settore a bosco mesofilo planiziale arbusteto planiziale bosco ripariale golenale arbusteto golenale canneto prato area per attrezzature lago di cava a fine recupero fabbricato approdi e pontili passerella pedonale ponticello carrabile parcheggio area ricreativa
Progetto di recupero ambientale - Stato finale area attrezzata osservatorio naturalistico lago pesca sportiva capanno pescatori capanno deposito attrezzature capanno ricovero imbarcazioni fruizione ciclopedonale e viabile connotazione transitoria naturalisticoricreativa (riguardante le sponde lacuali distanti dalla fascia fluviale adibite a spiaggia) ed aree a funzione prevalentemente ricreativa quali il laghetto per la pesca sportiva con le attrezzature connesse e l’area occupata dagli impianti durante la fase produttiva.
La sistemazione naturalistica della fascia spondale del lago merita una descrizione di dettaglio: una zona umida, caratterizzata da • canneti e arbusteti golenali, fondata su piani posti a circa 30 e 100 cm. al di sotto del livello minimo di falda (adatti alla crescita di vegetazione palustre, habitat ideale per molti migratori), direttamente collegata al bacino principale attraverso canali più profondi, che consentono una permanente alimentazione idrica, uno stagno semipermanente • completamente separato dalle acque del lago, che va in asciutta nei periodi più aridi, adatto all’erpetofauna e agli anfibi, le sponde disegnate con anse, • piccole penisole, scarpate a varia pendenza (in parte verticali per agevolare la nidificazione di specifiche specie come topini, gruccioni, martin pescatore etc... ), un isolotto collegato alla terraferma • attraverso due passerelle in legno, al fine di separare il lago principale, a destinazione naturalistica, dal laghetto secondario destinato alla pesca sportiva.
Per la parte di terraferma prevale l’impianto di alberature d’alto fusto, al fine di separare il lago dalle aree agricole attigue, mentre sono state riservate per l’habitat della fauna specifica alcune radure xeriche e tratti dove affiorano le ghiaie.
Per la fruizione paesistica è stata realizzata una collinetta con un osservatorio per birdwatching, mentre a sud a conclusione del progetto sono previste zone di radura che consentono la fruizione del lago per il tempo libero e la pesca (fascia sudovest, di futura realizzazione).
Vista del laghetto per la pesca sportiva con sullo spondo le attrezzature di servizio alla fruizione realizzate
Vista del lago di cava dalla sponda sud con gli impianti di estrazione in attività e le sponde già recuperate dalla seconda metà degli anni ‘80 sullo sfondo profilo finale lago di cava aree interessate dal progetto di recupero