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Stemma e gonfalone

sone valide e devote, scegliendole tra i ceti minori. Riesce a creare un’amministrazione esemplare per quei tempi in Europa e promuove, concedendo privilegi di protezione, il già fiorente traffico commerciale tra l’Italia e la Germania. Un diritto territoriale generale regola la vita quotidiana all’interno della contea e protegge i sudditi da attacchi esterni. Il Tirolo diventa ricco e rispettato.

Con Mainardo II si conclude l’espansione territoriale del Tirolo. Nel 1307 i suoi figli giungono a un accordo con i vescovi di Bressanone e di Trento. Da allora ai due vescovi rimane un territorio molto ridotto che detengono in qualità di principi indipendenti ma questi stessi territori sono legati per contratto al potente vicino e soggetti al diritto alla difesa e alla riscossione delle imposte da parte dei principi di Tirolo.

XIV secolo

Tra il 1300 e il 1500 la contea tirolese annette alcuni piccoli territori: nel 1315 ad esempio Enrico, il figlio più giovane di Mainardo II, acquista la giurisdizione di Tures in Val Pusteria, nel 1373 si aggiunge la signoria di Primolano e nel 1412 le giurisdizioni di Ivano e Telvana in Valsugana.

1335

Quando nel 1335 si spegne l’ultimo rampollo di Mainardo II, il Tirolo diventa oggetto di divisione tra l’imperatore Ludovico IV il Bavaro, della casa Wittelsbach, e i duchi d’Austria. L’accordo – la parte settentrionale ai Bavaresi e quella meridionale agli Asburgo – non va a buon fine. L’unità del Tirolo viene salvata dalla veemente opposizione dei rappresentanti regionali che si battono per la loro legittima sovrana Margarete Maultasch, nipote di Mainardo II. In accordo con i rappresentanti della regione, Margarete Maultasch caccia il primo marito Giovanni di Boemia e sposa Ludovico di Brandeburgo, figlio dell’imperatore. Quest’ultimo nel 1342 concede ai rappresentanti della Regione (i cosiddetti “Landstände”) un decreto che, per l’epoca, fece scalpore per le rilevanti concessioni. Questa antica Carta delle libertà del Tirolo – approvata anche dall’imperatore – riguarda città, paesi e mercati, tutta la gente nobile e borghese, ricca o povera della contea tirolese, e prevede un diritto di partecipazione della popolazione alla gestione delle imposte, alla legislazione e al governo. (immagine a p. 56)

1361

Nel 1361 muore il consorte di Margarete, Ludovico, e poco dopo anche il loro figlio Mainardo III. I Wittelsbach e gli Asburgo avanzano immediatamente delle pretese sul Tirolo e a spuntarla è Rodolfo IV d’Asburgo, duca d’Austria. Già nel gennaio del 1363, in accordo con i suoi rappresentanti regionali, Margarete gli cede il comando. I Bavaresi non ci stanno e attaccano il Tirolo ma Rodolfo li respinge con l’aiuto delle truppe locali.

L’unione del Tirolo con gli Asburgo, uno dei più potenti casati della Germania meridionale, apre prospettive completamente nuove. Per l’Austria significa avere un collegamento con gli antichi possedimenti asburgici nella Germania sud-occidentale e il completo controllo dei valichi alpini tra l’Italia e la Germania, con il conseguente controllo del commercio tra i due Paesi. Per il Tirolo rappresenta una prestigiosa valorizzazione, in quanto la sua indipendenza viene favorita tanto da farlo divenire ben presto uno Stato indipendente della casata asburgica, a cui vengono aggiunti i territori pedemontani del sud-ovest della Germania. D’altra parte tuttavia, l’annessione dei possedimenti asburgici nei pressi del lago di Costanza porta a una inimicizia con la Svizzera che anelava invece alla libertà. Le guerre intraprese contro gli Svizzeri si concludono con perdite territoriali e due pesanti sconfitte: Sempach nel 1386 e la battaglia della Calva presso Glorenza nel 1499.

XV secolo

Nel XV secolo il Tirolo è interessato da un forte sviluppo sociale ed economico. Il commercio di transito vive il suo massimo splendore, l’estrazione dei minerali di ferro, sino ad allora quasi insignificante, conosce improvvisamente un vero e proprio boom, la servitù della gleba scompare quasi del tutto per lasciare spazio a una classe sociale di liberi contadini tirolesi. A sostegno dei contadini il signore del Tirolo emana nel 1404 una legge che migliora il diritto sulle locazioni e sottopone alla giurisdizione del tribunale principesco tutte le controversie tra proprietari terrieri e locatori.

1415

All’inizio del suo governo il duca Federico IV si schiera al fianco dell’antipapa Giovanni XXIII (1415), entra in conflitto con l’imperatore del Sacro Romano Impero Sigismondo e viene punito con la messa al bando. I nobili regionali approfittano della debolezza del duca e si ribellano. Una prima rivolta della nobiltà locale, guidata da Enrico di Rottenburg, viene sedata da Federico già nel 1411. Anche la seconda sommossa viene stroncata dal duca, stavolta con l’aiuto dei contadini e della borghesia. I nobili si arrendono definitivamente solo quando nel 1426 cade la principale roccaforte degli Starkenberger

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