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2.2.9 Acque da pesca e popolamenti ittici
Dal dialogo “Feld-Wald-Wild” (=campo-bosco-fauna) tra l’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi (=SBB), l’Associazione Cacciatori Alto Adige e le Ripartizioni Foreste e Agricoltura escono periodicamente linee guida per contemperare gli interessi legittimi.
Danni da fauna selvatica
Uno dei principali compiti della caccia è evitare danni da fauna selvatica. Il risarcimento dei danni causati da fauna selvatica cacciabile viene effettuato, di norma, dalle riserve competenti per territorio. A parziale copertura di danni causati da mammiferi non cacciabili, rapaci e lepri, sono previsti contributi da parte dell’amministrazione provinciale. Di importanza economica risultano i danni al raccolto causati dal ghiro e i danni alle galline ovaiole da parte di volpe e faina.
Per danni da orso e lupo tempestivamente denunciati e confermati dall’autorità venatoria è previsto il risarcimento nella misura del 100% del danno subito. È fondamentale che vengano poste in essere tutte le misure di prevenzione, in modo da prevenire situazioni conflittuali. Per questo l’amministrazione provinciale concede contributi per opere di prevenzione di danni, come recinzioni, griglie antiselvaggina nonché recinzioni elettriche. Ciò principalmente a protezione dei frutteti e delle vigne da danni da cervo e capriolo. A partire dal 2018 inoltre, in alcune malghe, sono state realizzate per la prima volta misure per la protezione delle greggi; nel 2020 tali interventi hanno avuto un incremento limitato.
Prato allo Stelvio
2.2.9
Acque da pesca e popolamenti ittici
Le acque da pesca in Alto Adige occupano una superficie acquatica complessiva di 2.811 ha, di cui il 40% è costituita da bacini artificiali. La grande maggioranza delle acque da pesca è costituita da acque salmonicole. Si tratta di corsi d’acqua a scorrimento veloce con temperature acquatiche basse e di laghi montani e di alta montagna, tipici del paesaggio alpino. Le acque ciprinicole ammontano ad un totale di 191 ha: sono classificabili
Lago di Croces
Adige a Burgusio
come tali solo i laghi dell'Oltradige, le fosse a scorrimento lento e con profilo di temperatura caldo-moderato della Val d'Adige, nonché alcuni stagni. I torrenti ed i fiumi, così come i laghi di montagna, sono classificati sempre come acque salmonicole.
Fossa piccola di Caldaro Tinca
Luccio Lago di Fiè
Talvera presso Vanga
Dei complessivi 2.612 tra torrenti, fiumi e laghi, iscritti nel vecchio registro delle acque pubbliche, solamente nel 10% può essere esercitata la pesca. Il 92% di tali acque è gravato da diritti esclusivi di pesca. Per le acque rimanenti, il diritto di pesca appartiene alla Provincia che, nella maggior parte dei casi, lo dà in concessione alle associazioni di pesca locali.
Consistenza ittica
In molte acque da pesca con un habitat naturale vi è una buona consistenza di pesci, se non compromessa da rettificazioni delle acque, dalle piene dovute a pulizie di bacini, dalle oscillazioni d’acqua determinate da utilizzi idroelettrici oppure da eventi di piene periodici. La trota marmorata (Salmo marmoratus) è presente in tutti i grandi corsi idrici del bacino idrografico dell’Adige. Essa, così come il temolo (Thymallus thymallus), nei corsi d’acqua principali è in difficoltà, sia rispetto alla diffusione quantitativa che alla capacità riproduttiva. Le cause di questo trend negativo della trota marmorata e del temolo sono da ricercare nella combinazione di più effetti negativi, ovvero le esondazioni degli ultimi anni, gli svasi periodici dei bacini idroelettrici, gli scarichi delle centrali, la povertà strutturale dei corsi d’acqua oggetto di massicce sistemazioni idrauliche e la pressione della predazione da parte degli uccelli ittiofagi come il cormorano. La tutela della trota marmorata, specie autoctona simbolo delle acque altoatesine, è ulteriormente resa difficile dal frequente rischio di ibridazione con la trota fario.
Lo stato di qualità dei corpi idrici dell’Alto Adige viene tenuto costantemente sotto controllo, così come stabilito dalle normative europee ed italiane. In oltre 100 punti di campionamento distribuiti nelle maggiori