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2.2.8 Caccia

Coturnice

metà in zone dove infrastrutture e/o prati falciabili erano stati danneggiati in modo consistente dagli scavi delle marmotte. Alcuni galliformi e anatre possono essere oggetto di prelievo venatorio sostenibile. Per i tetraonidi e per la coturnice è prevista una valutazione

Presenza di galliformi a livello provinciale, piano d’abbattimento e prelievo

Galliforme Individui stimati

Prelievo venatorio autorizzato

Prelievo venatorio effettuato

Fagiano di monte 4.000 (Consistenza primaverile) 344 275

Pernice bianca 2.900 (Consistenza estiva) 266 88

Coturnice 1.200 (Consistenza primaverile) 65 42 d’incidenza per prevenire qualsiasi rischio per lo stato di conservazione soddisfacente delle specie interessata.

Dal 2008 i galliformi vengono sistematicamente censiti. I censimenti annuali dei galli forcelli o fagiani di monte (Lyrurus tetrix), delle pernici bianche (Lagopus muta) e delle coturnici (Alectoris graeca) costituiscono il presupposto per i piani di abbattimento di tali specie. Al momento la popolazione di fagiani di monte ha una consistenza stabile con poche eccezioni, così come quella delle pernici bianche, mentre la coturnice è in regresso a causa dell’inverno particolarmente nevoso. Il ridotto numero di prelievi si spiega anche con l’arrivo precoce dell’inverno.

Per il controllo delle malattie della fauna selvatica annualmente numerose carcasse di animali abbattuti o trovati morti vengono inviati all’istituto zooprofilattico per essere analizzati. È stato intensificato il monitoraggio dell’echinococcosi alveolare, facendo analizzare cadaveri di volpe rinvenuti in tutto il territorio provinciale al fine di migliorare le conoscenze sulla diffusione di questo parassita. In Val di Fleres gli stambecchi si ammalano di pedaina in misura sempre più consistente.

2.2.8

Caccia

In Alto Adige l’attività venatoria è possibile in poco più di 623.200 ettari di territorio (84% della superficie provinciale), suddivisi in 145 riserve di caccia di diritto e 51 riserve private. Queste ultime si estendono per circa 14.000 ettari (2% della superficie provinciale).

Della superficie provinciale rimanente, 65.000 ettari sono oasi di protezione faunistica demaniale e 52.500 ettari (tra cui il Parco Nazionale dello Stelvio) bandite, in cui la caccia è proibita. I complessivi 2.963 ettari che rappresentano la superficie dei 226 biotopi protetti, che sono per la legge venatoria oasi di protezione faunistica, sono ricompresi nelle rispettive riserve ovvero nella superficie della bandita in cui si trovano. Nei biotopi la caccia è assolutamente proibita, se di superficie inferiore ai 10 ettari; nei 56 biotopi con superficie maggiore di 10 ettari è invece consentito il controllo degli ungulati e, per motivi sanitari, quello della volpe.

Nelle riserve di diritto la sorveglianza viene garantita dall'attività di 70 agenti venatori di professione, dipendenti delle singole riserve di caccia e dell'Associazione Cacciatori Alto Adige. Nelle riserve private invece il servizio di vigilanza è garantito soprattutto da agenti venatori volontari. Nel Parco Nazionale dello Stelvio, invece, la sorveglianza è garantita dagli appartenenti al Corpo Forestale provinciale.

Nell’anno 2020 nelle riserve di diritto 5.994 cacciatori erano detentori e detentrici di permessi annuali e permessi d’ospite; di essi 363 erano donne.

La legge provinciale sulla caccia stabilisce che gli obiettivi della politica venatoria sono la conservazione della biodiversità e di un buono stato di salute nella fauna nonché la protezione ed il miglioramento degli ambienti naturali mediante una gestione attiva della fauna selvatica. Il prelievo pertanto è ecosostenibile: per ungulati e galliformi, è predeterminato dai piani di abbattimento.

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